Mercol. 2 marzo 1950 mm m. MO. 114 la nostra lotta * territorio TRIESTE DIKKZIONE — KEDAZIONE — AMMINISTRAZIONE Riva Caslelîeone 2 -- CAPODISTRIA. telei. 170 ABBONAMENTt: Zona B e Jugoslavia anno: Din. 180, semestre DU». 30, trimestre Dm. 80 Zona A; anno U 1400, semestre L. 740, trimestre L. *8». Spedizione itf »bbonamento postale WŒ comtnformlsta rivela la sua rabbiosa impotenza contro le conquiste, le realizzazioni ed i progressi della classe lavoratrice della zona B OiNARI 3, — LIRE 15. i Conto con. Delia Banca Istriana DOPO LA li. SESSIONE STRAORD1NAR1A DEL C. P. C. li 16 aprile pressime Se elezloni not Oomits&ti Popoiari Oiotrettssali di Capodistria e.xBstie TENUTA AD ISOLA la II. Assemblea D'ISTRI A dei SU Lunetli 27 febbraio si sono riuníti a Capodistria e Buie 1 Comitatí E-secutívl dei CPD per decidere sulla flssazione della data delle elezloni B«i Comitati Dlstrettuali. Le decision! prese dai due Comi-tati Distrettuali si riferiscono al-l’articolo 6, punto I., dei decreto suüe eiezioni dei delegati nei Co* mitati Popoiari Distrettuali di data 27-2-1950: 1) Sono indette le eiezioni dei delegati per i Comitati Popoiari Distrettuali di Capodistria e Buie. 2) Le eiezioni avranno iuogo domenka 16 aprile 1930. SCI06LIMENT0 DEI COMITATI POPOLARI DISTRETTUALI Hanno avuto luogo domenica po-raeriggio a Capodistria ed a Bule le riunioni dell’Assemblea popoiare distrettuale. Dopo le relazioni dei presidenti dei Comitati Esecutivi, e stato de-ciso lo scioglimento dei Comitati Popoiari Distrettuali essendo scadu-ti i periodi di carica, Nello stesso tempo i delegati hanno approvato ed autorizzato i Comitati Esecutivi ad espletare, sino alla I. Sessione dell’eleggendo Comitato Pop. Distrettuale, tutti i compiti di compe-tenza dei CPD. Hanno autorizzato inoltre i Comitati Esecutivi ad adot-tare tutti i provvedimenti neces- sari per l'attuazione degli affari indifferibili e di Competenza del CPD, sino alla I. Sessione deH'eleg-gendo Comitato Popoiare Distrettuale. In ambedue le Assemblée distrettuali i delegati si sono espress'i con-tro i rappresentanti della reazione variopinta triestine. assisi al con-siglio cittadino, i quali si sono fatti promotori della campagna di ca-lunnie contro la zona B ed i rappresentanti del Potere Popoiare. I delegati si sono impegnati di dare tutte le loro forze per l’attua-zione del piano annuale economico, !a cui realizzazione sarà la miglior ris'posta a tutti i c&lunniatori. I LAV0RI dell'assemblea Domenica 26 u. s. si é tenuta a Capodistria la II. Sessione straor-dinaria del Comitato Popoiare. Cir-tondariale per Tlstria. I lavori solio stati iniziati alie ore 10 nella sala del Teatro Ristori, presente la grande maggioranza dei delegati. L’apertura viene fatta dai comp. Medica il quale propone l’elezione delle varié commissioni, dopo di che da lettura dell’ordine del giorno II comp. Beltram procede quindi alia lettura della sua relazione política di cui diamo in altra parte ampio riassunto. Tale relazione viene accolta da viví applausi. Si passa poi alla lettura del progetto di decreto riguardante le eiezioni dei rnembri dei Comitati Popoiari Distrettuali. Segue la discussione nella quale intervengono i compagni: Fili, Col-lia, Kolenc, Abram e Hlavati. Al termine della discussione il decreto viene approvato all’unanimi-tá ira le acelamazioni di tutti i presentí. Viene quindi data lettura di una risoluzione di protesta contro le calunnie lanciate dai consiglieri del Consiglio Comunale di Trieste contro la zona B, contro il Potere Popoiare ed i suoi rappresentanti. Prima dell’accettazione di questa riso-luzione ha parlato brevemente il comp. Laurenti, il quale si é soffer-mato sulle ignobili calunnie lancia-to contro la zona B dai rappresentanti del blocco reazionario e co-minlormista al consiglio comunale di Trieste. Egli ha confútate queste loro calunnie con prove e fatti con-creti. Anche il comp. Petronio ha pronunciato brevi parole. Quindi la risoluzione è stata sottoposta al-i’approvazione dei delegati che ac-cettano la stessa per acclamazione. Si sono eosi conclusi i lavori della II. Sessione straordinaria del Comitato Popoiare Circondariale per llstria. Risoluzione Capodistria — NelTodierna II sessione straordinaria del comitato-to popoiare circondariale per ristria é íitata volteta la seguente risoluzione: «11 popolo lavoratare del Circondario Istriano nell’ assemblea del Comitato esecutivo Circondariale. del 22. II. 1950 ha approvato, tramite i suoi rappresentanti eletti, nuove deliberazioni nei senso del rafforzamento del Potere Popoiare, che é la direttrice di una sempre piü larga e piü completa demo-crazia e di un ininterrotto progres-so economico. In questa loro opea-a pero i rappresentanti della popolazione del Circondario dellTstria, non hanno potuto tacere di fronte alie ignobili recenti calunnie, ohe special-rnente negli ultimi giorni sono State inscenate da alcuni circoti fuori del Territorio di Trieste i quali hanno trovato nei consiglieri del Consiglio Cittadino di Trieste i loro piü fanatici portavoce. I de-íegati del Comitato Circondariale per Tlstria non hanno l'intenzione di rispondere alie numeróse ed as-sui-de calunnie, ed alie offese dei consiglieri di Trieste, raa ritengono che sda necessario ribadire alcuni fatti che iliustrano il reale retro-scena di questi eccessi. Tutti gli sforzi del Comitato popoiare Circondariale sono indirizzati al risol-vimento dei problemi irierenti alio sviiupp-o economico e cultúrale del Circondario in rapparto agli inte-ressi delle lar.ghe masse lavoratrici, di fronte alie quali prima di tutto risponde il Comitato esecutivo: 1. II popolo lavaratore del Circondario Istriano, nell’ assemblea dai Comitato Esecutivo Circondariale tenutasi il 26 febbraio 1950 ha approvato, tramite i suoi rappresentanti eletti, nuove deliberazioni, nei senso del rafforzamento del Potere Popoiare, che é la direttrice di una sempre piü larga e piü completa demoerazia e di un ininterrotto progreso economico. Tutti gli sforzi del Comitato Popoiare Circondariale sono diretti al risolvimento dei problemi ineren ti alio sviluppo economico e cultúrale del Circondario, in rapparto a#i interessi delle masse lavora-triei. Ogni sua nuova deliberazione é l’espressione delle reali necessifá e delle aspira rio ni della popolazione ed é un passo avantj sulla strada che il popolo lavoratore della Zona B percorre gió dai 1945, dai tempo cioé in cui, sulle rovine della dit-tatura fascisita sconfitta, esso ha creato il proprio potere. Da allora questa popolo é pairo-ne della sua térra, elegge i propri rappresentanti e decide da salo. L’ amministrazione dell’ Armala Jugoslava rispetta questa sovranitó e disinteressatainente da il suo aiu-to alla Zona, da essa amministrata, per il suo progresso generale. 2) II popolo lavoratore del Circondario istriano conosce molto be-ne le condizioni di vita della popo-íazione della Zona A del TLT. Sa inoltre, che la gradúale e premedítala parallzzazione della grande industria triestina e del commerci. marittimo é la conseguenza in,«vi-tabile della politica imperialista messa in pratica dai governo Militare Ahglo-Amerdcano. Sa che una tale política costituisce una fonte incontrollabile della disotcupazio-ne, déla miseria e che é abilmente rivolta alla demora!izzazione del proietariato. Casi puré sono note a tutti le gravd violazioni del principio democrático sull’ uguaglianza delle nazionatita della Zona A ed in Italia, non soltanto da parte del- l.e bande fasciate, aizzate e ehe croe-rano li-beramente, ina anche da parte degli organi governativi. La grande crisi degli alloggi, il carwita che rfcndono impossibite ai lavoratori di soddisfacimento dei piü elementari biisogni, e d’altra parte la vergagnosa abtondanza in cui vivono poche famigüe benestanti, completano il quadro. Una simile situazione pone di fronte al Con-siglio Comunale di Trieste un’infinita di urgenti problemi. 3) I fatti dlmostrano che il Con-siglio Comunale non considera que-Sti problemi come suoi, ed dnvece di riso!.verli. almeno nella limitata misura permessa dai governo imperialista di occupazione, li evitá. Per salvare Te apparenze e daré la im-pressione che esso stá facendo pur qualcasa, si occupa largamente, proprio in questi ultimi tempi della di!la ZÜHa * 4) Proprio quei signori consi-glieri che non sono capaci di risol-vere uno solo degli infiniti e gravi problemi del loro territorio, si ar-rogano il diritto di offendere ed attaccare il popolo lavoratore della Zona B, il suo lavoro ed í suoi rappresentanti. 5) Usurpando cosí, senza alcun fondamento, ií diritto di giudicare e condanare ogni decisione del Potere Popoiare, sono in gara tra loro, siano ese s;i rappresentanti dei partiti apertamente reazionari o di quellii pseudo opérai. I cominformisti con ció vorreb-bero dimosirare ai rappresentanti del capital,ismo triestino ed italiano, di pentirsi dei peccati che av-rebbero commesso un tempo, quan-do pretesero di essere cranunistj, e che, remissivamente, accettano per penitenza, l’ironia e le umiliaziont da parte dei nemici aperti della classe operada. Ció soltanto per ot-tenere il perdono, quali pecorelle smasTite, e per riavei-e il diritto alia difesa degli interessi dei grandi propri-etari epropriati, dei pol-tronj e dei preti antipopolari, fug-giti dalla Zona B. 6) I consiglieri comunali, nei loro discorsi, ci rtmproveí-ano di violare le leggi, giá imposte daü’Italia fascista, di aver danneggiato, con la rlforma agraria, i proprietär i di terre, cd rimprove»-ano inoltre perché atohiamo sostituito le scuole private clericali con nuove scuole, aperte a tutti i figli dei lavoratori, senza gravóse tasse ecc. Ció è esatto: queste e ancor piü ha giá eonquistato il popolo lavo-ratore della Zona B e continuera impertérrito su questa strada. Esso éliminera fino alie radici tutti i re-sidui del vacchio regime di sfrutta-mento dell’uomo sull'uomo. Con il proprio lavoro si creerá una vita migiiore. I successi finoa-a raggiunti gli dantjo uno slancio maggdore ed una ancor maggiore decisione. 7) A noí risultó chiaro, fin dai primo giorno che ció era inevita-bilmente contro gli interessi di coloro che ne erano e saranno colpiti. La rabbia che impotente iníuria giá da tinque anni in tutta la stam-pa reaxionaria di Trieste e dell’Ita-lia a causa del fallimento di tutte le mire reazionarie, è esplosa pure neU’aula del Consiglio comunale. Tutte le divergenze delle varie cor-renti in seno al Consiglio vertono sul moda tatticamente piü opportu-no per raggiungere la meta comu-ne, cioé l'abbattimento del Potere Popoiare e delle conquiste nella Zona B La reazione sciovinista italiana chiede apertamente la realdzzazio-ne delle pormesse fatte aUTtaláa dalle 3 potenze" occidentali il 26 marzo 1948 cioé l'immédiate annes-sione di tutto il Territorio di Trieste all’Italia. Gli indipendentosti si aecontenta-no dell’unificazione dell’amminiitra- zione militare, cioé di un allarga-meno del governo militare angloamericano anche nella zona B, i cominformisti, invece, si sforzano calorosamente di dimostrare che «la venida del Governatore é Túnica garanzia per la saivezza della Zona B, di fronte ai pericoio che un iesnbo di terra italiano resti mar-toriiato.» Tutta l’enfasi oratoria di cui è stata circondata questa ((discussione» dovrebbe favorire la creazione d’una psicosi allarnriistiica sul ter-roire in Zona B, provocare le lacrime di tuttt .i «patríoti italiani», sviare Tattenzione della classe opérala triestina dalla prapria in sorte-nibile ,situazione e consolarla con la menzogna che nella Zona B i lavoratori vivono ancor peggio. Con tutto cuesto peró non posso-no nascondere la vérité: e cioé che tutto il «terrore», tutti ¿ «soprusi» e le « illégal itá», da loro scop erte nella Zona B, sano il rásultato délia rabbia e della paura di queg’li stessi elementi antipopolari che hanno costituito là baííe del regime fascista e che oggi sí oppongono alla reailtá, che nella Zona B régna la pace, la liberte, la giustizia per tutti coloro che vivono one-stamente del prcprio lavoro. Questi non pos-scmo ac^er paura delTavvenire perché sanno che esso é loro assicu-rato con il Potere Popoiare. Nella Zona A invece soltanto pochi pri-vi.egiati possono vivere tranquilla-mente senza temere T avvenire, mentre invece 1’operaia è pressato dalle paghe di famé e dai tirnore della disoccupazione. II Consiglio" Comunale d¿ Trieste, eccettuato il rappresentante dei FP1S, difende a! ITmaarimità ed a spada trattá gli interessi degli elementi privilegiati a Trieste, sconfítti e disperSi nella Zona B. Tutta questa campagna di calunnie, in definitiva, va a van-taggio de il’ imper ial ismo mondiale e di quello italiano, per il quale il Potere* Popoiare e necésrariamehfe nemico. Per il popolo lavoratore della Zona B invece queste cam-pagna rappresente un’ulteriore con-ferma che esso si trova effettiva-mente sulle giuste posizioni dei rafforzamento del prcprio potere e deltó sviluppo della propria economía. II nostro popolo non rinun-cerà mai ai suoi diritti conquistati con la lotta e U difenderá decisa-mente. II Consiglio Comunale a Trieste, che non è eapace e non vuole risol-vere i gravi problemi della città e che è sulle posizioni di colero i cui intéressa vengarlo difesi dai signori Consiglieri Comunali, non ha il mínimo diritto di atteggiarsi a giu-di-ce del nostro lavoro. Da noi, no-nostante gli enormi sforzi di tutta la reazione triestina per attirare Tattenzione deüT opinione pubblica mondiale con menzogne sul presunto terreare ecc., è scomparsa per sempre la liberta di sfruttare ed opprimer«. Domenica 26 c. m. è stata tenuta nella sala dell’Arrigoni di Isold la seconda Assemblea Circondariale dei Sindacati Unici. La sala, addobbata per l oceasione con le bandiere rosse dei lavoratori e quelle nazionali stellate, era gremita dai delegati rappresentanti i lavoratori dei nostri collettivi di lavoro. Assai notati diversi lavoratori d’assalto ed il comp. Grassi innovator del Silos di Umaso. 11 comp. Agarinis, del Comitato Circondariale dei Sindacati Unici, ha aperto la Assemblea salutando i presentí, fra i quali i compagni Soria Giordano e Petronio Bortolo rappresentanti il Comitato Centrale del Partito Comunista del TLT ed il comp. Gino Gobbo. II comp. Agarinis ha pure salutato un gruppo di lavoratori triestini giunti in dele-gazione. I lavori sono iniziati con Telezio-ne della Presidenza che è risultata composta dai seguenti compagni: Agarinis Nazario, Sfiligoj Elio, Pissot .Rad.o - Sokol e Zerial Eduard. Fatto significativo, che ha suscítate ¡’entusiasmo dei delegati, è che a membro onorario della Pres'idenza è state deciso all’unanimità di nominar il comp. Giuro Salaj, Presidente dei Sindacati Uniei della Jugoslavia. L’ordine dei giorno, proposto dalla Presidenza, venne accettato e si é passati quindi alla elezione delle varie Commissioni necessarie per il proseguimento dei lavori. Sul palco sono seguiti due compagni di Trieste i quali, a nome della numerosa delegazione giunta, hanno brevemente illustrate Tattaccamento dei sani lavoratori triestini per i compagni della Zona B. Ambedue i compagni hanno avuto dure parole di condanna per ¡’operate opportuniste e traditore da parte dei dirigent! sindacali cominformisti durante l’ultimo sciopero. I due compagni hanno fatto anche rimar-car I’importartza che. riveste l’azio-ne svolta a Trieste per la rieostru-zione di un Sindacato classista. Le sentite parole dei due lavoratori triestini hanno suscítate nella sala un lungo applauso. Si è avvi-cinato quindi al micrófono il comp. Petronio che con concise parole, ha fatto rilevare come questa Assemblea non è un punto d’arrivo, ma di partenza, dati i vasti compiti che spettano ai lavoratori della Zona B per la costruzione di una nuova So-cietá. L’oratore ha insistito sul fatte ehe il lavoro per portare a termine il piano economico è tanto piü importante in quanto tutti gli ocehi dei lavoratori del mondo sono puntati sul nostro Territorio che offre la dimostrazione pratica di come si costruisce il socialismo. «Le vostre vittorie — ha dichiarato il comp. Petronio — sono tanti colpi mortali per i cominformisti di Trieste che proprio in questi giorni debbono registrare la piü scottante delle loro seonfitte». Intrattenendo-si sull’ultimo Congresso dei Sinda- LA RELAZIONE POLITICA DEL COMPAGNO BELTRAM Compagni delegati! In base alia decisione del Canútate esecutivo circondariale è stata convócate le seconda sessione stra-ordinaria del Comitato Popoiare Circondariale per I’Istria, nella quale viene messo in discussione il progetto del decreto sulle eiezioni dei comitati popoiari distrettuali. L’attuale decreto sulle eiezioni fu approvato giá durante la lotta di liberazione dai Comitato Régionale di liberazione nationale allora esi-stente, e porta la data del 22. setiembre 1944. In base a questo decreto nell'au-tunno del 1944 si sono svolte le e-leztoni generali dei Comitati di Liberazione Nazionale tecali, distrettuali e circondariali. Le eiezioni hanno avuto luogo in tutti il lito-rale sloveno, in tutto il territorio libérate e controliato, tranne in alcuni presidí dell’occ upa tore. Dopo la liberazione, nei novembre del 1945, nei distretto di Capodistria si son svolte di nuevo le eiezioni dei Comitati tecali e distrettuali. Sono stati eletti 232 membri nei Comitati local! e 86 delegati nell’Assem-blea distrettuale. Quasi contemporáneamente, in data 25 dicembre 1945 hanno avuto luogo le eiezioni nei distretto di Buie. Vennero eletti 307 membri nei Comitati tecali che dopo l’anne9Sione del rimanente territorio dellTstria alia Jugos'lavia si ridussero a 227. Nell’Assemblea distrettuale vennero eletti 41 delegati. I Comitati Distrettuali Popoiari sono a’tati dunque eletti circa 4 anni fá, immeSiatamente dopo la vitto* ria delle masse popoiari sul fasci-smo, sull’oceupatore e sul nemico interne, che sosteneva Toccupatore a combattere contro la kitte di li-bert zione. alkwvho il popolo lavo-assuitse 11 potere e eiesse, riamite elezi./Ui segrete e demrc rauche, i propri organi dei Potere. Il merito storico dei decreto dei Comitato regionale di liberazione nationale, consiste nei l'atto .di aver contribuito alTedtficazione dei nostro Potere Popoiare. I raypresen- Con il decreto sulle eiezioni dei delegati dei Comitati Popoiari Distrettuali, che viene sottoposto al-l’approvazione del CPCI viene a cessare per quanto riguarda i Comitati Popoiari Distrettuali, i) Vecchio decreto del CRLN dei 22. setiembre 1944. Le disposizioni dei decreto de! CRLN, complétate dal regolamento emanato lo stesso giorno e dalle i-struzloni impartite il 29 settembr« 1944, sono, in linea di principio, passate integralmente nei nuovo decreto proposto. Il ché significa in essenza solo Tunlone ed una piü minuziosa élaboration? delle vec-chie disposizioni, sopratutto per quanto riguarda la fissazione delle eiezioni ed il procedlmento di ri-corso. II progetto dei nuovo decreto in-clude nelle disposizioni »íettorsrVi tanti popoiari furono eletti sulla base dei pieno diritto elettors'e del-1‘uomo, della donna e della gioven-tü dai 18 anni in poi, senza diseri-minazioní sociali, nazionali, religío-si o razzialí. Ció fu il risultato delía lotta per la vite o per la morte contro i piü furibondi ed i pió disperati riíiutí delle classi in sfaeelo che predica-vano apertamente l’lneguaglianza fra gli uominí. ('Continué in U pagimt) anche le sanzioni penali, che finora erano stabilité altrove. La maggiore differenza fra U Vecchio decreto e la proposta di quel-lo nuovo, consiste nei fatto ehe le unitâ elettorali sono minori e nel-ITntroduzione dei ststerna propor-ztonale nella ripartizione dei mandat! aile singole liste dei candldati. L' introduzione delle sezioni e-lettorali minori é 11 rlsultato dei raffoTzamento e dette sviluppo dei Potere Popoiare negli ultimi anni e, sopratutto, dei fatto ehe nelTulti-mo anno abbiamo scelto la strada déliéeonomia pianificata che »ichie-deTà una maggiore collaboraxione dei popote con gli organi dei Potere Popoiare, neU'ademplmento dei nuo-vi e grandi eompiti. La distribuzione dei mandati per le lista d*i candldati secondo un COtntimn ïn If Motivation! dol dooroto 6uHe prossime eiezioni cati Unici di Trieste, il comp. Petronio ha detto che Vidali ed i diri-genti traditori dei Sindacati hanno avüto paura dei rappresentanti sindacali della Zona B poiché questi ultimi avrebbero detto la ventó, quella veritó che dara la vittoria a tutti gli onesti democratici. Divers'e delegazioni, tra le quali quelle del Partito Comunista del TLT, del Comitato Circondariale, deü’Arrigoni, dell’Adria, del Corso Politico Sindacale di Strugnano ecc. occupano il palco della Presidenza ed a nome di migliaia di lavoratori esprimono parole di saluto ed augurio all’Assemblea consegnando dei doni. Alia ampia relazione politico-or-ganizzativa del comp. Agarinis, so-no seguiti gli interventi del compa-gno Celhar Cirillo che ha trattato la questione deli’elevamento cultu-rale delle masse lavoratrici e quello del comp. Turkovic sulle norme e tariffe. I due importanti interventi che hanno allargate la relazione del comp. Agarinis hanno incontrato l'approvazione dei delegati. II comp. Gino Gobbo si é avvi-cinato quindi al micrófono ed ha commentato la situazione politicoeconómica del TLT. L’oratore ha avuto parole di condanna per il comportamento dei consiglieri comunali di Trieste che trovano il tempo di inscenare una campagna di ignobili calunnie contro i lavoratori ed il Potere Popoiare della no-stra Zona, mentre non vedono i 20.000 e piü disoccupati che languo-no a Trieste, non vedono la dito-gante prostituzione e tutte le aítre piaghe social! che lordano la Zona A del TLT. In merito sempre alTultima campagna di menzogne scatenata dai Consiglio Comunale di Trieste, íl comp. Gino ha rileyato che questa e caúsate dallo inasprirsi della lot-ta di clasSe qui da noi, dati i grandi passi che vengono fatti verso il socialismo. L’oratore ha avuto puré parole di condanna verso i eomin-íormisti i quali appunto perché ú nostro popolo é sulla giusta strada lanciano contro di esso accuse di tradimento. In merito all’organiz-zazione sindacale della nostra Zona il comp. Gino ha fatto rilevare che ad essa spetta il maggiore compito per Televamento economico di tutto il popolo lavoratore. II comp. Gino ha chiuso il suo discorso affermando che íl nostro po- polo lavoratore che ha conquístate con il sacrificio di moite vite u-mane il potere ora lo conservera. A tutti quelli che ora parlano di miglioramenti del livello di vita delto masse lavoratrice, il comp. Gino ha precisato che Tunica via giusta da seguiré è quella della ri-voluzione socialista. Entusiastici applausi hanno chiuso il dlscorso del Segretario Orga-nízzativo del Comitato Circondariale del PC del TLT. Altre delegazioni hanno salutato i lavori dell’Assemblea, tra le quali ricordiamo quella dell’ICET, degli Acquedotti e dell’EDILIT. II comp. Zerial ed il comp. Novel hanno chiuso con i tero intervenuti il punto 4 dell’Ordine del giorno concernente le discussion! sulle re-lazloni. I delegati hanno proceduto quindi alie eiezioni. Durante 1o spoglio delle sciiede sono sopraggiunte altre delegazioni che hanno portato i stiluti di soli-darietà e di augurio da parte di al-tri importanti collettivi di lavoro della nostra Zona. Nei fratempo ü comp. Plaino ha parlato sulla Cultura Física e suite Sport, il comp. Santln sulla poli-tica dei quadri, il comp. Vuk sul-l’alimentazione ed alloggi ed inline il comp, Bersan sulla difesa del la-voro e suite sviluppo delle case di lavoro per i lavoratori. L’Assemblea alTunanimitá ha ac-eettato le relaztoni fatte dai compagni e quindi é stato letto l'elenco dei membri del plenum Circondariale dei Sindacati Unici per l’Istria che risultarono eletti. I nomi degli eletti sono riportati in altra parte del giornale. NelTultimo punto dell’ordine del giorno viene data lettura di vari tlegrammi, uno è di protesta indi-rizzato al Comitato Centrale dei Sindacati Unici di Trieste, un’altro è di saluto al Comitato Centrale del PC del TLT ed uno ai Sindacati linici della Jugoslavia. Ultimati i lavori, il comp. Agarinis chiude l’Assemblea ringraziando a nome dei nuovi membri del Plenum Circondariale dei SU della íi-ducla espressa nelle eiezioni. Termina affermando che i lavoratori del Circondario Istriano hanno conquístate la libertà e che la difen-deranno contro tutti i blocchi cominformisti e reazionari. LA RELAZIONE TENUTA DAL COMPAGNO AGARINIS Il comp. Agarinis nella sua esau-riente relazione politico-organizza-tiva ha trattato i problemi relativi all’organizzazione sindacale nei nostro Circondario ed alto campagna di calunnie che in questi ultimi tempi ha raggiurtto una virulenza tale da suonare offesa a tutti i lavoratori del nostro Circondario. II com-pagno Agarinis ha ¡Ilústrate fra l'altro, gli scopl del blocco co-minformista reazionario che ha vo-luto lanciare i lavoratori triestini dell’industria in uno sciopero che si è concluso con una sconfitta tale da non trovare nessun riscontro nelle lotte sostenute dai proletaria-to triestino. La liquidazione ideológica organizzativa del movimento sindacale a Trieste è stata complétate e come non mai i lavoratori so-no ora disarmati di fomte all’of-fensiva imperialista. Lo sciopero di Trieste ha dimo-strato che a nulto hanno servito gli intrighi orditi dalla Risoluzione del Cominform sino ad oggi peT disu-nire í lavoratori delle due Zone, prova ne sia il grande contingente di viveri e le rilevanti somme di da. naro offerte dai nostri lavoratori e distribuite agli scioperanti. A que-sto punto Toratore ha messo in ri-salto come il GMA abbia aiutato direttamente il Comitato dello Seio-pero nei tentativo di impediré che i viveri arrivassero a destinazlone. Lo sciopero in una parola — precisa Toratore — è servito ai nemici délia classe opérala per orga-nizzare una ignobile campagna di acceso nazionalismo per arrive al-Tannessione aU’Italia di Trieste e, se possibile, di tutto ü TLT. Ae-cennando allô sparuto gruppo dei cominformisti tecali, che nella pratica di ogni giorno dlmostrano coi fatti di essere suite stesso piano della piü nera reazione, il relatore ha dichiarato che essi non costitui-scono alcun pericote poichè isolati e smascherati quotidianamente dai lavoratori stessi. Trattando il problema dell’indi-Spensabile aiuto che deve essere fornito alto organizzazione sindacale, ü comp. Agarinis ha dichiarato che dopo 20 mesi df attività a se- guito delTestromissione dei vari Se-miili e Juraga, si è giunti ad una compattezza ideológica nell’organiz-zazione stessa che da la certezza, che i compiti ad essa spettanti saranno portât! a termine. Dopo aver fornito interessanti ed eloquenti dati relativi alTopera di ricostruzione, il comp. si è soffermato sull’impor-tante problema dei Consigli Opérai che sono in costituzione nei nostri poter contribuiré alla dirigenza stessa dei collettivi. In merito al problema delle tariffe, competizioni, razionalizzazioni ed innovazioni, il relatore ha messo in evidenza gli errori che sono stati sinora com-messi e che dovranno nei più breve tempo essere eliminati per poter rag giungere un'alta produzione. Il set-tore di lavoro relativo alla alimen-tazione ed alloggi, da un bilantio soddisfacente, che dimostra l’interes-samento del Potere Popoiare e della organizzazione sindàcale poichè su un totale di oltre 78 milloni di dlnari di merci, i lavoratori hanno fruito di uno sconto che raggiunge il 59.8 per cento. Anche su questo problema Toratore ha messo in luce gli errori che. si sono riscontrati nello svolgimento del lavoro in questo campo. Toccando ü settore sindacale che si riferis’ce alla difesa del lavoro, il comp. Agarinis ha dichiarato che quantunque molto si sia fatto in materia, molta strada ancora bisogna percorrere per dare ai lavoratori delto nostra Zona la si-curezza e la difesa contro le malat-tie professional! sui posti di lavoro. Sulla assicurazione Sociale Toratore è stato molto esplicito, citando dei dati che iliustrano quanta cura si è dedicata per offrire aU’operaio in caso di malattia un’aiuto concreto. Anche per le Case di riposo per il periodo di ferie i nostri lavoratori hanno potuto usufruire di ferie trascorse nella vicina Repubblica Jugoslava. Il comp. Agarinis ha pure trattato dello sport e della técnica popoiare che dovranno essere sviluppati ed allargati tra le masse popoiari in-troducendo nello sport i sfani principi di un onesto e leale antagonismo sportivo. (Continua in IV paginai LA RlUNIONE DEL CONSIGLIO CITTADINO DI CAPODISTRIA APPROVATO UN AMPIO PIANO IN COSTRUZIONE NELLA VALLE DEL QUIETO in GRADE miAlO (ER IL RnOftiENTO DELLE ORTAGUE DI LAVORI PER MIGLIORARE IL TENORE Dl VITA ia^^^m~rgnnLI1 -iiciLaiaH«'rMimnirivuihVft&n.'■ ii mb i immum aaMcna*anBBaizaMaMHawaBnaMaKSX2MnMBZ£;S«>ii«K]ai Venerdi scorsO si è tenuta a Capodistria la II Riunione del Consi-gïio cittadino di Capodistria, presente la quasi totalità dei consigiie-ri. Dopo l’apertura, la compagna Elia, segretaria del Comitato-Popo-lare Cittadino, ha fatto la rçlazione sull'attività del Comitato Popolare Cittadino in questo periodo. Nella sua relazione la comp. Elia rileva che la maggior difficoltà per la realizzazione del piano è la deficenza di mano d’opera. Scarsità questa che potrebbe essere eliminata con l’in-eluslone nella produzione della mano d'opera ora occupata fuori zona. Rileva inoltre che non sono ancora pervenute da parte della commis-sione le proposte dettagliate relative alla costruzione di un bagno pubblico. Nella sua relazione la compagna Elia risponde anche aile proposte fatte da vari consiglieri, nella I. sessione del Consiglio cittadino. Sulla proposta fatta dal cons. Grio Nazario, concernente il restauro della storica fontana di Piazza Muda, la proposta è stata approvata ed i lavori sono già iniziati. Per la ri-parazione di case ed alloggi opérai sono pervenuti alla sez. costruzioni del Comitato Cittadino vari verbali con proposte. I lavori per quests case si inizieranno nel mese di marzo. Sulla proposta concernente il servizio della Nettezza Urbana, la segretaria riferisce che tale servizio verra migliorato in breve, prov-vedendo anche all’asporto a domicilio delle immondizie. Per quanto concerne le altre proposte e cioè le fontane pubbliche, nessuna proposta concreta è ancora pervenuta al Comitato Cittadino. La compagna segretaria ha rile-vato inoltre che i lavori di maggior mole per l'attuazione del piano cittadino sono in atto. La canalizzazio. ne in piazza Brolo è a buon punto, altrettanto si ptô dire per la strada Muda-Fructus. I lavori per la co- struzione della pescheria citLadina sono puré iniziali e dureranno a lungo ess’endo questa una opera di gran mole. La sistemaziohe delle piazze e parchi cittadtni dovrá ess'ere attua-ta entro la prima quindicina di marzo. «Per la realizzazione di tutti questi lavori necessiterá — precisa la comp. Elia — una maggior par-tecipazione di mano d’opera volon-taria. Nel piano di lavoro del Co-mltato Popolare Cittadino é stata puré inclusa la sistemazione di una lavandería e stireria nei local! a-diacenti alia Casa Grisoni. I lavori su questo obiettivo si iniziano in questi giorni». La relazione viene conclusa con l’invito ai cons’iglleri di daré tutte le loro forze per la realizzazione del piano, In seguito viene preséntala la relazione sul bilancio preventivo per l'anno 1950, piano che prevede l’in-vestimento di 11,200,000:—- Din. nel-le seguenti opere: riparazione ed asf. strade 2,500.000 canalizzazione 2,950.000 ricostruzione case d'abitaz. 750.000 costruzione pescheria 3,000.000 Alie relazioni ha fatto seguito la discussione con numerosi interven-ti. I consiglier^Perini, Steffé e Brai-nich Repato trattano del lavoro della Commis'sione per la riparazione alloggi e case operaie. II compagno Brainich aggiunge che certi citta-dini potrebbero eseguire da soli la riparazione, assegnando loro il quan-titativo di sabbia e di calce occor-rente. Maraspin Giorgio invita i presentí a far opera di convinzione aífin-ché i muratori privati entrino a far parte dell ’Impresa Costruzioni I magglo. La Commissione per le riparazioni Case ed ailoggi operai viene invitata a proporre le fami-glie cui dovrebbe essere assegnato il materiale per la riparazione delle case. Sandrin Gina propone che la prima casa ad essere rîparata sia quella dell'operaio Perini Giovanni, Borisi propone la riparazione deila casa di Viola Nazario in via Degli Orti, il comp. Maraspin afferma ehe se gli altri consiglieri sono d'accordo, possono essere iniziati immediatamente i . lavori, Egli propone ai Consiglieri la designazio- ne del posto adatto alla costruzio-ne dei blocchi di Case Operaie. Ven- Avranno inizio in breve a Capodistria i lavori di costruzione dei grande fabbricato che verrà adibi-to a pescheria e mercato eoperto per 1 cittadini. I lavori di edifica-zione sono stati assunti deU’Impresa Costruzione di Semedella. Detti lavori verranno portati a termine nel breve periodo di 4 mesi. L’edificio che sorgerà in Riva Castelleone, dirimpetto al nuovo albergo, avrà le seguenti dimensio-ni: lunghezza 61 metri e larghezza 39 metri. Fra le due ali ed U eor-po centrale dell'edificio sarà situa-to un cortile selciato con al centro una artística fontana ed aU’esterno della facciata principale, sul marcia. piede, degli alberi abbelliranno la costruzione. Una ala dell’edificio sa. rà riservata ai banchi vendtta delle pescivendole, mentre nell’altra ci saranno 10 posteggi per il mercato ortofrutticolo. Le Impresa comunali e cooperativistiche cittadine avran-no anch’esïe due padiglioni di ven-ditá. Nello stabile si trovera pure l’abitazione del custode. La costruzione di questa opera si era resa urgente, data l’insuffi- gono fatte 7 proposte ed infine pie. vale la proposta per la costruzione di due blocchi di case operaie sul terreno sito in Via Castel Museila. ex Orto earcerati. Conclusa la discussione, i consiglieri hanno approvato all’uaani-mitá il preventivo finanziario per l’anno 1950 e le proposte fatte durante le discussioni. Si é conclusa cosí la secunda riunione del Consiglio Cittadino. cenza dell’attuale pescheria e del mercato, privi delle piü elementan installazioni ígieniche. L’ubicazione della costruzione sará oltremodo favorevole ed ideale, data la zona frequentatissima e vicina al porto ed ai nqdi stradali. I lavori preparatori hanno giá avuto inizio con il concorso volon-tario dei membri delle varié íilia-li sindacali di Capodistria, i quali hanno effettuato entusiásticamente varíe centinaia di ore lavorative. Per l’accelerazione dei lavori si prevede un grande contributo della brigata del fronte lócale, la quale, per far fronte al nuovo impegno, dovrá Ingrossare le sue file con l’in-corporazione di nuovi elementi ca-podistriani cui stá a euore il ben-essere della cittá. — o — Domenica, S marzo alie ore II, al polígono militare presso la ex sta-zíone di Capodistria la sezione di Tiro a segno della SS Proleter invita tutti i soci e simpatizzanti a partecipare agli allenamenti. Costruzione della nuova pescheria - mercato di Capodistria UN VIVAIO DI PIANTINE | Pregas l’Ente com únale Mirna in valle del Quieto sono in corso da parecchi giorni i lavori di appre-stamento di vivai per le verdure precoci primaverili. Detti vivai che s-puntano come funghi sono situati in posti soleggiati. Le piantine na-scono e germogliano in cassonj ri-pieni di térra feracissima, e ven-gono mantenut* calde da un letto di concime animale, casicché anche un gelo improvviso non pu ó recare OI VI Nel mese di gennaio sono prose-guiti con ritmo aecelerato i lavori per la eostruzione della casa coope-ratlvistica di Villanova del Quieto. La breve stasi súbita nella costruzione data la incuria di un membro addetto alie proviste, che non si curó della. provvista delle travi, é stata supérala e giá nel mese di gennaio i lavoratori volontari han-no effettuato 780 ore di lavoro d'as-salto, eontribuendo cosí tíficamente alia costruzione della casa e dando un valido apporto alia mano d'opera qualificata (poca invero, poiché alia costruzione danno la loro opera solamente 3 muratori). La costruzione di detta casa é stata inlzlata nel mese di luglio del 1949. La popolazione ha contribui-to nell'opera apprestando il mate- riale da costruzione (pietra. ghiaia, sabbia) e trasportando i materiali stessi sul posto di lavoro. Moite ore lavorative sono state jmpiegate anche per lo scavo delle londamenta. L’apporto volontario dato alia costruzione di questa importante edificio, che accentrerá la vita economics e culturale della zona, é no-tevole. Bastí considerare che sino al settembre del 1949 sono state ef-fettuate ben 6000 ore lavorative. Alia fine dell’anno le ore effettuate risultavano 8500. Sul lavoro si sono distinti per il loro slancio ed Impegno i compagni: Usilla Narciso, Ceceo Matteo, Basólo Edda, Sinkovič Antonio e Calcina Romano. La costruzione deila casa cooperativisti-ca verrät ultimata entro l'anno. loro danno. Per la formsrzione di questi «letti caldi» -sono state ap-prestate alcune migliaia di quintal i di letame che sará tutto utiliz-zato poiché i lavori per la prepa-razione e Limpiante di questi vivai cturerá sino a Pasqua. I contadini della Valle del Quieto ed i membri deile cooperative agricole di produzione potranno ri-torrere a questi vivai per il loro íabbisogno di piante precoci primaverili. Ivi troveranno le piantine di cappucci primaverili del tipo Dittmar, di potnidori Gigante, di pomodoro industriale (Matado), di melanzane blè lunghe, di paprike bulgare, di cetrioli Erfurt, di sedani di cappucci autunnali e di cavolfiori. Successivamente saranno disponibili le piantine delle angurie Novisad. Tali vivai saranno sufficenti per soddisfare tutte le esigenze dei ri-chiedenti, rifornendo le piantine occorrenti per la realizzazione del piano economice per gli ortaggi nella- valle del Quieto. Essi infatti daranno oltrc due miUoni di piantine, cioè il fabbisognu di circa 66 ettari di terreno, come predisposío nel programma di produzione ortofrutticolo. Con la realizzazione di questi vivai compiuta dal compagno Milani Ettore con l’aiuto del comp. Sain Antonio sotto la direzione della Sezione Agricultura, viene eliminato i! grave inconveniente del rjfornimento della piantine che prima doveva essere effettuato presso una ditta privata a Porto-rose. Oltre ai traspnrti lunghi e costosi, le piantine giungevano al richiedente' in condizioni tali da non daré garanzia alcuna per una buona crescita. Nella Va* 1 II le del Quieto sono state plántate anche 1 milione di ci-pnlJe che stando alie previsioni, dovrebbero dare una produzione superiore a¡ 3000 quintali. — O — UMAGO LAVORA LA RELAZIONE POLITICA DEL COMPAGNO BELTRAM (Continnazione dalla 1 pagina) La lotta conseguente contro di lo. ro ha avuto come conseguenza l’an-nientamento di tutti i rimasugli di simile teoría che si nascondono an-ror oggi in parecchi regimi pseudo democratici. Ció vale puré per le prescrizio-nl sulla paritá di diritti elettorali, in bas'e alie qualí il numero dei delegan eletti corrisponde al numera dei voti concessi, come puré al principio deU’elez one dlretta, in base alia qüale ii popoio elegge diret-tarnente 1 suoi rappresentanti. Anche a questo riguardo possia-mo trovare nei paesl «piü democra-tiel» dell’occidente un’infinltá dt ma-nlfestazioni strane e retrograde. Le relazioni e le dlchiarazloni pubbliche degli osservatori occidental!, che hanno presenziato alie nostre prime elezioní, teatlmonia-no che nel nostro popolo si ó ra-dicato un rispetto rigoroso della segretezza del voto in seguito alie condizioni particolari di guerra. Non intendiamo retroceder« mínimamente da questi principi nep-pure in avvenire, non per lo stre-pitio dei vecchi, incalliti, ma river-niclati neo fascisti, nemmeno per lo zelo servtle dei loro recenti conver-titl, ma semplicemente perchó que-sto principio costituisce la base e la garanzia per una proficua esecu-zione del nostri compíti creatlvi. II decreto del Comlttto Regionale di Liberazione Nazionale del 22 settembre 1944 a norma del tredice-slmo parágrafo da la facoltá di to-gliéré il mandato ai delegati. Ció é una grande conquista degli elet-tori stessi che se ne sono serviti quando lo credevano opportuno. Questa poss'ibilitá é compresa puré nel nuovo progetto del decreto sulle elezioní. Una simile caratteristica del di-ritto eelttorale possiamo riscontrar-la soltanto In un sistema realmente popolare della democrazia, dove le elezioni non rappresentano solo un dirítto degli elettori, che una volta ognl tre o quattro anni danno il loro voto a questo o quel candidato e rinunciano praticamente per un periodo di tre o quattro annl a qu«l-siasi partecipazione nelle decisión! delTamministrazione pubblica e del potere, come ció awiene nelle co-sidette democrazie occidental!, ma essl hanno la possibllitá continua di togliere il mandato al loro rappre-sentante eletto in caso che questi non difenda pió gli interesal dei propri elettori. Al posto suo eleg-gono un nuovo rappresentante in base alie ordinanze prescritte. Nol ritenlamo assolutamente giu-sto che gli elettori non rinunci-no a questo dirltto ed a questa pos-sibilitii anche nel futuro. La rea-zione si agita per motivi compren-sibili proprio a causa del sopraci-tato parágrafo e ci .rinfaccia di a-ver sostitulto abusivamente 1 dele-gatl e che l’attuale composjzione del Comitato Circondariale popolare risulta perció mutatu Quindi non la rinuncia preventiva per tre o quattro anni alia par-tecipazlone tú al i’ontrollo degli or- gani del potere e dei singoll rap-presentanti, ma un continuo e quo-tjdiano controllo, una strecta vigi-lanza dei síngoli rappresentanti nel loro lavoro, 11 diretto contaito fra l’amministrazione pubblica ed il popolo, ció costituisce l’essenza della democrazia popolare. Nel momento in eui sftiamo aypro-vando il decreto sulle elezíom e nel mentre si presenta dinnanzi a . noi il problema che si riferisce alie prossime elezioni dei Comítati popolari e distrettuali, dobbíamo sottolineare che gli attwali Comítati Popolari distrettuali hanno portato a termine un compito enorme e veramente storico nel campo della vita: económica, política e cultúrale. I rapporti di mezzadria e di colonato sono statí eliminati, i grundl proprleteri espropriatl e la térra ó stata data ai contadini. Questi fat-ti sono senza dubbio tra i pió signi-ficativi e caratteristici e che metto-no in luce il carattere veramente popolare e progressivo del potere sulla vía dell’ellmlnazlone dello sfruttamento feudale, Sotto la direzione di detti comi-tati sono stati ricostruiti i villeg-gi e le case dlstrutte e sono siete poste le basi per una solida economía popolare. L’aiuto e l’appoggio concreto dei Comitati distrettuali hanno reno pos-sibiie un vasto sviluppo del cooperativismo, partícolarmente delle co-operative agricole di produzione, nell’ambito delle qualí i contadini laboriosi costruiscono le loro case del cooperatore con uno slancio e con uno spirito di sacrificio mai vi-sti; hanno risolto il problema del-l’occupazione della forza lavoro, oggi stanno dinnanzi ad un problema difflcile, rappresentato da una vasta mobilitazlone della mano d’opera per la realizzazione dei loro piani annuali. Di tali risultati non puó vantarsi alcun paese occiden-tale dove sí parla di democrazia e di benessere, mentre milioni di lavoratori languono nella miseria e nella fame per mancanza di lavoro. Inoltre i comitati distrettuali han-no rinnovato l’istruzione, dando la poss'ibilitá a tutti di frequentare le scuole. L’attuale potere tende ad eliminare dai programmi di Inse-gnamento i resti del triste passato ed a introdurre un nuovo contenuto che esprlma la realti, la situazione obiettiva, eliminando il misticismo idealistlco. In breve essi hanno ricostruito tutto il eomplesso económico, hanno assicurato il lavoro a tutti ed hanno intrapreso la via dell’economla pia-nificata. Oggi i Comitati Popolari Distrettuali non sono solo registra-tori ed amministratori, senza posse-dere le basi di una propria economía, ma essi dirigono ed indirizza-no l’economia ed il patrimonio popolare, sono dunque divenuti un fattore decisivo anche nell’econo-mia, E’ naturale che nel contempo sia stata realizzata l’ulteriore democra-tizzazione del Potere Popolare e tutto quanto sopra esposto ó in definitiva l’essenza di questa democrazia. Oggi a ragione possiam» affer- mare, e nessuno puó negarlo, che fra l’amminirirazione pubblica ed il jtopoTo esistoño ‘i rnigliori rapporti, che il popolo lavoratore ed il Potere sono tütt’uno, e che risolvo. no tutti i problemi nella piü stretta collaborazione. Ció ó tutt’altro che un vuoto fra-sario, una contraddizione, una ea-lunnia, un travisamento della real-tá, un’offesa, quali possiamo riscon-trare proprio nell’attuale sessione dei cohsiglieri triestini. II Consiglio Comunale di Trieste ha ereduto opportuno di tenere alcune riunioni solo per ealunniare il popolo del circondario istriano ed il suo potere. Naturalmente questa eampagna di calunnie, per nuila saggia, contro 11 nostro popolo, che viene tacciato con epiteti quali; fascista, assassi-no, crimínale ed altri ancora, degni di coloro che gil esprimono, perse-gue certamente uno scopo prestabi-lito. 11 Consiglio Comunale di Trieste persegue due scopi: (intendiamo parlare naturalmente della maggio-ranza reazionaria del Consiglio stes. so), quando nella sua impotenza si arrabatta per raggiungere i suoi privilegi perduti nel nostro circon-dario. (Essi sono infatti i rappresentanti dell’ormai abbattuta olasse degli síruttatori e degli opp.essori, dei persecutor! del nostro popolo e dei distruttori dei nostri villaggi). Primo obiettivo é quello di ma-scherare sul conto del nostro popolo e del loro potere la situazione veramente disperata dei lavoratori di Trieste che con la loro quarta parte di operai abili al layoro, at-tualmente disoceupati, otire un qua-dro mlserabile della assoluta incom-petenza degli attuali organi ammi-nistrativi di Trieste. Nel Consiglio Comunale si riuni-scono avvocati che si esibiscono in discorsi enfatici e gareggiano nel-l'abilitá di ealunniare e di travlsare la reale situazione del nostro circondario. In secondo luogo per nascondere la. veritá e la concreta situazione da noi tentano, con il loro chiae-cherio offensivo e calunnioso, di fronte alia nostra realtá che sta pro-rompendo agli occhi del mondo, dt acciecare una parte della popolazione di Trieste onde metiere in e-secuzione il loro plano irredenti-stico - nazionalistico con l’annes-slone di Trieste allTtalia. Nella misura in cui questi signo-rí credono di raggirare con le loro acrobazle oratorie qualcuno del nostro Circondario, portándolo sullo linea della rinuncia al Potere Popolare, sulla linea dell’annessione al-lltalia, sappiano che sbagliano di grosso. I signori ovvocati siano essi democristiani, fascisti, comin-formisti o indipendentisti, che ac-carezzano il piano dell’annessione allTtalia in omaggio agli imperiali-sti ognuno a modo proprio, non possono comprendere che il nostro popolo lavoratore é padrone. di sé stesso e perció decide da sé indi-pendentemenle da ció che loro de-ciderano, su tutti i problemi che si rifertscono alia vita económica c cultúrale del circondario ítsriano. II popolo del Circundaría istriano é sovrano e maturo, come lo dimo-stra il lavoro svolto ed i successi conseguiti; ed é perció che alie ma-novre della reazione incallita ed alie acrobazle dei cominformisti, risponde con il lavoro e con provve-dimenti efficaci, a favore degli interesal dei lavoratori e non di quel-li vinti .e dispsrsi, rappresentati dalla maggioranza degli attuali Consiglieri comunali di Trieste, che so-no stati sconfitti per sempre nel no. stro territorio. NeU’ascoltare l’argomentazione di questa specia di uomini, ognuno sí cliieda come ó possiblle che possa esistere qui ancora qualehe essere vívente, come la gente che si trova ancora in questo territorio possa sopportare un «despotismo» ed un terror« simile, coma non si decida-no ancora a jarla finita eon simile gente che indesiderata Intende an-nientere le forze popolari. Ancora una voltá la realtá chiara ed indiscutibile che in tífetti é ben differente da quella raffigurata dai signori consiglieri di Trieste e naturalmente con loro da tutta la stampa reazionaria, puó illumínarci in proposito. Concretamente da noi mancane oggi 150Q operai per i lavori piü ur-genti giá in corso. Qual’é la Situazione sotto questo punto di vista a Trieste? Perché i signori consiglieri non discutono questo problema nelle loro riunioni? La realtá i che nel nostro Circondario ruguagiian-za dei diritti tra gli sloveni, italia-ni e croati é stata risolta nella maniera piü conseguente, democrática e progressista. Come viene impóstate questo problema a Trieste e, se vogliame, in Italia? La lingua slovena é estro-messa dal Consiglio comunale ed alcuni Consiglieri hanno dichiarate che lo sloveno, riconosciuto come lingua ufficialé e paritetico dal trat-tato di pace, «offende il sentimento degli itaiiani democratici». Dunque la lingua slovena sarebbe una Tia-gua di barbarí, servili e simili. Qual'é la situazione nelle scuole italiane da noi e qual’é quella delle scuole slovene a Trieste ed in Italia? A Trieste hanno ehiuso oltre al resto 22 classi slovene ed e-stromesso parecchi insegnanti sio-veni, mentre a Gorizia hanno inter-detto ufficialmente la frequenza delia scuola slovena a moltl bambini sloveni. II vecchío Orlando dichiari piut-tosto al Parlamento di quanto sia cambiata nei confronti di quella fascista la política di persecuziane e di bárbaro terrore nella Benecia Slovena. Circa 40.000 sloveni della Benecia non dispongono nemmeno di una scuola propria e non hanno alcuna possibilitá di sviluppare la propria cultura nazionale. Senza parlare poi delle isopportabili e disperate condizioni in cui. sono costretti a vivere, quando rimane loro — única' via d’uscita — l’emi-grazione all’estero. Prendiamo quale esempio un solo comune sloveno: Taipana. Negli ultiml clnque anni da questo comune Sono em igrate 505 persone, Neii’anteguerra dalla stesso . paese sono emigrate altre 553 persone. Oggi nello stesso comune vi sono 600 disoceupati. Questa é la- disastroga política degli odierni governanti e della loro piü assoluta incapacité di assicurare la vita agli stessi loro cittadini. Desi-dereremmo che i vari Orlando par-lino di queste cose al loro Parlamento e risolvano questi problemi piuttosto che parlare della situazione nel Circondario dellTstria, dove tutto eió é stato giá da lungo tempo risolto. Come ■ é stato risolto da noi il problema del potere e la parteeipa-zione delle masse popolari ad esso e come tale problema si presenta a Trieste e se volete in Italia? Da nol il popolo participa continuamente e dlrettamente al Potere e decide su, ogní singólo problema anche all’organo di base del potere che ha da noi una maggiore competen za e autonomía nelle decisio-ni di quanto ne abbía il Consiglio Comunale di Trieste. Lo scorso anno gli elettori di Trieste hanno rlnunciato con le e-lezioni a qualsiasi partecipaaione al Potere per un periodo di alcuni anni. I cosidettí i appresentauU del popolo lavoratore nei Consiglio Comunale non voliero assumere una posizione conseguente agli interes-si dei lavoratori, nemmeno in un momento cosí grave come lo fu il recente sciopero dei lavoratori del-l’industris che si é trasformato, in un momento definito, in una spesje di «festa nazionale». Chi stanno di-íendendo i signori del Consiglio Comunale, che si preoccupano tanto e versano lacrime di coecodrilla per ¡a popolazione della «ostra Zana? Da noi gli elementi nacivi e criminan che il piü delle volte vengan» da Trieste, o sono organi zzati da quel centro, sono perseguitati e con-dannati. Quali provvedimenti ha preso il Consiglio Comunale per impediré a Trieste e, se volete, in Italia la criminalitá che di giorno in giorno dilaga con assasini, sui-cidi, furti e con la prostituzione? Quali SBtt* It cause? Nessun* di noi si atiende che il Parla-lento demagógico a Trieste fac- cia un qualsiasi «íto positivo nei-rinteresse del popolo lavoratore di Trieste., Con quale dlritto quindi questi esseri immorali s'i preoccupano della popolazione del nostro circondario, che si governa da solo e che non ha alcuna intenzione di appellarsi a simili protettori come lo sono in maggioranza i signori del Consiglio Comunale? A questa do-manda rispondono le migliaia e mí-gliaia di nostri lavoratori che pvo-prio in questi giorni stanno espri-mendo il loro sdegno per una simile perfidia e per tutte le calunnie che si riversano sulla popolazione del Circondario istriano. II nostro popolo segue tranquilla-mente la sua strada e non prende ín considarazione tutto ció, benché tale contegno provochi l’ira dei di- íensori degli s’fruttatori espropriati e dei loro simili. 1 nostri lavoratori rispondono giustamente facendo presente ai Consiglieri comunali di interessarsi innanzitutto degli affari che suc-cedono in casa propria. Le prossime elezioni dei Comitati Popolari Distrettuali coniermeran-no esaurientemente quanto valga e che cosa voglia i) popolo del circondario ítsriano. II suo voto sará senza dubbio la risposta piü fiera agli attacchi dei nemiet e nello stesso tempo sará Tespressíone della sua volonté di eostruirsi in base alie conquiste ed ai successi ottenuti un avvenire mi-gliore e felice con nuovi sforzi nel lavoro per la realizzazione dei com-piti, posti dal piano. Questi complti pero non sono facile Essi rlchledono non solo il sacrificio dele masse lavoratrici ma anche nuove forme ed un’approfon. dlmento delle stesse nella partecipazione al potere. Appunto perció oggi viene preséntate per Tappro-vaaione il nuovo decreto sulle elezioni dei Comitati Popolari Distrettuali. E’ necessario il completo rin-aovamento della loro composizione che seguirá alia eampagna eletto-rale che deve mobílitare ed attira-re tutte il popolo lavoratore in u-na discussione generale sul lavoro futuro e nella scella e nella conseguente messa a prova di coloro ai quali sará dato il voto di fiducia. In cia e solamente in ció consiste il signifícate delle elezioni generali da noi, in rapporta al ritiro del mandato che si restringe alie condizioni locali ed ai compiti imme-diati. Nella proposta per il nuovo decreto, a differenza del vecchio, è compreso pure il principio della distribuzione proparzionale dai miada ti per le singóle liste di candida-ti. Sarebbe di troppo il chiarire, che nel sistema di democrazia popolare, nel quale risulta chiara l’u-nitá degli interessi del popolo lavo-í-alore, che gli inganni degli sfrut-tatori non possono dividere Tin-teresse per la realizzazione dei programma di lavoro, che dovrebbe e-levare il proprio tenore di vita e non uno sterile interessamento per le discussioni parlamentari o programmi di opposizione e promesse irreali, non c'é bisogno di alcuna proporzione elettoralç, Questo ha ragione di essere solamente là dove eafiste l’assurditá del compromesso tra l’acqua ed il fuo-co, tra gli interessi degli sfruttato-ri e degli sfruttati. Un dette popolare serbo dice che non è mai suc-cesso e mai potrá succedere che il gregge rimanga intatto ed i lupi sazi. E tutta via proponíame a questa assemblea di accettare nelle nostre elezioni il principio della piü rigorosa proporzione che aásicuri a qualsiasi tendenza económica ed a qualsiasi corrente política la possibilité di una piena affermazione. Questo sará il modo col quale di-mostreremo al monda ed a coloro che el calunniano, la férrea unione dél nasfra papóla lavaratare per attuare i! piano Ad Umago, sano in via di co-stituzione 3 brigate lavorative che impegneranno i loro effettivi per ia realizzazione del piano económico annuale. I membri del l’UATS e delle altre organizzaziomi forme-ranno il nerbo di queste brigate, che accoglieranno tutti gli uma-ghesi voJonterosi di daré Un contributo al-la realizzazione di una migliore vita della popolazione tutta della cittá. Le brigate verranno costituite nei seguenti settori deüa ci-ttadina: una brigata a Comunella, la seeon-,da brigata nel Centro Fultima brigata a Tribia. II lavoro volontario é giá stato iniziato. Si lavora alia sistemazione del letto del torrente che pasea vieino a-1 frantoio «Doz» che era ostruito dalle macerie di un muro franato in conseguenza delle piog-gie primaverili. A motivo di Ció, con le forti piogge, le acque del torrente straripavano ailagando la strada S. María del Carso—-Umago il cui traffico rimaneva ínter-r o 11 o. Ora con la regolazione del corso del torrente cesseranno gdi straripamenti. II lavoro si é iniziato il 12 corr. ed é continuato U 17 corrente. Hanno dato la loro opera una settantina di compagne che hanno effettuato 190 ore voluntarte scavando una trentina di metri cubi di fanghiglia e pietre. Ultimatu questo lavoro, le brigate del fronte si impegneranno sli-gl'i a-ltri obiettivi previsti dal piano per la cittá di Umago e cioé: L’as-faltatura delle strade principali, la canalizzazione, la regolazione della conduttura idrica, la riparazione di case ed a-Uoggi operai ecc. -- o — INCIDENTE automobilistico Relativamente aU’incidente aulo-mobilistico verificatosi sabato scorso sulla strada Capodistria-Monte. abbiamo ricevuto le seguenti noti-zie: Sulla strada Capodistria-Monte, un camión, guidato dall’autista Hre-vatin Antonio e diretto a Monte, si é rovesciato nel fosfato adiacen-te alia, strada. SulTautocarro viag-giavano 8 operai che rimasero tra-volti. Nella trágica caduta due di essi e precisamente: Hervatin Cario e Glavi na Giuseppe da Monte di Capodistria rimanevano uccisi. mentre altri sei: Bencic Ottavio da Pomia-no, Carboni Silvano, Costanzo Giuseppe, Degrassi Olivio, Berani Bruno ed Ulcigrai Egidio da Isola ve-nivano feriti piü o meno gravemente. Sul poste dell’incidente aecors'e immediatamente una Commissione della Sezione Affari Interni che, insieme agli astanti, prestó i primi soccorsi ai feriti, disponendo il loro immediato trasporto all’Ospedale di Isola. Dai primi accertamenti, sembra che la causa dell'incidente sia da attribuirsi all’autista il quale é stato trattenuto a disposizíone delle autoritá. É’ in corso una inchiesta relativa al trágico fatto. SGUARDO AL CORSO DI STRUGNANO ■ CONQUISTEDELLAjSCIEJNZA dove si formano nuovi quadri sindacali Rivoluzione dei raggi Röntgen con i «raggi molli» del dott. Frantzell A Strugnano nell’ampio edificio dell’ex convento, sono alloggiati i partecipanti al corso sindacale tri-mestrale. Quivi. ove un tempo i íranceseani inviati dal fascismo per snazioaalizzare e per opprimere la popolazlone slovena della zona, goz-zovigliavano e si servivano dt-1 loro saio per raggiupgere gli scopi politici prefissi dal Vaticano ¡n pieno accordo con il fascismo, ora vengono ereati i íuturi dirigenti sindacali, eioé coloro che dovranno guidare le nostre masse operaie nella lotta per la realizzazione del piano annuale, che é la base ne-cessaria per la creazione di un prospero e piü felice avvenire per tutti Questo corso e stato costituito per la formazione di nuoi quadri dirigenti delle íiliali sindacali, In esso i giovani corsisti apprendono i principi fondamentaíi della cultura generóle e dell'elevamento político Ideológico che Servirá quale base teórica per i loro lavoro pra-tico. «I sindacati sono la scuola del comunismo», insegna Lenin. Ed i giovani corsisti di Strugnano ne fanno di questo insegnamento u» proprio dovere «tediando voléntero-samente per essere in grado di gui-dare nel futuro le masse lavoratri-ci nella edificazione del socialismo. Al corso di Strugnano parteci-pano una trentlna di giovani pro-venienti dalle varié localitá del circondario. Essi sono in prevalen-za italiani e sono stati scelti ira i migliori nelle varié fabbriche, of-ficine, enti, aziende e collettivi di lavoro. II corso si é aperto il gior-no 27 gennaio e si chiuderá verso la fine del mese di aprile. II pro-gramma da svolgere durante il corso e seguente: problemi sindacali -r in genere, economía política, i principi fondamentaíi del marxsimo-leninismo e nozioni di cultura genérale. I írequentanti si sOno ap-plicatí con profitto discutendo i difficili problemi di l'economia política" che a loro riusciva ostica. Oltre lo studio nórmale essi hanno costituito dei cireoli di studio. I piü capad sono di aluto a coloro che sono meno e cosí in buona armonía essi apprendono i principi fondamentaíi del socialismo. I corsisti non trascuráno l’attivitá cultúrale e sportiva. Essi si preparano diligentemente per una rappresen-tazione cultúrale che daranno 1’8 marzo a Strugnano per la festa delta donna. Xmparano qualche com-mediola, il coro stá facendo le prove e i eompagni che hanno una buona dizione, reciteranno qualche poesia sull’argomento. Molti giovani del corso si dedicando alia attivitá sportiva, E’ sta-ta infatti creata una squadra di calcio, la quale si propone di battere la squadra di Strugnano che par-tecipa al campionato di zona del-l’Istria ed anche una squadra di pallavolo si stá alienando. Nelle o-re libere i suoi componenti, aluta-ti da tutti i giovani, preparano il campo di gioco con il lavoro volon-tario. Alcuni si svagano col tennis da tavolo ed altri col gioco degli scacchi di cui sono molto appassio-nati. Alia domenica tutti partecipano al lavoro volontario, prima nella loro sede, poi cooperano con la popolazione di Strugnano che lavo-ra alia realizzazione del piano. La vita di questa comunltá si svol-ge con le migliori prospettive, di-íetta pero un poco la disciplina. Ad esempio, durante la relazione quoti- II físico Einstein lannuncia una nuova teoría PRINCETON (New Jersey) — Fra alcune settimane verra pubblicata a Princeton la nuova teoría del «campo unificato» di Einstein, una ardita teoría matemática che tende a legare la gravitazione all’elettro-magnetismo. Gli scienziati ritengo-no che se Einstein riuscirà a provare la sua teoria, le scoperte che se-guiranno potranno rivelarsi non meno fertili di sorprese che quelle risultanti dalle sue teorie anterio-ri, f/ulla relatività ristretta dei 1905 e sulla relatività generale, formúlala nel 1915. Si ricorderà che la relatività ristretta rivelante l’equiva-lenza dell’energia e della massa, fu il punto di partenza delle ricerche in materia atómica, e la relatività generale completa la spiegazione délia gravitazione fornita da New- diana un compagno cade in balia di una invincibile sonnolenza riev-vero A . . .? Una seconda corsis'ta perde il tempo nella lettura ’ di giornali a fumetti anziehè dedicarlo alio studio di cose serie ed utili. Queste sono manchevolezze che con un maggior risvegliai-sj del sexiso di auto-disciplina senz’altro scom-pariranno. Questo ce l’ha dichia-rato il comp. Sergio, un bravo mec-canico da Isola. Il vitto è sufíicente, la mensa potrebbe ess’ere migliore con maggior accuratezza e buona volonté da parte del personale ad-detto all’economato e di compren-sione da parte della sezione Commercé) ed approvvigionamento del CPD di Capodistria. I giovani corsisti ci manifeslano le loro impressioni. Il compagno Sergio, che è addetto all’Adria, ci informa che hanno iniziato lo studio sul socialismo scientifico; la I. relazione è stata fatta dal comp. Vilhar. Il compagno Mingotti Renato ci dichiara di incontrare dif-ficoltà nella studi* del 1'economía política, ma si applica con volonta e riesce ugualmente a digeriré ’ ardua materia. II referente dello sport, compagno Novacco Luciano da U-niago ci promette grandi cose. Ve-dremo nel futuro se esse si realiz-zeranno. Speriamo bene. II cojnp. Crocetti Ottavio da Buie si applica alio studio con volontá e riesce ée-ne nelle varíe materle. Casi puré la compagna Fragiacomo Ida da Pi-rano. La migliorc fra le ragazze partecipanti al corso é la comoa-gna Destradi María di anni 18. gio-vane operaia della fabbrlca Delang-lade. Cosí in questa armonía di vita i giovani proseguono nello studio e nel lavoro e promettono di diventare buoni quadri dirigenti delle organizzazioni di base dei sindacati. Come oggi si applicano alio studio, cosí domani riusciranno nei loro collettivi di lavoro a daré Fesempio ed ad innalzare la produttivitá del lavoro dei nostri operai intenti al-l’opera di realizzazione del piano económico annuale. COSTU MI ISTRIANI ." ton. Potrebbe darsi che la nuova teoria del campo unificato permet-ta di spiegare certi mistefi della biología. Einstein črede che le'for-ze della gravitazione e dell’eletho-magnetismo, che insieme governa-no la materia viva, sono piü impor-tanti per la comprensione dei miste-ri della vita che non lo studio della materia stessa.. I biologi hanno giá mostrató che i campi elettrorr.a-gnetici sembrano presiederé alia formazione degli esserí viventi. Le diíferenze di questi campi' sareb-bero causa delle different! forme che rivestono gli esserí viventi. Al-l’origine della vita i campi eleítro: magnetici esistenti nelle cellule guí-derebbero lo sviluppo dell’embrio-ne. Secondo Einstein, la gravitazione sarebbe una parte di questi campi. Si crede infatti che Einstein cerca di unificare la teoria dei «quan-ti» e della gravitazione. Infine la nuova teoria, come le precedenti. implica un universo a quattro dimension!: alie tre dimensioni della geometría euclidea deve essere ag-giunto il tempo, come quarta dimensions. Ma queste teorie sono accessibili solamente ágil scienziati specialisti, ed ¡1 pubblico dovrá contentarsi della conclusione fornita dallo stesso Einstein: «Questa so-luzione mi sembra convincente al piü alto grado, benché in seguito alie difíieoltá matematiche io non abbia ancora trovato un mezzo pra-tico per confertnare i risultati del'-la teoria mediante prove s'perimen-tali». Oggi 2 c. m. con inizio alie ore S avrà luogo a Capodistria al teatro Ristori l’Assemblea straordi-naria del Consiglio Circondariale dell’UAIS! I/ otoio è sitio Il cielo è alto, le nubl volteggiano. lo guardo al sud, dove le anafre selvatiche scompaioa» djetro l’orlzzonte. Conto suite dita la distanza: duemila li — distanza della mía vita. Oh, noi non saremo mai degli eroí se non toccheremo la Grande Muraglia, plantando sulla cima piü alta delle sei motagae al vento dell’ovest la nosíra bandiera rossa. Guardo, e stringo nella mia mano una grande corda. Ma quando, quando potremo legare la belva mai sazia? La grande mareta Oh, nessuno, nessuno deü’armata rossa ricorda e dimentica le miserie della Grande Marcia attraverso il nostro destino. Guardavamo, attoniti, i mille picchi, le mille rive sonanti. Le Cinque Montagne s’alzavano e s’abbassavano ai nostri eccki come giganteschi fantasmi ondeggianti, i monti di Wu Liang non erano piü che piccole colline Verdi, brevi pianure i deserti. Caldi erano i precipizi dietro ai quali biondeggiava la riva delle Sabbie d'Oro. Freddi erano i ponti di catene sul liume Tatú. E dopo lç mille vette nevóse delle montagne di Mi», viuto l’ultimo vareo impossibíle, felice, rise l'anima delle Armate Rosse. . MAO TSE-TUNG Dalle piü remóte età, il sogno della medicina si concreta in un’aspira-zione che, se un tempo pareva ad-«Urittura assurda. si avvicina oggi alia realizzazione: vedere, cloé, nel-i’ínterno del corpo umano senza disturbare le sue funzioni natural». Ancora ai nostri tempi, purtrop-po, molti medici si trovano costret-ti a praticare intervenu chirurgi-ci, spesse voite per constatare che le loro diagnosi erano sbagliate o, perlomeno, non del tutto esatte. Certo, in questo seitore, la scien-za clínica ha giá realizzato progves-si insperati: mentre apparecchi ot-tfci eonsentono la parziaie visione di organtsmi malati, sono State crea-te macchine fotografiche di formato quasi microscópico che, munite di un minuscolo dispositivo illuminante, possono fotografare l’interno dello stomaco e di altri organi. Ma tutte queste invenzíoni — pure as-sai importanti, non hanno risolto il problema fondamentale. Sara pos-sibile fare dell’uomo — in campo medico, s’intende — una «cassa vívente di vetro»? A questa demanda, il dottor Ar-ne Frantzell di Upsala (Svezia), ri-sponde con sicurezza: «SI». «Non voglio esagerare né destare false speranze, ma credo che, con i nostri nuovi metodi, apríremo nuove vie alla fotografía Roentgen — ha dichiaraío il medico sve-dese — vie che condurranno, ad esempio, alia precisa constatazione di un timoi-e ed al preciso ricono-scimento del processo d'invecchia-mento nelForganismo umano». E infatti, nel laboratorio del dottor Frantzell. sono State recente-mente fatte constatazioni assoluta-mente nuove, le quali danno adito alie piü audaci speranze, nonostan-te il loglco e serio riserbo del dot-tore che guida le appassionanti ricerche. In verilà, la scienza vede nei no-ti raggi scoperti da Wilhelm Roentgen nel 1895, Fuñico mezzo stto ad osservare internamente il corpo ed a riprodurlo parzialmente in fotografía. II principio técnico dei raggi Roentgen — o raggi X •— (invio di corrente elettrica attraverso un tubo di vetro quasi privo di aria) non è molto noto: tuttavia ognuno sa che essi permettono di stabilire con assoluta certezza una írattura o la presenza di eorpi estranei nell’orga- UNA TRAPPOLA VIVENTELA DIONEA 0 PIGLIAMOSGHE Questa piccola tragedia in tre . . . scene é una fase della vita nórmale della Pigliamosche (Dionea Mu-scipula), pianta erbacea perenne della famiglia delle Droseracee. La Dionea, originaria della Carolina del Sud, cresce — come la sua párente dei nostri paesi, la drosera — nelle torbiere o negli stagni. E’ anch'essa una pianta carnivora: l’e-stremitá della foglia cuoriforme co-stitulsce infatti per gli in3etli una terribile trappola naturale; - divisa in due Iobi provvisti di lunghe ciglia sui margini esterni, e ogni lobo é articolato lungo il píolunga-mento della nervatura mediana come su una cerniera. Tre spine, su ciascun lobo, fanno scattare al mínimo contatto la chiusura della foglia. L’ape, che in 1 si avvicina alia trappola, l’ha fatta scattare in 2, e si trova prigioniera in 3; verra ora rápidamente uccisa e poi, sen-za putrefazione, digerita entro , un certo numero di giorni, o anche di settimane, mediante la secrezione delle piccole glandole rosse di cui è cosparsa la foglia. Dopo di che, la trappola, riaprendosi, insidierá nuove prede, potendo funzionare perdue o tre volte; benché si ignori la natura es'atta dei riílessi che la co-mandano, si é potuto osservare che questi vengono aboliti dall’anestesia opereta con il cloroformio. I bota- nismo. I î-aggi X, tuttavia, non per-misero, fino a poco tempo fa, di fotografare nè museoli, né strati adi-posi. né intestini. Se si volevano a-vere fotografíe del legato o dello stomaco. bisognava fare ingoiare al paziente una sostanza colorante spéciale che li rendesse visibili, u-na miscela al bario nota sotto il nome di «cocktail al bismuto». Al dottor Frantzell é ora riuseito avanzare in modo notevole In questo set tore. Ottimo fotógrafo dilettante, già nella sua gioventù, lo seienziato svedese si specializzà in radiología: i stioi studi in questo campo proseguirono in ogni tempo, tanto che ora. a sol! 40 anni di età, ha potuto comunicare ai suoi col-leghi sbalorditi, il principio dei suoi «raggi molli» che egli conta di ren-dere ben presto noti ed applieabili in tutto il mondo. I raggi del dottor Frantzell non sono «molli» (nella sua definizione) perché reagiscono anche sulle parti del corpo di minor eonslstenza, ma perché, attraverso la diminu-ziùne dell'lntensltà di corrente é Faumento della lunghezza (Fonda, giungono a rendere visibili parti in-individùabili per mezzo dei comu-ni Roentgen. Naturalmente, molte sono State le difflcoltó, trattandosi di far agire i «nuovi» raggi in modo tale da im-pressiooare chiaramente la lastra fotográfica. Ma i risultati raggiunti, come abbiamo detto, sono oltremodo pramettenti. Mentre, ad esempio, in una co-mune fotografié Roentgen si pu6 ri-etmoscere, nel capo, sol tanto la struttura ossea, con 11 nuovo sistema Frantzell sí distinguono i tes-stiti e persino le piü Importan!» vene. Con questi notevoli progressi, si potranho individuare fácilmente i tumor», con grande vantaggio nella loro cura. Lo studioso svedese sta, inoltre, raccogliendo una serie di fotografíe di organismi perfettamente sa-ni, e ne segue gli sviluppi mediante la sua invenzlone: con questo pro-cedimento, si potránno Individuare le minime alterazioni Jmpercettlbi-li prima d’ora, che caratterizzano l’invecchiamento deU'organlamo e che originano a volte malí indenti-fieahili saltante a sviluppo (»van-zato. Quello del dottor Frantzell non é — ripetiamo — che un primo pus-so. Ma esso é tale da aprirci, per il futuro, ulterior», mera vigilóse prospettive di progresso. Capodistria sirinnova nici hanno battezzata questa pianta carnívora col nome di Dionea, madre di Afrodlte; essa é pero detta volgarmente «Pigliamosche» e nei nostri climi viene fácilmente colti-vata in serra. Un físico americano avi-ebbe misurato fra le spine e la base del dispositivo di ohiusura u-na differenza di potenziale dal-500 volt d'estate a 1-100 volt d’invcmo; la velocitá di trasmissione dello sti-molo non supererrebbe 1 cm-sec. Non é stato ¿ñora possibile dimo-strare definitivamente se il contributo alimentare, che la pianta ri-cava dagli insetti catturati, abbia un eífetto sull'accrescimento o sulla fruítificazione della Dionea. Nella città di Capodistria il piano edilizio prevede per il 1950 una grande mole di lavori fra cui la costruzione di números! edifici pub-blici, la costruzione di un blocco di case per abitazione, la ripara-zione di case ed alloggi opera», »1 miglioramento della conduttura i-drica, la canalizzazione di varie zone cittadine, la ultimazione dei lavori dello stadio, la continuazione dei lavor» per la seuola çlttadlna, l’albergo ecc. La cittadina steslsa è tutta un cantiere di costruzione. Ovunque l’occhio del curioso si posi vedrà, in un fervore di attività, sorgere un nuovo cantiere di costruzione ed o-perai intenti al lavoro. Le imprese di costruzione EDI-LIT, Impresa di Semedella, FImpre. sa Cittadina «I. Maggio» ecc. stan-no ora attuando questo piano. Di maggiore interesse si presenta peino» la costruzione della scuola cit-tadlna italo-slava che sorge sulle rovine del penitenziario. I lavori proseguono con célérité sempre piü crescente ed ora si stà effettuando la copertura della prima piarte del-Fimponente edificio a tre piani. Prossimamente si procederá alla costruzione dei restant» padiglioni. Altre costruzioni as'sunte dall’EDI-LIT sono quelle del cantinone per la ditta «Vino» a S. Canziano, la asfaltatura di strade ecc. L’impresa di costruzione Semedella stà proce-dendo alla costruzione dell’impo-nente garage ed offieina meccanica a Semedella in eui lavoreranno oltre 500 opera», dell'albergo cit-tadino, dei negozi di vendita del-l'OMNIA, ed ín breve inizierà la costruzione della stazione per auto-cori-iere e della biglietteria e bar al porto. Una delle opere maggiori perô è uella dalla costruzione della nuova pescheria e mercato co-p>erto, i cui lavori incominceranno in breve. L’Impresa I. Maggio stà portando a conel«»sione » lavori del nuovo stadio di Capodistria. Non viene trascurata la riparazione di case ed alloggi per operai nella città. L’Impresa degli acquedotii e bonifiche lavora per la canalizzazione delle vie e piazze cittadine. In questi giorni viene effettuata la canalizzazione della piazza Brollo e l’asfaltatura del tratto di strada che và dalla piazza Muda alla ditta Fructus. Tutti questi lavori vengono com-piuti dale nostre maestral»ze che hanno dimostrato di aver elevato il rendimento del lavoro. La costruzione delle suddette o-peie dovrà essere realizzata entro quest’anno. Il problema non e facile sopratutto se si tien conto della searsîtà di mano d’opera quali-ficata o non. Ne consegue che per raggiungere ï fini preyisti dal piano nécessitera includere nell’atti-vitâ lavorativa tutti gli elementi che sinora sono rimasti estranei. Dovranno quindi essere adottati prowedimenti contre i fannullo-ni che bazzieano per i caffé, trat-torie ecc. ai quali non garba il lavoro e che pereió attlngono ad altre fonti di guadagno non certe ammesse dalla legge e dalla morale socialista. Nel contempo le azioni di lavoro volontario daranno un coefficiente fortemente positivo alla realizzazione del piano económico e specialni en te nel campo dell’edilizia. Spet. ta aile organizzazioni di massa - il compito delForganizzazione e del-î’indirizzo al lavoro concreto dei loro membri. Con la giiista mobilitazione della mano d’opera volontaria, con la di-minuazione della fluttuazione della mano d'opera e con la razionaliz-zazione del nostro lavoro nol adem-piremo ai nostri impegní e porte-remo a conclusione il piano lavora-ttvo. VISIONE INVERNALE mwnwwwti*t>HWWMwnw»wwoniii(iiniiwi«iin(wwwi4MHWwmiimiwtmitfnumin(w>wwifliBHinnreuK«iinmnKn»niMtw VIII puntata di Jack London — Avete dovuto soffrire a;roce-mente, dis’si con simpatía. — Perbacco, lo schiacciamento delle ossa non è cosa piacevole. Le sue idee sembravano alquanto confuse circa l’azione di risarci-mento. La sola cosa chiara per lui era questa, che non gli era stato concesso il mínimo compenso. Se-eondo la sua impressione, la deci-s'ione, a lui contraria, del tribunale si era basata sulla testimonianza del capo-operaio e dei vicedirettori, i quali, secondo la sua espressione, non avevano delto quello che a-vrebero dovuto dire. E io stabilii di andarli a trovare. La cosa piü chiara era questa, che Jackson si Irovava ridotto ad una situazione pietosa. Sua moglie non aveva buona salute, e il mc-stiere di fabbricante ambulante non gli permetteva di guadagnare ab-bastanza per nutriré la sua famiglia. Era in ritai-do nel pagamento del fitto, e il primogénito, un ragaz-zo di undici anni, lavorava già alla filatura. ’ — Avrebbero almeno potuto dar-mi un posto di guardiano notturno, — furono le sue ultime parole quando lo lasciai. Dopo un colloquio con Favvocato che aveva tenuto le parti di Jackson, e col capo-operaio e coi due vicedirettori uditi come testimoni nell’affare, comineiai a rendermi conto che le affei-mazioni di Ernesto erano ben fondate. Al primo sguardo gèudicai quel legale come un uomo debole e in-sufficiente, e non. mi stupii piü che Jackson avesse perçut» il su» pro- cesso. La mia prima idea fu que-stà, ch’egli aveva avuto cio che si meritava per avéré scelto un simi-le difensoie. Poi mi tornarono in mente due dichiarazioni di Ernesto: «La compagnia impiega avvo-cat» molto abili», e «il colonnelfo Ingram è un legale molte capace». Pensai che, naturalmente, la compagnia era in grado di pagarsi uomi-ni di gran talento, piü di quanto lo fosse un povero diavolo di opéralo come Jackson. Ma questo parti-colare mi sembrava secondario, ri-tenevo che ci dovesse essere qualche buona ragione perché Jackson avesse perduto la partita. — Come è avvenuto che non ab-biate vinto questo processo? demandai all’avvocato. Questi, per un momento, sembró imbarazzato e seccato, ed io ebbi pietà dl quella povera creatura. Poi cominciô a gemere. Credo che era nato piagnucoloso, e apparteneva alla clas'se *di coloro che sono vint» fin dalla culla. Si lagnô dei testimoni, che avevano fatto solo depo-sizioni favorevoli alla parte avver-sa; egli non era riuseito a strappar loro una parola in favoi-e di Jackson. Essi sapevano ch» avevano intéresse a lusingare. Quanto a Jackson, non era altre che uno stupido. Egli si era lasciato intímidire e con- tenderé dal colonnello Ingram. Questi eccelleva nei controinterrogato-ri. Aveva imbrogliato Jackson con le sue domande e gli aveva strap-pato risposte compromettent!. —■ Corne potevano queste risposte essere compromettent», se egli a-veva la giustizia dalla sua pai'te? domandai. — Che ha a ' vedere la giustizia là dentro? domando egli alla sua volta. E mostrandomi i numéros» volumi ordinati sugli scaffali del suo povero uffieio. — Vedete tutti questi libri? Leg-gendoli, ho imparato a distinguere fra il diritto e la legge. Domanda-te a qualsias» curiale. SI deve andaré alla scuola della domenica per sapere ció che è giusto, ma si devo-no consultare questi libri per sapere ció che è legale. — Volete farmi credere che Jackson avesse il buon diritto con sé e tuttavia sia stato battuto? domandai con esitazione. Volete voi insinuar* che non c’è giustizia alla corta del giudice Caldwell? Il piccolo avvoeato spalancô gli oeelli un momento, poi ogni trace ia di combattività si cancellô dalla sua faccia. E riçminciô a lamentarsi. — La partita non era eguale per me. Essi ha»»* preso in gir* Jack- son e me con lui. Quali probabili-tá avevo io di riuscire? TI colpnnello Ingrain é un grande avvocato. Se non fosse un giurista di primo or-dine, credete voi che avrebbe in mano gii affari delle Filature della Sierra, del Sináacato fondiario di Erston, della Berkeley Consolidata, dell’Oakland, della San Leandro e della Compagnia elettrica di Pleasanton? E’ un ayvócato di corpora-zioni, e uomini siniili non sono pa-gati per fare gli stupidi. Perché le filature della Sierra, esse sole, gli danno ventimila dollari all’anno? Perché agli pcchi degli azipnisti p-.gli vale quella somma. Io non la valgo, io. Se la valessi, non sarei uno spostato, un morto di fame, obbligato a incaricarmi di affari come quello di Jackson., Quanto credete che avrei ricevutP se ¿vessi vinto il süo processo? 'r '—■■■ Credo che lo avresté scorticato. - Naturalmente, gridó con aria irritata. lo devo pur vivere! (1). — Egli ha moglie e bambini. • Anch'io ho moglie e figli. E nessuno al mondo, íüori di me solo, si cura di sapere se muoiono di fame o no. Ad un tratto, ii süo viso si ad-dolci’. AprF la calotta del suo oro-logie, e mi mostré la fotografía i» miniatura di una donna e di due bambine. — Guárdate, sono queste. Abbiamo visti brutti momenti, possiamo dirlo. Avevo intenzione di mandarle in campagna, se avessi vinto quel processo. Non si trovano bene qui, ma io non ho i mezzi per farle vivere altrove. Quando mi alzai.per congedarmi, ricorainció a gemere. — Non aveva l’ombra di una pro-babültà. II colonnello Ingram e il giüdice Caldwell sono una eoppia di amici. Non dico che quest'ami-cizia avrebbe fatte pronunziare la sentenza contro di noi se io avessi ottenuto una deposízione onesta quando feci il eontroesame dei loro testimoni, ma tuttavia devo ag-giungere che il colonnello Ingram ed il giudice Caldwell frequentano il medesimo club. Abitano nel mede-simo quartiere, dove io non sono in grado di abitare. E non fanno altro che giocare insieme al whist e ad altri giochi. — Eppure credete che Jackson a. vesse il buon diritto dalla parte sua?. — Non sold lo credo, ma ne sono certo. E, in , principio, ho ci'edulo ch’egli avesse qualche probabilité di vincere. Ma non ITto detto a tnia moglie, peí- »o» darle false sperafr- ze. Essa s’era fissata in mente d’an-dare in campagna. E’ rimasta gia abbastanza delusa. A Pietro Donelly, uno dei capi operai che avevano deposto al processo, posi la seguente domanda: — Perché non avete richiamato l'attenzione sul fatto che Jackson fu ferito mentre tentava di evitare un guasto alia maechina? Egli rifletté a lungo prima dl ri-spondermí; poi sí guardó altóme con aria inquieta e dichiaró: — Perché ho una brava moglie e i tre piü graziasi bambini che si possano vedere. — Non «pisco. — In altri termini, perché sarebbe stato pericolost) parlare cosí. — Voi volete dire . . . ,Egli m’interruppe, parlando ap-passlonatamente: — Voglio dire quello che dico. Da molti anni lavoro alia filatura. Ho cominciato da ragazzo sui fusi, e non ho mai smesso di faticare. A forza di lavoro sono giunto alia mia situazione presente, che e un’im-piego priyilegiato. 9onó capo-opc-raio, sorvegliante, s'e vi piace. E mi domando se c’é in tutta la fab-brica un sol uomo che mi ter.dereb-be la mano per impedlrmi dl annegare, Una volta, íacevo parte del-l’Unione. Día son* rimas»* ifi servi- zio per la Compagnia durante due scloperi. Fui chiamato «crumiro». Guárdate le cicatrici sulla mia testa: fui lapídate a colpi di mattone. Oggi, nessuho operate vorrebbe be-re un bicehiere con me se lo lo invitassi, e non c’é apprendista che non maledica U mio nome. 11 mió solo amico è la Compagnia. Non ê mío dovere sostenerla, ma si tratta del mió pane e del mió burro e della vita dei miel bambini. Been perché non ho detto nulla. — Jackson meritava rimprovero? domandai. — Egli avrebbe dovuto ottenere ris’arcimento. Era un buon lavora-tore che non aveva mai causato noie a nessuno. •— Non cravate dunque libero di dire tutta la veritá, come avete giurato di fare? Egli crolló »1 capo. — La veritá, tutta la verità, e niente altro che la veritá, aggiunse ín tono solenne, * i (l) Quest’esempio da un’idea délia lotta a morte che imperversava in tntta la société. GU nomini si sbranavano a vicenda corne lupi affamati. 1 lupi grossi mangiavano i plccoli, e Jackson era uno dei plù detroli t» quelForda aman». -m- TÍ'íú|t 1 8 ïW IL OAMPIONATO DEL T.L.T. ATTENDELA PESORPRESE LE SQUADRE DI COOA Si DAMNO DA FARE per sortire dalla loro posizione incomoda vg&HBSSEX&aatt MrafcaaiMgns^^ m ■iumi«» m wiiimí ■■iiii—uimjhjii_i_ll_— i n iiwiiumiw i UMAGO - MEDUSA 3-2 (2-1 ) IL GOAL DELLA VITTORIA alio scadere del tempo S. GIOVANNI - OFICINA 1-0 — Peri colosa azione solio la porta opicinese DOMENICA SI INIZIA la stagione cîclistica AURORA ■ S. ANNA 2-1 (2-0) ICAMPWNI STEHTANO a piégàre i tèBÏacitriesïSni MARCATORI: Zetto al 7' e all'll (calcio di rigore), del primo tempo; Gleria I al 20’ della ripresa. AURORA: Dobrigna; Stetè, Perini; Apolïoaio, De Ponte, Vatovani; Fantini, Luglio, Sker, Favento, Zetto. S.ANNA: Tencich; Visentin I. Godnig, I; Gubertini, Batttstella, Vi-scntin II; Godnig II, Gleria I, Paoli, Gleria II. ARBITRO: Cufiersin <îi Trieste; 3 calci d'angolo per parte. I RlSULTATï U mago — Medusa Aurora — S. Anna N. Gorizia — Plrano Verteneglio — Cittanova S. Giovanni — Oplclna Gorizia — Ponzianina Arrlgoni — Montebello LA CLASSIFICA 3-2 2-1 n. p. 3-1 1-8 3-8 2-1 Rit orna di scena lo sport popo-Iwe: il cicüsmo. Ritorna di scena senza un prologo. Ritorna per pre-sentarci subito un quadro ad effet-to che promette ottima riuscita. Ritorna, insomma con una corsa su strada che richiamerà alla partenza le forze più - rappresentative di Trieste e deüTstria. L’organizzazio-ne di questa prima gara, intitolata d’Apertura, spetta al Vélo Club Trieste. Nei giorni seorsi si sono iniziate le iserizioni e fra i primi a dare l’adesione sono stati j ciclisti de’ Grnppo ciclistico Istria, con a capo quel Zollia Boris che l’anno scorso riuaci a elassifiearsi al seconde posta del campionato italiano dilet-tanti. Fra gli altri corridors che aderiranno alla gara di domenica prossima primeggiano Sellier, Co- retti, Javornik, Fontanot. Ma oltre ai «cannooi» saranno rappresentati anche gii allievi con i giovani Delia Santa, Germani e Grigio. Le iserizioni vanno indlrlzzate al Velo Club Trieste, via Macchiavelli 13 Il piano, entro le ore 18 di sabato 4 marzo. Ed ora uno aguardo al percorso. La partenza verra data alie ore 9.30 a Opdeina. Quindi i corridor! seguiranno ili seguente tracciato: Trebiciano, Basovizza, Dazío, Cave Faccanoni, Obelisco, Strada Tarvi-siana, Sistiana, Prosecco, Opicina, Strada Tarvisáana, Dazio, Opicina, con arrivo sul rettiláneo del Polígono. II percorso 'misura 80 chilo-metri. II ritrovo dei concorrenti é stato íissato per le ore 9 presso la trattoria Falpcic. II risultato rispecchia fedelmen-te 1’andamento deU’incontro La vittoria capodistriana é meritatis-si na per la mole di Invoca svolta dalla mediana e daí quinteto di punta, sebbene abhiano giocato al di sotto delle loro reali po&sibiütá. I Capodistriani hanno sapufo inibri-gliate nelle loro magüe difensáve ogni tentativo di penetra•:ione degli avversari triestini. Artefice primo va senzaltro citato Zetto la guiz-zante ala slinistra, onnipresenfe e sicuro in ogni suo initervento, e multo bene coadiuvato dai con.pa-gni di linea. Gli ospiti dovetteri g.iá dall’inizio subiré le azioni flecan ti degli avanti auxorini i quali con veloci púntate riuscirono ben presto a far breccia e precisamente giá al 7. di gioco riuscirono a conclud-ere, vuoi per un mancato in-tervento sulla palla del terzino Godnit, scivolato a térra nell’in-tento di raggiungere la sfera, vuoi E' NATA LA SOCIETA' SPORTIVA SINDACALE AFFINCHE’ LO SPORT DIVENTI DMA FONTE DI EDDCAZIONE PER I LAVORATORI L’Assemblea costitutiva. che sí é tenuta sabato 25 se. m. nella sala RSdotto del teatro «Ristori» a Ca-■ pediatría, ha dato vita ad una nuo-va societá sportiva, e precisamente alia Societa Sportiva Sindacale «Proleter». Dopo tre mesi gli sforzi del co-mitato promotore hanno dato i loro frutti. Dalla composizSnne organizzativa e daila complessa attivitá nei vari rami delio sport, che la nuova societá si propone di svolgere, risul-ta evidente, che é la prima societá di questo genere costituita nella riostra zona. Dobbiamo quindi augurarle sportivamente di continuare su questa via per l’affermazione e 1q sviluppo dello sport dilettanti-stico. Dalla breve relazione, fatta a neme del comitato promotore, dai comp. Plaino Aldo e dallo Statuto della societá, appare ehiaro il perché e per il raggtiungimento di quali mete é sorta la societá. Deve essere perció compito di ogni singólo socio attivo — ora che i a societa é costituita — di svilup-pare e consolidare questa famiglia sportiva che deve crearsi a Capo-distria, con lo sicopo di portare realmente il buon nome sportivo della cittadina al livello che le compete per eapacitá sia individúan che collettive della popolazione. Deve essere compito di tutti i so-ci — affinché il progresso dello sport sia rápido e sicuro e serva di sprone e di esempio a tutti gli elementi sani, i quali oggi, pur avendone la possibilitá, si tengono ancora lontani e passivi — di dare tutta la propria collaborazione. «Gli atleti della riostra societá — ha dichiarato il relatore comp. Plaino — dvoranno essere i migl.iori per disciplina, técnica, valore sportivo ed educazione progressáva, si da ricambiare il pieno appoggio che daranno le nositre masse lavoratrici, affinché il «Proleter» diventi il símbolo sportivo di ogni lavoratore.» Alia relazione ed alia lettura dello Statuto sociale ha fatto seguito un numero rilevante di interventi, che hanno completato la relazione sia dal lato técnico che organiz-zativo. Il comp. Zolia ha tratteggiato brevemente il compito técnico — educativo degli atleti, i quali — superando il troppo acceso spirito campanilistico, che malte volte degenera in competizioni tutt’altro che sportive e sfimpatiche — devono curare di piü la parte técnica della preparazione, che, altre a miglio-rare di malto il rendimento dell’at-leta, diminuisce la probabilitá degli meidenti che sono sempre spiace-vo'i, poco simpatici e dannosi puer "atleta e per lo sport in genere. ti comp. Humar ha fatto notare, che fra le varié attivitá preposte, non é inclusa quella degli sport marittimi ed ha consdgliato — ser-vendosü dell’aiuto della técnica po-polare — di aprire dei piccali can-tieri, per dare modo alia nostra gioventú di istruirsi e di prepararsi per questo ramo dello sport, che nella nostra zona ha grandi possibi-litá specifiche di sviluppo. Sia dalla relazione, che dagli interventi dei numerasissimi interve- * I II nutd, r ilev a fin d’ora, che la strada scellta dalla société è quel’a buena e che non mancherá di con-■durre al raggiungimeoto delle mete sportive prestabiláte. Prlov S. ARRIGONI - MONTEBELLO 2-1 (0-0) FATICANO GLI ISOLANI per avere i due punti in palio MARCATORI: Colomban al 7’ e al 20’. Garni al 41’ del seconde tempo. ARRIGONI: Moscolin; Gianni, Vittori; Ulcigrai, Perentin, Pugliese II; Bologna, Cordíni, Degrassi, Depase, Colomban. MONTEBELLO: Pischiutta; Trebiz, Mandanici; Fabbi, Scrot, Balla-ben; Crecic, Carmi, Tuta, Tedesco, Giberna. ARBITRO: Devecchí di Trieste. Il rinnovato Montebello era see-so sul terreno di gioco sicuro di una vittoria sulla capolista. I suoi diri-gentí non ne facevano mistero con nessuno, e nello spogliatoio mon-tebellino, pochi istanti prima della partita, regnava la mass'ima euforia. I soliti preliminari e l’arbitro De-vecchi da il via, con il Montebello che batte la pala. Si porta súbito in area dei isolani e parte una staffi-lata di Crecic che Moscolin para ma la palla, viscida, gli sfugge dalle mani. Pronto Ballaben raccoglie e scaraventa di nuovo a rete, ma aa-rá Vittori che proprio sulla linea la ricarcerá íuori. Súbito in un rovesciamento di fronte l’Arrigoni si porta nei press'! di Pischutta i! quale con un bel-lissfmo volo para un tiro di Degrassi. Questo sará uno dei tanti interventi che il bravo portierino del Montebello compirá nel primo tempo. I primi 45 miuti porteranno in fatti soltanto un nome: «Piscut-ta» maschera di fango e gatto mágico e il Montebello dovrá tutto a lui se la sconfitta si sará mantenuta nei minimi termini. II primo goal degli isolani verrá al 7’. Una palla lunga che sembra ormai destínala a uscire, sul fondo presso la bandierina, viene rieupe-rata in extremis da Gordini il quale effettua una rovesciata e la palla va a posarsi proprio sui piedi di Colomban. La‘ bravissima ala de-stra dell’Arrigoni non si fa pregare; si aggiusta la mira e poi giú una fucilata che fa insaccare la palla nell’angolo basso alia destra di Pischiutta che riesce appena a aflorare. Abbracci e giubilo dei i-solani. Il Montebello accusa In pie-na la bota. Al 20’ gli isolani aumentano il vantaggio per mérito di Colomban che chiamato a batiere un córner, effettua 11 tiro con tanto effetto che Pischiutta, nel tentativo di parare, mette inesorabilmente in rete. La palla ristanga nella metá campo invischiata nella fanghiglia, e solo al 41’ l’arbitro Deverchi, che sino a questo momento se l'era ca-vata senza lode e senza infamia, concede al "Montebello un goal fantasma, che solo lui di tutti i presentí ha ritenuto sia tale. La cosa é andata coai. A una punizione contro l’Arrigo-ni da ciroa trenta metri Carmi ti- rava direttamsnte in porta. Ii por- tiere ísolano eseguiva la recolare parata alta e ai apprestava a ri-mandarla quando l'arbitro flschlava e faceva segno di metterla a metá campo. Tutti i giocatori si guarda-vano stupiti, e quelli dell’Arrlgoni tentavano anche qualche protesta. L’arbitro aveva decretatto il goal e eravamó quasi alia fine e nessuno osava piü protestare. In pace lei signor arbitro, con la sua eostienza, in pace tutti. Ma anche il Monte-bello esce da questa gara con la fronte alta; i suoi atleti si sono pro-digati al massimo. Oggi, contro gli uomíni di Gordini, non c'era niente da iare! Le soddisfazioni non tarde-ranno a venire quando la squadra sará un pé piü amalgamata. MANCHESTER — 11 campione europeo dei gallo Luis Romero ha pareggialo in 10 riprese _con Fingiese Fittonin un ineontro non valido per il titolo. — o — NEW YORK — L'incontro per il titolo mondiale dei piuma tra Willie Pep ed il tráncese Famechon é stato fissato definitivamente per il 17 marzo a Madison. — o — ALBANY — Joe Louis ha messo due volte a térra per 8 second! Willie Johnson durante un’esibizione di 4 riprese. —- o — SEATTLE — fke Williams ha bat-tuto ai puntí John Davis, ma il ver-detío é stato íischiato dal pubblieo per l’apacitá del campione del mondo. COMUNICATI In conclusione di una vasta attivitá svolta par l'allargamento e lo sviluppo della cultura popolare, do-ir.enica, S c. m. alie ore 10 ant. nella sala del Circolo di Cultura Fopolare Italiana di Pirano sí ter-rá una riunione di carattere consultivo dei Comitati Promotori per la cosiituzione dellTInione degli I-taliani del Círcondario dellTstria. Nella nostra prossima edizione leggete il proclama del Consiglio Clrcondariale delI’UAW! per 1’estro felice di Fantiná che con una azione del tutto persónate dalla destra tirava da pochi metri su Tencich che non riusciva a parare ma a reapingere corto dando modo cosí alio stesso Fantini di intervertiré nu.ovamen.te. ma prima che la sfera varcasse la linea fatal« il culpo di grazia ven-iva dato daU’accorr«n-te Zetto. Dopo questa prima rete, ne seguiva un’altra a 4 ininuti dalla prima per un banalissimo quanto intenzionaie fallo di mano in area triestina del terzino God-nic. L'arbitro Kuffersin di Trieste decretava la massima punizione. Realizzava nuovamente Zetto con Lm bolide a rnezza altezza sulla si-nistra dell’cxttimo Tencjch. Dopo queste due azioni e questo primo quarto d’ora di gioco risultava pa-lese che il S. Anua non poteva re-sástere ql gioco assai veloce dei bianco scudati aurorini. I Triestini apparvero a corto di fiato e nelle sporadiche azioni di crffesa non sep-pero incunearsi tra la difesa per-realizzare. Per contro la loro di-fesa fu messa due volte alia prova ma solo il bravo Tencich seppe resistere con i suoi parabolici voli che riscossero sánceri applausi a scena aperta. Nella ripresa prende rinizáativa i’ S. Anna ma le sue azioni sono inconcludenti. Occorre arrivare al 20. di gioco peT vedere segnare il loro punto delia bandie-ra da Gleria che raceoglieva un passaggio di Fao’i correndo in di-rezione della porta capodistriana. Qui con abile tocco gettava la palla oltre la testa delTacccnrente Dobrigna e la sfera s’maaccava. Da tener presente che il poco gioco técnico visto oggi alio Stadio I. Maggio di Capodistria fa impútalo esclusdvamente ad un campo acqui-trinoso che rap'presentava un’insi-dáosa pa’ude. Arbitro deü’íncontro Kuffersin di Trieste. Sono statí ti-rati 3 ealc.i d’angolo per parte. VERTENEGLIO 3 CITTANOVA 1 VERTENEGLIO: Vallo*; Spltz, Sauro: Benei, Pettucelli, Bemardí; Sau le, Millo, Bernabá, M (íntica, Pensil. CITTANOVA: B*ldini; Codermtz, Visintin; Urbaz I, Prodan, Sauli; Urbaz II, Cociacic, Urbaz III, Romano, Fitípaz. CITTANOVA —• In una corniee Hnponente di pubblieo, si e svolto il dueilo ealcistico fra le due squa» dre di Cittanova e Vertenegiio. II Cittanova é stato beffato, malamente beffato da una sorte maligna che lo ha visto soccombente per tre retí a una. E dire che j cittanevesi eran» partiti bene, che all8’ erano giá in vantaggio con une bella rete jesnata su calcio d’angoio da Filipaz. Pero nel!a lógica della palla rotonda, succedann spesso di queste cose. Ii Cittanova, segnata la sua prima rete, ritornó aU’attaeco sicuro di manglaril Vesrteneglio in un sola boccone. Peró insistendo all’attacco si dimeticó di tener qualcuno in difesa della sua rete, lasciando solo Baidini che se la sbrigasse tra i pali. Succease casi che Persil al 25’ ricevuto un palíeme lungo da Millo, se la filó via tutto salo sino ad arrivare a tu per tu con il por-tiere del Cittanova. Un gran cal-cione alia palla e '11 pareggio fu cosa fatta. Nella ripresa, assistiamo sempre al saldo monologo del Cittanova, che preme, preme, ma i suoi atta-canti decusamente oggi hanno nelle gambe la sterilitá. Sará ancora Pez-sil che segnerá due reti le quali ímiranno per exasperare il pub-bldco e i giocatori cittanovesi che si lastieranno andaré in escande-scenze, L’arbitro perció al 35’ sará costretto ad espellere il mediano Sauli e la mezz’alá Millo per gioco pericoloso. Direttore responsabile Clemente Sabati Stampato presso lo stabil. tipograf. «JADRAN» Capodistria Pubblioazione autorizzata Arrlgoni 17 13 2 2 79 16 28 Aurora 17 13 8 4 S3 14 26 Pirano t« 11 3 2 38 12 23 S. Anna 17 10 3 4 32 21 23 Medusa 17 8 4 S 26 27 20 Ponzianina 17 S 2 7 41 34 18 N. Gorizia 13 8 1 6 43 27 17 S. Giovanni 17 6 5 6 19 32 17 Cittanova 17 6 2 9 33 34 U Umago 17 5 1 U 30 43 11 Verteneglio 17 4 3 18 18 41 11 Gorizia 16 5 h 18 22 48 11 Opicina 17 3 1 13 21 68 7 Montebello 17 3 e U U 37 6 LE PARTITE DI DOMENICA PROSSIMA ARRIGONI — GORIZIA campo Isola ore 15.88 N. GORIZIA — AURORA campo N. Gorizia ore 13.98 VERTENEGLIO — UMAGO campo Verteneglio ore 13.09 MEDUSA — PONZIANINA campo Capodistria ore 13.80 PIRANO — S. GIOVANNI campo Pirano ore 13.09 S. ANNA — MONTEBELLO campo I. Maggio ore 13.00 OPICINA — CITTANOVA campo Opicina ore 15.60 Programma delle par ti te di ricu-pero del campionato di calcio, zona Istrla, dei gironi A e B per il gtorno 9 marzo 1950: GIRONE A SALINE — STRUGNANO campo Sictiol« ore 15J0 OLIMPIA — PORTOROSE campo Deeani ore 13.00 PIRANO B — STEI.LA ROSSA campo S. Lucia ore 13.00 GIRONE B VILLANIA — VTLLANOVA campo Villanía ore 15.08 BUIE — CITTANOVA B campo Buie ore 13.08 Umago: Bernich, Lenarduzzi I e II, Carciaüi Tomasini Paroval Bernich II Giraldi Sodomacco Cancianl Zacchigna. Medusa: Mondo, Lonzar Mora, Corte Pai-enzan Bussani Marsi, Va-scortto Depangher Stradi e Vaienti. Arbitro Bucavec di Trieste. Le previsión! della vigilia sono State mantenute in quanto l’Umago ha interrotto la -erie positiva del Medusa. 11 punteggio acquisito dal-l’Umago é ín certo senso giustn anche se il Medula si é dimostrato a sprazzi técnicamente superictre. II punteggio finale é sempre quello che conta. Si inizia il primo tempo con azio-ni alterne che vedono in maggio-ranxa l’Umago in azioni di pene-trazione nelle magüe difensive della difesa capodistriana. Dopo 20 minuti di gioco con una felice azione Canciani segnava la prima rete deü’ Umago seguito 10 minuti dopo da Giraldi. A questo punto il mcrale del Medusa yeniva scoss» e 11 Medusa su azioni di oon-u-apiede passava decusamente all’at-tacco eostringendo gli aspiitanti a due córner consecutivi ma infrut-tuasá. Al 40’ su calcio tirato da Stradj il terzino umaghese Lenar-duzzi toecava malauguratamente la palla di testa che finiva in rete dando cosí jl punto al Medusa. Banale autorete ma goal valido. L’ínizio della ri-presa vede la rea-zione degli ospiti capodistriani che attaccano decusamente impegnando rn serlo lavoro la dlifesa umaghese sino alia mezz'ora di gioco. Sotto questa continua pressione ancora una volta Stiradi trova modo di se-gnare la rete del pareggio deline-nando casi una probabile sconfitta della squadra umaghese. Ma gli umaghesi colpiti nel proprio orgo-glio con una sfuriata ereano una miischia sotto la parta del Medusa e Canciani rlusciva a coi locare la sfera esattamente al 43’ alie spalle deU’esterrefatto Mondo. Questa la beffa deU'Umago contro un’avver-sario che lo aveva costretto a defenders!, per quasi un intero tempo. Qttimo 1’ arbitraggio dei comp. Bucavec di Trieste. Falvio Narciso CAMPIONATO italiano di calcio I RISULTATI Barí — Lazio 2-1 Bologna — Florentina 2-1 Como — Triestina 3-1 Jnventus — Genoa 6-1 Lucchese — Atalanta 4-2 Milán — Torino 7-0 Roma — Palermo 2-1 Sampdoria — Inter 0-2 Venezia — Pro Patria 0-0 Padova — Novara 0-1 LA CLASSIFICA Juventus 27 20 4 3 69 30 44 Milan 27 19 3 5 88 39 41 Inter 27 17 5 3 73 36 39 Florentina 27 12 7 8 53 37 31 Lazio 27 12 7 8 48 33 31 Torino 27 12 5 10 32 34 29 Atalanta 27 11 6 10 45 42 28 Lucchese 27 9 9 9 SI 52 27 Padova 27 9 8 10 44 44 26 Palermo 27 11 4 12 33 44 26 Sampdoria 27 10 6 11 43 46 26 Como 27 9 8 10 33 42 26 Genoa 27 9 7 11 33 43 25 Triestina 27 8 9 10 35 47 25 Roma 27 16 3 12 42 44 25 Bologna 27 6 11 10 36 44 23 Novara 27 7 3 13 36 30 19 Pro Patria 27 5 8 14 31 SO 19 Bari 27 7 4 16 22 61 18 Venezia 27 4 3 18 21 70 13 Motivazioni sulle prossime elezioni (Continuazione dalla I pagina) severo sistema proporzionale deve dimostrare al mondo intero l’unitá politico-morale dei nostro popolo lavoratore proprio nel periodo in cui la reazioue sta inscenando, resa furibonda dai nostri successi e dal progresso raggiunto, una feroce caro, pagna contro le conquiste della lot-ta di liberazione e sopratutto contro il Potere Popolare che é stato conquistato dal nostro popolo a prezzo di immensi sacrifici. Noi offriamo a tutti i nostri avversari U modo, la possibilitá e tutte le garanzie, affinché essi dimostri-no do ve sono é che cosa rappresen-tano. I principi del s'uffragio universa, le, uguale e diretto e della votazio-ne segreta sono stati applicati con-seguentemeuts tanto nelle passate disposizloni, quanto nella proposta del noovo decreto. II precedente decreto dei CRLN, che porta l'ímpronta di questi principi — la cui mancanza si riscontra in moite legisiazioni dei paesi oc-eidentali, emanate in tempo di pace — benché venga abrogato rimarrá anche in avvenire un prezioso documento comprovante k> spiritq democrático delle n ostre masse nei tempi, in cui la proelamazioñe e l'at-tuazione dei principi democratlei era eonnessa con sanguinose vitti-me. Motivando la poroposta del nuovo decreto sulle elezioni dei delegati dei Com. Distrettuali, neces-sita, che assieme alia dimostrazione del suo eollegamento orgánico con 11 glorioso passato del Potere Popolare e con le stie disposirioni slano messe in risalto pure certe importanti differenze tra l’ordina-mento elettorale sotto il Potere Popolare e le elezioni ed i regolamen-ti elettorall negli altri paesi. Tali differenze esistono non soto nella struttura sociale, che in altri paesi intacca addirittura la libera decisione dei cittadini, e nel fatto che altrove tutti i mezzi material! per la campagna elettorale sono nelle mani delle classi s-frut-tatrici o di singo!i anziché nelle mani del popolo; ma esistono anche nelle disposizloni stesse. Ció vale pure nei casi, in cui le legisiazioni elettorali dei eosidetti paesi demo-cratici si attengono formalmente ai principi del suffragio universale, e-guale e diretto ed alia votazionfe segreta, mentre é notorio che in tutta una serie di questi paesi i principi menzionati vengono violati a-pertamente. 11 sistema delle liste dei candidati a grandi unitá elettorali, che viene applicato in alcuni paesi, porta inconveniente che gli elettori spess* non conoscono i candidati, cosicché i’elezione rappresenta un puro atto fórmale per nulla eonnesso con la valutazione del candidato da parte deU'elettore. Dato che la revoca dei delegati, eletti nelle predette unitá elettorali, è cosa sconosciuta in quei paes’i, i eittadini non possono influiré ef-ficacemente sugli affarí pubblici per tutta la durata della carica del-l'assemblea eletta; d’altra parte la struttura di quest’ultima é spesso influenzata in modo decisivo dalla data delle elezioni, spesso arbitrariamente fissata con riguardo alia situazionc política del momento. Propongo che il CPCI accolga il decreto sulle elezioni dei delegati dei Comitati Popolari Distrettuali come é stato presentato. Decreto che conserverá i tradizionalí principi democratici del Potere Popolare e nello stesso tempo li svilup* perá conformemente alie nuove eir-costanze. L’assemblea dei S.U. ad Isola (Continuazione dalla I pagina) «Anche nel campo dell’agricoltu-ra — ha precisato il comp. Agari-nis — la nostra organtzzazione ha dato il suo contributo fattivo aiu-tando gli agricoltori e specialmente le Cooperatlve agricole per superare varíe diffieoltá ed interessando-si alia distribuzione di prodotti chi-mici neeessari alie eolture. I compi-ti dei Slndacati per lo sviluppo del-l’agricoltura socialista sono multi-formi e bisognerá in tutti i modi rafforzare sempre piü i legami eon le masse agrieole per educare i la-voratori ideológicamente affinché si raggiunga nel piü breve tempo possibüe ia socializzazione della produzioóe nelle campagne della nostra Zona». II comp. Agarinis ha citato quindi altri dati che illustrano lo svilup-po organizzativo dei Sindacati per cui ogni collettivo di lavoro, anche íl piü piceolo, ha ora una sua Filíale Sindacale i cui membri sono eletti democráticamente e, che ha il eompito di aumentare la produzio-ne risolvendo tutti i problemi che potessero sorgere nei colleltivi di lavoro e di elevare i lavoratori e-ducandoli nella prassi socialista. Nel campo organizzativo si é prov-veduto alia divisione in categorie ed alia costituzione di corsí sinda-cali della durata di 100 giorni che hanno il compito di formare i nuo-vi quadri sindacali. In mérito al pagamento delle quote egli ha dichiarato che questo dovere é sentito da parte degli organizzati. «Parti-colare importanza — ha eontinua-to l’oratore — riveste il problema degli apprendisti che deve essere considerato come uno dei pfü importanti: anche le donne che lavo-rano in Sempre crescente numero nella nostra industria specialmente conserviera devono vedere rispet-tati i loro diritti ‘ondamentali®. Riepilogando il comp. Agarmis ha ancora una volta reso evidente l’enorme differenza dell’operato della nostra Direzione Sindacale, pa-ragonato a quello eominformista di Trieste che, con i suoi continu! tra-dimenti, ha inferlo colpi mortaii alla classe operaia. «Cio nonostan-te una delle nostre attività più importanti — ha proseguito il compa-gno — deve essere quella di dare il più largo appoggio ai eompagni lavoratori di Trieste aiutandoli a ricostruire dei Sindacati veramente classisii. Concretamente bisogna giunge-re al punto di convocare una confe. renza o un Congresso Territoriale e risolvere l’impellente problema del tesseramento unitario. Il comp. A-garinis chiudendo la sua relazione, ha dichiarato che un fatto analogo a quello della Carinzia venduta per pochi milioni di dollari non succe-derà nei riguardi della nostra Zona poichè sarà il nostro popolo che darà la risposta definltiva. — o — Membri del plenum eircondariale dei S. U. per l'Istria: Agarinis Nazarlo, Žerjal Edoard, Bugno Rasa, Babiô Viljan, Banko-vié Matija, Beržan Jožef, Bertok Bendlkt, Be\'k Jurij, Vascotto Li-liana, Vat ovac Ernegt, Turkovič Ivan, Tente Joško, Ceihar Ciril, Cavaüch Giovanni, Krampi Anna, Colja Srečko, Fusilli Nives, Franza Antonio, Santin Mario, Sfiligoj Elio, Orlando Olindo, Tognon Gui. do, Basich Mario, Druškovic Viktor, Furlan Janko, Gorelia Emilio, Gruber Marino, Kaligarič Emil j, Keber Drago, Lovrečič Kristina, Marchesan Laura, Novacco Luciano, Novel Egidij, Ferentin Sergio, Prelaz Antonio, Padč Giuseppe, Ra-dlvo Francesco, Strancar Herman, Valente Ervlno, Vukadinovic Nevenka, Martinčič Mihael. Revtsori finanzšari: Crolini Ella, Zlobec Zoran, Sosič Rudi, Sk*pS:c Anten, Pezette Gnid»,