* ORBANO DELL'UNIONE SOCIALISTA DEI LAVORATORI Anno VI* - No. 320 Redazione - Amministrazione CAPODISTRIA Via Santorlo 26 - tei- 128 * POLITIH DU Ricatti ed intrighi diplomatici, sangue nelle piazze, di nuovo intri. ghi e ricatti: questa è la politica da sciacallo dell’imperialismo italiano. Lo dimostrano ancora in modo tragico ed indiscutibile l’organizzazione e la regia degli incidenti provocati in questi giorni da sparuti gruppi di fascisti a Trieste. Si voleva il fattaccio e c’è stato. Si volevano i morti; purtropo, non sono mancati neppure quelli. Gli organizzatori e i registi possono essere soddisfatti. Sul sangue dei morti non sarà difficile, per i maestri della profanazione e del ricatto, erigere il castello delle nuove richieste, far del sangue versato a Trieste l argomento principale a sostegno della richiesta di nuove concessioni. La decisione anglo-americana del-l’8 ottobre non ha potuto trovare sinora realizzazione innanzitutto per la energica presa di posizione della Jugoslavia socialista e per la condanna contro di essa pronunciata da tutto il mondo democratico. Perciò, come ottenerne la sollecita esecuzione? Questo è il problema che ha evidentemente assillato da ottobre a questa parte i circoli imperialisti italiani e la loro filiale a Trieste. Memori che dopo le dimostrazioni del 20 marzo 1952 vennero gli accor. di di Londra e i 21 emissari romani, i circoli governativi italiani e le [centrali irredentistiche a Trieste hanno dato inizio ad un’azione aiz-zatrice delle passioni scioviniste mentre ai professionisti dei disordini, ai fascisti veniva restituito l’antico incarico: quello di avanguardia organizzata dalla borghesia imperialistica italiana. A Trieste l’8 ottobre e nei giorni che sono seguiti, è mancato quanto maggiormente stava a cuore ai governanti di Roma: l’appoggio della popolazione triestina. Si avvicinava nel frattempo fa data del 4 novembre. Bisognava speculare sui morti antichi per ricavarne dei nuovi. Ad arte venne fatta diffondere la voce che il 4 novembre a Trieste sarebbero entrate le truppe italiane. Veniva organizzato il cosidetto «comi, tato per la difesa dell’italianità». In via Locchi, in Campo Marzio ed altrove venivano create le sedi delle varie squadre neofasciste. A Redi-puglia, a pochi chilometri da Trieste, si concentravano circa centomila irredentisti provenienti da ogni parte d’Italia. Incoraggiamento per le gazzare dei fascisti fu anche la • dichiarazione di Viđali, con la quale questo traditore della classe operaia affermava che avrebbe combattuto contro l’eventuale entrata nella zona dell’Armata Popolare Jugoslava. Ed infine, ecco il 3 novembre i primi tentativi di incidenti, proseguiti senza successo il giorno dopo. Cosa hanno fatto le autorità an. glo-americane per impedirli? Nulla. In luogo di togliere dalla circolazione i ben individuati mestatori, ben noti ai loro servizi d’informazione, è stato dapprima ordinato alla polizia di contenere il gruppetto dei dimostranti e poi, visto che questo gruppetto non accennava ad aumentare, continuando a rimanere isolati dal disprezzo della popolazio. ne, veniva ordinato un imponente schieramento di polizia al fine di far apparire la provocazione dello sparuto gruppo di fascisti una manifestazione su vasta scala a favore dell’annessione della città allTtalia. Ma tutto questo non era ancora sufficiente. Occorrevano i martiri. Vennero nei due giorni seguenti, il 5 e il 6 novembre. Fedele al suo passato fascista e al suo presente di incallito nazionalista, il vescovo Santin ha creduto opportuno, nell’atmosfera ecci. tata di quei giorni, convocare la popolazione per il pomeriggio, per la cerimonia della riconsacrazione della chiesa di Sant’Antonio, cerimo, nia che doveva offrire all’ara irredentista le prime due vittime. Ed ceco, secondo il piano prestabilito, seguire all’incidente l’azione dei dirigenti irredentisti. Bartoli ha convocato immediatamente il consiglio comunale e poche ore dopo i quattro partiti irredentisti chiedevano e-spressamente in un telegramma al generale Winterton il passaggio della polizia civile alle dipendenze degli emissari romani a Trieste. Lo stesso sindaco Bartoli convocava il comitato per la difesa dell’Italianità, esprimendo la sua solidarietà con i dimostranti fascisti, invitando, li ipocritamente ad astenersi da ulteriori manifestazioni, ma nello stesso tempo a partecipare in massa ai funerali delle vittime. I sindacati gialli proclamavano nel frattempo una serrata, mentre i dirigenti co-minformisti invitavano gli operai a restarsene calmi a casa. Il generale Winterton dichiarava di garantire la calma e la canea fascista ritornò ad urlare in piazza. Altri martiri dovevano essere creati, perchè la diplomazia dei governanti di Roma non si arrestava a chiedere 11 passaggio della polizia nelle mani degli emissari, ma dimostrare come necessita .asolato i attuazione della decisione dell’8 otto, bre. A Roma si riuniva il Consiglio dei ministri. Pella convocava l’ambasciatrice americana Luce. Senza neppure attendere che i fedeli fascisti ultimassero il loro ruolo di «bravi», la diplomazia del ricatto è entrata in azione. Chiamano «martoriata popolazione triestina» la vandalica canaglia fascista e si fanno forti del sangue da essi fatto versare. Ma v’è un altro importantissimo elemento che suona nello stesso tempo un nuovo monito alla popolazione democratica di Trieste. Ogni az'one inscenata dai fascisti sotto la regia di più alta sede, si è svol- Martedi lo novembre 1953 Prezzo: 5 din. • 20 lire ABBONAMENTI: T.L.T. Zona Jugoslava e R.F.P.J. annuo din. 250, somestr- din. 130 Spodiaione in e. c p. SCinCRLLI ta a Trieste al grido civilissimo di «morte ai s’ciavi!». Ed è stato appunto contro le sedi delle organizzazioni slovene che s’è scagliata in primo luogo la rabbia impotente della canea fascista, Il fascismo vuol ritornare a Trieste come vi entrò dopo il 1918, con la sua base espressamente nazionalista, razzista, antislovena. Non v’è nessuno che possa dimenticare co-me all’incendio del Balkan e alle devastazioni di istituzioni slovene, nel 1920, seguì il venticinquennio di dittatura fascista con tutto il suo bagaglio di terrorismo, non solo contro tutto ciò che era sloveno, ma anche di tutto ciò che era sinceramente democratico. E’ quindi un imperativo categorico del momento la lotta di tutte le masse democratiche triestine contro il ritorno deU'imperialismo italiano, contro l’esecuzione in qualsiasi forma della decisione dell’8 ottobre e a vigile salvaguardia degli interessi della popolazione. A valido appoggio di questa lotta sta l’Armata Popolare Jugoslava. Nulla ha perduto della sua attualità e della sua validità la dichiarazione del Maresciallo Tito che non appena il primo soldato italiano o i primi amministratori romani osassero mettere piede in zona A, vi farà il suo ingresso anche l’armata dei popoli jugoslavi. Per difendere Trieste, perchè Thieste sia dei triestini e non della canea fascista importata. b. e. L* dichiarazioni dijKoča Popović alla »Tanjug«*prima dalla partenza per Vienna per Ulteriore contrito t la ciilaboraaiMe reciproca tei paesi Mìni Firmato l'accordo per la costituzione del segretariato del Patto balcanico VIENNA 9 — E’ giunto oggi a Vienna, accolto dai rappresentanti del governo austriaco, il Segretario di Stato agli Esteri della R. F. P. J., RIBASSO DI PREZZI Con uin’ordinamza del Consiglio Esecutivo Federale, emanata in data ? novembre 1953, si dispone um uidite volle ribasso sui prezzi dei tessili. In base a quest ordinanza le aziende .commerciali hanno iniziato da ieri la vendita dei prodotti tessili a prezzi inferiori, jin media, del 23 % a quelli praticati ail 1. agosto c. a. Dettagliatamente, i ribassi sono i segue n 1 i : tessut i di cotone il 26 %, di lana dal 15 al 18 %, di setta dàl 20 al. 35 %, manufatti di cotone il 20 %, manufatti di lana il 15%, calze 35%, passa-manterie il 18 %, filo di coitone il 20 % e lana il 15 %. I notevoli ribassi sono dovuti ai buoni risultati attenuiti dalla nostra industria tossile nel corso dii quest’anno. 'La produzione tessile è stata infatti tale da soddisfare le necessità del nostro mercato mentire il livello dei prezzi tropipo alito costituiva un freno agli acquisti. Il provvedimento, oltre a ripercuotersi favorevolmente sulle possibilità d’acquisto della popolazione, va visto anche alla luce del livelllameinlto dei rapporti fra la produzione e il consumo. A tal uopo il Consiglio Ese.™,tiivo Federale ha provveduto pure ad una corrispondente riduzione delle quote d’aeeuimu-1 azione p dei fondi delle aziende deM’iindustria tessile. Koča Popovič evon il suo reguito. Bri-ma della sua partenza per la visita ufficiale alla Repubblica austriaca, il segretario di Stato per gli affari esteri della RF'PJ, Koča Popovič, ha concesso una intervista ai redattore di politica estera della Tanjug. Ecco il testo dell’intervista: DOMANDA : Come guardate al vostro viraggio iin Austria, dati i rapporti tra Austria e Jugoslavia? RISPOSTA: Mi reco a restituire la visita resa lo scorso anno al nostro Paese dal signor Gruber. Mi attendo che il viaggio riesca utile per ambedue i Paesi. Noi abbiamo molti interessi comuni. I nostri rapporti si sviluppano costantemente e sono convinto che questa visita contribuirà ali’ulteriore comprensione e all’avvicinamento reciproco. DOMANDA : Potete dirci qualcosa di più in merito alle questioni che esaminerete in occasione dea vostri colloqui con gli uomini di Stato austriaco? RISPOSTA: Non si è seguito alcun ordine del giorno rigido e dettagliato. L’attenzione principale la dedicheremo comunque ai problemi maggiori, quali la situazione internazionale, la possibilità e le forme dell’ulteriore sviluppo dei nostri rapporti di buon vicinato in tutti i settori, ma particolarmente in quello economico. Si capisce che prestere-mo la necessaria attenzione anche ai singoli problemi ancora aperti dei vari settori tra i nostri due Paesi. .j DOMANDA: All’optfnione pubblica jugoslava e mondiale interessa oggi sopra-tutto la questione di Trieste. E’ indubbio che anche il Governo austriaco è interessato acchè [alla soluzione di questa si tenga conto pure -degli interessi dell’Austria. Ritenete che esistano punti di contatto tra i-1 modo jugoslavo di considerare questa questione ed il punto -di vista del -Governo -austriaco? In quale mlìisura concordano questi punti di vista e vi attendete dei -risultati positivi dal vostro imminente scambio d’opinione a Vienna in merito a questa questione? RISPOSTA: Gli interessi austria. ci a Trieste e nel porto di Trieste sono inconfutabili. Il Governo jugoslavo li ha sempre tenuti presenti nel proporre le varie soluzioni del problema triestino. Esso ne tiene molto seriamente conto anche- negli attuali sforzi per la soluzione della situazione subentrata. Già questo costituisce, a mio parere, un punto di contatto che non è assolutamente da sottovalutare. I Si capisce però ohe è cosa che riguarda il Governo austriaco il decidere se, quando e come patrocinerà nel modo migliore questi suoi interessi. DOMANDA: Esiste l’intenzione di conseguire nei colloqui ehe condurrete a Vienna un’intesa di massima [Circa qualche accordo icol qua-le verrebbe regolata la questione della posizione delle nostre minoranze? RISPOSTA: Le questioni delle minoranze rientrano in quei quesiti che sono costantemente vivi, e ciò il più spesso nelle odierne circostanze, come oggetto di vertenza tra i paesi limitrofi. Nei rapporti concreti che esistono tra Austria e Jugoslavia, credo che sia reale e giustificato attendersi tali accordi onde la questione delle minoranze divenga, invece di un ostacolo, il mezzo di una collaborazione internazionale più stretta. * Negli) uffici del pratoeöllio- del Segretariato per gli Affari Esteri della RFPJ è stato -solennemente 'firmato sabato 7 alile ore 13 l’accordo sull’orgamzzazioine della Segreteria permanente dai Paesi firmatari dei trattato di Ankara : Jugoslavia, Grecia e Turchia. Prima -della firma è entrato per primo nella sala del cerimoniale il il (segretario di Stato per gli Affari Esteri accompagnato da alti funzionari del suo ufficio. Subito dopo vi -hanno fatto ingresso -gli ambasciatori di Grecia e Turchia accompagnati da funzionari delle rispettive ambasciate. Dopo uno -scambio di cordiali saluti ha -avuto luogo immediatamente la firma 'dell’accordo. L’accordo è redatto in lingua francese, in tre copie firmate, a nome del! Governo Jugoslavo, dal segretario di Stato Koča Popovič, ed a nome della Grecia e della Turchia dagli ambasciate:» ..ignor Spiros -Kapitanides e signor Agah Alisei. Il testo dell’accordo sulla costituzione della [Segreteria permanente della Jugoslavia, Grecia e Turchia, pubblicato dopo la firma, è del seguente tenore: «Accordo complementare al trattato di amicizia e collaborazione stipulato tra la Repubblica di Turchia, il Regno di Grecia e la RFPJ -ad Ankara il 28 febbraio 1953. «Le parti contraenti, risolute a mettere quanto più efficacemente in atto i fini del trattato di amicizia e collaborazione tra l'a RPFJ, il Regno di Grecia e la Repubblica di Turchia stipulato ad Ankara il 28 febbraio 1953, nel desiderio di age- volare l’attilVità delila conferenza dei Ministri degli esteri, applicando l’artieolo IV del suddetto trattato ed adempiendo la decisione della conferenza -dei Ministri esteri tenuta ad Atene dai 7 all’ll luglio 1953, si sono accordate su quanto segue: «I compiti (art. 2) della Segreteria permanente sono i seguenti: a) -di preparare le conferenze dei Ministri degli esteri previste dall’articolo primo dèi trattato di Ankara. b) di esaminare e richiamare la attenzione dèi Governi su tutte le questioni che rientrano nel quadro della collaborazione politica, militare, -culturale, economica e tecnica ■tra gli Stati membri del patto di Ankara. c) di esaminare e scoprire, -ai fini dei-la presentazione di raccomandazioni ai Governi membri del trattato di Ankara, misure adatte -per la realizzazione dei fini del trattato di Ankara, incluse misure quali : la stipulazione di conferenze e di accordi, nonché l’accettazione di una politica comune in merito -alile singole questioni. d) idi proporre ai Governi mem-ri del trattato di Ankara la convocazione di conferenze periodiche e la costituzione di commissioni permanenti o provvisorie, rispettivamente di altri organi ritenuti necessari ai fini della realizzazione degli scopi di cui all’art. 4 dell’accordo di Ankara. Il testo integrale dell’accordo si dilunga ancora in dodici -articoli. ['ALAMBICCO Sillogismo perfetto 7. PREPOSIZIONE (maggiore) «Il direttore {lei Piwooilo alterna va i suoi soggiorni a Tnieste -con quelli a Roma dove gli era affidata una delle missioni confi deliziali piiù dielieate, quella di illuminare, di consigliare, dii intonare la condoluta del governo e dei circoli dirigenti -per quanto riguardava Tiiieste. Il direttore stesso potè essere per molti anni l’amico e consigliere di tutte le più eminenti personalità politiche italiane a partire idla Crispi per arrivare a Benito Mussolini». (Silvio Benco «Il Piccolo» — «Mezzo «eco-io di giorna-lismioo) pag. 146). Rino Alessi - umico, consigliere e confidente di Mussolini, da cui è stato preposto alla direzione de all Pie* colo di Trieste|» perchè desse impulso alVopera di snazionalizzazione forzata degli slavi, svolta eoi noti metodi e sistemi del fascistno a Trieste e nella Regione Giulia — Rino Alessi, rientrato in Trieste dopo la sconfitta del fascismo col beneplacito degli anglo-americani, suoi stramaledetti nemici di ieri, attualmente dirige il «Giornale dii Trieste» proclamando che questo quotidiano è nil continuatore delVopera del Piccolo», che «gli articoli di natura politica da cinque anni Ida esso poibbl ica t i » sono suoi e che «si deve alla ^ua opera se l’attua le Giunta Municipale italiana detiene il potere -a Trieste». 2. PREPOSIZIONE (minore) Ritto Alessi — la cui figura, posizione, fede politica e specifiche funzioni sano state precisate nella proposizione precedente — da quando l’iniqua decisione delT8 ottobre u. s. degli angloamericani ha sollevalo la unanime ondata di indignazione, di proteste, di risoluta opposizione, di contromisure e di condanna dei popoli tutti del nostro Paese, i cui diritti dalla sua attuazione risulterebbero lesi e Conculcati — Rino Alessi, da allora, soggiorna a Roma dove svolge nie missioni confidenziali più delicate», un tempo affidate al suo predecessore de (di Piccolo» e da dove scrive gli editoriali che giornalmente vengono pubblicati dal «Giornale di Trieste». DEDUZIONE: Dalle due proposizioni chiaro emerge chi sia il consigliere prima di De Gasperi ed ora di Pella, nonché delle più eminenti personalità politiche italiane; chiaro appare inoltre da chi venga intonata la condotta del governo e dei circoli dirigenti romani per quanto riguarda Trieste. E poiché Rino Alessi, come consigliere, amico e confidente di Mussolini, come direttore de «Il Piccolo» e commentatore radiofonico del fascismo, si è reso benemerito della causa fascista in Trieste e nella sua Regione acquistando, a tale titolo, rinomanza, titoli ed onorificenze fasciste, risulta evidente a quali, principi e concetti si ispirano i consigli ed i toni Iche oggi Rino Alessi conferisce al premier Pella e alla condotta del governo italiano per quanto riguarda Trieste. Particolarmente quanto è successo a Trieste nei giorni 5 e 6 corrente comprova, nella più tragica evidenza, gli effetti ed i risultati dei consigli e dei toni che Rino Alessi sta dando, in monocolo e sciarpa littorio, alla condotta del governo di Pella per quanto riguarda Trieste stessa. Mussolini, consigliato da Rino Alessi e da Diego de Castro, nell’autunno del 1940, impartendo disposizioni a Badoglio per l’aggressione alla Grecia, motivava l’operazione con «la necessità dii alcune migliaia di morti» italiani per poter, col loro sangue, assidersi al fianco di Hitler al tavolo della pace da cui dovevano uscire sanciti i sacrosanti diritti imperiali dell’Italia oltremare e nei Balcani. Sete di »angue Nel marzo 1946 il vescovo Santin richiedeva formalmente dal Governo militar^ alleato di Trieste la rimozione delle bandiere rosso stellate, che la popolazione di Servola aveva esposte sulla propria chiesa e campanile in occasione della venuta a Trieste della Commissione quadri-partita e la polizia civile, qualificata dal suo fondatore «la migliore d-el mondo», eseguì con tanto zelo il suo mandato da stendere cadaveri al suolo due abitanti di Servola e col ferimento grave di una depina d’altri, SCENE EDIFICANTI come questa nella foto (un militare inglese riesce a sfuggire allVabbrac-cioi» di un fascista rifugia-ndosi in u n camion di aoimmiilitomi) ed altre peggiori, cthe hanno rivelano ancora una volta il vero volto della «civiltà bimillenaria», si sono sussegui te di frequente duramte le gazzarre fasciste a Trieste, oul-minando in at tacchi e devastazioni alle istituzioni slovene e dtimocratiuhe, sassaiiole, fucilate, lanci di bombe contro la polizia e provocando nuovi spargimeli li di sangue. Sei morti e oltre un centinaio di feriti sono il risultato dei -to-rhidi, provocati in alcune vie e piazze del centro di Trieste, dalla teppaglia fasoista di via Cavana e organizzati da elementi ben indivi duali fra i circoli responsabili del governo di Roma in accordo eo n Bartoli, Santin e eom/pagn.ia. L'OPINIONE PUBBLICA ESTERA SULLE LUTTUOSE GAZZARRE FASCISTE DI TRIESTE I# trucco c'è e si vede il cui sangue però nulla contava poiché si trattava di «slavo comunisti». Il 3 corrente, il vescovo Santin, servendosi della messa dell’odio razziale, da lui introdotta nella cattedrale ili S. Giusto, incitava e fomentava i sentimenti di odia inoculati dai vecchi e nuovi fascisti nelle giovani generazioni triestine, E le sue parole non rimanevano inascoltate. Nella mattinata del 5 Corr. ì giovani da lui incitati inscenavano, al grido di «Morte agli sci avi», la prima gazzarra fascista proprio davanti, la chiesa di S. Antonio Nuovo, scagliando, da provetti «balilla», una gragnola di pietre contro gli agenti della polizìa v venduti alla perfida Albione», servendosi, in un secondo tempo, della citata ahlesa come «fortino,). Nel pomeriggio dello stesso giorno, rilevato che la popolazione triestina non partecipava alle «eroiche» gesta dei suoi pupilli, Santin ricorse allo strattagemma di far leva sul sentimento religioso dei triestini per formare la folla «oceanica» che, assistendo alla riconsacrmione della chiesa «fortino», profanata col sangue nella mattinata, doveva attestare al mondo ed a Clara Lucè la passione di Trieste per TItalia ed 1 suoi incontenibili fremiti per la ritardata attuazione della «storica» decisione dell’8 ottobre. Imbaldanziti da ciò, i «balilla» di Santin inscenarono una seconda gazzarra con una sassaiola talmente nutrita da provocare una risposta a pallottole d’armi da fuoco che stesero cadaveri al suolo due persone e ferirono una depina d’altri. Un seguito peggiore ebbero le gazzarre dei pupili del vescovo Santin l’indomani 6 corr. quando, negli scambi dei lanci di bombe e delle fucilate, altre 4 persone rimasero cadaveri al suolo e parecchie decine riportarono ferimenti. Nella mattinata di domenica 8 corf, il sanguinario vescovo poteva assistere compiaciuto alla sfilata, al seguito delle sei bare dei morti, da lui voluti, dei tricolori abbrunati della sua Rovigno, della sua Fiume, della sua Zara, della sua Lussino e di tante altre Idealità di quell’impero per la cui. rinascita il Santin è disposto a sacrificare innumeri altre vite. -Ciò ohe è accaduto a Trieste ha inoontrato critiche e condanne presso la quasi totalità della grande stampa intamaaioina'lc. Sembra che i disordini sanguinosi inscenali a Trieste dai fascisti e organizzati dalla diplomazia romana abbiano provocato effetti del tutto diversi da quelli attesi. L’arma dal terrorismo dii piazza si è rivolta contro coloro che l’hanno imipuignata. 1 circoli ufficiali landinesi, secondo notizie dell’Agenzia Reuter, affermano che la Gran Bretagna considera una questione molto seria la dii-mostrazioni aratibri-tainn-iche a Trieste e in varie città della repubblica italiana. Mentre la posizione italiana nella c-oinsiderazione dei circoli ufficiali della capitale britannica è [peggiorata, -notevolmente migliorata è invece la posizione della Jugoslavia, particolarmente dopo la presentazione da parte di questa di nuove proposte per la conferenza a cinque. il quotidiano britannico «News Cronicle» constata: «Pella fa di tutto perchè il mondo si ricordi che il trattato di pace non ha deciso a chi debba appartenere Trieste, ma ha invece deciso chi la deve .perdere e costui è fItalia, che ha combattuto a fianco dei nazisti ed ha perduto la guerra». 11 «Timesa londinese ha rilevato òhe il Governo di Roma, sia agli occhi del mondo che nell suo stesso -paese, sarà il primo a subire le conseguenze dai disordini a Trieste. «Il governo italiano — -scrive il «Times» — deve agire per ridurre la tensione. Di giorno in giorno — conclude il maissimo quotidiano britannico — diviene più urgente la conferenza dei. paesi interessati per la conclusione di un accordo.» Il liberale «Manchester Guardian» osserva da parte sua come l’Itailda avesse goduto negli ultimi tempi tìbiare preferenze rispetto alila Jugoslavia. Ma il governo di Roma si deve convincere di dover rimediare a parecchie cose. Negli Stati Uniti va sempre più radicandosi la comvinziione che ogni ulteriore rinvio dii una soluzione di comune accordo per il problema triestino, porrebbe in una situazione di sempre maggiore imbarazzo le potenze occidentali che hanno provocato Fattuale crisi con la decisione dell’8 ottobre. Il «New York Times» definisce incalcolabile il danno arrecato dai disordini triestini al Patto atlantico e alPinteTo sistema difensivo occidentale dal quale dipende la sicurezza dellTitaliia. Il giornale fa notare che i disordini verificatisi a Trieste sono un ammonimento : un ulteriore rinvio della conferenza — scrive ì’auitorevole organo di stampa statunitense — può infatti celare un pericolo magggiore. È* auspicabile che Pella abbia abbastanza giudizio per rinunciare alle condizioni da lui poste alla conferemo, appianando in tal modo la via per l’allontanamento del barile di polvere, a'ie potrebbe far saltare in aria l’Europa liccidentale*. I.'opinione della grande stampa a-mericana viene eosì riassunta dal «New York Herald Tribune»; «E’ chiaro che non è possibile acconsentire ohe il problema rimanga ancora in sospeso come una continua minac-ca alla pace». Anche il Dipartimento -d,i stato che all’inizio si era astenuto da qualsiasi commento in merito ai disordini, istigati dial -governo italiano-, ha rotto il silenzio ed ha espresso la speranza che »1 addiven- ga quanto prima ad una conferenza per Trieste. L'iautorevole quotidiano parigino «Lg Monde» sottolinea che i lutiti di Trieste sono un’imcresoiosa conseguenza dell’ assurda déedsiome dell’ 8 ottobre e addossa agli elementi neofascisti la responsabilità dei disordini. Il giornale «Aurore» osserva innanzitutto che la stragrande maggioranza della popolazione triestina non approva le diimostraadoni ohe hanno insanguinato le vie della città e chiude il suo editoriale dedicato alla situazione di Trieste constatando come i circoli responsabili di Belgrado abbiano già dimostrato la loro buona volontà e come non si deliba quindi speculare su un loro maggiore spirito di sopportazione. 11 giornale di sinistra «Frane Ti-reur* scrive testualmente: «Che cosa dobbiamo pensare di queste esplosioni di nazionalismo che da Trieste si sono estese a tutta Italia? In che epoca viviamo? Nel 1920 o nel 1953? Potremmo dire che stiamo ritornando ai tempi di D’Annunzio, ai tempi delle manifestazioni ultra sciovinistiche del fascismo, quando masse isteriche adunate sotto il balcone di palazzo Venezia gridavano: «A noi!» 1 commenti della stampa mondiale sono dunque un chiaro monito agli organizzatori e ai registi dei sanguinosi incidenti. Gli unici risultati che essi hanno ottenuto sono: i. morti sul selciato di Trieste e H disprezzo e la condanna delVopinione pubblica mondiale. Sono un monito per tutti coloro che a Roma, insaziabili di concessioni, sembrano insaziabili anche di disordini e di sangue. IL VII. ANNIVERSARIO della Riforma Agraria E’ stato celebrato solennemente domenica scorsa a Buie, Cittamova e Umaigo il VII Anniversario della Riforma AigTaida. Alle celebrazióni hanno preso parte tortiti i p-roprietari beneficiati delia Riforma Agraria e numerosi cittadini, che hanno espresso con entusiasmo la loro [gratitudine per ifl. beneficio ricevuto e riaffermato la loro dedizione al Potere (popolare. COMIZI DI PROTESTA PER GLI INCIDENTI DI TRIESTE PROFONDO SDE6N0 fra la nostra Nella serata di venerdì scorso si sono tenute in varie località della nostra zona impónenti manifestazioni di protesta contro le provocazioni organizzate a Trieste dai fascisti e dagli irredentisti. Gli operai dei Conservifici di Isola si sono riuniti nella sala Arrigoni pei esprimere la lgro indignazione. Gli oratori hanno illustrato ai convenuti gli ultimi avvenimenti di Trieste, inscenati dai fascisti con l’evidente scopo di richiedere dapprima il controllo della polizia e poi l’entrata delle truppe italiane a Trieste. I presenti hanno approvato una risoluzione di protesta indirizzata al Consiglio Esecutivo Federale nella quale si chiede che il Governo jugoslavo intraprenda tut. te le misure necessarie per la difesa della popolazione -democratica dii Trieste dal terrorismo fascista. A Capodistria, sempre la sera del giorno 6, la popolazione si è riunita per protestare pi Teatro del Popolo. Hanno parlato rappresentanti delle organizzazioni di massa, i quali hanno condannato l’azione dei Governi di Londra e Washington che sono responsabili dell’attuale situazione a Trieste. Alla manifestazione svoltasi contemporaneamente a Pirana hanno presenziato oltre 1500 persone. La riunione si è conclusa dopo che era stata inviata una risoluzione di pro. testa al Consiglio Esecutivo Federale. Pure al comizio di protesta svoltosi a Portorose, è stata votata una risoluzione, indirizzata questa al Presidente della Repubblica, Maresciallo Tito. Le manifestazioni di protesta nello nostra zona sono continuate nella giornata di Sabato. A Buie si è avuta una consultazione degli ex-combattenti della Lotta di Liberazione. Prendendo la parola il com-pagno Anton Gorian ha illustrato gli ultimi sviluppi della situazione triestina. Chiuso il comizio, si è formato un corteo che ha percorso le vie cittadine. Man mano che esso avanzava, si si univano numerosi cittadini dando luogo a una compatta manifestazione di popolo. Oratori improvvisati hanno quindi parlato alla folla. Sempre sabato scorso, 3000 persone si sono riunite in piazza Tito a Capodistria Gli oratori hanno, commentato gli avvenimenti di Trieste caratterizzandoli come il risultato dell’appog/io dato dagli anglo-americani all’imperialismo italiano. Comizi di protesta si sono svolti pure alle saline di Pirano e alle miniere di Sìcc'ole. A Sicciole ha parlato davanti a una grande folla il segretario della Lega dei Comunisti del Distretto di Capodistria, compagno Julij Beltram. NUOVA PROPOSTA Ricevendo venerdì scorso l’ambasciatore di Gran Bretagna e l'incaricato d’affari degli USA a Belgrado, il Segretario di Stato agli Esteri della R.F.P. J., Koča Popovič ha richiamato l’attenzione dei loro governi sulla gravità dei torbidi fascisti di Trieste, esprimendo in merito anche il punto di vista del nostro Paese. Nel corso del colloquio il compagno Koča Popovič ha consegnato ai rappresentanti inglese ed americano, illustrandola, una nuova proposta tendente ad evitare il peggioramento della situazione e a raggiungere una soluzione graduale del problema triestino. I termini della proposta sono stati resi noti pure ai governi francese e greco. La nuova proposta, che è attualmente oggetto d’esame presso le cancellerie interessate, verrà resa no. tà quanto prima. LE ELEZIONI PER LA CAMERA DEI PRODUTTÓRI L'8 corr. si sono concluse in Jugoslavia le elezioni per le camere dei produttori. Queste elezioni sono stale prececlutte da una sena preparazione da parte dei collettivi di lavoro che, in base all’esperienza tratta dall’attività svolta dalle camere recentemente sciolte, hanno eletto i rappresentanti in questo importante organo del potere. Nel distretto di Capodistria le elezioni nella Camera distrettuale dei produttori avranno luogo il 12 e il 13 dicembre. Nonostante l’inesperienza e la mancanza di quals'asi tradizione, i rappresentanti dei produttori, ai quali è scaduto recentemente il mandato, hanno assolto con onore il proprio compito. Per loro merito parecchie nostre aziende sono state indirizzate sulla giusta strada e hanno cominciato a funzionare con ritmo regolare. In molti oasi, alle misure votate dalle Camere dei produttori deve attribuirsi il rialzo della produzione e il miglioramento dei rapporti di lavoro. innanzi alle eiezioni!, della) nuova Camera, dobbiamo eliminare anche i minimi errori e curarci che in questo organo entrino persone che in realtà avranno cura degli interessi della collettività e degli elettori. Il Consiglio sindacale distrettuale ila posto recentemente lallìorttine del giorno di una propria riunione le elezioni dei nuovi rappresentanti nella Camera dei produttori, sottolineando in primo luogo l’importanza politica di un tale atto. I rappresentanti dei produttori non possono perorare esclusivamente gli interessi ristretti della propria azienda nè esplicare la propria attività solo in occasione dell’approvazione dei bilanci aziendali conclusivi e della determniazione dei fondi paghe. Essi devono rappresentare gli interessi della collettività. Ciò è particolarmente importante per i membri della Camera che impersonano più aziende. L’aspetto più negativo nell’attività degli attuali consiglieri è consistito nel fatto che non hanno edotto i propri elettori delle conclusioni emanate dalla Camera ed, a-naiogamente, gli elettori mai hanno richiesto dai propri rappresentanti di partecipare alle loro riunioni affinchè la Camera abbia maggiori cognizioni dei loro problemi. Nella scelta dei candidati, specie in quelle unità elettorali composte da più aziende, è importante che la maturità dei lavoratori si rispecchi nel presentare a candidato il compa. gno che effettivamente curerà gli interessi di tutte le aziende. Sarebbe un indice di particolarismo qualora ogni azienda si irrigidisse sul proprio candidato. Nei pressi di Duino, un para-carro txioolorato e liregiaito con lia sigila della G. I. L. la di cui I è trasformata nella fiamma --emblema del M..S.I. — dimostra di ohe «fede» siano gli ospiti di Trieste provenienti dalla 'conti} igua Repubblica. LE NUOVE TARIFFE DELL’ENERGIA ELETTRICA SETTE MILIONI AL MESE risparmieranno gli utenti Altri decreti approvati dall' Assemblea distrettuale di Capodistria Martedì ha avuto luogo la seduta (comune delle due camere del Comitato popolare distrettuale. Parecchie- questioni figuravano all’ordi-ire del giorno. Trascureremo quelle di non interesse immediato per Po-pione pubblica, per soffermarci sugli argomenti che avranno una più vasta eco. Fra 1 primi, citeremo l’approvazione del decreto che disciplina e regola il settore dell’industria alberghiera e dei locali pubblici e il decreto sul vigili idei fuoco dm pianta stabile. Nella stessa seduta è stato poi confermato lo statuto dellTstitu-to per le Assicurazioni sociali e nominato il direttore dell’Ufficio Mediazione di Capodistria, nella persona del compagno Podobniè Janko. Di considerevole importanza è la deliberazione del massimo consenso distrettuale ohe fissa il giorno del- le elezioni per la Camera dei produttori e procede allo scioglimento deli’,attuale Camera per scadenza del suo mandato ch’è durato un anno. La consultazione dei produttori si svolgerà in due date: il 12 dicembre eleggeranno i propri rappresentanti alla (camera d dipendenti occupati nelPinduisitria e il 13 dicembre tutti i dipendenti occupati negli altri rami. Tra i decreti approvati, di maggior interesse è quello riguardante le tariffe e le modalità dii vendita dell’energia elettrica nel distretto di Capo-d stria. Ci soffermeremo, per limiti; di spazio e per semplicità di esposizione, solo sulla parte che riguarda l’economia domestica. Le tariffe per il consumo dell’energia elettrica a scopi casalinghi < illuminazione, cucina, radio, eco.) sono due: una superiore di din. 20 CONTINUA L'OPERA DI EDIFICAZIONE A UM AGO AFFONDA IL PICCONE per dar vita a nuove opere Nel quadro dei lavori destinati a far sorgere la nuova Umago, sono state impostate di recente alcune opere edilizie di notevole importanza, .Si tratta di un lòtto forse fra d più importanti idi quelli eseguiti finora e, una .volita portato a termine, (potrà fornire egregiamente un’idea «Visiva» di quello che sarà il futuro centro di Umago. Ci siiamo recati all’azienda «Napredak», ohe ha in appalto la più notevole delle opere del lotto : il «.combinato» mulino, panificio e pastificio, collegato ài silos, presso il quale dovrà sorgere. Il dirigente della «Napredak» che ci ha gentilmente ricevuto, ci ha detto che si tratta >di due grandi edifici, il primo dei quali comprenderà il panificio e il pastificio; il secondo, invece, ifl mulino a cilindri. Quest’ultima opera era prevista nel piano di edificazione, il panificio e il pastificio no. Comunque, i lavori sono per ora limitati al primo edificio. La posa delle fondamenta è in corso : ultimati i preparativi del materiale, si procederà alla costruzione vera e propria, che si prevede venga finita per (la metà dei prossimo anno. I lavori per il secondo edificio, di più facile attuazione dal punto di vista edile, verranno 'iniziati ai primi di gennaio. Il «combinato» in parola non è isolo una soluzione, diciamo colsi, «urbanistica» della futura capitale del Distretto, ma anche e special-mente economica, Fra le altre considerazioni che si potrebbero fare, Leggete e diffondete LAÜOSTKÄ LOTTA va notato che appunto in vista del futuro ruolo della cittadina nel Distretto, molti lavoratori si sono già trasferiti ad Umago (ed altri se ne trasferiranno) rendendo così l’attrezzatura delll’esistente panificio assolutamente inadeguata ai bisogni. Del pastificio, sito questo a Verteneglio, piuttosto antiquato, si .può A STAGIONE TURISTICA CHIUSA FACCIAMO i CONTI MANCATE LE MANIFESTAZIONI ARTISTICHE E SPORTIVE Numero record di turisti esteri Mentre le raffiche di boira ci portano i primi rigori invernali, interrotti solo da qualche giornata trasparente di sole, è piacevole stando accanito al fuoco acceso, volgere un pò lo sguardo indietro alla passata stagione estiva ed osservare le miriadi di turisti accorsi sulle nostre spiagge e sùl nostro mare attraverso il prisma delle cifre. Sono queste che a ogni buon padrone danno il quadro della sua economia, sono queste lo specchio del suo funzionamento, e, in questo caso, tale funzionamento è opera di decine di lavoratori dell’industria alberghiera che, con la loro abnegazione e la loro operosità, hanno cercato di offrire ai turisti esteri, ai nostri lavoratori in riposo un soggiorno quanto più lieto. , Le condizioni atmosferiche della scarsa estate sono state tutt’altro che favorevoli allo svolgimento di una proficua stagione turistica, La metà di maggio, data in cui doveva aprirsi Ha stagione, ha aperto invece ile cateratte dei cielo che hanno continuato ad inondarci quasi sino a metà luglio. E benché quelli di maggio e giugno non .siano i mesi tradizionalmente «turistici», la pioggia ha fatto stornare l’arrivo di parecchi turisti svedesi e britannici per non calcolare i nazionali. Nonostante ciò, a stagione terminata, non possiamo guardare alla stessa con corruccio, ma trarne motivo d’intima soddisfazione poiché il nostro turismo ha fatto un notevole passo in avanti sia per quanto riguarda Paumento del numero dei turisti che per ài servizio alberghiero. A riguardo di quest’ùltimo non possiamo, quest’anno, fare le stesse amare conclusioni dell’an-no (scorso poiché molto si è fatto, anche se qua e là Ci siano stati dei vuoti prontamente eliminati, Non possiamo e non dobbiamo però illuderci idi aver fatto tutto e, tanto meno, di averlo fatto perfettamente. Abbiamo offerto iai turisti dei buoni alberghi, un servizio discreto (fatta eccezione per Umago dov’era pessimo) vitto ottimo,spiagge incantevoli, un servizio trasporti che, nei limiti delle nostre possibilità, ha funzionato bene; ciò no-nonostante non si abbia fatto tutto quello che un turismo organizzato può e deve offrire ai propri ospiti. Dalla bocca di un turista estero abbiamo appreso che preferiva Ca-podfistria a Portorose poiché nella prima cittadina vi è più vita e più svago. Aveva ragione fino a un cerio punto, poiché nè la prima nè la seconda hanno offerto ai turisti alcuna varietà di svago ohe non fosse la stereotipata e comune serata danzante. Forse egli ha fatto quella preferenza basandosi su movimento delle vie cittadine, piene di gente allegra, nelle serate estive a Capodistria, confrontandole con le serate da «pensionati» a Portorose. Anche questo ha la sua importanza e per animare di più Portorose bisognerebbe istituire d’estate un servizio d’autocorriere che facciano spola con le cittadine della costa, anche nell* ore serali e notturne. Questo per ranimazione. Per lo svago ci vuòte altro. Noi all’iniizio della stagione abbiamo dato 'anche in questo senso qualche consiglio. Nel corso della stagione il Comitato turìstico presso la Camera del Commercio programmava l’arrivo dell’Opera di Lubiana per alcuni spettacoli all’aperto, dell’orchestra ritmo-sinfonica «Adamič» di Lubiana, di un gruppo f olcloristico e una serie di manifestazioni artistiche e sportive che avrebbero servito d’attrattiva e dii svago per d .turisti. Non si è fatto nulla poiché tale programma non ha incontrato, in priitìo. luogo la dovuta comprensione degli organi economici del distretto, e poi per altri motivi. Quello ohe non si è fatto quest’anno bisognerà però farlo nell’anno futuro, prendendo a tal uopo le misure già agli approcci della primavera. L’organliizzazione delle gite non dovrebbe limitarsi solo a località del-l’interno con lìautobus dell’Ufficio Viaggi «Adria», ma assere sopratutto indirizzata al mare. Abbazia ci può essere d’esempio con la sua organizzazione settimanale di «un fresco al mare». Per il turismo uma-ghese e salvo-rino, dobbiamo aiggiun-gere che ili suo servizio sia nelle camere ohe nei ristoranti e bar, deve essere posto su basi del tutto diverse da quelle de'Il’ainno in corso, poiché il turista non è in dovere di andare a cercare le cause che generano il malservizio, e che, non sempre, si possono eliminare nel primo 'anno. Vediamo ora che cosa ci dicono le cifre, prendendo prima in esame quelle del turismo del buiese, inesistente nell’anno 1952. Sino alla fine di settembre gii alberghi di Umago e Salvore hanno ospitato 6.690 turisti, dei quali 1.674 erano Stranieri, con un numero complessivo di 64.873 pernottamenti. Dunque anche ila media di pernottamento, ammontante a 9, 6 giornate per turista, è abbastanza alta. I turisti stranieri erano in gran parte austriaci e precisamente 1.202, con una media di 12 giorni di permanenza Ciascuno. L’introito lordo che ha procurato il turismo al distretto di Buie ammonta a 86.033 dinari. Solo questa cifra rappresenta un .incentivo a curare maggiormente e ad allargare la nastra economia turistica. Nel distretto di Capodistria ned primi nove mesi dell’anno corrente hanno, (soggiornato 27.350 turisti, dei quali 5.401 esteri. E’ quest’ul't'ima la cifra record raggiunta nel numero dei turisti esteri, ospitati dal distretto di Capodistria. L’introito tordo, derivante dal turismo, è stato di din 363.832.000 Agli organi del Potere Popolare della nostra zona ed all’Amministrazione Militare dell’Armata Popolare Jugoslava continuano a pervenire lettere di ex combattenti italiani e sloveni residenti nella Zona A e in Italia. Fra le tante, pubblichiamo la lettera di un ex combattente italiano, pervenuta àl-l’AMAPJ : «Oserò parlare dii voci che provengono dalla Repubblica italiana, voci che lo stesso ho ascoltato. Quando le truppe italiane entreranno in Zona A le vostre istituzioni non esisteranno più. Le vostre scuole saranno bruciate, i vostri cittadini malmenati ed oppressi. In Italia non si. parla d’altro : a Gorizia, a Udine, a Monfalcone gli ufficiali italiani parlano di questo. Sono dei fascisti della peggiore specie.» «Oso far presente che gli ufficiali italiani parlano della Zona B, partono della Dalmazia, di Fiume, Pola e Zara, questa è la loro mentalità. Io ho combattuto con le vostre truppe nel 1945 per la liberazione di Trieste. Quando nel 1942, mi trovavo quale soldato italiano nel vostro territorio, ho condannato la guerra fascista e il modo di combatterla contro le vostre popolazioni — ho visto gii incendi e le deportazioni dei vostri cittadini;». «Se oiggi, al posto di Mussolini, c’è De Gasperi o Pella è sempre la stessa casa. Perchè la mentalità di diire altrettanto. In definitiva, il «combinata» comincia di già a formare oggetto di orgoglio della locale popolazione, che con esso si vede abbellire la cittadina e nello stesso tempo fornire di mezzi, moderni e razionali, che meglio rispondono alle sue quotidiane esigenze. Qualche cifra: il panificio fornirà 260 kg di pane l’ora, il pastificio 10 ql di pasta al giorno. Questi dati ci sono stati forniti dal direttore del «combinato». Egli ha, fra Tialt.ro, fatto uninteressante considerazione circa i prezzi che verranno praticati, più favorevoli che non quelli attuali. Ma dii questo parleremo in un’altra occasione. La «Napredak» costruisce pure un edificio a un piano, destinato ad accogliere la filiale umaghese della Banca [Nazionale delto RFPJ. Particolare notevole : 'l’edificio sarà completamente rivestito di marmo. Lìimpresa «Primorje» dii Fiume ha invece l’appalto della scuola otten-nale. La costruzione idi questo obbiettivo, che risponde ai più moderni principi degli edifici pubblici, si è iniziata ai primi di novembre e i lavori sono attualmente limitati alle fondamenta. Si costruirà per prima Itola a.d un piano della scuola, quindi, .nell’anno prossimo, quella a due piani. La prima comprenderà 6 aule e un locale per la ginnastica; ila seconda, 8 aule, una sala di chimica e fisica e l’abitazione del custode, oltre, s’intende, ai vari accessori. Quest’edipcio scolastico sarà uno dei più grandi e modemPdeila nostra zona. Fra l’altro, vi verranno applicati alcuni dei più recenti principi della moderna architettura, quale, ad esempio, quello della difesa dal soie realizzato con «ripari» e-sterni in cemento. Vogliamo concludere segnalando che parte del collettivo della «Primorje» si è trasferito ad Umago con armi e bagagli, ossia con arnesi e ... cucina. .Sono circa 300 persone, un piccolo esercito di costruttori che fanno vita comune anche fuori, del lavoro, formando nella, cittadina, a tempo perso, un .nucleo di simpatici ed allegri buontemponi. per KW e l’altra inferiore di din 3 per KW. Inoltre viene (introdotto un contributo fisso di din. 50 per utente da corrispondersi! mensilmente in anticipo. La tariffa superiore viene applicata sino a 4 KW per unità tariffaria, dopo tale consumo viene conteggiato il prezzo di 3 dinari per KW. Spiegheremo in primo luogo che cosa è l’unità tariffaria, per poi citare un esempio pratico. .Sii considera unità tariffaria ogni vano d’abitazione, indipendentemente dagli Impianti e-lettrici in esso installati. Non si considerano unità tariffarie i vani inferiori' ai 6 metri quadrati di superficie, gii atri! non arredati e verande aperte, sealinte, e stanze da bagno, gabinetti, cantine e vanii di cantine, lisciale, legnaie, soffitte, granai, fienili, depositi e sim ili. Prendiamo ora l’esempio di una famiglia con cucina, due stanze, gabinetto, ripostiglio e che possieda ltopparecchio radio, il fornello elettrico, il ferro da stiro, eoe. In primo luogo bisógna fissare le unità tariffarle che in questo caso sono tre e precisamente le due stanze e la cucina. Se consideriamo che questa famiglila cucina isul fornello, il suo consumo di energia elettrica s’aggirerà sui 200 KW mensili. Per 200 KW essa dovrà pagare 50 din, mensili di contributo fisso, 12 KW (4 KW per ogni unità tariffaria) saranno conteggiati a 20 din. il KW e gli altri 188 KW a 3 din. In sostanza questa famiglia pagherà in un mese 854 din. per l’energia elettrica. Se poi questa famiglia consuma solo 10 KW di energia pagherà 250 din. mensili. Insomma con i prezzi della legna che corrono, conviene, con le nuove tariffe, cucinare ad elettricità, almeno nelle giornate più calde. «Industrializzate ed elettrificate le proprie case» è il motto che si addice alle nuove tariffe. Difatti nessuno o almeno pochi avrebbero potuto farlo con l’attuale tariffa unica di 15 din per KW. Però, per realizzare completamente tale motto, esso dovrebbe essere sbandierato anche dalla radio industria e dalì’industria dei prodotti elettrici con una notevole riduzione dei prezzi dei loro prodotti. M'a... verrà, col tempo anche questo. «Per ora — ha sottolineato il cons. Beltram — in base all’attuale consumo (che sarà in futuro certamente superiore) gli utenti del nostro distretto risparmieranno circa sette milioni di dinari al mese». «Ciò grazie alUnfaticabile opera dei popoli della Jugoslavia che, dal nulla, hanno creato colossali idrocentrali» come ha concluso il suo intervenuto il cons. Klun. RIDOTTI I PREZZI DEL PANE E DEL VINO Goni il giiowiio 4 novembre nell distretto di Capodisitria i prezzi al-l’im'grosso della {ariina integrale sono staiti fissati in 34 din. per eliilo-«rainumo e della farina 00 a din. 55 dl kg. I .prezzi al dettaglio della farina integrale e del pane confezionato con ila stessa, sono di din. 37 al kig e della farina 00 e del rispettivo ipaine a diin. 58 dl kg. E1 questa la terza riduzione dei prezzi del pane dal luglio del corrente anno. Inoltre sono staiti ridotti i prezzi del vino. Il], vino nuovo verrà messo in vendita nei locali pubblici idi cate-igoria D e e da 80 a 100 diin. il litro e nei locali idi categoria h a 100 a 120 din. il litro. A ISOLA Elaborato il piano per il prossimo anno DA TRIESTE E DALL’ITALIA LETTERE DI EX - COMBATTENTI questi signori è sempre la stessa. Vegliate su dii noi, non abbandona-teci. Io parlo anche a nóme di appartenenti alle vostre disciolte formazioni partigiane che su queste terre hanno combattuto e vinto, assieme a voi, 'il comune nemico. Sotto l’Italia, ho sofferto Ila galera e la fame e sono certo che il ritorno dell’Italia su queste terre porterà altra fame ed altra galera. Sono degli illusi coloro che pensano ad una Italia democratica, sono incoscienti ise pensano' di essere perdonati dalla cosiddetta madrepatria. Parlo dei partigiani che con le vostre truppe hanno combattuto, parlo degli attivisti 'di quelli che con voi hanno combattuto per .liberare Trieste. Per queste persone, lo so sin d’ora, ci sarà carcere, perchè sono dei combattenti per la libertà. Essi non oi 'perdoneranno, riferitelo al compagno Tito, e pregatelo di non abbandonarci a noi stessi, ditegli che siamo gli stessi d’un tempo e che siamo sempre orgogliosi di aver combattuto con Lui per la 'libertà e per la pace in questa regione. «Non dimenticheremo mai come si sono comportati nel 1945 quando le unità jugoslave hanno lasciato Trieste dopo averla liberata. Questi sano dei fascisti camuffati da nazionalisti». «Siamo in molti qui a Trieste e .dite al .compagno Tito che siamo rimasti fedeli- ai giórni della lotta di liberazione della nostra città». 11 10 settembre u. s. il Comitato Popolare del Comune della città di Isola ha descusso ed approvato la proposta del piano di uscite per l’anno 1954. La proposta, in questione era stata redatta tenendo conto principalmente di tre elementi: il piano triennale di sviluppo della città, le esperienze della gestione fi-nanziarià dell’anno in corso e le proposte ed i desideri avanzati dagli elettori. Le esperienze dell’esercizio finanziario in corso dimostrano ohe l’am-mijinlistrazione del Comitato Popolare dèi Comune ha saputo far fronte ai suoli impegni davanti agli elettori. Non solo, ma una notevole eccedenza delle entrate permetterà l’inizio dx nuovi lavori. Per questa ragione, la .proposta dei piano di uscite per il prossimo anno prevede delle maggiori responsabilità per l’amministrazione comunale, tenuto conto in primo luogo delle possibilità di copertura delle uscite con i propri A BUIE Mostra distrettuale dei bovini Martedì, 24 corrente, al mercato bovino di Buie, avrà luogo la prima mostra distrettuale dei bovini, organizzata dalla Stazione agricola distrettuale. Il Comitato Popolare del distretto ha stanziato un (importo di duecento mila dinari ohe verranno distribuiti a 34 allevatori in premi da • 3 a 15 mila dinari per i migliori capi di bestiame presentati -alla mostra stessa. Affinchè i lavori di preparazione possano effettuarsi tempestivamente, è indispensabile che gli allevatori ì quali intendono partecipare alla mostra, preavvisino imme. diatamente i propri comitati popolari comunali. Alla mostra bovina potranno, partecipare : mucche da allevamento, vitelle -più vecchie di un anno, tori e torelli più vecchi di un anno. I bovini possono essere di razza nostrana istriana, oppure da latte di razza alpina e grigio-chiara. mezzi finanziari. La proposta prevede un volume di uscite pari a 109.562.000 din. mentre l’attuale esercizio, finanziario' ne prevede 36.440.000. A questo punto é necessario osservare che all’dnizio dell’attuale gestione le somme destinate ai lavori di costruzione di case d’aibitazione furono stornate a favore dell’incremento delTeconomia (potenziamento della flotta peschereccia, riparazione della banchina portuale ed ammodernamento del macchinario alFAmpelea). in questo tempo la orisi delle abitazioni si è aggravata; perciò il Comitato popolare ritiene necessaria ed urgente la costruzione di 5 case dtobita-zione per 20 alloggi complessivi. AH’inizio di settembre, .l’ufficio alloggi aveva in esame 105 domande per la concessione di abitazioni. Il numero è di per se stesso elevato, ma l’esperienza dimostra che ad o-gnli parziale soluzione del problema delle abitazioni, il numero delle domande invece dii 'diminuire aumenta considerevolmente. Ciò vuol dire che vi sarà ancora molto da fare in questo campo ad Isola, dove la grande maggioranza -degli stabili è priva di gabinetti e d’acqua, vale a dire assolutamente inadatta dal punto di vista igienico e moderno. La spesa c^ailtri 10 milioni di din. è stata proposta per l’inizio deila costruzione di una zona turistico-sportiva, da portare a termine In 10 anni. A guardare in faccia la verità, Isola non possiede oggi nè un bagno, nè un albergo, nè dei campi spartivi. Il turismo, che nelle altre cittadine costituisce una considerevole fonte di reddito, non esiste addirittura ad Isola. Ciò è un danno evidente per l’economia della zona, per cui una tale proposta deve trovare quanto prima attuazione. Questi i lavori di investimento Che chiameremo «straordinari». Per il resto, le uscite previste superano di poco quelle 'dell’anno in corso. Sempre a , titolo di investimenti è stata proposta la continuazione dei lavori di costruzione -dei pozzi neri con gabinetti di decenza, per altri 3 milioni di din.; l’asfaltatura delle vie dell’Industriia, Rossini, Gorki, M. (Continua in IV pagina) C#F0NAü£TT1 PIKANO Casa Bontempo è stata allietata da un nastro ‘iosa. Papà Remigio e mamma Antonini Giovanna sorridono -felici per la nascita della pìccola Cinzia. L’elettricista Veliate Giulio, dii 22 anni, ha impalmato l’impiegaita Zu-dié Lucia, di anni 20. Si sono sposati il marittimo Fragtocomo Lucio, di 26 annii, e Bigatto Irma, casalinga, di 23 ann*. E’ deceduta Zoch Zofija, di 3 anni. BUIE ) Sono nati: Atanassowski Zlata di Stoijman e Pazdrian Kariča; Burolo Elda di Pietro e Bralko Zora; Biu-žević Fiorello di Giuseppe e Penko Adell'ia; Bekar Marjan di Armando e Saksida Fany; Lanza Fiorello di Mario e Kozlovič Irma; Zakinja Silvano di Emli'lio e Kotìga Viktoria ; Matelič -Nevio di Jure e Benvegnù Giuseppina; Blaskić Svetlana di Bruno e RuSnijak Laura. Decessi: registrati ; Tulj ak Ivan, di 65 anni. Hanno coronato i'l loro sogno : Sà-ković Aldo, contadino, 'di 26 anni e Zlatić Antonia, casalinga, di 24 anni, che si sono uniti in matrimonio. VERTENEGLIO Una sala .nascita a Verteneglio, quella del piccolo Baissanese Franco, di Stefano e dl Sinkovič Marija. UMAGO ! Nati: Počkaj Marianna di Franjo e Cunj ac Murija. Nessun decesso e tre matrimoni: Federici Ferdinando, agricoltore di 33 -anni, con Alessio Nerina, casalinga, di 26 anni; Kozlovič Remigio, -agricoltore, di 24 anni, con Marinčič Marija, casalinga, di 19 anni; Ur-bus Anton, -contadino, di 3U anni, con Nezić Marija, operaia, di 23 anni. Hanno ricorso alle cure ambulato-rie l’operaia del conservificio Dragonja, 'Zakinja Marija ohe, trasportando una cassetta di legno, è caduta riportando alcune fratture intercostali ; Markovič Angelo, operaio déll’imprasa edile «Napredak», che durante il lavoro, si vedeva rovinare sul piede un masso di circa 30 chilogrammi. La diagnosi è fratture -composte -ai metatarso del piede sinistro. E’ stato- curato -anche l’ope-raio Tirella Bruno, colpito da un mattone mentre stava demolendo un edificio. Ha riportato una lesione alla regione -scapolare sinistra ed u-na ferita lacero contusa alla regione occipitale. ISOLA V Quattro matrimoni ad Isola, la scorsa settimana e precisamente quelli: deiragrtcoltore Bressan Nicolò, di 21 anni, con la casalinga .Degrassi Maria, di 21 anni ; del .panettiere Chicco Edino, di 24 anni, con la casalinga Costanzo Antonia, di vent’anni ; del meccanico Dei Gois Giuseppe, di 29 anni, con l’operaia V-ascatto Gisella, di 22 .anni ed infine del mugnaio Feliuga Giovanni di 23 armi con la casalinga Goina Maria, di 22 anni. Un -solo -decesso1, quello della cin-quantacinquenne Musizza, vedova Carboneàc Maria. Sono stati ricoverati nel locale o-spedaile: Lubiana Neva, di 6 anni, da Umago, che, caduta dalle scale, si è fratturata l’omero destro; il muratore Riocoibon Mario, di 23 anni, da Capodistria, che, caduto da un’impaleaibura, ha riportato una frattura ossea del calcagno sinistro ; Grbac Ottavia, da Capodistria, che, in una disgraziata caduta, si e fratturata il piede -sinistro; Kočj-ančić Anna, da Hrastovlje, che in seguito ad una caduta dalla bicicletta, si ° rotta liti radio del piede sinistro. La serie delle fratture tonfinola con Pa-vat Benito, da Cittanava che si è fratturato il femore destro in seguito ad un capitombolo; Mian Rita, di 29 anni, da Buie, -che si è rotta il radio della gamba destra e Pucer Dušan, di 3 anni e mezzo, da Puče, che ha riportato la frattura del femore destro in seguito ad una caduta. La oapoidistTiana Ramarti Giovanna, (in seguito ad uno scivolone per le scale, ha battuto il capo contro un gradino ed ha riportato una ferita lacero contusa -alla regione occipitale e la commozione cerebrale. CAPODISTRIA j Malte registrazioni .all’-ufficio locale di stato civile. Sono nati; Gagliardi Luciano di Mario e Parma Anna; Strauss Rudi di Vido e Fan-na Lazar; Jakomin Marino idi Wilma; Kocjančič Arriso di Marcella; Furlan Vesna di Branislav e Micrel-čič Maria; Franza Vernizio di Carmino e Filistun Bruna ; Hrvatin Marino di Andrea e Kaligarič Stefania. Hanno contratto matrimonio : Se-* ver Josip, di 35 anni, impiegato con Rožič Justina, di 32 anni casalinga; Juri Guerrino, di 24 anni cameriere con Tomas Janja, barista, di 27 -anni, Scher Adriano di 27 anni, agricoltore, con Zucca Eleonora di 25 anni, casalinga; Santin Giuseppe agricoltore, di 24 anni, con Visin-tin Floriana di 23 anni, casalinga; Michette Sergio di 26 anni, impiegato con Riccoibon Anna, di 23 anni, casalinga; Del Conte Giuseppe, di 25 anni, pescatore con Zago Bianca, di 23 anni, casalinga; Comuzzo Natale, di 26 anni, fabbro meccanico con Vattovaz 'Dina Norma, di 23 anni, casalinga; Krmac Branko, di 30 anni, impiegato con Kocjančič Jožefa di 26 anni, casalinga. E’ deceduto il venditore ambulante Luoisano Pietro di- 59 anni. RADIO Oggi, martedì, alle ore 11 per ì più giovani ascoltatori sarà al microfono «Babbo l’au'tunno» nella trasmissione ad essi dedicata con l’angolo dei ragazzi. Seguirà, alle ore 11.30, il concerto n. 1 in Si bemolle minore op. 23 di Cajkowski ed alle ore 12 sarà in onda «Musica per voi» con le canzoni e brani musicali preferiti dai radioascoltatori che, nel contempo, si scambiano i loro radiomessaggi augurali. Nella serata, alle ore 20, gli amatori della musica operistica -potranno gustare «La Bohème» di G. Puccini. Domani, Mercoledì, alle ore 12, ci sarà una parata d’orchestre davanti ai microfoni -della nostra ‘Radio. Alle ore 20 suonerà l’prchestra Armando Fragna, culi farà seguito, alle 20.30, «Orizzonti» ossia il radio-giornale. Anche giovedì alle ore 11.40, i ragazzi potranno gustare la trasmissione ad essi dedicata ed il cui argomento sarà: «Continenti alla deriva». Faranno seguito, alle 12.10, ritmi e canzoni. La sera, alle ore 20, saranno trasmesse le canzoni richieste dai radioascoltatori coi loro radiomessaggi augurali. Seguiranno, alle ore 21, alcune pagine scelte del romanzo «La rivolta dei pescatori di S. Barbara». Alle ore 21.30 sarà trasmesso un concerto operistico. Venerdì, alle ore 20, -suonerà l’orchestra Enzo Cexagioii, cui seguirà, alle ore 20.30, la rassegna settimanale degli avvenimenti e delle lotte nel mondo del lavoro, con riferimento ai problemi sindacali. Sabato, alle ore 11, saranno trasmessi brani di opere varie. La sera, alle ore 20, suonerà l’orchestra Angelini, seguita, alle 20.30, da «II. lampo» radio-giornale umoristico che incontra molto successo presso gli ascoltatori della nostra Radio. Domenica, allo ore 10, sarà tra- SUICIDA PER AMORE Giorni addietro è stato rinvenuto a Pira.no, in mare, nei pressi del saponificio Salvetti, il cadavere della ventenne Bubnič Evelina, da Sic-ciole. In un primo tempo era stato ritenuto trattarsi di un delitto per motivi passionali, in quanto -il corpo della (defunta, recava segni di e-Lscoriazioni, e perdio si procedeva al fermo preventivo delfìnnamonatè. Ma in seguito ,a perizia medico legale, espletata dai sanitari dell’istituto di medicina tegale di Lubiana, è stato accertato che la morte è dovuta ad annegamento, e che le e-scoriaatoni provenivano molto probabilmente dall’essersi la Bubnič gettata in acqua bassa. Secondo il parere dei funzionari della sezione criminale, si- tratta quindi di suicidio dovuto a motivi passionali. smessa la mattinata musicale ed alle ere 10.30 il suo microfono andrà a zonzo in cerca di cose utili ed interessanti per 1 radioascoltatori. Seguirà, alle ore 11, il concerto domenicale. Alle 11.30 la trasmissione è dedicata alla donna ed alla casa, con molte notizie e consigli utili per le ascolta tirici casalinghe. Alle ore 12 sarà ih onda «Musica per voi» con le canzoni e brani musicali preferiti dai radioascoltatori che, nei contempo, si scambiano radiomessaggi augurali. Lunedì, alle ore 20.30, sarà trasmessa la commedia in 3 atti «Tre maschi ed una femmina» di Roger Ferdinand. MOTOSCOOTERISTA INVESTITORE E’ comparso giorni addietro dinnanzi -ai giudici del tribunale distrettuale di Pirano tale Oleniik Renato da Saredo (Isola), che nel settembre scorso” sulla strada Isola-Sareido, causa la sua disattenzione, ha con la propria Lambretta investito il motociclista Hrvatin Ottavio, li quale neillincitìente riportava gravi lesioni. L’imputató è stato ritenuto pienamente responsabile dell’accaduto e perciò condannato ad 1 anno di carcere. OCCULTAMENTO ED ACCAPARRAMENTO DI VIVERI Nežic Abel, gerente di un negozio commestibili a Pdina.no, è •'stato condannato a 3 mesi di carcere per occultamento di rilevanti quantitativi di viveri. Altre due persone e precisamente Metìlica Pietro e Valenta Mario sono state del pari condannate dai giudici della sezione di pirano rispettivamente a 3 mesi di carcere .e ad un mese della stessa pena per incetta ed accaparramento di rilevanti quantitativi di viveri. COMMETTEVANO ATTI CONTRO LA MORALE ■ E’ stato processato recentemente a Buie tale V. S. addetto all’impresa agricola «Mima» di valle del Quieto, reo di atti contro la morale. Il V. S. aveva -tentato di sfogala i sui istintiii bestiali su un bimbo cinquenne, ma era stato colto mentre stava per perpetrare il turpe atto. E’ stato condannato -a 5 mesi di carcere. Pure 1-a ventenne K. M. di Loza,ri è comparsa tìinnazi ai giudici di Buie, perchè imputata dii un reato del medesimo genere. Essa infatti commetteva gesti osceni e voleva indurre -con la forza a compiere gli stessi gesti tre bambine. E' stata punita con venti giorni di prigione, 'i il MAGO mijilVkH POSTOTI SU>>I4N0, £ VA cu c-J fi t% & Tii.TYifc. t^r t i f \fV r r m v ìf .. IMBECIlUjÀSPETTA SOLO ^4ME ABBIA IH MARO LA £n. m VLCCM1C 5C0SI.ALADI- Pl'f>;:SAfcUWp Baila sua . L’ARA FATIMA, •s'av^ja aua acdÀ» SAWDO'iXVJf DELIA CITTA*. »I&CLÄ1 mo mi» ■pfeA* ÄS NEI SUO PALAZZO FATIHA [attende ansiosa aladiho. *WI0 DA UHATyRBA DJ RAGAZZI ttUÉS'XWIft à PALAZZO, ßnEmmmhimmh muova m~mmr} A ^ L’IRREDENTISMO e i grandi nomi della storia italiana In queste stesse colonne ricordammo tempo fa come nel periodo fra il 1900 e il 1918 l’irredenitismo italiano drammatizzasse la continua, costante ascesa degli slavi in campo economico, demografico e persino culturale a Trieste. Oggi vogliamo invece rifarci a documenti della storia d’Italia, al pens erò di uomini che 'aUTtaiia diedero molto più lustro e fama dei De Gaspeni, dei Pella o dei Bartoli di oggi, che con il loro irredentismo, con la loro fobia aniti-slava, con le loro pretese imperialiste oltraggiano iopera e la memoria degli uomini che fecero Pitali». Il manifesto dsll’unions federativa italiana dell 1848 a firma dei più grandi patrioti del tempo recava fra l'altro: «L’Italia non sarà lieta e riposata finché M suo confine non sia ai margini dell’Isonzo.» Giuseppe Mazzini, il grande apostolo della nazione, scriveva : «A voi uomini nati in Italia, Iddio ha desi nato la patria piiù ben delimitata d'Europa. Aprite un compasso, collocate una punita a nord dell’Italia su Parma, appuntate l’altra agli sbocchi del Varo e segnate con essa, nella direzione delle Alpi, un semicerchio. Quella punta che andrà, compiuto il semicerchio, a cadere sugli sbocchi dellTsonzo, avrà segnata la frontiera che Dio vi dava. Sino ad essa si parla e si comprende la vostra lingua, oltre di queste non avete diritti». Ed ecco che cosa affermava La Marmora, presidente del consiglio deli ministri: «La geografia indica essere l’Isonzo il vero confine dTtalia dalla parte del Fr.uU». E ancora nel 1865: «Se -per lingua e costumi Trieste è più italiana che tedesca, gli interessi di quella città eminentemente commerciale, sono tutti legati alia Germania. Se per caso Trieste appartenesse 'all’Italia, quel possesso sarebbe per il nostro regno pieno di difficoltà e di grandissimi pericoli». Camillo Benso conte dii Cavour, ministro degli esteri del regno d’Italia, uno dei più grandi uomini politici dei suo tempo, in una lettera al deputato del parlamento subalpino, Valerio, commissario reale per Ha Marche, così affermava nel 1860 : «Io non iigno.ro che nelle città lungo la costa vi sono centri di popolazione italiana per razza e per aspirazione. Ma nelle campagne glii abitanti son tutti di razza slava e sarebbe inimicarsi gratuitamente i proati, i serbi, i magiari, e tutte le popolazioni germaniche oil dimostrare di voler togliere a così vasta parte dell’Europa centrale ogni sbocco sul Mediterraneo». Ed ecco il ministro Visconti Venosta nel 1874 andar ancor più lontano ed affermare testualmente che «le agitazioni che partono da Trieste non meritano alcuna seria attenzione e che Trieste non apparterrà mai all’Italia». Nel 1883 un altro ministro degli esteri, il Mancini, affermava quasi profetizzando: «L’irredentismo per essere logico porta alla guerra con mezzo mondo, lede quindi il rispetto ed è contrario al diritto internazionale». Più tardi ancora il capo della maggioranza di sinistra al parlamento italiano, De Petris, definiva voci da oan-can e pura fantasia le sedicenti aspirazioni su Trento e Trieste. Crisp! Stesso, reazionario imperialiste, allontanerà poi brutalmente dall suo governo il ministro delle finanze Geismith-Doda, per aver ass stiiito senza protestare a una manifestazione irredentista. Nel 1890 Crispi scioglie tutti i Circoli irredentisti «Oberdan» e «Barsanti». E veniamo ora a uomini più vicini al nostro tempo, a Sennino. Il 29 maggio 1881 scriveva nella sua rassegna settimanale: «Rivendicare Trieste come diritto sarebbe un’esagerazione del principio di na-z ona'liità». E ancora Sonnino, questa volta non più pubblicista soltanto, pia .ministro degli esteri, 1*8 aprile 1915, 18 giorni dunque prima della firma del patto di Londra con le -potenze deirintesa, in memoriale speciale- inviato al governo austro-un-gar co, ed esattamente nel terzo capoverso di questo memoriale esclude Trieste dalle rivendicazioni nazionali italiane e- chiede che della città e dei suoi dintorni immediati venga costituito uno stato autonomo indipendente con porto franco. Se in Italia si potesse fare il processo ai morti, Pella e De Gasperi avrebbero già fatto condannare a morte per alto tradimento Mazzini e Cavour, La Marmora e Sonnino. Lo lotto portigiono nel capodistriono dol 1943 al 1945 Tuona il cannone partigiano Iiniiziiaimo da questo numero la paibbl reazione idi ima serie dii arti-oolii diovaiibi alla penna "dii un nostro stimato «coli ab oratore, ehe 'fu spot* tal tore oculare di quanto narra. Questa sitoria della Lotta parmigiana nel eapodiifStrianifi è quii descritta da ehi non vi partecipò, ma la visse dal-ll’intomo della città, ;per questo, fo rse essa è ancora più interessante. paese e parlanti un italiano assai Una delle migliori foto esposte alla *Mosjtra fotografica interri amoral e di Zagabria: «Doppia disavventura di Card Manfield, USA. Alcalini partigiani erano entrati in Caipodisltria qualche tempo dopo l’Armiistlzio badogliano, seguito, eoim’è risaputo, l’otto settembre 1943. tu quei primi giorni, non vi furono azioni degne idi molta, all’iinfuo-ri del. fermo dii alcuni caporioni fascisti, uno dei quali trovato nascosto in un armadio delle carceri, che tradotti, poh a Pimguente per esservi giudicati in base alle leggi di guerra, ebbero, per quella volta, salva la pelle grazie all awtervento tempestivo dei loro amici ed alleati nazisti. Ma ancora prima dell’armistizio, i partigiani avevano dato segni di vita anche melile immediate vicinanze ideila città, es a piccoli gruppi e, apparentemente privi di armi, nel centro abitato stesso, al lume incerto delle stelle. iSipesiso gli agricoltori, recandosi ai lavori campestri nella contrada esterna Id fa' Frangameli, ehe non è, dunque, in capo al mondo, s’imbait-tevano in certi pezzi di omaccioni, i quali, squadratili attentamente, rivolgevamo loro delle domande non precisamente di argomento agricolo. In città, poi, era successo ripetutamente che forestieri, mai visti in INCONTRO ALLA FRONTIERA INQ01ETA Ài nostri confini occidentali le provocazioni e gli incidenti non mancano, ma i confinari non perdono la calma. Allora i provocatori si ritirano vinti dal silenzio e dal disprezzo di chi non risponde alle pagliacciate (Nostro servizio speciale dal confine italo-jugoslavo) POSIZIONE, novembre — Già. a che servo mettere il nome di una località qualsiasi quando le nostre posizioni si spostano lungo tutta la frontiera? Da Sežana a Tolmino, da San Pietro a Solcano la nostra frontiera è un fronte ove lottano la forza di resistenza fisica e morale, i nervi ed il cuore, il cuore sopratutto dei nostri giovani confinari. E la linea confinaria, intenta a leggere una grossa carta geografica. — Un bandito! -— si sospetta. Due sergenti, Baie e Arandjelovié, seguono il ragazzo. Giunti sul posto, una dei sottufficiali muove verso destra, l’altro a sinistra. La spia viene scoperta. E’ armato di pistola. A passi felpati i due sergenti gli si avvicinano inosservati. Giuntigli alle spalle intimano la resa. L’uomo, spaurito e sorpreso, leva le mani in alto abbandonando la pistola. Nes- TELESCRIVENTE UN RAPPORTO sulla vita sessuale dei gamberetti è stato 'letto alla Sezione Zoologica della Associazione da M. M. MK&takidis, del Fisheries Laboratory di Burhaim on Crouch. Fino a qualche tempo fa ai sapeva ben poco sulla viltà amorosa dei gamberetti, quando un gior.to si scoprì che Romeo nasce con una irrefrenabile tendenza a trasformarsi in Giulietta. Esperimenti hanno infatti dimostrato che entro un anno dal «matrimonio», il gamberetto maschio comincia a cambiare sesso e che dopo 18 mesi esso dà addirittura inliBio alla deposizione delle uova. TORIO — Un marinaio americano, che aveva gettato tre sacchetti pieni d’urlna contro rat gruppo di •Una rara fotografia dii Trieste otto cemtesea dimostranti giapponesi, è stato fer- mato dalla polizia americana. PERTH — Otto scienziati atomici inglesi ed australiani si recheranno nelle Isole Montebello per esaminare i residui dii radioattività lasciati dall’esplosione atonomioa deU’anno acorsa. quello del popolo. Perchè • Contadini vivono anch’essi la vita dura di posizione alla custodia della Patria. A centinaia, a migliaia vengono a iscriversi nelle liste dei volontari le donne e gli anziani, mentre parecchi giovani, accompagnati da canti e da fanfare, sono già partiti per indossare la divisa. Duro è il dovere dei confinari. Ma il popolo collabora attivamente. Si sa che oltre la frontiera, dall’Italia spesso fuggono lavoratori in cei-ca di pane e di lavoro, perseguitati ,politici ed ex partigiani. Essi vengono accolti fraternamente ed ospitati. Ma si sa che talvolta, anzi spesso, passano il confine spie • banditi. E bisogna stare all’erta. Terso le tre del pomeriggio, in questi giorni autunnali, corre presso le nostre «haraule» un ragazzetto, Jože ,del vicino villaggio di confine. Avvisa fi «komandir» di aver visto, trastullarsi fra l’erba, una persona sconosciuta distesa a terra, sul- “LA FINTA AMMALATA,, trionfa al teatro di Fiume (dal nostro corrispondente) FIUME, -Novembre — Col ritardo di qualche settimana sul piano previsto, e ciò per la forzata assenza di due attori, Brumini e Steli, il dramma italiano ha presentato il 27 u. s. ila «prima» della commedia in tre atti «La finta ammalata» di Cario Goldoni. Va da se che un lavoro goldonila-non poteva non ottenere un vivo successo, e ciò l’ha dimostrato il numeroso pubblico che gremiva ogni ordine di posti e che non ha lesinato i suoi applausi alla fine d’ogmi atto chiamando più volte gli interpreti alla ribalta. Questa commedia del Goldoni va annoverata fra i suoi capolavori, come «La bottega del caffè», «Il bugiardo», «Le baruffe chiozzotte», «Sior Todero brontolon». Goldoni quando si accinse a scrivere per il teatro imperava ancora la commedia dell’arte, che non era opera di letterati, ma di artisti e comici di professione. Ad essa egli volle sostituire la commedia di carattere, ri-produzione fedele dell’umanità, con le suo gioie e i suoi dolori, coi suoi contrasti e, talora, con le sue passioni ridicole. Nei teatro del Goldoni vediamo quindi come una galleria di figure, trasportate dalla vita sulle scena, poiché harfista, creando, ricavava la sua ispirazione dal .vero, dalle cose che lo circondava^ no, dalla società in cui viveva; soprattutto egli seppe rèndere con ar-te perfetta la vita del medio ceto, che era il mondo a lui più noto, ed anche più caro per le sue mani-fest azioni immediate. Ecco perchè ancor oggi ü teatro goldoniano richiama folle di spettatori, come un’opera lirica, le commedie sue, anche se viste nelle edi- zioni precedenti con altre compagnie, non si può fare a meno di riascoltare. Il regista Osvaldo Ramous ha saputo pure questa volta, come sempre, portare sulla scena questa commedia, imprimendo in tutti e tre gli atti vivacità e naturalezza, fa-cendo agire i personaggi in un ambiente prèttamente goldoniano anche se la scenografia, dovuta a Ermanno Steli, lasciava alquanto a desiderare. Lo Steli, non conoscendo profondamente li teatro goldoniano, non poteva creare l’ambiente adatto e si è limitato a presentare con la sua scenografia qualcosa che appena «sapeva» dell’epoca. Di tutti gli interpreti, e ciò anche a giudizio unanime del pubbli, co, hanno riscosso maggior successo Angelo BenetelTi nelle vesti di Pantalone e Dujiam Bilds in quelle di Agapito, meritandosi entrambi applausi a scena aperta. Sacrificato alquanto Francesco Vittori nella breve apparizione del primo atto nel ruolo di Fabrizio, ruolo invece che poteva benissimo essere sostenuto dal Leoinardich che, nella parte di Le'l’io, si è dimostrato1 piuttosto impacciato. I ruoli, a nostro giudizio, dovevano essere così divisi: Lello: Alessandro Damiani; il doti. Mal-latti : Francesco Vittori e Fabrizio Alfredo: Leonardioh, che col teatro ha poca dimestichezza. Bene tutti gli altri, tra' cui Gianna Depoli nelle vesti di Rosaura, Ada Mascheroni in quelle di Beatrice e così pure Montini, Scaglia, Sfiligoi ecc. ecc. Il lavoro verrà replicato. In preparazione «Sansone» di H. Bernstein. BRUNO PICCO suno calpesta inosservato il nostro confine. Tanto meno i banditi. XXX Le «karaule» sono fortini. Le provocazioni e gli incidenti non mancano, ma i confinari nostri, calmi, inchiodati sulle posizioni, restano all’erta. Non si spaventano delle violazioni aeree, delle minacce delle «penne gialle». N-m s'è spaventato il mio compagno Djordje Nedeljko-vie quando tre. «eroi latini» hanno scavalcato la linea dei sassi bianchi presso la «karaula» di Rateče, il dodici ottobre. E’ rimasto al suo posto, in trincea, col «thompson» puntato sulla fascia proibita, per vederli ritirarsi vinti dal freddo silenzio e dal disprezzo di ahi non rispondi- alle pagliacciate e non si lascia trascinare dalle, provocazioni. Sono forti i nervi e il cuore. Due confinari, M. G. e D. Z„ ispezionano, a passi leali, felpati il loro settore attraverso le fahle montane selvose. Camminano a tentoni, nella notte, fra gli alberi fitti e l’erba selvatica. Spesso sostano tendendo I o-recchio. Copre il bosco il ronzio ininterrotto, monotono della piezpìn che picchia sui rami. Solo u tratti S[>ezza la monotonia il breve fruscio ili foglie calpestate da qualche bestia selvatica impaurita che fogge. Un passo, poi un altro, una breve sosta in ascolto. Lo ronda adempie al proprio dovere. Si inoltrano i due confinari per questo immenso, fitto bosco intricato. I confinari sono abituati a questa terra di sassi e d’erbe. Sembra impossibile custodire questo confine, in questa bilia notte, in questo fitto bosco, dove non si vede al ili là del naso, mentre la linea corre per chilometri, a sinistro e a destro. Eppure Mitra e Dragan sono ottimisti: «Nessuno passerà». Incrociano di qua e di là, si spingono attraverso l’erbe folte ed alte. Giungono presso un torrente. Il corso d’acqua rumoreggia fra le rocce ingrossate dalla pioggia. Sul torrente è gettato una passerella. I due compagni qui si fermano, ncrovadciarulosi, di nuovo in ascolto. Ovunque silenzio. Mi racconta il mio amico «anziano» - gl/ -ho detto che sono italia- no e gli ho a lungo parlato della nostra Istria, di Pola e di Piume - della visita fatta qualche, mese fa da un gruppo di compagne fiumane alla «karaula». Mi diete (Iella be.lla accoglienza, dei kolo intrecciati insieme e dei canti. Mi patria anche di una compagna italiana la quale, emozionata, disse rivolta ai confinari: «Noi siamo con voi. Evviva la nostra Patria Socialista/» Quella compagna, mi è stato detto, si chiama Gioconda Rubignoni. XXX Commovente e solenne è l’atto della consegna delle armi, al con-finii,~come un rito. Noi toneofiti», riceviamo le armi dalle mani dei «vecchi» confinari che se ne vanno a casa -dopo due anni di servizio. Si adunano i plotoni, in fila, l’uno di fronte all’altro. — Attenti ! s — Consegnate le, armi! Sono gli unici, brevi, secchi comandi. Le armi, luccicano. Le armi passano da una mano all’altra. I «nuovi» le stringono in pugno come graditi doni, e le ammirano. Poi è la volta dell’equipaggiamento, delle munizioni. Uno alla volta i nuovi custodi del confine si avvicinano ad un tavolo presso cui siede l’ufficiale col registro aperto davanti a se. La mano sinistra del soldato stringe l’arma, la destra impugna la penna per tracciare la firma, uno scarabocchio che tradisce la commozione del momento e conclude l’atto solenne del cambio della guardia al confine. XXX Ed ora vi parlerò di un altro fedele amico dei confinari: il cane. Quasi tutti i cani-lupo di servizio al confine si distinguono per la loro abilità ed «intelligenza». Tuttavia c’è Bodo, canelupo di una «karaula» sid Confine, ititharui, pive si è già fatto una larga popolarità fra tutti i confinari ed i contadini della zona di frontiera. E’ consùlerato come un eroe della sua razza. Già varie volte il suo fiuto ha portato alla scoperta di banditi e contrabbandieri. Edizione LIPA Esce in questi giorni in tutte le librerie della zona il romanzo IN CIELO CT TANTO SOLE di Giovanni Ruggeri Il suo fiuto è infallibile. Una volta ha lasciato il confine per recarsi a Belgrado dove, collaborando ad una inchiesta della polizia, ha scoperto un ladro >che sembrava irreperibile e irriconoscibile. Bodo è anche «di-voy> del cinema. Ha preso parte al nostro film documentario (Lontano è il sole) copre il ruolo di cane poliziotto al servizio dei, tedeschi. Bodo è un buon ami-co dei confinari, addetto allo stesso onorevole servizio: la tutela della nostra frontiera. Bodo, confine, Trieste, Patria ... discorsi sono questi che corrono fra i soldati nelle poche ore di riposo e di svago fra un turno di ronda e Valtro. Come ora che scrivo, mentre i miei compagni trascorrono il tempo a giocare agli scacchi, a leggere libri: doni recati un giorno della metà di settembre, quest'anno, dalle 'compagne di Fiume. GIACOMO SCOTTI aipjprotssiiuattivo, fermaisseno iper isitra-\da, e &etm,pre »di motte, iragaaze e donne inaitune rincasanti dal eine, al line di apprendere da loro indirizzi die non riguardavamo alberghi, nè afifiitltaicvaimere .. . quei «brutti incontri», -comae Ii 'delimivamo le nostre alquanto impress ion aite donnette, cessarono di bollito com l’-otcouipaaione p artigiana di Capoidistria. E, bemolle non paresse, subivamo •imi assedio in piena regola. Qiuei «banditi» (sono espressioni della stampa na-zi-fasciata oomtefnupo-ranea) privi di artiglieria, di aviazione e di «carri armaiti, pur tuttavia is.i facevano sentire, e come. Sol che l’avessero voluto, ci avrebbero tagliato l’acqua. Particolarmente penoso fu l’inverno 'del 1943 per la mancanza, quasi assoluta, di legna da ardere e ìcarboine dolce, non consentendo i parmigiani che nessun combustibile prendesse la via di Caponi istria. In tal frangente, non sapendo più ehe (Dosa bruci are, il podestà it al o-|germ amico fascista, de Villars, che pno-tempcre reggeva il nostro Comune, ordinò il taglio di totlti gli alberi che. formavano il magnifico viale della Calle Eugeni 1. Ad imo ad uno caddero i giganti, che stando là da 137 anni avevano asSisfeiito al trapasso inglorioso di due regimi: il francese del primo Napoleone e l’austriaco dei feudale Abs-burgo. Ora il Comitato Popolare cittadino ve me ha piantaitj di altri. Ma affinchè un albero raggiunga 11 massimo del suo sviluppo, alle volte è Insufficiente l’intera vita d’um uomol XXX I partigiani, in quel torno di tempo, tendevamo alle brigate nere frequenti imboscate micidiali, mimavi-mo passaggi obbligati, attraversando i quali più d’um automezzo saltò in aria con tutti i fascisti in esso contenuti, e alila stessa sorte miseranda soggiacevano i ponti e i carrozzoni ferroviari della linea Trieste—Pola. La note del 30 aprile al 1 maggio 1944, due giovani partigiane, munite di secchio e pennello, si eramo spinte sino al nastro istradale San Michele—San Ganzi ano per tracciarvi lo slogans: «Viva Tito», o qualcosa da similLe. Sorprese dai militi delle brigate nere, furono tuitite due fucilate sul «luogo del reato». «Eseguita la sentenza», i fascisti cacci aromo i pennelli nella bocca delle due fan-ciule estinte, abbandonandone, poi, i miseri resti alla pioggia ohe proprio dm quel momento cominciava a cadere. Ill 1 ottobre 1943, verso le ore se* dici, si sparse la vgce in città che, provenienti da Trieste, le zattere ar- mate dei tedeschi erano approdate al moiette di Bossedraga. Dal cielo color 'fango filtrava una pioggerella gel ia minuta. I nazisti — un centinaio o poco più — sapendo che tutti i cespugli da Giusterna alla Pineta piccola di monte San Marco, celavano nidi d mitragli attrici pesanti, doppiata Pun ta Grossa» si eramo diretti verso 01 tra, e giunti all’altezza di Ancarano, avevamo rivolto le prue verso il pi aizzale di Sant’And rea, dove pro te t ti dalle case che ilj sottraevano alla vista del «nemico», sbarcavano indisturbati insieme com quattro cannoncini e con l’immane ahi le «'Gu-laisch-kannone», o cucina da campo. Nel vasto ed erboso piazzale dei pescatori non si scorgeva anima viva. Solitudine e silenzio da cimitero. Porte e finestre rigorosamente sprangate come all’apparire di un’orda di pirati. Mentre le SS entravano da settentrione, i partigiani se ne allontanavamo da levante per andare ad unirsi coi compagni che da Gdusterma alla Pineta piccola di S. Marco occupavamo saldamente tutte le alture che da quei due lati fronteggiano la città. Trenite bandiere per 373 fotografie (Dal nastro corrisponclemte ) A Zagabria, nel grande padiglione in Piazza Vlittime del fascismo, è spanta al pubblico la X. Mostra internazionale d’arte fotografica. Trentatre bandiere fissate alle quadre colonne che sostengono la mole circolare dell’edificio annunciano al visitatore i 33 paesi espositori. Un vero folto-giubileo! 537 autori hanno inviato 1929 fotografie. La giuria ha dato ‘il proprio benestare critico a sole 373 fotografie. Basti questo per 'rivelare il severo criterio. Foto a calori è foto in bianconero, -dalla Norvegia al Portogallo, dairAustalia al Viet-Nam, obbiettivi scattati in ogni parte del mondo hanno portato le loro visioni a questa mostra. Due ore sono poche per visitare come si deve. Il ritmo delle visite in questa prima settimana è di oltre 1000 persone al giorno! 11 pubblico esce dalla mostra soddisfatto. I critici molto meno. «Manca novità» — dicono. E non hanno torto. Belle foto, Interessanti, ma sanno di muffa quando a temi e trattamento. Specie gli espositori nostrani sono, per - qualità, nettamente al disotto del livello esibito alle varie foto-mostre nazionali e repubblicane. Fotografia in crisi? Speriamo di no, ehè gli obiettivi dei nostri fotografi si sono più che egregiamente piazzati, negli ultimi anni in tutte le mostre internazionali, mietendo premi e riconoscimenti. E.D. Una pompa a vento, di quelle che ancora rendono caratteristico il paesaggio olandese Il Il comando tedesco, si era insediato nella sala soprastante alla Loggia, die, almeno iper il mromemlto, lo poneva al riparo dalle pallottole par-tdgiane. Sulla pubblica strada, davanti la porta della Muda, e presso il moniu-mento, ancora in piedi, di Naizario Sauro, i naizisti avevamo collocato dne mezze batterie di modernissimi pezzi nonché mitraglia,trici pesanti ovunque, perfino nella cella campa naria, alta una quaramtina di metri. NeM’atrio della Muda, il «Gulaseh-kamnonei». Loro caserma, quella del piazzale Cristoforo Colombo, ehe già aveva ospitato la finanza austriaca, indi l’italiana', ubicazione pessima, 'perchè troppo esposta ai tiri del-Viìvvrrsario, annidato e pronto alle offese ad appena un chilometro di distanza^ di là dal ponte di .Seme-delia. Ma conosciuta anche da essi la debolezza di quella posizione, la fortifioarono cingendola tutta all’in-giro di cavalli di fresia e ferro spinato, scavando trincee e rifugi antiaerei e costruendo un bunker solidissimo sull’area del, da loro demolito, monumento di Sauro. (E i combattimenti non tardarono troppo a impegnarsi. Le mitragliatrici non tacevano nemmeno durante la notte: anzi quando gli astri su accendevano nel cielo, le armi automatiche della Muda e del Porto vomitavamo senza posa proiettili al fosforo, che fendevamo l’aria notturna con velocità fantastica. (fi II LA LAMPADARI A LADINO-13 CAMPIONATO JUGOSLAVO II. Lega Željezničar — Napredak 2-1 (ricupero) LEGA INTERREPUBBLICANA Lokomotiva — Korotan 6-0 Sloboda — Kladivar 4-3 Lubiana — Quarnero 0-0 Metalac — Tekstilac 1-0 Split — Slaven 5-3 Segesta — Isola (non disputata) ! SOTTOLEGA DI FIUME 3 Maggio — Mladost 0-4 Crikvenica — Albana 3-3 (Interrotta al 38’ della ripresa) Rudar — Orient 3-1 Jedinstvo — Abbazia 2-1 Hidroelektra — Naprijed 1-0 Nehaj — Torpedo (non disputata per la bora) Scoglio Olivi — Borac 4-0 CAMPIONATO ISTRIANO Dignano — Avijatičar 4-2 Pisino — Umago 3-4 Arsia B — Verteneglio 0-1 Rovigno — Uljanik 4-2 Buie — Jadran 3-0 Cittanova — Elektra (non disp.) ■M CAMPIONATO ITALIANO DI CALCIO Serie A Atalanta — Palermo 0-1 Bologna — Juventus 0-1 Fiorentina — Napoli 1-0 Legnano — Triestina 2-1 Milan — Genoa 3-0 Roma — Novara 3-0 Sampdoria — Inter 0-0 Torino — Spai 1-0 Udinese — Lazio 1-1 LE CLASSIFICHE CAMPIONATO JUGOSLAVO II. Lega Velez 10, Mačva, Zagreb 9, Budućnost 7, Željezničar, Lovčen 6, Napredak, Šibenik 4, Borac 3, Branik 2. i LEGA INTERREPUBBLICANA Split 8 3 4 1 21:12 10 Tekstilac 8422 11:9 10 Lubiana 7 2 4 1 6:5 8 Metalac 7322 11:10 8 Slaven 7 3 2 2 13:12 8 Quarnero 8 3 2 3 13:9 8 Lokomotiva 8404 18:16 8 Sloboda 8 3 2 3 20:18 8 Klađivar 8 2 4 2 11:12 8 Segesta 6 2 2 2 8:7 6 Korotan 6 1 0 5 7:22 2 Isola 3 0 0 3 4:11 0 j SOTTOLEGA DI FIUME Jedinstvo 8211 21:14 13 Rudar 8521 24:15 12 Orient 8 4 3 1 17:9 11 Mladost 8 5 0 3 23:13 10 Abbazia 8 4 13 18:12 9 Scoglio Olivi 8 4 1 3 20:17 9 Crikvenica 8413 18:16 9 Torpedo 7 3 13 16:14 7 Hidroelektra 7223 12:14 6 Albo n a 6 2 1 3 9:10 5 Borac 8 2 1 5 9:22 5 Nehaj 6 1 2 3 5:18 4 Naprijed 7115 11:17 3 3 Maggio 7016 14:25 1 CAMPIONATO ISTRIANO V ] Rovigno 7 5 1 1 27:15 lì Jadran 6 4 11 18:9 9 Pisino 6 3 2 1 18:7 8 Verteneglio 6402 18:13 8 Dignano 7 4 0 3 12:16 8 Scoglio O. B 5 3 11 18:9 7 Baie 7313 11:8 7 Umago 5 3 1 1 15:13 7 Rudar B 7 1 2 4 9:19 4 Elektra 5 1 0 4 5:13 2 Cittanova 6 0 1 5 12 28 1 Avijatičar 5 0 0 5 7:20 0 DA SKOPLJE UN PASSO AVANTi VERSO LA COPPA MONDIALE CAMPIONATO ISTRIANO ALLIEVI Dopo la VI. giornata Cittanova Scoglio Olivi Elektra Umago Pisino Rovigno Buie Parenzo Dignano Rudar Verteneglio CAMPIONATO ITALIANO DI CALCIO Serie A Inter 9 6 3 0 18:7 15 Juventus 9 6 2 1 15:7 14 fiorentina 9 5 3 1 11:5 13 Napoli 9 5 2 2 18:7 12 Roma 9 3 5 1 16:8 11 Milan 9 4 3 2 18:11 11 Sampdoria 9 3 3 3 11:10 9 Spai 9243 11:13 8 Novara 9 2 4 3 7:10 8 Torino 9 2 4 3 9:14 8 Lazio 9 2 3 4 9:13 7 Genoa 9 2 3 4 9:16 7 Palermo 9 3 15 8:15 7 Legnano 9 14 4 12:18 6 Triestina 9 2 2 5 11:17 6 Udinese 9 14 4 8:16 6 Atalanta 9 13 5 13:18 5 UN MAGRO 1-0 HA Lft VITTORIA JUGOSLAVI! SU ISRAELE Il risultato, inadeguato al livello di gioco, rivela delle sostanziali deficenze tecniche - dannosi preziosismi di Bobek = la rete della vittoria marcata da Milutinovič iCon la vittoria conquistata domenica a SMplje contro la raìpipresen-,talliva calcistica di Israele, la Jugoslavia ha fatto un passo avanti verso le finali per il campionato dell mondo, ohe si terrà il prossimo anno nella Svizzera. Questo però nessuno ha mai «Multato, giacché tie sne due avversarie nell girone eliminatorio, Israele <* Grecia, sono di almeno una classe inferiori alla nostra rappresentativa. Ciò ehe meraviglia invece è il ri-snlitalto conseguito udì I*incontro con Israele, coinè ha meravigliato quello deirincontro precedente corn la Greeds. Due vittorie striminzite, con il minimo dei punteggi, 1:0 ambedue. Se confrontiamo il risultato con il volume, dii .gioco svolto dalla nostra squadra, dovremo giungere alla logica coiitdu-siolle che qualche cosa in essa non va, che vi è sicuramente qualche incrinatura, giacché è impossibile pensare in altro modo di una squadra, la quale, dopo aver letteralmente tirato nella potila avversaria per ben 90 minuti su 90, non è riuscita a segnare che una sola volita. La partita, infatti', ha avuto soltanto una protagonista, la Jugoslavia. Dall’altra parte, nove uomimi asseragliati in dh'-sa, che, alla meno peggio1, sono riusciti a conseguire un risultato 'onorevole ed insperato. Abbiamo visto la nostra rappresentativa contro la Franici a, dii levatura ben superiore all’Israele. In quella partita l’attacco ha avuto i suoi tradizionali 20 minuti, nei quali ha travolto addirittura gli avversari. Domenica invece di 20, 1 attacco ha' giocato 90 minuti a ritmo sostenuto, ma non è riuscito ia passare più di una volta. Molti danno la colpa al cambaamen-to della formazione con ,1,’inciluBÌone di Bobek al posto di Veselinovič. Forse bammio ragione. Bobeik è stato infatti il peggior uomo della nostra squadra. Quello ebe manca -al nostro attacco sono la decisione ed il tempismo nei momenti risolutivi. Troppi dribbling e preziosismi che, se piacciono allo spettatore, all’amante del bel gioco, non servono a tradurre in reti, la superiorifa di una squadra. E tanto Viulkas, quanto Zebee e Milutinoivi^ hanno innato il vizio del virtuosismo, meno sicuramente di quello del tiro in rete. Bobeik stesso, che domenica è ata- Viukas. Bears non è stato chiamato al lavoro nemmeno una volta, cosa più umica che rara in un confronto inl'ernazionaile. I nostri attaccanti hanno tirato 28 volite contro la rete avversaria, hanno tirato 18 calici d’angolo senza subirne uno ed ÄL 22 NOVEMBRE L'INIZIO del campionato capodistrìano Nell’uUima riunione dell’Assemblea del centro calcio di Capodistria è stato deliberato ebe il 22 novembre avrà inizio il campionato calcistico del Centro edizione 1953-54. A questo campionato parteciperanno sette squadre e precisamente l’Aurora B, Saline Pirano B, io Stru/nano, il Branik di Šmarje, la Stella Rossa c l’Isola B. Lo Jadran di Dekani, che l’anno scorso aveva ben figurato, quest’anno è costretto a rinunciare all’effettuazione del torneo per difficoltà finanziarie. Il campionato verrà diretto dal Centro Calcio, e la squadra prima classificata disputerà le qualificazioni per l’ammissione ai campionato repubblicano della Slovenia, girone occidentale. to festeggiato per il suo 50 incontro a difesa d,eii coiloiri nazionali. Ila affermato dopo la partita, ohe aill’at-tacce manca qualche cosa. Mancano velocità e ginvineizza diciamo noi. Mitič e Bobeik sono stati e sono tuttora dei grandi campioni, di classe europea senza dubbio, ma non possono dare all’aititaeeo quelli apporto che danno, ad esempio, Milutinovič e Veselinovič, due giovani di venti anni, ohe corrono dal principio alla fine e (Legamo alla perfezione con i due pilastri Boškov e Čajkovski. 'L’allenatore, Pogačnik, dovrà riflettere e deciderai all’iuoluBiome definitiva in squadra dii nuovi e giovani elementi, altrimenti saranno dolori in Svizzera. Per la cronaca, diremo «he la rete della vittoria è stata segnata al 3’ dei primo tempo da Milutinovič, su azione combinata oon Zebee e CAMPIONATO ITALIANO Dl CALW SERIE A INTER E NAPOLI SORPRESE PEL QIORMO Triestina a ruzzoloni - L'Udinese senza coesione „strappa" il pareggio La nona giornata del massimo agone calcistico italiano non è stata priva di sorprese, dii conseguenze ed anche di rivoluzionamenti sia in testa alla classifica ohe tra le parenti povere del campionato. I nero-azzurri, campioni, hanno dovuto cedere un prezioso punto aii genovesi del Sampdoria, concludendo la partita con un nulla di fatto. Rimangono ugualmente in testa alfa classifica, ma sono diventati più facile gioco delle immeidliate imsegui-trioi. La Sampdoria, grazie al prezioso punto guadagnato, si porta alla pari con la Bologna,superandola per il quoziente reti. Praest al 10’ della ripresa, è stato Fautore della rete juvemtina che porta la sua squadra pericolosamente alle calcagna del capolista. Il Bologna, in cattiva giornata, ha dovuto cedere il passo ai più veloci e decisi juventini. La partita che ha generato i maggiori sconvolgi,meri li i n teista alla classifica, è Stata 'quella di Firenze, dove i gigliati con un a stein-torea viittori'a, ooiiaeiguita al 43’ «lei I. tempo, con tima rette di Novelli, sono riusciti a degradare al quarto posto in classifica il Napoli che sinora pareva irremovibile alle spalle (leUTntor. Il Milan e la Roma, oon le loro secche vittorie sul Genoa e sulla Novara, consolidano la propria posizione in classifica. La partita milanese ha Vistò un Genoa confuso e abuliiem. per cui d rosso-neri hanno facilmente imposto e realizzato la propria supremazia. Le reti sono state aeignate al 17’ e ài 85’ del I-tempo da Nordahl e ài 32’ della ripresa da Liraiho.ini, ohe realizzava un calcio di rigore, ooncesso dall arbitro per fallo di mano di Corrente, entro il limite. A Roma Le reti sono state segnate da Galli al 44, del I. 'tempo, da Perisrimofflo all’ll’ e da Celio al 43’ della ripresa. Al 14, Pandolfimi ha sbagliato un calcio di rigore. Fra le squadre di coda, la Triestina ha subito uno spaventoso ruzzolone proprio ad opera del fanalino di coda che 'cede il suo non invidiabile ruolino all’Atalanta, battuta dal Palermo, portandosi a pari punteggio con il suo diretto antagonista di domenica. Le reti, per il Legnano, sono state segnate nel I. tempo da Motta al 20’ e da Sassi II su calcio di rigore al 36’. La Triestina ha segnato al 2’ della ripresa con Guidi ebe tramutava in rete un calcio di rigore. La rete palermitana, nella partita corn l’Atalanfa, è Stata segnata da La Rosa al 16’ di gioco. (La vittoria del Torino oomtro la Sjpal è stata rovinata dall’infelicissi-mo arbitraggio del milanese Righi. La rete della vittoria è «tata segna-tada dovetti al 37’ del I. tempo. Un sfasata Udinese e un fortunoso goal già al 1’ del I. tempo, segnato da Bredesen, hanno reso facile il pareggio della Lazio. Per l’Udinese ha segnato Zoirzi. Nella classifica dei marcatori del campionato italiano, sono in testa : Bonipertii, Jeppson e Niordabl con 8 reti, seguiti dia Marazardo con 6 e da Bassetto, Conti e Curii con 5. Per la partita con l’Egitto sono stati convocati : Cercato, Chiappella, CostagUola, Gratton, Magnini, Rosetta, Segato, Giacomazzi, Neri, Boni-perti, Muccìnelli, Sentimenti IV, Vicolo, Frignoni, Pandolfini, hanno colpito 5 volte i pali della re,te avversaria. Questo affinchè il lettore possa avere un’idea delil’ andamento del gioco. JUGOSLAVIA: Beara, Belin, Ze-kovič, Čajkovski, Milovanov, Boškov, Rajkov, Milutinovič, Vukas, Bobek, Zehec. ISRAELE: Hodorov, Švajcer, Lit-vak, Brut, Šneuer, Fuks, Glaser, Goldstein, Giisburg, Studiiinski, Mirinovi«. ARBITRO : Alsstem del Belgio. Lubiana - Quarnero 0 - 0 LUBIANA 9 — La Quarnero ha Strappato un meritato pareggio sul campo del Lubiana, riuscendo a chiudere rincontro con un india di fatto. La partita ha visto un certo equilibrio di aiziomi nelle quali si sono particolarmente distinte le opposte difese che sono apparse i migliori reparti dei due undici. La formazione quarneirdna, in linea tecnica è stata superiore agli avversari mentre i Imbiancai sono apparsi più veloci e piò tempestimi nelle entrate sul pallone. La Quarnero è scesa in campo nella seguente formazione: Gabrič, Vlak, Ružič, Ciković, Miho-Vilović, Vukelič, Zdinarsić, Varij em, Giurimi, Kanič, Drakiuliič. Umago - Pisino 4-3 UMAGO: Ciumjac, Bertok, Lenar-duzzi Bose, Vose, Girailđi I, La-sehizza, Ginaldi II, Lenarduzzi II, Bornie, Smilovič e Petrovič. PISINO : Grufoli«, Pilat, Maksimir, Dinediorus, Kapar, Golia, Ki-ccrtja, Kufom, Car, Lesjak e Bujko-vič. ARBITRO : Gabrič. Nella partita di domenica l’Urna go è ritornato la squadra di una volta: disciplinata, volitiva, lanciata con tutte le sue energie al conseguirne irto-dei due punti in classifica. Nulla ha potuto il Pisino se non subire la inetta supremazia degli umagheai per tutti i 90 minuti di gioco. Se la squadra umaghese ripeterà per tutto il campionato la sua prodezza dii domenica, possiamo senz’altro annoverarla fra le più probabili pretendenti iati titolo del campionato. I ragazzi di Giraldi partono in volata e. già al 1’ e al 2’ hanno i primi due calci d’angolo a loro favore. Il Pisino controbatte con foga e a] 15’ perviene alla prima rete. Al 30’ Lenarduzzi II, con un potente tiro da sette metri, riesce a portare gli umaigbesi al pareggio. Al 33’ un muovo calcio d’angolo a favore del-I Umago e quattro minuti dopo Petrovič intercetta un allungo di Gi-ràlidi II e segna di teista. Al 38’ Le-narduzzi II oon un fonte tiro aumenta il vantaggilo. I pisinolti accorciano le distanze al 41’ realizzando un calerò di punizione, concesso dall’arbitro per fallo di Giraldi I. A11’8’ della ripresa, Lenarduzzi II segna la quarta e ultima rete per l.’Umaigo, aumentando il vantaggio di 4 reti a 2. Al 27’ il Pisino segna urna rete, stabilendo il risultato definitivo della giornata. Gorizia - Aurora 1-2 - All'insegna delle riserve PURE INDEBOLITA L'AURORA SFONDA L'arbitro impedisce una vittoria più decisiva •Il Gor Lai a è sces o in eaump o con ben sette riserve e l’Aurora con cinquine. Ciò basita per dim osir are il iper-chè i diueieeauto sfpeil'tattori noia sono rinn asti soditi isfaltità avendo v.isto di gioco ben poco, o quasi 'niente. Nel Goriziia si è distinto il reparto dentro, dove Bajit era loiniziatore tli azioni pericolose. Il resto della squadra non ih a latito ohe errori su errori, e c’è voluta itiuilta La bravura del portiere Pigna tari per salvare la squadra da un risultato catastrofico. L’Aurora non era da solita squadra, quella die il pubblico sportivo capodisitriano è abituato a vedere. Goe uin attacco incoine Indente ed indeciso, la sua compagine non poteva Bare un gran ohe. La vittoria -conseguita è merito delia difesa e ideila mediana, punito forte della squadra. Una vittoria strappata coi denti IL PIRANO SCONFITTO dal verdetto arbitrale Proiesta per il rigore decisivo gii a va la quinta rate Nella ripresa, al 3’ in tiiro di Pan-felié veniva respinto dal palo. Riprendeva Ljubačcv che segnava agevolmente. A questo punto terminava la superiorità dici ferrovieri, mentre il Korotan si faceva più ardito, passando n-etltamemite all’of fanisiva, ma, per imprecisione dei suoi attaccanti, non riusciva a ottenere nemmeno la rete delJVmare. LOKOMOTIVA : Sepie, Ghincfoel-la, Barič, Jankič, Kiolakovič, Mitrovič, Jad.ro, Panitelič, Ljubačav, Skijliain, Grede]. KOROTAN: Kovačič, Slraus, Maj-zen, Bajsel, Pusel, Jiain, Podüak, Brezar, Tesel, Slakar, Stupar. fijjhglHKf|| •I? ÉSP QL'.' ■-9: W*- & ■■■ W’M :, 1« \ ^ ;;3 mlm il i A#* KRIM — PIRANO 1-0 La trasferta del Pirano—saline a Lubiana contro il Krim, è stata contrassegnata dalla seconda sconfitta della squadra nostrana, dovuta, non afilla superiorità della compagine avversaria, o al poco bel gioco dei piramesà, ma ad un rigore beffa, concesso dall’arbitro allo scadere del tempo, rigore parato da Fornasaro, e riconcesso nuovamente daill’arbitro, quando ormai tutti attendevano il segnaae della fliine. La squadra piranese era partita con poche speranze’, essendo assenti cinque titolari per causa di forza maggiore. Al loro posto erane state immesse cinque riserve, mentre il KRIM scendeva in campo in formazione completa. Data la maggiore classe degli avversari, i ipliranesi adottavano un’intelligente tattica di gioco, cioè difesa elastica, sette ad otto uomini arretrati in difesa e tre premiti per eventuali arioirn di contropiede, Questa tattica ha imbrigliato l’attacco della squadra lubianese. Il francobdlìlamanto dei giocatori è stato tale, che in tutti i due tempi il Krim ha avuto ben poche azioni da realizzare, ed anche queste sventate per i pronti interventi di Fornasaro che ha parato il parabile. La prestazione delle riserve è stata encomiabile, date le circostanze. La squadra piranese è scesa in campo nella seguente formazione: Fornasaro, Rosso, Salvestrini, Contento, Fonda, De Sardo, Jakomin, Muiesan, Pieruzzi, Bonifacio, Piccini. sa LEGA INTERREPUBBLICANA Il I. teanipo isi è com* huso con luna rote a izeno a favore dei Gorizia, e ciò ,più grazie allo arhi'traggio scot-neitto ohe ai giocatori. A nessuno è sitato chiaro perchè l'arbitro abbia concesso mai rigore e tanto meno perchè lo ha fatto ripetere, do.po esser stato già battuto e par aito dia Dolbri-igna. A ripetere il rigore veniva -chiamalo Kraijm i k che non ha avuto alcuna difficoltà a segnare. Il Gorizia passava così in vantaggio al 20’ del I. tempo, sebbene i 45 primi nuinu-Ii si svolgessero so.tito la sua porta. iNcllla ripresa, l’Aurora operava alcuni spostamenti e segnava al 3 co-n Polšak, su paissaggio di Rama-ini. Il goal della vittoria veniva segnato a 2 minuti dal fischio finale da Norbedo ohe, iin una mischia, soaravemtiava il pallone alla destra di iPiignatari. Ci siamo interessati (presso la direzione delil’Aurora per sehiarimeaiti circa la mancata partecipazione di alcuni giocatori, precisa mente di Santiin, (Nicolò Zotito e Mario Carini. Ci è stato risposto che tali giocatori erano indisposti, ma che si può contare sulla loro partecipazione per rincontro della prossima domenica a Lubiana contro il Krim. T. iN. GORIZIA: Pignatari, Mozetič, Krajnik, Klančič, Sušmeil, Žibernih, Bajt, Merljiaik, Gorjan, Ušaj, Markič. AURORA: Dob rigo a, iPerimi, Vat-tovani, Rarnani, T-určinoviič, Orlati I, Polšak, C/h ti II, Norbe i j, Fa vento, Zollo U. GiKloiaGÉa - Bulgaria 0-0 BRATISLAVA — Con un netto pareggio si è concluso l’ultimo incontro valevole per gli ottavi di finale. La Cecoslovacchia che era ormali qualificata non ha avuto alcun danno derivante da questo risultato. L’incontro scarso dii spunti tecnici degni di rilievo si può definire di «oirdtinaria amministrazione». Ha diretto l’incontro un arbitro sovietico. COLPO DI SCENA LA SCONFITTA PARENTINA PER LA CAPOLISTA sconfitta Buie : Cenerentola piena di volontà 9Pi Ecco la compagine dell’Aurora, che questa settimana nonostante l’assenza di cinque titolari ha saputo farsi onore con una bella vittoria Lokomotiva - Korotan 6-0 PIUME, 9 — La Lokomotiva ha dominato mit lammte nel I. tempo, «l'imostrainido la piena effieenza di tutti i suioi raparti. E’ stato quello del ferrovieri un gioco armonico e preciso clic ha ottemiU'to i consensi ad 500 spettatori eouveiuuiti sul campo della gioventù. Le segnature avevano inizio al 9’ per merito di Gre-d'el che raccoglieva uin perfetto passaggio di Panietié. Lo stesso Gredel sognava ancora all’ll’, al 23’ Skdljan (portava a itre i punti per i ferrovieri, su oaliqiio «ili pluinlilziferae, tirato icon precisione da 18 metri. Al 28’ Ljubačcv allungava all’in-idietro a Pantolié ehe sparava violen-itenmnte in rete. Al 39’ Ljubačev se- Smeiniteindio ogni pronosi imo e contro ogni logica previsione, la squadra bumse ha domenica inflitto ai capi-ildata iparentini un secco cappotto senza diare adito ad attenuanti. Infatti, ipur non essendo i punti segnali dei veri capolavori, ma papere dell’estrc-ino difensore, la squadra parent in a non è prat ir amen I«; lesistiita e non ha saputo reagire alilo svantaggio iniziale lasciando per tatti i 90 minuti le redini del gioco in mano agli avversari. I va.r,i reparti erano slegati fra loro e nulla veniva fatto per combinare . qualcosa -di buono, cioè la squadra ha dimostrato di noti saper giocare al calcio. La compagine l>ulese, scesa in campo con miti pretese, ha invece disposto facilmente idell’awersario. I «noi umilici, galvanizzati dial successo iniziale, hanno «onltinuaito a premere nell’area avversaria, però senza aumentare il bottino acquisito. Durante ,i 90 minuti idi gioco, la squadra ha corso molto, ma senza idee chiare sul da farai. iL’tmica cosa die alrbiamo potato notare in loro è stata ila volontà assoluta di vincere. Infatti, già ài quinto del primo tempo (Pueer, nelTimtento di mandare un innocuo pallone verso il centro, tira a parabola ed linaiwertita-mente il pallone rottola in rete tra la consterò azione dei parentiini e la gioia dei buiiesi. Neirenforia del van- /N MARGINE AL CAMPIONATO ISTRIANO Provvedimenti disciplinari a carico di alcuni giocatori I/ centro cateto minaccia ulteriori severe misure Pola 9. — La commissione di disciplina del Centro Calcio di Pola, si è riunita per esaminare dei vasi di indisciplina di alcuni giocatori militanti nelle varie squadre partecipanti al Campionato Istriano e per discutere alcuni casi negativi di certi dirigenti sportivi, che col proprio operato danneggiano il buon andamento del campionato e rendono difficile il lavoro ai dirigenti del Centro Calcio di Pola C’è, ad esempio, l’indisciplina dei dirigenti del Cittanova, i quali non hanno risposto per tre volte alla richiesta del Centro sul caso del giocatore Pavat Armando, Pertanto, ol- tre che allo stesso giocatore, è stata inflitta alla squadra una severa punizione, e se il Pavat Armando verrà incluso nella formazione del Cittanova per le prossime partite, a questa vqrrà dato perso rincontro per 3 a 0. Neppure le relazioni finanziarie d’incasso vengono inviate al Centro, e tanto meno il dieci per cento spettante di diritto a quest’ultimo. La Commissione di Disciplina in seguito dovrà prendere deà provvedimenti a carico di quelle squadre che non invieranno in tempo debito la spettanza al Centro. In basa alla relazioni fatta degli arbitri, l’undici di Umago è la squadra più indisciplinata del campionato. Oltre risultare scorretti sia dirigenti che atleti, non conoscono le regole più elementari di gioco. Perciò tanto i dirigenti di Umago, quanto gli altri dirigenti delle varie squadre, devono .tenere riunioni tecnico-educative in base al regolamento tecnico inviato in questi giorni dal Centro Calcio di Pola, alle varie squadre. Oltre a ciò molti dirigenti sono poco obbiettivi e troppo tifosi, molto spesso dimenticano la loro carica, che impone loro di essere d’esempio e di guida verso i propri atleti. Ecco la punizioni inflitte: Pavat Silvio (Cittanova) un mesi di squalifica, dal 4. X. al ó. XI. Pa vat Armando (Cittanova) sei mesi, di popolare del connine della città squalifica, dal 'l. XI. 1951 al 2. V. di rjanìIa ha lo M taiggio acquisito, i buietsi premono aiU’attacoo e due minuti più tardi in una mischia generale, dove c’erano molti estremi per interrompere il gioco, l’aia destra Destanti riprende una corta respinta della difesa e segna. Al sedicesimo, invece è Va-isdotlto ad aumentare tl bottino con am tiro da metà campo. Infatti l’innocuo pallone batte sul petto . del portiere e finisce in rete. Per tutto il resto delirine antro nulla di notevole da segnalare. Al venticinquesimo 'della ripresa^ per ripetuti falli suiLl’aviverisariio, è Stàio espulso Bonetti del Buie. Dal grigiioire generale si sono maggiormente distinti : Vukovič per il Buie e Segoli per il Pa-renzo. Poco oculato l’operato dell’arbitro; Kos di Parenzo. BUIE : Radavéiè, Bonetti, Pesek, iBontolin, Vukorič, Gevad, Dessau ti, Vaseotto, Lonza,riè, Mitrovič, Ducer. JADRAN : Lovrimovič, Segon, Po-ropat, Pleše, Marin, Conti, Bartoli«’, Vuksič, Smoje, Sardelin, Maglica. ARBITRO: Kos di Parenzo. Elaborato il piano per il prossimo anno (Continua dalla 11 pag.) Moro e dei marciapiedi; la ricostruzione della via della Fontana ; la riparazione di 2 cisterne a Settore e di 1 a Medossi; la costruzione di una cisterna a Malto e l’allarga-menito della strada Kocdine—Saredo. Un piccolo esame -della situazione finanziaria mostra ohe tutte le uscite di ordinaria amministrazione possono venire coperte con le attuali entrate del comune. Rimangono così da affrontare le spese per le nuove attività e per gli accresciuti bisogni, per la cui copertura il Gomitato popolare chiede un’aumento della partecipazione per il 21%. I mezzi per la costruzione di case d’abitazione dovrebbero invece venire assicurati con una dotazione, a meno ohè uina parte di essi non venga garantita con la totale partecipar zdone del comune -al contributo sociale deile imprese economiche. Il piano proposto aumenta notevolmente le responsabilità ideila 'amministrazione comunale. Il Comita- 1954, essendo stato espulso su cinque partite, ben tre volte dal campo. Sturman Renato (Verteneglio) ammonizione. Giachin Marino (Dignano) ammonizione. Doz Antonio (U-mago) tre mesi di squalifica dal 25. X. 1953 al 26.,I. 1954. Sospesi fino a nuovo decisione dalla Commissione di disciplina. Cvitanoviè Anton (Uljanik II) e Moferdin Aldo (Uljanik II). E.R. di Isola ha però la certezza di poterlo mettere in atto poiché sa di poter contare sull’appoggio dei suoi elettori. I. l. Direttore LEO FUSILLI Vicedirettore responsabile MARIO BARAK Stampato presso lo stabil, tipograf. «JADRAN» Capodistria PubbUeasione antorinata