ORGANO DELL' UNIONE ANTIFASCISTA FTALO-SLAVA PER IL CIRCONDARIO DELL' ISTRIA Direzione - Redazione - Ammin. R. Cas’telleone 2 - Capodistria tel. 170 ANNO III. No. 166 Capodistria, Mercoledi, 29 novembre 1950 3 Din. - 15 LIRE IN TUTTO IL CIRCONDARIO Sl ACCELERANO¡ TEMPI DELL'EMULAZIONE GRANDE PARTECIPAZIONE DI POPOLO ALL’AZIOME IS! LAVORO VOLONTARIO Dl DOIHENICA SCORSA Ricorre oggi ¡1 settirao ^aniversario della storica "seconda sessione" del Consiglio Antifascista di Liberazione Nazionale della Jugoslavia (AVNOJ), in cui . vennero gettate le basi giu-ridiche della nuova Repubblica, non-ché il quinto anniversario della pro-clamazlone della Repubbiica Fede-> rativa Popolare Jugoslava che nel nome porta ii proprio programma: governp di popolo e parita di di-ritti. Riferendoci alia menzionata seconda ■ sessione delFAVNOJ, non pos-siamo fare a meno di sottolineare un sua coñstatazione fondamentale: il Potere passa nelle mani del Popolo. Conseguenz^ lógica e necessaria di questo fattd basilare é, da una parte l’ordinamento federativo della nuova Jugoslavia, in quanto solo il popolo puO essere alieno da velleita egemoniche e scegliersi quella forma di convivenza ,che si esprime nel principi di fratellanza ed uguaglian-za, e, d’altra parte, la direttrice prin-cipale dalla nuova realtá política, il socialismo, única garanzia che il popolo rimarrá sovrano e libero nel proprio stato e che questo stat.0 gli offrirá quanto é necessario per lai sua vita e per il suo sviluppo. Per l’edificazione del socialismo bisognava elaborare il Piano quin-quennale alio scopo di assicurare ai popoli. fraternamente conviventi nel-la RPFJ l’indipendenza económica, come base sicura di ogni altra forma d’indipendenza. E’ chiaro e logico, dunque, che a questo piano il popolo si dedichi con tutto l’impegno e 10 senta come suo, perché tale esso é veramente. Difatti, nella sua rea-lizzazione, noi vediamo giornalmente magnifici esempi di eroismo creativo, 11 fiorire di mirabili iniziative e di impegni la cui realizzazione si direb-be impossibile e che invece vengono assolti molte volte prima del termine stabilito, uno spirito emulativo tale che solo la prospettiva di un av-venire sicuro puf) suscitare. Sorgono nuove fabbriche, quali la Litostroj, la Rade Končar, la Giuro Giakovič, fra le piči conosciute e molte altre, non minori né meno im-portanti, quali gli altiforni di Zenica e quelli di Sisak, ferriere di Jesenice, la fabbrica di alluminio di Strnišče, gli stabilimenti di Železnik, auelli di. Osijek. .£„yi.si,„Yi.a fjno alia fabbrica di vagoni di Rankovtdevo, alie installazioni metallurgiche di Maribor, a centinaia di altre fabbriche maggiori e minori disseminate in tutto il Paese, sicché, tanto per daré un esempio, la produzione del-l’acciaio registra un incremento ri-spetto al 1947 del 26,7 p. c. mentre quella delle macchine finite e degli impianti industrian é aumentata so-ío quest’anno per un millardo di di-, nari. Si aprono nuove miniere e si aliar-gano quelle esistenti, come quella di rame a Bor, quella di piombo a Trepča, quelle di carbone a Trbovlje e Arsia e molte altre di ferro, di carbone, di zinco, di manganese ecc. Si costruiscono nuov&^ferrovie, fra cui famose la Brčko Banoviči e la Samac Sarajevo, sulle quali hanno dato il proprio contributo di lavoro — che non é l’unic0 dato per l’edi-ficazione del socialismo — anche le brigate giovanili del nostro Circon-dario insieme con la rimanente gio-ventü jugoslava. A queste bisogna agglungere tutta una seria di altri tratti ferroviari: Skoplje—Tetovo—Gostivar in MaceS-donia, Tuzla—Doboj in Bosnia, Nik-šič—Titograd nel Montenegro, Lupo-gliano—Stalie in Istria e numerosi altri. Accenneremq ancora alia grande autostrada Fratellanza e Unitá, che unisce Zagabria a Belgrado, ai can-tieri di Nuova Belgrado, alie cittá ¡universitarie di Zagabria, Belgrado e Lubiana, alie moderne case di a-bitazione che sorgono presso i can-tieri e che messe insieme formereb-bero una grande cittá. Numeróse e grandióse sono le nuove centrali idro-elettriche, fra cui nominerdmo quella di Mariborski Otok e quella di Vinodol — gigante che svolgerá annualmente un lavoro equivalente a quello di due* mili-oni di uomini. La Fiera internazlonale di Zagabria si arricchisce di anno in anno, con ritmo crescente, di sempre nuo-vi prodotti jugoslavi, quivi compre-si quelli delTindustria pesante- pres-se, turbine, motori, autocarri, artico-li sanitari, oggetti di largo consumo ecc. A questi .provvedimenti materiali aggiungeremo le nuove leggi promúlgate sulla base e nello spirito. delle decisioni della seconda sessione del-T AVNOJ, nomitiandone solo alcune: la legge sulla nazionalizzazione delTindustria, sulla rifórma agraria, sul-l’assieurazione sociale obbligatoria, sulla protezione della maternitá e delTinfanzia, sulla direzione delle fabbriche da parte dei collettivi di lavoro. Ma esse non rappresentano che una piccola parte di una ricca legislazione volta ad un fine solo: l’interesse del popolo lavoratore. Tutto questa progresso regístralo in condizioni di enormi difficoltá e che Ja della Jugoslavia da paese arretrato un paese económicamente í^cialijienfe, ..culturalmente e . politicamente sviíuppato, rappresenta un tale passo in avanti che solo i nemi-ci delia Nuova Jugoslavia, si ostina-no a non voler vedere. Come nell’industria, cosí anche nel-l’agricoltura si ajlarga sempre piü il nuovo sistema di produzione, il lavoro collettivo, in cui i contadini vedono la possibilité di produrre Piu e meglio con minor dispendio di energie. Se guardiamo alie condizioni in cui - è sorta la nuova Jugoslavia, ve-dremo che esse erano particolarmen-te difficili. Gli occidentali, appunto per il ca-rattere sociale, che essa assumeva, la guardavan0 con sospetto. L’Unio-ne Soviética era contraria all'atto della sua formazione, vale a dire alia Seconda Sessione dell’AVNOJ. Ci-ononostante tale sessione ha avuto luogo, perché rispondeva agli inte-ressi, e alla nécessita delle masse popolari jugoslave, senza riguardo alie simpatie o antipatie che essa a-vrebbe suscitato alTesterno, senza timoré di iré o contromisure da parte di chicchesia. (Continuazione in IV. pag.) A Çapodïstriq, Buie, Umago e nelle altre localitá migliaia di ore lavorative Capodistria LE VITTIME D’UN INGANNO SONO TORNATI . Spinti. dalla sólita propaganda na-zlonalhsta, fuggirono dalla nostra zona elementi che, a Trieste, credevano di trovare l.iAmericaj Fra essi, Nesich Mario ed il padre, di Umago. Ma giunti cola, anziché trovare quanto speravano, conobbero súbito la cruda realtá, e eos) durante il periodo della loro permanenza nel «pa-radiso», furono costretti a vagabon-dare da mane a sera) in cerca di un qualsiasi lavoro e di uin pezzo .di pane che, ben raramente, riuscivano a trovare.. La madre era costernata per la fuga del figlio e pensó bene di mandare il marito a cercarlo iper Jarlo ritornare a casa. Ma anche il padre rimase; «esule» a Trieste, dividendo le grame sorti del figlio. Ora il figlio é ritornato ed ha assi-c/urato che appena il padre sará di-measo dalT.ospedale, dove é attual-mente ricoverato, ritornerá in s.eno alia famiglia. Oggi il Nesich Mario si trova in Valle del Quieto nella brigata delT-UAIS ed intende dimostrare, col suo lavoro per la collettivitá, che anch’e-gli vuol contribuiré alia costruzione del socialismo nella sua térra, che giá egli volle abbandonare. Anche Grassi Clemente di Clemente, sempre da¡ Umago,i un bel giorno fuggi ¡mprovvisamente da casa in cerca di una, secondo iui¡, migliore vita verso il paese della «cuccagna», ma anche a lui toccó la triste sorta di tutti gli altri illuisi. A, Trieste fu senza lavoro vívendo nella miseria pió ñera e de-dicandosi all’accattonaggio. Ora aneh’-egli é ritornato e cosí continuerá a lavorare la térra che il padre suo, giá vecchio, non puó piü curare come un. tempo. Anche il Grassi partirá, tra breve, per la Valle del Quieto im brigata.. Benito Rota, impiegato dell’ufficio póstale di Umago, un bel giorno si licenzió e( partí alTavv'entura, alia vo,l-ta di Trieste. Ma la grande cittá era diventata per lui troppo piccola con| tutti i suoi disoecupati e, ' ■ le privazioni, pen-sava maliniconicamente alia vita del suo paese, dove si stava meglio e piü in pace, pur senza lo sfarzo di lucí di Trieste, che, purtroppo, ha ab-bagiiato ed ingannato tanti giovani. Ora, ritornato a casa, se ne andrá puré lui un mese inl Vaile del Quieto a lavorare con gli altri compagni. Per la terza volta, domenica rscor-sa, CáipodiStria' ha rivissuto la sua giornata di lavoro ed entusiasmo. Ormai Tappuntamento al lavoro vo-lontario domenicale si avvia a dive-nire, anche a Capodistria, ün’ablt«di-ne, una spontainea e larga adesione. La piazza Ognissanti presentava l’a-spetto di un formicaio ,brulicante di uoimini e donne. II rullo «d i camions animavano la1 scena con il rumore dei ¡ loro motori che si confondeva a quéllo delle palé e dei piccani. Ognu-no gareggiava per essere il mi'gliore. Fra i presentí, uomini e donne di ogni categoría di lavoratori, si distin-gueyano per il loro fervore operoso i compagni Flego, Lonzar e Favento, operai dell’Amiminisitrazione degli A-cquedotti, che era rappresentata sul posto da un forte gruppo, compren-depte operai e teonici. A questo proposito i compagni ci hanno fatto rilevare come alcuni im-piegati ed impiegate, tra i quali certi Bruzzi, Utel, Bartoli, Tremul e Corrente, siano degli assenti cronici alie azioni di lavoro volontario. Evidentemente, a.d essi poco interessa lavorare per atobellire la loro cittá na-tale ed ancor meno contribuiré agli sforzi che tutto il collettivo degli A-cqedotti fa per il nostro piano económico. I vari grupipi nella piazza lavora-vano con grande volontá. Fra tutti meritano un cenno particolare le oompagne, che si adattavano ai lavori piü pesanti con grande slaincio. Fra esse, citiamo Depangher Violetta e Gráziana Signoretto. Altri compagni sono presentí e me-ritáno Telogio: Crali Antonio, un as-siduo al lavoro, Riccobon Mario, Rio-sa GioVanni, Filippi Antonio e Paro-vel Erminio. Altri distacicati al porto provvede-vano puré aillo scarico e carico del materiale, che poi, con i camions dei compagni Urbani Cario ed Argemti Antonio, veniva trasportato alli piazza Ognissanti. II gruppo di compagni addetti a questo compito, composto da Bene-detti Mario, Angelini Cario, Brajnik GioVanni, Ricicobon Giuseppe, Furla-nich Federico e Petoros Matteo, ha eseguito un egregio lavoro. Al lavori per Tallargamento della riva Gi'ovannmi. abbiamo notato un numeroso gruppo, imipeginato nella de-molizione di un vecchio fabbricato e neilo sgomberoi di materialq vario. In Piazzale Giuliani 9 dip.endenti della cooperativa pittori provypdeva-no alia riparazione della sede della cooperativa stessa. | Nel cantiere delle costruendq case operaie c’era una grande ainim^zione. Un folto gruppo di lavoratori, t^’ambo i sessi, gareggiavano entusiastiejamen-tei a chi fará di piü, ben sapendo che i lavoratori stessi beneficieranno dei frutti del loro lavoro, poiché, con ¡1 contributo del lavoro volonitario, sará notevolmdnte accelerata la erezione dei fabbricati. Fra i presentí, anche ■il comp. Gallo, un fedele frequenta-tore delle azioni di lavoro volontario e la brava compagna Degrassi Anna. In vicinanza, sulla strada dei ma-gazzini «OMNIA» al Belvedere, una quarantina di compagni e compagne lavoravano alia riparazione della strada ed ai lavori intern i del magaz-zino. Al cantieri dél nuovo albergo, i¡ partecipanti erano una quarantina. Parte di essi era impegnata all’erezio-ne di un arco alTiniizio del ponte di Semedella. Un altro gruppo della base della Muda era impegnato alio stesso lavoro dinanzi all’entrata dell’antica porta. Anche sugl.ii altri ©biettivi la parte-cipazione é stata significativa ed il lavoro ha dato ibuoni risultatl. La piazza Ognissanti era un cantiere operoso GLI SLQVENI RIEDIFICANO LA PROPRIA CULTURA NAZIONALE DEL FESTIVAL CULTURALE Dopo Iá _Rassegna delia Cultura 11-taliana e croata — degno corollario di chiusura’ dell’attivitá cultúrale svolta finora fra le tre nazionalitá conviventi nel Circondario —ha ■ luogo la «Settimana della Cultura Slove-na», che, iniziatasi il 23, si conclude-rá oggi. E’ questa una dimostrazione che ogni nazionalitá, convivente in fraterna comunitá con le altre, pud svi-luppare. liberamente ed al massimo grado, la propria cultura nazionale, grazie all’aiuto che il Potere Popóla-re-dá. Come giá da alcune settimane, i problemi dell’Estremo Oriente riman-gono i piü importanti ed i piü deli-cati ■ della situazione internazionale. Ciña, Corea, Formosa, Giappone e In-docina sono al centro del gioco poli-tico e degli interessi mondiali delle grarvdi potenze, dal contrasto violento tra le quali su uno qualunque di questi problenji, potrebbe svilupparsi la scintilla fatale di un nuovo-con-flitto linternazionale. Gli atteggiamen-ti, assunti fin qui dai rappresentanti delle diuiq maggiori potenze sulle question! che li dividono, non sono stati certamente rassicuranti per l’umanitá, che traeva un motivo di sollievo eid una ragione di speranza solo dalle dichiarazioni e dalle proposte dei go-verni di quei paesi, iprimq tra i quali la Jugoslavia, i che, rimasti fuori dai blocchi contrapposti, hanno una visio-ne generale,, non di parte e del tutto disinteressata, dei problemi tuttora insoluti, che costituiscono un.a minac-cia permanente per la sicurezza internazionale. La funzione di questi paesi all’interno delTorganlzzazione delle Nazioni Unité, é stata rilevante in passato e maggiormente. importante si dimostrerá nel prossimo. futuro. Ció viene a confermare la fondamen-tate imiportanza del ruolo rappresien-tatoi dalle piccole nazioni, e del di-ritto di queste alia completa paritá con le grandi potenze, al fine di salvaguardare la pace e la sicurezza nel mondo. La giustezza della posizione della rappresentanza jugoslava, che ha sempre riproposto all’ONU la necessitá di ammettere i rappresentañti di Pekino, é oggi comprensibil'e per tutti, nel momento in cui i delegati del Gover-no popolare ciñese sono in condizione, per ia prima volta, di discutere, di-rettam,ente-con i rappresentanti delle potenze occidentali, i problemi piü importanti del loro paese. II solo ar-rivo dei delegati cinesi a Lake Suc-cess, ha giá creato una nüova atmosfera e le prospettiva di urna solüzione pacifica dei vari problemi deil’Estre-mo Oriente, sono indubbiamente piü foñdate. Nelle discusSioini, che si svolgeran-no nella prossima settimana al Consiglio di Sicurezza, sará dato modo alia delegazione di Pekino di dimostrare concretamente se il Governo (Continuazione in IV. pag.) Merce quest.’aiuto, la cultura e di-venuta proprieta di tutto il nostro popolo lavoratore ed accessibile ad ogni strato sociale. La popolazione Slovena del Circon dario, protesa nella sforzo di risa-nare le ferite profonde, infertele dal fascismo nel 25,enne silenzio cultural cui e stata costretta, si prodiga con tutte le forze onde riportare la propria cultura al livello che le compete per le Sue tradizioni. Fra le rappresentazioni susseguite-si, di particolare risalto 6 stata la serata della letteratura slovena, cui hanno partecipato gli scritori e poeti: Bartol, Rebula, Kalan, Zelžnov, e Kabe, con brani da loro ccmposti, incontrando Tapprovazione dei Pub_ blico. Nella serata di sabato scorso 6 stata la volta dei complessi filo-drammatici di Šmarje e Decani, che hanno dato una dimostrazio'ne di pe-rizia e capacita, unitamente al coro sloveno, ospite di Prosecco. La serata ha dimostrato che la cultura popolare slovena si sta sviluppando rapi-darfiente, risollevandosi dalle disastro-se condizioni in cui e stata gettata dal fascismo. Il Teatro Nazionale sloveno di Trieste ha fatto rivivere domenica, con il dramma «La ritirata», i momenti piu drammatici della lotta di liberazione nazionale. Per la riuscitissima inter-pretazione, . il complesso ha riscosso calorosissimi applausi. Ma la piu gradita e plačevale sor-presa e . stata data dagli študenti del Ginnasio sloveno di Capodistria, che, lunedi sera, hanno ottenuto uno stre-pitoso successo con «Nel regno dei nani».di Ribičič e Grbec. Essi hanno dimostrato quanto possa ottenere oggi la. gioventu nella nostra societa. NelTambito (Telle manlfestazioni, e stata pure aperta la «mostra del Libro» ove si possono ammirare esem-plari preziosi delle prime pubblica-zioni Slovene del tempo della scis-sione, quali il Catechismo di Trubar 'e la Bibbia del Dalmatin, nonche un Messale glagoliano, rinvenuto recen-temente in *un archivio parroechiale del nostro Circondario. Casi hanno lavorato alTAdria di Semedella, alia III base, al ritrovo degli Affarii Interni, alia «BOR», alia Cooperativa Falegnami, alia ST.IL etc. Dai compagni dalla ST1L, che erano (impegnatij ¡nei lavori ¡interni e nell’ad-dobbo dei locali per la grande fe.sta delle eleziomi, abbiamo appreso che 11 lavoro volontario nella fabbrica si syolge giornálmente, perché gil operai si sono impegnati, sin daH’inizio della gara 'di emulazione, di daré un contri--buto di 2 ore volontarie alia settimana per Faumento della produzione, impegno al quale intendono tener fede. Puré alia V. U. J. A. si é lavorato sodo. I idipendenti delTAmministrazio-ne Militare hamno lavorato per tutta la mattinata alia sistemazione del parco aintistante alia sede. Aggirandoci per i popolari rioni di Bossadraga e S. Pieri, abbiamo incontrato anche qualche solitario lavoratore, che, di propria iniziativa, aveva provveduto a lavori di utili-tá, dimostrando come ogni singólo nostro cittadino intraveda, giá da sé, le necessitá di apportare miglio-rie che saranno certamente di utili-tá pubblica. Cosí il Comp. Derin Mario, stava riparando di buona lena, il fondo stradale in calle S. Alessandro ed il comp. Vascon Luigi ripuliva un trat-to di canalizzazione, prospicente la sua casa ip calle del Forno. Dappertutto, dunque, lo stesso entusiasmo, lo stesso slancio e la me-desima unitá d’intenti. Fra tanto fervore operoso, una nota veramente stonata era costituita dalla brillante assenza dei dipenden-ti del C. P. Cittadino e di altri uffici. Grintavec 17 operosi delta «Elektro-prenos» di Lubiana, 12 elettricisti dell’«Elte» di Capodistria e 4 compagni della Delegazione per gli Affari Comunali hanno lavorato volontariamente al-l’impianto elettric0 del paese, com-pletandone ogni particolare. II lavoro eseguito é stato veramente grande, e questa non é la única volta, dato che ieri la luce elettrica ha brillato per la prima volta, nel ridente villaggio. In totale sono State effettuate 264 ore volontarie di lavoro di specializ-zazione ed oltre 150 di lavoro ma-nuale. Umago Sabato, nel pomeriggio, 110 operaie deH’Arrigoni hanno dato 220 ore di lavoro volontario nella gara per Faumento della produttivitá, promossa dalle organizzazioni sindacali nel-Fambito dell’emulazione in onore alie elezionl dell’UAIS. Domenica mattina, oltre 100 mem-bri dell’UAIS e 300 militan dell’A. J. — come sempre a fianco del popolo — hanno dato 1.110 ore di lavoro volontario. All’azione hanno partecipato puré 30 carri che hanno trasportato 105 m. c. di pietra, 20 m. c. di ghiaia e 15 m c. di matenale vario da costruzione per 1‘erigenda auto imessa Oltre a ció, sono stati riparati 400 m di strada. Buie Domenica anche Buie era animata da un’intensa attivitá. Alcune centinaia di lavoratori vo-lontari erano all’opera su tutti gli obiettivi in costruzione. II gruppo piü numeroso era quello impegnato nei lavori del nuovo Ginnasio croa-to, che verrá oggi inaugurato solen-nemente. Alia Casa dei Cooperatore altri compagni lavoravano alia sistemazione dello spiazzo antistante, mentre alcuni gruppi erano addetti alia riparazione delle strade. Quindi anche Buie continua a man-tenere il ritmo intenso di lavoro in preparazione alie elezioni dell’UAIS. Infatti, dal 22 al 27 c. m„ ben 4791 sono State le ore di lavoro volontario, compiute da 1144 partecipanti. Sicciole Giovedi scorso hanno avuto inizio i lavori per il riattamento della strada Gorgo — L'ónzano, previsti nel piano di emulazione. 40 compagni e 2 carri, in 3 giorna-te di lavoro, hanno eseguito 774 ore di lavoro volontario. Per una migliore sistemazione del lavoro, si sono costituite le bri-gate di lavoro i cui componenti si sono impegnati di prodigarsi per il successo dell’emulazione. Oltre al resto, i brigadieri hanno preso la decisione di concludere le elezioni giá per le ore 7 del 10 di-cembre e di partecipare ad un’azio-ne di lavoro nello stesso giorno, dalle ore 7 alie 13. Pure i membri della Cooperativa di produzione di S. Onofrio hanno giá ottenuto buoni risultati. Essi han-no eseguito complessive 200 ore di lavoro nella riparazione delle strade locali, non trascurando, nel contempo, di prepararsi per una rappicsen-tazione culturale per il giorno delle elezioni e di aprire un corso serate di cultura generale. LA FIGURA DI TITO mm I «Giungemmo a Jajce. L’ufficiale di gioraata ci introdusse al Comando, Dietro un tavolo sedeva Tito ... 'Egli è un uomo di statura media, di corporatura snella, porta il capo eretto. II suo viso è di un leggero pallare, la barba accuratamente rasa, i capelli biondi leggermente brizzolati alie tempie, la fronte spaziosa, gli occhi profondi ed espressivi, il naso marcato, l’espressione della bocea enérgica, il mentó stagliato; il suo aspetto estremamente enérgico ed imponente, qualcosa di napoleónico c’é nel suo portamento, che potrebbe essere benissimo opera d’un artista. II suo portamento è calmo e posato, tuttavia i suoi movimenti sono* energici e nervosi.. . 1 Durante la storica II. sessione dell’A.V.N.O.J., la proposta della delegazione slovena di assegnare al comandante Tito il titolo di Maresciallo fu accolta con interminabili ovazioni.. . .. . Egli era raggiante; abbracciando i suoi vecchi amici e compagni di lotta, cosí si espresse: «Compagni, abbiamo portato a termine una parte' importante del nostro compito. Una grande mole di duro lavoro è stata; compiuta.ii La sna gioia non derivava dal sentimento di soddisfazione personale, ma dalla soddisfazione per i successi conseguiti. (J. Vidmar: Incontro col Maresciallo Tito) Im/Ltú- ALLE ELEZIONI DELL'U.A.I.S. Dalla data del 39 gennaio 1949, quando abbiamo fatto le ultime elezioni nei comitoíi dell’UAIS, si sono impressi, nel process© di trasformazione del Circondario dell’Istria, — da regione económicamente e culturalmente arretrata e devástala in seguito alie vicende belliche in una regione di lavoro, di liberta e benessere, — nnovi incancellabili lineamenti: \ i II piano económico annuale, che è in corso di realizzazione, ha dato a; tutti i settori della nostra economía un forte impulso, offrendo ad ogni’ elemento oneroso la possibilitá di afíermare e sviluppare le proprie attiíu-dini e capacita di lavoro e di migliorare cosí la sua situazione económica.; s'rutto di questa attivitá sono gFinnumerevoli obiettivi dyitilitá pubblica: scuole, case cooperativistíche, strade, ampliamenti della rete elettrica, ca-□aiizzazioui, case operaie, ricostruzione della campagna. La brillante vittoria del Fronte popolare de) 16 aprile c. ai è l’indicq piu éloquente dell’approvazione della política del potere popolare, adottata, fino allora, come pure de! programma elettorale del Fronte popolare, dá parte della maggioranza della popolazione del Circondario dell’lstria; essrj è la risposta data a tutti i nemici, per convincerli della nostra decision« di difendere i nostri diritti e ]a nostra indipendenza. I nuovi edifici scolastici, Fistituzione di nuove scuole, i nuovi cors’, gli asili iníantili, i festival di cultura bene riusciti, le innumerevoli ma-nifestazioni cultural! e sportive, sono il resoconto del lavoro del poterei popolare per l’elevazione culturale della regione, il riflesso della volontá di viv.ere del popolo lavoratore. i Anche l’organizzazíone delI’UAIS, procedendo di pari grado con questo sviluppo, ha fatto un passo importante in avanti: oggi FUAIS comprende üelle sue file i Sindacati tmici, l’UDAIS, FUGA e l’UP (Unione partigiaui), il che, formalmente, conferma Funitá, manifestatasi nella comune comparsa di tutte queste organizzazioni nei fronte popolare alie elezioni del 16 apriíe. i ----------- 1 Tutto ció richiede dalFUAIS la rassegna delle proprie file, la esposi-zione del lavoro compiuto e dai membri dei propri comitati la valutazione) critica plurilateral di tutti gli associaii, consolidando cosi i preparotivi per i nuovi compiti. * t A questo scopo i! Comitato Circondariale dell’UAIS per Flstria I N DI C E í LE III. ELEZIONI DELL’UAIS PER IL GIORNO 10 DICEMBRE 1950 OPERAI, AGRICOLTORI, PESCATORI, IMPIEGATI, t INTELLETTUALI! Consoiidiamo FUAIS, attraverso la quale aiuteremo il potere popolare neü’esecuzione del piano economico-annuale: — per un’accelerata e meno costosa ultimazione degli obiettivi di costruzione, — per l’effettuazione del piano nelFindustria, — per ia coitivazione di tutti i terreni e per Fincremento dell’alleva- mento del bestiame, i — per l’ulteriore sviluppo dell’attivitá della pesca, — per l’appoggio all’artigianato locale, — per la elevazione delle condizioni di vita del popolo lavoratore! COOPERAT! VISTI! i L’UAIS è il fautore del cooperativismo del nostro Circondario; FU-AIS lotta per il suo ampliamento e consolidamento. 1 Tutte le cooperative, in ¡specie le cooperative agricole di produzione — fantrici délia Iras! orbea z i o ri e socialista del uostro villaggio — devono essere il centro di mobilitazione del popolo lavoratore’ i per le elezini deli’UAIS. ! SLOVENI, ITALIANI E CROATI! Lottiamo insieme con FUAIS contro i distruttori délia nostra unitá e fratellanza, contro il tradimento cominformista, per la vittoria’ dei principi di uguaglianza fra i popoli, propugna« dalla Jugoslavia socialista in difesa dalle aggressioni nemiche, PER LA CONSERVAZIONE DELLA PACE NEL MONDO! MEMBRI DELL’UAIS! ■ Eleggiamo ai nostri comitati degli elementi implacabili ^verso i ne-mici cbe siano di esempio al nostro lavoro, cosicchè i comitati' dell’UAIS diventino la mano destra degli organi del potere popolare e delle costre istituzioni | — neila lotta contro Fautomatic0 ed irresponsabile disbrigo degli affari) pubblici, — per la tutela e conservazione dei béni del popolo, -i- per il consolidamento e Fapprofondimento della democrazia popolare! DONNE! Fate uso dei diritti che vi dà il potere popolare! Siate le prime ovunque si tratti della soluzione dei problemi sanitari e della edu-cazione del vostri bimbi! Fate attenzione affinchè nei comitati del-FUAIS abbiamo posto le vostre più valoróse rappresentanti! GIOVENTU’! | ') Difendi e conserva i! tuo felice avvenire! Consolida ed edifica l’u-: nità e la fratellanza tra la gioventù e pariecipa aile elezioni dell’UAIS ! unita e combattiva! I tuoi rappresentanti nei nuovi comitati del>( FIJAIS provvederanno alla realizzazione delle tue aspirazioni nelle scuole, officine, cooperative, nello sport e nella técnica popolare!; POPOLO LAVORATORE DEL CIRCONDARIO DELLTSTRIA! IL 10 DICEMBRE 1959 TUTTI ALLE ELEZIONI DELL’UAIS PER UN NOSTRO MIGLIORE AVVENIRE — PER IL SOCIALISMO miiniiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiimffliiMiinOiMtmiiufthiMiimniiiiniinliiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiniiiiiiiiiiiiiiiMiiiniiiiiiiiuftiiiiiiiHMiiiiiiiiiiiiiiim il 29 novembre anniversario siorico Jugoslavia di TITO PAGINA 3 *< ' LA NOSTRA LOTTA SViLÜPPO DELLA PREPAKAZIONE ALLE ELEZIONI DELL’UAIS I Capodistria alle riunioni preele|ora|'||gi» i lavoratori hcnno dimcstralo la loro volontà iattiua Solennemente celebrato il Vil' %sivcrsario dell' Ä.V.W.O.J. ;:ifl tutio il Circondario In tutte le basi della cittá i convenuti alle riunioní hanno eletto i candidati aile prossime elezioni Anche a Capc-distria, come nelle alíre lecalitá del nostro circondario, durante la «corsa settimana sono State "uufute nelle -basi le riunioni' di massa preeldttoraii nel ‘ corso delle quali sono stati scelti i candidati per le prossiiwe elezioni dell’UAIS. Ca-po-distria, come nel lavoro voluntario ha risposto — specialmente i rioni pópolari —''ail’appello- dell’UAIS che oijiamava i lavoratori a daré il laroB responso sui candidati che rap-presehíeranrio nelle rispettive basi la popolWione democrática délia cittá. Ú*-*: La scelta fattá durante queste riu-nionii.é quanto mai significativa poiché coínprova chê i nostri opérai "e covitadihi saniuó quali siano i piú dé-gri di rappresentarli ossia quelli che quotidianamente* dimostrano i loro meri.fi con il'loro lavoro e con la rettitudi-ne, quelli che di certo sapran-no fedeimeiK e interpretare i loro bi-sogrxi e raccogliere i loto consigli atti a r i solvere tutti i pro.ijlemi che si presentergnn.o rtoïfa vita di ogni giorno, Chi infatti conosce se non come onesti e democrática i -compagni Vat-tovaz Francesco, muratore, Riccobon Luigi- opéralo, V.ianello Ravalico pure lui operaio, Grali Valeria e Sabadin Vittorio scelti nella IV base cittadi-na? Pure .gli .elettori di Sanpieri han-no visto chiaramente che i piti rhari-tevoli a rap'presentarlii saran.no i compagni Trqmul Ferruccio, autista mec-canico, Parovel Nicoló agricoltore, giá perseguitato dai nazifascisti e Satti. Cario-, commesso di negczio, sti-rnato per la sua coscienza ed onestá. Boesedraga,. rione popolato prevalen-temente da,i nostri pescatori ha scelto Burlín Francesco, padre di un caduto nella Lotta di Liberazicine, la com-pagna Steffè Palma, moglíe del com-pagno .Steffè, che, quale onesto e con-seguen'te democrático progressi-sta, ha súbito le angherie del nernico di classe, personificato dalla losca figura di Apcllouio Giovanni det-to «Laura» e Festradi Nicoló, vecchio luipo di mare, che giá ebbe l’onore di essere scelto come candidato del Fronte Populare alie elezipni amministrative. Questi no-mi rappresentano dei lavoratori che con la loco operositá dan-no e dárannó il toro contributo per l’edificaztone délia nostra societá, dalla qutíle i par assit!, che ancora vi al-lignahd,1 'S’árá-rtho estromessi senza pietá. Ma, come era da aspettarsi, se il popoló ha fatto la cemita dei migliori tra i suoi, ha anche messo a nudo i’á .Vérg.ogna. di quelli che, piu o mérío' mascherati, cercano di turbare il su-o- lavoro e nuccere alia col-lettivífá. Bpssadraga ha escluso, che possa far parte , dell’organizzazicne dell’UAIS, Vascon Maiirilio, cominformista, agente tíel,.inesslcana Vidali ed Apollonio Giovanni ■ la cui attiyitá antioperaia viene., ¡illustrata in altra parte del gicrn.a¡g. Anche a Sanpieri la popolazione ha rnerso alia gogna certa Antoniatta Benedetti, gerente della latteria di víale XX Setiembre, la quale, con i suoi trafítei. non troppo pulit-i, compromette la giusta e raizkmale distri-buzíonie del . latte nel suo rione. A comprova di ,ció venne fatto il. nome della Jamiglia Sauro, di noti senti-menü antip-opolari, che acquistá ogni giorno...presse-¡-tale-latteria 6 litr.i di latte evidentemente alio scc-po di privare famigüe; di lavoratori di questo alimento. Gli elettori della VI base di via Parovel, hanno estromesso dalla toro collettivitá certo Zorzenon, che ama ora definirsi «socialista puro», ma il cui passa! o iradisce in vece quale si a veramente la sua figura di lustra-scarpe della ¿classe borghe-se. Nelle singóle basi sono stati discus-si, oltreació, vari problemi economici la cui soluzione intéressa t.utta la cit-tadinanza. Una operaia alla IV base ha fatto presente che nécessita porre un freno alia speculazione di certi poco scru-polosi produttori, i quali vendono ge-neri alimentari per metrolire esclu-dendo in tal modo, da tali acquisti i lavoratori. In quasi tutte le basi é stato criticato l’attuale sistema di di-stribuzjone del ¿atte che presenta gravi deficenze, dovendo le mogli dei lavoratori fare la fila per lunghe ore. Alio scopo di migliorare la distribu-zione, molti lavoratori hanno sugge-rito Tap-ertura di altre rivendite. Le riunioni sono state utili anche nei riflessi della lotta contro la buro-crazia. Molti lavoratori hanno aspra-mente criticato certi uffici nei quali i lavoratori, prešentatisi con dei buo-ni di prelevamento delle legna, sono stati rimandati senza ottenere alcun esito. II compagno Parovel della II base ha reso nota, l’assurdità della si-tuazione di un suo ñipóte diciasetten-ne ¡1 quale, ultimate le scuole d’ay-viamento, malgrado diverse domande di lavoro inoltrate, è da sei mesi in atiesa di risposta. Le discussidni sono state fruttuose, dimostrando come la popolazione la-voratrice comprenda quanto sia ne-cessaria la sua collaborazione coii gli organi del Potere. In tal modo ven-gono sempre .piu isolati quei grup-pi ristretti di mestatori, foraggiati da Trieste, che intendono staccare il po-polo dal su.q Potere. Oltre un migiliaio di cittadini ha partecipato nel-le due giornate a que-sta consultazione preelettorale. Certe basi, come per esempio quelle di Bossedraga e Sanpieri, nonchfe la base del Porto, la I e la IV, hanno dim-ostrato che ivi il lavoro organiz-zativo dei responsabili ha dato buoni risultati, prova ne sia, che la parte-cipazione e stata isoddlsfacente. Altret-tanto non si pud dire delle altre dove la partecipazione e risultata ' scarsa data la -leggerezza eon cui si e svolto il lavoro di agitazione da parte dei rispettivi eomitati. Capodistria ha fatto sentire la sua voce, l’eco della quale e stato inter,q • anche al.di la della linea di dem'ar-cazione. E siamoi certi che questa eco suonera come campana a morto alle orecchie dei circoli del CLN e di quelli degli pseudo ,interna,zionalisti del cominform. zioni celebrative per della repubblica» si soho iniziate il 28 sera con fiaccolate e fuochi di gioia sulle colline, mentre nelle cittadine costiere hanno avuto luogo regate di barche illuminate ed adórnate. Nei collettivi di i;,yfabbriche, eriti ed aziende, sono state fe "te ri-unioni. dei dipendenti, dura...o to quali sono stati inviati auguri e imozioni di saluto ai comp. Tito, al comp. Ribar pres, del Presidium della R. P. F. J., alla R. P. della Slovenia e della Croazia. Nei vari col-lettivl sono state iniziate gare per la piii alta produttività del lavoro. A Capodistria, ha avuto luogo una solenne manifestazione celebrativa nel teatro Ristdri. Hanno parlat0 per Toecasione i compagni Fusilli Leo e Prion Carlo. E’ seguito un programma culturale vario con la partecipazione deil’ofchestra dell’A. J. A Buie ha avuto luogo il 28 sera una fiaccolata seguitá da una manifestazione. Dopo i discorsi dei vari oratori, Si è svolto uno spettacolo culturale con la partecipazione del ginnasio Croato di Buie, delle scuole italiane, e dei CCP di Buie. Oggi 29. Novembre avrà luogo a Buie una manifestazione preelettorale e verra inaugurato il nuovo ginnasio croato. alle ore 12,30. Alla sera, nella della casa del co-operatóre,: i[ gruppo artístico del gin-nasió croato dará una grande rap-presentazione. Analóghé manifestazioni celebrati-ve, avranno luogo nelle cittadine co-stiere e nei paesi dell’interno. IGNOBILE ATTO CHE RIVE LA UNA M ENTA LI TA SORRA SSA TA Calpestata la morale umana da un proprietario di saccaleva Apollonio Giovan' la popolazione di Bosse (Laura) di Capodistria fatto segno al disprezzo da tutta c qa per aver licenziato senza alcun motive 5 onesti pescatori Un fatto ignobile è avvenuh che giorno fa, sollevando una di indignazione fra tutta la lal____si popolazione del rione di Bossedraga. Certo Apollonio Giovanni, detto «Laura», proprietario di due saccale-ve, ha licenziato su due piedi, senza spiegazione alcuna, einque pescatori che, da anni, lavoravano per lui. L’Apoilonio, individuo ben conosciu-to nel suo rione per il suo passato non troppo chiaro — passato da traf-ficante e da persona che neila vita non conosce altri valori che quello del denaro — ha gettato sul lastrico cinque onesti e capad lavoratori, mettendo le loro famiglie nell’impos-sibilità di avere, nel loro capo, il principale sostegno. Allé giuste rimostranze dei licenzi-ati e dei loro famigliari, piombati nelle angustie, 1’Apollonio, sostenuto dal suo degno fratello e dal capobar-ca — alíro tristo figuro — Destradi Nazario, rispondeva arrogantemente sottolineando che lui era il padrone e freeva quello che voleva. Dato il suo carattere brutale (ha già avuto a che fare con la giusilzia per aver malmenato, ed ingiustamente, anni addietro, un lavoratore) carficô la dose, sfidando i licenziati a reclamare i loro diritti, se ne avevano il corag-gio, con la forza. Ora i cinque pescatori, Steffè Giuseppe, Bussan Nazario, Perini Giusep- pe, Gallo Antonio e Vascon Antonio attendouo che gli organi competen!! si interessino e con urgenza del loro caso — dato che, da quanto sembra il Comitaíd Cittadino del Potere nön ha ancora preso alcun 'provvedimen-to — punendo esemplarmente il «proprietario» Apollonio che si è bef-fato dei più elementan diritti umani, oonquistati da essi lavoratori nel periodo della lotta contro !o sfruttatore fascista. E’ doveroso inoltre che i succitati organi tacciano degli acertamenti per metiere in chiaro se i rapporti di lavoro fra 1’Apollonio ed i pescatori eranO quelli prescritii dalle disposi- zioni popolari. In mérito al capobarca Destradi Ñezario sarà bene venga chiarito come e con quaii mezzi è éntralo in {iossesso di due case a Capodistria, una delie quali sarebbe stata acquistata poco tempo fa da un certo prof. De Mori. Tutto il popolo di Bossedraga, solídale con, le cinque famiglie. dei iicen-ziati, reclama a gran voce sia resa giustizia alle stesse e che la si faccia finita, una buona volta, non soltanto con individui della risma dell’Apol-lonipv, ipó .P'Jre con i concetti inumani che riconjano quel tempi x cui to squadrismo di Mussolini depredava le popolazioni istriane. per le elezioni deli' UAIS nelle nostre fabbriche La filiale sindacale dell'Arrigoni dove migliorare il lavoro organizativo Hil’ acquedolío e bonifíclie procedons le iscrlztonüasr OHiS A diciasette giorhi dalle elezioni dell’UAIS, i! Cantiere Manufatti di cemento., della. Amministrazione Acqua-dotti e Bonifiche ha risposto compat-to all appello de! Fronte Popolare e delFOrganizzazione Sindacale, iscri-vendosi al 100% all’UAIS. La loro iscrizione all’UAIS non é fórmale; essi, da diversi mési, sono in gara per una piú alta produttivitá, superando lq norma dal 55 al 100%. I quattro lavoratori d’asnalto, proclaman lo sccrso -mese: Steffé Mario, Prelaz Giovanni, Chermaz Egidio e Battaglia Florindo, Iniziatori della ga-re di emulazione, testemciniano, con la .loro attivitá, l’alta coscienza rag-glunta! dai nostri opérai e la loro vo-lontá per 1’edifica.zione del socialismo del nóstío Circondario. Si sono iscritíi alFUAIS, perché F-UA1S :é il ¡oro fronte, la toro organiz-zazione, única e sola garanzia di un miiglior 'behes.sere. Anche alia Céntrale di Villa Man-zini le iscrizioni all’UAIS hanno rag-giunto il 100%, nel mentre nel reparto Bonifiche la percentuale degli iscritti ha raggiunto finora il 90%. Dove, viceversa, si notano delle in-certezze e perplessitá é nel perso.nale impiegatizio delFamministrazzione e degli uffici in genera. Questa diversitá di atteggiamenti nei co.nfronti della nostra maggiore organjzzazione di massa, é un índice che ancora non sono del tutto scom-parse (le tare del paysato sistema so-claie, sistema di stratificazione che creav¡t; .de.lle, , assurde prevalenze e tliffcrer.ziazioni,. fra i vari ceti dei lavcratqfl, Oltre 11.000 iscritti airUAIS nel buiese Tutte le basi ed i settori del diptret-to -di Buie gareggiano in onore alle elezioni dell’UAIS; giornalmente gli organizzati sono all’opera sui vari ob-biettivi del piano. Aile basi è un continuo avvicen-darsi di persone che chieCono di iscriversi alia massima nostra organiz-zazione di massa. Su un totale di 13.000 elettori, è stata giá raggiunta la cifra complessi-va di 11.671 iperitti. Fra le migliori basi figurano Se-ghetto e Morno, dove le iscrizioni sono arrivate al 100%. Le basi di Ver-teneglio e Crasizza h«nno raggiunto il 95%. La bandierina transitoria di settore è stata conquistata da Cittanova e quella di base da Terrebianche. I compagni del rispettivo settore e base, ai quali sono state consegnate le ban-dierine, hanno promesso, a nome della, propria organizzazione, di migliorare ancora più il lavoro volontario. Domenica 19 cor. hanno partecipato al lavoro volontario nel distretto di Buie, 978 membri dell’UAIS che hanno eseguito, complessivamente, sui vari obéiettivf, fissati dai piani delle singóle località, 5.350 ore. Le elezioni dell'UGA -r Nel distretto di Buie giornalmente si svolgono le elezioni dell’UGA e vengono assunte nuove iscrizioni. Su 50 basi, i membri di 25 hanno giá dato il toro voto, con risultati molto soddisfacenti. A Seghetto, Castel, Terrebianche ed all’Arrigoni di Umago i giovani hanno partecipato al 100% nel mentre nelle altre basi la pei> centuole é stata del 95 %. Ció dimostra che la gioventú antifascista ha compreso l'importanza di questa organizzazione, dalla quale; usciranno i nuovi dirigenti della nostra economia. Il collettivo di lavoro dei conser-vificio «Arrigoni» di Isola, ha impe-gjnato tutti i suoi membri mella gara (Temulazione in onore alle prossime elczicni dell’UAIS. Nella sala filetti, 28 brigate hanno iniziato il 17 c. m. la gara per la maggiore produttività d;el lavoro. Fra le migliori brigate si distingue la bri-gata Nro 6, che ha ottenuto una percentuale di produzione superiore a quella delle altre, mentre la qualità dei prodotto è la migliore. Negli altri reparti dell* fab'brica gli opérai hanno iniziato una lolta contro gli sprechi, con il. rlsparmio deile materie prime. L’attività non si limita a questo campo, oltre 400 sono le ore lavora-ti-ve volontarie date dagli oiperai ed impiegati, sia nella preduzione che sugli altri obbiettivi cittadini, quali lé case operaie e la strada di Barre.: le iscrizioni all’UAIS vengono ef-fettuate pure nella fabbrica, perô 1 In Talle del Quiete La brigata delFUAIS del distretto di Buie, addetta ai lavori di irriga-zione della valle del Quieto, sta portando a compimento. con successo i suoi impegni. I sei gruppi di questa brigata gareggiano l’un con l’altro in onore alie elezioni dell’UAIS, superando vincendevolmente la norma con una media del 50 — 60%.- 1 migliori fra questi gruppi sono quello del fran-toio, diretto dal comp. Jurissevic Romano e quello del mulino per la ghiaia con capogruppo Marinčič Za-none. Si distinguono altresi, per il loro slancio lavorativo, i compagni Paoletic Dante, Nezic Mario, ed al- trÍ- ■ ,.,i: La brigata concluderà i suoi lavori nel mese di dicembre. risultati sinora conseguiti non sono tanto soddisifacenti, «i poteva tare di piú con una campagna agitatoria condona ccn maggiore convinzione. L’angplp rosso, verrá costituito entro il 10 dicembre. Gli a.mbienti sono giá proníi e sono in ultimazione i laveri per. la ibiblioteca e la sala di lettura. Se da un lato sono stati ottenuti dei successi, dobbiamo pero rilevare alcune deficenze nel lavoro svolto dalla orgánizzazicne sindacale. Non .-.ono ar.cqra stati costituiti i gruppi di studioí né .tenute riunioni a tal uopo. Altretíanto si diica per: i gruppi di agitatqri che sono ancora in stato embrional'e. Dato che la fine della gara si avyicina rápidamente ed i com-piti sonpi vasti, la filíale . sindacale dovrebbe,' quanto pruna attuare que-sta diretyva, che sernp’iftoheKá il suo lavoro in seno alie tnaestranze. Fra gli apprendisti é stato invece notato interessamento per la técnica. E stato costituito un comitato coor-dinatore per la costltuzione di un club della técnica popolare, al quale a.deriranno tutti, i giovani volenterosi di perfezionarsi e di acquisire le no-zioni tecaiche necessarie nella vita moderna. ó Le mostré in occasione del VII finniversario delí'ñVKOJ Oggi, 29 novembre, avrá luog0 nelle sale del Club della Vojna Uprava di Capodistria l’apertura della mostra di fotografié artistiche dei dilettan-ti jugoslavi, mostra che riproduce motivi della edificazione socialista del paese, dello sviluppo della cultura e delle arti. Verranno pure aperte: la mostra dell’importazlone ed esportazione nel circondario dell’Istria, quella dei pro-^áotti.dJelljecqnorn’a lócale, una mostra “ftlate^^ la mostra dei lavori del "'grantjejiPpeta stoveno France Prešeren "" 'e la..jostra della letteratura marxi- Nella valle del Quietó ha avuto- ílica, edita dopo la liberazione in Ju-luogo alcuni giorni orsono la bró- r,goslayia. La mostra rimarrá aperta clamazione di lavoratori (FassaUo ai visitatori sino al 10 dicembre p.v. presso l’Impresa «Vodogradnje»-, 1 n? Sono stati proclamati lavoratori i . . . itx i i a c* d’assalto tutti i componenti della j -1 íSCriZIODI in mOSSQ all UAo brigata del comp. Kazalo Bozo, ¿he nelle filiali SÍndacali . .hanno realizzato, con 10 gtorni1 di.JL j.'| l anticipo, il toro piano di lavoro e Qe Dulese superato ¡e norme del 277 %' ' . Le iscrizioni all’U- Altri lavoratori del circondario, .. tC°1IetUvÍ d¡ Ia!,0ro ven’ hannn ™.r. ,» ” WOí.up gono effettuate m massa. Cosí alia hanno pure ottenuto 1 ambita qua¡- _ Squarci di vita ==--=====- triestina O- I E S T E DU CAZ lOjNE m Mercoledi 22 u. s. le filodramma-tiche ed i gruppi artistici dei Circoli d¡ Cultura italiami di Buie e di I-sola hanno dato al Ristori di Capodistria «La Caivalleria Rusticana» ed il- «Medico di -guardia», no-nchè un balletto caratteristico delle ge-nti istriane ed un concerto di fisarmoniche. In mérito alia, buona interpretazio-ne delle due filodrammatiche e dei gruppi artistici, abbiamo giá scritto diffusamente nei; numeri pubblicati durante il periodo della Rassegna d-ell’Unione degli Italiani, tenutasi nello «corso settembre adi Isola. In questa occasione non possiamo che ripeterne le lodi ed approfittiamo della ci-rccstanza per sollev3re un problema che. riguarda sia la direzlo-ne del Teatro stes«o, sia i gruppi artistici che vengono ospitati al Ristori, sia ií pubblico o, rneglio, la parte del pubblico, amante dell’arte, che assiste alle varie rapprasentaizionk nel Teatro di Capodistria. Infatti, mercoledi sera, gli int-erve-nuti alia rappresentazione hanno do-vuto convincersi che, purtroppo, nel nostro Circondario allignano degli. individui i quali non hanno la mínima concezione di quale debba, essere il cbmportamento di una persona civile in un locale ove si eoeguono rappre-sentazioni oulturali. Piú o mono, il comportamento di una certa parte del pubblico, nelle varie occasioni in cui eravamo presentí, ha lasciato sempre a desiderare, ma mercoledi scorso «i è arrivati agli eccessi. Non -ci dilungher-emo in par-ticolari (dato che i lettori, presentí alla sarabanda, sanno bene cosa in-tendiiamo) premendoci invece metiere di fronte alla sua" reoponsabilitá la direzione del Teatro alia quale incombe l’obbligo -tassativo di far ri-spettare Fordine, anche con l’imme-diato allointanamento dal lócale, di qualunque spettatore sia esso grande o piccolo — che non si attiene alie piu elementan norme dell’edu-cazione. Infatti, sia gli spettatori che hanno acquistato 11 -biglietto, sia i comiplessi che pagano l’affitto per la rappresen íaziiOne (somma que-st’ultima) che mol te volte supera le possibilité finan ziarie dei Circoli di Cultura) hanno il pieno diritto di g-odersi lo spettacolo e, rispettivamente, di non essere disturban, durante l’esecuzione, da commenti fuo-ri proposito fatti ad alta voce da certi individui incivil i, —- op-pure da scene fuori programma e che, in. nessun caso, fanno onore al buon nome della popolazione capcdistriana. BeuUé... quar fica e precisamente i , compagni: Rot-ta Giovanni, Vattovaz Giovanni, Mi-ani Ernesto, Jakomin Antonio, Ver-bic Ivan, Pustetto Angelo, Chersicol^ Pietro, Makovac Ivan e Tujak Antón.' Questi compagni con la loro opero-sitá dimostrano di essere alFavan-guardia degli edificatori del socialismo nel nostro circondario, essi danno Fesempio a tutti i nostri la-voraíori. fornace di Valle del Quieto il 100 % delle maestranze si é iscritf». Alia Posta il 97 % degli addetti si é iscrit-to all’UAIS. Tutti i componenti della filiale sindacale dell’Ente Mirna so-no entrati a far dell’Unione Antifascista Italo-slava. Altrettant0 é av-venuto per gli addetti al CP di Buie, alia filiale lavoratori della cultura rt- Buie, ai Centro Ccmmerciale; di Umago, alie filiali miste di s. Lorenzo, Villanova e Castelvenere. . . . l’auíista che guida ¡1 camión tar-gato «S., T. T. 1079.» delFAdria si per-m¡ette certi scherzi di pessimo gusto ' (esponendo -se e gli .altri a grave pe--ricolo) col condurre la macchina a zig-zag lun-g-o la s-traida, per fare lo spiritoso con le ragazze, come si é potuto constatare, viagsiando al suo seguito, fra Capodistria e Se-medella, verso le ore 14 di mercoledi 22¡ corr.? . . . il C. P. L, di Sicciole non in-travvede la necessitá della costruzio-ne di un cimitero nella tocali-tá per far si che, una buona volta, il dolo-re, causato dalla morte di una persona, non venga aggravato nel pare-nti e cangiunti dal problema del trasporto della salma, problema che, nel caso rappresentato da Sicciole, non é di facile soluzione, dato che la mancanza di un cimitero lócale otobli-ga a.l trasporto dei morti da Sicciole al cimitero -di Pirano? . . . Famministrazione delle Poste non provvede all’assunzione di un portalettere per la loealitá di S. Lucia-, dove gli abita-ntí devon-o percor-rere Km. di istrada per il ritiro della posta che riman-e giacente per set-ti-miane ne-glii uffici -del C. P. L. e dove nessuno si abbona a giornali e1 riviste causa il mancato recapito? . . . ad Umago manca lal verdura nelle rivendite, quando in Valle del Quieto ce n’é in abbondanza? . . . ad Umago non si provvede alia distribuzione del carbón dolce alia popolazione che ne ha bisogno, e lo si lascia invece da oltre un mese es-posto alle intemperie ed in -procinto di polverizzarsi- del tutto? O O: i t a L i a JUGOSLAVIA O o o I primi soff i di bora si sono giá fatti sentire a Trieste. II gelo ha giá avuto la sua prima vittima, qualche settimana fa, nella persona di una noiera mendicante che fu trovata s.'enta neüa via ove soleva passare alio scoperto le notti. Questo è un caso singólo, ma quanti ancora ne dovranno registrare le cronache cittadine durante quest’in-verno, che si è preannunciato quanto mai rígido. Pensando a questi tristi episodi di miseria disperata, balza incon’scia. mente alia mente la situazione di tutti quei lavoratori che, da anni, at-tertdono inútilmente un’occupazione. Le cifre ufficiali dell’Ufficio del Lavoro parlano di quasi 20 mila disoc-cupati. A questi numerosi esseri u-mani, in cui la speranza si é spenta vanno ad aggiungersi le fitte schiere dei pensionan che vedono respinte e sottaciute tutte le loro rimostranze di un migloramento delle loro pensioni insufficenti alia vita di un essere umano. Che cosa fanno in questa situazio-ne i Sindacati cominformisti alleati con quelli padronali? Inizian0 una lotta per il raggiungimento di un aumento sui salari che dovrebbe arri-vare □ 50 o 100 lire giornaliere, il che non significa rúente, quando non corrisponde ad un peggioramenro dei prezzi. I Sindacati classisti si sono propo-sti invece un’obiettivo concreto, Faumento generale del 30 % su tutti i salari e di portare la lotta’ sino in fondo per il raggiungimento della meta. Ma gli alleati delle correnti sinda-cali cominformista — padronale, pre-feriscono, per finí ben conosciuti, non innervosire i datori di lavoro, mn cercare con essi un compromesso, a tutto scapito della classe opérala. Realtà italiana. II nuovo ginnasio croato di Buie riconferma che il Potere Popolare aftua il principio della parita dei diritli fra lo nasionelitá Otto milioni digbaionette" Un esempio N)¡|p!ico dql icome, in certi ca«i, la storia si ripete, ci viene offerto in .uesti giorni dall’Italia, ossia dalla posizion-e assunta dal suo ministro degli esteri, il co-nte Sicrza, «vecchio scemo», all’Assemblea consultiva del Cc-nsiglio d’Europa, riuni-ta.-.i a Strasburgo. Le offerté e promesse spaccone faite da Mussolini al suo camerata Hit-ler negli «storici» incontri al Bren-nero ed in altre lecalitá, c-fferte e prc-messe — per effetto delle quali l’Italia fascista avrebbe immesso nel crogiulo della guerra di brigantagglo, da essi scatenata, 8 milioni di baio-nette — vengo-no ora ripetut-e, á pochi-anni di i-ntervallo, dal Ministro degli Esteri del governo clericale-fascista italiano. Infatti il vecchio conte in caramella si é imp-egnato, per incarico del suo governo, di fronte ai firmatari del Patto Atlántico, di rinforzare vieppiü il sistema difensivo della penisola, precisando che, alio scopo, saranno stanziati altri 50 -milliardi di lire, in aggiunta ai Bilancio dellai Difesa, -per dotare di un adeguato armamento altre divisio-ni di fanteria, da mettere alio sjraraglio per la salvaguardia degli interessi suoi e d-ei colleghi, no-nché di quelli dei vari Breda, Bru-saidelli, Marzotto e Pirelli. Ai C. R, D.A. di Molfalcone (dal nostro corrispondente di Monfal-cone) Da di-verse settimane nell’interno dei Cantieri Rvuniti dell’Adriatico di Monfalcone é in corso una serrata guerra fredda. S-ui muri dello istabili-m-einto appaiono- dei ma-nifesti di in-tona-zio-ne diversa, invitanli, gli uní, a non accettare comm-esse di -materi-ale e costruzioni belliche e gli altri ad accettarle poiché lo esige la sal-vezza della Patria. Questo n tutti casi é solo un as--petto della complessa .situazione -della maggiore industria di tutto il -gorl-ziano. Quello che -prevale pero é il disorientamento dei lavoratori per la scarSa -ccimbattivitá dei diriganti sin-dacali cominformisti, che si acconlen-tano di consolare con parole le mae-.stranze, impa-zienti di vedere una schiarita nel nebuloso settore' del lavoro. z Naturalmente, questi fatti hanno da lungo co-mpresso la serietá di ogni corrente sindacale, prova ;ne sia la protesta inviata da 600 impiegati al ministro Marazza, escludendo completamente da questa azione sia i sindacati cominformisti che quelli pa-dronali. Intanto la miseria penetra sem-pre piú nelle famiglie del monfalco-nese, i prez-zi dei- generi di prima’ necessitá r-eguitano la loro corsa all’aumento e, come contropartita, nei C. R. D. A. i cotti-mi vengono dimezzati, adducendo la acusante della crescente concor-renza. Eneo. Magistratura fascista L’Italia é veramente il paese degli assurdi. Le sue regioni settentripV nali, fortemente industrializzate, pre-sentano uno stridente contrasto con quelle meridional! il cui carattere prevalentemente agricolo e culturalmente arretrato, ha mantenuto in quelle contrade un sistema sociale molto simili a quello regnante in Europa ai tempi pi enapoleonici. Nel campo dellapolitica estera, la contraddizione tra le reali poss’bilitá economiche del paese e la posizione che vengono ad assumere i suoi rappresentantii, ßi dimostra ancor piú evidente poiché questi tendono a far passare l’Italia come una nazione capace di daré un coritributo bellico pari a quello di altri paesi económicamente ricchi ed usciti vittoriosi dall’ultima guerra-. La situazione interna, poi, é tale che desterebbe le piú serie preoccupazi-oni in seno a qualsiasi altro governo, ma al contrario, sembra che a quello italiano non interessi eliminare, o, per lo meno, tentare, di eliminare le cause della estrema miseria che ha gettato nella disperazione milioni di italiani. Nel campo del lavoro assistiamo a dei fatti mai riscontrati nella storia della lotta della classe lavoratrice. Centinaia di migliaia di disoccupati occupano, lottando contro 1$ forze governative, cantieri di lavoro, abbandonati o estensioni di terreno da bonificare per compiervi lavori di interesse pubblico. E’ naturale che questo stato di cose ha creato negli italiani a lungo andaré un abito mentale ben differente a quello di altri popoli. E’ per-ció che nella penisola succedono fatti che in -nessun altro paese potreb-bero essere concepiti e, men che meno, tollerati. Assistiamo cosí, cinque anni dopo la disfatta del fascismo, all’invio di una domanda di grazia al Presidente della Repubblica da parte di certo Salvatpre Cacciola di anni 47, antifascista di vecchia data, detenuto nel carcere di Noto in Stoilia per aver egli partecipato nel 1940 ad un complotto avente per iscopo l’uc-cisione di Mussolini. II Cacciola nel 1945 fu liberato dalle truppe alicate, ma nel 1948 fu nuovamente rinchiuso in carcere per scontare le pena dell’ergastolo com-minatagli dal Tribunale fascista. Oggi il dott. Cacciola spera che la giustizia del suo paese riveda la sua posizione e lo restituisca alia sua ía-miglia. Assieme alia domanda di grazia avanzata al Presidente della Repubbiica, il vecchio antifascista chiede la revisione del processo e speriamo che la Magistratura ¡tabana -non lo consideri ancora pericoloso per la sicurezza dello Stato. ~)n ]u§&dúiáa La ferrovia Lupogliano-Stallie Nei cantieri di costruzione della nuova linea ferroviaria istriana, Lupogliano - Stallia, viene portato a compimento in questi giorni uno dei maggiori obbiettivi. Si tratta della grande scarpata, nella zona di Vele Draga, situata fra le gallerie No, 3 e No. 4. Giornalmente vengono trasportati oltre 1X00 vagonetti di materiale, mentre per rafforzare la base di questa scarpata sono State fatte brillare due mine per complessivi 7000 Kg. di dinamite, che hanno dato oltre 20.000 m. cubi di materiale. II Tunnel No. 4 sará ultimato puré in questi giorni; esso ha la lunghez-za di 280 m. mentre nella seconda gallería, lunga 550 m. vengono ora poste le rotaie. Nella terza gallería, che, coi suoi 700 m„ s la piú lunga, vengono eseguiti i lavori di betona-mento. La linea, nel complesso, risulta ora coslruita per una lunghezza di 20 Km, cioé da Stallie sino alia stazione di Blaskoviéi. Anche a Lupoglava si é niziata la posa delle rotaie. Alia costruzione di questa ferrovia, che ha una grande importanza per lo sviluppo económico dell’Istria, par-tecipano le brigate dei Fronte Popolare della Ragione di Fiume, che gareggiano nell’emulazione socialista. In questi giorni altri 3000 frontisti si aggiungeranno alle numeróse schie-re di lavoratori, per accelerare la costruzione di questo obbiettivo del piano quinquennale. Nuova Gorizia Dopo tre anni dell’inizio dei la-vori di costruzione, Nuova Gorizia, futuro centro económico del litorale slcveno, si delinea quale cittá moderna. In questi lavori di costruzione, so- no stati sinora spesi 500 mil'oni di dinari, senza tener conto dell’appor-to volontario dato dai membri delle brigate giovanili di tutta la Ju-goslavia, che hanno effettuato oltre 1 milione di ore lavorative, e delle brigate dei F.P. di Gorizia e dei Litorale Sloveno che hanno pure con-tribuito in misura notevole alla, co-struzlone della nuova città. Nella zona industriale di questa, è in piena attività la nuova fabbrica di mobili « Edvard Kardelj», che risulta una delle maggiori dei généré in Europa. Nelle sue immédiate adiacenze è stato costruito il «villaggio operaio». All’incrocio della via centrale con la via «Alpi Giulie» sono stati con-clusi i lavori per la costruzione di 4 blocchi di case d’abitazione, nelle quali dimorano già gli opérai. Altri due stabili dello stesso généré verranno ultimati entro il prossimo dicembre c.a. Nella prossima primavera verrti ul-timata la maggiore costruzione in cui avranno sede il Comitato Regionale, quello distrettuale e cittadino, non-chè altri uffici amministrativi. In vicinanza di questo stabile verrâ co-strutto un caffe ristorante che avrà la capacità di 400 persone. Nel frattempo vengono regolat.i î parchi cittadini. Nei lavori di costruzione per il prossimo anno è previsto lo stanzia-mento di decine di milioni di dinari per Fedificazione di obbiettivi cul-turali e sanitari. In altri due stabili troveranno posto vari negozi, aziende, magazzini ecc. E’ previsto pure l’inizio dei lavori per il ginnasio. Anche nei prossimo anno le brigate giovanili e quelle dei F.P. porte-innno il loro contribuito alla costruzione di questa. città nuova, la città social.'sta. PRIMA SOLIDA BASE DELLA 1UOVA PATRIA SOCIALISTA'DEI POPOLI JUGOSLAUI 29Jnovemisre 0943 vetsSvano créait a Jajce à presupposti per vittoria délia rivoluzioaae popolare e delVedit ¡cazáoste socialista 29 novembre 1943: data storica in cui a Jajce (Bosnia) ha avuto luogo la II. Sessione dell’A. V. N. O. J. (Consigno Antifascista di Liberazio-ne Nazionale della Jugoslavia), vero parlamento della nuova Jugoslavia che sorgerá dalla lotta dei suoi po-poli. •: le aspirazioni del popolo lavoratore della Jugoslavia per una vita piu de-gna per il cui scopo esso sacrificava la rmgl or parte di se stesso. I delegati dei popoli jugoslavi pre-se-o in quel giorno le decisioni che costituivano la cohcretizzazione di tutto ciO che le masse lavoratrici di Le basi del . nuovo stato socialista erano sorte nel momento in cui le grandi potenze alleate, compreso l’URSS, dei popoli jugoslavi si divi-deváno la patria martoriata in sfere di ínteressi e proprio quando la lotta contro il comune nemico si face-va piú cruenta. Ma i popoli jugoslavi non vacilla-rono, essi proseguirono sulla via in-dicata loro dal Partito Comunista e dal compagno Tito, sulla via dura e diíficile si, ma única che poteva as-sicurare veramente l’indipendenza e 'la libertá pió completa. II 29 novembre 1945: dopo che i po- L’ A.V.N.O.J. si costituisce in corpo legislative ed esecutivo della Jugoslavia quale rappresentante supremo della sovranita del popolo e dello siato jugoslavo nei suo insieme, nel mentre la sua Presidenza ha il diritto di emanare le leggi nel perioda in cui non slede il Consiglio. Viene costituito un Comitato di Liberazlone nazionale della Jugoslavia come organo, tramite il quale, T A.V.N.O.J., esercita il suo potere esecutivo e che possiede tutte le caratteristiche di uu governo popolare. La Jugoslavia si costituisce in Stato Federate di sei units, pari nei diritti (Serbia, Croazia, Slovenia, Macedonia, Montenegro, Bosnia-Erzegovina); Il cosidetto governo jugoslavo all’estero e privato di ogni diritto di un governo legale ed, in particolare, del diritto di rappresentare i popoli della Jugoslavia presso gli Stati stranieri; A1 re Pietro II Karadjordjevii fe interdetto il ritorno nel paese. I risultati raggiunti dolla scuola italiana nella regione di Fiume Le vive e positive impressioni di un giovane italiano durante una visita ne!la Nuova Jugoslavia cialista, compito cui si accinsero i popoli della Repubblica Federativa Popolare Jugoslava. ^Essi, fedeli alie tradizioni ed alie conquiste della lotta, seguono com-pattamente il Partito Comunista, che li guida vittoriosamente alTedifi- Essi sono i primi nella lotta per i diritti all’uguaglianza dei piccoli popoli. per la giustizia sociale, per la pace nel mondo. Ed è ancora lo spi-Pito dell’A.V.N.O.J., che li guida e che trionferá su tutto. I martiri di via Ghega . . . A Jajce, in quel giorno memora-bile, vennero gettate le solide basi del nuovo stâtp socialista, basi sul-le quali si fonda l’edificio délia patria dei lavoratori jugoslavi, co-munitâ di popoli uguali e fratelli. In esse si realizzarono, già allora, gogna. tutta la Jugoslavia aveVano giá cre-ato con la loro lotta e che davano prosrettive ancor piü ampie per nu-ove realizzazioni. Le linee fondamentali della nuova Jugoslavia erano tracciate; il re fuggiasco, rinnegato e messo alia Crudeltà d’ogni genere commesse dai íascisti: le vittime ¡a piuyiid lUSSel e quelli di via D’Azeglio hanno dato pur essi il contributo di sangue alia lotta comune LA DEMOCRAZIA NELLA SCUOLA DEL POPOLO C0NS16LI DEI GENITOR! poli della Nuova Jugoslavia, erano usciti vittoriosi dalla lotta sul piú grande nemico dell’umanità, il fascismo, prendeva forma e si realizzava interamente il presupposto di Jajce. La nuova Assembles Popolare^ della schiacciante vittoria del Popolare alie elezioni dell’11 novembre stesso, proclamava la Jugoslavia a repubblica federativa popolare. Venivano cosi solennemente coro-nati tutti i sacrifici ed il sangue sparso dai- migliori figli dei popolo per Ja libertá, per un nuovo ordine sociale in cui siano cancellate per sempre le ingiustizie delToscur0 pas-säto e siano -realizzate le, condizioni 1 rt rtrlltiv%v\A /íoll,OlííPÍ/>n'TÍ/Mnú cn_ cazione del socialismo, nella non piú cruenta, ma non per quest0 meno dificile lotta, del lavoro e del sacrificio, per il trionfo della Veritá e della pace sulToscurantismo e sugli appetiti imperialistici. II proletariato di tutto il mondo, nonostante gli sfórzi del Cominform, volge con sempre maggiori simpa-tie e fiducia il suo sguardo verso la lotta dei popoli jugoslavi; esso sta riconoscendone sempre piü l’essenza e la giustezza. Ed é appunto perció che 11 livore cominformista, frammisto al rumore delle armi ed al clangore di una pérfida propaganda, si fa vieppiú áccanito, come sempre piú decisa li fa la volontá di lotta dei popoli ju- crrtcl oTzí Sin dal mió arrivo a Fiume, dal contatto diretto con i giovani com-pagni italiani študenti del Liceo Clas-sic i e Scientificoi, delle Magistrali, delle Ottennali, dellTátituto Técnico ecc. e coi; loro profe,;sorj, potei comprendere quanto diversa sia la si.tu-azione delle scuole italiano in parti-coiare, di quelle nazionali in gene-rale, qui in. Jugoslavia, dalla situazio-ne dei corrispondenti istituti italiani. Per noi giovani, usciti dagli istituti scolastici di Italia, é valida, nella stramaggioranza dei casi, la mentali-tá prettamente borghese che tende a fare degli obblighi scolastici degli o-neri, pri.vi di ogni signifícate, da e-saurirsi o da aggirare con qualsiasi mezzo. In Italia lo študente medio non ha perció mai costituito una categoría sociale conscia dei propri diritti e dei propri doveri, ma, tutt al piü una categoría di persone cui la tradizione scolastica ha sempre permesso di e-vadere dai compiti loro spettanti. Qui invece 5 anni di potere popolare so-no riusciti a mutare radicalmente que-sta situazione nella scuola. L’allonta-namento dalla scuola degli elementi borghesi — che per la loro educazio-ne erano portati a considerare senza serietá i loro doveri scolastici e che per le possibilitá economiche famigli-ari, supplenti alie loro defice-nze sco-lastiche, non erano assillati dalle necessitá di regolare il proprio rendi-mento scolastico — ha permesso di organizzare la scuola italiana su nu-ove ba.si. Agli, elementi borghesi si sono so-stituiti quelli provenienti da famiglie operaie che, senza il regime socialista, avrebbero dovuto rinunciare ad esplicare le proprie possibilitá intel-leltuali; elementi questi per i quali la scuola é una cosa nuova e che, p¡er la lunga esperienza famigliare della necessitá di compiere il proprio dovere, non si sono mai lesinati, né hanno cercato sotterfugi per scansarsi dalle fatiche scolastiche. Questi giovani comunisti hanno la coscienza della loro funzione sociale nella. nuova societá socialista e san-no con quanta. serietá devono assol-vere tale funzione. Perció la scuola é per loro assenzialmente prepara-zione. La loro applicazione, i lorc sforzi di entrare il piü possibile nel o spi-rito e nella materia delTinsegn. .mentó scolastico, ai quali i professoi' ri-spondono con la loro capacita educativa, raggiungono, ‘per intensitá e-volutiva, un li.vello che mi é apparso cosa nuova. Uscito dalla scuola italiana, dove tutto é in funžione della Echi romani delle dichiarazioni di Dayton La drammatica situazione economico-finanziaria in Italia I grandi progressi che possiamo ri-scontrare in tutti i campi della vita sociale in questi ultimi anni, hanno portato con sé puré dei progressi no-tevoli nella struttura e nelle finalitá della Scuola: oggi la Scuola é creata dal Popolo per il Popolo. Perció sono radicalmente cambiati puré i metodi d’insegnamento per po-ter raggiqngere quelle finalitá da cui una Scuola moderna, democrática e veramente popúlate non puó derogare. In molte persone peró ed in molti genitori persistono ancora malintesi ed incomprensioni p.er i nuovi metodi educativi, perché non si rendono ben conto delle modifiche che si sono susseguite in questo deücatissimo campo: purtroppo é diíficile per molti sradicare gli addentellati della vec-chia mentalitá per cui era opinione comune che la Scuola dovesse essere qualcosa di «piú alto» edi scisso dalla vita, dalla famigliá e dal popolo in genere. Fenómeno questo spiega-bile ma molto nocivo. Tutti ricór-dano che l’ideale di ogni famiglia era, fino a poco tempo fá, quello di chiudere i propri figli per anni inte-ri in uno dei famosi collegi dove essa non entrava piü per nulla (se non. per pagare le vistose rette) e l’educazione dei figli era perció la-Sciata in tutto e per tutto ai maestri ed agli ist’tutori in un ambiente chiu-so, staccato dalla pulsante vita quo-íidiana della societá. Vi erano per-messe le pene corporali e l’alunno im-parava cosi a nascondere il malfatto, perció lentamente entrava nel suo gíovane animo il veleno dell’ipo-crisia, dell’omertá e dell’egoismo. L’alunno, uscito da questi istituti, non era prepárate per la vita perché non aveva imparato a conoscerla e non gli rimaneva che cercare di co-stringere cip che aveva appreso ad entrare per forza nel processo vitale con i risultati che molti conoscono. ¡Per le altre famiglie essendo questo ideale irraggiungibile per mancanza di mezzi, si assisteva al triste fenómeno dell’abbapdono dell'educazione dei figli soltanto a fattori esterni, sep-za preoccupazione di dar loro un'e-ducazione completa: «tanto mió figlio non studierá» limitandosi ad una costrizione esteriore ed alie pu-nizioni corporali (talvolta — molti ricordano — bestiali). Anche nella Scuola questa umiliazione per i gio-vanetti era cosa naturalissima, accet-tata e appoggiata dalla pubblica opinione. # Ora la situazione é radicalmente tambiata. Non é piü scopo della Scuo-la educare nella giovane generazio-ne la protervia , alie imposizioni piú o meno giustifiqate della generazio-ne matura, ma educarla ad una concezione piú aporta della vita, alia coscienza di essere un membro fat- ! tivo della grande famiglia sociale. PercIO ogni umiliazione sarebbe qüi fuor di luogo: l’alunno deve sapere che si apprezza il suo lavoro e deve glà ave-e nei riguardi di esso quel’ l'atteggiamento e quel rapporto che dovrà avéré da adullo nella nuova società. Deve sentire che è già in certo modo entrato nella vita di cül il süo lavoro fà pure parte e che perclô non régné quasi più la frase o’mâi usuale: «Dopo la scuola entre-rô r.ella vita», corné se prima fosse v'ssuto distaccato. Questo nuovo rapporto richiede da lui pure degli obblighi che deve sentire corne tali e non corne imposizione e ciô sarà possibile se tra l’alunno, l’educatore, la famiglia ed il collettivo in cui vive, .esist.erà quella solidarietà sociale che (ContinuaziOne in IV. pag.) Fucilazioni di patrioti erano all’ordine del giorno La critica alia política económica finanziaria del gover.no italiano, che il capo della Missione Americana del piano Marshall, León Dayton, ha fatto a Roma settimane addietro durante una conferenza stampa, costituisce oggi il centro della vita política nella ca-pitale italiana. In primo luogo questa critica é arrivata inaspettatamente come a.p-pare dalla seguente risposta data dall’Agenzia ufficiosa ANSA: «Nei circoli politici di Roma si esprime una grande sorpresa per la dichiara-zione di Dayton, non solamente perché il governo italiano non é d’accor-do con lui, ma perché questa critica é in contradd zione con il riconosci-mento pubblico fatto dal precedente capo della Missione Económica Americano, Zelerbach, in mérito alio sforzo italiano nei confronti della ri-costruzione nel quadro del piano Marsháll.» Questa sorpres^ dei circoli romani, in effetti puó glustificarsi poiché il tono della dichiarazione di Dayton é stato molto enérgico: «II sistema praticato in Italia nei campo económico finanziario porta l’economia italiana verso la rovina.» C’é poca speranza che i 200 milioni di dollari che l’Italia deve riCevere Con decisione del ,21 novembre 1950, la pubblica accusa della R.F.P.J. ha estinto il procedimento períale contro Sreten Zujevic ordinando il suo rítaselo in liberté. All’atto del rilascio Zujevic ha ín-viato alla redazione délia «Borba» la seguente dichiarazione In cui dicetra l’altro: «Appena ora quando ho conosciuto la veritá, quando i’ho cónosciuta' chia-ramente, ho potuto preseritarmi da-vanti al Partito e davanti al CC. Ció rerché sono riuscito á Vedere e sen-tire ¡1 Partito da cui mi eró allon-tanato e contro il qüale mi eró mes-so. Appena ora sono divéntato co-sciente che l’errore da me commesso rappresenta una grave azione con-tro il Partito, contro l’interesse dei nostri popoli e del nostro Potere sta-tale come tale. Grazie alia lungiveggenza del Par-tito e del compagno Tito nel comprendere e nel dirigere gli avveni-menti, grazie alia v'gilanza del CC e alia forza dei nostro Partito", gra-zie all’unitá della nostíá classe ope-ra!a e delle masse lavoratrici di tutti i popoli del nostro Paese e alia loro tenace aspirazioné ad edificare il socialismo, sono stati smascheráti infine tutti i piani nemici fii retí 4 contro Tunitá del nostro Partito, contro, l’edificazione del socialismo nel nostro Paese e contro la libertá e l’indipendenza del nostro Paese e so-no stati spezzati tutti i loro tenta-tivi. Le intenzioni, i fini ed il vero volto dei nostri nemici son0 stati scoperti e sono diventati evidenti non soltanto per noi, ma per tutto il mondo. II nostro Partito ha salvato milioni di persone da un grande errore portándole sulla strada della veritá» Continuando Zujevic afferma che il Partito ha salvato pure lui dalla Una grave condanna del cominformismo Le dichiarazioni di Zujevic la «disciplina superiore» spezzando le catene che opprimevano i; suo eer-vello e la sua anima II Partito, continua Zujevic, dandogli la possibilitá di conoscere la veritá lo ha aiu-tato a ritrovare se stesso ed il Partito, perció, ora si presenta dinanzi al Partito con la veritá. Parlando della confusione ideológica in cui si trovava prima deil'ar-resto, Zujevic ha dichiarato che in quell’epoca era convinto che il C.C. del P.C.J. si trovasse su una falsa strada e stesse deviando nella sua posizione e nei rapporti verso il P. C. (b.) e l’Unione Soviética. Tale convinzione si era creta in lui dopo la seduta del I marzo 1948, per cui e-a sicuro che necessitava una spie-gazione tra i due partiti che avreb-be portato una soluzione giusta del problema. Tali convinzioni, continua lo Zujevic, erano in lui radícate poiché non aveva l’idea dei profondi cambiamenti che si erano creati nei dirigen« del P.C. (b.). Soltanto dopo la grandezza degli avvenimenti che si sono succeduti continua la dichiarazione dello Zuje-,vic, cancellava dalla sua testa, tutto ad un tratto, tutte le menzogne e le falsitá e cómprese che lui sino a quel momento era stato uno strumen-to cioé che agiva nelTinteresse della política del C.C. del P.C. (b.) che si proponeva dei fini infami, rivolti contro il Partito.della Jugoslavia e della sua direzione,, noncl.é co'tro l’eáif:-cazione del socialismo e gli ínteressi della classe operaia jugoslava. posizione e dal convincimento mep- zognero sui emotivi superiori» e sul- Sreten Zujevic cosi continua nella sua dichiarazione: «lo non sono un teórico, ma un comunista pratico. Naturalmente, ció non significa che io non pensassi a problemi teorici. Ma poiché si tratta di tesi date dal marxismo-leni.nismo, io non mi approfondivo in esse, io sol-tanto le studiavo quanto potevo e le accettavo come belle fatte, come veritá ultime. Tanto meno cercavo di fare un’analisi critica, specialmente di quale tesi che derivano oggi dal-l’attuale prassi dell’Unione Soviética e che hann0 ricevuto una forma conclusiva da parte dell’attuale direzione del PC (b). Se avessi fatto ció, forse sarei giunto ad altre conclusió-ni, oppure avrei chiarito a me stesso ]e conclusioni prese. Ma anche qile-ste io le accettavo come veritá ulti-1 * i me del marxismo-leninismo e come un criterio per la direzione, sia nel-I’Unione Soviética, sia da noi e sia in tutto il mondo.» In seguito Sretan Zujevic afferma che questo suo dogma e questo féti-cismo gli hanno impedito di pensare all’ulteriore sviluppo, trasformandolo in un cieco automa, strumento del^a direzione del P.C. (b.). Parlando della sua permanenza in carcere, egli afferma di essersi sen-tito libero dal momento in cui si liberó di «loro» e ció grazie al Partito Comunista della Jugoslavia il quale ha giustamente agito nei suoi con-fronti, essendo lui divenuto un strumento cieco delia política ostile con cui i nemici del suo Partito volevano rovescir re il Partito e rendere seiba- va la Jugoslavia. Zujevic afferma che il Partito non lo ha arrestato, ma 10 ha strappato da quelle mam e lo ha salvato. Riferendosi alia lotta del P.C.J., Zujevic dichiara che questi é riuscito a chiarire completamente il ca-povolgimento, l’errata interpretazio-ne e la definitiva deviazione ed ab-bandono del marxismo-leninismo da parte dei dirigen« del P.C. (b.) che 11 ha fatti cadere nel revisionismo della peggiore specie. In seguito Sreten Zujevic parla dei suoi incontri con Lavrentiev, delle domande da questo rivoltegli e delle informazioni fornitegli. E cosi conclude: «Oggi mi rendo conto e mi diventano sempre piü chiare le loro intenzioni. Tutta la loro tattica tendeva ad uno scopo, proprio a quello sco-j po come venne definito dal compagno Tito e dagli altri compagni nella seduta del 1 marzo 1948. Conclu-do questa mia esposizione con le ultime parole della mia dichiarazione inviata al CC del nostro Partito l’ll novembre 1950: «Oggi sono libero dei miei errori i .grazie a voi compagni, e mi sono tro-vato, cosciente dei miei errori, a viso aperto davanti al^Partito, ma fuori del Partito. Dopo 25 anni di lavoro e di vita nel Partito, nel 52 esi-mo anno della mia vita, sono giunto a questo fisultat0 e a questa veritá: Sono colpevole e sono espulso dal Partito, mentre attorno a me si sen-te la vita de] Partito nell’edifica-zione del socialismo. Una cosa posso dire: Vi ringrazio, compagni, ,per a-vermi salvato: vedo nuovamente il Par-tito e lo sentó in me. Si tratta della mia sorte ulteriore. Ritengo, compagni, di con aver alcun diritto a chiedervi alcunché fuorché una cosa: risolve-tela. Io eseguiró la vostra decisione.» fino alia scadenza del piano Marshall, possano riassestare quello che resta della sua economia, rovinata dalla li-quidazione della sua industria metal-lurgica e dal numero crescente dell’e-norme esercito dei suoi| disoccupati. Senza dubbio questa critica, per tutti quelli che conoscono le condizi-oni economiche dell’Italia, é esatta e Ir.iusltificata ed é una conseguenza lógica dello sviluppo della situazione internazionale. L’aiuto che gli USA danno ai paesi dell’Europa occidentale, nel quadro del piano Marshal, é sensibilmente diminuito ed il programma della «ua applicazione é, in effetti, cambiato giá dal tempo della svalutazione della lira sterlina. In luogo di realizzare l’equilibrio del bilancio e di coprire le grandi spese della ricostruzione, TItalia é stata il solo paese dell’Eu-ropa occidentale che non ha svalutato la sua moneta nazionale, oltre a ció, la stipulazione del trattato di pace, concerniente l’interdizione della pro-duzione di. guerra, era servita ad uti-lizzare l’aiuto del piano Marshall solamente per equilibrare le spese del suo bilancio. Questa tendenza económica della di-fesa della lira, rappresenta la base principale della política attuale del sesto gabinetto De Gasperi e richiede all’economia dei grandi sacrifici. Nes-sun investimenta puó essere fatto con i fondi dello Stato poiché inesistenti ed essendo l’aiuto americano appena sufficente a coprire le spese ordina-rie dello stato. Dall’inizio del piano Marshall sino ad oggi, TItalia ha ricevuto quasi 700 milioni. di dollari di merci, importo che é stato speso per l’approvvigiona-mento della .popolazione In alimenti e tessuti, la ricostruzione delle piü importan« vie di comunicazione, delle scuole e degli ospedali. Per l’indu-strializzazione non é rimasto niente, d’altronde i proprietari delle fabbri-che non hanno peró domandato, molto poiché la concorrenza straniera dei paesi industrian con moderni impi-anti non permetteva di 'dominare ■nemmeno il mercato interno. E’, dunque, in questa luce di disastro económico che la critica di Dayton ha dato un colpo mortale a tutti coloro che, assieme al ministro Scelba durante tre anni hanno condotto la política della difesa della lira. Rinunciare a questa política, significheteb-be, nel migliore dei casi, le dimiissio-ni in iblocco del Governo. Questa pro-babilitá é ingrandita ancor piü tenuto presente che nei ranghi dei democri-stiani opera una folta schiera di in-divi'dui che, (come il minstro degli Affari Interni Scelba, con l’appoggio del Ministro della Guerra, Pacciardi) giudicaino che la questione della difesa futura potra essere risolta solamente con la svalutazione della lira, e colTaumento della produzione, mercó fondi d’lnvestimento straordinari, che si devono trovare anche a costo di un peggioramento del déficit genérale. Giustamente, si conclude a Rema, la critica di Dayton apre una delle piü gravi crisi eccnomichc ed intensifica la lotta degli ínteressi stranieri in Italia. votazione, mi sono meravigliato, rile-vando la solerzja e la psssione. con cui questi giovani sbüdenti, affronlando un’ode di Orazio, cercano di af-ferrarne il valore universale umano, andando al di lá dell’esegesi gramma-ticale o della traduzione letterar-ia. In queste condizioni l’ínsegnante non é piü tanto il docente quanto l’amico e collaboratore dei propri di-scepoli, quindi piú che di scuole, nel senso etimológico della parala, sarebbe forse meglio parlare di colla-borazione. I risultati raggiunti sono alt! e lo isaranno certamente piü fra non molti anni, quando, nella .nuova scuola italiana, si sará formata quella tradizione di cultura e di educazione tunani-stica, che non puó esistere attaalmen-te e che invece si é tramandata, at-traverso le generazioni, nelle societá borghesi. E il governo jugoslavo, il feroce »snazionalizzatore«, di cui tanto parlano i borghesi italiani, fa quanto é in suo potere, per creare le condizioni materiali nelle quali questa tradizione possa fiorire. Ma perché ció si verifichi presto, necessitá che i giovani študenti italiani della minoranza facciano ancora un passo avanti e capiscano che é loro dovere procederé ancora oltre e di propria iniziativa, trovando nella loro attivitá cultúrale, extra scolastica, la ragione essenziale per compierla. Altrimenti Questi giovani volenterosi potrebbero, forse, irrigidirsi in una posizione di modesta sufficenza, tanto piü grave, in quanto paga del proprio lavoro co-scienzionamente compiuto — «pica della gioventü borghese — nel riguardi della vita della cultura. Forse questo non é stato compreso da molti, né si é fatto in modo che tutti lo compren-dano. Ma questi giovani, sempre pron-ti a daré il loro lavoro volontario ovunque necessiti la fatica delle brac-cia, devono capire che il loro lavoro volontario deve essere, non tanto sul piccone, quanto nelTapplicazione sui libri, in un continua ed attenta me-ditazione di testi, che parlano dei risultati raggiuntJ nella scuola per rag-giungerne altri. Ettore Lepreri. Dramma italiano di Fiume ««La dodicesima notte» Shakespeare Un pubblico numeroso, riempiva il vasto Teatro del Popolo di Fiume per assistere alia «prima» della «La dodicesima notte» di Gughelmo Shakespeare, che é fra le migliori opere del grande drammatürgo inglese Come spiega un programma distri-buito agli intervenuti, essa viene con-siderata tra le migliori di Shakespeare. Esisteva una vecchia usanza inglese per cui la dodicesima notte dopo Natale, e cioé la notte dell'Epi-fania, veniva festeggiata con canti, giuochi e perció si ritiene che il ti-tolo della opera derivi dal fatto che essa fu rappresentata per la prima volta in tale occasione. I valori delia maliosa vicenda giocati suli’inve-rosimile e sul contrappunt0 alquarrto garbato fra le parti nobili e quelle ancillari, sono apparsi in buona luce, grazie la ottima scelta degli inter-preti principan i quali, guidati dal regista Piero Rismondo, hanno cercato di daré il meglio di sé onfle creare, fiancheggiati dalle figure di contorno, un’acuta e densa pit-tura realística, quindi abbiamo am-mirato nel regista l’esatto studio con cui egli ha regolato i rapporti tra i personaggi e nelfessenza di tutti, lo spettacolo é riuscito qualcosa di equilibrato ed orgánico. II numeroso pubblico, non generoso d’applausi, sebbene meritati, ha seguito attentamente l’esecuzione vi-vace e colorita d’ogni singólo perso-naggio e le varié parti del lavoro che é stato diviso in tre tempi, e cin-que atti, il tutto inquadrato sulla bellissima ed indovinata scenogra-fia di Sergej Kucinski. L’accompagnamento musicale, elabórate da Stanko Simunié non é stato veramente appropriato al lavoro, che é dotato di miracolosa armonía e intessuto di versi melodici e di musiche soavi. Gli interpreti, come abbiamo giá detto, hanno voluta con questo lavoro staccarsi dalla mediocritá e, a parte certe manchevolezze di movimenti e di difetti di pronuncia, sono riusciti a creare omogeneitá interpretativa de-gna di essere affiancata ai migliori complessi artistici della Jugoslavia. Ivo Jurisa, attore del dramma croata, nella parte del Duca Orsino, ha incarnato bene ¡i suo sentimento per la bella contessa Olivia, ruolo so-stenuto da María Piro che é piaciuta, specie nei primi due tempi, mentre ha calato alquanto di tono al terzo tempo nella scena semi-drammatica quando vede che Viola, ruolo soste-nuto mirabilmente da Gianna Depoli, vuol seguiré il Duca Orsino mentre Olivia crede che questo sia il proprio.... marito. Cario Montini é stato un buon Sebastiano. Flavio Della Noce ha so-stenuto, con la sólita bravura, la parte di Malvolio, meritandosi un ap-plauso a scena aperta dopo la lettura della lettera d’amore che egli crede scritta dalla contessa Olivia, mentre in realtá non é che una beffa inscenata da Maria (Ivonne Grinbuam) ancella di Olivia e dal gruppo Tobia, Andrea e compagni. Di effetto la scena del duello tra Sir Andrea e Viola che ha destato la massima ilaritá. Alquanto caricato Nereo Scaglia nelle vesti di Sir Andrea, ma al pubblico é piaciuta sin dal suo apparire. Ottimi tutti gli altri, fra cui Sandro Bianchi (Sir Tohia), Angelo Be-netelli (il buffone Feste), Alessandro Damiani nel ruolo di Fabiano, Francesco Vittori (Antonio). Non adatto físicamente Ermann0 Svara, un capi-tano delle guardie in .. .. sedicesimo. Ammirati i bellissimi costumi creati da Maria Ribaric e Albino Niko-iic. Uno spettacolo, in conclusione, che ha dimostrato ancora una volta le doti mature del complesso di prosa italiano. Bruno Picco PAGINA « LA NOSTRA LOTTA CAMPION AJO DI CALCIO DEL TLT - VI GIORNATA DEL GIRONE DI AN DATA Abbattuto domenica scersa misóla 1' ultimo ostacolo T Arrigoni marcia inviilo alia conauistadello sciidetto uovo La «esta del Campionato del TLT gi-rone A, registra ü fatto num o coa la vittoria del Medusa su un umago che ha peccato di discipiina sportiva abbandooando il campo di gioco per protesta contro l’operato del Di-rettore di gara, il quaie si e portato alie spalle della capolista Arrigoni, che ieri ha disputato una partita am-mirevole per técnica e sicurezza, pie-gando lo avversario piü tiero con un punteggio netto che non ammelte piü dubbi sulla reale (orza degli allievi del mago Malosti. Ua cenerentola del girpne é incappata nella sua quinta sconfitta consecutiva per opera di un Clttanova migliorato nel gioco na per niente irresistibile, riman-dando ad ultra settimana la possibili-ti¡ di cauceilare lo zero in condotta. Bule e Verteneglío da buoni viclni si sonó divisi fraternamente la tori-ta tornandosene a casa tutti contenti. II Pirano, che riposa, rimane in átte-sa per riprendere l’inseguimento della vojpe ¡solana. I RISULTATI Arrigoni - Aurora Medusa - Umago (sospesa) Cittanova - Strugnano i Buie - Verteneglio Riposa Pirano LA CLASSIFICA 6 6 0 0 23 8 12 2-0 3-1 3-2 2-2 Cittanova - Strugnano 3-2 MEDUSA-UMAGO 3-1 (1-0) Villoría tenacemente volata Arrigoni Medusa Pirano Aurora Verteneglio Buie Cittanova Umago Strugnano 6 4 1 1 13 8 9 5 4 0 1 12 10 8 5 3 02 10 5 6 5 1 2 2 8 9 4 <5 0 3 2 7 12 3 5 1 13 8 17 3 6 114 8 18 3 5 0 0 5 4 18 0 I GIRONE «Ba I RISULTATI Opicina - Montebello Servóla - Aurisina S. Giusto - Contovello Mesghez - Olimpia (non disp.) LA CLASSIFICA 1-0 7-1 9-2 Cosa ci r,iserva ? Montebello Mesghez S. Giusto Opicina Servóla Olimpia Contovello Aurisina 6 5 0 1 27 4 10 5 4 0 1 14 6 8 6 4 0 2 34 16 8 7 4 0 3 20 15 8 5 3 0 2 18 13 6 6 2 0 4 11 22 2 6 1 0 5 11 22 2 7106 5 42 2 CITTANOVA: Saín II; Sniderich, iVukavich; Saile, Conedaro, Radisla-vich; Urbaz I, Urbas II, Crnogoraz, Saín I, Radin. STRUGNANO: Gregorich; Žaro I; Ulcigrai; Vascotto, Benvenuti, Palci; iDegrassi, Carboni, Stor, Felluga, Žaro II. MARCATORI: Crnogoraz al 10’, Žaro II al 13’, Codenaro al 27’, Carboni al 37’ del primo tempo; Crno-goraz al 39’ della ripresa. Arbitro: Mazzuccato di Capodistria. CITTANOVA 26. — Lo Strugnano si é imbrigliato nel fitto reticolato della roccaforte cittanovese. Ció che icostituiva alia vigilia, dell’íncontrto un vaglio severo per ambedue le spuadre a dieta di punti, si é avver-rato attraverso una gara piena di emozipni e condotta alia garibaldi-na dagli uomini del Cittanova. La grande volontá ha procurato la me-ritata vittoria ai locaii, che nella prima parte dell’incontro hann0 diviso i punti a metü non riuscendo a domare gli ospiti. GiaSSo azzurro ii colore dei fango Antisportivo comportamiento degii ospiti MARCATOI1I: Parenzan al 17’ su rigore, ¡Depanger al 6’ del secondd tempo, al 12’ Zacchigna, tl 16’ Sabadin della ripresa. MEDUSA: Vascon, Lonzar, Santin, Corte, Marši, Parenzan, Stradi, Gio-vannini, Depangher, Sabadin, Minka. UFAGO: Novacco, Zugaz, Lenar-duzzi, Doz, Lenarduzzi II, Bose, Zacchigna, Dagri, Giraldi, Canciani, Sodo-macco. ARBITRO: Lonzar di Capodistria. fapodistria 26. La compagine uma-gtiese ë mancata totalmente alla pro-Questo per quanto concerne la sintesi técnica della partita. Poi TU-mago ha mancato ancora nel senso della disciplina sportiva ed ha peccato di suscettibilitá quando al 21’ minuto della ripresa l’arbitro Lonzar di Capodistria annullava loro, giu-stamente, una rete per evidentissimo fuori gioco del mezzo simstro Canciani. Buíe - Verteneglio 2-2 Tutti soddisfatti Sogni che non si reálizzano La prossima settimana il pfatto gros-so per i buongustai sara il confronto diretto delle due squadre che gui-dano ciassifica ed un pronostico rie-sce un pó dificile, non esistiamo pe-ró a daré la nostra fiduciá alia squa-dra che fino ad ora fe riuscita a man-tenere Integra la propria rete. Pirana e Cittanova la seconda in ordine fe giá scontata dato lo stato di forma che attraversa attualmente la squa-dra tartiniana. A Capodistria l’Aurora attende l’estrosa e simpática compar gine dél Verteneglio, ed in questo senso un pronostico sicuro sarebbe troppo azzardato. Confidiamo común-que nel gran cuore che anima gli' uomini déll’anziano e valido Scher. Arrigoni-Aurora 2]-0 Ultimo lo Strugnano che attende con impazienza la venuta dei buiesí per poter daré la prima soddisfazio-ne ai propri tifosi e sostenitori, con promessa di vincere e convincere. Pronostico incerto, con leggera preva-lenza per la sqiiadra di Carboni. Auguri. SP0RTIVI ? Domenîca ? scorsa ad Isola d’Istria, pochi minuti prima dell’imzio dell’in-contro di calclm tra la squadra locale dell’Arrigobi e la squadra dell’Aü-rora, (partita indubbïamënte di ear-tello e forse un pfe troppo gravosa per Tarbltro CRAVAGNA, direttore di gara), questo invitava, sia pure con «gentilezza», un- nostro redattore sportivo àd aliont.anarsi dal campo di gioco. Questo fatto, pur rientrando nel regolamento arbitri, prima di dome-nica «corsa non si era mai verifica-to per il suo fatto che, essendo ia nostra stampa democrática, nessun direttore di gare si era mai sognato di inibire l’accesso ai campo di un qual-siasi giornalista sportivo. Evidentemente il-sig¡ Cravagna, non senten-dosi pella presentía forma del rego-lamento arbitri (serenitá d’animo e prontezza di rlflessi) onde evitare che, chi, serenamente fed obbiettiva-mente, svolge il suo compito, potesse eventualmente annotare qüalche «papera» (che poi effettivamente c’é stata) ha creduto opportune abusare della sua qualifica di «direttore di gara, giudice único della stessa» per mettere alia- porta, la nostra stampa. Eífetti ■ questi della Vanagloria. N. d. r. L’Alfiere del gironq A del TLT, piega nettamente il pericolo numéro uno. Arrigoni : Aurora 2 a 0, primo tempo 1 a 0. Isola 26.1|1. 50. Partita attesa ín tutto Tambiente sportivo della Zona con morboso intéresse, in quanto si aspetava il fatto nuovo che avrebbe dato motivo di maggior interese al campionato. Nulla di tutto cío fe -successo, perche la squadra Aurorina, in forma-zione inedita, che era partita baldan-zosamentei al fischio d’intzio, ha do-vuto ipol subiré la superioritá dei Campioni e piegafe le ginocchia, din-raanzi .ali rullo compressore Isolano. — In veritá a stroncare ogni velleità è stato quei calcio di rigore che il síg. Cravagna ha concesso' con troppa leg-gerezza data la lieve entitá del fallo coinmesso. Gli azzurri hanno coimun-que vinto meritatamente in virtü di una maggior intesa di gioco; in linea técnica fe certamente il migliore pra-ticato dalle 9 squadre. Partenza fulmínea dei granata Auróriní che si porta no ripetutamente nelTarea Isolana, Ove Corbatto e Ulcigrai inora faticano multo a conteneré. Ben, presto peró gli íaurorini traditi nello sforzo, (levo-no subiré 1’i.ni iativa dei piü tecnici avversari. Sí arrivava cosí al 25’, quán-do Delise scartato il suo angelo custode, entra in area con la palla al piede, ma l’intervento di Scher eí ter-go lo fà cadere a terra. — L’arbitro decreta il rigore, che Urlini con tiro; non forte angolatissimo mette in rete. Continua Id' solfa Isolana fino alia fine Idel tempo. — L’inizio della ripresa fe sempre di,'marca Isolana ed al 7’ su azione magnífica degli indiavolati attaccanti azzurri, Marchesan ricevuta la palla da Dudine ed a solí 5 m. da Dobrigna, spara forte in rete ma i pugni di quest’ultimo rinviaho la sfe-ra peró .arriva a Urlini che voltando le spalle alia porta effettual una ro-vesciata ad effetto che lmanda i cuoiio ad insaccarsi alie spaíie del sor-preso guardiano aur,orino. — Punti sul vivo i Capodistriani tentano un iser-rate, e riescono anche ad invadere a folate continue Tarea Isolana, ma le loro azioni confuse, e la vigile guardia di Corbatto e soci, non perrnet-tono che siano dati troppi fastidi al bravo Russignan, L fischio di chiusura sanziona cosí la fiesta vittoria consecutiva dagli in-vitti campioni. Formiazioni delle squadre. — Arri-goini: Russignan, Corbatto, Ulcigrai, Depase, Delise II, Sorgo, Dudine, B.o-logna, Delise i, Marchesan,' Urlini. Aurora: Dobrfgna, Calendai, Scher, A-pollonio, Berini, Zoppolato, Deponte, Fantin, Della Valle Sauro, Derin. — Arbitro: Cravagna^ PROGRAMMA SPORTIVO per il 29 Novembre In occaslone della «Giornata della Repubblica» l’UCEF ha oígañizzato) una serie di manifestazioni sportive che avranno luogo nelie principan cittad'ino del nostro círcondario. Le manifestazioni si svolgeraneo parte il 29 e parte ii 30 eorr. Calcio: / A Capodistria il 29, ore 13.30 Stella Rossa — Armata J. A Isola ore 14: Ampelea — Armata J. i II Verteneglio ha coito un convincente pdreggio sul campo di Buie, e se non è riuscito andaré piü in lá¡ ció è dovuto seprattutío alia buona giornata della diíesa buiese. II Buie peró con ha demeritato il pareggio in quanto la sua linea at-taccante, oggi ha saputo sfruttare le occasioni presentatesi metiendo a segno due reti sacrosante. Due note di cronaca. Gia al secon-do di gioco il Buie va in vantaggio per opera di Postika che liberatosi dai suoi guardiani mette a segno la prima rete per il Buie. La pressione del Buie continua, ma la difesa del Verteneglio tiene bene, le sfuriate di Vascon, il quaie al 25’ a coronameni-to di una azione persónate, con tiro fulminante, mette in - rete la seconda palla per i propri colorí. La ripresa cambia volto. Gli uomini di Millo con azioni ben conge-gnate, pervengono a diminuiré il dí-staccq. al 6 con Petocelli che sfrutta un errore della difesa avversaria. Al 25 peró un difensore del Buie arresta nettamente in area una palia destinata, a rete. Dischetto bianco, squadre in pairtà, ed il fischio dell’ar-bitro Divo mette fine . con soddisfa-zione di tüiti alia cavalleresca contesa. AMO 11 loro abbandono di- campo (perde-vano per 3 reti a 1) é inqualificabi-le poiché non. ci si lascia trasportare dai nervi quando ci si vede annul-lata una rete. I giocatori non ne han-no colpa. La responsabilitá rieade m-vece sui dirigenti del sodalizio uma-ghese che non hanno saputo mantener nella dovuta calma i singoli giocatori. Passiamo ora alia gara. La cronaca si sviluppa una nella ripresa poiché il primo tempo ha visto solo una marcatura del Medusa su calcio di rigore per fallo in area del terzino Zugaz. L’inizio alia maniera forte dei giallo-azzurri non fe fuoco di paglia poiché dopo soli 6 minuti un’azione molto bella di Depangher si conclu-de con la realizzazione della seconda rete. Ma la lancetta del cronometro fa a tempo a gifare ancora altri 6 minuti che, su azione di contropie-de, che va a finiré sott0 la porta del Medusa con un botta e risposta nel fango che fa da terzo incomodo, gli ospiti realizzando il punto della ban-djera con Zacchigna. Quattro minuti dopo fe Sabadin che porta a 3 le reti del Medusa sfruttand0 una papera di Novacco. Poi arriviamo al fatale 21’ Canciani, - raccolto un fuori gioco un allungo di Lenarduzzi, malgrado che Tarbitno avesse anticipamente rile-, vato la sua irregolare posizione, spa-rava in rete e segnava, secondo lui, la seconda rete per i colorí Umaghe-si. L’arbitro annullava. Gli ospiti non si dichiaravano convinti dell’errore e preferivano abbandonare il campo. Agli sportivi il debito commento. CAMPIONATO DI CALCIO ZONA ISTRIANA A S. Lucia ore 14: Arrigoni — Armata J. A Buie ore 14: Buie — Armata J. A Umago ore 14: Arr. Umago — Armata J. ) Paliavolo Banca D’Istria II Nardonemarcia invitto ¡nvano tóllóiiaio daifa Stella Rossa A Capodistria Armata J. ¡ A Pirano — Náutica — Armata J. Tennis^ da tavolo Portorose — Armata J. alie ore 20 11 30 c. m. a Portorose: Ar- .1 RISULTATI Stella Rossa - Aurora B Nafdone ■> Pirano Ampeiea - Partizan Medusa - Saline I 1-1 2-0 2-0 0-0 Match di pugilato tra Isola mata J. LA CLASSIFICA Torneo di scacchi A Capodistria ed a Portorose. II 29 c. m. a Capodistria Cross — country della Repubblica» Giro di Capodistria — Partenza1 ore 9 da piazza TITO. Nardone 5 5 0 0 29 3 10 Stella Rossa 5 3 2 9 13 8 7 Saline 4 2 2 0 12 5 6 Arrigoni B 3 2 1 0 9 4 5 Aurora B 4 12 1 4 7 4 Medusa B 5 1 2 2 5 6 4 Partizan 5 1 1 3 7 16 3 Ampelea 4 112 7 5 3 Strugnano B 5 1 0 4 7 11 2 Pirano B 4 0 0 4 7 15 0 Alla offetisiva dei padroni di casa, i cafféfti tfêll’Âürora hanno toritra-posto ord-ine e tempestività, sia - all’at-tacco che in difésa, riuscendo ad ap-prodare, senza apparente sforzo, la vittoria nel primo tempo per una re-te segnata- al 40’ da Vouk con un fendente a filo d’erba. La ripresa in-vece, ha rivelato prevalenza di attac-chi dello Stella Rossa deeiso a rag-giungere un meritato pareggio, ed alla mezz’ora, infatti, vi riusciva con Colambin che con un tiro al fulmi-cotone neutralizzava il tuffo dei gio-vane guardiano aurorino. Medusa B - Saline 0-0 CAMPIONATO ITALIANO DI CALCIO Aurora B -»Him M SERIE A I RISULTATI AURORA B: PONIS, Favento, Zet-to, Vouk, Nobile, Paccheftó, Depangher, Vattovani, Martinom, Busani, Deponte. Atalanta - Padova 3-1 »Fiorentina - Inter 1-2 STELLA ROSSA: Lorenzetti, Cleri-ch, Pellizzon, Apollonio, Daneu, Carra- Genoa - Novara 3-0 ro, Niso; Colombin, Zapotnik Zanel- Juve - Palermo 4-1 la I e Zanella II, Lazio Triestina 2-0 ARBITRO: Schiavon. ) Lucchese - Torino 2-0 MARCATORI: Vouk al 40’ dei pri- »Milan - Bologna 11-2 mo tempo. Colombin al 32’ della ripresa. Napoli - Sampdoria 4-0 LIDO DI S. NICOLO’ 26. Il risul-tato non mente, e ciô per la combat- P. Patria - Roma 3-1 (Uditiese - Como 1-1 tività di tutti i 22 atleti, Capodistria 26. Quella odierna fe stata una bella partita perché ha visto le squadre impegnate a fondo per offrire del buon gioco c sopratutto per ottenere quella lógica suprema-zia che poteva sfociare nella conquista della posta in palio. Nel primo tempo c’é stato un cert0 equilibrio, con una leggera prevalenza da parte capodistriana; le piü pericolose azioni infatti -le hanno create gli av-an-ti in maglia gi,allo-azzurra ma, vuoi per qualche imprecisione, vuoi per la bravura della difesa ospite, dette azioni sono sfumate. Ma anche il Satine, dal canto suo, ha messo in vetrina del buon gioco di offesa e di difesa nella quaie é emerso il portiere ed il mediano destro. Dei cadetti medusani, invece, buono il portiere Cernivani e l’ottimo Zueca, vigile di fesa. iuiii[iiiiiiiM!ii[iiiuiiii¡ii[iiiiii!ii:iHii(ii!iiiiMiiitiiiiiNiiiii!iiiMtii!ii!iii!ii!niiiiiíii!iiiiii!iiiiiiiiHi)uiiiuni!i:iiiiiiii!ii(iiiii)«iiiiuiíiiiiiiiinifiii!Miii!iiniiiU]inii!ii¡iii!Hiiiiiiiiiiii)ii¡iuiiíii]ii!i!!!iiiimmi!uii!!iuinmiiHi!!MiiiMiiiiiiM7íT!TiiiiriiMi!!ii]!iimii!m....... CQMUM£áT! La compagpa Kozlovich Ma'ria, da Vanganello, ha smárrito, aicüni gibr-ni orsono nel tratto di strada fra Gazon e la sede del CPL di Campel Salara una borsetta contenente document! ed oggetti vari del valore di din 10.000. Al rinvenitore verrü corrisposto un generoso premio. TI compagno Calcina Guerrino da, Grisignana, ha smárrito sabato scor-so il suó portafoglio contenente do-cuménti d’identitá, nei pressi di Scof-fie. II rinvenitore é pregato conse-gnare qiianto sopra al piü vicino comandó della D.P. La comp. Rota-Rasman EllSabetta ha smárrito 5 itteTi fa la süa carta d’identítá. II compkgno Delise Guiante di Iso-la ha sfii'árrito circa ur, mese fa la sua carta d’identitü. II rinvenitore é pregato di portare tale documento presso la nostra re-daziórie' o al C.P.C. di Isola. II compagno Rasman Pietro, di Capodistria. , ha smárrito il giorno 15 c m. il. suo portafoglio contenente la carta, d’identitá e 2000 dinari, nel tratto di strada fra S. Cahziano a Capodistria. IÍ rinvenitore fe presto di conse-gnare quanto sopra presso la nostra redazione, oppure al Comando della D. P. di Capodistria. II compagno Bartole Giusto, da Pirano, No. 494, ha smárrito una quin-dicina di giorni fa il portafoglio con la sua carta d’identitá nelle adienze del porto di Capodistria. 11 rinvenitore c preg.no di conse-gnare quanto sopra alia nostra reda- UN PU DI.. _ PERt ill MR !*■! li i SSSSSSS3 JthÓi: ~r RING RAZI A MEN TI I coippagnk-.Leslan' Andrea, (Krnpo-tit Dinko, Furlan Leo, Sa'mdin Jože, Äutocorriere tič Semolič Mirko, Dolenc Edi e Leghi-sa Franco, ustionati ...durante 1’incen-dio sviluppatosi ai magazzini del-1’OMNIA, ringraziario sentitamente il Comitato Circondariale del Potere, i Sindacati Unici e i Valenti dottori del-1’ospedale di Isola —, prodicatisi con tutta la lor'6 capacitd e scienza - -per le cure, gli aruti e r&ssistertza di cui sono stati oggeito. — O — per pianoforte eseguito dal trio di Maribor; 20.30 La Jugoslavia nell’e-dificazione. del socialismo e nella lot-ta per la pace; 22.00 Concertó serale. La corriera in 'párte'íiza da ’ Pirano alie ore 23. è stata sopressa e, in’’súa vece, istituíta una nuüva. con il se-guente orario: ¿ 50. Parferíza da Pirano ore 4.00 Partenza ¡ da Portorose ore 4.10 Parteníza da Strugnano , ore 4.20 Partenza da Isola ore 4.30 Arrívo a Capodistria ore 4.45 L’Amministrazione della Casa dello Stüdente di Portorose ringrazia sentitamente la base delle donne di Portorose che, con il lavoro di cu-cito, hanno reso un grande servizio all’Istitüto. Esse, in brevissimo tempo e gratuitamente, hanno cucho .147 lenzuoíe, 15 tovaglie e 124 federe. Per confezionare tali capi di biañ-cheria, la compagna amministratrice si era rivolta piü volte alia «Sar-toria» di Portorose, ma inútilmente poiché questa, adducehdo scuse e pretesti, non ha voluto accettare il lavoro. Cosí 1UDAIS di Portorose ha of-ferto un bell’esempio di compren!-sione e di solecitudine, meritevoli RADIO TRIESTE ZONA JTOOSLAVA DEL TLT Lunghezza d' onda m 212 GIOVEDI; 30. 11. 11.00 Trasmissioni per i pionieri deUTstria; 13.15 Brani dálle opere di Verdi; 13.45 La donna; 17.40 Música operística e da films; 18.15 Modest Mysogprski: Pitture dáU’esposizione; 19.45 'Melodie gradite; 22:00 Pagine scelte — Uomini e topi (Steinbeck). . VENERDI 1. 12. 50. > 12.00 Concerto di mezzogiorno; 13.15 Concerto dèl tenore Bruno Debracchi; 18.00 Parla lo sport; 19.45 Panorami sindacaii; 20.00 IndoVinelli musicali; 20.30 11 nostro scenario. . Nofcwiajio ; tutti. i giorni alie ore: 6.45 fia domenica alie 7.15) 12.45, 19.15 V 23.00. MERCOLEDI: 29. 11. 50. - SABATO: 2. 12. 50. 12.00 Música operística; 13.45 Panorami culturali; 17.30 Rassegna económica'; 18.00 II ¡teatro dei piccoli; .22.00 Umartitá in cammino;..22.15 Pic-cole composizioni di - grandi maestri. ’d a «i:»P opueuioo ie o auoiz di l°de- Kalan Ludovika 7.30 Musiča per il 29 novembre; 9.30 Attraverso la tempesta; 9.15 Can-ti partigiani e di lotta; 13.15 Concerto del soprano Ljudmila Sušmelj; 13.50 Aiuto della Jugoslavia al Cir-condario istriano; 14.00 Orchestra della Radio di Lubiana; 17.00 Dalle composizioni di sinfonici slavi; 17.40 Musiča folcloristica; 18.15 Škerjanc: Trio ORDINAHZA sulla, proroga della validitá per l’an-no económico 1950 1951 e sulle modi-fiche déll’ordinanza sulla lavorazio-ne delle olive e sulTammass0 del-l’olio di oliva nell’annata económica 1949-50 e dell’ordinanza sulla macel-lazione dei suini e sulla vendita dei grassi nell’anno económico 1949-50- Art. 1. La validitá dell’ordinaraza sulla Ta-vorazione delle olive e süll’ammasso dell’olio d’oliva nell’annata económica 1949-50 di data 2 novembre 1949 (Bol. Uff. No. 6-54-49) e dell’ordii nanza sulla macellazione dei suini e sulla vendita dei grassi nell’anno e-conomico 1949-50 di data 23 novembre 1949 (Bol. Uff. No. 6-57-49) viene prorogata per l’anno económico 1950-51. Art. 2. L’art. 6 dell’ordinanza sulla macellazione dei suini e sulla vendita dei grassi nell’anno económico 1949-50, viene modificato come segue: «U’Ufficip prezzi del Comitato po-polare circondariale deílTstria stabilisée i prezzi coliegati e commerciali d’ammasso per i grassi. Il produttore è libero di vendere i grassi a prezzi coilegati o a prezzi commerciali.» Art. 3. L’art. 7 dell’ordinanza sulla macellazione dei suini e sulla vendita dei grassi nell’anno ecónomico 1949-50 viene abrogato. Alt. 4. II Secondo e terzo capoverso dél-Tart. 6 deiTordinanza sulla Iavora-zione delle olive e sull’ammasso del-l’olio d’cliva neli’annata económica 1949-50 vengono abrogati. . . Art.5. L’art. 9 deiTordinanza sulla Iavora-zione delie olive e sull’ammasso dell’olio nell’annata económica 1949-50 viene modificato come segue. «L’Ufficio prezzi del Comitato po- ' polare circondariale dell’Istria stabilisée, i prezzi coilegati e commerciali d’ammasso per Tolio d’oliva. II produttore è libero di vendere l’olio d’oliva a prezzi coilegati o a prezzi commerciali.» La presente ordinanza entra in vigore ¡inmediatamente. GIN M STICÄ ÄTTREZZISTICÄ Ä CAPODISTRIÄ O O Janowski primeggia nelle gare maschili A Capodistria domenica soorsa si sono svolti i campionati del TLT di ginnastica attreizzistica. Partecipavano una ventina di atleti ed atlete della sezione ginnastica deli’ U. C. E. F. La vittoria nelle gare maschili è toccata a Janovski ehe ha superato Eli attrezzisti triestini in tutte le cinque prove, totalizzando ben 44,7 punti, mentre Rainkast di Trieste, .il Il classificato, ne guadagnava, a sua volta, 37,4. Nelle gare femminili, la rappresen-tativa triestina ha avuto buon gioco, classlficandosi nei primi cinque posti, per merito della Baucer, di Misculin, Laurenčič, Dolgan e Lapajne. Ho key su ghiaccio Sconfilti a Londra gli Svizzeri dell' «Harringay» Nel suo secondo incontro interna-zionale della sua tornèe in Inghil-terra, la nazionale svizzera di hockey su ghiaccio è stata battuta a Londra dalla squadra Harringay per 5-12’ L'Anniver sario (Continuazione dalla I. pag.) Dunque, in piena lotta contro un nemic0 formidabilmen-te armato e occupante la maggior parte del territorio jugoslavo e in un,atmosfera di ostilotà degli alleati, i dirigenti della lotta popolare di li-berazione, con alla testa il glorioso Partito Comunista Jugoslavo e il compagno Tito, ditnostrarono tutta la propria irremovibile fermezza mirante ad un único fine: l’interesse dei nostri popoli. Di qui il loro pie-no attaccamento a questa dirigenza nell’ulteriore periodo della lotta nr-mata e nella indicibili difficoltà dei dopo guerra fino al giorno di oggi. Contrastó stridente, con taie dirittu-ra di lotta e tanta lealtà verso il po-polo ed i; movimento internazionale — la divisione di territori altrüi, per i quali si strombazzava di liberazio-ne, nelle ormai famose sfere d’in-i fluenza, che per questi paesi rappre-sentavano solo l’alternativa di cadere sotto Tuna o l’altra egemonia. Riferendosi alla seconda sessione dell’AVNOJ, i dirigenti deviazionisti dell’URSS hanno parlato di pugna-lata alla schiena. Cosi hanno chiama-tó la decisione dei nostri popoli di voler sancire con una legge in nuova realtà creata sulle ossa e cementata col sangue di centinaia di migliaia dei migliori figli dei nostro popolo, solo perché questo avvenimento in-tralciava i loro piani imperialisti. Pugnalata alla schiena i’opposizi-one ad ogni tentativo di calpestare le nostre vittime e i nostri sangui-nosi sacrifici! Tutte queste vergognose manovre non solo non hanno indebolito il gio-vane edificio che sorgeva ma lo hanno ulteriormante rafforzato, facendo dei nostri popoli un blocco solido, monolítico, indissolubilmente stretto attorno alla sua guida, aj glorioso Partito ,Comunista Jugoslavo e ai compagno Tito. Coiui che si meravigliasse ancora come il Partito Comunista Jugoslavo RASSEGNA (Continuazione dalla I. pag.) della repubblica ciñese agisce in fun-zione degli Interessi attuali e futuri del popolo della Nuova Ciña, oppure in funzione degli interessi e delle e-sigenze egemoniche di un alteo stato, Lo stesso ministro degli Efiteri jugoslavo, Edvard Kardelj, ha dichia-rato ad un corrispondente americano della B. B. C., che¡ la Ciña, ipuó molto contribuiré al rafforzamento della .pace nel mondo ed al progressq dell’u-manitá, ma solíante a condizione che la sua política si sviluppi in forma del tutto i.ndipendente. Riguardo ai meizzi migliori che dovrebbero essere adottati iperché sia posta fine al con-flitto coreano, Kardelj ha dichiarato che l’unica via poasibile, nelle attuali condizioni, é l’accordo diretto tra il Governo di Pekino e gli altri paesi interessati. A tutti é chia.ro oggi il ruolo che la situazione oggettiva affi.da al Governo della repubblica ciñese nell’at-tuale congiuntura, al fine di contribuiré, o meno', al una distensione internazionale. Ció é stato benissimo compreso dal Governo di Londra che, alia vigilia de’”arrivo dei delegati ciinesi a Lake Success, ha inviato a Pekino un messaggio in cui si ricon-ferma che Tazione dell’ONU' in Corea non pone in pericolo i legittimi inter-essi cinesi in quella zona. Questa, ini-ziativa ibritannica é non solo facilitata dal fatto che lar Gran Bretagna. é Túnico paese occidentale ad avere rap-perti normali con Pekino, ma anche da un vero movimento dell’opinione pubblica inglese^ della quaie sii fe fatto portavoce, recentemente, un grup-po dli deputati laburisti di sinistra. La convinzione che la CÍna possa svilu-ppare un a sua política indipen-dente da quella di Mosca, convinzione che fe giustificata storicamente dallo sviluppoi autonomo della rivoluzio-ne pbfpolare ciñese, viene incoraggiata dagli avenimenti piü recenti ed, in particolare, dal carattere l.imitato delT-intervento di Pekino in Corea e dalla stessa insólita, liberazione di prigioni-eri. americani da parte delle truppe cinesi. E’, d’altra parte, necessario che le altre potenze interessate si rendano conto dal fatto che un accordo con Pekino dovrá puntare piü lcintano, e soddisfare anche gli interessi politici cinesi, meno locaii di quelli coreani. Sará, tra I’altro, necessario assoc.iare la Nuova Ciña alia preparazione del trattato di pace con1 il Giappone, dándole il suo posto nella commissio-ne per TEstremo Oriente di Washing-ton, e nel Consiglio Alleato di con-trollo di Tokio. Queste sono iper, il governoi degli Stati Uniti, decisión! estrenuamente gravi e delicate, ma é ch.iaro che Washington non potrá elu-derle ancora per molto tempo. La diffidenea. política delle potenze occidental! nei confronti della- poirtiea egem,onica idielTUnione Soviética, se mantenuta nei confronti) di un popolo che ha portato a termine la sua rivo-luzione per la libertá e l’imdipenden-za, diviene antistorica e ti.picamente reazionaria-, nell’esclusivo interesse della política imperialista dei circoli piü .reazionari del capitalismo inter-nazionale. E’ ormai urgente ed1 inevi-tabile, per tutti, distinguere nettamente tra 1.a política del Cremlino e la lotta che conducono, per la loro dell'A. V. N. O. J. abbia osato opporsi con tanta decisi-one a tutti gli impërialismi, veda qui il primo concretizzarsi di tanto coraggio e nella fedeltà alla scienza di Marx e Lenin il principio motore della difesa dei minacciati interessi dei proletariato mondiale. Nessuna meraviglia dunque se oggi la Jugoslavia tiene testa a tutte le difficoltà provocate dalle forzp brütali dei pa-esi cominformisti e che si possotlo riassumere nei seguenti termini: blocco economico, calunnie,- minacce, provocazioni e dimostrazioni a ma-no armata. Questo ha potuto impres-sionare solo i deboli e gli speculato-ri. Non perd il popplo che costitui-sce una forza veramente sana e che non ha niente a che fare con le fa-migerate «forze sane» a cui gu strom-bazzatori cominformisti amano ri-volgersi per «abbattere la cricca di Tito». A questo proposito possiamo anzi dire che ulteriori prove concrète le calurinje più vergognose, i proces-si in sérié, il baratto delle aspirazioni nazionaii e social! di interi popoli — hanno messo nella giusta luce le gravi deviazioni dei dirigenti dell’URSS, contribuendo a rafforzare maggior-mente l’attaccament0 dei nostri popoli alla propria lotta di liberazione ed alla nuova realtà politica e sociale creata con eroici sforzi. Non solo, ma questo stato di cose ha fatto della nuova Jugoslavia un fermo sostegno alla lotta dei proletariato internazionale nel suo inelut-tabile cammino sulla via dei pro-gresso, centro di ammirazione dei popoli di tutto il mondo. , La popolazione dei nostro Circon-dario, corne quella delle rimanenti regioni della Jugoslavia, célébra questa sua festa con un attivissima bilancio dei lavoro svolto per ren-derle onore, essendo e rimanendo le sue aspirazioni, fino alla loro piena realizzazione, quelle della Lotta di Liberazione sancite dalla decisione dei nostri popoli .di vivere nel pro-prio stato popolare fratelli uguali e liberi da ogni forma di sfruttamento. POLITICA indipendenza e iperf una vita migliore, tutti i poipoli oippressi e colonial! Chi non comprende questa realtá storica dell’epoca nella quaie viviamo, é de-cisamente nel campo del piü gretto ed incomprenfiivo reazioinarismo feu-dale. R. F. I consign dei pnitor (Continuazione dalla III. pag.) nella nuova societá lega tutte le ge-nerazioni e tutti i ceti di lavoratori. E’ logico quindi che siano abolite le punizioni umilianti e tutta quella catena di costrizioni che fa di un alun-no un automa, ma è logico d’altra parte che Talunno apprenda che nella societá vi sono degli obblighi ol-tre ai diriti, cosí per loro come per. gli altri component! della societá stessa. Deve svilupparsi in lui perció il senso della responsabilité, non solo di fronte agli altri, ma anche di fronte a, sé stesso: il che deve risultare col tempo un tutt’uno. L’alunno, dicevamo, non fe piü avul-so dalla vita: ha piü libertá di os-servarla ed, in un certo senso, di vi-verla, nonché di educarsi a contatto con la realtà. Con ció perO la Scuola non puó piü essere tutto il suó mondo: questo fe un concetto ormai chia-ro alia maggioranza. Ecco allora che la famigla diventa per forza di cose parte integrante dell’ambiente educativo, cosí come pure il collettivo della classe, ed in genere dei coeta-nei, ch edeve vivere giá di vita propria, organizzato in modo appropriato. E qui sorge il problema centrale del processo educativo moderno: puó l’alunno essere educato in maniera differente dai genitor! dal maestro e dal collettivo? E’ troppo facile comprendere che questo non puó essere! Le fratture che sorgessero per questo motivo nei primi anni di scuola porta-rebbero piü tardi a conseguenze delete-rie e di ció i genitori si rendano ben conto. L’alunno non puó e non deve sentirsi responsabile in un modo verso la Scuola, in un altro verso la fa-miglia ed in un terzo verso ii collettivo. Pur esistendo un evidente margine di differenziazione tra queste responsabilité (che peró non puó diventare mai una frattura!), la linea da seguiré deve essere única. Ecco perché è necessaria la piü stretta col-laborazione tra Scuola, Casa, collet-tivo e, se è il caso, la Casa dello študente o la Casa giovanile: questo fe li compito ed il dovere morale principale che la generazione matura deve sentiré versa la generazione dei gio-vani e verso tutta la societá: non di-mentichiamoli. Da quanto detto apparirá chiara la somma importanza che rivestono le riunioni ed i Consigli dei genitori. Dobbiämo elevare la loro autorité, giá conferita loro per legge, farne un organismo vivo ed efficiente se vogliamo che i nostri figli divengano dei cittadîni coscienti e laboriosi. Direttore responsabile CLEMENTE SABATI Stampato presso lo štabi! tipograf. «JADRAN» Capodistria Pubblicazione autorizzata