“Nonno invernó,, ponerá ai nostri bimbi ore di gioia e di sano svago... QRG'AUO DELL* UNIOME ANTIFASCISTA. ITALO - SLAVA PEE IL CIRCONDARIO DELL* ISTMIA Direzione - Redazione - Ammin. R. Castelleor.e 2 - Capodistria tel. 170 ANNO HI. No Hü Capodistria, Mercoledi, 27 dicembre 1950 3 Din. - 15 LIRE LE ASSEMBLEE PLENARIEDÍSTRETJUALI A CAPODISTRIA E BUIE I successi ottenuti e gli errori commessi devono darci 1'impulso per i nuovi compiti l,IM^mmmm«f»™' mili—«nm— IMPEGNARE LE ORGANIZZAZIONI ALLA BASE NELLA RISOLUZlONE DI TUTU I PROBLEMI - RAFFÜRZARE L’UNITA' POLITICA DELLE MASSE, ELEVARE LA LORO COSCIENZA ED ATTIVIZZARLE - LA BANDIERINA TRANSITORIA AL DISTRETTO DI BUIE, AD ISOLA ED Al SETTORI DI CITTANOVA E S. ANTONIO PER I RISULTATI CONSEGUITI NELLA GARA D'EMULAZIONE Contribuíanlo alia riuscita del “CAPODANNO DEL BAMBINO,,! A Capodistria Damenica ha avuto luogo a Capodistria FAssemblea plenaria distrettuale dell’UAlS. Era presante la stra-grande maggioranza dei delegati, eletti nellp assemblée cittadine. dell’UAIS e, ira. Sli ospiti, il seepetario del Coimi- tato Centrale dell’O. F., comp. Franc Stoka. Ha aperto i lavori delFassem-blea ¡1 comp. . Pisot Rado — Sokol, il quale ha salutato. i delegati e gli ospiti. II comp. Prion, Carlo, ha fatto la relazione sul lavoro svolto ed ha indicate i compiti futuri. LA RELAZIONE DEL COMP. PRI JO N CARLO Iniziando il suodire il comp. Prijon Carjo ha messo in risalto i successi conseguiti daÙ’l/AIS' nel. distretto* di Capodistria durante, la praparazione aile* eleejwii del 10 dicembre, rjlg-vaaijo. anzitiUtto. che l’organizzazione si è fortement«: consolldata. con Fafílus-so di migliaia di nuoyi, membri, onesti lavpratori e; cittadini '.che, si sono tir natoiente. 'liberati, da. pregiudizi: e dalr l’inflitsso, degli eiememi reazionairi, SINDñCñTI CLñSSISTI PJella lotta del, Comitato di azione siadacaite per la ricostruzione' dei sin-dacati olassisti non pobevamo e non possiamo perdere maiit, div vista la si-* -tuazione generale sindacale. dei lavo-ratpri del monido. L’organizzazione sin-diaeale dei layopatOEi. è in crisi ideológica ed organizzativa. La. scission® nel fronte sinidacale si moltiplica e si approfondisce, e la, reazione padrona-le, da questo fatto, iricava 1 massimi vawtaggi; in Italia, in Francia corne a Trieste. La realessítuazioine- económica e sociale dei 'lavoratori di Trieste, come di tutti i lavoratori nel régime capital li,sfca, è il più éfficane «argomento» per orientare, i lavoratori steissi. Per essa, 1 lavoratori sfruttati e sistemáticamente provocat! dall’azione padronale, sen-tono l’istintiva,. esigenza di unirsi, di riarmarsi dell’istrumento efficace dî; lotta, il sindacato classista, diviene in derogábale! >, Il lavoc.atore- dîner ganizzato, isoilaté, è infatti spremuto senza. limiti, e la sua;, vita, oggi più che mai, diviene impossible. D’aUromie. quale difesa concreta, reale, possono ottenere i lavoratori di Trieste da sindacati nazio» riaHsti, riformisti o cominfarmisti, sciovinisti o isocialipatTiotti, oiperanti sulla piattafarma stessa. degli interessi général! délia, borghesia italiana? Da questi «sindacati» i lavoratori avran-no, sempre, aggiunta alia loro miseria saltante •ist.'SpaBzatSM»-«tel. «bançhetti» borghesi, disiBusioni. tempo ed , énergie-perdute; Ouï sta la- ragione dete l’inevitabiîiibà déliai rinaséitas dei sio-dacati elassisti. IU.congresso di riqo-struzione sindacale che si sta organiz-zandot nel Territorio di Trieste indica appunto questa esigenza imperiosa dei lavoratori e taie, congf-esso porrà in questo Territorio , la, pietta fondamentale per la ricostr.uzione intégrale del-Tistrumento sindacale di lotta dei lavoratori.. L,o statuto dei sindacati elassisti, posto- dal Comí tato organizzatore del con_ gresso alla -discussione dei lavoratori, è caratterizzato dai seguenti tratti passa-ndo all’esame dei risultati con-principali: un preambolo esplicativo seguiti, l’omatore ha messo in rilievo e auattro parti, di cui la prima ê come l’UAIS abbia ottenuto grandi successi nell’esecuzione def compiti del- piano economicé e tr.a- l’altro ha detto: «Dei successi conseguiti nell’esecuzione dei compiti del piano, testimo-niano le seguenti cifre: nell’anno 1950 sono state eseguite complessivamente 377.814: ore di lavoro volontario con la partecipazione di 37.407 lavoratori. Soltanto nel periodo délia gara bi-mestralei onganiazat’a in o-nore, de'le eleziOni deirUAIS, cioè dal 10- ottobre a! 10 dicembre. sono State compiute oltre 93.000 ore di lavoro, tutte a base volontariat Gsseirvando questi risultati, consta-tiamo che molto si è fatto, perô rile-viamo anche che, con una migllore organizzazione del lavoro e con un .isolando-li e smascheran-doli. In base- a questa const-atazione, si pone di, fronte all’DAIS, come organizzazione política de-lle larghe masse lavoratrici, l’ulte-riore necessitá di -ravviv-are la- sua at-tivitá, traendo la propria vitalitá dai pri-ncipi ded-la lotta di liberazione e dalle conquiste della rivoluizione po-polare, sviluppandola per assicurare a-lle masse lavoratrici un avvenlre prospero e felice. Parlando sui eompiti fondamentali dell’UAlS, il relatare ha ribadito che é di capitale importanza il rafforza-mento della fratellanza fra i nostri popoli e la lotta cointro t-utti coloro che seminano discordie fra i g-ruppi nazionali qui coinviventi, poiché l’uni-tá e la fratel,lanza del popolo lavora-tore -costitpisco-no le canrii-ziomi essen-zia-li per il successo nell’edificazione socialista. Al-tro compito- fondam-entale e l’eleva-mento della coscienza política delle masse per la loro co-llaborazione alia soluzione dei compiti che ci si pre-sentano. Áccennando ai successi conseguiti ed alie difficoltá supérate dal noistro po-po-lo dalla liberazioine- ad oggi, il compagino Prijon ha rilevaito come tutto cié sia stato possibile gra-zie ágil sfor-zi ed al lavo-ro indefesso delle masse lavoratrici, che, ha-nno ri-posto compat-tamente la loro fid-ucia n-el Potere po-polar-e. Gli sforzi fatti dagli a-genti della reazione e del Gominfoirm di disto,g-liere i nostri lavoratori dalla via giusta, sono stati frust-ati dal lavoro costruttivo del nostro popolo e dalla loro i'ncroHáb-ile fiducla mella Jugosla-via socialista e n-ella giustezza della sua lotta per l’affermazione dei prin-cipi del marxismo-leninismo contro la prassi co-ntro-rivoluzionaria, intirodotta, nel movimeinto operaio degli attuali dirigen-i i del P. C. b. e contro la política egefnonistica condotta dall’URSS nei riguardi degli altri popoli. Parlando sugli effetti di una slmi-le política, il cOnip. Prijon ha ribadito come sia compito dall’UAIS puré la lotta per l’affermazione delTónestá e della giustizia, per l’ediíicazione del socialismo in stretta cal-latoóirazione con i popoli della Jugoslavla, dal s,u¡c-cesso delta cuf lotta dipende pu-re il successo dell’edificazione socialista nel nostro Circondario. ■ Tra l’altro egli ha detto: «L’ingiusto confine imip.ostpci, che mai abbiamo riconois-ciuto e che -non ricouosciamo nemmeno oggi, ci divide dalla Jwgestoyia. Pe-ró, nonostante .questo, la nostra marcia seigue la stessa via che percorromo i po-poli ju-goslavi, il cui esemipio noi fedelmente seguia-mo.» Bilancio attivo e quattro parti, quella programmatica. Nel prearreboio sono contenute, tra le attre, le seguenti affermaziani: «H simdacato elassista dei lavoratori é uno dei prtacipa-li e piü efficaci istrumen-ti di lotta per l’emanoipazione della, el aspe lavor atrice. L’organizzazione unitaria del campo sindacale dei lavoratori é stata ed; é sempre obietti-vo-di grande importanea per il movi-mento democrático. L’esistenza di un si-nd-acato classista, forte, dinámico e deciso é una delle condáziOni fondamentali per ¡1 mlglioramento delta vita económica, e sociale dei lavoratori. La grande e potente- organizzazione sinidacalé dei lave*aterí del Territorio Libero di Trieste é- stata spezzata pri- ^ ma in due tronconi e poi disgrégala e virtualmente- liquídate, neila zona A: det T. L,Ti lar questa zouav i-peincipi- dal: sjnda-calistno elassista; della democrazia proletaria nel- sindacati, degli eguali diritti nazionali, della fratellanza ita-lo-síava so-no- stati abbandonati, e ri-pudiáti dalle direziop-i dei, Sindapati Unid e della. Camera crea il presupposto affinche i iavorar tori della zona A possan o partecipare nuovamente e attivamente alia difesa del proprio diritto ,aid una esistenza civile non solo, ma. crea anche un i-strumento indispensabile della lotta generale dei lavoratori per la loro definitiva emancipazione». La parte prima dell’impoft&nte pr.o-getto di statute contiene ..fondamentali principi generali, quali i seguenti: «Ríconoseimento dell’esistente antago-; nismo fra le olassl sociali e della necessitá per i lavoratori. di lottare per {Continua in IV pag.) quali fe avvenutoj mette in evidenza ancora una volta lo st-rett-i.ssimo Jegame esi-stente tra tutti i problemi eco-nomici e politici dei vaeii continenti, ed, in-pa-rtoi,colare, l’interdiipenidenza fra le questioni europee e quella dell’estre-■mo- Oriente.- In questa parte del mondo- la situazione política fe- at-tualmente caratterizzata da una fase di abtesa, in stretta relazione aH’atteggia.mento che Pekino ha assunto in forma uffi-ciale nel confronti della praposta per -una immediata1 cessazione delle ostiH-¡ tá neila Penisola Coreana, avanzaba dal comitato dei tre, nomínate dal comitato político delTONU. A Bruxelles, intanto, i paesi occi-dentali del Palto, Atlántico, sollecitati dagli Stati Uniti e sotto la pressione degli avvenimenti in Estremo Oriente, hanno portato a compimento la messa a . punto dei piani del ria-rmo generate e della costituzione dell’eser-citq integrato, colla nomina dél generate Eisenhower, qua-te, comandante supremo delle forze armate europee, e con l’approvazione del compromesso Spofford, che prevede, tra, l’altro, l’-in-' clusione di reparti tedeschi nell’eser-cito dell’Eiuropa Occidentaile. Malgirado l’approvazione del compromesso Spofforid siareibibe ingenuo credere che sieno cadute con ció tutte te preoecupazioni di alcuni paesi europei, tra i quali sopra,tutto la Francia, per la prospettiva di una Germania riarmata. Queste preoecupazioni sono motivate da una parte dalle es-perienze degli ultiml 35 an,ni, n,el corso dei quali, il vecchio continente ha dovuto subiré per bén due volté l’at-taeco del militarismo prussiano, e dal-l’altra, dal timbre’ che, il riacmo della Germania Oecidentale possa essere considerato come una vera e propria provocazione contro l’Unione Soviética, rendendo cosl attuale la minaccia latente di un attacco russo all’Occi-dente Europeo. La soluzione della questione dell’in-serimento della Geirmama nel Patto Atlántico non incontra :1 solo ostaco-lo delle preoecupazioni di aicuni go-vefni éuropei, ma anche quelli frap-poStl dal governo di Bonn che, faite proprie te tesi dei social-democratici, condiziona ormai chiaramente l’adesio-ne’tedesca alte deaisioni di Bruxel-les; al pieno riconoscimento della so-vranitá della German-ia e della parltá dei diritti tra tutti i paesi del Patio Nond-Atlantieo Da tutte ció deriva che i risultati delle riunioni e dei colloqui della ca-pitále belga, possono cosliderarsi come un rinvio, anche sel mascherato, della questione politica céntrate tedesca, maIgrado le dichiaraziótii soddisfatte di alcuni uomini politici, e lo stesso tono ottimista1 del comunücato emessd al termine della sessione del Consigno Atlántico. Presentare come del tutto positivi i risultati dei lavori di Bruxelles era d'altra parte una necessitá evidente per il governo degli Stati Uniti, che abbisogna di una dooumentazione a favore della sua politica europeista, di fronte a quei settori dell’opinione pubblica americana, dei quali si fe fatto portavoce l’ex presidente republicano Hoover, che, in un disco,rso radio-trasmesso, ha attaocato duramente la política estera di Acheson, esponemdo nel contempo i lineamenti di quélla dottrina n'eoilsiolazioniiílta:; che rimane alia base della opposizio-■ne politica repubblicana. Questa ne-cessitá del governo statunitense, di far apparire come un successo il ri-sultato ideilla sua politica in Europa, fe tanto piü importa,nte se si conside-rano glli scacchi subiti nell’Estremo Oriente, negli ultimi tempi, e la dif-ficile situazione creaiasi in quel settore dello scacchiere internazionale, situazione della, quaile buoria parte della reisponsabi'litá rlcade siilte spalle di tutti coloro che negli Stati Uniti, o altrove, non hanno voluto comprendere la realtá della nuova Ciña Dopo oltre un mese e mezzo dalla data della nota soviética alie Tre Po-tenze Occidentali, contenente la pro- Traffico e manodopera nel piano económico annuale Mai in passato nel nostro territorio, che oggi costituisce il Circondario deUTstria, si é riscontrato un’at-tivitá económica cosí intensa come quella degli ultimi anni, in partico-lare dell’anno in corso. Con l’intro-duzione dell’economia pianificata questa attivitá fe aumentata conside-volmente. In veritá i compiti prevl-sti nel piano erano molti. Nel presente articolo esamineremo alcuni dati, dai quali dimostrativa-mente appare chiara l’attivitá económica e la sua ampiezza.. Dlsponiamo infatti dei dati sul movimento delle merci per vía térra e via mare nel corrente anno e dei dati sull’impte-go della manodopera nei vari settori üella nostra economía. Negli ultimi anni il movimento delle merci fe in un crescendo continuo. Mai nel passato nei nostri porti sono giunti tanti batelli carichi di merci di ogni genere. I nostri porti mai hanno regístrate un movimento cosl intenso, una simile attivitá di scarico. Legname, cemento, gene-ri alimentar!, macchinari ed altri prodotti giornalmente giungono per via mare. Le nostre strade brulicano di camions ed altri automezzi che traspórtate queste merci per i nostri cantieri di lavoro e le nostre fabbri-che. Senza dubbio il primo posto nel movimento delle merci spetta al ma-teriale per l’edilizia. NelTambito del piano económico sono stati aperti i la-vori su 212 obiettivi di lavoro e ció non fe poco. Migliaia e migliaia di tonnellate di sabbia, laterizi, ferra-menta e legname necessitano di una ampia organizzazione dei trasporti per mare e per térra. Poiché le nostre tre fornaci per mattoni non so-no pncora > in grado di produrre a sufficenza il materiale occorrente alia nostra edilizia, il nostro Circondario deve ricorrere all’importazione. Nel 1948 sono state traspórtate con i camions 206.115 tonn. d> merci. Nel 1949 tale movimento fe salito a 273.426 tonn., mentre, in base a dati non del tutto completi, fino al 15 dicembre c.. m., tale cifra ha raggiunto te 362.824 tonnellate. II traffico merci per via térra regístrate quest’anno, paragonato a quello dello scorso anno, é auméntate del 32 %. Ció dimo-stra come la nostra attivitá económica si fe sviluppata con l’economia pla-niflcata. II traffico merci per via mare riel 1948 raggiungeva te 136.907 tonn., nel 1946 te 162.692 tonn., mentre durante quest’anno al 31 ottobre scorso es-so ha raggiunto te 160.325 tonn. Per i mesi di novembre e dicembre nori disponiamo ancora di dtVi concreti, ma dal totale regístrate a fine ottobre possiamo dedurre che giá in quella data le cifr dell’anno scorso sono State quasi eguagliate. Esaminando la quantitá delle merci traspórtate, dobbiamo tenér contó della grande riduzione registrata per i trasporti della frutta e degli or.taggi — il cui raccolto ha súbito grav,i danni per la siccitá — e che, in rapporto a ció, Faumento reate del traffico merci negli altri settori della jiostra economía é cresciuta di conseguenza. Questo aumento fe da mettersi in relazione col complesso degli investimenti del piano económico annuale. Se vogliamo poi considerare ridot-to al minimo il trasporto per la frute ta e gli ortaggi, possiamo tranquilla-mente affermare che, nonostante ció, il nostro traffico merci (in base ai dati finora registrati) fe salito del 40 %. circa negli altri settori dell’eco nomia. Ora ecco alcuni dati sull’impiego della manodopera nel periodo dal 1 gennaio al 31 ottobre c. a.: All’inizio dell’anno corrente, quin-di del nostro piano económico, nel complesso della nostra economía — all’infuori dell’agricoltura e della pesca — erano imDiegate 5.941 persone. Questa cifra, fino al 31 ottobre scorso, fe salita a 8.253, con un aumento quindi d¡ 2.312 unitá. Quest’a-umento fe espresso concretamente neila percentuale del 39%. posta di una riunione dei quattro mi-nistiri degli esteri per la definizione della questino germánica, i governi di Lonidra, di Parlai e di Washington, hanno ri,messo la loro uniforme ris-posta al governo di Mosca. Nelle note delle Potenze Occidentali fe conte-nuto l’invito all’Unione Sovi,etica, perché aiderisca ad una confea-enza qua-dripartita mirante ad eliminar,e radicalmente gli attuali attriti in ogni settore del mondo, e la proposta concreta per un,a riunione dei- rappresentanti all’ONU delle Quattro Potenze, allo scopo di définire gli accordi prelimi-nari per una conferenza dei rispettivi Ministri degli esteri. E difficile, mentre si attende che giungano a matura,zione molti avvenimenti di fondamentale importanza, azzardare previsioni sulla risposta di Mosca, ma fe comunque altrettanto difficile creidere ad uní risultato positivo delta prospettiva aparta dagli Occidental! E ció a causa degli atteggia-menti assunti dal Cremlino, fuori ed entro l’ambito de-ll’ONU, e che non possono certo definirsi tali da auto-rizzare speranze in una diste,nsione política internazionale. Renzo Franchi Nei singoli settori della nostra e- conomia, il numero delle persone im- piegate fe salito neila percentuale che segue: Edilizia 24% Industria 5 % Traffico 63 % Commercio 56% Industria mineraria : 105 % Artiginato 37% Costruzioni navali 60 % I numeri sopraindicati sono di per se stessi significativi. Essi indicano chiaramente il grande sviluppo regístrate dalla nostra economía nel l’arino in corso e dimostrano come il rostro piano económico sia riuscito ad impegnare tutte te nostre. ener-gie. Se prendíame ad esempio Faumento del traffico merci e dell’impiego della manodopera come misura Der la registrazione dell’aumento súbito dalle nostre attivitá nel campo económico in generale, attivitá previste dal piano annuale, possiamo conclu-dere a ragione che esse nell’anno corrente hanno regístrate complessivamente un aumento del 40 % circa. E’ queste un grande passo in avan-ti che par¿3 del grande progressa avutosi qífest’anno nello sviluppo della nostra economía socialista. Razionaligzazione applicata neiroleificio di Buie L'operalo Plisa Olovanni ce® ia 1® opera ha agpertato m grands risparme eel coitettlvo L’oil.eif-icio dj Buie é uno trâ il più msderni nei n rastro Girco-radarta, quin-cii un fat,tore importante nel ramo deila nostra economía. Nei tempi passati ess-o era gestito da! consosralo agrario di. Pola, gestione per milla gradita dal popolo, per le tárate" trregolarítá Che 1 coiratadini prcduttori dii olive riscontravano. Attualmente è gestito dalla locale cooperativa, con piena soddisf,azione dei ■ produit ori. Nella camp ron a olearia Jello scoirso aunó vennero torchia-ti 4.000 q. di olive. Quest’anno la cam-pagna è iiraiziaita da una decina di giorní e si protrarrà più dello scorso an.no, poiché il raccolto delle «olive è molito superiore. Come i.n -ogni altra organizzazione del lavoro cosí nell’o-Ieificio è coracessa la piú ampia autonomía agli opérai stéssi facendo si che il nostro opéralo sia cosciente di essere paidrone della maccbina, di sfruitta-rla e curare la sua manuten-zione ¡nel l’intéresse di tutta la comu-nitá. Fruendio di tale autonomía, gli opérai dolía JugoiSlavia socialista ' appor-tano moite innovazioni e razio,raaliz-zaziomi riei sistemi di lavoro. Cosí i! ncerro bravo opéralo Piuca Giovanni di Buie ha portato una raz-ionalteza-zione nel nostro oleificio che consente l’impiago in meno di un operario, ogni turno di lavoro. Sssa consiste nell’aver condotto l’acqua bóllente pella bag,natura della super pressa, co-struendo un cerchio a forma di doc* cía. p'stem» che permette una per-fetta lava-tura della super pressa, con mrvciore sfruttamento della materia prima. Prima ' Tacoü-a bóllente doveva essere portata con secchi dalla distan- Lavoro volpntario . a Capodistria Senza fondamenta-certs ¥ o s i concernent! I'asilo di ¡sola Abbiamo i-nteso delle voci circa certe mancanze che si verificherebbero all’asilo dii Isola. Le mancanze, laméntate da certe ma-dri, concernono il .trattamento alimentare che ricevOTio i bimbi cola ¡capitati, trattamento che sarebbe de-ficente data la poca varietá delle vivarme. , Dopo accurati accertamenti, possia-mo precisare quanto segue affinché cessino le apprensáoni di certe madri e gli organi competenti di Isola si citrino che sia ancor più fnigiiorato ii yitto dei figu dei nostrj opérai. Nécessita premetíere che il vitto è quamo mai sano ed abbondante seb-* bep.e, a dptta della dirigente, il quan-tIlativo di carne m ensile non sia suf-f ícente per upa media di 70—80 bam-bini, ivi giornalmente portati dalle rispeittive madri che'si recano al ia-voro. Questa relativa insufficenza viene iperó compénsala con un quantita-tivo più che bastante di gra.ssi. Anche il latte , è distribuito ai bambini senza parsimonia. Ció che invece sembra strano nella nostra zona, prevalentemente agrícola, è che le uova e le verdure scarseg-giarto cosí da creare diffi,celta alie curadle nei variare i pasti dei bam-bini. Questa dunque la causa principale, Ûelîe tegrtainize, in verità poche, che abbiamo sen,tito in mérito alTalimentaztein-e. Tutta,via anche queste picco-le lacune potrebbero essere colmate , can urí pó di buona volontá da 'parte dell’ufficio alimentazione del Comirato Cittadino di Isola. Vcilendo trattare in generale la sitúa?,'ve dell’aiilo non sarebbe nul-Ja da-dire, sia per le norme igieraiohe — quantum,que il persónate di servi-zio si limiti ad una persona — che pep til tratt(amento da parte delle in-seg,nanti verso i bambini. Ci è sem-brato pero che le quattro ínsegnanti dovrebbéro accettare con più serietà e disciplina le rare critiehe rivolte loro dalla responsabile. Co-idudendo, tutte le maroime di Isola possono essere soddis,faite di questa loro istltuzione dove i bimbi rice-vono le p'ù attente cure ed una edu-cazione esemplare, za di una ventina di metri: lavoro questo pericoloso ed ingombrante e non períetto. Ugualmeinte ha condotto l’aciqua bóllente nel filtro deirolio, acqua che doveva essere trasportata a mano con secchí. Questa razionalizzazione, sebbene modesta, ha il suo significato poiché dimestra la maturitá della nostra classe opérala, il suo attaccamento al Potere popolare e la cura verso le macchíne patrimonio popolbre, senza contare il risparmio della manodope- Le direttive, emar-ate a suo tempo per i íesteggiamenti de! Capodanno del Bambino, erano chiare. ñ Bote-re popolare non dará generosi aiuti in denaro come l’anno scorso. Quest’anno dev.e risultare una dimostrazione, di solidarietá di tutto. il popolo , il contributo comoreto -nei limiti della possibilitá» di og i cit ad no. II com pito principaie era di formare i co-mitati cobnclinatori in ogni base piü larghi possibile per abbracciare la maggiorariza dolía popolazione e mettersi súbito al lavoro; compilare l’ercnco dei bambini dai 3 ai 14 an-ni, fac confezionare vestítlni e gto-caftoli dai nostrt artig:ani, preparare .i nostri. bambini per le recite onde il Capodanno riesca nel miglior modo e allieti i nostri bambini. Di tutto ció poco é stato fatto. In certe basi non sono stati ancora elet-ti i comitati coordiñatori,' in altre non sono State i- ;z'ate le raccolte, di confezioni di vestitirii non se ne parla. e cosí puré dell’agltazione e propaganda, al punto che tan-te madri si domandano -e ^'--r-r’qn.no il Ca-pedanno verrá festeggiato. po-ia-do con cé'ti dir'genti, di-ch i araño che que-sto rit,a¡rdo é stato causato dal lavoro svolto per le ele-zioni, mentre aitri, non conoscéndo le dt-ettive; suppongo'o che ii. denaro occorrente verrá dato dal Potere. Se poi si chiede alia sezione cultúrale cosa fanno i maestri per il Ca-podanno del Bambino, ci si sente ri-che nossnno ha mai chie-sto a loro di collaborare, peró i mae-s< di lo'o in.íziativa, hanno giá preparato i bambini per le recite del Capodanno. Realizzazioni a , Marussici ... La popolazione di Marussici per provvedere. - al proprio fabbisogno d’acq-ia pota^re doveva, fi”o alia sei-timana precedente, alie elezioni del-l’UAIS, compiere un pepcorso non indifferente fuori déll’abitato nel mentre a poca distanza esistevano tre sorgenti con una disponibilitá d’ac-qua piü che sufficiente. La poss¡biIitá di utilizzare quest’ac-oua é st.ata intravvista dagli organiz-zati dell’UAIS i quali, con. la colla-borazione d‘i teonici si sono accinti alia costrüzione di tre cisterne. La prima della capac tá di 680 etto-litri riceve l’acqua dalla so-gente Fjimsia e la fornisce alia borgata di Kuberton. T.a seconda della capacita di 430 ett.oht.ri raccogiie l’acqua della sor-gente Morsmak e la fornisce alie borgate di Sain e Targusi. La terza ha la capacitá di 360 etto-litri riceve l’acqua dalla sorgente Dozzi e la fornisce alia borgata Go-mila. . Con la costrüzione delle tre men-zionate cisterne, ora 50 famiglie com-r.-ender.ti un totale di oltre 400 mem-bri, posson® attingere il loro fabbisogno d’acqua. I lavori in.eventi alia costruzione stessa sono stat.i effettuati a base voluntaria ed accelerati al massimo con la gara in onore alie elezioni per far si c'-e risultassero ultimati come lo so-no stati effett.ivamente per la giorna-ta delle elezioni ■..eda Corte d,'hola Nella decorsa gara d’emulazione, 1 ’ membri dell’UAIS del settone di Corte, si sono paríkolarmente distinti per il loro slanico sul lavoro volon-tario per la realizzazione deníi obiet-tivi del piano lócale. N.ei due mesi di gara.. 450 membri deil’UAIS hanno dato oltre 4000 ore lavorative por la costruzione della casa coo.perafivistica, la riparazione di mura pericolambi, la canalizzazione ecc. Nulm-ercsi coro,pag,ni han.no dato sin-,go]..a,rmente piü di 100 ore lavorative. Merítano cita,ti i ccmpágni: Tul Giu-seppe, Gherbac Andrea, Vuk Antonio, Hervaitin Franc ecc. Ma 11 piü luminoso esempio di attaccamento alia propicia organizzaziome e di spirito collettivo lo ha dato il compagno Me-dos Giuseppe che ha preparato da solo 15 m. cubi di pietre, esegüendo c 'tina.ia di' ore .di lavoro voíontario. Egli, a lavoro ultímato, si é presen-tato ai cemitato coordinatore per la costruzione delta, cesa dei cooperato-re affinché dispon es se per il prelievo delle pietre. II compagno Medos mo-de-i'-r., q.uamto lo sono i ccatruttori del socialismioi, si é poi allcntanato ritor-na-ndo al suo lavoro-. Seqiz’altro pos-siamo diré che il ccimpagno Medcs é uno ira i migliori, se ,non il. migliore, in questa gara meritanidosi il distintivo dora-to di lavoratore d’assalto. L’esempio del compagno. Medos non sará certamente Túnico: erso varrá a spronare maggio.rmente i membri del-a foce si é gua.stata, nel letto ,del cci-Iettore principaie-si é depositado. moí; to fa.ng-o e, quasi ció non. bastease, il' livello del terreno circostante si.é ab-bassato di. ben 40- centi.metri. Da tutto ció der.ivava che, con Taita marea, le acque salmastre, asísteme a quelle pi,ovose, iragrosisanti il Quieto, ai’la.gayano. i terreni con gra-vi danni alie col-ture'. Anche nella decora a a-ran ata agrícola i danni sono stati nievan,til. — Nella primavera 15 ettari del miglior terreno risultaro.no allagati. Le pa-tate, i fagiOrll, i piseüi ed aitri or-taggii andarcino perduti e il 'sale -de-positato daiTacqua marina ha infet- 850 laioratori d’assalto nsl Circondario Nel mese di gennaio vennero pro-Clamá'ti 60 lavoratori d’assalto, nel febbraio 50. Succesivamente nella gata d emiulazione «I Maggio» -i lavo-rafÓTií che vennero insi-giniti dei distintivo di udarraik fu-róno 115. II 25 máégio, com-pleanno del maresciallo TITO; aitri 75 lavoratori vennero pro-Clamaiti d’assalto. Nel me.se di giugino é Úiglio 145, n-el mese di setiembre 13,6, nei .mese di novembre 140 e -nel-la kara bimestrale d’emulazione per le elezioni del,TUAIS 200. Cbmplessivamente sono stati proclama,ti in quest’anno 850 lavoratori d’assalto, il 65 % dei quali è di nazio-nalitá italiana. il Capodanno del Bambino. Sono cosi f-ioiri.te delle iniaiatitve che, traltando-isi di uria gara,, non possono essere rivelate. Ad ogni mo,do, ,da indiscre-zioini pervenuite, ci ri.sulta che i bambini della VI ba.se possono sorridere felite! nel so n no e nel Ta ties a di Capodanno, Tallestimento de,gli alberi, l’il 1 uiriin azio.ne, la r a pp r ese.n t a,zi en e tutto è in preparazione,. ma, sopra-tuitto, pro,cede bene là confezione dei gi-ocattoli ed indurne.nti per la fiera. I component! la direzione della base si sono messi -d’impeigno ed hanno riteranto opportuno, per stiimolare lai gara, iaric-iare la sfida alla V base UAIS sui seguenti punti: . 1. Chi p,réparera meg!io i giocatto-11 2) chi allestirà meglio la propria base, 3) chi présentera un mig-lior pro,gramma culturale per i bambini. Con questo spirito si sono messi al lavoro i front-isti della VI base che faran.no ogni sfo-rzo per assicurarsi la vittoria. Nella recente III. Mostra delle Attivitá Ecónomiche, fna i caimpiomi di prodotti, es.posti dal menzionato cantiere, abbiaimo potu-to ammirare pav,i-méntazioni in pie-tra artificíale, tur-ché per ga,biin,etti, lavan,di-ni per cu-ci.na, graídinat-é; tr,avi várese, pia,s,t,relie, tubi in ceim-ento di varié misure ecc. ecc. Maggiori successi potevano -essere raggiunti; se il cantiere aves.se dis-posto: di .ancora una macohioa leyiga-trice ílessibile. I suoi oiperai sono certi che anche questo problema sará riso,lito. «L’importante é —■ aífenma il comp. Asquini — che un primo paaso é stato fatto; ció conta molto.» Infatti non possono mancare i successi ad un cantiere dove lavorano 16'opcraí. 6 dei quali sano-stati pro-clámiati,' una o piú volite, lavoratori d’aasalto e che si sono meritati pre-m,i ed eiogi per la loro' oiperositá in-stancabile. Al cantiere cementisti la norma viene cois-tá,nte-mente superata dal 40 al ioo %.; tato i terreni, pregiudí,cando le suc-cessive seminagioni e colture di aitri ortagigi. Per eliminare almeno i,n parte questi-gravi inconvenieinfi riello' scc.r-lo agesto varíe brísate han,-no esegui-to impcirtanti lavori quaíi la pulitu-ra del colletto-re principaie per: Ha lun-gheizza di u,n km (abbassando il suo letto di 40 era. da punta S. Dionisio a punta Sasso Grosso), la .riparazione della sa-racinesca automática ed altre riparazioni. , Ció che invece, non, é risultato pos-sibile effettuare, é i’abbassamento del coí-lettore per un centinaio di metri verso la foce, colleittore. costruito in cemento e che attualmente é scpraele-va.to '-di parecchi centimetri da.l terreno. A questa impossibilitá. puó essere r,¡mediato servendosi dell’idrovoro di Santo Spirito (Ante-nale) le cui pompe. in 24 ore possono liberare le cam-páigne aliaga,te, conseniendo la loro coltivazione ai 100 %. La squadra , adidetta alTacquedotto s-i !.é i impegnata di mantenere i ter-reft-i della valle in co-ndizioni raor--m-a'iíi, cosicché -ora le semine e le piántagioni possono es,sere effettuate stagiona-1,mente senza preoccupazione al cuna. Concludendo, dobbiamo peró rileva-re che se gli organi comipetenti si fos-sero curatí di dis,po.rre affinché .i la-vori in argomento fossero eseguiti te-mpiestivamente, sarebbero stati ev,i-tati i gran,di danni sopra menzionati e. con er-it ¡ iamenti e le proteste degli agricoltcri che, per prlmi, han-no súbito le coruseguenze. Per® Ii Caposiasin® fiel Barafiin© tutte 1© f®s*æe a f f I nch è i g loir-a giiss i m i s 5 a is o felid E’neesssario accelerare i tempi ne! distretto di Buie per mantenere g i î impegni presi FECÖND0 BÎLAHÇIO 01 LI¥0E0 del Cantare Cememtizjp deir Edilit "L’importante è — afferma il comp Asquini — che un primo passo è stato fatto e cip conta molto,, niiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiHimiiiiiiiiiiiiiim I "La nostra lotta" ¡ augura I ai suoi affezionati lettori 1 I che il nuovo anno sia | I fecondo di aitri e più | I numerosi successi nella ¡ edificazione del socialismo | iTiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiinniiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiTÎ Capodanno del Bambino Sguardo sul lavoro del Disfreifo di Capodistria In tutto il distretto di Capodistria ia preparazione per il prossimo Ca-. pedarmo del bambino è -giunta a buon punto. Nei paiesi e nelle cittadine i’azione di racc-olta ha dato buopi ri-suitati. Sono stati raccolti ingenti quantitativ! di viveri e centinaia di migliaia di dinari. La confezione dei gio-cattoli viene effe-ttuata dagli opérai delle fabbri-che, enti, imprese e da,gli artigiani delle città e dei paesi. A Capodistria la popolazione ha contribuito a-lTaziorae di raccolta con p.iù di 100.000 dinari, mentre altre offerte venigono fatte da imprese ecc. Gli equipaggi della «Itala» e del «Vet-tor Pisani» hanno con simpático gesto donato ai bambini della II base, 30 Kig. di aranci. La fami-glia Vianello ha offerto 1000 dinari, aitri citradiini hanno lure contribuito in misura no-tevoîe aeché i nostri bambini possano festéggiàre .dégnamente questo Capodanno del bambino. Ati Isola Tazioine di, raccolta ha dato .pure bučni frutti, mentre gli- opérai delle fabbriche hanno confezio-nat-o centinaia di giocattoli. A S. Lucia, Bertocchi, S. Antonio, ed in altre località, la preparazione è ottima. Non cosi possiamo dire peró di Pi-rano, ove il comitato coordinatore non ha sa,puto attiivlzzare le più l.arghe masse ed ottenere i ris-ultatî deside-rati. Un gesto altamente significativo è quello dei nostri lavoratori del-le fabbriche, enti, imprese, organizzazioni ecc. delle città, i quali si sono asoun-li il patronato dei paersi che hanno maggiormente soffertio, cosi 1 bambini di I,opa,río riceveranno doni dagli opérai delTArri.go.ni di IsoJa; gli opérai d«i cantieri di Pirano doneranno giocattoli ed altro aï bambini di Hervoi, quelll delTAmpelea ai bambini di Borst; il collettivo dell’A RIA si è assunto il patronato del paese di To-polovac; la filiale’ siri.dacale del CPD orga-nizzerà una fes-ta per i bimbi di Trustee, quella del C. P. Ci-rcoradariale per i bambini, di Socerb, la filiale del Com. Dist-rettuale e circondariale del PC TLT, donerà ai bambini di Glem, la Preraid ai bambini di S. Luaia e la filiale délia—VUJA . ai bambini di Tiniano. Peickè... ... il Comitato P. Cittadino di Capodistria ha private dal giorno 20 nov. u. s. la compagna Vattovani A-nita della tessera G. 1 di cui fruiva fino a quella data? ... il pane, in arrivo col tram a Portorose da S. Luc’a, rimane per decine e decine di minuti in abban-dono nel mezzo della strada, esposto, non solo alla voracità dei passeri, ma anche alle irrorazioni dei cani che a Portorose non man,cano? . . . certe interniere di Capodistria per effettuare iniezioni ipoder-miche si farmo pagare ben 50 din. per ogni iniezione? ... a Cittanova sulla facciata del-Tedificio, ove ha sede il comitato popolare cittadino, appare ancora la scritta «Municipio»? ... a Carcauce, ove là produzione d’olio d’oliva supera i 6000 q. annul, certuni persistono a servirsi del tor-ch’o locale, antiquato e fino a marzo congestiónate di lavoro, -nel mentre il to'chio di Isola, moderno, che dà, tutte le garanzie e ia massima resa delle olive, rimane quasi inoperoso? . . . al bar deli’albergo «Jadran» di Buie un ottavo di vino refosco costa din 14, mentre in aitri esercizi la stessa quanta ' di vino viene pagata a 6 din l’ottavo? . . . il bagno della «STIL» di Capodistria non v'ene messo a disposi-zione del pubblico per lo meno due voWe plia setiimana (a questo scopo si potrebbe utilizzare anche la mat-tina délia domenica), dato che in cit-ta non esistono attri bagni e . . . l’acqua del mare è ancora troppo fredda per potervirsi immergere? Fremiati i misliori all’ Arripni Sabato sccirso, 23 dicembre, nel con-.servificio Amnigoni ha avuto luogo la proolamazioine a lavoratrici d’aiss-alto delle migliori operaie, di-stintesi raella gara per la maggio-re produttività del hanno pa/rtiecipato con sucoesso alla gara per la maggiore proiduttività del lavoro iniziata il 20 novembre. Per la quiartg. volta han,no ottenuto Tambita quaiif ica le compagnie : Bernardi Rosa, Cequenic Gloria e Ghe.r-bec Francesca; per la terza volta: Palic Lidia, Besäe Albina, Crevatin, Pilgüese Giustina; per la secon.da volta: Gherbec Gloria, Tul Vilma, Delise Lidia, Gandusio Libera, e Gfevati-n Maria; per la prima volta: Parma Gio-vamnia e Roz'ac Giov.ainna. Le sopramenzioinate operaie aveva-no supérate la norma di prodiuziome in media dal 93 ali 45 %. , Si é proceduto altresi alia premia-zione di. aitri 81 opérai che si erano qualifieati tra i migliori del collet-tiivo,. II conservificio ex A-rrigoni di Isola ha, nei p-rimi 11 mesi di quest’anno, aumentato la produzione di 600 tonnellate rispetto aíl’anno 1949, no-nostante si si-a-no verifícate lacune nel rifornimento della materia prima. TR I ESTE ITALIA ° JUGOSLAVIA Senza tiefto Certe persone andando a Trieste restaño entusiásmate dalTabbonidanza e dalla dovizia dei prodotti esposti net-le ve-trine dei gra-radi negozi. Ritor-naindo alie loro cas,e, nella- nostra zona, narrano come «dall’altra parte» c’è il para,diso terrestre. Questi on-tusiasti pero si limitano alia descri-zione di quello che hanno visto pas-sa-ndo nelle; yie del centro, ma si guarda-no be,rae di metiere jal corrente i loro ascoiltatori suK’entitá delle cifre dei cartellini dei prezzi delie merci esposte. Ció è 1-ogico poiché se questi entu-siasti del vecchio mondo facesseco intravvede-re a chi gli ascolta, il ro-cvescio della medaglia, tutta l’impal-¡catu-ra costruita cosi f aticosamente dalla propaganda borgh-ese aradrebbe a cataiascio. Siamo pe-rfettamente d’accordo con qu-es-ti propugnatori della civiltà occidentale che «dialTaltra parte» le merci abbqndano, ma chi è in grado di acquistarle? Non certamente Toperaio dei Cantieri. né quello dell’ILVA e raen che meno il disoccupato, poiché se il salario dei due primi si aggira a malapena suite 20—25 mila lire al mese, il disoccupato — ed a Trieste ce ne sono almeno 20 mila — incassa un sussidio gio-r-na-lie-ro di 200 lire per la durata, massima di 6 mesi. Da un tanto dunque si puó fairsi un’idea di quitte possal epse,re il livello medio di vita di un Aavoratore qualunque, e se questi’ hayda poiskiijíJJtá di sodd'síire le sue più elementan esigenze. Questo, i-n un campo de-lia vita sociale ed económica di Trieste, ma se no¡ diamo uno s,guardo anche, per e-se-rrapió, al problema degli alloggi il risultato é sernpre lo stesso. Quale famiglia di lavoratori infatti puó af-fermare di essere decoirosamerate a-llog-gi-ata? A dir il vero poche, speciá!-men-te quelle dei giovani che son costretti a coabitare con estr-anei pói-ché una nórmale sisteim-azione é un sogno raramente realizza-bile. A comproval di ció a Trieste !a popolazione, alcuni giorni fa, ha potuto a-ssistere ad un fatto che nella sua cruda realtá dimostira quali siano i principi che informano la soci-etá, capitalista. Una delegazione di giovani sposi qualche settimana addiebro si era recata dal si.ndaco per chied-ergli la concessione di alcuni dei 288 rauovi aliloggi che ven,geno realizzati. con 1.a gradúale sistemazione e la costruzione delle 18 case che fonmano 11 -lotto edilizio di S. Satobia. «11 primo cittadino di Trieste», come .era da aspettarsi, non si degnó neppure di riceverla, I delegati peró poterono conferiré col prosindaco ,ing. Vislntin il quale fece delle larvate proraesse che non vennero mantenu-to. Coll’andar dei giorni d’Jnutile at-tesa 8 di queste famiglie si decisero di procederá alToccu-pazione di altret-tanti di questi appartamenti barrica-n-dosi neil’interno. La clviltesima poli-zia procedétte al-Timmediato pianto,namento delTedi-fl-cio. L’uso de-lia forza da 'parte degli age-nti avvenne a será maltrata dél giorno seguente quando, penetran nei-I’edificio, ingiunser'o alie famiglie di sgomber-are immediatarraente. I maleapitati venmeiro ricoverati 'al Silos ed i ca-pi famigliá trattenut-i a disposizione dellé autoritá gíudiziarie per risponder-e del grave reato com-messo. Realtá italiana Si bruciano le tappe Tra l’attuale siistema sociale vig-ente in Italia ed il fascismo di triste memoria il passo è breve. Appunto per-ció il Governo -democristiano inten de brucia.re le tappe per raggiungere quella meta che gli permietterá di of-frire un popolo sichiaivo agli awentu-rieri imperialisti, came è stato giá fatto dal prediece-ssore di- De Gasperi che ha venduto TItalia aigli avventu-rieri teutonici. I rapprœentanti del Governo italiano, assumendosi degli impegni di carattere militare alie riunioni atlan-tiche di Bruxelles, hanno accettato pure di daré un’altro giro di vite a quel poco di de-mocrazia ch-e ancora resta nella penisola. E’ da giorni-che il ministro Ségni, del Dlcastero della Giustizia, ha “i,Ilústrate le proposte t-en-denti a-d aggrava,re ie pene previste dal códice penale fascista con-tro il sabotaggio militare ed il boicott-aggin económico. Leggi che- il Corasiigli-o dei Mini.stri si è affrettato- ad approvare. Questo nuova colpo alla classe Ta-voratrice -italiana,, risultato dell’atteg-g i amento . o-pportunistteo del P. C. I. e d-ella risurezione dal fascismo voluta dal Vaticano, avrà i isuoi gravi effetti nel-, campo dglla,, lotta sin-daca-le poiché le misure approvate .spazzano d’u,n -colpo tutti i diritti conquistati dal popolo do-po la caduta del fascismo. Or-a l’invasione di terre e l’ocoupa'zio-ne d¡ sta-bilimenti iriiduistriali saran-no, a norma di legge, repressi sanguinosamente. Quasi non bastasse, il Governo tntende stabilire pene anche contro chi istiga «a venire meno al dovere di difendere la patria», cioé tutti coloro che denunciano e si op-pongono alia política di guerra dei vari De Gasperi e Paeciandi. Mal come ora il poipolo italiano deve comprendere do-ve è stato portato dalla follia cominío-rmista, ed agire di coinseguenza. II democristiano Rigentemente è stato denuncíate a Cerredolo in Emilia un certo Rivie-ro Giudici, segretario -della Gio-ventü di Azione Cattoliea e presidente della sezione Cemocristiá-na lócale. 11 Giudici è aecusate di atti di libidine e del tentativo di violenza nella persona della ñipóte del parró,có , di Cer-redolo, certa No-emi. Giámbietri, dirigente di Azione Cattoliea. Questo fatto nei partícolari ' risul--tanti dalla denuncia ha un certo sa-pore boocacciesco, giacehé 11 Giudici sarebbe stato scoperto.'sótto il letto della giovane in atiesa che questa si coricasse. Da notare, e questo aggrava i-1 reato, che alcuni' giorni prima il degene,rato si sarebbe avventato contro- la giovane, faoeridola cadere ‘al suolo e cercando di imba-vaglianla rtel-Ú stessa cianoni,cá. La vittima péró riusciva ad invocare aiuto e provocare Tintervento' dello zio párroco' e di altre persone. II Giü-diei si precipitó in chiesa e, prostaradosi di fronte ad una ímmaigine della Madonna, chlese perdono. ; Questa la cronaca, in quanto al caramente lasciamo la più ampia liberta ai nostri lettori. In Jugoslavia— Diffusione della stampa Nella Jugoslavia Socialista, la stampa ha av,uto in questi anni un grande impulso. Attualmente vengono pub-blicati i,ni Juigoslavia bein, 280 giornali, con una tiratura di 3,160.000 copie. Di questi, un,a ottantina sono quotidiani, ed hanno, a loro, volta, oltre 1,500.000 copie di tiratura. — Numerosi sono i quotidiaini, i settimanali e le riiviste culturali edite nelle lingue delle mi-noranze nazionali (italiana, magiara, skipetara, macedone, turca, eoc.) che hanno una larga diffusione. Specialmante nelle -regioni un tempo piú arretrate del paese la stampa ha avuto un parti,colare sviluppo. Nella Macedonia vengono ora pubblicati 24 giornali, mentre prima della Lotta di Láberazione ne uscivano 4. Cosí anche nella Repubblica Popolare della Bosnia Erzegovina il numero dei álornali pubblicati é superiore del zoo % a quello delTainteguerra. Se si tiene conto che la tiratura dei gionn-al-i è sitata limitata, dato che la disponibilitá di carta non è eoces-siva, e che la popolazione della Jugoslavia non supera i 17,000.000 di abitanti, si avrà una idea di quale é T,interesse del popolo per Ta stampa La produzione di macctiine In tutta la RFPJ, Tattiivitá produtti-va regina fabbrile, sia nei gÆmdi com-binati industriali, che nelle fabbriche e nei minori collettivi di lavoro. 11 grande piano quinquennale viene realízate man mano dalla classe operaia che non lesina sacrifie! e sforzi eroici pur di riusci-re i,n quest’opera immane che è la base Helia edificazione socialista della Jugoslavia. Nmrst.ainte il bloccaggio económico opera,to dalle democrazie popolari, su o- dmf dél CC del PC (b), i pia,ni di lavoro vengono superati regolarmen-te o raggiunti. Queste vittorie del lavoro sono dovute alTopera quotidia-na dei lavoratori della città ¡e della cam-paigria; alia elevata capacita degli opérai, alie irinóvazioni e ra-zionalizza-zioni che hanno permesso la costVu-icine di! numeróse macchine dapprima impórtate dal,Testero; alia lotta costante contro gii: sprechi, lófita che ha consentito il risparmio di somme enor- mi di denaro, che é oteto investito in ulterior! opere. Gli indici di produzione salgono continuamente, raggiuragendo peroen-tuali mai sognate. Nuove ’ macchine vengono costruite. -Nel collettivo di Lavoro «D>ure Dja-kovió», sono attualmente im costruzío-ne 12 triveliatrici per l’iradustr'la pe-tr-olife-ra, mentre a Sesvetski Kralie-va-c verrá costruita una fabbrica di ■triveliatrici ed attrezzature per l’ul-teriore impulso dell’iindustria petrali-fera jugosláva, che, dal 1945 aid oggi, ha raggiünto un índice di produzione 1007 volte maggiore. Nella fabbrica di caldaie a vapore di Zagaibria è stato ora elaborate il pro- g.etto di una caldaia per nawi, avente la super,fice térmica di 40 m quadra-ti. Tale progetto trovera la sua applica-zione nella prossima primavera. Si prevede pure in breve la costruzione di caldaie della superfice térmica di 120 m. quaidrati. Per lo sviluppo del traffico maTit-timo scino in costruzione attire 10 unl-tá per i trasponti transocearaici, ed in riparazione altre unitá dello stesso tipo. Il na,vigilo yugoslavo verrá aumentato alia fine del piano quinquennale per altre 61.000 tonnellate di stazza. Nei cantieri .navali oían,desi è stata va-rata la nave «Slovenia», mentre lo sará in breve la nave «Cma Goqa». Queste navi hanno una lun-ghez-za di 130 m. e la stazza di 9000 tonnellate. Ease saran.no do-tat-e di mo-tori di oltre 6000 HP e svilúpperanno una velocitá di oltre 16 nodi alTora. Altre due navi vengono costruite nei cantieri tedeschi e 6 nav.i a Fiume. - La produzione della fenriera di Gü-Stan-j é aiumentata net 1949»50 del 175 % rispetto ali ,1940. Gli stabiliménti vengono ora ampllati; in essi verran-rao installati due forni eiettrici ad in-duzione ad alta frequeraza e due forni Siemens-Martin. Nel complesso metallu-rgico- di, Celje, invece, verrá iniziata la produzione del cadmio, ricavato dalla polvere di ziraco. Dato che il minérale di ziiraco juigoslavo, contiene una peroéntuale minima di cadmio, necessiterá uno spéciale processo di lavorazione. Dagli esperimenti si-nora effett-uáti, si è potuto accertare una produzione di cadmio al 99,9 % di purezza. I grandi obiettivi dei Piano Quinquennale Ad Arandjelovac il lavoro socialista la sorgere una nuova fabbrica di elettroporcellana Nuovo film jugoslavo «Azzurro n°. L'opera instancabile imprime nuove immagini che si sovrappongono in un susseguirsi alle precedenti Lá ridente cittadina della Serbia stá assumendo rápidamente un nuo-Vo aspetto. Lo sviluppo dell’edifica-zione socialista, che sta trasforman-do la Jugoslavia In un paese industríale. e prog,redito técnicamente, trova la sua espressione concreta anche ad Arandjelovac. Un chilomettó a monte della cit-' tadína *si elevano gli attifoirn.i della nuova fabbrica di terracotta specSale. che da qualche settimana ha ini-ziato l’attlvitá. A nón piü di un chilo-metro di distahza si possonp scorgere i cantieri di lavoro della nuova fab-bríca di elettrbporcellana, che sará tre volte piü grande bella precedente. La cima della collina dove sorge-ranho gli impianti della nuova costruzione sembra essere stata nettamente asportata. Agil inizi dell’anno giun-sero sul posto le brigate giovanili di lavoro ed orgartizzarono l’«assalto» álla,'sommita del colle. Dopo tre mes-i di intenso lavoro, 80 mila metri cu-bi di térra ed altro materiale furono asportati; con essi scomparve la cima del colle, dando posto ad un ampió spiazzo dal quale si elevano rápidamente le mura della nuova fabbrica. Ua ajlora il volto di quel paesag-gio ha cambiato faccia. Giornalmente il . ritmo del lavpro socialists imprime nupve irpmagini che si sovrappongono in un intanso susseguirsi alle precedenti, talche^ non appena un’imma-gipe si fissa nella mente di chi guar-da, un’altra sopraggiunge e la rico-pre. E’ veramente difficile il pensa e ?che .soltanto alcuni mesi addietro, quel sito appariya brullo e deserto meqtre oca in quellp stesso Iuogo si eleva un vero bosco di piloni in ce-mento armato. Chi. pqtrebbe ^tra. alcuni mesi ricor-dargli ancora, allorchè gli ampi tet-ti delle sale reparto, li ricopriranno. allorchè si potranfio distinguere chi-are le .siagcme die! reparti ed udire il brusio delle macchine? Sembra proprio che qui gli uomini abbia.no scav-alcato il présente e lu-so i loro destini all’avvenire della fabbrica! Sul posto si trova, sin dalfinizio, U-rotevič Z;ka. Il Partito gli pa affida-to il compito di vegliare sullo svilup- Il C.I.C. di Fiume prepara una rivista Da quanto abbiamo potuto appren-dere im questi giorni neir-agone artístico, sembra che il. Circolo Italiano di Cultura di Fiume, stia preparando uno spettacolo d’arte varia, che passera pomposamente sotto il nome di Rivista. Rivista è quella cosa che si è gia vista, quiindi «ri-vlsta», ma dato che ancora nessuno l’ha mai vista, non puô essere «Rivista», ma sarà invece «In-višta» e difatti in vista c’è qual-cosà, perché Paîtra sera, Invitât! da alcuni simipatici compagni del C. I. C., siamo šaliti al jseoondo piano del pa-lazzo di via Carducci, dove abbiamo trovato nelle loro mainsloni di respon-sabilità. i tre maggiori artefloi dejla nep-Rivista, che, con il mai máncate aiuto dei compagni della S. A. 0. O. «FrateWanza», stavano álacremente provando -i diversi quadri, mentre nella sala maggiore, il primo balie- Leggete e diffondete LA LOTTA po del nuovo obiettivo, vivere con esso e prenderlo in consegna allorchè sarà compiuto. Dall’alto del colle egli, piano alla mano, già dirige la fabbrica. Alla sommità s’innalza imponente la Sala reparto «G» e nei suoi pressl fa capo la funicolare per lo scarico del caolino (argüía per la fabbricazione della porcellana) ed il cui tracciato — che parte dalla vicina miniera — si puô intravvedere inerpicantesi sul dorso del colle. Più in là s’apre uno spiazzo tutto fangoso, dove tra breve saranno installati i gràndi frantoi, Neil’ampio spiazzo di centro si sta-gliano verso il cielo alti piloni, corne se fossero spuntati d’incanto dalla fanghiglîa. Qui sorgerà il reparto delle macchine modellatrici ed essicatrici. Il lato méridionale del complesso si presenta già completo anche nei dettagli. La sala reparto «B» per la cottura degli isolatori è rifinita del tutto, mentre altrl reparti sono già a buon punto. Nei lavoro de] cantiere' vengono praticati i metodi e le forme orga-nizzative più moderni e razionali. Ad esempio, in luogo del cemento comu-ne, che, per il suo essicatnento, richie-de quasi un mese, viene usata una spéciale máscela di cemento che im-piega per l’essicazioine 4 ore solíante. II grande complesso della nuova fabbrica viene completamente mon-tato. E’ questo il método piü rápido eo económico usato nell’edilizia. I vari pezzi, appositamente modellati e fabbricati sul posto, vengono monta-ti rápidamente e fácilmente serven-dosi di macchinari appositi. II rispar-mio di tempo e denaro é grandissi-mo. Sul posto si trova lo stesso collet-tivo di lavoro che giá ebbe a portare a termine la costruzione della fabbrica di terracotta specialé piü sopra menzionata ed i cui repartí si posso-no scorgere a distanza ira gli edifi-ci in costruzione. Fra i primi a raggiungere il nuovo cantiere di lavoro é stato Milovan Staríevií assieme alia sua brigata. Nei cantiere precedente egli aveva posto la prima pietra e nei nuovo porta-va con ise l’esperienza di un lavoro giá collaudato. Egli é addetto alia lavo-razione dei supporti per finestre ed al loro montaggio. Tutti i lavoratori del collettivo ga-reggiano vicendevolmente nei supe-ramento delle norme lavorative, poiché intendono accelerare 1 tempi per portare a termine nei piü breve tempo quest’altro importante obiettivo del piano quinquennale. Da Arandjelovac non solo 1’indUr stria pesante riceverá terracolta spe-ciale in quatntitá sufficente e di qualitá adatta ai suoi bisogni, rna anche l’industria elettrotecnica potra disporre degli isolatori ad essa ne-cessari. La «Jadran Film» di Zagabria ha terminate in questi giorni il montaggio del film «Azzurro N. 9», film d’ambiente sportivo e che dai pub-blico è vivamente atteso. La trama del film, scritta da Geno Ser.ecic, (noto professionista sportivo) con la collaborazione di Hrvoje Macanovic e Kreso Golik, tratta'in modo facile e brillante la vita sportiva e mentre gli interni del film sono stati girati negli stabilimenti di Zagabria, gli e-sterni sono stati girati tutti a Fiume, Spalato e Belgrado. II regista del film, Kreso Golik, un giovane che dopo aver dato ottima prova come regista di un film artístico, ha incontrato, nei corso della lavorazione, non poche difficoltà, ma da quanto si dice negli ambienti cinematografici, pare che il Golik, con questa Süa prima fatiga, si sia allineato fra i migliori giovani registi che oggi prestano la loro opera al servizio della fiorente e pçospe-rosa industria cinematográfica della R. F. P. J. y A questo film prendono parte dteer-si conosciuti sportivi e fra gli attori, molti dei quali si presentano per la prima volta davanti la macchina da presa, bisogna annoverare in primo luogo il noto attore del Teatro di Stato, Nicola Tanhofer giá ammirato in altri film, fra cui «Sofka» e «La Ban-diera». Corona la rosa degli interpreti la brava Irene Kolesar, interprete del primo film artístico jugoslavo «Slavica», Antonio Nalis, Stane Sever, Ljubomir Didic, Veljko Maricic, Liliana Gener e tanti, tanti altri, fra cui l’italiano Valerio Zapnio, cono-sciuto a Fiume per aver tenuto per molto tempo la rubrica sportiva alla «Voce del Popolo». Italia meridionale: la zona, piü depressa d‘Europa A nulla serve una vergognosa propaganda per trasíormare una realtá controllabile a tutti Le nostre popolazioni hanno giá falto intendere chiaramente che a ñufla se vono le parole degli inviati di Doma M Vi o H i n m kjf diplomático ü sig. ¥i®hinsk^ commereiapfe Ovvero lo stridente contrasto dei diplomatici dell’URSS all'ONU e le azioni del loro governo Alia sessione plenari-a dell’Assem-blea Generale dell’ONU, tenutasi il 18 novembre scorso, nella discus-sione sul progetto di risoluzicine — presen-tato da 9 paesi e riguardante 11 programma per . la pace — hanno parlato il seig.retair.io generale dell’ONU, T-rig-ve Lie, ed il signer Vichinsky. A seguiito di ciiO ben presto le con-isegne di certe ordinazioni juigoslave nell’URSS e nei paesi del, blocco orientale cessarono, soipratutto il petro-lio della Romania e le macohine del-l’Ungberia. Nella citata occasione ed in molte alíre no-n é difficile constatare il contrasto ¿tridente fra iil linguaggio dei diplomatici dell’URSS all’ONU e le azioni del loro governo. Quest’ulitimo criticando il programma di Lie ed accusaindo nei áuo dis-corso la discriminazione nei rapport! internazionaii, fra l’altro, ebbe a dire: «La discrimiinazione razziale, nazio-nale, religiosa ed económica non pu6 essere tollerata nella société moderna.» "‘t! . U signor Vichinsky in seguito sotto-lineó: «La discniminazione nelle rela-zioni ocmmerciali distrugge la pos-sibiliita dello sviluppo dei legami commercial! ed è risaiputo che i legami commercial! rappresentano la miglio-re base per il consol ¡diamanto ed il rafforzamento della pace. Noi rite-niaimo che-la cessazione della pratica discriminatoria nei comimercio estero débba assoilutamente espr.imersi nei programma per la realizzázione della ,pace. Non si puô pensare seriamente ad un programma di pace se singoii paesi — memibri dell’ONU — condu-cono una política discriminaitoriiai nelle relazioni commercial! con gli altri paesi. La delegazione soviética ritiene che questo programma debba conteneré delle decisión,i, volte ail’incoraggia-mento universale del commercio fra gli stati.» Nei corso del 1949 i paesi comin-formiati rifiutaromo il rinnovamento dei traittati commerciiali, in quanto possa dirsi che gli rispettassero ancora. L’Ungheria non solo rifiutó osti-natamente la stipulazione del trattato, ma in piü trattenne i 22 milioni di dollarii ricevuti dalla Jugoislavia come anticipo per la consegna di alcuni material!. Nello stesso tempo 11 suo governo non tenne fede alie obbliga-zioni dial pagamento In riparazione dei danni di guerra ai popoli jugo-slavi, ammointainte a 50 milioni di doliari, come stabilito nei trattato di pace. = Sapete che ... Parallelamente alia rotara dei rap-porti commterciali, seguí la denuncia dei trattat.i d’investimemto da parte dell’URSS, della Cecoslovacehia, Polonia ed Ungheria, la cessazione delle consegne dei macchinari pagati ante-cipatamente ed in seguiito dalla Jugoslavia. Q.ueste macchine ed altre merci non sono state ancora oggi con-segnate e nemmeno il denaro é stato reso. ... lo scarafaggio é fra i pochi a-nimali — insieme alie termiti di cui é párente — la cui prosapia risalga al-l’etá carbonífera, oltre 200 milioni di anni fa? Lo scarafaggio é tra i piü savi animali. Non fa la guerra ai suoi si-mili, di cui rispetta la proprietá; va in amore solo a primavera e rispar-mia le sue forzé; é di buona eonten-tatura nei cibo e mangia argüía, car-tone, inchiostro, come patate e pane. Per sfuggire poi ai suoi nemici ha a-dotato la tattica a zig zag da millen-ni prima che la scoorissero i nostri sapienti di arte militare. . . . nonostante la penuria del le-gname di cui soffriamo, solamente 1’8 % delle rlsorse forestan del mondo viene sfruttato? Precisamente 300 mili.orii di ettari sui 4 miliardi di et-tari totali. Ad esempio, la Jugoslavia depositó altre 770 mila dollari per l’acqui-sto „ r,.vi r, n rtrt T ïlû.4 I/» O Hol- La delegaaione soviética ritiene e propone, ed 11 suo capo ne parla all’ONU. di 6 turbine dalla zona soviética del-l’Austriia. II comando militare soviético ha imipedito la consegna di que-ste turbine ed i,l denaro, g,ia riscosso dai dirigenti soivetiai, non é stato re-stituito. Quale invece é la pratica dei dirigenti deH’ÜRSS nelle relazioni com-merci^i internazionaii? Di questo parlano i seguenti esem-pi. Essi parlano delle relazioni dell’URSS e dai paietsi sotto la sua domi-nazione totale, verso un piccolo paese, la R. F. P. J., che, per le sue azioni, si dimostra un paese veramente pacifico. riño del .Teatro del Populo, istrulva i componenti. il corpo di bailo, che, da qugpto abbiamo potuto vedere, sarà la fosa di tutta la Rivista e uno fra i migliori numeri dello spettaco-lQ, r¿pett,acolo che richiederá la par-tecipaizi.one di oltre cinquanta elementi; e di questo non c’è che dire. ¡Giuliio Bontempo e Francesco Vit-tori si danno da fare attorno al co-plane cher a prima vista, promette molto bene e chie, certamen.te, richía-merá al Teatro Partizan una folla strabocchevole di spettatori, che attende con legittimia curiosita la «prima’«. di questa Rivista. La parte ofchestraie è curata da Attilió Guidi, conosciuto nell’ambien-te musicale cittadino per le sue mol-teplici prestazioni. La Rivista s’im-pernia su avvenimenti della vita quo-tid-iana di Fiume. Scene, scenette prese dai vero, buffonate e barzellette, canzoni e balletti, tutti conditi con sa-porosa música nuova e vecchia, arr.ic-ch¡ranino i due tempi della Rivista, che, gr.azie agli sforzi volonterosi di tutti i compagni, faranno passare due orette di sano e schietto umorismo. f | Date? Proigrammi? Nom,i? Li abbiamo tutti dimenticati nella penna, ri-promettendosi di tornare, anzi «ri-tor-nare», sull’argomento quando potrem-mo segraáre ü numero rfegti . ■ • hp-plausi e le chiamate alia ribalta da parte di un pubblico, che speriamo numeroso e . . . rumoroso. D applausi s’intende. Bruno Picco La TASS del 31 dicembre 1948 an-nunició che il commercio com la Jugoslavia, a seguiito del nuovo trattato commerciale, venne ridotto ad un ot-tavo «in vista della política ostile che il governo jugoslavo prosegiue nei ri-guardi dell’URSS.» Prima ancora, nei giugno dello stesso anno, 1’Albania — senza dubbio sotto la pression,e del-l’URSS — ruppe la sue relazioni eco-nomiche con la Jugoslavia. Nella stes-sa occasione ebbe cura di «dimenti-care» il suo debito verso la Jugoslavia, ammointante ad 1.700,000.000 di dinari (la Jugoslavia cojîri con i suoi mezzi piü della meta del bilancio al-banese). Circa il 50 % del commercio estero della Jugoslavia era oriéntate verso l’URSS ed i paesi satellite, di conse-guenza l’URSS era im grado di or-ga-nizzare il blocco económico contro la Jugoslavia nella speranza di ¡solarla nei contempo dal mondo ihbero e privarla dei credlti, di impedirle l’im-portazione delle merci od, almeno di danmeggiare seriamente le sue relazioni. commerciali. Ci6 significa che l’URSS voile appliicare il blocco económico della Jugoslavia dal Tor i ente, il che arncor ogigi continua a fare. . . . una chiatta che percorra un fiume secondo la corrente — escluso l’aiuto di 1-61711, vele e altro — va piü velocemente dell’acqua? Infatti l’acqua incontra le resistenze di attri-to del fondo e delle sponde, forma vortici ecc., mentre la chiglia della chiatta é fatta in modo da ridurre al minimo gli attriti. Ció che fa muovb-re la chiatta — come del resto l’acqua — é la forza di gravita. Non é dunque la corrente che trascina la chiatta, quando siano raggiunte le condizioni di eauilibrio dinámico dei due moti. I signori del CLN, Lega Nazionale, Gior,nale: di Trieste, Unità, Messag-gero e compagni gareggiano nei ‘ten-tativo di dimostrare in quali «disa-strose» condizioni materiali (secom do i loro calcoli dovremo essere tutti g'ià morti affamati) vive le «mar-toriata» popolazione del Circondario dell’Istria. Non soddisfatti della loro sporca propaganda, alla quale neppure essi credono-, di tanto in tanto — accioc-chè abbia maggior effetto — fanno strillare anche qualche grosso papa-gallq venuto appositamente da Roma, corne ultimamente Andreotti e Go-nella, per alleviare in qualche modo la «famé» che tormenta tutti gli abi-tanti deüa zona jugoslava. La nostra popolazione ha già ri-sposto innumerevoli volte a questi ben pasciuti signori con mozioni, ma-nifestazioni . ed altro, suggerendo loro di «scopare dinanzi la propria porta» prima d! cianciare in simili termini della nostra zona, dove la stragrande maggioranza della popolazione — corne d!mostrato anche delle recenti elezioni — stretta intorno alla propria organizzazione dell’U-AIS, collabora strettamente con il Po-tere popolare, perché conscia che solo con il proprio lavoro si puô forgia-re un sicuro domani. Ma i menzionati e «foraggiati» scri-bacchini ed oratori continuano im-perterriti, a fabbricare menzogne su menzogne (naturalmente cristiane e cominformiste) cosi da causare nau-sea ad ogni persona onesta. Da noi scarseggia più di una cosa, e su qiô siamo d’accordo, ma è altre-si noto che nella zona jugoslava c’è pane e lavoro per tutti e che spesso incontriamo difficoltà proprio perche ci manca lu manodopera, cosa che non possono dire ne i signori che go-vernano a Trieste, ne quelli in Italia, dove 15 milioni di ab’tanti — quasi il totale degli abitanti della R. P. F. J. — vivono oggi in peggiori cond’zio-ni matferiali di tutto il reste dell’Eu-ropa. E queste non sono corstat.azioni nostre, bensi dei giornalista Egisto Cor-radi, che certamente non sarà taccia-to di antiitaliano o titino perché nei «Nuovo Corriere della Sera» dell’8 décembre ha scritto un articolo sul-l’Italia meridionale, definendola la zona pis depressa d’Europa. Ma cediamo la parola a lui: «Quin-dici mila lire al mese guadagna il portière di un albergo a Crotone, che compie dodici ore filate di servizio notturno. «Corne fa a vivere?» Ri-sponde: «Vivo male, ma vivo. Le di-rô che sono contente ed ho cento a-mici che m’invidiano. Se trovassi d.a ridire sul compenso non otterrei che di farmi licenziare; a Crotone ci sono almeno cinquemila persone disposte a première il mio posto.» «I salariati agricoli vivono ancora peggio, perché non guadagnano più di cinquecento lire al giorno, ma con maggiore frequenza quattrocento o trecento; talvolta si accontentano di sole cento lire, sempre meglio che nulla. Lo stipendio di tranitamila lire di un maestro è ritenuto altissimo e colui che le guadagna è considerato più che benestante. «I primi «nuovi ricchi» di Santa Se-verina sono stimati essere quei cin-que o sel manovali che per lavorare corne canneggiatori nelle imprese di rilevamento cat'astale, guadagnano, tra paga ed assegni famigliari, qual-cosa corne un migliaio di lire al giorno, dcmen’che escluse. «Facilmente, chi si sofferma victo.o ad una rivendita di giornali vedrà gente prendere pubblicazioni, -legger-le e restituiré impeccabilmente ripie-gate. con un grazie. Le venti lire di un quotidiano, o le cinquanta, o cento di un settimanale sono troppe per il let-tore medio dei Meridione. «II caffé é ritenuto uií lusso od un prezioso fármaco, tale da permettersi solo a! malati. «In Campania , e neiie Puglie si con-sumano 4 kg. e mezzo di zucchero per persona aü’anno, tre e rriezzo in Calabria, uno e mezzo in Lucania. «Una o due sigarete sono il rnassi-mo che un. abitante del Meridione puó permet-fersi di comperare giornalmente. La carne viene consumata ad una media di quattro chilogrammi e mezzo per persona all’anno. «Da una inchiesta ufficiale, fatta alílstituto Céntrale di statistica e da una Ccmmissione alleata, risulta che, su 14 milioni d: abitanti, il 38% non dispone di energía elettrica per l’illu-minazione, il 96 % di gas, il 60 % di fognature ed il 20 % di acqüa pótatele. «Gli analfabeti sono ii 39 % nei Meridione ed il 12 % nei resto dell’I-talia.» Nei mezzogiorno d’Italia si vive, dunque, peggio che in qualsiasi altro paese d’Europa, ma ció non intéressa i. signori di Trieste e Roma, i quali tentano di abbagliare i pochi cred-ilo-ni che ancora li seguono, con continue e menzognere pubblicazioni sulla pretesa «fame» nella nostra zona, do-ve il livello medio di vita è almeno tre volte superiore a quello dell’Ita-lia meridionale. Realtà arcinota e controllabile a tutti quelli che lo desiderano, ma che pero, intenzionalmente, viene falsata ed invertita dái disonesti giornalisti e oratori di là di Scoffie, interessati únicamente a ben sattollare i loro sto-maci, obbedendo, «senza discutere» agli ordini di Mosca e di Roma. P. S. Un geniale precursore di Darwin Glsm&giitfefiai Lamarck Il 18 dicembre corrente sono tra-scorsl 121 anni dalla morte di uno dei geni preocorritori del gigante della moderna biología. Questo genio fu Gianbattista Lamarck. Sembrerà strano, ma un uo-mo coisi grande non ha una sua tomba che ricordi ai posteri ouarido è morto e quando è nato Corne succédé a volte con i geni più grandi del-l’umanità, Lamarck ' non fu compreso dal suo tempo e perciô visse, special- Per rendersi conto del fatto dell’in-comprensione da parte dei contemporánea dobbiamo fare qualche passo indietro nella storia delíumanita e della scienza. Lamarck lavoro quando i rami della biología, che egli con la sua teoria rivoluzionó, erano ancora in fasce o ancora avvolti nelle tenebre del medioevo e delle varié credenze testarde a moriré. Pur avendo giá i Greci gettato qualche barlume sui problemi del mente negli ulti#ii anni della sua vi- »sorgere deüa vita sulla terra e dello ta, in miseria, vecchio ottanterme, cieco, aiutato da u'na figlia amorosa che scriveva a dettatura ció che il padre aveva scoperto e pensato. Perché a quést’üomo; che diede tutta la sua vita ner il progresso della scienza e delTumanitá, non tocca-rono gli onori e l'agiatezza, nonché una vita priva di preoccupazioni come ad altri geni benefattori? Forse fu un sovversivo? Forse un rivoluzionario pericoloso? Forse fu un solitario iso-lato? Egli fu, in certo modo, e Tuno e l’altro. Che cosa insegnó che cosa aveva scoperto Lamarck? Egli fu il primo al formulare,'con una chiarezza che ancor oggi ci riempie di stunore, i principi della teoria evoluzionistica. sviluppo delle varie .specie vegeta-li ed animali, imperarono poi ancora, per centinaia e centinaia d’anni, idee del tutto sbagliate su questi problemi. Prevalevano le idee sulla ge-nerazione spontanea e continua della vita e suirimmutabilita delle specie. Le prime furono debellate anche per opera dei due grandi italiani Rede e Spallanzani. Le seconde invece si so-stennero ancora per molto tempo, malgrado i progressi della fisica, della matematica e delle altre scienze. CURIOSITA’ Non é i’uomoi, fra le ispeóle animan, quello che ha il cerveilo piü sviluppato in proporzione con il corpo. II prima,to lo detiene una scim-rma nana dell’America del Sud, il cui cerveilo pesa un grammo ed il corpo diciotto grammi. Nell’uomo, invece di un grammo di cerveilo per il corpo, la proporzione é di uno su 44; nella balena, di uno su 8500. Vero é che le scienze ausiliarie (la geología e perció la paleontología ad es.) erano poco o nulla sviluppate, perció ogni passo in avanti richiede-va una mente veramente geniale. Lin-neo (1707—1778) per primo si provO a dividere gli esseri viventi in srecie, famiglie, classi, ecc. e si vide cotretto a mettere l’uomo, tra le scimmie. . , Ma nessuno ci fece caso allora, anche perché Linneo si guardo bene dal tirare da questa sua classificazio-ne le dovute conseguenze, altrirrtenfí si sarebbe tírate addosso le iré di certe istituzioni che ci tenevano a far persistere le vecchie, bugiarde idee, cosa che toccó a! contemporáneo di Linneo, Buffoin, che diovette ritrattare-ripetendo in altra maniera l’umilia-zione di Galileo — le sue audaci as-serzioni. II corpo umano puó emettere radiazioni caloirifiche. Potrete constatarlo fácilmente. Accendete' una stufa in una stanza fredda: quando la temperatura sará a 20 gradi voi sen-tirete ancora un pó di freddo. Passate adesso in una stanza della stessa tem-ra, ma riscaldata gia da tempo; av.-e-peratura, irla riscaldata giá da tempo; avrete súbito caldo. Nei primo caso la temperatura delle pareti é rimasta di 3 o 4 gradi e voi irradíate irradiazione sará quasi nulla. Fu con la Rivoluzione Tráncese che vennero tolte alia scienza molte di queüe pástoie che ne rendevano ¡m-possibile o difficile lo sviluppo. Ed é appunto dopo questo evento che venne pubbücato un libro che costituisce una pietra miliare nella storia della scienza. II titolo di questo libro sará per noi forse strano: «Philosophie zo-ologiaue», e autore era Giambattista Lamarck. Egli assen'sce che non v’è un confine preciso tra la materia viva e queiia mor’a, ü che la S’ienza modelrî' Da dove proviene ora ai isignor Vichinsky tanto coiraiggiio da atteggiarsi, dinainzi ai consçssi internazionaii, un propuigniatore di paoe ed un maestro d’onestà? Donde tainto coraggio da proporre la lotta contro la discriminazione delle relazioni commerciali internazionaii, quando nello stesso tempo ¡i suo operato oontro la Jugoslavia, servendosl dei ipeggiori mezzi e senza confronto, che danno al blocco económico soviético il oarattere di una vera e propria aggressicune económica,? ... La emancipazione ha elévate la donna, rendendola par! all’uomo nei áiritti e nelle fun-zioni sociali. La donna, col suo lavoro, as-quista !a propria indipendenza, liberandosi dalla schiavitii della casa e della falnigiia .in cui la ciasse borghese l’ha reiegata. na ha assodato sicuramente. Lo svi-lupno deüa térra e della vita si svol-se senza scosse. ma anche senza in-terruzioni, cosa che la moderna scienza puré ha assodato. La vita é un fenómeno complesso che ubbidisce a leggi fisiche, chimiche insite alia materia orgánica. Gli organismi sono sorti daüa materia morta e si sono evoluti in organismi super'ori. Anche l’uomo ha súbito un’evoluzione ed é stretto narente delle scimrme. La sua evoluzione é avvenuta sotto l’inflnsso degli stessi fattori che hanno infinito sull’evoluzione di tutto il mondo orgánico. iiiiiiMiiiii!iiiiii!miiiniiiiiiii!ii!ium!imiiiiiiiii!iiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiii!iiiiiiiiiiiiiiii!iiiimiiiiimiiiii!iimiiiimiiiHiiui!mimiii!iiiiiiiii .....................................................................................mu..mum................. Affermazione di musicisti jngoslavi a Ginevra Si è svolto recentemente a Ginevra (Svizzera) un concorso internationale a premi per cantanti e musicist-i, al quäle hanno partecipato 300 elementi d’Europa é d’America, appartenenti a 33 sitaibi. II . violinista dodicenne, Igor Ozim dii Lubiama, che, già dalla sua tnfan-zia, è noto come provetto violiniota, si è piazzato nelle finali fra i sei migliori e premíate con un diploma. Hoi conosciuto ed ho vissu,to per alcuni giorni con un gruppo di 39 greci profu.ghi in Jugoslavia,, i quali hanno preso parte alia costruzione della Gitta dello Študente a Zagabria, uniti nella «I Grcika Brigata», dall'inizio alia metá del mese dii setiembre 1950. Partiendo dalla Region« di Vnsac, nei Bainato, ove hanno soelto litoeramente il loro sog,giorno e dov,e lavorano in varie fabbriche, i mermbri della brigata greea sono stati accolti lungo il loro viaggio verso Zagabria da continue man if est azi oni di simpatía da parte del popolo e della gioventü ju-goslava., Sui cantieri dii lavoro della Città dello Študente, nella piaña di Dubrava, a poca distanza della Città del Pioniere, le canzoni dei greci si sono confuse con quelle cantate da migliaia di giovani francesi, inglesi, tedesch.i, italiani, norveg.esi, negri, in-diani, indocinesi, belgi, ecc. «Non abbiamo chlesio.— mi ha det-to un membro della brigata greca — di conoscere la venita sulla Jugoslavia. Nol non abbiamo mai préstate fede alie calumnie e, del resto, noi stessi abbiamo vissuto la vita jugosia-va e ancora la viviamo, Non potendo costruire anche noi una patria socialista — sebbene per questo ideale si abbia íottato e sipamo samgue — abbiamo volutp dimositrane di quale votent?.' siamo animati collaborando al-l’edificaziome del socialismo in , Jugoslavia.« Tutti hanno ammirato i greci sul lavoro e tutti sono stati concord! ;nel- Testimonianze sulla storia della lotta in Grecia Uo- pctolafo cm i ^adigíam di UimUaz l’affermare che la I. brigata greca e stata la migliore. Per quesba ragiome la I. brigata greca ha ottenuto in 10 giornd ii titolo di «brigata d’assalto». Da Vrsac a Zagaibr.ia e quindi a Spalato, a Fiume, Belgrado, ecc. at-traverso la Serbia, la Croazia e la Slovenia, per vairi giorni questi pro-fughi hanno percorso migliaia di chi-lometri visitando le piu disparate re-gioni della Jugoslavia e fabbriche, co-operative agricole, porti, istituzioni scolastiche, sanitarie, sociali ecc. «Davanti at nosliri occhi — cosi essi si sono espressi — rai e offerta la nuova realta del Pa-ese, le creazioni diel-l’eroiismo dei lavciratori jugoslavi, 1’lim-magine di una terra dalle innumerevoli risorse viitali.» Sabato sera, 9 settembre, i greoi sono giunti da Spalato a Fiume, a bor-do del «Dailmacija». Una moltituidiine eterogenea affoRava il mote. Sebbene stanchi per il viaggio, appena giunti a terra, essi si sono mie.ssi a cantare. Me to dlifechi me to diifechitou. Se poleis kampoius, kai koria tes ileutereias amoiighè drcimos. Sou stronè baghià kai pernas. Nmpros Elas ghiià ten Ellada. To dikio kai tè l’efteria Ea kroboiunO kai se kailaja pet pole ma me karcTia .., E’ una canzone partigi'ana. Piu tardi u,no di quest! greci me l’ha cantata sottovoce, sorivendomene il testo che ho riprodotto in letter« liatine. Il delegate jugoalavo che lii aocom-paginava, e divenuto come uno di loro. ceil resto anche quell giovane jugoslavo ha fatto il partigiaino, come partigianii sono stati quasi tutti questi greci. «Partigiani di Markos. Laikos Etra-tos», d/icono con orgoglio. Ma ben presto amch’lo, italiano, mi faccio amico con tutti, scambiando le pirime, idee e doimainide. Raccoilgo qui in succinto i concetti della conversazione, .scaiurita dal prime incontro e dalle interviste che no fatto sucosissivamente ad alcuni mem-bri della brigata. Sono testimoinianze che non ho voluto setup are, per con-tiribuiire alia conoscenza della verita. Riferisco tutto in forma ind-iretta. Sono' orgoigliosi, tutti, di esseire stati combattenti nell’A'rmata Democirati-ca greca. Hanno idee chiare sulla. loro lotta e sulla loro situazione attua-le. C’e chi ha visrauto con Mankos, che 1’ha visto soldiato e chi non lo ha visto mai. Ma tutti conoscono l’e.roe Mankos, lo hanno anaato e seguito, amano ancoir oggi la sua miemonia e s,erbano la feide in lui. I disco-rsi si riportano inevitabil- mente alia epopea diei partigiani gre-oi, ai riccirdi del governo Democrático ProiVViisorio Greco che ha riempiio di se un breve, ma ricco periodo di storia, ed iofine alle ultime yicemde che portarono alia liquida,zione del-l’Esercito e del Governo Demooratico, nei 1949, ad opera deiroipiportunista capo dei P. C. greco, Zahariades, dopo la destituzione e la sconuparsa del-l’eiroe Ma,rkos. Si ricoirderá che proprio in occasione della liquidiazione dell’Armata Democrática Greca, in seguiito alia sconíiittia del Grammos e del Vitsi, i dirigenti bofceevichi deü’URSS ac-cusaironó il PCJ di tradimento verso la causa dei popote greco. Accusaro-no i comúnisti jugoslavi di a,ver la-isciato col,píre alie spzlle, dalle trup-pe monairchiche cine «sarebbero scon-finate nei territorio jugoslavo». i Pa' triotl partigiani greoi, cont-ribuendo alia loro sconfitta. Dimenttcando che gli organi confinan albanesi e bulgari avevano varie volte resipinto con le armi i grup-,p,i di partigiaii che cercavano rifugío oltre il confine, e dimenticando che i popoli jugoslavi, irwece, avevano ac-colto a piü ripirese nei loro territorio i comtíattenti parti-giani greci fe-rit.i o profughi, come puré famiglie Intiere di contaidini e centinaia di donn,e e bambini; dimenticando tutto l’aiüto, anche morale, offerfc dagli jugoslavi ai combattenti cd al popolo greco durante la lotta libaratrice, i cominformlsti di Mosca, Tirana, Sofia, Budapest, ecc. come puré il tra- ditore dei P. C. greco, Zahairiades, hanno voluto far credere al mondo che la Jugoslavia avesse permesso di colipire alie s,palle il movimento democrático greco. Ma le calumnie vengono presto smascherate. La veritá venn.e giá rivelata dai combattienti dcll’Armata Democrática greca, rifu-giatisi dopo la sconfitta in Jugoslavia. E Vuikimanoivic-Ternipp, ha documéntate, giá nei luglio del 1949, la ragione della sconfitta del movimiento democrático greco, del tradímante di Zahariades. Cosí come é-stata dimo-strata la ragione della «morte per ma-lattia e feriite» di Markos fuori del territorio greco. t.amarcK pero non si ferme qui: Egli cercó di soiegare pure come e secondo quali leggi questa evoluzione ebhe luogo. Ed in questo camno' appunto Lamarck — accanto a deduzi-0"i e soiegazteni ancora valévoli, — ci d'erte dei'p p»rp che la scienza moderna non puó piü accettare. Egli non poté valersi dell’anpoggio, oggi facile ouanto neoessario, delle scienze ausi-Jiarie. Perció appunto il s"o nrirno tentativo é degno deüa nostra incon-diz'onat.a ammi'uro-e. Egli vide chi-j’i>me"fe l’unitá del mo'do orgánico, cosa aUora non facüe. se nenslarno che non era ancora conosciuto tutto ü mondo n -erc!o re—re tutte le specie animal! e vegetali che oggi co- nosciamo. V La S"? onera fu continúate dal con-nazionale Geoffroy Saint-Hilaire che vide la causa 'delíevolnztone deüe srecie nei mutarnenti avvenuti nel-l’ambiente físico e specialmente nel-l’aria. Oggi questi ex partigiani greci, molti dei quali hsnmo preso parte alie ultime battaglie sul Grammes, sul Vitsi, sui Kaimafccila,. e che hanno trovato rifugio, in seguito, proprio nella Jugoslavia, hanno nuoyamnete afferma^ a piü riprese che le dicerie cominfoirmiste soho false. Opere di scritfori s’oveni tradoíte m tedesco «Dalla Jugoslavia — ha dettoi il comandante della brigata, Dirnitrie Av-ramidis — atobiamo sote ricevuto aiuto e sostegno. E noi .'árenlo sempre riconcscein.iti al poipolo jugoslavo d'el-la sua .solida,rietá, come siamo rico-noscenti a tutti i democratici diei mondo che hanno seguito con 'simpatía la nostra lotta. Noi sappiamo perché siamo stati sconfitti. Se ci fosse stato Markos non sarebbe successo. Ma, purtroppo, Markos fu elimínate ei Zahariades ha tradito il popote greco.» La casa éditrice E. Kaiser di K’a-genfurt ha iniziato l’emissione di una serie d‘i volumi di autor!, sloveni nella raccolta «Slowenische Dichtung». Finora sono usciti 3 volumi. Nella prilma ediizone figura I. Cankar, con la raccoi’ta «Aus dem Floriainthial», la seconda comjprende la novella «Fiori d’autumno» di I. Tavčar, mentre la terz.a comprende le favole di Frane Milčinski. La tiratura dei volumi raggiunge le 15 mila ccpie. La traduzione e di Thomas Arko, con la supervisione di Friderik Perkonig. _____________ APASSO RIDQTTO ICAMPION A TI CALCISTICI DELL' U.C.E.F.__ (SroK I del TIT.: súdala vittsria capodistnana sni rlsorlo Slmpno Zna Istria: tonel,: lovo Inconírastato suctesso del Nardine I C A D E T T I AURORINI VINC O N O IN TRASFERTA le lenti del técnico Io - II calcio di rigore AURORA 2 - STRUGNANO Bisogna prendere come punto di parteiua ii 1891, anno in cui íu isti-tuito, il calcio di rigore. Questa data ci dice pero che prima deil’apparizio-ne nei nostro continente dello sport calcistico, il gioco stava degenerando. Diíese troppo energiche, attaccanti sballottati senza riguardo, comporta-mento intimidatorio. Quando il gioco apparve nei nostro continente vigeva gié úna regolamentazione severa, atta a reprimere. scorrettezze e violenze. Da allora sono passati 59 anni, che sono molti, ed ancora si discute intorno' al calcio di rigore, se debba essere concesso per- ogni talla com-messo nell’area omonima e se non occorra invece distinguere tallo da tallo, se gli arbitri debbano essere se-veri o longanimi, e via discorrendo. In 60 anni di discnssioni non si fe riusciti a mettersi d'accordo. Intencione nostra non fe cjuella di precisare agli arbitri in qpali situazioni il rigore debba. essere concesso ed in quali al.tre ne-gato, perché questa. é una laccenda che riguarda i dirigenti tecnici del calcio e qualunque intervento estra-neo a loro puó daré l’impressione di non essere disinteressato. Si noti, in-tatti, che quando un giornale insorge contro la longanimité degli arbitri verso le- ditese, non é mai sollecitare una maggiore severitá verso la squadra lócale. E’ sempre la squadra ospite che ha torto e che avrebbe meritaío il pugno di térro dell’arbitro. Basta questo rilievo per svalutare molte del-Ie critiche che vengono mosse agli ar-bitri- su questa tanto dibattuta que-stione. Ditficilmente ci riesce essere sprepi e spassionati, ed allora tanto vale ac-cettarei il buono ed il cattivo, i van-taggi e gli svantaggi di un gindizio che é fatalmente ispiraío pul da fat-tori psicoiogici che da considerazioni tecniche. * Abbiamo gié accennato in un numero precedente alie modifiche subite da questa sanzione nei corso degli anni. Dapprima l’area era costituita da, una superficie semi — circolare dei raggio di 12 yards (metri, 10,9) poi fu amplíala e divenne rettangojare nei 1902, che fe anche l’anno in cui venne sta-biiito il punto fisso per il tiro, a un-dici metri dalia porta, che fe ali’in-circa il punto p/vi. alto del semicer-chio che chiudeva la. primitiva area. Questo ampiamento venne evidentemente reso necessarío dall’inasprirsi del gioco in prossimitá della porta e probabilmente anche dal fatto che gii arbitri gié aliona tendevano a portare la palla fuori dall’area per i fallí com-messi in prossimiié, del limite. Sta di fatto che l'arbitro non conce-deva allora, e generalmente non concede nemmeno ora con troppa facilité, il calcio di rigore. Egü peñsa alie conseguenze, valuta l’andamcnto genérale del gioco, ía rápidamente un esame critico dell’azione fallosa, tiene magari conto anche delle disgrazie che la squadra colpevole ha gié súbito nei 'corso della partita e lascia correre se giudica che la punizione sarebbe eccéssíva. Avete un bel dire che il regolamento gli dé torto, ma nessuna legge consente un’interpretazione única, buona in tutti i casi. Eluso allora: il regolamento? No, ma applicazione delle sue disposizioni, tenate presentí le circostanze in cui í’infrazione fe stata commessa. Chi dice, dunque, che constatato un fallo in area, ne debba seguiré inevi-tabilmente un calcio dr rigore, sentec-zia con troppa tachonería- o, almeno, cosí sentenzia quando gli té comodo e, generalmente, per dar ragione alia squadra lócale. Ed fe questa la ragione per cui queste discussioni giornalisti-che non vengono mai prese in troppa considerazione e lasciano il tempo che trovano. Chl afferma che bisogna essere drastici, messo nei panni dell’ar-bitro si comporterebbe forse diversamente. I giocatori sono scaltri e certe azioni sotto rete hanno spesso una loro fataliíé di sviluppo che inganna chi le csserva da lontano o semplicemen-te fuori dalla mischia. Se si discute da 60 anni attorno a questo argumento, significa che il problema che ne deriva non fe cosí sempiiee di risoivere. 1 * Arbitri e tecnici di tutto il mondo se ne sono, occupati. Ci fu chi, propose di daré facolté agli arbitri di puniré con un calcio di punizione sempiiee i fallí commessi in area e non ritenuti di sutficente gravité per giustiíicare un rigore; me fe facile osservare che rendere cosí elástica una regola che gié con tanta elastlcitá fe interprétala, creerebbe tale confusione e disparité di valutazioni da provocarre vere e proprie inginstizie. Altri proposero, invece, di sopprimere addirittura l’area di rigore e di concederé in ogni caso dalle punizioni semplici, magari a due metr¡ dalla porta, ma anche questa soluzione fe da scartare perché ci riporterebbe agli anni anteriormente a! 1891, quando la isiituzione del calcio di rigore venne ritenula necessaria. 'Terza soluzione, quedé di variare la distanza del tiro, a secón- ‘ da della gfavité 'del1 fallo, o derpun-to dell’area in cui fe State commésso: da respingere anche questa perché, puré con essa, verrebbe data ali’arbi-tro la gié trappa liberté di interpre-tazione (Continua) G. VI. (1) - rv yr , . «r< i * o- . J - INV1TATA LA JUGOSLAVIA AI CAMPIONATI EUROFEI DI CANOT-TAGGIO Da parte -della Federazione interna-zionale di ca-nottaggio fe pervenuto alia Federazione yugoslava l’lnvito di partecipare ai prossimi campionati eurcipéi di cancítaggió che si svclge-rarrnó in Francia, dal 24 al 26 agosto 195Í. LA GUARDIA CHIUS A DELLO STRUGNANO IMPEGNA A FONDu GLI AURuRINI MARCATORUFantini al 28 e 30, Sti-mach al 40 del pristo tempo. AURORA: Dobrigna, Calenda, Vatto-vani, Zoppolato, Perini, Vuk, Derin, Fantini, Schiavon, Sauro, Favento. STRUGNANO: Derossi, Vascotío, Carboni 1, Garboni II- Benvenuti I, Benvenuíi H- Simich Grubez, Felluga, Stimaeh, Zaro. ARBITRO: Sehiavou di Capodistria. Capodistrfa 24. Atteso era il debut-to (almeno per noi) della cenetento-la del Campionato a Capodistria. E 4’attesa non e stata vana poiché la partita fe filata via fo-rte e robusta, malgrado. un campo ridotto ad una risala, ed. ha messo il cuore dei tifos! aurorini ad una dura, prova. Infatti le sorti della vivace contesa sono rimaste in equilibrio sino alio scadere del 90’ minuto di gara, gtazie, sopra-tutto, alia, volontá ed alio slancio ag-gressivo dell’undici rosso-blü. A conti fatti, ci sorprende e ci me-raviglia moitissimo come mai uno Strugnanb, che esce dal campo del-l’Auropa sconfiUo, ma a : testa ben alta,, possa cccupare l’ultima posto nella graduataria della classifica, quando oggi ci ha fatto vedere del, gran gioco e con tutta la squadra di buzzo buono e correttissima. Qualcu-IJP potra pensare al ca^>, ma questo caso poteva costare ben caro all’Au-rora che ha dovuto impegnarsi per non vedersi sopraífare dal fanalino rosso del Campionato e dover cosí essere additata. Le previsión! della. vigilia di questo incontro molto toglievano. alia sua importanza, perché tanto parzialmen-te si svoJgeyano dalla parte dei, capo-distriaini» i quali hanno vinto si,, ma con j.sudoire. Invece le previsioni, prese éstrosa-mertite- entro R laccio della difesa delio Sbrugrrafno, sono State rimangiate da chi troppo fácilmente le aveva. esteraste, noi compresi, Squadra di piü consoli'data técnica, 1’Aurora aveva in animo di tradurre la vénula dello Strugnano in una facile dimostrazio-ne, tanto piü che aveva rirhesso in squadra Favento, SuU’altro fronte invece, lo Strugnano aveva 1’animó colmo di timori, so-pratutto per quel poco, anzi per quel niente di fatto, che ha fatto nei presente . campionato. — Invece no-n fu cosí, perché i lampi di una diversa impostazione dell’,incontro illuminaro-no súbitamente la racena, talohé i pri-mi a rimanere frastornati fu,roño pro-priQ, coloro che questa delusione pro-curaro-no: i padroni di casa. Inutile segnalare che la pressione fcerritoriale poggió prevalentemente in area dello Strugnano. rfia," aíle cor-de, De Uossi, Carbo-ni e compagni furono costretti un pato di volte solta-nto, mentre il contropiede rosso-blü, abilmente con-certato attraverso una strana disposi-zione di attacco si rivelava arma ef-ficacissima. Le avvisa-glie di un’Aurora in dif-ficolta -in attacco, si pro-nunciarono súbito e le recó Schiavo-n incapace di muoversi tra ia selva di interventi po~ sitivi ai quali Carboni r-icorreva per fer-marlo. Si capi che con un terzino volante di quel]a mole, il centro avantí auro-rino avrebbe dovuto -riñómei-are- a «far della ma-novra», rifugian-dosi in un gioco -di atiesa per lo sfruitta-mento di queUe palle che sfuggivano al raggio di azione di Carboni. Interrotta i,n questa maniera la con-tinuité di mano-vra della linea aegli avamti avversa-ri (forse -ci vo-leva, Scher) -lo Strugnano non si pose altro compito difensivo che non fo-sse di speccatta-mentOi impeden-do ai-du-e tron-ch-i, lateral! di a-gi-re senza il collega-mento. Questa manovra dei rosso-blü pero v-enne capita dall’astuto -Scher (che -dirigev.a le «op-erazio-ni» dai bor-di del campo) e incaricó Fantini di sbrogliare la ma-tassa. Infatti al 28, richiamata la pal-la al centro dal pie-de di Saure, -non aveva d-ifíicpltá a segnare il primo punto. Due minuti dopo, cioé al 30, visto va-no l’appog- gio -del gioco su Sc-hi-avc-n, e . Favento, ancora Fantini ra-cqolto un allu-ngo in profondita, batteva da 30' metri il bravissimo De Rossi, accorsoli incontro. La sfuriata dell’Aurora finí li, poiché lo Strugnano, messa in moto la maochina delle azioni di contropiede, verso- lo scade-re -del -tempo, cioé al- 34 Sitamic, avuto 1-a- palla dalla diestra, batteva Dobrig,na -fla pochi passi. Sul 2 a 1 f'ini M primo, tempo e, nume-ricante anche la partita. — 11 secondo tempo; quiindi-, presentó gli ospiti un pb p,iü idec-iSi; piü vágliosi di con,c-l-u-dere avendo o-rmi galvánizzato l’at-tacco aurorino. Ed ancora una volta eb-bero sfortuna perché in diverse a-zioni ebbero la disavventura, (tramu-tata per riflesso i-n abilitá di Dobrigna) di vedere il pallone arrestarsi prima della li-nea fatale. Una, volta a-ddirittura Dobrigna interveni di «spaccata» e col pie-de liberó in extremis intuendo astutamente che col tuffo la palla- avrebbe va-rcata la fatale so-glia. Sul 2 a 1 t-enuto in billico da un tenu-e filo di seta, la, partita arrivó al 90 di g-ioco con un sospirone di soll i evo dell’Auro-ra e co-n il gran cuore dello Strugnano go-nfio- di gioia anche se battuto. Coraggio quindi Strugnano! Ottimo l’arbit-raggio. Gino Volpato CAMPIONATO TLT GIRONE A Aurora-Strugnano 2-1 Arrigo-ni-Cittanova, Umago-Buie, Pi-rano-Verteneg-lio nom dispútate per .impraticabilité dei, campi. LA CLASSIFICA VARIE DAL MONDO SPORTIVO Arrigoni 7 7 0 0 26 1 14 Pirano 7 6 0 1 22 10 12 Aurora 8 5 1 2 17 8 11 Medusa 8 4 2. 2 15 12 10 Verteneglio 7, 2 2 3, 13 13 6 Buie 7. 1> 3 3 8 17 5 Cittanova 7 2 1¡ 4 11 23 5 Um ago 7 1 1 5 9 21. 3 Strugnano 8 0 0 8 5 25 0 CAMPIONATO .,¡ícmís. s ¿Sí u ‘All í-a ; ' V a Nardone 8 8 0 0 37 7 16 Stella Rossa 7 5 1 1 17 8 11 Medusa B 8 4 2 2 12 9 10 Aurora B 6 3 2 1 15 9 8 Arrigoni B 6 3 1 2 1)4 12 7 Saline 5 2 2 1 14 10 6 Partizan 7 1 1 5 7’ 20 3 Ampelea 7 1 1 5 9 16 3 Strugnano B 6 1 0 5 9 14 2 Pirano B 6 0 0 6 1 25 0 Campionato ^on AURORA B - AMPELEA 3-2 (1-1) Slipongono autoritariamente i capoflistrtaiii ma zero in çondotta a tutte due ie spate mÍrCATORÍ! Dagri, all8- Norbedo al 28 del primo tempo, Zetto al 5, Bussan al 10- Parma al 37 su rigore nelïa ripresa. ARBITRO: Pensó di Capodistria. AMPELEA: Turch, Meniš, Depase, Dudine, Delise, Degrasi I, Degrasi II, Parma, Bacei-, Zaro, Dagri. AURORA B: Ponis- Favento, Fontano!,. Zetto, Nobile, Pacchietto» Marti-noli-, Norbedo, Vattovani, Bussan e Riosa. ISOLA 24 — D-i-ciaimoIo súbito: quando finiré questa sca-rponeria? quando questi nostri ra-gazzi fi-niranno una buona volta col lasciare i nervi a casa pres-e-ntandosi sul campo di gio-co per - gioca-re, per -risanare lo spiri-to, e non per avvelen-arsi il legato-? Loro II Capodanno del Bambino a Capodistria PROGRAMMA CULTURALE TEATRO RISTORI Giovedi 28 dicembre, ore 17: II Ginnasio-Sloveno presentera la fiaba: «Nei re-gno dei nani». Venerdi 29 dicembre, ore 17: La F.ilodrammatica del Circolo5 di Cultura Popóla-re Italiana presentera la fiaba: «La bella addormen-tata»; L’Oirganizzazione dei Pionieri presentera i-1 bozzetto: «La diligen-za dei 12», Lá Souola. di Bailo si esi-biré in ailcuni balletti. Sabaí.o 30. dicembre, ore 17: L-a Sc-uo-la Ottennale Italiana- presentera la fiaba: «Cenerentola». Domenica 31 dicembre 1950: Basi I., II., III.;, O-re 10, nella sala del C. C. P. I. (soipra ,1a Loggia)-TOrganizzazio-ne dei Pionieri presentera «La diligenza dei 12» e la Sicuc-la, Ottennale dará u-n balletto. Base IX.: Ore 10, nella Trattoria alio Stadio, la Sc-uola Ottennale Italiana pres-enteré uno «Spettacoio vario». Basi X., XI.: Oiré 10, nellial Palestra, la Casa dello Študente Slo-v-eno -daré u-no spettacoio marionettistico e la Casa dello Študente Italiano presentera uno «Spettacoio vario». Base XII.: Ore 10, nella sala del G. S. Aurora, i Pionieri delle Basi V. e VI. dar-a-nno uno «Spettacoio vario». Basi IV., V‘HI.: Ore 15, a-lla Nueva Pescheria, la Casa dello Študente Slo-veno -dará u-no- ispettaicolo marionettistico e, la Caisa- delilo Študente Italiano térra uno «Spettacoio vario». Basi V., VI.: Ore 15, n-ellai saip del Comitato Popolare Citta-dino, i Pionieri della B-asi. stesse daranno uno «Spettacoio vario». Base Vil.: Ore 15, a-lla Mensa N. 1, la S-cuc-la Ottennale Italia-na presentera uno «Spettacoio vario». II Comitato credóno di avvelenarlo alTa-rbitro, in-- vece' il direftore di gara, che ha il compito essenziale di far svol-gere il gioco e no-n di fis-chiare solamente, con pacata branquillité calma i bo-llent-i spiriti. Co-n questa pirem-essa all-udiamo al fatto- dell-e due espulsioini avvenute i-n quel di Isala durante la partita, -espu-lsloni che hanno portato all’allon-tanaimento dal -reittangolo di gioco di un giocatore per pair-te. Stavolta cre--diamo che questi -r-a-gazzi se la pas-sino un pó male, poiché é in pieno sviluppo presso la Commissione Técnica la campa-gna «anti-scarponeria». Ma ve-niamo alia partita. La vit-toria dei caidetti aurori-ni é stata meiritatis-sima e nulla puó offuscare questo símbolo. Gil isol-a,mi sono s-tati batt-uti e nessiu-na a-ttenuan-te posso-no a-ccam-parie. Gli spunti salienti della partita (che Pensó ha diretto- con criterio) si. pos-sono condensare in quattiro righe; L’Aur.c-ra B ha vinto a conc-lusion-e di u-na partita giocata co-n esu-bera-nza di stile e di viigpiria. Salvo u-n periodo iniziple, in cui TAmp-elea metteva fuori le unghie, segnando all’ottavo minuto una rete con Dagiri e creden-do di avere l’awersario a-lla sua mercé, nessun’alt-ra azione degna- di nota poteva essere r-egi-strata- per gli alt-ri 82 minuti, se non la superioritá gié a-c-cennata de-i cade-tti capodistriani. In-fatti, al 28, Norbedo- su calcio d’an-golo, dettava la legg-e del piü fo-rte. Poi i paidroni di casa, forse toccati nei vivo e presa-ghi della sconfitta, anziché gio-care, comi-nciavano a scair-ponare. Ma anche nella ripiresa il gioco era degli ospiti che, a-1 5, metteva-no a segjno la seccnda rete- con, un tiro an-go-latissimo di Zetto. Ancora 5 minuti dopo, altra lezione degli a-uro-rini a-gli isola-ni che, co-n Busan, por-tavano a 3 le loro reti. Ricomin-ciá cosí 11 gioco fa-lloso e gli ospiti rica-mbiano le c-ar-ezze atierran-do Zaro nella loro area. Rigore e conseg-uenit-e rete realizzata da Parma per gli- isolani. I ripicchi no-n scema-no e al 41 Zetto e Degirassi si ia-nno sorprenderé «ad accarezzars-i» dalTa-r-bitro che consiglia loro giüstamente la via degli spogliato-i. Ben-e dun-que al-l’arbitro. IL TALLOME DI FERRO ““ DS JACK LONDON .. . = IMIIIIIHIIIIIIIIIIIIlnilllMIIIIIIIIIIIIIMIIIIIIlllllllllllllllllllll!llllllll!MIIMIIIinillllllllllllllllllllllIllinilllllllllllllllllMIIIIIIIII¡IMMIIIIIIIinllllllllllMIMIIilllllllllllllil||||!|||||||||||||n||||||||||||||||||||n|||||||||||||||||||||||||||||||||||l|||||||||||||||IIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIinilllllllllllllll!lt!IIIIIIIIIINIIIIIIIIIIII muta apatía si era dileguata: esso rappresentava aliora una forza affa-semante e temibile, un flutto che si gonfiava con visibile collera, in onde brontolanti e urlanti, un armento di carnivori umanj ebbri dell’alcopl saccheggiato nei magazzini, ebbro di odio, ebbro di sangue: uomini e don-ne censiose, bambini con gli abiti a brande»; creature d’tln’intelligenza oscura e feroce, sui- lineamenti dei quali s’era cancellato tutto ció che* vi é di divino- nell’uomo e stampató tutto ció che vi fe di diabo Ico: • scimmie e tigri: tisici emaeiati ed enormi bestie pelóse; facce anemiche, tutto il sueco 'delle quali era stato pompato da una Societé vampiro, e figure gonfie di bestial» e di vizio: megere avvizzite e patriarchi. barbuti dalla testa di mórto; una gioventü- corrotta e una vecchiezza pútrida; facce di demonii, dalle , devastazioni della malattia e asirnmetric'ne e torve, corpi sformati dai- crampi di una perpetua fame; ri-fiuto e schiuma della vita, orde voci-ferarti, epilettiche, arrabiate, infer-nal-i-! Cap i tolo XXIII. L’ESPLQSIONE DELL’ABISSO Ad un tratto le cose mutarono as-petto: un brivido di animazione sembró vibrare neU’aria. Automobili pass.ararro con volo rápido, due, tre, una dozzina; coloro che le occupava-no ci gridavano avvisi. Nei vicino incrocio di strade, una delle vetture ebbe una terribile scossa, ma non: rallen-tó la corsa, e un istante dopo, nei punto che essa aveva appena ab-bandonato e dai quale si trovava gié lon.tana, un gran buco fu scavato nei selciato dalia esplosione di una bomba. Vedemmo la polizia spariré correndo nelle vie trasversaii, e sape-vamo che si avvicinava una cosa spa-ventevoie di cüi udi'vamo il crescen-te bróntolio. — Arrivano i nostri bravi compagni« disse Hartman. Giá potevamo vedere la loro testa di colonna che sbarrava la strada da una parte all’aitra, nei momento in cur fuggiva l’ultima automobile di guerra: questa si fermó un istante di fronte a noi. Un soldato ne scese in gran fretta, portando un oggetto che-depose con precauzione sulla strada: poi¡ d’un salto, riprese il suo posto. L’automobile prese- la corsa, voltó all’angdlo e scomparve. Hartman corsé sul margine del selciato e os-servó l’oggettto. — Non avvicinatevi! mi gridó. Lo. vidi lavorare febbrilmente con le maní. Quando mi raggiunse, il sudor« gli imperlava la fronte. — Ho. spento la miccia, disse, nei momento buono. Quel soldato é un malaccorto. La Uestinava ai nostri compagni, ma non le- aveva dato ab-bastanza tempo. Sarebbe scoppiata troppo presto: adesso non scoppierá piü. ( Gli avvenimenti precipitavano. Dal-l’altra parte della. strada, mezzo ¡solato piü lontano, nelle finestre supe-r’ori di un edificio, distinsi persone che guardavano. Appená le avevo segnalate a Hartman, quando un’o-h-data di fiamme e di fumo avyolxe questa- par,te della. facciata, e l’aria fu scossa da un’esplosion£. II muro di pietra, in parte demolito, Iasciava vedere l’armatura di ferro alTinter-r.o. Un istante dopo, la facciata della casa di fronte era lacerata da esplosi-onr simili. NeU’intervaUo-, si udiva-no ■ crepitare pistóle e fucili automatice Quel duelio aereo duró molti minuti, e fini per calmarsi. Evidentemente, i nostri compagni occupava-no l’uno dai due edifici, I’altro era cccupato dai mercenari: si battevano -utraverso ?a strada: ma ci era impos-šibile sapere da qual parte fossero í nostri. In quel momento, la colonna che s’avanzava nella strada giungeva quasi alia nostra altezza. Quando le prime file passarono sotto le finestre degli edifici rivali, il combattimen-to riprese intensamente. Da una parte si gettavano bombe nella strada, dal-, l’altra se ne lanciavano. sulla casa di-rimpetto, che rispondeva. Almeno sa-pevamo, stavolta, quale fosse la casa occupata dai nostri amlci. Essi face-vano- un buon lavoro, difendevano gli uomini della strada dalle bombe dei- nemici. Hartman mi prese il braccio e mi tráscinó in un vicolo cieco abbastan-za- largo. — Non sono i nostri compagni! mi ^ridó all’orecchio. Le porte interne di. quel vicolo cieco, che serviva d’entrata ad un edificio, erano chiuse e sbarrate. Non avevamo. vía d’uscita, perché in quel : momento la testa della colonna ci sorpassava. Quella che riempiva la strada non .era una colonna, ma una turba, un torrente scatenato; era il popo'o del-I’abisso reso folie dalle bevande e dalla sofferenza, che r.uggiva e si soa-gliava per bere finalmente il sangue dei suoi padroni. lo lo avevo giá visto, quel popolo dell’abisso: avevo at-travensato i suoi ghetti, e credevo di conoscerlo; ma quel giorno mi pareva di vederlo per la prima volta. La sua LA «COPPA TITO» alia Dinamo o alia S: Rossa? Finito il campionato, in Jugoslavia si sono svolti gli incontri valevolj per l’assegnazione della «Coppa Tito» e domenica scorsa, a Belgrado, ha avuto luogo la partita finale Ira la Dinamo di Zagabria e la Stella Rossa di Belgrado. L’incontro si é risolto inas-petatamente in una pareggio anche dopo i tempi supplementari, sicchfe nei prossimi giorni la partita saré ripe- tuta. r I CAMPIONATI AUSTRIACI DI PAT-TINAGGIO ARTISTICO DAL 6 AL 7 GENNAIO VIENNÁ — I campionati asRoluti austriaci di pattioag&io austríaco (fem-minili) si svolgeranoo a Gra-z dal 6 al 7 gen-naio. ,-jftt- fyrv* fjr tüfr I LOTTATORi Di FIRENZE VINCO-NO A SUBOTICA PER 10-6 SUBOTICA — La squadra di dotta di Firenze, cam-pione d’italta, sta ef-fettua-n-do u¡na tournée attravenso la J,ugoslavia. Nei loro -primo incontro di Subotica, gli italiani si sono im-posti sollo Spartak per 10-6. Fra gli italiani si é panticolarrmente fatt-o notare Galegati, men-tre degli jugoélavi il mdglioire fe stato Cuzdi. COPENAGHEN — La Federazione sciisüca dáñese ha deciso di inviare alcuoi sciato-ri -della squadra nazi ona« le alle gare che si svolgeranno a- Gá-schurn dal 30 dicembre- ad 2 gennato. I RI&ULTATI Aur.ora B - Ampelea 3-2 Nardone - Arrigoni B 6-2 Medusa B - Partizan (forfait) 2-0 Strugnano B - Pirano, Saline - Stella Rossa non dispútate per ¡mpraticabili-té dei campi. LA CLASSIFICA* SINDACATI CLASS 1ST! ii Istria tetas - Arrigoni B 6-2 (i-B) MARCATORI: Jerincich, al 5 del primo tempo; Zaro al 1, Dudine al 15 su rigore, Jerincich al 19, Costanzo al 29 (autorete), Ulcigrai ai z6, Dudine al 49, Degrassi al 43 della ripresa. NARDONE: Jurfssevich, Musizza, Grego, Prelaz, Jerincich, Degrassi, Dagri, Zaro, Bologna, Carboni, Dudine. ARRIGONI B: Degrassi, Bernardi, Pellizzaro, costanzo, Lorenzon, Dagri, Ulcigrai, Marchesan, Dudine, Drioli, Ori-ini. ISOLA 24 — II passo del Nardone era oggi quello sicuro ed ir-raggiungi-bile ,della grande squadra. II suc-cesso, sul tereno casalingo- nei de-nby i-n se-dicesimo con i cadetti deU’Arrigoni, parla c-hiaramie-nte di a-apira-zioini alte e legittime, _ parla di una salda in-qu-adratu-ra che, pa-drona di u-n grande gioco, te-n-de a riman-er-e nei ristretto d-elle piü quotate compagj-ni che pongo-no. la loro candidatura al Cam-pio-nato del TLT. Era -diff icil-e per 1’Arrigoni, che mansalva di u-n paio dei suoi migliori ragazzi, di misur-a-re il proprio ritmo su quello dell’avversa-rio, anche se gli hanno tenuto testa per ig primi 45 minuti di gioco, subendo una sola rete. La -elasse su-periore dei Na-rdo-ne gli ha diistanziati n-ella- ripresa, ¡ma non su-nclaissati. II N,ardone é -apparso dotato del gran pregio dell’equilibrlo. Non ha af-fi-dato a-lla sola difesa la rioerca del risuitato utile, da neimmeno s,i fe visto comprometiere dalla retrog-uardia, il lavoro svolio- dall'attaoco. E la técnica dei-- repartí si fe fu-sa in un grain-de ass-iéme. Come diceva-mo, tra i rágazzi del--TArrigoni un hanidicá-p i-n-izia-le fe -s-ta-to .uello della mancamza di alc-uni dei loro piü quotati ragazzi. La- partita-, come tale, no-n ha molta starta, po-i-ch-é giá a-1 5 minuto Jerin-cic - spairava sul bersaiglio abbattendo-lo. Poi l’A.nrigani si copriva la guardia, tamipona-ndo ben-e a-i lati ed al cen-tro. Inta-nto, con fasi alterne, si a'-rriravava al 45. Ma la ripresa fe stata la fine dei cadetti deU’Arrio-o-ni. La s-eguenza delle reti fe corr.inciaia al I minuto d¡ gió,co per teir-minare solo al 43. La fine ha. coito i 22 atleti inizu-p-pa-ti sino alie oÉsa per la fitta piogge-rella ca-duta nella ripresa. Solo ii por-tiere d-ell’Arrigoni ha trov-a-to modo di coiprirsi con i 6 palloini ra-ccolti nei fondo dei suo sacco. (Continua dalla I. pag.) propria emancipazione dallo sfruttapíenlo capitalistico; difesa della pace tra i popoli e lotta con-tro il risorgere •di forme -di governo di tipo fascista; a-PPQggio e. coillabcirazione alie fo-rme di governo democratico-popolari; e-gua-Blianza dei diritti inazionalj, liberté por litiche e religiose; unitá e lotta. sin-dacale di tutti i lavora-tori, i-ndipen-dentemente dalla loro appartenenza a partiti politici, in difesa dei loro diritti ed interessi bacilar!; maasima. de-mocrazia nell’ambito sindacale, ris-pet-to delle na-zionailitá, della fede -política e religiosa deal-i aderenti ai sinda-catl, iconfederati, in campo intern-azio-nale, la Confederazione dei sinda-cati classisti -ri-conosce l’esigenza della so-lidarietá intern-a-zionale fra i la-vorato-ri e ne appog-gia le azioni concrete». La Confederazione sindaca-le che si ricostruisce, organiizzativamente presente. aspetti opiginali. Infatti, Ta-rti-colo I della parte 2. del progetto. di statute avverte che «In conseguenza della. reale situazio-ne poli-tico-sociale existente nelle due riispettive zone, la Confederazione sulla base dei principi prog-raimmatici generali, coordiné ed orienta l’azione dei sindacati e delle federazioni ad essa aderenti ed ope-ranti nell’aanbito d-elle rispet-tive- zone territo-riali, -suH’ind-irizzo conforme alie due- diverse situazioni nelle due zone del T. L. T.». Lo spiirito democrático e la essenza classista , della Confederazione sindacale sono par-ticalarmente rnessi in -rilie-vo,- come ogni lavorato-re puó coinstata-re,, -dai s-egu-enti passi inseriti quale artico-ló 9 della parte III: «Fan-no par-te e posso-no far parte -della Confederazione-tutti. i sindacati e le federa-z-ioiji delle zone a-nglo-america-na e jü-goslava.-del T.L.T., i quali organi-zzino lavoratori e basino la propria azione sinidaicale su stafiuti imipromtati ai pri-ncipi della lotta di elasse, d-eEa de-mocrazia dei lavoira-tori, deU’eguaglia-n-za de¡ diritti nazioma-li delle diverse nazionalitá convivent-i nei territorio». L’a-rticolo 10 integra quello 9 e carat-terizza un aspetto orga-nizzativo della Confederazione rigua-rdante u-nioni non strettame-n-te sindacali. Esso dice infatti che «Pcssono inoltre- ader-ire alia Confederazione., con forme .adatte d’or-ganizzazio-ne, orga-nizzazioni od asso-cia-zioni autonome« quali ad esempio. quelle dei contadini e coltivatori di-retti, dei mezzadri; le associazionl post-sanatorlali, quelle dei pensipnatl ecc:». i r I lavoratori di Trieste va-luteranno nella . giusta misara, e- con particolare intéressé il fatto che il progetto di stafcuto, della Confederazione dei sindacati classisti, fra ,i suoi postulât: fondamental!, sottolinei particola-nmente queldi dell’tncremento -aller istl-tuzioni di pr-evi-de-nza: sociale, deil’oüenimento di una garanzia di lavoro continuo e soprattutto di uguaü diritti, non solo, a parole ma nei fatti, per la donna lavoratrice e per la sistem-azione della gioventù operaia e dei vecchi lavo-rato-ri pemsionati. Veramente, il sindaoato -classista dei lavoratori o. fe esso stesso U nerbo fondamentale della forza- sindacale o, diversamente, i pro-grammi sindacali, per allettanti che posso-no apparire, restar no lettera morta se i lav-o-ratori non li t-raducono i-n forza viva ed attiva- e non- ii realizzano co-n la siistematl-ca ed unitaria lotta sindacafe. C’fe in questo progetto di statüto per la Confederazione dei Sindacati Uni-ci classisti deil T.L.T. una dichiará-zoi-ne di principio generale artioolata col punto 4 che va pr ote nd amen t e ana-lizzata da tutti i la-voratori, e che d-eve essere fat-ta propria dalla co-sci-enza-di tutta la ciasse operaia. Essa proclama infatti che «La Confedera-ziorve dei Slnda-ca-ti Unici classisti del Territorio- di Trieste fe -la orga-n-izza-zione u-nitaria e classista di tutti i lavoratori del T.L.T., senza distihzio-ne di sesso, nazionadité, opin-ione po-litica, credenza religiiosa, condizione ' prof-essiqnale o res-idenza». II Comita-to -di azione sindacale, giie l-avcira per la rico-struzíone dei sindacati classisti, -si batiera senza soista aí-finçhè ¡i co-n-oetto conte-nuto nell’arti-colo 4 e piü so-pra riferi-to d-iventi, nei piü breve tem,po posstbile, una re-alta politico-sindaca-le per cui I lavoratori di Trieste possano finalmente uscire dallo sta-to di passivité, di u-mi-liazioine e di crónica' miseria in cui si trovano da un paio d’a-nn-i a questa parte e riprendere il ruóla di primo piano che ad essi spebta nella vita-politico-j ocíale, in tutto il Territorio di Trieste! G O M U N IC A TI E poteva forse essere altrimenti? II popolo dell’abisso non aveva nulla da perdere, fuorchfe la sua miseria e il dolore di vivere. E che poteva guadagnare? Niente altro che una finale e terribile orgia di vendetta. Mi venne l’idea che in quel torrente di lava umana c’ecano uomini, com-pagni, ero- che si erano assunta la missione di sollevare la bestia dell’abisso perché il nemico si occupasse Si..aiyv-erte,che d-al g¿cir¡no I. I., 1951 al 6. I. 1951 il 'm-aigazzino centrale' dell’Utotrasporti ADRIA, Capodistria (Sem-edella) s-ará chiiuso per rag-ionú-di inventario. Con ció è avvertita tutta la clientela di affrettarsi. a fare gli acq-uisti entro il giorno 31. XII. 1950. INVITO La secretaria del Comitato Circon-daria.le per l’Istria del P. C. T. L. T., dovemdo pr-ocedere alia chiusura an-nuale dei conti, invita tutte le azien-de,. istituzioni e privati, avembi cre-diti non liquidati verso il Comitato Circon-dairia-le o distrettuale d-el P. C., come pure verso le organizzazioni di massa: UA-IS, UDAIS, UGA ed UP, a notificare, per i-scri-tt-o, i lo-ro crédit! ai rfepettivi d-eb-itori e ció entro il 31 dicembre 1950. Trascorso tale termine, non sará tenuto co-nto dei c-reditl presentati o no-tiificati successivamente. «AVVISO AI DEBITORI» Awertiamo tutti i de-bitori ciella Comm-i-ssione per d’ammiinistrazione dei beni delle persone asaeniti di -regolare i loro débit! verso questa Commiissio-ne al piü tar-di entro il 10 gennalo 1951. — II pagamento degli importi dovuti puó essere- effettu-ato presso la Ba-nca d’Isbria, al com-to cúrrente N.ro 1-872-48, oppure direttamente ne-gli uffiicii della Commissione. Trasco-rso questo periodo, tu-tti gli im,portii dovuti saran-no -riscossi in via gi.udiziaria -con tutti gli inte-ressi ma-turatii. COMUNICATO L’Ufficio Amministrativo délia VU-JA di Capodistria avverte tutti i cre-ditori di presenta-re le loro richieste entro il 31 dicembre 1950 al Segreta-riato della VUJA in Capodistria. Le richieste preséntate dopo tale- data, no-n saran-no p-iíi prese in co-nsi-aeraziome. AVVISO Il magazzino e le filiali della LI-PA rimarran-no chiusi dal 31 c. m. al 7. I. 1951, per inventario an,míale. Si prega perianto la clientela di effettuaire gli acquisti i-n tempo. COMUNICATO Abo scopo di decentralizzare 11 lavóte e le competenze e per evitare il sem-pre maggioire afflusso di persone presso gli uffici del Potere, afflusso ch-e causa upa non. indifferente per-dita di- tempo che i-nv-eee puó essere piü utilmente impiegato n-el risolvi-meirito dei problemi di ca-rattere coi-1-ettivo, la DelegaZione per 1'economía lócale del C. P. Citit. di Capodistria, informa la popolazipne che tut-te le domande per l’aoq-uisto dei vari arti-coli di- largo consumo con- buoni: días-segnazion-e, va-nno preséntate alie rii-spéttive Basi dei’UAlS, le qual-'i1,' a tero volta-, ter-ran-no informati i propri membri sulle d-ispomibilité delle varie merci ed o-ggetti, che potranno essere loro a.ssegnati. , V- Ainche i buoni di prelevameinto ver-ranno ritiraii dagl.i ínter,essati alia bas-e stessa, RADIO TRIESTE ZONA JUGOSLAVA DEL TLT Lunghezza d'onda nr 212 Notiziario ogni giornno1 all«* ore 6,45 (la, -domenica alte 7.15), 12.45, 19.15« e 23.00. At-tualitá* politiche. ogni ma-rtedi, mercci.edi, giove-dl e venerdi alie ore 17.30. SABATO 30. XII. 1950 13,15 Concerto del soprano Vanda Gerlovič; 17,30 Rassegna económica; 17,40 Ca-nzoni istriamet 18,00 íl; teatro dei- piccolt: «La dili-ge-nza: dei dodiei posti» esegniita diál-la comp-agni-a dei pionieri, 19,45 Ca-nzoni part-lgiane; 20,30 Melodie croate; 21,30 Orchestra div-erte-nte di Radio Lüfaiana; 22,00 Grandi figure de-l-la Jugoslavia: Nikola Tesla;. 22,45 ttenta Luciano Tajóli. DOMENICA 31. XII. 1950 9,30 Mezz’or-a t-ra i campi; 10,00 Música foicloristi-ca; 11,15 Noti solisti da-vanti ai micrófono; 13,15. Música, ,p/ar ¡ piü piocoli; 14,00 Música per voi; 18,10 Pro®ramm-a di fine, anno: «La • pietra del mira-colo» scherzo-, di fine an-no di William- Butler- Yeats; 19,00 Onde nuove; 21,30 Superfdllie 1950: «Ra-diorivista di fine d’a-n.no»; 23,15 Música del Capodanno fino alle ore*-2,00 del giorno seguente. Direttore1 r.esponsabile CLEMENTE SABATI Stampató presso lo stabil, tipograf« «JADRAN» Capodistria Pubbljcazjone autorizzata ,¡