ORGANO DELL'UNIONE SOCIALISTA DEI LAVORATORI Anno VII. — N° 351 Redazione e Amministrazione: CAPODISTKIA Via Santorio 26 - tei. 126 it MARTEDÌ’, 15 GIUGNO 1954 Prezzo 10 din — 20 lire ABBONAMENTI: TX.T. Zona Jugoslava e R.F.PJ.: annuo din. 420, semestrale din. 220, trimestrale din. 110 Spedizione in c. c. p. APERTO A BUIE IL FESTIVAL GIOVANILE A Buie, centro della vita politica e culturale del distretto, ha avuto inizio domenica il primo grande festival giovanile della Slovenia e della Croazia. La manifestazione, come noto, si chiuderà a Capodistria il 20 giugno. La grande manifestazione di apertura si è svolta in una atmosfera di festa e di entusiasmo popolare in piazza Tito. Festoni di alloro coprivano le facciate degli edifici e numerose bandiere e striscioni si in-tiecciavano tra stabile e stabile. Già nelle prime ore del mattino, sono cominciati ad affluire a Buie i primi gruppi di partecipanti alla manifestazione e numerosi gitanti provenienti dai distretti dellTstria, della Croazia e della Slovenia. Alla manifestazione d’apertura sono intervenuti numerosi ospiti, tra cui il comandante dell’amministrazione Militare dell’ APJ col. Miloš Stamatović, il membro del Comitato Centrale della Lega dei Comunisti della Croazia Milutin Baltić, il membro del CC della Lega dei Comunisti della Slovenia, Jakopič Albert, il segretario del Consiglio per l’istruzione e la cultura della Croazia Ivan Leko, il membro del Consiglio Esecutivo della Croazia, Pavlinič Antun, i presidenti delle organizzazioni giovanili della Slovenia e della Croazia Tine Remškar e Krajinović Antun e numerosi rappresentanti del potere popolare dei distretti di Buie e di Capodistria e dell’Armata Popolare Jugoslava. Dopo il Presidente - del Comitato Distrettuale della Gioventù popolare di Buie, Ciguj Stellio, che ha salutato gli ospiti, ha preso la parola il compagno Erminio Medica, presidente del Comitato Fopolare Distrettuale di Buie, che ha illustrato il significato del Festival per lo sviluppo culturale dei giovani della nostra zona e di tutta la Jugoslavia. A no- 1 batti e ribatti della vita politica italiana LA SCISSIONE MONARCHICA non è altro johe uno dei tanti fatti nel gioco d'interessi della „elite" romana Tracciare un panorama della vita politica italiana inon è, oggi, una cesa facile. Sarebbe più agevole fa-re del «color«» in quanto solo rao ccgliemido tutte le voci sulle animosità personali e sulle più meschine rivalità di partito si otterrebbe un Quadro reale delllmpositaizioMe dei problemi della vita politica interna della vicina repubblica, dominata dalle manovre di corridoio, tendenti più a screditare la linea politica altrui che a chiarire la propria. La cosa è comprensibile se si tiene conto che la politica dei vari partiti italiani — di governo o di opposizione Che siano — è quanto mai contradditoria nelle parole e nei fatti. Per non parlare poi delle contraddizioni tra i fatti e le parole. Lo si può facilmente constatare solo scorrendo i quattro fatti di politica interna che più attirano l’attenzione della stampa italiana e dei dirigenti dei partite. Si tratta, in ordine cronologico, della avvenuta scissione in campo monarchico, del congresso dei s'ocialdemiocratici, dell'abrogazione della legge! elettorale del 1953 e della preparazione del congresso della democrazia cristiana. In carni» monarchico, dopo le solenni 'affermazioni di unità e di amicizia, scambiatesi fra Covelli e kauro, è scoppiata la bomba ed il sindaco di Napoli ha creato il Partito Monarchico Popolare dn ainti-' tesi con il Partito Nazionale Mo-\nairchico del quale il comandante Lauro era presidente. Naturalmente, alla base della scissione non vi sono motivi ideologici poiché tanto Lauro che Covelli sognano la restaurazione del re di Maggio. Non vi sono nemmeno, in realtà, ragioni di tattica poiilttoa poiché sia il P.N.M. die il P.MjP. fanno l’occhiolino ai fascisti del MSI con l’dtn-temto di portarli su posizioni accettabili alla Democrazia Cristiana, in modo di ottenere un «allargar mento delila base democratica del governo» che consenta lo slittamento a destra desiderato dai vari Pel-la, Andreotti, Sturao ecc. In politica estera poi i due raggruppamenti monarchici sono «'a-tlantici» pro-Ced ed europeisti come Sceiba, anche se il partito di Co-veili resta sull'a linea Pella di subordinare — almeno dì fronte alla piazza — il suo europeismo alla soluzione «italiana» del problema di Trieste. Cosa che — d’altronde — non contrasta con la politica estera degli uomini della D.C. Ed allora i motivi della scissione? Ufficialmente quelli adatti da Lauro, cioè !di offrire alla democrazia ohistìana un più facile terreno per scivolare a destra approvando, con maggior silenzio, la politica del governo Sceiba. In realtà si tratta di una manovra della destra democristiana per spaventare i pairtitini che fanno parte 'della coalizione governativa ammonendoli, in sordina, che l’operazione Lauro può fornire delle maggioranze di ricambio nel caso j liberali vogliano essere libo-rali anche di fronte all’invadenza c,loricate,. i reppubliceni pensino sul serio alla repubblica ed i social-democratici intendano reclamare * lo POVERA «L’unica cosa certa è che il Go-verno ha preso l’impegno di non far jovare gli italiani davanti ad un doloso fatto compiuto: speriamo che •° mantenga. «E’ del resto il meno — ci vien 'atto di osservare — che l’opinione Pubblica italiana possa esigere di ''onte al pericolo di rinunciare per tempre alla zona B, senza contare 1 assurdità di una tale rinuncia che terrebbe fatta senza che l’Italia ab-,!a perduto, dal 1945 ad oggi nes-Jna guerra!» (Dal »Giornale di ' 'leste del 10 con.) 4 parte il fatto che l’Italia, du-* }nte la stia «gloriosa» storia, mai Pa 'erso una guerra poiché l’«erois-Y'J0 leggendario» dei suoi «prodi» fi-f ha rifulso in tutte le battaglie — 'la quelle di Allia e di Canne alla '"('ente di Dien Bien Phu — cosicché ancora oggi i suoi governanti Jrco adaffarati a distribuire meda-*e d’oro, d’argento e di bronzo, 'n«:hè ad accogliere trionfalmente 1 *valorosi» ed «invitti» reduci della "tonda guerra mondiale, appare ystruoso ed inconcepibile che, so-"’«tutto a Washington, non si valu-y ed adeguatamente non si com-ysino i grandi meriti acquisiti dal-nalia netta salvaguardia della civil-? europea dal 1945 ad oggi. Infatti, ‘a quell’epoca l’Italia si è dimostra-|a sempre la prima della classe, par-ftgiando per il più forte e lucidan-?° le scarpe, in ogni occasione, a chi profondeva e le profonde miliardi 1 dollari per il suo ripristino impelle. . h’Italia si è resa diligente nell’of- frire, prima al supremo comandante delle forze atlantiche, gen. Eisenhower, il più genuino simbolo dell’elevato spirito militare, ossia il «cappel- lo alpino», poi nel far consegnare dal sindaco di Trieste allo stesso generale, in congedo dall’Europa, un tangibile ricordo della «martoriata città», definito un «pacco esplosivo». L’Italia ha inoltre tutto fatto e disnosto affinchè il suo prode Ran-dolfo Pacciardi, ministro della difesa e forgiatore delle sue «divisioni atlantiche», fosse il primo a congratularsi col neo eletto presidente degli USA. Quasi ciò non bastasse, l’Italia non ha esitato a schierare ai confini orientali le sue divisioni corazzate, ed in pieno assetto di guerra, quando, a poca distanza degli stessi confini, si profilava la «grave minaccia» del raduno celebrativo — con discorsi, canti e suoni — del X. anniversario della formazione delle Brigate partigiane del Litorale. Raduno che suonava provocazione per i fascisti di Trieste e dellTtalia, i quali non possono tollerare nè ammettere che i loro peggiori nomici, gli artefici della loro sconfitta, possano festeggiare le proprie vittorie sul fascismo, mentre a Trieste ed in Italia si condannano per «alto tradimento» gli antifascisti più conseguenti nella lotta contro il fascismo stesso. Assurda e mostruosa quindi la pretesa che l’Italia possa rinunciare per sempre alla zona B ed alle altre terre, redente col sangue dei suoi 700 mila morti, senza contare le «decine di migliaia» dei suoi «migliori figli» infoibati dai suoi organi di stampa. una politica sociale in campo interno. Quasi volessero parare il «colpo Lauro» e salvare la faccia, i' socialdemocratici di Saragat, nel loro congresso, hanno riconfermato la loro riducila in Sceiba e nella D.C. ed esclùso categoricamente la poisis-i bilità di un’apertura a sinistra (criticando 'aspramente il d. "c. Gronchi che la crede possibile) a patto e condizione che la democrazia cristiana rinunci ad allearsi con le destre, anche se tale alleanza fosse solo apparentemente tattica ed avesse — inizialmente — solo il nome dii Lauro. In fondo, il congresso samaigattiano è sfiato tutto qui con in più alcune preoccupazioni per il timore che la maggioranza democristiana imponga al parlamento Una nuova legge elettorale che frantumi ancora i già frantumati partitemi di centro. Problemi sociali per i socialisti di Sai-ragat in Italia, al di fuori della formula Sceiba (e del seggiolino al governo), non ne esistono. Per l’iabrogazione delia famosa legge-truffa elettorale, si sono avute una seirie di manovre per linee interne e non pochi amichevoli mercanteggiamenti. I grossi partiti (D.C. e contini ormisti pratica-mente uniti) chiedono un sistema proporzionale che assicuri — con i debiti ritocchi — un premio ai partiti di massa. I partiti di minor mole (dal repubblicani ai monarchici, dai socialdemocratici al MSI) chiedono invece garanzie... elettoraP, cioè una legge proporzionale che tolga qualche seggio ai grossi per darti ai partiti medi e piccoli. La volontà degli elèttoli conterà dopo, per ora gli «eletti» mirano a far valere la propria. Su slittamento a destra e spostamento a sinistra, legge elettorale ad un sistema o metodo elettorale, in altra maniera si sta .preparando anche il congresso della democrazia cristiana. Tanto per incominciare, la direzione D. C. ha rifiutato di convocare il Consiglio Nazionale del partito, regolarmente chiesto da uomini d. c, di destra e di sinistra che volevano discutere sulla legge elettorale. «La direzione... dirige, il partito aspetti». Questo sembra sia il motivo del segretario della D. C., on. De Gasperi. Da parte loro i cominformisti si danno da fare. Compiangono gli elettori monarchici per il «tradimento» perpetrato a loro danno da Lauro e Covelli; deridono la nullità sociale risultata dal congresso socialdemocratico; fanno della demagogia sulla legge elettorale prom ti ad. accettare i voti delle destre su una legge che faccia toro comodo o, almeno, non faccia comodo alla D.C. e soffiano nel fuoco delle divergenze che — alla vigilia del icoMgresso — oppongono Gronchi a De Gasperi. Scioperi grandiosi Sono in corso .nelle campagne e nelle fabbriche italiane, il tenore di vita .decresce : tutte bazzeccole nel pa. norama dèlia vita politica interna dellTtalia di oggi. Quello che conta è la piccola alchimia parlamentare e di partito, condita, sempre, da quel pizzico di sciovinismo che in politica esiterà fà ancora, nella vicina repubblica, tacito «sentimento» utile a che il popolo non (guardi troppo a ciò che fanno le mani idegli alchimisti al lavoro nella politica italiana di oggi. me degli italiani del distretto, il compagno Bonetti Romano ha espresso la fierezza e la soddisfazione delle nostre popolazioni di ospitare il festival della gioventù delle due repubbliche. «Questa manifestazione giovanile — ha detto egli — sia ancora una dimostrazione dell’Unità e della fratellanza incrollabile del nostro popolo proteso alle proprie conquiste socialiste e deciso a difenderle. Per noi è significativo che sia stata scelta propria la nostra zona per il Festival a dimostrazione che siamo parte integrante della nostra patria. Queste terre saranno per sempre il punto più avanzato deUa nostra patria socialista e noi saremo sempre orgogliosi di essere nelle prime file nella lotta contro, le pretese imperialiste del Governo di Roma.» Il compagno Tine Remškar, che ha preso quindi la parola, ha detto, tra l’altro, che la fòrza e l’unità della nostra gioventù e dei nostri popoli, sono di monito a tutti coloro che nutrono aspirazioni imperialiste verso il nostro Paese. Il membro del Comitato Centrale della Lega dei Comunisti - della Croazia, Milutin Baltić, dopo aver salutato i partecipanti al Festival, ha messo in rilievo che l’attuale Festival non è solo una manifestazione culturale dei popoli della Croazia e della Slovenia, ma è anche una manifestazione della forza creativa del nostro popolo e della gioventù in particolare. «Il socialismo non sarebbe possibile — ha continuato il compagno Baltić — senza l’impiego di tutte le nostre forze non solo nel campo economico, ma anche in quello culturale. Plebiscito nella Germania orientale Nella Germania orientale, sotto occupazione russa, sarà imdeitto nei prossimi giorni un referendum, cui saranno chiama/ti a partecipare tutti i cittadini che abbiano superato il 16. .anno d’età. Llalter-nativa ohe verrà posta dinnanzi all’opinione pubblica verrà espressa nelle seguenti domande; «Siete per il trattato di pace e-il ritiro .dèlie truppe d’occupazione o per la CED, gli' accordi di Bonn e di Parigi, e per la permanenza delle truppe d’occupazione per un periodo di altri 50 anni?» L^iniailatiya per questa strana forma di plebiscito è partita da Molotov durante la Conferenza di Berlino del gennaio scorso. I termini del referendum rispecchiano fedelmente la controproposta del-l’URSS alle proposte degli Occidentali all’epoioa della conferenza berlinese. La seduta del Comitato Centrale delTUnione Socialista 1 sindacali nelle nuove condiaoni La gestione operaia e la Comune generano un profondo cambiamento nelle funzioni dell'organizzazione sindacale li Comitato centrale dell’Unione socialista ha esaminato in una profonda e vasta discussione il ruoto e le funzioni dei sindacati nell’ul-teriore sviluppo dell’edificazione del socialismo in Jugoslavia. Nella reiezione e nel corso della discussione, alla quale ha partecipato anche il presidente Tito, è sitato innanzi tutto .rilevato che nel quadro dei mutamenti avvenuti mèlEetìifi-cazione economica e sociale del Paese è venuto a mutarsi anche i;I carattere stesso dei sindacati. Questi infatti non figurano .più nel huOl lo idi difensori degli interessi degli operai, ma in quello di organismo di controllo sociale sull’attività degli enti idelTautoamministraztone dei produttori. I campiti dei sindacati vengono ideterminaiti quindi in base all’ìntefo sviluppo sociale ed economico, nonché allo sviluppo ddl’amministraziane sociale e del ruolo delle Comuni. Il Presidente della repubblica, Maresciallo Tito, ha tenuto innanzi tutto a precisare ohe in Jugoslavia, in una società socialista dove si vanno creando la Comuni, dove i lavoratori amministrano le imprese, .non si può parlare dei sindacati come di un movimento. «I sindacati — ha detto egli — hanno multato il loro significato. La loro attuale posizione nel nuovo sistema diverrebbe assurda se la struttura delle organizzazioni sindaoali rimanesse tale quale è attualmente. Da parte sua il compagno Edvard Kardelj ha rilevato che contrariar menite a quanto affermato da Star lin i sindacati non possono essere una cinghia di trasmissione nelle mani di alcuni organi politici nè una organizzazione di opposizione alto stato o alla società come tale. I sindacati hanno potuto avere un moto di difesa degli interessi operai nei primi .anni del periodo post-bel-liico quando l’apparato statale decideva in merito alla posizione economica dei lavoratori. Ora che abbiamo i consigli operai, i consigli dei produttori e le Comuni, non c’è più la necessità di una difesa dallo stato dei singoli interessi individuali. «Nel sistema dell’amministrazione dei produttori diretti —- ha detto il eomp. Kardelj — tutti i rapporti si trasformano in rapporti interni della classe operaia. In questa situazione, i sindacati, da or- ganizzazione di lotta protettiva, si trasformano in organizzazione del-i’auto-gesttone dei produttori. Non si tratta più di una difesa degli interessi dei lavoratori dinanzi ad un obiettivo sociale contrario, ma di un controllo collettivo operaio per eliminare le defitenze della stessa classe operaia, degli stessi produttori. Il ruolo politico dei sindacati — ha rilevato inoltre il compagno Kardelj — è isopratutto quello di indirizzare i lavoratori neU’Unione socialista come organizzazione politica generale del popolo e non di assumere essi Stessi i compiti politici che devono invece essere assolti daii’Unione socialista.» La mozione conclusiva, elaborata al termine della discussione, rileva che uno dei compiti principali dell’Unione socialista e dei sindacati è la costante opera di consolidamento di quelle forze dell’auto-am-ministrazione cperai^e sociale sulle quali poggia lo sviluppo sia del-Teconcmia che della società intera. L’interesse dei lavoratori per i problemi della Comune, cioè dell’unità territoriale-'amministrativu, delia gestione popolare della casa pubblica aumenta continuamente. Con il sistema dell’autogestione operaia e con l’edificazione delle Comuni, i problemi delle retribuzioni e delle condizioni di lavoro vengono sempre più risolti in seno alle imprese e in seno alle comunità comunali con la collaborazione diretta dei lavoratori. Dinanzi ai sindacati stà quindi lanche il campito idi collaborare con gii organismi sociali per una soluzione quanto più equa dei problemi relativi agli interessi vitali dei lavoratori, di partecipare all’elaborazione di qualsiasi decisione in merito assumendo piena responsabilità. Ciò è particolarmente importante nel-l’elatìbrazione dei regolamenti paghe, nella ripartizione dei mezzi delle imprese, nella tutela tecnico-sanitaria dei lavoro, neil’assegna-zione dei mezzi per ila costruzione di edifici dìaJlloggio e per le altre attività comunali, nella soluzione dei problemi déll’asisicurazione sociale, nel 'consolidamento del controllo sociale su! commercio. Rientrano inoltre nel quadro dell’attività dei sindacati anche la vigilanza sulla giusta applicazione delle leggi e la lotta contro i fenomeni anti-demo'oratici e burocratici che si verificassero nelle imprese. Particolare attenzione deve essere infine dedicata alto sviluppo della vita culturale per la quale gli operai dimostrano un interesse sempre mag^ giore. L’Assemblea popolare federale, riunitasi a Belgrado giovedì 10. c. m. ha approvato all’unanimità i risultati del viaggio del presidente Tito nell’amica ed alleata Grecia, illustrati dal segretario di stato agli esteri Koča Popovič. «La collaborazione e l’amicizia greco, turco, jugoslava — ha rilevato 'Popovič — rispondono agli interessi permanenti dei tre paesi e dei rispettivi popoli. Fra l’altro, ciò è dimostrato dalla decisione di costituire l’Assemblea consultiva balcanica.» Per gli alluvionati della Slovenia GENEROSE LE OFFERTE Nello scorso numero abbiamo dato notizia delle gravi inondazioni che hanno colpito una parte della Slovenia, devastando i beni della .popolazione e provocando vittime umane. La nostra popolazione che, in-tante occasioni ha dato prova della sua solidarietà, non poteva mancare anche questa volta nella gara di umana generosità e comprensione che la distingue. L’azione di raccolta di aiuti pro alluvionati si è subi- CROLLA UN'ALTRO FRANCIA GOVERNO Dopo un anno di vita stentata e non certo gloriosa, il .diciottesimo ministero francese dal dopoguerra è stato rovesciato dal parlamento' parigino senza che sia stata delineata la politica che dovrebbe, seguire il succeissore di Laniel e — ancor più — quello di Bidault. La crisi non è giunta improvvisa e, se qualche cosa ha sorpreso nell» vita e nella morte del gabinetto Laniel-, è che la sua caduta sia stata ritardata anziché anticipata dall’incertezza che dilania i maggiori gruppi parlamentari sui quali il governo poteva contare. Il 30 giugno dello scorso anno, Giuseppe Laniel ottenne dal parlamento l’investitura più per le sue qualità negative ohe per quelle positive. Dji'lattii, /èira ritenuto un uomo da ordinaria amministrazione che nelle questioni interne e in quelle intemazionali non sarebbe andato oltre ad un attendismo tattico che avrebbe soddisfatto un po’ tutti e non scontentato compieta-mente nessuno. Ma, attraverso gli sviluppi dèlia situazione in Indocina, Marocco e Tunisia e la venuta a maturazione — attraverso Berlino e Ginevra — dei problemi intemazionali più scottanti per la Francia, quali .Saar, Ced e gli a-spstti politici mondiali della questione indocinese, Laniel ha finito con lo scontentare un po’ tutti e col non soddisfare nessuno. Alla prova, cioè, egli ha reso il contrario di ciò che da lui si attendevano coloro che lo avevano accettato come diciottesimo presidente del consiglio dei ministri di Francia. Salivo i democristiani del MRP, relativamente uniti sui problemi di politica -estera e divisi nelle valutazioni sociali -dèlie questioni di politica interna, tutti gli altri raggruppamenti parlamentari francesi — ad eccezione dei cominformisti sempre ligi agli ordini superiori — sono divisi in merito alla politica che un governo francese dovrebbe seguire in campo intemazionale sia per ciò che riguarda ^europeismo» sia per quello che si riferisce »Hlndoicina. I gollisti-contrari nella toro maggioranza alla CED ed alla politica atlantica che comporta un ritorno della potenza germanica in piano europeo — non sono alieni dai «tenor duro» in Indocina, tanche se per farlo, si deve ricorrere all’appoggio militare degli Stati Uniti, creatori della politica atlantica e padrini della CED, nonché della Germania di Adenauer. Cosi, in sostanza, hanno bocciato Laniel proprio sul solo punto col quale .avrebbero potuto accordarsi. I radical-socialisti si dividano, quasi in parti uguali, fra cedisti ed an-ticadisti, esattamente come i deputati socialisti non tanto disposti ad accettare la posizione pro-CED decisa dal toro partito. SullTndocina, radicali e socialisti chiedono una politica che faccia cessare la «-sporca guerra» salvando la faccia della Franca e non approvano- — chi più chi meno — la politica della mano forte in Marocco e in Tunisia. Ed è così che questi due raggruppamenti, assieme ai gollisti, hanno battuto Laniel senza essere in grado, per te loro divisioni interne,xdi indicare un uomo e un programma nuovo. Intanto la crisi francese rinvia praticamente all’infinito la ratifica del trattato della CED — accontentando gli anticedisti -per tattica o per principio — e minaccia di provocare la sospensione — eufemismo per indicare il fallimento — della conferenza per l’Indocina. accontentando coloro i quali affermano, .sulla falsariga di Foster Dulles, che le trattative sono inutili e che la CED è la sola garanzia per la Francia in Europa e in Asia. Quali saranno le conseguenze di un rinvio e di uno svuotamento della conferenza ginevrina a causa della crisi francese, non è facile pronosticare. Per dare un giudizio relativamente basato su indicazioni conierete occorrerà forse attendere che tali indicazioni vengano dial modo con cui Parigi risolverà la sua diciianovesima crisi ministeriale del dopoguerra. Intanto non va passato sotto silenzio il fatto che Molotov, parlando a Ginevra in vista della caduta di Lanie'l-, abbia avanzato la proposta che i problemi politici del conflitto indocinese vengano trattati direttamente tra la Francia e il Viet-Minh. Le parale di Molotov sano subito state illustrate, dalla stampa copriniormista nel senso che «i diritti che la Francia ha acquisito in Indocina» possono essere salvaguardati solo con un 'accordo diretto che immetta Ho Chi Minh ed il suo governo nel quadro dell’Unione Francese. Fra te righe dello «Humanitè» francese, come dell’italiana «Unità», si legge che «i diritti acquisiti» la Francia può mantenerti in Indocina basta che rinunci alla OED ... in parole povere, Parigi può comperare la pace in Indocina — alle spalle dei popoli indocinesi — a condizione di pagare le pressioni russe su Ho Chi Minh con il definitivo siluro contro Ila Ced, che fa ombra alla politica dell’URSS. Tesi che è destinata a trovare uniti i nazionalisti e colonialisti dii De Gaulle e gli pseudo anticolonialisti di Tho-rez. E non è escluso che la crisi francese sia proprio destinata a sanzionare il vergognoso mercato del quale Molotov ha pazientemente posto le basi a Ginevra. Ad ogni modo la risposta a questo interrogativo non dovrebbe tardare, mentre quella alle esigenze nazionali degli indocinesi, dei tunisini e dei marocchini verrebbe lasciata in sospeso fino ad un prossimo mercato. Come è nel costume di Chi continua a considerare moneta di scambio il sangue e il- destino dei pio-poli. to estesa spontanea nel distretto di Capodistria. In tutti i maggiori centri sono stati costituiti comitati per la raccolta delle offerte. Tra i primi offerenti figurano: Il Comitato Popolare Distrettuale di Capodistria con 2 milioni, gli appartenenti alla Difesa Popolar» di Capodistria con 100 mila dinari, il Teatro del Popolo di Capodistria con 10 mila, il Comitato Popolare di Capodistria con 500 mila, la Globus-Film con 50 mila, il collettivo dell’Albergo Triglav con il 5 per cento delle paghe mensili, il Comitato per i servizi comunali di Isola con 100 mila, ed i lavoratori dello stesso con un importo equivalente ad una giornata lavorativa per ciascuno, le Saline Piranesi con 250 mila, l’Associazione insegnanti delle scuole medie con 20 mila, la SELVEG con 100 mila, i dipendenti del Conservificio ex-Ampelea di Isola con una giornata di stipendio, l’Associazione Giornalisti di Capodistria con 10 mila, 11 Comitato Popolare Cittadino di Isola con 500 mila, il Comitato Popolare di Capodistria-dintomi con 20 -mila, il Dipartimento Affari Interni e la Difesa del CPD di Capodistria con 220 mila, l’Assicuratrice Triestina di Pirano con 200 mila e i dipendenti della stessa istituzione 9 mila, la Filiale sindacale dello stabilimento Arrigoni di Isola con 150 mila, i membri della filiale sindacale e dell’Istituto per l’incremento dell’economia di Capodistria, l’importo pari a una giornata di lavoro cioè con circa 40 mila dinari. Fanno seguito i collettivi di lavoro dei Cantieri piranesi, delle Saline di Porto-rose, della stazione Radio, il corpo insegnanti e gli studenti del ginnasio sloveno. Sino a ieri nel conto corrente aperto dal Comitato per la raccolta distrettuale sono pervenuti oltre 3 milioni di dinari. Un "tifino,, di’Decozione «La pubblicazione del C. L. N -dellTstria mira a confutare la del resto assurda tesi di Tito sulla pretesa snazionalizzazione che l’Italia avrebbe operato in queste terre dopo la Redenzione (attento, proto: R maiuscola!) con la persecuzione degli Sloveni e l’immigrazions di connazionali trasferiti nella Venezia Giulia dalle altre province italiane. «Nessuno nega le persecuzioni fasciste; queste peraltro erano di carattere politico e colpivano singole persone, non solamente slovene. «■Fatta eccezione di particolari categorie fluttuanti, si può ben concludere affermando senza tema di smentite che la popolazione locale autoctona è rimasta fra il 1918 e il 1945, al suo posto e non è stata turbata in misura anormale da immigrazioni o da emigrazioni forzate, prodotte da una volontà politica.» (Dal «Giornale di Trieste» del 7 con.) Mai avremmo potuto supporre che fra i precursori del «titoismo» ci fosse addirittura un prefetto fascista e, per giunta, uno degli elementi più rappresentativi della Compagnia volontari giuliani, combattente volontario per la redenzione della sua Trieste, figlio di un «italianissimo» podestà della stessa città, mazziniano ed irredentista per la pelle, quindi in possesso di tutti i titoli — non esclusi quelli di squadrista antemarcia e sciarpa littorio — per ben figurare fra gli «italiani perfetti e modello» che solo la fauna di Trieste può produrre. Ecco, infatti, uno stralcio di quanto scriveva a Mussolini, con suo foglio n. 31 di prot. Riservato in data 9. 10. 1930, il triestino Sergio Dompierì, prefetto di Gorizia: «... ho trasmesso al Ministero della Educazione Nazionale l’elenco degli ultimi 108 insegnanti sloveni da trasferire e da sostituire possibilmente con insegnanti veneti, di sesso maschile. Degli impiegati sloveni neppure uno qui deve rimanere per il possibile danno emergente d’un traditore e per il lucro d’un italiano di meno. Si è molto discusso sulla opportunità di avviare in questa zona contadini italiani specialmente veneti. Qui molti poderi vanno all’asta, che . converrebbe comperare attraverso qualche banca od altro apposito istituto». Quale migliore appoggio e convalida — ed attraverso documenti ufficiali — della «tesi di Tito» che il C. L. N. dellTstria definisce «assurda» ? Una benemerita istituzione capodistriana LA CASSA DI RISPARMIO COMPIE SETTANTANNI Attorno all 1880 la situazione economica nelle campagne del' nostro distretto risultava molto grave. I contadini erano soggetti saio sfflnut-tamento spietato di capitalisti che, avidi di aumentare i loro beni e possessi, esercitavamo la usura senza scrupolo alcuno. L’analfabetismo era ancora molto diffuso, specialmente nelle località abitate da sloveni che, perciò, meglio si prestavano alle cupidigie e alla sete di guadagno degli usurai, dei negozianti e dei fac-cemdeal di tutte ie specie cittadini. In quell’epoca, oltre il 70% dei possessi terrieri dei contadini passò nelle mani degli usurai e dei grandi proprietari, mentre gli altri beni mobili ed ‘immobili erano gravati da obbligazioni per debiti. Per fronteggiare questi loro impegni, i contadiini erano costretti, non solo ai versamenti © denaro, ma anche alle consegne di generi e prodotti come prosciutti, vino, pollame, uova, frutta eoe. ecc. 1 rendiconti fra dare ed avere non bilanciavano quasi mai ed I debiti aumentavano sempre, cosicché, da un giorno all’altro, i piccoli proprietari contadini si trasformavano in coloni, gravati di debiti verso i padroni, oppure finivano sul lastrico. Oltre dipendere economicamente dai loro padroni, ì contadini, nella maggior parte sloveni, dovevano subire anche la soggezione politica con le ovvie conseguenze sociali e politiche per le genti slovene che tale stato comportava. La situazione diveniva sempre più difficile ed insopportabile, la mise* ria* era in continuo aumento e la crisi andava aggravandosi. Fu allora che alcuni uomini, ve- LAVORI DI BONIFICA sul Carso grisignanese Allo scopo di incrementare la produzione agricola nel distretto di Buie, è stato dato corso ai lavori di bonifica nella Valle del Quieto e nel comune di Grisignana. Nella località di Mazzoni gli a-gricoltori, coin l’aiuto della cooperativa idrica della valle dell Quieto, hanno proceduto alla bonifica di una zona boschiva invasa dalle acque. Circa 40 ettari di terreno sono stati resi fertili. In località BoJairi è stato regolato il corso del torrente Bjeliànica. In tal modo verranno preservati dalle periodiche inondazioni altri 50 ettari di terreno. Un gruppo di tecnici dell’istituto geologico di Zagabria sta analizzando i terreni delle zone di Sterzai, Filaria, Vergnaoco e Marušiči. Verrà elaborato un piano per rendere produttive queste zone carsiche. L’esecuzione di questo piano contribuirebbe a estendere ia coltivazione agricola ed altri 120 ettari di terreno. nutd dai popolo e, per loro merito emersi sugli altri, dopo aver constar tata la gravità della situazione, de>-cisero di porvi rimedio nei limiti delle possibilità. A tal scopo venne fondata la Cassa di risparmio e prestiti con sede a Capodistrìa. Il primo comitato amministrativo della nuova Cassa venne formato il 15 maggio 1884 Detto comitato si mise subito all’opera, incontrando grandi difficoltà da parte degli irredentisti italiani, capitalisti ed usurai. La lotta per ottenere il permesso dell’apertura dell’Istituto durò tre anni. Non appena iniziato il suo lavoro, la Cassa prese un grande sviluppo così da divenire in breve un istituto di credito molto importante. I beni' gravati di obbligazioni venivano sottratti ai vincolo degli usurai e quelli prima espropriati at contadini ritornavano nei]|e loro mani. Ben presto la Cassa di risparmio non era in grado di soddisfare a tutte le esigenze del contado, cosicché, sul suo esemplo, sorsero altre casse. Tutto ciò, naturalmente, urtava contro gli interessi dei signori capitalisti e degli usurai che vedevano svincolarsi le masse dalla loro oppressione economica e politica. Ciò spiega perchè l’avvento dei fascismo venne salutato con grande gioia dai nemici della Cassa di risparmio che nel nuovo regime videro di distruttore di tutto ciò che era slavo e democratico. E le loro aspettative non andarono deluse poiché il fascismo non tardò a liquidare tutte le Casse di prestito, per prime quelle slovene e croate. Uguale sorte toccò alla Cassa di risparmio e prestiti di Capodistrta che rimase in liquidazione 13 anni, ossia .finché non venne consumato tutto il suo patrimonio. Oggi però possiamo concludere affermando che quei signori avevano fatto i conti senza l’oste, ossia senza il popolo che nel 1940 non era più quello del 1880. Ora il popolo del contado di Capoti istria non era docile, mite e servile come un tempo, ora esso impugnava le armi e, facendo sacrifìcio >anche del suo sangue, lottava per liberarsi diagli oceupatori e pei la conquista della propria indipendenza e dei./propri diritti. La dlura lotta si concluse oon la sconfitta del fascismo, con la sottrazione dei potere agli sfruttatori. Cosi è rinata anche la Cassa dj risparmio e prestiti1 la quale oggi collabora attivamente nella costruzione del socialismo, elevando il tenore dì vita del popolo lavoratore. C. S. OGGETTI RINVENUTI Sono stati rinvenuti una pompa per biolicletta e un pullover. Oli oggetti si trovano presso la Sez. Affari Interni del Distretto di OapodiStriia dove gli smarritoli potranno ritirarti. Programmi del Festival durante la settimana Buie: Mondano : Isola : Siccioie: Capodistria : Umago: Cittanova: Grisignana : Portorose : Capodistria: Cesari—Pobeghi : Martedì, 15 giugno Gruppo artistico giovanile di Lubiana G.A.G. «Milica Križan» di Osijek Ciré. Ital. di Cult. «Pappo Francesco» di Buie — dramma «La Morte Civile» / Società «Svoboda» di Portorose con il dramma «Dai giorni di tenebre» Soc. Art. Cult. Giovanile «Grgur Karlovčanin» di Pakrac Mercoledì, 16 giugno Ginnasio «Gortan» di Baie con «Biancaneve» Gruppo Culturale Giovanile di' Celje Soc. Cult. Art. Giov. «Milica Križan» di Osijek Soc. Art. Cult. Giov. «Joža Vlahovič» di Zagabria Gruppo artistico giovanile di Maribor SJ4.C.G. «Grgur Karlovčanin» di' Pakrac Giovedì, 17 giugno Buie: II corpo di bailo della «A. Babič» di Buie e della «Gortan» di Umago Pirano: Gire. It. di Cultura «Pappo Francesco» di Buie con «La Morte Civile» Sicciole: S.A.C.G. «Grgur Karlovčanin» di Pakrac Dekani: S.A.CX. «France Bevk» di Raven con la «Miklova Zala» Umago : Mad. del Carso: Salvore : Villanova: Pirano : Isola: Buie: Cittanova: Verteneglio : Tribano : Portorose : \ Bert occhi : Venerdì, 18 giugno Coro misto giovanile dei ginnasi di Zagabria SACG «Milica Križan» di Osjek Gruppo artistico giovanile di Celje Gruppo artistico della «Seljačka Sloga» dl Čakovec Gruppo artistico giovanile di Maribor Soc. Cult. «I. Cankar» di Maresigo con la commedia «I tre santi del paese» Sabato, 19 giugno II coro giovanile «Mladost» di Fiume e il gruppo fol-kioristico di Ludbreg _ Il complesso bandistico di Virovitica e il gruppo artistico giovanile di Županja II gruppo artistico giovanile di Lubiana Il gruppo artistico della «Seljačka Sloga di Čakovec «Dubravka» dramma pastorale in tre atti di I. Gun-dulić, musica di J. Gotovac nell’esecuzione del Teatro Croato di Buie con la regia di M. Fotez e la partecipazione dei cori di Bnie, del Ginnasio di Buie, di Marušiči e dell’Orchestra dell’APJ di Portorose. Il gruppo artistico giovanile del distretto di Šoštanj. Tra le numerose società partecipanti al festival sarà anche il nostro Circolo «F. Pappo» di Buie Notiziario agricolo del distretto di Buie La cooperativa momianese> avrà la sua grande vigna La brucellosa è stata debellata tra i nostri ovini LE BIZZARRIE DEiTtÉMPO E LA CAMPAGNA ISTRIANA E’ stato detto che la primavera non l’abbiamo vista. Poi, perdurando ì capricci di questo tempo «ato-mijzza^toi», abbiamo Cominciato a temere anche per ie sorti dell’estate. I vecchi sono andati a frugare negli angoli più riposti della loro memoria per sentenziare che «in vita loro una cosa cosi non si era mai vista». Perfino giornali e stazioni metereologiche hanno frugato passato e presente mell’im-tento 'di dare una risposta soddisfacente agli interrogativi che la gente, col naso rivolto' alle scure nubi minacciose, si poneva. Le risposte si sono avute a bizzeffe: le più contrastanti, le più strane di questo mondo. Non ricordiamo più quale centro metereoiogico è venuto fuori con questa candida dichiarazione: «Macché tempo capriccioso! Le precipitazioni atmosferiche, confrontate agli anni scorsi, sono • del tutto regolari. L’apparente diluvio è solo un’impressione della gente». Non staremo qui ad aprire una polemica. 1 metereologi di cui sopra si tengano le loro impressioni delle «impressioni» e noi diamo senz’altro ragione ai nostri contadini i quali affermano che di pioggia ne è caduta tanta, tanta. Nessuno meglio dei lavoratori della terra sa come sta questa faccenda, poiché essi hanno un termine di misura infallibile: la produzione agricola. E’ di questa che vogliamo parlare, o meglio, dell’.awentura corsa dalla campagna con l’arrabbiatura di Giovei Pluvio. Quasi dappertutto, eccezion fatta per i luoghi aliti a regime secco, si è avuto un eccessivo sviluppo della parte verde delle piante al quale non ha corrisposto un upuale sviluppo del frutto. Così nel migliore dei casi si è avutà una maturazione ritardata, quando la prima fioritura non è addirittura abortita per mancanza di sole. Ciliege e piselli sono maturati con notevole succosità e sono meno pregiati delle varietà sviluppa tesi in condizioni normali. Inoltre sono apparai sul mercato con 10 e più giorni di ritardo sul normale. Considerando che anche un ritardo di alcuni giorni — dato che la nostra ortifrutticoltura si impernia massimamente sui prodotti primaticci — arreca sempre un danno finanziario, è chiaro che non sono state rose per gli agricoltori. Anche perchè, d’altra parte, essi si sono visti aumentare la fatica smisuratamente dal fatto che raccolta del fieno, sarchiatura dei campi, lotta contro la peronospera e l’oidio (muffa) della vite e raccolta' dei prodotti or t if rutticeli si sono presentati tutt’imsieme quest’anno. Gli stessi prodotti sono inoltre maturati contemporaneamente, cioè non si è verificato il normale distacco fra le varietà primaticce e quelle tardive. Dunque, produzione posticipata e addensata, il che ha portato al crollo dei prezzi sul mercato e ad un certo piccolo caos del quale non parleremo. Da quanto finora detto si dovrebbe concludere che i capricci SAGGIO MUSICALE ALLA SCUOLA ISOLANA Nella austera sala di palazzo Be-senghi, si è svolto mercoledì scorso, il saggio della scuola di Musica che ha sede appunto nei locali del suddetto palazzo. Nessuno poteva aspettarsi delle esibizioni di virtuosismo, come ha affermato il direttore, prof. Lovec nella sua presentazione, dato che la scuola funziona da appena sei mesi. E’ stata, comunque, una lieta sorpresa constatare i progressi relativamente considerevoli attenuiti dagli allievi in cosi poco tempo. Alcuni dì essi avevano già avuto qualche preparazione, ma neha maggior parte si tratta dj novellini e in giovane età. Hanno iniziato gli allievi delta prof, prof. Alojzia Peršič, disinvolti e ben preparati. Gli aEiievi di violino: Antomiaz, Gruber e Busletta, del prof. Podobnik, con bella voce e sicura intonazione hanno dimostrato di aver conseguito un notevole profitto. Degli allievi del prof. Lovec ricorderemo Bergamasco Giordano, che ha eseguito bravamente un valzer di Lemoine e, con vero temperamento, un preludio di Bach. Fra le allieve della prof. Zora Ro-paz, Majda Cilenšek si è distinta © una sonatina del Diabelli. Sono seguiti, a completare il programma, alcuni tra ì migliori allievi della scuola di Musica di Capodìstria : Gandusio Lucia e. Alida Piceni (pianoforte) ; Norbedo Maria e Kaligarič Renato (violino); Zupin Neva e Lukša Lada (canto solistico). In complesso, è stato un simp attico trattenimento che ha soddisfatto il numeroso pubblico accorso. Per concludere riteniamo doveroso ripetere quanto detto all’inizio: è stata una piacevole e gradita sorpresa constatare come © così poco tempo, grazie al pazienze ed assiduo lavoro degli insegnanti, si sono potuti raccogliere così lus©-ghieri frutti. c. r. atmosferici sono stati un pessimo regalo per l’economia della campa, gna. Ma come ogni medaglia ha il ìsuo rovescio, anche in questo caso ci sano dei lati buoni. Per quanto riguarda la quantità della produzione sembra si debba ritenere che è di gran lunga superiore agli anni scorsi. Ad esempio, la raccolta dei fragoloni a Strugnano ha battuto ogni record. In definitiva si tratta di vedere se la quantità ha compensato il ritardo e il conseguente deprezzamento dei prodotti ortifrutticoli. ANNUNCIO Al club filatelico di Capodistrla sono pervenuti francobolli, vecchie emissioni della Zona B. Tutti i soci che avessero bisogno di completare la loro raccolta, sono pregati di far pervenire le richieste per iscritto al club Filatelico entro il 20. c. m. AVVISO Abbiamo ricevuto notizia e la comunichiamo agli interessati che l’Ufficio Metrico di Isola rimarrà chiuso per le parti dal 15 giugno al 10 luglio p. V. Lo scorso anno i cooperatori di Mondano hanno aperto una propria centrale del latte, migliorando sensibilmente la produzione dei latte e iniziando Ila produzione casearia. Non paghi di tale risultato, essi quest’anno s’accingono a fare un nuovo passo sulla strada de] progresso, precedendo all’impianto di una propria grande vigna di 11.600 viti di uva bianca moscato e malvasia che darà un utile di 750 mila dinari annui. Oltre a ciò acquisteranno in gestione coopera, turistica le mucche da latte, im-pianteranno alcuni fruttati e costruiranno., grande letamaio in cemento con la rispettiva canalizzazione. Bisogna sottolineare che la Cooperativa generale di Momiano è la prima nel distretto di Buie che abbia decisamente- ©dirtaato il proprio programma nel settore produttivo, programma che pei questlamno verrà realizzato con il prelevamento di un credito di 1.300.000 din. L’utilità delle opere el!le quali si accingono i cooperatori momianesi è indìscutibi-le e il loro esempio potrebbe essere seguito anche da altre cooperative. Conferenze per gli agricoltori k Nella decorsa stagione ©vernale 1 tecnici e gli esperti della sezione agricola del distretto di Buie hanno effettuato 65 conferenze di ca rattere 'agricolo alle quali sono ta-tervenute circa 1.500 persone. Oltre a ciò nel vivaio «Celega» si è tenuto un breve corso per viticoltori. Fochi sono i villaggi del distretto di Buie nei quali non si è avuta almeno una conferenza. Tale taiziativo ha destato il massimo interesse degli 'agricoltori per cui la Sezione agricola ha deciso di orga nizzare per la prossima stagione l’apertura di circoli di studio af- finchè tali insegnamenti siano più sistematici. La situazione dei campi e dei frutteti La situazione sui campi del distretto di Buie si può ritenere molto soddisfacente. Le prime giornate di sole, oltre a fugare i timori di un persistente maltempo, hanno dato nuova forza alle colture agricole. Il frumento è già © fiore e ha cominciato a maturane. Le patate, Sn Enea di massima, progrediscono bene però risultano le maggiormente colpite dalle malattie (viro se) e dalla dorifora. E granoturco è già © piena crescita e si presenta bene. Nei .prati e nel campi di erba medica è stato già effettuato 11 primo abbondante taglio di ottimo foraggio. 1 Analogamente © buone condizioni si trovano anche le vigne ed i frutteti. La vite ha sviluppato be- ne le parti verdi presentando 'anche una soddisfacente quantità grappoli ora in fiore. La difesa sanitaria degli animai! Nel -trascorso periodo ©vernale gli organi del distretto di Buie hanno adottato cigni mezzo per pre. servare dalle malattie il bestiame una delle maggiori ricchezze del distretto. Dal 1 gennaio al 30 aprile contro la peste sono state vacc©ate 40.480 galltae, contro il mal rosso 1.053 maiali e contro l’idrofobia 830 cani. Tutti i bovini del distretto di Buie (6.207) seno stati sottoposti a controllo peT le constatazioni della TJB.C. Nella maggior parte *o-no risultati sani. La T.B.C. è stata constatata su 112 capi e altri 121 Bono tutt’ora © osservazione. Su 17 tori, 3 sono affetti da malattie veneree. Su 1422 pecore, solo 1 è stata trovata affetta di brucellosa, mentre altre 2 sono sospette. CwHOcUette La riunione degli artigiani di Capodistria Scarso il risultato Mercoledì 9 corrente, ha avuto luogo, nella sala grande del Comitato Popolare cittadino , di Capodistria, una riunione degli artigiani, convocati dalla loro Camera, allo scopo di chiarire i vari sistemi, che vengono adottati dalla locale Amministrazione per le entrate del Comitato popolare distrettuale, per l’accertamento dell’imposta sul reddito riguardante l’anno 1953. Alla riunione hanno partecipato, unitamente ai funzionari dell’Amministrazione imposte del C. P. D. e del C. P. D. e del C. P. C. di Capodistria, il presidente del Comitato Popolare' distrettuale di Capodistria, Kralj Frane ed il presidente del Consiglio economico, Markič Janko. La riunione, che avrebbe dovuto chiarire diverse cose relative alla commisurazione delle imposte, ha lasciato parecchi punti oscuri, in quanto è stata impostata male già dal suo inizio. la maggior comprensione ed aiutò a tutti gli artigiani, prova ne siano le attuali leggi in loro favore, le quali prevedono, tra l’altro, aiuti finanziari, mediante concessione di crediti a lunga scadenza, con tassi di interesse minimi». Ha concluso assicurando gli intervenuti che nella economia socialista nessuno ha da temere poiché il suo costante sviluppo è dimostrato dall’aumento delle unità di lavoro in tutta la Reppubblica Federativa, dal 1945 ad oggi, aumento che supera 1,500.000. — Queste parole sono state apprezzate dagli argiani presenti ed hanno contribuito a una chiarificazione in linea di principio. La riunione però non ha affrontato nè risolto le questioni per cui era stata convocata. Necessita perciò in seguito una maggior preparazione del materiale da trattare, da parte della Camera artigiana ed una mag- ■ X CUV J.A XXt.XVJ. . . 1,1, t • • Infatti, anziché chiedere agli inter- - ampiezza di. vedute dei vari ~ 4-1 r! ^ ! a A rvMViinirt-n rii aia a on___ referenti della Amminitrazione entrate, in quanto essi, per prima cosa, devono rendere più accessibili le loro spiegazioni, affinchè questo scabroso argomento venga trattato con serenità e senza ingenerare malintesi. C. L. PIRANO Nascite: Amoroso Franca di Silvano e Babič Ardemia. Decessi: Cerut, nata Margon, Maria di Ianni 70. » BUIE Nascite : Palf i Milena di Karl e Melon Irma; Mecrsić Celestino di Antonio e C©ić Maria; Belli Luisa, di Aloisio e Gasparini Rosa; Borin Daniela, di Adriano e Djakovac Ivanka; Sferko Rodolfo, di Gioacchino e Fabris Maria ; Draksler Frank, di Aloisia; Papo Albino di Elvino e Buzdakin Ivanka; Gar-dos Daniele di Ernesto e Braico Oliva. Matrimoni : Benvegnù Nedeljko, di anni 50, agricoltore, con Vesnar ver Giustina, di anni 47, casalmga; Benčič Ivan, di anni 28, muratore, con Makovec Alma, -di anni 24, casalinga ; Fakin Julij, di anni 23, agricoltore, con Dubac Marija di anni 29, sarta; Makovac Josip, di anni 24, operaio, con Jerman Teodora di anni 22, casalinga; Melon Aldo, di anni 21, bandaio con Buz-dakta Maria, di anni 17, impiegata. Decessi : Smkovió Ivan di anni 78, agricoltore; Sirotić, nata Novacco, Katica, di anni 79, casalinga. UMAGO Nati : Lakota Liliana, di Romano e Matič Mattea; Milenko MiloTad, di Rade e Djurič Zorka; Maurel Marino, di Luigi e Denić Ivica. Decessi: KOdilja, nata Djurdje-vić, Maria di anni 59; Jugovao Ivan 'di anni 76. CAPODISTRIA Nati: Vjler Dino, di Pavel e Subar Madalina; Kersikala Marcella, di Mario e Vuk Libera; Pribac Sonj*-di Rosa; Tinta Boris, di Stanislav e Skorja Marija; Viginì Tullio, di Marcello e Rakar Natalia; Greblo Edi, di Mario e Knez Emma; Benvenuti Donatella, di Edino e Detrassi Nadia. Matrimoni: Faremzan Ercole, di anni 26, ©segnante, con Pavento Eleonora di anni 23, ©segnante; Pečar Stellio, di 'anni 27, falegname, con Bertok Alma di anni 22, casalinga; Bertok Marjan, di anni 27, impiegato, con Benčič Argia, di anni 27, casalinga; Krmac Benito, di anni 19, calzolaio con Domio Laura di armi 19, impiegata. Decessi: Jelčič Korado di giorni 2, Bertik Luciano di 6 mesi. ILLEGALI OLTRE LA MORGAN Sono stati processati dal Tribù- v naie Popolare Distrettuale di Capodistria tali: Oepčih Giuseppe da Osijek, Musolin Franjo da Čaplia e Simonovič Izidor per aver tentato di varcare clandestinamente la linea di demarcazione. Mentre il primo imputato, mtoorenme, è stato condannato a due mesi di prigione, 11 Musol© ed il Simunovii-si sono visti affibbiare 5 mesi ciascuno. INCASSAVA FATTURE E SI TRATTENEVA L’IMPORTO , E’ stato condannato a 10 mila dinari di ammenda tale Spagnol Giuseppe, occupato presso la Vinosad di Capodistrla. Lo Spagnol, ©caricato della riscossione di alcuni crediti presso vari privati, si era trat tenuto ©debitamente rismparto di 18 mila d©ari che più tardi aveva restituito. Il Tribunale ha tenuto conto nella commisurazione della pena che l’imputato ha una famiglia numerosa, che ha restituito la somma, ed infine che è incensurato. VOLEVA ASSISTERE ALL’INCONTRO CALCISTICO v SENZA PAGARE IL BIGLIETTO 1 D’INGRESSO Qualche tempo addietro, © occar f sione di un ©contro calcistico che t si svolgeva a Capodistria tale Vuč- | kovič Antonio da Ludberg (Medj-murie), voleva assistere alla partita senza pagare il biglietto d’©gresso, Perciò, facendo il «portoghese» entrava nello stadio l'Maggio. Invitato dal custode ad allontanarsi, il Vučkovič rispondeva con prepotenza ed estratto «Jaha tasca un coltello mmacciava i presenti. E’ stato condannato a 20 giorni di carcere. Promettente attività nelFambito deirUnione degli Italiani AL CIRCOLO DI PIRAIiO una ventata di aria nuova Recentemente abbiamo pubblicato un articolo nel quale si dava una descrizione dell’attiViità passata e presente del Circolo Italiano di cultura di Isola. In queste righe l’articolista affermava che il circolo © questione era forse l’unico ohe aveva dato e che stava dando una serie attività. Questo, dobbiamo riconoscere, è errato, poiché anche il Circolo di Cultura Italiano di Pirano non è stato certamente indietro 'agli altri. S©o al 1953, il C.I.C. di Pirano ha lavorato molto* specialmente nel campo artistico e culturale. Poi, dopo l’8 ottobre, questo sodalizio ha subito necessariamente una stasi causa la partenza di diversi elementi, che ivi prestavano la loro attività, specialmente per quanto riguarda la sezione filodrammatica. Ora però, nei locali di Piazza Tarttai, sta spirando a-rìa nuova come del resto si può facilmente rilevare dal resoconto dell’Assemblea annuale, pervenuta' all’Unione degli Italiani di Capo-distria. Piano, piano gli elementi giovanissimi hanno sostituito gli assenti più anziani riuscendo a por- RASSEGNA AL CIC di Capodisiria Dal 12 al 22 giugno si svolgerà a Capotìistria la rassegna artistico culturale del locale circolo italiano di cultura ANTONIO GRAMSCI. Nel corso della manifestazione la compagnia filadrammatica presenterà la commedia «Ladro gentiluomo» di Athos Ori. La compagnia di prosa del Teatro del Popolo, a sua volta, metterà in scena la commedia «La donna vendicativa». Alla rassegna parteciperanno pure i gruppi artistico-cul-turali giovanili delle scuole italiane locali e della Casa del Giovane. essa cercherà ta 'tutti i' modi possibili di sormontarle. Dal can- ^ to nostro, conoscendo la serietà e le capacità di questi compagni siamo certi dei futuri successi. I» uno dei nostri prossimi numeri daremo una ampia cronaca dell’attività artistica del C.I.C. di Pi-rano. Lettere alla venuti di specificare ciò che, secon-dmloro, nop andava nella commisurazione, sarebbe stato molto più opportuno che i funzionari della amministrazione entrate avessero chiarito dettagliatamente i criteri della valutazione, adottati dalla loro Amministrazione. I vari interventi, hanno preso per riferimento il , caso del bandaio Va-scotto, il quale non è riuscito ad ottenere spiegazioni sul come e perchè gli è stato fissato tome imposta da pagare un’importo aggirantesi su 750.000 dinari. - Oltre a ciò, non è stata riscontrata identità di vedute tra i funzionari del Comitato popolare cittadino e quelli del Comitato popolare distrettuale, circa i criteri da seguire per II referente Skalie Miloš, anziché Superate le prime difficoltà, la nuova direzione si appresta ad affrontare i compiti futuri affrontare direttamente il problema, chiarendo i metodi .del suo lavoro, ha preferito riversare la sua eloquenza sul punto di minore resistenza, rappresentato, in questo caso, dalla errata denuncia di reddito del bandaio Ponis di Capodistria, in cui figura un movimento molto inferiore a quello risultante dalla contabilità della Amministrazione per le entrate, senza dare però una risposta a tutti gli altri ©tervenuti che rimarcavano la necessità di sapere, avendone tutti i diritti, a quanto ammontavano le loro imposte per l’anno 1953. Notevole ilarità ha suscitato inoltre la sua affermazione concernente la resa della farina nella panificazione. Secondo dati in suo possesso, risulterebbe che un forno di Isola d’Istria, raggiunge una resa di 140 —141%. Non desideriamo polemizzare con il compagno Skalié sulla attendibilità di questi dati. Ci interessa solamente sapere quale pezzatura dovrebbe avere il pane di un simile forno per raggiungere quella resa, unitamente alla percentuale di cottura, ecc. Ad altri artigiani non sono state date le delucidazioni richieste tanto che, ad un certo momento, la riunione ha assunto un tono piuttosto burrascoso. L’intervento del presidente del Comitato popolare distrettuale, Kralj Franc, ha portato serenità tra gli intervenuti per la sua pacata ed obiettiva parola. Egli ha rilevato che al Potere popolare non interessa in nessun caso limitare l’attività artigianale, perchè necessaria alla collettività ed alla economia. Anzi, sarà cura del Comitato Popolare Distrettuale prendere nella dovuta considerazione qualunque esposto delle categorie interessate, corredato dalla documentazione probatoria che ogni caso richiede, per risolverlo senza danneggiare l’artigiano. «Le imposte che vengono fissate — ha sottolineato il comp. Kralj —• servono per gli ©vestimenti della collettività e l’mteresse degli organi competenti è pertanto orientato verso si © primo piano ed a non far rimpiangere i risultati del passato. E’ ormai da due mesi che 60 giovani elementi (coadiuvati da qualche anziano) stanno provando l’operetta «La gondola azzzunra», che presenta notevoli difficoltà artistiche e tecniche. I piranesi sono però decisi a portarla sui palcoscenici della nostra zona, sperabilmente con successo. Sono inoltre © preparazione, nei piccolo gruppo filodrammatico, due commedie, una sentimentale e brillante, Ualitra a carattere drammatico. Questi lavori dovranno rappresentare una sonda, owerossia un attestato della rinnovata attività di questo circoi-lo. Un risultato che non va trascurato, sopratutto perchè a suo tempo non ha avuto il rilievo che gli spettava, è Stato quello ottenuto il I. maggio di quest’anno con la rap-presentazione da parte degli elementi del C.I.C, del bozzetto drammatico «I. Maggio 1924 a Trieste», di Andrea Vascotto, che ne ha curato pure la regia. V’è inoltre l’attività del gruppo mandolinistico guidato dal bravo maestro Rota, che si è preparato senza sosta per le manifestazioni del Festival. Giustamente il Circolo di Cultura Italiano di Pirano può sentirsi tra i primi per attività e programmi. Il sodalizio ha recentemente formato urna nuova direzione, composta da compagni che danno un sicuro affidamento per un serio sviluppo. L’attività futura non si limiterà solo al oampo artistico e culturale ma abbraccierà tutti i rami del lavoro, non trascurando so-pratutto quello di carattere politico ed ideologico. Siamo certi che i nostri lettori avranno occasione di sentir parlare ben presto del Circolo di Pirano, sopratutto nell’ambito del prossimo Festival. La direzione si trova effettivamente di fronte a delle serie difficoltà, ma re da a i one Cara La Nostra Lotta, mi .rivolgo a Voi nella speranza di "ottenere una spiegazione riguar dante le tessere per le riduzioi" ferroviarie ai lavoratori © occasio-ne delle ferie. Mio marito è panettiere e pag9 regolarmente le quote sindacai' presso la cooperativa di S. Luci®; senza però riuscire ad ottenere questa tessera, che a me oc co© perchè ogni estate mi reco per ferie dai parenti a Lubiana. Se 11 Potere popolare concede ai lavor®, tori questa possibilità, perchè 1»^ cooperativa non si interessa aff®’ chè divenga effettivo! Diqnai Antoni» La mancata assegnazione deli8 tessere per le riduzioni è senz’ai© dovuta al poco ©teressamento d* parte del datone di lavoro di Vostro marito, cioè della coopera^' va di S. Lucia. Questa deve indi' riamare una semplice richiesta se# ta alla stazione ferroviaria di D1’ vacci® per ottenere il numero de® tessere corrispondente agli avert’ diritto delia cooperativa. Avute1® le campila e con un elenco © © copto contenente i nomi, il mum® ro della carta d’identità (l’ai®0 di nascita per i minori) e il grad° di parentela con l’avente diritto le rispedisce alla stessa stazione P®( la timbratura. Si tratta di una Pitica semplice che ogni Cooperative editta dovrebbe svolgere. n ITINERARI DI SOGNO LUNGO L'AUTOSTRADA ADRIATICA Il nastro asfaltato in costruzione lungo 800 km. collega promontori ed insenature dove l'uomo e la natura hanno dato vita a opere splendide E’ un discorso per Fuorno della strada QUEL CHE SIGNIFICA SCROLLARE LE SPALLE (Nastro servizio) Lungo la costa dalmata le ragazze portano secchi d’acqua nell’orto che si trova presso il mare. Lavorano e cantano un noto ritornello: «Non sono cittadina nè contadina, ma sono nata presso il mare». Numerose case, una vicina ai-Palltra, si allungano tra promontori, insenature e le isole da Traù ad Atmiissa. E’ un tratto di costa che aggi viene collegato dall'autostrada aidriatica in costruzione, da Fiume a Budva per una lunghezza di 800 km. le ragazze che non vogliono essere nè della città nè della campagna vanno al mattino con dei motoscafi a portare la frutta a Spalato e pqi vi ritornano con pacchi e regali. Traù è unita da un ponte all’isola di Ciovo. Ancora oggi al passaggio dèlie navi si apre. L’isola, subito a destra, forma un’ insenatura dove alberi da frutta toccano eoi rami l’acqua limpida. Sopra Traù si stende la montagna rocciosa, dove a gtenito passa la linea ferrea viaria da Spalato a Zagabria tra innumerevoli gallerie. Qua e là ci sano piccoli paesi, con case di pietra, dove i contadini strappano qual- che frutto all’avara terra. Quando vi giunge la bora spazza via il leggiero strato di terra che copre i sassi. Da quelle parti è stato girato il film dal titolo «Orizzonti di pietra». Triste storia di una povera canitadineila che aveva dovuto lasciare il Carso e recarsi in città per cercare lavoro. Aveva girato da casa a casa ed era finita serva da un nobile che tentò di sfruttarla per altre ragioni. Dopo stenti e sofferenze, la. giovane si trovò tra i lavoratori di un cantiere in sciopero. Una storia autentica, legata al ricordo di decine di ragazzi che correvano gridando dietro ai treni in corsa, per un tozzo di pane. Ora questa storia è solo film, ma il carso non cambia il suo aspetto. Per questo la fortezza veneziana di Traù, che si alza maestosa sulla riiwa, è rimasta come un segno di oppressione, di tragedij e di eroismo. Fra quelle mura, nei 1941 e nel 1942, giovani comunisti e operai venivano fucilati per aver voluto la libertà della propria terra. Da Traù l’autostrada adri-atiea costeggia il mare per 24 km. fino a Spalato. 11 monte Kozjak coperto da arbusti scende ripidamente sul mare. Sette piccole cittadi- Una veduta di Spalato, la bella cittadina dell’Adriatico, dove oggi pulsa una vita operosa ne si susseguono ima vicino all’altra. Cittadine con belle spiagge ed alberghi, dove turisti vengono a passare Testate. In una villa c’è una scuoia di ballo guidata dalla famosa ballerina croata Ani na Roje. Su un vasto spiazzo ci appare Salona, con le fabbriche di cemento, n paese è stato sempre meta di turisti per le sue antichità. Sopra Salona si trova la fortezza di Glissa, sorta ai piedi del monte Kozjak e del massiccio Mosor. Per secoli fu la porta dei Balcani. Li si scontrarono vari eserciti, in una ferace lotta di predominio. Su di una ripida roccia si ergono le vecchie mura sulle quali il1 tempo non ha cancellato ancora i ricordi delle disperate difese contro i turchi che premevano per tre secoli senza mai raggiungere (Spalato. Bisogna salire sul Mosor per vedere i monti, le isole e la campagna che circondano Spalato. Ciminiere, navi, cantieri, stazioni ferroviarie, porti e fabbriche sono il frutto del lavoro spalatini. Spalato noi dopoguerra è Balda da 45.000 a 75.000 abitanti. Ora essa si sta allargando oon un ritmo che prima non conosceva. Dalla parte di Salona il grande cantiere navale Vicko Krstulović si collega con il porto che vi si costruisce. Le prime centinaia di metri di riva sono pronte e acoanto si spiana la terra -per la nuova stazione ferroviaria. Con lo sviluppo dell’industria, aumenta il numero degli abitanti. Prima della guerra centinaia di contadini scendevano dalle montagne in cerca di lavoro. Genite con le mani in tasca si trascinava pei il porto o 1 «paaar» oziando, C’erano, con loro, anche donne che venivano a cercare un posticino per fare le Serve. La -terra carsica è stra-popclata. Anche oggi scendono in città coloro che nora hanno cosa fare nelle cam- pagne, ma riescono a trovare lavoro. Continuando il nostro itinerario verso Aim issa, biso-gna fare il giro lungo le falde del monte Mosor. Il suo aspetto selvaggio è di una estrema bellezza. Quà e là, boschi di pini si spingono su) mare, La strada nuova attraversa il fiume Cetinja giungendo ad Almìsaa. Cittadina tra le più caratteristiche in xnazia. Tra -il filane, la grigia roccia del Mosar, do) Bjokovo e il mare sta ammassata e stretta la cittadina. Bisogna salire sulla fortezza Mirabella su una roccia a precipizio sui tetti, per vedere lo strano paesaggio. Il fiume entra in una gola e poi si allarga. Sopra sul moniti, nemmeno un pugno d’erba. La litorale aidriatica prosegue per Makarska. M. F. % __ mi toegraiio. Allievi delia scuola di cinematografia nel corso di una lezione (Dal nostro corrispondente) FIUME, giugno. Son qui-squillie? E chi lo dice ! E’ per chè-daquando.-mcndo ^mondo molta gente, purtroppo, lascia correre certe cose, anche se ne è toccata dirette-mente. Ci sono persone che giungano, vedono, danno una scrollata di spalle e 'tirano innanzi E’ che «Non vogliono fare chiacchiere, non vogliono intromettersi», Dimenticano che fanno pan te della società, e che ai margini di questa vivono individui oscuri, ohe rappresentano un pericolo per tutti e che quindi bisogna combattere. Cominciamo. Il mattino è appena spuntato e dalle case escono gli operai. Eccoli salire sulle vetture filoviarie diretti ai posti di lavoro. Pagano il biglietto e si sentono dire (non sempre, beninteso!): «(Non ho spiccioli». Ma non ci fanno caso: «Tenete- vi pure il resto». Così diranno la sera al cameriere che servirà loro la birra sul tavolo del riistorante all’aperto, oppure alla cassiera di una rivendita. E non penseranno mica che la cosa è scientemente preparata pei spillare gli spiccioli che poco a poco diverranno, a fine giornata, centinaia di dméri. Andiamo avanti. In luoghi di maggior transito non i raro osservare un vecchio mendicante. Stende la mano piagnucolando, stracciato naturalmente, e tocca il cuore a più di un passante, specie in gonnella. Eppure la gente sa che esiste per o-gnumo la possibilità di un lavoro, che per i più vecchi vi sono, ospitali, le case del vecchio, sanno che il tale mendicante stende la mano per vizio perchè puzza di vino da mane a sera. C’è stato il caso di un tale, abitante a šušak, il quale fa- F ra sgomberi - trasferimenti l’ospedale esiste da 7 secoli Sorto nel 1262, 1 ospedale di Capodistria ha dovuto molto sul mare di tempestosi avvenimenti politici, peste ed altre Aperto nel lontano 7 febbraio 1262, prima dunque della sottomisione di Capodistria alla Repubblica Veneta, l'Ospedale civile funziona ininterrottamente, da 683 anni, a testimonia come la filantropia rosse sentita e nobilmente praticata da noi già nel ferreo Duecento. In quel secolo d’ignoranza e di barbarie, spesso * poveri infermi soccombevano per mancanza di assistenza e di cure. E poco lieta era del pari la sorte dei numerosi pellegrini che, avviandosi ai santuari cosiddetti miraco- Quest’estate all’Arena di Pola il I. Festival del nostro (Dal nostro corrispondente) POLA, giugno — A POla i mesi estivi potrebbero essere anche chiamati mesi dehe rassegne e dei festival, tanti ce ne sono ogni anno. Dèi resto, c’è ohi ci prende gusto ad organizzarli. Ciò probabilmente non si verificherebbe ai nostri tempi, se due mila anni or sono ai romani, ohe occupavano l;a belila Iilirija, non fosse, saltato il ghiribizzo di costruire un anfiteatro proprio là dove un giorno sarebbe malta Poda. Lo costruirono per combattere la noia quando non si sentivano in vena di combattere le varie tribù limitrofe per insegnar laro quanto fosse patente Roma. Alttraverso i tempi i romani se ne andarono, ma questa loro opera (realizzata soltanto con l'apporto di innumerevoli quantità di schiavi) rimase. E’ un capolavoro maestoso, ed i polesi, che nascano adombra 'delia Arena, ne sono orgogliosi. Qualcuno, vedendola (anche stampata sulTetichetta di ima scatola di fiammiferi di una nota fabbrica nazionale, non potè trattenere un sospiro nostalgico. Quel qualcuno ero io, e mi trovavo ia qualche centinaio di chilometri da Poda per un lungo saggiamo di servizio. ★ Quest’anno, dal 24 al 30 giugno, allTArena avrà luogo il Primo Festival del Cinema jugoslavo. Sette film, uno per ogni sma, verranno proiettati in prima visione al pubblico locale. Intanto gli organizzatori non hanno Perduto tempo: fatti fare dei grandi cartelloni pubblicitari, li hanno poi esposti bene in vista nel centro della città. Probabilmente, dicono loro, presenzieranno alte .rappresentazioni «festiva-liane» alcuni attori protagonisti di qualche pellicola in programma. Un amico, un po’ maligno, hi chiese un giorno se qualcuno si fosse già interessato Presso qualche pittore di casa nostra, specializzato nella produzione di quadri in seria da regalare alle celebrità, per l’ordinazione di una mezza dolina di «Arene» da offrire in omaggio ai nostri divi dello schermo. Essendone all’oscuro prolusi d’indagare; cosa che sito facendo tuttóra. ★ A deliziare gli amanti delta musica operistica, penserà l’cttimo complesso del Teatro dell’Opera di Fiume, che si presenterà all’Arena in gran completo nel mese di luglio, con in testa Milan Pihler, Nada Auer ed 11 valente Sciaqui. I critici locali e lo stesso pubblico attendono con ansia il giorno del debutto della «troupee» fiumana che già negli anni scorsi diede ai palesi alcune prove soddisfacenti. Un critico teatrale della redazione, palese di un giornale che si stampa fuori della nostra città, non ha voluto esprimere dei giudizi anticipati sugli ospiti. Cosa giusta, ma io, che avrei desiderato trasmettere al lettore qualche indiscrezione, sono rimasto piuttosto deluso. Almeno avessi cominciato ad amare prima Verdi e Puccini, che non Gherswin ed 1 suoi discepoli... Al di fuori delle secolari mura dell’Arena, si sono svolte alcune rassegne dei 'ruppi dilettantistici regionali. L’interesse del pubblco è stato scarso. I cori ed i balletti non costituiscano più numero detrazione. Sempre le stesse cose, o quasi. I dipartimenti cultura dei vari centri istriani dorrebbero promuovere dei concorsi a premio per compositori o coreografi. Fare qualcosa, insamma, che risvegli l'attenzione delle masse e rimetta in piedi lo zoppicante folclore istriano, senza dubbio bello, ma troppo sfruttato e di conseguenza poco interessante. Solo così si .potrà evitare che lo spettatore alTuiscita dello spettacolo commenti sfavorevolmente. Salvo alle qualificazioni per il diritto di partecipare alle competizioni pugilistiche del maissimo campionato a squadre che il Club locale «Jadran» sosterrà con una compagine di Zemun, l’Arena di Pola non sarà teatro di altre rassegne nè di altri iestijv&l per tutto il ’54. * A Pola o per meglio dire al suo anfiteatro, tocca Ponore di ospitare il 1° Festival dei film nazionale. -6 Il successo a questa manifestazione non 'dovrebbe mancare. I polesi che aspettano fiduciosi il giorno d’inizio sanno che la cinematograr tua jugoslava è giovane e ragionevolmente non vogliono fare dei piccanti raffronti con dei colossi di produzione estera (però talvolta che fregature con gli «esteri».). li 24 giugno, verrà proiettato un limi sloveno: «Vesna», per le regia di Fratiàek Cap, realizzato con l’ausilio di un gruppo di giovani studenti lubiianesi. «Ultimo ponte», per il 25 giugno, è un film in cooprotìiuzione jugotodesca. Protiaiganalstia è Miarjan Schell, che recentemente a Cannes è stata premiata per la miglior interpretazione femminile. cinema «IVAvalaifilm» presenterà il 26 ed il 29 giugno due lavori; «Lontano è il sole», in omaggio alla lotta di liberazione, e «I tempi di Anikina» dai romanzo omonimo di Ive Andijè. Fedor Hanae-kovlò, per la «Bosna-film», ha realizzato recedente «Stojan Mutikaša». Tema, l’amore infelice di due giovani1 amanti nella Bosnia feudale- Questo per il 27 giugno. Attraverso due conflitti mondiali e la lotta di libo razione si svolge la vita di una pianista, nel film «Concerta», prodotto dalla saga-brese «Jadran-fiim», che verrà dato il 28 giugno. La sera del 30 giugno i polesi potranno assistere alla proiezione dell'altro film in co-oproduzione jugo-tedesoa : iCasa sulla scogliera». Un vibrante dramma d’amore sullo sfondo della bella Dubrovnik: madre e figlia che si contendono Tuomo amato, [/inglese Arthur Rank ha curato la regia. Con questo ùltimo film si concluderà il 1° Festival jugoslavo. Negli ambienti bene informati si da per certa la presenza di alcuni attori protagonisti, i quali verrà no presentati al pubblico durante la rassegna. - B. C, Smoking machine, la macchina fumante, chiamano gli il dott. Evarts Graham ha costruito per sperimentare se il ero polmonare americani quest aggeggio che tabacco è causa o no del oan- losi, o partendo, sull’esempio del «prode Anseimo a cavallo di un cavai», per lo crociale in Palestina, sostavano ineiia nostra citta auo scopo di rifornirsi di viveri e d'miaumenti, o semplicemente al fine di riposarsi in attesa di riprendere il massacrante viaggio, sovente, pero, senza trovare un asilo decente ove trascorrere la notte. A togliere sconcio siffatto, che tornava a disdoro della «Gentildonna delTIstria», nel 1262 < Consoli Giovanni fn Enghelberto e Zanetto dè Orsi supplicavano 11 vescovo Corrado di cedere, a- beneficio deH’erigenda fabbrica dell’ospedale, alcune casette di proprietà della Curia e del Capitolo, situate in contrada «Ponte Piccolo». Chiedevano, inoltre, che tale cessione fosse interamente gratuita e libera da ogni peso di obbligazione: al che il presule accondiscese. Ma affinchè il rogito, con. fermante quella donazione, ottenesse una convalida solenne, il febbraio dell’anno succitato il vescovo radunò nella Cattedrale i Consoli ed I patrizi della citta ; e ai cospetto di quel consesso e del popolo, accorso in folla sterminata, fu letto e approvato il documento ehe autorizzava la sistemazione delle topaie di «ponte Piccolo» summenzionate in ospedale civico. Si trattava — si capisce — di stamberghe ultravenerande, forse sfuggite alle devastazioni dei Franchi, e addossate alla cinta di levante — mezzogiorno (porti, della Muda), quindi bisognose di restauri e di ampliamenti a spese, s’intende, della comunità. Quelle bicocche inabitabili offrivano, però, il duplice vantaggio di sorgere, con la facciata principale sulla rettangolare piazza del Ponte, nella seconda metà del 13. secolo già circondata da edifici de* corosi e da ben fornite botteghe. Dopo lo spettacolare raduno delle autorità locali nel auomo giusumopogitano, ai cui sopra abbiamo toccato, i cittadini meglio provveduti andarono a gara nel largire cospicui contributi a vaneggio dell’erigendo Ospizio, chiamato poi «uspeaaie s. Vazario», quando nel 1279, polente o nolente, Capodl-itria passò sotto la dominazione veneta. Con «ducale» lei 1464, con un ritardo, lutndi, di due secoli, il Go-perno Centrale di Venezia largiva — ed era tempo! — II suo «nulla osta» al legale funzionamento del nostro stabilimento sanitario. Verso U principio della metà del Cinquecento, causa le malversazioni di alcuni disonesti «Procuratori», intenti a procurare molto per ss e poco per gli altri, le condizioni finanziare delTutilis-simo Istituto avevano rasentato il fallimento. Ad evitare la totale rovina si pensò di affidare la gestione alla ricchissima Confraternita di Sant’Antonio Abate, impinguatasi, durante i secoli, con-1 lasciti di coloro che, pagando profumatamente, speravano di entrare in paradiso. 1 benu alquanto assottigliati dell’Ospitale di S. Nazario, vennero incorporati in quelli^ vistosissimi r> aeua confraternita prefata, che fino al 1797, anno in cui la Serenissima cessava di esistere, ne era rimasta Tunica attiva e diligente custode. Nonostante la peste, proprio in quell’anno scoppiata con strage immensa di citia- te notarile. Con l’andar del tempo, però, le case, donate dal vescovo Corrado nel 1262, si dimostrarono insufficienti, e siccome urgeva pure «parare gli uomini dalle don. ne, si acquistarono nuovi fabbricati e s'ingrandirono gli e-sistenti. Ma vedendo, gli amministratori, che l’affluenza dei poveri alla pia casa, anziché diminuire aumentava, stavano per aggiungerle una nuova ala, quando si presentò loro la fortunata occasione di conocare comoda-mente e definitivamente l’ospedale nel convento dei fratelli Serviti, sua attuale sede. Correva Tanno 1792. Se non che le vicende pomicile^ zen*(b!imen.Te lortuno-se, degli anni che •»seguirono al 1792, non consentirono di procedere al sospirato sgombero dei vecchi inadeguati locali che nel 1810, in piena epoca Napoleonica. Dunque il 29 marzo 1810 1 ricoverati si tramutavano nel. le sale, molto più accoglienti, dell’ex convento dei Servi. E ricco non era davvero il nostro nosocomio: pochi capitali, censuari, qualche casa, alcune campagne, e un numero modesto dì «cavedini» con le saline costituivano tutte il suo patrimonio. Il quale si ristorò alquanto nel 1833 con la restituzione alla pia Casa dei beni pertinenti alla Confraternita dii S. Antonio Abate, dei quali l’aveva privata un decreto di Francesco I nel 1821. Questo felice ricupero di una sostan-ra, che si riteneva perduta per sempre, e il passaggio, avvenuto nello stesso anno 1821, dell’amministrazione alla podesteria, infusero nuovi globuli rossi nel sangue im- poverito del nostro Ospedale che, di progresso in progresso, nel 1843 gl vedeva assunto alla dignità di nosocomio di I. categoria, autorizzato a procedere ad atti operatori di qualche difficoltà ed a tenere un reparto per isolare e guarire i sifilitici. Dopo l’eliminazione dei na-zi-fascisti, le condizton dell'Ospedale capodistrìano erano talmente disastrose sotto ogni punto di vista che un colonnello — medico dell’Ar-mata Popolare Jugoslava — aveva proposto di darlo senz’altro alle fiamme. Ma se oggi quell’egregia sanitario tornasse a visitarlo, non crederebbe ai propri occhi: tali e tante sono le migliorie in esso Introdotte dei nuovi amministratori! Ma nella sua sede di porta Bracciolo un nuovo gravoso compito aspettava l’Ospedale di San Nazario: quello, cioè, ceva l’accattone ed era proprietario di uno stabile, di un altro che aveva tre figli tutti occupati e che usufruiva della pensione, ecc. Ma non è tutto qui. Si va al cinema. E dinanzi al-Tingreaso c’è il salito monello ohe chiede «due dinanzi per recarsi al- cine». Nel no-vanta per cento dei casi ottiene ciò che chiede. Il ragazzo innanzitutto prende urna brutta strada. Eppoi do-v’è ila morale, la morale socialista? Quanto, più salutare un richiamo al ragazzo e un invito ad andarsene a casa invece che aprire il borsellino per non essere «ulteriormente scocciato dal monello!» Negozi. Tante volte si è discusso nelle riunioni delle basi dell’USPL della necessità di lottare contro le speculazioni, contro ogni manifestazione negativa che abbia ad affiorare nella vita pubblica. Qualcosa si è fatto. Ma esistono ancora persone che sd accolgono in negozio di esser state derubate (è la parola giusta) di un paio di decagrammi di pain^ Bùocjherd, ^arinja, riso, ecc. eppure tacciono. Tacciono perchè «non vogliono sta-re a scocciarsi». E si lasciar no derubare. Non pensano che due dinari qui, tre dì la alia fine dei mese l’eco-nomia familiare subisce un danno di alcune centinaia di dinari. Inoltre, indirettamente, sii consente il perdurare di simili sistemi. Lo stesso vale per gli ormai famosi «colletti» di bir-Ta, per il vino che sa di acqua, per i sandwich con ü companatico microscopico, per la stoffa, seterie, federe, ecc. che si «re- navigare epidemie da mantenere gli orfani di guerra e di costodire i pazzi: peso, del quale si vide sollevato appena nel 1827 dal governo austriaco, il quale, con felice espressione chiamando quei derelitti «figli dello Stato», provvedeva del proprio al _, loro sostentamento, disponen- stringono» idi parecchi centi-do in pari tempo che i malati metri non appena fuori del di mente fossero trasportati a Trieste. Però dei 4644 fiorini, spesi dala nostra pia casa per fronteggiare la tremenda epidemia di tifo, manifestatasi qui nel 1806 e che mietè quasi 600 vittime fra i soldati della locale guarnigione francese, nessuno pensò mai di indennizzarla, non essendo, quell’onere, mai stato riconosciuto dalla commissione li-quidatrice, insediata dall’Austria a Milano dopo la fine del dominio Napoleonico. Alfredo Bencivennl L’albergo Triglav a Capodistria. Dietro si vede un’ ala dell’ospedale » Mattuglie fa da anticamera alla riviera fiumana (Nostra corrispondenza) MATTUGLIE, giugno. Fa gomito, Mattuglie, tra mare e monte. Ti appare d’improvviso dinanzi quando giungi col treno dalla Slovenia; la vedi subito dopo che gli occhi abbracciano il panorama non appena il convoglio è uscito dall’ultima oscura galleria. E quando scendi non sai se respiri aria di mareo montana, e subito all'orecchio ti giunge il fischio di un altro treno. Getti un’occhiata in giro e hai di che saziarti. In basso, cheta cheta, Abbazia; sul mare, oggi increspato, «dinghi» si rincorrono e ia bianca sagoma di una motonave s’impiCcioOi-sce sempre di più col suo fi) diltianoipeiHnezzodieil' canal grande. Alile spalle .della località, la storica Castua Sotto, baciata dalle onde, la rivale di -un tempo: Volosoa. Avversarie deìll’epooa in cui i cannoni di lagno facevano la voce grossa. limenti industriali di Fiume, e per il resto chiede alla madre terra il frutto del lavoro. ★ Lo scorso mese Mattuglie ha festeggiato il nono anniversario della Liberazione. Alla vigilia, i falò sulle alture, come lucciole gigantesche, illuminavano nella notte Rucavazzo, Breghi, Malotici. Poi, aU’indomani musica, canlti, discorsi, balli e rievocazioni. 1 vecchi raccontavano, dei tempi andati, raccontavano pure i meno anziani e stavano ad ascoltare i più giovani. Pare ancora tanto vicina quell’epoca di lotta. Le sparatorie diuturne sulle vie di Mattuglie, morti per le stra de (specie ned settembre dei 1943), fascisti in fuga, assai, ti alle caserme ed altro. Mattuglie ricorda la sua storia sanguinosa ma bella. Perchè è col sangue dei suoi migliori figli, dei suoi caduti che oggi sono ricordati dal mo numento eretto nel centro sport. Salvo i bocciotfili (e occasionali per giunta) non si fa nulla. Ah, sì, dimenticavamo, Mattuglie conta un paio di valenti centauri che si sono fatti onore perfino in campo intemazionale. Per il resto occorre aggiungere che ai potrebbe fare qualcosa. Ma Questa «cosa» non cadrà da sola come un frutto maturo. Bisogna rimboccare Ut maniche e lavorare. C. N. negozio, e via discorrendo. C’è ancora qualcosa di peggio, anche se in merito i cit-;adini stanno prendendo sempre più energica posizione. Abusi da parte di certi inquilini sei riguardi dei propri subinquiiimi. Per una stanza vuota si è arrivati a prendere 2000 dinari. Poi schiamazzi, incurie del patrimonio pùbblico (rottura di accessori, guasti alle condutture, ecc.), infrazioni ali’or-dine di casa, sono cose contro le quali si combatte accanitamente, specie da quando Tautodirezione degli al-Ioggì è stata direttamente trasmessa agli inquilini. Come vedete, una filza di case ohe vanno eliminate. Ecco perchè i cittadini devono comprendere che sbaglliiar no quando, passando e constatando simili fatti, tirano innanzi come se non li riguardassero per nulla. «La donna Yendicatna» La compagnia del nostro Teatro metterà presto in scena un nuovo lavoro. Si tratta di un’ opera poco conosciuta del Goldoni : «La donna vendicativa». Carlo Goldoni scrisse questa commedia in un periodo critico per la sua formazione artistica, cioè in quei lassa d’armi che segna il passaggio del suo teatro dal formalismo estetico dèlie maschere a quello dei caratteri. Significava, per Fautore, gettarsi nel mare tempestoso della critica conformista. Non trovando alcun impresario veneziano disposto a tentare la sorte, egli si legò con un contratto ad un teatrante livornese per un ciclo di quattro lavori. Tre di queste commedie ebbero un risultato disastroso, infrangendosi sullo scoglio dell’incomprensione. In preda alla disperazione, egli riuscii tuttavia a portare a termine la quarta opera che ottenne finalmente il successo. Questa fu appunto «La donna vendicativa». La prima rappresentazione di questa commedia fu data nell’anno 1754. Pare di no, ma Mattuglie delia località, che essa ha è conosciuta in tutto il men- conquistato la libertà, do. Non ha (nulla di. speciale aU’ihfuori della sua stazione e della campagna. Ma è nota, al turista che giunge da lontano, perchè è vicina ad Abbazia. Laurama, e Crikvenica. A Mattuglie scendono tutti coloro ohe intendono proseguire per la riviera. Prima di imbarcarsi sulla autocorriera, si riposano con un boccale di birra davanti in un caffè e guardano questa Mattuglie, centro di smistamento. E la trovano carina perchè carina lo è, per- chè è ospitale e abitata da dini. Il 16 aprile 1554 si stese gente operosa. Da gente che e sottoscrisse il nuovo rogl- per lo più lavora negli stabi- li mattugliani alla sera sono tutti a passeggiare nellE strada principale. E’ un£ usanza Ohe si tramanda ds padre in figlio e che and rž avanti ancora. Molti sono giovani, e qualcosa si fa anche pcT ciò che concerne l’attività artistico culturale I giovani si sono in varie oc castoni distinti per la porta ta a compimento di lavori comunali (riparazione di strade, escavo di buche per la canalizzazione, per ulteriori diramazioni dell’acque-dotlto, ecc.), però Mattuglie è piuttosto indietro nello Emik Avakian, un tecnico ventottenne rimasto paralizzato in modo da non potersi ser vire più delle braccia e delle gambe, non ha perso il suo coraggio. Dopo lunghi studi e numerosi esperimenti è riuscito a mettere insieme una macchina da scrivere che gli permette di comunicare con i suol corrispondenti senza ehe egli abbia a ricorrere alTaiuto di altre persone. PAGINA 4 Trionfa a Buie la „Dubravka“ : La “vernice„ del FestivaI della gioventù ha riunito sabato sera in piazza Tito un pubblico numeroso e plaudente (nostro servizio) La «Dubravka», rappresen- Domenica mattina si è a- tata la sera di sabato come perto a Buie, in piazza Tito «vernice» del Festival, ha lagremita di popolo, il Festival sciato nel pubblico foltissi-della gioventù della Croazia mo, convenuto da tutta la e della Slovenia. Dopo i di- Zona, una eco profonda e per scorsi inaugurali 'dei quali l’arte di Gunidulić come tale diamo notizia in altra par- e per la stupenda interprete del giornale, si sono sus- tazione del Dramma croato seguiti davanti al pubblico di Buie, plaudente numerosi comples- La «Dubravka», pastorale si artìstico-cuil turali dell'! stria, della Croazia e della Slovenia. L’onore di dare il via al in tre atti, fu rappresentata la prima volita nel 1628 a Dubrovnik e rientra nel novero di quelle opere che stanno Festival è toccato al coro del alIa lbase del Teatr0 croato, ginnasio «Vladimir Gortan» Quest° a> suoi inizi, da fis-di Buie, che ha eseguito «La sarsi nelle rappresentazioni canzone del lavoro» di Vr- sacre delia fine del XII se-hovski. Seguivano quindi al- colo, si sviluppa avendo in tri gruppi, dal complesso fi- comune con il Teatro euro-sarmonicistico «Kajuh» di Pe0 diverse diramazioni e Lubiana e da quello tambu- correnti, nel senso che ne ristico «Dragonja» di Moiri- —M miano al coro «Lino Mariani» di Pola e al gruppo folcloristico «Zora» di Abbazia, e molti altri ancora che lo spazio tiranno non ci consente di fare oggetto di meritata menzione. I cori «Vladimir Gortan» e «Ante Baibić» di Buie e «Bratstvo» di Marussici, accompagnati dall’orchestra sentì Tinflusso e ne visse le vicende. Così vediamo che nei se- Un finchiesta ,,quiz” per I nostri lettori SIETE INTELLIGENTI? coli XV e XVI, secondo! de commediografo croato, di Hvar, fondato nel 1612. l’andazzo dell’epoca, vengo- La sua maniera è personaUs- Di questo repertorio faceva no rappresentati anche a sima. Mentre la pastorale i- parte la «Dubravka». Ragusa drammi scolastico- taliana; ad esempio, si con- Il famoso lavoro di Ivan umanistici. La Repubblica di elude tragicamente, la sua si Gunidulić contiene un po’ Ragusa detiene a quel tem- avvicina piuttosto a una tutte ile caratteristiche del pò il primato nell’attività commedia di carattere. teatro croato di Dubrovnik teatrale, che cederà poi a Con i suoi lavori di com- sopra accennate. Nella «Du-Zagabria. Le rappresenta- mediografo («L'avaro», bravka» c’è una larga eco zioni sacre a Ragusa assu- «Manda», «Lo zio Maroje») dei canti popolari croati e mono, appunto nel XVI se- e «La burla a Stanco», ope- c’è sopratutto l’anima, la fie-colo un carattere nuovo. In ra 'di transizione, sarà lui rezza della Repubblica di esse comincia a notarsi l’e- infatti a segnare il passag- Fiagujsa, Guftidr(tić fa dire lamento pastorale cioè, il te- gjo dalla pastorale alla com- espressamente al suo Ribar ma si allarga fino ad acco- media. Se le sue opere ri- che Ragusa, città libera, gliere elementi di vita rustia sentono dell’influenza di dev’essere di esempio al Lica, campagnola. Marin Dr- Plauto e della commedia se- totale che giace nella sch’.a-žić elabora per le scene in nese, niente toglie che siano vitù politica. Dal resto, tut-senso pastorale «Il sacrili- assolutamente originali. Dr- ta l’opera è un inno alla ličio d’Adamo» dello scrittore žić vi porta di suo una riu- berta. Si apre infatti con :1 sacro Mavro Vetranović. E- scita e felice caratterizzazio- popolo che festeggia a! nagli stesso dà qualcosa di pro- ne di tipi presi direttamente scere idei giorno la Libertà prio e si afferma non solo dalla vita. Con la commedia e si conclude con un coro come Fautore più grande del s; instaura definitivamente che intona, con una maesto-teatro pastorale, ma anche e n teatro laico, che si era co- sità degna dei cori dell’El-sepratutto come il più grani- minciato ad affermare con lade, «O bella, o cara, o dol- .____________________________le pastorali. oe libertà ...». D’altra par- Nella stessa epoca il poia- te, ile vicende amorose di sata Hanibal Lučić stampa a L’inquadratura finale del film jugoslavo «Koncert» che verrà proiettato prossi mamente sui nostri schermi STELLA SOLITARIA «Stella solitaria» è un film d’avventare, con un partim, lare retroscena storico. Nei 1842, nel Texas, rincirucfy scono le lotte polìtiche. C’era chi si batteva per l’amnes- Venezia (1556) il dramma 1111 Pretesto al messaggio di siane al Messico, e chi inveti ri e pastori, pur essendo ce parteggiava per gli Stati Oggi, per misurare l’intelligenza umana è molto In dell’APJ di Portorose sotto la v0Sa l uso ael «quiz». Ke-diirezicrae idei maestro Mar- centemente, negli Stati Uniti, kov, hanno concluso questa parte delle manifestazioni intonando «L’inno alla libertà» di Jakov Gotovac, quei famoso inno che chiude la «Dubravka» di Ivan Gianduia. La caccia alle streghe sconvolge l’America L'ambiguo verdetto della commissione d'inchiesta sulla lealtà dello scienziato atomico Oppenheimer, accusato di poco entusiasmo per la bomba H, violentemente criticato è stato compiuto un esame di questo genere su 1.100 impiegati statali che dovevano venir ridoni a 300. Quelli che diedero i risultati più scadenti furono licenziati su due piedi. I «quiz» vengono usati nei casi più svariati e se ne contano già ùn migliaio di tipi, tutti capaci di misurare, in linea generale, l’intelligenza dell’uomo. Ma vediamo un pò come è nato questo tipo di prova. Cinquanta anni fa funzionari del Ministero dell’Istruzione francese avevano osservato che ogni anno nelle scuole superiori giungeva un a dire il vero furono le opinioni contrastanti; rimane però positivo ili fatto che i quiz riescono ad inquadrare in modo esatto la memoria, i riflessi, le capacità matematiche c la cultura generale di un individuo. Il lato ne-thiU.vo ut questa prova e presentato dal fatto che parecchi uomini capaci, posti all’esame, entrano in uno stato di eccitazione psichica che non permette loro di rispondere m modo completo. (Jomun. que questi sono casi isolati che non possono assoluta-mente nuocere al risultato generale. «La prigioniera,». Il dramma di Lučić è qualcosa di assolutamente nuovo per l’Europa imiterà. Il poeta aoco--glie ed elabora i canti popolari croati, che entrano cosi per la prima volta a far par- libertà, hanno una fresca grazia, una poesia che conquista ed avvince. Gli attori dei teatro cro- Unliti, cosicché il Texas era una stella solitaria in bilico. In questa lotta raon mancava lo zampino inglese, che appoggiava il partito contra, ato di Buie, rinforzati per rio all’annessione agli Sitati l’occorrenza da altri elemen- Uniti. Anche gli interessi dei ti locali, oltre che dal dottor singoli ricconi avevano un pete di un dramma. Inoltre, Marko Foitez, che si è assun- so non indifferente. Burke in un’ atmosfera di pathos to la direzione scenica, e da sra uno dei favoreggiatori al-rivoluzioniario, egli ci solleva Berislav Deželic, si sono tut- l’unione con gli Stati Uniti, attraverso l’aspirazione alla ti indistintamente fatti am- ma solo per interesse perso-libertà dei singoli personaggi mirare ed applaudire. Cori e naie. Da vero commerciante satiri, costumi messinscena prevedeva che nel caso di u-e esecuzione delle musiche ma rivoluzione le truppe a-di Jakov Gotovac al super- merioane avrebbero occupa-lativo. to il Texas. Il suo diretto a un anelito di libertà collettiva. Pare ohe quest’opera rappresentasse il «pezzo forte» nel repertorio del teatro DELITTO PERFETTO fi TRIESTE Secondo una concezione ^ proCesso Rosa - Bianco continua snervante V escussione dei testi già in uso ed universalmen- te accettata, un bambino di 2—3 anni normalmente sviluppato, può comporre con Alcuni mesi fa, quando nel una persona di fiducia dei-mondo si levavano voci pre- suo -successore si ritiene sia occupate per la potenza di- l’ammiraglio Strauss, consi-struttrice della bomba all’i- derato piuttosto ostile a Op-drogeno da pochi giorni scop- peinheimer. Quindi, a secon- piata, lo scienziato atomico Oppenheimer si pronunciò, com’è noto, per la messa al bando di questa terribile -arma. Questa presa di posizione del «padre dell’atomica'! portò alla sua esclusione dalla carica di consigliere a-tojjii'co con l’accusa di «aver ostacolato il programma della bomba H col negare a questo quelTappogg o entu-■ siastico che avrebbe servito ad accetterà re la realizzazione dell’arma termonucleare!». Ora la commissione d’in- da che il giudizio di appello avverrà prima o dopo il 30 giugno, la decisione potrà essere favorevole o sfavorevole al celebre «Mister Atom». La prassi amministrativa degli Stati Uniti ha creato, sotto la pressione della guerra fredda, il cosidetto «security lisk». In tale categoria vengono compresi tutti gli impiegati governativi nei cui confronti sorgono dubbi di carattere politico o la cui personalità possa presentare qualche rischio attuale o po- sta parte del verdetto ha prodotto in molti ambienti scentifici un’ondata vera e propria di indignazione. In primo luogo si fa osserva^ re che, poiché Tenitusiaismo non è un’entità misurabile, tale criterio può avere conseguenze pericolosissime. Domani qualsiasi scienziato che abbia manifestato dubbi o incertezze su uno specifico programma in cui egli sia stato consultato potrebbe vedersi ritorcere l’accusa di scarso entusiasmo e venire classificato come «security risk». Il senso di indignata pro- numero cospicuo di ragazzi dei pezzetti di cartone rita-il cui livello intellettuale era gliato una comune figura nettamente inferiore al co- geometrica (cerchio, quadra-mune. Era questo un problema molto serio per lo svol- il quarto e quinto anno, si gimento normale dei pro- mostrano ai bambini diversi grammi scolastici. Iniziaro- oggetti che vengono poi Unno così delle consultazioni e mediatamente nascosti, in una di queste venne chie- Quando questi vengono risto un parere al famoso psi- messi nuovamente dinanzi a chiatra Alfred Binet, diret- loro, essi devono rispondere tore del laboratorio psicoio- quali sono gli oggetti mangio deUTJniversità della canti. Un ragazzo di 9 anni Sorbonne. Questi, assieme al deve essere capace dì for-medico parigino Teodoro Si- mare in un minuto una Timori, visitò le scuole elemen- ma semplice, come ad esem-tari ed esaminò un grande pio: porta — corta -— torta numero di alunni. Le rispo- — morta, più tardi, nella ste vennero annotate con maturità, l’individuo deve cura ed infine si stabilì una da un gruppo di parole lun-lista di domande alla quale ghe e difficili comporre una ogni scolaro doveva rispon- frase a senso logico. Lo sta- li g. 10 maggio u. s. ha avuto inizio presso ila Corbe d’Aissiise dii Trieste il processo per romicidio del commendante Olindo Rosa Bianco di Trieste che, diallo stes- ti, abbia consumato il crimine, eid egli si è mantenuto sempre negativo. Interrogato dal Presidente, egli ammette il fatto dell’ammanco delle 50 mila lire, da lui comfi- to, triangolo). Più tardi, fra so presidente della Corte, è ■ stato definito «uno dei più efferati crimini che tanto impressionò l’opinione pub- In un confrónto fra il Bozzato ed il Lazzari, a carico del quale era pervenuta, come detto, alla Polizia una lettera di accusa anonima, è Regia di George Sherman, risultato che il Lazzari do- L'azione si svolge nel avversario era Thomas Graven, che vagheggiava l’idea di diventare il padrone assoluto del Texas. In suo aiuto operava la giornalista Martha, che appoggiava l’idea dell’indipendenza del Texas. Burke un giorno salva Graven da morte sicura, divenendo, senza che Gragen sapesse òhi fosse, suo ospite. Gragen invita a casa sua pure i Senatori dissidenti e li fa arrestare, ma Burke li libera, inimicandosi così Gra-gen e Mattila. Il senato, riunito itti fretta da Burke, decide l’ianinesstone agli Stati Uniti. Gragen, colto di sorpresa, attacca il senato con i propri uomini, ma viene sconfitto, grazie all’intervento dell’esercito americano. In questo modo il Texas viene annesso agli Stati Uniti senza la paventata guerra civile, mentre Burke prende per moglie ria cocciuta giornalista Martha. -Ottima l'interpretazione di Clark Gable, Ava Gardner, Broderick Grawford e Lionel Barrymore. CONTRO TUTTE LE BANDIERE Film americano a colori con Enrol Flynn, Miaureen O’ Hara, Anthony Quinn, A-lice KeUley, Mildred Natwibk. dialto alla impiegata Tinelli po essere stato sottoposto ad XVIII secolo, al tempo delle blica.» La sera del 25 febbraio, dello scorso -arano, il guardiano notturno, Bruno Co- perohè lo riferisse al Rosa Bianco, mancandogli il coraggio per farlo di persona. L’esito dell’ambasciata fu u-na sfuriata del Rosa Bianco che lo rimproverò aspramente di averne parlato con rian- imar che, verso le ore 20.45, piegata e volle sapere come aveva dato la buona sera al avrebbe regolato la -faocen-Rosa Bianco, ripassando più da. Questo avveniva la sera tardi davanti al magazzino del commerciante, rilevò la saracinesca abbassata a metà dèlia porta dalla quale uscivano flotti di luce. Non ottenendo questa volta ri- de! 22 febbraio, quando il Bozzolo si impegnò a lavorar re senza compenso fino al saldo del' suo debito. Arrivando -all giorno del fatto, mercoledì 25, egli afferma di un fuoco di fila di doman- scorribande pinate sui mari de in sede di Polizia aveva del sud. Il tenente Brian' tentato di suicidarsi, reci- Hawke si rifugia, assieme a dendOsi le arterie dei polsi due marinai, in un porto col gancetto dei calzoni. Il controllato dai pirati e af-Lazzari si è confessato còl- ferma di essere fuggito da pevóle del furto dei due sa- una nave da guerra inglese, tornii, negando ogni xesponi- La sua missione è in effetti sabilità nell’omicidio. quella di far saltare in aria La teste Luisa Sullligoi, la fortezza dei corsari. Ma il moglie del Lazzari, alla qua- capitano Roc non presta feie è stata attribuita la ste- d© al presunto fuggitivo e sura della anonima a carico chiede che venga ucciso. U-del marito, e ciò per suo ri- na bella ragazza, Spitfire, conoscimento, nega il fatto e oaP° dei pirati, decide invece poiché un ispettore di Poli- di passare la cosa al tribu-zi'a nella sua deposizione af- naie. Durante Tistruttoria sposta, il Cornar si msospet- aver svolto il consueto lavo- _________ ___________^ _ ti, ed entrato nel magazzino, ro della giornata, rientrando formò che 1-a SuUigoì, invita. Brian ha tempo di studiare dere prima di iscriversi* al- dio seguente à rappresenta- una tremenda scena apparve alto sera, dopo aver effettua- ta alla Centrale per una pro- in ogni particolare la fortez- la «mola suneriore A oneste io dalla soluzione a memo- ai suoi occhi: il Rosa Biiari- ta l’ultima consegna della va di grafia, si era presen- za- ^ 4 - .-i:________;___« nn rvrtmidiì AQlrlcmrPfrv» cnifliTjfiiva io testa con cui il mondo della domande tipo venne imposto ria di problemi aritmetici, e chiesta ha proclamato senza tonatole. Uin impiegato gover- lasà-tazione che Robert Oppenheimer è un cittadino leale e patriottico, riconoscendo l'infondatezza di ogni accusa nei confronti della sua nativo può venire considerato «rischio di sicurezza» anche se è perfettamente fedele al suo Paese, e cioè per ragioni indipendenti della sua scienza americana ha reagi- il nome sintetico di «quiz», to ai verdetto della commis- 1 Da allora ebbe inizio un Sicilie djir^iilestai sul caso sempre maggior uso dei quiz Oppenheimer è culminato a- in ogni parte del mondo. I desso in una lettera -aperta maggiori scienziati vennero diretta al presidente Eisen- alla conclusione che questo co, ormai cadavere, giaceva in’un lago di sangue e- con to testa orribilmente fracassata. Vicino a lui to radio, ancora accesa, trasmetteva a voce alta. Accanto al car davere, venivamo ' rinvenuti devozione all’America. Ma la volontà. Per esempio, se asi- commilslstone ha al tempo stesso confermato la decisione di vietargli l’accesso ai segreti -atomici, non chiudendo così la controversia e contribuendo anzi a darle maggiore asprezza. Se la prima conclusione della commissione ha servito a ridare all’opinione pubblica una certa serenità, eliminando ogni sospetto sulla condotta del massimo scienziato atomico d’America, la seconda ha creato un senso dj confusione e di imbarazzo. Infatti il «New York Telegram» si chiede come si passano conciliare i due a-spetti contrastanti della decisione del Tribunale amministrativo che ha giudicato il caso. E itti una dichiarazione alto stampa l’Associa- stomo nella sua condotta privata elementi tali Che potrebbero farlo domani oggetto di un ricatto, o se ha la tendenza troppo spirata al bere. Il criterio centrale del sistema del «security risk» è questo: non si mette in questione il patriottismo o la lealtà dell’impiegato governativo, ma si decide che in ogni caso dubbio il dubbio sì risolve a favore del Governo, licenziando l’impiegato. Tale sistema, mediante un’applicazione per categorie rigide, finisce col produrre casi di ingiustizia. Adesso l’episodio Oppenheimer ha avuto ito funzione di divenire il caso limite dell’intera procedura del «security risk». La commissione d’inchiesta, in un passaggio nel trovare sinonimi di termini complessi. Questo è il minimo che può venir richiesto ad un uomo normale. Ora per rendere più chiaro uirea-a ai uresiueuiw; riseli- quanto sopra -detto proporre- . hower da 10 dirigenti della sistema risolveva problemi mo ai nostri letori un testo u- una grossa pietra, e due pe- cio erano rimasti il padrone f«rteraz;«ne «mJLr» detal fino a quel momento ritenu- oversale ni quiz, relativamen- si da due kg. coi quali las- e la impiegata Tinelli. A ceti assai complicati: come si- te racile.Fremett.amo cne que- stemare gli uomini nella vi- s*a Pr°va non servirà a dita e nel lavoro ; quali i com- mostrare completamente la vostra intelligenza, ma se a federazione americana degli scienziati in cui non si esita a definira il metodo che ha condotto alla epurazione di Oppenheimer come «la strada sicura per il suicidio nazionale». merce a S. Giacomo. Scari- tata scollacciata, essa scop- Prima ohe abbia finito vie-cata la rimanenza nel ma- piando in singhiozzi, sbotta: ne però spedito, assieme a gazzino e fatte le consegne . «Non è vero. Avete detto R°c, in un’azione piratesca a-1 Rosa Bianco, uscì alle ora tante cose di me, anche che òointpo una n-ave indiana, ero scollacciata. Ebbene, se sufc Quale viaggia la prin-io ero scollacciata, voialtri cipessa Palma, che doveva eravate in canottièra.» essere presa quale ostaggio. Il lungo e minuzioso interi- U tenente, riconosciuta la rogatario dei testi, che si sta primeipesa, nasconde la sua 18.15 'accompagnato d-al Suili goi della cui macchina si era servito quel giorno. In uffi- piti più adatti ; quale la miglior utilizzazione delle capacità mentali. Parecchie zione degli scienziati ate- molto significato del suo rap- inici -di Chicago dice-: «Non possiamo capire come la commissione abbia potuto considerare Oppenheimer contemporaneamente cittadino Ijea’js e pericoloso pe!r la sicurezza dello Stato. E’ come dire che si può essere al tempo stesso pesce e carne». Per conto suo il senatore democratico Edwin Jo-nson, che per molti anni è stato membro delto commissione parlamentare per le questioni atomiche, è esploso in questa dichiarazione : «Incomincio ad averne abbastanza delle insinuazioni che si fanno-contro questo grande scienziato». Il Presidente Eisenhower invece, richiesto idei suo parere dai giornalisti, ha risposto di voler- porto, ha ammesso che essa avrebbe potato anche reinte-gare completamente Oppenheimer nelle sue funzioni, ma Ha 'definizione tecnica data dal Governo al «security risk» l’ha costretta ad inserirlo in tale categoria. Que- Lo «Stella maris» d’unque, il lussuoso locale inaugurato l’anno scorso, riapre a giorni i suoi battenti Curiosando nelle sale del Museo civico dj Zagabria queste domande voi risponderete in un termine di sette—otto minuti, potrete considerarvi abili alle funzioni di impiegato — medio. Ecco dunque le domande: 1. Un orologio mostra le 3 meno 1Ò. Che ora mostra l’orologio se si scambia la posizione delle lancette, in modo che la grande venga a trovarsi al posto della piccola e viceversa? 2. Un pezzo di spago lungo 24 cm. deve essere tagliato in due parti così che Tuna sia tre volte più lunga dell’altra. Quanti centimetri avrà il pezzo più piccolo? 3. Ammettiamo che voi guadagnate 50 din. al giorno e che per vivere ne spendiate 35. Calcolate a mente quanti giorni saranno necessari per risparmiare 180 din? 4. Il termometro è per la temperatura come il gal-vanometro è per.. 5. Newton scoperse la legge sassimo aveva consumato il sa -giùnse verso le 19.30, do- proitraeodo .-tuttora e che for- vera identità, perchè sia che bestiale crimine, maissacran- po essersi lasciato in via O- ma oggetto di continue con- con la morte della principesco la testa della vittima con riami col Sulligoi. Ripulitasi testazioini da parte della ac- sa l’Inghilterra perderebbe ben 12 colpi. e sbarbato, cenò in fretta per cusa pubblica e privata e da la sua influenza in India. Inoltre vennero ritrovati u- tornar fuori. Verso le 20.10 parte della difesa, non ha Spitfire, innamoratasi nel na sciarpa di lana verde, ira- raggiunse la via Paganiini, portato elementi sostanziali frattempo di Brian, viene, ro-triisa di sangue, un paio di dove si soffermò nel bar o- nè a comprova degli àlibi ad. sa dalla gelosia, vedendo che menimo. Quivi trovò degli dotti dal Bozzola, nè ad in- ivi corteggia la bella india, amici, tre ragazze ed un gio- firmarne la loro consistenza. na- vanoitto. ai quali chiese in- Un colpo d'i scena si è avu- 'Nel frattempo Brian ulti- guiarati, un fazzoletto, pure macchiato di sangue, nonché un paio di'calze. Sotto un mobiletto venne scoperta una somma di denaro: 75.600 lire. Venne poi accertato che l'assassino aveva a-sportato due orologi dell’uc-cifso, uno -di metallo l’altro d’oro, con catenina. Da questi indizi si cercò di scoprire il movente del delitto, e gli agenti vennero imstrar dati su due piste diverse : dell-|>mi]cädio per rapina e idell’omiicidio per «gelosia» per certe relazioni torbide che il Rosa Bianco aveva avuto m certi ambienti frequentati da pervertiti. Le lunghe, minuziose ricerche in questo campo arrivarono fino alla fretterà -dì Ventimiglia, però sanaojisulltato. Il colpo di scena si verificò cinque mesi dopo il crimine, cioè il 25 luglio quando Luciana Tinelli, impiega. formazioni sul film «Se mlami, perdonami» che si rappresentava al cinema «Grattacielo». Uscito dal bar verso le 20.30, incontrò per strada un'altro lamico, Alberto Dra-gogma, che l'aecom-paignò fino all’enitirata del cinema dove entrò da solo, trattenendosi fino alle 23. Rincasato,'dormì fino alle 2 quando venne svegliato dalla Polizia che lo tradusse alto propria Centrale. Non sapeva di essere sospettato e credeva che nella notte fosse stato perpetrato un furto nel magazzino dei qua. le aveva le chiavi. to solo nella udienza del 10 re® lo studio della fortezza e corrente quando l’ispettore manda il segno dell'attaicco — capo Umberto De Giorgi, aHe navi tagtest Roc tenta (citato come teste dalla di- fuggire con Fatma, ma fesa) ohe all'epoca del fatto Brian non gliene concede il dirigeva il gabinetto seien- tempo e lo sconfigge, ttlfitóo delUa Polizia e che Distrutta la baise corsara, aveva alle sue dpetndenze u- Brian si scopre — naturalna cugina del Bozzola, ha mente — innamorato della confermato, attraverso le di- corsara, che per l’aiuto pre-chiarazioni della dipenden- statogli viene graziata. te stessa, fatte il g. 26 febbraio, l’alibi dell’imputato. In cocmclusione, bisogna di-re che l'accusa indiziaria contro il Bozzola naviga ancora in alto mare e che l'as- Direttore : LEO FUSILLI Vicedirettore responsabile: MARIO BARAK Stampa: sassinio dèi Rosa Bilanco ap- Tip. «Jadran» - Capođistria pare «Il delitto perfetta». Pubblicazione autoriaznls della gravitazione e Eiste- ta /~\ 1 /~v m.nmnL (vinn.’/i«.-. l/X i sta di cinque membri e pare che tre di essi siano favorevoli a ridare ad Oppenheimer accesso ai segreti a-tornici annullando così il verdetto della commissione d’inchiesta. Ma uno dei tre membri pro-Oppenheimer, Eugen Nobel, cesserà dalle zia. Si tratta di un piccolo stemma e di un semplice scalpello che ci ricordano i drammatici giorni del primo movimento delle masse popolari croate contro Toppressore straniero, nel 1848. macchinazione. All’alba del 7 agosto 1883 si distinse l’apprendista fabbro Lovro Esik, e lo scalpello dia lui adoperato si trova al Museo. La polizia riuscì a disper- i cittadini di Zagabria scorgono affissi agli uffici di finanza della capitale (siti neH’attuale edificio dell'ar- dere la folla solo alle pri- chivlo del Museo cittadi- . , , ... A quel tempo l’Ungheria no) numerosi stemmi magia- me luci de* mattino seffuen- cerca con ogni mezzo di e- sroMcfc-oatl. Anta! aveva te- ERA TENERA A un processo contro degli antropofaghi, la madre di par lia sola ricettazione, una delle vittime ha dichia- Oolsì ^ auli'a iallia COTte di rato: «Mia figlia era bua- Assise di Trieste, e con quel-na e tenera». le accuse, siedano sul ban- SENZA TASCHE co degli imputati Giovanni Cinquantamila membri del Bozzola di anni 25 da Trie-Club nudista inglese hanno ste ed Enrico Sulligoi di an-f issa to i posti nei campings ni 25 e pure da Trieste. I autorizzati britannici. La ri- testi, citati dalla Pubblica vista «Punch» così commen- accusa e dalla difesa, sono ta Tentusiasmo per la nata- una quarantina, ra dei nuovi Tarzan: «Vo- sue funzioni il 30 giugno e il stendere il suo pptere in fatti affiggere nottetempo. S. G. In questi giorni un giornale francese ha sostenuto sulla base di una p ropna inchiesta die Il processo è indiziario in l’assassinio dei coniugi Drummond, perpretato nel 1952 dal contadino D ominici, ha un re-glpono passare le vacanze quanto mancano le prove troscena politico ignorato. La cosa, che a suo tempo suscitò grande interesse, torna di senza mettersi continuamen- certe che il Bozzola, sul qua, nuovo agli onori del’. cronaca. Nella foto, Gastone Dominici (il primo da sinistra) posa te le mani in tasca». le gravano i maggiori sospet- con i poliziotti per il fotografo, prima del suo arresto