TASSA POSTALE PAGATA EDIZIONE DEL MERCOLEDÌ la nostra lotta ORGANO DELL'U.A.I.S. DEL CIRCONDARIO ISTRIANO . TERRITORIO TRIESTE LAVORATORI! Partecipate tutti alla gara trimestrale DIREZIONE — REDAZIONE — AMMINISTRAZIONE.: Riva Castelleone 2 — C APODlSTRIA, telef. 138 ABBONAMENTI: Zona B: anno jugl. 600; semestre jugl. 340; trimestre jugl. 180. Zona A: anno L. 1400; semestre L. 740; trimestre L. 830. Jugoslavia anno din. 180; semestre din. 90; trimestre din. 50 JGL. 7. - L10. - DIN, 2 Conto corr. nella Banca Istriana IN DIFESA DEI PRINCIPI! Le dichiarazioni dei comp. Miha Marinko, presidente del consiglio dei ministri della Slovenia e di Dusan Diminic, ministro della Croazia, hanno sollevato una forte ripercussione, la quale si è fatta sentire specialmente a Trieste. Il comizio, che ha avuto luogo a Capodistria venerdì scorso, non riesce ad essere digerito nè dàlia reazione, nè dall’ala sinistra delio schieramento nazionale sciovinista italiano, ossia dal frazionismo vi-daliano. I partiti reazionari di Trieste, permeati di odio sciovinista e nutriti continuamente da una feroce campagna revisionista, continuano a sputar veleno e parlano di «calate», di «sagre», di soldati dei-l’A. J. e di militi della DP, di contadini del circondario (comandanti, naturalmente, dalle cartoline precetto) che avrebbero assistito ai comizio, mentre, sentir loro, la popolazione italiana di Capodistria e circondario sarebbe rimasta inerte e passiva, chiudendo, naturalmente, le ormai storiche persiane. Seguono poi i commenti velenosi. «Il governo del Maresciallo Tito,» cosi dicono essi, «si trova ormai con l’acqua al'a gola e cerca affannosamente di arrivare all’Occidente, passando per Roma». In sostanza, secondo il parere di certi scribacchini ,il Maresciallo Tito cercherebbe di «far fessi» i «fessi» che gli credono per abbandonare tutte le rivendicazioni che la Jugoslavia ha sostenuto e per dare un frego a tutti gli impegni di carattere internazionale accettati da essa. Una posizione simile del tutto, se non nella forma, almeno nella sostanza, è sostenuta anche dal giornale «Il Lavoratore», il quale esprime il punto di vista ufficiale della frazione vidaliana. Questo foglio si spacca in quattro per dimostrare che, sotto sotto, gatta ci cova. Per questa gente, Tito e De Gasperi si sono messi d’accordo sulla spartizione del territorio di Trieste. La zona A andrebbe all’Italia, la zona B alla Jugoslavia. Questo sarebbe il senso delle di-chiarazioni'fatte dai ministri Marinko e Diminic a Capodistria. «De Gasperi e Tito,» essi dicono, «sono da mettersi sullo stesso piano.» Non vi sarebbe nessuna differenza fra loro, perchè tutti e due servitori fedelissimi degli imperialisti d’oltre Oceano. Non è possibile non ravvisare in questa argomentazione lo stesso fondo del pensiero che anima l’irredentismo italiano di Trieste. Quando si è caduti così in basso da paragonare la nuova Jugoslavia (e qui c’entrano masse e dirigenti) che ha combattuto eroicamente contro il fascismo ed il nazismo, che ha rotto tutti i ponti col passato, mettendosi oggi alacremente sulla strada della costruzione del socialismo, una posizione del genere non può essere che il primo passo verso il revisionismo. Diciamo "primo passo perchè non ci si arrischia ancora a compiere il secondo, in quanto le masse popolari non ne vogliono sentir nep-pur parlare. Del resto la presa di posizione degli sciovinisti vidaliani è molto trasparente nei suoi scopi. Oggi la reazione ed i resti dell’imperialismo italiano lavorano a tutto spiano per cercare di salvare quante più posizioni possibile per una futura aggressione contro i paesi socialisti dell’Oriente. In questa azione politico-strategica, s’inserisce anche l’operato dei vidaliani. Questi si sbracciano formalmente per dimostrare che soltanto essi sono gli unici difensori del trattato di pace, che soltanto essi vogliono che siano rispettate le sue clausole specialmente in riferimento alla sistemazione del territorio di Trieste (entrata in vigore dello statuto, nomina de' governatore ecc.) Quando però s irifletta che la massima loro preoccupazione è costituita dal ritiro delle truppe occupanti dal territorio di Trieste (si compiacerebbero enormemente che le prime ad andarsene fossero quelle Jugoslave, mentre quelle anglo-americane potrebbero anche rimanervi, regnando, al di la, libertà e democrazia, 1 «caso» dei contadini di Nova vas insegni) si vede anche da quale piede zoppicano questi politicanti. Noi siamo stati e rimaniamo tutt’ora fermi sul principio che gli impegni hanno da essere rispettati, che il governatore df Trieste deve essere nominato, ma saremmo sempre contrari che un qualsiasi governatore unifichi di fatto le due zone, liquidando, naturalmente, le conquiste popol ri nella zona B, per consegnarle tutte due all’Italia di De Gasperi. Il giochetto è troppo trasparente. Ma i vidaliani si in-ganano se credano di poter inpu-nemente scherzare con il popolo il quale ha fatto con l’Italia una esperienza troppo amara, e l’Italia di De Gasperi non offre assolutamente nessuna garanzia di rispetto dei suoi diritti. Sembra una fiaba, ma questa è là realtà. Tanto gli uni che gli altri non hanno mai capito che cosa siano dei principi sui quali un movimento rivoluzionario deve basare la sua attività, pena il tradimento della causa dei lavoratori. I vidaliani hanno dimenticato, o per meglio dire, non hanno mai capito la lotta rivoluzionaria dei popoli jugoslavi, lotta che anche il popolo della nostra regione ha fatto propria. Questa gente settaria ed intrigante non ha mai capito come il capo di una rivoluzione possa e debba interpretare le profonde aspirazioni delle masse popolari, anziché le mene delle conventicole e delle cricche. Questa gente malata di rettorica e di dogmatismo, per non dire peggio, non ha mai capito ,non volendo neppur capire, che quanto il movimento di liberazione ha promesso ai popoli jugoslavi e anche al nostro, è stato sempre mantenuto, nei limiti delle possibilità storiche naturalmente, non abbandonando mai però la difesa di una linea di principio conseguente e diritta fino alle estreme conseguenze. Per tale ragione la popolazione del circondario dell’Istria ed il movimento conséguentemente democratico del Territorio di Trieste nutrono piena fiducia nella nuova Jugoslavia che si avvia verso il. socialismo e nei suoi capi, persuasi che un movimento rivoluzionario che si è temprato e nei gregari e nei capi, non può mai tralignare, ma punta dritto sulla strada del progresso. Jugoslavi a Praga BELGRADO. — Ieri è giunta a Praga una delegazione sindacale jugdslava con alla testa il segretario eld comitato centrale della unione dei Sindacati Unici jugoslavi, Grga Jankez. La delegazione parteciperà al Congresso costitutivo dell’unione professionale dell’industria della gomma nell’ambito della Federazione Sindacale mondiale, che avrà luogo a Gottwaldov. Al Congresso sono giunte pure delegazioni dalla Francia, dall’Unione Sovietica, dalla Cina, dalla Mongolia e dal Vietnam. * Il Finita la riunione dei quattro Parigi si è concluso con un lungo comunicato A PARIGI — La riunione dei quattro, ministri degli esteri ha avuto termine alle ore 20.45. Vishin-sky ha dichiarato alla stampa che il comunicato finale rimane valido.. Al termine della riunione, Dean Acheson ha dichiarato che Vishin-sky aveva chiesto che al comunicato finale venisse aggiunta una «precisazione supplementare» su un punto concernente l’Austria e che a questo riguardo è stata convenuto che raggiunta verrà discussa per la via diplomatica. Era stato erroneamente comunicato in precedenza che la conferenza aveva avuto termine alle 20.30, ora in cui Bevin era uscito dal Quai d’Orsay per prendere il treno alla volta di Londra. Egli era sostituito alla conferenza da Lord Henderson. —o—; PARIGI — Ecco il riassunto del comunicato del Consiglio dei Ministri degli Esteri: La sesta sessione del Consiglio dei Ministri degli Esteri alla quale hanno partecipato i Ministri degli Esteri di Francia Schumari, del-i ultori ViSciiiiiKy, di vj-ranin e lagna Bevin e degli Stati Uniti Acheson si è tenuta a Parigi dal 23 maggio al 20 giugno 1949. Nel corso di questa sessione sono stati discussi il problema tedesco ed il trattato austriaco. Il Consiglio dei Ministri degli Esteri ha preso le seguenti decisioni: Nonostante l’impossibilità di un accordo i quattro ministri degli esteri coglieranno l’occasione della IV sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che si terrà nel prossimo settembre, per accordarsi sulla data del loro prossimo convegno. A Berlino intanto le autorità di occupazione continueranno gli sforzi per raggiungere l’unità economica e politica della Germania per attenuare gli eiteui delta divisione della Germa-nia e di Berlino specialmente nei seguenti campi: Espansione del commercio e dell’economia tra le diverse zone della Germania e di Benmo. òvuuppo uei movimento delle persone, delle merci e delle informazioni; raggiungimento di condizioni normali a Berlino; stretta collaborazione tra gli esperti tedeschi e le autorità di occupazione; l’accordo di New York del 4 maggio 1949 rimarrà in vigore. In merito al trattato con l’Austria i ministri degli esteri hanno convenuto quanto segue: Le frontiere austriache saranno quelle del 1 gennaio 1938; il trattato per l’Austria prevederà la salvaguardia dei diritti nazionali delle minoranze slave in Austria; ’Austria non pagherà riparazioni alla Jugoslavia, ma quest’ultima ha i diritto di sequestrare, conservare o liquidare i beni austriaci trovan-tisi in Jugoslavia. L’URSS riceverà dall’Austria iJ50 milioni di dollari. L’accordo definitivo comprenderà: l’abbandono all’Austria di tutti i beni, i diritti e gli interessi detenuti o rivendicati a titolo di averi tedesci nonché l'abbandono delle imprese che lavorano per l’industria bellica, degli edifici e di altri beni immobiliari situati in Austria e detenuti o rivendicati a titolo di bottino di guerra, rima-. nendo inteso che i sostituiti riceveranno istruzioni onde definire in maniera più precisa le categorie del bottino di guerra trasferite all’Austria (ad eccezione delle raffinerie e dei ^eni della compagnia di navigazione danubiana che sono trasferiti all’URSS in base agli altri paragrafi del l’art. 35 del trattato, come precisato nelle proposte dell’URSS del 24 gennaio 1948 le quali furono rivedute, e che in maniera generale rimarranno sottoposti alla legislazione austriaac). Pi conseguenza saranno trasferiti all’URSS gli averi della compagnia di navigazione danubiana (DDSG) in Bulgaria, Ungheria e Romania nonché il cento per cento degli a-veri della compagnia nell’Austria orientale in conformità alla lista che dovrà essere stabilita di comune accordo dai sostituiti. I beni, i diritti e gli interessi trasferiti all’URSS al pari dei beni, dei diritti e degli interessi che l’URSS cede all’Austria saranno trasferiti senza alcun carico nè rivendicazione da parte dell’URSS o da parte dell’Austria. Nessuno degli ex averi tedeschi divenuti proprietà dell’URSS potrà essere alienato senza il consenso dell’URSS. I sostituiti riprenderanno quanto prima il loro lavoro onde giungere ad un accordo non più tardi del l.o settembre 1949 sul progetto di trattato nel suo insieme. Ai margini Ideile elezioni Le vere odierne funzioni del Fronte Popolare Italo- Slavo Il fronte Popolare Italo - Slavo, mediante la stampa, tramite il suo programma elettorale e con ogni altro mezzo di propaganda ha precisato a tutti i democratici del Territorio, alla classe operaia e ai comunisti il carattere e gli scopi antidemocratici delie attuali elezioni. Il Fronte Popolare ha dimostrato ai lavoratori il fatto gravissimo che con le odierne elezioni per il Comune di Trieste e del circondario l’imperialismo anglo-americano, nell’interesse suo e della borghesia italiana, intende legalizzare l’usurpazione dei diritti politico-sociali che il popolo si era conquistator con la ventennale lotta antifascista e con la vittoriosa guerra di libe-razibne. Il Fronte Popolare ha indicato alla classe operaia la serietà della minaccia e ha prospettato e prepugnato senza esito la costitu ione di un fronte unico di lotta sulla base dell’applicazione del Trattato di Pace, della nomina del gover natore e della messa in vigore dello statuto. Un fronte unico di lotta cioè su di una base realistica avente come primo obiettivo un’effettiva vita politica, economica e sociale del Territorio di Trieste, con il suo comune principale amministrato dai rappresentanti delie masse popolari cittadine. Il risultato delle votazioni a Trieste, l’niterpretazione che sull'esito di questo si dà tanto localmente quanto internazionalmente, le conclusioni che i partiti della reazione triestina ed italiana traggono sono fatti di tale natura da far seriamente preoccupare tutti i democratici di Trieste. Infatti la cricca che monopolizza da decenni e decenni il Comune e tutt eie sue istituzioni, gli uomini che rappresentano a Trieste gli interessi dei monopolisti d’oltre Isonzo e Che voglono buttare a monte il Territorio di Trieste rompendo il Trattato di Pace, questa gente e questi interessi antipopolari ed antitriestini si sono aggiudicati la maggioranza dei seggi nel Comune di Trieste ed hanno cosi pratica-mente mantenuta la direzione effettiva del comune e di tutto il suo apparato amministrativo. Questa affermazione dei partiti esponenti del capitalismo locale, d’Italia ed internazionale, sommata alla significativa affermazione politica e numerica del neofascismo, l’aperta ed insolente apologia che la stampa di destra e quella di sedicente sinistra oggi può fare delle imprese dell’abbattuto regime fascista, confermano gli scopi imperialisti ed antipopolari delle presenti elezioni. Il Fronte Popolare Italo - Slavo aveva visto giusto. Ciò è importante. Segno che nel campo sconvolto e disorientato delle forze democratiche c’è un’organizzazione che ha capacità di comprendere esattamente la situazione politica, denunciare gli estremi e farsi pror motrice di una lotta conseguente nell’interesse di tutti i lavoratori e di tutta là popolazione democratica. E’ il ruolo ed il compito del Fronte nopoiare naio-öiavo. uie non’# e stato sconfitto per il fatto di non aver avuto larghi sullragi elettorali. Ben diversa e la sostanza delie cose. Diversa è l’imporianza e la funzione dei Fronte popolare Ita-lo-Siavo che non sia quella di raccogliere molte o poche migliaia di Vt... I lavoratori politicamente più istruiti, i comunisti particolarmente conoscono più o meno la storia del movimento operaio, conoscono glf aspetti più salienti dei movimento comunista in genere, di quello bolscevico in particolare. Sanno questi lavoratori che la vittoria di-Viđali si traduce in effetto in un’affermazione interessante quanto pericolosa dell’ideologia piumoni uingnese cu U'micuuùuvu nelle file delia classe lavoratrice. Nel quadro obiettivo della situazione particolare di Trieste, nell’impostazione e negli scopi delle attuali eiezioni volute dagli organi del GMA, nella situazione in cui si trovano le forze democratiche e per il carattere politico strategico imperialista della città certi «successi elettorali» ottenuti con l’apparto di numerosa piccola borghesia cue Vota leice e iiiaiteiio vanno esaminati con molta riserva e con legittimo sospetto. Dice Lenin essere politica tipicamente piccolo uorgnese, niistea quella per cui si pretende di cambiare la realtà cambiando semplicemente le parole d’ordine. Ciò serve solo per disorientare i lavoratori; i quali devono controllare la sincerità di quanto si afferma, confrontare per esempio le parole di Viđali e i fatti di Viđali e non permettere me in lotta continui a forza di frasi idealistiche e ciarlatanesche ma bisogna che i lavoratori scoprano da se stessi la realtà di classe, la verità. Non è facile per il Fronte Popolare Italo-Slavo sostenere la sua lotta. Lotta conseguentemente rovo-luzionaria che si svolge nelle condizioni difficili perchè si prefigge la difesa della verità dei fatti nella situazione del Territorio di Trieste, nella situazione della Jugoslavia che edifica il cialismo. ili compilo hì'quo ìjcx" xi XXonte Popolare combattere in un atmosfera di odio e di avversione «mon-tata» da anni ed anni di campagna di stampa, superare i forsennati attacchi calunniosi, difendere le po-t sizioni classiste dei lavoratori ai Trieste, le conquiste dei lavoratori della ozna B, difendere i Poteri Popolari. Questa è la funzione particolare* di queste esigenze, difendere gli In-v teressi contingenti e storici uei lavoratori. L’odio della classe dominante) triestina contro il Fronte Popolare) è comprensibilissimo. I suoi seco-; lari privilegi sono stati messi ini serio pericolo dalle forze che il Fronte esprime. E ’difficile per il Fronte Popolare avere l’adesione di larghe masse in questo particolare momento, ma i lavoratori di Trieste, gli operai in prima linea con i comuni- | sti alla testa, anche se presente- mente sotto l’influenza dei revisionisti capeggiati da Vidah ed appoggiati dalla direzione del Partito Comunista Italiano ritorneranno alla coscienza dei fatti, comprenderanno la politica necessità di una lotta conseguente, l’urgenza della ricostruzione di un forte fronte popolare dì lotta. Ed allora, come fino a qualche anno fa, i lavoratori di Trieste riprenderanno le posizioni- di lotta affrontando per essa tutti i disagi e tutti i pericoli che ne derivano ma che sono inevitabili se si vuole evitare che l’imperialismo trionfi a Trieste. li nome popolare mantiene posizioni di prima linea, organizza la resistenza ideologica e politica, dà una base, un esempio e un giunto indirizzo a tutti i lavoratori, mantenendo nella lotta politica argomenti e concetti di quella morale superiore che ha caratterizzato sempre la lotta dei comunisti. Per il Fronte Popolare l’esito delle elezioni a Trieste è soltanto un elemento di valutazione e di esperienza, un aspetto della lotta di classe, non punto di arrivo ne punto di partenza, ma azione di transito, lotta per i diritti dei lavoratori. Nessuna illusione costituzionale pertanto: il Fronte Popolare non alimenta la sua lotta con la demagogia, ma con gli insegnamenti della dottrina leninista. Per questo è l’avanguardia cosciente decisa delle forze democratiche di Trieste, che non molla le posizioni, che tiene duro, chiarifica la situazione ai lavoratori con l’esempio, l’abnegazione e con l’impiego dei principi che devono illuminare alla classe lavoratrice le giuste vie da perseguire. Tutto quanto vi è di cosciente, di influente e capace di distinguere, di condurre e di persuadere fra la classe operaia darà in breve al Fronte Popolare Italo-Slavo il suo concreto appoggio. Grandi comizi nella Garinzia Slovena CELOVEC — Il Fronte di liberazione della Carinzia slovena ha indetto ieri numerose riunioni a proposito delle notizie non confermate secondo le quali il Consiglio dei Ministri degli Esteri a Parigi avrebbe risolto il problema del trattato di pace austriaco senza prendere in considerazione le rivendicazioni del Governo jugoslavo nei confronti dell’Austria. Gli oratori hanno sottolineato che il rifiuto del Ministro degli. Esteri sovietico di ricevere l’Ambasciatore jugoslavo a Parigi Ristič ha deluso il popolo della Carinzia slovena. I rappresentanti della popo-lazone slovena hanno dichiarato che gli sloveni della Carinzia non si concilieranno mai con l’ingiustizia storica, che lascia un popolo alleato schiavo dello sciovinismo della grande Germania. I FUNERALI Del poeta Nazor BELGRADO — Il comitato statale per le esequie nazionali, formato su decisione del Governo della Repubblica Popolare Croata in occasione della morte del grande poeta e militante politico Vladimir Nazor, comunica che le spoglie mortali del poeta verranno inumate il 21 giugno. Fino a tale giorno la salma sarà esposta al palazzo del Sabor (Assemblea nazionale della R. P. croata a Zagabria). ARRUOLATI Studenti Cinesi SHANGAI — Oltre 6000 studenti d’ambo i sessi di Shangai si sono arruolati nei reparti dell’esercito di liberazione allo scopo di partecipare alla marcia su Canton. Il numero delle domande di arruolamento ha largamente superato questa cifra; tuttavia le autorità hanno dato la preferenza agli studenti originari delle province meridionali. ELEZIONI NEI CODIONI Risultati definitivi MUGGIA — Iscritti nelle 12 se- DUINO-AURISINA — Isc ritti nel- zioni: 8184. Votanti: 7671. Schede le 7 sezioni: 2969. Votanti: 2713. nulle: 262. Schede nulle: 3. 1) P. C. T. L. T. 4233 1) U. A. I. S. 949 2) D. C. 2046 2) Lista Naz. Slovena 752 3) P. S. della V. G. 564 3) Un. Dem. Italiana 568 4) Fronte Popolare It.-Sl. 324 4) Fronte Popolare It.-Sl 393 5) Part. Rep. Ital. 242 5) Leg. Op. Cont. 51 Totale 7409 Totale 2713 SAN DORLIGO DELLA VALLE SGONICO — Iscritti in una se- — Iscritti nelle 6 sezioni: 3163. Vo- zione: 743. Votanti: 695. Schede nui- tanti: 2721. Schede nulle: 82. le: 20. 1) U. A. I. S. 1466 1) U. A. I. S. 345 2) Lista indipend. 772 2) Lega Naz. Slovena 182 3) Fronte Popolare It.-Sl. 401 3) Fronte Popolare It.-Sl. 148 Totale 2639 Totale 675 Grecia libera comunica ATENE — Radio Grecia libera annuncia che il 18 giugno si è tenuta una riunione del Governo democratico provvisorio in cui sono stati esaminati tra l’altro gli sforzi compiuti dai Governo provvisorio per addivenire ad una pacificazione nel Paese, nonché la situazione militare in generale. Nel comunicato dato al termine della seduta e detto che ii Governo democratico provvisorio, malgrado il rifiuto degli imperialisti anglo-americani e dei loro valletti monarchici di por termine alla guerra civile di Grecia, continuerà a porre in atto ogni mezzo per facilitare il ritorno alla calma nel Paese, cui aspira tutto il popolo. Per quanto concerne- la situazione militare generale e quella del Vitsi, nel comunicato si constata che l’esercito democratico si trova in istato di allarme, deciso a non permettere ai monarchici ’lavanzata ed a trasformare il Vitsi in una base di partenza da dove verrà inferto un colpo decisivo ai monarchici. 11 fronte delle Donne a Rollino ZAGABRIA — A Rovigno è terminata una rassegna culturale degli italiani dell’Istria e di Fiume. Alle celebrazioni hanno assistito gran numero di abitanti rovignesi e dei villaggi dell’Istria e delle altre regioni jugoslave. Al programma di chiusura hanno preso parte il gruppo corale di Rovigno, il coro della gioventù di Pola e una sezione dell’Associazione culturale croata. SCONTRI VIOLENTI NELL’EMILIA BOLOGNA — Violenti scontri si sono svolti Castelletto di Serravano tra parecchie migliaia di braccianti della terra in sciopero che avevano tentàto di invadere delle proprietà dove si procedeva ai lavori di raccolto e due battaglioni della polizia appoggiati da autoblinde. Sette persone sono state ferite; numerosi sono i contusi. Sono stati operati parecchi arresti. MONRUPINO — Iscritti in una sezione: 536. Votanti: 333. Cchede nulle: 8. 1) Un. Dem. Ind. 142 2) U. A. I. S. P. C. 97 3) Fronte Popolare It.-Sl. 86 Totale 325 La sterlina in svalutazione? LONDRA — Nei circoli bene informati della capitale britannica si dichiara che due ragioni hanno indotto Harriman, che è atteso a Londra questo pomeriggio, a rendere visita a S' Stafford Cripps alla vigilia della conferenza finanziaria di Bruxelles. In primo luogo, gli esperti finanziari dell’OECE riunitisi a Parigi durante le due ultime settimane per tentare di elaborare un nuovo piano per i pagamenti intereuropei, non hanno realizzato alcun progresso in seguito alle gravi dioergenze di vedute che separano le tesi britannica e belga sulla questione della libertà nei cambi. Secondariamente, l’atteggiamento americano nei confronti Hella politica commerciale bilaterale della Granbretagna ha segnato un irrigidimento nel corso degli ultimi giorni. SEQUESTRI Alla chiesa Polacca VARSAVIA — Quindici tipografie appartenenti alla Chiesa e ad ordni religiosi in Polonia sono state sequestrate dalle autorità civili nel corso delle ultime settimane. Questa misura è stata presa in applicazione del decreto di esecuzioni, per la stampa della Legge sulla nazionalizzazione indù ’riale del 1946, decreto emanato circa un mese fa. Tra le tipografie sequestrate figura una delle più importanti della Polonia appartenente all’ordine dei Francescani e situata nel convento di Niepokolakow, presso Varsavia. Cinquanta autocarri sono stati necessari per caricare i macchinari di questa tipografia dalla quale prima della guerra, con personale in gran parte composto di religiosi, usciva il più diffuso giornale della Polonia. Numerose pubblicazioni cattoliche tra cui l’organo dell’arcivescovo di Crakovia vengono stampate da parecchi mesi nelle tipografie dello Stato del partito operaio. LA RASSEGNA CULTURALE A ROVIGNO Dal 15 al 19 di questo mese, Rovigno sha ospitato la II Rassegna degl’italiani dell’Istria e di Fiume. Complessi corali e filodrammatici, gruppi folcloristici, balletti, complessi musicali e solisti attesteranno, accanto alle varie sezioni italiane del teatro del popolo di Fiume e ad alcune mostre, la ricca vita culturale cui si è avviata nella nuova Jugoslavia socialista la nostra minoranza nazionale. La Rassegna annuale ha infatti il duplice scopo di presentare una visione consuntiva dell’ attività svolta nel corsoi di un anno e di porgere, attraverso l’esame critico di quanto è stato fatto, suggerimenti per il miglioramento e ; lo sviluppo ulteriori. Nel considerare i risultati raggiunti, così com’essi sono finora apparsi dalle numerose rassegne distrettuali e cittadine di preparazione, possiamo rallegrarci della .notevole estensione assunta questo anno dell’attività artistico culturale fra le masse lavoratrici della nostra minoranza. Si sono aperti nuovi circoli di cultura, si è impostato un piano di lavoro e nuovi gruppi si sono messi a lavorare di lena, dimostrando come le con-dizioxi obbittive sono ancora migliorate e corrisponda ad esse lo slancio più intenso dei nostri lavoratori. Dalla Rassegna stessa dovremo trarre materiale per un esame più approfondito della qualità e degli indirizzi particolari del nostro lavoro culturale sebbene fin d’ora potremmo mettere in rilievo alcune delle deficienze più evidenti e trarne il suggerimento a migliorare. Ma quel che più ci interessa è di mostrare come i fatti vadano dando ragione in modo sempre più deciso alle promesse di rigogliosa fioritura culturale assicurata alla nostra minoranza nazionale di pari passo con il progredire del- l’edificazione socialista nella Jugoslavia guidata dal Partito comunista e da Tito. Proprio coloro che dubbitavano, od erano in mala fede, non hanno portato alcun contributo sanamente positivo al nostro sviluppo culturale, ed hanno trovato finalmente l’occasione di rilevarsi in pieno come ostacoli ad ogni progrèsso in occasione della famigerata risoluzione controrevoluzioxaria dell’Ufficio di Informazione. Ma alla stessa maniera di come i nostri connazionali lavoratori di assalto, innovatori, razionalizzatori e cooperatori hanno dato la migliore risposta ad ogni calunnia co-minformista intensificando ancora la battaglia del lavoro, così nel campo culturale, i nostri Circoli di cultura, i nuovi complessi corali e filodrammatici, i balletti e la crescente percentuale della popolazione scolastica, (per non citare che alcuni fatti) dicono quale sia la sostanza progressiva, socialista della nostra vita di italiani nella RPFJ, dicono come le nostre masse lavoratrici vanno edificando a rapido ritmo la nuova società socialista, partecipando'sempre più attive a quel lavoro di elevamento culturale ch’è indispensabile al socialismo, dicono come la nostra libertà e la nostra parità di diritti siano sempre meglio materiate dalla nostra democrazia socialista. E la Rassegna di Rovigno, festosa manifestazione annuale del nostro sviluppo nel campo della cultura cui i giovani porteranno un contributo rilevante è anche per se stessa, come risultato e come volontà di lavoro per il socialismo, una prova di più della grande fede, che ci anima nella nostra opera grandiosa di edificazione, nel Partito Comunista della Jugoslavia, nel compagno Tito e nel Comitato Centrale che la guidano. Eros Sequi La Nostra Lotta C r o ache dal Circondari Vlotùziaùiy He* «Qiùbnaia detta CuMuui fisica» CRPODISTKIH PBVESnTH 1 FESTA ni simun li sii qiivehtu Ginnasti, atleti, sportivi, insomma tutte le forze giovani e sane del popolo lavoratore del Circondario domenica scorsa si sono riunite a Capodistrìa per degnamente celebrare la grande «Giornata della Cultura Fisica». Già nelle prime ore. del mattino Capodistria, pavesata a festa, ha visto giungere da Isola, Pirano, Buie, Cittanova, Umago e da altre località decine e decine di camions gremiti di giovani festosi che avrebbero partecipato alle molte competizioni sportive ed al grande saggio ginnico. I vaporini dal canto loro, portavano altrettanta gàia gioventù da Trieste. Per le strade di Capodistria si incrociavano e mescolavano tutte le parlate venete del TLT con i dialetti sloveni e croati del Circondario istriano. Questa grande giornata è stata anche la giornata della fratellanza tra le tre nazionalità qui conviventi. ' In vari punti della città funzionavano dei chioschi nell’interno dei quali facevano bella mostra di se grandi panieri ricolmi di salsiccie ed alte pile di barilotti di birra in modo da poter soddisfare1 pienamente le esigenze di cibo e bevande, della massa dei convenuti durante la giornata. Di buon mattino il campo sportivo ha incominciato ad animarsi con qualche migliaio di pioneri che eseguirono le prove del saggio. Poi si susseguirono squadre e squadre di giovani che anche loro provavano gli esercici. Verso le qre 9 ebbero inizio le eliminatorie delle gare di atletica leggera ehe misero in competizione gli atleti delle 2 zone del TLT. Mentre tali gare si svolgevano sul campo sportivo, di fronte all’azzurro del mare, altri giovani lottavano per superarsi. Sulla riva Castel'eone ferveva la competizione tra la squadra femminile del Circolo Tommasi di pallacanes+ro e quella dell’Aurora di Capodistria. L’incontro terminò con la vittoria del Tommasi. Sotto iì Belvedere la pallavolo impegnava altre s.uadre, mentre nello specchio di acqua antistante al molo gareggiavano i nuotatori. Pertanto, se la mattinata fu contraddistinta dalla grande attività sportiva, il pomeriggio superò 'le previsioni. Dopo un breve riposo per il pranzo, i ginnasti e gli atleti, alle 14.30 circa, si radunarono in piazza Brollo per la sfilata lungo le vie principali della città. Con in testa le bandiere dell’UCEF e del TLT, seguite da quella del Partito Comunista, dalle nazionali e dalle muiticolori altre bandiere sportive, aprivano la sfilata giovani ginnasti in costumi sportivi. Anche la DP era presente. Chiudevano la sfilata centinaia e centinaia di pionieri e pioniere. Durante il loro passaggio per le vie e davanti la tribuna dei rappresentanti popolari in riva Castelleone, i giovani fecero larga messe di calorósi applausi. Notata la squadra della Difesa Popolare per la impeccabilità della marcia. * i L’entrata al campo sportivo fu salutata da un tripudio di acclamazioni, quindi, dopo le maestose note dellTnternazionale, il presidente dell’UCEF per la zona 'jugoslava del TLT, comp. Abram Mario, prese la parola rivolgendo un caldo ringraziamento al Potere Popolare ed all’amministrazione militare jugoslava che sempre hanno dimostrato e dimostrano un grande interessamento per l’incremento dello sport del popolo aiutandolo concretamente in vari modi. 'L’oratore è passato quindi a paragonare la situazione dell’UCEE nelle 2 zone del TLT, dimostrando, in base ai fatti, che, nel mentre nella nostra zona lo sport si sviluppa in tutti i rami grazie all’unità ed alla concordia, nella zona anglo - americana questa organizzazione deve lottare contro le orze reazionarie esterne e quelle scissioniste interne che intendono sfasciare l’organizzazione. Il comp. Abram chiude il breve discorso sottolineando che il nostro popolo d’ora in poi vedrà allargarsi lo sport in modo tale, che ogni villagio dovrà avere il suo circolo sportivo. Seguono altri due discorsi in sloveno e croato dei comp. Perossa del Comitato Circ. dell’UGA e del- comp. Marion del Dipartimento Cultura. I due oratori trattarono T medesimoi argomento ribandendo uguali concetti. Subito dopo il campo fu invaso dagli sciami dei piccoli pionieri e pioniere che richiamarono l’attenzione e l’interesse dei numerossis-simi spettatori con un saggio molto applaudito. Altri pionieri, più grandicelli, li seguirono con altri esercizi ginnici. Anche questi si meritarono calorosi applausi. I piccoli sordomuti della Casa di Portorose si esibirono in giochi, poi altri giovani, più adulti, in complicati e perfetti esercizi che destarono l’ammirazione degli astanti. Notati gli esercizi con cerchi eseguiti da ragazze in candidi costumi. Seguirono quindi la gara di tiro alla fune, il lancio del giavellotto, del peso, corse piane, salto in alto ecc., ecc. Poi entrò in campo la squadra della Difesa Popolare i cui esercizi ginnici dimostrarono la sui ottima e perfetta preparazione. Mentre si attendeva l’arrivo della, corso ciclistica, organizzata sotto l’egida del nostro giornale, gli studenti del ginnasio sloveno di Por-otrose in costumi caratteristici, intrecciavano un bellissimo kolo. Arrivano ora di ciclisti. Applausi frenetici salutano gli atleti di ritorno da una fatica sostenuta per 90 km. sulle difficili strade della Istria. Sellier, il vincitore, fa un giro d’onore sulla pista del campo. E’ già tardi, ma c’è ancora la gara di calcio tra l’Aurora, campione del T. L. T., e l’Odred di Lubiana. L’entusiasmo è grande. I Capodistriani sostengono i loro beniamini. La partita si chiude alla pari, con il punteggio di 1 a 1. Il sole volge al tramonto sulla distesa del mare. La grande giornata della cultura fisica è al fine. Lunghe teorie di macchine, di camions, si avviano con il loro carico festante in tutte le direzioni della zona. Capodistria sino a tarda sera risuona c}i canti della lotta. Questa tradizionale giornata, che si ripeterà ogni anno, è terminata, ma essa segna una tappa importante per lo sviluppo dello sport nella nostra zona dove il popolo, padrone dei suoi destini, può godere quei benifici che altrove sono privilegio di pochi. LE RECENTI ELEZIONI DELL’UGA Una nuova grande vittoria nell’allargamento dell’organizzazione Con. le elezioni dell’U.G.A. che si sono svolte domenica 12 giugno c. a. in un clima festoso ed entusiasta di tutto '1 Circondario Istriano, è stata conseguita un’altra vittoria nell’opera di allargamento del. l’organizzazione il cui valore trascende le cure dei votanti per assu-' mere il significato di garanzia per il lavoro futuro. Con ciò è stato dato un colpo fat le all • reazione locale, serva dei circoli reazionari di Trieste, ed ai frazionisti poiché questa nuova vittoria ha dimostrato che, l’attaccamento dei giovani operai, contadini e studenti alla propria organizzazione è aumentato nonostante l’opera deleteria di coloro che volevano cancellare, con un semplice tratto di penna, un passato glorioso, del quale la gioventù va giustamente fiera. Con ciò si è avuta pure una palese manifestazione di attaccamento al Potere Popolare e dell’appoggio che esso ritrae dalle larghe masse della popolazione. I neo-eletti dirigenti giovanili, che sono stati accuratamente vai-gliati dai giovani elettori in ogni singola località e scelti come i migliori e più attivi, sapranno dare al loro lavoro larghezza, chiare prospettive e slancio cosciente che devono esser, la caratterstica di ogni giovane responsabile che voglia corrispondere alla fiducia in lui riposta da chi lo ha eletto. I compiti futuri non sono semplici e sarà perciò necessario l’impegno più serio da parte di tutti per superare tutte le prove. Di ciò non v’è; dubbio, perchè, come in passato, la nostra gioventù è rimasta fedele alle sue tradizioni di lotta, alle sue prerogative, che l’hanno sempre distinta sulla linea del lavoro concreto per il migliore avve- LA BRIGATA GIOVANILE NELLA VALLE DEL QUIETO GIOVENTÙ’, FORZI E LAVORO Al SERVIZIO DEI PROGRESSO Circondato da vasti ed ondeggianti campi di biondo frumento, nella ubertosa Valle del Quieto, si erge massiccio un fabbricato costruito con pietra bianca. Questo fabbricato, sul cui frontispizio sventolano le bandiere, è la sede della giovane brigata del lavoro volontario per la bonifica della Valle del Quieto. Il compito che si sono assunti questi giovani è duro, ma per la nostra economìa esso è di grande importanza, data la u-bertosità di queste terre che bisogna preservare dalla palude. I giovani della brigata, quando siamo arrivati, lavoravano, calzando alti stivaloni di gomma, all’estrazione del fango dal bacino principale di raccolta dell’acqua proveniente dalle scoline. Questo lavo- DISFATTISMO ANTIPOPOLARE Dei dirigenti della „SALVETTI“ Il popolo pur arrivato ; alla conquista del Potere ha ancora un duro e difficile cammino da compiere. Troppi nemici frappongono sulla sua strada ogni sorta ,di ostacoli ed impedimeti che devono venire faticosamente rimossi o con duri sforzi superati. Anche il popolo ,del nostro Circondario ha avuto un duro cammino da percorrere. Molti avversari locali ed internazionali hanno usato tutti mezzi per rallentare la marcia dei nostri operai e contadini. Chi infatti non ricorda i duri giorni dell’immediato dopoguerra nella nostra zona? Il nemico sconfitto aveva operato saccheggi bestiali, molte opere di interesse collettivo erano state distrutte. Il settore economico presentava un aspetto disastroso. Tutto era da rifare. Ma le mani càl-lose dei nostri lavoratori ’si misero alacramente al lavoro. Ora, dopo quattro anni, tirando le somme, si constata, quanto si è raggiunto. La ricostruzione procede a ritmo serrato e dà risultati inattesi, tanto da convalidare le prospettive della realizzazione di un lavoro costrutti-mai raggiunto nella nostra zona. Ma ciò è costato sforzi e molti duri sacrifici al popolo poiché coloro che tutto hanno tentato e fatto per rallentare la nostra marcia, sono molti e tutti nemici del popolo. Prendiamo ad esemio i difficili mesi per l’agricoltura di maggio e giugno 1945-46-47. Mancavano allora i ritrovati chimici che servono a difendere dai loro nemici naturali i prodotti agricoli. Mancava lo zolfo, il verderame ed i concimi. L’imperialismo anglo-americano ne sabotava in tutti i modi l’importazione nella nostra zona, proponendosi di causare una grave crisi alimentare che abbattesse lo spirito rivoluzionario dei nostri lavoratori i quali invece aumentarono i loro sforzi. Non tutti però si comportarono allo stesso modo.; I nemici interni al servizio delle forze dell’imperialismo d’oltre oceano insediatosi a Trieste, si misero d’impegno affinchè fosse coronata dal successo quest’opera antipopolare. Un caso a tale proposito tipico e che deve essere sempre ricordato, è l’occultamento di 12 quintali di zolfo operato da parte dei dirigenti della fabbrica «Salvetti» di Pirano,, proprio quando lo zolfo era reclamato come stato di necessità I nostri agricoltori invocavano insistentemente dalle Autorità Popolari lo zolfo, nel mentre certuni alla «Salvetti» si fregavano le mani dalla soddisfazione e, magari, andavano a Trieste dai loro padroni per dare relazioni sul loro delittuoso operato. Ma gli agricoltori del Circondario non dimenticano facilmente chi nei momenti difficili li ha traditi. MOSTRA della gioventù iperaia Il 7 agosto c. a. si terrà a Capodistria la «Mostra della Gioventù» Operaia. Questa mostra sarà una grande rassegna del grado di preparazione professionale raggiunto dai nostri giovani operai ed apprendisti. Tutti i giovani operai devono sentire il dovero, verso se stessi e verso la collettività, di lavorare per il successo di questa mostra che ha anche un profondo significato dal punto di vista dello svin-cato dei giovani operai ed apprendisti da quei legami tradizionali che li tenevano soggetti allo sfruttamento dei padroni privati. Ora, dopo la lotta di liberazione e grazie al sacrificiodi innumerevoli vite, i giovani eperai sono padroni di se stessi e finalmente hanno tutte le possibilità, offerte dal Potere Popolare, di specializzarsi nel loro ramo di lavoro, frequentando corsi che sono aperti a tutti. Sono tramontati i tempi in cui l’apprendista, specialmente nella nostra zona, era l’umile servitorello della famiglia del proprio padrone Non ritorneranno più i tempi quando i genitori di un apprendista pi-ranese non ricevevano alcun indennizzo per la morte, causata dalla corrente elettrica, del loro figlio che lavorava presso il proprietario Benci Lino di Pirano. Ora i giovani apprendisti godono di tutte le assicurazione e di tutte le tutele, ora di giovani sorride l’avvenire. Ecco le ragioni per cui tutti i giovani operai ed apprendisti devono colloborare coi loro lavori al successo di questa mostra che chiude un’epoca oscura ed apre una luminosa ni cui il giovane è padrone del suo avvenire. ro è indispensabile per evitare che l’acqua del bacino straripi inondando le colture circostanti. I giovani lavoravano irrorati di copioso sudore sotto il sole di giugno, ma sui loro visi traspariva la gioia, procurata dalla consapevolézza del loro lavoro. Canti della lotta, di liberazione allietavano la dura fatica. La loro opera non si limita soltanto a questo, centinaia e centinaia di pioppi sono stati da essi piantati ai lati della strada che corre lungo il fiume Quieto. Pioppi il cui legno è molto ricercato dall’industria moderna. All’una del pomeriggio i giovani terminato il lavoro della giornata, rientrarono cantando inquadrati alla loro sede dove li aspettava il pranzo. La loro vita è veramente invidiabile sotto tutti i punti di vista. Il lavoro all’aria aperta ritempra le loro energie mentre la vita collettiva con lo studio e gli svaghi culturali, educa ed eleva il loro spirito. Quando la prima brigata prese quartiere in quel caseggiato, che ora è la suà sede, l’interno presentava un aspetto desolante. ■ Anni di abbandono durante la guerra lo avevano spogliato di arredamento e di mobilio ed ai giovani spettò il difficile compito di renderlo abitabile dotandolo del minimo indispensabile. Tutto questo fu fatto a tempo di primato poiché i giovani vollero che i compagni, loro sostituti, trovino un posto adatto per riposare il corpo dopo il lavoro giornaliero. La popolazione del Distretto di Buie si ricorda sempre dei suoi giovani, per esempio giorni fa, le donne di Castelvenere donarono loro un mezzo ettolitro di vino, due capretti, liquori ecc. I giovani ricambiano questi doni prestando alla domenica, il loro aiuto nei lavori per la costruzione delle Case Cooperativistiche nei villaggi del buiese. I rapporti tra la brigata e le popolazioni locali non potrebbero essere migliore. Purtroppo, come abbiamo già rilevato in precedenti articoli sulla Valle del Quieto, i ATTENZIONE alla burocrazia Uno dei mali che di frequente affliggono le amministrazioni in genere è la soverchia burocratizzazione. Tale inconveniente comporta un appesantimento nei servizi con il risultato di risolversi in danno della popolazione. Nel nostro Circondario questo fenomeno fa la sua apparizione di quando in quando come, per e-sempio, a Buie qualche tempo fa in occasione dell’arrivo agli Affari Comunali di materiale vario che doveva essere immediatamente distribuito agli artigiani locali. Tale materiale invece ingombrò i magazzini e, quando arrivò un altro contingente di materiale, questo non potè essere immagazzinato per mancanza di spazio. L’inconveniente fu aggravato dal fatto phe gli artigiani buiesi dovettero recarsi a Capodistria per l’acquisto di quei generi di materiali che dormivano nei magazzini di Buie. Le autorità competenti devono sollecitamente in futuro provvedere che vengano soddisfatti i bisogni della popolazione e si avrà così un lodevole snellimento dei servizi con grande beneficio di tutti. kulak della zona sabotano il lavoro della brigata in tutti i modi, l’ultimo, in ordine di tempo, è il taglio di molti pioppi piantati dai giovani. Il compagno, comandante la brigata, non esita a dichiarare che se venisse colto sul fatto un sabotatore questi la pagherebbe anche per gli altri. Osservando la corporatura atletica del compagno, siamo certi che la lezione sarebbe d’esempio per quelli che, rimpiangendo il passato regime di sfruttamento, intralciano la marcia del popolo lavoratore. Ci informiamo chi sono i migliori compagni della brigata ed il comandante ci da i nomi di Rava-sin Giovanni da Baredine, Bassa-nese Matteo da Castelvenere, Tu-jak Silvio e Tomažič Luigi. Questi compagni sono d’esempio per tutti con il loro comportamento lodevole e la loro infaticabilità. Il tempo stringe e dobbiamo partire. Rivolgiamo un ultimo guardo al grande cortile col pennone della bandiera rossa nel mezzo e, con le promesse di un prossimo ritorno salutiamo questi bravi compagni che sono all’avanguardia dell’intenso lavoro che rigenererà la nostra economia. nire del popolo lavoratore, per la pace, per la fratellanza dei popoli, contro l’imperialismo ed i suoi servi locali. Le elezioni dell’U. G. A. danno una nuova conferma -della forza e della vitalità dell’ organizzazione, danno una chiara risposta ai disgregatori del movimento giovanile sul tipo di Blazina e dei suoi seguaci della »linea di Viđali; sono un monito alla reazione locale, serva dell’imperialismo anglo-americano. Le elezioni dell’U. G. A. rappresentano u nrafforzamento del Fronte mondiale dell G. D. e costituiscono ur appoggio ed un incitamento per la gioventù della zona A. che lotta per i suoi diritti contro il comune nemico. Con queste prospettive, che sono coerenti alla linea del Congresso costitutivo dell’U. G. A. e ai principi della F. M. G. D., la nostra gioventù si prepara a contribuire efficacemente alle future vittorie del popolo lavoratore. UN PROCLAMA DELLA GIOVENTÙ' Dl PORTOROSE Nella j-iunnione della Gioventù antifascista, tenutasi a Portorose il giorno 9 giugno c. a., la gioventù, conscia del grande lavoro che le sta innanzi e cosciente dell’importanza di esso; rcordando che su di lei è basato il peso principale della ricostruzione della nostra economia, che spetta a lei l’eleyamento culturale ed ideologico e quindi la formazione dei nuovi quadri; dopo aver esaminato il piano elaborato dal plenum del Comitato distrettuale del giorno 26 maggio a Pirano, promette di dare il suo massimo appoggio alla nostra linea, contro lo sciovinismo reazionario, per ridare al nostro popolo, dopo i duri anni delia lotta, un migliore sistema sociale. La Gioventù di Portorose promette, oltre a ciò, di dare il suo massimo appoggio alle organizzazioni di massa, partecipando attivamente al lavoro, alla vita olitica e culturale, affinchè si possa così! uniti, marciare verso la vittoria e la realizzazione dei piani dei nostri poteri, conquistati col sangue del popolo, martoriato durante la dura guerra e l’occupazione nazi-fascosta. Oggi noi siamo più che mai persuasi che marciando a fianco degli òrgani del nostro potere è del Fronte popolare, arggiungeremo le mete a noi prefisse ed elabo. ate dal nostro popolo. — Daremo al nostra attività: ali’o-ganizzazione interna all’organizzazione pionieri alle squadre sportive e specialmente alle brigate del lavoro, che in base al piano circondariale, costruiranno strade, bonificheranno paludi, ed edificheranno nuove case per i nostri laoratori. Salutiamo i compagni del Comitato Circondariale, guida della nostra gioventù democratica. — Morte al fascismo — Libertà ai popoli. La gioventù antifascista di Portorose LA COPPA „NOSTRA LOTTA“ al C. C .P, „Frausin“ - Muffila Non ci si aspettava una battaglia tanto accanita di questa gara, dato il caldo pomeriggio ed il non troppo folto gruppo di partecipanti, 25 in tutto, tra i quali però erano presenti tutti i migliori esponenti del nostro ciclismo, ed è questo quello che importa di più. Mancava solo qualche figura minore il chè non ha certo alterato l’interesse della gara. In conpenso ci sono stati degli esordienti alle prese per la prima volta con le fatiche dello sport ciclistico. Per esmpio PoCLEN il nuovo ragazzo del C. C. Istria, partito assieme ai sempre attivi veterani Valle e Ci-moroni con 5 minuti di abbuono. Egli ha tenuto duro fino oltre Cittanova, si ' è fatto raggiungere dal gruppo scatenato quando oramai aveva dato ogni sua più riposta energia. Un’atleta che corre cosi è senza altro una promessa. -Le emozioni si sono alternate a catena. Piamo Aldo il Presidente del C. C. Istria aveva appena abbassato- 'a bandierina di partenza che FONTANOT uno dei favoriti, o meglio il favorito, era già a terra alle prese con una gomma, l’inseguimento di Fontanot si può dire sia stato l’epi-' sodio centrale della gara. In testa, era il gruppo lanciato in un’offensiva spietata e dietro Fontanot in un’inseguimento magnifico che ha rivelato, se c’erà bisogno, la classe dell’atleta. Ma passiamo alla cronaca dettagliata della gara. Alle 15.30 con 30’ di ritardo sull’orario previ to, dovuti alla confusione creata dalla concomitanza di altre manifestazioni sportive, veniva dato il via, starter come già detto il Presidente del C. C. Istria Piaino Aldo. 5’ prima era già partito il gruppetto di due veterani e 3 esordienti ai quali era stato concesso il derto abbuono. Si era appena alle prime asperrità del Monte Toso con gruppo lanciato ad una discreta andatura che Fontanot era a terra tra"*o da una gomma. L’andaturà si ravvivava di colpo per mettere in difficoltà il «favorito», erano DAPRETTO e VRA-BEZ che si alternavano maggiormente in testa ed alle volte ci si provava anche RINALDI con degli allunghi impressionanti. La salita viene divorata d’un fiato, ed è questo episodio che decide la gara e fa scomparire le figure minori. Infatti in cima al Monte Toso passa un gruppo così composto: RINALDI, VRABEZ, GRIO, SELLIER, SOSSI, STIBEL, DAPRETTO, FERLUGA, JAVORNIK. Gli altri, tra i quali il veterano Valle che è stato il primo ad essere raggiunto, sono nettamente staccati. I nove di testa si gettano a capofitto nella discesa successiva e non intendono calare l’andatura, la ripresa di Fontanot che insegue alla disperata si fa problematica. Ora siamo alla salita di Castelvenere, in testa vediamo Dapretto, poi Sellier ed infine Rinaldi che opera un’allungo, m- niente di fatto, i nove sono ancora assieme. Unico episodio, due esordientri partiti con l’abbuono sono raggiunti e staccati. A fare da battistrada ci sono ancora POCLEN del C. C. Istria e l’anziano Cimoroni che ha perso contatto con questi causa il salto della catena, ma il loro vantaggio diminuisce a vista d’occhio. Intanto è Rinaldi che insìstento nell’azione se ne va tutto solo alla caccia dei primi, siano sui saliscendi che por-ano a Buie, la lotta è col cuore in gola, pochi metri dividono i corridori uno dall’altro, Sellier e Fer- TUTTO IL BUIESE ALL’ OPERA PER IL PROGRAMMA RICOSTRUTTIVO Non -si sono ancora spenti gli echi dei successi raggiunti con la gara emulativa «Per Tito», che già la popolazione democratica del Circondario ha elaborato un altro vasto programma, che già il lavoro ferve, che già nuove opere sono incominciate grazie al lavoro ni-stancabile del popolo che, avendo cancellato le ferite della guerra, ora procede ad una ulteriore costruzione. L’ora 0 de 12 giugno ha sgenato l’inizio di questo nuovo piano, che naia e centinaia, di operai e conpiccone su decine e decine di o-tadini impugnare la vanga ed il ha visto, alla luce dei fari, centi-giorno. Questo nuovo piano inco-biettivi sino all’alba del nuovo mincia sotto buoni auspici. Diamo ora parte del programma inviatoci dai compagni dei buiese che, in riunioni pubbliche, si sono impegnati di portarlo a felice compimento. BUIE La casa del cooperatore di Buie è già a buon punto ed il lavoro procederà ancor più spedito con l’apporto di 8.500 ore volontarie da parte di 470 lavoratori. 2 autocarri e 45 carri saranno impiegati in questo lavoro per complessive 810 ore. però non si limita a questo; decine e decine di articoli per i giornali murali , verrano compilati, l’amministrazione verrà perfezionata, verrà svolta un’intensa campagna per nuove iscrizioni all’UAIS e ad altre organizzazioni di massa. Rappresentazioni culturali elevavanno la cultura del popolo lavoratore. La canalizzazione a Buie lascia a desiderare, ed ecco che 134 compagni lavoreranno d’assalto per 4.200 ore. onde porre riparo a tale inconveniente. Questa importante somma di lavoro comporterà l’tsrazio-ne ed il trasporto di ben 475 m. cubi di terra e 405 di pietra. Buie può andare orgogliosa dei suoi figli che '.concretamente dimostrano il loro amore verso la loro terra, verso le loro famiglie, verso la democrazia conquistata con tanto sangue e sacrifici d’ogni genere. CITTANOVA Anche Cittanova non vuol restare indietro nel nuovo piano trimestrale, essa darà 270 lavoratori volontari che compiranno 6.500 ore lavorative. Anche qui gli sforzi comuni saranno diretti per la costruzione della casa dei cooperatore che è l’obiettivo più importante. Sarà anche abbellito il giardino e verrà sistemata la canalizzazionq. Per compiere questi lavori verranno estratti 900 metri cubi di terra, e 300 di pietra e 100 di sabbia. Un camion e 30 carri saranno utilizzati per 300 ore lavorative. Anche a Cittanova molti articoli verranno compilati per i giornali murali ed effettuate 20 nuove iscrizioni. Settore di MOMIANO 450 lavoratori del settore di Mondano daranno la loro opera che comprenderà 4700 ore e che vedrà la riparazione di. strade e di altri importanti obiettivi. 70 metri cubi di terra, 210 di pietre e 205 di sabbia verranno estratti e trasportati durante i tre mesi di gara emulativa. 40 carri per 400 ore aiuteranno i volontari. Ma questo non basta, il piano di lavoro comprende anche migliorie diverse all’amministrazione, le riscossione delle quote e l’arricchimento dei giornali murali con 25 nuovi articoli illustranti la vita, il lavoro ed i propositi della popolazione del settore di Mondano. VERTENEGLIO Il programma dei lavoratori di Verteneglio è superbo. Questo è un indice tangibile della loro alta maturità che li fa consapevoli che soltanto nel lavoro collettivo c’è la sicurezza per il popolo di migliorare le sue condizioni. 1320 saranno i avoratori volontari che lavoreranno per 11.500 ore. Verteneglio vivrà una nuova vita quando sarà realizzato il piano che comporterà l’estrazione ed il trasporto di 865 metri cubi di terra, 645 di pietra, 414 di ghiaia e sabbia, ecc. Il lavoro della casa cooperativistica farà un balzo in avanti, saranno riparate vecchie strade e saranno aperte delle nuove. Il campo sportivo sarà migliorato e la canalizzazione sarà resa più igienica. 21 autocarri e 41 carri per aiutare i volontari. 2 rappresentazioni soddisfaranno le esigenze culturali dei lavoratori. 50 articoli riempiranno i giornali murali. 100 nuovi membri saranno iscritti nell’organizzazione dell’UAIS. Tutto questo farà il popolo di \Verte-neglio ' stimolato dalla convinzione che lavora per se stesso, per migliorare la sua vita per aumentare il suo benessere. S. LORENZO La casa cooperativistica di S. Lorenzo deve venir edificata nel minor tempo possibile, ed ecco perchè, nei tre prossimi mesi, 225 lavoratori presteranno la loro opera disinteressata per 3000 ore. Il popolo di S. Lorenzo sa quale importanza ha la costruzione della sua casa cooperativistica, sa che il suo ruolo è determinante nel campo , dell’economia. Perciò i suoi 225 lavoratori volontari, con l’aiuto di 200 carri per 1.200 ore, trasporteranno ed estrarranno 80 metri cubi di terrà e 200 di pietre. Questo lavoro verrà illustrato con 9 nuovi articoli murali e 2 rappresentazioni culturali daranno un utile diversivo ni volontari. luga perdono qualche metro, ma, mentre il primo riesce a ricongiungersi, il secondo cede definitivamente. Siamo a Verteneglio, primo passa POCLEN ancora in testa, -subito dopo RINALDI assieme e Cimoroni, quindi VRABEZ che ha lasciato gli altri ed andrà a raggiungere primi, i distacchi sono minori ed infatti dopo ancora qualche chilometro di lotta si forma di nuovo il gruppo dei primi e termina il bel sogno di RINALDI. Ora siamo a Cittanova passa ancora POCLEN solo, ma oramai allo stremo delle energie, non resta che elogiare la prova magnifica di questo giovane, a poche centinaia di metri il gruppetto di testa e precisamente: SOS-SI, SELLIER, RINALDI, GRIO, DAPRETTO, CIMORONI, VRABEZ, STIBEL, manca JAVORNIK che ha forato ed insegue con Fontanot che ha bravamente preso e seminato per strada tutti gli staccati. Per la costiera che porta ad Umago i primi si concedono un pò di riposo, più che meritato dòpo soci accanita battaglia, Poden viene raggiunto e staccato; la strada è pessima, ne fanno le spese SOSSI e DAPRETTO che forano, questo fa sì ^ che in testa si ravvivi subito l’andatura. Davanti sono in sei: SELLIER, RINALDI, VRABEZ, CIMORONI, STIBEL, e GRIO, la ga-ar dovrebbe decidersi tra questi, ma dietro si sono riuniti Fontanot, 'Sossji e Javornik che inseguono a tutto spiano ed hanno guadagnato parecchio. Su alcuni saliscendi Cimoroni e Vrabez non resistono all’andatura e restano staccati, magnifica la prova di Rinaldi che ha una gomma che si affloscia e deve scendere due volte da’Ia macchina per darle aria ed ogni volta raggiunge i prmi. La salita di Strugnano è attaccata in pieno, è Grio, che oramai sente vicina la sua Capodistria, che fa l’andatura ed è qui che Fontanot corona il suo iseguimento, dopa aver staccato gli altri, riesce a raggiungiere i primi quattro. In cima sono in cinque: GRIO, FONTANOT, SELLIER, STIBEL e RINALDI. La successiva salite di Isola cambia le posizioni e dopo la veloce discesa siamo in vista di Capodistria, oramai l’arrivo si deciderà in volata tra i primi cinque. Le macchine al seguito vanno a avanti per preparare lo arrivo. All’ultimo chilometro è STIBEL che tenta di amdarsene da solo, ma FONTANOT e SELLIER vigilano ed il tentativo non riesce, poi ci si prova RINALDI, a 300 metri dall’ingresso della pista è FONTANOT che scatta con SELLIER alla ruota, i due seperanò gli altri ed entrano in pista nell,-ordine sul rettilinee opposto all’arrivo, SELLIER piazza il suo spunto e pasa FONTANOT di una macchina che terrà fino alla linea d’arrivo, nell’ordine STIBEL, RINALDI e GRIO. Il vincitore fa ;1 giro d’onore fra gli appllusi della folla, mentre gli altri corridori causa il troppo pubblico presente vengono fermati all’ingresso della pista. Buona l’organizzazione che se nori è stata del tutto perfetta è canza al numeroso pubblico e, come abbiamo già detto, alla concomitanza delle numeroso gare sportive in occasione della riuscita GIORNATA DELLO SPORT. —o— Ordine d’arrivo: 1) SELLIER Pio U. C. T. in ore 2.59’—30” che compie il percorso di Km. 105 alla media di Km. 34.450. 2) FONTANOT Renato «Frausin» —Muggia ad una macchina. 3) STIBEL Marino «Arsenale» stesso tempo. 4) RINALDI Walter «Frausin» Muggia' 'psso tempo. 5) GRIO Alvino C. C. Istria stesso tempo. 6) DAPRETTO Antide «Olimpia» ad 1 minuto e 20. 7) SOSSI Rodolfo «Opicina» a ruota. 8) VRÀBEZ Rinaldo «Olimpia» a ruota. 9) JAVORNIK Giorgio «Frausin» —Muggia a ruota. ~ 10) SOSSI Aurelio I degli allievi. Seguono Gimo'roni Giuseppe I dei veterani, Lusca Lino, Ferluga Silvio, Zivic Paolo, Valle Achies, .Sossi Sergio, Poden Argio. — Partiti 25 — arrivati 18. La Coppa viene assegnata defi-nitivamento al A C. P. «L’Frau-sin»—Muggia per la migliore classifica nei primi 5 arrivati. MARUŠIČI Il Potere Popolare ha dato la spinta iniziale fornendo un importante credito per la costruzione anche nel settore di Marušiči della casa cooperativistica. Ecco come risponde con gratitudine il popolo lavoratore ai questa località: 90 volontari presteranno le loro forze per 720 ore in modo da terminare prima i lavori di questo importante obiettivo. Anche le strade ed il campo sportivo hanno bisogno di riparazioni ed ecco che 60 lavoratori daranno 370 ore. Tali lavori comporteranno lustrazioni ed il trasporto di 936 metri cubi di terra, pietre e sabbia. 31 carri lavoreranno per ben 684 ore. 30 articoli sul giornale murale svilupperanno la cultura e terranno informati gli abitanti di Marušiči sul procedimento dei lavori e su tante altre cose. Questi sono i dati che, per il momento pubblichiamo sullo sforzo collettivo di diverse località del buiese. Questo è il programma che meglio di ogni a'tra cosa dimostra con quando entusiasmo e con quale impegno gli operai ed i contadini della nostra zona vogliono compiere la terza tappa del nostro programma economico. PUBBLICAZIONE AUTORIZZATA STAMPATA PRESSO LO STABILIMENTO TIPOGRAFICO «JADRAN» — CAPODISTRIA — DIRETTORE RESPONSABILE: CLEMENTE SABATTI