novi ' tednik Slovencev videmske pokrajine ; .^aSfcfc slpIiiM ČEDAD/CIVIDALE • UI.B. De Rubeis 20 • Tel. (0432) 731190 • Poštni predal/casella postale 92 Poštnina plačana v gotovini / abb. postale gruppo I bis/70% • Tednik / settimanale • Cena 600 lir Leto XII. št. 22 (286) • Čedad, četrtek 13. junija 1985 REFERENDUM Ha vinto il NO (54,3%) % sr voti % NO voti votanti NORD 40.9 6.905.472 59.1 9.994.257 84.9% CENTRO 51.1 3.589.470 48.9 3.430.085 82.8% SUD 49.9 3.350.417 50.1 3.359.104 66.5% ISOLE 49.9 1.608.623 50.1 1.614.665 65.8% totale 45.7 15.453.982 54.3 18.398.111 78.0% % SI' voti % NO voti votanti PIEMONTE 43.1 1.198.864 56.9 1.585.229 81.0% VALLE D’AOSTA 44.0 28.395 56.0 36.192 74.9% LIGURIA 47.5 544.999 52.5 601.580 79.2% LOMBARDIA 38.7 2.245.121 61.3 3.560.882 85.7% trentino A. A. 25.0 132.580 75.0 398.546 80.9% VENETO 33.1 956.244 66.9 1.935.135 86.4% FRIULI V. G. 35.0 286.861 65.0 532.104 82.0% EMILIA ROM. 52.9 1.512.408 47.1 1.344.589 90.6% TOSCANA 55.2 1.361.358 44.8 1.106.537 87.3% MARCHE 46.8 446.545 53.2 507.317 85.6% UMBRIA 53.4 299.115 46.6 260.530 86.7% LAZIO 48.8 1.482.452 51.2 1.555.701 78.0% ABRUZZO 46.2 344.867 53.8 402.339 73.4% MOLISE 42.6 74.611 57.4 100.706 61.7% CAMPANIA 51.0 1.293.659 49.0 1.241.267 64.1 % PUGLIA 48.1 963.722 51.9 1.039.796 70.7% BASILICATA 50.2 158.344 49.8 157.295 69.6% CALABRIA 55.2 515.214 44.8 417.702 60.4% SICILIA 48.3 1.137.901 51.7 1.216.252 63.3% SARDEGNA 54.2 470.722 45.8 398.413 73.9% S. PIETRO AL NATISONE Alla «Beneška galerija» avviata la 6a ex-tempore Proseguono il prossimo sabato e domenica, fino alle ore 20, le operazioni di timbratura e consegna delle opere che concorreranno alla 6a ex-tempore internazionale di pittura «Immagini delle Valli del Natisone» organizzata dall’Associazione artisti della Benecia. La manifestazione, che si svolge sotto l’alto patrocinio della Giunta della Regione, si concluderà il 29 giugno alle ore 19 con la consegna dei premi acquisto per le opere prime classificate: un premio del presidente del consiglio regionale, uno dell’assessore provinciale alla cultura ed uno del presidente dell’Unione culturale economica slovena. Altri premi, fra cui quello della Banca popolare di Cividale saranno assegnati con il voto dei visitatori della mostra. Questa sarà allestita nei locali «al Centro» di S. Pietro al Natisone e resterà aperta fino al 7 luglio. Nella prima settimana si sono iscritti 28 pittori con una o più tele. Numerosi gli artisti venuti dalla vicina Slovenia. Diverse le pittrici: fra queste Micaela Bichova di origine cecoslovacca ed Ema Vukotič, goriziana residente negli USA. OB ZAKLJUČKU TEČAJEV SLOVENŠČINE Lep izlet na Dolenjsko Chi succederà al presidente Pertini? Dal 24 giugno inizio delle votazioni Lunedì 24 giugno inizieranno nell’aula di Montecitorio le votazioni per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica. L’annuncio è stato dato dalla presidenza della Camera, dopo un incontro di Nilde Jotti — cui la Costituzione affida il compito di convocare e presiedere il Parlamento riunito in seduta comune — ed il presidente del Senato Francesco Cossiga e dopo che ne è stato informato il Governo. 11 numero degli elettori — 1011 — è identico a quello di 7 anni fa, quando le dimissioni di Giovanni Leone anticiparono di 6 mesi l’elezione del successore. Voteranno il nuovo presidente infatti i deputati (630), i senatori eletti (315), 2 senatori a vita come ex capi di Stato e 6 senatori a vita di nomina presidenziale ed infine i delegati regionali (58: 3 per ogni regione, 1 solo per la Val d’Aosta). Impossibile stabilire fin da adesso, non essendo noti questi ultimi, quali saranno le forze in campo. È da notare tuttavia che per le prime 3 votazioni è richiesto il quorum dei due terzi dell’assemblea e cioè 674 voti. Tranne che per De Nicola però nessun presidente è stato eletto dopo soli tre scrutini. 4 scrutini ci vollero per Luigi Einaudi e Giovanni Gronchi, 9 per Antonio Segni, 21 per Giuseppe Saragat, addirittura 23 per Giovanni Leone e 16 per Sandro Pertini che venne poi eletto però con il massimo dei voti mai raggiunti: 832. Dòpo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta, cioè la metà più 1 e quindi 506 voti. Quello, alla cui elezioni si procederà a partire dal 24 maggio, sarà il settimo presidente della Repubblica italiana (oppure l’ottavo se si considera anche il capo provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola). Z lepim izletom v Slovenijo, pravzaprav na Dolenjsko, so se v nedeljo 2. junija zaključili tečaji slovenščine, ki so bili tudi letos po vsej Benečiji in se jih je udeležilo lepo število mladih in manj mladih, takih, ki poznajo slovenščino v narečni obliki in takih, ki niso Slovenci a ker živijo na tem področju, se želijo približati slovenski kulturi in slovenskemu jeziku. Odhod iz Špetra je bil ob 6.30. uri. Po kratki postojanki v Čedadu, kjer so v avtobus vstopili tukajšnji tečajniki, se je skupina 50 ljudi odpravila proti Gorici. Najprej je bil predviden obisk Baze 20, ki je zgodovinski spomenik narodno osvobodilne vojne, toda zaradi slabega vremena je bil program nekoliko spremenjen in smo obiskali Ljubljano. Zgodovino in znamenitosti glavnega mesta Slovenije nam je na kratko predstavila umetnostna zgodovinarka Irena Misleji, ki je bila naš turistični vodič . Seveda smo bili tudi na stolpu ljubljanskega gradu, odkoder se odpira lepo pogled na Ljubljano. Nato smo se odpeljali proti Dolenjski, v Otočec, kjer smo imeli kosilo in se oddahnili v slikovitem okolju ob reki Krka. Potem smo obiskali razstavo lesenih kipov na odprtem «Forma viva» in razstavo Jakčevih grafih v Kostanjevici. Ljubljano so skoraj vsi izletniki bolj ali manj poznali, Kostanjevica pa je bila za marsikoga pravo odkritje in je vzbudila veliko zanimanje. Velja tu omeniti, da so med izletniki bili tudi nekateri člani Društva beneških likovnih umetnikov. Iz Kostanjevice smo se nato odpeljali proti Novemu mestu, kjer pa ni bilo organiziranega obiska mesta in vsak si ga je ogledal in ga spoznal po svoje. Marsikak si je seveda ogledal stolnico za kar se je treba zahvaliti župniku, ki je cerkev odprl. Vrnili smo se v poznih urah, nekoliko utrujeni a dobro razpoloženi, zelo zadovoljni in prepričani, da bi bilo treba take izlete, ki v enem dnevu nudijo toliko doživetij, organizirati večkrat. (jn) Med izletom tečajnikov slovenskega jezika iz Čedada in Benečije na ljubljanskem gradu. XII Senjam C beneške Jg &E piesmi Liesa - Grmek 14., 15., 16. junija Zapetih bo 16 novih pesmi. Vsak večer bo žirija izbrala 10 pesmi za finale in prve tri. Program: V petek 14. junija ob 21. uri: Predstavitev prvih osmih pesmi; Sabina Trinco in Kvartet «Čeče za ljubezan». V soboto 15. junija ob 21. uri: Predstavitev ostalih osmih pesmi; Beneški kabaret. V nedeljo 16. junija ob 16. uri: Finale; kabaretna skupina iz Trsta. Igrajo SSS Predstavljala bosta Margherita Trusgnach in Ezio Gosgnach Liessa - Grimacco 14, 15 e 16 giugno In gara 16 canzoni inedite. Una giuria popolare composta dal pubblico sceglierà le 10 canzoni finali e le tre vincitrici. Programma: Venerdì 14 giugno ore 21.00: Prime otto canzoni in gara; Sabina Trinco e il quartetto «Čeče za ljubezan» Sabato 15 giugno ore 21.00: Le rimanenti otto canzoni in gara; Beneški kabaret Domenica 16 giugno ore 16.00: Finale; Gruppo cabarettistico di Trieste. Suonano gli SSS presentano Margherita Trusgnach e Ezio Gosgnach Cambio di guardia a Taipana Sindaco Armando Noacco (DC) A pochi giorni dalle elezioni del 12 e 13 maggio scorsi, si è riunito il consiglio comunale di Taipana per eleggere sindaco ed assessori. Com’è noto la maggioranza è stata conquistata dalla lista DC-PSDI, mentre la lista civica che aveva guidato il comune per 5 anni è passata all’opposizione. Primo cittadino è stato eletto Armando Noacco (DC e già capogruppo nel precedente consiglio comunale), vi-cesindaco Franco Vassaz (PSDI), consigliere effettivo Paolo Tomasino (DC) e consiglieri supplenti Adriano Filipig (DC) e Giuseppe Michelizza (DC). Sui banchi dell’opposizione siederanno, com’è noto, l’ex sindaco Elio Berrà, Sandro Pascolo e Claudio Tomasino. A Malborghetto riconfermato sindaco Antonio Ehrlich Per la quarta volta dal 1970 è stato rieletto sindaco di Malborghetto il democristiano Antonio Ehrlich. Della giunta fanno parte come assessori effettivi Edoardo Kravanja e Stefano De Marchi, come assessori supplenti Francesco Kandutsch e Renato Caramore. Il consiglio comunale eletto con il sistema maggioritario è composto da 12 consiglieri DC e 3 del PSDI per l’opposizione. Al comitato centrale del PCI: risolvere il problema della minoranza slovena Giorni fa si è tenuto a Roma il comitato centrale del PCI. I comunisti italiani hanno analizzato le prospettive politiche generali e regionali post elettorali. La stampa ha ampiamente riferito sui lavori del massimo organismo dirigente del PCI. Nel corso dei lavori si è parlato anche delle questioni relative alle minoranze soprattutto in due interventi. Fer-randi, segretario regionale del Trentino-Alto Adige, ha segnalato il pericolo del voto di Bolzano causato, a suo avviso, dalla rigidità derivata dal censimento etnico. Viezzi, segretario regionale del Friuli-Venezia Giulia, ha invece affermato che «il voto di Bolzano rappresenta un campanello d’allarme anche se nella nostra regione il problema della tutela della minoranza slovena si pone in termini completamente diversi. Tuttavia, se questo problema non viene affrontato e risolto a tempo — ha detto — la situazione rischia di aggravarsi seriamente. Per questo di esso deve farsi carico tutto il partito con una iniziativa della direzione stessa. Costituita dal PCI una commissione per le minoranze Fra le altre cose l’on. Alessandro Natta, nel corso del colloquio avuto in marzo con la delegazione unitaria slovena, ha annunciato la costituzione di una commissione per i problemi delle minoranze presso la direzione del PCI. L’importanza che il PCI attribuisce ai problemi delle minoranze è sottolineata dalla scelta del responsabile della nuova commissione, il senatore Edoardo Perna, già capogruppo in Senato. SAVOGNA Rieletto sindaco Paolo Cudrig Paolo Cudrig continuerà a guidare l’amministrazione comunale di Savo-gna per i prossimi 5 anni. È stato infatti riconfermato sindaco nel consiglio comunale di venerdì 7 giugno, convocato appunto per l’elezione della giunta comunale'. Il suo nome è stato proposto in nome della continuità dal capogruppo della maggioranza (9 DC e 13 PSDI) Paolo Martinig. Prima di procedere alla votazione ha fatto la dichiarazione di voto anche Pietro Trinco per la minoranza, che ha votato scheda bianca. «La nostra sarà un’opposizione seria, dura se necessario, ma costruttiva, ha detto tra l’altro Trinco. Visti i grossi problemi economici e sociali del comune, il pesante degrado della nostra comunità svolgeremo un’azione di critica , quando sarà necessario, ma anche di proposta». La votazione per il sindaco ha dato questo risultato: 12 voti a Paolo Cudrig e 3 bianche. «I prossimi 5 anni saranno decisivi per Savogna, ha detto il sindaco subito dopo l’elezione, si dovranno creare delle prospettive nuove nella convinzione che sia possibile continuare a vivere nelle nostre valli. Siamo coscienti della situazione economica, dei problemi della disoccupazione, soprattutto giovanile, del problema dell’emigrazione. Non possiamo fare miracoli ma nemmeno prenderli alla leggera». Cudrig è poi passato all’elencazione dei settori nei quali la nuova amministrazione, seguendo un indirizzo già stabilito da quella precedente, intende intervenire. In primo luogo c’è l’attuazione del PEEP, segue poi la zona artigianale di Savogna, che dovrà arrivare ad una svolta ha detto, i problemi dell’agricoltura che sono legati a quelli del turismo. Settore quest’ultimo per cui sono stati assegnati dalla regione finanziamenti cospicui e che dovrà creare dei posti di lavoro. Successivamente il consiglio comunale è passato alla votazione dei 2 assessori effettivi. La maggioranza ha proposto Laurencig Luciano (DC) e Go-lop Mario (PSDI), mentre i 3 consiglieri di minoranza votavano ancora bianca. Alla prima votazione risultava eletto con 12 voti Laurencig, mentre Go-lop con soli 7 voti non raggiungeva la maggioranza. La seduta veniva sospesa e si ripeteva la votazione che dava ancora 12 voti a Laurencig, quindi assessore anziano e vicesindaco, 8 a Go-lop e 3 bianche. Si è votato poi per gli assessori supplenti che sono Mario Gol-les (12 voti) e Giuseppe Petricig (11 voti). Skarb za demokracijo An sa, ki tu an miesac sta šli dvakrat votavat, ki sta za petnajst dni zgubjal glavo an cajt mies dviestuo kart za napravt «denuncio dei redditi^, za tu glih tase plačat, sa se morta odsopst, začnejo ferje. Vi sta nardil vašo dužnuost za rešit demokracijo an morta iti špindavat oku po sviete zadnje palanke, ki van so ostale. Ma je še an tarin, ki vas na pusti lepuo spat: še kajšan dan an Suole zaprejo an bota viedli, ka so nardil vaši otroc čez lieto. Jest, ki vse poslušan čujen že, de adni uečejo pruot snuovan, druži pruot profesorjan an šuol. Se niesta še od-sopli, ki že nazaj začneta se glavjat an se prašat, kada tista šuolska riforma, ki je začela kar vi sta hodil šuolo, bo napravjena takuo, ki gre. «Nie maj konca» ueče marskajšan «šuola je tista, ki je, diela je nimar manj, vse ratava predraguo, te naumni so po pot an te zdravi se troštajo umriet nagle smart, za na komplit tu roke od USL. Kuo puode vse tuole napri?» Mah, judje moji, če vi doma muorta tarkaj skarbiet za družino an za otroke an za demokratično živlienje, paš tisti du Rime, ki dielajo za vas, kuo se potjo???? Vietar z Matajurja La storia a scuola La classe J B visita la mostra «Immagini della Resistenza» allestita nell'atrio della Scuola Media De Rubeis di Cividale. v Število izseljencev upada „ Informazione e correttezza È ormai trascorso più di un mese da quando è uscito l’ultimo numero del periodico della Comunità montana «Valli del Natisone» che aveva sollevato tante polemiche ed aperto la questione — sempre attuale — della correttezza dell’informazione all’interno della nostra comunità. Com’è noto, la rivista, che viene spedita gratuitamente atutte le famiglie abitanti nei 10 comuni della Comunità montana e ad un notevole numero di emigranti ed è sostenuta e finanziata con il denaro pubblico era uscita proprio alla vigilia delle elezioni amministrative del 12 e 13 maggio. Ma che cosa aveva fatto gridare allo scandalo? Quel numero faceva smaccatamente propaganda per la DC ed in particolare per il suo candidato nel Collegio di S. Pietro al Natisone, Giuseppe Chiuch che è anche presidente della Comunità montana. Nessuno spazio veniva dedicato nè nell’articolo di prima pagina, l’editoriale che esprime sempre le posizioni di qualsiasi giornale, nè in quelle interne agli altri 4 candidati locali per le provinciali (Marinig per il PSI, Blasetig per il PCI, Mazzola per il PSDI e Clavora per i Democratici popolari, candidato nella lista del Movimento Friuli). Rapida è stata la presa di posizione dei partiti presenti nell’assemblea della comunità che hanno inviato al presidente Chiuch la protesta che qui di seguito pubblichiamo. / sottoscritti, rappresentanti dei gruppi politici, Amministrazioni comunali presenti in Comunità e del gruppo degli Indipendenti — presa visione della Rivista, anno V, n. 1, Maggio 1985 «Valli del Natisone» — rilevato che il contenuto preponderante di questa pubblicazione è costituito da una campagna elettorale a favore del Presidente sig. Giuseppe Chiuch e delle Amministrazioni comunali D.C., come si evince dalle relazioni delle opere dei Comuni di S. Leonardo, Stregua, Savogna e Prepotto mentre significativamente non sono presentate quelle dei Comuni di Grimacco, Torreano e Drenchia — che queste omissioni non sono certo compensate dall’articolo del sindaco di S. Pietro al Natisone, prof. Giuseppe Marinig, sulle case a S. Pietro, o dell’avv. Giovanni Battocletti sulle problematiche della Comunità Montana, dato che riguardano attività specifiche o valutazioni di un singolo gruppo. Tutto ciò premesso e fatto presente che si provvederà, in tutte le sedi competenti, alla denuncia di quello che, a nostro giudizio, è da considerarsi un chiaro abuso politico e comunque un’utilizzazione di parte di una pubblicazione, finanziata esclusivamente dalla Comunità Montana e che quindi deve essere utilizzata nell’intersse di tutti. CHIEDONO 1) Che si voglia sospendere la distribuzione delta Rivista fino alla fine della campagna elettorale. 2) Che si voglia investire primo il Direttivo e poi l’Assemblea del fatto sopradenunciato e suU’utìlizzazione futura della Rivista. S. Pietro al Natisone, li 3 maggio 1985 V Furlaniji - Juljiski krajini je število izseljencev, ki se vračajo v rojstne kraje višje od števila izseljencev, ki odhajajo drugam za delom. To izhaja iz podatkov, ki se nanašajo na leto 1983 in so objavljeni v brošuri «Dežela v številkah», ki jo izdaja osrednji statistični inštitut. V letu 1983 se je namreč iz naše dežele izselilo 2.276 oseb, kar je za 2,7 od sto vsega prebivalstva, iz tujine pa se jih je vrnilo 2.557 (2,9%). Pojav izseljenstva je vsekakor v Furlaniji - Juljiski krajini nad vsedržavnim poprečjem: v državi se na vsakih 100 tisoč prebivalcev izseli 149, v domovino pa se jih vrne 154. V Furlaniji - Juljiski krajini pa se jih na vsakih 100 tisoč prebivalcev izseli 185, v deželo pa se jih vrne 207. AVVISO Le amministrazioni comunali, gli enti e le organizzazioni, i partiti politici ed altri che desiderano vedere pubblicati i loro comunicati sul nostro giornale devono farli pervenire alla nostra redazione entro le ore 16 di ogni giovedì. Novi Matajur odgovorni urednik: Izidor Predan ____ Izdaja in tiska ^ ^ 3g]QT Trst / Trieste T 7ISSIT Fotokompozicija: Fotocomp Videm Settimanale - Tednik Autorizz. Tribunale di Trieste n. 450 Naročnina - Abbonamento Letna za Italijo 17.000 lir Za inozemstvo 27.000 lir Poštni tekoči račun za Italijo Conto corrente postale Novi Matajur Čedad - Cividale 18726331 Za SFRJ - Žiro račun 50101 - 603 - 45361 «ADIT» DZS, 61000 Ljubljana Kardeljeva 8/II nad. 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Paolo Petricig, cui è toccato presiedere l’assemblea quale consigliere anziano, e di una mozione del consigliere Zanone. È stato constatato che la mancata elezione dei rappresentanti dei comuni rendeva incompleta la composizione dell’assemblea in una delle componenti più rilevanti. Perchè si giunga al completamento delle rappresentanze nel distretto scolastico i comuni saranno sollecitati ad eleggere al più presto (è stata fissata la data del 15 luglio) i propri delegati. In tal senso verrà fatta una comunicazione al provveditorato agli studi affinchè l’assemblea venga riconvocata a tempo debito perchè possa operare nella pienezza dei propri poteri. Le nevi di Solano esposte a Udine A breve distanza di tempo dalla prima, il pittore Mario Solazzo ha fatto una seconda mostra a Udine, questa volta presso la galleria «Laboratorio degli Artisti». La nuova mostra è monografica: è infatti tutta dedicata alla neve ed a Sauris, con quadri importanti non solo per il contenuto figurativo, ma anche per le dimensioni che tendono ad ampliarsi e soprattutto per la nuova conquista di Solazzo che è quella delta profondità prospettica e di una particolare luminosità delle tele. Solazzo dipinge d’impulso, emotivamente, e con una convinzione addirittura fanatica o perlomeno MLADA BRIEZA 14 - 28.7.1985 In collaborazione con la regione Kulturno-rekreacijsko letovanje za beneške otroke ŽABNICE - dom «Mangart» Vpisovanje v «Centru» v Špetru 727490 Pohitite! Beneški študijski center Nediža n Soggiorno culturale-ricreativo per bambini e ragazzi della Benecia CAMPOROSSO - rifugio «Mangart» Iscrizioni presso il «Centro» di S. Pietro tel. 727490 Affrettatevi! Centro Studi Nediža. I Vernice a Udine della mostra di Solazzo: la presentazione del critico Perissinotto. Al centro il pittore assieme al vicepresidente Zanfagnini. con un trasporto totale della propria personalità. In questo, Solazzo, è certamente autentico perchè concede ben poche soste alla riflessione razionale, come ha detto il critico Perissinotto che lo ha presentato a Udine. Cento quadri in pochi mesi — tanti m’ha detto di averne dipinti — cioè dalla prima mostra ad Udine, sono veramente molti. Ciò significa che c’è sotto un fuoco interiore che fa di Solazzo un pittore invasato dalla sua stessa opera. Alla galleria «Laboratorio degli Artisti» ha preso la parola anche il vicepresidente della Regione, avv. Zanfagnini: ha augurato all’artista di saper rimanere fedele alla propria ispirazione. Presenti alla mostra il consigliere regionale Speco-gna, il neo-consigliere provinciale Mazzola, il presidente della Comunità montana Chiuch e quello dell’Azienda di Soggiorno Paussa. Presente anche il sindaco di Sauris, Petris, grato a Solazzo per aver scelto come tema della mostra il suo paese e le sue nevi irrìdescenti. Fra le imminenti iniziative di Solazzo c’è ora una mostra proprio a Sauris, nell’alta Carnia. Paolo Petricig Con la chiusura dell’anno scolastico aria di arrivederci anche per i partecipanti ai corsi di sloveno organizzati dalie varie associazioni con la collaborazione dell’Istituto per l’istruzione slovena di S. Pietro al Natisone. Come ultimo atto i corsisti hanno fatto la tradizionale gita in Slovenia, scegliendo come meta quest’anno Lubiana, Novo Mesto e Kostanjevica, dove hanno visitato il celebre monastero ora trasformato in un grande complesso culturale e sede di un museo. A Novo Mesto hanno potuto visitare la cattedrale gotica, a Lubiana sono saliti sulla torre del castello. A disposizione dei corsisti in gita, come guida, la prof. Irena Mislej. Giorni addietro, sempre come iniziativa conclusiva dei corsi di sloveno, è stato ospite il Teatro stabile sloveno di Trieste che, con una scenografia settecentesca ed una recita d’eccezione, ha rappresentato la commedia: «Ta veseli dan ali Matiček se ženi». Presenti come spettatori anche gli attori del Beneško Gledališče, che hanno molto apprezzato la serata. 1 corsi di sloveno quest’anno hanno riguardato Cividale, S. Pietro al Nati-sone, Clodig, Taipana e la Valcanale, con gli insegnanti il prof. Marino Ver-tovec, l’ins. Maria Crainich, la dott. Jole Namor e il prof. Salvatore Venosi. Frattanto si avviano a conclusione molte iniziative riguardanti i ragazzi: quelli delle scuole slovene di Gorizia torneranno presto in famiglia nei vari paesi della Benecia, i bambini del centro prescolastico e del doposcuola stanno preparando la festina del 28 giugno, gli allievi della scuola di musica hanno in pieno svolgimento le prove di esame per il passaggio ai corsi di strumento successivi. Il saggio finale, di cui scriviamo a parte, si è svolto domenica 9 giugno. Ricorderemo che poche settimane fa, il 19 maggio, hanno tenuto il tradizionale «Concerto di Primavera» ed hanno preso parte a molte iniziative organizzate dalle scuole. Si avvia a conclusione anche il concorso Moja vas con la festa del 30 giugno, mentre i ragazzi si vanno iscrivendo per la «Mlada brieza» di Camporosso (Valcanale), il tradizionale soggiorno culturale ricreativo del Centro Studi Nediža. Dopo una breve vacanza estiva, le attività riprenderanno in settembre con la riapertura del centro prescolastico. Un giorno importante al centro prescolastico di S. Pietro;, si festeggia il compleanno di un bambino. UDINE CIVIDALE vodovod, a takratni «podestà» je zavrnil njihove zahteve ter celò prodal bližnji vasi Robedišče dober studenec, ki so ga Črnovršanji imeli za svojega. Takoj se je vnela prava revolucija in 200 razjarjenih žen iz Črnega vrha je šlo v Podbonesec na punitivni pohod. Vdrle so v občinsko hišo, fazbile pisalne stroje, vrgle skozi okna pohištvo, papirje, dokumente in kar jim je prišlo pod roko. Nato so se podale v hišo «podestaja» ter ga oklofutale. Prišli so karabinierji, policija, financarji in vzpostavili mir, osem žen pa odpeljali in zaprli v videnske zapore. Preiskava pa je pokazala, da ljudje so bili upravičeno razjarjeni in da se jim je bila godila velika krivica, zato so po 12 dneh spustili domov zaprte žene in obljubili Črnemu vrhu vodovod, ki je bil zgrajen leto kasneje (1935). L. 1948 so se vneli drugi spori med ljudmi in furlanskim kaplanom zaradi tovorne žičnice, ki je dovažala blago iz Stupice (cesta v vas ni bila še zgrajena). Tudi ta dogodek dokazuje temperamentnost, odločnost in samostojnost teh prebivalcev, ki so znali braniti svoje pravice in dosegli s pogumnostjo in odločnostjo lepe uspehe v prid vasi in domači skupnosti. B.Z. _ ČRNI VRH (it. Montefosca), v Črnem vrhu, iz Črnega vrha, Črnovršanji. Vas se omenja že 1. 1372 in stoji na desnem bregu Nadiže visoko v gorah (725 m.) v mali kotanji ali planoti med Voglom (1164 m.) na severu in Ivancem (1168 m.) na jugovzhodu; odprta je proti vzhodu in po nji se spušča potok Bodrin. Vas šteje približno 250 prebivalcev. Fara, tu (a jo oskrbuje župnik iz Ar-beča), avtobusna postaja, tu (samo med šolskim letom ena sama vožnja v Čedad in nazaj); občina, šola, pošta, zdravnik, Podbonesec 15 km. (zdravnik prihaja enkrat na teden tudi v Črni vrh zaradi oddaljenosti vasi od Podbo-nesca); karabinierji, Brišče 15,5 km.; otroški vrtec, Tarčet 17 km.; železniška postaja, sodnija, bolnišnica, policija, Čedad 27 km. V vasi so dve gostilni in dve trgovini z jestvinami in mešanim blagom, več družin ima tudi zasebni telefon. Po potresu iz 1. 1976 so ljudje popravili hiše in uredili tudi vas. Črni vrh je dobil cestno povezavo z dolino preko Kala, Zapotoka in Arbe-ča po drugi svetovni vojni. Že pred prvo svetovno vojno so Črnovršanji zgradili med vasjo in Stupico tovorno žičnico s katero so prevažali iz dna doline razno blago in živež. Francesco Musoni, Simon Rutar in Ivan Trinko v svojih spisih trdijo, da so tukajšnji prebivalci ohranili prvotni slovenski tip, ker so bili dolgo časa odrezani od doline in so živeli nekako samostojno. Preživljali so se pretežno z živinorejo (krave, ovce, koze) in tudi danes redijo dosti krav. V vasi deluje mlekarna, ki vsak dan predela v dober sir in maslo od 10 do 12 kvintalov mleka. Pred sto leti so imeli paše tudi na Miji in na Voglu; tu je polno kotanj, kotlin in kraških dolin. Na dnu večje kotanje (kraj se imenuje Uedeja) so zgradili sedem hlevov, tri hiše in tri kleti in tako ustvarili planino, ki je delovala od marca do oktobra (mleko so predelali v sir in maslo na mestu samem). Vas je razdeljena na dva dela, ki se imenujeta Dolina in Kras. Ledinska imena v Dolini: Ta na rup’, Ta napla-cu, Taparlies’, Tazahišan, V skale’, Ta na bazi', ledinska imena na Krasu: Pod krasjo, Pod lindo, Za krajan, Pod oriehan. Pet minut hoje od Črnega vrha je zaselek Pačejda (it. Paceida / v Paččjdi, iz Pačejde); šteje peščico hiš, ki so zgrajene Na košu in Na briegu. Nekaj zgodovinskih podatkov Polpretekla zgodovina te vasi je zanimiva in zato omembe vredna. Do 1. 1935 je spadala vas pod arbeško faro in je bila oddaljena uropešhoje od župnijske cerkve pri sv. Štandrežu, zato so Črnovršanji 1. 1903 sezidali svojo cerkev in pokopališče. Cerkvene oblasti pa jim niso dovolile, da bi imeli tu mašo in pogrebe in tako je nastal spor med vasjo na eni strani in arbeško faro ter škofijo na drugi. Tri leta so ljudje pokopavali mrliče brez duhovnika, dokler stvari se niso nekako uredile. Hudi spori ter protesti so se vrstili tudi med leti 1929 - 1930, ker cerkvene oblasti so se upirale ljudski zahtevi, da bi imeli doma nedeljsko mašo in verouk. Na cerkvenem področju so se stvari uredile šele 1. 1935, ko je Črni vrh postala samostojna kaplanija in je dobila stalnega kaplana. Cerkev je bila razširjena 1. 1930 -1931 a nov zvonik je bil zgrajen nekaj let prej (1. 1926). V vasi se je čutilo pomanjkanje vode, ker so bili studenci daleč od naselja, zato so ljudje zgradili več «štermov» - vodnjakov, kamor se je zbirala kapnica. V času fašizma so prosili podbone-ško občino, naj jim zgradi prepotreben LIESA Mednarodno lieto za muziko DOPO BRUXELLES I rea commessi Otroc osnuovnih suoi naših štierih občin (Garmak, Dreka, Sriednje an Svet Lienart) an tisti iz sriednje šuole iz Sv. Lienarta so nam napravli lepo prireditev za mednarodno lieto za muziko. Napravli so puno petja an povabili na Liesa tudi zbore iz Svetega Lienarta an Rečan za dat svojim staršem d vie ure veselja. Takuo, dobro ljudi se je zbralo v saboto parvi dan junija v «palestri» an vsi so pru z sarcam poslušal an pjuskal na ruoke telim mladim pieucam an tud te starim. Smo čul piet po vič iziku, po slovien-sko, talijansko, francuosko, po furlansko an tudi po španjuolsko: je bla pru mednarodna piesam, če tudi pieuci so bli samuo Benečani. Ne mislimo pa guorit o usih piesmi, ki smo čul an duo jih je pieu, muormo pa ree, de smo šli od majhanih kitic te narmlajših do piesmi z liepo armonijo od zboru an vsak je meu svoj uspeh, kier se je šlo za muziko, ki je ljubezan med ljudmi, med narodi, ki je življenje, takuo ki so napisale meštre na liep plakat na odru. Predstaviteu vsega so vodili pru le-puo dva šuolarja an muormo še povie-dat, da jo je lepuo zagodla na piano Serena Zanutto, ki hode v Špietar se učit v glasbeno šuolo. Pa vse tuole nie pasalo brez polemike, prazne polemike, ki malo od njih so jo tiel napravit za na pustit, de bi naši otroc kupe dielal an kupe užival muziko. Če s piesmio smo se zmisinli na reži-stenco, na kateri se je rodila naša Republika, al pa če naši otroc so piel po beneško, tuole je živlienje, živlienje naših dolin, naše živlienje an nič druze-ga. Samuo tek ima težave s svojo vestjo more mislit, da vse tuole more bit kajšnemu za škodo. Mi pa, ki čemo ži-viet v mieru, ki čemo živiet brez strahu, ki čemo živiet kot so živiel naši te stari, v takih prireditvah, v takim diele videmo samuo ljubezan za muziko, ljubezan za petje, ljubezan za nas, ljubezan za vse. Tele je namien «Mednarodnega lieta muzike» an namien vsieh tistih, ki če j o v mieru živiet. (ac) S. PIETRO AL NATISONE I principi, le scelte, le direttive e l’attività della scuola di musica La fine di un anno scolastico obbliga alla riflessione oltre che a tirare in qualche modo le somme, specie quando si tratta di una Scuola tutta particolare com’è la Scuola di Musica di S. Pietro. Prima di un resoconto delle attività svolte e dei risultati ottenuti, penso sia utile e necessario ribadire i principi e le motivazioni, le scelte e le direttive che hanno dato vita alla Scuola di Musica di S. Pietro e l’animano. I principi sono quelli universali della moderna didattica della musica: tutti vanno educati alla musica e con la musica; la Scuola di Musica non è un santuario riservato a un’élite di predestinati, nè esclusiva di nessuno. Basta riflettere per convincersene: per chi suoneranno i pochi che imparano musica? Solo per se stessi o per degli ignoranti? Oggi chi va a concerto? E i pochi che ci vanno pretendono dall’interprete acrobazie da baraccone; e l’interprete naturalmente deve stare al gioco se vuol essere applaudito o considerato super; e così i piccoli e grandi interpreti sviluppano enormemente le loro capacità digitali, ma difficilmente quelle della mente e del cuore, complice la scuola stessa. Chiedete a un pianista, arrivato al decimo anno di studio, capace di fare davvero acrobazie con le dita, chiedetegli di cantare: so-mi; nel novanta per cento dei casi non sarà in grado di farlo. Così anche l’élite ha perso il gusto della musica assieme a quello di esprimersi e di comunicare. Là dove un povero analfabeta musicale con solo un tantino di musicalità addosso attira folle di gente. La Scuola di Musica di S. Pietro è di tutti, perchè la musica è di tutti. La scuola non deve arrogarsi il diritto di selezionare, se prima non ha educato. Per questo non ci sentiamo secondi a nessuno; anzi consideriamo la nostra scuola migliore della scuola di Conservatorio, che attende da cinquant’anni una riforma che non arriva mai e che di anno ir. anno dilata enormemente il distacco della musica dal popolo. La nostra è una vera scuola pubblica, perchè chiamare pubblica una scuola solo perchè è sovvenzionata con denaro pubblico è davvero ridicolo. E tanto meno ci sentiamo secondi alle lezioni private, dove l’allievo ha in più unica- mente l’enorme costo di ogni singola lezione, costo fra l’altro non motivato nè moti vabile per nessuna ragione. La Scuola di Musica di S. Pietro è la nostra vera Scuola di Musica, la Scuola del nostro territorio, la Scuola della nostra gente, aperta a tutti, a servizio di tutti, dove la nostra gioventù s’incontra per maturare, per socializzare, per confrontarsi, per crescere e prima o poi dovrà essere riconosciuta come tale anche ufficialmente. Non per nulla in pochissimi anni siamo arrivati al centinaio di iscritti, con ben otto insegnanti tutti qualificati nel loro ramo; e le iscrizioni aumentano col ritmo di oltre 30 all’anno. Dopo questi chiarimenti anche se un po’ calorosi, diventa più facile comprendere l’attività svolta dalla Scuola di Musica durante quest’anno. Oltre all’attività ordinaria di insegnamento infatti la Scuola ha portato avanti diverse iniziative in campi diversi. Anzitutto nel campo dell’educazione musicale di massa. Ha istituito infatti un Corso di Aggiornamento di Educazione Musicale per insegnanti di Scuola Materna e di Scuola Elementare con un centinaio di iscritti. Il Corso ha funzionato da settembre a dicembre compresi per tutta la massa degli iscritti; da gennaio a marzo per una trentina di volontari. Il Corso è stato condotto da tre insegnanti specializzati ai quali si sono aggiunti due specialisti di danza, uno per la parte teorica e l’altro per la parte pratica. Il Corso si rifarà e si ripeterà per i nuovi iscritti a settembre. I risultati positivi di questa iniziativa già si sono visti; comunque chi è convinto del potere educativo della musica può solo immaginare quale grande vantaggio avranno i nostri fanciulli e quale grande vantaggio avrà la musica stessa. Accanto ai Corsi di solfeggio si è cercato di affiancare la così detta Musica d’assieme a favore soprattutto di chi ancora non ha scelto o non intende scegliere uno strumento specifico. A questo scopo sono stati acquistati strumenti adeguati: flauti di ogni tipo, metallo-foni, xilofoni ecc. Sempre per una educazione alla musica il più possibile allargata e completa. La Scuola ha collaborato il più possibile, offrendosi spontaneamente, con le strutture scolastiche dell’obbligo. In particolare ha organizzato un concerto di musiche strumentali con gli allievi e gli insegnanti presso la Scuola Media Statale di s. Pietro, ottenendo notevole interesse e partecipazione da parte di tutti gli allievi della Scuola Media stessa. Un Concerto simile, anche se di proporzioni più modeste ma che ha suscitato grande interesse, è stato tenuto presso la Scuola Media Statale di Ovaro. I saggi hanno offerto agli allievi l’occasione di confrontarsi, esprimersi e comunicare: il Saggio di Natale, quello di Carnevale, il saggio di Primavera in collaborazione con la Glasbena Matica di Trieste e quella di Tolmino, il saggio nella vicina Tolmino in collaborazione con quella Scuola di Musica, il saggio finale con la partecipazione di quasi tutti gli allievi. Un allievo della nostra Scuola ha avuto l’onore di partecipare con una sua esecuzione, senza assolutamente sfigurare in mezzo a quei preparatissimi allievi, all’incontro con le Scuole di Musica di tre Nazioni, Italia-Jugoslavia-Austria, nel Kulturni Dom di Trieste organizzato in occasione dell’anno della musica. Infine gli esami di conferma e specie quelli di passaggio hanno chiarito il buon livello di maturità che la Scuola di Musica di S. Pietro ha raggiunto. C’è una forte richiesta per l’istituzione di Corsi serali di musica per adulti, che purtroppo fin ora non si è potuto soddisfare per la mancanza di disponibilità di insegnanti. Non vivremo certo sugli allori: possiamo e dobbiamo fare di più e lo dimostreremo di anno in anno. Ho fiducia che la gente, la massa della gente, tutto il popolo capirà questo meraviglioso servizio che è per tutti, femmine e maschi. È un caso che nessun maschio abbia affrontato gli esami di passaggio? Su cento allievi dieci o poco più hanno capito come si studia la musica; il nu mero di questi aumenterà quando i lo ro genitori capiranno l’importanza della musica come fattore educativo. Sogno il giorno in cui tutti gli abitanti delle Valli, maschi e femmine, giovani e anziani, uomini di qualsiasi tenden za politica, saranno orgogliosi della loro Scuola di Musica. Nino Specogna I recenti luttuosi e tragici avvenimenti di Bruxelles porranno anche alla nostra Autorità giudiziaria dei problemi di giurisdizione e di competenza di cui già si è avuto un’eco con i provvedimenti ordinati dalla Procura della Repubblica di Roma. II nostro Codice Penale infatti prevede espressamente, oltre al caso del delitto politico, anche quello del delitto comune commesso dal cittadino e dallo straniero all’Estero (artt. 9 e 10 del C.P.). Si tratta dei fatti più gravi per i quali è prevista una pena detentiva non inferiore nel minimo a 3 anni per il cittadino italiano e ad 1 anno per quello straniero. Per quest’ultimo occorre però che si trovi nel territorio del nostro Stato e vi sia richiesta del Ministero della giustizia, ovvero istanza o querela della persona offesa. La competenza per territorio è determinata successivamente dal luogo della residenza, della dimora, del domicilio, dell’arresto o della consegna dell’imputato ed il Giudice può avvalersi degli atti dell’Autorità straniera, mentre gli Ufficiali di Polizia giudiziaria, Pubblico Ministero ed il Giudice, possono compiere gli atti necessari ad accogliere e conservare le prove anche se l’imputato non si trova nel territorio dello Stato (art. 41 del C.C.P.). Per l’art. 11 del C.P. il cittadino o lo straniero che sia stato giudicato all’Estero può essere nuovamente giudicato nel nostro Stato qualora il Ministero della Giustizia ne faccia richiesta (caso del giovane torinese arrestato in Belgio). Giustamente quindi le nostre Procure della Repubblica stanno facendo atti istruttori per raccogliere elementi di prova e in questi si collocano purtroppo anche le autopsie per l’accertamento delle cause della morte. È importante infatti stabilire se si tratti di reati di omicidio volontario, come sono quelli di morte causata da lesioni dirette o dolose, o di omicidio preterintenzionale o colposo come può essere quello delle morti avvenute di seguito al crollo del muro dello stadio. Così valga per il reato di disastro colposo o altri consimili o per quelli minori di lesioni. Da questa indagine infatti dipenderà la possibilità di incriminare e giudicare, anche nel nostro Stato, cittadini stranieri al di là delle imputazioni che verranno fatte dalle Autorità giudiziarie dei loro Paesi. Si potranno avere così sentenze che l’opinione pubblica attende come esigenza morale di veder puniti i responsabili di inqualificabili azioni e si raccoglieranno i presupposti per accertare anche le responsabilità civili, sia a livello di Enti ed organizzazioni internazionali sia di organismi locali come i gestori dello stadio dove sono accaduti i tragici fatti. Anche questo capitolo dovrà essere infatti aperto per risarcire, almeno parzialmente, i danni economici e morali che la scomparsa di tante persone ha creato alle rispettive famiglie ed alla società. Giovanni Battocletti Le pallavoliste slovene vice-campioni d’Italia Dva udeleienca letošnjega ex-tempore v Špetru. Clamorosa impresa delle pallavoliste slovene della Friulexport alle finali nazionali della categoria ragazze a Porto Sant’Elpidio in provincia di Ascoli Piceno. Partite con l’unico proposito di ben figurare, le giovani ragazze triestine hanno conquistato addirittura il titolo di vice campione d’Italia, perdendo soltanto in finale con le siciliane dell’Aurora Giarratana Passalacqua, dopo aver vinto cinque incontri in tre giornate di gara. La Friulexport si è messa in particolare luce nella semifinale con le toscane della Carrarese. Al termine di quella che resta la più bella partita delle fi- nali nazionali le triestine si sono affermate per 3 a 2, pagando poi in finale lo sforzo compiuto, dove le siciliane si sono imposte con un perentorio 3 a 0, sfruttando l’evidente deconcentrazione della Friulexport, che si è comunque proposta alla ribalta nazionale come una delle compagini più forti e promettenti ed ha riscosso il plauso di tutti gli addetti ai lavori. Questa la formazione della Friulexport: Aleksandra Pertot (cap.), Alessandra Foraus, Tamara Ušaj, Loredana Umek, Martina Ukmar, Ivana Werner, Lajris Zerjal, Tana D’Ambrogio, Erika Garbini. Allenatore Aleksander Koren. Il vincitore del Trofeo «Grassi Sport» e gli altri premiati: Carlo Liberale succede a Fiorentini e Gubana Carlo Liberale, della squadra «Giovanissimi» della Valnatisone si è aggiudicato il trofeo «Grassi Sport» quale miglior marcatore delle Valli. Al secondo posto Gianfranco Servidio, a quota 15, mentre al terzo posto, a quota 14, si è insediato Giuliano Miani che è risultato il «miglior giovane» delle Valli. A questi ragazzi andranno i premi maggiori. Saranno inoltre premiati: Luca Geretti, Žarko Rot, Alberto Paravan, Simone Vogrig, Gabriele Becia. In rappresentanza della propria squadra riceverà il primo della difesa «meno perforata» Renato Moreale dei «Giovanissimi» della Valnatisone. Un premio speciale sarà consegnato a Federico Terlicher che in soli quattro mesi (perchè troppo giovane, non ha potuto giocare prima) ha bruciato le tappe, prima negli Under 19, poi esordendo a Maiano in prima categoria. Un riconoscimento, questo, meritato per il ragazzo di Merso che ha dimostrato scampoli di gioco eccellente. Premio «Fedeltà 85» a Claudio Scaravetto. Dopo tanti giocatori ci è parso giusto premiare un dirigente che, da oltre un decennio, con il suo impegno è la forza trainante del settore giovanile della Valnatisone: si tratta deM’infaticabile rag. Sergio Moreale che nella presente annata è stato impegnato con i Giovanissimi, gli Allievi; in casi di necessità anche con gli Under 19, gli Esordienti e la prima squadra. Il giorno, l’ora e la sede delle premiazioni saranno comunicati agli interessati fra qualche giorno. RISULTATI Allievi Passons - Valnatisone 4-4 Valnatisone - Nuova Udine 2-2 Pulcini Valnatisone - Don Bosco 2-0 Serenissima - Valnatisone 0-0 0-1 dopo i tempi supplementari Esordienti (recupero) Valnatisone - Aurora 2-0 CLASSIFICHE la Categoria - Girone A CENTRO DEL MOBILE 47; Spi-limbergo 46; Cividalese 36; Azzanese 34; Flumignano 33; Pro Tolmezzo 32; Maianese, Chions 28; VALNATISONE, Julia, Bressa 27; Olimpia, Codroi-po 25; BANNIA, MANIAGO 24; SANGIOVANNESE 17. Il Centro del Mobile è promossa in Promozione. Retrocedono in seconda categoria Bannia, Maniago, Sangiovan-nese, Codroipo. 2a Categoria - Girone C TAVAGNÀFELET 43; Sangiorgina 42; Natisone 38; Corno 37; Gaglianese 35; Torreanese, Dolegnano 34; Stella Azzurra 31; Pozzuolo 30; AUDACE, Azzurra 27; SAVOGNESE 26; Reane-se 25; AURORA 21; BUTTRIO 19; REAL UDINE 11. Il Tavagnàfelet è promosso in Ia Categoria. Retrocedono in 3“ Categoria Aurora, Buttrio, Rea! Udine. 3a Categoria - Girone D LAUZACCO 39; Serenissima, Pa-viese 38; Linea Zeta, Faedese 37; Forti & Liberi 28; Savorgnanese 27; Nimis 25; Rangers 24; Bearzi 21; PULFERO 20; Togliano 11; Chiavris 10; S. Gottardo 9. Il Lauzacco è promosso in 20 categoria; la Serenissima è ammessa agli spareggi per la promozione in 2a categoria. Under 19 PERCOTO 47; Caporiacco 45; Sangiorgina Udine 42; Cividalese 41; Vir-tus Tolmezzo 40; Tavagnàfelet 32; Passons, Julia 31; VALNATISONE 30; Ciconicco 28; Buiese 24; Ancona Udine 23; Natisone, Stella Azzurra 21; Maianese 15; Flaibano 8. Il Percoto si qualifica per le finali regionali. Paravan Alberto, contrastalo da due difensori della Savognese, è risultato migliore marcatore dell Audace. Gli allievi: due pari con tanta sfortuna! Giocando una gara spettacolare i ragazzi di Vida ridotti a nove (due espulsi) e privi di Carlo Liberale si sono fatti raggiungere a trenta secondi dalla fine a Passons. Nella gara seguente a S. Pietro la squadra, priva degli infortunati e degli squalificati, ha fatto tutto sola: due autoreti e due reti, fallendo anche un calcio di rigore. Più jellata di così! Mercoledì gara di ritorno a Percoto e domenica ultimo impegno casalingo con il Passons. Auguri! ■ Renato Moreale libero della difesa dei «Giovanissimi» la meno perforata. Pulcini: Becia mette KO la Serenissima, Birtig il Don Bosco La formazione della Valnatisone guidata da Vida si è qualificata per la finale del torneo di Gagliano sconfiggendo la Serenissima di Pradamano nel secondo tempo supplementare con una rete del solito Gabriele Becia. A distanza di ventiquattro ore gli scatenati ragazzi delle Valli hano dato una severa lezione di calcio alla malcapitata capolista del campionato Don Bosco di Pla-sencis, con il classico due a zero che porta la firma di Cristian Birtig. Il risultato va stretto in quanto le parate del portiere del Don Bosco e i pali non hanno permesso che il risultato assumesse quelle giuste proporzioni di quello che la Valnatisone ha fatto vedere di possedere in più della capolista. Lunedì alle ore 18 recupero con il Colugna e quindi la finalissima del torneo di Gagliano contro la Cividalese. Zuiz condanna una tenace Aurora Con una doppietta di capitan Andrea Zuiz la Valnatisone Esordienti ha concluso il proprio campionato. Ha esordito nella categoria superiore Cristian Mulloni che, assieme a Gabriele Becia, Sturam Federico Pulcini Valnatisone. ha portato lo scompiglio nella difesa ospite che ha faticato molto a contenere gli attacchi dei sanpietrini. A conclusione del torneo c’è da rimarcare l’assenza di qualche ragazzo che invece di portare fino in fondo l’impegnativo torneo si è dato alla pesca! Qualche altro, come lo sfortunato Massimo Bar-biani, nonostante la caparbietà e la generosità ha dovuto finire anticipata-mente il campionato a seguito infortunio. Auguri Massimo! 3. Pedallegra Il 26 maggio si è svolta la 3a edizione della Pedaliegra organizzata dalla Cooperativa libraria «Borgo Aquileia» di Cividale e la Polisportiva Valnatisone. A differenza degli scorsi anni la manifestazione è stata inserita nel programma dei festeggiamenti della «Festa del vino» di Cividale. La Pedallegra si è sviluppata sul caratteristico percorso che costeggia il fiume Natisone, dopo una breve escursione a Spessa. Quest’anno i partecipanti hanno potuto scegliere tra due itinerari rispettivamente di 22 e di 38 km di diversa difficoltà. Infatti, lo spirito di questa iniziativa, che non ha carattere competitivo, è quello di consentire la più ampia partecipazione in un clima di svago e di allegria collettivi. La partecipazione è stata buona, grazie anche al bel tempo e, dai bambini agli anziani, tutti hanno portato a termine il percorso. Come nelle precedenti edizioni ci si è potuti ristorare a Purgessimo per una breve pausa; a conclusione del percorso, la consueta spaghettata che è stata offerta dalla Cooperativa consumatori. Alla fine ai partecipanti è stata consegnata una medaglia ricordo e ai più fortunati sono stati assegnati i premi estratti a sorte, offerti da ditte civida-lesi. La Pizzeria «Al Sombrero» difende il titolo acquisito nella scorsa edizione del torneo dei bar di Cividale La formazione schierata dalla Pizzeria «Al Sombrero» detentrice del trofeo «Grassi Sport», si è ripresentata anche in questa edizione del torneo dei bar di Cividale. Oltre alla squadra di Mario Solazzo sono iscritte il Bar «Da Silvia» di Oblizza, la Trattoria «Al Giardino» di S. Pietro al Natisone, il Bar «Aquila Nera» di Vernasso e la Pizzeria «Al Cavallino» di Graziano Crucil. Come si può constatare la rappresentanza dei bar delle Valli si è arricchita con la presenza della Trattoria «Al Giardino» di Luciano Mottes e con quella del bar «Aquila Nera» di Renzo Gubana; dal 17 giugno al 15 luglio certamente saranno in molti a seguire le squadre sul campetto del Convitto «Paolo Diacono». 0t i limarlv Luca Geretti (assieme a Stefano Dugaro) ha ottenuto un buon successo personale con le sue quattordici reti siglate. TROFEO I MARCATORI 25 reti; Liberale Carlo (Valnatisone); 15 reti: Servidio Gianfranco (Pulfero); 14 reti: Geretti Luca, Miani Giuliano (Valnatisone); 12 reti: Mianp Massimo (Valnatisone); 11 reti: Rot Žarko (Savognese); 10 reti: Vertucci Emilio (Savognese), Paravan Alberto (Audace); 9 reti: Barbiani Cristiano, Urli Luca, Vosea Lauro (Valnatisone), Stulin Adriano (Audace); 8 reti: Vogrig Simone (Valnatisone); 6 reti: Zuiz Andrea (Valnatisone); 5 reti: Mlinz Flavio (Valnatisone), Balus Valentino, Cernoia Claudio (Sa- vognese); 4 reti: Petricig Diego (Valnatisone), Chiacig Valter (Audace), Lombardi Antonello (Pulfero); 3 reti: Sedi Roberto, Osgnach Lorenzo (Valnatisone), Periovizza Bruno (Savognese), Vogrig Bruno (Audace), Cosson Gianni (Pulfero); 2 reti: Costaperaria Guido, Birtig Roberto, Coren Adriano, Specogna Ro- berto, Floreancig Antonio, Massera Dante (Valnatisone), Comu-gnero Antonio (Audace), Busolini Vanni, Jussig Ezio, Manzini Gabriele (Pulfero), Szklarz Federico, Jussig Marino (Savognese); 1 rete: Jussa Mario, Maiolino Mario, Bordon Roberto, Pollauszach Stefano (Pulfero), Carbonaro Franco, Buonasera Corrado, Ovisazch Vanni, Tomasetig Pio, Marseu Paolo (Audace), Dugaro Antonio, Dugaro Stefano, Specogna Daniele, Chiacig Flavio, Terlicher Federico, Coceano Francesco, Mauri Moreno, Marinig Roberto, Tru-sgnach Gabriele (Valnatisone), Stulin Gianfranco, Bordon Daniele (Savognese). novi matajur a« m A m m Jm Be m Krajica Vida An krat tle v naši dolin je živiela na liepa an barkà krajica. Je živiela ta v Bijačah an je miela puno dikli an hlapcu. Judje od Nediške doline so jo miei radi, zak jih nie maltrala an je nimar dala buogime tin buozin. Kar Atila an njega rouparji so se parbližuval, krajica Vida je poklicala judi od cele doline, jin je kuazala vzet za sabo, kar so mogli, an vsi kupe so šli se skrivat gor v Landarsko jamo. Gor so miei vodo, mortau za tuč ušenico an foran za kruh peč. Takuo vsi so šli go pod čelo an atu so čakal. So pasuval tiedni an mie-sci: Atila an njega rouparji se nieso ganil. An dan krajica Vida je vi-dla, de je biu ostu ku še an kiznenik ušenice. pred jamo, an grede ki je ve-suvala ušeniee, je vekala: — Tle zaštejta: tarkaj žarni ušenice, — je vekala, — tarkaj žakju ušenice imamo še ta v jam! —. Atila, kar je tuole videu, je zbrau njega rouparje an se je Kar Atila je paršu du Ne-diško dolino, je ušafu vse vasi prazne. An dan an roupar je videu, de gu čele se je kjek gibalo. Je poklicala kupe judi an jin je jala: — Še malo preživimo s tolo ušenico; je buojš, de jo bomo nucal za miet za norca rouparje —. Takuo drug dan je šla če pobrau do mez dolino. Takuo krajica Vida an nje jud-je so se varnil tu njih hiše an so nazaj v mieru živiel. Pravco je napisala Ada Tomase-tig, ilustracije so Alessia Petricig an bukuca je napravu Beneški študijski center Nediža. Che cos’è il femminismo Qualche cenno alla storia I movimenti femminili mirano a promuovere l’emancipazione e l’elevazione giuridica e politica della donna. Il rapporto fra le idee di liberazione della donna e i programmi di rivoluzione sociale si affermò a partire dalla metà dell’800, mentre iniziavano in Europa e negli Stati Uniti le grandi battaglie per la conquista del suffragio femminile. Il movimento suffragista nacque in Italia nel 1908, con un primo congresso tenuto a Roma dalle donne italiane indetto dal consiglio nazionale delle donne. Da questo momento la battaglia per il voto si fece intensa, in un paese ancora profondamente antifemminista. Nel 1881 Anna Maria Mazzoni fondò la lega promotrice degli interessi femminili che, già allora, non voleva configurarsi solo come una questione economica (tale, infatti, tenevano a considerarla anche i socialisti di allora), ma già come una serie di rapporti di rivoluzione nella famiglia e nelle relazioni tra la donna e l’uomo, facendo leva su una rinnovata istruzione femminile così da agire non solo sui rapporti di produzione, ma anche sul costume e la mentalità. Vi si opponevano non solo le classi conservatrici, ma anche il socialismo italiano che guardava con una certa diffidenza al femminismo, e mentre sollecitavano l’adesione delle donne agli ideali di fratellanza e giustizia ed emancipazione del proletariato, continuavano a restar fermi all’ideale femminile dell’«angelo del focolare» e della «missione materna» della donna. In Italia le donne diedero un rilevante contributo alla lotta antifascista. Nel 1944 nasceva a Roma l’Unione Donne Italiane. Le italiane votarono per la prima volta nel ’46, in occasione del referendum istituzionale e dell’elezione alla costituente. Nel 1950 ottennero la legge di congedo per maternità per le lavoratrici. Nel ’58 furono soppresse le case di prostituzione legalizzate; nel ’60 le donne vennero ammesse a tutte le professioni e dal ’61 poterono diventare magistrato. Nel ’62 fu abolita la norma che per- metteva il licenziamento in caso di matrimonio. Vennero poi le lotte per ottenere la legge sul divorzio e quella sull’aborto. Così come ora si continua a lavorare per ottenere una giusta legge sulla violenza sessuale. Verso la fine degli anni ’60 nacque il nuovo movimento femminista. Qualche anno prima si era sviluppato il neofemminismo americano vertendo soprattutto attorno alla questione sessuale, con un radicalismo non legato più, come prima alle ideologie politiche. Mentre in Inghilterra il femminismo si era espresso, più che come movimento di massa, come capacità di ricerca nella storia e nella psicoanalisi per rintracciare una storia vera della donna. In Francia i movimenti si sono concentrati per ottenere, e poi per migliorare, la legge per la legalizzazione dell’aborto e la lotta contro gli stupri. In Italia dagli inizi degli anni ’70 non si parla più di emancipazione, ma di liberazione della donna; come pure non si parla più di femminismo, ma di movimento della donna. Non c’è scuola o fabbrica o ufficio o gruppo politico in cui non si sia formato un collettivo di donne e nei momenti delle manifestazioni o delle lotte comuni si riunisce in un movimento di massa. La pratica fondamentale dei piccoli gruppi è l’autocoscienza, che continua ad essere un momento essenziale per acquisire consapevolezza della condizione e dell’oppressione femminile. I temi sono soprattutto la sessualità, il privato che diventa politico, l’aggressività repressa contro il maschio, e i sensi di colpa provocati dai conflitti tra realtà individuale e ricerca dell’identità collettiva. Riflessione La spinta originale positiva del mo- vimento femminista deve essere una ricerca di metodi nuovi e diversi per superare le passività femminili, indotte da secoli di storia, e recuperare l’autonomia di quella gran maggioranza di donne che ha interiorizzato i valori imposti dal potere. Di fronte alle vistose rivoluzioni e spesso alla evidente malafede delle forze politiche organizzate nei confronti della questione femminile, è pur necessario trovare altre vie per rimetterla in moto e farle riacquistare una dinamica positiva. Ma come? Sentirsi sempre e soltanto donna, contrapponendosi sempre e comunque all’uomo? Vogliamo forse perpetuare la divisione dei ruoli mettendo le donne da una parte e gli uomini dall’altra, o trasformare profondamente il rapporto dialettico che ci unisce e ci divide per giungere ad una sintesi basata su un diverso sistema di valori? Porre la questione della parità in termini di statistica o di ragioneria serve solo a consolidare e ammodernare la società capitalistico-borghese; mentre la parità reale richiede un mutamento profondo e generale di tutti i rapporti. Lottare contro consuetudini autoritarie indotte dalle vicende storiche nel maschio vuol dire contribuire a costituire anche per lui le condizioni concrete per essere diverso; cioè fare politica insieme, conoscere fino in fondo non solo gli effetti, ma anche le cause del nostro stato presente, individuarne la responsabilità, identificare l’avversario di classe nella storia e nella società, e anche dentro noi stessi, nei condizionamenti che ci hanno imposto e che dobbiamo eliminare dalla nostra vita. L’amicizia e la collaborazione possono maturare nella pari responsabilità sia nei confronti della società che in quella domestica. Intorno al movimento femminista, volutamente, si è sempre fatto molta confusione. Il femminismo borghese, ad esempio, è un aspetto del riformismo e viene usato dal capitalismo avanzato per integrare la donna nei suoi meccanismi; operazione non difficile soprattutto quando questo gruppo di femministe fanno del sesso l’epicentro di tutti i loro problemi, senza toccare quelli economico-pro-duttivi. Così come il femminismo massima-lista, con le sue proposte riduttive e alienate, in quanto improponibile a livello di massa: (rifiuto del maschio; il lesbismo come liberazione; i bambini in provetta; l’atteggiamento vendicativo verso l’uomo-lupo, come se le donne fossero tutte dei candidi agnellini), non matura nessuna prospettiva e viene anche in questo caso, facilmente riassorbita dalla cultura dominante e mercificato come folklore scandalistico, innoquo e pittoresco dall’editoria e dai rotocalchi. Il femminismo che si inserisce nella lotta di classe e prende posizione, non genericamente contro tutti gli uomini in nome di tutte le donne, ma contro una parte di uomini e di donne, introduce invece in questa lotta un elemento potente di stimolo e di chiarimento. Le donne sfruttate devono partire dalla loro condizione specifica di donne sfruttate, che hanno delle caratteristiche storiche, economiche, sociali e culturali determinate dal potere sulla base di valori costruiti apposta per loro. Ma se è vero che ogni sfruttato parte dal suo specifico, è altrettanto vero che non può rimanere chiuso dentro, altrimenti la sua lotta rimane settoriale, frammentaria e corporativa e non matura in lotta di classe. Quando si dice che il problema della donna è la nevrosi da casalinga è come dire che il problema dei giovani è la droga o la delinquenza. Proporre per le prime la psicoanalisi e per i secondi il poliziotto o la legge Reale è la soluzione di destra; vuol dire bloccare la presa di coscienza sulle cause reali della nevrosi, della droga e della delinquenza minorile. Quando queste cose hanno invece al centro il problema dell’occupazione è un sistema economico-produttivo che non funziona e che bisogna modificare. Nel nostro sistema produttivo attuale si afferma che si lotta per la liberazione delle masse, ma non si fa nulla invece per combattere la cosiddetta «missione materna». In questo modo non si libera la donna, ma la si condanna, quasi sempre, al doppio lavoro; a casa e in produzione; il che è largamente avvenuto nella storia del movimento operaio. Così come combattere la «missione materna» eliminando la responsabilità verso i figli come fa il femminismo borghese è un modo di eludere il problema senza affrontarlo. La prospettiva deve essere semmai l’estensione della missione materna anche al padre, che ha pari responsabilità nella generazione di un figlio. Quanti uomini anche nella più accesa «sinistra di classe» si servono, a volte, perfino della rivoluzione come alibi per evitare noiose incombenze domestiche lasciando alla donna tale onere? Moltissimi. E allora facciamo questa rivoluzione culturale insieme, ma facciamola in fretta; almeno quel tanto che ci renda capaci di progettare un radicale cambiamento di strutture, occupazione, produzione, mercato, gestione del potere, dal quale nascerà immancabilmente una nuova morale. Domani, quando lavoreremo tutte, quando avremo la nostra dignità, il nostro posto paritario e non subalterno nella famiglia e nella società, sarà logico e naturale essere se stesse ed educare parimenti i figli così da essere tutti responsabili e liberi. Antonia Massera KANALSKA DOLINA Zadnje slovo od sestre Celine Petrigh Naglo se je po Žabnicah razširila vest, da je v ponedeljek 3. junija dopoldne umrla sestra Celina Petrigh. Umrla je v zavodu Svete družine v Gorici. Cele tri mesece je bila priklenjena na bolniško posteljo, najprej v glavni bolnici v Vidmu, nato v samostanu šolskih sester v Žabnicah, v bolnici v Gorici in v zavodu Svete družine. Sestra Celina je bila doma v slovenski Benečiji. Rodila se je 17. septembra 1908 v Čeneboli. V red slovenskih šolskih sester je vstopila 10. septembra 1927. Večne obljube pa je dala 11. septembra 1931. Kot redovnica je delala več let v Rimu nato nekaj časa v Gorici v Beli peči in leta 1962 je prišla v Žab-nice, kjer je bila organistinja do svoje smrti. V službo je nastopila še pod tedanjim župnikom Jožefom Simiz. Največ časa pa je pomagala v župniji pod župnikom gospodom Marijem Černetom. Bila je vestna organistinja in zadnja leta, ko je župnik Čemet bolehal, je prevzela tudi verouk, ki ga je učila v obeh krajevnih jezikih, v italijanščini in v slovenščini. Nekaj časa je poučevala verouk tudi v Ukvah. Smrt gospoda Černeta, sestre Judite Pipan in nazadnje še sestre Celine so brez dvoma hud udarec za Žabniško župniško občestvo, saj so vsi vsak na svojem področju opravljali neprecenljivo delo. Od sestre Celine smo se poslovili v sredo 5. junija ob 10. uri zjutra pri po- grebni maši v kapeli zavoda Svete družine v Gorici. Somaševanje desetih duhovnikov je vodil mons. Franc Močnik, ob njem pa je stal — v zastopstvu Žab-niške župnije — gospod Mario Gariup, sedanji župnjiški upravitelj. Pogreba se je udeležilo tudi nekaj Žabničanov in Ukljanov, ki so na ta način izrazili pokojni sestri Celini hvaležnost za delo, ki ga je opravila v Žabnicah. Poudariti je še treba, da je do zadnjega trenutka trdno upala_, da bo ozdravela in da se bo vrnila v Žabnice med svoje judi. Sedaj počiva na glavnem pokopališču v Gorici blizu Benečije, daleč od Žabnic, ki jih je tako ljubila. Salvatore Venosi U Ukvah zaključili tečaj slovenščine Šolsko leto se je v prvi polovici meseca maja zaključilo tudi za tečaje slovenščine, ročnih del in verouka. V sredo 5. junija pa so otroci naše glasbene šole imeli tudi izpite ob koncu glasbenega pouka. Letos je šolsko leto za vse naše aktivnosti potekalo v miru brez raznih pretresljajev od začetka do konca. Zahvala gre vsem, ki so na kakršenkoli način sodelovali pri našem delu. Tečaj slovenščine seje letos vršil že deseto leto zaporedoma. Tudi župnjiški vestnik Ukve slavi letos deseto leto izhajanja. PISE PETAR MA TA JURA C Se ne sme nikdar reč «Ne» laškim gospodom iz Čedada in Vidma Navadli so nas bugat, bugat an sa-muo bugat. Gospodom ne smeš reč «Ne!» Takuo so nas učili tudi duhovniki u njih pridigah an par sveti spovedi: reč ne gospodu, je greh! A n krat, morebit že stuo liet od tega, je niek kolone!, kadar je parpiknu medaljo u njedra uriednemu sudatu, na-redu takole kratak, a pomemben di-škorš: «Ni Ijeuše reči na svjetu, ku videt ku-meta obliečenega u sudata: on brani bogatijo, zak je buožac, brani kulturo, zak ni šuolan (ignorantJ, gre na uejsko, tudi čez veliko muorje, čez oceane an se ne nidkar upraša zakaj/». Še donašnji dan imamo puno tajšnih kolonelu na sviete, pa ne samuo kolo-nelu, ki jo takuo mislijo o kumetu - sudatu, zatuo se jim sviet obarne narobe pred očmi, zdrobe se jim u prah vse njih stare «vrednote» al pa «antichi valori morali»!!! Kadar čujejo, da jim naš kumet reče «Ne!» ko so bli navajeni, da je taužent liet samuo bugu, tudi kadar so mu storli ubivat njemu enake. Lepuo so nas bli navadli bugat. Bugat, bugat, dajat, plačevat an nikdar nič uprašat. m Zatuo se jim donas prav čudno zdi, če uprašamo naše pravice, če jim rečemo «Ne!» kadar čjejo uzet, kar je našega. Ostali so brez sape, kadar smo jim odločno poviedal, da muora Arpit ostat tak, kot je, če čjemo ohranit zdravo Nedižo a n zdrave judi, ki ob N editi žive. Branimo lepoto, naturo, branimo življenje in ne samuo tisto od rib! Niso mogli zastopit našega jasnega «Ne!». Previč dobro so bli navajeni ži-vieti z našim buganjam, z našim blagom, z našimi žulji. «Od zdol» so parhajale ardeče kar-toline, ko so klicali naše puobe h su-datam, na uejsko an čeglih so jokal, kadar so šli, čeglih so jokati za njimi: tata, mama, sestre an brati, se niso nikdar uprašaI ZAKAJ! «Od zdol» parha-jajo kartele za plačevat davke (tasse), Dol muoraš iti plačavat za dediščino, «denuncia di successione», kadar ti umarje tata al pa gospodar, ki ti je za-pustu njega imetje. Dol smo vozili use, kar je bluo narbujošega: prebrane ja-buke, hruške, kostanj, jajca, maslo, pe-teline, teleta. Za nas smo pardaržali škart, kar ni šlo porit čedajskim an videmskim gospodom! Dol gredo naše lepe čeče, naši močni an zdravi delavci an naše zdrave vode. Vič stuoliet smo pitali čedajske an videmske avokate, ko smo se tožili za an pedin zemje okuole aI blizu konfina. Kadar je zmanjku denar, smo jim nositi pa maslo. « Kola je trieba namazat, čene ne pojdejo naprej!» smo pravli. In oni so se smejali naši nadužnosti! Sada tele reči gredo h kraju, genja-vajo. Donas so se muorli vrieč avokati u politiko, če ne so bli hodili po mje-stu z ogulienimi, poglodanimi barge-škami. In šele so adni, ki ne zastopijo, da so se cajti spremenili, da smo se navadli reč tudi mi «Ne!», kadar je po-trieba. In če bomo tudi za naprej pokazali tajšno kuražo, tajšno enotnost (unità) kot do sada, bo Arpit ostu, tajšan kot je in Nediža bo zdrava tekla dol proti Laškemu, kot do zdaj. Takuo bomo dosegli tudi naše pravice! Vas pozdravja Vaš Pelar Matajurac ...pred društvom Ivan Trinko. Mogočna proslava v Ilirski Bistrici Veliko priznanje tržaškemu partizanskemu pevskemu zboru Pinko Tomažič Ilirska Bistrica ni mesto, ni Bogve kako veliko središče, je pa kraj, ki je ostal in bo ostal v spominu vsem slovenskim in jugoslovanskim partizanom, ki so se borili za svobodo proti nacifašizmu, ker prav v tem so se odvijali največji boji za osvoboditev Primorske, posebno pa v zadnjih dneh aprila, ko je IV. Titova Armada prodirala proti Trstu za njegovo osvoboditev. V IV. Armadi je bilo tudi nekaj beneških Slovencev, ki so se prostovoljno vključili v Prekomorske brigade iz angleškega ujetništva v Afriki. In ti naši beneški borci so šli tudi skozi Ilirsko Bistrico. O tem nam je večkrat, med drugimi, pripovedoval tudi Jože Trušnjak iz Trušnjega, ki je prišel do Trsta s 1. tankovsko brigado. V borbah z Nemci in hlapci, ki so jim pomagali, je padlo precej mladih življenj na področju Ilirske Bistrice, zato ni slučajno, da je bil izbran prav ta kraj za osrednjo proslavo 40 - letnice osvo-dobitve in priključitve slovenskega Primorja k matični domovini. Na veliki proslavi, ki se je odvijala po določenem programu, kljub slabemu vremenu, je bilo na tisoče in tisoče udeležencev, posebno pa bivših borcev, ki so se tu pred štiridesetimi leti bojevali za osvoboditev teh krajev. Med nji- mi je bilo tudi precej borcev, aktivistov in zavednih slovenskih ljudi iz zamejstva. V slavnostnih govorih nismo bili pozabljeni Slovenci v Italiji. Tudi na tej množični in nadvse pomembni manifestaciji nam je bila zagotovljena solidarnost in vsestranska podpora za boj, ki ga izvajamo za priznanje naših narodnostnih pravic. To je posebno poudaril slavnostni govornik republiškega odbora ZZB - NOB Bogo Gorjan. Velik in pomemben je bil tudi pro-svetnokulturni program na tej velikanski proslavi. Prisotne so bile zanimive športne igre in važna športna srečanja. Skoda je le, da je dež nadlegoval. Kljub neugodnemu vremenu, pa ni nič manjkalo. Organizatorji so poskrbeli za vse! Veseli smo za visoko priznanje, ki ga je dobil tržaški partizanski pevski zbor od Zveze združenj borcev SR Hrvaške. Podelili so mu «plaketo pota revolucije» za njegovo nadvse uspešno delovanje pri negovanju idealov osvobodilnega gibanja in revolucije. Velikanska proslava v Ilirski Bistrici je bila potrditev idealov revolucije in svobode, je bila sporočilo mladim generacijam o pomembnosti NOB, zgled in svarilo, da je treba pridobitve iz slednje vsak dan čuvati in braniti. OB 40 - LETNICI OSVOBODITVE Izlet borcev Briško-Beneškega odreda v Čedad in Benečijo «Danes je naš naj večji boj, povezan z našimi brati iz Gorice in Trsta - boj za zakon globalne zaščite slovenske narodnostne manjšine v Italiji. Nas hočejo ločiti od pravice za globalno zaščito, ker pravijo, da nismo pravi Slovenci. Jaz nisem obiskoval slovenskih šol, kot jih niso obiskovali moji sorojaki, pa odgovorite mi vi, če me ne zastopi-te, če me ne razumete, kaj govorim! Ali ni to slovensko?». Dvorana na društvu «Ivan Trinko» je zavreščala, zaploskala. Po Predanovim pozdravu je vstal pokonci star borec, star mogoče po letih, ki pa ne bo nikoli postal star po duhu. Kot komisar in voditelj raznih partizanskih edinic na področju Benečije in Rezije in poznejši posebni dopisnik ljubljanskega Dela in Radia se je s svojo sposobnostjo, vljudnostjo in požrtvovalnostjo vsem priljubil. V Čedadu, na društvu «Ivan Trinko» je s svojimi besedami tako zaoral v naša srca in čustva, da smo vsi imeli solzne oči. Ne bomo tu pisali njegovega govora, ki bi bil vreden posebne pozornosti in objave, povzanemo pa te njegove besede, ki so mu zvenele in srca in njegovega globokega razuma: «Nad 120 let so ločeni od svojega naroda in nad njimi so bili izvršeni vsevr-stni pritiski, da bi zapustili svoj materni jezik. Jaz vam pravim, da če so v tako težkih pogojih ohranili beneški Slovenci samo enega zavednega Slovenca, mi, predstavniki matične domovine, moramo njemu in Beneški Sloveniji dvigniti naš klobuk!». Ni mogoče opisati vzdušja, bratskega, tovariškega vzdušja, ki je bil na društvu «Ivan Trinko». . Antonu Birtiču se moramo posebej zahvaliti za nenapovedan, a tisočkrat več prijeten in pomemben kulturni program. Iz njegove harmonike je odmevala naša in partizanska pesem. Hvala vsem tistim, ki so nas obiskali. Posebna hvala pa tov. Ošnjaku Jošku, našemu dragemu rojaku, komandantu Beneškega bataljona, ki je po štiridesetih letih spet vodil svoje borce po zmagoviti poti. Manjša skupina partizank in partizanov se je slikala pred uredništvom Novega Matajurja in... Predan je na kratko seznanil bivše borce, ki so se na teh tleh borili za našo svobodo o sedanji politični, kulturni in gospodarski situaciji Beneške Slovenije. «Mi se še bojujemo za naše najosnovnejše pravice, a pozitivno je dejstvo, da imamo donas kulturna in prosvetna društva, gledališče in pevske zbore, folklorne skupine in druge kulturne ustanove ter gospodarske organizacije, ki krijejo ves prostor, kjer živijo Slovenci v videmski pokrajini, od Kolovrata, preko zapadne Benečije, do Rezije in Kanalske doline. Če vas danes lahko pozdravim v materinem jeziku, v središču Čedada, kjer imamo lahko naše kulturno središče, naš slovenski dom, dom številnih slovenskih organizacij je zasluga vašega boja, vaše požrtvovalnosti v času NOB ter ljubezni in vsestranske solidarnosti do nas v vseh povojnih letih», je med drugim dejal Predan. Smo že objavili kratko novico, da so borci Briško - beneškega odreda obiskali Čedad in vzhodno Benečijo ob 40. letnici osvoboditve. Obljubili smo vam tudi, dragi bralci, da bomo več pisali o tem obisku, ko bomo dobili v roke nekaj slik, ki so jih napravli dragi gostje in so nam jih sedaj vljudno posredovali. Vse borce in nekatere družinske člane, ki so pripeljali za sabo, je zanimalo naše staro, zgodovinsko mesto Čedad. Mladi so se začudili, da imajo beneški Slovenci v Čedadu svoje kulturne ustanove in spomenike. Po kratkem ogledu starodavnih latinskih ter italijansko - furlanskih spomenikov, so izletniki prišli do domenjeni uri na prvo slovensko društvo Benečije, na kulturno prosvetno društvo «Ivan Trinko», kjer jih je sprejel in pozdravil dolgoletni tajnik in predsednik tega društva, še vedno naš odgovorni urednik Izidor Predan - Dorič. novi matajur DREKA De ben j e Po dveh dneh so najšli mrtva dva mal-da moža Ljetos pleše smrt v Debenjem svoj smrtni ples in neusmiljeno sječe s svojo nabruseno koso stare in mlade glave. U manj kot šestih mjescih jih je pobrala sedem. V nedeljo 2. junija pa je prišlo do tragedije, katero so odkrili šele za dva dni potlé. V Juhovi hiši so ušafal martva dva prijatelja: Romeo Drescig 57 ljet, Bor-garjov po domače in Tomasetig Dino, star komaj 50 ljet, Juhov. Vzroki nenadne smarti dveh prijateljev niso še znani. Počivala sta vsak na svoji postelji in kurila peč, saj je bluo hladno tiste dni. Iz peči je sigurno ušeu ogljikov oksid (ossido di carbonio) in jih zadušiu, takuo sta za venčno zaspala. Ta tragična smart je globoko odjeknila po celi dolini, užalostila vso vas, ' posebno pa družine in žlahto dveh puo-bov, ki sta bla od vseh spoštovana, kot dobra, delovna in bardka človeka. Pogreb obeh je biu j>ri Sv. Štoblan-ku v sredo 5. junija. Žalostnim družinam naj gre naša tolažba. Trinko Zapustu nas je Nisio Picinou V četertik 30. maja so se zuonuovi Device Marije spet oglasil za nam oznanit žalostno novico. Na naglim je umru Nisio Prapotnich, Picinou iz Trinka, ki je imou samuo 51 liet. Njega vaščani so se z njim pogauarjal malo priet, ko ga je smert pobrala. Z grablji v rokah je šu pruot adni njiv. Vse na en žlah se ni ko zvernu na tla an atu je ostou, nie bluo pomaganja. Umru je šele mlad zaradi infarkta. Biu je pošten an dielovan človek an tak ostane u spominu vsem tistim, ki so ga poznal an so ga v velikem številu spremljal k zadnjemu počitku v siboto 1. junija popudan. Materi, bratram, sestram an vsi žlah-ti naj gredo naše sožalje. Kadar bi biu lahko lepuo živeu in uži-vu svoj dom, svoje njive, takuo težkuo zaslužene, ga je parjela zaharbtna bol-jezan, ki ga je maltrala puno mjescu in mu ni odpustila. Devet mesecev je pre-našu z veliko ponižnostjo an potarple-živostjo tarpljenje, ki mu ga je Buog dau ob koncu njega življenja. Njega pogreb je biu u Gruppignanu, blizu Čedada, u sredo 5. maja. Podkravar V starosti 76 liet nas je za venčno zapustu naš vasnjan Sergio Valentino Cli-naz. Umaru je v videmskem špitale. V žalost je pustu ženo an celo družino. Njega pogreb je biu v Kravarje v saboto 25. maja. PODBONESEC 1 Srečanje z nekaterimi sodelavci Novega Matajurja, ki so nam pomagali ob zadnjih volitvah in nam sproti telefonirali iz volišč. Vrh V četartak 23. maja je v čedajskem špitale za venčno zaparu njega trudne oči Natale Dorbolò iz naše vasi. Uča-ku je lepo starost: 82 liet. V žalost je pustu navuode an vso žlahto. Njega pogreb je biu v Landar-je v saboto 25. maja. * Dolenj M ar sin V liepi cierkvi Svete Trojice v Dolenjim Marsine sta se v saboto 18. maja poročila Silvia Juretig - Štefenadova iz naše vasi an Gianpaolo Tomasetig iz Orsarie. Gianpaolo živi že puno liet v Orsariji, ma njega mama an njega tata so iz rečanske doline. Par maš so jim lepuo piel «Nediški puobi». Puobje iz Marsina so pa napra-vli dva purtona an ta na sred pot jim ložli hlod an dokier ga nieso zažagal jih nieso pustil iti napri. Ojcet, na katero je bluo povabjenih puno puno parja-telju an žlahte, je šla napri do poznih ur, lepuo so godli Ližo an Mokež. Mladim novičam, ki bojo živiel v Orsariji, želmo srečno an veselo skupno ži-vlienje. Zlata poroka na Lažeh Velik trošt in upanje za Dreške vasi in vso deželo: Kristus je jau spet «Ja» svoji Tonini. Vič bomo pisali, kadar dobimo fotografije u roke. Mali oglasi Piccoli annunci Vendo Vendo Fiat 128 anno 1980 ottimo stato L. 3.500.000. Telefonare ore serali al 725048. Prva letošnja tuča v Nediški dolini Gorenja Vas - Kala U pandejak 3. junija popudne je groznuo tukla tuča po Nediški dolini. Narbuj je razila v Petjagu, Tarčetu in Lažeh. Spet je tuča padla u saboto 8. junija. Veliko škodo je nardila vrtnarstvu in sadnemu drevesu, pa tudi krompirju in sierku, ki je začeu kumaj poganjat. Se muoramo samuo troštat, da se tuča ne varne več, ker smo bili že previč poškodovani od mraza in slane, takuo de bo rjes malo sadja ljetos. SV. LENART Dolenja Mersa - Čedad Po dugem tarpljenju nas je zapustu Lino Buonasera Lino Buonasera se je rodiu u Dolenji Mersi 65 let od tega. Lahko rečemo, da njega pot ni bla posuta z rožicami, pač pa z bodečim tarnjam. Poročiu se je z Mafaldo Stanig, ki mu je do konca življenja ostala zvesta in poštena žena, mu je rodila bardke-ga sina, ki je že poročen in ima lepo hčerkico. Lino, kot puno naših mož, je šu po svetu iskat sreče. Biu je kot emigrant u puno deželah sveta. Biu je delovan an šparovan, takuo da je zaslužu tarkaj, da je ukupu hišo an svjet u Gruppignanu, na vratih Čedada. r 'r.1 ‘ . ’■**. « ' C.-.V ‘ ; ■> i" —-č" . S. PIETRO AL NATISONE — SPETER Edilizia convenzionata NELL’AMBITO DELLA LOTTIZZAZIONE «SEDLA» COSTRUIAMO E VENDIAMO: V OKVIRU LOTIZACIJE «SEDEA» GRADIMO IN PRODAJAMO: Dvosobno stanovanje kv. m. 99 Kuhinja Dnevna soba Dve kopalnici Dve terasi Garaža Klet povprečna cena L. 68.500.000 MUTUO REGIONALE QUINDICENNALE Dl L. 50.000.000 AL TASSO DEL 2% MEDIO ANNUO DEŽELNO POSOJILO ZA PETNAJST LET V VIŠINI 50.000.0i S POVPREČNO OBRESTI LETNO Informazioni e vendite presso: Informacije in prodaja: BENEDIL S.p.A. Impresa Costruzioni Edili Via Manzoni 14 - 33043 Cividale del Friuli Telefono 0432 / 730614 - 732019 Tricamere mq. 113 Trosobno stanovanje kv. m. 113 Bicamere mq. 99 Cucina Kuhinja Cucina Soggiorno Dnevna soba Pranzo-soggiorno Pranzo Jedilnica Biservizi Biservizi Dve kopalnici 2 terrazze 3 terrazze Tri terase Garage Garage Garaža Cantina Cantina Klet Prezzo medio - povprečna cena L. 78.200.000 Prezzo medio - V liepi cierkvici Svetega Standreža sta se v saboto 1. junija poročila Anna Guion an Primo Guion. Tata od Anne je Jakopičju iz Kal, nje mama pa Serkičjova iz Gorenje Vasi. Primo je pa Kajancove hiše iz Gorenje Vasi. Anna se je rodila v Belgiji an gor je živiela dokier se nie an par liet od tega varnila v rojstno vas. Prima ga puno judi iz naših dolin lepuo pozna, saj diela na kuesturi v Čedade an kar more, zvestuo da vsakem no roko. Anni an Primu, ki bota živiela v Gorenji Vasi, kjer imajo lepo hišo, želmo puno liepih reči v njih skupnem ži-vlienju. Dežurne lekarne Farmacie di turno Od 15. do 21. junija 85 Čedad (Fontana) tel. 731163 Manzan tel. 754167 Tavorjana tel. 712181 Zaprte zaradi počitnic Od 15. do 28. junija Corno di Rosazzo Od 17. do 23. junija Sv. Lenart CAK£ '*’r' GAUAU ut*. Urniki miedihu v Nediških dolinah DREKA doh. Lucio Quargnolo Kras: v torak an petak ob 13.30. Pacuh: v sriedo ob 12.00. Trinko: v torak an petak ob 14.00. GARMAK doh. Lucio Quargnolo Hlocje: v pandiejak an torak od 15.00. do 16.00. v sriedo an četartak od 11.00. o 12.00. v petak od 17.00. do 18.00. doh. Renato Trainiti Hlocje: pandiejak, sriedo an saboto ob 14.00. PODBUNIESAC doh. Filippo Bonanno Podbuniesac: od pandiejka do petka od 9.30. do 12.30. popudan od 15.30. do 17.30. Črnivrh: v saboto od 10.00. do 12.00. doh. Giuseppe Ferretti Podbuniesac: od pandiejka do petka od 13.00. do 14.00. SOVODNJE doh. Pietro Pellegritti Sovodnje: v pandiejak, torak an petak od 10.00. do 12.00. v sriedo od 16.00. do 18.00. v četartak od 9.00. do 10.00. ŠPIETAR doh. Edi Cudicio Špietar: v pandiejak, torak, četartak an petak od 9.30. do 12.30. v sriedo od 15.30. do 18.00. v saboto od 9,30. do 12.00. .doh. Pietro Pellegritti Gor. Barnas: v četartak od 10.15. do 12.00. Špietar: v sriedo od 11.00. do 12.00. v petak od 17.00. do 18.00. SRIEDNJE doh. Lucio Quargnolo Sriednje: v pandiejak od 11.00. do 12.00. v sriedo od 13.00. do 14.00. v petak od 9.00. do 10.00. v saboto od 10.00. do 11.00. Gor. Tarbi: v sriedo ob 14.30. doh. Renato Trainiti Sriednje: v četartak od 14.00. do 15.00. Gor. Tarbi: v četartak od 15.00. do 16.00. SV. LIENART doh. Lucio Quargnolo Gor. Miersa: v pandiejak an torak od 17.00. do 18.00. v sriedo an četartak od 9.30. do 11.00. petak od 10.30. do 12.00. v saboto od 11.00. do 12.00. doh. Renato Trainiti Škrutove: od pandiejka do sabote od 9.00. do 12.00. Via Udine 54 FAEDIS tel. (0432) 728161 FORNITURA - POSA IN OPERA PARCHETTI Dl TUTTI I TIPI ESPOSIZIONE PERMANENTE » Banca Agricola Gorizia 1 Kmečka banka Gorica Ustanovljena leta 1909 GORICA — Korzo Verdi 55 — Tel. 84206/7 - 85383 Telex 460412 AGRBAN