ORGANO DELL1 UNIONE ANTIFASCISTA ITALO-SLAVA PER IL CIRCONDARIO DELL* ISTRIA IN QUESTO NUMERO POTRETE LEGGERE : I. pagina: a) II consolidamento delle aziende economiche 1)) Ordinanze di notevole importancia per lo sviluppo del Circondario c) Esperienze e risultati d) Genesi e sviluppo del fascismo II. pagina: a) Il Commie e la sua organizzazione b) II fondo guadagni e spese personali dell azienda III. pagina : a ) Mons. Santin — il pastore dell’anticristo b) Cronaehe cuiturali dél circondario c) Lo sviluppo dell’alpinismo in Jugoslavia IV. pagina: Nolizie sportive Direzione - Redazione - Ammin. Via Santorio 26 . Capodistria tel. 170 ANNO V. No. 243 Capodistria. Lunedi 19 maggio 1952 5 Din. - 15 LIEE ABBONAMENTI: T. L. T. Zona Jugoslavs e nella R. F. Pa J. Anno din. 250.— sem. din 130.— Sped, in c. c. postale. Consolidamento delle imprese economiche Sono trascorsi 25 giorni da quan-do è stato messo in pubblica discus-sione il progetto del Piano sociale. Nei collettivi di lavoro si discute su tutti gli indici e le proporzioni del piano. In ogni impresa sono State tenute conferenze sulle basi del piano sociale e sulle caratteristiche essenziali del nuovo sistema di pro-duzione. In tali conferenze ha trovato e-spressione la coscienza dei lavorato-ri-produttori diretti, sulla posizione che essi hanno assunto nel nuovo sistema di gestione delle imprese. Essi comprendono e. sono coscienti del fatto che dal loro lavoro, dalla loro operosità, dalla organizzazione délia produzione e dello smercio, dipen-dono gli utili aziendali e, per con-seguenza, anche il loro guadagno, il loro standard di vita. Nella maggior parte delle aziende sono State tenute varie riunioni che hanno avuto per oggetto la discus-sione sul Piano sociale. In moite imprese, nelle riunioni dei collettivi di lavoro sono State elette varie com-missioni di opérai e personale tecni-co con il compito di esaminare le spese di produzione, di organizzare il processo di produzione, la qualité, l’assortimento, le possibilité di smercio ecc. Queste commissioni devono prepa-rare il materiale e le proposte da discutere, esaminare la situazione dell’impresa alla riunione dei consi-gli opérai e dei comitati di gestione. Nella discussione, finora svoltasi, i migliori risultati sono stati conse-guiti dalle imprese economiche del distretto di Buie in quanto nelle stesse è stata preparata una diseus-sione più concreta che in quelle del distretto di Çapodistria. Ivi infatti sono State formate delle commissioni che. esaminanô concretamente i pre-ventivi e l’organizzazione délia produzione in genere, il che ha dato buoni risultati. Cosi nell’impresa trasporti di Buie, riducendo ulteriormente le spese di regia, si è creata la possibilité di procedere al ribasso delle tariffe dei trasporti, pur mantenendo ad una sufficiente altezza l’acoumulaizone. Alla Vinoexport di .Umago, pro-prio al lavoro delle commissioni o-peraie è dovuto il ribasso delle spese di produzione dei liquori con un guadagno annuale netto di circa 5,000.000 di dinari. Alla «Sloboda - Mirna» sono State ridotte le spese di produzione dei mattoni da 10,5 din. a 6 din. al pez-zo, e alla Nardone di Isola sono stati ridotti i costi d> produzione nell’am-montare di 3 dinari per ogni matto-ne, mentre si opéra per conseguire ulteriori ribassi dei costi e per una inigliorc organizzazione del lavoro. Aile Saline di Pirano il consiglio operaio ha preso le misure per ri* durrc le assenze ingiustificate, per migliorare l’organizzazione del lavoro e la qualité dei prodotti e per una più giusta suddivisione dei guadagni. Ciô significa che i collettivi di lavoro hanno compreso nella sua vera luce la discussione sul Piano sociale e che la discussione stessa è loro ser-vita a prendere misure concrète. Ma accanto a tali risultati nécessita sottolineare alcune deficienze da eliminare nel corso délia discussione stessa e anche nel lavoro futuro. Qualche azienda, specialmente nel distretto di Capodistria, dopo la pub-blicazione del Piano sociale ha atte-so l’arrivo di qualeuno del Potere per sistemare la situazione. E’ que-sta una conseguenza del vecchio sistema di lavoro e del rapporto del collettivo verso l’impresa e dipende anehe dal fatto che alcuni esperti del Potere hanno spiegato in nipNo trop-po complicato gli indici del piano. In tali aziende la discussione si è limitata al direttore, al personale teenieo e al contabile elle, lavorando secondo il vecchio uso, cioè con po-ca fîducia nelle forze del collettivo di lavoro. si sono messi in testa di essore gli unici competenti a discutere su tali questioni, trasourando i pa-reri dei consigli opérai e dei collettivi. Causa eiô alcune imprese — ri-spettivamente tecnici — accettano con facilité gli indici figuranti nel piano e, senza molta discussione, sen-za analisi, ne controlli, stahiliscono il loro atteggiamento nei confronti del piano. In queste aziende «non esistono risorse» e tutto è a posto, eompresa la quota dell’accumulazio-nc. Qui non esiste la lotta per la di-ininuzione dei costi, per la ricerea delle risorse materiali ed altro, e l’aumento delle quote di accumula-zione, anche se ciô rappresenta, in primo luogo, l’interesse dell’azen-da stessa. Simili esempi sono dati dalla a-zienda Cooperativa «I Maggio», dai Cantieri Piranesi, dalla Salvetti, dalla Officina Gas e da altri. ' Vice versa nella aziende in cui è stato il consiglio operaio ad avéré lïniziüliva nella discussione sul Piano sociale, dove funzionano le commissioni operaie, dove alla discussione partecipa tutto il collettivo, i ri-sultati sono ben visibili, e si mani-festano nella riduzionc dei costi, nel-Paumento dell’accumulazione e del-l’utile aziendalc, corne avviene nelle aziende Vinoexport, Autotrasporti Buie, Stil, Nardone. Saline ed altre. In alcune aziende la discussione sul Piano sociale non ha formato oggetto delle cure delle organizzazioni di Partito e sindacali, pur rappre-sentando uno dei loro principal! compiti. Dalla fine \della discussione ri se-parano ancora 10 giorni per cui nécessita che i consigli opérai, le organizzazioni sindacali e di Partitâ nelle aziende si assumano con ener. gia tutte le questioni riguardanti 1# discussione, attivizzando i collettivi dj lavoro al completo nella lotta per una migliore organizzazione del lavoro, per il superamento délia produzione, per il ribasso dei costi e per Faumento délia produttivité del lavoro in genere; elementi questi che rappresentano, nelle loro basi essenziali, il compito principale di ogni discussione in qualsiasi azienda. Gli organi amministrativi ed eéo-nomici di entrambi j distretti do-vrebbero, sino alla chiusura délia discussione, aiutare più concretamente le aziende, facendo attenzione pero di non soffocare le loro iniziati-ve, e la loro autonomía. Ciô vale in spécial modo per gli organi del distretto di Capodistria. I collettivi di lavoro hanno oggi la piena liberté ed autonomía di ge-stire le aziende, ma anche la piena responsabilité dinnanzi a se ed alla eollettivité per la realizzazione délia produzione, dell’accumulazione del-l’utile — guadagno delle aziende e degli opérai. I consigli opérai, assieme al personale teenieo, devono, sulla base degli indici contenuti nel Piano sociale del distretto, elaborare da soli con coscienza i propri piani autono-mi. Accanto alla compilazione di questi piani autonomi aziendali, i consigli opérai devono elaborare i regolamenti tariffari aziendali in base ai quali verré distribuito il fondo guadagni e spese personali dell’ a-zienda. Tutto ciô richiede che i consigli opérai, le organizzazioni sindacali e dj Partito comprendano seriamente l’importanza ed il ruolo che assume la discussione sul Piano sociale per raggiungere l’ulteriore consolidamento delle aziende ed il progresso del-l’economia in genere. Vanja Vranjican Lavoratori triestini in visita al Circondario Una delegazione di lavoratori triestini, rappresentanti le maggiori fabbriche di quella citté ha fatto visita ieri al nôstro Circondario. Gli ospiti si sono recati ai Cantieri di Pirano ed all’Ampelea di Isola pren-dendo eontatto con i nostri lavoratori. La visita dei compagni di Trieste è stata graditissima e la simpatía con la quale sono stati accolti conferma ancora una volta corne la nostra classe lavoratrice segua da vi-vino la lotta dei lavoratori triestini. I recenti provvedimenti per la riorganizzazione amministrativo Ordinanze di notevole importanza per rulteriore sviluppo del circondario Il comanidainte delFAjiunimstra-izione Militare deli’A. P. J. Zona Ju-goistoiva deil T. L. T., colonraello Miloš Stam-atoivič, d’aocotido col Go-'vennio. délia. R. P. F. J., ha emanato tre oirdiinanze di noteivolle impontan-iza per la vita ufexiore nella zona. La prima saniciisice ¡la facilitazione nel transi to fra la Zona Jugqslava del TLT e la RPF Jugo.sto.va, Ai relsildeniti staibili délia zona, in pos-seisso dèCüa caria düdentità, è con-senitito il libero accesso nella R.P.- F. J. senza altri docutnemti. I pais-sapoTittf per Tester© ai reSidenti steibiiild delila zema veiuraimo rilascia-ti. d’ora in poi, dalle autorité ju-goslave. I citttaidini délia R. P. F. J poitra-nno tramisitare nella zona verso preseinltaiziione de.i dooumemti ri-chieisltil per la libéra ciricolaBione nellle zone di confine delto R. P.-F. J. La seconda ordinanza stabilisée . l’aboliziio.ne del Comitato Popoilare Cincomdariale le ciu'i competenize vengono affiidate ai comitati popo-lari distreitituali di Capodistria e Buie, quali orgami rappresentanti del potere poipolare. Affinicihè l’am-miniistrazioine civile nel terriitoria délia zona ,si renda quanito più efficace, il comandanite deiLl’Ammiini-sitriaiziioinfe Militaire 'nomiiinieirà due conisigiüeri delegati e preicdisamente uno par distretto. A consigliere per gli aiffari del distretto dii Ca-podi-stria, il com-andante nominerà un delegaito del Govermo délia R. P délia Slovenia, e per gli affari del distretto di Buie un deleg-ato del goiveirno deüto R. P. di Croaizia. Questi comisiglieri delegati eser-citeranno il controllo dell’Ammini-straziome Mililtare delil’A. P. J., ec-cetfuate le questioni di siourezza dei'.il’ondine pulblbiiico, délia cittadi-naniza, del cointroillo deigli stranieri e le altre inicoimlbenze cihe in base aille l-eiggi délia R. P. F. J. sono di ccmpeitenza degli orgami federali c per le q.uali l’Amminiisiribazdoine Mili-lare è reiaponisaibiile nelFesencilzio del suo mandaito .intemazionale. L’ardinaniza preiveide nel contem-po ch-e il comaindante all’atto del-il’femainla;zione di decisioni riguar-danlti Faimminijsitriaizione civile si coinsulti con i consiglieri politici — rappresentanti del goiverno délia R. P. F. J. Il comanidamite aiutoirizze- rá 11 consigliere polititeo ad emanare di sua miziiativa deicisioni su pingóle questioni rigiuardaaíti l’e-conomia o l’amminilsltraz.ione civi-le. II consiguiere politicq coordi-nera il lavoro. con. i coinisiiglieri de-legati per il funizionameinito dei di-stirabti. Se del caso, FAmimimistrazio-ne Militare deiLl’AFJ poltra costi-tuire dei consigli comiposti dai rap-pre.senta.nti' dei comiitati popol.ari distreittuali alio scopo di coordinar re queste singóle atitivitá. Importante in questa ordinanza é la di-sposizione che tutlti gli organii del potere populare e dell’amimin,istra-zione hanno il doware di rispettaré u'iterionmente i primeipi della pari-té di idiritti nazioinali di tutiti gli Eitoitainti della zoma, il loro diritto all’uso dalla madreliinlgua mella vita pubfcllica e privaita, il loro diritto al libero .sviluppo nazionale e cultúrale, e che nell’assegmazione dei pois.ti di lavoro devano tener conta della composiziohe nazionale degli abitanti nel terr,i-tono della giuri-d-iizione -corrispomdemt-e. La terza ordinanza prevede che la Banca Popolare della R. P. F. J, estenderá la sua atti-viita aniche in qu-esltia zona. La Banca- aprira la pr-oipriie filiiali a Capoid-isit-ria e Bui-e. Ad eisise si demanda únicamente, il diritto di eff-elttiuare le proprie o-perazioni di banca- nel territorio delito zona per quamto rigua-rda le finaimze pubbliic-he e in special modo gli affari del cambio va-lu-te. Can ció si eliminla.no tutte le limi-tazio-ni n-ei paig-am-antí fra la R. F.-F. J. e la zona-. Le altre bamche po-tra:n.nb~eififettuaire singóle operazio-ni solo previa approvazione de-lia Banca Popoliare d-eijll-a R. P. F. J. Accanlto- alie Ordiina-mze su.indiL caite, il Bollettino deirAmministra-zione Militare de-ll’A. P. J. del 15 maggio u. s. riiporta- il Regotomento s-ulile variaziomi e s;uppl®me.nti ai Rego-lamenito siui pasisaiporti per i reisídenti stabilli nelüia. Zoma Jugo-slava del TLT, valiidi fuori della R. P. F. J. e della zona' A del T. L.- T., nomché rautoriazazione alia Banca dellllTlsitria ald- efft'ttuaré opiera-zi-omii di -ciambio v-alu'- o-el territo- -rio della zona juig.ois.lava del T. L. T Nell’autor,i/zizazione si a-ocorda fa-colitá alia- Banca delFIstria di ef-fetbuare operazioni di cambio valu- te nel territorio delito zona Jugo-slava del T. L. T. NeU’aiuto.rizzaz-io-ne é detto che tali operazioni ven-gano etffetitiuate in base alie esi-ste-ruti legg-i sul cambio valute in base alie diispoisi.zi-oni che vanigonc emanate dalla Bamcia Popolare della R.P. F.J. In base a tale ordinanza si regola aniohe la cir-col-azione dei resi-demt.i stalhiili nelilá zona Jugos-lava del TLT al di fuori della R. P. F.-J. e dailila- zona A del T. L.T. unica-m-enit-e i,n base a pa-sis-apoirto rilasci-ato - dai Ministero degli Affa-ri In-terni della R. P. F. J0 menitre il visto suí passaiporti viene puré ap-pcisto idaillo istesso Mimiiste.ro men-tre allFeisItiero le raippreisentaraze della R. P. F. J. poissorao proliung-ar-e i vis ti gié eiméisisi. II soátitiuto miimiisitro per gli affari asteri, Leo Mates, parlando ad una comferemza sltampa a Belgrado, ha affeirmato che i prov.vedi-msnti del Coimaraldanit-e della VUJNA teindono al -migil-io.ra.men.to dell’aimmmistTiaizione e che ideter-minaite coimipetemize -vemgamo .casi trasmeisis-e dall’aiutorité milita-re a quella ciiv.ile. Leo. Maibes ha sotit-olimeato che detti ¡prov-veidiimeinlti .non preigi-udi-cano la is-oluzione fin-ale .deil problema -di Trieste, che potra esisere raggiun'ta -soiltanto mediante un a-c-cordo diretto fra la Julgoslavia e Fltalia Parlaimdo ad una isiucoes-siva con-ferenza stampa sul problema dai rejpponti -con l’Italia. il viceministro Mates ha- riaiffarmato il de--sáderio del G.-iverno Federaie di raggi-un'gare un aocbrdo diretto con il Goiverno italiano, riilevando ipe-rc che- in seigu-ito alia ís-ituá®Ío-ne crea-tasi negl-i ultimi tempi, a -seguito dell’aziane e d.ella -condoltta del Go-verno italiano, toen poco potnebba il Governo della R. F. P. J., íare per add.ivenire ad un simiil-e ancor-do. «Tuttavia» — ha concluso Leo Mates — «se il gavenno italiano di-mostraslse veramente la sua fouona Volonta d-i giun.geire ad un accordo il Goiverimo Felde-rale sa-rebbe pron-itp a c-orrispo-mdere ad una simule iniziatiya.» NOTIZIE DA TUTTO II MONDO TIRANA. -— 5.596 membri del par-tito di Enver Hodja sono stati espul-si «per tradimento e opportunismo» durante lo scorso anno. * TOKIO. — Su accordi intervenuti fra l’ONU ed il Giappone, le truppe dell’ONU potranno rimanere in territorio giapponese finché durano le operazioni in Corea. Lo sviluppo deíía nostra democrazia socialista LA RIFORMA COSTITUZIOHALE Provvedimenti economía a favore dei nostri lavoratori IN MARGINE ALLA DISCUSSIONE SUL PIANO SOCIALE 1952 Esperienze e risultati La preparazione alla discussione procede troppo a rilento AU’ ex Ampelea di Isola il collettivo di lavoro si sta preparando intensamente alia discussione sul piano sociale. 1 lavoratori discutono fra loro sul come elevare la produzione, diminuiré i costi di produzione e migliorare il lavoro nei vari repartí. II comitato amministrativo da parte sua é all’opera per elaborare una proposta concreta. Mercoledi 14 c. m. il collettivo si e riunito per discutere sul signifi-cato del loro piano e del piano sociale in genere per la nostra collet-tivita. I lavoratori non hanno dimen-ticato di condannare anche le deci-sioni della Conferenza di Londra e di esprimere la loro solidarietá con la lotta dei lavoratori triestini. II collettivo ha mandato anche un invito al párroco di Isola, don Dagri, affin mentre sul consumo dell’energía elet-trica é stato imposto un rigoroso controllo. Vuso delle materie prime e stato sottoposto ad uno sfruttamento piii razionale. D’altro canto si e in-trapresa una lotta decisa per una maggiore produttivitá del lavoro e per il rafforzamento della disciplina. II. Consiglio operaio proporra al collettivo, al fine di far fronte agli im-pegni assunti dal Cantiere, di por- tare il numero delle ore lavorative a 180. • í Una grande difficoltá, che finora non si é poluto risolvere, e rappre-Sentata dalla mancanza di mano- dopera specializzata. Oggi iiifatti il Cantiere pub contare su una forza di 130 operai in produzione e 21 lavoratori in regia (3 guardiani, 4 ma-gazzinieri, 4 capomastri ed il resto ur, i Vf o xui/vu) " " —// O » _ . che si decida a romperla con la po- ., personale amministrativo e dirigenteJ. Per far fronte alie esigenze del piano sociale, ai fini della sua realizzazione, mancano ancora 20 carpen-fieri, che nel nostro circondario di-fettano, per cui il Consiglio operaio sarà costretto a ricercarli da altre parti. Difficoltá sono rappresentate anche dai nuovi scali, che saranno pronti appena nel setiembre di quest’anno e dali’installazione della nuova fon-deria e dell’oficina meccanica, opere di non facile realizzazione. Alia Salvetti di Pirano le cose pro-cendono molto più a rilento. Manca, dicono, un contabile per cui non sono in grado di completare la proposta finché non lo avranno. Sara poi vero? Abbiamo ragione di du-bitarne. Crediamo si tratti invece di un pb d’apatia e sopratulto di poca iniziativa. E’ in corso di elaborazione il pro-getto legge per la riforma costitu-zionale degli organi rappresentativi federaie, repubblicani e delle regions autonome. Attorno a tale progetto, che tra breve verré presentato all’Assemblea Federaie, si sta con-dueendo una larga e vivace discussione anche attraverso la stampa. Dopo la nuova legge sui Comitati popolari, approvata all’Assemblea Federaie ai primi dello scorso aprile, il nuovo progetto rappresentera un nuovo passo in avanti, di capitale importanza per lo sviluppo della democrazia socialista ed il risul-tato di un rápido processo di allar-gamento della nostra democrazia popolare. Il fine del nuovo progetto legge ë quello di fissare nella legge co-stitusionale degli organi rappresentativi le -forme organizzative e lc competenze che loro spettano nel-Fattuale grado di sviluppo dei rap-porti sociali e che si adattino alle prospettive future. Esso è anche una nécessité dettata dall’esigenza di assi-curare vieppiù nelle mani dei pro-duttori la direzione degli organi del potere, in cui la volonté e gli in-teressi dei produttori diretti svolgono un ruolo sempre più importante. Cosi la riforma costituzionale degli organi rappresentativi saré il risul-tato dello sviluppo, l’espressione del grado di esso ed una solida base per lo sviluppo in prospettiva nonchè la garanzia per impediré che la nostra democrazia socialista venga contamínala dal despotismo della buroçra-zia capitalista di stato. La caratterislica fondamentale del nuovo progetto legge è eostituita dal falto che i Comitati popolari sono considerati quali organi basiiari e che gli organi superiori, nelle loro competenze, rappresentano i poteri che vengono trasmessi dal basso, dai Comitati popolari agli organi rappresentativi repubblicani e federaie. II Consiglio económico del Governo Federaie ha deciso che i lavoratori fruiscano delle seguenti ridu-zioni per le vaeanze in localité tu-ristiche : il 40 % durante la stagione turistica e il 60 % nei periodi pre c post stagionali. II Consiglio ha deciso pure di «ccordare una sovvenzione di circa 5 milliard! i'1 favore dei consuma-lori per rendere possibile loro lac-quisto dei prodotti di maggiore nécessité. In relazione a eiô, sono stati concessi alie aziende economiche cre-diti di 2 miliardi di din per ridurre i prezzi di una parte della merce immagazzinata dp qualité interiore a quella attualmente prodotta. MUI» DElfUM. Ha avuto luogo ieri a Capodistria il plénum distrettualü dell’U. G. A cui hanno par.tecipato i delegati, delle organizzazioni di base, eletti nelle recenti elezioni. Alia conferenza ha partecipato, in rappfesen-tanza del C. C. della Gioventú Popolare della Slovenia, il comp. Tr_-ha Zdravko. Nel prossimo numero ci riser-viamo di dore un resaconlo dei la-vori ed un’analisi delle conclusioni sul lavoro delle organizzazioni gió-vanili nonchè sulla loro applica-zior.\e. Utica antipopolare di Santin. Lo stesso hanno fatto anche i lavoratori delVex Arrigoni, degli altri collettivi e gli insegnanti delle scuole italiane e slovena di Isola. Ai Cantieri Piranesi la proposta del piano sociale è stata elaborata dal comitato amministrativo, discuss sa e approvata da Consiglio operaio. Oggi essa verrà data in discussione al collettivo tutto. Snrä bene, anche per esperienza di q'itei collettivi in cui la compilazione della proposta del piano sociale è ancora in corso, registrare quanto è stato fatto ai Cantieri. Prima di tutto dobbiamo dire che, sebbenc qui’ il collettivo si trovi dinanzi a difficoltá obbiettive, troppo si è atieso per iniziare il lavoro di preparazione. Tuttavia, tolta questa man-chevolezza, crediamo di non errare se affermiamo che i risultati fin qui ottenuti sono soddisfacenti. Infatti, concluso il lavoro delle commissioni per la sistemazione dei posti di lavoro e delle relative paghe, il Comí-lato amministrativo ha raggiunto notevoli successi specialmente per allanto riguarda la diminuzione dalle spese di regla, falto questo che avrá senza dubbio favorevoli cotise-puenze se pensiamo che esse sono State ridotte del 32 °/o ossia, a quanto affermano ai Cantieri, al mínimo indispensabile. Sarà bene menziona-re come si sia poluto far cid. II comitato amministrativo ha preso una serie di provvedimenti ten-denti al massimo riparmio ed alio sfruttamento, il più razionale possibile, della manodopera e delle materie prime. 11 numero delle guardia notturne è stato climinuito da 5 a 3. quello dei lavoratori in regia da 12 a 4, immettendoli nella produzione. 11 consumo dell’acqua é stato ridotto del 50 °/o circa con Veliminazione delle perdite nelVinterno dello stabilimento, IIHIIIIIIIIIIIIIIIllillllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllljllllllllllllllllllllHlllllllllllllllllllMllipillllllllUIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIlllllIlIllllllIlillIlllllllHÍlllllllllM^ Benesi e sviluppo del fascismo Seguendo le pubblicazioni ufficia-li e non dell'epoca, appariva come una veritá certa ed indiscussa che la prima guerra mondiale fosse stata vinta (con preminenza assoluta su tutti gli altri della «.Quadruplice ln-tesan) dal «glorioso ed eroico eser-cito d’Italia» il quale, con le sue ideggendarie imprese sul Carso, sul-Vlsonzo, sul Monte Ñero, sugli Alti-piani, sul Grappa, sul Piaren e cosi via, aveva portatxo alio Genova, da Torino a Bolognn, che l’uomo della strada, gli operai, gli impiegali, non solo non conoseono nulla della questione triestina, ina nemmeno i limiti del territorio che i dirigenti italiani vor-relibero far eredere che viene recla-mato dalla pubblica opinione della nenisola. Ncll’Italia meridinnale poi Findifferenza per il problema di •Trieste é ancora maggiore: jl brac-ciante delle Pugjie, il montanaro del-FAbrñzzo, lo zolfataro della Sicilia si interessano della questione triestina nella stessa misura nella quale la nostra popolazione si interessa dei problema della Papuasia. Altro che passione nazionale per Trieste! E tutto eió, si badi bene, malgrado lc vaste campagne di starnp’a organizzate sulla questione. Per chi e per che cosa dunquo tanto chiasso ? E’ piü che naturale il sospetto elie tra tutti i dirigenti Italiani vi sia una specia di mutuo patto per distogliere l’attenzione degli elettori da altri e ben piü sostanziali problemi. Renzo Francih Il mil E LA SUA ORGANIŽŽAZIONE Nel Cireondario dell’Istria è stata formati unendo i membri degli at ese guita la riorganizzazione dei eo-mitati popolari in base al decreto sulla suddivisione ainministrativo-terriforiale ed al decreto sulla rio.r-gariizzazione dei comitati popolari. 11 primo stabilisce per quali imita geografiche ed. economicho vengono íormati i comitati popolari. Partieo-lare interesse tra il nostro popolo lia suscítalo gia la proposta stessa, mirante a daré alie nostre unilá fon-damentali amministrativo-territoriali la denominazione «comuni». Le dc-nomiuazione «comunes non gode pero buoria fatua tra il nostro po-polo che ricorda Pera fascista. Tuttavia qtíésta non é la ilifíicolta maggiore, poiché ognuno ha potuto constatare che tale nome é stato malfamato dai fascisti e che in materia ha valore la sostanza e non gia il nome. Viceversa, in alcune lo-ealitá s¡ e discusso vivamente il problema della appartenenza dei singol i villaggi ad uno o all'altro eo-nmne da formarsi. Un tanto particularmente nel settore di S. Antonio del distretto di Capodistria ed a Crassiza nel Buiese. Infine tutte que-ste conlroversie si sono risolte regularmente o con piena soddisfazione della popolazione dei rispettivi villaggi- All’epoea della liberazione quasi ogni nostro villaggio aveva il pr°-prio comitato. Solo nel Capodistria-no avevamo. eirca 70 comitati. Gra-datamente pero si sono affermate unitá amministrativo-territoriali sem-pre maggiori, in lógica conseguenza delle cambíate eondizioni economi-che. L’edificazione del nostro sistema económico e la continua ricerca di forme socialiste della pubblica amministrazione, portarono al gradúalo cambiamento sostanziale delle funzioni dei nostri comitati popolari. Nei riguardi dell’ampiezza dei eo-muni, qualcuno avrebbe pretérito ri-manére alia vecchiá delimitazione, rivelando con ció le tendenze cam-panistiche locali. Ad ogni modo e apparso che i comitati popolari locali, sia per la loro ampiezza quanto per l’importanza, erano troppo pic-coli. Era necessario perció formare delle unita che, nel senso geográfico, siano quanto meglio definite e rappresentino un faltore importante nella vita economico-politica, cosí da incrementare la evoluzione del-Fedificázione socialista. Questo eon-eetto, dopo un’approfondita discussio-ne alia base, ebbe infine l’approva-zione unánime. Nel distretto di Capodistria abbia-m,i ora 10 comuni e eioe quelli delle citta di Capodistria, Isola e Pirano; ouelli di Deeani, Capodistria-dintor-ni, Maresigo, Smarje, Isola-dintorni, Portorose e Sicciole. II distretto di Buie, a sua volta, ha i comuni di Buie, Umago, Ver-teneglio, Grisignanay Momiano e Cittanova. La imporlanza della co-stituzione dei comuni delle citta e dovuta al falto che queste, per effet-to di successive disposizioni, godran-no particolari diritti, eoneernenti una maggior autonomía amministra-tiva, un proprio piano sociale ecc. da ct¡i apipare evidente una partico-lare cura per lo sviluppo delle nostre citta. Sino alie nuove elezioni, i comitati popolari dei comuni vengono tuali comitati popolari locali nei nuovi comuni, ed eleggendo, fra gli stessi, il nuovo comitato popolare provvisorio del comune, che sará formato da 11 a 35 membri. A far parte del nuovo comitato popolare del comune possono venir eletti puré tre elettori al inassimo che in pre-cedenza non erano membri, Queste disposizioni sono gia afilíate, cosí che ora quasi tutti i comitati popolari dei comuni funzio-neranno regularmente. Una novita del nuovo decreto e rappresentata dai comitati popolatí di villaggio, aventi funzione di orga-ni ausiliari dei comitati popolari dei comuni e nel contempo di tramite importante tra la popolazione dei villaggi lontani ed il comitato popolare del comune. E’ da rilevarsi la impeliente necessita di destituiré il comitato di villaggio a Ospo, dato che le sue comunicazioni con Deeani, ove si trova la sede del comune, non sono buone. Lo nuove eondizioni di sviluppo della nostra demoerazia socialista si rispecchiano forteinente anche nel-l’organizzazione dei comitati popolari distrettuali. I comitati esecutivi ed i delegati sono abolili. Con il nuovo decreto vengono derógate tutte le funzioni ai- comitati popolari, quali organi rappresentativi, eseíci-tanti diretlamente le funzioni del Pótele e dell’amministrazione. Per lo svolgimenlo di determinali affari amminislrativi, vengono fórmate i eonsigli quali organi amnn-nistrativi eollegiali. Questi eonsigli hanno carattere di organi sociali, poiché in essi non collaborano e de-eidono solíanlo i membri, ma anche altri abitanti. II comitato popolare distrettuale lie ha 5 di questi con-sigli e precisamente: il eonsiglio per l’eeonomia. il eonsiglio per gli affari comunali, il eonsiglio per l’istruzion.3 e la cultura, il eonsiglio per la sanita e il eonsiglio per gli affari interni. I eonsigli, per la loro struttura, sono relativamente piceoli (4—12 membri), applicando il con-cetto che i eonsigli per essere effi-eaei nel loro funzionamento si possono riunire con facilita ed essere slirigativi. I eambiamenti in argomento por-íoranno alia riduzione dellapparato amministrativo. Ora sono previsti, ad esempio, nella strnltura organizza-tiva del distretto di Capodistria 81 posti di lavoro. Tenuto eolito ancora della riduzione del numero dei di-pendentj degli organi locali. si manifestó ehiara la tendenza alia riduzione, quindi alia minor spesa del-Fapparato. Da ció emerge il proble-la della maggior qualita e capacita professionale. Nella nostra situazione si aceerta eosi qualeosa di contrario a quanto succede nell’organizzazione del pote-re dei Paesi eapitalistiei, tanto al-Foccidente come all’oriente. Nell occidente vanno aumentando le tendenze del capitalismo stalale e con ció le tendenze verso il rafforzamen-to dell’ampiezza e dell’onnipotenza dell’apparato, nell’oriente invece si sta soffocando nei vincoli del burocratismo, mentre da noi si stan-no attuapdo i principi della demoerazia popolare, nelFintento di aboliré lo Stato, che é il primo compito della rivoluzione socialista. LETTERE ALLA REDAZIONE VEDUTA DI PORTOROSE. SABATO SERA HA AVUTO LUOGO LA R1APERTURA DEL PALACE HOTEL I trasporti del Cireondario fuüom incatenati nell' mióse ,X nuovi pirin.ci-pi economic.! di libera foniniaiztonie dei -prezzi, della gradúale e-limi-naizfone dei monopoli, eoe. non hanno, sino ad oggi, in-finito che in minima parte, sut nostro ramo dei trasporti e delle cb-muti-iiciaizioni, dove la situazione in atto ccniresta pales-em-ente con la -nolstria. situazione generale e genera nel ramo sit-esso fenomeni- a tullo dan-no tía!le azier.de trasporti e che limiten o fe iniziative degli organi di gestion» opérala nolle azi-enlde stesise. I pre'zzi- dei trasporti sia delle merci che dielte persone vengono f-isls-ati d-aglli origami del poitere. E’ il primo falto che contrasta coi nuovi pniniciilpi -eic-onomiiici, -e-sc-ludeníi qualsiaiM Jnberv-enío amministrativo neille . faoceinid-e e-conomiichie delle singóte aziende e specialmente per quanto- riguarda i prezzi. XI congélame r.t o deii preeizi, a quota fisga, offre, poi la poisaïbSiliità alle aziien-de autcmobiili,Stiche' private di una fante concome niza agli autotras-por-ti síatali. pba-tica-ndo esse i prezzi fiissi s-baltaili neile giorniaie di mag-gi m^vimento per diminuí]li neile gicirmate di magra, Mlminuzioni 'che le azieimde statali non possono e-ffeJíltiu-are, penché vin,colate. da di-spesizioni superiori. II settore privato dei trasporti. pur faiaeinido conicorrenza a quello stiatale, non è in eondizioni tali da potar influiré 'ñefia, fcirmazione dei prezzi dei trasporté-. La det-ermina-Ant dei preiazi dalFlalto v>i®ne quin'di giiustificatia dai fatitq che le azienldie aiultoérasiporti détengono lina sipacie di moincpoilio su determinate linee e su determinati ter- -ritciri, per ciuá, s-enzia un,a limita, /.lone dei prezzi. - disposta d’aiuitori-tá, si corre il ri¡schk> che esse- ele- . vino- i preizizi in modo tale da n-u-o-cere alia nolste economia e alio stanidiairld) di- vita in ganieaiale. L’o-bieteiosne potireibibe apiparire giuista conisiid'eiranldo il problema solo- in hase alla situiazioine esiBstente-, Ma. cihe cosa giiustiifiea1 l’esisteniz-a di quelstia1 specie di monopolio1 o di autqinigulsiciaimereto? Toilto queisto. cede anche la gimstifiiciazione p¡er il congeilaimiento dei prezzi. Che coisa. imipiedilretobe, per es.em-pio, ailia azieruda auitotrasporítli di Lubiana di proliungare la proprla 1 inisa Lulbiana—Capodiisitria sino . a Portoircise e a praticasre sull’u,Itimc tr-atto prezzi inferiori a . quelli' del-l’A'DRIA? Lo steisso dicaisi (per l’Ar DRIAisu altrgí linee fiuori; del di streitto di Capodistria, o, addirift - luirá, del noistro territorio. In concluís ione, biisogina permettere . -a qiualisivoiglia. azienida di orgaínizza-re i progxri servizi, si-a per ,il trasporto delle roerici che dellie persone, come vuolle e dave vuole. Disi meagiliainido i prezzi dalle quote fiase, si aviilulppeireibbe uri-a saluta-re conco.rre.niza, indispensabite alia graldiUlaiiei diiseesia dei prezzi anche in queislto1 ramo. Ne derliverebbe i-noitre un malgigiore- stimolo ai col-lettivi -di aiuito-itralsroorti nella valo-rizzaZiomie d-elle piropfie risorse interne finora' non Sfruftate. Ai iavoratori idelirAicqiuedotto di-.streittuale è peirvenutia dai Comitato Aziendale idelFACEiGAT di Trieste la segmente- iebt-era: «Preso- at-to de-lla mata- -d’aiugurio d-a v-oi iinidiirizzaita a¡i Iavoratori del-l'ACEGAT in oiocasiotne del Primo ¡maggio, lo -scrivente Comitato formula a sua volta, a-niche a- nome dei lavoraitori da leisis-o. r-appreseinta-ti, l’auiguiri'o di una vostra p,rosísima liibeiraziomie idal gi-Oig-o di -un* gover-no ormaii legato aigl-i i-niteres-si del-l’iimipe.riailismo! guerrafoindiaio- occidentale, ed il voistro ri-entro quindi nella grande famiigüa proletaria i-n-ternazionalie dalla quale, vostro maligrad’o, tsieite coistretti a tenervi lontani. Lo scrivenite Comitatoi ha dec-iso di esporre aiglli albi aziemdali la /vos.tra ¡hebte-ra d^ugurio e -copla della presente. Sairemo Retí se da parte -vostra verrebbe fatto alttr-et-taimto.» «i A questa leitteina i Iavoratori del-rAcquedotto tdiisitireituale han-no cosí rispo-sto: «Coan-e da invito del Comitato aziendale id'ella ivoistra azi-enda ab-biamo affisiso sul nostro qu-a-dro mu-rale 1-a- le-tterai inviat-aici dallo is-tes-so Comitato i-n rispos-ta al. meissag-gio auguirale in-vi-aito a voi lo scor-' so primo maiggio- dai noBtr-o collet-t-ivo di lavoro. II carattere iprof-ondaimeinit-e ca-1-unnias.o e prov-oicat-orio- della lettera del -Comitato aizieind-a-le- d-ella vo-- stra: a-zi-enida,' -ch-'e1 ha vdilüifo ri,pe-tepe i groissoilan-i iltu-oighi cqmiuni délia- vélein-oisa- caimp-agna- che ¡ viene condot-ta insieme dai diri-g-enti co-, mi-níonmilsti e dai ■neo-fascíB.ti con-tro. quest-a zona, icontro -la- Juigosla-v;ía socialista e icontro- il-e.-mostre conquiste ,rivoliu¡ziónarie, ha- -s-us-c-i--tato lo ..'sd-e-gno di tu-tti i ¡no-sitri la-voratori. Sappi-amo pero che le e-spressio-ni calunni-ois-e usa-te »antro di no.i non ícorriispomtíono- al pensi-ero' e alie con-vinizioni di -tutti -voi, che vi baittete tem-aceimenlte iper ra-ggiu-nige-re quelle- isteslse 'conquiste socialiste che n-oii aíbbiamo il .privilegio di att-uare, isoitto ¡la- guida del -glorioso Parti,to Comun-isita- delll-a Jugos-la- Ospite della nostra zona il coro centrale deli'APJ PRO,GRAMMA DEI CO.-NCERTI : __ I. Concerto -meir-c-oledi 21. V. ore 17 p.er l’Anma-ta a- Capo-d,i:stria — Teatro. II. -Conc-ert-o m-erco-leidt 21. V ore 20 per il p-ubbl-ico a Capodistriia « * ^ -Teatro. IH; Concertó --giovedi 22. V ore 16 ' ■ ÏV -. -ConcertoJ giave-dl 22: V ore 20 v; -Cón-c-erto Venér-fe 23. V ore 16 VI. ‘Estbizitmé sába-to 24. V ore 20 '; ; * - r ■ ... -3* Vil: i-C'obceirt^ i áftAiehíca 25. V ore 9 VIII. Ccinc.eí t-o¡ ! dKrribnicá 25. V ore 17 IX. Con-ce-rtb iu-nedL- 26.' V oiré 20 X, 'èvieiht&ârmeS-fe “ 27. V, Teatro pu-bbMeo- a Pirano — A PROPOSITO DELLA DISTRI8ÜZI0NE DELLA GARNE E' s-a-bato ma-ttina, in ora an-telu-ca-na, dinnanizi- ad un-a- qu-alsia-si dlel-le ma-cell-e-nie di Capodistria, un-a lun-ga fila di massai-e att-end-e l’o-rario d’aipe-rt-ura' per aoquistare 1-a came: «-U-n po d-e veidel pe-r far un brodi-n per la- Peipina che xe- mala-da», mormoira sior-a. Fi-lipa. Comare Caiti inve-c-e: «xe una ver-goigna che- a Galpodistria' .se -dievi s-p-etar ta-nte ore, do volte ..per setimana, per (ha-par un poco de carne, un fia tin ae v-ed-el. -me-ntre che a B-uie le m-a-ceillerie xe verte tuta la s-etimana e le ga carne a uiff-ete!?» Questi i mormorii pervennt-i al-Foreohio. A se güito di tali lamemtel-e, ci sia-mo intereisisati per aicc-ertare come stanno le cose. P.reisiso la Prerad — sezion-e carni — chie provvede Ell’apiprovv-i-gionamenito per il ca-padi-st-riano, abbiaimo appreso quanto segue: P.er co-pri-re 1’in.tero f-aibbisogno neceissit-areteibero al distretto 12.00C kg. settimanali di carne, con una spesa di 15 milioni di din. al mese Viceversa vengo-no messi a dispo-sizio-ne dei iun-zio-nari dai 10 ai 12 milioni al -mese, riipartiti fra i due di-stretti; ció ,-per -evitare- che il cir-cola-nte venga- co-ugel-ato dai eon:a-dini e dalle cooperative -che fo.rni-scono -i-1 besti-aime da macellare,-Esi-sto-n-o di centro le piü ampie, possi-L-j.líita di acqui-sto con, le- -gi-rate •harnearte -d-i crédito, ma i conta-dini pret-e-nido.no d-en-aro contante. Ne deriva che ric-evi-amo uno soar-so qu-ainlitalivo di bes-tia-me da macel-lo, riparti-to prc/p-orzio-na-lmente fra le citta-dine del disitratto. Va te-nuito co-nto inaltre c-he il .consumo dieil-l-a carn-e si é tri-plica-to in r-ap-porto al 1951, qua-ndo é stato intradotto il nuovo sistema econcmi-co. Effe-ttiva-m-emte la gente consuma ora molla piü carne, citó nel-l’anite-guarra. Ci sono famiglie che ne ac quista no sino a 4 o 5 kg Per qu-aníto poi concerne le lamen-tele sulla. aiggiu-n-tia di os-s-a, é bene si s-appia quanto -s-e-gue. In tempi normali si effefituava la vendita de-lla po-lpa s-enz’ois-so, ma ad un -prezzo superiarei per cui l’osso veniiva ugualmente pag-ato. Ino-ltre i macel-llai rivendevano quell’o-sso aigli aeq-uirenti delta carne per bro-do, ri-traemdo cosí iilecliti gua-dagni a speise dei consum-at-oiri. Durante lia gu-erra e do-p-o la liberazione é inv-also l’-uso di fare -un -taiglio a vendita uni-ca, aloco,ntentando tutt-i. I^a pexcentuale d’o-ss-o é del 20— 25% ris-petto alia -carne, tolleran-za in- uso- in tutte le citta d’Eiuro-pa. Al distre-t-to di Buie vengono a-s-segna’tl 4,5 m-ili-on-i per l’-acq-uisto di bestiiame da maciello. Poiché ivi la popolazione é formata in gran parle da agrico-ltciri c-h-e po-ssi-e-dono a-nima-li da cortile. e moito besti-am-e. il consumo é noitevollmente minore. Aippare quinidii oh-e tale assegnazio-n-e si-a s-uperiore al fabbisogno e la pratic-a lo dimoistra. Ifl proble-ma della carne presenta varié altre diffico-ltá che in segui- to potretob.ero asta-coilare, se non pregiiindiicar-e- add-iriittura l’appro-v-vi-gion-a-men'to de-lila popo.laziqnle. P-er prima é la man,careza ne-1 di-s-lretto di Caipo-di-stria d-i un ma-cel-lo, Elttrezzato conv-snie-nitemente e di un frigorífero par a co-niseriva-zione dalle carni. Si riome-diava sinora con qiuell-o del co-nis-ervificio Aimipia-leia. Ora pero la dir-ézione di qu-e-.ia falbbric-a ha coim-unicato di non pater conis-a-nti-re o-ltre 1’u.so d-i tale frigorífero, dato che ricie-ve-rá in breve íorti cintin-g-eniti di pe-cce da conservare per la lavora-zion-e. Níeíia i-mminen-za d-ei calor) esf-i-vi, q-u-ast-o é u-n problema di non facile solUzi.one. S’impone quindi la nec-éssitá di costruire al piü presto- un macello provvi-sto di c-a-palc-e: frigoirifero. II veoahio macello di Caipo-distria puó essere u-tilizzaito solo con lavo-ri di ripa-raizione, il cui inizio tarda cisiuDa l’in-cu-ria dei pre-posti. Qiuetlio di Isola é ins-u-fficente alia bisogn-a e i veterinari che devano prc-c-eidere a-1 contro-llo- sanitario delle ca-rni, perché oiberati di la-vo-ro, non possono -e-ffettua-rlo piü di due vc-l'te per settíimiana. T-u-tto-ció complica la re-golare consegn-a ■diéiIFia c-arne alie malce-li-érie .di Ca-po.dist.ria e Isola, che conseguen-tamente viene effettu-aita con ritar-do. Se non verirà ripa,rato d’u-rgen-za il miacel-lo d-i Ciapodiisitria, incombe- il periicolo che la ci.titá rimamga un ce-r-to tempo s-enzia.- carne. -Per q-uant-o concerne il trais-por-to de-lla carne • macel-la-ta, ess-o viene eí-fetitiuato- con m'e-zzi -di ■ fortuna, inaidlatiti alla bi-so-gna e ant-iigi-enici. In breve questo proifcllema y-erirá riso-lio con l’aiC-quiis-to di un c-a-mion atitr-eizzato, per il qiuale è già stato stan,ziato 1'importo oiccorrente. Questo in bre-v-e quanto ab-biamo potuto appren-d'ere. Spetta- ora ai compehenti organi d-e-1 potere l’a-dozione dei prowadimenti necessa-ri per alSiS-i-ciurare ■ alia popolazione lavc-ratric-e il regalare rifornimento di ques-t’a’iimen-to base. S. A. Dai 21 a,l 26 c. um;-Sara oispite- n-e;] no'sftÉro:¡Teirritotrlbltuno- t-dei mig-liori e piü noli cor: dela Jugoslavia — il Co-ro -deila G¡agia Cañirale- dell’Ar-rnata iRopo-iar-e --Jiígoistaiv-a d-i Bel-graidpii-.cqmpaist®- da- 100 membri, di cui 60 mas-cíhi e 40 donne, d-iretto dai maestro Siobcidan Krstič — c-h-e (••Tguí-rá d»,: cyncerti a Caipoid-iistria, Pir-áno, - Iisó-la» Biíie e Deeani. Nel repertorio sono cómprese comiposiziani di Mokranjac, Simo-nltti, Gobe-é, - Adamič, Gotovac, Llercigonj-a e Adak. Due me-si or sono que-sito gruppo artístico ha,- fes-teigigiato- il primo lustro di atÿiività. Il bilancio re-gi-strato -in t-âfte oacasio-n-e era da-v-y-ero enorme; pleno di succesisi, m-a anche denso di sforzl fi-sici -ed ar-tilSitiici. Infatti nella- siua tournée ' per la- Juigo-slaivi-a- eisiso- h-a- aiitraversato cinca 26 mi!a chilcmatr:, e-seguendo Qit-re 400 coinioertii. Il s-uo repertorio annovera. 300 composlzioni va-, rie,' tra cui- il «Reiqlui-eimi»rdii Verdi. Spe-sise votee- -il--co-ro ri-ei-l’A. P. J. ha -esie.gu-ito tre- conc-erti al gi-orno, cammiinando- -chiilometiri e chilome-tri pe-r po-rtaire .i loro- can-ti a-i cos-tr/u-tfori, delte più r-empite Joçg-'ità della Bosnia e Herzeaoviu:- dis-tinguen-dcis-i jn ogn-i occasion-e per In1 margine alla discussione sul piano sociale__________ Il iondo guadagni e spese personali deU'azienda ilbolito il sistema salariale neile aziende produttive e introdotta la libéra formaziore dei guadagni La de-no-minazione «fondo pa-g-he» -che -comu-ne-mente -si aido-per-a e che figur,a anche nel * piano- sociale, è impropria e ci induce -in entere po-icihè qu-anido si -parla di fondo pag-he .non -si al-lud-e -solo allé- paghe percepi-te -da-gili o-per-ai, -ma die-tto fondo è -composto- -dalle seguent-i spes-e. 1. I gua-dagni degli oiperai e im-piegati. fcâicolati per umita di p-ro-dotto -lavorato, o a tempo, in base al regola-manilo tarif-fario aizien-da-le; 2. I premi alte persone che si perfezionano prof-essionalm-ente per i bisogn-i dell’a-ziend-a, a prescin-dere dai falto se ta-le pertozioma-memto avviene nell'azione o f-uori dalla medesima-; 3. L’iniden-nità di mal-a-titia per i primi seihte gin-mi. 4. Il compenso d-ei guadagno peí le ferie annual',i fruité e non firuite. 5. II -compein-so del guad-aigno pe-i le fes-te ri-cono&oi-ute e per le as-se-nze pa-gaite. 6. Le tras-forte e i rimbo-rsi per -spese di viaggio e i forfait sitabi-liti all-o sites-so scopo, come anche il Compenso del .gu-a-da-g-no -per il tempo del viaggio in servizio. 7. Il compenso d-el guaidagn-o peir il te-m-po d’interruizione del l-a-voro 8. Il guadagno -sup-pil-ementare- per il laVo-ro atiraondinario, per il la-varo nei giorn-i di ri-poiso settima-nia.le, c-ripure per il lavoro nei gior-ni di feiste riconcsciiute. 9. II compenso p-er il lavoro delle persone che non si tro-vano i-n -raipiporto di serv-izio, gli onora-ri dei praget-tiisiti, dei coUaiboratori ester- n-i, gli altri -ono-ra-ri fis-si e te-mpo-ranei ed i campe,nár per il lavoro sv-oilito d-i: caso iin- caso. 10. II c-o-mipenso ceidiuto vo-lonta-ri-ameint-e dagl-i opera-i e i-rapiega ti, riisipeititivamente da-i co-ll-etti-vi -di la-varo, peir- s-coipi s-oei-aili o a-lltri e i guad-agn'i ot-tenuiti dall’aizienda con il lavoro- volonia-no. 11. Le pro-vv-igionii agli acquisi-to-ri e m-eidi-atori nonc-hé a-d atoe persone, prescinid-endo dai faltóse esisi sia-no -i-n raipiporfo di lavoro con l’azienda o mono. 12. I premi peir il rispa,rmio del material,e ed altro. 13. II gua-dagno delle persone in rappoxto di l-avoiro n-e-,1 Circonid-ario dilsiimpagnanti pero il -loro -s-erv-i-zio f-uciri del cúr-cond-ario, n-e-g-li im--po-rti ohe- a loro v-emgono effe-t'tiva-man-te versati. 14. Le v-a-rie aggiunite e pre-mi i-n-trodo-tti dai col-leftivi di lavoro. Da ció rileviamo che non é sólo la paga perícetpiíta daig-l-i operai qu-e-1-la che va a coimpoirre il fondo pag-he, ma che -gli -elementi -sono vari per cui é piü nórmale ch-iamare il fonido po-ghe, fornido guada-gni e -sipeis-e pars-ona-lii. Con 1’entraita in v-iigo-r-e ¡del pi-ano sacíate, -cambia l’-att-uale sistema salaríale degli qperai eid imipieigaiti o-ocupati nelil-e azie-nlde pircid-uittive- -e prat-iie-am-en-te cessa di vágeire l’attu.al-e- ord-iin-anza che d-ete-rminav-a, -all’iníuoiri delle eondizioni concr-elte es-ist-e-rati nelFa-zien-da, la quo-ta del s-alario. ■ , Gli or-gaini de:l potere con il piano sociale sta-b-iiMscono solo il gl-o- bale -del fondo gu-aldagni e- us-ci-te peirsoina-li per la produ-zion-e, cor-rispon-dent-e nel piano sociale a-1 mi-nimo di -sí'riuiltamenito del potenziale pirod-ulítivo, mentre é compito dei cplll-eitti-vi -di lavoro la -distrib-u-zi-one- -di qu-eis-tii globali s-e effeit-tiva-me-n'-te re-aili-ziz-ait-i e di fuf-t-o- q-u-a-nto da lor-o realiziza-to in piü per o-gn-i sin-golo m-emlbro -d-e-1 collettivo, o meglio- per og.nii sinigolp po-ato- di lavoro. Con-cr-etament.e i gu-aid-a-gni de'gli opera-i- e impiegati v-erráinno pag-ati dall fon-do gualdaigih-í e uisciite per-sonali, e-ffeti-va-m-ente realiazato ed in, base al reig-olaim-enito, .tari tifa rio aziendale, co-mpilato s-eco-nido ■ il sú-o criterio*-dai co.n-sigl-io o-peraio del-jl’azie-nda-,; isu propoisita del- cojni-f tato amminilsitrativo ed in colla,bo-razione con Forgano- sind-aicaile su-pe-riore. Ne conse-g-ue che compito imme-dia-to ,dei coll-eftivi di lavoro é q-u-ellio di -p-aisisare al-Felaib-orazione dei regolaimenti- fa-riff-ari ariendali, in ba-se alie istruzioni giä -em-anate in materia -da¡l Con-siglio Económico del Comitato Popolare Cir-comida-riiaile. Per la compiles sita della materia con-cernente -elaboraizion-e dei re-goia-men-ti tarilff-ari e per -m-ancanza di -apaizio, ci riproime-t-tiamo di -tr-ait-tare Farigoimeinto i-n un artico-lo che yerra puiblbliBato nel proís-simo numero e c-h-e avrä par bas-e l’eisperi--enza aequisiita- in -queisto campo-neilla R. P. F. J. doive i feigo-liaimenti -so-no ,in elaborazione gia da un mese. M. B. d-ell’Arriigoni aid Isola, . allí’A-academia Sc-le-n-n-e a- Capo- -d-iistria. -a Radi6_Caipo,disit-ria. a Deeani — Ca-sa del eoapera-•tore. a Uma-go per la ciltádinanza e 1’Armata. dilsiciiplima -e sipiirito -di sacrii-fioío, od-tre -che per le sue oltti-m-e1 inte-rT pra-tazioni. -Casi, ,a-d esempio, una volta, dopo 40 ore d¡i viaggio peir raggí-unger-e Celtigne, han-n-o ' off-erto al -pubblico un co-nic-ento che- ha reso piü solenne la- -coimme-moraizi-one di Njegoš. Il maigígiior premio- per i meimibri del coir-o é s:t-ata la lacrima di soídldisíaizi-one- c-h-e ri-gava- il volito d-ei vecohi monteine-grini. . Noterelle da Pirano Festa in famiglia lunedi scorso nel popolare rione di Punta. Alie-gria e canti a non finiré, he piii loquaci e l\e piü soddisfatte erano le massaie di vía huprrica. Ben a ragione. La nuova fontana pubblica, inaugúrala in quel giorno, ave-va gettato il- primo zampillo d’ac-qua, il che significa che parec-chie decine di chilometri all’anno saranno risparmiati alie brave pa-drone di casa, costreti\e prima a percorrere giornalmente una bella porzione di strada per récdrsi a prendere l’acqua. - Ad un certo punto, un gruppo delle . . . piü beneficíate, accorgen-dosi che i loro uomini stavano stonando maledettúmente, prese il loro posto ed esegui, fra applausi interminabili, una «Veda Batana» che a Pirano jará época. Almeno cosí si dice . .. e si sa, avox populi, vox dei». Ah, quasi lo dim'pnticavo: la popolazione ha contribuito col lavoro volontario alia costruzione della fontana. Doppia allegria e soddisfazione, quindi. * Al Comitato Cittadino, e piü precisamente, agli Affari Comunali, si sta discutendo sul come impiegar.e i 5 milioni di din. ricevuti in dota-zione per gli investimenti in lavori di pubblica utilitá. Proposte fioc-cano da ogni parte. C’é chi vuole la messa a punto della piazza Tar-tini, chi la costruzione di due nuove fontane pubbliche — una in rione Friuli |ed una in Marziana. —, chi l’asfaltatura della riva, chi questo, chi quello. L’importante é che. tutti in citta ne parlano, naturalmente anche la decisione findlé spetta alia popolazione e perció non sará male ch¡? se ne parli ancora, ma non troppo a lungo pero. Il Consiglio cittadino decida. Prima si fa, meglio é e, se saran rose . . . Sembra. che l’allegria sia di moda a Pirano, a parte il fatto che i iarliniani sono famosi per il loro innato buonumor.e. Anche gli sportivi non son da meno degli altri e sópete perche? Facile come Vuovo di Colombo! Per essere allegri biso-gna essere soddisfatti e gli sportivi lo son o da quando hanno avuto la nuova sede del Circolo Sportivo. Veramente bella. In essa si fauno progetti grandio-si per le fortune dello sport pira-nese e si escogitano piani quasi . . , diabolici. Spacconi, ma bravi! Come sempre. Di questo pero vi par-leremo urialtra volta. B. A. via. T-ali e-anr.eissioni corrispondoam solo aiglli sicopi d-e-gli irrede-nt.is# neo- ifaisicißti e dei capi co-mmtformi-stti, di Vida-li e c-o-mpaigni, que,gli steisis-i -che hainno dais un s-a-ggio, q-u-anto mai eloquente, ri-e-1 -loro tra-di-men-to e -della loro colluisione con i neo-fascist,i, ¡permetitendo a q-u-esti u-ltimi di orga-ni-zzare impunemente u-na ma.-nife.sitaizione p-rovoea-to-ria proprio -nel iglorio-so r-io-ne opéralo di Sain Giacomo. Fiat-to questo che-- non- iha pre-cedenti neilla sto-r.ia -del mo-vimeiniiO o-pe-ra-io fries tino e -che ha -s.u¡3 citat o urna profon-da inldignaizi-one- anche- -tira. ítiutti i lavo-ratori -del -nostiro Circ-ond-ario. Sare-mo felici se -una vostra rap-pre-sent-aniza ivorrà farci vdisffa, per con-s-tatare idirettamenite la profon-da ed- ampia- demo-arazia- -esiste-nte ne-lila n-oistra- -impresa, come in tutte ' le imprese del Circonldario istriano, e il funziona-mento delle nositire i-sta-n-ze operate che -diri-gono l’im-pr-esa i-n -nome d-i tu-tto il co-llettivo. Se qualcuno fra v-oi presta ancora crédito aftie calunin-ie grossolane coribro, ¿1 inostro Potere popolare. noi vi dichiaramo di eissere pronti a -farnirvi tuitité le -garanzie che yorret-e loliieid-ercil per la vo-sfc( de-legazio-ne. Pre-ghia-mo -il vostro -,comitato a-zi-einld-ale idi. -e-s-porre quest a nos tira latiera neiral-bo azien-dale. V-iva il isóicialiisimo! Iil consiglio o-pera-io d-elFa-qq-u-edot-to- (Rstre.ttuaie di Capodistria * . ¡ Ai-la direzione del giornale • • : Con pregtóera di puibiblicazíqijie: «Niell’-uitimo numero -del g-i-ornále «La- Noisitra Lotte» è -sit-ato- pubbli--c-a-to un airticolo pungente r-igiuar-dante le iconiseg-ne -del Liquig-áls da parte deil-la dilt-ta I-s-tra-Benz. Non i-n-tenidiamo polemii-zzare con l-o sexitito-ríe del ta-l-e arti-colo perché, riteniamo in éiss-o un-a facci-a- tosía od un malinibeniz-ioinaito. ■Seniza mérito, di- lode, V-i po-ss,i-amo aisisic-ulrare con fatti, di aver in si br-öv-e erppo soldldisfat-to oMre 60C u-t-einltil nella no-s-tra zona con le for-.nitu-re Liquig.a-s, e se qu-aliciuno come lo scri-btore da strapazzo de) sunnomi-n.ato arti-colo cura il suo propri-o- in-terieisis-e e- non qiuello della co-llettività,. c-iô è fiu-ori posto. La nostra: -ditto carca di curare gli- ihteir-elsisi della co-llettività, sen-za^giuandar-e in fac-ciia a-lcun-o, e .sen-za riiconaace-re f-avore-gig-ia-meint-i di sor-ta-. Concludendo p.reigh-ia,mo. la . ci'rez lone del giornale -di -eisisere in awevinire piü obiettiva prima di publblic-ar-e c-eiriti a-rtiic-oli non ■"esatti, e no-ciwi aillo- s-vi-liupp-o de-lla société so-ciall-iEita.i» / M. F. —/l. P.! La direzione * La nostra redazione ha pubbli-cato la letíera della Istra-benz per rispetto alia demoerazia, anche se per il linguaggio seorretto di cui è infarcita non dovrebbe apparire sulla nostra stampa. Comunque la nostra redazione resta sulla posizio-ne delineata nell’articolo «incrimínalo.» Che la Istra-Benz abbia fornito 600 bombóle siamo perfettamente. d’accordo, ma con ció non è detto che una parte di queste abbia segui-to la procedura normale croe sia stata fomita •secondo lil |numero d’ordine delle prtenótazioni (a parte le sostituzioni normali delle bombóle vuote). La Istra-Benz non ci costringa a fare ,i nomi di compagni che, in buona jede, hanno avuto la fornitura senza prenotazione o dopo un mese e meno della stessa mentre altri attendono da quattro mesi. ¡ * Alia Reda-z-ione de «-La Nos-tra Latía» Sone-nitiamo con enengi-a- le ca-lun-n-ioise iníamiaizioni albbondanie-mente iVjusitnaite n-ell’a-rticolo — «Metropol poilaiOi» — appanso sul V-s. giornale n-eil niro. 242, anno V, us-cito il giorno 12. y. 1952. Il carattere del detto articolo e-isuil-a da-1-1’ámbito socialista- della -nostra s-tampa, eid an-zi-ché inna-1-zare -della giuista criitilca co-strut-ti-va- e sana, é una bauizelletita- di tono pa-co s-erio, satura di ir-onia- i-n-coinlcl'Uidéinite-. Portiamo a conoisceniza- che il Vo--stro att'ti-coEo ha- suis-cit-ato fra -tutti i ms. d-iipen-dieiniti -uno -scandalo di tenore ben poco- «dific-ante ai rigu-aridi- -d-eil-a Vostra redazione. A pro-pcls-i-to cr-edá-aimo apportu-no infoir-m-ai'Vi -che il ras. person ale -seirié-m-an-te- -imipeig-niato n-e-1 con-soli-dame-n-■to -diellSdiusfrià aliber-ghiara, non ha mai ' freiqu-e-ntaito . del cor-si per -ne-tteiziza urbana, -peir asíajtatori, per a-lleiva-to-ri di ga-lline -acc. ecc. Sia-mo con ció prornti a smeintire ' le V-oistre cal unie e Vi -aiffermiamo c-he Vi dar-e-mo una degna rispos ta ci-tanidoiVi diava-nti -il tribunale d-el Popolo Distreituale per of-fesa- -in-cfcn,s.ulta ai d-ahni delFAlibérghiér-a dalla qua-le dipen/de l’a-llbeingo «Metropol». . Ta-nito per Vs. conoace-niza. Il Directoire : Stanislao- Bevk Che cosa smentisca la direzione del Metropol non lo sappiamo di preciso. ¡Se (vuole smentire f’esi-slcnza del polverone, delle immon-dizie e dei banchi di sabbia neile immediate vicinanze dell’albergo (ed era esclusivamente quanto Varticolo voleva colpire) állora non ha ragione perché allorqúando il nostro collaboratoi(e si é trovato neile vicinanze dell’albergo tale íera la situazione. Se invece vuol ¡smentiré la que&tione del pollaio allora dimostra di non comprendere per nulla cosa sia un corsivetto umori-stico. Se poi la sua smentita vuole riferirsi al fatto che il süo persónate non é in doveré di puliré le immediate vicinanze dell’albergo, allora ha in parte ragione poiché questo ;é- compito ¡principalmente della N\pttezza Urbana. Ma se questa non assolve a puntino il proprio dovere, perché oberata di lavoro o per altri motivi, per il decoro del proprio albergo (il primo a rimetterci per tale incuria) riteniamo ch¡e a nessuno si .guasterebbe un braccio se in quei pochi metri quadrati usasse una scopa. E’ stato citato a proposito l’esempio dei compagni. dell’Albergo Triglav, vi-sti, con il direttore in testa, al lavoro volontario per alcuni giorni per riordinare il giardino e ripuli- re le vicinanze d'el proprio albergo. pur non essendo questo il compito né del direttore né dei camerieri. Sia la lettera della Istra-Benz per i suoi viV.uperi, che qvjella del Metropol con he sue minacce di Tribunale, dimostrano quanto poco sia sviluppato il senso della demoerazia tra alcuni nostri compagni per non parlare di quello dell’autocrítica ,e della critica. La nostra stampa non é in, donare, specie nei suoi corsivetti, di fa-, re prima una serie di ditirambi a un’azienda per poi parlare degli aspetti negativi, pom’era uso se-guendo gli schemi fornitici dalle varié «Pravde» e dzvestia». Essa puó parlare dei lati positivi ,e , di quelli negativi trdttandoli a se e, quando opportuno, anche assiame, ma in ogni caso senza schemi cqme vorrebbe ordinäre la direzione del «Metropol» sotto forme di «critica. costruttiva e sana». I nostri collaboratori, ancor piü¡ i, nostri informatori, possono sb.aglia-re come puó sbagliaüe la nostra redazione. Allora ogni ente, ogni persona criticata prende in mans la penna e in modo corretto e po-, sato respinge, motivando, la critica se é inesatta, senza cercare di-elúdeme l’essenza. La nostra r\eda-zione dará spazio melle proprie colonne anche > f a9aiungeranno le spe- perat d °n 1 VÍa°9Í’ ***** 9lZo-FfTül della vost™ fabbrica aspet-eranno per miziare la fabbricazm-ne del supone da barba, come anhe li popolo che ne ha bisogno. ed a voi resterá la magra consolazio-nun penny in tasca e sen-za aver dove pernottare. Al racconto iseiguei una, ltungal pausa. — Mi sembra che immaginiate che questa staria io l’.aíbbia invéntala — dice il giovane dopo un pó di tempo co,n voce allarmaita. — Notó é del tuitto impols&iibile — dice Gortefoy impassibile. —? Mi ricordo di aver combinaito qualcosa di simile nella capitale di uno stato strainiero, ma in questa circo-stanza eravamo in ,due, cosa ohe é aaccira caratteristica. Fortuna che ci siamo ¡ricaiidatti che \ralb(ergo si trovava vicino a un canato, coisl che quando afofoiamo trovato questo, é stato facile indovinare la strada per l'hotel. II giovane a questa osservazione diventa di bucal umore. Non mi sarei arrabbiato 'se queisto mi fosse suoeesso in una cittá forestiera —: dice. — Sarei andato dal consolato a cercare aiuto. Ma nella propria térra é difficile uiscire da simile stretita. Se non trovo un individuo decoroso che vagita mandar giü il mió raoccinto e preistarmi un pó di de.nairo, pare che. doivró dormiré nel parco. Mi fa piacere, del resto, che la mia storia non vi sembri impossibile. L’ultima osservazione la pronuncia con simpatía, come se volesse esprimere la speranza che Gortsby non sia iontano dal necessario decoro. — Ad oigni modo — dice Gortsby, piano sfort.una per il vostro racconto che non posisiate mostrare il sapone. II giavaine di ,co!po si protende in avanti, meitte le mani in tutt’e due le tasohe del suo cappotto e dopo salta in piadi. — Sembra che il’ho perduto in qualehe parte — toortootta rabbiosa-memte. — Perdere l’albargo e un pezzo di sapone in un pomeriggio indica rozza indolenza — dice Gortsby, ma ü giovane difficilmeinte si as.p.et-tava di sentiré l’ultima osservazione e giá fugge per la strada, tenendo la testa alta e in1 qualehe, modo senlza, pelnsieri. — Peccato — ¡borbota Gortsby; — í’uscita per ¡la compe.ra del sapo, ne é l’unico punto convincente di tutfo il racconto, e proprio questo piccolo dettaglio gli ha nuo.ciu-to. Se aveisse avu.to una chiara ri-ñeisisione e isi fcisise prociuraito un pezzo idi sapone- avvolto aocurata-mente neiUa, carta di ¡un neigozio di Qg.getti da toietotta sarebbe sita-to un genio nel suo part-icolare campo. Nel suo campo il¡ genio possiede un’imfmita capacita ¡nell’uso di mi-sure prelcaiuzionaili. Pensando ció, Goirtsfoy si alza per andarsene. .AH’imiproviso da in una eiscla.mazio.ne tunbata. Per térra,) vicino alia ¡panca, c’é un piecolo pacchet.to be¡ne avvolto ¡nella carta dei negoizi di oggetti di toeletta e proibabilmente era caduto dalla tasca del -giovanotito, quando s’era se-diuito. Goirtsfoy si affretta neiiroisicu-ritá della sitirada, guardando atten-tamente se ¡non ci is.ia una figura dal icappotto ch'iaro. Presto abiban-dona la, ricerca, scorgendo la persona che- ceircava ¡s-t-are incerta sulla strada e come in idiubbio se avvi-arsi attiraverso il parco oppure per il numoroiso asfalto di Knighitsibridg. Cost-ui si volige rapiido con untos--press ione poico cor-di ale, v-ed endo che Gorftisiby lo chiatna. — 11 vero* teisitimonio del vostro racconto é ritravalto - dice Gortsby, mostrando l’invoilto del sapo-ne; — ceirtameinte vi era caduto di tasca quando. vi -siete iseduto. L’ho trovato -per térra, q-uando- ve ne siete aridalto. Do-vete scuisare la m-ia in-crediulitá, una -tiutte le apparenze erano contiro idi vai e isiccame arabo cercaíto il sapone peir mostrarlo pensó che dovrei rimaneire mella mia- ideterimiinaizione. Se vi posso prestare una- sterlina ... —: .11 giovane ataba.ndona presto oigni dulbbio e ¡metlte il denaro in tasca, — Queista é la mia carta da visita e di mió indiriazo —■ proseg-ue GoritiSiby; — poteite .ritornarmi il dena-ro tiuititi i gioirni. Eicicovi di sapone, non peridetelo di nuorvo: vi é stato. buan ami-co. — Fontuna che .l’afobia-te trovato — di-ce il giovane, e foorfoottamdo due o tre iparolie di rimigraziamento si affretta veriso Knigihtsbriidg. — Poveiro giovane, é capitato mato — dice Ganbsfoy dentro- -di sé. •— Non mi m-eiraviig-lio; dove va eisise-re diffilcile liberarsi dalla confuisione. Questo mi inse-g-na di nom essere eccesisiwaimente prudente e di non giuidiicare seoondo le aipparemze. Quando Gortsby ritorna alia panca dove si é -svolto il piiacolo dram-ma, prende a considerare come un v-sccfli-o isiginoxe cerca q-ualcosa con atten'zi-one. Riiconosce nel signare col.ui che gli seideva- accanto sulla panca. — Avete pensó qualcosa? — chied-e. — Si, «ignore, un pezzo di sapone —, SAKI Le ’’Perle“ de! "Covo di via Pavana” Consignor Santin pastore deli’ anticristo SULLA PARETE NORD-DELLA MOISTROCCA La migHore dimashrazione e convalida dc.'ia importanza del í-uolo ie delle mansioni a-ffifa-te dal fascismo a mens. Santin peA Topera ldi «ipenetj-azione italiana ira gli abitan'.i aulloictonil e .slavi ¡n Trieste». è alata cffjrta da Mu:.sa—■ in persona e n-ello ste-sso 1938 in cui questo vosee,vo, veramente suo, si era insediato in qtiolla diócesi. Infatiti fiu proprio nel settembxe di quelTanno ohe Mussolini venu,to a Trkiste per la rsissagna •ed il vaiglio delle fcrze fasci- :e, con le quali dove,va appoggiare Tazione del camerala ed a,mico Hi-tler con-fro la Ceicostovaacbia, da cui, come noto, sono derivati prima Monaco e poi la seconda guerra mondiale — trovó il modo e il tempo per salire sul coille di S. Giusto ed ivf incontirarsi col nuovo vescovo. E le cironache dell’epoca traman--d-ano ai poster! i-1 ricordo del «iat-to stori-co», mat,urato,si in quella circos tanz a, ossla che Muttch-ni — riceviu'to da mons. Santin, attornia-to dai suoi canonici in cappa magna, all’ingresso della cattedraie di ,S. Gi-u-sto- — atteiîitô il suo compia- icimen-to e;d il suo elogio al nuovo ye-sicovo- -di Triecte nei seguenli itexmini,: «Vi ho giá apprezzEito come vascovo di Fiume, ora tanto piü vi appreazo cerne veacc-vo di Trieste». (A tafe proposito toará bene' ri-ccirdiare che in quella ' circosit-anza -la giov.entü del litto-rio di Trieste — che, ¡cotoe «ávanguardia di ardi-mcr.to e di baldanza, 'trova posto-tora anche ne-llo ischiaramento na-zionale» della demoicriist-i-aneria di De Gaisperi- — invocó a gran voce, ¡sicandendo i'1 «fatídico!» norne del ,suo diu-ce, la g-uerra ccmltro i nemi-,c-i dellTtalia e del fascismo). Dcipo aver forniLto le pro,ve do-icu-mentate conoemeniti le direttive .e l’operaito «pastor-aie¡» de.l vesco-vo Santin sia nella diócesi di Fluirás che in qual-la di Tirieisite, rite-niamo .rísiulti ch-i-aro ai lettorí colme iil compiacdipento e l’alto elogio ¡del idiuic-e foid-atore delTimpero f-oisBero doiveroisi e me-xitaU -per u-ri ¡simile vesicovo, «veramente italiano» in queste torre di confine. Non é deltto pero che tali «meri-■ti» del veiscovo Santin fosis.ero rico- L'alpinismo si sviluppa nei vari paesi paralle- I lamente ali'evo luzione sociale, artística ed etica i desiderio di cose wuove e di altezse i LO SVILUPP6 DELL’ALPINISMO IN JUGOSLAVIA I. «L’amore pe-r ,1a na-tura è ¡un .sen-ti-me-nto in-triiseco neU’u-omo. Appen-a ,1’uomo pr-imitivo s’è .acco,rto della natura -e, comtemporaneamente di se stesso, ha- .mooraniinciato a disti-ngu-er.ne gli orro-ri e le- bellezze. Quanto più si ,a-wi-cinava ad essa, ¡meglio ¡s-i re-ndevé co-nscio delta (bouta di questa. L’alp'iinismo è un fememeno ais-iS'O-lutamienîte culturale del tutto nuo-vo nella storia ¡deilT-umaniità, e bem-chè collettivo noin è ,univ-ersale. E' apparso. corne un deisiderio cult-ura- BALOKOVIC SUONERA7 CON IL VIOLINO DI PAGANINI Apprendiamo che il violinista yugoslavo Zlatko Balokovic ha otte-nuto la concessione di suonare con il violino di Paganini. Questo ono-re viene dato, ogni anno, ad uno dei maggiori violinisti viventi. Lo strumento di Paganini si conserva niel museo di Genova, cittá natale del grande violinista e Zlatko Balokovic suonerá su detto violino, in un grande 'Concerto, che, sará dato l’anno venturo. Zlatko Balokovic ha tenuto per molti \anm numerosi concern ¿ni ogni parte del mondo tenendo alto il nome dell’arte interpretativa yugoslava e continua ancora la serie delle sue brillanti affermazioni. II suo nome, ben noto in tutti gli ambienti musicali internazionali, é unito a quelío dei maggiori violinisti viventi; egli ha svolto la mctggior parte della sua dttivitá artística negli USA, ma pure negli ambienti musicali europei é ben vivo il ricordo dei concerti soste-nuti dal celebre violinista yugo-> slavo. (br. pi.) le in luo-ghi .e persone be-n definiti». Ecco come 11 grande -alpi-msta-filo-so-fo isloiv-eno dr. Turna schematizza il -so-rgere -dell’alp.i:nismo. Desiderio natu-rale, non qgomismo sportivo. L’alipi-n-ismo, inifatíi, -si sviluppa- nei vari pa-eisi parallelamemite all’evolu-zica-e isociale-, aniistica -eid etica. Desiderio dd ¡cose nuove, che lo spirito ¡mediovaLe soffocava, cómplice la relativa ig-no-ramiza, avvolgendo in fi'tti -ve'li idl mis-,tero i fe-nomeni che la soieiniza ¡non' riüs'clv.a ancora a s plegare. Dai primi contatti -con la monta-gna dovuti ai bisoigni materia-li del-l’uomo, si passa alia volontaria pe-netraizione nel re-gno d-elle al-tezze pe-r conosoeixe piü intimamente i se-gre-ti delia naitura-. Pals-tori (s cacci-atoni traocii-arono i primi .fientieri: ¡sui veirsanti ¡me,no, re-pulsivl dei colossi de-lle Alpi, seguiti piü ta-rdi ida! poetó inteUettuali delie cittá che salirono la muntagna per necessi-tá ¡spirituale-. L'alplni-smo é ¡dunque aH’inizio attivitá di pochi eletti. Ap,p,ema al principio- del 1800 ¡si per-viene, ¡alia fo-rmazione di gruppi organiizizati in associazioini di carattere alpinisitico-esploraltivo. Precisa-mente, nel 1857 so-noi gli Xn-gleisi che prendono l’iniiziati.v¡a, fon-dando ItoAlpine iClüb». Seguono gli aiU’Striaci ohe ,ne¡l 1862 formarlo 1-a propria orgain-izzaaio.ne-.'Nel 1863 per apera di Quinti.no Sella, ammirato-re ¡della- ¿¡atura, nomo político e scienziato, sorge in Italia la «Socie-tá Alpina» che piü tardi, nel 1867, prese il nome ¡di «Club Alpino Italiano.» Nel 1869, viene formato in Ger-mania il «De.utsíhér Allpenverein», per opera del grande alpinista Grahmonn. Contempora ne ament e trav i a,mo organiizzaBioni a-lpine ih quasi tutti gli ¡stati Europei. NelTautuinno, del 1847 viene formata la prima ongamizizaziane Alpinista Jugoslava nella Croiazia, 11 «Hrvatsko Pl.anina.rsko Društvo», saguito nel 1902 da:l «.Srbsko Plani-narsk'0 Društvo», .nel 1921 ¡dal «Društvo pianinara v Bosni i Hercegovini» e ¡da altre numéros e organiz-zazioni minor:’. La Slovenia, reigione prettamenite .alpina, era -iinvasa d-agli ¡alipinisti te-idescbi e dalle loro o-rganizzazioni efoe ten-tavano di soiggioga-re anche nel cam-po alpini-stico, come lo era nel campo politico, que,sto angolo di terra slava. Come oggi, anche nel passato la Slovenia (è istalta alli’avangiuairidia-deil’alpinismo jugosl-avo. Nomi glo-riosi di uornini che sacri-ficarono mcilfo della loro, vita per la- causa alpima -usidrano dalle file del piccolo popolo sloveno. Ne.1 1866 France Ka-dilnik, allora soicio delTorganizza-zi-one tedesca, ¡si, spi-nge sul Tri-com-o- ,e le vatli adi-acenti. Già nel 1800, Valentin Stanič, sate solo suito v-eitte. deigli alti T-auri -e detle Alpi OiCoidentali. Appena nel 1893 surge la Société Alpina .slovena -«Slovensko Planinsko' Druš-t-vd», per opera di un grup-po -di giotvani, ¡uniti "anoora prima in una pi-ocola organi-zizazione ¡de-nominata grupipo dei «Pipari» con a- ¡capo i notni di Hauptman, Karen-čan e Škof. L’att-ività prima ¡delto «Slovensko (Planinsko ¡Društvo)» (S. P. D.) -era que!,la .specific,a d-i difesa dalTalpi-¡nismo naziona-lista tedeiscd, - dominante attravarso le Varile- sezi-oni e Festival del folclore croato In agosto. si terra a Pola, nell’A-rena, il Primo Festival repubbli-cano del folklore croato. Al Festival prenderanno partfe anche i gruppi folkloristici istriani di Buie. Albona e Medolino e qualehe al-tro. In questa occasione ü Circolo italiano di cultura fará eseguira dall’orchestra diretta dal M. Mar-celya un concerto di música smare-gliana per onorare il 102.mo anni-t|ersario della nascita del grande compositore istriano. G. S. LO «ALJAŽEV STOLP» SULLA CIMA -DEL TRIGLAV, CROMCHE CULTURÄLI DEL CIRC0NDÄRI0 LE BRAVE BIMBE L. PISOT E J. REBEC NELLA PANTOMIMA LtoOMETTO» A TEATRO La s.cuoila del balle-tto di Ca.po-stria h,a preisentato gloivedi scorso — per 1-a coreografia di Vuka e Slavko Hiti — un intéressante spsf.tacoilo che il pubblico ha mo-strato d;i graditre molto. Il programma ¡sl componeva di tre parti. Nella prima ¡parte (toaili classici si/ muBiche di Bach, Barret ¡e Clarke)) ,si sono esilhite quaittro giovanissi-me allieve, ¡molto amm-iirate per la gr-aizia e 1’eleiganza ¡che ha ¡contra,s-segnato to loi-o evoluzioni. Dl- J. J.gavic è ¡stata eiseguita una leigigialdra- ¡paintomina, T«Ome!:to». La p toco la Pisoit, nella parte di Ar-toecih-ino, e ¡la Rebec (Colombina) hanno eme/nso sulto brave ¡coimipa-gne con le quali dividevano i caloras! apiplausi, tributad dal pub- bli.co ¡unánime. II «-Kolo» di Goto-vac. interprétalo da elementi piü anzi-ani, ha .concluso la serata can una serie di foelle figura-zioni e una di costu-mi e ¡color!. Suonava Torclheistra dell’A.P.J-di Portorose. * La scuola del foalletito di Capo-distria- é so¡rta nel dicembre del 1949 per iniziaitiva del maestro Felice Kumar, id-irettore ¡della lócale scuola di música. NeU’ajmbiito di queist'uliti'ma egli ha riservato una sezione al ¡ballet'to, seizione che o-•pe.ra in maniera autónoma ¡sotto la direzio-ne di Vuka e Slavko Hi-ti. II programma didattico della souoia ¡deil toaletto ó basato s¡u quel-lo di altire iisti.tuzioni ¡similari mella R. P. F. J. Esso comprende bal-letto -claSsiico, ¡ha-lli ¡cara.tterlsitici, storici. fofctoristici, ritmica, im-provv:;saizio¡ne. O.gn.i giorno vengo-no elseguiti eiseiicizi ¡clasisici, per untoira, e quindi altri. Inoltre tutti g'.i ¡alllievi so-no itenuti a ¡situdiare, olitire il nórmale ¡proigraimima. (d-ella scuola-, pianoforte e solfeggio. La ¡scuola si ¡divide in due corsi, uno interiore e Ta-ltro ¡madio, della ¡diurata di 3 anni ¡cialsouno. Con •l’anno ¡cor.renle ,si é pas¡3E¡ti iall’:¡n-seginamenito ¡dal coir¡so medio. II -numero id-eglíi ailievi ha ¡to¡oca-to qiueist’anno la -,punta massima: 34 silo.ve-ni e 18 ¡italiani. Gli aliunni italiani, da ¡solí, diaranno .par il 31 maggio una rapprasentazione di musiche e danze al Teatro ¡deil Po-pol.o ¡di Capoidistriia. Per avie,re um’iide-a ¡de-lía ¡n-ültrita attivitá d,i q.uestd ¡bella i-stltuzton-e. si pensi ¡che, ri¡alfl¡’inizita dei corsi fino ¡al 1 del corrente mese, sono sta.te ¡tenute 15,94 ore di lezione técnica ¡e 356 id:i situdio teórico. Cifir-e per cifre, ¡va inoltre rilevato che ne’.ilo ¡sites,so .periodo la -scuola de1 ballet-to ha ¡dallo ¡oltre 100 rappre-se-ntaziomi ¡pub'bliehe. E’ un bel tai-lanicio, indufoibiaime'nte. MOSTRA O'ARTE E’ stata inaugurata domenica scor-sa nella sala ridotto del Teatro di Capodistria la mostra personale del pittore istriano Ermanno Pečarič. La sala, adibita a gallería, ospila una trentina di lavori ad olio ed al-cuni acquarelli rappresentanti motivi istriani che hanno ineontrato largo consenso tra il pubblico per Fin-dovinato carattere dei luoghi istriani e per Fespressione realística che 1 artista esprime nelle sue tele. Osservando i lavori esposti, si nota ancora nel Pečarič un gradúale sviluppo che porta l’arlista sempre piü verso Fabbandono dei pregiudizi accademisti, dando un miglior orien-tamento verso il senso coloristico. Si puó notare, ad esempio, dal «Motivo di Fiesso», eseguito probabilmente alcuni anni prima, quel senso fra 1 incerto e il meticoloso, legato, in un eerto modo, al manierismo acca-demieo che, piü e meno, si puó notare pure in alcuni paesagggi. Ma Fartista, consejo di ció, non rimane sbhiavo del pregiudizio, se ne libera. Proseguendo ancora verso Fala de-stra della sala, si puó rilevare il Pečarič giá sicuro di sé. Nei suoi ul-timi dipinli quali: «La casa dei sa-linaroli», nelle «Saline», nel «Malti-no nel porto piranese» e cosi via. le tinte s¡ fondono armoniosamente o ereano dei piacevoli contrasti di luce o penombra ehe porLano sem-pre piü eostantemenle il pittore a sempre maggiori risultati, O.T). Leggete e diffondete LA KiOSTUA L0TTA lie, at-traveirso la sua ¿ndef-essa atiti« vitá -a-lpitóis-tiica e i suoi .nuimenosl íi-bri ■trattatóti t-emi ¡alpintetici -a de-scriztone idelle sue montagne. Bendito di or/igirte in parte slovena (di madre slovena e di padre ¡austria-co), ¡ha milltato sempre in seno alia -scici-eitá lalpitóstáca a-ustriaca:, non coiníaminato ¡pero da ¡a,Ic¡un naiziona-lismoi e pe,rv¡aso solo dal desiderio d¡i far -conoscere eid amare, come lui a-mava, la mon-tagna-. Ci limiteremo a trattar-e piü det-taiglíaitamente in seguiito lo svil-uppo deU’alpi'niBmio slov-eno, aiccipmnando solo brleveimente alFattiivitá dagli altri gruppi jugosiavi, e ció perché, come deltto prima, il movimento al-p,in;istiico sloven-o si é trovato ¡sem-pr.e- all’avamiguardáa del la-voro ju-goislavo in questo campo, favorito dalla natura preittamente alpina della regióme © stimolato a- co.nit-rappore una propréa- attivitá alia sfr-ena-ta función® Bnazioinaiizzatrtoe delle or-ganiizzazíoini tedesch-e e¡d a-ulstri-ache sviluppatesi nella- cerichia deíle Alpi Giuli-e della- Stovenia. ( Continua) ¡nosciutl ed apprezzalti nel campo spirituale dad sacérete,ti sia italiani .che slavi della diócesi di Trieste e ¡Ca-peidlstria, la cui : general,itá si ma.nteneva fede-l.e a,lile direttive ,e deplorava la ¡sorte del suo vescovo, riimoBso dalla diciceisi per effet-¡to ed in coniseguenza. delle ignebi-:li calumnie di ciu'i abbiamo paríalo e .parleremo in s-eguito. Fu penció che mons. Santin, per-seguente finaliitá diameltirailim.ente ¡o-ppoiste a quelle del vescovo, di Trieste mons. Foigar, cercó di creare e di conso'lidarsi una base nella ¡diócesi di Trieste, xicorre-ndo agli' clamen: i del clero spicicaitaimemté poíitticanti, ai ba-cati nella morale e nei tooistumi, ai naizionalisti fanatici e senza serupoíi, agl-i in-Itrig-anlt-i mene-ogn-eri ,1a cui cat-e-goria é rappresentata per lo piü ¡da iislt-riani ambiziosi ed allevati nel viyaio fascista, di Capodistria, Tali elementi possono essere s¡ud-IdiViisi in- due gruppi: quefl’o degli anziani e qiuello dei giovani. I caporiiond del primo ¡gruppo isono, piü o meno, insi-gniti di titoli ¡ed onorificenize musso-limia-ne, come i no'ti monsignori Luciani e Si-iroitic, ambed-ue commendatori della Corona d’Italia ad ai quali fa touon terzo don Francesco Damiani, ex párroco di Biu-ie. Ail gruppo dei giovani apparten-gono inVece q-uelli allevati nel pre-¡citalto vivai-o di Capodistria, le cui beneimerenee nazlonal fasciste non sono state premíate con le ambite onpxifiícenze poicíhé il regime era ormrt; in declino ed impegnato in problemii e faoceinide di mag-gidr importanza. Alcuni di questi ultimi, se’guen-do l’esempio del maestro Sirotic e del collega Bekar, per meglio per-fezion-are la loro metamorfosi in caimpioni della italfanitá fascisba. hanno ripiuidiatoí gli appeliativ:. cor-riiSiponldieriti al proprio sangue ed alia propria nazionali-tá, per assume« degli altri mascheranti le ¡loro carattierist-iche somatiche. Tali i casi di don Knafelc tra-sfcirmato in Minatori; di don Bru-nich, i-n, Binuni; di don Gla-va, in Ga-lvani e cosi via. I due gruppetti — ben contrad-diistinti daña maggioraniza del clero della diócesi anche per i loro atteigigiamenti ¡sipayalidi ed arrogan-ti, qiuallíi si adidicono a dei faisicisti tipo — fcirma-no la crioca che, ca-péggiait-a da S.anti-n, aliunga i suoi temtacoli fino a Roma, arrivando al vert-ice- d-ei due poiteri, dove tro-vano alscolto e crédito le falsiltá a ge.tto oontiinuo da essa propínate. (Continua in IV. pagina) ITINERARl PELLA -TERRA ISTRIANA SULLO SCOQUO Dl R O VIDNO RIPA RA RONO LE GENT! MINA GDI A TE D riifugi ¡delto Alpi Giulie. Tutti i pro-ven-ti ,della giovaiaei societá vennero me-iSisi- a dispoisiiziome per la cositru-zicine .di rifugi od atitormare cosi la natura islovena di. queste Alpi, oltr-e che invitare ¡ail’,attivitá turistico-al-pimiatica gli isloveni. Vediamo sorger© cosi il rifugio «Za Lisicem» sotto la «Cr.na Prst» il rifugio «Kadilmk» alia base de.lla; «¡Solična», il rifugio «Vodnic» sotto' il T-ricorno, ,il rifugio sulla «Kreda-riica;» -sotto. il ptooolo' Tricornp. Il párroco di Moistrana, picco-lp paese della Gorenjska, fa oestruire a sue spefeé sulla v-eltta ¡del Tricorno una piCcola -caipamna metailica chia-mata in ,suo ©nore «Aljažev Stolp». Nella remota valle- di Vrata, sotto Timmane ¡párete Nond del Tricorno viene eostiruito il -rifugio, «Aliazem dem». Nelle Alpi; di Kamnik sorge il rifugio «Kamniška- Bistrica». Malgrado ció, 1’.alpinismo sloveno to ancora in fase di e-voluzione. Ment-re ¡al-tre- naziomli. possono yantare nomi -quali Preuss e Deulfer (tedeschi1) o ¡Piaz (italiani), «he era-noi ¡a quei -temp!1 ¡gliá avviati nella fase dell’aJpiniismo -sportivo, ccimpi-enid-o šalite- isui veirsaniti piiü diffi-cili delle Alpi, gli ¡alpinisti sloveni si acecntentevano di gite domenica-li, ascenldendo alie- vett-e pe-r senti-e-ni e iveirsanti piü facili. Vi erano le , e,ceeizio.nl: giá ¡nel 1902-1910 troviamo che. i d-oOt. -Tominšek e Švigelj ave-vano tracci-ato molte vie nuove di carattere turistko ed -alpinistico ne.l-le maggio-rlt veltt-e delto Giulie. Non to da ¡dimenti-care il nome del grande ¡«Kugy» ¡che tanto conitribui alia popolariizzaziion-e ¡delle Alpi Gi¡u- Secondo una tradizione, non con-fermata, naturalmente, da docu-mentí — che, se lo fosse, non sarebbe piü ’ tradizione, ma autentica veritá storica >— la salm.a di Sant’Eufemia, chiusa nella grande arca marmórea, staccatasi dalla nativa Calcedonia, antica localitá del la Bitinia dirimpetto la Costanti nopoli, avrebbe raggiunto Rovigno approdando dapprima a Saline. lo credo, invece, che la novellet ta di questo viaggio voglia significare che proprio di qui, e non da altri posti, passarono c}uei prischi abitanti di Rovigno che, fuggendo dinanzi alie invasioni dei Barban, dalla terraferma, dove dimoravano, trovarono un asilo fidato e sic.urr sul roccioso scoglio, sul quale piú tardi sorse Rovigno. Infalti la parta formante Vanti-ca cittá, si univa a mezzo di vn ponte al continente e non é che da circa centovent’anni. o press’a poco, xtabilmtnce ricon-(liunta all’altra, che, t onta poco piú di fu: secoli. Che Rovigno sia nata proprio cosí, e non diversamente, ce lo prova il suo agro, o territorio, ancora ai nostri giorni tristemente disa-bitato, sparso qua e la di resti di agyregate abitazioni, di písteme) di sarcofaghi romani. Orbene, que-te. desoíate rovinle ci .autorizzano a supporre che, abbandonati i casali. troppo esposti alie scorrerie t.erre-stri, le, spaventate popolazioni della camgagn'a sí salvassero su questo scdglio, quasi a fort'ezza. E for-se anche quelle della non lontana isgla di Cissa, celebre .per le - sue fabbriche di porpora e sparita, non certo improvvisamente, nelle pro-fonditá del marte, regnando in I-stria Vimperatore dei Franclii, Cario Magno. Anzi, a proposito di Cissa, ecco come ne canta la trágica fine in un sonetto inedito un poeta istriano: All’improvviso un forte maremoto Visóla scuote dalle fondamenta, ogni canto si ferma ed ogni moto, e il piú valido cuor-e si spaventa. Invano a Cristo fan preghiere e voto, invan di porsi in salvo ognun tenta, che quella térra, cui ciascun devoto era, s’abbassa e quanto prima e spenta! E l’acqua cresce e invade l’abi-tato e il sussulto del mar mai si ri-po sa: l’estrlemo istante è per scoccarti, o Cissa! Stupenda è la posizione di Rovigno fra due porti, entro i quali essa, coronata di vaghe isolette, si specchia. Dal fresco, umido 'maestrale e dalU: nebbie, che le rive italiane spesso riversano sull’Istria, essa è guardata dalle spalle del colle, a cui si addossa, distendendosi a forma dii pirámide, terminata dalla maeslosa chiesa con lo suelto campanile veneto, che immerge l'aguz-za guglia nell'azzurro im,macola--ío del cielo. Dal gélido morsa deVr bora e da! sdffio estenuante delle scirocco, la proteggono validamente le dolçi colline e i vaghi pro-montori che da settentrione e da occidente digradano al mare; sic-chè mite ne è Varia e salubre il clima e adattissimo a stazione.- climática invernóle, meglio di qua-lunque altra cittá dell’Istria méridionale. Chi da questa scena, pos-sente per varietá, ebbe la ventura di assistere a un tramonto d'esta-te, quando il sole, tuffandosi in un mare senza confine, colora délits calde sue tinte morbide nuvolette che, simili a drappo rabescato su fondo di vivissimo zuffiro, cascano da ogni lato nelle piú fantcgtiche pieghe; quegli puo ben vantarsi di avjer compreso le sovrumane virtú della Bellezza senza il sussidio di faticosi e prolungati studi di este-tica! La popolazione, se si guardi al tipo della fisonomía, alie grandi e franche ben pronuncíate sue linee. è di fondo italiano e dell’Italia centróle, se al diqletto. II quale, amorosamente studiato dall’illustre glottologo concittadino, il dottor AnOúio Ive, prófessore nell’Univer-sità di Graz, è differente dagli altri parlati in Istria, tranne, forse, quelle di Dignano; ¡2 sembra essere, al di fuori di poche eccezioni, recato dal tempo, dal contatto e dalla mi-stione di genti di altra origine (fra le quali non va dimenticata la sia-va) affluita, in epoche diverse nel territorio, affine a quelío in use cnticameníjs nell’Umbria e paesi contermini. La sua ricchezza ed e-leganza, gran copia di voci antigúate e di modi, che i buoni scrit-tori dell’anno Trecento ricordano la pronunzia stessa paiono conformarlo. E per vero, come nell’anti-ca lingua italiana, anche niel pit-toresco vernacolo rovignese spesse si scambiano Vu e Vo; donde nui vu i allura, officio, e simili. E cosi misterio, imperio, ecc. E’ il Rovignese di taglia vantag-glosa e sufficentement'e complessa agüe e destro, il suo sguardo ë penetrante, di un’espressione che ha radice neU’anima e che, scrive un vecchio giornalista, si manifesta viva massime nelle fierissime donne, che sovente in aiuto della lingua chiamano le mani. Sentendo bisogno di ,esercitare le facoltà fisiche e morali, i rovigne-si sono socievoli, attivi, intrapren-denti, espitali. Che siano poi corag-giosi, lo hanno dimostrato ripetu-tamente durante le guerre napoleo-niche, assalendo e, qualehe volta catturando quei feroci corsari rus-si che l’Inghillerra arm ava e sti-pendiava per danneggiare il com-mercio istriano. Amante della liberta e della dignité umana, nel 1797, alia caduto della S.erenissima, Rovigno ha, con Pirana e Parenzo, ade-rito, fra le prime, alia nuova Repubblica democrática di San Marco, la cui forma di governo era una copia fede-le di quella, sorta, qualehe anno prima, su'le rive della Senna; nel 1943, dopo Varmistizio badogliano si rintano nei boschi a difendere l'indipendenza del suo paese, oppressa dalla tirannide nazi-fascista -Alfredo Bencivenni La girun'aisiticia nel circon'diario istrrano non hai forti tir&dizioni, ee-eertuato un ristretto gruppo di persone che neliranteigiuarra s’inte-nassaiva a Pirana di questo saino sport. Dc>po la -líber,aizione sono stati fat-ti pareicchi tenltaitiivi per lo svilup-po di -miaisisa da noi .dello sport gin-nico, ma ció é riuscito solamente nella preipairaizioin® dai saggi ginni-ci del I. Mlalgigio. In quellla oacasio-ne i nos tai aittivi giorvairuili e gli istruttori svolisero una intensa ait-ti'viitá. Piaisisiato- il I. maggio, tullo nltcifniaivia come prima. La forma di iaivoro a camípagnia ó risultata negativa per lo sviluppo deil xidiuoaizione fisica. La nostna giov.s'ntü; extra acolasitiica e scola-stiie» comía toen pochi elementi, attivi mello sport. Una s'tatiistica, ef-felíluaita iin proposito, ci da un qua-diro desolante. Su olere 10.000 gio-vani, appena un miigliai-o sono at-tivi, per ciui la ma'ggiarainza non pratiica aíliouno sport. Oltre allla deficemza rilevaita so-pra, si soma manifiéstate da nol altee manichievolezize anallizzate durante il 'Plenum del C. C. deil P. C. J7 Intanidiamo riferinci a teniden-ze profiasisionailiistiche, alTeccessivo tifo sportivo peir qiueisite o quel Club, pe.r non parlare deli’apoliti-iciita che, cert i elementi, avvie:r|si allla nostra neaiitá soiciale e política, tenidoin-o ,a porfiare neille noistre sacíela sportive. Confro tutte que-ste mamifestaizioinii dobtoiamo lo,t-tar.e in coirtfciniuaaioine e poirre lo sport su foais,i sane. Questo compito’ é affidiato in primo luolgo ailiTUnioine par Teduca-zi'one fásica .«Bautizan», cthe e in Via di creárteme in tulla la nostra patria scoialiste Anche neil Circcmda-ii i o istriano é stato dla poco costi-tuito un comitaito coordiinatore che s’intienesiserá par la formazione dalle societá «Pantieam». Il solo neme ci fa comprendere che si itratta di unía organizzazione iApreginlatia dello spirito rivoluzdo-nario che animlaiva i ¡nostiri combat-teiqitli deilla loitta di liberazione, e ci ¡dice cohteimiporarjeiaimierite Iche il «P,artizan») sará la nuova fucina dei giorvlainii forti, non solo di spirito e di carpo, ma benisi moralmente sa-ni, conisici dei loro doveri di fronte alie mostré socieitá, e che sempre meiglio si afíenmeiramno nella vita, elevando cois! la loro praduttivitá del lavoiro e con ció il loro bemes-sere personaje. Non vi é maggio.r danno moxale per i gioivaini de,l¡le aittuaii temdenze al .praf-eisisioiniatiisimo sportivo, melle quaili i gioiva-ni cadono falcilimlente nella bralma di faciii guadagni e dli una eífimara gloria sportiva. Ogni iilluBione1 sfuimla presto e cois! que-sti gipvani entraño a far parte dei-la schie.ra dalle persone senza me-stiebe, e ccin la prospettiva futura di quelli chie odiaino il lavorot .11 computo- della gimnástica mella ¡soícietá soicialistia é diametralmente opposto a. queisite tendemze. Essa deve sviluppare nei giovani la co-scieníza .sama. Qiuanto é stato realiz-2ato con il proiprio suidoire, con la proipria capacita é veramente pro-prio deiil’iuomo1 socialista, non ció che é stato reailiizzato con lo sfirut-tamemto del lavoro altrui. Con gli eserciizi collettivi si crea mei gio-VEini la respomsatoilitá del singólo di fronte alia cplletitivitá. La palestra ed'uiciheirá il ragalzzo nel ca-meratismo e neille altre qualitá mo-.rali che distd'nguono il carattene dell ’romo, solciialiüsita. L’attiivitá preparatoriia delle societá «PartiBam» deve «asere qiuan-to mai variata eid inferelssante, iin-perniata nel miglioramentio diella qualitá deigli esarcizi e mas,simia-mente di quelli Siuigli alttrezzi. Ol-tre a ció dovrá ensere curata 1’atlética laggera, vari giochi sportivi, le gite colleittive ad i campeggi. Nelle nostire condizioni specifiche dcvrá sviluipparsi a;l massimo l’at-ti'vitá sportiva natatoria. La .mcistra igiovemtü nelle «Partizan» tiroivierá il modo di sviluppare in qiualsiasi senso Tattivitá sportiva e comtieirnporsmsamente’ si ráf-íorzerá nel moiradie e nel físico. Potranno divenire membri delle «Partizan» i ra.gazzi idai 6 anni in su. Come detto sopra, é in fase di pirganliztzialziione Da ccetitiuziome di queiSte isoicietá da noi. A Capo'dist.ria il «Partizani» aprirá He iscrizioni in qiuesti gior.ni ad il 24 c. m. ha ,giá iintemzione di pneis©n,t,a.rsi al pu'biblico in ¡un’aiaoademia ginnica con il concorso delle señóle. Nelle alitre loicailitá delila costa esisitono le piü larghe poissilb'ilú'tá di svilup-po del «Paritiizam». Nelllintemo ci-attendiamo che le socieitá si colsti-tuiscano lá dove ci ¡so.no .le case del cocuperaitoire, neille sialie delle qu.ali poitrá eis.sene effeltuaita la gin-nastioa pure durante i mesi imver-nali. Si,armo convinltii che la . ¡nostra' giavenltú si dedicherá apfLai sana vita sportiva, speciiallmente quan-do potremo organiazare manife,staži, oni coUei.tive in grande stile. Dinnanzi a no,i sta pero un grande compito, queMo di preparare e affinare le noistre forze par il s,ag-gio federale, edre avrá luoigo llanno venturo a Beilgrado. A questo sag-gio dovrá partelcipare il magg io re numeiro dei moistrt glavami g'inmasti. poiiohé coloro che nom hanno vis-suto ancoma una cosía si,mile, non poltir.ainmo mai piü sco-rdairla1 e mem-iiieno traíasciare l’attivitá spontáiva. Perció invitiiamo tutti coloro che vcgücino entrare ,a far parte delle «Partizani» a cooperare peir la fo.r-mazione delie ,socieitá, collegandoBi •al’ucpo con il comitato Coordinato-re circo,ndariale, che gli ahitera nel limite delle sue posfiilbilitá. Iil noiStro motito dev’eBsexe: «Tutta la giovemtü nel Partizan». II Comit ato, Coordínalo re del ««Partizan» LA SETTIHIAHA SPORTIVA Parata giovanile in onore al compleanno del compagno TITO A/laggÍOre ÍTlÍZÍatÍVCL delle SOCÍetá M 6IR9 CICUSTÍCÍ DELL* ISTRlflP8r 0 “ w w‘ "0““r‘° HIMHH BDEKITÜ SIHOBR CIHOÜE S0B1WIIE Brajnik il favorito d obbligo. Fino a sábalo scorso erano iscritti trenta allieyi Solo pochi giarni ci separano dalla partemza della ¡piu grande, .competiziome ciclistica per allievi, il Giro delFIstria. Alie sede orga-nizzatdlva di Fiume sono giuinte i,n-tanto' le iscriizioni delle prime cinque societá che hanno dato la loro adeisione. Esse sono.: II Proleiter di Capodiisria, detentare della Coppa Voice del Papoto, con cinque iscritti, .il C. Ç. Fiume con cinqiue iscritti, detontore del primata individuale stabilito, lo iscorso anno dallo vin-citore Stroiligo, .dal C. C. Scoglio Olivi di Pola, con nove iscritfi, la Vojvodina idi Novi Sad con cinque iscritti eid il C. C. Ilirija di Lubia-na con cinque iscritti. La lista si allungherá nella carreóte settima-na, perché si aispettano ancora le adesioni dei clulb di Zagabria, Belgrado, Martiboir e Nuova Gorizia. s,i prevelde quiindi una, partecipazio-ne 'di oltre .quaranta iciclisti, i mi-giiori di tutta la Jiugoislavia. Nei muimeri siconsi .ablbiamo po.r-tato a conoiscenza dei nostri leittori del percorlso, iche sará suddiviso in toe tappe Fiume—Pola, Pola— CapcdilStria. e Caipoidistria—Fiume per un .totale di km 292. Qggi vagliamo invece dare uno aguardo ¡técnico al percoirso e va-gliare le possibilitá dei singoli parteiciipainti. II giro, si presenta farse meno duro di quello passato. Pallacanestro amichevole a Capodistria ÄuroraB.-ÄuroraÄ.40-38 (24-22) Cavalleresca e tirata gara AURORA A: Depangher 17, Ago-sini 8, Simeoni 7, Porro 6, Ric-cobon. AURORA B: Tamplenizza, Suban 4, Siteffe I 8, Siteffe. II, 12, Jakse-.tic 4, Rasmam 12. ARBÍTRI: Jakseitic e Vascotto. 1 numeroisi tiifoisi, convenuti sul campo di viaile Eugenia per assi-stere al preannunciatoi incontro pallacacestiistico fra l’«Aurora» di Caipodlisttiria e il qiuintetto del «Trieste», sono rimasti 'oontirariiafi nel s.apere che della squadra oBpite si erano presentati solamente1 alcuni elementi. Nonidime.no la societá o.r-gamizzatrioe ha. volu.to ofírilre agli spetltatori un incontro ira la prima sqiualdra e quel.la .riiserive, rafforzar ta con due ellementi del «Trieste». . Doiblbiamo dire subiiito che il confronto ha supeinato ogni aspetta-tiva e che le riserve hanno oftenu-io una merttata viittaria per la loro .coraggioisa condotta di gara. L’ar-tefice di qiuesta é staito senza duto-bio alcuno Rasrnan, un giocatore coi fiaochi, che pero .davirá perfeizio-nansi nei titri a canestro. Esso é stato la vera, spina dorsal® della squadra e l’iostanicalbile animatore dedJ|’iatitaoco. Ha, poi meraivigliato Siteffe Neillo, che ¡possiede un invi-diabiie senso, di posiizione ed un ot-timo tiro, a caneisítro. Biuono pure Sitedlé Manió, velociBisimo e pronto negli smarcamentd. Bene Tamiple-nizza. Crediamo superfino un elogio a Suban, poliche sono note le sue q.ualdtá ed il suo apporto técnico. LA RIUNIONE ATLETICA A CAPODISTRIA Lusinghieri risultati ottenuti da giovani esordienti Ieri malttima una sessaintiha di atleti di .Capodistria, Pirano e Buie si ,sono dati conivegno alio etadio X Maggio .per partecipare alia ri-unione di atlética leggera. Come al sólito la isq.uad.ra piranese, otti-mamente diratta da Consi, ha con-quistato il maggior numero di vit-torie nelle varíe disicipline sporti-ve, pur nrasentani,do¡si in campo com numerosi giovani, senza Venturini, Tirani e gli altó atleti di gr.ido. Pure i buiesi hanno Tatito cose egregie. Con una migliore prepara-zione, questa squadra jxitrá ambire a risulitati ben magigiori. Essa ha pointatd. in campo il maggior numero /di atleti. Come si vade, i buiesi faeno siul serio e1 delta «regina degli sport» fanno uno sport di massa. La grande asisemte é stata inve-ce la squadra ideirAurora. Doive sono Zetto e gli al.tri elamanti? Dove le giovani? II solo Nonbedo si é /presentato ,in campo, oltre, naturalmente, airiramancabile Olivi'e-ri. Biisoignará che la direzione di quéisto sotíiailizio si preoccupi Un pó piü dell’atletica e dia- una striglia-tina ai suo,i soici iche, fácilmente si assenta.no dallo stadio. Ruana la isquadra femminiile di Póntoroise con numeTOise rajgazze fra le quale aacelle la Ražman, pi-ene idi buona voilontá, che un do-mani po'tranno .riuscire se aliénate Ed ora passiamo ai singoli atleti. Vatovec ha ottenu-to urna buona misurá mel getto del 'peso, secondo dopo Babič per 11 cm. Que.sta é una ci'.tiima prova per u.n giovane che da poco prati'ca l’aftletica leg-gera. Neg'.i 800 m piemi ha vinto laígamenite Raizza, .tallo-nato' da. De-gras.s!,, il im.iigiiio.re dei buiesi. S-ntcimarco si é plaazato secondo con 23” nei 200 ¡m. ,Nei 1500, Bene- detti di Pirano ha dovuto lottaire duramente per staacare Puzzeir di Buie. Turina ha lianioiato il giarvel-loitto a 41 m, battenlda Razza e Bonetiti. .Nelle gare femminili, o.tltime la Vouk, la Ražman e Ja Trami, . Ed ecco i risultati tecnici: Lanicio dal disco: 1) Olivieri ¡(Capodistria) m 35,50; 2) Corsi (Pira-no) m 33,13; 3) Babič (Portorose) m 31,97. ‘ , . Getto deil peso: 1) Babič (Portorose) m 9,75; 2) Vatovec (Capodistria) m 9,64; 3) Olivieri (Capo-distiria). Lanicio del giavello-tto: 1) Turina m 41,35; 2) Razea (Pirano) m 37,30; 3) Bonetti (Buie) m 38,80. Consla piana m 200: 1) Ravalico (Pirano) in 24; 2) Sanrtomarco (idem) in 26”; 3) Norbedo (Capo-dietnia) in 26”8. 1 CoirBa m 800: 1) Razeá (Piramo1)' in 2’16; 2) Degraisei (Buie) 2’28); 3) Benedetti (Pirano) in 2’32”. Corsa piana m 1500: 1) Benedetti (Pirano) in 5’26”; 2) Puzzer (Buie) -in 5’20”. Staffetta sivedese: 3)', Pirano (Razza, Ravalico, Samtomgnco, Benedetti); 2) Bui-e. , ¡ Salto in alto: 1) Konci,g,lia (Pirano) m 1,60; 2) Fo,masaro (Pira-no) m 1,50; 3) Ražman. Salto in liungo: 1) Ravalico (Pirano) m 5,46; 2) Crevatin (Buie) m 5,23; 3. Modic (Buie) m 4,63. Gare femminilii ,5 Salto in tungo: 1) Trani (Pira-no) m 4,12; 2) Gojak (Portorose) ,m 3,86; 3) Ccdtglia (Pirano) m 3,78. Cuito del pciso: 1) Vouk in 7,52; 2) Ražman m 6,65; 3) Gojak m 6,35. L:\-cioi del disco: 1) Vouk m 19; 2) G: 1 v í.niši m 17,36; 3) Ražman m 16,72, 'Delia squadna A, ci sareibbe poco da dire. Se la sono presa, sotto-gamfoa eid hanno doiviu.to pa.g¡are lo ■scotto. Nonost'anite- la técnica su-periore a trat,ti, esisi hanno perso. L’emata corudoita. di gara, è stata la causa precipua dei,la seomfitta del quintetto, che ha battuto il CPT. Ma orm-ai inutile piaingere, quando si è lasiciaiba- aperta la stalla e le peeore hainno preso il largo. Nécessita pluttosto prendere le opportune más,ure per .ripa,rare. , Come delta sopra, l’Aunora B ha maniteouto' una, egregia condotta dl girico basando le offensive sulla vélocité e isuilTimprov-visaiziane degli attaidcateti1, il che ha. valso a superare la difesa a zona, opposta dalla prima siqiuaidra. Il gioico è stato scstenutiissimo dal primo aU’ultimo minuto, convulso neigili Ultimi istan-ti, quando la B era in vanitaggio per un solo, canestoo, vantaggio 'mia'ntenuto sino alla fine. Alla ohiiuisura della prima meizrtora di gioco, il puntegigdo era di 24—22 per le, risemve. Sch. Medusa B - Pirano B 3-2 MEDUSA; Cernivani, Zuaca, San-tin, Busisani, Orlati, Cairini, Niche-li, Giovannini Sabadin, Orlatti II Dellavalle. ¡PIRANO: Fomlasaro, Dapretto/i Pitacico, DesSardo, Dudine, Ernestin, Tamaro» Boínifacio, Dapretto ÏI, Muiesan, Crisman. Ha diretto: Lonizar. Mercatori: Crisman al 6' e Sabadin al 23. II. t., Giovannini al 6, Sabadin al 16 e Bonifacio al 29, Partita viruta di .stretta misura dal Medusa, il oui osito pareva or-mai definitivamente iseignato dal 23: del I. tempo q.uando, Sabadin porto in paregigio la sua squadra. In-vece i lacali col bel giaco e la buona técnica dei laro atitaccanti, hanno vinto. Il Medusa ha foirmito la più brillante prova delila, Btagione. proprio per mérito dei suoi attac-caniti che hanno segnato, 3 retí di ottima fattora técnica. I Piranesi isoino stati i primi a seignaire, e verso la meizz’ora sono stati raggiunti. Nella ripresa, in svantaggio di due reti iniziali, han-' no lottato con- l’acqua alia gola. pur di conseguiré il pareggio che • pareva cosa fatta se il palo non j aivesse respimto una canntonata di r Dapretto con Cernivani a terra. zQuaJehe s,punto di cronaca . . . .B Medusa si sohiara contro vento e subito, attaaca, portandosi in area avverisaria. Si arriva al 6 minuto quando Zuaca ahbanidona un attimo Crisman;, q.ueisitd', irtoevuitoi un dosait o passaggio da Dapretto non ha dMficoltü a batteire Cernivani con un tiro ben angolarto. II Pirano, deve difendensi a denti stretti, ma al 23 Sabadin porta la sua squaldra in pareggio con un bellissimo colpo di testa. Nella ripresa il Medusa va- in tvanitagigio nei primi /minuti con Giovannini grazie a un. calcio a due dal limite. Al 16 nuova rete con Sanltin che allunga a Della-valle che fugge e, dal limite, crossa la palla ¡sul piede di Sabadin che sorprende Fornasaro sulla sua sinistra. v. * CORSO PER RADIO TELEGRAFISTI Organiazato dalla técnica popala-re di Capodistria, aVrá inizio in breve un corso per radio telegrafisti. Coloro che desiderano arric-cihire le loro cognizioni tecniche e penfezionarii nella . radióte,legrafia moderna, possono iscriverisi presso il Cintro Radio in via , Callegaria a CÉpodistria. ,11 corso avrá la durata di q.ual-tfhe meise. data Po/miislsione idella šalita di monte Maggiore, causa di gravi sele-zioini e istrage ,di .tulbolari nella pas-sata stagione. Come i noistri r.icor-deranno, il tfaiguardo deíla monrta-gna era istalto vinto da Tamaro, che parev.a il possibile ' vinicitore della fappia, ma una, serie di ben isette coinsecutive for,ature toglieva il valeroso icaimipione delila Prcfle-ter dalla lotita. La prima tappa si ■presenta coimunqoe la piü dura. I ciclisiti doivr,anno superare gli &ca-broisi oista-coli da Fiiuime ad Arsia. sede della semitsppa, idov.e si pre-vedono giá delle severe selazioni. Di avvicinaim,eruto la seconda semi-tappa Ansia—^Poila. La decisione vera e propria del Giro idovrebibe ef-fetuairtsi nella piü lunga tappa del giro, la Pola-Capodistria. Gdi s,cala-tori avranno compito facile di fronte ai veloeisti, giaoché le diue šalite di Leme, di Buie e qu-elle lievi di S. Lucia ad Isola non man-dhar.anno di1 far paig.are, il tributo ai veloicisit, per la q.uial cosa é previsto un’arrivo ispezzettato a Ca.po-disitriai, do.ve il migiliore dovirebbe imporsi ,pure nella. classifiica generale. Non meno pericolosia pero l’ultkwa taippa che da Capodistria 4rasfer,i,rá i cicliisti a Fiume. La lunga e snenvante isalita da Risano a Enpellie non servirá certo a calmare i .boillari deigli staccati i quali avramno Bukima posisibilitá di rifarsi alie spese de,i primi in clasisifipai. Da uno aguardo alia ilisita de.i partecipanti quaittro no/mi spicicano sugli altri, queUi di Brajnik, Mat-tiachio, Zambelli e Foder. Salvo imprevisti dei ciclisti di Zagabria e Belgrado, da questo quartetto dovrebbe allá fine spuintare il no-me del viucitore. Ohi gode pero degli unanimi favori del pronostico é Brajnik Orosite, della Prole-ter di Capodisitria, il quale si é imposto airattenzione dei arítiici giá Tanno passato, in cui si é clasisi-ficato .quairto aissoluito e vimeitore deU’uJtima tappa a Pola. Quest’an-no ‘ha poi- avuto- un prometiente inizio di stagione vincendo la prima corsa a Pola, e rivincendo la «Ccpipa Stojan» a Fiume áa setti-mana sconsa. Egl.i ha tutte 1-e pois-sibiliitá isiá fiisiiche che morali peir impoisi ,sui rimanenti. Un perico-laso comipetitore gli sará senza dub-bio Zamlbelli, intelligente vimeitare del icihcuito di Abaizizia, il quale si é dimostrato il migliore dei giovar ni deli’ul'tiima leva. Possibilitá ugu-ali hanno pure Mattiochio e Fo- d.er, qiuiesltlulltimq vinieitore della gar.a di apertura a Capodistria. Un’imterragativo invece Tamaro, il quale per una noiosa distorsione al braccio non ha poluto partecipare alie prime gare della stagione. Certo é ©he se il bravo ragazzo di Sicciole ritroverá il ritmo deillo scorso anno potra giocare un ruolo di avanguandiia e forse vincere il Giro. La SSS Piroieter di Capodistria parte con il praig-ramma di mantenere almeno le posizioni conquístate lo scoiriso anno, senza perder® pero .di vista l,a possibilitá di un succeis/so toltale, che riconferme-rebibe la farza e la qualitá della .nostra Societá, senzfhltiro fra le migliori nella Jugoslavia. La Proleter parteciperá al Giro con i seguenti ciclisti: Brajnik Oreste, Tamaro Lorenzo, Miklavčič Mirko, Perone Nevio, Banldel Duilio e le riseirve Panluicci Romano e Hrvatin Umlberto. L’aririvo della seconda tappa alio istadio I. Maggio- di Capodistria é previsto per sabafo 24. mag/gio alie ore 15. Nell’attesa dell’arrivo dei girini si svolgerá ¡sulla pista dello stadio una riunione .ciclistica su pista alia quale partecipeira/nno i migliori ciclisti dileittanti del nositro Circon-dario e di 'Trieste, gara che non manic'herá certo di attirare la mas-sa deigli isportivi, i quali patranno cosi godersi dlue ispettacoli aigon,!-stici di alta qualitá. _ PS La steigiiome matatoria é o.rmai .agli inizi. Dopo un letargo di pa-reioh'io anni, dntierrotto a rari initer-valli dairiniziativa di qualche sin-.gofla societá sportiva, che ha orgar hiazato coimpet'iiziioni niatatoxie in formato rido.tto, semibra ch,e questa sia la volita biuona. Iinfiaitti queBt’ianno L’UCEF ha in-ten'zlione di oirgainizizare1 il eampio-nato natatario deil circondario. La formula defli:ni.tfva non ci é aneara nota, in ogni caso verranno effet-tuate ellmmatorie fra le varié societá e quinidi un torneo finalista L’o.rganizzazione delle gare extra campionato vemrá lasciata all’iiíi-ziativa della base e cdoé alie societá sportiwe. I mazzi tecnici non manicano. 1 zattieroni sono staiti riparati, le cor-sie appreEtaite, rimane solamente da staibílire a Capadiistria i/1 posto do-v.e allestire una specie di piscina raatuirale. Una grave lacuna é inve- tecnico par curare la coisitauzione di un pied es tallo e la messa a punto del trampolino secondo i dettami deilio sport natato-rio. Per le societá minori, asise in questo periodo preparatorio, hanno il doiv.ene di organilzizar.e _de!le leve d'i nuo'to fra i giovani alio scopo di alie,vare nuovi elementi. I veic-chii .liíuoitafort, portatoni .deilil.e glorióse tradizioni spontive dellTistria nostria, hiainno il doiveire di insegna-ye ai giovani i,l se'greto di sape.r nuotane b.enie, s’iintenlde sitilistica-meinte, e di prepararli agDi aigoni spontdvi. Solamente in questa maniera potremo aissoiveire il compito affidia-,toci d'ál nbistro glorioso Partito, que,lio di allairgair.e l’attiviltá sportiva e di diffonderla fra le masse popo Jar.i. ® MONSIGNOR SRNTIW ce rappirasentata dalla manicianza di. ; Q astore dellanticristo un traimpolino,. Le tavole ci sono, g | “ neceSEiteneibibe l’ausilio di qualche'1 J (Continuazione dalla III pag.) ——————— ■—am.. Pcissiamo affenmare, senza ¡tema Una strana pesca ,I peisioatori Destradi Giovamimi, il di lui figlio Bruno e Gerin Antonio, di Capodistria hanino in que-siti .gioraii eiffeittiuato una pesca ec-cetzioniale. iMeircodeidi sera il Destradi Brumo aWistava, al largo, a circa 2 migliia .dalia costa, un punto ñero che nuotava velocemenlte versó il mare aperto, presentando le carat-tertstiche deiJa pinna dorsale di uní peisceicane. Armala immediata-memitie la baúxia, a motor®, i peisca-fcori presero, con ¡sé un,a leinza per peiscecaini e fiociine e si misero alia caioci.a de.ll.ai tigre deil mare. Qumido. íurono aid una. certa di,s-.taniza, si accorsero ciíe si traittava ,di un peiace sconosciuto poiohé ave-va le orerachie e le coma. Avvici-nanldosi anlcor p,iü, con sorpresa .s’aocarsero che la tigre del mare si era tnaisformata in un pacifico ... capriolo che n'uoitava bellamente ai lango. Dopo una 'cacciai serrata, riuisci-váno a catlurarlo e a tiraisportanlo a Caipoldistria ove gli ven-iva appo-srto alToreicbhio una targhetta di ri-oanoisidiimeinito, inidi liasiciato in li-ben-tá. AURORA B (?) - PARTIZAN B 9-1 (3-2) , ... ■" ■ 111 J■ M II . 1 Subisisato di reti Culi AURORA B : Lorenzetto, Perini, Fa-vento, Favento I, Mele/ Vattovani, Zetto II, Çoirente, Apollonio, Zetto I, Lonzar. PARTIZAN B: Čuk, Paškulin, Tome, Pušnar, Bertok, Vatovec, Mas-nak, Klasinc; Brajnik, Vesel, Pe, lizzon. ,, j Arbitro : Suplina. Come lo dimostra il risultato, l’in-contro è stato una semplice gallop-phtà d’iillènamentô dejl'Aurora, rin-lo r/n‘a con ben 9 elementi della prima’squadra. I ragazzi di Scher hanno pratieato un giočo di pregevole fat-lura, ricco d intreeei e di passaggi eorti sul piede, che ha scoinbussolato letteralmente nel secondo tempo la difesa avversaria, tanto che Čuk, che nel primo tempo aveva compiuto al-cune egregie parate, lasciava andare in rete palloni non irresistibili. Il reparto avanzato e stato il migliore, con un Corrente che ha gi-ganteggiato in campo e che, ben co-adiuvato da Zetto, e stato 1’anima di ogni azione offensiva dall’Aurora. Eccellente la prestazione di Apollonio, che ha segnato ben 4 reti. La mediana e stata la spina dorsale della squadra. Favento, Mele e Vattovani si sono distinti sia nel rifornire 1 attacco, che nel liberare la loro area, del resto ben poche volte mi-nacciata dagli avanti del Partizan. Della difesa poco da dire; Perini e Lorenzetto hanno fatto il loro do-vere, non altrettanto Favento. Del Partizan vanno elogiati Vesel e Bertok che hanno dominato sin che hanno potuto, cedendo poi, stre-mati, nella ripresa. Gli altri sono stati almeno di una classe inferiori a{ giocatori delTAurora. A forte andatura sul circuito di Opicina La IV viltoria di flpoliôîîâ Brainih prima degli allievi Sul tradizione circuito di Opicina, si é svolta ieri una corsa ciclistica, organizzata dall’UCEF di Trieste e libera sia agli allievi che ai dilet-tanti. Come nelle previsioni, Apollonio e Brajnik, gli alfieri della Proleter di Capodistria, si sono imposti sul numeroso lotto dei coneorrenti, vilipendo nettamente la veloee gara. Fino al settimo giro, le posizioni alia testa del gruppo non erano ancora delíncate. Tutti i migliori si trovavano insieme. Apollonio, nel giro seguente, operava uno seatto, al quale rispondevano prontamente Brajnik, Rinaldi e Selausero, che riusci-vano ad aceodarsi al fuggitivo. Nel frattempo le posizioni si delineavano alie loro spalle. Zueca, Tamaro, Lu-glio e Coretti si facevano luce ed iniziavano la éaccia ai fuggitivi; compito pero troppo impegnativo che non riuscivano a portare a termine. Le posizioni rimanevano immutate sino alia fine, dove, nella volata decisiva, Apollonio si impoueva per una ruota su Rinaldi, Brajnik e Sclau-sero. Dopo 4 minuti, giungeva al tra-guardo il secondo plotoneino, che veniva regolalo in volata dal prometiente Zueca. Ordine d’arrivo: 1) Apollonio Bruno, della Proleter di Capodistria, che ha compuito i 111,60 km del per-corso in 3 ore 25’ alia media oraría di km 32.—. 2) Rinaldi Walter, del C. C. Tri-estino, a ruota. 3) Brajnik Oreste, Proleter, primo degli allievi, ad una macchina. Illllllllllllllllllllllllllltllllllllllltllllllllltllllllllllill llllllllllllllllllllllll SftMÍÚ/U „Lea nostra lotto9 ¡1 vostro giornale 4) Selausero Nemorino, C. C. Tri-estino, a ruota. 5) Zueca Mario, Proleter, secondo degli allievi, a 4 minuti. 6) Tamaro Lorenzo, Proleter, terzo degli allievi. 7) Luglio Giaeomo, C. C. Triestino, a ruota. -¡‘„»J 8) Coretti Cario, C. C. Triestino, tutti con il tempo di Zueca. 9) Visintin, 10) Muran, 11) Dagri, 12) Sollier. Ed eceo la cronaca. L’Aurora parte velocemente ed al 2’ minuto é giá in vantaggio. Zetto, approfittando di un attimo d’indeci-sione dei terzini avversari, s’impa-dronisce della palla e, con un tiro angolato, segna la prima delle nove reti delTAurora. Si ha in seguito un periodo di gioco con fasi alterne. Il Partizan si difende hene, Bertok e Vesel, servo-no bene i loro compagni di gioeo, che pero ingenuamente si fanno sof-fiare la palla dai mediani avversari. Al 32’ nuova rete delTAurora, autore Zetto. che inganna il portiere con una finta. Qualche istante dopo, Corrente e Zetto imbastiscono una bella azione, Apollonio si smarca e segna con facilita. Palla al centro, Masnak, ben ser-vito, scatta, Favento fallisce l’entrata c Tala destra del Partizan segna age-volmente. j Indi sino alia fine dei primi 45’ di gioco nulla di notevole. Nella ripresa l’Aurora pratica un gioco accademico che scombussola letteralmente la difesa avversaria. Al terzo minuto Apollonio previene Tuscita di Čuk c segna la IV rete. Indi, dopo un scambio fra Corrente e Zetto, Apollonio riceve nuovamen-te la palla e segna il quinto goal. Si ha poi un periodo di azioni alterne. Quindi Apollonio al centro scatta con la palla al piede, dribbla due giocatori del Partizan e segna. Ripete la prodezza qualche minuto dopo, segnando la sua quarta rete odierna, la settima della squadra. Al 40’ minuto, Corrente scarta Bertok, invita all’uscita Čuk e segna T8 goal. Al 43’ Favento, con un gran tiro, chiude la marcatura. S. Camnionato Jugoslavo di I lega federóle La Stella Rossa in testa nel girone eliminatei*io Vardar—Partizan 1—1 Sarajevo Rabotnički 5—1 BSK—Vojvodina 2—1 Dinamo—Hajduk 1—1 Zagreb—Mačva 0—0 Crvena Zvezda—Lokomotiva 5—0 Ieri si e svolta la prima serie degli incontri di finale per il campionato Jugoslavo. La Stella Rossa, gia eam-pione 1951, con la sua scintillante vittoria sulla Lokomotiva e passata decisamcnte alla testa delle quattro suuadre che si eontendono il titolo. L’Hajduk, giocando in trasferta a Zagabria, sul difficile campo del Masimir, contro una Dinamo decisa a tutto pur di inčasellare i due punti della posta in palio, ha saputo portare in parita il risultato, gua-dagnando cosi un prezioso punticino, che polra dir molto a fine girone. Le squadre di centro, senza ambi-zioni irreali e sicure di non retro-cederc, hanno disputato alcuni incontri equilibrati. Il BSK, a Belgrado, ha battuto la Vojvodina per la mi-iiima differenza di reti. Piu pericolosa si fa invece la si-tuazione delle squadrc che navigano nclle brutte acque della classifica e che ieri sono incappatc in una giornata negativa. Lo Zagreb è riuscito a portare in porto, in casa propria, un punticino striminzito, con il pareggio sulla Mačva. Sfortunato il Rabotnički che ha dovuto incassare ben cinque reti, ad opera di un Sarajevo in grande giornata. Il Partizan, a Skoplje, ha strappato la vittoria al Vardar, che pure non ha gioeato una brutta partita e che nel primo tempo aveva per un buon periodo dominato. AS Smorrimenti Parenzan Michele, abitante a Pirano, via Lii/prica 3, ha smarrito la carta d’id-entiità rilasciatagli dal C. P. C. di Pirano. Deltta carta non, è -valida se non restiituita aU’inte-staitairio. Lonzar Bortolo, .aibitainlte a Capodistria, via Graisisioi Flip 41, ha smarrito la carita d’ildentiità rilas,cia-taitagli idiail C. P. C. di Caipoidistria, Detta carta non è valida se non restit.uiita alTintestatario. di s-menltiitie, che la gen/eralitá del clero diocesano di Trieste non v-uo-le nulla i'n carmine oo-n quiesita spa-ruta cirtcca di poliitieaniti fanatici di super nazionaliislti accesi, per lo piü di «italianisisimi» dal sangiue e dalle caratteriis-tiche ’inidividuiaili in •cui malnea una quialslasi traccia della stirpe di Dante. E’ perfeittaimente inutile ohe essi temgano mclbilitati gli organi della sitáimipa e della propaganda nella puibb'licaizione di arittcoili in'neggian-ti al vescovo Sainitin e alie sue «preciare virtü»; la. veritá é che i sa-cendoti coinoiscono meglio di ogni .ailtro il veisicovo Sanfin nel suo penis i e ro e ne l1 siuo aper at o, guar-dandoBi toeine dalVavviic inapto se non peir iímp.relSQinid'iib'ili neoessitá del loiro miniistero spiriitualle. Una ahi’ara e convincente co¡nf¡er-ma di queisitia reallitá é offerta dallo stesso «Angelo della diócesi» che, sqrjte'ndo di eisser'e sichivato dal suo clero e soffrenido il suo isolamento, non riesee a reprimere i-1 suo disperto e La sua stiizza, scaittando, come, s,uo colstiuime, cotí, le segiuenti frasi, publbl'ioate non siü «Vita Nuo-va», ma sul «Bollettino Diocesano.»: «Ricordiiaimo che il vescovo in diócesi non é solo per le dispense ma-ti'iimo'niali. Vantainsi poi che da l'Unigo tempo non lo avviciniamo non é segno d.i spirito sacerdotal®, né di buon guls-toi». Questa la sttuazidne e lo stato d’-aniimo d-el clero di Trieste deter--mlinialt-i dlalla uBurpaizioue del gobernó della dio-cesi e daliToper-ato del vescovo Santin in plena op-po-sizione coi princlitoi del Vanigelo cui. si atteneva il vescovo d’i Trieste, seguito dalla maggioranza del suo clero, e perció rimosso dalla sua diócesi. Giovedi al «RISTORi» LA PRIMA DE ’’IL8EFFARD0“ La neo-CGistituita com.pa.gnia del Teaitro, del P-opolo di Capoidilstria, con la regia di Franco De Simone, ra.ppresenterà gioveidi, sulla sicena del «Risltori», /u:n fresco diramma.tico 'd.uigeintesco in quattro átti, di N. Berri'ni, i'ntitolato ¡«Il Beffardo» coin i seiguenti interpreti: Antón Marti, nella parte di Ceceo An-giolleri; Sonia Simon, iin quella /di Lisa dé Saliimibeini; Darío Scher, in qüella di Mino dei Tolomei; Andrea Da-bovic, iin Anigiolieri Angio-lino; Ge-reimia Deponte, in quella di Meoc-cio:; Lucia Soheir, in Gioiosa; Sergio Romi, in quella di Ciaimpolo; Fulvio, Tomi-zza, in quella di U.go-ne; Liliana Benvenuti in Fioretita; Faitee Magagna, nella parte di Anselmo; Niño Giorgeisi, nella parte di Oste; Mia Ka-liain, la figlia e Pino Zueca, in quella di Masetto. Avv/se A partiré dial 15 maigigio m. c. il p. fo «.Biudva» completa il suo servíalo con un ailtro viag.gio da Caipadisltria a Trieste e viceversa Da quella data il p. fo parte da Caipcdistriia alte ore D e alte ore 12 e dia Trieste alte 9,30 e alie 14.30. * II comütaítq Ooordinatore- per i ÍQSteiggialmenti idel I Maiggio aw^r--te i suoi icrediitori, che Tiulitimo termine .fiosato per ¡la presentía,zione Telle fait ture è il 27 maggio c. a. Passato questo termine, non saran-no- aicieetitate ultoriciri riitíhieiste. M a toisr^sp ©r ís La «Autotrasporti Adria di Capodistria» inizia col 23 corrente il scr-vizio bisettimanale di trasporto merci in collettame, con camion da Por-torosc a Lubiana e rilorno, pariendo ogni venerdi e martedi alie ore 8 da Portorose, alie 10,30 da Capodistria, e con arrivo a Lubiana alie ore 17,30 ; con partenza da Lubiana ogni mer-coledi a sábalo alie ore 9, con arrivi a Capodistria alie ore 15,30 rispetti-vamente a Portorose alie ore 17,30 a tariffa molto conveniente. Rinjgr'azSaBYBeííf© . il f&liice esito1 d/elTo.pie,razio,ne ohirurgioai fatta alia com-'prjgn.a Viilboria Costa, ring,razian rno vivamente i.l primario dal-TOapeidlale di Isola dott. Lu-igi Stíukelj, il colonne lio medico Vaso I'SQ.t e i due aas&slenti dett. Pao,’o Turk e Gucrrino DobrT-la. FamigJia Costa e Spagnoiletto. Direttore responsable CLEMENTE SABATI Stampato presso lo stabil, tipograf,, «JADRANa Capodistria Pubbllcazi^ne autorizzatd 1 imuiiiimiHmiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniMnmiimiiiimmiiiiiiiiiiniiiiiMiiiiiiiimiiiiiimmiiiiiimiiiimimmuiimmMiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiimiiiiiiiiiiiiMiiimiiiiN^ nllllllllllll>lllllll>IIIIIIMII|||>||||iiiiiiiiiiiiiiinMiiiiiiiiiiiii¡iiiuiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiumiiiiii¡iiiimiiniiiiim¡iiiiiimmii] Safoate iutti aile 16 alio stadio per accogliere la carowana del giro deli’ ISTRIA