presenta a »astro avviso, .un’ofcfe-sa per lo oleoso ečeittcjre italiano. In- timna,ré i feiiiiaggiàmienit'i pranzo. , tjf % ÆfM SULLA FOLLA LA PARATA DI ALCIMI REPARTI DELL’ARMATA POPOLARE JÜOOSLAVA, SELLA DIFESA POPOLIDS E DI GRÏIFPI EP0RTI¥I A CÀfrHHSTRIA UN COMIZIO IN PIAZZA TITO E TUTTA UNA SERIE DI MANIFESTAZIGNI - MELLE GITTADIÑE DEL -DISTRETTO DI BUIE PER TUTTA LA GIORNATA SI SONO SUSSEGUITE, DOPO I CORTEI, RAPPR1SENTAZIONS FOLCLORISTICHI E GARE SPORTIVE A CAPODISTRIA Grandie gicfimata -q-uella deil, I. mag-gio a Caipod'iistria. Tuitito il popolo ha yissiulto la sua feisita in un’aitmo-sfera -d’ieMtiulsi-alsmo; queU'ent-usiasmo spÿttiitaneo, traibociche-vole che solo i laivo-raitoiri- siam-no aveire. Per le Extrade, le piaiz-ze, i loiçàïi ogmuno aiveva da Elt.riinigere cento maní o- dai ri-camibiairie aiug-uiri a non finiré; e in turto. questo, e sul volito di -tuitili, si pciteva leigigeire-: «E’ il ¡no-stro giorno, qüeill-o che ri-aisis-urne e simbokiggia le iiunigihe diuire Icltte .del piroleitiaria-to, e le conquiste anche, è am-c-he ci indica il caimmiino, che ulteriormente dabbiamo percoinreAe verso la compléta edifica-zione del socialismo». Già da -qualiche gioirino si viveva in un clima, da girandi Oic-caisi-ani. B,a.n-diere, feisitoni e luminarie eirano ap-pairsi per ogni doive, e la città ave-va aanunto ;uin volto nuevo. Poi la sera di mercioiledi 30 aprill-e uno spet-talcolo in piazza Tito ha antiicipato la grande giornata del I. maiggi-o. Su un palco*, ipireisisaito1 da una folla e-noraie, si isoino -prodoitti vari com-piéssi coralï: degli insegmainti slo- veni, della Radio, di Semedella, del-l^tafituito magistrale di Pontoro-.se. Il gruippo folicloristiico di Smar-je ha esûguito due quadr.i careogirafici; la soucia de! toalletto di Capodi,stria ha imte-iip,rétalo .la danza dai-l’opera «Ero, il i'iijartzato ccdiuto idr.i cielo» di Gcitovaic. Tutti apiptauditi-ssiimi. Eid eecoci al I. Maggio. Nel gran sole del maititiino, una folla exultante ó aisislapaita ai due latí del corso del-l’Armata Jugoslavia. Su una tiritaña sont» in piedi il colomnello Sta-maio-vic, comandante del.l’Arn-.minisfra-zio-n-e Militara, e rappresentanti del Potare Populaire, del Partito, dei Sin-dacati. Alie 9.30 prendp.no a sfilare al'uuni reparti deh’ATO e una for-malzione ¡delta Difeisa Papóla,re, fieri, imipeiocaibil-i. La ’ folla áipplaiude, ti copre di fioiri, gr-ida: «viva l’-Armata del pcipoilo!» Seguoino- poi squadlre sportive della Técnica Papolare» ginnaisiti e gjnnaste. Veiriso le 11, tutti sono pigiati in piazza Tita. Parla il compagino Bel-traim, .presidente del C. P. Circcnda-riallie, scittolineaindo il si|nificato de] IL GO'MPAGNO BELT-RiAM PARLA A CAPODISTRIA I. maggio-. Piren-de quindi la parola Gin-o Golbho-, ,r llevando che iin questo giorno il nos,lira popolo guarda con •óngciglio al cammi-no pereoinso- e s'i prépara par il laivoro futuro. «Ogg-j —’ eigü dice — rioi ricandia-mo gli aliiciri delta Lo-tta di Libaraizio'ne: rilcordismo i diuri, ma fuiigiidi giorni delta xiCostriuizioaie e inifimé le ultime girandi realiaziazioni: Faffeirma-zion-e- dell’amimiini'S'iirazione opérala nella prciduzione industriiale, i sucr oeisisi peí cooperativismo ag,ricota, le democraitizzazione SáR-’aippsiraito sfet tale nel íqusle a,uimeai.ta glornalmente l’iin¡Fiueniz.a diiretta o-elle maisse liavo-raitriici. Proprio ir; qimfii giorni stiamo eoh'creitii'z'Zando um'alitra com-quiista, quaite lógica consegueniza di tulla l.e precedenti: cipa i;l Piano So-ciails. Con ■ estío' i iwstri lavoiraitoiri non scio decido no di fatto delta pro-duizio.ne, ma .anche del taisiso del pliuislavopo, e dalla di,Sitriibuaione del redjdiitb. Dáaiidono,, in una pairóla, delle propirie condizioni di vita. Turto quesito é i,l rendiiconito del la-varo svolto nel qiualdro deli’edifica-zioine socialista e; coin molto o¡rgo- glio possiamo presentarlo’ al prole-tariaíó internazioinalie». Et icompaigno Golbbo soittalinea quindi che tuitito quanto è sitaito fatto ’ del noGitro pepota si tjraidiuce ,in un valido apporte) alia causa della, pace e del pro gress o; in qiuamto, è 6 tat o «tenuto alto il veissilio delta fratel-liiSiza, dei dtriíití e del irihldipenidenza del 'popoild.» «,E nonoEitanle rnóte le mene delta reaizione e,g,li ccaolude. — tioino-sitamte tutte Le caiunnie e te provo-cazioni áei íascisti-inredenitiEti d’I-tailia e di Trieste — i papoli delta Nuova Jiugcslaivia cordu.r,ramio a-vaniti queisto loro niotoi». Al canto. dei co-ri riunifi de.l Di-stretto, che' pirendevano a interpretare in;ni e canzoni popote!, si da? va il via a iiuitta una serie di ma-nifeistazioni che si isiuisseiguivamo. poii peir taiitta^la giornata e il giorno se-guebte. NEL BUIESE DUE ASPETTI DEL I. MAUGTO A CAPODISTRIA IN ALTO: l.a piazza Tito di Capodistria neregqiante di folia IiN BASiSO: Le autorité civili e militari alla parafa PMOMMfi PRE-ELETTORflLE, IM ITflLIÆ OISON ESTA ' POLÍTICA CHE OFFENCE L”ELETTORE ñ BUIE L’ INAUGURAZIONE DI NUOVE OPERE A ¡MARUŠIČI Sulla porta delta salla c’era una cinquarrtma di persone che s’addos-savano lima sutrialitra im punta di piedi per veldeire i pionieri di Ma-ru¡s.s,ic.i che, sul palco, cantavano, con le taro voci infanitili, una canizone papolare e l’aria era piregna del’o-dore calido di coigpi lumarni stipati all’ínverosiimile, perché fcuitti voleva-no is©mti¡re i4loro fiigli e quelli ve-nuiti da Buie noniché >la parola del coma. Medica rievocante le loro fatidhe e i loiro eacrifici per metiere su pietira per pietra- qiuesto granjdios'o, edificio, contrasto archit-tfitonico fra i euimiuli di linde e pic-cole case icontaidine, ma oiccoirrenza storica per Felleiyametíito del livella di vita e di ciultiuira nel loro villag-gio- E’ befe la casa del cooperatoire. Con la, siua inaugiu,razióme ii manusisi-ciaini ihanno voliutO’ festegigiare la festa loro, quella dei laivoiratori. La sala, non enorme, ma adegnata alia oonsiis.teniza numérica di Maruissici e villággi víeiimori, isara d’o,r,a. in poi iteatiro di rappreisentazioni ciul-turallli e antistiche, luoigo di comive-gno per comí eren ze di oigni genere e cineima. Queisltluitimo piartiicotar-meinite aitteso dalla gioiventü ed anche dai veiochi; anzi per la Barata inaugúrate hanino fatto ve,ni,re l’ap-panaliuira a icoirtometraigigio- e si son .guandati peir la prima volta nel lora vWtaggioi le persone a coirrere, comi.nciare a parlare siuilto schermo bianro. Ora giá pensan.o come acqui-«bare íi’appairafiura ncirmrle per po-tens i guardare almeino oigni dome,nica, do,po la dluira fatica di urna setti-mana, un film veiro di qiuelli che sinora ¡poiteivano' veder solo a Bule o a Pirano, qiuiando avevano tempo c quanido ci potevano, andaré. Ac,canto alia sala, cié Tosteria do-ve gidveláii, sipec.ialm&nie, s,cor,reva a fiumi queillo buomo d.1 Momiano e i vecichi avevamo' la gioia diipinta sul viso e un, caldo da moriré e (tira i fiiuimi delll’íataoot, quatcíuno s’alzaiva e girildavia viva la fes.ta de! lavoraitori e poi faceva un pó d,i ret-tarica siud socdiailiismo, ma quiello vero Jo senitiva nel ciuoire perché perché . . ¿ e moistraiva cal, dito teiso le gr-osse lampadine che, in pieno 'gicir.no, brillavamo un pó dap-pertiuitto. E isarefcibeiro mcirlti d’iimpazienza se dovevano aspeittare la sera per accendeire, tanto mo,n é l’appliauso jálf'a, bimibolica primia, .aiocenisiane quetlo che conita, .ma la luce che, dqpo secoli di fumanti lúceme e tamipade a petirolio,. arriiva a brillare nelle loro case, la gioia nel cuq*c che si piro.va a girare i! mágico bottone, tra i peincihé e i come siripi,-ti dell piü piooolo che ha sette o.nni e iclhe -adeisisio potra fiare anche la isera. ® icoimipito e al pomerig-gio dair'e 'U,n’ciachiata ai dindi al pascólo. Ora anche lui voiirabbe pro-vare ad iccenldere le lampadine tromciggiarJte in mezzo alta fami-gl-ia, ccme l'.’alibeiro a Capod-amno. Por quisto c’é tila’ ni libia, ma di quella' vera come non se ne ve-rtnnn rinesEO e nella sala, dove a rap- inicominíciato a bailare e fra i cro,c-chi di ibeiyiitori di ibirna sotto. le íronide veridi degli aliberi- e .neU’oiste-ria. .tira i bevitari ,di vino, e tuititl ti parlamo aniohe se non ti hanno mai . visito e oignumo ha qiuailicoisa da rac-contaire, ma tutiti i disodnsi finisco-no aúlla luice. Aurelio’ raijconta come a lui place leggare e legge tut-to que lio che gli espita e finisce col bemefdire la luce eleiíitirica perché ora non dovirá malfraútare i propri oc-chi alfa luce deibole di 'urna lampada a petirdiio e il vacichio Matio vor-reltlbe che suo figlio fcis.se o,ggi a ve-deire1 .tutíte qiueiste belte coise e la luce che's’aicicerade a caisa ssia mía, e per un latitimoi .ií suo viso si fa cupo, ,1b hanino uciciiso quelle figure parche, quei larimimali di faisoisti, e Pieitro, detto PapeS, dichiara che se foislse ancora Gottairdi, a comainidare a Momiano, llui la tuce non l’avreb-be aviuta, mai piü perché con que-sta térra povera e dando la meta dei proprio, prodo'tti a quel signo,re Che er.a il paidroine non ce l’avireb-be fatita. E un nitro Pie,tro, che. anche lui di coigmome si ehiaima Ma-•líulsi'C, perché qui tutti si chiamano Márus'iíS, spieiga come la luce etieií-trica muorveirá le ¡nuoive macchine nelle cava, doive lui. taivora e dove ora ,sara molto, ,piü faicile favorare prcduicenido molto di piü E’ natt'e tanda., foirise giá il 2 maggio, ma Mainuisisici vive perché qua-si giu oigni palio c’é una lampadina che la illuminai a giorno, e caniti e litt vcciair dii foll'ta isi leviano verso il cielo’. .Tui'iti isóino par le straide e n: ¡la sata deve si batía a piü non paseo e nemmeno i piü pdccoU sono ánida'ti a dormiré perché la mantea e ti papá, tu,i isémpre serio, oggi. s’é ¡preso uina stooirnia, perché é la rico'ira fasta ed. c ibeílo il primo mai.gg.io atare siu.llla finestra delfr sala e guardare come S'i 'baila e no,n daveir staire neit tqtto a dormiré quarudo tutti so.no cointe'nti. B. A UesmH - Púifaeghi A Césari-Pobeighi é st'aita inaugúrala i'l I. maiggio' la «Casa del Co-operatorei». Si. tra-tta di un grande fáitibricato a dlue piami, la qui mole s.picca anccir piü maeistasa nel vuoto che lo ci-r,conda. Moderno, razioina-te, si compone d,i 12 va,ni, fra i q,ua-lí una sata per riiunioni, il bar e la biibtioteca. L’aitfireEzata cantina ha la capaciitá d'i circa 400 eitiolitiri. I lavoiratori del lucigo . ne sono crgoglioisi. E ne hanno di che: la «Caisa, del Coopera,tore» é sorta. perché eisisi llhanno eoístruita. Iniatíi al ccútiriibüto oiffeirto dai Portero Po-lioilare, queista nastira gente ha ag-giiünto lavoro vooiintario e maiteria-le vario (isaibbia, ghiaia, pietire) per un valore di 2.400.000 diinari, oltre a 946.000 canitanti. «Noi l’abbiatmo ccisltiruita — ci di-ceva airinaugurazione un cooperatoire mcetirandoci le mani callóse felice in Volito — tutto noi, tranne la mamodóipera sipecializzata». Lui, e la ,sua famigl.ia, i suol com-psgni hanno ora la loro piü bella casa, nella guate dliscuteranno i pro-pri profolemi, si formeranno giornc e anche si diveirtiranno’ e riderainno. D’cra in poi esisi potranno. sentiré quES’.a loro- bella «Balsa», come qual-coisa di piü d,i un focolare collettivo come la realizzaz'iione concreta, il simíboilo de&la loro volontá di vivere nel socialismo. E poi per Ceisa-ri e Pobeghi la «Casa del Coopeiratore» pone fine ai yerachi eterni icamipanilis/mi fra i due viiílíaggi. Di piü: 11 congiunge, eretta li nel mezzo. in un fcutto único, di economía, di quitara, di fratellaniza. Inaugura,rudo l’edificio', il compagino -Vatcivec ha indícalo il monumento- al Cadiu.ti: delia Lotta di Li-beráizicine che sorige daivantl all’i-n-,g,resso. «Nel segno del Lorio sacrificio —• egli ha deitto -— questa «Casa.» é staita 'CÓistiruita. Il Loro eisem-pio cf sa,rá dii guida. anche per il futuro.» A BRAZZAMA Il gior.no 2 maggio nell’ambito delle celebirazioni in oicicssione delia Enasta de:l lavoro, i cooperatoiri di Brazaania hanno dnaiuguráto’ alia ¡pre-eenzia di numerosi oisipiti intervenu-,ti allla maiiifastazione llimpiainto cleiffrico che porta la liuice ¡nel loro vilitaggio. Alí’iniSitallilia'ztané di queisto implanto fa Iciro cooperativa ha- comtrihui-fo con la ecipartura del 60% delle speise. Nel diist'rctlto, di Buie il Primo Maggio è stalo' celeibrato coin, una serie di .mamifestaziqni svolteisi a Buie; VeTiteneglio, Uima-go, Grasi-gnana e Momiano, capoMoglhi dei nuo.vi coimiuni dove sono. afftuiti gli aib:itam¡ti dei villaggi circostanti. Le manifestazioni hanino- avuto per epicentro i corte-i, la ; fila ta dei. ma-Inifesitanti e i comizi- che si som-o te-¡nuti nell’je piazze delle cittadi-ne, Giá di ib'uon’ora Bule ha visto im gara gli spor-tiivi dei vari rami. Han-.nraipíÉtd! le mainifeEtaaioni 1 pionie-ri con una igara d¿ mo.n-opattini, eo-ino venu! i poi i ciclisti e infine è ; staita salutata ,1a ¡parteara del gruip-po di cinquainta motocielisti, in gim.ca.na per il distretto. Kelll-a piazza, dimanzi alia casa del do'cp-eratcre, veni-va man mano aid pissiEpansi ' 1.a gente, in arrivo da Rremz-e, T,ribano, e dagl'i altad vil-léíggi e v-erso Je 11 si'foirmava un canteo di cinca due mita persone tee, icen música e sipoxitiv-i "in tenu-ta di gara, ih-a síil-aito . per le vie cittadine—iimlbanidieratf' e ornate di anchi e strisciani di verde, siáciandc .nella piazza isiupiariore dave i com-pagni Bó-nietiti, é- Diminič hanno ri-iOordato le traidiziciná di lotta delta classe aperaia, la origine storica- de] Primo, Maggio, solitol’-ineando part-i-oaía-rmén-te id fatto che il Partito ComuiniG-ta jugosf-avo continua ad attuare i priimciipi di lotita- basilari del moiviimiento eperaio inlernazlo-,nale, paati dai capi del proletariata Marx e Engels: le faíbibriche a,gli apeir.ai, la- térra ai con-tadini. A UMABO Uroa-go ha sonriso rispien,d,endo coime una perdía tungo la -costa istria-na che va da Salivare a San Lorenzo. Alaicri prepairativi, per questa. . grande giornata, feis-tqggiata da tutti i lavorait-oii-.i di tiutti i- continenti. haninlo itrasform-ato- Umago in un grainide- Parco- di verdie e di fioiri, parveisato- oivlunque di banldiere, soriit-te e lucí in-termitt-enti, piramid-i, un faro Ílí'urninante, add-otobi di ve.trtne ■eid edifici. ■ A salu-tare questa grande gi-oirnat-a ,1a sera del 30 aprile grandi fale Oiv-unqiue, ed um imiponent-e corteo-con fiaicco'le, percor-reva le vie cit-tadine ai canto di canzoni dei lavoir,aterii,- pcirta-ndioBi netl-a sala Airrigo-mi peir una aœadeimia d’occasione e una c-Uima rappreisemtaizio-ne degls aliinni delle sauole ottelnnaH e .del-)’A;?viaraei:'.o, paribico-tarme-nite -ri-u-sci-ta ,nei due quadri rafíiigiuirainti la vita, lócale. 1,1 I. anággio, afile 5 del mattino. vien-e data la svegl-ia. -dalle si,rene pe-r riiu-niirBii in ma-ss-a al Campo sportivo di tarto jl jxipolo dielle loica-litá delta . gdüriisdiEiané, c-hé: gi-unigeivano con ogni mezzo- .ad Umago Ali c-aimpo sportivo, d-opo 11 rito d-i Saltutó- al I. Maggio, sita formado il corteo, al isuono- di muisiche, fisa,r-¡mo.-n.iche, fiitrumenf.i.a corda; se-lve di ibam/diieire -e dii carfelli co,n ' sioriitte. una marea spetiaicolasa di pérísgfig di tutte le efá che hanno parrarse le v.ie- ciuadine. -La stciria n'om .ricordia, che Umago aíblbia acralto tanto, popolo fe-, .stqgigianil'e, Questa prima fase termina-alie ore 12 per .riS:to-rars-i e con- 1:1- periodo pre-eiiettorale. in Italia per le ammmiistriative del Mezizo-gior.no è ep'.rat-o nella, sua seconda false. La, ciromaic-a delia prima fa,s.e, quella delle trattatiive per le allea-n-ze e par gli aippicirentam-enti, ha mes-so, a nudo i;n- modo impress io-nanite- Fassolulta amora-lilta poilitica dei dirigenti di nu-meroisi pantiti e s-opnal'.iuitito dei maggic.ri. La pircesi-ma icoinisuM-Eizioinie- eilaíit-oir-ale, nelle spacifiche condizioni interne della pe-nisa-la-, a meno- di un anno dalle iUififiire elezio-ni piblitich-e gen-eirali ha indiuibibiameinte ■ uin’impor-t.anza pairiticotaire, si potrebtoe- dire addirií-tuirla d-eclBiiva, che t,ras-ce,nd-e la conquista, di un certa numero- di ammi-nis.t-razioni com-unal-i o di un cert-o - niuimeiro-- di s-eigigi- nelle eisseimibilee praviniciaili. Tutitav-ia, puir essendo, coimipre-nisilbile fa prctíccupaizíone dei hnigofi paii'.iti di creare le oondie-io-ni por raffe-rmazioine d-elle rispeil.ti-vé liisite, ció non a-uitoriiziza quel-la spregiuidicat-ezza, che, fungí dial po-teris-i definiré maichiiavelli-ca, rase ritk solo fá. diis-on-esitá política,, di cu-i hanno dato prova quasi tiuitti i dirigenti dei piartiiti itáliami, duramite la frise- d-elle' .-iraltalive - e ' déiSa qeteir-minaizio-ne delia tattica eile-titbrale. Ció che ha dcmlna-to i,n qiuesta fase è . l’aisisoluta mauca-niza di principi. Sia delto per ïncteo: non è da pre-vedeirisi una maigigiore ohiairezza ad -uina m-agigiore serieltá nella fase pró-pagandiisifi-cia in, ait-to. Iil iriiSuiUat-o delle traititaltive e de,l-lo- atadlo deigili aiccorgiiçienti e-letto-rali è ¡un -confuso- panorama eilet-to-rf.iov che mem-tre día Unía p-a:ie mn caniiriibuiDce- certa aliliai chiaire-zza poli-tica nella penis-ola, daiU’altira rap- In- COL-PO D’O-CCHIO MAGNIFICO AMMASSATA XN PIAZZA TITO A CAPODISTRIA PER IL CO'MIZIO DEL I. MAGGIO i LA DIFESA POPOLARE SFILA IN PARATA Albhiamo de*dicato il precedente ar.ticolo- ai teleg-ramimi sipediti e non dail v-escoivo- Sainitin, pe-r dimo-s'ax'are cíame la feliiriltúle 1-ezioin-e- in-feir'tia- a! faisoismó — le oui fallí e crimlteíli avveoitare, -ddipo- a-ver cau-saito infilnilti dia-mni e ro.vine, no'niché ímniumeri v.jrtime -alil-a -uman-ità, so-no canicuuise nel modo ohe- tutti s.an-no, —Vjffltá felblbia- piasto' gi-ovaito a qiuesto-suo zefamite e fain-ati-co fafl,tore il q-ua-le, pur -iimiitand-oisi a con-siideiriare le iccinldiizio-ni d-erivaite alfa diócesi* da lui «rarsiata, in canse* gu-cinza de’la g-u-Eir.ra s-cmteniaita d-al facciiï-mo, avrelbbe doiyiuilio iimparaire a mon più -ing-eriirsi in faoc-e-n-de cho eisulino diailla miisis-iion-e spiriltuaje di un paistore- -dlan,ime, fornendb pro-va nel la-cimteimipo delila sua con-t-riz-ione. recite,raido ,.if «mea- chipa, mea maxima leulipai» per i mali p-aissati e pres&nitl delta, nostra Regione, do-V'Uiti- " all-a sha olpfera n-efaEita. iPreimeiasa qúosta ov-viia c-onEiide-ra-zio.n-e- la ccimpcciva ' -del ' fatto-- che il v'íHcciVOi Satitifi é itairaito, fino ne1 midiciii'a- de’.le-oslsa, dail morlbo delilo sictaivini-s-m-') -p,iü pernicioso e-d in* guat.'biíe, rlpren di-amo. la ras-se,g-n,a d.eJ ■ cwniport;amenta, deg-lli atteggi-a-menlti e ‘d-eíilé gesta di queisto- -ind-e-gri,o pastare per ic-oln-tiriibuire, n-ei limiti dallé nicstiré plo:sib)l-iitá, e far s-1- c-he il suo ricordo, con le prove doe-uimentsit-e-, Ve-ngia traimamldato' ai paistio-ri niéfflia; Billa, -gi-uiata luce, casia-come aggeitto- -d.i, esecraziio-ne e Come s hniboilo: d el mal e. iDiail- fa,tito /Che iit veccovo Sá-ntin aiblbi-a, abol-i-Éó il rifuata crótlo -tvüYc c-h-i-eá® pratica-te dai or-o'all : dal fatto che aibibla in-tardetito in latte Is ch..-ese d-i Fintee l’uis-o delta- lingua ero- ata; -diaili tsltitio- ¡che, i-m caniaegiu-euza di taste aibffliziione ed iinlterdiiz-taine centi-tíaia d-i cialttolici croa-ti abbiano abiurffto- idlaife-piroipiri-a fe,de; dail fait-to che per la «battaglia del grano» — fi-u-ttanite a Sanitin uina medagli-a d’aro e il; titpil-o d-i g,ra,n!d-e ufficlále de-fe Cor-Orna d’Máka — -sliain-o de-ri-vailll gir-aivi- da,ni'ni atg.li sigric-oilitori delta siuá diócesi, da tutti quest! fatiti, do-ciuimcirjtati ed i-nlddlscti'PBii'W, (coin-giu'niti a-lila reatante opera di fii-an-cheiggi-a-mento dell vescovo Siaintin afta, -de-l-irtucB-a; azio-n-e sniaizi-onali-z-za-tricé eseiric-iitiaita ,d'al fastísimo) «Vita- Niuciviíi» ri-cava la figuro di un v-e-s-covo iSsintin. «¡pá'llaldiláci invirtió delta veri-tà e delia giustizia, de] geiner-c-so ; dif ensore degil op-pressi e dei, póiver'i, dell grande eacerdo-te c-h-s, -per lia ’ giloria di Dio- e- per i! bene dei siu-o-i- fi-gli ta-t-to- si prodiga e tutto isi doma». Non d-i-varsámente é s-tato gi-udi-Cc.it'ó e- quaíiíSicalt-O' dal fascismo al qu-sile non parve vero- di po-tef ac-co-flteinitare lé sue ambizlcnl per lo iimyeisti'iura diócesi dii Trieste il ccn K vesiovo m-o-nts. Fcgar.— come abb-i-amo d-imcisfcrato e meigli-o diimos-t-re-rerno in .s-eigiuilto- — era- stato al Ion-tanat-o - in cpnseg-uettza d,i iig-no-b'i-lv caíunnie -ché lo facevaino apips.ri.r-e « (-ben-cihé a -suo tempo- irredentista; qiual-e acérrimo neimico defiiTitalia e del faisciismq, ' foñdando le accuse sul «faii-to gria-ve ed i,n-:,c-n,cepf-bil«)¡ c-h-g lui, «iprofessant-eísí vescovo italiano, non f.mmettcva differenzà a.l-cUna fra itali-ani e ofavi», t-u-rti ap-pr-rc.ívdió- ‘uigiu-nli \nfcil suo, ministerra tcotcrai'-e. Qu-eis.te fe ragioini e q-uesti i ti-to-lí di mérito per cüi te- gerarchte Saisicisté, che avevano chieist-o ed o-t-tenuto la teísta' di monis. Foga-r, pre-(lE-ser-o dail Viatiicano la- m-vestiitiura nieiila diócesi di Trieste e Capoidis-tiri-a del vescovo Santi-n. II, papa,, che iricomciso-eiva in Miuis-só-Mni (nel «vero eré-t-i-co» sfo-gia-nte con friaislair'i.o blasfem-o e triviaile- ne (fLa Lima» il siuio- odio conitro la Chi-EEia, i s-uoi dc-g-mi ed il auo ‘culto) Fueteo mainidaito daflla Brovvi-d-enza, il papa, che ay-eva iniciaisis.at-0-r mi-Miairdii eid i miliotíi de-fe «Co-n-venzione finan,zia-riai» degli «storici» partí del Latera no. íiu ben lie-to- di inigra,ziansi 11 fa-sci-smo anche con quisiste- piwcoilo f-avone. -Coisi fu che la m-eldiaiglia- d’oxo- de-lia «fba-.-t t-a-gtlia del ¡grano», che il giran-de -ufficial-e-. deilila- C-oroua dT-tailia. che’ il «niar-ie-Uc-» del clero- e del 1 aic-ato ca-tto-l-ico c-roa-to- e slove-n-o, cu,i lingu-e «-barbare» erano State sciaicici-ate', assi-em-e ad -unía- parte di cid- -le uisa-va, dai saiciri ¡t-emipi del'-a dan-n-unizilEina ■ Fiuime, c-osi fu -che i¡) do-titcir e Conté Romano, teo-ns. Sa-n-tin ¡uB-uiiipó lia. iuvieisititiitira nallia dio-ccsi di un vés-covo il cU,i único tarto eirá d'i- attien-erisi ai veoch’i piriin-ci-pi de,l Meisisi-a, id,i Naea-ret. ,N-on apip-e-na insediatosi nella- capitale delia Regione, il vescovo San-tin d-eidiiicó le prime catre del &uo «EpcSitc-itato di cariita e d’amo-re» ai catricihítítí e’civ-emii dai, q-uali pr-ete-sa -l-’inbeigrirmeinto- nefla -limigiu-a dan-tiixa dell-a -dort,nina- Cristiana- ai r,a-.gazizi sliOivE'nl, le c,u-i lsibibra eran,o atdte abitan e, ,ccn paziienza ed a-more, -ótale medir,i ad es-primersi nel p-i-cípriO'. iidiomia. QusísI iuitt'i i; cataohisti s’-ove-ni — per i -qiu-aji rimian-eva imtnuitahl-le il pri-nicipiio cEititolicO, che- operare com tiro .l’omihamemo n-aturalie de-lie cose create d'a Dio, ooisiütuáace grave pecciato — preferivano- aibíbiamidonare' I’iinlseigniaimeinto, anzichié soit't-oisitaire ; a -tale aislsiurda e crimiin-osa imiposi-ziane. Si aacinis-e qiuiinidi a riforma-ire i:r seminario--'1 di ' Cajpibdi:sf-f,ia, richie-m-anldo i cihieirici dal semiinatriio di ' Gori-ziia, da luí riteniuto «slavofilo»' 'Selblb ein-e • i-v-i di suo amaino fid at o Sirot, îc avtsse o,pernato il repu-listi ra-,' dir ale del,lo œlavume», di ciui áb-‘ bi-amo giá - parlato tr-atlteggla-nldio la fi-giuria di qiueisit’ailltra, ciainagii-a del' cpvo, di v-ia- Cava-na. 1 Le ragioin-i e le fimaili-tá per c,u,i nel1 1710 fera Sitsito àpe'rto iil seimiinari-o di-Calpotdisiiiri-a, aid ï-niiziiativia, del vesco-yo Naldini, app-taon-o b;eia chisiv.e da quanto questi c-criveva in '-data 29 5. 1689 al do-ge- delta reipuibbiiàa- di Veneziia: «Sefer-i nioaa 'P-riniciipe. Il iSie-mirjnrio ■ ele’- chieïtai di sctaonia utiii-tà alta Dicmsi; é oitrí-modo. ,ne-celssario a quella di Capo' U'Isiria non tanto per le- vi,ntù fis,to,h-e e-mo,-’ rfel't dei cjiiiro, quanto per la lingua illirica, c-h’è lin-giuagg-io n-eceissariid di quelle vi-lfe-e pe:i|ó airoicocirrenze çhe- ¡sono fire quanti, in msinicaniza di Preiti íiicinei; bisOigna ipir-evalersi di sog-geitti non .solo d’aíi-eño Dominio ma sconoisciiitii ed ign-onamiti e poco meno che- innetti». (Conír. val. IX Atti e Memo-ríe delila Sne. Istri ana -di Arc-heo,logia e Storla Patria). Coime il- vescovo Santiin aibtoia W.i-ccincigciul-o la neioessitá de-1 seminario di Capcidiÿtria «per la lingua illirica, iih’è âinguaggio necessario di quelle vi-l-le» l-o dim-oatrenemo ne! prossimo nlumero. fatti i diirîigenti politiici hiainno di-mo-stra-to di non aver-e alouma fidu-cia nieilla siua ma-turità pofiti-ca- e melle su.e con-viinizio-ni, v.aranido tiutita uma seri-e di Mette çamuff-àté- e fianichelg-giaitrici, che rappreisen-tano alibret-tainti tiriaibacich-etti’. Un si-mile sistema, che -n>eï primo turno defle àm-miiniis-trat’ive ha avuto poico siuocesso ne! Meirildicnie, dove il fe-noimen-o ha asls-unit-o- ipiù .ampie p-rcporizioni, po-treTdbe- laiv-er-e m-aggi-or effeitt-o e in qu-alohe caso deicl/d-ere dell’esito délia contesa. I rilï-ultaiti che ne deiri-var-anino- -moilto diisciütiibilmen-te po-tranino pero ensere defini ti come Feispre-ssio-n-e del-la vollo-n-tá del-la po-poilazioine. Gli eisempi di: un ta-l-e genere- di liste sono numerosissimi e di eissi la isitampa italiana è pierna. • N-elfia ícoinfuisioue- de,lll,e n-uimeiro's.e liste (in- totale circa 12.500 per i 2.500 cctmuni) -a-1 ldi là delle p-ainti-co-lariltá loca! i, ,si po.ssomo tuifavia -disitmiguieTe tire , raggirluppamein-ti : quellio social-co-mi-nfoirmilsta, qiuello del casiidetó-o centro- deroocratico ( d amoer-iis-tlian i, -soicial-ideteocr ait i-c i, repuibibli-cami e llitbeir.Eili ) e q-uello déi-■ Fesbreima ■ des-tira («ílssini, qua-Iun-quiis-ti ,e ¡m-oinair-chici). Le ooce-zioni -iscino tatltávia ¡n-ume-rose. I social* de-mocrstici a-d esempio si presen-' taño sitSIi a Peiriuigia; ‘FeTra-ra, Foggi.a, - Beme-venito, iSa-lemo, Maitera, -C,ata:n-zairo, Cosenizia -eid Aoista-. Aid Avefli--no la democrazia cristiana è con i réipuiblblii-cani e i qualuinquist-i men-tre- i s-oicia;l-idemoicrati-ci sono con i libera,li. A Benev-e-nto isi so-no appa-ÿenitaiti repiutoblicami, lilbe-rali1'e so-cial-demoicira-tiei senza- la dam-ocra-¿i-a cristiana. ,A Napoli i qua-ttro pailSita di centro sono apiparen-tata con il fronte manar,chico c l’Ucmo Qualuniqiue-, A Frcsinoue i sacia,1-dumoiGra.ti-ci hanno bloccato con i co-m-iinilcirmisfi e la demo-craizia cri-.stiaina si presenta sola. In céntr.i minori ¡seno «.taie poi preséntate liste có:siitSdeirte uni,tarie nelle qua.!I sóno compres! cíementi che van-no dai cc-mimícirmísti sino ai qualun-qu.'isti. E Felenco poiarebbe continuare. dSui piano stirertament-e poli-tico va inoltire re-gi-stira-tq- il fa-ilimenito d'taila próispeittiva aparta dalla de-mocirazia crisitiana di un apparenta-nienito tra tuirti i par-titi nom co-min-foinmiisti, o meg,li¡o di un aliargaimen-to a destra de.Tallnanz.a tra i qoat-tr-o psirti-ü di centro. L’epis-orilio piü claimiorcsf) di -queisito fa-líllimetnlto è l’abonlo déliünizi.ativa -di Don S-tiur-zo a Roma. E non c’è da dire che sian-a matocáti gli appog-gi iníluen-'.i de'll’aziioine. caittoiica e delito st-éi&o • Vaiticano per portare tale imi-ziativa ’ in iporto. Un eis-iito- positivo-, del-la proip-osta di Don Stuirizo avreb-b-e ayulto- riipeinculs-siomi noitevoli o-litiré i 1-imiti idelfe eiezioni amminlistrative e otare i co-nfini del cotniun-e di Rotea. Im atare parale sar-eibbe stato un significativo- ,e pericoioiso pcis-so avaniti tí-eillie forze piü coniserva-trici e -reaziomsirie in f-unizione an-ti-oipeiraia. .A facilitare pe-ró una speiaulazio-ne del genere da parte defia destra scirio .sta-ti proprio- i oommíormi-siti -i ,qua,li si so-no camuff-alti dieit-ro un,a cosiidide-tta !li’s¡ta civi-ca ché hanno VEirato ri-esiuimanido le vecichi-e cairia--t'd-i defia po.Litica iteliama, guata Nlií-ti e ccmpagini. Nit-ti è staito l’u-o-m-ó delle giuàrdie r,e,gi-e, c-olúi che ha fatto da bartistrada al fascismo,' e chg nelFutaimo depagu-enra ha amo-reigigicito a rungo con il quiiancu-i-ata GiE-niniini. ,Ma evi-dentemenite pier i ccimiiBifc-rm-'isti o-gni veoc-hio arnese è búoin-o' per il raigigiungiimendo de-i Joro: scopi -e in .definitiva, pe-r teain-dairg l’ltaíia in ravina. In questo. ccindi-zjioini, n'e,l calde-reine eileirtorále che átobiama- i i lu, si-rato, ím uiase-nza, di un' chia-ro polo a sin, isi tira, -ch,i P-uó -trarre benefició sano solamente i ' n-eoíase,isti ecl una eventuaJe loro nuova- af-ferma-zi-onc sará da adldeibifansi -Aon Befo al ,be-né- atare- di De Gasperi, ma anche allla. política íaJiittiemttare ed oppor-tun-iisita. di- Togliafi. Sara urna rtatovn prov-a dei tealdiim-atíto dei cominfo-r-miisti ed -dannt dalla c-taisjse la-vors-trice iitailiana e delia demo-crazia neilia penisola. Ren-zo Franchi LA CELEBRAZIONE DEL I. IHAGGIO Capodistria, Lunedi 5 maggio 1862 ORGANO DELL’ UNIONE Direzione - Redazione - Ammin. Via Santorio 26 - Capodistria tel. 170 ANNO V. No. STRIA La scuola italiana nel circondario e I falsi del C.L.N. La s-cuola e l’educaizioine scola-stica meil circonidairio deillTs’tri-a fio-no dívewute me,gli últimi ¡tiempi -giii obiettiv.i rpnetfeiriJtii dalla vaina, qua-n-to iscipooa c-ampagnia d,i calumni-e- directa -coin-tro- il ipoter-e papola-re daii note cinco-ld iredenltiist-i di Trieste e dagli. spioni deil.CLN. Sulla base dd una serie di fas i, con unía impude-n-za piü única c'he rara, si t-emta di coniviiijzere rppiñiüínie puhbMica che nel oirc&indáxio "dáilldlsitria -esiste un completo Hdispre,gio per la cultura ,-ta genersf^ e per quellia itáliainia in ’ particoJáire. e che si é disgrégala la scuci’a itailigna, nel quad’ro diella cosid delta pcili'ti'cia di sm.azional.iizza-zione'degli italiana. Nel coro dei -ca-lunniáitari e dei grossoiani failsdi'¡catón non poiteva mancare la voce del noto agente e spi-a del CLN Recuas Vaisco'tito-, che ha itenuio una cónlfereniza il gior.no 19 u. s. a Trieste sula isiau-ola italiana in zana B. Con isua buona pace e suo maltraído (lia realitá é alquamito divers.a da ciueüa che egli ha temtato di far cradere. Nel 1945, isulhito doipo la libera-ziomie, si alddilve-nne, come era lógico ad una completa «organiaz-aziio-ne deslía iseuoila, che le auitoritá itailia-ne aiveivaino trals-fomnalto in sltrumen-to di .snazionalirazazione degli slo-veni e dei icroati. Venne istaiura'ta icioé la paritá di diritti naizionali anche n.e.!illinseg'nla'menito, ass.ieurato a tutti i bamlbini malla loro lingua materna. 'Neill'amno sooCiaStiióo 1945 -46 funzioiiíairono imelila zona 80 sauo-le fcra elementen e medie di vario grado, can 310 inisegnánlti e 8.845 alunnli. (E non 3.250 come vorrebbe far cradere il Vais-coltito.) ¡Deille 80 «icuo-le 36 ¿rama rtiadiame con 211 in-segnánti e 4.540 aliunní. Nelilo sitesso animo iv-esninle apeirtó dalle autoritá porpalarii il liceo .scientifiteoi di Pi-rano, il cui primo coirso é stato quest’ain'no sospeso in qiuanto ad iseiso erano iseritltfi- solo 5 laillievi. II " Vaisicofto ha aifferimait-o che «la ne-ce-ss-itá di tale acucia era iprofanda-meni:,e seinltita dalla pcpcilaziome». Ció significa cha il pcitere pqpoiane, accuiaato di snaizionalizzare gli itia-liani -d-tilla -zoinla, B, ha -s entilo imme-diiat ámente tale esi'genza, dellla qua-(le al contrario- non si sono eviden-temenite mal, aocorti gil «italianis-simi» di Roma. Ma. la sfaociata ma-laf'ede delta nata isrpia deil GLN é ancotra piü evidente: egli ha d’iohia-rato- imifatiti1 che il liceo di Piraino «proroeteva di daré dei ri's-ultati notevoli graizie alíia passiome e alia compeitianza degli insegnaniti». Si tralla deigli -at-es/s-i insegniaruti contro i qu-aSi 11 CLN ha condcittp a suo .tempo una vergoignasa campagna a base di linlfiami e Volgarl calunnie, diseomasicendo loro oigni co-mpeiten-za e ció pattu'rial’jmenite pe:r danneig-giiaire una isitituzione dei potere po* polaire. La coierenza evidentemente »clni é di cais,a in vía Cavana! In base aid una síuUstica del 15 fennaio «corso, nel circondario' del-l’Isjtria vi sono atlualmente 41 scuo.- le italiane, dli cui 27 elementan con 95 insegnanti e 2.247 alunini, 6 otiten-nati suiper.iori, corrisiponideniti alia scuolia media única in Italia, con 42 insiegnamti e 681 allunni ed aitre 8 ,souoie medie con 52 inisegnanti e 596 alunni. 5 señóle medie del tipo «Awiamenlto al ilavoro» sono in fase di esaurimento ira quamito sosti-¡tuiite gliadatamemte dale oittenmali supe.riori. ciura dieil potere populare perché -sia aBlsicurato un otiti-mo inisegnamenlto é diimostrata: dal rapporto esistente tira inisiegnianti cid aiiuani: in media un insegnante ogmi 19 alumni. Inoitre nel circon-dario sono State istituite due case dellb «tudente iltaliamo, una a Capo-disitria ed una a Pirano, ed aperti 9 asi'lii infaintili, frequentati da 219 bambini dai 3 ai 6 anni. 'Di pe;r se siteBsi questi sol,i dati isono una soienne smenlíAta della acense che si continu'anoi a lanciaire cosí ‘irapudeiniteimenfe contro le autoritá della nostra zona. I falsifica-torii dei GLN si voglíono mostrare inoltre preocciuipati peir i'l nastro nuoivo oridinamenfto scolastico. II tema «si pointerebbe mol,to -lontano, ma basta qui rilavare che queista loro preoiaoupazione ¡non) é laffatito' diversa da quelília iche maniifestainio per il inoistro oiridiruamento político, económico e sacíale. Si tratita dellla pre-ooouipazione dei reazionari che vedo-no savvertito i’l loro omdinamento la cui toas© >é lo sfruittamento. D’al-tra part'e é chiaro che ogni ordina-menlto Bcolasitilco corrisipoinide alia stiruttora della sociietá niel quale é attuato. La nostra popolaaione stá edificando lia nuova societá socialista ed é quinidi 'loigico che alia base idell’inlsegnamento fiLosolico e stori-co neihe nostre simóle stia il materialismo «tánico, che famito sembra eca.n)dal'izzairelgi-i isipioni del CLNicioé ■che i nostra alllievi s.iano educa.ti -nello apiriito dell’idieologia proigres-isiista deilila clases opeiriai%. Nellia nostra zona, come .in tuititi 1 paesi pro-'greldifci, vi é sieparaizione netta tra ipubíbliica amministiraizione e Clhieisa ■e quinidi non vi é mullía di strano ■nel faltto che n'eiíle scuiode sia sítalo ■alboliito Tinseignamento oibbiigaitorio deilla reliigionle. L’aittiuale ordinlamenito scoilastico ■corrisponde quindii alia nostra real-tá socialista! eld é appiunito questa realtá che dá tanto fastidio ai rea-aioniari irreidieimtiisti e ai loro com-pari cominfonmisiti. RF A S A N N S G O L W Sabotatore cominformista condannato dai Tribunale Militare di Capodistria SABATO POMERIGGIO SAN NIC OLG’ ERA GREMITA DI FOLLA L’APERTURA UFFICIALE AVVERRA’ IL 15 MAGGIO II gionno 29 aprile si é svollto cíinanizi al Triibiunale militare del-rAmiministrazione militaire delil’Ar-' mata Pcil>0ilare Jugoslava il proices-,so a carico di ceirto Stojan Lavrenčič, autiiista delta sitazione vigili del fuoico di Capodistiria. L’imputaito era in- coli ég amento con gli agenti cominformisti di Vi-dali, Lovrenčič Romano e Zidrolov Albino i quali eibbero dalla direzio-ne cominformásita triastina rincari-co di orgamizzare azio.ni di sabotag-gio’ nella Zona jugo,slava del Territorio Libero di Trieste. L’impui.ato Stajam Lavrenčič, se-guendo i loro ordini, averva opeirato due sabotag.gi, danneggiando i mez-zi di traispcirito della staizio.ne vigili dal fuaco di Oapoidi.stria. A süa disco,!pa il Lavrenčič afferma ,di es ser-si peinltito dell’opera da luí svolta ancora prima di esisere iscopeirito e doipo avar provocato il guasto sulla seconda macchina atreva propostó L' attuale fase del cooperativismo nel capodistriano Le íunzioni delle cooperative di tipo generale Leggete e diffondete UIÜOSTRA LOTTA Di fronte alie nostre cooperative agricole di tipo vario stanno dei grandi compiti, dalla cui realizza-zione dipende lo sviluppo socialista dell’agricoltura nel nostro circondario. La lettera del CC PCJ sul cooperativismo e le decisioni prese al-Vassemblea generate delle cooperative della R. F. P. J. — nella quale sono stati particolarmente delineati i compiti ed il ruolo delle cooperative agricole di tipo generóle, quali organizzazioni di base per l’edifi-cazione socialista dell’agricoltura — non prospettano soltanto i principi fondamentali per lo sviluppo delle cooperative, ma anche i metodi ed i mezzi relativi ai risuitati ottenuti finora attraverso le diverse forme di lavoro, nonché la necessitd di introdurre sempre nuove forme, piü corrispondenti e piü efficaci per elevare e sviluppare la prodvczione agrícola. Per la, reaíizzazione di tali con-clusioni devano essere impegnate tutte le cooperative ed in particolar modo il loro apparato dirigente. Molte cooperative hanno giá procedido all’organizzazione di vari rami di attivitá económica, impostando il loro lavoro sulla base del rendi-mento económico. E’ dar tener presente che sebbene td{li risuitati siano stati ottenuti mercé un giusto orientamento del cooperativismo agrícola in genérale, tuttavia l’errore fondamentale consiste ancor sempre nel sottova-lutare il ruolo delle cooperative a-gricole di tipo generóle nei villag-gi. Innanzitutto la forma infenore o superiore ha un signifícalo molto Le branchie della nostra econoraia: il commercio ABBATTERE IL MONOPOLIO, FATTORE INDISPENSABLE DELL ULTERIORE SV1L0PPQ Anche nel!' importazione dalla R.P.F.J. le aziende devono indirizzarsi verso i preduttori diretti - Perché nel commercio estero il sistema resta immutato- La "Riba” causa di malcontento nell’ambiente peschereccio Dapo ave,r trattato deU’esporta-zione. verso la R. F. P. J. vogliiaimo fare oggii, qiualohe breve centro su quanjto r.iigiuaüdia le importazioni. Anche, qiu¿ i'l monopoliilsimo domina quasi aowiano non pemché ci siano disposiziioni e diirettive del potete che sanciisicano tale stato di cose, ma sempfXicemenfe perché l.e varié aziende cilttadine non si ciurano di siiaaoiare diretlti rapparti commer-ciali con i proiduttoii'i eispettianido per diría in teirmini popolari, La pappa in bocea daU’OMNIA e dalla «Pre-rad», fatta eccezione per poohe spe-cie di prodotti. E’ queiata la .oauisia di una quasi uniiüorimiitá mell;’a.'(30'rtiimeinito deilile mercíi asiste,mti in tatti i negoizi, ,spe-cialmenlte de,l d,is.tretto dli Capodiis-tria poichié le isoirgenti di que,s,te merci sono diue solé: l’OMNIA e la «Prarad». F.a ecoeizione a qiueista regola rimipreisa Comimericiale Dis-treittuale di Biuie. Abbiiamo visto la sua reclame nei magigiori serttlma-nali jugos,lavi nei quali cerca oon-tat'ti d’affa'ri diiretiti coni le fabbri-Che e azieimde prodiutltrici. I ¡risiul-ta:ti non seno mancalti. Da tutte le pariti della R. P. F. J. gliungono al-razlenda 'Offeinte di menci sia par isiccffiito che pe;r telefono, o tramite agenti ocmmerciali di modo che la stessa ha una vasta, pcssiíbilitá di scejtia, sia per quiainto riguarda la quailitá e raslsontimento che per i prezzi dei prodotti. Dobibiamo isioittoliineare id fatto che l’Aziemda umaighese ha stabilito que-sti contatti senza creare una colos-sale rete di aicquisti e lo sottolineia-mo aippuinto perché non essendo in grado di creare tale rete, la maggio-raniza delle ncsltre aziende coonmer-citcL'i fanno di guasto id motivo dominante per giiuistificare il loro tor-cire. A dífíerenza di quamto avv.iene nel oommeircío verso la R. P. F. J. nel commemcio con gli altiri paes.i le umiohe aütcirizzate a sivoilgerlo so-no le aziende «Fructuis», che é di- ventaita azienda cooperativá'stiica, la «Vino» e la «Vino-expart» ohe lo di-ventaranno, no-nché la «Splasna» e la «Riba». La icoinlbinlui'tá del monopolio di quesita aziende viene giluistifioata dalla meioelsislttá di smerciare all’asite-ro marci iscelte di pirima qualitá, ben contfezionate e imtoallate d,i modo che si poisisa batee re la comlc o¡r-reniza dagli ailtoi meircatli elsiteiri che si fa sentare per iqiuaisi tuitte le merci proido’te dalia nostra zona. Que-ste azienide hanno atltenulto una tauo-na specializzazione in materia e, d’alíiro canto, sono ormai esperte nel complesiso oampo del commercio estero idove isi irichiede personal,e paint'icoilalrmemlte abale. Le co-oipeniaaive alio istaito artituale non pas-siedonoi i ireqiuds'iti necessari per po-ter .svolgere questo compito- con la abi'lltá richieista dalla situazione. U-n fattoire positivo ne'l nostro ccimmerciio eateiro consiste nel fatto c’he finalmente é in parte riuisicito a sganiolarai ,daii soilliti clienti ch’erano in gran parte italiani e itrieistmi e ahe poi irlveindevaino le noistre meir-ci. per ooníto lloro anche ad altri stati, icolstninigenidoicii, par di piü, ad eioquistare le merci d’áimpartazione quasi ■esctiuisiivamante sul meircato italiano, noto pe:r l’elevatezza dei prezzi in confronto aid altri stati. 11 recente aocondo. con la Germainia aacidentale e 1’Austria, per l’espar-tazione dei nastiri prodotti peir un vialore di cimca 100 milioini di dina-ri, rapiprasenteirá un indiubbio van-taggio par la nostra eooonomiia poi-ühé, aitre a vandere a prazzi piü vantaggicsi, iai da la poss'ibiiLitá d’im-portare marci (macchine special-mente) a prazizo inferiare di quslli esistenti sul mercato italiano. Un -esaime ia1 -parte merita il nostro camimaricio estero del pasee frasco, partioollanmemte per una serie di llámentele soiilevate tra i pascatorlj e ,1© llc.ro jcciopar.aitive dall’aziend'a «Riba» icthe- lo geeti&ce. Talí lamentóle riguandano particoila-rmeinte i praazi di aequisto pra-ticati dalla relativo; molto di frequente, anzi, la cosidetta forma superiore dell’or-ganizzazione cooperativistica, pub risultare addirittura di forma molto inferiore se per il suo sviluppo non esistono ' condizioni favorevoli di tempo e luogo. In molti casi é piü reddiiizia la cooperativa di tipo generale, che pub svilupparsi in base alie sue varié attivitá economiche, sulla base deli’accumulazione socialista e della riproduzione allargata. La cooperativa, che, sotto varié forme, organizza la proprietá cooperativistica, attirando a se i contadini, aiutandoli e stimolandoli alia produ-duzione, pub contribuiré alio sviluppo della produzione agrícola molto piü di qualche cooperativa agrícola di produzione, piccola e passiva, che non sia in grado di sviluppare la produzione e .nemmeno assicurare i mezzi di sostentamento necessario ai cooperatori stessi. Dobbiamo convincerci che é buona la cooperativa la quale si sviluppa nelle condizioni done essa opera e che ha come base la creazione della proprietá cooperativistica e l’accu-mulazione socialista. II problema dell’ulteriore consolidamento orga-nizzativo ed económico della cooperativa, é un jorocesso vivo, il quale appare ¿ol sorgere della cooperativa ed esisterá fino quando esisterá la cooperativa. Percio dipende da noi se acceleremo tale processo se-condo le condizioni e le possibilitá obiettive dandogli un giusto indiriz-zo, che abbia insiti quanto piü pos-sibile 'elementi socialisti, creando cosí in parí tempo le base per la coscienzg collettiva nel villaggio. II compito principare delle coope-rative agricole di tip p. generale é, in primo luogo, sviluppare la produzione agrícola, e, di fianco ad essa, altri ramf di attivitá, caí quali aiulerá directamente i propri soez se, naturalmente, esistono condizioni favorevoli e con il consenso dei soci. Per incrementare la produzione agrícola attraverso Te cooperative, e necessario eleggere delle commis-sioni o comitati i quali operino con l’una o l’altra attivitá produttiva (comitato per la viticoltura, frutti-coltura, orticoltura, zootecnia, ecc.) Questi comitati non dovranno avere soltanto funzioni consultive come finora, ma dovranno essere autoriz-zati dall’assemblea generale dei cooperatori a poter disporre dei fondi previsti dall’assemblea per l’aumen-'to della produzione agrícola, a aquistando macchine agricole, attrezzi, ecc. Per il rafforzamento e lo sviluppo della produzione agrícola,, Ce co-i operative devono organizzare proprietá cooperativistiche sulle quali devono far sorgere vigneti, frutteti, centri per l’aüevamento del bestia-, me ecc. Cure particolari devono essere préstate al rafforzamento della proprietá terriera cooperativistica al controllo della lavorazione dei lerreni, alia coltura dei terreni ab-bandonati o male lavorati, alio sfrut-tamento piü razionale e redditizio degli appezzamenti di terreno. Accanto all’incremento della produzione agrícola in complessi col-lettivi, le cooperative di tipo generale devono tendere ad allargare ed elevare la produzione sulle proprietá terriere dei propri soci, orga-nizzando stazioni per l’incremento del bestiame, vivai per il rinnovo dei 'vigneti e di frutteti, sezioni di crédito, acquistando macchine agricole d’utilitá sociale, ecc. Nelle istruzioni del C. C. C. P. J. é detto chiaro che le cooperative di produzione che non hanno la pro-spettiva di sviluppo sulla base dei principi oxganizzativi sui quali so-no State costituite, devono tendere a nuove forme orgañizzative, onde poter svolgere piü utilmente la loro attivitá cooperativistica nel villag-gio. Concretamente, se una cooperativa di pi'oduzione trovarsi in un centro agricolo passivo, dove la produzione agrícola non pub esistere su principi di una cooperativa di pro- GLI SPORTIVI ALLA PARATA DEL I. MAGGIO «Riba», (preazi che per lio istesso peace siut merciEljo di Triaste sono di gran liuinga auperioni, considérate il cambio uffiieiaie. Le- Jámentele a prima viiteiai semibria.no giustiftóate qiuando, si consideiri che il pesce pa-gato dalla «Riba,», eld e-semipio, a 120 dinairi; si venida poi. a Trieste a 400 e 500 ,Ilire al chiloigrammo e tal-voiUa anche piü. Diiiciaimo sembra perché il problema è molllto piü com-pleisso di qiu,amito si riteniga. La «Riba» ha un contratto con' il grossiste del peisce Tiozzi di Tries-te in base al quale quest’ultimo si oibb'Liga ad aicqu-isitare tutti i quan-t-itativi del peisce proveniente dalia nostra zona. E’ri'unq-ue un oliente siicuiro-, nom solo per quanta r-iguar-da gli acqiuisti, ma a-niche per quamto 'riigiuarda i pagamente: «Lui rea-l'izza dei gualdalgni forti con il pesce invernal© — affermano i rappresen-tanti del mo-stro commercio estero -— una con il peisee estiv-o fa-lvolta perde». Siu qiuest’iuliLima aífeirmazio-ne abhiamo dei seri diufbtoi, ma co-miuinque resta il faiteo che sia nello invernó come nella estate noi ab-bialmo la- certeeza dii smemciiare sempre il noisflro pesce e di offenere sempre il co-rriispettivo- pagamento, cosa che non siuocade-va qua-ntío i nositr'i pesicatqri vemidevamno- diiret-tamemte sul' mencaito di Trieste e lo dimoistrano aliciuni milioni di crédito o,rmai áneisigifoiili. Aocanto a questi lialti fciuoni, c’é quedo negativo ed é che una, buoln'a paute del gualda-gno del pesce se lo maingiamo ,1a «Riba», Tiozzi e poi i dettaglianti. Ed è perció che gli ambiente peochereoci chiedono di poter ccimmerciiaire diireittamemte i,l proprio pesce -sul mércalo di Trieste. Prendere una pasiiziomie dec-isa a íaviore di questia ipiohieista è molto difficile per le incerteizBe sulla ven-dita e soi. paigameimü e poi per Je diffiicioltá di contirolllare l’esportazio-ne via mare e, di coniseguienza, e.vi-tiaire le 'Specuil-aziomi valutarie che patreblbero sorgere. Di contro, un'a-libra richiesta degli 'ambient! pésiohere-cici nostrani deve eas'Eire isemiz’alitro appoigigiata dalia, ncatira- cpániione pubblica ed è che la «Rito a» venda il pesce sul canto lapiperto e cioé che día in v,i-sione lalle ’cooperative paschereccíe le faittiu're per il pesce vemduto, che si tra,fetengia le prciprie ,speise e il resto lo paghi aille soopeiraltiive. stesise. Si elimineranno cosí dei dubtoi giiuisiiificati siu di una nostra azienda M cui fumizianamanto deve essere oggeitijo- dei m-ostiro interesse. Ohiuldiamo- l’esame riguiaindante il nastro icommencio. Malte question!, anche imipointaniti, abbia,mo dovuto j sorvolare’ perché lo spazio e il tempo non ci permettómo analisi piü profonde, Eipeisiamo luguialments di¡ aivelr idato il nostrio ccinitirifciuto àiffiin-ché anche nel caimpo commerciale le cose piEiceidiamo cbm .'raipidïià e in moldo- riviciliuizionario come negli altiri nami délia noatira economía B. M. “lilMlls*Ul ..................................... L’albergo «Triglav» è diventato luogo di convegno di nümerosi gitanti A Fiume Si ó aiperta- li’n questi ’giormi nella sala del Conisiglio Simid’-aicale della cittá di Fiume una mcisitra di la-vori dellla igiaventü operalia. Essi ais-somma.no icomipleBSivamente a 400 e comprenldono itutíi i rami deH’indu-stria. In preceidienlza, nei dilsltireitti e nel-1« cittá della regione, olltre che nelle maggioiri fatoib-riiche di Fiume, é-ramo- sítate o-rg-anilzizaite' sim-ili eisposi-ziorui, le prúme in tutea la Jugosla-vi.a. L’iiniaiativa era ipartita dad Co-miltaltoi regionale della Gioventü. La moisitra, che sino ad oggi ha richiamaito migliaia di visitatori, é alliesitiita i¡n due spaziose sale. Nella prima si poEisomo ammirare pinze, tenaglie, martelli, trapani, compas-si, isaildaltori eleitlbriioi co-struiti dai giolvami dei Técnico ferro viario. Queilli de,lio «Scoigiio OltMi» di Pola presentado invece aipparáti eiet-triei, traisifarmaítiori, suomeirie, inter-xiutori moniafase, ingranag-gi, ruóte denta'te e miisiure di preósione. Pro-selguend’o la masitra visita, aib-biamo poluto ammirare un ascen-s-cire in miniatura per trasporto di Carrel'li nelle midiere, costruit-o d,a Fr-edi Verba na,0. P-o,i -un montaca- r.ichi, nastri oírcpíarl, pontili, auto-bus e camión, tultto r-eso palziente-¡men.te .in mimime propo-rzioni. E’ presente puire l’aiziiend-á «Ric-carldo Renciic» di F.-iume, ed il suo poUeijtivo igiavanlle presenta' tra-pani, traBfónmáfo'ri, albe.ri di tra- -smiiEisione, cr.mpre-sisori. L’attiv-o gio-vanóle (di Pi-adailbona espo-ne un modo,Lio dii limaíore che deísta vivo inltereíG-e ira i visiiitatoiri. Passanido nciila srconda sala, si fanno ammirare i vari la.vori dei gioivani -apipar.te-nenlti a'HTndiustria Cáttaidiina de.l Legno dii Pola-, e principalmente una s,tanza ida iletto, fa-Itiiica- idi A. Cobran e R. Veneru-zzo. Sempre1 di quiasto collettivo, cinque 'gio-vani hanno costruito una moderna ciucina,; -un sies-to, F. Colussi, un duzione come in un centro agricolo attivo, essá deve assumere un’altra forma organizzativa, indirizzarsi cioé verso altro genere di produzione, facendo si che rimangano in lavorazione cooperativa soltanto quelle attivitá per cui la cooperativa potra prosperare. Ció significa: sanare le cooperative oggi passive; in altri parole, dare un’altra forma di lavoro a quelle cooperative che non producano il necessario alia vita dei xnoprio cooperatori. Qualcuno pub supporre che la ri-organizzazione delle cooperative di prodMzione passive, costituisce un passo indietro. Costui non tiene presente perb che alia edificazione del-l’agricoltura socialista si pub giun-gere anche tramite le cooperative agricole di tipo generale e che lo sviluppo dell’agricoltura nulla pub avere da organizzazioni cooperati-vistiche passive. Se nei centri agricoli passivi, do-ve oggi esistono delle cooperative di produzione, nelle quali il livello di vita dei cooperatori non sia superiore a quello dei maggiori contadini privati, nécessita studiare a fondo il probema e cercare di indi-rizzare le cooperative stesse verso i rami di attivitá piü redditizi, creando magari solamente alcuni complessi collettivi minori, cedendo i rimanenti terreni agli stessi coopera tori in usufrutto individuale. Se si présentasse la necessitd, tali complessi collettivi potrebbero essere diretti dalla stessa cooperativa agrícola di tipo generale. Da cib consegue che il ruolo delle cooperative ed il loro sviluppo non dipende da tante singóle cooperative, ma da tutta Vorganizza-zione cooperativistica, dal suo orientamento nella lotta per l’edificazio-ne socialista nelle campagne e nella lotta per una maggiore produttivi-tá. comoldo- ldiiv-ano-1-etto. Zideinko Uhitil è l’auitore di un magnifico sopramo-bile, conlsis,tente iin un vaso da fiord in o.ttone, tut#» intansiiato, conte-mamte un mazzo di rose faitte in rame. In questa esposiaionie spicc-a uno «ispácoatoi» che moistra l’interno di una cabina di nave, llavero di fat-(bura pnelgievoiliisisimai, , Alílla párete delta cabina, un mitarsi-o in leigno raffúguira i-1 porto di Fiume col pá-’ noraima della -cittá, iil tuteo- dovuto alia geniialiitá, nonché pazienza- del giovane A. Susic. I iglovani dell ’Azienda Cite-ariina di F.iiume «Djuro Maitijeviici» sono presente con un ricco assortiimenito di model’Jli dli sicaipe, boirtse-tte, cappella, iimpermeaibili vesititi, ecc. ¡Non ma-nc-ano neppure le ciuoine eliefetriche; a costriuirle sono sitaiti i giov-ani- deill-a «Bencic». Quelli della Fabbrica Cementó di P-ola si 6onc preisentati con un immemso txasfor-matore aid dio. La igiaventü della «Tipoigrafia del Popotloi» di Fiume pa-r.tecipa all’e-Eipoisiiizionie con, mamgnifiche rilega-‘tur-e' e sft-aimpaiti di vario genere. Ablbiamo quindt a-mm-iraito-, ih meizzo a- un-a folla incuiri-ositá, un motare a reaeione ccstxuito da Stje-pan PolSita, un, motíiello che desta il massiimo- iinitereisse- anche nei tecni-ci. Ne .atotoiamo' visto infatti un g-rup-peitto disicutervi intorno con calore, •Diiriigenliloci .aH’iUBcltá, notiamo un cartteilia isul quale è scratto- testual-men’te: «Glavina Pietro di Pola, gio-vane irazioina’l'i-z'zatore, ha- c-ositrui-to «croichet» condu-titore di fiíi i-n-erclciati per macchine Ida, oucirei «Union spécial», finora ri-cevuti da-1-l’eistero a 5000 dinani al peizzo». Quies'to dimestra, a>ncora una vo,l-,tà, l’indiusltri-csa capaiciitá d-ei giova-; ni -della r-eigione, a loro -non potra non soir-ridere un felice avvenire. Bruno Picco B R A V A T E All’ insegna della ¡buena educazio-ne, Venso le ore 21 del giorno 14 aprile, aH’Atlbergó Tr-iiglaiv di Capo-distria, cive -nelle granide.sala sede-vano ccimiitiv-e' di. paiciiíiici opera!, impiegati e -sportivi, faceva i-rruzi-c-ne (é la parola adaftá) un energúmeno, domina.to dai furni de-U’alcool ohe, cc.n pose sconc-e e cante osceni, si aiffan-nava per cffendere il piü pcssibüe i pacifici’ -cliente presenil, e che, di contro alie preghiere dei ca-merieri che lo esortavano alia ra-gione, ess'umeva atte.-ggian-.enti da aviventuriero del W-es-t, in vena di a-wenilure emozionanti. Considérala la sua eitá e lo stato eufórico del quale era vittima, le persone presentí, pur continuamente offeise e deris-e del guademte, si ait-tennero alia- buona ediucaeione, pas-sanid-o sop,ra a tanta- ignoranza. Se-noiniché il riegiis-ta sunnominato, a-d-doiochi-ati ad -una. tavola tre a-rbitri local-i, ¡inteniti a> consiumare qualche aperitivo in compaig-nia delle propri-e m-oigli o fidaraaite, vpile fare alto- di braivaiceio (alta Ciran-o di Bergerac) e da un taivolo ylcina (con i p-iedi appoiggiaiti, ailla moda dei gansters amerJcani’ sulla tovaglia di un’altro), con voce che avrebbe offeso 1’.ultimo dei cantante difetitaaíti, su un’aria di moda, -tuteo fe-ce per offenderli il piü possibille,' fino al punto di r-iicorr-ere aillo -affronto persónate. A -q-ueisto -punta (le mis-ure colme traboccano) le vititime del suo pas-satempo pur senza so-llevare scan-dali o ricorrere a mezzi vio-lenti, presero per il -bave.ro detto mene-s-tTeillo e lo misero alia porta, con gran scill-i-evo di tutti i presentí. Aiil-’u-sicíta v-enne prelevaío, da, un difens-oire, -che, procedentemente av-v-eritito dell-o sean,díalo dalla direzi.o-n'e dell’Albergo, l-o ¡Sfeoirt-ava in guar-diina, ove aveiva moldo di meditare ’ sugili effetti -de-lie do-si troppo forti di .aleo,ol, isu piiacoili cervelli. Ora risulta- -ch-e- icoisltiui, appe-na usici-to dal ripoiso ab:bligato-rio, ha eiapresso iminiac-cie vie-rso i tre arbi-tri, autori (,s,e,condo luí) d'elle sue dissa-we-nitiure, -al punto -di affermá-re -che ¡saprá ben e-gli punirgli ap-pena, paisisleira-nino per via Cavana a Trieste. E che! Fonse anche egli ricorrerá a ,1-umi ed ai-la protezione del Vesco-vo dell’Anticristo Santin? Arbiters da solo- di fare la revision-e e la riparazio-ne della macchina. It Tribunale no-n ha ten-uto conto delil-e sue giustificazio-ni e lo ha ri-co-niois-ciuto colpevo-le del reato as-criteagli neü-’atto di accusa coindan-nandoilo a cinique anni di oar-ceire ,duiro e alia- peirdita dei diritti civil-i per la diurata di un anno. Il risveglio del C.ICîP. di Umago A compCietaimento. delle manife-1 stazioni celobirative del Primo Mag-gio, il Cincelo Italiano di -Cultura Pcpolare di Umago ha r'iaperto i propri batiente con un b-uon spetta-colo d’arte varia dato nella- sala «A-rrigoini» dal suo -giruppo diletta-n-tisitiico-, istruito- da;l compag-no De-maig-a. Presentati -co-n- torio da- Leinair-duiz-zi Rcmadio isi sono -segiuiti siul -palco gli 'interprete deil-La canizo-ne M-aieir G.iorgina, il duetto Toni e Zaechl-gn-a, il trio Novacco, Bosè e Toni Pa-rtiicola-rmente apipilauldita la Maiet Gioirgi-na. Mirella, Amaliida e Nov-acco hanne suscitato -nella canzone «L’Ariroitinpi» ■un -coro di applauisi e ins is te nit i ri--chieste -di bis. Bruno Saga, nel «Ghiromante», ha dimostra-to di aver buone capacita interpretative. Noita-ta' Ber-nič Giu-seppina mella recit-azione. Ottima la sceneggiatura in tecn.i-co-lor, aM'eistita -da Demag-a con ef-fetti di luce doviuti alla capacità del h-raiViO Zpitič Fe-rruiccio. Favilla Lettere in redazione Riferenid-oici -alia le-titera, pubtoilica-ta sulla «N'OBtra'Loittai» deil 21. IV. 19-52, «guardo a-gli. aititreezi sportivi dli cui la- Caisa. delito- St-.uidente saireib-be spirowi’ste-, in m-oido ,d-a non poter permeit’teire a-g.li si'.iude-nlti uno swago nelle ore liibere, róispondi-almo: La leittera in parala parte in primo luogo da un principio eirrato, qu-elto di separare gilí studemiti italiani (30) e goi stutíiendi silov-eni (120) residente in ccmun-iitá nella casa delta sfeudenite. Stant-e la. viit-a in c-omune, -anche -gli ait'tr-eazi .-spo-rtivi s-o-no- di uso co-mume- a e-nitrambi i g'riu-ppi eitni-ci. Di questi la nostra c-ása é toen fornilta eld ó coimponenti la casa s-o.no se-mpre -in girado- di competeré con íqiualsó-asi squ-ad-ra di dilelttanite in -sc-aochi, paUaivcilo, calcio e tennis da tavolo. -Ri-guardo alia richiesta di un pallóme n-u-ovo-, che si dice e-sser-e sfata respinta dallia- -n-ostr-a Dijreziianie, n¡on ci risulta-, in qiu-arito, olitr-e ai molti palliomi v-eicchi s-empre i-n- ibuo-n stato, é isit-a-tio p-rocuirato uno niu-o-vo a dispos'izione della squ-adira degli stud-einlti itailia-ni. Abtoiamo puré una bella sala di lelttiura con i-nigresiso liiibero Eiia per gli sitiuidenti i.talianl ch-e gli sloveni, doivs ci r.aduniiamo- nelle ore libere a sfogliaire riviate e qu-otidiaini di aguí tipo- in italiano e sloveno isitruit'tive e- pol-itiche. NellLa istisElsa sala isi tro-vano pa-reiachie sioaicichiare a nostra disp-o-siziione -e dhe sanio s-empre iñ attivitá per il gir-ande inteirsisse di questo spoirlt che ci aliena la meinte nello jStiudta. Infatti ©mcpriio in questo periodo- si sita- sv-olgendo un torneo .sdacclhiisitico c-o-n un forte numero d-i pantecipanlti. Non scil-o questo, ma atíbi-amo puire- eleitito- uno student-e psisponsatoille per -lo- spoirt il q-uale ci is.tiruiisic-e ne.i vari gioichi e mella ginnecitica. In c-o-ncluBio-ne imvitiamo .lo sconcaciiut-o- l-ettore che ha pufofoli-Ccitio- la lettera-, (che per altro si ri--t.iene uno aperitivo), ad e-saere t-a-nito sportivo, da ven-iire i-n pe-nsonia a parJat-atare, qiu-eisite -c-oise. ■ ■■ ■■■ -iiinimiminr»^-^..,,. ...i.— ,, li saUfoquto di ¿M-icketta ia ümda Dio mió, Dio mió! Quante volte il povero papá m’ha promesso di comprarlo . .. ma ora non ha im-portanza, scrive che parte alie 14.55 per Divaccia, si, ma che ore sono? Forse l’autobus é giá partito? No, credo che non sia ancora arrivato! L’ora, \un orologio, che düemma! Aspetta, forse, c’é uno nel bar. Oh che cosa dirá la gente ene guardo attraverso i vetri? No, non c’é. Ve-diamo nella «Taverna». Ah, ma non entro, perché se no dovrei prendere qualcosa. D¿o mió, che faccio? Lo chiedo a questo giovanolio. No, pare superbo, non mi risponderebbe. Ecco a quest’uomo. lia il naso rosso e certamente ü dena.-o per Vorolo-gio l’avrá bevuto. Povera me, cosa vado dicendo! Si... signare per fa-vore che ora fa? Le due e rrírrr ... mrrr ... Non mi ha nemmeno guar-dato e non lio capito quello che ha detto. Lo chiedo a questo fattorino! Che sgarba.to, e non sa neppure luí. Niente, vado su in piazza, li almeno c’é l’unico orologio pubblico. di Capodistria. Che ansata, oh mam-ma mia, le 14,55 ce la faccio, si forse partirá in ritardo, no, sta pariendo in questo momento, le gambo non mi reggono, ma forse arrivero. Eccola laggiú. Parte! Aspetta, aspetta.. . acc. ... se n’é andata! Povera me, torna-a Umago o aspetta. le 0,25 ma poi senza l’orologio come faccio? Acc. .. no non devo dir cosí, ma perbacco un orologio pubblico l’«A-dria», l’I.N.T., la STAR, o che so io come ancora si chiamano, lo potrebbero metiere in questa piazza! u MANCA UN OROLOGIO PUBBLICO alla STAZIONE AUTOCORRIERE PROFILO DI UNO DEI PUT SIGNIFICATIFLETTERATIJUGOSLAVIGONTEMPORANEI I temi che Krieža tratta, la composizpne delle sue opere e la singolarità del suo stile ridondante di metafore - tutto ci costituisce un’unità armónica nella quale si scorge il tramonto, si odono i rantoli della società borgheseche sta soffocando ne! proprîo marciu-me e che lo scrittore, in nome del progresso, demolisce senza pîetà Miroslav Krleža, vicepresidente del-1 Acoademia jugoslava delle scienze e delle arti in Zagabria, é una delle figure piix signifieative nel campo della letteratura jugoslava contemporánea. Nato nel 1893, uscito «cadetto» dalFAceadcmia militare, si e completamente dedicato alia letteratura e alia vita pubbliea svolgendo fecon-dissima altivita di scrittore. Nel clima di fermenti rivoluzionari seguito alia prima guerra mondiale, Miroslav Krleža si sehiera con la classe operaia e da questa parte della barricata egli edifica la sua ricca e varia opera d’aj-tista. Ha seritto romanzi, novelle, drammi, versi, sag-gi e critiehe. In ciaseuno di questi «generi» lelterari si é chiaramente espressa la sua robusta capacita creativa rivelatrice con autentiche opere d arte, della veritá e delle tendenze della sua época. Nelle sue opere Krleža denuda con mano maestra il mareiume di qüello strato della borg-hesia croata che, con lo sfacelo della monarchia austro - ungarica, era gi-unta al proprio falimiento. Krleža affonda il suo bisturi nelle ferite della decadente societa borghese e scopre senza pieta alcuna i pregiu-dizi, gli idoli, la miseria morale e la deformitá psicológica del «signo-rume» croato. E i temi che Krleža tratta e la composizione delle sue opere e la sjgnorilitá del suo stile ridondante di metafore — tuttoció costituisce un’unitá armónica nella quale si scorge il tramonto, si odor no i rantoli estremi di una elasse che sta soffocando nel proprio mareiume e che Krleža, in nome del progresso demolisee senza pieta. Era naturale che la reazione jugoslava nel periodo tra le due guerre si scagliasse furiosamente contro Miroslav Krleža. Negli attacchi contro di lui si associarono tutte le eorrenti piccolo - borghesi della letteratura e della política. Krleža era costretto a condurre aspre polemi-che contro la maggioranza degli scrit-tori reazionari, specie eontro i cleri-cali ai quali era sempre stato una spina nel’oechio, Questi scritti po-lemici di Krleža in primo luogo quelli da lui raccolti nel volume «Moj obračun s njima» — tradotto letterahnente: «La mia ehiusa dei conti con loro» — costiluiscono un prezioso documento delle difficili eondizioni in eui si trovava la cultura croata tra le due guerre piü recenti. E non solo questo. Le cri-tiche e le polemichc di Miroslav Krleža manifestano la grande cultura, Pal illo spirito, Fintuito, il talento e la virilita di un uomo che ha lot-tato da leone contro l’oscurantismo non solo in proprio nome, ma, e prima ancora, in nome della cultura. Gli avversari dj Krleža, sebbene di-sponessero di tutto l’apparato propagandístico e delle forbici censoriali, nella polémica contro di lui ebbero la péggio. Ne la stampa prezzolata riusciva a screditare Krleža. I colpi ch’egli infliggeva ai propri avversari erano mortali. Tra le file dexxli intel-lettuali la reputazione di Miroslav Krleža andava* rápidamente crescendo. E infine anche gli avversari. ec-cetto quelli decisamente irriducibili, dovettero tributargli il proprio ri-eonoscimento: Krleža era uno scrittore di calibro europeo. * lo II mérito maggiore delle opere di Krleža sta nel fatto che ad esse si é educata la gioventü progressista del tempo. Krleža ha esercitato una forte influenza speeix; sugli intellettuali, ed é a lui che bisogna render grazie se la preponderante maggioranza della «intelligenzia» croata s’é liberata in tempo . dall’influsso della borghe-sia aeeostandosi al movimento pro-gressista'í Nel corso di tre decenni di vita della vecchia Jugoslavia, Krleža ave-va dato alia luce tutta una serie di pubblicazioni letterarie tra le quali: «Plamen» («La fiánxma»), «Dañas» (Oggi), vKirjizevhg, republika» (Re-pubbliea Letterariá) éeé. Queste pubblicazioni alie quali la censura dava una caccia spietata, erano la tribuna del pensiero progressista e il centro il ramilla dei piix notevoli tentativi letterari jugoslavi. Tra le prose piix importaxiti xli Krleža van-no annoverate: «Povratak Fijipa La-tinovieza» (II ritorno di Filip Lati-noviez), «Hrvatski Bog Mars» (II Dio Marte croato) e le sue novelle. Krleža sp particolarmente distinto come autore drammatico. Assai cono-sciuto é il sxxo ciclo «I Glenxbay», quindi i suo i drammi «U logoru» (Nel campo), «Vučjak» e «Golgota». Af-finché appaia meglio illustrato il tempo in eui visse e opero Miroslav Krleža, riporteremo le peripezie del suo dramma «U logoru». La «prima» doveva aver luogo a Zagabria proprio nel giorjxo in eui vedeva la luce la majfamata «Obznana», l’edit-to col qxxale il Partito comunista veniva messo fuori legge. Ebbene, esattamente un’ora prima dell inizio della rappreseniazione «U logoru» veniva proibito. Intanto/Findomani, la stampa di Belgrado riportava una corrispondenza da Zagabria nella quale era detto che la «prima» del dramma di Krleža si era risolta in un completo insuccesso. In rcaltá la rappresentazione xxon s’era neppurc tenuta; ma i corrispondenti zelan-tissimi s’erano affrettati a comunicare a Belgrado «l’insuccesso» prima ancora che lo spettacolo fosse stato interdetto. Nel 1938 il dramma «U logoru» venne rappresentato sulle scene di Belgrado. Alia prima replica dello spettacolo assistette l’allora ministro della cultura, il prete Korošec, il quale dopo il primo alto fu coito da un violento attacco di netvi e il putiferio che sídlovñ con le sue rampogne all’indirizzo della direzio-ne del Teatro suscito un autentico scandalo. II giorno dopo il dramnxa veniva tolto dal repertorio. Un posto partieolare oceupano nella produzione di Krleža i suoi saggi nei quali egli tratta i temi pix’x vari nel campo dejla cultxxra europea (letteratura, pittura ecc.). Dell’ aggressivitá e deli’ acuto spirito di Krleža sono pieni anche i suoi nuxnerosi versi i quali offrono grigi quadri crcpuscolari della palxx-de borghese lasciando pero intrave-dere sprazzi d’un nuq,yo sole sxxrigio-nantisi da questo tramonto («Pan»). L’opera poética piix significativa di Miroslav Krleža éil.suo volume «Le baílate di Petriča Kerempuh». In quest’opera (scritta in dialetto kaj-kavo, nella parlata cioe spiritosa-mente saporita dello Zagorje croa- to) il popolare personaggio di Petriča Kerempuh svela, con un sarcasmo clx’é un grido di protesta, il duro destino delle oppresse campagne dello Zagorje croato. Le «Baílate di Pe-trica Kerempuh» vanno annoverate tra i capolavori della poesía jugoslava. Dopo la guerra, tra i primi nomi di redattori del periódico letterario «Republika» è apparso anche quello di Miroslav Krleža che continua an che oggi ad oecupare uno dei posti preminenti nella vita letterari a e cul turale della Croazia. Le opere com plete di Miroslav Krleža sono in cor so di pubblicazione per conto del l’Istituto gráfico della Croazia e del l’attuale ente editoriale «Zora» Zagabria. VALLE DEL QUIETO. SU QUESTE TERRE BONIFICATE SORGE-RANNO TRA POCO NUOVI VILLAGGI CONTADINI Gli stalinisti francesi e il patto russo-tedesco La segreferia del P. C.F., alia nofízia del paffo, íngíunse al proprio organo di stampa di comportarsi come se nulla fosse successo, II giorno dopo la Francia assisté a un epí= sodio forse único nella storia del giornalismo mondiale: ’’L’Humanité,, ignorava completamente il sensazionale fatto Mezzánotte del 21 agosto 1939 a Parigi. Alla redazione dell’«Humanité» il lavoro della giornata sta per concludersi, quando l’addetto alia lelescrivente si precipita nell’uffi-cio del redattore-capo agitando un dispacció appena diffuso dall’Havas. Perl lo legge e per un attimo rima-ne perplesso. Nonostante l’arido lin-guaggio diplomático, il comunicato é semplicemente ¡formidabUe, Ri-prendendo l’agenzia ufficiosa tede-sca D. N. B, l’Havas informa «che il governo del Reich e il governo soviético si sono accordati per con-cludere un patto di non aggressio-ne. Il ministro degli esteri del Reich von Ribbentrop, partirá mercolèdi alla volta di Mosca per condurre a termine le trattative». Ga brel Peri confronta mentalmente il significato del dispacció .dell’Havas-con i confetti che eglipro-pina da diversi mesi ai lettori del-l’Humcmité e che non puó tratte-nere un moto di disagio. Ma è un attimo solo: Fúomo di partito che v’e in lui, ha rápidamente il sopra-vento. Che fare? E’ vero che il giorno prima era stato annunciato- un accordo commerciale tedesco-sovieti-co, tuttavia come dedurne un simi-le colpo di scena? Nessuno, nemme-no l’ufficio político, nemmeno Thc-rez l’avevano previsto. Nulla era trapelato da Mosca e nulla aveva comunicato Marty dal Komintern. Peri rompe gli indugi e chiama per filo diretto la segreteria del partito. Thorez non c’è, ma Duelos DA«U LOGORU» (M ELCAMPO) Sono solo poche batíiute, stral-ciate dall'inizio del 11. atto di «U logoru», ma bastano per fornire al lettore un accenno alia forza dello stile singolare, alia violenza dram-'.matica del peitsiero del Krleža drammaturgo. Da vicenda si svolge durante la prima guerra mondiale, tra gli au-stro-ungarici, in Galizia. E’ l’autun-no del 1916. Da un ramo d’un grande tiglio antistante una chiesa pende il corpo d’una vecchia impiccata, su verdetto del tribunale militare divisionale, per aver «in presenza di terzi arrecato offesa ajda Maesta de'.l’Imperatore» e per aver «dato asilo ad un soldato russo fuggiasco». Sono in scena il ten. Gregor e il cadetto Horvat (anche Krleža era stato cadetto) che ha dovuto comandare l’esecuzione della senten-za. L’esser stato costretto a prender parte a questa macabra opera-zione ha fortemente seos so la g id túrbala psiche* del nevropatico Horvat ... Atto II, scena II, di «U logoru» (Un corvo calato di tra il fogliame del tiglio vuol posarsi sul cadavere della vecchia Romanovicz. Gregor lo scaccia con un bastone. Sbatter d’ali e gracchio). HORVAT: S’é vero, come dicono, che i corvi vivono oltre cent’anni, tra questi ve n’é di certo qualcuno che cent’anni fa ha gracchiato qui, su questi campi: un pb piü a set-tentrione ha gracchiato presso Smo-lensk, presso Litva, sulla Beresina. Ieri s’é mangiato l’occhio pingue di qualche colonnello imperiale di Buonaparte, e stwnctte aspetla gli occhi morti. Strana cosa questi uc-celli! GREGOR: Sentono il cadavere a cinxfuanta chilometri. E considerano una ghiottoneria l’occhio urna no. Quando in primavera Brusilov ha passato il Dnjester, ho visto un bec-chino scacciarli a colpi di pala, senza riuscire a mandarli via. Da ra-gazzo ,avevo una tremenda paura del corvo. Nearibhe gli zingari vo-gliono mangiarlo. Appartiene ai simboli: come le cimici e le biscie. Ti s’é addormentata la sentinella. HORVAT: Laisciamolo paisstita e stato va-rato il «II Giro ciclistiico dell’Istria» riservato alia caiteigciria allievi, in-detto cd organizziaito dalle itre note ,• —lota iciiclisticihe di Fiume, Pola e Ciipodistiria. Il GiroMäi quesit’anno, che terminer ä il 25 magg'io, sara teniuto in . nbre all compi'eannio del nositiro cctrioagno' Tii.o. Esso saira Giuiddiviso .in tire tappe, di cui la prima divisa .in due semiitappe, ipe.r un totale ccirjÇ'leis.silvo .di km 292. Là prima tappa, divisa in due se-mitaiçlpa, si carrera il 23. corr. sul peneorso Fiume, Albibazia, Moedhie-■na, Chexsano, S. Dcmeniico, Allbaino. Ansia, ¡diOve venrà ipcGio il traiguar-do della iprima s ami tapa. Totale .km 67. Seconda ¡semitappa Ansia, Vittoria mancata dei nostri allievi ad Abbasia VIÏÏORIA DI ZAMBELM IN VOLUTA Buone le prove di Zueca e Bande! ,Barbana, Mairzan'a, Lavarigo, Pola, kim 35. iLa seconda tappa si correrá il 24. magigio isiul percoinso Pola, Di-.gna.no, Valâe, Leme, Visinada, Parta Ponton, Buie, S'iraciale, Portcirose Isola, GapcdiBtria, .per un totale d.i km 96. Tenza itaippa, dometnica 25. maggio, Gapodiistria, Risana, Erpell'ie, Castei-.nuo'vo, Ruipa, Mattiuiglie, Fiume, per un totale di km 94. Allia corsa hanno già aderito tre /squadre per un totale d:i 15 ciclisti .e precisamente il C. -C. F'iiume, Sco-,glio U.livi d.i Pola e la SSS Rro.’e-/tar di Gapoidiisiiria. In settimana si laisipetltano' le àldieisiomi delle squadre di ^ Luibisnâ, Niuova Gorizia, Zaga-ibria, Beligiraido, Voijivodina e Zara. ^ Avivertiamo i nostri letton che ¿l’arriivo' del Giro a Capoüistrl'a è previiato ipeir aabato 24. maggio aile ore 17 in campo' sportivo'. I nc.3t,ri allievi, al giran completo, si .sono poetad per la seconda gior-pata festiva dsl I maggio ad Abba-zia, por d.Tipiutarvi il circuito clas-iSlieo ccnaaeiuto anche al di là delle .ncijlre frcnil'iere. Partiti icoma’ favoriti délia corsa, sono mancati nettamen.te aU’attesa. Ddtibiamo pero far notare che que-iiio è aoeaduto seniza loro colpa. Una sorie di fcir.liuiti 'incidenti ha via via «^imlnato dalla lolita Pa'uiuzzi, Miklav-eič e Perene. Le speratize erenO' tut-fe convense s.u Brajnik, c'he conservativa intatte le posslibilità di -vittoria fino' a 500 metri dall’arrivq, quando nelMitima eiuirva, che im-metlcva nel iretiillineo di arrivo, veniva (trgliafo iirrimeidiiaibilmeniLe dalla lofta per il salto délia, catena par- c.ui doveva accontentarsi del-rotilEivo (pcota. Migliior prova hanno dato Zueca e Baniiel che, giiunti al traguardo nel .gruppo, si Bono piaz-zati nella rvo'laiia decisiva '-.’npelti-yamente al fe.rzo e quarto posto. La gara è manicata aU’attesa. Ai crnccnrenti ó manicato, il móndente necccnr.rlo ed il .cornjÿo per la ;u-C-t d'naiüliva. 41 gruppo marciava- i> t i,o. 11 f ro in gire, peirdendo ogni U.', i ) qu. .’I :hc unía, più per causa di inciden* 1.!, che per demerito dei coniCiOirreniti. L’uniico setrio tentativo ,di fuga lo aibbiaimo registirato al ,set.t:imo' giro, qiuarado seattava Bra.j-pik, islilla ou'i ¡mota si agiganciavano iZanubellli, Zucica, Fattuir ad Isic. II gnupiperto aveva giá un nelt.to vantaggio, iquando tutti contemporáneamente desisteivano dallo sforzo, fa-cenidcssl ccsi eimontare dopo c.ual-,che ohilome.tro. da! grosso del gruppo. La manqata vittoria dei nostri allievi Tdeve cesare impútala, cltre a:i c.itzDi ■ inicidenti, anche alia poca inizisitiva; diimcstrata nella gara. Brajniik eirá in grado di irisol.vere la gara con una azione di forza, ma dopo un paio di deiboli tentativi ha desisit'ito, pcir cui si è dovuto gictcc'fcí.iza aioisisteire al vo’iatone finale, nel iqualie i velacisti Za-m/beili e Matticichio nom avevano difficoltà cd imtporsi. Ondine di arriva: 1) ZAMBELLI LUIGI, C. 'C. Fiume, idhe ha com-P-'Uto i 10 giri del perconso, pari a km 55, in 1 ara 41’85” — 2) Meittio-¡chio Giuseppe, Pola, a r.ucta — 3) Zueca Mario, Projeter — 4) Ban-rl'.l Duilic., Pircíoícir — 5 Fattur, Fi'íjmc — G) Isic, Pola, tutti col .tempo del vincitore. 7) Milinovié. 8) Erajnik, Cafe#® Campionato Jugoslavo Anche la quart’ultima giornata di ritorno del campionato fédérale di I lega registra risulfati sorprenden?.!, e eioè la sconfitta dette sqnadre di testa ad opera di compagini che sinora non godevano di grande rinoman-za. Cosí la sqnadra belgradese del BSR si è .presa il íusso di batiere sul suo rampo la Stella Rossa, campione föderale 1952, e ció con il risultato di 4-2. Viva sorpresa ha destato pure l’af-fermazione del Zagreb sulla forte eompasine spalalina del Hajduk. En Dinamo a sua volta è riuscita n BeWado nel confronto con l’iindiei dell’APJ «Partizan» di incasellare l’i-tern posta in palio. Prevista l’affermazione del Lokomotiva sul Rabotnički, forse pero il divario delle reti è troppo grande. A Novi Sad, ha Voivodinn ha nuovamente soddisfatto il suo pubblico suonando per 5 a 1 il Mačva, che naviga nelle brutte aeque della elassifica. .cesa, s.i ¡porta sorto il canies.tro avversario, tira e segna, maneano pre-.cissmente .dieci secondi alla fine. Pairtita, come si vedle, risolta ne-,gli ultimi seconidi. Facce scure dei ginnasiali che., a parer nostro, si jmeritavano la vittoria. Mol,to disciuisiso, a fine partiita, l’o-.porato deiU’airtaitrO. Dei liiceali si sono distimti: Steffe ■LionellO e Parma, dei ginnasiali: .Steffè Mario e Lonzar. Avv. Capodisiria Avv. Isola 40-21 Aindhe i noBtri giovani študenti ihanno, voluito misiurarsi in iuna com-ipetiizione cestistiica. La vittoria ha arriso ai capodistriani più .preparati, girazle- a.nidhe •all'ai’u'to di Steffè Ma-¡rio, stuldente- delila scuola média. Non si sono sicoraiggiaiti pero gli ,¡sodami e hanno. conitrobaittuito con .tenacia tutti 'gli a.ttacchi portati a.l Jaro caneslhro. La miancainza di pre-iCisione ujel tiro nop ha permesso iloro idi ira.aconcia.re la dlisitanza nem-,meno. neili iseicoinsdo tempo, qiuanido, ,com puntata decisa, si sono portati .diverse volte scitto. il canesitro capo-idistiriano. I migllori in camipo: Stef-,fè e Luiglio per CapoidiBitria, Ulcigrai .e Deigirassi per 1’Isola. IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIUIIIIIIIIIIIII lllllllllllllllllillllll SpMJtwU „La nosfra lotta' il vestVo giornale iiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiHiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimTiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiini PARTIZAN: Ilič, Paškullin, Mila-inovic, Bertok, Vatovec, Teisažič, Jelačič, Grozdanoivič, Staminkovič, Le-.djanec, Mitrovič. BUIE: Bone/tti I, Manizin, Pavlov, pešek, Vukovič, Mihaljevič, Potleca. Boneiui II, Pianeila, Nešo, VascotitO'. Il paregigio é for.se il vendetta piü isalomonico di queista partita che ha visto di fronte gli amaranlto buiesi.. jpenultiimi in clasisiifica, e i roisisi del .Pairtizan che datenigono. inivece il IV. pasto per cui il pronostico an-idava a favore di qiueist’iulitimi. Di-cia-mo forse perché, nonositante il .pronostico, i íbuieisi hanno dimolstira-,to una leigigera suiperioritá coisioché la vittoria poteva esseire di loro appan-inaggio, se i isuoi atitaacanti awasisero avuto piü preicisione in porta. Parecchie sono starte le oocasioni mancarte e speisiso albbiamo visito Vascorto, in giornata ñera, «far del pailón canidelUai», olt^e la porta, ben-¡ché per ben bre volrté si sia trovato a una doEzina di metri dalla porta, •cippure Poitleca perdere palloni in ■un nervosismo abúlico che poteva-,no beniissimo finiré al. centro, dove PianeKla attendeva acoperto dalla (difeisa avversaria. Se giiuidichíamo ¡poiril Partizan solo dal gioco praticato ieri su.1 cam-ipo di Bule, non siamo i.n girado di (Comprendere come questa ¡squadra /si ¡sia trovata a cotainto poisto in (Cilalssifioa. Non ábtoíamo visto una .azione condoitta a fpndo; quei pochi (Passaggi, un ipa preiciisii, andavano immancalbiimente a'fermarsi. sui pie-di degli avvenaari. La sua linea at-itaicicante é manicata quasi del turto per la, poitremo_jchia.marla, teirri-(bile indacisiioine di tirare in porta. .Di tiutta la squadra, sollo Bertok si é saivato, gioieando con vo'lontá e ¡abneigazione. Il poirtiere é senz’altro JrciHpo temerario nelle sue usci'te /dallo .sipaizio a liui .as.seig.nato e lascifa ¡spESSo e senza giuistificato motivo la .rete incustadita. La oronaiea. della partita no,n si presenta spvenchiamente_intere.ssan-,te. Parte il Buie, ma il Partizan ri-prenide. il pallone quasi .súbito, por-•tanidosi sodio la porta amaranto. Le-dj'anac,. si trova a .pachi metri dalla porta, .completamente scopento ma é indeciso nel tiro e passa in- utEmente il pallone all alia sinistra. ¡Paco depo, ved'iamo Boiskov man-jcare uin’al.lra' íacile oocaisione, mancando da pochi metri il pallone a Jato. Alll’ll’ il Buie pasis'a in vamtag-,gio. Pianella toaibte a casacicio un ,1'oirte tiro cihe va a finiré sulla teísta de-ii’inconisapevole Pasku'lin e. in falsa traietrtoria, sembra anidare iprima a lato, per cui il portiere ,Ilic si sipoista ,u.n pó troppo, ma in-.vieice va a finiré sull’angolo del. palo diestro e di qui nella rete incusto-,dita. II primo tempo continua con ,una leggera siupericritá dei rosisi (dimositirata almeno a meta campó, ■rña le loro azioni sono inconcliudentó Nel scconido te.mpo, .lia squadra di Vaisicolito é senz’altoo suiperiore, di-moisrtrand'o qualiohe sprazzo di bel ,gioco. Ma sano inivece i ;rol3.si a se-igna.re ,su aizione individiuiale di Je-llaéic. II Partizan ¡páreme di continuo, ..ma é poico preciso nel tiro, di moldo che Bonetti ha moldo di eisibinsi ,in numerase parate. Le aparate azi- o.ni buiesi si concluidono inevitabil-,mentei ¡sul fondo o a lato, cosí sino .alia fine. MB QucRa che rlmane ingarbugliala sempre, é la situazione in coda alia elassifica, dove ben nove squadre si trovano coinvolte nella lotta per la salvezza, tutte racchiuse in uno spa-zio di solí tre punti. La Triestina, pur non trovandosi in una situazione disperata, é ancor sempre minac-ciata dal pericolo, dovendo sostene-re ancora ben quattro incontri ester-ni su due interni. Ieri la squadra a-labardata ha perso mezzo punto, che potra risultare anche-decisivo alia re-sa dei conti. Da rilevare la brillante impresa dell’Udinese, che é riuscita ad impattare con Linter a Milano. Imprevista, ma mcritata la vittoria della Fiorentina a Ferrara, che si é cosí assisa al quarto posto in elassifica. Previsti e regolari gli altri ri-sultati. I RISULTATI Atalanta — Legnano 2-0 Inter — Udinese 1-1 Juventus — Milán 3-1 Lazio — Novara 1-0 Liicchese -—Bologna 0-0 Padova — Palermo 3-2 Pro Patria — Palermo 1-0 Sampcloria —r Torino 1-0 Fiorentina-v-^Sp al 2-1 Triestina Napoli 0-0 LA CLASSIFICA Juventus punti 53, Milan 46, ln- ter 44, Fiorentina 36, Napoli e Lazio 35, Sampdoria 34, Spal e IJro Patria 33, Novara 32, Pa- lermo e Triestina 29, Torino e Atalanta 28, Como, Lucchese, Bo- logna e Udinese 27, Padova 26, Legnano 11. ÄTLETICÄ LEGGERÄ A PIRANO Aurora A - C.P.T. Trieste 47-38 IN ONORE DEL COMPLEANNO DEL MARESCIALLO TITO Varato il giro ciclistico delL ístria per allievi Tre tappe per un totale di km 292 dal 23 al 25 maggio Alcuni giorni fa l’Aurora ha vinto il trofeo I. Maggio, batiendo netta-mente l’Aurora B, única e sola ri-vaje per il ¡quarto mai antisportivo ed ingiustifieato ritiro del Delise di Iadl? e per la lqgicamente mancata partccipazione dfclla squadra del Ginnasio Sloveno. Ieri l’Aurora A ha vinto di nuovo e la soddisfazione.de-gli atleti e dei dirigenti non puo es-sere che grande se si pensa che l’av-versario era rappresenlato da quel CPT di .Trieste che fino a ieri ha sapillo imporsi in tutti i campi di pallacanostro dell’Istria, che ha sa-puto vincere con la Lokomotiva di Zagabria, che si è imposto sempre con autoritá, con vero sfoggib di classe, basando il gioco su. técnica effettiva. Ieri per il CPT le cose sono an-date diversamente. E come dagli spalti lo spettatore non ha saputo riconoscere gli atleti rosso - ncri di Trieste cosí non ha saputo riconosce-re quella Aurora A che ha dimostra-to neeessario non .solo saper giocare, ma anche di fondamentale importan-za voler giocare. Non si puù dire che in due giorni l’Aurora A ha colmato le lacune fino ad ora esistenli. Infatti in due giorni non si completa una prepara-zione atletiea, no si crea un giocatore. In due giorni, invece, un giovane puo, se vuole, cambiare mentalitá, principi e opinioni, venendo a comprendere che, quando un atleta è im-pegnato in una competizione, deve giobarc con serietá, con volontà e con sportiva e civile lealtà. Ieri l’Aurora ha giocato cosí. Ed abbiamó visto Simeoni, proteso in u-no sforzo generoso, daré tutto se stes-so realizzando ben 20 punti, portan-dosi al I. posto nella elassifica dei marcatori. Il II. posto viene occupato da Agostini che, validamente appoggiato da Olivieri e da Sandrin, ba saputo quasi sempre concludere le azioni. realizzando il suo tiro in cesto. Bene è andato Depangher e ottimamente Porro, atleta guizzante, pronto agli interventi e buon palleggiatore. Steffè e Tamplenizza, due giovani promesse, sono stati gli elementi di secondo piano. Sorge ora spontanea una domanlla: cos’é successo al CPT? La verità è una sola : manca la classe di un tempo, manca la preparazionc e sopra-tntto maneano Bianeo e Botta, mar-eatori di primo piano e giocatori di classe relativamente superiore. E’ rimasío Mieol che ieri ha do^u-to guillare i suoi uomini che non si sono distinti né per gioco técnico, ne per tiro in goto, nè per morale superioritá sportiva. Indubbiamente si '■ono laseiati vincere dal nervosismo. E cio o giustififeabile se si pensa che l’anno scorso qnesti stessi atleti han-no hattuto TAurora perf uno scarto di circa 50 punti. Allora il CPT possedeva tutto. Og-gi resta ben poco, moito poco. For-sc hanno dormito sugli allori? Puo darsi. Indubbiamente il sonno è stato assai profondo. Bisogna ridestar-si, iniziare un nuovo lavoro serio e deciso onde riportare il Bosco, il Frizzati, il Peschel a quella posizio-ne veramente superba che fino a ieri hanno occupato. Mieol è indubbiamente un bravo giocatore. un atleta intelligente e capare. Egli è il perno della sqnadra. è quello che dirige i suoi uomini e che li organizza. Ma lógicamente da solo non puo fare tutto il lavoro di una squadra. Gli è necessaria la col-laborazione che i suoi uomini non gli lianno saputo daré. In ultima analisi si puô ben dire che la vittoria dell’Aurora A è senza dubbio meritata. Speriamo che nei prossimi incontri gli uomini di Depangher sappiano farci riconfermare questo favorevole giudizio. Se 1’Aurora continuera a giocare come ieri, il campionato, che presto avrà ini-zio, sara indiscutibilmente suo. Formazioni delle squadre: AURORA A: Depangher, cap. 4, Simeoni 20, D’Agostini 12, Olivieri 9, Porro. 1, Steffè, Sandrin 1, Temple-nizza. CPT TRIESTE: Mieol, cap. 12, Frizzati 2, Bosco 8, Vallon, Brus 8, Peschel 8. P. V. InlcU.Ua lijaf-lia Sezione Sportiva per i íest'Sggi'ainenrti in. onore del I. Magigio, dameniea 4 si è svolto sul cam-,|P0 di S. Luicia un pantaitihllon a'l qua-(le hanino preso parite il C. S. di Pi-.rano, le Scuoile Naiurtiche, il Liceo iScientifico e le Magistrali di Po.rto-rolse, II vía alie gare id programma è etarto dallo aille 8.30 ed i numeroisi atleti presentí, tendeado i miuiscoli ,e la volontà .sino alio spalsimo, ha,n-¡no' inizrajto la loro non Heve fatica pon la speranza. di luna vittoria per ise stessi e per i colori c.ui erano cbiamati a .difendere. Si.n daU’inizio le g.are si sono dimostraite altamente interessanti per lo spiriito agonístico che animava i partechpanrti. In diuibibio il pronostico sino alLLultimo. data la pireisenza di 3 atleti di alto valiere: Venturini, Ravalico e Trani. Battaigil'ia grossa dunque per a'ccu-mulare, punto, dietro punto, nella scala della tabella finlandase. Nelle gare di veloeirtà pura, i migliori tempi sano stati ottenuti da Venturini e Ravalico, che non hanno raggiun-to le loro normali prestazioni causa la diure'ziza della pista. Nel lancio del peso un büon ,numero di punti è .stalo aeicumulato da Trani che nella specialiità non. ha rivali. Nel salto in alto, la palma della vittoria è staita ottenuta con fa.ciili-tá suipsiranidO' ¡’ásilcella posta a m. 1,455. L’.improwvisto si è avuto nel salto in lunjgo, dove il giovaniissimo Ravalico sfioraiva i 6 m, batiendo i più quota.ti in modo ne.tto. Se abbia-imo: paríalo limara solamente di Trsni, Venturini e RavaiMico, non per qiueato gli altri atleti si sono rasse-finati 1 alla ipeirdita dei primi poisti e non peco ^fastidio è sta.to dato ai primi tre dadfcttimo Koiciancic delce Naiuiüche’ e dalllinifaticabile è simipatico Zomaro che si sono clas-gificati rttipettivameinte IV. e V. po-aiandcsi cogí a riidoeso dei benia-mini e cedendo. a denti sóretti. Batitaglia gressa puré tra le fem-min'e che in qtresta riunione hanno /demolito diu.e record del T. L. T. Nel loro campo come Vincente veniva d'ata :la ' Coleva, cainipionessa del T. L. T. del getto del peso e gi a v d liotto, ma. nel corso delle gare veniva, eolta da uno stira.ppo nruisco-lare che invaüdava cosi le sue prestazioni. Grande vantaggio di ciô ne rice-vava la ipiiccola Zomaco ch.e si è impegnata a fondo riuscendo. a por-tansi in testa alia elassifica. Vittoria inattesa, ma ben meritatg e cha ci presenta alia ri'balta delio .spomt una nuoiva e siciura promessa. Nella elassifica tra squadre, il C. S. ottieneva la vittoria con largo margine di punti. OtAi'ma Torga,niziziazione, grazie so-pratuitto all’ineisauriibile' Cursi Italo; bitoma la partecipazlope del putabli-co che ha. setguifo con entiusiaismo lo .svolgensi della belila riunione, anche s'e impoirtunato da una leggera pioígigereHia. Eiqco i riisultati: Staffetta S. Lucia—-Pirano 5X1000 m Alia competiizione (hanno pairteci-pat.o cinque sitaffette. E’ riis.ulltalta vinicenite la staffetta di Pirano con ~1 ’ottimo .tempo di 15’38”. Gil atleti-¡del’A. P. J. isi sono. cilasisificati a'l feinzo pesto. In qiuesto modo il C. S. Pirano si é aigigiudilcato lia coppa idell’O, F. me.sisa in palio dall’UAIS icittadino. 100 m piani maschili: 1. Veniturini. ,C. S. Pirano 11,8 — 2. Ravalico, C. S. Pirano, 11,9 — 3. Trani 12. Lancio del peso: 1. Trani 12,86 — 2. Concilla, Scuola Naut. 11,72 — 3. Venturini C. S. Pirano 10,72. Salto in alto: 1. Venturini m. 1,65 .— 2. Ravellico m. 1.60 — 3. Concilia |Sc. Nau.t. 1,60. 300 meitri piani: 1. Ravalico 43,8 — 2. Venturini 44 — 3. Zomaro-44,8. Salto in lungo: 1. RavsiUco m. ,5,98 — 2. Trani m. 5,80 — 3. Venturini m. 5,72. , Femiminili: Salto in a-lito: 1. Cóleva. C. S. Pi-,rano m. 1,25 — Vc'fccgna m. 1,20 — 3. Raaman maig. Portorcise m. 1,20. Lancio del peso: 1. Col-eva m. 6,50 — 2. Volk 8,38 maig. Poritorase — 3. Raizm-an 7,08. 60 metiri piani: Zomairo C. S. Pirano 8,6 -- 2. Trani 8,9 — Tamaro 9. 100 metri piani: 1. Zomaro 13,3 — 2. Tamaro 14,3 — 3. Trani 14,4. Salto in lungo-: 1. Trani m. 4,24 2. Vok ma'g. Partorase m. 4,15 “ 2. Ta-maro C. S. Pirano 4,11. Classifica Maschile 1. C. 9. Pirano p. 9.506. 2. Istitiuto Náutico p. 2.226. 3. Magistrali Portcirose p. 1.085. elassifica Femminüi 1. C. S. Pirano ,p. 3.790. 2. Lic-eo Pirano p. 905. 3. Magistral; Pcirtorose p. 894. ' L’aüSro ieri si é isvo-lto nell’am-ib-’to a-rile m-ainifeistazioni s.portive pc.-r i-1 I Maiggiq, il c la,sis ico giró di Pirano -di m. 2000. — Zomaro ha prevái'so su una ventina di canco,r-iienti, .seguito. da Raizza e Mifauiz. ,La coippa «Cinta di Pirano» é stata ¡ccsi conquistata dal C. S. Pita-no. ROMBO DI MOTORI IL L MAGGIO A CAPODISTRIA Bizjak. ConM. teras e Fauíus-Ciitar i vincitori CAMPIONATO JUGOSLAVO I RISULTATI Rdeča Zvezda — BSK 2-4 Partizan Dinamo 0-3 Zagreb — Hajduk 1-0 Lokomotiva — Rabotnički 4-0 Vojvodina — Mačva 5-1 Fra le competizioni sportive orga-nizzate in onore della festa interna-zionale dei lavoratori — il I maggio — la più importante è stata senza dubbio la tradizionale corsa motoci-clistica, che si è svolta sul noto circuito di Semedella. Infatti un contorno di folia mai visto ancora a Capodistria ha fatto ala ai valorosi centauri, che per oltre tre ore si sono dati battaglia nelle varie categorie. Forse dal lato emotivo è mancata la prevista cd irridueibile battaglia per la vittoria nelle singóle categorie, ma cio è comprensibile se teníanlo in dovuto corito la netta differen-za di valori fra i dominatori nelle singóle categorie cd i loro rivali. Troppo netto è f.tato quest’anno il divario di classe fra i vincitori cd i loro avversari per dar luogo a quelle competizioni tese, emozionanti ed indécise fino all’ultimo. Questo si è a-vnto solo nella corsa delle 250 rem, dove la lotta per il primo posto è ri-masta indecisa fino a! terzo giro, per l’equilibrio di valori fra i enneorren-ti. Un incidente técnico ha tolto dalla gara il temerario Jeuko, lasciando rosi via libera al lubianbse Bizjak, che si imponeva nettamente sui ri-mnnenti. Il triesîino Contento, con la sua Triumph, ha avuto via libéra nella categoría 350 ccm. L’unieo che avreb-be potuto tenergli testa. Trcon di Capodistria, è stato attardato in par-tenza per la mancata aecensione del motore, perdendo cosí oltre 30”, che sono risultati poi deeisivi agli effetti della lotta per il primato, malgrado la sua temeraria e perfetta condotta di gara. Nelle 500 ccm, il lubianese Cerne Jure ha fatto una passeggiata. Trop-pa era la differenza fra la sua BMW e le macchine dei rimanenti. Una nota lieta nella gara riserva-ta alie motoearrozzine. La coppia di Capodistria, Paulus-Ciglar, ha saputo confermare il prestigio conquistato 1 anno scorso, imponendosi nettamente puré quest’anno su degli avversari forse técnicamente meno preparati, ma certamente piü audaci e sprezzanti del pericolo. I risultati teeniei delle competizioni eoñmnqué non sono inferiori a «fuelli degli anni precedenti. Basta vedere le medie regístrate nelle varié categorie per repdersene conto. Non e rosa da rioco correre ad oltre 91 km di media sul nostro circuito, del quale le due curve alia Muda ed alia stazione incutono rispetto a qual-siasi eoneorrente. I Asultati teeniei delle corsé: Classe 250 ccm: 1) Bizjak Miro (lj Lubiana- su Puch, che ha compiuto i cinque giri del pereorso in 13’ 39” alia media orarla di km 77,500. 2) Cegoli Julii di Capodistria su Guzzi in 14’42”. 3) Lampe Slavko di Lu-biana in 15’07” 5. Classe 350 ccm: 1) Contento Claudio di Trieste, su Triumph, che ha compiuto gli otto giri del pereorso in 21 31 2, alia media oraria di km .8,500. 2) Trčon Milán di Capodistria, su Maeless, in 22’10” 8. 3) Ru-Tiar Pavel di Tržič, su Puch, in 22’ 14”. Classe 500 ccm: 1) Cerne Jure di Lubiana, su BMW, che ha compiulo gli otto giri del pereorso in 18’55” alia media oraria di km 91,500. 2) Contento Claudio di Trieste, su Triumph, in 20’ 57”. 3) Erjavšek Ciril di Lubiana, su NSU, in 19’21”, fermato al 6 giro. Motoearrozzine: 1) Paulus-Ciglar di Capodistria su BMW, che hanno compiuto i cinque giri del pereorso in 13’21” 5 alia media oraria di km 78,500. 2) Kurnik-Kurnik di Tržič su BMW, in 14’08”. 3) Ribič-Škrlj di Lubiana, su BMW, in 16’ 23”. P. Smqrrimexuo GRGIČ VINKO, abitante a Pira-no, i.n via Pc-lo-c-fo 10, ha smarriito la carta d’iidén-tità. Delta carta non srrà ¡piü vaLda so non coipoo.gns.ta aH’inteistatario. Divettore responsaoite CLEMENTE SABATI St empato pressa lo stabil, tipograf. kJ ADRAN» Capodistria Pyhhlirnrl'yrtp oiitnrlrra+n