Non v*è prosperità ove il popolo non è libero di creare il suo avvenire Sabato S marzo 1949 Anno li N. 27 TASSA POSTALS PAGATA ESCE IE SABATO la nostra lotta ORGANO DELL'U.A.I.S. DEL CIRCONDARIO ISTRIANO - TERRITÒRIO DI TRIESTE Ai piani dei fautori di un nuovo conflitto mondiale, opponiamo la nostra volontà di pace e di lavoro DIREZIONE • REDAZIONE . AMMINISTRAZIONE: R:va Castelleon» 2 - CApODISTRIA, tei. 138 ABBONAMENTI: Zona B: anno lugl. 300; semestre lugl 170; trimestre |ugl 90 Zona A; anno L. 700; semestre L. 370; trimestre L. 190 — Jugoslavia: anno dia 90; semestre dm. 48; trimestre d a 25 JGl 7.-1.15.-DIN. 2 Conia tori, re la Canea Istriana Crii »ordini*« e le elezioni La settimana scorsa è uscito l’ordine N. 33 con cui il Govèrno Militare della zona anglo-americana disciplina le future e-lezioni amministrative a Trieste. A dire il vero questo ordine contiene disposizioni di carattere tecnico, mentre quelle politiche propriamente dette sono contenute nell’ordine N. 345. In quali condizioni dovrà U movimento democratico triestino battersi tenendo presenti questi due ordini, nelle future elezioni amministrative? E’ noto che l’ordine N. 345 ha rappresentato un formidabile aiuto offerto alle forze conservatrici e reazionarie triestine. Con l’estendere il diritto al voto a tutti i ' resic. nti stabili prima del 15 settembre 1947. Con‘tale provvedimento il diritto al Voto veniva esteso a una massa di gente, immigrati ed c ali, ehe notoriamente costituisce una massa di manovre dei partiti della Giunta e della Lega nazionale. Tanto l’ordine, quanto le periodiche dichiarazioni di personalità responsabili hanno dato la possibilità alla reazione triestina di parlare delle elezioni amministrative come di un «plebiscito» di italianità, fase preparatoria deM’anneSsione di. Trieste all’Italia. D’altra parte l’ordine N. 345 dimentica tutti coloro che a causa del fascismo hanno dovuto abbandonare questo territorio e recarsi all’estero. Sempre in merito aH’ordihe N. 345 è da fare ancora qualche constatazione di capitale Importanza. L’applicazione di questo ordine non ha tenuto in nessuna considerazione la popolazione slovena per quanto riguarda: le commissioni elettorali. Infatti su 54 membri sostituti delle commissioni elettorali vi sono soltanto 3 sloveni. Non è chi non veda che il rapporto da tre a 54 non rappresenta affatto la reale proporzione nella composizione etnica del territorio. Bisogna airlo ben chiaro, e sarebbe bene che tutto il mondo lo sappia, che to occasion elezioni am- ministrative, ancora una volta si concola i diritti della popolazione slovena che per la lettera e lo spirito del trattato di pace con l’Italia ed in particolare in quelle parti dove si parla del territorio di Trieste, dovrebbero godere della parità di tutti i diritti. Coloro che camminano su questa strada di negazione dei diritti della popolazione slovena continuano la politica del fascismo. Ciò non è nell’interesse della pace in questa parte „ d’Europa, non è nell’interesse .della popolazione triestina in genere. Per quanto riguarda poi il recente ordì.. . N. 33, anelo, -mesto offre in parecchi punti lacune, ommissioni che tutte portano, per lo meno obbiettivamente; ad un appoggio di quelle forze leq uali attualmente ne tengono il potere nella zona anglo-amèricana del territorio il Consiglio di Sicurezza che la egge elettorale della zona an-glo-ameri ..a del "" ‘‘aria di si atterrà a quanto è disposto dalla legislazione Italiana in questa materia. L’ordine N. 33 si attiene però a ciò soltanto parzialmente. Sembra infatti che il criterio il quale ha guidato t compilatori dell’ordine ito oggetto sia stato quello di tenere aanto più possibile le masse popolari lont ne e dal-a preparazione delle elezioni e dallo lesso loro svolgimento. Ci troviamo ito Sostanza di fronte a una politica la quale parte dal principio che il potere sra al disopra del popolo e che questo potere prepara le elezioni e ne guida lo svolgimento.- Il cittadino è chiamato in causa sqio per quei pochi minuti in cui appone il suo segno alla lista che preferisce. Poi toma cittadino passivo e non ha neppure là possibilità di controllare se tutto sia è svolto regolarmente. Infatti, mentre la legislazione italiana prevede che gii scrutinato ri vengano eletti dalla commissione elettorale, secondo l’ordine N. 33 essi vengono nominati dalla Giunta municipale, cioè dall’alto. Vi è però ancora di più e -precisa-mente per quanto concerne i diritti dei rappresentanti di lista. Questi a dire il vero sono menzionati dall’ordine stesso, ma non sono precisati i loro diritti, ne se, come e dove essi possano presenziare a tutte le operazioni delle elezioni e da quelle posteriori, onde controlume l’andamento. Ciò è indubbiamente una grave lacuna. Attravèrso chi infatti gli elettori possono controllare l’andamento delle elezioni. Non certo attraverso agii scrutinatoli i quali sono stati nominati dall’alto e che per di più, non si può dire a1 priori, rappresentino le aspirazioni e le tendenze di tutti gli elettori. Lo potrebbero fare soltanto i rappresentanti di lista, ma questi praticamente sono esclusi. Se dà una parte l’ordine N. 33 segue quanto prescrive la legislazione italiana a tale riguardo in generale, possiamo però constatare ohe non la segue affatto proprio in quei punti dove quella è più democratica. Ciò conferma ancora u-na volta quanto già detto sopra e che cioè gli ordini in oggetto tendono a sottrarre la preparazione, il corso ed il controllo delle elezioni alle larghe masse popolari e democratiche della zona anglo-americana del Territorio di Trieste. Siamo convinti però che i lavoratori triestini e tutta la popolazione democratica, i quali nel passato hanno già dato grandiose dimostrazioni della loro volontà di lotta per il trionfo di una vera democrazia, sapranno anche ■ in queste condizioni pur avverse, affermare ancora una volta la loro volontà che è una sola: pace, pane, democrazia, ri- di Trieste. Il gen. Alrey ave- -spetto del trattato di pace. - va informato precedentemente Le dichiarazioni di Thorez a Parigi IN LOTTA PER LA PACE contro le mene guerrafondaie Parigi — La dichiarazione di Thorez, in cui si afferma: «Qualora l’Esercito sovietico dovesse inseguire un aggresore fin sul nostro suolo, potrebbe il popolo di Francia comportar attualmente si fa carico al Partito comunista, Duclas, citando numerosi do .amenti, ha affermato che sono al contrario gli Sta Uniti ad abbandonarsi ad una vasta azione di spionaggio si nei confronti di tale esercito nel territorio francese. diversamente dai popoli de.la Polonia. Romania, Jugoslavia?» Ha costituito il motivo dominante del comizio organizzato mercoledì sera dal Partito comunista al Velodromo d’inverno. Una folla compatta gremiva gli immensi spalti del Velodromo per ascoltare i tre leaders comunisti Cachin, Thorez e Duclos. Il servizio d’ordine delia manifestazione è stato assicurato tanto all’interno del Velodromo che egli accessi, dai membri del partito. Nei loro interventi, Cachin e Duclas han io E’ salito quindi alla tribuna Thorez, che ha parlato per u-n’ora e mezza. Il suo discorso è stato frequentamente sotto-lineato da lunghe ovazioni. Dopo aver dato lettura della dichiarazione che, secondo le pa role da lui usate, «hanno scatenato l’odiosa reazione della stampa di destra e dei suoi pa- ... ,, trocinatori americani«, il Se- britannico, Harry Pollitt, ha ri Concludendo, Thorez ha affermato che l’alleanza franco-sovietica rappresenta una necessità ed ha ripetuto: «La Francia non farà mai guerra all’Unione Sovietica». Dai comunisti inglesi LONDRA — Interrogato stasera a Homsey, nel Sussex, sul suo atteggiamento di fronte alle recenti dichiarazioni dì Thorez e Togliatti, il segretario generale del Partito comunista gretario generale del P.C. ha dichiarato: «I fautori della guerra hanno emesso alte san-da ' rohè diciamo la verità». Rammentando pure le recenti sposto: «Fare esattamente quello che Bevin ed Attlee fecero ne! 1920: organizzare uno sciopero e mettére in funzione un comitato d’azione onde impedi dichiarazioni di Queuille, Tho- re la guerra couue 1 Union : So- esordito esprimendo la piena rez ha aggiunto: «E’ la prima vietica». solidarietà del C.C. del P.C. con Thorez. «Decine e decine di milioni di lavoratori approvano Thorez», ha dichiarato in particolare Cachin. Dal canto suo, Duclas, rivolgendosi alla folla, ha , precisato: «Siete qui convenuti per dire come noi «nò» ad una politica criminale diretta contro l’URSS alleata. Nell’eventualità di azioni legali contro Thorez, ha aggiunto egli, saremo tutti solidali perchè facciamo nostra la sua dichiarazione. Il popolo di Francia vuole la pace e la salverà con le sue opere. In nessun caso, il popolo francese fermato che farà la guerra degli imperialisti americani. Bisogna che a Washington se ne rendano co i-to». Dopo aver confutato «i pre- Dai comunisti americani tesi affari di spionaggio» di cui raneo in via di preparazione. volta che un capo di Governo riprende per conto suo le accuse portate, in campo contro l’U. R.S.S. dai fautori americani della guerra». Continuando Thorez NEW YORK - La diciarazio-a e abbandonato ad una un ne prosegue «gè Wall Street ga e v.o.enta critica de. a p riuscisse a precipitare il mondo tica perseguita da! Governo a- _ ,, 1 1 mer'pano. Egli ha detto: «Il pia- "e;'a, ,gufr.a’ n* 01 oppommno no Marshall costituisce un fre- considerando che questa guerra no alla ripresa dell’attività eco- crebbe ingiusta, aggr-ssiva e nomica francese e favorisce lo imperia.ista, una guerra non sviluppo de'la disoccupazione in democratica ed antisocial iste Europa. Esso è un vero e pro- distruttrice degli ihteressi piu prìo Piano di guerra». i profondi del popolo americano Parlando del patto di Bruxel- e * tutta Umanità. Noi . miles, il leader comunista ha af- nisti a un.amo ai milioni di aitale «alleanza» è tri americani patnotti nell op-diretta contro J’URSS ed ha porci a coloro che cercano una proseguito facendo il processo nuova guerra mondiale» T a diagli accordi di Londra, al pat- chiarazione aggiunge: «Da parto atlantico ed al patto medite- te nostra, lavoreremo con tutti Spudoratezze vidaiiste La vile coercizione non crea la verità OOO Burocrazie deh* Ufficio del Lavoro I lavoratori metallurgici stiano in guardia A conclusion# della riunione I tribuziomi è apparsa subito ai da-del 19 febbraio 1949, E Comitato tori dì lavoro, i quali hanno «Malis ecutìvo del Partito Comunista | preso cioè che era meglio prevedel Territorio di Tries.e ha resa nire ta richiesta di maggiori ed pubb'iea una sua dichiarazione j eque richieste con una .nan ivra Buia situazione sindacale, nella tale da disarmare di colpo -a vo- qua.e, tra Féltro, si afferma che sotto jbi lorza delle esigenze delia vita e per le loro rivendicazioni s; era formata di fat o un fronte unico di lotta fra tutti i lavoratori, ma che l’agitazione non si era sviluppata sulla strada Iniziale ed era sfociata in sede del burocratico Ufficio del Lavoro per obie.tivi minimi, quélli cioè di una leggera rettifica di salario e stipendio, già da mesi concessa ai lavoratori de&TAlta Italia E’ necessario analizzare questo gravissimo fatto. E’ chiaro che i dirigenti dei CRDA e della Associazione degli Industriali si erano allarmati ai ridestarsi dei campo sinda --aie, Ohe ai era ravvivato per reazione spon anea dei lavoratori ed a-veva manifestato attraverso svariate azioni di gravissimo disagio di tutta la c’asse lavoratrice. I datori del lavoro, che ben conoscono i limiti di' sopportar one dei lavoratori a sanno fino » qual punto il ceto impiegatizio ed e-lemerttl adesso affini, per mentalità ed abitudini, possano resistere senza ribellione nella porzione passiva, o sindacalmente negativa come nel recente passato, sono corsi ai ripari. L’inevitabilità della con cessione di un miglioramento nella rat lontà di lotta e di' affra »••amento da una situazione insostenibile da parte di certi strah :li lavoratori e deli’organizZazioi'.e Jx li rappresenta, la Camera de! lavoro, e rompere così an -ora una volta qua! fronte unico che si e-ra formato tra lavoratori dei Sindacati unici e quelli alla C. d. L. Colla stessa tattica, adottata dai loro amici di Francia, per .-aiutare le masSzori gius e richieste htnno cominciato con f- respingere anche quelle m'nori, sfodera ndo i noti argomenti Iella impossibilità materiale di concedere qualche cosa perchè e condizioni generali dell’industria e quelle parli co Cn d-l "RIÀ non lo consentano, anzi reclamano essi s'essi «ulteriori sacri fa! dai lavoratori» iniziando subito I 'licenziamenti minacciati. E’ questa una manovra che si rivela sempre più apertamene. DifattI si può domandare: nel la storia del moderno capitalismo c’è stato mai un periodo — qualsiasi in cuj la classe dirigente abbia riconosciuto giuste ed accettàbili le rivendicazioni anche di poco conto dei lavoratori? Non c’è stoto mai un tale periodo e un to’e riconoscimento. E ancora i* stato mai un solo caso per (continua in 4a puff-J Recentemente si è recato in Jugoslavia un gruppo di compagni e democratici tries-ini conio scopo di v-sitare alcuni centri deua Slovenia e di esaminare sul posto le condizioni nelle qua.: vivono oggi e lavorano i lavoratori delia nuova Jugoslavia. Fra l’altro si sono recati a Lubiana, Sko-fje-Loka, Trbovlje, Celje e Maribor. Quei che essi hanno visto non rispondeva natura-mente a quanto la feroce campagna del gruppo di Viđali vorrebbe far credere. Sinceri ed onesti, hanno voluto riferire ai loro compagni, amici e conoscen.i, quel ohe hanno visto coi propri occhi. Ciò naturalmente non era gradito da quella gente che da oltre sei mesi si sforza di far vedere ai triestini il nero in luogo del bianco. Hanno preso Isolatamente il-compagno Slama Giovanni e con gravi minacele costretto a recarsi presso il Comitato Rionale vida-lista in via Montecchi. Sempre con le minacele gli hanno fatto firmare una dichiarazione che contrastava pienamente con le sue vedute e persuasioni personali. Tutto ciò per poter dar parvenza di realtà ancora un’altra vol a alle proprie asserzioni false e calunniose nei riguardi della nuova Jugoslavia e continuare così nei loro sistema menzognero e di travisamento della realtà nei confronti della popolazione democratica di Trieste. E poiché è risultato evidente dhe questo sistema è quello usato dal gruppo vi dalia a, non esistono ormai dubbi su chi da noi pratica «i sistemi turchi di persuasione». Affinchè non permanga neppure una ombra di dubbio in proposito e affinchè l’opinione pubblica democratica "triestina sia convenevolmente informata sul vergono«© sistema di pressioni e minacele usato nei confronti' di' chiunque voglia esprimere la propria opinione personale, la propria convinzione, riportiamo la dichiarazione, pubblicata dai «Lavoratore» il 28 ms. e firmato sotto coercizione dallo Slama. --- Autocritica Io, sottoscritto Slama Giovanni, abitante a Trieste, via delTI-stria n. 1, operaio dei Cantiere S. Marco, riconosco pubblicamente, di fronte alla classe operaia e al movimento democratico triestino, di essere venuto meno ai principi nel Partito Comunista ne' quale mi’ito. In un momento di debolezza, spinto dalla curiosità di voler constatare di persona quanto sta avvenendo in Jugoslavia, mi rivolsi ad elementi nazionalisti an-tisovietioä, quali Tine e Gregorič Nino per essere inviato in alcune città della Slovenia, esente da ogni spesa. Sabato 19 corr. partii per Lubiana, Trbovlje, Škofja Loka, Celi© e B’ed, insieme ad altri eie. menti della Demok-a ska Zveza, dove ebbi modo di vedere costru- zioni nuove, ma anche da oollo- coloro che cercano la pace, 'a democrazia ed il progresso sociale». Dai comunisti norvegesi OSLO — Il presidente del partito comunista norvegese E-lnil Loevlien il quale è contempo .mente capo del gruppo parlamentare comunista, ha dichiarato ai membri del suo partito che «nella lotta per la salvaguardia della pace i comunisti norvegesi sono solidali coi Il processo ai complici di Mindszenty BUDAPEST — L’udienza del processo centro i complici del cardinale Mindszenty si è aperta stamaney alle ore 9. Il primo difensore è Schirilìe, avvocato di Imre Beka, consigliere economico del cardinale Mindszenty, il quale sostiene che i dollari negoziati dal suo cliente non vennero acquistati con divise ungheresi ma proven.. _no da doni e pertanto non .ausarono alcun pregiudizio effettivo all’economia del Paese. L’avvocato Kardos, difensore del consigliere economico del principe Esterhary che è Gabriele Horvath, si pronuncia cor. e-menza contro il rigore dimostrato dal procuratore nei confronti del suo cliente, e ricorda che il Principe rivendicò la responsabilità per gli ordini dati al Horvath per l’acquisto dei do’lari del < irdinale Min^szen-ty. L’avvocato Alvinczey, difensore de! padre ygesuita Vajkay, proe'rma che il suo cliente è innocente ed è stato, mescolato nella faccenda per errore. L’avvocato Fabian espone con convinzione il dramma di coscienza che si svo’ge nell’anima del padre gc ulta Vid, fra il rispetto della legalità ed il dovere di assicurare i bisogni finanziari del suo ordine. Il padre, dice l’avvocato, nt ha fatto del resto altro che ereditare le riserve d’oro e d' dollari che gli vennero affidati dal padre Ranyle al momento in cui questo ultimo partiva per gli Stati Uniti. Da parte sua l’avvocato Moro dichiara che se padre Varady neygoziò effettivamente i dollari a! mercato nero, il tribunale doveva tener conto del fatto che il suo Cliente obbediva al-l’ord'ne di un suo superiore. L’udienza è sospesa a'to ore 13 e de\ venire ripresa alle 14. qui avuti con òpera: abitanti nel- comunisti francesi, inglesi ed i- taiiam, e che tutti i comunisti del mondo sono solidali nella le vari© località e ufficiali dello esercito, mi persuasi che non si parla di socialismo e particolar- guerra come nella pace», mente guai menzionare il comu-1 nismo. Dichiaro inoltre che non fui delegato a rappresentare alcuna organizzazione democratica e meno ancora i S.U., dei quali sono un semplice organizzato, perciò tutte le affermazioni della stampa antisovietica nazionalista locale sono false e usurpano del nome delle gloriose organizzazioni democratiche operaie locali, con 1« quali il gruppo di traditori di' Belgrado non ha niente in comune. TSE Th al presidente nazionalista (continuo in 4o pag.) NANCHINO — Il capo del partito comunista cinese Mao Tse Tung ha scritto oggi al presidente Li Sun Yen che la delegazione comunista per la pace annuncerà per radio dopo il 15 marzo in che posto dovranno aprirsi i negoziati di pace. § MARZO A quando l’autorizzazione? L’atteggiamento della polizia rivela chiaramente certe relazioni Le donne democratiche del Territorio di Trieste, zona A, nella aspettativa dell’8 marzo, festa Internazionale delle donne progres-s ste, giornata ohe si festeggia sotto la parola d'ordine della lotta contro l’imperialismo guerrafondaio, hanno fatto di tutto affinchè questo giorno fosse anche quest’anno, vera espressione della lotta contrq l’imperialismo e che con esso rafforzassero il fronte mondiale della pace. Dato che la base fondamentale di tutto ciò è l’unità di tutte le forze democratiche, le nostre donne hanno portato questo desiderio alle loro conferenze, ed a mezzo di delegate elette, questa richiesta è stata comunicata alle membro de. Comitati rionali del gruppo Viđali, come pure alle membro dell’Esecutivo della frazione di Viđali nell’UDAIS. L’esito dì questo intervento è già stato pre-cedentemelne comunicato ..per mezzo dell’ ntervi9ta tenuta dal nostro corrispondente alle tre membro del Comitato Esecutivo dell’UDAIS, che si erano f:tte interpreti del desiderio delle masse democratiche femminili presso le rappresentant: della (fraziona di Vida'l neK’UDAIS. Siccome questo desiderio delle masse democratiche femminili .venne respinto senza alcuna argomentazione, non è dubbio che le rappresentant: delle frazioni dì Vidalì si serviranno anche deli’8 marzo per approfondire il dissidio me] movimento democratico, per calunniare la Jugoslav a e tutte le nostre tradizioni della lotta passa ta, come pure per indebolire il movimento democratico triestino a tutto favore dell’imperialismo. Quella parte dell’Esecutivo del-l’UDAIS che segue la linea della reale lotta antimperialistica si è decisa, su richiesta delle forze democratiche femminili, di festeggiare degnamente la giorrata del-l’8 marzo, nello spirito delle tradizioni di lotta. Ha chiesto pertanto nel termine più grande di quello prescritto presso le autorità responsabili l’autorizzazione per i festeggiamenti. ' A mezzo della CID fu loro comunicato che le membro dell’Esecutivo della frazione di Vidal a-vevano Informato quell’ufficio, che Majda Rupena non deve più confederarsi vicepresidente della UDAIS, essendo stata essa assieme ad altri membri del Comitato Esecutivo espulsa da’lo stesso. Questo diede adito alle autorità responsabili di sostenere il porto di vista che la nostra parte dell’Esecutivo non è autorizzata a parlare a nome dell’UDAIS. Con questa loro osservazione có inc-'de pure l’articolo apparso sul «Lavoratore» il g orno 28 de! mese scorso e il ovato fu scritto soltanto silo scopo di impedire alle donne democratiche della zona A di fe-stegg’are l’8 marzo nello spirilo della lojta per la pace e la democrazia dal fatto che ìe competent' autorità rimandano di giorno In giorno la concessione dteTautoriz-zaz'one rich'esta per il festeggiamento malgrado che 1*8 marzo sla alle porte. E rinviano la risposta all’ultimo momento malgrado che l’B marzo sia alle corte, ciò che fa sorgere il sospetto olle vorrebbero impedire ij festeggiamento. Ci vogliono fotti e non calunnie Sembra che a certa gente dispiaccia che nella nuova Jugoslavia si costruisca il socìoli-smo. Sembra che a certa gènte faccia un’immenso piacere una qualsiasi notizia (sempre inventata di sana pianta) la quale dica, giuri e spergiuri che la nuova Jugoslavia sta scivolando nell'abbraccio delPimperiàlismo L’unico rammarico che essi fanno capire tra le righe, e che tale «scivolamento» si produce troppo piano, per cosi dire al rallentatore. ■ Il lettore spassionato di certi giornali, come «l’Unità» in Italia ed il «Lavoratore» da noi, deve logicamente e spontaneamente porsi la domanda: ma questa gente ha assunto un’atteggiamento antijugoslavo appena dopo la risoluzione di triste memoria di alcuni Partiti comunisti sulla situazione esistente nel Partito comunista iugoslavo? A tale domanda si deve logicamente e spontaneamente rispondere che non e così. Questa gente odiava la Jugoslàvia già prima della Risoluzione dell’Ufficio d’informazioni. Il suo odio l’aveva mascherato perchè le circostanze de-'a lotta rivoluzionaria l’avevano costretta. Alia prima oc-castone però si è avuta l’esplosione di sentimenti nazional-sdovin'rii degni della reazione più nera. Queste sono delle constatazioni amare. Per quanto amare esse siano, e però necessario che esse vengano fatte perchè ciò e nell’interesse del movimento rivoluzionario e democratico da noi e nel mondo. Alla realtà >i-sogna guardare in faccia e curare il male alla radice. Che nome ha questo male? Esso si chiama nazionalismo, sciovinismo. Bisogna che dal moviménto operaio e democratico Li genere siano banditi metodi di critica e di lotta che ricordano troppo da vicino i metodi di cut servono gli imperialisti e «a reazione. Metodi simili non sono onesti. Che dirè ad esempio della parte di cui si incarica oltre il «Corriere della Sera», l’unità (e dietro ad essa il «Lavoratore») in relazione agli arresti che la polizia francese sta t ipiendo. «L’Unità» ad esempio dice in un titolo ben marcato che la polizia francese organizza eon J concorso del governo jugoslavo delle provvocazioni e simili. Dieci righe più in là scrive però che negli imbienti parigini circola la voce che sarebbero stati i diplomatici Jugoslavi a mettersi d’accordo con Mosqh. Il tutto è condito da «si dice», «sembra» insomma, da parole che esprimono tutte oltre che ü dubbio, anche la preoccupazione di' istillare veleno nelle coscienze dei lettori. Così si fàbbrica con affermazioni dubitative, un titolo che esprime la certezza. Questo è lo stile del giornalismo prezzolato borghese che da la caccia alla sensazione, allo scandalo e che pur di aumentare la tiratura, e specialmente per produrre il disso-ritntamento e il coàs, inventa notizie di sana pianta. Un simile modo di procedere da parte di giornali comunisti è da riprovarsi nella maniera più e-nergica. I redattori di questi giornali ed i loro corrispondènti dovrebbero ricordarsi sempre che un mondo nuovo non (continua in ia pag.) La realtà scientifica della lotta di classe La situazione sindacale e il minimo vitale necessario La lotta di classe non è una invenzione di Carlo Marx e dei comunisti . Essa è una realtà, scientìficamente dedotta e dimostrata. L’antagonismo ria le c.assi sociali, il conflitto traigli ingressi contrastanti nasce da determinati rapiporti economici e di produzione. Dimostrazione scientifica, suffragata da infinite riprove sperimentali lèsegui.e sui riprodursi delle stesse manifestazioni e confermate dalla esattezza di tante storiche analisi. La necessità per i lavoratori di unirsi in difesa delia propria e-s.slenza e per la propria emancipazione dalle ferree leggi del capitale, è nata dia queste inconfutabili realtà. Le premesse che stanno alla base dell’organizzazione sindacale di alasse, determ.nano ia necessità della lotta incessante. Non ci sono vie di mezzo, scappatoie. C.ò è chiaro per I lavoratori coscienti delie proprie condizioni e animati dalla vo-on tà di modificar-e. Chi cerca evasioni, «terze vie» alle leggi di bronzo dei sistema imperia.istico o non Sa capito niente e perde tempo e fatica, o ha cap.to bene inganna la «.asse lavoratrice, trad-sce un’idea, snatura il sindacalismo e la lotta di classe. La vita detoorganizzazione sindacai© della classe la vera.rice è stata ed è sempre accompagnata da periodi pato.ogiei indicanti le rispettive affezioni: opportunismo piccolo borghese, economicismo, operaismo e collaborazionismo di casse. E’ questo il risultato del lavoro della alasse borghese e delle irradiazioni nel campo operaio della sua ideologia, per cui la strategia e la ta.tica dei possessori del mezzi di produzione e dela ricchezza influiscono sulla direttrice di marcia dell’organizzazio-ne sindacale © spesso la modificano. ' Le abitudini tradizionali © la mentalità borghese diffusa tra strati marginali della c’asse lavoratrice, rumata tendenza al minimo sforzo, alla vito tranquilla sono stati e sono terreni sui quali Ü capitalismo ha lavorato e lavora maggiormente, seminato e semina intensamente e ha raccolto sempre i maggtori frutti. Nell’odierno mondo capitalisti-co, la situazione sindacale si delinea cosi. Sullo scacchiere dèlia lotta tra le due economie e rispettive forme di governo; quella imperialista e que'la socialista, si assestano idealmente e organizzativamente gli schieramenti dei lavoratori e delle rispettive organizzazioni sindaca'! Posizioni sindacali. Posizioni di classe orginali estendente^! oltre i limiti dei confini di stato stessi. Non tutte le organizzazioni sindacali e in tutti i paesi però si mettono sulle giuste posaioni classiste. In alcuni casi avviene una alterazione artificiale nel reali rapporti di forza: ci si alinea in campo nemico, si rompe l’unità Intemazionale dej lavoratori e ci si mette ai servizio degli sfruttatori dei proletariato. Nella zona A del Territorio di Trieste si ripetono .grosso modo, le situazioni intemazionali e si ha la riproduzione della caratteristica del più vasto campo di battaglia. Con un aggravante, però; quella di una frattura del fronte del lavoro un pò diversg perchè non attraversante esattamente il corpo sociale secondo la linea di demarcazione indicata dagli Interessi in contrasto, ma divergente in senso più favorevole agli interessi capi Mistici. L’esistenza, qui da no», di un organizzazione sindacale, posta su posizioni pregiudiziali di rottura e più a destra nell’azione concreta della social democrazia stessa, complica e rende difficile la lotta delTorganizzazion© classista dei lavoratori, i Sindacati Unici. I quali in questa particolare situazione sindacale, per assolvere I loro compiti devono essere sistematicamente «purgati» dalle sèorie dell’opportunismo e de’Jlo economicismo eoe. Nella lotta concreta di queste settimane sulla questione della a- deguamento dei salari e Stipendi al costo della vita,! di cui in varie manifestazioni i lavoratori hanno dimostrato l’insopportabilità delle attuati condizioni salariali, — i Sindacati Unici hanno accusato il malessere, da noi denunciato sin da mesi fa, co-- Tat. teggiamento, niente affatto conseguente, sulla precisa questione del minimo vitale necessario, sdrucciolando, come è avvenuto, suul’insidioso terreno dei dirigenti della Camera del lavoro, accusati da tutti i lavoratori, impiegati e dirigenti dei Sindacati Unici compresi di connivenza con i datori del lavoro e con 1 circoli nazionalisti e reazionari. H Comitato Esecutivo, del Partito Comunista del Territorio di Trieste, in una sua recente risoluzione ha esattamente analizzata la situazione economica della classe lavoratrice, la posizione degli industriali e della loro stampa portavoce, l’azione della Camera dei Lavoro e l’atteggiamento ed il lavoro dei Sindacati Unici, e radicata', con precisione, la via da seguire nell© presenti condizioni. Interpretiamo ancora una volta il pensiero dei lavoratori reclamando che i Sindacati Unici pongano alla classe padronale le questioni che hanno abbandonato, quelle cioè di un'autentica revisione di tutto il sistema delle retribuzioni sulla base dèi minimo necessario alla vita. B. Petronio l| processo contro i pastori protestanti Sempre più evidenti gli intrighi imperialisti SOFIA — Fra I testimoni a carico interrogati stamane nel corso del processo Contro i pastori protestanti, Il più importante è stato tale Cr sto Sdatev, ex deputato e segretario generale del Partito agrario. I! teste ha parlato a lungo sui rapporti che il pastore Mihailov aveva avuto con il partito agrario di oppos zione e sulla Intervista che ebbe luogo alla fine del 1944 tra Black della missione americana t Sofia ed il dott. Dimitrov, capo del part to agrario, attualmente negli Stati Uniti. Facendo la storia delle lotte che hanno portato alla scissione del partito agrario, Sdatev ha affermato che ,1 distacco di Petkov dal Governo del Fronte patriottico era desiderato dagli anglo-americani in quanto essi volevano costitu'to in Bulgaria un’oppos zione che essi ritenevano poteva fare 1 loro interessi, AU’aggravafsi della let- ta tra l’opposizione ed il Governo, gli amer cani avevano dato a Petkov istruzioni con lo scopo df sabotare | lavori del Parlamento bulgaro Gli avevano ordinato di attaccare persino la persona del presidente del Cons, gì lo. A proposito dell’incontro avvenuto tra Petkov ed il pastore ZiapRov prima della partenza di costui per la conferenza della pace in qualità di consigi ere non ufficiale della delegazione bulgara, colloquio a proposito del quale 11 pastore Mihailov aveva già riferito, Sdatov rifer see che Petkov aveva dichiarato a Ziapkov che doveva far sapere al rappresentanti delle potenze occidentali alla conferenza della pace che se il trattato di pace veniva firmato, la posizione des comunisti si sarebbe consolidata in Bulgaria ed il prestigio dl Dimitrov aumentato. La nostra Lotta Celebrazioni per l’Armata Rossa Lavoratori d’assalto nel Circondario Istriano in occasione della celebrazione ded Sl o anlversario della eostt-tuz one dell’Armata Rossa, si sono svolti nelle fabbriche, aziende, imprese eoe, dei comizi al quali hanno partecipa o le maestranze al completo. In tali comizi var: oratori tratteggiarom ed illustrarono le funzioni storiche e lì ruolo assunto da’J'Ar mata Rossa durante il trentenne della sua vita operaiva. Suoces «Tvamente < responsabli delie filiali assieme a duelli delle dire' «toni delle fabbriche, aziende eoe., hanno proceduto all© proclamazione del lavoratoli; d’as» •atto Con questa proc’amazkme hanno ottenuto la ambita qualifica di lavoratore d’assalto leune dedne di compagni che non hanno risparmiato le loro forze per Iteumèirto della produz one, per un lavoro raz’onaìe e ohe, con II loro comportamento, sono rlsul tati di esmpio a tutti gli altri operai del come al lavora per II benessere collettivo- la loro abnegaz one, lo spirito di sacrific o, 1© disciplina da essi dimostrata, meritavano un premio; ed infatti, oltre a r cevere i diplomi, t lavoratori d’assalto seno stati gratificati con premi £fi denaro, con tessere supple-mon arl per gene« alimentari, e per tessili. Ecco cosi attuato 0 giusto principio dice «chi p ù dà, p'ù deve ricevere». Ma non consiste so’«. In ciò a sigiti Meato delia proclamazione in argomento: anzi ©sso mira ad Incitare gli altri opera ad emularli «d ancate b sorpassarli per ottenere rapidamente un aumento graduale della produzione. Aumento indispensabile par il rafforzamento della nostra economia« per realizzare E nostro programma di «tsstruž one economico, e cortse-grueffitemente raggiungere an mi-g'ioramento progressivo nelle nostre «mdlztonl di vita. Citiamo ora i nom degli operai distinti e benemeriti affinchè tulli sappiano chi sono quell «ha contribuiscono nel miglior snido al benessere collettivo. Nella fabbrica Arrigo ni di Isola sono stati proclamati lavoratori! d’assalto I seguenti compagni- Dellse Francesco da Isola, adds’to al magazzino sa'af ione; Lasat Virgilio eia tso’a, distintosi' per la sua capacità a volontà; Gtovànhlhl Mario da Isola, capo dei pompieri della fabbrica, lavoratore Instancabile ed econo-rr.'zzawre Benvenuti Maria da Isola,, opera a addetta alia pulitura ed alittisrato’amento, ha dl-mo3*rato eccellenti capacità ed ha raggiunto una produz'one superiora del 40 per cento circa delle a’tte: Bembic Elisa da Trieste, addetta pure all’ihéeatof a-mento, ha realizzato una produ-Z'one superiore del 44 per cento «Irca. Digrassi G’useppe da Isola, operama con m'.ta anzianità di fabbrica'; abito ed esperto !n vari lavori Pur avendo riportato ‘n-va'Id’tà per Infortunio nel’a sa’a manch‘ne, ha sempre continuato ® avoro con ottima volon/tà ed «rta.ceam'tetto cosi da essere quotato fra le migVori operato. . Nella fabbrica «Natotene» di ìsola sono stati proc’amati lavoratori d’assalto I seguenti comparai: Véscovo V’ncenžo. C’eva Mario e Cern^ka Matteo. A’ Cantieri Navai'i Blranesl si sono me* Tifati miei trota ! seguenti onera*; Ventar Antonto, Coranica Sergio. Va'ente Ervlno, Fragiaco-zno Giacomo. AE© fabbrica «De Langtode» di Capod stria- MInca Anita da Capodistria, addetta alla sala mačeh ne e Sandrin Caterina una delle miglior; operaie. Alla fabbrica «Sa!vetti di Pìrano» Zan-grando Bruno, ze’an'e ed alt vo operaio ohe tutto si prodiga per ia coilettiv tà. Presso la fabbrica STlL è stato proclamato lavoratore d’assalto l’operato Pesaro Mario da Capodistria, che ha dimostrato ottime qualità. L'operato Maglizza Antonto, addetto alla officina del Gas di Pi-rano, è stato proclamato per la seconda volta lavoratore d’a salto, per la sua abnegazione per la sua disciplina ed 0 suo rendimento nel lavoro. Così ad Isola, presso quella Off cina del Ges è stato lo operaio forhelìista Bosi Gaetano ad essi re proc toma to lavoratore d: assalto. Preiso l’ente costruzioni -Ear.u» di Capodistria si è proceduto alla proclamaz one di tre operai e precisamente di Umer Mirko. Piantoni Goivann- e Fusa-ri Costante II comp, timer ha sorpassato del ISO per cento la nonna lavorativa rispetto agli altri. Presso la cooperativa agricola di Cittanova, è stato proclamato lav. d’assalto l’operaio Nadln Ugo oer l’attaccamento al lavoro, cosi a Bustaia II comp. Susie Gregorio, manovale, addetto alto costruzione della scuola A Buie e a Matassici gli operai Vigizt Lin6, Cramestetter Mario e Sain Augu- sto addetti alla costruzione della casa del cooperatore sono r sultati lavoratori d’assalto perchè dtstin tisi sui lavoro. Presso le tranv e di Plrano si è meritato la qualifi ca d: udarnik [’operato Bernardi Andrea da P rano. Presso la ICET di CaBodistr’a i lavoratori d’assalto sono due e precisamente Di-ausi Elio e German Orlando, operai attivi e d se plfnatl sul lavoro. ene sorpassano costantemente ia norma dal 30 al 40"/«. Presso la ditta di autotrasporti «Adria» di Capodistria due autlst; sono stati uro c'amati lavoratori d’assltoa e cioè il comp Gloriosi Giovanni ed il comp Renar Metod 1 quale durante l’anno 1948 ha trasportato con fi suo camion 4277 tonnellate di merci varie, percorrendo complessivamente 84.289 chilometri Lo stergo ha svolto grande attività ncèi’offto na procurando il ri-sparm’o d,i rilevanti somme di denaro all’azienda. Nella fabbrica «Amnelea» di Isola d’istria ia proclamazione de; lavoratori d’assalto avverrà 1*8 marzo, giornata mondiale della donna. Questi sono i nomi df coloro che si sono guedagnèti la qualifica di lavoratore d'assalto per la loro capacità. volontà ed attaccamento al lavoro. Stà or© agl: altri operai a gareggiare con loro consci che solamente con l’emulazione e con la decisa volontà di lavorare per il bene comune ci avvieremo verso un migi.ore avvenire. Donne antifasciste al lavoro collettivo Come già affermato nella rečen.e riunione dei comitato distrettuale dell U A1S di Capodistria, le donne antifasciste del distretto S; sono ’ messe immed a-tamente- all’opera per i preparati-V; dell’8 marzo, giornata mondiale della donna. In vari se tori si stanno già costituendo gruppi di donne che si preparano per l’B marzo, con rappresentaz onl culturali, con visite ad ospedali, a scuole, asili èco., questo sarà Q compendio della giornata della donna. Nel settore d Cesari Pobegfü e già stata inlz ata una sot oscri* z one per l’acquisto di vesti-tini per I bambini del giardino dttn» fanzla. Sinora sono state raccolte 3.500 Sire. Per l’8 marzo le donne del settore, assieme ai pionieri daranno uno spetacolo cu'.tirale. L'ospedale d: Capod'stria sarà da esse v'sìtatjO assieme .alle donne di S. Antonio. Le dotine dl Stru gnano invece hanno già compiuto la loro visita nella casa della gioventù locale, portando seco i loro doni, cons -stenti in 100 chg. di mele e 380 chg. di pata‘e. Le Visitatrìei avevano inoltre effettuato una sottoscrizione con E ricavato della qua’e hanno acquetato gli ingredienti per confezionare E dolce donato ai giovani. Assieme alle donne vi era pure un gruppo d: 15 pionieri cito hanno prestato la loro collaborazione nelle varie Iniziative. I ragazzi della casa dalla Gioventù di Stru gnano sono molto grati alle dorme per questa loro benefica v sita e per mezzo nostro le ringraziano Le dorme di Decani per 1*8 marzo visiteranno I compagni di Isola, mentre le donne di Isola andranno a vis tare i cooperatori del collettivo d. Puce offrendo cosi un’altra prova della solidarietà che lega la città alla campagna. Le donne deHsttóa, nonostante le loro oocupaztonl quotidiane e famigliar! pensano ed operano in benefico della collettività. In questo senso coltivano nella loro metr e l’esame dèi problemi sodali, politic; economici e culturali. Par Ü rlsolvmento degli stessi esse dedicano la loro opera i cui frutti maturano a-etr imito, resse della collettività. Preparativi per ài I, ffiazßie In urto il territorio del circondar o istriano si assiste ad una febbrile attività preparatoria per le manlfestaz onl dal I maggio. Due corsi di Istruttori ginnasti sono g à stati conclusi a Capodi-s r.a, ed uno si svolge ora a Buie Gl. allievi risultano animati di buona volontà disciplinati ed attento Cosi imparano presto mettendosi in condizione di assolvere bene :1 Compito loro affidarlo cioè quello di istruire e preparare la gioven'ù dei paes agli esercizi che verranno ese-guit durante il Saggo ginnico. A; corsi per istruttori seguono altri corsi per ginnasti che vengono tenuti nella palestra di via San Fraoresco due Volte per set* t mana Tu’ta la gioventù $ ., g à in peno movimento; I pionieri si stanno preparando, un grande interessamento per le manifestazioni e per il saggio a; è propagato In tutti. n I maggio 1949 risulterà la manifestazione tipica della gio-ven’ù sana e forte dell'Istria, la quale, in testa a lavoratori, ai partigiani ed a! popolo tutto manifesterà la volontà di proseguite a gran pass: sulla strada n-trapresa, sulla strada che porta al consolidameli o dèi Potere Popolare. ai rafforzamento dell’eco-nom-fa, alla raaìizzaz one di nuove, ,m gl tori e più prospere condizioni di vita per il circondario istriano. La canzone slovena a Monte Monte di Capodstrià ha vissuto domenica una’ interessante glorila a culturale dato che per festeggiare ia g ornata della canzone slovena si erano ivi dati convegno 1 cori del distretto. Nella sa'a della casa cooperativistica s. è svolto il trattenimento alla presenza di numerosissimo pubblico che ha applaudii o calorosamente I bravi coristi. L’inizio è stato dato dal coro di S. Anton o con le canzoni «V Boj» e «Naročilo». Hanno fatto seguito quindi II coro di. Cesar -Pobe-ghS, ,poi quello (misto) di Corte, quatto di San Pietro, quello della DP di Capodistria, il coro del ginnasio sloveno di Capod-’.s ria ed II coro del CCP sloveno «Oton Zupančič» pure di Capodistria. Essi hanno cantato numerose canzoni. I bravi d rigasti si sono meritati gl; applausi e le lodi de! pubblSco per 1* buona esecuzione e direziona. Si allarga la rete elettrica Avviso del Com. Pop. Citi I I* I SI d» la s • nel distretto di Capodistria Cent nuano I lavori per allungare le linee elettrialto in vari paesi del distretto di Capodistria. I paesi di Babici e Maresego, a-vranno la luce elettr ea a; più tardi entro la prima decade d. aprile. Verranno cosi finalmente messi In soffitta tutte le vecchie lanterne a petrolio sopravì-yen2e e cimali dell’oscurant smo che ceri; dominatori avevano conservato In gran parte del circondario potahè. stando ai loro esperti, gli invest menti di capitai! per por'are l’energ a elettrica fino a! paesi dell'lnterno del-l'Istrta non fruttavano larghe rendite Ora Invece lì Potere Popolare, espressione e volontà del popolo,, sta attuando ed. In parte, ha già amato ü pano di elettrificazione del paesi dell’interno. Così non solamente ■ centri della fasci a costiera, ma anche I paesi e le borgate ail’totomo godranno 1 benefici della elettricità. La lìnea che ora deve raggiungere i paes di Babici e Maresego, è che prevede la congiunzione con 1» stessa linea de! paes! di Pom'afto, Monte di Capodistria, Cos àbona Puce Crociera, Gazon eec. Complessivamente in questa zona a nord dèi circondario 1* rete elettrica avrà uno sviluppo di rima 85 kltomettl. La conduttura elettrica che darà luce a! paes! dl Bab ci e Maresego. sarà collegato con la linea ad alte tensione a Pobegh! tfn’a'j'm cavo ad alto tensione arriverà sino a Maresego, ove verrà s’stemata una cab’na dt trasformazione. Da - Maresego part rè la rete a bassa tensione per tutti I paesi circostanti. T lavori per la lìnea principale e per quo!!* secondarie prose- guono atacrement*. n popolo eolia bora a questo opera con il lavoro volon ario, « cioè effettuando volonter amente tutti i lavori. che non richiedono l’Impiego di operai spec alterati, n materiale tecnico occorrente ci è pervenuto dalla vie na Jugoslavia, che provvede ai nostri bisogni nei limit: delie sue possibilità e spesse volle anche oltre tali 1 miti. E di questo eccesso dT generosità dobbiamo essere grati al-popolo fratello che fa sacrificio anche dei Suoi bisogni per sodd -sfare alle nostre esigenze per E progresso e la prosperità economica dei nostro Circondario Nuova cooperativa a BORST NeUtatttma riunione plenaria dei soci della cooperativa agricola d Maresego, quelli abitanti n località dl Borst, hanno chiesto e deciso la costituzione di una cooperativa ind pendente a Borst j steso A tale scopo venne subì o eletto il comitato d rigente, che ha accettato l’Incarico con le »u« Incombenze Ora Si sono gSà radasi a* lavoro. Uno dei primi problemi da risolvere è quello dalla acqu sto di un mezzo di tramonto da’o che la strada e già stata allargato per consentire la circo-laz'one anche ai più grossi earn ton. Altri prob’eml più facili vengono risolti con la volenterosa ro-taborazTone di tutto II pondo. Con questa nuova inlz'ativa è. stato cos’ltulta un'altra base per 1-incremento e lo svìiup-oo cooperat’vist co di queste località e del circondario istriano. sulle norme di pulizia urbana Lettera da Cortina-Vrsic Contro la paralide del grano lotta senza quartiere Ordinanza sull’ordine della lotto contro la Farai de del grano-turco Constatato che Ih quest u! im anni le coltivazioni di granoturco sono invase dalla Paralide la quale sotto forma di larva (verme), corrode internamente la parmocch a ed gambi del granoturco, causando gravi danni a questa nostra importante cultura, e tenuto conto che detta larva sverna nei gambi stessi, il Comitato Esecutivo del Comitato Popolare Circondartele per la Istria ha ritenuto doveroso emanare la seguente ordinanza sull'obbligo degl agricoltori di ripulire i campi da tutti i gambi di granoturco. Art. 1) Tutti gli agricoltori ohe lasciano I gamb. dS granoturco net propr Campi devono, entro il 10 marzo 1949, asportarli compreso le rad ci. Art 2) Detti gambi devono venire completamente consumai come foraggio o lettiera per U bestiame opure In altro modo eßstrutt* (bruciat ). entro 0 primo aprile corrente anno. Art. 3) I trasgressori della presente ordinanza saranno puniti Coti una multe da lire 600 a lire ! corso che deve essere presentato dagli Interessati, tramite la Sezione Agrico’a D'strettuale, entro 15 g om dalla comminazione della stessa, al Condita o Popo’a-re Circondariale — Dipartimento Agricoltura. Art. 4) La presente or&'nanza entra subito in vigore. Ferve la preparazione Per il I. Maggio ginnico Sj è Iniziata In quest! giora nel circondario istriano, la preparazione della goventù. per 1 saggio ginnico. Oltre ai corsi* per istruttori, menzionati in altra parte, In vari settori ha già avuto Inizio la preparazione agli esercizi da parte del giovaci componenti le basi. F nora il miglior distretto parano attivamente; a Gazon 60, a Fortorose oltre un centinaio ecc. il ritmo dell’Istruzione è accelerato; i giovani studiano e provano ; nuovi esercizi che verranno ese. gulti durante la grande manifestazione del I maggio. Già ora esistono e sono la corso tutte le pre- s, è dimostrato quello df Capodi- daKe ^ua!I 81 đeđurre stria per il maggior numero di giovani che frequentano le prove. S no a questo momento, oltre un miglis-’o di giovani stanno esercitandosi tre volte alla settimana e precisamente al lunedì, martedì e sabato sotto la direz one di provetti istruttori. ‘Plrano è in testa con circa 150 giovani, segue Capodistria ove gl: studenti delle scuole medie si stanno preparando nella palestra di via S. Francesco, assieme a loro sf preparano quell delle scuole mèdie Slovene ed 1 pionieri delie scuole slovene. A Capodistria stssa, nella ampia sala del Club della VOTA, ogni mattina altri giovani, dipendenti dalle istituzioni popolari si cimentano a tali esercizi Sono state rimarcate però alcune difficoltà dovute -alla poca puntualità di alcuni elementi e alla loro indise -pl.’natezza. Altri compagii invece regolarmente iscrittis-, non si sono fatti ved-re sin-o ad oggi. Tutto ciò d nota uno scarso senso di respontotol’tà da parte lore. A Vanganello 70 giovani si pre- Anche il paese di Babici avrà r illuminazione elettrica Con il rapido progredire delle opere d ricostruztone noi circondarlo Istr ano, gloma'mente si notanó I frutti della dse sa volontà de1 popolo di costruirsi uh nr gitone avvenire. Dopo lunghe ed mutG! attese f palmento II paese dl Bab ci riceve la luce elettrica. La linea a bassa tensione e già in buona parte costruita; i pali di sostegno sono già stati infissi e la po-P0’a2 one ha voi ente rosa mente contribuito a” opera con il lavoro d’assai to. Un membro di ogni fain glia del paese ha effe tuato 8 5 000 Le multe vengono fissate 0Pe lavorative; in totale 250 ore da’la Sez’one Agricoltore dei Co La gioventù non è rimasto indie» tettato Popo’are dlstrettua’e tro. eseguendo, da parte sua, al-Contro .e «esse è ammesso ri* cune decine d ore di lavoro. Ed ore la linea prosegue per V. paes - di Maresego. Il compimento àS. questa opera ha destato l’en-tus asmo, soddisfazione e gratl-tud’ne In tutti poiché oltre apportare gii intulbni benefici diretti, faciliterà ©nette lo sviluppo e la elevazione della cultura. ' 11 Potere Popolare dà alla popolazione de’l’lstr a quanto può ed essa, cosciente dei suol compiti e detto at fvltà da essa r chiesta * contri»-««» . eoi suo lavora aito Smarrimsnto carte d'identità La comp. Jakomin Rosanna, da &. Antonio Gregoriči 11, ha smarrito to Sua carta d’Ident tà con 20Ö Ere mentre r tornava a casa da Capodistria L’onesto rinvenitele pregato di riportar« Il do* Sai® anta. realizzazione del programma eco-nom eo che è la base fondamentale dello sviluppo deli!« nostra economia. ----a-—~ Comunicati economici La sezione economica de! CPD di Capodls r a porta a conoscenza della popola* one che viene eseguita una cilstr buzione di uova pei le categorie R-l, R*2, R-3 Le uova sono distribuite con le tessere de! mese dl feb-bre'o taglland R-l 139 se! pezzi; R-2 239 quattro pezz ; R-3 839 quattro pezzi; al prezzo di Ere 12 al pezzo. ----O- Questo comitato coordinatore per 1 festeggiamenti del t maggio lancia una sfide a codesto comitato coordinatore' d strettuals d Capodistria su tutti f referati che compongono 11 comitato stesso, chi otterrà maggiori e migliori success in propor zione a_l. abitanti del due di stretti, j he il 1 magg o 1949 sarà le vera festa della gioventù sana e spor tlva del circondarlo. Le attuali direttive del Comitato Coordinatore sono: continuare la mobdilazione e preparazione dei ginnasti, mobilitare special-mente to gioventù e continuare a preparare glf istruttori perché et* t v: zzino la g’oventù di altre località. La paro’a d’ordine che anima la gioventù e: «Tutto « tutti per U I tnagglb» Spettacolo a Plrano Anche quest’anno le donne an-t fa-e st» della città di Plrano nella ricorrenza dell’8 marzo, gloriata fnternEzion^'le dalla donna, vogliono solennizzare questa loro festa organizzando una rappresentazione culturale, che sarà tenuta la sera dell’s marzo alle ore 20.30 ai teatro Tartini: Concerto orchestrale diretto dal M. L. Bevilacqua. Senza Patria - bozzetto sociale - filodrammatica locale ed elems-tf della Nautica, diretti da M. Mlchelini. Prima parte: 1) S'nfonta - Don Pasquale - Donizetti. 2) Intermezzo . Cavalleria Rusticana - Mascagni. Parte seconda- 1) Senza Patria * bozzetto sortale in 2 atti di M Gori. Personaggi e Interpreti: Giorgio, Marcello M'chelinl; Tonto. Giuliano Ozbot; Don Andrea, Albtoo Pohoz; Arturo, Mariano Si-berik; Pepp no. Bruno L'S'ak; G'ovan-a. Lionella Trost: Anita, Armando Luenanl. Suggeritrlce: Liliana Bonffacio Dal paese di Cortina-Vrsic, situate lungo la lìnea di confine tra II TLT e la Jugoslavia, ri è pervenuta to seguente corrispondenza, che pubblichiamo volentieri, poiché essa esprime e riproduce esettememi’e 1 bisogni e le aspirazioni attuali della popolazione locale. Nello scrivervi, ri riferiamo so-pratutto al problema dell’ener-gla elèttrica. Gre che a Ma resego sta arrivando la linea ad alta tensione, gl: abttan’l di Cortina partecipanti alla riunione di massa del sabato, hanno chiesto alla unanimità che là linea stesse venga portata sino al paese. Tutta la popolazione è disposte e pronte a coEaborare con TI pro prò lavoro vototi tarlo scavando subito le buche per 1 pai' d! sostegno de’la linea. Anche ! più anzteni offrono ben volentieri > loro opere II comp. Lovreeto Giuseppe di ann: 65 cosi si è espresso- «Vorre leggere talvo’-te alla sere, ma non posso cause ’a mancanza detta luce; ora so veri as e costrutta la linea etat-trica S’no a Cortina darei volentieri n into ahito lavorando vo-■’ontarTamente» Le parata pronunciate del corno. Lovrece e-primono perfettamente T sent'-menti e la vo’ontà d! tutta la po po’azlone Slamo p'ù che ceri' tfie il PP nei limit’ delta sue posttV’Ità, aocog’Ietä ed apoog-gerà le giusta aspirazioni degl: ab’fent di Cortina. Per quanto concerne S lavori figrico’t. ess- procedono discretamente ben». E1 mo’to sentite però la mancanza d aratri moderni. I ' compara.! resoonsabilT per Pagri coltura dovrebbero preoccuparsi di risolvere TI problema detta fom’tura desf.t aratri oc* correnti ed adatti. Aratri da quanto sembra, non ne mancano a Capodistria. Non d'v-arso è H pTob’effia delle fa’ri. di cui g*à ìtanno scorso è ste|a risentita ta mancanza Anche quest; attrezzi devono ««sere acquistati e d stri-bultl in tempo agli agricoltori. va^ni a! Tutto ciò potrebbe- avvenire attraverso la cooperativa agricola di Maresego la p ù prossima a Cortina Questi i problemi più urgenti che interessano attuata menta gli abitanti d: Cortina che segna! amo attraverso al vostre giornata: Spetta ora agl! organizmi del locata Potere Popolare là ricerea del (nodo migliore per L’osservanza delle norme di pulizia urbana è tanto rilassava che questo Com tato, ha deciso, In tutela delia decenza e delio Igiene pubblica, di ripubblicare per l’ultima volta le norme stesse, avvertendo i * cittadini tutt che nei confronti del contravventori d’ora innanzi si precederà col più severo r-gore. E’ assolutamente proibito: 1) Vuotare nel pubblici cana i escrementi, acque Immonde o di bucato. 2) Lordare le vie, gli od fici pubblici o I pubblici spazi, con orine o peggio« bru taire, fregiare - muti con gesso, carbone o simili, recare comunque damo alle piante del pubblici viali o glard n . 8) Affiggere manifesti, avvisi di qualsiasi specie, strisconi eie. In altri luoghi che non siano gli albi dest nat alta pubblicità. 4) Depositare agli an-re’i cd ovunque Immondizie, rifiuti, scatolame, ruderi e getter« sulle pubb! Che v e e piazze spazza tore ritagli, liquidi, cartecqp, stracci eoe-, e lasciarvi vai-tare polteme, ovini, caprini o altri animali. Spazzature e rifiuti casalingt de» rono essere raccolti dai privati In apposte casseite, .to -insegnare; giornalmente agli spazzisi pubblici. 6) Trasportare sulle pubblica via l’esercizio anche temo'»'■eneo di quels asi mestiere o indjsa-a, #erv'rsene per asciugare >i-»nch»-rSa o prodotti campestri o ventilare legumi e granaglie 6) Lavare e risciacquare ivT.e pubbliche fontane bancheria, masserizie, rec'p-.enti ecc. od altro e abbeverare animali. 7) Sbattere sulle pubbliche vie, o dalle finestre, stracci, panni, tappet', coperte, materassi od altri arredamenti. 8) Scagnare sassi a mano o con fionda, giocare al pallone, alla palla, alle bocce e slmili nel« strade e nelle pubbtahe piazze. 9) Percorrere con veicoli, b ei-clete. bovini equini ecc. i nar-ciap’edl, i viali ed parchi rtser- 10) Abbandonare Incustoditi amila pubblica v a animati da tire, da sella o da soma, sia attaccati a veicoli ohe staccati da essi. 11) Ingombrare l’area dette vie e dette piazze pubbliche con materiali da costruzione, con materiale da sterro, con carri, eec.. Ivi tasctendoll tutta la notte. Ove ciò fosse necessario, per forza magriore rtnteressato è tenuto risolverli presto e bene :ti rap- a co’loca’e nelta ore notturne un porto coi »ezzt e con 1* possl-h lità» Da parte nostra riteniamo di non dover aggiungere nul'a poiché I problem: o ben precisa- ti « sono anche Indicati S modi e mezzi per risolverli. fana’e acceso che renda visibile l’ingombro 12) In particolare * v otato di procedere att’espurgo dei pozzi neri, dette forine, letama! e simili fuori dett’òrario fissato per tali operazioni e precisamente- La lotta continua contro gli speculatori La DP di Capodistria con indagini abilmente condotte ha scorarlo e smascherato l’attività speculate ce ai danni dei popolo lavoratore df due gruppi di contrabbandieri 1 quali dovranno rendere conto al Tribunale popolare di-trettuale del reati da loro cocn-mesul. In brevi parole Itettivltà df questi due gruppi distinti è emersa dopo quasi un anno che gli «tessi esercitavamo I loro traffici illeciti causando danni notevoli all’economia locale col contrabbandare In zona A viveri, alcoolici * generi di monopolio. Il primo gruppo, che operava nella città di Capodistria, eoo ramificai onl fino a VJilanova ed oltre figura composto da Brazzatf Francesco di Trieste di 44 anni; Pobega Giovanni da Capodistria dal 31 marzo al 31 ottobre, dall« ore 23 atte ore 5 e dal 1 novembre ài 28 febbraio, dalle ore 22 atte ore 5. L’espurgo delta foga* ecc. deve essere fatto con botti adatte e fornite di adeguata coperte ra, • l’asporto deve essere eseguito in modo da nOn insudiciare la pubblica via. 13) n mater ata da sterro, I rittet-, agricoli e casalinghi e qualunque altro materiale di cui si voglia disfarsi, devono essere a-deguatamente convoli at! e versati In riva al mare nel tratto che va dal C vico Macello al torto di San Pietre. AI contravventori delle presenti norme, verranno e’evate multe o ammende da lire 500 a lire 5000. t genitori sono responsabili per le contravvenzioni commesse da- figli d! età inferiore al là anni, «vendo essi l'obb”gp đ: seri-vegliarli e fari? correggere. IL Comitato Cittadino A Momiano piena attività Il settore di Momlene comprendente 1 paesi df Klcfbreg, Bri«, Skorusica, Brđae Mer-see, è la piena attività per 11 I -trasgio. La parola d’ordine che corre tra gli abitanti di quella locai tà è- «Tutto e tutt: per il 1 maggio». Ed infatti lo si riscontra nel fervore che anima le organizzazioni antifasciste locali Il plano di lavoro per te gara di emulazione I maggio è già stato elaborato e com oread e un trrt,rrne d: opere di pubblica utilità. In vari e opere di utilità Collettiva gli abitanti d* Momiano daranno 1S00 ore di lavoro d’as'Slto; qre’ll di Cucìbreg 1200, dl Brie 800, Sko rosice 900 ore, quelli d Merisce 1000 ore e quelli di Drda pure 1000 ore lavorative. In totale 6300 ore lavorative La gioventù d’altro canto, Don starà con le. mani In mano, e lavorerà anche essa su vari obiettivi. Però la. sua opera principale sarà l’apprto tomento del campo sportivo locale. Verranno preparati 800 m cubi di terra per sistemare Il campo, per questo lavoro sono preventivate 1800 ore lavorative. Anche 1 »o« della locale cooperativa si daranno da fare e -1 loro lavoro risulterà molto utile nel campo economico pratico Infatti essi scaveranno e prepareranno 900 m. cubi di pietre per la costruzione d uh' empio locai* per ltalievamento dei suini. In questo lavoro 1 cooperato« di Momiano Impiegheranno 4000 ore lavorative. Con l’esecuzione di questi lavori, e con l’esempio che offre a tutto U distretto, il setto-. re di Momiano e sopratutto la sua gioventù meritano 1 riconoscimento ed tl plauso di tutti i eia-ceri democratici Con 1! lavoro concreto per Iteti, mento della produzione e conseguentemente pr lo sv luppo della nostra economte. mlgllorremo le nostre eondteloni di vita. Ciò è A ttività a S. Lucia del CCP „Caduti Antifascisti E’ doveroso riconoscere che in questi ultimi tempi E CCP «Caduti Antifascisti* ha esplicato notevole attività. Sotto la dire-z one del rispettivi loro bravi dirigenti le varie sezioni hanno già fornito prove detta loro lodevole valentia In più circostanze ed occasioni. Nett’amb to dei circolo, la organizzazione giovanile e quella femminee lavorano intensamente. Natura’mente anche qui non mancano gli elementi passivi; ma, a poco a poco anche essi sen ranno II soffio delta nuora U che si dedicano ad un programma vasto. Condudiano con l’augurio di un proficuo e fruttuoso lavoro al C. C.P dal quale derivi un agn bile elevamento culturale del suoi sod e dì tutte la laboriosa popolazione di San Luca. 2) L’inte-mezzo sarà declamato vita e concorreranno, in un Seda M. M chelini. j condo tempo a m gf.iorare ed e- Parte terza: I) Marcia Turca di ’-evfre. là cultura degli abitanti A. Mozort 2) L'eco di Spalato - j della loca.Jta, fantasia di canzoni dalmate. | CIÒ premesso, diamo una bre- Prezz*- Ingresso ni-tea ca’ta-la ve 8älteSl daI’aWv tà sv°:ta t-rezz,. ingresso purea, ga. e.ia, j „ vare sež'ont Vii dVat'ntesi iVM ira fin Pn«+ì ntotP!. an Po. aa -e var*e ,g a CU3t-nles‘- Il coro si è masso In luce durante la commemorazione de! grate.de i. poeta Prešern, cantando alcune S canzon Ora sta preparandosi con palchi, lire 60. Posti ptatea 30. Posti galleria 40; palchi 200; loggione 30 Servizio tranviario dopo lo spettacolo. Le donne antllascfste di Pirano invitano tutta la popolazione ad nterven re a questa rappresentazione culturale. Cercasi propretario di una bicicletta grande imperino e con un vasto programma per 1*8 marno, giornata. detta donna Ugualmente meritavo’e di iodi è la sez one drammatica Maggior! lodi e plauso merita la sezione musicata, invitata più vo’te da atte: CCP a cof’aborare In manifestazioni varie. Queste sezione , è motto bene dirette dal comp. DI-quaì, ti qua’« o’tee a curare la Presso la stazone cittadina orehes’ra sta ora Interessando*' detta DP d Capodistria trovasi per nuovi quadri de tato vanì. Le una bicicletta da uomo, di color prove venrono esegorte ben 4 nero II proprietario è pregato volte la settimana, con l’assiduo di ritirare* ai p ù proste, i Intervento di tuta g£d erehestratt Per la salute della gioventù In una recente visita al locali delta pattestra da via san Francesco, ove 1* nostra gioventù si prepara -> t:vernante per II saggio del I maggio, abb amo potuto rilevare alcune deficienze igieniche che possono influire sullo stato di salute della nostra gioventù ohe Ivi compie i suoi esercizi. Infatti sia sul parche«; come pure sui davanzali delle finestre fa brut a mostra un abbondante strato di polvere* che durante g 1 esercizi certamente volteggia per Iteri* con grave pregiudizio per I polmoni e per le vie respiratorie del nostri giovani, E’ sorta pertanto immediata e spontanea la nostra considerazione. Appare cosa molto strana die Capodistria con -due fabbriche di spazzole e di scope di tutte le qualità e d mansion’, manchino le possibilità ed I mezzi per eliminare gli etra.! d| polveri« dalia palasti», di 41 anni; Guniaz Gofvanna da Capodistria di anni 40 e da Petrofite Maria di ann! 23 da VClano-va. I quattro esercitavano, già d? un anno prefica: traffici di con. > trabbandierl traendo dalle loro j ben compreso dagli abitanti di delittuose operazioni lauti guadagai. C Pobega addirittura aveva organizzato netta sua abitaz one, assieme alla Guniaz, ; il centro tì-raccOita per j cortrabbsnd'eri di Cepodfstrla« Infait j contrabbandieri si rifornivano in casa sua del generi succitati che po. trasportavano, per sentieri naicosti, oltre la linea di demarcazione ' io zona A. n Pobega per comodità d. lavoro avea dato ospitalità nella sua abitazione ai due compari Brezzati e Petrućić. La figura morale di tali individui che per cosi lungo tempo hanno esercitato attività sabotatrice ai danni de.l’ceonom.a popolare, è boa delineata dalle loro fed ne pena«. Tutti e quattro hani.o già . „ avuto dei comi da rendere tla ®and-f,s>. « glas Fairbanka-ns jun or; Momiano che, con lo slancio lavorativo loro abituata apportano un ’ gran contributo al benessere collettivo' del circondario istriano. SCHERMI ISTRIANI ■ Nel mese di marzo verranno proiettati eugii schermi dei cinema istriani ì seguent. fitta: C-pcdistria: Novo Cine 2-3 «La tragedia della S.Iver Queen»; 5-8 «Schiava del ma.e»; 9-10 «Il diava. lo si converte»; 12-13 «Sp a a Damasco» grandetto film antinaz.sta con l’interpretazione di Georges Dou-16-17 «varietà»; 19-20 «Ri© Rita»; 23-24 «Questa terra è .mia» tl.ni che rcp-, presenta la lotta del patrioti po- giustiz.a dei popolo. S a 11 Pobega che li Brazzat. e la Guniaz sono già stati condannati per azioni j__ iUec.te, mentre la Potrucitt ha ab- j tacchf Tontet gli occupator, nazi-baedonato dai mese di ottobre stl, Interpretato magistralmente 1948 la casa paterna per dedicarsi completamente ai contrabbando ed a.le speculaz om illecite. Ora II gruppo attende ohe la bilancia della gfust.zia del pcpo.o misuri la gravità delie loro male fatte ai danni dei popolo. Il secondo gruppo composto da Marsić V ttoria, Musenid Roza, Jakomin Ernesta e Ja.om.n Zora, tutte quattro da S Antonio, k sta to sorpreso nei pressi di Skofle mentre, verso le ore 19 del 4 febbraio scorso, cercava di attraversare nascostamente la linea di de marcazione portando seco un r levante quanti tat vt, di generf di monopolio, di viveri e grappa che Intendevano contrabbandare tn zona A. Le nom nate ha tiro confessato di esercitare già da tempo tata attiv-tà illecita dalia quale hanno ritratto notevoli guadagni. da Charles Laughton; 26 27 «Ua grande amore»; 30-31 «E romanzo del West». Isola «Cinema Arrfgoni* 4 6 «La vendetta de! Dalton» film di avventure dei West, con Kaj Fran-c 3 e Rando ph Scott 9 10 «Tempesta sulla S erra»; 1213 »S nga-pore» film di misteri e della lotta corteo lo spionaggio giapponese. Interpreti Fred Mac Murra) e Joan Bennet; 18-20 «Letti gemelli»; 2324 «Vent’ann. dopo»; 25-26 «Guida eroica». Isola «Cine Odeon 2-8 «Che tempi!»; 4-6 «Dedizione»; 11-18 «Amore può aspettare»; 19 21 «Gi ngla Ih fiamme»; 25-27 «Brivido di-amore». Pira-.o «C nema Tsrtini» 2-3 «Dedizione», 4-6 «Tempesta sulla Sierra»; 9-10 «Giungla n fiamme»; 11-13 «Letti gemelli»; 16-17 «Amore può aspettare»; 19-21 «Grida Anche questo seconda gruppo è . sroica»; 24-25 «Passa 11 Carneva-stato denunciato aha D.P. | le»; 26-27 «Rio Rita». Scattole UNRRA - Cartoni in qpsts quint til vi COMPERA rAtienda Cittadina P1CC01E INDUSTRIE RIUNITE FIUME, via Goldoni, 7 - Telefono 21-78 La nostra Lotta Indagini su una misteriosa stirpe di indovini, ladri ed artisti VAGANO MILLE ANNI GLI ULTIMI PAGAMI Aspetto selvaggio, occhio ' doveri delie loro donne, I caval-scintfltote, papilla acuta, ca- li e i cani aneh’essi morti. Ciò1 pelli nerissimi, tinta abbronza- non impedì che altre tribù’ rita: questd il tipo dello zingaro facessero e rifacciano quella poro che, 09 secoli, va ramingo strada senza pensare menoma- attraverso il mondo, senza fer-! marsi mai, priyo»di focolare domestico, stranico in mezzo alla nmanlto’, gnarđtto dappertutto con diffidenza, considerato come un essere inferiore, incolpato di ntrgia nera, di ratto di bambini di furto di assassinio di incendio di cannibalismo: la sua vita e* un’odissea di sofferenze e di pericoli hi quali egli tuttavia non tenta in nessun modo di mstetr riparo. Tanto per citare un esemplo: Pochi anni fa tutta una tribù’ numerosa — un centinaio di zingari — nelFattraversare le steppe della Norvegia settentrionale fu assalita da una tormenta furiosa; un fenomeno eccezionale di abbassamento di temperatura che non si verificava da anni; durante una notte morirono tutti assiderati. Furono trovati la mattina dopo e non uno si era salvato: i bimbi con le manine gelate rattrappite sul seno della madre, gli uomini cadaveri accanto ai co- niente a premunirsi. Chi sono? Da dove vengono? Dove vanno? Nel 1100, poco dopo la prima crociata, apparvero per la prima volta in Europa dei nomadi di origine orientale che scorrevano la campagna, rubando e predicando la sorte. Peregrinarono per circa trecento anni in tutti i paesi di Europa, Anche’ verso il 1420 giunsero a Bologna. Li comandava trn certo Michael, chiamato il duca. Esso scese all’albergo del Re, mentre il seguito della tribù’ si accampava alle porte della citta?. Narrano le cronache del tempo che l’impressione suerfteta da questi nomadi vestiti di vivaci colori fa grandissima: «Essi Si fermarono nella citta’ dal 18 giugno al 3 luglio, e molte persone si recarono risnettosnmente a trovare la moglie del dora che sapeva molto bene predire la sorte. Ma I furti compiuti derii uomini della trlbn* f-irono tali e tanti che ben presto tutti, remore-so 11 duca, dovettero fuggire» Scienza e tecnica d'oggigiorno I INCÌDE un tìiscv tcnatratlcc Il primo disco fonografico, mente a posto. E finalmente si che in seguito doveva detroniz-indde. Una rossa lampada si zare il cilindrò della macchina ' accende per reclamare Tasso- di Edison, risale al 1887 per marito del tedesco Berliner. Da allora quanto cammino s’e’ percorso! Anche in questo campo tecnici di fama ed oscuri, ma sicuramente d’ingegno, non dormi ronò sugli allori perfezionarono, ridussero i costi di produzione fin che portarono Il disco fonografico al livello che si trova oggi: doe* tecnicamente quasi perfetto, artisticamente perfetto e commercialmente alla portata di tutti, si che ne e’ diventato, in compagnia della radio, quasi Ktta necessita’ nelle famiglie-Tuttavia se tali sono I risultati attuali, per ottenerli & lavoro non e* ne’ semplice ne’ una cosa presto fatta: esige tecnid maestranze di massima ccm- luto silenzio ed ammonire che ogni e qualsiasi rumore estraneo verrà’ irrimediabilmente registrato: il maestro impugna la bacchetta e da’ Il segnale di via. Tutte le vibrazioni scaturite dai complesso vengo- am-liarono ! no simultaneamente assorbite starnarono, ^ m;„rofono che ,e trasforma potenza e spedalizzazkme ed tal S«?n° € ,. Tiri! la co* osdllere nn ago dalla punta di in vibrazioni elettriche, trasmettendole per mezzo di un filo allappare to incisore collocato nella cabina sopra menzionata e sotto il quale, alla velocita’ d! 78 giri al minuto, gira un grosso piatto fatto di spedale composizione che rammenta la cera, dello spessore di drča 6 cm. rimasto fino al momento opportuno immagazzinato in un apposito armadio ri-scaldato- L’apparato' tadsore e’ un congegno elettromagnetico facente chi puc’ garantire che nessun rumore estraneo sia intervenuto? E se qualche «stecca» del cantante o degli strumenti fosse sfuggita all’attento orecchio del maestro, ma scrupolosamente afferrata ‘ dal microfono? Quindi per evitare sorprese e acustiche dover ripetere l’incisione in momento meno propizio, si indde subito un secondo piatto di «cera», e talvolta un terzo e un quarto. Queste «cere» incise vengono minuziosamente' esaminate dalFoperatore-con lente di ingrandimento per assicurarsi! che non vi siano difetti visibili, poi accuratamente imballate in apposite scatole ovattate, e passate al reparto di sviluppo, do- ogni settore ognuno deve lavorare con coscienza della propria responsabilità’, cosicché’ piu’ che di una industria fonografica si potrebbe dire di una vera • propria art# di fono-tipia Come nella cinematografia per la quale non tutte le .fiso-nomie sono fotogeniche, cosi anche per l’incisione dei dischi non tutte le voci sono fotogeniche e prima di stipulare il contratto con un artista, un prudente direttore artistico la incidere un provato, non fosse altro che per stabilire sa quali tonalita’ e sfumature vai piu’ la pena di insistere per la perfetta riuscita fonica. Ecco come sì arriva di disco che sprigionando ritmici ballabili, sinfonie pregiate, canti ineccepibili, d da’ in ogni tao-tnento, dove e come voglia il maggiore dei gouimenti spiri» tua ii. Innanzitutto bisogna promettere che non tutti gli ambienti sono adatti par eseguirvi ie incisioni, ed occorrono anzi, per ovvie ragioni, dei locali appasi-tamentq fabbricati ed a molil. Nel mezzo, o nel punto piu’ a-datto, della sala di incisione, Sta il microfono, di poco diverso da quello usato per le radio-diffusioni. Ogni strumento dell’orchestra ha il suo posto fisso stabilito secondo la natura del suono, il cantante si mette, a determinata distanza, di fron te al microfono e si incomincia' no le esecuzioni di prova. Col cronometro alia ^ mano si controlla la durata del pezzo musicale e si stabilisce il _ numero dei solchi che a spirale incominciando dalla periferia termineranno a circa 4-5 cm. dal centro e che possono variare da un minimo di 73 ad un massimo di 103. Se la durata del pezzo fosse piu’ lunga o di troppe più’ breve in rispetto allo spie io dato dal diametro, 11 maestro che dirige dev’essere pronto ad apportare quelle modifiche di esecuzione che si definiscono «riduzioni fonografiche». Poi si ricomincia per stabilire le diverse tonalitu* che piu’ rendono per Teff etto d”cs-sieme; poi ancora di nuovo per conoscere il parere dell’operatore incisore il quale, chiuso in una secciaio ce bina, ascolterà’ in cuffia, per mazzo di un apparecchio, Fesecnzione, e ^fara noto, ad esempio, che il violino emerge troppo, il sassofono si sente poco, ed il cantante H? certi passaggi deve ridurre i suoi ecntL Si ripete, naturcl-moitte, tante vo’te fino a quando Foperatore dara’ il suo boraste re, quando cioè* si e’ certi che nessun suono del complesso escluso, « tutto fi tecnica- zaffiro, che solca, ad una profondità’ di 8-9 decimi di mm e scalfisce la «cera» incidendone dei tratti piu’ o meno intensi a secondo del numero di vibrazioni, mentre un apposito dispositivo aspira tutti i trucciolì di «cera» che Fago solleva. Tutto sembra procedere bene sia tecnicamente che artisticamente, ed ecco che all’improvviso s’accende il segnale d’arresto: Una sedia ha scricchiolato. Si cambia il piatto il «cera» e si torna da capo. Quando Dio vuole l’incisione e? finita: ma passeggera. Esse amano immen- ! siano stanziati nella sola Rasamente i bimbi e sono1 fedeli mania. al loro detto: «Molti bambini I Strana come la loro vita e* la molta felicita’». Gli zingari te-1 religione: non hanno un vero mono l’acqua: si lavano raramente, asserendo che la sporcizia e’ il miglior preventivo contro i parassiti.' Non adoperano il sapone che, secondo loro, rovina la pelle. Vivono in tribù’, e ogni tribù’ e* comandata da un capo eletto da loro. Di quando in quando le cronache annunciano la morte di qualche loto re. Ma non e* vero che essi abbiano propriamente nn sovrano. Non si tratta di re. ma di espi tribù’. Nella lor vita non fifi nulla che assomigli a un vero e proprio reame. Tuttavia qualche legge li lega e una di essa riguarda il castigo del reo. Colui che e dichiarato reo — ö per aver mangiato carne di cavallo o di cane, o per essersi recato vicino al letto di una puerpera, sia pure la propria moglie, o per aver giurato II falso sui propri morti — e' scacciato per un periodo piu’ o meno lungo dalle tribù’: castigo gravissimo ss sì pensa che Io zingaro preferisce la morte alla solitudine. Accusato dal tribunale finga culto, che’ si adattano fadlmén te alle credenze dei paese che li ospita Tuttavia sono 1 popoli europei che piu’ mantengono gli usi pagani, si che sono stati anche chiamati «Gli ultimi pagani». Ciò’ che ha affascinato gli scrittori forse non e’ Il tipo di per se? dello zingaro, ma la vita errante che esso conduce e della quale noi ignoriamo f re-condlti misteri: gitani, zingari, boemi, gypsies nomadi di tutti i paesi sono legati tra loro da una Infinita’ di piccoli segreti che Fucino civile non riuscirà’ forse mai a comprendere. A. PE1RANO Nel frrttemoo altre tribù’ se- ro il reo se non compare di guirono la prima* si disse allo-, fronte alla legge, e’ segnalato ra che onesti gente fo«se ma- dappertutto: a ogni Incrocio di ledetta da Dio, per colpa di : strada son messi dei segnali — grossi peccati commessi, e co*>- rametti di quei dati alberi, pie- dannata a peregrinare ne» mille anni lungo le strado del mondo senza mal dormire in un letto. L’Ipotesi che pòi’ fi avvicina ella realta’ e* che gM zingari coli lembi di stoffa di nn certo colore ecc- — significanti che un delinquente e’ ricercato. E siccome essi sono severissimi contro colui che aiuta il reo, questo viene subito preso: la sinnp un popolo discendente | zingara in queste cose e doli’Atto minore, allorché’ oro-1 senza pietà’. Né* la compassio-rto prese era cM^to dal Sol- nG .ne lamore hanno voce in t"ni «il ni croio Egitto». I Aiolo- j capitolo. gl e g'i etnologi, sei?ondo lo ; Quello dei segnali e* una par-studio di Peri, hanno riscontra-1 ticolarita* di queste genti: alto in essi del ocrntteri co-ri- ! lorehe’ una tribù’ passa in un spendenti a enfili degli antichi ! luogo, lascia dietro a se’ — nei indiani e nella loro lingua, una ! crocicchi, delle strade, appesi Perchè le artiche irritano ? Osservando con una forte lente di ingrandimento una foglia od un fusto di ortica, si vede che quella e questo sono fittamente cosparsi di peli trasparentissimi, lunghi, sottili. Se si prende uno di questi peli e si guarda attraverso le lenti di un microscopio, si vede che esso e’ cavo sino all’estremità’ la quale appare leggermente arrotondata. Esso inoltre non e’ molle, flessibile come la maggior parte del peli che ricoprono fusti e foglie di altre piante, ma presenta una notevole rigidità’ che gli e” conferita da sali di calcio e’ di silicio contenuti nelle paretL Basta un leggerissimo urto all’estremità* arrotondata di questo minuscolo pugnale vegetale, perche’ la sua parete si rompa (cosi’ come si rompe una fiala di iniezioni appena venga percossa con un oggetto duro) e fuori esca attraverso la minuscola apertura una piccola quantità’ di un addo noto col nome di formico, sostanza che, se penetra nell’organismo an- che In minima dose produce una forte irritazione, Quando noi inavvertitamente tocchiamo una foglia di ortica determiniamo, dunque la rottura di alcuni di questi peli chsy avendo le pareti sottilissime e resistenti, penetrano con facilita’ nella pelle e riversano piccole dosi di acido formico alle quali dobbiamo li bruciore e le arrossamento caratteristici. LA NOVELLA M TERSA RACINA £a del ciUeQi Il paese, pulito e rilucente di1 le dighe — osserva un’altra già’ i abeti; e sposare una di quelle ciliegie nell’aria primaverile, e* con la secchia sul capo e le ma- j ragazze dai fianchi larghi e dai circondato da antichissime mu- ni ai fianchi — Via, spicciatevi, ! viso bianco e rosso, che sui che e’ già’ suonato mezzogiorno» ! mezzogiorno si _ vedono intorno M’alzo, e con la borraccia mi al paiolo affumicato, a preparar' accosto alla fonte; voglio vede- da mangiare al loro uominL Vi- re d’attaccar discorso; capi ran-1 vere assurdo, e a cui e’ ormai no subito che non sono quel ti- ! inutile pensare, e’ vero. Ma la po per cui mi scambiavano. Ma sera, quando alle case dispera# al mio avvicinarsi tutte abbas- tra quei monti si accendono I sano la testa arrossendo e si lumi, il viandante intenerisca, orrstae sanscrita. Del resto essi stessi si tmv-l-m-tno fieramente discendenti del Faraoni. TI nume*« di ouefii nomadi andava quindi crescendo in tutta Europa e contemporaneamente cresceva la loro audaci«. Non vi erano ladri di cavalli otti' abili di Wo; talvolta face» vano comunella coi briganti e compivano le scorrerie piu* losch". I contadini — e q«"sto n«n fi rimasto ancora «wd in moiri luoghi — annen-Wm una scopa atPWemo della porta di casa. il che suscita neri» *W»ar; nn terrore tale da tenerli lontani. I lamenti delle popolazioni sugli alberi, nelle asperità’ dei muri —• certi segni per noi in-comprensibili c che per loro rappresentano un vero giornale. Ratòettl, privi di foglie, di quella data pianta e disposti in quel certo modo stanno a significare che durante la notte qna donna ha dato alla luce un figlio; se esso fi maschio, un filo rosso penderà’ dal ramo, se ra di pietra; ad ogni lato di esse si levano delle torri in cima alle quali crescono piante d’olmo e d’ulivo; cespugli e virgulti spuntano da ogni crepacelo, e nella loro ombra splendono in un abbaglio i petti bianchi e i dorsi neri delle rondinL Le strade selciate, fresche della plagia recente, hanno riflessi vio; la; le case di qua e di la’ vi mescolano dentro il rosa sbiadito delle loro facciate, che trema sul fondo, come riflessi di barche nelle acque di un piccolo porto. Entro in un'osteria In cima accostano per farmi largo, gnar- che* sopra quei lumi vede pro* fern» dandomi con aria ostile; anche filarsi puri e sereni volti io m’impaccio e non oso aprir minili. Entra in una stanza bocca: quelle loro occhiate mi semplice e accogliente; e un de» annlchilis-ono. | siderio di riposo lo invade. Ved# Finito di riempire le secchie Pev un momento quale potrebbe esse s’avviano silenziosamente essere la sua vita, solo che gli giu’ per la scesa; io piglio il bastasse il candore, con una di ..... — _________ , sacco e riparto. Ma le parole di Quelle fanciulle; ma subito, co» ad un vicolo terminante con una j quelle agre ragazze mi fanno amarezza, sente di essere un spècie di terrazza dove sorgo- j velo davanti agii occhi. Scan»- intruso, e che anche in quell* no due enormi noci sotto cui biar me per un agente del da-, pace '? sue JncuietUdini lo co- stanno al riparo aratri e barrocci. Formata danna saletta a volta, con-nude panche disposte attorno ai muri, e alla parete l’ulivo e la palma benedetta intrecciati sotto una nera imma- ve vengono trattate (data la ! sj che ]a polizia mette- loro delicatezza) con tutti i ri- se gvwìse taglie sulla testa d? guardi possibili, tanto che agli j onesti nomadi e che desse ordi-operaì e’ severamente proibito ; ne a fi,!" neue di ucciderli scudi parlare mentre le maneggia- ; «’altro. Malgrado queste perse-no e se proprio ne sono costret- ; e»,«ioni, la razza sonravrisse ti, devono tenerle lontane dalla I Alcuni regnanti, tra i quali soe-bocca 11 pin’ possibile, poiché* | «-talmenteMaria Teresa, credei anche la piu’ microscopica, boi- tero wossibile di conrertirH alila di saliva potrebbe rovinarle, stabilita’ e facilitarono loro rr il che significa giornate di la voro tntt’altro che fädle, nonché’ perdere delle somme talvolta rilevanti. Prima di iniziarne il processo di sviluppo, le «cere» incise sostano in una spedale camera pneumatica per essere metallzzate, mediante la sovrapposizione di nn leggerissimo strato di grafite o piu’ abitualmente di oro. Tale me-talizzazione e’ indispensabile; (Contlrma in IV pagina) L* incisione sul disco di cera La matrice da stampa in rame ogni modo la possibilità’ di crearsi non casa; ma qti«sta magnanimità’ non apporto* a nulla. Lo zingaro vero non e’ tale se non fi errabondo: le tre leggi principali che lo governano e che sono in conformità’ con i precetti del Veda, dicono: 1> Non abbandonare mai la tribù’, rimani fedele ai suoi usi. e non abdicare alla rita nomade. 2) Conserva la fede coniugale e non unirti ad uno straniero 3) Paga tutto do’ che devi r quelli della tribn’ senza considerare come obbligò i gM hope gni presi con gli altri. Lo zingaro ha terrore di comunicare agli estranei il segreto della sua vita intima La-iattura, che egli definisco «bìbakt ■ glielo impedisce. Usi e costumi sono tabu’. La bellezza, specialmente nelle donne, se e’ grande fi anche femmina, un filo bianco. Alcu- gìqq di crocifisso, somiglia, piu’ ne pagliuzze disposte in quella chc a una osteria, al parlatorio data maniera vogliono dire che di un convento. La finestra da’ nella tribù’ e’ morto qualcuno, | sul bosco; il sole traluce tra le o che e’ stato celebrato un ma- ! foglie e le gocce della pioggia, «rimonta; an ramoscello fiorito, ; e pare quasi un variar di visi e che la strada fi buona; una piu- ; di vesti di gente che passi a’ ma di gallina che tutti i galli- ! sotto, nacd dei dintorni sono stati aerisi da loro e che non vV piu’ razzia da fare. La sera, seduti attorno ai fuoco, gli zingari si narrano vicendevolmente delle fiabe fantasticamente Interessanti. Quando sono stanchi di parlare, abbracciano 1 taro strumenti e suonano: nella musica sono eccellenti. Barotv riferisce che questa gente ha delle qualità’ di intelligenza e di sentimento non comuni, e che la taro resistenza a incivilirsi proviene soltanto dall’odio feroce che covano in cuore verso le altre razze. Hanno la vendetta nel sangue: le risse — causate da gelosia di donna o di armi — sono cruente numerosissime. Ma la polizia giunge sempre tropi» tardi: nessuno mai parlerà’, si tratti pure della madre o delia sposa della vittima. Quanti sono questi ultimi rappresentanti di questa «razza maledetta»? Le statistiche non sono precise al riguardo: ri dieano cifre che variano tra i 2 e i 5 milioni, sparsi in tribù’ -'minuzzate, erranti per tutta Europa. Un milione circa pare Chi ha inventalo * la bicicletta? Distaccò del disco ultimato Avete presente nn monopattino? ebbene, la bicicletta comincio’ prenda poco cosi’. Un giorno del 1609, certo Signor de Si-vrae, francese, prese due ruote di «guai raggia, le disposa l’una davanti all’altra e io unf con un’asta di legno fissata ai due mozzi Poi, sedutosi al centro dell’asta punto’ i piedi a terra dando cosi’ una spinta al trabiccolo, e comincio’ a correre sulle ruota. In quel momento, sorgeva l’embrione della bicicletta, e si chiamo’ odorifero. Con questo, s’andò’ avanti nn pezzo, finche- un bel mattino del 1818, nei Trai! del giardino di Tivoli, a Parigi, apparve nn dignitosissimo signore a cavalcioni d’un celerifero mai visto fino Allora. Quel signore era il tedesco barone Drais di Saner-brtm, e la sua macchina era na-j nita d’ua telaio snodato nella ! parte anteriore; dov’era fissato, j oltre la mota, una spade di j manubrio. La propulsione, certo ; era ancora™ pad estr e, ma si po-j leva almeno darle, con le mani, j una direzione. Dal barone Drais 1 q-M-rto aggeggio si chiamo* drap siano, e domino* le vie d’Europa fino al 1842, anno in cui un Francese, Ernesto Michaux fi- glio d’un fabbro, applico’ un paio di pedali alla mota anteriore, la quale, enormemente ingrandita, consentiva di spingere innanzi la macchina di almeno tre metri a • ogni giro di pedivella. Si ebbe cod’ il biciclo; e lo stesso Michaux, nel I860, lo fabbrico’ per la prima volta in ferro, munendo i cerchioni di gomme piene. Un gran balzo in avanti fece questo biciclo nel 1880, allorché* nn inglese, il Sargent, applico* la trasmissione alla mota posteriore per mez~o di urta catena e di una moltiplica. Le due mote tornarono a essere eguali tra loro con tutto vantaggio Sopra l’ultima svolta del paese mi fermo ad una fonte che scende per un rigagnolo fra i castagni e si raccoglie, passando per 11 cavo di una scorza ficcata né! ciglio, in un abbeveratoio di pietra. Slaccio il sac- glierebbero. Egli sa, non farebbe sciupare la loro bella semplicità? e innocenza-in questi pensieri, eccomi arrivato, senza quasi, accorgermene, fuori del bosco, dove s’apre un vasto prato percorso da rigagnoli d’acqua invisibili sotto l’erba alta e che fanno crescere attorno orti rigogliosissimi come in una pianura. In fondo fifi . , , , , », mia casa; la porta circondata ~» ?traneo ZI mia Cnomta, d^^vT di (Romeo Qiommim pressione cosi sgradevole? Ma almeno tu, o natura, voi boschi, ? "f *^ *2!! acque e fiori, sapete bene quan- srariatt0 e nna vecc5,ia bamo* ta inespre^a gentilezza ta rac- b0e gn un sedi!e dI pietra, dall* chiuda dentro di me. E che gli cor^e ]j vigila. Mentre in’appresco dalle spalle, mi sdraio sulla il0" I*??“«Vviltn \n "Ln so’ sento sfrasc3re nell’orto: erba, e il pane e il formaggio tacT-a chj Par-e " -Un spunta fuori una ragazzetta eoa che mangio hanno la fraganza j ^^"pir^hfi raò un caT!estro d* rf,5rit'e al brandello antiche mense allietate di 1JETÄ1 Ti do; si «me mi ^ sorriso, o natura, col quale mi nn ^ dj wmresa, affretta U manifesti che sono ancora dei passo e s5 rinchiude In casa. M» tuoi“ _ _ an momento dopo la vedo riap» Cosi m’industrio di tranquil- parire a una finestra: fìnge di larmi. E intanto salgo nell’aria occomodarsi nn fiocco nello pura e nel silenzio, solcata da specchio dei vetri; invece mi qualche grido d’uccello, in cui osserva; visto che proseguo* balena par un attimo una tanta- rassicurata, mi sorride perfino, nissima immagine di solitario e Di cima al colle, pentito di chiaro paesaggio alpestre. Pen- non essermi fermato, pii volto so alle rocce delle vette, dove il e piglio ardire di far ùu cenno mattino, nell’odore aspro di le- di saluto con la mano alla fango« bruciata proveniente dalle rfulletta beata. Penso: a chi carbonaie, le greggi si sciolgo- evra’ sorriso? Non a me, dì cerno dalla nebbia e si dirigono to. Avrà* sorriso per vaghezza, verso i ruscelli gelati, che scor- risnondendo al sorriso amoroso renò, come nei primi evi della della terra_ che muove in lei, co-terra, dagli spacchi di ogni grot- me nelle piante e nei fiori cir* ta. E nei brevi ripiani, spunta- costanti, nitori giocohdl gemono fiori morbidissimi e biap- gli- Ma quel sorriso mi cammina diissimi, che di lontano dlffon- innanzi nell’aria, per la vallata dono come nn chiaror di neve, dove scendo, come le ardenti Li, forse, potrei trovare riposo, fiammelle notturne dell# anti-in una di quelle capannucce di che leggende, zolla che »incontrano fra 1 rari ROMEO GIQVANNENI fiori e dai sorrisi delle belle fan dulie. Sotto, nella campagna umida e verde le case spiccano come vesti stese al sole; le nubi, fatte bianchissime, si sono spinti verso la linea dell’orizzonte, In tranquilla t-srona, come i capelli di San Giuseppe. Fra i castagni, odo a un tratto delle Voci che s’avvicinano; e’ un gruppo di ragazze che salgono con grandi secchie di rame Sul capo a pigliar acqua. Come arrivano sotto la fonte, m’accorgo che la mia presenza in quel luogo, vestito in quella maniera e con tale soma di bagagli, ha richiamato la loro curiosità’. Mentre riempiono le secchie, parlano tra loro sottovoce,; orai tento, col pretesto di ravviarsi i capelli, alzano 11 capo, e mi guardano tlmidrmente di sopra il ciglio. Tendo l’orecchio, e riesco a csplre l’argomento dei loro discorsi. Parlano di me, senra badare che lo possa intendere; anzi devono provare un infantile piacere a dimo- i strarmi che non hanno paura j ne’ soggezione. «Chi sara’?» chiedono. Una ! che ha già’ riempito la secchia j e a-petta le compagne appog- j giata al m-.ricdolo della strada, 1 scostandosi una docca che le I pende sulla tempia e che cosi di traverso le impediva di ve- ! dermi, mi landa un’occhiata di. sepra le spaFe: « sniega alle compagne: -Mah, sV fermato stamani all’osteria. E’ una fae-da mai ritta: dal giacchetto di fiW parrebbe un negoziante di vitelli». «Fri risto come, passando, guardava qua e la’ per le porte delle case, con l’aria del tonto? E* Faria che pigliano gli agenti delle tasse p«*r non farsi rico-nos-'—e , amrinnge un’altra. «Difetti all’osteria l’ho sentito insistere per avere non so che cosa che non si può’ vendere«. «Ne Paesano di tutte le genie. a primavera, da queste p-r-ti. Si muovono dalla ritta’ per venire a girare por queste gròtte. Non so che gusto d trovino» «Duella e’ gente sincri1 e che rieri« quassù’ per svago—i; ma si riconoscono dal vestito distinto: portano berrettini di la- .... . . nn colorata e le ghette sopra dell estetu» e dell equilibrio. l/> gcarpor,j. p; j,]} ^nlni li fanno ultimo ritocco fu dato alla bicicletta da un veterinario inglese, certo Dunicp. che fabbrico’ i primi pneuretict. Da allora : ggi, se si escludono rifiniti: -eruche ed este- tiche, ti bici-.ctta vive beatamente sugli allori di un non lungo ma molto denso passato, cercar lavoro all# segherie o al port-r su a dorso di mulo». «Qurii-j ron e’ cert-mente uno di opel1!. Eri risto che soma si porta die’ro? e che giacchetto scpVri’o ha?» «Io d>'«o che .fi un poveraccio, di quelli che se ne vedono passare tutti i giorni, che ranno a OCCHIO mi MOMEO g (2,a óiazione di 'Buda La noslra Lotta Ci vogliono fotti e non calunnie (continuazione dalla l.a . tg) si costruisce sulle menzogne e sulle calunnie. Per parlare bisogna avere degli argomenti solidi, bisogna esere obbiettivi e partire nelle proprie considerazioni da fatti e non da suppo' suzioni. \ Un’altro {«empio di questi metodi inqualificabili ci viene dato dalla cagnara che su per giù gli stessi giornali hanno inscenato in occasione delle tret tetive che si svolgono a Londra per la conclusione del trat tato di pace con l’Austria. Si è voluto far credere che la Ju goslavia abbia condotto, dietro la schiena dell’Union! Sovietica, trattative segrete con gli an-glo-amèricanl Si è voluto far apparire che la Jugoslavia tenda un compromesso, «tradendo» naturalmente interessi dei popoli jugoslavi in genere e dagli sloveni della Carinzia in particolare. Ora sono venute invece le dichiarazioni di Zaru-,bin che assicurano trito l’ap poggio dell’Unità Sovietica alle rivendicazioni della Jugoslavia, fanno crollare tutti i castelli di menzogne costruiti sulla sab bia. Bisogna davvero che i nostri «critici», locali e della vicina repubblica, siano più cauti, più obbiettivi e sopratutto più o-nesti. Altrimenti corrono il ri sehio che tutto quanto dicono e fanno non aiuti proprio per nulla le «forze sane« della Jugoslavia. Del resto ci siamo convinti già prima che tutto quanto essi fanno e scrivano non è per aiutare le «forze sane» della Jugoslavia, ma purtroppo per denigrare e calunniare la nuova Jugoslavia, non nei suoi dirigenti, ma nel suoi popoli. A prò di chi? Indubbiamente a prò del revisionismo. Ma si ricordino che contro il revisionismo lotta l’Unione Sovietica, la nuova Jugoslavia ed anche tutto il popolo lavoratore e democratico di Trieste. A questo punto non possiamo neppur dimenticare il grande male che ha fatto Viđali insieme al suo gruppo alla popolazione slovena in particolare od a tutti i democratici triestini^ generale, con l’invito rivolto ormai qualche mese fa, alla popolazione democratica di ritirare le ingiuste carte d’identità compilate in una sola lingua. Per convincere la popolazione ha affermato che il nuovo documento d’identificazione sarà " necessario per votare. L’ordine N. 33 emanato dal governo militare relativamente alle future elezioni amministrative, lo smentisce completamente. In La coercizione non crea la verità (continuazione dalla l.a pag) Dalile affermazioni di funzionari di governo, chiaramente sem-' pre traspariva l’antisovietlsmo ohe U anima: cito quale esempio 1« affermazioni fette e Trbovlje da certo Boris. Slama Giovanni £’ da notare che questa «autocritica dello Slama è stato pirn-bilicato da «L Lavoratore® senza *ì previo consenso del firmatario. Questi, infatti, dopo aver firmato, ha, subito compreso la bassezza della sporca manovra. Perciò si è recato al «Comitato Rionale» ed ha chiesto che la dichiarazione portante la sua firma non venisse pubblicata. Malgrado le sue insistenze su senso negativo «li Lavoratore» 1« ha ugualmente pubblicato. Da Ciò si deve necessariamente dedurre che per i ridai isti il vecchio adagio: «Carla canta villan dorme» ha un valore assoluto. Probabilmente però essa non hanno previsto che risarebbe stata un’altra carta sulla quale è scritta la seguente: D'iehiarazionean— — Io sottoscritto Slama Giovanni sono stato invitato il 24-2-1949 al «Comitato Rionale» di Videli' in ria Montecchi 6-II dove mi hanno chiesto se sono stato in Jugoslavia e eu invito di riti mi sono recato. Ho risposto di essermi recato in Jugoslavia di propria volontà. Nello stesso tempo ho detto di a-ver visto là molte cose, edificanti ma mai ho dichiarato che in Jugoslavia si paria e si lavora contro l’Unione Sovietica. Tutto ciò che contiene Parlicelo del 38 -li 49 (nel «Lavoratore», n.d.r.) e ehe porta la mia firma non risponde alla verità. Ho firmato sotto pressione. Era presente an-ranz Livio. Nel’a stessa serata verso le 21.30 circa sono ritornato nello stesso ufficio ed ho chiesto che l’articolo non deve essere pubblicato con la mia firma, perchè firmato, come già detto, sotto presisone. Era presente anche H comp. Tann il qua’e ha detto di rivo’germi al comp. Sora nz Livio Mi sono recato da Quésto, ma egli non ha voluto •entir nulla Poiché amo la verità ritento necessario ritirare lo articolo che porta la mia firma. Tanto per la- verità. Trieste, 1 marzo 1949. S'ama Giovanni T mestatori sono serviti. Forse un giorno si convinceranno che l’uso di sistemi cosi sporchi non porta a! alcun buon risu’tato. Dovranno pur convicersi che il nostro popo’o è ormai troppo matu-To per lasciarsi menare per il naso secondo fa comodo e gente che vuol servirsene per pronri fini ibleo "fessati Del resto non cene meravigliamo Fini inconfessabili esigono anche metodi • sistemi mancanza di un idoneo documento d'identificazione è suffi-eente la testimonianza di un membro dell’ufficio elettorale. Viđali ha dunque mentito sapendo di mentire. Ciò è un’altra prova della profonda decadenza morale di questa gente. o I lavoratori metallurgici stiano in guardia (continuazione dalla l.a pag) cui un gruppo, o associazione di datori di lavoro, o un qualsiasi organo responsabile di un loro governo non abbia contrapposto alle richiesto operaie gli stessi argomenti che oggi oppongono i dirigenti dell’industria triestina e dietro ad essi, tutti gli altri Imprenditori • non abbiano agito circa come oggi? E ancora. Ognuno ricorda le tesi dei famosi interessi superiori della produzione, quelle, della difesa dell’industria nazionale, quelle dell’interesse nazionale di mussoli-niana memoria, e pensiamo che questo storie ripetute in ogni paese dovrebbero aver fatta una certo scuola anche tra i più du- ri • comprendere, se, come * * vero i cen oottanta impiegati dei ORDA hanno ragione avendo capito che non è con il berretto in mano e con la servile ossequien-za che si smuovono'le ben ancorate posizioni mentali dei Cosu-lich, ed hanno essi compenetrato il significativo vero di certo campane e morto. Ecco perché mettiamo sull’attenti 1 lavoratori della insidiosa tattica padronale ed invitiamo i lavoratori e dirigenti dei Sindacati Unici ad aver sempre presente il giudizio espresso con l’Interessante lettera, dai sumenzio-nati impiegati'. La Camera del Lavoro, sempre in riga con le 6ue funzioni, si è fatta subito veicolo di questi argomenti per trasportarti fra I lavoratori, e tutta l’azione sindacale cosi si è potuta Instradare sulla posizione arretrata, dando ai detori di lavoro la possibilità di svolgere, come si è visto, con profitto la loro abilissima manovra. Bisogna stare attenti, il pericolo di' un invertimento di posizioni si delinea ed è perciò necessario più ohe mai, dare alla agitazione quell’impostazione risaluta a decisa, atta ad impedire che i lavoratori dei CRDA, da tre mesi in agitazione per ottenere un solido adeguamento delle retribuzioni al costo della vito, si trovino a dover difendere posizioni da lungo tempo acquisite, lo scarso pane stesso, quando invece ben diverso era l’obiettivo originario. B, Petronio Come si incide un disco fonografico (Continuazione dallu III pepino) perche’ devono affrontare un bagno elettrochimico di galvanoplastica della durata di 6-8 ore. Dorante questo temno da anodi di rame elettrolitico si staccano minutissime particelle del metallo che coprono interamente la superficie della «cera»: se ne formerà’ e se ne separerà* cosi un piatto dello spessore di circa 1 ntm: la «cera» e’ resa inservibile e sara’ piallata per essere adibita ad altre incisioni: il piatto di rame (brevemente e tecnicamente definito «originale») che avra’ i segni del suono in rilievo anziché’ incavati come erano sulla «cera», potrebbe servire per fabbricare il disco vero e proprio. Potrebbe, ma non viene mai usato per tale scopo poiché’ e’ l’unico materiale che porta le tracce del lavoro d’incisione, di natura tanto delicata che basterebbe il cozzo di un piccolo oggetto contundente anche di pochi grammi, oppure un’impronta digitale per rovinarlo; perciò’ viene a sua volta immerso nel predetto bagno galvano-plastico per sottostare al lavoro compiuto in un primo tempo dalla «cera». Dall’originale» si staccherà’ un altro piatto di rame, definito dalla terminologia tecnica •madre», ma non adatto per fabbricare il disco, quindi anche questo dovrà’ passare nel bagno elettro-chimico e formerà’ un terzo piatto c«matrice») avente i segni del suono in rilievo come l’originale , sara’ in altri termini un negativo, dunque atto ad ottenere finalmente il disco. La materia che si adopera per la fabbricazione dei dischi e’ un impasto di diversi prodotti che variano qualitativamente e quantitativamente a secondo delle ricette, pero’ i piu’ comunemente usati sono: ardesia, barite, gomma lacca, nerofumo, grassi vegetali, cera ece, e se ne formeranno tavolette rettangolari, tenute sparse sopra una lastra d’acciaio fortemente riscaldate in vicinanza del torchio automatico che produrrà’ il disco. A tale torchio automatico, formato di due ganasce,' vengono fissati con apposito congegno due negativi o «matrici» (giacche’ i dischi hanno due facciate) scrupolosissimamente pulite e lucidate; vi si dispone un’etichetta che porta il titolo, il nome dell’artista ed altri ragguagli relativi al pezzo musicale, una tavoletta di pasta ed infine una seconda etichetta: si abbassa la ganascia superiore ed automatica-mente potentissimi getti di vapore a forte pressione ed a elevata caloria circuiscono l’interno del torchio per circa 2 minuti: successivamente al vapore vengono sostituiti getti d’acqua fredda per alcuni istanti, dopo di che, appena il raffreddamento lo permette, si solleva la ganascia e se ne estrae il disco-I segni del suono che sul negativo sono in rilievo, Vengono impressi sulla pasta, naturalmente incavati ed il disco (àncora tiepido) può’ cominciare a riprodurre il suono. Tuttavia esteticamente si presenta male, perciò’ viene passato in appositi reparti di orlatura, pulitura, e infine minuziosamente ispezionato ed imbustato. A causa del repentino passaggio dal caldo al freddo, i negativi si apoannano, la ruggine tende accanitamente a formarsi fra i solchi e se l’operaio non fòsse sollecito ad asciugarli e ripulirli da eventuali piccolissime scorie di pasta, si rovinerebbero molto facilmente. Purtroppo pero’ nonostante queste cautele uno dei due o tutti e due, per aver subito migliaia di pressagli, si rendono jn?»rvi-bili ed allora bisogna che la «madre» subisea un ulteriore bagno elettrochimico • produca un nuovo negativo. NiK Karte rs abissini (Continuazione dai numero precedente) Un altro caso ci narra Igi che fu tra l’altro esaminato personalmente dall’imperatore Mene-lik. Non che questi possa considerarsi una autorità’ in materia, ma dopotutto non-bisogna credere che un imperatore sia pure d’Etiopia, si sposti per cosa di poco conto. Ad Addis Abeba avvenne, dunque, l’assassinio seguito da furto. Un «labochas» fu condotto sul luogo del delitto- Egli corse per qualche tempo intorno al luogo del delitto, poi filo’ verso il centro della citta’, si infilo’ in una chiesa e bacio’ le reliquie, successivamente entro’ in un’altra chiesa e ripete’ il medesimo atto: arrivato in un luogo dove era dell’acqua (l’acqua romperebbe l’incanto secondo la credenza del paese) il ragazzo si sveglio’. Lo si ipnotizzo’ di nuovo ed egli riparti, giro’ intorno a qualche capanna e giunto sulla porta di una di esse, si fermo’ e si sveglio’. Il proprietario della capanna che in quel momento era assente fu arrestato al suo ritorno. Dapprima nego’ il suo delitto. ma nella capanna furono trovati degli oggetti , appartenenti alla vittima e quindi la confessione divenne necessaria. •Condotto il colpevole al cospetto di Menelik gli fu ordinato di esporre che cosa egli aveva fatto: dopo aver consumato il crimine, 1 suoi atti corrispondevano alla peregrinazione del «labochas». Confesso’ che preso dai rimorsi, si era recato in due chiese consecutivamente ed ave-vs baciato le sante reliquie. Me-nellk. che era un uomo sospettoso, volle avere un’altra prova sulla facoltà’ del «labochas» e si impadroni’ di alcuni gioielli appartenenti all’imperatrice. Il «labochas» corse per tutto l'appartamento e fini’ affranto sul latto dell’imperatore. Ma oltre alla testimonianza di Igi ve ne sono altre e tutte autorevoli; cosi il dott. Lincoln De Castro riferi che la professione di «labochas» e’ il monopolio di alcune famiglie che si trasmettono tali facolta’ poliziesche di generazione in generazione. Naturalmente tutto il mondo e’ paese, ed anche in Etiopia e’ avvenuto che i ladri pagassero ì «labochas: affinché’ designassero quali colpevoli degli innocenti. UGO PIRRO Lievi condanne a Pirano Presso il tribunale popolare distrettuale di Pirano, è stato celebrato la scorsa settimana a processo a carico di certi Markesic Stanko e Coromca Albino, di anni 28 da S ortole, accusati dì furto, per avere il giorno 7 corr. mese asportato dal carro del Markesic, che trasportava dei sacchi di grano di proprietà dell’ente «Istra Prerad» due sa cebi di grano, con l’intenz one di appropriarsene. Come già pubblicato, I due erano stati fermati ad opera dedia DP di Siedale. Essi pur ammettendo :1 fatto, Incriminato addaoevano a loro discolpa delle spiegazioni per nulla plausìbili e del tutto inconsistenti. La Pubblica Accusa ha chiesto che i due venissero castigati a dovere. Viceversa il collegio giudicante ha volato dimo-s'.rarsi clemente anche nei loro confronts condannando 3 Marke* sic a due mesi di restrizione della libertà personale e il Coronica della condizionale per 1 anno. Questo fotografia comparsa recentemente su alcune riviste, mostra un campo di «rl.dto-«aziona» di donne democratiche greeha. Riteniamo inutili i commenti Si eleggono i delegati per il Congresso Bind. Agricoli Domenica 6 marzo 1949 si terrà a Trieste il Congresso dei Sindacati Agricoli del T.T. In questo Congresso sarà pure formata Tunlone dei piccoli proprietari sótto la tutela dei Sindacati Unici, In questo Congresso si discuterà tutti i problemi riguardanti l’agricoltura del nostro territorio e delle condizioni nelle quali si trovano oggi gli agricoltori. L’agricoltura è uno j dei più importanti rami della ■ nostra economia ed è perciò chiaro che importanza ha per il nostro territorio auesto con--gresso. I Sindacati Unici hanno svolto anche in questo campo della nostra economia un ruolo importantissimo. Lo sviluppo della nostra agricoltura ed il miglioramento delle condizióni degli agricoltori in gran parte è «lento dei Sindacati Unici. E’ noto in quali condizioni si trovava ! agricoltura ed i nostri agricoltori sotto lì giogo del fa' seismo. L’Italia fascista ha indirizzato la nostra agricoltura al fabbisogno imperialista e non tenendo conto delle condizioni reali del nostro territorio. La famosa battaglia di grano ha quasi totalmente rovinato 'a nostra agricoltura ed i nostri a-gricoltori. Appena dopo la liberazione dell’occupatore e nelle condizioni del potere popolare la nostra agricoltura ha preso il giusto posto nell’economia nostra. Si ha dato la massima cura all’agricoltura, la prima e la più importante misura fu l’abolizione dei rapporti semi-feudali dei coloni. La terra è stata data a coloro che la lavorano. I Sindacati agricoli hanno prestato la massima cura che campo delle ».ostra eaono. da. tutta la terra sia coltivata, che si coltivi con metodi ed i mezzi più moderni, che di coltivare quei rami di agricoltura i quali sono più adatti al nostro terreno e clima. I S:., tacati U-nici hanno dato in una paro’a il contributo più largo per la elevazione della nostra agri, ottura. E’ naturale che 1 nostri agricoltori vedendo la cura del potere popolare e dei Sindacati Unici verso l’agricoltura ed *-gricoltore hanno incominciato lavorare la terra con più slancio e con più soddisfazione perchè sapevano che la lavora, io per se e per la collettività c non per 1 singoli sfruttatori. Il numero degli iscritti ai Sindacati Agricoltori cresceva di giorno in giorno. Nelle riunioni si discuteva di tutti i problemi riguardanti l’agricoltura e l’eleco-nomìa in generale. Gli agricoltori in base dei risultati conseguiti delle esperienze ed anche delle deficienze proponevano nuovi metodi di lavoro facendo un più largo piano per l’ulteriore sviluppo della nostra agricoltura. Erano consci che i Sindacati Agricoli sono la loro organizzazione, organizzazione che lavora nell’interesse loro, nell’interesse dell’economia in generale, nell’interesse di tutto il popolo lavoratore. E’ chiaro che i' Congresso dei Sindacati Unici Agricoli interessa molto tutti i nostri agricoltori. Anch’essi si preparano per la partecipazione al Congresso per poter portar© le loro esperienze, le loro proposte, i loro risultati. Perciò nelle riunioni di massa degli iscritti ai Sindacati Agricoli si discute del Congresso, • dei vari punti dell’ordine del giorno, dei vari problemi dell’agricoltura. In queste Amore a mono armato Nell’era deli*Adamo atomico il dono per la donna amata si compera dall’armatolo Che fra Adamo ed Èva cV sta- ' to quel che rie’ stato, tutti lo sappiamo. Fatti che credevamo ( perdonati dalPorigine, se non dimenticati. Da principio dimostro anzi Adamo un certe spirito ca valleresco. e in silenzto, cosi nudo nudo, sì fece con Èva mettere alla porta. In quell’occaslonf chi urlo’ e pianse per due fu proprio lei. Aveva grosse ragie ni di paura a restare in balia di Adamo, tra l’alt io, convinta di essere odiato ner le tante leggerezze commesse. Infatti egl> Ir odiava, m i non sapeva che t:ue’ morso nel fegato fosse odio Perdonatelo, povero uomo, troppo acerbo e poco vissuto. Ci vollero i secoli per rendersi ragione del suo insaziabile scontento . Dapprincipio scambio’ tutto per amore verso Eva, e si misi a sgobbare, la mantenne a forza di sudore; piu’ sgobbava e piu’ gli pareva che dovesse sgobbare, per sentirsi contento. Ma non ri riuscì Èva dal, canto suo, per farsi passare gli ultimi scrupoli, non si risparmio’ nel partorir* con dolore. Adamo faticava e léf metteva al mondo figli e li ere sceva grassi. Quanto lavoro e -N età etao età etaet etaetao ee quanti marmocchi. Apparentemente le cose sembravano aggiustate: ma s’erano mai guastate? La famiglia, dunque, una società’ sacrosanta. S’intemde i che qualche screzio era compre- j so nella santità’, anche qualche ! piccola violenza, qualche morticino. Ma in tanti secoli, poca roba. Ragion di piu’ per fare ogni volta molto scalpore. Che combinano quéste creature prelibate, si domandavano stupiti la terra e il eielo. Le prime cattiverie erano, state commesse dalla donna la j timorosa, sempre intenta a ri- j. parare gli antichi errori Strano davvero. Fatevi dii** * i dai tra- 1 gici greci che razza di putiferio combino’ qualche Èva di loro conoscenza. Ora, da indagini sicure, risulta che già’ si trattava di legittima difesa. Le idee si chiarivano e l’umore dell’uomo s’intossicava, cominciava insomma il nostro guerriero a capire il significato del male di fegato. Povera Èva, avevi voglia a puntare i pieducci. Nell’età’ di mezzo il reparto maschile si fece decisamente maligno. L’odio gli stava in petto, sordo e in sordina. Tutti intanto davano ragione a lui, malato di gelosia. Va bene, un po’ fraschétte le donne dell’età’ di mezzo erano, ma che cos’era mai a confronto dell’uomo nero di odio? I suoi fatti di sangue li abbiamo masticati sui banchi di scuola leggendo i poeti, e con quanta attenzione i maestri ce li facevano rosicchiare. Ne abbiamo letti di fattacci. Ma se li mettiamo * insieme tutti quanti a confronto dei nostri, sono inezie. Finalmente, nel periodo atomico, il nostro Adamo ha sferrato la grande offensiva. Egli e’ proprio quel che si dice un diritto, e pure un tipo naturale e ciclonico, di quelli che annusano l’aria. Campa cavallo che l’erba cresce, s’era detto lui aspettando la stagione. Dopo tanti secoli, ecco odore di distruzione- A-damo si e’ accordato col putiferio per dargli una mano. Eppure l’odio suo, in un periodo come questo, ingrassato d’odio, non e’ il piu’ interessante. Èva da tanti anni gli si ri levata dalle costole. Col crescere del, mondo e’ cresciuta anche lei. ! Ne ha fatti esercizi di pazienza ! e maternità’ con quel troglodita \ che non riusciva a sfogare il suo livore contro il primo pec- j cato. Alla piccola Evà e’ bastata | questa convivenza equivoca «i disumana per riscattarsi. Ora dunque il nostro borioso padre razionale ha messo a nudo l’animo pieno di compromessi E crede arrivato il momento di salvare la sua condizione di a-nimale pensante conoscitore del bene e del male. Ma quanto durerà’ questa cuccagna? E’ cominciata la moria anche fra gli uomini. La sublime Eva e’ stata presa da mania omicida. Cattivo esempio, cattiva compagnia. Di altra parte e’ scritto che il mondo va avanti a furia d’errori. Caro Adamo chiuditi in casa. Ho fatto un po’ la voce grossa, in confidenza pero’ lo possiamo dire, quelle che tremano in questo momento sono proprio le donne- «Cornute e mozziate», direbbe un meridionale. _ Che guaio sposarsi, che delusione cercare col matrimonio decoro, pompa, danaro. Dovranno difendersi coi denti e guardarsi attorno in cera di saggi esempi, povere donne. Non diro’ saggia quella che somministrava al marito la polvere per uccidere i topi sciolta nel caffe’ del mattino; ma tenace, si. Per tre anni di seguito, ogni mattina sciolse zucchero e polvere da sorci, augurando il buon giorno all’amato. Alla fine, ce l’ha fatta. Vi sembrano troppi, tre anni? O vi ripugna di allevare topi, ingrassarli, allogarli nell’appartamento per avere una buona ragione di comprare polvere velenosa? Scegliete allora il sistema della saponificatrice. Come vi capirebbe lei cosi ordinata, diligente. In queste cose, si sa, ci vuole iniziativa; ma senza passare mai i limiti. Perciò’ vi diro’ che Caterina Fort, per esempio, non fa per voi. Troppo temperamento, e modi eccessivi. La donna non deve mai lasciare la soavità’ e la moderazione. Salvo «hi ha un modo socco, loal*. ' generoso e deciso di agire, come la Beilentani. Scherzi a pur-I te. la Beilentani ha ucciso come un arcangelo che non tollera la Lava dei serpi- I Che non mi sentano gli uomini, già’ mi hanno detto, arricciandosi i baffi- che no-.i si può’ stimare chi uccide. Eppur; li ho sentiti un giorno fare un compendio dei delitti del secolo XX e domandarsi che altro avrebbe potuto fare Cifariello, se non uccidere la moglie E inutile, gli uomini sono propri«» una setta e tirano sempre l’acqua al loro mulino. Va benissimo mandare al c-eavore le donne e magari infangarne un poco la memoria. Perciò’ agli uomini non piace chi, acc-isat» d’aver ucciso la moglie, m tntlene un certo riserbo, ua certo silenzio rispettoso. come Grande. Ma Grande iia poi uc iso? Ora, care donne, attenzione., j II vostro marito vuole farvi le I iniezioni ricostruenti, denunciatelo. Diffidate, se avete un ma-; rito medico o anche infermiere. Precauzione di tutte sia quella di nascondere ogni sorta di col-! telli, specialmente se arrotati di Lfresco, e far sparire le forbici i Si lamentino pure gli uomini che crescono le unghie o che non possono mangiare le bistec-1 che. Bisogna tener duro. Ho i paura per tutto il genere femminino. Quando vedo quattro donne intorno a una tavola di , caffe’, entusiaste, magari annose, affogate nelle chiacchiere, , penso: poverette, chi sa da che parte v’entrera’ la morte. Che, oppressione poi se una coppia i : siede muta Malinconia o troppo i amore? Molti di quei silenzi sono l’inizio del fatale screzio, i , Vorrei gridare a lei: «fuggi, sei j ancora in tempo», j L’altro giorno guardavo una vetrina d’armi. E’ mi dicevo: j 1 «quale di questa mi fara’ k £*• 1 sta?». Oltre dieci fucili, doppiette, pistoline, c’era un coltellaccio con dieci lame. Me le son sentite in bocca. Erano tanto crudeli che stavo pensando di uccidermi prima d’essere accoppata. Ma ecco il marito d’ana amica entrare nella bottega. Lo raggiunsi, non s’accorse di me intento a divorare quegli arnesi "elafi Erano occhi di un uomo che agisce. «OXe fai?» domandai io. «Queste donne», comincio’ a c’ire, e parlava con il pro-*■ ' '-rio del la cenedura degli uomini. Due uomini in un negozio d’armi, e io nella trappola- Ma l’amico quel giorno non volle macchiarsi di sangue, cambio’ tono. Disse che le donne fanno bene la cadetta e non la rete da pesca. E che lui, con tante amiche e una brava moglie, doveva spendere dot una rete. Ma vorrei tanto consigliare la mia amica d’andarseue un poco al mare. CATERINA LELJ riunioni si eleggono p-re i delegati che rappresenteranno gli agricoltori del nostro circondario al Congresso. In tutti i paesi si eleggono i migliori agricoltori che danno il loro punto di vista in questo importante Solidarietà Tecnico-Agricola JT YCÌO — Gli operai ed i tecnici della fabbryica macchine agricole di Belgrado hanno Indirizzato un telegramma augurale ai delegati partecipanti al primo congresso dei contadini cooperatori nel quale essi sottolineano che col loro lavoro aiuteranno il progresso dell’agricoltura jugoslava. Gli operai cd i tecnici rilevano di essere stati i primi a fornire ai contadini le macstrine agri-col ' costruite in Jugoslavia, macchine che prima venivano mportate dr''.’estero. —---8—»-- Decorazioni a Titograd TITOGRAD II presidium dell’Assemblea nazionale ha conferito le decorazioni a quattro operai di un’impresa di costruzioni di Titograd, capitalo del Montenegro. Tra i 1100 operai e tecnici che lavorano alla costruzione di Titograd, 226 e-rano stati proclamati l’anno scorso lavoratori d’assalto, mentre a’,tri 310 operai e tecnici a-vevano ricevuto premi in denaro per ima somma complessiva dì 650.000 dinari. Provvedimenti contro la Processionarla Il giorno 6 corrente i, giovani d Buie sono aocors-t numerosi nella pineta in località «Vene.la» CPL di Buie, per distruggere i nidi della «Process.onar.‘a» di cu erano infetate le piante. A questo lavoro di necessaria profilassi dei p ni hanno partec'pato pure i giovani di Gambozzi. Effettuala la raoco-lta, distrutti i aldi, avv stati, vennero àcce-si 3 grandi roghi nelle cui fiamme r.suitarono distrutti a. 732 aldi d? larve. •Il comp. Barbo Germano, dopo finito il lavoro, ha suonato alcun# canzoni con la fisarmonica, che sono state accompagnato dal canto dei g ovan; Ultimata l'opera urgente e necessaria E giovani sì sono salutati rientrando quindi nei propri paesi. Nel lavoro hanno primeggiato i ? g ovana di Bule Furlan Giacomo, e Dus e Aurelio che, da solo ha distrutto 52 nidi di larve. Si sono distìnti anche i gtova-oì di Gambozz ed i pionieri. Sono state effettuate n. 127 ere di lovore volontarie. — " o Riunione dei sostituti per l’Austria LONDRA, 2 — Nella riunione di Sdamane dei sostituti per l’Austria, il delegato sovietico Zarubin he appoggiato tutto le rivendicazioni Iugoslave ed ha chiesto alle altre de'esazioni una decisione di principio su queste rivendicazioni. I delegati delle potenze occidentali hanno fatto sapere al rappresentante sovietico che preferivano di non pronunciarsi sui problemi di principio ma beasi di trovare una soluzione tecnica e pratica dei problemi sollevati dalla dich'arazio-ne fatta ieri da Bebler. Zarubin h« allora ringraziato i suoi collaghi per le spiegazion' date aggiungendo che il loro atteggiamento gli sembrava chiaro e che èra disposto a continuare le discussioni su tutti i punti dell’articolo 5 relativo alle rivendicazioni territoriali Negl ambienti della conferenza si ritiene che l’atmosfera sia meto tesa e più conc'l’anto