Ma ORGANO DELL'UNIONE ANTIFASCISTA ITALO-SLAVA FER IL CKCONDARIO DELL' IS TRIA IN QUESTQ NUMERO POTRETE J-EGGERE; I. pagina: a) Il messaggio di Capodarano del Maresclallo Tito b) Le nostre cooperative ad una svolta decisiva ic) Una deile aubentiche «perle» del «Covo di via Cavana» II. pagina: ( .a) Il Oommercio estero b) Lavoro com,pinito nel Buiese c) Invece di pescare contrabbanidavano metalli III. pagina: i a) La «Bemocrazia■.soviética» in Austria IV. pagina: a) Notiœie sportive Direzione - Redazione - Ammin. Via Saintorio 26 - Capodistria tel. 170 ANNO V. No 22k Capodistria. Lunedi, 7 gennaio 1952 5 Din. • 15 LIRE ABBONAMENTI: T. L. T. Zona Jugoslava e nella R. F. P. J, Anno dir. 250.— sem. din 130.— Le nostre cooperative ad una svolta decisiva IL MESSAGEm BÊ GAPQBANNO BÈL MARESGBALLO TUO ALLA NAZIONE Nalle noistre cooperative agwcole di lavoro ferv.e anualmente intensa l’att’ivitá di praitiica adozicine dei nuQvi sistemi finanziario-contaibili e d,i distríbuziane deii beni. Sistemi questi che rappresentano un netto disbacco del postro cooperativismo agricalo dal sistema calleo si ano — semífeudáiLe, ¡sinora in vigore. ■ In sinte&i; dalla distribuizione dei beni in matura, in base alie giiorna, te lavoro — senza considerare la qui&litá del .lavoro avallo e i.1 suo reindimento — si pasiSa alia ddstri-bUziome de,i beni in diema.ro e in base all’ultüe netto, coinse güito da ogni singólo gruippo 'di lavoro. D’al. tra parte cessa la pratica, sinara in vigore, di concederé con larghezza i crediti alie cooperative agricole di lavoro, falto, icbe sviaiva le loro cure per l’a/ocumuilaeioaie dei pro-pri fondi sia d’amig^ríamento che di investimein’to e riproduzione. Tale lavoro ha richiesto e, richie. de un vasto lavoro org.anizzativo e ¡amimiinistrativo, che, in un cerito modo, ha trovarto ¿mprepairate le no-s'tre cooperative, Je quiaii, (anche nel sistema precedente difettavano di quadri contabili sufficentemente capaci. Oggi -tale necassitá viene ancor di piú aumentata. Vedi-amo ora come é stato effet-tuato ,ii lavoro pnaitico e qüáli pro. blemi ha falto sorgere. In primo luogo si irattaiva di distribuiré i cooperatori in gruppi di lavoro per ogn'i singóla attivitá svolta dalla cooperativa. In quailcbe caso é S'ta. to necessario fare piü igruppi per una sola attivitá, inon tanto per la mole ¡Ji llavero richieisto Cad esem-pio dalla viticoltura),, quanto parché il terreno cooperativistico si trova in gran parte ¡suddiviso in appezzaimanlti di/ tenreirao lontani — anche per chilometri — uno del. l’aí.tro e, di conseguemza, isi é dovu-to tener iconto, formando i gruppi in primo luogo dei luoghi di abi-tazione deii ooaparatori, assegnamdo a un determiniato gruppo i terreni vicini al doro villaggio. All’analiisi eiconomica, croé mella: elaborazione dei hilanci previantivi per ciascun gruppo, ció ha messo i,n luce alcuni aspetti negativi della questione nc(n solubile che 'con i’arrotonda,mentó della proprietá oooperativistioa la cui opportunitá non é almeno per ora, raccomanda-bi’.e. Téili aspetti nega'tivi si risentono nella differenza degli utili, s.ia indi-viduaili che coilettivi, italvolta sen-sibile, che -si presenta tra gru.ppo e gruppo in uno slesso ramo di ait-tivilá coopenativisf.ica. Questa differenza proviene dal-I’ineguale distribuzione della térra per persona, come abbiamo ac-cennato, per cause' di forza maggio-re e dalfinegualie reddito naturale dei singoili appezzamienti. La secón, da parte del problema puó essere riscüta, aididébitando ai gruppi che possiedomo' ierre piü buome, una porcentual« maggiore del fondo di ■ accumuliaizionie cooperativistiea, in modo che lia distribuzione degli u-tiíi pG'ssa venir fatta solo in base al lavoro effe't'tivaimeinte eseguito. Na. tursilmente questa percentua.le do-vrebbe essere fissata ora come punto di part.enza con grande attem-zione e restare tale, sé ncm per sempre, almeno per un periodo luHgblssimo di ainni, polché ogni variaEione suiocessiva n'el reddito naturale della térra, é, in via nórmale, fruttto del lavoro che in que-sta é stato speso. Ció va fá'tto, come abbiaimo detto, per deiterminare, in quanto. poss.i-hüe, nel,le. cooperative il principio Socialista della distribuzione degli utili in base a'l lavoro svolto da ogni singólo. La questione dell’ins. gUEIle dtstr.i'buziane delle' terre pe,r persona non pre,giudica que.sto principio. Prendiaimo a mó di esempio la coioperativa «I. IVÉággiic1» di Buie che ha un gruppo di viticoltori a Buie e l’altro a Braazamiu. I due gruppi hanno la stc^sa’coimposizio. ne numérica, una, mentare tquciüo di Brazzaniia ha circta 20 ettari di tsr. reno da colltlrvare, que,lio di Buie ne ha circa 25. Tralasciando la fer.ti-lliá naturale dal terreno, é logico che il gruippo di Buie «rá un titile, sia iccimipklssiV'O chq 'individúale, piü grande del gruppo di Brcuza-nia, pero qursis't’,ultimo, su 20 eiitari di terreno, lavorera men-o di quello di Buie e in base a questo lavoro rica,verá l’utile. 1,1 principio suac-ceninato reista salvo, ma, resta anche la differenza nei guadagui dei singoli coopeijiatori, differenza che puó pórtate miel futuro a contrasti appunto perché non dipende dalla yolontá degli s'tens-i. Nel caimipoi tccrico la questlianne puó essere risolta spostandó ailcuni «cocpera-tc,ri da Braizzlamia a Buie; invece in pra’tC’ia, a parte le difficoltá rap. prosentaite dol trasferimetnto, questa si presenta setto un aspstto diva so. Continuando neU’osiemp'o giá citato, il gruppo di Bule retiene di avers un numero piü che r.uiffi-cc.nte di cocperatori c non i.ntcnde sudd.ividere ill proprio ut,’"e con al. tre peíocae, pur diiminueindo il pro- A U GURÍO E’ uscito, il * c. m., a Capodistria, il nuovo settimanale sloveno «Slovenski Jadran». Al conlratello e nuovo compa-gno di lotta, «La Nostra Lotta» augura i jnigíiori successl néll’e-levamento della cultura nazioaa-le slovena e nella lotta per l’edi-ticazione socialista. pri,o lgivoro. Di conseguenza a Braz. zania, per portare l’utile individuale alla pari di Buie, si presenta la necessiità di diminuiré la com-posizione numérica del gruppo, ma con essa sorge una effettiva ecce-denza di mano d’ope,ra. Tale problema é generale per quasi tutte le c'oioipeirative che sinora hamno faltó, melJ’aimibi'to déiiratituazione del n,uo_ v,o sistema, l’anadisi eiconcmica e i bilainnci preventivi di ogni singólo ramo dalla lloro attivitá e di-ogni singólo gruppo. Proprio in questo i,i nuovo siste. ma ha i isuoi lati positiva nei confront! del procedíante. Prima, quá e là anche ora, c’era la convinzione che nell’aigricolitura e in pairtiico-lare ne,lle cooperative, mancava la manodoipera. L’ecicedenza non sorge ora, ma es iste va anche prima, ce-lata dal comodo paravento della «giornatä lavoro» • ché non sempre era lavoro ,nell vero isenso della parola,. Ora, quando la distribuizione dei guadagni verrá fatta non in base alltà giornata registrata dal brigadiere o dal capo gruppo, m,a in base aH’utile netto che il lavoro dei coopeiratori fruttia, sa,ranino gli siesti icooperatori a presentare il problema dieilla eccédenza, e a ri-chiedere da ciasicuno uin lavoro piü intensivo. Le sitesse feggi economiche, poi, co.stringeranno, lin un certo modo, i icooperatori a riso.lve.re il problema dellteiccedenza di mantodp-per.a. Le ,alterna,tive che si pongono soino: cercare altri rami di attivitá nelll’iambito della cooiperativa s’tesisa (sinora non sfruttati) lia via dell’im. du'stria, iquella, delle te.rre nom col. tivate, oppure .rastaire ' come seno, distribuendosi peró in moltii gli. utili che potrebbero essere ugualmente realizzati anche da un numero inferiore di persone. Infime, poss'iiamo aocemmare ad alcuni aspetti ,inter,essanti ernersi dalle analisi ecoinomiche effettuate' dalle icooperat'ive. In base a queste .analisi il ramo idli ,attiv¡i,tá piü red-ditizio é r¡aill,evamento degli cvini, se güito daigli ortaggi. Diffatti i tre pastori. cooiperatiivistici del gruppo di Caüdlania prevedono peir l’annó 1952 un guadiagino netto di circa 200 mila diinari ciasouno, naentre ill guadagno di queili dell,a coopera, .tiva «I. Maggíói» di BuSe è prevén^ tavalo in 146.500 dinari ciaiscuno. Dal lato appasto sta 1’allevamento deille mucche da liatte. U.na famig.lia dalla coiopeirativa di Buie, con sei capi di bestiame, deli qual.i quattro mucche la'ttiifene, è in par,dita di 6.800 dinari, non caDcolando melle ■spas,e d’aocumulaizioine coopera,tivi-stica ie, naturailmnete, i guadagni di questa famigllia, che dovrebbero essere dati dall’eccedenza tra le éntrate e le useite. Mentre i guadagni degli allievatori di ovini possono essere in parte spiegat.i dalla situai zione amnormale ©sistente sul me.rca-to délia lama ed anche del formag-gio, la q.uestiione del beetiame da '’IsV.i'.ie d-eve. precbcuparci,. Nein, è detto che l’esempio aitiato detoba es. sere geineirali'zzato, perô è un falto che una touona parte del npst.ro be. stiame da latte dovrà e'ssere sosti-tUJto, perché improduttivo, con l’ac. quisto, di tipi di best--irr.e mlgliore. Abbiamo cércalo di care un piccolo quadro deU’evoluzione che si svcl'ge ne! nostro coepe^ptiviismo, indicando, nel limiti delle hcistre ipcissibilttá, la soluzione dei vari problemi. L’attu&izione deillie nuove mis.ure •ne fa soirge-re diveirsi altri per i quart! non ©sistemo regale fisse di scl'uzione. Questa spstta ai noist.ri coopera-tori di volta in volta che queisiti isi present,aino. M. B. IMPEGNARE TUTTE LE FORZE a garanzía dell'edificazione socialista per la pace Convocati i Comitati legislativi delPAssemblea Federóle - 8 milioni di din per gli alluvionati del Polesine - Nota di protesta al governo di Budapest LA CRISI In cccasione d;el Capodanno, il Mares, ciallo Tito ha imviato. attraverso i microíoni di Radio Belgrado, un m.essagigio augúrale nel quale. dopo aver ricordato il periodo della nestra Rivoliuziione popolare e Je profonde ' trasforimazioni sociali, frutti delle gesta eroiche, dei Sacrifici e del,lo spiirito creativo che hamno reso ma-nifesta ja vitalitá, la capacita creativa e l’alto valore morale dei nostri popoli, ha niévalo come queste doti li ¡rendan© deiginii di eissere ammove-rati i,n quetla parte progreissiva del-Tumanitá che dá il massimo con.tri-buto al progresso imana e sociale ed alia ¡pacifica collaboraziome fra i popoli. II comipagno Tito ha proseguito ri-levando ele le vittorie conseguite dai nostri lavoratoni. sia sul camipa di foattagliá che nieiredificaizione socialista, hamno fatto si che la veritá sulla Nuova Jugoslavia e sulla lotta dei suoi pópolil — sipacialmente nel decorso anno — sia stata portata a ccmoflcenza del mondo', disperdendo tuitte le menzogne e le calumnie. «SulUarena política intermazionale — ha afíenmato i.l comp. Tilto — il nostro naese ha conseguito quest’.anno un grande successo di carattere moral© e político. I nostri popoli si NOTIZIE DA TUTTO IL MONDO PECHINO — Nella provincia dello Junan è stato registrato un terremoto di vaste propórzioni che ha ;pro-vocato la morte di 300 persone ed il ferimento di oltre 1500. 120 mila sa-rebbero ,i senza tetto. PARIGI — II Parlamento francese ha riconfermato la tiducia al governo di Pleven con 254 voti rontro 247 e 100 astensioni sulla proposta per la parificazione del bilancio 1952. WASHINGTON — iLa Gran Bretagne ha iratíticato, primo paese tra gli aileaiti, il Trattato di Pace (ton il Giappone. Si attende in breve la ratifica anche da parte degli U. S. A. PANMUNJON — Nessun progresso è Istato realizzato nelle trattative tra la delegazione delle truppe dell’ONU e quella dei oino-nordeoreani. IL CAIRO —Gli scontri armati nel-la zona del Canale di Suez continua-no sppradicamente. Due automobili dell’aviazione britannica sono cadute in un’imboscata fra Ismaíiia ed III Cairo. Neiil'incidente una vettura sí è rovesciata e due soldat! inglesi so-no rimasti gravemente feriti. TEHERAN — II primo ministro iraniano, Mossadegh', ha dichiarato al-ramhasciatore degli USA, Hender-son, che il Governo di Teherán ri-spondera ufficialmente martedi pros-simo alia propasta americana per gli áiuti ai suo paese. LONDRA — Un apiparecchio dell’aviazione americana è precipitato sabato nelle vicinanze dell’aereoporto di Burtonwood. Tutto l’equipaggio è perito fra te fiamme. ANKARA — Nella regione di Case-ru un violento terremoto ha causato 58 morti (e 72 feriti. iSette villaggi so-no stati completamente distrutti e quattro gravemente danneggiati. Le intemperie e la rigidlitá della stagio-ne impediscono l’arrivo dei soccorsi sul luogo dei disastro. seno comiqu¡stati nel mondo progres-s,ivo un numero sempre maggiore di amlci ed urna comiprens^ne sempre maggiore ©er la nostra realtá.» Dopo aver accen.nato ai grandi cotnipiti che attendono nel corrente anno i nostri poipoli per. la realiizza-zione definitiva del Piarlo quimquem-nale e depo aver dichiarato che il periodo piú diuro é stato ©rmai su-petiato; il comp. Tito hS richiamato alia necessirá deiirappoBgio e della plena fidrucia d¡i tutti i iiittadimi nelle misure economiche ché vanno gradualmente realizzand'csi e che ,p,er-seguono lo scopo di creare quanto prima le comdizioni per una vita piú felice dei nostri popoli. «I nostri coilettivi di lavoro ha diohiarato il omip. Tito — han-no ricevuto in gestione le fabbriche e le imprese. Con ció la nostra co-miunitá socialista ha Ipro affidato una funzione iimiportantie¿ la funzáone di dirige,riti e oreatori coscienti di tutti que! beni grazie ai quali mi-gliorerá il teño,re di vita dei nostri cittadini. Questo é una delle massi-me conquiste socialiste grazie alia quale gli operai salariati si trasfor-mano in liberi produtíori e padroni dei mezzi di proiduzione, Ma questa é, in pari teimipo, per i yostri collet-tivi di lavoro anche una grande re-spohsabjliitá di fronte a'ía ocmiuniitá, ed: essi dievono essérne coscienti e cercare di corrisponder: in tutti i sensi alia f,idlucia riposta in loro dal nostro Potiere popolare' e d,a tutta la societá. II mondo entra nel 1952 pensando coni incertezza e timore a ció che l’anno nuovo gli portera. Verrá sai-vat,a Ja pace? lo credo che 1’umanitá debba aver fede delle ftroprie capa-citá e nelle proprie forzé e che pós-sa salvare la pace se tutti coloro che la desiderano lavoreranno per essa, atíivamente, se saranino uniti e de-cisii a fare tutto. triainhe la guerra, affinché 1 provocatori di guerra e gli aiggre.ssori venganó imbx.igl.iaU. Ogni dleibotezza verso -etese degli aggressori e ogni pattegg i amento di coimpromiesso con essi. a spiese degli altri popoli, non fanrno che aumentare le protoabilitá di una nuova guerra, di una nuova catástrofe. 10 desidero conivincene i cittadini e le cittadine del nostro paese che oggi é piú proba,bile di ieri che la pace possa essere difesa. poi.cihé la decisióne della umanitá pacifica di conserviarla si raífOTza ogni giorno, comie si é visto particolarmente in varié oocasioni mello sconso ainino. Noi dotobiamo guardare con fidiucia al nostro avvenirie miigliore e non lasciiarci distoigliere n,ei nostri sforizi dalla guerra freidlda ¡né dalle provo-oazioni ai nestni confini. Noi dotobiamo impiegare tutte le nostre capacita per redifiicaziónie del socialismo nel nostro paeee, e fare di tutto per garantirla in oigni senso.» 11 Mareisciallo Tito ha conoluso, invitando i lavoratori del braccio e dleílla miente, i sójdati e gli uffic'iali dell’A. P. J. a tendere il massimo síorzo per auimientiare la prodiuizi'omie, elevare la loro capacilá profeissionale e pcirsi in gria'do di garantiré l’indi-peindenza e l’inteigritá della nostra patria socialista. í Comitati legislativi dell'Assem. Vlea popolare federale so no stali convocati per il 10. c. m. Essi sono chiamati ad esaminare, oltre ad al. cuni progetti legge non preši in eonsiderazione alla II. sessione straordinaria dell’Assemblea Fede. rale di fine dicembre, altre propo-ste di legge, fra cui quelle sull’orga-nizzazione dei tribunali popolari e sulla legge generale sui Comitati popolari, contenenti i principi generali per la riorganizzazione dei Comitati popolari. Il ‘delegate' ipermanente delle R,- F. P. J. aÜ’O. N- U., |comp. Alias Bebler, ha icomcesso ai giarnalisti, .aacreditati a Lake Succès, un’in-tervista, durante la quale ha rispaste alle numeróse domande po-stegli e,d 'illustrando l’attività della nostra delegazione. I Simdaicati Unici délia R. F. P. J. invierannno, qua’je aiuto aille popo. Jazioni aüluvionate del Pôles,iné, viveiri ed atitrèzzi p,e.r un valore di 5 milicini di dinari. Altri tre milioni sono stati stanzia-ti per gli aiuti agli alluvionati dalla Federaizione Cooipeirat.iyiètiiça délia R. P. F. J. Una parte di ques.ti aiutii verra distribuita ds,’,la Federa-zione Inteinnazicinale cooperaiiv.isticd, meinifere l’altra verra coaseignaita dL irettaimeinte Éé organi.zzEiZiorai eo-operaitiViisitich.e fra i pléooli pro-prietari deiülTtalia^ i cuit raippre-sentantl , henno partecipato recen-teimente all’ABiseimblea della Fédéra,zione ccopersitivistiica délia R. F- P. J. a Zagabria. * II Governo Federale ha invlato ’unieme.rgica nota di piro,tešila. a( queilo di Budapest per la violazio. ne del territoriq, nazionale con l’ocoupaeione di un’isalotto sul fiu. me Mura, occupaizione awenuta quadehe settimana fa da parte délié truppe unigheresi, La meta invita le autorlità di Budapest a rit.irare i:l presidio insitallatosi suirisolotto, di. întistrando M ‘stud •fntSnzlone di re-golaxe ¡pacificamente il problema. * Al proeesso conclusosi a Vranja in questi gicrn:, è stata pienamen. te proviata la colpevolezza degli im- * II putati, tuttii «pie al servizio, dei co. minformisti ibulgari. Gli aecusati maggiormente respon-sablli, Kiril Djonev e Vene Kitanov, sono stati condaimnati alia pena di moxte, msntre il; cittadino búlgaro; ,A. Goramcev dovrá scontare ia pena di 6 anni di carcere duro. Agli altri imputati sono State comminate pene dai 2 ai 20 anni di carcere duro. * Il Governo federale ha rioono-sciuto la cóslituzion© della Libia a. stato ¡iind'iipein,die¡n)tie¡. Ill presideinte deíl goveinno e ministro de,gil,i este-ri líbico, Mahmud1 Muntasser, ed il ministro degli Esteri della R. P.. F. J., cotnp. Karidelj, Si sono seam-biáti telegrammi. NUOVA CENTRALE A VINODOL Fra aloune siettinjane ¡nizierá la sua attivitá la nuovia céntrale idro-elettrica di Vincdcl, p,resso Crikve-nica, n,el litoral,e croato. Sara questa la piú grande dial genere costruiita nella R. P, F. J. ed avrá una potenza di 84.000 KW. Essa é costituita da un sistema di tre aggreg.ati. diei qua-li, per i,l momento, entrera in rúñeteme uno solo. II 12 febbraio, dopo alcurte prove di coltaudio, l’einergia elettrica rag-giuinigerá per la prima valla mediante una conduttura elettrica di 110.000 volts, la- staz'ione trasfonmaitari di Za-gabria, día dove veirrá irradiate verso i centri di consumo. La nuova céntrale proidiurrá con un solo aggregate, giá nel 1952, circa 50 m'iLicind di KW ore. L’einergia elettrica del sistema di Vinoidol é tanto piú preziosa, in quanto la nuova céntrale dará al sistema elefctroenergetiico della Croazia e della Slovenia l’ener-gia nel periodo ,in cui le altre centran idroelettriche (in particolaren , quelle della Erava) non possono fun-zionare a pleno ritmo, causa il basso livello sitagionale del fiumi. In tial modo saranno disimipegnate notevoJ-mentie le central,i terimiiche, realizzan-do sltrieisi un considierevole risparimio di aarboine. Senza dubbio il ruolo che le for-ze socialiste in. Italia so,no chiamate a svo.'lgere per la soluzione dei ¿ra. vi problemi sociali interni, nčn puó venir d e termina,to dalle sole for.ze del. P. S. ( R. ,S. I. I. S.) di Saragat e Romita. Lo schierameinto delle forze socialiste italianë e' in veritá quanto mai eíterc,geneo e frazionato, ma ë anche vero che -queste fonze mili-tano e isi fanno iseihtire un pó dap-pertutto, ne.Ua ima-gg-ioraniza dei par. titi politici. Fino ad oggi peró non è stato possibiilfi .riu-nirüe in una foir-mazione orgánica ed efficace, che costituisce invece la con-dizicme in. dispe-nsabiiie per raffermazione degli elementu socialisti in Italia. Irt questi giorni si svolge a Bolo, gná 11 Congr.es'so del P. S. (S. I. I. S.í. Saprá e;ss¡o arrestare il procesno d;i disunione ¡del socialismo italiano ed avviarlo sulla via dell’uni-tá di lotta? Tale ¡interrogativo si pone oggi di fronte ai socialisti itáiiiani, tanto piü aculo ne'H’attiuale momento. stcriCo in cui le fo-r.ze siheeramen-tete demoicratiche ed effe’l'tivamen. te indipendeinti dai due blocchi dei. le grandi poteinze, si stanno sempre p.iü ¡aififermando nel mondo. . Il pópela italiano i ¡afflitto da as. siilamti problemi sociali, da decentii non ¡ancora risolti, p,rohlcmi la cui soluzione implica indeiro-gabilmemite una poliltica di union« nazionale fra tutte le forze sane del pcpolo, prime quelle iscicialiate, Questo dato di fatto e l’eaisteniza, nel campo st-ssso del 'socialismo italiano, di elementi antitetici ad una simile necessiità (forze che tendono, Je une, airunione del fronte soicialista, le altre alia subordineeione degli inte,reasi nazionali a queiii della política del Palto Atlántico), ren-dono dubbio il suiccesso. Ció tanto piü, i-n quanto, oggi — per evidenti motivi d’intereisse particolaristico ed eatraneo a qu'eiUi del pcpclo ■— i dirigenti del socialismo italiano dimostrano di non avere ¡la volontá ed il coraiggio sufficeinti per affron. tare decís,amént-e i numeirosi e scot-tant.i problemi s,ocia,'li. . Evlidenitamente qu'indi, ,con¡ il congresso di Bologna, la er.isd in cui si dibatte attualmen'te il socialismo in Italia non verra ancora superata. E‘s.sa g(iun'gera, Ihelv.ita-bilmente eid in un tempo non trop-po lontano. »iltnltima fase della sua évolutions. Sáltente allora, in Ita. lia, potrá sargere un movimento socialista veramente forte ,e com-patto, libero d'a ogni s,cari,a parti-colarisMca e da ogni dipendienza da interessi stranieri. B. A. CHURCHILL E' GIUHTO IN AMERICA La vis,ta dol premier britannico negli Statt Uniti, giá ahnunciata da oiltr-e due mesi, subito dopo la vittoria eiet'.crale del conservator: in Gran Bretaigna, ra-ppre-senta senza dubbio I’avveimmsnto internazio-nale piú interessante di questi primi gio-mi del nuovo anno. Churchill è ritornato a Washington, come primo ministro della Gran Bretagna, dopo alcuini anni, 'in un momento particoilarmsnte delicate della si-tuazicne mondiale, nel quale non .solo ni istalnno per ¡delineare piü .ciliar,áltaente le -prospettiv-e dei rapport! tra rOrienfe e l'Occident«, ma le stesse pirospettive dalle relalzioni fra le grandi potenza aliente occi-dentali, in iparticolare tra Londrä e Washington. Il leader consérvalo, re ha ereditáto dal gabinetto laburista una situazione délie relazicni tra gli Stati Uni’ti e la Gran Bre-tángna non di sua completa soddí- Poco rosee le prospettive per una soluzione definitiva dei motivi di contrasto fra laG.B.egliü.S.A. sfazione, e 1 eolio,qm che egli a,vrá nei prossim-i giorni co,n il presidente americano, costituiscon-o, sot-to molti aspetti, la preme-ssa di' nuavi rapponti tra le due potenze, che Tnaggiormeníe do-vrebibero corri-spondere alia conceziome dello svi. luppo della situazione internaziona-le, che é prepria di Churchill e di Edén. Un pair.ticolaire di questa conce-zio-ne é quello ,reIa,tivo alia prospectiva della soliuzions delle contro-vexsie ¡intemaziionalr, tramite ne-go-ziati diretti tra i grandi. Una del. ie affermazioni piü discuSSe di Chur-chiW é quella relativa ad ün suo probabile inccntro con Stalin, ed é sintomático che nei giorni scorsi, mentre il primo ministro inglese ...........................................mi...... ....i.milili.mini.mi.. UNA FRA LE AUTENTICHE «PERLE» DE «COVO DI VIA CAVANA» Come preannunciato. nel numero precediente, manteníanlo la promessa — risipondendo a «Vita Nuova» che, con gli eipiteti e g'li insulti, ci ha sfi-dato a abug i andaré le sue falsitá — di fornire le prove dimostranti quali lautentich© canaelie si annidano in via Cavana a Trieste dove ha sede mon-signor Santin, il pastare dell’an,heriste. Chi c.i ha attri,biuito le quail i fie he di «bracconieri della penma», di «vi 1 i e sudici pemnaicili .che credono di avere ragióme perché non sono persic'guibili a termini di giústizi-a» é appunto il settimanale «Vita N.uovia», órgano di Azione ¡Oattolica del predetto pasto-re diall’antri,cristo, che si é con,trad-distinto e si contraidldístinsu'e nello aputare bava e ve,leño contro le or-ganizzazioni democratiche popolari e sopratutto contro i comba,ttenti par-tigiani da esso definiti «¿féHinqiuenri ed assassini» poiché mai potrá per-clomare il torio di aver eissi piü bena-cemonte combattuto ,e sconfitto il fase ¡amo. Questo fatto spiega bénissiino il perché degli epiteti e degli insulti che, -laniciati da un simile pulpito, ci ono-riano ailtamientie poiché comprovano la nostra pierna coeren,za e la nostra con-tinuitá nella lotta contro il nostro pegigior nemico, ossia contro il fascismo ed i suoi fautori 'di ieri e di oggi. Che poi «Vita Nuova» sfoghi con epiteti offensivi il suo livor,e perché la «cortina di ferro» non ile consen,be di perseguirci «a termini di giusti-zia», é pure spiegtabiiissimo, quamdo si' coinsideri che cosa essa intenda e quale concetto abbia della «giustizia». Evidentemente per il vescovo Santin e per il direttore di «Vita Nuo- Don Giorgio Beari-alias Jurij Bekar va» la «giustizia» era ed é rappre-sentata da quella Corte Straordinaria d’Aissise ,di Triesbe, dov-e essi soino aocCTSi e testi, moni áre «le virtú e le foen'emerenize» dei vari Pagnini, Co- c.eani, Ruzzier. ecc.; dove i vari Sambo, Sciortino esc. race,vano in plena aula i'apolcgia del fascismo; dove le vittime dei pegigiori criminali fascisti venivano incriminate ed i loro car-nefici e torturatori — no,n escJusi quel'li della «Villa Triste» di via Bel-losguardo — venivano applauditi e assolti P,er essi la «giustizia» era ed é rap-,p,resentíala da quella Corte -che ha in-fliitto 7 giorni di dieten,zione alio študente Cohen colpevole del lancio di bombe contro un pacifico corteo di lavoratori fesbeggianti il 1. maggio e che viceversa ha apipioppato un anno di carcere ad un operio il quale aveva reagito con un pugno siérralo contro un provocatore. Da quella Corte c-he ha mandato pie,mámente as-soilti i memibri della ipolizia civile au-tori degli assaEisimii e diei ferimenti di persone diei populo operati a Servóla nel marzo 1946. Per ,essi ia «giustizia» era ed é rap-presentata da quella ¡Corte d’Assise ordinaria di Trieste neiHe oui aule i testimoni di aciciu-sa nel processo contro‘alcuni miembri d¡el C. L. N. di Pi-rano ha-nno vantato 'e proprie quali-fiche e geste di squadristi, proclamando che «n'eH’ístria, squadrista era sinónimo di ottimo italiano» e che «chi non era fascista non era italiano». Per essi la «giiustizia» era ed é rap-presentata dalle -sqúadracoe neofasci-sie di via Cavana e'dei Viale — da ■loro largamente sovvenzionate con i doviziosi fondi dalla Pontificia Commission,é di Assistenza di cui moins. Santin è presidente e mons. Sirotic !’am.min'iistratore — dalle squaidnacoe che hamno i,n,vaso é devástalo le ¡sedi délié organizzazioni democratiche popolari in Trieste, icom,pinte aziomi di sterminio con bombe e raffiche di mitra nei circoli di cultura popolare, ele han.no aggredito e sélvaggiamemte malmenato i giornalisti democratici, che hamno assassimato i singoli operai in tuta perché si «rano permessi transitare per il Corso e per il Viale, riservati agli «italiani» di Trieste. P,er essi la «giustizia» era ed é rap-¡presentata dalla ¡Corte di Assise di Lucca dove sul banco degli imputati siedomo i migliori combattenti per la liberta e per 11 riscatto dell’Italia ■daU’omta viergoiginosa del fascismo, nel mientre i loro accusatori sono i col-labor azi onist i della X. Mas. sono le SPie ed i tr-aditori della causa antifascista. : Questa, secón,do le inten,zioni ed i desideri espressi da «Vita Nuova». é la «giustizia» che dovrebbe «perseguirci» perché colpevoli di segnalare alia pUbblica epinione gli atteggn- m.enti, il ccimiportamianto e le beneme-renze fasciste passate e presentí de!, vescovo Santin e della süa cricca di politicanti in veste talare. L’organo deilla A. C. de'l vescovo Santin afferma di «non aver mai préstalo orecchio alla luriida prosa de «La Nostra Lotta» e noi rispondiamo al ,suo linguaggio «evangelice» con la coras,tataiione fatta da chiunque abbia dato una scorsa a «Vita Nuova», ossia cine nessun giornale del suo genere usa un linguaggio aggressivo, provo-catorio, violento, triviale, cannibale-eco ,e peggio, noraché un frasario di ipretta marca fascista che possa competeré con quello di cui ha fatto sfog-gio durante fera mussoliniama e ,1o sta facendo tuttora il settimanale in argomento. II mérito di tale linguaggio e frasario — che per n-ulla si differenzia-no da quello a suo tempo usato dal «Regimie Fascista» del «comipianto» Fa-rinacci e ¡d'a «La Croeiata Itálica» del-I’ugualmieinte «comipianto» don Calca-gno, chie si ser vi va anche della penma «divina» della De Vecctii da Trieste — va atribuito senz’altro a quel prete che, calumniando il suo vescovo, che, trasíormamdo 1,1 suo cogmcmie, che traderado il guo sangue e la sua stir-pe, che cantando :n rima le Icdi al solo maestro e diuice, si é fatto un nome e che, per aver. impresso quelle caratteristiche a (¿Vita Nuova», ha ricevuto fio,carico d,i riiorganizzare i seryizi dalia propaganda e della stam* pa presso il Comitato Centrale deüa A. C. a Roma. Quel prête, come giá molti nostri lettori avranno ben compreso, è don Giorgio Bekar, trasformatosi in Eeavi per nascondere con questa maschera le sue caratteristiche somatiche indi-vidiuali del puro sangue Sloveno e di-veniine ccisi uno zelante fautore del fascismo che er,a «la quinbessemza e,d il poteniziamento delfitalianiitá». Egli, ancor da chierico fréquentante i corsi di teología nel seminario maggiore di Goriizia, con la complicitá di due suoi degni colléghi e sobillato da mons. Sirotic (che. come vedremo ¡n sieguito, puó esisere défimito il «genio del mala» fra ¡le canaglie del oovo di via Cavana) ha corr.piuio il bel gesto di calumniare, con un m,emoriale inviato ai fascistissimo prefetto Tien-go di Gorizia, il proprio vescovo mon-signor Fogar, da lui diipinto quale acérrimo memico deifItalia e del fascismo per il solo fatto che lo stes-so vescovo. parlando ai suoi chierici, aveva dichiarato di non ammettere differenza alouna fra italiani e sla-vi, tutti devenido a¡p¡parire uguali di fronte al magistero pastorale dalle a-nime a lui affidate dalla Chiesa. Da q-uesta isractoile calunnia hamno avuto inizío le Jer.cci campagn-e di acerase, di insulti e di¡ grávissime mimac-ce della stampa fascista contro mons. Fogar, calumnie e campagne culmina-te ccn il suo íUcníamento da Trieste. La . stessa calunnia ha fruttato la investitura della diócesi di Trieste a monis'; Santin, che aveva giá acquista-to particolari bonemereraze fasciste qual.e v.esicovo di Fiume e che. grato di ció a ¡don Bekar, gli affidó la di-rezione di «Vita Nuova» con la asso- i.uta garanzia che, in simiili mani, il suo orgarto di A. C. risiulterebb'e per-f.ettamente intonato nello s;tiile. n-ella forma, nel linguaggio, nel frasario e nelle finalitá agli organi di stampa del partito fascista. I fatti batino comprovato che don Bekar ha plenamente corrí,sposto alia fiidiracia in lui ripesta dal vescovo Santin. Sienza dilungarci a fornire altre di-mostriazioni, ci limitiamo alia trascri-zionei ¡del seguiente brano poético, in cui don Beikar canta le lodi ¡d¡el suo (Continuazione in IV pagina) era i,n viaggio verso gli Stati Uniti, i’agenzia Uinited Presse’ abbia dií-íuso una notizia .secando cui una ccisidetta íonte .aiuíorevoia dell’Eu-ropa oriéntale avrebbe aífermato che Stalin sa-rebbe disposto ad in-contrarsi con Truman e con Churchill a ■Sto©colma;, II capo deifgoyer-no inglese vcrre'bbe in definitiva ir.aggiungere una .dOsienisicne, ri-prendendo ila política di colloqui diretti tra ,i grandi giá condotta du. rante la ‘scorsa guerra e che portó agli acco.rdi di Jaita © di Teherán, che sono stati, sotto molti aspetti, iá causa delia mancaba soluzione di uumeros'i problemi, che oggi aíi-‘ rnentano la tensión« ínternazionaie. Si ¡tratta di una prospettiva che gli americani non aceettano, preíeren. do la discussione in seno alie Na-zioni Unlite, dove dispongono di una maggioranza che facilitá l’attuazio-ne de'íla loro política, quella stessa che va suscitando ¡in questi utóimi teimpi notevoli preoccupazioni i,ni Europa. Chiurchill ,sará un portavode di queste preo'ccupazioni ed uno degli scopi del suo viaggio e induo-biamente quello di sondare ,il governo di Washington ¡suite süe fea-li intenzioni e di premere nello stesso tempo sui responsabili' delia política americana perché tengano conto dello stato d’animo degli e'u. ropei © delle reali possibálitá eeo-nomiche di questi uitimi, ia reía-zióne áll'e esigenze del ñamo. In PE.Ttieclare, il premier inglese illas,trerá a Truman la xeaile situazio. fié éiconomic.á della Gran Bretagna, che costituisce una •dalle ragioni qi m&ggiore precccupazione per il nu. •ovo governo aonseirvátore di Lon-dha. Queste brev.i note seno Bufíicenti piar ccimpreriidere carne la- visita di Churchill non é ció che a Wáshin-to-n si desidéirasse di piü in quéslo memento. In una corrispodenza dalla capitale americana, apparsa sul Times del 2 gemnaiio, era scrit-to, fra l’aiíro: «Non passá giorno senza che un ministero ó í’ci’tro meitta in oircolazione quálcho voce su quello che ChunchiH chiéderá e non ptterrá, isulle intrarisigeíiti do. mande che igli. verranno poste e sulla política che gli verrá fatta inghiot'tire.» In questa atmosfera, non e'é da Eit'tendersi che i colloqui angio-ame-ricani si concludano con qual.ecsa di ¡serisazicinale, ma nella migliore delle ipotesi, con una piü chiura visione delle reciproche iistamze di Londra e di Washington e quindi ccin una maggiore. comprenisione dei due paesi nel quadro dell’alleanza che gli umisce centro,il comune pe-riicolo di una aggressíone. Rerizo Franchi LE FONT!DEL NOSTRO BENESSERE IL LÄV0R0 COMPIDTO NEL DISTEEIIO DI BUIE IL COMMERCIÖ ESTERO Costante aumento del volume degli ofiari - I! vîno principale articolodi esportazione - Trieste assorbe S’ 86°|0 delle merci esportate Durante i'anno 1951 nel distreito di Buie è stata investit a la somma di dinari 186.052.000 per tutta una serie di opere che sono State o pórtate a termine, o sviluippate nella percentuale prevista dal piano. Le o- finanziario hanno pure fruito i C. C. P., sia Italian! ohe Croat!, tale da farli partecipare alia Rassegna e al Festival 'della Cultura con lodevoli ■r isu-lla ti. Comiunque il Potere Popo-la-re si prefig-ge di curare ancora di Quando pariliamo dieil nostro com-mericio estero non intendiamo parlare diel traffico da e verso la Jugos!,a-via per il semplice motivo dell’esis-tonza di una.única valuta, mentre in-cludiiamo Trieste che ha valuta ¡diversa. II contante aumento delle nostre esiporíaaioni, la bilancia commercíale dieil 1951 chiusia con un’eccieidenza delie e-sportazioni sulle importazioni, so-no chiari imdiici ¡diel costante progreis-so prcduttivo della nostra economía. Nel 19,49 il volunte delle esportazio-ni raggiungeva ¡la cifra di 353.307.00 di tire, nel 1950 tale cifra é šalita a 580.079.000 e nel 1951 a 750.013.000. Se noi considieriam« che parallelamen-te ajlTaumento del cammercio estero anche sul mercato interno si é avuto un costante aumento delle mierci dispon,ib,ili, riteveremo che la nostra e-comornia ha avuto un sensibile progreso. Nel ecmplesso delTesportazione il primo pošto ap,etta al vino con una percentuale del 36 % sul glob ale, sé-güito -dai prodotti dielT,industria con-serv i-era ccn il 28 % e dalla frutea e verdura con Til %. E’ interessan-te notare come la perceiníuale relativa, riguardanié Tesportazione dei prodotti agr.icoli, sia rimas-ta dal 1949 quasi diel tutto. invariata, mentre un s.ensi,bi,!e aumento lo si é avuto nel-Tesiportazione dei prodotti industriali e minerari. L’-taiáuistria canserviera é passsila dial 13 5 % nel 1950 al 28 % nel 1951. II principaile destinatario delle nostre esportazioni é Trieste con T86 % sul glcibale, seguito daüTAustria con il 12,5 % e daill’Italia con TI,5 %. 11 piano ¡per -,l 1952 prevede un aumento gldbale delle postre ésportazio-ni del 14 In magigiorie aumento do-vrébbe - esser e dato dai prodotti mine-rari che dalTiríidioe 100, per il 1951 dovrebbero satire a 853 nel 1952. Le altre vcci ¡delta nostra esportazione non davrebibe-ro, secc-ndo il piano, daré. aumenti d-e-gni di nota per cu¡ il 14 o/, rüenia-mo come una percemua-le mínima. .Pc.-sib:!itá di i:n aurri-into:, anche ser"-! tile delTesportazione, esistono puré peh gli - leri articoli di nostra produzione. Sul mercato triestino ab-biamo attúaimentc una rilevante ri-chiesta di mattoni, che la nostra industria cdile pci.reb-fc-e fornire quclora i suo: costi di produzione fossero ad un liveilo reale e qualora la lsvora-zione fosee pió st'ida poiché la materia primo, disponiibile nel nostro circondario é tra le migliori per tale fatabricazicine. NieiTcsponazicine, o meglio nelia produzione degli ortaggi, abbiamo al-cuni problemi dalla cu i so'.uzion.e di-pe.nde un sensibile aumento di affari nel eomraercio estero di questi rro-dotti. Per le conidizioni climatiche, e so,lo per queste, noi pessia-mo inter-venire sul ro.ercato degli orlag'gi prima degli altri preduttori e veradere a prezzi piü conivenienti. Particolar-memte r.clla ven,dita dei pemidori tale interven,!o potreibe essere di gran lunga anticipato se il nostro agri-coltore di-sp-c-nieesé piü di ora, delle semenli di pemidori primaticci e di altri ortaggi. D'altrc lato é necessario procederé ■a una tipizzaziore dei nostri ortaggi. Ora abbiamo una mescolanza dei vari tipi di cavoli: palla di r.eve, tosca-no, ecc. che come vengono coltivat! alia rinfusa, cosí vengemo anche ven-duti. Si dovrebbe pro-cedere a una se-lezione sia nella coltivazlome poichfi si ottere&be una mag’giore produzione nella vendita p¡er poter realizizare prezzi piü elevati. Un altro campo, non ancora sfrut-tato ie che ha vaste possibilitá di svi-lupipo, é queillo del,la raccolta e ven-dita ¡delle piante merilci,nali molto ri-chieste aíiTestero. II ginepro, l’assen-zio, M samibuaco, la salvia, il mille-foglie, la ceda di cavallo crescono da noi alio stato selvático e potrebbero rappTesentare una buona fonte di valuta' ¡estera, qualora si organizzasse NOÏ6Z8E BREYI la raccolta e la vendita magari tramite le diiitte slovene che hanno un’or-ganizzazione giá solida e toen aw.iata. Una precipua fonte ¡di valute estere é, rapipresentato dal nostro turismo che apipena col 1951 si é avviato con piú ¡serreta verisio 11 turismo estero. Per il 1952 sono previste note-voli mágliorie agli imipiañti alberghie-ri e tujristici e ai serivizi coinnessi, come la costituzionie di un ufficio viaiggi, Taumento del numero dei let-tii, il perfezion,amiento ¡dei servizi bal-nc¡arl e¡cc. O.ueste migliorie nel campo del turismo estero dctvrebbero portare al radldopip i amiento delle éntrate in confronto al 1951, anche' perché T'apiperbura dei migliori alberghi av-verrá prima delTanno, testé conicilusosi. M. B. In margine al Capodanno del Bambino Il «Capodanno dei Bambino», la rr.aggior testa dai nostri p.iccoli, è stato concluso con la distribuzione tílei pacohi dono melle cifctà e paeisi disilTin,temo e con le fiere di Capo-idann'o a Oapoidiistr.ia ed a Buie. Circa 10.000 sono stati i bambin: visitati da «Non,no Invernó», che han-no ricevuto i pacchi conténentii ¡dol-'Ciumi, giocattoli ed oggefcti ut.ili, con-fezion.atí e raccoltl fra il nostro popólo, che ha geinerosiamente contri-bulto alia buona r,luis,cita della fasta. Non si comtano le iniziative dei sin-goli. collettivi di laivoro. Ci lliffiitiamo a citiarne aiouine. Gli opérai dei 'Ca,n-tierl Piranesi hanno íaibfar,icato, con il la,voto voWntario in ore straordi- dai grandi. Corne aocenmato ¡in ore-codanza,, a Isola sono stati distributti ai bambini ci-rca 1.200 piacohii dono. A CapcidiEiria neile basi dl’UAIS ha avuto luogo la distritouzione dei pac-chii. M'ascherati ce in le .sipoglie di »Ncinino Iniverno», vari compagni, rnamtori deilTUAiIS, hanino delizlato i picieini, raccontanido loro favole e, tra un buffetto ¡eid una oarezza, distrl-buenido loro i pacchi. Nellla fieria di Capodamno, organiz-zat,a sut ipiazzale ; délia Pescheria, son^ stati ipcati in venidita da1 parte dalle ditte cittadiine, fr.uttia, dolciumi, g'iocattcti ed ogg-etti util-i a prezizi ri-basEiaiti dal 10 al 30%. Il Oap.Oidanino del B.ambino ha avu-r DA UNO DEI 'N03TD* CANTIER! DI LAVORO piü per il futuro Tattivitá cultúrale. E’ n,elle prospettive, a¡d esempio, l’organizzazione di vari corsi di cultura generale e di Tingue. PROGETTI E CREDITI ÍPREVISTI PER L’ANNO IN CORSO Niei progetti dlei lavori ida eseguir-si nel 1952 é comt/eimplata la elettri-ficaEiome di altri tre villaggi, cioé MaruBici e le sue cave. Madonna del Canso con le cave di Canegra e Ca-stagtna. Altri lavori che vierrarano in-trapresi seno: canalizzazione e rete iidrica di Umago; restauro di alcune case danineggiate dalla guerra: co-struzione di una souola elementare a Kuc'iibreg, della Cooperativa di la-voro a Crassizza, di diverse abiita-ziomi n-ella Valle del Quieto. Ailtri iprcigetti previedono acquisti di mac-chinari per l’industria mineraria e Tagricoiltura. Non si hanno dati definit ivi circa Tamimontare dei orediti per Tanno 1952 perché Tassemiblea ¡diistrettuale non si é ancora pronumeiata, ma cre-diamo di poter affermare che l’am-mmntare degli inves,timen,ti si aggi-rerá intorno ai 200 milioni di dinari. pere ultimate comprendono: la irri-gazione della bonifica del Quieto, la nueva cantina vinícola ; ¡di Umaso, una casa di abit azi one con garage, semipre ad U-mago, 'la eictt rifle atiene di tre villaggi (Castelvenere, Businia e Valle del Quieto), la sis,temazio¡ne ■della strada asfattata Caldania-Porta Porton e la: cdstruizione di due bar-che da pesca. RIPERCUSSIONII DEGiLI .INVE-STIME NTI NEL CAMPO ECONOMICO Gli effetti degli imvelsüimeinti nel settore ¡económico sono stati imme-diati, specie per quaint o riguarda la produzione della bauxite e della pie- . tra che offpe alTeisiportazione un margine semipre ¡maiggiore. Anche la cantina vinícola di Umago é in plena efficients. L’industria ediliizia é Sta'.a messa in grado di far- fronte alie esigenze. looali. L’iacquLsto di nuiovi ¡meizzi ha co¡ns¡entiito di rego-’’ lare i! traffico delle merci p dei passegiseri. I prodotti agricoTi quali verdiire c 'lettumii,, che .purtroppo ¡di-:fsitan,o, seno stati in parte assicu-■,i c::¡n lirri-gazicne delta Valle del Quieto. A CQprire il fabbisog.no to-tale saranno mess! in opera quest’an-no altri provvetdimenti. INVECE DI PESCARE contrabbandavano meta Il 2 corrente la Difesa popolare ¡ha deferito alia autoritá gluidiEiaria un gruppo di 10 ccinitrabbandieri di PI-rano ¡per i ¡pToweidimenti ¡di suia com-pétenza. A capo dei gruppo trovasi un certo Benedletti Attilio, coim¡mier-ciante in attreizzi ¡da pesca, seguito da Puzizieir Mlario, Požar Alojz. Martini Umlberto. Fonda Brumo, Bullo Dome-mico, (mella imagigiior parte iproiprietari o compropirietari ,di ipésichereoci) no,n-ché da Chersicóla Mario e Marsié Ivan, agricoltori. da De Luis« Giuseppe e Pet.ronio Gimo, pesaatori. La maggioranza di eissi, quiali ipro-prletarii ¡di pescheirecici, ha esiercitato oiltre la linea di damarcazione] nella seconda meta del 1951 e ¡sino alia , data ¡del loro arresto (avvenuto ai primi deüo scorso diceinbre) il con-trafcto,ando in special modo ¡di -metalli. ASSISTENZA SOCIALE Durante lo scorso anno sono stati aper'ti due aifnbulatori medici, uno a Momiaino e l’altro a Grisignana. Quello di Cittanova é sta^g^.moder namen'e resíaurato. Buie e ílfnugo ¿i vítmo "arricchiiti di due nuovi ga-Tuneíti dlen.tibticii, mieintre si è proice-duto all’aoquisto di un’altra automibu-lanza. Due commiBsiani di medie!, pravanieniti da Flume, hanno prostato gçahüiianïjgÿte la loro opera a circa 2000 persone ¡di varie parti del dčstiratto. 500 persane hanno fruito di visite a domicilio e dei neicessari miaáicinali, seimpre - gratuitamente. Tutti i bambini ¡delle scuole elementan sono stati vaccina,ti contro la diiíterite e il vaiiolo. ESTASIATI DINANZI ALU ALBE RO PIENO DI DONI Dc¡po una stíasi. durata parecchi mes¡¡ e dovuía alia maincanza di fon-di, seno stati ripresi in questi giorni a Pirano i lavori di costruzicme del bagno p.udblico, che, con ogni pro-baibilítá; ver:anuo ultiimati nel pros-sino míese di febtorai'O. 11 iniuovo bagno sará dotato di 10 cahime a doccia e 2 con vasca. L’in-sCallaetione tíiogli imjpiaintS é quasi ultimata, ora si stanno effet tu anido i lavori di rifiniturati ¡ | 'Mil * Fra qualche giorno avra luago nel-Tinseinatura fra s. Bortolo e Sieciiole ia «Tratta ¡dlei ¡cefali», alia quale prenderanino parte -una cinquantina di imibarcazioni ,di Fiirano. At'tual-inénte viene pr¡e,parata la rete, che ha una lunghazza di circa 600 ¡mietri ad un alteizza che varia ¡dai 4 ai 16 matri. Da quanto aífermano i «guar-diani», sarebbero .stati avvistati branchi di cefali di varia censisten-za per aipprosisimativ.amein;te 200 quin-t al i. L’anno scorso vennero P'escati con la tratta 125 quintad di tale pesce ipregiaío. La tratt-a de! cefali ó stata effettuata nel mese di di-cembre puré a Cittanova co¡n un ot-timo risultato. Infatti ha fruttato cltre 200 qli. di cefali, orade e di altri pesci, pregiati. * II 29 dicembre ad Isola alia pre-senza dei rappresentanti della delegación« per J,a sanitá del C. P. D. e degli organi local! del potere popolare é stato concluso il II corso an-nuale per infermiiere. Hanno assoito questo corso 17 gio-vani, che sono State diplómate e pren-deranno servizio nello varié istitu-zioni sanitarie del circondario. II corso é stato diretto dalla com-pagna Sever Cristina con l’ausilio dei dottori Ferfoglia e Stru'kelj. Ol-tre alio stuldio teórico, le allieve han-no lavorato oráticamente nelTospe-da.l-e per perfezienarsi nella loro pro-fessione futura. Con l'effettuazione del II corso an-nuale, la scuola infermiere, che ha visto uscire 32 ailievi diplómate, cés-sa i» &ua benemérita attivitá. narie, ben 500 giocattoli, que,11! della Salvetti 100, a'ltri ne hanno allestiti gli ©pieirai ¡dei conservifiici isolani e ccsi via. II comipagno Fucich di Pirano, co,n gesto altamente significativo, ha offento 800 paodhetti ¡di biscotti per i bamibini di quatla cit-tadliina. Vari collettivi hanno concorso con generosi aiuti in denaro, co¡si pure le ¡istituzioni ed i privati. Solamente a Pirran® sono stati raricolti oltre 300.000 dinari. Fra i collettivi, che hanno d2¡to un miaegiore contni-buto, menziomeremo l’aziemda Comu-n-ale Cittadüna, l’Aigmiarát, l’Assioura-tric-e Triestina ecc-Una gra-nldie attrattiva per i picicini di Isola é -s-ta-t-a queilla del basco ¡i-n-cantato (in miniatura) allestii-to in ;pi-azza GariibaTdi, ove, sotto il simibo-ii'Co abete, figurava 11 «¡No-nmo Invernó», attor-niato ¡dalla seilvaggima. N-e-1 b'osico enano al-leati-te ¡diue baracche, in una dalle qu-ali era sisf'eimiato il tiro ■a s¡egno, ¡mientre nelTal-tr-a ven-,ivano arrostiti i rinomati e suciculen-ti «6e-vapéici», -molto gustati dai piccoli e to un ottiimo successo nel ,búlese, -ove, sebbe-ne i .preparativa fossero stat-i iniziati con ritiardo, sano s-t-ati di-s-trii-buiti cinc» 2.000 paochi. I-n bal ¡modo la grande fesita dei tomlbi-ni si é chiusa con-un hilando altamente -positivo. II miassim-o lavoro é stato comipi-uto ida,lT¡origanizzazione femminile ant'ifasid-sta, che, come al sólito, si é imipegpiat-a al ma-ssimo, co,-si da meritare ,i sentiti .ringrazia-meinti di tutti i nostri piiocoli. Tutta-via i fe-sbegigiam'en-t! potevano riusci-re ancora m-eglio. E’ mrancato iimf-atti, sia a Piraho. -come in altre localitá, 11 contrátou-to delle organizzazioni cul-turali con rappresentazioni e spet-tacoli teatrali, che so¡no sitati affidat.i solamente ai bamlbiinii. Sará quiradi opiportuno, i-n ba-sie all’esiperleniza a¡c-quisita, orga-nizzare in avwenirie, se-condo la possibilitá, spettacoli di ma-gigior mole, ¡non limita-risi a sol-e ¡proiezioni -ci¡n,em-atogr¡afiche, ma far inteifv'enlre il teatro ¡dei burat'ti-ni eid explicando a-lt-r-e iniziative del genere. L’apera ¡di assistenza soda le, che ammomíta a 8.550.000 dinari, com--preinide anic-orá ric-overo os|pe¡dalier,o e Taipertura della .»Casa del toamibino« a Cittanova che aocoglie ibambini bi-Bognoisi eid tcirfanl di cadiuti della Lot-ta di Liberazicne. ATTIVITA’ CULTURALE II ruolo priinicipale per -estenldlere e migliora-re Tattivitá cultúrale é stato sosteniut-o principalmente ¡dalle solíale e -dai Circoli di Cultura Poipo-lare itai-iani e c-roata,' oltre che dal-TÜniversitá popolare. Mass-ima cura si é avuita, ne-l-le sicuo-le, per ¡elevare di qualitá Tlnseginamenitia nel senso ideologico-seient'ifico, eliminando ¡tut-■te le ccrac-ezi'cni anti-scienitifi-che dea passati ¡regimi. Di valido ausilio in qu'esit’oip-eria é stiato l’Iatituto pedagógico di Zagabria, ma anche l’Uinione degli Italiaril delTIstráa e di F-ium-e. Alio scopo di apiprofondire i le-¡gaimi ¡tra la famiglia e la scuola, sano sort-i i Comii.ta¡ti seolastici, che ¡disporarino anche del bilanoio as-segnato alie scuole ¡presso i C. P. C. II niuovo ¡ediíiicio sieolastico di Ter-reibianioh-e é stato portato a termine, ¡mentiré q-uiellcr di Bule é stato am-piámente restaura!®. ¡Nctevole aiuto L’attività principale oui si dsdi-cavra il Benedetti non era -quella regolar-mente denumeiata di comimerciante di lattrezzi da .pesca, mía Tacquisto illegale di rileva-nti quantitativ! ¡dii rame, ipiomibo, zinco ed altri ¡metalli che ¡ri-• en deva poi a ipreazi forteimente mag-giorati -ai ipropri scci, iriicav.andone il-leciti guaidagni. Nel- nqvpiybre ideftó^smrso anno ri-'^Ji&tfjdette al iFuzizer 100 chilog-rammimi . rili roicmlbo e 70 chilogrammi di r-aroe, guad-aiginarado solo con questo «aííare», Timpoirto -di 14 mila dinari. II Puzzer rivemide-va questi- metalli a Trieste e. ¡con le mietrolire ricavate. acq-uistava acoeinrilsigari, pi-etrine, oggetti ¡di nylon, ecc. ch-e poi rivendieva al Benedetti, 'trattenandosi, naburMmeinte, i p.ropri largihi margin! di profi-tito. I-n ur.-a o-perazic-nie del genere, alla cui base sta-va-no 215 ichilogrammi jd,i pi-omtoo, il Puzzer reaTizzô a Trieste 17 mil a ¡mietrolire da lui imipiiegate per Taoquiisto dlei più siv-ariati oggetti, -che -poi sono strati ve-nduti a ¡prezzi esorbitanti nella Zona B. Il ¡Požar, .amehe lui proprietario di idue barche -da pešca, iacqulstava, co-mie i-l Puzzer, i ¡metalli ¡dal Benedetti, co-nt-rabibandandoli Trieste. Poco phi-ma 'delTairresto, il Požar euradiagno a Trieste, con -uma ¡partita di 300 chilogrammi d! .metalli, Tim,porto di 40 ¡mila mietrolir-e. Martini Umibierto, contrabibandb dal-la Jugoslavia urna partita ¡di 900 chilogrammi di metalli che poi rivenidet-te a Trieste, ricavianido T-importo ¡di-500 mila mietrolir-e. Occuiperebbe troip-po spazio il solo ¡elenico -degli «affari» di ogni geinere che er-amo collegat-1 con tali speoulazioni. De Lui.se ¡Giuseppe ¡e iPetronio Gino, pescatori occupati presso il Puzzer, sono stiati riimessi a piede liibero. A-n-chc lo.ro iperb hanno partecipato al contrabhanido, erano a perfetta cono-scenza degli «affari» cu.i M dedioava il loro paidrone. iritra-endo -premi fi ricomipidnise. Olit-r-e. al -contrafabando dei metalli ed altri ¡ge-neri, il Fhizzee^e soci ac-auistaviano a Pirano rilevanti quran-itit-ativi dii pešce idell-a miglio-r qualita che poi -contrabbanidavano a Trieste. I piranesi ¡sipesso si ¡chiedono perc-he a Pirano p-oa^ci sila pešce in quanti-ta sufficent-e ¡o pe-riche !o istesso' mantien,-ga sul merc-ato ¡prezzi elevatissimi. AL NUOVO „TRIGLAV" AL VECCHIO ANNO Vi é ma>¡ capi-tata, mentre deambula-te pa¡cifi'Came;nite per i fatti vo-stri, -di veriiervi -piombare adidosso un amico deciso ad atitaccarv! un »bot-tcne«? Creído di si, é quasi nórmale. Ma non vi parrsbibe veramente ec-ces-sivo s,e ¡l’amico in questione vi investisse, .parlando a stento per Teñí c-z ic-n e, con un »Ah, finalmente, fi- nalmente«, quanido sapete benissimo che non puó esser successo ni-ente, che la guerra i¡n Corea continua, che i Rusei seno semtpre meno dispe-st-i a la-vorare -per la pace mondiale, ecc., ecc.? Ebbeine, immaginate la fac-cia che ho fa-tto davanti a un energúmeno gesticola-nte e invasato, quando, dopo -una buona mezz’ora, sono riuiscito a cap: re che i suoi clamorosi »fiin-al-rneinte« si r-ife-rivaino alTinaiugur'a-zío-ne delTa-lbergo »Tr-igilav« di Caip-o-¡distria, * Quiesta sospirata inauigurazione, d'un-que, c'é stata. Bello il Iccale. Un gusto, tutto moderno, ha saputo alternare, sobriamente, motivi e toni e volumi. Ma ció che non si riesce a capire, é .perché le lastre che cela-no i radiatori de-bban-o av-ere tutti quei ruimorosi colorí. Sono pugni ne-gli occhi alia gente. E’ forse questo il motivo: perché la gente, stan-ca di prendere pugni negli occhi, sia co-stretita a fuggiraene nella »hall« che, altrimenti, cosí grande, di u-na vasti-tá spoglia -e muda, rischierebbe di divenjtare un cimitero abbando,nato? *■ II bailo dell’ultimo delTanno al »Trigiav« ha segnato il trio-nfo degii alti sgatoelli »alTamericana« del bar. I gagareni hanno súbito trovato che facevano al fatto loro. Vi si sono appollaiati e guai a tentare di fardi scostare di un pollice. Come si addice a chi si innalza sugli altri anche solo di mezzo metro, i nostri gagareni, posavano con sussiego, pavo-neggiandosi come raffinati messagge-ri di un mondo prezioso. Foi s,i é capito che venivano dal mondo di Bacco. * Bella la prova o-fferta dagli settua-g'e.nari, ottuagenari et similia. I cari vecchietli, bu-ttatisi a capofitto nel vórtice dei valzer (solo valzer), im;Ol-to modestamente avevano l’aria di scusarsi «Sapete, sono almeno 50 an-ni che non balliamo.» Ma ci sarebbe da sicommettere che tutt,e le sore ri-provava-no un «passo» -davanti alio specchio. Per il resto, sano -rimaste due foto a ricord-are il bailo. Niente di spéciale: so-no identicihe, -con la diffe-renza che, quella fatt-a alie ataque del maíittao1, mostra le st-esse imma-g!ni della prima un pó mosse, come se viste attraverso una vasca d’a¡c-qua. O di ... vino, se ¡preferite. Probabilm¡e.nte una risposta ver-rá loro data anche -da questo gruppo di coin-trabbandieri -dirananizi al Tribunale Popolare. Per i,l Benedetti. Puzzer e soci la pesca ra-ppres,e:ntava. per diría in termini popolari, «Tultima ruota del carro». Nulla importav-ano a questi machi figuri i dann i che. dalla loro attivitá criminosa, darivava-no alT-econ-omia ¡del Circondario e alia ipo.polazione di Pira-no-, in modo pa-rti-¡coliare, che avrebbe dovu-to subiré i ¡prezzi ¡da borsa neira del pesce e degli altri oggetti da ¡loro contrabban-dati. A loro mulla imiportaväno i dan-ni causati alie azie-nde ed agli opérai che le dirigono ¡con la so-fetrazicme -dal nostro m-eircato d-i metalli indiSipensa-bili per Tulterio-re svil-uippo ¡delle sfees-se azienda. Me-ritano il ¡disprezzo dei nostri la-vora-tori speicialm¡ent¡e i ¡d-ue ¡ccntrrab-bamidieri Miaršič e Cherisicolia i quali, con la Riforma Agraria, hanno ¡rice-vuto la terna, che non -ham.no co-lli-vato, preferenido associarsi ¡al grupipo dei sab-ctatori ¡e n.emici del ¡popolo. DaU’opinione pubblica, da qu-esta nostra ccllettivitá ¡di lavorato-ri, essi -non possono attendersi ¡che u¡na ri-chiesta di -conidan-na esemplare. P. M. I SALIMRI DI PIRANO si sono distribuiti gli utili Nel -pomeriggio dii sabato le Saline hanno fatto testa, sono stati distribuiti -gl'i utili realizzatii dagli opérai e salinari con il loro cosdente la-voro e sacrificio. La Casa sindacale era so-len;nemen¡te a-ddubiba-ta, le ban-di-nere swen-tolavano e ¡la banda di Santa Lucia, composta in maggior parte dagli opérai delle Saline suo-nava ailegre maree e ¡dava fest'ositá ,a questo giorno significativo. Alie ore 14 in punto, nella sala g-nemiitra, il presidente del Consigno amlrmmistra-tivo, cora, Franza Antonio, apríva la cerimon¡ia con brevi e significative parole, r’ivelanido Tim-portanaa di ques-feo giorn-o. Hia preso po! ,1a parola 11 d'irettore delle Sali-n-e, dicemdo fra l’altro che la parola «Le íabbibriche agli opérai» -non é rimasta un m-ott-o, ma è oggi una reaitá. «Nelle numeróse sedute si é discu-sso dii molt'i probliem! — ha sottoli-neato il ■direttore — sano State ¡avamzate mo'lte pro¡posí¡e per m-iglio-rare Tandamento dellTimpresa. Nelle -comíe-renze sia sinid'aciaW che tecnichie, o-ppure dei comsiiiglio opéralo e -d’ami-miinisitrazi-one, sono stat-i proprio gli opérai a daré sa-ggi consiga! e ad ¡avanzare delle giust-e preposte, perché -propriio loro, lavo-ranido fisica-m-ente, conoscono m-eglio i problemi.» Ha espresso quinidi il riiconoscimen-to agli opérai ¡e capisquaidra che, in occasione del-Tulttana inondazione, ha-nino da-feo tutto di se non ouraridosi ¡né del fango n¡é dellla piogigia. In breve tempo si sono esegulti, enormi lavor.i e cosí si sono sálvate 1-e saline dalla rovina. Ha fo-.-nito po¡) ohiarimenti sul cerne é stato realiizzat-o Futile e come verra suddiviso. Con il 1 agosto vi eram.0 nel magrazz'ino 1930 vagoini -di salie e la pr-ciduzione dei decorso an-no é amm-omtata a circia 2700 vagoini, che col quanti-trativo p-reidetto danno il ¡totale ¡di 4300 vagoni. Su questo quiantiitativo si dovrebbe reaüizzare un utile di circ-a din. 2.375.000.— che viene calcolato per la rrpartlzionie. Qu-esto é solamente il 10% delTutil-e diell’impresa, mentre la rimane-niza del 90% va per Te investizion!, al fuñido riserva ed altri fo-ndi. «Oiggi — ha det-bo il direttore — ripartiremo ¡solamente 642.000 din. dato che nel periodo agosto—dicembre si sono spe-diti sollámente 1.250 vagón! di sale, II rimanente utile sta nelle -giacenze e, man mano cih-e si realizzerammo le vendite, verrá ripra-rtltra !n ragio-ne di quieste, anchie rutile rimaniente. In-oltre — ha soggiumto — é desiderio di tutti che il sale si spe-disca ¡dai ¡ma* * gaziztai, perché si amo tutti personalmente i nteressati.» Ilmem-bro del Ccnsiglio opera-io e segretar'io della filiale Sindacale, comp. Rotter Antonio, ha dato lettou-ra quindi dei momi di 87 opérai e salinari che ri-ceveranno un premio spéciale dalla parte ¡de-lTutiile da di-videre, ¡perché si sano distinti con -il loro lravoro per ¡aver prodott-o una migliore qualitá di sale. Opizziíi di i a Pirano Dinn-anei al Tribunale Popolare disferettuífte di Pirano, sono comparsi tali Longo Cario, da Gioia del Col-le (Bari), Cossu-tta Angelo da S. Croce di Trieste fi Lubiana Angelo da S. Lucia, per rispandere ¡del reato di ¡eomeorso in espa-trio clandestino di 5 cittadini della R. P. F. J. Durante il procedimiento penale é eroerso, dalle co-nifessicni degli stessi impiutati, ¡che tale LUke-tič Branko avevia ¡avrvlcinato il Coissutta e lo aveva indotto ad interessarsi alia ri-cerca di quialcuno che lo aiutasse a vareare clandestinamente la linea di demarcazione II cossutt-a ch¡e, a suo dire, non saneva di iincornere i-n grave reato aderendo a tale richiesta, indíusse tale Longo Cario a trasportare, can la s.ua barca, M Luteetiič ed, eventualmente, a-ltri fuggi-aschi a S. Croce, presso Trieste. , In vari convegn-i, venn-e ¡pattuito tra il- Luketič ed "il Longo un -compenso di 30.000 -dinari /iper ogni-1 persona trasportata, e il viaggio venne fissa-to per il 1 ottotorie 1951. In tale data i fuggiasch.i si trova-roño ¡n¡el-Tabita-zione ¡del -Cossuta, -mía, causa la inclemieniza del tempo, la t-r-aver-sata ¡non, -ehb-e luogo e yonine riman-data ¡aUa notte dieil giorno seguente. TI 2. ottobre, il Longo ordimó al Lubiana, suo ma-rinaáo, ¡di ¡accostarsi con¡ la barca nei -pressl di villa Ca-tolla, ove era fissato ¡T-iimibarco. 11 * Lubiana, che non era al corren-te dei propositi del suo ¡pa-drane, fece quanto richlesto, -e solo al momento del-Timlbarco si ¡a-vvide -che questi ce-lava qualcosa di cri-m-taoso. V-olle avere sipiegazionli, ¡mía i! ¡Lo-nigo ,g>li rispóse di prendere il largo, dato che le re-sponts-abilitá erama sue, e solamiento quando ¡la ¡barca si trovó i¡n ¡alta mare in idirezion-e di Punta Salvore — per i- r.m-.arc ¡evientualm-ente gli organi d-eü-a D. P. ¡costiera — .gli ordirió di cambiare ro-tta verso Trieste. II L.u-biana comipriese allora la gravita del-Tatto, ma, ¡forse, allettato dal premio .promeasogli, taicque ed obbedi. In ¡alto miare 11 ¡motore della barca ebibe ¡un’avaria ed i ¡m¡arosi sospinsero Tim-barcaaiome fin nei ¡pnassi di Girado, ove, a quailche ¡miglio ¡dalla costa, veinue rimorchiiata ¡da un ¡pesch-erec-cio in quei ¡porto. Per da sua ¡prestaizione, 11 Longo riícjeivettej, ¡cerne Iconcordatoi, 180.000 dinari dai quali 30,000 ¡consegnó al Lubiana e 5000 al Cassutta, ¡che aveva giá ricevuto ¡dal Luketič 15.000 dinari. Rientuati a Pirana, poco dono vem-nero arrestatí -e ¡denunciati. ¡Come -accennato in ¡principio, i tre hainno coníessato i¡n giudizio .il fatto. ¡II PUibro-lico Acousa-tore, nella sua requisitoria, ha ¡ohiesito ¡unía severa ¡pana in conformitá alie vigenti leggi, per gli impubati. L’avvocato Della ¡Savia, difensore del ¡Cossutta, ha sostenuto la tesi della «casualítá» del fatto, ¡afíermando che il suo patrocinato si ¡era adoperiato uin-ioamiente ¡per fare un f.avore ai fugigiaschi (Caspita, ¡che razza di favor«! (Nidr.)) ed ¡ha ¡chi,esto la con-¡cessione ¡delle ¡aircostanze attenuanti. Iil dcitt. Sardoč, piatirocimatore del Longo e ¡del Lubiana, ha ¡invocato ¡p,er il ¡primo imiputato una mi-te ¡pen-a e ¡per il s.ecpndo, da ¡lui definito ar- gutamenite «i-l fanali-n-o d-i coda spento della carovana», T-assoluzione o. in linea subordimata, il mínimo del-la pena. Il tribunale ha condammato gli im-putiati alie s-eguenti ¡pene: il Longo a 1 an-no e 10 miesi di arresto ed al-Tammenda ¡dii 40.000 dinari; il Cossutta a 1 anno e 8 mes-i; Lubiana Angel®, a 6 mesi di arresto coin il -beneficio della condiziomale. La lettura della ssntenza é stata accolta con vivi segnii di consenso dal piubibl-ico ¡che g.retmiva Paula delle udiemze. LOTTERiA La notte del 31 dicembre u. s. S stata effettuata Testrazio.ne dei nume-ri per la lotteria sportiva organizzata dal C. S. Pirano. Sono risultati vim-citori i possessori delle eartelle No, 1179 il primo premio, N. 1040 il se-conido, N. 2795 il terzo premio e in-fine il N. 1662 Sl IV premio. Po-iché i possessori dei bigli-etti Vincenti il 1 eid il IV ¡premio ncm si so-no ancora pretentati a ritiranli, -de-vono iprovvede-re quanto prima possi-bile, al¡trim¡enti i premi rimangono al C. S. RADIO TRIESTE ZONA JUGOSLAYA Programmi seteli Notiziari alie are 6,15 — 12,30 — 19,45 — ¡e 23. Lunedi: ore 20: canta, Tito Sohipa; ore 20,45: Le vie delle scienza. Martedl: ore 20: «Manon:» opera in 5 atti di Ma-s se net. Mercoledi: are 12,45: Música per voi. Gioved i: ore 11: TAng-oiIo dei r.agazzi: «L'i. ra di Achilile-»; ote 20,25: Cantantii c-oncs,ernt-i; ore 20,45: II popoilo al rnicrofoiio; -ore 21,30: Vita ju-goslava. Venerdi: ore 12,45: Suona l’orchestra di Radio Trieste zona Jugoslavs; ore 20,15: Dal mondo del lavoro; ore' 21: ¡Nostro scenario: «CoDti-viamo- ¡¿n pa-ce i nos'tri giardinl,»; ore 22,45: Scherzi ¡e oapricci. Sabato: ore- 20,15: Panorami cultura,li; ore 20,30: Musiche di Havel; , oiré 20,45: Coramento sportivo. Domenica: ore 11: La donna; ore 1,30: «II ¡teatro dei ¡piccoli» . ¡ore 12,45: ¡Música per voi; ore 20: Dal mondo operistico; ore 21; Notizie: sportive; ore 21,15: Romanizo alia radio: «F.iglio, fiigJio mió!» di H. Spring; ore 22: Tra micrufoni ed antenne. Alia fine delTultiima guerra i let-terati italiani si guardarono perplessi: — E ora? — semibraronó chiadersi. Era da tutti riconoscliuto ed ammesso che durante il ventemnio fascista la produzione letteraria, tranne qualche rara eocezione. si era esaurita in un monotono biascicare di temi scialbi ed abusati. La sequanza di opere valide si era arresta alTaltro anteguerra e adesiso la separava il vuoto incol-mabile di trent’anni di ceeitá e di abulia. Se qualcuno dall’altra isponda di queisto feirjpo ten deva una mano, questi era proprio il d’Annuíizio, cioé col.ui che critici e letterati respin-gevano come una sir.Lstra apparizione. Ncin esistieva un passato prossimo di seria esperieniza; il passato remoto era trcppp remoto. Aliona? Allora non resiava che vivare come figili di nessuno, come gente che deve lineo-mi nei are ad aprirsi una strada. Aipc-unto in questo stava la difficoltá: riconcscere la strada valida. II «clima» spirituaile non era cierto dei piü propiai. Le due guerre momdiaU erano la r.isultante trágica della mastodeníica crisi che da quasi un secolo traviaglia tutta la societá borghese, Ma se le i-racoiniciliabilli con-traüdi'Ziibíni della borgheisia, il marcio che minaccia di mand-are in roviina il vecchio edificio socitile del quale a-n-dava orgoglio". r suo faumento piü evidente sfociarono, appunto, in sanguinos! eonflitti, da questa essa non ne usci certo sanaitia in nessun modo. •Tutt’altro. Si volse anzi, anche ¡sotto l’aspetto cultúrale, a piangere, a recriminare sulle rovine da essa stessa provócate, e in eerti casi a batiere il petto pronu,raziando «mea culpa». Nasceva cosí la contraddiizione delle contraddizioni, l’ultimo atto tragicómico -nel quale si oltraggiaviano tanto durante i veochi dei (ii cosidetti va- lo.ri tradizionali borighesi) q.uanto prima erano stati amati. Semimai i dei esautorati rimanevano solo come og-getti di scherno e di sarcasmo, ber-saglio di amiara viblenza della gente che era stata niai campi di eoncentra-mento e sotto le bombe. I.n questo clima di «michilismo api* ritual©» le solllecitazione piü varíe, eriistemzialiste, ast^attistei,• ecc., - non apportavano altro che comfusione ed ihcertezza. Ció giovó al cominformi-smo italiano. Ii P. C. I era, in tanto disorientamiento, il movimemto piü dinámico ed omcigeneo, almeno appa-rentemente. Eisso si presentava alia ribalta della vita política, e .non sol-tanto política, col peso e l’autoritá di chi ha in mano la possibilitá di as-suirr.lere .la dlirieziane del Paese. Si deve alia soprar.'ival'Utaziome di questo ruólo se un primo griuipipo di letterati entró melle file del P. C. I. La letté- Í-atiura in Italia é, fra I’altro. un pro-lema di ato-maco: essii miravano ad ssiourarsi canche, prebende, utili ersonaili vari. Ma a!l?. letteratura il comunismo of-friva anche un tema molto vasto, piuttosto íallettante. Dischiudeva la. visten© -di .schiane curve ni. solé. su terre riarse, alie prese con la famie e le prívazioni. La poesía umana che seaiturisce dall’alacre lavoro delle o-f-ficine, il suidore dieille fronti . . . tutto ció si offriva al letterato come una docile pasta da plasmare in figure ntiove. Cosí nel disorlentamento spi-ribuale di cui dicevamo, molti letterati furono iindotti iad approdare a questa temática sociale. -C-esáfe Páyese, Elio Vittorini, il poeta ex-erme-tico Salvatore Quasiimodo. Romano Bilenchi, direttore del quotidiano «11 nuoivo corriere»)),i Leonida Repací. Conrado Alvaro, il critico Silvio D’AJmico e diecine di altri, quali Sibil la Ale-ramo, Alfonso Gatto e Libero Bigia-rettii, il pceta di «Settemtore tedesco», appertCTi55ñd-^~-qtiiestfF:5®eeñ:3^;Eniip-per Fra i piü giowani provennero dalle file partigiane Itailo Calvino, il cui romanzo «II sentiero dei nidi di ragno» é ambientato mella lotta di liberazione; Silvio Micheli, tormén-tato spirito della V-ersilia; Vasco Pra-tolini, autore di «Cronache di pove-ri amianti»; Remata Viganó, insigmita del premio «Viareggio» per l’opera «Agínese va in mcintagma». Il partito comiinformista poté assi-curarsi pressocché il manoipolio dei premi letterari italiani. Ouesti. umi-tamente a una grande casa aditrice come la Einauidi dii Torino, piuttosto generosi con i nuovi cominformisti, erano eocellenti rwezzi di apostolata e di proselitismo. E niuovi nomi si aggiungono alia lista; rexnaccademico fascista Massimo Bontemipelli, Luiigi Rurso, Elsa Morante. L’attivitá degli scrittori cominformisti non si puó dire che fosse ec-oesrivamente notevole, mía, prese tut-te insiieme Le apere erano una mole comsiderevale. I premi letterari chq E' MORTO FLAVIO DELLA NOCE Ii nostro Corrisnondente da Fiume ci telefona: Sabato 5 corr. il noto attore Flavio della Noce si é tolto la vita gettan-dosi verso le 8,1® da una finestra del secondo piano dell’ospedale di Fiume. Diversi mesi prima egüi era stato ri-coverato per una frattura ad un brac-cio prodottasi in una caduta; aveva súbito tre operazioni cousecutive ed infine era istato dimesso. Ma nei gior-ni addietro, sentendoai male, vi era ritornato per rimanervi iu osserva-zione. coito da un attacco nevraste-nico, a uuanto pare, eggi ha com-piuto il trágico gesto. Flavio della Noce era nato a Cre-mona íl 15 maggio 1887 ed aveva falto parte |della maggiori compagnie italiane. Dal 1917 si produceva nel «Dramma italiano» del teatro di Fiume. Egli é l’unico attore di questo collettivo premiato dal Governo della R. P. C. per la capacitó artística. Memorabili infatti rimarranno le sue interpretazioni delle «Piccole Voipi», della «Dodicesima notte», della «Man-dragola» di Macchiavelli e del «Bu-giardo» di Gold.oni. E' istato anche uno degli interpreti príncipali del secondo film slovenoV «Trieste». In Flavio della Noce il «Dramma italiano» perde uno dei suox migliori attorl, un artista largamente apprez« zato e stimato. Bruno Picco : 0 L L1 Italia il mito di una letteratura che si era detta d’ avanguardia invariabilmentie veinivano ad eisise as-segnate contribuiivano a farle resaltare agsli ooohi diell’uamo della strada. Infatti due su tre dei Letterati citati sono laureati del premio «Viareggio», cioé del piü tradizionale ed impor- t.ante dei premi letterari italiani. Inu-tile dire che a cominciare dial presidente, Leonida Rapaci, la giuria del «Viareggio» era comipcsta quasi es-cluBivameinte da cominformisti. Si é assistito cosí al formarsi in Italia di un imponente schieramiento di scrittori e di opere coiminformisti. Di piü: prese coripo il mito di una letteratura cominformista d’avamguardia. Cosa ne é ora di esso? Sampl i cemente si va esaurenido e disautoran-do. I primi ad abb andona re il P. C. I. furono proprio quegli scnittorl che per primi vi avevano aderito. Ma se ció é fácilmente spiegabile con la mamcata conquista del potere da parte del partito cominformistia, cosa ohe . diede al loro Oipportunismo un grave colpa, non lo é altrettanto per quan* to riguarda la defezione degli altri. Le ragioni del'la diserzione di quest’-ultimi, gente seniz’al'tro onesta. van-no ricercate altrove. Varano ricercate nella falsificazione operata da.i to-gliiattiani della temática comunista. Le incongruenize, Fbciportunismo, le contradldiizioni del coiminformlsmo italiano avevano finito col traidire l’es-senza stessa del comunismo, ció dhje in esso vi era di piü limpiido e genuino. Gli scrittori insomma ne era-no idelusi. 11 «caso» Vittorini é indicativo-Questo scrittore, come uomo e come letterato, é in continua polémica con sé stesso perché sente che chiarerado le proprie istanize interiori puó daré della vicenda umana una testimonian-za piü completa e piü rieca. La sua é una preoccupazionie umanitaria, dun-que, e con l’esordio opportunistico e i cammuífamenti vari del cominfor-mismo bisoiginó per forza che venisse a trovarsi in una . poisizicne isolata. Allora riprese a tessere per proprio conto i filli della sua rioerca critica (anche in senso sociale). Fatalmente si doveva giungene alio scontro. E si giunse: la polémica Vittorini-Togliat-ti nei riguardi di «Politécnico», la revista letteraria diretta dallo scrittore, segraa lo stacco clamoroso e definitivo di Vittorini dal cominformis-mo ifaliano, ma rlbadisce att'fesi, cerne dicevamo piü sopra, che gli' scrittori di ’sinistra harano patito un’amara de-lusione. A riassumere e simbolegigiarie tutto ció vale il gesto di Cesare Pavese. Nei primi miesi del 1951 questo one-stissimo scrittore ie fervente comunista fu trovato monto nel suo uíficio alia casa aditrice Einauidi. Suicida. Neppure un rigo a spiegare il suo trágico igesto. Po,i si é saiputo diai suoi amici che Pavesie negli ultimii t.empi era preda di una crisi spirltuale. E’ chi aro: era 'tato f arito ed amiareg-giato in ció che piü aveva amato: i sos.p.iri e le sperantze e i sorrisi della povera gente; il tramestio dei vicoli a sera quando si aocendono le lucí e ie donine si fanno sulle porte a eullare i bim'bi igniari; il fumo, la polvere, le sirene delle officine; Tan-tica befllezza del lavoro nei campi stesi al sale (corrie sono belli i suoi versi che cantano i campi!) .... tutto un mondo dai cominformisti falsato e tradito. ; I r¡ ¡! f.> . i a ✓ E G I T T 0 D’ 0 G G I ’ a lotta per I’ emancipazione della donna egiziana PERLA GÜIDA LE FIGLÍE DELILO oltre 1’inviolata „Porta del Faraone“ © RAGAZZA MONTENEGRIN A IN COSTUME NAZIONALE In questi teimipi l’atteinzione del mondo é induibbiamentie puntata sul-l’Egitto: gli avvienimenti che stanno evclivendosi neilla térra dei Faraoni sano certamente di portata tale da irrporsi all’apinione pubblica inter-nazionale. Ma eesi hamino osciurato un albro protolema particolarmente bruci-ara'e che trova puré in questi giorni nuove forme di sviluppo: la lotta della dorana p-.er la prepria emancipa-zicine. La questione femimiinile non ha av.uto ancora nemm'eno in Europa la sua soluzione: in Svizzera, ad es.em-pio, le domine non Panno, sino ad oggi, diritto all voto. Ma ben peggio stanno le cose nei Faesi mussulmani. do-ve la vita della donna si riduce ad un vero e proprio servaggio lalTuomo, sancito dial Corano e ribadito dalle ileggi clvili ad uistoergo di quelle reli-giose. Solo in Turchia ed in Siria le doinine hanno diritto al voto; nei re-stanti paesi islamici non esiste quasi omibra di movimentó feimiminile teso alia conquista di diritti uraani ancor prima che civili; in Egitto. peró, un’ardita avanguardia si spinge a lottare temeraria contro un mondo fanáticamente ohiuso ad ogni idea d’evoluzione in tal campo. A questo moví mera fo ha dato vita e da tuttora forza Perila Shafiik, la prima donna apparsa d'irettamenite sulla scena po-litica del oairo. * - Perla («Darla» in arabo) stava per essere ccindotta sposa, a 15 anni, da un ricco mercante che, senza quasi aocostaria, aveva chiesto al padre la sua miaño. Ella aceonsenti al fidan-zamento, ma *dopo poohl giorni vide in sé stessa lo sipecchio delila dorana egiziana, fatta oggetto di baratío, di assierviment'O e di sfruttamento da s,e-coli e, gettato il tradizionale anello, esipresse in medo assai dsciso la sua valontá; studiare filosofía e scieraze sociaü. P.arti per Piarigi, ne tornó lauréate e sposata. docente, giorna-lista e donna política, e, come dice ella stessa, diede «fuoco alie polveri». Investito tutto il danaro che posse-deva nei mezzi che ella siudicava piü efficaci per la lotea, si buttó a capofitto contro un. mondo chiuso e ostile, che dapprima . la . guardó con ironía e sarcasmo, poi con appren-sione, alfine con aliarme. I politieanti ce-rcarono di atroncare la sua o.pera sul nascere, i giornali l’attaccarono, Tonnipossente setta della «Fratellanza Maom'ettaraa» iniohiodó sulla sua porta lettere minatorie («Torna ad Allah ed alia famiglia, se non vuoi moriré assassiraata!») ma Perla non oedette. Comiiraciando col pubblicare articoli su uin gioarmale dellla capitale, l’«El Misri», la coraggiosa ragazza giuirase a possedere tre organi di sramipa, di cui uno in lingua fraincese («La Femrne nouivelle»)) due in arabo («La dorana d’oggi» e «La figlia del Nilo»), «Tutte le donne debbono sa- ALL INSEGNA DELLA «DEMOCRAZIA SOVIETICA » L'URSS HA FATTO DELL AUSTRIA IL BIVACCO A TUTTE LE SUE 1N00BDIGIE Perché non è stato ancora concluso il trattato di pace - Un altro anello alia catena dei ricatti sovietici - Mosca e il petrolio austríaco - Una truffa senza precedenti A quasi sette anni dalla fine dsl secondo conflitto mondiale, depo dibattiti interminabili, incontri tanto numerosi quanto inutili, riunio-ni il cui solo compito é un monumento all’illogicitá ed alia mala-fede, VAustria non ha ancora un trattato di pace. I tentativi per giungere alia con-clusione dell’ormai proverbiale trattato di pace non sono stati pochi; alcuni di essi vanno senza dubbio attribuiti all’URSS, sabbene le ■ loro finalitá, dopo sette anni di fumo russo negli occhi, appaip.no eviden. ti e non ridonino certo ad onore dei promotori. Ma neppure quelli condotti su basi eminentemente ; . . commerciali (vedasi Carinzia Slo. vena), sono valsi ad alettare i si-gnori del Kremlino, i quali riten-gono molto piü conveniente lasciar scorrazzare le loro faine in térra austríaca, mandando all’infinito le trattative e sollevando gli ostacoli piü assurdi ed impudenti. A questo proposito, fá storia (dav-vero poco edificante) la 257 esima seduta dei sostituti dei Ministri agli Affari Esteri, in cui il delegato soviético Zarubin ebbe a sollevare — basandosi sull’articolo 9 del trattato di pace q uestioni inerenti alia demilitarizzazione ed alia denazificazione in Austria, passando sopra, con ammirevole disinvoltura, a tutte le infrazioni compiute dai sovietici con metodi da far invidia ai sostituiti «Gau-leiter». Non solo: ma i virtuosismi del-l’impareggiabile signor Zarubin culminarono in un capolavoro di piratería política. Dopo aver espre. so con gesuitica compuzione id’in-quietudine del governo soviético per il mancato mantenimento, da parle degli alleati occidentali, degli impegni interr.azionali concernenti Trieste», il delegato moscovita an-nodava due problemi assolutamen.e diversi e separati, ribadendo l’en-nesimo ricatto della serie sovie-i tica, nell’intento di sabotare le trattative, impediré la soluzione della questione triestina attraverso un accordo diretto tra Italia e Jugoslavia, ridurla nell’ambito dei »quattro grandi», accrescere i dis-sidi e gli attriti, ritardare la nor-malizzazione della situazione in quella -parte d’Europa e , mantenere, infine, quelVatmosfera di tensione favorevole alia guerra fredda ed a tutte le mene egemoniche del Kremlino. «Campa cavaílo, che Verba cres-ce»; ma per il ronzino austríaco, giá sfiancato e fiaccato dai salassi infertigli con le spese d’cccupaz.o-ne, non cresce neppur quella, poi-ché se ne pascono abbondantemen. te gli stalloni del Volga. Quando il Governo austríaco, Vil maggio dello scorso anno, sottopose all’approvazione della Commissione di Controllo alleata le leggi per la creazione di un «Direttorio Económico» inteso a controllare la produzione, la ripartizione e il consumo delle materie prime, i rap-presentanti delle póteme occ dev-tali si espressero oneslamente a fe.. vore di tale provvedimento, neces-sario a sanare una dolorosa pinga ' nell’economia Viennese. Non cosí il «Protector» soviético, il \qv.al.e, vedendo i legittimi proprietari ten. CRQUACA CINEMATOGRAFICA IL RAGAZZO KtKEC ALENKA LOBNIKAR (TINKA) * Il Si .sta .proiettando in questi gior. ni sui nostri schermi 'Tultimo lavoro delila «Trtglav-Film» dii Lubia- na; «Kekec». Il film e idedieato ai .giovani e naiTa le .avvanture di Kekec, fi-glio della imontagna, faniciuUo spen-sierato e icoraggiaso, che affronta e vince il terribite Bedanac, 'terro-re dei bimbi. La trama del mec-onto e stata tratta magisitralmente da J. Gale e F,rane Milčinski, da una serie - di vEicco.nti per bambini, seritti da J. Vandot e pubbltcati sul giornala glavarine «Zvonček» dal 1922 in pol. MoM-i amni addietro in un solita-rio villaggio alpestre, nel Gorenjsko, vivev.a •t'.raniqu!,Hlalmente una picccla famigliola: ipadre, madre e due barabini — Kekec e Tinka; A queH’epoea, nella regione, spadro-nbggiava il terribile Bedanec, che — a detta della gente — aveva napito una famciulla, ¡TorfariieiUa Mojca, tenemdcila schiava neilia suai «baita», nascoista nel bosca. Be-i danee e.ra lo spaiuracchiO' dei barabini; tutti lo temevano, tranne Kekec, che si vantava apartaraente di non nverne paura. Un giorno, di buon mattino, Ke-ketí si aivvió verso la 'mointaigna per sollecjitare til pas tore Mišnjek a po.ril3,re in valite la riootta per la festa del villaggio. Da questo momento hanno inizio le avventure di Kekec. Egli cade .ina-vvertitamente nel tranello tesogli da Bedainec, reso ancor piü furioso ¡dalla fuga >ii Mojca, isalvata e porta'ta al sicuro dal buen Kosoibrin nella «.balita», posta su una roccia, inaooessibile, cui si aocedeva da un passaggio segreto. Bedanec vuoi oostringere Kekec a carpiré al buon Ko'sobrin il segreto della galleria sotteirranea che ocinduce alia «baita,». Ma Kekec é troppo scaltro e coraggio-so per farsi lintimoriire dalle minaccie. Con Taiuto del fedele cane Volk, egli riesce a salvare Mojca e Kosobrin dall’ira di Bedanec. II racccnto si ccnclude con il lieto e trionfale ritoTino di Kekec fra i suoi famigMari ed i auol compagn.i, che giá lo piangevano monto, rapi. to idall'aquila ailpina L’ardua fatica del regista J. Gale e dei suoi ooMaibar.aterí è piena. mente riusoHa. Nonostante la dif-ficciltá del ridurre per la cinematografía un’argomenilo che, quale un ■raocontio »per barabini — a giudizin di tutti i tempeteriti — é arduo ed impc'gttztivoi, ¡Topera puó/seinz’.attro essere conisider.ata come la miglio-re fra tutta la produzione ¡della «Triglav-Film», tenendo presente sopratutito che la giovane cinematografía sioven-a .non ha esperienze in questo campo, essendo «Kekec» il primo film del genere. Se la aceita degli interpreti per i personaggi adulta è etata facile, non cosí puô dirsi per quella dei giovani, la cui cemita ha richiesto centinaia di pxcv.ini fra i ragazzi delle scuole di I.ubiana e dintorni. Doipo lunghe ed attente čemite so. no veouti alia luce dei veri ta- lenti: Matija Bari, študente di III. ginnasiiaíe, che interpre'ta mirabil-mante Kekec; Zdenka Legar, an-ch’assa studentessa di III. ginna-siale, commuove nelTinterpreta-zione di Mojca, prigioniera di Be-dancc. Gi‘ovalni di moilte promesse ai sono rivielati pure Alenčica Lob_ nikar, alunna di III. elementare e Mlakar, ailunno di IV. elemen- i tare, che inteirpretano i personaggi di Tinka, sorelia di Kekec e, ris.pet-tivamente, Rožle, compagno di gio-chi. Accanto ai giovani figurano noti attori della scena, la cui valentía sarebbe superfluo menizionare: France Presatnik (Bedanec), il po_ polarissimo Frane Milčinski (Ko-sobrin), L. Potokar (i¡l padre), Vida Levstik (la madre), Modesit Sancin (il paistore Mišrijiek), Drago, Zupan (il guardiáno noteurno) e Fran Lipah (musicista). La regia é stata oondcitta validamente da J. Gafe, assistito da E. Adamič e da un numeroso gnuppo di specialisti e teenroi per la ri-presa, mentre D. Povh é stato un’ enérgico ed agile direttore di produzione. II dialogo e la música sono stati adattati con successo da R. Omota, che h¡a realiizziafo il diffiicilissimo comipítO' di regiisítraire i dlialoghí afl’aperto. I motivi musicali sono stati crea_ ti da Marjan Kozina, giá conosciuto per la sue compoisizioni nel film «Sulla no'Stra térra», motivi ese-guiti dalla fiilarmanica di Lubiama diretta da J. Ci.pci. I! periodo di tempo implegato per la portata a termine della la-Viorazione dal film, oonisidierate le difíicoltá cui é andata incontro la «Triglav-iFiiilm» e che vanno dalle sfavorevoli ccndizioni at.mosferiche a iquelilc tecnáche (G mesi di intensa at ti vita) ooatituisce un vero successo per 3a giovane cinetmatogra-fia slovena. G. A. dere le maní verso le materie prime deíía zona est (sino ad allora altruisticamente «amministrata» dalle forze d’occupazione), fece il dia. volo a quattro, si sbraccià a tempestare contro il progettato «Diret. torio», definendolo (more soviético) «un’altra mossa nel quadro dei preparativi criminan dei Paesi del Patio Atlántico per una nuova guerra» e, vedendosi in minorauza, minaccià Vapplicazione di misure unilaterali nella «sua» zona. Appare evidente che, ove i sovietici si spingessero agli estremi, ¡’Austria verrebbe nettamente di. visa in una parte orientale ed una occidentale, con conssguenze fatali per la sua giá dissangiMta economía Ma, quando sono in gioco i loro poco legittimi interessi, i signori di Mosca sono usi ad andaré piuito-sto per le spicce; come non sono peritati, con la presa di posizione del suddetto «Protector», Maggiore Generale Cinjev, di ingerirsi sver-gognatamente negli affari interni di un altro Paese, non ritrarranno certo la mano da tutto ció che valga a salvaguardare l’imposizione della política económica soviética all’Au. stria orientale. E’ noto ormai a tuitl come l’Unio. ne Soviética, mentre si trova re- golarmente di fronte a stranissime e complicatissime difficoltà ogni qual volta si tratta di tener fede ai propri impegni e di porgere ai «fratelli» c'echi, polacchi, eccetera, qualcosa di piü dei soliti «generosi incoraggiamenti», si dia da /are coi massimo entusiasmo quando le si presentí l’occasione di allungare le maní su qualsiasi cosa che, al di là delle suc frontière, passa tornari- di vantaggio ai «paladini della pace». Di conseguenza, la famosa Colomba picassiana ha írovato di che dissetarsi a Zisterdorf, nella parte orientale della Repubblica transal. pina, doue Valacre perforatrice soviética ha portato alia luce giaci-menti petroliferi che si rivelano di considcrevolc importanza: nel 1948, quando la produzione era apiiena agli inizi, Zisterdorf diede 1945 mila tonnellate del prezioso liquido che, raffinato a cura degli alacri spe-cialisti russi a Labau, prese rápidamente la via dell’est. Il modo in cui l’URSS pervenne alla p/roprietá del petrolio di Zisterdorf, è piuttosto spiccio e, ose-remmo dire, in discreto contrasto con i piü elementari criteri di diritto e d’onestà. Lungi dall’impres. sionáre i moschettieri della Colomba, a ben altro avvezzi, tutto ció non gvade pero dalla loro «ordinaria amministrazione»; e se qualche scriteriato nazionalista volesse por. re in dubbio i diritti di propriété moscoviti sull’oro ñero austríaco, i dirigenti ed i tecnici russi piovuti sul luogo ponserebbero a dissuader-, lo sull’istante. Salvo ed edificarci, poi, spremendo le consuete lacri-mucce sulle «povere vittime del-l’indiscriminato sfruttamento ope. rato nel Vicino e Medio Oriente delle iene anglo-americane del petrolio». Ma se la «pratica Zisterdorf» è giá abbastanza dolorosa per gli Austriaci, essa vale, per i Cecoslo-vacchi, ad aggiungere lo scorno al danno, in un incredibile episodio che val la pena di riferv'e. Nel distretto di Malacki, in Slo-vacchia, alcuni tecnici di Praga scoprirono, grazie e qualche o ocasiónale sondaggio, Vesistenza di ric. chissimi giacimenti petroliferi. Con la celeritá che li distingue in simili occasioni, i tecnici moscoviti piom. barono sul posto e, dopo un som-mario accertamento, si affrettavano a congedare i colleghi cecosíouac-chi, plantando le proprie barac.che, chiedendo urgenti rinforzi dall’An. stria ed esigendo dalla Camera del Lavoro di Malacki, con una spudo, ratezza senza pari, la mano d’opera necessaria all’inizio dei lavori di sfruttamento. 11 Governo di Praga, pur rotto a moite cónsímili «prove d’amici-zia», trovo che questa passava paro ogni limite, e protestó vivacemente presso la «Commissione Económica dell'URSS nella Repubblica Popo-lare Cecoslovacca». I russi tergi-v ersarono, temporeggiarono. poi, irovato il classico «rampíno», ri-sposero. Risposero testualmente che quelli di Malacki «non sono, in realtà, che ramificazioni dei giacimenti petro. liferi di Zisterdorf ed, essendo questi ultimi di proprietá dell’Uni. one Soviética, essa è la sola poten, za avente diritto alio sfruttamento della nuova polla» ma che, tutto coo.sidercíto; i'URSS sarebbe stata pronta, con la magnanimitá che li contraddistingue, «a cedere alia Cecoslovacchia una parte della na/. ta ottenuta a prezzo ridotto». Con tanti saluti alia liberta, al-l’uguaglianza e al socialismo. PETER KOLOSIMO. per legigere per seper lottare».- affirmé Perila; e. conseguíante ¡ai suoi principi, riueci, depo strenue battaglie condotle speaso contro gli steasi pre-giudizi femminili, a fondare 30 scuol« riservaíe lafflie donne di tutte le etá, ed è oggi in proónto di inaugúrame altee 17. La prima, vanne -posta in funzione -a Butae, il piü povero sob-horgo del Cairo. Le allleve. dopo essere state duramente comibatt.ute tra il desid'erio di parre fine aM’insoppor-tabiie servaggio ed i Umori religiös:, entrarono neiïTiisiituto nel classico costume mitLSSUlmano, il volto coperta dal velo; roa un mese piü tardi, e&s* vi afíluivano a viso scoperto. fieri della loro conquista. Perla creó pure con tueceïso una rete assisteraziale basata su principi social! che fumziona oggi con successo. E do q.ueste inizlatlve, nacque il vero e proprio movimento femmlmile, che la baila e coraggiosa ragazza chiamó «Bent-el-Nil», n-contrastato 'sino al fischio di chiu-sura, me!;endo a segno ben sette pal-loni con Crisman che si premdeva ti lusiso di segnarne ben quattro a coronamento di azioni lineari, tecnica-miente conidotte da tutta la squadra, da elogiare in b'.occo con un bravo partiico'lare a Stirmaí, giocatore dotato di fine e técnico gioco. Ha arbitrato, co: g.li'orii squad-re romeme e phi vdte ha fa-tto parl-e detla rap-press'r.ta.tTva aro'.cmal«. ❖ ... Bevilacqua c Sacchi, campioni del mondo di ciclismo su pista, hanno vinto una serie di riunioni ci-cHstiche orgarAzzate a Buer.os Ay. res, battendo Kubler per due second'.? ...Ja squadra di pallacan-es-tro dur-telav-a SteFa- Rc-sisa, depo avfer ; tj piÄä'td it itbrn-eo interna zic-nale di S. T1 ha -iniqo-n-trato á Vene-z.ia, .-vtifc-cate R'ÿer, battendola per 49 : 35? ... durante il controllo medico degli olanpionici franccsi è staio nccertaio che Henry Oreiller, uno dei candidaii all'alloro olimpionico invernale ha i piedi piatli? Questa deficenza fis'.ca non gli ostacola per nulla di praticare il suo sport pre- diletto, ove nel 1948 hd conquístalo la medaglia d’oro, * ... Prirm> Carriera incontrerä sul cfuiadrato n;el Madjsoin ijquicfre Gar. den, il -ícittayc.re Ántonió’ iíócco,'aliño itaío-amerlcsno, o re. .in o-tt imo grado di foripä? íl; ric-avato totale d¡él-T¡in;ccntcp v-errá déivoliito pro aliuv-ianati in Italia. * ... a San Francisco, il 24 genna. io, Sugar Raj Robinson, il bombar, diere negro, salirá sul ring per. ■irxontrarsi, con Cario Oíson per il titolo mondialef * . . . n-ellu Slo-venia .appenu il 44 percentú- degli atleti é di1 étá inferiore ai 18 á-nni? * . . . nellá Germania Occidentale, il lahciátore di mariello Kraus há ótíenuto í’otiima misura di m 44.93, cor. una sola mano? Il Kraus é invalido e tale misura e una delle migliori. ■■v ... 29 -pae-Si hanno invisto la iprcpria isicrszione alie olirílpiadi in. v&n'aíii'.? ' * ... al ‘ pressimo Tour de France potranno partecipare 3 squadre nz-zionali? Secondo■’ il nuóvó regola-menta queste squadre iSarebbero:■ Francia, Italia. Belgio. Svizzcrn, con 12 a.tléti; Luti’ihmburgo, Olanda e Spcgha con S atleti. . . . -Li Fedenaizione Ctólís-tica Ár. gentina, organizza per il me.se di neve-mbre -deH’anno in corso il pri. mu giro oicUslieo del paese? precedeaza. Le rati sono state se-gn-ate tutte nel seconido tempo e preciisaime-nte: al 2’ da Canciani per 1’Umago,. .al 3’ da .Derlin, al 7’ da Griio ed al 10’, nuovamente da De-rim,, i q-u-ali hainmo sisslCiurate l,a vittoria ailiTAuiroira. Lenariduzzi e Dolz, delTUima'go, sono sta-ti espuis: dal campo. AURORA: Dcibrigma, Ca-lenda, Peri-ni, Male, Co-rrente, Vattoviam, Grio, Nonbeido, Marsi-ch, Zetit-o,' Deirin. UMA-GO: Nioiv-anco, Lenarduzzi I., Lenandiuzizi II., Cuinj.aic, S.r-eicko-vic, D-ofe, Iatesic, Sodomacco, Hor-nj-ak, Giraldi -e 'Cairrciainii.. In-soiflidiifac-emt'e Tarbitraggio di Crarv-aigna. VERlENEGLIO - BUIE 1-7 AHr® che sórbale per S ragazzi di Millo Gli sportivi vèTte-negli-esi, c-onve. n-üti sul catnpo sportivo lócale per assisterè a-d uina- Si/oura- .sconCitta d-ei bui-eisi, cppure, mella mi-glío-re delle ipo-teisi, ipeir assistere a-llá loro mam. cata preserntaizione, can comsegu-ente incsrselialmnío dé'l due pu-nti per forfait, so-no rianaati ieri con l’a-maro iin boicca. Mcil-to amaro! ag-giiu-n-gi-amo inio'i, {poiché troppe so-n-o 7 retí ipé-r lun Verteift'eglio, si.a pure preB-einite ittl icaimpo dapprilma con 9 uoiminii e poi -a ranghi complet:. N-e-cessiterá che Ita-l-o faccia qualcosia per r.iisolleivare la sua Squadra dal báratro nel q-uaile ,s-tà precipitando. Trovare giovami elementi entu-sia-sti, preipararli, è una fa-ti-ca da Si-sifo, ma, siamo certi che Smilevic, oo-n iil isuo- granlde cuofe di Spoxtir Vo, sápra operare anche questo-rnir acolo. Il Buie è urna squafdira che vá; s-elbbeme .si-a a corto di preparazio-me, tutta-vía in-grama. Essa prati-ca .un gioco s-emipliicé, semza fronzoli, ma ch-e penetra attrav-erso dife-se ancor migliori di quelle -d-el V-ext-e-nieigláiO. In ogni caiso, la vittoria di ieri -é piú che mefilata. Un aippunto ex -saxe-bbe da fare ame,oirá pe-r l’as'semza quasi totale di sportivitá im certi giocatori del Ve,rt-enegilios i quali, un b-el momento, semza dire nú-lía né al pro-prio óapitalno, ,mé all’,arbitro, ,s-e la avi-gmia-no alia chetic'heíla, la-sciamido i coimpagni neill’iimbroiglio e’;' con la loro assenza, causando u;n xisult-ato ancor peggiore. Di gio-co, nuil,a si è visto da parte loro, caos e -caos. Per il Varte-n-e-gHo, un .uorno solo.in campo- •— Italo — icantro tutta una sq-uadra. VERTENEGLIO: Sain, Spitz, Millo, B-arnaridis, S-tuimnan, Barnaba, Sain, Moitica- I., Motila II. BUIE: B-ortolin, Milenk-o, Potl-eca, Bortelin IL, Mihaljevic, Zelinik, Ljubica, Vaécofto, Neideljikovic, Pia-nella, Bone-tlti-. ------...... IN CRISI LA STELLA ROSSA? STELLA ROSSA - MEDUSA 0-2 Gioiríi-áita di -magra -per gli ospi-tl la 1-6 giornata riel msssrmo campio. nátoi di -Cálleio 'itetllan-o-. Il -solo Como -é ríteitó ad lac-eaparrarsi i due pünití irí tr-á'sferta i-n quel di Legnano, la cui -squadra sembra ermai desíi-nata -a fare iii fanafc’imo di ceda per tu'.to il cairnpicnHto. -Ce-n la sua duplice vi-ttoiria la Triiestina, graizie ,ai quattro, punti presi alia Spal ed alia Pro Patria, si é portata in zana- non -di sicurez. zaaneoi'a, ma .almeno di respiro, cn-sieché -puó o.r,a .guardan: con mag-gior fiduciia il futuro. La Juvenjt,u-s continua íbene il suo camimino, racimo laind-o vlttorie ia destr-a -ed a ¡sini-stra, D-o-mienica, a T,orino, era d,i turno ,1a grande Inter. Alia, fita-e -del primo tempo sem-brava che i milanesi riuis-ciss-ero- a fare -lo sgambetto agl-i zebroni. E’ ximas-ta pero is-olam-onlte una previ, sieme. I bian-c-oneri juventini, nella ri-presa, -si sono riiporta-tii, -prima i,n partita con M-uccinelli, poi -in van. taigigío con uní rig-ore raalizzato da Mari a! 26’. Verso 1a. fine um’aitro r.igo.re ven,iva vcll.o-ntariament-e cal. ciato fuori da Mari. Con questa Víiitoxsa la Juven-tu-s ha c-o-nsoilid-ato il prioprio van-tagg'io in classifica, che é ora di -tre pura i. perché il Milán ha fatt-o .un m-ezzo paseo falso nel ■confronto -che lo vedieva oppo-ato adl» Laz-io, non muéva -a colpi di questo genere. Sara mclto diíficile — se ncm- im-possibile — soalzare i ■torin-esi dalla poltrona -di testa. Da seg-nalare la ©adula del To-ri-rte, il 'qúale, dopo una tunga serle di ’ partirte positirve, é incag-pato dame,nica in, uinla Flarenttoa fin netta ripreisa, la quale -é rrtuissita a sco¡n-fíggere di miisura i granata tori-nsisi. Con una tseqú-emiza d,i nette v.itt.0-ri-e, interrotte soítanto dalla scom-f.rtta sub.ita giove-di • -á- Trieste; -la Spal sf -é ipcfrtiata al terzo posto nafra -clasisifica ’ .géin-efaile. Dome,nica é cadMta a Ferrara pur-e la se-conida -squadra niefjdicnal-é: 11 Na-poü. Imit-anid-o fila Tr.ie.st-ína, ptire le due .squadre venete, il Pado.va e ]’Uid.:ime.se, -hanno so-ste-.n-uto -due po-sllive g-ar-e in .traafenta, rientrando ' in is-ed-e 'iimibat-tu-le, lia prima da Ge. nova, la is-eiconida da Lucca. A Bei’gsmo, l’Ataíanlta, da querido ha ai'isunt-p, il centroattaeco Jep. peón,, ic entina a a -daré delle belle ffoddisfazic-ni ai propr.i tifosi. 0o-trnuiioa 6 Sta-to- -il Nevara del grande e fiiai d.ottno. Ficta a larns le spe-se, subtr.ao due re,ti senza re-nde.rne aícüna. II Pa’ernio non .tí ft alteara rl-, preso dallo - sterdiménto. causátpgU degli ut-timi iusuccessi,' sia interdi che csternl Anche ©antro ún Bolo, gna «jan :rn ’ ••. i b ir e non a suputo md-atre c’-trs un ajáireggio: Una gic.rnata, lo. 16, favorevole alie ipadrene ,dii casa' ed, in special modo, alia Juventud ad’ alia Tries-tina, -le q-uisli, seppure in posizione diversa, -hanno- motevo'menk: migliorato le loro posizioni. MEDUSA — STELLA ROSSA 2:9 MEDUSA: Cerinivani, Stradi. San-tin, Depaingh-er. TurciinoviC, Paren-zam, Micheli, Ordati II, Saba-din IV, Valenti e- Sabadin I. STELiLA ROSSA: Juriasevic, Claris, Carrar-o I, ApolIonio, Stor, Carraro II, Zan-eMa I, Colombia, Degrassi, Za-ne-lla II, Coicianicicili. Setabene -non abi-tiua-ta, la squadra del Meidiusa h-a coito unía bella vittoria sul diíficile campo di S. Ni-coló. Carfni, iTall-einatore della st-eisBa, ha voluta provatre n-e'lla linea aitt-accainte niuovi gioicatori, che. -nel corso della partita, inon hanno soidldiisfatto né de-luso e ai q-ua'li manca sempre i,l sonto tiro a rete. Si puó -diré cñé la partita é stata vi-nta dalla miedia-na che, comié di consueto, e la plü solida in campo. La Stella Reas-a, da parte sua. ha cercato di sostituine il gioco técnico c,o,n la forza e la vo-lontá. Ció nom ha giovato un gran ché, anzi ha pórtate la squialifica di un suo attac-ciante. Sotío la -direzione deliTarbitro Ja-novsiki, la partita ha iinizio con una 1-esgera superior i íá d-ella Stella R,os-sa, che, gria-zie alia felice giornata di Turcin-ovií, no-n rlesce a c-ciadiuvato da tutta la linea d’attac-c-o, seigma i:l seooindo tempo per il Medusa. La partita é stata ben diretta dal-Taribitro Jia-novSki, ahie, verso la fine dal secondo tempo, é stato costretto ad allo-ntanare dal campo Gociancich Renato per gioco scorretto. I migliori i-n campo per il Medusa: Parenzan e TurcinoviC, pier la S-telila Roissa: Cla-rie e Coliombi-n. T. -nemimeno un pallone. AU’ottavo, gli Uiomini di piu-nta dalla Stella Rossa perdono una bella eccasio-ne per por-tare la p,roipri,a squa-dira in, vantaggio. A porti-ere già babtut-o-, è ,Stradi che ir.rerviene e libéra in extremis. Al 25.mo, il primo goial dsl Mediu-sa. Valenti lancia In prafondità, due âifensori délia Stella Rossa si getta-no sulla palla, pero, causa la loro-irruereza, c-n-trambi la sbagliano e Sa-badiin IV. non ha diffi-coltà a segna-re sulla sinistra di JurisSevlch. L’inizio dei II, tempo vie-de nUova-miente in supériorité la Stella Rossa, ma anche qu-asta volta nulla di fat-to. I mueidusani passa-no all’attacco e non ces-seranno di insidiare la rete avversaria si-no a-lla fine d-e-lla partita. Al 36;mo id-el II. tempo, Saba-din 1., RRULTIFORME RTYSW1TÄ* âeiia fesg^ica pspoiar® Uue aur)i sono trascorsi -dalla co-stituzione -de-ll-e ip-rime, isezioni delia te-cnica poipolare nel nostro dis'retto. Durante questo periodo -di tempo, Tc-rganizzazioin-e ha re-rconso un ca-m-mino ricco di succ-essi -per lo sviluppo técnico dei nostri lavoratori. Sono stati o.rg¡Éin-izz.ati -cor,si per ferto-a,mato-per autisti, voloiveiegigiatori, per la costriüíziohé di aerécimodelli, di .imbar, cazión.i per paraéadu-tisti ecc. che sono stati -m-olío freauentati, sopra-tutto dai r.ostri giovani. Nel dislr-eíto di Capodistria finora risultano iscribti 1200 membri ed un -numero elevato figura anche nel di-sí,retío di Buie. II numero poíeva es,sere rere, sape--riijre, po-polarizzando magigior-me-nte i vantaggl ed- i benefici della i-stitu-ziome nelle scuole, sc-pratu-íto i-n quelle italian-e. Qualche b-uc-na iniziativa. in questo sonso, si é sviliu.ppata a Pirano dove gli aíunin'i della -casa dello stu-deintie •italiana ha-n-no ccsiruito, con íl lavero volo-nta-rio, una baracca da adibirsi -a labcnatorio per il lócale club della técnica. A Krkavče invece é stata formata la- sezione dei pio-nieri delta técnica, e ció grazie al-Tiniteressamento -del inasstro lócale. A Isola, i! ipresid'ente del Comitato Cittad'ino della Técnica pppolare. i-n-dirizza I’atti-Vitá di q.úesta solaiment-e iper lo svilxtnpo'della sezioin-e autonio-to, trasciuránd-o ' le altr-e - sezioni esi-síanti. Tutíavia é 'dovereso riconcscere che -nella fabbrica Arrigcni, ad iniziativa •di -alcuni iccm'paa-ni. é st-a'ío costituita una E-ezicwe per la costruzicne di im-barC-azloai; che si ade-pera attiva-men-te per allestir-e per la pros-sima sta-•gicin-e: -dlue Ikiajak, due sa-ndolini -e due ibeca-cci-ni. Corsi per autisti vengo-no tenuti pre-se-ntemente a I-sola, Portorose, Pinino ' ed im al-tre lo-calitá, con larga parte-cipaziome di giovani c-h-e aspirarlo al püientino di abilitazicnc. A ¡Portorose è stata eeeiguita, per i corsísíi, la pro-iezione di alc-une peliteole cinemato-griáfifeh-e con,cementi motori d'auto, -che hanino destato un -grande Ínteres-sé. Sempre in qu-est’-uítlma lc-calità. nella casa1 -dello sí-udientie sloveno, è sta-to riélecto il Ccim-it-ato del club della T. P. ed ela-borato un va-sto pro-aram-mia di attivitá per l’avvenire. 11 club d-ei fotoamatori -di Portorose imcc-ntra difficoltá -per la mainca.nza di un ap-pare.ee,hio ,per gli imgranidimenti. Anch-e -altire sezioni, causa la man-caniz-a di at-trezzi iper la lavoraZione, non hanno raggiunio il livello -previsto. Ad esse verra i-n aiuto il Comitato Distrctuale -di Capodistria nei limiti -delle sue -possibilità. m pi 'Sta.... . . PER CHINE RAPIDE VERTIGINOSE, CANTANDO SCIVOLA SCIÁTOR . . . olimpioniche Partizan - Saline 1-2 Da nes-sumo jmo-nóstiea-to, e pex-ció t-a-nt-o piú iina-titeso, oi é giun-to ,11 r'i-SuWarto -d-el-i’im-comrtro evo-Xtoisi ieiri a -Capoidi-str.ia, tra le squadre del Pa-rrtiiza-n e del Saline e -terminate con la vittoriiai degli ospi-ti. Q-uando tiu-tto faiceva pensare che fosse il Partizan -ad oicicu-paxe da solo la terza. poltrona, nella classifica deH’att-u-ale ca-mpioin-ato, ecco c-he queeta strana -squadra si p-rénde il lu's-so- dii pe-nd-e-re oo-ntro il Saline, sattc-valutalnldo, la s-u-a reale forza. Pur a-mme-tterudo che il risultato i-nsaccare — non si-a del tut-to rego-lare, il Saline, can il suo gioco velo-ce e_ brioso, lia merita-to- la vi-ttaria, -dimo-strán. do, durante' turtl-o rincontro, di «s-se-re -di una -spanna supexiore del Pa-rtiiizán, Dal ca-nlto- -Süo il P-artizan. c; ha afferto ieri una pessima di-mostr-azío-ne dal suo gio-co, las-ciain-do-si innervcisire -e ceircanido di s-up-pline c-o-n- la fo-riza e la decisiome alia miglior tec-nica e ve-loicita dél Saline. I gi-ocatcEi del Saline ieri hanno vinto be-n-e, c-oin -ufl .sicur-o margine di pu-n-ti, -di -gicoo e idi respiro. 11 Partizan ha ra-ttenuainí-e di eá-s-ere sce-so in campo privo deill-a- sua ala sinistra rtito-la-re, id-i esser stato posto i-n isvantaggio da un, goal fantasma e di es-sersi d-emoTa-lizzato, dopo av-er falliito uin rigo-re quaiad-o po-teva rifhe.titere il risult-at-o í-n pajritá. Nel lontano 1924, per la prima volta riella Storia, sono’ stati effet-tuati in Ñorvegia i giochi olimpio-nici invernali. Dd allora sono tras, córsi ventotto aniii e in questo periodo di tempo altre 4 volte si sono cimentati hell’agóhe olimpio-nico sulla neve i migliori rappre-sentanti dello sport invernóle dli ogni paese. QUest’ahno riel mese di fébbraio, ta VI olimpiade abrá nuovainente lúogo in Ñorvegia. II primo alloro olimpionico invernale vénne Coriquistató a Cha-moniz, dal norvegese Thorleif Haug, denomiinato ahora il re dello Sel il quale, su 12 meddglie d’orú olim-pioiiiche messe in palio, né cónqui. sto tre. Iri quél período i norve-gesi si aggiudicartíhó complessiva-merite 11 medaglie d’oro Sulle 12 dd assegnclre e, al loró ritorno in pahua venheró' ricevuti trionfal. mente'.' Qiicltd volta nel patiinag-gio artístico apparve per la prima vpltá nélV-agoné ihternaziohale la tradicenne Sohia Henie, che si af-ferrnó al III posto. Anche gli sportivi jugoslavi, concorsero alie gare con 4 rappresehtanti sui 300 com-plessivi. Nella gara di fondo, Švigelj si etassified a 36 minuti dal vincitore. Nel 1928, Saint Moritz — idilliaco centro di sports invernali svizzeri ospitb i partecipanti alia 11 olimpiade, questa volta aumentan di numero. In quella localítá erario convenuti ben 500 rappresehtanti di 25 nazioni europeé ed extraeuropée. Anche questa volta i nervegesi fe-cero la parte del leone vincendo la mag.gior parte delle medaglie poste in palio. Sonia Henie conquistó la prima medaglia. Per gli Jugoslavi si classificib miglióre Jania, vehtitreesimo nella gara di fondo. Nella terza volta per poco i giochi olimpionicí non si traforma-rono in farsa, poiché a Lake Pla-cid, ove vennero disputati, le con-dizioni atmosferiche erano cosí mutevoli che da un ora all'altra la neve spariva. Bastí sapere che al disotto del trampolina di salto, le pista d’arrivo si era trasformaita in un lago e per supplire a questo inconveniente, gli organizzatori do. vevano trasportare, di ora in ora, carichi . di neve con i treni onde permettere lo svolgimento delle manifestazioni olimpioniche. I norvegesi vinsero solamente. la gara di salto, con il campione Bir-ger Ruud, nel mentré gli altri al-lori vennero suddivisi ira ameri-cani, svedësi e finlandesi. La IV olimpiade invernale — ef. fettuala a Garmisch Partenkircheh in Germania vide 1000 partecipanti aile gare. Le vittorie vennero aliora suddivise. Gli sciatori jugoslavi migliorarono di rciolto la loro . posizioni con Smolej che si classificà al decimo posto nel gran fondo, Klančnik nella ccmbinata alpina, Bebler nel salto ed altri. Saint Moritz per la seconda volta, nel 1948, ospito i partecipanti alla V olimpiade invernale. Ben 1041 atleti di 28 nazioni dispütar'o-no le varie gare in \programma. Aliora si affermarono per la prima ¡volta i francesi con Couttet ed Oreiller, ü primo nello slalom ed il secondo nella discesa libéra. Sviz-zera ed Austria si aggiudicarono 6 medaglie d’oro a testa, e la Fran. cia 5. Quest’anno, la concorrenza sarà maggiore e, probabilmente, il numéro dei partecipanti raggiungerà un indice superiore di quello dei 1948. Le prospettive per i nostri sciatori sono buorie. Lukane, Mulej, Smolej, Pold'ate \gli altri comporterai lr) rosa degli olimpionici,' si trovano in ottimo sialo di forma, quihdi non è imprôbabile Che la rappresentativa Jugoslavch si aggiudichi qualche alloro. In ogni caso la concorrenza sarà fortissima. Nelle varia località, scelte a teatro delle manifestazioni olimpioniche, scenderWiriù in (jura i migliori esponenti dello spon in- IMPORTANTE Merccile-di 9. c. m. -aile o-re 15.30 si terra la ri-u-nio-ne all’UCEF dei dirigenti di société che ,int-en/dono par-iecipare al camipi-onato zoma che initiera dome-nica 13. c. m. In tale riu--nione si stafti-lirá il calendario del cam-pionato. vernale, Zeno Coló, Oreiiler, Bradl, Cduttet, Bútton, Ann Scott, Hug-stetd, Heikki Frazer, Schulnegg. La lotta sará dura, sino all’ultimo respiro e perció i nostri atleti si im-pegrieranno al massimo per il tri-onfo dello sport popolare. S. A. Don Beari-Bekar (Continuazione dalla I pagina) somimo maestro e diuc-e, -ossia di Benito Mussolimi: AI ferreo braccio dell’invitta Ha. lia a te, o Benito, questo canto porge l’umile figlio che la Patria ignora, da questo lido di redenta figlia. * A tutti i grandi un monumento s’erge. A te, o Benito, un monumento eterno. Nei petti nostri e nella mente no-stra, D’esso tu se l’eccelso autore stes so. O quante stelle dFlla cara Italia. Nel cielo brillano della tua gloria! Ma una novella sovra tutte eccel. le: Duce d’ltalia, nostálgico nome. Che fa balzare i piú codardi cuori Te tutto 'il mondo invidiahdo mira, Te sulla térra le disperse geríti Rievocheran nelle future etadi. U-n giudizio esplicito sul comportamiento di -don Giorigio Biekar é stato esipresso da suo zio Friamic-esco Be-kar il quale, i-n data 5 marzo 1946, indi-rizzava al ñipóte la seguiente 1-ettera: «Mí vergogno di essere tuo zio. A causa tua devo abbassare la testa. Ero orgoglioso d’aver un sacerdote in famiglia ed ora non so che fare per la vergogna. Ho sen-. tito che infanghi la lingua slovena, quel popolo che purtroppo ti diede i natali, infanghi il tuo nome, tuo padre e tutta la tua parentela. Di-fendi quell’Italia che ha torturato tuo padre, tutti i tuoi antenati che riposano nella tomba. Non voglio piú vederti davanti gli occhi. Non ho poluto mai vedere quegli Haliafii fascisti che non ci permettevano di parlare sloveno. Si, ci sono anche degli italiani buo-ni, onesti, ma con quclli tu, rinne-gato non famigliari.zzi.» A nostro- piarere, chi agis-cie al parí di don Giorgio Beikar é una autentica ca-naiglia, piereió, coime tale, l’ab-foia-mo*11 compreso fría le altre -dei gen-ere ammiidate miel Covo di vi-a Cavaría a Trieste. CAPODISTRIA: 7—8 gennaio «La Cit-ta della psura»; 9 «11 signor e la signora -Schmit»; 12—13 »Rosanna»; 14—15 iiOppion. i ISOLA: 9—10 gennaio »Rosanna»; 13— 13 iiCenerentola»; cine Odeon 12—-13 gennaio «11 signor e la signora Schmit». PIRANO: 7—8 gennaio «O-pp-io»; 9— 10 «Cenerentola»; 11 «11 signor e la-signora Schmit»; 12—13 «Lai citta della paura». SICCIOLE: 12—13 gennaio «11 Lupo della Silaa. BUIE: 8 gennaio «Cenerentola»; 11 «La citta della naura»; 12—13 «1 iratelli Bo-nquinquant». i VERTENEGLIO: 7 gennaio «11 signor e la signora Schmit»; 9 «Oppio»; 11 «Cenerentola»; 14 «Rosanna». UMAGO: 7 genna,io «Rosanna»: 9 «La citta del-la paura»; 11 «Op-pio». CITTANOVA: 7 gennaio «Cenerentola»; 8 «II signor e lai signora Schmit»; 10 «La citta della paura»; 11 «Rosanna»; 12—13 «Oppio». SMARJE: 12—13 gennaio «La vita e resa». SALVORE: 10 gennaio «La vita e ro-sa»; 1.3 aFuga in Francian; 17 «Con 1’amor non si scherza». COM Ü NIC ATO L’Azi-anda Commerciale per 1-e -es-portazioni e le imiport-azicmi «AGRARIA» è emtrata in liquidazieme in -data 31 idioem-bre 1951. Essa, invita qui-mdi i comimittenti a deniuin,ciare > loro cradliti e, rispet-ti-vamemt-e, a regplare ; loro idetoiti. Liquidator! delTazienida sono stati ncmimaU - comp. Cok Stanko e Špehar Marcella, autor,izzati a firmare per l’azienda. LA PARTENZA DI UNA DELLE GARE MOTOCICLISTICHE ORGANIZE ATE DALLA TECNICA POPOLARE Smarrîmerni Briaico Arm-ida. da Struginano 17, ha s-m-arrito la iprap-ria carta d’identité il giorno 6. 11. 1951. Non ess-ern-do la sua intestataria r i en, trata in iposseso -d,i d'êtt-a carta, questa non è più valida. * Ulčnik■ Giuseppe, ab. a S, Gant ziaiK-o’-nr-e. 0, hai sma-rrito la -sua car. la d’iden-tîta i,l -giorno, 24. 12. 1951 ne-1 -trartto. di sir,sida f.ra iJScoïfie e S. Çaniziano, Non riesa-tramdo in posses. so dei sua intf-sti-taric, detta carta non sarà più vaüd'a. Üirettore responsabile CLEMENTE SABATI Stampdto presso lo stabil, tipograf. «JADRAN» Capodistria Pubblicazione autorizzata, i