ORGANO DELL’UNIONE SOCIALISTA DEI LAVORATORI Anno Vili. - No. 427 Redazione e Amm nistrazione : CAPODISTRI A Via santorio 26 - tei. 128 VENERDÌ 2 dicembre 1955 prezzo 10 din — 20 lire ABBONAMENTI. Annuo din 420, semestrale din 220, trimestrale din 110 Spedizione in c. c. p. Wfe W W71 ^ T A W 1AT W Forte Tdiscorso dei Maresciallo Tito al Plenum deli' U S P L e questa convinzione è confermata dai .fatti, che la politica dei. blocchi è superata sul piano internazionale e dovrà essere rimpiazzata da urna politica di intesa e di coesistenza. Lai vita, internazionale ha subito dei cambiamenti qualitativi che sono i:l risultato di un processo a largo respiro di cui, non. è sempre facile determinare il carattere e le tendenze prima che se ne rnainifesitino le conseguenze. E’ proprio sulla facoltà di discernere le tendenze di questo processo che consiste :il valore della politica estera di un paese. Ci sembra che la politica estera jugoslava possa andar fiera del modo in cui essa ha valutato1 le tendenze che si sono fatte luce in questa evoluzione delle relazioni internazionali. Grazie a questa giusta valutazione e applicando la sua politica della coesistenza attiva, la Jugoslavia ha consolidato i rapporti di icdlliaborazione già esi- stenti e si è prodigata nel più coerente dei modi atf nchè le questioni controverse con gli altri. paesi, sopratutto con quelli limitrofi, venissero risolte mediante trattative e accordi. A parte gli importanti, risultati raggiunti din questo campo nelle relazioni con l’URSS, vogliamo qui innanzitutto rilevare il grado di sviluppo 'dei nostri rapporti con la vicina Repubblica Itailia-na- Quale più autorevole iilusitra-zione dii questi rapporti, di quella fatta recentemente all’Assemblea Popolare dal Segretario di stato agli esteri, Koča Popovič? — «Dopo la soluzione della vertenza triestina le nostre relazioni con l’Italia si sono incamminate — ha detto Kctóa Popovič — per la strada di un generale miglio: lamento e della regolazione. Possiamo constatare con compiacimento che nel periodo di un anno, da quando cioè è sitato eliminato con l'accordo di Londra l’ostacolo principale ohe si. Ir apponeva alla normalizzazione dei rapporti tra noi e l’Italia, si è giunti ella soluzione di, importanti problemi, quali la regolazione degli 'Obblighi reciproci di carattere economico e finanziario derivanti dal trattato di pace, la stipulazione di una intera serie di accordi, come la convenzione generale sul commercio e sulla navigazione, raccordo commerciale e per pagamenti, gli accord, di Udine per :i,l piccolo traffico d; frontiera, gli accordi sul traffico aereo e stradale. E’ prossima poi anche la stipulazione dell1’,accordo sugli investimenti e di un trattato sulla pesca in Adriatico. Sebbene vi siano ancora dei problemi da risolvere, particolarmente nel quadro dell’accoirdo di Londra per il 'territorio di Trieste e in primo luogo nella questione delle minoranze slovene, sebbene vi. siano ancora possibilità non sfruttate in campo economico e in altri settori, il fatto che in un periodo 'relativsmsnte breve sia stato possibile raggiungere una intera serie di importanti accordi, ci. persuade che, nello spirito della comprensione e della buona volontà reciproca finora manifestatosi, i rapporti con l’Italia continueranno .a) progredire con successo. Ed eccoci ara alle •: dazioni con l’URSS. Il nostro Governo, come del resto quello dell’Unione Sovietica, riteneva che fosse indispensabile correggere radicalmente i rapporti anormali .intercorsi in precedenza tra :i due paesi. Quale risultato di tali sforzi si è avuta: la visita in Jugoslavia della delegazione dell’Unione Sovietica, guidata dal presidente dei governo Bulganin e da;l membro del Presidium del Soviet Supremo', Hruščev. Questa iniziativa costruttiva e pacifica del governo sovietico ha incontrato piena) comprensione e riconoscimento nel nostro paese c nei mondo intero. Nella dichiarazione dei dine governi, firmata a Belgrado al termine della visir ta, hanno trovato affermazione i principi dei rapporti pacifici fra i popoli:, su piede dii, parità quali,' il rispetto dela sovranità e del-Timtegrità dell indipendenza e delia .parità nelle relazioni fra gli stati dm generale, te necessità di una coesi stanza pacifica tea i vari paesi, indipendentemente dalle differenze ideologiche e di ordinamento sociale; il rispetto reciproco e la non ingerenza negli affari interni, il principio che le questioni deti’ordinamento sociale e deile diverse forme dii sviluppo del socialismo sono cosai che riti guarda ogni singolo paese. Nella dichiarazione di Belgrado vii, è anche la chiara constatazione che la politica dei blocchi costituisce un pericolo per la pace. Questi principi sono dai fedele espressione di tutta l’attività svolta finora nel settore della politica estera dal Governo della Jugoslavia. Nel corso di quest’anno i rapporti' con TUniione Sovietica sono migliorati tanto che sono state gettate solide basii per una collaborazione pacifica, costruttiva e amiche vole. Vi è già stato uno scambio di delegazioni parlamentari e il Presidente Tifo ha accettato l’invito del governo del-l’URSS di effettuare una visita airUnione Sovietica. Rapporti più o meno buoni sono stati stabiliti durante Tanno anche con gli altri paesi dell’est europeo1, presso i qiuiaii la dichiarazione dei governi jugoslavo e sovietico ha incontrato' eco favorevole .ih generale. Nei nostri rapporti di politica estera si trova dm primo piano la collaborazione con la Grecia e' (Segue in IV.a pag.) ammortamento dovranno rimanere interamente a disposizione del’impresa per il. rinnovo dei mezzi di produzione antiquati. Non solo. I mezzi di ammortamento precedentemente sottratti ali’impresa dovranno esser e gradualmente restituiti all’impresa non in buone condizioni. Il presidente Tito ha in seguito rilevato la necessità di una mag_ gioire collaborazione tra le imprese, compresa .anche quella deti’industria alimentare. In tal modo sarà possibile risparmiare valuta estera per l'importazione di pezzi di ricambio o di macchinari interi, sgravando così i nostri impegni verso Testerò. Sinom è .accaduto anche che singole imprese hanno acquistato alT-estero macchinari ohe avrebbero potuto' essere prodotti da noi. Di conseguenza sii sono avute pure frequenti malversazioni che solno andate a danno della nostra comunità. .Spesso è accaduto pure che grandi imprese abbiano investito i propri mezzi in costruzioni senza tener conto delle condizioni di rendimento, senza tener conto che sul posto non vi erano nè materie prime, nè possibilità di trasporti, nè i quadri tecnici necessari!. E’ questo un fenomeno che deve essere stroncato'. Le fabbriche sorgano là dove vi sono le migliori condizioni di rendimento e da esse dovranno trarre giovamento tutti, anche le regioni arretrate. Il presidente Tiito ha poi rimproverato ai nostri economisti di aver seguito un medesimo criterio per tutte le repubbliche nelTetebo-razione del nuovo progetto di decurtazione degli investimenti. Non sii, è tenuto conto ad esempio del fatto che la Macedonia non può essere posta al medesimo livello delle repubbliche più sviluppiate. Se nella situazione attuale non possiamo dare di più per ti suo sviluppo, è pure nostro dovere non ridurre quello che possiamo dare. «Io sono favorevole innanzitutto •alla costruzione di fabbriche per la elaborazione delle materie prime nazionali, dato che è molto piri redditizio esportare prodotti finiti che materie grezze. In questo campo è necessario prendere . nella .dovuta considerazione Viri, àustri a di rielaborazione dei no_ stri prodotti.» Il Presidente, quindi, è- passato a parlare dei problema della scarsa produttività del lavoro, rilevando come di essa non siiai responsabile soltanto T,arretratezza dei mezzi di produzione1, ma anche ila deficer.-za diai quadri, tecnici, il superaffollamento' di imprese da parte di operai sèmi-qualificati a minimo' rendimento lavorativa. Una produzione ad alti costi non colpisce soltanto .di consumatori, ma anche gli stessi operai poiché si eleva il prezzo dei loro prodotti. «Sarebbe comunque insensato» — ha. proseguito il Presidente — «nell’attuale situazione di carenza di beni di consumo, aumentare le retribuzioni. Non si farebbe altro che provocare un aumento dei prezzi. La chiave della solu. zione è nella produzione, nell’organizzazione della produzione.» Il Presidente "Tito, venendo quindi ,a trattare delle direttrici di sviluppo della nostra politica economica ha indicato :il pericolo di. cadere nell’,altro estremo. La debolezza del nostro sistema di pianificazione è stata proprio quella di ,aver operato negli uffici, basandoci sui semplici calcoli matematici e non seguendo attentamente la prassi quotidiana, del nostro sviluppo economico1, e .analizzando profondamente tutti i fattori negativi e positivi del periodo precèdente. «Propongo perciò» — ha detto — «di pro.. cedere, nell’ulteriore pianificazione, alla ricerca di quei dati che ci possano indicare se il previsto obiettivo potrà dare, oltre a risultati positivi, anche risultati negativi. Sarà necessario molto controllo. Gli esperti do. vranno accertare sul posto stesso la fondatezza delle proposte per l’ampliamento o il rinnovo di questo o quell’obiettivo ed evitare che si abbiano nuovi abusi negli investimenti e nell’impiego di nuovi mezzi. E’ opportuno che il Consiglio esecutivo federale e i Consigli esecutivi delle Repubbliche formino commissioni speciali incaricate di effettuare sopralluoghi su tutti i cantieri dì costruzione e di accertare esattamente le spese per la costruzione di uffici ausiliari, degli edifici che non servono direttamente alla produzione. Abbiamo avuto sinova casi di costruzione di edifici amministrativi esageratamente lussuosi, come ad esempio a Ložnica, Zenica, Bugojno e altrove. Gli edifici dì lusso hanno in. IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL SUO STUDIO ghiottito miliardi e milker dì men_ tre l’obiettivo principale, la fabbrica, è rimasto addietro alla loro costruzione, divenendo soltanto un pretesto per ottenere nitori mezzi. E’ ormai tempo di farla finita con questa prassi. Propongo quindi che i piani dei vari obiettivi di importanza federale vengano esaminati dal Consiglio esecutivo federale, il quale dovrà inoltre controllare l’impiego dei mezzi ad essi destinati. I piani di investimenti in obiettivi di pertinenza delle repubbliche popolari dovranno essere controllati dal Consiglio esecutivo della singola repubblica, tramite commissioni proprie, e non commissioni di esperti che poi risulterebbero interessati a un quanto maggior impiego di mezzi. II. lusso di certi edifici non farà mai aumentare la nostra produzione. Debbo inoltre rilevare» — ha proseguito Tito— «che gli esperti incaricati dell’elaborazione del nuovo piano, adattato alle neces- sità di una decurtazione degli in_ vestimenti, sono caduti nell’altro estremo: hanno cioè eliminato alcuni obiettivi la cui costruzione non solo è indispensabile, ma è già giunta a buon punto. E’ necessario quindi trovare una via di mezzo e cioè: 1) quest’anno non verrebbe iniziata la costruzione di nuovi grandi obiettivi; 21 è necessario rinviare la costru. zione di quegli obiettivi che non sono indispensabili nell’attuale fase di sviluppo della nostra economia. Se la costruzione è già iniziata, è necessario provvedere alla manutenzione dei cantieri di lavoro; 3) prolungare i termini di costruzione per quegli obiettivi che esigono l’impiego dì mezzi notevoli; 4) gli obiettivi la cui costruzione sta per concludersi debbono essere quanto prima posti in grado di produrre, senza attendere che la costruzione sia finita al cento per cento. (Segue in II.a pag.) Le celebrazioni del ”29 novembre” nel Paese BELGRADO — «Quaranta colpi, dii icaminone salutino il sorgere del 29 novembre, giorno della Repubblica, nella capitale jugoslava. Nelle capitali delle repubbliche popolari di Croazia, Slovenia, Bosmia-Erzegovina, Montenegro e Macedonia, 10 plotoni scarichino 20 colpi dalle loro lartiigMeriia». Morte al fascismo, — libertà ,ai popoli! Il comandante supremo delle forze armate della RFPJ, maresciallo di Jugoslavia JOSIP BROZ TITO Quesito bordine che il Presidente della Repubblica ha voluto' dare, come di consueto, per festeggiare degnamente il 29 novembre. Egli ha quindi, premiato idi persona numerosi operai ed intellettuali che per l’edificazione del socialismo hanno dato dii meglio di, siè stessi. Accademie solenni, fuochi di artificio, programmi culturali, balli eco., si sono susseguiti nella capitale jugoslava e in quelle delle singole repubbliche. Anche in Istria ed a Fiume, come in tutte le’ località del nostro Paese, questi due giorni di festa nazionale sono stati profondamente sentili, dalla popolazione, che non ha mancato idi celebrarli con numerose manifestazioni. Nel 'Capodistriamo, manifestazioni celebrative hanno avuto luogo nei centri maggiori e nei villaggi periferici. A Capodistria una solenne accademia è sfata tenuta nei locali del Teatro del Popolo, con lai perteeiipazione del coro maschile della SAGO «Svoboda», % cori del Ginnasio e dei Tisti tuo magistrale, i ginnasti della «Partizan» e vari attori del teatro stesso. Ad Isola hai avuto luogo una riuscita accademia con l’esibi-zione delila SACO locale e di vanii altri complessi. A Pi,ramo, Si,c-oiole, Buie, Umago, Cittanova iecc., solenni aocadernie, competizioni, sportive e balli, hanno sottolineato il particolare carattere dei giorni passati. A Valizzia, la luce elettrica è stata accesa per la prima volta in onore del 29 novembre. A Fiume, tra l’altro, è stata scoperta una lapide ai caduti della L. P. L. su iniziativa deti’organizzazione dii base delTUSPL di Podmurvice. A Pola, l’Università popolare ha allestito una mostra foto-documentaria sulla1 LPL in Istria. E’ stata inaugurata inoltre, sempre in onore del 29 novembre, la mostra del pittore Antonio' doglia, comprendente 30 acquarelli su motivi istriani.' H,sinno avuto luogo quindi balli e feste organizzati dalla società «Unioni» e dalla «Istria». AlTaccademia, tenuta lunedì sera, hanno •preso parte I cori riuniti della SAGO «Brajsia Basan.» e «Lino Mariami», membri idei Teatro e alcuni cantanti deti’Opera di Lubiana. Le organizzazioni sindacati del bacino carbonifero di Arsia hanno preparato grandi manifestazioni popolari, dando loro un carattere particolare. Il piano produttivo, infatti, al pozzo di Pieidalfoona, è stato superato quest’anno del 3 per cento e i minatori hanno festeggiato il 29 novembre nel segno di nuove vittorie produttive. Le organizzazioni, sindacali, in eoillafopraziome con gli organi dii autogestione, hanno promosso, numerose competizioni fra j vari, settori della miniera, onde raggiungere migliori risultati nella protezione igenioo-tecnicia del lavoro, una diminuzione delle assenze ingiustificate, un maggior risparmio di materiali, un migliore' sfruttamento ideile capacità produttive e la realizzazione dei piani. Hanno avuto luogo, inoltre, delle competizioni sportive in undici varie discipline, alile quali hanno preso parte circa 1500 minatori. W IL 29 NOVEMBRE GIORNATA DELU REPUBBLICA UN PRIMO BILANCIO DEL 1955 L’Istituto per la' pianificazione del d stretto di Capodis-tria ha pre> tentato all’ultima sessione del C.P. D., dei 25 novembre scorso unte-nallai sulla real zzazione del piano so-jia.e per il 1955. R la'.iva. mente ai dati dei primi nove mes. d. esecuzione e dalle valutazoni preventive sul suo andamento in quest’ultimo pe' iodo dell’anno ri. sulta che l’economia del Capodi-striano .registra notevoli progressi. Espress ne.g i indici, i risultati1 ragg unti ne; singoli settori economici, rispetto al p ano, sono i seguenti: Industria e miniere 106 °/o Agricoltura 115 °/o Industria forestale 178 °/o Ed lizia 110 °/o Trasporti 138 °/o Commercio 111 °/o Industria alberghiera 132 °/o Artig'anato 94 °/o Affari comunali 148 °/o L’ana'is. dell’Istituto ci indica che questo progresso è dovuto ad alcuni fattori che hanno notevolmente influito su l’andamen o generale del'.’econömia. Fra questi il più importante è 1 fatto che, nel corso dell’anno, sono sta'e aumentate le capacità produtt've di alcuni stab Imenti industr ali, Inoltre, è stato migliorato il servizio de. trasporti automibilistici. sono entrati in funzione nuovi alberghi mentre l’attiv tà edttiz a ha subi' to un notevo’e incremento con la meccanizzazione dei,e imprese, messe così in grado d far fronte ai lo”o difficili compiti, ecc. Per quanto concerni l’agrico'tura. la produzione è stata favor ta dalla buona annata, spe-rialmen'e ne'le legoni frutticole dei Brkini e 'costiere. Soltanto l’art'gianato non raggiungerà i risultati previsti dal p'ano, in quanto nella compì'az o. ne di questo, si sono sopravvalutate le poss bilità di alcune mprese artigiane, fra le quali le falegna- lore trasporti, un migliore uti'iz-70 dei mezzi con l’.ntens ideazione dei s:rvizi sulle pr'ncipali linee, e con l’mtroduz one di nuove, fra le -ca-ità costiere e l’interno. MIGLIORATO IL TURISMO Anche il turismo registra un buon progresso. Durant; la scorsa stagione è aumentato non solo il numero dei post letto, ma sono stati notevolmene migliorati anche ' servizi e i «comforts» degli a -bergh . Un’efficace e in’elligente propaganda turist'ca all’estero ha contribuito al no evole aumento del movimento tur stico deg l ospi ti stran er; nella regione. L’aumento del movimento turistico, dal paragona fra il nume- o dei pernottamenti in albergo nel 1954 e que lo dei pr m nove mesi di quest’anno, appare -come segue: Zona turistica 1954 1955 C apatia stria Postojna Sežana (genn. - sett.) 103.138 141.192 20.780 13 132 10.560 6.549 , Totale 134.478 160.873 Dalla tabe'la risulta evidente il notevole progresso del mov mento turistico nella zona costiera. Il pri> mo posto è detenuto da Portorose, che durante la primavera scorsa aveva aumentato le propri.« capa-c'tà di soggiorno con la r attivazione dii alcuni alberghi. POTENZIAMENTO DELLA PESCA La re’azione sottolinea poi i success' della f otta peschereccia che ma’grado la med ocre annata lungo tutta la costa adriatica, ha superato le previsioni del piano. Ta i successi vanno ascritti all’au mento del. nume’o de pescherecci e alla modernizzazione dePa loro attrezzatura, che hanno richiesto notevoli investimenti. ni, come g'à detto, ognuno per conto proprio. L’Istituto per la pianificazione ha già iniz ato tempo fa i preparativi per la compilazione dei p ano sociale del d stretto d; Capodi-stria 1956. Fra questi p eparat vi va annoverata una serie di conferenze economiche, nei corso - delle quali s.. sono discussi i proib.ieml di diversi settori, il risu tato di tali conferenze è costituito da ori. ter! ado tati e da seguire nella po litica degi. investimenti ne settori deH’industrla d'el legname, dì quella conserviera, dei trasporti, ecc. Anche 1 Consigli, eletti In seno al CPD nel a sua prima sessione, si sono dimostrati, nei p.-'mi due mesi della r forma amministrativa, strumenti efficaci per la gestione in ogni ramo dell’attività pubbli' oa. Così, ad esemp o il Consiglio per la mar neria ha già impostato i probemi conce nentl questo impor. antiss mo ramo economico. Il Consiglio per fi tur smo ha elabo rato un piano 65 investimenti da esegu rs il pross mo anno per migliorare l’attività turistica nella regione. Il Consiglio per l’Agricoltura ha ;n preparaz one per la me-tà di dicembre tutta una s:r e di provvedimenti, cui verrà dedicata Interamente la prossima sess one del CPD. Dado stud’o dei diversi e complessi problemi concernenti l’economia det C. podistr ano, studio cui si sono ded.cati seriamente tutti gli organi competenti dell’apparato amm nistrativa del CPD, sortii à un preciso e rea e p.ano per fi prossTmo anno, nella prospettiva degli anni futuri. M. merle di Isola. Suda mancala rea' lizzaz one nell’a'tiglanat-o mflu’s-ce in una certa misura, anche l’abbandono di molte piccole azienda private con .1 trasferimento dei loro proprietari a Trieste. iTala. vuoto viene peraltro riemp’to gra. dualmente con '.’istituzione d. nuo ve aziende artig'ane. neile quali il settore privato viene s-ost tuito da quello socialista. MIGLIORE EFFETTO LAVORATIVO Ne'la relaz'one dell’Istituto per la pianificaz one si osserva, poi, in particolare che, nel corso degl ul< timi mesi, l’effetto lavorativo in tutt i settori economici è molto mig'iorato, specia:mente nell’indù' stria. Tale constatazione viene documentata 'con un’analisi comparativa de costi di produzione e dei brutto . valore del prodotto. D’altra parte si constata, nel set- POLA, novembre. — All’economia della città e del distretto di Pola sono -šteti causati danni di non trascurabile entità grazie a uno speciale genere di «colpi», che non sono mancati qu.asi in nessuna impresa. Le malversazioni e le appropriazioni della proprietà collettiva hanno fatto si che da noi, -come in poche altre località della Jugoslavia, la criminalità economica giungesse a un preoccupante livello-. Non è passato molto tempo da quando, in una -consultazione di dirigenti di impresa per il distretto, veniva spiattellato il danno complessivo subito dall’economia del territorio a -causa della criminalità economica: 50 milioni di -dinari accertati, senza contiare quanto non è mai uscito di sotto la cenere, quanto è stato rappezzato con la campiiacenza dell’am-minisitrazione e -ciò -che ancora si cela« Le varie consultazioni non hanno servito a fermane ili ritmo dì questa corsa all’imbroglio, al furto, alla marversazione, alle fa-lsiificaziioni. Sono mancati :i metodi persuasivi che in questo caso sarebbero staiti giustificati? In un certo senso si può dire che sono effettivamente mancati, mentre il pollice è stato abbassato con troppa energia là -dove sarebbe bastata una pressione minore. In certi -casi ha pagato -più «salato» chi di colpa ne avev-a meno, mentre quelli dei «colpi grossi» se la son cavata meglio. Altre Volte la giustizia si è fatta approvare per la saggezza delle decisioni prese. Ora, ci sembra che si dovrebbe fare più attenzione nelle assun_ zioni dei vari funzionari, assunzioni che spesso avvengono troppo leggermente e se-nza nessun riguardo per La fedina penale che può essere anche molto -nera. Va ino-lire combattuto il nepotismo che, in varie aziende fa assumere elementi dubbi. Sempre sullo stesso pisno, va posta la pratica, troppo in uso, di proteggere e coprire questo o quello soltanto perchè fa parte di una cerchia Vicina alla direzione, -cerchia -che troppo spesso operai -alla leggera e in barba alla logica, provocando malumori nei collettivi e mantenendosi a gatta -con sistemi che ricordano altri tempi. Cosi vengono a crearsi pure problemi -che superano i limiti deL rimpre-sa, assumendo un particolare carattere. Analizzando questo complesso problema della criminalità economica, vengono a galla anche molte assurdità. Per citarne qualcuna non occorre andare molto lontano, polche ai poleni è areinoto un fatto -che da tutti vien definito assurdo. Si tratta di un non mo-’to- lontano pracesso-, n-el quale sul banco degli -accusati sedevano noti -dirigenti di imprese alberghiere, riuniti, in La realizzazione de' p ano nella industria del legname è l’unica ohe non debba essere ascr tta allo aumento delle capacità produttive-Essa è princ pa'menie il risultato dell’attuale favorevole congiuntura -dei prezzi sul mercato del le. gname. LA POLITICA DE-GLI INVESTIMENTI Nin è giusto parlare, come si fa, in certi ambient , di una nuova po'it'ca degli investimenti. Le diretto ci per l’ulteriore sviluppo dell’economia del Capodistriano sono già tracciate dai piani elaborati n precedenza -diai tre vecchi distretti che lo compongono. Se di una nuova po'itica si tratta, co-me effettivamente è, bisogna inten der'a quale sforzo d.. coordinare gii ind rizzi dei tre ex distretti che, prima della riforma amm ni-s trativa, avevano elaborato i -pia un solo gruppo incriminato. Molto baccano si è fatto intorno a questo processo e alle inconfutabili colpe degli imputati.. Sono state comminate varie pene, alcune da espiare, altre con la con_ dizionale. Ma, strano a dirsi, -co-desti dirigenti continuano tuttora a svolgere la propria attività negli stessi posti di prima, senza alcuna variazione. Forse l’unica cosa di cui ci sii può vantare e d'aver fatto «pubblicità» a questa gente. Altro assurdo è quello di un cassiere dii un’organ-izzazione, che viene -espulso per provate malversazione. Ma -ecco -che egli diviene i.n breve cassiere- di un’altra organizzazione, nella quale è anche dirigente. Quando dalla cassa mancano più -di 100 mila dinari, il cassiere viene «costret. to» dalla direzione a fare un prestito -alla Banca- Nazionale per ricoprire il «buco». Ed intanto egli continua a fare il dirigente della degna organizzazione... E’ forse questo il solo caso del genere ? Alla fine-, molti si -chiedeno se sia la situazione economica ad incoraggiare singole persone ad allungare le mani siui beni delia collettività. Su questo punto è-possibile una -chiara risposta: no-Nel 90% dei casi a commettere elimini e reati economici sono persone le cui -condizioni economiche non sono proprio cattive. ROMANO FARINA RADIO CAPODISTRIA I notiz'afi vengono trasmessi ogni g.orno alle ore 6 ( a domeni. ca atte 7,15), 12,30, 19, 23. DOMENICA 4 dicembre — 7.00: mus ca del mattino — 10.00: mattinata musicale — 10,30: «La -don. na e la casa» — 11.00: concerto-sinfonico d-omenicae — 12.00: «Musica per voi» — 17.00: -canzoni di tutti 1 giorni — 17,15: Il nost o scenario: «Andrea» d' A. L. Meneghini — 18.00: dal mondo operistico — 19,15: Lo sport — 22,10: badate con noi — 23.10: venti minuti con ritmi cuban . LUNEDI 5 dicembre — 6.00: musica del mattino — 11,30: -balletto dell’atto V del «Faust» di Gou< noud — 11,45: Musica da rivista — 12.00: «Mus -ca per voi» — 12,45 «II problema de', giorno» — 17.00: «Oggi da noi e nel mondo» — 17,30: «La trottola», rad ogio'na-la per i ragazzi — 18,40: Solisti al microfono — 19,15: Lo sport 22,30: mus ca -dia ballo. MARTEDÌ 6 dicembre — 6.00: Musica del mattino; 11,30: Dal minuet'o al valzer — 12.00: ritmi e canzoni — 12,45: «Il problema del giorno» — 17.00: «Oggi da noi e ne' mondo» — 17,20: «B an. co e n-ero» — 17,30: il romanzo atta radio: «Addio alle armi» di Hemngway, IV ,puntata — 18,30: corrispondenza — 18,40: musica leggera — 23,10: un trio melo» d oso. Qua e là per P Istria POLA — L’impresa «Vodop'in» di Pola ha portato a termine in questi giorni - lavori di allacciamento al conduttore princ pale di una diramazione, lunga circa 130 metri,, n una zona appartenente al rione di Stana. Si tratta di una frazione di 8 case, abitate da 20 famigl e. OO PIS'INO — E’ stata aperta a Pismo una scuola per il perfezionamento di quadri; cooperativlstic . I locali della scuola erano occupa, ti finora ,d'ai'a Scuola agricola in> fer.iore. F -gurano iscritti alla nuova scuola 25 contabili e 25 dirigenti di cooperative da varie parti deli’Istr a. OO POLA — Ha luogo a-ttua'mente a Foia la tournée della C neteča di Belgrado che si tratterà nella città istriana per circa un mese, rappresentando numerosi film ari tistic. e documentari. Un’agricoltura mod rim richiede un’appropriata meccanizzaz one del lavoro. Questo intendiamo fa re nel prossimo futuro. PER REPRIMERE LA CRIMINALITÀ’ ECONOMICA A POLA Urge adottare le più energiche misure A CAPODISTRIA MOTIVO RUSTICO DA MONTONA A DIGNANO CARTOLINE Mostra di macchine e attrezzi agricoli Dalla Mostra, in cui era esposto macchinario dulia nuova industria iugoslava, rappresentata dal'a Impresa cooperativist ca Agrctecnica ai Lub ana. si è potuto constatare che anche nel nostro paese sono stati conseguiti grandi su'cces. s. nella meccanizzazione ag icola. Infatt', fra il vario macchinario e lo attrezzature esposte, hanno •destato particolare interesse i seguenti camp orti: Tutta una serie di spruzzatori me-ican'ci, dai più semp io ai più complessi, usati in agr coltura nella lotte contro le malat-t e e gli insetti deg i alber da frutto, delle v ti e delie coltivazioni agr cole in genera. Gli allevatori -diel bestiame si sono pari co armente interessati sul funzionamento e sull’imp’ego dei macchinario per la falciatura, la trinciatura e 1’ ns.lamento dei foraggi. T vis tatori si sono soffermati pure davanti alle pompe idrauliche alle seminatrici meccan’che, agli spand concimi e specia'mente davanti atte macchine che per la prima volta sono apparse qui da noi. Tali sono la macchina piantatube-ri e la escavate ce del'e patate, fra i macchinari di grande mole Organ zzata dalla F:derazione coopei ativ.stica di Cap-odistr a, è stata inaugurata il 26. u. s. sul P azza1 e antistante a nuova pescheria di Capodistr a una mostra di att, ezz agricoli, nonché di con. cimi oh mici, -dii ritrovati anlicr t-to gamie. e insetti-lidi. La mostra, che ha richiamato un gran numero di vis tatori, sopratutto del ramo agricolo, è rimasta aperta fino al 30 u.s. Questa, oltre esser« ]a prima mostra de genere, ha assunto anche una grande importanza nei t mpi attuati n cui l’agricoltura ha raggiunto un grande sviluppo. Princip-o fondamentale dell’agricoltura è la pos'ibt là di ottenere la massima produzione nel tempo giusto, col m nore impi go di manodopera, e ciò per ridurre al mimmo il costo di produzione. Uno dei fattori principal per raggiun-gere quel o scopo è la m.ceaniz-caz'one dei mezzi a-gr coti. DALL ISTRIA Oltre Buie, oltre il Quieto: eccoci -davanti la valle e la famosa foresta dii Monitoria, la più grande d^llTstria- ohe co-pre 253 ettari di superficie co-n i suoi 39.360 metri cubi di massa legnosa.. D-s lungi si scorge la cittadina di Montana, a 277 metri sul colle, con circa mitte .abitanti fra Italiani e Croati. Quesiti Ultimi sono per lo più giunti, dopo la guerra, dal Medjumurj-e .ad occupare le case e coltivare i campi afo_ bandonati da coloro -che, oltre confine, hanno trovato baracche e caserme. E -dii case vuote-, purtroppo, ce ne sono an-c-oira, molte che di giorno 'in giorno cadono in rovina. Sarebbe la volta 'buona che si risolva in -complesso, una voltai per sempre, il problema dei rapporti -di proprietà dei beni lasciati dagli optanti e si diano le -case a -coloro -che intendono ripa; .arie, acquistarle. Lo stesso problema, ci dicono, vale -anche per Orsera, V-abrdga -e Fontane. «VERDE VALLE» Montom- si vanta dii essere più antica di Pola, dii origine celtica e dai Celti pare abbia -ricevuto il nome che significa «verde valle». Oggi M-ontona è emiro di un Comune di 7.500 abitanti, 41 villaggi e 158 stanzte. Monitoria non ha industrie. Ha soltanto la famosa cava di pietra di Santostefano. Non ha imprese alberghiere, turistiche -o commerciali, tuttavia si paria di potei- incrementare il turismo in futuro, per via delle antichità citta-dine -e per quella famosa «Terme al Quieto-» -che va risorgendo' dalle rovine -degli alberghi distrutti dai nazisti. Ci vogliono soldi, moliti; ma conviene investirli. Perchè queste torme sulfuree sono una vera ricchezza., unica in Jugoslavia e rara in Europa. RECORD TURISTICO Centonove chilometri dii strade portano a Parenzo, centro del Comune, da Torre, Orsera, San Lorenzo, Visinada e Vi-signano. Raccolta -sulla pen-isoletta a forma -di p-esoe, sta 'la cittadina che ha -segnato quest’anno il suo record turistico. Circondata d=@i.i scogli nel mare, e dai poggi coperti di vigneti, « il centro del più fertile agro istriano, di 20.804 ettari. Puimeggia 1-a viticoltura. Coprono 2.370 ettari i vigneti in parte rigenerati, in parte piantati negli ultimi dieci anni, per merito soprattutto dette nove -cooperative agricole del territorio. E’ istituzione nuova la Stazione agraria. Sono «orti due grandi vivai di viti-, -che hanno già dalo, finora cii.oa due milioni di piante par coprire quattrocento ettari di nuove piantagioni. Parenzo ne-1 1945 è -quasi senza flottiglia da -pesca. Oggi sulla costa da Vabriga, Fontane ed Or-sera vi sono 12 motope-cher.cci e per 'il prossimo anno si prevede l'acquisto dii un’altra dozzina. Ma non basta. S-i deve provvedere -al rinnovo dell’equipaggiamento, a cominciare dai motori ai fanali e neti, per finire alle radio di bordo. Ci vo-gliiio-no -circa 260 milioni di dinari. Parenzo ha, oltre al marie aperto-, le sue peschiere: Torre, Valmolindrio, Parenzo e Canal di Lem-e. A Leme c’è anche il vivaio di Ostriche; qui si pr-og_tta la ricostruzione degli obiettivi turistici- guerrilla flotta a vela da lungo corso:, pare- voglia risollevare la sua fortuna sul mare. Oltre a potenziane la flottiglia peschereccia (oggi dispone di 13 motopescherecci, di cui 3 nuovissimi) con almeno altri 8 che entreranno .in funzione nel 1956, Ro-vigno intende rinnovare il cantiere navale per costruzioni in legno sulla riva di Lone. Di ciò sì parla proprio in questi giorni. Ricanteranno le fiere popolane «I me vuol mari-dà cu un baircatol; cu la -sua vita mie fsrie un ninzuòl, cu la su barca, me farie una cuna, quds-to xi al baircarioi de la fortuna». Ma lasciamo per ora i cianiti che -dovrebbero far -capitolo a se nella terna delle birti-• nade. Il Comune di Roviiigno (21.883 ettari e 10.230 -abitanti) ha nella indluisitriai, accentrata nella citta, dina, la sua forza economica principale; la Manifattura, Tabacchi, il Conservificio «Mima», la fabbrica liquori e di -bevande amalcocliehe, le industrie .artigiane. Lai Manifattura -avrà presto n-el suo ambilo- un nuovo re-parto. la litocartografia. Si parla pure di istituire a Rovigno un’impresa per l’espoiriazi-one del tabacco nazionale. Da qualche anno sono • riattivate le cave di pietra rovignesi.. L’agricoltura è fiorènte. Si at. tende un riorientamento in favore della orticoltura. Lo r.chiede il turismo, fra l’altro. A proposito d-i turismo, notiamo due co-se: un afflusso di oppiti impressionante, ih continuo aumento negli ultimi tre anni e una iir.iprep.airazd.one tecnico-organizzativa fantastica, p.r accoglierli. Ili . campeggio a Punta Corrente? Bene-. Il campeggio sull’isola -Caterina? Benissimo. Gli alberghi sultTsola Ros-sa? Bene. Ma i comforts? I mezzi di traspòrto? (Rovigno- ha soltanto due -corriere scassalànsiime). E l’-acqua? E le strade da asfaltale? Ed i'1 -commercio da organizzare? Tutti problemi che attendono da lungo una soluzione. Bisogna ringraziare gli artisti, i pittori, gli scrittori, d, poeti installatisi a- Roviigno: le case di Cit'-avecchia vengono riparate. Il volto .stoirico-.ar-chiitettonico di Rovigno viene conservato. Biso. gn.a iringriaiziare l.a «M. Garibi-n» se il turismo .arricchisce 1 -su-oi programmi -stagionali -con un po’ di svago. Bene si è fatto a rendere tradizionale la «Festa del Mare». E’ -s-orta pure una società stoniic-a rovignese. Ottime iniziative sono state intraprese dal Museo e dalla Galleria d’arte (appena fondati). Se si considera poi che Rovigno ha anche un Ginnasio, un Teatro, un,a Casa dei Pioniere, vari collegi, ricche biblioteche, du-e cin-em-atografi, un Istituto federale di biologia marina (con l’Acquario), che ospita - ristiituto federale -di tbc oSis-ea, , ecc. .bisogna «concludere che, dopo Pol-a, è il maggior -centro -culturale dell’Istria. * Dignano è pure centro di Comune. Vi sii giunge in corriera o in treno. Gli appunti ci dicono: Grumase della sorte, Cainovai e Ooopeuativa che significano tre tappe -dalla storia -della cittadina. Sei villaggi si uniscono sotto una torre sola- Ciascuno vuoi dare al paese :il nome della rispettiva contrada. Poi decide la sorte, dopo una gara al -lancio di sassi. Vince Dignano che impone il nome. E’ rimasto il «Grumaso della sorte». Calnova è Dignano, che è una solai lunga strada -ad imbuto. E’ -il -corso, il centro, la «city». La ‘Cooperativa è per Dignano 1-a storia «di oggi: Tagri-colturai meccanizzata, nuovi vigneti-, frutteti ed oliiveti; la nuova fattoria zootecnica dii Galiano, Il Caseificio, r-essiccatcìio del tabacco, gli oleifici, negozi-, officine artigiane. Tutto ciò è -Cooperativa. Sono progetti della cooperativa una nuova cantina vinicola e un -nuovo molino-. Con molte belle prospettive ci si affaccia .al balcone del 1956. Il problema dett’acqua non è più tale. La nuova stazio, ne di pompe di G-allesan-o darà acqua sufficiente alla cittadina E’ stala collaudata alla vigilia del 29. novembre. (Continuazione dalla l a pag.) «Tutte queste misure si pro. pongono il fine di alleviare gli oneri dei nostri cittadini, di equi, lib;are la nostra bilanciai dei pagamenti, di armonizzare lo sviluppo della nostra economia, eli. minando le sproporzioni tra Tin-- dustria pesante e quella leggera. Desidero però sottolineare che tutte queste misure hanno carattere provvisorio, e non mutano i nostri principi, i nostri punti di vista sull’opportunità di un ulte, more edificazione dell’industria pesante ed elettroenergetica, poi-chi senza questi non è possibile r: alizzare il socialismo nel senso materiale della parola- Si tratterà perciò soltanto di un po’ di respiro che ci prenderemo per consentirci di raccogliere nuove forze e proseguire cosi più facilmente nel nostro sviluppo.» li Pre-siidenilie Tìito. h«a quindi parlato dett’.agriicoltura e del ruolo del cooperativismo. Ha menzionato i dati delTutficio federale di statistica i quali indicano che nello scorso anno TimdUSitr'ia ha realizzato il 42,7 e l’agriicoltura soltanto ili 26,6% del reddito nazionale. «E’ giunto or a il momento» — ha detto 'il Presidente — «di dare la priorità all’agricoltura, settore questo sinora trascurato a vantaggio dell’industria pesante. figurano le trebbiatrici e un sollevatore mroc-anico del foragg o. Vi--.eversa tra il materia e -dii mtt nor mole si notavano piccoli arati di d verso formato e uso, erpici, coltivatori, ecc. A parte erano esposf -campioni di concimi chim’ci, di insettic -d e. anticrittogamici, con relativo materiale di propaganda. Durante la Mostra vennero ese. guiti d'versi esperimenti sul funzionamento e sull’ mpiego del ma t: riale esposto, fornendo le prove detta sua praticità. FABBRICA RADIO v inaugurata a Šmarje ŠMARJE, 27 — E’ state inaugurate solennemente 'in questa ridente località a monte di Capo-d is tria, una fàbbrica per la costruzione di apparecchi radio. Hanno presenziato -alila cerimonia i rappresentanti delle organizzazioni politiche e del potete popolare del distretto, fra i quali Jakopič Albert — Kiajtimir, segretario politico del CD della Lega dei comunisti e Albin Duje, Presidente -del CPD. La fabbrica, che viene ad arricchire il potenziale industriale del distretto, sarà din grado di produrre sin d’o-ra 50 apparecchi radio giornalmente e un certo numero di pezzi di ricambio. Anche in questo campo è necessario cercare di ottenere i mas. simi risultati con mezzi minimi. N I piano sociale per il 1956 è previsto un aumento degli investimenti nell’agricoltura rispetto allo scorso anno, del 60 per cento. Anche qui, come già per l’in. dustria, sarà necessario esercita, re- un buon controllo. Per quauto riguarda il cooperativismo, è necessari o consentire alla cooperativa di divenire gradualmente un elemento di attrazione per tutti quei produttori agricoli individuati che ancor oggi ritengono sia meglio per essi rimaner fuori dalla cooperativa. Le cooperative debbono quindi acquistarsi la lo. ro fiducia. Il produttore individuale non si oppone alle coope. ratine per il carattere socialista di questa istituzione, ma per in. teressi puramente materiali. Quando si convincerà che con la cooperativa le cose per lui an-tranno m-glio vi aderirà volontariamente.» Il Presidente Tito hai concluso la sua .ampia analisi dei problemi economiici del paese mettendo in rilievo i campiti dell’Unione socialista del -popolo lavoratore nella applicazione delle misure che caratterizzeranno di nuovo orientamento nella politica degli investimenti. DALL’ASSEMBLEA DELL’UNION E DEGLI ITALIANI QUEL CHE SI POTEVA FARE e quel che si dovrà fare in futuro S. G. Il discorso di Tito Si chiede: -cosa si è fatto nel paren tino negli ultimi dieci anni1’ Vi rispondono: abbiamo aperto nuove cave di pietra; ma bisogna pensare a meccanizzarle. Abbiamo partecipato alla bonifica del Quieto; ora bisogna pensare -a coltivare -altre centinaia di ettari, abbiamo -rimboschito circa 3.000 ettari di terreni brulli, formato- una forte impresa autorno. hi l'stioai; -costruito un nuovo o-sped.alle. Oggi abbiamo diciotto scuole, società culturali, Università popolari, circoli... E’ difficile dire, in breve, quanto è stato fatto per il'b messere d-i oltre 14.000 abitanti.. Certo, molto resta .ancora da fsire: l’industria di rielabor.azione (oleifici, silos) la me-coanizzazone dell’agrico-l'.ura, alloggi, tutti problemi che aspettano -la soluzione. POPOLANA DEL MARE Mentre qualcuno vi .avrà narrato le leggende del castello di Orse a e quella meravigliosa delle isole «Due sorelle», -sarete giunti, per via mare, ailllrimbocca-tura del -canai di Leme che si addentra per dieci chilometri, Questo è :il confine -con il Comune di Roviigno. La «Popolana del m-a-re», che nei secoli passati vantava un’ag- A seguito dell’ottava Assemblea Jell’Un one degli Italiani dell’Istr a e di Fiume, t.nutasi a Pola il 20 corr. e detta quale abbiamo pub-bi c-ato un ampio resoconto nel nu» mero precedents, riten amo opportuno agg ungere alcuni accenni sui rii evi fatti e sui problemi solle vati da vari delegati nei loro interventi dopo la lettura delia .e-lazi-one sull’attività organizzativa dell’Unione stessa. Il compagno Borirne prof. Anto> nt-o, d. Rov.gno, nel suo amp o in-^ tervento ha sottolineato i successi politici real’zzati n particolare nel mglioram-ento dei rapporti con la_ v ic.na Repubblica italiana, formu, landò l’augurio di una sempre migliore atmosfera -di tali rapporti con uno scambio culturale p ù n-tenso. Egli ha p- op-os-to che l’Unione degli Ita' ani pr:nda l’iniz ati' va per uno scambio di delegati e per reciproche v s te di gruppi ar-t stico . culturali. Ha quindi auspicato c-he gii organ. responsabili italiani inte"vengano 'contro la propaganda fa'sa e reazionaria neo fascista, svolta attraverso la stam pa e la rado contro la Jugoslava e la cui opera non contribuisce di certo atta rec’proca comprensione nè al miglioramento de. rap' porti Riferendosi alla proficua attività della casa editr -c-e dell’Unione, la «EDIT» di Fiume, il professor Borme ha prospettato l’opportun-i-tà, nei limiti- del pos-s bile, della sua diffusione all’estero e 'digli scambi con pubb icaz oni italiane in materia. Ha quindi posto in evi. denza la necessità d dotare con le nostre pubb.icazioni le biblioteche scolastiche dei C nciolii e le sale d'i lettura. Ha proposto, infine, la rac colta in pubblicazioni d,i materiale teatrale, mus cale, folcloristico, ecc. II compagno Luciano M'chelazzi ha illustrato alcuni aspetti di vario corrent italiane ne’ confronti della Jugos'avia. I contatti di ab cune di queste correnti polit che democrat che hanno g à dato risultati positivi. Ha aggiunto che bisogna però porre attenzione ai ientat vi di infiltraz one di altre correnti reazionarie. Dagli argomenti discussi e dai problemi so levai nei loro inter. venti si è potuto constatare che nel complesso-, i -dle'egati all’Assemblea hanno ben compreso quali siano le funzioni e i compiti del-l'Un'one degli Ita'iani, anche pel-quanto concerne l’azione da svolgere nel nuovo clima derivante dal m gl oramento d'ei rappoiti fra Ital a e Jugoslavia. Le propo. ste concrete formulate dal prof. Borme di Rovigno per migliorare sempre p ù quel clim-a — che può essere fecondo di ottimi r sultat’, r-opratutlo ne' 'campo cultural; e artistico — meritano senz’altro di essere prese n considerazione ed attuate nei limiti delle possibilità. Di contro il b lancio dett’attivi-1à e dei risultati conseguiti dialia Unione nei passata qui da no', si presenta ben poco lusinghiero-. Infatti, a nostro parere, il fatto per nulla edificante del gran numero di ital ani che hanno abbandonato qu-esta parte d'ell’Istria per «trapiantarsi» a Trieste, o altrove, lontani dalle proprie terre, poteva essere 1 m tato ne'la sua ent.tà da una intensa e fattiva azione della Unione in contrapposto alla vele, nosa e funesta opera di propaganda del CLN e -die; c re-oli c eiical -reaz'onari d Trieste. Escludiamo, naturalmente, che l’opera deil’U-nione potesse distog iere da quel «trapianto» i tarati cron ci dello sciovinismo, gli infett dal virus della superiorità -d'i st rpe e tutti coloro per i quali i'- nostro s’ste ma sociale n-on offre p ospett ve di grandi profitti e di facili arric-(-h m-enti, di vita avventurosa -e comoda a spese di chi lavora e produce. Riteniamo viceversa che l’opera stessa, intesa come educa. 7ione delle masse, avrebbe potuto infu re beneficamene sugli altri italiani dett’Istria vittime della propaganda dell’od’o, detta fals tà e delle calunnie contro la Tugosla via socialista. continuò: — Lo sapete delle nostre madri morte sotto le bombe? Le teste si agitarono. — Dei nostri fratelli lasciati a marcire al quattro cantoni del mondo? La piazza gridò che lo sapevano, lo sapevano tutti. Nel silenzio teso che ne seguì, Ciccio Torcia continuò: — Ecco, allora guardate bene questo pezzo di carta. — E lo alzò nell’aria scura della notte. — Guardatelo bene. E un avviso che mi è stato mandato dal porto, per dirmi che un’altra volta dovrò trovarmi al tal comando, sulla tal nave, per 'trare a’tre cannonate. Mi fanno sapere che sette anni sono stati pochi, che ì nostri morti sono pochi, e che presto oominee» ranno da capo. I contadini delle prime file ondeggiarono e si mossero, circondarono Ciccio Torcia, presero fa carta che teneva nel pugno. La guar darono e se la passarono di mano in mano. Pino a che non fu ridotta in piccoli pezzi, e i r4 zzi gettati in aria come una brancata di coriandoli. — Pigli di cani — gridavano. — Che vogliono ancora, cavar sangue dalle pietre? Bravo Torcia, hai parlato come un libro stampato. Fu, a questo punto che in mezzo alla folla, spingendo di gomito, si fece avanti il maresciallo dei carabinieri. Capitò come una montagna dietro Ciccio Torcia e gli disse di seguirlo in caserma. Allora, di nuovo ci fu il silenzio. — In caserma? — chiese Ciccio. — E perchè? — Per chiarimenti — disse il maresciallo. Torcia rice e fece cenno ai contadini. —Sentite? —- disse. Voialtri, gente, andate a dormire. E dormite tranquilli. Lui non ha ancora car pito e ha bisogno di chiarimenti. Per noi è chiaro come il sole. Seguì il maresciallo che doveva spingere a destra e a sinistra per farsi largo ; ma alla caserma non arrivarono soli. Torcia si volse, prima di entrare, e vide 1] tutto il paese, che riempiva la strada. E ancora lo senti, tutto il P3-ese, che parlava sotto la finestra della caserma, come si fosse accampato. E mentre lui diceva al maresciallo di sette anni passati sul mare e della fame e della rena dell’India, con un orecchio ascoltava le voci della strada. — O Ciccio Torcia, siamo tutti con te — diceva il paese sotto le persiane della caserma — E sai chi c’è qui con noi? C’è anche la Donatella e dice che ti aspetta fino a che non avrai convinto anche il maresciallo. E ti aspetiamo tutti, non avere paura. Domani .Torcia, metteremo la tua barca nel mare. [ CAMPANE À STORNO ^ di M. Venuti ^ La sera del fatto, quella delle campane, Cieco Tore a aveva una aria allegra quando capitò all’osteria; e siccome nessuno da tempo (il tempo del suo ritorno dal a guerra) l’aveva visto così, subito si pensò che qualcòsa ci doveva essere. Ciccio Torcia andò al banco e chiese vino all’Antonia; fece mettere sulla lastra tanti - bicchieri allineati e poi chiamò i contadini. Disse: — Bevete, gente. Quando g i chiesero se aveva riscosso la pensione, lui si mise a ridere a colpi secchi dentro la gola. Come non faceva da prima della guerra. Allora gli domandarono: — Che ti succede, Torcia? Un’eredità da qualche parente di America, o trovato .avoro? Ma Ciccio Torcia aveva queliti luce strana negli occhi. Bevve d’un fiato con la testa al soffitto, mise i soldi sul banco e uscì : enza eh u-dere l’uscio, nel chiarore del tramonto. — Scommetto — disse qualcuno — che ne combina qualcuna delle sue, stasera. Quello è un pò «toco», per via della guerra. Che fosse «tocco», in paese lo pensavano fin dal giorno del suo arrivo. Quel giorno Torcia era apparso a piedi nella piazza, con un sacco di roba in spalla e la cas,-setle di legno della ma' na. Ma dei marinaio non aveva più la divisa, era vestito con un giubbetto marrone e calzoni grigioverdi sporchi. S’era messo a guardare attorno, gli occhi striati in mezzo alla barba che gli copriva la faccia; e alla gente, dopo un pezro, aveva eh esto se quel paese era proprio Capriglia. La gente gli stava intorno e lo guardava come una bestia selvatica; gli risposero di sì. Ma lui pareva non cl credesse. — Sicuri? — chiese. Si mise a sedere sulla casseta della marina e accese una sigaretta. Di Capriglia, come lui la ricordava sette anni prima c’era rimasto soltanto il campanile. Intorno le I case avevano i tetti sfondati, le finestre spaccate, o addirittura 1 erano sassi uno sopra all’altro, con ^ pezzi di mobilia. E dietro al cerchio delle case anche i campi erano sconvolti, scavati da buone circolari come pozzi. Ciccio fumò tutta la sigaretta senza dire parola. Parlò soltanto quando gli chiesero se veniva di lontano. Indicò il mare laggiù e disse: — Mi pare dall’India. Nearìfchs loro l’avevano riconosciu-. to, con quella barba e la faccia nera dì sole e salmastro. — Chi siete? — gli domandarono. E lui, dopo averci- pensato un pò : — Sono il Torcia — disse. — Il figlio del Torcia? Quello che stava sulle navi? — Mi pare — disse Ciccio. — Un tempo ero quello. Allora qualcuno lo toccò sulla spalla, alle donne diventarono gli occhi rossi e presero a bisbigliare come pregassero. Ciccio Torcia aveva cercato sul poggio la casetta gialla di sette anni prima, ma lassù c’era soltan to una macchia bianca di polvere. Senti che gl; raccontavano ' el ■ vecchia; ma già lui aveva acceso .* un’altra sigaretta e sembrava non fossero cose sue, che neanche ascoi ta^se la gente. Da ult'mo soltanto disse ancora qualcosa. Disse: — Al icra è morta? E al s lenzio ntorno si rimise in piedi, prese il sacco e la cassetta della marina, e vestito così uscì dal paese. Fu da quel giorno che lo chiamarono «tocco». Lui se ne stava solitario come una bestia prima di morire, costruì una capanna sul poggio, vicino alla macchia bianca di macerie, e ogni tanto scendeva all’osteria. Di notte l’avevano visto che andava sul monte a tagliare alberi; forse voleva mettere insieme una barca e riprendere il mare: ma dalla bocca non gli usciva parola. Dopo un pò di tempo si disse in paese che la Donatella (quella dagli occhi verdi, la figlia del pastore) era riuscita a parlarci, e che anzi si vedevano tutte le sere, a mezza strada sopra il poggio; ma per via di quel suo carattere, di Ciccio Torcia, nessuno ci voleva credere. Per questo che all’osteria, quella sera, i contadini erano rimasti di sasso. Non riuscivano a capire cosa gli fosse capitato. Porse, dicevano, ha finito la sua barca e domani la mette in mare. Forse s’è innamorato della Donatella e lei gli ha detto di sì. Stettero ore a parlarne, seduti ai tavoli; ed era già calata la notte, nei campi era tornato il silenzio, quando si sentì improvviso il suono delle campane scuotere il cielo so. pra il paese. La gente fu tutta in strada, si apersero le finestre, si chiamarono da una porta all’altra, corsero nel-, la piazza davanti alla chiesa. Anche il prete si affacciò dalla canonica, scese in mc/zzo alla gente, e continuava a passarsi il fazzoletto sulla fronte, col rosario nella mano. A un tratto i rintocchi si spensero nell’aria e restò il bisbiglio delle parole. Poi anche quello morì ; e Ciccio Torcia, agitando qualcosa nel pugno, si fece avanti sul sagrato. Disse; — Lo vedete questo pezzo di carta? Le teste si mossero sulla piazza come l’onda sulla risacca. Disse: — Vedete queste case intorno, e i campi in malora per via delle mine e le croci dei nostri morti? La gente accennò d sì, ma senza parlare. Morirono, le domande di Ciccio Torcia, nel silenzio della notte. Ancora disse: — Lo sapete di sette anni che ho passato sul mare a tirar .cannonate, e in India a mangiare pane e rena e che poi sono tornato a casa e la casa non c’era p ù, ma c’era po vere soltanto? —. Anche noi — disse qualcuno sulla piazza. — Tutti lo sanno. E Ciccio Torcia dopo una pausa I LA II. MOSTRA INTERNAZIONALE RADIO E PTT A LUBIANA spondenza« eco., hanno ottenuto altrettanti consensi. Nel campo informativo, 1 risultati ottenut sono eccel enti. Nei 3 notiziari giornalieri, commenti po- 1 tici e rassegne della stampa, gli ascoltatori possono seguire gli avvenimenti sia in'.eini itaha«, brigata d’assalto »Tr.esli-«a«, battaglione »Pino Budicn«, divisione »Natisone«, battaglione »Asma V voda«...! Lottando per li libertà dei popoli, -di tutti i popoli, partecipammo cose 'entemente all a creazione della nuova Jugoslavia! Cantò idi noi tl grande poeta croato V-iadimir Nazor nel r.cordo di Ga. ribaldi: »ED ORA SUI MONTI DELLA BOSNIA INNALZANO GARIBALDINI IL TUOVES. SILLO. E LOTTANO E MUOIONO CON NOI PER L’AVVENIRE REPUBBLICANO...« Per gli alti ideali del progresso sociale e umano, per la libertà della nostra Patria e de.le Patrie ài tutti, caddero combattendo i m . gliori dei nostri compagni. E men. tre scrìvo, d, quanti non ricordo fi volto contratto nello sforzo supremo di vivere anche oltre la morte E vivranno, vivranno nei nostri cuori ed! in quelli della gente che ci era vicina, ci ospitava e soste, r.eva nella latta. Potrò dimenticare Maro, U giovane correrie della »Triestina« che dalle lontane Mar. cadevano Luna dopo l’altra. Nei term ne di tre giorni tutta la divisione »Murge« era ann entata. Fu [atto bott.no di 15 carri armati, di un grande numero di .cannoni, di grandi quantLativi di munizioni, viveù, materiale san tarlo. In questo settore furono fatti prigionieri quasi duemila soldati italiani. Le nostre divisioni proletari© riuso rono facilmente a forzare la Ne. ifìtva e scomparire sui monti del Montenegro. Ma b sognava salvare l feriti, il cu. numero si aggirava g.à sui 4.500. L’evacuazione idei fe. r ti procedeva lentamente. Bisogna -va salvare anche centinaia di vecchi contadini con ì bambini che si rit cavano davanti al nemico. In guerra non c’era misericordia. In a cune località il nemico incontrò i fuggiaschi e uccise tutti coloro che aveva trovato vivi. In quei giorni Tito si trovava con il suo comando n un, piccolo mulino, non lontano dal fiume Neretva. Lo trovai che passeggiava su e giù lungo il ruscel o. Gli esposi Ja s tuazione, speciaiiriente la situazione in cui si trovavano i fug. giacchi. Dopo di ciò Tito mi espose in poche parole il plano de.e nostre ulteriori operaz oni. Attenderemo tutti i fer.ti, sulla Neretva faremo saltare tutti ,i p-ont, in modo che ir nemico abbia l’impres-s one che abbiamo r nunciato alla idea di forzare il fiume. Quindi lanceremo le forze principali a nord, nesp rageremo i. tedeschi quanto più lontano, e quind1', di sorpresa, ci apriremo la via attraverso la Neretva. L’idea d Tito fu ben presto attuata. Le divisioni tedesche furono sorprese dal nostro contrattacco, operato verso nord. Portammo nella battaglia anche j 15 carri armai. che avevamo catturato nella battaglia della Neretva. I tedeschi furono resp nti indietro per 15 cfai-.ometli, e fra gli stessi facemmo un notevole numero di prigionieri, tra i quali anche un tenente colonnello. Aveva un attegg amento calmo e attento. Guardai codesto prussiano, al quale scappò solo una demanda: — Ma dove avete trovato tanta artiglieria? — L’abb amo tolta ai vostri alleati, agli italiani. Fece un cenno con la mano ed aggiunse ironicamente: — Oh 1 ehe Italiener! IL CERCHIO SI SPEZZA Respinti i tedeschi,' la II. br gata della Dalmazia ricevette l’ordine di operare lo sfondamento sulla Neretva e d- costituirvi una testa di. ponte. Dalt’a.tira parte del fiume e sulle vette vicine del P,enj si trovavano circa 15 mila cetn.c. di Dra ža M.hajlovié, che il comando ita. I ano aveva fatto urgentemente spostare là per tamponare il fronte dopo la sconfitta della divisione »Murge«. I cernici non si aspettavano affatto un nostro attacco, pensando che no. avremmo tentato di aprirci la sirada verso il nord. Attraverso un ponte ferroviari di. strutto, che si arramp cava dal fiume sull’altra parte della riva, un gruppo di combattenti dalmati sali a capponi tenendo' fra i dienti le bombe a mano, cu erano state tolte le: sicurezze. Dopo essersi arrampicati fino al a sommità dee ponte, dove si trovava una trincea i.etn ca, questi Combattenti vi gettarono dentro due bombe e rapi-■lamemitie saltarono dentro. Dopo tre m'nuti di combattimento, la testa di ponte era costituita. Sub to dopo. nostri genieri costruirono un ponte di legno lungo il vecchio ponte di ferro e così le unità, luna uopo l’altra, a passo di corsa, p-as. ? aro no il fiume raggiungendo l’altra .sponda ed allargando la testa us discute sui plani operativi che era venuto fra noi per lottare contro il fase.smo? »V.va Tito«, ebbe la forza di gr.idare alla gente che i tedeschi avevano radunato neila piazza di Renče per far.a as. s-üttre al suppl.zio del giovane ga-riba.dino. Oppure il triestino Lressan che, morente sulla bareità che lo trasportava dalle posizoni avanzate dii Smuka in Suha Krajina, incitava i compagni a lottare con vaiore per l’avvenire di libertà dei lavoracori? E G-ul io Cubi, col-P-to alla fronte mentre organizzava- l’eroica difesa del III- ba.taglio-r,e distila brigata »FonvanoU neda stessa battagi.a? E Mar.o Blason, Nello Quarantotto, i fratelli Fonia, not, G.ovanni Zol, i’»A.pno« di Bergamo caduto a Doberdob, i due giovami sardi cadute neU’aztone ,della «Triestina» al campo d’av az.one di Ronchi, e »Barbetta«, lo studen, te siciliano caffiato doipo pochi giorni dacché era 'entrato nella br gata ,Triestina«; e tl romagnolo Rossi — l'eroico comandante di -compagnia che m nò il viadotto di S. Giovaìn. ni, e Ugo e ci.nt.na.a, miglia.a di altri car. compaigni, che mai più dimenticheremo? Ci ch.niamo reverenti al loro ricordo. Accomunati ai compagni superstiti. Essi stanno alla base del solido ponte che, con di fficoltà, ma insistenza, sta creandosi fra i due Paesi vicini, ponte di pace 'e amie zia nel reciproco ri. spetto. (a.m.) Lo Stato maggiore del IX. Korp DOPO DIECI ANNI DI INDUSTRIALIZZAZIONE MUTAMENTO RADICALE della nostra struttura economica Non a tutti sono noti nel loro complesso i grandiosi r sultati ot. tenuti nello sforzo di industrializzare, e con c ò trarre dall’ax rebra -tezza, fi nostro Paese in questi primi dieci anni dell’ed Reazione so. cialista. La nostra gente, che pur ha sopportato a quello scopo saori-fic , talvolta anche privazioni, deve conoscerne i frutti, perchè possa meglio rendersene conto e apprezzare il proprio grandioso Contributo- e j meriti acquisiti. 20« NUOVE FABBRICHE In dieci anni, cioè dal 1945 ad òggi, periodo abbastanza lungo nella vita di un uomo, ma molto' breve nella storia dello sviluppo della società, sono sorte, per l’ope. rosilà delle nostre braccia e grazie alla lungirmra.nte politica de. nostri dir.gcnti polit ci e statali, ben .700 nuove fabbriche. E’ un elenco lunghissimo del quale c teremo soltanto alcuni nomi, peraltro g.à* più o meno noti, quali »L tostroj«, "Prvomajska«, TAM, Stmisče, Se. vojno, Že jeznik, »Obod«, RR-za. vodii, »Juigovin.l«, Pr boj, »Mihajlo Pupin«, veles, »Proleter«, »Rad« Končar«, »Zmaj«, Županja, »Foto. kemika.«, »Parni kotlovi«, Svetoza. revo, Prijedor, »Sutjeska«, »Inteks« e tant. altri ancora, c-reisciuti, possiamo dire, dal nulla o da'le rovine della guerra, con lo slancio ma. gnifico dei nostri lavoratori. Accanto a questa cifra imponente, che rappresenta da se una vera e propria epopea del lavoro umano, vanno aggiunte le 25 centrali elettriche maggiori e le molte m _ nori, le 28 centrali termiche e le oltre 30 nuove m niere -d> carbone, ferro, cromo, zinco, bauxite eoe., aperte dalla fine della guerra di liberazione ad ogg-. E ancora le molte migliaia di chilometri di linee ferrovarie e strade. In sol otto anni si sono costruite più ferrovie che in tutto il per odo della vecchia Jugoslavia! Mai nel passato si producevano in Jugoslavia biciclette. Oggi, le fab-br.che »Part zan«, »Lasta«, »Rog« e altre non hanno nulla da nvidiare alle più rinomate produzioni estero tanto jn fatto d. qualità che quan. tità: 32.886 biciclette nel 1954 e 19.312 già nei primi 8 mesi di questo anno. Risultati di poco infer'ori sono stati ottenuti anche in altri rami deH’indusi'ia leggera. Ad esempio la produzione di stufe e cucine economiche metalliche ammonta a 9.000 tonn, nei primi 8 mesi di questo anno (12.498 tonn. nel 1954 a confronto con le c rea 10.000 delio anteguerra) che purtut!avia non suppliscono ancora ai nostri bisogni. 3,5 MILIARDI DI KWH L’energia elettrica sta, come si sa, alla base dell’industria, azio. nando essa le macch'ne e servendo -n genere il progresso econom co in Si pensa, infatti, di procedere oltre nello sfruttamento di questa ricchezza. Secondo i piani della ■vJugoeleksport« verrebbero co. ctruite altre cinque idrocentrali iCetma. Trebisnjica, Idrijica, Lika e Gacka), la cui produzione complessiva di 7 mil ardi di kwh che, oltre a soddisfare alle nostre ne. i:essitò interne, verrebbe esportata In Italia, Austria e Germania occi. dentale. CARBONE: 15 MILIONI DI TON Anche la produzione nell’industria mineraria mostra indici sem. pre più alti. Nei confronti dell’anteguerra è anch’essa più che raddoppiata. Di fronte ai 7 milioni di lohn, dei 1939 stanno, infatti, i ià milioni dii tonn. odierni. Un grande numero di miniere è stato meccanizzato, aperto a nuovo (Gacko, Mlavski, Graòan ca, Pljevlja, Krt. ževci, Košutica eCc.), mentre nuovi La sala montaggio della «Po beda», fabbrica di macchinari per l’ag ricottura giacimenti sono venuti alla luce con le r cerche più recenti. Il nostro paese dispone di oltre 100 mi- 1 '.ioni di tonn., di antracite pr maria; 1,8 miliardi di antracite secon. daria e ben 19 miliardi di tonn. di lignite. Il maggior produttore di antraci, te primaria è la miniera dell’Arsia con 800 mila tonn. annue. Banoviéi è in testa per l’antracite seconda, ria con 1 milione a 200 miia tonn., mentre la graduator a nella produzione della lignite è condotta dalla miniera di Kreka con otti e 2 mi. lion: di tonn. annue. Nello sfruttamento del carbone n scopi industriali si è fatto altro an. cora: due stabilimenti per la pro-duz one di carbone coke, a Lukavae e Zenica con, rispettivamente 225 mila e 112.500 tonn. annue. MACCHINE PER L’AGRICOLTUR A La diga in terra battuta della grande centrale idroelettrica di VI asina Dal 1945 la nostra produzione in. dustr ale s’è elevata continuamente. Mentre, infatti, nel 1939 la partecipazione deil’industria al reddi. to nazionale era appena del 23,1 per cento, nei 1952 rad.dopp ava (42,8 per cento), mentre nei 1947 aveva già raggiunto il 27 per cento In più del 1939. BILANCIO IMPONENTE Fra tutti i rami dell’Industria, quello elettrotecnico ha raggiunto indubbiamente uno dei r sultati più significativi. Eccone rimponente bilanc o: la produzione dei generatori per idrocentrali ha superato 67 volte que'la d’anteguerra, quella dei trasformatori 161 volte eoe. Ben quattro fabbriche (nessuna neil’antegueira) producono oggi apparecch. radio. Lo scorso anno hanno immesso sul mercato ben 59.286 apparecchi radio nei con-Eronti dei 23.090 del 1948. Nei prim, ft mesi dj quest’anno tale cifra ha raggiunto g à le 49.805 unità. La produzione di apparecchi termoelettrici che era, nel 1939, dii 48 tonn. è salita lo scorso anno a 687 tonn., mentre ne primi 8 mesi di quest’anno ha raggiunto già le 900 tonn. Questo rapido sviluppo dell’elettrotecnica è stato possibile grazie alla costruz one de le nuove fabbriche »Rade Končar« (Zagabria), Svetozarevo (cavi elettrici), »Nikola Tesla« (Zagabria), »Mihajlo Pu-p n« e altri venti obiettivi indù-strali. Quest’anno la produzione globale supererà, secondo calcoli attendibili, dj ben 26 per cento quella dello scorso anno. ■ogni campo, non esclusa ormai la più piccola economia domestica. La produz one nazionale, pur essendo quadruplicata nei confronti dell’anteguerra, non è tuttavia sufficiente a ricoprire ancora le neće,ss tà della nostra economia. Dalla liberazione ad oggi sono entrate in funzione circa 40 centrali ’dro. eléttr chg e 28 termiche, mentre altre lo -saranno tra breve, delle quali, prima, non c’era nemmeno la ombra- Le più grandi fra esse. Zvornik, Jablan ca, Vlasina, Vinodol, Jajce I., Mariborsiki otok, Mavrovo, G. Zeta, Vrla, Seliash'ca, Slap Zeta e Raška. La punta massima, raggiunta nella produzione di energia elettrica nel 1954, tocca dei triplo nei confronti dell’anteguerra. Quest’anno, con l’entrata in funzione di altri aggregati, sarà superata notevolmente. Comunque sarà anco, ra insuffi'cente a ricoprire le nostre necessità, costituendo d’altronde una ben piccola percentuale - della immensa possibilità di sfruttamento della nostra rete idrica: 66,5 miliardi di kwh, patrimonio che pro. babilmente nessun, altro paese possiede in s mili proporzioni. L’agr.eoltura rappresenta nel nuovo -corso della nostra economia up ramo fondamentale. Perciò an. ciie la nostra industria sarà impegnata, più che nel passato, nel . suo potenziamento. Nuovi trattar', tipo »Fergusson«, appariranno in primavera sui nostri -camp , assieme a nuove macchine seminatrici, erpicatrici, irroratrici, ecc-., che ar. ricchiranno l’assortimento di mac. eh nari agricoli di produzione nazionale, g à ora consistente in 230 tipi diversi. Così il nostro Paese sta assumen. do decisamente un nuovo volto, quello del progresso economico, accanto, o meglio, parallelamente a quello politico e sociale, smenten. do coloro che con ar a di superiorità ci volevano mantenere nella arretratezza, i loro succubi, i pes. surfisti e i pusillanimi, i critici in. teressatì di ogni genere. La Jugoslavia socialista- sta- mutando di conseguenza anche j rapporti nella scala mondiale dei valori e del pò. tenz ale economico, prendendo cori onore e consapevolezza il posto che le spetta. (a. m.) Direttore LEO FUSILLI Vicedirettore responsabile MARIO BARAK Stampato presso lo stabil. tipo»r. «NOVI LIST» Fiume Pubblicazione autorizzata L’INDUSTRIA LEGGERA Dopo i’industr a elettrotecnica e quella per la -estrazione e la lavorazione della nafta, prime in ordine di sviluppo produttivo, viene al t-erzo posto quella metallurgica^ il cu aumento nei confronti dell’anteguerra è di 3,67 volte maggiore. Paralle'a-mente si sviluppa anche ia nostra industria leggera, per -cui ia nostra impertaz one diminuisce rapidamente, essendo i nostri pro. dotti sempre più numerosi e assortite La fabbrica »Ivo Lola — Ribar« ha montato recente-mente il primo mot-oseooter dj produzione propria, som giiante alla »Vespa« della italiana »Piaggio«, che verrà prodotto in serie con La »21 maggio«. Poco lempo addietro ha fatto la sua comparsa sulle nostre strade anche il mototr ciclo »Kra-guj« dalla linea snella ed elegante, mezzo di trasporto leggero, economico e relativamente a buon prezzo-. La -capo. distriana »Tomos«, in costruzione, produrrà fra non molto motosc-o.. oters e motoc elette del brevetto »Puch«. Una «hall» dello stabìliment o metallurgico «Rade Končar» A nostro mezzo giungano ai lavoratori e a tutta la popolazione fervidi auguri per un lieto 29 novembre, festa della Repubblica, da parte dei seguenti collettivi e istituzioni: 1976-1.2235 6963-67730 SCCA-KCIPIEIR ■MIDI. téMIMERCIALÌ GWeMSlKM éé I' OKRAJNA UPRAVA i ZA MELIORACIJE CAPODI STRIA II KLAS“ AZIENDA COM M ERCIALE CAPODISTRIA la C©@ PII HAT UVA VJMJCQl-A ^ DI BUIE CAMERA DEL COMMERCIO E DEL-L’INDUSTRIA ALBERGHIERA Capodistria AZIENDA COMMERCIALE CAPODISTRIA T 0 B H K IMPRESA COMMERCIALE CAPODISTRIA LA FABBRICA DI GIOCATTOLI MECCANICI MIE MAN 0 TEMNIMA” ISOLA Cooperativa Agricola Generale B U I E % Camilata papalaw U M AGO „I» ROLETE »9* IMPRESA BUIE FALEGNAMI ] produce mobili da casa e da ufficio di ogni tipo e specie ELEKTRORADIO °%r'c'N* .---—. ..... ARTIGIANA P IR ANO TUTTE LE INSTALLAZIONI ELETTRICHE E RIPARAZIONI RADIO Ilirist ♦ U/HACI ZADRUŽNA HRflNILHICA IN POSOJILNICA CASSA COOPERATIVISTICA DI PRESTITO E RISPARMIO CAPODISTRIA Cooperativa agricola di tipo generale VINI COMUNI E PREGIATI II M A H PRODOTTI AGRICOTI e SERVIZIO Dl TRATTORI U H M V U NOVI SAD Fabbrica macchine agricole Il collettivo della P I V 0 p R 0 M E T avverte che nei suoi magazzini potete trovare la migliore qualità di birra bianca e scura marca „UNION" ai prezzi più convenienti, e augura a tutta la clientela un prospero 29 N0VEHBRE Festa della Repubblica r*]R. OJT E KZT I HF* K. IE -'S JPKOGETTÄTRICE LUBIANA, CANKARJEVA 1/V - TELEF. 21569, 20847. 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La corona continentale dei leggeri, è rimasta ancora in Italia, in quanto Loi ha saputo aggiudicarsi la vittoria ai, punti, lasciando all’ avversario, seppur valente, una sola delle quindici riprese, la , tredicesima. Tutti gli altri «rounds» sono stati aggiudicati al campione europeo. La Fabbrica ' R u Isola A - ITALIA (0.0) «„Il fine giustifica i mezzi”. ma se il detto di Macchiaveili fallisce, rimane l’insucces.o e la brutta figura: ci si trova nella situazione di chi ha tentato di barare al gioco ed ha perso ugualmente», Queste sono le testuali parole, con le quali l’indianenticabile commissario unico della nazionale italiana dei tempi d’oro Vittorio Pozzo ha commentato rincontro di Budapest. Noi ci troviamo pienamente d’accordo con il rinomato tecnico italiano, sotto la cui guida il calcio italiano ha vissuto un periodo d’oro, nel quale ha fatto suoi due campionati mondiali ed una olimpiade. La figura fatta dai giocatori italiani a Budapest è stata peggiore di quella che un analfabeta può fare di fronte ad un professore universitario. La condotta di gara, rinunciataria in partenza, con ben nove uomini a baluardo davanti alla rete del bravo Viola, ha so-spreso tecnici-, critici e pubblico di tutto il mondo ed ha notevolmente compromesso il buon nome del calcio italiano, il quale, malgrado gli insuccessi degli Ultimi anni, godeva sempre la simpatia e la stima di competenti e pubblico. La condotta di gara a Budapest non combacia certamente con le dichiarazioni fatte a destra e manca dai dirigenti del calcio italiano, i quali insistevano nel fatto che lavoravano con un piano a lunga scadenza, ci-cé, che malgrado- gli inevitable insuccessi preparatori, essi miravano solamente a costruire la squadra per i prossimi campionati del mondo del 1958. Nessuno potrà ora difenderli dopo aver visto che a Budapest l’Italia ha giocato senza attacco, che la nazionale ungherese avrebbe potuto- fare a meno anche del portiere, il quale non è stato impegnato nemmeno una volta per tutta la durata dell’incontro. Anche se avesse dovuto subire un passivo maggiore, la nazionale degli azzurri non si sarebbe fatta convergere addosso gli strali di tutti i critici e tecnici sportivi, unanimi nel riconoscere che, malgrado- il minimo passivo subito dalla sauadra, ha fatto una figura molto, ma molto- meschina nei confronti di quelli che oggi sono ritenuti, e non a tor*o, i migliori giocatori al mondo. Questa condotta di para ha alquanto sorpreso e disorientato i giocatori ungheresi, i quali sono riusciti ad infrangere il muro granitico della difesa italiano scio grazie al loro- cuore, alla loro forza di volontà ed al loro desiderio -di vincere. Molte squadre al posto dei magiari avrebbero desistito nel titanico lavoro e si sarebbero accontentate del risultato bianco-. Sarebbe stata naturalmente una- beffa, ma il risultato sarebbe passato lo stesso nella casella delle statistiche e rimandato ai posteri. Nello squadrone magiaro il migliore è stato ancora una volta il deputato- Bo-zsick. vero cervello motore di tutte le azioni ed insuperabile sia di piede che nel gioco- di testa. Aira-ttacco la palma del migliore spetta questa volta all’ala Csibor, che ha dato- agli italiani un vero spettacolo- di tecnica. Inferiori al loro rendimento normale sono apparsi invecce i due big dell’attacco magiaro Puškaš e Kocsis,' anche perché severamente marcati sempre da almeno- due guardie del corpo. In campo- italiano la grande figura la hanno fatto i difen- sori,. fra i quali si sono distinti in particolar' modo il portiere Viola, e-d il centro-mediano Ferrarlo, mentre ratta-eco- non è praticamente esistito, ma ha funzionato da terza difesa. Una partita, quella di Budapest. da dimenticare il prima; possibile e- sperare, che, i dirigenti e tecnici responsabili, dopo la grande ondata di- critiche si ravvedano e facciano ciccare ai- loro- sottoposti il càlcio nel vero senso- della parola. La decima giornata del girone di andata del campionato jugoslavo di calcio non ha fatto- che riconfermare l’appella-tivo di squadra rivelazione del campionato al Radnički di Belgrado, il quale dopo le due convincenti e meritate vittorie ottenute nei confronti dei due squadroni Partizan e ( Hajduk, è andato domenica a stravincere a Subotica, contro i compagni dello nazionale Ognja-nov. Con, questa netta e meritata affermazione, il Radnički ha dimostrato, di puntare molte in alto- e che ora, dopo aver LE OLIMPIADI Il profano stralunarà gli occhi nel sentire che già ora, ad oltre un anno- di distanza dal pomeriggio di giovedì 22 novembre 1956, data- in cui al »Melbourne Criket Ground« giungerà la fiamma olimpica per dare il via ai Giochi, tutto il mondo- sportivo é in assetto di. .. guerra. Vale a dire tutti si preparano. Un tanto vale anche per le Olimpiadi di Cortina d’Ampezzo che vedranno la luce allo scadere del gennaio p. y. In tutti i paesi, o quasi, i preparativi si svolgono- in base a tabelle. Pare dicano: «O su- 1NGHILTERRA — SPAGNA In un’accanita partita giocata .mercoledì in Inghilterra la nazionale britannica ha battuto- la Spagna per 4:1. MAESTRI RUSSI Si C A P O D 1ST R ! A Nell’ambito delle varie manifestazioni organizzate per festeggiare solennemente il 29 novembre, festa della Repubblica, l’unione degli scacchi del Distretto è riuscita a far venire a Cap-o-distria il giocatore di scacchi num-ero due al mondo, il sovietico Vasja Smislov, recente vincitore del grande torneo internazionale di Zagabria. Smislov ha giocato infatti il 28 novembre una simultanea contro 30 giocatori capodistriani, vincendone 28 e pareggiandone 2. Oltre a Sims'ov, nel ca-po-distriano hanno giocato altri due grandi maestri rubisi, il campione ufficiale d~ 11 ’URSS Geller e Bondarev-ski i duali hanno giocato rispettivamente a Forforose e Ancarano. con lo stesso risultato di Smislov a Capodistria. NeH’o-ccasione della loro visita alla nostra cittadina abbiamo scambiato due parole con Smislov, i-1 quale ci ha detto d'i essere rimasto molto- meravigliato- e -soddisfatto nello stesso tempo, per aver visto che popolarità gc-de il gioco degli scacchi in Jugoslavia. E proprio per questo, ha concluso, che la Jugoslavia può contare oggi su giovani -dai nomi di Ivkov e Matanovió,, che sono all’altezza di qualsiasi altro grande giocatore al mondo. LA COPPA TITO ANCHE QUEST’ ANNO VINCITORE IL 6S K Al Hajduk la Ceppa Tito non si addice proprio-. Infatti nei nove tentativi consecutivi non é riuscito a conquistarla nemmeno una vclta, malgrado fosse stato più volte molto- vicino. Anche quest anno, come due anni fa, doveva vedersela nella finalissima con il BSK, attualmente una delle squadre di coda della classifica. Ma seno bastate due reti iniziali di Markovič al 3’ ed .Antič al 15’ del primo tempo a mettere i campioni jugoslavi k. o. peri tanto, o sei bocciato». Qualcuno, caso tipico quello cecoslovacco-, ha alzato- tanto il . .. mirino delle pretese che, qualora i tecnici,1 non faranno un »taglio« ai tempi richiesti, c’è da temere che a Melbourne la Cecoslovacchia si farà rappresentare dai soli- coniugi Za-tep-ek. Tutti- i paesi sono in moto. E pjù di ogni altri URSS e USA, ch’è come affermare i favoriti alle fette più grosse della prelibata torta olimpica. Basta guardarsi in giro per il vlobo p-er constatare che il 1955 finirà con interessanti prove. L’URSS, oltre ai campionati nazionali, metterà a prova garretti, muscoli e polmoni dei sui Kutz, Zvbina, ecc. in altre corse. Altrettanto faranno gli USA, l’Ungheria, la Cecoslovacchia, Addirittura l’Italia ha spedito a Melbourne una commissione perché constati »de visu« la situazione. I tre tecnici italiani faranno sosta, negli USA per elaborare un programma di viaggio gradevole e non faticoso. Pensano di partire, nel 1956, anzitempo e di fissare gli allenamenti a Lcs Angeles. E veniamo a noi, alla Jugoslavia. Il nostro giovane s-port è in cc-stànte fase ascendente. Per convincersene basta prendere le tabelle del 1945 e confrontarle a quelle odierne. Vedremo allora i grandi* passi in avanti che quasi ogni specialità sportiva ha compiuto. Il nostro- prestigio e le eccellenti prestazioni fornite alle O1 impi adì di Helsinki e a queue di Londra (sugli scudi pallanuotisti e calciatori) ci impone il dovere di farci sentire pure a Melbourne. Nei. iugoslavi, non jmdremo a Melbourne, nè a Cortina con glandi pretese. Siamo consci delle n-ostré forze e non intendiamo farci illusioni di fronte-a nazioni che annoverano classici campioni dello stampo dei ■ prestigiosi velocisti americani, eppure dei tanti Iharos Tabori, Chataway, Kuts, Tumpek, Sz-oke. Csordas, Nicky, toccando .soltanto atletismo e nuoto. Possiamo, si, invece, pretendere molto dai pallanuotisti e dai La fabbrica D E O MACCHINE ELETTRICHE ZAGREB raggiunto la vetta della classifica,, sarà difficile spode-istarlo-. Del trio di testa è caduto domenica il Partizan, il quale non é riuscito ad andare oltre ad un tiratissimo pareggio nell’incontro stracittadino con il [modesto BSK. Restano così al [comando due sole squadre, il Radnički e la' Crvena zvezda, la quale è riuscita domenica ad incamerare 1 due punti nell’in-ccntro casalingo con il Sarajevo. risolto a proprio favore con la sola rete ottenuta fortunosamente a tre minuti dalla fine del primo tempo da Ru-dinski. Grande sorpresa ha causato f pure il crollo del Proleter a p*jZagabria, dove ha dimostrato y.vd'i aver ormai abbandonato < calciatori (e da questi dipendi ogni- speranze di poter salvar- derà dalla formazione che si si dalla retro-cessione. Del gra-!( schiererà a Melbourne), più Uve passivo degli ospiti hanno) ancora dai primi. .. 'beneficiato gli attaccanti dello j (Continua, al prossimo numero). CAMPIONATO JUGOSLAVI ALTRjE PARTITE I. Zona I risultati : Rijeka — Segesta Branik — Metalac Lokomotiva — N. Gorica Odred — Karlovac Lubiana — Trešnjevka Šibenik — Split Zagreb, i quali hanno infilato! per ben etto volte la rete difesa dallo sfiduciato Kadović.l Quando sembrava che la Di-I na-mo dovesse riprendere i’| Icosto fra 1-e squadre domina- trici del campionato, è intervenuta la dolorosa sconfitta di Sarajevo, dove il pericolante Željezničar si é battuto da leone, riuscendo in fine ad imporsi ai più classici ma freddi avversari, capitanati da Horvat A piano a piano, quasi in sordina, stanno ritornando al ruc-lo di un tempo Hajduk e Vojvodina. I campioni jugoslavi, con il ritorno in forma dei due pilastri della squadra, Vukas e Vidošević, sono riusciti a superare senza gravi difficoltà la pur volenterosa e combattiva compagine del Ve-lež. La Vojvodina è andata invece a Titograd, dove è riuscita a guadagnarsi un prezioso punto, che la porta nella zona >di centro della classifica. Dopo dieci giornate, quindi, Ipcsizicni ancora non ben deli-Ineate in classifica, che si trova |ora divisa in tre gruppi di squadre. Le prime tre- sono, al-Imeno per ora, le più quotate [per accaparars'i il titolo di Iinverno, dato che alla fine del j prone di andata mancano sodamente tre giornate. 2:0 1:1 5:21 1:0 if 2:0 SVENA ZVIJEZDA E RADNIČKI AL COMANDO La classifica : Šibenik 11 8 2 1 32:11 18 Lokomotiva 11 8 2 2 30:10 18 Rijeka 11 7 0 4 20:14 14 Lubiana 11 5 3 3 19:13 13 Split 11 5 2 4 28:15 12 Odred 11 5 1 5 24:20 11 Segesta 11 4 2 5 18:23 10 Trešnjevka 11 3 3 5 21:20 9 Branik 11 3 3 5' 23:28 9 Metalac 11 2 3 6 22:24 7 Karlovac 11 2 3 6 15:20 * 7 N. Gorica 11 2 0 9 11:53 4 SOTTOLEGA ISTRIANA I risultati : Rudar — Istra 5:0 Scoglio Olivi — Trgovački 3:1 Avijatičar — Pola 5:1 Pisino — Buie 3:2 La classifica : Avijatičar 9 9 0 0 33:9 18 Scoglio Olivi 9 8 1 0 71:10 17 Jadran 9 5 1 3 18:27 11 Rudar 9 4 3 2 28:14 11 Pisino 9 3 3 3 18:19 9 Trgovački 9 4 0 5 23:16 8 Dignano 8 3 2 3 16:18 8 Albona 8 4 0 5 16:19 8 Istra 9 2 0 7 14:35 4 Pola 9 1 2 6 10:38 2 Buie 9 0 0 9 5:53 0 Capodistria C Škofije 8:1 Pionieri: Capodistria — Jadran 3:0 (p. f.) SOTTOLEGA — FIUME I risultati : Naprijed — Crikvenica Mladost — Goran Nehaj — Jedinstvo La classifica : CRVENA ZVEZDA — SARA-j'JEVÖ 1:0 (1:0) — La squadra f leader della, classifica, Crvena M zvezda, é riuscita a battere con il minimo dei punteggi l’ospite Sarajevo. La vittoria dei belgradesi avrebbe potuto risultare più marcata, dato il grande divario di valori visto in campo, , deve 'il Sarajevo, dopo alcuni spGradici tentativi di attacco nel primo tempo, si è chiuso completamente in difesa, puntando sul risultato bianco. ZAGREB — PROLETER 8:1 (4:1). — Il Proleter di Osijek, fanalino rosso della massifica, ha subito domenica un’altra sanora sconfitta, questa volta ad opera dei pur modesto Zagreb. La, -squadra di Osijek non ha - rivelato un gran chè. Nel primo tempo ha cercato di contenere in qualche modo la pressione degli avversari, ma nella ripresa si é abbandonata completamente alla mercè degli attaccanti dello Zagreb, "i quali ne hanno approfittato, riempendo la rete dello Prole-ter di numerosi goal. HAJDUK — VELEŽ 4:2 (2:1). — L’Hajduk è ritornato alla vittoria grazie il ritorno al normale rendimento di Vukas, il quale é riuscito ad imprimere un ritmo da molte settimane sconosciuto al proprio attacco. La matricola Velež non è apparso per niente un’avversario inferiore, si è difeso bene cd ha contrattaccato pericolosamente, cedendo alla fine di fronte ai giocatori spalatini più fattivi; RADNIČKI — SPARTAK 7:1 (2:0). La squadra rivelazione del campionato- ed attuale leader della classifica, ha riconfermato la sua, forza in quel di Subotica, dove ha. sommerso sotto una valanga di ben sette reti la squadra di < Ognjanov. A scusante dello Spartak, va la mancanze da tutti 1 difensori, sostituiti dal tre giovani esordienti. PARTIZAN —■ BSK 1:1 (0:0)1 — Il Partizan, neppure questa vclta è riuscito a superare i rivali del BSK. Eppure questa sembrava la volta buona, giacché ultimamente aveva dato segno di aver ritrovato- l’estro di un tempo, mentre il BSK é andato a precipitare nelle' acque limacciose della classifica. Il Partizan si faceva notare per la superiorità tecnica, il BSK per la preponderanza nell’attaccare. I risultati: Zagreb •— Proleter 8:1 Željezničar — Dinamo 1:0 Zvezda — Sarajevo 1:0 Budućnost — Vojvodina 2:2 Hajduk, — Velež 4:2 Partizan — BSK 1:1 Radnički - - Spartak 7:1 La classifica: i Zvezda 10 5 5 0 18:6 15 1:1 1:1 2:2 Radnički Partizan Dinamo Sarajevo Hajduk Velež Budućnost Vojvodina Zagreb Spartak BSK Željezničar Proleter 10 6 10 6 10 5 10 5 10 4 10 3 10 4 10 2 10 4 10 2 10 2 10 2 10 2 30:15 15 20:14 14 17:13 12 18:17 11 21:15 10 16:17 10 17:22 10 17:17 9 0 6 22:17 3 5 12:23 3 5 16:19 3 5 11:17 1 7 15:39 8 7 7 7 5 Naprijed 10 5 4 1 33:12 14 Lokomotiva 11 6 2 3 27:19 14 Abbazia 11 5 4 2 20:16 14 Crikvenica 10 5 4 1 12:11 14 Orijent 11 6 1 4 38:12 13 Mladost 11 4 4 3 19:20 12 Goran 11 4 3 4 19:18 11 Jedinstvo 11 2 5 4 17:19 9 Vulkan 10 3 3 4 19:31 9 Nafta 11 3 2 6 23:34 8 Nehaj 10 2 4 4 18:20 8 Torpedo 11 0 2 9 5:20 2 stolni „Tüqtav đi AZIENDA ALBERGHIERA DISTRETTUALE C APODISTRI A NTE R EU ROPA SPEDIZIONI E TRASPORTI -ooO®C Capodistria