OEGANO D ELL UNIONE SOCIALISTA DEI LAVORATORI Anno Vili. — No. 401 Redazione a Amministrazione: CAPODISTRIA Via S&atorio 26 - tel. 128 I COLLOQUI JUGOSLAVO - SOVIETICI Scambio di vedutefsullo sviluppo futuro dei frapporti fra i due paesi e sulla situazione internazionale Non apprezzabile io spostamento di opinioni LA CONSULTAZIONE ELETTORALE IN GRAN BRETAGNA H All INTO LA DATA La delegazione governativa sovietica lascia oggi Brioni per Lubiana e probabilmente visiterà le grotte di Postumia. Domani, 1 giugno gli ospiti sovietici visiteranno Lubiana e Zagabria e faranno quindi ritorno a Belgrado. Si prevede che al termine dei oolloqui fra le delegazioni. governatiave di. Jugoslavia e Unione Sovietica verrà diramato un comunicato comune. La delegazione governativa sovietica —• composta da Nikita Hroščev, membro del Presidium del Soviet e primo segretario del comitato centrale del partito comunista dell’Unione Sovietica (capo delegazione), N. A. Bulgamjin presidente del consiglio dei' ministri, A. 1. Milcojan primo vice-presidente del consiglio dei ministri, D. T. Sepilov presidente del comitato per gli affari esteri del consiglio delle nazionalità del Soviet Supremo, membro del comitato centrale del partito comunista e redattore capo della «Pravda», A. A. Gromiko, primo vice-ministro degli esteri e P. N. Kumildn, vice ministro per il commercio estero — è giunta in Jugoslavia giovedì 26 maggio, attesa all'aeroporto di Zemun dal presidente Tito, dai vice-presidenti del Consiglio esecutivo federale, Kardelj e Ranković e dal presidente deU’Assemblea popolare Moäa PS jade. Appena scese dall’areo il capo della delegazione sovietica, Hroščev ha pronunciato ai microfoni di Radio Belgrado un disoorso di saluto in cui ha dichiarato fra laltro: «La delegazione sovietica è giunta nel vostro paese per trovare insieme con la delegazione governativa jugoslava la via per un ulteriore sviluppo e consolidamento dell’amiici-zia e della collaborazione tra i nostri popoli e per esaminare i nostri compiti comuni nella lotta per il progresso dei nostri paesi, per la diminuzione della tensione interna-adomale e per il rafforzamento della pace generale e della sicurezza dei popoli. «I popoli dei nostri due paesi sono legati da una veochia amicizia tratema e da una comune lotta contro un comune nemico. Questa amicizia e questa collaborazione si sono rafforzate in particolare al tempo dele difficili esperienze nella lotta contro i conquistatori fascisti negli anni della seconda guerra mondiale. In quei diffìcili giorni tutto il popolo sovietico ha accompagnato con grande simpatia l’eroica lotta dai suoi fratelli jugoslavi e salutato di tutto cuore i successi dell’eroica lotta dell’Esercito popolare di liberazione jugoslavo sotto il comanda del Maresciallo Tito.» Dopo aver ricordato brevemente la lotta comune per la liberazione di Belgrado, Hroščev ha oosì continuato: «I popoli dell’Unione Sovietica hanno salutato caldamente la creazione della Repubblica popolare federale jugoslava. Come noto, in quegli anni si sono sviluppati i migliori rapporti tra i popoli deld’UR-SS e della Jugoslavia, fra i nostri stati e fra i nostri partite. Noi deploriamo sinceramente quanto è accaduto e respingiamo decisamente tutto quello che si è accumulato in questo tempo. Da parte nostra, attribuiamo un tanto, senza alcun dubbio, al ruolo provocatorio svolto nei rapporti fra la Jugoslavia e l’U-RSS dai nemici del .popolo Berla, Abakumov e altri ora smascherati. Noi abbiamo esaminato molto attentameante ì documenti sui quali si basarono le gravi accuse ed offese dirette allora contro i dirigenti della Jugoslavia. I fatti dimostrano che questi documenti sono stati fabbricati da nemici del popolo, a-gentii dell’imperialismo meritevoli di disprezzo ohe sono riusciti a entrare nelle file del nostro partito. Noi siamo profondamente convinti che il periodo del peggioramento dei rapporti è ormai lontano da noi. Da parte nostra siamo pronti a fare tutto quanto necessita per eliminare gli ostacoli che impediscono la totale normalizazione dei rapporti tra i nostri stati e il consolidamento di rapporti amichevoli tra i nostri popoli. «Oggi che abbiamo già raggiunto determinati successi nella normalizzazione dei nastri rapporti, la delegazione sovietica esprime la convinzione che i prossimi colloqui .porteranno allo sviluppo e al consolidamento della collaborazione politica, economica e culturale tra i nostri popoli. Per questa collaborazione ci sono tutte le condizioni: la storica amicizia secolare fra i popoli dei nostri paesi, le gloriose tradizioni dei movimenti rivoluzionari, la necessaria base economica ed i' comuni ideali nella lotta per la pace, il progresso e il benessere del popolo lavoratore. Seguendo gli insegnamenti del fondatore dello stato sovietico, Vladimir Ilič Lenin, il governo deU’U-RSS basa i nostri rapporti con gli altri paesi — grandi e piccoli — sui principi della pacifica coesistenza fra gli stati, sui principi dell’eguaglianza, della non ingerenza e del rispetto della sovranità e dell’indipendenza nazionale, sui principi della non aggressione e del riconoscimento dell’iiniammissibilità della lesione, da parte di uno stato, dell’,integrità territoriale di altri stati. Noi speriamo ohe i rapporti ria i nostri paesi si svilupperanno anche in futuro su questi principi per il benessere dei nostri popoli. Questo sarà un nuovo grande contributo alla causa della distensione intemazionale, alla causa del mantenimento e del oonsolidamento della pace generale nel mondo. «L’aspirazione della Jugoslavia a sviluppare i propri rapporti con tut- ti i paesi sia dell’Occidente che dell’Oriente, incontra la nostra piena comprensione. Noi riteniamo che il rafforzamento dell’amicizia e dei contatti tra i nostri paesi contribuirà al miglioramento dei rapporti fra tutti i paesi — indipendentemente dal loro sistema sociale — e al consolidamento della pace gene-ralea. Il presidium del Soviet Su-primo dell’URSS, il governo diell’U-RSS hanno deciso di inviare da voi la nastra delegazione per esaminare fraternamente insieme con voi tutti i problemi maturi. «Come rappresentanti del Partito Comunista dell’URSS, del partito che è stato creato dal grande Lenin, riteniamo auspicabile che venga a crearsi un’atmosfera di fiducia reciproca anche nei rapporti fra i nostri due partiti. I legam« più forti vengono stabiliti tra i popoli di quei paesi che sono diretti dai partiti la cni attività poggia sulla scienza del Marxismo-leninismo. I partiti che agiscono in base alla dottrina marxista-leninista creano la piena comprensione reciproca poiché il loro unico scopo è la lotta per la classe lavoratrice,'! per A contadini lavoratori, per gli interessi del popolo lavoratore. Per la vittoria finale del socialismo hanno versato il proprio sangue i migliori figli dei popoli', lottando contro i nemici interni ed esterni, liberandosi dal giogo del capitalismo e conquistando la libertà e l’indipendenza. Continuando sulla nuova strada socialista, i popoli di questi paesi consolidano le proprie forze in una atmosfera dii vera e solida amicizia. «Noi non assolveremmo il compito assunto dinnanzi ai nostri popoli e ai lavoratori di tutto il mondo, se non facessimo tutto il possibile per creare una oomprensione reciproca tra il partito comunista del-l’Unilone Sovietica e la Lega dei comunisti della Jugoslavia sulla base del marxismo-leninismo. «Gli interessi degli operai e dei contadini, gli interessi del movimento operaio internazionale e gli scopi comuni della lotta per il consolidamento della pace, per un migliore avvenire deH’Umanità, richiedono dai dirigenti dei partiti comunisti e operai la reciproca comprensione fra questi partiti sulla base dei principi del marxismo-leninismo. «Viva la pace durevole fra i popoli! Viva l’amicizia fraterna e la stretta colfelboraziane fra i popoli delTUmione Sovietica e della Jugoslavia! Viva i popoli della Jugoslavia.» LA SERIE DEGLI INCONTRI Il vicecapo di stato maggiore dell’Armata Popolare Jugoslava Dušan Kveder è stato nominato primo ambasciatore jugoslavo ad Addis Abeba. Lo sciopero dei 67 mila ferrovieri britannici iniziato alla mezzanotte di sabato ha quasi paralizzato il traffico in Granbretagna. Il sindacato dei ferrovieri ha respinto l’invito del primo ministro Eden di riprendere il lavoro, mentre il sottosegretario generale del sindacato Hollworth ha dichiarato che gli scioperanti possono tener duro anche 3 mesi pur di veder realizzate le loro richieste. Il capo della delegazione nipponica ai negoziati per la normalizzazione dei rapporti tra Giappone e Unione Sovietica che si inizieranno domani a Londra, è giunto ia aere* net la capitale britannica I oolloqui tra le delegazioni governative di Jugoslavia e Unione Sovietica si sono iniziati il giorno 27 al Circolo della 'Guardia a Top-čiđer, ned pressi di Belgrado. Prima di reoarsi al Circolo della Guardia, la delegazione statale sovietica ha deposto una corona sulla tomba deU’eroe ignoto sul colle d’Avala. La corona reca la seguente scritta: «Ai soldati dell’Armata jugoslava, ai combattenti caduti per il benessere della loro patria — la delegazione del governo dell’Unione Sovietica.» Il primo colloquio fra le due delegazioni si è concluso verso le 13.00. Le conversazioni ufficiali ' sono riprese nel pomeriggio alle 16.30. Al 'termine della prima igiomafa dei colloqui, è stato diramato un comunicato ih cui si afferma che vi era stato «uno scambio di opinioni su problemi' riguardanti la situazione intemazionale e i rapporti tra la Jugoslavia e l’Unione Sovietica.» Nella serata gli ospiti sovietici hanno assistito al teatro del popolo di Belgrado alla rappresentazione del balletto di, Baranović «Il racconto cinese». La seconda gio|mata belgradese della delegazione sovietica ha avuto inizio alle nove con la ripresa dei oolloqui ufficiali che si sono conclusi verso ile dodici. Alle tredici il Presidente Tito ha offerto una colazione agli uomini di stato sovietici. Il Presidente della Repubblica 9i trovava già nella grande hall della sala dei ricevimenti del Consiglio esecutivo federale quando giungevano i tredici membri della delegazione sovietica. Un folto stuolo di giornalisti, di foto-reporters e di operatori della televisione si sono stretti attorno a Presidente della Repubblica e agli ospiti mentre, conversando, si avviavano verso la sala Il Presidente Tito ad un ceTto punto, indicando a Hroščev il folto gruppo dei giornalisti, ha esclamato sorridendo: «Vedete quanti 'giornalisti ci sono! Sono venuti da tutto il mondo, dal l’Or ion te e dall’Occidente. Questa è la coesistenza.» Durante ili pranzo, il Presidente Tito e il capo della delegazione sovietica, Hroščev hanno scambiato un brindisi, senza però fare alcuna dichiarazione ufficiale, esprimendo però la certezza che la conferenza avrà risultati positivi peT la oollabo-raziaone fra i due paesi e per la salvaguardia della pace. Nel pomeriggio gli uomini di stato sovietici hanno visitato l’istituto di ricerche nucleari Boris Kidrič di Vinči e nella serata hanno partecipato al grande ricevimento offerto in loro onore al palazzo bianco dal Presidente Tito e dalla sua consorte. Al ricevimento erano presenti circa 700 invitati fra i quali il corpo diplomatico accreditato a Belgrado e numerosi giornalisti jugoslavi e stranieri. Alla mezzanotte del 28 maggio le delegazioni governative della Jugoslavia e dell’Unione Sovietica sono partite in treno speciale alla volta di Brioni. Dalla località di Karlovac sino ad Abbazia gli uomini di stato jugoslavi e sovietici hanno proseguito il viaggio in automobile. Dopo un rinfresco nella ridente località turistica sono ripartiti per Brioni, dove sono giunti alle 15.00. A Pola al passaggio del corteo delle automobili la folla ha acclamato a lungo al compagno Tito ohe ha risposto con cordiali cenni della mano. Sulla stessa automobile accanto al presidente Tito sedeva N. Hroščev. A Belgrado si ritiene ohe con il viaggio a Brioni si sia conclusa la prima parte dei colloqui nel corso dei quali, come affermato dai comunicate ufficiali, gli uomini di stato sovietici e jugoslavi hanno proceduto ad un scambio di punti di vista sulla situazione internazionale e sullo sviluppo dei rappòrti tra i due paesi. Sebbene fra le due delegazioni, esistano naturalmente numerose differenze di opinioni, si ritiene che sia possibile trovare . determinati punti di contatto ohe consen- tiranno nelle ulteriori consultazioni di giungere alla formulazione dei principi1 democratic« fondamentali sui quali deve poggiare lo sviluppo dei futuri rapporti fra i due paesi. Non v’è dubbio ohe la formulazione comune di questi princip« fornirà un’ulteriore elemento per il consolidamento della pace nel mondo. Dichiarazioni di U Nu «Sono convinto che la mia prossima visita in Jugoslavia cementerà maggiormente i già cordiali rapporti tra d nostri due paesi» -— oosì ha dichiarato in una intervista, conoessa all’agenzia Tanjug e al giornale «Barba», il primo ministro birmano U NU, atteso a Belgrado per il 6 giugno. Rispondendo ad una domanda relativa allo sviluppo dei rapporti ju-go-birmani nel periodo tra la visita deUpos'tro Presidente in Birmania e la sua prossima visita in Jugoslavia, il premier U NU ha dichiarato che in questo breve periodo sono stati raggiunti notevoli risultati a tale riguardo. «La visita del Maresciallo Tito in Birmania — ha detto egli- — ha lasciato sul popolo birmano una enorme impressione». Nell’esporre il suo parere in merito alle odierne possibilità di applicazione dei principi della coesistenza parifica, il premier birmano ha dichiarato di ritenere che questi principi vengono fatti propri da un sempre maggior numero di’ paesi, dato che la loro applicazione rappresenta l’unico passo positivo verso la pace generale. Gli accordi franco-tunisini A Parigi è stato firmato Taaoordo franco tunisino mediante il quale quattro milioni di tunisini vengono ad ottenere lautonomia interna. Hanno partecipato alle trattative il presidente del governo francese, Edgard Faure ed il presidente del governo tunisimo, Ben Anunar. Secondo tale accordo, i Tunisini riassumono l’amministrazione interna del paese, mentre gli affari della difesa nazionale e del servizio diplomatico continueranno a rimanere di competenza dei francesi. I Tunisini assumeranno gradatamente l’arnmimsitraziione del patere nella legislatura e nella polizia. Tunisi continuerà a rimanere un settore economico della Francia, con la quale sarà legata da un’unione tariffaria e doganale. In ita! modo .la Francia viene a perdere il suo potere assoluto su Tunisi ottenuto nel 1881. A Tunisi si son fatti grandi preparativi per celebrare l’aweni-mento ,che assume un carattere ancor più solenne col ritorno in città del capo nazionalista Abib Bourghi-ba, il quale era stato esiliato e confinato per tre anni e mezzo dalle autorità franoesi. La vittoria dei conservatori- nelle elezioni generali britanniche, scontata in partenza, ha fornito al governo di Eden un margine di voti parlamentari la cui ampiezza supera le stesse aspettative del primo ministro che, oltre disporre alla Camera dei Comuni di una solida maggioranza, può affermare di godere la fiducia del 51% degli elettori. Come noto, nelle elezioni del 1951, pur conquistando la maggioranza dei seggi (dato il sistema uninominale vigente in Inghilterra) il partito conservatore aveva avuto solo il 48% dei voti contro il 48,8% dei laburisti. Indubbiamente Eden ha saputo scegliere il momento psicologicamente più favorevole per il suo partito, portandolo ad affrontare la elezioni con all’attivo una sta-billizzazione relativa delle finanze e dell'economia del paese che, nella favorevole congiuntura intemazionale. poteva far passare in seconda linea il non certo confortevole divario esistente fra gli indici, in aumento, del costo della vita e dei salari e stipendi (più lo 11% il costo della vita, nei confronti del ’51, e solo il 4% in più i salari). Perciò abilità nella scelta della data ed un pizzico di fortuna in quanto gli elettori hanno potuto attribuire al governo Churchill meriti economici non suoi, ma derivanti da una situazione economica internazionale favorevole. Di modo che una parte dell’elettorato ha potuto spostarsi vedendo nell'abolizione degli ultimi razionamenti alimentari il frutto della politica dei cons'ervatori e sottovalutando gli effetti delle snazionalizzazioni operate da Churchill nel campo sanitario ed in quello delle industrie delFacciaio e dei trasporti. Ossia un certo numero di elettori è stato portato a sopravalutare, forse, un fatto contingente, ma tangibile, e a sottovalutare, invece, le conseguenze economiche e sociali delle snazionalizzazioni, in quanto oggi non molto visibili, ma che daranno i loro risultati nel prossimo avvenire. Risultati che potranno tradursi in difficoltà economiche, aumento del costo della vita ed agitazioni sociali i cui prodromi si hanno già negli scioperi che travagliano la vita e-conomica inglese da alcuni mesi. Altro elemento favorevole ai conservatori è stata l’evoluzione della situazione internazionale che — pur essendo un’altro fatto generale — può apparire merito della politica esiterà dei conservatori i quali, per altro, hanno solo quello di aver collaborato aU’evoluzione distensiva in atto. D’altra parte, nel campo della politica estera le posizioni dei laburisti ben poco differivano da quelle die! governo sia per l’Ueo che per il riarmo tedesco, per la bomba all’idrogeno come per la conferenza degli occidentali con l’unione sovietica ed ai colloqui per il disarmo. In genere, la scarsa differenzazione fra governo ed apposizione in politica estera giooa sempre a favore del governo, in quanto gli argomenti marginali avanzati dall’opposizione assumono troppo facilmente, per l’elettorato, carattere di polemica mentre confermano, in fondo, la politica governativa. Forse Eden ha contato anche sui dissensi e le polemiche che hanno ultimamente travagliato il partito laburista attorno al caso Bevan. In realtà questo non sembra aver influito sull'elettorato in quanto i laburisti hanno mantenuto tutti i seggi nelle circoscrizioni operaie, orientate a sinistra, e le perdite si sono registrate invece nelle circoscrizioni dove predomina il fluttuante ceto medio inglese, favorevole tendenzialmente ad una politica interna di centro destra. La campagna elettorale — in verità- poco energica e meno ancora differenziata — dei laburisti ha dimostrato, in genere, entusiasmo degli elettori per gli oratori della sinistra e cedimenti invece per i candidati della destra. A questo punto va rilevato che la direzione del partito, per assicurare la elezione degli elementi di destra, li presentò proprio nelle circoscrizioni orientate a sinistra relegando .numerosi candidati be-vanisti in circoscrizioni senza speranze o molto incerte. In sostanza la campagna elettorale potrebbe indicare che un programma sociale più aperto e radicale avrebbe potuto favorire, e non danneggiare, i laburisti ed avrebbe contribuito a portare l’accento sulla politica sociale ,a lunga scadenza negativa, operata dal governo conservatore. Concludendo, si può affermare che le elezioni del 26 maggio ih Gran Bretagna non indicano spostamenti negli orientamenti dell’opinione pubblica e la vittoria conservatrice deve molto a fattori contingenti di caratere intemazionale e alla Scarsa differenziazione della politica laburista mentre solo una parte del merito di tale vittoria và ai dirigenti conservatori per scelta della data e per la maggiore energia ed articolazione da essi impressa alla loro campagna elettorale che, per la prima volta in Inghiltera, ha visto all’attacco il partito governativo mentre l’opposizione sembrava mirare non alle elezioni presenti ma bensì alle prossime. Il che . qualche osservatore non 3i arrischia di escludere. La lotta contro la poliomielite A Città del Messioo la comnpiä-sione per l’elabarazione del programma delTorganizzazione sanitaria mondiale, ha proposto di raddoppiare gli sforzi nella lotta contro li poliomielite. La commissione ha inoltre raccomandato che, nello sfruttamento dell’energia atomica a soapi terapeutici, venga data la precedenza all’esame del problema della difesa contro le radiazioni. Nel corso del dibattito, il rappresentante jugoslavo, Andrija Stampar ha dichiarato che in Jugoslavia svolgano attualmente la loro attività 3 istituti scientifici con il compito di esaminare le possibilità di impiego dell’energia nucleare a scopi pacifici. Il dottor Stampar ha quindi affermato che la Jugoslavia porrà a disposizione dell’organizzazione sanitaria mondiale tutti i risultati sinora raggiunti in questo campo. SCUDISCIATA AL SERVILISMO «... Ebbene; ora, dopo l’annun-cio ufficiale della visita di Bulganin e compagni a Belgrado, gli a-mericani ... devono convenire crediamo, di meritare zero in perspicacia. Perchè Tito — chiaro — si prepara, ricevendo gli ospiti illustri da Mosca, a fare precisamente quella .marcia in dietro’ che essi con tanto candore escludevano dal novero delle passibilità pratiche. E si chiarisce essere quello che sempre gli italiani additarono e denunciarono, cioè un tipo di capo di Komitagi balcanico, per cui tutti gli impegni sono elastici, e tutti i principi sono validi soltanto in funzione dell’utilità personale, spregiudicatamente considerata. «L’annuncio dato da Tito è tanto più piccante, in quanto proprio in questi giorni gli Stati Uniti, in. prima linea, cercavano di ottenere l’adesiome di Belgrado per una conversazione generale a 4 sul problema degli aiuti occidentali alla Jugoslavia; cioè cercavano di ottenere — oh, incomparabile candore dei nostri amici di oltre Atlantico! — .il permesso di Tito di offrirgli nuovi prestiti. A questo punto sarà peraltro lecito osservare, che se gli a-mericani hanno ragione di rimpiangere le loro centinaia di milioni di dollari buttati nel pozzo, noi italiani abbiamo ragione di deplorare che una politica, da parte loro imperniata su un oosì marchiano errore psicologico, li abbia condotti — essi e gli alleati — a mancare brutalmente di parola a noi, rimangiandosi, per compiacere a Tito, la loro promessa formale circa la Zona B in Istria ... a noi sono costate le 'gloriose reliquie deH’italiani-tà di Capodistria, di Parenzo e di tante altre cittadine italiane che nessuna cifra di dollari può comperare ... 'Giovanni Ansaldo.» (da «Il Piccolo» del 18 oorr.) Pure noi più volte abbiamo posto in evidenza su queste colonne il fatto indiseutibile che l'Italia, si i sempre dimostrata la prima della classe nel Patto Atlantico, la migliore lucidatrice di stivali e la più servizievole del padrone che le elargisce i dollari a qualsiasi titolo. Ora a richiamare gli americani a tenere nel dovuto conto questa realtà, fin troppo evidente, è nientemeno Giovanni Ansaldo, ossia uno di quei più quotati gazzettieri del littorio e tromboni della E1AR, scovato da Ciano, ministro degli esteri e genero di Mussolini, che se l’era fatto anche consigliere di fiducia. Ora Giovanni Ansaldo, pari grado nella gerarchia del littorio e legato da particolari vincoli camerateschi a Rino Alessi, si vale dell’organo di questo — le cui tradizioni storiche vogliono che sia il più autorevole e quotato per consigliare il governo e i circoli dirigenti romani —- per richiamare ai loro doveri, e consigliare anche gli americani. Giovanni Ansaldo — che mai potrà perdonare agli americani l’irreparabile, madornale errore di aver impedito col loro intervento IXnstaurazione in Europa e nel mondo dell’«ordine nuovo» per cui Hitler e Mussolini scatenarono « la guerra santa» dello sterminio e delle distruzioni —■ appare perciò oggi uno fra gli elementi più quotati per rimproverare gli americani stessi di aver mancato «brutalmente di parola, rimangiandosi, per compiacere a Tito, la loro promessa formale circa la Zona B» di cui, stando alle profonde nozioni geografiche di Giovanni Ansaldo, una città è Parenzo, fra «tante altre». E ben a ragione, egli aggiunge, gli americani rimpiango.no le centinaia di milioni di. dollari «buttati nel pozzo», dollari che viceversa, necessiterebbero oggi alla nuova alleata, cotanto servizievole, all’Italia che sta profondendo miliardi per arricchire la sua «gloriosa» storia con una nuova leggenda, quella degli «italiani cacciati via dalla terra istriana con feroci persecuzioni» . Però, da quanto si vede, aneks gli americani al momenta op- portuno non risparmiano le scudisciate al servilismo abbietto. Tali devono essere apparse a Giovanni Ansaldo e a tutti, coloro che a Trieste e in Italia la pensano conte lui, le dichiarazioni di Dulles con cui: «Il segretarido di stato ha ricordato all’Ambasciatore dì Jugoslavia la violenta ostilità di cui l’LInione Sovietica ha dato prova dal 1948 nei confronti del governo jugoslavo, a causa della politica risolutamente indipendente che esso segue. Il Segretario di Stato si è compiaciuto con l’Ambasciatare di Jugoslavia per il successo che corona attualmente la coraggiosa attuazione di tale politica, politica che secondo le assicurazioni fornite dal Governo Jugoslavo al Governo degli Stati U-niti, la Jugoslavia continuerà a seguire». (Dai giornali del 24 cor.) CODE DI PAGLIA Nello scorso numero, in un corsivo che, da quanto sembra, sta facendo epoca, figuravano alcune iniziali dei nominativi di ben individuati mestieranti della superitalia-nità. Dette iniziali hanno prodotto l’effetto del classico stìssoUno nel non meno classico stagno. Si mormora, si diventa rossi come le creste di galletti, si fanno le più disparate ipotesi, si chioccherà e si ostentano minacce di voler «precisazioni». Però nessun mormorante, nessun bpo-tesizzante, nessun galletto — o gallina vecchia — come nessun chiac-cherone, o sobillatore che dir si voglia, ha messo il naso in redazione pler esigere «quelle» precisazioni. Tuttavia vogliamo essere generosi, fornendone alcune, pur non sapendo se giungeranno gradite agli interessati. Comunque le scodelliamo cosi alla buona. Innanzi tutto le per nulla misteriose iniziali si riferiscono a persone che si atteggiano a «Primule Rosse» e a «Carbonari» in sedicesimo, degradando nel ridicolo o, meglio, nella scimmiotterìa. Si tratta precisamente di quei tali signori e signore che si stanno struggendo perchè «La Nostra Lotta» non ha pubblicato i nominativi per esteso. Comodo, vero signori e signore, ottenere oosì a buon mercato una patent» di «niarMrlo», che oon il aotirt «carbonarismo» tarcaie di procurarvi per far valere — passata la «iniqua» linea di. confine — quale «titolo» di precedenza assoluta neiraccaparramento di ottime sinecure e prebende a spese del popolo italiano? Ci siamo ben compresi?! Purtroppo, ci spiace, ma questo piccolo favore ci rifiutiamo di farlo. Anche se tentate dì allargare la cerchia, affibbiando ad altri le iniziali che sono vostre. E lo fate per indurre gli ingenui a credere che con ciò si «intimida» per costringere a «esodare». Lo scopo di questa altra panzanaa. che fate circolare, è fin troppo palese: aumentare il numero dei possibili aderenti a quel famoso «partito degli esuli» che intendete fondare nella vicina repubblica. Beninteso, per «dirigerlo e rappresentarlo», ritraendone i dovuti onori benefici e utili. — Come vedete, cionosciamo il nostro stile e le vostre piccole manovre. Così come conosciamo — e lo conoscono i oapodistriani — quel vecchio adagio che suona così: Chi ha la coda di paglia . ..» con quel che segue. Se ci volete credere, vi precisiamo che obbietivo del nostro corsivo in discussione era anche quello di far si cite la popolazione rilevasse le vostre code. Mormorando!, ipotizzando, ■minacciando epe. tee. avete appalesato il vostro nervosismo e, ton esso, It. . . tede di paglia. 7 GIORNI Crishna Menon a Pechino E’ rientrato a Nuova Delhi A rappresentante indiano ali'ONU, Crishna Menon, che era start» inviato da Nehru a Pechino per continuare, in qualità di suo rappresentante, i colloqui iniziati a Bandung ' 'sul problema di Formosa. Benché i risultati della sua missione siano tuttora circondati da un velo di mistero, negli ambienti indiani competenti si smentisce la notizia diffusa dalla stampa americana sulltesistenza di un certo piano «Menon». Si osserva che Crishna ha ottenuto impressioni favorevoli ed ottimistiche, il che dimostra che Pechino è rimasta fedele alle sue proposte e all’atteggiamento di Bandung ed è persino andata più lontano nell’intento di risolvere La crisi dell'Estremo Oriente. In base a queste impressioni e aU’iaitteggiamento della Cina circa la sovranità su Formosa, gli osservatori di Nuova Delhi deducono che la Cina sia pronta a intavolare colloqui a due, 0 in formazione più larga, purché siano evacuate le isole di Quamoy e Matsu e non si pregiudichi il problema dèlia sovranità su Formosa. Si attende che la Cina farà in questo senso ancora ua gesto amichevole rilasciando gli aviatori americani prigioneri. Dopo i colloqui con Nehru, Crishna si recherà a Londra e a Washington per mettersi in contatto con l'altra parte delia vertenza. Nel frattempo fe giunto a Pechino il presidente del governo indonesiano Sastroamijojo che avrà colloqui con i membri del governo cinese. Sastraamijojo si ■ e dichiarato particolarmente tateras-sato alla questione di Formosa. Da fonti ben informate si apprende che egli intente tentare una mediazione tra Cina e Stati Uniti Klila soluzione di questo imp*rto*te problema dell’est astatic*. II rappresentante cinese a Belgrado E’ giunto a Belgrado 11 »rissa ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese, signor V;u Sju C-juart. li signor Vu Sju Cjuan, che fe giunto in aereo speciale da Mosca, 6 «tato atteso all’aereoporto di Zerrtua dal capo dell’ufficio protocollo della Segreteria di «'tato agli «steri Pavle Beljanski e dall’incaricato d’affari dell’ambasciata cinese a Belgrado Chu Cju Jen. L’ambasciatore cinese ha visitato mercoledì il segretario di stato gli esteri Koča Popovič, e giovedì ha consegnato le proprie lettere credenziali al presidente della Repubblica, Maresciallo Tito. Il signor Vu Sju Cjun ha ricoperto finora la carica di vice-ministro degli esteri ciaaae. La neutralità austrìaca I rappresentanti del partito popolare, del partito socialista, dell’Unione degli indipendenti e dell’opposizione nazionale hanno presentato mercoledì al governo di Vienna una proposta comune di dichiarazione sulla neutralità del-l’Austria. In essa si rileva che l'Austria, al fine di una continua e duratura affermazione della propria indipendenza e integrità del proprio territorio, si dichiara neutrale ed è pronta a mantenere e difendere tale neutralità con tutti i mezzi a sua disposizione. Per assicurare un tanto, l’Austria non aderirà mai a blocchi militari nè permetterà la creazione di basi militari da parte di potenze straniere sul proprio territorio. Nella dichiarazione si rileva inoltre la decisione austriaca di soddisfare a tutti gli impegni contenuti nella Carta dell'ONU e di attenersi a questi principi nei propri rapporti con gli altri paesi. 1 deputati popolari hanno invitato il governo a presentare al parlamene il progetto di legge costituzionale che regolerà le questioni relative allo stajtus neutrale del paese e di informare, immediatamente dopo l’entrata in vigore dal trattato di stato ed il ritiro delie truppe d’occupazione, tutti i paesi in merito a questa legge chiedendo che gli stessi riconoscano la neutralità dell’Austria. Il governo è stato poi invitato a intraprendere ile misure per l’accoglimento dell’Austria alle Nazioni Unite. Rapporti j ago-tedeschi II 25 maggio l’ambasciatore jugoslavo a Bonn è stato ricevuto dal presidente del Bundestag, dottor Gersfènmajer, rientrato dalla sua visita al nostro paese. A nome della delegazione di parlamentari da lui guidati, il signor Gerstan-majer ha espresso il proprio ringraziamento per le cordiali accoglienze ricevute a Belgrado e nelle altre città visitate. Ha aggiunto che la visita della delegazione del Bundestag alla Jugoslavia ha avuto un grande significato per l’ulteriore miglioramento dei rapporti e per la soluzione di concreti problemi ancora aperti fra i due paesi. Il ministero degli esteri dell’Unione Sovietica ha rimesso giovedì scorso ai rappresentanti diplomatici di Granbretagna, Francia e Stati Uniti una nota in cui il governo di Mosca aderisce aU’irmrto delle tre potenze occidentali per la convocazione di una conferenza tra i primi ministri delle 4 grandi potenze, con la partecipazione dei ministri degli esteri. Nella nota il governo sovietico dichiara di ritenere che tale consultazione contribuirà aU’allentamento della tensione • all'aumento dalla fiducia raeiprooa aei Papparti tra gli stati Il piano decennale per lo sviluppo del turismo nel Distretto di Capodistria A oltre quattromila letti le capadtä dei il CAPODISTRIA, 30 — Nello scorso numero abbiamo tracciato a grandi linee il quadro generale del piano decennale per lo svilupo del turismo nel distretto di Capodis-ria, come proposto dall’Ass'dciazi-one turistica della Slovenia. Vogliamo, oggi riprendere maggiori de-tagli. Il piano di rinnovo e di sviluppo de turismo capodistriano, prevede tre distinte ione: Pirano .— Portorose. — Fiesso, Ancarano. —■ Capodistria e Isola — Spugnano. Pirano — Portorose — Fiesso Per la sua lega, le sue attrattive storiche e architettoniche, la vicinanza con Portorose, Flesso e Strugnano, la città di Tartini è una località tipicamente turistica, oggi peraltro insignificante per le sue minime capacità (90 letti). Si prevede perciò un notevole potenza-menito che, nel 1964, dovrebbe con radunamento di vecchi e la costruzione di nuovi alberghi, portare a 255 il numero dei posti letto. In proporzione verrebbe potenza-ta. la rimanente attrezzatura alberghiera (ristoranti, bar, cucine e refettori, bagni), e migliorate le condizioni ambientali (rifornimento d’acqua e energia elettrica, sistemazione dei parchi, delle strade, ecc.). Una particolare cura dovrebbe poi, venir dedicata alla conservazione dei monumenti storici e culturali (le antiche mura di cinta con i caratteristici torrioni, ii museo tartiniano). Per completare l’attrezzatura turistica si dovrebbe provvedere inoltre aliai lest ime rito di imbarcazioni per gite nelle altre località turistiche della costa. Quale obiettivo di maggior mole e importanza, a Portorase, verrebbero rimesse in efficenza le terme del «Palace», che permetterebbero un allargamento, dell’attività della stagione turistica e ridarebbero alla ridente località la fama già goduta in passato. Minori sforzi richiederebbe il potenzamento delle capacità attuali (764 letti) in quanto con il riattamento degli o-bicttivi ora adibiti ad altri usi, richiedente una spesa relativamente modesta, e la costruzione di un nuovo albergo di prima categoria il numero dei posti letto verrebbe portato, sempre per quell’epoca, a 1.274. Di conseguenza verrebbero potenziate le attrezzature compie- Il Tribunale di Pirano ha discusso recentemente il caso del giovane Kukovec Ferdinando. Il Kukovec, allievo della scuola pescatóri di Pirano, era* accusato di aver sottratto un cappotto tipo «montgomery» a un suo compagno di scuola. 'Data la giovane età dell’accusato (diciannove anni) gli è stata inflitta la pena di 4 mesi di arresto con la condizionale per anni due. Leggete e diffondete LH NOSTRI LOTTA mentari (teatro all’aperto, stadio di s. Lucia, campi di tennis, nuove cabine nei bagni, autorimessa, piscina d’acqua dolce, ecc.), e curata maggiormente la manutenzione dei parchi, dei giardini, delle strade, del molo e delle rive. Anche a Portoros'e si dovrebbe soddisfare ogni esigenza per lo svago degli ospiti (locali di divertimento, imbarcazioni a motore e a vela per gi.e, ecc.) quale si conviene -a un centro turistico moderno. Particolarmente favorevole allo sviluppo turistico è 1^ ridende località di. Fiesso con il suo laghetto d’acqua dolce a pochi metri dalla spiaggia (vi si potrebbero allevare pesci pregiati), unico per il suo genere sulla nostra costa. Accanto agli edifici attuali, da riadattare, vi si dovrebbero costruire alcuni alberghi e pensioni in modo da portarne la capacità, dagli attuali 204, a 504 letti. Anche qui si imporrebbero provvedimenti radicali per migliorarne l’accesso (allargamento della strada, costruzione di un'autorimessa, allestimento di un servizio tassametri e motobarche), le condizioni ambientali (il rifornimento d’acqua e corrente elettrica, sistemazione di parchi, aiuole per piante e fiori esotici, l'allestimento della spiaggia con cabine la costruzione di un moietta d’approdo per. piccole imbarcazioni, la sistemazione di un «camping», di un parcheggio per automobili e di un servizio di imbarcazioni da diporto ). Ancarano — Capodistria La ridente località di Ancarano FOLA. Proseguono i lavori di ri-costruzione ed ampliamento dell'Ospedale Generale di Pola. In questi giorni sono stati iniziati quelli di ricostruzione della sezione maschile del reparto chirurgico sul modello di quella femminile, già ricostruita. A. titolo informativo, rileviamo che per le opere di rimodernamento dell’ospedale, nel suo complesso, sono stati spesi nel corso degli ultimi 12 mesi 37 milioni di dinari. ,i DIGNANO. In questi giorni è stata inaugurata a Gaiano (nei pressi di Dignano) una nuova fattoria zootecnica. Nelle nuove stalle, costruite secondo i dettami più moderni, si trovano attualmente u-na ottantina di capi di bestiame grosso, destinato alla riproduzione. Sempre a Dignano, sulla strada che porta a Valle, si sta coistruen-do un nuovo fabbricato òhe ospiterà il complesso delle officine meccaniche della stazione cooperativistica di macchine agricole. POLA. E’ terminato il 19 maggio a Bagnole, nei pressi di Pola. sotto la rinomata pineta presso- il mare, il campeggio della gioventù! Oltre 800 giovani italiani e croati della città di Pola e distretto vi hanno soggiornato in tre turni a cominciare dal I. aprile. POLA. Dal 1947 ad oggi, nel corso di 8 anni, la popolazione di Pota è aumentata di 18.000 abitanti. e Valdoltra hanno grandi possibilità per lo sviluppo di un turismo di massa e di villeggiatura. Tutta la costa è, infatti, adattabile a spiaggia con bagno, ricorrendo alla costruzione di «weekend» casette, già sperimentate con successo, e di «camping» moderni. Accanto a questi si dovranno adattare pensioni con alloggi e refettori, nonché ampliare gli obiettivi esistenti, sistemare le, strade, il parcheggio automobili, il molo d’attracco e provvedere a un migliore rifornimento dell’acqua e della corrente elettrica. Capodisitria, invece, dovrebbe divenire un centro di servizi turistici in grado di servire alla bisogna potenziando ile capacità di alloggi e migliorando le ocmunica-zioni e i trasporti (servizi di -agenzia, linee di gran turismo per terra e per mare, servizi logistici di vario genere, aeroporto per apparecchi da turismo, ecc.), u-na maggiore valorizzazione dei valori storici e artistici, e il suo sviluppo in un centro di attività culturale e di svago. ! Isola — Strugnano Pur essendo un centro industriale abbastanza sviluppato, Isola non ha la capacità di un solo letto per gli ospiti in passaggio per affari. Ma la graziosa cittadina è anche un centro di ampie possibilità turistiche, come già fu in passato. Qui, in fatto di capacità di soggiorno bisognerà incominciare daccapo, in modo da raggiungere gradualmente, in un decennio, una capacità di almeno 100 letti. Il numero degli operai delle industrie di Pola che era al tempo dell’occupazione fascista di circa 4000, con una popolazione di circa 40.000 abitanti, raggiunge oggi la cifra di 10.000 su una popolazione di 32.000 abitanti. ROVIGNO. Entro la data del 27 luglio, anniversario dell’Insurrezi-one del popolo della Croazia, verranno scoperti a Karojba ed a Canfanaro due cippi alla memoria dei Caduti. A Pala verranno decorati 100 ex combattenti. POLA. Sono sitate aperte quest’anno iin Istria 21 scuole ottennali di secondo tipo. Nel prossimo anno scolastico saranno istituite altre 32 nuove settime classi. In tal modo anche le scuole dell’Istria si avviano progressivamente all’insegnamento ottennale obbligatorio. Attualmente l’Istria conta nelle scuole ottennali e ginnasi una popolazione di 9090 studenti. Altri 3500 alunni frequentano la scuole settennali e 8432 alunni le scuole sei-ennali. POLA. A Pola sono stati formati nei primi mesi di quest’anno otto gruppi mandolinistiei e di chitarre con 144 giovani membri, un numeroso gruppo di fisarmonicisti, due bande musicali con 52 strumenti. Funzionano inoltre 10 cori con 615 membri. Fra i più attivi, si dimostra il coro italiano della Lino Mariani niell’amibito del Cir-, colo Italiano di Cultura. NOTIZIARIO ISTRIANO INAUGURATA A UMAGO LA CASA DELLA SALUTE PER ARCHITETTURA E IMPIANTI il piiT moderno edificio sanitario del Paese UMAGO, 25. — Alla presenza del Presidente del Consiglio per la Sanità e l’Igiene delia RP di Croazia, doti. Brodarec, del segretario delio stesso Consiglio dott. Rajič, di Stipe Ugarkovié, direttore generale per le Assicurazioni Sociali delia Croazia e delle autorità politiche e sanitarie dei distretto di Buie, di Fiume e degli altri distretti istriani è stata inaugurata oggi a Umago la nuova. Casa della Salute. L"' nuova Casa che sarà aperta tra. breve, dispone dei reparto maternità con 22 Ietti, del consultorio per la madre e il bambino, del reparto ospedaliero con 26 letti, dell'ambulatorio generale, del policlinico, scolastico,, dell’ambudatorio pediatrico, della slezione epidemiologica, dell’ambulatorio odontoiatrico, del dispensario antitubercolare o di vari laboratori. La Casa occuperà 6 medici e uno specialista per le malattie po'-monari, tre dentisti, quattro ausiliare, due tecnici sanitari, un igienista e sei levatrici, oltre ad altre 29 persone. Nella stessa casa ha trovato sede anche la filiale delle Assicurazioni Sociali. Annessi alla Casa, si trovano in lase di ultimazione le cucine, le caldaie per il riscaldamento centrale, le lavanderie, ecc. Si tratta del più moderno e meglio attrezzato edificio del genere della Jugoslavia. Per la sua costruzione e attrezzatura sono stati spesi complessivamente 165 mili- oni di dinari. * La Šilović, una giovane architetta fiumana, ha già suscitato ammirazione pur l’arditezza e per l’originalità delle sue concezioni architettoniche, espresse nella, costruzione del padiglione turistico uma-ghese «Stella Maris». Questa Casa della AVVELENAMENTO PER INGERIMENTO DI CIBI GUASTI Sabato sera 10 allieve ed un insegnante del terzo corso della scuola. artigiana femminile di Gapodistria sono state ricoverate all’ospedale di Pirano per avvelenamento dovuto all’ingerknento di cibi guasti. Nel nolocomio sono, state loro praticate le coire del caso. Gli organi delTispezione sanitaria di Capodistria ritengono che liavvelenamento sia stato provocato da ingerimento di una compot di ciliege che doveva essere probabilmente guasta. In ogni caso una parte del cibo è sitata sottoposta all’esame chimico batterio-logico presso .l’Istituito di igiene di Lubiana. GENITORI NON LASCIATE INCUSTODITI I BIMBI IN STRADA Lunedi scorso in via Zamarin a Isola, il motociclista Hrvatin Lucian ha investito con la sua motocicletta la bimba treenne Borsi Giuliana, che i genitori avevano lasciato imprudentemente sulla strada. La piccola Borsi ha riportato la frattura del femore e la commozione cerebrale. SA Salute la riporta nuovamente all’attenzione dell’opinione pubblica e riconferma il suo stile personale che, a nostro giudizio, è superiore a quello di architétti di provata fama ed esperienza, almeno: per quanto riguarda le costruzioni nelle zone marittime. L’edificio sanitario di Umago è moderno, diremo anzi ultramoderno, ma l’impressione di angolosità e di quadrato che di solito questi edifici ci danno, viene eliminata da alcuni colonnati magistralmente piazzati e •dalla passerella sinuosa che prima s’impone all’attenzione del visitatore. Il tutto costituisce qualcosa di armonioso e di esteticamente piacevole. Ciò che ci ha però particolarmente impressionato sono la soluzione funzio-onale e la disposizione degli ambienti. •Dall’apertura di questo articolo si è potuto rivelare la diversità delle funzioni cui la Casa è destinata e dalle stesse si potrebbe concludere o che si tratti di un agglomerato di edifici oppure che nel suo interno ci sarà un miscuglio antigienico di ammalati diversi. Invece no. Ogr\i reparto, ogni sezione e ogni ambulatorio, sia per gli ambienti come per l’entrata e le sale d’aspetto, sono. separati uno dall’altro senza rompere l’unità dell’edificio nel suo complesso. E’ da rilevare anche la cura dei dettagli. L’ingresso dell’ambulatorio pediatrico, ad esempio, non manca nemmeno del suo adattissimo ripostiglio per le carrozzelle. Insomnia la disposizione degli ambienti è talmente logica é il loro a-spetto (astraendo dalle attrezzature) esteriore talmente appropriato allo scopo cui sono destinati, che, quando visitavamo la casa, ci è balenata l’idea che qui non serviranno nemmeno i cartelli indicato- ri. Nei dormitori e nelle stanze di soggiorno c’è anche una novità: le pareti sono dipinte ciascuna con un colere diverso. Quando ce lo avevano detto stamane, prima di visitare la casa, confessiamo di aver fatto un sorrisetto piuttosto scettico. Non che siamo antimodernisti ma, insomma, per un ospedale ci pareva un pò troppo. Abbiamo dovuto ricrederci. La disposizione dei colori è fatta in modo tale che effettivamente crea un’atmosfera riposante. Non staremo a descriverla. Diremo solo che tornati a casa abbiamo cominciato a combinare i diversi colori sulle pareti del nostro beh! . . . chiamiamolo salotto! La costruzione della Casa della Salute è venuta a costare sui 115 milioni di dinari. Non abbiamo cifre a disposizione, ma, ad occhio, potremmo con una certa sicurezza cjire che la sua cubatura è al-Tincirca uguale se non superiore a quella del caseggiato accanto al «Triglav» di Capodistria. Quest’ultimo è costato circa 200 milioni. Quindi (ancht da questo lato, oltre all’investitore e all’impresa co-strutrice, l’arch. Šilović merita un elogio) ci ha dimostrato che si possono costruire edifici belli, moderni, pieni di aria e luce e poco costosi. .M. B. Bei tutti i gusti »De guStibus inori dispu-tandum est» dice un vecchio proverbio Ideino. Fedeli a questo vecchio detto, noi non possiamo nemmeno discutere i desideri dei turisti che giungono a Portorose. E, qualpuno di questi, invece della spiaggia sabbiosa, preferirà una piu pittoresca costa rocciosa. Non potevamo offrirgiela sino a due mesi ja, quando quel terribile tem-po-ralone, che gli abitanti di Braghetti sui Monti di Mug-gia ricordano ancora, ha provveduto ad accatastare nella parte orientale del Bagno portorosino macigni di l'Aspettabile grandezza. Codi tutti i giusti sono accontentati. Al comodo si. è aggiunto il pittoresco. Peccato che Iti temporale abbia difettato di gusto archfPettolnico, poru\i-do i macigni in bell’ordine, anziché sparpagliarli in una caotica confusione. La trattoria di Giusterna potrebbe diventare uno dei migliori ritrovi capodis’triami UNA VISIONE STATISTICA DELLA CAPITALE ISTRIANA CHE COSA HA CONSUMATO in un anno la gente di Pola POLA, — maggio. Ogni mattina, quasi immancabilmente, le nostre brave massaie (Se me vanno al mercato, girano da un negozio all’altro, la borsa della spesa al braccio, oppure il cestino, per fare le compere abitudinarie. Economa per natura, la massaia, prima di far la provvista, sbircia la merce esposta, passa da un banco all’altro, o fa la coda quando si tratta di merce buona, rara, e questo, al mercato avviene spesso per le u-ova, la carne e la verdura. In fila, per passare il tempo, chiacchiera con la vicina, discute sui prezzi, fa il bilancio delle camperei naturalmente per le spese proprie. Quest’oggi invece il cronista, seguendo la grande massaia personificata da tutte le massaie di Pola, ha voluto fingere di fare le compere per tutti e per tutta l’annata, tirando le somme s'ui prezzi e sulle misure * In un anno i 32 mila abitanti di Pola spendano, per tutti gli acquisti. necessari ad una famiglia, dai viveri al combustibile, dalle calzature ai giornali, dai mobili alla radio, la bella somma di tre miliardi e 637 milioni di dinari, ovvero qualcosa come 114 mila dinari per famiglia, senza contare le spese dei divertimenti e svaghi. Le sipese maggiori, «’intende, risultano quelle fatte per i generi alimentari ed assommano per tutta Fola a circa due miliardi e mezzo. * Se interessa conoscere i quantitativi della mgrce acquistata, dobbiamo prendere come indicazione le cifre del 1954. In un anno le modeste borse da spesa delle massaie poles! hanno portato a casa ben 9.421 tonnellate di generi alimentari, rappresentati da 3.662 tonnellate di pane, 1.420 tonnellate di patate, 1.221 tonnellate di verdura, 772 tonnellate di carne, 545 tonnellate di frutta, 320 tonnellate di zucchero, con raggiunta di altre centinaia di tonnellate di olio, grassi, formaggio, fagioli, latte eccetera. La statistica ci dimostra che i polesi hanno aumentato sensibilmente, rispetto agli anni precedenti, il consumo del pane (72 per cento rispetto al 1952), dei prodotti del latte, delle patate, dei fagioli, della verdura fresca, mentre consumano di meno carne, latte, frutta fresca e zucchero. Complessivamente tuttavia a Pola si consuma, in viveri, per il 68 per cento in più che nel 1952. * I fumatori a Pola aumentano di numero. Tre anni fa si fumavano soltanto 31 tonnellate di tabacco; alla fine del 1954, tirate le somme, si è accentato che in un’annata e-rano andate in . .. fumo 76 tonnel- Una delle conquiste della Lotta popolare di liberazione è la costituzione della Scuola nautica di Pirano, l’unico istituto sloveno per l'addesitr,amento professionale di marittimi e pescatori. La scuola educa i nuovi quadri che devono osisene in grado di soddisfare le esigenze della marina mercantile e migliorare graduali mente le condizioni per il commercio d’oltremare ed il trasporto di merci in altri paesi. La scuola si ripropone che i suoi allievi conseguano una quanto più alta preparazione1 professionale affinchè possano contribuire in massima misura allo sfruttamento economico di questa costa. Già oggi la scuola ha una posizione solida ed è ancora destinata a svilupparsi. Esaminando alcuni dati statistici, si rileva che dal 1948 al 1954 hanno superato Pesarne di maturità 58 capitani nautici, 42 macchinisti e 4. costruttori navali. La maggior parte di essi è imbarcata su mercantili, altri studiano alle università. Merita lode il fatto che gli assolventi della Nautica di Pirano hanno superato gli esami con ottimi voti, e che ora i comandanti delle navi, su cui sono imbarcati, li citano come migliori. Il potere popolare ha intuito la importanza di questa scuola ed ha perciò approvato i progetti ed i crediti per la costruzione di un nuovo Istituto Nautico moderno. Oltre al compito culturale — educativo, la scuola ha anche un ruolo politico — economico in quanto, tramite suo, i nostri lavoratori si indirizzano ai problemi della marineria. late di tabacco, ovvero più di 140 milioni di dinari. Nello stesso periodo sono state consumate 1 milione e 61 mila scatole di fiammiferi. Per vestirsi le donne e gli uomini da Pola acquistano annualmente 141.000 metri di stoffa di lana e catone ed altri oggeti finiti, spendono complessivamente 501 milioni di dinari. Nei fornelli dei focolari domestici e nelle cucine in genere sono andati bruciati 13 mila metri cubi di legna e 4.000 tonnellate di carbone. A Pola, inoltre sono stati acquistati, in un anno, 1.120 guarniture complete di mobilia e 11.156 altri mobili vari. * Una gradita constatazione è quel- La recente conferenza delle organizzazioni sindacali del nuovo distretto di Gapodistria ha dedicato una parte dei suoi lavori ai campiti e all’attività delle proprie organizzazioni capillari, soffermandosi sia nella relazione che nella discussione su esempi concreti di filiali sindacali che hanno compreso ed attuano l’alto compito che sono chiamate a svolgere e su prove di altre che poco curano o che trascurano del tutto il lavoro sindacale. L’organizzazione sindacale del nuovo distretto comprende circa 20 mila lavoratori occupati, dei quali 15,390 sono inclusi nelle 228 filiali sindacali esistenti. Si tratta in sostanza di una forza da non sottovalutare e che potrebbe diventare un mezzo efficace di lotta per il progresso in tutti i campi della nostra vita sociale, qualora le direzioni delle organizzazioni di base dimostrassero quella agilità ed operosità necessarie per trasformare tutta l’organizzazione in una forza compatta, ommipr,esente in tutte le manifestazioni della nostra vita. Invece solo una parte dì queste filiali sindacali può affermare di essere un fattore vivo e operante nell’ambito del proprio collettivo. Nella precitata conferenza sono state menzionate a tal proposito le filiali sindacali del «Palace» hotel di Portoros'e, della «De Langlade» di Gapodistria, delle Saline di Pirano. della «Lama» di Dekani come esempi di buona attività svolta. Altre filiali sindacali disimpegnano un’attività che si può defi- G.li allievi partecipano durante il tempo libero alle manifestazioni culturali — educative. Inoltre, nell’ambito della Scuola, si ha un solido nucleo sportivo varie volte premiato alle manifestazioni sportive. Gli studenti partecipano poi all’attività di varie società e circoli, sono attivi nella tecnica del popolo, nell’aeromodellismo, auto-mot^ il isolo eoe. Infine, la scucila nautica è stata degnamente rapre-sentata assieme ad alcune altre imprese, all’interessante mostra marittima di Lubiana che sotto il motto «Dieci anni di libertà sull’Adriatico Settantrianialle» ha presentato l’attività ed i successi nello svilupo della marineria in questo piccolo quanto simpatico angolo del Litorale Sloveno. Particolare cura viene dedicata agli allievi, affinché questi sì sentano quanto meglio nelITstituto che nel 1954 è stato completamente rinnovato. Sempre nell’ambito della nautica di Pirano, abbiamo la sezione pesca, scuola della durata di due anni, venuta a sostituire nel 1949 il reparto costruzioni navali. Le stesse imprese interessate (la Ribič di Pirano e la Riha di Isola) hanno chiesto che venga addestrato quando prima un determinato numero di pescatori per sopperire così alla lacuna verificatasi in seguito all’esodo di pescatori. II piano del quadro peschereccio prevede inoltre per il distretto di Ca-podistria, nel decennio 1954—64, un graduale aumento degli allievi della scuola per la pesca che, assieme ai motoristi, dovrebbe raggiungere il numero di 700. apparecchi radio, dei libri e giornali. Infatti nel 1954 sono stati acquistati 428 nuovi apparecchi radio, rispetto ai 74 del 1953 ed ai 37 del 1952. Sono stati pure acquistati 10.951 libri (7.682 nel 1953), mentre la diffusione dei giornali è aumentata del 209,9 per cento: in un anno si sono letti 17.982 giornali vari. Nell’acquisto dei mobili, delle radio e di altro materiale elettrico lo straordinario aumento si spiega anche con le facilitazioni concesse agli acquirenti mediante il pagamento a rate. In conclusione le cifre ci dicono che i palesi spendono il 33,2 per cento della paga in generi alimentari ed il 66,8% nello acquisto di altri generi non alimentari, particolarmente merce industriale. Tuttavia, cor- nire diluita o saltuaria interessandosi solo della soluzione di singoli problemi, niella maggior parte dei casi ad iniziativa di qualche singolo membro della direzione sindacale, ma con scarse possibilità di successo per il semplice fatto che un’organizzazione operante in discontinuità non può acquisire quell’ascendente e quella forza che possono metterla in grado di realizzare ogrni iniziativa presa. Abbiamo poi le filiali sindacali esistenti sulla carta o, nella miglior ipotesi, che si limitano alla raccolta dei contributi sindacali e che lasciano correre una serie d’importanti problemi senza la loro partecipazione. Un caso del genere ci viene offerto dalla filiale sindacale della «FRUCTUS», il cui Regolamento tariffario è pervenuto alla commissione distrettuale senza che il collettivo fosse interpellato a proposito. Ed è stata la commissione distrettuale a dover restituirlo facendo rimarco ai dirigenti dell’azienda per la lacuna di cui erano responsabili. Alla «Slavnik» il regolarmento tarriffario è risultato oggetto dell’interessamento degli operai salo per il fatto che gli stessi cancellavano le singole posizioni tariffarie sulla tabella dove il regolamento era esposto. Questo fatto si presta a tre supposizioni; o la filiale sindacale non ha dato la possibilità agli operai di discutere apertamente il regolamento tariffario o gli stessi rifuggono da una discussione aperta e ciò rivelerebbe u-na loro infima coscienza proletaria e perciò una grave lacuna nel lavoro sindacale, oppure nell’azienda e-siste una situazione poco chiara in seguito alla quale gli operai non possono discutere e criticare apertamente le singole posizioni tariffarie ed altro. Ci sono infine le filiali sindacali, e sono fortunatamente poche, la cui attività è pari a zero. Nel nòvero di queste va compresa la «Salvetti» di Pirano il cui comitato direttivo non si è ancora costituito, benché, dal giorno in cui si è tenuta l’assemblea annuale, siano trascorsi niente meno tre mesi. Naturalmente, senza una direzione è logico che anche l’attività sia pari al nulla. Alla «Slovenia ceste» Fattività della filiale sindacale non arriva neppure ad organizzare la metà e passa degli operai non inclusi nella organizzazione. Peggiore ancora il caso della impresa riparazioni edili di Porto-rose dove non si vuole costituire una filiale sindacale ritenendola cosa del tutto superflua. In un periodo in cui il Congresso sindacale di Sarajevo rileva il ruolo superiore che i sindacati sono chiamati a svolgere, nel quale si ssta passando da un sistema tariffario ad un altro e nel quale dinanzi alle organizzazioni sindacali stanno una serie di altri importanti e difficili compiti, è logico che l’inattività p l’attività discontinua di alcune filiali sindacali costituiscono un vuoto che dovrebbe essere assolutamente colmato. •Lettere aita redazione Riceviamo e pubblichiamo: «Per anni s’è parlalo, a tutti i venti, dell incompetenza del direttore dell'Albergo Metropol di Pirano. Infine, s’è capito che doveva essere sostituito, dopo che l’azienda ha continuato ad accumulare passivi anche durante la stagione turistica. Chi ci rimetteva era sempre il popolo tramite le dotazioni di copertura del CPC. Ma nemmeno oggi,’con il nuovo direttore, sembra che il popolo ci guadagni molto. Le misure dello stesso non sono difatti andate verso un perfezionamento dell’organizzazione del lavoro e verso una riduzione delle spese superflue, che pur esistono, ma all’aumento dei prezzi di modo che se prima per un kg. di caffè s’incassavano 4.500 din. oggi se ne incassano 6.000.— e cosi via. I dipendenti non vengono pagati con F80 per cento, ma si riducono loro le paghe. Insamma, se prima il popolo pagava i passivi del «Meropol» indirettamente, tramite !e dotazioni, oggi li paga direttamente con l’aumento dei prezzi e la riduzione delle paghe.» Un gruppo di onesti clienti N. d. R. — Non sappiamo quali sono le cause che hanno indotto la direzione dell’Albergo «Metropol.) ad agire nel senso indicato dalla lettera. Può darsi, data la situazi-ne, che si tratti solo di misure a caratoere transitorio. Comunque, gradiremmo in merito una risposta da parte della direzione stessa. * Con molto disappunto abbiamo letto sul giornale «La Nostra Lotta» n. 400 dd. 24. V. 1955 nella rubrica lettere alla redazione, l’articolo riguardante l’invio delle cartoline al Festival Radiofonico di Radio Capodistria. A tale proposito da parte di questa Segreteria possiamo confermare che la cartolina non è stata da noi spedita e che purtroppo non conosciamo l’autore del poco simpatico invio. Circolo italiano di cultura G. Tartini — Pirano Dal? onagiafe ISOLA MATRIMONI: Gorela Dino di anni 24. milite della D. P., con Koterle Amelia di anni 22, operaia; Musenič Silvestro di anni 33, meccanico, con MJkac Romana di anni .26, operaia. DECESSI: Fontanot Giorgio di anni 58. PIRANO NASCITE: Kerin Alessandro di Mario e Milost Stanislava. DECESSI: Busdachin n. Peric Antonia, di anni 68. CAPODISTRIA NASCITE: Sever Jožica di Josip e Ma-milovič Slavica;-^ Pavlič Bojan di Emil e Pavlič Tereza; Požar Branko di Luigi e Pečar Lidia; Dovč Bojana di Marijan e Štraus Maria; Benčič Franc di Silvestro e Brinkar Erminia; Grbec Franco di Jožef e Kleva Lidvina; Prodan Nevio di Franc e Babič Stefania. DECESSI: Cigoj Gioacchino di anni 58; Jerman n. Vergan Antonia di anni 68; Ka-valič Giovanni di anni 84. UMAGO Nati: Martinčič Silvano di Bruno e Djurdjević Albina. Matrimoni: Križman Fausto, agricoltore di anni 25 con Dalben Romanita casa linga di anni 25; Jurišeyić Elio, operaio di anni 24 con Vidak Silva, casalinga di anni 20; Alessio Pellegrin, agricoltore di anni 31 con Grassi Emilia, casalinga di anni 35; Kocijančič Valerio, falegname di anni 23 con Maurel Luigia, casalinga di anni 21; Bertok Mario, muratore di anni 24 con Kert Giorgina, operaia di anni 19. BUIE Nati: Tomič Vladimir di Kristi voj e Stankovič Vera, Varin Donatella di Antonio e Liessi Vittoria; Bartolić Alida di Matteo e Matkovič Maria; Kozlovič Rajko di Silvio e Vesnaver Antonia; Maglica Valter di Milan e Mamilović Maria; Božić Boris di Giovanni e di Sterle Elvira; Bonetti Diana di Romano e Baisero Laura; Sain Liliana di Giovanni e Milan Marcella, Cervanin Slavica di Giovanni e Škroče Štosa. Matrimoni: Stokovac Giuseppe falegname di anni 21 con Dionis Armida, casalinga di anni 17; Barbo Mario, pittore di anni 22 con Stokovac Nerina, cuoca di anni 21. Decessi: Kramestetter n. Bartolić Maria, casalinga di anni 76. SMARRIMENTO Nel tratto dalla Piazza alla LIPA di Isola, è stato smarrito un portafoglio cornitenente la carta d’identità intestata a Furlan Maria n. Paren/tin. Il rinventore è pregiato di riportare il documento alla soprannominata al suo indirizzo in Piazza 22 luglio nr. 4. Diversamente la carta d’identità viene ritenuta non valida. Io sottoscritto Vesnaver Giorgio residente a Pirano in Via Vladimiro Goirtan nr. 9, quindici giorni fà, ho smarrito un paio d’occhiali sul tratto Carrara Garibaldi fino a Croce Bianca. Il gentile rinvenitore è pregato di riportameli al succitato indirizzo. RITRATTAZIONE Io sottoscritto Tomažič Henrik, meccanico in Semedela 28, ritratto tutte le ingiurie da me pronunciate il giorno 13 maggio sul piazzale dell’imipresa «Slavnik» in Capodistria nei confronti del comp. Rolih Ivan, capo-officina, perchè infondate. Contemporaneamente ringrazio , Rolih Ivan per aver egli desistito daU’azione penale contro di me. F.to Tomažič Henrik VISITATE la IV. mostra dei vini DEL UTORALE SLOVENO! a Portorose dal 18 al 26 giugno incluso FUCINA DI MARITTIMI L'ISTITUTO NAUTICO DIPIRflNO la dell‘aumentato acquisito degli IN MARélMi ALLA CONFERENZA SINDACALE DI CAPODISTRIA I BILANCI DI ATTIVITÀ' DELLE FILIALI SINDACALI cerchisi Murrini RACCONTO DI ---MARK TWAIN------ PROGRESSI DELLA TECNICA Ho avuto la grande forfcu-I a di trovare, in mezzo alle Laoerie dell'arena e del Co-Lseo, una copia stracciata e 'jena di macchie de «La scu-;e romana», con la critica di 'no degli spettacoli dati in Lel teatro. Mi è capitata L le mani con troppo ritar-L perchè possa passarla co-Le una cronaca, e perciò la Induco soltanto per mostrala, quanto poco siano camiti lo stile e la frasologia iella critica drammatica nel Scorso dei secoli: ^apertura della stagione, postante l’inclemenza del Vpo, un numero notevole j. persone alla moda e dei-fisiocrazia della città si ono riunite ieri sera per as-istere al debutto, sul pal-03Ctnico della metropoli, del jovane tragico che ha riscos-j, in questi ultimi tempi, ante opinioni favorevoli nell anfiteatri della provin-;a. Erano presenti circa sesata mila persone. Sua Mae-,à l’Imperatore Aurelius belava il palco imperiale ed ,ra centro di butti gli Sguar- ä!;La scena di apertura del-, spettacolo di ieri sera — j combattimento alla spada » due dilettanti e un famo- 0 gladiatore Parto, venuto H come prigioniero — era Jiolto bucina. Il più vecchio 'dà due giovani signori mangiava la sua arma con jna grazia che rivelava il Ossesso di un talento fuori jel comune. La sua finta, semita subito dopo da un col-„ felicemente indovinato che lece cadere l’elmo dal capo jel Parto, fu accolta da un jpplauso caloroso. Il giovane non era perfetto nei colpi 1 rovescio, ma era di consolarne agli amici sapere, te, col tempo, la pratica a- ivrebbe eliminato questo di-Lto. Tuttavia venne ucciso, e sorelle, che erano presenti allo spettacolo, manifestammo camswikrevolmemte il lo-dolore. La madre lasciò Colosseo. L’altro giovane «ntinuò la gara con. uno spirto ed un coraggio tale da provocare uno scroscio di applausi. Quando finalmente cadde morto, la sua vecchia madre corse urlando verso di lui, con i capelli scomposti e le lacrime che le scendevano dagli occhi, e reame proprio mentre si afferrava con le mani alla ringhiera dell’arena. E’ stata prontamente allontanata dalli polizia. Date le circostan-s. la condotta della donna era perdonabile, forse, ma ci permettiamo di far osservare che simili esibizioni sono in contrasto col decoro che avrebbe ess'ere mantenuto durante gli spettacoli, e che fisi sono, sopratutto, molto fuori posto in presenza del-llmperatore. Il prigioniero Parto si è battuto bene e fo-jaggiosamente; e così doveva Vere, poiché lottava nello nesso tempo per la vita e per la libertà. La moglie e figli erano presenti per dar [forza, con il loro amore, al suo braccio, e per ricordarli la vecchia casa che avreb-|e rivisto, se vinceva. Quando il suo secando avversato cadde, la donna strinse i figli al petto e pianse di gioia. Ma era una felicità solo passeggera. Il prigioniero va-plò, dirigendosi verso di lei, pi ess'a vide che la libertà fhe si era conquistata era ®ata conquistata troppo tarpo Era ferito a morte. Così i primo tempo si chiuse in toodo molto soddisfacente. «Apparve poi l'astro dello !Settacolo, e venne accolto «in un applauso fortissimo e uno sventolio simultaneo pi migliaia di fazzoletti. Marts Marcellus Valerius (note d’arte: il suo vero nome f Rossi) è uno splendido se-semplare di sviluppo fisico, e fo’artista di eccezionale metto. La sua gaiezza e il suo No sono irresistibili nelle parti comiche, ma sono tuttavia inferiori alle sublimi concezioni che lo guidano nel regno grave della tragedia. Mentre con l’ascia descriveva cerchi feroci sulla teste dei barbari sbalorditi, a tempo esatto con i movimenti del corpo e l’impennarsi delle gambe, il pubblico si lasciò trasportare da un’ondata di riso incontrollabile; ma quando il rovescio della Sua arma spaccò il cranio di un barbaro e, nello stesso istante la lama divise in due il corpo di un’altro, l’urlo entusiastico dell'applauso che scosse il teatro aveva il significato di un riconoscimento, da parte di un'assemblea di critici, che egli era un grande maestro nel ramo più nobile della sua professione. Se Valerius ha un difetto (e ci dispiace anche di porre il dubbio), è quello di lanciare occhiate verso il pubblico, nei momenti più critici e frementi dello spettacolo, come per cercare ammirazione. La pausa, durante il combattimento, per inchinarsi e ringraziare quando gli viene gettato un mazzo di fiori, è anche di cattivo gusto. Nella grande lotta a mano sinistra continuò a guardare il pubblico per tutto il tempo invece di fare a pezzi gli avversari. Una simile leggerezza può andare bene in provincia, non ne dubitiamo, ma non s'i addice alla dignità della metropoli. «Il bambino prodigio è stato meraviglioso. Con facilità estrema sgominò i suoi quattro cuccioli tigre, senza ricevere nessuna ferita, tranne la perdita di una porzione di cute. Il massacro generale è stato reso con una facilità di dettaglio tale da ottenere la più alta fiducia e stima a coloro i quali, ora defunti, vi hanno preso parte. «In generale, lo spettacolo di ieri sera ha fatto onore non solo alla direzione del teatro, ma alla città slessa che incoraggia e sostiene spettacoli Così completi e istruttivi. Vorremmo soltanto deplorare la presenza di certi volgari giovanotti in loggione, e la loro abitudine di gettare alle tigri bucce di noccioline americane e pallottoline di carta, di strillare «uh, uh» ogni momento e di manifestare la loro approvazione con osservazioni di questo genere: «Dagli al leone!», «Forza gladiatore nostro!», «Fai pena!», «Vatti a fare una passeggiatine!», ecc. «E’ annunciata una diurna popolare, per oggi nel pomeriggio: in questa occasione parecchi bambini delle scuole domenicali, appartenenti a quella setta chiamata Cristiana, saranno divorati dalle tigri. Gli spettacoli continueranno regolarmente ogni sera, fino a nuovo avviso. Novità e mutamenti concreti di programma ogni sera. Serata di onore di Valeriano, se sarà vivo, venerdì 29. «N. B. —• La direzione desidererebbe acquistare trenta o quaranta tigri e leoni di prima qualità, e qualche iena. Cercatisi martiri». Curiosità (continuazione dalla pag. 4) mastrazione di protesta, una specie di nuova «marcia su Roma», contro il Ministero degli Interni e l'Ambasciata americana di Roma. Se-nonchè giunto a Torino, dove vivono alcuni suoi «col-leghi», per convincerli a partecipare all’impresa, si im-I provvisò oratore politico in sedicesimo, mettendo nei suoi (discorsi tanto appassionato fervore da indispettire la polizia, che stanca di ascoltare quelle «americanate», lo rispedì sui due piedi” al paesello natio, troncando così i bellicosi progetti dei focoso Frank. CINEMATOGRAFIA SUBACQUEA Il fondo marino è ormai accessibile alle macchine da presa Nella ricerca del pittoresco, metri, servendosi di ima co- e avvolge il caricatore auto- rimandato all operatore ohe tirante cinematografia ha scel- mune macchina da presa chiù- matioo. La stabilità deU’appa- sparmia cosi un doppio viag-to i suoi luoghi negli ambien- sa in una cassa fortemente reoohio durante le cardiate gio. Le necessità di appesanti più diversi; tuttavia fino a blindata e montata su un pie- frequenti durante il nuoto, è tire l’apparecchio per fallo afpoco tempo fa, non si era mai de apposito; essa funzionava assiemata da uno stabilizzato- fondare dimostra la sua leggirato sott’acqua. E ciò si elettricamente, alimentata da re di 1,20 m di apertura e da gerezza in acqua; il suo peso spiega: per le vedute sottoma- un cavo che la collegava alla una deriva ohe conferiscono fuor d’acqua è di soli 39leg. rine si era costretti a filmare superficie. all’Aquaflex Ics potto di un e la sua manovra mell’elemen- attraverso apposite finestre, Per assicurare la tenuta del- piccolo aereoplano. Con que- to liquido è quindi facilissi-più spesso ancora ci si accon- la cassa, nessun organo del- sto apparecchio l’operatore su- ma. L'operatore può infatti tentava dì ricostruire alla me- l’apparecchio era accessibile, bacqueo lavora non meno fa- mantenere l’Aquaflex con una glio, in vasohe trasparenti, gli Tutto si svolgeva quindi fuori cilmente dell’operatore terre- sola mano e persino abbando-elementi del paesaggio sotto- acqua: una volta stabilita la stre e senza abbandonare gli narlo a se a mezz’acqua. La marino. mira, l’operatore si tuffava e, occhiali protettivi, egli ha il manutenzione è insignificante; Il fondo marino, fino a po- tirando una fune, dava Tordi- vantaggio di poter controllare dopo l’immersione basta un* chi anni fa, era accessibile ne di avviare il motore. Un’al- la ripresa del film in visione sciaquatura con acqua dolce, solo con un equipaggiamento tro segnale comandava Tinter- reflex chiara e precisa, ripro- Con questo apparecchio sonici io complesso; di più gli ruzione della ripresa; l’auto- duzione esatta sul vetro sme- no stati girati, in una trentina scafandri costituiscono un pe- nomia dell’apparecchio era figliato delTimmagine che con- di riprese, i 150 m di scene so assai ingombrante non ap- praticamente nulla. Il suo peso temporaneaamente impressio- sottomarine del Relitto, il pri-pena si voglia operare ad una e più ancora il montaggio su na la pellicola. mo film spettacolare preso certa profondità. La quantità piede, vietavano qualsiasi spo- La macchina da presa è sullo sfondo di autentici ipae- d’aria contenuta nel casco e statuente indipendente. mossa da un motore standard saggi subacquei. Dopo i pri- nella tuta si aggira sulla ven- Pochi anni fa, ebbe luogo da 6 V e contiene 120 metri mi tentativi sportivi di 'ieri, lina di. litri, sicché il paloni- |n Francia lo studio dell’A- di pellicola. Esaurita questa la ripresa subacquea sta di-baro galleggerebbe se non si quaflex. Di ideazione total- carica, l’operatore non è co- ventando un ramo normale provvedesse di una adeguata mente nuova, questo disposi- stretto a risalire, basta ohe della tecnica cinematografica. L’aacquatica» Ester Williams ntl film «la sirena del circo» FACCIAMOCI CORAGGIO Nella gabbia dei leoni Fiere e domatori di tutti i tempi zavorra. Ogni variazione della pressione nello scafandro lo e-spongono a gravissimi pericoli. Nonostante la mancanza di dispositivi respiratori adeguati, furono realizzati interessantissimi documentari. Essi rappresentavano un risultato assai meritato se si pensa che l’operatore, rinchiuso nel pesante scafandro, disponeva solo di una piccola macchina da presa contenuta in una cassa stagna di bronzo o di acciaio, provvista di una finestra e collegata anch’essa al galleggiante mediante un cavo elettrico ohe forniva la corrente al motore. In seguito ai più recenti perfezionamenti, all’autonomia del nuotatore, ottenuta con ■ In questo ramo l’arte ha tutto da guadagnare: finora per il lavoro sott’acqua bisognava ricorrere ad un atleta allenato; d’ora in poi, lo specialista, l’artista o il tecnico potranno con un minimo di pratica, e-sercitare la loro valentia nè più ne meno che nel teatro di prosa. La mamma chiede al suo bambino quale reggalo voglia pér il suo compleano. Il bambino resta pensieroso, poi esprime il suo deside-r'0: vorrebbe una sorellina. ' E infatti, dopo un certo tem-PO viene al mondo una sorellina. L’anno dopo, la mamma, avvicinandosi il comple- l’apparecchio respiratorio, si aggiunge quella della maochi- . ., , , na cinematografica: perfil- Jane Russel è la protagonista del «Il tesoro sommerso» gì- anno, ripetè ancora la domare un relitto a profondità rato quasi interamente sott acqua notevole, l’operatore rinchiude qualche carovana, più o me- meticcio fecero nascere la roda si è assai diffuso. Il do- ™da ^to^^Lm^ Ä j macchina, finché fine dice: «Sai mamma, vor- inconvenienti erano molti e quaflex è un vero piccolo sot- questa risalga da se per essere rel u®a ca«a> ma non so se Chi non sa oggi che cosa tro le belve e a gettarsi su frusta, le urla e colpi di pi-é un circo? I paesi di tutto di loro per combatterle. Gli stola, il mondo hanno vistò ormai occhi neri ed affascinanti del manda. Ma questa volta il bambino è esitante, non ha consente al materiale tolga la zavorra ohe appesa«- *} coraggio di parlare. Alla Da. allora il lavoro in leda si è assai diffuso. Il malore però deve trovar Sttosamche incute aflud ^“dowti alla'mancala di tomarirto cinematografico, co- raccolta dal personate di so«- puo^da^.ela^dlmmb ^dim- no lunga, ai carrozzoni pian- leggenda dello sguardo ma- tare le tende, o meglio, la gnetico del domatore, tenda. Infatti, di solito i va- Veramente curioso il mori numeri acrobatici vengo- do con cui James Crockett, allievi, e la rabbia no rappresentati in una va- altro domatore famos’o, ini- da tanti anni di gabbia. Se sta tenda rotonda sulla cui zio la sua carriera. Crockett l’equilibrio viene rotto succe- eima estrema si vedono svolar,- faceva parte nel 1855, del de l’inevitabile. Su una co- doSTÄ dö e'gìi’accumulatori; lappar- dono pochi secondi: caricato ta. Ma quest’anno varrei un /are dei drappi a colori vi- circo Astley, come suonatore sa tutti gli ammaestratori so- Ven116™ gnau alcuni rums __________________________j„ _________„„„ viene cavallino». vaci. di tromba. Una mattina per no d’accordo: la bestia più , organi specialmente adatti al- stituito da un cassone stagno ta. L apertura dell Aquaflex, mi pure» insiste la madre, «ahhto Se l'elemento liquido. diviso in due parti: quella an- mediante un apposito botto- «Ecco» dice il bambino, America non si è manca- teriore contiene la macchina ne, e la sua carica con altri «1 anno scorso ti ho chiesto i affrontare il problema, da presa, gli organi dii coman- 120 metri di pellicola, riohie- una sorellina e me 1 hai da- - cimiero girati alcuni films do e gli accumulatori; la par- dono pochi secondi: caricato ta- Ma quest’anno varrei un fino ad una profondità di 17 te posteriore fa da coperchio con nuova zavorra, esso viene cavallino». colpa del chiavistello ferma- infida, sorniona e pericolosa è l’orso. Per mesi cova il Ogni circo importante iäi- , „ , . , . , , . , to male, i sei leo-m del cir- z'a o chiude lo spettacolo con- . ia grande gabbia, ossia con co uscirono dalla gabbia, ir-quella specie di recinto cir- ™™ero nella *»sta> fecero no si vendica, colare che occupa circa due SUblt°. a P«zi un povero uo- Tutti questi domatori de-TP,-?; rtp,ua toda P in CIÒ Pi-- mo dl iiatica- unico essere stavano ammirazione nello rompono, al suono di una al- prf?ente in quel momento, scorso secolo che si trasfor-legra marcia, dal cunicolo L V°It “ mava^m^entuslamio » basso che le collega _con lo zoo ambulante, tigri, leoni, , , ,. caso sotto La tenda. Terroriz- orsi, pantere e leopardi. . , „ ,, - , zato dallo spettacolo, dappn- Sembra che negli anfitea- ma Crockett non ebbe ìa for- rancore e, al momento buo- do Crockett, con la tromba chè di domatori si trattava sotto il braccio, entrò per di domatrici. Di Lia Morelli, RIDIAMO INSIEME detta la «regina dei leopardi», in Germania si riprodu- PER BEN DIGERIRE L'umorismo veneziano presentoto da BENEDETTO da UDINE Sotto questo titolo, Bene- manera, la bambinaia, la ba- gliere, non ricevendo notizie fagli le rimostranze per la li-cevano i ritratti di porcella- detto da Udine raccolse nel lia oa odile Fermo Posta. vrea mal fatta: tri di Roma si esibissero eie- za di muoversi, poi, persa na, e i nostri padri, all’ini- primo dopoguerra motti e — Ma per fare la balio, Ghe xe una lettera per — Xe inutile perder tem- fanti capaci di poi lai e in del tutto la testa, afferrò uno zio del secolo, ebbero s’guar- battute di spirito della gen- bisognerebbe che aveste dei mi fermo in posta? po... no’l scolta altro che i quattro, un collega sdraiato scudiscio, e, urlando come un di di fuoco per una doma- te veneziana, caustica come bambini! Non ne avete mai — T>i chi?... Ditemi il imbecilli. m barella, e leoni addestra- pazzo, si diede a frustare il trice dal viso bellissimo e nesmn altra al mondo. Be- avuti? nome- , , ^ —Ben allora ehe varierò ti per la caccia alla lepie. leone con tanta energia che da'lle forme scultoree, Nuo- nedetto da Udine era un al- — Veramente no ... ma i — De me pare, perdio! De .# y Nel Medio Evo di tanta bra- lg belve scapparono a na- ma Haw,a: ammirazione che bergatore e si proponeva di me ga dito che con un po de thi voria che la sia? vara non erano rimasti che scondersi dentro alla gabbia, si sarebbe smorzata parec- fornire ai propri ospiti, oltre bona volontà se riesse a far — Eccola, non può esser gli zingari i quali girava- Il «tromba» fu portato in chio se tutti avessero sapu- cfie gustosi cibi, allegria e tufo. eh* lui! no il mondo tirandosi ap- trionfo dai colleghi, proda- to che, sotto alla giubba da buonumore. Sfogliamo insie- * presso, con la catenella alia mato da tutti domatore Ji ussero e i calzoni attillati, me la sua copiosa raccolta- zampa . o l’anello al naso, eccezione. Non potè tirarsi Nu-orna nascondeva decine di „ , jjn pescatore chioRglvtito orsi indietro e da allora fu real- cicatrici e una certa imbot- sempliciotta 'arriva a pato un seno. QUAL’E’ LA GIUSTA? s-cimmiette acrobate e ballerini. Agli inizi dell’Ot- mente un abile domatore. Il tutura dovuta al fatto che un tocento si fece un passò a- suo metodo consisteva nel orto bruno le aveva strap-vanti: carrozzoni di bestie domare gli animali con la feroci giravano da una fiera all’altra, e il proprietario mostrava la sua raccolta ai visitatori guardandosi bene, però, dal’en-trare nelle gabbie. Con ogni probabilità nessuno si sarebbe mai azzardato a vedere le fiere dalTinterno della loro dimora se il marsigliese Martin non si fosse innamorato della bella Ge-1-trude, direttrice e comproprie-taria del serraglio Van Aken. Martin aveva iniziato la carriera del cavallerizzo. Tutte le ore libere le dedicava al serraglio Van Aken e alla sua bionda direttrice. Durante una visita, il cavallerizzo corse il rischio di essere acchiappato, attraverso le sbarre di una gabbia, da una giovane tigre. Reagì con una scudisciata sul muso della belva che, da allora, al suo avvicinarsi, si ritraeva brontolando. L’innamorato ebbe un’idea ingegnosa: si sarebbe conquistato le grazie di Geltrude attraverso la belva, voleva cioè far breccia nel cuore della sua donna domando la fiera. Per un mese di seguito, Martin, d’accordo con un inserviente, trascorse molte ore davanti alla gabbia della tigre: le parlava con dolcezza, dandole dei pezzatl.i di carne, arrischiandosi poi ad accarezzare l’animale attraverso le sbarre. La tigre, un poco alla volta, si ammansì e un mattino, dopo settimane di buoni rapporti, Martin si azzardò a entrare nella gabbia: non successe nulla, la belva sembrò anzi soddisfatta di vedere più da vicino l’amico. In poco tempo, l'accordo fu perfetto: la mangiatrice di uomini si lasciava mettere le mani addosso, facendo le fusa come un gatto. Allora Martin ordinò di aprire le porte, ammise allo spettacolo inservienti e proprietari, e due mesi dopo sposava la signorina Van Aken. Il successo di Martin fu sbalorditivo: dava rappresentazioni molto semplici, nelle vetture-gabbia dei suoi animali, oppure prendeva parte a numeri (con le belve) che entusiasmavano i londinesi e i parigini. Le fiere addomesticate da lui non gli diedero mai fastidi. Mori a 89 anni. Il suo metodo «in dolcezza» di addomesticare le fiere fu poco praticato. Van Amburg, un colossale meticcio indio-americano, cominciò a usare lo scudiscio con- V(inedia in cerc/a di lavoro s'?Hve a\ Hll0t rec]f ta‘ ,e ">* a un signore: dirizza la busta «Al mio fi- __ Pcplpnrn rhe la se glio bersagUere-Modena. Fer- modi! prego> ’eselenza, la da- Cosa sapete fare? So fare la serva, la ca- mo Poster» Hi fàglio berm- 1. Quando e da chi fu scoperta h radioattività deir uranjao? Da Pierre e Marie Curie nel 1895? Da Becquerel nel 1896? Da \Rutherfoi'd nel 1911? Da Fermi nel 1944? 2. Chi ha per la prima volta attraversato V Atlantico del Nord? Il dottor Eckner, Lindbergh, Alcook e Whitten-Brown? 3. La prima corsa automobilistica fu vinta con una vettura a vapore, a benzina o elettrica? 4. Al gioco de «testa e croce», una moneta viene nove volte «croce». Quante possibilità d sono che possa cadere allo stesso modo al decimo colpo? 5. A quale delle seguenti scoperte o invenzioni: il ciclotrone, la lampada■ di sicurezza per minatori, il bacillo deila tubercolosi, la resistenza elettrica, la vulcanizzazione del caucciù, è legato il nome di questi cinque studiosi: Davy, Ohom, Goodyear, Koch, Lawrence? 6. Una massaia molto occupata mette a cuocere la minestra su un fornello a gas che provoca subito I ebollizione. Può guardagnar tempo nella cottura, lasciando tutto aperto il rubinetto del gas, in confronto di un altra massaia più economa che regola il gas -nmd offenden- dolo grossolanamente e in mo-La radio moscovita ha reso do del tutto inusitato, serven-II Parlamento della Repuib- noto recentemente che nel let- dosi cioè -dei tubi del riscal-blica italiana è composto da 10 del fiume Cikoja, a occi- damento centrale. I due con-590 deputati. Quale la loro dente del lago Baikal, sono tendenti abitano, infatti, nello e linauditde contro H «transitar» è un ritrovato »'l’onore, la fedeltà alla patria della modernissima tecnica e alla morale», come egli dice elettronica che consente s-or-ne'l’amisa prendenti innovazioni in que- „ sto ramo. Nella foto vediamo una chitarra elettrica il cui In Italia vive, oggi, un no- foro centrale contiene l’am-tevo'le nùmero di noti gang- plifìcat-ore insieme alle -batte-st-ers americani, rimpatriati r;e d’alimentazione e alle val-con foglio di via obbligato- v0]e \ proposito della nuova rio dal governo s'tatuniten- minùscola valvola, destinata se, essendo essi, come già i a rivoluzionare là tecnica, è tristemente noti Al Capone sj;ato detto: «Dopo quattro e J. Castello originari della anni di esistenza, il «tnansi-vicima penisola. Tipi crimi- tor» è in grado di svolgere nali dello stampo di LuC- compiti che le valvole ter-ky Luciano, Frank Frigenti, moionichie hanno potuto as- Duke Ellington, il re del jazz americano con l’attore francese Jean Marais de il suo o i suoi modi mu- domanda se allo stadio dii e-sicali. Nell’Europa occidenita- voluzione cui è gittata la mule, dal Seicento in poi, si sica negra, essa abbia an-u»ano principalmente due cora qualcosa da guadagna-modi: uno per esprimere la re al contatto con la civiltà gioia, l’alltro la tristezza. Gli bianca. professione? Come, -in genere, le maggioranze dei parlamenti dei paesi occidentali, anche quella di Montecitorio è costituita da avvocati. Ce ne sono ben 148, ma altri 62 — benché non esercitino la professione — sono i laureati in legge, mentre parecchi se ne contano anche fra i 40 professori universitari, membri del Parlamento. Degli ap- § partenen’ii alle libere pro- | fessi oni 28 sono medici o chi- | rurghi, fra i quali l’attuale stesso fabbricato in appartamenti disposti l’uno sopra l’altro. Come sempre succede, prima i due erano amici inseparabili nelle serate in casa, al caffè, a teatro, allo stadio e nelle scampagnate. Poi venne la rottura. IÌ Fontessac fu, in guerra, ufficiale di fanteria e il Dupin, un po’ per celia e un po’ stizzito dalle vanterie dell’amico, sbottò un giorno nell’insinuazione che questi probabilmente mai a-vesse visto la prima linea. Im- Giuseppe Spinelli (conosciuto per il nomignolo di «Big Mike»), De Simone, Carello, Coppola ecc., che onorarono della lo-ro presenza le celle dei più famosi piemiten-ziari americani, circolano liberamente per le vie di Roma, Napoli e altre città italiane, apparentemente senza dar adito a lamentele. Di tanto , in tanto però, qualcuno di loro balza agli onori delle cronache a rotocalco, ma si tratta più di pettegolezzi per far aumentare la tirature dei giornali. Stavolta, invece, il caso di Frank Frigenti è ben altro. Il sunnominato avrebbe fatto alla stampa alcune di-charazioni secondo cui la vita in Italia gli sarebbe impossibile. Egli verserebbe in condizioni di miseria estreme (ail contrario del suo ami. solvere dopo venti anni». Ministro degli esteri on. Gaetano Mariino, c 17 soha .to nej Fontessac, ferito nel suo gli ingegneri, categoria orgoglio. Di colpo, fra i due quest’ul'tima che vanta ben Marian Anderson, la contrai- cessò ogni ulteriore rapporto, maggiori meriti, per -il suo to negra dalla voce di velluto Una sera, mentre il Fontes- maginarsi la bufera sollevata cone Lucky Luciano che con-’ ~ ” ’ ” tinua a far sloggio di lusso ed eleganza con denaro proveniente da chissà quali fon- ti!) per cui si sarebbe fatto accertati con i più rigorosi sistemi. Vari orientamenti si susseguono. Sorgono a Londra e a Parigi Istituti per la ricerca psichica. Agli inizi del secolo in corso il fisiologo francese Carlo Richet (premio Nobel), coniatore della parola «metapsichica», con i suoi studi e ricerche, segna il passaggio della fase popolareggiante dello spiritismo a quella scientifica del laboratorio. I casi che la fenomenologia presenta sono svariatissimi. Vif sono grpppi di fenomeni catalogati come quelli delle case infestate, degU apporti di oggetti dall’esterno durante le sedute, che lasciano effettivamente sbalorditi è disorientatii Le apparizioni dì fantasmi in sedute spiritiche si sono verificate più volte. Una delle più famose è quella avvenuta nel 1948 nel circolo degli Svedesi a Stoccolma alla presenza di eminenti studiosi e scienziati. Dapprima si sentì solo la voce poi ecco l’apparizione: «Aveva distinti, delicati^ nitidi ed angelici i lineamenti — scrive il dott. De Roni, che presenziò alla seduta — ne distinguevo il nasino sottile e la piccola mano. Era una bimba di un otto anni circa. Vestiva tutta di bianco e camminava con la gaiezza e la disinvoltura di una bimba che si trovi in un ambiente famigliare». Gli studi più recenti sulle facoltà metapsichiche si. concentrano particolarmente sulla trasmissione del pensiero, chiaroveggenza ecc. Da oltre un ventennio a questa parte si è adottalo il metodo americano delle prove standardizzate, con applicazione matematica del calcolo delle probabilità e rivelazione statistica. Per le esperienze in questa direzione si usa un mazzo dì carte composto di venticinque carte suddivise in cinque serve; ogni serie è contraddistinta da questi simboli: croce, quadrato, stella, onda, circolo. Mescolato il mazzo e tenuto il soggetto a distanza, questo deve indovinare quale sia il simbolo della carta che viene estratta dall’operatore, oppure la prima cominciando a sfogliare dall’alto. Un’altra prova più complessa: si consegna il mazzo già mescolato e il soggetto deve ricomporlo secondo la serie; l’esperimento può essere compiuto senza consegnare il mazzo ma invitando il soggetto a riconoscere la carta chiave disposta. sul tavolo di volta in volta che lò sperimentatore sfoglia il mazzo. La Chiesa condanna recisamente lo spiritismo come pratica e come dottrina. Nei confronti della metapsichica il suo atteggikimento non è ostile anche se prudente. Anche qui sì pone la differenza tra spiritismo e metapsichica, differenza che indubbiamente esìste e divide il campo degli studiosi non in due ma in molteplici scuole o correnti, con principi e metodi a volte diversi), altre contrastanti. Il cammino delle ricerca è quanto mai aspro e difficile e non è dato, almeno per ora, azzardare giudizi o formulare ipo-. tesi. Troppo piccola Una signorina inglese, non bella e di una certa età, Dorothy Oliver, si era invaghita di un nano alto novanta centimetri. Pensando che sposandolo lo avrebbe fatto felice, ebbe uno slancio di generosità. Fece affiggere alla parrocchia l’annuncio del loro matrimonio. Una amara delusione l’attendeva: il nano andò su tutte le furie, fece ritirare l’affisso, dicendo che mis's Dorothy, alta un metro e sessanta, era troppo piccola per il suo ideale. ESTHER WATERS La giovane Esther Waters, vissuta in un’ambiente molto religioso, viene inviata presso il conte Warfield come governante. Nei' vasti possedimenti del conte si trova pure una scuderia di cavalli da corsa. Dopo un .primo periodo sconcertante, Esther si affeziona ai cavalli e li cura amorevolmente. Qui fa la 'conoscenza del fantino Williams, il quale la circuisce con una corte intensa promettendole lo sposalizio. La giovane, credudo-lona, diviene la sua amante. Poco tempo dopo Williams dedica le proprie attenzioni alla nipote del conte War-field Paggy, da cui viene contraccambiato. Un giorno i due amami scappano dalla tenuta del conte, causando grande dolore a Esther, che sviene. In questa occasione Esther si accorge di essere incinta. Rattristata, fa ritorno a Landra, dove viene >a sapere dalla morte della madre. Sola, senza appoggio alcuno, la giovane lotta con tutte le forze per l’esistenza. Passano gli anni, il figlio cresce, tutto ritorna normale. Esther fa la conoscenza di Fred, con il quale decide di sposarsi. Ma incontra nuovamente Williams e ritorna da lui. I due si sposano. Williams è tarato da una grave malattia. Disperato e senza mezzi per pagare l’ospedale, Williams tenta La fortuna al gioco, ma perde anche quel poco che aveva messo da parte in precedenza. Roso dalla malattia, Williams muore, mentre Esther ritorna alla fattoria del conte Warfield, assieme al figlio divenuto ormai grandicello. IL SEGRETO DELLA CAMERA 17 in una via oscura un poliziotto sta osservando attentamente alcune persone in atteggiamento sospetto vicino ad un’automobile. Ins'ospeiti-to, il poliziotto avvisa il comando di polizia, indi si dirige verso ■ l’automobile. Qui viene accolto da una scarica di proiettili e .ucciso. La scena viene osservata da Jack Hartrampf, il quale era appena uscito dalla casa vicina. Jack, impressionato dal fatto e per la paura di essere immischiato nella faccenda, si da alla fuga, ma viene braccato ed arrestato dalla polizia sopraggiunta pochi minuti dopo l’accaduto. Ald’mchiesta, il capitano di polizia Barnabi riesce a sapere che i banditi colpevoli dell’omicidio si preparano per svaligiare una banca. Non sa però quando. Mentre i poliziotti per precauzione piantonano la banca, Jack viene sottoposto ad un estenuante interrogatorio. Barnaba ingaggia nella lotta pure la sua •amica e confidente Mona, la quale ha molte conoscenze nei bassifondi. Intanto l’assassino Barkis, assieme ai compagni Pitom e Martin si appresta al colpo contro la banca. All’ultimo momento Martin si ricrede e rifiuta di andare, avendo fiutato qualche cosa. Barkis e Pitom, da soli, decidono di fare il colpo. La polizia in agguato li sta aspettando. Pitom viene arrestato, mentre Barkis riesce a fuggire portando con se come ostaggio l’impiegata Carla, terrorizzata dalla paura. I due si portano nel nascondiglio della banca. Qui intanto Carla, rimessasi dalla .paura, tenta di fuggire, ma si perde nel labirinto e non riesce a trovare la via dell’uscita, mentre Barkis le sta dando la caccia. All’ultimo momento, come succede sempre nei film polizieschi, giungono i tutori dell’ordine, arrestano il bandito e salvano Carla. POI NON RIMASE La tranquilla voce del Sudice Wargrave pronunciò: — Ancora uno di noi assolto: troppo tardi! Armstrong si chinò sulla morta. Le annusò le labbra, le scossa il capo, scrutò sotto le palpebre, Lombard disse impaziente: — Come è morta, dottore? Stava bene quando l’abbiamo lasciata qui! L’attenzione di Armstrong fu attirata da un’impronta sulla destra del collo. — Disse: — Ecco il segno di una siringa ipodermica. Si distinse un ronzio verso la finestra. Vera gridò: — Guardate: un’ape . . . un’ape! Ricordatevi quello che ho detto stamattina! Armstrong disse irritato: — Non è stata un’ape che l’ha punta! E’ stata una mano umana a tenere la siringa. Il giudice domandò: — Che veleno è stato iniettato? Armstrong rispose: — Così a prima vista, un cianuro. Probabilmente cianuro di potassio, come per Anthony Mars ton. Deve essere morta quasi immediamente, per asfissia. Vera ancora gridò: — Ma quell’ape? Non può essere coincidenza! Lombard disse, fosco: — Oh, no, non è una coincidenza. E’ Un tocco di colore locale da parte del nostro assassino! Deve essere un tipo ameno. Gli piace attenersi il più esattamente possibile a quella danata filastrocca per ragazzini! — Per la prima volta la voco di lui era ineguale, quasi stridente. Come se i nervi, induriti da una lunga carriera di azzardi e di richiose imprese, avessero infine ceduto. Soggiunse violentemente: — E’ una cosa da pazzi! Assolutamente da pazzi! Siamo tutti pazzi! Il giudice disse calmo: — Noi siamo ancora capaci, spero, di ragionare. Qualcuno ha portato, in questa casa, una siringa ipodermica? Il dott. Armstrong, rizzandosi, dichiarò con voce che non era troppo ferma: — Io l’ho portata. Quattro paia di occhi gli si fissarono addosse. Egli si irrigidì tcontro il profondo ostile sospetto di quegli occhi. Continuò: — Ne porto sempre una con me, viaggiando. Quasi tutti i dottori lo fanno. Il giudice Wargrave ammise calmo: — Inufatti. Volete dirci, dottore, dove si trova ora la siringa? — Nella valigia in camera mia. Wargrave disse: — Potremmo, forse, verificare questo fatto. Tutti e cinque salirono al piano superiore, in silenziosa processione. Il contenuto della valigia fu rovesciato suT pavimento. La siringa ipodermica non c’era. * Armstrong disse con violenza: Qualcuno deve averla presa! Ci fu un silenzio nella camera. Armstrong rimase con le spalle volte alla finestra. Quattro paia di occhi ancora lo fissavano, densi di sospetto e di accusa. Guardò da Wargrave a Vera e ripetè, sconsolatamente, debolmente: — Vi dico che qulcuno deve averla presa. Biore fissò Lombard che gli ricambiò l’occhiata. Il giudice disse: — Siamo in cinque in questa camera. Uno di noi è un assassino. La situazione è carica di grave pericolo. Nulla deve essere risparmiato per salvaguardare i quattro di noi che sono innocenti. Io vi domando, ora, dottore Armstrong, quali droghe avevate in vostro possesso? Armstrong rispose: — Ho qui una piccola cassetta di pronto soccorso. Potete esaminarla. Vi troverete dei sonniferi, tavolette di trionale e di sulfonale, un pacchetto con brumuro, bicarbonato di soda e aspirina. Nient’altro. Non ho cianuro in mio possesso. Il giudice disse: — anch’io ho delle compresse per dormire, sulfonale credo. Immagino che sarebbero letali se ne fosse sommi- nistrata una dose esagerata. Voi, signor Lombard, possedete una rivoltella. Philip Lombard obiettò aspro: — E che significa questo? — Ecco. Io propongo che la provvista di droghe del dottore, le mie stesse compresse di sulfonale, il vostro rèvolver e qualunque altra droga e arma da fuoco siano raccolte e situate yi un posto sicuro. Dopo di ciò ciascuno di noi deve sottometersi a una perquisizione: tanto sulle nostre persone che sui nostri effetti personali. Lombard proruppe: — Che mi possa dannare se cedo il mio revolver! Wargrave disse, ruvido: — Signor Lombard, voi siete un giovanotto forte e robusto, ma anche l’ispettore Biore è un uomo di robusta costituzione. Non so quale sarebbe il risultato di una lotta fra voi due, ma posso assicurarvi questo: dalla parte di Biore, ad aiutarlo con tutta l’abilità di cui siamo capaci, saremo io, il dott, Armstrong e la signorina Claythorne. Vorrete quindi considerare che, se scegliete di resistere, le vostre probabilità di vittoria sarebbero per lo meno assai deboli. Lombard gettò indietro il capo. Scoprì i denti in una speciè di ringhio animalesco. — E va bene, allora. Giacché aveva già tutto sistemato. Il giudice Wargrave approvò con un cenno del capo. — Siete un uomo ragionevole. Dov’è questo vostro revolver? ---- Nel cassetto del tavolino vicino al letto. — Bene. — Vado a prenderlo. — Credo che sarebbe desiderabile che noi venissimo insieme a voi. Philip disse con un sorriso che assomigliava sempre più a un ringhio: — Siete un diavolo sospettoso, voi, no? Tutti attraversarono il corridoio verso la camera di Lombard. Philip andò al tavolino da notte e aprì d’un sol colpo il tiretto. Fece un balzo indietro con una bestemmia. Il cassetto era vuoto. * — Soddisfatti? — domandò Lombard. Si era spogliato fino alla nuda pelle e la sua persona e la sua oamera erano state meticolosamente esaminate dagli altri tre uomini. Vera Claythorne era rimasta fuori nel corridoio. La ricerca procedè metodicamente. A turno, Armstrong, il giudice e Blore si sottomisero alla medesima operazione. I quattro uomini emersero dalla camera di Biore e si avvicinarono a Vera. Fu il giudice a parlare. Spero comprenderete, signorina Claythorne, che non possiamo fare eccezioni. Quel revolver deve esser© trovato. Avete con voi, immagino, un costumq da bagno? Vera annuì. — Allora vi prego di andare in camera vostra e di indossarlo e quindi uscire di nuovo. Vi aspettiamo qui. Vera andò in camera e chiuse la porta. Riapparve in meno di un ■minuto vestita solo di un costume da bagno di seta molto aderente. Wargrave approvò. — Grazie, signorina Claythorne. Ora se volete rimanere qui, noi perquisiremo la vostra oamera. Vera aspettò pazientemente nel corridoio finché gli uomini non riapparvero. Poi rientrò in camera, si vestì, e tornò fuori dove gli altri la stavano aspettando. Il giudice dissa: — Ora ci siamo assicurati di una cosa. Non ci sono armi o droghe letali in possesso di chiunque di noi cinque. Questo è già un risultato favorevole. Ora metteremo le droghe in un posto sicuro. C’è, io penso, nella dispensa, una cassetta per l’argenteria? Biore osservò: — Tutto questo va benissimo, ma chi dovrà tenere la chiave? Voi, immagino. II giudice Wargrave non rispose. Si diresse giù alla dispensa e gli altri lo seguirono. C’era infatti una cassetta destinata a rinchiudere le posate e i piatti d’argento. Secondo le istruzioni del giudice, le varie droghe vi furono rinchiuse a chiave. Poi, sempre secondo /le istruzioni del giudice, la cassetta fu riposta nell’armadio dello stoviglie e questo a sua volta fu chiuso a chiave. Il giudice quindi iaffidò la chiave della cassetta a Philip Lombard e la chiave dell’armadio a Biore. Disse: — Voi due siete i più forti fisicamente. Sarebbe difficile per uno di voi prendere la chiave dall’altro. Sarebbe impossibile farlo a uno di noi altri tre. In quanto a scassinare l’armadio o la cassetta, sarebbe un procedimento rumoroso o lungo e scomodo, e quasi impossibile a compiersi senza attirare l’attenzione. Fece una pausa, poi continuò: — E abbiamo ancora di fronte un gravissimo problema. Che ne è del revolver del signor Lombard? Biore disse: — Mi sembra che il suo possessore sìa quello che più probabilmente ne sappia qualcosa. Le narici di Philip Lombard si fecero pallide all’estremità. Disse: — Maledetto sciocco testardo! Vi dico che mi è stata rubata! Wargrave domandò: — Quando avete visto la vostra arma per l’ultima volta? — Ieri sera. Era nel cassetto quando sono andato a letto: pronta nel caso . . . servisse. Il giudice assentì con il capo. — Deve esservi stata presa questa mattina presto, durante la confusione per cercare Rogers o dopo il ritrovamento del corpo. Vera propose: — Deve essere nascosta in qualche posto in casa. Dobbiamo cercare. Il giudice Wargrave si carezzava il mento con le dita. — Dubito che la nostra ricerca possa avere qualche risultato. Il nostro assassino ha avuto tutto il tempo a sua disposizione per trovare un nascondiglio. Non credo che potremo trovare facilmente quel revolver.. Biore proruppe, con forza: — Non so dove sia il revolver, ma scommetto di sapere dove si trova qualch’altra cosa: quella siringa. Seguitemi. Aprì la porta d’ingresso e girò intorno alla casa. A poca distanza dalla finestra della sala da pranzo trovò la siringa. Accanto alla siringa -era una figurina di porcellana infranta: il sesto piccolo bimbo indiano distrutto. Biore disse con voce soddisfatta: — L’unico posto dove potesse essere. Dopo averla .uccisa, egli ha aperto la finestra e vi ha gettato la siringa; poi ha preso dal tavolo il pupazzetto e l’ha gettato e sua volta. Non c’erano impronte sulla siringa. Erano state cancelatte accuratamente. Vera disse con voce ferma: — Ora cerchiamo il revolver. L'avvelenatrice Nanie Ross, è la dorema che ha .avvelenato con una polvere insetticida i cinque mariti che ha impalmato durante i suoi 59 anni di vita. L'avvelenatrice è stata dichiarata sana dì mente da una commissione di psichiatri. Nel corso del processo, la simpatica donnina non ha latto altro che masticare gomma americana, lanciando allegre occhiate al pubblico. La lettura dei verdetto, che potrebbe rivelarsi in seguito una condanna a morte, è stata seguita dal-l’impeBturbabile donna con somma tranquilità. POSSIAMO DIRCI SODDISFATTI DELL’ATTUALE TEMPRE 01 VITA? Rispetto all indice 100 del 1939 i mezzi di riproduzione sono soliti in Jugoslavia a quota 785 e i beni di consumo a 181. Il potere d'acquisto dei salari è però alle volte più basso Come viviamo? E' un inter- del qualificato raggiunge il no i più numerosi godono to più che tale differenza negativo al quale si può ri- 62 per Sento del 1939, quella maggiori benefici di quelìi minima è molto spes'so causa spondere molto approssimati- del semiqualificato il 99 per goduti sotto i vecchi regimi, di leggerezza nella promozio-vamente con l'arida loquela cento e quella del manovale la situazione delle categorie ne di operai a una catego-delle cifre. Naturalmente, se il 119 per cento. La media con una imaggiore prepara- ria superiore, per la quale, non altro per una maggiore del potere d’acquisto degli zione professionale desta non in realtà, non possiedono u-chiarezza, tali cifre hanno bi- impiegati è dell’80 per oen- poche preoccupazioni non so- na adeguata preparazione, sogno di un paragone e di to nel 1952. rispettivamente lo per l’aspetto politico della Nel suo insieme lo stan-quest’u'ltimo cé ne possono del 91 per cento nel 1954, con- questione, ma anche per qùel- dard di vita, pur registran-essere parecchi sia nel tem- frontata a quella di prima lo economico. La differenza do l’aumento nella media ge-po che nel luogo. della guerra. Anche qui le minima di paga esistente fra nerale, non soddisfa granché. _ . . , categorie inferiori traggono le singole categorie non rap- Si possono però comprendere Molti si sai anno pos i a maggjorj benefici di quelle presenta certamente un in- le cause che frenano la sua domanda: In Jugoslavia, si superiori. centivo per affrontare ie fa- accesa « che sono date dal- stava meglio piu»a e‘a pur essendo soddisfatti che tiche di una coscienziosa pre- ! "assolutamente indispensabile gueira oppure ora. g»u l* i diseredati di ieri, che so- parazìone professionale, tan- politica di potenziamento mi-care dallo sviluppo delle forze produttive, che Sono il fattore fondamentale nella determinazione dello stan- dard di vita di un popolo, la risposta dovrebbe senz’altro dare la palma all’epoca attuale. Diffat.ti la produzione Industriale, considerando il 1939 a 100, è salita nel 1954 a 208. escludendo dal calcolo l'industria bellica, quella navale e cinematografica. Però il maggior indice di aumento viene registrato dall’industria dei beni strumentali che nel 1954 è salita a 785, dunque con un aumento di quasi otto volte, mentre quella dei beni di consumo raggiunge l’indice di 181. E, come nato, negli anni della sua formazione, l’industria dei beni strumentali è di solito sempre a basso reddito e di scarsa influenza sull’aumento dello standard di vita-pur costituendo la condizione e la base indispensabile de1-l'ulfceriore sviluppo economico e sociale di un pae.e. Ritornando alla domanda precedentemente posta non tutti vi risponderanno in modo uguale. Un operaio con moglie e due figli vi dirà che si sta meglio. Diffatti il suo potere d’acquisto, prendendo per indice 100 nel 1939, è salito nel 1952 a 175 per ridiscendere nel 1954 a indice 165. Si tratta comunque di una media, per cui nemmeno tutti i capifamiglia occupati nell'industria vi risponderanno con uguale soddisfazione. Il reddito nazionale, dal quale in sostanza dipende lo standard di vita, anche nell’ambito delle categorie operaie è distribuito diversamente che nel 1939. Così il potere d’acquisto di un operaio specializzato è al disotto di quello prebellico, quello di un operaio qualificato a malapena lo raggiunge, il semi-qualificato va a quota 177, mentre il potere d’acquisto di un manovale va a 258. Il più soddisfatto, come vede, è que-st’ifltimo. litare ed economico del pae- abbiamo già visto, una rise. La Jugoslavia, adopera duzione, seppur lieve, del po-diffatti il 45 per cento del suo reddito nazionale per la difesa e gli investimenti. Quanto rappresenti tale sforzo lo si vede dal fatto che la Granbuetagna allo stesso scopo usa il 26,5 per cento del proprio reddito, la Francia il 33,4 per cento, la Norvegia il 36,5%. Si tratta di paesi con una economia di gran tere d’acquisto. Tale fenomeno non va però attrbuito a cause di natura oggettiva, ma è dovuto in particolar modo, almeno per quanto riguarda i prodotti industriali, all’indisciplina creatasi nell'ambiente economico in seguito alla decentralizzazione. L’anno 1954 doveva corrispondere a una riduzione degli investimenti e al proporzionale au- lunga più potente di quella mento dello standard di yHa jugoslava. Ma, diversamente non s'i può fare. Le spese belliche che raggiungono il 22,3 per cento del reddito, sono dettate dalla situazione politica internasi male. Per quanto riguarda invece gli investimenti, le possibilità sono due: eliminarli con un immediato e relativamente sensibile aumentò dello standard di vita, ma senza alcuna speranza per l’avvenire, oppure mantenerli con un aumento minimo ma graduale e costante dello standard stesso. Che 1-a prima tesi sia assolutamente da scartare lo si vede dal fatto che il reddito nazionale medio per persona raggiungere nel 1954 in Jugoslavia i 66.305 dinari (nel 1952 i 51.039 dinari) in confronto a 566.700 dinari degli USA, dei 238.812 del Belgio e dei 97.900 dellTtalda. L’adozione di tale tesi ci condannerebbe ad una stasi costante e al ruolo di paese eternamente arretrato. Le condizioni migliori di vita nel periodo postbellico sono state raggiunte nel dicembre del 1953. Da quell’epoca, prendendo per la stessa come indice 100, le spese per l'alimentazione sono salite a 113,8; per il vestiario e le calzature a 106,1 e per le altre spese a 103,2%. Tali au- Gli investimenti federali e repubblicani sano stati diffatti ridotti, ma approfittando delle lacune nella nostra legislazione economica, li hanno aumentati i distretti e in modo tale da „superare quanto prima si investiva su-piano nazionale, ricavando i mezzi da ingiustificati aumenti dei prezzi della propria produzione industriale. Gli aumenti dei prezzi dei prodotti agricoli sono invece dovuti alla sfavorevole annata del 1954. Parigi, la «città tentacolare», la città del lusso e della perdizione come la vogliono i corrispondenti e gli inviati speciali dei giornali — sa anche essere diversa. Non tutta Parigi è nelle «folies Bérgeres» e nella «Ville Lumière»: per i parigini autentici è più spesso in una. tranquilla domenica con la lenza sulla Senna CON GLI SPETTACOLI DI GALLESANO E CAPODISTRIA FESTIVAL RADIOFONICO Dopo tre mesi, in cui abbiamo visto susseguirsi alla ribalta dei teatri delle cittadine istriane i vari complessi dilettanti-stioi dei Circoli Italiani di Cultura, il Festival indetto da Radio Capodistria per il Decennale della Liberazione si è concluso. E’ Stata veramente una manifestazione-culturale di grande rilievo, Un pò diversa si presenta la situazione degli operai che non percepiscano assegni famigliari. Il loro potere di acquisto, anche come media, è al disotto del 9 per cento di quello antebellico. Se poi consideriamo la paga reale per categoria di questi lavoratori, vedremo che quella La fabbrica «Rade Končar» di Zaagbria, della quale mostriamo qui un aspetto, è da annoverarsi fra quelle che maggiormente hanno contribuito a potenziare l’industria menti hanno prodotto, come S'incontravano alle cinque di mattina il grande pensatore e la bella regina Le incredibili peripezie dei resti mortali di Descartes finiti perfino in una bisca Indubbiamente il genio non del genio; vuole onorare pure 1 francesi, naturalmente, cranio era in possesso di un muore. Chi nella vita riesce a la persona fisica di costui mal si adattarono al fatto di certo Arngre, tenutario di una distinguersi, ad innalzarsi sul- che, se durante la vita ha po- non poter ospitare i resti mor- bisca clandestina. Il bravo la normalità continuerà, dopo luto esimersi dalle noie della tali del loro illustre compa- Berzelius non resse all’idea la morte, a vivere presso i celebrità, rintanandosi in tuo- triota e nel 1666 ottennero, che il cranio del celebre pen-posteri. ghi nascosti o mischiandosi finalmente, che questi fossero šatore dovesse- assistere ogni P j . il it n ; fra Ia folla anonima, dopo la portati in Francia. notte alle imprecazioni di J ?/!?turalf > &lus °> 11 1 morte n0lì potrà nascondere i Così, il l.o maggio di quel- giuocatori ubriachi, del tutto »er chi ri ha nreceduto e con su°l restl mortali ed impedì- lamio, furono esumate le spo- estranee ai pensieri del cer-f r, . re che a questi vengano tri- glie di Cartesio ' - - la sua opera et ha aperto nuo- - - - ormai ri- tu imeno nuu- . . , . . , vello che una volta aveva conni orizzonti ci Ini arricchito ,utcl1’ Quegli onori che in vi- dotte alle sole ossa — corner- tenut0 e si precipitò dall’Arn- - " "rbim-nro ,„tc !» Al » grgj ’cranio poStO SU j. .- . . . ; ta riuscì a schiavare, di sconosciute nozioni, ci ha . lasciato del materiale cultura- Si aggiungano, infine, i col■ h “»»» fls-Ä «'■» - -, «*«• <*■ vate in una cassa di rame e pronte per il viaggio. Nel luglio furono imbarcate per Co- mensola situata nel bel centro del muro della sala e lo e, mandare qualcosa considerazione. Ma l’umanità non si accon- LA PRIMA MOSTRA JUGOSLAVA DELLA CACCIA QUASI UNA STORIA DELLA CACCIA deana di neI frantumare il cadavere di ne> toccarono il suolo patrio. un «grande» per asportarne proprio sul territorio di pezzi anatomici, addirittura. casa> _e precisamente a Péron- j. ir Questa chiacchierata iniziu- tenta di onorare solo l opera fe ^ ^ im,u.iMi ------------------------------- vicissitudini che dovettero subire le spoglie mortali del povero Cartesio il cui cranio fi- , . . Vallauris. In questa amena compro seduta stante per poi ]ocalità della Costa Azzurra inviarlo a Parigi-, a Giorgio ^ famoso pittore Picas'so ha Cuvier che a quel cranio pu- aperto uno studio neJ quale ne, gli accompagnatori del tri- Zlt^LZlebre galCia* SÌ dedÌCa alla ceramica’ La ste carico furono fermati per- ° chè scambiati per contrabbandieri. (Dal nostro corrispondente) LUBIANA, maggio — Il corpo degli edifici della futura Fiera di Lubiana è ancora in costruzione e tuttavia cacciatori e pescatori so- pensatore. e lo sviluppo della pesca d’acqua dolce, e la partecipazione ad essa di pescatori dilettanti, cioè sportivi, e no. Ci rendiamo così conto dello sforzo compiuto per salvano riusciti a «pescare» alcu- guardare il nostro patrimonio ni vani già pronti e ci han- ittico, il quale ha trovato in no allestito la I. Mostra jugo- una recente legge sulla pestava dalla caccia e della pe.- sca lo strumento più adatto sca di difesa. La strada che ha La prima parte della Mo- condotto ài varo di questa stra vuol indicare l’attività legge è lunga e tempestata - . libero vivissimo e ve di difficoltà. Seguirne il cor- sPint0 Wero, vivissimo e pe so, può significare tener dietro in buona parte alla sto- ff > l) I Lf ria della pesca, la qual sto- ’ bf\ ) I —* ria poi è chiarita a questa j »J—\ ’ Mosltra da ricche raccolte, Ir&s’i I —. t\—1-- racchiuse in acquari che for- mano la meraviglia dei visitatori. ______________ ____________ I doganieri non vollero sen- l’homme» e sulla fronte si noni per fare bella mostra di se to’ ragioni ed imposero che temo delle linee di scrittura. su di una mensola .. . in una frisse scoperta la cassa. Que- -----------------------------------:------ bisca clandestina. sta fu aperta e quei bravi Cartesio, com’è noto, morì f™**onarì rovistarono fra il di polmonite I’ll febbraio del macabro contenuto, si assicu-1650 all’età di 54 anni presso rawn? cìr? non possedeva dopici corte della, regina Cristina &° e chlÌsa «uale al~ j- diavoleria, discussero un eli bvezia. i i > i j c . r i Questa sovrana è, forse, la bel f° SUJ * faKl tfmf sola responsabile ad aver pro- mente’ reda ta, una P^tcola-vocato, sia pure involontaria- rf^iata ^zjone, permisero mente, la morte dell’illustre ll v Nel febbraio del 1667, Pie si dedica alia ceramica, foto mostra alcuni as'sisten-Oggi lo si può ammirare al ti del pittore alle prese con primo piano del «Musée de motivi ornamentali che risal- gono alle tradizioni Incas degli sia dal punto di vista artistico che da quello della mobilitazione di quasi indistintamente tutti gli italiani dell’Istria. Ogni spettacolo ha visto infatti una partecipazione di dilettanti superiore ad ogni aspettativa ed il caloroso consenso del pubblico e dei radioascoltatori si ripercuote ancora nelle numerose lettere che giungono a Radio Capodistria nel-Fambito del concorso. Anche a Gallesano ed a Capodistria, i cui circoli di cultura hanno dato la chiusura a questo riuscitissimo Festival Radiofonico, abbiamo visto ripetersi le qualità artistiche e l’entusiasmo dei precedenti spettacoli. I bravi lavoratori di Gallesapo, che è il più piccolo paese istrione dove viva la minoranza italiana, hanno saputo farci rivivero le loro ricche e pittoresche tradizioni di canti, di danze e di buon umore. Particolarmente riuscite e vivaci sono state le scene folcloristiche, sempre fresche, originali e commoventi nella loro arcaica dissonanza. Domenico Leonardelli e Pietro Tur covich si sono esibiti in un serto di vecchie canzoni popolari in dialetto gallesanese, mentre Pietro Leonardelli e Giovanna Deprete hanno interpretato pure con successo un canto originale di Gallesano. Applauditissima è stata infine «La Furlana», una danza accompagnata dal canto e dal suono della zampogna, che rappresenta indubbiamente uno dei patrimoni più antichi ed originali del folclore istriano in genere. Lo spettacolo pubblico di Gal-(lesano ha visto anche una buona ^affermazione del coro misto che si è esibito con alcune ottime composizioni, quali «La Nostra JLotta» e «L’inno degli agricoltori». Nel campo della musica classica meritano particolare rilievo ,i bravi cantanti Antonio e Domenico Detoffi. Gli alunni delle scu- ole hanno infine presentato un aicco programma di canzoni e poesie. Pure a Capodistria lo spettacolo conclusivo del Festival si è svolto i nun^atmosfera vivacissima. Venerdì sera infatti il •locale teatro del popolo era letteralmente gremito in ogni ordine di posti. Il pubblico attento e largo di applausi per tutti gli esecutori ha dato con il suo entusiasmo la più valida prova che 10 spettacolo è pienamente riuscito. Non sarebbe neppure necessario segnalare i numeri migliori, tutti sono stati accolti con favore. Una menzione onorevole spetta tuttavia alla pressoché debuttante Elsa Fonda, che ha e-seguito con molto sentimento e con ottima misura alcune belle (Canzoni in voga. Ottima s’intende la già apprezzata archestrina Egida, diretta dall’infaticabile imaestro Pellizer, e una meritata lode va anche al conosciuto cantante Bortolini. Rientrano tra ile attività artistiche del Circolo di Cultura di Capodistria, il complesso mandolinistico e il balletto. Il primo, diretto dal presidente del Circolo, Matteo Sco-oir, ha fornito un’ottima prova. 11 balletto, istruito da Alice Klap-čič, ha fatto buona figura considerato anche che le ragazze sono al loro debutto. Hanno inoltre divertito i componenti della filodrammatica, impegnati in vari sketchs di buona comunicativa, che però in qualche sequenza sono sfuggiti dalla dovuta misura. Buone »neh© le varie recitazioni. Alla serata hanno pure partecipato con varie esecuzioni gli allievi della locale scuola di mu-isica e il coro del ginnasio — liceo Combi diretti dal professor Šček. Il migliore concorrente della scuola di musica è stato a giudizio del pubblico il giovane violinista Totto. L’intero spettacolo è stato presentato con finezza e brio da Anton Marti. L’ATTIVITÀ’ DELLE FILODRAMMATICHE ITALIANE IN ISTRIA SUCCESSO DI “PIF„ A POLA Essa coniava appena 23 an- %° đ’Alibert, tesoriere di • ic. inda o branem e vecchio amico di ni, verso la fine del 1649, già si distingueva per il suo Preseinltan,do a RovliSno la sniritn libero, vivissimo e VC- P T briosa rnmn (Dal nostro corrispondente) POLA, maggio — Il grupno filodrammatico del Circolo Italiano di Cultura, il mese scorso ha partecipato alla Rassegna artistic' istriana blico. Molti e sinceri applausi ai dilettanti palesi che han- sinvolta e suadente, recita a nervi distesi, nan sì fa coglie- poste, temporaneamente, nella chiesa di S. Paolo ed il 24 giugno dello stesso anno, con un’imponente cerimonia, traslate ed inumate nella chiesa di Saiinte-Geneviève. Trovarono qui la pace eterna le ossa di Cartesio? Nemmeno, perchè nel 1792 il tempio fu chiuso e le ossa di Cartesio furono portato nel nettante. Curava gli interessi del suo Regno con una decisione e competenza del tutto unica. Trascorreva buona parte della giornata nei quartieri popolari di Stoccolma — quando non si spostava nelle altre città — travestita da uomo e irriconoscibile, fra La gran parte della Mo- gente minuta, per meglio ren-stra è dedicata alla caccia, dersi conto delle condizioni . Tutto un lato di essa è sta- del propri sudditi e dei prov- Ziardirw dei rnonumenU franto trasformato in bosco, pie- vedimenti da adottare, cesi Presso Ü convento de, traia e palude per accoglie- Cristina di Svezia, dunque, Picc°r‘ agostiniani. re volatili e altri animali, mente eclettica per eccellenza, Dopo venti anni, ancora u-Sarebbe difficile voler elen- ».qh poteva tralasciare Carte- ria traslazione, e questa volta care la selvaggina che ha si0 di cui tutta l’Europa par- definitiva, per portare le ossa trovato qui ospitalità. Ci so- lava e l’invitò presso la sua no lupi e gazzelle e orsi, corte, per trattenersi quotidia-Un gigantesco orso richiama namente col filosofo ed ap-subito l’.atteinzione con la sua prenderne la dottrina dalla vi-poderos'a mole. Si tratta del- va voce. Tutto ciò, natural-l’animale ucciso dal Mare- mente, senza compromettere sciallo Tito nei boschi di Ko- le cure del Regno e, per con-čevje in occasione di una sua la quale è entrato in competizione finale assieme al Dramma croato di Parenzo, che si è esibito con «Iz mrakom» (Dal brio). Come la giuria abbia classificato i due lavori però non lo si sa ancora (quanta solerzia!). Il «Pif» è andato in scena per due volte consecutive in questi giorni al C.I.C., dinanzi ad un foltissimo pub- di Cartesio nella chiesa dì Saint-Germanie -des-Prés, ove, attualmente riposano. Fin qui l’odissea dei resti di Cartesio; ora, reputiamo non privo d’interesse, considerare la nefasta opera dei w,. SSTvvTC visita in quella zona. L'aspetto' più interessante della Mostra, sebbene il meno appariscente, è quello che rifà a grandi tratti la storia della caccia dall’età preistorica al periodo romàno e ai nostri giorni. Una singolare rappresentazione della stessa è quella scolpita sulla pietra tombale del bano Ku-lin del XIII. secolo. Fra i cimeli recenti, si stacca nettamente da un «bosco» di corna un raro trofeo: le corna di un cervo del peso di 11 chilogrammi, ucciso nel __ 1946 da tale Dragoslav Stefanovič nell Banata. Fra i pro-[•prietari di altri notevoli trofei di caccia troviamo il Maresciallo Tito, Edvard Kardelj, Moša Pijade. Aleksander Ranković e Miha Marinko. Alcuni documentari com-’ pletano il materiale di questa Mostra. MAVIL ciliare Vuna all’altra cosa, fis- collezionisti di reliquie, sò appuntamento a Cartesio Questi si diedero da fare a alle cinque di ogni mattina Stoccolma, nel 1666, quando nella biblioteca del Palazzo, fu esumato per la prima vol-Cartesio che negli ultimi ta il cadavere per avviarlo in tempi, in Francia, aveva preso l’abitudine di lavorare a letto fino a mezzogiorno, non tardò a soffrire per i,l duro regime fino a contrare la fa Francia. Fu l’ambasciatore di Francia il cavaliere di Perlon, a reclamare, per primo, qualche ossicino di quella mano che aveva scritto tante po- tale polmonite che lo spense, gine immortali. Altri seguiro-Cristina di Svezia, capì no quell’esempio ma la mag-quanta parte aveva lei stessa gior improntitudine l’ebbe il in quella immatura fine ed capitano delle guardie, Israel avrebbe voluto dare degna Planstrom — individuo presso-sepoltura a Cartesio nella cap- chè analfabeta che a stento pella reale della cattedrale di riusciva a redigere un rappor-Stoccolma, ma Petro Chanut, to militare — che, forte del ambasciatore dì Francia, ri-u- suo grado, senza troppi com-scì a convincere la regina che, plimenti, s’impossessò del così facendo, avrebbe fatto cranio del filosofo, proprio l’opposto di quanto Alla morte del capitano fu-desiderato dal filosofo, indif- tono venduti i suoi beni da ni fa venne aperta anche, la sede sociale. Il numero dei no dato vita ad un brillante re mai in «liunti morti». Sim- soci attivi del Circolo è og-lavoro. Scelto davvero con paitica sulla scena, nelle sue gì di 120 e vari gruppi pe-gusto dalla regista Fanny espressioni e nei melodiosi riodicamente si danno da fa-Buncuga. Un tema leggero toni di voce è stata magni- re: il balletto, i filodramma-che, tra una ridda di senti- fica davvero. Il suo dialogo si tici, il coro. Nella banda cit-menti espressi nell’ambiente è nettamente staccato da tadina numerosi sano i mem-degli artisti poveri, trattie- quello dei partner e non ha bri dell Circolo, Uno dei grupne lo spettatore a gustarsi mai rivelato certe acerbità pi più attivi è senz’altro quel-simo in fondo un calice friz- di dizione che sono appar- lo filodrammatico. Fra gli alzante, offerto innanzitutto da se invece nei secondi. tri successi ottenuti, va in- una Mirella Hervat sorpren- Molto impegno in Guido eluso anche quello dell’inter-denle. Non possiamo preten- Boico nel personaggio di prelazione della commedia dere di appuntare i galloni Marco, il pittore; buona pa- in tre atti «L'antenato» di G, all’initerprete di «Pif», poi- dronanza del palcoscenico, Goldoni. Con questo lavoro i chè ha saputo guadagnarseli indovinato tempismo nelle filodrammatici si sono pregià altre volle, ma dobbiamo battute, ma. un paio di volte sentati verso la fine di apri-riconascere di esser stata la poco «sincero» nell’immedesi- le alla Rassegna Istriana ot-colonna di tutto il lavoro. Di- nazione. Una buona prova in tenendo il terzo posto su 17 ogni caiso, ed un progresso concorrenti italiani e croati. ------------------------------- palese. Un posto molto importan- Bene anche Del Treppo, nel te nella vita culturale italia-poeta Ottone. Sebbene nelle na di Parenzo ha la Scuola vesti di coscienzioso «timi- O tsninale. A tutte le manife-rlo», un pizzico di vita non 'Iazioni artisfico-cultunali gli s’arebbe nuociuto. Come Scuola e Circolo si presenta-sempre, tipico e dotato di mi- no in strétta collaborazione, mica Alceo Cobalti, nel «me- così come è avvenuto, per nager» Briscola. Indovinatis- esempio, al Festival radiofo-sima Claudia Tomic nella n'c0 organizzato da Radio-« fatai dama», promettente e Capodisltrìa. Il Circolo ita-disinvolto anche il giovane liano di cultura intende in Marchi. questa stagione intensificare Ed alla fine un elogio in Ha propria attività organiz-corpore al gruppo che arav- zando anche, con l’aiuto devero è attivo e costante nel- gli alunni in ferie, varie la sua preparazione. Di que- rappresentazioni. Speriamo sto passiamo far merito alla che venga messa in vita an-Kchef d'equipe» Bunouga. Per che l'idea di ripristinare la questo spettacolo ha difettato tradizionale «Ora» che tanti una buona reclame alla seconda replica. Speriamo presto in ogni modo ad un nuo-' vo lavoro, attendendo che venga destinato quel. famoso 1. posto della Rassegna . . . (far.) successi ebbe l’anno passato. S. G. Alla casa Sindacale di Isola In via Miklošičeva è diffi- «Riba» di Isola, elle non scorgere un faro QuesPesposiziane non si che indica la strada da per- prefigge grandi cose: vuol so-correre fino alla Casa sin- lo mostrare i problemi della n. . n Balletto di giovanissimi Al Circolo ui Parenzo scorso ia casa . Sindacale di Isola ha ospitato La popolazione italiana di j giovanissimi membri del Parenzo, nelPambito del suo Balletto del locale Circolo di daoale, dove è aperta una pesca in questo settore del- Mostra dal titolo: «Dieci PAdriatico. E ci riesce attra- Circolo di cultura intitoliate) a cultura” I baìTèrlid ìn'erba sì ferente agli onori e che aveva parte dei creditori e, con essi anni di libertà nell’Adriatico versò ben composti grafici Bruno Valenti, uno dei primi sono graziosamente prodigati sempre vissuto con la massi- anche la preziosa reliquia del- Orientale». Organizzatori so- e disegni. Per Tinteresse del Caduti nel paronimo, ha svi- nella pantomina «Biancaneve ma semplicità. Così il grande la quale sino al 1821 si perse no la Scuola Nautica di Pi- vasto pubblico, ci sono poi tappato in questo ultimo pe- e i S6tte nani>> e sono stati iin_ pensatore ebbe modesti fune- ogni traccia. rano, la Società di Naviga- alcuni modellini di navi e riodo una intensa attività fine felicitati cordialmente. rali e sepoltura nel cimitero Solo in quest’epoca un chi- zione di Capodistria, le sa- battelli vari, costruiti dagli culturale e artistica. Questo Essi stessi hanno poi ripetuto ......................orfanelli mico di Stoccolma, Berzelius, calieri e l’impresa alunni deUTi-Jtituto Nautico anno il Circolo entra nel suo la pantomima domenica sera a dell’ospedale degli di Stoccolma. ebbe sentore che il famoso «Ribič» di Pirano e infine la di Pirano. decimo anno di vita;, nove an- Capodistria. Radio Capodistria ASCOLTA E PARLA Corso di inglese 12 lezione ____________________, -j INSEGNANTE: In inglese, per rendere interrogativa una fras» affermativa in cui il verbo «essere» sia usato al presente o al passato semplice, basta invertira l’ordine delle parole, per esempio: Tom is here. He is here (forma affermative). Al passato : Tom was here. Ha was hare (farma affermativa). Was Tom hare? Was he hare? (forma interrogativa). L’intonazione di una domanda differisce sensibilmente tki quella di un’affermazione. General* mente alla fine di un’affermazione la voce cala e, alla fina di una domanda, sale. Ascoltare: Tern is here (intonazione calate). Ascoltata ora la forma interrogativa di questa frase: Is Tom here? (la voce sale notevolmente alla fine). Is Tota here? La risposta sarà: Tom is hara Effativamanta Tom is here and Joan is here. Siete arrivati proprio a tempo per illustrare ai nostri ascoltatori - Faso di diverse frasi affermativa e interrogative. Tu Tom, interrogherai, e Jaan risponderà. TOM: Am I late? TOM: Are you early? JOAN: Yes. You’re late. JOAN: No. I’m late. TOM: Is Father here? JOAN: Yes. He’s here. TOM: Is he in that room? JOAN Yes. He’s in that room. TOM: Are we in his offiee? JOAN: No. We’re in his secretary’s office. TOM: Is she here? JOAN: No. She’s in ary father’s office. TOM: Are those your books? Are they your books? JOAN: Yes. They’re my books. TOM: Was I late yesterday? JOAN: No. You were early. TOM: Were you late yesterday? JOAN: No. I was early. TOM: Was father in hfs office yesterday? JOAN: Yes. He was in his office. TOM: Were his papears here? JOAN: Yes, they were here. INSEGNANTE: La forma interrogativa che abbiamo ora illustrata serve solo per il presente e il passato del verbo «essere». Nel futuro la posizione della parola «will» indica generalmente Fin-terrogazione. «Fili» serve a costruir# il futuro di tutti i verbi. Co9Ì l’affermazione Tom wilt b# here, diventa Will Tom he here? Similmente: You will go oppure You'll go, diventa Will you go? She will come oppure she'll come, diventa Will she come? Will you go to your office tomorrow? Yes, I’ll go there tomorrow. Will your friend be there? Yes, she’ll be there. Will your give these books t© her? Yes, I’ll give these beoks to her. Will her brother come her« on Saturday? Yes, he’ll come here then. In casa Grey. JOAN: Is Tom there? Tem. are you there? TOM: Yes, I’m here. Is that Joae^ F. SMERDU: Monumento ai combattente, eretto h Lubiana. Smerdu ha recentemente esposto alcuni suoi «avori alla Mostra «Degli ultimi dieci anni d’attività artistica», tenutasi con grande successo nella capitale slovena JOAN: Yes, it’s Joan. Are you ia your room? TOM Yes, I’m in my room. JOAN: Are my books here? TOM: Your books? No. Is this your room? JOÄN: No, Tour. It is your room, I was here this morning. I put my books on your table. TOMM: Were you here this morning? JOAN: Yes, I was here this morning. TOM: Was I here then? JOAN: No, you were in your office. I took your letters from the postman and I came here and put them on your table. My books were in my hand. I put them on your table. Are they there now? TOM: Are these your books? They were on the floor. JOAN: Oh! Yes, Tom. Those are my books. Thank you. Goodbye . . . TOM: Oh Joan. JOAN: Yes, Tom? TOM: Will you come here from your office on Friday eveniag. JOAN: No. I’ll go to a friend's house on Friday evening. TOM: Will you go to Anne’s house? JOAN: Yes: I’ll go to her house. TOM: Will Anne and you be here on Saturday? JOAN: Yes. We'll be here then. Will you b© here? TOM: Yes.