UT ORGANO DELL'UNIONE ★ SOCIALISTA DEI LAVORATORI iC .C VČ loöOi1 ,'C'SS oo 95 X* 9*3 y *95 5o XXXoo $ I! C OC 9X 595 v 9* <9 X o> jOW» <5w?59x Martedì 11 agosto 1953 I Ni® SI li wjy U 1 i ilipli IMI 1 IJ LO Uf Wm Anno VI* - No. 30? Bl; li 11 II ■ 11 jh Hr H 1 B fjf Ili fi Prezzo: 5 din. - 20 lire Redazione - Amministrazione I mmì ■! 1 ■ 1 i 1 li BRI ■ 1 8 B 11 m ABBONAMENTI: CAPODISTRIA T.L.T. Zona Jugoslava e R.F.P.J. Via Santorio 26 - tal- 128 * annuo din. 250. semestr. din. 130 Spediiione in c. c p. ★ CI SAREMO TUTTI... Foche settimane ancora ci separano dal grande raduno di Okroglica. Il ritmo dei praparativi comincia a diventare febbrile. Sarà veramente una degna celebrazione del decennale della nostra Insurrezione, «Ci saremo tutti» — affermano gli ex combattenti ed i membri dell’U-nione socialista, nelle riunioni della loro organizzazione di base. «Ci ritroveremo tutti dopo dieci anni, compatti, uniti nella stessa fede e negli stessi ideali, come allora. Impegnati nella continuazione della stessa lotta, ad un livello più alto, uopo tante gigiantescne vittorie*» Ed assumono nuovi impegni, perchè c’è molto lavoro. Diecimila persone dei nostri due distretti vogliono essere presenti a Okroglica. E bisogna raccogliere le iscrizioni, organizzare i trasporti, ricostituire le brigate. E’ una prova impegnativa per ogni membro dell’Unione socialista. Ma sapremo farcela. In molte occasioni abbiamo avuto la prova delle capacità organizzative, della vitalità della nastra organizzazione. Nessuna), che desidera sinceramente essere presente alle celebrazioni del 5 e 6 settembre a Okroglica, dovrà rinunciarci per insufficienze organizzative. Un’altra cosa è per quei che non «sentono», che sono estranei allo spirilo di Okroglica. Quelli non li vogliamo. Perchè Okroglica è un simbolo, il simbolo (iena nostra gloriosa epopea, la rievocazione, dopo dieci anni, della più grande data di tutta la storia del popolo, della nostra regione. Vi è un’altra data più importante, più decisiva, nella storia del nostro popolo, del popolo lavoratore MOSCA — Alla riunione del Soviet Supremo, il premier russo Ma-ljenkov ha dichiarato che l’Unione Sovietica è in grado di produrre la bomba ad idrogeno. Nei circoli occidentali la notizia è stata accolta in gran parte con scetticismo e incredulità. SEUL — U'ondaba di epurazioni ha investito le alte sfere dello Stato e del partito operaio nella Cor rea del Nord. Tra gli epurati, figura anche l’ex ministro degli e-steri del Governo di Pyongyang. Nove personalità sono state fucilate. TUNISI — In tutta la Tunisia si nota una ripresa dell’attività terroristica dei gruppi nazionalisti. Due notabili, noti come filo-francesi, sono stati oggetto di attentati. Le autorità francesi hanno rinforzato il servizio d’ordine pubblico. BELGRADO — Il capo del Partito laburista britannico, Clement Attlee, ha terminato il suo viaggio nel Montenegro ed è rientrato a Ra-gusa. Nel Montenegro si trova attualmente anche il capo dell’ala sinistra laburista, Aimerin Bevati. FIUME — Si è concluso a Fiume un accordo tra i rappresentanti indonesiani e i sindacati marittimi jugoslavi, secondo il quali ufficiali della marina mercantile jugoslava si recheranno in Indonesia a istruire i quadri marittimi indonesiani. della nostra regione, di quella del-18 settembre 1943? No, non c’è! In quella prima decade di settembre, con le armi in pugno, il nostro popolo ha spezzato ogni catena, ha iniziato a fare da solo la propria storia, aprendosi la via verso il socialismo fra le macerie del vecchio mondo, distrutto col suo slancio rivoluzionario. JEd era tutto il nostro popolo^ con la classe operaia in testa. E ci guidava l’eroico Partito comunista della Jugoslavia, ci guidava il compagno Tito, incarnazione della nostra fede, dei nostri ideali, delle nostre aspirazioni. Neppure un attimo di esitazione, in quel giorni. Italiani e sloveni, tutti, dall'Isonzo ed oltre in su, come un sol uomo siamo accorsi nelle file dei partigiani jugoslavi, ci siamo inclusi nel grande movimento di liberazione dei popoli jugoslavi. Perchè era il nostro movimento, espressione delle nostre naturali asp razioni, di lavoratori, di democratici, di progressisti. Oggi, a dieci anni di distanza, ripensiamo con orgoglio ai giorni dell’insurrezione popolare, all’inizio della nostra liberazione. Dal sangue dei nostri Caduti, dai sacrifici e dalle sofferenze di tutto il popolo è sorta l’alba della nuova era. Assieme a tutti i popoli della Jugoslavia, conseguiamo giorno per giorno nuove vittorie nell’edificazione socialista. Senza un attimo di sosta, dopo aver liberato- con le armi in pugno il Paese, siamo passati d’assalto alla ricostruzione economica e sociale, contando soloi sulle nostre forze, preoccupati continua-mente di difendere la nostra indi-pendenza e l’integrità del Paese, pronti ad insorgere contro chiunque tentasse di opprimerci nuovamente. , Per questa lotta dei nostri popoli ci siamo conquistati un grande prestigio nel mondo e specialmente agli occhi della classe lavoratrice che vede sempre più chiaramente la giusta via per il raggiungimento dei socialismo, ehe non può essere quella indicata dai dirigenti sovietici che hanno tradito la causa del proletariato internazionale sino al punto di macchiarsi dei più orrendi delitti, sparando sui lavoratori di Berlino* socialismo siginr.ca democrazia operaia, significa gestione operaia delle imprese economiche, significa autogoverno comunale. Su questa via ci guida la Lega dei comunisti Jugoslavi. Rafforziamo ulteriormente la democrazia socialista, la gestione operaia delle fabbriche e l’autogoverno comunale! Questa lotta è la continuazione di quella iniziata dieci anni fa. Preparandoci alle celebrazioni del X anniversario dell’insurrezione, non possiamo dimenticare i compagni che allora erano con noi e sono oggi divisi da ingiusti confini. Essi hanno combattuto assieme a noi per gli stessi ideali, per la stessa meta. La raggiungeranno, perchè non li abbandoneremo mai. Sono parte di noi, della nostra comunità, della Jugoslavia socialista. Lo sappiano gli oppressori di ieri e gli intriganti politici di oggi. L» storia si snoda per vie tortuose, ma una mela storica chiara, un diritto storico indiscusso, si consegue, prima o poi. E’ in questa atmosfera di fede e di lotta continua per il progresso, che ci prepariamo alle celebrazioni di Okroglica. Per questo ci saremo tutti, con le nostre bandiere rosse, con i simboli della fratellanza, con la fede socialista. m. a. LA MANIFESTAZIONE DEI VIGILI DEL FUOCO A S1CCIOLE Neghiamo agii imperialisti di Roma il diritto di rivendicare la nostra terra Nel quadro dei preparativi ohe si svolgono nel distretto di Capodistria in vista delle celebrazioni del decimo anniversario dell’isurrezkme del popolo del litorale, nella località di Sicciole ha avuto luogo domenica una grande manifestazione alla quale hanno partecipato oltre 2500 persone. Ai presenti hanno parlato il compagno Rado Pišot-Sokol, a nome del Comitato Distrettuale dell’Unione del Sindacati e *il compagno Mario Abram, Abram ha ricordato le comuni lotte degli sloveni e degli italiani di queste terre contro l’oppressi one fascista. «Con il plebiscito di sangue, italiano sloveno — egli ha detto — abbiamo proclamato dinanzi a tutto il mondo la nostra volontà di appartenere alla Jugoslavia socialista. In questa lotta, durante e subito dopo la guerra, i lavoratori italiani ci appoggiavano. Solo in seguito si cominciò a contestare questo nostro di-" ritto e questa nostra aspirazione. Ce il COMITATO LEGISLATIVO DELL’JtSSEMBLEfl fEMBALE IL PROGETTO DI LEGGE sulla procedura penale diocesi fiumana. Sono intervenuti, come ospiti, il rappresentante del comitato popolare cittadino di Fiume e di quello dell’U. S. L. Don Zitta Kereč parroco di Jelenje, ha svolto la relazione sull’attività e sugli scopi delTassociazione,, proclamando che, oltre a risolvere i propri problemi clericali, i sacerdoti devono dimostrare anche il loro a-more verso la patria. E’ stata Ietta anche la relazione sulle assicurazioni sociali, il cui progetto è stato già discusso nel comitato promotore centrale e sul quale i sacerdoti presenti hanno fatto alcune osservazioni, decidendo di affidare ai membri del comitato centrale il compito di redigere il testo finale e di stipulare raccordo, possibilmente, nel corso di questo mese. I sacerdoti stessi hanno discusso pure sulla punizione di alcuni membri del comitato promotore da parte dei vescovi. Dopo aver citato alcuni esempi concreti, essi hanno concluso che tali punizioni soho contrarie alla legge e ai canoni dei diritto canonico. Il progetto della nuova legge sulla procedura penale viene definito negli ambienti legali delle varie repubbliche un passo significativo verso lo sviluppo della legislazione socialista. Si sottolinea sopratutto che i principi fondamentali cui si ispira il progetto di questa legge, offrono una piena garanzia che nel procedimento penale la personalità ed i diritti dei cittadini saranno assicurati parallelamente alia tutela degli interessi delia comunità, ili che è indiscussamente compito basilare della stessa legge in un paese democratico e socialista. Nella discussione sul nuovo pro-gettp, sono state formulate alcune proposte per la modifica ed integrazione di alcuni articoli allo scopo di accordarli alle finalità generali de legge RIUNIONE DI SACERDOTI CATTOLICI A FIUME Il giorno 7 corr. si sono riuniti a Fiume 25 sacerdoti cattolici, rappresentanti dei comitati promotori per la fondazione delle associazioni clericali nei settori di Segna, della li contestavano proprio coloro che avevano appoggiato la politica e la ■guerra imperialista di Mussolini. I muovi èspontenlti ■ li ràl’csp a risi on ism o italiano rivendicano il nostro territorio, perchè a Trieste e in alcuni centri della costa istriana vivono degli italiani. Perciò proprio noi ■italiani di queste terre neghiamo migli imperialisti d'i Roma il diritto idi rivendicare la nostra regione. Gon. piena coscienza abbiamo già scelto la giusta via storica del nostro sviluppo insieme a tutti n lavoratori jugoslavi, coi quali abbiamo lottato, vinto e iniziato l’edificazione del socialismo. Da questa via non ci allontaneremo. «'Nel mondo — ha proseguito l’oratore — i 'governanti italiani hanno sempre meno appoggio, ma persistono ugualmente nella loro arroganza. Vogliono tutto il territorio o almeno gran parte di esso. Per quanto ci riguarda, rispondiamo loro che non faremo un passo indietro. Troppi sacrifici ci è costato ciò clic abbiamo conquistato. Non siamo disposfi a rinunciarvi ani alcun prezzo. Qui è la Jugoslavia socialista n vi rimarrà. Possiamo discutere di altre cose, di Trieste, ma solo sulla base del rispetto dei nostri diritti. Essi fanno tanto chiasso at'orno a Trieste perchè sono incapaci di risolvere i loro problemi interni. «Diano la terra ai contadini, -ha esclamato il compagno Abram — diano i diritti ai lavoratori, limitino la strapotenza della ristretta cerchia di capitalisti ohe rodono la vita del paese. Poi poIremo comprenderei, come oi siamo sempre compresi con i lavoratori d’Italia » Il compagno Mario Abram ha quindi sottolineato le manovre ipoli ti eh ei, diplomatiche e ricattatorie dei governanti italiani nei confronti del problema di Trieste ed ha concluso. il suo discorso rilevando il significato della manifestazione nel quadro della celebrazione che si svolgerà a Okroglica, per ricordare la vittoria della nostra classe operaia sugli oppressori fascisti. IL GOVERNO PICCIONI NON RISOLVE LA CRISI POLITICA ITALIANA Oggi o domani il leader democristiano Piccioni, succeduto a De Ga-speri, renderà nota la composizione del nuovo governo italiano. Dopo le incertezze e la situazione caotica dei giorni scorsi, la crisi governativa ha travata una via d’uscita che ha però l’aria di essere estremamente provvisoria. Piccioni si è infatti assicurato in parlamento una stretta maggioranza con i voti democristiani, socialdemocratici, liberali e repubblicani, sulla base di un compromesso, di cui non si conoscono ancora i termini, che rievoca il fantasma del quadripartitismo e della politica di centro, condannata dal voto popolare del 7 giugno e dal voto della Camera del 28 luglio, e rinnegata persino da alcuni dei suoi autori, tra cui i socialdemocratici e i liberali. Fu proprio il deciso atteggiamento di questi e sopratutto dei social-remocratici contro ogni reincarnazione del vecchio centrismo, che fece fallire il tentativo di De Ga-speri e provocò la caduta del suo ottavo gabinetto due settimane addietro. Ora però, sotto la pressione L'ALAMBICCO Le eternimi e la ri Riteniamo doveroso e utile riprodurre in porte il quadro che il «Giornale di Trieste» nel suo numero del 4 corrente, traccia sul trattamento che, secondo le referenze del CLN dell’Istria, sarebbe stato usato ai. bambini del nostro distretto «che ebbero la «ventura di finire nelle co-ilonie in Slovenia». «I ragazzi sono rientrati visibilmente smunti per le privazioni, con gli abiti a brandelli, sudici e — come se ciò non bastasse — carichi di pidocchi e di altri parassiti. Per qualsiasi mancanza, anche insignificante, i piccoli ospiti venivano schiaffeggiati e presi a pedate dai loro sorveglianti, alcuni di essi (lettore attenzione! n. d, r.) si divertivano spesso a scottare i bimbi affidati alla loro custodia con il muzziiOone della Sigaretta. Erano queste le punizioni all’ordine del giorno ; ina ve ne erano altre, più stolte e più crudeli. Un ragazzo (naturalmente innominato «per non comprenxelhere lui e li genitori», come suona la frase di pragmatica n. d. r.) di Isola tl Istria venne legato con una fune e [gettato in un gelido torrente. E’ tornalo a casa con la febbre aha e in condizioni preoccupanti. Altro sistema di punizione ( meno male che Dante è morto, diversamente fra le sue bolgie infernali figurerebbe quella affidata per le torture degli, ituliani ai diavoli titini, n. d. r.J olii alcuni dei sorveglianti ricorrevano, era quello di legare i bambini ad un palo, per inaiffiarli (sic.) quindi con rovesci d’acqua gelata.» A nostro parere ogni parola e commento riuscirebbero superflui a convalidare la stupidità congenita dei giornalisti qualificati {Poltre Morgan poiché, oltre i genitori e i parenti dei nostri bimbi reduci dalle colonie in Slovenia, ogni abitante del nostro distretto ha potuto apprendere dalla loro viva voce l’ottimo trattamento e Ut cure amorevoli di cui essi sono stati oggetto. Vediamo invece come si presenta la situazione nelle colonie italiane attraverso il seguente episodio, messo in risalto, con tutti i particolari il giorno 4 corr. da un giornale che si stampa e si legge in Italia: «A lesolo dalla colonia Conte Frova di Oderzo, diretta da Tin reverendo, è fuggito giorni fa un piccolo. Si tratta di un ragazzo di «ette anni e mezzo, Paolo Ceeehinato di Enrico, figlio di operai di Mestre, fuggito nel pomeriggio del giorno 26 luglio e raccolto da una macchina idi turisti a molti chilometri da lesolo, poi da essi consegnato al Comando dei Carabinieri di Caorle. «Il bimbo era febbricitante e sul corpo presentava vari lividi. Superata la crisi di spavento, il bambino ha dichiarato che non voleva più rientrare nella colonia da dove era scappato perchè un inserviente lo picchiava forte. Chiesto per telefono alle varie colonie se qnalouna aves- se da segnalare la scomparsa di un assistito, poiché il bimbo non voleva dire da quale era scappato, nel pomeriggio del giorno seguente si presentava il reverendo direttore della colonia di Conte Frova di Oderzo con una crocerossina. Il piccolo veniva poi ritirato in serata dai gemiitoiri.i Anche qui ogni commento guasterebbe. Aitigliene "atlantiche,, Mesi, addietro — quando il baldo Rarulolfo lanciava i suoi severi «moniti» alla «tracotante» Jugoslavia — il «Giornale di Trieste», facendosi forte delle ricostituite poderose italico-atlantiche divisioni, invitava II nominato ministro della difesa «a rivedere i piani militari» poiché, a suo dire, «la Jugoslavia, dominata da un gruppo di megalomani, intèndeva fare della Zona B una catapulta di lancio contro l’Italia». Una convincente prova del buon uso che le divisioni atlantiche fanno dei loro armamenti, ci è fornita dallo stesso giornale che nel suo numero del 4 corr. scriveva: «In località 'Mairechina nel comune di Fosa un cascinale è stato letteralmente Spaccato da un proiettile di artiglieria sparato da una altura vicina durante un’esercitazione a fuoco dal dialo reggimento della Divisione «Folgore*. E così la «Folgore» ha ripetuto le sue antiche glorie. dei circoli reazionari e delTAzione cattolica, e forse d’oltre Atlantico, i social-democratici hanno ceduto. Hanno abbandonato la pregiudiziale anti-centrista, rinunciato alTaper-tura a sinistra e accettato il compromesso con la Democrazia Cristiana, permettendo cosi li rinnovarsi dello stesso equivoco politico che già tanto male ha fatto all’Italia. Su di essi ricade quindi la grave responsabilità di aver rinviato quella chiarificazione interna che il voto del 7 giugno esigeva, pregiudicato, almeno per qualche tempo, le ottime prospettive di rinnovamento che si sono aperte con le elezioni di giugno e permesso la formazione di un governo Ohe rappresenta la minoranza del popolo italiano e gli interessi di una ristretta cerchia di privilegiati. La provvisorietà della compagine governativa, presieduta da Piccioni, è però nella realtà della situazione determinata dalle elezioni di giugno, in quanto la base, del governo non è in armonia con l'indicazione data dalle eiezioni stesse. La soluzione attuale della crisi governativa non è la soluzione della più vasta ed importante crisi politica. La soluzione di questa può trovarsi solo in un nuovo indirizzo politico ed economico : o quello reazionario, sollecitato dalle caste dominanti, o quello di un salutare rinnovamento strutturale, chiesto da milioni di lavoratori e che, sul piano politico, si traduce in termini di spostamento verso sinistra. Il voto del 7 giugno è stato una chiara indicazione a favore di questo indirizzo. La condizione essenziale per la soluzione della crisi politica rimane quindi quella determinata dalla si tuazione post-elettorale : apertura a sinistra e varo di un programma ohe indichi la volontà di trasformazioni economiche e sociali, contro i gruppi privilegiati e a favore dei lavoratori. Non è importante sapere se l’apertura a sinistra giunge sino a Nenni o sino a Togliatti. Allo stesso modo non hanno senso politico le riserve sollevate dai social-democratici, dopo l’accostamento di Togliatti alle rivendicazioni politiche e soc.ali minime pre-xntate da Nenni, quali condizioni per assicurare al nuovo governo la «benevola attesa» dei socialisti. Il gesto di Togliatti poteva considerarsi .scontato. E’ di poche settimane addietro l’avvertimento del leader cominformista ad un giornalista inglese: «Se Nenni va a destra, io gii volo sopra e vado più a destra di lui». Parole queste che, a parte ogni altra considerazione, rivelano il profondo baratro di opportunismo in cui è caduta la direzione del cosi detto partito comunista italiano. Tuttavia considerare la manovra di Togliatti come fatale per l’apertura a sinistra, come hanno fatto i social-democratici, vuol dire in pratica favorire i piani delTAzione cat-. tolica, dei reazionari aperti e di quelli ohe stanino al coperto nel- la Democrazia Cristiana. L’errore di chi teme la manovra cominformista consiste nel considerare immobile il settore del PCI, dagli eletto-tratta- di un importante settore di ri alla direzione. Al contrario, si lavoratori in movimento e che, comunque, non va identificato co-n gli attuali dirigenti. Non è importante sapere cosa pensano’ Saragat, Nenni e Togliatti dell’apertura a sinistra quanto invece realizzarla con un concreto programma che deve rispecchiare la volontà di rinnovamento, espressa dalTelettorato italiano il 7. giugno. Ecco, sorridenti, Syngman Rhee, il minaccioso presidente della Corea meridionale e il segretario agli Esteri statunitense Foster Dulles, fotografati durante una pausa dei colloqui: per la conclusione del trattato di' assistenza degli Stati Uniti alla Corea dei Sud. A contromisura di questo trattato da parte nordista, si annuncia prossima la conclusione di un trattato analogo tra la Russia, la Cina di Mao e la Corea del Nord. Conclusione: la povera colomba della pace coreana dovrà fare salti di camoscio per volare in equilibrio nella strettissima gola chiusa da due pareti irte di baionette e cannoni. Diversamente finirà come questa vespa che, in via del Boschetto a Trieste, è finita sotto le pesanti ruote di un auto-pulman, per fortuna sefiza gravi con-seguente per le persone oppure, come l on. Attilio Piccioni che, nei suoi, tentativi per dare una direzione alla traballante navicella italiana, gràia vado al centro, vado al centro, mentre una pesante calamita, fatta di- tiare e di porpore, lo trascina sempre più a destra tra le braccia ilei blasonati partigiani dei Savoia. Disgraziatamente, qui si, vi sa-ranno gravi conseguenze Per il popolo italiano. L’arroventato clima che regna nella partito tra Bonn e Pankovo, in sostanza tra Mosca e Washington su prato verde dello stadio germanico, non accenna a calare. Dopò le dimostrazioni sono venuti i pacchetti. Gli americani li consegnano, assieme a migliaia di manifesti (come nella foto), agli abitanti di Berlino ovest, dove la polizia li requisisce per consegnarli ai disoccupati di, Berlino est. Sembra di assistere a una partita di tennis, ma chi ci. rimette è la pace e, in ultima analisi, il popolo tedesco. E mentre in Francia divampa spontaneo lo sciopero generale, nell’America centrale un’ennesima congiura di palazzo, in Indocina la guerriglia e nelle acque di Formosa i pirati rapiscono la nave italiana «Marilù», giunge alla stazione di Belgrado Clement Attlee, capo del partito laburista ' britannico. Nella stessa settimana è arrivato anche Aunerin Bevan, capo della sinistra laburista e venti figli dei caduti britannici che saranno ospiti del nostro Paese. Sono visite a’ie approfondiscono la pace e la fratellanza tra i popoli e che, assieme alle notizie sulla formazione delle commissioni, per l’esame degli incidenti alle frontiere jugoslave e ai messaggi di pace che provengono dalla terra di Pandit Nehru, danno un alito di speranza al semplice uomo della strada che non desidera altro che dedicarsi in pdee al proprio lavoro costruttivo. La pesca nel Capodislriano Condizioni di lavoro e di guadagno dei pescatori Formuli amo l’augurio «he, seguendo l'esempio di Isola, gl'i altri nostri enrti della pesca forniscano pro-■via di maggior comprensione nei confronti di questi nuovi pescatori. Per facilitare l’affilusso dei giovani alla pesca occorrerà rivedere se riimdiriizzo della nostra scuola, com-presa la scelta dei qiualdri, sia di più adatto alle nostre necessità. Infatti mentre la preparazione teorica della scuola corrispondeva, quella pratica s; svolgeva invece su bardie molto differenti dal tipo razionale qui in uso per cui i giovani non venivano addestrati a superare le difficoltà che avrebbero incontrato poi esercitando il loro mestiere sui nostri motopescherecci, di mole molto più piccola di quelli usati dalla scuola e richiedenti maggiore pratica del mare. Per quanto conceme la scelta died quadri necessiterà, oltre la scelta di giovani entusiasti per il mestiere del mare, anche che abitino e vivano in pirossimità della costa e ciò per evitare che il loro lavoro li costringa a vivere lontano dalla famiglia con tutti gli inconvenienti che ciò comporta. Diversamente essi incontreranno difficoltà tali da indurli ad abbandonare dopo breve tempo il lavoro come ai è verificato in parecchi casi. Infine occorre che i nostri equipaggi sappiano incoraggiare ed attirare i giovani in modo da facilitare il loro istradamento al maTe ed alla pesca. Il problema dei giovami pescatori, specie per quanto concerne la gioventù di nazionalità slovena, deve essere oggetto delle nostre cure per assicurare alla nostra pesca la muova generazione. Da quanto esposto in precedenza appare evidente che la pesca e lo sfruttamento del mare hanno ottime condizioni di sviluppo e in rapporto con ciò ci sono buone prospettive per il miglioramento delle condizioni dei lavoratori del mare. E’ doveroso però analizzare quali siano le condizioni odierne di questa categoria per poter meglio contribuire allo sviluppo di questa attività e per comprendere meglio la importanza di curare il rinnovo della manodopera peschereccia. La pesca estiva, ad esempio, è un lavoro notturno. Il pescatore lascia la costa in tempo per arrivare con le prime oscurità isul pasto della pesca, che dista in media tre ore dalla nostra costa, e che, aggiunte a quello del ritorno sono sei ore impiegate solo a tale scopo. H tempo necessario per l’illuminazione e quello per la manovra è raramente inferiore a sei ore, cosichè in realtà il pescatore rimane in mare dalle 5—6 ore del pomeriggio fino alle 5—6 del mattino e questo come tempo medio. Quando poi ritorna a riva, deve attendere ancora alle e-ventuali riparazioni delle reti e degli altri arnesi di pesca. Ne deriva che nel periodo estivo i pescatori hanno un orario di lavoro continuo e notturno che si aggira sulla me- dia di 12 ore. Le rimanenti ore della giornata sono appena sufficienti alle piccole riparazioni, al cibo, al riposo ed ai preparativi per la partenza. In questo modo, a differenza delle altre categorie di salariati, non resta loro il tempo di dedicarsi allo svago, alla cultura, oppure ad altre attività che possano arrotondare le loro entrate con lavoro straordinario, lavori nell’orto ecc. Si può obbiettare ohe il pescatore non lavora tutto il mese, ma sola-mente 16—18 giorni cioè il periodo dello «scuro». Ciò è vero, ma non bisogna dimenticare che in quei 16 —18 giorni egli raggiunge già l’orario medio mensile dei salariati. Senza contare che, per tenere in buon stato di conservazione il peschereccio e l’altra attrezzatura, per effettuare le riparazioni più grandi alle reti e le tinture delle medesime, la maggior parte dell’equipaggio limane occupato anche durante il chiaro di luna. Nel periodo invernale le condizioni di lavoro non mutano in meglio. La coccia impegna il pescatore per un orario continuo medio di 48 ore ogni tre giorni. Accennando di sfuggita ai disagi del mare ed ai suoi pericoli poniamo ora in evidenza le condizioni di guadagno del pescatore. Dato che l’operazione di levata del pesce è l’ultima fase del processo della pesca (a parte il ritorno in porto) i pescatori devono prima della levata investire quasi tutto il loro tempo di lavoro, cioè il loro sforzo fisico così pure il consumo dei vari materiali, al pari delle reti, dei carburanti, logorio dei motori ecc. Dopo aver consumato tutto ciò, egli o-pera la levata e, se questa è scarsa, realizza uno scarso guadagno, quando non sia nullo, tenuto conto che dal realizzo deve prima detrarre le spese materiali, i contributi sociali, la ammortizzazione ecc. Queste condizioni non trovano confronto neppure in quelle delle categorie di lavoratori soggetti agli elementi della natura : sole, pioggia, grandine ecc. come gli agricoltori ed i salinari. Ciò perchè i nostri pescatori hanno come loro unico introito Sa pesca, e necessitano quindi di un guadagno regolare mensile come gli altri salariati. Ne consegue che per quanto le loro entrate sono nelle condizioni dei salariati, invece per quanto conceme l’entità delle stesse sono soggetti alle condizioni di incertezza, dovute a cause naturali, al pari degli agricoltori e dei salinari. La differenza consiste nei fatto che se all’agricoltore va male una coltura eglJ può rivalersi Con le altre, ed in ogni caso può superare i periodi critici con le scorte che non mancano nell’agricoltura e la stessa cosa vale per i salinari che, quasi tutti, sono anche agricoltori. Questo confronto ci dimostra ohe i pescatori proletari sono una fra le categorie di lavoratori le cui condizioni sono attualmente più critiche. Sorge ora la domanda: possono queste condizioni essere migliorate e così pure il loro guadagno? E la risposta è affermativa. Infatti questa categoria di lavoratori ha tutte le possibilità di aver migliorate le proprie condizioni purché si segua un critero economico ed è per questo che abbiamo messo in luce le loro attuali condizioni. Come queste possono essere migliorate — cosa di cui gli organi del popolare già si occupano — tratteremo al prossimo numero. Ex coÉaltenti della brigala GARIBALDI - TRIESTE ila FONTANO! del battaglione ALMA VII dei reparti GAP.delleformazionidella divisione Natisonel INVIATE IL VOSTRO INDIRIZZO E QUELLO DI ALTRI CUMFAONl, U1A’ COMBATTENTI DELLE SOPRAINDICATE UNITA’, AFFINCHÉ' POSSIATE RICEVERE IN TEMPO, VOI E LORO, L’INVITO DI PARTECIPARE, INQUADRATI NELLA BRIGATA TRIESTINA, ALLE CELEBRAZIONI DEL X ANNIVERSARIO DELLA COSTITUZIONE DELLE BRIGATE DEL IX CORPUS. SCRIVETE: AL COMANDO BRIGATA TRIESTINA PRESSO RADIO CAPODISTRJA CAPODISTRIA CWU1ETTE LA PREPARAZIONE DEL FESTIVAL DELLE BRIGATE 6» IMI GIORNI PER LE ISCRIZ1PHI Quattro treni speciali muoveranno da Piedimonte per trasportare a Nuova Gorizia i partecipanti del distretto di Capodistria In tutte le località del distretto fervono con ritmo sempre più accelerato i preparativi per i festeggiar menti dei decennale delle Brigate partigiane del Litorale. In ogni centro sono stati formati dei quartieri generali che s’interessano dell’iscrizione dei partecipanti alla manifestazione di Okroglica, della raccolta di materiale documentario della lotta partigiana, di fondi per l’erezione di monumenti e lapidi in memoria di caduti ecc. La campagna di iscrizioni è già iniziata, anzi fra comune e comune sta sviluppandosi una gara d’emulazione a chi meglio e più presto realizza il proprio piano. Entro il 15 c. m. dovranno pervenire alla USPL distrettuale le Uste degli i-scritti. Dal capodistriano si prevede la partecipazione di circa 6000 persone, mentre dal buiese, con molta probabilità, ne interveranno oltre 2000. A Trieste poi si f ormeranno tre treni speciali che porteranno i partecipanti sino a Vogersko. La partenza da ogni località a-vrà -luogo il 5 settembre nelle prime ore del mattino. Raggiunta con gli automezzi la località di Podgorje, i partecipanti proseguiranno con treni speciali alla volta di Vogersko. Il prezzo -del viaggio d’andata e ritorno, con automezzi e per ferrovia, è di 150 dinari per persona. Ancora non conosciamo nei dettagli il programma centrale, ma e-gual-mente possiamo fornire qualche indicazione, i Ad Okroglica il complesso operistico dell teatro di Lubiana presenterà «La leggenda di Ohrid», le compagnie d’arte drammatica di Capodistria, Tolmino, -Po-stumia ecc. compiranno un giro artistico in -tutte le località partigiane. Anche il ricostituito gruppo artistico del IX Korpus, farà una tournée in tutte le località del litorale. Nella serata del 5 settembre si avrà un grandioso spettacolo pirotecnico, la proiezione di numerosi film di produzione nazionale ad o-pera dei cinema viaggianti, indi feste e balli popolari. Parteciperanno alla manifestazione il rinomato complesso bandistico di S. Lucia e quello orchestrale dell’APJ d iPortorose, poi altri complessi corali e bandistici, in tutto con 250—300 esecutori della nostra zona. In tal occasione uscirà anche un numero speciale del «Partizanski Dnevnik». Nell’ambito delle manifestazioni collaterali, si è svolta a Sicciole una festa popolare durante la quale i pompieri del distretto si sono esibiti in una esercitazione combinata. E’ stata quindi formata nella località una compagnia di vigili del fuoco. Nei gg. 16-25 e 30 agosto a Bertocela, Osp, Dekani, Maresego, Ko-stabona, Boršt, Lopar, Korte, i complessi corali e bandistici del CCP sloveno gareggeranno tra loro in esecuzioni musicali poiché i migliori verranno inviati alla manifestazione centrale. LE SESSIONI ORDINARIE DEI CPC I programmi 1954 agiTe e svolgere un'opera di chiarificazione politica tra la gente. Alcuni membri — hanno constatato le organizzazioni — difettano addirittura delila volontà di svolgere qualsiasi attività. Per questi membri è inutile la loro -ulteriore permanenza nelle file della Lega, anche se hanno tutti i requisiti per rimanere pure in seguito buoni membri dell'Unione Socialista. Con un maggiore contatto con la gente e ima maggiore attività politica, ci si ripromette di rafforzare le file della Lega anche con l’assunzione di nuovi membri. Anche nelle organizzazioni della Lega dei comunisti del distretto di Capodiistria si è iniziato lo studio della lettera del Comitato Centrale. Il Comitato distrettuale e gran parte dei Comitati comunali hanno tenuto a tale scopo le proprie riunioni in cui hanno dato l’indirizzo generale per lo studio della lettera ed esaminato la situazione politica e generale sui proprio terreno. In questi giorni il medesimo studio è stato iniziato anche nelle organizzazioni di base. NEUE ORGANIZZAZIONI DELLA L. C. J. DI BUIE E CAPODISTRIA LO STUDIO DELLA LETTERA DEL COMITATO Dopo la riunione del comitato distrettuale della Lega dei Comunisti del distretto di Buie e quelle dei vari comitati comunali, la lettera del Comitato Centrale della Lega dei Comunisti della Jugoslavia, e-manata nella sessione plenaria di Brioni, è stata sottoposta allo studio ed all’analisi delle organizzazioni di base del Buiese. Bisogna mettere subito in risalto l’impegno con cui tutte le organizzazioni della Lega dei Comunisti del Buiese si sono accinte a studiare la lettera e ad analizzare la propria situazione in base alle indicazioni contenuute nella stessa. Ci siamo intrattenuti con parecchi funzionari e dirigenti la Lega. Il parere quasi comune di tutti è che la lettera colpisce nel vivo e che si riferisce nella sua integrità anche alle deficienze esistenti nelle organizzazioni del distretto di Buie, benché sia stata fatta in base ai rilievi emergenti dalla analisi della situazione esistente in campo nazionale. Le organizzazioni del Buiese studiano la lettera in tre ed anche quattro riunioni continuative, nelle quali ogni tesserato della Lega analizza la propria attività personale e quella dell’organizzazione di base e formula proposte per il migliorar mento. Quando le riunioni di studio e di analisi saranno terminate, ogni organizzazione traocerà il proprio piano di lavoro, la cui esecuzione verrà controllata nelle riunioni successive. Le constatazioni alle quali la massima parte delle organizzazioni arrivano attraverso lo studio della lettera, riguardano principalmente il basso livello politico-ideologico e di educazione generale della maggioranza dei membri della Lega. Tale deficenza ne genera poi altre, che vanno dalla labilità delle proprie convinzioni all’incapacità di A ISOLA Ha avuto luogo mercoledì scorso, nei ’acali de’la Casa del Popolo di Is ola, la prima riunione comune del Comitato I opoUre della cittadina e di quello dei d’intorni. Com’è noto, i due Comitati erano stati iusi in uno solo nel quadro delle misure intese ad eliminare le manifestazioni di burocratismo. Il compagno Zlobec Emilio ha tenuto la prima relazione, a nome del Consiglio Economico, del quale è presidente. E’ seguita poi l’esposizione del compagno Benvenuti Mario, presidente del Consiglio per gli Affari Comunali. Questa seconda relazione ci è sembrata di più diretto interesse. Il Consiglio per gli Affari Comunali ha tenuto nel primo semestre di quest’anno 11 riunioni, il che dimostra che non è mancata la preoccupazione per il lavoro da affrontare. Gli obbiettivi portati a termine a tutt’oggi sono : la costruzione dell’ostricaia ; la regolazione di piazza Garibaldi, in considerazione anche del monumento ai Caduti che dovrà' sorgervi; la sistemazione della strada del cimitero, nonché Tampliamento dello stesso, ohe oggi si trova ad avere un’area raddoppiata; la regolazione del viale I Maggio, eseguita in gran parte con lavoro volontario. In via Zamarin, la strada che conduce all’ospedale, sono in corso i lavori di asfaltamento. Ripetiamo : asfaltatala, certi che la notizia sarà appresa con vivo piacere dalla cittadinanza. Il pessimo stato della strada, importante senz’altro per via dell’ospedale, era stato spesso oggetto di critiche e di mormorii. Devono ancora iniziarsi i lavori per l’adattamento della Casa del pioniere, la costruzione di un lavatoio pubblico-e il problema dei pozzi neri. Diciamo problema, riferendoci a quest’ultimo obbiettivo, in quanto qui era nato un vero e proprio problema i fatto di inciampi tecnici e perfino giuridici. Comunque, gli intoppi sono stati tolti ed ora la via è libera alla realizzazione. Con la fusione dei due Comitati, PER LO SVILUPPO DEL NOSTRO TURISMO HELL* OSCURITÀ9 DI PUNTA UM AGO SPLENDE LO “STEMARIS„ TUmUc ... ? .... La Capitaneria di Porto di Isola non provvede a ritirare seralmente la propria bandiera e a sostituire quella attuale già sbiadita da un anno di intemperie d"ogmì sorta? * * * .... si chiedono i gerenti dei negozi di commestibili piranesi, la direzione dèlia loro ditta non riconosce alcun calo o guasto per le merci consegnate nei negozi? Si vuol forse costringerli a rivalersi sui clienti? Nei giorni scorsi a Umago non si parlava che di ima cosa: dello «Stella Maris». Ad evitare ogni confusione, diciamo subito che non si tratta dell’albergo omonimo poi ribattezzato «Beograd», ma del nuovo locale sorto appunto in quei pressi. Umago è una cittadina turistica; meglio ancora: si avvia a diventare un grande centro turistico, forse uno dei più importanti della costa istriana. Con l’imponente mole dei lavori in corso nella cittadina, è divenuto normale, fatto quotidiano, parlare di nuove costruzioni. Non dovrebbe destare alcuna sorpresa ormai che per la strada o al caffè un crocchio di gente discuta di «volumi architettonici» o di «estetica delle sovrastrutture». Invece i discorsi che correvano sullo «Stella Maris» colpivano anohe il passante meno attento. Si parlava di questo locale — prossimo all’inaugurazione allora — adoperando aggettivi superlativi, nonostante contrastassero con la modestia del nome — «Padiglione» — applicatogli lì per li. E l’attesa della grande serata nella quale l’edificio sarebbe stato aperto al pubblico era viva. Ciò doveva avvenire sabato 1. agosto. Confessiamo di esserci recati all’inaugurazione con ima buona dose di curiosità, la stessa che si poteva notare negli animati gruppi di gente in cammino alla volta della Punta di Umago. Già da lon-tamto si scorgeva fra gli ulivi una radura illuminata a giorno, che far ceva prevedere un lussuoso locale. Luci e musica di solito si sposano nell’immaginazione col lusso. Giunti sul luogo, abbiamo dovuto constatare ohe il locale era superiore ad ogni nostra legittima aspettar tiva. La parola «lusso» non riesce a dare a sufficienza un’idea esatta, anche perchè spesso si accompagna al più pacchiano cattivo gusto. Qui invece ogni cosa, oltre che essere di gran pregio, è senz’altro! indovinata. Il corpo dell’edificio, niente affatto mastodontico, viene fatto di avvicinarlo alia sagoma di una grande nave, forse per via delle scale esterne che portano in terrazza. Già per quanto concerne le scale si nata in pieno il misurato e-stro che ha guidato la mano del progettista. Non ci sono «scalini» in senso classico, ma una specie di «tappeto» di cemento ohe s’alza leggermente con alcune ourve armoniose fino al piano della terrazza. Questa, circondata di eleganti bordi come se si trattasse della plancia di un piroscafo, ha in mezzo un’aerea tettoia che splende di luci al neon. Il piccolo bar, da una parte, rivela una preziosità di particolari che io fanno una scatola da confetti. Al piano terreno, un altro bar divide il ristorante capace di 200 coperti dalla sala dei trattenimenti. Inutile buttar già una filza di particolari: i locali si fanno semplicemente ammirare. La curvatura delle pareti esterne che serve a far posto all’jlngresso;| riesce un bel motivo architettonico anche per il ristorante e l’altra sala. E dappertutto sfarzo di luci e di cristalli: cristalli nelle ampie vetrate esterne, che sembrano addirittura pareti, e poi nelle porte e perfino nei tavolini, il colore ora tenue ora violento delle poltrone originali, nel contrasto con gli altri piani e le luci, crea un'atmosfera esotica e al tempo stesso riposante. Molto saggiamente i «servizi» sono t ti -dai locali riservati agii ospiti. Nella nuova costruzione dominano sovrani i motivi funzionali, che indicano come il progettista abbia messo in pratica i canoni della moderna architettura. La nota dominante è poi la semplicità, com’è comprensibile. Non c’è infatti neppure l’ombra di inutili quanto ingombranti motivi decorativi che non siano costituiti dal rapporto stesso dei volumi. C’è ancora qualcosa da dire sulla costruzione come tale, e cioè come si presenta il bar notturno, posto nel sottosuolo. Ma forse sarà meglio lasciarlo alla fantasia dei lettori. Perchè privarli del piacere della sorpresa, quando avranno voglia di farvi una capatina? Al banchetto inaugurale offerto alle maestranze dell’impresa «Napredak» che ha costruito lo «Stella Maris» in tempo di primato, c’era aria di festa. Ed era infatti una festa dei lavoro, come ha voluto rilevare il direttore del locale nel porgere il ringraziamento dell'Azienda alberghiera al collettivo della «Napredek» e agli organi dei Potere popolare per l’aiuto concesso. Festeggiatissima è stata la compagna Silović di Zagabria, la brava, valente progettista dei lavori. Musica e danze hanno allietato la serata: il nuovo locale era trionfalmente entrato nell’attrezzatura turistica della magnifica costa di Umago. Ogni notte alle 4 si spengono le luci e l’eco delle musiche si disperde fra gli ulivi. Altra musica e altra luce salgono allora dall mare vicino, il cui battito sulla scogliera saluta il nuovo giorno che si profila timido all’orizzonte. dei quali parlavamo più sopra, gli investimenti per gli affari comunali scino aumentati nel primo semestre di 4 milioni di dinari, così suddivisi: fontana pubblica a Corte, Casa dei Popolo a Settore e Casa del Popolo a Saleto. I lavori alla fontana isono in corso. Apertasi la discussione, sono state ■mosse delle critiche, ai Consigli del Comitato Popolare che mancherebbero di1 iniziativa. Tempo > addietro il lavoro era più accentrato, poi i singoli Consigli si sono trovati su un piano di maggiore autonomia. Questa non ha trovato pronta corrispondenza da parte di numerosi membri che, nonostante tutta la buona volontà di agire, sono stati spesso incerti e titubanti quando invece occorreva prendere delle decisioni. Altro punito molto interessante della discussione è stato il piano di investimenti per l’anno prossimo. I convenuti alla riunione hanno e-spesso il proprio parere su quelli che si ritengono i lavori da portare a termine nel 1954, indicazioni e consigli non sono mancati. Questo primo abbozzo di piano — se così si può dire — sarà ora messo in discussione nelle basi della USPL. Soltanto dopo rapprofondito esame delle masse, si giungerà alla compilazione della proposta definitiva da presentarsi agli organi del Distretto. A PIRANO Nella sua ultima sessione il Comitato Comunale della città di Pi-rano ha vagliato alcune proposte allo scopo di -formulare un programma di lavori che dovrebbero eseguirsi, nell’ambito della cittadina, durante l’anno futuro. Al primo posto di tale programma è stata inserita una vecchia aspirazione dei piranesi, mai realizzata, cioè la costruzione del mercato coperto per la vendita del pesce, frutta e verdura, macelleria e generi coloniali. Nella stessa sessione i consiglieri del comune di Pirano hanno inoltre formulato la proposita di sistemare ed asfaltare la strada principale che porta alla piazza Tartini, strada che, pur riparata, richiede tali lavori specie nella parte già occupata dalla vecchia ' linea tranviaria. Gli altri punti del programma figurano come segue: la canalizzazione nel rione di Marzana verrà ultimata, al campo sportivo di S. Lucia verrà costruito uno spogliatoio (anche questa è una impellente necessità), verranno eseguiti lavori di restauro al teatro Tartini e al cinema estivo, di manutenzione alle vie cittadine, mentre all’ex oratorio verranno sistemati un campo di pallacanestro, uno di pallavolo e di pattinaggio. Infine l’ultimo punto del programma riguarda la lavanderia e tintoria chimico-meccanica, i cui locali sono stati adattati anni addietro, ma per il completamento della quale mancavano i fondi per l’acquisto delle attrezzature. Speriamo che questa sia la volta buona e che anche a Pirano funzioni questo servizio indispensabile. Per quanto concerne il problema degli alloggi, abbastanza acuto a Pirano, il Comitato i ha formulato una proposta, la cui realizzazione dipenderà dalle disponibilità di fondi, per la costruzione di un caseggiato nei »pressi dell’albergo Metro-poi. Mentre nulla possiamo eccepire circa la costruzione di questo caseggiato, viceversa la sua ubicazione come programmata, non ci entusiasma affatto. Pirano rappresenta già il maggiore addossamento di case fra le cittadine della nostra costa e quel viale che la circonda è runico suo (respiro: perchè rubarle un po’idi sole in tanta ombra? Cominciare a chiuderlo sarebbe un delitto. Infine, affiancare ad un agglomerato di casette antiche un edificio moderno rappresenterebbe un pugno nell’occhio. Riteniamo molto più opportuno dedicare al progettato casamento1 uno spazio più indicato nella parte più moderna della città, sempre, nel caso venga costruito. ' CAPODISTRIA Si sono sposati questa settimana: Petrini Francesco, meccanico, di 22 anni e Grison Jolanda, di anni 23. Il loro esempio è stato seguito dal calzolaio Novacco Antonio, di 19 anni, e Stadina Maria. Tra le nascite registriamo quelle di Chicco Edda di Luigi e Lanza Nella ; Borei Daniela di Giulio e Pustetta Adel-ma; Juriševič Nadia di Luciano e Palčić Maria. ISOLA Normale movimento anagrafico. Si registrano due matrimoni, quello di Petelin Jože di 62 'anni, fornaio, con Jerebica Ivana di anni 46, e quello di Valente Giovanni, agricoltore di 54 anni con Cerovac, vedova Blažič, Giuseppina di anni 39. E’ nata invece a Montecalvo, Božič Marisa di Antonio e Miklaučič Francesca, mentre l’agricoltore Crmae Matija di 74 anni, è deceduto. Un incidente, che avrebbe potuto essere grave, è successo a Furlanič Emilio di Vanganello, che caduto dalla motocicletta, avendo, in velocità, cozzato contro un mucchio di ghiaia; ha riportato escoriazioni al viso guaribili in dieci giorni. Simili ferite ha riportato pure Benčič Rodolfo, di San Ganziano, il quale, mentre portava dell’acqua, è scivolato a terra. Invece Pibar Roz-ka, addetta alla colonia estiva slovena, mentre puliva i vetri delle finestre, ha infranto una lastra producendosi una ferita al polso. Ne ar vrà per venti giorni. PIRANO Nastro azzurro in casa di Venier Virgilio e Parenzan Lucia, per la nascita del piccolo Guido. Sono convolati invece a nozze il marittimo Petronio Odorico di 56 anni e Pi-tacco Maria di anni 51, ostetrica. Si sono uniti pure Stipančič Renato, studente di 23 anni e Repovž Milena maestra di 21 anni. Numerosi i decessi: Zennaro Virginio di 71 anni, calzolaio ; Cik, nata Pečar, Antonia di anni 78, casalinga ; Dijel-dum, nata Barič, Teresa di 59 anni ; Petronio, nata Brazzofolli, Lucia di 86 anni, casalinga. BUIE Come al solito, numerose le nascite. Si registrano infatti quelle di: Štrcaj Marino di Emilio e Dei-bello Scolastica; Sinkovič Giorgio di Renato e Kozlovič Noemi; Sain Edi di Gino e Palčič Maria; Lon-zarič Ideana di Attilio e Prodan Oli-via; Milani Antonio di Milani Flora; Scarabogna Angela di Scarabo-gna Giovanna; Paoluzzi Giorgio di Giordano e Savron Romana; Morgan Clara di Enrico e Pemič Anna; Svetina Nadia di Clemente e Braico Anna; Vuk Fiorenzo di Redento e Matelič Stefania; Bortolin Gigliola di Bruno e Marzari Maria ; Kozlovič Nevenko di Olivio e Smi- lovič Gioconda; Krebelj Lucia di Lino e Miani Fides, deceduta dopo un giorno. Si sono sposati: Krote Giovanni, agricoltore di 23 anni con Bucai Genoveffa casalinga di anni 20; Za-non Santo, barista, di 20 anni con Antonini Maria, casalinga, di 18 anni. Un incidente è toccato a Stančić Giovanni, falegname alla Proleter di Buie, il quale, cadendo dalla bicicletta, ha riportato contusioni varie. Pure il sedicenne Peroša Ivan è caduto dalla bicicletta e si è prodotto una ferita lacero-contusa al piede destro. VERTENEGLIO Novità? Nessuna. Da segnalare solo la solita baruffetta settimanale tra Angelica e la signorina Maria, le quali sono passate a vie di fatto, ma senza gravi conseguenze. CITTANOVA Calma assoluta e pace. Gli impiegati dello Stato Civile possono serenamente concedersi un periodo di riposo. Soltanto Favretto Angelina, dirigente alla fabbrica Dragogna, camminando, è scivolata, producendosi contusioni alla gamba destra. UMAGO Non si registrano decessi, mentre tra le nascite viene segnalata, a Monterosso, quella di Staper Ma-risa, di Giuseppe e Buršič Maria. Si sono uniti in matrimonio: Alessio Giovanni, agricoltore, di 28 anni, con Babič Nerina, casalinga, di 21 anni; Grando Pietro di anni 21, e-lettricista, con Maurič, vedova Du-dine, Maria di 23, casalinga; Marn ušič Ferdo d’anni 45, impiegato, Leggete e diffondete LANOSTRA LOTTA con Novačio Danica, dentista, di 43 anni. Tra gli incidenti invece segnaliamo quello occorso a Šoštarič Vera di 25 anni, la quale, trovandosi allo «Stella Maris» ha subito le conseguenze di un alterco fra alcuni giovani ; è stata colpita infatti alla schiena con una bottiglia. Ha dovuto ricorrere alle cure del medico, che la ha riscontrato contusioni alle vertebre. La piccola Cernotto A-driana di 8 anni, cadendo, si è prodotta un taglio al polso della mano sinistra. Ne avrà per una quindicina di giorni. Un infortunio sul lavoro è toccato invece a Vidonìs Francesco, da Comunella di 39 anni, mentre lavorava alla Vino Export, si è prodotto una piccola ferita alla mano destra. RADIO Ricco e per ogni gusto il programma odierno della nostra Radio. Per gli amatori della musica sinfonica, alle ore 11.30 la sinfonia n.3 in do maggiore per organo idi Camille Saint-Saens. Per coloro che si scambiano radiomessaggi augurali e che gradiscono determinate canzoni musicali, alle ore 12.00 viene trasmessa la rubrica «Musica per voi». Per gli appassionati della musica operistica, alle ore 20.00 saranno in onda il 1 ed il 2 atto della «Ma-non Lescaut» di G. Puccini. Coloro cui interessano le attualità e curiosità, potranno appagare il loro gusto ascoltando alle ore 21.30 il radiogiomale. Non manca infine, per chi voglia fare quattro salti in casa, anche se un poco tardi in verità, ossia alle 21.45, la musica da ballo. Domani, mercoledì alle ore 12.00 saranno in onda itinerari jugoslavi molto, interessanti per la conoscenza del nostro Paese e delle sue genti. Sempre domani, alle ore 20.00, potrete ascoltare il 3 ed il 4 atto della «Manon Lescaut» di G. Puccini. Giovedì, alle ore 18.30 la nostra Radio dedica mezz’ora all’angolo dei ragazzi, ossia ai più giovani suoi ascoltatori. Alle ore 20.00 saranno in onda le più belle canzoni richieste dagli ascoltatori della nostra Radio ed i loro messaggi augurali che incontrano sempre un maggiore successo. Seguiranno, alle ore 21.00, pagine scelte del «Tifone» del rinomato scrittore Conrad. Venerdì, alle ore 20.00, suonerà l’orchestra Lelio Luttazzi con i cantanti Teddy Reno, Serafino Bimbo e Giorgio Consolini. Seguirà, alle ore 20.30, la rassegna settimanale degli avvenimenti nel mondo del lavoro. Sabato, alle ore 20.00, potrete a-scottare una parata di orchestre, cui farà seguito, alle 20.30, una nuova serie di ricordi partigiani. Ricordiamo infine, per i vecchi e nuovi ascoltatori della nostra Radio, l’orario delle trasmissioni dei notiziari: Ogni giorno alle ore 6.15 (la domenica alle 7.15), alle ore 12.45, alle 19.30, ed alle 23.00. Inoltre ogni giorno, eccetto la domenica e il lunedì, viene trasmessa, alle o-re 6.45, la rassegna della stampa. CINEMA Ecco i films di questa settimana: Con la «Danzatrice di Marrakech, pellicola che allinea una serie di attori sconosciuti, siamo di nuovo riportati a quella particolare atmosfera del Marocco francese che ha fatto negli anni addietro la delizia dei frequentatori dei cinema suburbani. Non mancano, naturalmente, i Kepi azzurri della Legione straniera, le danze esotiche, le ballerine conturbanti, le straordinarie avventare. Il tatto pare fatto apposta per coprire, coi falsi splendori della cartapesta, la tragica realtà deH’infemo marrocchino e della Legione Straniera. «La mamma non torna più», vecchio film con tutti i soliti ingredienti di patetico e drammatico senza grandi pretese di Hollywood. Questo film ricade nella categoria di quei lavori purtroppo numerosi, che, da un po’ di tempo a questa parte, disgustano i frequentatori dei nostri cinema. Films vecchi, da pochi solidi, spesso commediole Insulse, quasi sempre assenti di genuina problematica umana, nonché del minimo pregio artistico. Un discorso contrario dobbiamo invece fare per «Vite vendute» del quale diamo la recensione in altra parte del giornale. STAVANO PER INVOLARSI IN ALTRI LIDI Tre processi per trasgressione delle disposizioni della VUJNA concernenti il passaggio della linea di demarcazione, sono stati celebrati la scorsa settimana a Capodistria. Nel primo è comparso quale imputato l’ungherese Reisli Mihailo, il quale, recidivo in materia di e-spatrio, tentava di involarsi per altri lidi e cioè a Trieste, motivo: in cerca d’avventare. E’ stato condannato a 8 mesi di carcere. Gli studenti belgradesi Klajić Ljubomir e Nemadić Miroslav, a loro volta, tentavano il grande passo per ... questioni amorose. Diffatti i due avevano intessuto una relazione con una ragazza, che rimase incinta, ed i due gagarini per cavarsela divisarono di scappare in zona A. Ma i graniciari si misero di mezzo e morale della favola: due mesi per ciascuno al fresco. Nell’ultimo processo sono comparsi sul banco degli imputati i tre fratelli Sošić di Albona, i quali volevano recarsi a Trieste in cerca di facili fortune, ma nei pressi di Krvavi Potok furano fermati dalle guardie confinarie. Il maggiore di essi, Luciano, è stato condannato a nove mesi perchè recidivo, Edi a 75 giorni di carcere, ed il minore del «fatidico» nome Benito è stato ammonito. FURTO CON SCASSO NELLA CASA DEL COOPERATORE Nelle tarde ore notturne di giovedì, ignoti sono penetrati nella casa del cooperatore di Bertocchi e, dopo aver scassinato un casset-tino, hanno asportato circa 70.000 dinari della locale società cacciatori, che costituivano parte delle quote incassate il giorno prima. Sono in corso le indagini. L'UOMO (OHM Avevo finito il lavoro prima quel giorno. — Mancano due ore per il pranzo — pensai — Andiamo a prendere un caffè espresso. — Chissà poi perchè, quando ci si rivolge la parola da soli, si parla sempre al plurale. Entrai al solito bar, ordinai il salito espresso. Un capriccio cne costa poco del resto, benché avessi in tasca il denaro per saldare uina rata della mobilia. Voltando un poco la testa, guardai di sfuggita il mio vicino, intento a sorbirsi anche lui un caffè. Ebbi subito la sensazione di averlo conosciuto, ed il mio cervello si mise in moto. Ah si, diamine, tre giorni prima ad una festicciola in casa di amici. Una conoscenza af-frattata del resto; m’era stato presentato è vero, ma avevo scambiato appena poche parole con lui, per semplice cortesia, e, naturalmente, non ricordavo più il nome. Ma anche lui mi aveva osservato, ed avevo di nuovo la sensazione che anche lui mi osservasse. Dovete sapere che ho una grande fiducia nelle mie sensazioni; ma ora mi trovavo un pò imbarazzato. — Dovevo salutarlo? Cercai di sorbire il mio caffè più lentamente possibile, nella speranza che l’altro se ne andasse, ma osservandolo appena appena con la coda dell’occhio, mi afferrò subito un’altra sensazione che mi fece agghiacciare, che cioè anche lui facesse la stessa cosa, forse con la stessa intenzione anche. Decisi di pagare ed andarmene, magari guardare l’orologio e fingere una grande fretta, in modo di uscire precipitosamente. Ma cosa avrebbe pensato l’altro? Poteva anche credere che non l’avessi visto, oppure che non l’avevo riconosciuto, ma avrebbe potuto anche benissimo intuire la verità. Mi pareva già di sentirlo con l’amico che ci aveva presentati; — Sai, ho visto quel tuo amico al bar, ma ha finto di non riconoscermi, perchè poi? Forse non gli sono simpatico. Sovente così si guastano dei rapporti che durano da anni, ed una amicizia che si credeva perenne e fortissima, comincia a raffreddarsi. No, non potevo assolutamente fare una cosa simile, era anche contro la mia coscienza di persona cortese e compita. Non c’era via di scampo. Dovevo salutarlo, ed in modo anche da riparare l’impressione spiacevole che poteva avere avuto di me. Niente orologio, dunque, e niente fretta, tutto il programma cambiato. Gettai giù l’ultimo sorso di caffè, e, con un piccolo sospiro di soddisfazione, mi appoggiai più comodamente al banco, voltando un i*»* il il- vicino. Proprio in quel momento anche l’altro alzò la testa, subito il mio volto si atteggiò ad un misto di meraviglia e di lieta sorpresa che doveva essere qualcosa di magnifico a vedersi. — Oh! Guarda ohi si vede, buon giorno, ma che lieta combinazione ! — Per un attimo, mentre ero occupatissimo a stringergli la mano, sentii, a dire il vero, un po’ di vergogna di me stesso. Così insistili perchè, accettasse un cochino, bevemmo i due cognac, e gnachino, bevemmo i due cognac, e trovammo qualcos’altro da parlare, poi lui volle assolutamente che ne bevessimo altri due. La faccenda cominciava a complicarsi, è da no- tarsi anche che non sono abituato a bere al mattino, ma lo facevo perchè pensavo che facesse piacere a lui. Non so quante consumazioni ordinammo ancora, la testa mi girava sempre più, ad una ripresa, per sorpassarlo, chiamai due bicchierini doppi di non so qual liquore, lui rispose con la proposta di due bottiglie di birra. Poi ricordo che mangiammo anche qualcosa e che tutto attorno a me traballava, e mi sembrava che anche il mio compagno barcollasse, illusione ottica naturalmente. Basta. Restai a letto tutto il giorno e tutta ila notte, ma necessitarono ancora due giorni per rimettermi completamente, avevo speso quasi tutti i soldi per la rata della mobilia ; mia moglie, di riflesso, subì una orisi di nervi e di fegato, unite ad altre complicazioni, che mi costarono due mesi di cure. I miei vicini, vedendomi ritornare in quello stato in pieno giorno, sparlarono di me per un paio di settimane, ed infine il mio amico, per l’amicizia del quale avevo causato tutto ciò, mi saluta appena appena, ora. L’altro infatti, di cui ancora oggi non so il nome, era quasi totalmente astemio, ed il mio amico è convinto che io abbia fatto apposta ad ubbriacarlo, in modo di dover rimanere due settimane a letto. Nanut Nello L’assistenza delle N. U. ai Paesi arretrati ha per principali obbiettivi l’organizzazione di una adeguata rete sanitaria L’attività sociale a Fiume FIUME, agosto. Ogni giorno che passa segna ùn nuovo successo di lavoro, dimostra che la città continua a svilupparsi e abbellirsi in tutte le zone, siano esse del centro che della periferia. Le imponenti cifre degli investimenti stanziati dall’Assemblea popolare o dalle singole aziende hanno permesso l’inizio di nuove clpere pubbliche che vanno dalla costruzione di nuovi alloggi, alla riparazione delle case, delle condutture idroelettriche, delle banchine portuali, delle scuole, ecc. Molte migliorie si sono fatte a Fiume per interessamento' del Potere popolare, che ha discusso e deciso in Assemblea tutte le più concrete proposte giunte dal basso e cioè dagli elettori nei comizi. Ecco quindi che balza spontanea all’evidenza l’importanza che*assumono i comizi degli elettori, che sono- le più efficenti leve che manovrano la vita pubblica economicamente e politicamente. Accanto ai comizi degli elettori, possiamo porre senz’altro le organizzazioni di base dell’USPL. Con l’attuale riorganizzazione, alla base dell’USPL si è rafforzata e l’unità operativa e quella organizzativa. Posto il dito sui punti più delicati e sanate certe situazioni, ecco che il novanta per cento delle organizzazioni della città hanno ripreso con lena la loro funzione. Prima vi sussistevano certi problemi. Si attendeva l’indirizzo del lavoro dall’alto dimenticando che proprio alla base si intravvedono e si debbono applicare le forme più adatte di lavoro ; alcuni comitati si perdevano nella formazione di com- Vademecum gastronomico mondiale E' INCREDIBILE LA QUANTITÀ' E LA VARIETÀ' DI CIBI DIVORATI DA UN CAPO ALL'ALTRO DEL MONDO.- LE COSE PIÙ’ ORRIPILANTI OGGETTO DI LAUTI BANCHETTI ••••••••!•••«•••(••»• L’uomo, a quanto possiamo concludere analizzando i dati e le cifre raccolte per stilare questo scritto, è un formidabile divoratore di cibi, e dei cibi i più strani. E’ stato constatato che un uomo! giunto all’età di 70 anni ha inghiottito dalla nascita oltre 20 vagoni di alimenti, vale a dire il carico completo di un treno merci. Infatti la dose necessaria di alimento per un uomo è calcolata a 3,200 kg al giorno. Un vagone porta normalmente 4 tonnellate e un treno intero 80 tonnellate). ora, moltiplicando i 25.530 giorni (che compongono 70 anni) per kg 3,200 ai giorno, si fa un totale di 81 tonnellate. E non ci venga a dire qualcuno : ma i bambini non consumano; neppure 3 kg. di cibo ai giorno. Risponderemo, per compenso, che il nutrimento solido e liquido dei marinai, dei soldati e degli operai raggiunge quotidianamente kg. 4,500. Colui che a 70 anni ha inghiottito,1 80 tonnellate di vettovaglie, è appena un mediocre mangiatore. Egli ha divorato una massa di cibo equivalente a 1.326 volte il suo peso. I cibi più comuni nel mondo(, e più consumati dall’uomo, sono il frumento, la carne, il latte e lo zucchero. 1 più comuni, diciamo, ma non i soli... Perchè l’uomo1 mangia i cibi più sirani. Chi viaggia molto si convince della verità di quel vecchio '•«••«»«»•’••••••••«••••••a •# C^LEJDOscOPi© DELUSIONI Il famoso scrittore americano Ernest Hemingway è giunto di recente in Francia. Un amico lo attendeva in Provenza e lo scrittore, prima di .andare a trovarlo, ha voluto passare da Parigi. La capitale francese lo ha senza altro deluso. «Che volete — ha commentato — era del tutto diversa da come l’ho descritta nei miei primi libri, senza averla ma: vista. Una smentita è sempre sgradevole». MA IL BACIO NO i- Durante la realizzazione di una scena del film francese «Les orgucil-leux» è scoppiato un tal pandemonio che per poco non pregiudicava l’intero lavoro della pellicola. L’attore Gérard Fhilipe si è rifiutato di baciare Michèle Morgan, come esigeva la parte. Il tutto perchè lui considera il bacio estraneo al mestiere di attore. Avvertito che qualcosa non andava fra i due attori, il produttore ha detto: «Sia lui che lei sono ragazzi in gamba. Si bacino e la smettano. Quando qualcuno gli ha spiegato che il diverbio era sorto proprio per questo, il povero produttore è svenuto. REGOLAMENTI Ecco cosa succede quando su una nave di guerra americana muore il gatto «mascotte» : 1 ) si riunisce una ‘ speciale commissione di tre ufficiali col compito di chiarire le ragioni della morte dell’animale ; 2) il comandante della nave comunica l’ora e le circostanze della morte del ;‘3 ||§gg§ gatto al comando superiore della marina ; 3 ) il «defunto» viene chiuso in uno speciale frigorifero fino al porto più vicino, dove avviene la sepoltura. Non si tratta di uno scherzo. Tutto questo è scritto nel regolamento della marina da guerra e la minima inosservanza può portare i trasgressori in galera. I PORCI AL BANDO I rappresentanti dei gruppi religiosi al Parlamento d’Israele hanno chiesto al Governo che venga proibito l’allevamento dei maiali nel Paese. Com’è noto, i precetti religiosi non permettono agli Ebrei di cibarci di carne suina. Il Governo si è trovato d’accordo con gli interpellanti, nonostante che il Ministro del Commercio abbia spiegato che l’allevamento dei maiali viene effettuato soltanto! in quei luoghi a popolazione di fede mista. 1 In Israele, dunque, i maiali «messi al bando sono destinati a scomparire. ;i i »••••* proverbio che dice: «Paese che vai, usanza che trovi». Noi troviamo ripugnanti i Cinesi perchè mangiano topi secchi salati e uova fradice; i Cinesi non capiscono come noi si possa mangiare burro salato e formaggio vecchio e puzzolente. I Siberiani amano il latte di cavalla, ma non assaggiano la lepre ritenendola quasi un gatto domestico. A noi piace la beccaccia, mentre gli Scandinavi ne considerano la carne malsana, perchè quell’uccello non ha gozzo. Molti francesi provano ribrezzo all’idea che si possano mangiare anguille; agl’inglesi fanno impressione disgustosa le rane e le lumache. Con l’andare del tempo noi diventiamo sempre più schizzinosi in fatto di cibi, ma i Cinesi, che debbono lottare con la carestia, mangiano qualunque animale che striscia, corra, voli o nuoti. Ai di nostri, le persone che mangiano scimmie marinate e arrostite sono più numeroso, di quelle che si nutrono di aringhe. La carne delle scimmie è bianca e succosa e si può facilmente confondere con quella di coniglio. La scimmia è un alimento prediletto dagli abitatori dell’America meridionale, della Cina, di Borneo, di Ceylon e dell’Africa occidentale e centrale. In queste ultime regioni gl’ndigeni salano le giovani scimmie e le condiscono ab-bondantemento con spezie; pòi le fanno cuocere in stufato e le mettono, col loto grasso, dentro un tegame ben chuso da un coperchio di argilla, ove le conservano, come una leccornia, per le grandi occasioni. Gli indiani delle tribù del bacino delle Amazzoni mangiano i millepiedi vivi. Humboldt, racconta di avere visto dei ragazzi tirare fuori da un buco, prendendolo per la coda, un grasso millepiedi giallastro, lungo 45 centimetri, e mangiarselo allegramente. Nel Guatemala le lucertole vengono usate per la cura del cancro. Cotte, piacciono molto agl’indigeni americani e soho un cibo prediletto degli abitanti delle foreste australi-ne. La carne della lucertola è bianca e ha un sapore analogo e quello del pollame. La lucertola salempen-ta della Guiana, che è anfibia e sgradevole al tatto, costituisce un cibo assai caro agl’indiani. Anche nel Dahomey, in altre parti dell’Africa e nella Cina si fa grande uso di lucertole. Gl indigeni del Sùd-A-r.ierica e dell’Africa occidentale si nutrono molto di grossi scarafaggi arrostiti. Le donne turche mangiano di frequente le blatte del tipo blaps sulcata, cotte al burro, credendole un cibo ingrassante. • I topi salati e seccati sono uno dei principali cibi dei Cinesi. Nel Bengala, nelTAfrica orientale, nelle isole della Polinesa milioni di persone si cibano di topi. Durante l’assedio di Parigi, essi furono venduti a caro prezzo. Nelle Indie occidentali si mangiano topi conditi con spezie. Sono preferiti quelli che crescono nelle piantagioni di canna da zucchero. Gl’indigeni del Brasile mangiano i topi, al pari degli Australiani, che li prendono con speciali trappole. Gli scavatori d’oro cinesi in California mangiano, come cosa ottima, cervella di top» con aglio e semi aromatici. II dottor Kane e il suo equipaggio, quando: furono a corto di vettovagliamenti durante la spedizione nelle regioni artiche, mangiarono i topi trovati nella nave. Il contrammiraglio Beaufort, durante la traversata sul Woolwich, trovò la sua nave gremita di topi. Volendo vincere ogni preconcetto contro questo cibo, ordinò che i topi fossero portati al dispensiere perchè li scegliesse e li facesse preparare e servire a tavola. Egli trovò che quei topi avevano un sapore molto forte, ma che, cotti immediatamente e arrostiti, con sale e pepe in abbondanza, i quarti di dietro non erano cattivi; ma il preconcetto fu più forte della realtà ; e nessuno degli altri uomini dell’equipaggio ne inghiottì un boccone senza fare il viso lungo e si ricordò per un pezzo del singolare banchetto offerto dall’ammiraglio ! !» . Il leopardo è buono da mangiare, se la bestia è giovane, la parte scelta bene, la cottura accurata. Lo si mangia dagli indigeni dei paesi do- La sua carne è molto nutriente e tenera. Alcune parti hanno un sapore simile alla carne di vitello, altre a quella di maiale. Il grasso ha un buon profumo, e il gusto dell’olio di mandorle dolci; alcuni bianchi del Queensland lo usano talora come surrogato del burro. La coda è molto grassa e usualmente si conserva sotto sale. Il dugong si trova anche negli estuari delle Indie occidentale c deil’America meriodio- Frank Stewart, scenografo inglese, ha inventato quest’elefante meccanico che è, come si vede, del tutto simile ai suoii fratelli della foresta. L'elefante «artificiale» ha in più il pregio di avere un buon carattere ve abita: l’Africa orientale, la Liberia, ecc. Dalla Rhodesia al Marocco, si mangia anche molta carne di leotne, che, nelle parti migliori, ha un sapore analogo a quello dei vitella. Molti considerano un ottimo cibo il dugong (cetaceo dell’Oceano Indiano), che i marinai chiamano «sirena» perchè la testa e il busto somiglianrt a quelli d’una donna. Esso raggiunge la lunghezza di 3 metri e mezzo, e la sua pelle ha 2 centimetri e più di spessore. missioni e sottocommissioni, il che naturalmente faceva deviare il lavoro dai giusti binari che sono quelli dell’attività sostanziale e collettiva del comitato. Niente formalismi, niente lavoro caricato sulle spalle di un paio di compagni (presidente, segretario, cassiere), ma specificità tesa all’elevamento politico-ideologico, alil’elahorazione di conferenze sulla situazione politica del nostro paese e su quella esistente all’estero ; attivizzazione della sede con mezzi ricreativi e nel contempo educativi (libri, opuscoli, giornali, scacchi, radio, ecc.), tempestività nel pagamento dei canoni sociali, discussioni proficue che consentano l’individuazione di eventuali deficenze locali e l’effettuazione idi varie azioni dirette a migliorare la vita cittadina. Mano mano che il tempo passa, notiamo che tanto le organizzazioni di base dell’USPL che i comizi e-iettorali sono sempre più frequentati e danno sempre maggiori risultati. Il solido lavoro alla base, la riorganizzazione territoriale di talune unità dell’USPL, l’orientamento dei comitati verso un’attività autonoma ed efficace, hanno dimostrato che tale procedere è senz’altro il migliare. Attualmente molti comitati e organizzazioni si fanno onore nell’attività pianificata. Tra gli altri i più capaci sono «Cittavecchia», «Scoglietto», «29 Novembre», «Ban-derono», «Cantrida», «Zamet», «Gennari», «Cosala» e «M. Rems». Nelle recenti riunioni i membri dell’USPL e gli elettori hanno discusso problemi della vita economica, quali il ruolo del commercio nel nostro sistema socialista, problemi comunali connessi agli investimenti, problemi dell’Assemblea sociale, imposte e tasse, ecc. I suggerimenti sono stati tanti e numerosissimi gli interventi ; segno palese che i cittadini vanno sempre più afferrando l’importanza dei loro ruolo determinante nella società. Oggi nuovi compiti stanno dinanzi ai cittadini e primo fra gli altri quello di potenziare i consigli di casa, rafforzandoli dove essi si presentano deboli, formandoli dove mancano. I consigli di casa sono tanto utili a tutti in quanto consentono, con l’attiva partecipazione degli inquilini, alla regolazione di ogni problema interno dell’abitato. Gli inquilini possono, così, denunciare eventuali trasgressori .all’ordine, individuare manchevolezze varie o fenomeni -negativi che si verificano nelle case; tutto cose che offriranno la possibilità di cancellare dalla vita pubblica tutto ciò che non va bene. Per ultimo, i consigli di casa disporranno del 50 per cento che viene versato da ogni cittadino per le manutenzioni degli stabili. In questo modo essi, che diretta-mente conoscono i problemi della casa potranno essere i più completi conoscitori di quanto bisogna fare in sua difesa. Ecco perchè l’attività sociale in seno alle organizzazioni di base dell’USPL, la partecipazione attiva ai comizi degli elettori, l’efficaoia dei consigli di casa, rappresentano le forze più salde e organizzate in appoggio al Potere popolare. Ed ecco perchè bisogna tendere sempre di più a dare alle masse la possibilità di farsi avanti nella lotta quotidiana per il raggiungimento di nuove vittorie nella produzione e nell’evoluzione dell’economia, fattori che daranno i frutti più attesi recando maggiore benessere alla collettività sociale. Ernest Hemingway, il famoso scrittore americano, ha ricevuto quest’anno il premio Pulitzer per il libro «Il vecchio e il mare» naie dove si ciba di erbe di mare e di fiume. * E’ strano come ai bianchi ripugni l’idea di mangiare dei gatti. Anche viaggiatori che hanno mangiato tigri, leopardi, giaguari non vogliono mangiar gatti, sebbene ne abbiano certo ingeriti a loro insaputa in qualche ristorante. Non vi è città europea che no)n possegga i suoi raccoglitori professionali di gatti, j (Continua in IV pagina) La cinematografia francese, una delle migliori prima dell’ultimo conflitto, è passata durante la guerra e negli anni successivi attraverso tutta una serie di crisi che la aveva gettata nel buio più profondo. Appena nel 1948 cominciano a riapparire indubbi segni di rinascita, che pai l’anno scorso, -ai festival di Venezia e di Edimburgo, si concretano nel bel film «Giochi proibiti» di Rene Clement. Ma c’è velluta la rassegna di Cannes, chiusasi tempo addietro, per riportare la cinematografia francese in prima fila. li presidente della giuria preposta all’assegnazione dei premi a Cannes, Jean Cocteau, e i suoi colleghi, si trovarono in una situazione imbarazzante quando si trattò, di assegnare tutti e due i «Grand prix» alla Francia. Ma quel ch’è giusto è giusto, e la giuria francese non sbagliò dando l’ambita segnalazione al film «Il salario della paura» e al cortometraggio «Criniera bianca». E’ del primo che vogliamo parlare. L’autore de «Il salario della paura» è Clouzot, il famoso regista di «Manon». Il soggetto è stato tratto da un romanzo di George Ama-ud. E’ la storia di un gruppo di europei emigrati al Guatemala e costretti, per vivere, ai più duri lavori. In un pozzo di petrolio è scoppiato il fuoco e per domarlo bisogna far saltare tutto con la nitroglicerina. Ma l’esplosivo bisogna portarlo' sul posto, distante 500 chilometri, lungo una strada disagiata, irta di buche e di pericoli. Basta un minimo sobbalzo del camion perchè si provochi l’esplosione. La società proprietaria dei pozzi petroliferi è disposta a pagare 2000 dollari il pericoloso viaggio, quan- to basterebbe cioè a imo di quei emigrati a lasciare quell’inferno e a farsi una vita altrove. Gli uomini tentennano, combattuti tra la paura e il miraggio di 'Un’esistenza migliore. Infine alcuni di essi si decidono ad accettare l’incarico. Qui comincia la tragica marcia. Gli incidenti non mancano e ad o-gni istante la spettro di un’orribile morte si para davanti agli occhi al- «I/ile MCtodulc» di H. G. Clouzot lucinati dei conducenti. L’uomo qui è a volta eroe e miserabile, vile ed audace. Vede nei compagni d’avventura i concorrenti che gli toglieranno il premio, e vorrebbe che saltassero in aria, poi teme che un fatto simile gli porterebbe sfortuna. In definitiva quel che domina è la paura, una paura che si è impadronita di ogni senso, di ogni sentimento e spesso rasenta la follia. Clouzot ha fatto gridare questa drammatica materia, l’ha fatta vibrare sulla corda esasperata del furore, dell’odio e deH’egoismo. Queste figure, pur nella loro profonda umanità, sono spietate, e la loro brama di arrivare anche a danno di altri suscita un senso d’orrore che pervade tutto il film. Lo stesso finale ha una grandiosità tragica e disperata, che ricorda quella celebre di «Manon» nel deserto. Come in «Manon» la vicenda si chiude con un urla di morte, anche ne «Il salario della paura» è la morte che ha l’ultima parola, l’unico superstite della spedizione, colui che incassa il premio, torna indietro con il camion ormai libero del pericoloso carico. La vita gli sorride. Lui pensa a Linda, l’amica che canta in un bar del mondo civile. Anch’egli canta, canta il camion sulla strada, tutto canta... Poi a una curva, il salto nel baratro. E nel silenzio del luogo selvaggio, la sirena intatta del camion lacera liana. Nel X anniversario della formazione delle Brigate partigiane del Litorale sloveno Nasce ii Governo popolare sul territorio liberato Già nel periodo elle va dal 22 luglio 1941 all’inizio di agosto del 1943 le Unità dell’Esercito Popolare di Liberazione per la Slovenia conseguono significative vittorie e rappresentano una forza armata che infligge gravi perdite all’occu-patore. L’esercito fascista che occupa gran parte del territorio sloveno è costantemente impegnato in azioni offensive che terminano con l’insuccesso ed in «rastrellamenti» che hanno come unico risultato l’incendio dei villaggi e l’afflusso di nuovi combattenti nelle file partigiane. La caduta di Mussolini (25 luglio 1943) e la oapitòlaziolne (8 settembre 1943) segnano il periodo di rafforzamento dell’EPL e del più vasto sviluppo dell’insurrezione popolare in Slovenia. In questo periodo si formano — particolarmente nella Regione Giulia (Litorale Sloveno) numerose Brigate e Distaccamenti partigiani nell’ambito del IX Corpus. Vengono liberati per intero la cosidetta «Provincia di Lubiana», fatta eccezione per la capitale, gran-parte del Litorale Sloveno e parte dei territori della Gorenska e Štajerska. Il Comitato esecutivo della OJF. della Slovenia intraprende immediatamente le misure per instaurar re il potere popolare nei territori liberati. Alcuni documenti parlano di quel periodo storico del popolo sloveno. Alla capitolazione dell’Itali a, a nome del Comando dei partigiani sloveni, Boris Kraigher, commissario politico e Frane Rozman-Stane, comandante, lanciano un appello al popolo: «E’ giunta l’ora di impegnare tutte le forze». Si proclama la mobilitazione generale di tutti gli Sloveni abili dai 17 ai 45 unni di età. Il proclama porta la data dell’ll settembre, dal fronte. A nome della O.F. firmano Boris Kidrič e Josip Vidmar. H 15 settembre viene emanata la decisione sulla creazione della Amministrazione popolare per il territorio sloveno liberato, la quale possiede 8 sezioni (ministeri.) Importante è la decisione emanata dalla O.F. circa l’organizzazione di un organo speciale del potere popolare per il Litorale Sloveno. Porta la data del 16. IX. 43. Marcia partigiana nella neve Dal 1 al 3 ottobre 1943, a Kočevje, si riuniscono i delegati del popolo sloveno, eletti democraticamente dal 20 al 25 settembre nel territorio liberato. Sono presenti 572 delegati, più le delegazioni della AVNOJ, del Comitato dell’E.P.L.J., dello ZAVNOH, del OC dèi PCJ, del Comando generale dell’E.P.L.C., del Comando dell’E.P.L.S., del F.F.A. e il maggiore Jones rappresentante dell’Esercito britannico. In questa riunione vengono gettate le basi del nuovo governo popolare della Repubblica Slovena e viene deciso di impegnare tutte le forze per la completa cacciata dei-l’occupatore. Più tardi, nel febbraio del 1944, alla storica prima assemblea del SNOS, viene decisa la fusione del Consiglio di Liberazione del Litorale con il SNOS, il quale funge da governo popolare per tutta la Slovenia. Con questo atto il popolo sloveno riconosce il sacrificio compiuto dai partigiani del Litorale e la loro lotta per la liberazione totale di tutti i territori sloveni occupati; riconosce la aspirazione secolare degli Sloveni del Litorale di unirsi alla madrepatria. L’atto è, in sostanza, la definitiva unione di tutte le genti e le terre slovene sotto un’unico potere popolare e nei confini di una Patria comune. IL VIA AL GIRO CICLISTICO della "SLOVENIA E CROAZIA Finalmente il via, e la carovana variopinta s’è mossa eia 1-uUiana per percorrere in mia settimana 1050 Km. La iprima tappa è stata contotta ad andatura infernale;: i 38.760 Km/ orari di media ottenuti dal vincitore Van der Weyden hanno prodotto una profonda impressione nell’ambiente sportivo nazionale. Già dalla prima fatica: olandesi, te-de|-«ehii e jbelgp, favoriti diobibligo, hanno voluto impegnar battaglia, e battaglila grossa eie sjtata. Pecca to che il bruno corridore della Scoglio Olivi abbia forato a meno di 1 km dal traguardo, altrimenti il vincitore sarebbe stalo un istriano, invece la disdetta, costituita da un miserabile obiod'0, gli ha impedito l’arrivo trionfale a Fiume. A VAM DER WEYDEN LA PRIMA TAPPA Vie, operoso sobborgo di Lubiana, decine di migliaia idi sportivi si son dati convegno per salutare i girini. La bandierina dello starter sè abbassata, e l’ottantina di partecipanti ha incominciato a pigiare allegramente sali pedali in direzione di Postiumia. Sembrava quasi una scampagnata domenicale idi una centuria di giovani, quando, ad un tratto, Nevio Valido s’alza sulla sella e, cren un poderoso strapipo, lascia indietro il gruppo. Forzando l’andatura, egli si distacca seimpre più, ma Mussfeldt e Van der Weyde, accortisi, eon un inseguimento senza respiro, riescono ad accodarsi al fuggitivi' ed in tre proseguono nella fuiga. L’andatura si aggira sud 39 Km/ orari, mentre nel grosso e o minugia [la selezione i n gruppi, gruppetti e le (gomme «'afflosciano. Viđali è a terra per la rottura della bici, Oreste Brajnik buca ripetutamente, gli altri, con il fiato grosso, linseguono accanitamente, ma il terzetto di testa divora chilometri su chilometri, accumulando diversi minuti di vantaggio. Bistrica: Valčić, e gli altri compagni di fuga si danno il cambio nel tirare; a 1 minuto un gruppetto idi sette corridori è in caccia, il grosso segue a circa 4 minuti. Dopo la vertiginosa discesa da Mattuglie, Valčić attacca improvvisamente e stacca i compagni di fuga; tutto solo, egli s’invola verso la vittoria finale, ma proprio dinanzi la stazione fora e viene raggiunto dal tedesco e dall’olandese, i quali si presentano da soli al traguardo finale. La volata viene vinta da Van der Weyden che regola alla distanza Mussfeldt. Terzo il polesa-no a circa 2 minuti, quindi frazionati igli altri. Grazie alla vittoria di Van der Weyden e del buon piazzamento di Plantaž, la squadra olandese assume il comando della classifica a squadre. Bisogna attendere parecchi minuti prima di vedere i corridori della Proleter, ehe evidentemente si son fatti sorprendere. Forse essi riservano le forze per le tappe più impegnative. Non bisogna però dimenticare che 8 minuti sono un bel distacco, quando si ha da fare con avversari del calibro di Plantaž, terzo classificato nei campionati mondiali su strada, dei dilettanti. Ottima prova di Della Santa nella [seconda tappa La seconda fatica del giro s’inizia con la semitappa a cronometro Fiu-me-Crikveniica di 36 Km. Contrariamente al pronostico che voleva vincenti igli specialisti della categoria e cioè olandesi e Belgi, ecco invece l’affermazione dello jugoslavo Petrovič ohe è riuscito a battere, Van der Weyde e Mussfeldt. Sdlverio della Santa ha pure condotto una gara accorta. Egli nella lotta contro il tempo, ha regolato la sua marcia con i corridori partiti prima di lui, ed ha mantenuto un passo (costante dosando sapientemente le forze, cosicché al traguardo è giunto 4. Del resto anche Lon-zarié non ha sfigurato terminando al 10 posto, Apollonio invece al 19. Čok avrebbe, potuto (conquistare un piazzamento migliore, [poiché aveva già superato diversi avversari, ma, contravvenendo al regolamento . dji gara, se messo sulla ruota di un o-landese facendosi pizzicare dalla giuria ohe lo ha squalificato. Nuova affermazione di Petrovič anche nella seconda semitappa Cri-kvenica-Abbaizia di Km 54, vinta in volata. Stavolta è à.l vincitore un volpone in materia, che, una partenza (da distanza, ha sorpreso tutti, acquistando una decina di secondi di vantaggio, da lui mantenuto resistendo al rabbioso attacco di Ghapuis (Francia), Thomas (Francia) e di Della Santa, classificatisi nell’ordine. Prendendo in considerazione il piazzamento dei singoli nelle due semitappe della tappa Fiume-Grikve-nica-Ahbazia di Km. 90 la giuria le (poiché sembra (siano in aria le (poiolrè sembra siano in aria IV reclami e punizioni), in base alla quale risulta vincitore Petrovič seguito da Mussfeldt a oltre un minuto. Al terzo posto il nostro bravo Della Santa. Dopo le (due semitappe di domenica è il tedesco Mussfeld che si 'trova a guidare la classifica, seguito da Van der Weyden e Petrovič. Della Santa, grazie al buon risultato, si è piazzato al 10 posto e Lonza-riè al 17. Nella classifica a squadre, quella del TLT (ha migliorato la sua posizione, passando dall’ottavo al sesto posto. LA III. TAPPA ABBAZIA—POKA—CAFÜU1STKIA DI Km. 214 ORDINE D’ARRIVO 1) Smeets (Olanda) in 6 ore 23’ 32” 2 ) Reitz (Germania) in 6, 24’46” 3) Della Santa (TLT) in6,24’53” 4) Apollonio (TLT) in 6,2516” 5) Van der Weyden (Olanda) in 6,25 16” 6) Petrovič (Jugoslavia I) in 6,26’21” .<) Mussfeldt (Germania) in 6,26’44” 14) Lonzarié (TLT) LA CLASSIFICA GENERALE ‘ 1) Van der Weyden (Olanda) in 12,12’ 03”; 2) Mussfeldt (Germania) ad 1' e 19”; 3) Petrovič (Jugoslavia I) a 2’S”; 4) Jennes (Belgio) a 4’ 52”; 5) Della Santa (TLT) a v 3”; 6) Keitz (Germania); 7) Smeets (Olanda) 8) Van Keersho-vhen (Belgio); 9) Apollonia (TLT); ! i ) Lonzarié (TLT). La squadra del TLT è passata al 'IV. posto nella classifica a squadre dietro all'Olanda, Germania e Belgio. ;__ s .............................. m LA SQUADRA DEL «PROLETER» ECCETTO BRAJNIK INCLUSO NELLA II. RAPPRESEN TATIVA NAZIONALE BREVI SPORT New York 9. — Durante una, manifestazione di 'atletica leggera, Bud Held ha lanciato il giavellotto a metri 80,41 stabilendo così la nuova misura mondiale della disciplina in oggetto. Il record precedente era detenuto dal finlandese Nilkannen, sin dal 1938, con metri 78,69. Gli isolani nel campionato interrepubbiicano? Promosso il Branik alla II lega, rimaneva vacante un posto per una squadra della R. P. della Slovenia nel campionato interrepubblicano. La federazione calcistica della Slovenia, nella sua ultima riunione, ha deliberato che tale posto sia occupato dalla squadra che risulterà vincente nei due incontri di qualificazione diretta che si disputeranno tra lo železničar di Maribor e l’Isola. Tali incontri avranno inizio domenica 16 c. m. quando l’Isola giocherà in campo esterno contro i ferrovieri di Maribor, mentre la parti- ta di ritorno verrà disputata domenica 23 agosto a Isbla. Data l’importanza della posta in palio, cioè l’ammissione alla categoria superiore, ci auguriamo che gli isolani facciano ogni sforzo per elevare ancor più il vessillo di Isola sportiva, rappresentando degnamente, nella prossima stagione calcistica, la nostra zona nel torneo di calcio sloveno-croato. Belgrado 9. — Le federazione calcistica jugoslava ha stabilito Che il 30 agosto avrà inizio il campionato di prima lega, quello della II lega il 13 settembre. Viareggio 10. — I pallacestisti della «Stella Rossa» di Belgrado si trovano attualmente in tournée in Italia,, ove disputeranno una serie di incontri con «Il Viareggio» rafforzato con due giocatori americani, quindi con il Siena. A Riccione gli Jugoslavi parteciperanno al torneo intemazionale di (basket al quale partecipano: la «Virtus» di Bologna, una squadra di Ausburg, ed infine una rappresentativa di nazionali italiani. Spalato 8. — Si è conclusa la conferenza calcistica internazionale di Spalato, indetta per trattare sulla necessità di elevare la qualità del calcio giovanile in Europa. All’unanimità i delegati hanno deciso di indire un torneo calcistico internazionale giovanile. Infine è stato formato un comitato permanente che comprende i delegati di vari paesi, e che si riunirà ogni quadrimestre. La Jugoslavia fornirà la prima coppa per il torneo giovanile internazionale. ORDINE D’ARRIVO DELLA PRIMA TAPPA LUBIANA — FIUME (128 Km) l)V»n der Weyden (Olanda) in 3 ore 14’ e 2” alla media dì Km 38.760 all’ora. 2) Mussfeldt (Uermania a 27"L 3) valćič (Croazia) a I’56”, 4) Framois (Belgio) a 4’9”,5) Reitz (Germania) a 4’48’, 6) Petrovič (Jugoslavia I) a 4’53”,7 ) Plantaž (O-(anda) a 5T”, 8) Debrun (Francia) stesso tempo, 9) Van Kherk-hove (Belgio) stesso tempo, 10) Descheemaecker (Belgio) a 5’23”. 19) Della Santa, 21) Lonzarié, 27) Apollonio, 31 Cok. j CLASSIFICA A SQUADRE I 1) Olanda in 9 ore 52” c 8/10,2, 2) Germania a 2’58”, 3) Belgio a 3’31”, 4) Jugoslavia 1 a 8’59”, 5) Croazia a 12’38”, 6) Francia a 15’26V. Saguatno con maggiori distacchi : Svizzera, TLT, Serbia, Slovenia, e Jugoslavia II. ORDINE D’ARRIVO DELLA II TAPPA FIUME—CRIKVENICA— ABBAZIA DI KM. 90 1) Petrovič (Jugoslavia 1) in 2 ore 29’47”, 2) Mussfeldt (Germania) a l’54”, 3) Dèlia Santa (TLT) a 1*55”, 4) Blondel (Francia) a 2’ e 18”, 5) De Bruyn (O-ianda) LA CLASSIFICA GENERALE 1) Mussfeldt (Germania) in 5 ore 46’38”, 2) Van der Weyden (Olanda) a 9 secondi, 3) Petrovič (Jugoslavia) a l’4”. COPPA JUGOSLAVIA / Metalac — Tekstilac 3-1 Slavlja — Hajduk 2-3 Tekstilac — Lokomotiva 3-1 Proleter — Hajduk (Zagab.) Orient — Quarnero 10-5 2-1 Slaven — Dinamo 0-6 Jedinstvo — Zagreb 2-0 Duga Resa — Šibenik 3-2 Branik — Nafta 4-1 Odred — Vipacco 4-3 Breve storia del calcio jugoslavo Parigi 7. — La Francia sarà rappresentata ai prossimi campionati mondiali di ciclismo su strada dal seguenti professionisti: Geminiani, Bobet, Darregatoe, Deledda, Lauredi, Mahè, Mallejac, Robič, Rolland, Tasseire Varnajo ed da un corridore ancora da designare. II Non si aveva ancora in Jugoslavia un vero e proprio campionato di calcio, quando la nazionale prendeva già parte alle Olimpiadi di Anversa. S’era nel 1920 e le notizie di quel confronto sono vaghe e incerte. Merita ricordata solo la partita con la Cecoslovacchia, persa per 7-0. Fu tuttavia una solida base di partenza poiché servi a dimostrare come si rendesse necessaria l’instaurazione di tm campionato vero e proprio. Nel 1922 venne disputato un campionato ancora allo stato fluido, al quale parteciparano il «Gradjanskii» di Zagabria, la «Ilirija» di Lubiana, il «SASK» di Sarajevo, lo «Hajduk» di Spalato, la «Jugoslavia» di Belgrado ed il «Backa» di Subotica. Si giocò col sistema di coppa ed in finale entrarono le squadre del Gradjanski e del SASK. Il primo incontro terminò in parità (1-1) e il secondo vide la netta affermazione del Gradjanski (4-2) che in tal modo conquistò il primo titolo di campione jugoslavo. Con il sistema di coppa si giocò negli anni 1923, 1924 e 1925, i cui campionati furono vinti due volte dalla Jugoslavia ed ancora una volta dal Gradjanski. Poi finalmente, nella stagione 1926—27, si ebbe ü campionato a solo andata che vide l’affermazione dello Hajduk. Ancora a solla andata si disputò il campionato 1927—28, vinto dal Gradjanski, e poi si passò decisamente ai due giorni di andata e ritorno nella stagione 1928—29, nella quale si affermava lo Hajduk. Alcune squadre e certi giocatori diedero una impronta definitiva al calcio jugoslavo, tanto che i loro nomi vengono citati ancora oggi, anche se la polvere degli anni trascorsi li ha un poco scoloriti. Tra questi club i più "importanti furono il Gradjanski di Zagabria, la Jugoslavia di Belgrado e lo Hajduk di Spalato. La formazione del Gradjanski sopratutto fu importante nel calcio di prima della seconda guerra mondiale, perchè fu come un messaggero jugoslavo all’estero, dove ottenne pure dei risultati molto probatori. Tra gli altri meritano citate le vittorie sul Club inglese Lanchester per 4 a 2 (allora gli inglesi èrano maestri nel mondo), sulla squadra militare ceeoslocacca per 7 a 0, sulla «Viktoria Ziskov» di Praga per 3 a 1, ed altri. Questi Organizzato dal N. K. Kladivar di Celje, si è svolto la settimana scorsa un torneo giovanile di calcio al quale ha partecipato pure l’Aurora di Capodiistria. Le squadre e-rano suddivise in due gironi e precisamente: il Rudar di di Trbovlje, Tekstilac di Varaždin, Rade Končar di Zagabria ed il locale Kladivar facevano parte del primo girone, nel mentre il secando girone era formato dalle squadre dell’Odred di Lubiana, Dinamo di Zagabria, Branik di Maribor e l’Aurora. Aurora — Odred Lubiana 1-0 (0-0) Subito dopo la sfilata delle squadre partecipanti al torneo, sono scese in campo le sopra citate squadre. L’Aurora parte di scatto ed inchioda gli avversari nella propria area, la mediana, con Mele, domina letteralmente il campo con lunghe sciabolate a destra e a sinistra. Infatti al 13’ del I tempo, su un bellissimo allungo di Ramami, l’ala destra Apollonio batte imparabilmente il portiere avversario. Galvanizzata dal successo, l’Aurora continua a premere onde arrontondare il punteggio, ma inutilmente. Il risultato di questa superiorità territoriale si concreta in quattro calci d’angolo e DA“ MILLE ED UNA NOTTE,. LA LAMPADA P ALADINO tre pali. Il secando tempo non muta fiso-nomia e l’Odred cerca il pareggio nel contropiede, ma la linea mediana dell’Aurora, ben coadiuvata dai difensori, allontana le sporadiche minacce. AURORA — DINAMO (Zagabria) 1-1 (0-1) Negli ambienti sportivi grande era l’attesa per questo incontro. Abbiamo avuto modo di constatarlo durante tutto l’incontro in cui lo sportivissimo pubblico di Celje ha caldamente sostenuto i giocatori capoldistriani, diventati oramai i suoi beniamini. Anche tra le file capodistriane e-ra grande l’attesa e non un segno di nervosismo si notava tra i giocatori, nel mentre nello spogliatoio si facevano i più disparati commenti e pronastici. La squadra della Dinamo, un complesso ottimo ed affiatato, parte guardinga tanto da lasciare l'iniziativa del giaco nelle mani dell’Aurora. Sembra che i ca-podistriani debbano passare da un momento all’altro, invece, a cinque minuti dal termine, su una puntata in contro piede, l’ala destra avversaria segna in modo poco convinte. La ripresa vede l’Aurora scatenata in cerca del pareggio che arriva al 17.mo ad opera di Sabadin, il quale sfrutta un bellissimo passaggio di Ramani. La pressione continua in cerca della vittoria finale, mia il fischio finale dell’arbitro trova le (squadre inchiodate sul pareggio, nonostante l’Aurora abbia colpito negli ultimi minuti di giaco due volte i pali e Sabadin abbia perso un’occasione a porta vuota. BRANIK (Maribor) 1-0 AURORA Quando oramai tutti prevedevano l’Aurora quale sicura finalista, (poiché il pronostico per l’incontro con il Branik era favorevole ai capodi-striani) è successo invece il fattaccio. Perseguitati dalla più nera sfortuna, i capodistriani sono stati battuti per 1-0, dopo aver dominato gli avversari nel secando tempo durante il quale sono stati battuti 13 calci d’angolo e colpiti 6 volte i palli. Negli ultimi scorci dell’incontro tutta la squadra si è spinta .all’attacco, bombardando la porta avversaria da tutte le posizioni, ma ogni sforzo è risultato vano. Uno scrosciante applauso saluta l’Aurora quando esce dal campo e si avvia alio spogliatoio. Il torneo è stata vinto dalla squadra della «Dinamo» di Zagabria. Roma 9. — 11 circuito di Grotta-rossa, corsa valevole quale selezione dei ciclisti italiani per i prossimi campionati del mondo, è stato vinto dal ciclista Albani. furono i primi risultati conseguiti da questa squadra. Bisogna aggiungere poi il pareggio ottenuto a Vienna con l’Admiral (1-1), e la vittoria sul VAF per 3 'a 1. Ed infine, nel 1921, ben dieci giocatori del Gradjanski vennero inclusi nella nazionale Jugoslava, la quale piegò a Zagabria la Svezia per 3 a 2. L’elenco delle vittoria riportate dal Gradjanski potrebbe ancora continuare. Accenneremo ad alcune: 4 a 1 col Rapid, 4-2 con l’Hungaria, 4-3 a Milano con i campioni d’Italia dell’Ambrosiana, 1 a 0 e 3 a 0 con la Juventus, 0 a 0 con la nazionale brasiliana. Ed altre ancora. I suoi giocatori, appunto per questa collana di successi, vennero chiamati «maestri intemazionali». In Patria, su 17 campionati di prima della guerra mondiale, ne conquistarono ben cinque (1923, 1926, 1928, 1937, 1940). Nel 1918, subito dopo la prima guerra mondiale, a Belgrado veniva formato il Club «Jugoslavia». Fu questa una società che educò i propri membri nello spirito del più puro dilettantismo e nel sano a-more dello sport. Particolare curioso: questa squadra che, negli incontri intemazionali, seppe piegare fortissime formazioni straniere quali lo Slavia (4-2), il Ferencvaros <5-3), l’Hungaria (2-0), il Rapici (5-1, 3-2, 3-1), il Vienna (3-0), non riuscì mai a conquistare il campionato jugoslavo in precedenza della seconda guerra mondiale. Eppure nelle sue file militavano giocatori di grande valore quali Bane Sekulič, attuale allenatore della nazionale jugoslava, Milutin Ivkovič, che fu uno dei migliori calciatori jugoslavi di prima della guerra e che venne fucilato nel 1943 dagli occu-patori, ed altri. E si viene così allo Hajduk, che venne formato nel 1911 da tre giovani studenti spalatini, Fabijan Kalitema, Sakic e Sore. Lo stesso anno, nell’estate, lo Hajduk sosteneva il suo primo incontro intemazionale con la formazione italiana denominata «Calcio» e la piegava per 9 a 1. Era il primo risultato positivo di una lunga serie di successive affermazioni. E’ difficile però dire se lo Hajduk abbia conseguito maggiori vittorie in Patria o all’Estero. In Patria ha conquistato due titoli nazionali. Ed all’estero, come nessuna società al mondo, in 27 anni ha giocato in tutti e cinque i Continenti e in Europa e nell'America del Sud, ed in Asia ed in Austraglia. Lo Hajduk ha effettuato delle tournée in 33 Nazioni. In totale ha giocato all’estero 164 incontri, dei quali 110 vinti, 22 pareggiati e 32 persi. Reti a favore dello Hajduk 602, contro 244. RINO Perchè il nostro sport è in crisi? Il TORNEO GALGISTIOO GIOVANILE D! GEL JE La Dinamo vincente assoluta Buona prova dell’Aurora Nel nostro precedente articolo abbiamo rilevato che le cause della crisi nel nostro sport risiedono nel-l’apparato dirigente e nella critica situazione finanziaria in cui versano quasi tutte le nostre società. Non riteniamo di aver con ciò esaurito l’angomento, specialmente por quanto riguarda le possibilità di soluzione «Iella situazione finanziaria. E indiscutibile ohe le nostre società sportive, temilo conto anche del grande interessameli to degli sportivi e tifosi, ;no.n possono svolgere una proficua attività sulla base delil’autofinanziamento. Se consideriamo poi che tale attività, specie per i giovani, è .non soilo utile ma indispensabile, la soluzione si deve trovare. Essa è . stata trovata nelle varie repubbliche del nostro Paese e nulla vieta elle lsì operi analogamente anche da noi. Esistono in Jugoslavia a centinaia i casi di società e di singoli rami sportivi delle società che vengono patrocinati, aiutati finanziariamente ed organizzaii-vamenle ila singole aziende e collettivi di lavoro. Possiamo citare quali esempi quelli dello ((Scoglio Olivi» ili Fola, dei («Rudari» di Ansia e della vasta gamma delle varie società «Željezničar» e ((Lokomotiva», patrocinate daLle Ferrovie dello Stato. Non manca un esempio pure ila noi, quello del «Saline». Sta hene che mancano da noi industrie di grande mole ed importanza che possano accollarsi intere società ,ma singoli rami si. Perchè ad esempio la «Intereuropa» non potrebbe assumersi il patronato sulla pallacanèstro, la «Adria» sul calcio, la «Vino» sull’atle lieu ecc. dèi l’Aurora? «Non ricaveremo nessun utile, ma solo grattacapi» risponderanno i nostri dirigenti economici. Questo è esatto, .però possiamo replicare loro ritrascrivendo un punto dell’artieolo di fondo, pubblicato nel nostro numero precedente, e dedicato all’attività dei membri della Lega dei Comunisti: «I quadri della Lega, occupati nelVinduslria, nel commercio e negli altri rami economici, stanno rinchiusi negli angusti limiti della loro attività professionale e non solo non svolgono un’attività politica a carattere generale, ma esercitano la propria attività economica guardandola esclusivamente attraverso il prisma particolaristico del dinaro, dell’utile ecc. ecc. non badando alle Conseguenze politiche della loro a-eione e se questa sia o meno dannosa allo sviluppo del socialismo.» Perciò è vero che dal patronato le nostre ditte non ricaverebbero alcun utile, se non quello reclamistico, però eviterebbero la morte lenita del nostro sport, morte che non contribuirebbe certamente aH’edificazioue ed al prestigio del socialismo. Un esponente dèi Consiglio economico del Comitato Popolare Distrettuale di 'Capodistria ci ha esposto una volta la tesi per cui le società sportive non vanno aiutate con dotazioni, ad evitare che esse tralascino i loro sforai per procurarsi entrate proprie. Non sappiamo se tale tesi (che sarebbe giusta se le società potessero con il massimo sforzo aU'tofinanziarsi) sia personale, oppure originata dai fatto che in realtà delle nostre società non vengono sfruttate tutte le possibilità per coprire una parte delle proprie uscite. Ad una essemiblea dell’Aurora, tenutasi 6-8 mesi fa, lo scrivente si è iscritto alla predetta società. Da allora nessuno gli ha consegnato la tessera nè chiesto i contributi che non avrebbe rifiutato. E’ solo un esempio, ma indicativo, che si (ripete in tutte le nostre società e che comprende solo una voce delle entrale sociali. Può darsi òhe tale mancato 'interessamento per le proprie entrate derivi anche dalla consapevolezza «he qualsiasi cosa si faccia non si riuscirebbe ugualmente a spuntarla. Ma, anche se. così fosse, non sarebbe giustificabile. Da parte degli organi economici ci dovrebbe essere maggior comprensione e cognizione ilei problemi dello sport e da parte della società un maggiore interessamento per :le proprie entrate. Ogni ripicco, ogni irrigidimento non sarebbe che dannoso a quello che dovrebbe stare a cuore di noi tutti t lo ari- li uppo e la prosperità del nostro sport. (Continua nel prossimo numero) Vademecum gastronomico (continua dalia III pagina) pranzo. In mezzo alia sua isola vi e ancor oggi una coilinetta ai cui ,;.edi, al tempo di Thakumbo, si facevano danze licenziose e. belliche, ie quali accompagnavano l’uccisione de. prigionieri e i banchetti dei cannibali. Il terreno, liscio e duro per essere i irto calpestato da migliaia di piedi, è ombreggiato da un grande fico u’India, nel grosso tronco del quale è conficcata una lastra di p etra. Questo è il vecchio Akau Tabu, la pianta sacra. Prima che le vittime venissero cotte, e talora anche prima che morissero, venivano tagliate alcune parti dei loro corpo e appese ai rami di quella pianta, talora carica soltanto di questi frutti ripugnanti. Le gambe, te cosce, le braccia erano considerate le parti migliori dagli abitanti delle isole Figi, e lo sono ancora oggi da quplli dette isole Salomone (Melanesia). La carne gli uomini, perchè più tenera. contrariamente a quanto generalmente si crede, la carne dei manchi non è la preferita, perchè si dice sia troppo salata. Alcuni anni prima che Mariner si stabilisse fra gli a-bitanti delle isole Tonga (Polinesia), i corpi di tre marinai, appartenenti ad una nave auropea, che erano stati uccisi in una rissa, furono cotti e mangiati. Gli ospiti del festino caddero tutti malati, e tre morirono ULTIME DI CRONACA DECEDUTO IN SEGUITO AD UNO SCONTRO Domenica pomeriggio, in seguito ad un incidente motociclistico accaduto sulla litoranea Capodistria— Portorase, sano rimasti feriti i ca-podistriani Steffè Antonio e Nor-bedo Mario. Trasportati ali’ospeda-le di Isola, i sanitari accertavano che lo Siteffè aveva riportato ferite mortali, tra le quali la perforazione degli intestini. Nonostante l’intervento operatorio lo Steffè è dlffatti spirato nella serata. Il Norbedo invece se la caverà in qualche settimana. Egli si è prodotto la frattura della mano sinistra ed alcune ferite lacero contuse al capo. RITRATTAZIONE Gagliardi Anita di Isola con la presente inserzione dichiara di non aver avuto intenzione di offendere la compagna Primožič Maria di Isola con le parole pronunciate nei suoi confronti, e che ritira le stesse. . f.ta Cagliardi Anita SMARRIMENTI Smarrito a Pirano braccialetto o-ro. Onesto rinvenitore pregato riportarlo Comitato, verso compenso. Cusma Giacomo da S. Lucia (Pirano) ha smarrito il 2. c. m. la sua carta d'identità nel tratto di strada tra S. Bortolo e Sicciole. Detta carta non è (valida se non rice i isegnata all ’intestatario. RINGRAZIAMENTO Degrassi Augusto d’isola d’Istria ringrazia il dott. Ferfoglia e le dottoresse Petris e Mlkoletić, gli infermieri e infermiere per le assidue cure prestategli durante il periodo di degenza all’Ospedale di Capodistria. Isola, 8 agosto 1953. Direttore responsabile CLEMENTE SABATI Stampato presso lo stabil, tipograf. s JADRAN » Capodistria Pubblicatone autorissata