TASSA POSTALE PAGATA EDIZIONE DEL MERCOLEÒI la nostra lotta ORGANO DEg.1* U.A.l.S. DEL CIRCONDARIO ISTRIANO . TERRITORIO DI TRIESTE Il popolo lavoratore del Circondario costruisce una nuova vita di pace e lavoro nella quale sono rispettati e seguiti tutti i principii democratici frutto della lotta di liberazione DIREZIONE — REDAZIONE — AMMINISTRAZIONE Riva Castelleone 2 — CAPODISTRIA, tele!. 170 ABBONAMENTI: Zona B e Jugoslavia anno: Din. 180, semestre Din. 90, trimestre Din. 50. anno L. 1400, semestre L. 740, trimestre L. 380. Zona A: DINARI 2. - LIRE 10. Conto con. nella Banca Istriana ATTO DI SOLIDARIETÀ’ CON LA SCUOLA SLOVENA A TRIESTE RICORDA DN TRISTE PASSATO I.A SOPPRESSIONE DELIE 22 CLASSI Sempre più evidente la differenza di metodo tra i sistemi usati nelle due zone dell T. L. T. La politica di discriminazione, che non rappresenta altro che oppressione nazionale, perseguita a Trieste dalle autorità angloamericane ai danni della popolazione slovena della zona A e da noi denunciata neU'ultimo numero del nostro giornale, ha provocato un senso di rivolta fra gli insegnanti democratici del nostro Circondario. Sabato scorso infatti essi hanno convocato una riunione straordinaria della loro filiale sindacale hanno preso in esame la situazione e condannato il grave atto antidemocratico perpetrato contro i fondamentali diritti di un popolo, esprimendo tutta la loro solidarietà con gii insegnanti scioperanti, per mezzo della seguente risoluzione Noi maestri e professori delle scuole slovene, italiane e croate -del circondario dell’Istria condanniamo l’atto antidemocratico del’Governo Militare anglo-americana di Trieste, con cui si sopprimono 22 classi delle scuole slovene. Riteniamo quest’atto come il più brutale-di una una serie di attacchi ai diritti della popolazione slovena in tutti i campi, in particolar modo nel campo sco’astico, perchè pone la popolazione slovena in una posizione di disuguaglianza. Tale politica discriminatoria ricorda il periodo, quando, trent’anni fa ,il fascismo nascente iniziava la sua politica di oppressione nazionale e di snazionalizzazione. Oggi, dopo la dura prova, quando tutto il mondo democratico ha condannato e condanna simili metodi, riteniamo opportuno sottolineare che il potere popolare nella zona jugoslava del TLT ha risolto giustamente e conseguentemente il problema dell’uguaglianza in tutti i campi, specialmente in que’lo della scuola allo sviluppo delle scuole e de’la cultura popolare. Dichiariamo la nostra solidarietà con i maestri, professori e gli altri lavoratori culturali a Trieste e sosteniamo la loro lotta per i diritti fondamentali di ogni popolo, diritti che costituiscono la garanzia di una convivenza pacifica e fraterna della popolazione del nostro territorio. Non poteva avvenire diversamente che cioè i nostri insegnanti rimanessero indifferenti dinanzi a simile sopruso. Affermiamo questo per due ragioni. Primo, perchè non può non colpire l’animo squisito di chi e-sercita una delle più nobili vocazioni, qual’è quella del magistero, l’ingiustizia di ogni grado, in particolar modo poi una ingiustizia tale che calpesta i principi di democrazia, libertà nazionale e dignità umana. Secondo, perchè i nostri insegnanti sono in maggioranza figli del popolo lavoratore, ad esso legati dall affetto che nutrono verso i bambini di questo popolo e che si concretizza nella giornaliera opera di educazione, e non possono pertanto rimanere insensibili agli atti d’ingiustizia che contro di esso vengono perpetrati. E’ per questo che gli insegnanti tutti hanno unanimamente approvato la risoluzione, apponendovi la propria firma, esclusa una parte, capeggiata a Capodistna dai professori Lonzar e Cocevar ed a Pirano dal professor Sema, che pur approvandola a parole non aveva il coraggio di apporre la propria firma alla mozione di condanna di quest’atto discriminatorio e fascista. A Capodistria il professor Lonzar del liceo e il professor Kočevar, dirigente dell’avviamento, affermavano in un primo tempo che non potevano aderire perchè non era presente la totalità degli insegnanti e poi perchè anche nella zona B — secondo loro - erano state commesse delle ingiustizie nei riguardi di alcuni insegnanti italiani. Vediamo un po’ la malafede di Questi signori. Essi chiudono gli ochi davanti a tutti i provvedimenti adottati dal Potere Popolare per l’incremento delle scuole italiane e che si manifestano attraverso la costruzione di nuove scuole, case dello studente, attrezzature, elargizione di borse di studio, aiuti ai circoli di cultura, ecc Tutto ciò che essi vedono e u «grave» provvedimento dell’epurazione di alcuni insegnanti fascisti, provvedimento adottato dal Potere Popolare per la democratizzazione della scuola italiana, e che quindi rientra fra le misure prese per il suo sicuro sviluppo. Nè ci fa meraviglia che essi considerino ingiusto questo provvedimento, allo stesso modo come non ci meraviglia che considerano inopportuna la mozione di condanna ai soprusi esercitati contro i Più elementari principi di democrazia a Trieste. A Pirano il professor Sema si atteggiava a paladino di due insegnanti che le autorità scolastiche hanno osato trasferire. Immaginate la gravità di questo provvedimento: trasferire due insegnanti. E il professor Sema poneva cosi la questione: firmeremo la mozione di protesta contro la soppressione delle 22 classi slovene a Trieste a patto che si mandi un’altra mozione all’Amministrazione Militare dell’AJ appunto per il trasferimento dei due insegnanti. Il prof. Sema sa bene che il nostro provvedimento sta a quello del GMA come la mosca sta all’elefante. E’ evidente che si tratta solo di malafede, speculazione e provocazione. Nevvero professor Sema? Ora il lettore giudichi quanto democratici, antifascisti e . . . . comunisti siano i summenzionati professori. La situazione a Pola BELGRADO — A soli due anni di distanza dalla liberazione, i lavoratori di Pola hanno portato a termine il piano quinquennale di rinnovamento e di ricostruzione della loro città. Il processo di rinnovamento della città distrutta e saccheggiata ebbe inizio non appena gli anglo-americani lasciarono nel settembre 1947 Pola, dove fecero il loro ingresso le unità dell’esercito jugoslavo. Il compito di rinnovare la città venne assunto da nove imprese edilizie delle altre regioni della Jugoslavia, imprese che furono aiutate nella loro opera dalla popolazione. Il Governo federale a-veva accordato nel 1948 crediti di 500 milioni di dinari destinati alle regioni liberate; mentre il loro ammontare è stato quest’anno di più di due miliardi di dinari, gran parte dei quali è stata erogata a Pola. Nuove imprese economiche sono state costituite, . ed alberghi e ristoranti sono stati rinnovati, mentre venivano aperte istituzioni culturali e sanitarie. Gli operai incominciarono ad affluire nelle fabbriche rinnovate ed in due anni la popolazione di Pola raddoppiò. Nonostante le grandi devastazioni provocate dalla guerra nella città e malgrado il rapido aumento della popolazione, il probdema degli alloggi è stato risolto a Pola verso la metà di quest’anno. Sono stati finora rinnovati 8.500 appartamenti. Sono state fondate 32 imprese industriali d’importanza locale, mentre venivano aperti al pubblico 145 grandi negozi commerciali. Inoltre sono stati rinnovati quattro alberghi, parecchi ristoranti, due istituzioni scolastiche ed un ricovero per i 'pensionati. Sono stati fondati un teatro stabile, una scuola di musica ed un’università popolare, mentre il museo archeologico è stato restaurato. Attualmente si contano a Pola 14 scuole elementari, secondarie e professionali croate e quattro italiane. I corsi scolastici vengono seguiti da 2790 alunni croati e 1200 italiani. Nei cantieri navali di «Uljenik» fervono i lavori per la costruzione di nuovi battelli. Gli operai della fabbrica di cemento hanno riparato un grande forno a rotazione e sono cosi in grado di produrre cinque qualità di cemento. Anche altre fabbriche ed imprese sono state restaurate. In due anni, i membri del Fronte popolare di cui fanno parte tanto italiani che croati, hanno dato un grande aiuto all’adempimento del piano quinquennale relativo alla ri-costruzione della città. L’organizzazione del Fronte popolare dl Pola è stata tra le prime in Jugoslavia a formare brigate speciali, che hanno efficacemente risolto il proble-ia della mano d’opera qualificata ed hanno restaurato nel corso dell’ultimo anno 70 edifici. Nel corso dello stesso anno essi hanno effettuato quasi un milione di ore di lavoro volontario nelle opere di costruzioni e di rimboschimento, nonché in lavori compiuti nel settore dell’economia e nei cantieri. HANNO VEDUTO' IL GRUPPO DEGLI OPERAI ITALIANI DELLE ACCIAIERIE DI TERNO IN VISITA Al GRANDIOSI COMPLESSI DELLA NUOVA INDUSTRIA SOCIALISTA JUGOSLAVA LA CINA COMUNISTA ALL'ONU E’ necessario chiarire la posizione di Ciung King FLUSHING MEADOWS — E’ stata ricevuta ieri pomeriggio da Trygve Lie la comunicazione re-eentamente inviata dal Governo di Pekino al Segretario dell’ONU-in citi si afferma che l’attuale delegazioni cinese non rappresenta più in seno aH’ONU il popolo della Cina. Su domanda del delegato polacco Giulio Katz Suchy copia della comunicazione è stata distribuita a tutte le nazioni rappresentate all’ONU. Come noto tale dichiarazione del Governo di Pekino era stata trasmessa mercoledì scorso dalla radio comunista cine- »ß-Ä stili » .* IL VOLO A VELA NELLA NUOVA JUGOSLAVIA se, e la sua versione ufficiale era stata conosciuta solamente venerdì scorso. Il tosto essendo incerto a causa di disturbi durante la tras-misione, se n’era inviato un esemplare a Pekino per la conferma. Interrogato altresi in merito al passo da lui compiuto, il delegato polacco si è rifiutato di dichiarare se la Polonia ha o meno l’intenzione di inoltrare una domanda formale tendente ad annullare l’accreditamento dell’attuale delegazione cinese. Egli ha fatto però capire che resta aperta la porta all’adozione di tale procedura. — O — CIUNG KING — Si apprende quest’oggi nei circoli informati di Ciung King che in seguito alla prossima partenza dalla città del Governo nazionalista cinese, il numero dei funzionari governativi (attualmente se ne contano 15 mila) sarà ridotto dal 70 all’80 per canto. W assicura che lo stesso metodo verrà seguito per le spese del governo nazionalista, che ammontano attualmente a 10 mila «taels» al mese, vale a dire a 40 mila dollari americani. D’altra parte un aereo è stato messo a disposizione delle tre missioni diplomatiche srtaniere rimaste a Ciung King. I capi di queste missioni sono Henri de Brinoval, incaricato d’affari francese, Rossi, incaricato d’affari italiano, e Chin Suk Woo, ambasciatore della Corea. CONCLUSA UNA TAPPA ALL’ONU RATIFICATO IL PIANO per le colonie italiane FLUSHING MEADOW A — L’Assemblea Generale ha ratificato, lunedi pomeriggio per 48 voti contro uno (Etiopia) e nove astensioni (Francia, Blocco slavo, Nuova Zelanda e Svezia), il piano che dispone la sorte delle ex colonie italiane, fatta eccezione per l’Eritrea, circa la quale una commissione d'inchiesta dovrà presentare le proprie raccomandazioni alla prossima Assemblea. Questo piano accorda alla Libia la sua sovranità ed indipendenza al più tardi entro il 1 I. 1952. Prima della dichiarazione di iridi-pendenza, i popoli della Libia verranno aiutati a preparare la costituzione da un alto commissario designato dall’Assemblea Generale e assistito da un Consiglio composto dal rappresentanti dell’Egitto, della Francia, della Granbretagna, dell’I-ialia, del Pakistan, degli Stati Uniti, della Cirenaica, della Tripolitania e del Fezzan, più un rappresentate delle minoranze libiche. L’amministrazione del territorio resterà in mano alle attuali autorità, cioè alla Francia e alla Granbretagn». Dette disposizioni relative alla Libia sono state adottate per 48 voti e 9 astensioni. Il piano dispone in seguito che la Somalia diverrà indipendente entro 10 anni e verrà posta durante il periodo interiale sotto l’amministrazione fiduciaria del Governo italiano, che verrà aiutato in tale compito da un Cofitato consultivo composto dalla Columbia, dall’Egitto e dalle Filippine. Questo paragrafo è stato votato con 18 voti contro 7 e 3 astensioni. L’Assemblea ha ugualmente approvato un articolo il quale prevede che il commissario in Libia sarà designato da un comitato composto dal presidente dell’Assemblea Generale, dai due Vice presidenti, dai presidenti della commissione politica e dlela commissione politica speciale; l’articolo in questione affida alla commissione interinale dell’Assemblea Generale rincarico di esaminare la procedura da seguire per la delimitazione delle frontiere. Il piano prevede inoltre che il trapasso dei poteri dalle autorità britanniche a quelle i-taliane in Somalia avrà luogo dopo che r.Ttalia avrà negoziato un accordo con il Consiglio dell’ONU per il governo fiduciario. In* precedenza l’Assemblea Generale aveva respinto vari emendamenti polacchi che tendevano ad anticipare di un’anno la data dell’Indipendenza della Libia ed a fissare il termine di tre anni per il raggiungimento dell’indipendenza da parte della Somalia e dell’Eritrea, mentre nel frattempo la loro amministrazione sarebbe stata direttamente affidata al Consiglio per l’amministrazione fiduciarie delle Nazioni Unite. La risoluzione sovietica era analoga agli emendamenti polacchi, con la sola differenza che reclamava l’immediata indipendenza per la Libia. E’ stato deciso di non sottoporla al voto (17 favorevoli, 16 contrari e 18 astenti). ULTIME dal mondo Belgrado — I CecosI , va echi residenti a Ragusa e dint.-rni si sono riuniti per l’assemble* annunale della loro Associazione culturale «Ceske besede». Assistevano alla riunione i rappresentanti delle autorità popolari, del Fronte popolare e della Federazione dei combattenti della guerra di liberazione d’Israele.» L’Assemblea ha adulai) una risoluzione che dice: «Noi cecoslovacchi abitanti a Ragus* et dichiariamo indignati del modo di procedere e dell’attività de l TU. I. Non approviamo le calunnie e le manovre tendenti a rovesciare la direzione della fraterna Jugoslavia E’ una menzogna l’afferma/.if ne secondo cui in Jugoslavia reggerebbe il terrore, al contrario la libertà viene assicurata ad ogni membro della minoranze, come pure tutti i diritti in vista delti sviluppo della vita culturale e nazionale, in piena parità di dirti* i con tutti gli altri popoli iugoslavi.» I partecipanti all’Assemblea hanno indirizzato al Marescialli Tito un telegramma di saluto, in cui è detto: «Non esiste una forza che possa sradicare dal nostro cuore l’affetto che sentiamo nei vostri confronti ed in quelli dei nostri fratelli, gli jugoslavi.» — O — BELGRADO — La raffineria di Nafta di Fiume ha portato a termine il suo piano per la trasformazione della nafta greggia ieri, vale a dire 40 giorni prima del tempo previsto. Onde festeggiare la realizzazione del piano annuale di produzione, gli operai di tale imprese hanno indetto una riunione al termine della quale è stato indirizzato al maresciallo Tito un telegramma, in cui essi promettono dì superare del 14 per cento la produzione prevista per la fine dell’anno. Nella loro campagna di calunnie contro la Jugoslavia, la stampa e la radio dei paesi dell’Ufficio Informazioni avevano diffuso nell’agosto scorso una notizia, secondo cui nelle raffinerie di nafta di Fiume si sarebbe verificato un incendio, che sarebe stato il risultato di un azione delle «forze antitiste». ALTE METE RAGGIUNTE DALL’EMULAZIONE SOCIALISTA LAVORO TENACE PER IL PETROLIO NELLA RFPJ WMi éSÌIé tiillli Salco Hukic ha impiegato 30 giorni nel perforamento .invece dei 3 mesi fin qui necessari ed ha superato il secondo record dello stacanovista Orlov. Gli abitanti di Dolnja Lendava nella Slovenia, dove si trovano ricchi giacimenti di nafta, parlano oggi soltanto del record conseguito dal maestro Salco Hukic. Dall’oggi al domani, questo nome è diventato noto e famoso. Tutti si chiedono come mai l’Hukic sia riuscito in un cosi breve periodo di tempo a perforare fino alla profondità di 2000 m e di quali mezzi egli si sia valso per superare il secondo record dello stacanovista Orlov. CHI B* SALCO HUKIC? Salco Hukic si ricorda bene dei tempi dell’ante guerra. Se gli si chiede qqme si viveva allora, «gli, sorridendo amaramente, risponde: «La era dura». Le «miniere bianche» presso Dolnja Lendava nella Slovenia, hanno cominciato a vivere una nuova vita appena dopo la liberazione. Nel l’anteguerra i ricchi giacimenti della nafta venivano sfruttati poco, specialmente perchè si difettava di attrezzatura tecnica. Per tale motivo la Jugoslavia pur dispónendo di ricchi giacimenti di nafta, doveva importare il prezioso carburante dall’America. Il nuovo padrone del paese — il popolo lavoratore — ha invéce deciso di rendersi indipendente anche in tal campo. In mezzo a campi sterminati hanno cominciato ad elevarsi mastodontiche torri. Nelle vicinanze sono sorte case di abitazione per i minatori. Già nel corso del terzo anno del piano quinquennale hanno co- minciato ad uscire dai ricchi giac-menti, superiori quantità del liquido prezioso, di quante ne poteva fornire nel ventennio precedente tutta la Jugoslavia presa nel suo insieme. L’UNIONE SOVIETICA HA INVIATO PERFORATRICI CHE NON A-VEVANO ALCUN VALORE Il lavoro dei minatori bianchi e-ra legato a moltissime difficoltà ed a sforai incredibili. A causa della campagna dei paesi cominformisti, venne a cessare il rifornimento di macchine perforatrici e di altri u-tensili. E’ lecito anche pensare che questi paesi abbiano mandato di proposito macchinario inservibile. Certo è che l’Unione Sovietica ha inviato macchine perforatrici inutilizzabili. I minatori bianchi hanno dovuto ripararle, applicando parti nuove e solo più tardi hanno potuto adoperarle. A motivo di queste difficoltà l’anno scorso la produzione della nafta non ha raggiunto il livello previsto dal piano. Tuttavia questa è stata una buona scuola per gli operai. Queste difficoltà hanno temprato la loro volontà, decuplicando i loro sforzi. Attualmente la produzione della nafta ha raggiunto un livello tre volte superiore a quello dell’anno scorso. Il maestro nei lavori di perforazione, Salco Hukic, è stato decorato per i suoi meriti, con la medaglia al merito del lavoro. LA PROMESSA DI SALCO A TITO Nel mese di settembre, il Salco, come il miglior operaio della miniera di nafta a Dolnja Lendava, venne invitato a Belgrado per visitare Tito. Là egli incontrò 30 dei migliori minatori. Essi discussero sui grandi successi nelle miniere. In confronto ai grandi successi dei minatori egli non aveva nulla a dire a Tito. Rifletté sul genere di lavoro nella miniera di nafta. Si alzò e solennemente promise a Tito di introdurre nei lavori di trivellazione un metodo nuovo, il metodo di Sirotanovic, perchè l’industria della nafta possa dare il massimo possibile di questo liquido prezioso. LA GRANDE GARA Salco è ritornato a Dolnja Lendava. Al collettivo di lavoro egli ha portato i saluti del maresciallo Tito ed in occasione della riunione di massa egli ha ripetuto la promessa di membro di Partito da lui fatta al maresciallo. Il 27 settembre là grande gara ebbe inizio. Salco non sostituì neppure un uomo nella sua brigata di 34 membri, tutti i preparativi sono stati fatti a ritmo accelerato. Si doveva smontare la torre e trasportarla 200 m più avanti. Questo lavoro è stato compiuto in 32 giorni. Il montaggio della torre e gli altri preparativi vennero completati in 15 giorni, Invece dei 40 normali. Già questo primo successo ha contribuito forte-fente ad elevare lo spirito operoso nella brigata di Hukic. Innanzitutto bisognava aumentare il numero dei giri nei lavori di trivellazione. Con la massima prudenza Hukic permise i 140 giri al minuto. Dappertutto regnava il massimo nervosismo. I minatori guardavano continuamente verso la torre di trivellamento di Salco. Nel corso di 5 giorni è stato raggiunto il primo successo: Erano stati perforati grossi strati ed era stata rag-giuta la profondità di mille metri. Ormai nessuno dubitava che Salco sarebbe uscito vittorioso dalla grande gara. ORE MEMORABILI L’operaio Giovanni Gerencev a-veva raccolto la sfida lanciata dalla brigata di Hukic. Cominciò una dura battaglia per il primato. Gerencev aveva cominciato alcuni giorni prima di Salco. La sua brigata però disponeva di strumenti peggiori. Salco la superò. Al successo della gara contribui molto anche il saldatore Ferenzi, il quale costruì’, secondo concetti propri, scalpelli di trivellazione, molto più resistenti di quelli in uso fino allora. Precedentemente si era riusciti a perforare con uno scalpello dai 20 ai 40 metri, secondo la qualità del terreno. Il saldatore Ferenzi riuscì’ invece a perfezionare questo strumento di lavoro al punto da poter trivellare per 400 m dì profondità. Questo è stato un grande successo non soltanto per l’industria jugoslava della nafta, ma addirittura per quella internazionale. LA VITTORIA Il 28 ottobre, di buon mattino, dopo 30 giorni di trivellamento, lo scalpello della brigata di Salco è penetrato fino agli strati della nafta. La promessa fatta da Salco a Tito era stata realizzata. Invece dei 36 scalpelli, quanti ne erano stati necessari fino allora, la brigata di Salco ne aveva adoperati soltanto 9. Con questo grande successo, essa aveva battuto il primo ed il secondo record del maestro sovietico nei lavori di trivellazione, Orlov il quale aveva conseguito il primo record quando è riuscito a penetrare nei primi strati di nafta in 70 giorni ed il secondo in 38 giorni. Il primo record dello stahanovista Orlov è stato battuto anche dalla brigata di Gerencev che ha effettuato la trivellazione in 45 giorni. Il nuovo metodo di trivellazione elaborato di Hukic, ha una grande importanza per lo sviluppo della produzione jugoslava della nafta, che in tale maniera verrà triplicata. Cosi il piano quinquennale della produzione della nafta verrà non soltanto realizzato, ma anche superato. I NUOVI IMPEGNI DELLA BRIGATA D’ASSALTO In questi giorni in cui i collettivi di lavoro nella Jugoslavia sono stati presi dalla febbre di emulazione, onde festeggiare con grandi successi di lavoro il 29 nov. — giornata storica della costituzione della RPFJ — anche i minatori bianchi di Dolnja Lendava, non vogliono figurare gli ultimi. Salco Hukic, il vittorioso minatore bianco d ìDolnja Lendava ha cosi scritto al maresciallo Tito: «Caro comp. Tito, Salco Hukic che ha visitato nel mese di settembre i migliori minatori del paese ti invia, a nome suo ed a nome della 'sua brigata, i saluti più cordiali. La nostra brigata ha tenuto fede ai suoi impegni. In neppure 30 giorni abbiamo effettuato la trivellazione. Ti promettiamo di condurre ulteriormente la lotta per una maggiore produttività nel lavoro e di dare al nostro paese quantità sempre maggiori di nafta. Nella gara di emulazione abbiamo trascinato anche un altra brigata, la quale ha conseguito bei successi. Ci siamo prefissi il compito ulteriore di trascinare nella gara anche altre brigate. Le calunnie e le menzogne all’indirizzo tuo e del nostro Partito, ci spingono ad un’attività sempre crescente. Ci impegnano davanti a te ed al nostro Partito ad effettuare la prossima trivellazione in 25 giorni». La Nostra Lotta INAUGURATA LA CASA DEL POPOLO A PIRANO NUOVA IMPORTANTE SEDE per il circolo di cultura italiana «IBI Bill II HI HI ■im ■■■!■ I i mr imi irmmw 1-1— ii I ttTTiTTTTTT l'-nfnrvmrrrr- Nel luogo dove pochi gerarchi fascisti orgiavano, un nuovo impulso sarà dato alla cultura da migliaia di lavoratori Con una breve cerimonia, è stata inaugurata domenica 20 corrente a Pirano la rinnovata Casa del Popolo di Pirano. Erano presenti la autorità cittadine, i rappresentanti le organizzazioni di massa, culturali, sportive e delegazioni di operai delle varie filiali sindacali, nonché due rappresentanti del Partito Socialista del TLT. Il comp. Randis ha salutato i presenti, concedendo poi la parola ai rappresentanti le org. di massa e del CPL locale, comp. Balbi e Giac-chin, che hanno rivolto brevi parole di saluto ai presenti. Il comp. Giacchin ha sottolineato che la rinnovata Casa del Popolo sarà la sede del Circolo di Cultura Italiana, mentre prima della liberazione, essa era aperta solamente ad una ristretta cerchia di gerarchi fascisti che ivi gozzovigliavano. E’ seguito quindi il discorso del comp. Maraspin Giorgio,' che ha illustrato le conquiste sociali e culturali ottenute dal popolo del Circondario. Conquiste germinate dalla lotta di liberazione. «La cultura — egli ha detto — che prima era privilegio di pochi, ora è diritto e proprietà di tutto il popo- lo.» Proseguendo, egli ha accennato alla campagna di calunnie scatenata da coloro che si spacciano per «internazionalisti» e che si arrogano il diritto del monopolio sui principi del marxismo-leninismo, pur non sapendo metterli in pratica. Conclude infine inneggiando alla cultura del popolo ed al Potere Popolare. Al breve rinfresco che è seguito, parteciparono pure i compo- Spettacoli cultnrali nel Circoniario Il Centro di Cultura Popolare I-taliana per l’Istria ha organizzato per la fine del mese in corso, una serie di spettacoli teatrali nelle città di Capodistria e Pirano. La compagnia di prosa del Teatro del Popolo di Fiume presenterà i seguenti lavori: Capodistria il 26 nov. «Il Bugiardo» di C. Gol-doni; il 27 nov. «Leone della piazza» di Ilya Ehrenburg; il 29 nov. «Il matrimonio» di Go-goli; Pirano al teatro Tartini verranno ripetute le medesime rappresentazioni nei giorni 30 nov. il 1 e 2 dicembre. nenti della squadra di calcio del Gorizia, giunta a Pirano per disputare una partita con la compagine locale. — La presenza di questi compagni alla cerimonia assume una grande importanza poiché essi potranno testimoniare al popolo italiano come vengono rispettate ed anzi incrementate le attività culturali della popolazione italiana grazie al Potere Popolare. Al'a sera più di 1000 lavoratori hanno approvato all’unanimità il regolamento interno. A proposito della Casa del Popolo, rileviamo che gli ambienti, per interessamento del PC, sono stati completamente rimodernati come pure le facciate dello stabile. Il Circolo di Cultura Italiana avrà così disponibili locali degni e moderni per sviluppare le sue attività. L’ampia sala verrà usata per conferenze scientifiche, meeting, serate musicali ecc. Verranno costituiti dei circoli marxisti. La biblioteca e la sala di lettura saranno aperte ag'i operai tutti i giorni dalle 16 in poi. Questo sarà appena un inizio, poiché i compagni piranesi intendono estendere l’attività del Circolo di Cultura in tutti i campi per far si che le più larghe masse italiane abbiano finalmente la possibilità di apprendere quella maggior cultura che prima della liberazione era loro negata. SI LAVORA AL PASTIFICIO DI VERTENEGLIO PIENA ATTIVITÀ' DEI MARITTIMI PIRANESI Non più disoccupazione ma lavoro costruttivo I primi mesi del 1945 sono siali caratterizzati a Pirano da un fenomeno le cui cause vanno ascritte all’opera del CLN nemico del pòpolo ed organo della borghesia battuta nella lotta di liberazione. Infatti chi non si ricorda come durante questo periodo il porto di Pirano era stato disertato da tutti i natanti che si erano rifugiati a Trieste? *• BERTOK ERMINIO, MARCHERINI GIULIO e RASEN ANDREA SONO I MIGLIORI OPERAI DEI MAGAZZINI «PRERAD» DI S. LUCIA Questa diserzione, come sopra già specificato, si prolungò per dei mesi. In principio il lavoro non mancò a Trieste ma come era da attendersi, raggiunto lo scopo di disarmare i nostri porti, la reazione triestina non Si curò più di fornire un sicuro lavoro al naviglio piranese. La situazione divenne intollerabile e soltanto dietro la pressione degli equipaggi i propietari delle imbarcazioni fecero ritorno a Pirano. A Pirano questi lavoratori non trovarono nessuna ostilità da parte del Potere Popolare, il quale invece diede loro la possibilità di un lavoro sicuro per il benessere della comunità. Chi si intrattenesse con questi lavoratori può trarre degli utili insegnamenti. Infatti, tutti questi marinai sono concordi nel dire che la loro vita dipende dal commercio che viene svolto tra i nostri porti e quelli jugoslavi. Tutti sono concordi nel dire che è chiaro che senza questa attività con la vicina repubblica si ritornerebbe ai tempi passati durante i quali la vita era grama e malsicura. Queste sono verità lampanti, sono verità provate dall’esperienza dei lavoratori piranesi che hanno compreso come solamente da una nazione che ha risolto il proprio problema sociale si può attendersi il benessere ed il pane sicuro. A MARESEGO COPERTA LA CASA DEL COOPERATORE Il tetto della casa del coperato-re di Maresego è in via di ultimazione. I lavori di copertura avrebbero potuto già essere ultimati se non si avesse avuta la mancanza di certi indispensabili materiali, mancanza che non ha disarmato però la volontà della brava popolazione di Maresego ma che l’ha spronata a superare anche queste difficoltà. Infatti ora detti lavori procedono celermente. La casa nel suo complesso è stata ultimata per il 70 p. c. Il numero delle ore volontarie date è cospicuo; e, se anche non raggiunge quello segnato nel piano annuale, ciononostante i lavori sono stati portati a termine grazie alla maggiore produttività raggiunta dalla volontà e braura dei compagni emulatisi. Il trasporto delle pietre da posti lontani è stato molto difficoltoso se si pensa che sono stati trasportati ben 3 mila metri cubi di pietra da una distanza media di circa 5 km. La popolazione è orgogliosa della sua casa perchè sà che questa sarà il centro commerciale, culturale e politico della zona dove essa potrà trovare tutta quella assistenza che le è sempre mancata. Per dare ancora un esempio dell’attaccamento alla casa da parte della popolazione basterà dire che la cooperativa di costruzioni locale, che si è assunta l’impegno di portare a termine i lavori della casa, ha potuto sin dall’inizio in ogni momento disporre di 150 elementi sicuri, pronti a dare il loro apporto proficuo alla costruzione della casa. NUOVA STRADA DA LOZARI A S. GIOVANNI N0N~ PIU’ VANE SPERANZE MA UNA REALTÀ’ TANGIBILE Alla costruzione hanno contributo migliaia di ore di lavoro volontario date dalla laborioso popolazione locale Domenica scorsa è stata inaugura, ta la strada Lozari - S. Giovanni. E’ stata cosi realizzata la legittima a-spirazione della popolazione di questi due paesi che cosi sono congiunti da una arteria aperta a tutti gli autoveicoli. La strada rappresentava un mito per la laboriosa popolazione croata dei due paesi sinora collegati da un viottolo di campagna che diventava assolutamente impraticabile sia in autunno che in primavera quando le piogge lo trasformavano in un pantano. La costruzione di detta strada e-ra stata promessa parecchi decenni fa dall’allora governo austriaco senza essere mai iniziata. Subentrata l’Italia con la dominazione fascista le promesse rimassero quel che erano. Gli abitanti locali ricordano ancora i tacchini portati al centurione fascista Fusco il quale doveva disporre l’inizio dei lavori di costruzione. I tacchini sparivano tutti nello stomaco del vorace gerarca, ma i lavori rimanevano allo stadio di «progetto». Venne la liberazione e l’opera di ricostruzione iniziata dal giovane Potere Pop. con la collaborazione del popolo lavoratore del circonda- MIGLIORAMENTI PER GLI OPERAI ISTRIANI MENSA IN ALLESTIMENTO ALL’ARRIGONI DI UM AGO Qualche mese fa avevamo mosso una critica alla direzione deH’Arri-goni di Umago poiché la stessa non si era mai occupata di aprire una mensa per i numerosi operai Che i-vi danno la loro opera. Ritornando alcuni giorni fa sul posto siamo stati molto lieti d’apprendere dal compagno Alessio, direttore della fabbrica, che l'adattamento di una sala ed in seguito il funzionamento nella stessa di una mensa, era oramai questione di settimane. Il direttore facendoci visitare l’ampia sala che verrà adibita a mensa, parlava con evidente soddisfazione, esaltando l’entusiasmo di tutti gli operai all’annuncio dell'inizio dei lavori. Quello che è di grande importanza, aggiunse il direttore, è che tutti hanno aderito a dare il loro contributo di lavoro volontario. Questa partecipazione in massa è logica poiché i lavoratori sanno che lavoreranno per loro stessi dimostrando cosi un alto spirito di comprensione verso i tempi attuali cne suno il preludio del nuova sistema sociale che stiamo costruendo. Il direttore interrogalo, ancora a * proposito delle sue intenzioni sulla mensa, aggiunse che la stessa trarrà con la nuova stagione agricola, gran parte del suo fabbisogno di legumi da due grandi orti di proprietà della fabbrica e che verrà iniziato tra breve un allevamento di suini. Oltre alla mensa, due locali verranno adibiti a biblioteca ed a bar nei quali i lavoratori, durante il riposo meridiano dopo il pranzo, potranno trovare un’ora piacevole di svago. Anche sulla questione dei premi, che abbiamo a suo tempo sollevata. l’Arrigoni di Umago premia ora i migliori lavoratori, dando cosi un incitamento all’emulazione a tutti gli altri. * i In questo collettivo di lavoro non mancano i lavoratori d’assalto. Citiamo le compagne Vilanovic Maria del reparto filetti, Predaz Maria del reparto inscatolamento, Giu-rissevic Ernesta reparto filetti, Maria Grassi del reparto pelatura pesce, Grassi Jolanda addetta alle macchine, e finalmente l’ottimo compagno Muggia Luigi. Vada a questi compagni un caldo elogio per la loro attività e per l’esempio che danno in questo periodo di intenso lavoro. * Il FOTOGRAFIE per carte d’identità Il Dipartimento Affari Interni del Comitato Popolare Circondariale ha trasmesso il seguente AVVISO Tutte le persone del Circondario dellTstria, che per un motivo qualsiasi non abbiano potuto finora fotografarsi per la nuova carta d’identità presso il gruppo fotografico nella sede del proprio Comitato locale oppure Cittadino, o che le fotografie siano male riuscite, potranno fotografarsi in seguito a Capodistria. Il gruppo fotografico eseguirà le fotografie nello ex studio fotografico «WATA» in via Callegaria nei seguenti giorni: Mercoledì, giovedì, venerdì e domenica, 23, 24, 25 e il 27 novembre 1949 dalle ore 9 alle ore 18. Con ciò avrà termine l’esecuzione delle fotografie delle carte d’identità nel Circondario dellTstria. La consegna delle nuove carte d’identità avrà inizio il giorno 28 novembre 194$. Le vecchie carte d’identità cesseranno di valere con il 30 dicembre 1949. IL COLLETTIVO AGRICOLO ,STELLA ROSSA’ A MADONNA DEL CARSO PIONIERI SOCIALISTI NELLA CAMPAGNA Sorgeva il 20 novembre 1948, a Madonna del Carso uno dei primi collettivi di produzione del distret-to di Buie. Una piccola comunità di 9 famiglie di contadini che in esso avevan congiunto i propri beni. La terra era grama, una quarantina di ettari, buona parte dei quali sfruttabile solo come pascolo, e, per il lavoro possedevano, tutti assieme, 16 capi di bestiame bovino, e 9 pecore. Nessun attrezzo meccanico per il lavoro dei campi. Le prospettive non erano certamente delle migliori. Ma la volontà e la coscienza di formare una comunità, di lavorare congiunti per il benessere collettivo, ed il concreto appoggio del Potere Popolare, fecero sì che questo collettivo superasse i momenti difficili e si incamminasse verso la via del progresso. Venne scelto allora come nome del collettivo quello di «Stella Rossa». Nome che ha il suo profondo significato sociale perchè simbolo del progresso, dell'unità dei lavoratori di tutto il mondo, simbolo dell’avvenire. Ed i collettivisti di Madonna del Carso si sono conformati al significato di questo nome che era più che una promessa. Il collettivo, do po un anno di intensa attività, si è ingrandito e va sviluppandosi sempre più. I collettivisti possiedono ora 55 ettari di terreno, una ventina di capi di bestiame ,un gregge di oltre 100 pecore ed alcuni suini. Durante la decorsa annata agricoli che per le note ragioni non fu fra le buone, vennero raccolti 78 quintali di frumento, 115 q. di patate, oltre 140 ettòlitri di vino. Al prosperare di questa comunità oltre al costante e duro lavoro dei suoi membri ha pure cooperato l’Armata Jugoslava, i cui soldati hanno lavorato d’assalto nei vigneti della stessa. Sempre durante l’anno, sono stati acquistati un trattore (che momentaneamente si trova ad Isola per riparazioni), una- trebbiatrice, un torchio per il vino, una trinciatrice per la paglia, alcuni aratri ed altri arnesi meccanici. Quindi le prospettive per il futu-turo sono migliorate di molto ed un radioso avvenire si apre dinnanzi a questi compagni pionieri del socialismo nella campagna. E’ in corso ora l’inclusione di al cune famiglie di Val izza nel collettivo. Ciò porterà ad un aumento del patrimonio terriero, del bestiame e, quello che più conta, di braccia per il lavoro dei campi. In seguito altre famiglie di contadini della località si uniranno certamente a questo collettivo, attratte dai successi raggiunti e dal suo continuo prosperare. I cooperatori della «Stella Rossa» hanno predisposto ed, in parte attuato il piane per il prossimo anno agricolo, la semina di 10 ettari di terreno a frumento, 3 ettari a patato, la piantagione di altre 10.000 piante di viti, portando così i loro vigneti a 40.000 viti. Con l’inclusione dei nuovi cooperatori, questo piano dovrà essere riveduto ed ampliato. E’ in progetto per l’anno in corso pure la costruzione di una stalla per l’allevamento dei suini. Tale stalla verrà costruita con il lavoro volontario dei soci e dei membri delle organizzazioni di massa locali. Si incrementerà ulteriormente l’allevamento dei bovini e degli ovini, tenuto conto che una parte della zona è particolarmente indicata per la pastorizia. I progetti sono molti ed il lavoro da realizzare è ancor maggiore, ma tutto ciò non disanima i cooperatori. Per essi l’avvenire si presenta con ottime prospettive. Ne abbiamo avuto conferma dai compagni Jakac Primo da Gam-bozzi, addetto ai buoi; Pfodan Antonio da Madonna del Carso e Klabot Aurelio da Scarlania, contabile del collettivo. Hanno aggiunto altresi, ricordando gli anni del terrore fascista: «Ora non abbiamo più paura di sentire il motore della motocicletta sulla quale arrivava Pesatore del fisco che per incarico delle banche — a cui i contadini erano costretti ricorrere per prestiti ed alle quali non potevano pagare l’esoso interesse — veniva a sequestrare il bestiame, il mobilio procedendo anche ad aste e a sfratti che mettevano sul lastrico famiglie intere di contadini del luogo.» Al comp. Prodan, infatti, per ben tre volte venne pignorato il bestiame e varie suppellettili, mentre il comp. Klabot ha subito la sorte dello sfratto e di trovarsi sulla strada in due e due quattro. «Si, compagni, il Potere Popolare, la maggior conquista della lotta di liberazione e l’espressione della volontà del popolo, non permetterà mai il ritorno al passato. Non sentirete mai più nelle vostre campagne il rumore delle moto degli agenti del fisco, ma il rombo dei trattori che scaveranno nella terra i solchi dai quali voi cooperativisti, edificatori del socialismo nella campagna, raccoglierete il grano, cioè pane per gli operai e per il popolò tutto del circondario.» Ritornando sull’argomento tralasciato brevemente, precisiamo che il collettivo è guidato dal compagno Klabot Giovanni, da Scarlania, coadiuvato da un aiufante e del contabile. Fra i migliori lavoratori, — che a dire il vero sono tutti bravi e volonterosi. — merita un cenno il compagno Sossa Paolo di 69 anni da Madonna del Carso, che pur essendo in età avanzata, lavora con vigoria e lena, tanto da poter esser paragonato ai giovani più folti. Il compagno Klabot del collettivo si trova attualmente al lavoro volontario con la brigata «II. Congresso del PC TLT» nella Selva di Tarnova .mentre un altro compagno sta frequentando un corso di specializzazione per i cooperativisti in Slovenia. A questi cooperatori della «Stella Rossa» vada il nostro più sincero augurio per la realizzazione del piano che è parte di quello comune. Piero Salvetti rio. Compiute le opere di maggior interesse collettivo, il Potere Popolare venne incontro alle impellenti necessità della popolazione di queste due località e stanziò una rilevante somma per la costruzione di detta strada. I lavori vennero iniziati nella passata estate da un cinquantina di operai qualificati e terminati verso la metà di novembre. Alla costruzione hanno contribuito in gran parte gli abitanti dei paesi di Lozari, S. Giovanni e delle frazioni di Buzzai, Peroj che hanno lavorato per lo scavo del fondo stradale, per la estrazione della pietra (nella cava di S. Giovanni), per la costruzione della massicciata ecc. Giornalmente hanno partecipato al lavoro d’assalto circa una cinquantina di persone. (I compagni di Lozari si erano impegnati di dare entro la conclusione della gara precongressuale, ciascuno 50 ore lavorative, impegno che venne raggiunto e superato). Sino al termine della costruzione sono state effettuate 4.800 ore lavorative volontarie; il che non è poco per due paesi che contano qualche decina di famiglie. Fra coloro che si sono maggiormente distinti sul lavoro, va menzionato il comp. Veznaver Pietro che ha dato oltre 300 ore lavorative d’assalto. Seguono i compagni: Grzinic Francesco, il quale si trova attualmente nella Selva di Tarnova con la brigata «II.o Congresso del PC TLT», Sorčič Giovanni, Novacco Giovanni, Krizman Ivan, Mikac I-van, Veznaver Maria ed altri. Per la inaugurazione di questa strada è stata organizzata una grande festa popolare, alla quale ha partecipato la popolazione dei paesi vicini, rappresentanti del CPD di Buie, delle organizzazioni di massa ecc. Ultimati questi lavori-, la popolazione ha già approvato il piano per la costruzione del tratto di strada da Lozari alla valle del Quieto. Tratto stradale questo lungo circa 3 km. Il compagno Okovic Antonio, da Buzzai si è impegnato di dare 100 giornate lavorative su questo obiettivo e il suo esempio è seguito da altri contadini. Si prevede che questi lavori saranno iniziati nel prossimo anno. La popolazione democratica del circondario, compresa degli impegni che derivano a tutti per la realizzazione dell’avvenire socialista, lavorerà emulando i lavoratori della campagna di Lozari, S. Giovanni ecc. RADIO PROGRAM MI Mercoledì: 17.30 «Attualità politiche» 19.45 «Problemi sindacali di Bortolo Petronio 20.30 «Mezz’ora di svago» Giovedì: 13.45 «Per voi donne» 17.30 «Attualità politiche» 22.00 «Vita dei popoli jugoslavi» Venerdì: 17.30 «Attualità politiche» 18.00 «Rassegna sportiva» di Volpato Gino 18.45 «Orizzonti perduti» 20.50 «Col nostro popolo» Sabato: 13.45 «Rassegna economica» 18.30 «Mondo dei piccoli» ECCO UN GRUPPO DI BRAVI OPERAI DEL REPARTO ELETTRICISTI DELL’AMPELEA DI ISOLA. — ESSI SONO: FRAGIACOMO LIBERO ZECCHINI STELIO, MAJER BRUNO. ALFIERI MARCHESAN, LUCIO UGO, MARIO GIOVANINNI NUOVO REGOLAMENTO DI CARATTERE ANNONARIO Aff-nchè i consumatori inclusi nel tieoli del tesseramento garantito, innanzitutto dei cereali, possano acquistare anche i prodotti di questi emaniamo il seguente REGOLAMENTO sull’introduzione e sul sistema d’uso delle nuove carte annonarie Art. 1 Le carte annonarie hanno un determinato numero di tagliandi per l’acquisto dei prodotti di cereali un determinato numero di tagliandi per l’acquisto di altri articoli del tesseramento garantito (carne, grassi, zucchero, prodotti di cacao e caffè) e un determinato numero di tagliandi per l’acquisto di articoli per l’approvvigionamento supplementare. Su tutte le carte annonarie i tagliandi sono uguali per ogni singolo articolo e quantità. Art. 2 I consumatori possono acquistare sui tagliandi per i cereali: a) pane — confezionato con farina integrale b) pane — confezionato con farina bianca e) farina integrale d) farina bianca Art. 3 Per l’acquisto dei prodotti di cereali, come specificato nell’articolo 2 di questo regolamento, i consumatori staccano un numero stabilito di tagliandi e precisamente: a) per 1 kg di pane — conf. con farina integrale 8 tagl b) per 1 kg di pane — conf. con farina bianca 12 tagl c) per 1 kg farina integr. 11 tagl d) per 1 kg farina bianca 15 tagl e) per 1 kg di gries (gries di fru mento) 15 tagl f) per 1 kg di pasta 16 tagl g) per 1 kg di farina di grano- turco n tagl. (Ili) h) per 1 kg di gries di granoturco 13 tagl. (Ili) Art. 4 Le rivendite del pane, farina ed altri prodotti di farina, devono e-sporre nei propri negpzi, la tabelle sulla quale è evidente quale specie di prodotto e quanti tagliandi vengono per questo staccati per 1 kg del singolo articolo. Questa tabella dev'essere appesa in un punto visibile. Questo regolamento entra in vigore: a) per i prodotti di cereali il giorno I dicembre 1949 e vengono con questo regolamento annullati tutti i precedenti tagliandi per i prodotti di cereali per il mese di dicembre. I consumatori ricevono invece le nuove carte annonarie per questi articoli. b) per tutti gli altri articoli con u 1. gennaio 1950. NUOVI ORARI DI PIROSCAFI ED AUTOCORRIERE Piroscafi linea — Trieste—Capo-distria e viceversa. Partenze da Trieste alle ore: 6,20, 10.15 — li — 12,30 — 15 — 17 — 17,30 — 18,15 Partenze da Capodistria alle ore: 5,20 — 6,45 — 7,30 — 8,30 — 12.15 — 13,15 — 15 — 17 ___ GIORNI FESTIVI Partenze da Trieste alle ore' 7 45 11 - 14 — 18.30 Partenza da Capodistria alle ore: 6,30 — 9,10 — 12,45 — 17,15. AUTOCORRIERE LINEA CAPO-D ISTRIA — TRIESTE Partenze da Capodistria: ore 7 e'd alle ore 11. — Da Bivio Decani alle ore 7,15 ed alle ore 11,15. — Arrivo a Trieste alle ore 8 e 12. Partenze da Trieste: Ore 15 ed ore 18. — Da Bivio Decani alle ore 15,45 e 1845. — Arrivo a Capodistria alle ore 16 e 1$. TORNEO DI SCACCHI Ha avuto luogo sabato sera a Capodistria un importante torneo scacchistico, su quaranta tavole, li torneo opponeva le squadre di Capodistria con quelle di Pirano— Portorose. Ha assistito numeroso pubblico, interessato vivamente dallo svolgimento del torneo. Ha diretto il comp. Dott. Berginc di Isola. La vittoria è stata aggiudicata a Capodistria, con il seguente risultato: 25 a 14.