ORGANO DELL' UNIONE ANTIFASCISTA ITALO-SLAVA PER IL COtCONDARIO DELL' ISTRIA IN QUESTO NUMERO POTRETE LEGGERE : 1. ipatgkia: a) II nostr-o diiritto. tb) Conf. (listr. di Part it o a Buie e Capodistriia. c) De Gasperi è contro la coHaiborazione. 2. pagina: a) Un compito dei sindacati. b) La vendemmia nel Bínese. c) II piano triennale, 3. pagina: a) Come' ciaidde V. Gortam <■) II testamento di Lenin. 4. pagina: a) Noticiario sportivo. b) Racconto. DÍrezione — Redaziome — ammiitn. Via Sanitario 26 - Caipodistria tel. 128 ANHO V. No. 262 Capodíslrla. Lunedi 29 setiembre 1952 5 Dl a. - 20 LIRE ABBONAMENTI; T. L. T. Zona Jugoslav# e nella R. F. P. J. Anno dim. 250.— sein. din. 130.— Sped, in c. c. ¡postale. IL D I O STR O DALLft C0NFEREWZA ANNUAIRE DELLE 0BGAN1ZZAZI0HI DEL P.C. DEL OiSTRETTO Dl CAPODISTRIA PROPOSTA I T T O CONTINUEREIKIO LA LOTTA «GENIALE» Molto se e detto e scritto, special-mente negli ultimi tempi, sul problema di Trieste. Le trombe della propaganda sciovinista ed irredentista e le cornamuse cominformiste, tanto queste ultime quanto le prime hanno toccato il diapasón del nazio-nalismo piú scemo e sfacciato, rical-cando, le une, i vecchi motivi del-Vimperialismo straccione italiano, le altre gli ormai stucchevoli slogans di Mosca e dei suoi agenti in Italia a Trieste, cianciando di divisioni in base ¡a linee etniche «.continué», di plebisciti alia De Gasperi,di baratti infami, architettando pressioni diplo-matiche occidentali nei confronti del nostro paese rinfacciandosi a vicenda tradementi e cose del genere e con-clamando^4 [ognuno )p¡iü (delValtro, strenui difensori dei piani imperio-listi di Roma. Con la medesima di-s involtura hanno poi (incassato lo scacco súbito con la visita di Edén al nostro paese, visita che ha conso-lidato ulteriormente i tradizionali rapporti di amicizia fra la Jugoslavia e la Gran Bretagna. Fra tanti clamori, echeggiati, a proposito ed a sproposito, anche da certa stampa delVoccidente, Vúnica chiara e férma parola e venuta da Dolenjske Toplice, dove il Marescial- 10 Tito ha riaffermato i diritti incon- futabili dei nostri popoli su queste terre poiche esse sono nostre e sono una parte viva del nostro corpo na-zionale. j Da tale assunto risulta chiara la nostra posizione, in particolare la posizione dei comunisti, come ha ri-levato ieri a Isola, alia Conferenza distrettuale del P. C., il compagno Julij Beltram. j «II T. L. T. e frutto — ha detto 11 comp. Beltram > —v delV ostilita degli alleati verso la Jugoslavia, poiche diversamente sarebbe molto semplice tracciare il confine fra la Jugoslavia e Vitalia e Trieste appar-terrebbe per ldir¡it\to naturale talla Jugoslavia. Ne la situazione attuale, ne tutte le soluzioni, prospettate o previste finora, possono costituire un programma per un movimento rivo-luzionario dei lavoratori. o per il Partito, e nemmeno un aspirazione del popolo lavoratore, poiche tutte le accennate proposte sono soltanto una via dJuscita per forza di cose, sono soluzioni territoriali coatte, imposte dagli attuali rapporti interna-zionali. II T. L. T. non puo essere una meta per nessun movimento operaio o democrático. «La soluzione del problema di Trieste e del Territorio sta nel socialismo, e nelVeliminazione delVine-guaglianza di diritti fra i gruppi na-sionali qui conviventi, e nelVelimi-nazione di ogni nazionalismo e scio-vinismo, che e il nemico principóle dei lavoratori di THeste e dei, rapporti fra Vitalia e la Jugoslavia». Ed e appunto tale nostra posizione che ci impone il compito di di-fendere e rafforzare le posizioni del socialismo, di lottare con il massimo impegno per Vedificazione della patria socialista. Da tale posizione non recediamo, poiche e un nostro naturale diritto. Nessuno puo arrogarsi la prerogativa di pretendere che i nostri popoli ri-nuncino alie conquiste ed ai diritti acquistati. E’ per tale motivo che noi continueremo, decisi piii che inai, a diferulere cid che e nostro, ad edificare il socialismo. Infinc, chi puo decidero, su cid che e nostro? I nostri popoli hanno scac-ciato di qui Vitalia con le armi ed essa ha lasciato fra noi aporte ferite sanguinose. Nessuno piu la vuole. I nostri popoli hanno lottato e lotte-ranno sempre per lunione definitiva, anche fórmale, non soltanto di Ca-podistria e Buie, ma di tutto il Territorio alia Jugoslavia socialista, cui geográficamente ed étnicamente apm partiene ed in cui noi italiani, come tutte le altre nazionalitá del nostro paese, godiamo uguali diritti, al contrario del come stanno le cose in Italia, dotíe si attua la piu vergogno-sa discriminazione nei confronti del-le popolazioni slovene del Goriziano e della Benecia slovena, per non parlare delle minoranze nazionali austríaca e francese. Percio il problema di Trieste e del Territorio Triestino non e un problema delVltalia. Soltanto il nostro paese, soltanto i nostri popoli hanno il diritto di decidere a quanto del proprio possono rinunciare nel momento attuale. II nostro paese avrebbe ogni huon diritto a dettare la soluzione alVIta-lia, a seguito di tutto ció che ha do-vuto soffrire dopo la Prima e durante la Seconda guerra mondiale. E cib significherebbe prendere tutto quanto e nostro, lasciando ad essa cib che e suo: il vero confine étnico passa ai margini di Tarcento, Cividale, Cormons e sulVlsonzo. Ribadiamo che cib sarebbe nel ■ nostro diritto e costituirebbe ,il nio-do migliore, piu conforme ad ogni principio naturale e di giustizia per trovare una base d’accordo per la instaurazione di buoni rapporti con Vitalia: buoni rapporti che sono — come il comp. Tito ha ribadito nel suo discorso di Dolenjske Toplice -rr necessari tanto a noi quanto al-l’Italia, poiche i nostri due paesi so-no destinati a vivere uno vicino al-Valtro ed e sempre -meglio essere amici che nemici, tanto piu che Trieste non e un problema vítale delVltalia (essa ha abbastanza gatte da pelare per alleviare le calamita sociali che la tormentano), mentre per noi lo e. Cib premesso, bisogna diré che i nostri popoli hanno ormai. scelto la loro strada, Vhanno scelta non oggi, ma con Varma in pugno nella dura lotta contra Voppressore fascista c nazista, cementando nel sangue Vunita e la frátellanza dei gruppi' nazionali qui conviventi e di tutti i popoli jugoslavi, ed oggi edifican o una nuova patria socialista, la patria dei lavoratori. Questa e la nostra forza. Da questa forza deriva il nostro diritto e la nostra strada e quella del socialismo. NOTIZIE TUTO IL MONDO ¡PAN MUN JOM Tre nueve iproposte per la soluzione del problema dello «lamido di prigrpnieri ¡di igwerra sono state oggi avánzate dal cp,p¡o della ddegazione dell’ONU, genérale Harrison. Nogli amibieuti in-termazionali si nutre viva speiranza che taili proposte possano smuovere dal punto morto le trattative armi-stsiziali in Corea. CAIRO — In segipto al deciso ri-finto dal Partito W.afdista di ottem-perare alie disposizioni della legge su,i pairtiti politiei, non apurando il piroiprio presidente Naihas Pa.se.iiaa, il generale Naguib ha proel amalo al Cairo lo si ato d’allarme. RBLGtRADO — In umUnitervista copcessa al «Borba» il presidente dei Siindacati della RFPJ, Dj.uro Salaj, smmtisce e stigmalizza le assorzioni contenente nella relazioine preséntala allariunione deil’eseeutiivo dei airada-cata Tillen dal membro dell’eseou-tivo stesso, Olncr. PAiRIGI — A qnamto eomunica la ptamipa, Andre Miairty e Charles Tildo® avrebbero premune i ato Patio di eojitrizione nei confronti della política da es9i perseguita. PER L’UNIONE DEFINITIVA ALLA RFPJ I delegati delle cirganizizazionii del Palntito del diistnetbo idi Caipodistria, tcinlveinuitli ieri ad Iisola ipex la Com-ferenza amniuale, ihainmo aiscoitaito la reliazione del Comiitato dis.treititua-le del P. C., 'leibta dal comp. Julij Beta,am leld hanno discusiso lariga-■mente isoii ¡problemi sollevati dal-I’cira'tore. Ai lavori della Conferenza hanno ipreisaniziiaito i compaignii, Baris Ziherl, memlbiro del C„ C. del P. C. S„ Pavel Zaivlčeir, ciotnisiiglier’e ¡politico della VfUJNiA e xappireisemitamte del ■Goivernoi Fedexale, il coil. Miloš Stalmiaitovdc, ooimandante della VUJ-NiA, France Peiroivšek, corusigliere politico e xappr.esemtanite de.1 Go-ivera» della R. P. della Sloveiniai, Vanja Viranj iioan, consiiisliexe politico e ratepnaseiitante del Go,verno della R. P. della Ciroazia, d rajppre-semtaniti ideill’Anmata Bopoiiare Ju-groslciva e q'ueilli ,die:l Comiitato Cit-tadino del P.C. di Trieste. ccm¡pag,no Beltram ha criitiicato la tenidenizia ad ajdo¡pe;ria,re ancora iii meitoidi ie ile forme oipmai soxpassa-ti, cpaissamdoi deciisaimente ale riu-nipmi aparte delle orgamzzazio'ni base del Piartito, .per daré modo alie piü lar.ghe maiase idá paritacipaire alia v.ita ed alie lattivitá del Partito. e .creare cosí le condizioni piü ía-vorevoli per l’affluisso di rauovi mambri, icompito quesCulitimo che é il presupipoisito per la r^alizzalzione ip,iú ccinseg.ue.nite della noistr.a demo-or.aeia socialiiata. Il compaginio. Beltram é passato quinidi 'ail problema diell’aittivitá de-leteria del clero fxa i giovani e sul-1’i.nfluiaso che e&so1 esencita ancora fra la .gente, irifl'uslso che ier.de a fuorviare idallia loitta per il socialismo ed a serviré .gli inte,ressi degli irredeintisti italiani e di coloro che li appoiggiamo, cioé i icioiminfor-¡miisti serví della .rea'ziane boirighe-se. IL NUOVO COMITATO DISTRETTUALE Beltram Julij, Čehovin Franc-Rado, Pišot Rado-Sokol, Kralj Franc-Petek, Markič Janko, Gobbo Nerino, Čotar Albiin, Kovač Stane, Santin Mario Walter, Knez Ivan, Petronio Aldo, Furlani Stanko, Benčič Franc, Prijon Karlo, Bemussi Emsilia, Apollonio Giaeomo, Beltram Živa, Ulčnik Stadko, Vehar Ca-terina- Jura Pohar Lailij-Uamjan, Vatovec Ernest, Jakomin Valerij, Šajin Joško, Dolenc Edo e Doimio Jurij. LA COMMISSIONE Dl REVISIONE Vatovec Ernesto, Caharija Leopold, Benussi Romano, Štraus Fani-Nataša, Pečarič Avgust. DELEGATI OSPITI AL VI CONGRESSO DEL P. C. J. Beltram Julij, Čehovin Franc, Benčič Frianic, Gobbo Nerino, Špacapan Anica, Lovrenčič Cristina. Nella ireláizioinie, il icoampag.no Beltram, (dapo ur.’ampla dilsamirta diei-la siitiuiaiziiioine poilitica internaiziiioina.-le e délié cause che hanno pomtato lailll’jiUualte sitaito di (tensione mei rappoiriti initernaizionaM, ha iliuisitra-Lo il piuinito di vista del molstro Painti-to Biul problema di Trieste ..alla luce degli Ultimi isviüuppi riievaindo ohe i’iu.milca isoluziome marxista e de-imoicratica diel problema è Tuinione di .Trieste e. del suo retratenra alla Jugoslavia saci,alista e1 iche 1’avve-áire di Trieste istia nel soicialilsmo, e ha iriaiCfenmato i diritti ideil nostro; paese a decidere s'ull’avvenire dei nostri papo-li iseniza íntromiasioni dal di fluori e -tainito meinio deil Go-vefmo idi Roma, laimcorato alia tradi-zioinale ¡política eispanisiioniistica del-l'im¡peiri,alismo italiano, aiutato in frió dalla poliitiica deill’aigenzia' co-minfoirmista in Itaiíiiá e a Trieste. Dopoi avar ancennato alio, sviliup-po della demoorazia isocialiisita nel nostro paielse e idoipo avevr so titoline ato i ¡suocesiai nellfedifiicazioine del isociiaililsipioi, il icompagno Beltram è paisisato ad amalilzzare i,l laVoro coimpiuto' dalle organizzaizioni del Partito ¡ned vari icampi della nostra attiività e le ¡prosipeittive per il la-vciro liuitiunoi. ilnnanizitutto l’oiratore si è ßoffenmato isiui comipi.ti, del Partito mell’acomomia indiciando quale foindaimenitaile il Iiaivav.ro per Tabili-tazioinie lulteriore dei comsiigli degli cpeirai nelia gestione delle aziende, a'bbinato aHa lotta ¡per I’elimina-zioine idelle tenderize cemitralizzatri-ci, iche amioora qua e. là si manife-sitano.. 3" Parliicolare attenizi:0.n,e dovrà eis-se.re irivolta pure al migilloramento della moistra econamia a.griieo'la, che ineiceisisi.ta idli una iaworaiziome più r.Ezicinale diella Iterra, madernizizan-do i mezzi di produzione. Partico-l'anmente biso'gnerà rafforzare il setter« coolperativistico. che è la nostra baue per la isolcializzazione della campaign.' In iseiguito, ill xalatore isi è soiffe.r-mato isui prcibleimi organiaz.ait.ivi della v.ita idlel partito, coinstatando. al-cune deificenze che portaño dánno •a.lil’.Billaingamiento aniecir più vasta delle sue file. A tale riguaido' il In iciomeluisiolne, il icompagno Beltram ha .ainalizzato il lavoro delle organiiizzaizioni idi imaisisa e dei Fronte, poniendo iin riisialto i comipiti piü urigeniti per la piü larga, attitvizza-zione delle maisise lavoratrici ,i.n o-g,ni abtiviitá sciciale. Alia iñelazione é iseguita un’am-pia disousisiane icui hatmo parteci-pato n'uimercisi dalegaiti. La,com-paigna E.r;sLlia Benussi Hatratitato il prdblema dei igiovami, in pa.rtic.o-la;re quello ideigli iscolari, proponiendo la cositituzi'oine di Coimitaiti degli «Amici deirinfanizia» oid altne forme idi attiivitä per impeignare con-creitamenite i miembr.i dei Fronte ed in ¡primo luogo i imeimibri dei Partito mella cura per la gioventü. Il compaigno Patroinio Aldo ha illu strato ,1a ¡sitiua.zio.ne ed dl lavoiro dei Partito ¡mella Iminiera di Sicciole, smasoheranido anche il salbotaggio de,gli lorgami eiooinomiici italiani che inigiiuistifiicatamenlte ritamdano ia canlsegna di maoehimari acquistati in Italia ¡e giä paigati al finé di sa-botare la nostra leioonioimia. Il compagino Santin Mar,io-Waiite:r ,si ó ,söffe, rmato a lunigo ¡sul problema della idifesa dieg.l'i iinteireisisi dei .lavora-to.ri e siul lavoro lildeoilagico, cultúrale, protolemi che doivranno eissere affromtiati molto ,piü iseriamente dalle iorgainiazazioini isinidaicaii. Afila Conferenza hanno parlado anche i compagni F,ranee Perovsek e .Boris Zitier,!. 11 primo si é sof-"fenmato partiicolanmenitle sulla necesita di ¡svolgere un piü intenso lavolro poliitico fra le masse, impe-gn, anidóle lairig ámente nella lotta NUOVE LEGGI Il Comandante della VUJNA colo-nello M. Slamatoivié ha emanato un decreto con il quale. si cstendono alia nostra zona quaMordiei leagi dolía RPFJ. Sono leiggi ohc regolano il campo delle assiourazioni sociali, l’ammini-Btraizione marittima, le retribuzioni dei di'pendeinti del commeircio, l’im-pontazinine o l’papoirtazióme, le im-ipoiste, il çontenzioSo amiministrativo e l'ispezione sanitaria. «Servilori della verità e della giustizia» Come gia acccnnato, il messa'ggio auiguiralc e di ¡plauso dolí .ircivcseovo Mairgotti al «íearnefice di Lubiana», ossia al gen. Mario Robotti, ai suoi «bravi uffieiali» ed alia sua «gloriosa armata» (i cui titoli di «gloria» scalurivano dagli inenarrabili ed o.r-rendi orimini dei quali abbiiamo for-nito qualche dato e racconto) porta-va la data del lliglio 1912, cioé del mese ed anuo della grande offensiva dell'XI C. d. A. italiano contro le mostré formazioini partigiane. Q u el lo non é pero l’uinioo nesso inte roo rrente Ira le benedizioni ed i «complimenti» ¡del metropolita di Santin e l'operato brigán tosco del gen. Robotti (o, meglio l’avallo spi-rituale c religioso delVarciveisenivo Mangotti agí i imumani e spaventoisi delitti del couiaradainte l’Xl C. d. A. e dei suoi dipendenti non é 1 único) poiche la storia recente della nostra Regione ne ricorda un altro, ugual-monte significativo, nella stessa tor-Hüla di tempo. Inlatli nel medesimo mese ed anuo, cioé nel lugilo 1912, Gorizia, sede opiscopale del Margotti, é stata prescelta ner nía «storica adunata oceánica di ¡poipdlo» che doveva asfaltare dalla sua viva voce la «fatídica parola del Duce». Fu allora che il foradatore deirim-pero— «imvocato» a gran voce dalle formazioni della G. I. I.. e dalle «balde camlcie nere goriziane)« si alfaccio ad un balcone del comando della Divisione Xlilitare in piazza Ginmaistica «nereggiante» di folla e, (lepo cssersi scagliato con il furoxe, d¡ cui è posseduto un pazzo crimínale tarato dalla sifilide- contro i «bandit! slavi, che vigliaecame.ntc rolpi-vai fianchi c alie epalle gli eroi-ci f fmbaltcnti per la verità e la giu-rtizia», proclamó «di assumere sullc prriprie sipalle la plena rcsponsa'bi-litá delle misure di rappresaiglia gia adottate e da adottarsi coliitro i sabo-tatori della guerra, i banditi slavi e centro 1° luro faui'glie». Nalmralmente anche in questa oc-Sasioine, eomio sempre, «il diseorso verane accolto da frenetiichc acclama-zicial al Duce e dal ’grido unanime : a morte gli s’ciavi ! » LWiir.a variante fu uu «Di.o solo potciva parlare meglio», tuomato alia fine del disicórso stcgso da mons. Angelo Agostini, il professore del seminario di Ud’iue, ribeille al suo arci-vesdovo, trasmigrato nella diócesi di Gorizia ¡per evangelizzare quelle perati, con l’idiomia di Dante, nel «¡redore, obibedire e oamibaltcre del mes-! i a di Predapip io. I riferiti fatti ed episodi dlmomstra-n¡. e dociumentaino come qui da noi «la intelligente eolilaborazionc ira la Chiesa e lo Stato fascista» fosse operante e come il generale Robotti si facesse forte di questa realta, rim-provr,ramio gli esecutori dei suoi or-dini con l’ormai storico : «Si ammaz-za troppo poco ! » Tutto ció a prescindere dalla fat-l'Kv.a cnl [nhorazio'itf nell’ammazzare i propri fratelli di sangue e di stinpe che le unitá del genérale Robotti ri-cevevano dallo formazioni belogar-diste del vescovo Rozman il eui ope-rato non forma oggetto della nostra dis amina. Non ritcniamo di dover spendere altre parale e di dover citare altri fatti por dimostrare quali possáino cp-ií-rc i sentime-nti del nostro po-polp verso simili .pastori d’,anima anche se «Vita Nuovai» arriva alio estrrmo di proclamare che «il popólo, col fuo atteggiaincnlo versó mons. Santin, dice che sianio dei mcnzngacri. dei calunniatori, dei po-litie.anti lanoiati cor.’ro il Vescovo solo perché egli non ha aippoggiato con la sua autoritá, col suo prestigio e sopratulto c¡oin la sua popólairita il nostro punto di vista politico e n azi on ale, solo perché h¡a seguito la vrrita c la giustizia». Questo enorme ed incolmabile abisso fra noi e «Vita Nuova» non puó meraivigliare chi ricordi ¡c tenga eolito che que! libello é l’organo del vescovo Santin, il cui opéralo a Fiiume ed a Trieste é stato altamente appreizizato da Mussolini, é il settima-nale diretto da quel do1» J.urij Be-kar che naratava in Tima le laudi al «Dluice di’Ital'ia, molstalgico name!», é l’orgrno di Azione Gattolica che ha introdotto il liraguaggio e lo stile della giungla. ¡11 caso ha vohito che ai priimi del marzo 1943 — quaodo le truppe della 5. e della 8. armata anglo ame-ricane gia operavano sul suolo me-tropolitano delFItalia per liberare gli italiani dai tcdeschi — avvenisse un incontro in treno fra lo serivente e Fareivescovio Margotti. Fu aflora file qucst’ultimo dichiaró di essere diretto a Roma dove sarebbe interve-nuto presso Mussolini poiche gli era risultato, anche attravcr-o le dichia-razioni del vice questore di Gorizia, che «oltre 180% dei suoi diocesani, airrestati ¡dallo Ispctlorato Spéciale di Polizia, erano del tutto ininocenti c ehe gli stessi er.ano sottoposti a torture spaventoi.se ed indieibili per confessare oolpe di eui erano immu-ni. «Di t a li cose — egli aggiuingeva — avevo sentito più volite parlare, una non ci prestavo fede. Ora le prové del vice ¡questoire mi hanno convinto del tutto». Due igiiorni appresso la stampa italiana riportava il seguente comurti-cato : «Il Capo del Govcrmo ha ieri ricevuto il principe arcivesoovo di Gorizia, mons. Margotti, intrattenen-dolo a cordiale colloquio per circa mezz'ora». Cié dimostra che 11 Margotti prc-cedeva di due anni il Saetín nella ricerca di un alibi morale, app,aren-do ormai ehiaro dove volgevano le Sorti della guerra «iper la verità e per la giustizia» scatenata da Hitler e da Mussolini, per il cui esito vit' torioso tutto essi avevano tentato fatío. bcnediicendo «i due grandi con dottieri«, invit-'indo i cattolicic a pre gare per la vittoria e rimproiveran do severamente coloro che non si entusiasimavano per la guerra stessa. concreta delTedificazione socialista e contro .gli elementi nemici, gli ir-re demtiisiti ed i icaminfornaisti, .trait-tando -anjche alound aspeltti. negativi della vita interna del Partitoi 11 s¡e-C'Ctolla ha isotitalineaío il signifie,ato e l’imipoiranza del VI Co,ng.re'sis¡o del P. C. J., che 'portará lUilibeniOri risul-tati eil fine della ichiarificázione ideológica nel imcivimianlto apéralo interna,zionale ¡e dará .niU'Oivo impulso alia .nostra «üÉteazlone sodalista. Netila disiousisione sano liiniterv.enu-•ti. lailtiri ¡ccimipagni, tra i quali Rado Ceihciv.ín, ¡che ha dato ¡un¡o sgiuarido alia «tttivMä arganiiazativa dalle or-gemizzazioni del Partito, Mario Aíb- ram, chie ha itrattato .problemi d¡ella sauola, Ziiva Beltrama, ohe ha dato alcune propicíate per -una maggiore co'MSiidieTalzionie idel pr,ablama delle doinine1 eid idie.l loro nuioto scciatie, Kovač Stane, cha ha parlato sulla ne-oeisisitá id.i una magigiore vigilanza sullle altt'iiviitá anttšoolali degli e.le-meflíi nemici, Cvetko Kozlovič, Ernest Valtiovec, Janko'Markič ed al-■tr.i aniCiOira. La, iconifexeniza ha aipprovato, poi', alllunainiimitá Tinado di tele-grair.IniL di isaluito al VI Ccin/gíresso del P. C. J., al ¡C.'C. del P. C. J. e al coimipalgno Tito, e al C. C. de P. C. della Sloveni,a. LA CONFERENZA DI BUIE Saibato seo reo é stata tenuta a Bule la conferenza distrettuale del Par-tito alia quale presenziavano in qua-li’ta di ospiti il comp. Spiljak, mem-bro del CC del P. C. Croato, il oolllo-nello Milos Stamatovif, comandante la AMAPJ, Fing. Zavéer delegato del govemo federale, ed altre persona-lita. II comp. Medica ha su 1 ni ato gli ospiti e;d i delegati presenti. Quindi, ha dato lettura della ampia reilazione sul lavon¡ dell Pairtito. Dopo una breve proliusione política, lWatore é passato a toceaTe i suecessi oo.nse-gui;ti uelFcdifisazione socialista. Solamente nei paesi la popolazione h¡a dalo ura contributo di 10 milioni di dinari per Felettirificaziorae, senza eonitare il lavoro volonlario. La re-alizzazione del piano sociale distret-tuale é a buon punto, i colleltivi opcraii, mella malgiior parte hanno preso in mano le redini delle ¡loro aizien.de, e svoligono con coscienza i lori oomipiti. II proeeisso di democra-tizzazione del potere va vieppiñ au-meintarado con il passaggio delle com-petenzs agli orga.ni comunalli. Ma il lavoro di parecehi eomitati comunali non sod'disfa. Ancor oggi non sono State tenute le ¡riunioni degli elettori a ¡Buie ¡e Umago, oome puré in altre loicailita. :i Dopo aver trattato diffusamente sui problemi eeonomici, il relatore ha parlato della vita delle organizza-zioni diistrettuali di Partito, criticando i comipaigni di (lilla nov a e S. Lorenzo i quali permettono che certi mem-hri abbiano dei precoraoetti reli'gio-si e si troivimo in contrasto oon la linea di Partito. II basso livello político ideológico dei memibri é la causa precipua della loro ineomprensiome e della non eseouzione dei eomipiti. DalFultima conferenza .sino ad oggi 218 nuo'vi memibri sorao entrati ncil Partito, neil imadesimo tempo ne sono stati epurati 55. Prima di con-cludere, i'1 compagno Medica é passato a trattare brevemente i problemi del cooperativismo agricolo. In seguito, sono stati eletti i quat-tro delegati ehe rappresenterarano il distretto al VI Coragresso. II voto unánime é statto ¡eapireseo per i com-paigni Medica Eirmiinio, Jukič Ivan-Ico, Vanja Vranijčan e Potleca Pie-ro. In comclusione a*i lavori ha salu-tato la oonftirenza il comp. M. Spiljak membro del Poli t-Bureau del Co-mitato Centrale ¡del P. C. della Croacia. Dalla conferenza é stata inviata una riisoluzione di saluto al CC del P. C. J. Bisogna rUconosceire che in ques-te circos! anza li’ocichialuto De Gasperi sí è .rive,lato géniale e dotaito di grande aauime, prciponehdo alio «¿isnamiai'sldetta» ¡Edein (il piü per-nao’hiaito fra i miiniiaíri inglesi da-gii iialian'i «idegni dii qu,e:s¡bo neme») il riisalvimento della question« di Trieiáte aitraverso un plebiscito. Infátiti, se, per ipotesl, la propo-sta ¡dielllTaiKiualis capo del governo 'di Roma foisisie aicicolta, egli miiete-irétlbe le imeisisi ideiüe .semiine nella ¡nostra Regióme, iper oüíre ¡un ven-‘teñinao, del aud piü «grande e géniale» predeae'ssore iche, per «redimeme all’Iilaiiia le ¡gentí alie,ge¡ne¡» giiulia-ne, is,i è ssnvito della volonteroisa prestaizioine ¡di aroivescov.i e velsco-vi locali, eegu.einidio ;i suigigerimeniti ¡o Cíe preposte ¡dieigili irrede-nitilsibi giu-iiiaini. Unió, dli _ quetsti, ,11 nato Sergio Dairipieri, ida lui nomimiaito pref-et-to a Gcirieia, ¡con eua relazione, n¡. 31 di proit. Seg. (inviata a S. E. il 'Capo del Gov.eimo e Miniisitro degli Internai in idata 0. 10. 1930 A VIII) fcirimulava líe segiuemi'.i proponte e idarva conito dei saguenti •proiwed'imemlti día esisia elátattati per riisolvere il «piroblema degli a'.ove-ni». A Scuole 1. Medie: Sono state impartite dal Ministero dell’Educazione Nazio-nale e da me opportune istruzio-ni per precludere i posti gra-íuiii dei convitti agli Sloveni. Invece sono stati favoriti i giova-ni italiani che vogliono diventare maestri elemsntari, 2. Elementan: Con foglio 29. sett. cor. a. n. 5112, ho trasmesso al Ministero dell’Educazion'e Nationale l’elenco degli ultimi 108 in-segnanti sloveni da trasferire. 3. Asili: Mi è stato giustamente os-servato da codesto Ministero che non si doveva impegnare l’azione dello Stato, pubblicando nei gior-nah la nécessita d’un centinaio di asili. Mi sia lecito tuttavia in-sistere affinché tutto il possibile sia fatto. B. Clero II Ministero della Giustizia ha a-derito in pieno alie mié richieste. Si avrá ad Idria un centro di irra-diazione francescana, prettamente italiano e s’introdurrà un forte nu-clieo italiano nei seminan di Gorizia. (Continua in 4. pag.J De Gasperi i contro la collatiorazione De Gasperi ha parlato nuevamente della questione di Trieste e ha dato una nuova dimostrazione di qwella cocciuta intransigenza e di quella irragionevolezza che hanno sinora caratterizzalo l’atteggianien-to italiano ed impedito il migliora-mento delle relazioni tra Jugoslavia ed Italia e la soluzione della questione triesíina. Le parole di De Gasperi, in quanto massimo responsabile della poli-tica di Roma, sono qualcosa di piú serio dei soliti commenti della stampa sciovinista, la quale oggi scrive che Edén a Belgrado non ha concluso nulla su Trieste a causa dell’intransigenza jugoslava, e non possono non preoccupare quindi tutti coloro che hahno veramente a cuore non solo la giusta soluzione della questione triestina, ma anche lo stabilimento di relazioni cordiali tra le dwe repubbliche a-driatichc. II presidente del consintió italiano ha detto infalti: «La soluzione da noi ciuspicata e la linea étnica continua; occorrendo il plebiscito per l’applicazione della dichiarazione tripartita, Tito pur-troppo vi si oppone. Lui vorrebbe il condominio, ma sarebbe come metiere due popoli divisi da pro-fondi contrasti in una stessa gab-bia.» Le piacevolezze sulla linea étnica continua e sul plebiscito per l’ap-plicazione della dichiarazione tripartita del marzo 1948, non sono nuove. Proposte di tal genere si condannanó da solé. La soluzione della cosidetta linea étnica é un frutto di ipocrita malafcde. La linea etílica sarebbe divertente da vede-re. Si traterebbe infatli. di tirare una linea di confine attraverso un territorio eminentemente jugoslavo, con centri italiani lungo la cosía. Nessuno puo onestamente sostene-re una soluzione del genere, che per gli irredpntisti ha un solo sco-po: quello di annetteie regioni, il cui cara.fi/ere slovenp e 'croato non possono negare, solio il pretesto di collegare le iscle itallane sul territorio jugoslavo. A parte questa considerazione, chiunque conosca anche in modo elementare le carat-teristiche del nostro territorio, sa benissimo che' la soluzione étnica significherebbe la fine económica non solo delle cam-pagne, rila anche della stessa cittá di Trieste, come é accaduto pe'f Gorizia, staccata dal suo naturale circondario e isolata dalle sue naturali vie’ econorniche. Del plebiscito si d gia detto abbastanza. Esso dovrebbe essere in-detto — dicono gli irredentisti — solo per applicare la dichiarazione tripartita e ció lo squalifica in partenza quale mezzo democrático di soluzione. In rcdltá il plebiscito cggi sanzionerebbe i risultati della snazionalizzazione ventennale e delle sopraffazioni fasciste in queste regioni. II fatto cha attorno alia soluzione del plebiscito si agitino tanto i social-democratici della pe-nisola che di Trieste, i quali voglio- no interessare della questione l’in-ternazionale socialista, e che a favo-re di una simile soluzione si sia pronuncíalo anche il congresso della Peder azione Americana del Lavoro, non modifica questa realta. I primi, cosí come su tutte le questioni della penisola, anche sulla questione triestina assolvono in definitiva la loro funzione di avallanti. pseudo-democratici delle iniziative e della política reazionaria della direzio-ne democristiana. All’organizzazio-ne sindacale americana si potrebbe concederé il beneficio dell’ignoran-za circa la vera situazione del metro territorio, se non fosse piúiio-sto sospetto il fatto che nella i iso-luzione da essa apprcvata si pone la questiorie in tei\nini apertamen-te ricattatori, come sostenuto dalla reazione sciovinista italiana, ciiie-dendo che la Jugoslavia contraccan:-bi gli aiuti ricevuti daU’Occidente acoettando le prelese di Roma su Triarte. Ció che pero e piü iniaressahte a significativo nelle párele di De Gasperi é la giustificazione che egli dá alia sua opposizione alia proposta jugoslava di amministrazione comuñe del territorio. E’ la prima voita che da. fonte ufficiale italiana viene fornito un motivo dell'atteg-giamento negativo assunto nei confronti della pro posta' jugoslava, ed é un motivo che püó essere inter-pretato solo nel senso che il governo della penisola non desidera né collgborare con la Jugoslavia, ne rispettare i suoi diritti. De Gasperi parla «di popoli divisi da pro-fondi contrasti», come se questi contrasti debbano necessariamen-te esistere, come se fossero nell’or-cline naturale delle cose e non in-véce del. tutto cbntingenii. Si trat-ta come e 'evidente di una conce-zione reazionaria in netto contra- sto con la tanto proclamata volon-id dei dirigenti italiani di colla-borare con tutti i paesi e quindi con tutti i popoli, si tratia di quella stessa concezione che ó alia base del sabotaggio da parte di Roma di ogni prospettiva di creare una nuova atmosfera nei rapporti tra i due paesi e della sistemática cam-pagna anti-jugoslava della stampa italiana. La proposta del condominio é stata fatta dalla Jugoslavia proprio alio scopo di stabilire una base di collaborazione tra i due paesi vicini, per creare le premesse di duraturi rapporti amichevoli tra di essi, oltre che nell’interesse della xxipolazione del territorio. De Gasperi l’ha respinta e con la giusti-ficaziorSe ha dimostrato ancora una volta di non volere questa collaborazione, di considerarla addirii-tura impossibile. Questo modo di affrontare la questione deve aprire gli occhi a tutti coloro che ancora credono e fi-dano sulla presunta buona volontá di Roma e ritengono addiritiura che la soluzione della questione di Trieste ¡sia cstacolata ■ dalljaltrettarita presunta intransigenza jugoslava. L’atiteggiamento espresso nelle parole del presidente del consiglio italiano esclude infatti la possibili-1á di Stabilire amichevoli rapporti tra le due vicine repubbliche, an-ch)e al di fuori della soluzione del problema di Trieste, nell’interesse della pace e della difesa contro H pericolo di una aggressione. II nostro paese crede invece sinceramente che glt attuali contrasti possano superarsi e continuerá quindi anche in futuro la sua política di collaborazione e di buoni rapporti di vicinato verso Vitalia, nella consa-pevolezza che questa é l’unica poli-tica giusta e possibile ira i due paesi. FERVE LA GARA Oigni giorno riicaviamo' nuoye e; ccinivimoeniti proive che a Trieste, fe'rive ila gara ira i giornali r.eazio-inari e icominifoirimisti a chi le inventa ¡e le ispara più groslse sulla zona B. Un eseimpi'O' ¡lilpioo a tale riguardo è cíferto dalOo pseiudo «Lavar,atore® di. Vidal! che, nel suo ¡numero del 22 éter., col til tolo: «'Si .intensifica i.’.j'ír¡ :c¡.va contro le ¡5vuele italiana» formato a grossi - cara-Meri e su ir2 icdomme, ci forniisce il segmente qu'cidiro di vita meshra: «II prcicesso di snaiziona.l.izzaztone dolAn ¡zona B (non queillo del fascismo e ¡di Santin, toen s’intemide, che (aocvav craacare e tnapiantava gli italiani a ¡vista id’oachio sui comtüini «sacrii» della Patria a Lutoiana ed oltre. N.d. R.) ha dato i siuoi frut-ti ¡che ¡si fanno ¡semitiire nelle seiuole. ,«Le .atrade, le rive, i viali di Isola, di Capadilsitiria, ¡di Páramo, non hanno più il Iciro alsfpet'to, galo, anima,lo dal riso e dai igtochi di imnlu-merevoli toambini. Sono pachi, so- nq t.ri'Sifi, un incubo ¡continuo, quelle che pesa ¡sui loro ipadri, (pasa siul '¡oro cuore. E lo isteisiso squailtore ¡nao-strano le au,le delle sauole1». Oh i toe-i ed ánabliatoili tefmpi, ruando ¡nel «fatídico clima del 11*-itorio!» le »tirade, le ¡rive, i viali. d¡i Isola, di 'papcdistiria, ¡di Pirano era-no álllciiati e real suggeisitivi dalle attiraem'ti divise dei «fiigili délia lupa», ¡dei «Ibailillai», dei «mCiSichettieTi.» ■e ¡ckigíi ¡«aivangiuardiiisti»; guando ancha alie ra,ga¡zze slotvene1 e croate era ¡«acicordaito il privilegio» di in-dclnsare le sgairgianti divise delle «placóle e gioviam italiane»! Oh i bei itempi, quamdo in tutte' le scuole delia zona B itroneiggiava il ignigrio idel fonidatoire dellTtnpeTO, fianrJhleiglgiaito dal Cirocefisso che si renideiva mailtavaidioire 'dial coimcetti d,i potenza, dii dominio, di conquista e di odio oui isi ¡ilsipiravanO' Finlse-¡gmamenta e la ¡dduoazione della giavemtft in qiuellla ««fausta» época per formare gli italiani ¡«degul di questo mióme» ! UN COMPITO ATTUALE DEI SIN PACATI L’organizzazione delle soeieià culturali operaie .Dall’esaimie . della attivita ¡polilí-co-ideolilgica ijlelle organizzazioni sindacali, lil Comsiiglio Sind,aceite Distrettoale ha constátalo che n-o-noistante Af rutltiuoisi rteuJtati'conse-giuiti dalle origanieaiziiomii sindiaicali del nositro distretto, case non hamno completamente irealizzato i compiti comcermemti ¡talle- attiváté. Una dieille canse 'consiste raed ¡tatito che aliCiUnii a>tot¿:Viisti e memtoni deigli oirgani di-rettivi is’intáacalii hainno ancora una viisuale froppo ri&treitta e pnatlicisita deill’attivitá ,política, dei sdndacati e non possiedono sufficiemte capacita per ,1a cbiara valutazione dei compiti ¡dhe ¡derivano dal complesso dei íalta e .aiwenámiertil. Ció li pdifita a un árido praiticdsmo e al burocraiticiismo. Deviaizioni :in qiue:s-to senso si .somo' Oliscón trate- in oc-cosione della disouissione siul piano sodialé. Ora, ¡mentre é aftualei il compito deilirelatoorazione dei nuovi regolameiniti tarlffairi, dovreimio¡ sta-¡re attemti a non ócaidere meglii s. teisoi errará. - Spesso le orgainizzazkmi ¡sindacali ■si lasciano dirasciniare alia soluzione di mimiuti proiblemi fecmlci, conta-bili e or.ganizzativi, trascurando la dhiarifiteaziome polití/coiideologica degli aoopi ciastósti, faitto ohe viene sjCrutóato da i vari fourocrafi e rima-s'ugili del vecchio mondo. La iofta per l’uliberioTe sviliuppo della demoerazia dei lavorato,rii, che ha la sua toase eil/siu-o eseimpio ne-lla gésitione opeiraia deH’ecanomia, rap-présenitá in pr'aitica il cammimo per uha strada che nessuno ha ancora percorso. Tale lotta richiede la par-tecipaeione inicondizionalta di tiuitti i lavarato-ni, non salo nella realiz-zazione delle direttive deciise, ma anche nella ir,icerca, neülla discus-sicine déi prtimcipi e delle forme di lavaró ó1 neiraoce.Uazio.ne di questi prihCiip’i. I lavo rato ni devo.no impadronimsi veramente d'elFelafooiralziome dei princdpi ,su:i¡ quali deve sorgetre il ho-sitro 'andinamente sociale e firat-tare con ispirito critico ognl idea, ogni proposita. E proprio il sinda-cato é ¡quellto ohe deve inlsegnare ai lavoratorl ,aid eas-ane- sanamente cri-tiiiGii venso tiurtti queisti aiweinimeniti e oamlbiameinitó mella imostra vita :so-clale. A (tale isicopo i sindacatii devano essere ¡solidali sulla posizione di non penmetitere allcuma comdu-siome e decisión© che ántierassii la vita ¡s0Qiale s-enza che alie disc.us-sioni ahb.ia parteeipato iun numero quanto piü vasto di laivpiratord. Bisogna essere ¡deoisaimerate contra-ri alie .conicil'usiioni «a porte chiuse» e non accoutantansi della «parteci-pazione delle cammissioni» di al-cuni meirrtbri deigli ongani sándacali, senza ohe poi glli atessi possano rendcire dattaglliatamerute' ©dotti tuit-ti i lavoratorl dei fatti. I lavar,atori devano essere sem-pre >a conos,ceniza dei loro diritti legali. Ció é paffltiicolarmente importante mella lot,ta oonitro i singo! i casi d,i burocratismo mei con-frontii dei lavoratori, per impediré che il iburocraite si nasconda diietro il «pairagrafoi» meintre 11 lavoratore, ignoranldio il proprio diritto légale, non sa. o speisso, non osa affrontare ció dhe é idannolso a (tó personalmente ed alia gestione operaia ,ini genere. Le dlireiziomi .sindaaali deivo-nó powsi con moilta energia in di-fesa dei dáiritti legali dei propri merribr.i. Le cirganizzazioím. sindacali sono State sinora poco aittive mella lot-ta contro i tcas'i d’immoralitá, quali rulbrtáchezza, i rappontii ,insa:ni in famiiglia ec,c., che infliuiscono nega-tivameinte sulla vita individúale con le persóne che lo cárcondamo, con coMsqguienize leispliicitamente politi-che ircsane. Le nolatre orgainizzazioni non 'vahr.ano itali ifenameni nn modo chiaro, dal punto di vista, dell’onore e dell’oirgoiglio dei lavoratori, non, aiuitano gli uomiini iraviati e nun ióttaoo siuiíS'iciientemente contro gli «Ldeolingil» di súimili fanomeni e con- t, ro i fuorviiarti croináci. A queste coise le 'orgamiizzaizioni devono raivol-gare maggioire attenzione di quanto hanno fiatto finora. I lavoratori necessitano, oltre del loro partito e dei sindacati, an-cíhe diuna propria associazione política cultúrale di classe nel'.a guale elevieramno la loro maturitá riValUizionairiá e classista, per essere in grado di far valere in quesla eVoíueane1 sociale la propria vo-lontá e le proprie aspirazioni clas-síste. I moistri attivisfi sindacali devano, |propaigsfre qu^sfidea (dalla costi'tuzioine delle societá (che a-vranno il compito di organizzare corsi, giriu.ppi sportivi, filodramma- APPRENDISTI NEI CENTRI INDUSTRIALI ■ L’.aeéaateniza di uma industria su vtelia sicala rende nél distretto di Buie, prettamemte agricolo,, acuta la questiome dei giavani che desi-dë.raho apprendere un mestiere e che ' sernpre più numéro si si pre-semtano aiU’Uffdcic» del iavoro del distretto per veldere realizzate le lord aspirazloni. NeH’iitrupossibiiUtd d.i risolvere la quesitione neiramibito locale, il pre-detto ufficio ha imdirizzato le sue richieste ai centri industriaii deila R. P. di 'Ciroaaia e pe.r ora 31 gio-vaini potranno .iriiiiziare il loro ap-prendistaito mentre altrii 15, già occupai nel'le aeiende del «Proleter>), Autatriasporiti, Elettrovod, Teemica Poipolare e Cooperativa Falegnami di Sàlvotre, completeranno, con un corso teorico di 3 mesi ¡nella Scuola Centrale per apprendisti di l'iume, le ,lo,ro cognizioni pratiche. Del 31 giavani che dnizieranmo il dl loro' apprenldiatate, 15 sono stati inviiati, ai .Camteri Navali; «Scogl.io Oiiv.ii» d,i Pola e 14 si isoflo lisorittl alla prima classe della scuola industriale «I- Magigio» di Zagabria, da dove, a ¡studi termimati, uscira.n-no came meocanici, torni,iori e fafo-bri meccanidi. Alltel due .giovami isono sitaiti in-viati nellTstituto Tecnico a imdiriz-zo edile dii Fiiume, come stipendiai! dal Distretto, tiči, ecc.) affinichè.vehigano formate a! più presto. L’imizlatva per la creaziome delle société -deve mirare sopratuitto a far comoscere aile masse1 dei lavora-to/ri le aspirazioni ideoloigiiche, cultural! e politiche delila classe cpera-ia e a. lindirizzaTle ad assocdlaxsi ed oirganizzaxsi nielle société dove lot-teranino per reializeare queiste loro aspirazioni. Compito concreto delle oirgamiizza-zioni 'sindacali è diu,nique di meit-tere dimmediiaitamemte in pratioal questo laivoiro> premdeindo a taie! scopo coinitatto coin le varie arga-nizzazioni oullturali. Piano triennaleiIdel Buiese La brigata «Regent» tre vbite d’assalto IN MARGINE ALLE ÇONFERENZE CITTAPIWE PI PARTITO L’organizzazione di Partito a Pirano e F economía della cittadina Neiriniiziativa, nell’appag,gio costante e qiuoitidiano a! potemziamento económico della cittadina, pois-siamo sinteitizzare ,1’cpera svoita nel campo económico dalle orgamizza-zionii d.i Partito di Pirano, nell’anno di activité itirattaita alla Conferenza cittadina del Pantito tenutasi re-icenteimemte. L’anno intercorso tria una comfe-i-enza e l’altira mon è state caraitte-rizzaito da nuove opere, ma, per effetto della 'gestione operaia del-l’economia e deirautofinaneiamen-ito delile aziende, ,lta sua caratterï-iStica principale è co-nsiisfita in un gradúale (fomse, a prijma vista, in-VKBiiibïtt'é) icomsoi,idamente orgahizza-itivo, teemioo e fiinaniziario interno néile aziende esistenti. La somma dei riiS'Ultaiti iinidivildlua|,li raggiunti da ogni singóla azienda puô bene paragonarsi relativamente a qual-siasi nuoiva opera: tali risultati sono la base di opere ¡nuove, base creata con le proprie forze. Da aziende deficitarie, all’etemia ri-cerca delile copertore dal bllancio, le azieindie di Piranó' si sono 1r,a-isíoirmate in. collettivi soilidi, capaci mon solo di vivare una vita propria orgamizizativa e finanziaria, di allargainsi con proprio nnvestimen-to di capitale, ma di provvedere la collettivité dei1 mezza ne cessa,ri per la sua normale esistenza. In queista opéra — non1 consisten- (te in migliaiia di ore di lavoro' vo-lomtario, in milioni di capitale in-veistito, ma in un sano realismo económico, in un’opera quotitíiaina, minuta, costante, mella quale anche il mínimo quantitativo di materia •prima, anche i minuiti di inaitiivi-té di un ciper,aio hanno il loro peso — in queisita opera i! ruólo rnolhi-litatoiré e (politiico delle orgamizza-zioni di Partito avava le maggiari poSsibilité di espliloazione appunto perché una simile attivita .richie-de 1’Lnlte.ress,amenito coisciente, l’ab-nagaizione e Patiílaccamento anche dell’ultiimio operado, e tale interes-samemto, oltre ai fattori económica che lo sti'molano e che ogigi sono d’ieinegalbile dmportan'za, deve essere frutto deii'at'ti.viitá educatrice del Partito e delle oírgamezazioni Ch’esso dirige. Le orgamizzazioni di Partito di Pirano iha.nmo isvolto a fondo .nelle loro aziende questo importante ruólo? Né la irelaaione, mé la diacussio-ne alia coníerenza ciittadina soino Kioese ,aid un’anadis.i profonda del problema, e qiuesito é uno dei pocha aippluintá che a. talle comferenza si possono fare. Che le orgamizzazioni di Pirano ha.nmo agito in questo senso (se a fon/do o mano ,mon oí é dato di sapere) lo si vede dai ri-sultiatd compleisslvi conseguáti dalle singóle aziende. L’,attivita dei Cantieri Piranesi é in camtinuo sviluippo. La fio,ruda si- L'emulazione precongressuale PID’ CONCRETIISDCCESSI NEI SIHGOLIC0LLETT1Y1 Mancano ancora ¡circa cinque seit-timane alia comcluisione della emu-laziome' socialista pneeomigresisiuale, e imi tutte le orgamiizzazioini di bastí eppaire manitfasta l’attivátá lavora-tiva per ,1a realizzaiaione degli obiet-tivi prefisisi. i Nella citta 'di CapodiBtria!, gli organizzati del Fronte hanno ef-fettuato circa 3500 ore di lavoro per rabfoellimeinto e la icotstauzione di opere comunali, memtre inei col-ielttivi di lavoro tale cifra é di moilto superiare, raggiunganldq le 25.000 ore. Anche nel campo deiH’elevamenito ideologico-aulturale qualcoisa é state faitto. La statiistica ci dé le segue.nti cifre: 120 conifaremze di carattere genarale, 80 nuovi ab-banaimenti alia sitaimpa, eoc. Poco, risipefito alie posisábilita, ma é sem-pre quallcosa. Nei pros'simi giormi il Comiitato Cittadimo aprira la ¡mostea della lletturatura marxista verranmo tenjuJte riunioni di studio nei collettivi ecc. Cosí, iii certo qual modo, il tempo, inizialmente perduto, verrá ricuperato. Piú come,retí i suiccasisd ned singoli collettivi, fra i quali meritano ci-tati ad1 ese,mpio lTsfra-Benz, i cui operai hanno Mistallate distributori jdd ibenlzána, icositmito pozzi, eoc. tutto su base valonfaria (faoendo risparmiare alT,impresa 80.000 dinar!) e Ohe hanno ridotto del 35% il comsumo, dei comibiusitibili e dei miateriali per uiso interno. L’imipreisa .comunale cittadina, i eui addeitti, di propria iniziativa, hainno, pmeeduto alia sisltemaziione del fondo meiccaniico e ad altri la-vorl di minor mole, facemdo cosí risparmiare aH’azienida circa 2 mi-lion'i di dinari. I funziomarl della faderazione cooparativiisitiica hanno organizzato UcontroMo dei campi di paítate in-vasii dalla doirifera, temuito conferen-ze di massa, lornito alie cooperative del d'isteeitto, le sememiti macesBariie, ei,abarato il conto económico per tuitte le cooperative dii lavoro, ec,c. Pure il comúne di Poirtorose sá é faitto vivo in queslta gara. A S. Bernardino sono State orgamizzate 3 rilumioini di masisa eid urna conferen-za oulturale. Per la riparazione dii at nade di campagma a S,Bernardino e a ,S.Lucia, i ¡firomitisti di quelle lo-jcry -itá hamno eífetitoaitd circa 6 milla ore di lavoro. Passive linvece le ibasi di Croce Bdamoa e Strugmano nelle quali, causa I’in&ttivdtá dei meimbri dei comitati, mulla é state fatto. Nella cittadina di Portorose si lavora assitíuameinte .per la sistema-ziome dei parchi ie ,s.u altri obiet-|t'ivi comunali; mianleamo pero le staitisitiiche dell’attivitá svoita, dato ch,e non viene temuita alcuna eivi-denza. II lavoro viene efíettuato su iniziativa d,al basso poiché i memlbri dei comitati di basé1 si riuiniscono e dilseutano formalmente senjza contrallare se le loro deili-beraiziani vengo.no portalte a conclusion,e1. A Pirano, doipo un letargo diurafo a Jungo, lie oirga/mizzaziorai di toase ¡hammo, imdleitto unlaiziome par la riparazioinie della mi,v-a Gramsici. Piü attivi sono i simigoii cdlettiivi di lavoro. I memibri dettilTJAIS di Isola han-no dato 2 imilla ore volontairie per la pudizia cittadina, per l’astfalta,tura di 19 miiila ¡meüri quadraiti di strada e la oostruizione di 524 metri dalia muoiva canaliazaizione, ció in aiuito degli operai de,11 ’Impresa Co-munale Cittadina. 1 Niet paielsl deli’interno, sebbeme pia istata limiziiata ,1a vemdemmSa ohe richiede Sil massimo lavoro dei comitadini, il lavoro della gara di emiulazioné procade a grandi passa. SI lavara ¡per ¡riparazione dii airada di serbatoi dell’aioqua, case, eoc. Nel commune di Isola dintarni, ne gli ultima mesi i frontiati hanno riparato circa 20 hm di strade, mentre è in corso un’azione per l’aibbeillimen-to delle case. A Šmarje sono State effettuatè circa 1000 ore volanitarie ¡per la riparazione di strade, a S.Piatro e Villanova, ove era stata iniziata da poco la costruzione della casa per la cultura, i lavori sono casi proigrediiiti ahe si è arriva,ti a! teitto. Probabilmente l’ultimazio-me diel itetito, verré ooimpiuta entro la data d’iniaio del Congresso. ituaziome finanziaria ha permesso números,i perfezáoinameniti tecnici. Si é ora diinanEi lairultimiaziome dei nuovi »cali, che permetteranno la riparaEioine dii barche di maggáore toinnellaggio, e, dimainzi alia siste-mazione della fondieriia il cui rinno-vo .sará ñipportaitore di altri rispar- mi. ,Aacanto a quesite due apare, il Cantiere dovra rilsoliviere la questio-,ne della mano d’apera specializza- lt, a. Alia Sailvetti, coinsoiidate le pos-sitoilitá dii ismeroio iconi una senisibile ririiuzione dei prazzi, anche la que-stione proidiuttiv-a pote aivere un ma'gigiore aviiuppo. I piani di pro-duziione mensili venigoimo, difatti, superaiti. Bisognerá .peiró ancora consolidare il rifomnimento costante delle mateirie prl(me e provvedere all’acquisfo della miaicchina pe,r la spremitura delle sanse, che, oltre ad apportare alia íafoforica un semisibi-le beneficio ecomomico, daré la pos-sibilita di oocupare muova manado-pera. II maggiore poteraziameinto lo ha avuto rAgeinzia Marittima che, con urna realística política dei ¡noli, é riusciita a piazzarsi come temibile concorrente in campo nazionale, oc-cupamido im pleno non telo il suo tonmellaggio, potemziato coii nuovi acqiuisti, ma amiche queüo degli ar-maitorl privati di OPlrano. La caren-za di tonnellaggio, aittiualmente sen-tiita e con temdeinza, ad acuitiizizarsi dopo reintrata dm fumzione delle miniare di Sácetele, é una questione che mom potré essere risolta dalla» sola Agenzia, |ma necessitera del corntritouto del Potere. L’aziemda che invece ha deluso la aspettativa, é quella Alberghiera. Le enitrate, cihe queista ,a,zié;md,a do-veva realdzzáré per aumentare il bilaricio sociale1 cittadino, is'ono máncate ,ed leis.sa isteisSa versa in condi-zioni non roisee. La causa di un tanto é dovuita alia pacía, elasticita orgainizzativa delliaziienda, Che non ha sapüto édaitltarlsi 'a,lle,'co;ridizioni che veugono a ore,ansi con la dhiu-epra della stágióne turística. Nel campo commerciiale, .pur re-lizzando' le aziende il previsto giro di affari, si nata la mancanza di iri-fornimento cointiniuativo di alcuni anticoli, pairtiiicoilatimenté di quelli deperibili. L'iinfluenza dei setto.re coapetrativis'tieo sulla formazione dei prezzi della friutta e verdura, non si é falta sentiré perché i ne-gjozi Ciooperativisitici hanno difetta-to di merci si'a peir quanfilté che per quialitá, dando la poissilbilita ai com-toerciantii. del ®e|btoire' privato di reatizzare guad'aigni ainche del 1009;. i.n qualche proidotto:, a. danno sia dei proidíuttori che dei consumatori. I rásultati che le 'Orgamizzazioni di Partito di Pirano hanno conse-gU'itó,, con il concarso di tutü i la-voratori, poasoino e.sisere motivo di glasto ongoglto e dá stimoio per il futura. M. B. Le ncslire aziende hanno ricevuto il compito di elaborare gli schemi del piano triennale per gli auni 1953-54 e 55. Tali schemi doveva-no ¡essere terminad entro il 15 s,et-ternbre, pero le aziende e gli enti moni si s¡ono aftemiuti a tale termine. Date che anche nagli schemi di piano elatooraiti esisitono degli erro-ri, riteniamio utile sottolipeare al-cunii punti che devono essére con-siiderati in occasione della compila-ziome dei pian i. Oigni colleittivo ydaveva formare ia ítfommissione con 11 compito s,pe-c.iflco di elaborare i pianh Tale comfomiissione d'otveiva essere com-posía di persone che maggiormente' conoiscona i prdbleimi delTazienda o di un isuo ramo. In ne'ssun caso di un compito cosí importante do-veva eisisene incaricato solo il con-ta'bile affiinché egli da solo e mate-maticamenlte, compiti il piano sacíale. Anche se mella circolare del Con-siglio ecomomico, si ¡aífeirma che la base per il piano triennale puó essere costituitla dal piano di queisit’anno, tale affermazione non doveiva essere presa come uno sche-,ma inv.iolabile. Propoirre par l’anino futuro un piano che¡ é quello di queisit’anino lieivemenite modifiicato, DUE VESTITI senza proprietari La D. ,P. di Capodisltria é ateta avveritita. lliumeidi stxmo, che enano stai'ji irinveniuti d,ue vestitii pres,so il balgno, ,ch,e giaireivainO' iniciusitoditi da- paraadhiie are. -Eseguito un sopraltuago, é ¡stato accarltato che uno dei vestid ap-partieneva a tale Ardeas a Nella da Za'dinici presso Paireinzo, nata, il 19. 1. 1927, mentre mell’aitro non ve,ruñe rinv,enuto alciun docuimeinito d’iden-tifteazione. Si ritieme che i proiprietar.i degli ab'iti abbiano val,uto faire ,u,n bagno e Che, coílti da malore, siano anne-gad. Le rieerche effettuate ¡in mare non hanno dato alcun esito. aumeintairte o evemtuaimente diminuirlo di Una determinata percen-t'uaile per g.li anni 1954 e 55, puó essere fatto dal contábale o da una persona sola al tavolo deU’uf-fic.io. Se meU’elafooraztone del piano ci serviremo di metodi giuad, come fa ¡buona parte dette aziende, anche il piano saré reate nei limiti del poisisiibile. A tal uopo riteniamo che l’elahorazione del piano, dovmébbe essere callegata con l’elaborazione ,det regolamento tariffardo per il isemplice motivo che, com tale rego-liaimanfo, viene determinato il gua-dagno per o,gni posto di lavoro. Prima di d'sterlninare di giuadagno, è loigico che venranno esaminate tutte le comdiizioni che danno la prodiu-zione media del dato ¡posto e ció è di garanizía di ,una reale determina-ziome della produzione globale, come anche di un reate fondo paghe. Con il fondo paghe abbiamo cosí ricevuto il più importante elemento idei paano sociale. L’accumulazio-ne i fomdi vemgonoi, determinarti sulla base del fondo paghe, appli-cando il itaisso in vigore é con ció anche l’introáto maizionale. Per poter avere il valore lordo della pro-duziane sociale, calcoliamo ancora l’ammartiamento e con ció avremo tutti gli elementi foindialmentali del piano sociale. Ma perché questi ele-mentí isiano real,i, biisognía determinare la quantité e l’assoirtimento della produzione, in altre parole ’bisogna oonoscere il potenziale pro-diuttivo della propria azienda. E’ proprio 11 poteinziale che genera pa-recchie difftcolté poicihé la sua reale consiistentza non è nota An tutte le aziende e isei questo elemento non è ,reate, neimmeino il piano in gene-rale potré avene basi reali. Poiché il piano viene elabórate per tare anni, dovra comprendere anche igli invieistiimenti di capitale perché negli anmii futura bisagne-,ré cortamente allargare la proidu-zione, o, octmunquie', eliminar© i punti deboii nella stesisa. II piano di investimenti deve essere naturalmente motivato e dimositrata la convenienza degli investimenti pre-viiti. Come vediiamo, il coimpiito non e facile e alia sua asecuzione bisogna dare la massima attenziome e sii 1 i-geniza poiiche ¡diiivensamente avra ri-flessi negiativi aulla noistra aspira-zione di e.levare la proiduttivita. Alla Redazione de «La nostra Lotta» ,, ij In conti mi azi one alie precedent! lettere, nelle quali abbiamo serillo della nostra vita in brigata e del nostro lavoro, inviamo ora la presente per infonnairvi della novitá ohe da giorni attendevaimo: siamo stati proclámala per la prima volta lavoratori d’aissalto. Ció non ci basta perche alia nostra partemza non ci siamo impegna-,ti per una volta, ma per 3, e per a,r-riivarci abbiamo ogni possibilita, da-ito ehe i giorni maneaxxti alia nostra partenza consisteranno nel lavoro d’assalto. Lavoro di assalto, non sol« tanto nella eostruzione, ma ancho nel ramo cultúrale. Diffatti fervono i preparativi per la rassogina e i no-stri briigadieri, sotto la guida del comp. Pertot Lilian«, acquistano le cognizioni necessarie alia presenta-zione. Anche nel ramo dello sport si prosegue bene. Il comp. Sega Bruno giornalmente promuove degli incon-tri isporlivi con le altre Irrigate, e il punteggio raggiunto ó lusinghiero. 11 morale, la disciplina, l’ahncga-zione dei giovani sono ottimi, perchó il lavoro in. genérale procede bene, taaito piii ch'r slimolato dalla pro-elamazione di Brigata d’assalto. Con-el,udenido, confermiiamo (-he la prima brigata italiana a Vinodol si fa veramente on,ore, e che fa onora anche alia miinoranza italiana in Jugoslavia. .9 ¡ Carpenelti Livio E' La vendemmia ne! Buiese Più abbondante nonostante la grandine Uomini, animali e macchine popolano i vigneti e le strade, affollando ed ingor-gando i centri di raccolta e dando vita alia pesante atmosfera autunnale. Una delle püù grosse fatiche della gorite di campagam, è in pie.no corso: la venidemmiai. Gli animali da liro sono soitfopoBiti ad una fatica improba : I carxi cigolamo softo ill pesante e prezíoiso carteo. Anche l'oimiile aisinelllo curva la grappa al pes». I moforii deigli automezzá an-¡simano. Uomini, animali e miaicchi-ne popolano 1 vigneti e le strade, aiffotLamo ed ingorgano i centri di raocolta. Tutti e tiutito, perfiino i • ragazzini, servoino alia bisogna. Nel distretto di Biuie 11 raccolto ■ deill’iuiva di qiuest’anno dé molite da fare aii nositri aigricoiltoaii. Da qualche giomno, iinfatti, i calpiaci timi e le gigant esche ibotti nelle cantine stan-■no ingoiando a ¡pleno niibmo 11 dolce sucicio. Ini geueirale il naccoito, monois-t'ainite la giranldiine abbia infierito su alcune zoine1 atf,orno a Biuie, Ver-itenegilio e Dlmago, si prevede mi-.giiore, per ,qualité e quantité, di quello dello' scorso anno. Alla Coopertiva «I. Magg.ioi» di Buiie i idanmi, ¡doyuti alila grandiine, olltrepasisano iíí milionie di din. (6 vagoni idtova) futitavia, grazie alia tauona annata, il pródotito supereré ¡nal ¡complesiso qiuello dell’anino scorso di circa 400 qli. 11 danno mag-g,io,re è sfcalto isoffarto ira partico-Jare da qualche coltivatore delle zone attorno a Umiago, Vertene-glio e Buiie. Singoli vitáleoltori delle zone suddet.n hanno perdiuto fi-■ ne al 90% del prodotto e parecchi ira eissi non s’eranc preoccupati neimmeino di aisisicuiransi. La cooperativas agrícola dii prodiuizione, di Se,ghetto h,a isubito un dainno. che supera i 2 ¡milioini idi din. Nella zona di Salvore ici ishra una buona ven-deimi-a,, polohié la igiranidine, solita a 1. 1 . |visitare, jquei iLuoighi, questo anno non is’é fatta vede.re. Aniche la gradaziome è otitima: l’uva Mal-vasta ha toccato massimi di 20 e minimi di 17. La cantina sociale della Coope- r.ativa vinícola di Buiie ha imma-gazzinato gié odre 5.000 quimtali di uva. Essa acquisita i quantiitativi di uva prodotti dai propri soci (che sono, attualme¡nte,350, compresi i coioperatori della I. Maggio) a conto scoperto e con la 'garainzia al socio di disporre litoeramente del cointin-genfe di vino deipolsiitato, espeirienza quest’ulUma che viene attuaia per la prima volita e ¡dhe, seza dutbbio, portera sia alia (Cooperativa vinícola come al singólo socio un’in-diaciuisso vantagigio. A tale proposito sara bene rilievare come ogni socio, a conid’iusióne del bilanicio al 31 a-goisto di quesFauno, ha realizzato par ogni kig. dluva Miailivasia 33.50 din., par lo sfeaso quantitativo di Moscato 45 din. ¡e per eguale quan-titá di Retes,co 35 din. Ogni socio della cooperativa, quirudii, ha realizzato, su oigmi ettolitro dii vino (cómprese peroió aniche le speise di la-voiraziionie e caíntinaggiioi) il 10% iri piü di un coltivatore che non¡ s,i é servito della oanitinia sociale Tale giuadagrto poiteva eissere mag-gioa-e se molti soci, per la fretía di realiizzare denaro liquido, non aves,sera ivenideinmiate trópp-i presto, prima cioé della maturazione completa deil’uva, cosa che ha influíate notevo.lmeníe sulla grédazio-ne del vino, e quindi siul, piazzamen-to su,i meircati a prezzi piú favore-voli. Tale fretta S;i é rilevata anche quesfanino, per cui la Cantina é stata costretta - al fine di proteg-gere gli interessi della Cooperativa vinícola e dei suoi soci, - ad intro-duir.re un contrallo piü rigoroso sulla qualiité deii’iuiva. Lo stesso confcrolk) é 'sítalo adottato anche alia CEirtóna di Verteneglio. La Cantina di Umaigo lavora anicih’esisa a pieno ritmo. Le sue granidi ’bolhti idivorano addirittura la ■uva che lunighe file di auitomezzi e carra rivensano nellle sue capaci v,asidle. I preazi pratiicati sano quel-li in vigore: Malvaisia, Borgogna a 1.40 ¡din.; Rafoisico a 1.50 din.; Ca-ibennlet, Blanbeirai eoc. a 1.70 din; Moscato a 2 diin. par g;rado.Gli síes-si prezzi venigono praticati, in barba alia concoirreinaa, anche dalla «Vino» di Capoidisfria. CONTRABB ANDAVA E COMMERCIAVA IN BICICLETTE E’ stato processato la scorsa set-timana tale Umer Danto, impiega-to presso id magazzino ferramenta deli’impresa commerciale MA-NA, impútate di contrabbando e com-mercio titee i lo di foiciclette. L’a.miico pemisava di arroitondare i suo,i cespitó mensili con gli incerti del contrabbando e della tom.pra-vendita «tegale di merce. Messosi d'aocordo con tipi loschi di Trieste, acquisitiava da costoro dive-rse bic:'-cletótí (probabilmente rubate e poi ridlpinitelyche comtrabbandava nella nostra ¡zona con l’aiuto di terzi.. Le bici venivano poi rivendute, a prezzi natiuralftiente elevatissimi. Bastí il faitto che dalle sue stesse ammisisioni arveva guadagnato da 45 a 50.000 dinari con la venclita di sei bicidette. l a corte lo ha condannato alia pena dii 8 mesi di caro ere. £ette¿e> alta udazioni Proclamata d*assalto la brigata italiana a Vinodol L’uva è matura. N'ei nóstri campi è incominciata una delle maggiori fatiche dell’anvata: la vevndemmia CARA LA NOSTRA LOTTA Immagimo che anohe voi cora-¡parni del giornale abbiate avuto oc-casione diammirare nelle vetrine dei maigazzini dell’aziienda MA-NA la fantasmagórica varieta di profumi, rossetti e cosmetici vari di produzione italiana che da qualche setti-imana fa bella mostra di se. E’ uno epettacolo indubbiamente piacevolc, che luttavia non mi ha impedito di pensare se valesse veramente la quaintita di valuta ohe é ocoorsa per allestirlo. Non so con quali criteri i comipagni dirigenti della MA-NA uti-.1 izzinio la valuta ia loro dispotsizione per gli aoquisti all’estero, tuttavia jni pare di poter affermare che non é un criterio sano, né económicamente né politioamente, quello che prescinde dalle effettive necessita odierne. E credo che ogni persona di Iruon senso sia d’accordo con me nel ritenere che profumi, rossetti e cosmetici non sono certamente quanto di piu necessario oggi vi sia. Lo prova tra l’altro il fatto che ben scarsa é la vendita di tali prodotti. Debbo ancora agigiungere che mentre la MA-NA o tíre ai suoi acquirenti tan-ti profumi e rossetti, nei magazzini dolía stessa azienda non mi é stato ancora possi,hilo trovare per le mié bambine delle inagliette invernali di lana. Queste mi sernbra siano molto pin necessarie dei cosmetici e dei profumi. Coime cittadino interessato ¡alie eondizioni delle noistra economía e come consnmatore credo di avere il diritto di chicdere alia direzione e al consiglio operaio della MA-NA in base a quale criterio utilizzano pre-ziosa valuta straniera per lacquisto di prodotti, se non imitili, per lo mello voihittuari, che tra l’altro oggi posson o essere forniti anche se di qualita inferí,ore, dall’industria del nostro paese. F. L. SULLA STAMPA SPORTIVA Alia Redazione de «La ¡n'cisitra totta» Capodistria Certo di inferprefaine il pensiaro di numero,sii sportivi residenti nel Circondaráo deilflsiria, mi rivolgo a Voii affiinché possiaite darmi delu-oiid,azio,nii in mérito al Limpio,ntaz tone dalla zona A di gioainéli e rivisite spontive. Da cirica un meise, a tutfi coloro dhe .arnivaino a Capodi¡s¡tria¡, vía mare, vengo,nlo sequesfrati tutfi i gioiruali ispoptivi. Caso análogo é siuioceisso puré lu-inedi sicorso, al soititosicritto, frovato ¡in poslseisso del ¡guarníale «Ognii Sport». Richielsito il perché, gli ven-¡ne iniisposto, che é proiibita, l’impor-fazione di quailsiasi giornale, pero ohe é permessa riimportaziorae at-traverso il posto, di tolocco di Scof-fie. Ora, traitltlanldosi di giamali pret-tameinte ¡sportivi e rifereradomi alia dichiaraziioime ¡degli orgami del con-froillo dhieido: Perché esiisle quesía diiifereniza ¡lira ,i due bloiochi? e perché giomali sportiva, quali «La Ga¡z-zeitita ideillo Sport», «¡Stadio», «Guer-rdn Sportóva», «Lio \Sport», «Il Calcio Illiulstraitoi» ed .altri si poisisono, aoqiuistar© lito,erámente ¡iin varié ,1o-caliitá idella Slovenia? lEsiisite fo¡ns,e iun’ord:i;nian¡za in mérito ¡che proibisioe idetta imporita-zioine ? Vii iseirei alquanito griato nel diare ■unía riisposta e far spairire i famenti in mérito , K. P. Giri amo la le.ttera ag l i organji compeltenfi, affinché dispongano come il caso rtehiede. La banca del sangue a Isola La costituzione ¡della «Banca del sangiue» a Isola, semtora ormai prossima. Gli orgatnlsmi del pote re. rilevata la ¡grande impoaianza di questa, non solo hamno dato la loro adesione, ma hanno destínate un primo importo dii 300 mila dinari peir 1 lacquisto delle attireizzature, ri-serva,n,dos! in seguito di datre tutto t il necess-airio per d,I ibiuon funzio-namento ¡di queista ¡iistituzione uma-nitaria. Da quanto ,appr,ein.diatno, tale banca, dovrelbfoe eisiser creaita enitro Panno. II sanigue preleyiato veioreto-be comservaito in apposiiite soluzioni. in recipienti ladatti, ¡amalizzato e cafalogaito iseico'ndo .i vari gruppi, per esser poi usaito neil mtomemto del IbiSogno. Sinora le trasfuisioni di sangue venivano fartite direttaimiente, careando pero ddfficolltá girandi in quanto era impossitoále iconitrollar.e d’iur-i genza i faittori sanguinei dell’am-mala.to e de! donaitore. Le riserve d,i Sianigue poltranino essere traispor-1 tale e úsate in¡ q.uais iasi momento. Per quanto comcerne i plasma isaniguinei, l’Osipitale di Isola con-tinuerá a senvánsi idellTstituito Tras-fusioni sanigue dii Dubiana, dotaito di aitrezzature modemissime. Siamo certi ehie itutti i citóadini non solo sailuteranno con giratitudi-ne ¡la costituzioine di questa istitu-zione' Bianlitaria, ma coinfribuiranno, donando lum pó dalla lora linfa vítale, per salvare vite ¡uníame, con-tribuendo icos! ¡allí’opera di solida-rieté lumama, in c.ui primieggia il gruppo doiaiaitori di sangue di Isola compcsto ¡da 12 ¡elementi, in massima parte operai e conitadiia-i, degni figli del proletariato áisolamo. Questo gruppo ha donato sinora 120 litri di liquido preeSoso, che ha valso a salvare parecchie esisitenze. Meri-ta a questo proposito citare il por-tinaío deH’oispadale, Degraissi Vita-liamo, ohe ha dato 16 litri, Remigio DeliSe che ha dato 16 fiitri, Dudine Giovanni, Baoci Bruno ed altri. NOTIZIE BREVI A Pirano si sono iniziati i lavori di asfalta!ura delila Riva A. Gram-sci, prevista ¡nel piano per d’ab.belli-mento della qititadi'na. Ai primi, di ottolbre s’inizierà anche il r,innovo della Piazza Tartini. In entrambe te opere si rende imdispensahíle la paatecipaziomie volontaria ai lavori della ciittadiinanza. Con fini ricreatóvi, lisitrutfivo — tecnici e fitodraimimatici é stato co-sfituito a Pirano iuin¡ Doposcuola che é sorto come ccronamento delle aspirazioni ded pianteni, espresse gié da lumigia data. Provviis,or,lamente i localii del idopoaeuola verranno sistemati melle aiule detla scuola elementare, pero gli organi del po-tere dovrebtoero provvedere per i nolsitri pionier.i una sede piü decorosa. * Nel diste etto di Buie é sonta l’i-niziativa iper ,l,a looistitiuizione delle assocáaizioni della nostra infanzia. 11 coimitáito pi'omotore diát-rettóale ha ddsposto di temere, dal 19 a,l 26 oittobre, la «Settiionlanai del Bambino» ¡e di cosfituiire 12 societá «No-stra infamala» a Buie, Umaigo, Cít-(anova, Veritenegli'o, Villenova, Kra-šioa, Marussici, Momiano, Madonna, del Canso, Giiurizzaini e Castel-venere. ¡Le ¡filiali siindacali delle aziende «N.apredak», «Bokisit» ¡e delle i«li-tuzioni distmettiuali d:i Buie hanno organizzato aleune gite a Zaigabria I fin oooasioine della Fiera Internlazio-* fin ale ¡con la ipantecipazione di mu-•i» meiro/siL loro -meimibri. * Jiugovac Euigeireio, contadino, re-Mdenite in G^mila Inf. nei ¡prestó di Gmiignama, é sitata condannato a un mese- e 10 gionni idi carcere perche, paciere itrcpipo enérgico, col-piva con una foraa un certo Jugo-vais Eldo mentre ques-t’-ultimo era alie prese con un terzo Jugovac di nome Antonio, * Tíe mila diimari dovra stoorsare Denic Giovanni, di Casitagna perché, preso troppo, dalla ¡passione venatoria, uecideva una lqpre nel perio-¡do proibito. Un gruppo di Vetorinard si trova nuovamente «¡ul felrriitqirip di Bule e. C¡rji3.1gna,ria per effettuaire una visita generale del ¡bestia,me alio acopo di individuare ,g’ii evemitiuató focóla,i della fetotore malteise. ¡Nelle visite, effet,tuate lo aconso febbraio e ¡marzo e alie ¡quali sono state as-Goggelttafe 498 câpre e 2891 peco-re, i fo,collai sano, stati. individu a ti in quest.e due zone. IIIIIIIIIIIIIII lililí IIIIIIIIIIIIIII À SPIA Quesla é una storia vera. E’ la storia cl’una canzone da lempo notissima in Jugoslavia, ed anche, un pó, la storia del suo ccfnpositore, Friedrich Emanuel, un tempo violinista a’-l'Opgxa di Lubiana. La canzone si chiama «Marcia Partigiana»; il suo compositore cadde da eroe, lo spartito ando smarrilo c'lvissá dove, durante un combattimento. Ma le note saprawis-sero, tramándote al fuoco dei bivacchi e al ritmo delle maree estenuanti. Non poteva essere altrimenti, perché sono le ticte á’un’epopea. Ufflce libérate, auiiun.no 1941. E’ notte, Urna paMu'glia di ronda cadenza i sucii passi sulla via pr.in-cipale. si ¡ferina. Una porta apead,a, iun grido, forse un ¡rirahiamo. Piü «tilia, proseiguft. Un ruimore, un sal-ito nel ibuiO', ;no, non é atente, un Cañe, puó dsinsi, aivant'i. Alt. Lá, propino davamitii alia farmacia «Zídrawllje’» cié >un uotno. E’ fer-tmo comtiro la striiscia di luce che tfillna dadla isaracinasca mal chiiusa, ha uin noiteis in mano e iscrlve. — Beh, * queilo, non ci ha vósti? — Chú- Sara, peir te istrade a quest’ora? — Una spia — Raidiojiea é convin-rto.-'- ■— Uno sipione ¡pait enteto. — Non /dl.r sceimetnjze — ill comandante della patfcuglia gli risospin-ge iFarmia da parte. — Gli spiomi inon hanmo l’Eibituidóne dii asipet ta.r-ci tanto tranqu'.lliameni'e sari posto. — E queilo continua a scirivere. Scriive e cancel’a, si alza, passeg- gia, isi feirma, s-crive ancora. II comandante si awicina con Rádorj.ica. — Prego, compagno, il permesso d.i cincoilazione ino.tturna. ALLA LAR6A! • Oiltre alla «SICES», alla «Pirelli» ed alla «Legniimport» che forniiscono, corne aibbiamo dovu-mentato, materiale strategico ail URSS, 1 « Ansaldo—San Giorgio» genovese costraisce per i so-vietioi turbine e generatori, men-tre le ditto «Fallenberg», «Rex-sim» ed «ES, I. CE. ES» di Bolzano eomimerciano reigolarmente con i rassi, inviando loro ingenti quantilativi di materie prime, strumenti c meoeanismi di preei-sionc. Da notare (die glî azionisti délie predcltc società conlrollano in gran parte la «buona staimpa» cdie di conliniuo si sdiliquisoe in appel 1 i alla «soliidarietà atlantiea» ed alla «iraternità europea». Ma tt’altiro non sente e notn vede. •Un sordo, un cieco, un curioso sordo — cieco che scrive1. Opp.ure ... ÍRadoljica isemite un forrado freddo, giü per iil callo, dentro la giufoba-sotto illa caitnicia. T — Psicología — quailcosa di sirni-ile suissiurra ,-i.l camandarate, — co-mpseere la psicología.. Ma Radoijica non isa cosa sia, e comiratia a soalpicciare, al diavolo ¡tuteo-. E queilo che sorive. — Cdsa facciamo? Meno male, si decide cfualcosa, ¡penis,a Raidoj'ica. — Lo portiaimo dentro. — Ma ise .non saippi'amo chl di:á-ivolo 'sia! —- Altiraragione per portarlo dentro di corsa. Un cañe afobaia. Pasisa un’auto, lontána. L’.uoimo fischifitita tra i den-;ti. Radojica si medite a ginargiM intorno. Inventaría una .gittbba tede-sca, un tgiscapaine vuoto, pantalón! rotti, scarpe iideim, llegacti di spago. — La pregfo, .oomipaigno, il per-messei idi iciircoliazione. — Lasciatemi atare — ha paríalo! — lasciatemi atare, vi prego. Sara lutto inteiVe, altrimenti. Accento Btran.iero, il ocmandante si deciide — E’ un tipo un ipó !matto, ifoisfoig.lia qiuateuno alie is-palle. — Armi non ne ha. ‘ — Meizzanotte, comandante — qualeuinó si staiaoa dad gru.ppo. — E’ Tara dd cambio, tarn'iamo? — Toinniamo. Ma uno rímame di gUOTdia, loomi Jiui. Rimane Radoú.ica. * Le tinque. Lo dice il caimpani'.e d’.uina chie-sa, e l’uomo ha finito di scrivere. iNotes e mnatita in tasca. — Arrirviederci, compagno. Ma iRaldojica scaitta, puó scaitare, stavoilta. — Alt! Bocea delira/rma sulla giufo'ba te-desea diell’ailtoo, ii colpo puó partiré im un momento, con questi ar-nesi. — II permesso dii circolteione, uccelliino! Aitro che schenzi, qiueMo é pronto a epiamare, isiiciuiro come il giorrno, queilo spaira. —• Soin icinque oiré che ti .aispelito, íratellllo. Adesso, pe.ró, o tiri. f.uciri id pe rime biso o viemi dentro dritto duit-toi. Capito? La caima (dalla «Partigiana», pero, cambia direizicine. E l’aditro, tranquillo, sorride. — Perim-eEiso? Ma sono le tinque, il co'prifuoico é finito, non occorre piü permesso. E se ne va, calmo calmo. Radojica isi foatte la palma sulla fronte c tsii appoiggia alia farmacia. Beisitemmie seirtbe, un sacco di be-stemmie aill’inldiirilzzo ded comandante di pattuigli'a e idi quella spia del demonio. Imforo'giliaito a quel modo! * Le fotito. La sala piü grande del comando é plena di 'sedie, di deggiii e di chis-sá cois’al'tro ancora, fogli di música e isitruimenti. Quiailiciuino trilla sul vic-Mno tra -acicordo impossiib.iie, gilí al-tri peissegigiano e íiuimano. Le nave. Inéanainicianoi le maledizioni. I ragaiazi dlella prima oirchest ra parti-g'iana mon sano caimipioni id i pazi eriza. Vera Obremovic tormenta con stdizea le coirde, due coimpagni at-tacca.no una- canzoncina iseinza capo né coda, tanito per far qualcosa. nove e mezza. Tramesltio in cior.r.iidoio, la gente coime di lá, interroga, .esclaimiai ri-torma, scontando il direttore. — Due ore che t’aspettiamo! Due ore, Emamuel. E tu casohi dal sonno, perdió, dove ti sed c.acciiato? — Avamiti, allora! Pro vi amo? Gli si accailca.no interno, e ¿1 di- retltore estrae dalla tasca i.l siuo tac-cuino, atflferra iun foglio da imusica, copia, ipassa.. —: Sotto, Vera, trascrivii le parti-ture. — Ma cos.’é? Avanti, che íaccia-mo? Un foglio, qua un foiglio. — Con permesso, compaigni, con permeissoi... Radojica non é stiupido, ha se-guito il suo prigioniero, gli ha falto la guardia alia parta d’una baracoa, dove r.altro ha dormito per quaítro oiré, e aidesiso ecco-lo lá. Ed il suo pr.iigioni'ero, la spia, Firiedrich Emanuel, dlirettare della prima or-chestra pañi ig i ama, si mette d.avan-ti a totti, piacihia la bacchetta sul leiggio, nimette ii.n tasca il taocuino, dannato tacCuino. — Tuttii pronti? E Radoiíl'ca lá, .impalato Siuilla porta, ascolta per primo le .note búllate giü al lumé della farmacia — prego, compagno, M permesso — e chissá peirché gli vien voglia di ritiere, piainigere e cantare tiutto in una volta isola. (da «der Schaffende», Belgrado) TESTAMENTO OI LENIN Dedícalo al congresso della consorteria moscovítci il’iiper Laurie, una líiovane attrice della «Universal-International» che vedremo presto anche su i nostri sohermi Nel 1925 Max Ëastmann, un atne-rlcano simpiatlzzante peir il movi-menilo comandî-'.», iriye.lavà in un suo libro «Simce Lenin Died» I’esisten-za del testemento del grande rivo-luzlionarioi. Si traifetav.a di due lette-re che iLemin, prima di ■mo.miire, aive-va inidirizzato ail Pcllitfaueiro del par-■tiito1 Iboflsiaevico e neiïle quani eg.li esipnimeva la sua perscinale opinio-ne sui massi'mi diniigeniti del parti to sibeiSBO (e dello' State Sovietico. Negli i.nitenidime'nt'i dil Le.niin queste lette-re avire/bibero dovuto eissere1 lette1 ai deleigati del 13.o congreSso die! P.- C. (Ib), par ciriemtarli oettla scelta dei suo! eventual’« isuiocessori. Ndl maggio 1924, quatitro mesi do-ipo ila imortie ,d:i Leinin, si rluniva a Mosica ill conlgnesso, ma delle due letter e nom si fiaoava alicun cemno. La magigiciranza che alloira domina-va nel P-oilltlbiuero (Stalin, Kamenev e Zinovlie.v ), aveva deciso d.i non far comoBcere al partiito le ultime cpiinikmi dell capo, scoimparso. Siuil testaimento di Leniiln venue ste-sa la coilltre idii un s.ignifiaatdvo Bi-lemzio. Ma eoco île linaispettate rivelazio-ni id'i Eaiatmann. La prima letitera di Lenin diiceva: «Cio che ho di mira, niel formulare queste note, è la stiatbil'ifà del ccimibato ceintrale come gciranlzila cointiro un aventuale pe-rlicoilo d;i «¡Mow, U nostro part.ito sii aippoggia isiu due classi; è percià possitoile che eeso sia diniataibile. Se queiste d;ue cilassi non si accomdano, la fiua caidiutia é meivil'.iarnile. lo pensó alia sitalbffliitá icoma gairameia contro. la sioisBioné ,nel prcislsimo futuro e inpenlio esporlre qrai quelilb che io, dei tiuiltoi personalmeinte, ¡pemiso. lo ri'tengo che il íattore esseneiale della *Eltaifojliltá valla ricercato ne.i memfori diel comii'tato céntrale, come Stal'.i’n e Tiroitizki. «Il ccimpaigino Statíin, divehtando. .seiglreiíario ig ene rale, hia concentrato nielie s.ue mani un poteire einorme ed io non sono > affalto convinto che ■egii p-osaa sempre lusairlo con s,uí-ficienltie prudenea. D’aitra ’ parte il compagno Tfotiziki é pórtate ad una - eicicsssiva fiduieia in sé sitesso e ad eslseire. attratito, oltre ogrni misura, dal lato puireímente ammiiniistrativo delle queistioini. Qiuestá tratíi carat-teriBitici dei riu-e caipi piü rappre-sen.tativd d'eil comltato contrale pos-somo irwolonitariaimenite condiurre a-'ila sciiBBione se iii! pamtito non prenderá le oppo'rtuine miisure per prevenidla. «Rigua.rdo agl'i altri imeimbri del oomiltato icentrale — continua la l'e.t-tera di Lenin — noin é mia inten-zione paa-lare delle loro qualitá per-scmali. Ricordo solamente che l’epi-sodio di ottofone riguairdante Zino-váev e Kameniev non é stsito evi-deníemeinite un falto o,cc asúmale, anche se1 noin, puó esisere loro personalmente rimproverato piü di quante lo possa eisisere il «non food- Circa quattro mesi or sono, nel cimitero polese di Monte Giro sono stati rinvertiuti i resti di Vladimir Govtan, il grande combatiente istriano per la libertá. II luogo della sua sepoltura era rimasto ignoto per 23 anni. Quando, il 17 ottobre 1929, ¡’eroe venne fucilato dai fa-scisti, essi lo seppellirono, senza contrassegnarne la tomba né la bata, sotto un viottolo del carhposan-to, cercando in tal modo di cancel-lame ogni traccia. Ma il guardiano del fúnebre luogo, tale Joze Miletic, anualmente in pensione a Pola, aqsistette al-l'wltimo misfalto perpetrato contro il Caduto. Grazie alie sue indica-zioni, la bara poté essere portata alia luce, e la salma — con il concorso di Dusan Bruni, un amico polese dell’eroe, e di una commissio-ne medica speciale — idetitificata con certezza. II 17 ottobre prossimo — anniver-sario del sacrificio — i resti di Vla-dimir Gortan potranno essere cosí tumulati a Berma (Pisino), suo luogo natale. A cura dell’Unione Cotm-battenli lócale, sorgerá su una pic-cola altura presso la strada Pisino — Parenzo il monumento del grande Caduto, una pietra miliare nel-la storia del nostro popolo, una pie-ira miliare sulla via della libertá. * Alie prime elezioni del 1921, la popolazionic istriana, credendo di potei' liberamente esprimere i joro-pri sentimenti e le proprie vpinio-ni, si porlava, compatta, alie urne: ma a Pisino come in ogni aitro centro, ne veniva cacciata con i metodi che contro-ddístinguono la canaglia sciovinista italiana. Alie seconde elezioni, nel 1924, la pressione aumentó. Da Berma e da Trviz la pc-polazione scese, tentando di raggiungere i seggi elettorali onde volare per i propri candidati, ma non vi riusci: un gruppo di fg-scisti di Pisino, armato di pistóle ed appoggiato da una ifnitraglia-trice, pensó ad impedir loro l’ingres-so in cittá. Nel 1929 ebbero luogo le terze elezioni, quelle che andarono sot- La «palla di fuoco», fulmine burloae Attraversa. i buchi delle serrature e le pareti come un fantasma di fiam-ma, ma é un innocuo buontetnpone - Come ha luogo il curioso fenómeno Una contadineíüa di Pavia fu li peT restar iseoca dallo spavento. Stava cercando riiparo, con le sue oche, da un furioso itemporale estivo, quando ivide urna palla, di fuoco, g.rassa iquanto due puigni, aivviomar-si a lei, salle]lando sutlt’erba, infi-iarf«3i sotto ila gonná, uscirle dal cansetto ed esplodere ne.ll’aria. La raigazza isven.ne, fcna quando isi ri-mise, conifessó di non aver sentito alciun dolare. Unica, traccia della isipaiventosa -avi ventura, una lie vis-sima. briuci.aitura dal ginocchio destro ai pello. II teirribile diavcletto non era •S.tato che u.n fulmine, sfe.riforme, nato, d’alitTonde, iper i suoi scherzi di so,lito assai .poco apprezzati. A Rpssdorf, un paieisetto austríaco., un 8¡imite fiuS.mine grcisso quante ■una toetiis zuaca., .cornse iper tutiti i comiigmo.’ii deiH’abiitato,' dannegigian-do leiggermeinite quindici tetti. Un aitro, igranlde q.uainto la testa d’un bambino, entró per il buco della senraiura in Una epítima, dove se-deva un conitadiimo. Si libró un atti-mo in aria, scese pian piano a .térra e si avv'icinó a.l ibrav’uomo il quale, pallido. di terrore, riti.ro i piédi sulla isedia, piü sveilto che peté. Senlza .fretta, con piiccoli scop-páettii, la paila di fucico igirelló per il ilocaie, poi. di colpo, infiió il ca-m;no e iscoppió cc:n una secca deto-naziome. Per un, fulmine sfe.nifoirme mom vi sono ositacoil.i: .eisiso atitirayersa. i m.u-ri con la maisisima facilitá, isenza iasci'ar tra'ccia. In urna, camera d’al-bergo di Harz, un’altra palia, infuo-cata ai ar.irampicó isu una párete, la attraveinsó ed espiase mella stanza viciica. Sulla ltappeizize,iiia, non il mínimo Signo. Quésti gíciti id.i fiaimma, che in tampi pa'sisáti deatavano in tutti un superstiiziaso térrore e che anche oggi non manicaho dii liimpreissionare vivamente igli .iinjvolontari spettatc-ri, sono assoluitamente .innociui. Es-si d.ve.n.gono peudcolasiissimi in una sola .circoistanza, quando, cioé, col- pisca.no ulna persona che si trovi in contaitto diiretto con luna superficie meltaliica. Urna foamfoina appoiggiafa a.d un portelio dii ferro, ne venne ucciisa isul coilpo. In iun lasilo. di Milano, dove isi itravaVanoi assisi a mensa .22 bimb.i, la palla di fuoco appari, come il diavoletto GRAN CANAGLIA Ancora sulla «solidarietá atlántica»: secoindo quianto riferisce il «Bollettino Ufficiale ¡dc:l Cun-sorzio Autonomo del Porto di Genova», i «Caintieri Navali della Liguria» lian no effettuato una serie di riparazioni alie unitá so-vietiche «Suvorov», «Genérale Cernisevskij», «Pamir» e «Se-v as topóla. Gli stessi cantieri han-no recentemente comsegnato al-l’URSS due pir.osc ai i per com-plessive 6 mila tonnellate e stan-zione di un rimorchiatnre, ulti-no portando a termine la costru-mo duna serie di 12, puré destínala airUnione Soviética. Gli armtatoiri italiani di Trieste, .di contro, hanno riifiutato, a loro slesso danno, rimpostazionc di alcune unitá per la marina jugo-isla va. F, Mosca ride. delila favoila, dal fouico della senra-tiuira, feice il giro delila itiavoia, rom-pendo tiuitte le stoviigliie, ed uisci at-fraiveriso il veitro della fineStra, che rimase iseignaito día un foro períet-tamente ciircolaxe. Come isi fórmame queste curióse sfeire ainfuo.cate? La scienza ci parla idi «e'leittrititá vaigaboinida»; ma si traitita di mina comsitatazione, nan di una spieigaizione. Secondo il pro-" íessor Meisisner, valemte meteoiro-Icigo, eisise tsli creaino. daMInconltro di due fuímimi «linearii» provenienti Puno da urta rauvola carica di elert-triciitá pcBitiva, i’altro da una nube can .carica negativa, Lo scon'tro ge- nera. un tunbine d¡i gas infiamma.ti che dá ail íienoimeno una forma sierra od ovale. 11 doittor F. Mciel.ter ci paria invece d.i .un. globo fcirmaito di «gasio-tií.» positivi e di «eletlroini» negati-v¡i. C.e.rto, la «carica» del fulmine Siferifoiif.ne. é assai .defoole: sovente esiso si eisaurisce da solo o, cream-dcoi ¡uno squilitoírio nei componenti, sccippia con seeca detoinazione. Come abbiamo viisto, isii tratta, nsllla maigigior pairte de.i caisii, di un fulmine biuriione, d.i un folileittO elet-trilco in-contesf'aibilmem.te un uomo di vo,tonta e di capacita considerevoli, ma incline a daré leocessiiva importanza all’aispeitto amminásitrativo dei pro-blemi, perché ci si possa rd,meóte re a lui ira una setria cionitiragenza pd.li-ticia. NatuPailmenite, quejslte mié cri-tiiche haiano. un valore puramente ¿nidócaibivo, ira quanto isiuippongo che questi diue íavoratori e.minenti e devoiti troivieranrao ,1'oecasáone per completare l,e loro conosceraze e per modificare ció che v’é in essi di unUalterate». Nella siecoradia leitena Lenin aggi-un,g,awa: «Stalín é troppo brutale, e queste ¡diifatto, pieraameate sop-po-ritaibiile neilie1 ralaziorai tra noi co-muraisti, dlventa ámtcdleraibile se legato adíe funzioni di segrefario genérale. Ecco perché do propongo ai ccmpagni d;i tróvame i,l modo di a'-iontanare. Stal.in e di nclmiraare al suo posto ura uomo Che sotto tullí i rapporti gli sáa auipe,riore, vale a ■ dire un compagno che sia piü pa-e,rente, piü léate e piü córtese ver-60 i memfori diel paintilo. Queste par-ti/co'lairitá 'del iciairattere di Stadin pos-6000 sembrare mimuziie insigraificait- partilto' dallla scilsisiane, éisse no,a possono- esseme trascu-rate, a: .meno che raon si vogllia vedere tali mirara-zié aicquisitaie un'iimpoiritanza capi-tale». La pufofolicaizion'e deil testaímetóo di Léni-n sollitvó ira tutto il mondo .grande1 sensazione. II Poillhubro del partito íboüscevico doviet.'.e prendere posizione. Dopo un primo itc.n-taitiiwo. tíli niegare raut-eniticitá delic telttere, esso decísie- infine di fair co-noscere ii téstame,rato ai soli memfori ,deil Comitaito Centiriale. Tuttavia iv due occaisiioinii iStali'n fu castnétt ad EiccEin.nia're, sia puré i.n modo dt tullo parzi.aile e nisifouloso, aM’esi-Glteinza ,di tali docuimenti. I maraeggi ccm.pi.uti cc-n U testa-mienito del grande tsicomipairso, ac-coimpagmati .e segulti da una ¡se.rie .di inaudiite falsifica^iani tenidefo: i ad «adatta,re¡» le sue opere alie ne-ceissitá idelll.a crdcca moscovita, ba-sterefoibero, da solí, a definiré Finque» reigiimie che non esiita a rioo.r-irare a-i piü Ibassi soiterfugi, alie azioni piü turapi. Va ric-ardato', infine, che dei sci meimfoni d,e:l C. C. bolscevico del 1923 ciltati ida Leniira come i maggiori esponenlti diel partito, ¡ben 5 Trotzki, Zinovieiv, Kamenov, Bu-karin e Piatakov — isano isitati poi uii.miniafii da S.alin. R. F. C^LE/DQscOPI© SEUL — Quando, nel marzo 1951. Je truppe deille-N. U. emlrarono a Seiuil, capitai.te della Corea mexidio-nale, viiivevano- nella cittá 150 mila pensóme. Ogjgi la popo'l.azione della stessa ascende a ciiroa ura milione d’an'imie, s.efoíbeine .le auitori-tá ce,rchi-no- dii limitarvi l'afflusso. SARAJEVO — Nel sottosuolo della Repubblica di Bosnia-Erzegovina é stata scoperta una vera raritá: amianto azzurro. Gli studiosi jugo-slavi hanno giá trovato modo di utilizzarlo per la fabbricazione di colorí speciali i quali rendono i me-talli inattaccabili dagli acidi. BOGOTA’ — Uno is.ta.to d’ásséddo. d-avvero MarmteahUe é qu-ello vi-ger.i.e tlutltora in Colomfoia. Frotia-tnafto il 9 mcivembre 1949, afila vigilia deilie elezioni generafli, esso non é sttato ancora abregato. Eterno Su-damerica! WASHINGTON — Negli Stati U-niti, viene pubblicato un solo que-tidiano redatto da negri e destínalo a negri, V«Atlantic World». Nume-rosissimi sono i settimanali: il piü diffuso tra questi é il «Pittsburgh Courier», che ha una iiratura di circa 280 mila copie. PARUGI — Mediante1 un apparec-ohio 'elettraniico .che sfuutta in un, nuovissiimo proiceidímento1 le anide, siupersoimiche, un-grupipo dii ooeánr,-graifi friamcesi filmerá ,per ¡la pr'ma vóCita ¡la fauna e la flora esistejiti a lo mila meitiri di profonditá. Le ripirese ve.riranrao effa’jfcuste a bordo d,tilla n;sive «Galj-poD» ne! Mar R ,.s-so.» LONDRA — L'is iluto sileciméntale britannico di Harwcll ha inaugúralo il primo implanto di riscal-dament.o con energía atómica, cimplicándolo ad un edificio dove han-no sede 80 uffici. L'acq"a nelle c-¡-daie raggiunge i 55 gradi. PEKIiNO — In n.essun Pa:se del mondo esistono ¡monete stnsme come in ¡Ciña: i-n a'tane rugioni s -,r-vono ic'cm.e ¡mezizi di pagamento c ::i.iche. mainldonle. p ,zzi d.i Rale, , f,’.licite d’opipio, men.u.vio, pezzi d’ar-gerio e di qurirzo. Nti ba.za.rs del Tiibot (ed anche in Mongolla) si v.er.ii. lao tcivolieite di té prtuc v.'o cite senvcuo ida . .. rn neta apicciokt. LA SETTIHI ANA SPORTIVA Cuûotiià spMJkw¿ Li III GIORMATft DEL CflMPlOHftTO JDGOSUVO DI CALCIO ISOLA ■ KOKOTA 2-2 (0-0) Il Partizan conduce Vittoria in trasferta dell* Hajduk I RISULTATI Stella Rossa — Sarajevo 2:1 Lokomotiva — BSK 1:1 Partizan — Dinamo 3:2 Spartak — Vojvodina 1:0 Hajduk — Velež 2:1 Zagreb — Vardar 3:1 LA CLASSIFICA Partizan punti 6, BSK, Spar- tak, Stella Roæa e Hajduk 4. Lokomotiva, Zagreb e Vardar 3, Dinamo e Sarajevo 2, 1, Velež 0. V o jvodina La terza giornata del massimo torneo cailcistico juigoslavo non ha dato ail i to a riaulltati sorprendente. La mar cia deileo favrite non è pero cosí apedita e si,aura. Ne danno prova i risultati di ieri. La Stella Rossa ha üif'orit rato a Belgrado Fundid di Sarajevo, rirascendo a superarlo con lo striminzito punteiggio di 2:1. Il gioco di ambedue le conteudenti è stato pero di scatnso valore sia técnico che aconisticr> e comprova il eat-tivo stato di foirma delle maggiori squadre j'ugoslave, troppo provate, secondo il nostro parère, dalle troppo dure tournée a'il’estero. I gioca-toœi deuotano stanohezza già ora, che siamo appen,a agli inizi del cam-pionato, cosiiochè il bel gioco ritor-nerà aippena dotpo il meritato ri,poso imveunale. Duro e combattutissimo è staito il secondo inoontro a Belgrado, che ha visto di fronte le tradizionali rivali del Partizan e della Dinamo. Dopo una lotta equilibreI a nel primo tempo, terminado alia por i con il pun-tepgio di 2:2, la squadra del Parti-zan, avvantaggiata dal fattore campo, è riuseita a portarsi in vantaggio áll’iuizi-o del secondo tempo. A nul-la sono vals! i tentativi della Dinamo per riipontarsi nuovaniente in pa-reggio. La difesa del Partizan ha contenuto bene la pressione, contri-huendo cosí non poco a poTtare in salvo la sudatissima vittoria. L’uu'ica del qnartetto dei grandi a meritarsi l’eloigio, è la squadra campiioue dell’Hajduk di Spaslato, che è riuseita a ri,portare da Mostar ambcdiue i punte, rimettendosi cosi nuovamentc in careggiata ne ! 1 a lotta in corso, per la conquista dello seuil otto. Questa terza seoufitita consecutiva deve iimipensierire perô la giova-oe squadiüa di Velez, ohe dovrà correré imane,diataimemte ai ripari, se vorrà mantenersi nella I lega. Il BSK di Belgrado continua in-tanto la proipria marcia re.golare te- nondosi al principio di vincere in casa e pareggiarc in trasferta. Ieri è scasoin c arrapo a Zagal) ri a contro la Lokomotiva, e, senza dare un alterno di respiro alla squadra locale, si è poníalo immediatamente in vantaggio per uma rete, segnata da Panič. La Lokomotiva rirasciva a rag-giungere il pareggio verso la fine délia ripresa, su azione personale del ce n tro at I afeo Firm, ohe segnava impar ah límente. Il secondo inoontro di Zagabria fra lo Zagreb ed il VairdaT ha visto la prima vittoria della squadra locale e la prima soouifitta della neo promnssa. squadra del Vardar, ohe ha ceduto nettamente nella ripresa, dopo che erá riuseita a conteneré be-no la pressione dei local i nel primo tempo. Buoino pure il oomportamento dello Spartak di Subotica che. femme lernme, seniza daire nelFocchio, si è portato in classifica a ridosso del Parti /cm. Ieri ha regölato »ul proprio campo la perieolosa rivale Vojvodina con lo striminzito risultato 1:0. I LOCULI FME6GUIH0 IN ZOHH CESHRIHI neila prima del Campioaaio renpShlicano Due ñgoTi per parte. Contegno scorretto di singoli elementi. Poca oculatezza arbitrale Isola: Muisooliin, Benivenmti, Da,gri, Pugíliese, Deilise, Grulber, Beipaise, Žaro II, Zaro I, Paoli, Ulciigrai. Korotan: Kovačič, Majce, Eler, Brezar I, Jan, BajŽeil, Mihalič, Brezar II, S tul er I, Stuler II. Arbitro: Perko Gli isolani hanno pareggiato in zona Cesarini la prima partita di eam-p iona to i nizi a ta sotto ottitmi au sp id e termirnata quasi con sfotnido giallo. La squadra lócale e istata técnicamente superiore e con un po piu di fortuna, aivrehbe potu to vincere l’in-contro, se un rigore non fosse stato sprecato malamente da Paoli súbito airinizio e se i suoi attaiccanti non si foissero lasciaiti vinceire dali nervosismo, sprecaindo parecehie oiccaisioni favorevoli. Dail canto loro gli ospiti non hanno sfigurato, supplendo -alia supre- CAMPIONATO ITALIANO Dl CALCIO SERIE A - 111 GIORNATA MILAN E ROMA &. punleggio pleno La Triestina è riuseita a pareggiare negli ultimi minuti I RISULTATI Juventus — Atalanta 5:1 Roma — Bologna 1:0 Como — Palermo 3:1 Fioremtina — Novara 1:0 Lazio — Pro Paitria 3:1 Milan — Spal 1:0 Napoli — Udineise 4:2 Torino — Internazionale 1:1 Triestina — Sampdioria 1:1 LA CLASSIFICA Milan e Roma punti 6, Inter- nüzionale e Napoli 5, Bologna e IM io ese 4, Torino, Como, Fioiren- tina, Juventus ,e Lazio 3, Spall, Pro Patria e Sampdoria 2, Pa- lermo. Novara e Triestina 1, Atalanta 0. Chi mira ai fine non bada ai mezzi II giornale «Sport Magazine» di Norimberga ha recentemente pub-blicato una notizia sensazionale, secondo la quale il russo Bruno Jun-ko, vincitore della medaglia di bronzo olimpionica neila marcia dei 10 Km, non sarebbe altri che un puro Westfaliano, nativo della ciüá di Breitfang, che i russi fe-ccro prigioniero durante la secon-da guerra mondiale e che nel 1948-49 si trovara nel campo di concen-tramento di Rustawa La foto pubblicata sui giornali sportivi é stata riconosciuta dai genitori, i quali confermano che é quella del loro figlio. II tedesco John Breuer, che vide puré lui la foto, dichiaró che si trovara assie-me alia persona 'fotografata. nel campo di Rustawa presso TifUs, cesa del resto confermata puré da-gli altori: Schalke, Eppenhof e; Zvockhofer, anche r loro internati \ nel suddetto campo, e che hanno aggiunto: «nel 1949 venimmo libe-rali tutli assieme, eravamo circa 3-4000 prigionieri, Dopo le evidentiss'ime prove ri-piortate dallo «Sport Magazine», resta do chiedersi com'e possibile che il tedesco Bruno Junko, sia divenu-to russo. La risposta la potrebbe daré il comandante del carripo di cnncentramenlo di Rustawa, oppure la NKVD per la repubblica della Georgia! Del resto é comprensibi-la. Nel «paradiso» di Stalin non si bada ai mezzi pur di raggiungere il fine! Con la seconda vittoria esterna, la neopnomossa squadra della Roma si é insed'iata, assieme al Milán, neila prima poltrona della elassifica del caraipionato italiano di calcio, dimo-strandosi una squadra solida e ben affiata'ta, che fairá sudare freddo a piü di uno squadrone. Basta pensare che la sua vittima di ieri si chia-ma Boilotgna, que! Boiloigna ohe la do-menica precedente ha falto strafoi-gliare tutti i tifosi per estsersi imposto a Torino sui camipioni della Juiyentas. Chi bene inicamincia é a meta del-Fopcra! Varrá questo proverbio puré per la Roma? Crediamo di si. II Milán, intainto, ha coito la sua terza e strimiinzifa vittoria consecutiva a danno della Spal che si é difesa molto bene e che, con gimeo piü de-ciso del suo attaoco, avrebbe potuto usoiire dalFiucontro inidenne. Veramente strano questo Milán. In campo non convince per niente, la squadra non ingrana. Eippure vince rego-lanmente tutte le partite. Cosa suece-dera quandio la squadra trovera il n.eeessairio affiatamento. Saran dolo-ri allora per Juiventuis ed Intemazio-nale, almeno sulla carta, le sue due piü perioolose rivali. La Juventus si é immediatamente ri,presa dopo la sconfitta interna ad opera del Boloigina, pasando a vele plegatc in quel di Bergamo, senza che FAtailauta potesse oippoalle un’adeguata resistenza. La piü emozionante partita si é dispútala senza dubbio alio stadiio Filadelfia di Tormo, dove le squadre del Torino e dellTmtemazionale han-no chiuso alia pari. Era Nyers a portare in vantaggio l’Inter, al 7 minuto di gioco, con un’imjparabile tiro al-Fincnocio dei pali. II Toarimo, seb-benc Iccniicaimente imferiore, non si sgomemtava, ma forte di un Wilkes in giornaita di grazia, minacciava a folíate la portg milanese. Era peTO eol tanto un calcio di pnniizione, re-alizzato al 33 minuto da Pratesi, a rimottere le sorti in parita. Risultato comunqiue giuisto, che premia ambedue le squadre, ohe nella lotta han-no profuso tutte le loro energie. Per la Triestina invece son semipre dolori. Neanohe con la Sampdoria è riuseita a spuntarla. Anzi, sorno stati proprio i Sampdoriani a portarsi per primi in vantaggio nel primo tempo, oostri'nigemdo i roisso-alahar-dati ad un estennante lavoro di at-tacco, che è stato coronatio soltanto a metà, cioé con il pareggio a po-chi minuti dalla fine per mérito di De Vito, che ha segnato al 41’. La difesa della ’Fries ti na non è alFallteziza dei riinainenti reparti. Se non adotteranno temipostivi prowe-dimenti. la squadra perno rrrrá la via crucis dclFanno pass ato, se non croillerà già prima della fine del camp i on ato. Ill Napoli ha ritrovato il suo Jeep-pfeon niellFinicontro. E, qnamdo Je-eppson inigrana, son neispole per tutti. Ne sa qualche oosa FUdinese, che ne,l primo tempo è riuseita a conteneré bene la preesione dei naipoleta-ni, ma ha dovuto inginocchiarsi nella ripresa, ineassanido hen tre reti. Il Napoli ha raiggiunto cosi in ¿las-sifica Flnter, portandosi ad una sola lunghezza delle squadre di testa. II Cumio ha roesso al proprio altivo la prima vittoria alie «pese di un Palermo sírgalo nci vari reparti e piutloslo debo!necio in difesa. Ugnal sorte è toccata alla Pro Pa-tria nel confronto con la Lazio. Eqiuiillhrato inveiee Fineontro di Firenze,dove la Florentina, pur vin-cendo la sua prima gara, ha dovuto sudare non poco per conteneré la preerione dei ragazzi di Piola, lan-ciati per tullo il secondo tempo al-Fattaccio alla rieerca del pareggio. mazia técnica dei locali con la loro toga e spiirito agonístico, cercando di sfmi tare ogni occasione favore-vole per segnare. Dohbiamo dire che se non fosise stato per gli inter-vrnti ripetuti di Muscolin, il risultato sarebbe stato diverso. 11 pareggio premia la squadra os,pité. II gioco é stato duro, speeie nel II tempo e l’arbitro Perko ha sorvolato su fallí marchiani, compiuti dai gio-catori di amibedue le squadre facen-do delle valutazioni errate che han-no inneirvosito i giocatori. In certe oiceasioni egli e staito troppo indulgente neii eonfronti della squaidra espite, faicendosi Tipetutamente fi-schiare dal pnbblico. Dei vari repartí delle due conten-denti hanno impress,innato favore-volmente l’attaoco iisoilano e la mediana del Korotan. Una lode puré alFestremo terzetto dei locali, che ha avuto il suo perno in Muscolin. I miigliori dell’lsola: Delise, Zaro e Ulcigrai; del Korotan: Stuler II, Brezar II e Brezar I. Ed ecco la eronaca. Le due squadre inizialm-ente si studiano a vincerla. AI 6’, durante un’imcursione iso!an¡a nellFarea del Korotan, Majcc resipinige la palla con le mami. Rigmre. Paoli lascia partiré un tiro flaneo raisoterra, parato con facilita da Kovačič. Immediata rea-zione degli ospiti che, per poco, non sean ano pon Brezar II. Riitorno offensiivo degli isolani e Gruber, trovandosi in posizione favo-re vole, mette fuori. Contropiede degli ospiti. StuleT II, ricevuto un pal-lone da Brezar I, si trova solo fra i terzini, scatta, é tullo solo dimnanzi a Muscolin che é a térra, avendo parato in precedenza un tiro di Mihalič- ma sbaiglia nettamente il ber-saglio. Questa č stala la piü rosea oiccasioue degli ospiti. Si ha quindi un periodo di predominio isolano, altemato con uno del Korotan. Poi i! gioco eomineia a risealdarsi e l"i: rbitro Pelko, oho sinora aveva di'retto bene l’incoutro, comiincia a errare nclle sue valutazioni. Til gioco diventa fallo™, dobbiaimo dirlo pero a causa di Depase, obe si vede ricamhiato nellle sue «carezze» dagli ospiti ,che non fanno distinzione Ira gamba o palllone. I primi 45’ dii gioco si conclmdono con un mulla di falto. AlFimizio della ripresa, Paoli sosti-tuisce Zaro al centro dell’attacco ed il camhiamento non tarda a daré i suoi frutti. II qointetto avanzato ce quista in pemetrazione. Dopo varié aziioni alterne, Paoli con nn bel tiro segna da distanza raíwicinata. 11 gioco viene poi sospeso per circa un minuto dalFarbitro per il contegno scorretto di singoli giocatori. Gli ospiti si ripremdono e attaccauo a tullo spiauo, non baldando troppo «al sol! ¡le» (le gamibe degli isolani) e le loro inoursioni si fauno péricolose. Al 26’, il pareggio, 'ad opera di Stuler I, su una ben con-gegnata azione di linea. Al 42’ in una mischia nell’area iso-lana, l’arbitro crede di intravvedere Paoli che tira per le hraccia un gio-catore del Koirotan. Fischio e rigore che viene tirato da Stuler II, rete. Ma gli isolani non si lasciano prendere dallo soorameinto e insistan«. La lancetta del nostro orologio segna la fine del 45’ e dei riauperi, qnando Pugliesi segna una bellissi-ma rete, riuscemdo a pareggiare. CAMPIONATO DELLA SLOVENIA I RISULTATI Isola —- Korotan 2 : 2 Železničar — Sloga 3 : O Krim — Postojna 3 :1 Gregorčič — Proletarec 2 : 2 Si e inziato ieri il campionato di calcio della Slovenia, diviso in due gironi, nel seooimdo dei quali é inclusa pure 1’Isola. Dei risultati della prima giornata da mettere in rilievo la vittoria della Železničar di Nuo-va Gorizia, sulla squadra «Sloga» di Lubiana. Netta pure 1’affermazione del Krim sulla volenterosa squadra di Postumia, ben oonosciuta da noi por aver giocato ad Isola nelle finali. A Jesenice un’equo pareggio ha premiato la squadra lócale del Gregorčič ed il «Proletarec» dii Zagorje. Con Fiideintico risultato si e concluso Finioontro di Isola, del quale vi ri-porliamo La cronaca in altra pairte del giornale. CALCIO... sui trampoli A Calcutta da qualche tempo é in vaga uno slruno sistema di gioco del calcio. Le squadre scendono si in campo e giocano come partecipassero ad un nórmale incontro calcistico, ma si muovono sui ... trampoli. lm-maginatc, ¡cari 'iettori; «quali nía-novre, capitomboli, sgambetti con i trampoli»/ Invece nulla di tuttocio, un preciso manovrare di jormazioni che hanno quasi una forma di parata militare, senza mucchi di giocatori rovesciati, poiché gli indiani so-no maestri nel camminare sui trampoli. Le partite regolari vengono gio-cate su un campo lungo 55 e largo 45 m. Le squadre sono composte da 6 giocatori per parte: II poniere, due terzini e tre attaccanti. La porta e alta 2 metri e larga 3. Nel gioco viene adoperato un pallone di pallavolo, e si puo colpire la palla solamente con Vestremita del trompólo o con la testa, il che pero riesce un po difficile. Se qualche gioca-tore cade, oppure scende volutamente dal trampolo, l’arbitro fischia un calcio di punizione in favore della squadra avversaria. II tempo di gioco e calcolato in 4 periodi di 10 mi-nuti ciascuno, con 5 di riposo negli intervalli. i 1 Le origini del gioco del calcio sui trampoli risalgono a millenni. Fra i p o p o l i Gomia, Poicas e Pitar-dalia la regione di Madltya P r li r a d e s (255.000 Km quadrati e 16 milioni di abitanti) partecipa-vano a questo gioco tutti, donne, bambini, anziani ecc. che costruiva-no trampoli primitivi con le canne di bambú, legándole con spago fitto di treccie ricavate dai filamenti di coceo. II gioco venne Iramandato di generazione in generazione, sino ai giorni nostri. Oggi il calcio sui trampoli e svi-luppato specialmente fra la gioven-til indiana. Migliaia di spettatori assistono ai eonfronti fra le squadre che lógicamente si chiamano: «Tigri, Pantere, Bisonti» ecc. II governo indiano ha stabilito di concederé dei fondi per lo sviluppo di questo strano sport, che un do-mani potra essere diffuso puré da noi. Dopo il ritorno da Helsinki della nazionale calcistica magiara, le autorité militari di quel paese hanno promosso di grado nell’esercito i loro calciatori Bazsik, Kozcis e Puskas. Quest’ultimo, che era maggio-re, è stato promosso tenente collo-rtlello. Chissá, jarse se il bravo Piiskas avesse segnato quel calcio di rigore contro la rappresentativa yugoslava, a quest'ora sarebbe stato cer-ta\mente promosso generale. PROPOSTA «GENIALE » Fusi i due sodalizi sportivi capodistrioni «AURORA» il nome della nuova societá In una atmosfera clettrizante e stata tenuta giovedi scorso, nei lo-cali della mensa N. 1, l’assemiblea coisliluliiva della nuova societa sportiva caipoidiistiriama, alia quale, oltre al largo stuolo di sóci delle «Ex Medusa» e «Aurora» hanno parteeiputo ¡uimerosissimi sportivi cittadini. Il coimp. Abram, in apertura, ha riivolto quattro parole agli astanti sottolincando Pimportanza della fusione e della costituzione del nuovo 9odalizio per lo sviluppo dello sport poipoiare. LO STAD10 DEL «PARTIZAN» A BELGRADO In seguito e stato aipprovato lo sta-luto sociale e a grande maggioranza i soei hanno stabilito che i colorí sociali isarauno: il solo giallo fiam-meggiante, in campo azzuro. Due sportivi hanno falto un’intcr-peManza al ficgretario ed al pres. del CPC presentí in sala, chiedendo l’aiuto degli organi del potere per la costruzioue di uno spogliatoio al campo stortivo, nomche ¡per la dere-quisizioue della canottiera e di altri impianti sportivi. II segretario, corap. Fnsilli Leo, ha promesso che entro il mese di dicemhre i.l nuovo spogliatoio sará portato a termine, semipre-rhé tutti gli sportivi diano il loro contributo, inentre il Comune dará parte dei mezzi finanziari. In seguito, dopo varié delibera-zioni di carattere ammiuistrativo fi-nanziario, si sono svolte le elezioni segrete per formare il nuovo comi-tato direttivo, il eomitato di contrallo e daré il nome alia ncocostituita societá. Dallo scrutinio, é risultato, a grande maggioranza di voti, che la nuova societá porterá il nome di «Aurora». Nel eomitato direttivo so-no stati eletti 13 eompagni, giá fa-centi parte della dircziqne dei due sodalizi fusi. La neoicostituita societá si riipropo-ne di sviluippare il gioco del calcio, l’atletica legigera, il nuoto, la palla-canestro, il tennis da tavolo, gli sciac-chi ecc. e pertanto conta suil’aiuto di tntti i eompagni in possesso di esperienze sportive. (Continuazione dalla I pag.) E’ rimasto invece senza risposta Vallarme da me dato sul pericolo-so nido di monaci jugoslavi, appol-laiati a Montegrado sopra Mema. D. Impiegati sloveni Neppure uno deve qui rimanere, per il possibile danno emergente d’un traditore e per il lucro d’un italiano di meno. Sarebbe bene che il Ministero degli Interni desse l’e-sempio, accogliendo la mia proposta del 25 sett. u. s. diretla all’Uffi-cio Persónate. E. Coloni italiani Si è discusso molto anche in seguito dlla ministeriale 3 ott. 1929 n. 599/13 sulla opportunitá di in-viare in questa zona contadini italiani, specialmente veneti. Qui ¡moíiti poderi aunó all’ssiia, che converrebbe comperare attra-verso qualche banca od altro ap-posito istituto.» Proposita queist’UiHima che venne accolita da Mulssolini al ¡pari di tat-ite le altre, creando all’uopo lo «Iistitiuto Fomjd'iairio delle Tre Ve*-meziei» con sede a Ve,roma. Iniuitiile spentíare parole per di-mostrare ohe il repulisti generale deiglli slotveini dai putotolici impie-gihi e serviizi attuato in Gorizia, è istalbo ppenaita, con uiguale sevaritá e rigore, aniclhe nellle altee prorvin-cie della Regione .sia per gli sloveni che per i craati. I prefeitti erano in gara a chi procetdeva nel minore tempo e nel modo più radicale e totalitario per diisfausi ed aldonitana-re dalle protvincie qiue.lla «aatvotnra»; anzi il iprefeít'tio Dorrrpieiri aippairiva un fascista ,«|mod.erato» nei confron-■ti del Tienlgo a, Trieste e del Fo-schi a PoIia. Se a tali geniali e.pratiche ini-ziative del fascismo ipeir , italianiz- Giovani! Iscrivetevi alia Societá di educazione lisie a «PARTIZAN» ........................................................................ iiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiHiiHMtiNHiiiiiiuuiinwittiiimiuiiiiiHiiwiiiiiMiiHiiiiiiiutiiiiiiitiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiHitinitiiiiNuitiuHiHHmitutiHmMuw II 1 ' CORÂGGI IO racconfo di Elin Pelin Ella Pelin (il suo vero nome è Dimitar Ivanov è uno dei piii effieaci classici della novellistica búlgara. Nel mezzo secolo, ed oltre, della sua attivitá di scrittore ha prodotto una ricca se-quenza di opere di ogni genere.. In particolare si distingue per i suoi numerqsissimi racconli, nei quali, in una prosa semplicissi-ma ie lineare, di grande effetto espressivo (tanto caratteristica per E. Pelin) mette a nudo i latí negativi della societá búlgara nel-l época fra le dus guerre mondiali. • «11 Coraggio» fa parte di una raccolta, edita nel 1936 a Sofia, dal lilolo: «lo, tu, egli». , ¡ Cosí a caso, in una eonrpagnia di amici, dinanzi ad un biechiere di vino, la conversazione naide sulle doti personali, sulla dignitá amana e su divers? altri piccoli pregi che ognuno — beali noi! — poesiede, in maggiore o minore misura, recomí i I i. naturalmente. Qualsiasi dote, per quanto grande essa possa essere, pcrderebbc il suo valore, se rhi la pos-siede ne parlasse troppo. Qualcuno, ad oseitnpio, ti fa un prestito henchc saippia in anticipo che non poitrai, o non vorrai, restituirgli la somma. Questa sarebbe —apero siate tutti del mió parère un genere di dote spéciale. Quale valore puo, essa avéré se quel tale me parla apertamente, in prescimza di aimici e conoscenti? Con ció crollierebíbe lutta la sua bellezza e la gene rosi tá della buoma azione ne uaeireibbe umiliata. Tutt’,altro, inveoe, avvicne se costui non n,e parla. In tal caso il silenzio potrebbe essere, contro ogni previsione. addirittura utile, poiché farcbbe preesione sulla coscienza delFindividuo come un con-trollio della sua onestà. E questo ti ohldigherehhc, prima o poi, a saldare il debito. E’ doloroso imvece — mi si permetla il dirlo — ohe ogni dote possieda le ni celes i me proprieitá ehimiohe deii difetti. Infatti le une, come gli altri, dehhono essere critica,ti. Che vogliamo, cosí é! Vedcte, parola tira parola, e in quell’allegra compagnáa qualcuno sollevó la qnestione di che cosa sia il coraggio. Esso é una delle doti che fu partiicolarmente stimata nei temipi antichi. Intere eipioche si succedettero al Finisogna di questo mobile sentimento. L’epoca dei cavalieri, deii dnelli, idelle hattaglie eroiebe e cosi via. Sui nervi suscettibiili dell’uomo oidierno, ad esem-pio, i duclli eseroitercibbero un’ influenza molto delcteria. Che un uomo dehba guardare davicino negli oocbi l’avversario e lavare il proprio onoro con una sea,rica di pistola? Non sa ció di barbarie? Non sarebbe forse piü semplilce e piü sicuro asipettarlo in qualche oscuro aligólo e sipediirlo alFaítro mondo con una palloittola? Perché cerimonie, ge.tti di guau,ti, misurazione dei passi di distanza? Simili pignoilerie per l’attnale dominalore delle civiltá — l’uomo — sono insoipportabili. Se poi non hai coraggio isuffícente ad ammazzarlo nell'agguato, per la tu a nalüralc avversiiome al sanigue, puoi ,anniien,tairl,o morallmente, con la calunnia, con Fin,trigo, a mezzo della stampa. Son» mezzi legaili che puoi »Imitare a fondo c senza riguardo .per daré sfoigo alia sublime dote del tuo coraggio. Nell ambiente imprégnalo di vino, che rende l’nomo sincero i nostri discorsi diivcninci'o abbastanza a.perti. Conversando del coraggio, la maggioranza di noi riconohbe, con siuoeritá, di posBodcrnc in misura ben li-mitata; altri addirittura, di non ave.rne affatto. Panlamimo molto, contras,tamimo, ridemmo e scherzaimmo, come si usa fra buoni amici. II solo Stanko Ivanov — 11 Nazionale, come lo chiamiamo per il latió clic giá piü vo'lte fu e.letto depulato al parlamento — rima-nc.va silencioso a meditare. «Ehi, Nazionale, di anche tu qualcosa!» — gli gridó qualcuno. «Che ne pensi ? » II Nazi,órnale sorrise lievemente jsí lisció i baffetti, poi rise forte e disse: «II coraggio é cosa de,l tutto relativa. In ogni essere vívente alberga l’istinto della comserviazkme: easo asstmte l’aipparenza della pama p del coraggio, a secón,d,a dei casi». «Come?» «Cosi. . lo, ad esempio, non lio nulla da naseondere. Per natura sono pariros«. Lo sono stato fin da giovane. Durante la guerra ero al fronte ... Lá rogna la psiicosii della massa... Ma la parara rimaue panra ... Non ho di-mostrato affatto coraggio nei combâttimenti,.. Radavo alla mía vita aprecióla... Quand,o ebbi l’idea di cavármela dal fronte e di passare in qualche servizio di retrovia, compiii atti di vero eroismo, tali da meravigliarmi io stesso. Frai persino sul punto di prendere la decisione di ferirmi da solo. Non è un gesto di eroismo se l’uomo ferisce se stesso? Cosi volli fare, ma la cosa riusci pnche senza. «E ancora. Io sono eacoiafoire. Quan,do ero studenlc di ginnasio il babbo mi regaló un fiueille. Anduvo a eaceiia di cinighiali. Inconlrai anche un hipo ed un,a volita m’aieeadide di inulraittermi perfiimo in un «rso. Fui preso da una tale paura, signori miei, che diimenticai di avero l’arma in mano. La fiera si fermé, uni annnsô, grragni, diode un urlo e mi aputo in faccia. Ben falto. «Nei momeinti piü pericolo,si avovo sempre paura. Soltanto nc.l corso degli ultimi an,ni ho ineominiciiato a sentirmi ooraggioso ed ora non temo più milla. Ad esempio, vado a fare l’agitattore. Molla gente accoure. Guardo i più aveaniti opipositori, dallo aguardo sanguigno, (flic mi fissano come hostie foroci. Ciaispuno lia alla cintura un coltello. Dalla tasca gli apunta il calcio della pi tula. Ma io volgo gli ooelhi anche verso i miei sostenitori. Tipi del tutto simili ai primi. In qucll’attimo mi pervade un coraggio str.aordinario. Apro la bocea e parlo. Dioo oose terribili. Seppellisco gli awersari di ca-hiinnie, clencando le loro colpe ad una ad nna. Perdu ogni ritegno, non m’importa più né della dignita né della mia posizione. nè deill’onore della famiglia. E più parlo, più mi sentó irafuocato. La folia si agita, delle voci si alzan«: «Cosi è ...». E poi: «Abbasso! ...«. I coltelli volteggiano, fischia-no i sassi, ma io guardo impertérrito e^rdino: «Dagli! Addosso!» «E credete a me, signori miei, in quei momentii provo la sensazione di essore un er.oe. I miei oecthi hanno visto scorrere sangue, uocidere l’uomo senza batte,r eiglio. Specialmente quand o ero al poterc. Credctemi, non ho pirovato paura aleuna. Al contrario, io stesso ho al,zato il bastone ed ho picchiiato. «In brève, volevo dirvi: «Il coraggio è qualcosa di relativo». , (Traduzione di B. A.) zare questo torre (formando sui con-fini arientiali «isaicri della Patria,» una ¡maisisia razziale incontam,inata e (poliitiicamemte inisospetta, cioé tare día non renidere «necessario in caso di guerra quel completo e costoso sgombero che il foglio 18 marzo 1929 della Dir. Gen. Pub. Sic. 111 — 433J15717 — citarte dallo stesso pref. Dompieri — prrevedeva») Si laiggiuinge che oiggi quella massa razziale, cioé fascista si é rivensata su Triaste, esaspe-raita con tro la Niuova Jugaslavia che -l’ha detro-nizzata dai suoi poisti di dirigenza e di privilegio. Se a qiuella maisisa (che oggi, coii gli elemeinrtl fascáisti inidiigeni della zona B e deiglli altri farrirtori del-lTistnia e della Liibulrnia, ricomgi-luruti alia Jiugosilavia, forma la categoría degli «esulii» c dei «iprotfu-ghi», favor,iti iin tutti i moidi a Trieste doive hanno acquiistato «per di-rálttoi» lia ci'ttadinanizia) se a quella massa s:i aglgiuinigioino le migliaia e migliaia ,di ««triéis,timiiD), falbbricati siu misura dall’iuifficio anagrafico e su ordinaizione del governo dii Romia che generoisaimenite comipemisa que-s:te fomituire di .«ispasimanti per l'I-talia». Se a tutti qiuesti grossi addendi par la somma dei voti tíhe deive di-moistraire la volontá «plebiscitaria dei triestini per la, Madre Patria» si aggiunlgon'o gli apporti delle decirte di migliaia di voti traspórtate coi rtrenii ardiinari ,e speciali, nioin-ohé con ogni altro mezzo di locomo-zione diariTtailia a Trieste, nei due lEHperiimelnti eletitorali ch,e ¡hianno fonniito due luiminoise pro've della geni,ahita italáca ,nei ibrogli e nelle íiruffe elettorali, allora 'bisdigna ri-concislce.re che Alcide De Gasperi si é appeLlato ad un principio «democrática» nel proporre il plebiscito per Trieste. Ne fanino fede i rappresentairU del P. S. V. G., finora rivedatisi i piü convinti e zelianibi prcpugnaito íi cii q.uella proposta. f Smarrimenti Bcnvenuti Giuseppe, ahitante ¡ Isola via S. Andrea 8, ha smarrito i 23 c. m. la oarta id’identitá a Trieste Detta carta non è piü valida se ñor riconseignata all’intçstatario. Direttore iresponsabile CLEMENTE SABATI Stampato presso lo stabil. tipograf. «JADRAN» Capodistria Pubblicazione autorizzata GIOVANNI ZUCCA FALEGNflMERIA MECCANICA Capodisiria v. Verdi 11 (Coesivo) ili - Serramenti - Ripan da Le Centrale Semenli per la Slovenia Lubiana Avvente futti ,i demanii sta-taili, cocipeiraitive agricole di la-vero e prívate, di aiveir aspe,tourna filialle a Capod'isbria presso il mercato coperto. In essa filiale iscino- ,in vendita ai minuto hutte le ,se,mentí comuni: Per le semine autunnali: frumento (Mentana e Tiradritto), orzo e piselli primaticci. Vasto assontlimienilo. Per le semine primaverili: Tutte le speeie di sementi di or-taggi, di fiori, fagioli, sementi -di foraggi, di trifoglio Lucerna, incarnata, erba spagna riera, e patate primaticce per la semina. Tutte le sementi sono pulite c diisinfcttate Per il’economia domestica ab-fciiamo, in acorta un forte contingente di patate scelle primáucce, le miglioiri per Falimentazione. AGRICOLTORI! Rifornitevi in temipo, delll-e sementi nécessaire, specialmeinite delle patate prima-ticce. Tutto troiverete presso: La filíale della Centrale Semenfi di Lubiana a Capodísfría «