ORGANO DELL1 ÙNIONE ANTIFASCISTA ITALO-SLAVA PER IL CIRCONDARIO DELL'ISTRI A .&> V IN QDESTO NUMERO POTRETE LEGGERE: T. pagina: a) Le assemblée generali dei membri delTUAIS b) I provvedimenti dei Governo fédérale per lo sviluppo económico c) Don Marz ,ri — «sindaca lista» | 2. pagina: a) La reisa dei conti b) Neil’azienda «Acquedotto e Boniliche» c) Il rinnovo dei ,v:gneti 3; pagina: a) Vita üapossibile degli S oveni in Italia b) Hûrg-Kong, cardine del! ¡a política britannica c) I. Andric: Il ponte sulla 2epa 4. pagina: Notizie sportive r Direzione - Tledazione - Ammin!. Via Saiitorio 26 - Capodistria tel. 170 ANKO ¥, Ne 233 s — * Capodistria, Lunedi 10 marzo I 062 5 Din. 10 URE O ABBON A MENTI: T L. T Zona Jugoslava e nella R F. P. J. Anno din. 250.— sem. din 130.— Sped, in c. c. postile. LE nSSEDIBLEE GENERALI BEI HIEMBRI BELL’ ü. B. I. S. Alcune esperienze delle organizzazioni di base Volgono alia fine le assemblee generali delle organizzazioni di base deli’UAIS del Cir concharlo Istria-r.os Ñel distretto di Buie hanno avu-to luogo Le assemblee in tutle le 68 organizzazioni di base e nel dis-trettó di Capodistria in 63 delle 80 esistenti. La partecipazione in massa degli operai, dei contadiniy delle donne e dei giovani a tali assemblee, la compattezza dei membri del fronte nell’elezione di nuovi comitati, le disqussioni sul lavoro svolto e le proposte per l’attivitá futura, han-no dimostrato la maturitá política dei nostri lavoratori e la loro decisione di lotUare. per la completa realizzazione del programma dell’UAlS in tutti i campi delta vita política, cultúrale e sacíale. 11 fatto che ai lavori di prepa-razione delta assemblea hanno par-teci'pato circa 40.000 membri dell’UAlS, ci dimostra che questa é la piú vasta forma organizzativa d.ell’-unitá dei lavoratori delle cittá e delle campagne, l’organizzazione política degli operai e dei conta-dihi. Perció ogni vittoria del Fronte e una vittoria dei lavoratori. E pos-siamo dire che i consigli operai, le assemblee degli elettori, le co-operative nelle campagne e il nuo-vo sistema finanziatrio sono delle concrete rea lizzazioni dell’UAlS. Succéssi del Fronte sono puré le altre conquiste nel campo político, cultúrale ed económico. Questi so-no i risultati che hanno caratteriz-zato le assemblee generali deU VUA1S, conclusesi con un hilando positivo e con grandi vittorie politiche, iarricchendo contemporáneamente le organizzazioni ed i membri di nuove esperienze nel lavoro político, forgiandoli per nuovi compiti, per nuove lotté sulla stra-da dell’edificazione socialista. Qiíando si parla di. realizzazioni politiche, e qui s’intendono quelle dei popott detta Jtugoslavia, a ragio-ne i membri del fronte pongono in risalto, in primo luogo nelle loro assemblee e conterenze, la conse-guita unitá e fratellanza fra Italia-ni, Croati e Sioveni. Grazie alie costanti esortazioni delle organizzazioni di partito e del fronte, si é non solo custodita l’unitá política e morale dei lavoratori dagli atiac-chi nemici in questo campo, ma la si e approfondita e rafforzata. Di un tanto ci parlano non solo le recenti elczioni del fronte, ma anche le assemblee annuali sindacali, tenutesi in 145 filiali con ottre 8G00 membri. Ci parlano i collettivi di lavoro, che giá oggi gestiscono le imprese, i cooperatori di 26 Coop. Agr. di lavoro • nella loro opera quotidiana. Ci parla la stragránde maggioranza dei contadini inclusi nelle cooperative agricole di tipo generale, le elezioni della gioventú popólare, le varié maree partigiane, le commemorazioni politiche e culturan le manitestazioni ecc. Di contro a Si grande slancio delle masse Lavoratrici, unite qui da noi in una compaita organizzazione política quale é l’UAIS. il nemico non ha potuo realizzare le suc mire. Oggi non gli resta altro che schia-mazzare da lontano, dal di la dei confini, in Italia e a Trieste; non gli rimane che rícorrere ai vecchi metodi di terrore, di corruzione di calunnie e di minacce, il che significa, nello stesso tempo y che ¡non ha abbandoriato le vecchie mire, ma che ancora tenta di spezzare l’unitá e la fratellanza dei lavoratori. Preva r,e sono i gruppi di spie arrestan qui da noi e condiannati dal Tribunale militare di Capodistria. Che esso si serva di tali metodi e che si appoggi su singóle spie, su singoli elehienti degeneran e cor-roiti, prova la debolezza e la bas-sezza del nemico della classe opérala, qui da noi rappresentato dagli agenti del C. L. N.t del cominform e degli altri gruppi irredentisti. Quesíi fatti richiamano la nostra organizzazione del fronte ad una costante atiivitá política fra le masse e ad una piú diligente vigi-lanza, per lo smascheramento di ogni agente nemico, che potrebbe celarsi sotto qualsiasi parola o monto. L’esperienza nel lavoro delle or--ganizzazioni del Fronte nel periodo trascorso, dimostra la necessitá di una piú rapida eliminazione delle singóle deUcenze. Simili deficenze sono State nótate dalle organizza-zloni del fronte popo tare ed analíz-zate nelle loro assemblee t/enerali. Perció i comitati neoletti hanno-oggi il compilo di elaborare, il pro-pr.io programma di lavoro in base alie couclusioni prese alie assemblee e in base al programma gene-rale dell’UAlS. Particolare attenzione bisogna prestare all’eliminazione di quei fe-nomeni negativi che deformano il contcnuto dell’attivitá del Fronte quale organizzazione política. Tali deficenze si sono riscontrate in atenué organizzazioni nelle nuáf caúsate dal burocratismo di singoli membri .dei comitati verso il lavoro político> con la conseguente gradéale passivizzazione di questi corrí Itati che restaño tali solo di nomo, In? qu.csia organizziazione di base il lavoro político' veniva svolto saltu-. aria mente solo quando esso veniva ave lato da qualche attivista o da vnaithe altivo di partito. In altre organizzazioni é invalsa le prcas: di trattare e risolvere tutti i probiemi, dalle imposte agli affari ccmúnali, alie riunioni del fronte, mentre non si é ancora detinito quali siano i problemi che risolve il potere tramite i comizi degli elettori. In organizzazioni simili non si puó distinguere la riunione del fronte dal comizio degli elettori. Ció porta ad una deformazione del molo del fronte, qíiale base política di massa del potere. D'altra parte non si rispetta la prasSi di attu-are i giusti suggerimentiy dati dai membri . del fronte. nelle loro con-renze. Queste sono le organizzazioni dell'UAIS che bisogna aiutare af-finché trovino ü contenuto del pro-prio lavoro e possano, con la loro attivita política, indirizzare i piú pasti strati della popolazione i,i gestire ed a decidere nell’ammini-strazione statale. Vi sono anche organizzazioni, specialmente nelle campagne, che orientano la loro attivita al lavoro strettamente pratico in misura, diremo, lócale, dimenticando /il lavoro político. Anche tale prassi puó avere conseguenze dannosissime per l’educazióne política e cultúrale del villaggio, mentre apre contemporáneamente l’ingresso ed of-fre all’agente nemico la possibilitá di lavorare indisturbato. E’ per-ció che le organizzazioni del fronte (dove esistono casi simili) devono passare decisamente alia soluzione di tutti i %yroblemi, sia puré di ca-rattere strettamente lócale, su di una piú vasta piatiaforma política¿ Onde poter assicurare la completa realizzazione di tutti i compiti che le assemblee generali hanno posto ai nuovi organismi, i comitati distrettuali e locali in primo luogo sono chiamati a prendere i provve-dimenti necessari per abultare politicamente ed organizzativamente i nuovi comitati. Oltre a ció, e necees,aria una maggior attenzione da parar di tali direzioni perche• sia tenuto un costante contatto con le. organizzazioni di massa che dúvreb-bero essere aiutate specialmente nello sviluppo^-dell’fmzíativa, ni^ cessaria a trovare le piú vaste forme di lavoro político con le masse in tutti i settori. P. A. PROTESTA PER IL~ PROCESSO DI LUCO A X'assceiazióne Combattepti della Lctita d' Libe:razióme Nazionale de;ia RFPJ h>a invitas o una letiera in oui invita la Federaiziomie moindiale dieigli ex-cwnibatt'einti ad interesaarai della, Serte degli ex-part,igiaini delira «Garl-ba 'idl Nal inane», attualmeme proce-s-sati a Lucera. PROVVEDIMENTI DEL GOYERNO PER LO SVILUPPO ECONOMICO LA CLASSE OPERAIA coBitrolIera I© Péfribiizfonl 6 MILIARDI PER L'AGRICOLTURA E LA PESCA L'ELEMIMTQ NU0V0 della criši tráncese 1,1 Cvovern:.) ferie rale ha emesso 'Un’oi|ájiÍ£Qza sulla suididivisioinie del fondo iprajgtis e sui guadagni degli ciporai e ídegli impiegati nelle improbe economache. La muoya ordi-'nioaza, che viene a coimple’tiare il nuevo sia'Jcim finartziario, non sta-balsee riammdiiitaire delle re'tribü-izicni; ma fissa alcuni priimcipii re-lítiivi ailFetnamazioine delle ■ q,uote ‘tariiffciHie- e del regolliaimento, che eofititiu'iriaminio la ibglse peir la suddi-vision? del fcinido patghe medasiimo. Per assicurare la masBiima demoiera-tiicitá diei ragolamemiti,, roirdimanza sitElhilisce che questi debbcinb comiese,re, eenza dutleivia Lasóme i tomín!, il modo in oui. i collettivi di lavoro sudldivideranno i guada-■gn,i fea i lavoratari. E’ incido che il fondo paghe deriva dial!® isfrm llaimer.Uo mtaslsimo delle cíipaciiá delFaziemida;, f.issato dal Tirano s-ceiale, ,peir eisigense am-ministirative, mentre l’áKüale or.di-n'í.taza sul ípnido ipiaghe fiissia ,l¡a nueva e .prineipale earatíeristica del slntamia di ¡reilrifciuaione, per oui é 11 caüol'.ivo isiteisso che idefinis'ce PaimmoinltiErre guadaigmo peor il sinigolo cipeiraio od impiegato. Sí ccnúo la «unva cirdinanza,Tam-m'Kbárfe' cómipiessivo dél guadagno viene nlalbiMíiO, ccn una tariiffa previo; a dial ragolameinto." In pratica, fjijiSiCl, tale tari-fía serve per staibi-lire il ©uriihgno dei s iagolii e cail-coí&re il fondo, paghe- deiriimpresa. L’elementó fciaidraimenlíale nella su-d-diviaione mtóro nieiíi’emsna.ziione del. rego-iE'm n‘o d- ii’ .mprrsa i princiipi de-mo'i'r; i üici, stafjílenldo le modalita ge.nrraii. jtluttavia la nuoiva ordi-mzi-rin:i- del Cómitato distsöttuale che, sos: i tuer: ti o le altura! i deiiegaz'oni, da-rranno irn cmttere bliú profondamein-te -cemocrr-'i-co alTEnnrrstnis-traizicme da! potere. r;- ro eec:no.m:co -il successo - - ■è si ato ra-ggiu-1 ' can la ,r-c;;.:;..r.e cle.i piami d’investimentc, LA „PERLA" DI TORNO DEL „COTO DI Tiá CATANA" DON MARZARI-«SINDACÁUSTA m> I leibtori c-i devono acusare peb Ia interruEiione 'della nestra rassegna delle illustni cain.agliié del «covo di vía Cavan-ai» di Trieste, motívala dalla «grave denuncia» uaolta, ¡nel -fratt'em-po da tale covio e che ha formato ¡ar-Eom-ento -dei due ultiml art'iroli. Non poitevam-o itofaitti lasolar scor-rere la bella op,portun.itá — finché il mrines'irone erra ancora caldo — di dimositrare, f-ornenido 1-e prowe documéntate, siu qiuail'i basii della realtá o miegli-ó, della mistificazione, della falsitá piú palese e spudorata, non-ché de.ll’ddio, di pretta marca fascista, sono fúndate le «gravi demunicie» suite furctesé -persecuizioinii -di cuii sa-rebbero vlt'time i sacer'doti caittiolici e le suóre della zoina- B, fabbricate con l’arte diabólica liln cu-i sii¡ contr®ddi-stjngüano le c-anag-Iie del predetto coito che poi si identifica ccn la Curia vesdovüe del pastcipe deiTamticrii-sto Sa-ntin. Ccn Toocasibne ri'ten'evamo dtivero-so ed opiportiuno dimostrare i-noltre, forneado siempre le innove, 'dli quali sistemi e meaos si valgom-o -gli ’ crsa.ni d; stampa della A. Ci, alte dir-ette di-pendieniza dei viescqV'j, -per divuligare le n-oíiiizie pilü false e tendenziose, nioncihé i g i al l i piú -faintasi-csi e sen-sazicmali circa la sitúa,dlane -del clero nel.’.Tstrlia e nella Nueva Jiugiqslavia, car,pendo la- buona fe-de delle m-asse de-í catto-Hci i q-uali. clircoinida'ndio' del massii-m-o -rispeft-o e della piú rievata consideraziwne ¡ lor-o veaeovi. non pos-so-no n&pipure l-catanaimeinte íiuppor-ré ch-e qwaiht-o sc-rhv-oino e iput'bttca'id i .rr.nbre-senfainti Oegü stesni Mc-h - bórri-spondra al vero. s?¡lv-o poi a r'fct'-TSrst ed a. rifir-'n-e '4e.'>nr.same..-e o*>e’-ie e-d cgni ’safra credem-ra quai-rdó abbiano lia possii-bilitá dii accertare i-1 modo ig-nenvíhloso tin cui é sia-ta gideata la loro buena fedei. I.’-eS-mnio día no-i: ricavat-o da «T,’tico di Be-rga-m'O», cltre risiul-tans molto eleqiue-nte e siiginiificativo a tale proposito, c.omprova: iinoi-t,re come, l’a-lta señóla di «Vita Nuonrs» — -Porga,no del vesc-c-vo trint-ln. dir-etto d-a-1 su-o fi dati sitimo don ' Giorgl'O Beari. ailias -lur;j Bekar — ab-fc’ia súbito tr-ovato Imita-tori e dteicepo.lt. -Certo é -in/ ogn,; caso che il tono, l e campa ame cüi calunnie e -gli ece i-í am-r- -1 • a.-ll’odi-o cóntiro la, Júiges-l a-vi a su toast rel-igic.se, scioviniste ed -iirre-dentistiche che caratterizizan-o gl-' or-gani d: sta-m-pa, d-ella Az.i-one Cá-ttolica Italiana sena- tutti modtel-laiti e seguo-no 1’i-ncV,rizan in materia d,i «Vita Ñu-ova», p-rova ne ala-che, in -r'cmo-«etonenfo di ció, il s.-m dlretíore, J-u-r-i-j, Be-kar. é stato e-hiarfta-to a formar parte -del suo coinil'itato céntrale, ap-'punto per riorganizzare i serviz-i del- la sitam-pa e della ipro-paganida-, Infatti è Sitata «Vita 'N-uc.va» -che, ccn l’art'iccil-o • limtitol-aito «Basta coi camipi di c-cinic-einitramentoi», putobli-ca-ío nella s:ua edlziione del 12 glugno 1945, e cc-n Titiiizl'O della danza imaca-tra salle «f-cibéi» — dove (usando il -loro s'.iile) i co-rv-i; in camiciá mera hanin-o petuto sat-ollare col pas-to delle ca.rog.ne diei ca-merati, ivi in pu-trefazio-ne, 'gli •stlmcli della loro fame di odio e ' di Hvore anitipcipoilare ed antislaviO — ha dato il «Ira» alie bon concertait« orchestre degli ergrami délia A. C. e della democ-lstlaneria italiana nelle camipasne dii caluñaie. di; fateità, di inffet e di odi-o contro Í potert dei ipopolo -e co-ntiro la Jug-o-slraivia. i.Se 'Oeil' si tii'en ceint o -del fatto c-he-il «covo d-l via Cavan a» di Tries’e. irafforzato ccn l’arrivo del genio de.l male, ossila del Si-rotif. da CapoSis-tria, ha conHinuato a svol&ere la sua attiôiità d?l -maiggio 1945 «caçe c m-gl.io di qüa.into lo facesse durante I® er-a musscliniana; sa ipoii- si ricorûa che «Vita Nuova» era dliretta: prima e do-p-o là sccnifitta del -fascismo, da quel don Be-kar, che per m-e-glio serviré il ■ fascismo e per ragigA-ungere que-1, pesitb. aVeva t-radito e rin-nega-to -la sua 'Sbiirpe' ed lil su-o -Sangue e che aveva calun-niat-o il suo vescovo; da quel don Juirij B-ekar che. cantando in rima 1-e laudit a Mussolini. Sl! vatirinavà: «Te sulla ferra le dispersé gerti Rlevccbera-n (telle future etedîi) a-!lor?) appsíre evidente coûte nom po-teva essere diverso l’indini-zzo di «Vita N-rovra» e délié sue feroci rampa* ope rji (îeni-grazito-n;. di in;S'-ilf-i', di ca-bmnii-e. d'i falsifà- e d' odio cac’ro ja Jugoslavia, dii-mcistratasi’ la peggiora e plu ecc-a-n-tta nem-ica del fascismo. Pir-ëm.ess-0 tu-tto -cio, non puô causare soiripiresa- neppu-re -il fatto che or a le -riedihi del «laicato» della Azlone Ca-ttoilica Italiana sia-n-o State affid-ate al senior e dlel-la mlillzia fas'Cisla. prof. Gedldia, i-1 qua-l-e nel 1940 — quando il fascismo Viib-twa ÙXcolpo d- pùgnalé allá schle-na della Firancia •- îancava wn.feivido appello ai cattollcl d t.a-.lia perché partecipaES-ero volion-tercSi ed entusiast; alla crociata «per la ve-ri:là e la gi’isti-zia» scatenata dra Hitler e da Mussobni «contro i nem-c-i di l io e délia Chlesa». Prima di chiudere la lu-nga parente*!; apc,a-nafamo (per cola-'o che -ci, -hiann-.a chiesto ’ q-uaile segiui-to e ccnclu-E-'-o-ne abbiaho avuto i rapport di a-jt*¡í fp i d? i ' à împrpsa Castelli e il nostro -Si-rotie, che ave-varo fruit ato a qu-esto la nomina ad arramiinls-tratore della arch-l-dlecesi di Gorlzla, con i -con-nessi lautl emolu- mian-ti) ch,e u-no ira -i p-riimii provve-di’mein-t-i dei papa Pare’.' qu-a-ido ne! mar-zao 1939 sali ail pc-ntific-a.-to, fu Ja revoca ■ di, og-.n-i 1 aopalt-o- e cotnffiiessa di lavori alla stra-potenfe -i-mpires-a «taahso’t» mysteriöse pero. a : aie pooposito, le cause di un grave fncen-dio scoppiat-o, niella nette ehe segui il prov; Pdimen-to p-on-tificio, reella -ba-silica di -S. Lcire-nzoï -in Damia-sco. formante parte d'ell’enorme edi-flcio délia1 Cànice-lleiria-, i-1 m-o-n-um-entale pala-z-zo Riar-io. -n-el quale la imipres-a Ca-st-elH -stava -effet-tuando lavori d'i lesta1uro. La storia -dii- Ro-ma; ao-me tutti san-ro, è rioca di in-c-e-ndii- -nier sollazzo degli lim-p-eratori, -per raippiresaglie e per sf-O'ghi vendicativ:. Ed c-ra r-Vo-mia-mia hnaltnanfe nel «cov-o di via oavana» dove q-uesta voila è .d: -tuirno. ira le canaglie ehe iv-i spicica-n.o, den Edoardo .-Marzari, sali-to anche lui nella gerarchia eccleisia-stiîca ïi-n-d ¡a n-eritars-i il 1 tttcl-a di monsignore per aver fatto si. ccn ¡1 suo ope.rato ai dran-ni della classe op-e- raia nel campo 'Político e sdndacale, che im-igliaia di lavoratori cattolícl o-nesíi 'della nestra Regéone-nort he Vo-- -. . i piú s1 aere sia della Chie-sa che dia-i suoi. ministri. Anriie don Marzari al p ar i -del su o collega —■ Vitalian-o a prora di bomba -don Ju-rij Bekar — é stato cultívalo. con fe partí colar! cure di mona. Sir-cíiiS 'nelTube-rtias'b v-ivaio fascista, óssia n-el seminario di Capodistria. Vis« >i sU'ccessi da luí i,vi ripo-rtati, verme noi im-viato alia Gregoriana di Roma d-ove s-i adldcnttoró n-o-n solo nella tiomisti-ca 'diell'A-cq-uina.be. ma anche nel silstenia .corporativo del «genio» di Predappio. Div-on-uto -ur.-a «tn-dl-scussa compet'en-za» in materia-, don Marizar.i celebró e decantó .cesa purezza e p-erfazione dr oilc e ci lin-gua — i-n una serte di articoli pub-bllcati- da «Vita Nuo-va-» nel 1S39 — «i nregi, -la bellezza del sistema-, -¡ grandi va-nta-gg-i, gli e-¡normii beinefi-ci derivan-M' alia classe lev-ciratricie, ! meravi-g-liosi -e p-ratici (Continua in IV pagina) reali-zzati -nella misara -del 1C i %■ La quaintilà o la- qusüftá -del -lavoro -ese-güito con -gil’ knipcrti slan-ziiati, am-moiníain-ti a 283 miljomi, pete-va essere magigi-ore curando di p-iu rorgjaniiEza-zione intenta, la disciplin a e B ri-sihunmiio dai materiali nella aalende app-aïtatrici -de-i -lavori. Nella p.-O'diuEj&ne iin'dusfiriai'e 1 -piani nbiila-n-araiti sono stati -rerali-z-za-ii in linea dl massima. Le sáline ha-nno prodio-tito un quairltii-tativo di 27.414 ton. di salé, reMfezancto il piran o del 109 %. L’inidustria conserviera del pešce 99,50 %. Tale mteu-ra p - essere di stan lunga super lore -e TinidOstri-a conserviera non si 'fosse trovaba di-naiRizi alia man,canea della materia prt-nn-a fond amentale la banda stagna-ta. ■ , a i i-j Gebbiein-e il piano d-t-lla -t- -11 - c a si-a r/alo supérelo dai . 22 «4, sulla -sna "cajiizzaziane hanno iü-fiuiito i-1 cat-tiivo ie.mip,-;-, ne-l pirirr-:i m¡es-,, diella stagiooe, .v ¡--o'1; a a p-oiiiiH-ca del prežii e la di-.iri-iinuizion-e idie'ita Clcit-tigilila pesdieeec-ci.r di -ben sette umita. NelTa-gri-ccltura 11 piano deg-I-i -Inv«, stámemti é stato- realizzato diel 102 %. I -mezzi stanzi-at-i a tale seap-o- seno Sitàti 'i-nvesM-ti net-la .maigig'-ct parte «elle 1: ilfirhe d-ella Dragoma e -di Ancaraino. Der quanto irlgua-rda la cro'du,Z:iiQ-ne agrícola, questa .è. sr ata al tite-etto de’.i’-aspettaöva solo n-e-gli c-r-taggi e nelTuva: qu-esl’ul‘iima inferióle d"-1.’ 20 % -al 1950 -per la s-iccità e la' -tamia de'î’uva «elle allure1 e per gli -insetti in piainura. Nel corso del-l’anno “* si,ate pianta-ie 120.000 -rntov-e viti, q-ua-ntità :nsufficien:e pioi-ché il s-plo aimim-cirtamento li-cirtmié e--dii 400.00-0 vilti-, Tl pi-am-c- dal r-iimropscihimieinto é stato suipera-tp grazi-e sepr-afutto aiTatti-vffià intensia sv-ol'-a 'in ouest o campo dalla oir®aini'zzaizfene dsl -freinte. La EMÉj-erfiicie rimbosohl-ta è dii 42 etta-ri con 359 -mila piante. Le «nitrate diel dia’iretto sono am-m-cintate a 438,496.000 diinarli e le usci. te a 417,8-29.000 gram parte sp-ese psr opere di iinvestimento. Le entrabe sono s¡‘ate in ©ram parte coperte dal sietitdre st-atale delltec-o-romia, il cui con-tiributo è dell’89 % delle entrate comipl-es-sive. La 'relaizioinii ha -peu compreso tutti gil altri setter i dalTattivitä del po-teine, analiz.za-ndo i Siüiocessi e le do fi-cen-z-e nisulta-ntil nell’atUviità stess-a. B. M. ,Alie roboántri ' frasi pronuncíate da De Gasperi a Lisbona ed al suo susseguente riserbo, frutto deda nt^anquillante comprensione ví’Mto di vísta ialiano», dimostrata da Acra-son e Edén al premier italiano, non po-tevano non far eco i pezzi, piú o meno grossi, della rou-leite política italiana. V soli-to t.riesíinissmp je,desdi istriano di Trieste, Bartoli (ormai noto alie cronache mondane come un accanitissimo sppditore di tele-g-rammi) ottre ai soliti eterei mes-saggi patriottici, ha volido dire la sua anche a viva voce. Preoccupato sopratutto del benessere dei suoi elettori triestinf, con i cui voti e andato al Comune, ha preso la parola in. sede di Consiglio coimundle a Trieste, per ripetere tu: cante monotonía «in un, elevad fermo discorso», non solíante le solite nenie sulla zona B, ma anche di dirilti e Ingalitá, fheendó la con-c arronza per sino all’Ofraai atcicono-sciuto pro/. Cammarata. Nónostante il buor. sindaco trie-stino sí sia impegnato q fondo nel cercare di a.pparirc almeno un pó í-rigindle nelle siic árgrméntazioni give idiche, non é riuscito a convin-cere nessuno, cosí eche ha • jare appello «all’unánime voloníá dei 47 miiioni d’italíani» contrap- ponendoli naturalmente agli «11 mi-lioni\di jugosl-avi» e dando per lo meno' una dimostrazione discreta di ignoranza della attuale consistenza della popolazione della. Jugoslavia (iorsefi 16 miiioni di abitanti jugo-slavi, poicíié i-anti esci sono attual-meníe sarebbcrn sembrati 1 patito atia-.nl ico. To. Tltö ’ Si r* rsiró] u ¡che , se 5 rde S3 ]'vs;ntto c ioin la zí ÎÏUr B. mi tl o h ci coin' Ven-'. ¿dos. m lini s i.xo Gr •che' ñoí. vJ ï-iile ïa s ha ulili /mn V;" ■ Farm à h- a es-píám 6i¡23;l,Ol n ? ohe- « j-o ssl-avin- ha. un i £’1’ mu dosijfc rrk; di ¿I iíénd ero sta, apostatas,! lentamente sempre piú verso idesira nel giro di sette anni, sc-nq, la dimostrazione del fatto che qualccsa non vá. che bisogna mutare 'radrcal-m-ent-e ind'iraZiZo. Tale miutamen-to puó avven-ire ¡In due sensi: verso ,1a -desitria reazionaria, oppúre verso i socia-listi e común,iis-t.i, vale a dire vera so sl-n-isiira. Questa seronda prospet-tiva, Túnica che potrebbe abrir» la via ralla so-luzione proigresKlsta dei problema francés,i, é quellia -meno pro-to'biile. Infatti una eventuale collabo-razicne del centro Eiimistra. dai radical; ai sociaMstl. con il partito comunista é esclusa perché quest’ultimio é condan,nato al completo iso-lamento dalla sua- stessa rovinosa política cnmtotta nelTesicliusivo iinteresse del Greimlino, e nón in que-llo delira cías-sie 'Opeiraia friancese. Qiu¡i é dimostrato ancora una volita il- carattere re-aafo'naf iio de-lia trasformazio-ne dei pao-tifi ccmiU-nisti deliToccident-e :in- stru-menti delira ipóli-tiica di Mosca; trasfor-m-áz-ion-e che ¡n-el caso sipecifico della Francia; rende i-mpessibile la costitu-zlone déU’un'ico governo progiressista e ne’lo sterso tem-po facilita soluzionl reazionarie. Ció é coinfeinmiato daH’elemento nuo- vo ds'H-a crisi 'degli ultima giorni «1-spetto a que-He che 1’hanno precedu-ta. Per I», prima volta il movimento de.11’iestirem,a destra gollista sí é Inscrito nella prospettiiva dielila 'costitu-zinne d-el gov-eirno, attrave-rso l-a far-m¡’-'’a deU’ii-nitá nraizi-omale, -sos-tenuta d-V vecchi^ -parlamentare Rey-na-ud. Q"-estii a’ie-va in mente di ■ravvrci-nare -o p-vvpnsar-i d-i i-eiri in una forma-7'-.*■<* ccmipr'e'nidente tiu-tti i gruppi po-l'-’-’-ci eá-ciu-ai 1 cetnlnformiisti. Tale ér,-rn,nia d'a' p-oli¡isti ai so-cira-list-i, nau-f-a©r+a ner ltepposizione di questi iu-1-t’-m-i avi-ieihbe -dato vita aid1 un gabi-n-ehto confrollato dalla destra, corol-lair.io deTo scivolaimento a destra del-l-o schieramento poHitioo francese. E’ la prima volta dal 1946 che si prosee tt a ccm’é p'O'SSiibile la parteicii-oaizio-ne diretta d¡ei gollisti aCamministra-zlo-ne p-ubblica. Ció si-g-mifica che il ©er-eirale De Ga-ul-le ritien-e g-iu.nto OJ momento di fa-rs-i avanti suida sicena ©'Oiverin-atíva- e -dli porr-e fine alia sua, -P-riS’iziicine di atiesa. Nel gi-udrizio 'del generale tráncese la crisi della Instábale magigioranza d-e'l 17 glugno, cQBracsta de,¡ raidieal-i. deigli indipen-de-ntl di destra, dei democ-ristiami e dei social isti, sarebbe giu-nta ad ua punto fatal'e. tale da fargli considerare oDportu-no parre, le sue contli-zioni. I,a stesSa soiuüione ind'icata dal -primo rrv-n-iistiro dieitiianato' Pi a ay, é 1lsp!-rpra - a' i stessil pirinclni di; quella tn-d'i-cata da ReynaiUid, delta q-uale ra,p-preea-nta -;n defin-itiva l’rasipetfo teon-1-r-, Non per -nulla a Pi-na-y1 s-o-no an-!lora é stato m-i.n.istr-o dei lavoiri pubblicl, poi do;- tr.sispcrti e del turismo. II s-uo prege-tto dii governo, -che pone -fíne alia formula governativa centrista, presuppone Tacesmtonamenío deigli at- arie au- dei trfeiflui. Cúst.r'íHfi ad a^CGrtario. c ;. as tare «re: d.i pojeorv a • :-hr al suo - ~--*r?*p;r.| |jj non .cs.çgMï.ra Con tifie PYtz¿ di 'i}*:¡oi}} f ¡uaZ-vove p^/'s&n dtivrr.oboro a,pp.r ¡.nde-re an- rr'-íonzs rtt morte cronuncirata i» c!< cr solini: ■n Iv.i c capare, ha in- p'.-/! mci’ilu :m ihitto r/.oljar.anza iercalat-r unr s - ie di contradd-z o- j., s >;:u dai, ^./irng !«!s-ti di Ales-si. trati, raecus-ati di sntonagg/o, Pu- ni. battant: da per se a metinrlo D”i; Tont'b. í'.ro-baóil'ni:.iu .e '-ui stes- rvè neu erra eanmlnata la loro nel ridicolo, con le solite laudi al suo pontefice moscovita e facendo so nan Via dimtsaUcoto d e/U’cic c. up¿ a i cas i:t ai i an a le dolizie in Grecia!^ demanda di grazia. La resa del conti "IL RINNOVO DEI VIGNETI A.bbiamo avuto g-ià c-ccaskme di parlare sulla lesea attività s-volta da-i vari Benedetti.,--D-eg-räSsi, Pet;tener, Lu-, gnani ecc.. che si -trovano »ttuaLman-te inistat-o di arresto per ¡riisponde-re dei loro at-ti- crimine,si. Sara bene pero agg-i u-n giere qua-lc-osa e non solo sul loro conto, poichiè essi. in definitiva, sono saltante degli agenti .p-rez-z-olati, ma anche su chl e sul perché li pagava il C. L. N. Il suo ca-rattere, co-Ili-ma ton là co-m-une eriminali-tà, come luminosamente è iianU-al-c- nel pre-cesso üric-li, svoltpsi n-ell’esiate del’43 a- Capoâis-tria. U ici to battu io da taie proc-esso, il . C. L. N., la cüi cant rale si trova al sicuro a Trieste, non • ri-n-unciiô alla sua. attività, sonra-tu-tio peroiiè è nel-l’în-tereàsè -de-i circoli goveir-na-tivi di Roma l’esisten-za- di tale órgan-izza-zlo-ne. -per fini fácilmente individua-bi-li. Perciô il C. L, N. continuó a gc-dere di lau-te sovven-zioni, «aborte'-al .poipo-lol -italiano con le tasse, par raffor-zare g-M elementi sciovinüsti ed ir-re-dentisti di Trieste e dellTstria. Ció dimostra chiarams-nte corne il C. L. N. sia necessario alia política di R-o-m-a e come sia una sua creatuira, fi-na-n-zia-ta a -di-retta. I milïar-di forni-ü al C. L. N. si sa dove van-no. Essi ser-veno per asso-1-d-ar-e tipi alla Degrassi e com-pagnia. Quale sia stata la loro attività l-o vedlremo -alla resa dei conti. Si sa p-arôy ira l’vitro, ch e esei av-eva-n-o il compito di indurre gli inseg-na-nti italiani a n-c-n svo-l-gere îe loro man-sioni casi di far registrare um basso profit,f-o f-ra gl- študenti e far app-a-rirp in tal modo l’-iincapecità del Potere ip-opolare a d-l-rigere l’Istituto sco-lastico ABU i-nseg,nanti ara proibita qualstesl forma di callaibc-raiztene -n-ei circoli di cultura e »elle organiaza-zioni sinda-caH e vers no la loro -par-tecipa-zione aile .rappresent-azo-ni toul-turalt. Ció, naturalmente, alio scopo COKFEFENZfi L’Universlta pop la-re di Capc-dis-tria orgaff'izea cz ;i 10 c. my -all e ore 20, al r'dic-tto del Teatro del Poip-olo, una ■c-orfo-erza con piioi-elzifni. Pnrle-ri ¡1 prof. dr. Rc-'er-to Neubacr sul lema «la totta contra la- tuibercoVr-s;». La ccn-erc-nz? e di at-tuei-ita e s-ara m-olto iatetessante. dates cue i! rrai. Ne-ubauer e uno d-c-i r.lu -n-oti f-sio-logi della Jugoslavia, co-nc-sciu’.o an-che all’este-ro. d, far apparire Tineg.uaglianza. e la persecu-zioine ail’elemento italiano. Non 'solo, ¡ma essi avevan-o ¡1 compito d-i- raccoigl-iere -mateir-i-ale per la -loro propagan-da -e- ¡per le mo-zioni di protesta, In pra-tica. u-n’attivitá spio-ni.stica v-era -e propria. Natuir-a-lmente chi -non si u-nifoirma-va a tali di-rettlve non veniva pa-gat-o e m-ess-o all’im-dii'ce. La sta-mpa lega-ia- al C. L. N. e queil-la compláceme cominformista versa ora lagrime ed eleva alte, grida in di Cesa deglir ‘italiani de'.la Tona B, ma- -uc-'.i puó t-racsl id’impaccio. Non é 'ia •so-ríe di que i t-re o qu-at-t-ro spio-nl arrestaú che preoccu-pa il-C. L; N. Essi so-no s-tati g-iá lautamente cerr.pensati in dema.ro. Ció che p'ú .dío-gni a-ltra- cosa preoccu-pa toro é il nuevo scacco súbito e, in primo luego, ,1’e.ssere s-tati definiltivám-e-nte ab-bandonati anohie da coloro che fino-ra, per timore di rap-pirésagiie, s-utoi-vamo la Jaro nefasta influenza. Ora ,nom c’é ip-iú l’o-cchiio nascosto deúl’a-gientie -c-he sorv-eglia. La migliore dimcstrazic-nie di c'ó ó d®‘a dalle -ei-eei-o-ni .neU’UA'lS che1 -si stanno 'aitualménte co-nclude-n-do, spe-cialmente - -ris-ultati ottenuti nelle cit-tadine dolía costa, ove piú forte era la pr-essiioinie e Tinfluenza esertíta'a dagli accoliti del C. L. N. E’ q-uesia semza dlubbio Tun-ica vi a giusta, la vía del lav-oro ,e d-ella lotta p-e-r Tedrifica-zie-nie socialista. Ma é per l’appunto dall-o smasche-ram-frnto -delTattivitá degli a-ge-nti -del C. I,. N., c¡he s-onge la necessitá di iraf toreare la vig-ilamiza con-tro- i n.e-mici dei popólo., di impedirá che essi riese ano a-d i-ntim-orire e cor-rompere. Gli din-t-er-essi d-i t-utta- la n-ost-ra po-po-Jrzione si -possóm-o difen-der-e u-n-ica-meot.e '-otta-ndo pe-r il raffó-rzamienito de! .potere pop-clare e della no-stra de-mocra-z-ia socialista con-tro -tutti .i- ne-mici-, s.i nasconidiain-o essi sotto la ma-schera della d'fesa dell’italiani-tá o sotto altre tinte. Ben presto anche questo luogo co-mur.e vervá smascherato. co-me lo fu p!á al processo D-rioli. Di ció si -rendono conto n-ella loro strag-rande -mag-g’oranza, anc-he i nostri inseg-nanti italir-ni, dai qualj ci- attendiamo di ved-ve espeltere dalle prep-rie file coloro- che, intascaindo il denair-o -di Giu-da. tra-fl-i'iCOTo ali i-nteress-i del pc-co-lo e Afila -p-ccie'á. Na;! li ahiteremo a supera-re le difficcltá per -ripiu-Ure il templo deliá t-cuc-la da-i ía’:; cV'ensc-ri dialTita’.iani-tá e die-Ua cultura its.ll-ana, c-he non -ha -b-iso-gmo d-i essere d-fesa d-a ai-cuno, poic-hé esse ó garantita, cerne non mal. baiTesistenza stessa del Pote-r-e po-pol-aire. B, SOLENNI MANIFESTAZI0N1 IN TUTTO IL CIRCONDARIO Le donne del buiese hanno voluto ricordare la loro giornata con azioni che segnano concretamente il cammino ascendente délié donne sulla via del firogresso La giornata delta donna- è stata ce- v-ia -del pr-agresso. Le donne di Buie le-bra-ta ccn particolare soiennità nel hanno diffatti orga-nilzza o -in taie oc-çentro idivl nostrS Circondari,o dove, in u'.rf’aC'Ca-fflS-n'ilâ solenn-e, é stata r.icordata la lotta comun-e dalle donne n-e:l mon-d-o peu- ■: r-.ù st c; i hdeah deUV-ma -à: la p-ace c il progressa La sera-: a é stata -raArivata da alcuni n-um-eri di. notev-Dle va’.ore arLisii-co t-ra 1 q-ua-li ,ha favwevolmàente ,iin’ipirçs-,ion-3fo l’e-BÊCUZiome délia piamlsta Ncirà Faven-tOi. -Nel pomerigigi-o- dell’8 marzo i-l Co-m-i-ta-to Pcpolare Cl.tadino du, Capo-d'stria ha or-gani-zzato un ri-èeviim-erito ail quale -hanno partecipato 50 donne f-ra le più attive e madri diel com-baMeintii cad'uti. A,n.al'C@he trjaniifestgizJanî si -sc-no svolie o-nche n-e-gl'i ait ri centri -del. cir-oondanio. Particc-lar-e va-stità h-ann-o assun-to le célébra-/. ;:n-i -ne-1 dris-tretto di Buie -dove. quasi in ogni villaggio, sono State organizzaie acc-ade-mi-e per ricordare questa data. Ol-t-re a -mà-mif-estaîiioni a c-a-rattere puramien-t-e c-eliebrativo, î-e donne di pa-recchie iooal'ità -del buiese -hzin-no volute f-esteg-giarie la l-oro -gio-r-nat-a con azto-n-i , che segna-no cancretamiente il cammioo asc-endente dlel-le donn-e sulla Precedente,m-en-te, t-rat-tando delle -mli-•süre neiM’a-gricoltuira abbia-mio- c-o-mu-nic-ato lo s-tanziam-e-nto, da parte del Goamil-ato E-secut-ivo del C. P. C. I., di 3,688.000 d-in. per p-r-emi e contributi 2¡- -nostri agr-icolto-rii aillo scoipo di mi-glioraire sempre -p'ú la nostra economía -agiricola. Dii- tale soitma ben 1,145.000 din. sopo destina ti perú pr*em;i al vi-ticoltori. Nel presente a-rtlbáJ-o precisiamo I-e preimn. in corso, queiie di Villanova un cor- teñí amo doverojo attritouiiré il dovuto So di t.gl.io e «Iic.'to con la partewT rrúritp a.’.TISL.ílllo .por l’I-ncremente pazLcme di dlci-atólte d- n-ne, mientre le ‘ dt-H’acc-nemia che si é falto vinizia-to-donkie di Umag-n,. hanno cel-éfcirato la de-ll-á proposita eid al quale é stata loro fest-a- con uinra-zi-o-nie di lavoro voy ^Jádafa la direzdane dei concorsi. lontariio a beneficio dell’wleendo Cí- . j„. lie-teatro cittadiánp. l-mpeg-ni test ad ' Al ro-r-c-cnh-o -peir -:|1 nono-vame-nto d-e-: ong|íñiIizzare cors-i di ecanómia diorfte-'- possonio pantie-ci-par-e -tul- r i vi- atica -ed a-lt-fL son,o- .s-t-ati -pr-es-i afréiie tto-olteni e„.le Coaperative -de,l Circón- dalle do-n-ne -díi -Cititainova. Azion-i di sol-ida-rietá e d' rcono-sce-nza per le doin-n-e piü m-eri-t-evoli, peir le madri e le ve-dove di cadluti e per qu-ell-e piú b-isogn-ose. hanno -co-stellato q-ueste manifestazi-on-i,. La seeione p-lú altiva dlel'e donn.e. que-lla -dell-a Coo-p-ierati-va agrícola di pr-Cíduzioine di KraSica, nel-la quale 48 dun-n-e su 68 esis-tent-i lavorano nel-la p-rodluzlo-ne, ha avuto i¡n dlon,o dai Com-itate Pop-olare -Oirconda-ria-le una macchvna da cuci-re, Ana’n-go don-o han-no ricevuto lie d-o-n-ne della cooperativa agrícola dii VirSi-S, d’l Comí tato Popolare idiiStrettuale di Capodis-triia-- d-àr-io. C-ió dimçs-t-ra che 11 oon-corso stesso offre lé -p-iù -lairghe possibilltá PœuUè... . . . inel-le vet'ture tranviarte della limea P-i-ramo—S. Lucii-a l.e sc.ritte no-n s-cvno almeno ¡blilán-guil? ... le imimondizi-e -dalla puliEia dei loc-a-li del C-PL d-L P-oirtorose ven.gono gett-ate ai latí della strada, o-ffre-ndo uno spettacolo è un olezzo certa-mente non gra-devoli? ai nostóii coltivat-or.i, -nom so-ib per i benefici material! deriivanfci loro dai preirai, ma s-oipra-tutt-o pe-r i -Hsult-ati pratici che offrono loro le piú favo-revoli coindi-zionii p-e-r -un a-um-en-to quantíitativo e qualitatlivio d-ella pro-duzione e qiuinidl dell’aumento dei loro introi-tl. ’ | L’ammair.'-.air'e dei ipre-mi per le mi-glic-rii .piainitagiont di vi-tii. é disp-csto come segue: ive-i settor-e coctperaiMvIatlco, per u-na supenficie superiore -a 3 ha, un -premio d 100 mila d-in.; per una superficie superiore a 2 ha, 2 .premi di 60 mía ¡din., e per - una superficie superiore ad 1 ha, ,10 -p-rbirni da 30 m,ila din. Nei! Bf-ttore pruvato, peir una superficie sup-eri-are ad 1 ha, un prem-i-o di 30 mía- diin.; per una superficie su-pericre a 0 3 ha, 20 premi d-i 10 . mila dii-n. e -pe-r -uin-a superficie s,upe-r-iore a' 0,2 ha-, 35 premi di 7.000 den. Coime si vede per il setto-re cooipe---rativüstiico sc.no stati stabili-ti 13 pre-m.i -pe-r 1-1 co-mplesisivo amim-oin-tare di 520.000 dli-n., m-einit-re per il ssttore pri-vato e stata destín ata una somma di camip-l-essivi 625,000 din. da divid-ersi iin 56 -premi. Le ico-ndli-zi-cin-i cui -necessita attenersi pe-r aver dirit.to ai P-r*emi sono: a) Lo sca-sso del terreno deve rag-giung-ere almeno igli 80 c-m-. -b) L’im-pianto dev’essere ,portato a termine -entro -11 15 ap-rile 1952 seco-n-dio le ip-rescri-tte norme tec-niiche. IL PRIMO CONSIGUO OPERAIO DEL CIRCONDARIO HA UN ANNO D/ VITA NELL' AZIENDA „ACQUED0TT0 E BONIFICHE" GESTORE DI UNA BRANCHIA VITALE Bisognerebbe íncludere nel piano sociale Capodistria ed elevare il parco meccanico BSHP Airordlne del giorno erano que-stioni di •n-orm-al-a s-mmi:n,istrazione, ma a-i-la- s-e-duta c’-eea un’-aria di so-l-em-nitá fcaise perché, otoe che per dixiuiteire i-1 bila-ncio consuntivo ael 1051, ,:-a riunioin-e di meircol-edi del Cc,r.:;i.'g’i'o opiEiraio del-l’-aizien-da «Ac* qu-eriottio- e ibiobi’lfii-c-hiei» -col-n-cideva con 11 prémo )|SíniiV'e/rsjéiniio de-l-lai su-a fo-nidalzio-nie. LE COKClBSIGM DEL CIRCOLO ITALIANO DI CULTURA DI CAPODISTRIA Dalla lcro Assembiea ' An-naai-e. ta-sí.-ndosi súlila rela-zlon-e e s-ullie disons-üi-oni che ne seno seguí te, i scci del CircG-lo Italiano di C-ultura «Antc-nio Gipanisci-» emeitono le segue-nti: Conclusion i .i-vita CíA i Si ■recio n-el ramio pe: -"fiar cata aV 'e opere giorno lier ificaz-i ¡ene ee :cn 0 mie a di tu Ui iavo: rat or.1' ha ¡vd-J f-p r-. itrato ind Imente ’ i v-c 1c nt à dei >n osti :io¡na!; Gi ltc; nsi f.-cae ?e r. a« : lett rrooF'o eb ev: î mentó cultural! rico. it rr ris-i cíe avv-e n ir1 sato, d;l c- Pbr il re. Gfli i-talla.nl -d-ella neutra clttá, cc-m-patti -nelle file deil’U-AiS- assleme al fratelli croar ¡i e s'ovei si cerne prl.r ¡0 COîT.ip: :o forzaim-ento d a’jîa frater le con-quiste della. lot L’berazicr.e, Sono prref'i vint! che il loro svi'ili; cz-rnei d:".'a v.î.ta port: ‘.’uiú-'i. re raf-.n; - é di Cuite a popci’a-re di n-damiente co-n-spb, ' in tutti i !o-eccnomico e culturale, è sv-ett,ámente legato alla lotta gic-r-naliera per I'e-Sidici-./to 'e del sccialism-o, unit!; e aífratella-ti ai popel: della Jugoslavia socialista e co-n-tr-o tutti i nenu-c dell-a r-f"-' ■ -’-'• democirazi-a. -Perciô, forí-i ideile espe-riemz-e acqui'-’it-e- con la nostra- aüivi-tà me; ci aidcpeireremo pe-r portare o-noreve!mente a ccm-pimémto i mag.gio-r¡ e niú ccmpl-eo.-i corupi i. Dar-amo nwfsîcre cira al rnent'O cieM’u-nità morale -e -política fra gil ittúiarr-, soci e non roe del nós-ro circolo, '-inSa-1-äerem-o viepipiú la fra-tellaniza fea gil -l'haLis-rii.. sl-ove.ni .e croatt, rafforzere-m.o 1.1 rrccesso di -d-mccratizzaziore deil nostro -roíere po-pcùaire e loftenemo contre -i neniei d-ella m-ostra un-itá. qual-i gil agenti del C. L. N. e- del -Cominform. sotto qualsiasi veste essi s-i -nasco-riidano. -Alio scopo <*i eleva-re la ciu.Uiura fra i nostri •co-nna-zionali, temen-do -conto dutic necessity -di croce-de-re verso u-na cu-liura -di massa. ci prodi-ghe.r-emo i i! .censo di intensificare, specie fra i ceil, lavor-a-tor-i, .la -nostra opera, or-ganizzanidia canfeir-e-nze di cara-t-t-ere Idrclag-iSo, -politico e i-nfo-rmat-iivo, cor-si di studio, raff orzando l’attiv-iá f-i-lc-dram,ma;f,iea ¡del coro, -dei fol-More, Sella mar-d-oli-nistica ecc. per esaére' deg-name.nt-e pre-parati alia, proas‘ma ter-za- ¡rassegna, cultúrale dell’Uniione degl‘ Italiani. Curer-e-mo ed abhellire-sn la ncstra seide.. Ccor.-oicc.ndo ¡’import?,riza del’-e nociré rcuele, e cc-munqu-e dell’educazi-o-n3 -r'l'c ' ncslre gene-razioni. acccrii ¿el lev oro distruttivo che potretabero '-/-c’.gere ce-rti nostri inS/gna.n.r r.e-tribuitj da! g-overno ¡fi-l Rc-rr-a (vedi caco Amatare Degras-si- e com-págiii) inien f.icheremo la vigilan,za pe? ¡a-ediu.cazic-ne del nostr-l figl-i nel s-e-nso dsT-r-mcire, della fratellanza e -den reciproco pispétto fra le -na-zi-o-n-al-itá qui cc-nvivent-i -e collaboreremo -ccn 11 co¡r- ■ - . .-.. a-ffirché questa educa-- p dalla scuola. i! co. - n-, cielo, ia base-a que sie f. p-i; zioni -metía i.n alto il piano d. a-ttlvllá apip-rovato e ni-ohieda, in c®ni -occasi-oine, l’-aiuto dei sr.ci per ÉE -rag-g-i-u-n-glmiento delle no-g.t-re m-e-fce, -C-o-n c-:ó farem-p. u-n ulte-r.'ore p-^isso sulla via .deU'edifi.c-àaïcine d; una società modelîo, sc-evra -di pr-e-gn-frl raziiialii, -nazionaU e reli-giosi, d.ifln vera sc-cietà sc-cialista. * AL PRESIDENTE DELLA R. F. P, J. COMPAGNO TITO B e ! g 1- do De; c-lo ' la Aase-mi. haltura It Caipcjdlstr Ar-hiuale sc o «A-ntcnio altamente Gra-m-c(- .'¿ci suo’gçre cp-Etra elevamiento cultuira-le-politico-ldieCliCigico nel cuadro Rivo'u-zione so-ci e It ista guidai,a dal -C. P. J-, ricon-osc-einti Vj iinv-iano -fe-rv-di salu-ti. RIPRISTINATO IL 1RAFFIGB tro le due zone In una r-iwnicoe ccmur.c. ieu-uiasi a Capodistria il 6 c. ro„ i tecu-lci vele-ri-na-r-i .della zona jug-oslava e di qpel-la a-nglcamericana del T-LT han no constatato con soddisfa-zlo-ne che le misure san-itarie adattate han,no di-stru-tto .-- focola-i d-ell’afta epizoótica in entran-lb-e le zone. In segiuito a ta-I-e cc-nstatazione, I’A-m-minlstrr-zrc-ne Mi-l-itrire dell’APJ ha deciso .d-| riaprire il traffico merci e PE-sseggieri tra le due zone. Il t-rcfilco bésti-amie resta .-ulite-riorme-nte so-gget-to a diiv-ieto. Il nuovo autogar - 7e di Umago L GOIZII BEGU FLETTORI ATCRTEHEBLia 1 principii devono diventare azione ASSEMBLES SINDICALE ALL'OSPEDALE CIVILE Il giorno 7 c. m. ha a-vuto ’uoeo nella saletta delle riun-oni del”Ospe-da.le Civile di Ca-podislria. VAssem-blea- Annuale -della filiate sindaeale. Era-no presen« -tutti gli IscrTl' ç R cerr-pagno Waiter, quale -fánpréisén-t?,nte dei Sindacati Unie! Ciirec.nda-riali. La re-iazione annuale-, lelta -dai’a presiden-e délia filiale, è stata ap-pro-vata in -pieno dall’assemblea. Le . etezion-i deli nuovo Comitate, svoiifes; i-n un’atmosfera -d-i -perfetia condial-ità, ha-n-no avuto un risultato del tu-tto soddisfacente, e, precisamente, -del cento per -cento. In ohiusa, è -state -offert0 dall’am-ministrazione dell’Ospedale a tutti i rartecipanti un piccolo ri.n,frescor con l'a-ugiurio d-i consolidare senmpre più la .concordia e I’armonia del col-l-et-tivo. Al comizio dagl-i elettori di V-erte-n-eg’-i-o, present! ne-l-la stragra-nde rri-ag--vic-- partecipava u-n gruppo di pent-a.ne ¡1 ciui umlco propo-sito era que'lo -di fnfluii-re sul -potere affi-nc-he conceda la- -li-cenza -d;l esercitare 11 ne-gezio a-lime-n-tari e macelleri-a a due privati. Mceniza c-he 11 C. P. nega pe-cisamiente, non s-a-ppi-aim-o -per qu-ali tno'-ivl d’ordi-ne -pirático, ma che hanno .serza dufcbio una -baso di principio: og-ni utile nie-l co-mimercio, se viene realizzato, dieve anda-re -neU’im-Ieress'e dolía coll-ettivi-tá non dei s-i-n-goli.: P.ucsto é un principio giusto e cerní ta-'c l’ha compueso la -rn-aggio-ranzaj,dealt elet-tor-i. vertanegliesi.... Ma I so'Sdisfarc-i -dei soli principi sa-rr: be e-rrato e comunque . incompleto, poiiché qúésti devano essere accompa-griatt dali’a-z-ione pra-tica. II -.principió . di -aUargare 11 .settore soc-iai-ista diel ccm-mercio, cioé la cofr-perat-iva, il -C.P. di. Vertene-gli-o lo attua -anche se le sue misur-e ha-n-no caratteire -ammiini-strativo, se -guardiamo ai pri-ncipii -Inter,ni che regola-no i-l commercio sv-cialista, il se-rv-izio g-entile, sp,edito, piron-tezza n-el reagi-re -alie es-igenze co-mmercíall della clientela -e poi que!-li che riguarüa-no la democratce-ifá del nostro m-ovimento coop-erativista di Vertenegilio, vedrem-o che da tale lato questo- l-asci-a -a d-esideraire. La coop-e-ra-tiva, per -essere- tale -n-e-1 .-s-e-nso socialista, deve -es-s-er-e li-n-tesa- iin -primo luc-gio ccjtine -cosa prop-ri-a daii soci. La -reí,azione, espos-ta d-al ,C. E., af-feir-m-a che la cooperativa i-n -parola non ha convocata ¡ pirop-r-i soc-i d-a -un a-n-no, e senza- questa pratica dtemocra-tica fondamienta-le poss-iamio h-e-n diediurre ch-e i, s-o-ci fientan-o -la co-oipera-tiva -come qualcosa di. vlcino a loro s-i, ma non prop-ria. -In questo senso dovrebbe essere in-dlrázate l’a-tt-ivitá del Cc-mitato Popo, la.-re -di V-e ten-e-glio, cfeé tras-forma- re la cooperativa -i-n un e.nte ca-pace di sc-dldlsfare, n-ei lim-iti -delle possi-h'úiiá, tulle le esig-enze d-ei soci e in questo caso -nón sa-rá tanto- facil-e a -dué co-m-nerc-iant: at-t-irare un grup-po d-i 'ei:ttádi.nii a p-erorare la. loro causa. F’ u-no squarcio questo del comizio d-: Vf-. -e.negl io. La discussio-ne é sta-' a, salvo lo scogll-o de-i n-egoz-i pri-va-t-i, fa-ttiva, ricca di proposté delle fluaú -diovrá tener con-to 11 Co-m-ita-to Esecu-t-iv-o -nel suo futuro lavoro. •p'" : 1 ah-e-nzicine s-i dov-rá por-:. l';i :-vita dúla commission-e per 1 J’.< 1 t'.i-j comunali. debole n-elTan-no trascorso c le cu. ¡acune sono parti-m-.urmente senti-te. Breve u-n armo. ineiH-a vita um-ana, •piü breve Eiñcc.¡r-a -n-e-lía vita di una azienda, m-a- -un’e-poca, qual-un-que -rasa si», in-o.n -si -con-ta per numera di giornat-e, nusi -ed anni, il suo valore -si -esp-rim-e con le o;pere e i’-azcona. E piü che a un anuo di' -a-.i'.ivi-tá, é aiil’ait-tiiviitá in se ste»s» d.i quete-j consigno opc-raio ,'il primo fci.irni-to.iife: na-strj ci.c-iml -..-.'i che dt.bbU.m-j aü.-ribulré il suo ■s-lo va .-ore. Anche in questa s.-r-t,-. il consigiio eperaio. il comitato di gt .i.lcne, 1-a direzicn-e e il collet-tivo vu.to o: -sjii-.i a-ppc-'oi u.i m_- i.ff-mc-nkso, ne-üe con-di-zio.nl del ncstra i/icloLuima in ma-rtia, fa-l-tc-r-a lin-'.í:, ;.e,. p-f un LCUii-n.e. -pi-j.- .•- ú ;i'ueienda -c dei- sut-i sin-g--¡' consp. mat-i. i: ;■ - ■ ti. |.. «Acqu-edc-’.tcl e -. ;> • ;• .-..i'-e, -es-so si .espri- me n:.i .t'os'lanle migli-ora-men-co-Lec- :¡ ■-•'.! i’ -i serváz:-, ue-il-a diimiinuziione - - ■ c- vf: c-l paciáwí.-i’cias e -di a-egi-a. La ir-e-lEizi-cine- árdl; coimiitato- d-i ..ges-ti-o-as, -sollo, .par elein-c-are il-ííniigllcir-at mentó-itetaiijcq,-. dtei ^erv-izi riiey.e f-ar-e ben ábaer punti. Ci liimi-ti-amo a citare il pr-i-mo: La ripia-ra-zi-o-n-e di iipandi-mei.i.i p-ui-ia rtl-e de-l-racqu-e-•ciiclito., -con. -una- -r-iidiuziio-n-e dieil-e jjer-did-e di 40 mi,la metr-i' c;ubi miensiii d-i tiscj-a-a-. S-e-conaideriiaanD- c-h!e neL lilbi l’.erc,gazí.on¡s fi-iupitiíisiva. .-del-r i’-seiqu-a é suata di 1,772.731 m. cubi, ri-l-aviamo cbg. 11 risu-ltsi» Gt'te.nut;) cc i.n J’-eJanlin-sekmi: de.il-e p-eraád-e é d-a ptir ,-s di -regia Q-c-tle ál 1 Uíc/o s-y. -1 Uifio ri-iau-enido i-l personal.. ámmúi.istr„it-rvo d-a 27 pei-Bo-ne a 15, i-l mínimo Lndispe¡nsa-bii-é. Ugiuasm-étie rano. Siba-ti r-iidottí i costi, i-ncireim-eintae-d-o iil rendimen-to sul Lavoro, sipecialnien-le con l’in-■trodiuzi-one del' Ja-voio a noipna te a coin-tria-tt-d, / E’ questo una sin-t-es-i m-o-l-tio-"r-i-s-i.-beijta- -dial onlcc-eiasii Oiátie-n-u-ti nel-la g-eofci-CQie -da qiu-eslt-o -coinisáiglio opéralo. Le d-efi-qeinizie, c-he sijiendbtó ancora úa 'el-rmimaiziio-n-e, sono i sli.n-go-li ciasi di i-n-disicSpliiin-a, r-app-resen-t/jti -d'ai- ritia-r-d'i, é 1-a i-nco-mp-r-en-ri-cine d-a .parte d-i aleiu-mi cipeira-i d-e-1-1-a caiteig-oraiziz-airiiónie aiv.uta, é la iie-c-eis.sii:ta d-i u-n maiggior-e coll/egamen-to tlr-a i-l ¡peasiO-niaLe opeba-iio e am-mi-nistraltivio-. Sarebbe to-en-e che i l-eil-tori conos ce s-sei-o a-mip-ieme n te l’aittivátá dei gestori di questo se.r-vl-zio che in-terressa la no-s.tra popo-U-zLcin-e, ma aibbiamo doviuto limitare! ci *oJi aecetiti: p r p..-cr'; ,r-niie un quadr.o dell-a disciussio-ne s-e.gui.ta -ail-la relazti-one s:ul b-ilain-cio, piü in-beresisain'te p-eir u-n-a a-mpia cea-chia della ópiiníone pubblica, si-a peir i:l simo lato sostaneia-le che per queil-lo fórmale. Olilire fíame -1-a cro-naca della vivar ciisnima diiscuissif)-.--:. ’.crie ñau <• &r--rivata a- cciacliusiioinS.-, sia pe,r l’in-ri-g-!id¡i,miein)to- siulle pir-cp-rie poisiEioni ■dai ís-i-ngolli che peir main-canza di t-eimipio. vog-li-amo co-ntiriibuire ail ohiarim-einito- -del-le q-u-e-stioinii e-mer-se mella discus.to.ne stessa. I pun-ti -co-nit-raista-n-ti • possiamo espr> merlii -ne-llie- s-eg-u-enlti -doimatnde-: -il c-ctnsiig-lio openaLo é -o -non é l’uhi-co slutoirliiziaat-o a die-cideire sulla de--stlmaizi-oinie -dei inezzi fínamiziari' d-e^ r-iv-Eiti -d-aiH’-ultil-e -aiziiehidal-e, r-iim-aisto- r.pacini di coagulazione e filtra ^gio dcU’idrocentrale del Risano. -di sftafeclfeetrriosi poii-ché diversa- 0*t > mE-mte; il prez-zo de.l’aqpa sa-reb-be -sa.li.t6' '-Sil-e ist-e-lile. Si,a con uno- c-he crin Ú'aYtro: p-r-.c-mo lúiziéndia- ha-reía-lizzi-lo dimj-il iiitüi. E’ togtoo che l’u--s.lle épnsegiüóto... t.r-n -il pr-eazó di 30 df-n.,'íd-civ-uto a c alboLi e-rr-ati, non , sia çcwbàer-1.3 t-iie, m-a v--i.-, su ‘mievo.e. e _sipe.se .frmidio;íá-í a-m-msiullizaisione. Ma con-A±°/o sono state n- ., ... , . sidíir-a-re ogm -u-ule scltto itaue voe-e, - è cq-s^- sbag-li-aita pr.iiché esso, n;om d-erily-a tjufit-o -da un .-pr-ezzo s-uperio-ür-e -dql|l¿g,oqua, m-a iin tau-o-na pairt-e -da-i EÍ-gt-air-mi, da -u-n-a mag-giore pro--ídut-ti^Mg. e da -unía mi-glicire cirga--ini'zza^i-ejn-e dei l-a-voro nel col-latltivo, !-ecisaí(¡,c;Jje, gli aicque-dioltitinii hiainino ¡iseinzIialtT0, falto. - AIhiíhI ©alppir-eiSieinitainit-i- del Co-mi--,falto sEcpolare Dils'trelLu-al-e, uresentti ella iríunio-ne -del consigno, hanno v-entifeíte l’iidie.a- idi tni-nnovane c-o-n -ú’-utilfeídeir-aiz-iieinida la rete id.rie-a di •iCSEipodáiúrtok oirimaii in caitiivo state, con pieariooilo id’iiñifilitrslzijoini e di co¡n---seigiueiíti -gr-avi epM-e-mie, n-el men-ifene iiiseoimlig-lio az-i-endal-e era del -,-psreire‘.-iH acquis-tane al-ou-n-i m-acchi-nari •iiadlispieiiis.aibili ,al bu-oin funzio-nsmente delill'aEi-e-nida. E’ oviv-i-o c-h-e il’oipiniicin-e pubblica è maggicirmenita -iinfceire-sisat-a al rin.-nov-o déLlisi nite Mírica di Capodi-■ stiria. E’ inlteiress-a-to’ an-ch-e i-l Co-n-ailg-li-Oft- cp-e-r-aíb ma-, o ponché deve timer ç.onlt-o -mEigigioinmeinite deill-e - eiaiigtirjze. del hu-om funzioname-nito .-ciz-ieinidaiie -o-; pe-r inr-igiidim-e-p-t-o su pcsiizioráii tpiaint,iic-ciha-r 1 stiicixe, da qiuan-t-o si è ril-evaito nell-a discussiome, è c) I -portainn-esti -da -prandersi -in conside-i-azio-ne -sc-n-o : Berlamiie-ri-R-i-pari-a 420 A. -B-erilein-diier-i-Ripania Ko-ber 5 BB, R-upestris-Monticola. d; L’intervailo fcra- ,¡ filan! non deve essere inferí ore ad 1,80 m; la distanza fra l’iína e l’a-ltra v-ite dev’essere -da 1 a 1,40 m. e) Le vi-ti -devonó- essere plántate e conclm-aíe -secc-nido le no-?me dolil-a tec-r, ?a E-gre-nomiica. f) Le apeci-e -dii vit-¡ da p-rende-rsi -in ccimiderazione per 11 cencorso sono: 1) uva ñera: -r-efcs-co. Ca-ber-net, Mer-Ict. BaT-b-era, P-i-not -ne-ro e Bc-ngag-na ñero. 2) uva biaaca: Malvaisia istrúa-na, Borgogna -bianca, Moscato -istria-no, P’not bianco e Fí-reo-t grigl-o. 3) uva da tavola: Sa-nt’Amn-a, Perla -di Csaba. I. periodo di rc-aturazione: Regina d-ella vig.na, Bia-n.ca -no-bile, II. periodo di maturazione: Regina delta -v-ig-na, Italia, mos-ca-to d’Alessandria, -m-ciscato Ada, m-cEical-o T-erraoi-na. Varíela tardive: T-r-iioli-na, Gross Vert, Razalki iros-so, Pergiolese. Si -ra-ccc-manidano Le va-rietá di uve n-er-e per le terre -rosse, p-er i terreni marmosi e -le tenre Mance le varietá -d’uve bianche-, h) Suite suiperfic-i -al d-i sotto dei 0,5 ha -puó essere oc.ltivalta sontam-to u-na -specie d'uva. Sut-le superfici da 0.5 ha f-'-n-o a-d 1 h-a -pc-ssono -e-ssere coltivate ■du-e specie. Queste ultime dev-on-o essere -peró fra loro separate. Suite su-pc-rtfici -d-a -1 a 2 ha -pcisison-o e-ssere co-1-t'ivafe ftno a 4 specie d’uva. Gli in-beressaíl pa-rteci-pa-nti al can-corso -possono -r-ic-ev-ere isll-riuzioini piü d-ettaigli-ate dai iteciruici diell’lstit-uto per -riin-cr-ement-o deU’eooin-omia e presso il -Can-sigilo Ci-r-canidlariia-le del-l’aaricoltu--ra. L’I:s,tlüuto -per rin-c-r-emento dell’e-conc-rr-ia fc-rni.rá sunche gli in-nestii. íj 52 il rinnovo della rete idríca di »II* azienda ali' a’tezza delle esigenze rimast-oi da! pa-re-re -di fare gli ac-q-jiijlii id-i miaoc-hi-n-a-ri. Una vi-a dli m-ezzo sa-reb-be stata feinse la sotostome mlg-ioir-e. O-, iriv-Ece -di pualt-iro macchine, E-equi-sba me c'ue, le piú tiraiupar-JcOüi: il bfiiico di p-reiva -per ccu-ia-to-il e la traiptn-ativjié . - ■ t.- loa, e il 1 c-s-io innpiágairlq- nel r.immo-yo della, rete . lárice,, -che é s-en-za diu-bfoio anche un cesveotiimeicitlo aiz-iism-dial-e e che r'iachia- -dé -dliviemitatre, cLtir-e un probísima i-g-i-enico sa-ni-l-a-rio,, anche un problema poliiti'co. -Ccmuinqiu-e n-é le maerhin-e né il -rimn-ov-o de-lila re-te iidirioa s-o-no ein-tralti ,n,el pi-am-o so-ctote di questo ainn-o -p-e-r cui il co-1-le-t-tivo -d-ofvirá lefita-r-e ac-c-hé amibe-d-u-e le ccise- si-ano irealizzate fu-oiri pi-ain-o. U-n’aütro problema, solievato' n-el-' lia riuaíome d-i co-nsi-gli-o-, é s-taito il prezzo- d-e-M’-acqluia per le cosideitóe uitianzie egriicoil-e, che comprendo-no l’-aicqtua pe¡r -uiso- domestico e • per abCoev-e-rsire i,l ibesti-ame d-ei co-nta-d-iaii e il cui prezzo- é di 10 diin. Pero i-n molt-i c-as.i l’a-cq-ua v-i-en-e aidiopeira)fa LLlegaLmiaint-e a- seopo iir-ri-gu-o e per il -cuii uso il prezzo é di 20 d-inairi, come pe-r l’-utein-za do-me®tic-a. £iu-cce-de cosí eh-e- per lo s-tesso seopo- -una paute dei co-ntai-d.iini paga l’acq-u-a a 10 d-in, me.ntre J’atoa la pa-ga- -a 20. Ond-e eliminare tia-lia- iin-cciiwen-iieinite -e 1 con-SiBguelnUi gii-usiti reeLami é stat-o d-e-c-i-s-o idi. propomr-e a-1 Comi-tólto DLs- , tr-eíltuaLe riatitiuizi-oinie diel prezzo -d-i 15 din. per -le uteme irrigue. M. B. Luogo di clausura medievale la «Casa del vecchio» di Daila La «Casa -d-el v-ecohio,» di Daila è nota per-essers- la ciron-aica occup-ata dji u-n dupUce awvelen-am-ento, có-nsu-mat-c n-e! fe-bbraio 19o0 e sc-o-perto soto -r-aefeh-temehte. Come -i letton' - r-iç-or- -feíU'e' ot)bliSa<; ■ Serann-O, due gloVanissiimie inseirvi-enti • Dat0 11 p,rez™ poli- ’propiiinarcno delte pillóle ve-l-enose a quial!e' npíl ' "è' due ve-cchi-e rico ver aite, c-ausa-nd-one “r *■- 1®?°n“ZíT d-efe-: la morte. Move-nte: perché re-te i-dlnilca, l’uit-ile d-ell’aiz-i-ein-da «A-cqiuedottO!» de-ve conisi-de-ra-rsi titile o . é -aiuit-oimait-ic-a-miein-tie -a-mmoirtiz-z-aizioin-e? Alio .atete a-t-tiüa-lie. é p,iü urg-emie rinnoy-ar-a 1-a -relt-e'Mric-a d-i Capodii-stiriia, oppuir-e, -c-on- l’u.t-ile -az-i-enidíailie, proiw-ed-eir-e -al-1 ’¡a-c-q:uu3itó di ailcun- m-ac-chii-n-airi- nace-ss-a-ri á-1-, i'azienda? Aba- prima -d-,m-amida- xispondie in moldo chitara k .te«ge. Ecco cosa dice .l’ar-t. 5 dei d-cc-reto sull’utile e sulla ripa-rtÍEi-o-ne ds-iru-t-ile aizi-en-da-le: «u-o-n 1-a parte deir-u-tiié di cui all’-act. -precod'.inr.e (s|i toatta -del 70-% -appalilteiriéint/s- ¡e.il-l ’í iJzíi-ein-d.a) il colllett-ivo -di 1-a varo deve co-pri-re in primo -lluego, glli iimv-eisti-m-ent-i dLeil-1 ’azl-etnid-a. previsti dai piano genérale del compélante Comitato popolare. Non riitenliaimio- d-oiyeroBo- ag-giuinige-re com-menti. Venú-aimo a-H-a -se-conida do-ma;n¡da, Nel p-reiziz-o di 30 din, -pe-r m. cubo, fi-mato -prima e a-pijj-air-so accese-iva-me-nit-e piro¡die:n'Ziai!;:, come in qu-ello d- 20 din., ü-ss-ato -a partiré dai 1 di-cembrel non era compresa la quota le «non- ne» erano anti:patich-e, I liuóg-M che f-uroin-o teatro di eff.e--rat-i dellitt-i ’ sono -n-ell’ -imimag-inazione dell-a gente- t-etr-i e sinistri. fcirs-e p-er via di v-e-cc-hie lettur-e sulle oscuiritá -del Me-dioev-o. Ma -stavo-lta le -lettu-r-a e la fantasía non -c’-erítrano -p-er -n-ien-te. La «casa del vecchio» é un ex-co-nvento di -fra-ti e del chiost-ro ha t-utt-a la tetira-g-gine, -la disp-osiziome d-egili amibiení-i, -U ta-nfo di m-u-f-fa -e di rinchiusó, anche parte d-egili arre-di, jl scirvfe-i igien-icl sono -delT-etá della metra, la encina é tutt’a-ltro che tersa e piu-lita e gli unici loicaü r-i-s-calidiaí-i sc-no il -reifettorio lavóle snunto il ponte, candido e snel-lo. inarcato fra le sue sponde. Non sarebbe stato nos,šibile ¡mma-ginare una costruzione co«i stuoenda 10 una regione ab’i a—do—a i a e deser- t'í. sp 1c dué rive avessero lanciato -H’aria una caserita spumeg-Rian*e f»,centola con^urgere a« afeo, e fosse rimastá cosí sospesa sopra i’a-bisso. I primi paesanti sostavano ancora a bocea anerta neU’attraversare Ü ponte, quando l’archi*etto nagó gli o-perai, fece i bagagli, carico le casse con gli ordipni e le caríe :e mofíse aüa volta di Costantinopoii, assieme aRli uomini del Visir. L’architetto era in viaggio, ma due giorni prima di arrivare a Cos'anti-nopoli fu coito dalia peste. Arrivó in citta con la febbre, mal reggendosi in sella. Ventiquattro ore dopo spirava. 11 mattino seguente ni- fu comunica-ta a! Visir la merte e gli furono con-see.nati i calcoii e i disegni del ponte. E anche una domanda di un Slovane e coito Miialim (abate) di Co-stantinopcü oriundo dalla Bosnia, che scriveva versi scorrevoli e che spes-so riceveva doni ed aiuti di lui. Av iva inteso,, diceva, dei ponte che il Visir aveva fatto costruire in Bosnia, e snerava che anche su queila costruzione nubblica fosse posta un vs-crizione, perché si sapesse quando e per mérito di chi i’opera era sorta, Ofíriv» dunaue i suoi servizi, pregando il Visir di gr’dire benevolmente il croncgramma che gli mandava e che gli era costata molla tatica. Su carta piu resistente, «he a'Iegava, era scrit-to con grnzia di cronogramma ad ini-ziali rosse 'é dórate, e la seguente dedicatoria: «quando la buona amministrazione porse la mano ai nobile genio serse questo pon*e stupendo g.icia dei cittadimií « vanto di Jusuf in questo e nell’alíro mondo.» Sotto, appariva il sigilio del Visir, in un íinissimo ovale diviso in due campi: nel campo pin grandis era scritto: Jusuf Ibrahim VERO SCHIA-VO Di DIO. e neil’altro i! motto del Visir: LA SICUREZZA E’ NEL SI-LENZiO. A lungo i! Visir res+ó muto da va-ti p quel'a domanda, con le braccia inarcate, premendo una mano su¡ ver-si deU’epigrafe e l’altra sui conti del-l’architet*o e i disegni. Negli ultiml tempi s’indugiava sempre pió m-edita-bondo sug’i atti e sugli scritii. Erano passati due anni d-lla dés-crazia e dall’esilio. Nei primi tempi, dono il ritorno al potere, con aveva nefato alcun cambiamento in sé. Era nel rigoglio dell’etá quando si cono-sce e si rpprezza il va'ore delia vita, aveva vinto gli avversa,ri el *ra nsfi r-otente che mai. dalla profcndltá della recente C2duta jjoteva m'siirare l’altezza della sua potenza. Ma i’tanto il tempo passava, ravvivnndogli R ricordo della prigione anziché portar-gl¡ l’oblio. Se taiora rinsciva a disipare pensieri. non rinsciv- a fugare i sogni. Nel sonno rivedeva la prigione, e il vago ten-are del fantasma nottnrno lo perseguita--a a-che des*o e gli avvelenava la giomata. Ancbe qnel mattino, seguito da una nc*te jn'onne ii Visir era s+anco, ma calmo e raccol'o, le cigü- 1> pesava-no « la sua faccia era come ghiaccia-ta nella freschezza mattutina. I! Visir abbassd lo sguardo sui ver. si del Mualim e, alzando lentamente la mano, strisció due volte l’intera epígrafe. Dono una breve pausa strisció anche la prima parte del sigilio col suo nome. Non restó che il motto: LA SICUREZZA E’ NEL SILENZIO! Fissó le parole quaiche secondo, poi alzó la mamo e strisció anche il moí-to. II ponte restó cosí senza nome e senza segno di sorta. Esso splendeva laggiü nella Bosnia, al solé e al chiaro di luna favorendo il trasporto di uomini e di animali. Col tempo scomparve anche quel ciarchio di térra smossa e di cocci sparpagliati che resisíono intorno alie nuove costruzioni. La gente e l’ac-qua asportarono i pali spezzati, i re. sti deU’armatura e della costruzione, e le piogge cancellarono le traccie dei lavori dello scalpellino. Ma la regione non assimiló il ponte, né il ponte assimiló la regione. Guar-dato di traverso, il suo arco bianco s¡ staccava nettamente isolato, destan-do lo stupore del viandante come un’i-dea, non comune, fermata nel suo vello errabondo, sulle rocce del luo-go selvaggio. Che np scrive, fu il priiho che volle investígame e conoscerne le origi-ni. Fu una sera, quando, ritornamdo stanco dalla montagna, s’era seduto presso la balaustra di pietra. Le Bior-nate estive erano caldissime, ma le noíti geli.de. Appo.ggiata la schiena, senti la pietra ancora calda dell’ar-dore del giorno. L’uomo era sudato e dalla Drina spirava un vento fred-do, era piacevole e strano quel con-tatto con la pietra tiepida 0 liscia. Si accordarono tosío e il viandante decise di scrivere la storia del ponte. Riduziose e traduzíone di F. M. Vita impossibile degli Sloveni in Italia "SOFFOCHIA MO GLI SLOV EN!” E^qi mwvoLA PAROLA D* ORDIHE Per alcuni giorni torme di forsennati, ¡nfetuati di odio antislavo sino al parossismo, sparsero il terrere oeil- città. Questo accadeva alia entrata in vigore del Trattato di pace con I’ talia o fu una vera e propria caccia all'uomo. - "Non chiuderemo le scuole slovene scobstico italiano - ma lasceremo che si dissanguino”. ha affermato un funzioncrio L’importanza di Hong-Kong sta tu tía nella sua posizione. Infatti si trova proprio al centro di quattro zone (contraddistinte dai numeri da 1 a 4) sulle quali si concentrano i maggiori problemi dell’E. Oriente. II 15 settemtore 1947 entrava to vigore' 1,1 ¿rabiato di pace co.¡ 1'Italia e .i’jndlomani stesso le autoritá italia-,n,e ipreindevano in consegn.a l’anramini-j, irazione d¡i Gcmiiziia- )-. ri'torn.o deil’ItaiUia mella cli.tá ison- ¡ña riman,e ancor ogsi dolorosamente amaro fra la popoiav«»re r-risaa-na, in p-rtiedare fra qiuiella slovena. Per q,u;eíf:’ultima, infatti, esso ha sí-gnpeato ¡il riinascere di u-n regime di oppressione, che niulla puó isividiare a que,lio 'dei, 25 infausti anni del ía-sciLmo. Pen alcuni giorinl torme dii forsen-nati, infaituati di odio antislavo sino al parossismio, con la tacita accondi-ocemd'anza dielile autoritá governative, soarsero ii terrece nella cittá. Fu una vera e propria caccia alUuomo. 1,1 hilando delle devastaziani cómprate dai «portato,r¡¡ dii cLviltá b'im¡illenada» ipar la dil 78 inegozi, local! ed aippartatrtentl devastati o gravemente diainnegglati, parla di decime e decine di cititadini sloveni, ed italiani. demiocratiici, feribi e percossi. parla di iroghi alimentad con, g tamal i e Mibmi in lingua slovena, rogh'ii cui assistevano sghignaz-zenti i veochfi ed i nuc¡vi fascisti e persiino i bambimi, sotto i cui ancora ingenuj sguardi sí svolgevano quegli episodi «altamente educativi». I dan-ni material i ammontatrono ,iin comples-sp a cíirca 40 milioml dii lire. Cosí ebbe intelo W nuovo calvario degli Sloveni iln Italia. La ruota -del- HONG mM T 3 ELLE QUALI SI PABLA 11 PORTO PIO' DELICATO E NEVRALGICO DELL'ESTREMO ORIENTE Cardine della política Britannica i centro di rifornimento per la Cica Attraverso la piú importante roccaforte dell' impero inglese migliaia di tenn. di benzina, ferro ed altre materie prime di interesse bellico venno o hnu relie maní di Pechino, e nessuno potrebbe indicare quanti sono coloro che a Hong- Kong fanno affari con la Ciña Hong-Kong, il grosso porto sp.1 mar Ciñese, é jonte di continué preoccupazioni per i piloti delle na-vi. Collccato in mezzo alia monta-gftosq penisola di Kualun, lo si rag-giuvge at.iraversando uno stretta passaggio marittimo a Sud. II centro e dunque al di la, sull'isola Vitto-riat e cid non a caso: i fondatori di questa colonia britannica hanno calcolato su ogñi eventualitá, ed il mare serve spesse volte da fascia tensiva decisiva. Giá i primi passi attraverso le síro.de di questa cittá di mare, ti lasciano impressione di uno strano miscuglio di gente. Gli abitanti so-no in maggior parte cinesi, vestiti dai loro cappotti tradizionali o di bluse dai colletti alti con lunghi gli ai latí; il carattere étnico di Hong-Kong non é mutato, sebbene ano passaiti 111 anni da quando i britannici hanno issato il vessill\ di Albione su questo loro minusco-lo, ma strategicamente ed económicamente importahüspimo dominio. Per le stradet invece, circolano autccorriere e tramvai a due piani, e molti uomini e militari che po-tremmo incontrare a Londra, metrópoli del regno a cui appartiene Hong Kong, fiorente, seppur minac-ciatot centro commerciale a sud. della térra ciñese. Fiorente, perché questa é l’unica oasi tramite cui la Ciña si collega económicamente al mondo all'injuori del blocao soviético. Minacciato, perché Pe-chino fa ricordare di giorno irt giorno con sempre maggior jrequenza ai britannici di non aver smesso di considerare tale cittá quale parte integrante della Ciña. Di Hong Kong viene ora fatto cenno, per la ¡pítima volta nella storia ciñese, come parte del territorio delle tribu di Maan che po-polavano estese reggioni della Ciña al sud. del fiume Jang-tse. Della loro cultura si sa poco, ma gli scavi hanno dimostrato che giá-a,llora gli abitanti di queste luogo si dedica-vano al commercio. 1 Maan di Kuantung subirrno la cultura ciñese della dinastía di Han (sec. III. n.. e.)’ e nel sécalo XIII, sotto il dominio de Sung, si ddehiararono cinesi. L’ultimo imperatore di tale dinastía, Ti-Ping, per sfuggire ai mongoli si staibili a Kualun, e su questa penisola costrui la sua for-tezza e la sua capitale, a ricordo della quale esisteva sin dai 1270 un piccolo monumento, distrutto nel 1943 dai giapponesi. Per quattro volte sono falliti nel corso di vari secoli i tentativi cinesi di accordarsi con la gran Bre-tagna circa Hong-Kong. Solo il ca-pitano Eliot riesce, dopo trattative durate cinque anni, a pubblicare, il 20 gennaio 1841, «la conclusione dcg'.i accordi preliminari per la ces-sione dell’isola e del porto di Hong-Kong alia Corona britannica». Da questa data, quello che una volta fu rifugio di pirati e di contrab-bandieri comincia a trasformarsi in cittá moderna, che prima conta 3.500 abitanti, nel 1844 ne ha giá 10.0001 nel 1855 circa 70.000 e nel 1861 120.000. L’apertura del canale di Suez significo un ulteriore svilup-po della colonia, nella quale la ca- ITINERARI DELLA TERRA ISTRIANA Mi NAVB SI APPRESSO’ ALLÁ COSTA 11 SUOI UOMINI F0NDAR0N0 PABENZO Parenzo, piccola e graziosa c¿tía-dina, siede a specchio dell’Adriático, sulla costa occidentale dell'lstria, a mezza sírada fra Trieste e Pola. Vista dai largo, a volo d’ucceíío dalla carlinga di un geroplanot■ con le venerande casette ammassate sui breve promontorio, rammenta airadamente la dalmata Zara. E come questa, anch’essa é cinta di scogli, fra i quali primeggia l’iso-lotto di San Nicoló, ammantato di pini, nel quale¡ nel 1880, i marchesi Polesini si erano costruiti unq splendido castalio, vero gioiello dsll’arte tocsanat oggi volto ad usi meno sibaritici, certo pero piú fi-lantropici, essendo giusto che• puré il popolo goda degli agi un tempo riservati ai solí ricchi. Parenzo non ha gli orti c i ver-zieri che allielano, ¡per esempio, la ricca di acque Capodistria. Ma in essa si finta la campagna súbito dopo le ultime case. A setiembre, i bei campi rossi risonano di grida giutive e di canti bacchici, i vendem-miatori-, affaccendatí intorno alie spalliere dei refoschi, tagliano col fnlcetto i grossi grappoli, che dan-no ti: vino chiaro come l'ambra, e ne rienpíóno le gerle, per passarli poi nelle «cástellane», capad botti bislunghe, pósate sopra un letto di canoa. Copie di candidí biuoi, dalle coma e dai gioghi inghirlandati, le trascinano pigramente in cittá dopo il tramonto. I bravi agricoltori, alia vista di tanta abbondanzai sem-'rano invasati da un’allegria pazza, cerché sanno che in seguito alia R!forma Agraria l’afrove acuto e penetrante del mosto non invade- ■ piú le tenebrose e capad can-della «Sshlacta» istriana, fino al 1546 padrona assoluta di tutto il vastissimo e fertile agro parentino. L’origine di Parenzo si perde nel tempo. In un tepido e profumato giorno di primavera — pochi decenti prima dell’era nuova — le vedette del «casteliere» villaggio preistorico istriano) più prossimo alia costa, segnalarono con le fúmate la comparsa di un nuovo nemico, piú te-mibile delVmursus speléo», o delle caverne. Veniva dal mare d’occi-dente una nave mostruosa, a più ordini di remi; e si dirigeva verso le rive, altor a deserte di Parenzo. .Ne scendeva una centuria di legio-. nari romani, pereduti dal centurione e dai vessillifero. Giunto il manipolo nel sito del-l’odierna «crociera», il trombettiere imboccb il corno ricurvo, a forma di serpente, cavandona una nota capa e profonda che irruppe, tremenda e minacciosa, nei castellieri vidni, spaventandone gli abitanti. Csssata la fanfara di guerra, il comandante gridà al vessillifero: «Signa constitue!» E la schiera si fermé. Indi il centurione impose alV«au-gure» di segnare con la gromma la planta délia nuova Colonia: e U sacerdote, premessi i sacrifici di rito, traccià da oriente a occidente la «via magna decumana», e, per-pendicolarmente a questa, da nord a sud, il «cardo miximus»: cosi sorgeva Jiulia Parentium,’ terza colonia militare 'ugncola dopo Ter-geste e Julia Po! i uti a Herculanea (Pola). Fra i monumenti antichi di Parenzo primeggia, naturalmente, la celebre Basílica Eufrasiana, amo-revolmente custodita e restaúrala dal Potere Popolare. Alfredo Bencivenni pacità dei tonnellaggio navale aumentó notevolmcnte. Nel 1860 veni-vano assegnate a Hong-Kong pure la penisola di Kualun ed altri iso-lotti. Con la seconda convenzione di Pechina nel 1898, la Gran B e-tagna guadagnava áncora una parte di territorio, che da allora viene chiamato Nuovo territorio di Hong-Kong. In tale periodo viene costru-ita la ferrovia Kualun-Kanton. 11 significato di Hong-Kong qnále centro commerciale creo, é- • • ora, trasformandola in una delle piú importanti roccaforti dell’impero. * Radio Hong-Kong si sente a ma-lapena nella cittá stessa. Potete perd ascoltare tutto il giorno la radio ciñese di Kauton e addirittura Pechino. Gli inglesi non vogliono essere scortesi con i vid ni... Ê davvero molti altri tatti po-trebbero confermare questo. Ad esempio, aU'uscita dall’aerodromo, la prima cosa che ci incuriosi furono le sagome di 40 grandi appa-recchi da trasporto battenti bandie-ra della È. P. Ciñese. Sono .aerei sulla cui proprietá si sta svolgendo giá da due anni un processo e per i quali il tribunale di Hong-Kong ha emartíato da sentenza in favore di Pechino, a danno di Tajpeh. La cosa, veramente, non é ancora chiu-sa, poiché bisogna vedere la decisione definitiva del itribunale di Londra sui ricorso presentato dai 4 quomintang. Ma, sebbene sia certo che quelli di Hong-Kong non hanno fretta di consegnare gli aerei alia Ciña, é pur vero che essi cercano di /arte vedere la propria buona volontà. Qui non si tratta esclusi-vamente di conservarsi un territorio o gli interessi conquistan e i be-netici commerciali. La posizione britannica a HongKong è una parte — del resto molto importante della sua posizione in genere deli-cata nell’Estremo Oriente. Essa è preoccupata per il fatto che il Giappone, paese asiático mag-giormente progredito industrialmente a causa delle condizioni particolari in cui é venuto a trovarsi, non puó far uso delle fonti né dei mercati della Ciña, ma é costretto a rivol-gersi agli altri paesi dell’Asia sud-orientale, dove mette in pericolo il commercio britannico. L’Inghüterra preferirébbe che il nuovo alleato degli USA, cessata l’occupazione alienta, volga la tiua economía verso Pechino, invece di orientargliela contro. Da qui deriva anche il suo atteggiamento nei confronti del ri-armo giapponese, espresso piú o meno esattamente in una lettera da Londra in cui si dice che «lo. creazione di una nuova armata giapponese é una misura necessa-ria, ma non del tutto entusiasmante». D’altra parte, considerando le sue necessitá in altri campi¡ l’In-ghilterra é venuta a trovarsi nella posizione di inviare assieme agí i USA una nota ala Ciña per 1’a.ppli-cazione nei suoi confronti dell’azio-ne decisi?;a ed effettiva» in eso di un’eventuale violazione delle dis-posizioni di armistizio in Corea. Tale nota, che secondo i giornali del luogo sarebbe stata «piena di dinamite», ha trovato i Cinesi pron-ti a rispondere. Radio Pechino ha rivolto una protesta utficiale alia Gran Bretagna «per le persecuzioni dei cittadini di Hong-Kong», addu-cendo che «la popolazione ciñese di Hong-Kong e di Kualun é sde-gnata per le varie provocazioni delle autoritá britanniche, qui compresa l'accusa per un preteso invio di elementi nazionalisti in territorio ciñese. Che cosa rimane alia Gran Bretagna? Con enormi interessi in tan-te zone, essa non puó armonizzare sempre la propria política in un dato paese con le sue azioni nella tire partí del mondo. A Hnng-Kong tale contrasto di desideri, della política e degli interessi del regnó Unito é particolar-mente evidente. Fino a che la Ciña avrá un utile da Hong-Kong quale ’ porto di transito tramite cui riesce a violare Vembargo, essa probabil-mente lascierá in pace i britannici, magari a costo di continuare la «querrá di nerv:» per mezzo della sua propaganda. Questo anche se ufficiosamente Hong-Kong fa passa-re tútta la merce che la Ciña ri-chiede. Talvoltc, se per via legale é impossibile, di contrabbando. Giá da piú. di vn o e mezzo. ad esempio, vengono fatte passare alia Ciña, tramite Hong-Ko g, «w-gliaia di tonnellate di benzina e di ferro, specialmente da Manila, iso- ' la dalla quale si contrabbandano in Ciña i dollori americani dalle Fi-lippine. II contrabbando ha raggiun-to tali proporzioni, che il parlamento füippino ha qui inviatp una spe-ciale commissione per l’esame di tutta la faccenda. Essa ha ora finito i suoi Lavori, che te hanno per-messo di constatare come nel contrabbando — specialmente in quello dei dollari — sono immischiati puré gli impiegati del consolato fi-lippino di Hong-Kong. Anche mate-riale bellico si contrabbanda tramite le navi in partenza da Manila. Simili operazioni si effettuano a circa 30 miglia a sud-est di Hong-Kong, nelle acque internazionati, dove i natanti dei contrabbandieri e le «giunche» prendono il bottino dalle navi. * Makao, centro portoghese di commercio con la Ciña, nelle adiacenze della colonia britannica dalla quale la separano únicamente le acque del Fiume delle Perle, ha una sua specialUáche la distingue dalla vicina avversaria. Tale specialitá é impersonata da Pedro Loboe, considérate proprietario del maggior mercato d’oro asiático, nomo di origine porthogese - olandese - malaica, dírettore económico di questa colonia. L'oro trasportato in maggior parte dalle navi della sua «Compa-gnia Katalina», viene daziato dop-píamente: 25 cent per Makao e 2,50 dollari per Loboe, che assieme aa altri quattro soci (in base ai cal-coli americani) ha guadagnato in questo lavoro nei primi sei mesi dello scorso ar\no 3 milioni di dollari. A. Hong-Kong é piú difficile sco-prire chi sono tutti coloro che han-no affari con la Ciña. Ma, come anche nella Makao di Loboe, anche qui il vorto é oí rico di navi piene di stanghe d’acciaio, lamiere di zinco, gomma, cotone ed anche di rrmions americani, di cui buona arte riesce sempre a passare il confine. F, quando nella no-tte, dalle ma-0 ni fiche itille sui pendil delle ripíele moniagne, osscrv no il panorama lussuoso di mille luci vario-pinie che si tuffano nello specchio de Ve H cride, acque tra le due partí dell?, citld. gli uomini d’affari di Hong-Kong probabilmente pregano Churchill di non dimenticarli, poiché la Ciña., almeno per ora, pare ron rubbia nulla contro Loboe, ma calcóla nel fattore Hong-Kong per su'la. política britannica nell’Estremo Oriente. J. Levi Corrispondenle della «Borba». la storia si volgeva dli ben trent’anni alFindietro. Essi divemlvan® ancora una volta serví di coloro che per un quiarto di secolp 11 martorizzarono, divenivamo «gente di razza inferio-rei», «massa amorfa», il cui único d -nitto dovirebbe essere quello della gra-titiudiine per le «¡deliizie» de’la civil á imp,críale di Roma. La loro liinigua materna tonnava ad essere considérala come lánguagglo da bifolchi. Per essa non c’é posto negli ui'fici puto-bliei, rmentre grave pischio rappresen-ta il parlarla aperbamente;- «—O——» Le forme ed i metodi di opprestiio-n¡e del fascismo si perpetua no nella nuova linea di candiotta degli aituali amroin,istr.atort, -resa. semanal piü pe-fidi e malvagi. Infatti. se 11 fascismo si era comtraddistiinto per 1 suo.i metodi terroristioi manifesti, l’attuale regime persegue una linea di comdotta pérfida all’estremo, caratteristica dei misti'ficatori della realtá, quali sempre lo sono sbatii, gli Uilitra-nazionalisti italiani in ogni tempo e luogo della stonia. In proposito indicativo é l’atteggia-miento adottato ncii confronti delle scuole slovene. Esse, ri,costraite sui rudari di¡ vienti clin que an,n,i di oppres-sic-ne, in par,te giá durante la lotta, in ogni tocalitá del goriziano, con l’awento a nuovo deU’Italia ancor ogg.i, a quasi sette anni di distanza, non sono State riconcsc.iute legalmente L¡e conseig'uenze di un tale stato di cose sano fácilmente Immaginabili. Si viene cosí all’assurdb ohie la pagella ottenuta dagli alunn.i delle .scuole slovene non é ritenuta valida agli ef-fetti dai concorsi per gli impieghii nei puibbUci uífici ed istituzioni, per cui ne consegue una pressione Indiretta suli genltori degli alunni sloveni per , indurli, preoccupati della sistemazio-ne dei propri flgli, ad isoriveril nelle corrispandentii scuole italiane. Una tale situ azi,cene non permet’e ag'i in-segmantj stessi la toro sistemaztone slabile, il ohe riisulta in definitiva un’altra pressione sui maestri e pro-fessori a cercare impieghi p¡iü Slabili o í>a;r rinunciare agli študenti sloveni desiderosii dr¡ infraprendere la carrilera di insecnant), g,li studii magistrati e di radar e in tal modo id corpo irn-segnante sloveno. '•Sono da aggiungersi poi anche altri fatteri di ordine sodale, poltUco ed económico, che esamlnerem-) piü tardi, itesi tutti alio scopo di indurre gli sloveni ád iscriversi al’e scuole italiane ed in tal modo d’.snrrcicre sempre piü la popolazione scolastica slovena. Significativa al riguardo una frase sfuiggita ad un fimzianario soolastico d’ Gorizia: «Non chiuderemo le scuole slovene, ma lasceremo che s¡ dis-sanguino». L’ultimo e piú palese atto, consono a tali premesse, é ,sitaba la scpipressione della scuola slovena di Cormons. Malgrado le proteste di tutti. _ genltori sloveni, il Provveditore agli Studi dj Gorizia ncn iha voluto reicedere dai provvedimento. appiglá-andosi, per le sue ’argomentazioni ad ogni sorta di cavilli legali ed cbbli-gando cc-si ii bambini sloveni di Cor-mons a fare 5 km di strada a piedi per raggiuingere la locali.tá di PleSi-vo, sede della nuova scuola. E’ chiaro che si vuol costringere i .bambini sloveni di Cormons a rinunciare alia scuola slovena, per la cui firequenlza ess¡ devano sottoporsi ad una fatica non ,iindif.ferenfe, spec'almen.fe nei periodo inveirnale. L’esem.pio della scuola slovena di Cerní,o,ns non é un crso isolato. Esso apparttene evidentemente a queila serie di atti e provvedimen-ti che miirano a scardinare l’i'stiifuzio-ne scolastica skxcna e pe c'ó s>airá bene rifare un pó la sua storia. La scuola slovena di Cormons é »tata costiteita ancor al tempo dell’Au-sbria-UinigJi'erúa (In queH’epcca esiste-vano a Cormons adobe le scuole delta «Lega Naizitonale» per i ibambiini italiani e dalia «Scihulverei'n» per í bamibin,i tedesefei) dalla societá di s. Cirii'llo e Metedle. Essa contava allora 70 alumpl. ¡Durante il periodo del-l’oconpazic/ne angla - americana (1945-47) il numero dei bambini sloveni di Cormoms freiquientanti la rlapería scuola slovena superava gil 80. ,Dal. settemibre 1947 a.1 seittemibre 1949 (dopo due aminl cioé dai ritorno deH’amiriiinistiraizionie italiana) tale numero era disceso a 53. Le iragionj di ció ¡le atobiamo giá spiegate p¡ü sopra. Durante l’anno scolastico 1949-¡50 esso si riidíuceva a 33, quindi .neU’anno sco-lastico susseguiente 1950-51 a 30 per finare, durante Fauno ¡i¡n corso, a 25. ¡Come si vede il ¡menean ¡sano della snazionalizzaEione o, por diría con le parole del giá msnziomato fuinizionario scolastico goriiziiano, del «dissangua-menío» della scuola ha funzicnato egregiamente a Cormons, cerne anche a Roncihi, Moni aleone, ¡ecc. Anche nei rfflguairdi delle altre iistl-tuizioni culturali slovene l’atteggia-mento delle aiutciriitái é perfettamente conseno ai pri.ncipi suesposti. La starnpa demoeraiblca viene perseguita-ta. II setfimanale «Soía», crgaino del Fronte Democrático degli Sloveni che esice a Gorizia,. é .stato ripetutamente chiamato im siudiizio per rlspcndere di liimiputaiziomi rntoileraibili con la tanto decantata libertá di stampa, di cui sono piene le bocchie degli uomá-ni poliiitici rofmani. A Gcirüizia si nega l’us-’ del Tea’ro cittadi.no ai complessi f'Iod-"mimaf',ci slovenj e sti irifiuta i vrsi'i d'en,trata al Teatro Nazionale Sloveno d¡ Trieste, m.entre con la p’ü ampia faoi’liitá e con la P'u paítese Oi',tein,tazione ¡si concede il teatro «Verd!» a complessi culturali proven ¡ent i dálF Austria. Per le cappa-es,entaztoni anche riei'e local’,*á rier'ifervche st frapn^ooo osla col i burocratiici ed ímned .memti di v®r:i,o genere, picluiaimaindo i.n vita per Foccasione persóno la vecch’a leg-ge fascista, secondo cui , program-mi delle .rappresentaiz’cni de'nhono essere líPvlati per l’approvazione della censura fino a Roma, mentre quando, per salvare la faccia, s,i concede 1’autorirtzaeione per quaiche main-ife-staiziioni cultúrale in cittá, ¡cesa che succede molto di rado per non dore mai, si ricorpe alie solite squadracce, invasate di odio antislavo, che manda,no a monte lo spettacolo impeden-do il suo svolg¡miento con grida, schta-marazi e fésebi. Tale fu il caso della ccmimeanora.zione del poeta s’ oveno PirieSeren nella sala della Casa del Populo, in corso Verdi, nel febbraio 1949. (Continua al prossimo numero) 1ER! I 0GGI DI UN P0ETA Ivo Andrié, nato in Bosnia nel 1851, c u.io dai più grandi scrittori jugoslavi contemporanei. Délia sua viia e della sua opéra parleremo nei prossimi numeri. Anticî-piamo intanto al lettore il racconto «In ponte sulla Zepa» e queste due poesie, una delle quali in prosa, che mostrano il poeta in due diversi atteggiamenti: prima e dopo la Lotta di Liberazione. Hotte di Uù O V Freddo. E fonda ¡nollite, Da Joint,amo le finestre dtille case luconio,. La luce si spairge' pei isienitiieini, corne moite isitenizlioBie giioiie trapun’te Sulla itela délia noitlte. Vedo, beillo è ¡sitaawtte .aveir ipeir sè un camtuocio. Camino assorto e senza scopo,, e inud'i lallberi mi segmaino .il oammino. O buona igèhite, com’è amiaro vedieirvi stplen'de'ne gli o!oahi dii felieità sui mio moirto campo,. Dune dubiito, e neppure iso sitanoüte che cos’è beine, nè ohe .cols,a è maglio. Solo,, sicaiMo' iociI respiiro l.e manii diaoce, e asco.Lto rimâtancabile temjpo voLgeir lia ruolta, eterno e maiLi.niconloo; s’aiffneitta esso aid uraiicre liuce e itene'hne e fila un girainide, .ü.ntco. isiuidiairio per il dubibio mio e ‘pe.r la voisina fe-de per la gio-ia vcislira ,e pex iil mio detone. Hotte di oqg.i Nctte oscura, guarnidle. Una ooltte nel cielo e nella .térra: l'urai dalla i á, Epanse par ¿e irípidé pareti, si mescoiano con le sitelle; l’azzurra de! ciielo penetra nella itane'brcailtá della térra,. Ncitte fresca. Come is.e fcissiimo enlliraitii col crcpiuiscoilo in un’ce.ra cinta oMmaitica e giá da mallo vivíanlo ;in «Da, ci moví,timo e rtspi-' * 1 rao ,p.ir Ja prima volita soltto nu ¡ve ap,pare,nze, e tutto into'rino a ■noi ,e im mol (itejoehue ocia ?u tune, Fan&a e il pensieiro), tiufcto ha il gueito e le fretsc/hazzia di un feiutto ncibdle che J’uomo essaggiia la prima volta. Ncitlte calma e buona. Come queila grande e decisiva calma della vita, quando J'ucmo affatieato (irragioinevole e malimenato) si riposa c diiíce ¡a sé steSBoc «Mai plVi», e nel grande e disperato rivcilg.imento della ,sua decisione tirova la poEdibili-tá di v.iveire anccira. La monte piPotSum®. Spilanide ccin qniieite1 ,e inflmiito gicco di luci. E* -come ¡se «desBo donrttue pe.rlare, cantare. E dcipo di ¡ció acia occoir-rerá all’uiomo preinde're deaieicai e non aivrá ocisa diré. Ptirleranno le opere. Note, grande e .tutelatrice. Nell'a sua profonlditá giá respira l’in-visibále gerroo gionnalieiro. REGULARE LA IV. GIORNATA DEL GIRONE DI RITORNO vrrroRioso il pirmo in qdel di verteneglio SALINE - STELLA ROSSA 2-1 PARTIZAN - STRUGNANO 0-0 Aimigiiorila palma L’inconiro delle occasion! máncale I HISULTATI Aurora : Medusa Verteneglio : Pirano Saline ! Stella Rossa Partizan : Strugnano Isola : Bulc Umaeo : Cittanova LA CLASSIF1CA 1:0 1:3 2:1 0:0 6:0 3:1 SALINE: Bartole, Petrcmi-o I, Fonda, GJràîdi, III, ZaihSriK, Pet-ronio II, Giirsídii II, Giraldi I, IZzo, Viderais e Picciirai. STELLA ROSSA: Jurissevič, Klarič, Daneu, Mandič, Calrraro, Seletkovič, Carraro II, Jazbec, Bacic, Štor, Žaro, DeigrasEil. ARBITRO: Divo. Partija pavera dii contenuto tiecnJ-co, che ha contraipipoato lo Saline alla Stella Rossa. La viitt-oini-a era scontata per i ragazzi di Klarič, che, da ben 8 settiniane, non oonoiscoino la gioia délia vifttoria. Ira ognii caso la 'lotita per 1 due punti in pa-llio è st-ata as-pra e -gli osip'iti hain-no lottato sino al-l’ulttao respiro. Il Saline la ipraiiicabo un gioco aporto, basandosi suiH’ímipeto dei proipri eSementii. A sprazzi ai è visto Qu-al-ch,e pregevole azione, pero molto di raro. Per il resto un ccmti-muo ag®ro-vigliarEi d'i .miuccihi convulsa dii sioicâ-toW. Allai fine halaira-o preiva-lso i piü pnestomti (flsicaraetne s’iimtieinlde). Non s.i piuo dire 'Che i failli (numierosissi-mi at yeiro) siiamo stati tutti volani,a-ri ,m.â rudlazze sono State sc-amibiate da ambo le partli. Buoin che ¿’arbitro Divo ha saputo il suo imesiiiere, se no qua'che conseguemza si poiteva risen-ti-re. iDiel.la Stella Rcasa peco da dire, La squadra non và. Non c’è aileun légame fra neipártó e reparto. Il piü sconcluQ'.onato è saraza- diubbio Tattiac-co, che, in 8 sebílmarae, ha seginato . . . una sola rete. Quiesto è ij problema délia squadira e dii ciô Klarič deve renidersi conto. iMiigliciri lin caimpc: Pe'.iromio I, Iz-zo, Petrcinio II per U Saline, Stcr e Jazbec per la Stella: Rossa. Appiana dato dl segn-ale deUTnizio, i ipadlricini «31 casa scattano aSlTofiensi-va e, per ufy pelo, non sagra.ano con Viderais, su calcio idii punlizioine di priim. Sieguomo misahie su mischie nel-l’zirea délia Stella Rcssa, san-za atoun esito. Solamente al 10’, Pifeciraii, sfj-ut-tarado una papera defia difesa degli csplti, soatta e previene T’uscKa di JuT&seviic, metitanido ¡imiparartlrtuente i ti- r ete. La sacandia rete del Satine é si-ata realizzata daT Giiralidi II al: 27 minuto in un modo alquanto stnaino-. Egli, ri-cervuta la palla alta, e troviainidos'i co-péirto; si é lanci.ato con il¡a . .. «Sena. M paíteme é fiiniiíto rotolando lentamente in rete, ira l’eEíer.refaita- stu-pefazione dei difensori del Saime. Pian piano, forse pag-h-i del riisul-tato, i gíiooatoirú del Saliine hanno rallen,tato il ritmo dielle loro azionii e la Sitella ROEisa ha i-ncomintciiato ad at-taiccare riiuscenidlo all 43’ con Diegrassi aid accioirciiare1 le distaraz-a. .NeHa -riilpresa, la Stellla Roissia - é ata-ta ilaggerameinte siuipelriore come azlio-ni cffieinsive, mía i suoi attaacainhi non hanno trovato i!l mordiente necessario per potar realiizaare aditni punid. Paastifíoteire isilmipaittdO'. Aila iccmicliu-sione dielTincCintro, i giocaibori dl¡ S. Bortolo si sono riunitá alia «Casa del saminiaroi» iper una biicohiieriaita, ail md-gliore in campo, cicé a Petromlio I e stata offeipta, da parte della diireziio-ne dial sodaüelo sportivo, una botti-glia dii¡ iliiqiucirletj bevuta in allegra coimpaigniiia. SA PARTIZAN: Cuk, Paiéulm, Ber- tok. Votóvec, Fiiilifpovic, Qroizidano-vic, Hfiidoiniic, Sitainkoivifi, Geloíic, Mditrciviic, Dinialc. STRUGNANO: Gregorio, iMiusizza; Bonvtíniíti, Zairo I, Zaro Iil, Degras-si, Ccü'tainie, Feiluga, Boiloignia, Gi-ongini. Arbitra: Ci-avaigna. Pantiita quella di i©ri gioicaita siul campo capcdlistriano, naita sotto l’in-f’iueiniza di una caittivia stella petr i ragazziL di oapitan. Alfredo, i qiuaii polssoino a raigicine imprecare alia scairoigima eid a quatobe girossa gafíe dieigli avainti, Eltraimameiiiite failloi&í su paliloinj che iinvliibavaino aid essere messi in fornido ail siaioco'. I moscnettieiri del Partrzan, in-vece, si dwoino .raMieigraire con se stessi e co,n il falto che ha dato loro la posisibilita di poirtairsi a ca- • sa un ipreEioiSo punto, pur avenido dii-ipiUtata unía partitai molto ail di sotito relíe loro polsisiibiliita. I diue itónjjpi hanno avuüa una fi-sancimia qiuaisli ideintica, ■sibbene ab-bia sp.’iralto- un vemMeeM». che ha moito idanneiggiiato l’esaitito comtirol-lo delila ipal'Ia, e :1a isuperioriitá qua- si^costante degli istr.uignalieisi con il vento in favoire del primo tempo, ha fatto iseigiuito nin iseicarjio, igiioicato degiH eteasi in isfavore, ma sempre con um niuimtro «uppsrlore dl aizioini imi loro ivasntaiggia. ,In almeno itre öiacaisi&ni gli avzin-ti dello Struignamo hainino trovato iil modo di icaiciare alle stelle ad aii latí, ipalloni che erano dlfficilis-sdimi a sbagliare, pandando cosí l'a pelssùJbiliità di portarsi in vantaggio e di itarnarsane a casa corn un solo punto che, inveice di essere un mezzo riisiultaitoi, suoma, come sconifitta peir la isiqiuis|dir,a che meriitava cer-tamomte Ha pailtoai delila vSttoria. AMO ;Iso!a 15 14 1 0 67 7 29 Pirano 15 13 0 2 60 10 26 L mago 15 9 2 4 33 21 28 Strugnano 115 S 2 5 18 20 18 Partizan /15 7 3 5 26 19 17 Aurora 14 7 3 4 13 13 17 Saline 15 6 2 7 20 39 14 Medusa 14 5 r S 15 2Í M Verícn. 15 4 i 10 19 34 9 Stella R. 15 2 2 11 9 35 6 Cittanova Mi 1 3 10 9 37 5 Buie 14 2 C 12 16 38 4 PALLACANESTRO A CAPODISTRIA AMR® R A B-PIRANO 41:22 SCACCHS II 7 c. m. e stato vmcluso il to,r-neo sicaochiBitifcoi cititaidiino co,n la vporia .di Mladen Petriniič e Klobučar, che deteinigoino 11 primo e secoindo polito iin gradiuatoria con 11 pudti ciaiaciuino. Seiguoino Sar.a-nbivič, Zierjat, Katlčič e Sardoš con 10 punti. AVRORA - MEDUSA 1-0 (0-0) L Hurora supera di stretfa misura la salda difesa AURORA: Dobrigna, Peilini, Ca- lendia,' Mele, Goirremite, Vaittovaini, Fainitiilnii, Noirbeido, Marsilč, Favento, Zet,to. MEmjB,A: Deipabitfe', Stradi, San-tirt, ClšmiEnSi, Tiurclnovič, Pairen-zan. Sabadin I, Orlaiti II, Sabadin 11,1, V.-lenti, Vaisccitto. Arbiiirot Sabadin di Capodistriai L’Attrori al completo nom ha avu-to dilitceZa a piegare 1’undici del Mr.dusa,-che, davanti aid um pubbli- Pirano - Verteneglio 34 (14) Noje: terreno im buone con?.:: ioni, speittatori ciiricia ’ 1000. Arbftsio mon stirripr» douleto raeC&a valutazione dei fialli, Supina. Galci dlan,golo du,e per parte. PIRANO: Venturini, Robbo, Svontco, Contento, DuSime, Bonifacio, DapreiL-to, Tagliaipiietra, Raza», Stimaz e Fiu-mii. Veriejttfegüjo: Sain I. Radisf,ovio, Ben-nardjis, Stuinmán, Petonelli, Sipiz, Gnezda Milo, Sato II, Barnaba e Fer-netti. El:,a evidente che tl Verteneglio, sin dailTiinizio deilTincontro, puntava al (risultato dii ipairüità quäle maggior premio cointiro ,il forte «undici» plrainese. E,dl a Qiuesto sanetobe oeirtiaimente ni-UEicito se, cil 25 minuto del secondo tempo, nicn foissie imiterveimuto il prev-viidianziale piieidei di Duidine a .salvare un pattem® a ipcfntfese bi>’> oto, qu indo il ris'uiitato era aacora iin parità. Timando le scxaie, il Pirano, gra-zie alla sua classe noievolmente supe,riere, ni è .rriäiitato la vlittoria, anche se non è semibrato mella mig,llore óslle flicinnate. L’ilnizio dieI¡rinc.cin,t;ro tiirato a ritmo veilcice, vafe 41 Pirano aU’attacico, oonijrcibatfutQ com sicuciszza e deciiaio-r::e dai diifenisori del Viertemegilio. E’ al 20 mijrtiut'O', ch e ,11 Veir-teneglio passa di scrp,resia in vanitaggio, aiuta-to tíla una j: pera di Venturini che ai lase i,a sfuiggiiire il pailiome d'alle mían i. Ne snproí'i'fta Sciiln II per ccilloicare di testa ¡m rete. Rabbiosa reazione dleii fiircjiesi che ncrn tercien o a restituiré il colpo. Lia laincetita dieüliorbiIoiSiO' non ha percicinsb ipieir lotero i 60 seconidi, ohe Ud pairegigio é cesa fattia. Dapret-to, riicevuta la sifer.a suüilia diestra, con un guiizz- di uma «Metina di metni, lasala partiré urna stafíliftata a mezza ailtieizza, ristabRenidio le sorti delilin-contro. ccf (fiisSréitábMK * nurríarcisb, si é difeso albibastamza ibeine: Abhraimo vilsío luin’Aiurotra ‘tecnicameinite di moilfo supeirlioire al Madiuisa e le retí poltevalno csser.e di piú se gld altaiccanitii aveasieiro, tirato can piú preiCihioine. Oltrie a ció, ,dabbi,amo dire che non hanno gioicsito cora im-Pcigrna come la doimaniiioa ®coiís,a con 3 a' paipoilfjs'ta isoiliaihiai, te-ebibene la sqiundira foi5®e rimfoirzata col riein-tro id,i Pelri'nl. II Medusa si é dimostrato solido in dif'esa, ove ha fatito da p,adróme il te.rzino' siniBitiro Samitki, che, con emtraits- voúteütí,' ha pió volite salvado la prqpria rate ed imienrotto azkini psiricoloise'. II rdemliro idii al-ciuini ititoiiairi del Medusa ha- riinfor-zcito la mediaina, ma l’attaicco é sempire lo sdesiso', privo di tiro a rede e trqppo- delbole. Si é saLvato1 • sSliamánte Vádeintr uno de,i rrjiglioiri im campo-. II primo dempo ba visto entram-be ,le siquadre di egual forza. E’ da nciiare che ,glii attacicainiti del Medusa inon hainno saputoi sfrulbtare deí mialgnifilci alilnm’ghi di Viailenti, L’Aurara, da parte ata, ai é di-mcDtiraita forte im idifesa niieint’altro'. Il II. tempo ha- cambiada sispedto e I’A/uxcirá ha padroinielggiato per tuílíi .i '45’ di gioé'oi Riecridiiaimo che l’Auroria inion ha mía,i pensó col Medusa eid anche quesita volita la ítra-dülzioine' e isitata rispeitdata. Al 29’, dopo. diue ccmiseciutivi tiiri im porta da tre matri (paillonii reisipiniti in exitremíB dad poiitiiere e dbt! .teriz'no Stratíii) ó Favemto che prende nuo-vamende la piailia a seigna a siniistra di Deparad,e; portando casi una si-cara vldit,cariia a,i propri- colorí. BUJE: Caceler, Pevlov, Bortolím, Bonetti, Korónlica, PcSéJc, Posbleica, . Ne’ov, Krevatin, Mihailjevíc e Vascot-' to. ISOLA: Mosccrjin,• Corbatto, Dagri, Puigiliiiese, Deltee, Mi'llOitíh, Oiriliinñ, Dagri, Alv.ise, Berra,ardi, Zaro, Ruissignan. MARCATORI: Berraaridii all’11’ del I. teimipo e ail 12’ niel II, Russignan al 15’ del I. temipo, Onlimi all 17’ del I. e al 16’ del II, Dagri Alvfee al 7’ del II. ARBITRO: JainoVEiki. NuiMa da fare pe,r il famaliino di cosa conitlro il compatito squaidrone iso-lamo, pu,r essendo quesifuilbimo handi-caipiato nei suói ranghi di tre ottimi eleimieníii. La volcintá non é manicata ai biuliesi, eosi da correré addlilriittu-ra il peniccí'o di trasfoirmiarsi to «-ceaso, m,a é mancado piiuttosto il gioco. il dominio del 'pallóme, la técnica. A raulla é valsa qualche bravura di Caseler chie, ;per‘ ben 6 v¡ofl,te, ha dovuto raccogDierie ¡1 pallóme ira forado aíila proplriia rete, m,anid;atovj da uraa linea aitaccarite velóte, precisa e amanto mal decisiva; contro la Olíale mullía h,a ipotuto fare urna difesa che si é prodigata allio síimlimiento, mía il cuii giicieo, abúlico, man faceva anidare il palíeme piü lomitarao deilla liinea d'el centro. L’a'ttiacco degli armararato buiesi ha avuto bera poco da fare poiohé il gioco, neília gran parte d'ei 90 miinuti, s,i sveígeva ,¡n campo loro e qualche rara sor-tita veniva bien presto tron-cata dai bravi Corbatto e Dagri. AUiRiQRA B: Poro, Jakš et ič 5. Steife I 10. Steffè II 5, Mitoica 13, Deparagher, Sandrin 2, Ri-ccobon 6. jPIRANO B: Rav.alico 2, Zaitz 2, Concilia 4, Kuhar, -Strah 8, Logar L Laboda 3, Hrovatič 2. AjRiBITRO: Deipangher di Capodlis-tria- LM-mcontroi -amiiichieviole 'di ipalllaciane-stro idi'Sipiutatoßi sul campo 'di vialie Eugenia ira le squadre deli’Aurora B e del -Pinano B è stato molto vivace,. e,d a-cceiso slino alla fine. Vittoriiosi imeritatamiente sono risul-Lati' -j ‘Capoicfctriani, ipifi tecnici e piü ppeciisi ,degli avversari. I pirane-si hanno perso la gara già nel primo t-eimipo, ,ma- nondlmeoo essi..sl..so-no .impognati sino all’ultimo, miglio-rundo .verso la finie,..dal serondo tempa- ¡1 loro 'gitoicoi 'd’aisisic-æe , che diifet-tava raella prima parte dair-inocrntro. Ai giovani di Pirain-o nécessita una accurata preparazione, priatícare -un gioco di ©marcamiento in attac-co e zona ¡n difesa, come pure i perfezio-nar-e ü tiro a - camestm La prestiaraiza fiiSii'Ca c’è, la votomtà. ainche e d|¡ cora- seguenza mora dovrebbe essere diffi-elle a -mii-gl¡orare. 'Dell'Aurora B, ci é piaciuto Minea, che postiied# u,n fine intuito nei tiri á canistro -e si smarcia ben-lssimo. le-n avire'bbe potiuto far molto di piü se'servito a dovere 'dai compagni. La-bcic'a e Sírah scino i mígliori del quinte tí o espite. Qualche n-oterella di ero,naca: Par.tiiti a spron battuto gilí aurorirai toiooimiiinciiamo ad linitaccare con faiciiU-tá, favor.lt.i dalllo smiarniimento imizia-le degli avversari'. Id Piraran poi rin-viene e imcoimiinaia a pratioare un pioco duro di difesa. I personan si sussegiuomo ai personal! ed il gioco diventa sempre piü faiteo sino alia fine deí tempo che trova i capodis-tr.iam.1 ún vantagsio per 18—6. iNedla ripresa le sorti dell’iracantro non caimbi8.no. Si imigliora pero il gioco degli asipiti che realizzaino diversi canestri. Mía Minea, Sfeffé e Riccoibon ristaibiliscoino le distanze segnando alcuni magniíi'ci cianestri. II trillo fi" nale dell’arbitro trova vimeente Ja squaidra capodietríama per 41—22. 1 SAI Nécessitai ravvivare l’attiviîà pugilistica 11 pugilato, molto pcpo’are nelie cittadime del .nostro 'ciroohdariio. non ha avuto da no,i lo swidiuppo desddebato. Dopo un período1 di pareccihi anmi, durante ,il qiuale l’aittivliitá pugilistica era in diet-airigo,. niello scoïso anno ad Isola un gruppo di giiiovani, di 'Pfo-iprlüa toiziativa, misero sù una ottima squaidra di movtoi ed iniziarono Sh allenamienitii, Dopo quailohe difficoltà :inï'Zlila.I-e iper la mancaniza della palestra per gli allenamenti, subito supérala, quest:' 'pugilatori comparvero :in, pubblieo au.l ring. Venin,ero cosi ef-fettuatii alcunll iinconitri amiichevoli1, a Iso,l,a con i pugili delTAIJ, a Capodis-trfa con quelli local! ed altre esilbi-zio-mii. Taiii mamliiiestazloihi, si svolsero tutte aU’aperto e mella stagione esti- Dopo questo promettente iiraizio, Tat-ti'V'itá pugilistiiica man mano e andata decrescendo sino >ad assopiirsi nuevamente. Perché? Detta .iinattivjtá orm'aii. dura da pa-ireoohii iriiesii, Qiuadi sono i raictivi? Gli elemienitl per prattiicare 4! pugilato non mancano sia a Isola, a Ca.pod’Stria, a Piirano come to altri centri d'el bullese, l’attrezzatura itecniica non diíetta, CÄMPIONATO DISTRETTUALE La ni piresia, è nore. ccmdotta a ritmo mi- L IL SERIE Dl GARE Dl L LEGA HAJDUK E LOKOMOTIVA A PUNTEGGIO PIEW0 , I piiraniesi si scuoto- no, dal tenpore e passaino con deci-î'cm Eill’iattacco. Diffiici’e toiberveuto di Sato I, poi, al 35 miirauto, ,il Pirano passa ÜJi vantaiggio. Azione sulla sinistra, passaggiio al centro, un diferaso-,re respin.ge- di testa e, da circa 20 «nettrii, ripirerad'e Fiiumi che, con una fiUiCiiîata rascbeirra, porta in vamtag-S’.o la prioipria, equadlra. Rtoouorati daü ■siucceiseio, .i «,fct:anioW» imsistomo ed al 38 tronuio è Stimaz chie, coin un tiro spiGwiemte, mette fine ad ograi dubbio ■sul risullaio. RISULTÄTI SQRPBESa NELLÄ 24. ma DEL CAMPIOWATO ITALIANO L INTER SClFIÎîft Ali! Nuova mancata affermazione della Triesüna ¡I RISULTÄTI I G i r o n e Stella Rossa — Zagabria BSK — Sarajevo Hajduk — Vardar , 2—0 3—0 2—1 II G i r o n e Lokomotiva — Partizan 3—0 Rafcotničkl — Mačva 2—1 Dinamo — Vojvodina ¡3—2 LA CLASSIFICA I G i r o n e Hajduk 4, Vardar, BSK, Salajevo e Stella Rossa 2, Zagabria 0. II G i r o n e Lokpdiotiva 4, Vojvodina, Dinamo, Rabotnički e Partizan 2, Mačva 0. ■una -tatuca moiito-. prudente e difen--sitva, npin. ha seiputo ail,la: fine evitare ag’.li av.amiti avvarsari di- co-glreire queiUa rete che ha dato -loro ¿1 primo rlsuSteto pcBítivo nei mas-simo campí-cmito. In campl-eisso pcBsiaimo affarmare, in base alije prest azi onli. del,le prima rime, .gioranaite, che- il. campio-¡nato quieBit’iatnrao Baga ¡p'iü avvin-cente ed incerto che m-ai. E’ finito proiblatoiiHmerate' il pired-ominio asso-■l'Uto, .deillé quatt.ro squaldire note. II eaimpioraa't'o ha l'e prospettl.ve di contimunre equilibrato e,d in-certo. Pie;r c,ra ile icaptintesta dei diue gironi .poríeino i nemi di Hajdiuk e Loko-¡njoitiva. Ma fino a guarnido? Lo ve-drama. Zagaibria e Macva sorao 'le u ni che che fiinora sono 'rimaste a bctcicá -aisciuitta ira fatto- -di- pu-ntii. ISOLA B — ILIRIJA 2—0 ISOLA B: Turk, D'eirossi, Sorgo-, Ce-pase, Caribcrai, Viezz-olt, Baccii, Prête, G-andolfo. Doïfie e Bcilo-gna. ILIRIJA: Tedesco, Druid'al'ic, Jaco-in'i'-h, Bertok I, Barto-k II, Bertok III, Xozbaa, Bertok IV, Devetak, Pečarič, Bovl dovi'č. AR'BITRO: Elle,- di Ahciarano. MARCATORI: Bia.ViSe al 38’ del I. tempo e Viiszzcl'.i al 30’ del II. tempo. Bučna, prov-a- diei puilcini is oda n i che, g,r-azie ai h- iin gfccOj hainno sapul-o imgarsi a uinia tjtçpâdra'' fisicamente m-oltb-iFid forte ma 'p-r’ai-ičarate un gioco molto ccmf-liso e di scarso ren-d:-me-n-to. JADRAN BATTE PARTIZAN B. PER QUATTRO RETI A ZERO (3:0) Maiestoiri: Al 2,0-ma -Gregoiriich,, ai'25’ Premicar, Si 27’ P-rasn-acair del pÉteîio tempo, al 35’ Ceanich tuliti idel'lo Jadram. I casfe4*l dello Pairtiiz-am, -pur rin-forizati da elememiti muevi, non so_-no riusciti aid evitare ana s-ev.era E-coflillxta ne.1 conifrcinto can i bravi rs-g-afeHi. di ViiiiEa Decani, aiiielrii deT-:a - .c-loBS'i'f¡¡e» e'd imraumi, firao- aid eggi,- da S'COinfiit'te bid arireisti. BRANIK — STELLA RO-SSA 1 : 0 (0 : 0) BRANIK: Vrtovec, Miil-evto, piov dm, Knst'iic, V-uk, Piuc-er, Preteč, Aiaber, Val'koivic, Br-elEiC II, Kava-Ji)5, STELLA ROSSA: Bartok, Apo-1-lonio, Carraro, Hrmara, Zairiella I, Zanetila II, Cciciianiciich, Zanal-la III, Glav-mà, Zianelll-a IV, Ražman. Aiibiitro: Sabadin I. L’i'rtcoraitro- e eta to sclapeiso- -al 40’ del II. Ite'mp-o per aibibanid-oin-o- della Stella Ress-a-, dcipo- uo- goal sogna’.o qualche isitiainite 'p-nrmiai da- Valkov-ič peir ill Branik. PIRANO B. — AURORA B. -:0 (0:0) Marcatoire: Pitacco .peir .il Pirano rt 42 mo del II tempo. Aiibitiro': Lonizair. Il Piir-am-o B. é usciito dal campo Calpc.iJ.atriain-o com diue prelzi-oiSii punti im taisfcar pramt-i che gli coinoera-toaio d-i maraiteineire Matte le di-stanize deli csipoliiata dello Jadram, e p'uó -diinsi bera felice del verdetto coinisegui'ío per una -rete (rúnica, ds'll’iniccinitro) iseign-aita foirtiuraosa-menite,' -qiu-aisi aillo scaidare -del t-em-poi, coin un tiro .a ritoatitiino che il partkire aur-o-niin-o-, ‘C-ora un tuffo- a pesc-e, si il-aiscraiy-a' eiguiacii'a'né' da sotto la panicia eid' anda'v.a piaino a.d ad¡a-giainsi' in fondo al sac-co-, SALVORE — S. LORENZO 2—1 - SAiLVOiR'E; B-oisüaichira, MaiMkov-ič, Coicia-ncioh, S-iifcitlé, Stocovaz I, Pinto, Stoco-vaz II, Stccovaz III, Stoicovaz IV, V.iSnjié, Manaieil. jS-. LORiE'NZO: Zaaobtgna I. Zacchi-gna IL Craízer, Visiratto, Caranica, Biaiasahese, Zaiachi-gra-a III. Gii-uirigev.ič, Coiciamiciich, Rad-asiic, Zaibchiiana IV. ARBITRO: Gregorich, Dí-po un fiicico "aíiterho, i-I S. Lorenzo ’ passava im, vainitagig-io ai 19’ -del I. tempo per un cateto di r i gore. Il Salvare p-aregigiava al 22’ e passává- in vantagigiio al 29’ sugseijlando oosi la siu a superioriitá di gioco n-ei confronta d-eil rivale. gl-i ústruttorí vi sorao, le -palestre anche. Crediamo che con un pó d’-iniziatí-va i dirigenta delTUCEF .potrebbero cirganiizzare uin torneo pugiidlistáco oi-r-c o nidair iale. A -lo ro volt a i diir-iigienti dei ciircol-i sport-ivii n-on dlevono Mmiii-tar-e la pro-pria aibtMtá al solo calcio, coime awiiene ora ia Capodistir'ia, Biuiie, Iscila, Um-ago, Cittamova «ec. ma all angaria a tutti i rami'. La possiihiiliita di aHienamento nel-le palestre cittadme esüste, come puré quella di orgamiazare regalar-i imean-tri pugilistiici per aumientare le d'ispo-ni.bilitá finanziarie -dei circoli che so-no -molto r.i'stirette. Invece di, ricorire-:re alie esibiKioni di pugiili ne-lla no-st-ra ciititá, sarebbie piü todlicato atti-vizza-re lil .pugilata e poi -indire to-contri liintercittad’ni. La -rtsposta agli Interessatl. S. DON MARZARI (Continua dalla I pagina) s-uccessi o-ttenuti, la preña corrispon-denza delle corpora-zi-oni, (d-oviute al genio del Duce) coi¡ -pintociipi sociali enunciati dai papi nei le loro enciela che». Ció spiega il perché, dio.po- la scon-fitía del f-ascism-o, verane affidato al Marzari dai covo di via Cavana il compitió di 'cost-itiuire -to Trieste, su basi corporative, dei smidacati in op-posizione coll -pcideroso areainiismo dei Sindacati Unici, comglcbante le masse cpsraie ccmpatte. Ecico cosí spuntaire to Trieste j Sin. dacati Giuliain'r. face-nti capo ad una bastarda Ca-mera del Lavoro imper-meata d-ello scioviiniismo páü isterico e lnrid-o, raippresentarate gli toteressl padrón ali, asservita ai grandi -arma-tora ed linidustri'ali. sowenzionata da quel 'ministro Siceiba che / rispoinde, con le mpin-ganelAíe « col ptombo o-mrciida -della «celere», -alie legittime rivendicaizian-i dellie masse laivoratri-c¡ ital-iarae. -ignobUmente sfruttate; da una Camera del Laivoro -i cul dirigenti sono memibri anche delTesecu-tivo di quel Partito d’Azlane nell-a cui sede, in Via delle Zudecche, vie-nivaimo consérvate le bombe da lan-ciare coratiro i pacifie! ccirtei idei lavo-ratar-i, veinivano cowservati gilí esplosi-vi, - il détonaiúri', ila m-icicia -e la spelatljna per gl-i attentati dinami,tard! contro le sedi delle cir-gainizzazicrai demeerafiche popolari -e contro le case di abita-z-i-one dei loro ranpresenianti. E 'pcic-hiè né i Siinda-cati gi-alli, rae la pseudo Camera del Lavoro o-tten-gorao lo acopo prefissó. è nuevamente dora Marzari che. alio acopo di s¡pez-zare T-unitá si-ndacale triesijina-, crea i Sindacati Cristian! i, qua-l¡ aff rano r-i loro ladle-rentii — ira s-ostituizio-ne del «pane-m- et circenses» con cui ! Cesar!, acquiletavano la plebe di Roma — la pasta, lo saiiCçhero, l’olliio e la farina, casia- Je «carotie» delle «Pon-tificie Comim'iss'i'orai di Assistenza». Ma 1’opeir-a nefasta dle! Marzairi ñora si limita a ció come to dimestreremo «el p-rossi-mo nu-mero. I RISULTÄTI Juventus. — Atalanta i l—O Florentina — Bolc-gna 1—0 Lazio — Palermo 1—1 Legnano — Udiinese 0—0 Milan —Como 2—0 Napeli — Sampdoria 1—0 Lucciif’se — Padova 1—0 -Spal — Prb Patiiia { 2—2 Torino — Internazionale 1—3 Triesüna — Novara 2—2 LA CLASSIFICA Juventus punti 38, Milam 34, la- terna,zionale 32, iLazio 29. Spal 28, Napol 25, Sampdoria, Palermo e Florentina 24, Novara e Pro Pa tria 23, Torino, Udinese -e Boto- gno 22, Lucehese ,21, Atalanta 19, Padova e Trie-stina !£ Cono 15 Lfgnano 9. A prima vista g.’ii toicciutni della 24. gtornoia ria-l -maissinio czraapio-nii.o .V.tr.’ctoo di cátelo non faicsva-nc- .pjrcijC'ïire delle ssrpre-s-e, perchó le v. di'.'.e. pi'.r troveradesi dií fronte o. ideTí soualJr-e sccnbuitiche, gede-vruiO itut.ti i fcivnri del prqaoatico. -Se >ç£!r le prime dus c Aissifi-oate it iciT' od è siiato rispe'.aio, ne;a cçr.i è sti:,:o (par lT-aternazioina-le, Ja qtií-’-e ha Iri' «ato la peau» in quel di Torino, -civé la isqu-sdra îcibal-e, mimvve idejio sacœjpatso squaidro-r,a, ha itj-’Ur-lo- una ©i-ennstba di vena ril ha rlmand'Sito a casa- i ne--rrr. irú - rrtinneni «Bonasti e bat- If Tecina ha frCto ccsi il gicco ds'la Ùjvojlcij, la quede in una pr '. -,a dl'Sílciie, ir cvrta, ometiva, r-i-.di -.a a pleno T.iimo dal primo ft- I n'too min,v,to, ha s-apuito cofi I rs un. jsreolcoo apecetoo a Bex-getoo La Juvein-’.ius idevs -admenq me.à.4eèia vittexia- &1 propric cen- irernediano Ferr®r:o, il quale corn V. .bd: iz-ceipjlp «te! ptr'eiulcso ceratra-v-rejli jÈppici.3 ha rasa inncieuo l’at- ti. l.icO', ejlail'EinitinO'. Rfgtile.ire da vMtoujia d-eil Metern su un Como 'duro a- raíÉirire, ma di imciito infericir,fç. iteicnicámiéraite. So-r-preradera-te Imvislce id risulltaito d;i Roma, dove da L-a'zlc-, reduce dalla bed-la prsxEiZ-Icne milaineß-e, -si è lasci-a-4a £-camt:a:isn|(=i:‘,e da ,un Palermo r.lù di cerda e non è rius-cita ad ccrjitd'o-EUii qurd'a vltitciria che tiut-li LY.'CQCii'I'ics'varao. La- le Ata pie- i'a ret-rcc-eissicinie con-■tlciua, ¡id Padava ha ag-gravato- la1 prcipria sltuaslone a causa deflil’ina-■spiutcilai iscoraifitija casaiBniga subits d.rrr, • :a per cipe-ra d-ei d'ir-etti rival ,-l a Lucchsbe. IJ Paidova ai v.i’e ccoi raig'gjiinigeire in claisisifiea dt'l rcuîiiAI Tries:toi, im/arigli-ati pure loro a mi;.à daii ragazzi di Piole-, 'i gnali hanr,:- coito' a Trieste v.n prcisicEb -p'? i'C'gig - o, iprirelggio ps-: ó ' ''-¡rii imel-e ar.c r di piü la ■P i feas delila- quasi, msirúbonda Ti.lidüiii-a. il . nid:1 :ie pure/il ■r'teuidtallo di i-' - .'.-a, 'dvve' da Spal, riDpattaindo ene, n n è an-;■ o nsidl’ineeintro la quede ultima üvamar.ije fiuori a. .to' Lograano ha fl. o ’ impri.u-e in queil di Reggio Erni Ver il pnreggio ai biancaneri ,:d si, 'd'indu écril prava di una feeza 'mcrsifè dsv-vero- 'ccius-iderevole. U:g i- i e 1 ï ve '..ce a- dei g.jgliati fio-AT sul Boteigna -e,-del riin-ait-o Nçtenli sui Srims-dcTia. V: cciried-erso la 24. gSornat-a ha leAreu o £.n-;ci.*a piü nculsmeinite le /u-T-nl : .i ícela ed in coda alla c.t - ' i'1 'n, -pre izlcni che, salvo im-pruvi i istirj-'aizlonali, riov-reib-bero .ilmeieere -íntriulele fino ail termine de! campiiinaito. ei ' re3to- -la itradf.izi c i a eitere il pS;V.£'gg cm Ja Pro P cítriia, ; si 6 (potočita C],cvf Rl-'r de la zena -pe Í!i:CCilc¡3i Ltermái cc. lid aim £i P.ure la seooinida giomniata deil campiciniato jiuigaslavo di calcio ■dalla i ileiga ha dato' moitivo e serie prácicciuipsizicini iper le *sqiua-dre che van-no prir la maggiore. Nei próm-O' 'gírame illa St-e-Kla Rossia, rcidtíoa -dalla ;se:cca- sccmfitta -di Spa-teJl-o, ha Viinito- si eid anche net-ta-imenit-e, ma tuitto- mielgl-i ulltimi mirautl di gioco par mer-it-o- individúale di Vukosavíl'javiie « Ogrjjianov, piü che par -mérito del gioco' cototitivo. La squcdira Zagab-res-e si ó diimostrata amiallgamiata in totti i repairtí ed ha isaputo ten-eir tisisita per piü di 80 minuti ai campAotnii jiugosl-avi, •Noa imeno sute la viiitoiri-a- delira Uaijidu-k, clh-e lia doiviuto nud-are le 'prciveirbiiaM setóe cíimic-ie per im-poris-i rili istretiba mi s,ura al Vardar, í'oirlte e deioiiso piú che- mei: ald «acóre dail campo -con un riaulitato onore-vole. La iiqiusiira deirói süadenti bel-gra^ d-esi, il BSK, ha ipirciuAimrr.t.'e risost.-tsi'.r .> la scoinSit-ta p-ait¡:4a la piriima gtomata a Skcipjje, ed haraeittam-ein.-t-e bdTi'Uto il pür generoso u-n'd'ici di Surajíivo. Ni! 'Sielccmid'Oi giróme biaiizái cgl-i oochi il rilsuE'aito di Zagílbria, che ved-uvra idi fronte la¡ Lokcunativa ed il 'Pa.r,iHzc!n. Coratr-arismerate a ituit-te le preyúsiioni, i catoplorai' di Belgrado hanno súbito mraa dura le-ziome dai ferrrc'.vi'eiri, che, g-razie a questa iscccir.da ciife'umrEionie., ai trovaran ocia ja Icsia aíla clsissifilca. Da notare che rairbiitiro ira questa partito ha ccaceSüo dsi-e rigosi, ano per parí-e. Amib-ed-ue -sora-o atati brillam-temonle- para,ti dai risipeititivi por-itiori1, Scstarié e Grcevic. La- Dinsumo, piur riitcirnam-do alia vititoria, rao’a ha pe-r n'ienite co-nvin-fo i prcpiú i£csi:eniií,oiri, che da leí chiedevar.o molto di piü dello stri-iminizli.o riaultato di 3:2 nei com-frcm'.i de Va Vojvcriima. Le. 'reí: a.'a Rabotnlcki: ha saputo co-glieire la pmima vit/toriia nei mas-simo CcJmipionait'O, ¡e ció alie spese idel Maiciva, M guale, pur adottando ________ LUSINGHIERO BILA^UO SPORTIVO_________ L’ASSEMBLEA DELLA S.S.S. “PROLETER" POSTA SU NUOVE BAS! L'ATTIVIIA’ FUTURA __________ - . _____ - .......—_-_____________ Apollonio il migliore elemento, distintosi ín varie gare In. visita della pfossimla apertura ciEilla stagime ciclistica, 'Prevista per la fine 'di mairzo, creidiiamo fare cosa grata ai ilettoni «iaasum»nâo Itattività dei inostri cicl'ilStii laiffili-ati alfa nota socieià' sporitiva sinidlacale Proleter «H Caipcidiiîitir'iia. nella paiss-ata stagio-n-e e died '.pfC'gramffl-a P'eir l’-anrao cornent,e. iNielU’Ai'iseimibîeia anraïuiale Idiell-a Sociie-(à, tiï-nut-aiii domemica passa-ta a Ca-pcdlotria la Direzic-ne ha press-emtato un’er-aurlente relazione isullia attività svcf.ïa e sul! s ip-rcsipetiive Suture. I scci attlivi-ciicIMi délia Società, in murmero di 18, hanno svcilto ür.’atti-v-ità intensa nella passa-ta stagione, pcrtecipaindo a bera 23 corse, del-le quali 8 di port ata inte.rnazionale. -Su- 28 gar-e, fcen 19 sono state le Viitt-crie coraiseiçuijtie riai- ci-clisti, f-na .i-oua'.i si sono- mesisi patic-olarmente in lu.ee £,li all-iev'i, iriassati da 'deminat-ori-(n quas-i tutte le corse dfepiutate. U-n noime si elev-a fra tutti, Quello di Arac’.lcini’o Bruno. Egli è sta-to Tiîf'-cre (fella squadra sia fra gli al-lievi, fra ; qùalii hia dominato -nella r-rima metà della stagione, che fra i dilettanti, che lo v'dero came capo-s.uaidira relie piü impeginativ-e corse délia staigi-one, la pi'ù' am-portara-te del-le quai’-i il Giro deîîa Croazia e Slovenia. -S-Eitte viittorie i>ndivi«iuali e numéros! P'ia-Zizamcnti ai posti d'onore, stanno a -ccnferma del va-lare di questo nos-tro giicrvane, mcidest'O e bravo ciciris-t.a, eÎëvEitjO-, creiscitev o ed afielr-maitcsi n'edTairr.'bitô -deïla Proleter. Con un cost-ante ed assidluo allena-ntisini-o, Aipcîio-nio petrà fare jn aivv-e-nfcw" iholto di -piü, graziiê aile sue possibilità tecniche e fisiche davvero invidiaibiiH. Una sola gemma maraca alla sua callana di vittorie: quella <11 ccimipione jugoslavo. Quæsta gli è sfug-gita iprcipriio sotto il t-elo-ne idieU’airrivo a Bieigr-Eldo, doive è stato saper,ato per un isoffi-o dial camipi-one croata, -p-er cui il a do vuito a cconton tarsi del seco-nido posto. Depo Ap-olloimlo, meritano la- «Staži one i ‘due a-lllav! Tamaro e Brajnik, dorriiinatori, in saurnza di Apollonio, di Ulite le corse della loro categoni-a. Del, primo r.iccinderemo la vittoriosa irrpresa d?! Morate Maggiore nei giro c'-clistl'Co lelVIstria, sul quale si ë impesíp su ura. lotto di olfcre 40 con-corrcaí-i, compremdente tutto il fiore del ciclismo jugoslavo, Tamaro ha concluso' viittoriosaime-ntie la stagiion-e, in-.poraierd-o-si sui imiligili-ciri ci.ol-íati oroa-ti raellia «Ccipno Fiume». Brajinic va r-iiC-ordatC', oltre che per le rct rúfermiaaioni riipc-rtat-e helfe corse r Trieste, per -l’expSoit' n-elTul-ti-ma -tarpa del Giro deriTstria, la -Ro-viig-no- Pola, n-ejta quote h-a sapgto riaazaci h suo sprint, imipaneradosi- ai miigiioM ciclisti- jugosSavi. Frg Sli sfllievi. raddisifacente la ipre-staiicn.e -del igicvaine Perene, che ha saiputq 'compcriiarsi cin'OfeVc'lm-ente in tutte le giane d’eputroe. •BrajnBc, Ta-mairo, B»n«teJ, Aipolionio e Hryiitiin hanno ccrí ri bulto cure alle vutorie ripcrtiatie -dalla squadra riel-la Frole Cr neil Giro dellTstirAa e nella Cappa Stojan a Fiume, oltre ehe raía conquista dril tenso posto asso-luín n,al camnip/cinato j-u.gcsl-avo a aqua-dire. Meno appar-iiEicienite. ¡mía ¡pur sempre positive, sono state le prestazioiii dei dilettanii, < qual-i hanno diif-eiso. sem-ptn con enere, i colorí -della .propria-Scc.ie.tft. Vcao A,pol’oraio. il migliore é sta-to Gardos, bnillante vinoitore delflia semi'taip-pa Pola—Capqídi'Stria del Giro .della Croazia e -Slovemia. Gardos ha in oltre contr ¡bulto .-assiomie a Co-retti, Lufelio e Rinaldi. alia viUoria di squadi.-a netea «Ccippa Littorale» e nei circuito -iinitiernaaloinale di Bl-ed:. N.otwoíe é sta-to il suo apporto per la conquista del secorado posto absoluto peí camipiona+o jugoslavo a squadre. Fra i diile-'itantl, r.imarchevoli puré le prestazioni di Rinaldi. sem.pre fra i p-rimi in tutte le gane, Coreíti e Crio. Sfcrtunato Invece Lo-nzariií, vitttma di un grave incidente al.l’imi-zio della stagione a BJ-eid. incidiente che lo ha tenuto lontano dalle gare per niclii aaasá. Ira compl-esso. possiamo dire che ;¡1 liiancio é piü che sodd'isfacen-te, qua-le ip-oche s.uadir-e possorao annoveraue. Da urna c’agsifim comipiJata dalla Societá, idirrad-o 5 punti per oiga,i vitto-ri-a. 4 raer ogrii secando pos-to, 3 ¡per ogtn tisrzo, 2 per -ogn! quarto e 1 per o-gni quinto iposto- coinseg'uito. il valore dei nostrii ciicMsti per 1’arano 1951 risiüíere-bfce il seguenle: DJLETTANTI: 1) ApoV.onio Bruno, 2) Corone, AttiUo. 3) Rina-jd! WaSter, 4) Coretti ^Carlo. 5) Grio Alvino. 6) Lucilo Ci'act-rnc', 7) Seliiier Pío. 8) Hr-vatin Vittonto, 9) Lanzarle Pi-ett-ro. A.LLIEVI: 1) Tamiiro- Lorenzo, 2) Br.ajri.ik Oreste, 3) Perore Novio, 4) Brinde-I Duilio, 5) Dag'f'l il-ucie-no. 6) Dor'iin Giiuiseippe, 7) Hrvatln Umbérto, 8) Mikiavciic M'irko, 9) Pa-uiucci Romano. (Co-nitiinuá) INTAL1DAMENTI Cunja Severin, abifta-nte a Scciffie 19, dichia-ra -non valida ,1a carta d’i-d-eratità irilasciata dai -CPL di Scoffie e sestituita nel Ccmume di Trieste, te iSbîhi Fi’-oina, aibObamit-e ai Isola, via Bi'is-cn.gh'i 47, diichiara non v-aliida la 'cacV'-a d’ideraitità raroi. 28455 ifil-asicia-l-i’-'é' rial C. P. C. di Isolai e solsititui-4a.® Tr,teste. " ' ' Fell'Uga Amigeija, aitoUinte a Isola,’ vil Mainuioii' 34, rii'cihi!a,ra non va-iii'ii la ciarta- â’iden.ti4à nro. 26093 ■rUja.S'si-sitalie idal C. P. C. di Isola e s-ccCKuita a TriiciSte. Lorenizutiti- Lino, afoitante a Isola via S. Gaiterinia 1, dliohilaira -nom valida la carta d’iidanitiifà ». 23.12,3 irîlasciata -dal CPC -di- Isol-a -e sostitiuita -a Trieste. Dcib-r-iilla- Gitiseippe, abi-tante a C-a--ped,¡stria, vfta 'Deil-a Madc.netta n. 10, diicihiara non valida la carta d’idemtità •rilasciata -d-al CPC di 'Capcidistnia e sostiituita -a Tiresèe. Smarrimenti M.l'he'Té Msipjan, aibiitaiatie a Ca-ra‘ ro di R:r/p-o,| Pirano, h-a smariri.to i1 17-11-1951 d-a CliMiainCiva a Pirano 1?, trirga di rcgiraSršBiotta, pur molto pr.l-'t::,nit'ë il niroi STT 281. De/jta tair-g-si, .fie nein r-astiitata, non ssirà più valida. * Z. 'i.n Niicclô da Capadfotria, via dei te LAbnntà 15, ha- ismiairriifco il 25 fetrarsio- «corso la, oa-rt-a d’iden-tifà da Iso J» a C.aodsïtria. Se que-sto. .d'l'lum'siulo ni sa-rà restit-uiito, non sera più valida. Direttore responsabïle CLEMENTE SABATI Siumpato presso lo stabil, tipograf. «JADRAN» Cdpodistria PvhbHratlojip autnriprnirt