Sabato 28 geno. 1950 mm m. MO. 105 I XU.U II X I L»I\ la nostra lotta ORGANO DEU U.A. 1.S. DEL CIRCONDARIO ISTRIANO - TERRITORIO TRIESTE ríale del Partito Comunista del J.L.T. elaborerá i com-piti futuri che il popolo lavoratore portera a termine nel corso del 1950 DIREZIONE — REDAZIONE — AMMINISTRAZIONE Riva Castelleone 2 — CAFODISTRIA, telef. 170 ABBONAMENTI: Zona B e Jugoslavia anno: Din. 180, semestre Din. 90, trimestre Din. 60. — Zona A: anuo L. 1400. semestre L. 740, trimestre L. 380 Spedizione iri abbonamento póstale DINAR! 3. — LIRE 15. I Conto con. nella Banca Istriana PER LA REALIZZAZIONE DEL PIANO ANNUALE I giorni si susseguono e gli anni passano lasciando una scia di ri-cordi. Sono passati anche i giorni e gli anni in cui nella nostra zona dominava l’orda mussoliniana lasciando un esecrando ricordo di' di-struzioni, di malvagitá, di lutti e di miseria. Con la venuta dell’Ar-mata libératrice Jugoslava, l’Arma-ta della fratellanza e dell’unitá, si sono aperti nuovi orizzonti e nuove prospettive per l’avvenire del nostro circondario. Chi non conosee i progressi conseguid dal maggio 1945 ad oggi? Chi non vede l’impulso dato dal Potere Popolare alia nostra economía? Di ció parlano le case coope-rativistiche, le nuove scuole e centi-naia di opere che si ergono s'ulle revine che ci erano rimaste in eredità. Siamo al 1950 e non è ancora arriva-to il momento di tirare le somme di quanto é stato fatto dal Potere Popolare, anzi si profilano all’oriz-zonte altri compiti ancora piú va-sti e che noi realizzeremo.. Ai delegati della IX sessione del-’lAssemblea plenaria del Comitato Popolare Circondariale per l’Istria è stato sottoposto il decreto relativo al piano económico del circon-dario per l’anno 1950. Tale piano é stato accettato ed approvato al-l’unanimitá, risultando cosí una parte intégrale della nostra vita e della nostra attivitá operativa. Tale piano è nostro, di noi tutti e perció dovremo difenderlo contro tutti gli attacchi interni ed esterni, perché diíendendo il nostro piano económico, difendiamo la costruzione del socialismo nella nostra zona. Sarebbe errato supporre che il piano sia un elemento separato da altri problemi della nostra vita e-conomica, política e culturale perché tutti questi elementi sono stret-tamente collegati uno all’altro. Pur-troppo avviene che non tutti com-prendono come i! piano sia l’arma piú forte ed efficace nelia lotta per la edificazione del socialismo, il mezzo piú convincente della propaganda che, con semplici numeri, prospetta il erale avvenire del popolo lavoratore della nostra zona, ôffrendo la possibilitá di distinguere i lavoratori d’assalto del nuovo sistema di lavoro e di smascherare i sabotatori della nostra economia. I compiti che dovremo assolvere nel 1950 sono grandiosi, riferendo-si es’si a tutti i rami della attivitá, ossia: all’agricoltura, alia pesca, al-l’industria, al traffico, al turismo, alia ricostruzione ed elettrificazio-ne, alia cultura, alla sanità, alia e-conomia comunale ecc. Impegnadoci tutti con unione e compatteZza, por. teremo a termine questi compiti la cui realizzazione costituisce il do-vere e l’onore di ogni abitante del nostro circondario. Con la realizzazione del nostro NOTI ZIE DA TUTTO IL MONDO BARI — I consiglieri municipali di Ortanova (provincia di Bari) si sono oppqsti alia costruzione di una chiesa nel loro comune poi-ché «la costruzione di una chiesa costituisce una ispesa superfina». Per la costruzione di questa il go-verno clericale aveva giá consessp una somma di 60 milioni di lire, nel mentre centinaia di famiglie erano senza un tetto. BELGRADO — sono ineomin-ciati i preparativi per il trasferi-mento della popolazione di cinque villaggi dell’Erzegovina che saran-no sommersii quando sará termi-nata la diga del lago artificíale lungo 30 Km. le cui atque fa-ranno funzionare la gigantesca céntrale ¡droelettrica di Jablanica che sará la piú grande della Jugoslavia La direzione dei eantieri di costruzione di queista céntrale ha giá costruito un gruppo di nuove case per. le famiglie che saranno trasferite. TAIPEH — Un portavoce del Governo nazionalista ciñese ha di-chiarato oggi che le forze naziona-liste cinesi stanno opponendo la ultima resistenza nelle regioni montuose del Sinkiang. In questo modo il portavoce ha implícitamente ammesso che i comunisti hanno conquistato la totalitá del continente ciñese, ad eccezione del Tibet. ROMA — Gli scaricatori del porto di Genova hanno deciso di non scaricare le arma che potranno ar-rivare dagli Stati Uniti. — Tale decisione é stata presa nel corso d’una riunione del sindacato degli scaricatori genovesi svoltasi in mérito alia prossima applicazione del piano di assistenza militare degli Stati Uniti. BELGRADO — L’organo del PC jugoslavo, «Borba», pubblica il 24 c m. un articolo dal titolo «Ideología soviética da esportazione», nei piano, noi costruiamo un ordina-mento socialista nella nostra zona, prepariamo un avvenire per il popolo in cui ess'o, liberato dallo sfrut-tamento capitalista, potrá di anno in anno migliorare le sue condizio-ni economiche ed elevare il suo te-nore di vita e la sua cultura. La nostra economia agrícola ha particolari problemi da risolvere e qualora si voglia operare una radi-cale dlevazione di questo ramo del-l’economia, necessitá sollevare l'a-gricoltore dall’arretramento económico e sociale, liberándolo definitivamente dallo sfruttamento dei contadini ricchi. La socializzazione della campagna si raggiunge soprat-tutto attraverso le cooperative a-gricole di produzione. Le nos'tre cooperative agricole nel decorso 1949 hanno conseguito grandi risultati. Grazie a tali risul-tati si allarga sempre piú il settore socialista nella campagna. I principii fondamentali del piano 1950 si rilevano molto bene dalla impostazione del piano investi-menti aumentato del 67 per cento rispetto al 1949 e precisamente: per l’agricoltura del 34,3 per cento, per la pesca del 6,3 per cento, per la industria del 14,6 per cento, per il traffico del 16,8 per cento, per il turismo del 4,9 per cento, per la ricostruzione ed elettrificazione del-1*8,7 per cento, per la cultura e sa-nitá del 14,4 per cento. Particolare cure e particolare importanza dev’essere dedicata alia ricerca ed alio sfruttamento ra-zionale delle materie prime disponi-bili nel territorio. Parimenti importante per la realizzazione del piano e, conseguentemente per la costruzione del socialismo, é anche la valorizzazione del risparmio. Non dobbiamo dimenticare che con i nostri sforzi realizziamo, non solamente la parte materiale del no-stro piano, ma anche collaboriamo per la costruzione del socialismo e, non dobbiamo dimeticare che ogni nostro passo educa ed eleva ad un grado superiore il popolo, eleva la sua coscienza socialista, formando cosí la figura d’un coscienzioso combatiente per il socialismo e ció perché il socialismo si eleva e costrul-sce attraverso te ampie iniziative delle mas'se lavoratrici. Conseguentemente la realizzazione dei compiti fissati dal piano non puó essere concepita senza una decisa lotta contro gli intralci burocratici all’assolvi-mento dei compiti, contro la noncuranza e l’incoscienza di certi e-lementi e contro le ereditá negati-ve del passato.. Lottando e superando tali intralci e stati mentali, viene garantita la vittoria dei principii socialisti riferentisi al lavoro con la cui forza e consistenza é anche garantita la realizzazione dei compiti a noi as'segnati dal piano per il 1950. quale si riferiisce al fatto che radio Sofia ha recentemente sosti-tuito il termine «marxismo-leninismo» con quelio di «Ideología socialista soviética». II giornale mette in rilievo che non è questa la prima volta che il socialismo viene presentato come un monopolio russo, in quanto in un volume dello scienziato soviético Mavrodin è stata notata l’affer-mazione secondo cui «la vittoria della rivoluzione socialista e gli enormi successi conseguiti in tutti i settori nel campo dell’edifica-zione del socialismo sono stati possibili soltanto grazie al genio ed all’eccezionale valore della na-zione russa». II giornale conclude rilevando che «gli altri popoli, che naturalmente non sono in possesso di queste eecezionali attitudini de-vono servirsi deli’ «ideología socialista soviética», importare consiglieri soviética sopportando di con-seguenza lo sfruttamento económico e la dipendenza política». LUBIANA — II 24 c. m. sono partiti alia voita di New York gli sciatori jugoslavi che prenderanno parte ai campionati mondiali di sci che si svolgeranno ad Aspen e a Lake Placid dal 30 gennaio al 19 febbraio. La rappresentativa jugoslava è formata dai saltatori Janez Polda e Karel Klančnik, dai fondisti Tine Mulej e Matevž Lukane oltre-chè dal campione jugoslavo della combinata alpina Tone Razinger. GINEVRA — I delegati dei go-verni e delle organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro di 20 nazioni si sono riuniti al-TUfficio internazionale del lavoro per partecipare ai lavori della con-ferenza preparatoria sulla forma-zione professionale degli adulti. DETROIT — In seguito ad una divergenza suil problema delle pen-sioni con le > officine automobili-stiche Chrysler, 89.000 opérai di queste officine hanno ricevuto dai loro sindacato l’ordine di cessare il lavoro il 25 c. m. alie 15. Sono cosí interrotte le trattative fra la societá ed il sindacato per l’elabo-razione di un nuovo contralto col-lettivo di lavoro. LA CONFERENZA DEI PARTIGIANI DEL T.L.T. Domenica a Trieste hanno parlato le sane forze del popolo lavoratore Hanno portato i saluti le delegazioni dei parti-giani italiani, jugoslavi, carinziani e goriziani Si è svolta domenica scorsa a Trieste la Conferenza dei partigia-ni del TLT. Nell’ampia sala dello stadio I. Maggio si sono raccolti in gran numero i partigiani del TLT e la popolazione democrática. Ha a-perto la conferenze il comp. TJkmar Antonio près, dei partigiani il quale ha salutato per primi i delegati dei partigiani italiani, e la delega-zione dei partigiani Jugoslavi della Carinzia e del goriziano. A nome della delegazione Jugoslava ha salutato i partigiani presentí il com-pagno Greif Martin il quale ha det- to fra l’altro: «II proletariate Trie-stino si é convinto della gius'ta linea seguita dal Partito Comunista Jugoslavo o che nella lotta ha plenamente assolto suo dovere interna-zionalistico». Ha concluso afferman-do che la Jugoslavia oggi con le sue proprie forze edifica il socialismo. A nome dei partigiani italiani ha parlato il comp. Giuseppe Bernar-don da Varese che ha lottato in Jugoslavia con la divisione Garibaldi - Italia. Ai s'aluti delle delegazioni ha fatto seguito la relazione política del comp. Laurenti. Succes- sivamente il comp. Lipovec - Franc Tine ha fatto la relazione organiz-zativa. Alla esauriente relazione organiz. zativa e seguita la discussione, nella quale d intervenuto a nome dei partigiani della zona B del TLT il comp. 'Vouk ed altri compagni. Su proposta del comp. Tine sono stati eletti nel Comitato Centrale del-1’Associazione Partigiani del TLT i seguenti compagni: Abram Mario, Beltram Julij, Caharija Leopold, Černe Ljubo, Furlanic Doro, Grzan-cic Giuseppe, Gurian Antonio, Jel-cic Paola, Kosmina Mirko, Sancin Giuseppe, Edoardo Krzinič, Legisa Emilio, MaraSsut Bruno, Medica Erminio, Pernarčič Alberto, Pečar Sergij, Sancin Jože, Sabadin Jože, Santin Mario - Valter, Sorta Giordano, Stoka Drago, Tence Boris, Ti-nelli Vittorio, Tomasin Plinio e Valenta Celestino. Infirie e stata ap-provata la risoluzione conclusiva. Concludendosi la conferenza il comp. Ukmar Antonio ha detto: «Tutti coloro che seminano il ter-rore, la calunnia e l’odio sono a-genti delTimperialismo ed avan-guardie della reazione. Noi promet-tiamo di continuare la nostra lotta per la difesa del popolo lavoratore fino al raggiungimento delle nostre mete». La conferenza e stata chiusa con 1’Internazionale cantata da tutti i delegati. UNA VISIONE DELLA TAVOLA PRESIDENZIALE ALL’ ARRIGONI Dl UMAGO Realizzato il piano mensile con otto giorni d’anticipo Il piano di alvoro per il mese di gennaio della Arrigoni di Umago è stato portato a termine con otto giorni di anticipo. Da poche settimane nel colletti-vo di lavoro della Arrigoni di Umago sono State organizzate le brigate e già si registra un primo successo. Il giorno 23 gennaio 1950 il piano di lavoro mensile è s'tato realizzato e la produzione in generale segna un aumento che va dal 30 al 40 p. c. Questo ridonda a tutto onore della classe operaia di Umago che nei lavoratori della fabbrica locale ha dei degni rappresentanti. Nel quadro generale della gara emulativa delle brigate che lottano giornalmente per strapparsi il pri-mato della maggior produzione va citata corne la migliore la IV brigata che sabato scorso, 21 gennaio ha riceyuto, dop a una breve ceti-monia, alla presenza di tutte le mae-stranze della fabbrica, il simbolo più ambito di riconoscimento: la bandierina transltoria. La IV brigata è composta dalle seguenti operaie: Latin Anita, bri-gadiera; Dodic Maria, Coronica Maria, Dragon Antonia, Dodic Antonia, Federici Eufemia, Codiglia Gius'ep-pina, Stuper Maria. La migliore della brigata è risultata la compa-gna Coronica Maria. La brigata, nel suo complesso, ha superato dèl 26 p. c. l’evidenza dei lavoro. La direzione della fabbrica, per premiare la brigata, ha distribuito, ira le sue componenti, la somma di 900 dinari. Continua intanto nella fabbrica il lavoro che aumenta sempre più di intensità, dato il grande entusiasmo da cui sono animate le brigate. Anche alla Arrigoni di Isola il lavoro delle brigate è soddisfacen-te e dimostra la superiorità del sistema di lavoro socialista. Diamo qui di seguito i nominativi dei componenti la brigata No. 3 che nei giorni 17 e 18 gennaio la« superato la norma del 49,7 per cento rispettivamente dei 34,6 p. c.: Rosaz Giovanna, Deste Marcella, Tullian Carmela, Crevatin Maria, Cerquenic Gloria e Gherbassi Glo- ria. La compagna Cerquenich Gloria é la migliore della brigata, superando giornalmente col suo in-stancabile. lavoro, la norma lavora-tiva. 11 giorno 17 gennaio la suddet-ta compagna ha . raggiunto la per-centuale di produzione del 194,6 p. c. ed il 18 gennaio del 149,7 p. c. Vada anche a queste lavoratrici il plauso di tutta la popolazione del Circondario che s'egue passo per passo i progressi della classe o-peraia nella costruzione del socialismo. FERVE IL LAVORO AL CONSERVIFICIO Mozioni di protesta dei lavoratori istriani H I- — Ml I I m—n |U1— *■ Continuano a pervenire al nostro giornale numeróse mozioni di protesta da parte degli opérai di tutti i collettivi di lavoro del nostro Cir-condario. Le mozioni che stigma-tizzano i delittuosi fatti di Modena in cui per mano della polizia clero-fascista di De Gasperi e Scelba hanno trovato la morte sei opérai Italiani sono sottoscritte da centinaia e centinaia di nostri proletari lavoratori che nella lotta contro l’imperialismo della classe operaia italiana si sentono uniti ad essa. Le mozioni portano i nomi dei caduti:'Chiappelli, Rovati, Appiani, Malagoli, Caragni e Bersani e nel-le stesse viene lanciato al proletariate italiano un appello a continuare senza esitazione la lotta contro il comune nemico. Gli opérai del nostro Circondario intendono inoltre esprimere il loro sincero cordoglio per i lutti che hanno colpito la classe lavoratrice italiana. Appare molto significativo ed éloquente il particolare che le mozioni per i fatti di Modena siano se-guite da altre che bollano i tenta-tivi dei cominformisti di Trieste di escludere dal Congresso dei SU di Trieste i lavoratori della zona B. Queste mozioni esprimono la volonté di tutti nostri lavoratori di partecipare al Congresso affinché vengano messe in luce le responsabilité relative alla rottura sindaca-le •— dovuta all’operato dei comin-formisti — tra la zona A e zona B. Fra i collettivi di lavoro che hanno inviato mozioni per i fatti lut- tuosi di Modena ed al Comitato per l’azione di ricostruzione dei Sinda-cati classisti figurano i seguenti: Arrigoni di Isola, filíale s'indacale I. Maggio, Cantieri di Pirano, Tran-vie di Pirano, filíale sindacale cultúrale di Capodistria. Inservienti e ricoverati dell'ospedale di Pirano, Acquedotti e Bonifiche, Scuola ap-prendisti di Pirano, Edilit. CULTURA in Jugoslavia BELGRADO — Oltre 1500 villaggi croati dispongono oggi di bibliote-che contro 184 villaggi nel primo anno della liberazione. II numero delle biblioteche nei villaggi aumenta pa-rallelamente con l’intensificata attivitá editoriale e con lo sviluppo delle cooperative contadine di lavoro. Queste ultime posseggono oggi 130 biblioteche con 250.000 volumi. IL PIANO ECONOMICO E’ LEGGE LA RIUNIONE PLENARIA del Com. Cir. del P.C. T. L.T. Ieri si é riunito il plenum del comitato circondariale per l’Istria del PC per esaminare in primo luogo la portata política e le nuove mi-sure organizzative derivanti dal decreto sul Piano económico annuale approvato dalla IX Assemblea del Comitato Popolare Circondariale dell’Istria. Parlando sul decreto , del piano e-conomico, il segretario del comitato circondariale del PC TLT — com. pagno Beltram — ha mess'o in rilievo particolarmente, che il prov-vedimento riveste in primo luogo una grande importanza política. Da una parte il piano dimostra che il popolo lavoratore al potere, intro-ducendo gradatamente elementi socialisti nell’economia é oggi in grado di prendere sempre piú decisa-mente nelle sue mani l’economia nel circondario. Ció significa qual-cosa di piú che il semplice contrallo sull’economia, poiché significa che tutte le forze produttive dovranno dedicare tutta la loro attivitá alla esecuzione del piano. Dall’altra parte l’accettazione del piano da parte del massimo organo del potere popolare nel circondario rappresenta una forte affermazione della volon-tá del nostro popolo lavoratore di es'sere padrone del proprio destino. L’avvenire ed il benessere del nostro popolo non possono essere og-getto di combinazioni e mercanteg-giamenti altrui. E’ chiaro che con l'approvazione del Piano sono delineati soltanto i punti essenziali del progresso della nostra attivitá, la realizzazione del piano sta invece nella lotta sistemática di ogni azienda, di ogni or-ganizzazione, di ogni collettivo e di ogni singólo per l’as'solvimento dei propri compiti derivanti dal Piano. II piano é legge per ogni nostro cit-tadino, perché la sua realizzazione rappresenta l’elevamento del benessere dei nostro lavoratori. Nella lotta per la realizzazione del piano, giorno per giorno, si devono rileva-re ulteriori miglioramenti in ogni settore della vita Per questo é ne-cessario che ogni c-ittadino penetri con la coscienza nell’essenza del piano económico e lo consideri nella sua giusta luce di fattore decisivo sulla via di un avvenire migliore di chi lavora. La coalizione dei nemici del popolo lavoratore non mancherá di impugnare tutte le forze per osta-colare l’esecuzione dei compiti del piano perché si rende ben conto del grave colpo che ne subirá all’in-terno e fuori. Ma reazione e cominformisti dovranno ancora una volta provare la forza del nostro popolo lavoratore che sa di essere sulla giusta via e di lavorare per se. Nella sua relazione organizzativa il comp. Gino, trattó i problemi or-ganizzativi che derivano dal fatto che l’economia pianificata richiede una maggiore disciplina nel lavoro. II comp. Gino ha affermato che per garantiré il success« nella realizzazione del piano nécessita subito iniziare le opere che possono venire eseguite in questa stagione come i lavori di canalizzazione delle cittadine, le cisterne per l’acqua, i pali per i 52 paesi da el'ettrificare ecc. «Bisogna tener presente a tale proposito — egli ha dichiarato — che la mole dei lavori nella stagione estiva sará tale da as'sorbire tutta la mano d’opera togliendone ogni disponibilité per le opere di minor importanza. I CPL e quelli cittadini devono rafforzare la propria attivitá económica, spécialmente nel campo del commercio al minuto e nei servizi pubblici, garantendo una migliore distribuzione e vari servizi necessari alla popolazione. Urge organizzare magazzini e spacci propri per le varie aziende e fabbriche». Nella discussione vari compagni approfondirono ed illustrarono i problemi più importanti, quali il lavoro delle cooperative di produzione, la necess'itá di crearne delle nuove e curare le giá esistenti, di curare e realizzare i piani di semina e di stimolare l’iniziativa delle masse lavoratrici in ogni settore d’attivitá. . II plenum del Comitato Circondariale del PC si dichiara d’accordo con le relazioni del segretario politico e di quello organizativo ed oltre ad altre conclusioni decide di convocare la conferenza del Partito per domenica 29 corr. in cui saranno trattati i problemi inerenti all’esecuzione del piano económico elaborando compiti piú dettagliati conformemente alie decisioni del Plenum del Comitato Circondariale del PC TLT per l’Istria. Domenica prossima 29 corr. avrà luogo ad Isola nella sala dei teatro Arrigoni con inizio aile ore 9 la CONFERENZA CIRCONDARIALE DEL PC TLT PER LTSTRIA L’ordine dei giorno sarà il seguente: 1) Relazione politica 2) Discussione 3) Relazione organizzativa 4) Discussione 5) Relazione sull’economia pia-< nificata 6) Discussione 7) Elezione dei Comitato Circondariale dei PC TLT per l’Istria 8) Conclusioni e deliberazioni Per l'aumento deli'attivitá edilizia Riattivata una vecchia fornace di mattoni Un grosso ostacolo per lo sviluppo della nostra attivitá edilizia era costituito dalla mancanza di calce, che doveva es'sere importata dal-l’estero. Come ognun sa la calce é l’elemento base per le costruzioni edilizie ed il nostro circondorio era costretto rivolgersi all’estero per averne, mentre nel suo territorio abbonda il calcare adatto per la sua trasformazione. Mancavano peró le fornaci da calce. Esisteva bensi’ nella valle del Quieto una grandiosa fornace, denominata «De Cattuna-ric», ma inattiva da oltre 5 lustri. Al governo fascista di allora non stavano a cuore le necessitá della popolazione agrícola, ma gli inte-ressi dei singoli capitalisti e lati-fondisti locali ai quali non manca-vano palazzi né case con tutte le comoditá. II Potere Popolare, compreso della necessitá di sviluppare al mas-simo le costruzioni, per la realizzazione dei futuri programmi di lavoro, ha disposto la riattivazione di questa fornace che, se opportu-natamente avviata, potrá daré un quantitativo di calce sufficiente alie necessitá del circondario. I lavori di riattivazione sono sta-ti assunti dal collettivo di lavoro della fabbrica Nardone, con mano d’opera dei dintorni della Valle del Quieto. Giá da due mesi sóno in corso i lavori richiesti per queila bisogna e si prevede che potranno essere conclusi entro la prima metá del mese di febbraio. Nella fornace lavoreranno oltre una trentina di operai, iniziando cosí una attivitá industríale nella Valle del Quieto. ,Ai lavori sono attualmente adibiti una decina di operai, i quali, pur-troppo devpno effettuare giornalmente km di strada per portarsi sul lavoro e tornarsene a casa. Uno di essi fra andata e ritorno, deve compiere una ventina di km. Ció é pregiudizievole, sia al buon andamento dei lavori che al rendimiento del lavoro stesso. Altra defi-cenza riscontrata é queila della men sa. Gli operai devono eibarsi con ció che portano da casa, il che nei mesi invernali costituisce un grave inconveniente. Tutto ció considerato, il collettivo di lavoro della Nardone dovreb-be provvedere in maniera tale da poter soddisfare le necessitá elementan di questi operai. Analoghe dovrebbero essere le disposizioni della organizzazione sindacale, perché siano provvisti di vestiario, spe-cialmente calzature. Le maggiori cure delle nostre organizzazioni devono essere riservate ai nostri lavoratori che giornalmente contri-buiscono al rafforzamento della nostra economia. Dobbiamo infine citare i compagni Stancic Giovanni e Cinic Antonio, da Crasizza, i quali infaticabilmente lavorano meritan-dosi l’ammirazione degli altri o-perai. NUOVA DELHI — Si annuncia ufficialmente che Rajendra Prasad é stato eletto all’unamitá presidente della repubblica indiana- TAIPEH — Una personalitá ciñese recentemente giunta da Hanoi ha dichiarato che circa 25 xnila nazionalisti cinesi si trovano attualmente internati dalle autoritá francesa iri Indocina. Oltre 30 generan nazionalisti si trovano internati nei campi di Honga e Mo-ba. Secondo fonti bene infórmate il Ministero degli esteri nazionalista vorrebbe chiedere alie autoritá fancesi di liberare tali trup-pe affinché possano assicurare la difesa dell’isola di Formosa. A BUON PUNTO/ LAVORI^ PER LA CANTINA Dl S. CANZIANO MANIFESTAZIONE POPOLARE A POBEGHI-CESARI IN GARA I DIVERSI REPARTI COPEBTFLA CASA DEL COOPERATORE di lavoratori onde accelerare la costruzione » «S*."'' IL CANTIERE DI LAV ORO DÏ S. CANZIANO Proseguono con ritmo aecelerato i lavori di costruzione deil’imponen-te edificio a S. Canziano, nel quale sará costituita una delle maggiori cantine del circondario i cui ser-batoi potranno conteneré oltre 200 vagoni di vino. I lavori per la costruzione sono stati assunti dall’E-DILIT di Capodistria e vengono e-seguiti da 127 operai, suddivisi in 7 brigate formate come segue: 1 brigata di frantumalori, 2 brigate di muratori, 1 di carpentieri, 1 di be-tonieri, 1 brigata di sterratori ed 1 brigata volante. Dette brigate ga-reggiano l’una con l’altra sul lavo-ro che cosí procede con rapiditá sinora mai riscontrata nel circonda- COMMDTATA LA PENA agli assassinl di Buie II Comandante dell’Amministra-zione Militare dell’Armata Jugosla-va nel TLT ha, con Sua decisione No. 3670 accolto la demanda di gra-zia pres'entata dagli imputati Richter Giuseppe e Novak Giordano, con-dannati dal Tribunale Militare del-la zona Jugoslava del TLT alia pena di morte mediante fucilazione, commutando la pena nella detenzio-ne a vita con il lavoro obbligatorio. E’ ancora vivo nella memoria di tutti il ricordo del nefando crimine perpetrato contro la popolazio-ne del distretto di Buie neüa notte dall’8 al 9 setiembre 1948, vittime del quale rimasero i compagni: Ju-govac e Crisman entrambi combatiente della Lotta di Liberazione. 1 criminali furono arrestati inmediatamente e sottoposti al giudizio so al tribunale militare che dopo ampio dibattito condannó a morte. Vale sentenza venne confermata del 'tribunale militare che dopo Preclusa ormai ogni ultra via di Salvezza i due criminali inoltra-rono domanda di grazia al comandante della Vuja. La Superiore Autoritá della Zona Jugoslava del TLT ha fomito una nuova prova della sua ma-gnanimitá, graziando due criminali che, come ognuno ben ricordi, hanno dimostrato protomía bissez-za d’animo e «pugnante, cinismo anche nel corso del processo, ri-fiutandosi di precisare per quale ragioni e motivi avevano commesó il crimine. Non é da escludersi pero che nel profondo del loro animo di coscienza e poiché. am-bedue sono giovani , sedó é vero, la Wnga espiaazione loro di ripagare consentirá la societá della gravissima colpa commesa contro di essa. rio. Giornalmente le brigate sorpas-sano la norma lavorativa dal 20 al 50 per cento, ma la brigata che maggiormente si distingue per ii suo spirito di sacrificio d quella ae-gli sterratori che ora, nella rigida stagione, lavora nell’acqua. Nelle singole brigae si distinguo-no i seguenti compagni nella Brigata carpentieri: Cusma Bruno e Ravalico Mario, nella Brigata Iran-tumatori: Buzzai Bruno, nella Brigata sterratori: Sabadin Giordano e Brezzi Libero, nella Brigata muratori i compagni Rijavec Mirko e Muzetic Paolo. IJintroduzione del sistema di lavoro a brigate ha fruttato un gran-de ineremento nella produttivita del lavoro. Cosi si prevede che la costruzione di detto importante o-biettivo económico verrá terminata celermente. I s'uccessi dei nostri lavoratori, sono la miglior risposta alie calun-nie lanciate a profusione dai revisionist! del marxismo-leninismo sulla nostra zona e contro la Jugoslavia. Ad ogni insulto, calunnia e provocazione la nostra classe lavo-ratrice risponde aumentando lo slancio lavorativo con nuove initiative e con sempre maggiori s'uccessi nel lavoro di potenziamento e-conomico e del Potere Popolare, che, conquistato con immensi sa-crifici nella lotta di liberazione, guida oggi le masse popolari nel-l’edificazione di una migliore vita. PROCLAMATI 1 LAVORATORI D’ASSALTO. Qnore agli edificatori del socialismo In occasione della IX As'semblea plenaria del Comitato Popolare Circondariale per l’Istria, il Potere Popolare, in accordo con i SU del circondario, ha proceduto alia pro-clamazione di ben 60 lavoratori d’assalto, impiegati nella nostra industria. Questi lavoratori hanno con il loro esempio, con la loro dedi-zione al lavoro, con la loro capacité e rendimento sul lavoro dimostrato di essere fra i migliori rap-presentanti della nostra classe o-peraia. Con il loro impegno e slancio lavorativo hanno contribuito al-l’aumento della produzione nelle fabbriche, aziende, imprese ecc. me-ritandosi perció la qualifica di lavoratori d’assalto. Titolo d’onore questo, che gli impegna a procede-re sulla via sinora seguita, via che porta alia edificazione socialista nel nos'tro circondario. Fra essi ne sono parecchi procla-mati per la seconda volta, il che costituisce un impegno per tutti questi erol del lavoro, per la loro attivitá futura. Essere proclamai i lavoratori d’assalto significa, non solamente contribuiré al potenzi amento della nostra economía ed al consolidamento del nostro Potere Popolare, ma rap-presenta altresi un’altra affermazio-ne della veritá sulla menzogna. Significa farsi paladini della edificazione socialista nel circondario. Piaccia o non piaccia questo alia reazione di tutte le tinte. All’EDILIT di Capodistria sono s'tati proclamati ! seguenti lavoratori d’assalto: Bertok Ermanno da Caldania. Egli è d’esempio ai compagni superando la norma lavorativa del 80 p. c. Kocjancic Ernesto da Bosamarin, brigadiere nel coíletti-vo di lavoro, ha portato la sua bri-gata ad ottenere la maggior pro-duttività; supera la norma lavorativa del 170 p. c. Contardo Francesco da S. Daniele del Friuli (Italia), falegname specializzato, supera la norma del 30 p. c. ed è di esempio sul lavoro. Destradi Giacomo, da Capodistria, supera la norma del 185 p. c. istruisce nuovi quadri. Morgan Antonio, da Buie, supera la norma del 60 p. c. attivo e discipli-nato sul lavoro. Presso il conservificio AMPELEA di Isola vennero proclamati la/o-ratori d’assalto i seguenti compagni: Marsic Anna da Isola, viene proclamata per la seconda volta la-voratrice d’assalto; supera la nor- Commemorato in tutto il Circondario Il XXVI anniversario della morte del compagno Lenin In tutte le città del circondario si sono svolte nella sera di sabato 21i corrente, le manifestazioni per la commemorazione del 26 anniversario della morte di Lenin. A .Capodistria nel teatro locale affollatissimo di popolo la mani-festazione ha as'sunto un particolare significato. Ha parlato alla popo-lazione il comp. Gino Gobbo se-gretario organizzativo del Comitato Circondariale per l’Istria del PC TLT. Egli ha tratteggiato la figura di Lenin corne conduttore della lotta del proletariato internaziona-le e ne ha illustrato gli insegna-menti per noi. Ha smascherato la figura dei revisionisti che preten-dendo di santificare Lenin travi-sano il significato della Sua grande opéra rivolta all’emancipazione della classe operaia del mondo. Vivissimi applausi hanno s'alutato la conclusione del discorso del compagno Gino. In seguito il cap. Jo-vovic del Distaccamento dell'AJ di Capodistria ha parlato alla massa. Si è svolto quindi un programma culturale con la partecipazione del-l’urchestra cittadina di Capodistria, diretta dal Maestro Burlini, che ha eseguito inni proletari. Alcune re-citazioni in italiano e sloveno sono state fatte dalla comp. Aiello, dal comp. Peric e dal comp. Matucanza, indi il coro del corso maestri di musica di Fortorose ha cantato alcune canzoni. La manifestazione si e conclusa con l’inno dei lavoratori. Cose ritrovate A Capodistria è stata rinvenuta una borsetta nailon di colore bian-co, contenente un portamonete e documenti vari intestati alla comp. CRISMAN MARIA iu Giuseppe, nata il 8-VIII 1911 a Capodistria ed ora residente a Trieste in Saiita Promontorio No. 32. La compagna Crisman Maria puô ritirare t suoi documenti e la borsetta presso gli uffici degli Affari Interni Distret-tuali dal referente per i'orcline pub-blico. ma del 217 p. c. Barut Antonia da Isola, viene proclamata per la seronda volta lavoratrice d’ass'alto; supera la norma del 171 p. c. Bosich Rosa da Isola, viene proclamata lavoratrice d’assalto per la seconda volta; supera la norma del 188 p. c. Presso l’OFFICINA GAS ad Isola sono stati proclamati i seguenti compagni: Dapretto Vinicio da Isola, per la seconda volta lávoratore d’ass'alto; supera la norma del 30 p. c., lavoratore capace ed attivo. Vascotto Francesco da Isola, operaio semiqualificato, supera la norma del 25 p. c. Nell’IMPRESA COSTRUZIONI di Semedella sono proclamati lavoratori d’assalto i seguenti compagni: Dussic Rodolfo da Cittanova, ap-prendista muratore, assiduo e puntúale sul lavoro; supera la norma del 31.5 p. c. Mrau Angelo da Uma-go, supera la norma del 35 p. c. Urzan Antonio da Marussici, supera la norma del 40 p. c.; lavoratore cosciente e d’esempio agli altri operai. Presso il com. Promotore per la costruzione della casa del coopera-tore di Matterada, sono stati proclamati lavoratori d’assalto i seguenti compagni: Visinlin Antonio da Matterada, proclámate per la seconda volta; supera la norma del 25 p. c., é disciplinato e d’es'empio sul la * I voro. Corsi Itálico da Burole, anche lui proclamato per la seconda volta economizza il materiale con piceo-le innovazioni; supera la norma del 60 p. c. Visintin Giuseppe da Matterada, é d’esempio agli operai; supera la norma del 25 per cento. Presso la casa cooperativistica di Buie sono proclamati lavoratori d’assalto i seguenti lavoratori: Jer-man Pietro da Castelvenere, ass'iduo sul lavoro ed economizzatore; supera la norma d?) 20 p. c. Kralje-vic Peter da Martincici, economizzatore; supera la norma del 22 p. c. Alia fabbrica Arrigoni di Umago sono proclámate lavoratrici d’assalto le seguente compagne: Zubin Anna da Meti (Umago); supera la norma del 30 p. c. ed é d’esempio alie altre operaie. Jurissevic Erne-sta da Matterada proclamata per la terza volta; dimostra di essere una pioniera della edificazione socialista nel circondario; supera la norma del 80 p. e. Tuningher Jo-landa da Meti (Umago); supera la norma del 70 p. c. ed é d’esempio sul lavoro. Villanovic María da Villanía (Petrovia), viene proclamata per la seconda volta lavoratrice d’assalto; supera la norma del 78 p. c ed é d’esempio sul lavoro. Seguono altri 37 lavoratori d’assalto il cui elenco sará pubblicato nei prossimi numeri. 100 ETTARI DI TERRENO RIMBOSCHITI Previsti nel piano 1950 Domenica 22 corr. é stata cele-brata a Cesari - Pogeghi una festa di popolo per la copertura della casa del Cooperatore. II festeggia-mento comprendeva un ricco pro-gramma cultúrale indi bailo popo-lare. La costruzione della casa del co-operatore venne iniziata verso la fine del mese di marzo del 1949 e continúala ad opera di 7 operai qualificati sotto la direzione del comp. Medica Giacomo. Ai lavori ha contribuito peró tutta la popo-lazionp dei due paes'i, la quale ha effettuato oltre 30.000 ore di lavoro volontario per la preparazione del materiale, per scavo fondamenta, per trasporto del materiale ecc. cooperando cosí nella misura del 60 per cento alia costruzione della prima parte. La copertura del tetto é stata e-seguita negli ultimi giorni dell’an-no scorso a ritmo aecelerato con la prestazione di 150 persone che han-no effettuato un migliaia di ore di lavoro volontario ultimando tale o-pera la sera del 31 dicembre. L’imponente edificio é lungo 44 metri, largo 8 e alto 11. In esso a-vranno sede il negozio ed i magaz-zini della lócale cooperativa agrícola, la trattorfia cooperativa, gli uffici ed un quartiere d’abitazione. Con ogni probabilltá i lavori interni di rifinitura saranno ultimati entro il corrente anno. Nel prossimo marzo avranno inizio i lavori di costruzione della seconda parte della stessa casa del cooperatore. Sul lavoro si sono distinti i seguenti compagni: Bertok Pavel, Bertok Sergej, Medica Jakob, Kocjancic Valerio, Pečarič August, Pečarič Karel, Jakomin Ivan, Dobrinja LE SALINE DI PIRANO amono la mensa Attualmente alie saline di Pirano lavorano circa 200 operai il cui numero nella stagione estiva aumenta notevolmente. Tale collettivo di lavoro è uno dei piú arretrati in fat-to di organizzazione della mensa poiché una mensa cui si addica quel nome non esiste affatto, funzionan-do ivi únicamente una cucina sfor-nita di stoviglie cosicchè gli operai . sono costretti consumare il pasto in gamelle ed altri recipienti, in piedi o accovacciati sulla nuda terra. Cosa questa inammissibile sopratutto per degli operai che lavorano tutto il giorno nell’acqua salmastra ed esposti alie intemperie stagionali. Attualmente la direzione, d’accor-do con la filiale sindacale, sta at-trezzando un locale e, da quanto ci consta, si procederá all’acquis'to di vasellame e stoviglie occorrenti. Questa la situazione alie saline di Pirano. Sta ora ai lavoratori mteres-sarsi, attraverso la filiale sindacale, affinché in breve incominci il rego-lare funzionamento della mensa e si ponga fine ad una situazione del tutto in contrasto con quella di mol-ti altri collettivi di lavoro della zona. Josip e Pobega Benjamin, i quali per la loro capacita e slancio lavorativo nella costruzione delTedifi-cio sono stati proclamati lavoratori d’assalto durante l’anno 1949. Merita un cenno anche il compagno Vattovec Ferdinando, membro del collettivo agricolo di produzio-ne lócale, distintosi s'ul lavoro puré lui, e che ricevuto dalla cooperativa di produzione lócale un premio di 500 dinari, con gesto Veramente encomiabile, offri’ tale importo pro fondo cooperativistico. LA CASA DEL COOPERATORE DI CESARI - POBEGHI COSTITUITO A SALETTO IL COLLETTIVO» PARTIZAN" Sabato 7 gennaio si é tenuta a Saletto l’assemblea cos'titutiva di un collettivo agricolo di produzione al quale é stato attribuito dai suoi componenti il nominativo di «Par-tizan». Inizialmente si sono unite 14 fami-glie, che hanno messo assieme oltre 40 ettari di terreno che comprende vigneti, orti, prati e bos'co. A presidente del collettivo é stato eletto il comp. Kocjancic Ivan ed a vice presidente il comp. Giurgevic. Sono stati eletti inoltre 5 membri per il comitato direttivo e tre membri per la commissione di controllo. Nella prima riunione i coopera-tori hanno deciso l’acquis'to di 4 buoi per i lavori agricoli, di un a-ratro moderno, di un carro, di 72 q di concimi chimici di 130 q di fieno e di altre cose nerossarle per lo sviluppo di questo nuovo collettivo di produzione, che ha le migliori prospettive per il suo avveni-I cooperatori dedicheranno la loro attivitá sopratutto alia estensione dei vigneti per ottenere una superiore produzione quantitativa e qualitativa del vino, che sará il maggior prodoífo del collettivo. Ogni núcleo famigliare si é riser-vato qualche centinaio di metri quadrati di terreno da coltivare ad ortaggi. per la propria economía domestica. La costituzione di questo collettivo rappresenta un grande avve-nimento per la popolazione della lo-calitá, che con questo passo ha com-piuto uno sbalzo decisivo sulla via dello sviluppo económico. Purtrop-po non sono mancati aicuni elemen- ti che hanno cerc.ato di frenare e di ostacolare in tutti i modi la costituzione di questa cooperativa a-gricola di produzione. Ma, come si vede, i lpro sforzi sono rimasti sen. za es'ito come rimarranno del tutto infruttuosi i tentativi dei nemici di classe di ostacolare lo sviluppo económico del nostro circondario. La denominazione che i cooperatori di Saletto hanno scelto per il loro collettivo, cioé «Partizan» é piü che una promessa. Essa é l’im-pegno che i membri della comunitá di Saletto marceranno e lotteranno per il socialismo come hanno lotta-to e vinto i nostri gloriosi parti-giani, nella lotta di liberazione. Risultati alia EDILIT nel mese di diceibn 1949 Diamo i seguenti risultati del mese di dicembre 1949 cons'eguiti dalle varié categorie di lavoratori del collettivo di lavoro EDILIT, risultati che dimostrano come le mae-slranze di tale impresa sono veramente degne di possedere la ban-dierina transitoria distrettuale. Muratori: superata la norma del 70 per cento. Falegnami: superata la norma del 87 per cento. Tagliapietre: superata la norma del 70 per cento. Minatori: superata la norma del 72 per cento. Non qualificati: superata la norma del 73 per cento. Si è iniziata con l’anno 1950 una intensa attivitá per il rimoschimen-to del nostro circondario. Rimboschi-mento quanto mai necessario, poiché nella nostra zona di boschi ce ne sono ben pochi. Tutti sanno quale importanza abbiano per la nostra agricoltura le fascie forestali di protezione che trattengono e fre-nano la furia irrompente della bo-ra, che inoltre influiscono sulle con. dizioni atmosferiche, mantenendo le zone ad un determinato grado di umiditá, il che ha gran valore per il nostro circondario. , II Potere Popolare s'i è reso subito conto della nécessita del rim-boschimento nell’interesse ed a salvaguardia della produzione agrícola, ed ha perció elaborato per Panno 1950 un programma di lavori di rimboschimento da eseguirsi in varie zone del nostro circondario. Questo piano è vasto, comprenden-do oltre 100 ettari di terreno nei quali verrano piantate ben 685.000 piante di pini, abeti, acacie ecc. Specificamente sorgeranno cinte forestali a Valmarino per 5 ettari, ad Ancarano pure per 5 ettari, a Deca-ni ben 30 ettari di terreno verran-no rimboschiti e cosi pure in altre zone del dis'tretto di Capodistria, nonché di quello di Buie. Per la realizzazione di questo programma sono preventivate ben 28.000 ore lavorative. 7000 delle quali saranno effettuate dalle donne antifasciste. I vari CPL, nell’ambito dei quali si effettueranno i lavori di rimboschimento, riceveranno le piante gratuitamente. II distretto di Capodistria ha giá ricevuto 200.000 piante di pino e 20.000 di acacie, che verranno piantate sulla fascia rostiera, da Capodistria ad Isola. L’UAIS, compresa dell’importan-za di questa iniziativa, ha immedia-tamente formato una commiss'ione circondariale e due commissioni di-strettuali, le quali guideranno nel lavoro in principal modo la gioven-tú, la quale, in collaborazione con le altre organizzazioni di mas'sa, por-terá a termine questo programma di lavori entro il 15 febbraio corr. anno. I lavori sono giá iniziati in tutto il circondario. Nel distretto di Buie sono state eseguite centinaia di o- re di lavoro volontario e scavate 6000 bûche per il trapianto dei pini. Nel distretto di Capodistria si è lavorato principalmente nella zona di Ancarano - Valmarin dove 101 giovani hanno effettuato 300 ore lavorative scavando circa 9000 bûche. Taie lavoro inziato il giorno 8 gennaio, è continuato nei giorni seguenti. Il giorno 15 gennaio hanno pres'tato la loro opéra centinaia di giovani nella zona di Valmarin, scavando altre migliaia di bûche. Cosi tutta la gioventù si è messa al lavoro. e se persevererà con lo slancio iniziale, il programma sarà realizzato entro o prima del termine prefisso. Nell’ambito giovanile, verranno formate brigate di lavo-• ro per lo scavo delle bûche, nelle quali nel mese di febbraio verranno piantati pini. I Comitati locali dovranno dare il massimo appoggio a questa azione giovanile, corne pure tutte le no-stre cooperative di vario tipo. L’e-sempio della gioventù dovrebbe essere seguito al più presto da tutta la popolazione, affinchè venga realizzato il programma di lavori per il 1950, programma che per la sua vastità e complessità richiederà il massimo dei nostri sforzi e tutto lo slancio delle masse popolari. Case operaie di Isola Il lavoro per la costruzione delle case operaie di Isola procede a ritmo s'empre più veloce. Fervono i preparativi per le fondamenta della terza casa che, corne abbiamo già detto sorgerà accanto aile altre due. Il contributo che danno gli operai delle fabbriche Arrigoni ed ex Am-pelea è ragguardevole poichè le maestranze delle due fabbriche co-operano con il lavoro volontario ad accelerare i lavori. Citiamo come esempio l’iniziativa della classe operaia di Isola che grazie alla opère sità dei compagni più coscienti ed all’aiuto del Potere Popolare puô vantare un grande successo con la costruzione di abi-tazioni che accoglieranno i lavoratori in locali decorosi e salubri can-cellando cosi il passato os’euro e di sfruttamento del tramontati regimi antipopolari. BILANCIO DELL’ü. D A. I.S. Del distretto di Capodistria neiïanno 1949 Il Comitato Distrettuale dell’UD AIS di Capodistria ha presentato in questi giorni il bilancio dell’at-tività svolta durante l’anno 1949. L’attività dello scors'o anno è stata intensa e multiforme, essendosi estesa a tutti i campi dell’attività femminile ed avendo le donne dato pure un notevole contributo per lo sviluppo económico generale. Il piano di lavoro nel suo insie-me è stato realizzato nella misura del 100 per cento, in alcune parti è stato superato nella misura del 30 per cento mentre in altre è stato raggiunto il 95 per cento. Nel campo organizzativo sono State tenute 249 riunibni di comitati dell’UDAIS nei vari s'ettori e vennero tenute 419 riunioni di massa. Sono stati riorganizzati 39 comitati settoriali e di base e svolte le ele-zioni in 23 comitati di base. Nel campo della Maternità ed In-fanzia sono stati costituiti 5 giardi-ni d’infanzia ed a Pirano è stato costituito un consultorio pediátrico. Aile colonie estive vennero inviati 760 ragazzi bisognosi di cura. Ben 43 delegazioni di donne del circondario visitarono le colonie dei bambini Jugoslavi. Altre 43 delegazioni di donne vis'itarono gli ospedali, le donne gestanti ecc. portando doni vari. A ciascuno dei bambini ac-colti nei giardini d’infanzia è stata donato un vestitino ed altre cose necessarie. Sono State pure tenute 66 conferenze concernenti la di-fesa della donna e del bambino. Alla chiusura dell’anno scolastico vennero beneficati 670 bambini bisognosi. Intensa e multiforme è stata anche l’attività culturale. Vennero tenute 51 rappresentazioni culturali e 42 conferenze, sono s'aliti a centinaia gli abbonamenti a giornali democratici femminili, e sono State organizzate 4 lotterie di benefi-cenza, ecc. Le donne antifasciste del distretto effettuarono 38.874 ore di lavoro volontario per la ricostruzione e la realizzazione dei vari obiettivi e-conomici. Alla fine del 1949 esse hanno di-stribuito ai bambini del distretto ben 8.300 pacchi dono. IMEEGNI PER IL 1950 Il lavoro svolto nel 1949 perô do-vrà es'sere raddoppiato nel 1950. Nuovi e maggiori compiti stanno di-nanzi aile donne antifasciste del distretto. Compiti che per essere rea-lizzati richiederanno il massimo sforzo lavorativo in tutti i campi. L’organizzazione verrá allargata con l’inclusione di nuove forze essendo prevista l’iscrizione di altre 1000 donne antifasciste. Si procederá alla riorganizzazione di vari oemitati ed alla regolarizzazione amministrati-va. E’ prevista la costituzione di 20 brigate di lavoro che daranno il loro contributo per la realizzazione del programma económico nel cir-condrio, con in più una brigata che lavorerà in Jugoslavia. Le donne daranno 15.000 ore di lavoro volontario per la costruzione delle case co-operativistiche, 3000 ore pro I. Mag-gio, 10.000 ore su vari obiettivi di lavoro, 5.000 ore nelle cooperative agricole di produzione e nelle fabbriche. Particolari cure saranno dedícate aile donne lavoratrici ed ai bambi-ni. Si procederá alla costituzione di tre ambulatori pediatrici, di l’a-silo ad Isola, di 5 giardini d’infanzia e 2 refettori per i bambini. .Numeróse commissioni eontrolleranno il lavoro di tutti gli organismi isti-tuiti per la madre ed il bambino. Durante la prossima stagione estiva verranno inviati 1400 bimbi del distretto nelle colonie. Si procederá all’apertura di tre .negozi per la madre ed il bambino nelle città rostiere. Verranno inoltre costituite 3 cooperative di sarti, 1 lavandería ed una rammenderia. L’attività per l’elevamento culturale ed ideológico delle donne sarà ugualmente intensa. Si procederá alla costituzione di corsi serali per analfabeti e di perfezionamento, di circoli di lettura, verranno tenute 50 conferenze a carattere culturale, verranno scritti 200 articoli per i giornali murali ecc. Questi in breve gli impegni che le donne del distretto di Capodistria si ripromettono di assolvere entro il corrente anno. Impegni che potranno essere realizzati con l’at-tivizzazione di tutte le donne per un migliore avvenire. RADIO TRIESTE Zona iugostava del TLT Lunghezza Ipiinda ni. 240 Sabato 28 gennaio ore 13,45 «Rassegna económica» 18.30 «II mondo dei piccoli» Domenica 29 gennaio ore 9,30 «Per l’agricoltore» 13,15 «Musica a piacere» 20.30 «Commento político» 21.00 «Per il nostro scenario» 22.00 «Rassegna sportiva» Lunedi 30 gennaio ore 18,45 «La vita dei popoli Jugc slavi» Martedi 3} gennaio ore 13,45 «Panorama culturales 17.30 «Attualitá politiche» Mercoledi I febbraio ore 19,45 «Col nostro popolo» Giovedi 2 febbraio ore 13,45 «Per voi donne» 17.30 «Attualitá politiche» 22.00 «La vita dei popoli Jugc slavi» Venerdi 3 febbraio ore 17,30 «Attualitá politiche» 18.00 «Rassegna sportiva» 18.45 «Orizzonti perduti» 19.45 «Rassegna sindacale» d B. Petronio ER01 DEL LAVORO I COSTRUTTORl DEL SOCIALISMO UN MILIÓÑE DI DINARI RISPARMIATI DAILAVORATORI DEL SILOS DI UMAGO Tutti i lavoratori democratici devono essere riconoscentí a questí ínstancabilí realizzatori della nuova socíeta Pellegrino Grassi e Antonio Sorgo sono stati proclamati rispettiva-mente innovatore e razionalizzatore. Era da molti, anzi da troppi mesi che la pratíca per il riconoscimento da daré a questi due compagni si trascinava e che, finalmente, puó ora il nostro giornale pubblicare la notizia di tale avvenimento. Mesi addietro da queste coionne abbiamo sollevato la questione, chie-dendo alie organizzazioni competen-ti perché si era trascurato perfino di informare ií popolo relativamente ad una innovazione che ha portato e porta tanta utilita alia economía del Circondario. Ci eravamo allora interessati al riguardo, rilevan-do in diverse partí una vaga ten-denza a sottacere il íatto e le ri-sposte avute erano evasive. Finalmente pero i meriti di questi costruttori del socialismo s’ono stati riconosciuti ed il loro lavoro, le loro íatiche, i loro sforzi, i loro tentativi vengono resi noti affinché siano d’esempio a tutti i lavoratori; affinché ne traggano nuovo spirito emulativo socialista coloro che nel-le campagne e nelle fabbriche lavo-rano per la costruzione della nuova societé. II loro esempio deve serviré anche a coloro che mesi fa poco curarono il proprio obbligo di daré il dovuto riconoscimento a chi lo meritava. Compiendo il nostro dovere di giornalisti democratici ci siamo nuo. vamente recati ad Umago per ap-prendere dalla viva voce di questi instancabili lavoratori ulteriori par-ticolari sulla loro innovazione, ed in generale, sul loro lavoro quoti-diano, sulla loro vita di coscienti cittadini. Con il suo sorriso bonario ed ac-cogliente, il compagno Grassi ci ri-ceve nel suo modesto ufficio e in-tuendo lo scopo della nostra visita, ci chiede se desideramo parlare anche con tutti gli altri operai del col-lettivo, «ai quali puré spetta una parte del mérito, poiché —• dichia-ra il bravo compagno -— essi mi hanno dato molto aiuto assieme al compagno Sorgo». Naturalmente noi desideramo in-trattenerci con tutti, ma per il momento, decliniamo l’offerta invitando il compagno Grassi a fornirci dati precisi sulla sua innovazione, sul perfezionamento della stess'a e sul lavoro in generale che quoti-dianamente viene svolto nel silos. «L’idea dell'innovazione — narra il compagno Grassi — mi è venuta nei primi mesi dello scorso anno quando, nel cuore deH’inverno, ven-nero depositati nel silos 60 vagoni di grano cariato. La distribuzione del grano doveva ess'er fatta solle-citamente per soddisfare le nécessité della pbpolazione, ed il lavoro di lavaggio del grano, eseguito con sistemi rudimentali, procedeva trop-po lentamente, minacciando di comprometiere il rifornimento generale. Pensai allora che le avarie pro-dotte dalla carie erano piü leggere dei chicchi di grano e che potevano essere elimínate mediante un forte getto d’aria. Con l’aiuto di un compagno di lavoro applicai un venti-latore ad una macina per il grano che dai depositi superiori scendeva attraverso un tubo che veniva bu-rattato con corrente, d’aria e, dopo macinato e pesato era insaccato. Ma il primo ventilatore s'i dimostró troppo debole e1 fu allora che il compagno Sorgo, aiutato da qualche al-tro, ne applicó uno piü potente che corrispose perfettamente alia biso-gna. In otto ore di lavoro due opérai, grazie alla innovazione ed ai suoi ulteriori perfezionamenti, riusciro-no a puliré fino 150 quintali di grano, mentre prima per arrivare a questo quantitivo necessitavano non meno di trenta giorni». II compagno Grassi aggiunse che con questo rápido procedimento i quantitativi occorrenti di grano fu-rono distribuiti alia popolazione in tempo, e che il grano risultó in ot-timo stato per la panificazione. Conseguentemente si risparmiô 1 milione di dinari e la popolazione ricevette il pane. Tutto ció grazie alia innovazione del comp. Grassi, al perfezionamento del compagno Sorgo ed alia prestazione degli altri operai del silos. «Ora che ci hai spiegato in cosa consiste la tua innovazione, compagno — chiediamo all’innovatore — vorresti illustrarci qualche altra o-pera il cui mérito, da quanto ci hai íatto capire, deve essere attribuito agli operai che tu dirigí?» «Compagni — risponde l’innovato- IL GRUPPO DEGLI OPERAI DEL SILOS re — il íatto che ora vi riferisco avvenne nel luglic dello scors’o. anno. Un sabato sera arrivó da noi un dirigente del nostro dipartimenlo económico chiedendoci se accettava-mo di macinare della corteccia di pino occorrente per la conservazione delle retí delle saccaleve delle co-operative pescatori di Isola, Pirano ed Umago. La quantité di corteccia di pino fissata doveva essere maci-nata per l’indomani, domenica. Diversamente le saccaleve delle cita-te cooperative non sarebbero usci-te in mare per la pes'ca con grave danno per la nostra industria con-serviera ed in generale per l’ali-mentazione della popolazione. lo radunai gli operai e chiesi loro se si sentivano di lavorare, oltre la nórmale giornata lavorativa, anche la notte per essere di aiuto ai nostri compagni pescatori. I sei compagni accettarono senza un at-timo di esitazione. La nostra maci-natrice venne súbito portata all’e-sterno del s'ilos per impediré alia polvere di pino di espandersi al-l’interno e per eliminare in parte i suoi effetti nocivi sull’organismo u-mano. Giunse un camión con 40 qt. di corteccia di pino e, sotto il cielo stellato, illuminati dalla luce elet-trica, i sei uomipi del silos lavora-rono tutta la notte inondati di su-dore e con i visi ed i vestiti coperti dalla rossa polvere della corteccia. 40 qt. di corteccia s'ono molti, ma alie ore 10 della domenica il lavoro era ultimato. II camión riparti’ e partirono anche le saccaleve per la pesca estiva. Le fabbriche conser-viere ebbero la loro materia prima, il pesce azzurro. Data la perfezione del nostro lavoro ed il suo basso costo, in quella stagione il nostro collettivo ebbe l’incarico di macinare altri 60 qt. di corteccia. Con la occasione desidero infor-marvi di un altro fatto importante verificatosi poco tempo fa e precisamente il 3 dicembre scors'o — continuó il compagno Grassi oramai lanciato nel suo discorso. — Giunse in quel giorno ad Umago col moto-veliero «Antonia Madre», un carico di granoturco proveniente da Pola che per la sua umiditá e per la fer-mentazione sopravvenuta faceva te-mere la totale perdita. Chiesti gli accertamenti degli or-gani competenti, fu constatato che le 87 tonnellate e 805 kg di grano-turco contentvano una umiditá del 24 p. c. ed avevano raggiunto una temperatura di 46 gradi Celsius. U-na percentuale del carico era giá avariata. Date simili condizioni, la Prerad, da cui dipendiamo, declinó ogni re-sponsabilitá relativa alia conservazione del carico. Pero noi operai del silos non di-sperammo e, poiché in precedenza avevamo, dopo molti tentativi in-íruttuosi, messo in efficienza una essicatrice da tempo rimasta in disuso al silos , ci accingemmo al lavoro nel tentativo di salvare il carico in pericolo. Ci dividemmo.in tre tumi di 8 ore di due uomini ciascuno e lavorammo ininterrotta-mente per tre giorni e tre notti, s'en-za che il lavoro nórmale subisse interruzione alcuna. Dopo tre giorni eravamo tremendamente stanchi ma 85 tonnellate di granoturco e-rano salve e consérvate nel nostro silos». Cosí concluse il nostro bravo innovatore e noi gli stringemmo calorosamente la mano. Assieme a lui uscimmo dail’ufficio per congratular« con gli altri bravi compagni. Salutammo i compagni: Nes’ich Giovanni, Sodomacco Mario, Del-ben Giuliano, Zottich Ferruccio, Co-slovich Mario e Zabbia Palvino. Chiesto del compagno Sorgo, il ra- L’INNOV ATORE PELLEGRINO GRASSI zionalizzatore, ci dichirarono che si trovava a Buie trasferito in un altro magazzino della Prerad. Nel frattempo ci fecevo vedere i vari impianti del silos, Ir pese au-tomatiche, il complicato funziona-mento dell’essicatrice con i suoi e-levatori per il grano, gli impianti elettrici costruiti da loro e quello che più ci intéressé il loro entusiasmo lavorativo che li mette in testa ai vari collettivi di lavoro del Circondario. Seppimo pure che il collettivo aveva dato un giovane per la bri-gata «B. Babic» ed un altro per la «II Congresso» che riforni’ di le-gna il nostro Circondario. I due compagni brigadieri ricevettero il loro salario anche durante la loro assenza grazie alie ore volontarie effettuate dai compagni di lavoro. I saluti di commiato tra noi e questo piccolo gruppo di lavoratori sono promesse reciproche di mante-nere frequenti contatti giacché: «Questa, se è la prima non sará certamente l’ultima innovazione che noi faremo — afferma il compagno Grassi. — Lo scarico del grano dai motovelieri in arrivo è troppo lento. Con la pross'ima buo-na stagione venite a trovarci e ve-drete il nuovo elevatore che costrui-remo». Queste sono le ultime parole che ci salutarono. Al Comitato Cittadino di Umago apprendiamo che il compagno Pellegrino Grassi ha offerto il raccol-to di olive di una sua propriété alla locale cooperativa agrícola di produzione. Apprendiamo pui-e che la cerimonia ufficiale che proclamera innovatore il compagno avré luogo sabato 28 gennaio. II compagno Grassi riceverá un premio di 20.000 dinari, mentre altri 20.000 verranno distribuiti agli altri suoi. compagni di lavoro. Riprendiamo il viaggio di ritorno con un vivo senso di soddis'fazione poiché abbiamo avuto ancora una prova che il nostro popolo è deciso a costruirsi una société migliore e piü felice. Vigilia darmi al Tibet obiettivo di interessi imperialisti Anche il papa giallo indice una nuova crociata, ma la parola e a MAO-TSE Rudoie* Ryn3tnar.THok *THok~DauhaKpy| • Gattok. *S«ndla / <3 ... . » -vÿV ji -jj* ■ Lhassa —g»—*—l"‘-—H». ( INDIA Gjjorskse ■■ . — |T1«-T, ' Oltre i picchi deU’Himalaya. là dove poeti e serittori avevano cre-duto dii trovare il regno della pace, della bonté e della fratellanza, sublimate in una concezione religiosa, si sta oggi vivendo una vera e propria vigülia d’armi: mentre aile porte del Tibet già batto-no j passi delParmata libératrice, imperialisti e sfruttatori tentano di ridurre quella terra a spalto deli loro interessi politic!, econo-mici e strategic). Il Tibet occupa lin vasto ailti-piano aile frontière della Cina con i Kašmir, lTndia, il Nepal ed il Butan. Delimütata a sud dall’Hi-malaya ed a nord dalla catena dei Kuen-lun, la terra dei Lama ha una superficie di circa 905 mila kilometri quadráti. La popolazione è valutata — áecondo dati che risalgono al 1934 — a tre miWoni e mezzo di ahitanti, dediti alia pastorizia ed aDCagricoltura al sud e nomadi nelle testanti zone. Su tutti i tibetani v*ige il più stretto regime feudale: essi si ipossono in-fatti considerare servi della gleba in tutta l’espressione della parola, sottomessi come sono al capo de sacerdoti umaisti, il «Dalai-lama» è dali’ «incarnazione vívente del Budda», personaggio, questo, altamente rappresentativo e noto sotto il nome di «Pansén Rinpós». Il suolo, le abitazoni, gli stru-menti di produzione, appartengono esclusivamente ai monaci lamaisti (il Lamaísmo è una religione fon-data sui principi buddisti), che, in numéro di 300 mila circa, abi-tano 3 milia monasteri, vere im-magini della citté feudale che ci riporta in pieno medioevo con tutte le obbligazioni imposte, l’as-servimento, e sfruttamento spieta-to e totale che non concede ai stroncata sul nascere da uno scac-co formidabile (1888) e seguita da un» serie di sconfite che tro-vano il culmine nell’ occupazione inglese di Lassa (1904) e nel con-seguente sgombero forzato- Con l’accordo russo-inglese del 1907, l’Inghilterra rinunciô ad immi-schiarsi nelle faccende tibetane, almeno ufficialmente, perché i suoi intrighi proseguirono, manifestan-dosi nel 1910 con la «fuga» orga-nizzata del Dalai-lama in India e con la costruzione di una linea telegráfica Calcutta—Hhassa (1922), che servi di pretesto all’installa-zione di una missione política permanente britannica nella capitale tibetana- far credere che tutto ció era frut-to di un complotto rosso, ma Lon-dra stessa si occupó di gettare all’aria le foro carte, svelando (Times e New Statésman & Na-tion) che «il coípo di stato venne preparato ed attuato dai governo tibetano in previsone di una completa occupazione dell^ Ciña da parte comunista, per proclamare Vlndipendenza del Tibet dalla Re-pubblica Ciñese». Quanto sia stata, quest’indipen-denza, candida e disinteressata, é provato dalla pioggia di spie a Lhassa, tra cui lo pseudo-tibeto-logo Sprfgg e Vinge'gnere Reid. II 27 luglio dello scorso anno, poi, LHASSA CAPITALE DEL TIBET: IL POTALA SEDE DEL alcune personaîità inglesi non si peritarono di dichiarare aperta-mente alla United Press che «se la Oina avesse tentato di imporre il suo régime al Tibet, questi av-rebbe chiesto allTnghilterra d’inter venir e». Il 12 settembre, poi, la stessa agenzia fu ancora più esplicita: «I rappresentanti britannici in Estre-mo Oriente — scrisse — sperano che il Tibet cerchi aiuto presso le democrazie occidentali, nel ca-so fosse minacciato da un’aggres-sione comunista. G14 inglesi hanno nel Tibet interessi vitalid) e non intendono lasciarvi penetrare i co-munisti. Un tentativo potrebbe forse essere fatto aiutando :il Tibet con un accordo commerciale, al quale non è escluso si assoeino gli Stati Uniti». E, com’è logico, Washington non poteva restar fuor,i dagli intrighi t/ibetani: ai principi d’agosto, un certo Lowell Thomas, radio-reporter statunitense, giunse dali’India al Tibet, con il pretesto di recar doni aile personaîità ufficiali di Lhassa- Corne fosse importante questo viaggio, lo dimostra il fatto che un apparecchio militare statunitense, recante a bordo il vice-console Bisbee accompagné il reporter al ritorno. E Thomas por-tava, in realtà, un messaggio in-dirizzato a Truman, dove si di-chiarava che il Dalai-lama, il reg-gente ed il ministro degli Esteri tibetani «erano stati unanimi nel concludere che potevano impedire la espansione comunista e che spe-’ravano di ricevere un aiuto dal-l’esterno». Il 16 ottobre, a New York, il reporter dichiarava poi apertamente che i dirigenti tibetani «si auguravarm che gli Stati PETER KOLOSIMO (Continua in IV. pagina) contadini altro che lo stretto ne-cessario (in natura!) per una misérrima esistenza. Sin dai tempi piü remoti, il Tibet é stato strettamente legato alia C'ina per lingua, storia, trattati e tradizioni civiKi e religiose. Sta-bilitosi nel 1275, il regime teocrático tibetano inantenne 'in ogni tempo rbpporti con il governo céntrale ciñese a cui, indipenden-te per le questioni religiose, fu sottoposto pero per la legislazone eivie e militare e, sopratutto, per quanto concerne le relazione eeo-nomiche. Numerosi accordi internazionali, inoltre, confermano la sovranité ciñese sul Tibet, e ció in tempi assaf. vicini a noi, dai trattato cino-indiano del 1890 alia conven-zione di Pekino del 1906, dall’ac-cordo russo-inglese del 1907 al trattato di Simia del 1914. D’altra parte, la fine del secolo scorso segna l’inizio della política d’lnvadenza britannica in Tibet, Nel 1947, con la cosidettal pro-clamazione dell’indipendenza indiana, gli inglesi passarono all’In-dia tutti i loro privilegi: ció non impedí, pero, che a capo della nuova missione (indiana!) rima-nesse un funzionario del servizio d’informazioni lond'inese, il mag-giore Richardson. Nel febbraio dello scorso anno, il quotidiano britannico Daily Graphic’s si lasció sfuggiire la notizia di un accordo segreto tra il' Dalai-Lama e gli occidentali per una' «crociata anticomunista». Naturalmente, l’informazone venne smen-tita, ma confermata dai fattd al-cuni mesi dopo, quando cioè, il Lama supremo ruppe i rapporti con la Ciña del Kuomintang, espel-endo tutti i cattadini cinesi resi-denti nel territorio sacro sotto l’accusa di essere «agenti comuni-sti». I Kuomintangers, tentarono di Jack London è un autodidatta che con la forza della sua volonté è riuscito, dopo anni di sacrifici so-vrumani, a formarsi una vasta cultura ed in seguito, a divenire uno dei più letti scrittori della nostra época. «II tallone di ferro» fu come una frustata per la borghesia americana che rilevó il pericolo rappresen-tato dalla penna di London che co-nosceva cosí bene l’arte di descri-vere tutto il marciume della société moderna. La borghesia americana usó in questo caso, come in tan-ti altri, un método che nel paese del dollaro è molto praticato: la corruzione. Infatti «II tallone di ferro» è Túnico romanzo veramente sociale, del London. E’ il solo suo romanzo che convinca della inevi-tabile nécessité di una lotta di classe portata sino agli estremi contro l’oligarchia finanziaria. Gli altri ro-manzi che sono usciti dalla penna del London sono reazionari, razzi-sti, impregnati di opportunismo piccolo borghese e qualcuno anche molto pericoloso per il proletariato, giacché mira all’abbandono della lotta di classe. London, in ultima analisi, prescin-dendo da «II tallone di ferro», di-venne lo scrittore della borghesia americana la quale sí servi’ della sua penna per ingenerare la con-fusíone ideológica nella classe o-peraia americana. «II tallone di ferro» è buono dai punto di vista della lotta di classe (il fascismo l’aveva messo all’indi-ce) poiché specialmente nella sua prima parte l’autore tratta i pro- blemi di economía política con una giusta impostazione come ad esempio l’evoluzíone económica della so-cieté imperialista americana con la sua concentrazione di capitali. L’ultima parte del romanzo, quando cioé «II tallone di ferro» schiaccia tutti quelli che gli si ribelláno, é di una tale crudezza realística che non puó fare a meno di allarmare la classe operaia se questa non conduce una lotta senza riserve contro il nemico di classe. Nell’ultima parte del romanzo pero London devia sulla via anar-chica degli attentati individúan e delle sette. Non avvíene nella real-tá, come scríve lui, una degenera-zione simile in un sano e forte mo-vimento rivoluzionario marxista anche se questo viene duramente sconfitto. Ce lo dimostra la storia In tutti i casi «II tallone di ferro» é ottímo poiché la forte penna del London ha avvisato come uno squil-lo di tromba, sul principio del nostro secolo, tutti i lavoratori del mondo che non c’é da attendersi nessuna pieta dalla borghesia che vuole, perché costretta dalle con-traddizioni immanenti nel suo sistema sociale, condurre tutta la classe lavoratrice dei paesi capita-listi verso l’inferno fascista. LA MIA AQUILA La brezza estiva agita i pini gi-ganti, e le onde della Wiid-Water mormorano in cadenza sulle pietre muscose. Farfalle danzano al sole, e da tutte le parti freme il ronzio delle api. Sola in mezzo ad una pace cosí profonda, io sono seduta, pensosa e inquieta. Lo stesso ecces-so di questa sérénité mi turba e la rende irreale. II vasto mondo é calmo, ma della calma che precede le tempeste. lo ascolto e spio con tutti i miei sens! il mínimo indizio del cataclisma imminente. Purché non sia troppo prematuro! Oh, purché non sdoppi troppo presto! (1) La mia inquietudine si spiega. lo pensó, pensó incessantemente e non posso far a meno di pensare. Ho vissuto tanto tempo nel cuore della mischia che la tranquillité mi opprime, e la mia immaginazione ri-torna, mió malgrado, a quel turbine di devastazione e di morte che sí scateneré ira poco. Credo di udire le grida delle vittime, credo di vedere, come ho visto in passato, tutta questa teñera e preziosa carne pesta e mutilata, tutte queste anime violentemente strappate dai loro nobile corpo e gettate in faccia a Dio. (2) Povere créature umane siamo noi, costrette a ricorrere alia strage ed alia distruzione per rag- giungere il nostro scopo, per intro-durre sulla térra una pace e una felicité durature! E poi, io sono tutta s'ola! Quando non sogno a ció che devo essere, pensó a ció che fu, a ció che non é piü. Pensó alia mia aquila, che batteva il vuoto con le sue ali instancabili e prese il volo verso il suo solé, verso il fulgido ideale della liberté umana. Io non saprei restare con le braccia incrociate ad aspettare il grande avvenimento che é opera sua, sebbene egli non s'ia piü presente a vederne la realizzazione. E’ il lavoro delle sue mani, la crea-zione del suo spirito. (3) Ad essa ha sacrifícalo i suoi anni piü belli, ad essa ha donato la stessa sua vita. Ecco perché voglio dedicare questo periodo di attesa e d'ansieté al ricordo di mió marito. Io sola, al mondo, posso proiettare certe luci su questa personalité, tanto nobile che non saré mai abbastanza mes-sa in rilievo. Era un’anima immen-sa. Quando il mió amore si purifica di ogni egoísmo, rimpiango sopratutto che egli non sia piü vivo per vedere l’aurora vicina. Noi non pos-siamo falliré: egli ha costruito troppo sólidamente, troppo sicuramente. Dai petto dell’umanité schiacciata, noi strapperemo il maledetto tallone di ferro! Al segnale dato si sol- leveranno dappertutto le legioni dei lavoratori, e mai nulla di simile saré stato visto nella storia. La so-lidarieté delle masse lavoratrici é assicurata, e per la prima volta s'coppieré una rivoluzione interna-zionale vasta come il mondo. (4) Come vedete, io sono ossessiona-ta da questa eventuaiité, che da tanto tempo ho vissuta giorno e notte nei suoi minimi particolari. Da essa non posso separare il ricordo di colui che ne era l’anima. Tutti sanno ch’egli ha lavorato duramente e sofferto crudelmente per la liberté: ma nessuno lo sa meglio di me, che, durante questi venti anni di torbidi in cui ho avuto co-mune con lui la vita, ho potuto ap-prezzare la sua pazienza, il suo sforzo incessante, la sua assoluta devozioni alia causa per la quale é morto, appena due mesi fa. Voglio tentar di raccontare sem-plicemente in qual modo Ernesto Everhard entró nella mia vita, come la sua influenza su di me crebbe fino al punto che io diventai una parte di lui, e quali prodigiosi cam-biamenti egli operó nel mió destino; cos'i potrete vederlo coi miei occhi e conoscerlo come lbo cono-sciuto io stessa, salvo certi segreti troppo dolci per essere rivelati. Lo vidi la prima volta nel febbraio 1912, quando, invitato a pran-sione di lui sia stata proprio favore-vole. Avevamo molta gente a pran-zo da mió padre, egli entró nella nostra casa a Berkeley; e non posso dire che la mia prima impres-zo, e nel salone, dove aspettavamo che tutti gli ospiti nostri fossero arrivati, egli fece un ingresso abbastanza pietoso. Era la sera dei predjeatori, come mió padre diceva in famiglia, e certamente Ernesto non sembrava al suo posto fra que-gli uomini di Chiesa. — o — (1) La seconda rivolta fu, in larga misura, opera di Ernesto Everhard, sebbene egli abbia naturalmente cooperato con gli agitatori euro-pei. L’arresto e l’esecuzione di Everhard costituirono l’avvenimen-to principale deV.a primavera 1932. Ma egli aveva cosí minuziosamente preparata quelTinsurrezione che i suoi complici poterono realizzare i suoi piani senza confusione né troppo ritardo. Dopo l’esecuzione di Everhard la sua vedova si ri-tiro a Wake Robin Lodge, piccola dimora nei monti della Sonoma, in California, (2) Allusione evidente alia prima volta, quella della Comune di Chicago. ¡ ■ (3) Senza contraddire Avis Everhard, si puó osservare che Everhard fu semplicemente uno dei numerosi ed abili capi che proget-tarono la seconda rivolta. Oggi, a distanza di secoli, siamo in grado di affermare che, anche s’egli fos-se sopravvissuto, il movimento sa-rebbe egualmente faílito in modo disastroso. (4) La, seconda rivohta fu realmente internazionale. Quel piano era troppo colossale per essere elaborato dai genio di un uomo solo. In tutte le oligarchie del mondo i lavoratori erano pronti ad insorgere ad un segnalte dato. La Germánia, Vitalia, la Frunció e tutta l’Austria, erano paesi di lavoratori, Stati socialisti, pronti ad aiutare la rivoluzione degli altri paesi. Lo fecero coraggiosamente; e per questo, quando la seconda rivolta fu schiacciata, anch’essi fu-rono schiacciati dall’aileanza mon-diale delle oligarchie; e i loro go-verni socialisti furono sostituiti da governi oligarchici. TRE MILA SPETTATORI SOTTO LE RAFFICHE DELLA BORA APPLAUDONO ALLA MERITATAVITTORIA dellg rappresen. gona «B» sulla rappresen. zona «A» per 4-3 SPORT INVERNALhiid iscesismo ZONA B: Dobrigna; Perini, Scber; Corbatto, Perentin, Apollonio; De-grassi II, Gordini, Fantini, Sabadin, Zetto. ZONA A: Tencich; Alessio II, Carini; Stradi, Maronati, Pertotti; Pao-letti, Gleria I, Visintin, Gleria II, Godnich, Colombin. ARBITRO: Blason di Trieste. MARCATORI: Al 7’ Fantini (B), al 22’ Gleria II (A), al 39’ Degrassi (B) del primo tempo; al 10’ Degrassi (B), al 16’ Godnich (A), al 31’ Paoletti (A), al 36' Fantini (B). NOTE: Giornata fredda, con iorte vento, terreno ottimo. Spettatori 3C00 circa. Capodistria, 22. — Non é ancora xpenta Teco delta meravi-gliosa e legittima vittoria della Rappresentativa calcistica delta Zona B, contro la Rappresentativa della Zona A. Abbiamo usato la definizione di «meravigliosa vittoria» anche se ai piü é sembrata una vittoria carpita con una rete in fuori gioco (off-side). Per noi invece é stata una rete piü che regolare, in quanto la nostra com-petenza técnica é saggiamente ob-biettiva. E per intenderci meglio, vogliamo rievocare l’azione della famosa rete che. a qualche collega giornalista, é stata legittima per «vizio di forma». Ed ancora diremo che non é facile essere cronista sportivo: per farlo bisogna avere la competenza massima. Veniamo dunque all’ azione incriminata: quando Gordini aveva lanciata la palla, DE GRASSI é partito netta-mente dalla meta campo avversa-ria, mentre l’ala sinistra ZETTO si trovava si in fuori gioco, ma nella posizione técnica di «fuori gioco passivo», vale a dire non «fischiabile», in quanto é risaputo che allorquando un’azione da rete si sta svolgendo a centro campo, escludendo completamente l’aiuto o l’intervento dell’ala, pur essendo questi in fuori gioco, Tala é cal-colata, ai fini tecnici, estranea al-l’azione e quind'i in fuori gioco «passivo». Se invece interviene, ec-co allora il chiaro fuori gioco. Nel nostro caso quindi, l’ala ha seguito l’azione, anzi era oltre De Grasri ed i terzini rosso-alabardati, ma non é affatto intervenuta nel gic-co. Dicevamo poc’ anzi che De Grassi ha raccolto il passaggio di Gordini oltre meta campo- De Grassi si trovava a spalla di un terzino, che in quel momento gio-cava molto avanzato. Ma CARMI (terzino desitro) anzicché tentare di ostacolare 1’ imbeccatúra di De Grassi, ha tentennato quel tanto, che bastava per far credere l’at-taccante giallo-azzurro in fuori gioco. Gioco questo ostruzionistico quindi, e l’arbitro BLASON ha fatto bene a non fischiare e legittima é stata questa rete. Nulla da eccepire quindi della meravigliosa vittoria dei rappresentanti delta Zona B del TLT, vittoria che premia anche un’appassionato ed anziano g.iocatore-allenatore: Bruno Scher. E dopo questa premessa, eccoci alia gara: Lo Stadio di Ri-va Castelleone si era preparato alia festa con grande passione, sfi-dando le iré del dio Eolo, e non ha avuto torto a sorbirsi quel po’ po’ di frescolino giacché l’incontro é stato uno dei piü bejli. Non un combattimento aspro, non una competizione influenzada da acre-dine, ma una gara aperta, leale, in cui le poche scorrettezze erano dovute piü alio slancio che, all’in-tenzionalitá dei giocatori; una par-tita, insomma, come da molto tempo non se ne vedevano, e che tanto desideravamo vedere. La rappresentativa rosso-alabardata é stata presa d’infilata da una stupen-da compagine istriana. ma di fronte all’avversaria non ha sfigurato: anzi, quando i rosso-alabardati non erano piü disorientati dalle pre-occupazioni difensive, ebbero buo-ni periodi di superioritá e, se non fosse stato per certi palesi squi-libri e malintesi tattici, sarebbero forse riusciti a pareggiare. — Un pareggio, intendiamoci, che avreb-be premiato il loro slancio offen-svo, perché, in linea técnica, han-no rivelato delle lacune e precisamente nel reparto difensivo. Di-fatti ogni difensore liberava come meglio poteva; ogni attaccante in-dugiava troppo sovente nella ri-cerca dei temi tattici (leggi CO-LOMBIN) con la conseguenza che la conclusione della manovra ri-tardava. Questa, dunque, l'a Rappresentativa della Zona A di do-menica, .interiore, a volte, in linea técnica, della Rapp. Zona B, ma combatiente superba, generosa e corretta. La Rappresentativa della Zona B era tutt’altra cosa. Ha saputo dimostrarlo durante il primo tempo attraverso un gioco di marcamento perfetto, un senso quasi perfetto negli spostamenti di posizioni fra gli stessi gioca- tori, nonché attraverso la precisa impostazione deí suo attacco. La Rapp. istriana ,messa alia frusta da un avversario che non le dava tregua, non indugió un solo istan-te a crearsi una solida barriera difensiva onde neutralizzare gli ospiti rosso-alabardati, spingendo-si poi all’attacco, con tutto il peso e la forza dei suoi mediani. Gli istriani hanno avuto quello che ai Triestini é mancato: cioé il gioco di penetrazione, le manovre fic-canti, egregiamente eseguite sotto -la maestra regia di uno Scher redivivo, Tagüita dei suoi giocatori. la classe di qualcuno di essi, classe veramente notevole di Gordini, Cordini, Corbatto, De Grassi, Perini, Zetto. — La Rappresentativa della Zona A si é presentata in nulla da eccepire. Si giocava quindi giü da una mezz’ora e la par-tita occorreva liscia su una linea al perfetta regolarita. Uscivano i gial-l(o azzurri istriani da un nuovo attacco rosso-alabardato con Scheiche dava a Fantini la palla che andava poi a finiré a Gordini. Fu pronto Carmi a fronteggiare , l’attaccante pericoloso, ma Gordini, prima con una finta a sinistra ed uno scatto a destra, lasciava il difensore «surplaee» e, percor-rendo ancora qualche metro, por-geva elegantemente a De Grassi che riusciva ad effettuare un centro perfetto: (4L di gioco: 2 a 1 in favore degli istriani). La Rappresentativa della Zona A; aceusa U colpo, i giocatori si guardano sorpresi, la palla é ri- 'Ti » &¡D LA RAPPRESENTATIVA ISTRIANA nelia formazione del vittorioso in-contro coi iriestini. Dalla sinistra: Scher, Vatta, Perentin, Zetto, Dobrigna, Sabadin, Perini, Corbatto, De Grassi, Gordini e Fantini una formazione che chiameró oc-ca&ionale. Aveva posto Carmi a terzino destro. II Carmi ebbe qualche buon intervento, fu molto at-tivo e, se talvolta non ebbe una pronta ripresa, ció evidentemente si deve al fatto di giocare in un posto inconsueto. — Partí la Rappresentativa della Zona B con un attacco sulla sinistra, dove Zetto era sul suo. Lattaecante istriano tentó una conversione verso il centro (5. di gioco) ma veniva ostacolato. Insisteva ancora la squadra giallo-azzurra ed U pal-lone scorreva su di una trama perfetta. I mediani avanzando sul fronte di attacco potevano inse-rirsi nelle azioni offensjye e fu proprio cosí che con sette uomini sotto porta, un tándem perfetto, Zetto-Gordini, colpiva nel segno al 7. la rete di Tencich: 1 a 0, ed i rosso-alabardati parevano ipnotiz-zati. L’azione improyvisa e decisa deU’attaccante istriano fece accor-rere in area triestina un rinforzo che necessitava, ogni qualvo.lta questi metteva piede nella loro area. Passati cosí i primi momenti di smarrimento, i rosso alabandati attaccarono anch’essi. Continuarono cosí le velocissime incursioni degli opposti attaccanti nel breve periodo di sei minuti i due portieri erano impegnati: Zetto a volo mandava su Tencich un perfetto centro di De Grassi, e Visentin costr.ingeva Dobrigna ad una parata superba (per l’ar-bitro deviazione in córner, ma in realtá Dobrigna aveva parato e deviato a lato, avendo la palla «battuto a térra» 70 centimetri prima della linea di fondo). Su questa concessione di calcio d’an-golo, concessione fatta a favor di vento, potremmo mettere sulla bilancia della direzione di gara, il cóntrappeso del «fuori gioco» non fischiato: ecco serviti cosí i tifosi, ovvero quelli che giudica-rono la vittoria degli istriani ot-tenuta sul fuori gioco. Pari e pat-ta, dunque! Un córner concesso, che non era córner: un fuori gioco non fischiato • . . perché non c’era! Ma ritorniamo alia partita: II gioco non aveva soste, era tutto fuoco, ma si scorgeva netta-mente la migliore impostazione delle azioni istriane che avevano piü ordine, piü decisione, piü precisione dei passaggi, quantunque la furia del1 vento non permetesse un vero e proprio controllo della palla. I rosso alabardati .invece si affannavano in una difesa distrut-tiva. Soltanto Gleria, che nel gioco di testa é pressoché imbattibile, cercava di smistare la palla ai suoi avanti con intelligenti passaggi. Ma al 23. dopo una accanita pressione nella area degli ospi-tanti, i triestini trovarono la via del pareggio. Avvenne che Visentin, continuando un palleggio ini-ziale della propria ala destra, mandó la palla a parabola verso la rete di Dobrigna. Tiro scorbu-tico che Dobrigna riusciva prima a parare col piede, ma la palla ad effetto sbatteva sotto il montante insaecandosi. Sarebbe basta-to che Dobrigna avesse colpito col piede un dieci centimetri piü avanti e la palla sarebbe netta-mente passata oltre la traversa. Ma il pareggio era meritato. E messa al centro, ma pochi minuti dopo arriva la fine del primo tempo. — Si inizia la ripresa: 9. minuto di gioco: palla appena fuori dall’area istriana Fantini smista a Gordini che Jhnc,ia a De Grassi che fugge tallonato da Carmi. Fuori gioco? Qualcuno grida un timidino: Arbitrooü Ma l’azione prosegue svolgendosi come spiega-to in apertura dei presente ser-vizio. L’arbitro convalida il punto: 3 a 1. Ancora piü scossi i triestini da questa terza rete, sembra che col gioco vadano smorzandosi, ma é cosa di secondi, perché riprendono ad attaccare, un attacco nervoso, troppo ristretto come palleggio, la palla che danza da un piede aí-l’altro dei giocatori triestini e ter- mina con un debole tiro sulle brác-cia di Dobrigna. Altro risveglio degli ospiti al 17. che avanzano a catapulta verso la rete istriana, Perini riesce a salvare in calcio d’angolo: tiro dalla bandierina. So-pra tutti si alza Paoletti e con una testina dorata colloca in rete: 3 a 2. Le distanze si accorciano. La folla osserva il susseguirsi delle azioni che parevano come una lenta agonia che smorzava il suo urlo tutto di ammirazione per il gioco istriano, ma piü che dal gioco, la folla stessa era avvinta dalle poderose azioni di unione di un-dici atleti. L’esplosione di giubüo del pubblico alia quarta rete mar-cata da FANTINI ha dato ií senso esatto della partita stessa. Ha rivelato lo stato d’animo di un pubblico che, dopo aver avuto l’iin-pressione di un pareggio, aveva la gola serrata dal timore di una possibile sconfitta. Sussulti, fiati sospesi, folla che urla, ecco ií qua-dro dell’ultima mezz’ora di gioco. La folla ha gridato il suo caldo incitamento, ma ha trattenuto il. respiro per il vorticoso roteare degli attaccanti rosso-alabardati attorno alia massiccia figura di un Dobrigna stupendo: degno difensore anche della rete dei Cam-pioni del TLT. Tutti i giocatori sono da lodare per il loro corretto comportamento e per essere stati strenui difensori dei loro colori. Ha soddisfatto il gioco del portie-re Tencich e dei due terzini istriani, PERINI e SCHER. II guizzante ZETTO ha dimostrato che Tala migliore delle nostre compagini é ancora lui. Ancora di Scher diró che ebbe entrate precise, respinte perfette, e, quel che conta di piü, fulmine! interventi. Gordini dominó tutti con la sua calma e tempestiva azione e ocn quella sua abitudine a non spezzare mai il filo che lo congiunge con i suoi mediani. Corbatto lavoró oltre il massdmo. Perini sá il' fatto suo. La rappresentativa della Zona A ha fatto tutto quantoi era in suo potere per attenuare la sconfitta, da Tencich a Colombin (vale a dire dal nr. 1 al nr. 11) questi gio-vani hanno dimostrato un¡ temperamento combattivo e qualitá ago-nistiche che daranno alia squadra sicure soddisfazioni. L’attacco é composto da ottimi elementi anche se risente un pó dal diverso temperamento in quanto abituati a giocare in modo diverso. Certi spunti tecnici, comunque, hanno messo il brivido alia forte difesa Le eliminatorie «Trieste Sport» Domenica 22 si é svolta a Citta-nova Teliminatoria deí Cross Trieste — Sport valevole quale sele-zione per la gara finale che si disputerá a Trieste il giorno 29 corr. alie ore 11. Con questa nuova prova possiamo conferma-re che gli atleti eittanovasi han-no voluto impegnarsi seriamente pur di rappresentare a Trieste i colori della loro' societá. Manco a dirlo, la gara si é .svolta vivace lungo tutto il percorso che si stendeva per 3 km. attraverso i campi circostanti la pie-cola cittadina. Sin dalla partenza i propositi del'l’atleta Sain Sergio, temuto rivale di Scopetta, non par-teci.pante, si manifestarono bellico-si in quanto staccava di forza il gruppo portándolo ad una anda-tura anche troppo veloce. Alcuni tentativi di Viviani Gino di sor-passare U forte Sain, risultarono infruttuosi di modo che aH'arrivo la folla entusiasta salutava il vin-citore. per la coppa vinte da Sain La piazza d’onore, naturalmente, spettó al carissimo Viviani- Buo-na la prestazione di Fillipaz che, curato, potra, daré molte soddisfazioni in quanto sfoggia uno stile non ortodosso. Un elogio, per l’ottima organiz-zazione della gara, vada al dirigente del CircoloSportivo Cittano-va, comp. Fiorenzo e ai suoi coL laboratori. Con questa gara si sono chiuse le eliminatorie in tutto il circon-dario mettendo in luce elementi. che con un pó d’allenamento spe-riamo poterli includere nella rappresentativa di atlética ieggera. Domenica pros sima vedremó quindi. alio stadio I Maggio, i mi-gliori atleti del nostro Circonda-rio. CAMPIONATO DI CALCIO Zona istriana GIRONE A Strugnano* — Partizan, campo Strugnano, ore 14. Medusa B — Arrigoni B. campo Capodistria, ore 12. Olimpia — Stella Rossa, campo Decani, ore 14. Adria — Aurora B, campo Iso-la, ore 12. Portorose — Sicciole, campo S. Lucia, ore 14. GIRONE B Villania — Umago B, campo Villania ore 14. Buie — Seghetto, campo Buie, ore 14. Cittanova B — Verteneglio B. campo Cittanova ore 14. Matterada — Villanova, campo Matterada ore 14. CICLISMO La seconda prova del campionat° del TLT di Ciclo-campestre, che doveva svolgersi a Trieste dome-nica 22 gennaio, organizzata dal Velo Club Trieste, é stata rinviata per cause tecniche a domenica 5 febbraio. Ecco perianto la classifica per la maglia di campione del TLT dopo la prima prova svoltasi a Capodistria il 15 gennaio: CORETTI CARLO punti 10 GRIO AL VINO punti 9 RAIMONDI ORESTE punti 8 DELLA SANTA punti 7 SELLIER PIO punti 6 CIMORONI GIUS. punti 5 BRAICO INN. punti • 4 GERMANI MARIO punti 3 POCLEN ARGIO punti 2 DIVO RINALDI punti 1 SIROTIC GIULIO punti 1 NORBEDO PIETRO punti 1 PONIS GIORGIO punti 1 GARDOZ ATTILIO punti 1 istriana. Larbitro BLASON, coa-diuvato dai segnalinee Kuffersin e Lonzar diresse bene il cavallere-sco incontro. L’HANNO DETTO SUBITO DOPO Gordini: Veramente non sono il capitano della squadra. Sono molto soddisfatto della vittoria, non solo personalmente, ma anche per il mió allenatore Scher. L’arbitro BLASON ha diretto bene l’incon-tro. Visentin: Ci spiace della sconfitta. Pero un risultato giusto sarebbe stato un 3 a 3 ed un pó di fortuna per noi. Esisteva il fuori gioco? A noi é sembrato di si. Comunque dal di fuori si vede indubbiamente meglio . . . Gleria: Siamo stati sfortunati; proprio quando speravamo di chiu-dere in parita é venuta la rete di Fantini. Personalmente sono contento, pero devo riconoseere che la vittoria della Rapp. Zona B é stata meritata- Zetto: non speravo di piü. I rniei intendimenti si sono realizzati. Ho visto del buon gioco. Carmi: Un pó demoralizzati in partenza, ci siamo messi in mar-cia, troppo tardi. GINO VOLPATO ASI . nm-s La discesa veloce in sei é uno sport tipicamente moderno, non ha che vent’anni di vita ed ha con-quistato milioni di fanatici in tutto il mondo. E’ uno sport che diverte e affascina, procura il brivido della velocitá e da una sonta di ebbrezza che forse solo la fusione col cavallo, in un galoppo isfrenato, puó procurare. Tutto il segreto di questo sport, fatto di picchiate diritte e di curve rapi-dissime, sta nel protendersi in avanti, l’occhio mirante al passag-gio che fra pochi attimi sará su-perato e le ginocchia ben piegate come nella foto. Le ginocchia so-no i veri «ammortizzatori» di questo naturale chassis che diventa il corpo umano in funzione di mac-china da discesa. Sono degli am- mortizzatori lubrificati con i sieri delle articolazioni, delicatissimi quant’altri mai. Posizione perfetta del discesista é quella in cui il mentó, il ginocchio avanti e la punta del piede si trovano su una stessa linea. Sembra una cosa báñale ma non lo é, come tutte le posizioni dello sport agevolissime per i campioni, irraggiungibili al-l’apparenza per i principiante II discesista vive la sua vicenda in pochi attimi. Bastano due o tre minuti oggi per divallare da una cima per 7—800 metri, il dislivello nórmale di una nórmale gara. Sono momenti che sembrano tuttavia eterni. Lo sforzo brevissimo é in-terisissimo e tutto il corpo esce provato da questa frecciata contro il vento e sulla nevé, ma é súbito pronto a ricominciare. DOMENICA LA «PRIMA> DEL GIRONE DI RITORNO DEL CAMP. TU. In ansia dall’Arrigon. „ ,,,m" per lo scudetto l’altra per l’una al Montebe la retrocess Il girone di andata é giunto al suo ápice 15 giorni fa. Le 14 squa-dre hanno disputato la loro tre-dicesima partita. Ció significa che ciascuna di esse ha incontrato tutte le altre, eccetto qualche ricu-pero, sia pure di somma impor-tanza, come PIRANO-GORIZIA che dovrebbe daré con il suo risultato il posto ~di capo-cíassifica al Pi-rano. Ma questo incontro di ricu-pero non é ancora stato disputato, per cui é d’uopo esaminare la si-tuazione odierna, (alia vigilia cioé dell’inizio del girone di ritarno), come la rivela la classifica uffi-ciale. Siamo arrivati dunque al termine del girone di andata, al giro di boa, a meta torneo. Dal nostro hilancio risulta che una squadra ha dominato il campo: TARRIGONI. Essa ha vinto 9 volte, pareggiato due e perso anche 2 volte. Ma, se di dominio dob-biamo parlare, un posto spetta anche al Pirano che ha saputo risa-lire la china e portarsi al terzo posto, virtualmente primo, con una partita disputata in meno. Compito nostro é di esaminare squadra per squadra, classifica alia mano, la situazione: ARRIGONI, 59 retí segnate contro 10 subite. Un risultato da grande squadra, e tale l’abbiamo qualificata, rima-nendone convint!. Ma ... c’è un ma. «Chi ben comincia è a metà dell’opera»; ma per giungere felicemente alla fine bisogna che co-minci bene anche l’altra metà. E TArrigoni, che aveva cominciato cosi bene il torneo, ha cominciato male l’anno. E’ incappata a Pirano. Molti hanno dato poca impor-tanza all’episodio, non rilevando nessun rilassamento della squadra. Lo hanno spiegato con la «sfor-tuna una volta tanto», col caso dell’arbitro . • . Noi abbiamo det-to invece che quella posta divisa a metà, che quella mezza sconfitta, non era affatto di quelle the «fanno dei bene» e non abbiamo ammesso che le sue cause fossero cosi fortuite; abbiamo invece par-lato di colpa . . . Non abbiamo dunque peccato nelTosservazione. Forse abbiamo piuttosto peccato nella motivazione, un pó sempÜ* cista. E’ certo buon principio técnico variare un’undici meno che si puó, ma visto che il campio-nato non si puó a meno di gio-carlo con 14, 15 uomini, non ’é un errore psicológico l’immissione, sia pur prudente, dosata, bilanciata, di qualche forza fresca in una squadra che ha compiuto una lunga sequenza faticosa. L’ARRIGONI é in un momento difficile. Crediamo che. essa doyrá serrare i denti per superare questo periodo critico. Ed é giusto che vi sia costretta. Fin-ora obbiamo ammirato la sua classe técnica e la sua organizzazione tattica, ora sará messa alia prova la sua resistenza física e la sua forza morale. Per vincere un campionato bisogna mostrare d’esserne degni in tutti i sensi. Attenti agli errori! Vince chi sbaglia meno e sa valere di piü. . Ed ora, l’incorag-giamento alie rival! piü yicine al-l'Arrigoni che se lo meritano. Me- S. GIOVANNI - S. ANNA Stadio l.o Maggio, ore 9.00 PONZIANINA - AURORA Stadio l.o Maggio, ore 10.30 MONTEBELLO - UMAGO Stadio l.o Maggio, ore 12.30 OPICINA - VERTENEGLIO Stadio l.o Maggio, ore 14.30 ARRIGONI - CITTANOVA campo Isola, ore 14.30 MEDUSA - PIRANO campo Capodistria, ore 14.30 GORIZIA - N. GORIZIA campo Savogna, ore 14.30 ritano l’incoraggiamento ie squa-dre che, come l’AURORA ed il PIRANO, si sono fatte onore sinora, battendosi cavallerescamenté con costanza e valore, riuscendo a non perdere di vista la capinte-sta. L’AURORA ha avuto le sue peripezie, pur se il suo attacco é, dopo l’Arrigoni ,il piü fecondo del Campionato. (42 retí segnate). Fecondo con ü suo Zetto, ed il suo campo inviolhto (il 2-0 per forfait al Ponzianina non significa viola-zione di. . . domicilio). Nelle ultime partite ha ottenuto un com-plessivo di 21 reti, e son da considerare prodezze di grande squadra le sue vittorie a valanga raggiunte s!a in trasferta che in casa. Ammiriamo attraverso que-’sti risultati — che sono fatti e non opinioni — la nuova potenza dei Campioni del TLT e la con-sideriamo pericolosa per l’azzurra squadra isoilana. La partita per lo scudetto é da considerare apertis-sima. — Sul PIRANO molti hanno da dire qualcosa. E sono i tifosi, gli eterni malcontenti. Ma che cosa pretend'ono¡ questi tipi da un meraviglioso PIRANO? Ha supe-rato quasi con naturalezza Tosta-colo piü duro del campionato. Per noi il PIRANO ;é una squadra completa, compatta ,ed il suo organismo gode ottima salute. Infat-ti la sua marcia procede con ritmo regolare, senza corsé sfiancan-ti, ma con decisione verso la méta. 11 Pirano é una macchina a rendimento costante, e per ora non c’e chi possa provocare l’arresto. La marcia della squadra bianco-ros-sa si va facendo addirittura trion-fale (mi si perdoni ¡’aforismo) e gialo sarebbe se non ci fosse una AURORA che la tallona ed un S. Anna che ía insegue. Anche per il PIRANO la partita alio scudetto é apertissima, — — AI 4. posto nella lista delle 14 troviamo il S. ANNA. E’ un bel titolo d’onore sportivo dei santannini avere la loro squadra a quel posto. II S. ANNA ha figurato 'quasi sempre bene, facendosi ammirare come una di quelle squadre che accet-tano U gioco-, che tendono ad uno stile proprio, ad una caratteristi-ca distintiva. Solida in difesa, do-ve tanto ha migliorato con Visentin, e pericolosa all’attacco dove si fa rüevare il suo Gleria. — 5. Posto: PONZIANINA. E’ fra le squadre che piü hanno stupito. Non gioca nel-campionato del TLT come una postulante, ma col pi-glio di chi sa d’essere degno della compagnia. E, in virtü di una ec-cellente preparazione atlética, in ottenuto successi clamorosi che gl’insuccessi natural! non bastano a far dimenticare. Pericolosa per tutti la svelta e tenacissima squadra biancoceieste, e guizzerá al-legramente fino alla fine del campionato, tenendo a bada tutti gli avver-sari. E’ una squadra bersagliera (non nel senso del bersaglio, perché, quanto a goals, ne fa pochi). II MEDUSA alterna belle e te-naci partite, a capitomboli incom-prensibili. Le prime sono, s’inten-de, assai di piü, ma, convenite, che non é facile capire come una squadra cosi forte in difesa prenda talora 5, 6, 7, 10 palloni. E, nótate bene; non solo é una squadra che perde di rado (una volta in casa e cinque fuori non é un gran che), ma é anche la squadra che ha maggior numero di pareggi, caratteristica, questa, delle squadre tenaci. II CITTANOVA é partito dalle ultime posizioni per arrivare in ipoche folate a quelle di centro. Domenica scorsa ha fatto il suo capolavoro bloccando il Gorizía, ma la squadra ha ora idee chiare e non si fermerà li a quota 7. Bravo Fiorenza! II NOVA GORIZIA é in ripresa, e ci si rallegra :1 cuore. Gioia goriziana per la stupzfacente vittoria sul Medusa ( 10 a 0) e do ■ menica scorsa sul GORIZIA (5 a 01. In fermento il Tibet