V enerdi Í7febbr. ÍSSO 9KiO lil. is. 111 la nostra lotta ORGANO P E3.L* U. A.I.a. DEL C 1 R COND ARIO 1ST RIA [□El TERRITORIO DI TRI ESTE Lavoratori! Intensifícate I’azione di solidarietà con i compagni di Trieste raccogliendo denaro e viveri DiKEZlONE REU AZIONE — aMMINISTRAZIONC Riva Castelieone 2 CAPODISTRIA te¡eí 17« i¡ ■ ABBONAMENTi: Zona B e Jugoslavia anno: Din. 180. semestre Din wO trimestre Dm. 50. — Zona A: anno L. 1400, semestre L. 740. trimestre L 380 Spedizione ill abbonamento póstale 9INARI 3. - LIRE 15. Conto con. nella Banca Istriana DOPO POE SETTI MANE DI 1 SCIOPERO INCIDENTI AL PARLAMENTO ITAUANO ï LAVORATORI TRIESTINI NON 0TTENG0N0 NESSUN RISULTATO CâtlSat! d ai d liscorso i di De Gasperi TRIESTE — Chi, il g, 15 corr. abbia girato par Trieste, visitata la periferia Campo S. Giacomo, giü per Ponziana, Piazzale Giuliani, S, Luigi, .S. Vito e Cittavecchia e presso la Casa Portuale ed abbia avuto, come noi, contatti con cen-tinaia di lavoratori in sciopero, con lavoratrici e, soprattutto, con massaie; chi abbia chiesto a questa gente il parere sulTandamento del-l’agitazione, sullo sciopero, sui vi-veri, sul Governo Militare Atleato e sugli industrian, non potra non essere rimas,to impressionato da u-na, singolare cosa: Cioé gli scioperanti nelia mag-gioranza, non conoscono che ap-prossimativamente i precisi termini della vertenza, mentre quelli che appartengono alia categoría deill’industria e che sono la parte piú interessata lasciano capire di esserne informati appena da ven-tiquattro ore, ossia a segudto di quanto é successo con l’accordo sottoscritto per gli addetti alia pie-cola e media industria e a seguito degJi avvenimenti nonché delle no. tizie circa le trattative di ieri presso il governo militare alleato, con-cluse con la rottura delle stesse per l’intransigenza dei grandi industrian che si sono rifiutati di Concederé le miserabili 56 lire al giorno di aumento-contingenza. Fra questi lavoratori e special-mente fra le loro donne, l’aver a>p-preso che si, chiedono 56 lire al giiorno senza effetto retroattivo, senza un’erogazione una volta tanto, ha reso tal! lavoratori e le loro famiglie veramente indignati. Biiso-gna sentiré questa gente da quando si é reáa contoi di aver lottato e di lottare ancora per una miseria, toisogna sentiré che cosa dice del vergagnoso inganno a cui é sta-ta sottopo-sta. Proprio in piazza dei Giuliani, nelia ressa alta panetteria la gente stessa esprimeva la propria legit-tima indignazione per tante gior-na'te perdute, per una lotta che potra fare gli interesi di tutti fuorché quelli dei lavoratori. Sem-bra inveroskniie, ma é cosí: i lavoratori durante la giornata di og- gi, awicinati da giornalisti, da at-tivisti, o presentatisi nelle svariate sedi delle organizzazioni democra-tiche, alia sede del Comitato d’azio-ne sindacale, a quella del comitato di sostegno, sembravano fuori di sé nel chiedere se le cose stes-•sero veramente coisi. Alcuni hanno chiesto se le 56 lire non si inten-dessero per caso all’ora e non per giornata. Un gruppo di opérai del-PILVA ha chiesto dove è andata a finiré la notizia che circolava nelle sedi sindacali nei primi giorni dello sciopero per cui le 56 lire al giorno dovevano decorrere dal-l’agosto dello scorso anno. Questa situazione è stata deter-mina'ta dal fatto che i lavoratori non sono stati mai esattamente informati con dati precisi sulle ri-vendiicazioni poste. La città sembra oggi perció in-tristita. naturalmente nelia .grande maggioranza dei suoi abitanti, che sono lavoratori. La meticolosa serrata, H manca- to e, materialmente, impossibile crumiraggio, il gran movimento di gente sfaccendata e alia ricerca dei posti soleggiati o avviata alie pas-seggiate sull’alto piano, non riesco-no a nascondere la profonda ama-rezza del proletariato triiestino, delle migliaia e migliaia di lavoratori, che resiistono nelia lotta, orinal per amore delia classe, della bandiera, si potrebbe dire. Questi lavoratori disgustati per quanto sii sta nivelando di machia-veltlico in questa impresa, tengono duro ancora non perché Vidali, Radie, Pinguentini, Gostissa e l’ex gerarca fascista ed oggi gerarca de-mocristiano, dot'tor Novelli, abbia-no il tanto cercato successo nazio-naiista, ma per far onore alia pro-pria classe, ai propri doveri di lavoratori e lo faranno fino all'estre-mo limite, ma col proposito, e or-mai lo affermano apertamente e dappertutto, di chiedere la resa dei conti da coloro che li hanno in-gannati sulla natura di questo sciopero e che hanno sfruttato, per INCIDENTI NIZZA Q causa dello sbarco di materiale bellico NIZZA — Da fonte autori.zzata si dichiara che il rottame metallico Janoiato dai manifestanti in acqua nel porto di Nizza, durante gli incident! di stamane, è il troncone di una pista di lancio delle «V2», fabbricato nelle officine «Bocea» presso Cannes. Quanto alia desli-nazoine di tale materiale, nei cir-coli ufficiali si dichiara di non essere al corrente del paese cui do-vrebbe essere fatto pervemre. Si precisa semplicemente che la nave «Jean Dolo», incaricata del trasporto, deve consegnare ad Orano tre tronconi del congegno ste&so. Si aggunge aitresi che il ricupero del pezzo gettato in mare sarà facile, precisando pure che nel corso dei cafferugli di stamane sono stati fe- MOZION1 DI PROTESTA INDIGNAZIONE OEI LAVORATORI PER IL m BEI VIH PRO SUPERARE Appena giunti a conoscenza del fatto, che la direzione dello sciopero di Trieste ha rifiutato i viveri raecolti nelia zima B per l’aiuto a-gli scioperanti -triestini, i nostri lavoratori hanno ¡inmediatamente ri-sposto intensificando ancor piú le raccolte di denaro e viveri ed han-no protes'tato in massa contro Topera deleteria svolta a Trieste dal Comitato dello sciopero, che è in mano dei cominformisti e dei rea-zionari. Continuamente giungono mozioni di protesta che esprimono i sentimenti di sdegno dei nostri lavoratori contro il Comitato dello sciopero e di solidarietà con gli scioperanti. Gli opérai e gli impiegati della íabbrica «Arrigoni» di Isola cosí dicono: «II collettivo di lavoro «Arrigoni» di Isola si è oggi riunito s'otto ¡’auspicio della filíale sindacale per di-scutere sul corso dello sciopero dei lavoratori di Trieste e per poten-ziare vieppiú la azione di solidarie-iá con gli scioperanti: Poichè conosciamo giá da tempo il sistema dei dirigenti che attual-mente dirigono lo sciopero, siano essi seguaci di Vidali o della Camera del Lavoro, sistema che consiste nel travisare i fatti e diffonde-re menzogne, non ci meraviglia quanto codesto Comitato ha risposto al Comitato d’azione sindacale. II tono ed il contenuto della vostra ri-sposta corrispondono perfettamente a chi non è disposto a guidare uno sciopero secondo le nécessita dei lavoratori ma vuole togliere alio sciopero stesso la sua forza. E’ inutile che vi nascondiate diet-ro frasi come quella «non possono venir accettati i viveri sottratti ad altri tevoratorfi che versano in piú disagiate, e veramente disastrose, condizioni di vita», poichè è altret-tanto noto a tutti che la fame la soffrono i disoccupati, ed anche quelli che lavorano a Trieste e non i lavoratori della nostra zona che grazie al Potere Popolare ed alio sforzo collettivo migliorano costan-temente le condizioni di vita. Forse a voi dirigenti dello sciopero non piace che i nostri lavoratori dimostrino i loro sentimenti di solidarietà con la classe lavoratri-ce triestina, ma siamo certi che i lavoratori di Trieste la pensano ben diversamente e siamo certi che, non possono non accettare di buon grado quanto noi volontariamente rac-cogliamo per loro e che voi assie-me al GMA volete invece sottrarre. La vostra immaginazione è veramente superba nell’inventare falsi-tà e sviare i fatti: ma i fatti sono testardi e dicono che la nostra eam-págna per l’aiuto materiale e morale dei lavoratori in sciopero, continuera con maggior intensité piú di prima, nel mentre il vostro ambiguo atteggiamento é una vera e la sola campagna disgregatrice. Vivano i gloriosi lavoratori triestini in lotta contro gli affamatori!» Mozioni di protesta sono giunte pure dalle cooperative agricole di produzione di Buie, Campel Salara, Seghetto, Smarje, Ancarano ed al,tre, dai posti di lavoro dell’EDI-LIT, ICET, ADRIA, dalle filiali sindacali degli insegnanti del di-stretto di Gapodistria, dalla filiale sindacale degli impiegati del CPC di Isola, altre ed altre ancora. Le mozioni tutte portano le firme di migliaia e migliaia di nostri opérai .contadini ed impiegati. — O — BELGRADO — A Belgrado ha avuto üuogo la riunione annuaie dei membri dei circolo degli opérai iitaliani, in cui si accentra la loro vita culturale ed artística. II circolo conta- 150 membri, vale a dire tutti gli opérai italiani che prestano la loro opera a Belgrado. Numerosi di essi si sono dist-inti nelle gare di emulazione socalista. Due di essi meritano par-ticolare menzione, e cioé Bartoü ed Areola, proclamai! rispertivamente sette e cinque v i.te lavoratori d’assalto. Al termine della riunione, gli o-operai italiani hanno indirizzato un telegramma di saluto al marescial- l,o Tito. In questo telegramma é detto fra l’altro: «Noi che parteci-piamo altivamente all’edificazione del socialismo in Jugoslavia, ab-biamo letto con soddUfazions le di-chiarazioni che avete fatto ad una delegazione di ex partigiani italia-n¡ ed in cui si espume la volontá della Jugoslavia socialista di per-mettere a decine di migliaia di o-perai italiani di trovare lavoro nelia Repubblca Popolare Jugosla-va. riti dai manifestanti una decina di membri delle Compagnie Repub-b'icane di Sicurezza. —O— BERLINO — Nel settore soviético di Berlino TUnione delle Donne Democratiche della Germa,nia ha indirizzato un appello ai soldati te-deschi che oomba.ttono nel Vietnam, nelia, legione straniera francesa di gettare le armi e ritornare ir. Patria. Secondo un’informazione dell’a-genzia soviética TASS, nel settore tráncese di Berlino sono stati arréstate 11 giovani perché su di mro vennero trovati dei manife-tini con i quali si invitava la gioventü te-desca a non arruolarsi nelia legic-ne straniera francese. -O- FERRARA — Si sono ieri veri-fica'ti a Ferrara degli incidenti fia la polizia e manifestanti, che assi-stevano ad un comizio organizzato dalla Camera del Lavoro per protestare contro il diiseorso pronun-ciato ieri alia Camera da De Ga-speri, nel corso del quale il presidente del Gonsiglio ha rigettato sui partiti di estrema sinistra la re-sponsabilitá' per gli incidenti san-guinosi svoltisi a Modena nel gen-naio scorso. Le forze di polizia hanno dovuto far uso dei gas la-grimogeni per disperdere i manifestanti ,di cui parecchi sono ri-masti contusi. Invitiamo tutti ad ascoltare le seguenti trasmissioni di Radio Ca-podistria durante le quaU vengono date notizie sullo svolgimento dello sciopero a Trieste. Ore 6J45; ore 12,45; ore 14,30; ore 17,30; ore 19,15; ore 23. borghese - cominformista particolari fini de-lie ris-pettive cric-che, la miseria dei lavoratori del-Tindu-stria. In questi giorni si ridesta 1’as-s,opita ooscienza di classe in molti lavoratori e si fara la resa dei conti. Basta rileggere la stampa e i bollettin-i per convincersene. Pochi lavoratori avevano idee chiare sin daü’inizio delTagitazione, pochi sa-pevano che almeno apparentemente si scendeva in lotta per 56 lire giornaliere. Né prima, né durante e né dopo il referendum, questo é stato precisato. Anzi si lasciava capire che di fronte alia dimostra-zi-one delle bassissime paghe per-ce-pite dagli addetti all’industria, la' lotta s-arebbe stata fatta ad oltran-za per modificare seriamente que-ste paghe. Dalle ore 16 alie ore 17 di fronte alia sede del Governo Militare Alleato (ex Casa del Popoilo), si è svo'.ta una manifestazione dii protesta per il perdurante fermo dei 500 quintali di generi alimentari inviati come primo contributo di solidarietà dai lavoratori del cir-condario deli’Istria. Un mezzo migliaio di scioperanti erano infa-tti convenuti presso -la sede del GMA per manifestare la propria indignazione per ii fatto che, a cinque giorni di distanza dall’enitrata nelia zona Anglo-ame-ricana del Territorio di Trieste, tre autotreni di generi, di sussistenza, destinati alla dtistribuzione alie fa-miglie -bisognose dei lavoratori in lotta, sono bloccati, dopo una serie di peripezie inammissibili, al porto franco di Trieste. I manifestanti hanno chiesto che una loro delegazione sia ricevutá dal colonnello MARSHALL. Dopo non poche difficoltà, il MARSHALL ha dato di-sposizione affinchè un rapipresenlante delle numeróse de-legazioni fosse ricevuto. Ai colonnello MARSHALL, il rap-presentante delle delegazione ha sottoposto la grave questione del blocco dei viveri e anche quella della possibilité che i viveri in parola deperiscano per la lunga giacen-za. II colonnello Marshall ha piráticamente oonfermato che i viveri non potranno essere ditribuiti perché per poterlo fare, si dovrebbe ottemperare a tutte le disposizioni the regolano Tintroduzione dall’e-stero delle merci nel territorio di Trieste, destínate al commercio, contrariamente alla formale pro-messa degli organi del GMA che per i viveri destinati alie famiglie dei lavoratori in lotta si sarebbero aidottate le disposizioni giá attuate per i noti paechi dono, provenienti dalí’ Am erica. La delegazione ha rimesso ai fun-zionari del GMA diverse, mozioni di lavoratori e lavoratrici di diverse aziende cittadine con le quali questi lavoratori reclamano un sollecito rilascio e distrdbuzione dei generi alimentari. Che addossa alie sinistra la responsabilitá dei fatti di Modena ROMA — Gli incidenti alla Camera italiana si sono prodotti mentre il presidente del Consiglio De Gasperi, chiudendo il dibattito sui.. le dichiiarazaoni del Governo, get-tava sui partiti di estrema sirustra la responsabilitá degli incidenti ve-rifiicatisi lo scorso mese a Modena nel corso dei qua-li sei opérai tro-varono la morte nel confUtto tra gilí scioperanti e le forze di polizia. De G-asperi stava f impro verand o i comunisti di aver scelto quel giorno per una manifestazione di forza convocando a Modena elementi ve-nuti dal di fuori. Imitando il capo del Partito ‘ comunista Togliatti il quale, per primo, si era alzato col pugno teso verso il capo del Governo, i deputati di estrema sinistra se la son presa violentemente con De Gasperi mentre fischi e frenetici applausi scoppiavanc sui banchi della maggioranza. II bac-cano si è fato allora indescriivibile I deputati si sono précipitât! gli uní contro gli altri e sono venuti alie mani. Gli uscieri si sono sfor-zati inútilmente a ristabilire la calma. E’ stato allora da-to l’ordine di sgomberare le tribune e la riunione é stata sospesa. — O — Nel corso del tumulto scoppiato oggi alia Camera dei deputati tra i deputati di estrema sinistra e quelli della maggioranza, il ministro del lavoro Marazza e 12 deputati hanno dovuto farsi medicare aill’infermeria di palazzo Monteci-torio. Marazza é stato morsicato ad una mano, altri quattro deputati hanno riportato contusioni; un de-putato comunista è stato ferito ab-bastanza seriamente alia testa. — O — Dopo Tinterruzione della seduta alia Camera a seguito del tumulto di questo pomerig.gio, il presidente dell’assemblea Gronchi ha fatto una dichiarazione, in cui si afferma in sostanza che gli incidenti avvenuti oggi non possono trovare una scusante nelle passione política, in quanto simili a-tti di vio-lenza sono inammissibili. La responsabilité degli incidenti sud-detti riccade sui deputati comunisti Fail-ia, Invernizzi e Di Mauro, il quale ultimo aveva minacciato diretta-mente il presidente del consiglio e si era portato dietro al capo del governo nei!’ evidente intento di coilpir-e De Gasperi od un al,tro membro del gabineto. Non essen-do possibile passar sopra a tale gesto, viene proposta l’esclusione del deputato Di Mauro dalla seduta in corso. Conformemente al regola-mento, lo stesso Di Mauro ha preséntalo delle spiegazioni, dichia-rando aitresi di accettare la misura di esclusione dalla seduta «per ri-spetto al Parlamento». Egli ha detto di non essere stata sua inten-zone di arrestar pregiudizio al prestigio delTassemblea, ma di avere considerato che De Gasperi aveva oltraggiato i morti di Modena nonché il centinaio di parlamentari riunitisi a Modena all’indomani dei sanguinosi -incidenti. Dopo che la maggioranza ebbe approvato l’esclusione dei tre deputati comunisti, De Gasperi ha ripreso il suo discorso. LE ELEZIONI IN GRAN BRETAGNA ATTLEE ATTACCA il capo dei conservator! LONDRA — Attlee ha lanciato ieri sera a Nottingham un attacco personale contro Churchill, rivelando il pa-ssaggio del discorso pro- Arrestati 250 indigent a causa di uno scontro con la polizia JOHANNESBURG — Trecento agenti di polizia hanno effettuato a-U’alba del 14 c. m. una retata nel quartier.e indígeno di Johannesburg ed hanno arrestato 250 indigeni in seguito a-gli incidenti scoppiati ieri sera in citta nel corso dei. quali numerosi indigeni e agenti di polizia erano rimasti feriti. Gli incidenti di ieri erano scoppiati verso le 18.00 nel momento in cui un agente di polizia fermava un indi-geno alio scopo di control-lare i suoi documenti d’ identificazione. Non volendo findigeno legit,timar-si, il poliziotto aveva voluto arrestarlo. L’indigeno oppose r es iste n-za e in pochi secondi íe automobili della polizia vennero circondate da una folla di furiosi che voleva lapidare i tutori dell’ordine. Le forze di polizia dovettero battere in ritirata abbandanando 1’ indígeno. Gii incidenti si fetero ancor piú vio-lenti e dei colpi d’arma da fuoco vennero sparati da ambo le partí. Gruppi di dimostranti percorsero allora le vie provocando danni e gettando sassi contro le automo-biii e coniro la stazione. La polizia aveva dovuto far uso di gas lagrimogeni ed aveva dovuto piú volte far fuoco. Agli incidenti ave-vano preso parte alcuni europei armati. NOTIZIE DA TUTO IL MONDO HELSINKI — Una forte explosione si é prodotta nelia notte del 13 c. m. verso le due di fronte alTedificio del Parlamento finlan-dese. La massiccia porta d’in-gresso sarebbe stata di-strutta e parecchi vetri del-le fin-estre sarebbero an-dati in frantumi. La polizia ha cir-condato 1’immobile. Non si é avuto alcun detta-glio sulle cause dell’es-plosione e non é stato ancora an-nunciat-a uffici-almente la portata dei dannj provocati dall’esplosione. — O — FALERMO — Le forze di repres-sione del banditismo alie quali si sono ag,giunti i distaccamenti delle truppe e delle brigate mobili della polizia effettuano attualmente una una vasta battuta nelia regione si-tuata a sud-o-vest di Palermo. Parecchi pregiudicati e criminali sono stati arre-statii, mentre altri si sono costituiti prigionieri. Dopo «l’epu-razione» delle campagne e dei vil-laggi questa operazione fa parte di un piano metódico di rastrellamen. nunciato ieri sera dal leader con-servatore in cui quest’ultimo chie-deva perché la Granbrstagna non sia ancora riiu-scita a fabbricare la bomba atómica,. II primo Ministro ha affermato: «E’ Churcbill che concluse 1’ accordo con gli Stati Uniti, conferendo a questi ultimi ed al Canadá il compito di fabbricare le armi atomiche». «Non c’é nulla dietro le parole di Churchill», ha dichiarato ancora Attlee, alludendo alia proposta del capo deH’opposizione di una con-ferenza a tre sulla bomba atómica. Attlee ha detto: «Questo genere di dichiarazioni da un’impressione in-tenamente falsa all’estero e costitui-sce un serio ostacolo per i, nego-ziati, svolti da Bevin». to delle zone dove i banditi brac-cati si sono rifugiati. — O — PECHINO — L’ agenzia «Ciña nuova» annuncia che la conferenza dei sindacati dei ferrovieri deila Ciña é terminafa. I delegati alia conferenza hanno adottato una ri-soiuzione sui contratti coliettivi fra il sindacato dei ferrovieri ed il miiilstero delle ferrovie per il 1950. Decisión; sono state inoltre prese in mérito al'le assicurazioni dei ferrovieri, all’ a-iuto agli operai am-malati ed inabili al lavoro, ai vec-chi e all’apertura di un sanatorio per i ferrovieri. Sono state inoltre prese delle decisioni e dei provve-dimenti alio scopo di elevare il ü-vello politico, cultúrale e profes-' sionale dei ferrovieri, -— O — BELGRADO •— II Comitato Céntrale delia Fedérazione dei sindacati unici della Serbia ha accordato ques’anno delle borse di studie á 600 membri di organizzazioni sindacali. Lotta per portare a termine il piano agricolo La IX. Assemblea del C. P- C. per l’Istria ha approvato il piano di produzione della agricoltura per Panno 1950. Nelia IV. conferenza del Fartito a Isola si sono impe-gnati i rappresentanti del nostro glorioso Partito comunista di ap-poggiare con tutte le Joro forze l’attuazione del Piano. Noi siamo persuasi che il Potere Popolare con il Partito delle masse lavoratrici, faranno il loro possibile, pero sta in noi tutti di collaborare a tale scopo, perché solamente con gii sforzi e la buoma volonté di tutti gli agricoltori il piano potré essere realizzato. Sul nostro Piano económico si é discusso gié parecchio. Riteniamo che non ci sia nel nostro Circon-dario un lavoratore, operaio, agri-coltore o intellettuale che non abbia compreso la nécessité storica del lavoro pianificato e perció non ci soffermiamo su questo punto. Passiamo alTargomento pratico. II Piano é stato impostato. Gli agricoltori hanno discusso nelle riu-nioni di massa la possibilité pra-tica delila estensione di singóle col-ture. Hanno compreso le ragioni di aumentare la superficie di una col-tura piuttosto di un’altra. Tutti lo sanno che bisogna daré un forte incremento ai principali rami della nostra agricoltura el quali sono i mezzi da impiegare (misure agro-tecniche) per aumentare la produzione unitaria per ara. Facciamo una breve rassegna dei lavori piú urgenti che stanno da-vanti a noi in questi giorni. IL PIANO DELLE SEMINE E LA SUA REALIZZAZIONE La semina dei cereali vernini é stata uiltimata. Per i cereali abbia-mo deviso di non aumentare la superficie ccdtivata anzi dobbiamo ri-durla del 5 p. c., nel contempo pero dobbiamo con le appropriate misure agrotecniche aumentare la produzione unitaria per ha. La eol-tivazione del frumento é da noi .ancora trascurata. Non in ogni luo-go il terreno é stato bene prepa-rato per la semina. Causa Tultimo freddo vi é il pericolo che dopo il disgelo si sollevi lo strato su-perficiale della crosta dei terreno lavorato sollevando le radici e liberándole in questo modo dal con-tatto con la térra. Appena si veri-ficheranno questi ( inconvenienti debbono entrare in funzione i rulli compressori. Nelia lotta contro le piante infes'tamti dobbiamo ben presto fare delle energiche sarchiature con gli erpici. Non tutti i CPL hanno inviato alie proprie sezioni di. agricoltura distrettuaii le rela-zioni riguardanti la realizzazione del piano delle semine. Il piano delle semine dei piselli é. stato ritardato causa l’eccessivo freddo di questi ultimi giorni. Questo inconveniente nel ritardo deve essere rimediato in questo mese. Non vi sono scuse in questo campo. Le sementi non mancano. Per ahitare le piantine nel primo stadio di loro sviluppo sono assegnati per ogni ha di superficie seminata a piselli 100 kg di nitrato animóme o. Le relazioni riguardanti la realizzazione dei piani delle semine di piselli non sono reali. I C. P- L. di Campel-Salara ed Isola non han-no ancora inviato le relazioni. II piano senza evidenza non ha alcun valore. Le Commissioni agricole ed i singoli referenti per d’agricoltura presso i C. P. L. hanno avuto nel Tultimo Corso le istruzioni del caso. E neee,ssario seguiré il piano delle semine gié dall’inizio. Le Commissioni ed i ref. agricoli devono daré agli agricoltori della propria zona tutti i suggerimenti necessari e devono spronarü nel loro lavoro. Le Cooperative agricole hanno ricevuto le sementi degli ortaggi di prossima semina (pomodoro, capuc-ci precoci, papriche ecc.). Non tutti gli agriooltori e, quello che é ancor peggio, neppure ie Commis-sioni agricole sono ai corrente di questi arriva, Prepariamoci per la semina delle patate primaticcie. Si racco-manda agli agricoltori di fare la massima attenzione nelia scelta e preparazione delle sementi. Tutti sono al corrente che le nostre patate sono soggette a degenerazione percio dobbiamo scartare tutti i tuberi che presentano segni di tall malattie e quelli sog.getti alia «fi-losi» (getti dalle gemme non pro-duttive). Dobbiamo pensare a tempo alle piantine del pomodoro, cavoli precoci, papriche ecc. II piano esige che le piantine siano pronte al momento della semina e non piu tardi. Oigni ritardo in questo campo puo avere non lievi conse-guenze economiche. Le Cooperative hanno la possibilita di ordinare le piantine se non sono in grado di allevarle da sole, presso il C-P. L. di Portorose o nella Scudla agraria. Arare i campi appena il tempo ce lo permette. Non aspet-tare Tultimo momento. Per il po-modorp bisogna pensare ai sostegni (canne). Viti — frutticoltura. Nel vivaio di Celega (Cittanova) abbiamo diverse specie di viti americane adatte per la nostra regione. Non tutte le cooperative specialmente quelle di produzione hanno fatto le prenotazioni. Non e stata ancor ultimata la irrorazione degli alberi fruttiferi. Tale negligenza e trascuranza por-tera come conseguenza lo sviluppo delle malattie e con questo la ri-duzione del prodotto. Le Commissioni agrarie ed i C. P. L. hanno il dovere di far osservare l’ordi-nanza sulla obbligatorieta della lotta contro le1 malattie e gli in- setti dannosi alla frutticoltura. Allevamento dei bestiame. Nel piano per 1950 abbiamo preso l’im-pegno di aumentare la superficie delle 'piante foraggere. Questo lo passiamo fare introducendo nella rotazione agraria le leguminose da foraggio (erba medica, trifoglio). Dobbiamo semiinare di più barba-bietole da foraggio e granoturco cinquantino da foraggio. E proble-ma dell’alimentazione dei nostro bestiame è cosi grave che crediamo non sia necessario esporlo. L’alle-vamento dei bestiame è in stretto rapporto cou il_progresso dell’agri-coltura in generale. L’aumento nu. merico ed il miglioramento quali-tativo dipende dalila qualité e quantité dei foraggio. Sempre in relazione al miglioramento quali-tativo dei bestiame è la lotta contre la stérilité delle bovine. La visita generale delle vacche sterili è indispensabile. Pure questa visita e la lotta contre le malattie rientrano nel piano. Le commissioni agrarie ed i C- P. L. devono interessarsi che le bovine siano -controllate quanto prima. Più con-trollo alla disinfezione dei tori e selezionare gli stessi. NeH’alleva-mento dei suini abbiamo fatto Tan-no scorso un notevole passo in, avanti. Pure quest’anno dobbiamo allevare un sufficiente numéro di scrofe per coprire il fabbisogno dei suini da ingrasso. Continua in IV pagina utilitá e importanza DEI CONSIGLI POPOLARI CITTADINI H piano económico annuale nelle sue linee basidari che ne fanno uno stmmento di elevazione del ben-essere del popolo lavoratore, il quale vede cosí realizzati i principu per i quali ha condotto la lotta armata per la sua liberazione sociale e nazionale, desta fra le lar-ghe masse lavoratrici del nostro Qlroondario un sempre maggíore intercssamento. I lavori previsti nel piano, al-cuni dei quali già iniziatisi, dimo-strano infatti chiaramente che il piano tende in primo luogo al sod-disfacinaento delle nécessité immediate della popolazione. Cosl nelle eittadine, prima di tutto, si prov-vede alia riparazdone delle abita-zioni, alia costruz.ione dei bagni pubblici, alia canalizzazione, al ri-fornimento dell’acqua per i rioni papolari, alia riparazione delle strade eittadine, nel mentre pro-seguono da costruzione ed il com-pietamento di edifici scoiastici. Per le sempre maggiori occorrenze al fine di snellire e perfezionare la distribuzione dei generi alia popolazione, si costituiscono nuove e meglio attrezzate rivendite, macel-Lerie, panifici, sartorie ecc. Per soddisfare le esigenze del traffico e favorire i numerosi viag-giatori, si è iniziata a Capodistria la costruzione della nuova stazione autocorriere, Nelle campagne ,onde rimediare in tempo utile all’insuffiiciente ri-serva d’acqua, la cuii mancanza si fa sentire ogni anno nel periodo estivo, si sta procedendo alla co-struzáone di nuovi pozzi più capaci ed iglenici. Per ,11 miglioramento dedl’agricaltura si procede alla si-stemazione di silos, agli scavi per H nimboschimento che allontanerà l’incombente pericolo delle périodicité siccità, da cui molto spesso sono colpiti i nostri contadini. Continua intanto intensamente il la-voro per il completamento delle case cooperativistiche già esistenti e per la costruzione di nuove. Questi i lavori principal! in corso. Altri ne seguiranno ed avremo allora i’opportunità di riparlarne. Già da ora pero possiamo affer-mare, senza tema d¡i smentita, che in questi pochi anni di Potere Po-polare nell’Istria si è costruito pro-porzionalmente molto di più che in cento anni precedenti, speeial-mente per cid che riguarda opere di utilité pubblica. Tuttociô è stato fatto grazie al lavoro costante e cosciente dei nostri lavoratori, che eon il Potere Popolare hanno con-quistato il proprio avvenire. Naturalmente d nostalgici del pas-sato da noi, i pochi che tuttora allignano, e 1’accozzaglia sciovinista e cominformista triestina, loro al-leata, guardano tutto ció indispet- titi e, non trovando di meglio, spargono le piü infami calunnie sul presunto terrore nella zona B e sulla Jugoslavia. Sopratutto amara per loro é la constatazúone che il nostro popolo lavoratore ha messo a nudo tutti i loro intrighi, ha saputo smasche-rare sempre tutte le turlupinature, gli inganni e le intimidazioni che gli vollero propinare nel passato, e li sta gettando sempre piü alia deriva. E non si meraviglino affat-to questi signori se la loro barca fá acqua. Ció é inevitabile. L’interessamento dei nostri lavoratori per la esecuzione del piano aumenta di giorno in giomo e pa-rallellamente si restringe e si isola la cerchia dei nemici del popolo, che scorgono sempre piü chiaramente dinnanzi a se la poco rosea prospettiva di perde-re anche i loro piü fedeli accoliti , La recente costituzione dei con-siigli popolari cittadini, quadi organi consultiva dei Potere Popolare, ha provocato da una parte l’entusiastico interessamento di tutti i lavoratori e dall’altra la morbosa ostiiditá dei ben noti circoli. Ció significa che questi consigli riflettono veramente gli interessi delle larghe masse popolari, che passono non essere in contrasto con quelli degli antichi padroni. Infatti giá dalle prime riunioni dei delegati ai consigli stessi, é emersa- la loro grande utilitá ed importanza ai fini deili’impostazione e delil’esecuzione dei lavori per il piano. Gil operai, i contadini, gli intelLettuali, gli artigiani e le no-stre massaie hanno messo la loro voce in capitolo, sottoponendo agli organi esecutivi del Potere molte proposite assennate, che per il loro contenuto positivo sono State accet-tate ed, in molte occasloni. hanno servito a completare i pian! stessi. E’ chiaro che, con la partecipazio-ne diretta dei lavoratori, tramite i loro rappresentanti nel Consigli cit-tadini, viene facilítate l’adempi-mento dei difficili compiti che il piano pone di fronte alie nostre masse lavoratrici ed agli organi del Potere. Non é difficile cosí intravvedere il ruolo decisivo che spetta alie masse lavoratrici nell’ attuazione dei compiti per la realizzazione del piano económico, neLlo sforzo per il superamento di tutte le difficol-tá che dndubbiamente si presente-ranno di fronte al lavoro quoti-diano, nella vigllanza e nello stron-camento di ogni forma di specuía-zione e sabotaggio. Ii ruolo delle masse lavoratrici e le prospettive che il piano pone loro innanzi per l’avvenire, sono la garanzia della piena realizzazione di esso. INAUGURATO A BUIE IL TEATRO DEL COOPERATORE Alia presenza delle autorité del Circondario - Oltre 5600 ore di lavoro volontario date per costruire questo modernissimo ambiente ALL’ACCADEMIA NAUTICA DI PIRANO — UNA DELLE ALLIE VE E- INTENTA NELLO STUDIO DI UN MODELLO DI NAVE Sabato, 11 corr., con una breve quanto sempiiee cerimonia,' é stata inauguirata a Buie la grande sala teatrale della casa del cooperato-re. Alie ore 20, quando ha avuto inizio le cerimonia, la sala era gre-mita di popolo. Erano presenil il vicecommisariio la Amministrazione militare dell’A.J. di Capodistria magg. Jakopovic, alcuni membri del Comitato Popolare Circonda-riale e del com. Gircondariale del FC TLT, nonché i rappresentanti delle organizzazioni di niassa. II rito d’apertura é stato compiu-to dal comp. Medica Erminio, il quale, dopo aver salutato gli invi-tati ed i presentí, si é soffermato sull’importanza che riveste per lo sviluppo della cultura italiana e croata nel Buiese la costruzione della sala teatrale nella časa del cooperatore di Buie. Ha elogiato quindi i tecnici ed i costrufori della stessa che, con slancio e fe-de, hanno realizzato e portato a termine i compiti prima del termine stabilito. Al comp. Medica segue il comp. Gurian. Grandi applausi accolgono Ja conclusiote dei due discorsi indi ha inizio la rappresentazione teatrale eseguita dal «Teatro Aliegro» del leatro del Popolo di Fdume. Hanno riscosso vivi applausi alcuni bozzetti comici con i caratteristici «Jurina e Franina», indi alcuni solisti hanno cantato dei pezzi d'ope-ra. La conclusione dello spettaco-lo e stata pure accolta da calorori applausi. I CIRCOLI DI SVILUPPANO CULTURA POPOLARE ITALIANA SEMPRE PIU' LE LORO ATTIVITA’ Costanza, volontà e serietà fanno di questi gruppi dilettantistici delle compagini atte a ben figurare. Due finalità fuse in una: ricreando istruire Nel mese di gennaio del corrente Panno alcuni circoli di cultura popolare hanno rivelato le varie possibilité del lavoro teatrale, filo-drammatlco e musicale che esisto-no nel nostro circondario. All’at-tivo dei circoli di Capodistria, Isola, Umago, Cittanova, Pirano, Buie abbiamo un complesso di 17 mani-fes'tazioni culturali, consistenti in rappresentazioni teatrali ed alcuni concerti orchestrali e di fisarmoni-che tenuti nelle varie eittadine del circondario. 4900 spettatori hanno aceolto le commedia «L’avvocato diíensore» di M. Morai e «Scampo-lo» di D. Nicodemi ed il bozzetto sociale «Il mulino di Pola» e vari bozzetti comici, ballettie canzoni con entusiasmo, dimostrando che il pubblico delle nostre eittadine aç-cetta favorevolmente ogni iniziati-va che tende all’allevamento culturale ed alio svago. Conseguentemen-te gli sforzi dei nostri Circoli di Cutura sono stati coronati dal suc-cesso o, per meglio dire, soddisfat-ti di alcuni risultati che, a parère nostro si limitano al solo risultato quantitativo. I gruppi dei CCPI di INTENSIFICATA L'ATTIVITA’ DEI GIOVANI NEL BUIESE Nel mese di gennaio é stata regi-strata nel distretto di Buie una intensa attivité per lo sviluppo del-1’ arganizzazione giovanile. Non vennero lesinate fatiche per portare TUGA al miglior stadio orga-nizzativo, fatiche che hanno frut-tato peró un premio e oioé la rea-iizzazáone del compiti ed il miglior lavoro giovanile. Sono State tenute in questo periodo 30 riunioni di massa della gioventü antifascista e vennero castituite le seda della gioventü a Villanova, Grisignana, Mo-miano, Castagna, Salvore e Verte-neglio. In esse sono state puré fórmate delle piccole bibliotechs. Ai corsi di perfezionamento cultúrale del distretto partecipano 330 giovani i quali seguono con atten-ziote le iezioni. E’ stata puré au-mentata di ulterio'i 180 copie la diffusione del giornale giovanile «Vie Giovanili», e sono stati scritti parecchi articoli per lo stesso e per 1 giornali mural!. 37 giovani fanno parte dei cari giovanili, mentre 120 giovani e pionieri fanno parte dei gruppi filodrammatici giovanili. Altri 37 giovani suonano nelle bande musical! attualmente esistentl nel distretto. Tutto ció di-mostra ad evidenze che 1’attivité cultúrale in seno alia gioventü non é stata trascurata ed il mérito deve essere riconosciuto ai respon-sabilL L’attlvité sportiva é puré fioren-te. Svolgono la propria attivité nel distretto di Buie 12 squadre di calcio gran parte dei essl compotenti sono iscritti all’UGA. 360 giovani hanno partecipato a gite nell’ln-terno del circondario ed in Jugoslavia. Nei settori di Martincici, Crasizza, Cittanova, ed all’Arrigoni di Umago i giovani stanno gié alle-nandosi agli esercizi ginnici per il saggio giovanile del I Maggio. Maggiori sono i risultati ottenuti nelle azioni di lavoro per l’attua-zione del piano económico annuale. Sono state costituite brigate giovanili di lavoro nelle seguenti loca-lité: Verteneglio, Buie, Grisignana, Castelvenere, ed all’ Arrigoni di Umagó, Puré nelle cooperative agrl- co!e di produzione di Crasizza, Terre Bianche, Matterada, Buie e Baredine sono state castituite brigate giovanili. Ne fanno parte com-piessivamente 284 giovani. Dette brigate gia nello scorso mese di gennaio hanno effettuato 3833 ore di lavpro volontario su vari obiettivi del distretto. Purtroppo ci sono ancora alcune deficenze da eliminare per il miglior funzionamento delFUGA. Una di esse e la negativa dell’invio dl relazioni al comitato distrettuale. Certi giovani iscritti alVUGA ad Umago invece di svolgere una atti- vité fruttuosa stanno a giocare a carte in local! pubblici ed il loro presidente anziché preoccuparsi di far cessare questo stato di cose inducendo i giovani al lavoro concreto ed alio studio, dé le dimis-sioni .Queste tendenze negative do-vranno essere elimínate al piü presto. Questo compito spetta ai re-sponsabili presidenta dei comilati di base, i quali dovranno servirsi delile esperienze testé acquistate ex sviluppare fré i giovani la critica e l’autocritica quale mezzo miglio-re per una attivité piü vasta. CONDANNATO A VENTI ANNI Giusto verdetto del tribunale superioro Giovedi scorso 9 corrente ha avuto il suo epilogo la bieca attivité criminosa deü’esule Cergol Giuseppe. Questo crimínale imputato dei peggiori reati elencati nel códice penale di tutte le nazioná, è com-parso per essere processato in II istanza al Tribunale Popolare Su-periore. Egli era stato condannato l’anno scorso dal tribunale Popolare Circondariale a 20 anni di re-strizione della liberté personale con il lavoro obbligatorio, dopo essere stato riconosciuto responsabile di omicidio, tentato omicidio, e di una lunga seguenza di altri reati fra i quadi: di rapine, furti aggravati, lesioni personadi gravissime, truffe, atti contro la morale, minaccie ecc. Il Cergol era stato arrestato a Portcxrose ove dimorava già nel 1947, ma era riuscito a riparare in zona A e quivi si metteva al ser-vizio degli imperialisti e girava ar-mato per la città con altri esuli sfuggiti alla giustizia popolare perché colpevoli di vari ernnini con-tro il popolo. Ritornato nel setiembre 1948 nasCostamente in zo- na B, assassinava con 5 colpi di pistola il cognato Kavrecic Rodolfo e tentava nuovamente di fuggire, ma veniva catturato nei pressi della linea di demarcazione. Il Cergal era stato processato as-sieme alla sorella accusata di vari reati pure led, ma ad essa era stato ricconosciuto il vizio parzial di mente ed era stata condannata ad una mite pena. Awerso a tale sen-tenza ricorreva in appeldo il suo difensore d’üfficio avv. Della Sa-via, il quale voleva far riconoscere pure al Cergol la semiinfermitä mentale, ma il Tribunale Popo^re Superiore, dopo aver vagliato at-ten.tamente tutti gli atti e la fi-gura ded criminale ha rigettato l’appello presentato dalla difesa, confermando la sentenza di prima istanza. Cosl il Cergol dovra ora espiare la pena e pagare lo scotto dei suoi crimini commessi contro il nostro popolo lavoratore. La sua condan-na dovrä servire di esempio a tutti i mestatori politiei reazionari e re-visionisti che si servono di crimi-nali comuni per i loro scopi poli-tici e perscmali. Capodistria e Cittanova hanno supérate la fase dilettantistica delle rappres'entazioni, mentre gli altri Buie, Umago, ecc. ancor oggi per-mangono nello stadio occasionale e dilettantistico, cosicchè non si puô dire che i dirigenti di questi ultimi gruppi abbiano lavorato con la prospettiva dei miglioramento qualita-tivo. Non riteniamo di esagerare af-fermando questa mancanza di prospettiva; rappresentiamo semplice-mente la nécessita che si intra-prenda un lavoro più sistemático, bas'alo sulla serietà della prepara-zione, sulla scelta dei materiale da interpretare. Le varie deficenze che si manifestano nei gruppi filodram-mâtici emerse da questo mese di attivité non sono casuali ma riflettono l’instabilité, l’occasionalità delle interpretazioni ed il modo erra-' to con cui il lavoro teatrale viene considérate nei nostri CCPI. Queste deficenze o, per meglio dire, tendenze vertono su due punti principan. Il materiale sinora interprétate dai nostri gruppi dilettanti non è ancora quello che il popolo decidera, anche se certi spettacoli hanno ottenuto l’approvazione più o meno calorosa. Il pubblico applau-de fácilmente alio scherzo comico gross'olano, applaude alla grosse parole della borghesia corrotta e decadente, ma ció non è tutto. Quello che dalla rappresentazione rimane, non contribuisce all’elevazione morale e culturale del’individuo e della collettività. Il compito della scelta dei materiale da interpretare non è facile. Esso deve preocupare tutti i dirigenti delle filodrammatiche e mettere alla prova la loro perspicacia ed il loro tatto. Ogni complesso filodrammatico ha le sue par-ticolarità. Ogni programma, ogni manifes'tazione le sue esigenze. Il nostro popolo, che oggi vive delle sue conquiste democratiche ottenute auraverso la lotta ai liberazione, richiede che il teatro sia una delle più belle espressioni dei suo lavoro, dei suoi sacrifici, delle sue lotte. Purtroppo ancora oggi le nostre forze intellettuali non hanno créate una letteratura sufficiente e pa-rallela allô sviluppo e progresso dei popolo. Le letterature di tutte le epoche, di tutti i paes'i offrono ció che di meglio hanno e che noi possiamo sfruttare. Ogni cultura ha le sue tradizioni ed i suoi lavori. Non tradizioni e valori che sono la negazione dei passato di un popo-io, ma le sue realtà storiche, le sue affermazioni scientifiche e sociali, le sue lotte per la liberté nazionale e coscienza di classe devono essere interprétate dai nostri gruppi filodrammatici. L’altra manchevolezza, a cui vo-gliamo riferirci é quella della scar-sa serieté nella preparazione. Suc-cede spesse volte, ed in questo mese lo abbiamo constatato, che i gruppi filodrammatici si presenta-no al pubblico impreparati, sia come composizione -del programma, s'ia. e questo é peggioi come preparazione professionale, individúale e collettiva del gruppo. E’ di pubblica conoscenza che i gruppi filodrammatici si basano quasi esclusi-vamente sulla collaborazione di e-lementi dilettanti, poco pratici e poco capaci e che, spesso, appaiono sul palcoscenico per la prima voi-ta. Questo non giustifica la scarsa preparazione. Tra i componenti di alcuni gruppi filodrammatici regna la concezione che per fare del teatro bastí avere il coraggio di vince-re il timore pánico che il palcoscenico ed il teatro costituiscono. Opi-nioni del genere messe in pratica, risultano negative per la buona riu-scita della rappresentazione. Spesse volte esse sono caus'ate dall’ur-genza di fare qualche cosa per quella determínala occasione che é im-mediata e che non é stata prevista. A titolo di esempio citiamo la com-memorazione della morte di Lenin di quest’anno a Buie. La parte cultúrale della commemorazione, soste-nuta dal CCPI lócale e consistente nella recitazione di una poesía e nella lettura di un canto épico ha di-mostrato il poco impegno e ia scarsa preparazione. Ha rivelato inoltre la non giusta interpretazione dei signifícate delle manifestazioni culturali. II responsabile di quel CCPI certamente non ha provveduto a tempo e nemmeno disposto per un programma. Le manifestazioni culturali, siano esse rappresentazioni etatrali, accademie od altro, richie-dono una determinata preparazione che definiamo técnica. Ricon-íermando ia mancanza di quadri adatti a tale genere di lavoro, non intendiamo giustificare l’impossibi-lité di una s’ufficiente preparazione. Prepararsi per una rappresentazione teatrale non é difficile, come ce lo dimostra il gruppo filodrammatico del CCPI di Cittanova che, a corto di istruttori, ha saputo im-bastire la commedia «Scampolo» molto bene. Costanza, volonté e serieté sono elementi indispensabili; la coordinazione del lavoro tra i componenti del gruppo e l’adeguata coscienza e conoscenza di ció che si vuole interpretare facilitano, se non il raggiungimento della per-fezione certamente quello di una interpretazione fedele che s’e dimo-strera le deficenze, la incompeten- za della tecnica teatrale per se stessa, mettera perb in rilievo anche la buona volonta di soddisfare il nostro popolo, di dargli una ricreazio-ne, di aiutarlo nella sua educazione ed elevazione culturale socialista. Queste particolarita che ci permet-tiamo di rilevare nell’attivita del mese di gennaio dei CCPI vorrem-mo che fossero prese in cons'idera-zione in quanto effettivamente dan-neggiano lo sviiuppo dei nostri gruppi filodrammatici. La sala della casa de coopera-tord di Buie é una delle più moderne del circondario ed è stata costruita secondo i dettaml piu moderni della tecnica edilizia. Ultimati i lavori di rifinitura essa avré una capienza di 650 spet-tatori fra platea e galleria. La sua costruzione è stata iniziata il 29 novembre del 1949. Ad essa parteciparono, oltre ai lavoratori qualificati, centinaia di membri delle organizzazioni di massa del distretto che effettuaro-no piü di 5600 ore di lavoro volontario. Dato lo stlancio lavorati-vo e l'abilità delle nostre masse lavoratrici, la costruzione della casa venne portata a termine prima del termine stabilito. Ció contrariamente alil’opinione di alcuni técnica che, non partecipando ai lavori di costruzione ritenevano impossi-bile che le nostre maestranze po-tessero realizzare in si breve lasso di tempo quest’opera imponen-te. . Per la capacita lavorativa, lo slancio e la disciplina sono stati premiati i seguenti lavoratori qua-iificati e operai: il técnico Loren-zini di Buie, e gli operai: Corsi, Rionello, Ivetič, Vigini e Altin. Fré i componenti le organizzazioni di massa che si sono distinti sul lavoro volontario per la costruzione della sala, meritano ricor-dati i compagni: Balsero Romano e Valenta Celestino, pompieri da Buie, nonché Kozlovič Oliviero e Dussich Giuseppe. Questa vittoria dei nostri lavoratori va citata quale esempio alla popolazione tutta. SFIDA TRA LAVORATORI Gli addetti alla costruzione della scuola di Capodistria in gara con gli operai che erigo-no il cantínone di S.Canziano onde superar-si vicendevolmente IMPEGNO DEI PARTIGIANI PER IL PIANO ECONOMICO I Fartigiani del circondario Tstri ano, degni continuatori delle glorióse tradizioni della lotta di libe-razione, si sono impegnati di dare entro l’anno 1950 ben 100.000 ore di lavoro volontario per il poten-ziamento déla nostra economía. I Partigiani de distretto dfi Capodistria daranno 80.500 ore di lavoro volontario e quelli del distretto di Buie 20.000 ore. Essi presteranno la loro attivité in lavori di pubblica utilité quali: la costruzione delle case del cooperatore, le ripara-zioni delle strade, i lavori agricoll 5nei terreni idelle vedove ed orfa-ni della lotta di liberazione. Por-terano inoltre ij loro aiuto ai co-operatori nelle cooperative agricole di produzione ecc. Nel distretto di Buie gié durante questo mese verranno eseguite oltre 6000 ore di lavoro. I partigiani del Buiese, daranno il mas-simo aiuto ai lavoratori culturali, affinché questi ottengono un buon esito dai corsi serali per analfabe-ti e per elievare il grado di cultura del popolo. Costituiranno puré 28 nuovi giornali murali e scri-veranno su di essi 280 articoli. In onore della assemblea dei partigiani ogni membro daré 5 ore di lavoro volontario nella gara pre assemblea. Questo in breve é il programma deH’attivité dei gloriosa comibat-tenti per la liberta, i quali, prose-guendo nella strada iniziata durante la lotta, ora avanzono nella costruzione del socia ilimo- In data 2 febbraio si è sviluppa-ta fra i gruppi di lavoro componenti il collettivo di lavoro dell’Edilit una gara d’emulazione. Il sottocomitato, addetto alla costruzione della scuola cittadina di Capodistria, ha sfidato quello per la costruzione dei cantinone Vino di San Canziano nei seguenti punti: Quale dei due gruppi sorpassçrà maggiormente la norma in percen-to; quale gruppo avrà meno assen-ze ingiustificate; quale gruppo avrà magglore disciplina sul lavoro, chi avrà meno ritardi; quale dei due gruppi costituirà per primo ii giornale murale e quante volte esso verra rmnovato in un mese; quale gruppo svolgerà la maggior mole di lavoro politico e culturale, infine quale gruppo darà il maggior numéro di ore di lavoro volontario. Nello stesso tempo vengono sfi-dati gli altri grupi di lavoro dell’E. dilit. La gara d’emulazione in ar-gomento avrà la sua conclusione il I. Maggio 1950. L’esempio dei collettivo di lavoro dell’Edilit dovrebbe essere se-guito dagli altri collettivi dei nostro circondario. — O — BUROCRAZIA“ Nei magazzini della cooperativa di Pirano giacciono 9 vagoni dl le-gna da distribuire alla popolazione dei luogo, ma finora, malgrado l’in-teressamento dei comitato cittadi-no dei SU, causa la mancanza degli indispensabüi buoni di preleva-mento la legna non puô venire uti-lizzata dalla popolazione. Per risolvere la pratica in pen-denza un membro dei Comitato sud-detto si è recato al Comitato distrettuale dei SU di Capodistria depos'itario dei buoni e, per tutta risposta, si è inteso dire che il responsabile degli approvvigionamen-ti ed alloggi non era in sede. Ora ci si domanda quando la popolazione di Pirano potrà avere la legna a cui ha diritto e se è giusto che per la assenza di un membro dei Comitato distrettuale, ab-bia da risentirne le conseguenze tutta una cittadina. — O — Lavoro volontario a Capodistria Per la realizzazione dei programma annuale economico nell’ambito della città di Capodistria prosegue il lavoro volontario per la esecuzione delle opéré di interesse cit-tadino. Domenica 12 corr. la brigata dei fronte, che conta ora 105 effettivi, ha lavorato nella cittadina effettuan- do oltre 400 ore di lavoro volontario per la canalizzazione in piazza Brolo, ove sono stati scavati oltre 30 metri cubi di materiale e per la costruzione della massicciata nella piazza del ginnasio nonché per la sistemazione del tratto di strada dalla Muda alla Fructus. Si prevede una sempre maggiore partecipazione dei componenti il fronte al lavoro volontario. ANCHE SEHEDELLA avrá la casa cooperatitistica Entro il presente anno Semedella avrá la sua casa cooperativistica. Questa é la decisione delle organizzazioni di massa riunite venerdi scorso. — Tutta la popolazione daré il suo contributo alia costruzione di detto obbiettivo che saré il futuro centro della vita económica e culturale della localitá. La casa del cooperatore sorgeré in localitá Prové. Alia realizzazione degli impegni e cioé concretamente al lavoro, hanno partecipato domenica 12 corr, una sessantina dl membri delle or-gonizzazioni di massa i quali han-no effettuato oltre 180 ore di lavoro volontario. RADIO TRIESTE Zona jugoslava del TLT Lunghezza ^Foiula ni. 240 Giovedi 16 febbraio ore 13.45 Per voi donne 17.30 Attualité politiche 20.15 Follie d’inverno (rivista) 22.00 viaggi attraverso la Jugoslavia socialista Venerdi 1? febbraio ore 17.30 Attualité politiche 18.00 Rassegna sportiva 19.45 Probleml slndacali di B. Pe tronío 20.40 Orizzonti 1950 Sabato 18 febbraio ore 13.45 Rassegna económica 18.15 II mondo dei piccoli Domenica 19 febbraio ore 9.30 Per gli agricoltori 13.15 Música a piacere 20.00 Commento politico 21.00Rassegna sportiva Lunedi 20 febbraio ore 22.00 La voce dei giovani — nel mondo della scienza 22.00 La vita dei popoli Jugos'l. Martedi 21 febbraio ore 13.45 Panorami culturali 17.30 Attualité politiche Mercoledi 22 febbraio ore 18.00 Col nostro popolo L'ESTREMO ORIENTE N El PIANI DI WASHINGTON / frutti dell operato dei «pastori dell anticristc» NEL FEUDO NIPPO - AMERICANO DI FORMOSA MOWS. SAM ALLONTANA LE PECORELLE Chiang sogna «1‘ immancabile riscossa» LL °V1LE della çhiesa R.P,MANA .. " . .......... " ..... ... " ........ h i Alîo spirito di avventuro dannunziano accoppiava quello delle «dottrine» mussoliniane Per mantenere Tail Wan in mani amiche l’America agirá in modo duro «E’ stata tracciata una linea che costituisce la frontiera immagina-ria al di lá della quale ogni azione comunista dovrá tradurs'i in una reazione americana. Questa linea passa per il Giappone, per Formosa, Okinawa, il Tonchino del nord, la Birmania e l’Himalaia». Cosí scrisse la parigina «Aurore», cosí riportó, esultando, il «Nippon Daily Herald». Chi pensa che tale afíermazione sia piü o meno gratui ta, si dilluda puré: mr. Wilson ñor. ha forse dichiarato ai quattro ven-ti che «la Corea meridionale é una piazzaforte della democrazia nel cuore dell’impero ross'o»? Non hanno forse scritto, i fratel-li Alsop, che se l’America non si decide «ad agire in modo duro e immorale» (sic!) ed a «mantenere Taíi Wan (Formosa) in mani amiche», essa «vedrá compromesse le sue posizioni nel Pacifico»? Non ha forse detto, chiaro e ton-do, il sottosegretario alia Dli'esa U S che «L'occupazione militare del Giappone dovrá durare ancora a lungo», sempre, si capisce, al supremo scopo della salute democrática? E c’é ancora di piü: quando un inviato «specialissimo» del governo di Cantón consegnó al Dipartimento di Stato i piani «segreti» della riscossa nazionalista, Acheson si af-frettó ad esprimergli la sua completa approvazione, assicurandogli súbito tutto l’appoggio americano Ora, nessun giornalista statunitense in Estremo Oriente e anche in patria, ignora le linee generali di tali piani, per quanto «segreti» possa definirli la cricca del Kuomintang: il sogno di Chiang é quello di sbar-care forti contingenti di truppa da Formosa sul litorale Hongkong —• Foochow in un primo tempo, Fo-ochow - Ningpo in una seconda, al fine di precludere alie armate di Mao Tse la costa meridionale ciñese; la seconda fase del contrattacco dovrebbe esplicarsi attraverso un ulteriore sbarco tra Capo Shantung e Haichow, mentre i Kuomintangers' risalirebbero lo Jangtse dai confi-ni birmani. Le operazioni progettate hanno certo del gigantesco, e non sará troppo facile alie sconquassate armate di Chiang realizzarne sia puré i presupposti. Ammesso e non concesso, che il piano venga posto in atto, esso esige un forte appog-gio esterno, quale potrebbe essere costituito, ad esempio, dalla catena delle Ryu-Kyu che .pariendo dal nord di Formosa, si estende sino alia grande isola nipponica di Kyu-Syu, formando, con la penisola coreana, un arco ideale che, in mano ad un abile stratega, pur non essendo di-rettamente coinvolto nel ciclo operativo, potrebbe egregiamente sostenerlo e compendiarlo. La Saló dell'Estremo Oriente Formosa é un po’ la Saló deli’E-stremo Oriente. Separata dalla costa di Fookian da 200 chilometri di mare, quest’isola rappres'enta il ri-fugio e la roccaforte ideale della camarilla demo-kuomintanger che, confortata da un celebre esempio storico (caduta, nel 1644, la dinastía dei Ming, Formosa resistette ancora per 39 anni ai Manchus), vi trasferisce íamiglie e masserizie, vi accumula documenti. oro e valuta straniera, mutando la bella e fecon-da Tali Wan (ó il nome ciñese del-l’isola), in un’immensa base aereo-navale, s'enza che passi loro per la mente di chiedersi cosa ne pensino i sette milioni di infelici che la abi-tano, giá duramente provati dalla brutale dominazione coloniale nipponica e dai massicci attacchi ae-rei dei «liberatori provvisori» nord-americani. Mentre la flotta nazionalista é al-l’ancora lungo tutte le coste e gli aere! sparpagliati qua e lá nell’iso- la, mentre 25 divisioni sono in corso d’addestramento sotto il vigile sguardo dell’acquila sagittaria, e con il compiacente e notevolissimo concorso degli ufficiali giapponesi, i porti dell’antica colonia pórtoghe-se vengono ingranditi e fortificati secondo i progettf di Washington che, facendo segno di una partico-lare attenzione Kao-shiung, pensa-no ad abbinare al sistema navdle un efficace dispositivo aereo, co-struendo ovunque ed a grande velo. citá aerodromi di vaste proporzio-ni, che fanno capo alie basi-chiave di Taii-pei, Taii-chung e Chi-lung. La mano d’opera é fornita gratuitamente da Chiang, il quale ha letteralmente deportato nell’isola decine di migliaia di ex combattenti kuomintangers, mentre i soliti cir-coli nipponici provvedono alia parte técnica, occupando ben 10 mila ingegneri, capi-servizio ed esperti militari, tra cui si trovano, investi-ti di poteri vastissimi, l’ex governa-tore genérale giapponese di Formosa, Hasegawa, ed il magnate del-l’acciaio Yoshisuke Aikawa, in confronto dei quali gli impiccati di Norimberga possono considerarsi, se non proprio agnellini, certo vol-garissime puzzole da pollaio. Malgrado la sua notevóle dens'i-tá (175 abitanti per kmq.), Formosa, ricchissima di riso, zucchero, té, canfora —• per non citare le riser-ve minerarie — sarebbe in grado di registrare vistoso esportazioni, tanto é vero che i nipponici avevano costretto la sua economía a regime coloniale, privando l’isola delle ma-terie prime e dei prodotti alimentan ed obbligandola, d’altro canto, ad importare i manufatti. Gli americani, perspicaci come sempre, hanno saputo trarre van-taggio dalla lezione e le informa-zioni-stampa sull’economia ¡solana, seppur molto scarse ed incomplete, valgono giá a darcene prove suffi-cienti. Milioni di dollari investiti li bhihuapao annunciava, neu ot-tobre 1948, l’avvenuto passagg.o dei-le industrie di alluminio di Formosa sotto diretto possesso della Reynold Metals Co., la quale, investendovi 34 milioni di doiiari e proponendo-si di elevare la produzione di alluminio a 25 mila tonnellate annue, portava a termine in brevis'simo tempo la ricostruzione dei primari stabilimenti di Kao-shiung (Takao), facendo inoltre sorgere tre oífici-ne aeronautiche, ingrandite e mo-dernizzate di recente. 34 centrali elettriche dell’isola, compresa la piü potente, si trova-no nelle mani della Westinghouse Eietric and Mfg. Co., che ha sop-piantato in pieno la lócale compa-gnia elettrica, mentre la National Fertilizer Association Inc. detiene il controllo generale della produzione di soda. L’American Transportation corp. quello del cemento, e sei altre ditte statunitens'i dettano leg-ge nel campo dei fertilizzanti chi-mici, del petrolio e dei mineral! cupriferi ed auriferi. La produzione dello zucchero (che si computó in piü di un milione di tonnellate nel 1941-42, é, per il 69 per cento, in possesso di consorzi americani, i quaii, rovinando i pic-coii produttori locali, controllano puré le industrie della canfora, della carta e del sale. Nemmeno l’agricoltura é sfuggita alie vigili attenzioni dei «protetto-ri»: la popolazione manca di cerea-li, nemmeno la produzione di riso (tanto elevata sino a quattro anni fa), basta piü al fabbisogno lócale. Ma le grandi distese deli’isola lus-sureggiano di canfora e canna da zucchero, merci richieste dalle ditte di oltreoceano. La lista potrebbe ancora continuare, con la citazione — ad esempio — delle 382 imprese industriali e commerciali di Formosa domínate da 22 compagnie miste cino-ameri-cane, ma il lettore ce ne risparmie-rá volentieri la fatica. I «Quislings» tormosiani Recentemente, la Casa Bianca ha reso noto — con alcune diehiarazio-ni assai problematiche — di non vo-lere sacrificare a Formos'a la vita di soldati americani. Ma, nonostan-te ció, il «paracadute» degli irri-ducibili imperialisti é giá pronto. Mac Arthur ha dato vita, sia a To-kyo che ad Hong Kong, ad un sedicente «movimento per la libera-zione di Taii-wan», il quale dovrebbe nuovamente legare l’isola ai vec-chi padroni nipponici sotto l’alta tu- L’appesantirsi dell’atmosfera, spe-cialmente neU’imminenza di un temporale, provoca in ogni essere una depressione di diversa natura che, palesandosi in tutti gli animali (dalla gallina che inizia il suo intermi-nabile chioccolio, al cane in preda ad un’insolita irrequitezza o ad un morboso torpore) provoca nell’uo-mo reazioni diverse, a seconda del emperamento e della sensibilité. Vi sono individui che, appunio nell’appros'simarsi di un uragano, subiscono, nel loro comportamento, mutamenti addirittura préoccupant!: uomini di sólito calmi diventano nervosi, intrattabili, capaci di ec-cessi a cui mai si abbandonerebbe-ro in condizioni normali, nello stes-so modo in cui persone sólitamente attive, intraprendenti, ottimiste, si cambiano in esseri inerti e pess'imi-sti, incapaci della mínima iniziati-va. In certi individui, poi, questo squilibrio psichico è accompagnato persino da un accentuato malesse-re físico: emicranie, difficoltá nella respirazione, capogiri, sono conse-guenze abbastanza comuni dell’ap-prossimarsí di una perturbazione atmosférica. Tali disturbi, sono vecchi quanto il mondo, e vennero considerati nel-l’antichitá sotto una luce di magia, tanto che molti popoli mediterranei evitavano — all’appesantirsi dell’at-mosfera — di intraprendere affari di una certa importanza, giungendo a sospendere dibattiti di vasta portata e persino operazioni militari. In veritá, anche il dottor Manfred Curry, dedicandosi alio studio dell’influenza meteorológica sul sistema nervoso, ha tirato in bailo un certo suo folletto che, pur non essendo secondo a quelli della leggen. da, ha tuttavia una salda consisten-za scientifica. II folletto del dottor Curry, portato proprio in ques'ti alia ribaita a svelare il mistero della sensibilité degli esseri verso i fenomeni at-mosferici è stato battezzato con ii suggestivo nome di «Aran», e sta appassionando un gran numero di studiosi. Con tale termine, Manfred Curry indica una sostanza ossidante manifestantes! in seguito alia forma-zione d’azoto, di cui rimangono an- e immorale? tela statunitense. A Formosa, il pre-teso «movimento» fa capo ai fratelli Liao Wenyi e Liao Wen-kuey, fa-migerati collaborazionisti, ora de-tentori del monopolio petrolifero a-mericano nell’isola. «Formosa non ha alcun legame naturale con la Cina» — asseri’ per prima la «United Pres's». Ed il «New York Times», sostenendo il gioco di Mac Arthur asseri’ addirittura che l’isola, restituita alla Cina in virtù dell’accordo del Cairo (1943), puô essere considerata territorio nipponico fino alla firma del trat-tato di pace col Gfappone. Il gioco degli statunitensi è quin-di chiaro: senza sporcarsi le mani e senza intromettersi direttamente nella ques'tione, Washington cerca di conservare l’isola alla sua stra-tegia. Quanto a riuscirci, perd, è tutta un’altra faccenda. cora ignote le proprietá fisiche come la composizione chimica, ma che puó giá essere accertata e mi-surata, grazie ad uno strumento in-ventato ed ulteriormente perfezio-nato dal dottor Curry stesso. Lo scienziato ha potuto cosí sta-bilire che, quando in un metro cubo d’aria si trovano da 5 a 10 milio-nesimi di grammi di Aran, l’atmo-sfer é favorevole all’organismo, mentre essa provoca reazioni nega-tive scendendo sotto i 5 milionesi-mi di grammi. Questo accade in presenza di depressioni atmosferi-ehe ed al precipitare di masse cal-de, al contrario di quanto avviene con l’avvento di masse fredde, le quali aumentano il contenuto di Aran oltre i 10 milionesimi di grammi per metro cubo. Identificato in tal modo il fattore atmosférico che influisce direttamente sulle condizioni fisiche e ps’i-chiche degli individui, il dottor Curry é stato portato a dividere l’umanitá in due gruppi, a seconda delle reazioni suscítate dalla misteriosa sostanza. Ne conseguono im-portantissime conclusioni pratiche, che rivoluzioneranno, per citare un esempio, i criteri di somministrazio-ne dei medicinali. L’efficacia di uno s'tesso rimedio varia iníatti con il mutare della quantitá di Aran nel-l’aria. Questa teoría é confermata dal mutevole comportamento di pa-recchi prodotti farmaceutici, primo tra i quali é lo strofanto, il noto rimedio cardiaco, che viene tolle-rato dall’organismo molto peggio al mattino che nelle ore pomeridiane e serali. Anche i sogni — secondo il dottor Graupner di Vienna — debbono esere ínfluenzati dalla concentrazio-ne di Aran nell’aria. Cos'i la scar-sitá assoluta di Aran produrrebbe sogni di persecuzione e terrore, la bassa densitá Sogni riposanti e tran-quilli. A media densitá, i sogni sa-rebbero molto rari, mentre rabbia, dotare, lotte, costituirebbero i mo-tivi dominanti dei sogni compiuti sotto una grande concentrazione di Aran. A parte ció, la scoperta del dottor Curry dará modo di risolvere gli innumerevoli problemi che gra-vitano intorno alie condizioni at-mosferiche ed al loro sinora miste- Nell’estate del 1934, cedpndo alie insistenze di un vescovo giuliano —■ che conosceva profondamente gli specifici problemi di questa nostra tormentata regione e che operava in conseguenza, motivando le iré e l’avversione del fascismo — mi recaí a Roma, dove, giovandomi del-l’apoggio di un alto prelato, sol-lecit.ai una udienza dal genovese cardinal Pizzardo, allora segretario di Stato del Vaticano. II mió intervento era motivato dalla urgente neces’sitá, nell’interes-se della Chiesa, di richiamare l’at-tenzione delle alte sfere vaticane su quanto stava succedendo nella Regione Giulia e, di riflesso, nella vicina Jugoslavia. Quivi, in conseguenza delle delit-tuose ed assurde imposizioni lin-guistiche — disposte dal fascismo ed attuate con grande entusiasmo e zelo da certi prelati e vescovi che avevano rigorosamente vietato e bandito dalle chiese e, financo dai rioso influsso Sul mondo orgánico. Perché i sistemi nervosi raggiun-gono l’ipersensibilitá in determínate condizioni meteorologiche, perché il peggiorare di tali condizioni provoca aggravamenti e crisi in parec-chie malattie, perché lo scoppio di molte epidemie appare regolarmen. te quanto inspiegabilmente connes-so a certi fattori climatici? Un importantissimo passo é stato dunque fatto verso da risposta a tali questi: per la prima volta é stata stabilita la sostanza aerea, il punto di partenza per la soluzione di un problema di portata univer-sale. Si puó infatti affermare che non esistono esseri viventi immuni dalle influenze atmosferiche dai mam-miferi (nessun cacciatore ignora il peculiare comportamento della sel-vaggina dell’imminenza dell’uraga-no), ai rettili, agli insetti (le mos-che che divengono insopportabili all’approssimarsi della pioggia), a-gli invisibili batteri che, vivaci ed eccitati nelle giornate serene, divengono stanchi e pigri appena le nu-bi si addensano nel cielo. Se esaminiamo il comportamento dei minuscoli funghi che compon-gono la peronospora, vediamo che sono sensibilissimi alie variazioni meteorologiche: essi prendono a moltiplicarsi e ad espandersi sol-tanto nei momenti in cui la pres-sione atmosférica diviene molto alta, cagionando il deterioramento, in brevissimo tempo, di intere e grandi scorte di patate. Le influenze del «tempo» sui batteri si sono dimostrate del massimo interesse nello studio di numeróse malattie: i microscopici nemici si moltiplicano in maniera ecceziona-le con faumento della pressione ae. rea, che cagiona puré l’accresci-mento del loro potere infettivo. Anche qui, come si comprende, l’Aran é chiamato direttamente in causa. Puó darsi quindi che, con il procederé delle indagini, s'coprendo la composizione della misteriosa sostanza, il dottor Curry giunga ad ottnerla e ad eliminarla con mezzi fisico-chimici. Al fondo di questa strada ci atiende forse la piü grande e la piü gradita delle sorprese, rappresentata dall’Aran in veste di battericida intégrale. confessionari l’uso della lingua slo-vena e croata — decine di migliaia di persone croate e slovene, sacrifícate nel piü elementare ed intangi-bile dei loro diritti, quello dell’uso della lingua materna, apostatavano dalla fede cattolica, passando ad altre religioni e culti. GENIO DEL MALE Fra i membri del clero maggiore giuliano —■ che, per acquistarsi spe-ciali titoli di mérito nei confronti del fascismo, spiccavano in quel-l’epoca per zelo e spirito di inizia-tiva nell’attuare quell’inumana im-posizione — i primissimi posti devo-no essere attribuiti a mons. Giovan-ni Sirotic (trasformatosi per l’occor-renza in Sirotti) amministratore a-postolico della archidiocesi di Go-rizia — la cui nomina ed investi-tura nell’arcivescovado goriziano e-rano assicurati da quello ed altri servizi consimili resi al fascismo, e da mons. Antonio Santin, vescovo di Fiume, nel quale s’accoppiava alio spirito di avventura dannunziano, quello delle «dottrine» mussoliniane le cui basi erano fondate sul-l’odio verso le genti di razza e stir-pe diversa. Nel mentre mi riservo di tratteg-giare successivamente la figura di mons. Sirotic (il prelato fedifrago, rinnegato e perverso, l’amico e confidente del famigerato prefetto Tien-go e il «genio del male» al quale risalgono le responsabilitá e colpe di molti mali che hanno funestato la vita degli abitanti di questa regione la cui stragrande maggioranza é costituita dal popolo lavoratore) per oggi mi limito ad accennare ad alcune benemerenze fasciste di mons’. Santin, il pastore dell’anti-cristo e vescovo usurpatore di Trieste. Si dice che alie volte l’aspetto esteriore rivela ¡’interiore e che alie imperfezioni o diffetti fisici delle persone corrispondano pecche e tare morali. Questo detto trova una palese conferma nel vescovo Santin. che strabico d’occhi ^dxaiettai-mente «losco») e col viso alterato da un tic nervoso, s’i rivela, perlomeno, un «anormale». Mons. Santin cominció a contrad-distinguersi quale zelatore della causa fascista giá a Pola, dove, in veste di párroco e poi di canónico, bazzicava con le gerarchie fasciste di cui godeva i favori appunto perché ostentava il disprezzo e l’avversione verso gli slavi che, a suo dire, non esistevano nelPIstria e che, in ogni caso, mai avrebbero potuto accampare diritto alcuno entro i confini «da Dio segnati all’Italia», il cui destino é imperiale. Cordiali rapporti con i gerarchi Per queste s'ue spiccate doti na-zionalistiche — che si inquadravano a pennello con i principii fondamen-tali del fascismo enunciati da Mus-solini il quale proclamava che «fascismo é potenziamento e quintes-senza di italianitá» e che la «reli-gione del fascismo é la potenza, la conquista, il dominio e l’odio» — le gerarchie fasciste tanto influiro-no e fecero che venne nominato vescovo di Fiume. Appena preso possesso della diócesi a lui affidata, mons. Santin strinse cordiali rapporti col prefetto, col questore e col federal© della provincia di Fiume ai quali si offri’ fidato collaboratore nell’opera di snazionalizzazione dei croati, da es-si intrapresa e condotta con i me-todi e sis’temi noti sopratutto alie genti slovene e croate della nostra Regione che, per oltre un venten-nio, ne hanno esperimentato e súbito le peggiori conseguenze. Naturalmente la sua generosa of- ferta venne accolta col massimo fa-vore dalle gerarchie fasciste cui non pareva vero di avere quale fautore e cómplice delle loro imprese e gesta criminali un vescovo a cui, secondo il concetto cattolico, la Chiesa affi-da il gregge di una diócesi per il pascólo spirituale delle anime e perché le protegga e difenda contro chiunque attenti alia loro integritá morale e física, senza distinzione alcuna. Confortato dall’amicizia, dalla fi-ducia e dall’appoggio delle suddet-te gerarchie, mons. Santin si mise súbito all’opera, ansioso di dimostrare che la fiducia in lui riposta era ben meritata e che alie promes-se avrebbero fatto s'eguito i fatti. Pi i prima cosa sostitui’ nei paesi, 1up"ü la fascia litoranea, fra Fiume e Bersezio, i sacerdoti giá in cura d’anime con altri di sua fiducia, pro-venienti dalle vecchie provincie d’I-talia e completamente digiuni della lingua parlata dalla generalitá degli abitanti di quei luoghi. Italianizzazione forzata Cosí istantaneamente, in tutti quei paesi venne abolito l’uso della lingua croata sia nelle prediche, s'ia nell’insegnamento della dottrina cristiana, sia nelle preghiere, come puré nello stesso confessionario. Da ció derivava, secondo le intenzioni e le finalitá perseguite da mons. Santin, che tutta quella zona era perfettamente «italianizzata». Ben diversamente pero (per citare un caso sólo) la pensavano 99 íamiglie del paese di Rukovac le quali, anzicché sottostare ad una imposizione del genere, preferirona apostatare da una religione • i cui vescovi — sommi sacerdoti — viola-vano uno dei suoi canoni fondamen-tali, operando contro «l’ordine naturale delle cose create da Dio». In tal modo, grazie al gravissimo peccato commess'o da mons. Santin, che ha violato, per rendere un ser-vizio a Mussohni, «Fordme delle cose create da Dio» 99 íamiglie di Rukovac hanno abiurato dalia reii-gione cattolica dei loro avi per pas-sare alia setta protestante degli Avventisti! Violazione della legge naturale Sembrandogli ancora non soddisía-cente il servizio reso al suo padro-ne e protettore di palazzo Venezia, mons. Santin volle aggiungere un altro piü segnalato e di maggiore effetto. A tale scopo con un deci-eto del 1. gennaio 1937 bandi’ rigorosamente da tutte le chiese di Fiume l’usa della lingua croata nella predica-zione, nelle preghiere e negli atti di culto, sotto pena di sospensione «a divinis» per i trasgressori, preti o laici. Tutto ció non solo in aperta via-lazione della legge naturale, rico-nosciuta dalla Chiesa, ma anche in dispregio delle disposlzioni della Santa Congregazione dei Riti (órgano supremo della Chiesa in materia) la quale, con suo decreto del 1929, aveva approvato la nuova e-dizione del rituale croata e l’uso dello stesso «per tutto il clero croata al quale, come precisa in latino il decreto, é accordato l’uso della lingua croata nel rituale romano». Evidentemente il principio che «l’uso di una lingua non puó essere imposto al pari della conoscenza, a meno che non si voglia distrug-gere il sacrario della famiglia e che si voglia interrompere i naturali rapporti che intercorrono fra madre e figlio», non ha nessuna importanza e significato per mons. Santin. A. d’U. PETER KOLOSIMO PANORAMI SCIENTIFIC! L’AVVICINARSI DI UN TEMPORALE DEPRIME OGNI ESSERE UMANO Il dottor Manfred Curry studiando le manifestazioni che il sistema nervoso compie nei cambiomenti meteorclcgici ha identificato nei suo «ARAN» lac ausa dei disturbi .......................................................................................................................................................................................................................................................mm....«.is».......minium».....«.n................................ —-Proclamo la mia innocenza, disse egli. Non c’è odio di classe nè ned'la Jettera né nello spirito di nessuna delie mie opere. — Oh, gridai io con aria di rim-provero. Presi il libro e lo aprii. Egli beveva il suo thè, tranquillo e sorridente, mentre io sfoglia-vo. Io lessi ad alta voce: pagina 132: «Cosl la lotta di classe si produce, nella fase attuale dell’evoluzione sociale, fra la classe che paga sa-lari e quelle che li ricevono». Lo guardai con aria trionfante. — Non si parla di odio di classe là dentro, mi disse sorridendo. — Ma voi dite: «lotta di classe». — Non è completamente la stessa cosa. E, credetemi, noi non fomen-tiamo l’odio. Diciamo che la lotta delle classi è una legge dello svi-iuppo sociale. Noi non ne siamo responsabili: non la facciamo noi. Ci contentiamo di spiegarla, corne Newton spiegava la gravi'tazione. Analiizziamo la natura del conflitto di interessi che produce la lotta delle classi. — Ma non ci dovrebbe essere conflitto d’interessi, gridai. — Sono totalmente del vostro parère, rispóse. E cerchiamo precisamente di provocare l’abolizione di questo conflitto di interessi, noi socialisti. Permettetemi di leggervi un altro passo. — Prese il libro e voltó alcuni fogii. — Pagina 126: «II ciclo delie lotte di classe, che cominció con la dissoluzione del primitivo comunismo della tribu e con la nascita della proprietá individúale, terminerá con la sop-pressione dell’ appropriaziote individúale dei mezzi di sussistenza sociale.» — Ma io non sono d’accordo con voi, intervenne il vescovo, la cui pallida figura di asceta era legger-mente colorita dalTintensitá dei suoi sentimenti. Le vostre premes-se sono false. Non esiste conflitto d’interessi fra il capitale e il lavo-ro, o almeno non dovrebbe esiste-re. — Vi ringrazio, rispóse gravemente Ernesto, di avermi restitui-te le mié premesse con la vostra ultima proposizione. — Ma perché ci sarebbe conflitto? domandó il vescovo con calore. Ernesto alzó le spalle, e disse: — Perché siamo fatti cosí, sup-pongo. — Ma non siamo fatti cosí! — Discútete voi dell’uomo ideale, divino e sfornito d’egoismo? do-mandó Ernesto. Ma questi sono cosl pochi che si ha diritto di consi-derarli come praticamente inesi-stenti. O paríate delTuomo comune e ordinario?. — Parlo detl’uomo ordinario. — Debole, e fallibile, e sogget-to all’errore? II vescovo fece un segno d’as-senso. — E meschino ed egoísta? 11 pastore rinnovó il suo cenno. — State attento, disse Ernesto. Ho detto: egoista. —■ L’uomo ordinario é egoista, affermé coraggiosamente il vesco-vo. — Egli vuol avere tutto ció che puó avere? — Vuol aver piü che puó: é de-plorevoie, ma é vero. —• Allora vi tengo. — E la ma-scedla di Ernesto .si chiuse come la molla di una trappola. — Pren-diamo come esempio un uomo che lavora nei tranvai. — Egli non potrebbe lavorare se non ci fosse capitale, interruppe il vescovo. — E’ vero: ma voi mi accorde-rete che il capitale perirebbe se non ci fosse mano d’opera per gua-dagnare i dividendi. II vescovo non rispóse. — Non siete' del mió parère? in-sistette Ertesto. II prelato assenti con la testa. — Allora, le nostre due propo- sizioni si annullano reciprocamente e noi ci ritroviamo al punto di partenza.' Ricominciamo. I Javora-tori dei trams forniscono la mano d’opera. Gli azionisti forniscono il capitale. Mediante lo sforzo com-binato del lavoro e del capitale, é guadagnato denaro. Essi si divido-no questo guadagno. La parte del capitale si chiama dividendo. La parte del lavoro, si chiama salario — Benissimo, interruppe il vescovo. E non c’é ragione perché questa divisione non si operi al-l’amichevole. — .Avete giá dimenticato le nostre premesse, replicó Ernesto. Siamo rimasti d’accordo che l’uomo é egoista, l’uomo ordinario, quale es-so é. Voi vi lanciate in aria per stabilire una distinzione fra questo uomo e gli uomini quali dovreb-bero essere ma non sono. Tornia-mo sulla terra: il lavoratore, essendo egoista, vuol avere il piü che puó nella divisione, il capitalista, essendo egoista, vuol avere tutto ció che puó prendere. Quando una cosa esiste in quantité limitata e due uomini vogliono averne cias-cuno il massimo, c’é conflitto d’interessi. E’ quello. che esiste fra il capitale e H lavoro, ed è bn con- flitto irreconciliabile. Finché esi-steranno opérai e capitalisti, con-tinueranno a litigare per la divisione. Se voi vi trovaste oggi a San Francisco, sareste costretti ad andaré a piedi. Nessun veicolo cir-cola nelle strade. — Ancora uno sciopero?(l) domando il vescovo spaventato. — Si, si disputa per la divisione dei benefici delle ferrovie ur-bane. II vescovo andó in collera. — Si ha tarto, gridô. Gli opérai non: vedono Spiü lontano che la punta del loro naso. Come possono sperar di conservare la nostra simpatía . . . — ... allorché siamo costretti ad andaré a piedi? terminó maliziosa-mente Ernesto. ■ Ma il vescovo non fece attenzione a questa proposizione, che com-pletava il suo. pensiero. — II loro punto di vista è troppo limitato, continuó. Gli uomini dovrebbero comportarsi da uomini e non da bruti. Ci saranno ancora violenze e uccisioni, vedove e or-fani afflitti. II capitale e il lavoro dovrebbero essere uniti. Dovrebbero camminare dandosi la mano, per il loro reciproco vantaggio. — Eccovi di nuovo partito iñ aria ,osservó freddamente Ernesto. Vediamo, ridiscendete sulla térra e non d.imenticate che abbiamo ammesso che: l’uomo é egoista. — Ma non i o dovrebbe essere-gridó il vescovo. •— Su questo punto sono d’accordo con voi. Non dovrebbe essere egoísta, ma continuerá ad essere tale finché vivrá in un sistema so-ciale basato sopra una morale sui-na. II dignitario della Chiesa fu' spaventato, e papá si torceva dal ri-dere. — Si, una morale suina, riprese Ernesto senza rimorsi. Ecco l’ulti-ma parola del vostro sistema capi-talistico. Ed ecco ció che sostiene la vostra Chiesa, ció che predica-te ogni volta che salite in cattedra. Un’etica da maiali, non c’é altro nome da darle. Il vescovo si voltó come per fa-re appello a mió padre, ma questi crolló la testa ridendo. — Credo che il nostro amico ab-bia ragione, disse. E’ questa la política del lasciar fare: ciascuno per sé, e il diavolo si porti I’ultimo. Come diceva Taltra sera il signor Everhard, la funzione che voi a-dempite, voi uomini di Chiesa, é quella di mantenere l’ordite stabi-lito, e la societá riposa su quella base . — Ma non é questa la dottrina di Cristo, gridó il vescovo. — Oggi la Chiesa non insegna la dottrina di Cristo, rispóse Ernesto. Ferció gli operai non vogliono a-ver a che fare milla con essa. La Chiesa approva la terribile bruta-litá, la selvaggeria con cui il capitalista tratta la masse lavoratrici. — Essa non le approva, obiettó il vescovo. (1) Dispute simili erano frequ-enti in quei tempi di irragionevo-lezza e di anarchia. Talvolta gli operai rifiutavano di lavorare, tal-volta i datori di lavoro rifiutava-no di lasciarli lavorare. Le violenze e i torbidi risultanti da questi dis-sensi causavano la distruzione di molti béni e di moite vite. Tutto cio ci sembra oggi inconcepibile; lo stesso si puô dire d’un’altra abitu-dine di que'ii’epoca, quella che a-vevano gli uomini delle classi in-feriori di rompere i mobili quando litigavano con le loro mogli. IW COSTRUZIONE A BERTOCCH IL NUOVO CENTRO ECONOMICO A Bertocchi in prossimitá della cooperativa agrícola di produzione stá sorgendo la casa cooperativi-stica che sará il centro della vita económica e cultúrale del paese. La costruzione della casa venne iniziata nel mese di agosto del 1949, col contributo della popolazione lócale per lo scavo delle fondamenta e la preparazione dei materiali oc-correnti. Giá verso la fine dei mese risultavano scavati oltre 300 m. cu-bi di materiale ed eseguite 1200 ore di lavoro volontario. La posa della prima pietra ebbe luogo il 26 agosto, indi una decina di operai qualificati, sotto la dire-zione del comp. Kocjancic Angelo, iniziarono il lavoro di costruzione dei muri, che attualmente hanno raggiunto la altezza del I Piano. I membri della lócale cooperativa di produzione agrícola sono quelli che danno l’esempio ai membri del fronte che da qualche mese dimo-strano di disinteressarsi della loro casa cooperativistica. Conoludendo: neceissita un mag-giore interessamento dei membri del fronte e la costituzione di una brigata perché entro l’anno sia co-fatto compiuto costruzione della casa eompiuta la costruzione dellla ca-verranno réalizzati i compita asse-gnati dal piano económico annuale alia popolazione lavoratrice del no. stro Circondario. IL PIANO AGRICOLO Continnazione dalla I pagina Siamo nel periodo di cova dei pulcini. Quali chioccie dobbiamo usare i taechini. E’ l’ultima ora di pensare alie chioccie ed alia ordi-nazione dell'e uova. 11 piano sta dinanzi a noi. Dobbiamo attuarlo. Per questo é ne-cessario mobilitare tutto e tutti. Le commissioni agrarie debbono prima di tutto sapere le possibil itá della propria zona (conoscenza della superficie arativa e spartizione di questa per le singoli colture). II piano senza evidenza é una lettera múrta. Le commissioni devono con. trollare giornalmente come prose-gue la semina e come vengono eseguite le ordinanze e le istruzioni riguardanti il piano. Il nostro agri-coltore teme a notificare i dati statist ici. Le commissioni ed i refe-renti d’agricoltura devono spiegare alie masse che i dati statistici ser-vono non a seopo fiscale ma per U progressoi della nostra agricol-tura e del tenore di vita dell’agri-coltore stesso. Ancora una cosa non dobbiamo dimenticare. I nostri prodotti agra-ri (frutta ed erbaggi) sono noti ai mercati esteri per la loro qualitá e precocitá. Bisogna non solamente produrre ma produrre a tempo. Fer ottenere risultati positivi bisogna che il nostro lavoro sia organizzato, sistemático e tempestivo. Tutto ció che dobbiamo fare bisogna farlo a tempo oppor-tuno. Ogni trascuranza e ritardo va a danno della collettivitá e del singólo produttore (preparazione dei campi per la semina, preparazione delle sementi e delle pian-tine, visite al bestiame, vaccinazio-ni contro le malattie infettive, lotta contro le malattie delle piante, rac-colta e conseryazione dei prodotti ecc.). Siamo certi che il nostro agri-coltore adempierá il proprio do-vere nelia dura lotta per l’attua-zione del piano come ha fatto il proprio dovere nella lotta contro il nemico dell’umanitá. Pure nella lotta per l’attuazione del piano in-contreremo ostacoli di diversa natura. Noi lotteremo contro le avver-sitá climatiche con gli aocongimenti della moderna técnica agrícola — alil’abba.iare del cominformismo risponderemo con il nostro lavoro che el porta verso un avvenire mi-gliore nostro e dei nostri figli- SI sviluppa il collettivo agricolo di Campe! - Sala Ampie ed nrieggiate aide uccolgono i figli del nostro popolo lavoratore Corso per infermiere a d Isola d'lstria inizio le lezioni regolari presso la Scuola annuale per infermiere ad Isola. La scuola è stata aperta su ordinanza del Comitato Popolare Çircondariale ed è una fra le tante scuole proíessionali con le quali il Potere Popolare vuole rimediare alia sentita mancanza di quadri pro-fessionali sanitari nel circondario. L’apertura della scuola infermiere era quindi necessaria ed ha il suo significato. La scuola consiste in un internato ed è aggregata al-l’ospedale civile di Isola. Le materie di insegnamento- sono 22, in parte di coltura generale, in parte di ca-rattere profes'sionale sanitario. L’in-segnamento è teórico e pratico. II programma di insegnamento vería svolto da 15 insegnanti in tre tri-mestri, che terranno complessiva-mente 570 ore di lezioni. L’inter-nato offre alie allieve, oltre all’istru-zione professionale, anche la completa assistenza materiale. All’istru. zione teórica e pratica si aggiungc-no diversi s'vaghi quali: escursioni, gite ecc. La permanenza nell'inter-nato é del tutto gratuita e le allie-ve fruiscono di un premio mensile di 600 dinari da parte del Potere Popolare. Compiuto l’anno di scuola, le allieve riceveranno il diploma di abi-litazione per infermiera previo esa-me assumendo súbito servizio ne-gli ospedali, dispensan e sanatori, nelle ambulanze pubbliche e di fabbrica. Verranno impiegate anche nella lotta contro la tuberco-losi. Le allieve che supereranno con buon profitto la scuola annuale, potranno specializzarsi in vari rami, quali: strumentiste chirurgi-che, assistenti di laboratorio ecc., come puré potranno essere ammes-se alie scuole per infermiere spe-cializzate. Dato che nella scuola in argomento risultano ancora disDO-nibili alcuni posti per aiíieve, in-vitiamo le giovani aspiranti a pre-s'entarsi inmediatamente alia dire-zione della scuola annuale per infermiere presso l’ospedale civile di Isola. iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii......umu Immediatamente in prossimitá di Capodistria e cioé a Campel - Salara é sorto l’anno scorso un collettivo di produzione Inizialmente co-stituito da 14 famiglie che immise-ro in esso quanto possedevano det-to collettivo ha vis'to aumentare il numero delle famiglie di 8 unitá. Cosí 88 persone compongono questa piccola comunitá agrícola che lotta per il raggiungimento del piano di lavoro. Per il lavoro dei terreni del collettivo comprendenti cea. 50 et-tari i cooperatori di Campel - Salara dispongono di un trattore, piü un congruo numero di coppie di buoi e tre cavalli da tiro fanno parte del patrimonio collettivistico. — o Al circolo di cultura di Ospo 1’attiYitá é intensa Nel Circolo di Cultura Popolare Siovena di Ospo in questi ultimi tempi si é svolta intensa attivitá-E’ stato costituito un complesso bandistico che comprende, per il momento, 17 allievi e le cui prove vengono tenute settimanalmente. Questo complesso dará ben presto saggio della sua valentía nelle prossime manifestazioni culturali. Maggiore anche la frequenza dei paesani, giovani ed anziani, ai cor-si serali per¡ analfabeti e di per-fezionamento. Attualmente parteci. pano al corso 20 allievi che dimo-strano una gran volontá di appren-dere j fondamenti della vera cultura popolare. Tutto ció grazie al Potere Popolare ed agí i insegnanti locali che,, con spirito veramente democrático e compresi della fun-zione di educatori di Popolo, di-rigono tali corsi. I vigneti contano oltre 35.000 vi-ti per cui il prodotto vinicolo potra essere rilevante se i cooperatori sa-pranno utilizzare e sfruttare ra-zionalmente i ritrovati della técnica vinícola. Soffermiamoci ora sul sistema di lavoro praticato nella cooperativa. Dapprima era costituita nel collet-tivo solamente una brigata, ora, con. l’inclusione dei nuovi membri, so-no state create tre brigate le quali lavorando di lena hanno giá portato a termine il piano di semina i cui estremi sono i seguenti: Frumento e granoturco cea. 8 et-tari di terreno. Piselli ed altri leguminosi 2 et-tari di terreno. Ortaggi 2 ettari di terreno. Aglio, cipolla ecc. 2000 m di terreno. Per la miglior tenuta della con-tabilitá é stato inviato un membro del collettivo agricolo di produzione al corso ad Ancarano e due gio- iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiuMiniiiiifii vani sono stati inviati a Pirano al corso istruttori di ginnastica. Mentre da un lato abbiamo ac-cennato alio sviluppo della suddet-ta cooperativa, dall’altro rileviamo le deficenze. L’elevamento cultúrale dei-membri rimane lettera moría. I compagni responsabili dichia-rano che non é pos’sibile tenere corsi serali ecc. E la biblioteca? Questo é una deficenza da eliminare al piü presto poichc non é pos-sibile tollerare ai giorni nostri u-na cosa simile. Altrettanto vale per l’amministrazione del collettivo stesso. Essa é deficente. Gli organi competenti della federazione attivitá cooperativistica dovrebbero in-teress’arsi in mérito adottando le misure concrete per superare anche questo scoglio. Eliminando queste deficenze avremo nel futuro una miglioie attivita e realizzeremo sen-za altro i compiti che il nostro Partito ci ha assegnato nell’ambito del piano annuale económico. LO SPORT MELLA SCUOLA Necess'ariamente lo sport deve essere, come lo é, uno dei mezzi che piü efficacemente contribuiscono al. 10 sviluppo armónico non solamente fisico ma pure mentale di ogni individuo. Particolarmente nella scuola, ove gli studenti sono costretti ad una vita sedentaria, sottoposti all’assillante pensiero dello studio in locali chius'i, lo sport costituisce 11 migliore degli svaghi che serve a ritemprare le forze e daré nuove energie per lo sforzo mentale. Tenuto conto di ció e che l’atti-vitá sportiva, oltre alie normali lezioni di educazione física, assolu-tamente insufficienti alia ésuberan-za giovanile degli studenti, è stata íinora trascurata o si è svolta a-narchicamente e dato che il nostro sport deve tendere ad assumere il carattere di massa, il Comitato Cir-condariale deli’UGA in collabora- VISIONE PANORAMICA DELLA SECONDA GIORNATA DI RITORNQ SENZA COLPISENSAZIONALI il campionaio del Teirítorio Libero ’ ■ ■ -MUiUMBrmwrmaL, m—III lllllllll ■! | Il II lugar*«*— tlirium II Pirano vince in trasferta - II Nuova Gorizia passa sul difficile campo di Cittanova - L' Umago sconfitta a Trieste Corne volevasi dimostrare, le seconda giornata dei campionato dei TLT, non ha avuto colpi. «a sen-sazlcne». Tutti i risultati erauo previsti dai più, ma ad ogni modo questa giornata di gaie c nf-m'i lascesa trionfante dell'Arrigoni che ha battuto la Poazlanina dopa lo spauracchio che questa squadra aveva fatto prevedere domenica sccrsa battendo cor un secco 2 a 0 l’Aurora. L’Anrigoni dunque ha sor-passato anche l’ostaco'o bianco-ce-leste, il temutissimo per il vero, e consolida la sua posizione di ca-polista. Per contro anche il P.irano, ha vinto molto più facilmrnte. Plia fatta franca sull’Opieina manteneti-dosi sempre a ruota dell’Arrigoni stesso e sempre pronto ad approfit-tarne (23 punti contro i 24 della squadra Iso'ana). Una ripresa si reg.istra nei Campioni dei TLT che hanno .vihto sui difficile campo Vertenegliese con uno scarto secco di 3 reti. Pasizioni immutate quin-di per quanto riguarda i! trio di testa. Ma anche il Médusa, per non essere a meno delle altre, ha in-casellato al tri due punti battendo il Montebello apparso sul campo di Capodistria molto slegato e privo di consistenza tecnica. Non privo di mordente, intendiamoci, perché in quanto a mordente ha dato dei filo da torcere alla difesa giallo-azzurra. Il castigamatti Nova Gorizia, continuando la sérié delle surclassature, ha domato in casa il Cittanova con un netto 2 a 0. Sicchè il Cittanova è ora alla seconda sconfitta casalinga (la prima patita ad opéra dei Médusa per 3 retí a 1) dando cosí adito a pensare che il suo campo non é proprio tanto invulnerabile, Ma se iil risul-tato odierno presenta questa test, ció non toglie che un’altra tesi ben p.iú chiaro si ponga in esame: ed é che il NOVA GORIZIA é in un crescendo pauroso (non per lui, intendiamoci) ma per gli avversari. Se a mente calma esaminiamo le gare dispútate da questa compagine da un pó di tempo a questa parte, ci accorgiamo dei notevoii e gradúala progressi. La conferma é venuta proprio da Cittanova ove tutti i «grossi calibri» sono inciam- pati, quadeuno obietterá che il col-laudo di una squadra non si fá a Cittanova. E’ Cove, aflora, chie-diamo noi, se tutti gli altri campi sono più violati di quello cittano-vese? Concludendo id Nova Gcr¡-zia attende al vareo questi gros-i callibri con Jo slanoio della sua gio-vinezza e del rinnovato gioco. Anche il S. GIOVANNI ha Con-fermata la forma acquis'ia dome-nica scorsa vincendo sul Gorizia (2 a 0). DelTincontro S. ANNA- UMAGO mancano conferme uffioiali per cui rinunciamo al nostro comrnento. VERRA’,RISOLTO^QUESTO SPINOSO PROBLEMA ? UTILE ABOLIRE IL FUORI GIOCO? CAMPIONATO DI CALCIO Zona istrlana girone a PIRANO B — AURORA B campo S. Lucia ore 14,30 S ALIÑE — OLIMPIA campo Saline ore 14>30 STELLA R. — PORTOROSE "campo Ancarano ore 14,30 ARRIGONI B — PARTIZAN campo Isola °re 12,00 ADRIA — MEDUSA B campo Isola °re 10,00 GIRONE B (ricuperi) VILLANOVA — CITTANOVA B campo Villanova ore 14,30 BUIE — MATTERADA campo Buie ore 14,30 DAILA — VILLANIA campo Daila ore 14,30 Si è giá parlato di questo argomento, riferendo che esso pare al-l’ordine del giorno dei centri cal-cistioi inglesi, desiderosi di vedere aumentare le occasioni favorevoli alia segnatura delle reti. Qui da noi i fautori di questa ardita teoría appoggiano le loro tesi su motivi morali più che tecnici. Pensano cioé che con l’abolizione del fuori gioco scomparirebbero le numeróse contestazioni sull’ arbi-traggio, aggravate dal contegno non sempre esatto e taJvolta addi-rittura partigiano di certi segna-linee, specialmente quando questi anziché essere ufficialmente desi-gnati da un ente federale, sono of-ferti sul campo dalle stesse Sooietá in gara. Evidentemente la soluzione sa-rebbe comoda, per gli arbitra e per i gioeatorá. Anzi la comoditá sa-rebbe anche maggiore se insieme al fuoni-gioco si abodissero i cailci di rigore e altre «quisquilie» rego-lamentari. Arbitrare potrebbe essere allora alia por,tata di tutti. Pero gli argomenti importanti so-no precisamente qu-edii tecnici, che hanno il loro peso non trascurabile. Per i tecnici inglesi il fuori gioco é diventato ostico quando si so-no accorti che certe difese si erano specializzate nel farvi incappare gli opposti attaccantd, avanzando di scat'to i terzini quando si deli-neava la possiblitá di un passaggio ficcante. Gioco che in fondo sapeva di ostruzionismo e di voluto ra-Uen-tamento della partita: due cose che per gli inglesi sono irisopportabili, cosí come insopportabili sono la ri- tardata rimesa del portiere e l’abi-tudine ormai diffesa di eseguire pasaggi lunghi all’indietro ai portiere. Peraltro, avanti di prendere de-cisioni in tale materia complessa. bisognerá rendersi conto, e non solo teóricamente, di quanto acca-drá sul campo il giorno che il fuori gioco venisse abolito. Si puó fin d’ora prevedere che gli schiera-menti all’attacco approfitteranno di tale libertá in materia di piazza-men'to, colil,ocando uno del quintetto a stretto contatto col portiere av-versario, pronto a sfruttare tutti i palloni che i compagni faranno convergeré su di lui. Con annesso corpo a corpo coi difensori, che naturalmente non lasoieranno indi-sturbato il . . . contrabbandiere e con la minaccia di una vieta sem-plificazione del giooo d’attacco, che si ridurrebbe a una sequenza di allunghi in profonditá con annes-sa battuta finale ,e senza remissio-ne, ira l’uomo di punta e il gruppo difendente. Probabilmente, per liberare gli arbitri dalle complicazioni deri-vanti dall’obbligo di stabilire il fuori gioco, si butterebbero nell’al-tra dura difficolta di intervenire in un raddeppiamento o triplicato numero di falli o di battute ardi-mentose in piena area. Sicurezza direttiva ,tecnica di gioco e iden-titá di oplnioni verrebbero enormemente facilítate in un primo tempo ed altrettanto enormemente messe a repe-ntaglio in un inmediato tempo successivo portando in area. con la prospettiva del calcio di rigore, le difficulté di giudizio che si sono evitate a metà dei ter-reno. Senza contare che lo sveltimento (o addirittura l’abolizione, corne arte complessiva) deLl’azione d’attacco arriverebbe probabilmente a taie vélocité di gioco da oompromet-tere la parte artistica nel calcio, cic.è il palleggio e la manovra intelligente. Staremo a vedere se l’ataolizione dei fuori gioco verrà sancita dal-ITnternational Board, con moite prospettive nere su quello che av-verrà sui terreni di gioco quando il gioco sarà reso tanto verticale da aboLire quasi il tempo di scher-ma a metà terreno. Gino Volpato — O — Il giorno 12 febbraio a S. Bortolo si è svolto un incontro di calc o tra le squadre dei pion'eri di S. Lucia e di Sicciole. I pionieri di Siccioie saranno senz’ altro rimasti scossi nel veder piom-bare nella loro rete 5 palloni. La compagine dei S. Lucia invece ê~ri-tornato in sede cantando allegra-mente per la vittoria contrassegna-ta con un 5-1. — O — BELGRADO — Il radioincontro di scaeehi svoltosi in questi gdorni fra gli Stati Uniti e la Jugoslavia si è risolto con la vittoria della r apprisse ntatiiva fugoslava per 10 vittorie a 8. La competizione si è conclusa nella notte de! mercole-di a tarda ora. L’incontro è dura-to quattro giorni con la partecipa-zione di venti giocatori, dieci per parte. Dopo la conclusione delle parti-te, i giocatori americani hanno inviato un telegramma alla squadra jugoslava felicitandosii per la vittoria ripor'tata e per la tattica di gioco seguita. SCI: GARE D’APERTURA A MONTENERO BUONI I TEMPI OTTIME LE PRESTAZIONI DEI GIOVANI Quasi a farsi perdonare la piog-gia dei giorni precedenti, il 12 c. il tempo ha voluto aiutare gli orga-nizzatori delle Gare d’Apertura, che hanno potuto svolgersi sotto un cielo sereno, sebbene lo stato della neve abbia lasciato a desi-derare. Aile 11 e 30 precise Pavšič del «Proileter» di Capodistria iniziava la serie delle partenze ne-llo Slalon Gigante, ma, disgraziatamente, aile prime porte, il favorito cadeva malamente non essendo ancora pa-drone assoluto degli sci che adope-rava, e che gli erano stati prestati poco prima. Si rimetteva prontamente pero e, con stile impecca-bile, si faceva precedere, nell’ordi-ne d’arrivo, fetvlamenfte dal com-pagno di scuderia Tomé, vincitore di questo bellissimo Slalon e degno avversario di Pavšič. Onorevolmente si sono compor-tati gli atleti del T. P. D. e degno di particolare elogio è il più gio-vane partecipante: id 17ne Marti-nuzzi del «Proleter» arrivato 6. Nel pomeriggio si sono svolte le due; gare di fondo e precisamente i 10 km. per tutte le categorie ed i .5 per i giovani. Nei 10 km. la selezione é stata durissima, sia per la pesantezza della pista sia per lo stato precario della stessa con scarsitá di nove in certe disce.se tra rocce ed abêti, ma tutti gli arrivati si sono dichiarati contenti perché «sia quello che sia — hanno detto la vittoria è andata al più forte.» Vesel del T. p. D„ dopo l’ottimo PALLACANESTRO FRÄNCIA-JUGOSLAVIA A PÄRIGI Oggi al Palazzo dello Sport di Parigi, avra luogo l’atteso confronto pallacanestrico fra le Nazionali maschili e femminili di Francia e Jugoslavia. Questa e la prima volta che la Jugoslavia si reca in Francia per af. frontare direttamente la rappres'en-tativa gallica, per quanto le due nazionali si siano gia incontrate a Napoli durante lo svolgimento del Trofeo Mairano. In tale., occasione, i francesi, riuscirono a guadagnare la vittoria col punteggio di 49 a 25. Le due nazionali saranno messe di fronte con i seguenti effettivi: FRANCIA MASCHILE: Conter, Saligon, Derency, Chocat, Vacheres-se, Buffiere, Ronnevic, Guillou, De-saymonnet, Perrier, Desseme e Cha. lifour. JUGOSLAVIA MASCHILE: Rok-licer, Marjanovič, Engler, Loci, Dem. sar, Popovič, Stankovič, Gee, So-kolovic, Kalember, Kas'kovic e Go-dije. FRANCIA FEMMINILE: Langloie, Merle, Jacquemont, Feissel, Col- chen, Dupraz, Savelli, Jezequel, Meille, Lovera, Gineste, Tiret, Reñí e Ogier. JUGOSLAVIA FEMMINILE: Ko-stelac, Ladenovic, Hoso, Gruijcic, Petrovic, Engeldinger, Dakic, Pre-levic, Godjic, Horvat, Zokovic, Vlaj-cic. — O zz Programma sportivo JUG0SLAV0 Marzo 1950: Incontro di pallama-no fra l’Italia e la Jugos'lavia. Tennis: Febbraio - Marzo: parle-cipazione a vari tornei in Italia: 16 - 25 Aprile, partecipazione al torneo di Roma. Tennis da tavolo: Marzo: Tournée in Francia. Lotto greco-romana: 28 Febb. Austria - Jugoslavia a Belgrado; 8 Marzo: Parigi - Zagabria a Zaga-bria; 12 Marzo: Parigi - Belgrado a Belgrado. zione con l’UCEF, ha indetto una sérié di tornei fra le scuole medie dei circondario nei seguenti rami: Calcio, pallavolo, corsa campestre. A taie scopo è stata costituita una dirigenza tecnica per provvedere in merito. CORSA CAMPESTRE Ogni scuola media e superiore, d avviamento ecc. farà ïe proprie gare di eliminazione entro il 20 c. m. Alla gara finale parteciperanno. i primi 10 class'ificati delle elimina-torie per le seguenti categorie: Maschi fino ai 14 anni — m 800. Maschi dai 14 anni in poi, m 1500 Femmine fino ai 14 anni, m 500 Femmine dai 14 anni in poi, m 800 Entro il giorno 24 febbraio ogni scuola farà pervenire l’elenco dei parecipanti alla finale firmato dal-l’insegnante di ginnastica. La finale per tutte le categorie avrà luogo a Capodistria il 25 febbraio aile ore 8. piazzamento nello Slalori, ha dimo-strato di avéré, oltre adlo stile, ñato e cuore da vendere, aggiudican-dosi la palma dei 10 km., mentre Micheluzzi del San Giovanni ha dovuto accontentarsi del II posto, sebbene abbia rinunciato alia discesa per tentare la carta buona nel fondo, malgrado avesse potuto piazizarsi ottimamente anche al mattino, come lo ha dimostrato Vesel. Su 25 partenti, 12 hanno supe-rato la fatica di questa' gara che, del resto, ha dimostrato la mancanza di allenamento dei Capodi-striani, dei quali solamente Miche-lič avrebbe potuto competeré con i Triestini, ma un malaugurato contratiempo ha fatto presentare lo stesso troppo tardi alia partenza ed il bravo Milan! ha voluto provare ugualmente il percorso e, da quanto dicono i dirigenti della sua Société, ha segnato un tempo vici-nissimo al I. arrivato e, dal sorriso di chi ha cronometrato, sernbra inoltre che alia prossima gara po-tremo assistere ad un duello tra questi due ns. fondisti. Tutti gli altri arrivati si sono prodigati al massimo e nessuno si è risparmiato mentre tre loro si son detti: «ci rivedremo»! Nei 5 km. dei giovani, Corsi Edi ha vinto bene ma non certo fácilmente, che Beice del T. P. D. lo segue a 17 decimi, mentre Marti-nuzzi é arrivato 3, fermandosi due volte per diffetti agli attacchi. Anche questo percorso, sebbene non come il maggiore, aveva una certa durezza, ma 9 giovani sono partiti e 9 sono arrivati (gli anziani impar ino). Ottima l'organizzazione. SLALON GIGANTE — m. 850 — 14 porte. 1) Tomé (Proleter) 29” 3 deciim, 2) Pavšič (Proleter) 30”, 3) Vesel (T. P. D.) 42”, 4) Harej (T. P D,) 44”, 5) Pavletič (T. P. D.) 46”, 6) Martinuzzi (Proleter) 54”, 7); Volčič (T. P. D.), 8) Michelič (Proleter), 9) Košuta (T. F. D.), 10) Si-vitz (T. P. D.), 11) Herkiov (Proleter), 12) Marc (Proleter). 10 km. 1) Vesel (T. P. D.) 0.53’43”, 2) Micheluzzi (San Giovanni) 1.00’45”. 3) Pavletič (T. P. D.) 1.03,32”, 4) Corsi Ezio (San Giovanni) 1.07’32”, 5) Tomé (Proleter) 1.15,36”, 6) Mi-kus (T. P. D.) 1.17’28”, 7) Liciniani (Proleter) 1.23’35”, 8) Marc (Proleter, 9) Gauči (S. Anna), 10) Lo-šei (San Giovanni), 11) Meneghetti (S. Anna), 12) Blokar (S. Anna). 5 km. 1) Corsi Edi (San Giovanni) 19’51”, 2) Beice (T. P. D.) 20,08”, 3) MARTINUZZI (Froleter) 21’58”, 4) Viviani (T. P. D.) 22’39”, 5) Perov-šček (T. P. D.) 22’52”, 6) Gerin (Proleetr), 7) Brus (Proleter), 8) .Turkic (T. P. D.), 9) Gee (T. P. D,). S. M. TORNEO CALCISTICO GIORNATA: 16 FEBB. 1956 Ginnasio Sloveno — Liceo classico Ital., ca. Capodistria ore 15 Scuola Agraria — Casa dello Stu-dente Ital., c. Capodistria ore 13 Istituto Náutico — Liceo scientilico Ital., c. Pirano ore 13 Magístrali Slovene — Ginnzsío Croa-to, c. Pirano ore 15 II. GIORNATA: 23 FEBB. 1950 I. víncente — II. vinceníe, campo Capodistria ore 15 I. vincente — II. vincente, campo Pirano 0re 15 III. GIORNATA: 22 MARZO 1950 I. vincente — II. vincente, campo Isola ore 15 I. perdente — II. perdente, campo Isola ore 15 Nella terza giornata le due vin-centi si batteranno per il primo ed il secondo posto, le due perdénti per il terzo ed il quarto posto. PALLAVOLO Al torneo parteciperanno le se-«uenti squadre maschili: Ginnasio Sloveno Capodistria, Liceo clas'sico Italiano Capodistria, Scuola Económica Capodistria, Scuola Agraria S. Canziano, Casa dello Študente Italiano Capodistria, Ginnasio Croato Buie, Istituto Náutico Pirano, Liceo scientifico Pirano, Ginnasio Sloveno e Magistrali Por-torose Avviamento e Scuola técnica Isola. Le squadre femminili saranno le seguenti: Ginnasio Sloveno Capodistria 2 squadre, Liceo class'ico Italiano 1, Casa dello Študente Italiano 1, Liceo scientifico 1, Ginnasio Sloveno e Magistrali Portorose 2, Avviamento e Scuola tecnica Isola 1. II torneo si svolgerá a Portorose domenica, 5 marzo, con inizio alie ore 8. Esso sará ad eliminazione diretta. PRIMI RISULTATI DEL TORNEO DI CALCIO «COPRA UGA»: A CAPODISTRIA: Casa Študente Ital. — Scuola A-graria 6-0. Ginnasio Liceo Ital. — Ginnasio Sloveno 2-0. — O — Campionato italiano di calcio Serie A: A Roma: Lazio batte Padova 4 a 0 - Arbitro Savio di Torino. A Palermo: Palermo e Lucchese 1 a 1 - Arbitro Maurelli di Roma. A Torino: Torino batte Como 4 a 0 - Arbitro Coppolone di Bari. A Milano: Milan batte Pro Patria Jal- Arbitro Longagnano di Modena. A Bergamo: Novara batte Atalanta 2 a 0 - Arbitro Scotto di Sa-vona. A Genova: Sampdoria e Genoa 1 a 1 - Arbitro Gamba di Napoli. A Trieste: Juventus batte Trie-stina 3 a 2 - Arbitro Oriandini di Roma. A Firenze: Florentina batte Bari 3 a 0 - Arbitro Pieri di Trieste. A Venezia: Venezia e Inter 1 a 1 - Arbitro Gemini di Roma. A Bologna: Bologna batte Roma 2 a 1 - Arbitro Liberano di Torino. CLEMENTE SABATTI Direttore responsabile Stampato presso lo Stabilimento tipográfico «Jadran» di Capodistria. Pubblicazione autorizzata