ANNO VII. Capodistria, 1." agosto 1873. N. 15. £7'»l • «owrmin «rnaig n»a o/fcmq roir>ra8ite- ov-imoi- k ii:nnr oom'Ufi oibTmah ■ ih o o1*ì8 ollsfe òi: > \VjH-y ; Jrf'j-üoq orlo ^'Jfi.'i'iì) iri . noqui'f («ioniHÌe degli interessi civili, economici, amministrativi m obßt^lßn; ous óifooiiutfloo i ioì 'Ikli «ieoq • -anoisl Imi«» a DELL'ISTRIA, no j I9q : ed organo ufficiale per gli atti della Società agraria istriana. il- üU ■ [ :■>■ •'•) .--•>. I« ù-ifiir&yn :: ;£ - t.'Ay c ■ !:< :''n:>'n irò «nw^io tv : J! ;I£I .1 Esce il 1 ed il 16 d'ogni mese. ASSOCIAZIONE per un anno f.ni 3: semestre e uadrimestré in proporzione. — Gli abbonamenti si icevono presso la Redazione. Articoli comunicati d'interesse generale si stampano gratuitamente.-—Lettere e denaro franco alla Redazione. — Un numero separato soldi 15. — •Pagamenti anticipati. ATTI UFFICIALI DELLA SOCIETÀ AGRARIA. jOUoč oasrnoT longia -rjoifilai I5& «ssaa«'Pivi S. 267. V e r l> a I e ' ella seduta di Comitato della Società agraria istriana 'ebbe luogo ai 20 di giugno 1873. *) (II del V anno sociale) Presidenza del vicepresidente signor Antonio Ce-:on. — Presenti i direttori D.r Andrea Milossa e Fe-•eiieo Spengi» — ed i membri di Comitato Tomaso lembo, D.r Matteo Campitelli, Francesco Danelon, Bar. lìiaèomo Lazzarini, Alberto Marchesi, D.r Egidio Mrach Matteo Rismor>do — Segretario D.r' Piccoli — Quali esperti N Bartolomei e G. Zacchigna. — Rappresen-i la provincia il signor Capitano provinciale D.r Fran-tesco Cav. Vidulich. Hanno motivato la loro assenza i Signori presidente Francesco Sblsà, direttore Tomaso Sottòcorona membri di Comitato Antonio Bartole, D.r Pietro Madonizza e Giuseppe Susanni. Ad I. Riferisce il segretario. Coi sussidj accordati nel 1870 furono compiuti gli abbeveratoj di Lussinpiccolo, C berso e Pirano, mentre quelli di Parenzo e di Rovigno sono tuttora incompiuti, ed hassi in deposito per Rovigno T ultima rat* di f. 118:33 e per Parenzo la II e III rata di compiessi vi f. 266:67. Coi sussidj accordati nel 1871 fu compiuta soltanto la riattazione della sorgente ferina nel cornane di 8. Giovanni di Sterna, mentre sono incompiuti gli abbeverato] di Vlacovo presso la villa Diminich nel distretto di Albona e di Mompadern© nel distretto di Pa- ioli Oj I *) L' ordine del giorno che si riferisce äl.'a présente seduta è riportato nel N. 12 Pag: 1243 ii questo giornale. — - venzo, restando in deposito pel primo due rate di complessivi f. 467 e pel secondo la terza rata di f. 166:66. Coi sussidj stanziati nel 1872 furono compiuti i progettati lavori sulla costiera del carso di Salvore a metà strada verso L. del porto della Madonna, della fontana presso Momiano nel (astretto di Buje e di Cornicia nel distretto di Veglia. Fu incominciata ma non compiuta la riattazione dello stagno Chersan nella campagna di Pisinvocchio e degli abbeverato] di S. Pietro in Solve e di Corri-diciy restando in deposito per la prima opera la seconda e la terza rata di complessivi f. 373:33,/-, e pei- i due abbeveratoj la terza rata di f. 306. Non furono nemmeno incominciate le sussidiate riat-tazioni di un abbeveratelo nella • località Marihovaz, della sorgente Fischietta nell'ago della Draga e di un serbatojo nel fondo della Draga nel eoinuue di Antignana. Quanto alle opere incominciate ma non compiuto la presidenza deplora che non vengano osservati i termini sta'o'liti e si propone di eccitare le rispettive comuni a compiere senza ulteriore indugio i lavori incominciati. Quanto alle tre opere, per le quali il Comune di Antignana chiese ed ottenne nel 1872 un sussidio complessivo di f. 1110, la presidenza ritiene .ehe quell'importo debba andare a copri mento nelle varie domande di sussidio fatte nell' anno corrente, non potendosi tenere in deposito inutilmente del denaro quando vi è chi mostra di averne bisogpp. Per coprire diffatti la esigenze dell'anno 1873 esigersi un importo di f. 4781:74 ,/2, mentre il sussidio dello Stato non ammonta i?he a f. 3000. Qualora però vi si aggiungessero fi f. 1110 di Antignana, avrebbesi un disawanzo di soli i. 671:74 t/-, che si potrebbe coprire con civanzo del sussidio per animali bovini. In seguito a lunga discussione resta quindi con- YCUMtojorrr .oo;<7dó»oran; smi^a étà*&i»èt«te ii f- - 1.) di eccitare seriamente lo rispettive comuni a compiere i lavori di Rovigno, Parenzo, Villa Diminich, Mompaderno, Pisino, Corridico e S. Pietro in Selve, giustificando il ritardo e l'inosservanza delle assunte condizioni; 2.) di eccitare egualmente il comune di Antigna-na ad eseguire le progettate tre opere oppure a rinunciare al relativo sussidio, perchè non giaccia infruttuoso un importo di denaro, che potrebbe essere proficuamente impiegato da altre comuni. 3.) di accordare dalla sovvenzione del 1873 alle solite condizioni un sussidio di f. 252:74 pel lago Fras-sarol di Galesano — di f. 771:65 per un abbeveratojo nel confine tra Vettua e Cerre nel comune di Albona — di f. 724:11 per cisterna ed abbeveratojo nella borgata Draguch — di f. 662:10 per la riattazione e 1' ampliamento del n Lago nuovo « nel Comune di Digna-no e f. 652:62 per la riattazione di sette sorgenti situate sul colle di Buje in prossimità della città — assieme quindi cinque sussidj nel complessivo importo di f. 3063:22, che verrebbero coperti coi f. 3000 della sovvenzione} dello Stato e con f. 63:22 dei civanzi del sussidio per animali bovini; 4.) di rimettere per ultimo ai sussidj dell'anno 1874 le domande di sovvenzione presentate da Visigna-no, Pirano e Gollogorizza nel complessivo importo di f. 1718:52 Ad II. Riferisce il segretario. Dal resoconto dei sussidj di abbeverato] pel 1872 risulta come il sussidio speciale accordato dallo Stato fosse di f. 1500, cui si aggiunsero f. 478:15 dal sussidio per animali bovini, ottenendo per tal modo un complessivo importo di f. 1978:15, che venne per intiero assegnato, dacché fu chiesta la sovvenzione dello Stato dopo aver stanziato sussidj per singoli comuni. Di questo importo aversi però ancora in deposito la somma di f. 1679:33 i/* oltre ai f. 1110 delle tre o-j>ere di Antignana. Il Comitato riferendosi alle deliberazioni ad I prende notizia dell'esposto resoconto. Ad III. Riferisce il segretario. (Presidenza del Direttore signor F. Spongia.) Previa lettura dell'avviso di concorso 25 aprile 1S72 N. 199, pubblicato nel N. 9 della » Provincia, " della relazione diretta dalla presidenza ai 30 ottobre 1872 sotto il N. 247 al signor Marchese Giannandrea Gravisi, del suo parere 18 novembre 1872 e della proposta scritta del relatore sig. Tomaso Sottocorona viene deliberato: 1. il premio di f. 60 stanziato nell'avviso di concorso 25 aprile 1872 N. 119 viene accordato al signor Antonio Cecon di Rovigno per aver presentato 160 bozzoli di razza gialla nostrana, che, inviati all' Istituto bacologico di Gorizia per lo sfarfallamento artificiale e precoce ed il susseguente esame microscopico, mostrarono un'infezione dell'8;;,(u e precisamente di 3 tra 37 boz- ' M .i;i.-;:-.iüOüiiD [17 '-ìV 7m zoli, mentre ridotta quella partita cellularmente a seme per conto della società agraria si ebbero 1927 coppie di farfalle, di cui 1663 furono trovate perfettamente sane, 77 con tenue infezione, 134 fortemente infette, di 29 andarono perdute le uova, 24 aveano prodotto uova gialle. 2. di prelevare l'ammontare di questo premio dal sussidio dello Stato e di riservare all'anno venturo il premio Gravisi, pel motivo che essendo stata costretta la presidenza a vendere fuori di provincia 12 oncie di quella semente, essa contuttoché suo malgrado non potè adempiere la condizione posta dall'egregio fondatore di vendere tutto il prodotto in provincia; 3. di accordare al sig. Giuseppe Barzellato l'importo di f. 115 per le sue prestazioni e per le spese della sementazione cellulare da lui assunta, non chè per l'assistenza prestata da tre anni all'ufficio nell'esame e nella sorveglianza di partite di bachi insinuate al pre-'l mio. Ad V. Per l'assenza del relatore signor Tomaso Sottoco-rona è rimessa ad altra seduta la pertrattazione di questo argomento. Ad V. Riferisce il segretario sull'impiego dei f. 840 accordati dallo Stato per bachicultura nel 1872 coi quali fu inviato un alunno all'istituto bacologico di Gorizia coperto il premio di f. 60 sub III e sopperito alle altre spese sia di sementazione che accessorie. Aggiunto l'importo di t'. 142:50 avuto dalla ven- , dita della semente risulta un civanzo di f. 552:85. Avuto riflesso al disavvanzo nei fondi sociali dell'esposizione mondiale e visto l'i. r. Ministro di Agricoltura nel dichiarare che non potea accordare un sussidio speciale per l'esposizione promise però di concedere di caso in caso che eventuali civanzi di altri sussidj venissero impiegati a coprire il disavvanzo prodotto nei fondi sociali delle spese dell'esposizione, si delibera di chiedere all' i. r. Ministero di Agricoltura che innanzi tutto il civanzo or mentovato del sussidio di bachicultura venga a tale scopo impiegato. Valutate del resto le ragioni addotte dalla presidenza a giustificare la sospensione di qualunque provvedimento di sericultura nell'anno corrente di fronte alla poca partecipazione della provincia che costrinse persino l'ufficio a vendere alla Società agraria di Lubiana ìa maggior parte della semente prodotta ed in attesa di un referato sulla eventuale necessità di cambiare nslla soggetta materia sistema di provvedimenti, si passa all' ordine del giorno. Ad VI. Riferisce il segretario. Vien? preso a notizia il reso conto del sussidio per allevamelo d'animali bovini accordato dallo Stato nel 1872 od approvato in ogni sua parte d'impiego dello stesso. Il sussidio fu di f. 3000, dei quali s'impiegarono fior 1905.45 per le esposizioni annuali di tori e vac- « te, fior. 819.51 per l'istituzione di stazioni di monta ninna cioè distretti di Albona, Castelnuovo, Dignano Veglia, fiorini 200 per contributo di onorario al ve-trinario provinciale, f. 478.50 a coprimerito d'uguale isavvanzo dei fondi destinati alla riattaziorie e costru-ìone di abbeveratoj. Hassi quindi un esito complessili di fior. 3403.46 e pertanto un disavvanzo di f. 403.46, te si delibera di coprire possibilmeute col sussidio lei 1873. Ad YII. Riferisce il segretario. • tmvòiifnfna ib OB^ oiifiniiii'ìr * Ji^ Ahni Data lettura di tutti gli atti precorsi in materia di levamento d'animali bovini ed in ispecie della rela-jone 27 giugno Ì872 N. 213 all'i, r. Ministero d'Agri-oltura — del dispaccio 7 settembre 1872 N. 9088-X tll'i. r. Luogotenenza — del parere del prof. D.r Pohl •e della relazione del veterinario provinciale sulla viltà fatta ai bovini introdotti nella provincia di Gorizia ira disca coi sussidi dello Stato — e sentiti gli esperti pori Nicolò Bartolomei e Giorgio Zachigna, al cui pa-ere il rappresentante dello Stato per iscritto si assolava, il Comitato consigliava la presidenza. 1. di prescindere per le inoppugnabili ragioni già ìiffusamente esposte nella relazione 27 giugno 1S72 N. 13dalla introduzione d'animali bovini forestieri, atte-endosi in quella vece ai bovini da lavoro già esisten-ia provincia. 2. di continuare per migliorarne la razza nei due istinti provvedimenti della premiazione e della istituirne di stazioni di monta taurina, finora adottati. Ad VIII. inferisce il segretario. Ritenuto che l'attuale provvedimento dell'acquilo della distribuzione di sementi non era regolato da n piano determinato e fisso —< che delle sementi di-tìbuite o non aveasi nemmeno cenno di ricevimento non conosceasi l'esito — che per ultimo lo spezzare sussidi ne diminuiva la utilità nè era ragione di di-idere il sussidio per sementi da quello tanto analogo i orti cui tu fa in genere — è deliberato di unire i due issidi finora divisi e di preparare per una prossima ìduta un piano ragionato d'impiego degli stessi. Già ora però si deliberava di chiedere a suo tem- 0 all'i, r. Ministero di Agricoltura per l'anno 1874 1 complessivo sussidio di f.ni 1000 per orticultura — non spezzare per l'avvenire soverchiamente i sus- iii procurando poche ma più considerevoli cose — di imprendere nel piano d'azione l'invio di giovani donne fuori di provincia e precisamente nel Gori-iano per apprendere la essiccazione di frutta, prcmo-ittdo per tal modo un' industria capace di esteso svi-ippo. Hello stesso tempo è preso a notizia il resoconto I questi due sussidi sino a tutto il 1873. Per sementi hassi un introito di f.ni 350 — un e-ito di f.ni 293.73 — un civanzo'di f.ni 56.27. Per orticultura l'introito ò di f.ni 1530 — l'esito i f.ni 541.75 — il civanzo di f.ni 988.25. Il civanzo complessivo è di f.ni 1044.52. Presa indi in esame la domanda di sussidio presentata dal Comizio agrario di Pisino di f.ni 1500 da pagarsi in tre annue rate, la prima di f.ni 700 e le successive da f.ni 400, allo scopo di stabilire un orto agrario che abbia a fornire alla provincia a puro costo una svariata quantità di piante fruttifere e d'imboscamento — il Comitato pure apprezzando il pensiero di quel Comizio agrario non è però al caso di corrispondervi pienamente, giacché la Società può bensì disporre quest'anno dei chiesti fiorini 700, non però impegnarsi per gli anni venturi, essendo incerta se ed in che estensione sia per esserle nell'avvenire accordato un sussidio per una determinata parte della sua attività. Senza prendere quindi impegno di sorte per l'avvenire, si accorda per quest'anno al Comizio agrario di Pisino per la istituzione di un grande orto agrario il sussidio di f.ni 700. — Quanto all'ulteriore civanzo di f.ni 344.52 è deliberato di chiedere all'i, r. Ministero di Agricoltura l'autorizzazione di versarlo nei fondi sociali per l'esposizione. Ad IX. Mancando alla presidenza la fattura, delle ultime macchine commesse a Casale di Monferrato, si rimette quest'argomento ad altra seduta. Ad X. ! ' : ! inferisce il vicepresidente. Dà lettura dello scritto col quale il segretario D.r Piccali annunciando il suo trasferimento a Trieste in qualità di notaio, dimostra il dispiacere che egli sente nel distaccarsi dalla provincia e dalla Società, e si ripromette di poter anche lontano esser in qualche modo e per quanto lo concedono le sue forze utile alle stesse. Il vicepresidente riferisce indi, come la presidenza si sia subito adoperata per trovare persona idonea all'ufficio di segretario, e dalla gentilezza del professore Botter abbia potuto rilevare, che il D.r Cavazzi, ingegnere e docente agrario, era in massima disposto ad accettare tale ufficio. Il Cav. Vidulich opina per ogni riguardo accettabile la persona proposta dal prof. Botter, come d'altra parte necessario l'aumento dell'onorario, che seri-teneasi sufficiente perchè accoppiava altro ufficio, non potea però bastare per persona che venisse di fuori e soltanto dell'ufficio di segretario si occuperebbe. Consiglia di entrare in trattative col D.r Cavazzi, tanto più ebe in provincia egli non vedea altri che potesse rimpiazzare il posto di segretario. Dichiara che la Giunta provinciale era disposta a venire in ajuto alla Società per renderle possibile l'aumento dell'onorario del segretario, e riconoscendo anche per la Giunta stessa i proficui servizi prestati dal D.r Piccoli alla Società, proponeva gli si esternasse il riconoscimento e la gratitudine della stessa, invitandolo a voler intervenire in qualità di segretario anche al prossimo congresso generale. / . 4 O-R 1 _ 1 »> I! Comitato alzandosi unanimemente aderisce a tale proposta. , , f;. il D.r Piccoli i-ingrazia il Comitato e la presidenza come di tanti altri, cosi di questo nuòvo lusinghiero atto di fiducia e promette di voler intervenire al prossimo Congresso generale. Il Cav. D.r Yidulich ritiene inoltre che anche il comune di Itovigno potrebbe concorrere a facilitare in qualche modo la venuta del D.r Cavazzi per l'utilità che gliene verrebbe. È quindi adottato di prescindere da apertura di concorso e di porsi in trattative col D.r Cavazzi, colla Giunta provinciale e col comune di Rovigno. Il D.r Campitelli, quale podestà di Rovigno, quantunque non abbia mandato per impegnare il comune nel soggetto argomento, pure ritiene che qualche cosa pqtrà esser fatto per facilitare la venuta del D.r Gavazzi, cui se non fosse altro potrebbe essere accordata un'annua rimunerazione per lezioni agrarie serali o dominicali, ch'egli fosse per impartire nelle scuole popolari. ' Ad XI. a.) È votato atto di ringraziamento all' i. r. Ministero di Agricoltura per l'ottenimento della leggo sulta ferrovia istriana in conformità ad unanime petizione del II Congresso generale di questa Società. b.) Deplorata la insufficiente riuscita della soscri-zione provinciale per l'esposizione geognostico-agraria dell'Istria, e visto che le spese complessivamente occorse, per l'esposizione mondiale non potranno quindi di gran lunga essere coperte coi fondi, che statino a disposizione della Società, è deliberato di chiedere all'i. r. Ministero di Agricoltura il permesso di impiegarvi gli eventuali civanzi di altri sussidi, con riserva di rivolgersi indi occorrendo, di nuovo alla nostra Giunta provinciale. c.) È presa a notizia la concorrenza della Società agrafia istriana all'esposizione mondiale con una illustrazione geognostico-agraria della provincia — còlla statistica illustrativa dei prodotti agrari della provincia -t. oon un campionario di vini — uno di olii — uno di cereali e legumi — ed uno della produzione boschereccia dell'Istria, j ; d.) È presa notizia del progetto di pubblicazione di una Gazzetta politica istriana, riservato alla presidenza, come di sua attribuzione, di associarsi alla stessa e di proporre a suo tempo, ove „creda, sia al Comitato, sia al Congresso generale una eventuale maggiore partecipazione al nuovp periodico, cui già ora ritengasi doversi accordare ogni possibile appoggio morale. e.) Letto il rescritto ministeriale 5 maggio 1873 JS. 4:50-70, con cui vengono riservati per l'anno 1873 il contributo di fondazione di f.ni 5000 pei 1874 quello di annua concorrenza di f.ni 1600, e sentite le ragioni che impedirono la Giunta provinciale nella definitiva co-atituzione della Scuola agraria provinciale, il Comitato pure operando che tali ostacoli abbiano in breve a cessare, pas;.a all' ordine de! giorno. f.) Si dà lettura dei dispacci dell'i, r. Ministern di Agricoltura all'i, r. Luogotenenza di Trieste dd 18 febbraio 1873 N. 745-117, e di questa alla Società nostra dd. 20 aprile 1873 N, 2209 - IX. Il Ministero deplorando in seguito ad insinuazione dell' i. r. Capitanato distrettuale di Yolosca e dell' i. r. Luogotenen za, che il distretto di Yolosca e parte del distretto dì Capodistria non sieno rappresentati nella Società ni abbiano parte dei sussidi dello Stato, accentua la dif ficoltà fatta valere dal Capitanato di Volosca di uns unione di quel distretto colla Società istriana, e rac comanda al Capitanato stesso di promuovere la forma zioue di un comizio locate, sia quale filiale della So cietà, sia indipendente, i cui delegati abbiano sede i voce nel Comitato di sovvenzione della Società agra ria istriana. Essere frattanto dovere del rappresentante delli Stato di curare nella distribuzione dei sussidi anchi gli interessi di quel distretto, ed ove ciò non fossi possibile di proporre al Ministero la concessione d sussidi speciali. Attendere per ultimo il Ministero li proposte dell' i. r. Capitanato distrettuale di Capodi stria per quanto risguarda una parte di quel distretto Il Comitato prende con dispiacenza e con mera viglia notizia di questi dispacci — è fermamente coi vinto, che la Società non diede mai motivo a quell fatale divisione, cui si vorrebbe andare incontro h avere la Società accordato sussidi senza riflesso a ubicazione del' petente, senza riguardo se un detei minato distretto avesse o non avesse soci, fosse o noi fosse rappresentato — i comuni di Castelnuovo e d Yeglia esserne una prova inoppugnabile — V eccito mento a chiedere sussidi essere sempre diretto a tutt le Comuni—■ a tutti coloro che abitano l'Istria esser aperta l'entrata nella Società agraria istriana, l'aggrup painento in Comizi, la nomina di membri del Comita to — la divisata costituzione di un Comizio voloscatt indipendente — essere d'altronde contraria alle mas siine stabilite dall' i. r. Ministero per le altre provili eie, ove non trattasi che con utia sola Società, ove no riconoscesi che una sola associazione — Yolosca e (Ji «tua aver rifiutato ogni appoggio ai provvedimeli della Società, quindi non volere i sussidi anche quand sono loro offerti — deplorarsi per ultimo che le aut< rità dello Stato o tacciano verso la popolazione o fii gendo di non conoscere la esistenza della Società agri ria istriana in luogo di rimettere alla stessa chi 1 bisogno di sussidi agrari li rivolgono alla Luogotenei ne. o al Ministero, danneggiando • in questo modo | interessi della Società, provocando provvedimenti e d visioni dannose. In questi sensi è incaricata la presidenza di tini strare all' i. r. Ministero ed all' i. r. Luogotenenza, d Ad XII. 1. È preso a grata notizia il dispaccio dell' i.1 Ministero di Agricoltura dd. 30 aprile 1873 465f 741, col quale vengono accordati a titolo di sovvj zione dell'anno corrente £ni 100 per macchina agri] - f.ni 500 per ortieultura — f.ni 3000 per abbevera-»j — f.ni 3000 per animali bovini — f.ni 450 per alligali ovini ed api — riservandosi di concedere una pota percentuale di questi sussidi quale contributo di mministrazione sociale, non essendo al caso di con-tdere i f.ni 400 all'uopo chiesti. I f.ni 3000 per abbeveratoj e 500 per ortieultura »n sono contemporaneamente assegnati, méntre per li ulteriori assegni, come pure per quello della statica il Ministero attende speciali e più concrete pro-iste. 2. E comunicato uno scritto di certo G. P. di thici al congresso enologico di Vienna, che giunto oppo tardi viene rimesso alla Società per parere, autore si lagna dei danni che risente in una sua gna per causa dell' oidio e chiede al Congresso di udiare i mezzi, come distruggere questo flagello col-ajuto dello Stato. II Comitato ritiene che il solo zolfo senza l'ajuto silo Stato sia finora atto a combattere il deplorato igeilo, rimettendo del resto alla presidenza di riferire ì Ministero sullo stato di quella malattia. 3. E preso nota del dispaccio ministeriale 9 magli 1873 N. 5025 - 515, con cui viene denegato il sus-iio di f.ni 200 per la biblioteca sociale, giacché «1 inistero stesso si riserva la composizione e la distrinone di biblioteche agrarie. 4- E data per ultimo comunicazione degli esibiti minore importanza N. 40, 152, 158, 163, 226, la cui 'trattazione è interamente rimessa alla presidenza. Ad ore 10 pom. è levata la seduta. .264 Ordine del giorno della III seduta di Comitato indetta per gli 8 agosto 1873. 1. Lettura ed approvazione del verba-1 della seduta dei 30 giugno 1873. 2. Domanda del comune di Antignana sussidio suppletorio per gli abbeveratoj impiuti di Corridico e S. Pietro in Selve. 3. Deliberazione sulla continuazione egli attuali provvedimenti di sericultura sulla attuazione di nuove relative misure.. 4. Resoconto del sussidio del 1873 per limali bovini. 5. Proposta della presidenza di impie-ire eventuali ci v an zi degli anteriori sus-dj per macchine e quello da chiedersi pel Ü74 nell' acquisto di trebbiatrici e proget-i di contratto per l'uso consortale delle esse.. 6. Domanda di sussidj pel 1874. 7. Consultazione sui passi da farsi dalla Società agraria istriana di fronte alla tariffa di classificazione concretata e stabilita dalla Commissione provinciale per l'Istria in base al §. 30 della legge 24 maggio 1869 sulla regolazione dell'imposta fondiaria. 8. Nomina di un segretario. 9. Fissazione del Congresso generale. O O 10. Fissazione del relativo ordine del giorno. 11. Eventuali comunicazioni ed altri argomenti non posti all'ordine del giorno, dei quali però fosse ritenuta la urgenza. Rovigno 26 luglio 1873. s o La Presidenza« Notizie e doeusiìeiiti per la c»-uoscenza «Ielle cose istriane. 1)1 alcioni individui delle famìglie/ Sa -Mjsì, Tarsia e RSorisi di Capodistria e E*ètris di Cherso.. In una mia recente corrispondenza, pubblicata nella Provincia del 1° Luglio corrente, parlando delle più illustri e benemerite famiglie istriane, diceva che v cogli Archivii. di Venezia bene n- esplorati, che siano, se ne potrà far rivivere la » onorata memoria, anche oltra quanto' ne disse v Vassai benemerito Stancovich. Non l'ho detto senza averne in mano le- prove, e per mostrare la serietà con cui prendo la cosa, (serietà elle non è un merito,, ma un. dovere ), ne offro, subito ai benevoli lettori alcuni, saggi brevi ma concludenti. Oci §a{»iiiì Lo Stancovich certo- non fu avaro- nel ricordare, se anche rapidamente le gesta del Conte Almerigo Sabini di Capodistria, il quale figurò nella seconda metà del secolo XVII; e in appoggio di quanto ricorda, cita alcune Ducali che ne declinano particolareggiatamente i meriti. Per esso in fatti sappiamo che il Conte Sabini, messosi ancor giovinetto nelle guerre esterne, si mostrò ardimentoso in varie fazioni nello Stato di Milano, nella Catalogna, e sopra l'armata marittima del Re Cattolico; che più tardi fu Sergente Maggiore di battaglia nelle guerre Venete della Dalmazia, che ebbe dal Seuato e dal Priucipe elogi e distintivi d' ono- re, fra quali una catena d'oro del valore di ducati 200 b. v., che ebbe una condotta di ducati 800, più volte riconfermata, e per ultimo che fu nominato Soprain-tendente di tutte le milizie e Stipendiati delle tre isole del Levante. (Biografìa ecc. tom: III pag: 40-42 elBbmWw Woi^imiuoO I ai il Eppure lo Stancovich non ricordò una circostanza della vita militare dèi Conte Sabini, circostanza, della quale bisogna perciò concludere che non ne sia documento nè cenno nella — Raccolta Decreti Sovrani di Capodistria — eh' ei cita. — Il Conte Almerigo Sabini, nelle fazioni di Dalmazia è rimasto schiavo dei Turchi. Spiace non sapere in quale fazione, e per quali casi h« "j , ^ sia ciò avvenuto, quanto abbia durato la sua prigio-" - * ria, come ne sia stato liberato, e quali sieno stati i di Ayfi^/^M/t^ lui patimenti; ma quello che non si sa oggi, ben può » ! dircelo un nuovo documento domani. Noto intanto che la prova della sua prigionia risulta da Ducale di Domenico Contarini, 3, novembre 16C8, diretta ad Agostino Barbarigo Podestà e Capitanio di Capodistria, la Oliale si esprime così ......... » Ritrovandosi r schiavo de'Turchi il Conte Almerigo Sabini, giusto t si conosce render consolata la sua afflitta famiglia col pagamento di qualche parte de' suoi stipendii. r Però vi commettemo col Senato di far contar agi' Intervenienti del suddetto Sabini ducati cinquecento „ valuta corrente del denaro di liberation de' Banditi, ?? col fondamento che d'altrettanta summa sia stato r formato debitor nell'Offitio sopra le Camere, come r dall'ingionta copia osservante. « « Iseppo Cavanis Segretario » j, 4 decembre 1668 » * Registrata nell' Offitio della Yicecollateria della Città di Capodistria ecc. » Questa Ducale io non l'ho veduta all'Archivio dei l'rari, ma al Museo Civico, detto Correr dal suo primo fondatore, e precisamente nella L'accolta Cicogna, in originale e sotto la indicazione — Ducali a rappresentanti, Ambasciatori ecc. ecc. divise ver città e luoghi cui sono dirette — C. 2221-2- Capodistria — III v. 36. Più avanti lo stesso Monsignor Stancovich (Biografìa tom: III pag: 165 e 66 n. 437,) ricorda che un altro Sabini, il Conte Antonio, fu con Ducale di Alvise Mocenigo 28. aprile 1708 nominato Consultore in jure della Repubblica. Sta bene che gl' Istriani sappiano come ai Frari conservanti, e uniti nell'Archivio dei Consultori, e sparsi in altre branche dell' Archivio Generale, conservansi, dico, assai Consulti di lui, autografi o muniti almeno di autografa firma. I Consulti si aggiravano sopra svariati argomenti di ius civile e di ius canonico generale, di diritti e di fatti provinciali e municipali, di tradizione e di pratica ecc. ecc, quindi il loro tenore dimostra la dottrina, la erudizione, la giustezza delle idee, il fino criterio, e l'abilità del Consultore. Siccome poi nella serie dei Consulti, anche in quelli di Fra Paolo Sarpi, ci sono molte cose dell' Istria, così è assai probabile, (non dico certo, unicamente perchè non ho avuto tempo di toccare con mano,) che anche il Sabini sia stato chiamato assai volte a rispondere sopra argomenti all'Istria relativi. Dei Tarsia Lo Stancovich non mancò di ricordare con lode anche alcuni individui della famiglia Tarsia, altra famiglia di nobili e generosi spiriti di Capodistria. Fra questi ricorda un Letterato, due Guerrieri ed un Dragomanno. (Biografia ecc. tom: II e III N. 183 — 288 — 291 e 432.) — Or io fra gli Atti del Senato trovo menzione di un altro Tarsia Rugiero che sostenne pur esso lungamente e onorevolmente la Carica difficile e gelosa di Dragomanno. L'Atto che lo riguarda è breve e merita di essere riportato alla lettera, non fosse altro, perchè ci fa sapere quale fosse il salario e i! trattamento dei Veneti Dragomanni a quell'epoca. » Al Proveditor General in Dalmazia et Albania n 11 Dragomanno Rugier Tarsia si porta alla voli stra obedienza per prestare l'impiego suo con quella » diligenza et con quella fede che, esercitata fin liora, v le ha guadagnata la gratia publica, u » Lo havemo fatto saldare de' suoi salarij et cre-« diti sino li 15 del mese passato, onde da qnel gior-<> 110 principia andar creditore dei salarij che impor-i? ^ano, compreso quello del suo servitore, reali doicen-« to sessanta all'anno di questa moneta, di una proti vigione dò ducati dicci al mese bona valuta, oltre » due veste alf anno, et cecchini quattro di buona muli no al tempo solito. ii Questo denaro doverà esserle fatto corrisponder v da voi con puntualità, ogni mese la contingente porli tione, acciò babbi modo di consolarsi et continuar con v cuore l'opera et servitio suo. « Ommissis " Yianoli Segretario n „ 1653 — 11 — giugno — 138 — 0 — f. » (.■Vedi Senato mar. Registro 115 -q carte 130 e io:) Prima di abbandonare i Tarsia, famiglia che, secondo il Manzioli, ha dato ben undici Capitani, noterò, come ho notato pei Gavardo una coincidenza di nomi. Tarsia è una Terra nella Calabria citeriore, tra il fiume Crati e il Follone, nel circondario di Castro vii-lari. E tradizione che sia stata fabbricata al tempo dei Normanni dalla famiglia Tarsia ehe figurò molto colà nelle fazioni dei secoli intorno al mille. Le storie ricordano particolarmente il Conte Boemondo di Tatsia che nel 1160, colto da Re Guglielmo in atto di ribellione, fu fatto abbacinare e condannato a perpetuo! cari-,ere. Queste cose ricordo non altro che come utile e gradito argomento di ricerche e di studi alla gioventù istriana. S Borisi Anche la famiglia Borisi originaria di Antivari, o certo di quelle parti, diede non pochi individui che si distinsero nelle armi; malo Stancovich non ne registra che un solo, Bernardo (Biografia ecc. tom: III pag: 99 n. 376. ), dichiarando di averne tratto la notizia schede del Commendatore Agostino Carli. — Fa meraviglia che il Carli, quale pur maneggiò lungamente le carte anche più secrete di questo Archivio, non abbia tenuto conto di altre notizie relative a cotesta famiglia d'origine illustre, e che, anche trapiantata in Istria, sostenne con opere egregie 1' onore degli Avi e prestò alla Republica in ogni tempo servigii importanti. Io, senza farne speciale ricerca, mi sono incontrato ili Atti e Documenti dai quali risulta: — che circa il 1440 i Borisi tenevano posto di autorità e signoria, come in altre parti dell' Epiro, e segnatamente nell' Albania, così nella città e fortezza di Antirari e che Marco padre e Michiele figliuolo, subito comparsa in Golfo uva Squadra di quattro Galere comandata da Antonio Diedo, lo invitarono a porre colla sua guernigione piede a terra, e con questo favore fu presa Antivari. Si distinsero più tardi nella famiglia Borisi Stefano e l'e/tor, che fu Cavalier. Stefano servì nelle più gravi t malagevoli spedizioni, in mezzo al vasto incendio di guerra di cui arse la Lombardia per la memoranda Lega di Cambrai, e il Cavalier Yettor è morto alla difesa di Padova dov' era accorso volontario col proprio figlio ed altri uomini a tutte sue spese. Nel 1571. Antivari e la maggior parte dell'Albania cadero in potere dell'Ottomano. Fu allora che i Borisi perdettero ampie e fertili tenute, feudi, signorie, illustri ed antiche prerogative. Nel 1595,3, ottobre il Capitano di Raspo, Delegato in materia di Beni inculti, investe Bernardo Borisi per se e successori delle terre incolte, boschive e tutte dtreliite e ipiuost, senza roveri, nemeno bosco dì le-gne ordinarie, sopra il territorio di Parenzo, chiamate la Contrada di. Fontane acquadizza e dei monti di Righerà, e così del scoglietto nominato Riviera. Nel 1G48, Pietro Borisi e discendenti maschi ottengono il titolo di Conti, e la giurisdizione in prima Istanza, con appellazione a Capodistria, sopra la villa e territorio di Fontane detta allora Contea. Nel 1725. Fontane s'intitolò in atti publici anche Castello. Fra gli altri individui di questa famiglia che si distinsero ai servigii della Republica vi fu un Marc Antonio padre d'un Pietro, il quale portò la fermezza e la fede al grado di vero eroismo. Destinato interprete di lingua in Costantinopoli, fu il primo de' sudditi Veneti cho sostenesse il carattere di Dragomanno grande alla Porta, e dopo 36 anni di a- sidua, fedele e plaudita servitù, conseguì l'onorato fine di morire strozza-io sulla soglia del Divano, per avere al cospetto di quel barbaro Ministro con intrepido animo sostenuto il diritto e il decoro dell' eccelsa Patria. — Questo avveniva in principio del secolo XVII. Finalmente trovai accennato che molti altri della famiglia Borisi si occuparono in tempo di pace nella direzione delle Milizie urbane dell'Istria, e in tempo di guerra accorsero nella Dalmazia e nel Levante vo-lontarii e con uomini condotti a proprie loro spese. Tutto ciò si desume da Decreti, Processi, Scrittu- ri 270 re, Consulti ecc. sparsi nel Senato mar nel Senato Ret•> tori, nel Magistrato sopra feudi nell' Avvvgdria del Co-mun ed altrove. Vedansi particolarmente nella Serie Senato Rettori la Filza 231, e nell' Ar rogar ia del Co-muri la serie Scritture 1655 — 1658. I Petri* Il nostro Biografo poi non si occupò punto nè poco degli uomini distinti delle Isole del Quarnaro, Cher-so, Ossero - Lussino e Veglia, le quali pure formano parte dell'Istria. A questa ommissione però si potrà in ogni tempo egregiamente supplire collo spoglio dei Veneti Archivii. E basti per ora il saggio che offro nell'unito Atto, nel quale sono recitati in modo chiaro e spiccato il merito di tre individui della nobile famiglia dei Petris, che, antica e numerosa in Cherso, da colà si sparse in Istria, in Dalmazia, a Venezia ed altrove. „ 1619. 4. Luglio v Essendo costume proprio della Republica Nostra « di render chiaro testimonio, per dimostrationi et per v atti della solita nostra benignità, della soddisfatione n che ci apporta la virtù et la fedeltà de' nostri benc-n meriti, et conoscendo fra questi essersi avanzato a v segno di somma lode Domino Nicolò l'e'ris nato di « famiglia nobile di Cherso, et fedelissima dello stato s nostro, essendo egli figliuolo del quondam Domino « Stefano Petrin, il quale militando in guerre, et ac-n quistando gradi et honori cavallereschi, morì in ser-« vitio della Signoria nostra Capitano di lunga et ve-v terana isperienza, non meno che stati siano altri an-v fenati suoi adoperati in guerra et in pace, havendo v il quondam Domino Giovanni Petris suo Padre ar-r. mato tre volte Galere delle quali è stato Sopra Co-•n mito a def'esa della Cristiana Religione in servitio » nostro, havendosi adoperato con la vita et con le soji stanze in gravissime et importantissime occasioni; per n il che, et per altre attioni questa benemerita et ho-» noratissima famiglia è stata decorata de titoli di fede ri incorrotta havendo trasmessa ne' suoi posteri riputa-v tione che le fa strada di conseguire da noi honori et v gratie corrispondenti al loro merito. Quindi è che v havendosi medesimamente adoperato ne' bisogni della » Republica nostra detto Domino Nicolò Petris, et con v la persona, et coli'ingegno non solo a difesa dell' Isola v di Cherso, tenendo la sopraintendenza, et il comman-« do di militie senza alcuna publica spesa o stipendio, v ma anco trasferendosi a rilevanti imprese impostele da n nostri Generali, nel che si è dimostrato coraggioso et » prudente, oltreché ha con generosità propria sua et de' n suoi maggiori offerto et esposto senza risparmio le 3ue 5) fortune a'publici bisogni. Pertanto hoggi servati i riti n et cerimonie solite et consuete in simili casi, con la v pienezza della nostra auttorità, invitati dalle suddette 77 cose, motu proprio, in pieno Collegio, alla presenza di 77 molti Nobili nostri, di buon numero di Cavalieri, et 77 frequenza d'altre persone civili, habbiamo creato, come 77 di presente con esso Collegio nostro creamo esso Do-77 mino Nicolò Petris di titolo et di grado di Cavaliere, ti concedendoli auttorità di poter godere tutti gli honori, » giuriditioni, libertà et privilegi che appartengono alla n vera militia et alla dignità di Cavaliero, potendo porrà tar la centura, la spada, le vesti, li sproni e tutti gl'al-i> tri ornamenti militari che fanno tutti gl'altri disimil v dignità graduati: In fede delle quali cose habbiamo or-?! dinato che gli sia fatto il presente Privilegio munito n col nostro solito sigillo a memoria de' Posteri. » Dato in nostro Ducali Palatio Die 4. lulij Indictio » ne secunda MDCXVIIII. Di questo Atto esiste la minuta d'Ufficio-nellMr-chivio della Cancellarla inferiore — serie Privilec/ii dei Cavalieri di S. Marco Filza U dal 1551 al 1627 a earte 449. Che i saggi dati fin qui destino in altri il desiderio di estendere le indagini sul conto delle molte altre famiglie e individualità che nel corso dei secoli diedero, con opere egregie, nome e lustro^ alla nostra provincia? Io lo spero e mi conforta a sperarlo la nobile .sollecitudine con cui i discendenti ed eredi Gavardo posero a mani della Redazione della Provincia le Memorie di famiglia, accordandole anche il permesso di trasmetterle a me, perchè ne tragga quegli appunti che mì rendessero necessarii a completare gli abbozzati Ricordi. È un atto di fiducia dal quale mi stimo onorato, e pel quale ne rendo loro publiche grazie. Ne approfitterò per raccogliere in una terza corrispondenza tutto quello che avessi per difetto di documenti ommesso o sbagliato. Ma intanto sono lieto di annunziare che quando, per coincidenza di nomi, ho sospettato che la famiglia Gavardo potesse esser oriunda dal Salodiano o dalla Bresciana, mi sono apposto al vero. La famiglia Gavardo, antica e nobile di Brescia, aveva per suo Castello feudale la Rocca di 8. Martino di Gavardo. Così nelle dette Memorie. In pari tempo anche il Nobile signor Cavaliere Teodoro Toderini Direttore di questo Archivio Generale, mi aperse un suo MS. in tre volumi che tratta delte famiglie Nobili' e Cittadine originarie di Venezia. Fra queste ultime sono i Gavardo, e siccome nel laborioso, lavoro genealogico-Araldico cita le fonti, così esso mi sarà ottima guida per spigolare nuove notizie, rettificare ed aggiungere. S* abbia anch' egli perciò, oltre la speciale mia gratitudine, anche quella degli I-striani, insieme alla lode che è ben dovuta a cliiì'avo-risoe gli studii di storia patria- Venezia Luglio 1873» Tomaso Luciani. Prodotto» «lei bozzoli # Facendo seguita alle relazioni suir andamento dei bachi da seta nella nostra Provincia, pubblicate nei numeri 12 e 13 di questo giornale, riportiamo, la seguente pervenutaci corrispondenza. Digitano-, luglio 1873. Sebbene un po' tardi credo tuttavia di giungerò a tempo per completare le relazioni sulla campagna bacologica di quest'anno, che dalle diverse parti della Provincia furono inviate a codesto patrio giornale per la loro pubblicazione. I bachi, tanto nel nostro Comune che in quelli a-diaeeuti, andarono in complesso egregiamente bene, e quantunque i tempi incostanti e freddi contribuissero »ion poco a ritardarne lo sviluppo, il raccolto dei bozzoli fu soddisfacente. Gli allevamenti furono quasi tutti di qualità nostrana gialla proveniente da semente cellulare confezionata nello stabilimento bacologico del sig. T. Sòtto-eorona e pochi o nessuno di essi fallirono. II mercato (se pure tale può chiamarsi cen un solo compratore) di galletta sulla nostra piazza, fu quest'anno. più ricco del solito^ essendone pervenuta funti 8972 di nostrana e 212 di giapponese, e quantunque, come dissi, acquistata da un solo compratore,, il prezzo medio della medesima superò di molto quello degli altri mercati del litorale, essendo, stata pagata la prima a f.ni 1.59 e la seconda a Lui 1.30 al funto di Vienna. Uagricoltore, giornale del Consorzio agrario Trentino pubblica il Regolamento per la scuola agraria che sarà aperta in. Trento nel prossimo autunno. Anche in quella provincia venne intesa la necessità di basare il miglioramento dell' agricoltura su di una scuola pratica & fortunatamente per quel paese, dai progetti, si venne ai fatti. Riportiamo il regolamento per intiero perchè si abbia notizia del come sia stato sciolto l'arduo quesito della organizzazione della seuola. L'agricoltore lo presenta ai suoi lettori accompagnato dalle seguenti parole: La Scuota agraria. La attivazione della scuola agraria nella nostra città ancora nel prossimo autunno è già assicurata. Noi salutiamo questo fatto con vivissima gioia, perchè esso segna un novello passo del nostro paese sulla via del progresso, e perchè dalla nuova, scuola noi ci attendiamo non solo maggior oo decoro alla città nostra, che vede i propri istituti d'istruzione aumentati,, ma anche una spinta ed un incremento delle condizioni agricole di tutto il Treni-tino. Ieridì venne firmato il contratto con cui si è stipulata col Sig. Barone de Salvotti, (il quale diede prove di nobile disinteresse), a patti non gravosi l'affittanza per lunghi anni della sua tenuta a San Giorgio sulla strada che da Trento mena a Vczzano, affine di avere uu podere - scuola per. la nuova istituzione. La scelta aon poteva essere ! ipiù adatta imperocché quella tenuta posta in favorevole posizione presenta e piano e collina, ove si possono sperimentare tutti i rami più variati della coltura agricola dell' intiero nostro pa«se. Gii ftlünni avranno esteso ,campo
  • •.•■'. a) Agronomia propriamente detta tanto teorica che sperimentale. 1 - - ^ -3 >' ' b) Tecnologia, e precisamente elementi di Fisica, di Chimica, di Zoologia e Botanica, di Enologia e Veterinaria, nonché di Geometria pratica con speciale riguardo all' Agrimensura ed al livel-lameirtQ del-terreno; ..'i4 ■*<> I «^Progressivo insègiiiamento nel leggere, scrivere, conteggiare^ negli esercizi di lingua italiana ed elemeutii -di ; ragioneria ; agraria, e di estimo, e finalmente disegno applicato agli istrumenti ed alle costruzioni agrarie. d) Materiale esercizio di lavori campestri nel podere e specialmente: ixuJi'.-. I--Viticoltura „ . - ■ ,2,Balogia , )f|nio • ,8 Pomologia -i: «it. OisticoltUiTO 'C,..' , . 5 Praticoltura.' pastorizia 6 Selvicoltura - 7 Apicoltura. Art. 10. Alla scuola va congiunto un podere - t M-U 1 '"IV v' '*»• . scuoia, il quale dovrà servire ai pratici esercizi d'agricoltura degli alunni, inoltre per la Bacologia pràtica Servirà la esistente Stazione Bacologica, "pbr l'Enologia, Io Stabilimento Enologico Trentino, e per la Pastorizia sarà provveduto con una stalla e con un Casello. viln9V9iö s.nss'j stUßibeirt-OlßlßJenoD ; -.»J.JDOIO . Capitolo V. Direzione e Como Docente. ; iiß lil!Mi *0£IQi' Ì}3ÌS' ii3 ifiì'J iti!» *••; . « Art. y. All'istituzione è preposto un Direttore, un Assistente, ed un Corpo insegnante. Art.; £2 La.immediata Direzione della scuola e del Convitto verrà affidata al Direttore, il '.-: mfle omvao J U . . . • 1, quale dovrà essere tornito di cognizioni sì teoriche che pratiche negli oggetti di agronomia, e delle scienzeJ naturali, ed impartire l'istruzione negli . .. imi..:.'! n 0 stessi. Art. 13. Al Direttore*"incombe la sorveglianza sulla condotta-morale, sulla diligenza nello stu- dio e sulla volonterosità al lavoro degli allievi, ed a lui spetta pure la sorveglianza sull' amministrazione della scuola, del Convitto e del podere - scuola. Art. 14. L'Assistente dovrà coadiuvare il Direttore nelle sue mansioni, e sostituirlo in caso d'impedimento 0 d'assenza, inoltre avrà l'immediata sorveglianza sugli allievi convittori, e terrà la contabilità dell'Istituto. Esso dovrà anche impartire l'istruzione negli oggetti di lingua, geografia, aritmetica, e ragioneria agraria. Art. 15. Spetterà al Curatori© lo stabilire quali altri docenti saranno da assumersi oltre il Direttore e l'Assistente, ed il modo di retribuirli. Art. 16. La fissazione del numero delle ore di istruzione in ogni singolo oggetto verrà determinata da un apposito piano didattico da compilarsi dal Curatorio sentita la Direzione dell'Istituto. Art. 17. La nomina del Direttore, dell'Assistente e di tutto il personale insegnante spetta al Curatorio, riservata però la conferma dall'I. R. Ministero d'Agricoltura. Capitolo VI. Degli Alunni. Art. 18. Gli alunni dovranno rispetto ed obbedienza ai loro preposti. Alle eventuali mancanze sarà provvedutogli un apposito Regolamento. Art. 19. Gli alunni dovranno applicarsi con amore e diligenza allo studio dei vari oggetti, e prestarsi materialmente ai lavori campestri. Art. 20. Quegli alunni che mostrassero poca disposizione all' Agronomia potranno anche essere dimessi dalla Direzione previo assenso del Cura-torio. Art. 21. Alla fine d'ogni semestre gli alunni saranno sottoposti ad esami teorico - pratici, ed assolto l'intero corso scolastico,, sarà loro rilasciato, previo esame finale, un assolutorio comprovante il profitto riportato nei singoli oggetti. Art. 22. Per destare l'amore allo studio ed al lavoro, infondere lo spirito d'emulazione, ed in pari tempo distinguere quelli fra gli alunni che daranno saggio di maggiore capacità, vengono i-stituiti dei premi consistenti in utensili agrari, in libri ed in oggetti da determinarsi. Capitolo Vili Mezzi per sopperire alla, spese della-scuola agraria. Art. 23. La scuola agraria viene sostenuta dal Consorzio Agrario, dalle sovvenzioni dello Sta- to, dei Corpi Morali, dei privati, e colla fondazione Graziolli. Il Clioléra e l1 Igiene. A coloro cui paiono soverchie di numero e di forza le precauzioni allo scopo di tenere lontano il terribile morbo^ dedichiamo la seguente Circolare pubblicata dal Governo inglese nel 1871, quando se ne temeva colà una invasione. Precauzioni procedenti dalla medica sezione del consiglio privato contro la infezione del cholèra (Medicai Times and Gazette, august 19, 1871j. 1. Prevalendo ora il cholèra in alcuni porti esteri, lontani una settimana di viaggio da questo paese, e potendo probabilmente estendersi ad altri che hanno anche più viva comunicazione coli'Inghilterra, non è inverosimile che entro un mese o due qualche caso della malattia possa essere introdotto entro ai porti di questo paese. 2. Un recente ordine del Conc.il, colla data 29 luglio, conferì il potere alle rispettive autorità locali di condursi verso ognuno di questi casi, se arrivassero, in maniera da proteggere la popolazione, per quanto è possibile, contro una improvvisa sorpresa. Ma, siccome i casi della infezione cholèrica sono dotati di innumerevoli gradi di gravità, così può darsi che alcuni di tali casi, leggermente trattati, possono ad onta della figilcnza delle autorità locali, essere sbarcati senza particolare notificazione nelle città litorali dell'Inghilterra, donde possono avanzarsi in altre, e forse sito nelle piazze interiori. 3. L'esperienza anteriormente fatta in Inghilterra, giustifica la credenza, che la presenza dei casi della malattia importati in vari punti del paese, non sia stata capace di recare molto danno alla popolazione, se i luoghi che ricevevano la infezione godevano del vantaggio di una opportuna amministrazione sanitaria; e, allo scopo che tutte le popolazioni locali possano sostenere la loro propria difesa più efficacemente che sia possibile, sarà utile che prendano in considerazione lo stato presente delle cognizioni nostre, sul modo con cui si produssero in passato le epidemie choleriche, almeno in questo regno. 4. Fortunatamente per l'umanità, il chelèra è così poco contagioso, nel senso in cui si ehiamano contagiosi comunemente il vaiuolo e la scarlattina, che, se se si hanno dei ragionevoli riguardi dove esiste, raramente si corre rischio che la malattia si estenda alle persone che nutrono il malato od in altri modi intimamente attendono alla sua cura. Ma il cholèra ha una certa peculiare infettività sua propria, che, dove concorrano locali condizioni, può operare con forza terribile e a considerabili distanze dallo ammalato. Ella è caratteristica proprietà del cholèra, e non solamente della malattia nella pienezza del suo sviluppo e della sua forza allarmante, ma egualmente della più 4283 ' lieve diarrea cagionata dalla influenza <ägid«micä, che tutte le materie che il malato scarica dal suo stomaco j e dai suoi intestini, sono infettive, e che, se sono la^ sciate lì senza disinfezione dopo che furono evacuate, il loro potere infettante pel corso di varii giorni graduatamente sempre più,1 aumenta in forzai Probabilmente sotto le circostanze ordinarie, il paziente non ha il potere di infettare altre persone, ecfcetito che col mezzo di queste evacuazioni, «e Seppur con es^e, se le loro particelle non sono rese capaci di corrompere il cibo, l acqua, o l'aria che la gente consuma. Cosi, se un caso di cholèra viene importato in un luogo, la malattia non è disposta ad estendersi, a meno che non trovi localmente certe facilitazioni, per cui pòisà distendersi proporzionatamente, a mezzo di una indiretta infezione. Per apprezzare rettamente cossa possano essere codeste facilitazioni devonsi tenel-è bene a memoria le seguenti considerazioni: 1° che ogni evacuazione cholèrica gettata senza previa completa disinfezione in un cesso o in una fogna o in altri depositi o condotti degli ercrementi, infetta le materie escrementizie colle quali si mescola, e probabilmente, per una certa estensione, anche gli effluvii che queste materie svolgono da sè; 2. che il potere infettivo delle scariche choleròse si attacca' ai letti, coperte, biancherie, e simili oggetti che furono imbrattati da osse, e rende cotali oggetti, se non furono perfettamente disinfettati, tanto capaci di diffondere la malattia nei luoghi in cui vengono mandati o per essere lavati o per altri motivi, quanto in simili circostanze avrebbe fatto lo stesso malato; 3. che, se por trapelamento o per infiltrazione dai cessi o dalle fogne, o per isbadato getto delle immondizie (stops) o dell'acqua di loro lavatura, una molecola, anche piccolissima della materia infettiva, trova l'ingresso nei pozzi o in altre sorgenti di acqua potabile, essa impartisce ad enormi Volumi di acqua il potere di propagare la malattia. Se si presta la dovuta attenzione a queste probabilità di indiretta infezione, non sarà difficile comprondere, come anche un solo caso di cholèra forse del più lieve grado, e forse anche non sospetto affatto presso il vicinato, possa, data la cooperazione di locali circostanze, esercitare un terribile potere iufet-tivo sopra masse considerabili di popolazione. (Continua) <11 O i i Ž i e. Il nostro Municipio, dopo aver costituita la Commissione sanitaria, come abbiamo reso noto nel numero precedente del nostro giornale, continua colla massima energia nella vigilanza perchè sia mantenuta la prescritta nettezza della città, e nell'adottare misure di precauzione, suggerite dalle peculiari condizioni sanitarie del momento. Elesse perciò altrettanti Ispettori igienici, quanti sono i rioni della città, incaricandoli di praticare periodiche visite a tutte le case e cor-fili, onde sia rimossa ogni cosa che potesse irati» cere alla pubblica salute, proibì l'espurgo delle fogne' e dei pozzi neri nelle ore diurne, vietò lo sbarco di letama sulle rive della città e sue adia^> cenze; prescrisse regolari, giornaliere disinfezioni ai pubblici cessi nonché a quelli degli uffici, stabilimenti, locande, caffè e trattorie; ordinò la più rigorosa sorveglianza ai mercati per la immediata confisca delle frutta e legumi guasti od immaturi, o della carnee pesci patiti; fece insomma del suo meglio, nella fiducia che la popolazione vorrà uniformarsi a queste sagge misure di precauzione. Giacche ci si presenta il destro .esteroiaqio ancor noi un desiderio, il quale viene.sentit^ da quasi tutti i cittadini, che, cioè, sia provveduto in guisa, perchè quel fetidissimo e nauseante odpre, che si spande per tutta la città dall' orto «Iella ex caserma di S. Gregorio, e si sviluppa ila certo processo usato per ridurre l'erba africana a crena artificiale, 11011 molesti f cittadini è pregiudichi forse la salute di tutti. Ci consta anzi che il patrio Municipio iniziò degli atti in proposito,' dei quali però non conosciamo finora l'esito. aoij La Rappresentanza Comunale di questa città nella sua seduta del 23 luglio deliberava unani-niente di produrre reclamo contro la concretata tariffa di «lassificazione per la regolazione dell'imposta fondiaria dell'Istria. — I Comuni di Pirano, Pinguente, Isola, Pau-! gnano, Muggia, Decani e Dollma, dietro deliberazione delle vispettive Rappresentanze, si associarono nel det|Q,,i;eclamo al nostro Comune. .'-oia odo«* .'fclaooIaMi san_umu .;■.:' r.of ih u;'ilob 0 Xel nunjei'o 13 (ln luglio 1872) del nostro giornale, abbiamo annunziato che l'ingegnere signor Salùstio 0. Fannio di Verona venne incaricato di studiare il progetto tecnico sulla regolazione del nostro Fiumicino v Cornàlunga ». Ci fu dato ora di rilevare che il sig. Fannio rimise al nostro Municipio il suo » Parere « col quale; approvando nella massima parte i proposti lavori, si mostra peraltfq contrario, aderendo 'così alle vedute del Conte Cai-li ed alla deliberazione dei possidenti interessati, presa nella loro adunanza del 2 ottobre 1856, alisi progettata rettificazione delle tre risvolte; propone, ove occorra, la più elevata arginatura dei torrentelli influenti, sui quali dovrebbero costruirsi delle briglie attraversanti il loro alveo per impedire rilevanti alzamenti del fondo eolla ghiaja che trascinano seco nelle piene d'acqua e propone finalmente una maggior pendenza alle séarj}'? delle nuòve arginatura del » Corna-lunga J Vogliamo ritenere che con ciò'«ara superato l'ultimo ostàcolo e non prorògata l'esecuzione dell'importantissima opera.' Gli arrivi da Trieste per la via di mare in questa città vengono sottoposti, dietro ordini supe-f riori, ai suffumigi. — Questa misura di precauzione è generalmente approvata, ma non si sa spiegare, perchp; le {provenienze pf$5la via .tli terra non si assoggettino ad identico trattamento, — 1 -:ioi ib 0 otwaim ih ai baaaoa QnoiAq ìuo oioloo A -in -i!d Varietà -xJiora biella Gazzetta di Tenezla del 23 luglio si legge; Onore all' esercito — Per la vigilanza diuturna ai sequestri dot cholerosi, finora sostenuta dai pompieri, venne fatto appello anche alla truppa di linea, la quale, è inutile il dirlo, corse in sussidio col suo sqlito fervore. Dinanzi a questa sublime prova di santa abnegazione dei nostri soldati, non possiamo che guardare con occhio sereno e sicuro l'avvenire della patria nostra, ed esclamare con cuore commosso: Onore aWesèrcito italiano.r Allo scopo di diffondere sempre più le buone pratiche agricole, il Consorzio Agrario Trentini.» proponeva un premio di fi. 20 a tutti quei Maestri comunali, che provveduti di libri agricoli a cura del Consorzio stesso, avessero tenuto delle lezioni serali d'agricoltura a giovani sopra i lf> an»i un..) bfi oaosboq .Üültßit ■Jtaiiiavjx'pljù* 'W Col giorno 30 aprile p. p. spirava il termine prefissato coll'avviso N. 315 per aspirare a tali premi. Solo undici maestri però s'insinuarono e 1 dieci di questi furono ritenuti degni d'ottenere il premio. { n, E grata cosa di far conoscere i nomi dèi premiati, perchè serva loro di attestato di pubblica soddisfazione. Depinè Albino Maestro di Covelo Biliosi Amadio di Calavino Francescati Don Antonio di Civezzano Giacòmini Gio. Batta di Stenico Martini Giacomo di Ragoli Meneghini di Pergine Morello Antonio di Canezza Porta Don Pietro di Calceranica Rosani Gaudenzio di Fondo Ma non puossi a meno di deplorare, che dei ■ 36 maestri che dal Consorzio gratuitamente furono provveduti di buoni libri agrari, coli'obbligo, dell' insegnamento ai contadini, solo undici abbiano adempito a questa condizione., -imi ifcom hìlu .:i bo olatma li onoUirn oda vuoé/saM xuf t'r rati) - Corrige. Nel precedente numero alia pag. 12Ü9 leggasi, nel prezzo medio della galletta giapponese riprodotta, f.ni 1 ;20 Vii) il funto, anziché f.ni 1:28 V,c. TIP. DI GIUSEPPE TONDELLI. NICOLÒ de MA DON IZZA Redattore.