ORGANO DELL'UNIONE ANTIFASCISTA ITALO-SLAVA PER IL CIRCONDARIO DELL'ISTRIA Leggete in IBS, pagina il servizio speciale de!nostro corrispondente da Zagabria sul „CONVEGNO INTERNAZIONALE BELLA PAGE“ Direzione - Redazione - Ammin. R. Castelleone 2 - Capodistrla tei. 17» AIIKO IV. Ho 213 32X039 Capodistrla, Mercoledì. 2h ottobre 1951 5 Din. - 15 LIRE ABBONAMENTI: T. L>. T. Zona Jujo slava e nella H. F. P. J. Anno din. 150.— sem. din 75.— gaare» naaiMMM E STATA APERTA A PIRANO LA II. RASSEGNA DELL’UNIONE DEGLI ITALIANI FRA LARGHE DELLA CULTURA MÄSSE LAVORATRICI **k. 3*wr - «.ti m. sj v ut- y * ., . n L’inRugmpazione ai „TARTINI" Le prime mahifesfaXiòsti artistico - culturali Quella di domenica 21 òitolSre 1951 è una di quella date che saranno incise nella storia di Parano, rimanendo indimenticabili e Segnando una 'tap-pa progressiva! nella vita culturale di questa cittadina costiera. E la incantevole Pira-no, onusta di storia e di -gloriose tradizioni, si è preparata a degnamente solennizzare 'questa storica data, con un tripudio di bandiere adornanti la sua Splendida piazza e le vie adiacenti, con festoni, con archi, con scritte e con addobbi festosi che mettono meglio in risalto le bellezze ed i doni della matura e dell’arte di cui è generosamente insignita questa magnifica gemma dell’Istria. Lo spettacolf) offerto poi al calar della sera dalle centinaia e centinaia di lampadine che, formando, una catena incandescente, illuminavano a gio-rnO ili lungomare ed il porto dalla P-unta fino alla Capitaneria marittima, è uno di quelli che non si dimenticano facilmente e che Pirano, nella -sua lunga storia, mai finora aveva gustato nè conosciuto. Un allegro preludio al grande avvenimento della giornata è stato dato, da Pirano marinara, quando, -nella mattinata, è uscito in portantina dalla sede dell’Accademia Nautica, il dio Nettuno, armato del suo tridente e seguilo dai neofiti, osàia dai 23 nuovi alunni che dovevano ricevere ancora il battesimo del mare. Questo è -stato loro, som-ministrato dal dio del mare che gli ha immersi delle sue onde la cui, tempe- ratura contrastava-còl Calore delle risate del numeroso pubblico che assisteva divertito al frigido battesimo. , Già verso le 11 numerose persone -sostavano nei pressi dei locali della Palestra, e della Casa del Popolo in attesa -dell’apertura della Mostra dell’Unione degli Italiani. Alle ore 11.30, quando si è svolta la breve ceremo-nia dell’ape-rtuna, il numero di quelle persone formava ressa intorno al comp. BpMsi che, in rappresentanza dell’Unione degli Italiani e circondato dai rappresentanti del Potere ha tagliato il nastro simbolico, pronunciando, nella sua felice e feconda oratoria, -indovinate parole di circostanza, calorosamente applaudite dai presenti: Non appena compiuta la cerimonia, che è -stata seguita con molto interesse, il pubblico si è riversato nei locali della Mostra che possiamo .già ora definire riuscitissima e dell-a quale pubblicheremo la rassegna. Ma la grande attesa di Pirano e dei numerosi suoi ospiti era per lo storico avvenimento della serata al quale essa si era preparata con tanto amore, con tante iniziative, con tutto il suo slancio operoso, sentendosi orgogliosa di essere stata. prescelta quale sede della II. Rassegna dell’Unione degli Italiani del nostro Circondario. Se, come abbiamo rilevato, Pirano nella serata della scorsa domenica presentava uno spettacolo indimenticabile, non meno attraente, suggestivo e solenne, era l’a- spetto del suo grazioso teatro «Tartini», rinfrescato ed abbellito per la circostanza. Anche nei suoi pressi, in ansiosa attesa dell’apertura, si snodavano file di persone; inondate. dalle cascate di luce rifulgente dalle centjnaia di lampadine colorate che formavano delle fantasie luminose al centro della facciata. L’apert-ura della IX. Rassegna dell’Unione degli Italiani del Circondario dellTstria si è svolta in un «Tartini» gremito di pubblico in ogni ordine di posti ed alla presenza dei più eminenti rappresentanti, della VUJA, del Potere Popolare e del P. C. nonché di rappresentanti delle repubbliche della Nuova Jugoslavia e del P. C. del T. L. T. Abbiamo inlatti notato fra i presenti: il comp. Sekulič Nicola ministro presidente del Consiglio per la legislazione delia Rji.P. Ci. ' ilf colonnello Milos Starnatovi« comandante della VÜJA, il comp. Perovšek consigliere della VUJA e membro d,ei C. C.. del P. C. della Slovenia,, il mag. Marko della VUJA ed il comp. Miro Kocjan dell’Ufficio Informazioni della stessa i comp. Mrak e Sorta del C. C. del P. C. del T. L. T. il comp. Luxa Giordano segretario dei S. U. C. del T. L. T., il comp. Giuseppe Arrigoni vice pre,s. è-d, il comp. Eros Sequi segretario dell’Unione degli Italiani di Fiume, il comp. Gino Gobbo in rapresentan-za del C. E. del C. P. C. I., i comp. Pavlinič e Ico in rappres. del C. C. del P. C., il comp. Ribarič Danilo in rappres. della Delegazione per la cultura, il comp. Gorian Antonio IL TEATRO «TARTINI» GREMITISSIMO DURANTE LA CERIMONIA D’APERTURA pres. del C. P. D. di Buie nonché numerosi altri rappresentanti del Potere e delle organizzazioni di massa. Il -saluto a tutti gli intervenuti è (Continua in III. pagina) lì saluto del compspo fiprinfs DALLA CONFERENZA DISTRETTUAL Q u e s 31 i V. ari iene territorio alla Jugoslavia Analisi del lavoro e compiti delle organizzazioni del P, C. Sabato scorso, nel teatro Arrigoni dì Isola, con inizio alle -ore 15.30, sono stati aperti i lavori -della II -conferenza -del P. C. per il distretto di Capodistria. Erano presenti in qualità di -ospiti il comp. Perovfiek rappresentante -del Comitato Centrale del P. C. sloveno, i ten. colonnelli Bajc e Gumber ed il mag-g. Ska-ndric rappresentanti del. l’A, J., il -co-mp. Beltram segretario del C. Circondariale per TIs-tria -del P. C. ed altri rappresentanti delle Organizzazioni di massa e del potere popolare, nonché i delegati eletti nelle organizzazioni di base del distretto. Ha aperto i lavori -il -comp. Čehovin Franc che ha salutato gli ospiti ed i presenti, indi è seguita reiezione della presidenza di lavoro po. scia quella delle varie commissioni. Indi il compagno Čehovin- ha dato lettura -della relazione -politico economica, cui è seguita la relazione organizzativa svolta dal comp. -Pisot Rado — Sokol. 1 lavori sono stati quindi sospesi per riprendere alle ore 8 di domenica. Nella discussione si sono susseguiti numerosi -delegati 1 quali hanno fatto la relazione sul lavoro delle organizzazioni di base -del Part.ito prospettando e trattando problemi vari. Il comp. Brajnik di Bertocchi ha fatto qualche -cenno sulla situazione politica. La -compagna Belic -ha -parlato dei problemi dell’organizzazione fern, minile antifascista e -della necessità di un maggiore aiuto a questa da parte delle organizzazioni di Partito. Bändel, delegato della cellula -della STIL, ha illustrato i risultati conseguiti in quel -collettivo di lavoro i cui operai sono riusciti ad abbassare il costo di produzione de! 20 -%. Problemi deiru-nione -dei combattenti sono stati trattati dal comp. Zotič Iv.a-n, che ha rilevato la necessità di curare maggiormente questa organizzazione, in quanto attualmente vi sono -nume, rosi membri del Partito ex partigia- ha preso quindi la parola il comp. Perovšek, il -quale ha salutato la conferenza a nome del CC del PC Sloveno. L’oratore ha -poi accennato al problema del TLT, affermando che questo territorio appartiene alla Jugoslavia perchè etnicamente jugoslavo e perchè la popolazione che lo Salita, già durante la lotta — combattuta a fianco -degli altri popoli Jugoslavi, -contro il comune nemico nazifascista — ha espresso chiaramente la sua volontà -di vivere unita nella Jugoslavia Socialista. Dopo gli interventi -di vari altri delegati, la discussione si è chiusa. Hanno fatto seguito le elezioni del nuovo -Comitato Distrettuale di Capodistria del P. C., composto da 41 membri i cui nominativi vengono fatti in, altra parte del giornale. Concluse la relazioni ed in attesa dei -risultati delle stesse, la assemblea ha approvato la risoluzione conclusiva redatta dall’apposita -commissione ed ha -inviato due mozio-nj di saluto, una al CC del P. C. J. ed al compagno Tito e l’altra al CC del P. C. Sloveno. LA m-LAZiOME a Et iGOMP. GERO WIN La relazione politica svolta alla seconda Conferenza distrettuale del PC TLT, riveste un’importanza notevole, sia per l’oculata analisi compiuta dai relatore — del cammino percorso dal Partito dalla prima conferenza (po-co più d’un anno fa) ad -oggi, sia per il preciso ed efficace esame degli sviluppi della situazione generale, con particolar riguardo a ciò che più da vicino ci tocca. Rifacendosi alle affermazioni di Marx, circa le due vie della ■ rivoluzione socialista, di cui Tuna porta alia vittoria, l’altra al despo-tismo burocratico, l’oratore ha posto in luce i grandi successi conseguiti dal PC Jugoslavo: «La parola di lotta del proletariato di tutti 1 Paesi, contro la borghesia sfruttatrice — le fabbriche agli operai — è stata posta in pratica nella Jugoslavia socialista, dopo che la classe operaia l’ha portata sulle sue bandiere da quando iniziò la sua grande battaglia. Il PCJ è riuscito a condurre tale motto classista alla piena affermazione pratica, poiché esso e della di-stnibuzi-one; tale constatazione -spronò il Partito alla lotta -senza quartiere per eliminare gli -errori e le deficienze. E’stata quindi intrapresa la decentralizzazione delTapparato statale, di quello professionale e politico, di quello industriale e commerciale, e questo pro- cesso contìnua. Són-o -stati -eletti ■ i consigli operai ed i comitati amministrativi nelle fabbriche e nelle imprese, mentre sempre più deci-samente si, chiede l’esecuzione dei compiti sociali ed economici sia agli organi eletti che ai produttori diretti. «Un decisivo passo avanti nel processo d’ulteriore democratizzazione è stato compiuto circa tre, mesi fa, quando sono stati varati i decreti sul nuovo sistema di amministrazione delle imprese da parte dei consigli operai, sulla ripartizione degli utili d’esercizio, sulle paghe, s,ul commercio libero, sullo Svincolo delle cooperative da ogni restrizione economica, e così via. Con tali provvedimenti, sono stats, poste le fonda-menta. per la graduale eliminazione del casidetto «socialismo amministrativo» nell’eco-! nomia e nella vita sociale». ■ In questo modo isi è impedito'alla-burocrazia dii impossessarsi delle conquiste de-lla -classe lavoratrice — ha continuato il relatore — scongiurando il pericolo a cui, al con-: (Continua -in II. pagina) -Nel suo discorso il -comp. Agarinis ha salutato inanzitu-tto gli ospiti presenti ed ha messo -quindi in rilievo come la II. Rassegna Artistico-cultu-■rale dell’Unione degli Italiani sarà un -esame dei lavoro svolto dei circoli di cultura e dello sviluppo progressivo della nostra attività culturale in genere. Tra l’altro egli ha detto: «I -risultati raggiunti nella preparazione alla nostra Rassegna, espressi attravèrso le rassegne del Č. I. C. P. nelle principali cittadine del nostro Circondario, che contano al loro attivo oltre 20 serate artistico culturali con -più di 12. rSJ-ila spettatori, e: varie -conferenze, dimostrano non solo l’impegno -dei diri,genti, ma a-nc-he il vivo -desiderio di tutti -no-i italiani di .vedere questa nostra rassegna superare, per qualità e quantità, quella dello scorso anno.» Ed . ancora: «Questa nostra manifestazione, divenuta ormai tradizionale, oltre a dare -Uin quadro -dielTat-tività culturale ed artistica dei nostri lavoratori, comporta un significativo pas-innan-zi nel rafforzamento dell’unità morale e politica degli italiani del Circondario, Cementata dalla loro quotidiana opeièa in tutti i campi -della nostra vita sociale.» L’oratore, dopo aver ribadito che il rafforzamento politico, e morale dei lavoratori italiani poggia sulle conquiste della -Lotta di -Liberazione e sulla saldezza della fratellanza fra le : popolazioni convivènti, ha messo in risalto il ruolo svolto dall’Unione -degli Italiani -nella formazione -della Salda -unità fra i nostri lavoratori; ciò Che è apparso particolarmente nella risposta compatta -di tutto il nostro popolo alla campagna irredentista e 5,ciovimista, risposta che chiaramente significa la decisione già presa, an-, cora ai tempii ij-ella lotta di vìvere e lavorare per il proprio benessere nella Jugoslavia so-ciaii-s-ta. . Dopo aver invitato tutti i partecipanti a seguire con occhio critico tutte le manifestazioni culturali ed a contribuire per l’eliminazione delle deficenze, il cmp. Agarinis ha così -concluso: «Da un- lavoro quantitativo, che rimarrà vivaio dì quadri, sarà necessario passare progressivamente, come sta già avvenendo, ad un lavoro qualitativo. Sia questo u-n. incentivo a tutti coloro che sono in grado di -dace il loro apporto all’attività filo-drammatica, musicale, corale ecc. Lo facciano sen-za indugio -poich-è, nella larga scelta, emergeranno nuovi elementi, i quali potranno -d-are un contributo non indifferente al buon funzionamento -dei nostri C. I. C. -P. Auspico che la nostra prossima Rassegna veda inclusi nei suoi programmi nuovi e-più grandi complessi, ciò che significherà l’allargament-o -della cultura fra le masse lavoratrici, o-biettivo essenziale che l’Unione degli Italiani persegue om-.de colmare le distanze che intercorronp tra il progresso della- cultura e dell’arte e la conoscenza di esse da parte delle -masse lavoratrici. Noi dobbiamo lavorare nel senso che la cultura non debba essere una sovrastruttura sociale, ma sia proprietà accessibile anche ai ceti sociali più bassi. Coscienti che la nostra Rassegna-rispecchi'la manifestazione del nostro, -libero sviluppo nazionale e rafforzi ancor più la fratellanza fra i nostri popoli, slamo certi che. essa è uha significativa tappa del nostro cammino sulla via ,dell’edificazione socialista e dimostri come i popoli che hanno lottato per la libertà, colla-borino oggi nell’interesse della pace, -del libero sviluppo e del -benessere.» * li LA SCUOLA ITALIANA NEL CIRCONDARIO DELL’ISTRIA DELLA SCUOLA DALLE PASTOIE DEI VECCHI SISTEMI Le prospettive dello sviluppo ulteriore - I problemi attuali II nuovo comitato distrsttual© del PO diCaiodistria Čehovin Franc, Pišot Rada-Sokol. Dolenc Edvard, Beltram Živa, Petronio Aldo, Ulčnik Stanko, Furlani Stanko, Benuss-i Romano, Knez Ivan, Apollonio Giacomo, Kovač Stane, Prijon Karel, Merljak Savo, Turk Viljem, Korenika Anton, Janež Lucj-an, Giurgevic Livio, V-isjntin Alfons, Fusilli Leone, Gobbo Nerino, Temasin Plinio, Vehar Katarina — Jura, Bertok Zvezda, Vascotto Liliana, Jakomin Valerij, Bržan Rafael, Koc.tenaič Edvin, Zonta Romano, Koslovič Celestin, 'lineili Vittorio, Cink Stojiči, Pohar Damjan, Novel Egidij, Božič Renato, Muženič Jordan, Petrič ' Vladimir, Fonda Angelo, Sabadin Viktor, Pišot Rado, Borsani Ensilia, Šajn Jože. COMMISSIONE Dl REVISIONE Jakomin Valerij, Komel Milan, Cebroh Srečko, Božič Viola, Pečarič Avgust. ni che non sono affiliati alla organizzazione. Il comp. Petronio ha -parlato sulla problematica dei minatori di Sicci-o-le, Kovač S.tane sulla necessità di u-na maggiore vigilanza da parte dei membri e delle organizzazioni -di Partito verso -tutte le manifestazioni provocatorie cominformiste e reazionarie. Hanno poi parlat'o Novel Egidio sui problemi dell’UAIS, Castello sul cooperativismo, Tinelli sull’organizzazione sindacale ecc. • Salutato da scroscianti applausi, diviene, in un Paese veramente so-f eia-lista, una necessità ed un diritto della classe o-peraia che ha conquistato il -potere. L’espositore ha continuato rilevando come i successi del PCJ abbiano influito in maniera veramente notevole anche da noi: «La conferenza dello scorso anno — egli ha detto —. aveva infatti accertato che in nostro apparato dirigente era troppo esteso e che vi era annidata la burocrazia, specialmente nel settore delPeconomia, del commercio Da noi, nelle nostre condizioni, l’idealismo! ge-ntiliano non [aveva, più nulla da dire: era un'espressione della decadenza della filosofia neiVetà deU’imperialismo, mentre nel nostro Circondario era venuta al potere la classe operaia --cori: un’ideologia propria, che era la negazione -di -tutti gli idealismi .filosofici. Ora era del tutto illogico, che un intellettuale, vivente nel nostro Circondario, non conoscesse le basi dell’ideologia filosofica che la classe venuta al potere accetta ed applica. In ba-se a queste due constatazioni, si reintroidu-sse l’insegnamento della psicologia e della logica, si ridusse la parte riguardante la storia delia filosofia, Immettendovi pure le nozioni fondamentali di materialismo dialettico e storico. Sono questi provvedimenti l’espressione della tendenza, a liberare la scuola dalle pastoie dei vecchi sistemi per poter dare agli alunni un orizzonte più largo -di vedute sulla vi-ta e -sulla cultura. Perciò si riprese pure la tradizione della-soUola laica, escludendo la religione dal numero -delle materie vere e proprie e limitandola a quello che realmente deve essere: una facenda individuale, mentre la scuoia è una cosa pubblica, un istituto che riguarda tutta la -società e non più soltanto gli individui come tali. L’ultima innovazione, in órdine di tempo, riguarda 1-a lingua straniera e la seconda lingua ufficiale del territorio. Quast’ultima venne limitata alla classi inferiori delle scuole medie, mentre nelle superiori, o si continua -per tutto il corso la lingua straniera appresa nelle classi inferiori, o addirittura si apprende accanto alla prima, una seconda lingua straniera fra le lingue mondiali, e ciò in accordo con quanto perseguito dalla scuola moderna che cerca d’allargare in tutti i modi l’ori-Zzon-te delTallunno. II. problema alTa-tto pratico si presen, tò più arduo -di quanto previsto polche non si poteva lasciare la libera scelta della lingua, dato che neble nostre scuole medie superiori ogni classe ha una sezione sola e-non si .possono perciò differenziare gli alunni per Tinsegname-nto della lingua moderna coinè nelle scuole' con classi divise in più sezioni. Occorreva, di necessità, scegliere una lingua sola e fu preferito l’inglese come la lingua più diffusa, nel mondo in questo dopoguerra. Queste, a grandi tratti, le linee fon,damenta-li -dì sviluppo della no-- stra scuola. Certo vi sono ancora moltissimi altri problemi su cui si potrà tornare in seguito. Oggi gli * toccheremo di sfuggita. Molti di questi problemi riguardano la posizione dei nostri insegnatiti che nelle scuole d’ordine medio -sono per la maggior parte studenti, universitari. Altro problema è quello degli e-sa-mi professio- • nali per laureati. I problemi di più lènta soluzione riguardano il cón-tènuto delTìnsegnamento. Non'dob-' bia-mo perdere di vista il fine propósto alla scuola, che vuol essere nio-d-erna e progressiva, cioè Distruzione politecnica. Si dovrà inoltre studiare la forma per dare agli -alunni, nel modo più opportuno, quella prospettiva dialettica del divenire umano e sociale, senza la qùale la comprensione del mondo è ili-completa e statica. Sarà quanto prima messa allo» studio la -proposta di derogare ničiti delle competenze del Potere ai collegi degli insegnanti, avvicinandosi cosi a quanto stato fatto nelle imprese economiche con i Contai ‘ siila e di- cui si è già parlato in questo giornale, è quello dei genitori- e del--collettivo degli alunni. Bì- - sigli operai. problema, che sempre ci as- ATTUALITA POLITICHE PER LA PACE LA sognerà riprenderlo e discuterlo' a fondo. La situazione in questo senso ò però migliorata di molto e non v’è ragione per non ritenere che arriveremo presto a dei risultati del tutto soddisfacenti. -E’ la prima volta che. su queste colonne- si trattano dei problemi scolastici interni non escludendo» anche il corpo insegnante che, a dire il. vero, si è prodigato per assolvere un compito vasto e prof ondo,, talvolta non .sentito e compreso nella sua interezza, ma che gli sarà di anno in-a-nno più chiaro ed evidente, così- che molte delle incertezze, che ancora si riscontrano, potranno essere evitate: certo è che non dovrà mancare la volontà di v-oler lavorare in accordo a quanto il popolo da loro desidera. Molti insegnanti si mtere-ssano di problemi genera- li e particolari per i quali parecchi sì basano su -un’annosa e ricca esperienza e perciò sarà desiderabile e ben accetto che essi, su queste colonne, facciano -sentire la voce della loro esperienza, della loro volontà di voler contribuire alla’grande opera di edificazione socialista nel.c-aprpo della scuoia.: la voce di insegnanti che hanno consacrato alla gioventù ed alla sua educazione ’ tutta- la 'loro vita. Oggi e domani riprenderanno a Pan M.u-n Yon le trattative tra la delegazione armistiziale dell’ONU e quella cino-nordista per la conclusione di u. na tregua d’arimi in Corea. Le trattative riprendono dopo due mesi di interruzione, determirtàta, come è noto, da alcune presunte violazioni della zona neutra da parte delle Nazioni Unite. Dopo circa due settimane di riunioni gli -ufficiali di collegamen. to delle -due parti hanno definito i limiti della zona neutra da Kaesong a Munsan e le -conversazioni armistiziali riprenderanno sulla base dell’act cordo raggiunto. In questa maniera è stato compiuto indubbiamente un importante passo per la soluzione della vertenza coreana, almeno nel suo a-spetto miliare. E’ altrettanto indubbio -però che gli ostacoli maggiori sono ancora da sormontare: essi sono in particolare la -determinazione -della linea sulla quale l’armistizio -dovrà essere realizzato e Tabbando-no della penisola coreana da parte di tutte le truppe straniere. I La vertenza ansio - iraniana per 1 petroli, posta -sul tavolo del Consiglio di Sicurezza, dopo quattro giorni -di continue riunioni, è -stata aggiornata, non avendo trovato la necessaria u-na-nimità di pareri per essere in una maniera: o nelTaltra risolta. Il Consiglio di Sicurezza ha deciso infatti di sottoporre la' questione della p-ropria competenza a decidere nei confronti della vertenza, alla corte internazionale -di giustizia dell’Aja, e di riprendere Tesarne del problema solo dopo il giudizio della corte stessa. Si può considerare che la decisione del Consiglio di Sicurezza costituisca una affermazione del punto di vista degli iraniani, appoggiati -dallo stesso delegato della Jugoslavia, secondo cui la questione -dei petroli interessa la Persia ed una compagnia privata, e pertanto non può essere esaminata in seno al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Tutti i rappresentanti -dei vari paesi, -membri del Consiglio di Sicurezza, hanno però convenuto sulla opportunità c-he Londra e Teheran riprendano le trattative dirette, per trovare una soluzione di compromesse. Il passo compiuto recentemente dal_ l’ambasciatore statunitense a Mosca, Alan Kir-k presso il Ministro degli Esteri -russo, e la dichiarazione di Vishi-nsky i-n relazione a tale -passo, hanno intanto riproposto il -delicato problema dei rapporti tra Mosca e Washington e con ciò stesso il problema più generale della prospettiva di guerra o -di pace nel mondo. L’ambasciatore, americano ha mosso il tasto della tregua in Corea, -mentre il Cremlino, dopo lo scacco di San Francisco, sembr'a stia -dedicando la sua massima attenzione alla Germania. _ DalTEstremo Oriente al cuore -del vecchio continente, -mentre gravi vampate si accendono qua e la nel Vicino o Medio Oriente, quasi a ricordare ai grandi che essi non sono soli e che la volontà e le aspirazioni dei piccoli popoli non possono essere ignorate, nè tanto meno sacrificate alle controversie che dividono i maggiori. Il rapporto tra gli-interessi dei piccoli paesi e i problemi controversi tra le due più grandi potenze, è infatti uno degli e. lq-menti fondamentali per la soluzione delle controversie internazionali. L’ampiezza e il carattere -dei problemi che -dividono gli Stati Uniti -e la Russia, sono tali -da far si che il loro acutizzarsi o il loro avviarsi ad una soluzione, determino rispettivamente -la maggiore o minore tensione della situazione internazionale e quindi in definitiva avvicinino o allontanino -il pericolo di u-na nuova guerra. Pu-r ammettendo tale genere di prio^ -rità obiettiva -delle due grandi potenze, resta il fatto che ad evitare un n-Uovo conflitto sono interessati tutti i paesi e che pertanto la pace può essere mantenuta -solo con ,il concorso di tutti i popoli. Da ciò consegue logicamente che Ti-n-diipendenza dei piccoli paesi, la loro più completa libertà di autodecisione sono una condizione fondamentale per la soluzione delle controversie e per la salvaguardia della sicurezza internazionale. Qui si rileva u-n aspetto particolare della responsabilità del Cremlino per la tensione esistente nel mondo. Rispondendo qualche tempo addietro alle -domande di un giornalista del «Neue Zeitung-» -di Monaco, il maresciallo Tito ebbe a dichiarare: «La condizione prima ed importante per una soluzione delle questioni controverse è -che l’Unione sovietica rinunci alle sue pretese -di -ingerirsi negli affari interni degli altri paesi di. -rettamente o indirettamente. La seconda condizione è che l’Unione Soviet tiča e gli altri paesi si siedano ad un tavolo per risolvere i problemi insoluti senza imporre la loro volontà agli altri popoli». L’atteggiamento discriminatorio della Russia nei confronti dei piccoli paesi, atteggiamento che si rivela tra l’altro nel carattere di quel patto a cinque -che Mosca ha posto alla base della sua propaganda pseudopacifista, oltre alla politica coloniale -praticata nei confronti dei paesi dell’est europeo, sono pertanto una delle cause che impediscono Tallcntanamento del pericolo di guerra. La questione coreana sulla quale Kirk. ha richiamato l’attenzione di Mosca, è molto istruttiva a questo proposito. La guerra può essere ancora evitata. Ciò però non perchè il Cremlino desideri la soluzione pacifica dei problemi insoluti, come ha affermato VI-shi-nsky, -ma sopratutto perc-hè i popoli amanti della pace sono oggi abbastanza forti per. inapedire un nuovo conflitto. LA RASSEGNA LOCALE DEL C.I.C.P. «A. GRAMSCI» BUJE Vittoria del lavoro socialista LUSINGHIERO SUCCESSO *'«*• ? v°hTf £,'/**'*/■.1® ■M 'w&"wrB ì&ìr" && b b b Vfi fi m a Ber campo ssnitsrio L& MARI A m LIMA ioi Inih M W M MSu® SLŠ mm mÈ/ m., m m B mW JBÉ B Sf Si è riunito recentemente a Buie ——— . "-—--—----—------- Mrwiu m Kb mi Sm ®r ® imam SB ® H UBnKGNBG il Comitato Distrettuale dell’UDAIS m B ■ a ■ ■ I nostri giovani hanno superato l’impegno IL MIGLIORE E‘ STATO L'OTTETTO «SALON» Compresa nel -, programma degli spettacoli delia Rasségna .locale del C. I. C. P. «Ä, Gramsci», di Cappidi-s|rja, era pure la serata orchestfale-rou$icale ipom là partecipazione; del tìfici dèi peneri, de! Quintetto man-do'W.nisticòj.ccfeH'Qttetto «Saloni)' ei di aigiini solisti. ■ Tale serata si è svolta giovedì scorno e Ip spèttpcolb ha incontralo Riavere del. pubblico per Me brillanti esecuzioni -«dei vari complessi öoine pure d« štafeti Urbani Bruna e' Verzier-: Giovanni. 'Per primo si è esibito, il complesso" cordite, ferarni-nile dei pio-néri-delle scuòle- ottennal-i. di Capodi-strìa, . diretto dal maestro Ercole Parepran. che, formato di 25 ele-rnent-lLsite; esibito ' nella ’ «Ninna-' Ääif%’ Bràì^ns, ’ nelIWccellino» di Puccini e di un’altro pezzo. L’esecuzione di queste arie è stata piacevole ed il pubblico, attratto dalie voci fresche ed argentine delle. corista, in miniatura, ha tribu-talo loro vivi applausi. .VJS’séguiio :1 quintetto mandolini-stico, diretto da Antonio Pesaro. Quintetto che, fra gli altri pezzi elei suo repertorio, ha eseguito molto bene la fantasia dell’«Aida», una rapsodia di canzoni popolari capodi-striane e la canzone «Stelle di Spagna)). L’Ot'tetto musicale «Salon», diretto dal ■ maestro Luciano Mi'.ossi, assieme ai solisti Urbani, Verzier e. Castellani costituiva senza dubbio il pezzo forte del programma. L'aspettativa del pubblico non è stata ’ delusa poiché l’Ottetto, nel quale figurano eie-menti di valore '■ome Ercole Parenzan, Pino Salvi, Nino Pesaro éd altri, ha eseguito magistralmente una selezione di arie 'dejl’opepetta «Geisha» • di Jones, LaLromanza «Sonja» di Pàrtos indi «WSogno di Guglielmo Ratc- liff» di Mascagni, conquistando il pubblico. In quanto ai solisti, il migliore successo va senz’altro attribuito al soprano Urbani Bruna che, con voce piacevole e suadente, ha incantato il pubblico eseguendo la romanza' del Tosti • «Malia» ed un’aria dell’opera «Tristano e Isotta», che vennero bissate. Del tenore Verzier è stata pure bissata l’aria «Una furtiva lacrima» dall’opera «Elisir d’amor» di Donizetti. Buona pure, l’esecuzione del valzer «Musetta» della «Bohème» di Puccini ad opera del soprano Castellai)!. RievOGazüeöif.P. Veroeria lisi mp. G. Borisi L’accogliente sala del Circolo Italiano di Cultura «Antonio Gramsci» che ha la sua sede sopra relegante Loggia, ha . ospitato il g. 17 corr. un folto pubblico richiamato dalla conversazione tenuta dal camp. Giuseppe Borisi sulla vita di Pier Paolo' Vergerlo «il Giovane». I convenuti erano richiamati dall’importanza, che giustamente si vuol render nota alle presenti generazioni, di questo cittadino di Capodistria giusperito, diplomatico e, più tardi, vescovo nella sua città natale, il quale deve però la sua gloria al fatto, di aver seguito gli imperativi della sua coscienza che lo indussero a abbandonare la patria e gli onori per abbracciare la fede luterana. II conferenziere ha, con commossi accenti, presentato agli ascoltatori questo importante squarcio storico ed è stato alla fine calorosampnte applaudito. m ilei giovani professi aviatori Per la realizzazione dei compiti pianificati e per il potenziamento economico del nostro circondario necessita molta mano d’opera. Tale esigenza diviene ancor maggiore quando si parìa della manodopera specializzata e ciò è ben risaputo dai collettivi di lavoro i quali incontrano difficoltà a realizam i compiti ad essi affidai i. Molto è stato fatto per abilitare nuovi quadri tecnici. Sono stati tenuti corsi professionali, aperte scuole per apprendisti ecc. ma t-uttociò non è risultato sufficiente poiché le possibilità in proposito e-si-stenti nel nostro circondario non soddisfano che in minima parte alte necessità di sviluppo dei nostri giovani che intendono occuparsi nell’industria in qualità di apprendisti. Per questi motivi il Comitato Circondariale dei S. U. C., d’accordo con il Potere Popolare e le organizzazione di massa, é addivenuto .alla conclusione di rendere possibile ai nostri giovani di impiegarsi ed apprendere una professione confacente presso le varie fabbriche, collettivi, imprese industriali ecc. in Jugoslavia. In tal modo i giovani di età superiore ai 18 anni potranno ottenere la semiqualifica oppure la qualìfica di operai specializzati. A tal uopo le filiali sindacali, i consigli sindacali cittadini e distrettuali assumeranno le iscrizioni di coloro che intendano specializzarsi in Jugoslavia. Si è riunito recentemente a Buìi il Comitato Distrettuale dell’UDAIS per discutere alcuni problemi inerenti alia attività dell’organizzazione nel campo sanitario e sociale. Durante ila riunione è stato rilevato fra l’altro che l’igiene non viene. curata sufficentemente in certe località interne del distretto con pregiudizio per la salute dei nostri lavoratori e loro famiglie. Ad esempio a Marmano l’ambulatorio medico è chiuso da molto tempo per mancanza di personale sanitario, ed è risultato che in questo settore una rilevante percentuale (iil 20%) delle, malattie sono di carattere infettivo. Si è rilevato inoltre che il controllo sanitario »elle scuole e negli asili del distretto non viene effettuato regolarmente. I. bambini sono trascurati in certe zone poiché le madri poco si preoccupano di allevarli come si deve, forse anche perchè non conoscono a sufficenza le norme igieniche e sanitarie per farlo nel migliore dei modi. Per contribuire nel migliore dei modi al risolvimento dii questo impellente problema, il comitato dell’UDAIS ha deliberato, fra l’altro, quanto segue: 1. Nelle varie località del distretto verranno indette conferenze nelle quali oratori, oppure oratrici tratteranno sulla cura dei bambini, sulle malattie infantili, sull’igiene ecc. 2. Verranno organizzate 2 carovane sanitarie per visitare le località dell’interno sprovviste di ambulatori medici ed ivi prestare la loro opera .per la sanità pubblica. 3. L’orgamzzazione dell’UDAIS attuerà un maggiore controllo sul personale degli asili, dei giardini d’infanzia e delle scuole affinchè esso corrisponda alle esigenze ed ai compiti affidati. 4. L’UDAIS prenderà contatti sempre più frequenti con le mamme lavoratrici del distretto e le organizzate daranno consigli alle mamme sul modo di bene allevare i figli. Al momente di andare in macchina apprendiamo che la brigata giovanile del lavoro «Maria Lina» del distretto di Buie è ritornata dalla ferrovia della gioventù Doboj—Banjaluka 8 volte brigata d’assalto. Nel prossimo numero daremo mag- • giori ragguagli sul lavoro e sui successi conseguiti da questa brigata nella Jugoslavia socialista. La II. brigata giovanile del lavoro del distretto di Buie è partita il 17 ottobre da da Prisoje (Bosnia Erzegovina) ritornando, dopo una permanenza di due mesi sulla costruendo ferrovia detta gioventù, a Buie. Durante 5 decadi di lavoro, duro ed estenuante, ii giovani buiesi hanno prodigato le loro forze per realizzare l'impegno da essi assunto all’atto della partenza da Biuie, cioè di ritornare 5 volte d’assalto. Questo impegno non solo è stato mantenuto, ma superato e la brigata si fregia per ben 7 volite deto simbolo della brigata d’assalto. Nonostante le avversità atmosferiche, con persistenti piogge abbiano fatto perdere alla brigata 80 giornate lavorative, il piano di lavoro è stato Largamente oltrepassato. Nella V. decade i brigadieri hanno trasportato, con i vagonetti de-cauville alla distanza di 800 metri, ben 312 m. cubi dì terra in luogo dei 281 preventivati, effettuando il lavoro in tempo inferiore del previsto, hanno costruito un ponticello in cemento armato, trasportato 15 tonnellate di cemento e 21 m. cubi di terra. Complessiva-men-to il piano è stato superato nella misura dell’11% e la norma del 9%. Giudizio» popolare CONDANNATO A 6 MESI Pečarič Giordano E’ stato celebrato recentemente a Capodistria presso il Giudizio Distretto del Popolo il processo a carico di Pecaric Giordano, falegname da Capodistria, il quale era imputato di aver favorito, dietro lauto compenso di 15.000 din. di cui ricevette un acconto, il tentativo di espatrio di un certo Cimermon Francesco da Lubiana. Il tentativo si verificò il 17 giugno c. a. nei pressi del bagno S. Nicolò, quando i due vennero sorpresi dai militi della D. P. nel mentre stavano per oltrepassare la linea di demarcazione. Da ciò la denuncia del Pecaric quale colpevole del reato di concorso nel tentativo di attraversamento clandestino della linea di demarcazione, nel mentre il Cimermon veniva consegnato ai competenti organi del luogo dì provenienza. Nell’interrogatorio, l’imputato ha riconosciuto parzialmente i fatti a lui attribuiti, negando però sia l’accordo preventivo per il compenso dei 15.000 din. sia di averne ricevuti 1000 in acconto. A stia discolpa ha addotto la scusa di aver ingerito in quel giorno copiose bevande al-coolìche, così da ridursi in condizioni di non comprendere quello che faceva. Pertanto i giudici popolari, tenuto conto delle circostanze attenuanti, lo hanno condannato alla pena detentiva per 6 mesi, computando il periodo dell’arresto preventivo. cipaziane di popolo; presenziavano pure, le autorità locali e le maestranze della ditta «Adria». La salma della seconda vittima, l’operaio Bastelič, è stata trasportata a Šempas (Gorizia) ove verrà sepolta. Ricoverati all’ospedale di Isola si trovano otto • infortunati i quali sono stati considerati guaribili dai 7 ai 20 giorni salvo complicazioni. All’ospedale militare di Portorose sono invece degenti il sergente del-l’A. J. Roman Šušteršič e certa Pina Ruzzier da Pirano. DalTinchiesta che la Difesa Popolare ha iniziato subito dopo i’in.ci-dentìe, è .stato' accertato che la macchina Miercedes-Benz sì trovava al momento deli’incidente in perfetto stato di efficenza e che la colpa delLincidénte ricade completamente sull’autista Mihelič Milan il quale è stato denunciato alle autorità giudiziarie. La macchina -era assicurata contro gli infortuni!; ai viaggiatori per un valore di 1 milione 200 mila dinari. luiiiiiiiiiiiiuiiiiiuiiiiiiiiiiuiniiMiiuiiiiuiuiiiiiiiuiiiiitiiiiuiiuNiiuiiiiiiiuiuMiiiiiiniiMiiiiiiiiiiiiiuHiiiiiiiuiuiiiiuiiiiiiiiiuiwiiiiiiiniiiiiiiiuiiiiUHiiuiiiiimKmtwNHHuiiiHiiuuHWiWHuiiiiiiumiiuujuinuiinMuuiiiimiitMutHiiHHiiitiiiiiHiiiiminiiiiitiiwuiiHHiHitHm» iiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiuiiiimmiiuiHiiiiiiiuiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiuiiiiimiiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiiii Dalla conferenza distrettuale del P.C.ad Isola LA VITA ORGANIZZATIVA DEL PARTITO (Relatore il comp. Pišot Rado - Sokol ) NOTIZIE BREVI Il comp, Pisot Rado-Sokol, dopi, aver parlato .sulle esigenze del lavóro del Partito nel quadro dello Sviluppo della nòstra vita sociale, * Änjjenze, che - richiedono un’appro-jjmdimento nello studio e noi lavoro, ha; rilevato la necessità di una lotta óìfenSiVà contro i nemici dell’edi-Meazipne. socialista e di un impegno. 'mLLyiore da parte dei membri del partito p.cf' là Svolgiménto de,},, loroj-pompiti,'.compiti che . solamente con l’aiuto della Jugoslavia Socialista potremo realizzare, # Dorai ore ha ribadito poi la necessità di una vigilanza rivoluzionaria cóntro i nemici di ogni co-iore. «La nostra popolazione — ha delio il comp. Sokol — sotto la. guidò del proprio Partito aveva di-gloStratq nel passato e lo sta dimostrando presentemente di. volere la Jyigdslaihà socialista e non l’Italia di De Gasneri, che, per le sue mire imperialistiche, non si differenzia da .quella! di Mussolini». dPrpSègn'endó, il relatore ha messo in evidènza come1 i» Partito si’sia guadagnalo la fiducia della popolazione istriana, guidandola nella lotta contro il fascismo sino alla vittoria e come il popolo lavoratore del Circondario sia strettamente fégato al Partito nell’edificazione socialista. Il relatore è passato quindi ad e-SàmiTfàfe i problemi organizzativi interni del Partito ed ha dimostrato, alia luce delle cifre, i successi dense gniti, rilevando tuttavia delle tìeficenze organizzative nei riguardi del lavorìi svòlto dal Comitato distrettuale dèi P. C., troppo spesso orientato burocraticamente verso il lavóro con le masse, deficenzé che si', sta riparando con l’inclusione dei membri del C. D. stesso nella protezióne..e con la riduzione dell’ap-pa'rato politico amministrativo professionale. . -Passando e parlare del,l’approfondimento-della democrazia e sul . decentramento amministrativo ed e-eonomico, il comp. Sokol ha rilevato la necessità di migliorare i rapporti verso le larghe masse popolari tendendo all’inclusione del massimo numero di lavoratori nell’amministrazione della nostra economia. A tale riguardo;,.U comp. Sokol ha anche citato degli esempi di noncuranza delle organizzazioni di base del Partito verso gli organismi del Potere popolare. Egli ha dimostrato la necessità di un maggiore aiuto alle organizzazioni di base del Partito e;d alle organizzazioni di massa da pdrte dei Comitati locali dei Partito, citando esempi pratici sia delle defic.enze riscontrate nel lavoro di. alcuni Comitati Jfeeal-i del Partito, come pure dei successi ottenuti. comp. Sokol è passato quindi Ò trattare Al problema dell’allarga-mèritò del "Partito. ì cui risultati, fÖTOfct tsggiunti; non possono soddisfare, sopratutto causa del settarismo che àncora esiste alla base. A tal .proposito il comp. ha citato alcuni esempi tra Cui quello del-l’Arri goni di Isola che, pur segnando una fòrza di 485 operài,'dei quali 87 lavoratori d’assòlto, nulla ha fatto per l’accoglimento nel Partito di nuovi mentori e candidati. Accennando. al problema delle punizioni e dèlie espulsioni dal Partito, l’oratore ha ricordato dei casi in cui : le punizioni venivano inflitte troppo alla leggera senza aver esercitato prima la dovuta sorveglianza e cura all’attività quotidiana di ogni membro del Partito, ciò che ha portato il colpito alla passività prilla ed alla punizione poi. Perciò ha prospettato., la necessità di rivedere la posizione dei compagni puniti e di migliorarli con un lavoro di educazione politica. U comp. Sokol ha affrontato poi problemi dell’attività delle organizzazioni di base nelle cooperative agricole di lavoro, rilevando i successi ottenuti con l’inclusione di nuove 58 .famiglie nei collettivi e con la fondazione di una nuova cooperativa. Ha analizzato pure le deficenze riscontrate e consistenti nella trascuratezza dei membri del Partito preposti alla direzione delle Cooperative stesse verso gli altri Cooperatori, . nell’incompetenza di alcuni di essi e nella mancanza dì azione politica fuori delle cooperative per l’inclusione di nuovi m-em-' bri. L,oratore si è poi intrattenuto lungamente sull’elevamento ideologico politico che è un compito fondamentale. A tale proposito il comp. Sokol ha sottolineato che, mancando la conoscenza del marxismo-leninismo e della esperienze ottenute nell’edificazione socialista nella Jugoslavia, non è possibile una lotta conseguente contro gli elementi eo-minformisti e reazionari, nè comprendere e tanto meno spiegare le misure econòmiche progressive introdotte da noi. Si tratta sopratutto di mutare il sistema per lo studio, servendosi del materiate più attuale e rispondente alle esigenze delle singole organizzazioni del Partito per sviluppare una discussione molto più larga, nonché lo studio individuale dei membri del Partito e la lettura da parte di essi della stampa e delle altre pubblicazioni del Partito Un lavoro, cosi impostato, porterà facilmente all’eliminazione dei casi. di indisciplina nel Partito ed a una chiarezza ideologica cristallina. Riferendosi ai compiti del Partito nel lavoro con il Fronte popolare, il comp. Sokol ha detto che il Partito deve avere un ruolo di guida ■ ed indicare al popolo lavoratore la via verso, lo sviluppo sociale, educando le masse operaie che sono la forza principale nella realizzazione del programma del Partito, . nella realizzazione di tutti i compiti di carattere politico ed economico, A tale riguardo il relatore ha criticato la posizione di certi membri del Partito che ritengono sia il loro compito quello di trasmettere direttive senza che essi stessi partecipino alla loro messa in pratica, mentre ogni membro del Partito deve essere contemporaneamente' il membro più attivo del fronte Popolare. Il comp. Sokol ha proseguito la sua relazione parlando sul problema del lavoro del Partito con ì giovani. Ha citato i successi ottenuti a Monte di Capodistria ove il Partito ha saputo giustamente interessare la gioventù nelle attività sportive e Culturali rifuggendo da rapporti burocratici e formalistici. Ciò significa che il lavoro del Partito per l’attrazione dei giovani deve consistere nella ricerca delle più svariate forme di attività con la partecipazione diretta dei membri del Partito. L’oratore ha severamente criticato le posizioni opportunìstiche di alcune organizzazioni del Partito verso i goivani che furono abbandonati all’influenza del nemico. Nei riguardi del lavoro delle organizzazioni del Partito fra le donne, il comp. Sokol ha dimostrato la necessità di dare un maggiore aiuto ed impulso in ogni settore di attività, specialmente nel campo cul-turale-educativo. Il relatore è venuto quindi a parlare dei Consigli degli operai: «Nel nostro distretto abbiamo oggi 4$ Consigli operai, che contano 621 membri (528 operai e 93 impiegati), dei quali 77 lavoratori d’assalto e 148 membri del Partito. Il numero dei membri, del Partito nei Consigli operai sta a dimoiStrare che i nostri lavorari hanno fiducia nel Partito, perchè hanno eletto i comunisti nei loro Consigli operai. Ne consegue che i membri del Partito debbono rendersi conto di essere responsabili di fronte ai lavoratori e di fronte al Partito della giusta dirigenza e della prosperità della loro . impresa o della loro, fabbrica.» In relazione a ciò il comp. Sokol ha accennato ad alcune deficenze nel lavoro di alcuni Consigli operai ed al fatto che alcune organizzazioni base dèi Partito non hanno trovato la'via giusta per l’attività delle singole organizzazioni sindacali, ciò che deriva dal falso concetto per cui si riteneva qua e- là che le organizzazioni sindacali, dopo Tassandone delia direzione da parie dei Consigli operai, non fossero necessarie, mentre invece esse hanno proprio ora un compito fondamentale nell’èducàzione dei lavoratori per renderli capaci ed interessati a realizzare i loro compiti. Accennando all’Unione dei combattenti-dèlia guerra di Liberazione ed ai compiti del Partito nei suoi riguardi, il comp. Sokol ha messo in rilievo la necessità di sfruttare l’esperienza di combattimento per trasmetterla alla gioventù^ educandola ed attivizzandola nelle organizzazioni di tiro a segno, per essere pronti a difendere le proprie conquiste contro chiunque osasse ostacolarci nell’edificazione socialista. Il comp. Sokol ha cosi concluso: «Debbo sottolineare che noi comunisti dobbiamo renderci conto dei nostri compiti e fare ogni sforzo per realizzarli in collaborazione con il nostro popolo lavoratore.. La nostra odierna conferenza del Partito -deve rappresentare un nuovo indirizzo nel nostro lavoro perchè soltanto in questo modo procederemo innanzi per la via segnataci dal Piartito comunista della Jugoslavia con il compagno Tito a capo! Nel pomeriggio di mercoledì si sono svolti a Pirano i funerali di Bartole Ramano, una delle due vittime delPiincidente stradale di Stru-gnano. Le onoranze funebri si sono svolte con la commossa parte- La rappresentanza della fabbrica di Automobili «Mercedes Benz» di Capodistria ha deciso di sua propria iniziativa, previo accordo con le autorità popolari, di inviare a sua spese alcuni giovani meccanici del circondario a perfezionarsi nella fabbrica omonima a Stoccarda (Germania occidentale). Quivi i giovani avranno la possibilità di perfezionarsi e di curare poi, al loro ritorno, la manutenzione, riparazione ecc. delle macchine (Mercedes). La rappresentanza ha venduto sinora nel Circondario 15 autoca-mions, 5 autobus moderni, 4 autolettighe per la Croce Rossa ed una modernissima autopompa. Le coop, agricole di produzione e le aziende che, con la loro esportazione, realizzano divise estere, possono, attraverso questa rapprè-sen-tanza, acquistare macchine, trattori ed altro materiale di cui abbisognano. In questi giorni è giunto a Pirano il "piroscafo costiero «Budva» che sostituirà il piroscafo «Vida» nella linea Umago—Pirano—Capodistria e Trieste. La nave, con una stazza inferiore a quella del «Vida», corrisponderà meglio al traffico passeggeri, poiché il «Vida» gravava sulla soc. di navigazione con spese di manutenzione molto superiori alle entrate. Il «Vida» entrerà in cantiere a Pola per essere rinnovato e poi adibito ai servizi costieri in Dalmazia. LA RELAZIONE DEL COMP. CEHOM (Continua dalla I. pagina) tario, l’Unione Sovietica ha dovuto soccombere: «La meschina azione controrivoluzionaria moscovita, inoltre, ha contribuito a farci proseguire questa lotta per il vero socialismo ancor più uniti, ideologicamente arricchiti ed ormai compieta-mente illuminati sulla realtà interna sovietica, sul capitalismo di Stato. Da tre anni, il potente apparato cominformista, da Mosca a Trieste, -strombazza sul nostro tradimento, su immaginari sistemi fascisti e da Gestapo. Ma tutte le calunnie e le menzogne non hanno fatto che dimostrare al mondo la -sostanza e la giustezza della nostra ribellione ai tentativi d’asservimento effettuati dall’inaperialismo moscovita, ribellione ispirata al principi per cui abbiamo combattuto, ai principi dell’edificazione socialista. Oggi, infatti, noi abbiamo messo in pratica aio che Marx additò sul «Manifesto» più di cent’anni fa, dando le fabbriche in mano agli operai». L’oratore ha poi fatto notare come la campagna irredentistica italiana sia espressione della politica degli stessi e di altri circoli imperialisti, sottolineando l’inequivocabile posizione jugoslava, espressa dal compagno Kardelj, che la zona B-è terra' jugoslava, e la volontà di addivenire alla giusta e pacifica soluzione che gli sciovinisti italiani stanno pervicacemente avversando. La nostra popolazione lavoratrice ben sa che le sue aspirazioni so,nonna realtà solamente nella Jugoslavia socialista. Dal canto suo, la stragrande mag-*-gioranza della nostra popolazione ef gran parte di quella triestina, si èt resa contò (e tale con-vizioine si va) sempre più rafforzando) c-he Tltalìaj non può portare che frasi altisonanti, con la disoccupazione, là fame e la violenza. Tutta la gente onesta e democratica sa quali condizioni di vita potrebbe assicurar*#, qui l’Italia degaisrperiana, a differenza di quanto il Potere Popolare ha sinora realizzato e di quanto esso realizzerà ancora, per il tenore di vita sempre migliore della popolazione laboriosa. Sebbene la reazione sfrutti singole ed insignificanti difficoltà di cartiere soggettivo ed aggettivo che accompagnano una svolta tanto importante e decisiva come quella attuata nel nastro Circondario, sebbene certe «Vespe» portino nelle nostre campagne e nelle nostre città agenti nemici che brigano per Taf-fe-rmazione di certe cervellotiche; teorie su linee etniche, che tentano) di disturbare comizi e rompere la compattezza del popolo, i lavoratori, grazie alla guida del loro P. C. sapranno reagire ed eliminare tali provocazioni ed i loro autori. In generale, la situazione si evolve a netto favore delle gmste concezioni democratiche e socialiste. Le. deficienze jiscoaLj^te wb, ìa- taecano i successi raggiunti; nòno-stante questo, bisogna però curare che esse vengano al più presto eliminate. L’oratore è poi passato ad esaminare i problemi concernenti i singoli rami dell’economia e dell’attività sociale, mettendo in rilievo che, con i n-uovi sistemi economici-fi-nanziari, vengono posti ai nostri collettivi di lavoro compiiti fondamentalmente ' diversi da quelli passati. Il Potere Popolare cessa dal prescrivere piani dettagliati di produzione, passando tutti i compiti economici ai consigli operai: ogni impresa deve quindi rendersi conto che la sua esistenza ed il suo livello sono legati al rendimento. Che tale sistema sia giusto, lo dimostra la produttività sempre crescente presso le industrie per la conservazione del pesce, ad esempio, in cui prima si registravano continue diminuzioni. «L’affermazione che le sudette misure -segnino un ritorno al capitalismo (affermazione propria dei circoli- cominformisti), è semplicemente assurda —- ha detto il relatore — poiché prima di tutto, i nostri avversari dovrebbero spiegarci in quale epoca a regime capitalista >o fascista, i lavoratori siano stati padroni dei mezzi di produzione, quando mai abbiano, da soli risolto i problemi economici e commerciali , si siano divisi gli utili realizzati con il loro lavoro. Bisogna tuttavia notare che, nonostante i successi ottenuti, le imprese produttrici non impegnano il massimo delle proprie capacità; molte hanno abbandonato singoli rami di produzione, che potrebbero invece essere sfruttati con piccoli investimenti: questo dovrà essere fatto con il nuovo sistema di autofinanziamenti, come dovrà -essere accresciuto il senso di responsabilità nei vari settori industriali». Quanto al commercio, l’introduzione sistematica di nuove misure, quali l’abolizione dell’ammasso obbligatorio, lo svincolo del commercio dalle vecchie forme di amministrazione e monopolio, ha migliorato di molto la situazione. Le esperienze dei mesi passati dimostrano quanto favorevolmente aibbia^ influito il libero commercio con i mercati jugoslavi, e quanto sia sta-ta salutare la lotta per il dinaro e per il mantenimento del suo valore. Il Partito deve riporre ogni cura onde abilitare alla direzione i consigli operai e Tor-ganizzazione sindacale, rafforzando la coscienza di classe, la preparazione ideologica e quella professionale, divulgando i principi che portano il nostro commercio ad un Livello -sempre maggiore, specie grazie ad una strettissima •collaborazione con la vicina Jugoslavia. Nel campo delle cooperative, La sifuaaipite è aure; soddisfacente, s testimonia anch’essa la graduale trasformazione degli esistenti rapporti sociali in rapporti socialisti. 'Bisogna curare il rafforzamento delle cooperative , e favorire la costituzione di nuove, a cui nelle campagne già si -tende. I fattori che sono in nostro possesso smentiscono le parole del nemico sulla presunta mancanza di rapporti rivoluzionari tra il Potere e le cooperative di produzione;. A favore di quast’ulitime sono stati investiti nel nastro distretto 21 milioni di dinari, dalla cui restìtuzioe esse sono esentate. Il Potere Popolare ha provveduto alTacquisto di mezzi di trasporto, macchinari ed attrezzi, dando la preferenza alle cooperative neila dotazione di materiali e bestiame di razza, ed applicando nei loro confronti una politica tributaria oltremodo favorevole. Mentre si deve tendere sempre più a -sostenere questa. ’ forma socialista di produzione agrìcola, vi si debbono allontanare senza scrupoli i fannulloni, i disgregatori, che, i-n-coniscientemente o meno, sabotano gli sviluppi del cooperativismo. «Possiamo dedurre — ha asserito l’oratore — che, malgrado le difficoltà, non abbiamo abbandonato la via dell’edificazione socialista nelle campagne, non abbiamo deviato dalla nostra politica cooperativistica, ma marciamo, invece, decisamente avanti. Sia poi detto chiaramente che noi non tendiamo alla formazione di cooperative caserma quali sono i kolkos sovietici. Nelle nòstre cooperative vogliamo sia raggiunta la massima democrazia, sia posta una solida base economica affinchè i cooperatori abbiano un elevato tenore di vita e decidano da soli sul loro lavoro ed i loro problemi, al contrario di quanto accade nel-l’URSiS, dove i membri dei kolkos non hanno alcun diritto di decidere è neppure di pensare, perché per loro pensano e decidono, i commissari moscoviti». Dopo aver fatto il punto sulle organizzazioni giovanili e ,sull’attività delTUAIS, intesa a raccogliere e valorizzare le aspirazioni e i desideri delle fraterne comunità, l’oratore ha concluso: «La 'coscienza dei grandi successi da noi faggiuntì in tutti i settori, ci dia nuova forza nel nostro lavoro,nella nostra lotta per la costruzione di un avvenire socialista, per la difesa della pace ed il rafforzamento dell’unità e della fratellan-lanza tra i nostri popoli. Le forze del progresso sapranno condurre alla resa dei conti tutti i nemici che tenteranno di intralciare il loro cammino sulla via delia democrazia e del -socialismo. Il nastro Partito è garanzia dei successi futuri, come sono garanzia di vittòria le masse progressiste da noi, nella Jugoslavia -socialista, ed il Partito comunista .iugoslavo guidato dal no-stiro cojppagnp ffTQ, La risoluzione conclusiva La conferenza del Partito comunista distrettuale, svoltasi il 20 ed li 21 ottobre 1951J ad Isola, ha accertato, dopo le relazioni, politica, economica, ed organizzativa e dopo un’esauriente discussione: Il motto «La fabbriche agli operai» che accompagna il proletariato in tutta la storia della sua lotta di classe ha trovato la sua completa realizzazione nella Jugoslavia socialista. 11 Partito comunista jugoslavo è riuscito ad applicare tale motto fondamentale il cui significato supera i confini dello stato e rappresenta un fatto storico per il movimento operaio internazionale. Anche l’organizzazione del Partito del nostro distretto ha valorizzato tale aspirazione fondamentale della classe operaia, raggiungendo già considerevoli successi. Dall’elezione dei consigli operai in tutte le nostre imprese — che già direttamente le amministrano — fino ad’ un ulteriore approfondimento della democrazia, nel funzionamento del, potere popolare ed' a tutti gli altri settori delia vita sociale, Sii sforzi delle nostre organizzazioni del Partito vanno per un’ulteriore rafforzamento ed estensione delle conquiste della rivoluzione popolare. La; campagna imperialista e sciovinista condotta dagli irredentisti italiani e cioè dai fascisti, dai cominformisti e da tutta la reazione nella smodata bramosia della nostra terra col pieno appoggio del governo italiano! ha fatto sì che il nostro popolo si unisca ancor più in una lotta decisa, che si congiunga più strettamente con la sua patria socialista, la Jugoslavia e che lotti contro i tentativi di staccare il nostro popolo dalla comunità è l’unione alla Jugoslavia. E’ necessario sottolineare, giàcchè si parla del futuro del Territorio-libero di Trieste, che Tunica giusta soluzione, apche per Trieste e dintorni, è l’annessione alla Jugoslavia. Considerate anche le decisioni dèlil’ulti-ma conferenza circondariale del Partito, di fronte al Partito si pongono in special -modo i seguenti compiti: 1) Lavorare ancor più decisamente e conseguentemente in un legame sempre più stretto con la Jugoslavia socialista e lottare contro tutti i tentativi miranti a dividerci dalla nostra patria socialista. E’ necessario stroncare ancora in germe tutte le manifestazioni di sciovinismo originate dal tentativo del nemico di spargere attraverso elementi deboli, speculatori politici ed avversari tra il nostro popolo dicerie contrarle e il disordine. A taje scopo occorre aumentare la vigilanza dei membri del Partito e di tutto ii popolo per smascherare i nemici della nostra lotta per il socialismo — per la Jugoslavia *— e per impedire l’opera dei vari agenti del comin-form e del CLN ovunque essi si nascondano. 2) Con il passaggio ad un grado superiore di amministrazione dell’economia attraverso l’assunzione dell’amministrazione delle imprese da parte dei collettivi di lavoro, il Partito deve mettere in grado i Consigli operai, le organizzazioni sindacali e gli operai in genere di assumere ia direzione delle imprese; combattere senza pietà qualsiasi manifestazione di tendenza burocratica, curare che vengano utilizzate tutte le possibilità per elevare la; produzione dalia quale dipende lo standart di vita di tutta la popolazione e stroncare qualsiasi manifestazione di tendenze settarie e economico — particolaristiche. 3) Le organizzazioni del Partito nei paesi debbono sempre più essere aU’ajvanguardia nella lotta per la edificazione socialista del paese, elevare la coscienza socialista dei contadini ed ottenere che i membri del Partita siano i primi nella lotta per la vittoria del cooperativismo. I membri del Partito potranno ottenere un tanto se con il loro lavoro fattivo e con i risultati del proprio lavoro dimostreranno nelle cooperative generali e di produzione ai) contadini le priorità dell’economia cooperativistica. Aumentare la capacità produttiva delle cooperative agricole di produzione affinchè si rendano quanto prima indipendenti economicamente. Sviluppare la democrazia interna nell’attività delle cooperative ed eliminare qualsiasi arbitrio, condurre contemporaneamente la più aspra lotta contro il lavoro scissionistico degli speculatori, dei pigri e degli altri nemici del cooperativismo. Allargare le cooperative già esistenti includendo nuovi membri e creare le condizioni per nuove, prestando a tale scopo tutti gli aiuti politici, e materiali. 4) In relazione ad un ulteriore approfondimento della democratizzazione nei settore amministrativo occorre attirare le organizzazioni di massa sopratutto TUAIS che, con le riunioni degli eiettori i consigli dei citta-dini e le ispezioni popolari ecc. debbono coilaborare ancor più alla realizzazione dei principi deila nostra democrazia popolare. 5) Necessita dedicare la massima attenzione all’educazione della gioventù alla quale sia ì’organizzazìone di Partito come le altre organizzazioni di massa non hanno dedicato sufficenti cure. E’ necessàrio trasméttere alla gioventù ie tradizioni della Lotta di Liberazione nazionale e reo. derla attiva in vari settori politici, economici ed altri sociali. Con un giusto lavoro politico impedire che la nostra gioventù soggiaccia alla influenza dei vari nemici de! progresso. 6) Occorre dedicare'maggior cura alla vita interna djei Partito, aumentando la disciplina del Partito, le responsabilità personali e collettive nell’esecuzione delie decisioni adottate, migliorare continuamente il sistema ed il contenuta dell’attività del Partito, specie nel rapporto verso le organizzazioni di massa e le masse in genere, eliminare conseguentemente qualsiasi ingiusto atteggiamento nel ricevere i nuovi candidati e membri del Partito, cercar di far entrare nelle file del Partito tutti i lavoratori onesti e coscienti, i contadini e gii intellettuali che eseguono coscientemente i propri doveri nei confronti della comunità ed in special modo eliminare qualsiasi errato atteggiamento verso le donne e la loro ammissione al Partito. 7) Dedicare la massima cura all’elevamento politico ideologico dei membri di modo che anche le organizzazioni base del Partita siano capaci di risolvere i problemi politici ed economici del -proprio paese o del proprio posto di lavoro. Organizzare a tale scopo scuole di Partito, corsi serali di Partito, discussioni e conferenze, affinchè ad ogni membro sia chiaro il significato ed ii compito del Partito comunista jugoslavo per la lotta dell’idea del comuniSmo ne! mondo, la sua lotta contro il revisionismo degli insegnamenti di Marx da parte della direzione del Partito comunista russo nonché i suoi sforzi e vittorie per il mantenimento ed il rafforzamento della pace nel mondo. T T “ir" » * I PIONIERI DELLA SCUOLA OTTENNALE DI BUIE HANNO PRESENTATO IL QUADRO VIVENTE «LE 6 REPUBBLICHE» BUONA PARTE DEI LOCALI DELLLA MOSTRA SONO STATI DEDICATI AL LIBRO ED ALLE PUBBLICAZIONI IN GENERE Il pubblico festeggia l’autore e gli interpreti L’ENTRATA ALLA MOSTRA DELL’UNIONE DEGLI ITALIANI OSPITATA NEI LOCALI DELLA PALESTRA DI PIRANO IL CORO: DI PIRANO HA DIMOSTRATO PARAZIONE ED UN DISCRE UNA BUONA PREDI VOCI ANCHE IL NOME Dì LENIN CANCELLATO DAL CALENDARIO SOVIETICO (Continua dalla 1. pagina) stato rivolto; in nome deH’Unione degli Italiani, dal suo presidente comp. Agarinis Nazario, il cui discorso illustrante i successi raggiunti . dall’Unione nell’anno intercorso fra la prima tenuta a Isola e questa seconda Rassegna, viene pubblicato a parte. La relazione del comp. Agarinis è stata preceduta dalla «Marcia Istriana», composta dal m. Bevilacqua ed eseguita alla perfezione dal complesso orchestrale cittadino di Pirano, ottimamente diretto dallo stesso maestro. Il medesimo complesso Ira poi e-seguito magistralmente anche il valzer «Reginetta delle Rose» che ha riscosso del pari i calorosi applausi del pubblico. Un saluto ai presenti all’apertura della Rassegna è stato rivolto anche dal comp. Giuseppe Arrigoni vice-pres. dell’Unione Italiani dellTstria e dì Fiume nonché deputato al Sa-fcor della Croazia. Accennando ai successi raggiunti nel campo artistico, culturale ed ideologico della nostra Un’ione, grazie allo spirito dì abnegazione dei suoi componenti, all’appoggio del Potere popolare,’'del Partito e dell’UAIS, egli ha affermato che tali successi sono una garanzia di maggiori nel futuro. «L’unità e la fratellanza fra la popolazione italiana, slovena e croata ha pure contribuito — egli ha dichiarato — mediante la reciproca comprensione e l’appoggio morale, al vostro sviluppo culturale, che si svolge parallelamente ed in parità di diritti con le altre nazionalità conviventi nella Nuova Jugoslavia socialista. «Noi siamo al corrente — ha precisato l’oratore —- delle difficoltà create e dei tentativi fatti per rompere questa unità e fratellanza con le contìnue campagne sciovi- IL COMPLESSO ORCHESTRALE DEL C. I. C. P. DI CAPODISTRIA niste dei circoli nazionalisti e co-minformisti di Trieste e dell’Italia, tentativi rimasti e che resteranno sterili poiché è l’unità di lotta e di opere delle nostre masse che gli stronca». Dopo aver dichiarato che l’appoggio e li.ncoraggiamento dei circoli governativi romani a tali campagne, ostacolano le possibilità offerte dalla R. F. P. J. per la soluzione dei vari problemi pendenti fra i due governi e dopo aver- affermato che i contatti, l’appoggio e l’aiuto da parte dell’Unione degli italiani dellTstria e. di Fiume, saranno costanti e nel miglior modo rafforzati, ha concluso augurando ogni successo alla nostra seconda rassegna. E' apparso quinci alla ribalta il coro di Pirano, composta da una ventina di elementi, in prevalenza giovani, che, nelle esecuzioni del coro «Scorrendo unità» del «Rigo-letto» di Verdi, del coro dei.emat-tadori» della «Traviata» e del «brindisi» dall’Ernam sempre del Verdi, ha dimostrato una buona prepara» lo avesse messo al mondo una bella cameriera di casa Tarsia, ma tutti erano propensi a vederne il padre nel fattore, che invece lo aveva allevato per commissione del conte. Uscito il conte, Maria, che aveva sentito tutto dalla finestra, nom sà trattenere la gioia, fà chiamare Paolin che, timido, non sà come farsi avanti. Avviene cosi la riconciliazione. Giungono gli sposi e, fra carità e balli, si attuano i pacifici progetti amorosi delle due coppie. Questa in sintesi, la trama del lavoro storico-folcloristico in due atti che il prof.. Domenico Venturini, noto studioso dì storia istriana e scrittore, ha presentato al «Ristori» per l’interpretzione del nostro circolo di cultura. Il lavoro, ricco di spunti e di situazioni, anche se svolto in due atti piuttosto lunghi, scorre piacevolmente per il dialogo brillante e talora pungente. Lo squarcio di Capodistrìa, attorno il 1790, è ricostruito nell’ambiente storico e nello spirito popolare con sincera aderenza. Non mancano citazioni di fatti e persone di documentata e-sistenza, nè una piacevole incorniciatura folcloristica. Festosa accoglienza ha salutato la bravissima attrice Pinotta Venturini che! dopo qualche anno di assenza, è tornata a calcare le nostre scene. Essa ha mirabilmente interpretato il ruolo di donna Bia, delineandoci con efficacia la fi-» gura ora burbera ora benevola della vecchia paolana dalla lingua> senza pelo. Quasi sempre in scena, ha sostenuto ed animato lo spettacolo, vivendone con coerente sensibilità ogni attimo. Accanto a lei, nella parte di barba Meto, ha ottimamente figurato Dario Scher che ha saputo caratterizzare con chiarezza il povero marito, ormai malandato e succube alla moglie ancor florida. Scher sa convincerci sempre più. Specialmente nei ruoli di attor vecchio, nei quali lo abbiamo visto in «La madre», «Lumie di Sicilia», 'ed «Il cieco». Esuberante„ fresca e loquace, Lucia Sher, ha animato Egida con la solita bravura che fa di lei una simpatica ed ormai solida attrice. Lidia Marion e Berto Ravalico, rispettivamente Maria e. Paolin, si son disimpegnati con buona volontà e disinvoltura, pur rivelando le loro prime armi. Buona, nella parte della gobba Rampina, la Antonet-ta Mori che ha delineato con convinzione la vecchia intrigante. Bene pure le due contessine Tarsia, impersonate da Ersilia Benussì nella parte di Anna che, con sorprendente disinvoltura, ha tratteggiato la figura dell’isterica e capricciosa damigella; Angela, da Maria Loren-zutti, che è stata. invece timida e devota. Nino Giorgesi, Enrico Salvador, Renato Steffè, Luciano Parovel si sono discretamente disimpegnati accanto a tutti gli altri. Il commento musicale, coronato da composizioni originali e, qualche adattamento su motivi popolari, è stato indovinatissimo al carattere della commedia. Notevoli le romanze di Maria, quelle di Paolin e la canzone di Egida. Il regista Oreste Tatto, coadiuvato alle ultime prove da Franco De Simone, ha saputo far scorrere piacevolmente ì due lunghi atti. I caratteri tutti sono stati ben delineati e differenziati e le masse delle comparse (ci è stato detto piuttosto indisciplinate alle prove) abbastanza disinvolte. Di ottimo effetto lo scenario di Romeo Nazario Scher, che, anche se teatralmente un pò convenzionale, è veramente piaciuto. Un cenno particolare ai bei costumi che, su modelli forniti dall’insegnante Rosina Sossi, sono, stati realizzati con lodevole buon gusto da Maria Parenzan, ormai immancabile con le sue creazioni quando c’è uno spettacolo in costume. Piacevoli pure le figure coreografiche di Dorina Giurmani. Concludendo, accenneremo al fervido consenso che il pubblico ha tributato agli interpreti e all’autore presente in teatro. Plauto. A Philadelphia tale Ricard S. Connor, un facoltoso agricoltore di Pine Hill, N. J., nel 1911 comprò u-na velocissima automobile che, lanciata a tutta corsa, raggiungeva le venti miglia all’ora. La prima volta che uscì con la sua macchina lanciata a tutta velocità, Connor si buscò una multa di 850 dollari e non volle saperne più dell’automobile che chiuse in un magazzino della sua azienda agricola, dimenticandola affatto. Il Connor ebbe l’altro giorno l’infelice idea di voler ritirar fuori la sua macchina per vedere come si sarebbe comportato il motore dopo tanti anni di riposo, ed ebbe la sorpresa di constatare che funzionava magnificamente. Anche questa volta egli lanciò a velocità folle la sua auto un pò fuori modello, ma ebbe la sorpresa di vedersi fermare da un poliziotto e intimarsi una multa, perchè, procedendo a solo 20 miglia all’ora, -congestionava il trafficorfl Connor ha pagato e ha detto che la sua macchina tornerà nel magazzino per tutta la consumazione del secoli. IL GRUPPO FOLCLORISTICO DI GRISIGNANA HA PORTATO ALLA RASSEGNA UNA CARATTERISTICA NOTA DI COLORE In casa di donna Bice, energica consorte di barba Meto, vecchio malandato e sottomesso, si sta preparando la festa per il fidanzamento della figlia Maria con Paolin, un giovane sulla cui nascita aleggia alcunché di misterioso. Quando già è giunto il fidanzato con qualche invitato, Lezarietò Pei, un giovane pescatore che vorrebbe per se la bella Maria, sfoga la sua gelosia tirando un sasso e rompendo un vetro. Donna Bia, un pò superstiziosa ne è impressionatissima ed a stento viene rassicurata dalle parole del marito, del fattore e degli amici. Ritornano i fidanzati che frattanto si erano recati dal conte Tarsia che ha voluto, chissà perchè, colmarli di regali. Tutti salgono in camera di Maria per ammirarli. Ma ecco, quando il cortile è vuoto, giungono le contessine Angela e Anna; figlie del conte Tarsia. L’una umile e timida, sempre preoccupata di far tardi in chiesa, l’altra vivace e capricciosa reputata mezza matta per il suo comportamento da isterica. Ed infatti la sua presenza ha un .secondo fine, quello di fare uno schei-zo a Paolin di cui sembra essere innamorata. Accorsi i padani, essa umilia Egida «fia de anima» in casa di donna Bia, per farsi versare il vino da Maria e ba-Jocarsi con Paolin il quale, pur seccato, non può far brutto viso alla figlia del padrone. Ormai questa è ubriaca e, per colmare la misura, invita Paolin a seguirla per visitare la cavalla che lei asserisce stia male. Pao-lin, seppure di malavoglia la segue, mentre Maria scoppia in pianto e donna Bia dichiara rotta «l’mpromgssa». Il giorno dopo è domenica. In, un’atmosfera di tristezza, in cui ogni tanto facapolino la vivacità di Egida, si sta preparando la festa per le nozze di Elio, «figlio di donna Mia e barba Meto, con la Ciareta Bisatela». Come si vede erano in programma grandi feste: al sabato il fidanzamento della figlia, la domenica le nozze del figlio. Ma primi hanno da mettersi a posto le cose. La contessina Angela viene a rivelare che il giorno prima tra Anna e Paolin, che lei non ha lasciato un momento soli, non èi successo niente di niente. Avviene poi un colloquio con la. gobba Rampina, e un movimentato incontro con Lezarietò Pei che, protetto da quella squarquoia, vorrebbe tentare di pigliarsi Maria. Da ultimo arriva il conte Tarsia in persona per scusare il comportamento della figlia e ... a far scoppiare la bomba. Paolin è suo figlio. Si sapeva ghe IL COMP. AGARINIS SALUTA I CONVENUTI. zione ed un lodevole affiatamentei sebbene l’effetto delle sue voci- sia rimasto un pò attutito dalla orchestra sproporzionata nei confronti della potenzialità del coro. I solisti ospiti, del Teatro del Popolo» di Fiume, baritono Enzo S.errini che ha cantato «Lolita» di Buzzi Peccini, la «Canzone napoletana» di Falvo, la «cavatina di Figaro» dal «Barbiere di Siviglia» d| Rossini ed il basso Sciacqui che ha cantato «Amarilli» di Cerrini, la «Ariétta»» di Lotti, e l’aria del «Simon Boccanegra» di Verdi, con le loro voci modulate e meglio educate, con la felice esecuzione : dei vari pezzi, si sono meritati 1 calorosi applausi del pubblico. Ottimo l’accompagnamento al pianoforte del m. Zdenko Pehard. Una nota caratteristica è stata portata sul palcoscenico dal gruppo folcloristico di Grisignana che, co« le sue tipiche scene della Grisigha-na di un tempo, con la macchiétta dell’esattore delle imposte, con S balletti ed i canti di un’epoca ormai lontana, ha saputo interessare, e divertire il pubblico dimostratosi alla fine generoso di applausi per gli esectuori che, nei limiti delle loro modeste possibilità, hanno saputo corrispondere alle aspettäti-ve. , ' Molto suggestivo il quadro vivente delle 6 repubbliche, ottimamente rappresentato dalle scuole ot-tennaìi di Buie». Degna cornice della magnìfica serata è stata l’ottima esecuzione da parte dell’ottetto musicale «Salon» di Capodistria, diretto dal maestro Milossi Luciano, di una selezione Leggete e diffondete LA HSISTftA LOTTA di «Geisha» di Johns e dell’operetta «Vittoria ed il .suo ussaro» di Aforai ham. Se i buoni inizi sono l’indice della buona continuazione e del felice esito di una determinata cosa, ri doveroso concludere che la seconda rassegna dell’Unione degli Italiani »on poteva avere up lame IH.igiWS e più pi;ewetàgnte. IL C.I.C.P. „A. GRAMSCI" SI E’ PRESENTATO ALLA RASSEGNA La Prima al In detti giorni, gli apprendisti sono in dovere di, lavorare nell’azi-enda-impresa. al massimo 5 ore. Per gli apprendisti di nazionalità slovena saranno diramate successive istruzioni. Tutti i datori di lavoro sono invitati a far pervenire entro il 31 c, m. a questa Delegazione l’elenco degli apprendisti occupati con i seguenti -dati: 1. Cognome e Nome, 2. Paternità, 3. Luogo e data di nascita, 4. Ramo di qualifica, 5. Iscritto nelTanno scolastico 1951/52, 6. Nazionalità, 7. Osservazioni. Nelle" osservazioni vanno annotate eventuali spiegazioni, come, ad es. «ha terminato la scuola prima di un anno o due, attualmente iscritto alla scuola», oppure «attende le istruzioni perchè di naz. slovena.» Per gli apprendisti di nazionalità slovena, precisare pure se hanno frequentato la scuola italiana oppure quella slovena. Il Delegato per il lavoro: (Santin Mario-Walter) Smarrimenti La compagna Savron Jole, da S. Lucia N.ro 174, ha smarrito la -sua carta (Mentita fra Capodistria e Pirano. .. • ' v J Il rinven.itore è pregato di restituirla, in caso contrario la carta vie- ne invalidata. räUililif TRA LE^ QlJINIjE DELU^ATLETICA Ri&ofliasi "easo,, Žer/a/? Ai nostri' lettori sarà certamente noto che 1-a Federazione jugoslava di atletica leggera ha recentemente sospeso, per -un periodo di sei mesi ■ IBBJ_ ì I 'li GROVIGLI & SGROVIGLI SS HI 1—1 N. 27 CRUCIVERBA i 2 5 li I 46 2o U m ir-' 35 1 n 814 10 u is 893 Sì» li 11» 13» Partendo dalle caselle segnate con le freccette e seguendo il movimento delle lancette deU’o-rologio formare Sei parole rispondenti alle seguenti definizioni: 1. Un mare coreano — 2. Noto centauro -italiano — 3. Arma bianca --44'. Misura di peso — 5. Uno che hon ha fatto economia del nettare di Bacco — 6. Città nellTstri-a. . (P. B.) N. 29 Biglietto da visita 4 cecoslovacchi, 2 olandesi e 2 uru- / e -da -ogni attività sportiva, il 1-an-guaian-i) quindi inglesi, tedeschi, belgi, .svizzeri, paraguaiani. Poi ci sono U-nzai-mo e Gonzgles, in altosa di, «occupazione», gli argentini .Fio-rio e ; Eie-agni che sono, in arrivo, nel mentre si parla di un prossimo ingaggio . -d-ell’aiiatmiaco, Stojaspol, dell’ingkise Morte-nsen e si sussurrano sottovoce i nomi di Ad-emir e Jajr. L'unica squadra (vera mosca bianca) che, non conti alcun .straniero fra li suoi giocatori è il Como. Anche nella serie ELvi è una notevole -infiltrazione di stranieri, sicché oggi si. può calcolare che oltre un centinaio di giocatori stranieri militino nei campionati di serie A e lì. Tutta que-s.ta infiltrazione di stra-rienieri -noin. permette che i giovani calciatori italiani -si mettano in 1-u-ce. Che ne pensa d-i ciò la' B B C ? CITRESI PACE La statistica delle reti segnate durante. 4 -lustri dai maggiori squadroni d’Italia fornisce i seguenti dati: In testa è,, la «Juve» con 1321 reti, segue r«I,nte.r» con 1299 goals, ciat-oire di martello Žerjal Danilo, uno dei nazionali jugoslavi, il quar le aveva recentemente lanciato a Celje -il matelio a metri 58,80, mi- , stira ohe supera il precedente record jugoslavo, e che è compresa fra -le migliori dieci del mando. La sospensione è -stata motivata con il fatto che l’atleta di Duttogliuno, seppur chiamato a parteciparvi, non isi. era presentato al confronto Jugoslavia"—Inghilterra. L’in-terehhato ha dichiarato che non poteva partecipare alla competizione poiché era ammalato e di -aver presentato a icoimprava dei referti di 4 medici, attestanti il suo cattivo .-stato di salute, aggiungendo di aver reso noto quanto, sopra al segretario della Fe,derazione Atletica -leggera. .Nonostante iuttociò. la Federazione' rigettava a. priori i referti dei medici e puniva il Žerjal con la sospensione per sei mesi dall’attività sportiva. ' Ora -noi non vogliamo esprimere uh giudizio su questo «cago», poiché non possediamo tutti gli elementi per farlo, però ci sembra strano che la segreteria., della F. A. J. rigetti la per un mese il Žerjal) e che qu-est’ultima a sua volta — in una dichiarazione diffusa sull-a stampa — respinga come non vera l’affermazione pubblicata nel comunicato della segreteria della F. A. J. e che perciò ritenga valida la misura conseguita dallo Žerjal a Celje, misura che comporta il -nuovo primato jugoslavo. Considerato un tanto, a nostro parere sia la sospensione dello Žerjal quanto l’annuMamento del lanciò di metri 58.80 a Celje, dovrebbero esser revocati, poiché mancano i motivi per mantenerli. Giorgini Antonia fù Domenico da Capodistria abitante in piazzale Ginnasio N.ro 7, ha smarrita -il 22 ottobre nei pressi del porto la sua carta d’identità. j ),&j Il rinvenitore è pregato di consegnarla alla proprietaria oppure alla • stazione- della D. P. altrimenti detta carta -non è valida. i* Zernich Riccardo da Capodistria, a -ibitante in campo Ospedale N.ro 6, ha smarrito la sua carta d’identità sabato 13 u. s. nel -tratto di strada tra Campo ospedale, piazza Da Ponte e -Piazzale Sereni. Il rin-ven-itore è pregato riconsegnarla, in caso contrario detta carta viene -invalidata. * Pitacco in Sincich Ida, residente a Siedale nro. 892, ha smarrito il giorno 13 corr. presso il posto di blocco il Capodistria la sua carta d’identità. Detta -carta deve essere restituita alla sua intestataria, altrimenti non sarà valida. Orario santooorriero -poi .il Torino, il Bologna, la Lazio colpa della punizione sulla F. A. e-d il Genoa. Slovena (la quale aveva sospeso Ha un mestiere molto Sapete cosa fa? dolce. ORIZZONTALI: 1. In provincia di Littoria — 4. Quella di Mascagni è; rusticana — 13. Un condimento che ... va in su (tr.j — 14. Il domicilio dei soldati — 15. Istituto Edile Fiumano — 16. La prima e la seconda — 17. Esaminar un ammalato — 19. Tour de France — 20. Grossi è robusti ruminanti selvatici — 22. Articolo spagnolo — 23. L’orecchio nei prefissi — 25. Uno a Londra —'26. Tra i mari — 27. Proprio ora — 29. Lussemburgo e Svezia — 31. Lo prendi per saltare — 33. Il pane ha mangiato le sue vocali. ■— 34. Figlia di Labano — 36. Spazio piano fra. alture — 37. Sigla degli Aerotraspo-rti Jugoslavi — 38. Maschera italiana — 39.. La vedetta dei ladri. VERTICALI: 1. Diede le caravelle a Colombo — 2. Sacro in Polinesia 3, Nell'urlo — 4. Circostanze — 5. Dei scandinavi — 6. Soldati, anziani di servizio. — 7. Lago asiatico — 8. Limare le . . . vocali — 9. La nota del diàpason — 10. Mezza riga —. 11. Il centro di Rieti 12. Offesa, ingiuria —.14, Nell’America, dal Sud —* 17, Inutili •— 18. àsisaii religione —. 21. Forlì — 23, Si nutre i-n.. . petto — 24. L’Osmio — 26. Padre di Maometto — 27. Misura agraria inglese — 28. Squadra ita- • liana, di calciò — 30. Un -baronetto inglese —: 31. Un pò di sicurezza — 32. Nelle negazioni — 35. La sigla di Alessandria — 36. ... e quella di Piacenza — 37. Io a . . . Zagabria. (P■ B-) N. 28 Impiantito Soluzioni dei giochi pubblicati ne! Nro. 2Ì2 Nro. 21 Cruciverba. — ORIZZONTALI: Pomp-a-dur — Irma — It-i — EM’ — ST — -AV -- Marcel — Cantal — Na — La — Ni— Tre Calci amichevoli Stella Rossa - «Jadran 1-2 — .Cent — Epidemia. — VERTICALI: Piemonte — Orma — MM — Pascal — DI — Ulta — Rivalità — Tenace — RC — LT — Anni — Arp — Ei — Em. Nro. 22. ha sentenza semicifrata: — Ricchezze, onor, piaceri, Son ben menzogneri: Tormentano bramati, Deludono sperati, Non saziamo ottenuti, Desolano perduti. '(Botiti). Nro. 23. Anagramma: — »La PICCOLA MOGLIE« Nro. 24. L’eredità: — Dinari 84.000 (28, 21, 14 e 12.000) Nro. 25. Il pensiero nascosto: — Chi sa amare sa morire. Nro. 26. Crittogramma: — Sogno — Tacco. — Intra — Forza — Fallo — Eolie — Lindi — Ionio — Omero: STIFFELIO. Sul campo di S. Nicolò si è disputato domenica scorsa l’incontro amichevole di calcio fra la «Stella Rossa», che quest’anno parteciperà al massimo campionato del territorio, e la «Jadran» di Decani. Quest’ultima squadra è riuscita -a piegare, sia pur di stretta misura, gli avversari che vanno per la maggiore, dandoci l’impressione, di poter ben figurare nel prossimo campionato distrettuale. Della Stella Rossa poco da dire, sebbene essa ostentasse una superiorità territoriale sul campo amico, non è riuscita ad ottenere la vittoria. Ciò dimostra che la preparazione-tecnica degli elementi che la compongono difetta ancora. Le squadre sono scese in campo nelle seguenti formazioni: STELLA ROSSA: Bertok II, Carraro, Zanella, Carraro li, Glavina, Zanella II, Zanella III, Cociancic. JÀDÈÀN: Stamejc, Cupin, Bertok, Bizjak, Kaligarič, Grìzon, Prašnikar, Piziga, Bolcic, Gregorič. Arbitro — Eier di Ancorano. All’inizio del primo tempo e precisamente al 4 minuto, la Stella Rossa si porta in vantaggio per merito di Zanella che segna fortunosamente, mettendo in rete, Con un ginocchio, la palla, sfuggita al portiere di Decani. La Stella Rossa mette in difficoltà la Jadran, che péro si difende bene ed, anzi, al 32 minuto, perviene al pareggio per merito di Gregorič. Nella ripresa, il gioco non cambia fisonomia, attacchi vani della Stella Rossa e azioni di contropiede della Jadran Che minacciano seriamente il portiere di Ancorano, ed, anzi, su uno di questi, al 34, Prašnikar coglie la rete della vittoria per i ragazzi di Decani. Partita molto disciplinala. Ci sono piaciuti Boris e l’estremo difensore del Decani, Rossi, Partenze da Cacaci Istria per Giorni feriali Giorni festivi ADRIA Portorose 8.15 9.2» 12.00 13.15 9.20 12.00 115.00 » Pirano 4.83 5.10 15.00 18.15 20.45 20.45 » Umago Alfoaro Vescovà Siccìole Decani Villanova 7.30 6.40 18.15 14.45 14.30 16.30 15.00 18.15 10.29 18.15 16.30 Valdoltra 6.18 15.00 18.15 S. Antonio 14.38 18.10 ,, Isola 28.05 K. A. BUIE Cittanova 8.39 12.15 16.45 Umago 12.30 1,6.45 ,, Buie 15.80 S. A. P. Aidussina 5.00 5.00 ». Sežana 0.25 14.55 ai lunedì 6.25 0.25 14.55 tt Lubiana 14.00 A. P. I. P. Fiume 7.00 meno che al luned; ai sabato 16.30 S. T. A, R. Trieste 8.30 18.30 Arrivi a Cepodistrša da Giorni feriali Giorni festivi ADRIA Portorose 9.40 11.10 .13.40 14.40 11.10 18.50 14.50 Pirano 4.45 6.20 6.50 17.55 4.55 ” Umago 6.55 12.50 6.55 „ Aibaro Vescovà 6.30 7.40 16.40 Sicciole 6.50 Decani 6.50 15.50 Vilfanova 6.55 16.35 Valdoltra 6.30 7.10 16.40 ;; S. Antonio 6.45 15.35 Maresigo 6.50 15.45 Isola 20.35 K. A. BUIE Umago 7.40 10.30 16.30 Cittanova 8.10 8.15 14.30 S. A. P. Aidussina 20.40 20.40 8 Sesana 11.45 14.45 11.4$ 14.45 <« Lubiana 10.00 j A. P. I. P. Fiume 18.08 a! sabato 16.00 j S. T. A. K. Trieste 7.15 16.00