Anno I - N. 5 CAPODISTRIA, 11 novembre 1945 Prezzo Lire 4.— Ventotto anni fa la storia ha registrato uno degli avvenimenti più importanti e più decisivi per l’ulteriore sviluppo dell’ u-manità. Sotto i duri colpi della Guardia Rossa, del popolo in rivolta, cadeva per sempre l’impero zarista, dominatore della Russia. Il 7 novembre, per la prima volta nella storia il popolo aveva il potere nelle proprie mani, era padrone del prò prio destino: nasceva il primo stato socialista del mondo. Sotto la guida del partito comunista russo, del partito boi scevico ricco di esperienza nella lotta per i diritti delle masse lavoratrici, diretto da uomini capaci e devoti fino al sacrificio alla classe lavoratrice, tutti gli sfruttati, operai, contadini, soldati di tutti i popoli dell'impero zarista, fraternamente uniti, realizzarono il sogno di lunghi decenni, vinsero quella battaglia ingaggiata molti decenni prima. Tutto il potere ai soviet, cioè tutto il potere al popolo lavoratore, questo motto diveniva realtà. Mentre il popolo vittorioso si accingeva con enormi sforzi alla ricostruzione del paese ed alla organizzazione dèli’apparato statale, tutte le forze reazionarie scagliarono i loro eserciti contro questo nuovo stato, che non poteva essere mai più vinto, perchè non era difeso solo da tutti i popoli, da tutti i lavoratori dell’Unione Sovietica, ma era difeso dal proletariato di tutto il mondo che vedeva in esso la vera espressione della libertà, della democrazia, dell’eguaglianza e della fratellanza dei popoli. E cosi che gli operai ed i contadini sovietici, centuplicati i loro sforzi ed i loro eroismi vinsero la battaglia militare contro 14 stati aggressori e contro i traditori delle Guardie Bianche, vinsero la battaglia politica ed economica che l’imperialismo mondiale gli mossero con particolare accanitezza. Con i sacrifici più inauditi di tutto il popolo, l’Unione Sovietica vinse ogni battaglia e si accinse alla pacifica edificazione della nuova vita, della vita socialista. Quando le orde barbare di Hitler agredi-rono lo stato dei Soviet, tutto il popolo si levò in difesa della propria terra e con loro si levarono in difesa delia civiltà e dell’ umanità tutti gli uomini onesti del mondo. La Gloriosa Armata Rossa fermò per prima le bande naziste, diede loro il più duro colpo, infine, con gli eserciti Alleati; le distrusse. Oggi tutti i popoli amanti della libertà guardano con riconoscenza all’Unione Sovietica; ad essa guardano e dalla Rivoluzione di ottobre imparano le masse ’ popolari di tutti quei paesi in cui il popolo non è ancora giunto al potere. All’ U-nione Sovietica guardano e in essa fidano quei popoli che con la lotta di liberazione hanno distrutto nel proprio paese le forze del fascismo e dell’oppressione. Ma particolarmente noi ci sentiamo in questi giorni vicini e affratellati ai popoli sovietici perchè essi per primi ci hanno insegnato quale sia la forza delle masse lavoratrici, del popolo, quando in un sol fronte che non distingue nazionalità, religione, cultura, sono inquadrati tutti gli onesti e sinceri che vogliono il bene del proprio e di tutti i popoli. E proprio in questi gior- ni, giorni di lotta politica come quelli che hanno vissuto i popoli sovietici dell’Unione Sovietica, noi riguardando la rivoluzione socialista ci stringeremo sempre più nel fronte Antifascista Italo-Slavo ; rafforzeremo la fratellanza ed uniremo le nostre forze affinchè mai più possa ritornare ciò che con la lotta comune abbiamo per sempre distrutto. Viva la vittoriosa rivoluzione socialista di ottobre. Viva il condottiero degli eroici popoli sovietici, compagno generalissimo Stalin. Viva la fratellanza, 1’ unità e l’uguaglianza di tutti i popoli democratici. 12-19 Novembre Settimana dell’ Unità e della Fratellanza dei Popoli. - Celebriamola con il lavoro! 11 Kf O VJEMBFIE elezioni del Parlamento Nazionale la vittoria politico delie forze popolari progressiste segneranno con le anche nel campo La Jugoslavia sta davanti alle imminenti elezioni. L’ 11 novembre le masse lavoratrici j ugola ve si pronunce-ranno; si pronunceranno per quello che hanno desiderato quando versavano il proprio sangue nella lotta, si pronunceranno per difendere tutte le conquiste democratiche, per spazzare per sempre la reazione antipopolare o mettersi nella via della ricostruzione pianificata. Questo decideranno i popoli della Jugoslavia, perchè questo già votano ora nelle manifestazioni e delle assemblee prelettorali. In questi giorni è stato emanato il decreto sulla „casetta senza lista". Cosi anche quelli che non sono per il fronte Po-palare, anche quelli che desidererebbero dare il proprio voto a quei traditori del popolo, a Rupnik, Pavelič, Nedič, che hanno cčigionato tanti dolori e tante sofferenze ai propri popoli, anche quelli potranno liberamente e segretamente votare. Q.uesta e la forma più democratica di elezioni che mai sono state finora concesse in nessun paese. Questa forma si può solo vedere in un paese dove il popolo è veramente padrone del potere, in un paese veramente democratico. L’ 11 novembre segnerà per i popoli della Jugoslavia un’altra grande vittoria, la vittoria definitiva della loro lotta di liberazione: la Jugoslavia sarà definitivamente costituita su quei principi che il Fronte Popolare ha stabiliti nel proprio programma. La vittoria delle elezioni nella Jugoslavia, sarà una vittoria anche per noi, perchè vogliamo legare il nostro destino con uno stato veramente popolare, dove ai popoli è assicurata la uguaglianza, la libertà, la via dello sviluppo economico, e questo può essere solo uno stato retto in forma repubblicana. CeàU patùottUnd... Nazionalismo ributtante, malattia schifosa come altre consimili degenerazioni mentali ha caratterizzato l’orgia di quel branco di vigliacchi locali e di altre regioni venuti nella nostra Trieste per dimostrare i loro sporchi desideri in una sarabanda di animali accoppiano ben pasciuta, pieni di esuberanza, succhiata al popolo italiano nel nome e sotto pretesto di bimillenaria civiltà di mussoliniana memoria. Palloncini, bandiere tricolori fatte da mani sozze di lordura fascista, col simbolo della decrepita casa Savoia benemerita per i suoi interessati amorazzi tra I’ affetto di gibbosi Emanuele e il cugino Bili idropico cascamorto della diva Claretta Pettacci, hanno sporadicamente inquinato come microbi schifosi V aria di Trieste lavoratrice e guerriera. Esibizionismo acrobatico, fallito miseramente, nonostante lo sforzo rachìtico fatto dai meschini saltimbanchi del sciovinismo italiano e sloveno, sotto i colpi del popolo triestino che tutto ha dato ; figli, mamme, giovinezza, salute, libertà, per quella vittoria che oggi alcuni rampolli degeneri zeppi di nostalgia fascista, gonfi di bassa viltà, vorrebbero falsarla con macchinazioni letteralmente criminose. Eccoli scesi dai camion i gagliardi di Padova, Venezia, Bologna; balda gioventù con la testa piena di mistica fascista, quei stessi go-gliai'di di un tempo che con i calzoncini corti (non troppo per non lasciar vedere i femori rachitici) e con la merendina in mano andavano a gridare sotto i diversi consolati di Francia, Inghilterra, America e Jugoslavia: •‘■Vo- gliamo Malta, Corsica, Mosca, Belgrado-», mentre il popolo sfruttato ed umiliato, mentre noi si combàtteva, quando più grande era il terrore fascista, mentre voi mocciosi ve ne stavate nascosti in qualche riposto angoluccio ; quei stessi che nelle blande passeggiate di Viale XX Settembre con le ra gazze di buona famiglia, veri istituti di bellezza posticcia, ■ venivano presi dai tedeschi perchè anche loro sentivano uno schifo imperiale e li portavano a fare i bunker e pic- conare trincee con quelle povere e delicatuccie manine a-bituate a toccare soltanto parli ynolli nell’ambito delle loro pareti domestiche. Eccoli uniti, oggi ritornano alla ribalta della vita, liberi, usufruendo di una libertà per la quale non hanno mai contribuito ma viceversa abusano della medesima per abortire sporche calunnie in combutta con i seguaci del doti. Puecher, il socialista che domandò l’intervento armato contro la Russia con il capo del fascismo giuliano Francesco Giunta, con il lustrascarpe del commediografo, sciarpa littorio Rino Alessi, con l’incendiario del > Balcan « di Trieste, con le figlie delle fascistissime Gemma Salto -Mayer Rizzoli, con i distruttori del Narodni Dom. di Pota, con i crumiri di Tringali-Casanova del Tribunale Speciale di Roma, con i ruffiani di U- Durante la solenne manifestazione per il 28 anniversario della Rivoluzione Socialista nella Russia che si è svolta a Isola nel pomeriggio del 7 novembre, una delegazione della gioventù del monfalconese ha offerto la bandiera di combattimento, italiana con la stella rossa, al battaglione italiano Gap, inquadrato nell’ Esercito di Tito. timperghe, con i spioni della gestapo ed infine con i criminali della X Mas, delle brigate nere, i decapitatovi ustascia, i cetnici e i belogardisti del vescovo Rossman di Lubiana, l’infausta guardia civica di Pagnini e Cosulich ed altra marmaglia protetta da 0000 mitra dei crumiri, banda raccogliticcia di avanzi di galera politica e criminale, vestiti di nero come T anima loro e dei loro padroni. Questi parassiti, queste sanguisughe del popolo, sabato hanno avuto il pio desiderio di falsare il vero volto di Trieste e di parlare in nome di esso quando gl’impiccati di via Ghega, di Prosecco e di via Massimo d’Azeglio dei distrutti nei campi della morte e nei crematori della risiera di S. Sabba domandano : giustizia, epurazione, morte di tutti gli avanzi infami del fascismo, oggi mascherato poco abilmente sotto la legion straniera dei partiti di destra. G. V. Consegnando il vessillo ai valorosi combattenti il delegato della gioventù monfalconese ha detto : „Questa bandiera vi of-rono i vostri compagni di Mon-falcone che con voi hanno sofferto nelle officine lo sfruttamento la spietata oppressione fascista, che con voi hanno lottato nei boschi e nelle città, che con voi sono sempre uniti nella della gioventù Tutto il mondo, amante della libertà, con orgoglio volge lo sguardo alla propria gioventù. La gioventù nei giorni duri della lotta per la libertà, per la giustizia e per l’eguaglianza, ha avuto un grande peso su di se, ha dato infiniti sacrifici ed un grande contributo di sangue. Essa ha dato in gran parte il merito della vittoriosa fine della guerra. Questo lo sanno tutti i popoli che guardano con fiducia verso la gioventù che farà anche nel futuro di tutto perchè al mondo venga assicurato il pacifico progresso ed un migliore avvenire. E la gioventù cam mina su questa via. Nella sala Albert Haal di Londra, si sono riuniti i delegati di sessanta-quattro paesi per discutere se i compiti ed i suoi problemi più importanti che stanno oggi davanti alla gioventù progressista di tutto il mondo. Nel mondo ora tacciono i cannoni, son distrutte le armate nazi fasciste, non ci sono più junkert, tigre e altre armi segrete, si sospendono le altisonanti parole di Hitler, di Mussolini e di Goebbels che volevano impaurire tutto il mondo. Tutto questo è stato distrutto sotto i colpi dell’ Armata Rossa e delle Nazioni Alleate. E’ rimasto però ancora quello spirito fascista che infesta il mondo, che semina la discordia fra le forze sane, che semina i germi per nuove guerre, per nuove sventure. Come secondo punto è stato posto il problema sui bisogni della gioventù nel dopoguerra. Questa conferenza mondiale rafforzerà maggiormente i legami e sarà una nuova forza progressista per le forze progressiste di tutto il mondo contro i resti del fascismo e contro tutte le forze reazionarie e conservatrici. certezza di veder realizzato il sogno per cui i migliori dei nostri hanno donato la vita. Tenete sempre a}ta questa bandiera, difendetela ed onoratela, essa dovrà sventolare sulla nostra Rocca il giorno non lontano in cui saranno riconosciti tutti i nostri diritti e la nostra volontà, quando voi sfilerete per Monfal-cone libera nella settima unità federale della Repubblica Democratica Federativa Jugoslava. per ferite riportate nell' adempimento del proprie dovere Il 2 novembre è deceduto per ferite riportate nell’ adempimento dei suoi doveri, Pietro Drapsilt, già comandante della IV Armata Jugoslava, che ha liberato nel maggio scorso l’Istria, Trieste ed il Litorale Sloveno. \ La notizia ha rattristato T animo delle popolazioni delle teWe liberate da questo eroico generale del popolo. Il Ten Generale Pietro Drapsin di origine serba, aveva combattuto volontario nella guerra di Spagna. Internato in Francia e successivamente in Germania, fuggi e organizzò la lotta par-tigiana nell’ Erzegovina e nella Bosnia. In seguito, nominato Comandante della IV Armata, condusse i suoi uomini con grande strategia e valore, d’impresa in impresa, gloriosamente, firo alla liberazione di queste terre dal giogo nazi fascista. Perciò le popolazioni del Litorale Sloveno e dell’Istria conserveranno e tramanderanno ai posteri con riconoscenza il sacro ricordo del loro liberatore. Nel grande giorno della Rivoluzione Sovietica la gioventù di Monfalcone consegna la Bandiera di Combattimento ai propri compagni del Batt. Italiano GAP della II Brig. N. O. CRONACHE ISTRIANE COMUNICATI DELLA SEZIONE PER ILCOMMERCiO E L’ALIMENTAZIONE Il Giudizio Distrettuale del Popolo Suo funzionamento - Processi penali - Pene presso il Comitato Distrett. di L. N. Distribuzione generi alimentari I consumatori preleveranno nei prossimi giorni presso i suoi negozianti con le tessere del mese di ottobre i seguenti generi: I scatola latte condensato e 250 gr. latte in polvere ai giovani di 0—18 anni con tagliandi N. 103 e 106, 203 e 206, 303 e 306 tessere d’ottobre ordinarie. 1000 gr. latte in polvere ai lattanti con tagliando N. 1 delle tessere di supplemento per le lattanti, N. 1 delie tessere suppl. per le donne gestanti. N. 11.e 12 delle tessere suppl. per le persone oltre 65 anni. 1000 gr. farina bianca pei i lattanti (tagliando «Pšenični zdrob»). 3000 gr. farina da pane oppure 3750 gr. pane per donne gestanti (tagliando krušna moka ali kruh). 250 gr. di formaggio per donne gestanti (tagliando N. 2 tess. suppl. donne gestanti). 150 gr. di formaggio persona oltre 65 anni (tagliando N. 13 e 14 tessere suppl. per i vecchi). 150 gr. sapone a tutti i consumatori con tagliando per sapone N. 9 delle tessere d’ ottobre ordinarie. 300 gr. sapone bambini da 0—3 anni sul tagliando N. 102 delle tessere d’ ottobre ordinarie. Per mancanza dell’ esatto N. delle prenotazioni dai 0—-18 anni verrà assegnato ai negozianti una percentuale sulla base delle prenotazioni fatte. Coloro che non riceveranno nel proprio negozio dove sono prenotati, potranno prelevare nei spacci autorizzati. (Spacci autorizzati sono stati già pubblicati nell’ «Istria Nuova». Con le tessere supplementari si può prelevare i generi esclusivamente nei spacci autorizzati. La distribuzione del formaggio ai lavoratori pesanti e pesantissimi II formaggio è destinato anche per la distribuzione ai lavoratori addetti ai lavori pesanti e pesantissimi. In merito alla pubblicazione già fatta nell’ «Istria Nuova» N. 4 ai datori di lavoro per presentare le denuncio delle dette categorie, l’ufflcio alimentazione distrettuale fa presente che detta merce è disponibile è sollecita gl’interessati a fare le rispettive denuncie per poter iniziare la distribuzione. La distribuzione del pane per il mese di ottobre Rendiamo noto a tutti i panificatori che il pane deve essere distribuito solamente contro i rispettivi tagliandi del pane (come già pubblicato sull’ «Istria Nuova» N. 4 sui tagliandi di generi da minestra, carte annonarie di settembre). Il resoconto (carico e scarico e giacenze (deve essere fatto quindicinalmente cioè il 15 e 30 d’ ogni mese). Il prezzo del formaggio Il prezzo del formaggio è destinato a L. 120.— per 1 kg. Dacché il . Giudizio Distrettuale del Popolo cori sede a Capodistria ha iniziato la sua attività, una nuova vita è sorta nei locali della ex Pretura, ove ha sede il Giudizio stesso. Nel corridoio si nota ogni mattina un movimento insolito di persone di ogni ceto che si rivolgono al Giudizio per avere dei consigli e per la risoluzione delle più svariate questioni private. Il lavoro del Giudizio va giornalmente aumentando nonostante che molte liti vengano risolte davanti ai Comitati Locali di Liberazione Nazionale, davanti ai quali gli interessati sono tenuti a presentarsi per tentare la conciliazione prima di promuovere una causa davanti al Giudizio. Bisogna riconoscere che 1’ amministrazione della giustizia da parte dei giudici del popolo ha dato buoni frutti. Molte cause che nei tempi passati sarebbero durate parecchi mesi e addirittura anni, che sarebbero costate alle parti fior di quattrini e che talvolta avrebbero causato la rovina completa delle famiglie creando odii mortali fra le stesse o trasmettendo tali odii da una generazione all’ altra, sono state eliminate con la transazione e le parti conciliate in pochi giorni dall’ inizio della causa, con grande risparmio per le parti di tempo e di denaro. Un numero considerevole di cause venne transato o conciliato davanti ai giudici del popolo con l’opera persuasiva degli stessi. Questo lavoro di conciliazione è agevolato molto dal fatto che la popolazione non vede oggi nel giudice del popolo il rigido esecutore delle leggi fasciste, verso il quale era di-fidente, ma lo considera quasi quale padre che si adopera unicamente per far ritornare nella sua famiglia la pace. Vi è pure un’altra ragione, per cui le conciliazioni sono agevolate. E’ noto che nelle cause, nelle quali l’oggetto non aveva un cospicuo valore economico, l’ostacolo principale nelle trattative per la conclusione della transazione era rappresntato dalla questione del pagamento delle Sergio Bossi: ti ricordiamo sempre! Domenica 11 m. c. alle ore 11 a* vranno luogo a Capodistria i funerali del compagno SERGIO BOSSI, caduto in combattimento nelle file dell’eroico Esercito di Tito, pei la distruzione del nazi-fascismo, nemico del popolo. Pertanto si invita la cittadinanza tutta a rendere omaggio all’ eroico partigiano italiano, che sacrificò la sua giovane vita per la libertà. La sua salma verrà trasportata nella sua città natale dal cimitero di Laura. Compagni e compagne, cittadini tutti, il Comitato di Liberazione Nazionale ringrazia anzitempo tutti coloro che in varie guise renderanno omaggio all’ eroico caduto la cui memoria rimarrà perenne nel cuore di tutti. CHIARIMENTI sulla corresponsione degli assegni per i figli L’Istituto Regionale per le Assicurazioni Sociali di Capodistria comunica : In base all’ordinanza sull’applicazione delle Assicurazioni sociali obbligatorie nel territorio della De-leg del Com. Reg. di Liberazione Nazionale per il Litorale Sloveno, pubblicata nel giornale «La Voce del Popolo» del 26 agosto 1945, n. 56 e secondo l’art. 19 della suddetta ordinanza, l’Istituto assicuratore pagherà agli operai ed impiegati l’assegno per i figli in L. 8 per ogni giornata di lavoro, rispettivamente L. 200 mensili, per ogni figlio fino ai 14 anni compiuti, dal 1 maggio al 30 giugno 1945. Dal 1 luglio 1945 si aumentano tali importi dell’ assegno per i figli a L. 23 giornaliere rispettivamente a L. 575 mensili. I tigli che superano i 14 anni di età hanno diritto al rispettivo assegno solamente in caso di permanente inabilità al lavoro, causata da difetti fisici o psichici I figli che hanno sorpassato i 14 anni di età ma che frequentano la scuola, han,.o diritto all’ assegno sino al compimento del 18.o anno di età. II diritto all’ assegno per i figli compete a tutti gli operai ed impiegati assicurati d’ obbligo per il caso di malattta, e cioè per tutti i figli di matrimonio o fuori matrimonio ed adottivi, come pure i figliastri, per i figli orfani di partigiani presi in sostentamento. L’ assegno per i figli viene corrisposto postecipatamente ogni mese, solamente però per la durata di occupazione, nonché per il periodo del-l’interruzione di lavoro causata dalla malattia connessa con l’inabilità al lavoro, parto, invalidità, infortunoi, semprechè ricevano la sovvenzione di malattia o si trovano all’ ospedale. Cosi pure viene corrisposto 1’ assegno per la durata del periodo di richiamo alle armi. Il diritto all’ assegno per i figli si riconosce agli assicurati solo in base ad una domanda presentata sul modulo prescritto dall’ Istituto Regionale per l’Assicurazione Sociale di Fiume oppure alle agenzie dello stesso. Alla domanda si deve accludere: certificato dello stato di famiglia e documenti che comprovino l’adozione dei figli, il sostentamento dei figli e dei figliastri, come pure la conferma del Comitato locale di Liberazione Nazionale, che essi convivono con 1’ assicurato e che sono sostenuti dallo stesso. Se un figlio ha superato i 14 anni di età e frequenta la scuola, si deve per lo stesso accludere alla domanda anche la relativa conferma della scuola. Ogni variazione che influisca sul diritto degli assegni per i figli, deve essere notificata con il modulo prescritto al suddetto Istituto, al più tardi entro 14 giorni dall’avvenuta variazione. Gli assegni per i figli saranno pagati agli assicurati postecipatamente ogni mese presso l’ufficio cassa dell’ IRAS o delle rispettive agenzie, o per tramite dei datori di lavoro. Pertanto si invitano tutti gli operai ed impiegati nel proprio interesse di presentare immediatamente a questo Istituto le relative domande per gli assegni in questione, accludendo i rispettivi documenti, acciocché si possa in breve tempo iniziare il pagamento dei relativi assegni. I moduli necessari per le domande degli assegni per i figli si possono acquistare presso l’Istituto Regionale per le Assicurazioni Sociali a Capodistria, Via Santorio Santorio e presso le Agenzie al prezzo di L. 4 per modulo. spese avvocatili. Oggi anche questo ostacolo è venuto meno in quanto le parti non hanno più Tobbligo di farsi rappresentare da legali. Noi sappiamo inoltra che molte volte gli interessati si prendevano l’avvocato per la sola ragione perchè l’avversario ne aveva uno. Per quanto riguarda l’uso della lingua, si osserva che ognuno è libero di usare la propria lingua rispettivamente la lingua nella quale ritiene di poter farsi meglio comprendere e di far meglio valere le proprie ragioni. Ciò è di grande vantaggio per la popolazione slovena alla quale prima era vietato di parlare con 1 giudici e con g;li impiegati del Giudizio, nella propria lingua. Ultimamente sono stati discussi diversi processi penali per tentata esportazione di derrate e di merce oltre la linea di demarcazione, per contrabbando, per speculazione illecita, per maggiorazione di prezzi ecc. Come nelle cause civili, così pure in quelle penali, i giudici del popolo hanno dimostrato di essere all’altezza del loro compito. Essi hanno dato prova di possedere un senso squisito di giustizia e molta comprensione nei riguardi delle persone che per la prima volta hanno commesso qualche fallo aitine di allievare alle loro difficili condizioni economiche. Nei detti processi penali, i giudici, nella commisurazione della pena pe-cuuiaria, hanno tenuto conto delle condizioni economiche e sociali degli imputati Sotto l’impero della vecchia legge, tanto il povero quanto il ricco, venivano condannati a pagare per la stessa infrazione, uguale importo a titolo di multa. Non vi è chi non veda quanto ingiusta sia stata questa legge. La pena inflitta al povero diveniva per lui cento, mille e più volte piti dura, più gravosa di quanto non sia stata per la persona ricca che aveva commesso lo stesso reato. Lettere dei lettori In questi ultimi tempi ho sentito parlar molto di sciovinismo. Che cos’è questo sciovinismo ? Da che cosa ha origine? Irrequieto - Capodistria Ci sono due versioni sul concetto della parola sciovinismo e per accontentarti pienamente eccotele tutte e due. Secondo la prima è un fanatismo patriottico. Dapprima in Francia si prendeva questa parola come significato di adorazione per Napoleone I ; pare che la sua origine sia in una commedia di Scribe, il «Soldat labourer» di cui l’eroe aveva nome Chauvin. Secondo la seconda versione è un esagerato spirito nazionalista, un fanatismo patriottico facilone. Il vocabolo è derivato dal nome di Chauvin personaggio dei «Contes du hindi» di Alfonso Daudet, tipo tragicomico del patriota fanatico che nel '70 gridava ancora «a Berlino» mentre i tedeschi erano alle porte di Parigi. A Capodistria sò che ci sono anche le scuole slovene. Cari compagni de «L’Istria nuova», datemi un’ esatta spiegazione del funzionamento di tali scuole, come e dove funzionano ; se sono molto frequentate; quale ordinamento vige in queste scuole. Uno studente. A Capodistria c’ è la scuola elementare slovena e il ginnasio tipo unico. In breve si riaprirà pure una scuola superiore commerciale marittima. Tutte queste scuole hanno sede in via Eugenia, dove prima della guerra mondiale vi era l’Istituto Magistrale e poi la Scuola Marinara. Nella scuola elementare sono iscritti alunni, nel ginnasio 106. La scuola elementare è frequentata dagli alunni di genitori sloveni, che prima frequentavano la scuola elementare di Capodistria e di S. Marco. L’ ordinamento è simile a quello di tutte le altre scuole della zona B. Fra giorni si formerà il Consiglio dei genitori. Il ginnasio che ha pure un Collegio è frequentato dagli studenti sloveni di tutto il distretto. L’insegnamento è gratuito per tutti. I ragazzi capaci ma poveri, hanno vitto e alloggio gratuito, cosi pure i figli dei caduti. Gli altri pagano una quota modesta, secondo le loro possibilità finanziarie. A questa corrispondenza possono prendere parte tutti coloro che vogliono qualche spiegazione o comunque qualsiasi. altra informazione su qualsiasi argomento e noi sempre, nelle nostre possibilità soddisfaremo tutte le do- Echi cinematografici Novo Cine - Capodistria Lunedi 12 nov. alle ore 16, 18 e 20 il film russo di prima visione : «UN GIORNO DI GUERRA» Sporif + tepia-Battaglio! CIP. HI (1-0) Alla presenza di un pubblico ' ab bastanza numeroso il 7 novembre si è disputato a Isola un incontro amichevole di calcio fra la rappresentanza dell’Ampelea e la formazione italiana OAP della II brigala Narodna Obramba. La squadra dell’ Ampelea, benché priva di alcuni titolari si è imposta con autorità sulla squadra avversaria che si è onorevolmente difesa. All’inizio l’Ampelea parte decisamente all’attacco. Al quindicesimo minuto gli isolani pervengono al primo successo e reagiscono, senza però concludere. Nella ripresa l’Ampelea rinforzata segna al 16° la sua seconda rete. Al 25° il pallone saetta nella rete avversaria e poco dopo un dinamico contrattacco, Vascolto scavalca la difesa costringendo il portiere ad uscire segnando il quarto punto. Verso la fine Chelleri segna la quinta ed ultima rete a favoredell’Ampelea. ''Hinili" ..umu.milili.limili...... Regolamento per le Farmacie e i farmacisti La delegazione del Comitato Regionale di Liberazione Nazionale per il Litorale Sloveno in base all’ omologazione dell’ amministrazione militare dell’Armata Jugoslava per la Venezia Giulia, Istria, Fiume ed il Litorale Sloveno ed in base al-1’ autorizzazione del Comitato Regionale di Liberazione Nazionale per il Litorale Sloveno e Trieste del 31-7 1945 ha promulg’ato il seguente decreto : Art. 1 La vendita dei medicinali a dosi terapeutiche per la cura delle persone è permessa soltanto ai farmacisti abilitati. I medicinali possono consegnarsi unicamente nelle farmacie, le quali sono autorizzate a ciò e sono sotto il controllo e responsabilità del direttore della farmacia. Sono calcolati come medicinali anche le specialità, che sono messe in circolazione già sigillate in recipienti o scatole originali, se servono a scopo terapeutico. La vendita dei medicinali al minuto fuori della farmacia non è permessa. Art. 2 Il direttore della farmacia è obbligato provvedere affinchè la farmacia sia sempre provvista di medicinali, i quali sono indispensabili per la spedizione delle ricette mediche. Oltreciò il direttore della farmacia è responsabile affinchè i medicinali siano conservati in buono stato e che corrispondano alle prescrizioni della farmacopea. Art. 3 L’acquisto dei medicinali si effettua per mezzo della sezione sanitaria del Comitato Regionale di Liberazione Nazionale - Delegazione di Ajdovščina. Art. 4 Il farmacista dev’ essere sempre reperibile per il pubblico. Durante le assenze di uno o più giorni deve procurarsi un sostituto e dare avviso alla Sezione sanitaria della Delegazione del Comitato Reg. di L. N. per il Litorale Sloveno in Ajdovščina. Art. 5 I prezzi dei medicinali si stabiliscono nel modo seguente : La tariffa uff. italiana dell’anno 1935 con le piccole correzioni ufficiali sino al 15 settembre 1941 aumentando del 3500[0. Le specialità sieri vacini e farine per bambini devono vendersi al prezzo segnato sul-l’involucro aumentato del 150 0/0. Dove non.sono segnati i prezzi sugli involucri, vale il prezzo d’acquisto (ne sia conferma la fattura) aumentato del 30°/o- Gh altri preparati galenici e materiale di medicazione e gomma vale il prezzo d’acquisto aumentato del 100 0/o- Art. 6 II farmacista è obbligato a spedire le ricette emesse dalle Casse di malattia ed altre simili istituzioni. In caso che una simile istituzione non paghi queste fatture entro i tre mesi successivi, può appellarsi alla sezione sanitaria della Deleg. del Com. Reg. di Lib. Naz. per il Litorale Sloveno. Art. 7 Temporaneamente è ammessa la sostituzione dei prodotti patentati con simili prodotti chimici pari (p. es. piramidone con amidopirina, oppure aspirina con acido acetilo salicilico) se corrispondono alle prescrizioni della farmacopea ; però non è permesso conteggiare il prodotto di marca ma il prodotto pari. Art. 8 Non è permesso il cambiamento o vendita della proprietà senza 1’ autorizzazione della Deleg. del Comitato Reg. di Lib. Naz. per il Litorale Sloveno di Ajdovščina. ORDINANZA sulle modifiche e complementi dell’Ordinanza sull’ applicazione del-l’assicuraz. sociale obbl. nel territorio dei Com. Reg Pop. di L. N. per il Litorale Sloveno del 7 agosto 1945 Il Comitato Regionale Popolare di Liberazione per 1’Istria, d’accordo con l’Amministrazione Militare dell’Armata Jugoslava per la Regione Giulia, l’Istria, Fiume ed il Litorale Sloveno emana la seguente ORDINANZA sulle modifiche e complementi del-rOrdiuanza sull’applicazione dell’assicurazione sociale obbligatoria dei 7 agosto 1945. Art. 1. Il comma terzo dell’articolo 7 dell'Ordinanza in oggetto si completa come appresso : «Nello stabilire l’ammontare del guadagno ai sensi di questo articolo devono essere prese in considerazione non solo le retribuzioni in denaro alle quali l’operaio o l’impiegato ha diritto secondo il contratto d’impiego, rispettivamente secondo le Ordinanze delle Autorità Popolari sulla regolazione dei salari e stipendi, per l’orario ordinario di lavoro stabilito, ma anche le retribuzioni in natura, percepite in sostituzione integrale o parziale dello stipendio o del salario » Art. 2. L’articolo 11 dell’Ordinanza in oggetto si modifica come appresso: «Per l’assicurazione dei dipendenti di ruolo delle Amministrazioni Statali e Parastatali al quali il loro datore di lavoro garantisce direttamente il diritto alla pensione, ed in caso di malattia ed innabilità al lavoro corrisponde le intere retribuzioni almeno per un periodo di 6 mesi l’istituto assicuratore commisurerà soltanto il contributo per la malattia in ragione del 7% e cioè: a' per il periodo dal 1 maggio 1945 al 30 giugno 1945 secondo la classe di mercede I, b) per il periodo dal 1 luglio 1945 in poi secondo la classe di mercede III concedendo agli interessati ed alle loro famiglie tutte le prestazioni di malattia previste dalla legge, ad eccezione dell’indennità di malattia intera o dimezzata». Art. 3. Il punto 3. dell’articolo 13 dell’Ordinanza in oggetto si modifica e si completa come appresso : «3J. l’indennità di malattia, se la malattia è connessa con l’inabilià al lavoro, ed ha una durata maggiore di tre giorni, per la durata dell’ inabilità al lavoro, a decorrere dal quarto giorno dell’inabilità al lavoro ed in quanto l'inabilità al lavoro non cesserebbe prima per un periodo massimo di 26 settimane, ed un tanto nella misura giornaliera di 2/3 della mercede assicurata; agli assicurati, i quali entro un anno prima dell’inizio della malattia erano iscritti almeno 6 mesi, rispettivamente entro due anni almeno un anno, l’istituto assicuratore può secondo i mezzi finanziari disponibili, corrispondere l’indennità di malattia anche per il periodo di inabilità al lavoro oltre 26 settimane, ma al massimo sino 52 settimane». Art. 4. L’articolo 14. dell’ Ordinanza in oggetto si completa come appresso : «In caso di morte dell’ assicurato la famiglia ha diritto ad un sussidio di morte (indennità funeraria) in ragione del trentuplo della mercede assicurata, ma al massimo nell’importo di L. 3.600». Art. 5. Il punto 2. e 3. dell’articolo 15 dell’Ordinanza in oggetto si modifica come appresso : «2). Il sussidio (l’assegno) per il corredo nell’importo di L. 1000 per ogni figlio nato vivo ; 3). il sussidio di allattamento per un periodo di 12 settimane dopo la cessazione dell’indennità di puerperio nell’importo giornaliero di L, 40.» Art 6. L’articolo 19. dell’Ordinanza in oggetto si modifica come appresso : «L’Istituto Regionale per l’Assicurazione Sociale di Fiume, pagherà agli operai ed impiegati gli assegni per i figli nell'importo di L. 23.— per ogni giornata di lavoro, rispettivamente L. 575.— mensili per ogni figlio fino ai 14 anni compiuti, rispettivamente fino ai 18 anni in quanto il figlio frequenta la scuola e non è occupato. Art. 7. La presente Ordinanza viene applicata con l’effetto retroattivo dal 1° luglio 1945 ed acquista la forza di legge col giorno della sua pubblicazione. Il Presidente del Comitato R.P.L. per il Lit. Sloveno-. PEROVŠEK FRANCE m. p. La musica partigiana slovena TERRA, PANE, PACE La caduta degli Zar - La rivoluzione d’ ottobre La bandiera rossa. „/ bolscevichipossono e debbono prendere il potere nelle proprie mani". Lenin La notizia della caduta degli Zar e dell’avvenuta rivolta aveva fatto accorrere in Russia, da tutte le parti del mondo, gli esiliati politici. Da Zurigo partì Lenin. Lenin era ormai una celebrità mondiale, e le sue alte aspirazioni rivoluzionarie facevano paura a molti, i quali non volevano sapere di aver a che fare con lui. La mèta di ciascuno era Pietroburgo, che intanto, il 51 agosto del 1914, in odio alla Germania è come segno di solidarietà slava con la Serbia, era stata ribattezzata Pietro-grado. E la città era in quei giorni tutta un turb nio di Partiti, d’ idee, di grida, di motti, di speranze, di disperazioni. Lo aspetto che essa presentava è difficilmente descrivibile. Se la notizia dello scoppio della guerra era giunta a Stalin con notevole lentezza, quella della rivoluzione non ebbe alcun ritardo. Quando Stalin, dopo quasi cinque anni di deportazione a Kureika, apprese che Io zarismo era finito, capì che la sua ora era venuta. Senza perdere la sua calma abituale, raccolse le sue poche robe e si predispose a partire. II viaggio di ritorno fu relativamente facile e breve. Anch’egli si diresse a Piefrogrado. Ivi trovò gli antichi compagni che lo festeggiarono per la sua ricomparsa. Molti lo credevano già morto ; qualcuno, meno memore, lo aveva già dimenticato E con questi compagni, Stalin iniziò la pubblicazione dell’organo ufficiale del Partito, la Pravda, alla quale si mise a collaborare animatamente con infuocati e vigorosi articoli di prima pagina. Nel settembre Lenin tenne un memorabile discorso, in cui, dopo aver ribadito che per il popolo occorrevano tre cose e che bisognava dargliele subito, «Terra, pane, pace,» conclu- Critica cinematografica I DUE COMBATTENTI li film russo esprime ie più genuine emozioni e sentimenti umani, dove nella sua semplicità elementare fa risaltare tutta T armonia delle umane vicissitudini private di ogni artificioso intonaco tanto caro alle altre cinematografie. Non abbiamo nei film russi la donna affascinante che nelle parti più salienti di una battaglia o di deva facendo una famosa dichiarazione,. che doveva diventare storica : ■/ bolscevichi possono e debbono prendere il potere nelle proprie mani». Tutti i capi rivoluzionari approvarono ed appoggiarono Lenin senza alcuna esitazione. Ma molti, come sempre succede, erano i dubbiosi e ritenevano il progetto di Lenin una comune insana avventura. Allora Stalin, allo scopo di dissipare i dubbi, con quella rapidità che è degna di lui e che lo caratterizza nei momenti decisivi, stese un interessante ed esauriente editoriale, che venne pubblicato soltanto cinque giorni prima dell’ insurrezione. In tale editoriale era ampiamente spiegato perchè e in qual modo, una volta messa in moto la macchina, la Rivoluzione non avrebbe potuto non riuscire. E concludeva dimostrando che quella che molti chiamavano «l’utopia» di Lenin, non era altro che la conseguenza una avventura dolorosa conserva le ondulazioni dei capelli rigorosamente a posto atteggiandosi in pose teatrali ricche di espressioni posticce che stonano con T essenza della vita. Non abbiamo maschi marcati da un’individualità romanzesca ed irreale; ma protagonisti umanemente possibili della umana lotta con tutte le sue gioie e i suoi dolori relativi. Così il film russo „1 due com-battenti“ un quadro puro dei-T eterna differenza : l'operaio e T intellettuale uniti nello spi- logica di secoli di errori e di infamie, solo che per renderla concreta occorreva, quale centromotore, un uomo di indubbio valore e che 1’ uomo era Lenin. Le grande Rivoluzione, che passerà alla Storia col nome di «Rivoluzione d’ottobre , ebbe infatti inizio verso la fine di quel memorabile mese del 1917 e proseguì fin verso il giorno 7 del successivo novembre. Fu rapida ma spietata, spazzò via tutto il ciarpame di un mondo che stava andando in rovina e instaurò un nuovo ordine negli uomini, nelle cose, negli eventi. 11 suo successo fu semplice-mente grandioso ed ebbe ripercussioni tali, che andarono al di là di ogni previsione. La bandiera rossa saliva sull’alto dei pennoni per non ammainarsi mai più e le basi di quella che sarebbe diventata 1’ Unione delle Repubbliche Sovietiche Socialiste (U. R. S. S.) erano gettate per sempre. rito d’una reciproca comprensione che esula dalle antiche concezioni dell’ inimicizia o comunque incompatibilità di due esseri intellettuamente differenti; comprensione reciproca ancora che conferma l’indivisibilità delle due forze unite in un unico scopo „benessere" : operaio ed intellettuale ecco l’essenza prima di un tutto inscindibile nella vita individuale e collettiva raffigurata di questo film russo. crilicus Riportiamo il seguente articolo pubblicato ne! giornale delle brigate garibaldine in Slovenia, „II Corriere Partigiano" n. 13 de! 28 febbraio, fondato e diretto da Giorgio Jaksetic. Nel grande cataclisma che già da cinque anni sommuove tutto il mondo, il popolo sloveno dovette sopportare e sopporta ancora delle terribili prove: piccolo, tradito dalla vecchia Jugoslavia, esso provò la sanguinosa ed inumana occupazione di due grandi potenze fasciste che, con torture e vessazioni, con campi di concentramento e trasmigrazioni, volevano fargli capire che doveva obbedire ciecamente e piegare umilmente il collo sotto il giogo crudele del „nuovo ordine". Ma questo piccolo popolo di appena un milione non volle piegarsi. Esso insorse, prese il fucile e colpì col pugno in faccia il colosso fascista. Incominciò così la lotta senza compromesso che non è soltanto qualche cosa di unico dal punto di vista militare, ma che raggiunge anche il profondo del pensiero del popolo, della sua coscienza, destando in lui il processo di una radicale riforma che comprende tutte le branche della vita politica, sociale e culturale. Così pure la vita musicale, alla quale gli sloveni partecipano sempre con piacere. Com’era la canzone popolare slovena prima di questa guerra? Essa portava le tracce delle condizioni generali politiche e sociali in cui si trovava il popolo. Le melodie, un tempo veramente genuine, popolari e slave, andavano, sotto l’influenza dei tedeschi che opprimevano il popolo, gradatamente perdendosi, sostituite dalle melodie tedesche alpine. Nel testo predominava, sopra tutto il carattere amoroso. Di motivi epici ed eroici, che sono così magnificamente conservati presso gli altri slavi meridionali, specialmente presso i serbi, quasi non ci fu traccia. Ed oggi ? La bufera che con forza vulcanica abbracciò e scosse tutto il popolo non s’arrestò davanti al canto e alla musica - le principali espressioni artistiche dell’animo popolare. Altre canzoni echeggiano oggi dai monti e dai campi ; anche qui si sente una aria nuova un’aria di lotta. Le canzoni odierne sono del tutto differenti dalle precedenti, in esse viene cantata la lotta implacabile del popolo, il cameratismo, la generosità, 1’ eroismo la sofferenza immensa di tutto il popolo, la libertà che non ci troverà con le mani incrociate, ma che sarà conquistata dalle nostre brigate con le bombe e i moschetti, e anche con la parola imfiammata e con la canzone. La nuova canzone partigiana si sviluppò parallelamente all’ e-sercito nazionale e nello stesso modo come furono modeste le prime piccole compagnie parti-giane fu modesta al suo principio anche la nuova canzone. Alcuni motivi rivoluzionari sono stati presi a prestito dai vari popoli e adattati con parole nuove, rispondenti ai tempi. Da allora la canzone fece rapidi progressi. Nelle brigate e nel retrofronte sorsero sempre nuove canzoni e l’esercito e il popolo le fecero proprie. Furono pubblicafe numerose raccolte di canzoni, da prima senza e in seguito anche con la musica. Le canzoni accompagnano e sono di sprone ai nostri combattenti delle brigate e nei battaglioni nella loro difficile lotta e al retrofronte e nel lavoro, egualmente pesante e pieno di responsabilità, sebbene incruente. Ma, allorché tornerà a splendere la libertà, il nostro nuovo potere popolare appoggerà, ancora di più questo slancio che oggi noi sentiamo nella vita musicale di tutto il popolo, di quello che può farlo in questa difficile sifuazione di guerra odierna. Appoggiandoci al passalo noi attingeremo in tutta la sua ampiezza le nuove esigenze. Allora si rialzerà il livello della educazione musicale e la partecipazione dei più larghi ceti popolari, e speriamo che sgorgheranno parecchie scintille che manderanno il loro splendore anche al di là dei nostri confini, contribuendo così a modo loro a costruire il ponte della comprensione e della convivenza amichevole tra i popoli. Prof. M. KOZINA Ricordando il poeta Malusa di Trieste. LA PIPETA Sentado al sol su la sua careghela El nono e 1 fioi che zoga sia guardar. Ogni tanto impisa la pipeta Che presto ghe se torna a distudar EI par contento, el subia quel arieta Che mai noi ga podù dismentigar Quella mazurca cola mascherela Che la gaveva fato basilar Ma come a poco a poco el sol va via, E le marne ingruma su i sui bamboci Povero nono che malinconia Una lagrima ghe lusi nei sui oci La xe finida mascherela mia E la pipeta ghe casca sui ginoci. Matusa Trionfo della PACE e de! LAVORO (Ripród. di Mario Degrassi - Isola) Da Buchenwald a Sverin Era l’alba della fine del giugno del 1944; un’alba fredda plum-blea e ventosa, quando siamo arrivati nel famigerato campo di Buchenwald presso Weimar quella stessa Weimar di Goethe che io un tempo avevo tanto desiderato di vedere, in veste di studioso e non con il peso di una schiavitù inconcepibile. Fummo accolti in modo solenne da alcuni SS dalla fisionomia in cui il delitto, la perversione, il livore, erano marcati indeli-bilmente nelle loro stigmati di criminali nati. Armati del loro «knippel» simbolo di coltura, con una prodigalità prettamente nazista ci fecero subito sentire gli effetti, in modo particolare sulle teste, sui corpi di quei compagni che avevano la disgrazia di esser vecchi od ammalati e quindi non solleciti nel saltare dai carri bestiame. Facce attonite di innumerevoli dannati ai lavori forzati, si guardavano senza particolare interesse, deludendo lo sguardo degli aguzzini SS ucraini, dalle divise nere ed accompagnati da terribili cani buldoss o lupini. Ammutoliti, non una parola, non un cenno eravamo ancora inco- scienti della nostra situazione così come uomini privi d’inten dere e di vedere la cui visione sinistra che si presentava sfug-geva alle nostre possibilità di raziocinio e comprensione. Anche i carabinieri, quegli stessi carabinieri famosi per le loro crudeltà che ci scortarono da Trieste lasciavano trapellare i segni indubbi del raccapriccio dello spavento. Fu infatti uno di questi che bestemmiando esclamò : «che terribile agonia !> lo guardai : una lacrima gli solcava il volto. Inquadrati, marciando sotto la minaccia di knippel di gomma dei vorarbeiter fummo introdotti nel campo vero e proprio dove 29 nazionalità si confondevano nel servaggio più orrendo. Il campo era circondato da un sistema di fili spinati attraversato da corrente ad alta tensione; al di là di questo reticolato c’ erano delle vedette di legno munite di fari su cui sorvegliavano i SS anche armati di armi automatiche, mentre nella torre principale c’ era piazzata una mitragliatrice pesante. Sul-1’ architrave dell’ unica entrata era scritto come monito per gli schiavi che entravano in quelle bolge : «Recht oder unrecht dein Vaterland». Vicino all’entrata c’era il macabro crematorio che spiccava con la sua mole su tutto il campo fatto generalmente di baracche di legno ; adiacente ad esso era un piccolo giardino zoologico. Ciò che colpiva però subitamente era una grande montagna di scarpe e stivali ; stivali e scarpe di trapassati, seppi più tardi. Spogliati di tutti i vestiti, biancheria, anelli, orologi, ecc. fummo sottoposti ad accurato controllo, mossi dal dubbio che qualcuno avesse avuto l’idea di nascondere qualche anello od altri preziosi in quelle parti ino-minabili. Solo in seguito pas sammo alla tosatura completa e doccia dove restammo per parecchie ore, così nudi e bagnati a mercè dei colpi d’aria e delle sghignazzate ignominose dei delinquenti tedeschi microbi del mondo criminale, stupratori omicidi violenti, sadisti ecc. Di gran lunga più cinici, più feroci, più raffinafi nel distruggere che gli stessi SS. Aver detto prima che venivano sottoposti alla tosatura e alla doccia può sembrare a qualcuno che il comando avesse una particolare attenzione per la nostra salute ; no ! Noi detenuti era-gamo a diretto contatto con gli SS ed i civili nelle fabbriche particolarmente; e quindi nel caso dell’ epidemia nel campo questa poteva dilagare tra la popolazione civile da ciò le misure preventive e i modi di eliminarci erano sempre vasti e molteplici : il lavoro estenuante nella terribile «Steinbruch» (cava di pietra), gli esperimenti chimici con l’inoculazione ai detenuti di specifici come la difterite, tubercolosi ossea o polmonare, tifo petecchiale, addominale ecc. ecc., i pagliericci infestati da milioni di pulci, dove nello spazio di un letto normale dormivano dai due a tre detenuti ; dalle percosse alle fucilazioni, al capestro sulla Goetheaiche (quercia di Goethe), alla morte per inedia, alle lunghe ore di appello sotto il freddo terribile di quel dannato colle, erano tutti validi espedienti scientificamente calcolati. Tutto calcolato, così la banda composta di detenuti gallonati che all’ alba accompagnava il passo barcollante degli schiavi, come una colossale ironia suonava delle marcie esercitando sul sistema cerebro nervoso dei detenuti tali depressioni che alcuni esasperati od impazziti si gettavano sui retticoiati fulminandosi. Entrafi nel campo piccolo ovvero nel campo dove si faceva la quarantena, vestiti di abiti pieni di sfregi e toppe sui ginocchi, sulle maniche, sui petti con una croce di pittura rossa sulla schiena della giacca e con rotwinkel (triangolo rosso) dei politici con il rispettivo numero... 45.890. Avevamo perso la fisionomia legittima, la volontà era distrutta e con essa ogni segno di individualità : da quel momento noi non avevamo più nomi, una famiglia, una mamma, semplici sfiick t pezzi) privi di ogni vincolo col mondo esterno, candidati allo sfruttamento più radicale ; nelle fabbriche bombardate, nelle miniere, nelle gallerie innumerevoli scavate nelle viscere delle montagne del Harz, nei campi nei boschi. Nel campo oltre che i politici c’ erano delinquenti comuni, criminali specifici, preti, pederasti, sabotatori, mercato nero distinti tra di loro dai triangoli di diversi colori. Rosso era politico, verde delinquente comune, verde con S in mezzo criminale specifico, viola, preti, rosa pederasti, nero sabotatori e marcato nero ed infine gli ebrei con la stella di Sion rossa e gialla. (Continua) G- V. Sono aperte /' iscrizioni all’ U. A. I. S. / Intfiie&sifoti sulla Bulimia del giornalista sovietico ILJA E H E RE N B U R G La Bulgaria è un paese prevalentemente agricolo, non è però un paese arretrato. La Bulgaria ha più di 160.000 radio delle quali 65.000 nelle campagne. In Bulgaria ci sono 31.000 maestri, 3.200 sale di lettura delle quali 2.800 nei paesi. Dopo 1’ annientamento della dittatura fascista la sete per la cultura è aumentata di molto. La Bulgaria aveva prima 162 scuole medie, ora ne ha 230. Contemporaneamente il numero degli studenti è aumentato da 10 a oltre 20.000 Il complessivo dei quotidiani che vengono editi a Sofìa supera 75.000, e ciò per un paese di 6 milioni di abitanti. Menziono questi dati perchè essi, meglio dimostrano contro il parere di superficiali osservatori stranieri che descrivono la Bulgaria come paese arretrato. Perchè molti desiderano il male della Bulgaria, della piccola Bulgaria, che con il proprio sangue ha dimostrato fedeltà alla pace e alla libertà. Ipocriti giornalisti di vari paesi sono avversi ai bulgari perchè hanno trovato il coraggio di levare la inano armata contro le orde hitleriane. Questo i bulgari l’hanno fatto il 9 settembre del 1944. La Bulgaria fu uno dei primi paesi su cui il fascismo ha gettato la sua ombra. Per venti anni il popolo ha lottato contro i propri oppressori. In questa lotta il popolo ha perduto 85.000 dei suoi figli che furono uccisi, fucilati e torturati mortalmente. Nello stesso tempo in Bulgaria furono arrestate più di un milione e mezzo di persone. Chi ha potuto dire che il popolo bulgaro era dalla parte dei fascisti ? Circa 30.000 partigiani si sono battuti decisamente contro l’occupatore. Dall’ anno 1941 i fascisti hanno ucciso 30.000 patrioti bulgari. Ora si spandono voci che la Bulgaria fu sempre un paese, fedele a Hitler. Così scrivono i giornalisti per i quali i fascisti argentini sono alleati e Franco un eroe. Qualcuno di essi dice, richiamandosi a vecchia propaganda che i bulgari sono «Prussiani Balcanici». I fascisti greci sfacciatamente gridano che in Bulgaria non c’è libertà, e perciò la Grecia dovrebbe annettersi una parte della Bulgaria meridionale, mentrechè i difensori dei fascisti greci piangono il destino dei fascisti bulgari, che avevano torturato i contadini della Traccia e che furono torturati dal Tribunale del Popolo Bulgaro. In tutto questo e’ è un senso più profondo. Perchè all’ estero attaccano cosi spesso questo piccolo popolo dal grande cuore? Forse proprio per il suo grande cuore, per la sua grande convinzione, che il paese ripulito dal verme fascista, diventerebbe uno stato libero. Un tale giornalista inglese ha scritto, che in Bulgaria le sentenze non hanno nulla di comune con la giustizia. Lunga è la strada fra Londra e Sofia, e l'inglesina non sa che il Tribunale del Popolo nella Città di Botevgrad ha condannato i fascisti lazarov, Konicev e altri, perchè hanno torturato e ucciso il maggiore inglese Thomson. Giudichino questo caso le madri e le donne inglesi che amano la giustizia. I bulgari odono le esplosioni provocate dai sabotatori fascisti, leggono i giornali dell’ opposizione, dove Girgonov, che un tempo faceva riempire le prigioni bulgare di quelli che non erano del suo pensiero, chiede (in maniera completamente libera) la libertà per sè, e chiama «bande» gli eroi della resistenza sognando sull’aiuto che daranno i reazionari degli altri paesi a quelli bulgari. Un’anno è breve periodo nella vita di un popolo, però essi hanno dovuto creare un nuovo meccanismo statale, epurare l’esercito, i tribunali, le amministrazioni comunali dai seguaci hitleriani. Nel paese vi è ancora scarsità di viveri e di vestiario, però esso è libero. Esso vince le difficoltà nel vettovagliamento, la miseria è di aiuto ai sabotatori ; malgrado tutto questo nel paese regna la calma e l’ordine. Dopo il 9 settembre, un gran numero di criminali sono caduti. I delinquenti sono scomparsi. Forse è questo che preoccupa gli ipocriti ? Come è possibile che non vi siano ladri in un paese che soffre di tante mancanze ? Tuttavia vi è un fatto che nel paese non vi sono ladri, e gli onesti bulgari comprendono perchè è il loro desiderio di vivere one- Riportiamo dal giornale sloveno «Mladina» questa corrispondenza dalla Bosnia. Il popolo della Bosnia è politica-mente cosciente e maturo. Nella Bosnia la cricca reazionaria, rappresentata dai četniki, ustascia o altri banditi, non ha nessuna influenza sulla popolazione. La dura lotta di liberazione ha temprato, ha veramente tempralo la Bosnia. Il potere popolare gode presso le masse la massima stima e la massima fiducia. Serbi, croati e mussulmani, tutti sono fraternamente uniti, ed invano la reazione interna e quella, rifugiatasi all’estero, tenta di riprendere il vecchio gioco di scagliare, un popolo contro I’ altro. Le minoranze nazionali che vivono nella Bosnia, e queste sono le popolazioni cecoslovacche, rumene ed altri gruppi che da milenni vivono nella Bosnia, si sentono ora finalmente libere ed uguali e partecipano con il resto del popolo alla lotta per il consoli! lamento delle, conquiste della lotta dì liberazione. La Bosnia ha dato lutto dì se stessa per la lotta di liberazione, essa fu il centro dell’ insurrezione e la principale base di resistenza, delle forze partigiane. Tutte le offensive nemiche sono passate attraverso la Bosnia. Ma il popolo bosniaco non ha tentennato ; esso ha dalo tutto per la lotta perchè sapeva che questa era la prima volta in cui esso lottava veramente per i propri interessi ; ed oggi le. popolazioni della Bosnia sono fermamente convinte di aver trovata la giusta via e sono così attaccate al nuovo potere che nessuna forza potrà deviarle dal proprio cammino. Una delle conseguenze di questa dura lotta è la cattiva situazione economica in cui si trova oggi la Bosnia. Dopo la liberazione si poteva percorrere centinaia di chilometri nella Bosnia senza trovare una sola casa intatta, un sol ponte, una sola stazione ferroviaria. La gente vive ancora oggi una vita molto dura. Il paese Jani, per esempio, nel corso della guerra è stato per ben quattro volte distrutto e poi ricostruito. La popolazione nella Bosnia è oggi ancora nuda, scalza e affamata. Intere famiglie sono state distrutte. Un paese che prima della guerra contava 40.000 abitanti ne ha oggi 15.000; migliaia di bambini sono rimasti orfani. Le più grandi città, Ključ, Drvar, Jajce sono quasi completamente distrutte. I trasporti sono ancora difficilissimi e gli invii dell’ UN HA sono come gocce nel mare. Però il popolo bosniaco non sta con le braccia incrociale, esso lavora, costruisce e rinnova, da solo, con i modesti mezzi che ha a sua disposizione. Per esempio a Drvar, il popolo ha ricostruito in primo luogo le segherie, poi la Casa della Cultura e la Scuola Media, e da questo si vede in che senso procede la ricostruzione. Il popolo riattiva prima V industria, poi le scuole, e solo in fine pensa a sè stesso. Oggi le grandi fabbriche di Zenic, le acciaierie di Vares, le miniere di carbone e di sale sono tutte La vecchia macchina burocratica e repressiva dello stato borghese £ stata sostituita con una forma statale nuova, emanazione della volontà popolare. stamente e liberi, per rinnovare lo proprie case,, che attira una ta’e attenzione, del nemico. Una volta i Paesi Balcanici venivano denominati «polveriera dell’Europa«. I popoli balcanici si odiavano. Ora i popoli balcanici si sono accordati e compresi ; nei Balcani non c’è più polvere da sparo, e se in qualche parte esìste vi è stata importata. La Bulgaria che fu un tempo, giocattolo in mani straniere, desidera una cosa sola, la propria libertà e il proprio destino. Essa merita questo, e io credo che essa sarà capace di mantenere questo elementare diritto, il diritto di respirare. riattivizzate e producono come e più di prima della guerra. In pochi mesi, il popolo da solo, con i suoi modesti mezzi, senza capitali, ha ricostruito ben 600 chilometri di linea ferroviaria da Petrovec a Knin. Questo tronco ferroviario è stato così distrutto dalla guerra che si può dire che letteralmente, non esisteva più. Oggi è dapertutto quasi completamente ricostruito. Tulio questo enorme, lavoro è stato eseguito in massima parte dalla gioventù organizzala in bàtta-glioni e origate di lavoro. Oggi in Bosnia esistono 70 brigate di giovani lavoratori. Oltre a questo, circa 2500 giovani sono volontariamente affluiti ai lavori agricoli della, ricca terra della Voivodina. La siccità ha quest’ anno completamente. distrutto il raccolto nella Bosnia. Da gennaio ad agosto in quasi tutta la Bosnia non ha piovuto. Le ruberie dell’ occupatore e la guerra hanno quasi completamente distrutto il patrimonio zootecnico della Bosnia. In tutta la Bosnia si sente, la mancanza del denaro. Quando è stato fatto il cambio delle kune coi nudai dinari, interi distretti non hanno cambiato che'im complessivo di 5000 dinari. In ogni cosa si sentono grandi deficienze. Ma il potere, popolare fa tutti gli sforzi per risolvere, la situazione ed il popolo ha. forte fiducia nette proprie forze e guarda con fiducia, all’avvenire. Esso sa che di questa situazione sono responsabili gli occupatovi ed, i traditori inferni che. hanno cagionato la guerra. Esso ha una grande maturità politica e questa gli dà la gioia per il lavoro e così hanno senza fatica e con modesti mezzi materiali, rinnovata V industria e le vie di comunicazione. Il popolo da solo ha compreso la necessità, di istruirsi e di elevare le proprie capacità. Numerosi corsi di economia agricola e di guida per trattori sono stati aperti --La gioventù di Prijedor, oltre che frequentare il ginnasio, lavora anche nelle fabbriche. Nella Bosnia succede spesso che il miglior studente è anche il miglior operaio di una fabbrica o il miglior minatore. Nella scuola l’atteggiamento degli allievi che sono in maggior parte figli di contadini è veramente magnifico. Con V emulazione nel lavoro succede che le operaie dì Mostar producono il doppio di quello dì prima della guerra. Fra il primo ed il secondo congresso della gioventù, la giovinetta Sanar Bracar da Kljuc, ha fatto complessivamente 250 giornate lavorative per il potere popolare. Gli operai delle fabbriche bosniache non domandano paghe ; ininterrottamente lavorano e non vogliono abbandonare le macchine neppure la notte. In alcuni luoghi si sono dovute istituire delle commissioni per obbligare gli operai al riposo, ■ perchè succedeva ehe molti lavoravano ininterrottamente per 30-35 ore. La comprensione politica e l’unità del popolo lavoratore della Bosnia si manifesta meglio di tutto nelle elezioni. Quasi tutti i villaggi, serbi, croati, mussulmani o delle altre minoranze, hanno aderito alle elezioni del potere popolare al cento per cento. Siamo orgogliosi dì questo popolo lavoratore, particolarmente della gioventù bosniaca che deve esserci ili sprone e dì esempio. BOSNIA Base della nostra Repubblica Popolare 7 detta poidita ddla rutova llomania il governo democratico di Groza ha assicurato alla Romania I’ ordine, la libertà e la fratellanza fra i popoli In un’intervista al corrispondente del giornale svedese «Stockolms Tìdnjngen*, il ministro degli interni rumeno Georgescu ha detto fra l’altro : «Dal 6 marzo di quest’anno nel nostro stato non si sono verificati disordini. Tutto il popolo romeno, operai, contadini, intellettuali e commercianti, tutti gli strati onesti del nostro popolo sono stati liberati dal gioco della dittatura di Antonescu, e sono mobilitati per risanare le ferite cagionate dalla guerra, e con forte lavoro di ricostruzione sono in offensiva per aumentare la produzione. Certi circoli internazionali so- no inesattamente informati dalle menzogne propagate dai circoli reazionari che stanno attorno a Manin. Questi elementi, definitivamente espulsi dalla vita politica delle larghe masse popolari, tentano di ostacolare il cammino delle forze democratiche del paese. La prima condizione perchè il regime democratico possa sopravvivere è l’assicurazione della pace e della libertà e la più profonda e reciproca comprensione fra i popoli della-Romania. Questi principi sono stati conseguentemente assolti e sono la condizione e la chiave del nostro stato democratico». ha portato viveri al popolo albanese (Tanijug) - Come informa l’agenzia telegrafica albanese, il presidio della città di Valona ha offerto un ricevimento in onore degli ufficiali sovietici della nave sovietica «Di-mitroff», che ha portato nel porto di Valona un carico di grano per la popolazione albanese. Durante il ricevimento sono stati eseguiti canti albanesi e russi II comandante della nave «Dimitroff» ha ringraziato gli ufficiali albanesi per il cordiale ricevimento e fra l’altro ha detto: «Non vi dirò addio ma arrivederci, poiché sebbene forse io non tornerò, altre navi sovietiche arriveranno in questo porto per portare aiuto al popolo albanese». I tempi passati per il mondo coloniale sono terminati per sempre L’ osservatore internazionale della «Pravda» scrive: Non si può oltrepassare in silenzio gli avvenimenti nell’ Indonesia e nel-1’ Indocina dove si svolgono combattimenti locali degli abitanti contro le forze alleate. La seconda guerra mondiale è terminata, nelle capitali delle nazioni unite si è parlato molto in onore della pace, nonostante ciò nel lontano Pacifico scorre ancora sangue. II fatto che le Isole indonesiane e l’Indocina sono abbastanza abitate, aumenta questo problema. Le forze alleate si servono di navi, aeroplani, carri armati e cannoni. Le perdite, nelle file degli indonesiani e indocinesi sono abbastanza alte. Anche da parte alleata ci sono delle vittime, e fra queste il generale britannico Mallaby, comandante delle forze britanniche. I particolari dell’ ulteriore svolgimento delle operazioni non sono ancora noti, cionondimeno si vede chiaramente, che il fatto origina il problema coloniale nel quadro della politica internazionale. La guerra delle nazioni amanti della pace contro gli oppressori fascisti ha procurato una risonanza profonda nel pensiero dei popoli coloniali. La lotta eroica per la pace e la libertà, le dichiarazioni degli ideali delle Nazioni Unite, la formazione di una organizzazione duratura e la conferenza della pace a S. Francisco ha risvegliato la speranza nella popolazione coloniale che l’ordine che vigeva prima della guerra sarà cambiato. In poche parole: «I tempi passati per il mondo coloniale sono terminati per sempre». La delegazione sovietica ha richiamato l’attenzione suU’importanza del problema coloniale per il mantenimento della pace ripetuto già durante la conferenza di S. Francisco. E’ trascorso poco tempo, e i fatti attuali nel Pacifico confermano la serietà di questi problemi. Le basi americane in Europa STOCCOLMA - L’ Agenzia «Tas» riporta che l’ammiraglio Hevet, comandante della flotta americana in Europa giunto a Stoccolma ha dichiarato alla stampa che gli Stati U-niti in caso necessario dovrebbero avere nell’ Islanda delle basi marittime ed aeree. La guerra passata ha chiaramente dimostrato l’importanza deli’ Islanda. I tedeschi avrebbero potuto costruirvi una base sottomarina ed aerea nellTslanda, dalla quale potevano assalire i nostri convogli. Fuori dalP Inghilterra abbiamo un dock per le riparazioni dei piroscafi a Palermo e una base nel Marocco francese. Il nostro compito principale è di provvedere, le nostre truppe di occupazione, che si effettuano attraverso la città di Brema. Non abbiamo nessuna intenzione di trattenere le basi nominate. Naturalmente conserveremo le basi che 1’ Inghilterra ci ha dato in affitto per la durata di 90 anni. Le più importanti di queste si trovano nel gruppo delle isole delle Bremude. 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