ir ORBANO DELL'UNIONE SOCIALISTA DEI LAVORATORI ★ Martedì 18 agosto 1953 Anno VI' - No. 308 ’H ll||. li li llfl H 1 jfj III 1 i S HI Prezzo: 5 din. - 20 lire Redazione - Amministrazione §1 91 i 1^11 Ép 11 1 il SS lip I m Ipi. il i ABBONAMENTI: CAP0DISTRIA Via Santorio 26 - tei- 128 1 Si 111 l ì Olii fi 11 ■ 11 ■ I* 1 T.L.T- Zona Jugoslava e R.F.P.J. annuo din. 250. semestr. din. 130 Spedizione in c.c p- * ★ L0 intervista dei Maresciallo Tito ai cor rispondènte dei!0 Associated Press L'intervista enei maresciallo i two ai carris£3onjnenre_ ue L’instabilità dei governo iiauani allontana ogni decisione per Triesti Il presidente della repubblica, nerebbe nei Cominform neH’even- mostra che sì sono verificati muta- avere il loro riflesso. ' anche n Maresciallo Tito, rispondendo il 10 tualità che la Russia, assumesse nei nienti nella politica imperiaiista del- avvenimenti Interni.» Il preside npnsrt.n art dn.mfl.ndA rìfil r.nr- ri irvi ^.nn-fminti un i.rv a- l’Unione iSovitìtlca?»'. rifili a repubblica. ha inoltre appi Il presidente della repubblica, Maresciallo Tito, rispondendo il 10 agosto ad aloune domande del corrispondente dell’Assocìated Press, Singleton, sulle prospettive di soluzione del problema di Trieste, e sulle conseguenze» delTimstaJbilità politica in Italia dopo la caduta di Gasperi, ha dichiarato: «In nessun caso ritengo che la caduta di De esasperi e l’instabile posizione del governo italiano possano migliorare le possibilità di risolvere il problema di Trieste. Al contrario le rende molto più difficili in quanto l'instabilità impedisce che un qualsiasi partito) o governo acceda alla soluzione del problema stesso. A mio avviso — ha aggiunto Tito — il problema dovrebbe essere accantonato per qualche tempo, finché in Italia non esistano le condizioni e la possibilità di una seduzione, tuttavia noi vorremmo che il problema venisse risolto quanto prima. «Se il problema di Trieste — ha chiesto il giornalista .— venisse risolto, esisterebbe la possibilità che ritalia venga invitata a far parte dell’al/Ieanza greco-tutco jugoslava?» Il presidente della repubblica ha risposto: «A questa domanda è naturale che io possa rispondere solo in modo positivo. D’altronde noi abbiamo già assunto questo atteggiamento durante la discussione per raccordo con la Grecia e la Turchia.» Il corrispondente deU’Associated Press ha rivolto al maresciallo Tito parecchie altre domande di attualità sulla politica internazionale, chiedendo ad un certo punto se la Jugoslavia sarebbe ritornata alla sua posizione del 1948, cioè 'a quella di stretta collaborazione con ia Russia qualora questa assumesse un atteggiamento tale da far credere ad una pacifica soluzione dei problemi intemazionali. Il presidente della repubblica ha risposto : «In qualsiasi modo l’Unione sovietica modifichi la sua linea politica per il miglioramento dei rapporti internazionali e per una soluzione concordata delle questioni mondiali, la Jugoslavifa non può ritornare, in alcun caso, sulla posizione precedente al 1948, quando eollaborava con la Russia su tutti i problemi non badando se fossero vantaggiosi o nell’interesse del nostro Paese e se fosseio in armonia con le aspirazioni dei nostri popoli a-manti della pace. Naturalmente la Jugoslavia desidera avere con rumo-ne Sovietica, come con tutti i paesi del mondo, rapporti normali. Si comprende anche che noi riteniamo giusto e doveroso che tali rapporti, in un certo senso, siano anche buoni, affinchè si possano' più facilmente sviluppare relazioni normali. Per buoni rapporti intendo relazioni normali e buone, come abbiamo già con i paesi occidentali. Desideriamo mantenere la nostra posizione di Paese indipendente in tutto e, sopratutto, desideriamo riservarci competa libertà in tutti i problemi internazionali.» Tito ha quindi risposto «No» alla domanda se la Jugoslavia ritor- nerebbe nel Cominform nell’eventualità che la Russia, assumesse nei suoi confronti un atteggiamento a-miichevole. «A vostro .avviso — ha chiesto ancora il giornalista -- il recente .sviluppo degl avvenimenti in Russia, compresa l’epurazione di Beria, d.- mostra che si sono verificati mutamenti nella politica imperiaiista del-l’Unione Sovietica?» Tito ha risposto : «Non potrei dire altro che il. problema di Berla è una faccenda interna della Russia, a prescindere dal fatto che gli in-sùocessi in politica, èstera possono Nel grande edificio in primo piano l’O/ganjzzazióaic delle azioni Unite si è ieri r uniia per discutere la pace in Corea «4-— avere il loro riflesso ' anche negli avvenimenti interni.» Il presidente della repubblica ha inoltre aggiunto che, a suo avviso, i dirigenti sovietici stanno tornando ora sulla linea che da il predominio al partito. Questo ha il ruolo principale. 1 dirigenti sovietici ritornano in vìa di massima alla vecchia linea- di una volta. Rispondendo, ad analoga domanda, Tito ha detto: «Ritengo! che la morte di Stalin e gli avvenimenti che sono seguiti hanno, in un cerio senso, ridoito le possibilità di un tanfiittp c di una aggressione da parte-delia Russia. Non è possib le essere profeta, ma posso ugualmente affermare ein; la minaccia di guerra novi è aumentata. Essa è, auri, diminuita. «Con quale ritmo il governo di l ochino — .ia chiesto poi il corr -condente. asU’Associa.oi -Pre^s — , ride a staccarsi dalla Russia?» N Tito ha risposto: «Dipende'dalla politica dell’Unione Sovietica veiso ia Cina. Non è necessario che si o;1 :• ad una rottura completa, 11' ’.•iff.-.ciente che ia Cina decida da i-.ia del proprio destinò e non s,u-_ 1 influenza ili alcuno.» rito si è quindi dich arato a fa-v,,..,‘__deu’ammiss:Oiie (..ella Cina Popolare alle Nazioip U lite. «Ciò sa-«ebbe costruttivo e .vantaggioso — egli ha detto — e ridurrebbe la pus- s.oiliià di gestì arbitrari da1 parte .delia Cina, in quanto, ammessa ai-ìe.; i'Nazioni Unite, assumerebbe iuta particolare responsabilità verso gii altri popoli». fi giornalista ha domandato quindi al presidente della, repubblica se, dopo la nomina del nuovo ambasciatore sovietico a Belgrado; la accettazione da parte dei tre paesi satelliti di Mosca deìls» proposta ju-(Continua in lYt pagina) RISOLTA LA CRISI ITALIANA NEL DISPR88I0 DELLA VOLONTÀ’ POPOLARE SOLUZIONE PROVVISORIA Dopo il colpo di scena che la settimana .scorsa ha. fatto naufragare inaspettatamente il tentativo di piccioni che era riuscito a ricreare le basi di un equivoco compromesso quadripartitico per varare.un governo democristiano-liberale, la crisi governativa italiana è stata avviata sulla via di una soluzióne provvisoria di carattere tecnico. L’inca-rico è stato affidato al democristriano Pella, già ministro del bilancio e del tesoro nei precedenti governi. Egli ha messo insieme un gabinetto che, pur non essendo composto di tecnici, viene presentato còme un governo d’affari, a carattere transitorio, con il solo compito di-assicurare il disbrigo degli affari di stato e di affrontare i più urgenti problemi del paese, in attesa che maturino le condizioni per il superamento delle difficoltà che oggi impediscono una soluzione politica della crisi. Tuttavia la composizione, quasi totalmente clericale, del governo Pella e il colore dei gruppi parlamentari che sì sono dichiarati disposti ad appoggiarlo, dicono che II compito dell’ex ministro del bilancio ha tutta l’aria di essere sopratutto quello di preparare il terreno ad una soluzione politica di destra, . sulla base di un accordo, prima tacito e poi. dichiarato, tra, democristiani e monarchici. Questi ultimi e persino u neo-fascisti del MiS.I. avranno un atteggiamento di benevola astensione nei confronti del cosidetto governo'd’affari, che sarà sostenuto dai voti elei deputati de-mocristiah, repubblicani e liberali. Questa prospettiva getta nuova luce sul colpo di scena ohe ha fatto fallire il tentativo centrista di Piccioni, basato sul fragile compromesso con 1 social-democratici, i quali, malgrado le vaghe condizioni poste al loro appoggio a Piccioni, rappresentavano un serio impedimento per qualunque manovra a destra, Bisognava metterli fuori del gioco. Di qui (intervento deli’Azione cat- In barba a San. Giusto «Scherza con i fanti e lascia stare i santi» suona un vecchio adagio fra i cattolici, che, in genere, da esso ritraggono una norma. I fatti comprovano però che il campione dèlia cattolicità di quella Trieste, che fino al 1945 figurava la più acattolica fra le città italiane, ossia il terziario francescano Bartoli non è di questo avviso operando anche all’opposto. Ciò dipenderà, forse? dal fatto che egli non si considera al livello dei comuni icattolici, sia perchè eletto, con i voti a pagamento e con i brogli, primo magistrato della città di S. Giusto e. Come tale, autore di «preghiere del marinaio», sia perchè amico e compartecipe dei sentimenti di odio razziale del vescovo Stntin. Ora il sullodato Bartoli, rilevato che S. Giusto — patrono della sua italianissima città, dopo essersi prestato con il suono delle sue campane a rompere i timpani degli italiani entro e fuori confini U aver consentito che nel suo tempio vengano solennemente celebrate le messe del-la propaganda irredentista e delVo-dio antislavo — non vuole, o non è in grado di operare il miracolo che consenta ai baldi e piumati bersaglieri di marciare a passo romano per le vie di Trieste, dopo aver molto pazientato e atteso, si è finalmente deciso ad affidare Vinicarico per la bisogna ad una santa. Egli infatti negli scorsi giorni, trascurando ogni ultra incombenza e dovere del suo magistero in Tri- este, dove alcuni delicati problemi hanno raggiunto uno stadio acuto, e intervenuto a questo scopo al convegno del terzo Ordine Francescano e al settimo centenario della morte di Santa Chiara in Assisi. Dopo aver assistito alla messa, celebrata dal mons. Raffaele Radossi (ma guarda dove si rivede il Vescovo contrabbandiere di Parenzo e Pola!) arcivescovo di Spoleto ha rivolto in data 12 corr. la seguente supplica alla festeggiata S. (.hiara: «Dopo molte petizioni all’O. N. IL, (loipo molti accorati appelli alle (Nazioni alleate ed amiche (ma di chi? forse della ex-repubblica di Salò? n. d. r.) rimasti tutti senza risposta, il primo cittadino di Assisi con slancio veramente fraterno mi ha invitato in questi (giorni e io sono venuto col cuore, con la fede e con la preghiera dei triestini e degli istriani tutti, devotamente in pio (pellegrinaggio (perchè Chiara rinnovi ancora il grande miracolo, ricacci ancora una volta i tartari e i saraceni (toh ! una nuova qualifica ai popoli jugoslavi! n. d. r.) al di là dei sacri confini». Il «Corriere della Sera», che riporta la fervida preghiera del Bartoli, aggiunge che il sindaco di Assisi, dopo averla ascoltata, «non è riuscito a pronunciar parola». Buffoni classici Il noto ex ras capodistriano in sciarpa littoria, Piero Almerigogna che, seguendo l’esempio dell’amico e più fidato collaboratore ddl’ex-Duce Rino Alessi, si è tolto l’ultima ma- schera, firmando le proprie articolesse sull’ineffabile «Giornale di Trieste», ha voluto contraddistinguersi anche quest’anno nella celebrazione del «sacrificio» di Nàzario Sauro già condannato nel 1912, su accusa degli armatori Kosulié per aver affibbiato ad alcuni sloveni l’epiteto di «porci». Egli che mena vanto di aver ricevuto l’educazione nel collegio-convitto Paolo Diacono di Cividale, dove agli alunni gli insegnanti, prescelti dalle loggie framassoniche, inoculavano l’odio contro la chiesa cattolica, il suo culto e i suoi ministri; egli, che educato a quei principi, fino al 1945 ha giudicato la religione cattolica e le sue credenze un retaggio per le serve e le domestiche, le quali, con la tema della confessione, limitavano le loro ruberie negli acquisti e nelle spese casalinghe; egli, constatato come oggi il risorgere del fascismo sia particolarmente favorito ed appoggiato dalla chiesa cattolica e dai suoi più elevati pastori, non esita non solo a introdursi in quei luoghi che un tempo ignorava, ma ad onorare la memorici del Sauro Con le mèsse e con panegirici del suo «martirio» in-tessuti da preti e frati. Nulla conta che il Sauro negli ultimi istanti abbia sdegnosamente rifiutato l’assistenza del prete, ciò che vaneggia nel cervello farneticante del gerarca spodestato Aimerigogna è il fatidico «ritorneremo» a Capodistria e nelle altre terre della Slovenia, del-Vlstria, del Cornavo e di tutto il litorale della Dalmazia. toiica e della parte più reazionaria del partito clericale per mantenere nel governo i loro più cari pupilli; come Togriì, Spataro e Bettioi, prò-' vocando cosi le proteste indignate dei social-democratici, che pur a-vendo rinunciato alla pregiudiziale anti-centrista, non hanno potuto ingoiare il boccone amaro di vedere nuovamente al governo gii uomini dell’Azione- cattolica. Di fronte all’intransigenza di Gonella, che non ha voluto accettare nemmeno la modesta richièsta social-democratica di escludere dal governo un e-lemento reazionario come Togni, Sa-ragat è stato costretto a dire no, e a denunciare pubblicamente gli intrighi, la bramosia di potere e l’abitudine alla menzogna dei clericali e la loro manovra per mettere il partito social-democratico nel-l’imposisibilità di sostenere il governo. L’episodio della rinuncia di Pic-■ cloni denuncia d’altra parte l’assoluta mancanza di senso di responsabilità dei dirigenti clericali che nón sanno sacrificare i loro meschini interassi di parte e le velleità ministeriali di singoli individui, pe: permettere la formazione di un g '.ernd che 1 It iM atte.! de, da oltre 2 mesi. Ormai, anche per gli osservatori più superficiali e meno provveduti, è. chiaro che la giusta soluzione politica della crisi secondo il responso delle urne, vale a dire con la formazione di un governo che e-sprima le esigenze- economiche e politiche dei lavoratori, è impedita I èairostinazione dei sanfedisti della .. riaocrazia cristiana, i quali non vogliono -comprendere che il 7 giugno ha cancellato il 18 aprile, e che è tramontato per sempre il loro predominio politico. Renzo Franchi li Sultano dei Manteco non ha abdicato Thami el Glaoui, il potente pascià .. . Marrakesh che aveva minacciato ci. lanciare contro il Sultano del .a arrocco i suoi diecimila cavalieri berberi, è riuscito a battere il rivale. Secondo le notizie pervenute domenica, il Pascià di Marrakesh ha riunito la maggior parte dei capi ! ,.ibù marrocchini i quali, durante una festa religiosa hanno deciso '.'abdicazione del Sultano a favore del figlio di questi. Non appena si è sparsa la notizia dell’abdicazione del Sultano, 1500 membri dell’organizzaziane nazionalista de-U’«Istiqlal» hanno circondato la residenza di Marrakesh dopo avrela raggiunta con i mezzi più svariati. Gli assalitori sono stati respinti. Le ultime notizie pervenute nella giornata di ieri informano, che il Sultano del Marroco non ha abdicato, nonostante si confermino gli avvenimenti di cui sopra. Si prevedono violenti scontri. Sceife sii tregenda nei terremoto a La popolazione di Itaca, di Xante e Cefalonia, ha vissuto giornate e notti da tregenda. Il giorno 10 le prime scosse di terremoto squassarono la cittadina costiera di Samo e le tre isole jonie. Gli istituti sismologici, che avevano preveduto 11 fenomeno: senza, per altro poterne rissare la data, gettarono l’allarme mentre la popolazione — memore dei cataclismi abbatutisi sull’arcipelago negli anni. 1791, 1820, 1893, 1840, 1912 e 1915 — si accampava all’aperto. Il giorno 11 scasse più violente provocarono la completa distruzione di vari villaggi e dì Nella scorsa settimana la Francia è stata teatro di una delle più importanti. ed imponenti agitazioni della classe lavoratrice. Per diversi giorni la vita del paese è rimasta praticamente paralizzata da uno sciopero generale che ha impegnato oltre 4 milioni dì lavoratori. L’agitazione iniziato dai posl-telegrqfoniei ilei sindacato socialista Force Ouvriere scesi iti sciopero al oltranza per protestare contro i decreti legge del governo che colpiscono i diritti dei dipendenti pubblici,. si è estesa rapidamente a numerose altre categorie dei settori pubblico e privato, che hanno dato una dimostrazione di unità e. di combattività, quale la Francia non aveva più visio dai lontani, scioperi del 1936. La caratteristica principala dell’agitazione è stata senza dubbio l’unitarietà. Nella lotta contro i decreti legge del governo, le masse lavoratrici hanno saputo superare le divisioni organizzative e politiche, le divergenze. ideologi/ ’’.e, hanno saputo imporre la loro volontà unitaria 'agli stessi vertici delle organizzazioni sandacali, hanno saputo trascinare ed impegnare nella lotta anche i dirigenti più restii, «Dalia base al vertice, uniti per la lotta sino alla vittoria»: questa è stata la parola d’ordine lanciala dall"assemblea dei posttelegrafonici di Parigi, L’ampiezza e la compattezza detta protesta dicono d'altra parte quanto la lotta fosse profondamente sentita dai lavoratori, quanto fosse profondo il loro malcontento per le attuali -condizioni economiche generali, e quanto fosse impopolare la politica degli attuali governanti khe vorrebbero far pagare ancora alle categorie meno abbienti il prezzo di un parziale ed illusorio risanamento delle disastrose condizioni finanziare dello stato. Lo sciopero generale ha dimostrato la decisione dei lavoratori di non fare più le spese delle difficoltà economiche del paese, che non toccano f ceti privilegiati e, consentono addirittura le più esose speculazioni degli affaristi, La lotta, del proletariato francese ha assunto una ! chiara fisonomia politica, nel senso che ha posto l’accento sull’esigenza di un radicale rinnovamento della politica governativa. Gli imponenti scioperi dei giorni scorsi si ricollegano a quel movimento dì opinione pubblica che si manifestò durante l’ultima crisi governativa, quando venne accolta con favore In possibilità di una maggioranza parlamentare di centro-sinistra, grazie alla quale, un governo da essa espresso avrebbe potuto avviarsi su una strada di, vere riforme economiche e sociali. La speranza andò delusa e il malumore generale è ora esploso in modo violento contro il governo Lanièf, il più reazionario che la Francia abbia avuto nel dopoguerra. interi quartieri di Argostoli, Lixouri e Vathy! Si ebbero le prime centinaia di vittirhe. La catastrofe tremenda doveva però ancora venire, il g. 12 ben 28 scosse devastarono le isole! La capitale- di Cefalonia, Argostoli, e l’isola stessa, sparì sotto nembi di polvere levantisi dalle macerie e le nubi di fumo degli incendi! Zakyntus, il bel capoluogo dell’isola di Xante, bruciava sebbene fosse investita, e a volte semisommersa, dalle acque del mare, messe in convulsione per i sommovimenti del fondo sottomarino. Le vittime quasi passavano- in secondo piano L imponenza dello sciopero e la combattività i dimostrata dai lavoratori hanno sfatato la leggenda di un proletariato francese svirilizzato e ormili privo di spirito combattivo, naia in seguito al fallimento delle agitazioni decretate dalla centrale sindacale cominformista, nel corso ■ 'gii ultimi mesi. L’incapacità dei cominfòrmisti di mobilitare le masse attorno alle parole d’ordine suggerite da Mosca, venne confusa con eia presunta scarsa combattività dei lavoratori. 1 fatti degli ultimi giorni hanno dimostrato al contrario che i proletariato francese sà essere ancora degno delle sue migliori tradizióni rivoluzionarie quando sono in gioco i suoi interessi, quando l’obiettivo della lotta riguarda direttamente la sua causa. E’ questa una nuova dimostrazione del pregiudizio recato dalla direzione cominf ormista alle lotte politiche e sindacali dei lavoratori. BELGRADO — Il leader laburista Clement Attlee, giunto Sabato a Postumia proveniente da Piume, è ripartito in serata per la residenza estiva diplomatica di Bled in Slovenia. Si ritiene che oggi Attlee .ara ospite personale di Tito all’i-c.óla di Brioni. TOKIO — E’ terminato lo sciopero di 48 ore dei 150 mila giapponesi Gli auto-filo-tranviari di Trieste hanno effettuato la settimana scorta uno sciopero generale per proiettare contro la decisione unilaterale della direzione dell’ACEGAT, i introdurre un nuovo turno-orario che avrebbe reso ancora più gravoso il ritmo di servizio della categoria. Lo sciopero, iniziato lunedì, si ? concluso sabato mattina con il raggiungimento di un accordo di compromésso che limita a sette ore 22 minuti .l’orario effettivo giornalieri) di servizio degli auto-filortran-vìaii. . lavoratori, pur non avendo attenuilo completa soddisfazione per le nell’urgenza di pensare ai superstiti. A Cefalonia la popolazione che, terrorizzata, cercava scampo sulle alture, vide il monte Einos — alto 1600 metri — fendersi in due e dirupare a valle nel mare. Le rive e le coste delle isole rovinavano in acqua, enormi crepacci si aprivano nel terreno, Argostoli e l’intera isola di Cefalonia sembravano in procinto di inabissarsi. Navi da guerra inglesi americane e greche, subito accorse, si davano alla disperata opera di aiuto mentre il mare ribolliva come per effetto di continue esplosioni di potenti mine subacque. Un ufficiale americano, per rendere l’idea della terriricante potenza delle scosse sismiche, affermò che per provocarne delle uguali sarebbe occorsa l’esplosione simultanea di almeno 100 bombe atomiche. Un pilota dei primi elicotteri accorsi all’opera di salvataggio, paragonò il panorama di Argostoli, vista dall’alto, a quello di Hiroshima dopo il bombardamento atomico. La disperata situazione di Cefalonia la sera del 12 agosto è tutta n questo tragico e laconico appello lanciato da Argostoli: «SI TEME CHE L’ISOLA .SPROFONDI. MANDATE LA MARINA PER EVAQUA-RE LA POPOLAZIONE. SIAMO IMPAZZITI DAL TERRORE. TUTTO CROLLA ATTORNO A NOI». Nel. terrore apocalitico madri rese folli uccidevano i loro bambini per abbreviare le sofferenze, certe che non vi fosse più possib lità di salvezza. Lo spettacolo delle navi, al largo, impotenti a recar soccorso par la furia del mare che sgretolava le coste, dava alla popolazione il senso dell’abbandono e della rine sott ) l’incubo degli elementi scatenati. Poi le scosse telluriche sì fecero più leggere, la furia del maremoto si calmò, gli incendi vennero. domai', i soccorsi organizzati. La popolazione si riprese dalla terribile prova e incominciò il calcolo del bilancio provvisorio della immane sciagura: tutte le case delle cittadine e dei villaggi di Itaca, Celafonia e Xante distrutte; oltre 200 morti accertati e migliaia dì feriti! 120.000 senza tetto attendevamo dagli elicotteri e dalle navi, vestiario, medicinali, viveri e acqua! Meravigliosa l’opera di Soccorso nella solidarietà umana dei popoli. La croce rossa jugoslava inviò subito medicinali e case prefabbricate, altri soccorsi sono in viaggio. Nella sciagura Lamico popolo greco ha sentito attorno a sè la trepidazione solidale dei nastri popoli. Le forti popolazioni delle isole Jonie fra le loro macerie ricostruiranno un’altra volta la vita come è proprio ai popoli forti. loro richieste, hanno raggiunto una significativa vittoria, in quanto sono riusciti a piegare l’intransigenza della direzione dell’ACEGAT. Ciò è stato possibile solo grazie alla compattezza e aU’unità della categoria, che pur battendosi da sola, non ha dato nei 5 giorni di sciopero alcun segno di stanchezza e di debolezza. Una vittoria più completa e più rapida sarebbe stata però certamente raggiunta se le direzioni sindacali avessero esteso l’agitazione anche ad altre categorie, per premere con maggiore efficacia sui dirigenti dell’ACEGAT. Fallito colpo di stato contro Mossadegh Un colpo di stato contro Mossadegh è stato sventato domenica mattina a Teheran. Dalle prime notizie si apprende che il comandante della guardia del corpo dello scià di Persia, colonnello Nesir, si è presentato dinanzi alla casa del primo ministro con 4 automobili e 4 camions carichi di truppa, ma le sentinelle poste a guardia di Mossadegh hanno respinto gli assalitori. Il colonnello Neser e altri 4 militari sono stati tratti in arresto. Radio Teheran ha comunicato che i rivoltosi erano riusciti ad impadronirsi del ministro persiano degli esteri, Fatemi, e di un altro ministro che rinchiudevano nel palazzo imperiale. Il capo di Stato Maggiore persiano, sfuggito alle ricerche dei congiurati, mobilitava la polizia riuscendo ad arrestare gli autori del tentato colpo di stato. I congiurati erano in possesso di due decreti firmati dallo Scià, il primo ordinante la destituzione di Mossadegh, accusato di aver indetto illegalmente il referendum per lo scioglimento del Parlamento. Il secondo decreto conteneva la nomina del generale Baslolak Zahedi a nuovo primo ministro. Nella tarda mattinata di domenica giungeva a Bagdad in aereo lo Scià accompagnato dall’imperatrice. Lo Scià dichiarava di essersi allontanato dalla Persia per motivi di sicurezza. Lo sciopero in Francia . —---nor-irr-i—n—r tu-"nr -mi-- , i n i n r ii i ini iinr il ri n i un» immichthh Lo sciopero generale ha dimostrato il rifiuto dei lavoratori a fare le spese dell® difficoltà economiche del paese impiegati dalle forze americane in Giappone. Concluso lo sciopero dal filotranvieri triestini PAGINA 2 La pesca nel Capodislriano Come migliorare le condizioni di lavoro e di guadagno dei pescatori g#?0NA£H£TT Trattando il modo di migliorare le condizioni di lavoro e di guadagno dei nostri pescatori, dobbiamo considerare la soluzione del problema della pesca nel suo insieme. Abbiamo constatato che esistono le migliori prospettive per il piazzamento dei prodotti del mare sul mercato e quindi per lo sviluppo della pesca. Non solo, ma concretamente per il nostro distretto, dato lo sviluppo deH’industria conserviera sulla costa jugoslava, che occorre aumentare di più il pescato per rifornire l’industria conserviera locale, e per altri bisogni. Appare ovvio che quando esistono le condizioni propizie per lo sviluppo della pesca e per l’assorbimento dei suoi prodotti, deve esistere pure la possibilità di ottenere prezzi economicamente giusti e convenienti per i pescatori, pur rimanendo essi adeguati a quelli del mercato internazionale. Qui sarà bene accennare per inciso ad una questione molto attuale e per la quale si sentono forti critiche giustificate da parte dei pescatori, cioè la questione del prezzo del pesce per l’industria, in rapporto alle spese di gestione delle industrie conserviere da noi. I calcoli economici della flotta peschereccia come pure di un singolo peschereccio dimostrano che i prezzi attuali del pesce per l’industria sono veramente economici. Col realizzo medio di pescato, secondo le statistiche di molti anni di pesca, il peschereccio riesce a coprire le spese di manutenzione, d’ammortamento, di assicurazione dei pescatori e la paga media (a realizzazione avvenuta) di 10.000, 11.000 din. mensili; Oltre a tali possibilità, non riesce a realizzare alcun margine o accumulazione coi prezzi attualmente in vigore. Ciò significa che, dal punto di vista economico, il prezzo del pesce per l’industria nel nostro distretto è veramente ridotto al suo livello minimo. E’ bensì vero che questo prezzo è fissato d’accordo tra le fabbriche e i pescatori, ma è altrettanto vero che arbitre nella questione sono le fabbriche stesse, mancando ai pescatori un maggiore numero di acquirenti del loro prodotto. Così in effetti le fabbriche dettano il prezzo motivandolo, naturalmente, con la necessità di ridurre i prezzi dei loro prodotti per concorrere sul mercato intemazionale. E’ però ingiusto che dalla pesca si esigano prezzi economicamente più bassi, quando è noto ohe nelle fabbriche non vengono sfruttate tutte le possibilità e risorse da cui può derivare una considerevole diminuzione dei prezzi di produzione, attraverso le spese di regia, la manodopera non impiegata razionalmente, le inutili spese d’ammortamento per impianti non occorrenti ecc. Il fatto appare ancor più strano quando si constata che mentre i pescatori devono cedere il loro prodotto a prezzo di costo senza alcuna accumulazione, nelle fabbriche si dividono gli utili ed abbastanza cospicui. A conclusione di queste considerazioni e rilievi, appare più che logico che col dovuto risparmio di molte spese inutili, incidenti sui prezzi di fabbricazione dell’industria conserviera, si dia un maggior respiro alla pesca da cui essa trae la materia prima base. Oltre i citati, altri fattori influiscono sulle condizioni di lavoro e di guadagno dei pescatori, come ad e-sempio, la riduzione del consumo di materiali attraverso il loro impiego razionale e la buona manutenzione. Per quanto concerne il naviglio, è nostra opinione che il tipo attualmente in costruzione per conto della RIBA di Isola, sia razionale e corrispondente alle nostre necessità nel suo insieme. Ma non basta possedere una attrezzatura razionale, occorre pure che essa sia razionalmente impiegata. E noto,, ad esem- pio che una delle spese maggiori è data dal consumo di carburante specie per il motore di propulsione, ciò significa che il risparmio di carburante è un fattore molto importante.- Perciò il motorista deve conoscere non isolo il funzionamento del suo motore, ma anche sapere in quale stato di funzionamento esso dia il massimo rendimento col minor consumo. I dati scentifici dimostrano che con questo accorgimento si può ottenere un risparmio del 10%. Questo varia da motore -a motore, e dipende appunto dal motorista di effettuare -le prove nec-cesarie per accertare il regime di maggiore rendimento. (Cont. nel prossimo N.o) ■ut - * »iJMU ||g Sp LA CANICOLA ESTIVA E’ AL SUO CULMINE: LE SPIAGGE RIGURGITANO DI BAGNANTI Il raccolto ortofrutticolo e i prezzi sul mercato Con il caldo torrido di questi giorni ognuno si industria di trovare un po di refrigerio dovunque, compreso a tavola. I prodotti più richiesti sono di conseguenza gli ortaggi e la frutta. Ora, le discussioni che da un pezzo a questa parte si -trascinano intorno ai prezzi dei generi alimentari, si sono localizzate in particolar modo sui prodotti ortifrutticoli. Ma se il consumatore si lamenta, il produttore non è da meno. Come sta la questione? Vogliamo .iniziare -con questo (articolo una disamina, la più ampia possibile, della situazione nel settore ortofrutticolo, seguendo il giro che i prodotti compiono dal contadino -al consumatore. Vediamo intanto cosa ne pensano i produttori. E’ noto che i contadini brontolano. Concretamente, essi lamentano che i prodotti ortofrutticoli sono loro pagati male, cioè poco. Le no- I LUMI POBBUCI m DISTRETTO PI MIE I/asfaltatila delle strade - 81 auove abitazioni - L'elettrificezione d ei villaggi Dei lavori pubblici da affetbuarsi nel distretto di Buie abbiamo già fatto qualche accenno all’inizio di quest’anno, quando era in discussione il piano sociale del distretto. Succede spesso però che, per un motivo o per l’altro, non tutto ciò che è stato pianificato possa venir realizzato, oppure che -al posto di un lavoro pianificato, durante l’anno sorga la necessità di eseguire un altro. A Buie invece no. Tutto ciò che è stato pianificato è stato già realizzato, oppure è in via di attuazione.« E’ questo un indice sicuro che gli economisti del buiese hanno I piedi solidamente piantati a terra e che hanno saputo pianificare su basi reali. La più importante opera portata a termine nel settore dei lavori pubblici, è certamente Tasfaltatura della strada che dalla Valle di .Sicciole porta a Caldania. Essa è stata aperta al traffico per un periodo di tre settimane, poi riceverà ancora uno strato di asfalto prima della riapertura definitiva. I lavori sono stati condotti dalla «Slovenia Ceste» da principio con ima lentezza esasperante, causa la mancanza di -manodopera, poi con una rapidità che ha favorevolmente impressionato. Tra quindici giorni verranno ultimati i lavori per la costruzione della strada che dalla ex stazione ferroviaria porta a Buie. Parecchie critiche sono state mosse alla costruzione di questa strada, giudicando non indispensabile o per lo meno non doverosa quella spesa in questo momento. Ad evitare critiche del genere riteniamo che al momento di approvare i piani sociali le assemblee popolari dovrebbero conoscere tutti gli elementi relativi allo impiego degli importi stanziati. L’asfaltatura delle vie cittadine di Umago procede a ritmo accelerato, e, tra dieci giorni, dovrebbero concludersi i lavori di quella che viene chiamata la prima tappa, mentre si sono iniziati in questi giorni i lavori per la realizzazione della seconda, che comprende l’asfaltatu-ra della strada che, dal ponte ohe percede l’incrocio per Madonna del Carso, porta sino all’Hotel «Beograd». Anche nella costruzione di case d’abitazione si lavora celermente. In questi giorni sono state consegnate a otto inquilini due case a Buie, mentre prossimamente altre 12 famiglie occuperanno altre due case in via di ultimazione. A Umago, sul lungomare, è stato ultimato ed abitato uno stabile di complessivi dodici quartieri, mentre per IT ottobre sullo stesso Lungomare è prevista l’ultimazione -di altri due stabili con complessivi otto grandi quartieri e quattro piccoli. Nel centro di Umago è a buon punto la costruzione del blocco di abitazioni che comprenderà 32 quartieri, mentre sulla Punta, la parte turistica di Umago, si è iniziata -la costruzione di cinque villette. Riassumendo, tra quanto si è fatto e quanto verrà fatto presumibilmente entro quest’anno, nel distretto di Buie si raggiungerà la bella cifra di 81 nuovi" quartieri d’abitazione. Do monumento a Capotistria La commissione per l’erezione di un monumento ai caduti di Capodistria ha indetto un concorso per l’elaborazione di un progetto per il monumento rappresentativo. Al concorso possono partecipare gli artisti della Repubblica Popolare della Slovenia. II comitato ha ricevuto sinora oltre mezzo milione di dinari per l’erezione del monumento. Da Banoa dellTstria ha contribuito con 400 mila dinari. Le borgate di Martinčiči e Castagna, con i casolari vicini, hanno ricevuto 1-a luce elettrica. Nei villaggi di Bibal, Krog, Sverki e Badini, è stato messo a punto tutto l’impianto esterno- di elettrificazione e mancano solo i trasformatori perchè anche questi villaggi ricevano 1'iliuminazione elettrica. A Dalla, i lavori di elettrificazione proseguono, mentre nel corso di quest’anno è previsto l’inizio dei lavori di elettrificazione a Fiorini e Marinčiči, lavori che avranno la loro conclusione nel prossimo anno. E’ allo studio l’opera di canalizzazione della cittadina di Buie. Il suo costo complessivo ammonterà a circa 20 milioni di dinari. Quest’anno si inizierà un primo lotto di lavori per un valore di 3 milioni e mezzo. jUn nuovo collettivo allo specchio L’azienda AUTOBUS DI P1RAN0 E’ noto che tempo addietro cessavano di funzionare i tramways di Parano, sostituiti da autobus ; ma la storia, recènte, del'a nuova azienda non è altrettanto conosciuta. Val la pega di parlarne. Prima che si addivenisse alla liquidazione del vetusto mezzo che allietava del suo cigolìo il tratto da Pirano a S. Lucia, ci furano infinite discussioni. Se ne parlò dappertutto, nelle basi del Fronte Popolare e sulla stampa, e poco mancò che non si giungesse ad un referendum fra la popolazione. Le vetture erano antiquate e bisognava sostituirle, altrettanto si faceva notare per i binari, La questione stava in questi termini : era più conveniente mantenere la linea tramviaria procedendo al rinnovamento del materiale o investire la stessa somma nell’acquisto di alcuni autobus? Non era fac.le giungere ad una decisione perchè ai diversi aspetti finanziari, della cosa si aggiungevano considerazioni di ordine «sentimentale»: la tradizione delle tram-vie piranesi e le abitudini della popolazione. Alla fine prevalse l’eloquenza delle cifre e un concetto più razionale dei trasporti, così che gli autobus — effettivamente più pratici — ebbero partita vinta. L’azienda Autobus di Pirano ereditò l’officina delle cessate tram-vie. Circa il mater.ale rotabile e i binari, il CPC di Pirano pensò di stornare il ricavato della vendita agli investimenti comunali. La nuova Azienda veniva in compenso dotata di 14 milioni di dinari, provenienti da un residuo dell’esercizio 1952 del CP Distrettuale. Con questa somma si procedette quindi all’acquisto dd tre autobus, che entrarono in linea il 15 maggio. Il percorso, prima limitato da Pirano a S. Lucia, è stato portato fino al Bivio di Sicciole, e un altro braccio fino a Strugnano. Da Pirano a S. Lucia le corse si susseguono regolarmente ogni mezz’ora; oltre, 4 volte al giorno. Le tre vetture in servizio fanno fronte egregiamente al volume del traffico, tuttavia si rende necessario l’acquisto di un altro autobus. Infatti questo è previsto nel piano del prossimo anno. Vista sotto l’aspetto finanziario, l’Azienda Autobus, considerata la giovane gestione, va a gonfie vele, o ruote se più vi piace. L’unica difficoltà è rappresentata dal tasso di accumulazione sul superamento del fondo medio di paghe. La media paghe è fissata a 12,600 dinari, ma all’Azienda Autobus viene di gran lunga superata in quanto questa conta nel suo collettivo un altissimo numero di operai specializzati, che percepiscono molto di più. Di conseguenza al fine anno, cioè in 7 mesi di gestione, l’Azienda dovrà pagare 1.400.000 dinari. Riuscirà a cavarsela? Certamente. Siamo stati pregati di fare una nota circa un fatto increscioso. Alla consegna degli autobus da parte della ditta fornitrice (milanese) avvenuta a Capodistria, le vetture e-rano munite di tabelle bilingui, poi da due di essi sono sparite le targhe in italiano. A qualcuno avrà fatto gola la lamiera e ne ha asportato, non visto, due pezzi. Si deve certamente al caso che queste fossero scritte in italiano. Ecco, è bene che si sappia perchè due degli autobus circolano senza le tabelle bilingui. Del resto, si provvederà con altre nuove. E’ le vecchie vetture tramviarie? Fino a poco tempo fa erano in disarmo lungo la strada, un po’ tristi come tutti i tramontati veterani dei trasporti. Poi non si sono viste più. Tolti anche i binari, non è rimasta nessuna traccia di quelle che furono le tramvie piranesi. Molta gente vi era affezionata perchè da decenni saliva e scendeva ogni giorno dalle vetuste e un po’ anacronistiche vetture. A queste, forse, erano legati particolari ricordi, di comitive allegre o di avventure sentimentali; forse piacevano anche perchè facevano molto «colore locale». Comunque, il mondo moderno ha le sue leggi inderogabili sulle quali siamo in fondo tutti d’accordo : dinamismo, praticità, economia. stre fatiche — dicono in sostanza i produttori — non sono equamente compensate; e anche le modeste somme che realizziamo, vanno in gran parte assorbite dalle spese di gestione e dalle tasse. Crediamo che all’origine delle lamentele stia una particolare interpretazione di quell’« equamente» riferito sopra. I contadini si sono a-bituati a fare i conti, prendendo come termine di paragone, i prezzi al minuto, cioè quelli che si formano, sul mercato dopo che i prodotti sono passati attraverso la trafila delle cooperative, delle aziende gros-siste, degli intermediari, ecc. E questo non è certo il modo migliore, per i produttori, di accertare se l’entità del proprio guadagno sia compensativa o meno. Il contadino sa (e chi altro può saperlo meglio di (lui?) a quanto ammontano le spese di gestione e a quanto le imposte. Detratte queste dalle somme che via via incassa per i suoi prodotti, non ha bisogno di cercare altrove per rendersi conto se il guadagno realizzato compensa le sue fatiche. Non si creda che queste nostre considerazioni siano pura accademia Vedreono dopo che la questione va proprio impostata così. Intanto il contadino — a cui nessuno, beninteso, contesta il diritto di fare i conti a proprio piacimento — capitando nelle nostre cittadine nota che le patate, ad esempio, sono a 15 dinari al kg., mentre egli l’ha vendute al grossista, poniamo, a 5 dinari. Se non gli viene una sincope è un miracolo, e a prima vista non potremmo dargli torto. Tuttavia le cose stanno ben diversamente. I contadini, quest’anno in special modo, hanno guadagnato e guadagnano abbastanza, Non vorremmo annoiare i lettori con una filza di cifre, ma non possiamo fare a meno di menzionare alcuni dati importanti. Il traffico merci della cooperativa di S. Lucia dal 1. aprile al 31 luglio del corrente anno è stato il seguente: Piselli kg. 109.733 ; fragoloni 56.278 patate 358.877; ciliege 91.983; pomodoro 397.653 ; fagioli 177.061 ; frutta varia 74.551; verdura 116.567 — Valore complessivo dinari 40,249.275. Cooperativa di Strugnano, dal 5 aprile al 1. luglio: piselli kg. 59.302; patate 96.122; pomodoro 176.467; fragole e fragoloni 111.487; ciliege 28.479; zucchini 3.639; fagiolini 145.706 ; fichi 23.360 ; — il tutto per un valore di oltre 20 milioni di dinari. La Cooperativa di Isola ha commerciato nello stesso periodo questi prodotti: patate kg. 350.626; ciliege 106.068; fagiolini 91.564; pomodoro 170.537; cetrioli 44.953; fichi 96.580; meloni 23.580; pere 77.311; piselli 105.531; fagiolini 9.329. Non conosciamo l’importo delle merci vendute da questa cooperativa. Di quelle di Capodistria non ci sono pervenuti ancora i dati.. Non è tuttavia difficile calcolare che l’importo complessivo dei prodotti venduti da queste 4 cooperative si aggira intorno ai 100 milioni di dinari. Questa fortissima somma, detratte le percentuali dovute alle cooperative, è stata divisa fra i contadini. Credereste dunque, così a occhio e croce, che il lavoro di que-sfultimi sia male compensato? Senz’altro no. (Cont nel prossimo N.o) CAPODISTRIA Sono nati: Strajh Rajka di Karel e Vostl Rosalia, Babič Zdenko di Lino e Markezič Maria. Si registrano in vece i seguenti decessi: Babič Pietro di 73 anni, agricoltore, Mihalič Antonio, agricoltore di 79 anni, Kavrečić Andrea di 54 anni; Bianchi Ennio di 44 anni, violinista e quello di Bezzan Nino di tre anni. BUIE E’ stato celebrato un solo matrimonio e precisamente quello di Ba-jok Gioacchino, stradino di 43 anni con Albanese Maria, casal riga della stessa età. Poche anche le nascite: Civftam Marino di Romano e Jugowac Maria; Ries Bruna di Vittorio e Damiani Valeria; Bosè Maria di Giulio e Muggia Nerina; Vi-gini Fulvio di Italo e Skerlić Pierina. Viene segnalato l’incidente occorso a Stančić Giovanni, di Grisi-gana, il quale, cadendo dalla bicicletta, ha dovuto esser ricoverato all’ospedale per contusioni ed escoriazioni varie alla testa, al braccio ed alla-gamba sinistra. Ne avrà per 12 giorni, salvo complicazioni. ISOLA Unico matrimonio quello di Chel-leris Lucio bottaio di 26 anni con Grizonič Cvetka casalinga di 23 anni. Anche ria le nascite ne viene registrata una sola e precisamente quella di Bologna Gino di Germano e di Božič Emilia. Più numerosi invece i decessi: Steffè Antonio mec- canico di 22 anni; Domjo nata Jakomin Maria casalinga di 73 anni ; Pink Saško neonato di 4 mesi. VERTENEGLIO Nessuna nuova. Soltanto l’infortunio sul lavoro di Sauro Anton.o di 30 anni il quale, lavorando in campagna, si è ferito malamente al piede con la zappa. Per fortuna, se l’è cavata con qualche punto di sutura. E passiamo a ... UMAGO dove l’ufficio anagrafico registra solo il matrimonio di Božić Bruno di 21 anni, marittimo con Delben Bruna, casalinga di 20 anni. Anche a PORTOROSE si registrano matrimoni. Infatti si sono uniti Filipec žarko, trattorista, di 22 anni, con Valentič Amabile, operaia, di 30 anni; Viezzoli Giorgio, marittimo di 24 anni, con Bernardi Nicotina, ventenne, casalinga. E’ nato invece Contento Giorgio di Ruggero e Cusma Rosita. ISCRIZIONI PER OKROGLICA Sino a tutto venerdì 14 corr. si sono avute 363 iscrizioni per il Festival di Okroglica a Dekani, 281 a Maresego, 741 a Isola, 437 a Šmarje, 310 a Sicciole, 615 nel comune di Capodistria dintorni, 300 a Portorose, e cima 600, esclusi i collettivi, a Capodistria. Non sono pervenuti ancora i dati di Pirano. Complessivamente si sono iscritte 3.683 persone. 200.000 AL FESTIVAL Dl OKROGLICA Alla grande manifestazione di O-kroglica, ove verrà celebrato il decennale della Costituzione delle brigate partigiane del Litorale ed il 6 annversario della unione del litorale alla patria socialista, è prevista la partecipazione di 150—200 mila persone, il che rende evidente come gli organizzatori abbiano da svolgere un lavoro enorme. La celebrazione si svolgerà su un piccolo pianoro in prossimità del bosco. I partecipanti che giungeranno con la ferrovia, si fermeranno a mezza strada tra le stazioni di Volčja Draga e Prvačina, dove verrà costituita una stazione provvisoria con tutti gli appositi uffici ed installazioni, quindi raggiungeranno a piedi, (circa 20 minuti di strada) il posto designato. Le manifestazioni celebrative a-vranno inizio sabato 5 settembre nelle ore serali, con la presentazione da parte del complesso operistico di Lubiana della «Leggenda di Ohrid»; verranno quindi proiettati 3 film di produzione nazionale, seguiranno spettacoli pirotecnici, concerti corali, musicali ecc. Il giorno 6 settembre avrà luogo il raduno delle brigate partigiane del IX. Corpo e delle unità collegate ; è _ prevista la partecipazione dei dirigenti del Governo. Per la circostanza, il Comitato distrettuale dell’USL di Gorizia pubblicherà una edizione speciale del glorioso quotidiano partigiano : «Partizanski dnevnik», che uscirà molto probabilmente in 24 pagine con un ricchissimo contenuto e cioè articoli dei dirigenti dei IX. Corpo e della É.P. di Slovenia, diari, racconti ed episodi di lotta, le varie fasi delia Liberazione del litorale sloveno, della ricostruzione economica, il tutto corredato da abbondante materiale fotografico. Il «Partizanski Dnevnik» sarà in vendita a 10 dinari la copia. Molto probabile anche la uscita di un numero speciale de «La voce del bosco» organo partigiano in lingua italiana. Passiamo ora ai preparativi: A Trieste in questi giorni il numero di iscritti ha già superato il migliaio e la campagna continua con successo, specie nei rioni periferici. A S. Croce, a S. Giovanni, Longera, Prosecco, Dolina e Plavje i complessi corali e bandistici starino compie- LETTERE ALLA REDAZIONE Sulla lettera del CC. della L.C. J. Riceviamo e pubblichiamo: «Cari compagni, in questi giorni molto si discute nelle nostre organizzazioni di base e nei collettivi di lavoro sulla lettera del CC della Lega dei Comunisti della Jugoslavia, Anche io, come operaio, non membro della Lega, dei' Cantieri di Pirano, vorrei dire la mia opinione su questo argomento, che tanto interessa l’opinione pubblica, e in particolare modo i membri della Lega dei Comunisti. «Citerò qualche fatto concreto sul lavoro di certi comunisti, al quale io personalmente e come parte interessata, nel modesto limite delle mie possibilità, vorrei dare 11 mio contributo aiutando i membri della Lega a comprendere meglio il loro stretto dovere di comunisti. La lettera del OC ha tracciato a grandi linee come deve svolgersi questo la-voro, ma non è scesa in dettagli. Ecco perchè sarà sempre interessante esporre i particolari, analizzarli profondamente nelle discussioni, cercando di vedere in forma realistica i lati positivi e negativi. «In parecchie riunioni alle quali ho partecipato come fuori partito, ho osservato che non dappertutto si discute e analizza con sufficiente chiarezza la lettera e, anzi, ho notato che viene discussa così, tanto perchè è venuto l’ordine di discuterla. Ciò non va assolutamente perchè questa lettera, oltre dimostrarci concretamente come la Lega dei Comunisti sia un’organizzazione che cura veramente gli interessi della classe operaia e di tutta la collettività socialista, ha valuto mettere in evidenza dei problemi sentiti pro- fondamente da tutti i comunisti che possono dirsi tali e non solo dai comunisti, ma da tutti i membri dell’Unione Socialista che si interessano della nostra realtà sociale. «Penso che nelle riunioni di questi giorni si dovranno gettare le basi per altre numerose riunioni, organizzate in modo che la discussione sia il più possibile estesa a tutti i presenti, siano essi o no membri della Lega, e non come ho osservato in una organizzazione di base a Pirano, dove, su 28 presenti, soltanto 1 comunista e un membro dell’Unione Socialista hanno detto qualcosa. «Credo che questo astensionismo non sia volontario, ma dovuto al fatto che i membri della Lega non hanno e non si curano di avere una cultura ideologica-polìtica. Ciò causa altri fenomeni negativi. Un giorno parlai con un dirigente sindaca^ le, membro della Lega dei Comunisti della Jugoslavia e gli dissi che bisognava essere più attivi e coscienti, in particolare verso i lavoratori, e che bisognava lottare anche se spesso duramente, e sopratutto guardare agli interessi della collettività e non ai propri egoistici e personali. Mi rispose che la gente è stanca, vuol vivere bene, ecc. ecc. e che non c’è niente da fare. Può questo individuo essere comunista Leggete e diffondete LANOSTRA LOTTA e dirigente sindacale? Secondo me, no. Come può egli fare un buon lavoro fra le masse, se lui stesso non crede più e non ha fiducia nel socialismo? Potrà egli spiegare per chè la paghe non sono ancora come dovranno un giorno essere, perchè il vestiario è troppo caro, perchè l’America ci aiuta, perchè la Jugoslavia non vuol cedere la nostra zona all’Italia democristiana? «Egli non potrà spiegare queste cose per due motivi principali: perchè non legge i giornali o li legge assai poco, e non frenquenta le riunioni di cellula, poi perchè, (ciò è più grave) pensa al suo posto, a fare carriera ed avere privilegi personali. E di questi «comunisti» ne ho conosciuto diversi operanti in danno di quello che si costruiva. «In questi giorni parlai con fin altro dirigente sindacale che mi disse : «questa lettera non è altro che un po’ di polvere negli occhi alla gente, tutto resterà come prima.» Risposi che era in errore e che bisognava avere piena fiducia in un nuovo passaggio ad una attività concreta e all’eliminazione idi tutto ciò che è negativo in questa attività, e che i comunisti che in questi ultimi tempi si sono passivizza-ti, riprenderanno il loro stretto dovere, che è quello di essere alla testa nell’edificazione socialista, e non in coda, come sento talvolta dire da gente semplice, ma che molto spesso sa come si deve lavorare in un paese che era tra i più retrogradi e che oggi invece sta passando sempre più ria le nazioni più progredite in tutti i campi.» Vascotto Andrea operaio ai Cantieri Piranesi tando la ioro preparazione artistica per esibirsi durante lo svolgimento del programma centrale. Nella nastra zona in certi comuni i preparativi vengono condotti con alacrità, altrove invece, dove la Lega dei comunisti e l’USL sono meno attivi, poco di fatto. Fornendo dati concreti, aggiungiamo che a Maresego, Šmarje, Lopar, Boršt, Labor,le iscrizioni sono già state iniziate e che giornalmente affluiscono alle basi numerosi cittadini per dare la loro adesione a questa grande manifestazione. A Capodistria, invece, l’agitazione è stata insufficente, all’VIII base è stata indetta una riunione di massa alla quale ha partecipato la metà dei membri dell’attivo, che si sono limitati a... far atto di presenza. Un pò migliore la situazione alla III base e nelle altre organizzazioni rionali della cittadina. Anche nelle imprese l’attività delle organizzazioni lascia alquanto a desiderare, sino a pochi giorni orso-no, da quanto ci consta, poco o quasi nulla era stato fatto in questo senso. Alla «RUDA» le iscrizioni sono state iniziate il 12 c. m. A Strugnano, l’Unione combattenti si dedica al dolce far niente, basti il fatto che alla base del monumento ai Caduti rigogliosa cresce l’erbetta. Molto attivo invece il comune di Portorose, ove le iscrizioni procedono a ritmo accelerato. Per la erezione del monumento ai Caduti di S. Lucia sono sitati raccolti sinora 60.000 din. e l’azione continua. Domenica scorsa a Bertocchi si sono esibiti i complessi corali e bandistici del distretto, che si preparano per la grande manifestazione culturale di Okroglica. Infine informiamo che il gruppo artistico del IX Corpo composto di 25 elementi compirà nei giorni 31 agosto e 1 settembre un giro artistico nelle località partigiane del distretto, dando degli spettacoli a Dekani, il 31 agosto; a Šmarje ed a Maresego il 1 settembre nelle ore serali. RADIO Oggi, martedì, alle ore 11.30, la nostra Radio trasmette il quartetto in Sol minore di Debussy; alle ore 12 il programma tanto atteso e gradito da coloro che si scambiano attraverso l’etere i radiomessaggi augurali, ossia quello della Musica per Voi. Alle ore 20 saranno accontentati anche gli amanti della musica operistica, per i quali andrà in onda il primo atto del «Barbiere di Siviglia» di G. Rossini. Farà seguito una mezz’ora di musica da camera di autori italiani, ed alle ore 21.30 «Orizzonti» ossia un radiogior-nale di attualità e curiosità. Domani, Mercoledì, alle ore 11.30, saranno trasmessi dei canti popolari italiani, cui faranno seguito, alle ore 12, gli «Itinerari Jugoslavi», tanto interessanti ed utili per la conoscenza del nostro paese. Alle ore 20 sarà trasmesso il secondo atto del «Barbiere di Siviglia». Giovedì, alle ore 11.30 i ragazzi potranno gustare alla radio il loro programma ossia «L’angolo dei ragazzi» che non è escluso possa risultare gradito anche ai grandi. Alle ore 20 saranno in onda le più belle canzoni richieste dagli ascoltatori della nostra Radio. Faranno seguito, alle ore 21, alcune pagine scelte del racconto «Di notte» dello scrittore serbo Bora Stankovič, e, alle ore 21.30, musica sinfonica di compositori rinomati. Agli amanti dei ritmi e delle canzoni è dedicato un programma di quella musica, in onda venerdì alle ore 12.05. Nello stesso giorno, alle ore 20, sarà trasmessa, per mezza ora, musica da camera di Bach, Tartini e Rossini. Farà seguito, alle ore 20.30, la rassegna settimanale degli avvenimenti nel mondo del lavoro. Sabato, alle ore 20, suonerà l'orchestra Sciorini, con le sue note voci, cui farà seguito, alle ore 20.30, un’altra serie di «Ricordi partigiani» ohe tanta eco e reminiscenze hanno destato negli ascoltatori della nostra J=tadio. Domenica, come al solito, la nostra Radio offre un ricco program- Raduno di brigale Com’è noto, alle celebrazioni di Okroglica parteciperanno i combattenti già facenti parte delle brigate del Litorale con le loro formazioni. I punti di convegno dalla singole brigate sono stati così stabiliti dal Comitato preparatore: A Cerkno la brigata «Vojko», a LOkve la II brigata VDV, a Podraga la «Gradnik», sul Carso la «Bazoviška» e «la Kosovelova», a Postojna le Brigate d’oltremare. Le brigate si raduneranno nelle località prestabilite il 31 c. m. e parteciperanno alle celebrazioni indette nelle rispettive località nei giorni immediatamente precedenti le manifestazioni di Okroglica. ma. Così alla «Musica del Mattino», briosa svegliarina, che essa trasmette alle ore 7, fa seguire, alle 10, un’ora di musica divertente; aUe ore 11 dedica alle ascoltatrici la rubrica della «Donna e la Casa», cui faranno seguito, alle 11.30, un concerto di musica leggera ed alle ore 12 la «Musica per Voi», richiesta dagli ascoltatori della nostra radio con lo scambio dei loro radiomessaggi augurali. CREDEVA D’ESSERE SUL RING Il trapanese Cascia Giovanni, come in genere tutti i meridionali, è un giovane dal carattere focoso. Trovandosi a Isola, al ritrovo Arri-goni, venne per futili motivi a diverbio con certo Dante Pec. Senza pensarci su, ritenendo forse di trovarsi sul ring, il bollente meridionale sferrò una serie di swing, cro-kets, uppercuts, spedendo «groggy» al tappeto il povero Dante che dovette ricorrere alle cure del sanitario locale. Per calmare i bollenti spiriti del Cascia, il Tribunale distrettuale di Gapodistria gli ha inflitto 14 giorni di carcere con tutti i benefici di legge. BAZAR DI CALZE NYLON IN QUEL DI PIRANO E’ stata processata a Pirano tale Maria Predonzani, la quale dall’agosto del 1952, sino al mese di aprile del 1953, esercitava il commercio illegale. L’imputata aveva formato nella sua abitazione una specie di bazar. Vendeva calze nylon, pettini, giacche, calzoni, ed altri oggetti di largo consumo. E’ stata coridannata a tre mesi di carcere. RUBAVA BIANCHERIA Si è svolto a Capodistria il processo ip contumacia contro certa Dobrinja Maria, da Maresego, imputata di furto, ed ora riparata a Trieste. La Dobrinja si era impadronita di vari effetti di vestiario e biancheria di proprietà delia coinquilina Krmac Maria. E’ stata condannata a 3 mesi di carcere. COMPRAVENDITA ILLEGALE DI BESTIAME E’ comparso dinnanzi ai giudici di Capodistria tale Miklavčič Pavel di Costàbona, accusato di aver praticato la compravendita illegale di bestiame. Il Miklavčič ha, negli ultimi mesi, comperato e rivenduto a terzi ben 32 capi di bestiame, senza essere in possesso della prescritta licenza. Per tale reato dovrà scontare 2 mesi di prigione e pagare 45.000 dinari di multa. Di fronte a Gorizia il popolo in armi (Nclstro servizio particolare) Si erano appena spenti gli echi della radio, che in quel lontano settembre 1943 aveva annunciato la capitolazione de'UTtailia, e il primo senso di quasi incredulità .quando già l’ideale, nascosto per lunghi e penosi anni nel silenzio dei cuori, si concretizzava in un’apoteosi di popolo festante. I reparti di quell’esercito che, arrogantisi vessilliferi di libertà e giustizia, avevano calcato venticinque anni prima lo scarpone imperialista su un suolo che non Un reparto partigiano sbarca in una località dellTstria nei giorni della Liberazione fu mai loro per soggiogare le nostre genti, sono in fuga verso là donde erano venuti; umiliati malgrado la generosità della popolazione, dalla coscienza di essere stati troppo a lungo degli intrusi in casa altrui. Siamo tornati a distanza di anni a rivedere quei luoghi e ci è parso di rivedere nei volti l’entusiasmo d’allora ; di risentire fra i canti del popolo il rintronare del cannone partigiano a Merna, cui rispondeva lugubre il sibilo della granata nazista fra lo stridore dei cingoli ferrati da sotto il castello di Gorizia. Ci è sembrato di riudire perdersi lontano, negli anfratti della valle, il ruggito della belva inferocita che, nella tana, covava la vendetta sui valorosi che difendevano coi denti ogni palmo di terra; visi di uomini, donne e adolescenti, intrepidi volti di un domani che era ormai scontato. Allora il Vipacco sfociava pigro a intorbidare le acque azzurrine dell’Isonzo, quasi volesse anch’esso mondarsi di tutto il male che la sua gente ebbe a soffrire negli anni della schiavitù. Come allora, ci è parso di rivedere, oltre l’ingiusto confine, l’ombra del giovarle partigiano, appena avvezzo all’uso dell’arma, tuttavia grave e compreso nelle sue mansioni, che ad ogni stormir di fronda scrutava le tenebre; uno dei tanti schierati in armi a muraglia in fac-c a alla città avvolta nella .notte insonne; uno dei fortunati a possedere un’arma, strappata al nemico o abbandonata sulla via, che potesse servire a difendere la propria terra, non più ad opprimerla. E dietro la sua, le ombre vive di coloro che, impavidi, affrontarono la mitraglia sotto la grandine di fuoco; e che fra la polvere ersero il loro petto a barricata contro l’acciaio della corazza; e gli occhi azzurri e la chioma della fanciulla che offriva una bandiera e un fiore; e la piccola esile mano del ragazzo che voleva anche essa un’arma per combattere, e sfidava le cento volte un nemico più grande di lui, sgattaiolando fra le canne dei cannoni a portare il messaggio, o lo sguardo mesto della donna, curva sotto il peso di una vita di stenti e sofferenze, che ti chiedeva se suo figlio fosse vivo ancora. Furono questi i giorni inOlmenti-cabih del settembre 1943, nel loro garrire di bandiere, nel loro echeggiare di canti, i giorni dell’entusia-smo, cui è legato il ricordo di una (grande battaglia; Il fronte di Gorizia. All’epoca delia capitolazione dell’Italia nel territorio della Regione Giulia operavano due battaglioni partigiani, tali da potersi considerare delle vere e proprie formazioni militari. Essi si erano costituiti con l’mgrossansi delle pr.me piccole unità, grazie aH’affluaso sempre più intenso di nuovi combattenti, ed o-peravano l’uno sull’altipiano della Bainsizza e nelle zone circostanti, l’altro sul Carso e nella valle del Vipacco. Le loro gesta sono ricordate oggi come i più luminosi esempi di valore e di ardimento, che impersonavano, avvolti di leggenda, le aspirazioni dei nostri popoli alla propria emancipazione sociale e na-z.orlale. Nel settembre 1943, il popolo manifestò il sentimento unanime che animava le siue secolari lotte contro gli oppressori e cacciò dalla sua terra l’usurpatore. Si costituì così un vasto territorio' liberato fra l’Ison-zo, di fronte a Gorizia, e il costone carsico in faccia al golfo di Trieste. I primi due battaglioni si ingrossarono e divennero veri e propri reparti militari in grado di svolgere un’azione offensiva e difensiva di linea lo J.P.P. O. e il S.P.P. (1) che conversero su un fronte che, dalla confluenza del Vipacco nel-risonzo e più oltre ancora, passava per Merna, Verto*a San Pietro icon punte avanzate al Castello di Gorizia e alla Castagnevizza) e Sal-cano. I tedeschi, che già avevano le loro forze, in misura maggiore a Trieste e minore a Gorizia, rimasti ab- bandonati dai reparti dell’esercito di Badoglio, ottennero rinforzi ingenti, che permisero loro di far fronte alla itninaccia delle unità partigiane e preparare un’offensiva di grande stile. I 4 mila combattenti, schierati sul fronte di Gorizia, seppero contenere eroicamente per molti giorni l’urto delle divisioni corazzate «A Hitler SS» e «Goering», reduce quest’ultima dalla disfatta di Sicilia. Il duello di fronte alla rocca di Gorizia, benché impari, fu accanito quanto mai. I pesanti «panzer» non riuscivano a passare. L’asprezza dei combattimenti raggiunse vette drammatiche. Più giorni di seguito i carri armati nazisti tentarono di rompere le maglie della difesa partigiama, ma dovettero sempre retrocedere, subendo gravi perdite. Soltanto l’entrata in azione dei reparti del 97. Corpo d’Armata, alle spalle dello schieramento di Gorizia, riuscì ad aprire una breccia a Razdrto, ai piedi del Nanos, attraverso la quale i reparti motorizzati nazisti dilagarono a valle verso Aidussina. Ciò avveniva il 23 settembre 1943. Colpiti alle spalle e non più protetti efficacemente dai reparti del Battaglione schierato sul Carso, anche essi minacciati di accerchiamento, i battaglioni ripiegarono, aprendosi la via con le armi, verso la Selva di Tamova, riuscendo a sganciarsi dalla tenaglia nemica. Durante i combattimenti del settembre venne versato sui campi di battaglia attorno a Gorizia e sul Carso il primo sangue ideila fratellanza fra gii sloveni e gli italiani, caduti fianco a fianco nell’assalto contro il nemico. A quell’epoca risale infatti la formazione del primo reparto partigiano che raccolse operai e contadini di Monfalcone e dei dintorni. Nell’ambito del battaglione, che aveva sede a Merna e che portava il nome di quella località, si costituì .una compagnia della quale fecero parte circa 50 compagni del molfalconese, che si distinsero in due azioni di attacco all'aeroporto di Gorizia (dove furono incendiate alcune decine di aerei), riportando notevoli perdite e dimostrando un valore non comune. La Compagnia friulana, come venne chiamata, era datata anche di due obici da montagna che servirono e-gregiamente per la protezione e l’appoggio ai reparti attaccanti, in particolare, nella seconda azione sull'aeroporto. Dalle battaglie sul fronte di Gorizia, combattute contro un nemico imbestialito e armato fino ai denti, le unità partigiane dello J.P.P.O. e delPS.PjP.O., lungi dalFuiscime indebolite, si rafforzarono materialmente e moralmente. Si crearono cosi le premesse di un rapidissimo sviluppo delle unità maggiori dell’EjP.-L. nella Regione Giulia: accanto alla vecchia «III Gradnikova», sorsero le brigate «Gregorčičeva», «Kosovelova», «Vojkova», «Prešernova», «Triestina», «Bazoviška», le divisioni XXXI e XXXII, e il IX Korpus. (1) «JJP.P.O.» — Južno Primorski Partizanski Odred; «S.P.P.O.» — Severno Primorski Partizanski Odred. A. B. Nella città di Louisville, nel Kentucky, vive una setta speciale di uomini, i «trappisti», dediti alla contemplazione e alla cura di stupendi giardini. Nell’America moderna questo è un fatto insolito, raro. Presentiamo ai nostri lettori questa foto come se fosse, appunto, un pezzo, da museo. TELESCRIVENTE OKROGLICA STA CAMBIANDO VOLTO in attesa di rivivere una oraude epopea (Dal nostro inviato) Laddove, fino qualche giorno fa, il bosco e il prato regnavano coi loro verde nella tranquilla maestà della valle, dove il silenzio era rotto soltanto dal gorgoglio del ruscello, dallo* stormir delle fronde e dal cinguettio degli uccelli in cerca di preda, la mano dell’uomo sta rapidamente trasformando il paesaggio, preparandolo ad accogliere degnamente il popolo che qui converrà tra breve per rievocare le giornate Si redige 1‘ opera delie opere (Nostra corrispondenza) ZAGABRIA — agosto. La grande opera attesa, desiderata da decenni in Jugoslavia: l’opera preannunciata più volte negli ùltimi anni, sta per essere ultimata: l’Encdclopedia della Jugoslavia. Non è esagerato affermare che questo e uno degli avvenimenti più importanti nella storia culturale del nostro Paese. Perchè essa sarà la sintesi della opera del genio di generazioni e ge- OlE/DOscOPI© Corte « lunghe? Fra gli altri problemi che assilla-no il mondo in questi giorni, r n’é T inserito uno che, a giudicare da co- ^ me è dibattuto, pare più importante degli avvenimenti di Corea. Si trat-ita di sapere se ie donne dovranno terrogativo aperto da un noto sar- j to francese che ha lanciato la mo-da delle gonne al ginocchio. Nella polemica che sta facendosi particolarmente acuta è sceso anche il professore danese Broby Johansen, sostenendo che «i vestiti corti sono segno di distensione perchè riflettono l’ottimismo». Pare che le sue dissertazioni vengano stampate e offerte in omaggio ai 4 Grandi che vanno cercando, appunto, una distensione nel mondo. La scuola dell’amore ' ! Il tradizionale insegnamento delle grazie dell’amore, in Giappone, ha fatto un passo avanti. Da qualche settimana è stata creata a Yokohama una «scuola, per prostitute». Le studentesse, evidentemente meno timide delle solite scolarette, hanno fra l’altro chiesto ai professori se il diploma di «Figlie del Giappone», che verrà rilasciato al termine degli studi, permetterà di accrescere le loro entrate. Avvenirismo Lo scrittore Hugo Gernasback ha ...... re gistrato per il Museo di storia na- turale di New York dei dischi con L le parole che secondo lui saranno 1 in uso dopo l’anno 2000. Eccone al- *5 l|||§ to (prodotto con energia atomica), ^«SiIÌÌÉ: E’ stato questo scrittore a lanciare le parole «televisione» e «radar», rivelandosi un vero esperto in materia. Ma l’aspetto più interessante della cosa, assicurano coloro che hanno potuto ascoltare i dischi, è questa specie di conversazione che vuol fornire un’idea di come si leticherà nel 2000: __ pezzotomo di atodisgraziuto ! stoppa qua che ti atorrompo la faccia. Siderbestie come te dinamano (vanno) scomponucleariz-zate (fatte sparire) dal termagneto. Elegia all’asso i Koblet, il biondo campione svizzero del pedale, ha deluso in seguito ad una formidabile caduta i suoi ammiratori al Giro di Francia. Da tutte le parti allora si sono, levate voci autorevoli per tenergli su il morale. Il «Corriere di Ginevra» gli ha perfino dedicato una poesia, che suona così: «Oh, quando egli costruiva con la sua mano: colossale — il suo trono poggiato sulla gente volgare — questo Koblet sovrano — questo bronzo davanti al quale tutto è polvere... — oh, caduta formidabile che gli spezzò le reni!» iterazioni, delle energie creatrici jugoslave attraverso i secoli. A redigere Ja «Enciclopedia della Jugosalvia» — editore l’istituto Lexico-grafico di Zagabria — sono al lavoro alcune centinaia di letterati, artisti, scienziati, uomini politici di tutto il paese, con alla testa il grande scrittore e decano degli uomini di cultura jugoslavi Miroslav Krleža, il quale potrà ben dire che dopo 60 anni di vita, ha contr.to ulto a dare ailisiuo popolo l’opera migliore; l’opera che contribuirà decisivamente allo sviluppo della cultura nazionale, un’opera di carattere panjugoslavo. Sono già trascorsi due anni da quando allo Istituto Lexieografico, fondato appunto due anni fa, si dava inizio al lavoro dell’Enciclopedia. Questa uscirà in sette volumi, ciascuno dei quali di circa 800 pagine. In queste pagine conosceremo .tutta quanta la vita degli slavi del sud dal loro arrivo nei Balcani — attraverso la loro ricca e travagliata storia — fino ai grandi giorni della rivoluzione socialista. A tale scopo è stata elaborata la Usta di tutti i nomi, argomenti e definizioni che verranno trattati nell’Enciclopediia. L’intera materia viene suddivisa in 44, diciamo così, «discipline», fra cui l’archeologia, la preistoria, l’etnografica, l’industria, la letteratura, la musica, la pittura, l’agricoltura, il diritta, la geograf, a, U turismo, le scienze forestali e veterinarie, la medicina, il cooperativismo, la politica, eccetera. L’opera comprenderà circa 24 mila nomi e ogni voce rappresenterà un capitolo elaborato sinteticamente ma esaurientemente, con materiale documentario. Particolare documentazione enciclopedica presenterà per quanto riguarda lo sviluppo del socialismo in Jugoslavia, lo sviluppo' delle idee politiche presso gU Slavi del Sud, la letteratura jugoslava e la lotta popolare di liberazione. Attraverso quest’opera colossale, i popoli del nostro paese si sentiranno ancora più vicini ed uniti, con la conoscenza della reciproca storia e cultura. Anche dal lato tipografico, l’Enciclopedia si annuncia come un capolavoro, l’opera delle opere. Verrà infatti arricchita da 50 riproduzioni a colori di opere dei nostri pittori e scultori, da un gran numero di carte geografiche, illustrazioni di vecchi libri, stemmi e piani dèlie nostre città, di vecchie fortezze e castelli, paesaggi delle nostre regioni, vecchie stampe, costumi popolari, obiettivi industriali e cosi via. G. SCOTTI. gloriose in cui nacquero le brigate partigiane del Litorale. Fra le ombre di questi alberi, nel sole di questi prati si ritroveranno tutti coloro che furono protagonisti della gloriosa epopea rivoluzionaria. Ora il martello e la falce rompono la quiete e la loro eco sembra contenere le voci delle follie ancora lontane, rendendole presenti, legate già ora con un filo invisibile a questi luoghi : Okroglica sta cambiando volto. Il bosco di quercie si dirozza ed ingentilisce; vaste radure si aprono per far posto al grande convegno, mentre il prato ed il campo si spagliano del loro manto, offrendo allo sguadro contrasti ed armonie di luc!, di toni e di ombre assieme. Sul degradare nord del pendio anche la natura sembra aver voluto assecondare i desideri dell’uomo : due ampi squarci erbosi si aprono infatti nel corpo del bosco ; qui troveranno posto gli amanti dell’opera e del cinema. Lungo la rustica strada che s’inoltra nel bosco, usa soltanto a dare il passaggio a qualche raro carro o a un solitario boscaiolo, sorgeranno da ambo i lati chioschi e spiazzi dove i manifestanti troveranno ombre accoglienti, e svago) e vivande, mentre un vasto spiazzo, degradante dolcemente a ponente, accoglierà folle entusiaste. Per il 5 e il 6 settembre Okroglica sarà irriconoscibile. Fiumane di popolo, convenute da ogni parte della Slovenia, si riverseranno ad animare di entusiasmo ed allegria un paesaggio di per sè stesso incantevole, ma già prima, preparandosi, queste folle si adopreranno a rendere la celebrazione del X annuale delle brigate del Litorale degna delle loro tradizioni. PREPARAZIONI FEBBRILI In tutto il Litorale si svolgerà infatti una serie di manifestazioni, cerimonie e rappresentazioni. Così il gruppo culturale del IX Corpus, tanto simpaticamente noto sin dai tempi duri della lotta, quando portava fra la popolazione e i combattenti una nota d’incitamento) e di allegria anche nelle più scabrose circostanze, compirà un giro attraverso varie località. Quasi in ogni località si terranno, e si sono già tenute, riunioni solenni, raduni, manifestazioni, rappresentazioni culturali, proiezioni cinematografiche, ecc. Quest’attività raggiungerà il sua culmine alla vigilia, cioè, il 5 settembre, quando i manifestanti incominceranno ad affluire ad Okroglica, dove si svolgeranno spettacoli all’aperto e suoneranno i complessi bandistici. Lo spettacolo di maggiore attrazione sarà però quello operistico, che a-vrà luogo in un vasto spiazza sul declivio nord del colle di Okroglica. Il complesso del Teatro dell’Opera di Lubiana presenterà un’opera, scelta dal repertorio dei compositori nazionali, prqbabilmente «Ero caduto dal cielo». Alle rappresentazioni e agli spettacoli della vigilia parteciperanno, assieme ai numerosi cori della Slovenia, quelli di Nabrežina, di Sem-pclai, Dolina, Prosecco e Concovel-lo, Barcola, San Giacomo, Lonjer-Cattinara, nonché il noto coro da camera del maestro Ubald Vrabec. Per l’occasione canterà anche il coro «Srečko Kosovel», che, a distanza di vari anni, si ritroverà riunito sotto la valente bacchetta del maestro Rado Simoniti e saprà indubbiamente riscuotere un grande sue. cesso, come già seppe nelle tournée all’estero, compiute nel 1945 e 1946. Alle rappresentazioni teatrali parteciperanno tra gli altri il Teatro Nazionale Sloveno di Trieste, la compagnia slovena del Teatro del Popolo di Capodistria, le compagnie dei Teatri di Postojna e Tolmino. Fra i complessi bandistici saranno presenti quelli di Portorose, Capodistria, Lubiana (A.P.J., Difesa Popolare) Trbovlje, Hrastnik, Iđria, Sicciole (Saline), Postojna, Cerknica, Jesenice e Ja banda giovanile della «Litostroj» di Lubiana. 1 complessi bandistici riuniti suoneranno in testa allo schieramento delle brigate partigiane durante la manifestazione centrale che avrà luogo il i giorno dopo, 6 settembre,, e alla sera dello stesso giorno, durante la festa popolare. La manifestazidne centrale del 6 settembre comprenderà, dopo il discorso celebrativo, un concerto del coro «Srečko Kosovel», dei cori r u. niti della zona anglo-americana del TLT (circa 280 elementi) e dei vari distretti del Litorale (circa 2 mila elementi). Alla manifestazione di massa che si svolgerà in mattinata seguirà, come già menzionato, una festa popolare che si protrarrà fino a tarda notte. Grande attesa regna dappertutto per la grande solennità. La popola, zione del Litorale attende febbrilmente il momento di poter raggiungere Okroglica, ove spera di poter vedere il maresciallo Tito e sentire la sua parola di incitamento ; quella parola, ascoltata e seguita durante la -Lotta di Liberazione, che farà rivivere quel giorno tutta una gloriosa epopea. RUSTICUS SOLO SUL MERCATO NERO Le farmacie della saccheggiata Polonia non dispongono più nemmeno di un cachet per chi soffre di mal di capo. Lo dimostra una notizia pubblicata dal «Zycie Warszawy» il 3 aprile scorso, nella quale si parla dell’arresto di due organizzatori del mercato nero degli antinevralgici. Secondo il giornale, i due arrestati disponevano di ben 10.000 cartine di questo prodotto indispensabile. I profughi che affluiscono dalla Polonia confermano che anche il famoso Policlinico dei Sindacati («Ubezpieczalnia Spolecnza»), nel quale — secondo il Governo pola-nò — sarebbero elargite a tutti i lavoratori cure mediche e odontoiatriche senza spesa alcuna, i dottori ben di rado hanno medicine da distribuire ai loro pazienti. Non esistono vitamine, nè penicillina, nè altri antibiotici; le farmacie di Stato ne possiedono in quantità limitata e le vendono soltanto a prezzo di mercato nero. Le poche cliniche riservate ai membri della nuova aristocrazia sovietica sono invece ben fomite d’ogni specialità. AUTOMOBILI Si sono svolti in Scozia esperimenti relativi a un sistema di comunicazione tra automobile e automobile, mediante il quale ie macchine possono tenersi informate sulle condizioni delle strade; ciò è particolarmente utile in caso di raduni automobilistici in alta montagna. I radiotelefonii usati si presentano in forma compatta; possono essere facilmente inseriti nel portabagagli, mentre il microfono può essere appeso sul cruscotto. NUOVO METODO DI TINTURA Un nuovo sistema di colorazione delle fibre sintetiche — dal rayon ali’acrilan — permetterà di tingerle in tutti i colori e sfumature, e le tinte saranno inalterabili. Finora le fibre artificiali erano svantaggiate nella concorrenza coi filati di fibre naturali, come il cotone e la lana, per il loro insufficiente assorbimento e ritenzione delle tinture. li nuovo metodo idi tintura è stato denominato «dope dyeing» e consìste nell’immissione dei coloranti nelle soluzioni da cui vengono tratte le fibre artificiali in modo che le tinture rimangano incorporate nella struttura delle fibre stesse. I tessuti di fibre sintetiche tinte a questo modo mantengono i loro colori del tutto inalterati quasi indefinitamente senza soffrire per effetto dei raggi solari o sbiadire nella lavatura. Dal mondo del lavoro. La «colata» A SPASSO CON DUE OMBRELLI Il taccuino dal nastro carrispondante haqjaìta volta raccolta ancha un po di bizzarrie di questa metà di agosto Fiume, agosto. — La prima piaggia d’agosto rinfresca mare e bosco !» Il vecchio detto calza a pennel-le perchè in realtà ci scappano fuori delle giornate in cui l’autunno sembra prossimo a venire. Ora caldo e con un solleone che spacca le pietre, tanto che le donne fanno sfoggio di variopinti ombrelli e le spiagge rigurgitano di folla grande e piccina, ora cielo bigio che manda giù scroscioni di pioggia bene accetta. Fa buoni affari il servizio filoviario che trasporta giornalmente ai bagni di Cantrida, Pečine e Marti-snica migliaia e migliaia di cittadini. Sono bagni pubblici dove non occorre il biglietto d’ingresso, ma come del resto quelli a pagamento, sono deliziati dalla nafta che galleggia abbondante ricoprendo sassi, rena e mare fino ad Abbazia. Così i bagnanti, dopo il refrigerio del mare, sono costretti, a casa, a fare un seconda bagno. Moltissimi i turisti stranieri che visitano p transitano per Fiume, e zeppi i pubblici locali. Su questi pe- FKANCUBULLU CELEBRATIVI) DELLA LIBERAZIONE DEL LITORALE La direzione centrale delle Poste e Telegrafi di Belgrado emetterà in occasione del X Annuale del-i’Insurrezione popolare dei popoli del Litorale un francobollo speciale raffigurante simbolicamente la liberazione del Litorale sloveno e dellTstria. Il francobollo, opera di Janez Trpina, avrà un valore nominale di 15 din e verrà messo in circolazione il 5 settembre prossimo. Dal canto suo l’Unione filatelici della Slovenia metterà in vendita una busta celebrativa con timbro speciale della posta da campo dì Okroglica, che ricorderà la solenne celebrazione. L’obbiettivo ha colto la jeep di questo soldato attimo drammatico americano in nn rò i cittadini hanno molte critiche da fare, e cosi pure sulle rivendite del pane e del latte. Birra, vino, a-nalcoolici, gelati sono all’ordine del giorno, data la stagione. Ma il prezzo e la quantità che viene servita varia a seconda del pasto. I prezzi della birra corrono sulla linea 24—30 al bicchiere piccolo e si osserva che proprio i locali più distan. ti dal centro, che potrebbero praticare eventualmente un prezzo leggermente superiore a causa del trasporto, sono quelli che stazionano sui dinari 24—26. Perchè tali a-nomalie? Perchè, infine, certe «porzioni» di schiuma superiori al previsto? Due dita di schiuma sotto il livello al ristorante di fronte al «Radiocentar» e altrettante ai bar «Ucka», «Praga», «Central». Dove vanno gli utili e perchè si gabba impunemente i cittadini? Lotta contro gli sprechi. La sta-t stica della «Voplin» annuncia che giornalmente si consumano in città 11 milioni e mezzo di litri di acqua. Ogni abitante ne consuma 156. Per bere o per altro? No, afferma la «Voplin». Vi sono ancora molti casi di spreco, persane che lasciano a-perti i rubinetti o che non provvedono alla riparazione degli spandi-menti. Rovesciando la medaglia, saltano fuori proteste di cittadini contro la suddetta azienda. Si protesta perchè troppo) di sovente la «Voplin» inizia e abbandona dei lavori di scavo nelle strade o nei marciapiedi e chi ci va di mezzo sono i passanti che corrono il rischio di prodursi una storta o peggio ancora. E protestano anche contro la «Čistoča» perchè tollera che i suoi addetti alla rimozione delle immondizie siano di manica larga nei camion e cioè non badino troppo all’igiene, scrollando i bidoni nelle ore di punta e sollevando1 polveroni affatto graditi. Pane e latte sono sulla bocca di tutti. E’ migliorata la confezione del pane con le nuove qualità di farina ; però il pane bianco sparisce troppo presto dalla rivendite. Motivo? Vi sono certuni che ne acquistano 5—10 kg. e gli altri rimangono a... bocca asciutta. Altra storia il latte. Pur essendo nella buona stagione, la «Mljekama» non brilla d’iniziativa tanto che il latte scarseggia con file che si iniziano alle ore 3 del mattino. Forte ribasso di prezzi nei mercati. Le patate da dinari 60—70 di un mese e mezzo addietro sona oggi a dinari 10—15; i pomidori, i cappucci da 25—30 a 8—12 e cosi via per gli altri prodotti ortofrutticoli. Solo il pesce si vede e non si vede... Si esporta troppo su vasta scala: appena un quinto!) per la città. Poi si è notato che a Zagabria e a Belgrado il pesce viene venduto in quantitativi maggiori e a minor prezzo rispetto a Fiume. «Quasi che il pesce si pescasse sulla Sava e sul Danubio — dicono imbrociati i consumatori.» M. CONCLUSO IL GIRO CICLISTICO ‘ DELLA CROAZIA E SLOVENIA, REITZ MÀGLIA GIALLA LA IV TAPPA DEL GIRO La tappa che doveva essere d’attesa prima dell’attacco al Vršič, è stata invece movimentata e combattuta, dal principio alla fine, per l’ardita impresa di due ciclisti, veri assi del pedale e cioè: Petrovič e Reitz, i quali, a pochi chilometri dalla partenza, cioè all’inizio delle salita della Chiusa si sono involati, piantando in asso il gruppo, che gli ha rivisti appena al traguardo. Jannes e Van dein Linden, terzo e quarto arrivati, con un inseguimento forsennato sono riusciti per un momento a ricongiungersi ai due fuggitivi, ma poi sono stati staccati nuovamente. Merita citata pure l’impresa del coraggioso Lonzarič che, pur menomato per una paurosa caduta, riportata nella tappa Abbazia—Capodistria, e dolorante per una infezione alla gamba, ha proseguito la gara piazzandosi al 27 posto. IL «TETTO DEL GIRO» LA GORIZIA — BLED VINTA DA BONNY Contrariamente ad ogni aspettativa, il «Tetto del Giro» è stato raggiunto per primo dallo svizzero Bonny, che si è rivelato un «grimpeur» di ottima stoffa. Egli ha attaccato sin dalle prime rampe, seminando i più quotati ciclisti, giungendo solo al culmine del passo. A 4’47” ecco spuntare, arrancando affannosamente, il belga (Van Kerkhove), poi Reitz, quindi Petrovič ed infine il minuscolo Silverio Della Santa a ben 14’40”. Il gruppo ha proseguito la salita a... piedi. Infatti la erta era talmente ripida e difficile da costringere non solo i ciclisti, ma anche diversi auto a compiere ardite manovre per superarla. La discesa verso Kranjska Gora (11 Km di strada costeggiata da burroni e ricoperta di ghiaia, a velocità pazzesca) ed i sucessivi 60 Km sino aBled non hanno per nulla alterato le posizioni dell’ordine d’arrivo. Apollonio, che, come si sa, è un buon passista, si è mantenuto nelle posizioni arretrate, riservandosi di far cose egregie in seguito. Doloroso nonché inspiegabile, il ritiro di Brajnik, che abbandonava in vai Trenta. A CRONOMETRO PER SQUADRE La tappa a eronometro per squadre, Bled—Lubiana, di Km 56, è stata vinta dalla squadra tedesca, più complèta di effettivi e composta da atleti che, su per giù, son L’intervista di TITO (Continua dalla prima pagina) goslava per la costituzione di commissioni miste incaricate di indagare sugli incidenti di confine, possa essere considerata come un indizio positivo di buona volontà da parte del Cremlino. «E’ naturale — ha risposto Tito — che l’accettazione della nostra proposta di formare commissioni miste per risolvere le divergenze di confine, è il risultato dei mutamenti della politica estera sovietica e della sua influenza sui satelliti. Non • bisogna però attribuire al fatto una importanza troppo grande o cullarsi in un eccessivo Ottimismo.» «Che cosa potrebbero fare — ha chiesto ancora il rappresentante dell’Associated Press — i paesi ar manti della pace per incoraggiare i satelliti a rompere con Mosca o per sottrarsi al suo dominio?» Tito ha risposto: «Innanzitutto nessuna intromissione negli affari interni di questi paesi, in quanto ritengo che in essi aumenterà sempre più l’aspirazione del popolo alla propria indipendenza. In secondo luogo le potenze occidentali potranno stimolare le aspirazioni di indipendenza dei sateliti mantenendo giusti rapporti verso gli altri popoli.» Circa la posizione della Jugoslavia nei confronti del Patto Atlantico Tito ha risposto che non "ravvisa alcuna opportunità alla entrata della Jugoslavia nel Patto. Alla domanda se la Jugoslavia abbia truppe sufficentemente addestrate e contingenti di materiale bellico moderno tali da impedire un’invasione da parte di una potenza, o di urna combinazione di forze dall'oriente, o da trattenere gli aggressori ai confini del Paese fino a quando non giungano aiuti dal’ l’occidente, il compagno Tito ha risposto — positivamente. Il rappresentante dell’Associated Press ha quindi posto al presidente della repubblica alcune domande su problemi interni della Jugoslavia. «Io mi trovo qui da cinque anni — ha detto il giornalista — da più tempo di qualsiasi corrispondente straniero. In questo periodo si sono verificati notevoli mutamenti. Non vi sono più tessere annonarie, i negozi sano colmi di merci, il numero degli ospedali e delie scuole è aumentate ed è palese una maggiore tolleranza verso gli avversari politici. Quale è ora — egli ha chiesto — il principale problema della Jugoslavia?» Tito ha ' risposto : «Quando avremo ultimato la edificazione degli obiettivi di base, daremo la precedenza alla produzione per il largo consumo e per l’elevamento del tenore di vita. L’agricoltura sarà al secondo posto, le comunicazioni e il problema degli alloggi al terzo. Se non saremo più colpiti dalla siccità e se avremo ancora due o tre annate come la attuale, penso che potremo liberarci del tutto dalle difficoltà che ci costringono a cercare aiuti all’estero.» di levatura teonìca pressoché eguale. A due minuti circa si son piazzati i belgi, che in questo finir del giro stanno levando pian piano fuori le unghie e tentano il colpo gobbo, cioè la vittoria finale per il singolo nonché quella a squadre. Petrovič ha dovuto abbassare il capo e ceder la maglia gialla al tedesco Reitz. La nostra squadra, provata dalle fatiche precedenti, ha pure dovuto chinar bandiera. .1 BLONDELLE VINCE A MARIBOR Tappa snervante la Lubiana—Maribor. Il caldo, ii polverone fitto fitto e la sete sono stati i nemici più acerrimi dei girini, il cui plotone nella penultima fatica del giro è risultato dimezzato. Il francese Biondelle ed il belga Vanderlinden sono stati i protagonisti di questa tappa, fuggendo a pieni pedali, dopo attraversato Vransko, e giungendo al traguardo con 2’ sugli immediati inseguitori. La volata è stata vinta dal francese, per una gomma ed ì igudici hanno faticato non poco per stabilire chi dei due, sia il vincitore. Dei nostri ciclisti, Lonzarič, con un finale sor- prendente, è riuscito a piazzarsi al 7 posto, precedendo di oltre 1’ Della Santa ed Apollonio. Nelle posizioni di testa, la classifica generale rimane immutata. VIĐALI VINCE L’ULTIMA TAPPA L’ultima tappa si può dire sia stata di normale amministrazione. La vittoria di Viđali non ha alterato per nulla la classifica, per cui maglia gialla rimane il tedesco Reitz, uno dei più combattivi e cavallereschi ciclisti che abbiamo visto correre. Petrovič ha dovuto accontentarsi del II posto, molto onorevole a dire il vero, data la concorrenza. La prova dei ciclisti della «Proleter» è stata superiore ad ogni elogio. La nostra squadra, inlatti, si è piazzata immediatamente a ridosso dei primi, e ciò in una gara a tappe le cui medie orarie sono state sempre superiori ai 30 km, in una gara alla quale concorreva il fior fiore del dilettantismo intemazionale. Della Santa, Apollonio, Lonzarič, Muran e Čok hanno saputo tener alto il vessillo dellTstria sportiva. Siamo certi che anche nel futuro essi non mancheranno alla promessa. L’ULTIMA TAPPA MARIBOR — ZAGREB 1) Viđali (Jugoslavia) in 4.14’ 32”; 2) Kuler; 3) Mussfeldt (Germania); 4) Mueller (idem); 5) Bulatovié'(Serbia); 9) Apollonio (TLT); 12) Lonzarič; 14) Della Santa; 49) Muran. LA CLASSIFICA GENERALE 1) Reitz (Germania) in 30 ore 4’ 45”; 2) Petrovič (Jugoslavia) a 3’34”; 3) Van Kerkhoven (Belgio) a 10T4” ; 4) Jannes (Belgio) a 14T2”; 5) Mussfeldt (Germania) a 16’29”; 6) Della Santa (TLT) a 17T4”; H) Lonzarič; 12) Apollonio; 49) Muran. LA CLASSIFICA A SQUADRE 1) Belgio, 2) Germania, 3) Jugoslavia, 4) TLT, 5) Olanda, 6) Francia, 7) Svizzera, 9) Slovenia. PREMIO DELLA MONTAGNA 1) Bonny (Svizzera) punti 15 2) Reitz (Germania) punti 15 3) Petrovič (Jugoslav.) punti 12 4) Della Santa (TLT) punti -0 PREMIO DEGLI INDIVIDUALI Jeletić di Fiume. Fra tee la inanileslazione nalalmia coppa "La Nosita Lolla,. Pmisla una larga partecipazione A Pirana svolta la selezione locale Negli amibienti sportivi della zona si attribuisce una grande importanza alla competizione natatoria organizzata del nostro giornale, che si terrà fra breve a Caipoidistria. Le sezioni nuoto dei vari circoli sportivi (sono in moto per selezionare i migliori elementi da inviare alle finali. (A Cittanova, Umago, Pirano, Isola tritoni ed ondine giornalmente affinano la loro preparazione. Solo a Capodistria si dorme, e iciò per cause obbiettive in quanto la società organizzatrice, cioè l’Aurora, si dibatte in una crisi interna ohe speria- A Isola SPORT GIOVANILE La società Partizan di Isola ha organizzato una manifestazione sportiva, comprendente gare di atletica leggera, ciclismo, nuoto e pallavolo; e tiro a segno. Alla manifestazione hanno partecipato numerosi giovani atleti, complessivamente il numero dei partecipanti alle singole gare è stato di 174. I vincitori alle singole gare sono i seguenti: Atletica leggera: corsa piana m. 60 giovani di 14 anni — Pustetta Silvio corsa piana m. 100 giovani sino ai 16 anni — Pardo Tullio corsa piana m. 800 — Bologna Bruno saito in alto per giovani sino ai 14 anni — Pugliese Mario per giovani sino ai 18 anni — Stančič Luciano per giovani dai 18 anni in poi — Gherbaučič Bruno Salto in lungo giovani sino ai 14 anni — Pugliese Giovanni giovani di 18 anni — Stančič Luciano giovani dai 18 anni in poi — Derossi Bruno l Ciclismo : 1 cicli da turismo : giovani dai 18 anni in poi — Delise Livio da corsa: giovani sino ai 8 anni — Lorenzutti Nerio da corsa giovani sino ai 8 anni — Schipizza Paolo Nuoto : i. stile libero m. 25 giovani sino ai 14 anni —Pustetta Silvio stile libero m 50 giovani sino ai 18 anni — Degrassi Silvano I Tiro a segno : giovani sino ai 14 anni — Bolčič Gino giovani sino ai 18 anni — Scherlič Vittorio giovani dai 18 armi in. poi — Carpenetti Livio Nella pallavolo è risultata vincitrice la squadra dellTSDILIT. mo venga superata 'durante la settimana con I niezione della nuova direzione. A quanto ci consta, da Cittanova perverranno una decina di (giovani, č da Umago ed una ventina da Pirano. Anche da Isola non mancheranno i nuotatori. Per Capodistria, nonostante siano già stati fatti i iprrmi approcci e (parecchi atleti abbiamo dato la loro adesione, nulla si sà di ufficiale. Nei giorni scorsi a Pirano si è svolta la selezione locale per i iparte-ciipaniti alla coppa «La Nostra Lotta». Alla gara ha assistito un numeroso pubblico, che ha incitato i suoi beniamini. Un tempo deigno di menzione è stato ottenuto dal giovane Benedetti Livio nei 100 m stile libero, da lui ricoperti in ITO”. Gli umaglicsi, dal cauto loro, lavorano sodo, grazie anche aU/impegno dell’allenatore. Le loro speranze sono riposte su Bose Giulio che ricopre i 100 m s. 1. durante gli allenamenti con il lodevole tempo 'di i l” (Per un nuotatore di terza categoria ciò è qualcosa), e su Popovič Marjana, una veloce ondina fiumana. PISANO .SELEZIONE NATATORIA PER LA COPPA «LA NOSTRA LOTTA» Pionieri 25 m s. I. 1) Trzelié Jvo, 2) Bonifacio Ma- rino, femminili stessa disciplina: ]) Rossetti Anita, 2) Miani Bruna, juniores — K 50 m s.l.: I) iRavalico Claudio, 2) Zaro Giuseppe, _ seniores 100 m. s. /..* (maschile) 1) Benedetti Livio, 2) Muiesan Claudio, _ , stessa disciplina (femminile) l) l’onda Edda, 2) Miani Bruna, 100 m a rana (maschile) I) Sipessot Giulio, 2) Zaro Giuseppe, 25 ni sul dorso ((femminile): 1) Velikonja Manuela, 2) Rossetti Anita, 100 ni sul dorso maschile: 1) Pescatori Mario, 2) Bohada Bojan, staffetta femminile 3 X 25 s. J. 1) Roasetti, Fonda Miani, staffetta maschile, 3 X 50‘s. L I) Kavalico, Paoli. Bontempo, staffetta mista maschile 3 x 100 1) Pescatori, Zaro, Zafred. PALLACANESTRO POSITIVA TURNE) IN ITALIA DELLA STELLA ROSSA La squadra di basket belgradese, Stella. Rossa ha concluso in questi giorni una tornèe in Italia. La squadra belgradese ha dapprima battuto il Viareggio, poi un quintetto di Riccione ed infine per 62:57 una squadra formata da otto giocatori della nazionale italiana. QUALIFICAZIONI PAR IL CÄMPIOMÄTQ INTERREPUBBL1CÄN0 Isola - Železničar 3-1 ISOLA — Moscolin, Benvenuti II, Delise, Gruber, Pugliese, Zaro I, Giani, Zaro II, Depase, Benvenuti I, Ulcigrai. ŽELEZNIČAR — Ukmar, Donko, Fišinger, Čendak, Stiftar, Pocajt, Dobnik, Kek, Vidič, Rajninger, Kreč. * Io SMARRIMENTO y . Steffè Redenta, nata Tremul ha smarito il (giorno 8 agosto a Trieste la sua carta d’ideintità portante il N.ro 33048/23024 rilasciata dal comune di Capodistria. Detto documento non è più valido se non riconsegnato all’intestataria. RITRATTAZIONI La sottoscritta Zupančič Rosa da S. Marco N. 98 (Capodistria) con la presente inserzione si dichiara pentita di aver sparso voci diffamatorie ai danni di Mondo Giuseppe e Rosetta da Semedel-la 113, voci non corrispondenti alla realtà, in ■quanto inventate. Zupančič Rosa Io sottoscritto Benvenuti Antonio di Isola dichiaro che le accuse, da ime pronunciate nei confronti dell’insegnante Coslovich Emilio di Isola in merito, al trattamento degli alunni nella colonia estiva di Ptuj, sono prive di fondamento, per cui chiedo scusa per le ingiurie e le offese e lo ringrazio di non aver intentato contro di me azione giudiziaria. Benvenuti Antonio ULTIMiÉ DI CRONACA AUTOBUS A RUOTE ALL’ARIA NEI PRESSI DI PETRINJE Domenica sera verso le ore 18,49 nei pressi di Petrinje, l’autobus della SAP idi linea tra Aidussina e Ca-pod.istria, si è rovesciato per cause imprecisate. NelTineidente hanno riportato ferite di varia entità 7 persone, che sono state ricoverate all’ospedale di Isola. Più tardi quattro di esse hanno potuto rincasare, mentre è stato trattenuto con prognosi di qualche settimana il dott. Strehovec Stane che ha riportato la frattura 'dell’omero sinistro. LA CRISI DEL NOSTRO SPORT Carboni Mario licenziato perchè ha partecipato a regate internazionali Arbitro: Erlih. Il primo scoglio per l’ammissione al campionato interrepùbblicano, rappresentato dalla trasferta in quel di Maribor, è stato facilmente superato dagli isolani, i quali non hanno speso soverchia fatica per piegare uno Železničar sfasato in tutti i reparti ed inconcludente. Il risultato dà una esatta visuale della situazione in campo, in quanto gli isolani, salvo un breve periodo per studiare la squadra avversaria, hanno tenuto le redini del gioco nelle loro mani per tutto il tempo, allentando il gioco solamente negli ultimi cinque minuti e permettendo così allo Železničar di segnare il punto della bandiera. La prima rete per la squadra di Zaro è stata segnata al 20’ da Depase, il quale concludeva una a-zione d’assieme del quintetto avanzato girando al volo in porta. Trascorsi due minuti, ecco la seconda rete, autore delia quale è nuovamente Depase, che, incaricato di un calcio di punizione, lascia partire un tiro (ad effetto che inganna il portiere dello Železničar. Nel secondo tempo, appena dato il via, Depase, con un tiro formidabile che sfiora lo spigolo interno della traversa segna la terza rete. Lo Železničar ha la possibilità di raccorciare la distanza al 39’ su calcio di rigore, ma Pocajt tira a lato. La rete isolana viene appena appena violata al 40’ con Dobnik. Domenica prossima l’incontro di ritorno verrà disputato a Isola. L’incomprensione per lo sport da parte di molti organi dirigenti i collettivi di lavoro non. si rileva solo coi mancato aiuto diretto alle società e all’attività sportiva, ma assume talvolta forme inconcepibili. E’ di questi giorni il licenziamento da parte della Cooperativa di Isola del rematore isolano Carboni Mario «perchè — dice l’ordine di licenziamento — si è assentato dal lavoro per 22 giorni onde partecipare alle regate internazionali» (A Bled e Vienna n.d.r.). «Nelle.quali ha contribuito ad elevare il prestigio di nostro sport e della Jugoslavia socialista» avrebbe potuto aggiungere nell’ordine il direttore Babič Milan, che lo ha firmato e coloro che hanno emanato ima simile decisione. Riteniamo che non manchi ol.ro la coscienza di una simile aggiunte, ma che preoccupati della tutela di interessi particola-stici (in questo caso non oltrepassanti le soglie della propria cooperativa) tali dirigenti coi parecchi, dimentichino ogni considerazione politica e (sociale. Tale particolarismo e ristrettezza di vedute, aggiungiamo, sono oggetto della più severa critica nella recente lettera del Comitato Centrale della L.C.J. Se tali dirigenti considerassero lo sport in tutte le sue funzioni, casi del genere non si verificherebbero, anzi, poiché i compensi per le giornate perdute dagli sportivi in trasferta, costituiscono una delle prim's pali voci nel bilancio uscite delle società sportive, i collettivi di lavoro corrisponderebbero agli sportivi la paga normale come avessero lavorate. Questo sarebbe un modesto contribuito da parte delle aziende allo sport, ma molto significativo e che, finanziariamente, non rappresenterebbe un gran peso per lq aziende, dato che gii sportivi lavorano sparsi fra varie ditte e che, in fondo, le loro trasferite sono di breve durata, salvo casi eccezionali come quello dei canottieri isolani. Oltre al «Saline» c’è un’altra società che incontra la giusta e dovuta comprensione da parte dei collettivi di lavoro, cioè il C.S. Umago. Abbiamo ritenuto opportuno avvicinare uno dei suoi dirigenti per NOTE IN MARGINE AL TORNEO DI CELJE Siamo partiti da Capodistria con poche, per non dire nessuna speranza. Ad un certo mdmento ci siamo illusi e alla nostra illusione è poi subentrata una peggiore delusione. Il sogno stava per tramutarsi in realtà. Comunque, tirando le somme, possiamo ritenerci più che soddisfatti; infatti, pur essendo tornati a mani vuote (essendo questa la nostra prima partecipazione a tornei del genere) abbiamo acquisito una parte della esperienza necessaria in casi simili, proponendoci già ora di non incorrere più negli errori commessi. Uno degli errori principali è stato quello di aver partecipato al torneo senza allenamento, tanto è vero che alcuni componenti là squadra nell’ultimo incontro hanno maggiormente risentito fisicamente lo sforzo compiuto così da non rendere secondo le loro possibilità. Il ritmo degli incontri era a volte addirittura infernale, e malgrado ciò, la squadra ha dimostrato di possedere buone doti che, abilmente sfruttate, daranno risultati efficaci. Cernivani' si è comportato egregiamente, risolvendo talvolta situazioni difficili;" alcuni suoi interventi hanno riscosso l’applauso del generoso pubblico. Dei terzini, il migliore è stato Lonzar, sebbene nell’ultimo incontro sia sceso in campo con la febbre. La linea mediana è stato il reparto migliore della squadra dove Parovel ha rivelato di essere il migliore di tutti i giocatori partecipanti al torneo. L’attacco invece è mancato, ed è mancato principalmente nelle due ali che hanno fatto ben poca cosa. Dal piccolo Della Valle era impossibile pretendere, di più, data la sua costituzione fisica, comunque ha disputato una bella gara nel secondo tempo contro la Dinamo di Zagabria. Il trio centrale si è comportato egregiamente, Ramani si è distinto per il suo toccp intelligente, Sabadin è stato, come sempre, insidioso e Nicheli è apparso la dimostrazione della volontà e della pertinacia, tanto necessarie sul terreno di gioco. conoscere i metodi da loro seguiti per interessare gli ambienti economici all’attività sportiva. E’ difficile la sintesi di quanto da lui detto po.chè i metodi sono stati vari: dall’intervento diretto presso le ditte di un autorevole membro del comitato direttivo, che, fra l’altro, ha fruttato il trasporto gratùito dei giocatori, a tutta una lunga gamma di attività tendenti ad interessare allo sport la maggior cerchia di persone, con particolàre riguardo ai membri dei consigli operai e dei comitati amministrativi delle aziende. «Ai calcio, alla pallacanestro, al nuo. to, ecc. s’interessano i giovani — ci ha detto il dirigente umaghese — e per noi restava aperto il problema d’interessare al circolo sportivo e ail-l’attività sportiva le persone più anziane». «Il problema è stato risolto con il gioco delle bocce e con il tiro a piattello, giochi per i quali i più anziani non solo fanno del tifo, ma vi partecipano attivamente. Poi essi gradualmente cominciano ad interessarsi anche di altri rami dello sport, magari solo come tifosi, il che, agli effetti finanziari, è quanto particolarmente importa. A risolvere il problema finanziaro del circolo umaghese giova anche il teste aperto bar sportivo, adattato e costru.tò con il contributo degli sportivi e delle aziende. Di queste ultime, qualcuna ha fornito le travi, qualcuna il cemento, un’altra la manodopera speeiàlizzata e il giorno della sua apertura, avvenuta in occasione della giornata dello sport, organizzata dalla stesso circolo, gli sportivi umaghesi hanno realizzato un introito netto di 80 mila dinari. «Questi contributi delle ditte di certo non sarebbero stati offerti se esse non avessero constatato che il loro aiuto veniva utilizzato bene». Tutta questa attività, a parere del dirigente stesso, è frutto del buon funzionamento organizzativo e del-l’un.tà d’intenti del comitato direttivo del circolo. Ed è proprio la questione organizzativa e la unità delle direzioni di molte nostre società sportive che zoppica di entrambe le gambe. (Continua nel prossimo N.o) Storia del calcio jugoslavo m. /Nel per odo tra le due guerre mondiali la nazionale jugoslava disputò complessivamente 109 incontri. Il bilancio tuttavia non fu favorevole, anche se in campo internazionale ottenne alcuni successi di somma mportansa neirarengo europeo. Delle 109 partite disputate, 42,ne vennero vinte, 17 pareggiate e ,.50 perdute, con 225 reti segnate e 253 prese. Questo dicono le cifre, che però analizzate bene, dicono anche che vennero ottenuti i successi più sconcertati. Cosi ai prhni campionati del mondo, che vennero disputati nel 1930 a Montevideo, la Jugoslavia ottenne una affermazione che i pyonostici certamente non ie. assegnavano alla vigilia. A quest ; campionati mondiali erano rappresentati tredici paesi. In campo europeo figuravano Francia, Belgio, Romania e Jugoslavia. La nazionale j'Ugoslava venne inclusa nel second;.) gruppo. Battè il Brasile per 2 a 1 è la Bolivia per 4 aO. In semifinale la sua marcia venne arrestata dalTUraguay, dalla quaJ.e veniva eliminata per 6 al. Tuttavia Iq. classifica finale era la seguente: 1) Uraguay; 2) Argentina; 3) Jugoslavia; 4) Stati Uniti. Indiscussamente una bella affermazione: terza nel mondo e prima fra le compagini.europee. Successivamente i campionati del mondo dovevano essere piuttosto a-vari per la Jugoslavia. Nel 1934 non superava d turni di qualificaz one, venendo eliminata, dopo aver pareggiato per 2 a2 con la Svizzera, e avendo perduto con la Romania per 2 a 1. Nei 1938rancora una pa- gina amara: eliminata nelle qualificazioni dalla Polonia, avendo perduto il primo incontro per 4 a 0 e vinto il secondo per 1 a 0. Sempre nel periodo tra i due conflitti mondiali, un risultato balza dalle pagine della storia del calc o jugoslavo: quel 2 al con cui usciva a Belgrado sconfitta la nazionale inglese. Fu l’incontro p.ù interessante di quel periodo. 30 mila spettatori (un record per quel tempo ) affollarono lo stadio del B.S.K. a Belgrado. Alla metà del primo tempo, Glisovic coglieva al volo il pallone e, con una cannonata/lo mandava in rete. Pareggiavano gli inglesi allo inizio dei secando tempo, ma al 30’, colpo di scena. Dopo un attacco degli inglesi, Periie riprendeva la sfera, calciata dal terzino Dragicevic, partiva velocissimo, scartava il mediano avversario poi il terzino, e giungeva come una freccia dinanzi al portiere inglese Woodie. Qui aggiustava il pallone e tirava di sinistro. Woodie volava attraverso il raggio della porta. Invano : la palla era in rete. La vittoria era stata raggiunta. Spesso ci si chiede quale sia stato il valore degli atleti di prima della guerra. E’ difficile dirlo. Tuttavia ci furono dei giocatori veramente magnifici, i quali praticamente gettarono le basi di quello che doveva essere i)l calcio jugoslavo odierno. Alcuni nomi? Eccoli: Blagoje Marjanovič, Ico Hitrec, Franjo Glazer, Mikica Arsenjevic, Gustav Leohner, Jezo Matosic, Bane Sekulič, Georgie Vujadinovic, Aleksandar Tima-nic, Leo Lemesic. La regata velica di Vinodol FAUSTO BUSSAMI nuovamente vincitore Domenica scorsa le imbarcazioni del club nautico «Vela» dii Capodi-stria hanno partecipato alla tradizionale regata sul lago Bayer di Vinodol, unitamente alle navicelle delle società veliche 'di : Fiume, Laurana, Moschiena, Kraljevica ed Abbazia. ■ Alle regate veliche, le prove sono State disputate dalle imbarcazioni delle seguenti categorie: beccaccini, cadetti, Yole olimpioniche e «Gattoni». La regata dei beccaccini ha attirato tutta l’attenzione dei numerosi sportivi accorsi per l’occasione, poiché si trovavano nuovamente a confronto il campione federale della categoria, Gasparinić, con gli eterni rivali: i capodistriani. Alla boa di partenza si trovavano otto agili navicelle. Al via, l’imbarcazione «Perla», al cui timone si trova Derin Stefano, prendeva in pieno il vento in poppa e s’avvantaggiava notevolmente’, ma alla prima boa veniva già raggiunta dai beccaccini «Bled» ed «Aurora», che ne approfittavano per sorpassarla. Le altre barche rimanevano indietro. Già al secondo giro, la lotta per la vittoria si era ristretta alle due imbarcazioni sopra menzionate, mentre invece, da lontano, Gasparinić lentamente, ma sicuramente, con una serie di manovre e bordi, rimontava gli avversari. Alla boa d’arrivo giungeva primo il beccaccino «Bled» con al timone Bussard Fausto ed alla scotta Zucca Francesco; secondo si piazzava il beccaccino «Aurora», terza a rilevante distanza, la navicella del campione jugoslavo. Nelle altre categorie si affermavano; Pravdica di Kraljevica nei «cadetti»; Marinič di Abbazia nelle «Yole olimpioniche» ed infine Pavletič di Fiume nei «Gattoni». Ottima l’organizzazione delle gare. Direttore responsabile CLEMENTE SABATI Stampato presso lo stabil, tipograf, a JADRAN n Capodislria Pubblicazione autorizzata IDalle “ Mills j sil m nolle',. PERSEVERATE E DECIDETEVI ad acquistare le cartelle della Il prima premia ammonita ad 1 milione di dinari; ina cartella costa '00 duri, marza 50 dinari