ANNO VIL A Ma* Capodistria, 1." gennaro 1873. N. 1. LA PROVINCIA •rto fi 10 R M A L E UBO il INTERESSI «IH II, ECONOMICI, IIIIMStlUim DELL'ISTRIA, ' . r-» ED ORGANO UFFICIALE PER GLI ATTI DELLA SOCIETÀ AGRARIA ISTRIANA. Esce il' t ed ih tfr d' ogni mese-. ASSOCI VZIONE per ou anno f.ui 3; »eineptve e quadri-illustre in proporzione. — Gli abbonamenti si ricevono presso la Redazione. >flIfilG< lOdOUiWJl . Articoli comunicati d'interesse generale si stampati» gratuitamente-. — Lettere e denaro franco alla Redazione. — Un numero separato soldi 15. — Pagamenti anticipati. Invitiamo tutti quelli fra I nostri signori abbonati, che non a-vessero ancora pagato il prezzo d'abbonamento, a farlo prontamente a mano degli incaricati alla riscossione, oppure del redattore del giornale, onde questi non sia obbligato di sospendere loro la spedizione. ATTI UFFICIALI DELLA SOCIETÀ AGKAKIA. Ai nostri lettori. È questa l'epoca, nella quale tutti i giornali usano rivolgere una parola più affettuosa, più intima ai taro lettori sia per restringere q,ue' vincoli di solidarietà, che fino a un eerto punto esistono sempre tra chi scrive e chi legge, sia per annunziare le riforme e i .miglioramenti, che essi intendono introdurre per l'anno nuovo nella redazione e compilazione del periodico e accaparrarsi così sempre più la fiducia dei loro associati. Nel rivolgere oggi per la settima volta il saluto ai nostri comprovinciali, noi non possiamo imitare che in parte soltanto i giornali, a cui alludiamo* Come nella vita sociale v' hanno epoche determinate, nelle quali tutte lo relazioni hanno bisogno di manifestarsi ed espandersi, come al ricorrere del capo d? anno ogni uomo- di cuore cerca i suoi cari e stringe loro con affètto maggiore del solito la mano e augura loro cosa, maggiore spon- taneità ogni fortuna, così noi siamo lieti di potere ancora una volta inviare dal fondo del cuore uno schietto tugurio di felicità ai nostri concittadija'L Il cammino, che abbiamo insieme percorso, è già lungo oramai, e se bene spesso esso ci si presentò cosparso di triboli, vi incontrammo anche più d'una volta delle schiene e veraci sodisfazioni, non fo^s'1 altro quella maggiore di tutte d'aver fatto.il nostro dovere. , Mache sarà dell'avvenire ? .Come intendiamo noi comportarci nel!' anno, "che ora si apre r Potremmo dire che il passato può essere anche per noi ammaestramento del futuro, che que' princip), che abbiamo affermato sin qui, saranno da noi difesi anche ora, che ripiegheremo la nostra bandiera, riserbandola a tempi migliori, o la ter-} remo alta e spiegata così, come essa è, come amici e nemici la conoscono, senza jàttanza, ma senza timori, senza credere alla necessità di provocare chicchessia, ma sempre pronti a difendere unguibus et rostris il nostro programma, che è il nostro più prezioso patrimonio, pronti a cadere, se occorre con esso, ma deliberati a non transigere colla nostra fede, a non farci mancipj di un opportunismo qualunque, a. non maledire insomma quello, che fino a j eri abbiamo benedetto, e non accarezzare ciò, che abbiamo combattuto. No, a questo lasceremo che altri, dotato di più squisita sapienza pratica, pervenga, se vuole; non noi. Ma di codeste cose i nostri amici erano persuasi. prima, ancora che le dicessimo, e si poteva tralasciarle; Può darsi; ma che volete? un po'di chiacchiere in confidenza fan bene talvolta, giovano, noa foss'altro, a raffermare in noi stessi i 1156______lllllJlliL," nostri convincimenti e a impegnarci reciprocamente o non offenderli mai. Un'altra cosa ci sta -piuttosto nell'animo e vogliamo schiettamente, annunciarla. -Noi non facciamo promesse per l'avvenire; è inteso, Ma perchè non le facciamo? Il pensiero diretto del nostro giornale sarà quello, che fu fin qui e sta benissimo. Ma c' è ben altro ancora a dire e a fare. Il pensiero deve essere tradotto nella parola parlata o scritta, deve avere una forma. Forse la forma, nella quale si traducono i pensieri della Provincia, è così perfetta, che non abbisogni d'alcun miglioramento? Forse il nostro giornaletto ha già toccato l'ultimo limite della perfettibilità? Nessuno ci stimerà così vanamente orgogliosi da crederlo. Ma se tuttavia noi non ci crediamo in grado di fare alcuna promessa per 1' avvenire, ciò avviene perchè il nostro gionale non è precisamente -come tutti li altri. Di solito, quando si pària di stampa periodica, si imagina una redazione da ima parte, un "gruppo d'associati dall'altra. La redazione studia e scrive* li associati pagano. Non avviene precisamente così nella Provincia, nella quale manca affatto il concetto di lucro, e dove tutti si prestano gratuitamente. Öe essa ha potuto ottenere qualche diffusione e autorità in provincia, ciò fu perchè vi collaborarono fin qui, non la re-dazione soltanto, ma tutti li associati, diremo meglio tutti i cittadini, che, amano il loro paese, credono al vantaggio della publicità. Non ci fu quasi scritto d'interesse generale che noi non abbiamo accolto, e pel quale non abbiamo anzi reso grazie all'autore. La Provincia dunque non fu più nostra che d'altri, fu di tutti, fu il repertorio delli studj e dei desiderj di tutti coloro, che dedicano un pensiero alla patria e si sentono il coraggio di esporlo pubicamente. E sarebbe veramente stato difficile il fare diversamente, poiché in un paese, come il nostro, ove la vitn civile si sparpaglia in tanti piccoli centri, era impossibile che un gruppo di persone residente in uno di questi centri arrivasse ä conoscere tutto ciò, che avveniva nelli altri: il lavoro collettivo era indispensabile. La Provincia dunque fu quella, che i suoi lettori la fecero; essa sarà quello, ch'essi vorranno che sia. Ecco perchè noi non facciamo promesse: non lo possiamo. Facciamo bensì una preghiera, una calda preghiera, che non è nuova in questo colonne. I nostri amici, i -nostri associati, i patrioti tutti non ci lascino soli in quest'opera, che noi abbiamo assunto da sei-anni, e iche, per quanto modesta, noniè senza molte ijpje e senza qualche abnegazione. Non ci lascino soli; ^ci soccorrano coi loro consigli, coi loro scritti, colle loro informazioni, con tutti que' mezzi, che l'onesto amore del bene saprà loro suggerire. Se la Provincia sarà, come auguriamo, e come rägten torrebbe, il centro, a cui convengano tutti li uomini più zelanti e intelligenti del paese, essa acquisterà perciò solo tanto maggiore autorevolezza, sarà cercata e ascoltata, sarà una forza, della quale potremo valerci a vantaggio di tutti. Noi non mancheremo, lo abbiamo detto, al nostro dovere ; possano i nostri amici non mancare al loro. Con questo, voto iniziamo fidenti il settimo anno della nostra vita. .,m|<°M i-ionml* Hi.a» Corrispondenze. Dall'Istria 22 dicembre 1872. La corrispondenza da Pisino, inserita nel 1{. 24 dei 16 corr. di questo Giornale, ed alla quale la spett. .Redazione faceva precedere la dichiarazione di massima di non dividerne le opinioni, non può essere mai abbastanza deplorata. E per vere,, la narrazione svisata dei fatti, F adombramento di tutte le persone che compongono l'ufficio provinciale, e dei membri della maggioranza della Dieta, la parte teatrale che a questa si attribuisce, additandola nel tempo stesso come la rea principale della reazione nelle vicende dei Comuni, la cennata necessità di supplantare una volta il regno dei giurisperiti con quello degli economisti (sic.!) l'accusa d'insufficienza e di servilismo data agli Assessori primi venuti in carica, che limpida discende dall'avere l'articolista per suo conforto constatata l'esistenza delle contrarie qualità nell'Assessore ultimo eletto — e questa è la sola parte buona e veritiera dell'intiera corrispondenza —la taccia di e-goisino e di perseguitare soltanto gl'interessi privati, scagliata contro la classe cittadina, e la finale minaccia del risveglio degl'indipendenti, che colle loro impossenti manifestazioni abbatteranno questo egoismo privato — questo essendo per l'appunto il bozzetto dell'articolo — darebbe abbastanza chiaro a divedere a chiunque, che l'articolista, quando lo dettò, non ebbe la consapevolezza di sò medesimo e dei propri atti. Chi pensa, parmi debba essere convinto che allorquando esiste una istituzione, la quale è principalmente chiamata a curare gl'interessi provinciali, sia debito di ogni onesto e saggio uomo di darle il proprio appoggio morale, affinchè essa possa più facilmente e sicuramente raggiungere lo scopo della 6ua missione. Questo stesso appoggio ci porterà bensì a rilevare mende e diffetti, nei quali quella possa essere eaduta, giacché le corporazioni come l'individuo, sono soggette talvolta a fallare, ci spingerà a dimostrarle in che cosa abbia'es-sa errato, c'indurrà a segnalarle le opportune riforme ; ma ci farà sempre rifuggire dall'estremo di renderla ay- versata, o ridicola, per insinuazione di concetti, che non possono aspirare che ad un effetto di piazza. Il corrispondente s'inspira però atutt'altro ordine d'idee; dif-fatti per lui, e lo fa intendere, la Dieta è una compagnia d'istrioni, chiamati a dare rappresentazioni a trastullo del pubblico che ne paga le spese, e crede di conseguenza che ognuno possa liberamente ricolmarla di scherni e beffe, e suscitarle contro l'avversione del pubblico pagante. Chi dei due si trovi sulla retta via, lascio che ne giudichi la pubblica opinione, che grazie al cielo non è ancora presso di noi come, dice il corrispondente, guasta è paralizzata da troppa distrazione ed aspiri d'interessi nelle classi cittadine, per andarsi a cercare vergine ed incorotta fra lo selve selvaggie, od in quelle altre classi eh' egli distingue col nome di stato civile e volgo cittadino. Ed ora vengo all'argomento, cjie ha dato luogo a quella corrispondenza. Isella seconda seduta della Dieta, tenutasi ai 7 novembre ÜS72, fu attribuita al Comitato finanziario la Relazione della ■Giunta sul conto di previsione del fondo provinciale per l'anno 1S73, la quale venne in quel giorno distribuita stampata a tut-t'i deputati. In essa relazione leggesi le precise: «negli esiti vennero aumentati i dispendi per l'amministrazione, non avendo creduto la Giunta prov. di potersi dispensare dal proporre all'Eccelsa Dieta la migliorazione degli emolumenti degl'impiegati provinciali, su di che tratta apposita relazione.„ La decisione in proposito fu presa nella IX. seduta dei 30 novembre'1872, cioè ventitre giorni dopo la presentazione della proposta. Non ci fu, uè vi poteva essere per conseguenza sorpresa per nessun deputato nella trattazione di quest'oggetto; am-menoceliè non si voglia ammettere il caso che vi siano dei deputati, che non leggono le carte che vengono loro consegnate, e stimano di avere fatto già il loro dovere coli intervenire alla rappresentazione teatrale, e levarsi, o restare seduti, al momento della votazione, non già secondo che arieggi il burocratismo (sic!) della Camera, ma secondo quello ,che loro frulla in quell'istante pel cervèllo; ammesso pure che prestino attenzione a quello che si lègge, o parla, o non spaziino piuttosto colla mente nelle regioni eteree, o nelle viscere della terra, in cerca dell'uomo fossile. Ma per l'onore della Camera io suppongo che di cotali deputati non vi esistano ; e se per avventura ve ne fossero, dovrei compiangere prima loro, stessi della miseranda figura che fanno, e poscia gli elettori, che li hanno mandati a difendere i loro interessi. . Contemporanea alla corrispondenza in discorso giungeva la pubblicazione nei fogli politici degli aumenti di soldo progettati per gl'impiegati dello Stato, i quali, dopo due o tre successive elevazioni dei loro stipendi, hanno ora la prospettiva di vederseli accresciuti in media di altro 33 per cento, eoll'aggiunta di altro ragguardevole^ soldo percentuale a titolo di funzione e d'indennità d'alloggio. La coincidenza di questo fatto cui dispensa dalla necessità di parlare della convenienza che vi era, d'altronde a tutti manifesta anche senza di esso, di fare un poco di bene anche agl'impiegati provinciali, di cui taluni, colle paghe di f. 6Ù0, 700, 800, non avevano neppure quel tanto che ora si richiede per satollare giornalmente una famiglia; ma non mi solleva e-guaJmente dal dovere di osservare francamente, essere alla fin fine una vergogna di trovare tutto bello, e tutto' buono, sintantoché si tratta degl'impiegati dello Stato, e rimpiangere invece un tozzo di pane dato agl'impiegati della provincia, i quali sono figli e fratelli nostri, e, se non fosse per altri motivi, meriterebbero per questo solo, se non di essere pareggiati ai primi, che a tanto non arrivarono per certo neppure cogli aumenti quinquennali, gli accrescimenti dei rispettivi loro salari, accordati dalla Dieta, di essere almeno umanamente trattati dai loro concittadini. Che gl'impiegati provinciali siano poi privi di occupazione, e sciupino in passatempi più ore che non in attendere al servizio, pel .quale vengono pagati, ella è questa una calunnia che non tocca a me di ribattere, contento soltanto di averla qui segnalata, e lasciando a chi tocca la cura di rilevarla più espressamente, e chiederne anche all'occorrenza la dovuta riparazione. Per quanto concerne la sistemazione degli uffizi, ed il progressivo aumento del personale, a seconda dei bisogni che in seguito potranno manifestarsi, chiunque abbia tenuto dietro con un poco d'attenzione alle deliberazioni dietali, si sarà prima di tutto facilmente anche convinto che la relativa deliberazione fu soltanto di pura massima, e che la Dieta si è riservata il diritto di decidere di volta in volta sulla necessità del coprimelo dei nuovi posti. Sin qui, dunque, la Dieta non ha messo a contributo la borsa di nessuno: ed il vaticinato régno degli economisti troverà probabilmente, allorquando verrà al governo della cosa pubblica, ancora dei gratuiti posti vuoti da dispensare, fra i quali naturalmente ne riserverà uno anche all'articolista, che allora, giova credere almeno, smetterà l'anonimo, e farà onore coi fatti, alle sue teorie. L'aumento di personale, placidato dalla Dieta ancora pel venturo anno, consiste poi: in un'offiziale contabile, ed in un'aggiunto di cancelleria. E qui importa di notare, che il personale rimase l'identico di dieci anni fa in tutti gli uffizi, tranne che in quello di contabilità, i cui lavori che furono minuziosamente rilevati dal comitato di finanza, aumentarono in questo frattempo più che del doppio, in conseguenza dell'aggiunta di nuovi fondi d'amministrare, della regolazione del fondo di esonero, e dell'accresciuta importanza dèi fondo provinciale propriamente detto ; e che la spesa del nuovo posto di cancelleria venne per la metà compensata colla eliminazione di un posto di diurnista. Ecco a che si ridusse il cri-menlese commesso dalla Dieta, secondo le corte vedute del corrispondente; meritava proprio di commuovere perciò la opinione pubblica, e di gridarle la croce ados-so. Tutti sapendo, o potendosi immaginare infine, che i due sussidi, se non erro, di fiorini 200 per cadauno, acconsentiti del pari dalla Dieta per giovani alunni, non hanno lo scopo di aumentare il numero degl'impiegati giuntali; ma bensì quello di offrire l'occasione a qualche giovane di lare un po'di pratica negli affari am ministrativi, per poscia potersi mettere negl'impieghi comunali, e di soddisfare in questa guisa gradatamente ad uno dei non ultimi bisogni della provincia, la quale generalmente diffetta di questa classe di persone, con danno dei Comuni stessi; mi astengo anche dal fare altri commenti su questo secondo, o tsrzo sproposito finanziario, come piace all'articolista di numerarlo,commesso della Dieta. Ma la questione principale, secondo lui, è il danaro che' si spende. Or bene veniamo aconti. Prendansi in mano, come ho fatto io, e lo confesso non senz' aver provato un certo timore panico di trovarvi un'abisso, i conti di previsione del fondo provinciale peli'anno 1872, e quello pel 1873 ;-e si vedrà che tutte le spese di amministrazione provinciale, compresavi la Dieta, la Giunta, gli uffizi provinciali, gli aumenti di soldo ecc. ecc. .eccedono nel 1873 di f. 1435 le spese, che per questi stessi titoli erano state preli-minate nell'anno 1872: aumento questo, che dovrebbe corrispondere a circa jfi- di soldo addizionale ad ogni fiorino d'imposta, E procedendo nell'esame di questi bilanci si vedrà ancora che, ad onta di questo piccolo aumento di spesa, 'e del più forte dispendio" pella< istituzione di una scuola agraria provinciale, di un ginnasio reale inferiore nella, patria del corrispondente (: la. qiiale speriamo non dividerà con lui i sentimenti espres-" si" neir articolo ) : e della concorrenza nella spesa per altra scuola consimile da istituirsi a Lussinpiecolo, la Dieta trovò ciononpertauto modo, in grazie del regolare funzionamento dell'uffizio provinciale, di diminuì-re di due so/di per fiorino l'addizionale alle imposte dirette pel fondo provinciale in confronto dell' anno precedente. E qui, dunque, faccio punto aneli" io, lasciando giudice quella stessa pubblica opinione, alla quale ha appellato il corrispondente, della bontà dei suoi ragionamenti. Faremo 20 decembre 1872 ^ Devo comunicarvi una notizia poco soddisfacente, •cioè, che le-leggi votate dalla Dieta provinciale intorno •'alle scuole pubbliche popolari, ed ai rapporti di diritto 'del personale insegnante nelle medesime, corrano il rischio di non riportare la Sovrana sanzione. Dico che la notizia è poco-soddisfacente, perchè le speranze che si riponevano nella migliorata azienda scolastica, si dileguerebbero, ciò accadendo, come la nebbia al vento. — I Comuni che attendevano come regalo del capo d' anno di vedersi sollevati dal grave incubo di provvedere ai bisogni delle scuole, creando sempre nuovi aggravi, imponendo sempre maggiori balzelli ai propri amministrati, si vedranno costretti a ritornare a tali espedienti; ma per converso andranno in visibilio, pensando di avere conservato il diritto di presentazione dei maestri che la Dieta provinciale avrebbe voluto togliere ai Comuni. — I genitori saranno ben felici di mandare alla scuola pubblica le loro creature, privandole del pane per pagare le tasse scolastiche di frequentazione, oltre a quanto devono pagare in concorso di tutti gli altri membri del Comune per mantenere le scuole. II personale insegnante, che vedeva al primo di o-gnimese assicurata la percezione del miserabile compenso dei fatigati polmoni, aumentato di alquanto dalla liberalità della Dieta, si conforterà ai chiari del sole o della luna, attendendo che la pioggia d'oro scenda nelle casse comunali, cui esso dovrà continuare a rivolgersi per incassare il decimato emolumento. La Dieta provinciale, nella sua ventura sessione, potrà ritornare all'ordine del giorno, esprimendo di bel nuovo la speranza che nell' anno successivo l'azienda scolastica possa fungere più regolarmente dell'anno prece-danfeioó- if> aaeau) aisom il» ölloffiß aljwiaixrjsiioi» c La Provincia intiera rimpiangerà, infine, i denari malamente spesi, come li ha rimpianti da lunghi c lunghi anni, e.......attenderà paziente che quelli de'suoi figli, i quali trovatisi in qualche pubblica posizione, le a-prano il tesoro de'loro lumi, per fare meglio fruttificare questo capitale. Nò, si creda, che io vegga fosco. La cosa per me è chiara, assai. — E la spiatello a chiunque voglia udirla. Per ordine superiore fu convocato à seduta nel di 18 corrente il Consiglio scolastico provinciale. Eccetto il Dr. Nazor che non potò venirci da Lussino, vi convennero tutti gli altri membri, cioè: il Preside signor de Clesius, l'Ispettore scolastico provinciale signor Zarich, il Direttore -del Ginnasio di Capodistria sig. Ba-buder, il Catechista dello stesso Ginnasio Möns, de Pavento, il Maestro di pratica presso la scuola magistrale di Capodistria sig. Niederkorn, e per la Giunta provinciale il Dr. Vidulich ed il Dr. Stradile fu loro comunicato che lo scopo della convocazione era quello di dare un parere sulle due importanti leggi scolastiche votate dalla Dieta provinciale nella sessione testé chiusa. Qui giovi però di notare, che la Giunta provinciale da cui 5 partito il progetto di riforma delle medesime, rimetteva il progetto stesso ancora nel luglio del corrente anno al Ministero dell'I rruzione, al Consiglio scolastico provinciale, ai Consigli scolastici distrettuali, a tutti i Comuni, attendendo da ciascuno la comunicazione di quelle osservazioni che trovassero di fare alle proposte riforme. Nessuno dei Comuni disse verbo; i Consigli scolastici distrettuali in generale approvarono le divisate modificazioni; il Ministero vi assentiva colla sola osservazione, che il diritto di presentazione, dovrebbe essere ripartito fra quelli che portano il dispendio delle scuole; il Consiglio scolastico provinciale lodò tutto, meno che il togli-mento del diritto di presentazione ai Comuni. Valutate le ragioni pro e contro, la Dieta, in cui siedono dieci Rappresentanti comunali, otto Podestà in attuali di funzione, e sei Podestà emeriti, ampliò il progetto di riforma delle leggi scolastiche col porre a carico del fondo provinciale tutti gli emolumenti del personale insegnante, e le altre spese che dapprima stavano a carico dei distretti scolastici, restringendo per conseguenza il dispendio dei Comuni ai soli bisogni materiali della scuola; ben conoscendo che in questa guisa si sollevavano i Comuni da gravissimi imbarazzi, da pesi insostenibili, si migliorava ed assicurava la posizione del personale inse-gnantej si agevolava la diffusione dell'istruzione in tutte le parti della Provincia, e si facilitava anche l'Amministrazione scolastica, rendendo possibile all' Autorità che la sorveglia e dirige, di farla riuscire perfettamente all'importantissimo suo scopo. Ciò non pertanto il Consiglio scolastico provinciale, meno i due membri della Giunta provinciale che sostennero strenuamente le leggi, e meno il signor Preside, che non si sa come la pensasse, perchè non ebbe bisogno di manifestare il suo voto — a nulla valutando i suesposti vantaggi, si unì nel concetto di doverle o-steggiare sotto il manto specioso del rispetto dovuto all'autonomia dei Comuni, la quale, secondo le idee di quel consesso, avrebbe corso pericolo di andare a ròtoli, togliendo a quest'ultimi il diritto di presentazione dei maestri, e dando loro in cambio quello della semplice proposta, e conchiuse quindi per la rejezione delle leggi votate. Mi astengo da ogni commento, e comunico soltanto il fatto, perchè la popolazione, la Dieta, i Coirmn i, il personale insegnante sappiano tutti a chi, all' evento, andranno debitori di questo bel regalo pel capo d'anno, che sotto a questo aspetto minaccia di presentarsi poco lieto a tutti quelli, che amano il loro paese, e desiderano il suo progres-o morale ed intellettuale. Cronaca dì Pirano. (B) Tra i fatti più salienti, che di questi ultimi tempi la nostra cronaca è chiamata a registrare, ricordiamo anzitutto la elezione della novella Kappresentanza comunale, la quale già nella prima sua tornata acclamava unanimemente a Podestà la degnissima persona, che già nel passato triennio sì nobilmente occupava tale carica, acquistandosi tanti e sì luminosi titoli alla nostra benemerenza cittadina, nel promuovere con uno zelo veramente disinteressato, tutto ciò che riuscir potesse di lustre vantaggio alla nostra città. — An' fmiiA'Ä'W ifisrt \fwts i ftfon'vo'l ' 1 '» p , , C . . ' rjf j ' ' ■ ' ' ' _ Nella prossima adunanza, che verrà tenuta fra breve, si procederà alla nomina dei vari comitati, incaricati d' occuparsi dei diversi rami della gestione comunale. Ammaestrati da qualche esempio recente di ec- Cessivi noncuranza, non erodiamo fuor di luogo il far osservare, adesso per allora, ai singoli membri che saranno chiamati a far parte degli anzidetti comitati, che questi, eletti dal seno della Rappresentanza, non formano che altrettante ristrette personificazioni della Rappresentanza stessa, per i singoli oggetti inerenti all' amministrazione degli affari comunali. Epperò vorremmo^ che tali onorevoli membri fossero convinti, che a far parte dei singoli comitati la Rappresentanza li elegge, perchè in essi ripone la sua fiducia, riguardo al disimpegno delle varie incombenze a lei spettanti, e non perchè i loro nomi vèngano iscritti sur una tabella, destinata a sua volta a fregiare una delle pareti della poco splendida sala delle adunanze municipali, IM8W0S oiéj I •si Vnemi fa t*M*5 Molti e di varia natura sarebbero j bisogni, sui quali vorremmo far rivolgere l'attenzione della nuova patria Rappresentanza; se non che, mentre ci ricorre al pensiero l'esempio del severo Catone, il quale ogni qualvolta entrava nel senato romano, lasciava da parte 0-gni altra questione per ripetere quel suo formidabile deìenda Ctiartarjo, noi pure ripetiamo e ripeteremo sempre finché sarà duopo, a tutte le Rappresentanze municipali che si succederanno, che l'opera di maggiore urgenza è senza dubbio il riattamento delle nostre strade interne: poiché lo stato deplorabile in cui si trovano, è tale da farci arrossire in faccia ai forestieri, che per avventura si recano a visitarci. * * ' * A quanto si ebbe a sentire, pare che sia posta ormai fuori di dubbio l'istituzione in Provincia di una scuola di arti e mestieri; ed anzi sembra che l'Ispettore provinciale nel caldeggiarne il progetto presso le sfere superiori, abbia idea di fissarne qui la sede, avuto speciale riguardo alla circostanza, che qui pure si trova l'Istituto Reale Superiore, e alle strette relazioni che passano tra questo e una simile scuola di arti e mestieri. * » » Entrati ormai nella stagione di carnevale, abbiamo anche quest' anno da piangere che sia capitata addosso l'undecima piaga d'Egitto. L'esperienza ch'è pur maestra della vita, specialmente quand'essa si riferisca alla ricordanza di avvenimenti spiacevoli, non valse ancora a persuadere ai comici, che attese le speciali condizioni della nostra città a proposito di divertimenti teatrali, non resta a loro alcuna lusinga di percorrere presso di noi una men che mediocre stagione carnevalesca. Per esser giusti dobbiam però addossare a loro stessi gran parte della colpa, giacché più volte, almeno negli anni decorsi, si fecero lecito di gabbare il pubblico troppo indulgente in maniera veramente eccezionale: con che vogliamo in pari tempo ricordare cui spetta, di far "tutelare in modo conveniente la dignità del pubblico, il quale ha tutto il diritto di esigere che gli si usino i dovuti riguardi. IX finii/« hi" ■ flt> „ * Ebbimo occasione di vedere in giro anche presso di noi il foglio dì sottoscrizione per l'acquisto della carta geognostica dell'Istria, destinata a figurare alla prossima esposizione mondiale di Vienna. Per debito di verità, ci corre l'obbligo di confessare che ci eravamo ripromessi una maggiore partecipazione da parte della nostra città (che pur seppe in altri simili incontri dare splendido saggio della sua generosità) all'acquisto di un'opera, la quale deve ridondare a far conoscere in una circostanza tanto solenne, la nostra piccola Provincia, negli elementi della speciale struttura del suo terreno. Richiamiamo V attenzione dei nostri lettori sulla lettera che segue, nella quale è svolto il programma di una pubblicazione che intende com-filare l'egregio maestro sig. A. Orbameli. Lo scopo eminentemente utile e patriottico del lavoro, la generosa disposizione stabilita, degli utili netti, ci fanno credere soverchio ogni nostro eccitamento alle Autorità provinciali, ai Municipii ed a quelli lutti che s'interessano delle scuole, perchè vogliano prestare il loro appoggio alV egregio maestro. offi»p iad & ufon^annoo is->in£ pu yiabioou «;>o» L'Operosità, degli educatori popolari dell'Istria nelle conferenze tenutesi durante l'anno scolastico 1871-872. Il lavoro divìderò in tre capitoli preceduti da duo parole relative a ciascuno dei medesimi. Questi capitoli conterranno l'attività spiegata dai maestri nelle conferenze scolastiche locali, distrettuali e provinciali. L'associazione a quest'opera, di cui -mensilmente pubblicherò un fascicolo, sarà obbligatoria per un anno, e si pagherà anticipatamente. II prezzo d'abbonamento indicherò a suo tettipo cól mezzo di apposita scheda d'adesione. Ad oggetto di poter realizzare l'idea or manifestata, rendesi indispensabile in uno ai materiali occorrenti il relativo permesso da parte delle Inclite Autorità scolastiche superiori, al quale scopo mi rivolgerò quanto prima all' Eccelso i. r. Consiglio scolastico provinciale, il quale, spero, si degnerà non solo d'accordarmi l'autorizzazione in discorso, ma anche si compiacerà pormi in grado di procacciarmi i materiali più acconci, onde sulla base delle più ampie cognizioni possa indi compilare il lavoro, che di buon grado volontariamente m'assumo. Per quanto mi sarà possibile poi nulla lascerò d'intentato, affine di non demeritarmi il pubblico favore, nella fiducia anche di poter in avvenire allargare i limiti propostimi, e convertire l'opera in giornale — o-puscolo, che servirà d'organo alle conferenze magistrali, acciocch'esse pure, come tanti altri rami dello acibile umano, abbiano tra noi un foglio, che sa ne-occupi e-sclusLv-amonte. AtftìtójQ* ilovùinofi aJeoqüuj oM'j./nii Lo C^s^r: mi etafiiLnx Rovina» iJ«:>tsy i&Špiinj oa && otaut òrarot -mi'/ur omusù oi ,oir-.-~9Ì ior :.r ■■:xìi t;rr ..> -'SèziìMe jxilolnqk.a. I cangiamenti che si rinvengono negli animali morti in conseguenza, di peste bovina; interessano, aon solamente sotto il punto di vista scientifico, ma eziandio sotto quello economico. E fatto, , ini p ori andò oltremodo di dare una esatta diagnosi del male, ed essendo questa non sempre facile pei sintomi che sull'animale vivente s'osservano, fa d'uopo sezionare il cadavere ed anco uccidere un animale, per procacciarsi la desiderata certezza. Molteplici sono ì cangiamenti che si trovano nell' prganisnio dei cornuti appestali, ed essi non sono nemmeno costanti, ciò dipendendo dallo stadio, nel quale l'animale venne meno o fu sottoposto alla mazza, oppure dalla maggiore o minore intensità del male; ciò non ostante i cangiamenti sono tali da non lasciar alcun dubbio in proposito, e chi fu presente una volta sola àd una sezione di tal fotta, non p.uò assolutamente star in forse sulla sua decisione. . _ I cambiamenti cagionati dal male si rinvengono-specialmente suite mucose in genere e fra queste in ispecie, su quelle del tratto gastro - intestinale. Le echymosi e le infiltrazioni sanguigne che s'osservano sulle mucose del naso e della bocca e che si trasformano alle volte in vere erosioni, s' estendono eziandio sulla laringe e sulla trachea attaccando anche le mucose degli organi urinari e delle parti genitali. Esaminando il canale digerente, si trovano la lesioni seguenti: II rumine ed il reticolo non offrono nulla di speciale; se si eccettui, nei pi-imo, una tiinpanitide più o meno estesa, per il gas švolgentesi dalle ma-tate'alimentari: l'epitelio d'arabo questi stomachi sì' distacèa.-polla massima facilità, scoprendo la mucosa arrossata di molto.. II centopelli, al quale gli autori attribuirono una grandissima importanza, non presenta però caratteri patologici sempre costanti. Egli è vero che spesso si trova questo stomaco esteso di molto,, molto duro. Le materie fecali contenute fra le sue lamine sono secche, consistenti e assomigliano a piastre torrefatte; l'epitelio resta attaccato ad esse, mentre la mucosa lasciata al nudo, è infiammata. Ouesti caratteri;, come più sopra fu detto, non sono costanti, n*erttre presso animali sacrificati durante il corso della malattia, il centopelli fu trovato tenero, e contenente materie molli e di color verdastro. Nel quaglio e nell'intestino tenue, che Io segue, si trovano te- maggiori e le più' costanti lesioni deli'epizoozia.. Il quaglio è floscio e vuoto. Al suo esterno mostra già qua e là delle macchie più oscure. Internamente la mucosa che lo riveste è ili , color grigio rossastro; ma se si allontana leggermente da questa membrana l'intonaco glutinoso, che la ricopre, essa appare coperta da placche rosso -brune o lt fegato non presenta alcùn cangiamento anormale: la cistift'lia però è più estesa del solilo, e contiene molla bile, di color verde chiaro. La mucosa di qriesl'ultima è arrossata di mollo e lascia vedere qna e là delle echymosi.)i,n9H"" ln" Se la malattia trascorsa sen£}i complicazióni, la milza e gli organi orinari e genitali non presentano niente di particolare, se, si eccettui un rubore più o meno grande della vagina presso le vacche. Gli organi respiratori §ono nel loro stato formale: così pure normale e il cuore ed i suoi involucri. (Continua) .«fu <>u i m-»» _____ O! BUfloloio^eoloiqomigaixauu) IL' Le piante Marine Le alghe e le piante marine sono molto utili alla coltura dei terreni litorali, non convenendo, pel loro tenue valore trasportarle onde conci mare terreni più lontani. Essendo il loro tessuto assai floscio possono essere applicate quali concimi anche appena raccolte, seppellendole cioè senza alcuna preparativa operazione. Servono a concimare tutte le coltivazioni, ma più ancora i prati artificiali, i quali ricevono da esse uno stimolo particolare dovuto senza alcun dubbio all'abbondanza dei sali che costituiscono il loro tessuto. Egli è appunto per l'abbondanza dei sali di cui seno fomite queste piante, che il procurarne la fermentazione rende inutile la loro ajrplicazione quale concime; poiché avvenendo per effetto della fermentazione anche la decomposizione, tutti questi sali svolgendosi per effetto dell'acque piovane, si disperdono nel terreno invece di svilupparsi assimilandosi ai vegetali alla cui coltivazione sono destinati. L'uso di queste piante quale concime presenta adunque contezza di profitto, purché sieno seppellite in tempo opportuno. -- Qualora però se ne possa raccogliere in grande quantità, potranno disporsi in catasto miste a terra vegetale onde raccoglierne tutti i prineipii solubili che fossero per isvilupparsi al momento della fermentazione, e meglio ancora sarà ricoprire la catasta con altra terra onde abbiano a sentire il meno possibile l'influenza atmosferica. óeòteiq ataiau tief li oLxitT'Copt'S 8181 ce Questo concime è di grande vantaggio ai pascoli nonché ai vegetabili a radici bulbose, in quanto sia la proprie« tà di dette piante quella di attrarre l'umidità atmosferica. Le piante marine usate fresche prevengono l'evaporazione dell'umidità mantenendo nel terreno una salutare ireschezza, la quale oltre ai vantaggi inerenti ad un tale stato, fornisce di mano in mano ai vegetabili che si concimano diversi prineipii di assimigliazione. —- Allorquando il terreno sia asciutto e sia anche per natura piuttosto secco, queste piante forniscono i maggiori stimoli alla vegetazione al momento della loro decomposizione. Dovendosi concimare con esse un terreno glasso saia bene adoperarle allo stato secco. Altro motivo pei» cui devonsi ritenere molto utili all' agricoltura si è che contengono miriadi di conchiglie o piccoli coreli che per natura racchiudono in se molta so* stanza calcare, soda, potassa, di cu'i nessuno agricoltore deve ignorare i mirabili effetti, se possono entrare corno corettivi nei terreni coltivati. — In alcuni paesi dell' Italia meridionale usano bruciare le alghe o le piante marine per spargerne le ceneri, impedendo così lo sviluppo J „i i ri iti „ -H; 2 aturoinOj onrnssioti . i jn*o ^iw - V. De Yillekeuve. noae fillsn .«tm Tute n p allo!) -stadraT t oiu>. -k OJÌS LT C» q «d s oiUoa o't pi fissisi zUl O)ìioo ül'sn ••• ili il: »ip >Oßd i ab anoixsvilio ißiddß k ib .«ute*! JUtl ui-ii njrj .gum i jSi'JBi I*m1»M3c azioni* Tra le (ante, e non sempre opportune publi-cazioni, di cui l'Amministrazione del Regno arricchisce con inesauribile assiduità il tavolo dello studioso di scienze sociali e politiche, ve n' ha una, che abbiamo veduto lodare più volte anche dai nostri più autorevoli periodici, ed è il Bollettino Consolare, che si distribuisce a fascicoli mensili o giù di lì per cura del Ministero delli affari esteri. Secondo quanto dispone la legge consolare, tutti li Agenti, che sono sparsi nelle principali città dèi mondo a rappresentarvi e tutelarvi li interessi del commercio italiano, hanno obligo di mandare a determinati periodi al Governo delle relazioni più o meno diffuse sulle condizioni economiche e commerciali dol distretto consolare, nel quale essi sono accreditali. Ne- viene che al Ministero pervengano così da tutte le parti del mondo notizie e informazioni interessanti, e spesso anche preziose, perchè attinte alle fonti e vagliate con cura sullo slato delle industrie,{.dei commercj e in genérale di tutta la vita sociale di o-gni paese; e il ministero alla sua volta t^asceglie Ira queste informazioni e notizie quelle, che gli-sembrano più opportune a essere conosciute e le pubblica nel lioliellino. A questo modo nel corso di parecchi .inni s'è venuta formando una ricca collezione di scritti e monografie, che illustrano, spesso alla buona e senza pretese, talvolta anche con eleganza di forme, sempre poi con dati statistici recenti e sicuri Io svolgimento progressivo di ogni ramo della o-perosità umana presso quasi tutte le nazioni del globo, repetorio interessantissimo per l'uomo di studj, non meno ctie per l'uomo d'affari; perchè la base prima d'ogni'indagine, sia nell'ordine delle idee che in quello dei fatti è la cognizione esatta delle condizioni materiali di fatto del paese su cui l'indagine volga. L'Inghilterra che in mille altre cose precorre e di tanto, la nostra Italia, ha dovuto in questa imparare dall'Italia; e non è molto che il Times recava un articolo di lode al Governo inglese per la pubblicazione teste fatta di un volume di relazioni delli agenti consolari inglesi all' estero, come di una felice innovazione destinata a dare ottimi frutti, In l-talia questa p ubicazione esiste da oltre un decennio; ma pochi la conoscono, e più, pochi ancora sa ne sono mai occupati. Tutto questo s'è detto per venire alla conclu-sìdne'ò'he it Bollettino Consolare s'è occupato da ultimo anche delle cose nostre e ha publicate due relazioni dettate dal conte Marazzi, regio viceconsole a Trieste, delle quali P una, nella scorsa estate, discorreva della coltivazione del baco da seta nella nostra provincia, l'altra, che abbiamo letto nel fascicolo d'ottobre distribuito appunto in questi giorni, parla delle nostre saline. • iii ^a relazione,, che esanimiamo, è un succinto lavoro di poche pagine diviso in tre partij nella prima delle quali è fatta la storia delie nostre saline, liei secondo si descrivon» i procedimenti, che si usano per la fabricazione del sale., nell' ultimo infine si tratta delle condizioni economiche di questa industria, 11 conte Marazzi ha attinto alle fonti e ha saputo raccogliere molto in poco; la descrizione,, che egli fa del modio, con ciò si ottiene il sale,, è chiarissima ed esattissima; egli prese come modello una salina piranese e eoika scorta di un tipo assai diligente potè spiegare a'suoi lettori tutto il processo di salificazione. Il conte Marazzi avverte i progressi, che uelli ultimi tempi fece presso di noi la fabricazione del sale e nota, non senza ironia, che esso riesce tiggimai cosi bianco e perfetto, da doverne spesso | imbrattare di fango una parte per poter dare al Governo la voluta quantità di sale di seconda categoria. Tutte queste indicazioni non hanno certo il pregio; della novità per noi, che siamo qui sul luogo, sua suoneranno curiose e interessanti a quei molti, ì quali non si sono mai curati di chiedere come si fòrmi il sale, che adoprano ogni giorno a pranzo, o a quelli altri, che oggi ancora beatamente usano confondere Istria con Stùia e chiedono se qui si parli tedesco.. Più,importante è l'ultimo capitolo del lavoro del. conte Marazzi^ nel quale sono esaminate le condizioni attuali della fabricazione del nostre sale considerata come industria, e le speranze, che essa può avere per l'avvenire.. Noi dobbiamo essere grati al conte Marazzi dell'amore e della intelligenza, con cui studiò questo nostro gravissimo interesse, e ci è di qualche conforto il vedere che i nostri connazionali s'occupano delle cose nostre. Il conte Marazzi tratta anche sul suo scritto delle saline di Pago e di Stagno in, Dalmazia; ma queste hanno una importanza affatto secondaria, e a ogni modo riguardano interessi, che escono dai limiti de' nostri studi. Noi auguriamo alla Dalmazia o-gni fortuna, ma a patto che si riconosca e si tenga bene presente una cosa* che il conte Marazzi sembra aversi dimenticato, e cioè che fra lei e noi ci sono le Alpi e il Quarnero. «nr.iiwnq 8M b«ttitu Imbuto ì|t, <> j „y, iu(| o-kkI,i-i nit toJtoaM i* '»? .*ijrfa)Hir, . .r_ - - „ ìojijoo} Toilh oi9vioc)oo ódoiaa J38oIf>iiorižib o I fsoucHujq ib ilfifirrmoo ;JfiQinm<. <;J.8 tiv Spettabile Rappresentanza! La Deputazione municipale eletta all'onorevole incarico l'otto febbrajo 1870, va ora a compiere il triennio amministrattivo e, prima di deporre il proprio mandato sente il dovere di presentare a questa^ §pett. Rappresentanza una relazione della propria attività durante questo periodo, ónde esporre còsi i modi per cui ritiene essersi sdebitato dell'incarico ricevuto e raccogliere una parola, un voto che la conforti e compensi delle sue preäiazion'i ' ' 'f'rf)fI iuf r ,r':; une Ulli 1. Oggetti personali. Il periodo testò passato fu propizio e funesto ad. .un tempo alla nostra città; poiché se, come vedremo in seguito, si tradussero in fatto alcune a-splrazioni cittadine, ebbimo la gravissima sventura di perdere quattro de' nostri più distinti cittadini e tali da servir di lustro non solo al luogo natale ; ma alla provincia tutta cui appartenevano. I dottori Antonio de Madonizza, Francesco de Combi, Nicolò de Rin e Giannandrea de Manzoni non sono più; e la vostra Deputazione credette suo dovere di onorar la memoria di questi illustri estinti coli' assistere a Parenzo, a Venezia, a Trieste e qui alle funebri solennità. ' ' A Sua Ecc : Monsignor Vescovo Bartolommeo Legat, compiendo nel giorno 2 maggio a. c. il ventesimo quinto anno di pastorale reggimento di questa Diocesi, furono pòrti alla Sua residenza eon speciale indirizzo i più sentiti augurj di felicità. Un atto di particolare gratitudine e di felicitazione fu diretto pure a Monsignor Canonico Don Elio Stradi, emerito parroco di questa città, allorché dopo lunghissima carriera si ritrasse, affranto dagli anni e dalle fatiche, dall' alta e nobile - sua missione, adendo coscienziosamente adempito ai difficili suoi doveri in tanta varietà di tempi e di vicende. 2. Polizia sanit&rfti. turi Le insorgenze epidemiche e la minaccia del : Colera indussero la Deputazione a procedere a straordinarie misurè risguardanti la pubblica igiene. È tra le principali va annoverata la pubblica e gratuita rivaccinazione, estesa su larghissima sca- f la, iniziata ancora nel Febbrajo a. ci e mantenuta settimanalmente fino al novembre m. d., contandosi ben quasi a 3000 gli innestati, alla quale misura va debitrice la città di un numero relativamente piccolo di attaccati e della menomata diffusione dell' epidemia vajuolosa. Si espurgarono durante l'anno tutti i canali di sbocco e si scavò Tara suburbana.,,qqp •{ j f.- attorniteli Una commissione straordinaria, composta d'ogni classe di cittadini, sorveglia, dirige e provvede ad ogni oggetto che si riferisca alla pubblica salute. neooM 3. Polizia urbana e campestre. Se sempre deve occuparsi chi presiede alle cose comunali della sicurezza delle persone e della proprietà, diveniva maggiore questa necessità dopo i luttuosi fatti del 10 aprile 1870. La guardia municipale elevata a maggior numero, acquartierata in un locale sulla piazza, fornita di dettagliata istruzione e sostenuta energicamente dalla Deputazione di confronto alle focili opposizioni ed alle sistematiche violenze, senza sgomentarsi per avventate minaccie e provocazioni de' nemici dell' ordine, cooperò al ripristino della quiete, alla sicurezza delle persone. La guardia campestre, numerosa e discretissima nelle sue esigenze, colla nuova organizzazione, più che/cogliere il ladro prevenne il furto, sic- «che fossero rare le manomissioni ed i danni delle campagne. 4. Polizia sugli incendj. Questo ramo di pubblica azienda ebbe un'esauriente deliberazione coli'istituzione progettata ed approvata della compagnia d e1 vigili. Tutto fu approntato : regolamenti disciplinari, organizzazione, medi di istruzione -ed uniforme degli addetti alla compagnia-, distifita delle macchine ed attrezzi accessori. Malgrado però ogni buon volere non potè ciò essere portato a pratico effetto unicamente per defficenza di fondi a eausa del fallito prestito. Giova sperare, anzi va sicura la Deputazione, che chi la susseguirà, conseguendo il mutuo, avrà in mente tra le prime spese quella di provvedere a questo importantissimo argomento, a sicurezza delle persone e dei fabbricati ed a tranquillità degli abitanti. 5. Pubblica beneficenza. Gli stabilimenti comunali di pùbblica beneficenza avevano tutti bisogno d'essere riformati. Per VOspitale civico fu creato un posto di I-spettore - cassiere, segregandone affatto l'amministrazione da quella del Comune ed affidando ogni ingerenza ad una Direzione, mutabile per turno; un nuovo Regolamento serve di guida all'ammini-sìrazione. Il Monte di pietà fu pure riorganizzato, elevando il secondo posto di servizio da semplice perito a perito controllore con relativa dettagliata istruzione d'ufficio, sotto la vigile direzione di speciale Giunta. Finalmente l'Asilo d'infanzia, che dovette essere chiuso alla morte dell'ultimo ed unico direttore Dr. Antonio de Madonizza, fu assunto in amministrazione comunale; si liquidò la sostanza, si pareggiarono colle rendite naturali varie pendenze passive neir importo di f. 1077: 72, e, mediante l'annua dotazione di f. 300, fissata dalla Rappresentanza, le rendite dell'istituto ascendenti ad annui f. 630: 35 © le oblazioni cittadine, che certo non mancheranno, sarà reso possibile di riaprirlo quanto prima, sopperendo così ad un sentito bisogno, ad un generale desiderio. La Commissione, già benemerita per la compiuta liquidazione della sostanza, s'occupa a raccogliere l'obolo cittadino. 6. Scuole. In base alle nuove leggi scolastiche dovettero essere riformate tutte le scuole popolari, passate coll'anno scolastico 1870 ~ 71 in assoluta amministrazione comunale. Tanto la maschile che la femminile furono provvedute nell' anno decorso di nuovi maestri e maestre, aumentando l'ultimada tre a cinque classi, per elevarla gradatamente in modo da raggiungere lo scopo di una scuola civica. Per diffondere l'istruzione anche tra la popolazione rustica di Lazzaretto, fu proposta pure una scuo- la di terza classe nella località presso la chiesa parrochiale, ed attendesi da chi spetta l'approvazione per istituirla definitivamente. La nostra Provincia correva pericolo di perdere il vantaggio della propria speciale scuola di magistero, prima ancora che una regolare ne fosse istituita. In queste condizioni la Deputazione operò e condiscese per modo da facilitare all'autorità scolastica il mantenimento in Provincia del prezioso Istitutoy richiesta, offerì l'allestimento dei locali nella parte superiore del nostro edifizio ginnasiale. Il fatto corrispose alle premure della Deputazione, e quanto prima verrà aperto qui questo Istituto superiore che, olire all'interesse generale per la Provincia, porterà a noi vantaggi moltissimi civili ed economici. 7. Inventario comunale. A conoscere il v$ro stato della sostanza comunale mancava un regolare Inventario. Questo fu compiuto dalla Deputazione nell'anno corrente. La fa un operazione lunga, paziente e dispendiosa, perchè occorsero riliev tecnici e perizie di tutte le realità costituenti la sostanza; ma finalmente possediamo una esatta e completa dimostrazione dell'asse comunale, de'suoi redditi, de' suoi passivi. 8. Anagrafe. Un'importanza somma, dal lato statistico non solo, ma anche dal lato finanziario, si è l'aver pronta ed evidente una dimostrazione della .popolazione della città e campagna, tanto indigena che forestiera, e mantenere regolato il suo movimento. Aciò fu provveduto coli'istituzione di una propria Anagrafe sul modello di quella della vicina Trieste, e da questaacolpo d'occhio si desume lo stato d'ogni famiglia, anzi d'ogni singolo individuo, e nelle giornaliere questioni di pertinenza, segnatamente per spese ospitalizie, il lavoro riesce sollecito, sieuro. Le operazioni furono lunghe, difficili e costose, ne si presume sieno riescite perfette ; l'impianto però esiste, il correggere e perfezionare sarà sempre cosa di minor importanza. 9. Confraterne. Un altro lavoro di molto impegno e di lunga e complicata esecuzione riesci la consegna della sostanza delle Confraterne localizzate alle nuove amministrazioni, in forza della legge votata dalla Dieta istriana nell'anno 1869. Non essendo stati prodotti in tempo i conti parziali degli anni 1867-68-69-70 fu mestieri premmettere questi quattro Reso-conti colle numerose pezze d'appoggio in piena evidenza, poi compilare sulla base dell'ultimo anno altrettanti protocolli di consegna alle cinque nuove amministrazioni di Capodistria, Pirano, Pomigliano Rosariolo e S. Odorico della Valle ( Dolina ), corredandoli dell' inventario dei documenti ed atti costitutivi d'ogni singola partita. La Deputazione ebbe il conforto di approntare il voluminoso lavoro in modo da incontrare là piena approvazione, tanto in linea contabile che di forma, da parte della Giunta provinciale. 10. Palazzo comunale. . j 'i'.'O .') 0'! ■ V v ; : : Procedutosi alla transazione della causa pel palazzo comunale, riconosciuta per questa la proprietà del Comune su tutti i fabbricati ad uso uffici politici e giudiziari, potè finalmente il Municipio insediarsi col giorno 24 ottobre 1871 nella sua nuova, definitiva e propria residenza, che colla grandiosità e posizione contribuisce a crescere l'importanza morale dell'ufficio, e colla cessazione degli affitti sopprime un notevole annuo aggravio. 11. Cose agrarie. Nell'anno 1870, quando la Società agraria sì raccolse qui a generale congresso, cercò la Deputazione dì fare il suo meglio impegnando ogni ordine di cittadini a cooperare perchè l'accoglienza fosse ospitale e che i comprovinciali qui accorsi partissero soddisfatti. L'esito corrispose alle premure usate; ed anche in questa circostanza, la città si mantenne all'ambito onore di cólta e civile. Tolta dall'abbandono, in cui giaceva da varj anni, la questione secolare della regolazione del Fiumicino, la si fe' viva tentando, con replicate radunanze, di raccogliere l'adesione della maggioranza degli interessati alla formazione spontanea di un Consorzio e ciò sulla base delle recenti leggi sulle acque. Le insistenti premure, se non sortirono pienamente il desiderato effetto, per insufficiente numero legale de' comparsi, non trovarono però opposizioni, anzi piena accoglienza in tutti i numerosi intervenuti all' ultima adunanza, sicché ormai, bene avviata la cosa, fu rimessa, col mezzo della Giunta provinciale, alla locale I. R. Autorità politica, quale oggetto di sua competenza,, per gli ulteriori procedimenti. A confermare non solo la convenienza ed il tornaconto del lavoro da intraprendersi, ma a convalidare dal lato tecnico il progetto elaborato di regolazione, fu consultato il distinto ingegnere idraulico D.r Pannio di Verona, incaricato del progetto dì bonifico della valle del Quieto. Nel sollecitare questo importantissimo lavoro, ebbesi in mira non solo di rendere fertile la migliore delle nostre valli, or in gran parte sterile o di pochissimo frutto, ma di togliere anche una causa di mal' aria pei luoghi circostanti e rendere possibile la costruzione della strada di S.ta Barbara per l'indispensabile congiunzione con granj3arte del territorio comunale. feopra domanda abbassata dal Ministero dell' agricoltura, se qui esistessero fondi bassi paludosi riducibili con escavo a porti, oppure mediante asciugamento a fondi utilizzabili per l'economia rurale verso sovvenzioni da accordarsi dallo stato, il Municipio indicava e descriveva all'evenienza la valle dello Stagnon, comp quella che, estesa a circa 300 jugeri, bacino del Risano e del Fiumicino, con abbondanti depositi di terriccio, potrebbe, in non lon-„ tano volgere d'anni, essere ridotta a fondo coltivabile con grandissimo vantaggio dei cittadini, togliendosi^ così anche qui una prossima causa di insalubrità: le sole forze cittadine, aggiungevasi, essere insufficienti, ma soccorrendole il governo con generosi sussidj poter riescire l'impresa. 1^',Porto - Macello. Coir insistere ed a voce ed in iscrìtto presso il Governo centrale marittimo, si ottenne un notevole prolungamento del molo delle Galere ed un progetto di porto nuovo che, completato, corrisponderà sotto ogni punto di vista agli interessi marittimo — commerciali della città. A regolare però le ripe del bacino e togliere lo sconcio per la nuova condizione di quel sito, quale approdo dei traghetti a vapore, si rendeva indispensadile l'atterramento dell' amazzatojo, che fu anche effettuato e provvisoriamente posto in altra posizione, fino a che le condizioni finanziarie permetteranno di erigere iì nuovo macello all'angolo di St. Anna. 13. Progetti> Prestito* Onde sopperire a molti urgenti bisogni, oltre al già accennato de'vigili, e precisamente: per l'acquisto e ristauro dell'edifizio delle scuole popolari, pel nuovo macello, per una čella mortuaria, per la Biblioteca civica nel Ginnasio, per l'addobbamento di locali ad uso di arresti civici, per ristauro dei bacini di Porta isolana e Bossedraga, per aumento di acqua potabile, canali, pozzi a Lazzaretto ed altre fatture minori; progetti tutti sviluppati con dettagliate relazioni, sì propose, e fu accordata e da questa Rappresentanza è dalla autorità provinciale, la contrazione di un prestilo di f. 65000, col quale importo si sarebbero anche estìnte tutte le passività comunali che non fossero a credito di istituti proprj. Purtroppo però ciò non potè andare ancora effettuato, malgrado le più sollecite cure della Deputazione, in fojaa di una crisi monetaria, creata da ingenti prestiti nazionali. 14. Oggetti varj. Un regolamento speciale fu elaborato e possto in pratica sui mercati, altro sul possesso dei cani ; furono riformate per intero le basi d' affitto delle Prese di Campo Marzio con sensibile vantaggio, oltreché dell'erario civico, anche de* contraenti; ei stabilì sopra norme fisse l'onere del Comune di confronto al Militare di stazione circa il bersaglio, i campi d'esercizio, la fornitura d'acqua potabile ed altro, in modo da garantire qui una stabile e numerosa guarnigione col minor possibile aggravio. A provvedere d'acqua potabile la frazione comunale di Lazzaretto si approfondò dì alcune tese un pozzo ai Bertocchi e si iniziarono le pratiche per escavarne un altro ai Cesari. Un Regolamento interno a dirigire le sedute fu pure elaborato e posto in pratica sino dall'anno 1870. 15. Amministrazione propriamente detta. Tutti gli accennati miglioramenti, introdotti nell'azienda comunale, tutte le riforme eseguite nei vari rami, le straordinarie spese incontrate per sviluppare i progetti, approntare locali, stipendiare impiegati, tecnici, operaj ed altro non abbisognarono di aggravare maggiormente i comunisti. Anzi, siccome chiaro emerge dai conti preventivi e consuntivi,, si potè,, colle ordinarie rendite, sen-2a aumenti ne sulle dirette ne sulle indirette, accrescere successivamente le rendite comunali di annui f. 940, 95 e diminuire all' incontro le preesistenti passività dell' importo complessivo di f. 9450:25, avendo pur speso in istraordinarj* ristauri di edilizi comunali, non compresa la gravosa riduzione -i/it iab oboi'ws ij'iijp ,oii» foup ib enoisiLiioa ar yfibtì.W^bfTf rt9i snu •rtfih Gapodistria nel dicembre 1872.. ma ISH Iba per la Magistrale, ancora in corso di lavoro, Li somma di f. 2993. — Aggiungasi la liquidazione separata del fondo ginnasiale da cui risulta aumento di Capitole, estinzioni d'ogni passività e diminuzione di restanze attive: frutto questo semplicemente di alacre gestione, cui ( ed è giustizia il dirlo ) concorsero operosi e solleciti gli impiegati tutti dell'Uffizio Municipale. Per ultimo vuoisi osservare che la più regolare ed attiva amministrazione e la fermezza usata nel sostenere? le proprie deliberazioni, procurarono maggiore autorità al Municipio» in modo che le sue disposizionijiavorevolm-ente- appoggiate dalle autorità politiche e provinciali, non trovarono più la sistematica opposizione e gii ordini sono rispettati. Eccovi o Signori il nostro morale Reso - conto : Voi ci sorregeste Gol valido vostro consiglio, a Voi il giudicare se abbiamo corrisposto al nostro com- !tü t'jil'i vxy; jffftjjp ,0i itoo oléif) ilgoia ciré U5'/9U003 , nioo i 'e fw'.l jJJ jjaoi L» Deputazione Municipale D.r de BELLI Podestà, di^iv ■ i-»-t»jßön900<; iiiy.'fß i f. ,, , PELLEGRINI GIUSEPPE ROTA conte GIROLAMO De RIN FRANCESCO De M ADONIZZA D.r PIETRO SARDOTSCH Cav. PAOLO 30U} «0 wldillß ito in tonobai i Hab eiß|oo98 uiin^t aviv ofinumßfu ddß'IIßb ßj onoilsonp ■1 ia Jìl /i)Jì Consiglieri »lOiiSOO'J oistoan I .ovp rnos