ANNO VII. Capodistria, 16 maggio 1873. N. 10. VING 'Ur' Giornale «legli inieressi civili, economici, amuiinistraiiii DELL' ISTRIA, ed organo ufficiale per gli atti della Società agraria istriana. Esce il 1 ed il 16 d'ogni mese. xVSSOCIAZIONE per un anno f.ni 3; semestre e quadrimestre in proporzione. — Gli abbonamenti si ricevono presso la Redazione. Articoli comunicati d'interesse generale si stampano gratuitamente. — Lettere e denaro franco alla Redazione. — Un numero separato soldi 15. — Pagamenti anticipati. ATTI UFFICIALI DELLA SOCIETÀ AGRARIA. Con l'elenco delle offerte per l'acquisto dei manoscritti dell' illustre defunto D.r Pietro Kandier, pubblicato nel N. 8, 16 a-prile p. p. del nostro giornale, venne chiusa la sottoscrizione, aperta col Programma inscritto nel N. 4, 16 febbrajo 1872, della Provincia. — Quelli che intendessero ancora concorrervi, potranno rimettere gl'importi all'Inclita Giunta Provinciale presso la quale faremo anche noi il deposito delle somme raccolte, le quali ammontano a f: s: 1699.15; di questi ne abbiamo incassati finora f.ni 473. La Redazione. ili * 1 Oella necessiti» «li governare bene i vissi in Cantina. Egli è un fatto che non ci verrà contrastato da-nessun conoscitore di vini che in Istria ed in qualche altra parte d'Italia sia difficile di trovare dopo il mese d'agosto del vino da tavola che sia esente da un certo sapore acidulo che da alcuni si vuol far valere come sa-pordi vino vecchio ma che in realtà è un difetto; quelli che usano adacquare il vino tollerano questo sapore,, ma i bevitori di vino puro lo rifiutano, ed appena schiarito un pò il vino nuovo anche se venisse da annata peggiore lo preferiscono al vecchio, ed a noi pare che-abbiano ragione. — Oli enologi d'Italia ed il. celebre enologo tede- sco Barone A. Babo ascrivono qussta alterazione del vìdo al modo imperfetto con cui si fa fermentare il vino in molti luoghi al di qua delle Alpi Giulie e che li dispone a contraere un sapore acetoso già nel loro nascere il quale coli'apparire del caldo si deve naturalmente aumentare. — Esaminiamo come si faceva da noi il vino una volta e come alcuni ligi alle antiche usanze costumano di farlo ancora oggidi: follata l'uva, si versa mosto e raspi in una tina o botte cui fu levato il fondo, — tosto li raspi formano cappello, e sia la temperatura alta o bassa, sia il mosto ricco o povero di materia zuccherina, il mosto coi sito rispettivo cappello sta lì tanti giorni, quanti usava stare ab antiquo, e poi si travasa il vino per più non toccarlo fino che non viene consumato o venduto. — Da qualche anno molti producenti di vino- nell'Istria diedero un addio per sempre all' or descritto empirismo, studiarono buoni libri eh© trattano di vinificazione, e fanno fermentare il mosto dietro le più approvate pratiche, e si regolano secondo la temperatura e qualità del mosto. Anche un- altro miglioramento fu introdotto da molti cioè che essi travasano due o tre volte il vino, ma ciò essi fanno non per modo^ ordinario di governare il vino in cantina", ma per togliergli, mediante-i travasi, il sapore- ed odore ingrato che deriva da uve state solforate- — Con tutto- ciò all' avvicinarsi della vondemia sono rari quei vini che conservano il sapore e la fragranza che avevano in primavera — Se gli scrittori in enologia sapessero come vengono da noi trattati i vini (:qui si possono fare poche eccezioni: ) in cantina ascriverebbero in gran pcwte al nongoverno il tanto precoce loro deterioramento, e questo è il motivo per cui fummo indotti di trattare del buon governo de' vini in cantina come mozzo di conservarli sani, saporiti e fragranti per più anni.. Conoscitori di. vino distinguono molto bene il saga- re che proviene da viziosa fermentazione da quello che viene pro lotto dal cattivo governo segnatamente dai fio-l'i e dall'aria penetrata nel vacuo di botti sceme, in fondo sono difetti affini e malattie. Vi saranno di quelli che non vorranno nemmeno leggere la continuazione dell'articolo, osservando che in un clima come il nostro non occorre conservare i vini per più anni, essendo bevibili già il primo anno anzi pochi mesi dopo la vendemmia, ma noi non avremo difficoltà a provare che se vogliamo progredire in vinicoltura, se vogliamo conoscere i pregi ancor latenti de' nortri vini, se vogliamo che la viticoltura diventi una larga fonte di nostra prosperità noi dobbiamo bene governarli, lasciarli venire alla loro perfezione e saperli conservare per più anni. — Noi speriamo elio il male dell'oidio verrà una volta tolto, e che la produzione crescerà, allora può succedere il caso che in un anno si faccia una grande raccolta di vino e di eccellente qualità ; i prezzi saranno necessariamente bassi, - si dovrà dunque vendere il vino a qualunque prezzo? Neil' anno prossimo il vino può riuscire di cattiva qualità, — ecco tutti costretti a bevere un vino scadente perchè il buono è tutto venduto e consumato chi sa ti ove. Taluno sostiene i prezzi, ha del vino dell'anno precedente lo offre al mercante, questi lo gusta e dice: sà di vecchio, lo rifiuta, e compra piuttosto il nuovo. — Concediamo che qualche mercante giudicherà così per ignoranza, ma nella pluralità do casi avrà ragione, noi sosteniamo che, per quanto poco sia raffinato il gusto del nostro pubblico consumente di vino, esso preferirà sempre un vino vecchio di annata buona e senza difetti, ad un vino nuovo garbo e poco spiritoso, ma chi beve vino puro sopporterà tutto più facilmente che quel sapore acetoso che molti nostri vini contraggono a pochi mesi di esistenza. — La plaga ove cresce il vino di Bordeaux non sarà molto più frigida della nostra, pure il vino di Bordeaux non si beve ordinariamente il primo anno e le migliori qualità non si vendono che il 5.to o 6.to anno; nei l.mi due anni si travasano in tutto 5 volte, poi una volta all' anno. — 11 sig. Paguerra confessa che al mosto si vuol aggiungere dello spirito, ed il Barone Babo osserva che questa aggiunta debba ritardare la fermentazione, ma i vinicultori di Bordeaux sanno quello che fanno, e noi non sappiamo di cosa sia capace il nostro vino. Il compilatore di questi cenni conservò vino nero del 1865 fino la primavera del 1868 in botte e poi lo vendette, esso era più saporito il 3.so anno che il l.mo, ma questa è un esperienza ben incompleta; se questo vino restava abbandonato a se stesso avrebbe già il 2.do anno contratto un cattivo sapore e sarebbe stato rifiutato dai consumenti. E quanti vini deboli non anderetbero guasti al l.mo apparir del caldo, se si avesse cura di loro ! — E importantissimo dunque che ci adattiamo a governare be- ne i vini nostri in cantina per salvare vini deboli, per conservare i buoni, per poter averne di sani in qualunque stagione dell' auno, per poter bere del buon vino anche se l'annata fosse stata eccezionalmente cattiva, per conoscere di cosa siano capaci i nostri vini comuni, e per renderli atti a lunghi trasporti per terra e per mare. — (Continua ) li liisano. Pubblichiamo qui sotto l'evasione giusta o preveniente dall'Inclita nostra Giunta provinciale al Ricorso contro la presa dell' acqua del Risano, prodotto dal Signor Nicolò de Madonizza in unione a quasi 600 capi famiglia, tra quali 16 rappresentanti e sostituti comunali colla quale, se non considera in legge irregolare e nulla la deliberazione 20 Marzo p. p. della R ippresentanza Comunale di Capodistria, richiesta di nuli' altro che di una informazione e 'H un parere ecc. ecc. perchè infatti la proposta di nullità non era stata pensatamente motivata, prende a calcolo però per k future sue deliberazioni le rar/ioni addotte nel Ricorso, che considera come una petizione xt L?i diretta dai firmatari ecc. e ciò è quanto basta a soddisfare, per ora, il voto dei ricorrenti contrarli alla presa dell'acqua del Risano per l'approvvigionamento di Trieste. — Ecco l'evasione: Alla Spettabile Podestarili di Capodistria N. 1558. Sopra il Ricorso presentato a questa Giunta provinciale in data 15 Aprile a. c. pari numero dal Signor Nicolò de Madonizza in unione a moltissimi altri membri Comunali di Capodistria, col quale essi ricorrenti domandano, che la Giunta provinciale voglia considerare come irregolare, e quindi nulla la deliberazione 20 Marzo a. c. di codesta Rappresentanza comunale, mediante la quale fu da lei riconosciuta conciliabile cogli interessi agrarii, industriali ed economici del Comune la presa d'acqua del Risano per l'approvvigionamento di Trieste secondo il deliberato di massima di quel Consiglio municipale d. d. 5 Marzo 1873. Visto che la Giunta provinciale, coli'essersi espressamente provocata nel proprio decreto 8 Marzo a. c. N. 993 rilasciato a codesta Spettabile Podestaria, in seguito al quale fu poscia convocata a seduta la Rappresentanza comunale, al disposto del § 37 della vigente Legge comunale, accennava con ciò anche chiaramente di voler ripetere dalla Rappresentanza comunale nuli'altro che una informazione, un parere sul quesito propostole: se, ed in quanto la suddetta presa d'acqua si renda conciliabile cogl'interessi agrarii, industriali ed economici di codesto comune locale, o di parte di esso; o se per avventura quest' interessi corrano pericolo, ed in quale grado, di esserne pregiudicati ; considerando, perciò, che per quanto apprezzabili possano apparire le ragioni svolte dai ricorrenti contro la motivazione ed il tenore del parere emesso dalla Rappresentanza comunale nel suesposto argomento, le medesime non somministrano ancora in legge un motivo sufficiente, pel quale la Giunta provinciale debba considerare come nulla la riferibile deliberazione presa dalla Rappresentanza Comunale; o perchè essa possa imporre a quest'ullima l'adozione di un parere diverso di quello da lei manifestato; considerando che le forme, sotto le quali è avvenuta la convocazione e deliberazione della Rappresentanza Comunale, non lasciano scorgere, che siavi incorsa una violazione qualunque delle disposizioni della vigente legge comunale, e che d'altronde lo stesso Ricorso non si riporta a fatti concreti, dai quali poter dedurre la prova dell'accusata irregolarità di quella seduta; e considerando per ultimo, che la convocazione dei corpi elettorali, perchè abbiano a votare con un sì, o con un no, sulla ammissibilità, nei suesposti riguardi, della sudetta presa d'acqua, non sarebbe nel soggetto caso consentaneo alle prescrizioni della legge comunale, la quale in una sola contingenza (§ 76.) ammette la convocazione e votazione mediante gli stessi elettori; la Giunta provinciale ha deliberato, di non fare luogo alla domanda espressa nel Ricorso come sopra; ma di considerare e trattare invece l'atto, come una petizione a lei diretta dai firmatari del medesimo, all'oggetto ch'essa tenga calcolo, nel-sue future dichiarazioni, sopra l'ammissibilità della cessione d'acqua del Risano alla Città di Trieste, nei riguardi agrari, industriali ed economici del Comune di Càpodistria, oltrecchè del parere affermativo emesso da codesta Rappresentanza comunale nella seduta dei 20 marzo a., c. anche del contrario parere manifestato- dai peti/.ionanti sulla base dei motivi addotti nell' atto- sudettov Locchè la scrivente partecipa^ a codesta Spettabile Podesteria per sua norma e direzione-,, col-T ulteriore invito di volere rilasciare una copia d.' Uffizio della presente decisione al signor Nicolò de Madonizza per se e soci firmati nella Petizione Dalla Giunta provinciale dell'Istria Faremo 14 aprile 1873 Pel Capitano D,r Amoroso m.p. Sappiamo da buona fonte, che l'Inclita nostra Giunta provinciale ha dato incarico all'ingegnere idraulico signor Fannio, già noto in Provincia per gl'importanti suoi lavori di regolazione del Quieto e dell'Arsa, di portarsi a Capodistria onde studiare 1°oggetto della presa d'acqua del Risano, particolarmente sotto due aspetti, cioè pel primo sotto l'aspetto dell'industria agraria, e per secondo sotto quello della minima quantità di acqua, che a noi indispensabilmente occorre per assicurare la costante attività dei molini ai bisogni della macinatura dei grani dei nostri Comunisti e di quelli dei limitrofi Distretti, quand'anche ne venisse perfezionato il loro macchinismo, e si rendesse per conseguenza possibile con queste migliorie interne, e con altre opere di arginatura del fiume, di ottenere con un volume di acqua minore del minimo attuale un effetto maggiore od almeno pari al presente. Il di più, se ve ne sarà, basti poi o non basti ai bisogni di Trieste, se lo prendano pure in santa pace. Data la prova della quantità d'acqua che a noi occorre, non vi ha legge alcuna che ci obblighi a cederla altrui, nò Autorità che possa espropriarcene. — Con nostra soddisfazione siamo in grado di annunciare positivamente, che la contrarietà nostra alla presa dell'acqua del Risano a favore di Trieste, ottenne pure l'approvazione in tutta l'Istria: da Muggia al Quarnero, dal Monte maggiore al Quieto; e preziosa per noi ci giunse l'approvazione pure, del nostro contegno, di due chiarissimi e distinti concittadini nostri, l'uno dimorante a "Venezia e l'altro- a Milano, i quali dividono con noi pienamente lk dimostrata nostra contrarietà. — Associazione triestina «li Credito fondiario e Cassa «li risparmio. La Banca generale triestina ha emesso nello scorso Aprile 10,000 Azioni da fiorini 200 del Capitale preventivato per questa Associazione ; ed il giornale il Ter-gesteo ne annunziava la fondazione colla seguente raccomandazione. o Così sarà dato vita a questo Stabilimento, il quale in sè racchiude due rami di tanta necessità per le provincie del Litorale ; così finalmente sarà fatta ragione ai desideri dei possidenti e del piccolo capitale, i quali da tanto tempo chiedevano perchè non si imitassero tra noi le benefiche istituzioni degli altri paesi. I/operosità di questo nuovo Stabilimento avrà per centro principale Trieste, ma si estenderà anche alle vicine provincie, tra le quali il Goriziano, l'Istria e la città di Fiume ; le prime due abitate da molti possidenti che saluteranno lietamente il Credito fondiario, la seconda città chiamata a nuovi destini e che ha d'uopo di tutti i più validi sussidi del credito. A facilitare le operazioni dell' Associazione fuori di Trieste varranno i Consiglieri d'amministrazione che tengono nelle provincie un grado tanto cospicuo; ad assicurare l'assennato esercizio dell'Associazione stessa in Trieste valgono poi sino d'ora i nomi di quegli altri Consiglieri d'amministrazione, che pure in questa qualità reggono le sorti tanto prosperose della Banca Generale Triestina. Diamo oggi pertanto i nomi dei componenti il Consiglio d'amministrazione; questo solo per oggi aggiungiamo che a Vienna si è incaricata della sottoscrizione la «Wiener Böraenbankv la cui storia finanziaria è così ricca di bei successi. Ecco ora i nomi: Ettore Ritter de Zaliony Membro della Camera dei Signori, Presidente. Ign. Brüll Deputato in Borsa, Cons. d'ammi-nis. della Banca Generale Triestina, Vicepresidente. Consiglio d'Amministrazione : Augusto Cav. de BoecJcmann Consigliere di amministrazione della «Baubank für Curorte« . Teodoro Bois de Chesne Vicepresidente della Banca Generale triestina, Cons. d'amministraz. della Banca Commerciale triestina. Leopoldo Goldschmiedt Cons. d'amministraz. della "Oesterr. Seehandlung», Vicedirettore delle i. r. pr. Assicur. Generali. Marchese Giampaolo de Polesini Possidente. Dan. dr. Portitz Avvocato, Cons. d'amministr. della Banca Generale triestina, e dell' Oesterr. Vorschuss-Cassenverein». Pietro I. Scaramangà Cons. d'amministr. della Banca Generale triestina. Cav. Paolo de Scarpa possidente, Cons. d'amministrazione della Banca fiumana e dello Stabilimento tecnico di fiume. C. M. Schröder Presidente della Banca Generale triestina, Cons. d'amministrazione del Lloyd austro ungarico, e della "Oesterr. Seehandlung'). 04 ■ il ' ~ ' -df ' Ricercati pubblichiamo volonteri il seguente articolo del chiarissimo Sig. Eugenio Bolmida. l' Italia, industriale. Studii del prof. cav. Alberto Errerà, con particolare riguardo all' A-driatico superiore (Regno d'Italia e impero austro ungarico). Ermano Leoscher editore. Trieste presso Col. Coen e Jul. Dase. Quest'opera contiene un materiale importantissimo per gli studii statistici cotant'apprezzati da ogni pubblicista, cultore di quel progresso di cui l'economia politica sta impossessandosi a profitto dei popoli e dei governi. Tale lavoro, giudicandolo dalle numerose materie ed argomenti trattati, deve aver costato all'A. non lievi cure intellettuali, sagrifizii di tempo, e di denaro, mentre lo indagini, i raffronti ed i criteri, non si potevano compiere senza l'esame minuzioso fatto sui molti luoghi dal detto volume menzionati. L'opera, diciamolo con soddisfazione, è degna puranco di Trieste ed i nostri concittadini, gli espositori particolarmente, gl'industriali, il Lloyd, gli armatori, le camere di commercio, i Veritas, le Banche e le molte Società, delle quali si parla, devono con compiacenza farne acquisto. In quanto poi all'Esposizione di Vienna, ove sono raccolte le industrie italiane ed austro ungariche, detto libro diviene guida indispensabile per ogni uomo d'affari ed impiegato, che ne studiano "costantemente la storia e lo sviluppo. _ Valutate similmente le nostre industrie marittime, noi possiamo andar lieti che il competen-tissimo Errerà se ne sia fatto illustratore; un figlio di Venezia, la quale non deve ingelosirsi della cortesia usata dall'A. a Trieste, di cui di-mostrossi sempre amico sincero. Oramai le leggi del progresso civile proscrivono le barriere e l'assurdo e retrivo principio del monopolio da campanile, quando appunto popoli ed individui anelalo ad una completa armonia di rapporti. Attrazione sublime, leva prodigiosa è codesta che dispone mano mano la trasformazione sociale. E persino la politica militante allo aspetto di tale vasto quadro d'interessi materiali s'isterilisce, soverchiata dai membri della umana famiglia che, divisa in pria, va ora fraternizzando per virtù del filo elettrico e della locomotiva: nella scienza la rivoluzione presente e avvenire. 11 governo istesso dovrà leggere e far tesoro di questo libro e trarne ammaestramento e utilità. Esso dipinge con vigoria di tinte le rive austro-ungariche: l'unico che faccia intelligenti confronti. I consueti rapporti vecchi ed aridi degli uffici pubblici, gli Annuari, pieni di nomi, di cifre, di tabelle e di quisquiglie non si possono leggere, ma appena consultare : questo li-bro invece si legge e si consulta. Il governo cen. trale marittimo compila assai bene le sue pubblicazioni c-d i privati cooperano a ciò con manuali guide: tuttavia l'economista e lo statistico possono gettare la vera luce in quelle mute farragini ricche di numeri soltanto. Questo ci sembra l'intento del libro, e por esso risponde palesameute, sotto tale aspetto, un sentito bisogno di Trieste, Istria, Dalmazia Fiume, che, non ne hanno di consimili, o da quanto ci pare, ne hanno fuori di commercio e analitici, prolissi, lunghi, minuti che sintetici riassuntivi. Se per noi tale studio è novità; per Italia esso ricolma una lacuna. Difatti, dopo la morte del compianto Maestri, chi fa di questi lavori? Nessuno. — L'Errerà, seguendo la scuola di Gioia e Romagnosi, può continuare per l'Italia ciò per l'Austria fa Czornig, Engel per la Prussia. Accennata così la pubblicazione, facciamo Voti affinchè triestini, istriani, fiumani, dalmati rimeritino condegnamente l'operosità e la gentilezza del ralente economista veneziano. A1 <1 t » kJ* - . h ,; Banca agraria pel Litorale. Togliamo dal ''Cittadino,, 4 Maggio p. p. Neil' ultimo congresso della Società agraria riestina si venne al deliberato di rivolgersi alla no-tra Banca popolare, onde interessarla ad estendete sue operazioni anche in campagna (Istria, Go-ìzia e Trieste) sulla base e col sistema della Banca polare agricola di Lodi, dalla quale si doveva ccogliere le nozioni occorrenti. La suddetta Società agraria scrisse in proposi-alla direzione della Banca di Lodi e n' ebbe ante sollecita evasione colla seguente lettera, la qua-per la sua importanza merita di essere resa di iibblica ragione. Eccone il tenore : opia. Lodi 18 aprile 1873. Spettabile presidenza della Società agraria di Trieste. „ Sono in possesso della favorita vostra N. 30 mi affretto spedirvi lo statuto modificato ed un puscoletto contenente alcune notizie sulla Banca stra. In esso troverete la relazione inviata all'E-josizione di Varese che ci volle onorare col confe-mento della medaglia d'oro, e questa relazione ccenna al cammino percorso dalla Banca per difendere nelle campagne i vantaggi del credito. Nel astro circondario di Lodi abbiamo sette uffici di anca completi e 9 casse di risparmio e queste non nno che ricevere depositi ed eseguire rimborsi. „Dapprima le altre Banche si lasciavano im-lurire nel fondare le succursali e ne temevano distri e perdite: ora quasi tutte quelle dell'Alta I- talia seguono il nostro esempio, e tutti i giorni si annunzia la fondazione di una nuova succursale di questa o quella Banca. Il buon esempio è contagioso. „ Non si può concepire nè attuare il vero credito agricolo senza portarsi nei cerchi principali delle campagne, fondarsi uffici, tenere conferenze ed allora lentamente 9i raggiunge lo scopo. ,, Noi abbiamo spezzata quella superstiziosa credenza che niegava all'agricoltore quel credito che viene largamente concesso all'industriale, al commercialo; abbiamo provato che l'agricoltore, specialmente nel nostro paese, offre migliori e più solide garanzie del commerciante e dell'industriale, e soltanto gli abbisogna qualche maggior larghezza di tempo nelle sovvenzioni che gli vengono fatte. „ Noi ci siamo ormai spinti ancora più in là, e si può dire che abbiamo applicato al credito personale il sistema dell'ammortizzazione, rinnovando sempre ad ogni trimestre o semestre mediante il pagamento di un acconto del debito. „ Le sovvenzioni che hanno per iscopo di dar« all'agricoltore i mezzi di azione che gli mancano per il miglior governo d°lle sue terre, per acquisto di bestiame, d'ingrasso ecc., gli ritornano presto sotto forma di abbondanti prodotti e gli pagano un discreto interesse. Noi intendiamo essere un corollario del credito fondiario; dove questi aiuta la proprietà, noi veniamo in soccorso alla coltivazione. „ Nel nostro circondario abbiamo questo scorso anno 1872 sovvenuto all'agricoltura poco meno di tre milioni e continua ad accrescere la clientela fra gli agricoltori, perchè ne ricavano immensi vantaggi dall'essere gli uffici o le casse poste così vicino a loro, che devono per necessità affratellarvisi e servirsene. „Non spedisco per ora il regolamento nostro che si trova in corso di stampa; quando vi occorrerà e avrete esaurite le prime pratiche, me ne farete ricerca se me ne fossi dimenticato. Se vi occorresse qualche schiarimento vi prego di non risparmiarmi che mi sarà cosa graditissima poter concorrere in qualche modo alla diffusione di quei principii che devono migliorare d'assai le condizioni degli agricoltori. Il direttore Avv. Tiziano Zalli. A noi sembra che questa istituzione di credito incontri più da vicino e con scopo più determinato i bisogni anche della prov incia nostra, e ci profes- siamo gratissimi alla solerte Società agraria triestina che indefessa si occupa non soltanto per il bene della sua città e territorio, ma estende la sua attività proficua a procurare il prosperamento dell'Istria e del Goriziano. Desideriamo vivamente di veder sorgere e prosperare questa nuova istituzione di credito. IMiiloxera e Crittogama. Poco manca oramai a raggiungere il trentesimo anno dacché le malattie sono venute a portare lo sconforto e la desolazione nei campi piantati a vigneti; quindi come necessaria conseguenza esse aggiungonsi a scemare la fortuna pubblica ed a rincarire il prezzo del vino, e però a condannare i meno abbienti alla privazione di una bevanda che è considerata come di prima necessità per la forza vitale dell'uomo, e principalmente per quelli condannati a forti lavori, od a dispendio 11011 proporzionato col giornaliero guadagno. Dapprima la Crittogama, oidiicm; ora da due anni la Philoxera, questa più terribile di quella perchè trattasi di un insetto devastatore e di una speciale fecondità (nna coppia di questo insetto vale a produrre venticinque milioni di Philoxerini) devasta i nostri campi. Tanto la scienza chimica clic l'agronomica si diedero a studi ed a prove di ogni specie per combattere la Crittogama, e dei tanti rimedii impiegati, il solo zolfo raffinato e ridotto in polvere impalpabile parve quello che sciogliesse l'arduo problema, e sebbene sul suo esordire o non si sapesse impiegare un tale rimedio 0 »ion si volesse, ora il buontì esperimento fattone lo ha co-m universalmente persuaso, che non solamente il contadino aspetta a solforare le sue viti quando la malattia hi sia palesata nel suo campo, ma per prudenza benanco a quei campi dove l'anno precedente la Crittogama fece la sua trista comparsa, egli non tarda ad applicare la solforazione. Alla solforazione delle viti colla polvere di zolfo quante speranze si sono coronate al viticultore, quante ricchezze sì sono preservate ed accresciute! La Crittogama nondimeno è una malattia che foglio il raccolto, rispettando però generalmente la vitalità della pianta; di guisa che se quest'anno la malattia colpì quel campo anche senza nulla praticarvi, nel prossimo anno, quello stessa campo può dare un buon raccolto di uva. La Crittogama insomma è una malattia latente sì, ma che si è potuto combattere, quantunque non si sia giunti ancora a definire; ina è altrimenti della Philoxera. La Philoxera è ora una malattia conosciuta; altro non trattasi, già l'ho detto, che di un terribile insetto di questo nome, il quale invade i campi eon una rapidità straordinaria; e guai per quel campo che ne è affetto! L'insetto devastatore sembra di preferenza ghiotto della vitalità delle viti, sì introduce, penetra nelle radici e distrugge la pianta, si arrampica ancho sul tralcio e vi porta irreparabilmente la devastazione. I tenimenti vinicoli della Francia, della Svizzera e della monarchia austriaca furono negli scorsi due anni devastati da codesta terribile insetto, la cui invasione incominciata con pochi e parziali casi, anzi quasi isolati, con inconcepibile stupore dei viticultari, si vide generalizzata in tutto il campo ed 111 modo assolutamente ir-remediabile, e propagarsi da campo a campo, da territorio a territorio ; e se non sarà provveduto da un tro- vato qualunque che la scienza indicherà come antidoto proprio alla guarigione, distruggendo l'insetto sterminatore, havvi a temere che la produzione del vino sarà ricordata dalla storia, ma cesserà di esistere. L'Italia fortunatamente fin adesso ne fu preservata, e giova sperare che lo sarà anche per l'avvenire. I governi di Francia, Austria e Svizzera ne sono grandemente, quanto giustamente preoccupati: tutti i periodici della concreta materia, pur del nostro paese se ne proposero lo studio vedutane tosto l'importanza. La scienza fu invitata ad occuparsene particolarmente: l'Istituto delle scienze di Francia, e tutti i comitati di agricoltura, arti e scienze d'Europa se ne occupano seriamente e tentano esperienze. I governi ed i dipartimenti vinicoli hanno proposto premi vistosi, quindi nulla si trascura per impedire che tanto flagello devastatore si diffonda e perpetui, ma sventuratamente finc^ad ora l'arduo problema non potè essere risolto. Fu tentata la solforazione come per la Crittogama, ma senza successo, anzi si direbbe che la Philoxera cibandosi dello zolfo come avviene a qualunque corpo animale, prendesse vigoria maggiore e diventasse distruttore più feroce. Che pensa adunque di fare la Francia, essa che deve tanto di sua ricchezza al prodotto del vino? . . . . Yi fu chi propose l'allagamento delle terre piantate a viti; ma sembra con ciò che d'un male se ne voglia creare un altro; ed oltre di questo sono essi allagagli i terreni in collina e situati al di sopra del livello dei fiumi? ... E Io migliori e più ricche zone produttrici de'più squisiti e ricercati vini non sono per lo più in luoghi alti ed in pendio? II prof. comm. De Luca di Napoli, l'illustre scienziato e chimico di fama europea, si pose egli pure alle più profonde e dotte indagini, a tentare esperienze e finì per accertarsi che la terra Vulcanica della Solfa-rata di Puzzuoli, contenente zolfo ed aggregati arsenicali, ammoniacali e silicati diversi, distrugge completamente il tanto piccolo quanto grande e terribile insetto devastatore. Contro l'arsenico infatti nessun corpo animale resiste La terra della Solfatara di Pozzuoli, composta di ma terie non solo innocue, ma anzi favorevoli all'agricoltu ra, come p. e. calce, ammoniaca, sali, ecc. ecc., giovi grandemente alla vegetazione ; essa inoltre per le ema nazioni dell'ignifera bocca è impregnata di compost arsenicali in piccola proporzione, ma tale però da esse re sufficiente alla distruzione d'ogni corpo animale. 11 De Luca si persuase subito che il rimedio con tr:> la Philoxera era trovato: e^li fu in difitto di gri dare alla sua volta: Eureka! Ma occorrevano delle pro ve, onde col fatto dar vita al risultamento de'snoistu di. L'occasione non tardò molto a presentarsi. Nel de corso anno 1872, in un terreno presso Napoli alcuni viti divenivano sofferenti e morivano, le uve si raggrin zavano e quei grappoli vicini al suolo si infracidivara (1). La terra della Solfatara di Pozzuoli applicata a gambo delle viti produsse risultati quasi immediati, 1 viti guarirono e ripresero la più gagliarda vigoria < vegetazione, come se invece di applicare un medicamei tolsi fosse dato loro un elemento di più rigogliosa vij Ma se tutte le piante guarivano e si rinvigorivi no il frutto continuava però a 'deperire. In allora sei za por tempo di mezzo fu applicata colla stessa teri della Solfatara di Pozzuoli appositamente preparata ben polverizzata la sóìforazione eome per la Crittogék ed il frutto guariva alla sua volta prontamente, ed ai che quello che lambiva il suolo al contatto della te ra istessa ivi posta per guarire la pianta eessò di i fracidirsi, e riprese forza e vita novella fino alla si I completa maturazione 4251 Il problema quindi è risoluto: e la terra della Solfatara di Pozzuoli, il potente farmaco contro la Philoxera e i praticati esperimenti chiarirono che essa riesce efficacissima e di sicuro effetto anche contro la Crittogama. La terra delia Solfatara di Pozzuoli preparata dal prof. De Luca figurerà nella prossima Esposizione mondiale di Vienna, e sarà altro titolo d'onore alla sapien-, italiana. A crescere la preziosità del trovato è mestieri aggiungere ehe i terreni vicini alle piante viticole dove fu applicata la terra della Solfatara di Pozzuoli fertilizzarono generosamente, ciò che va quindi a rivelare un nuovo e potente mezzo di ingrasso. Se per trent' anni quindi la Sicilia fornì il farmaco contro la Crittogama, ora sarà Napoli che fornirà quello per la Philoxera e per la stessa Crittogama, e già in quella città si è organizzato un ufficio per lo spaccio e vendita della terra destinata a combattere questi due tremendi flagelli delle viti. Per recente decreto del Ministero d'agricoltura di Francia è stato prorogato al 31 dicembre 1872 il termine perla produzione delle memorie-notizie, ecc. da parte dei concorrenti al premio di L. 20,000 per l'autore d'un rimedio efficace pratico per combattere la nuova malattia della vite, la Philoxera, e noi sappiamo che l'Accademia della scienza di Parigi nella sua tornata del 10 corrente febbraio, colpita dall' importanza del trovato del professore De Luca, deliberò tosse inviato tosto all'apposita Commissione, che vogliamo sperare l'appoggerà del suo autorevole suffragio e la palma, speriamo, gli sarà aggiudicata. Per l'acquisto della terra della Solfatara di Pozzuoli dirigersi : in Napoli, al sig. G. Corti, 207, riviera di Chiaja. (1) Lo erano forse di Philoxera'? in Italia non fece per anco comparsa codesto terribile flagello; sarebbe quindi stato op--[inrluno e necessario eseguire gli esperimenti di Francia, eseguirli su larga scala e pubblicarne i relativi risultati. Dii'czione. ( Dall' Economia rurale.) N. 62 "c.Tr Hoiifìeazi'one. In base al §. 31 della legge 24 Maggio 18G9 sulla regolazione dell'imposta fondiaria, si porta a pubblica notizia la tariffa di classificazione concretata e stabilita per la provincia di Trieste, col-1Josservazione che gli eventuali reclami contro la medesima potranno essere prodotti in iscritto dalle Commissioni distrettuali d'estimo fondiario, dalle Comuni, e dai possidenti segregati dal nesso comunale o finalmente da quelli che pagano almeno una sesta parte della complessiva imposta fondiaria del Comune censuario, e ciò entro il termine perentorio di sei settimane decombili dal 24 Aprile a tutto 5 Giugno 1873, presso l'I. R. Commissione distrettuale d'estimo fondiario in Trieste Piazza Lipsia N. 3, IL piano. La tariffa di classificazione trovasi ostensibile presso il civico Magistrato di Trieste, tutte le Po-aestarie dei distretti limitrofi di Capodistria e Se-sana, nonché presso la Commissione distrettuale d'estimo fondiario in Trieste, dove potrà pure venir presa ispezione del relativo operato d' estimo generale. Dall' I. R. Commissione provinciale per la regolazione dell'imposta fondiaria. Trieste li 15 Aprile 1873. L' I. R. Luogotenente Preside f.uigi Barone ik* €esehi L'I. R. Referente provinciali GIot. Genzo. Tariffa «li classificazione per la Provincia di Trieste Distretto d'estimo fondiario TRIESTE Distretto di classificazione unico. n a> f-i o Qualità di coltura Classe di bontà II III IV y vi VII Vili 1 2 3 4 Arativi Prati Orti . Vigne Pascoli Boschi 20 50 31 . 51 50 52 . 4 . 8 75 17 24 29 39 280 625 50 50 12 19 50.23 50 29 ; 50 lj40 3 20 8 9 18 26 50 70 22 50 50 16 50 20 80 25 12 50 HT o ( i z i e. I nostri bravi dilettanti filodrammatici si sono riprodotti sul nostro teatro sociale la sera del 1" corrente con due brillanti commediole "il sistema di Giorgio „ ed il " Farfallino „ destinandone l'introito, che fu anche generoso, a benefizio del r.eo - riaperto Asilo infantilo. Il pubblico, che vi accorse scelto e numeroso è stato giustamente prodigo di applausi per tutti gli attori, e particolarmente si dimostrò poi riconoscente colla signorina Anna Cobol, che compiacente, si era assunta la parte principale nella prima commedia, sostituendo assai bene e con pochissime prove, la mancanza della signorina Anna del Bello leggermente indisposta. Qualche puritano trovò che dire sulla scelta delle due produzioni, e particolarmente sulla seconda " il Farfallino „ nella quale esordì graziosamente la giovinetta signorina Angelina Kodermatz con quella candida ingenuità propria della sua età primaverile. Un altro giovane esordiente, il signor Giorgio de Baseggio è stato pure favorevolmente accolto dal pubblico, che meritamente riconobbe in lui molta attitudine a farsi un buon dilettante, particolarmente nei mèÌ7À caratteri, e come dicono gli appendicisti teatrali con frase tecnica un buon generico. La nostra orchestra, facendoci gustare scelti pezzi c}i musica, contribuì a rendere più gradito il divertimento. ,..:« rsdXTOi •■♦"vp' . •• • Abbiamo la compiacenza di annunciare la nomina di Notajo a Trieste del benemerito segretario della nostra Società agraria signor Giorgio D.r Piccoli Notajo di Rovigno. Ci giungono replicate lagnanze pel ritardo che soffre l'esecuzione della progettata regolazione del nostro Fiumicino, e sul pessimo stato delle strade del nostro Distretto. Avviso a chi tocca porvi pronto riparo ed esecuzione. Con vero piacere rileviamo,'che la nostra Rappresentanza comunale nella sua Tornata 7 corrente ha deliberato di erigere un provvisorio ammazzatoio in sito più opportuno del provvisorio attuale, la cui situazione era insopportabile a tutti. — Desideriamo però che ne venga eretto uno stabile in adatta località. A Trieste è stata aperta una vendita di carne da Cavallo che ogni giorno va acquistando maggior numero di avventori. Desideriamo che anche qui si faccia altrettanto, che la carne di cavallo è ottima e sana a mangiarsi, ed il suo prezzo molto minore della carne di bove, pur troppo enormemente ìncarita. Zelantissimo sig. F. torniamo da capo di non accendere i fanali delle vie della nostra città nelle sere del di Lei preteso chiaro di luna? In quella del 13 corrente il cielo era coperto di grosse nubi e frequenti guizzavano i lampi, indizio sicuro di vicino temporale, che infatti scoppiò verso le ore 10 con vento impetuoso e pioggia. Bisognò camminare al bujo perchè l'economica smania del sig. F. non volle che in quella sera luce fosse fatta, e tutti quelli che transitavano le vie della città e si riducevano alle case loro ne lamentarono l'improvida misura. Provideant consides che luna o non luna ogni sera vengano accesi i fanali delle nostre vie, e non rimettino al lunario ed al sapere meteorologieo del sig. F. il giudizio di farlo o non farlo, ondo non farci camminare nelle tenebre. Tristi notizie ci giungono dalla Provincia nostra sull'andamento delle campagne causa l'incostanza della stagione, che da metà aprile fino ai scorri giorni corse umida, fredda e ventosa. Le viti e gli alberi da frutto soffersero particolarmente, e il grave danno si rese ancora più sensibile attesa la poca nascita di uva, generalmente lamentata. Gli olivi favoriti da un inverno mite ed umido emettono rigogliosa fronda e raro il mignolo, ed il raccolto quindi delle olive sarà piuttosto scarso. Pere, poma e i primi fichi andarono per la maggior parte perduti. Moltissime terre sono ancora incolto perchè inzuppato di acqua in modo da non permetterne l'aratura, e quelle già lavorate sono peste tanto dalle pioggie cadute, che non si può ripromettersi una buona sortita delle fatte seminagioni di grano turco, fagiuoli ecc. ecc. ed il guaio.irreparabile sta poi negli esauriti fenili, per cui si sarà obbligati di mettere i bovi da lavoro all'erba, poco confacentc nutrimento ] a sostenerli nella grave fatica che devono ancora sostenere. Il fatale crittogama fece già la sua comparsa quasi ovunque, e non si potè combatterlo efficacemente collo zolfo per li giornalieri turbamenti atmosferici che hanno imperversato finora. — I bachi da seta pure ebbero a soffrire per l'improvviso e notabile abbassamento di temperatura; e nelle case dei contadini, mal riparate, ne morirono anche intirizziti dal freddo. La foglia dei gelsi ha sofferto in molti luoghi colpiti dalla brina. Le Alpi che ci circondano, e i monti a noi più vicini si coprirono ripetute volte di neve. In somma andiamo male colle campagne, e ardentemente desideriamo un caldo riparatore. _ _ Aiipjuvor_ —MB—M— m —■ Mae« A tutti quei gentili che nella duplice sventura toccataci nel breve giro di otto giorni cercarono di lenire ; il nostro dolore con affettuose cure e vollero accompagnare all'ultima dimora la salma di Angiola Ved." Me-nini madre e rispettivamente suocera, e quella del nostro Egidio, rendiamo dal profondo del cuore i più sentiti ringraziamenti. Eì5s»ìì e MvFmiìo conjugi Seai-izza. TIP. DI GIUSEPPE TONDELLI. NICOLÒ de MADONIZZA Redattore,.