ORGANO DELL'UNIONE SOCIALISTA DEI LAVORATORI Anno VII. — No. 350 Redazione e Amministrazione: CAPODISTK IA Via Santorio 2« - tei. 128 MARTEDÌ’ 8 GIUGNO 1954 Prezzo 10 din — 20 lire ABBONAMENTI: TX.T. Zona Jugoslava e R.F.PJ. : annuo din. 420, semestrale din. 220, trimestrale din. 110 Spedizione in e. c. p. E POLITICA ESTERA REALISMO LA VISITA DEL PRESIDENTE DELLA REPUjBBLICA IN GRECIA L'alleanza balcanica sarà stipulata Alla vigilia del Festival Il Maresciallo Tito è tornato in nutria dalla sua visita all'amica Grecia. Come per la visita ad Ankara l'opinione pubblica internazionale sta analizzando con soddisfaàonc i risultati del viaggio e dei colloqui del Presidente della Jugoslavia ad Atene. Risultati i cui aspetti positivi trascendono il quadro balcanico e la politica di comune difesa dei tre paesi, legati dal Patto di Ankara. E Io trascendono perchè gli statisti greci ed jugoslavi ne! loro colloqui hanno avuto innanzitutto di mira gli interessi del loro due paesi e dell’amica Turchia, e su questi hanno realisticamente basato la loro politica estera che non può prescindere dalle necessità locali di difesa e dalla situazione politica internazionale. Interessi, necessità e situazione che portarono al patto di amicizia tripartita e che conducono alla trasformazione del Patto di Ankara in alleanza militare. Se ancora ve ne fosse stato bisogno, alcune reazioni provocate dalla visita del Maresciallo Tito ad Atene stanno a di-mostrare la tempestività ed il realismo della politica degli uomini di stato e dei popolj di Grecia, Turchia a Jugoslavia. Alludiamo alle reazioni partite da Roma e da Mosca. . . L’invio nelle acque albanesi di una squadra navale sovietica proprio nel periodo della visita del Maresciallo Tito in Grecia ha rive-lato che a Mosca non si, rinuncia al vecchio metodo della minaccia militare massiccia — anche se apparsa inutile da tempo così come l'aver voluto dare carattere politico «dimostravo» alla presenza a Durazzo dì tali navi sovietiche dimostra che al Cremlino si continua a voler mascherare con apparenze ipocrite la propria politica del guanto di ferro che ha già portato, tra l’altro anche al Patto di Ankara e alla sua prossima trasformazione in alleanza formale. Nessuno minaccia l’indipendenza albanese e — se tale indipendenza non rientrasse già negli interessi basilari dei tre paesi balcanici — la dichiarazione jugo-greco-turca di Ankara relativa alla Albania, e la sua riconferma ad Atene, basterebbero a dimostrare che una squadra navale sovietica può rappresen. tare come in realtà ha* rappresentato non una difesa «dimostrativa» ma una minaccia all’indipendenza albanese ; Per le grossolane manovre di Palazzo Chigi il discorso potrebbe essere più lungo o più breve. Preferiamo farlo più breve convinti che per la evidenza dei fatti risulterà lo stesso abbastanza chiaro. E’ noto come nel corso del viaggio del presidente jugoslavo ad Ankara Palazzo Chigi avesse sbandierato un suo presunto diritto di veto all’alleanza militare balcanica subordinando un suo pseudo «placet» alla soluzione «italiana» del problema triestino. E’ anche noto come il discorso Sceiba a Palermo mirasse a silurare ogni soluzione della questione di Trieste e svelasse indirettamente la ostilità di Palazzo Chigi ad un’alleanza militare dei paesi balcanici anche se non ostile, ma addirittura aperta ad unlltalia Che enunciasse ad indebite ingerenze nei Balcani in quanto tale alleanza era, anche nei confronti di Roma, una conseguenza del realismo politico di Atene, Ankara e Belgrado. Il bluff del «veto» fini come finiscono tutti i bluff, ma Palazzo Chigi sembrò non darsene per inteso. Si ebbe cosi — alla vigilia del viaggio di Tito in Grecia il precipitoso invio ad Atene del nuovo Ambasciatore di Roma e la più precipitevole consegna, da parte di tale ambasciatore, delle lettere credenziali a re Paolo ed al governo ellenico. Il gesto avrebbe voluto dire che il governo italiano intendeva essere informato ufficialmente e tempestivamente di ogni particolare dei colloqui che il presidente .iugoslavo avrebbe avuto con gli statisti greci. Meschina manovra in quanto ad Atene Tito e Papagos nulla avevano da nascondere a nessuno. E meno che meno a Roma. Un’altra manovra puerile, ad uso dei propri nostalgici interni. Palazzo Chigi la ha tentata facendo scrivere in precedenza dal suo min-culpop che ad Atene Tito e Papagos avrebbero addirittura firmato l’alleanza (malgrado le dichiarazioni fatte ad Ankara dagli statisti turchi ed jugoslavi per poi poter vantare una «vittoria diplomatica italiana» per il fatto . . . che l’alleanza — come in precedenza detto, sarà stipulata solo a Belgrado nel corso della riunione dei tre ministri degli esteri balcanici!!! Misera manovra destinata a più miseri risultati. Quei risultati negativi che raccoglie sempre chi si ostina a seguire una politica non realistica e non aderente alla realtà. Come il caso di Mosca o di Roma. Perchè i! discorso, a questo punto, vale per entrambi. AVVISO PER I VITICOLTORI DEL BU1ESE Si avvertono i viticoltori del distretto di Buie che lin base ai dati rilevati sui terreni del distretto e. riguardanti il quantitativo di umidità e 11 calore dell’aria, ,il momento più propizio per la spruzzatura contro la peronospora si è iniziato ieri 7 giugno e potrà continuare nei giorni seguenti. Il Festival giovanile sloveno-croa- libertà della città natale, dell’ama-è alle porte. La sera di sabato la Ragusa. Quattrocento anni dopo, in un Calorose accoglienze del popolo ellenico al Maresciallo Tito L’alleanza balcanica è un fatto commuto. E’ questo il risultato della visita del Presidente della repubblica Maresciallo Tito all’amica ed alleata Grecia. L’identità di vedute nell’esame dei più importanti problemi intemazionali e delle singole questioni interessanti i due paesi, è stata tale da bastare un solo colloquio ufficiale fra Tito e Papagos. Di comune accordo, essi infatti decidevano di non partecipare alla seconda conferenza ufficiale cui hanno presenziato soltanto i ministri degli esteri, assistiti dai propri esperti. Gli altri numerosi colloqui che il Presidente ha avuto con il sovrano di Grecia, col Maresciallo Papagos, con il ministro degli esteri Stephanopulos e con altre presonalità politiche e militari del paese amico hanno avuto un carattere strettamente cordiale. La disamina dei singoli problemi ha testimoniato l’armonia nei rapporti e la volontà di consolidarli. E’ stato espresso il desiderio di estendere la collaborazione costruttiva a tutti i settori, sia politico culturale che economico. Il comunicato uffic'ale, diramato ad Atene, rileva tra l’alf'o: «Secondo l’idea dei firmatoli l’accordo di Ankara costituiva la prima base di una collaborazione ancor più salda ed efficace. In questo senso i due governi, in pieno accordo fon il governo turco, hanno concordato di integrare il patto tripartito con la stipulazione di una alleanza consoli dando in tal modo, la pace e la sicurezza collet'iva nello spirito della Carta delle Nazioni Unite. A tale line, essi hanno deciso che Falle an-za venga stipulata da parte dal c i .-siglio dei ministri degli esteri in occasi..rie della sua prossima riunione annuale a Belgrado. Nel desiderio di ampliare vieppiù le basi deli accordo tripartitito di Ankara presso i popoli dei tre paesi, i due governi hanno inoltre concordato, su proposta del Maresciallo Papagos, di istituire l’assemblea consultativa tripartita che sarà costituita da un numero eguale di deputati greci, turchi e jugoslavi che si riunirà alternativa-mente nelle tre capitali.» In relazione al comunicato ufficiale, il Segretario di stato agli esteri, Koča Popovič ha tenuto una conferenza stampa. Rispondendo alle domande dei giornalisti, egli ha dichiarato fra l’altro, che la firma dell’alleanza non è subordinata alla soluzione della questione triestina. Ha poi nrecisato che si tratterà di alleanza politica e militare, e che essa non sarà riservata soltanto ai paesi balcanici, ma rimarrà aperta anche ad altri paesi. Il Segretario di stato ha risposto negativamente alla domanda se la firma dell’alleanza porterà la Jugoslavia alla firma del patto Atlantico. In riferimento all’atteggiamento della Jugoslavia nei riguardi della CED, Koča Popovič ha dichiarato che si esaminano le varie forme di questo problema, ma che non si tratta comunque di una azione politica immediata, bensì di una politica a lunga scadenza. Popovič, rispondendo alla domanda come egli considerasse il ripristino dei rapporti diplomatici della Grecia con i vicini paesi cominformisti, ha dichiarato: «Non vedo il motivo per cui il ristabilimento dei rapporti diplomatici possa sminuire il significato del patto Balcanico. Abbiamo una prova contraria: dopo il ripristino dei rapporti fra Grecia e Bulgaria^ il pato tripartito si è rafforzato.» Dalle 17 di domenica il Presidente della repubblica è nuovamente in patria. E’ ritornato •— come egli stesso ha dichiarato alla stazione di frontiera di Djevdjevlja — «portando con me i più bei ricordi e i sentimenti di amicizia tributatimi ad ogni passo. Abbiamo constatato di avere nella popolazione greca un sincero alleato, pervaso dalle stesse idee e dalle stesse tendenze dei popoli jugoslavi, un alleato disposto a nulla risparmiare per la realizzazione della pace in questa parte del mondo, perchè i nostri due popoli possano svilupparsi e lavorare in pace. «Al mio ritorno dalla Grecia posso dire a tutti i popoli della Jugosla- via che la missione da me compiuta ed alla quale aspiravano i nostri popoli, è stata coronata da pieno successo.» Non appena varcata la frontiera, il Presidente ha indirizzato a re Paolo di Grecia e al Maresciallo Papagos telegrammi di saluto e di ringraziamento per le festose, amichevoli entusiastiche accoglienze tributate delle popolazioni e dagli uomini di stato della Grecia ai rappresentanti dell’amica Jugoslavia. Archi di trionfo erano stati eretti al passaggio del Presidente jugoslavo. A Salonicco, fanciulle in costumi nazionali, hanno cosparso di fiori il percorso degli alti ospiti. to la popolazione del Buiese, uniti in comune fratellanza croati, italiani e sloveni, udrà dalla sua piazza scandire per la prima volta i versi che quattrocento anni fa spuntarono fra le tumte mura della libera repubblica di Ragusa, Dòpo secoli di guerre a di dominio straniero, una città dei slavi del sud, in lotta contro Venezia, conseguiva la propria libertà e la propria indi-pendenza. E, nella città libera, potevano nascere le prime opere d’arte nella lingua volgare, nella lingua parlata dal popolo, le prime oi>ere in lingua croata. ivi nasceva Ivan Gunauuc, u primo poeta i cui versi e drammi il polo accorreva ad ascoltare in massa perche compilati nella lingua a lui comprensibile a non nel latino, la lingua dei signori, con Gundulié nasceva la «Dubravka, il dramma pastorale che celebra la CONTINUA A GINEVRA LA DOCCIA SCOZZESE Il convegno diStjak Domenica le donne del Litorale Sloveno hanno celebrato il decimo anniversario della prima conferenza del Fronte Femminile Antifascista del Litorale. Nello stesso villaggio di Stjak, nella valle del Vipaccc., dove il 2 febbraio 1944 si era svolto il primo convegno femminile del Litorale, si sono raccolte oltre 7 mila rappresentanti delle organiz lazicni delle donne del Litora’e sloveno, di Trieste e di Gorizia. Alle celebrazioni ha presenziato il segretario organizzativo de1 comitato centrale della Lega dei Comunisti della Slovenia, Vida Tomšič. Al comizio, tenutosi nella mattinata, la compagna Vida Tomšič ha esordito ricordando il contributo delle dorme del Litorale sloveno alla Lotta popolare di Liberazione. «La lotta qui nel Litorale — ha sot allineato la comp. Tomšič — è stata anche una manifestazione del nostro internazionalismo; su questa terra sono stati stabiliti più stretti legami con i combattenti antifascisti nellr nazione italiana, nella lotta comune contro il fascismo italiano e tedesco, contro i, belogardisti ed i cetnici. Abbiamo dimostrato di saper distinguere il popolo lavoratore italiano dai fascisti. I circoli irredeutisd, fascisti e cominformisti italiani cercano oggi di cancellare il ricordo della lotta comune dei partigiani sloveni e italiani. Anche questo loro tentativo rientra nel quadro della campagna contro quella Jugoslavia, che, oggi sotto la direzione del Maresciallo Tito, con la sua potente armata, con : suoi popoli uniti, sta come barriera alle aspirazioni imperialiste di quei circoli.» Passando quindi al tema dell’edificazione socialista del dopoguerra, la compagna Vida Tomšič la rilevato, fra l’altro, che il piano sociale della Repubblica Popolare Slovena prevede uno stanziamento straordinario di oltre un miliardo di dinari per lo sviluppo economico del Litorale. Una settimana dopo l’altra, la conferenza ginevrina ha ormai cinquanta giorni di vita vissuta in un’alternativa di punti morti e di schiarite, di pessimismi e di ottimismi. Forse questa doccia scozzese psicologica fà parte della diplomazia della guerra fredda e potrà, alle lunghe, anche rivelarsi utile per gli interessi e le mire di qualche potenza più o meno grande. Appare certo però, che non sia la più adatta a far nascere simpatie per la politica che le grandi ponteze stanno conducendo attorno ai problemi coreano ed indocinese. Le sottigliezze diplomatiche sfoggiate a Ginevra, per ora, non hanno fatto risparmiare in Indocina una sola goccia di sangue (anzi forse ne hanno fatto versare di più con le offensive a comando diplomatico e le difese ad oltranza da usare al tavolo verde del gran gioco dei ministri degli esteri più o meno grandi). Le discussioni, i progetti ed i controprogetti hanno lasciato le cose in Corea al punto in cui si trovavano prima del 26 aprile: il paese diviso, il popolo incerto della sua vita a della sua pace e Sing Man Rhee sempre agitante la minaccia di riprendere le ostalità se la conferenza non darà, entro tre mesi, risultati da lui rjtenuti soddisfacenti. Questa la realtà della situazione a Ginevra e, di riflesso, in Indocina ed in Corea. Unici lati positivi la tenacia dimostrata da Eden nella ricerca di un compromesso accettabile da Mosca e da Washington nell’Asia sud Orientale e l’opera di mediazione della quale l’India si è fatta assertrice inviando, non invitato, un rappresentante di Nehru a Ginevra, dove la sua presenza si è rivelata utilissima per ricordare a chi di dovere che esiste un’Asia che non desidera tutele di nuovi colonialisti e respinge ogni compromesso che voglia mantenerla nell’età, ormai su- perata dalla storia dei popoli asiatici, del colonialismo di vechhio stampo. Al di fuori di questo,' come detto, la doccia scozzese delle alternative diottimismo e pessimismo. Non si è ancora spenta l’eco della soddisfazione espressa dagli uomini semplici per l’inizio di discussioni per la tregua in Indocina che già ci troviamo di fronte al loro arenamento. Ed ancora una volta alle preconizzate trattative dirette tra belligeranti si sostituiscono i colloqui riservati di Molotov con Bidault che lasciano fuori della porta di servizio sia i fantocci tipo Bao Dai sia i rappresentanti del Viet-Minh. Il risultato dei colloqui riservati verranno comunicati agli interessati, e, magari, rimorchieranno ancora una volta la conferenza fuori da uno dei periodici punti morti, ma non elimi-nerrano il dubbio che nell’ombra delle trattative confidenziali, il problema, ufficiamente sul tappeto, sia stato solo un pretesto per più vasti mercati a danno del popoli che attendono da Ginevra una parola che ponga fine al conflitto che travaglia le loro terre. Da Washington periodicamente un’intervento americano nel conflitto indocinese viene affacciato od escluso. Sia che parlino i diretti responsabili della politica estera statunitense sia che un senatore Know-land faccia dichiarazioni rincuoranti i finanzieri che hanno formidabili interessi in Asia ed una non indifferente influenza politica negli Usa. Da Parigi, al riconoscimento di un Vietnam indipendente sotto Bao Dai, si fa seguire l’interpretazione che tale riconoscimento può facilitare il diretto aiuto americano nel conflitto in Indocina; e alle critiche alle cricche militari fa seguito l’invio del generale Ely a sostituire Navarre con ampi poteri politici e militari, mentre si mobilitano in anticipo le reclute per rendere disponibili altri uomini da buttare nella fornace della «sporca guerra», come il popolo di Francia definisce il conflitto indocinese. Tutto ciò mentre Laniel e Bidault seguono — più che condurre — le discussioni a Ginevra pensando al dibattito che domani all’Assemblea Nazionale metterà in giooo le sorti del loro governo proprio nel dibattito sull’Indocina. lembo di terra patria appena liberato, la «Dubravka» collegherà simbolicamente, attraverso > secoli, il popolano di Ragusa al contadino della Valle del Quieto e all’operaio delle fabbriche e dei cantieri o ancora una volta celebrerà la libertà, ma in questa occasione la libertà, con la conquistata unità e indipendenza di tutti gli slavi del sud, una libertà che non è frase retorica, vuota di contenuto, ma che rivela anche una grandiosa nuova realtà sociale e che ha 11 suo contenuto nella gestióne operaia, nella presenza e nella facoltà di decidere dei popolani nei massimi organi dello stato, nella sorgente comunità del popolo, chiamato a decidere su tutti li suoi problemi vitali, la Comune. Questa nuova realtà sociale realizzata dai popoli della nuova Jugoslavia, e che è anche patrimonio prezioso delle minoranze nazionali in essa conviventi, accomuna la Liberazione nazionale e sociale dei popoli jugoslavi alla Liberazione della nostra minoranza nazionale, per cui anche per noi italiani dellTstria, la «Dubravka» e tutto il festival non sarà solo una manifestazione art istice-e ni tarale alla quale parteciperanno le nostre società ed i nostri gruppi, ma sarà anche un simbolo della conseguita libertà, il sim. bolo della fratellanza che in questa terra plurinazionale accomuna slo-veni, croati, italiani, serbi e macedoni, nella costruzione del socialismo. Non sarebbe però giusto dare al Festival giovanile un significato esclusivamente politico e sottovalutare quello artistico-eulturale. Come l’arte in lingua volgare potè nascere e svilupparsi solo in una Ragusa Ubera, essa ha potuto svilupparsi e comprendere tutto ciò che di più bello < popoli deUa Jugoslavia hanno creato solo in una Patria libera anche dall’oppressio-no e dallo sfruttamento sociale, il Festival, giocoforza, non potrà darci che la rassegna di una piccola parte di questo ricchissimo patrimonio. Seguiamolo in tutte le manifestazioni, impareremo a conoscerci meglio e ad amarci di più. Contro l’indipendenza di una piccola repubblica Il gioco yankee attorno al Guatemala T71» J.1 * - CIVILTÀ E CULTURA «Tra le ventitré e mezzanotte del 5 corr. Piazza Goldoni a Trieste è stata teatro di una stupida chiassata dei soliti notissimi ignoti. Un pullman di Belgrado diretto in Svizzera, vi si era fermato ed i turisti — una trentina — si erano diretti verso i locali pubblici fronteggianti la piazza. Si tratta di albergatori che partecipano in Svizzera ad un convegno intemazionale della categoria. «Un gruppo di sconsigliati giovinastri ha approfittato della assenza dei viaggiatori, per piantare su tutta una parte del grande pullman una vistosa scritta alla nitrolacca, cioè indelebile, che suonava: «Viva l’Italia». Per di più gli albergatori che ritornavano al loro automezzo, venivano accolti da una clamorosa dimostrazione a suon di insulti e di fischi». (Dai giornali del g. 6 corr). Riteniamo superfluo ed inutile ogni commento a questo ultimo saggio, in ordine di tempo, del grado di civiltà e di cultura, offerto nella «italianissima Trieste», dai più «nobili» ed espressivi rappresentanti della «stirpe illustre» allattata già alle origini dalla lupa. Ci sorprende invece che l’idiozia, la melensaggine, la imbecilità e la stupidità mentale di certuni, a Trieste ed in Italia, arrivino fino all’estremo di non comprendere quali condizioni essi hanno creato e stanno creando agli italiani che, per loro fortuna o disgrazia, stanno vivendo fuori dei confini di Trieste e dell’Italia, dove ci sono o possono essere delle persone che considerano e giudicano, senza distinzione alcuna, gli italiani dall’operato di simili mascalzoni e teppisti della peggior specie. Nel 1940 e 41 in Spagna, a Madrid «liberata dalla schiavitù e dalla barbarie dei rossi dai valorosi e baldi legionari di Mussolini» gli italiani, ivi soggiornanti, si guardavano bene dal professare la propria nazionalità, per non sentirsi dichiarare sulla faccia dagli spagnoli: «Los italianos todos cobardes!» Magnifico sistemai «Per distruggere gli avversari si ricorre a tutti i mezzi utili, leciti e men leciti, con particolare preferenza per quelli tradizionali della nazione italiana: i falsi, le ingiurie, le insinuazioni, le montature scandalistiche, le accuse cervellotiche e gratuite. Il tutto, beninteso, presentato in nome della Patria, dei Valeri Nazionali, della Religione dei Padri. Da anni vi è un vasto settore della stampa che si è specializzato per questi scopi. Lungi dal restringersi, questo fronte è andato sempre più estendendosi, sino a contagiare quei giornali che, sia pure con molta benevolenza, si definivano «indipendenti», sino a trovare grandi editori e grandi case editrici disposte a mettere a disposizione della campagna la loro influenza ed i loro capitali». (Da «Il Mondo» dell’l corr.) Finalmente un giornale della penisola non ha esitato a rivelare quali siano i ferri del mestiere ed il sistema che formano la caratteristica della stampa italiana e la cui espressione più tipica, d’avanguardia, è data dagli organi irredentisti triestini, i quali, molto spesso, nella propaganda e nell’aizzamento all'odio danno il «la» ai loro consoci dello stivalone. In materia esiste una lunga tradizione, risalente alle origini de «Il Piccolo» di Trieste. Ne fa fede il suo più celebrato istoriogra-fo, Silvio Benko che, decantandon.-. gli eccelsi meriti patriottici, pone sopratutto in risalto quello di aver «propalato nella stampa italiana qualsiasi questione nazionale e politica, anche la più insignificante, in modo svisato e falso senza scrupoli». E il Benko stesso aggiunge: «Si deve in gran parte a questi eccitamenti fatti con odio, l’ignoranza che: l’Italia in generale, anche nei suoi circoli culturali, ha della situazione triestina e giuliana». Ora l’eredità e le tradizioni de «Il Piccolo» sono state assunte dal «Giornale di Trieste», il cui proprietario e la cui gui- da, Rino Alessi, già direttore de «Il Picccolo», oltre mantenersi ligio a quelle vecchie tradizioni e sistemi, profonde anche l’odio razziale fascista, di cui è impermeato, contro «Il secolare nemico» ossia il nostro Paese, considerato e non a torto, il peggiore nemico del fascismo. Vita da "principi„ «Nessun piano di edilizia popolare è arrivato fin quassù a Monteverde d’Irpinia, ed essi dormono come hanno dormito, nei secoli, , i loro avi più remoti, avendo il ciuco accanto al letto, la pecora legata ad una gamba del letto, i conigli sotto il letto, e il gatto sul letto, per la fa-cenda dei topi che ci si arrampicano sopra. In una certa aula dell’edificio scolastico la pioggia penetrando dal tetto, forma una grossa pozza al centro del pavimento: e il maestro si serve di questa pozza per chiarire ai suoi piccoli allievi in che cosa consiste un lago. L’acqua devono acquistarla e pagano cinquanta lire un barilotto di venti litri .poco più. Non è acqua potabile, tuttavia, e se ne servono esclusivamente per lavarsi. Può darsi che un giorno quelle cinquanta lire siano necessarie per risolvere qualche problema più urgente: e allora è chiaro che si laveranno il giorno dopo». (Dal «Corriere della Sera» del 16 u. s.) Ecco un’altra indiscutibile testimonianza del civile ed elevato standard di vita dei rappresentanti dello stirpe più illustre, che possono vantare proavi allattati dalla lupa, e che, «qualunque siano le loro miserie, devono ricordare di essere nati principi destinati a dominare il mondo». Come già accennato su queste colonne, del richiamo degli italiani alle loro origini principesche ed alle loro prerogative di dominatori, si è incaricata la RAI in una sua trasmissione del g. 13 aprile E’ dal 1944 che Washington sta condueendo una politica astile nei confronti del Guatemala ; è daill’an-no cioè in cui il popolo di quella repubblica delFAmerioa Latina insorgeva dando vita ad primo governo veramente democratico ed eleggendo affla presidenza il dottor José Arevaio. Negli ultimi tempi nella capitale statunitense si è parlato addirittura di una minaccia alla sicurezza pan-americana che deriverebbe da qhella microscopica repubblica. E’ difficile qui opporsi alia logica ed impedire l’imporsi alla mente di un paragone: quello dellda Russia che nel 1948 e per alcuni anni ancora sd sentiva terribilmente minacciata dalla Jugoslavia semplicemente perchè questa non ne voleva sapere di egemonia in casa propria. Ma riitom,Tia-mo al Guatemala. Il campito del nuovo governo, eletto nel 1944, non è stato facile. Si trattava innanzi ■tutto di smantellare la solida impalcatura semi-feudale le cui profonde radici si nutrivano dei principi coloni adisti, gettare le fondamenta di una nuova vita, annullare iniqui secolari privilegi che consentivano di sfruttare migliaia di «dn-dios» di studiare ed emanare leggi umane e affrontare un vasto programma di riforme e di opere pubbliche. -Nel 1948, forte dell’appoggio del popodo, il presidente Arevado potè decretare l’entrata in vigore del Codice del Lavoro. Dopo decenni di schiavitù, i lavoratori delle poche industrie e le infinite schiere di braccianti 'delle immense pianta^ gioni di banane potevano organizzare i loro sindacati e opporre db ritti e rivendicazioni (allo strapotente fronte padronale, affla testa del quale erano società americane, i n primo luogo la United Fruit Company. La stampa capitalistica Statunitense insorse affermando che il governo 'del Guatemala stava dando vita ad un regime sovietico. Il governo guatemalteco non h/a nulla a che vedere con il «sovietàsmo». E’ un governo che ha effettuato la rivoluzione borghese ed è pertanto espress one della borghesia nazionale ohe si è posita come primo compito quello dii liquidare dtin-fluenza e la penetrazione del capitale straniero e di attuare una serie di riforme sociali. Pressapoco il Guatemala ha fatto ciò che era stato fatto qualche decennio prima dal Messico. Al dottar Arevaio successe nel 1951 alla presidenza della repub-lica il colonnello Arbenz Guzman, che nell’anno seguente decretava e rendeva operante la riforma agra- ria. Vennero espropriati i Latifon- noi Guatemala, e questo perchè, se-disti e le terre incolte appartenenti condo il dipartimento di Stato, al governo della piccola repubblica sa- a compagnie nord-americane. Tutto ciò non poteva andare a genio ai trust di Washington i quali non nascondono il timore che l’esempio della repubblica guatemalteca possa influire su altri sitati dell’America Latina o, meglio, sul 5 miliardi di dollari che in questi paesi essi hanno investito. Di qui, perciò una violenta campagna dififai-matoria, le dure note di Washington, l’imposizione alla conferenza pan-americana di Caracas di una risoluzione cosiddetta contro il comuniSmo intemazionale, ma che in sostanza consente un ampio margine di intervento degli Stati Uniti negli affari interni dei vari pae-si dell’emisfero occidentale. Di qui ancora di finanziamento di complotti orditi per rovesciare il governo del colonnello Guzman, l’accusa di aver provocato nella costa nord dell’Onduras uno sciopero del lavoratori della United Fruit Company, ed infime l'iniziativa per la convocazione di un convegno di stati americani per un intervento rebbe sitato consegnato un importante carico di anni provenienti da territorio controllato dai sovietici. H governo guatemalteco, non solo ha smentito di aver acquistato armi dai paesi cominformisti, ma ha ricordato che di governo di Washington ha risposto sempre con un netto rifiuto alle sue frequenti richieste di aiuti militari. Il Guatemala ha tenuto inoltre a precisare che anche se avesse acquistato attrezzature militari nel paesi cominformisti, non avrebbe fatto altro che esercitare un legittimo diritto dii nozione sovrana ed ha definito atti gravi di aggressione la politica idi assedilo, di boricotaggio economico e militare e la sistematica propaganda di diffamazione e-sercitata da Washington. Nulla da eccepire quindi nella coraggiosa opposizione della piccola repubblica latina aiffl’egemoinlsmo statunitense; non salo, ma ad essa devono andare le simpatie dei democratici di tutto il mondo. BRAVI INONDAZIONI COLPISCONO LA SLOVENIA Celje sommersa dalle acque Decedute 20 persene - Aiutiamo le popolazioni 1 In seguito alle abbondanti piogge, gravi inondazioni hanno colpito alcune zone della Slovenia e particolarmente i distretti di Celje, Šoštanj e Slovengradec. Secondo i primi accertamenti, i danni provocati dalle alluvioni ammontano ad alcuni miliardi di dinari,, mentre, da dati non ancora accertati, il numero delle vittime ammonta a 20 persone. Gravi danni sono stati causati alle industrie di Celje. Il laboratorio della fabbrica di zinco è andato completamente distrutto, mentre sono in pericolo i forni dello stesso stabilimento. Danni seri vennero subiti pure dalla sala machhine. Completamente allagata è la nota fabbrica di articoli casalinghi i cui macchinari dovranno essere del tutto smontati, con la conseguente sospensione dei lavori per circa un mese. Tutte le giacenze di merci, esistenti nel conservificio della città, sono andate distrutte. E’ andato perduto anche il legname che si trovava nei magazzini del settore industriale di Celje. Pure le attrezzature sanitarie ed il deposito medicinali dell’ospedale subirono se- ri danni. Quasi tutta la città è sommersa fino al pianterreno degli edifici. Il Consiglio esecutivo della Slovenia; riunitosi domenica in seduta straordinaria, ha confermato la decisione del comitato popolare distrettuale di Celje, riguardante la nobilitazione civile di tutte le forze disponibili, per gli immediati lavori di soccorso. Ha stanziato inoltre l’importo di cento milioni di dinari per un aiuto immediato alla popolazione sinistrata. E stata nominata una speciale commissione con l’incarico di 'organizzare gli aiuti, stabilire l’entità dei danni e provvedere alla ricostruzione dplle fabbriche e delle imprese danneggiate. Somme di denaro continuano a pervenire ai comitati popolari e alle organizzazioni sociali delle località colpite, da parte di numerosi collettivi della Slovenia. In questa ora grave per le popolazioni, duramente colpite dalla furia della natura, uniamoci a questi collettivi dando il nostro contributo per alleviare le pene dei fratelli colpiti dalla sventura. I PROGRAMMI DEI FESTIVAL GIOVANILE iPubblichlamo un estratto dei programmi idei Festival culturale giovanile Sloveno-Croato ohe si svolgerà nei distretti di Buie e Ca-pcdiistria dal 12 al 20 giugno. Buie 12 giugno Ore 20.30 : Solenne rappresentazione della «Dubravka» dramma pastorale di S. Gundulié, musica di J. Gotovac — regia di M. Fotez, dirigente M. Markov, neU’esecuzüMie del Teatro Croato di Buie, dei cori del Ginnasio «V. Gortan» di Buie, della Società Culturale «A. Babič» di Buie, della società culturale di Marušiči e dell’orchestra dell’A. P.J. di Portorose. Buie 13 giugno Ore 9: Apertura solenne del Festival. Rappresentaz'one artistico culturale con la partecipazione del coro del Ginnasio d Buie, del complesso di fisarmoniche «Kajuh» di Lubiar del coro misto «M. Brajša» di Pola, del coro maschile «Sv > boda» di Capodistria, del complesso di tamburltze di Pakr dei gruppi folcloristici di Krašica e di Abbazia, del cero misto di Castua, del complesso bandistico di Verteneglio{ del coro di Kraljevica a del gruppo folcloristico di Albana. Nei giorni 14, 15, 16, 17, 18 e 19 giugno i gruppi artistici daranno le loro rappresentazioni in tutti i centri del distretto di Buie e Cappdistria. C a p o d i s t r i a 20 giugno Ore 9: Manifestazióne conclusiva del Festival. Rappreseniasjone artistìco-cuiturale con la partecipazione del coro rrschüs «Svoboda» di Capodistria, del complesso di tamburitze Jalla Carinzia (Austria) del coro giovanile di Gorizia (Italia), del gruppo folcloristico di Osjek, del coro accademico di Lubiana, del coro «J. Vlahovič» di Zagabria, dei complessi bandistici de!l’A.P..i. di PoftOrose e S. Lucia e dell'assieme di tutti i cori della Slovenia e della Croazia. (1.500 coristi). Una giornata di sole, il 25 maggio u. s., la direzione ideila locale Associazione dei pensionati volle dedicata alla visita della Casa del vecchio a Isola. Accolti con la ben nota eorteséia dialla solerte direttrice. comp. Vittoria Knez, seduti sotto un fronzuto e ampio castagno che si erge quasi all centro, dinnanzi la simpatica villa — un di soggiorno 'estivo della antica famiglia Besemghii degli Ughi — ci siamo soffermati presso le tavolate dove sedevano i vecchietti e le vecchiette irvi ospitati. Il quadretto commovente e pur lieto era 'contornato dal verde riposante dell’orto curato con perizia encomiabile. Saliva dalla terra un profumo grato idi frescura, che rallegrava la mente col riflesso del come anni addietro questi vecchietti, abbandonati' e isoli, fossero dei relitti alla deriva del fiume delta vita incalzante. Si rivedevano nel ricordo, le faocie smunte di un tempo errare stanche per le strade di Ca-podißtri'ä e altrove, con il peso della loro solitudine e del loro abbandono, triste ed amara sorte di chi è vicino alla fine della. propria giornata. Qüi invece un sorriso di soddisfazione congiunto 'alla calma della sicurezza, aveva ridato a tutti la gioia di godersi la pienezza di quel sole, che con la sua feist a di luce celebrava anche il compleanno del Maresciallo Tito. Brevi furono le parole del presidente deM’Associa-zìona pensionati, comp. Mahnič, che volle salutare con sentita, cor-djahità: tutti i presentì. In nome di quel nobile ideale cui si ispira la nostra patria socialista - che considera là cura dei vecchi non un atto idi convenzionale piétà, ma un tassativo dovere umano verso chi ha vissuto, lavorato e sofferto. A ricordo di questa visita, il comp. Mahnič ha distribuito un discreto importo di danaro ad ogni singolo., insieme alle sigarette molto gradite. Dopo la breve visita alila Casa del Vècchio, ove la massima pulizia iai accoppia alla genialità dispositiva della direttrice Knez nei sistemare nelle stanze, non più di cinque pensionanti (Ila parola ricoverati suonerebbe offesa) conviventi in unlatimosfera di reciproca comprensione, si è passati alla visita dèlia nuova casa, am-" pia e spaziosa, a due piani tino per i vecchietti, l'altro- per le vecchiotte, in modo da consentire lo- üis#....m Wm m Un'altra campana a proposito della „SADJE IH ZELENJAVE“ Nel Vostro n. 348 è apparso un articolo riguardante la nèooostitui-ta azienda per il commercio in ortaggi e verdura «Sadje in Zelenjava», o, come l’articolista, mb, la chiama «Ortofrult». Scusatemi se chiedo un pò di spazio sulle Vostre colonne, ma non posso esimermi idal non confutare il panegirico che Farticdliista ha voluto tessei re «ll’azienda in parola. Ho avuto la netta impressione, leggendo l’articolo, che si voglia giustificare in qualche modo il Consiglio economico e l’Assemblea distrettuale per aver fatto da padri putativi alla «Ortofrut». ai posUiiii {j'fippi tolt.v-yr.U' Un giorno tra i vecchi ro più ampia libertà di movimento. Ora sono in corso i lavori di adattamento cosicché ' in breve le due case sorelle formeranno un complesso imponente di utilità collettiva. Venne quindi visitata la Casa del bambino, una vera conquista nel campo ideila puericoltura. Curata nei minimi particolari essa offre tutto ciò ohe occorre per la tutela dei giovani virgulti che dovranno crescere sani per un migliore domani, anche se talvolta per legge di ereditarietà sono colpiti da un duro destino. Ed è proprio su questo punto ohe la direttrice Knez, la cui bontà non conosce limiti, si è imposta una missione sacra, quella di essere sempre vicina ad ogni pargoletta quasi sentisse di aver dato a lui parte del suo sangue e della sua vita. Mancano le parole per descrivere le cure con cui il 'personale preposto 'assòlve Falto dovere assunto. E’ un mirabile esempio dove si compendiano le responsabilità di un 'dovere che solamente una vita di sacrificio può compiere. A questo proposito merita un accenno l’opera filantropica 'giornaliera, anzi di ogni ora, che il medico dir. 'Marinšek svolge. Le stanze con candidi.. lettini, le sale di gioco, di refezione, di soggiorno, ll’ambullat'Oirio, i servizi igienici, i bagni, ecc. sono sotto ogni riguardo curati e rispondenti alle più rigorose esigenze sanitarie, mentre ,i'l tutto è contornato da un parco in cui gli alberi vetusti donano una riposante ombra deliziosa, posto ideale per le passeggiate dei bambini. . Rincresceva il distacco da quei frugoletti vispi e biricchtni che. alila partenza ci salutarono con un inno di gioia, così coirne in. un lontano giorno i loro padri salutarono ansiosi nell’attesa il Magg’o dei lavoratori. E scendemmo commossi profondamente, dalla visione di quanto può Ila forza unita di un popolo nella costruzione della patria socialista. A questi cari ricordi recenti sii cangi,unge il doveroso ringraziamento per Ila comp. Vittoria Knez la pietra base su cui pesa Ijsdifia'o magnifico create» dalla sua capacità, dalla sua onestà di propositi e dalla sua bontà di vera,,mamma del popolo lavoratore. Grazie compagina, accetta il nostro arrivederci, assicurandoti ohe ti vogliamo tanto ma tanto beine, 11 tuo vecchio compagino Borisi. BUIE Nati: Silič Zdravko, di Raffaele t KuSf'e Elda ;. Radin Corrado, di Mario e Gjurgevié Fiora; Piai Fulvia, di Italo e Bruneta Rita; Grđoš Danijele, di Ernesto a Brajko Ulifca, Stanovié Maria, di Tiglio, e dugovao Anna; Règie Vesna. di .Tosin e Turina Vica; Jalčiič Ooiriraldo, di Mario e Rogovič Anna. Decessi: Marzari, nata Miloš, Maria di anni 51. UMAG G Nati: Diminié Miljenko dì Vje-koislav e Raže Magdalena; Bc-mič Maria, idi Bortolo e Radin Palmira; Lakota Liliana, dl Romano e di Matič (Mariti * Matrimoni: Alessio Giovanni, ia-gricoltore di anni 34 con Muggì,a Alice, operaia di anni 44 ; Liatin Mario, opereto, di anni 20 con Šalamun Elisabetta, operaia, idi anni 20. Decessi : Kozlovič Caterina di anni 75. VERTENEGLIO 'Matrimoni; Palčič Arturo, agricoltore, di anni 24, con Zugan Clelia, casalinga, di anni 20. Re£fifica Nel no'Stro numero 347 nell'articolo di fondo abbiamo citato il seguente esempio: «Alcuni mesi fa abbiamo potuto constatare coinè glj! opera;! deljl'a «Gradbenik» a Oapodistria hanno lasciato, a termine del lavoro quotidiano un certo quantitativo di cemento nella mescolatrice, invece di provvedere alla sua perfetta lavatura». Precisiamo che, per un errore, di traduzione, abbiamo, scritto mescolatrice mentre si trattava di cassoni per il deposito del cemento,. Inoltre, come più sopra appare tale esempio si riferiva a fatti e a una situazione esistente alcuni mesi fa mentre attualmente tali inconvenienti sono staiti dei tutto eliminati. Oltre ,a ciò, nel nostro numero 333 abbiamo pubblicato la notizia riguardante l’infortunio dell'operaio Musizza avvenuta sulla cose-uziono ir. corso neka via Armata Jugoslava. Per un errore del uroto, è str i omest- la località dell’infortunio, cioè Umaga, per cui data la omonimia delle vie può sembrare che lo stesso sia avvenuto sulla costruzione della «Gradbenik» a Capodistria. Turisti esteri a Portorese Nonostante le coedizioni atmosfèriche tutt’altro che propizie, a Portorose hanno comminciato a giungere le prime comitive di turisti ©steri. L’Albergo Centrale ospita un gruppo' di 90 turisti olandesi che si alterneranno con altri sino alla fine della stagione. Gli altri al- _ borghi delia località sono parzial- ' mente occupati dia turisti svedesi, austriaci e tedeschi. Predirai iella manodopera nel buie» I! solo fatto die nel periodo dal 1948 al 1953 sono stati investiti nel distretto di Buie 2 miliardi di din. e ohe oggi ,ivi esistono 25 aziende, nelle quali (escluse le varie istituzioni e cooperative) lavorano 4 mila operai e impiegati —■ mentre nel-Fanteguerra tale inumerò raggiungeva appena qualche centinaio di persone — parla eloquentemente del grand’oso progresso compiuto dal Distretto e delle cure del Potere popolare per l’elevamento dal livello di vita della ’ popolazione. Conoscendo tutto ..ciò, sorge spontanea la domanda: come mai un certo numero di persone è in cerca di lavoro? In base all’evidenza dell’Ufficio collocamento ci sano 140 persone, fra cui 53 donne, ohe chiedono lavoro), Aggiungendo a questa cifra le persone non risultanti neli’evidenza, si può calcolare che il totale ideile persone in cerca ' di lavoro ammonta a poco più di 200. Questa constatazione ci induce a ragionarci sopra. Innanzitutto bisogna prendere in considerazione le aziende che nèh l’assunzione della manodopera non si attengono alle prescrizioni vigenti. e agiscono arbitrariamente. Così, abbiamo il caso delllmpresa edile. «Primorje» Idi Umago ohe ha assunto in servizio 52 lavoratori senza consultarsi coin l’Ufficio del lavoro e, quindi, senza l’appro /a-zione di questo. • Alilo stesso’ modo hanno agito le imprese «Slovimja ceste», «Zvijezda» di Cittanova e . «Istra-auta» ohe hanno ingaggiato rispettivamente 70, 6 e 6 lavoratori. E’ chiaro che un simile metodo ostacola, da -una parte la giusta politica dell’Ufficio del lavoro e daSFaltua fa sì che nieìl’impiego siano prese in consid eràziofle aniohe certe persone che non ne abbisognano. Per chiarire meglio le cose, citeremo ancora l’esempio del podere sperimentale «Mima», la cui amministrazione ha assunto in servizio un autista che non risultava disoccupato nèll’evidenza «dell’Ufficio del lavoro, mentre nella stessa evidenza figuravano tre autisti in possesso delle qualifiche di specializzazione. E’ noto, infatti, ohe le imprese hanno il dovere idi presentare al-’Uffìeio del lavoro le proprie richièste, mentre in genere non si è agito così, nemmeno a seguito di formale richiamo. L’impresa «Dra-gogna», nella relazone presentata ha sottaciuto di ,aver assunto in servizio persone di sua esclusiva iniziativa. Si è constatato pure che su richiesta dell’Ufficio del Lavoro,, l’impresa «Kamenolom» assumeva .manodopera in evidenza presso l’Ufficio .del lavoro senza consultare, o per lo meno, preavvertire quest’ultimo. Si è constatato altresì che in varie imprese ed aziende lavorano persone che non hanno bisogno alcuno, sottraendo così il posto a coloro che ne han.no invece assoluta necessità. E’ inutile .sottolineare che sia l’Ufficio del lavoro, sìa le aziende, come pure le organizzazioni politiche e sociali — in primo luogo ì sindacati — dovrebbero interessarsi maggiormente dell problema. Trattando di ciò, è doveroso rilevare pure ohe un certo numero di disoccupati, cui'viene assicurato il lavoro, si rifiuta di 'accettarlo, -adiducendo ragioni imaimmissiibiilli. Così ad esempio, due ragazze di Krašica potevano impiegarsi presso di podere sperimentale «Mima», ma rifiutarono, volendo ad ogni costo trovar lavoro alla «Drago-gna» che, 'momentaneamente, non può assumerle. Dieci persone, su ben 26 del Comune di Grisignana richieste di entrare in rapporto di lavoro presso la Cooperativa idrica in Valle del Quieto, si presentavano all’Ufficio del lavoro, mentre soltanto tre di esse .accettarono l’offerta. E’ un fatto che, anche se in qualche caso ci fossero ragioni plausibili, la maggioranza ha rifiutato il lavoro per motivi assolutamente ingiustificati, e ciò sita a dimostrare che esse non avevano necessità alcuna di guadagnare. Non solo. Oltre ai rifiuto, ponevano addirittura delle condizioni, attualmente non realizzabili. Per i lavori in Valle del Quieto necessitano proprio ora circa 100 lavoratori, il che potrebbe ridurre praticamente al minimo il numero dei disoccupati in evidenza. Il Potere popolare, si interessa e si interesserà ancora per assicurare a tutti i lavoratori l’impiego, considerando ogni loro necessità. Tuttavia si attende da essi comprensione per le difficoltà che si presentano nella nostra edificazione. Lodevole è l’esempio del Comune di Mondano che cerca di convincere singole famiglie, abitanti nel proprio territorio, a traisierirsi. 'in quello del Comune di Umago, dove .a-vramno assicurato lavoro e alloggio. ISOLA Nati: Deigrassi. Roberto, di Albino e Stradi Daniella. Matrimoni : Carborsičič Turiddtl, falegname di armi 29 con Rožman Adelia casalinga di Ianni. 25; Bagri Bruno, stagnino di anni 29 coni Zaro Alma, Operaia, di anni 21; Rileva Silvan, operaio, di anni 30 con Kocjančič Paimira, operala di anni 32. Decessili: Delise Bortolo d,i anni 78. C A F Ö b I S T R I A Nati: Turk Dino, di Jože e 'ridali Regina ; Tcmowski .lordasi, di IvaneArizancvska Jožka; Kantič Bruno,)di Josip e Cerénkia Atama poveo Zvezda^ di Drago e »tifante Pierina; Vuk Nadia, di Anton e Grdina Maria; Pegan Nevenka, di Franc e Behìn Anica; Bertok Dina, di Jožef e Muzica Maria; Duka Jadran, di Dante e Matjasevió Maria; čok Vladimir, di Silvan e Pribac Amelia; čeliigo Nedeljko, di Mario e Hrvatin Viktoria; Krpan Majda, di Rafael e Žimič Darinka; Zadnik Mirela, di Ernest e Kraje-vič Alda; Fucer Zoran, di Jožef e Pucer Gilda; Boškin Mirella, di Narciso e Jugovac Maria; Viler Dino, di Pavel e iSuber Nadalina. Matrimoni: Bradač Aloisio, autista, di anni 26, con Grizič Jolanda, impiegata di anini, 24; Raša Martin, muratore, di anni 24, con Steiner Anna, casalinga, di anni 21 ; Schipizza Vittorio, agricoltore, di anni 46, con Argenti Amalia, casalinga, di anni 33 ; Mìk-ac Ivan, autista, di anni 23, con Bembič Lidia, operaia, di anni 25. Decessi: Jetete Corrado di giorni 2. Non nego che osservando l’iniziale attività di questa azienda, da un punto di vista formale ed e-steriore, non si possa trovare tale giustifioaziome. I prezzi inferiori sui mercato di consumo e qualche soddisfazione incontrata presso i produttori sono idei fatiti con cui non si può polemizzare. Liarticoliisita però non ci spiega le cause che hanno generato tali fatti e che cercherò di esporli in seguito. evitando ai propri clienti uno maggioranza di prezzo per i servizi resi talvolta con un solo colpo di telefono dagli intermediari. Per quanto riguarda invece il commercio estero, c’è già la «Fructal® e ritengo del tutto inutile inserirvi un’altra ditta commerciale perchè sul meroato estero si facciano con-'oorrenza, come spesso succede. Inoltre, praticando il commercio alil’Lngrosiso, la «Ortofrut» è in grado di ridurre i prezzi dei suoi prodotti .al dettaglio quando vuole, anche sotto il- loro costo, coprendo le perdite con i .guadagni realizzati nel commercio aU’iingrosso. Personalmente come consumatore, a me ripugna sinceramente acquistare i nostri prodotti ortofrutticoli a prezzi inferiori, sapendo che guadagno alte spalle dei lavoratori di Fiume e delle altre città. L’iarticoliislta mb afferma che la «Ortofruìt» ha incontrato il gradimento dei produttori per il fatto che paga i loro prodotti in denaro contante. Si può Obbiettare ohe ciò è facilissimo per la «Ortofrut» in Considerazione dei congrui crediti circolanti Ottenuti dalla ditta in parola. In conclusione, non direi una parola contro l’estensione della sumenzionata ordinanza dalla RFPJ che grava come un incubo sui dirigenti della «Ortofrut». In tal caso, dato che la «Ortofrut» con la struttura odierna non potrebbe esistere, resta sempre a-perta la questione del monopolio dei settore privato nel commercio ortofrutticolo al dettaglio, questione che 'richiede la sua soluzione. Additarne le vie appare abbastanza difficile, ritengo però cosa utile proporre, come base di discussione, la formazione di piccole aziende per la vendita al minuto a carattere comunale, che, poste su basi più modeste (senza autocarri da 5 ton., senza commercialisti e personale amministrativo) potrebbero validamente appoggiare il nostro consumatore nella lotta per il miglioramento del suo standard di vita- Cast. An. Le dolenti note che partano a sfavare di questa azienda sono e-sposte dallo stesso mb, ohe però sulle stesse non si sofferma, quando dice: «Precisiamo però subito che, con le sole vendite al dettaglio, l’azienda non riuscirebbe a coprire e proprie spese per cui la stessa, . iocoforza, deve indirizzare una \ urte dei suoi acquisti verso la v . adita all’ingrasso ... Il fatto che c-i:. a non riesca a coprire le. proprie s -;, se con la solia vendita al minuto e l’esistenza di un’ordinanza nella R.F.P.J. che separa la vendita Uli’ingrasso da quella al minuto anche nel campo ortofrutticolo, pesano come un incubo sui dirigenti dell’azienda». Soffermiamoci su tali comstato-zoni. Gli acquisti dei prodotti ortofrutticoli sul nostro terreno vengono fatti, andre esistendo la Orto-fxult, .dalle nostre Cooperative agricole. Chiediamoci ora se c’è bisogno ohe fra queste cooperative e le ditte commerciali di Lubiana, Fiume o Zagabria si inserisca ancora un intermediario che è nel caso concreto la «Ortofrut»? Se vogliamo che gli operai di Lubiaina, Fiume, ecc. paghino i prodotti ortofrutticoli a prezzi maggiori, la risposta può essere positiva, ma siccome la prassi e le mete del commercio socialista non sono queste, dovremo dire che tale intermediario, è del tutto Inutile, tanto più che ne abbiamo già uno ed è la «Fruotus». Del resto la «Sadje in Zelenjava» di Lubiana, la «Primorka» di Fiume, ecc. tali acquisti possono, farli direttamente presso le cooperative, «NINO ROSSO» NUOVAMENTE DINANZI AI GIUDICI E’ ricomparso nuovamente dinanzi 'ai .giudici del Tribunale di Oapodistria Pečarič Giovanni, detto «Nino Rosso», pregiudicato, e recentemente condannato a 13 mesi di carcere per commercio illecito. «Nino Rosso» stavolta ha dovuto rispondere del fatto di aver varcato per due volte la linea di demarcazione tra le zone senza il prescritto permesso dell’AMAPJ. E’ stato condannato complessivamente a 2 .anni e 10 mesi di carcere, 9 dei quali già scontati con la detenzione preventiva. ALTRI ILLEGALI OLTRE LA MORGAN Ad 8 mesi di carcere, è stato condannato dai 'giudici di Oapodistria, tale Derin Albino di Isola, che aveva tentato 'di varcare clandestinamente Ila linea Morgan. I giudici di Buie hanno invece affibbiato tre mesi di prigione a tale Škrinjar Rodolfo da 'Cittanova, ohe ugualmente .aveva tentato di partire per oltre terre senza il prescritto permesso. I CAMPI DI POMODORO DEL BUIESE DEVASTATI DAL GRILLOTALPA In seguito alle grandi richieste della fabbrica Dragogna di Umago nèl -Buiese, quest’anno molti campi vengano coltivati a pomodoro. Pur-’ troppo in tali colture ha fatto la sua comparsa un pericolosissimo . parassita, il grillotalpa. Quests; invasione, come ben si comprendo, ha messo in ansia i coltivatortodella Valle del Quieto, dei dintorni di Cilttanov.a, Vertenegiio e Daila, già colpiti dia, notevoli danni. In breve tempo il grillotalpa ha distrutto dal 40 >a! 100 per cento delle piantine di pomodoro per cui i coltiva^ tori sono costretti a rinnovare le piantagioni, dopo aver sofferto la perdita delle precedenti. Per poter ridurre in futuro le perdite, è necessario, iniziare urgentemente la lotta canforo il pericoloso parassita, la cui distruzione può essere ottenuta con l’impiego ds ritrovati chimici,. I campi colpiti dal grillotalpa devono essere cosparsi usando gli spruzzatori, ohe si adoperano per le vigne, con polvere insetticida Lin- dam. La polvere va cosparsa tra le file formate dalle piantine -di pomodoro. Necessitano circa 20 kg. di Lindam per un ettaro di terreno. Il grillotalpa, che esce la notte dai suoi rifugi sotterranei, a contatto! con la polvere perisce. Si può praticare un'altro metodo-di distruzione dell’insetto,, quello-dell’avvelenamento del cibo (esca). Questo secondo metodo, .si è; dimostrato migliore del primo. L’osca ve- lenosa viene preparata triturando bene 10 kg. di granoturco, semola; oppure scarti di frumento da inumidirsi con 25 litri di acqua. A questa poltiglia si aggiunge Va kg. di fosfito di zinco, oppure da 2 o 3 litri di arseniàto di soda, che devono essere ben mescolati. Questa esca avvelenata va cosparsa con molta attenzione (come con la semina a mano) nel campo invaso dal parassita. Prima di cospargere l’esca, sarebbe molto utile rastrellare il terreno e innaffiarlo,, di modo che l’esca si trovi sul terreno umido. Il veleno deve essere cosparso la sera 'affinchè possa servite per l’uscita notturna del grillotalpa. Le esche con il fosfito di zinco oppure con l’arseniato di soda, sono velenose sìa per le persone che per gli animali domestici. Necessita, perciò la massima attenzione affinchè questi animali non entrino nei campi sui quali è stata cosparsa Fesca. Le persone che preparano l’esca non devono avere le mani ferite. SI ERANO APPROPRIATI DEI RISPARMI Nello scorso mese di novembre tali Markezió Maria, Libero e Rosa, ■avevano .acquistato, presso certo Degrassi Giovanni di Isola, del mou. bilio. Durante il trasporto dei mobili stessi, i tre rivennero, avvolta in un fazzoletto, la somma di 31 mila dinari, e cioè i risparmi del Degrassi. Essi si guardarono beine dal restituire il denaro 'sostenendo per diversi mesi il falso. Chiamati dinanzi a.i giudici, hanno ammesso in parte la colpa e cioè di essersi appropriati idi 7 mila dinari. Sono stati condannati: Merkežić Maria a 2 mesi 'di carcere con la conidi-z'anale, Libero a 3 mesi di prigione ed infine Markežić Rosa a 75 giorni della stessa pena. 100 mila dinari. Anziché procedere ad una revisione generale, le cose rimasero allo stesso punto di prima. Successivamente, nel gennaio 1954, venne effettuata la revisione generale che portò all’accertamento' di un lammanco per complessivi 517 mila dinari. Il Bevk dichiarò in tale occasione che vari creditori gli dovevano oltre 200 mila dinari. Dalle indagini esperite, risultò invece che i debitori avevano regolato la stuo tempo le loro pendenze e ohe alcuni, compresi nell’elenco da lui compilato,, nulla dovevano lail’azienda. Per di più l’imputato, idiuranite la prima revisione, nella compilazione dell’inventario aveva fatto figurare giacenze superiori alle effettive, tentando così di celare l’ammanco. figli peir coprire gli ammanchi aveva adottato anche il sistema di aumentare abusivamente i prezzi dei generi venduti nei negozio, per alcuni articoli sino al 40%. Il Bevk quando venne colpito da mandato di arresto-, ammise di essersi lappropriato della somma di 200 mila dinari. In seguito confessò di aver sottratto- più volte dalla cassa, vari importi di danaro dai 500 isino ai 10 mila ‘dinari. La sentenza uscirà venerdì. A Martinčiči GERENTE DISONESTO Si è iniziato la scorsa settimana, presso il Tribunale distrettuale di Pirano, il processo nei confronti di Bevk Stanko, gerente della rivendita ;n.l5 idelFImpiresa commerciale cittadina di Pirano, imputato dii appropriazione indebita, di falso e noncuranza nello espletamento delle sue mansioni. L’imputato svolgeva le funzioni di .gerente della rivendita n.15 della suddetta impresa commerciale dal mese di maggio del 1953. In una revisione effettuata nell’autunno di quell’anno venne accertato nel negozio un ammanco di circa AVVISO AMPLIAMENTO DELLA CANTINA UMAGHESE Presso la grande cantina vinicola um-aghese proseguono celermente i lavori di ampliamento, che aumenteranno la sua capacità di ulteriori 150 vagoni di vino, dando nel contempo la passibilità di sistemare i nuovi impianti per la stabilizzazione e imbottigliamento, del vino, impianti che saranno i più grandi nei Balcani. In tal modo la moderna cantina della capacità di 450 vagoni di vino sarà in grado di produrre vini pregiati. Le fasi di produzione si estenderanno dalla spremitura dell'uva sino all'imbat-tigliaimento. INDUSTRIA OROLOGI - ZEMUN Cara Dušana 264 - Tel. 37-382 PRODUCE: Sveglie di vario tipo e orologi stilistici Interruttori automatici per l’illuminazione delie scale e Orologi segnaletici per laboratori * Sciolta la cooperativa pescatori In seguito alla cattiva gestione espletata dalla cooperativa pescatori di Umago, dèlia quale il nostro giornale ha già trattato, la Federazione Distrettuale delle cooperative ha disposto in questi giorni il suo scioglimento. Nel contempo sono state prese le misure per la costituzione di una nuova cooperativa con basi amministrative salde e che sarà formata dai pescatori di Umago, di Z,ambrati» e Salvore. INTRODUCE LA PRODUZIONE DI : Orologi murali di precisione a carica di otto giorni e Interruttori automatici per le vetrine 1 prodotti INSA escludono l’importazione di questa specie di prodotti, coprono il fabbisogno nazionale, incontrando in ogni luogo la soddisfazione generale, e conquistano i mercati esteri. I prodotti INSA vengono fabbricali dalia nostra industria con materie prime nazionali, sono lavorati a perfezione, a prezzi favorevoli e di qualità garantita. Quarantennale della scuola croata Domenica scorsa è stato festeggiato a Martinčiči il 40.esimo anniversario dell’apertura della scuola croata e della costituzione dei Circolo di Cultura croato «Iskra». In tale occasione nella neo costruita sall-a di cultura è stata scoperta una lapide ricordo. Ai discorsi celebrativi è seguita la programmazione di uno spettacolo artistico culturale con l’intervento dei complessi corali idi Umago e Buie, del gruppo folcloristico di Triba.no, dei complessi musicali di Pinguante e Castel Venere, di quelli mandoltilnistiloi di Mondano o Miartinčiči ed infine della compagnia filodrammatica di Salvore. Trattore «FORSOM» rimesso a nuovo, vendeSi. Campel X — presso Capodistria. “ •"■'-A * 1«. -v : SEGUITO DISCONTINUO DjELLEuPARTlTE NEL CAMPIONATO ISTRIANO Con il ritiro dell'll Rovipese terminato il tempestoso incontro A Cittanova e Verteneglio gli avversari non si sono presentati Il finale sorpresa del Giro d'Italia Resisterà Clerici all'offensiva degli assi? SAGGIO GINNICO DEI «PARTIZAN-A CAPODISTRIA La manifestazione è stata preceduta dalla stilata dei partecipanti per le vie della città. Il saggio ginnico è stato aperto dal compagno Kolenc, membro dell’Unione distrettuale delle società «Partizan» che ha messo in rilievo i notevoli risultati raggiunti dalla società nel distretto di Capodistria. Ha poi proceduto alla consegna del vessillo alla società «Partizan» di Capodistria la più vecchia del distretto, felicitandosi con la stessa per i risultati raggiunti. Lo ha ringraziato, a nome della società, il compagno Oscar Venturini. 1 ginnasti sono stati salutati a nome del Comitato Distrettuale della Lega dei Comunisti dal compagno Furlani. E’ seguito il saggio ginnico che ha compreso vari esercizi. Il numeroso pubblico presente ha particolarmente applaudito gli esercizi liberi, eseguiti armonicamente dai pionieri e dalle pioniere con i quali si presenteranno domenica a Lubiana. Applaudito è stato anche l’esercizio ritmico eseguito dalle giovani e gli esercizi sugli attrezzi. Entusiastici applausi hanno mietuto i giovanissimi, quelli di 4—5anni, con i loro esercizi c le loro capriole. Alla fine del saggio si è svolto un incontro di pallavolo tra le società «Partizan» di Capodistria e Pirano Com’è noto, si trovano a Lubiana in allenamento collegiale i 21 giocatori prescelti a far parte della comitiva che parteciperà in difesa dei colori nazionali agli immanenti campionati mondiali ai calcio in Isvizzera. In genere sono nomi ormai popolarissimi* tuttavia interesserà sapere anche qual-che particolare sul loro «curriculum v.tae», che costituisce sempre una curiosità cui ci tengono atleti e sportivi. Vi presentiamo pertanto, in breve, uno specchietto illustrante l’attività passata e presente dei candidati alla rappresentativa. Innanzitutto la loro provenienza: 5 sono del «Partizan» di Belgrado, 5 della «Dinamo» di Zagabria, 4 della «Crvena Zvezda» di Belgrado, 4 della «Vojvodina» di Novi Sad, 2 üeli'«iia,iüuk» cri Spalato e 1 della «Lokomotiva» di Zagabria. Ed ecco la vetrina dei campioni: BEARA VLADIMIR: portiere. 25 incontri internazionali. Nato il 2. 9. 1928 a Zelovo (Dalmazia), elettricista, alto 1,82, pesa 82 kg. E’ titolare delI’«Hajduk» di Spalato, dove ha iniziato a giocare nel 1946. Oltre al calcio pratica anche la pesca. KRALJ BRANKO : portiere. Ha giocato 1 volta in nazionale B, contro l’Inghilterra B a Lubiana. Nato il 10. 3. 1924 a Zagabria, impiegato, alto 1,77. pesa 76 kg. Ha iniziato l’attività nello «Zagreb» di Zagabria nel 1949 e ora è titolare del ruolo nella. «Dinamo». Prima di- dedicarsi al calcio, praticava attivamente, sin dal 1939, la pallamano e anche ora è appassionato di questa disciplina sportiva. STANKOVIČ BRANKO: terzino. 51 incontri internazionali. Nato il 3i. in. 1921 a Sarajevo. Allievo dell’istituto Federale di Educazione fisica, alto 1.80, pesa 78,5 kg. Pratica. il cal'io dal 1S.36 quando faceva parte dello «Slavija» di Sarajevo, Ora appartiene alla «Crvena Zvezda» idi Bel jurnuo. si dedioia anche al nuoto a al canottaggio. CRNKOVIČ TOMISLAV: terzino. 17 incontri internazionali. Nati nel 1929 a Cattaro, impiegato, alto 1.82, pesa 83 kg. Ha iniziato l’attività nelle file dell’«HASK» di Zagabria nel 1942. Ora gioca per la «Dinamo». ZEKOVIĆ MILIJAN : terzino. 5 incontri internazionali. Nato il 15. 11. 1926 a Nikšić (Montenegro), impiegato, alto 1.75, pesa 78 kg. Gioca nel «Crvena Zvezda». Ha iniziato l’attività nel 1945 presso il «Sutjeska» di Nikšić. BELIN BRUNO: terzino. 3 incontri internazionali. Nato il 16. 1. 1929 a Zagabria. Tornitore meccanico alto 1,72, pesa 75 kg. Titolare del ruolo nel «Partizan» di Belgrado, ha iniziato a giocare nell’«HAŠK» di Zagabria nel 1944. HORVAT IVO : centromediano. 43 volte nazionale. Nato il 16. 7. 1926 a Sisak (Croazia), impiegato, alto 1,88, pesa 88 kg. Ora gioca per la «Dinamo». Ha iniziato a giocare nel «Ferarija» di Zagabria nel 1939, Pratica anche la pallamano e l’atletica leggera. MILOVANOV SIME: centromediano. 5 volte nazionale. Nato il 16. 4. 1923 a Bečej (Banato), impiegato, alto 1,86, pesa 85 kg. Ha iniziato l'attività calcistica nel 1938 net «Uradjanski» an Becejt ura gioca nella «Vojvodina». Pratica attivamente il nuoto e il tennis da tavolo. SPAJIĆ LJUBO: centromediano. 7 volte nazionale. Nato il 7. 3. 1928 a Belgrado, impiegato, alto 1,86, pesa 71 kg. Ha niziato l’attività nel 1939 presso la «Jugoslavija» di Belgrado. Ora è titolare del ruolo nella «Crvena Zvezda». Pratica l’atle- conclusosi con 3:0 (15:9, 15:11, 15:11) a favore degli atleti capodi-striani. NOTIZIE BREVI Si è iniziato a Monaco il torneo della prima zona europea del campionato mondiale di scacchi ai quali partecipano pure i nostri tre maestri Pirc, Raibar e Fuderer. Nella prima giornata si sono avute tre vittorie jugoslave. La seconda ha visto la vittoria di; Fuderer contro Bsnnd't, mentre Pirc e Rabar hanno pareggiato il loro incontro diretto. ☆ In una competizione atletica, svoltasi a Glensidaleu, l’americano Larry Anderson ha saltato con l’asta m. 4,37. Da notare che l’Anderson ha amputate due dita della mano destra e due della mano sinistra. fica leggera ed è un accanito giocatore di scacchi. ČAJKOVSKI ZLATKO: Mediano. 51 volte nazionale. Nato il 24. 3. 1923 a Zagabria, impiegato, alto 1,65, pesa 70 kg. Ha iniziato l’attività nel 1938 presso l’«HAŠK» di Zagabria. E’ uno dei migliori mediani di tutti i tempi e popolarissimo anche all’estero. BUSAUV VUJADIJN: mediano. 22 volte nazionale. Nato il 3. 5, 1931 a Begeč (Vojvodina), studente universitario, alto 1,69, pesa 65 Kg, Ha migliato ,a giocare nenia «Vojvodina» nel 1945 e per quella società gioca tuttora.. MANTULA LAV : mediano. 1 volta nazionale. Nato l’8. 12. 1928 a Zagabria) studente universitario, alto 1,72, pesa 71 kg. Ha iniziato l’attività nel 1946 nel «Sarajevo». Ora gioca per la «Dinamo». Pratica con successo gli sports invernali e ha vinto anche gare di sci. RAJKOV ZDRAVKO: attaccante, 11 volte nazionale. Nato il 5. 12. 1927 a Čurug (Vojvodina), impiegato, alto 1,73, pesa 67 kg. Ha iniziato l’attività nel 1947 nel «Partizan» di Belgrado. Ora gioca per la «Vojvodina». MITIČ RAJKO: attaccante. 47 volte nazionale. Nato il 6. 11 1922 a Bela Palanka (Serbia), giornalista, alto 1,77, pesa 77 kg. Ha iniziato a giocare nel 1937 con il «Košutnjak» di Belgrado. Ora fa parte della «Crvena Zvezda». Pratica la pallacanestro, il tennis da tavolo, la pallavolo, 'il nuoto e gli sci. BOBEK STJEPAN: attaccante. 53 volte nazionale. Nato il 3. 12. 1923 a Zagabria, impiegato, atto 1,77, pesa 77 kg. Ha iniziato a giocare nel «Derby» di Zagabria nel (Nostro servizio) Belgrado ,giugno — Battono alle porte i campionati del mondo, ai quali ormai guardano tutti gli sportivi, con una certa ansia se è impegnata la propria squadra nazionale, con una certa curiosità se le loro razpresentative non sono giunte agli ottavi di finale. Il calendario è stato già da tempo redatto ed esso, forse è utile ripeterlo, suona così: I GIRONE: 16 giugno a Ginevra: Brasile — Messico; 16 giugno a Lo-sanna: Francia — Jugoslavia; 19 giugno a Losanna Brasile — Jugoslavia; J9 giugno a Ginevra Francia — Messico. II GIRONE: 17 giugno a Zurigo: Ungheria — Corea; 17 giugno a Berna: Turchia — Germania; 20 giugno a Basilea Ungheria — Germania; 20 giugno a Ginevra Turchia — Corea. Ili Girone: 16 giugno a Zurigo Austria — Scozia; 16 giugno a Berna Uruguay — Cecoslovacchia; 19 giugno a Zurigo Austria — Cecoslovacchia; 19 giugno a Basilea: Uruguay — Scozia. IV GIRONE: 17 giugno a Basilea: Inghilterra — Belgio; 17 giugno a Losanna: Italia — Svizzera; 20 giugno a Berna Inghilterra — Svizzera; 20 giugno a Lugano Italia —■ Bél-g io. Questi gli ottavi di finale. I quarti di finale si disputeranno a Basilea e Losanna il 26 giugno ed a Berna e Ginevra il 27 giugno. Le semifinale avranno luogo il 30 giugno a Losanna e Basilea ed infine la finale per il primo posto a Berna il 4 luglio e la finale per il terzo posto a Zurigo il 3 luglio. Questo per quanto riguarda la questione prettamente tecnica dei campionati. In attesa giunga il 16 giugno, in tutte le 16 Nazioni qualificate per gli ot- BUIE — ROVIGNO 3:0 (2:1) PER ABBANDONO BUIE: RaduvSd, Pesek, Bonetti, Druda, Vukovič, Giairunolla, Monica, Cassio, Bonetti II, Mitrovič, Viar-scotto. ROVIGNO: Veggian, Urbani, Garfoin, Brunelli, Riaun ch, Tanco-ni, Paoli, Privilegi»., Sciolte, Brunel-II, Marussi. ARBITRO: GalbPié idi Pola. . E’ stato veramente spiacevole assistere ad uìno spettacolo simile domenica scorsa a Buie e, se dovessimo riportare dettagliatamente i fatti, finiremo con lo scrivere un articolo tùtt'alitro che sportivo. Spiacevole è stato sopraltutto il fatto che il direttore di gara ha dimostrato la più fcncompilata incapacità, tanto da rovinare una partita che sin dai primi minuti s’era mostrata dura ed estremamente combattiva. Le due squadre hanno iniziato il confronto con un gioco pesante, soprattutto perchè, sia ì ragazzi di Mitrovič che l'undici di Sciolte, intendevano, guadagnare ad ogni costo i due punti messi in palio. Il Buie mira al secondo posto, ed il Roviigno cerca di mantenerlo. L’arbifcro Gabrič evidentemente s’è 1935 e ora fa parte del «Partizan» di Belgrado. E’ il più anziano della comitiva. VUKAS BERNARD: attaccante. 36 volte nazionale. Nato il 1. 5. 1927 a Zagabria, impiegato, alto 1,77, pesa 68 kg. Ha iniziato l’attività nel 1939 nel «Concordia» di Zagabria. Ora gioca per lVHajduk» ZEBEC BRANKO: attaccante, 22 volte nazionale. Nato il 17. 5. 1929 a Zagabria, impiegato, alto 1,80, pesa 77 kg. Ha iniziato a giocare nel 1942 con il «Gradjanski» di Zagabria. Ora fa parte del «Partizan» di Belgrado. MILUTINOVIČ MILOS: attaccante. 9 volte nazionale. Nato il 5. 2. 1933 a Bajina Basta (Serbia), impiegato, alto 1,80, pesa 75 kg. Ha iniziato a giocare nel 1948 con il «Bor» di Bor (Serbia). Ora del «Partizan». VESELINOVIČ TOZA: attaccante. 6 volte nazionale. Nato il 22. 10. 1933 a Novi Sad, impiegato, alto 1.70, pesa 68 kg. Ha iniziato a giocare nel 1947 con la «Vojvodina» e a questa società ancora appartiene. Pratica anche la pallacanestro, il tennis e il canottaggio. DVOBNIC iDlONilZlJE: attaccante. 3 volte nazionale. Nato il 22. 4. 1926 a Popovac (Croazia), studente universitario in economia, alto 1,76, pesa 76 kg. Ha iniziato a giocare nell’«Oiimpia» di Osijek nel 1934. Ora è titolare del ruolo nella «Dinamo». PAPEC ZLATKO: attaccante. 1 volta nazionale. Nato il 17. 1- 1954 a Zagabria, elettricista, alto 179, pesa 75 kg. Ha iniziato a giocare nel 1950 per la «Lokomotiva» di Zagabria, della quale fa parte tuttora. E’ il più giovane di tutti. tavi di finale, si stanno effettuando gli ultimi allenamenti affinchè le varie rappresentative giungane quanto più preparate alla massima competizione calcistica. Ma di queste sedici Nazionali quali entreranno nei quarti di finale? 1 risultati ottenuti dagli inglesi a Belgrado ed a Budapest ed il pareggio dell’Uruguay in Svizzera stanno ad indicare che difficilmente si avranno delle squadre già in partenza favorite. Tranne forse l’Ungheria, la quale ha cominciato a marciare fortissimo ed alla r-uale in definitiva il titolo mondiale non dovrebbe sfuggire. Tuttavia, pur essendo le altre squadre quasi tutte su una stessa linea, si nossorw stabilire, in linea di massima delle favorite. Nel I Girone saranno in gara Francia, Brasile, Jugoslavia e Messico con teste di serie Brasile 'e Francia. Bisogna cominciare col dire che il Brasile è praticamente il candidato numero uno alla vittoria finale di questo girone. La Jugoslavia dovrebbe affermarsi sulla Francia e questa sul Messico. In tal modo, secondo il regolamento, essendo la Jugoslavia e la Francia a parità di punti, si dovrà svolgere un successivo confronto nel quale la Jugoslavia dovrebbe ribadire il successo precedente. Dunque finaliste del 1 Girone dovrebbero essere Brasile e Jugoslavia. Più semplice il pronostico nel 11 Girone, dove la compagine ungherese dovrebbe passare come una catapulta su Germania occidenti'.e e Corea. Battaglia invece grossa tra Turchia e Germania. E qui è diffi eile prevedere la squadra vincente, sebbene la Turchia sia maggiormente favorita, essendo testa di serie di questo girone assieme alia Ungheria. lasciato sopraffare dal gioco pesante e dai pubblico, che vedendo meglio, ha manifestato con troppa decisione le proprie opinioni. Il Buie ha adottato sin dai primi minuti una lattica di sfondamento, tanto che parecchie volte abbiamo visto persino i terzini calciare nella rete di Veggiian. U Rovigno, da parte sua, ha giocato in contropiede, dimostrando dì esser una squadra piena di fiato, di volontà e di tecnica. Quesfulltiima è stata forse troppo prepotente ed è certo che se Scelte non si fosse attardato din continue e vane proteste con l’arbitro, l’incoinitro avrebbe preso Sicuramente urna piega migliore. Comunque la squadra locale ha dimostrato di meritare totalmente sia la vittoria che il posto in classifica. Per la oronaca, ci limiteremo a descrivere le azioni principali, non potendo assolutamente segnalare tutte, dato ohe. occuperebbero uno spazio esorbitante. Al fischilo di Gabrič i .toìaneoveidii locali -partivano veloci, portando parecchie azioni pericolose sotto la parta avversaria, ben custodita dal bravo Veggian. Al 10’ un difensore amaranto commetteva un netto fallo di mano, ma Tarbitro, non rilevandola, faceva proseguire il gioco tra le proteste dei giocatori ed i fischi del pubblico indignato. Due mdtouti più tardi, per riparare lo sbàglio, il direttore di gara fischiava lia massima punizione in favore del Buie, per un fallo che nessuno aveva visto. Tira Bonetti, e Veggian, con un bei tuffo, salva in calcüo d’angolo. Le azioni proseguano veloci sempre con predominio del Buie, che contava nelle sue file un Mitrovič ed un Cassia in pienezza d(i forma. Gii ospiti attaccavano in contropiede e al 45’ Sciolte segnava la prima rete della giornata. La ripresa vedeva ,iil Buie privo di Gianoila che. lamentando dolori alle gambe, si ritirava dall'incontro. All 9’ Tarbitro metteva le squadre in parità di elementi espellendo Saioiiis peer reiterate proteste. Approfittando dii questo fatto, i bieincoverdi Si portavano aU’attao- AURORA: iPecc'hiari, Totto, Markuč č, Gombač, Ramata, Della Valle, Reila, Cavalli, Kozlovič, Kla-bot. STIL: Jerman, Benčič, Bändel, Verkan, BoiKMc, Bertok, Zago, Aufoex n Kočevar, Orlando, Stepančič. ARBITRO: Sabadin. Scesa in campo con soli 10 uomini e con le file in disordine, l’Aurora ha saputo contenere ili gioco degli avversari per tutti i primi 20’ idi gioco, ed attaccare nei dieci rimanenti chiudendo così in vantaggio ili primo tempo. Questa rete veniva segnata al 25’ da Kozlovič, su difettosa parata del portiere Jerman. Nelja ripresa, rioxganliizziaite te fide, l’Aurora poteva con' un gioco costante, molte volte individuane, mettere in ginocchio i volonterosi Nel III Girone sono comprese le nazionali di Uruguay, Austria, Scozia e Cecoslovacchia. L’Uruguay è partito male nell’incontro con la Svizzera. Ma bisogna dire che Scozia e Cecoslovacchia sono squadre piuttosto di qualità scadente. P(" cui sarebbe grossa sorpresa se Uruguay ed Austria non prevalessero. Resta infine il quarto gruppo. L’Inghilterra ha al suo attivo due scottanti sconfitte subite con la Jugoslavia e con l’Ungheria, ma è sempre una squadra tra le più forti. L’Italia non è più quella grande squadra che vinse due campionati del mondo, ma tuttavia ha immesso nelle proprie file alcuni giovani di sicuro avvenire che Jmnno confermato le loro doti contro la Francia. InPÌiilterra e Italia dovrebbero quindi passare questo turno eliminatorio prevalendo su Svizzera e Belgio. Non sono improbabili tuttavia le sorprese. I nazionali jugoslavi si stanno già preparando assiduamente a Lubiana sotto la guida della commissione tecnica. Come è noto 21 sono gli atleti prescelti per la Svizzera e cioè: portieri: Beara, Kralj; jprzini Stankovič, Crnkovič, Z ekovič, Belin; mediani: Čakjovski, Boškov, Mantala; centromediani: Horvat, Spajič, Milovanov; attaccanti: Rajkov, Mi-lutinovč, Mitič, Vukas, Bobek, Veselinovič, Zebec, Papec e Dvomič. Da allenatore funge Čirič. L’allenamento si è iniziato ufficialmente con ... una buona dose di rivoso al quale ha fatto seguito una preparazione pallacestistica. Si sono formate così quattro squadre di cinque giocatori, Dinamo, Crvena Zvezda, Partizan e Vojvodina. Beara ha ranforzato la Crvena Zvezda e Vukas il Vojvodina. Tra i migliori giocatori si è dimostrato Beara, il quale co e al 20’, su tiro di Vascotto, Cassio trovava la via del pareggio. Imbaldanziti, i locali attaccavano continuamente ed al 32’ (Druda poteva segnare la rete dèlia vitto-ria. Gli ospiti, infuriati, si portavano allora all’attacco. Al 37’ Marussi veniva atterrato e l'arbitro concedeva la punizione in favore del Buie. I iwilgnesi, circondando l’arbitro, ilnlsceoavano una «zuffa» in seguito alla quale Taibiltro decideva dii allontanare dal campo Brunella e Privilegia. Il gioco riprendeva, ma su un’azione condotta da Brunelli, l'arbitro fermava ài gioco ed espelleva un'altro elemento rovignese. E’ a questo punto ohe il giudice di gara doveva ringraziare il servizio di sicurezza perchè l’intera squadra di Rovigno lo circondava minacciosamente. Rimessa la situazione nella normalità, l'unidici amaranto decideva di ritirarsi dal rettangolo di gioco. L’arbitro decretava il 3 a 0 a favore del Buie per T.abbandono della squadra avversaria. E. F. Mancano ormai pochi giorni all’inizio dei mondiali di calcio. Come tutte le altre nazioni, anche l’Italia ha reso noto i nominativi dei 22 giocatori designati a partecipare al torneo. Con quali speranze questa rappresentativa si rechi in Svizzera è ormai noto, perchè in fondo è logico che tutti vi si rechino con una buona dose d’ottimismo. Quali invece siano le possibilità di piazzamento è un’altra faccenda. Certamente, nei confronti delle altre squadre, l’Italia parte in netto svantaggio dato che le altre rappresentative hanno avuto i propri giocatori per parecchi me- awersari prima con un gol di Kla-bot all’8’, poi con una tripleta di Della Valle al 10’, 15’ e 23’. Ma le segnature aurorine non terminavano qui e lo stesso sconclusionato Reia poteva mettere a segno al 28’ la sesta ed ultima rete della giornata. P. SOTTOLEGA DI FIUME RISULTATI 3 Maggio — Orient 2:7 Borac — Abbazia 1:2 Crkvenica — Rudar 4:1 Hidroelefctra — S. Olivi 3:2 Nehaj — Jedinstvo 4:6 Mladost — Naprijed 0:3 Albona — Torpedo 1:0 LA CLASSIFICA S. Olivi 25 16 5 4 76:32 37 Orient 25 14 5 6 72:31 33 Jedinstvo 25 16 1 8 63:48 33 Mladost 25 13 4 8 62:44 38 Rudar 25 13 3 9 64:59 29 Crkvenica 25 13 2 16 62:45 28 Abbazia 24 10 4 10 45:40 24 Torpedo 24 11 2 11 42:39 24 Borac 25 10 4 11 46:49 24 Naprijed 23 9 3 11 46:42 21 Nehaj 25 7 5 13 39:65 19 Hidroelektra 25 7 5 13 36:63 19 Albo na 25 8 3 14 31:66 19 In Bulgaria, la pallacanestro, dopo il calcio, è lo sport più popolare, però la sua qualità è molto superiore a quest’ultimo. L'affluenza di pubblico è sempre eccezionale. Nel recente incontro Bulgaria — Francia, conclusosi a favore della prima, si sono avuti oltre 25 mila spettatori. non solamente ha saputo infilare splendidi canestri, ma ha anche dimostrato di saper saltare meglio di tutti. Tuttavia la squadra migliore finora è quella del Vojvodina, la quale ha anche il più tecnico dei giocatori che è Milovanov. Il quale anche qui gioca in difesa. Dopo colazione nei vicini boschi, i nazionali jugoslavi compiono degli esercizi ginnici. Tutti si allenano. Zebec è completamente guarito delle sue contusioni, mentre Rajkov deve ancora preoccuparsi per il suo ginocchio. Finora tutta qui la preparazione degli atleti jugoslavi, i quali continueranno a rimanere a Lubiana fino alla partenza per la Svizzera. Poi, preparati a puntino, affronterrano Brasile e Francia, pronti a confermare la bella prova sostenutta contro l’Inghilterra ed a far dimenticare la sconfitta sopportata contro il Belgio. Iniziata la prima riscossa Koblet Il giro d’Itaiia è già al suo sedicesimo atto con posizioni quasi immutate nella classifica generate. Gii assi isono sempre nell© prime psiiziani, ma con distacchi piuttosto preoccupanti. La settimana passata ha avuto però il pregio di vedere Còppi e KOblet, i due presunti protagonisti, venire ai ferri coirti. Koblet ha sorpreso due volte il suo avversario, guadagnando oltre due minuti, mentre Coppi si è preko soli 13 secondi sul rivale nelTinciandescente finale della Cesenatico — Abetone. In sostanza, quindi posizioni immutate, con gli assi più prudenti, ma non ancora decisi a portare il loro colpo deoiisivo, rimandato alle Dolomiti, sulle quali i due dovrebbero primeggiare. Come detto, nella Cesenatico A-betone Coppi è riuscito ia sorprendere, ovver&ssìla a staccare Koblet, solo negli ultimi chilometri di pochi secondi, guadagnando sulla maglia rosa un minuto. Troppo poco, se vogliamo, ma buon indice per le prestazioni future. si in riposo o impegnati in proficui, allenamenti d’assieme, mentre gli italiani hanno appena ora portato a termine il loro massacrante campionato nazionale, pre-> sentandosi in Svizzera esausti. Difficile, per non dire impossibile, sarà ripetere la gesta del 1934 e 88. Comunque sia l’Italia che l’Uruguay saranno presenti al massimo torneo con due vittorie ciascuna, torneo ... che potrebbe dare a Vuna o all’altra il possesso definitivo della coppa. Le tradizioni, però, non fanno testo nello sport, che, per fortuna, è un continuo trapasso di valori e di potenze: le condizioni attuali del calcio italiano non consentono di sperare che in una buona affermazione, senza pretese di arrivare alla finalissima. Neppure l’Uruguay sembra si trovi nelle felici posizioni del 1950. La vittoria non dovrebbe, comunque, sfuggire ad una squadra europea, sebbene il Brasile sia un candidato seriamente aspirante alla palma finale, e cioè alla magnifica squadra ungherese. Essa ha potenziato la sua tattica con una scienza da palleggiamenti e con la presenza nelle sue file di autentici assi. I convocati per la nazionale italiana sono: Costagliela, GhcZ-zi, Viola, Magnini, Vincenzi, Cercato, Giacomazzi, Ferrano, Tognon, Mari, Neri, Nesti, Segato, Boniperti, Cappello, Frignoni, Galli, Gratton, I^orenzi, Mucci-nellì, Pandolfini, Pivatelli. CAMPIONATO STUDENTESCO DI ATLETICA LEGGERA A Buie si è svolto il campionato atletico tra gli studenti delle scuote medie al qual© hanno partecipato' 40 atleti d’ambo 1 sassi. Nel salto in lungo la tredicenne Markežič Cvet-ka ha raggiunto* i 4,23 m. la sua coetanea V'idonfe i 4,07. La stessa Vidonis nei 60 metri piani ha conseguito l’attimo tempo di 9”. Sui 60 metri piani per maschi, Prìbac Mario ha fatto il percorso in 8”2,10. Aurora-Slovan pedistriano non viene rilevato dall’arbitro. Così questi attacchi non hanno esito. L’Aurora si riprende lentamente e, c^ri Poljšak, cerca la via della rete ospite. Ma sia per l’imprecisione di Poljšak che per la bravura del portiere avversario come per gli interventi dei terzini, sino ai 37’ del primo tempo la situazione rimane invariata. Attacchi alterni, qualche bella azione dei capo-distriani (rare invero) e gioco difensivo, con improvvisi rovesciamenti di fronte, da parte degli ospiti. Al 37’, su un tiro a parabola, scattano contemporaneamente Dobrigna, Florjančič e Santin. Dobrigna invece di rinviare di pugno cerca di attanagliare la palla,, ma non gli riesce, Santin la colpisce all’indietro e, mentre la palla sta per entrare in rete da sola, Gerbek, con una zampata, la spedisce definitivamente nel sacco. Poi, sino alla fine del tempo, vani attacchi dei capodistriani. Nella ripresa, l’Aurora inizia subito ad attaccare e Turčinovič solo con la palla nell’area di rigore, viene atterrato. Fischio, ma egli era riuscito a calciare in rete. Goal convalidato quindi, come previsto dalle regole del calcio. Da questo istante sino al 40’ della ripresa, l’Aurora ha attaccato in prevalenza premendo contro la rete di Hernah. Ma tutti i tiri o sono stati bloccati dal portiere ospite oppure sono finiti a lato. Poi il fatto surriferito. Indi la fine. SA - Coppi nella tappa a cronometro Koblet è però l’uomo di pronta risposta. Così alila vittoria di Cappi nella prima tappa lo svizzero rispondeva nella seconda, prendendo su Coppi la bellezza di cinque insinuiti. Scattato nel finale della Abetone — Genova assieme ad A-Stauia, Koblet sorprendeva Coppi chiuso nel bel mezzo del gruppo e gli portava via ito una ventina di chilometri Oltre due preziosissimi minuti. Botta e risposta dunque, fra gli assi, mentre Clerici, Voor-tiinig ed Assirelli fanno da spettatori, rispondendo con sicurezza ed autorità ad ogni attacco, cesi da contenere sempre il distaioco net mto;mi termini. Non sarà facile scalzarli dalle posizioni predominanti che ora occupano in classifica. Mezz’ora non è gran chè, ma è sempre un ragguardevole vantaggio, quando ad averlo sono uomini decisi’ a tutto e non gli ultimi ve->' muti in campo cieltetico. Koblet ha su Coppi il vantaggio di avere la maglia rosa nella, propria squadra, cos>icchè se intravve-desise di non poter imporsi sul grande avversario, aiuterà certamente con tutta la squadra Clerici a difendere il posto d’onore. Tappa di trasferimento quella da Genova a Toriino, con le solite bagarre in vista idei vistosi premi dteffla TV, inla’vfo cfesoClfiloa de®a quale primeggia sempre il velocista fiammingo Rik Van Steenbergen. Vittoria di tappa aH’oUiaindase Wagtmans, lincuneatosi nella fuga ned pressi del traguardo. La Torino — Brescia, vinta allo sprint dall velocista Brasala sui Cinque compagni d,i fuga, ha visto il primo fattaccio del Giro. Grosso, innervosito per la poca collabora-ziiomle: d’/: SdUdpfeifo melja fuga, sceso di biccieletta, sferrava un pugno al presunto nemico. Conseguenze: Scudellaro ci rimette un dente, Grasso viene severamente punito. Confortevole riposo a Brescia nella giornata di sabato, sfruttata dagli, assi per rimettersi in sesto per il quindicesimo atto di ’domenica: la tappa a cronometro. Grande battaglia sulle sponde del lago di Como. Grande folla che attendeva al varco i protagonisti di queste prove, ohe sono il’indice della classe e della potenza deii singoli atleti. Gli spettatori non sono amidati delusi. Koblet e Coppi h-anno- dimostrato di essere, sempre d più forti e capaci di qualsiasi impresa. E stato ancora Koblet a superare Coppi, per soli 27 secondi si, ma alla spettacolosa media di km 45,670, che conferma Tottimo stato di forma di ambedue, cosicché è da a-spettarsi una grande battaglia sulle Dolomiti. L’ordine di 'arrivo' della tappa a cronometro ha servito a riconfermare anche l’ottima tenuta di Clerici e Voorting, :i quali si sono classificati fra i primi dieci, non perdendo sui diretti inseguitori più di due minuti, per cui i conti sono sempre in sospeso. Ottima la prova del terzo incomodo Magni, meno classico si, ma potente nella pedalata, riuscito a piazzarsi al terzo posto. Anche Bar-tali, pur essendo nota la sua poca disposizione a simili prove, è riuscito a portare a termine la tappa con un tempo che gli fa onore. Ha deluso* 1 II * IV * i invece il belga Impalate, nel quale molti vedevano la sorpresa della giornata. Mediocre il tempo del terzo in classifica, Assorelli, che hia perso quasi cinque minuti sugli assi, avvicinandosi a loro in classifica, per la qual cosa è prevedrile il suo prossimo crollo nelle tappe di montagna. Panorama jugoslavo gara non risultano fra i primi 50 in classifica generale. Ciò non è dovuto allo scarso valore degli atleti, ma alla loro poca esperienza in prove del genere. Ha avuto inizio sabato il Ralye Adriatico automobilistico al quale partecipano 20 piloti di Jugoslavia, Germania occid., Inghilterra ed Italia. I punti di partenza sono: Avaia (Belgrado) e Bled. Nella prima tappa, conclusasi a Sarajevo, sono risultati primi, per i partenti da Avaia: il noto pilota jugoslavo Dušan, Malarie seguito dalla tedesca Margot Krauthan e dallo jugoslavo Milivoje Vukovič per quelli partenti da Bled: i tedeschi Fritz Müller, George Krüger e Kurt Zeller. A Berlino i nostri tennisti, Stevan Laslo ed Ivko Plečević, si sono classificate per i quarti di finale di quel torneo, battendo il primo il tedesco Bartholet per 6:1, 3:6, 6:4, ed il secondo il tedesco Peters per 6:3, 6:3. E’ stato comunicato infine che lo Spartak di Subotica è il nuovo campione femminile di pallamano. I risultati del campionato svotlosi a Subotica sono i seguenti: Železničar (Bel.) —: Svoboda (Lub.) 5:3; Spartak — Lokomotiva (Zag.) 5:4; Lokomotiva —-, Železničar 2:0, Spartak — Svoboda 10:0; Lokomotiva — Svoboda 6:0; Spartak —• Železničar 7:1. SPECTATOR Una rassegnai della nostra rappresentativa per la Svizzera 1 II 'E « n r i u ( 1 1 Y 1 VI El FI Ri II N A INTERESSANTI DATI PERSONALI SUI PIE' NOTI CALCIATORI JUGOSLAVI Mancano pochi giorni! UN INCONTRO PER IL CAMPIONATO RAGAZZI AURORA - STO. 6-0 (1-0) I vincitori hanno saputo imporsi con soli dieci uomini Destinati i 22 per la Coppa del mondo QUALI SONO LE PROSPETTIVE per la rappresentativa italiana ? LE CONTINUAZIONI CAMPIONATO DI BASKET 11. LEGA Cestisti aurorini laureati primi Aurora ■ Železničar 47-34 SUPPLEMENTTO DI CRONACA SPORTIVA AL N.ro 350 DELL'ORGANO DELL'UNIONE SOCIALISTA DEI LAVORATORI - 8 GIUGNO 1954 Per la terza volta consecutiva la compagine aurorina si è aggiudicata il titolo di campione della II. Lega di basket. Programma sportivo del Festival 13 giugno 19!>4 a Buie: ore 9 — Partenza della corsa ciclistica «Slovenia—Croazia» sul percorso Buie—Pola—Buie Italia piazza Maresciallo Tito. ore 13 — Arrivo della corsa ciclistica Slovenia—Croazia in piazza Tito. ore 16 — Al campo sportivo: 1. Gare di * aeromodellismo. Parteciperanno gruppi del-la Slovenia e della Croazia con modelli di apparecchi a reazione. 2. Esercizi ginnici degli allie-vi dell’Accademia militare della Marina Jugoslava. 3. Esibizione della Società ginnica «Partizan» di Buie. 4. Esercizi agli attrezzi del ginnasta della «Partizan» di Pola. 5. Incontro di calcio fra le rappresentative di Zagabria e dell’Istria. in mattina sarà apeirta la mostra per fotografi dilettanti e aeromodellisti. In serata avrà luogo una grande festa popolare. 20 giugno 1954 a Capodistrla: or s 13.30 — Regata velica nel ,olfo con la partecipazione Ielle società nautiche della lovenia e della Croazia, ore 14. Gare motociclistiche sul circuito di Semedella. Parate! a e arrivo all’altezza del* (i • irata allo stadio «I. Mag-Parteciperanno I più no-ti centauri della Slovenia, della Croazia a di Trieste, ore 16 — Aeromeeting su Capodistria. ore 16.30 — Esibizione della Società ginnica «Partizan» di Capodistria allo stadio «I. Maggio». Nei parchi e nelle piazze si svolgeranno feste popolari con la collaborazione di complessi bandistici e orchestre da ballo. LA «PROLEIER» PER LA TERZA VOLTA ha saputo conseguire il successo di squadra Domenica si è concluso a Capodistria il IV. giro ciclistico dellT-steila, riservato alta categoria allievi. Come era nelle previsioni, la squadra capodàstriiaina della Proleter si è nettamente impasta nella classifica a squadre, mercè una squadra di giovani omogenea, forte e capace dà qualsiasi sorpresa. Piciga, Miklavčič e Viiisintin, ben affiancati da Steffè e Ricobon, hanno dato alla Proleter per la terza volte l’ambita vittoria dà squadra. Queste vittoria avrebbe potuto essere completata con quella individuale, che, per «Due banali forature nel momenti cruciiaDi dà Piciga e Miklavčič, è andata al polesamo Kič Mario, sempre pronto e deciso in gara. Oltre riconfermare le note doti! agonistiche e tecniche dei giovani ciclisti della Proleter, Uljanik e Fiume, il IV. giro dellTstnia è servito a mettere in luce le buone qualità dei ciclisti della Macedonia e di Lubiana, che sono stati sempre fra i protagonisti nelle varie tappe. Quelli ohe più hanno impressionato sono stati: Flajs e Šebenik dl Lubi ana, Nazir Saj al di Skoplje e Milenkovič Tomislav di Niš. Questi quattro giovani elementi hanno figurato fra i più grandi attori, del Giro. Il piccolissimo Nazir Saj al di Skoplje si è messo in mostra specialmente, per la sua combattività. In agni tappa era lui lUmizila-tore di tutte te fughe e nelle classifiche di tappa lo troviamo sempre nei primi posti. La buona prova dei clic Listi dell© lontane Skoplje e Niš ste a dimostrare che il ciclismo in Jugoslavia, anche dal punto di vista tecnico, si sta progressivamente sviluppando in tutte De repubbliche, rendendo così più interessanti le gare nazionali iin programma. IV GIRO CICLISTICO DELL'ISTRIA 1. Išič# Scoglio Olivi-2. Piciga, Proleter LA PRIMA TAPPA Da Capodnistriia prendono la partenza nove squadre, comprendenti i club ciclistici: Uljanik Pola, Fiume, Karlovac, Ilirija e Odred di Lubiana, železničar di Niš, Macedonia, Partizan dii Belgrado e le due squadre della Proleter di Capo-disfcriia. 'Sulla dura e lunga salite di Crni kal, il piotane sii sgrana. In teste si forma un gruppo di unta decina di corridori, fra i quali tutti i componenti della prima squadra della Proleter. U traguardo della montagna, posto in cima alla salita, viene vinto lin volate da Visin-t:n su Šebenik, Išić, Milenkovič e Piciga. Nei saliscendi, che da Kozina portano verso Fluirne^ it gruppo viene ad ingrossarsi, perchè i meno steccati riescono a rientrare. Tutti i tentativi dii fuga vengano fermati sul nascere per l’iniaiativa specialmente dei ciclisti fiumani 1 quali, sentendo l’aria di casa, non vogliono farsi sorprendere. A Fiume entra un gruppo compatto di unta quindicina di unità. Durante il percorso dei saliscendi delle vie Cittadine, i più attivi riescono a staccarsi di poco, cosicché al traguardo si presente un gruppetto di cinque ciclisti. Fattur di Fiume sfreccia per primo sotto il traguardo, battendo per un soffio Išič, Flajs, Miklavčič e Brajan. A cento metri, seguono' Nezir, Piciga, Visintin, Milenkovič, indi, a breve distanza Ricobon, Šebenik, Nagode Concluso il Cnmpionato sloveno Girone occidentale Il Pi rano è campione L'ottima combattività e slancio onora il Domžale - Al secondo posto la squadra dello Slovan PIRANO SALINE — DOMŽALE 2:0 (1:0) PIRANO SALINE: Fomasaro, Sal-vestrini, Fonda, Hvasti, Dudine, Bonifacio, Giraldi, Pieruzzi, Dapretto, Božič, Tamaro. DOMŽALE: Vidmar, Vajt, Laznik, Svšen, Slabanija, Kušar, Dužič, Vaspetič, Pozdere, Žimaič, žalovat. ARBITRO: Cades di Kranj. In quest’ultimo incontro la squadra campione ha voluto dare, prima del meritato riposo estivo, una prova di bellezza ai propri tifosi, sconfiggendo in casa propria la modesta Domžale che tutto ha dato pur di portare a termine un incontro degno di questo nome. Essi, infatti, pur partendo già sconfitti, non si sono limitati ad un gioco di rottura (come parecchi si aspettavano) ma hanno preferito accettare aperta battaglia benché consci che alla fine sarebbero stati battuti. In ogni caso, l’elogio maggiore per la squadra ospite va fatto al reparto difensivo, dove i due terzini, unitamente a Vidmar, hanno tentato tutto il possibile per contenere nei limiti dell’onore quanto avrebbe potuto facilmente trasformarsi in una catastrofica sconfitta. I padroni di casa, dal canto loro, non hanno forzato più del normale e con una tenuta di gioco regolare si-sono impostii ai meno quotati avversari, anche se questi hanno supplito alla mancanza di tecnica con volontà o slancio ve-damente esemplari. Comunque, ai neo —promossi vada il nostro fervido augurio ed un arrivederci al prossimo anno (nella Lega Interre-pubblicana?). C. d. M. CRONACA DELLE SQUADRE BERNA 4 — Al Comitato organizzatore risultano i seguenti dati sul movimento delle finaliste della Coppa del Mondo. La squadra della Corea del Sud partirà da Tokio il 10 giugno diertta a Zurigo. La squadra uruguaiana rientrerà al suo quartier generale ad Hilterfingen lunedì prossimo. L’Ungheria si allenerà domani, venerdì, incontrando la squadra di Soletta. A porte chiuse per osservare le disposizioni del Comitato che limitano a due gli incontri amichevoli delle finaliste su terreni svizzeri. Come è noto, le due partite pubbliche verranno disputate dai magiari contro Young Boys e Servette, rispettivamente a Berna e Gjnevra. Ed ora qualche accenno alla cronaca. La partita prende il via alle 16.10. Brevi passaggi di assaggio nelle rispettive difese. Poi i padroni di casa partono all’attacco e le azioni si snodano da piede a piede con la semplicità che solo una sicurezza assoluta sa dare. I piranesi in breve riescono ad installarsi nella metà campo avversaria. Qui ha modo di revelarsi la salda difesa dell area. Tuttavia essa non può impedire che all’8 i padroni di casa vadano in vantaggio con una bellissima triangolazione conclusa da Dapretto. In questo momento tutti si aspettavano il crollo degli ospiti; essi invece, riorganizzate le file .facevano partire il proprio attacco, mettendo in serie difficoltà la difesa piranese e dando modo a Fomasaro di operare una prestigiosa parata al 10’. Pronta reazione dei padroni di casa che, in due minuti, accumulano tre calci d’angolo, però infruttuosi. Al 20’ sono gli ospiti ad usufruire del loro primo comer, anch’esso inconcludente. Termina così la prima parte dell’incontro, vedendo il Pira-no intento a difendere il vantaggio acquisito contro gli ospiti protesi verso il pareggio. Nella ripresa, gli undici del Domžale, vista l’impossibilità di mettersi-alla pari con i piranesi, arretrano il proprio attacco ed assumono una tattica difensiva, decisi a contenere la sconfitta nei minimi limiti. Dopo le prime battute d’inizio, i padroni di casa prendevano le redini nell’incontro, premendo costantemente in area avversaria, non con azioni disordinate, ma con triangolazioni ben congegnate. E’ così che al 18’, in seguito ad una azione in linea di tutto il quintetto attaccante, Tamaro, ricevuto un dosato passaggio dalla destra, mette in rete il secondo punto, con un poderoso colpo di testa. La fine dell’incontro vede le due squadre ferme su questo risultato. Giubilo e gioia invadono gli spettatori e i giocatori piranesi ai tre fischi regolamentari. In contrapposto, sconforto e tristezza degli ospiti, che devono ormai rassegnarsi alla retrocessione. Ottimo l’arbitraggio di Cades. M. e tutti gli aitai. La Proleter si insedia al primo posto della classifica a squadre con 47” dà vantaggio su Fiume, con 6’33” su Uljanik Pola, seguiti da Odred, Ilirija e tutti gli aitai. AD ARSIA PRIMO IŠIĆ La seconda tappa ha notevolmente ©ampramesso le possibilità di una vittoria individuate della Proleter. Intatti prima dii Ailboina, quando in testa si trovava un piccolo gruppetto, comprendente pure Piciga, Visintin e Miklavčič, Viisàn-tiin rompeva il telano. Mandato un tempestivo aiuto, il bravo Vàsintiin perdeva quasi sette minuti. Ma la sfortuna degli atleti oapoidiistriani non era ancora cessata. A tre km. dia Arsàa, prima di imboccare la Strada asfaltata, forava Piciga Rajko che, causa la poca esperienza nel cambiare i tubolari, perdeva quasi tre minuti. Ridotto a cinque unità, ili gruppetto si presentava ad Arsàa, dove Išiić si .imponeva in volata, precedendo Šebenik, Flajs, Miklavčič e Nezir nell’ordine. Piciga terminava settimo a 2’40”, Babič la 4’06” con Bašič, Ricabon a 6’28”, Visintin a 6’54”, Steffè ohe aveva .passato la bicicletta a Vdlsiiin-tin, terminava a 11’34”. Il traguardo della montagna, posto a S. Eleina, vedeva vincitore Išić, seguito da Šebenik, Flajs, Ne-zir e Miklavčič. La teppa vedeva nettamente staccati pure Fattur e Brajian di Fiume, mentre Matossi di Pola era costretto ad .abbandonare la gara per incidenti mecoa-nidi. PRONTA RIVINCITA DI BRAJAN E BELLA PROVA DI PICIGA NELLA SEMITAFPA A CRONOMETRO ARSIA — POLA Nel pomeriggio i ciclisti partivani isolati per disputare la tappa a cronometro da Arsia a Pola, lunga 38 km. I primi a partire erano gli ultimi in classifica. Quarto partiva Brajan, ormai staccato in classifica generate. Egli marciava monito forte, raggiungendo tutti quelli, che le avevano preceduto nella partenza, giungendo primo a Pola con il tempo di 1 ora 2’59”. Il suo tempo non veniva battuto da nessuno, anche perchè all momento della partenza dei migliori in classifica il vanito cambiava direzione, soffiando in faccia agli atleti, che vedevano oasi pregiudicate agni possibilità di vittoria. La sorpresa era data da Vukojević Gavrilo, del Partizan idi Belgrado, che, con il tempo di 1 ora 5’54" conquistava il secando posto. Piciga f aceva segnare il miglior tempo dei primi in classifica, conquistando il terzo posto con 1 orla 6’02”, seguito a brevi distacchi, dagli altri. La classifica delia tappa vedeva al primo pasto Išić in 3 are 19’52”, se gir to da Miklavčič a 8”, dia Piciga la 1T7”, Šebenik, Flajs, Bergant, Nazir e tutti gli aitai. La Proleter portava a 15’ il proprio vantaggio nella classifica a squadre. BRATAN IN VOLATA VINCE A PARENZO Sabato veniva disputata la terza tappa Pala — Parenzo di km. 60. I Capodistriani hanno concluso malamente il campionato Arbitro ed azioni inconcludenti sfumano l'incontro all'Aurora SLOVAN BATTE AURORA 2-1 (1-1) SLOVAN: Hemah, Lunar, Toplak, Kralj, Herbst, Kordež, Florjančič, Oplatnik, Gerbek, Bajs, Majer. AURORA: Dobrigna, Orlati I, Perini, Orlati II, Santin, Carini, Poljšak, Ramani, Norbedo, Favento, Turčinovič. ARBITRO: Perko di Lubiana. MARCATORI: Gerbek (Slovan) al 37’ del primo tempo, Turčinovič (Aurora) al 6’ della ripresa, ed infine Herbst al 45’ della ripresa. NOTE: Terreno di gioco in condizioni ideali. Spettattori 500 circa. Al 27’ della ripresa Turčinovič contuso ha abbandonato il campo per rientrare dopo 5 minuti. Questa partita si può riassumere in una sola frase: Herbst più Perko (l'arbitro) battono l’Aurora al 45’ del la ripresa. L’incontro è stato uno dei peggiori a cui abbiamo assistito e nel quale l’Aurora, sfasata e slegata, specie nel quintetto avanzato, ha praticato un gioco abulico e senza costrutto. Il quadrilatero non ingranava e le mezze ali ballavano a vuoto. La difesa ha fatto quel che ha potuto, poiché gli ospiti si mostravano pericolosi in contropiede. Ma veniamo al fatto da cui è derivata la sconfitta dell’Aurora. Siamo al 44’ del secondo tempo. In una azione di contropiede si accende una mischia nell’area capodistriana. Un giocatore ospite viene caricato da tergo. Fischio di Perko e tutti attendevano il rigore. Invece nói Calcio a due nell’area. I giocatori si dispongono, il tiro parte ma l’arbitro fa ripetere la punizione perche, secondo lui, Orlati si è messo nel limite dei 9 metri. In effetti Orlati si è mosso non con i piedi, ma con il corpo, ed è qui che la decisione dell’arbitro è viziata. La stessa situazione si ripete ed il tiro ancora una volta è nullo. Altra decisione incomprensibile di Perko e nuova ripetizione, nonostante le vane proteste di Perini e degli altri giocatori. L’esecutore del tiro passa a Herbst, che, da 11 metri circa, fulmina imparabilmente in rete. Palla al centro e fischio finale che si perde nella cacofonia dei fischi e urla del pubblico il quale manifesta così la sua disapprovazione per le strampalate decisioni dell'arbitro. La squadra ospite ha avuto dalla sua un pò di fortuna, in quanto gli avanti capodistriani spesso hanno mancato occasioni d’oro. L’Aurora ha attaccato di più, ma ciò che conta non è il predominio territoriale, bensì le reti. E i giocatori della Slovan hanno saputo sfruttare le occasioni loro offerte. La squadra ospite ha nraticato a tratti un gioco di buona fattura tecnica. Il quadrilatero, imperniato su Kralj, funzionava a dovere. Questo ultimo si faceva notare come il migliore in campo. Onnipresente, spez-zavä le offensive dei capodistriani e smistava al proprio attacco, rivelante la debolezza intrinseca di tutti i reparti avanzati jugoslavi: costruire sino all’area del portiere e.non realizzare. Ed eccoci infine alla cronaca. Sin dai primi minuti la squadra ospite inizia ad attaccare, premendo gradatamente nell’area capodistriana. Un fallo di mano di un terzino cal' Continua nella pagina seguente) Malgrado i tentativi dei ciclisti macedoni, il gruppo viaggia compatto nei primi 15 km, siino a chè Miklavčič viene appiedato da una fo-ratura. Vista la disgrazia di uno dei più quotati pretendenti affla vittoria finale, tutti i migliori impongono un forte ritmo al gruppo, dal quale via via si staccano i più provati. In vetta alla salita 'dà Leme, dove era pasto il terzo traguardo delia montagna, passa primo Šebenik, seguito da Išić, Milenkovič, Flajs, Nezir, Piciga, mentre Miklavčič seguiva a 3’ con Visintin. Il distacco dei primi su Miklavčič rimaneva invariato sino a 12 km dalll’armvo, dove Miklavčič, raggiunti Bergant e Foccari, imponeva, con la loro collaborazione, un tempo sui 42 km all’ora, che faceva diminuire dà distacco a l’46”. Nella volata, alla quale prendevano parte ben venti ciclisti, tutti si aspettavano la vittoria dà Pici-ga, ma, a quattrocento metri dal traguardo, Rajko rompeva la pedivella, per cui doveva rinunciare alla volate, vinte da Brajan su Fattur, Milenkovič, Šebenik, iStarčeviv, Steffè, Išić e tutti gli altri. Nell’ul‘tmia tappa i ciclisti della JProieter hanno tentato di portare avanti Piciga, ma Išić vigilava sempre .nelle prime posizioni, ben coadiuvato dai fiumani e lubianesi. Neppure la salita di Porta Portone ha servito a staccare i migliori, i quali passavano sotto il telone del quarto gran premio delta montagna in quest’ordine: Šebenik, Išić, Milenkovič, Flajs, Nezir, Piciga, Visintin e Miklavčič. A Capodistrla si presentava un gruppetto di dieci corridori. Volata travolgente di Piciga, che superava fulmineamente Fattur, Išić, Brajan, Visintin, Miklavčič, Milenkovič e Flajs nell’ordine. CLASSIFICA GENERALE: 1) IŠIĆ MARIO, ULJANIK POLA, che compie i 350 km. dei percorso in 10 ore 08'20”, alla media dii km. 34,800, 2) PICIGA Rajko, Proleter, a 1’34”, 3) Šebenik Marjan, Ilirija, a 1’45”, 4) Flajs Dušan, Odred a 1’52”; 5) Miklavčič Mirko, Proleter, a 1’55”; 6) Nazir Sajal, Macedonia; 7) Milenkovič Tomislav, Niš, 8) Bergant Janez, Lubiana, 9) Fatur Josip, Fiume, 10 Visintin Bruno, Proleter; 14) Ricoibon, 20) Babič; 24) Steffè, 25) Brajko; 30) Muškovič, tutti Proleter. CLASSIFICA A SQUADRE: I. PROLETER (Piciga, Miklavčič, Vi-sinltin) in 30 ore. 40’50”; 2) Ilirija (Šebenik, Nagode, Benkovič) a 16’28”; 3) Uljanik (Išić, Samzin, Bjiažič) a 27’45”; 4) Fiume (Fattur, Starčevič, Brajian) a 43’30”; 5) Odred (Flajs, žaJbnikar, Galle) a 51’01”; 6) Niš; 7) Proleter II; 8) Partizan. PS Domenica, new (Hitimo incontro di campionato, abbiamo visto l’Aurora impegnata sul terreno di Gorizia per decidere le sorti del campionato. Nonostante il rinforzo della squadra e l’impegno messo da parte dello Železničar, l’Aurora è rmsiuta art affermarsi, vincenao meritatamente la partita ed il tito- lo. Grazie agli insegnamenti dell’allenatore Olivieri, il quintetto capodistriano ha corrisposto pienamente alle sue possibilità, presentando un complesso affiatato e molto veloce nel contropiede. L’incontro è stato cavalleresco e corretto al più alto grado c le due squadre s: sono battute tenacemente. Il primo tempo si è chiuso in parità, ma, all’inizio della ripresa, l’Aurora partiva velocemente all'attacco, portandosi in breve tempo in vantaggio per 12 punti, vantaggio che manteneva sino alla fine dell’incontro. Ottime le prove fornite domenica da Steffè, in gran vena e da Tam-plenizza, due giocatori che hanno formato un ottimo tandem d’attacco. Essi hanno segnato ben 43 punti, coadiuvati da una buona difesa, specialmente nel secondo tempo, Nella ripresa, hanno fatto spicco Destradi e Luglio. Buona la prova fornita dagli altri elementi, che hanno collaborato validamente alla vittoria. Speriamo di vedere anche nel prossimo campionato giocare questa squadra, che, seppur modesta, sa farsi onore. Ecco le formazioni delle squadre: ŽELEZNIČAR : Pahor, Mozetič, Brce, Velnišček, Štrukelj, Kokelj, Devetak. AURORA : Tamplenlzza, Steffè, Luglio, Boliš, Destradi, Bisiach, De stradi G. Mele, Bonivento. TORNEO PALLAVOLO FESTIVAL POLESE POLA 6 — Inquadrato nel programma generale delle manifestazioni del Festival polese, si è svolto oggi un torneo di pallavolo con la partecipazione di 7 squadre, di cui 4 maschili e 3 femminili. Le gare hanno visto la doppia vittoria dell’AOK di Lubiana che si è imposto sia in campo maschile che femminile. Bno sguardo panoramico all’attiyità sportiva .iugoslava Severe sanzioni sportive a giocatori e dirigenti I nostri calciatori ignorando il riposo si preparano per le trasferte oll'esteio Senza dubbio l’avvenimento sportivo più importante della settimana è il campionato europeo femminile di basket che si svolge attualmente a Belgrado, perciò diamo ai nostri lettori esaurienti notizie dell’andamento di detto campionato in altra parte di questa pagina. Passiamo quindi al calcio. Tutta la stampa sportiva è mobilitata per i prossimi campionati mondiali che avranno inizio fra dieci giorni in Svizzera. La preparazione della nostra nazionale si svolge attiva e metodica. Le ultime notizie, ricevute dal ritiro dei nostri giocatori a Lubiana, sono ottime. Unico inconveniente l’impossibilità per la nostra ala destra, Rajkov di partecipare al campionato in seguito ad un infortunio accaduto nel corso degli allenamenti collegia- li. A sostituirlo è stato chiamato Ti-hc.mil Ognjanov, l’ex giocatore della Crvena Zvezda. Come ben si sà, questi partecipò agli ultimi campionati nel Brasile, ed è stato pure componente della famosa compagine olimpionica. Perciò nulla da ridire sulla sua esperienza. Resta da vedere se il suo grado attuale di forma sarà soddisfacente. In caso contrario, per la Svizzera partirà il giocatore Petakovié del «Radnički» di Belgrado. Domenica scorsa la nostra nazionale ha sostenuto il suo primo incontro di prova a Lubiana oontro la squadra locale, vincendolo per 6:0. Domani, invece, la rappresentativa si misurerà con la squadra dello «Wiener SDort Club» di Vienna. Dopo di ciò, partenza! Intanto prosegue sempre più appassionante il campionato di calcio della II. Lega. Manca ormai solamente una giornata alla sua fine ed è ancora incerta la sua sorte, almeno per le posizioni di testa, poiché Borac e Šibenik sono già definitivamente condannate alla retrocessione. Lo Zagreb sì trova sempre al comando della classifica con 24, ma sta passando un periodo di crisi. Infetti, domenica ha perso il confronto in casa con il Budućnost, mentre il suo diretto antagonista lo Železničar, che si trova a due soli punti di distacco, ha vinto brillantemente fuori casa il Lovčen. Niente di impossibile perciò che domenica si possa vedere questa squadra al primo posto. Velež e Mačva hanno, rispettivamente, 21 e 20 punti in classifica e le loro speranze di contrarre il diritto a far parte della massima lega sono tutt’altro che infondate. Per quanto riguarda il calcio, sono da segnalare le severe sanzioni inflitte dalla Federazione calcistica jugoslava ai giocatori e dirigenti trasgressori dei regolamenti. Slavko Luštica, dell’Hajduk, è stato punito con la sospensione di tre mesi per essersi recato a giocare all’estero in istato di punizione. Kostié, dello Zvezda, sospeso per sei campo. Prlinčević, del Radnički sospeso per 10 mesi e Tasič dello Zvezda per un anno per aver fornito dati falsi alla Federazione durante un’inchiesta. Per non aver voluto incontrare il Sarajevo, l’Hajduk è stato punito con il divieto di giocare per due mesi. Severamente puniti sono stati pure i dirigenti Vujovič e Savič del Partizan per aver premiato giocatori con valuta estera. Sotto inchiesta si trovano pure i seguenti giocatori: Delič, Kokeza, Araković, Broketa, Mihajlovič, Hmelin, Radovič, Toplak e Ljubenović. Infine, sembra che pure quest’anno si verificherà l’esodo in massa delle nostre maggiori squadre all’estero. I campioni della Dinamo di Zagabria si recheranno dal 27 giugno e11’8 settembre in tournée nel Messi-co, Guatemala e Costarica. Il Sarajevo è partito il 5 giugno per la Svizzera e la Zvezda sarà il 9 giugno a Monaco. La Lokomotiva giocherà dal 27 giugno al 6 agosto in Olanda e Norvegia. Il Partizan si limiterà per quest’anno alla Francia ed al Belgio, mentre il Radnički di Belgrado si recherà in una breve tournée in Grecia. Ci giunge intanto notizia che il BSK, nel suo giro in Danimarca, ha piegato netta- mente la rappresentativa' di Roskild per 7:0. A quanto sembra, quindi i nostri giocatori sono instancabili e per nulla desiderosi di un meritato riposo. Sono continuate domenica le partite per il massimo campionato di pallacanestro jugoslavo. Gli incontri hanno dato i seguenti risultati: Crvena Zvezda — Montažno 66:65 (!); Partizan — Lokomotiva 67:62; Lokomotiva — Radnički 76:47; BSK — Radnički 49:38. Dopo questa giornata vediamo sempre in testa la Zvezda con punteggio pieno seguito da Lokomotiva e Mladost. Ancora ai primi passi la stagione atletica. Domenica ha avuto luogo la prima giornata del campionato per società, ma i risultati parziali non sono ancora molto soddisfacenti. Ciò è dovuto un pò ad impreparazione ed un pò alle cattive condizioni delle piste a causa del persistente maltempo. In campo intemazionale, da segnalare la bella vittoria degli atleti del Mladost di Zagabria sulla squadra dell’Heidelberg (91:81). Tristi le notizie in campo ciclistico. La stampa francese ha datò notizia che altri due nostri corridori e cioè Petrovič e Panič si sono ritirati dalla Route de France per dilettan- (Continua nella pagina seguente) Ggli «europei» a Belgrado Hanno avuto inizio venerdì scorso a Belgrado d campionati europei di pallacanestro femminili. A questo torneo, che si presente come uno dei più interessanti, disputati in questi ulitimi tempi, sono presenti le più agguerrite formazioni del basket europeo. Fin dal principio si presente alquanto interessante la lotta, che certamente sarà accanita, tra le squadre europee dell’oriente e dell’occidente. Nella prima giornata si sono registrati i seguenti risultati : Jugoslavia — Germania occ. 69:14 Francia — Austria 92:21 Cecoslovacchia — Danimarca 76:19 Italia — Ungheria 52:50 Nel mentre Jugoslavia, Francia e Cecoslovacchia hanno avuto vita faailLe, surclassando le rispettive avversarie, la sorpresa è stata fornita dalla compagine italiana che, sul'palo d'arrivo, ha battuto le avversarie, sovvertendo tutti i prono-stici. II. giornata: Bulgaria — Danimarca 68:20 Russia — Jugoslavia 48:43 Ungheria — Austria 69:34 Francia — Italia 51:41 , La seconda giornata ha posto in mesi per pessimo comportamento in evidenza la forza della squadra ju- goslava che, pur perdendo contro le agguerrite avversarie, ha toro validamente contrastato la vittoria. La Bulgaria ha disposto agevolmente dalla volonterosa Danimarca, nel mentre l’Ungheria si è rifatta immediatamente a spese della modesta squadra austriaca. Contro lo stato 'dà grazia in cui si trova la Francia, le italiane non sono riuscite a ripetere l’exploit del giorno precedente. III. giornata: Russia — Germania occid. 106:11 Italia — Austria 38:20 Russia — Germania Cecoslovacchia — Bulgaria 60:78 Ungheria — Francia 34:27 La terza giornata ha fatto registrare un punteggio altisonante, riportato dalla Russia a spese della Germania occid. E’ stato questo l’unico incontro in cui una squae dra abbia segnato oltre 100 punti. Alquanto stentata, invece, la vittoria delle italiane sullla modesta squadra austriaca. Il pronostico ha dato pure ragione alla Bulgaria nell’incontro con la Cecoslovacchia. L'incontro più entusiasmante della gtomata è stato quello che vedeva di fronte ,i quintetti della Francia e dell’Ungheria, risoltosi, dopo una vivace contesa, con la vittoria dell’Ungheria. NAPOLETANO IL COLONNELLO incontro a Lubiana con un medico italiano, ora ufficiale superiore jdel-jlPJ, il quale dopo la capitolazione fascista entrò nelle file partigiane (Nostro esclusivo) [glANA, giugno — Busso porta del gabinetto del ,r Lanza, specialista per jjlattie della pelle. L’o-;jie militare di Lubiana ^pochi passi dalla piazza *,| Eroi. Busso alla secon-'jorta a destra, al secon- tura, sorridente. — Izvolite — dice, go. Sono soldato. Stò perciò suli'aibten'ti. Quindi presento un foglio coin le mie generalità. Il medico vi getta un’acchiaita. „ fjapred ! — m’invita u-foce di dentro. Baccio olino. ■ un uomo sulla cinquarti medico, la cui voce •ime affabilità e carat-buono. E’ di bassa sta- — Italiano? — dice poi questa volta nella nostra lìngua. E il suo sorriso si fa aperto. — Di Napoli, rispondo. — Parlate pure in italiano, allora. Siamo connazionali e paesani. 'Cosi ho fatto Bien Fhu. Un elicotte ro francese si porta via gli ultimi feriti lICÌO INTERNAZIONALE m ALCUNA TRASFERTA Vostra corrispondenza) U comando delle unità «(inarie rincontro dei corri riporta il pensiero ad pi garitta della lunghissi-linea di frontiera. Giun-i dal confine italiano, siriaco, ungherese, magia-I bulgaro, albanese e greco, stando seco novità e im-tssione, rievocando episodi É e brutti. Ho voglia di irrogare un soldato ghindai confine greco. E’ un’ paio di Novi Sad, di na-rnalità ungherese. Parla • difficoltà la lingua serbo-nata, come me del resto, nei comprendiamo benissi. sopratutto perchè amine facciamo largo uso di Rutila che fù la lingua dei \uostri nonni: della m'mica, pi gesti che colorano e 11-ptrano la parola. 1 la frontiera, attraverso ^parole di Janoš, mi si aviina, mi si presenta agli 'hi, la vedo. Vivo quasi ned itagli ciò che egli rievo-f Quelli che io narro per ì altri, ora. Cammini lungo la linea, • che sei giunto dal eonfì-f ungherese, mettiamo, e ti Svigli che non ci siano le irricate di filo spinato. Qui, sul confine tra noi e Grecia, corrono solo le pie- * bianche. Cammini, e non alcun sparo . . . Già, è vero. Il soldato de-! essere vigile, sempre ed •nque, specialmente ai con-*■ Ma qui si sente qualco-'di diverso. Questo non è *>' gii altri confini. Se pas-> accanto al posto di guarii greco, accanto alla garit-[del confinario greco non 1 bisogno di pensare che ’-Hi di là possono spararti ** schiena, oppure che può Aitarti di sentirti provocare ''toro ufficiali. No, qui nul-1 £a di minaccia. r 1,11's to ti dimostra come -5e popoli possono vivere in ' ed essere amici, come frontiera invece di dlvi-■ può unire due popoli. Gli incontri fra > nostri '■ confinari greci sono so-i">ti a amichevoli. L’unica che si oppone è le'la della lingua. * parole è difficile comoderei. Tuttavia gli uni “"Wo agli altri molte cose l’uso della lingua che JUio io e Janoš, la mimili più delle volte la chiamata fra i confinari delle J* Parti si compendia in un , io : «Zdravo», una stretta »rano e lo scambio di si-Nte. H greco si fuma la forava», il nostro gusta la aPastratos». i'mpo fa, sul nostro terri-è stato disputato, un potro di calcio e di paila- Durante il pranzo gli ospiti furono particolarmente soddisfatti. L’allegria non aveva limiti. Tutti insieme, greci e nostri, cantarono, suonaro no chitarre e fisarmoniche ballarono i koli greci e ma cedoni. Gesticolando, i sol dati di ambo le parti, stringevano rapporti personali di amicizia. Lazar spiega al suo amico greco, facendo l’atto di fasciargli il braccio, di appar tenere alla «Sanitaria». L’al tro, servendosi dello stesso si sterna dei gesti, spiega a La ear di essere trombetiere. Ma ričič, barbiere della compagnia, rade la barba ad un confinario greco. Questi non sa come dirgli «grazie», fatica a fare un lungo discorso incomprensibi-le, poi, visto vano ogni risultato, si decide: gli stringe la mano. G. S. soemza con il dottor Antonio pre- Lanza, tenente colonnello deH’Armata Popolare Jugoslava, in servizio attivo, nativo di Oaseirta, da dodici anni in terra jugoslava. Dopo una rapida scorsa ai ricordi comuni di quei paesi e. di quella gente sparsi sulla teirra vesuviana da Nola a Boscotrecase, da Portici a Sorrento, il ten. colonnello prende a parlare delle esperienze vissute negli ultimi anni, che sembravano vicini e sono relativamente lontani. Il suo racconto imtares-cano- sante, con spunti briosi, mi _____ dà l’idea di un memoriale inedito che bisognerebbe raccogliere e conservare. Prego perciò il colonnello Lanza di dettarmi, di ricordare ... Ed egli racconta: «Sono nativo di Caserta..,» <) La capitolazione Dopo quattro anni d’Afri-5a Orientale, dal 193(ì al 1940, con il grado di tenente di complemento, disgustato di quanto visto laggiù, tomai finalmente a casa, per dedicarmi soltanto ai miei pazienti. Ma la vita borghese fu di breve durata. Richiamato alle armi nel 1942, fui inviato sul fronte balcanico, con base a Susak. La capitolazione dellTtalia fascista, -avvenuta l'S settembre 1943, mi trovò a Segna, sul Litorale croato. Vi ero da poco, giunto con il mio reggimento a rinforzo della divisione «Murge» che era stata letteralmente decimata nelle battaglie d’estate in Erzegovina dai partigiani. Già quella volta il morale delle truppe italiane era bassissimo, il malcontento serpeggiava fm i ranghi e l’odio antitedesco, neppiur prima nascosto, si esprimeva adesso in forme violente. La oapitolazione venne a completare la caotica situazione, portando il subbuglio nelle flip dell’etsercito. Dal reggimento, del quale comandavo il servizio sanitario, sparirono alcuni ufficiali che, tentarono di raggiungere le famiglie in Italia a bordo di natanti ; altri se la svignarono in altro modo. Un battaglione dello Stesso reggimento, dislocato a Oarlopago, ebbe invece una tragica fine. I tedeschi, sbarcati in terraferma, concentrarono tutti gli ufficiali iei sottufficiali italiani, promisero loro che li avrebbe fatti partire, liberi di andare ove volessero. Quindi li fecero salire su alcune imbarcazioni che ben presto presero il largo. Ma non avevano fatto neppure sento metri, che una violenta esplosione fece a brandelli barche e uomini. I -tedeschi dalla riva, ridevano per l’effetto della .tragica beffa. La 'truppa, rimasta a Carlopago, venne fatta prigioniera. Rimasi con i miei soldati, unico ufficiale. Il comando divisione, dopo alcuni giorni di tergiversazioni, venne a patti con i partigiani. Venne consegnato un terzo delle armi e preso l’impegno di compiere alcune azioni belliche di una certa importanza contro i tedeschi, le azioni interessavano la città di Piume. L’unità si mise in marcia verso la città del Quar-nero. Il mio reggimento a-priva la colonna. Verso Fiume Eravamo .appena giunti all’altezza della stazione ferroviaria di Fiume, quando avvenne un fatto degno di nota. Alla stazione, il giorno prima, era arrivato un treno speciale con ». bordo il generale Gambara, noto gerarca fascista, già comandante delle Legioni Camice Nere inviate da Mussolini in Spagna.. Udii due carabinieri gridare: — Un medico! Un medico! In quel momento mi trovavo a breve distanza, perciò accorsi. In un vagone dei treno speciale giaceva boccheggiante, un maggiore. Si era sparato un colpo di pistola al petto. Gli feci in fretta un bendaggio, procurando quindi di farlo trasportare all’ospedale. Seppi poi ohe era sopravvissuto. Mentre scrivevo il rapporto medico, vidi sopraggiungere tre individui. Chiesi ohi fossero. Mi venne spiegato che si trattava di tre tecnici te-descchi i quali «avevano messo a posto Radio Fiume». Pensai Che la faccenda non era chiara. Sarebbero arrivate ben presto anche le truppe. Verso i partigiani Nel pomeriggio dello stesso giorno, l’undici settembre, sul cielo della città fecero la loro comparsa le prime squadriglie di «Stukas» ed in breve ebbe luogo un pesante bombardamento su Sušak. Verso sera, all’imbrunire, giunsero i tedeschi con truppe e carri armati, effettuando immediatamente l’occupazione della città. Quanto avevo .temuto si era compiuto. Ed i resti della «Murge» si erano dimostrati ancora una volta incapaci di portare ia termine un compito. Di fronte all’incertezza degli altri ufficiali italiani, decisi di agire da solo, secondo il mio giudizio e la mia inclinazione. Dapprima mi recai da vari conoscenti ed amici riunioni, dove presi i contatti necessairi e mettere in esecuzione il mio piano. Quindi scrissi e feci recapitare al mio comandante una lettera il cui contenuto si può riassumere cosi: «Vado con i partigiani. La mia coscienza non può sopportare neppure l’idea idi una ooliiabarazione o tolleranza con i nazisti.» L’indomiani mattina, armato soltanto di pistola, mi avviai verso U vecchio confine. Ero diretto a... Non lo sapevo, 'dove. Avevo in ogni caso deciso : raggiungere ad ogni costo i partigiani. E ci TlillWÙl GIACOMO SCOTTI PITTORI SLOVENI DI TRIESTE e Lojze Spacai nato a Trieste nell 1907. E a questi dobbiamo aggiungere Albert Sirka, nato a Trieste nel 1887, costretto a vivere per molti anni in Jugoslavia, ma ciononostante divenuto uno dei più grandi pittori del mare. Importante è il fatto che questo gruppo si è sempre affermato quale sloveno, pur non separandosi dai colleghi italiani e colta-boramdo con loro, ma sempre difendendo il proprio nome nazionale. La maggior parte di essi hanno esposto con successo anche in Italia, come Cemigoj, Spacal e Saksida, ottenendo successi alle biennali di Venezia, mentre 1 primi due si affermarono all’esposizione degli intarsi n legno XYLON a Zurigo. Černigoj e Spacai ottennero successi quali pittori decoratori su grandi transatlantici, su moderni edifici e quali pittori -monumentari in chiese. In genere, per tutti 1 pittori triestini è caratteristica l’origine sociale. Quattro di essi Cesar, Hlavaty, Lukežič e Spacal provengono da semplici file operaie, sono autodidatti o simili. Hanno poi studiato tutti in Itala, eccezion fatta per il Cemigoj, che ha avuto le basi deH’insegnamento in Germania a München. Sebbene nelle loro opere si rilevi un indirizzo all’arte moderna europea tuttavia la loro pittura è di carattere sloveno e carsico. Le riproduzioni sono: a fianco, dl Spacal (Casa del Carso); in basso, di R. Hlavaty (Trieste). MA VIL LUBIANA — Sotto 11 titolo «Les peintres Slovenes de Trieste» m’è capitata casualmente tra le mani una collezione di riproduzioni di pittori sloveni di Trieste, pubblicata lo scorso autunno dalla Galleria Moderna di Lubiana, e redatta dal dott. Karel Dobida. Inviata a tutte le gallerie dei mondo, tale pubbll-oaz’one ha lo scopo di far conoscere, anche al di là dei nostri confini, l’attività culturale svolta dagli Sloveni a Trieste, secondo centro culturale degli sloveni. Infatti, qui non ci sono soltanto i pittori che espongono nella Galleria Scorpione, c’è anche il dramma e l’opera slovena e si pubblica pure la rivista letteraria «Orizzonti». Razgledi. Tutto ciò basta per dimostrare la maturità culturale degli sloveni a Trieste. Uno dei più eminenti rappresentanti nel passato è stato il ritrattista Josip Tomič. La collezione, con testi scritti in lingua slovena e francese, si impernia su 24 riproduzioni, che ci presentano le principali fasi dell'attività art'stdca svolta da pittori sloveni di Trieste e precisamente Jose Cesar, nato a Trieste nel 1907, August Cemigoj, nato a Trieste nel 1908, Bogdan Grom, nato a Prosecco (Trieste) nel 1918, Robert Hlavaty nato a Trieste nel 1897, Aurelio Lukežič nato a Trieste nel 1912, Rudolf Saksida, nato a Gorizia nel 1913, 1 e la i d@i map luce dei fari 1 90 anni delia torre di Porer - Il colosso di Rodi - Quarantamila anni per colmare il mare TELESCRIVENTE «Avant le tìeluge», l'ultimo r Um di Oayaitc, sta suscitando in Francia vivaci polemiche perchè ripropone il problema della delinquenza minorile. Sopra, la Aubry, una delle interpreti LA SPIEGAZIONE Il dottor Adam El Nakib, nuovo marito dell’ex regina Narriman, è figlio dell’ex medito di Faruk, condannato a 15 anni di prigione. Il medico somigliava tanto a Faruk che spesso veniva scambiato per lui. CERCASI OTTANTASETTENNE Dalla rubrica degli annunci matrimoniali del «Times» : «Gentiluomo in difficoltà cerca signora di almeno ot-tanitaisette anni». I fari del mare che hanno dato origine ai più svariati simbolismi nella vita deli-l’uomo, che hanno ispirato poeti lirici ed epici, musici e pittori, sono una di quelle tante pràtiche invenzioni dell'uomo che destano l’am-miraizione. Ai marinai, che in esisi vedono i loro più cari .amici, 'infondono gioia, sicurezza, speranza. Ci siamo mai chiesti com’erano i fari mell’aniti-chità? A quanto possiamo arguire da poche descrizioni di Storici antichi, èssi dovevano essere dei grandi falò fiammeggianti sull'-alto delle rocce. Più tardi i fuochi di legna e di carbone venivano accesi in cima alle torri e, secondo alcuni, la leggenda dei Ciclopi, uccisi dalle frecce di Apollo, sarebbe la espressione mitologica del fatto ohe i fuochi delle ciclopiche torri lungo le coste sieule venivano spenti ai primi raggi del sole. Nella mitologia greca il fuoco rappresenta spesso il simbolo della forza divina; i fari venivano perciò tenuti in molta considerazione dai navigatori antichi, e il servizio di alimentazione della fiamma era parimenti ritenuto un rito sacerdotale. II faro di torre Timea sul Bosforo, citato da Omero nel canto diciannovesimo deli’J-liade, è il primo di cui si faccia menzione nella storia. 11 più celebre faro dei tempi arcaici è quello di Alessandria d’Egitto, situato alle foci del Nilo, sulTisoletta di Pharos, menzionato nel libro quarto dCU’Odissea. Dal nome di quest’isola ci è pervenuto appunto il nome di faro (pharos in greco, pharus in latino). Il grandioso edificio, oggi scomparso, misurava cento stature d’uomo. Tra gli antichi fari del Mediterràneo, si ricorda quello di Rodi, nel Peloponneso, che poi era una colossale statua idi Apollo in bronzo, attraverso le cui gambe passavano le navi. Il faro di Carogna nella Spagna, sulla costa dell’Oceano Atlantico, detto' cotonina d’Èrcole, è una costruzione cartaginese. 'Sulle opposte rive della Manica Si ergevano: il faro di Doover, presso il castello, omonimo, e il fi aro di Boulogne (ila tour d’Ordre) che si vuole fosse fatto costruire da Caligola. La nostra costa del mare Adriatico, frastagliata, punteggiata di scogli ed isole, ne è disseminata. Molti ne conosciamo : tutti hanno un nome, tutti un proprio punto di attrazione. Il faro di Parer, presso Pola, è uno dei più importanti della nostra riviera, trovandosi .aill’incro-cio delle .rotte di navigazione per Pola, Trieste e Venezia battute giornalmente da navi d’ogni bandiera, velieri, barche da pesca ed altre flottiglie. Porer è nello stesso tempo uno dei più vecchi fari ,sull’Adriatico. Su idi esso fu accesa per la prima volta la luce nel 1833, sulla Cima di un alto pennone di legno. Splendeva un lume ad elio. Nel 1864, esattamente 90 anni or sono, venne edificata Uattuiale torre su cui e montata la luce con sistema «Argento. Oggi il faro possiede un moderno sistema di illuminazione (lampadine di 55 mm.) e si può scorgere alla distanza di 24 miglia marine. A sud dello Scoglio di Porer, ia circa mezzo miglio, sorge il faro di costa «Peiricoló-so». Nel caso che esso si spenga, il faro di Porer accende una lampadina sussidiaria che avverte il marinaio di stare all’erta. Se tutta l’acqua dei mari del noisltro globo 'terrestre potesse essere distribuita su di una sfera del diametro della terra, vi formerebbe uno foretto ailtcT2Q0 metri. .Ammes, sa una profondità media dei mari di 4.000 .metri, le acque del globo misurano 2.250.000.000 miglia cubiche. E, dato ohe venissero improvvisamente a prosciugarsi i nostri mari, occorrerebbero 40.000 anni prima che tutti i fiumi della terra potessero ricolmarne il bacino. Tutti i mari sono salati. Ebbene, se il sale contenuto in questi mari potesse essere solidificato i.n una sola massa, risulterebbe una montagna prismatica, la cui base occuperebbe una superficie uguale a quella dell’America del Nord, e l’alltezza raggiungerebbe i 1.500 metri. 11 mare è abitato da milioni di miliardi di animali : una popolazione straordinaria e svariatissima ohe rap- presenta e compendia, tutte le classi del regno animale — gigantesche balene e microscopici mone-ri e organismi unicellulari. I pesci non sono che una piccola parte di questo popolo che conta .anche mammi- Spettacolo fuori program ma a un rodeo argentino feri, uccelli, rettili, insetti, crostacei, molluschi, echino-dermi, celenterati e protozoi in eterna lotta fra di loro per il diritto alla vita. Il mare conta 11.000 specie di pesci fra viventi e fossili finora conosciuti. Tutte le specie sono feconde, alcune incredibilmente. Basti dire che un merluzzo è capace di emettere 100.000 uova; una perca 300.000, uno storiane e un siluro lanche milioni! Si ignara se e come dormono gli abitanti del mare. A proposito di pesci, famose seno per le loro leggende di sangue le murene. Si racconta che Crasso, il riochis-, simo membro del Triumvirato romano, ne possedeva una la quale — adorna di gioielli — conosceva la sua voce e accorreva a lui per accettare il cibo. Si dice pure ohe Vedio Politone le nutrisse con cams umana condannando alami suoi schiavi ad essere gettati nello stagno ove le teneva. L’avuta oviformis è il gaste-ropodo della conchiglia arrotondata. Uno scrittore racconta che ancora alTinizio di questo secalo, in Corea solo i guerrieri che avessero mozzato il capo di un certo numero di nemici avevano il diritto di portarne al collo la conchiglia. Gli Aforesi, selvaggi di una tribù della stessa Corea, si servono ancor oggi della conchiglia del tritonium no-diferum (che è un prosobran-chvo) come tromba di guerra. Ma. Bu. DOVE L’ENERGIA ATOMICA fi UTILE ! SEGUIMI STOICI Un racconto di Ernest Henthallant ANITA Anita se ne stava in . ozio, ------------ — *--- come sempre quando Gianni w fra i soldati delle unità nan era accanto. Infinità- mente lunghi le sembravano 1 giorni quando lui se ne andava a caccia. Una volta sposati, gli avrebbe proibito di andare a caccia. Sorrise a questo pensiero. Ci sarebbe riuscita? Così piccola fragile e delicata sottomettere un orso come lui ! Ad ogni moido, però, si rendeva conto delTinfluen-za che aveva su di lui. Era felice di essersi decisa a questo matrimonio ; felice di aver con il projprio amore e x, “finarie greca e jugoslava, ’’sci hanno vinto. Nell’in-’5tro di rivincita, disputato 1 territorio greco, hanno Ramente riportato la vitato i confinari del paese vi-,9(t II primo novembre ven-; organizzata una partita ” calcio sul campo sportivo un villaggio di con-s- All'incontro giunse sente di tutti i villaggi '"ostanti, come se si tratte di un grande incontro JGwn azionai e. La partita vUùnò con risultato pari. , maggiore greco, alla fine ^’incontro, salutò i nostri :rH dire: «Non è importanti risultato. Importante è Tatto che attraverso quell'. incontri sportivi contri-’"'amo al nostro awicina-yfnto, al rafforzamento del-4 nostra amicizia». scrivibile rumore. Quando la Strada del bosco cominciò a salire, il cavallo rallentò il passo, stanco. Subito dopo Anita vide una baita solitaria 'di caccia. All’ombra degli alberi pascolava il cavallo di Gianni legato ad un tronco. La porta della baita era soltanto socchiusa ; probabilmente Gianni era 'già tornato dalla caccia. Contenta, Anita saltò giù dal proprio cavallo e silenziosamente si avvicinò alla baita. Diede un’ occhiata all’interno. Gianni era disteso con la propria indipendenza su una panca, vestito, con vinto i pregiudizi per un matrimonio d’affari con un ma-■ rito ricco. Anita andò nella stalla e prese il cavallo, poi gli mise la 'sedla e galloppò attraverso ili cortile facendo svolazzare le galline con un inde- gli stivali addosso. In una vamemlte alle labbra la bottìglia del rum. Anita cavalcò piano verso casa. Appena dentro, si appoggiò come una statua alla finestra. E aspettò tutta la notte. Gianni non tornò. Il giorno dopo Anita partì per un lungo viaggio. Dopo un anno si maritò con un uomo rispettabile e ricco. Suo marito aveva voluto che vivesse in una grande Città ed ella aveva acconsentito. Evitava di ritornare alla casa della propria infanzia. Trascorsero gli anni finché un giorno Anita si recò al pae- mano stringeva una bottiglia ä6 nativo, vide un mendicante di rum, l’altra invece gli pan- gironzolare attorno alla ca- deva sui pavimento. L’uomo grugni, fissando con occhi vitrei la figura ohe stava 'sulla porta. Dopo con mano tremante si passò miuo- sa sua. Richiestane, gli fece l’elemosina. ■Poi diede in un grido: «Gianni ! » Era lui ! Però la miseria e le privazioni lo avevano molto cambiato. «Fra un’ora aspettami alla porticina del giardino®, gli sussurrò Anita scappando in casa. Trascorsa l’ora, si diresse a passo sicuro verso la porticina. Amore, ribrezzo, deluzion© quanto ile erano già lontani ! Dall'ombra si staccò una figura. — «iScusatemi, non sar pero che eravate in casa» Disse. «Til posso aiutare, Gianni?». L’uomo fece un cenno con la mano. «Come hai potuto così, così...» «Bevo» disse. «Non ricordarmelo,» fece ■Anita. «Ti vidi allora nella baita.. .» Gianni alzò la testa, e per la prima volita la guardò negli occhi. «Si, Anita, però non vedesti tutto, allora. Se avessi guardato meglio, avresti visto pure il serpente morto che stava accanito a me. «Quando giunsi cercai la chiave che abitualmente nascondevo sotto la porta. Fu allora che fui morsicato daL serpente velenoso. «Sapevo che il suo veleno agiva can violenza iln un periodo di tempo relativamente breve. Perciò bevetti tutto il rum che era nella baita. L’indomani mi trovarono i boseaidli mezzo morto e mi portarono all’ospedale. Tre meisi vi stetti, là. Quando lar sciai l’oispedaie, sciancato e quasi cieco*, tu non c’eri più.» La 'donna se ne stava immobile appoggiata alla porticina dei giardino e lo guardava stupefatta. «Gianni! Per questo?» «Si Anita! La prima volta in vita mia. La seconda quando seppi che eri partita, e la terza volta .il giorno delle tue nozze, Eppoi, si, ep-pei ogni giorno, sempre fino ad oggi... tu non c’eri piu. Sei almeno felice, Anita?» «Lo ero — fino ad oggi!». Singulto fuori di sè la donna. Senza- saperlo, si sedette suH’efba. Quando -apri gli occhi, era sola; nella strada buia si dileguavano i passi strascicati e stanchi di Gianni E’ inutile fare una descrizione dettagliata degli isotopi. In primo luogo perchè la -loro formazione atomica è troppo complessa per poter essere spiegata in poche righe, in secondo luogo perchè tutti più o meno conoscono in linea generale di che sii tratta. Basti sapere C|ha g!/il isotopi, iradioiattiivi sono dei prodotti artificiali ottenuti mediante bombardamento 'atomico di determinate sostanze, che hanno la proprietà di mantenere e cedere a loro volta l’energia atom'oa ricevuta. Si seno potuti così ottenere del nuovi elementi che hanno permesso, in primo luogo ne,l campo medico, -di sostituire prodotti ben più costosi e rari, quali ad esempio il radium. Ben presto però gli isotopi hanno varcato i limiti della medicina. La prima lappUcaz'ons in questo senso è stata fatta nel 1950 dal fisico svedese Errì-eksen, ohe occupandosi dello studio sulle emigrazioni degli insetti, ha pensato di poter, una volta tanto, determinare con precisione questi spostamenti. Infatti coi volatili, rondini, colombi, gabbiani, la cosa era stata molto facile poiché bastava applicare- alla zampetta degli uccelli un. cerchietto metallico contras-segnato. Non così facile era stato .fino a quei momento seguire un analogo metodo con gli insetti, non essendo passibile applicare cerchietti metallici alle zampe delle mosche o delle zanzare. Fu casi che l’Errickisen pensò dì cospargere di una leggerissima ed innocua polvere radioattiva (composta di una minima quantità di isotopo in materia neutra) migliaia di inisettLsonda. Can dei semplici apparecchi ^rivelatori delie radiazioni atomiche è stato così possibile ideterminare con precisione gli spostamenti degli sciami d’insetti e di conse- guenza delle malattie infettive. Altra applicazione, questa volta puramente tecnica, è stata fatta a protezione delle -operaie adibite a macchinario pericoloso, quali le presse idrauliche ed 1 magli. A queste, in molte fabbriche tedesche, vengono applicati dei piccoli bracciali contenenti la inoffensiva polvere di isotopo. Anche se sbadatamente l’aperaia infila la mano nella macchina in moto questa viene bloccata immediatamente da un dir spositivo funzionante a radiazioni atomiche. Appena la mano viene tolta dalla zona pericolosa, la macchina riprende a funzionare. Pelle scura e parrucche incipriate: alta gola nell’isola di Ceylon MARTEDÌ’, 8 giugno CI VUOLE DEL FASCINO per il mestiere del boia Colui che intende esercitare quest "artejn Inghilterra deve essere uscito da una Università e deve saper trattare con i “clienti,, de gentleman cervello veloce, tocco freddo della partila». Molti par na- vo modo di esprimerai, equl-e cialcclato, e nel contempo, arire U paradiso estetico in -lilbrio, armonia, ritmo ed ef- Germania 1954: festa in provincia Mark Man while aspira al un concorso di Questo gene-titolo idi boia ufficiale d’In- re: ghilterra. Circa quarantlanni, moglie, due figli, una casetta ordinata, alila periferia di Londra. Nel salotitino presso Fapparecchiio della televisione, una serie di scaffali pieni di libri : «Le grandi ese- «Gli esami per il concorso al titolo di Boia di Gran Bretagna si terranno tra il 1. ed :1 14 agosto prossimo. Il sandidato prescelto dovrà sottoporsi a due anni di prova prima di venir definitìva- periedo della seconda guerra mondiale doveva viaggiare astuto, tutte cose che appar- cui vive ili boia. Non è fa- tara sono esclusi dalla sfe- carne una Persona Molto Im-tongono al regno delle aiti, elle dare la giusta impressilo1- ra d'anione dell’artìsitia, per- portante con altre parsone «Per di più — incalzòl’aspi- ne di questa forma d’arte: il ciò non riescono ad apprez- ugualmente Molto Importan-rante a quella professione — critico è sempre in diff col- fatto. Inoltre è sempre ugaa- ti. il boia è un intemazionali- tà quando dove descrivere in le a se stessa, senza venire Deve, perciò, essere in gra-sta, nei senso ohe Impiccia semplici parale una forma guaübata da influenze surrea- do di fare da guida spirituale nello stesso modo uno st-ra- diàrte con mezzi diversi, I ittiche od esistenzialistiche ed amico a chiunque egli niero come un inglese, un Neppure per Mark M; in while o case-dell genere», ariano come un ebreo, un fu facile spiegarsi. Cercò Oltre a ciò il boia è, al .pari membro della chiesa Angli- quindi nuovamente aiuto nel degli artisti, umanitario e cana come uno di quella libro di Charles Duff leg- povero. Infatti, mentre assat-Cattalica. Può darsi che una gendo le righe dove è scritto : ta il capestro attorno al coldelie ragioni di tale impar- «. . . Benedetto Croce chia- lo deirimplccaito, lo assicura Una cosa sola gli manca, la ziialiità dipende dal fatto che ma l’arte intuizione. Chi non che «non gli farà alcun ma- uniforme, l’onorario professionale, a può subito intuire che impdo- le». La sua non è più, oggi, una care è un'arte ed il boia un C rea- la povertà, non si professione di cui vergo-irtista? L’impiccagione ha tut- può dire che il governo in- gnaisi. Anzi. Il Law Journal te le caratteristiche delirar- gltase piaghi generosamente il dal 1926 riparta un fatto: du-ta : elaborazione di indistinti- suo hangman : 15 ghinee ranite la notte precedente laid debba implocaire per noi. Deve saper guìSa-o una automobile, anelare a cavallo, pilotare l’aeroplano, fare i discorsi prima dei brindisi. chiunque appartenga il collo, è sempre uguale. Comunque, la realtà è ohe il boia è un lavoratore nel pieno senso Una scena del film italiano «Carrozza napoletana» di E ttore Giannini, premiato al Festival di Cannes. Lo vedre mo prossimamente sui nostri schermi cuzioni dell’epoca di Enrico mmte assunto in carica. Sala- Vili.» ; «L’impiccagione dei protestanti nelle vallate pie- rio iniziale 600 sterline annuali, più i bonus della ca- montesì»; «L’inquisizione di tegoria statali. Domande da Spagna»; «La Rivoluzione parte di Ministri o Deputati francese»; «L’uomo e il ca- non verranno accettate. Ti- pestro», eoe. ecc. L' ho letti tutti più di una volta — egli tiene a precisare —• non per sadismo. Desidero solo prepararmi per poter evitare inutili sofferenze ai miei eventuali futuri clienti. La storia della forca è piena di casi di inaudita ferocità dovuti proprio alla linespe.rienzs del boia. Non sono frittole, guardi ..me trasse dallo scaffale un manuale sull'impiccagione del tolo di studio: Pass B. A., università ni Burn am* si richiede I3 conoscenza del-i’aritmetica. Le donne possono concorrere. Il candidato prescelto dovrà possedere un profondo senso morale». (ghinee e non sterline, a ri- un’esecuzione, un rispettabile prova dei suo sitato di libero cittadino entrò, in un hotel, profeslsiohista) per ogni per- Questo gentleman era così sona impiccata. Ad ogni mo- uararirilspel filabile che i predo. non è come in America senti lo scambiarono per il dove, ad esempio, il boia El- Boia d'i Sua Maestà. Uno di liot, riuscì a farsi il milito- essi gridò, contento : «Ma lei ne di dollari. In Inghilterra è . . .» e disse il nome del la situazione è tutlt'altro che boia. «No» rispose il rispetto- florida; 150 assassinili ogni bile cittadino. «Sì, è lei» in- lembo onci- anno, 90-100 processi, e solo calzò l'altro. E così, tra l’en- ^Je^Sip^ToaS, 25 persone circa riconosciute tusilaismo, il rispettabile cit- Jà doye n terreno rocoioso e NEL X ANNIVERSARIO DELLA CONFERENZA DELL VDa 200 DONNE A STJAK in lotta per la liberti colpevoli di omicidio. Di que- ladino cadde urtando pesian- roasasfero degrada per fon- C.T.Q, lenii./-» lume imQimyiO H/vronniQ fam ill .noon Tj1|«irvc» nniinn 0 «Comprende che si tratta di urna professione specializzate? Anzi, più che altro, è un'arte». Forse non è un'artista ohi riesce a mandare all'altro mondo un essere umano, il tutto senza dolore celebre penalista Chiaittes un’operazione che richiede Du«, «... f/ade, qui, dice e senza brutalità? Certo è che un manifesto sui muri è un’operazione che richiede della città dovrebbe bandire delicatezza, colpo d’occhio Pronti? Via! Non si tratta di una corsa, ma di una speciale macchina usata nella marina inglese per lavare il ponte delle navi ste salo una magra dozzina temente il naso. Fece causa viene impiccata. al tale che iniziò il guaio. Sebbene pagato così inaide- Non vi erano dùbbi sui dannatamente, .il boia deve, essere ni specifici1, ma la difesa so-un matematico, un conoscilo- stenne ohe l’essere scambiati re di anatomia, un meccani- per il boia non è cosa diffa-co ed un esperto in dinami- materia: ca. Colsi non sussiste dubbio «Il boia — disse la difesa che si tratta di arte per — è un pubblico ufficiai? ne-l’arte. cessarlo alla sicurezza della Per fortuna la professione Stato, e dare del boia ia qua-del boia è alla portata di tutti o quasi grazia all’ultima pagina del libro di Charles Duff. Una tabella piena di numeri ita colonna con la dersi con le verdi vallate del Vipaoeo sorge il piccolo villaggio di ištjak. Štjak è un villaggio come ne sano tanti altri nella valle iddi Vipacco, con le case addossate i’una iati’altra e circondate da filari di viti. Questo piccolo centro ricorda però una delle date più significative della storia, de] Liberazione, e la lotta arma- quanto maii pericolose, n js ta, l'Italia spopolò il Litorale ro ‘sprezzo del pericolo, j-. di tutti gli uomini abili alle bil'ità, nel superare le post-., armi e li inviò ad ingrossa- zioni nemiche, richiederete, re le file dei battaglioni ro troppo spazio per e$se:. speciali e delle unità nord- anche superficialmente africane. scritti. Alcune di esse r; Gli uomini e i giovani po- giunsero perfino l’Italia ce, tercno raggjiungeìra le file brale e meridionale per porti partigiame soltanto dopo il re la stampa partlgitana -, crollo del fascismo, arruolan- fratelli internati nei batti dosi nelle brigate d’öltrema- glicini speciali:. cune non è più offensivo che £££££0 « Liberazione na. dargli del giudice». P. R. FARLA MARTIN B0RMAMI NEI SPOI "COLLOQUI SEGRETI CON HITLER LE "VECCHI CAPRE imbestialivano ROMANE il megalomane II Alla domanda: Martin poliamone locale cioè gli U-Bormam, braccio destro di orami ed i Russi diverranno spiegazione dei modo di u-sarila. «Prendere il peso del cliente (con questa voce, niaJtuirail-menlt-e, va inteso l'impiccando) e scendere la colonna dei pesi fino ad incontrare la cifra più vicina ai 60 kg. La cifra corrispondente nella prima colonna a sinistra vi darà la. misura della lunghezza della caduta». (Giova ricordare che il calcolo della «cadute» deve essere esatto VOCI NUOVE ALLA RADIO Lunedì 31 maggio dai microfoni della nostra Radio è dtato irradiato un Lavoro., che pur senza presentare doti di eccezionalità, ha segnato una tappa non indifferente per quella compagnia d'i presa. Molti Ihanno pelltepa, con uni senso di. . _____ ______ compiacimento e di appro- dato, ma una volgare . . ,» costretto a salire su quel ri- fino al terzo decimale per Ha vaiziome. Il lavoro presenta- -. Degli altri popoli e degli dicdlo e traballante coochio completa impiccagione diel to era «La vita di Pucinel- Hitleir e suo presumibile sue- schiavi e tenuti a debita di- altri eserciti aveva delle o- reale come fosise carnevale, soggetto, evitandogli entro la» di Nepomućeno Janauil- ccssore, è vìvo 0 morto? nes- stanza dai nobili conquistar pinioni proprie. ed aveva provocato il suo di- il limite della umana possi- lo, lavoro arguto e di stesu- Huino può dare una precisa ri- fiori. Hitler paritewg, aperta- «un soldato americano non ig,unto esteriore presentadogli bilità, ogni inutile saffterem- ra abbastanza ardua. L’inter- _____ ____ ______________un gran numero di «vecchie za). prete e regista Anton Marti quanto non .potrà combattere ciapire>>, ossia- di dame di cor- Altra essenziale qualità ha avuto modo di dimostra- da eroe». «I Francesi hanno ^e* del boia è il «fascino della re ulteriormente la sua ca- usurpato la loro gloria mili- Hitler ha espresso alcune Pe^sanaliità». Deve essere col- parità ed esperienza, dando tare. Tale gloria non è con- opinioni su concrete azioni 3 simpatico per poter a tutto il lavoro un tono seguenza del valore morale militari italiane. Era stato Pendere A isuo posto in qua- spiccatamente personale. Ma del popolo francese in quam- uno sbaglio l’aver gettato in lun,que grado della .società e, non è però delle doti, già to i francesi non hanno mai braccio alla morte, inviando S0Praftutlbo, deve essere supe- molto apprezzate, di questo fatto altro che approfittare ell'attaceo i migliori reggi- riore alla lobtia di alasse. Nel attore che oggi vogliamo e l’apporto d-elila donna slo- dei momenti propizi ma ment! di bersaglieri contro le -------------—______________________ parlarvi, ma di cinque voci vena del Litorale al movi- spatta. Ma il manoscritto, mente di conJdföaarli al su- , pubbbeato in Germania ed diciiume alle malattie all’i- aP|Parir^ mai in Europa in . . ,, , ... , ’ * nnHQirurr» nn,n rt/viivo /unirviTuo -f.+ o^n, in altri paesi soltto il titolo gnoramza, non vi saranno «Colloqui segreti di Adolfo vaccinazioni per essi, ma ver-Hiitler annotati e redatti da ranno diffusi i mezzi contro la riproduzione perchè ab- Martin Bormann durante il periodo più diiamm-atico della seconda guerra mondiale dal 5 maggio 1941 al 30 novembra 19-14», si ritiene autentico. Tra i numerosi libi'. pubblicati sul massimo criminale della storia, quesito è senz’altro uno -dei più interessanti. La figura di Hi ler riceve coin esse alcuni lineamenti e tonalità che gii -mancavano. Bormann più di qualsiasi altro ha avuto l’occasione di essere vicino a Hitler e di apprendere le sue più intime e più spontanee idichiiarazic-mi. 'Scrivendo quello che ha sentito d-a lui dire, Bormann non ha in realità cercato di abbellire o stilizzare i manoscritti. Questi suonano «sentenze» su tutto: sulla guerra, sulla politica, sulla pittura, sulFanchittetura, sulle varie scienze, sulla meteore z tonale del popolo sloveno del Litorale. Dieci anni fa, si svolse a Štjak la prima conferenza delle danne -antifasciste slovene. Questa conferenza fu un avvenimento di grande -importanza per tutte le donne del Litorale che, dai Carso, dalla valle dei Vipacco, idal-l’allepiamo di Tamova, dai Colilo, da Gorizia, Monf-al-coine e Trieste, affluirono al piccolo villaggio ,di Štjak per manifestare la loro oompat-tezza nella lotta ‘antifascista e gettare le basi déll’ùlte-riiore siluppo del movimento di Liberazione. L’organizzazione delle donne antifasciste slovene aveva a qual tempo le proprie sedi, già in tre-dici circondari e nei rispettivi distretti e villaggi. Anche là dove non erano stati ancora formati A comitati, le donne oollafooravano 'attivamente con l’esercito di Lifoeh razione nel retroterra. Il carattere rivoluzionario In breve nuove incluse nella serata, mento di Liberazione, ci è Abbiamo saputo ohe la mag- stato descritto con parole gior parte di esse conta una forti e convincenti dallo preparazione sommaria e bre- scrittore Bogomir Magajna : vissima. Tuttavia hanno «In nessun altro posto in di cenciosi». «Per loro il fu- 'l'Impresa dall ^Albania olila ohe non canti una* bestem- dato 111131 prestazione buona, Slovenia, i partigiani hanno Cile è un oggetto che non Grecia, dove gli Italiani sa- mia, una parolaccia, un in- ohe lfa malto sperare per ili incontrato un amore così faha bisogno di c-ssere pulito, rebbero stati gettati a mare suito è l’esquimese ’ Gii e- fufcuro- Lodiamo l’iniziativa natico verso la libertà come Tengano Ile sentinelle per se non fossero intervenuti i squimesi sono però partico- P°iohè è su questi giovamis- tra le donne e le ragazze del pr-ncipio e non perchè le tedeschi. Mussolini stesso gli larmente portati a imparare s,3hi ehe la compagnia di Litorale, in nessun altro po- quando si sono trovati al co- salde fortificazioni francesi, spetto dei tedeschi, hanno Un altro errore era l’Africa, sempre fatto picche». «Gli Gli italiani non erano mai Spagnoli, come esercito, non difesi contro le unità blin-scno altro che un mucchio Offe inglesi. Terzo errore. CHE VE NE PARE? La sola lingua ai mondo essenziali si ritrova a colpo d’occhio lo spettacolo comune tu motte cittadine istriane me pure le riunioni e l’aiuto diretto ai partigiani, din» Dia molti villaggi del Lit; rale si alzarono alte le fiat; me degl i incendi causati di nemico, ma la fiamma ci; alimentava i cuori -delle m sire donne non potrebbe es-esere misurata -nè col temp nè con lo spazio'». Con questo spirito di atti “■azione e di coraggio, le delegale slovene si recai® alla prima conferenza dellT mone antifascista, Esse d» vattero -attraversare zok controllate dal nemico e pe motivi di s curezza, non er» no a conoscenza della loa lità esatta alla quale er» no dirette. La conferenza verme t-retta dalia compagna Zo:: Rupena-Kätiij-a, che il Con. tato Centrale del Partito » munista della Slovenia avt va inviiato g'à diversi ned prima nel Litorale pe-r cosi tuire su sc/lide,basi l’Unimt delle donne antifasciste, li compagna Katija rilevò particolarmente nella sua rei»1 zione i successi ottenuti ne, campo deir-attivizzaZiane del le donne nel Fronte di Libi razione. Gli ingenti quant tativi di viveri, vestiario, ma dar.'Me sanitario e denar raccolti per i partigiani, pe: le vittime del fascismo, co- \ »I itti re o dopo marce estenuanti strarcino ohe le donne slove-e pericolose -attraverso tutta ^0 Litorale, fecero gri-i lTtali-a. Per questi motivi le (ii sacrifici ner la causa de: onsiderano necessarie. Gli Ungheresi sono buoni solo per le retrovie». diceva : Egli era innamorato non solo di Mussolini, ma anche deilTtali-a. «Li-balia — diceva — è un paese in cui l’intelligenza ha formato l’idea dello stato. L’impero romano è una gran- altre lingue, e -anzi, di que- Pr0Ba della nostra Radio può sto si sono avute dimostrar :(e impaniano anzitutto le contare per un più ampio ire- zioni così sublimi di corag-parolaoce. spiro e possibilità. gio e dii abnegazione. Non Questo fatto sta inoltre a voglio con ciò sottovalutare INFLAZIONE dimostrare come il progetto le donine delle nostre altre LlkifCyizEcine Raggiunge di un centro sperimentale di regioni. Si deve però tener «magnanimo» verso Mossoli- HOllyvocd. “in America sono recitazione, da più -parti ven- presente che le donne dei ni. E diceva- «Ritengo che abate scoperte altre quattor- ti^to, possa oggi avere un Litorale si trovavano in altre l’Egitto rientri nella sfera dici Maryiin Monroe: sono fondamento reale. Sarebbe condizioni, infinitamente più d’interessi italiana Quando biande, si ‘muovono come lei, un notevole titolo dì merito gravi, senza citare ili vemtem-jccuperemo Alessandria ed II hapno come lei un sorriso per Ha nostra Radio se essa hip deJCjoppjrpiästiane «asefr ......................... .-a______________Rt.ftsisfl. tip. »RisintTìPisRiP) 1 ai- irw.i!m.a. flp.illia. T.nltta, dii Li'- «I miei soldati sono dei giovani temprati, ma non possono avere fiducia nei propri ufficiali». Tuttavia voleva essere di sacrifici per la causa donne dovettero assùmerai ;a Libertà, l’onere principale dell’inizào della Lotta dii Liberazione. Difficilmente nella storia potremmo incontrare esempi di coraggio come quello dimostrato indistintamente dia tutte le donne del Litorar le. Se tentassi di accennare - - »i singoli o-i. «I si conte.• loworo « miglia». Troppo ZJSSTSUTSi» In quei tempi il LitoBt (si preparava a portare 1 termine compiti particela!-mente difficili, quali la »» bilitiaeione generale, le prW elezioni nei comitati del potere popolare, il prestito pt- J — — —-p s’ — CI L A •—» X AlvICOm Ivi X lev V» VX M I ^ — de creazione politica, la più Cairo ciò sarà itauano, e indefinibile ed (yHCLTlinlP riiCHiilia cvf-rvvteo « ~ ■« logia sul-l’approwigionamen- Un trattore sperimentale in- arando della «Win ’« n»n» .........’ “ ~ “““ ----------’ " „ „ ,, »i™ --- „1—. .s..»». s = , gramae ama. storia.» Delle noi invieremo costì un nostro Spesso succedono piacevoli tiva. to, sulla religione, sugli uomini di stato, sui diploma,tici sui generali, sui singoli popoli, sulle donne, sui bambini, sui gesuiti, sugli uccelli, sui oani, sui cavalli, eoe. Dormami provvedeva aicchè alle vis'te serali, amate da Hi- glese adatto alle risaie e ai terreni paludosi equivoci. invitante, stessa ne assumesse l’inizia- sta prima della Lotta di Liberazione. Ancor prima che P. si iniziasse il movimento di biano a scomparire ai più presto. cràtà diceva quanto segue: rappresentante». «Quanto ho visto a Parigi, lo ho cancellato dalia me- Perchè proseguire? Qui o moria, Roma mi ha compie- là qualche idea quasi nor-tamemite conquistato». Per buatte, il resto non sono ai-Hitier il più semplice e? t,ro ohe «ìegalomaniche eru-Hitler aveva delle opinioni ^ if .ciò a Firenze valeva più zi0iIlli> cinismo, sadismo e for- . . «originali» su alcune più e- del palazzo di Windson Se- se®ni di delirio distruggi- tler si. trovasse sempre uno mhenti personalità. Chur- copjjp afcune annotazioni di tore. Da butto appare eviden- TT“ ChìH v'eniva definito un «voi- Bormann, gli Italiani nono- te fl ti,po am°rale e sbilan- 'n-0ne' del collettivo di 'lavoro muto il centro di riunione . 1 pone giornalistico» un «u- sbanJfce ciò non m va!uitelV(a ciato, e la mancanza di una !dell]ia trattoria «al Ruscello di tutti d poeti ed artisti furono le donne, del Litorale complessi -corali e sloveno che diedero la vita Vltà sturale m genere, per la libertà, che morire- Le donne discussero- ste no torturate. Il cammino realizzazione di tutti percorso dalle portaK>rdimj compiti e presero le delte in condizioni difficili ~ ! : *“ “ e razioni in merito. VARIAZIONI storia proibita DIVAGAZIONI Quella movimentata rin- me il nostro locale è dive- nessu^ i roTcTaSftf^iiafJ.0r^0 bri;’“’ Ro0sevelt era Per spwie dial punto di vista mi- *ra più profonda. Hitler ^« portava all’or- »are. «Con una buona gui- dine del giorno un solo pa- della città, e questi -non hanno soldi. Bevono a credito e alcum del quali sono stati un «cervello malato», un «ti- da, forse il soldato "italiano specie quando paria dei pro- to •*’ cambiamento di nome recitano versi. Bisogna asso-che si è mantenuto fedele ai SI Q^e. ^ .......... .... «oeJU e redatti dai Bormann testi i'Hitta ZtiS® Una «bfbarda e sen- sto è < ma quando -te di Bormann è interaLa-nu n®ure 0011,3 SK"lla mon consegue una minima vittore ai normami e interessami- d!aie, ma non per il suo ge- rsa ia an-rivp n* 0im„ii4 te, sarebbe impossibile, Per- ni0 bensì ner i seguenti mo scr ve pei,a e ,n tà- ciò ci limiteremo ad -atami e , t 7 ? , seg'u.erl,ci - Ad eccezione di Mussolini e noci limiteremo .ad alcuni e- b ivi: Iniziata Ha carriera quia- di alauni suoi aiutonti, tutte semplice impiegato, Stalin, to al vertice è rimasto una sempi. con lui riuscendo appena a uscire dal bunker — tomba nel sotterraneo -dell’ufficio dove Hitler s’è tolta la vita. Forse Bormann pensava ohe Ile sue annotazioni sulle della ditta. La relazione doveva esser ■data dal direttore in persona. Dopo uno sguardo alla si-Ituialä'cmei internazionale,)' .rjV direttore cominciò subito ad attaccare il vecchio nome Sul «un tmanrui» RniVVi car . .., * , , ’ «-> *w*iw e ixuiaisre una vaie ino nw aouuumuui sune tt.L, crtiatm g^0™3 tutt ora dal suo ta- «;mafia aristocratica». Dive- dichiarazioni di Hitler eleve- tìel'Ia ditta e dopo un tor- manico, Hitler soleva fanta- volo, grazie ah’apparato bu- ™ n.™-«ve- tuoso soliloquio propose sticare e lasciarsi trasporta- rocratico che io ubbidisce, sava per la mente la casa defila storia. In realtà Bor- niva furioso quando gli pas- ranno questo «superuomo» re dia visioni. «Si estenderà dall’Atlantico acH TTmaiiH dai d Bolgaria e> p9r reale italiana. Non poteva marni non ha fatto ohe conciali Atlantico agli Urah, dal Hitler, urna «volpe» ed il -Pa- dimeniticaire che V-i+torln f tribuire a cnvawhmw a fon Polo Nord all’Africa» - ta pa «un vecchio sioinore che Qmenticare one Vittorio E- trmuire a -mascherare a fon rinriino varrà »K»H-av , < UI1 veconi° signore, ohe manuele, in occasione della do un malvivente a tenden- zata‘ «German a» e sarà la ffsottoTbatoSno^.,1Igh SUa V^ta * R°ma 10 "" °rilIÄ1,ali- capitale di questo mondo. La ammirava unicamente Mus- vecchia Berlino sparirà e da essa sorgeranno costruzioni a cospetto delle quali le piramidi egiziane -a Babilonia appariranno ridicoli giocattoli. Una gigantesca rete stradale attraverserà l'enorme Reich. Tutte le linee ferroviarie -avranno quattro binari, mentre i vagoni saranno due volte più larghi e a due piani. Entro breve tempo verranno trasferiti in Ucraina .120 milioni di coloni delia più pura razza germanica. Tut» solini : «uno degli imperatori, successore di uno dei più grandi uomini di quel tempo, un uomo dalla grandezza secolare». Untamente trovare un nome più commerciale, io proporrei ad! asempio «Trattoria allfpnesfto Artigliano». Ohe ne dite? — Ma tutto questo, compagni, coste! Ogni tre mesi, si cambia tabella ed ogni volta sono sei mila dinari òhe se ne vanno a.l vento. E poi ditemi — esclamò Si-mone, infervorandosi nella Ma le cose non andarono discussione - perchè abbiamo messo il nome «Alla scorza di Tiglio»? neanche un cane metteva il naso nei locale, credendo si trattasse di un ‘negozio di mobilia. Non parliamo poi dell’infelice denominazione «Alla Goccia fulminante», quando ci, sbagliate. La storia pr° biba c’è. Il giorno seguente il & rettore si irecò dal decorati' re privato Piero. — Beh, scino riuscito 1 fiar cambiare di nome b*1 senz’altro il suo cambiamen- to. li progrediscono ogni giorno non fosse più attuale. Pre- non può essere in ^ di più. Come vuole il compa- ferì oambiare argomento. caso proibito. Sbagliate a gno Simeone che con questo —■ Come possiamo noi — ciclopico avanzare delle sir continuò egli — conseguire tuazioni il nostro collettivo l’attivo con un simile nome? possa mantenere sempre il Certamente non si può. La medesimo nome? H còmpiar rendita del collettivo è la gno ‘Simeone ignora quanto cosa che mi sta più a ouo- diisse Marx : ciò che è buo- re. E’ ormai da un mese ohe no oggi, domani non vale mi rompo la testa per tra- come ci siamo messi d’ar più! — (In verità questo, vare un nome adatto. Con- cordo. Allora siamo inte* Marx non lo aveva pensato eludendo, approviamo o non «Trattoria All'abbraccio fr1' e detto mai, ma al diretto- approviamo il cambiamento terna». Domani puoi ma»1' re faceva comodo attribuir- di nome della trattoria? dare l’apprendisita a ritir3' lo a lui dato che era monto — Approvato ! — Il collet- re la tabella vecchia. Qte1;. da molto tempo e non c’era- rivo di lavoro ebbe una sola do mandi la fattura, come^ no cosi pericoli di citazione voice. Fuorché Simeone, ohe salito, ti raccomando il in giudizio). — Sa forse il eroi irremovibile dlai^e sue per cento per me. compagno Simeone che cosa posizioni antidialattiéhe e Vedete si o no se la stri13 I liscie. Nella discussione prese la parola il comp. Simeone, ‘cuoco della trattoria. -—■ Io penso compagni —-disse Simeone — che Fattuale nome delia ditta, «al Ruscello mormorante», sia molto adatto e che non ci ■sia bisogno di fare cambia- 11 nostro vino non era capa- D'elle personalità del passato egli parlava più o meno netto stesso stile. Riconosceva fino ad un certo punto [’esistenza di Cristo, in quanto ariano, ma diceva che San Paolo si era servito della sua dottrina per mobilitare il marc'o di quel tempo e organ zzare così il «prebolseevi- ti; gli Soand inavi, gli Oìan- sma». desi ed i Fiamminghi sono Dei suoi generali parlava Tedeschi, che hanno bisogno aillUncirca come del Brau-soltanto di essere rigenerati Cibiteli^ jtaibesitiiaVJto perchè in base ad un piano d’inie- non gli aveva conquistato zione di sangue tedesco. In Mosca. «Se fosse .rimasto mel-Ucraina varranno costruite la propria carica per qual-nuove città e nuovi villaggi che settimana ancora, ci a-modellò dove verranno siste- vrebbe ©ausato una completa , mati i dominatori. E la po- catastrofe. Egli non è un sol- menti. E questo tanto più se .si pensi che nel oorso dell’anno abbiamo già mutato tre volte l’insegna. Sialino nati come «Scorza di Tiglio», poi ci slamo mutati in «Goccia fulminante», infine abbiamo optato per «Ruscello mormorante». — Tuttavia è necessario che H nome venga cambiato ! ce di ubbriacare nemmeno le rane. — Perbacco', controllati ! — .scattò infuriato il direttore — altrimenti avrai da rispondere delle tue parole! — Macché contro'lltarmi, io parlo come penso ! Ditemi allora il motivo per cui qfo-Vtanno ^ambiato la goccia sla la dialettica? — il direttore pose l’interrogativo alzando il tono della voce e fulminando il collettivo con lo sguardo. — Me ne frego della dialettica! — esclamò Simeone — io ripeto soltanto che non sta bene cambiare ogni tre Piasi la denominazione della diltta. Tutto questo è ridicolo. — Vedete, per lui la diai-lettioa è una cosa ridicola — ribattè ferocemente il direttore — io invece vi dico, compagni e compagne, che, Approvato! antiredittizie. — Benissimo. Ha qualcuno qualche proposta da fare? —Io ne ho ima. Chiamiamola Trattoria «Al naso rossa». — Mi dispiace, ma questo non è morale. H naiso rosso ricorda troppo gli u-briaconi. — Io ho invece una proposta più reale — fece con sussiego il direttore — propongo di chiamarla «Trattoria All’abbraccio fraterno». — Magnifico! Benissimo! proibita c’era? V. NOVAK (Versione italiana di C.P-' fulminante nel ruscello mor-•obtettò il direttore ir- morante. Su . i . avanti! — Era. chiaro a chi fosse rivolta la domanda. — Do la parola al compagno direttore — disse, con tutta la serietà popsiblle ili direttore — iPer prima cosa dialetticamente, ci tengo a dichiarare al com- ~ " Le rovine del Castello di Momiano riitato. Egli e"a ossequiente ai principi della democrazia e della libertà di pensiero, ma non tollerava ohe lo si comtraididiace. — Bisogna cambiare assolutamente — Era il cameriere Emilio ohe concordava con il pensiero dèi diret- dal punto di vista dialettico. noi non poissiamo mantenere più lo stesso nome. Tre mesi fa la denominazione «Al ruscello mormorante» era attuale ed attraente, ora non le è più! Come vedete tuttociò è dimostrato A questo punto anche- il cuoco Simeone -dovette riconoscere ohe il nome era buono e che -bisognava di conseguenza accettarlo. La riunione ebbe termine cosi. E’ logico che ora voli vi tore — Causa questo noi- nello. Le nostre forze socia- chi-ederete dove «sti-a la storia Tuttavia il direttore non proibita annunciata nel ti-to-paigno Simeone ohe egli non disse di più. Non precisò il lo. In fin dei conti non è vede più in là del suo for- perchè, secondo ila dialetti- stata che una comunissima ca, questa denominazione riunione di massa, la quale Tornati a terra, altro la'or° attende i nostri pescatori • bisogna riparare le rei* ^