TASSA POSTALE PAGATA EDIZIONE DEL MERCOLEDÌ la nostra lotta ORGANO DELL'U.A.I.S. DEL CIRCONDARIO ISTRIANO . TERRITORIO TRIESTE PROSSIMAMENTE PUBBLICHEREMO LA RISOLE ZION E CONCLUSIVA DEL 11° CONGRESSO DEL P C I. L T. COI sICL USI I LAVORI DEL ( CONGRESSO DEL P.C. T. L.T. FEDI ELI A’INC ROLL .AB ILI E A ili A CI mi \i DE 1 LAVI ORATO! La popolazione democratica del circondario stà vivendo giornate dense di avvenimenti che rimarrano incisi nella storia del circondario. Nella cittadina di Isol i continuano a svolgersi i lavori del li. Congresso del PC TLT. Alle ore 8,30 di domenica ha inizio la seconda giornata dei lavori. Accolto da vive acclamazioni, il compagno Sorta fa la sua relazione organizzativa, che è interrotta più volte dalle acclamazioni dei delegati. Conclusa la relazione organizzativa, vengono letti vari telegrammi di saluto e di augurio pervenuti da varie organizzazioni, da collettivi di produzione ecc. Indi varie delegazioni giungono a portare il sa luto della popolazione e delle masse operaie da loro rappresentate, e che, nel contempo, recano vari doni. — Giunge così la delegazione dell’OF del TLT, quella del II rione S. Vito di Trieste, una numerosa delle organizzazioni di massa di Longera, i pionieri di Capodistria con la loro bandiera e fanfara, la delegazione di Scoglietto, quella di S. Luigi e varie, altre delegazioni del circondario. Indi il comp. Lussa Vittorio di Guardiel-la porta i saluti delle organizzazioni di massa e si impegna di versare mensilmente 1000 lire, 500 per il piano queinqiuennale e 500 pro casa studente di Trieste. Hà inizio quindi la discussione sulle relazzioni del comp. Babič e del comp. Sorta. Per primo parla il compagno Laurenti che fà una breve premessa sul lavoro svolto dal-l’UAIS nella lotta contro l’imperialismo e la reazione coa'izzata, poi accenna al tradimento operato dai cominformisti che hanno disgregato questa grande organizzazione di massa che aveva spaventato gli imperia1 isti e la reazione che poteva mobilitare 100.000 persone nella lotta contro l’imperialismo e per l’affermazione della democrazia. Parla infine sui compiti che i mem-del partito dovranno svolgere per il consolidamento e l’unità delle forze sinceramente democratiche del TLT, stretti attorno all’UAIS. Vivi applausi ed acclamazioni salutano la conclusione dell’intervento del comp. Laurenti, Interviene quindi il comp. Buie che illustra il lavoro svolto dal-l’JJAIS nel circondario dell’Istria, per il consolidamento del Potere Popolare e per il rafforzamento della nostra economia. Pone in risalto poi le funzioni attuali del-l’UAIS e cioè di mobilitare le più larghe masse del popolo nella lotta per l’edificazione di un migliore avvenire. Segue il comp. Bortolo Petronio che interviene sulla relazione del comp. Babic. Indi si avvicendano decine e decine di delegazioni che portano i saluti e gli auguri al Congresso. Segue la pausa pomeridiana. LA Manifesatzione popolare Alle ore 15,40 circa ha luogo nella piazza maggiore di Isola una grande riunione di massa alla quale partecipano migliaia e migliaia di cittadini. La riunione è aperta dal comp. Beltram 11 quale saluta la popolazione e quindi dà la parola al comp. Regent Ivan membro del CC del PCJ. Il comp. Regent, iniziando il suo discorso saluta la popolazione democratica del circondario partecipante alla manifestazione in segno di solidarietà con il II Congresso, e nel contempo del PCJ che stà e-dificando il socialismo in Jugoslavia. Si sofferma quindi sulla azione contro rivoluzionaria e revisionista dell’UI che sta lanciando tango e calunnie sul glorioso PCJ e sul popolo jugoslavo, teso con tutte le sue forze per la edificazičone di un migliore avvenire. In seguito parla il comp. Branko Babic, segretario del PC TLT, il quale, dopo aver salutato i partecipanti all’odierna grandiosa manifestazione, sottolinea la prova di fiducia e di attaccamento al partito data dalla popolazione del circondario nella gara di emulazione precongressuale. Confronta indi 1 odierno Congresso con quello fantasma dei cominformisti Triestini. Invita quindi la popolazione al rafforzamento della nostra unione, al consolidamento della fratellanza ed finità fra italiani e slavi nella via giusta seguita dal PC TLT per la difesa dei diritti del popolo lavoratore del TLT. Conclude inneggiando al PC TLT ed al PCJ. Al comp. Babic segue il comp. Buie in lingua croata. Indi il comp. Gino Gobbo fa la relazione conclusiva della gara d’emulazione precongressuale. Indi viene approvata una mozione di fiducia al II Congresso. Alle ore 18 circa riprendono i la vori. Si susseguono varie delegazioni, quelle dell’UDAIS, delle organizzazioni di massa del rione di O-picina, di Aurisina, di San Giaco- mo, di Puce, degli studenti di Capodistria, del pionieri di S. Antonio ecc. ecc. Indi la compagna Reschitz Alma tratta sui problemi delle donne nel momento attuale. Segue il comp. Gorazd Vesel che parla sulla gioventù, poi il compagno Stoka. Segue la delegazione dell’Associazione partigiani del TLT che viene a porgere i saluti. Alle ore 20,30, con i canti della lotta, si concludono i lavori della seconda giornata del Congresso. Alle ore 8,30 di lunedi si inizia la terza giornata dei lavori. Dopo un minuto di silenzio in memoria ai caduti della lotta di liberazione, prende la parola il comp. Gurian il quale tratta sulla risoluzione del problema nazionale nel circondario istriano. Segue la compagna Živa Beltram che parla sulla politica dei quadri. Sul lavoro svolto per l’elevamento di questi, rileva alcune deficenze, indi precisa il modo di svolgere un migliore e più fruttuoso lavoro nel futuro. Alla comp. Bei-tram segue il comp. Bolè Tommaso da -Opicina, indi il compagno Kralj Franc - Petek. Dopo la sosta pomeridiana il compagno Bortolo Petronio fa la relazione sui sindacati. La relazione del compagno è più che esauriente. Egli inizia con una caratterizzazione storica del movimento sindacale, poi analizza l’inizio del movimento operaio delle fabbriche con l’Unità Operaia durante l’occupazione nazi-fascista e scende fino al giorno d’oggi seppellendo la reazione cominformista sotto una vera montagna di prove che rivelano la sua degenerazione revisionista e controrivoluzionaria. Lunghi applausi chiudono la fine della relazione del comp. Petronio. Continuano intanto ad affluire delegazioni e delegazioni portanti i saluti e gli auguri del popolo la- voratore. Molto applaudite le dele-gazoni delle nuove cooperative a-gricole di produzione, testé costituite nel Circondario. Vengono letti molti telegrammi, tra i quali quello degli studenti italiani ospiti nella Casa dello Studente di Capodistria, del corso sindacale di Strugnano, della gioventù di S. Giacomo e molti altri. La cooperativa agricola di S. Antonio regala una radio al compagno Beltram il quale rende noto che verrà offerta a quella cooperativa che entro quest’anno avrà il maggior numero di soci. Notevole l’intervento del comp. Gino Gobbo che sintetizza la situazione nel nostro Circondario e quello del comp. Pettarin sulla lotta contro il CQminformismo. La terza giornata del Congresso viene chiusa alle 20,30 mentre tutti i delegati cantano le note dell’Internazionale. Martedi puntualmente si sono ini- ziati i lavori del IV giorno del II.o Congresso del PC TLT. Il comp. Sorta, a nome della presidenza apre i lavori e dà la parola al comp. Sokol, il quale, trattando della relazione del comp. Bei-tram sulla zona B, si è soffermato sulla questione sindacale. E’ seguito il comp. Medizza che ha trattato ampiamente sulla attività cooperativistica nel circondario precisando le linee dello sviluppo nel futuro. In seguito il comp. Stoka, a nome della commissione elettorale, ha sottoposto alla approvazione ai delegati la proposta che la lista dei candidati al CC sia composta da 30 membri e di nove membri per la commissone di controllo presso il CC. La proposta è stata approvata all’unanimità, La compagna Cebron Milka fa una relazione esauriente sulla attività svolta dalle donne antifasciste nel circondario Istriano. Il com- pagno Pernarčič, lavoratore portuale di Trieste, smaschera l’attività opportunistica dei vari Radich ed altri «mercanti d’internazionalismo». I delegati presenti nella sala acclamano ai lavoratori portuali ed alla fratellanza. Segue Zollia Srečko che tratta sui rapporti di lavoro e sulla difesa del lavoro in zona B. Indi il comp. Agarinis che tratta sulla necessità del lavoro del Partito nei sindacati. Indi dà un sunto del lavoro svolto dalle masse operaie durante la gara precongressuale, cioè 63.000óre di lavoro volontario. 52 filiali sindacali hanno ottenuto della produzione nella misura del 30 p. c., mentre altre filiali hanno superato il piano di lavoro nella misura del 16 p. c. Parla inoltre delle provvidenze a favore della classe operaia fatte dai sindacati classisti del circondario, la quale, con slancio lavorativo davvero rimarchevole, contribuisce alla edificazione di un migliore avvenire. Rileva inoltre alcune deficenze riscontrate nel lavoro sindacale ed il modo di evitarle nel futuro. Il comp. Sorta propone la elezione della commissione elettorale; vengono indi proposti 7 compagni ed eletti: Si passa indi alla relazione sull’agitazione e propaganda fata dal comp. Boris Mrak. Conclusa fra applausi detta relazione, vengono letti vari telegrammi di saluto. Indi una delegazione dell’UCEF viene a porgere gli auguri di un proficuo lavoro al Congresso. Segue la lettura di mozioni di saluto dei lavoratori della terra del circondario, del paese di Glem ecc. Dopo la sosta pomeridiana i lavori del Congresso riprendono. Continua la discussione sui referati precedenti. Nella stessa intervengono parecchi delegati e precisamente il compagno Salvador che tratta dei problemi della scuola, la compagna Strauss Fani che parla sul compito dei membri del Partito nel campo della produzione e nel lavoro. Segue il comp. Vuk Mario che tratta i problemi giovanili, il compagno Pahor Drago che tratta della cultura slovena. Il comp. Joco parla sullo sport. Indi il comp. Makovac sul lavoro dell’agitazione e propaganda nel circondario. Il compagno Abram si sofferma sui problemi e prospettive dell’UCEF. Con ciò la discussione ha fine indi il comp. Lipovec legge l’elenco dei candidati a membri del CC e fra scroscianti applausi ne legge le loro caratteristiche rispecchianti il loro passato di valorosi combattenti per l’emancipazione della classe operaia, di combattenti della liberazione e di conseguenti lottatori per l’internazionalismo. Viene letta poi una mozione di saluto del Comitato Esecutivo del CPC per l’Istria al Congresso. Indi si iniziano le elezioni segrete per il Comitato Centrale, le operazioni si svolgono celermente. In seguito il comp. Petronio leg- COMPONENTI COMITATO CENTRALE PC TLT BABIC BRANKO, BELTRAM JULIJ, BENČIČ FRANC, BOLE’ STANISLAO, BUIC IVAN, DIMINIC VJEKOSLAV, DRASSICH CARLO, GOBBO NERINO - GINO, GURIAN ANTON, KENDA VLADIMIR, KQC-JANCIC VALERIA-SPELA, KRALJ FRANC - PETEK, GREGORIČ ANTONIO, LAURENTI EUGENIO, LIPOVEC FRANC - TINE, LUXA GIORDANO, MEDICA ERMINIJ, MRAK BORIS, PETRONIO BORTOLO, RAZZE’ BORIS, RESCHITZ ALMA, SORTA GIORDANO, FANI STRAUSS, ŠKABAR MARICA, STOKA FRANC, STURMAN SLAVKO, UKMAR ANTON, VATTO- ge la relazione della commissione sindacale. Approvata questa all’unanimità il comp. Branko Babic si appressa al microfono e legge la mozione conclusiva del II.o Congresso. Terminata questa un uragano di applausi e di acclamazioni si sussegue per alcuni minuti. Si sospendono poi i lavori del Congresso per un’ora. Il comp. Lipovec Franc-Tine legge i risultati delle elezioni. I delegati in piedi salutano il nuovo comitato Centrale con frenetici applausi. La presidenza invita tutti gli eletti a salire sul palco ed il comp. Babic riceve nelle sue mani la bandiera rossa dei lavoratori. Il comp. Ukmar a nome del CC, legge l’impegno assunto dal nuovo CC di difendere la causa dei lavoratori. Il II.o Congresso del PC TLT viene chiuso mentre tutti i presenti in piedi intonano l’Inno di tutti i lavoratori del mondo: L’Internazionale. VEC ERNEST, VILHAR SREČKO, ZALAŠČEK ALMA - JANKA. I CANDIDATI A MEMBRI DEL COMITATO CENTRALE BUZDAKIN LUCIA, HUSSU T r LAN, JAKOMIN VALERIJ, MA; SPIN GIORGIO, TOMASIN PL NIO, PISOT RADO - SOKOL. MEMBRI COMMISSIONE CONTROLLO PRESSO IL COMITATO CENTRALE DEL PC TLT BELTRAM ZIVA, ZOLLIA SREČKO, ZACCARIA LEOPOLDO, CE-BOHIN LOJZK A-GROZD AN A, PAHOR MIRKO, MAKOVAC JURIJ, PERNARČIČ LUDVIK, TINELLI VITTORIO, UKMAR ANTON. IL NUOVO COMITATO CENTRALE RELAZIONE TENUTA DAL COMPAGNO BELTRAM Sull’attività del P.C. T.L.T. nel Circondario Questa relazione ha lo scopo di far a conoscere il lavoro del nostro Partito nel territorio del circondario dellTstria. Il compito del Partito in questo territorio era, e rimane, il rafforzamento del potere popolare come conquista rivoluzionaria fondamentale della lotta di L. N. Il popolo del circondario dellTstria ha lottato con le armi in pugno contro l’oc-cupatore ed il fascismo assieme ai popoli della Jugoslavia sotto la guida rivoluzionaria del PCJ. L’Armata Jugoslava, frutto della lotta rivoluzionaria, ha liberato questo territorio con Trieste e Gorizia, cacciando gli occupatori oltre l’Isonzo. Un cosi inaspettato ed impetuoso slancio dei combattenti dell’A. J. ha fatto sfumare i progetti infami degli imperialisti, che proditoriamente si erano accordati sulla spartizione della Jugoslavia in sfere di interessi, persino con coloro che non dovrebbero barattare la terra altrui e la libertà dei piccoli popoli. Nel loro rabbioso odio, gli imperialisti costrinsero TA. J. ad abbandonare Trieste ed una buona parte del territorio slovena dove aveva lasciato migliaia di caduti. Tale ingiustizia venne perpetrata due volte in pochi decenni al popolo sloveno. Mentre l’imperialismo nei luoghi già liberati dall’A. J. e da esso occupati co n!a violenza, soppresse una dietro l’altra tutte le conquiste democratiche della rivoluzione popolare, nel territorio sotto l’am-minisrazione dell’A. J. il potere popò’are e la democrazia popolare continuarono a svilupparsi pacificamente. Parlare dell’attività del potere popolare, — come conquista fonda-mentale della lotta di L. N. — equivale a parlare del lavoro del nostro Partito che, come avanguardia della classe operaia, dirige ed orienta il potere nell’incessante rafforzamento e sviluppo delle conquiste democratiche della lotta di L. N. Nello stesso tempo significa esporre le circostanze specifiche nelle quali il Partito realizza le conquiste per lq quali le masse antifasciste sono scese in lotta con-tror l’occupatore e gli oppressori. Fartico’are significato acquista oggi l’esame del nostro lavoro nel territòrio del circondario dellTstria, poiché la prassi del lavoro del nostro Partito ed i suol suc-cesi costituiscono un materiale inconfutabile di accusa per smascherare i «critici» ed i calunniatori, che come giurati nemici del popolo lavoratore, attaccano il nostro Partito e falsano la verità dei fatti. I successi del potere popolare, sotto la guida della classe operaia e della sua avanguardia, nella costruzione di una nuova vita e che non sono offerti, ma cono listati con lo sforzo tenace del popolo lavoratore del nostro circondario e che dimostrano la giustezza della dirigenza, smaschereranno infine la grande menzogna che il coro unitario dei cominformisti spaccia per verità. Oggi è necessario mettere in chiaro i fini e gli intenti delle due amministrazioni delle due zone del Territorio di Trieste, poiché lo «infallibile» cominformismo falsa ed altera i fatti, intenzi. mal-mente inganna il proletariato triestini proprio sul problema dell’identificazione del nostro potere popolare con quello borghese di Trieste. i ; fi j Da una parte: illimitato potere della borghesia e della reazione imperialistica; apparato statale nelle mani della reazione; organi rappresentativi (in quanto ci sono) del tutto distinti dalla amministrazione e senza ingerenza alcuna nell’amministrazione stessa; democrazia per i capitalisti e il popolo lavoratore senza diritti o quasi; apparato statale strumento per l’oppre-sione della classe lavoratrice nelle mani della borghesia e dei magnati finanziari. Qui invece il potere è nelle mani del popolo lavoratore, che, sotto la guida della classe operaia e della sua avanguardia-, sta realizzando la democrazia popolare Qui con l’apparato statale ' sotto la diretta guida della classe operaia, il popolo costantemente e direttameli le collabora al potere, qui è stato realizzato il principio dell’unità del potere e tutti gli organi sono eletti ed esonerabili. Gli organi de! potere rendono conto del loro operato agli elettori. Qui apparato statale come strumento del popolo lavoratore per la tutela e lo sviluppo delle conquiste della lotta di L. N. per la totale liquidazione della classe degli sfruttatori. Quindi gli investiti del potere nelle due zone, rappresentano due classi antagoniste: il proletariate (classe operaia) e la borghesia. Quindi identificare il nostro potere con quello della zona A è un inganno intenzionale, identificare TAJ, che è l’armata del popolo, tutela della libertà del popolo lavoratore — con l’esercito anglo-americano — strumento dell’imperialismo, strumento di oppressione, sduttamente e conquista — come fanno i cominformisti triestini è per lo meno calunnioso e cosciente inganno del popolo lavoratore fuori della nostra zona. In breve, la nostra realtà, la nostra zona, nulla hanno in comune con quella da loro creata e che continuano a creare per mezzo della stampa e propaganda del comin-form. Il marxismo non accetta teorie che non si indentifichino con la pratica, con i fatti. Per dare ad ogni lavoratore di Trieste la possibiltà di convincersi, attraverso il nostro esempio, quanto le parole dei cominformisti corrispondano ai fatti, alla vera situazione del nostro circondario, tratteremo un po’ dello sviluppo del nostro potere popolare e della nostra economia poi chiariremo alcuni problemi. Ciò servirà come aiuto per scoprire il ruolo controrivoluzionario del eominform con l’ingiustificato attacco alla Jugoslavia ec ai suoi dirigenti. Il partito nella lotta per il consolidamento del potere popolare dalla liberazione all’entrata in vigore del trattato di pace con la Jugoslavia Il trattato che stabiliva la cessione del Litorale sloveno e dellTstria all’Italia non fu mai riconosciuto dal popolo del Litorale e dellTstria. Era questo un trattato voluto dagli imperialisti contro la volontà della popolazione locale a spese della quale essi barattavano e trafficavano. La miglior dimostrazione di ciò è la costante lotta del popolo del Litorale, sono le vittime di Bazovica e Pola, è specialmente la lotta armata generale durante l’ultima guerra di liberazione, nella quale sono caduti 4.600 combattenti. Le mani armate del popolo oppresso stracciarono, con l’insurrezione, tutti i trattati, specialmente quello ingiusto che aveva condannato nell’anno 1918 le popolazioni della Regione Giulia alla rovina e alla schiavitù. Quando le unità dell’armata Jugoslava in cui erano compresi anche i combattenti del IX ed XI Corpo d’armata, liberarono questo territorio cacciando l’occupatore oltre l’Isonzo (casa loro) davanti al Partito sorsero nuovi compiti: Ricostruzione e Costruzione. A questi compiti si accinse il vittorioso popolo lavoratore sotto la guida della classe operaia e della sua avanguardia che aveva conquistato il potere e si serviva dello stesso contro i nuovi nemici del fronte del lavoro per il rafforzamento delle conquiste della rivoluzione popolare. Però il potere popolare nel territorio della Regione Giulia aveva per motivi di carattere internazionale, limitate possibilità di rafforzarsi. Fino alla definitiva regolazione dei confini fra l’Italia e la Jugoslavia non poteva prendere provvedimenti più radicali nel campo dell’economia come invece lo poteva fare il potere popolare in Jugoslavia. Tutto l’ulteriore sviluppo e tutti i successivi provvedimenti portavano necessariamente la impronta di questa situazione giuridica e di queste restrizioni. Per questi motivi il potere popolare non poteva crearsi le basi materiali e-conomiche come faceva il potere popolare in Jugoslavia e non poteva quindi poggiare su tali basi nella costruzione dell’economia su nuovi principi, sui principi nel proprie settore economico come base della trasformazione socialista dell’eco-nomia. Si è assunta solamente l’am-ministrazione provvisoria di tutti i beni dei cittadini tedeschi,'dei criminali di guerra e delle persone fuggite. A tal fine la delegazione del Comitato regionale di L. N. e-mise l’ordinanza sulla «Amministrazione dei beni del nemico e di beni delle persone assenti» del 20 maggio 1946. L’ordinanza dice testualmente: «Nel territorio della delegazione del CRLN del Litorale slove- no vengono posti sotto sequestro (Amm. provvisoria): 1) Tutti i beni del Reich tedesco e dei suoi cittadini e quelli di tutte le persone di nazionalità tedesca che s’erano dichiarate appartenenti al Reich. 2) Tutti i beni dei criminali di guerra, dei loro diretti collaboratori ed aiutanti, astraendo dalla nazionalità e di tutte le persone che sono condannate alla perdita dei beni». Con questa ordianza è passata sotto l’amministrazione del potere popolare tutta la sostanza di coloro che avevano commessi gravi delitti ai danni delle popolazioni della Regione Giulia e dall’umanità in generale. Bisogna subito sottolineare che non sarebbe stato sufficiente che il potere si fosse accontentato di prendere l’amministrazione dei beni criminali, senza far pagare di fatto a tutti i criminali di guerra e collaborazionisti i loro delitti. A tal fine l’Assemblea distrettuale del distretto di Capodistna istitui il Tribunale popolare per la punizione dei criminali fascisti. Più tardi le funzioni di questo tribunale sono state assunte dai tribunali regolari. I tribunali hanno emesse varie centinaia di candanne e posto sotto sequestro i beni di tutti i crimianil ed i collaborazionisti dell’occupatore. Fer i loro delitti di guerra e per collaborazionismo vennero dai tribunali popolari sequestrati i beni dei proprietari del cantiere Istria, della fabbrica Am-pelea, di una parte della fabbrica Arrigoni, di una partedella fabbrica Salvetti e di tutta una serie di altri beni dei criminali di guerra. Conseguentemente sul principio che tutti i criminali e gii oppressori fascisti debbono pagare i loro delitti, la delegazione del CL RN per il Litorale Sloveno emise il decreto sul «sequestro» dei beni fascisti; delle società ed istituzioni fasciste «del 13 settembre 1946». In base a tale decreto venivano confiscati tutti i beni dei fascisti e dei collaborazionisti dell’occupatore, delle società ed istituzioni fasciste Contemporaneamente sono soggett a confisca tutti i beni messi sotto sequestro in base all’ordianza già menzionata del 20 maggio 1946 fatta eccezione per quelle persone che in base a questo decreto non ven- gono colpite. In base a questo decreto sono state istituite le commissioni di confisca che svolsero un grande lavoro per la punizione dei fascisti e dei criminali portando a termine quest’opera nella primavera del 1948. Oltre alle confische giudiziarie le commissioni di confisca e per esse, i comitati esecutivi distrettuali effettuarono più di 170 confische di beni dei criminali di guerra. Tutti questi beni vennero ceduti in proprietà al «Fondo per l’aiuto alle vedove, orfani ed economicamente danneggiati dal terrore fascista» che venne istituito presso il Dipartimento per l’assistenza Sociale. Con la confisca dei beni dei criminali e dei collaborazionisti, sia per azione giudiziaria che per mezzo delle Commissioni di confisca è venuto a formarsi un nuovo settore dell’economia, il settore dell’economia del potere, in altre parole, il settore dell’economia statale. Tutt. questi beni e le confische, beni dell’ex stato italiano, che vennero acquisiti dal potere popolare, rappresentano una discreta parte del patrimonio comune dell’economia de nostro circondario. Su questo argomento riparleremo. Parallelamen te allo sviluppo dell’economia, si sviluppò nei paesi l’agricoltura cooperativistica e nelle città le cooperative di consumo ed artigiane. Il potere popolare dedicò particolare interesse al cooperativismo dandogli aiuti concreti. Qui ci troviamo infatti di fronte allo sviluppo del cammino percorso dal cooperativismo dalle prime cooperative di acquisto e vendita sino alle cooperative di produzione di tipo superiore, organizzate sul principio della lavorazione collettiva della terra. (Questa situazione risale, in forma più o meno sviluppata, già all’anno 1947). Il cooperativismo è un settore talmente importante nella nostra economia e registra tali successi che dedicheremo adesso un capitolo nella nostra relazione. Possiamo quindi affermare che il potere popolare ha continuato ad avere non soltanto nel senso della prospettiva dello sviluppo, non soltanto per mezzo di dichiarazioni (Continua ia II« paglia) La Nostra Lotta Cronaca del Circondario CONCLUSA LA GARA PRECONGRESSUALE 46mila persone, 318mila ore ecco l’imponente bilancio Sabato 8. corr. si è conclusa la gara d’emulazione precongressuale, gara alla quale ha partecipato la popolazione tutta per dimostrare il suo attaccamento al Partito, per provare col lavoro costruttivo, che partito e popolo sono tuttùno. In questa gara è stata sviluppata al massimo l’emulazione fra i distretti, i settori e le varie basi, e con lo s’ancio operoso dei membri delle organizzazioni di massa del circondario, sono stati raggiunti risultati che hanno superato, ogni previsione. Alla gara infatti hanno partecipato oltre 46.220 persone che hanno realizzato un totale di 318.670 ore lavorative. Il va1 ore calcolato in ore di lavoro effetuato assomma a 6,269.000 di dinari. Il distretto di Capodistria ha dato nella gara 33.296 partecipanti e 237.000 ore lavorative per un valore di 4,258.800 din. Il distretto di Buie ha avuto 12.724 partecipanti con 89.335 ore lavorative, per un valore di din. 1,747.836.—. Pertanto il distretto di Capodistria ha conquistato la bandierina transitoria del Comitato Circondariale dell’UAIS. I migliori settori sono stati nel distretto di Capodistria: Monte di Capodistria che ha dato 4461 partecipanti con un to-ta’e di 34.427 ore lavorative per un valore di 641.327 din. — nel distretto di Buie, San Lorenzo con 1092 presenze e 8745 ore lavorative, per un valore di din. 135.904. Monte di Capodistria e S. Lorenzo si sono aggiudicati la bandier' na al miglior settore. Nel distretto di Capodistria .a miglior base è stata Gleni, con 401 presenze e 14.112 ore lavorative per un valore di 268.000 dinari. — In quello di Buie, Verteneglio con 1351 presenze e 5660 ore lavorative per un valore di 106.190 dinari. Le basi di Gleni e Verteneglio si sono aggiudicate le bandierine transitorie per la miglior base. Questi dati dimostrano che il popolo lavoratore del circondario ama il suo partito e che lo seguirà nel futuro per la realizzazione dei compiti che da esso saranno prefissi. Questo bilancio attivissimo rappresenta un’altro duro colpo per i falsificatori della verità che nella loro fobia revisionistica tutto fanno per nascondere ed invertire l’evidenza dei fatti. Ma i fatti restano tali nel mentre la loro opera li-quidatrice non attechisce da noi,Zi perchè il popolo del circondario, stretto attorno al suo partito, sotto la bandiera del vero internazionalismo, marcia verso un sicuro avvenire. ' /; Produzione elevata Si è rilevato in questo ultimo perìodo un sensibile aumento della produzione nella fabbrica di cotto — Nardone — ad Isola. Tale aumento, avutosi nella misura dell 45 pc. rispetto alle settimane precedenti, è dovuto a 1 l’adozione del sistema di suddivisione del lavoro per brigate, sistema già praticato in Jugoslavia dove sono stati ottenuti risultati quanto mai elevati. Con l’adozione di questo sistema ne deriverà un beneficio per le maestranze della fabbrica, così come lo dovrebbero adottare anche negli altri rami della nostra produzione che avrebbe in breve tempo un notevole incremento. Per quanto concerne il miglioramento deha produzione nella fabbrica, buona parte de! merito và alla coscienza e maturità delle maestranze ed alla buona organizzazione della filiala sindacale che ha saputo dare il giusto indirizzo ai lavoratori. Analogamente sono da elogiare i seguenti operai che sono stati di esempio agli altri: Pugliese Mario, dirigente lavori; Gorella Emilio, addetto ai forni; Caligaric Giuseppe, macchinista; Veznaver Vincenzo, meccanico; Cerneca Mattia, fuochista; Medos Carlo e Pribac Anna, addetti a lavori vari. SITUAZIONI CATÌIVEALE ADRIA Il disinteresse è peggiore di tutte le incompetenze Abbiamo già trattato qualche problema riguardante l’Autotra-sporti Adria ma, purtroppo — dobbiamo dirlo con rammarico — i nostri articoli concernevano inconvenienti e manchevolezze rilevate nel funzionamento di questo importante obiettivo di lavoro. Noi ,come nostro dovere, informando l’opinione pubblica, abbiamo inteso risveg’iare l’interessamento dei vari dirigenti l’Autotrasporti affinchè studiassero ed adottassero le misure necessarie per rimediare gli errori — commessi coscientemente od incoscientemente — che perturbano il buon andamento dei vari servizi e che rendono infruttuoso il lavoro delle officine. Viceversa le cose sono continuate di male in peggio. Logica e doverosa quindi una nostra nuova e più motivata segnalazione di quei prob’ emi. Doveva essere trovato il bandolo della matassa e dipannato quel groviglio di responsabilità — che ve- LA „CASA DEL PIONIERE“ A CAPODISTRIA E' stato realizzato pienamente l'impegno dei giovani dell*U.G.A. L’impegno preso dall’organizzazione dell’UGA Distrettuale, di ultimare prima dell’inizio del II. Congresso del PC del TLT i lavori per la «Casa del Pioniere» è stato rea’izzato. I nostri giovani non hanno mancato alla parola data al Partito e per merito dell’UGA, in collaborazione con le organizzazioni di massa e della popolazione democratica, giovedì ,6. m. c. ha avuto luogo l’inaugurazione della «Casa del Pioniere». Nel cortile vasto e bello della casa, addobbato per l’occasione con bandiere italiane e slovene, a1 la presenza dei rappresentanti dei Poteri popolari, di numerosi pionieri con le loro mamme e ALLA FILIALE DELLA SALINA ONORE offerti E LAVORO dal popolo Re1 azione sull’esito ed i risultati raggiunti nella gara di emulazione in onore del II. Congresso del Partito Comunista del TLT. I. Lavoro volontario Come appare dai Piani di Lavoro, era previsto che in questa gara in onore del Congresso savebbe-ro effettuale 2.600 ore dì lavoro volontario. Viceversa ora risulta che a tutt’oggi 4 ottobre, i nostri operai, artigiani, salinari cultori ed impiegati, hanno dato per la gara che continua 3.200 ore di lavoro e ciò sui vari obiettivi dell’Azienda, rafforzando e ricostruendo centinaia di metri di argini per proteggere lo Stabilimento dallo straripamento dell’alta marea per centinaia di metri di lunghezza, ap-profontfendo i canali progressivi della Sa’ina, e scavando 15 metri cubi di pietra. Gli artigiani hanno sistemato le loro officine e gli impiegati hanno collaborato compilando statistiche ed aiutando la filiale Sindacale nella distribuzione delle varie assegnazioni. Oltre tutto ciò, una ventina di altri operai hanno contribuito versando pro ricostruzione (come lavoro volontario) l’importo di din 3.070,— II. Produzione In quanto alla produzione nel periodo della gara era previsto di aumentare la produzione del 27 per cento, e poiché questa si aggirava sulla media annuale di circa 20.000 Tod. di sale, avendo quest’anno raggiunto le 40.000 Ton. l’aumento raggiunto è stato del 100 per cento. All’inizio della gara, ai primi di agosto, la produzione si aggirava suhe 35.000 Ton. Ciò significa che durante la gara precongre-suale è stat oraggiunto l’aumento di produzione di circa il 35 p. c. III. Premi In onore del II. Congresso del PC del TLT vengono proclamati lavoratori d’assalto i seguenti operai; 1) Per la terza volta Jakomin Nazario (muratore), 2) per la terza volta Babič Antonio (muratore), 3) per la terza volta Fonda Giorgio (operaio), 4) per la seconda volta Bernardi Giovanni (operaio), 5) per la seconda volta Finderle Giuseppe (operaio), 6) per la prima vo'ta Bernardi Benedetto (operaio), 7) per la prima volta Benčič Pietro (operaio), 8) per la prima volta Zimmerman Antonio (muratore). E’ da rilevare che l’operaio Deibello Pietro, già due volte lavoratore d’assalto, non è stato riconfe-ramato perchè non si è dimostrato sufficentemente attivo in questa gara. Verranno ino’tre premiati circa a’tri quaranta tra i migliori operai, artigiani ed impiegati. Sempre in onore del II. Congresso del PC del TLT i salinari cultori verranno premiati dopo l’immagazzinamento del sale, con premi di qualità, di produzione, e per il buon mantenimento dei rispettivi fondi saliferi, quando cioè le relative commissioni avranno ultimato il loro lavoro. IV. Agit-Prop. Nel periodo della gara precongressuale la filiale Sindacale si è riunita cinque vo'te. Ogni volta è stato esaminato per primo l’andamento della gara, e -sempre discussi i problemi più importanti per il massimo incremento della produzione. Nello stesso periodo sono state tenute tre riunioni di massa, a due delle quali parteciparono i rappresentati del Distretto comp. Milan e Fusilli che hanno impartito le direttive per la gara, hanno illustrato la situazione politica interna ed Internazionale con particolare riferimneto al problema del Cominform. La diffusione della stampa durante la campagna s laifareerai seguente: in media acquistate sul posto settimanalmente 250 copie del bisettimanale «La nostra lotta» ed una decina di copie della «La voce dei lavoratori», mentre gli altri giornali i lavoratori gli acquistavano localmente. «La gara continua!» della popolazione, è stata celebrata 1’ inaugurazione della «Casa del Pioniere.» Per prima ha salutato i pionieri la comp. Košane Slava in nome del Comitato Distrettuale della gioventù. Essa ha rilevato fra l’altro il grande significato che riveste l’inaugurazione della «Casa del Pioniere», poiché è la dimostrazione più evidente dell’interessamento del Potere Popolare, della simpatia di tutti quelli che hanno contribuito nei diversi lavori per rendere gradevole il soggiorno dei ragazzi ed è infine la dimostrazione dé’la fiducia che i genitori nutrono verso l’organizzazione, fiducia basata sul1 a convinzione che tutto sarà fatto per educare i loro figliuoli quali bravi ed onesti cittadini. In nome del Comitato Popolare Cittadino ha salutato i presenti il comp. Maraspin Giorgio, rilevando che l’opera rea’izzata non ha scopi propagandistici, rientrando essa semplicemente nel programma dei Potere Popo’are. Egli ha tracciato i compiti che sono affidati alla «Casa del Pioniere» nel territorio a Potere Popolare, cioè quelli di offrire ai nostri ragazzi una seconda scuo’a ed una seconda casa, un ambiente sano di studio e di svago', dove i ragazzi sloveni, italiani e croati verranno educati nello spirito di fratellanza perchè risultino un giorno uomini realmente democratici. Il comp. Maraspin ha dichiarato inoltre che necessita, per raggiungere questo scopo, una stretta collaborazione tra la famiglia e la direzione della casa, perche soltanto quando esiste la cooperazione di tutti tre i com-pomenti — famiglia, scuola o stato — i risultati dell’educazione possono essere completi. Per questa ragione le mamme sono invitate ad intervenire alle riunioni ed alle discussioni che normalmente saranno tenute nella casa del Pioniere. Quindi, rivolgendosi ai ragazzi il. comp. Maraspin ha espresso un caldo augurio dei Poteri Popolari, l’augurio che la «Casa del Pioniere» sia un ambiente piacevole per i pionieri, per contribuire al buon esito dei loro studi e per trascorrere liete ore nei giochi. I ragazzi hanno accolto, queste parole con calorosi applausi. Hanno portato il proprio saluto ai pionieri anche diverse delegazioni, fra le quali: la delegazione dell’organizzazione dei pionieri, la delegazione del ginnasio sloveno di Capodistria ecc. Infine è stata data la parola ai pionieri stessi, i quali hanno eseguito un programma culturale in lingua italiana e slovena, con recitazioni e balletti seguiti attentamente dalla folla dei ragazzi, i quali manifestavano vivacemente le loro approvazioni o meno relativamente all’esecuzione. Ultimato il programma, sono state offerte ai pionieri ceste di uva e tutti allegri si sono sparpagliati col pubblico presente per i locali della casa ad ammirare gli ambienti belli, i vari giochi, i regali delle organizzazioni. Fra i regali merita un cenno particolare l’album di fotografie, donato dai pionieri di Zagabria, una bandiera di pionieri e tre trombette, dono della gioventù di Belgrado, e un quadro a olio, rega’o dei pionieri di Maribor. Le stanze sono 6, tutte accoglienti ed ariose, ammobiliate convenientemente e fornite di tutti i giochi immaginabili. Le pitture, i mobili ed i giochi sono stati eseguiti in massima parte con il lavoro volontario da vari falegnami e pittori pro «Casa del Pioniere». Fra i giovani dell’UGA si è distinto il comp. Kalc Vinko effettuando 133 ore di lavoro volontario, nonché i comp. Mazelli Giovanni e Baruza Gildo. La felicità dei ragazzi, impossessatisi subito delle altalene, dei birilli e di tutto il resto coiv grida di gioia, è stata accompagnata dal nostro augurio più caldo e da'la soddisfazione intima, che questi ragazzi possono beneficiare sin da piccoli di una educazione democratica e progressista, circondati di attenzioni e di amore. Questi nostri ragazzi, che crescendo nel clima dei diritti acquistati dai loro padri con la lotta, sono il migliore dono che abbiamo; perciò alle «Case del Pioniere» che sono già sorte nelle varie cittadine dell’Istria, si aggiungano altre ancora, molte, tante da accogliere tutti i nostri piccoli. CONGRESSO ED OPEROSITÀ' Gli impegni presi dalia popolazione di Borst per l’emulazione precongressuale sono stati realizzati nella misura di 118 p. c. Le ore di lavoro eseguito sono 5000 delle quali, 1200 effettuate dalla gioventù e 3800 dai membri delle organizzazioni di massa. Inoltre 12 giovani del paese hanno partecipato alla costruzione della strada Monte—Villanova. I lavoratori volontari sono stati occupati nella costruzione della sede del PC di Borst e nella riparazione delle strade del paese; hanno inoltre pulito i pozzi e ricostruito il pozzo «Dolina». La organizzazione del lavoro è riuscita in generale molto bene, data la coscienza elevata delle popolazione, conscia che il compimento dei lavori previsti è di grande importanza sia per ciascuno in par-tico’are, come per la collettività in generale. Ai lavori della sede del PC di Borst partecipano regolarmente anche gli abitanti di Glem, in misura minore, quelli di Labor. Lavora la cooperativa di Cesari ■ Pobeghi ! A’ie tante cooperative agricole sorte nel Circondario dell’Istria, si è aggiunta ora anche quella di Ce-sari-Pobeghi. Al neo costituito collettivo agricolo è stato dato il nome «2 ottobre». Per ora sono 35 le famiglie dei due villaggi associatesi nel collettivo agricolo. 35 famiglie il cui esempio sarà certamente imitato in breve tempo da a’tre ancora. Tutti i membri del' collettivo sono animati da entusiasmo, da volontà di lavorare e di riuscire. Essi sanno che, come tutte le cose, anche i principi e metodi di coltivare la terra sono soggetti a continue trasformazioni. Essi sanno che i nuovi metodi, di coltivazióne hanno per scopo: togliere alla terra il più possibile, darle, da’l’al tra parte, pure tutto ciò che le necessita, elevare contemporaneamente, alla maggior produttività della terra, le porprie esigenze culturali, sociali ed economiche. I membri del neo costituito collettivo agricolo sono consapevoli anche che l’obiettivo futuro degli agricoltori riuniti nei collettivi agricoli è: aiutare tutta la collettività a elevarsi e a vivere una vita degna di lavoratori. SPECULATORI NELLA RETE Negli ultimi giorni ad opera degli organi della DP sono state elevate parecchie denuncie a carico di vari commercianti speculatori perchè contravventori ai decreti ed alle ordinanze emanate in materia di prezzi — da essi aumentati sino all’inverosimile per oggetti di largo consumo. Uno d'essi denunciato e condannato a 400 din di ammenda è il commerciante Malusa Mario da Capodistria, con negozio in via Ca-legaria. E’ stato pure denunciato tale Sartori Giuseppe perchè colpevole di sabotaggio economico. — O — La sera del 22 settembre nei pressi di San Simone agenti della DP in servizio costiero hanno fermato una imbarcazione sospetta, carica e con due persone a bordo. Identificate le persone, queste risultarono essere tali Degrassi Bruno e Co-lomban Arduino da Isola i quali cercavano di contrabbandare a Trieste oltre 6 quintali di fagioli, uva, ed altri generi pommestibilL nivano scaricate or su l’uno or su l’altro — di lamentele e di malumori, perchè risultasse chiaro a chi addossare g’i errori riguardanti l’indisciplina del personale e la mancanza di attrezzatura delle officine che causa rallentamenti, lunghe soste ed interruzioni dei lavori di riparazione degli automezzi. Un grave fatto che ci indusse a ritornare in argomento si verificò un mese fa quando, come ci venne riferito, per ben 10 giorni vari reparti delle officine dell’Adfia erano rimasti quasi inattivi causa la mancanza di bombole per la saldatura autogena. Naturalmente il responsabile tecnico della centrale dell’Adria di Capodistria scaricò la colpa sull’I-stra Benz, adducendo il motivo che questa non aveva mantenuto l’impegno di consegnare le bombole quando era esaurita la scorta presso l’Adria. Ammise però che, già in precedenza, le officine di Capodistria e della filiale di Isola erano rimaste più volte sprovviste di bombole, sempre per quel motivo e per più giorni. Perchè mai dopo queste prime esperienze, i dirigenti dell’Adria non sono corsi ai ripari procurandosi una considerevole scorta di bombole? Perchè, chiediamo, si è atteso che la situazione si aggravasse sino al punto di rimanere per 10 giorni con molti lavori in sospeso? Le risposte possono essere due: o. i dirigenti deli’Adria non sono competenti nello svolgere ie proprie mansioni o, —- ciò che è peggio — non si interessano affinchè tutto proceda nella maniera dovuta. Può darsi che la nostra-critica appaia troppo severa, ma non è cosi, dato che la direzione dell’Ad-ria dispone di mezzi finanziari per ben attrezzare e dotare le proprie officine e che gran parte dei materiale occorrente è reperibile, con relativa facilita; nella vicina Jugoslavia. Se diamo l’impressione di essere severi, lo si deve attribuire anche al fatto che abbiamo visitato pure, la filiale deU’Adìùa, con sede presso l’Ampelea di Isola. Anche ivi si riscontrano le medesime manchevolezze. Già da sette mesi circa la scarsità, e spesso, la assoluta mancanza, di acciaio, bronzo, ottone, ferro ecc, fa subire forti railantamenti al ritmo dei lavori. Cosa pensa di tutto ciò la dire-zioen dell’Adria? Forse che un simile stato di cose possa ancora continuare? Non riteniamo però che le competenti autorità siano di questo avviso, specialmente ora in cui i lavori del nuovo garage di Semedel-la sono a buon punto. Richiamiamo perciò l’interessamento delle sopradette autorità affinchè sia disposta al più presto possibile e nel migliore dei modi la riorganizzazione del comp’esso dell’Adria, ad evitare che, con l’apertura del nuovo grande garage, si verifichino più simili mancanze. INNOVATORE PREMIATO 8 ottobre 1949 apertura del II congresso del PC TLT. Con più gioia possiamo celebrare questa data, segnalando il compagno Bertok Mario di Pobeghi, occupato presso la ditta EDILIT in qualità di fabbro, quale innovatore. Accompagnati gentilmente dall’ingegnere dela ditta, siamo stati ad intervistare questo bravo compagno nella officina ove lavora. Ci accoglie sorridente ed appena appreso lo scopo della nostra visita, non attende un attimo per darci schiarimenti in merito alle sue innovazioni, mostrandoci le stesse, che consistono in un attrezzo per fabbricare cardini, aumentando la produzione degli stessi del 50 p. c.’ Poi ci mostra un’altro attrezzo per fabbricare cerchi per ruote di carriola a freddo ed un’a’tro per i raggi. Con questi attrezzi si abbrevia di molto il lavoro. Il compagno innovatore Bertok ci dichiara d iaver fatto tutto questo per eliminare alcune difficoltà nel lavoro, per renderlo più perfetto e per aumentare la produzione. Questo compagno, figlio di lavoratori della terra, che ha conosciuto le fatiche della campagna e dell’officina - che furono per lui scuoi ae palestra) - ha saputo distinguersi e rispondere alla parola d’ordine del II. congresso del partito, portando tre innovazioni sul suo lavoro. «Però» — promette il compagno Bertok — «non mi fermerò su queste innovazioni, ma altre ancora ne penso.» La direzione della ditta ha voluto premiare questo compagno per il grande l’utile derivato fino ad ora con l’aumento della produzione dovuto alle sue innovaizoni. Bravo, compagno Bertok, cosi si dimostra il proprio attaccamento al lavoro ed al Potere! Il tuo premio te lo sei guadagnato. «Chi da alla collettività merita che da essa riceva.» L’esempio di questo compagno serva d’incitamento anche agli altri operai per il rafforzamento del lavora e della produzione. RICOSTRUZIONE E COSTRUZIONE (Continua dalla I.a pagina) formali un carattere popolare ma che venivano creati e poste le possibilità materiali che assicurano l’e sistenza ed il rafforzamento del potere popolare stesso. Con questo periodo abbiamo quindi tre settori deH’economia. In seguito incontreremo delle forme particolari dell’economia che sono caratteristiche per le nostre circostanze. 1) Settore del potere e statale costituito dai beni giuridicamente sequestrati e confiscati ed ex beni dello stato italiano. 2) Settore dell’economia cooperativistica. 3) Settore privato. Il settore privato, specialmente la produzione singola ha evidentemente le basi più larghe. Sì tratta dei contadini nella campagna, degli artigiani nelle città e di quella parte dell’industria che è rimasta nelle mani private. Non c’è dubbio che questi settori dell’economia da noi esistenti, abbiano prospettive differenti. In questo ramo di sviluppo è problema di primaria importanza nel -determinare la politica economica la prospettiva politica. Ed il nostro partito ha sempre tenute cónto della prospettiva politica ne determinare la propria politica economica. Comunque, li suo fine fu sempre quelle della limitazione degli elementi capitalistici e della speculazione. Su questa linea vennero duramente colpiti coloro che tentarono il sabotaggio economico e la speculazione, sfruttando le difficoltà economiche a danno del popolo. Su questa Enea vennero presi una serie di provvedimenti fra i quali l’importante politica tributaria. Su "questa linea è stato emanato il decreto su l’eliminazione del colonato che si può considerare fra i più importanti provvediment: del potere popolare. Con il decreto sul regolamento dei rapporti’ agricoli e sull'annulamento degli incanti del 1. dicembre 1946 sono stati e-liminati nel territorio del comitate distrettuale di L. N. del distretto di Capodistria tutti i rapporti di colonato e di mezzadria. Tutti i poderi terrieri che erano in rapporto di colonato furono tolti ai proprietari. L’articolo 2 del decreto sul regolamento dei rapporti agrari e sull’annullamento degli incanti dice: «Le terre per cui in base all’articolo 1 vengono eliminati, sono annullati i rapporti agrari, vengono tolte agli attuali proprietari senza risarcimento assieme agli edifìci e a tutto l’inventario materiale e per diritto passano di proprietà agli attuali contadini coloni». Ed ancora «i trattori, le macchine agricole e gii attrezzi di maggior portata vengono ceduti in proprie-- tà alle stazioni agricole distrettuali e regionali» (Settore statale). Uguale decreto che si riferiva al distretto di Buie fu emesso dal comitato regionale per l’Istria di Al-bona prima di quello del comitato distrettuale di L. N. per Capodistria. In base a questi decreti venne realizzata la cosidetta riforma a-graria nel circondario dellTstrie che non è una riforma nel vero senso, ma l’eliminazione del colona to e della mezzadria che vuol dire privazione della terra a tutti coloro che si servivano dei coloni per la lavorazione della stessa. In quanto esistevano rapporti di mezzadria si sono trasformati in rapporti dì affitanza. Considerand; che in tutto li circondario soltanto alcuni possidenti hanno più di 50 ettari di terra e che la lavorano da soli per cui non sono soggetti a quanto deliberato dal decreto del 1 XII 1946 significa che l’eliminazione del colonato praticamente equivale alla riforma agraria nel vero senso della parola. Non c’è dubbio che per tale decreto il nemico del potere popolare ricevette il colpo più duro. Ai lati-fondisti che avevano sino a 45 coloni (fra quésti latifondisti c’erano anche alcuni «socialisti») sono stati spropriati la terra, gli edifici e gli attrezzi dell’inventario vivo e morto sono devenuti proprietari dei contadini laboriosi. La maggior parte degli ex coloni ha ricevuto in proprietà da 2 a 5 ettari di terra e ciò in primo luogo nel distretto di Capodistria, mentre nel distretto di Buie sono stati distribuiti appezzamenti maggiori, comunque nor superiori a 15 ettari. Ciò è dovuto al fatto che è staa distribuita tutta la terra precedentemente lavorata in colonia, che rappresentava il provvedimento giusto relat’vomente alla prospettiva politica di allora Questo è un avvenimento cosi importante, e decisivo, nato cosi re-voluzionario dei potere popolare (più di 3400 coloni hanno ricevuto la terra) che il giorno dell’emanazione del decreto del regolamento dei rapporti agrari, è stato proclamato il giorno di lesta degii ex coloni. L’aspirazione dei nostri contadini laboriosi di avere la terra, che durara da centinaia d’anni, ciie non senza vittime e sforzi sangui nosi è stata realizzata, poteva esser realizzata solamente da un potere veramente popolare, da un potere dove il ruolo dirigente spetta alla classe operaia e alla avanguardia, il Partito Comunista, da un poteri quale è il nostro, vero potere popo lare democratico. IL TRATTATO DI PACE ed il Partito nel Circondario Finora abbiamo parlato dei decreti e delle ordinanze, nonché dell’operato degli organi del potere nel primo periodo, che va dalla liberazione all’entrata in vigore de) trattato di pace e soltanto per il territorio del nostro circondario Con l’entrata in vigore del trattato di pace per cui il circondario deh l’Istria è divenuto parte integrale del TLT, sono sorti nuovi problemi giuridici ed economici. La situazio ne giurid^a nel circondario dell’I. stria è stabilita dal trattato di pa ce con l’Italia e dallo Statuto provvisorio del TLT. La sovranità dell’Italia su questo. territorio viene a cessare; l’Am ministrazione militare dell’Armata Jugoslava amministra temporanea mente questo territorio sotto l’egi da del Consiglio dì Sicurezza, li potere popolare deve, di conseguenza, rispettare lo statuto e agire nel quadro dello Statuto del TLT. Per conoscere e comprendere giustamente l’ulteriore linea del potere popolare nel circondario del-J’Istria, bisogna soffermarsi sulle circostanze specifiche e particolari nelle quali agisce questo potere Queste circonstanze specifiche sono: 1. Il territorio si trova sotto l’Amministrazione Militare dell’AJ che è responsabile verso il CS del suo lavoro e di quello degli organi del potere in questo territorio. Nella loro azione la AMAJ ed il potere popolare sono vincolati alle prescrizioni degli impegni internazionali e del trattato di pace. 2. Il territorio non è una unità completa, con tutto l’apparato statale, poiché è una parte di una formazione statale non ancora completamente unita, per cosi dire, in uno struttura statale. (Posizione simile a quella oggi in Germania). 3. Nel campo dell’economia, il territorio è diviso, per colpa dell’amministrazione militare anglo-americana, in due e precisamente in modo che il retroterra è diviso dal centro. Lo scambio dei beni fra Trieste e la campagna è reso impossibile. 4. Sul territorio del Circondario dell’Istria non è stata realizzata la nazionalizzazione degli obbiettivi e-conomici maggiori a causa delle menzionate condizioni obiettive. Tutta l’economia si sviluppa in conformità di queste condizioni ed in base a un determinato indirizzo che viene dato dal potere popolare. 5. Per la limitatezza del territorio e per il fatto che la nostra economia è legata ad uno stato con e-conomia pianificata, esiste la possibilità, dèlia pianificazione di tutta la produzione e tutti i prodotti ai accentrano a disposizione del potere popolare. Tutta l’industria privata e statale è direttamente dipendente dal potere che la rifornisce di materie prime e ne acquista i prodotti. Il potere fissa i prezzi, limitando cosi i profitti. Il potere controlla e orienta l’intera economia. 6. Varie altre circostanze specifiche: il duplice mezzo di pagamento quale la lira e quasi del tutto incontrollata, ecc. Queste sono in generale le circostanze specifiche, delle quali il nostro partito deve tenere conto nel-l’approfondire le conquiste della lotta di L. N. Da queste constatazioni sorge la domanda: il nostro potere, malgrado queste circostanze, ha conservato il carattere di potere popolare ed ha la possibilità, come tale, dì svolgere la sua funzione di limitazione degli elementi capitalistici e di introdurre nell’economia elementi, per cosi esprimersi, progressivi socialisti? Il nostro popolo, che con la firma del trattato di pace ha accettato la linea della lotta per la democrazia nelle condizioni del TLT, io ha fatto per desiderio della pace e sopportando nuovi sacrifici. Alcuni interpretano erroneamente la nuova situazione e specialmente ritengono che lo statuto del TLT sia documento che per se stesso garantisca le libertà democratiche alia popolazione. Non dobbiamo farci illu-suoni a questo riguardo. Lo tatuto del TLT è stato elaborato in modo che gli imperialisti si assicurassero la parola principale in tutti i problemi del TLT. Altrimenti non possiamo spiegarci perchè sia stato redatto a Parigi, senza consultarse affatto la popolazione del territorio di Trieste. Quindi il TLT è in sostanza , una creatura imperialista ed il suo statuto limita la sovranità e la libertà della popolazione triestina. Però a noi è chiaro che in fine decideranno di Trieste le forze che qui vivono ed in quale misura le libertà democratiche e gli altri diritti si restaureranno nuovamente dipende dal rapporto di forze nel suolo di Trieste e dalla lora lotta contro l’imperialismo. Il trascinare a lungo là nomina del governatore e poi la dichiarazione dei tre stati imperialistici occidentali sull’annessione di Trieste all’Italia, hanno reso evidente che la prospettiva della nomina del governatore è lontana, se addirittura non è svanita. Ormai è divenuto chiaro, che gli imperialisti anglo-americani, osta- particolare cura al rafforzamente de la jugolira; compito questa fra i più importanti e più difficili, perche non si può risolvere con provvedimenti amministrativi II problema del rafforzamento della jugolira, diveniva sempre p ù il problema del rafforzai. “ ito del p, -tere popolare. In questo setti re l’attività del nemico fu asmi forte, perchè esso non oscludeva nessun mezzo per danneggiarci. A tal fine, il potere popolare oltre le decisioni contro la speculazione ha preso efficaci provvedimenti per raffor- zare la jugolira. In primo luogo dobbiamo ringraziare la RFPJ che assicurandoci sufficenti quantità d merci per il mercato di questo ter ritorio ha reso possibile la difesa della jugolira e ha permesso d soddisfare i bisogni della popola zione. E’ chiaro che noi intendia- t mo i bisogni fondamentali, perchè non nascondiamo che oggi il pote-j re popolare non è àncora in grado! di dare alla popolazione tutti i ge-| neri, sebbene di giorno in giorno la quantità eia varietà degli arti-/ coli aumenti sul nostro mercato, il provvedimenti di carattere econo-J mico e quelli amministrativi ten-j denti alla limitazione della specu-f laziorie, hanno creato nelle masses popolari la fiduca nella jugolira. | Possiamo affermare che il potere; popolare, con la guida della classe : operaia e della sua avanguardia, ha assolto con successo il proprio programma economico per l’anno 1948 e con ciò ha cambiato di fatto la situazione del circondario delì’I-stria. Alla fine dell’anno 1948 l’assemblea circondariale ha approvato il nuovo piano economico per l’anno 1949 che si sta realizzando. Le caratteristiche fondamentali di questo programma sono le seguenti: elevare la produzione in tutti i settori della nostra economia nel quadro delle possibilità sino al limite massimo possibile. Nel settore dell’ediliza dare la priorità agli edifici che serviranno per l’ui-teriore produzione; l’eletrificazione nei paesi, maggiori investimenti per la ricostruzione del turismo: l’istituzione delle aziende comuna li; maggior aiuto al cooperativismo, specialmente alle cooperative di tipo superiore, costruzione di case del cooperatore. Confrontando il programma economico dell’anno 1948 con quello del 1949, ci appare evidente il progresso raggiunto. Prendiamo a casa 1 industrial conserviera: Quest’anno potrà produrre un quantitativo di sardine sott’olio 6 volte maggiore di quello del 1948, mentro la quantità dei filetti all’olio dovrà produrne un quantitativo uguale al-1 anno precedente. Nello stesso rapporto gli altri prodotti dei conservifici. Le statistiche dimostrano che il piano è reale e sarà realizzato. Lo stesso vale, più o meno, per gli altri rami dell’industria. La stessa proporzione vale anche per i lavori d’investimento. Nell’anno 1947 gli investimenti per gli obiettivi maggiori ammontavano a 12 milioni di dinari, nel-l’annq 1948 a 71 milioni e nell’anno 1049 a 210 milioni. In queste cifre non sono comprese le opere minori di adattamento ecc. In base ai risultati sinora raggiunti, anche in questo settore il piano sarà realizzato nell’anno in corso. Simile proporzione la troviamo pure nel numero degli operai edili occupait. Mentre l’anno scorso erano accu-pati nell’edilizia 300 operai questo anno ce ne sono 1550 e continuano ad aumentare. Queste cifre non comprendono la costruzione delle case del cooperatore che impiegano principalmente lavoro volontario in 18 località. Analogamente sono stati raggiunti risultati visibili nel settore del turismo, dell’elettrificazione nei paesi e specialmente nell’istituizone di enti comunali. Nell’elevazione dello standard divita, registriamo la seguente differenza positiva: Nel 1948 ai lavoratori pesanti spettavano generi per 2370 calorie mentre quest’anno ne ricevono 2667; per i lavoratori medi 1783 contro 1877. Inoltre ai lavoratori spettano altre agevolazioni nell’approvvigionamento di vari generi a prezzi unitari inferiori. Malgrado tutte le difficoltà, le deficenze e gli errori, sia nell’amministrazione dell’approvvigionamento come nell’organizzazione del lavoro, bisogna riconoscere che sono stati raggiunti buoni successi. Non vogliamo però dire che sia stato raggiunto tutto quello che era possibile raggiungere, se avessimo eliminato le deficenze ed introdotto un miglior sistema amministrativo e produttivo, e, sopratutto, elevata la coscienza della responsabilità ed introdotta una disciplina più rigida nel lavoro e creati migliori rapporti verso il lavoro stesso. Dobbiamo ancora accennare che nell’anno in corso si è effettuato i cambio della jugolira con il dinaro. Questo provvedimento è stato accettato positivamente dalle masse ed è, di fatto, positivo. Con il dinaro è stata introdotta una moneta riconosciuta internazionalmente c nulla è cambiato nell'attività commerciale e finanziaria. Tutta la politica economica che viene realizzata dal potere popolare in questo territorio richiede e presuppone la più larga mobilita-tazione delle forze lavorative e dei mezzi di produzione ,non solo, ma tende allo sviluppo di tutti i mezzi di produzione e di tutte le possibilità che sono date dall’economia di questo territorio. Essa vuole creare al popolo lavoratore una miglio-ore esistenza ed un sicuro avvenire. Vuole elevare il livello culturale e per questo sta ereando le basi materiali. La missione di questo potere, guidato dalla classe lavoratrice e dalla sua avanguardia, è tanto più grande perchè qui convivono tre nazionalità. Soltanto tale potere che vieta l’istigazione all’odio ha potuto risolvere il problema della convivenza di queste nazionalità. Il potere popolare punisce quella gente che insiste sulla posizione dello sciovinismo e del nazionalismo e cancella cosi le basi sulle quali la borghesia costruic-ce i propri piani di oppressione. Ciò può fare soltanto un potere rivoluzionario nelle mani del popolo lavoratore. Se confrontiamo la nostra realtà con ciò che hanno presentato i cominformisti a Trieste, per mezzo della stampa e della propaganda, vediamo che si tratta di due zone diverse. La realtà dimostra che qui sta al potere il popolo lavoratore, il quale —- sotto la guida del fattore cosciente, il PC, — orienta e dirige l’attività economica e colturale sulla via del progresso e crea una esistenza migliore. I fatti parlano che qui vivono compieta-mente uguali e libere più nazionalità, e che la classe operaia si serve del proprio potere per soff oc ve con la forza, quando è necessario, il proprio oppressore e sfruttatore secolare. Se si parla del terrore da noi, lo si deve intendere soltanto in questo senso. E’ noi siamo d’accordo, perchè per mezzo di questa forza il popolò lavoratore al potere, impedisce agli speculatori, sfruttatori e oppressori di giungere . nuovamente al potere e sti appare di mano al popolo lavoratore la principale conquista della lolla di L. N. — il potere. 4 - LIQUIDAZIONE DELLO SFRUTTAMENTO CON LO SVILUPPO DEL COOPERATIVISMO Subito dopo la rivoluzione si so-nv no organizzate le cooperative dr$* acquisto e vendita, dapprima nel-TV l’ambito distrettuale. In seguito la rete delle cooperative agricole si è talmente diffusa che oggi ne abbiamo una in ciascun CPL. E’ naturale che non si trattò di ricostruire le cooperative esistenti prima del fascismo e neppure furono create sulle stesse basi. Nelle nuove condizioni .nelle condizioni del Potere popolare il cooperativismo assume un ruolo completamente diverso, con una diversa prospettiva di quella degli stati capitalistici dove la cooperativa è un’istituzione capitalistica collettiva (Lenin) soggetta a tutte le leggi del capitalismo. Il concetto del cooperativismo agricolo nelle nuove condizione è la trasformazione dell’agricoltura, la liberazione del piccolo contadino dalla dipendenza dai kulak: e dallo sfruttamento in genera1 e. Il cooperativismo agricolo desta nelle campagne la coscienza collettiva ed eleva la produzione-agricola, introducendo la lavorazione meccanica e moderna, creando nelle compagne un nuovo tipo: il contadino cooperatore e collega la produzione agricola all’economia politica. Lo sviluppo del cooperativismo agricolo nelle campagne di cui tratteremo particolarmente perchè è molto importante, è orientato nel nostro Circondario alla trasformazione socialista dell’agricoltura. Dalle forme di cooperativismo inferiori, sorgono su basi completamente volontaria, i tipi superiori delle cooperative di produzione. I contadini laboriosi nelle campagne si convincono, in base a1 la propria esperienza, che lo svi- luppo dell’economia e dell’agricol-I tura, e quindi la liberazione del piccolo contadino, è possibile soltanto con la lavorazione comune della terra, con la modernizzazione e la meccanizzazione dell’agricoltura. La forma organizzativa popolare dei nostri contadini laboriosi sulla via della trasformazione socialista dell’agricoltura è il cooperativismo agricolo. (Kardelj — V. Congresso). Parallelamente all’introduzione del piano nell’economia, doveva necessariamente allargarsi anche la rete delle cooperative e cioè delle cooperative agricole di acquisti e vendite, come pure delle cooperative artigiane, di consumò, fra pescatori ecc. che hanno abbracciato tutto il commercio al minuto nelle campagne e gran parte anche nelle città. La federazione di attività co-operativista forniva " invece i prodotti agrìcoli ed in. parte, anche quelli industriali alle cooperative. Il Potere popolare dava al cooperativismo vari aiuti con crediti dei quali copriva esso stesso parte de-g'i interessi. Con la rete delle cooperative agricole di acquisto e vendita e con le proprie filiali è stato e’iminato il commerciante speculatore nella campagna ed, in gran parte, anche della città. Il nostro P. però non poteva o non doveva accontentarsi soltanto con la forma inferiore di cooperative. Il rapido sviluppo delle cooperative agricole e di una serie di altre cooperative, artigiane, fra pescatori e di consumo, che si erano nel frattempo organizzate nel circondario ha posto davanti al Partito la necessità di sviluppare anche le cooperative di tipo superiore, specialmente nel settore della agricol- tura. Il Parti to educò ed insegnò al picco1 o contadino i vantaggi della lavorazione collettiva della terra ed ebbe i giusti successi. La prima cooperativa di produzione di Puce, organizzata nel gennaio del 1947, ha sviluppato in tal modo la propria cooperativa, con un lavoro costante e pieno di sacrifici dei suoi soci, che alla fine del 1948, sul suo esempio, si formarono nove cooperative simili. Oggi abbiamo un movimento di massa dei piccoli contadini che entrano volontariamente nella cooperativa. Non soltanto im numero delle cooperative, tanto il numero delle economie agricole che si includono in queste cooperative è sempre maggiore. Dalla prima cooperativa che comprendeva 24 possedimenti, elevati poi a 44, si sono oggi formate nuove cooperative di produzione che hanno da 50 a 60 economie agricole. Abbiamo l’esempio di un intero villaggio entrato compatto nella cooperativa. Attorno alle case del cooperatore, si mobilitano le masse lavoratrici della campagna e si creano il proprio centro culturale ed economico, fattore molto importante per l’educazione delle nostre masse lavoratrici nelle campagne. Sarebbe erroneo pensare che il nostro cooperativismo sia immune da errori; che tutto vada liscio senza difficoltà, automaticamente. Erroneo è pensare che le direzioni delle cooperative ed anche quelle del'a federazioen cooperativistica lavorino senza commettere errori, che il nostro Partito abbia fatto tutto per eliminare questi errori ecc. Le deficienze ci sono e spesso di carattere grave. Il problema dei crediti non è ancora regolato; alcuni dirigenti hanno concetti settari sul problema dell’inclusione di nuovi soci. Questi dirigenti pensano che nelle cooperative di produzione possano entrare solo persone scelte, dalla soscienza molto sviluppata ecc, e che non bisogna mescolare questi con coloro che sono disposti ad entrare nelle cooperative ma che, chi sa per quali ragioni, non godono della simpatia di alcuni dirigenti della cooperativa di produzione. Poi: il problema dei quadri cooperativistici non viene risolto metodicamente, non è ancora regolata la sistematizzazione, i macchinari vengono sfruttati irrazionalmente. Il nostro Partito deve, in questo senso, dedicare una maggiore attenzione al cooperativismo. Bisogna impedire che, a causa del settarismo o della posizione errata di alcuni dirigenti, si ostacoli l’enratà di nuovi cooperatori nal-le cooperative di produzione. Bisogna far attenzione affnchè queste cooperative posseggano le basi materiali per poter far fronte all* pressione di tutti i suoi nemici. Bisogna poi allargare e incrementare la meccanizzazione delle cooperative, cioè dell’agricoltura. Ciò si può fare concentrando e rimettendo in efficenza tutti i macchinari agricoli ed acquistandone dei nuovi. Bisogna introdurre nelle cooperative il sistema dell’economia pianificata ed il potere deve poi includerle nel proprio piano. Bisogna curare l’educazione di nuovi quadri che saranno capaci di amministrare e dirigere le cooperative, bisogna curare l’educazione politica e culturale dei cooperatori. Continua in IV.a pagina) --------------------- La Nostra Lotta ____________ IL PARTITO COMUNISTA GUIDA DEI LAVORATORI 1 - LIQUIDAZIONE DELLO SFRUTTAMENTO 2 CON LO SVILUPPO DEL COOPERATIVISMO è - AUMENTARE il compito LA PRODUZIONE dei sindacati (Continua dalla IH.a pagina) Il cooperativismo agricolo ha nel contadino ricco il suo nemico mortale. L’urto fra questo, e le cooperative, è inevitabile e sarà tanto meno acuto e breve se condurremo continuamente la lotta politica per l’isolamento del contadino ricco nei paesi e limiteremo con provvedimenti amministrativi, l’accap-paramento, con cui tiene in mano specialmente il piccolo contandino ed influisce su quello medio. L’elemento ricco nel paese è generalmente nemico del Potere popolare ed odia tutto ciò che sa di progresso e di popolarità. Il rafforzamento delle nostre cooperative, specialmente di quelle del tipo superiore, accuisce la lotta fra il contadino laborioso ed il magnate agrario. Ciò è logico e necessario. Alle nostre organizzazioni di Partito spetta il compito principale del giusto orientamento di questa lotta. Particolarmente irnportanto è il problema del contadino medio. Bisogna attirarlo nella cooperativa e non lasciarlo da parte, come succede in qualche località e non allontanarlo e talvolta persino identifi 1 2 * 4 5 carlo con i contadini ricchi. Se le cooperative di produzione accomuneranno soltanto i contadini piccoli, non potranno attenere le condizioni necessarie per l’esistenza, spezialmente da noi, dove i piccoli contadini possiedono, al massimo, un paio d’ettari di terra. L’inclusione nelle cooperative di produzione del contadino medio, è condizione prima per 1’esistenza e lo sviluppo di queste cooperative. Ecco perchè organizzando queste cooperative bisogna tener conto della loro composizione e delle condizioni materiali. Infine i contadini medi hanno analogo interesse di unirsi in queste cooperative che garantiscono loro successo economico, maggior pordotto e un’avvenire sicuro. Nello stesso tempo essi si svincolano dall’influenza e dai dei legami dei ricchi contadini che approfittano della loro forza economica per sfruttare il contadino piccolo e medio. Oggi, quando la maggioranza dei paesi si accinge all’istituzione di cooperative di produzione e l’entrata nelle stesse è di massa e del tutto volontaria è molto importan- te avere chiara la prospettiva ed applicare giustamente la linea politica su questo problema, special-mente perchè questa specie di cooperativa rappresenta la rivoluzione nei nostri paesi, la trasformazione dell’agricoltura, la creazione di nuovi rapporti della produzione agricola e di nuova gente nelle campagne. Il nemico non abbandonerà la lotta. Esso tenterà anche nell’interno delle cooperative stesse di rompere l’unità, di portarvi la demoralizzazione, di infrangere la disciplina cooperativistica. Contro queste tendenze bisogna lottare con la massima decisione e con un lavoro culturale e politico molto intenso, bisogna mettere in grado i cooperatori stessi di poter lottare efficacemente contro tutti i nemici. Abbiamo trattato sopratutto delle cooperative agricole di tipo superiore. Sarebbe sbagliato però ri-volgere l’attenzione soltanto a queste o passare alla costituzione soltanto di simili cooperative. Dobbiamo invece sviluppare anche i tipi inferiori di cooperative, dobbiamo organizzare presso le coope- rative agricole tutte quelle sezioni che riguardano singoli rami della produzione agricola, come l’alleva mento del bestiame l’apicultura, la seticoltura, le officine artigiane ecc. e, specialmente, le economie cooperativistiche. Tutto ciò da noi si cura troppo poco. Senza un’attività cosi larga, difficilmente educheremo nuovi quadri ed eleveremo la coscienza collettiva dei contadini laboriosi, i quali devono convincersi, con le proprie esperienze dei vantaggi dell’economia cooperativistica. Qualunque problema a questo proposito, se è preso con leggerez-rezza, può costituire un danno irrimediabile. Il nostro Partito ed i suoi membri devono.rendersi conto che questo problema è tra i più complicati e fra i più difficili e che il processo di sviluppo delle cooperative avverrà nella lotta più acuta con gli specu'atori delle campagne, nella lotta contro l’arretratezza, contro il clero reazionario ecc. E’ però, d’altra parte, il lavoro. che apporta il massimo onore al nostro Partito, perchè elimina lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo nella campagna. 3 - PACIFICA CONVIVENZA DEI NOSTRI POPOLI Già prima abbiamo detto che la reazione tehta di convincere il mondo, che nel nostro circondario non vi è libertà nazionale. Esaminiamc un po’ cosa c’è di vero e come il nostro PC ha risolto questo problema, fra tutti il più importante, sulla base del problema nazionale come è posto dal leninismo-stalinismo Il Potere Popolare legalizza e tutela qui principi per i quali il popolo lavoratore ha combattuto: 1. Tutte e tre le nazionalità sono per decreto uguali di diritto. 2. In tutti i corpi rappresentativi è praticato il principio della proporzionalità. 8. Le tre lingue: slovena, italiane e croata sono per decreto lingue ufficiali e di pari diritto. 4. 11 Potere Popolare garantisce lo sviluppo culturale di tutte le nazionalità ed appoggia la cultura moderna progressista e crea per il suo sviluppo le basi materiali. 5. Nel territorio del Circondane dell’Istria è proibito, per decreto l’odio di razza e la discriminazione nazionale. Ciò è stabilito con decreto. Come avviene in pratica? Contemporaneamente alla ricostruzione della scuola slovena e croata, il Potere Popolare ha provveduto alla ricostruzione della scuola italiana. L’I talia fascista annientando completa mente ed opprimendo la scuola slovena e croata, introducendo esclusivamente scuole italiane, ha fasci stizzato anche le scuole italiane. E’ naturale, che il Potere Popola re dovette ricostruire in primo luogo la scuola slovena e croata, Che ancor oggi non lo è compieta-mente. Ciò è comprensibile, poiché la soluzione di tali compiti non è lavoro di ufficio ed amministrativo. Ancora non sono superate tutte le conseguenze della cruenta e spudorata snazionalizzazione perpetrata qui dall’Italia, in altre parole, non tutta la gioventù scolastica slovena e croata è nelle proprie scuole. Questo problema si risolve con l’educazione e l’elevamento della coscienza nazionale degli sloveni i croati semi snazionalizzati. Malgrado che la ricostruzione della scuola slovena e croata rappresentasse un compito primario del Potere popolare non è stato mai dimenticata la scuola italiana. La cura dell’ima come dell’altra, fu sempre imparziale. Dove si manifestava il bisogno di una nuova scuola il Potere popolare l'ha istituita, cosi abbiamo oltre le scuole slovene e croate tutta una serie anche di nuove scuole italiane. (Ginnasio inferiore. e liceo a Pirano, dove prima non esistevano; scuole medie inferiori di avviamento in tutti i maggiori centri italiani, una serie di scuole artigiane nei principali centri, la sezione italiana alla scuola agraria di San Canziano). Oltre alle scuole regolari vengono svolti vari corsi d: breve durata per abilitare sempre maggior numero di onesti lavoratori ai vari compiti amministrativi ! ed economici (corsi cooperativistici, sindacali, commerciali, di cucito) Il preventivo per il mantenimentc della scuola italiana è rispetto a quello della scuola slovena e croa ta: 73 milioni per la scuola italiana, 87 milioni per l’altra. Anche a questo riguardo, dunque, il Potere popolare è completamente imparziale. Anche sul problema della creazione delle condizioni material per l’elevamento della scuola e della cultura, gli organi del Potere popolare danno i necessari mezzi e gli investimenti a tutte e tre le nazionalità. La costruzione della nuova grande scuola elementare per la gioventù scolastica italiana e slovena a Capodistria, la scuola costruita a Momiano ed una serie di altre, dimostrano che il Potere popolare realizza conseguentemente il principio dell’uguaglianza di di- j ritti anche nel campo della cultura Oltre alle cure già menzionate per la scuola italiana, il Potere popolare dà una serie di altre agevolazioni come: le case dello studente gli asili infantili e i nidi. Inoltre il Poter* popolare ha stanziato per gli studenti superiori che studiane in Jugoslavia 1,500.000 Lire sotto forma di stipendio e sovvenziona tutti gli studenti medi poveri. Nel circondario esiste tutta una serie di circoli culturali, che sono frequentati dalla popolazione italiana. Il compito principale nel settori della scuola italiana rimane quelle della sua defascistizzazione e democratizzazione. Questo compito i anche il più difficile poiché trova la resistenza del quadro dei maestri e professori stessi, i quali, fatta eccezione di alcui, non si sonc ancora liberati dall’ideologia fasci sta e neppure dai metodi. Questa via è lunga perchè richiede la preparazione di nuove forze insegnanti Cosi stanno le cose sulla pretesa oppressione e persecuzione dell’italianità nel nostro territorio. I dati menzionati dimostrano chf il PC si è servito giustamente del Potere popolare per creare le condizioni che rendono possibile la rea lizzazione dell’uguaglianza delle na zionalità. E ciò l’ha fatto fedele ai principi dell’uguaglianza nazionale come parte fondamentale della dot- trina marxista-leninista e coscienti che soltanto popoli uguali apportane coscientemente e con sacrificio il Ione svolto un lavoro educativo per e-la creazione di una vita migliore. Tuttavia i decreti ed i provvedimenti del Potere Popolare rappresentano soltanto una parte del lavoro del PC nella soluzione del pro blema nazionale. D’altra parte vie ne svolto un alvoro educativo per e-liminare i resti del nazionalismo e dello sciovinismo che è stato inculca to dal fascismo e viene oggi sobillato dalle forze reazionarie da Trieste e dall’Italia. E’ necessario constatare che il nazionalismo fra la parte della popolazione slovena è liquida to e che i singoli casi rappresentane quasi sempre premeditate ed organiz zate provvocazioni. Fra la popolazione italiana invece il nazionalismo rappresenta ancor sempre un serir ostacolo nell’approfondimento e nel l’allargamento della fratellanza e dell’unità di tutto il nostro popolo lavoratore. Le cause di tale situazione consistono nei seguenti fatti: 1. L’educazione fascista ha avvele nato la popolazione italiana, mentri gli sloveni ed i croati vi si opponeva no perchè era portata dall’occupa-tore. 2. La parte della popolazione sio vena si è cimentata in massa e rieducata durante la lotta di LN nelle spirito del vero internazionalismc come insegnava il PCJ. 3. Oggi i contatti culturali con i popoli originari, contatti che il Potere popolare non ostacola, sono rivolti da parte degli italiani all’Italia di De Gasperi nella quale la cultura progressista è soggetta alh censura vaticana, mentre gli sloveni ed i croati sono a contatto cor la repubblica socialista Jugoslava fonte inesauribile di incitamento per lo sviluppo della cultura progressista. Tutte queste condizioni obiettivi danno la possibiltà alle forze reazionarie di tenére sotto la loro influenza ancor sempre un troppo e levato numero della popolazione i taliana. Per questo la lotta contri il nazionalismo e lo sciovinismo è nello stesso tempo una lotta diretta contro il nemico di classe. 4 - L'UAIS e le org. di massa L’UAIS nella zona B ha mantenuto e rafforzato il suo carattere di massa, politicamente unito, che aveva il Fronte di Liberazione alla liberazione, ed assunto il ruolo di fronte del popolo lavoratore come base politica fondamentali del Potere popolare. Con la mobilitazione del popoli lavoratore, sia con il lavoro volontario come nelle altre azioni, essa svolge un lavoro politico profondo Fedele ai principi della fratellanze fra sloveni, italiani e croati, essa tutela e rafforza questa fratellanza come fondamento della democrazia popolare da noi. La forza motrice dell’UAIS, è il Partito, che cor il suo lavoro di convinzione e specialmente con il suo esempio, giustifica il suo ruolo dirigente che gli viene riconosciuto dall’UAIfc stessa. Per merito delle organizzazioni del fronte e di massa si costruiscono le case del cooperatore ed altri lavori nei paesi, su base volontaria e con grandi successi. La mobilitazione delle grandi masse alla collaborazione attiva del lavore del Potere popolare rappresenta li forma fondamentale di politizzazio ne delle masse stesse. Questo metodo fa sorgere la coscienza della responsabilità collettiva e dei sue cessi collettivi, scopre nuove inizia tive ed eleva nuovi quadri. In questo senso il nostro Partito dovrà lavorare molto di più nel futuro specialmente nelle cittadine costie re, dove esistono pure le condizoni per l’inclusione di un sempre maggior numero di . onesti lavoratori. Il successo di questo lavoro dipende dalla maniera con cui si intraprenderà la mobilitazione. Oltre a questi compiti dell’UAIS che sono comuni per tutte le organizzazioni di massa, FUGA, l’UDAIS i Partigiani e le altre organizzazioni di massa, hanno ancora, ciascu- ; na i propri compiti specifici che consistono nel trovare ciascuna i metodi e la maniera migliore per l’efficace mobilitazione e l’educazione delle masse fra le quali opera. Per questo le organizzazioni di massa devono continuamente apporta- ; re nuove iniziative nel proprio la- ; voro in maniera tale, che, attraverso le più svariate azioni e con una educazione costante dei propri membri, portino nuovi giovani e nuove donne nelle file dell’UAIS ed attraverso essa nel PC. I successi finora raggiunti non ci possono soddisfare. L’UGA dovrebbe de dicare maggiore cura allo sport, alla tecnica popolare, alla scuola; l’UDAIS deve curare la maternità e l’infanzia e particolari forme di lavoro culturale fra le donne. Abbiamo menzionato oltre l’UAIS, le due organizzazioni che hanno il maggior carattere di massa. L’organizzazione dei Partigiani e degli e> Perseguitati politici, hanno il compito di tener desta la coscienza dei propri membri e di includerli nel lavoro comune di tutto il Fronte popolare. A parte dobbiamo menzionare l’organizzazione dei pionie ri, che si sviluppa troppo lentamen te ed alla quale dobbiamo dedicare maggior attenzione. Tutte le organizzazioni di massa senza tener conto delle loro varie deficienze, svolgono de noi quel ruolo che a loro è riservato dai principi marxisti leninisti della rea lizzazione del ruolo d’avanguardia del PC. Il nostro PC, che stabilisce la linea ed anche di fatto dirige l’attività dell’organizzazione di massa, si congiunge, attarverso essa, alle più larghe masse popolari ed in questo serba il suo caratte -i di partito di quadri. Questa verità dimostra come sia ingiustificata lf accusa dei cominformisti che il nostro Partito si soffochi nell’organizzazione di massa. Le organizzazioni di massa servono al nostro Parti to nella direzione del popolo lavoratore nella lotta del rafforzamenti Potere popolare, mentre al partito cominformista di Viđali le organiz-zioni di massa sono d’intoppo e perciò le elimina. Da noi tutti gli sforzi del PC per il rafforzamento del Potere popolare sarebbero inefficaci, se non si appoggiasse proprio attraverso le organizzazioni di massa, alle più larghe masse popolari che l’UAIS e le altre organizzazioni di massa- educano, mobilitano ed elevano ad un sempre più e-levato grado, di persone coscienti che si edificano un migliore avvenire. 5 -1 compiti del Partito nel nostro Circondario Compagni e compagne! Il nostro Partito è fedele e conseguente alla sua meta e nel Circondario dell’Istria ha realizzato e realizza quei fini per i quali le masse del popolo lavoratore sono scese in lotta contro il fascismo ed hanno conquistato la vittoria sul-l’occupatore. Esso non assolverebbe il proprio dovere se non difendesse, e rafforzasse conseguentemente le conquiste della lotta di liberazione nazionale. Il Partito ha dedicato una cura particolare al rafforzamento ed al la edificazione del Potere popolare, rafforzato i legami fra gli operai e 1 contadini ed educato alla fratellanza fra sloveni, italiani e croati. Il nostro Partito ha mantenuto l’unità delle proprie file nella lotta contro i frazionisti, che hanno allargato le menzogne del Cotnin-form, quali il passaggio della Jugoslavia nel campo imperialista, accusando contemporaneamente noi di trozkismo e tradimento. Questi frazionisti si sono trasformati infine, per logico sviluppo essi stessi in trozkisti e in traditori reali del movimento operaio e da noi sono scesi sulla stessa piattaforma di lotta con la reazione, sulla linea della lotta contro il Potere popolare, per la distruzione del Potere popolare. Oggi essi rotolano sempre più in basso nel fango delle menzogne e delle calunnie sulla linea controrivoluzionaria, essi sono oggi giusta- mente disprezzati da tutto il nostro popolo lavoratore, cosi come il popolo lavoratore sa disprezzare i traditori degli interessi della classe operaia. I successi finora raggiunti, non ci devono far dormire. Di fronte a noi stanno ancora difficili e gravi compiti che potremo realizzare soltanto con la più grande mobilitazione delle masse e se il nostro Partito stesso sarà di esempio nel sacrificio e nel lavoro instancabile. Dobbiamo sviluppare ulteriormente la nostra economia, il cooperativismo in generale e quello agricolo in particolare. Dobbiamo migliorare il sistema di lavoro nella produzione, introducendo il sistema delle brigate, praticando Fudarništvo e la razionalizzazione come sistema di lavoro, dobbiamo aumentare la disciplina e con ciò elevare la produzione e la capacità produttiva. Non solo l’organizzazione sindacale, ma anche gli organi del potere devono constantemente curare l’approvvigionamento dei nostri lavoratori. Dovremo dedicare maggiore cura alla edificazione di case di abitazione per gli operai, sistemare le mense ecc. Dobbiamo curare di più il lavoro culturale, la politiz-zazione delle masse popolari. In tutto questo dobbiamo eliminare, con la massima decisione, gli errori e le deficienze che oggi incontriamo ovunque nel nostro lavoro. Come è noto la più importante ! organizzazione di massa per il Partito sono i sindacati che collegano le più larghe masse lavoratrici con l’avanguardia della classe operaia. Nel territorio libero di Trieste i sindacati hanno una fuzione differente in ciascuna delle due zone. : Ciò à comprensibile, perchè il carattere del potere ed i detentori del potere nelle due zone, sono di-versi.Nella zona A. illimitato spa-droneggiamento del capitalismo, illimitato sfruttamento, disparità di diritti, classe operaia quasi senza I alcun diritto. La classe operaia créà i profitti ai capitalisti ed alla borghesia, ed è costretta a condurre una incessante lotta con la borghesia per la propria esistenza. U-na riserva di decine di migliaia di disoccupati che i capitalist tengono come argomento prncipale di , pressione sugli altri. Costante timore dell’avenire, del domani. Nella zona B. il popolo è al potere e si serve del suo potere per opprimere la classe degli sfruttatori. Il patrimonio, creato dal suo ; lavoro, rimane proprietà comune, i che si manifesta nel continuo mi-I glioramento del tenore di vita. Le libertà democratiche sono assicurate e il lavoratore diventa cosciente creatore di una migliore esistenza. E’ naturale che da noi i Sindacati Unici devono svolgere nelle due zone un ruolo diverso, ma tuttavia, nella sostanza, da ambo le parti rivoluzionario. Da una parte, lotta per il diritto dei lavoratori ad un maggior pezzo di pane, per la politizzazione delle masse lavoratrici che nella pratica quotidiana si convincono ed esperimentano la giustezza della linea di Partito e si preparano al passo decisivo del’a presa del potére. Dall’altra parte nel nostro circondario, la classe operaia eie ha già conquistato il potere, devo rafforzare questo potere e difenderlo da tutti i nemici che attentano ad esso, che lo attaccano e lo ostacolano con tutti i mezzi possibili nel suo pacifico sviluppo. Il potere può fare ciò soltanto se ha delle basi ferree, s eha una solida base economica capace di garantire pane sufficiente a tutti è~ diventare quindi fattore decisivo nella lotta contro gli elementi capitalistici, nella lotta contro la mnetalità borghese, nella lotta contro l’opportunismo, la corruzione, la demoralizzazione, la mancanza di prospettive ed altre eredità che ha ereditato dal passato. Dobbiamo riconoscere che a *ale riguardo dei singoli elementi della direzione dei S. U. hanno commesso molti errori. Automaticamente applicavano le direttive che erano giuste a Trieste, ma del tutto sbagliate nella nostra zona. Erroneamente interprettavano la linea del PC su questo problema. Si tratta dell’anno 1947 e la prima metà del 1948. Dobbiamo dire che tut*o il ruo’o contrarivoluzionario della risoluzione dell’U. I. nel campo internazionale, da noi ha svolto un ruolo positivo soltanto in questo, che ci siamo finalmente liberati dei peggiori opportunisti nei SU ed in varie organizzazioni. Cioè di quei rivoluzionari da caffè, pette goli, criticoni, come pure di vari sfegatati socialpatrioti rimasti no cultati. Con l’allontanamento di questi elementi, i S. U. della ’zona B. ebbero aperta la possibilità di sanare la propria organizzazione. L’analisi critica profonda del lavoro dei S. U. sino allora, ha me’-so in chiaro gli errori e la nuova direzione ricevette le direttive per il lavoro sindacale nel nostro circondario . Riteniamo di non dover sottacere gli importanti avvenimenti nel movimento sindacale del TLT negli ultimi tempi. L’organizzazione dei S. U., per merito dei frazionisti di Viđali, che, in maniera criminale controrivoluzionaria, è stata rotta con il primo scopo di dividerla nelle due zone per passare poi decisamente alla liquidazione dei S. U., come organizzazione classista rivoluzionaria della classe operaia di Trieste. A tal fine, su iniziativa dei cominformisti, si è svolto l’estate scorso il cosidetto congresso dell’unità, messo su alla spicciolata e gonfio di frasi inter-nazionaliste. Soltanto degli sciocchi possono valutare la maturità politica delle masse lavoratrici se pensano di poter darci da bere cosi a buon prezzo un simile imbroglio. Come ci appare questo congresso dell’unità? In primo luogo non era presente l’organizzazione della zona B. Più di 14 membri non erano rappresentati nel cosidetto congresso. La delegazione della zona B., che si era presentata per protestare in nome dei nostri membri con 10.000 firme, è stata cacciata esprimendosi che «spazzeranno i trockisti, incominciando dalla loro delegazione». Poi hanno chiama to in aiuto la polizia civile, che ha impedito l’ontrata al congresso degli operai agricoli, a 400 delegati della zona B. Quindi i cominformisti hanno infranto, volenti e coscienti, i sindacati del TLT e ciò sulla linea generale dell’annessione di Trieste all’Italia. A causa dell’illegale rottura dei S. U. da parte dei vidalisti in due zone, non ci è rimasto altro che istituire la direzione circondariale autonoma, finché le condizioni non cambieranno. Anche oggi la nostra organizzazione sindacale ha carie deficienze. Ancor sempre porta le conseguenze della linea opportunistica di prima e con difficoltà porta alle nuove forme- di lavoro che permetterebbero la esenzione dei compiti dell’organizzazione sindacale nelle condizioni del Potere popolare. In primo luogo, la linea del nostro Partito viene realizzata erroneamente ed ai nostri sindacalisti non è ancora del tutto chiaro il ruo’o che i S. U. devono, svolgere qui da noi Noi crediamo che veramente non sia facile comprendere quale dovrebbe essere il lavoro dell’organizzazione sindacale, come ad esempio, nella fabbrica Arrigo-ni, che è proprietà di capitalisti, oppure in simili obbiettivi di produzione Devono essi sviluppare la lotta contro i proprietari della fabbrica, come a Trieste? A questa domanda non è difficile rispondere, se teniamo conto delle menzionate caratteristiche della nostra struttura economica. Nel nostro circondario non esistono capitalisti nel vero senso della parola (se eventualmente viene data la possibilità ai proprietari di mezzi di produzione di accumulare e di sfruttare sino ad un certo punto, la colpa sta nella deficienza del controllo degli organi amministrativi del potere). Tutta 1 aproduzione viene fissata dal potere; esso provvede le materie prime, esso acquista i prodotti, stabilisce i prezzi, regola i profitti con l’imposta progressiva. La principale accumulazione va nella cassa centrale. Si tratta quindi di economia controllata, pianificata da! potere. Se il Potere popolare determine e orienta la produzione, è chiaro che diventa compito dei SU la cura che i piani di produzione vengano realizzati, poiché ogni sabotaggio, nella esecuzione dei piani a-vrebbe per conseguenza la diminuzione della produzione e quindi diminuirebbe la possibilità dell’ap provvigionamento alla popolazione che si repercuoterebbe sullo standard di vita del popolo lavoratore. Quindi i compiti dei Sindacati da noi sono: 1. Costantemente chiarire politicamente i compiti che vengono posti alla classe operaia circa la produzione, affinchè i lavoratori vedano che dall’aumento della produzione dipende il miglioramento delle condziioni di vita e del benessere generale. 2. Lottare contro la burocrazia nelle direzioni delle imprese economiche, specialmente, quando sì tratta della soluzione dì quei problemi che riguardano direttamente tutto ciò che si può dare in questo momento, affinché gli operai vedano che i sindacati si curano di loro. A tale riguardo bisogna anche sviluppare l’autoiniziativa per il raggiungimento dei fini menzionati Al contrario, alcune filiali sinda cali non fanno ciò. Esse si perdono nella soluzione di vari contrast che alcuni intriganti, coscieniemen te e premeditatamente creano nelle imprese. E’ chiaro che f sindacati devono appianare le controversie, non devono però lasciarsi sviare poiché questo non è il loro principale ruolo. Il ruolo principale è la produzione e la cura degli operai, ed il lavoro culturale fra gli stessi. I sindacati devono risolvere sempre i problemi direttamente con le masse nel contatto giornaliero, devono curare la esecuzione dei piani di produzione e curarsi dei lavoratori. Devono pensare alla giusta premiazione degli stessi. Soltanto con un costante ed insistente lavoro fra gli operai, le filiali sindacali potranno risolvere tutti i problemi della produzione ed in ispecie, i problemi del lavoro politico e culturale. A questo riguardo, .come pure a riguardo delle disciplina nella produzione, dobbia rao ancora lavorare molto e per lutti questi problemi deve impegnarsi con tutta serietà i) nostro Partito * I RICONOSCENZA VERSO LA R.F.P.J. 6 - e la sua valorosa armata Compagni e compagne! Dobbiamo infine sottolineare che tali successi sono stati raggiunti perchè il Potere popolare trova il disinteressato appoggio ed aiuto della Amministrazione militare, che rappresenta nel nostro territorio, la Jugoslavia ed è responsabile presso il Consiglio di Sicurezza dell’amministrazione di questo territorio. L’amministrazione militare non solo, ha riconosciuto il Potere po-• polare cui ha affidato l’amministrazione; essa inoltre incessantemente si preoccupa della popolazione del Circondario dellTstria e difende specialmente gli interessi delle larghe masse lavoratrici. Come rappresentante di uno stato popolare democratico, che oggi costruisce il socialismo attraverso gravi sacrifici e con grande slancio, l’amministrazione militare dell’Armata Jugoslava ha dimostrato in questa zona il suo carattere popolare, non risparmiando alcun sacrificio nello sviluppare un’attività generale a favore del popolo lavoratore del Circondario dellTstria. L’amministrazione militare, quale rappresentante dell’eroica e democratica Jugoslavia, ha elevalo, con il proprio lavoro, il prestigio della Jugoslavia e della sua armata agli occhi del nostro popolo. Analogamente le unità dell’Armata Jugoslava con il proprio comportamento hanno disarmato tutti i nemici. Accanto al contributo apportato da queste unità agli sfonzi comuni nell’edificazione della nostra economia, costruendo ponti, pontili, aiutando la coltivazione della terra, specialmente alle cooperative di produzione, aiutando la co struzione delle case de] cooperatore ed una serie di altri lavori, stupisce l’esemplare disciplina, l’ordine, l'esemplare comportamento degli ufficiali e dei militari verso la popolazione civile. A ragione questa Armata gode di un tale prestigio presso tutta la popolazione, che non ha mai goduto alcun esercito. Che infatti non poteva godere di prestigio. Questa annata è nata dal la rivoluzione popolare che i popoli della Jugoslavia hanno combattuto durante l’ultima guerra. Questo esercito è un esercito popolare, difensore delle conquiste della Lotta di L. N., deciso difensore degli interessi delle masse lavoratrici. Per questo gode la fiducia ed il rispetto Da questo Congresso ringraziamo le unità dell’Armata Jugoslava e l’Amministrazione militare per tutti: le cure e gli aiuti avuti dalla popolazione del Circondario dellTstria. Noi ci rendiamo conto che senza questo e tale esercito, non potremmo oggi godere la libertà e creare un migliore avvenire al popolo lavoratore. Dobbiamo poi ringraziare i popoli della Jugoslavia ed i dirigenti dei popoli Jugoslavi per tutto quello che hanno fatto per il nostr i popolo. Si tratta dell’aiuto generale in tutti i settori, che ci. è stato dato dalla RPFJ e dai suoi dirigenti. La larga attività economica, le grandi riserve dì ogni genere, il sempre migliore approvvigionamento della popolazione, sono il risultato del l’aiuto che riceviamo dalla Jugoslavia. I traditori del movimento operaio internazionale che si nascondono dietro il Cominform, inutilmente cercano di mascherare il loro opportunismo ed il loro tradimento attaccando la Jugoslav.u. A-gli occhi del nostro popolo la nuova Jugoslavia ed il fondatore e condottiero, compagno Tito, resterà sempre come esempio dei giusti rapporti e della comprensione tra 1 popoli. Noi esperimentiamo in pratica ogni giorno chi applica i principi del marxismo leninismo, chi invece aprofitta degli interessi. I dirigenti del PC bolscevico che oggi cosi indescrivibilmente ed ingiustificatamente attaccano la Jugoslavia, sfruttano e deformano coscientemente i principi del marxismo. L’orgoglio, la gelosia, ambizioni offese, la tendenza allo sfruttamento, l’appoggio agli imboscati ed opportunisti della dirigenza degli altri partiti, che ha dato lo sprone per l’attacco contro la direzione del PCJ, eleva ancor più alto U ruolo della Jugoslavia e dei suoi dirigenti, che oggi combattono una lotta decisiva per la conservazione nel mondo del marxismo, minacciato dal revisionismo, da parte di alcune teste ambiziose della direzione del PC bolscevico. Noi ci rendiamo conto dei compiti e della responsabilità, che stanno di fronte a noi affinchè, con tutte le nostre forze, diamo il nostro contributo per la chiarificazione di queste deviazioni Tanto più che la pratica di ogni giorno ci convince di essere sulla giusta via e che dall’altra parte vi è il tradimento. Questi sono soltanto parte de: compiti che stanno di frone a noi. L’efficace realizzazione del nostro lavoro infrangerà tutte le calunnie e le menzogne che gli agenti contro rivoluzionari del Cominform scagliano oggi su di noi. Noi siamo coscienti di costruire al popolo lavoratore una vita libera e più bella, riteniamo ciò come nostro dovere d’onore c lo assolveremo. Viva il PC del TLT, difensore delle conquiste della LLN. Viva il Potere Popolare, massima conquista della LLN, garanzia di un sicuro e più felice avvenire del popolo lavoratore. Viva la RPFJ ed il suo condottiero maresciallo Tito.