Questo numero è a 6 pagine e contiene il nostro calendario Chi è contro l’unità dei democratici triestini nelle prossime elezioni èper l’unità con i nemici della democrazia e del popolo lavoratore TASSA POSTALE PAGATA ESCE IE SABATO La nostra Lolla ORGANO. DELL' U. A. I. S. DEL CIRCONDARIO ISTRIANO - TERRITORIO DI TRIESTE W Le elezioni nell’bAlS del Circondario dell*Istria, premessa indispensabile ad un nuovo e fruttoso slancio nelle nostre attività DIREZIONE REDAZIONE . AMMINISTRAZIONE: Riva Cast-lleone 2 — CApoDISTRIA, tei. 138 ! ABBONAMENTI: Zona B: anno lugl. 300; semestre Jugi 170; trimestre Jugl 90 Zona A: anno L. 700; semestre L. 370; trimestre L. 190 — Jugoslavia; anno din. 90; semestre dm. 48; tilmestre dn 25 JGL10.-L. 15.-DIN. 3 Conio corr. e ia Sfoca Istriaca I nuòvi apostoli delta resistenza passiva La questione della costruzione e del rafforzamento del Potere popolare, come conquista fonda-mentale del popolo lavoratore nella lotta di liberazione nazionale, costituisce nel nostro circosn-dar.o la pietra di paragone della onestà e della demo eraiàoità di tutti colmo che vivano, pensano ed agiscono. Intorno a tale questione si dividono le forze: gii a mici ed i nemici dei Potere Popolare. Il Potere Popolare significa unità delle forze democratiche, fratellanza fra italiani, sloveni e croati, elevamento della cultura popolare, mlgl-oramenio della situazione economica. 11 nemico d1 una conquista non può essere amico di un’altra, polche la reciproca di pendenza ed i re clproci legami sono tali da rendere indivisibili queste conqu.ste. E’ perciò un dovere d’onore di ogni democratico di contribuire olla creazione di fondamenta solide a questa costruzione, ohe, essa sola, rende possibile la soluzione di tutte le quest oni che riguardano il lavoratore. Coloro che in nome del «marxismo» spezzano nelle mani del popelo lavoratore triestino quell’arma con la quale esso ha combattuto specialmente negli ultimi sei anni contro il fascismo e l’imperialismo — per il Potere Popolare, coloro che ne spezzano la nnità e la fratellanza, hanno inventato anche nei riguardi della nostra zona un nuovo problema di principio»; è o non è il nostro Potere un Potere Popolare. A tal riguardo naturalmente non cl dicono quale Potere dovrebbe essere per essere «più» popolare: non indicano nemmeno quel che in esso non sarebbe popolare. 1 loro «principi» essi li coroborano soltanto mediante offese lanciate all’indirizzo dei dirigenti locali e con fi, gridate i’~ anima mente insieme a nemici «sul terrore nella zrna B», eoe. In una società che si divide in due classi principali noi conosciamo soltanto due specie di potere: fi potere della borghesia e quello del popolo lavoratore. Viđali ha la «scalogna» però, perchè oltre a lui sono anche i latifondisti, gli sfruttatori e gli speculatori di tutti i color! che si lamentano del nostro potere e tentano di distruggerlo con la scusa ohe ad essi ha tolto la terra ecc. Della tristemente famosa risoluzione ohe praticamente impedisce la costruzione del socialismo nella Jugoslavia e che ha ricevuto da parte del popoli .iugoslavi una risposta adeguata, si servono anche a Trieste i liquidatori 1 quali svolgono un attività dannosa alla causa generale. Essa ha trovato anche nella nostra zona i patrocinatori dei «metodi albanesi di convinzione» 1 quali hanno cercato di distruggere l’unità e la fratellanza ita’o-slava creata nella lotta, In breve, hanno tentato di distruggere il Potere Popolare Per fortuna hanno trovato della gente che ha frustrato i loro scopi. La risoluzione, e specialmente le conseguenze di questa, danno naturalmente la possibilità a tutti di attaccare il Potere Popo’are e la Jugoslavia: a? fautori del CLN. agl« irredentisti, ai nazionalisti tinti in rosso, coloro che brontolano a frazionisti, ai capotolardi ed agli opportunisti di tutti colori. Ad un trat-. to tutti avevano ragione. «Dicevo ben io che gli Jugoslavi sono dei nazfonallsi» «dicevo ben io ohe Tito è un imperialista» «Dicevamo ben noi che nella Jugoslavia regna il terrore». Ognuno aveva a modo suo ragione». Tutto dò però non è servito a nulla. La coscienza di aver ragione è la forza fondamentale che sostiene tutto il nostro popolo sul fronte della difesa delle sue conquiste. Il contrario avviene invece nel campo dei «purt Internazionalisti». Essi sanno che nella Jugoslavia si edifica fi sociali-consultazioni e scambi di vedute con i Ministri degli esteri imo, sanno, che il Potere Popolare ha rafforzato le sue posizioni e migliorato sensibilmente la vita nella nostra zona ciò che essi riconoscono del resto in circoli p!ù ristretti. Perciò dichiarano come ad es D’Este nella, as scmbiea popolare distrettuale: «Sò che la Jugoslavia edifica il socialismo, nondimeno non posso essere president? e mi dimetto». Vedete dove conduce la strada sulla quale camminano questi «marxisti puri», con tutte le loro dich’arazioni di essere per il Potere Popolare! Questa non è una morale da comunisti! L’atteggiamento dei vidali-stl nei confronti del Potere Popolare si riassume in ciò: dovunque tf trovi, nell’ufficio, nel cantiere, nella fabbrica — lavora ne passivamente In disparte. Nella lotta contro il Potere Popolare hanno tentato ad Isola di organizzare uno sciopero che a-vrebbe dovuto essere un fiore della risoluzione e dell’internazionalismo Gli operai di Isola non sono però rosi scemi da la sciarsi ingannare dai provocatori. Essi sanno che oggi fi Potere Popolar? non può dare ancora ad essi tutto quel d. cui necessitano. Sanno però ohe esso ha migliorato notevolmente le loro condizioni di vita e che giorno per giorno queste migliorano. Essi sanno che questo miglioramento dipende Innanzitutto dal loro stesso lavoro,, dall’aumento della produzione. Perciò essi Introducono le norme e tendono al l’aumento della produttività del lavoro. Così essi agiscono e questo è un dettame della loro coscienza di lavoratori Così si rafforza la coscienza operaia, la fiducia nelle proprie forze e nelle proprie capacità nonché la coscienza del ruolo della classe operaia. La resistenza passiva costituì see dunque la pratica del «marxismo» di Viđali nella zona B. Guardiamo a chi è veramente propria questa linea e quali sono le correnti politiche che se ne servono. Tutta la reazione con la DC alla testa conduce già dal momento della vittoria del potere popolare in questo territorio una politica di resistenza passiva: nessuna collaborazione con il potere popolare o con le altre organizzazioni di massa. GU organizzatori e gli esponenti della reazione sì nascondono dietro, a questa passività. Temono infatti df smascherarsi con una lotta a perta davanti ai loro stessi gregari per quel che sono: nemici anche della gran parte di coloro che li seguono, cioè di coloro che si guadagnano fi pane con fi sudore delia loro fronte. Gli attuali loro gregari potrebbero riconoscere in essi i propri nemici ed abbandonarli. Si nasoonlono perciò nella cerchia dei pasi-ivi e si danno alle macchinazioni. Su questa linea della res.«len- za passiva si è messo anche D’E ste insieme a tutti i servitorelli di Viđali. Oggi essi porgono la mano al nemici giurati del pote re popolare ed insieme a qu st-passeggiano per le v'e di Isola Dai nazionalisti finti in rosso di Pìrano, agli irrendentisti ed ai vidalisti, tutti si trovano sulla stessa linea. Del resto non può essere diversamente. Questa strada obbligata: ogni frazionismo porta al tradimento. Questo abbiamo appreso. Tutti si sforzano di mettere quanto più possibile fi potere popolare nella rnpos ilw-lità di rafforzare le sue posizioni, di costruirsi salde ii'ailameri-ta economiche. E' inutile che si dichiari: chi ieri non era con noi non la per noi neppure oggi! Oggi vi trovate insieme perchè decisivi sono i fatti non già le parole e le dichiarazioni. Sono pso-prio i fatti a dimostrare che ve’, camminate insieme e che avete uno scopo comune: l'ab’oatt’meu-to del potere popola “e. Nello stesso tempo questi elementi cercano di creare fror te degli italiani contro gli sliveni. Così gl’lntemazionalisti a parole diventano i più grandi nazionalisti nei fatti. E ciò non è possibile evitarlo. Ritmiamo perciò nostro devere rendere di dominio pul l Leo questa quesiio «e ed lidicare il pericolo penhè tutti gli onesti antifascisti sappiano schivarlo. Noi continue *emo a camminare sulla via della costruiic-ne delle case del eoo »? «»tee, delle officine, delle icao e, dei magazzini, delle cantine, dell’or-ganlzzaz'onc delle coòpc afire a-grico'e di prođu ion - •‘■»»sa no che ciò non sia in contrasto con l’internazionalismo. Qu-sta r.tti-vità^nol la continueremo con voi o senza di voi a la porteremo a termine Voi lanciate pure appelli alla gente di non costruirsi le case del cooperai .e perchè ciò costa molte fat'ehè. Com » <-pure ad invitare gli operai a non elevare la produzióne. Ambe voi lavorate quanto meno possìbile. Sulla base del vostro lavoro r' coverte naturi mente fi compenso; Beltram a Prosecco Lega con gli speculatori i Le donne I I Menzogne Contro l'imperialismo a Lire dieci PER I/ USITI’ PANORAMA DEL SABATO Con l’approssimarsi della primavera i fautori del Patto a-tìantico intensificando il loro lavoro di approcci, sollecitazioni, dei vari Paesi europei, che, del Patto stesso, dovrebbero farne parte. La Svezia, la Norvegia e la Danimarca sono state, negli ultimi giorni della scorsa settimana, oggetto di particolare attenzione e di urgenti sollecitazioni al fine di convincere i loro governi ad aderire alia futura Unione atlantica; e le sollecitazioni devono essere state oltre modo insistenti, se i Ministri degli Esteri di questi tre Paesi hanno ritenuto opportuno di riunirsi a Copenhagen per consultarsi in merito all’opportunità e alla possibilità di condurre una politica comune nei riguardi del futuro Pat to atlantico. Ma il lato più interessante di tutto questo intenso lavorio diplomatico intorno al proget tato Piano di difesa atlantica è quello che investe in pieno la responsabilità dei tecnici militari. Le discussioni diplomatiche e i sondaggi puramente politici, che avvengono dentro ai chiusi recinti dei Ministeri degli Esteri. Sono, forse, la parte meno interessante ma più ap. ariscente di tutta la e-laboratissima costruzione, la quale sarà certamente coronata, in un prossimo futuro, di un successo ormai scontato, ìnauantochè è ormai fuori dubbio che il Patto atlantico verrà realizzato. Quello invece che desta preoccupazioni maggiori è il segreto lavoro dei vari Stati Maggiori militari, i quali, sotto la guida degli e-sperti militari inglesi' e nord-americani stanno già discutendo di «linee difensive», di «forniture d’armi ed aquipaggia-menti militari», di forniture di contigenti di truppe proporzionali alle popolazioni dei rispettivi Paesi», e di mille altre questioni strategiche e tattiche, tutte molto lontane dai conclamati postulati di pace e di rh -trazione europea, con i I liquidatori vidalisti, che si accorgono come il terreno si stia man mano sgretolando, sotto i loro piedi, continuano con i falsi le menzogne per mantenere nell’inganno i lavoratori triestini e per fornire nuovi argomenti ai loro sempre meno sfegatati sostenitori. Per rendere poi più convincenti i loro falsi li condiscono con vocaboli tratti dal frasario della stampa reazionaria delle persone corotte e da quello di Viđali, il quale per far valere le sue ragioni abitualmente grida, insulta e si arrabbia. Nelle loro menzogne cui Gasparini disonestamente ormai pone la forma ed il benestare per la pubblicazione, sono talmente specializzati che non solo dicono ciò che non è vero attualmente, ma dicono già ciò che non sarà e non potrà essere vero in avvenire e lo dicono naturalmente per cercare di falsare quelle verità che, quali realizzazioni della classe lavoratrice della nostra zona in lotta per l’edificazione del Potere Popolare contro l’imperialismo, mettono continuamente e sempre più a nudo il tradimento di Viđali e dei suoi corresponsabili. Tutti i nostri lavoratori sanno quale lotta si stia condu- céndo nel campo sindacale da noi per l’aumento della produzione e la diminuzione del prezzo di costo quale base per aumentare il valore reale delle paghe. - Tutti sanno anche che uno dei principi della nostra politica salariale è quello di dare di più alle categorie specializzate per invagliare la specializzazione della mano d opera, ..« - : i ri r q -1 duttivo il nostro lavoro. Principio questo che porterà qui da noi a maggiorare ancora di più la differenza tra le paghe minime e le massime. Tutti sanno, che da noi i sindacati lottano per l’introduzione dell’evidenza produttiva in modo che vengano pagati di più coloro che più producono, coloro eh superano le medie normali di produzione. E tutto ciò che rappresenta ne! potere popolare la linea della maggiore produttività per il rafforzamento dell’economia e conseguente beneficio dei lavoratori, io sanno anche coloro che sporcano le pagine del «Lavoratore» i quali, per nascondere queste vèrità ai lavoratori triestini, per impedire ad essi di seguire gli sviluppi (Continua in VI pagina) Imminenti elezion La giornata del voto sarà unii đimvsmizivne da del successo al Piano Marshall. Ormai non si fa più alcun mistero per quanto riguarda l’avversario che si vuol fronteggiare od impressionare con uno •chaeramento portico-militare, come quello che si sta attualmente coordinando e mettendo a punto, almeno sulla carta. E non si hanno nemmeno scrupoli nel concedere interviste e chiedere pareri di carattere puramente militare, a certi generali ex-nazisti come Haider, ex capo di Stato Maggiore germanico e Guderian, ex Capo dell’Armata corazzata di Hitler. Queste mostruosità della politica militare ang'.o-franco-a-mericana dimostrano a sufficienza lo scarso amore per la pace che anima i dirigenti governativi di questi tre Stati. Tutto un faticoso cammino cosparso di speranze e di fiducia nella pacifica collaborazione fra i popoli e fra le nazioni del mondò viene così distrutto, annullato improvvisamente, brutalmente, da pochi uomini animati da sentimenti o da risentimenti personali nei confronti degli Stati retti a democrazia popolare. L’oscuro disegno di scatenare un nuovo conflitto, nel crogiuolo del quale, ovviamente, dati i mezzi tecnici e scientifici oggi in possesso dell’uomo, l’umanità intera correrebbe il rischio di una totale distrazione,, è insito nella trama stessa de! progetto Patto atlantico. Concludendo, il tema politico più importante, quello che in questo momento attira l’attenzione maggiore per la minaccia che esso rapprqsenta, sin dal suo sorgere, per la pace generale del mondo è quello lei Patto atlantico, del quale seguiremo costantemente, in questa rubrica, i successivi sviluppi. Degli altri avvenimenti pc litici citeremo quello della avvenuta firma, a Parigi, ii un A 1. .4 -—— 1- Il g emo delle elezioni ttìl'UA-IS nel circondario istriano sì avvicina. Domenica prossima 30 corr. mese la popolazione eleni 3-cra loa del circondar o istriano si red)erà ad eleggere alla direz o-ne dei comitati locali, settoriali ed aùl’Assemblea distrettuale deì-l’UAIS i migliori compagni. AlUe votazioni déll’UAIS parteciperanno gli operai, i con tadln:, gli intellet uali le donne e la gioventù. Con la loro partecipa-z one alle elezioni daranno il conosc mento alte la linea po', fica attuale seguita dall’UAIS è la linea giusta, linea del rafforzamento del frone mondiale ariti- | imperialista, -linea del rafforza- i mento della fratellanza italo-sla-va. j Con la partecipazione totalitaria alle elezioni dell’UAIS il o- -polo lavoratore darà un’altra volta la prova della sua ma unità poitt-ca, dimostrerà di essere per ì il potere popoare, ,pec ì. p.o gresso per lo sviluppo economico. L'attività preelettorale regna febbrile in tutte le fabbriche. I comi.ati d; certe fabbriche hanno tenuto riunioni alle qua»- l ati-no partecipato tutte le maestranze. In dette riunioni sono state elette speciali comm.ssioni che avranno l’.noarico di agitare di propagare fra gli operai l’Importanza ed il ruolo dedl’UAIS nel nostro circondario. I dati finora pervenutici cì dimostrano l’aumento progressivo delle iscrizione all’UAIS registratosi in questi ultimi giorni. In quasi tutte le locai tà del circondario istriano è stato superato il numero degli iscritti dell’anno 1948. Con ciò il popolo istr ano dà un altra solenne smentita ella reazione unitamente ai frazionisti 1 quali con la loro stampa velenosa cercano d; falsare e di sminuire dinanzi ail’oplnione pubblica del TLT e del mondo il ruolo e l’importanza di qiueste elezioni. Cont nua frattanto rapido l'al-lestimen.o delle sedi elettorali nelle varie località. Fra settore e settore si gareggia per l’abbellimento delle sedi elettorali, per l’orgamizzazione che concerne la d vufig,azione delie notizie sullo svolgimento e sullo r viluppo del le elezioni a mezzo di Staffette giovani! e di tabelle esposte nei pressi delle sedi elettorali. Nello stesso tempo continua febbrile il lavoro d’assalto per il compimento degli obiettivi di lavoro che i comi at! settoriali e locali s; sono assunti di portare a termine entro la data delle elezioni. In questa atmosfera febbrile, la popolazione del c rcondarlo attende la giornata delle elezioni per dimostrare ancora una volta il suo attaccamento al Potere Popolare. Dal lavoro sinora svolto nel campo organizzativo il distretto d Buie si è dimostrato il più attivo. Serrato nelle file dell’UAlS il popolo lavora1 or,? del Circondario il comp mento del programma di sviluppo eeonom co emanato dal Potere Popolare per -il raggiungimento di un migliore avvenire. / 65 anni del comp. Regent In questi giorni il compagno Ivan Regent, ben noto alle masse democratiche del nostro territorio e specialmente ai lavoratori di Trieste, festeggia il suo 65 compleanno. La sua vita egli l’ha dedicata sin dalla gioventù alla lotta per la difesa degli interessi dei lavoratori. Già nella prima decade di questo secolo egli milita nelle file del movimento socialista a Trieste, organizza associazioni culturali, dirige giornali. Nel 1921 partecipa ai lavori di fondazione del P.C.J. Strenuo combattente contro l’assalto del fascismo subisce innumerevoli persecuzioni. AJ- (Contmua to VI pagina) Si è tenuta domenica 23 gennaio a Prosecco, nella sala del C.C.P. locale, la seconda riunione territoriale dell’UDAIS. Erano presenti un gran numero di delegate e responsàbili dell’organizzazione femminile antifascista Con grandi applausi venne salutata la direzione dell’UDAIS che è rimasta fedele al programma originale accettato nel congresso dellUDAIS, programma che, fin dall’inizio, respingeva in modo assoluto tutte le Ingerenze tendenti a portare la scissione in seno all’UDAIS. La compagna Ma.ida Rupena vicepresidente del Comitato Esecutivo saluta le convenute, quindi propone che venga e-letta alla presidenza della riunione la compagna Kocjnčić Valeria — Spela — quale appartenente più anziana all’U.D. A.I.S. Le delegate hanno accettato all’unanimità la j opo-sta. Assunta la presidenza,1 !a compagna Spela cede la par >-la alla compagna Alma Reschitz la quale fa la relazione politico organizzativa sull’organizzazione. La compagna Reschitz afferma che lo scopo principale di questa è quello di fissare i nuovi compiti da svolgere nel-, ^organizzazione. Le donne antifasciste hanno fatto una profonda analisi degli avvenimenti politici nel mondo e ne! T.L. T. ed hanno accertato di avere seguito i principi accettati dal congresso costitutivo del-l’UDAIS, pricdpi' che compren-',a, risotto del trattato di pace, per il mantenimento dàlie conquiste ottenute con la lotta di liberazione, per la giustizia sociale ed infine per il rafforzamento della fratellanza Italo-Slava. Proseguendo nella sua relazione la compagna Reschitz fa presente che le donne democratiche del TLT si trovano per la prima volta nella storia dinanzi a delle elezioni, in seguito alle quali potranno entrare a far parte dell’ammini-strazóone di questo territorio. Però bisogna sottolineare che vi è una gran differenza dal diritto elettorale delle donne del TLT sotto Tammìnistrazio-ne anglo-americana a quello delle donne delì’URSS o delia Jugoslavia dove queste partecipano attivamente al!’amministrazione del Potere Popolare e diventano fattore decisivo per la vita pubblica. Continuando con la sua relazione, la compagna Reschitz sottolinea che l’amministrazione ang’o-americana del TLT ha indetto queste elezioni legalizzando in qualche modo tutte !e ordinanze e provvedimenti antipopolari che ha sinora emanato, per coprire cioè l’attivi- 1) Nella loro conferenza del 23 gennaio le donne antifasciste Itàlo-slave del Territorio dl Trie ste, zona anb’o -amerieana, hanno constatato che la Risoluzione dell’Ufficio Informazioni è sta*a la causa del dissidio nell’Organi z?azione dell UDAIS ed In tutto fi movimento democratico triestino. I diversi punti di vista in merito aria Risoluzione non devono divìdere le masse democratiche an'if asciate triestine ed Indebolir? la forza del movimento democratico nella lotta contro lo imperfa'ismo. 2) L» masse antifasciste non devono permetere che ! plani de-rii 5mjM>«'a’Istf (mglo-americani in merito a”? e’erioni si possano avverare. Alla reazfone coalizzata dobbiamo contropporre la unità di tutte le masse democratiche antifasciste. 3) Salutiamo la formazione dò! Comitato elettorale, né! quale accanto a> rappresentanti đf tutte le organizzazioni di massa, vi sono anche quelle de!”ZJDAIS- Il suo compite è que’lo di ri svegliare nelle masse (V.moorattch? antifasciste Ja coscienza della ’otta comune che devono condurre contro l’imperia’ismo nello ambito del Fronte Popo'a-e ifa’c-s’avo, H qua’e solo potrà assicurare il loro successo alle elezioni e tutti gli ulteriori successi nella loro ’otta 4) L’UDAIS le cui radici! affondano profondamente nella lotta di liberazione nazionale si propone d* conservare tutte le tradiia’onj? d’ questa e la coscien-a po’;ti?a acquistala sneeia’men-te in questo momento quando gli imperfa’Sst; attaccano da tut e le parti, con tutti • loro mezzi e con tutto il loro apparato, dalla propaganda af tribuna’!!, per distruggere tutto ciò. 5) L’8 marzo ed il Primo Maggio devono far capire agli imperialisti ang’.o americani ed a’’a reazione loc«.’« la lo-«a delle masse democratirhe antifašiste tries'lne Cerne negli anni passati oneste date devono essere la manifestazione del’a loro unità nella lotta -che sf conduce assieme a’’e fo-ze democratiche dì tutto il mondo, con l’Unione Sovietica in testa. 6) Invitiamo tutte le donne antifasciste del Territorio di Trieste a serrare ancor maggiormente ’e proprie file, per il rafforzamento della pace e della democrazìa. Viva l’unità combattiva di tutte le forze democratiche del Territorio di Trieste! Vìva la fratellanza delle donne Italiane e slovene del Territorio di Trieste! Viva la lotta di tutte le donne democratiche dèi mondo per ta pace e la democrazia! tà antidemocratica svolta sinora in collegamento con la reazione italiana gotto il mapto di una pseudodemocrazia. - Sottolinea quindi l’importanza che avranno le prossime e-lezioni per là vita pubblica nel TLT. Perciò è necessaria "u-nione di tutte le forze democratiche del TLT per ottenere un succ.sso. Le donne dovranno lottare decisamente per questa unità e contro chiunque tenti di spezzarla. Proseguendo nella sua relazione la compagna Reschitz dichiara che il prossimo otto marzo, festa internazionae delle donne democratiche, le donne dal TLT dovranno festeggiarlo assieme alle donne di tutto il mondo. Questa festa dovrà essere la festa della pace. Il 1 maggio deve essere nuovamente la festa dell’unità di tutte le forze democratiche del TLT. Ne’.l’ambito della relazione organizzativa vengono discussi tutti i problemi che interessano l’organizzazione deliUDAIS Quindi vengono date le direttive per la lotta contro l’imperialismo. Alle due relazioni segue una discussione vivace ne’la quale intervengono numerose compagne, che discutono su pro- blemi economici, culturali, ecc, eh interessano le donne del TLT. . , ; 1 , ’ - - La fine delle relazioni e delle discussioni viene accolta con grandi applausi dalle donne presenti. In conclusione viene approvata una lettera da inviare alla FMDF. Le donne di Prosecco ,e di Contevelio offrono quindi al Comitato esecutivo un mazzo di garofani rossi che viene poi posto sul monumento ai caduti nella lotta di liberazione. Al canto di Hei Sloveni e di band-'era rossa si chiude la seconda conferenza delle donne Antifasciste del TLT. Nel giornale «H Lavoratore» del 7 gennaof 1949 abbiamo letto la lettera inviata da codesta Segreteria al gruppo dl Viđali cel-rOrgan zzazione dell’UDAIS per il Territorio Libero di Trieste. Le nostre donne sono rimaste sommamente sorprese dai modo di agire unilaterale della Segreteria nei .riguardi della nostra Organizzazione. In data 21 settembre 1948 abbiamo inviato al Comitato Esecutivo del F.D.M.F. una lettera. Con questa lettera abbiamo descritto dettagliatamente come si è arrivati al dissidio nella nostra Orgm’zzaz o-ne e come questo sia stato pro- (Continua io VI pagina) Compili dell’IIAIS per l'anno 1949 194 conseguite nel gassato e spece nell’anno 1948 di fronte al nostro Fronte Popolare l’U.A.I.S., organizzazione di tutti i sinceri democratici ed antifascisti stanno i seguenti compiti: 1) La realizzazione di tutte le disposizioni del potere popolare, specie quelle che riguardano l’economia per elevare ancor più le condizioni dei nostri lavoratori. 2) Essendo 1’U.A.I.S. la base politica essenziale del potere popolare che tende a migliorare le condizioni economiche alla popolazione lavoratrice specie agli operai, mediante l’aumento della produzione sia industriale che agricola, spetta airu.AJ.S. il compito di appoggiare il potere popolare in ogni modo per l’aumento della produzione in generale. 3) Per il fatto che la rete distributiva, file, arrivo in ri-fardo di generi — assortimenti non richiesti, mancanza di minuterie, ecc. è ancora difettosa, l’U.A.I.S. deve intervenire costantemente e prendere tutti i provvedimenti per il miglioramento della rete distributiv a. Così si elimineranno molti malcontenti che sorgono causa la manchevole distribuzione. 4) II programma economico di ricostruzione del potere popolare per il 1949 rappresenta tin importante passo in a-vanti. AU’U.A.I.S. spetta il compito di far partecipare mediante la persuasione ed il chiarimento tutta la popolazione per la realizzazione del programma economie» di ricostruzione dei 1949. 5) Dato che la nostra agricoltura è un forte fattore per la nostra economia i’U.A.I.S. deve lottare per lo sviluppo dell’agricoltura, modernizzandola, sviluppando quelle colture che sono fiiù redditizie e sistemi di lavoro moderni in modo da alleggerire il lavoro dei contadini, assicurando loro un mag-' gior rendimento e nello stesso tempo assicurare i prodotti agricoli per l’esportazione, per l’approvvigionamento e per le fabbriche. 6) I r escateli pur essendo un’importante categoria dei nostri lavoratori sia per l’approwigiònamento locale, sia per la nostra industria, nel passato è stata la categoria più esposta alla progressiva miseria; è necessario perciò lottare per assicurare ai pescatori migliori condizioni di vita e sopratutto attrezzare modernamente la pesca e garantire la vendita dei pescati. 7) Nel campo della ricostruzione e della costruzione delle scuole, case, edifici economici ed officine, ecc. intensificare la partecipazione a base volontaria delle masr nel campo ni malsane, tramite l’organizz azione del lavoro volontario migliorare le abitazioni, specie deile famiglie povere. Nelle cittadine costiere, tramite il lavoro volontario e l’aiuto del1 potere popolare portare a termine le canalizzazioni. 8) Per l’elevazione culturale dei contadini giocoli e medi, per renderli indipend nti dai ricchi speculatori, per noder-nizzare l’agricoltura, l’U.A.I.S. deve fare ogni sforzo per la costruzione delle case cooperativistiche. 9) Per garantire un sempre maggiore e migliore approvvigionamento dei grassi incrementare l’allevamento dei maiali, organizzando nei paesi le stalle per la riproduzione dei maialetti. 10) Per aumentare l’appro vvigiommento delle uova e dei polli, intensificare al massimo l’al'.evrcnento d:i polli e prevenire le malattie dannose, vaccinando le galline. 11) La speculazione e la borsa nera pesano principalmente sulle paghe degli operai, perciò iniensmcare la lotta contro la borsa nera e la speculazione. 12) Sviluppare le cooperative agricole di compravendita in modo da renderle capaci di rifornire sempre meglio ed acquistare sempre meglio. 13) Il potere popolare, può svilupparsi e sviluppa il benessere della nostra popolazione soltanto con - la pace duratura. L’U.A.I.S. deve lottare con tutte le forze per la pace, rafforzando il potere popolare, contribuendo così al rafforzamento del fronte internazionale della pace contro 1 guerrafondai. Questi sono i compiti che spettano all’U.A.I.S. e perciò avere la tessera deli’U.A.I.S. è un onore per ogni onesto lavoratore. Perciò facendo parte deli’U.A.I.S. si aumenta la garanzia di portare a termine tutti i compiti. Con le elezioni del giorno 39 c.m. eleggeremo alla dirigenza deli’U.A.I.S. i compagni più capaci di portare a termine tutti ì compiti. Questa è la lotta dell’U.A.I.S. per il benessese delia popolazione lavoratrice. W L’U.A.I.S. FRONTE nE MOCRATICO E POPOLARE netta LOTTA PFR LA PACE E IL RAFFORZAMENTO DEL POTERE POPOLARE! , W LA FRATELLANZA ITALO-SLAVA! TUTTI ALLE ELEZIONI DELL’U.AJ.S.! — MM La nostra Lotta Considerazioni sui/* industria conserviera di Isoia Celermente verso la produzione normale ed anche maggiore L’uomo progressivo analizza le cose sotto tutti i punti di vista; si cerca l’essenza dei vari problemi oorrelazionandoli con il passato, e mirando al futuro, li sente, siano questi problemi di natura economica o culturale. Solo seguendo un tal metodo l’umanità ha trovato la via dello sviluppo continuo e progressivo della sua vita economica politica e culturale. Noi, oggi scriviamo per coloro i quali o-perano in opposizione a questi principi, a coloro i quali amano tanto occuparsi in maniera disfattista sulla nostra industria e più precisamente sulla nostra industria conserviera. I conservifici di Isola contano già 68 anni di vita. Al loro sorgere non necessitava a loro grandi quantità di materie prime. Queste si riducevano ad una quantità limitata di pesce nostrano, di latta bianca, di olio, e di energia motrice e con ciò II loro funzionamento era assicurato. Ma con lo sviluppo delle capacità produttive, con l’affermarsi dei loro prodotti sui mercati si moltipllcavano pure ì loro bisogni, ed occoiTenze. Sempre più aumentava il bisogno di pesce fresco, dì pesce salato, di latta bianca, di olio, di stagno, di forza . motrice, di materiali per imballaggi ed altro. Cosi pure si rese necessario aumentare costantemente il contingente delle maestranze sul lavoro. Gli stabilimenti raggiunsero un tale grado di sviluppo che l’Italia fascista, con tutto il suo impero coloniale, non potè assicurare loro altro che energia motrice, mentre tutto il rimanente, ad eccezione di una limitata quantità’ di pesce e di legname, doveva venire importato dall’estero. Definendo in breve la situazione, queste fabbriche, col 1918 persero le toro foniti naturali di materie prime, foiiti che si trovavano ne! retroterra. Ecco alcuni dati ststatisticd che documentano una tale . realtà. I conservifici ds Isola nell’anno 1939 importarono: Dall’Inghilterra e dall'Ameri-ea 1.763 000 kg. di latta bianca. Dalla Spagna, Algeria e Jugoslavia 1,810.000 kg. di pesce salato. Dall’Inghilterra 28.000 kg. di stagno vergine. Ora domandiamo: per quali ragioni l’Italia sostenne a ogni costo questa industria? Dove venivano esportati i prodotti ed in quale quantità? Ed infine: quale beneficio traeva da questa industria il popolo lavoratore? y Le statistiche del 1939 dimostrano che il 70 per cento de: prodotti veniva collocato sui mercati esteri sonratutto del Nord e Sud-America. Come si vede la massima parte dei prodotti poteva venire esportata e ciò praticando il più vergognoso sfruttamento della mano d’opera istriana. I lavoratori e-rano assoggettati a paghe scandalose. Il salario di fame percepito scese persino a 69 centesimi all’ora ed anche a meno L’enormé differenza tra il prezzo di vendita, dei prodotti ed il costo di produzione costituiva il profitto degli azionisti e proprietari degli stabilimenti. L’Italia doveva mantenere basso il costo di produzione anche perché differentemente non avrebbe potuto superare la concorrenza dall’industria conserviera spagnola e portoghese sui mercati mondiali Nel periodo di massimo sviluppo, quando la produzione raggiunse i 5 vagoni giornalieri, solo 11 30 per cento di tate produzione veniva immesso sul mercato interno per l’alimentazione delle masse ai popolo 'a-voratore italiano. II problema di questa industria è innanzitutto, il problema della fonte delle materie prime occorrenti, e il problema della forza motrice necessaria per il suo funzionamento, è infine il problema della mano d’opera che „deve venire occupata ma non sfruttata. A quelli che non condividono le, nostre opinioni poniamo la domanda: che cosa hanno fatto coloro che si proclamano democratici, per questa industria e per la sua mano d’opera? Risponderemo subito: Niente, come niente hanno fatto 1 loro servi che vivono nella nottra zona. Il potere Popolare è risultato In grado invece di risolvere fi-nanco l’acuta crisi causata dalla mancanza di materie prime per quest’industria: e ciò nonostante che le fabbriche abbiano perduto il retroterra naturale fante dell’energia motrice. E nessuno può affermare il contrario e cioè che gli stabilimenti non siano fomiti de.le materie prime occorrenti quali! la latta bianca, il piombo, lo stagno, l’olio, i materiali per gli imballaggi ecc. Oggi gli stabilimenti hanno risolto pure il problema della lavorazione de! pesce minuto, problema che non fu mai risolto dagli ex proprietari. Se diamo uno sguardo alle condizioni attuali della industria conserviera potremo con-ftatar : come questa si -Ja n breve tempo ripresa dalla sta- Gentilmente accompagnati dal direttore dei conservifici Arri-goni abbiamo voluto fare una breve visita attraverso i vari reparti della lavorazione del pesce in scatola. Il compagno diretto ci ha fornito alcuni dati sulla c. antità di materne prime a disposizione dello stabilimento, dati die dimostrano qu .to deve fare il Potere popolare per sopperire al fabbisogno occoirent, .t il normale funzionamento della fabbrica. La scorta della materia prima fondamentale, il pesce, è assicurata fino al mese di marzo. Questo pesce, per la maggior parte, è stato fornito dai nostri pescatori di Capodistria, Umago e Cittanova. L’an o 1947 ha registrato una forte mancanza di pesce a moti/o eh” questo veniva venduto sii mercato triestino. Per superare queste grossa difficoltà ' era stato stipulato un contratto con diversi enti di Rovigno, i qua'i avevano fornito rilevanti quantità di pesce con cui venne evitato il pericolo di una stasi. Per quanto riguarda le altre ! -aterie prime quali: olio, stagno, piombo, legname tee. anche le scorte di queste sono sufficenti in rapporto aite quantità del pesce da inscatolare. Nessuno ignara che si incontrano difficoltà per assicurare certe materie prime . ricorrenti alla lavorazione, ma pure quéste difficoltà vengo- no sup' * grazie all’aiuto incondizionato fornitoci dalla Jugoslavia. D’altra parte l’arrivo regolare di certe materie prime è del tutto assicurato. Prima della guerra, nei conservifici Arrigoni si tavorava l’estratto di carne; oggi questo reparto è ancora inattivo causa la mancanza dell’estratto vegetale. Appena risulterà disponibile questa materia prima si procederà subito alla lavorazione, anche in questo ramo eh assicurerà l’impiego ad a-na cinquantina di operai ed o-peraie. Alcune deficienze si notano nell’attrezzatura dell’officina meccanica e del reparto falegnami. Esse dovranno venir eliminate quanto prima per non pregiudicare l’andamento del lavoro generale. I tu. .4 di lavoro giornalieri sono di otto oi però nei giorui delle «pescate» questi vengono portati a dieci ore. Abbiamo compiuto una breve visita ai reparti di lavorazione delle sardine sott’olio. Il pesce in arrivo viene subito messo in apposite casse e salato per mantenerlo fresco fino al giorno della sua lavorazione. Estratto poi dai'e casse, il pesce viene stivato su apposite grate pei’ essere lavato ed asciugato al sole, se ciò è possibile, altrimenti esso viene asciugato in appositi ambienti. Quindi le sardine passano alla lessatura fatta r-e!- Per le elezioni dell’UAIS La buona preparazione creerà i risultati In tutto il circondario istriano si manifesta un grande entusiasmo per le imminenti elezioni dell’UAIS. I vari settori e paesi del circondario urna indetto gare di emulazione nelle quali fra settori e paesi si sono sviluppate sfide per il miglior successo delle elezi oni. Queste gare di emulazione sono andate moltiplicandosi assumendo grandi proporzioni. Ciò significa che 11 popolo sente profondamente il grande significato delle elezioni dalie quali risulteranno scelti per te segreterie dei comitati locali e dei comitati di settore, quindi per il consiglio circondariale, i compagni che hanno dato maggior affidamento per J .a-voro svolto, per la capacità dimostrata che, per tanto danno garanzia di essere pronti a continuare a lavorare nell’interesse del popolo e per il Potere popolare, E perciò nel contempo continuano le iscrizioni ainjAIS, i vari settori javj-giano a ehi avrà raccolto più iscrizioni. P .r il gran giorno de'le eie-, zioni i settori sono in gara fi a loro sulle seguenti poste: 1) Quale settore o paese concluderà per primo le elezioni con il 100 per cento degli elettori 2) Quale settore, paese o città organizzerà un migliore servizio informativo sull’andamento e corso delle elezio.il 3) Quale paese, settore o città esporrà ogni ora i dati sul corso delle elezioni. 4) Quale settore, paese o cit- tà adornerà megio a sede e-lettorale. 5) In quale località verrà organizzata nel miglior modo ia staffetta. 6) Quale commissione eletto- rale consegnerà per piina alla commissione elettorale distrettuale la relazione sulla conc’u-sic i delle elezioni.' ‘ Tutte le organizzazioni di massa lavorano per la nìglior preparazione delle sedi el -litorali e per le elezioni. Periino i pionieri prestano la loro opere, per la pulizia e per l’ornamentò delle sedi elettorali. In questa atmosfera di lavoro, e di preparazione il circondario i-striano attende le elezioni dell’UAIS. ------n------ Castelvenere e la scuola Già nei giorni di venerdì e sabato della SCOT"« sett’mana la popolazione di Castel Venere lavorava febbrilmente per la costruzione della nuova scuola. Sabato e domenica mattina circa un centi na o di persone hanno, con II lavoro d’assalto, compiuto gli ultimi lavori. Domenica pomeriggio si è svolta 1« cerimonia della inaugurazione. Dopo un breve discorso di circostanza. uno scolaro dodicenne, certo Pribac Giuseppe, ha aperto la nuova scuola, sotto gl? sguardi attenti e curiosi degli astanti. Nel’a serata la festa della apertura della nuova scuola è stata so-lenn''2zata dall’interverto delia! banda musicale e dal gruppo di- ! Iettanti di S. Lucia che ha dato uno spettacolo culturale. l’acqua contenente salamoia alla temperatura di 10 gradi. Raffredate, il giorno successivo vengono inscatolate e passate nei cassoni d’olio per la durata di 4 ore. Dopo di che la « graf fiatr ice» procederà alla chiusura delle scattoto che verranno sterilizzate alla temperatura di 100 gradi per un’ora e mèzza circa. Ora le scattole sono pronte per l’ii-.ballagglo le quali vengono spedite in vari mercati. Uno dei reparti più grandi e (Conthnua f» , lasciò la .bici incostudita per a’cun-e ore. Ritornando sul pósto ove l'aveva depos'tate, ebbe la sgradita sorpresa di non trovarla più. La bici mteteriosàmente scomparsa è di color scuro e porta il numero di fabbrica 67.680. Un beone al fresco Venerdì sera la DP d’isola ha fermato certo Bemetfc- Natale '1 quale, in .stato d! ubrfe.ch.ezza molesta e ripugnante, disturbava ì Dass-ant,i E’ stato trattenuto tutta la notte -al fresco per smaltire la sciato. te. Fascismo degasperiano FEDE E LIBER TA /> REATI“ COMUNI Ci riferiamo alla sorte di un giovane partigiano ì! quale combattè per liberare la sua tena dali’occupatore tedesco e dal suo alleato fascista. Il partigiano si trova rinchiuso nelle carceri di Gorizia, per essere giudicato quale criminale comune avendo egli eseguito gli ordini dei suoi comandanti trasmessi da radio Londra ed e-manati dal CLN - A.I. Il giovane si chiama Giuseppe Goriup (detto Poppino), nato nel 1930 a Vermigliano (Ronchi). Figlio di operaio venne allevato nella coscienza della lotta proletaria. Nel 1943. quando i tedeschi invasero l’Italia, egli andò volontario nelle brigate partigia-ne e prestò servizio nel battaglione triestino della G-A.P. fino alla liberazione. Come ogni altro combattente egli, ragazzo di 13 anni, impugnò le armi per difendere l’alto ideale di libertà. Terminata la lotta, egli ritornò al suo lavoro nel cantiere di Monfalcone dove poco dopo venne licenziato. Allora andò a cercare il suo pane in Jugo- ^---I_ te_-___.______MI Müi_____li_ socialismo. Colà rimase a lavorare fino alla conclusione del suo contratto. Ritornò quindi a Ronchi e continuò la vita piena di Stenti finché un giorno venne arrestato dai RRCC (carabinieri) sotto l’imputazione di aver fatto resistenza ad un carabiniere il quale lo aveva offeso, come combàttente per la libertà. Tradotto in processo subiva una condanna a trenta mesi di carcere sebbene egli fosse innocente. Durante la detenzione, gii sgherri di Sceiba, seguendo gli ordini di eliminare tutti i democratici, come fanno in Sicilia, in Emilia, in Toscana e nel resto dell’Italia, lo accusarono di aver egli assassinato nel 1944 un capitano fascista (nel 1944 ferveva la lotta di liberazione, e i partigiani lottavano con tutte le loro forze per l’eliminazione degli assassini, delle spie ed incendiari fascisti e tedeschi). Sotto questa imputazione il giovane Goriup venne trasferito nelle carceri di Venezia dove, per farlo confessare reati, inesistenti, i biechi seguaci di .»w ._J J______^___» .»_- - - .1 fiel di «Villa Triste», torturarono il giovane e giunsero sino al punto di lasciarlo in vari. riprese per la durata di otto giorni, senza mangiare e senza bere. Dopo simile trattamento, ii giovane Goriup, ridotto in condizioni pietose, venne trasportato nuovamente ä Gorizia. Ora, con ancora impressi sul suo corpo i segni indelebili delle torture subite, gli attende il processo che stanno montando contro di lm. Ma Beppino non mollerà, lo condannino pure a vita per reati che sono eroismi della lotta partigiana: egli sarà fiero di aver dato anche questo per la libertà. Come non tremava marciando contro gli oppressori nazi-fa-scisti, così egli non teme il terrore clerico fascista che lo vuole nano espiatorio, Egli è conscio che tutto questo un giorno finirà quando garriranno su tutte le torri, le ciminiere delle città d’Italia le bandiere rosse, simbolo della libertà. Vadano a Beppino i saluti e gli au di coloro che al suo fianco mbatterono per la libertà, per la pace, per il lavo- Nel pomeriggio di lunedì ha a-vutò luogo a Capodistria, il Plenum Distrettuale detta Gtoven-ù antifascista del Distretto di Ca-podistria. La saia detta Casa del Popolo era gremita dt dinegati piu«venienti da tutto le località dei distretto. Dopo avvenuta l’ctoz one detta presidenza dì lavoro; e dopo approvato l’ordine del glorilo, i secretasi der comitati Locali e settoriali detta gioventù hanno fatto le relazioni sulitettività svolta dalla gioventù neo. loro settori di lavoro. Dalle relazioni stesse risulta chiaro ed evidente lo sviluppo assunto diaU’oinganiz-zazreme nei paesi e i progressi raggiunti nel campo dei lavoro pratico e culturale dai giovani antifascisti. Il comp. se®, di Santa Lucia ha panato dello sviluppo culturale della gioventù d. quel settore che ha costituito, un gruppo dttettan ttstico ponendo prove dielte sua .valentia e Verte-negtto e a Castel Vomere. La brigata giovanile di S. Luc a lavora d’assalto su vare obiettivi diatta 2ona, ed ha pure concorso alla costruzione detta casa cooperativistica di Monili .<*. Capodistria. Nei settore di Vanganel ia voran« 5 comitati giovanili, la gioventù ha dato dimostrazioni del suo slancio lavorativo, ed ora sta preparandosi attivamente per le elezioni dettTJAIS. Nei settore dii Villa Decani, il com tato settoriale è stato cambiato perchè alcuni membri non davano attività che era richiesta. Comunque la gioventù lavora d’assalto per la costruzione della casa cooperativistica Per le elezioni dett’UAIS i giovami di Decani ai sono assunti il compito di procedere alte preparazione d; 200 m. cubi d: pietre, va rilevata però una manchevolezza le frequenze ai corsi serali sono scarse. Il Comitato giovanile deU’aoea-dtznia navale di Pirano è il migliore per la sua attività e per lo slancio dato aU’organizzaz.one locale. Alle relazioni sull’organizzazione settoriale, segue te relazione sull’attività svolta da Com. Distrettuale, fatta deh Segretario -i quale ha deliberato quali sono 1 compiti attuati dalla gioventù del distretto. Ha precisato che se ce qualche cosa che non va bene bisogna ; mined ata mente cercare di Indi'vi du a re l’errore e pot cercare dii ripararlo, «Certi seg. dicono che la gioventù. non va bene nel paese; ciò succede molte volte perchè i membr: del comitato non sanno organizzare bene il lavoro o perchè noe spiegano come si conviene al giovani la funzione del l’orgareizzaz tone ed 1 compiti che essa s: prefigge. A tutto ciò bisogna porr« rimedio. La noe'ra gioventù sa che cosa s gru fica lotta senza comprarne®- _•< Mi :nkk rauMte M porta ad un migliore avveniri©». 11 seg. lia.precisato inoltre che nell’anno in corso te gioventù del distretto formerà due brigate giovali 15 di lavoro che daranno te loro attività per ultimare 1 lavorìi sulla strada Monte-VfHanova, e per le opere di migliorartene delle saline dì Sicciole. Le brigate saranno composte di 100 giovani ciascuna. U comp. segretario ha quindi tracciato le direttive per il lavoro nel campo organizzativo, e concern enfi Ü funzionamento dei corsi serali ecc. Ha concluso quindi la sua relazione affermando che te gioventù del distretto di Capodistria dimostrèrà con il lavoro concreto come si costruisce un migliore avvenire, come si rafforza la fratellanza e l’unità, come sii è internazionalisti a fatti e non a parole di cui abbonda la cricca di' Viđali. Nei corso del lavori del Plenum una delegazione di apprendisti della scuote muratori ha portato 1 saluti all’assemblea. I delegati hanno applaudito caloro-sammente i giovani muratori. Sono seguite altre delegazioni, messaggere dei saluti delle organizzazioni da esse rappresentate. A conclusione i delegati hanno voto comprendente 12 punti, e precisamente: approvato un programma di la- Salvaguardia delle conifere Dato che è stata accertata la presenza della «Processlonaria nef mostri boschi e sopcàtutto nelle pi.. nete. necessita' la 'adozione delle m’sure del caso Immediato, onde evitare danni nel patrimonio forestale del Circondarlo istriano già così povero in natura. tale scodo e.-tro 11 mese d; gennaio, I CPD distrettuali dovranno disporre affinchè venga attuata la distruzione di questa larva. I CPL si Interesseranno affinchè nel proprio settore,, gli abitanti locali procedano alla raccolta dei tìidi della procession aria che ool devono venir distrùtti col fuoco. Le p antagioni non liberate dai nidi entro' Ü termine prestr.bilfto. verremo ripulite dal personale inviato dal CPD. Le snese relative saranno a carico del proprietario .contro il quale verranno a-dottate misure punitive. II CPD trasmetterà alla sezione agricoltura del CPC dellTstrìa uria relazione dettagliata su quanto è stato fatto a questo riguardo, e ciò entro il 1 marzo prossimo. _;:one ordinaria della Assemblei Popolare Distrettuale nun.tasi U Capodistria domenica-16 eocr. < di cui abbiamo dato un breve re soconto. Ai comp. Stoka,. Ukmar Sorta Laurenti, e Solieni,. :poi. qui riuniti..nella VL seggio ne dell’assemblea , D s’-rettual. facciamo pervenire a Voi, coaip, i nos.ri.più calorósi' saluti. Nel momento in cui st 'amo pe realizzare il nuovo programmi economico, ci sentiamo l spilite! con Voi; che, a. causa delle, ingiù sto legg. di una minoranza,,.aie te costretti a rimanére "inatttyi staccati 'da quella popotezioa per cui avete lottato e a cui ave te dedicato la Vostra esistènza II. nostro lavoro è l’espréssion p ù chiara dell a fiducia che au trinino ih Voi ohe avete lotta: per questa causa .e che aVete di leso onorevolmente I principi mocratici deja classe lavoratrice. Detestiamo . :! modo di „ag.re delle forze imperialistiche le quali cercano in ogni modo e con tutti j mezZ; dl m sconoscere 1 .frutti della lotta di liberazione, il sanguè Sparso dai nostri miglio- ri eompagn:', pur di ''raggiungere il' 'loto ignobile fio©.' Ite questa contesa, però noi né usc'amo o-gn! giorno .più rinvigoriti ©..pronti a nuove vittorie, polche! la nostra metà è, stata trace aia.; dal sangue .dei .più valorosi compagni e nql siamo in dovere di continuarla. • rt-,-*«' Verrà il Sterno in cu: le genti oppresse &■; leveranno compatte contro coloro che cercano, oggidì calpestare i più elementari' ' diritti della class© operate,, e allora finalmente, quella gTùstiz a, a cui tende ogni democratico, trionferà. ,. ,_\ Morte al fascismo — Libertà a. popoli ! BUIE ;s> prepara !é elezioni Sull' organizzazione del Le spese si risparmiano con la sola logica Essere organizzatore non è una cosa facile. Risulta particolarmente difficile organi' are Ü lavoro presso enti ecor» tei. qualora non si abbia a -pria disposte ohe tutto dò che si vorrebbe. Tuttavia la buona volontà, congiunta con una maggiore elasticità di criteri e di Iniziative personali potrebbe fruttare rilevanti economie di materiali e forae del lavoro, nonché potrebbe rendere più facile «'spedito il lavoro stessp. Il lavoro deve procedere senza Ite toppi, rap do e risolutivo. Ciò va inteso sopratutto nel campo delle costruzioni. Se osserviamo quali differenze sono resultate in questo ramo tra il distretto di Capodlstria e quello di Buie è se vogliamo ricercare le origini di tale d fferenze. potremo accertare che una maggiore inizla-t.Va ©d elasticità porterebbero uno sneli mento del lavoro organizzato In questo campo. Valga a dimostrarlo un esemplo: n legname da costruzione importato dalla Sloventa viene trasportato per ferrovia sino « Bòia da dove prosegue vi mare per Capo-d stria sul cui moli, per 1 continui arrivi si è quasi formato un iagor- ài ----------- me occorrente per te ricostruzione nel distretto d- Buie, viene rispedito a mezzo camion o motovelieri da Capodistria a Buie ecc. Ebbene perchè non destinare Ü legname necessario per : lavori di ricostruzione nel distretto df Buie allo scarico nel porti di Umago o Cittanova? Ciò produrrebbe r Spannilo nei mezzi di trasporto (camion), risparmio nelle spese incontrate nella doppia operazione dello scarico dalle navi e del ricarico del legname sui motovelieri, risparmio sul chilometraggio dei mezzi dt trasporto'ecc. C ò apporterebbe pure un utile ai lavoratori del porto di Cittanova e di Urna-co. Nella scelta, del legname da fmmagazzttare o da spedire mme-«natamente, necessita una maggio-I re elasticità per un più rapido rf-solv mento del lavoro. Incentrando difficoltà ed ostacoli, bisogna ri- t corfere alla filiale sindacale della I categoria, eppure alla cooperativa dei lavoratori portuali. I lavori In | argomento non devono procedere | con l’Indirizzo attuale, coafrontan-docf col dire: «verrà tutto.regolato». Con la buona volontà e con maggiore iniziativa personale, pos sono raggiungerei ottimi risultati In attesa delle immimenti e- lezioru deii’UAIS si- nota una attività insolita In tutto U distretto di Buie. Oltre alla preparazione delle sedi elettorali, oltre alla predisposizione organizzativa delle elezioni, si procede a pieno ritmo alle Iscrizioni di nuoci membri nette file ve forze entrano a far parte del Fronte popolare democratico nell’organizzazione dellUAIS .che raggruppa gli eleménti democratici delle tie nazionalità conviventi nel. circondario dell’I-stria. Con Mnclusìone .«ii queste nuove unità la solida compagina antifascista, si rafforza, ed estende sempre più. Detto Fronte forma un blocco antiim-perialista che si appone. con tutte le sue- forze all’imperialismo èd ai suoi alleati di ieri ed li oggi che tentano di di-sgregere l’unità del movimento democratico del TLT. Nessuno può infrangere U massiccio baluardo derivante dalla comunità di ideali e di intenti del popolo istriana . A questo tende l’azione nefasta dl Vitlali oggi, ma le manovre che compiono alcuni dei suoi messeri qui da noi non servono. La volontà de! popolo è di stringerai compatto nelle file dell’U. A.I.S. seguendo le direttive del PC per il rafforzamento del Potere Popolare, che rappresenta la maggiore conquista della lotta di liberazione, e che costituisce la maggiore garanzia di pace e di lavoro per il p .nolo lavoratore. Il distretto di Buie si distingue per la sua operosità in questi giorni che precedono immediatamente le elezioni. Sono già state elette le commissioni elettorali, sono state compilate le Uste del candidati, la gioventù coilabora volen-terosamente alla preparazione delle sedi, ed alla organizzazione delle staffette che porteranno da . paese in paese, di ora in ora, 1 risultati delle elezioni. Tutto il popolo si accinge a confermare nel giorno delle e- V'/VTVf^ to, fi jt fut/s t La nostra Lotta Parliamo questione nazionale ed il movimento democratico triestino t’accentuata polemica, seppur indiretta, dovtita al sempre mag flor interessamento del movimento democra leo loca’e ai problemi connessi alla' questione na tionale, come parte integrante dei movimento rtvp’ug'onàr'o, r -chiede una approfondità chiarificazione d. questo aspetto della nostra ’otta La.'otta po'’.tra ohe ai „svolge in seno al movimento dem(v-ai‘. triestino ha li suo naturale ed • inevitabile complemento nella lotta ideolog ca, specialmente su quei problemi senza la soluzione de; quali non è possibile • nessun effettivo chart mento dalle oos'zion! e. quindi, superamento della attuale situazione Più che non altrove da noi — : pei ‘ il carattere mistilingue della zona — risulta dì vitale' importanza per il movimen ‘o democratico una chiara, rivoluzionaria comprensione della questrahe nazionale Perciò cercheranno, senza aver la pretesa di dire tutto,. di esporre, in relazione alla nostra situazione, i principi . che dovrebbero informare il giusto rapporto che deve intercorrere fra il movimento democratico locale e quello nazionale sloveno :ua parte integrante. Anzitutto dobbiamo sottoltneà-re come- la questione naziona e al part re di ogni al ra questione ha subito una serie di . trasformazioni presentandosi d versa-mente nel corso dello sviluppo storico e non soltanto per quanto concerne la sua ampiezza ma Pure pei il suo contenuto tetrln seco, ri l-enmlsmo, la vittor osa rivoluzione d'Ottobre hanno ra-d'oa'mente ‘rasformato la portata ed £1 contenuto della, questione nazionale trasformandola da elemento , della rlvoluzone democratica borghese in elemento del-'a rivoluzione socialista proletaria. Il merito d’aver saputo giustamente Interpretare il carattere e la portata de1'« ques'one nazionale. in legame al problema più generale del movimento democratico e della rivoluzione proletaria, spetta ai bolscevichi russi < quali — specialmente per la operai* di Stalin — elaborarono la teoria della questione nazionale fino alle sue estreme conseguenze. La trasformazione subita dal la questione nazranale nel corso dello svluppo storco, trova la sua espressione pure nell’impoJ stazione data dai marxisti russi alla quest one nazionale prima della rivoluz rane d’Ottobre e dopo di essa. Antecedentemente alla rivoluzione d’Ottobre la questione naziona’e veniva considerata come parte del movimento democratico generale, dopo la rivoluzione d Ottobre la questione n az 'on ale si era trasformata in parte 'integrante della rivoluzione' proletaria. Il modo concreto di risolvere il fatto che essa è narte-integrante della rivoluzione proletaria — è legato alle condi-z'oni generali del luogo e del movimen'o ed innanzitutto agli interessi generali della r'volu-ztene proletarai. Non vi esiste uJ na formula generale, una falsariga in grazia alla quale i vari problem inerenti alla questione nazionale in differenti luoghi possano trovare un’id'entiea soluzione. 1. ed il Stalin problema nazionale Quanto r guarda pei l’essenza •dèlia questione nazionale possiamo vedere cosa dice a questo proposito il compagno S.alin nel suo discorso pronunciato alla commissione jugoslava del C.E. del-l’Interpaziona'e comun sta il 30 marzo'1925, Stalin dice: «Penso ehe Ü compagno Semič non abbia ancora delle idee del l o eh!a- to: »e in proposito. Df qui : suoi ten- ; «In tetiv: di ridurre la questione nacionale sul piano costituz oriate, di considerarla, cioè, come una questione di riforma». Da questo errore scaturisce uno altro suo errore: egli non vuol •considerare la quest one nazio- zicmale: Appunto questo S’toten- f me lavoratori di una determinata de quando si dice che a questione nazionale è essenzialmente u-na- questione contadina». In un® replica successiva del compagno Stalin «A proposito del l’articolo del compagno Semič — 1925» sì precisa ulteroirmente e più diffusamente questo ooncet- ßale come una questione essen- Elalmente contadina. Non agraria, ma contadina, perchè queste sono due cose diverse. E’ verissimo che non sì può identificare la contadina, perchè oltre alla questione contadina, la quest ore nazionale . racchiude fn se anche le quest onl della cultura nazionale, •dello stato nazionale, ecc. Ma non c’è dubbio d’altra parie che la questione contadina costituisca tuttavia II fondamento della questione nazionale, la sua intima essenza. Appunto cosi si spiega il fatto che i contadini rappresentano l’esercito fondamentale del movimento nazionale, che senza esercito contadino non c’è e non può esserci un poten'e movimento naz onale. che senza esercito contadino non e’è e non può estere! un potente movimento na- che cosa consiste l’essenza t della questione nazionale, era ohe la questione nazionale da quest one locale ed interna -di u-no stato si è trasformata *n una questione mond ale, nella questione della lotta delle colonie e delle nazionalità soggetto contro l’impetfialismo? L’essenza della questione nazionale consiste o-ra nella lotta dale masse popolari delle colonie e delle nazionalità soggette contro lo sfruttamento finanziario, contro l’asservi-mento politico e l’abhruttimento culturale di queste colonie e dì queste naz onalità ad'opera della borghesia imperialista della nazionalità dominante». Inoltre Stalin nella Pravda del 7 novembre 1923 dice: «Si è già detto Sopra che queste (nazionalità oppresse) sono composte per 9-10 di contadini e piccola gente lavoratrice delle città. Ma ciò non esaurisce il con-catto di «nazionalità oppressa». Le nazionalità oppresse vengono abitualmente oppresse non soltanto come contadini i piccola gente lavoratrice dell« città, ma anche come nazionalità, cioè co- lingua, cultura, modo di vivere, di determinati costumi ed abitudini. Il torchio di questa duplice oppressione non può non rende- re rivoluzionarie le masse lavo- ratrici delle nazionalità oppresse, non può non spingerle alla lotta contro la forza principale dell'oppressione, alla lotta contro 11 capitale». Nella Pravda del 31 maggio 1924 M compagno Stalin et dice: «Di qui la necessità di un appoggio, di un appoggio deciso ed attivo del proletariato al movimento di liberaz’one nazionale dei popoli oppressi e dipendane il Ciò non significa natura’men-te che il proletariato debba appoggiare qualsiasi movimento, nazionale, sempre e ovunque, in tutti 1 sìngoli casi . concreti. Si tratta di appoggiare quei movimenti nazional; che tendono ad indebolire, ad abbattere l’imperialismo e non a consolidarlo . e a conservarlo. Vi sono casi in cui i .movimenti nazionali di singoli paesi oppressi entrano in conflitto con ©I: Interessi dello sviluppo del movimento proletario. Sì intende che in casi simili non si può pensare ad un appoggio. La questione dei diritti delle nazioni non è una questione isolata a sè, ma è una parte della questione generale della rivo’i izrone proletaria, una parte subordinala al tutto che deve esser?-consteiera'a da un punto di vista di insieme». . 2. I vari aspetti della Attraverso le supportate cita- j aloni di scritti e discorsi del com pagno Stai n — per limitarci a questo dato ;n Lenin si troverebbe altrettanto materiale importante » proposito — possiamo farci un’idea di Insieme del come la questione nazionale dave venir trattata da parte de comunisti. quali trasformazioni ha essa subito quale imuor r vesta nel quadro generale del movimento sodai sta monetale- Riveste però particolare Importanza il fatto de! contenuto e dello aspetto sempre concre’o e ri vo lu-zlonario dato dai bo’soevtohi rus s; alla soluzrane del vari problemi Inerenti a’te questione nazionale presentatisi ne't”mmane o-pera di costruzione de’l’ÙR^E da! g'om: della rivoluzione d’Ottobre ad ovai e in seno all’Interna-lionate Comunista, n prob'ema fondamente1« dell’autodecisione dei’l’aDpogg'o deriso ed atttivo del ero'e* a ciato al movimento d: 1-beraztene razionale de! poco1! oppressi e dipendenti, batea sempre in primo p ano nelVmposta-zlone date dal bolscevichi russi alla oneritene razsona'e. In tutte le derision1 prese s’ osservala con’lraua preoccupartene di smascherare le varie tendenze ohe, •otto la maschera de’l’intemazio-naVsmo, riducendo tl più de”e volte le rivendicazioni nazional! preva1en‘°mento a rivendicazioni cu’tural!, d’ fatto trasformavano la quest ore naziona’e da potente arma della rivoluzione pro’etarta to strumento del na-ziona’temo e della reazione. Nello stesso tempo risulta ».-idente lo »forzo per orni singolo problema ed epoca d' dare un contenuto rea’e aTÌ’totemaztenal'smo all’essenza dì classe della questione naziona’e. E'la ragione per cut la questione naz’ona’e ha un’mnortenza decisiva, s’ può d're pregiudiziale, come parte detta questione più generale dett’erqancioaztene del proletariato è dovute a1 fatto che èia. Questione nazionale è stata trasformata da questione particolare ed interna di uno stato singolo In quest’one generate ed totema*’onale, nel problema mondiale della liberazione dal g'ogo dal’ ’Imperialismo del popoli oppressi, dei paesi dipender)’’ • delle colonie». Dal fatto he «se lo lotte oer ' ceti medi della na mediate del capitale, la lotta per la llberaztene delle nazionalità oppresse non poteva non 'trasformarsi in lotta per la conquista delle lontane, più profonde riserve dei capitele, to lotta per la liberaitene dei popoli delle colònie e semicolonie dal giogo del capitale. Pretesamente, queste ragioni, per l’Importanza decisiva tìhe as sume 1® lotta per la conquista de-Le lontane, pù profonde riser-ve del capitale, è ritenuta dai marxisti di unporianza decisiva, se non addirittura pregiudi ziale, ’a qi-est tene nazionale nell’ambito più generale- del movimento socialista mondiale. In base a tolto quanto sopra è stato detto possiamo passare ad esaminare l’aspetto concreto che la questione naziona’e ha assunto ed assume nella nostra zona. E’ oh aro che la soluzione dei orob’eml locali toerent’ alla questione nazionale si presenta sotto divers’ aspetti nel corso drila 9torta del movimento democratico trfest’no ■ tate soluzione è condiz tenata dalle varie situazioni ob ettlve e dallo sviluppo generale subito dal movimento democratico intemazionale. Diversamente si poneva la soluzione dei problemi inerenti la questione nazionale nel 1912 — epo-in cu'1 Trieste si trovava nello ca ambito dell’impero Austro-ungarico — da quella che si avrebbe potuto dare ad essi nel 1918-20 e ra mondiale. Nel corso di questi 40 anni si sono avute tali modi-fi.caz oni In seno al movimento democratico intemazionale ed a quello socialista, si sono avu e tali modificazioni ne. rapport di forze Internazionali, così diversi raggruppamenti de-i’-mpcr.-ai-smo e cosi dversamente si presentavano gl’ interessi del movimento socialista totemaz onale e locale da poter affermare che nelle ire diverse epoche sopra indicate tre diverse soluz oni erano appropriate per ognuna tei esse nello interesse del mov. mento democratico e della lotta contro l’imperialismo Ad esempio la soluzione che 11 mov mento democratico e aooial’s'a avrebbe dovuto ca’deggtere nel 1912 — cioè precedentemente alla rivoluzione di Ottobre — si diifferenz ava essen- 3» Il Giuoco dei bussolotti re da parte delle larghe masse popolari. Quinte: non si è abbandona a la soluzione jugoslava per Trieste perchè la part cella (questione nazionale) entrava In conflitto con tutto il (movimento softerista mondiale) ma per la sem- plice ragione che ; rapport: de._e forze fra là democrazìa e l’irnpe- evidente; per tutti però part cella .— cioè, soluzione jugoslava del problema di Trieste — non era In contraddizione con il tolto cioè movimento socialista mondiale A questo, proposito — dopo le var e insinuazioni che sono comparse nella stampa dèi gruppo Vietali, l’ultima delle quali ad esempio, nel-''articolo di SiSkovič, del 22 gonna o, in cu! con l’affermazione «e perciò Lenin, ci insegna che la parte (qui questione nazionale) deve sotto me'tersi .all’insieme (questione della lotta contro rannerialterno, per il socialismo; o meglio che la parte (Trieste) deve sottomettersi agli interessi del tutto fronte socialista unitario, movimento democratico '»‘erra-ziorale)» si finisce, con un gioco di prestìgio con l’uguagliare -la questione naz onale, a Trieste e, qu’ndi, logicamente, dato che la questione naziona’e si sottomette al tutto anche a Trieste si sottomette al tutto ne viene fuori, da questa strana matematica politica, che Trieste è esclusivamente una questione nazionale che essa deve sottomettersi quindi ai tutto e che, Šiškov ć però que-st’aguagUanza noa l’ha resa evidente n definitiva Trieste alla Italia quindi Trieste deve andare... a’.l’l al a — s' pone naturalmente una domanda: Sono intervenute tali modificazioni ne; rapport: delle forze, si sono cosi che mutatt gli interessi del movimento socialista mondiale per cui oggi si debba ritenere nell’in'eres-se della ' democrazia la soluzione appasta a quella-caldeggiata fino ad. ora per Trešte? O meglio: non è più neU’iateresSe del movimento socialista mondiale l’appoggio di. quello locale al movimento di Uberzione nazionale sloveno locale die per le condri zioni createsi, deve, per ora, limitarti soltante .ad una lotta che assieux aliteliomento sloveno locale .1 godimento dei diritti u-man; ed.i più stretti legami con la restante parte del popolo sloveno vivente in Jugoslavia? O ancora: Il movimento di liberazione naz onale degli sloveni locali-è entrato in conflitto con gli interessi dello sviluppo del movimento proletario locale per cui questo non deve più appoggiarsi nella sua lòtta, compresa quella di mantenere t più stretti legami con la restante parte del popolo sloveno in Jugoslava? Indubbiamente nulte di tutto c o è avvenute, per, lo meno nessuno ha ancora dimostrata che ciò è avvenuto. Ma poi te soluzione jugoslava del problema, di Trieste rappresentava forse* soltanto te soluzione del problema nazionale locale? Indubbiamente no, perchè oltre a venir risolto il jproblema nazionale si risolveva il problema sociale con la presa del pote- rialismo, hanno consiglia o ne o Interesse Ideila pace le forze a democrazia di addivenire ad un com promesso con que-,e dell’imperialismo dando luogo alla creazione del TLT Si vede quindi che in questo caso tutte le particelle, e oè tutte le singole rivend dazioni della- democrazia, che a-vrebbero trovato soluzione con ìa soluzione jugoslava di Trieste, sono entrate in contradditene con il tutto (cioè mov mento socialista mondiale), sono entrate in contradcEizrane con gli interessi fondamentali del tutto eoe la pace. Possiamo osservare come la questione nazionale della nostra città e regione dopo la rivolù-zione d’Ottobre s- è via via success vamente concretizzata passando per quattro distinte fasi e cioè quella che va dalla fine della prima guerra mondiale al 1934. te seconda dal 1934 al 1941, la dal 1941 al 1940 e l’attuale. Nella prima fase, che possiamo dire di incubazione dèlia questione nazionale locale, non si presta una particolare attenzione a’ movimentò nazionale locale degli sloveni ricordandolo prat capamente al più in legame ai problemi e’ettorab ed in talune prese di posizione e precisazióne di carattere essenzialmente platonico da parte di organ dirigent. del Partito e comunque nel quadro detto state italiano, considerando gli sloveni come u-na minoranza nazionale (fatto questo completamente errato). 4. la Non si dimentichi dichiarazione del 1934 l’interesse del movimento socialista mondiale nel 1920 o nel 1945 Dal par: imm>ediafam©nte dopo la prima guerra mondiale, un movimento per. . l’indipendenza della Slovenia sotto la gu da del movimento democratico, avrebbe rappresentato una soluzione progressiva, che non sarebbe più tale però dopo gh avvenimenti occorsi durante la seconda guerra mondiate in cu: il movimento di liberazione nazionale dei popoli della Jugoslav a aveva gettato le basì per una libera e fattiva convivenza di questi popoli neil’am-bito della Nuova Jugoslavia. In ambedue questi cas' però il movimento nazionale locale non poteva ohe essere indirizzato verso l’unione di queste terre rispettivamente ad una repubblica slovena ind pendente ed alla Jugo-s'avia. Tale so’uz’one oltre a portare a compimento il movimento d; liberazione . degli sloveni a-vnebbe rappresentato un elemento di rafforzamento del movimento d.-: liberazione degli sloveni avrebbe rappresentato un elemento di rafforzamento del mo-v mento socialista mondiate perchè, anzitutto, toglierebbe all’imperia -smo 1 aliano una delle principali basi di penetrazione e di co nqu sta ne: confronti del Ba’eanì, ino'tre nel 1920 una repubblica indipendente slovena a-vrebbe rappresentato un elemento di stabilità nei ba’oant ed a-vrebbe netto stesso tempo indebolite uno dei cardini del sistema versagilese nei Balcani; ora, La seconda fase, che va dal 1934 al 1941 è caratterizzata dall’accordo intervenuto fra 11 PCI, il PCJ e quello austriaco in cui per la prima volta sì pone chiaramente il problema dell’autodecisione per il popolo sloveno. Nella dichiarazione dei tre partiti tra Patera .è (letto:-. . .... 1) «Tutti* e tre ; ripartiti si dichiarano senza riserve per 11 diritto all’autodecisione dal popolo sloveno fino al distacco dagli stati imperialistic di Jugoslavia, d’Italia ed Austria....» 2) «... il PCI, il PCJ ed il ECA ritengono necessario completare e determ nare la propria parola d’ordine principale dell’autodecisione con il d ritto al distacco da: relativi stat con la parola d’ori-dine delia lotta per l’unione del popolo sloveno I partiti comunisti di tutti e tre I paesi dichiarano che appoggeranno senza riserve la lotta rivoluzionaria dei popolo sloveno per la sua liberazione ed unióne e tetteranno'anche effettivamente per la realizzazione d: questo obiettivo». Inoltre questa dichiarazione programmatica è stata concretizzata nel 1939-40 dal compagno Tomaiiiš Pino il quale ha espresso la posizione dèi comunisti sloveni: locali — in piena osservanza della, dichiarazione programmatica de tre partiti del 1934 .— sul problema nazionale con lp seguente, dichiarazione programmatica : «1) -Decisa e conseguente lotta contro il fascismo fino alte liberazione e al d s aeco d: Trieste e del Litorale dell’Italia fascista. 5) Non si nega il carattere-italiano della città dì Trieste, però, dato eh geograficamente s. trova in territorio prettamente sloveno, deve necessariamente appartenere ad esso. Alte popolazione italiana, della città viene concessa te più terga autonomia culturale, poritica ed'economica». La terza, fase che dalla fine del 1941 al luglio 1946, cioè dall’ìn.-zio della tetta di liberazione del slava avrebbe fra 1’a.tro oltre quanto detto sopra, permesso alle democrazie progressive della Europa orientale di usufru re del più importante porto collegato all’Europa danubiano-balcani-ca. L’at eggiamento sovietico ne. confronti derie rivend fazioni nazionali jugoslave su Trieste è la più eh ara dimostrazione che non solo si trattava, con l’unione di Trešte alte Jugoslavia, di risolvere la question:' nazionale locale ma il modo di soluztene proposto dagli jugos avi era nell’in-tteresse del movimento socialls a mondiale, perchè, appunto : problemi inerenti alla questione nazionale, come ogni altra singola rivendicazione della democrazia, non sono . un assoluto, ma una part cella dell.’insieme del movimento socialista mondiale: se ta- in un tutt’uno il problema della lotta contro il fascismo con il problema della lotta per l’auto-decsiong degli sloveni locali. Possiamo dire che per le organizzazioni comuniste di Trieste la dichiarazione programmatica de tre partiti è- rimasta sulla carta .e.non ha .trovate una esplicartene pratica nella vita poi't -a acri partito. Soltanto dei compagni comunisti di nazionalità slovena saltuariamente la agitavano senza però trovare Ü debito eco. Dovevamo arrivare fino al. 1939 -40 cioè a Tomažiš perché essa, Seppur ili una forma ancora imperfetta trovasse posto in un programma di agi-azione e di propaganda sistematica di ogni g'orno. Soltanto Tomažiš si è sforzato di concret zzare la dichiarazione programmatica de: tre partiti facendone uno dei cardini della poritica dèi part o. Dobbiamo però rilevare, ad onor del vero, Ohe questa agitazióne e propaganda trovava eco quasi e-s elusi vamente fra i comunisti sloveni, j comunisti italiani per buona parte la ignoravano. E sta precisamente n ouc bel 'fatto ehé 1® - dichiarazione programmatica dei tre partiti nel-l’inteipretazlone del Tomažiš è diventata uno dei cardini della politica di par. ito, delie cellule composte prevalentemente da sloveni che ha gradatamente portato ad una specie di divisione' fra i comunisti italiani e sloveni. Invece di incamminarsi fi partito nella sua totalità sulla strada della guida del movimento di li-beraz one sloveno dì Trieste, e del Lito tote, si è incamminata su questa strada soltanto la parte slovena de1 partito ed in . primo tempo quella che viveva fuori della città. Ne è conseguito che i comunisti di nazonalità slovena, appartenenti al PCI. In qualità di persone e non ci membri del Partite fìn'rono con l’essere la guida del mov mento di liberazione nazionale sloveno locale. Ipoa’mente le organizzazioni di Parttto come tali, la parte diri- popol: jugos.avi f.no alla conclu- ; gente specialmente ed i eomuni- sitene del trat, ato di pace, con la Ita-la, è caratterizzata dal fatto che l’unica soluzione veramente piogress.va era te federazione dei popoli jugoslavi nell’ambito della Nuova Jugoslava ed in riflesso a ciò quindi, unione di ■ Trieste alla Jugoslavia L’attuale fase, che va dal luglio 1946 ad ogg. è caratterizzata da’ fatto che l’elemento locale slovene con atto volontario, cosciente, pe. suggest one del partito comunista, ha accettato di soprassedere, nell’interesse della pace, alte sua aspirazione di essere unito alte Jugoslav a. Naturalmente non può essere altro ohe una vera e propria concezione n chilistica della questione nazionale l’affermazlone che già dal 1930-31 11 problèma na z onale locale «ra risolto con il fatto ohe 1 comunisti ita! ani e sloveni indirizzavano le forze nazionalmente oppresse slovene contro il fasesmo: Questo può soltanto sign ficare ehe il partito comun'stà «indirizzava» il movimento di 1 berazione senza guidarlo, a n.ente a.tro, qu ndì non significa affatto che con ciò si è risola la quest rane nazionale. Ben lung! Basti pensare che questi comun sfi, italiani e sloveni, non hanno fatto propria la paro la d’ordine del diritto ài distacco degl; sloveni dali’Italia, • essi non la conoscevano e il più delle vo'te la r tenevano una paroa d: ordine an inazionale seppur essa sia per le condizioni concrete te unica veramente internazionalista, nell’interesse del soc alterno. Possiamo d'altro canto rilevare che purtroppo la stessa' dichiarazione programmatica dei tre partili del 1934, così impegnativa, non è stata da parte delle orga: n zzazloto comuniste .locali presa a baše della propria az’one poli- sti italiani nella generalità dei oasi non conoscevano il problema nazionale sloveno e lo guardavano di diffidenza Essi, nella loro lotta contro il fascismo, dimenticavano che nella nostra regione bisognava. imprescindibilmente legami, .diventare la gu'da del movimento di liberazione Sloveno perchè esso era indirizzato non soltanto contro l’oppressione nazionale ma' anche sociale, perchè gl: sloveni .erano sottoposti ad u-und doppia oppressione, nazionale e sociale. GH stessi errori di impostazion,- che s. vedono ora nel gruppo Viđali si sono verificati già molti anni or sono; non si è saputo legare, questo dopp o aspetto detta nostra' lotta contro l’imperialismo. Tutti possono constatare come diffatti la dichiarazione programmatica dei tre part ti comunisti del 1934 sia rimasta sulla carta per le organizzazioni comuniste triestine, goriziane e friu'ane (Friuli orientale). Da qu ha inizio l’esistenza delle cosiddette due esperienze di cui tratta Gasparini nella sua «questione nazionale». E’ assolutamente errato ricondurre le due esperienze e «la vecchia, di decenni, esperienza del proletariato industriale italiano e sloveno, quindi, internazionalista; e l’esperienza di un movimento prevalentemente p ccoio borghese, cioè formato da contadini piccoli proprietari. intellettuali, piccolo commercianti, che era l’esperienza naz onale». No, si tratta di ben altro. Le due esperienze stanno nel fatto che l’una parte del partito quella slovena, come elementi singoli — composta prevalentemente da auten.icì proletari, e da contadini poveri — ha saputo, attraverso la coneretizzàz.one della d chiarazione programmati’ ca del 1934, diventare la guida del movimento di liberazione nazionale sloveno locale,, mentre, quella ariana ha nella sua lotta contro il fascismo, dimenticato che esiste una questione nazionale locale la qua’e deve venir risolta in modo rivoluzionar o attraverso la realizzazione concreta della dichiarazione programmatica del 1934. 5 Soluzioni rivoluzionarie Dobbiamo inoltre rilevare come l’at uaìe fase nella quest one nazionale si distingua fondamen-ta'memte dalie altre tre per .1 fatto che gran parte del Litorale è ormai passato alla Jugoslavia e Che quindi il carattere essenzialmente contadno della questione nazionale attua’mente viene ad essere un pò ritritato pur rimanendo nel suo fondamento tale perchè un fat o noto a tutti come la proporzione numerica nell’elemento sloveno locale fra i contadini ed i pro'etar è molto favorevole a questi ultimi (ricorderemo come ad esempio gl! operai sloveni nei due pr ncipali complessi .industriali cittadini cioè, Sàn Marco e all’ILVA raggiungono nel . pr mo oltre il 30 per cento e nel secondo qùaài il 60 per cen o del totale degli ope-. rai imptegati). In attr. termini quind per te popolatitene nazio-na’mente oppressa «' noi oggi non va’e te constatai. generale che essa è composta per 9-10 da ceti mèd . La prOporzlqne a favore dal pro’etariato è dì gran lunga maggiore. In ciò sta pure uno degli aspetti- originali del movimento d' liberazione nazlo-.nate sloveno 'locate attuale. L grande numero di proletari, pro-porziona'mente atta no-pte’-teno ohe vengono oppressi pure na-ziora’memte è ùna_garanz a an gressivo cM liberazione nazionale. Ed è anche appunto in grazia al grande numero d. proletari di nazional tà slovena — che sono parte attiva, se comunisti, parte dirigente dei movimento nazionale — che è stato possibile, senza subire la m n ma scossa e sbandamento, convincere l’ele-merio sloveno locale ad accettare il sacrificio costitutto dal TL T. D’altro canto questo grande numero di proletari di naz onai -tà slovena fa si che l’errata politica condotte dal gruppo Vdali ne' confronti del problema nazione e loca’e ha avuto, delle fiere conseguenze n seno alla classe operaia triestina stessa. Vien naturate chiederci ora: quaì’è la giusta politica de! movimento di l beraz one nazionale s’oveno locate così da armonizzarsi' con i movimen o socialista mondiate? £’ chiaro come la creazione del TLT abb a port tui-tb un compromesso tra le forze , della democrazia e quelle dello ! Imperialismo. E’ chiaro inoltre ! che l’elemento sloveno sotto la ! guida de! partite comuniste ha accettato questo sacrifico nello interesne detta pace. Chi sono i migliori garat l i, de! ’esistenza fazionate de'l’elemento sloveno locale? li dubbiamente, il movimeii-,to democratico locale,. quello Internazionale e la restante parté E! contrar.o agli interessi del mo-v mento di lìberazrane nazionale locale e quind ’ del movimen lo socialista locale spezzare i legami dell’elemento sloveno locale con .1 proprio popote perche significa volontar amente eliminare lino de: principali garanti delte sua esistenza nazionale, se non addirittura fisica. Ecco per quale ragione, a prese ndere da tutte le altre, gli sloveni locali non possono essere d’accordo con la politica del gruppo V: dall che tende a spezzare tutti i legam: dell’elemento locale con il popolo sloveno in Jugoslavia. £’ nell’interesse del movimento socailista locale di rafforzare li suo naturale alleato, il mov.men to di liberazione nazionale e ciò e pos-sib le fare soltanto con lttatensi-ficaz.one, il rafforzamento dei naturali legami ohe uniscono l’elemento slov eno locale con il popote sloveno in Jugoslavia. Non è un caso che SDZ nella sua a» ziohe eontrorivo.uz onaria faccia ogni sforzo per spezzare ’i legami che uniscono gl: sloveni locali g quelli di Jugoslavia. Gl: sloveni locali, del tutto naturalmente, guardano alia restarne parte del popolo sloveno in Jugoslavia, atta Jugoslavia, come al p ù sicuro e forte garante, assieme al mov mento democratico locale ed internazior. ale, della loro esisten-, za nazionale. Ed è naturale quindi che considerino come un’attenta.o alla propr a esistenza nazionale il ten tat. vo di eliminare questo sicuro e forte garante. lina tale azione non può non suscitare diffidenza e questa è la ragione princ.pale per cui la rottura, in segui o a. noti avvenimenti de: luglio 1948, è avvenuta in un primo momento prevalentemente- su base nazionale.: Pos-s amo concludere quindi che l’u-mìcà giusta' politica del movimento di liberazione: nazionale sloveno, locale è quella di, rafforzare ed intensificare : propri legam con la restante par. e del popote sloveno, oltre a lottare, naturalmente, per avei assicurati gli- e-lementari d riti: umani e civili attraverso l’applicazione .delledisposizioni de! Trattato di Pace, concernenti ;1 TLT. Il movimento dì I terazione nazionale slove- no ha il compito di reclamare d rispetto del Tra tato di Pace come ogni altro mpv mento democratico locale D’altra parte :1 movimento spe arista locale deve appoggiare decisaménte e attivamente il mov.mento di liberazione anche per quanto riguarda il rafforzamento e l’intens ficarsì dei legam: con il popolo. sloveno .n Jugoslavia e non già darsi da fare' a quattro mani per Speziare quest; legami E’ errato lim tare la propria a-zione onde assicurare all’elemento sloveno locale soltanto ii godimento dei suoi diritti' cultural: senza riconoscergli „tutti gli altri diritti in pr mo luogo quello di disporre di se stesso, che si e-sprime, ora essenzialmente, nel fatto d. vòler avere i più strete legami possìbili con gli sloveni di Jugoslavia. L’unico attegg.a-mento veramente intemazional-sta nei confronti dell'elemento sloveno locale k quello di aiutare quest’ultimo ad esercitare i propri diritt. compreso, innanzitutto, quello di mantenere i più stretti legam con la restante parte del popolo sloveno. Ridurre lo in emaziona'ismo a delle frasi sulla lotta contro il nazionalismo jugoslavo e del gruppo Babič può tutto al più confondere le idee. Per tutù’ è chiaro che l’accusa di naz onanismo, senza entrare nel merito della stessa, formulala dall’UI ne: confronti della direzione del PCJ non ha trovato di certo origine, nè in tutto nè in parte, neri’attegg amente jugoslavo nei confronti del problema di Trieste e deila regione Giulia. Insinuare, come sì fà, il contrario, significa voler ingannare la gente. Nello stesso modo che costituisce un vero.e proprio inganno il voler far credere che. a Trieste esiste un naZionàl smo sloveno altrettanto e forse più peri coloso quello italiano, il voler far credere-che 11 pericolo di influenza naz ohalistl-ohe slovène in seno al partito è un problema molto attuale e d: capitale • importanza. ' - Anzlttotte rileveremo . quanto scriveva Stalin nel 1926 sull’influenza della borghesia !n seno al proletariato: 6. False nazioni «La- prima circostanza nelle condizioni della Iota di. classe è la pressione che la borghesia e l’ideologia borghese esrcitano sul proletariato e sul suo partito, presione sotto la quale cedono persino gli strati meno saldi del proletariato e quindi gli strati meno saldi del partito del proletariato. Non si deve pensare che il proletariato è qualcosa di completamente i-solato dalla società qualcosa che stà. fuori dalla società. Il proletariato è parte della società, è legato ad essa per mezzo di vari strati attraverso innumerevoli fili. Nello stesso tempo il partito è parte del proletariato. Perciò pure il partito noti si esime dai ’ legami e dalle influenze che promanano dagli svariati strati' della società borghese. La pressione che la borghesia e la sua ideo-lo^lo fanno sul proletariato è sul suo partito si manifesta in ciò che le idee borghesi, il carattere, le abitudini, gli indirizzi molte volte penetrano nel p.cx'tariato e nel suo partito attraverso determinati strati del proletariato che sono in un modo o nell’altro legati alla società borghese. La oconda corcostanza è ìa verità della classe operaia, l’esistenza di strati diversi nella c’asse operaia. Secondo la mia opinione il proletariato come classe si può dividere in ‘re str ti. «(Ga.parini a differenza di Stalin dice:» la classe operaia di solito è "compatta, monolitica»; per Stalin il proletariato come classe si può dividere in tre strati per Gašperini è monolitico). In base a quanto dice Stalin ed in base alla «nuova teoria» di Viđali che «qui la nazione dominante è quella anglo-americana ossia quella dei rappresentanti del-l’imperialis. io che calpestano i diritti di tutta la. popolazione, ì diritti democratici, ivi compresi i diritti nazioriana'i» (senza soft marci su! fatto che è. difficile comprendere còsa questa frase significhi In ita-'teno. b’sognere.bbe concludere, dato che la nazione dominante è quella anglo-americana, che il maggior pericolo non consiste nell’infiltrazione in seno a! partito del nazionalismo italiano o' di quello sloveno. ■ bensì nell’infiltrazione del nazioaii-smo anglo-americano. Questa si che è una «teoria nuòva», id è come dire che nella Germahia' occidentale la Tangeri prima della , guerra, che si trovava sotto controllo internazionale, da nazione dominante era, quella internazionale. Questo è un miserabile tentativo di nascondere alle masse che l'unico nazionalismo pericoloso a Trieste è quello ì-taliano. Passiamo ai fatti. Anzitutto dobbiamo rilevare come il na- ’ zicnalismo sloveno locale è tiha forma di difesa, una forma degenerath a di difesa contro il nazionalismo italiano. Il nemico .della classe operaia, è costituito dal nazionalismo italiano, aggressico e bellicóso, il quale si sviluppa e prende nùo-vamente piede, dopo la sconfitta del 1945, sotto la protezione e con l’aiuto degli occupatoci. La nazione dominante a Trieste è quella italiana e non da ora e non solo per numero ma per le posizioni economiche, politiche e sociali. Il partito comunista locale è circondata dalla società borghese italiana locale. Esso è circondato, vive in melzzo a tutta una sèrie di strati e classi nazionali italiane indirizzate nazionalistica-mente. La borghes a triestina è borghesia di nazionalità Italiana. Quella slovena come tale praticamente quasi non esiste Nella misura che essa è esistita ed esiste lo è In quanto ha cercato di addivenire, il più delle volte neppure come classe, ad un compromesso con la borghesia italiana onde raccog ‘s-re le bricc ole che questa sarebbe stata ed è disposta a far cadere, Nonpertanto la borghesia slovena locale, a lottare per la sua esistenza nazionale ed in determinati mementi addirittura, fi-s ca. I! parttto. del proletariato locale è legato, per mille fili non g à ad una serietà borghese slovena che non esiste come tale ma ad una società borghese Italiana che vii’e ed opera a Trieste, che ha la sua. ideologia il- nazional - smn ifaliftnrv rtrorma smo italiano: principale arma del te lotta contro il movimento democrat co. Non si dimentichi che ora il numero del proletari, della nazionalità oppressa è veramente eccezionale rispetto alle restanti parti - della popolazione. E questa deologig borghese si genera di minalo In ir muto e dl^minuto in minuto per mitte fili e canal pe -cetra nel pro'etarte.to e nel suo partito. E( torniamo a ripètere, auesta ideologia è il nazofnalismo italiano perchè è la borghesia Italiana che lo genera. Dodo tutto ciò sentirsi d;re: «oq, chè il pericolò deirinfiltrazlone naziorali-stea bershe^e tallana ne’ nostro partito sfa del tutto , scomparso. Rigurgiti di sciovinismo, ita!’ano ritornano e,.Potranno tqrrare an- ‘ ; n ìtr>i nn,nlf>Vitì La nostra Lotta te buffo se non avesse il suo lato tragico. Questo significa di fatto anr re le porte del partito del proletariato al Bazionalismo italiano, significa voler far chiudere Alle masse operaie gl «echi sui gravi pericoli che rappresenta il nazionalismo Ital ano per il movimento opera o locale. Dire che il pencolo dell’tnffltrazione nazioral allea borghese italiana «non è de: tutto scomparso» è come dire non è ancora del tutto scomparsa la borghesia talfana a Tr ešte Perchè, vivaddio fi nazionalismo non si genera da solo, esso è connaturato alla borghesia, al capitale, e a Trieste -1 capitale i essenzialmente italiano e la borghesia è essen 2ialmente .ita! gna Affermare che fi percolo pr ncipale dellMnffitra-zione nazionalista viene da parte slovena è cosa che si accoppia perfettamente con la campagna del naz onalisti italiani i quali, per mascherare e, in certo qual modo, giustificare, il proprio nazionalismo. con hanno mai cessato di gr dare al nazfona:ismo slavo. À Trieste non è mai esistito nè esiste oggi «un tale nazionalismo sloveno» da poter costituire un se-r o perìcolo per II movimento operaio; mentre è es'stito e continua ad esistere il nazionalismo italiano che ha costitu to sempre e costituisce tuttora il grave fonda mentale pericolo. II movimento operaio e comunista locale e contro quale deve essere diretto in attacco pr ncipale E’ p:ù che noto che '»’ideologia donfinanm to ogni epoca è l’Ideologia della clas- ! se dominante ed a Trieste la classe dominante è senza alcuna ambra di dubbio, la borghesia di nazionalità italiana solo ed esclusivamente essa. E’ questa borghes a ha per propria ideologia il nazionalismo italiano e non quello sloveno. Torniamo a ripetere: porre a Trieste sullo stesso p ano il nazionalismo italiano e quello sloveno significa In sostanza dlsar-; mare il mov mento operaio nei confronti del nazionalismo Italiano. significa aprire le porte del partito del prpletar ato al nazionalismo Italiano, mascherandosi nello atesso tempo con una presunta lotta contro un nazionalismo che oggi non rappresenta alcun pericolo per U movimento opera o. 7. Il concetto di Fra usi n sulla questione nazionale Hichiamarei a Curlel, kräusln, Kolarìè e Srebrmè nonché a Pit toni qcgli campioni dell Internazionalismo a Trieste diment can do nello stesso tempo il compagno Tomai.iS, Il compagno Veluèèek ed altr significa voler fare, nella m gìiore delle ipotesi del confusionismo. Una giusta impostazione della questione nazjónale, da no . ha trovato piena espressione soltanto negli ult mi tempi e se qualcuno nè è stato fi precursore, questo è stato soltanto Tomalìf« Non è certamente una colpa del com-pagn Frausin. Kolarif,. Srebrnič se essi questo problema con lo hanno giustamente compreso ed Impostato. La necessità della ri- soluzione dei problemi genera le idee, costringe gli uom ni ad approfondii»! ne; vari aspetti di questi problemi Per Tomaž i il problema nazionale era piu’ impellente che non esempio per Frausin. D’altro canto non è proprio nessun merito speciale di Fraus n l’aver eppratutto pensato al blocco antifascista nella discussione al confine sulla questione dello Siato giuliano Una posizione conseguente, di cornuti sta internazionalista sarebbe stata soltanto quella per cui, in base alla dichiarazione programmatica del 1934, si sarebbe messo in eh aro la assurd'tà dello Stato giuliano, si sarebbe sottolineato che i comuni- sti della nostra regione lotteranno fait vamente per la realizzazione del diritto all’autodecls one degli sloveni e che era necessario, per l’appunto, realizzare un largo fronte antifascista per conseguire, fra l’altro, anche fiob attivo fondamentale per cui gli sloveni possano liberamente esercitare il proprio diritto all’autodecisione. Il male è però che Frausin non conosceva o forse, pegg o ancora, aveva dimenticato la d chiarazio-®e programmatica del 1934, egli conosceva soltanto la lotta antifascista, diment’cando che nel suo ambito, ne’la nostra regione, s: svolgeva pure la lotta di liberazione nazionale deglf sloveni, di- menticando che è un Internazio-nalsmo parolaio quello che dimen tica di aiutare la, nazione oppressa ad e-ercitare jl suo dir tto alla autodecisione. Quindi sono ben magre le Pos zioni da nternszio-i nalisi,i citate da Gasparini. Per essere Internazione! sta. in questa occasione, Fraurin avrebbe dovuto corno' etere fi suo pensiero ag giungendo che il fronte antifascista s. doveva farlo, fra l’altro, per assicurare egli sloveni il diritto di disporre di se stessi. Egl Invece ignorava la questloe naz opale. egli riteneva che la questione degl: sloveni era un probi ma di esclusiva pertinenza del PCI e che questa questione si sarebbe dovuta risolvere grazie al’a politica del PCI nell’ambito dei con-I f ni dello stato italiano d monticando in tutto questo solo una piccola cosa cioè gli slovèni, gli interessati. Questo si che è veramente «interna* onalismo». Torniamo a ripetere, questi compagni non conoscevano la questione nazionale e con intend amo con questo lanciare un’accusa ma soltanto co-,statare un dato di fatto. E allorché questi compagni si ace ricevano a voler impostare la questione nazionale a dire fi vero non brillarono per or'.g nalifà nè si I ispirava*.® alla posizione marxi-I sta su questo problema. Cosi ad j esemp o. Srebrnič fino al 1943 se non oltre ancora, riteneva che la soluz one ideale de’la questione nazionale locale sarebbe co'S'stfta io una repubblica comprendente la Slovenia eon Trieste e buona parte del Friuli con Udine, così da avere una repubb'. oa con gl-l’tocfrca lo stesso numero di abitanti delle due nazionalità quella ita'iana e quella slovena. Si può vedere — ferma restando la nostra profonda venera? one Per questa luminosa figura df combattente goriziano per la causa della democrazia e del proletariate — che le idee di Srebrnič sulle que- s one nazionale erano tutt’altro che marxiste. Ferma restando la nostra ammirazione e venerazione proto da per i compagni Frausin e Kolarič caduti nella lotta per un m-'gl or avvenire dell'umanità, possiamo dire che le loro idee sulla questione nazionale n®n erano molto Più avanti di quelle di Srebrn è. I À proposito dell’internazionalismo di Frausin potremmo ancora osservare come egli fosse stato a. Trieste il sostenitore della «teor a» per cui jl partito comunista #lo veno dovesse imitare Ja sua attività al suburbio ed II partito comunista (tal'ano dovesse avere co-I me campo di operai ione il contro-città e le fabbriche. Nello stesso I temno rileveremmo come il pr n-c pale ostacolo alla fusione dei due partiti comunisti a Trieste nel 1944 sa stato precisamente & Frausto E’ noto a tutti che è un pr nclpiq internazione l ista quello dei'.’u ico partito proleter 0, Frausin invece insisteva nel tener di-, vise le due organizza* on comuniste locali pretendendo che «i membri di quasi® due organizza-zfon1 comuniste non si »irebbero ! compresi se si fosse passato immediatamente alla fusione di queste due organizzazioni» I La fus one delle due organizzazioni comuniste loca’.j nel 1944 non era l" rinvenuta fra un partito di proletari con esperienza totema-! z dualista ed um pentito di piccoli borghesi con esperienza nazionale. bensì fra un’organizzazione comun'sta che nom aveva alcuna e-sperienza da’, movimento di libe-raz one ed una che aveva un’esperienza mo’to ricca a prono« tp. La divistone della città to zo'e di onerario,n del PCS e del PCI, sostenuta ed applicata dg Fraus'n, aveva avuto per conseguenza che I compagni comunisti fit ruzte'a-lità slovena s sono trovati, nella generalità de) essi. nella veramente eccer pitale situazione di essere 1 membri del PCI sul post d> lavo- ro e membri del PCS sul terreno, cioè dove abitavamo, tenuto presente ehe essi abitano prevalentemente nel suburbio. E mentre il PCS era la guida di mov mento di liberazione nazionale quello Italiano con lo era per nulla se non attraverso i singoli suo' membr Che erano contempora.ieamente membri del PCS. Possiamo anzi affermare, senza tema di essere Smentiti, che la necess tà della costituzione del PCS a Trieste y) era Imposta all’inizio della guerra d liberazione proprio a causa del (atto ohe le orgeo zzazioni cornuti ste triestine organizzai fvamente dipendenti dal PCI si erano dimostrate incapac di guidare U mov -mento d> 1 berazione nazionale sloveno locale. Ed II materiale umano era già pronto: era costituto da quei membri del PCI di naz qualità slovena che. come persone. erano già da tempo la guida del movimento di liberazione sto-vene. Possiamo anz ancora affermare che fi nucleo, l’embrione del PCS a Trieste e nel Litorale sta già nell’azione politica d Tomažič. quindi sta nel fatto che I« fischiarsi ore programmatica de tre partiti del 1943 non è riuscita mai ad essere per le organizzazioni comuniste a Tr este un qualcosa -di vivo e di operante ma è rimasta puramente sulla carta e nella stra-«rande sarte dei casi non era nep. pur conosciuta Infatti sono testardi, e fu la forza de«' i a wen menti che creò la coedizioni per cui doveva formarsi l’organizzaz one d partito che avrebbe fatto come - uro dei cardini della propria polit ca rimareicindibì'-e realtà contenuta e r conosciuta nella dichiarazione programmatica dei tre partiti nel 1934 e questa organizzazione fu il PCS a Trieste e nel Litorale, Altro che due esper en-ze: quella internazionalista di cui sarebbe depositarlo Gasparini e quella naz onalista dj cui sarebbe depositarlo Babič. Vorremmo sottolineare ricori I harte le masse lavoratric di que-dar.do che nell'attuale fase dello ste riaztonalità oppresse e le spiq» imperialismo le naz onalità op- ge alla lotta contro la forza Prto-presse subiscono una dup.fte op- cipalq dell’oppreselone, alla lotta, »rasatone la quale rende riyoluzto-1 contro il capitale. 8. La „questione" di Gašperini Come g'& precedentemente scritto è oaretterlsric-, nella «questione naz ona’.ev di Gasparini il ten tativo di gabellate la soluz one intervenuta per l’Alto Adige come una soluzione marrista nell’interesse del movimento socialista mondiale, come pure è caraiter -at ico il fatto che st vorrebbe far intendere fra to righe che una soluzione identica per Trieste, c Oé annettendo Trieste all’Italia, costituirebbe une soluzione marxi sta, nell’ nteresse de’, movimento socialista mondiale del problema di Triesie. In linea generale possiamo constatare come tutta l’esposizione dt Gamer ni sto 'caratterizzata dalla mancanza di co"c!usioni. come e-gli. cioè, si guardi bene dal precisare in modo concreto l’atteggiamento de comunisti nei confronti de; problema nazionale, semnre aperto degli sloveni locali. Egli s limita a delle frasi getter che ad affermare che il gruppo Babič vuol isolare gli sloveni locali, mentre In realtà T suo gruppo levora a quattro mari nell'intento 'di spezzare tutti i legami dell’elemento sloveno locale con la restante parte del popolo j sloveno che vive in Jugoslav a, < cioè lavora a 'quattro meni per isolare l’elemento sloveno locale. A prescinder dalla condanna della orazióne del' PCJ da parte dell’Ufficio d’Informaz osi rimane fermo ti fa'to che l'elemento slovene locale per le sue tradizioni di lotta per i suoi orientamen-t , per le condizioni in cui vive, per il grande numero d’ proletari che ne fanno parte è un’impor* fante e naturale alleato del movimento rivoluzionario proletario locale, ed il mov mento sloveno locale sarà tanto più torto quanto più strettamente sarà legato alla restante parte de! popolo sloveno, quarto più si sentirà da rasa sostenuto L’i-ternaz'onalismo a Tr'este. per esser vtoo ed operante. deve lottare per impedir« la soppressione nazionale, se non addirittura Ujca. degli sloveni locali deve lottare per assicurare ad essi u god mento del dir ttf to-damentali e ciò è possibile conseguire nelle co-dizioni cernerete locali, assicurando il concorso attivo della restante Parto de’ popolo sloveno che vive un Juges'-a* via assieme al movimento democrat co locale ed intgrnszio-ale iq questa lotta; ogni altra impostazione not) può essere 'che di danno al moviménto .rivoluzionario e socialista locale. T II pensiero e Vazione dì Jung eia e dell’Inghilterra; nelfi’nten-«ificat# lotta dei popoli dei paesi coton ali e «em coloniali, con a capo la Cine, »alto sviluppo NON BELLEZZA E MAGIA MA UTILITÀ’ ED ORDINE '(Continuazione e fine dai numeri precedenti) In questo periodo furono pubblicate due opere di Mao Tse Tung, » precisamente i «Problemi dell’economia e delle finanze», ne quali è esposta la politica della region,§ confinarla dello J«nam che aveva permesso di sopravvivere al blocco ed alla guerra, ed fi- libro abitualmente intitolato «Tradfcnrjiaz one della Ideologia», ma al quale meglio si addirebbe il titolo «Correzione di tre st li». Questo libro tratta dei metodi di studio, dei metodi di lavoro nel Partito e de metodi letterari. E*so fece parte della campagna condotta nel Part to alto scopo di eliminare fi dogmatismo, la piccineria e la grettezza per basare la politica ed i metodi sulla coacseen-za concreta della realtà. Alcuni estratti da questo fibre dimostrano anale tosse lo scopo di Mao Tse Tung e quale sia il suo stile: « Il m a r z ’smo -! er li) is mo non è nè belle, nè mag co Esso è soie-molto ut le. Sembra che molti lo considerino come una specie di farms co miracoloso che guar see ogni male. Cosi la pensano coloro che lo considerano un dogma: ma a costoro dobbiamo dire che I dogmi sono meno ut’li dello sterco delle vacche. Perchè Io stereo si può utifizzare come concime, mentre I dogmi no. Compagini, voi s’apete che io parip cosi per scuotere l dogmatisti e per svegliarli—» «Qua’.'è dunque !a posizione d> questi studen:; ohe conseguono fi» doloma In scuole comp’etameuie staccate dall’attività pratica nella società? Essi si considerano •person,a Istrutte. Ma. prima di tutto, essi *i*ù modesti...,» « D’altra parte, è dannoso anche che i compagni che hanno lavorato praticarne® te apol'chino ma'e la loro esperienza. La loro ricca esperienza è molto Ufile. ma sarebbe pericoloso che essi se accontentassero Bisogna che essi comprendano che la loro conoscenza consiste solo in osservazioni sensi five e che manca loro il sapere razionale e generaUzza-tore...» «Vediamo dunque che esistono due t’pi d conoscenza incompleta. solo la loro fusione può dare un sapere relativamente completo». Nel medesimo sa.ggfo._Mao Tse Tung così parla del criticismo: «Dobbiamo ter-er present due princip’ ' «Pre-dere Ü passato quale In-nanamente per essere più c-aut' in avvenire» e «curare la malatt ^ e salvare fiammato; tp». DpbVamo scoprire tutti gli errori commessi nel passate, a-na’.izzarli e criticarl scientificamente. lasciando da parte ogni riguardo per gli amici,_ m- modo che in futuro ognuno sia più _ at tento e svolga ne! modo mialtore fi suo lavoro Ma le espos z oni e le critiche devono essere fatte come fa li medico che cura il malato. con l’lnt-en-zione cioè d curare la malett a senza uccidere II paziente Tentare dt guarire l’emina lato con un so' colpo o aprendolo dall’alto in basso e da ____________r'——è :ir modo Uo frammento del coa’.iz ore» e«». Quest« sono le lotte attuali nel mondo, lotte molto maggior; di ouafiiasi conflitto tra fi mondo capitai stipo « l'Unione Sov er tic®, che rappresenta il pi-astro principato de le forze democratiche ©e! mondo. Questo nuova class fSessione va considerata come «uns nuova pagina della storia mondiate» f durerà dall» fine della seconda guerra mondiale «fino ai glorio in cui sarà assicurata un-a pace certa e duratura». Perchè le forze reaz oaarie «sono forti alla naca ronza ma corrose all’interno», nento del «Governo di La strategia e la tattica debbo-1 stati Uniti?» Nei mesi successivi ' farta*» - wn?e P* ,d 856 fÄr*4“0 * tU n° superiorità del j 1 pensiero di gruppi abbastanza Mao 1 «tote «otsa^ La lotte sa- te le organizzazioni;. «La stanz® deve essere sempre tenuta in ordine e pulita, perchè altrimenti si r coprirà di polvere. Il nostro viso deve venir lavato, perchè altrimenti sarà sudicio. Lo stesso vaie per fiideoio-g a dei nostri compag-n-i e per il lavoro del Part to che devono essere costantemente purificati an-ch’essi». «L’acqua corrente non puzze amiggiaisce. nemico, g acchè egli è grande, e j notevoli delfilnghjlterra si . -r.oj siamo piccoli. Cosi stamto Iciri-entò continuamente sella dire- POCft /InhVilOtriA T, I .A vas-,*» ____*jr_ _ cose dobbiamo cercare la via per vincere il -nem co. Pertanto vanno sfruttati all’estremo I difetti e le deficienze dei nemico, come pure ( nostri lati forti. Deve-vigere una piena fiducia nella potenza delle masse popolari, la fiducia nel nostro successo, n-el.’a , rostra resistenza e nel nostro ay-ìl cardine dede porle non- mento. Quando |e nostre forze a:r-©:sce, perche i g-erm e i ! xnate seno esigue e la forza del vermi vengono eliminati dal continuo movimento!». mate sono esigue e la forza del nemico preponderante, dobbiamo _ - .. . , i servirci di' metodi gìtomsiierL Questi esemp dimostrano lo ; Cn-rte to forze re»ol**l pe<>cssi-stile chiaro cd incisivo, ai-cess-i- i t2 attuare -m-morltotamčnte l'orbile al contadino cinese, n cui ' ganizzaziore deì'to armate nro-è Esposto jl pensiero di Mao Tse ; vi--.-:e'I e delto milizia locale’per Tung'- jarmpnto.zare in tat modo la .auer- Dopo aver letto ciò che ho | ra mob'!e dette truppe con la scritto finora. Lu Ting Yi mi ha ; lotta sppmtane.a dello forze regie-r assunto fi pensiero di Mao Tse nei; e locali. Nelle operazioni Tung sulla rivoluzione cinese nei j mi!it-a-ri noi storno Per te baita- I (gl e rapide e fà lunga e dura, ma la vittoria delle forze democratiche nel mondo è certa. » Tenendo Presènte questo punto di vista sul m-oed'o bisogna leggere j saluto di Capodanno lanciato da Mao Tse Tung da .radio Jp-'an il primo gennaio 1947, me-tre le regione .confinerto dello Jesan. ssbiva .l’aggress ore # mentre Chang Kr. Schei; occupava più di l®o città s-pm-unfete e 179 nfila miglia quadrate del toro territorio, quandò J mpsdò al di 'à de’la Cina temeva la r-ossibi- quattro punti seguenti: i gl ò rapide e decisive. Sismo i ®« cost : lacchè. Chang Kai 1: — La Cina è oggi un paese i contrari ài combattimenti lunghi i ScMek è eiteto qual# esemoio. sem.i-oolpnIa'e e eem feudale. La : e-ehe se la guerra, presa In ge- «Gli imperialisti americani por-sua rivoluzióne democratico _ -j nera’e è lunga. Net combattimen- j tano un grave peso — mi ha borghese si è iniziata dopo la] ti si-rmo centrar’ alla «vittoria detto con uè sorr so Meo peil’aq» j z-'one previstg d® Mao. L’analisi ufficiale della situa« ione internazionale pubblicata dal Partito comunista déHs Ci* -fa per il Capodanno 1947. g móstra che i® tutto fi mondo si sviluppa la i-otta fra te for?« a-nti-d-emecrattohe e le crescènti fer-de-mocretiche. Le vittoria' nel-te guerra a-rfiifasclSte hq cónoi* zionafo ovunque l'aumento delie forze popolari democratiche, che , ... oggi seme minaec gre te tutto fi > lità .di una terza guerra »ónd'ato. mondo «feitó forze antidemsofati- «N«! 1946, nel mordo del d0P9-che la cv» «fortezza centrale» 4> ä ite forze delìs idee eóm- rappre«eintaia dalfišmiperialismo • bsfteva.no ùf!à Jptfa vittoirio&s dsgil Stati tfftit". Nei paesi capi* J contro !e forze delle tepebre. «te-talistici e co’-oniaH. t reazionari I che hell«, Cna dèi dopoguerra le d ventano traditori e vendono forze della luce he^po combat gli interessi dei -laro popoli all’im.- : tuto urna letia vittoriosa. Nel per1 a! ;smo americano _d!yenendo- merde dei dopo guerra e peila <5i* 1 ha del dope guerra si sono svi-iuppa-ii vasti moyimestfi popolari per la pace e la demperazto. per libertà,.. Questi movimenti de- prima guerra mondale, quando dei pochi sui molti», e sfamo tn* già esisteva l’Umooe delle Re- vece per la «vttoria dei molti sul yono iHevltabilmeate avviarsi al- pu-bbliehe sovietiche socialiste e quando il proletar ato cinese era gjà desto politicamente. Tale fatto condiziona l’attuale situazione della r pochi. t-unno «corso. Essi devono mac-té* , te vMtor’a; non, esiste forza m nere i reazionari df tutto a mon* ! Kicdd di arrestarli, do. E ge pom potranno ma-rtener- j Nel 1947 un fronte df proporli, la caga- crollerà. Questa casa 1 zipni mond’ali, il fronte dei pope-si regge su un sola pilastro. In fi dt tutto fi mondo, compresa la es;a vi sono molt pazienti e un Cina, fi fronte di opposizione afi-E la malattìa dei !a pelitiea aggressiva deli’Ameri , „ s, — j# nostra dlreftiva poifti- oluzione cinese ca- : e P°Póte al med?-eo, a quale rivoluzione i^.i.aaeienf-f é i-i=m in grado di alu- j E !w, .... . Così in tutto 11 mofflido te forze ' seguirà Vittorie sn|or p'ù .graii-- r«ttonzzandó-a «uate rivoluzione:^- * g.«» iwmw pazienti è i.nguaribüe. Nemmeno'ca - si sv lupperà ra-oi.damento pntl-:mperitìJ^ ed qraarXzIfivo fra il Far 1 j» ****"*** é in grado di alu- j n movime-to del popo'o cinese dretta da» proletariato, «ton 1« ■ ii ! tarli».. • | per le libertà demo cm ttoheepn- y-imecto del popo'q «išese classe V«, tfo ^d ì-fuori Partito ' ' pri,ncipale è con la j I 'to! 1946;^eótes^dizi^ierà di .ftéfrj èìarfhi é&&t$ membn II Partilo deve lot-■ a reazionari ^ei tiséeti vi paesi, li> V® caT.fei^ipeiitp a fayors «nuova IcmS'L T nT ve f- i «re Ä gl 1 strano . te , conflitto con* to’, della pace e chte foi^ d ^democrazia Pe^- I mdirjzz' errati. Nello stesso tem-j-toner:aliane americano. Io tutto , PoppJ,- tarlo óra si debbio nu-tr're^ll-1 00 dobbiamo attenerci al sistema ; J mando si eos*iiu-.see un fronte Par ora., le autorità M Kuo-iStonf^qirla una rap'da fransi-!di um ***** centralismo demo- i d' onroosizimie g.lp imperiafismo miotmg non hanno d mostrato la Seguito aduna comunicazione La miseria protesta contro i lussuosi sprechi ma “fil jeratiep. Pcrficelare ettene'epe ' àdto?.te»Oó- Esw è -eoa*Pesto da’te ! ivà dedicata, con riguardo alle fòrze democratiche d’America, dei ! »roporzio-.i della rlveìuz'one ef» . degli altri _paes) capi- minima inter.ztore di pace... ma nel Più pro’s 'mo futuro il sole della libertà ‘Ruminerà certa! tifine al soe’elismo. g-arsi a fondo per la realizzati ì flèse“)«"^^àz o7 teiiw'e'd vers?tà j tSim'%1 ed,-' popoli dei paesi' co- mente ’e vaste regioni della natica. senza, fa aireziqne acua|^=a!j gtratj ne; deiermi- lóma-i. Questo fronte com-pren- j trt* del nostri avi... Nel pressi» dp «gli opera::, t co-'iadtoi. | pifi- ] mi anni uPa ruova Cina, indipem-iadfijj patrioti e tutti i* difensori dente, pacifista, demoeratiea pp** della Paco», I! suo aumento ai , rà certamente le sue sa-de Nasi», manifesta ne' »uovi regimi de- | Queste parete sembreranno, « mpcra-tici del’.’Europa orientai«^; mólti poco convincenti ed etttesl» nelle aspiraztosi dempersfiche ' stiehe. M® non- mporta. Finora d«i »opoli della Ge-man‘a del* -le prev’sioni é-i Meo Tse Tu«« si JTte’la « del Giappone, ne’ì’o» sono sentore d'^ostrate esatto, rientamenfo a sinistra della Fran- FINE classe operaia, gl: sforzi dei con- - degli tad!** sarebbero vani. m.a non sf i »are ed assicurare giusti repoor-deve temere ehe queste iottà su- j M Ira i vecch^d i nuovi mem--peri le forze degli sperai. Men-! ^r^,,.^ra i patrioti mdgem e tre i. eontadtó cpstirufseono le l «prjncloaii masse fivoluzitearie», v sono anche .notevoli terghi strali sorteli, «• la piccola borghesia. te borghesia liberale, i possidenti progressisfi e gli altri patr'oti — che es'gono la democrazia e che soro pa rticoì a rmen-nte d^id-erosi di eombsttere eon-tro fifmoerialtsmo; Jlobb'amo giustamente accostarci a totft loro-Essendo te £fò c’è anche 'te zampino dell Tea. __t Js queiiteaibl^ite nop svfi.uipoato le Sue te®‘ sui rapporti ] affatto aria dj solidarietà uma-_ _ mondiali nel dopoguerra. Le sue na, di affettuose cure per fini- sce la torma" principale della lot- oo'nioni im sono ancora com- j fanzia, di comprensione e di ta pol tica. I suo' problemi pria- parse in forma di pubblieazr-cme, ; sj^patia per le povere madri e i Dali sono fied'.fioaztene dellter- ma sono esposte :» divers' C0-10- che ivi gcc^ono, costrette da! m«ta e la tattica. «tei ;- due dei quali avuti con me « * tegr aiutò wnforto e L’Armata deve essere un’armata nell'agosto scora® — ed in u-a e- , msoßop per aiuto, WWW _ pcpo’are df nuovo tipo, com- ! «cosinone ufficiale «sulla situa- consigli. Tutto si svo.ge mecca lietamente d'yer’a "dalle armate zone internazio-ato de' dopo- nicamente, tondamente, burp-dei comand-nt : — deve essere guerra» oubbliccta da Lu Ting Ji crati.eamente senza un sorriso, un’armata che lotta per g'i irte- capo dèlia Sezione icformaztoni sen-;a una parola buona, n,®’-ressi del pondo Essa non lotta del CC dei Partito Comunista, ^ burbero dei modi. Il cuore mai ner gli interessi di un deter- delte C na. ne Capodanno 1947. . 1 ^ m'heto comandante oppure per Mao Tse Tung parte d il.’op -ofi injaressi di una cricca tosi- »’tene, largamente diffusa ohe lo onif'cante Essa ha .un triplice 1 aota-go--is-mo fra. l'Unione Soyieti-com-p’to; ’a lotta.' il lavoro dl-ca e fi blocco ànglo americano rna-sa e la produzion-» fi suo at- nort-a alte guerra. «Questa ooi-teasiamento ve-so il popolò è n otre è solo una cori na di fumo ■ • “ lanciata dai re-azionari per na- sconder« a-te^ovfismf dIò jmme-diat‘» — egli mi he ‘ detto l’ian-no scorso. «E questi antagonismi e- e’presso nel detto «Aiuta ‘1 governo e ama 11 popolo». Ne’l’ar-mata d’-ve regnare una yita democràtica debbono remare buoni rapporti tr-a gl' ufficiali e gfi uomini ed una disetote-a voton-taria sebbene autoritär a Essa deve attuare una g’usta poi tica per disorganizzare Ig torze ne-.,„;-bv- ed g-i--attivarsi f priate- sistono fra gif imperialist- ame r oani ed il resto de’ mondo ca-rv'talistiso» Ana!'zza-do tale conflitto to alcune sue parttoolarità esli ha detto: «Fra brave il op- ________ :-u : l ,è non c’en'ra; il sentimento, questa delicata e preziosa cosa, non ha diritto di cittadinanza lì dentro. E’ più caserma ghe dispensario. Ogni martedì ed ogni giovedì, alle ore 15, te mamme, che fanno ricorso, per bisogno ripetiamo, agii aiuti di quel Dispensarle) deyono portare I loro bambini, tutti lattanti, al controllo settimana'.e. Questo controllo consiste nella pesatura dei piccoli, mentre la visita Puntualmente te njgdrj san? sui posto; anche parte dei p®1" sonate addetto è presente, però ehi viene con tutta comodità, alte 16 ed anche più tardi, è l’impiegata che deve rilasciare i buoni per fi prelevamento del latte, ecc. Questa impiegata tiene il registro e. senza di essa, nessuno può fra niente. Aggiungeremo ancora che durante le rigidissime Eternate de’lo scorso dicembre, te mamme ed i loro bimbi dovettero attendere per delle ore nell'Atrio della casa e, poi, nella apposita steng». freddissima, nonostante la presenza... simbolica di una stufa che nessuno si curò di accenderei Chissà quanti quintali di legna vengono assegnati, annualmente, al detto Dispensario! lue mniliazioni, alte Quali devono sottostare te povere mamme in quell’ambiente così, . . , comprensivo e cristiano, non le drf-rtviamo: diremo so'amenta, tanto perchè il lettore se ne faccia un’idea, che te frase, altamente in onore in quel sito è la seguente: «Poteva pensare prima di farlo!» Questa frase di stolto a pru- ta, naturalmente, a quelle madri che si lamentano per qualche, piccola ingiustizia constatata e subita nella distribuzione degli indumenti per i bambini. Porche anche gli indumenti vengono distribuiti, come bqn si può immaginare, con un -riterte molto.... elastico! C’è lg legge della discriminazione che domina suprema su' tutta quelja miseria |li madri e di bambini bisognosi. I favoriti saltano fuori anche lì. Poi ci sarebbe ancora qualcosa da dire in merito ai sussìdi. Secondo il regolamento di quella associazione, l’erogazione dei sussidi ai bambini eh alle madri dovrebbe incominciare dopo elle il bambino ha compiuto fi 12o. mese di età quando cioè fi dispensario cessa di fornire il lètte all’infante; ma, però, anche in questo caso salta fuor} te legge... preferenziale. Ci sono, per esmilte dei bambini che hanno già commuto fi 15 o mese di età, ai qna’i fi ussiddo non è stato, ancora erogato. Ci sembra che. neifiinsieme. l’Opera Nagln*'«’-» rnità eg 4m». -------:-----7 -"l’ira-—■-*»■ EgT--«» .to». .. . Ü..-J» ■ ««/i» l ; stare la buona tavola, bene imbandita, senza badare a spese, ma non è assolutamente una necessità urgente. Ci sono troppi Alberghi in città, requisiti dal G.M. per i suoi ufficiali, e,- se vi è carenza di stanze d’albergo per soggiorno tem-t »an j dei viaggiatori nella nostra città, basterebbe derequisire uno o due di tali alberghi e la situazione sarebbe risolta. La costruzione di un nuovo «grande albergo» è un affare costosissimo al giorno d’oggi, da misurarsi a centinaia di milioni; un lusso che la città, eon tanti altri urgenti problemi che la pressano, non può prendersi. Anche se tale costruzione dovesse tenere occupati, per uh anno, duecento o-perai, cosa dei resto molto dubbia, l’onere finanziario per tale opera «non di pubblica utilità,'nè di urgente bisogno» sarebbe sempre da considerarsi uno spreco ineosìderato di centinaia c’ii milioni, sottratti ad altri scopi, più urgenti-,, di maggiore interesse per la cgltet-tività cittadina. Altrettanto deve dirsi per quanto riguarda la progettata ricostruzione delle «ville» di proprietà privata; che è già trapelata l’indiscre-zipne semiufficiale che da tali ricostruzioni ne salterebbero fuori lalineflo 200 appunto fi che ’ verrebbero destinati ai proprietari delle ville 'stesse ed a famiglie di ufficiali alleati». ..-.Anche qui.l’interasse generale della popolazione.- la quale, come è anche troppo noto, soffre di una esasperante . crisi di alloggi, verrebbe sacrificato nell’interesse di singoli fortunati, proprietari di un loro terreno, di una loro casa anche se attualmente parzialmente., inabitabile. Il popolo, le migliaia di sinistrati die ancora attendono, tana «loro casa»! per finirla con llijafemo della coabitazione, non ne avrebbero alcun beneficio. I vari miliardari se pe andrebbero ancora una , volta, lg, crisi degli alloggi verrebbe soltanto parzjalmfente risolta e lo sconforto seguiterebbe a regnare nel cuore di tante pavere famiglie nostre, che, invano, da quasi quattro anni, attendono di poter sistemarsi in una nuova abitazione. Chj è proprietario di una «villa», anche se questa è stata parzialmente danneggiata dalla guerra, è sempre proprietario di. bic:prwo nei, Whore. E l’elenco fi' questi valorosi potrehh« .continuare .ancora Dichiariamo \or.o che l’era d'ell’incàt^-munento dell'uomo alla macchina per i profitti del capitalista. da noi .è tramontato per ____- ___ Ls» ntmira Lutisi wi m ®ye©e§iMTii ? Il Bacino della Bhur E' i ANTICAMERA dell INFERNO A Londra era stata preparata una ■ tomba;- per tutti quei progetti che miravano a sistemare la questione della Ruhr e ora si vuole porre sopra di essi una pesante pietra sepolcrale. Il piano anglosassone per la rapida riattivazione del potenziale della Ruhr e’ decisamente in funzione antisovietica. Le autorità’ anglo-americane di stanza in Germania, hanno fatto conoscere in questi giorni il nuovo statuto delle miniere e dell’industria siderurgica di questo lembo di terra per cai già’ sono state combattute due guerre. Si tratta ne’ piu’ ne’ meno che del siluramento degli accordi di Yalta, di Potsdam, e del piano Morgenthau, il quale tendeva: a limitare il potenziale produtti-I vo delle industrie siderurgiche renane; ad eliminare i vecchi «re pqr protestare contro le decisio-1 Wolff che dice: «Vuoi essere ni anglosassoni prese a Franco- messo nella lista degli smantel-forte: «Se e’ necessario che la lati, 0 nella lista di coloro che Germania contribuisca alla pro- possono avere un prestito in sperita’ europea, assicurando dollari a certe condizioni?». E’ nello stesso tempo la sua digni- evidente che da queste situazio-ta’ e la sua vita, sarebbe tutta- ni nascono le complicità’, i rap-via imperdonabile ripetere gli porti tra gruppo e gruppo, i le-errori del passato, e lasciare ri- gami capitalisti internazionali, creare nella Rurh un’arsenale diretto dai vecchi complici di Hitler. Solo la creazione di un regime di proprietà’ e dì controllo a base internazionale garantirebbe la sicurezza dell’Europa, e proteggerebbe lo stesso popolo tedesco da possibili tentativi nostalgici Perche’ la pace sia reale bisogna che i vincitori rimangano uniti e mantengano fede agli accordi che hanno firmato». Ma non e’ questa la tesi della diplomazia sovietica? Da dove Intanto il partito socialdemocratico tedesco si e* dichiarato soddisfatto di una decisione che da’ alk Germania una maggior ingerenza nelle sue industrie, ma ha disapprovato la decisione del Governo americano, e del rendere le miniere e gli impianti siderurgici ai vecchi proprietari attraverso dei cosiddetti «amministratori» che non sono altro che dei docili agenti. Siamo di fronte qui alle solite posizioni equivoche della socialdemocrazia. E’ evidente infatti che se inglesi e americani hanno restituito gli impianti a-vevano un doppio scopo: creare una base per affari finanziari, onde contentare i loro banchieri; e creare una base per armamenti, onde contentare i loro generali. Come e’ possibile op- Governo laburista di Londra, di porri ai piani di questi banchi*- o' nata la questione di Berlino dell’acciaio» che avevano ispira- T ff!la, rk^ies^.Ì®1,TRSS ritato due Z * n^lto * .9no Nel film « Tempi Moderni » Charkit caraterizzava magnificamente il sistema di sfruttamento organizzato dai grandi Trust industriali americani. dkH;ÄfaT£ SMS? ST ^ 1. na al servizio della comunità' Sovktiri ^ Boosere,t: 1 europea, Perscopidi pace, at- ängk-Tiierica'ni? la sua «inter nazionale* ealpe-’elt: ! o i generali-banchieri €en la lanterna In mane rea on 0 c'è il coprifuoco Qualunque discorso si faccia con un bianco del Sud Africa, si arriva sempre ad nn punto in cui — come per un colpo di interruttore — non ci si intende piu’. Ciò’ significa che, senza vo-! alla politica del governo che limita al minimo la scuola per i! negri. «La soggezione degli indigeni allo stato di schiavitù’ — come scrive Lewis Sowden — non e’ lerlo, abbiamo toccato k que-. soltanto un delitto contro l’urna1 stione razziale. ^ I nita’, ma anche una follia che Un bianco intelligente ricono- i ha ritardato lo sviluppo del pae1 scera’ infatti che «le condizioni di vita della grande maggioranza dei negri Bantu’ ^sono deplorevoli; le epidemie cono comuni; la denutrizione frequente, la mortalità' infantile enorme (in eerte località’ sale sino all^O per cento!: e condizioni di vita sono primitive, i salari meschini ed e’ proibito ai negri di esercitare lavori specializzati«.» Ma, a questo punto, l’interruttore gira e il Sudafricano rifiuta di considerare piu’ oltre il problema se non con ì consueti slogans come: «La civiltà’ deve essere salvata» e «Voi non da- še, indebolito la sua efficienza e gettato i quattro quinti della nopolazione in uno stato di a ri-bietta povertà'». Tutte queste considerazioni non hanno pero' alcun valore per gli imprenditori bianchi che si preoccupano soltanto di sfruttare una mano d’opera il piu’ possibile economica, fidando nell’esportazione per compensare le debolezze del mercato intorno. La paura di vedersi sfuggire di mano questa ricchezza- si e’ assai sviluppata negli ultimi anni Sebbene il servizio militare fosse rigorosamente precluso ai reste vostra figlia a un negro», negri dell’Unione, molti hanno Non volendo quindi nemmeno partecipato alk campagna del-prendere in considerazione la, yAfrica al seguito delle truppe possibilità’ di migliorare le con-, bianche in qualità’ di porta ba-dizioiri dei negri per^ tintore che, servitori, ecc„ ed hanno la civiltà’ li metta in grado di avU{0 l’occasione di vedere e far concorrenza ai bianchi, non 1 sentire molte cose che hanno resta che incrudelire sempre, «iato loro un nuovo concetto del* rafforzare piu’ duramente per la loro soggezione. Il primo passo e’ naturalmente quello della generazione tota-e: il negro non ha il diritto di salire sullo stesso tram o sullo stesso autobus del bianco. Soltanto in qualche piccolo centro, per ragioni di economìa, gli vengono riservati alcuni sedili sul fondo della vettura. Nel suo stesso paese, il negro non ha il diritto di spostarsi dali’una all’altra località’ dell'Unione. Per muoversi deve possedere un passaporto o libretto di lavoro che dimostri la sua necessita’ di spostarsi e l’adempimento del suo contratto d’impiego presso l’imprenditore precedente. Senza questo documento nessuno può’ dargli lavoro.. Per entrare in una citta’-il negro deve avere un permesso speciale. In seguito il suo contratto deve venir ancora registrato presso l’ufficio passaporti. In quasi tutte le citta’ vìge il «coprifuoco» per l’indigeno che non può’ circolare per le strade nelle ore notturne senza un permesso del suo padrone e un lumino in mano, affinché’ il poliziotto possa vederlo, fermarlo e interrogarlo. Ogni maschio, oltre i 18 anni deve pagare una tassa di una sterlina all’anno di cui riceve ricevuta. Per cosa paghino tasse i negri non si sa bene, dato che non ricevono nulla in cambio dal governo: comunque ogni poliziotto ha il diritto di fermare Un negro e se questi non ha con se* la ricevuta della tassa, il contratto di lavoro, il documento di identità’ il libretto dì lavoro, il lumino e il permesso notturno, lo arresta e lo denuncia; il giudice lo condannerà’ poi per direttissima ella la dignita’ umana. Il debole movimento orgr.nizzativo tra i negri ha quindi ottenuto un forte slancio; sindacati negri, illegali, si sono formati e nonostante le persecuzioni e gli arresti hanno cominciato a far sentire la loro forza, RICCARDO TURCHI traverso /azione», Eccone i punti principali: i) k liquidazione degli attuali gruppi industriali minerari siderurgici e’ affidata a tedeschi nominati dai governatori militari anglo-americani; 2) per la gestione degli impianti esistenti sono create nuove società’ affidate ad «amministratori» tedeschi; 3) vengono costituite due grandi associazioni: per le miniere di carbone, e per k siderurgìa; tali associazioni agiranno come organismi, rappresentativi degli «amministratori», e saranno seggette al controllo anglo-americano. Queste decisioni, che se esaminate su un piano formale possono sembrare corrette ed innocenti, significano in pratica: che gli uomini di fiducia dei vecchi magnati dell’acciaio compromessi col nazismo ritornano ai posti di comando; che la nazionalizzazione, o la internazionalizzazione, delle industrie della Ruhr deve considerarsi accantonata; che i militari anglo-americani che controllano la Germania (fra cui molti agenti dei grossi gruppi industriali inglesi o americani) si apnrestaro a favorire sempre piu’ stretti rapporti finanziari tra capitalisti tedeschi e capitalisti anglosassoni. Questo piano, che era stato preparato da elementi segreta-mente o apertamente seguaci di Dewey, sembrava dover subire una battuta d’arresto in seguito alla vittoria di Truman, favorevole ad una politica di maggior prudenza. Invece, o le cose erano ormai giunte a un punto tale che non era piu’ possibile fermarle; o la moderazione di Truman e’ sok apparenza; o il gruppo dei generali-banchieri ha in mano la situazione e fa praticamente quello che vuole; in definitiva, passando oltre a ogni residuo scrupolo non solo la Russia, ma anche la Francia si e’ trovata di fronte a un brutale fatto compiuto. Quale k reazione? Il Presidente della Repubblica, Vincent Aurigi, ha colto occasione dalla celebrazione dello armistizio dellTI novembre 1918, E* possibile che fi mondo vada incontro a una nuova guerra perche’ nn signor Wolff, direttore del piu’ grosso gruppo siderurgico americano, lo U. S. Steel Corporation, passeggia su e giu’ per la Ruhr alk testa di una missione di «esperti- col compito di suggerire agli organi militari anglosassoni di controllo che cosa si deve smantellare, che cosa non si deve smantellare, ed altre cose del genere! Che pucf rispondere un industriale tedesco di fronte a un Ecco come sono distribuite le gigantesche Industrie di guerra dei bacino della Ruhr : secolare pomo delia discordia Scienziati pazzi o pazzi scienziati? OME I CÙ-HÙ&Ù&UX MlÖ> t'&töfniCd ri e dt questi generali, quando l’obbiettivo numero uno» di un partito socialdemocratico e’ k lotta contro i comunisti? La internazionalizzazione della Ruhr si fara’; ma per ora non sara’ un fatto pacifico, concordato^ tra le nazioni al servizio della pace, ma sara’ una «internazionalizzazione capitalista e guerrafondaia». — Non e” questa del resto una interpretazione estremista e settaria. Il corrispondente da Francoforte del grave e ufficioso Le Monde scriveva Pahro giorno; «Le autorità’ militari anglo-americane si considerano il consiglio di tutela della Germania di cui detengono le posizioni-chiave. ET grazie a una missione cosi concepita che gli americani sono riusciti a introdursi nel controllo dell’acciaio». E la modesta Yorkshirepost ha osservato: «Gli sfarzi per ridare alk Germania un posto in Europa non devono fare della Ruhr una nuova grande base di guerra al servìzio del nazionalismo tedesco». 1 fatti dimostrano tuttavìa che i generali-banchieri americani vogliono far risorgere un nazionalismo tedesco, controllato da Wall Street, da utilizzare per k lotta contro gli Stati dell’Europa orientale. VIRGILIO DAGNXNO iliJllllllllltlllUIlllflllltfllllilllliR: Filippine 1 kukbalahap hanno lanciato un’offensiva generale nell'isola \ di Luzon. H governo ha riconosciuto che 23 membri delle forze di polizia sono stati uccìsi in un solo scontro. Una collona comprendente parecchie centinaia di questi combattenti ha attaccato anche la città di Omni sulla spiaggia di Bataan, e l’ha occupata dopo parecchi giorni, La moda di liberazione dei criminali di guerra filandesi dilaga sempre più. L'ultimo personaggio beneficato è stato il capitano Lauri Terni, condannato nel 1947 a sei anni di prigione per alto tradimento. Lauri Temi, ingaggiato dalia SS tedesca aveva combattuto contro 1 suoi connazionali. Consigli celesti Sta venendo di moda il Polo Qualora poi pensiate che vi si Sud e, anche per i pinguini, k sono trovate anche tracce di beata -età’ dell’oro» e* ormai fi- uranio, davvero non potrete piu’ nita. Fra non molto, con la stes- avere dubbi in proposito, sa naturalezza con cui quotidìa- | Le prìme e p;u» appariscenti nani ente parliamo dell’Atlantico avvisaglie di questa nuova onda» e della Pelesina, parleremo del ia d’interesse per il continente Mare di Ross e delk ferra tu sconosciuto si ebbero lo scorso Graham. ! agosto» quando Peron, in un di- ll comandante Longuet, che ha scorso tenuto a Tucnman, pro-ksciato or ora con la sua nave damo’ ufficialmente k sovrani-li porto tranquillo di Saint- Malo ta* dell’Argentina su una parte diretto verso il Polo, forse lo deirAntartide. Vi immaginate la ignora, forse non sa di star per bella Evita sulle rive del Rio chiudere» lui capitano dì fregata Salti, nella citta’ dal clima dol-Mas Longuet, k secokre serie cissimo, a citta’ senza inverno, delle esplorazioni antartiche, che sorridere ascoltando fi marito va da qnelk di Giacomo Cook parlare del continente di ghjac-del 1773 a quella dell’ammiraglio do? Poco dopo, per essere esat-Byrd dell’anno scorso. Dopo di ti dopo quattro settimane, il Di-eui i ghiacci eterni non vedranno partimento dì Stato americano che truppe da sbarco e stormi annuncia di avere proposto lindi bombardieri, j teràazionalizzazione dei territo- Possibile? Voi direte. Proprio ri antartici (non chiedete come cosi*: gli Stati Uniti infatti han- mai, non chiedete perche’ allora già’ dichiarato che l’Àirtarti-ha da essere considerata zo- stretegìca import antissima. Fedele ed rapisce il argilla marile Ogni popolo ha il suo ciclo di fiabe, di leggende, ma gli eroi che ne sono protagonisti si assomigliano un poco dappertutto; il forte, il furbo, l’innamorato, l’avaro, il fìnto-tonto, la moglie infedele, hanno servito ovunque a trarre facili morali o precetti didascalici. Anche i popoli del Caucaso settentrionale hanno avuto in preziosa eredita’ dai loro antenati una serie di raccolti, tramandati oralmente, sugli eroi locali, i narti, k cui stirpe secondo la leggenda non y’ mai vissuta sulla terra. La leggenda fa risalire al Syr-don il merito di avere inventato la fandira, l’arpa degli asetini, accompagnandosi alk quale ancora oggi si raccontano le fiabe sui narti che con la loro freschezza ed il loro linguaggio da libro sacro, appartengono anche esse alla storia delTtomanita’. Ando’ in collera Urismag e »._________ ____ disse a sua moglie Sciatana: in multa, ad una pena corporale o nome del cielo, ti^ prego ^torna addirittura alk prigione, Naturalmente la legge non e* uguale per il bianco come per 11 negro. Il bianco che uccide un uomo di colore viene assolto o, nei casi piu’ gravi condannato a due o tre anni «fi prigione. Il nella tua casa natale. Prendi qui rio’ che vuoi, qualsiasi tesoro che piu’ attiri il tuo cuore, purché* te ne vada; non mi sento piu’ di vivere «in te. Va bene — disse Sciatana.. — Forse che io posso oppormi a negro che uccide o ferisce un ciò’ che mi comanda il mio spo-biancq viene condannato sempre ; so» quello datomi dal destino.’ a morte. 1 Seguirò’ il tuo volere, ma tu Eppure l’intelligenza e la ca- j esaudisci la mia ultima preghie-pacita’ dei negri non sono infe- : r-a. Io ho vissuto tutta la mia riori a quelle dei bianchi, tWin-j,vita coi ’»■'.rii e ho diviso con lo chiesta sperimentale eseguita in varie scuole del Sud Africa dimostro’ che l’Intelligenza dei negli si poteva in media calcolare di un 0 per cento inferiore a quello dei bianchi; differenza minima che le condizioni di vita, la denutrizione, la mancanza di alloggio decente, ecc., giusti- ro il pane-col-sale, il simbolo dell’ospitalità’. Ora voglio per l’ultima volta brindare in onore di essi. Urisgam acconsenti’ e allestì’ un banchetto d’addio. E i giovani narti gli portarono una dopo l’ahra le coppe. Già’ Urismag aveva bevuto non poco ficano pienamente. In reaita’ se prima di allora, ma trincato che l’SO per cento dei negri s’ anco- : ebbe le nuove coppe cadde r a analfabeta, questo e’ dovuto ! ubriaco in un sonno profondo » smemorato. Dopo di che i giovani narti se ne andarono. Alora Sciatana attacco’ ! bugi piu’ nutriti a un gran carro, ne ricopri il fondo con l’erba piu’' molle e piu’ asciutta, accomodo’ un giaciglio d’erba, coprendolo d’un tappeto e depose su di esso lo sposo dormiente. Ella non prese con se’ null’al-tro, lascio’ a casa tutte le ricchezze» Tiro’ le redini Sciatana e il carro si mosse dal cortile. Allorché’ essi giunsero dai monti in pianura, si snebbio' Urismag e si desto’. Guarda e vede Due favole caucasiche Sciatana seduta accanto a lui che con un ramoscello gli allontana le mosche dal viso, grida ai buoi e li sferza con un ramo. Si meraviglio’ Urismag, non capiva che cosa strana accadesse. — Forse stiamo viaggiando verso qualche luogo? — chiese egli a Sciatana. — Vedo che ti sei scordato di avermi scacciata da casa; ebbene me ne sto tornando dai miei. — Questo le mo ricordo, — disse Urismag, — ma dove porti me? — Nello scacciarmi hai detto: prendi da casa nostra quel tesoro che piu’ degli altri e’ caro al tuo cuore. Non vi e’ per me tesoro piu’ caro di te. Ed ecco io ti porto via r lascia che il resto rimanga dov’e’. — Toh! ho preso un diavolo per moglie, — disse sorridendo il vecchio sposo. Urisgam si riconcililo’ con la sposa, insieme tornarono i loro e la’ continuarono a vivere d’amore e d’accordo. Syrdon aveva un ben nutrito montone. Ed ecco i narti cominciarono a pensare: «Come facciamo a mangiarglielo?». Un giorno dissero a Syrdon: — Sai, Syrdon, che prima o poi verro’ la fine del mondo, tutto andra’ in rovina, anche il tuo grosso montone. Orsù’, andiamo l'ammiraglio Byrd, durante k sua ultima spedizione, ha fatto cospargere, certo non solo in segno di giubilo, l’intero continente di decine e decine di bandiere avio-lanciate: questi sono misteri, forse sin troppo chiari, del suddetto' Dipartimento). La proposta venne naturalmente fatta soltanto alle sette nazioni che avanzano pretese su questa o quella parte dell’Antartide: la Argentina, il Cile, l’Australia, la Francia, k Granbretagna k Norvegia e la Nuova Zelanda (a cominciare fu la Granbretagna, nel 909). La risposta dell’Argentina e del Cile fu immediata e negativa: l’Antartide — dissero — appartiene, pei' la sua stessa posizione geografica, alla America del Sud ed e* inutile e illogico che altri se ne interessi. Le cose sono dunque a questo punto; gli scambi di idee fra i j diversi Governi continuano e, presto o tardi dovrà’ aver luogo una conferenza per la soluzio- calotta terrestre e invadono i continenti inghiottendo l’uomo e i segni della civiltà’: fi che e’ quanto dire» amici miei, diluvio universale. E a questa prospettiva, che e’ davvero tutt’altro che rosea, quale rimedio ha proposto il nostro ingegnere? Ha detto: per salvare k Terra da un’altro diluvio dobbiamo distruggere i ghiacci bombardando il Polo Sud con l’atomica. Ecco dunque trovato un lodevole Impiego per la energia atomica e risolto anche fi ben .grave problema del controllo; infetti per far saltare un continente di 22 milioni di kmq. (la quarta area continentale), ci vorrà’ ben altro che la bombetta che distrusse Hiroshima, riserve e produzioni a venire dovranno essere tutte impegnate. RAOUL CAPRA .... a..... Le pive nel sacco Si annuncia che venti carri armati americani impiegati dalle torze di Chang Kay Shek soni,s tati recentemente distrutti dalle forze popolari su! fronte di Tìen-Tsin. mediante degli ordigni e delle granate di fabbricazione americana. Queste armi erano state catturate dalle armate di liberazione nel corso di precedenti conto tinnenti. A Perirne , (nella Florida) il colleggio elettorale comprende 316 ne« e 27 bianchi. Un nero aveva la speranza di essere eletto al consiglio municipale. In seguito alle minacce dei bianchi egli ha dovuto ritirarsi e lasciare il paese, dichiarando di aver conferito con Dio. Questo ultimo lo avrebbe amichevolmente consigliato di dea-sistere dal tentativo. I Kukbalahap filippini sono degli indigeni insorti contro :a politica reazionaria filoamericana deQe autorità locala. Egitto Il «Progresso F"fZìario» pubblica il seguente annuncio nella rubrica delle offerie di impiego: «Il comandante, delia polizia de! Caro enìnumcia Che sono attualmente vacanti dei posti alla sezione delia polizia segreta». «Gii interessati sono pregati 41 presentare una domanda allo ufficio «Arkati Harb». I candidato devono essere di età dal 21 af 30 anni, e saper leggere e scrivere Essi saranno sottomessi a regolamenti militari Si possono assumere fnfonna-2'oni sulle condizioni di ingaggio e di paga. Argentina dei su- gli sono Gli effetti dello sciopero solcatori argentini si sono bito fatti sentire, poiché spaiti del campi dove s svolte le partite di campi fonato di prima divisione, sono apparsi piuttosto sguarniti. I rf-fesi, infatti, non erano molto attratti da partite impegnanti giocatori di terza dfvìs one, atleti cui hanDo ricorso le mag* goiri società argentine per sostituire f titolar. I SCIENZA FRIZZANTE SE L'ANIMA C E’ pesa un po’ troppo iYl fu un tempo in cui, come e* noto, i medici dovevano ricorrere ai sotterfugi, pena la prigione ed anche la scomunica, se volevano studiare, l’anatomia del corpo umano sui cadaveri. Poi, tutto fu superato ed oggi le dissezioni anatomiche non impressionano pin’ alcuno, ne’ sono piu’ motivo di scandalo religioso. Di altra parte l’inquisizione e’ morta, almeno materialmente, per ora. flutto», sull, ,1». M fi,»., “aFS.ùS» iÄiXJÄ« Ä -» ««» 11 cielo ci assista. Syrdon non si oppose. Cosi in un giorno di sole i narti si adunarono sulla riva del fiume e Syrdon condusse la’ il suo ben nutrito montone. Essi cercarono un bel posticino sotto un albero, vicino alla riva del fiume» scannarono il montone e lo tagliarono a pezzi. — Éd ora rinfreschiamoci I — dissero i narti. Si spogliarono e si tuffarono in acqua. I narti facevano fi bagno— E fi maledetto Srdon afferrato i loro indumenti li getta* sul fuoco. I narti, rinfrescati, tornarono a riva. Ecco, ora ci rifocilliamo a dovere. Syrdon ci ha nutrito bene il suo montone! Vogliono vestirsi i narti, e per quanto cerchino non riescono a trovare i loro abiti. — Chi diavolo ha portato via i nostri indumenti? — Io, li ho gettati sul fuoco, — rispose Syrdon. — Come? Tu? —■ E che ve ne fate dei vestiti — E che ve ne fate dei vesti tunque il Dipartimento abbia dichiarato che «non e’ prevista per il momento alcuna conferenza del genere». In tutta l’America intanto la opinione pubblica continua ad interessarsi del continente bianco e negli Stati Uniti, alla fine di ottobre, verrà’ persino proiettato pubblicamente un film j girato al Polo dalla Marina americana; Il film, che dicono molto bello, e’ in technicolor e ai intitola «Terra segreta. . Le opinioni delk stampa, sempre negli Stati Uniti, sono svariatissime e talvolta divertenti: j si park, a dire il vero senza troppo entusiasmo, di sbarchi e di guerra ai Polo (1 Armata del freddo» che sta ora terminando k sua preparazione per la guerra nelle zone artiche, potrebbe eventualmente essere impiegata anche a sud), ma cV anche chi propone addirittura di installarvi l’ONU, commissioni, uffici ed archìvi a) completo. Alt ti pero’ sono piu’ catastrofici Ad esemplo, llngegner IL Auchìncloss Brown, eminente studioso della materia, ha dichiarato che l’eccessivo peso dei giaccia! del Polo Sud trasdne- ti? Tanto presto viene la fine; ra’, ad nn certo punto la Terra del mondo, e ri si può* andare j e la fara’ rovesciare. Ciò’ — ha incontro arche nudi | aggiunto — avviene ogni otto- I narti si guaH -o-o ” '• mila anni ed e’ quindi già’ arretro» ma non ebbero nulu ili- j nuto piu’ volte. Che succede re a Syrdon. • I dunque quando k Terra si ro- aNDREa LEMMA vescia? I ghiacci advglaao »ulk UN NEGRO BANTU’ (vedere articolo nella medesima pagina i > Conosciuto fi corpo in tutte le sue meravigliose particolarita’, oggi rimaneva una parte ritenuta imponderabile; l'energia che muove le membra e l’anima. Ma, i’uomo oggi sa pesare l’energia, come se frantumare il nucleo dell’atomo, non solo, ma crede »oche di esser riuscito a trasformare la materia in energia, cosi come dovrebbe avvenire nella bomba atomica. Diciamo dovrebbe avvenire, Purché’ alcuni scienziati, e non tra i minori, ritengono che nella fissione o rottura del nucleo di Uranio non si dovrebbe aver trasformazione • di materia in energia, ma semplicemente liberazione di un’energia contenuta nel nucleo ove figura come massa, cioè* come parte ponderale. Un grossokno esempio potrà’ spiegare quest’nltima concessione, meno mirabolante, ma forse piu’ vera. Quando comprimiamo una molla e k fermiamo con un gancio, noi reniamo a fissare una certa energia nella molla k quale e’ bilanciata dalk resistenza del gancio: infatti, togliendo fi gancio' la molla scatta e può’ lanciare lontanissimo ma parti-cella. La questione sta perde* in questi termini: quando il nucleo si frantuma e si liberano le duecento e piu* piatole particelle-protoni e neutroni-contenute, e’ qualcosa di esse che si perde • si trasforma in energìa, oppure e’ l’energia die era necessaria a tener unite queste particeli«, che per istinto naturale si dovrebbero reciprocamente respingere, che viene ad essere liberata e crea gli effetti ben noti? Cioè’, avvien qualcosa di simile alla molla posta in liberta’, nelle cui manifestazioni energiche nessun andrebbe a cercare la trasformazione di alcune sue particelle in energia? Se e’ vera l’equivalenza' fra materia ed energia, la molla compressa dorrebbe pesare pia’ di quella in liberta’, come il nucleo di Uranio pesa di piu’ dei due nuclei che si formano nella fissione, ma ciò’ non toglie che il nume- •X- « m. g - ■ La nostra Lotta Le donne antifasciste a Proseeoo Contro l'imperialismo PER rUIITA’ (Continua dalla I parino) vacato dal gruppo di Vidalf, nella sua direzione. Già da lungo agivano nella «ostra Organizzazione nascostamente determinati elementi di tendenze nettamente nazionaliste, i quali avevano accettato il programma conseguentemente democratico e combattivo della Organizzazione. soltanto per motivi dì speculazione. La risoluzione dell’Ufficio Informazioni ha incoraggiato f loro scopi, portandoli alla luce del giorno ed a realizzarli ai danni dell’unità della nostra Organizzazione e di tutto 11 complesso del movimento democratico a favore degli imperialisti anglo-americani. Senza esitare, questi element' hanno cominciato a distruggere incorse temente la unità del nostro movimento democratico e la fratellanza italo. . slava, frutto dì tanti sacrif ci dei nostri popoli, quantunque potevano immaginare che da c'ò potranno trar frutto soltanto gli imper alisti anglo-americani e la reazione locale. Per raggiungere questi fin? sono andati tanto oltre da servrfsi persino di metod' fascisti. In occasione di riunioni e comizi delle nostre organizzazioni demo, cratiehe, membri della direzione del gruppo di Viđali neil’UDAIS e donne istigate da quelle, hanno attaccato (bastonandole, sputandole ed offendendole) le nostre combattenti più conseguenti che nella loro vita avevano già sofferto moltissimo per le persecuzioni fasciste., e che oggi proprio per tale motivo non possono essere d’accordo con la loro attività distruttiva ai danni delle forze democratiche qui da coi1 e nel mondo. In ogni momento vi posiamo inviare le dichiarazioni delle seguenti compagne: Cok Antonio. Lah-T.ukeS Neva.. 'Jagodic Dragica, Cebohin Lojka. Sancin Slava, Kosovel Zorka. Rupèna S*?a. ZatoSèek A’ma. Lazar Kat'ea, Bdovec Tomka, B micer Albina. Kamm Ernesta. Stepanefeh Adele. Vabam Cvetka, Rabe Josipina. «težina Albina. Fontenot Bfanca. Tomažič Maua MaSera dott. «Sonia. Fe-ienfi:ß Mara. Scbek -Bidovec Vlada- - Morana. Samsa Mara e Koketi Maria. Il contenuto della letters su-riaerrz'onàta k stato studiato e firmato da 9.139 compagne. Le firme relative sono state inviate il 4 novembre 1943 d Comitato Esecut'vo ddla F.D.M.F. Oltre a c'ò hanno preso cono-seén-za' del contenuto dpila lettera su menzionata anche altre compagne, le cui firme potremo Inviarvi fn segntfo. Nella lettera inviata dalla Secretorio al grut uo di Viđali ne1 l’UDATS si ìe«ge q"®nto segue In retortom? alls questione di Bersa Komea: «.Ri té?» vuno g:u.sio che vengano denunciati da narte vostro- gl- «trenti ohe avvengono in Jugoslavia di uomini e do- rie che du fante tutta, la lóro vita hanno lottato contro '1 fascismo e rimoerialtsnio, ed hau no dato prove della lem dedizione alla causa della democrazia e dotta mare». . Le nostre donne si sono meravigliate sommamente che 'a Segreterie della F.D.M.F. . si sia lasciata ingannare dalla mungo-gna propinatale da’ (Tritono di Vidal'. iò le sorprende perchè ritengono che la Seaneterfa- abbia agito scorrettamente, prendano una determinata posinone in tale questione orima d' conoscere la verità sulle cause della morte di Bersa Rome®'. gli Lavoratore» ha scritto in data 23 novembra t0,13 così: «Do-■ po. la pnbb’-'cazione della risoluzione dall’Ufficio Inform azioni de. Partiti comunisti, segui decisamente 1® va dell’interr.azìona-lismo e fu perciò internata ”on tl marito in Bosnia dove decedette in questi giorni lase'sudo una bambina in tenera età L’opera che non sono riusciti portare a termine 11 nazifascismo e l’mper teliamo contro questa combattente è stata completata dagli agenti di Tito». In data 27 novembre 1948 sii lavoratore» parla già di una disgrazia del traffico e scrive così: «Stabfl tasi a Fiume, dopo un anno venne trasferita con reitera famiglia © Zenica Vittima di un’incidente stradale, gravemente fer ta, venfva trasportata allo ospedale. Purtroppo 1« prognosi le fu infausta. Vano risultò iO estremo tentativo chirurgico» Da quanto su esposto potete dedurre che la Segreteria si è lasciata ingannare da menzogne e che ciò non può essere ut'ie alla considerarione ed all'autorità della F.D.M.F. Un tale modo unilaterale di ricezione e di non appurazione delle verità, può serv're soltanto ad una politica che approfondisce la scissione, indebolisce il nostro movimento democratico, ed è n contrasto con I principi sui quali poesia l’Organizzazione della F.D.M.F. La lettera della Segreteria dice inoltre: «Abbiamo ricevuto qui q Parigi, qualche tempo fa la visita della sig.na Laura Weiss, che ci ha confermato le informazioni che già ci avete dato a Budapest. riguardami un manifesto che vien fatto circolare nel nostro territorio allo scopo di raccogliere, sorprendendo la buona fede delle dotine, firme per una cosiddetta «pace». Riteniamo che per neutralizzare il disorientamento delfopiitvione pubblica che il manifesto si proporrebbe di provocare: «Quanto sopra meraviglia moltfesimo le nostre donne che nella lotta df libera2'one nazionale per la pace tanto hanno sacrificato, e che oggi nell’attuale lotta concreta contro l’impefia'-lüsmo anglo-americano continuano a sacr'ficaTe per essa». Non Dossfamo comprendere come un’Organizzazione di 84 milioni ‘di mentore. che poggia sui princ pi della pace, possa parlare così delle firme per la pace e che queste non abbiano per essa alcun valore. Stando a quanto il gruppo di Vfdalj nella direzione dell’UDAIS ha già fatto ed a quello che ancora attualmente fa af dann' del movimento democratico, le nostre donne nutrono un giustificato timore che quello si serva anche de’”8 Marzo, g'ornata internazionale della Donne, e per la quale esse fanno ! preparativi, onde festeggiarla più degnamente come per il passato, nel senso del consolidamento delle forze democratiche. soltanto per disgregare la nostra unità df lotta. Le donne democratiche del Territorio L'bero di Trieste dubitano che il Comitato Esecutivo della F.D.M.F. sai stato informato di ciò, ed attendono che nel futuro esso vorrà impedire che la F.D.M.F. venga sfruttata nella lotta contro i suoi principi democratici. nella lotta contro l’unità delle forze demoeratfehe. Le donne italiane e slovene del Territorio Libro di Trieste, ohe sono rimaste ferme nella lotta per l’unità delle forze democratiche contro l’im pera Ilismo anglo-americano ed f suoi aiutanti, e che sono rappresentate dall’UDAIS per il Terr'torto Libero di Trieste. continueranno a lavorare in questo senso anche per l’avvenire fedeli af loro principi che sono anche i princ'pi della F.D.M.F. ai principi della lotta per la democrazia e per il rafforzamento ■della pace nel mondo. A voi vada il nostro saluto di lotta. Morte al fascismo — Libertà ai popoli! .1 MEMBRI DELL’ESECUTIVO DELL’UDAIS- PER IL T.L.T. Seguono le firme. BUIE prepara le elezioni < Contìnua dalla IV pagina) del P.C. T.L.T. Pubblichiamo il testo ìnte-1 venirle da una massa di elementi 5 organizzare, tutte le forze pfù atti- _ graie del discorso del rappre- ! stabilitisi a Trieste dopo il 10 giu- ve del nostro movimento per far! lotta dr liberazione contro Menzogne Lire 10 (Continua dalla I pagina) dei potere popolare, inventano ogni sorta di menzogne come quelle pubblicate nel «Lavoratore» del 24 gennaio u.s. in li pagina sotto il titolo «Nuove turlupinature in preparazione nella zona B». In questo articolo si dice «Una grossa turlu-i pinatura si sta preparando ai danni degli operai istriani. Infatti da voci raccolte in zona B sembra che i trotzkisti abbiano l’intenzione di emanare un decreto per l’aumento delle paghe, aumento che si aggi-rebbe sul 20 per cento. Senon-chè pare che gli aumenti verranno applicati soltanto a coloro che ricevono il salario minimo e non il massimo». Evidentemente tali «voci raccolte in zona B» sono state raccolte presso i sindacalisti falliti e presuntuosi alla Degrassi Mario che a fianco a Semiili non hanno mai capito niente di lotta sindacale ne! Potere Popolare e dei quali «sindacalisti del trockista Babič» devono riparare ancora danni arrecati al nostro sindacato. L’ideatore dì queste menzogne che non può essere altro che un n mico della classe lavoratrice e dei suoi sforzi per migliorare la propria esistenza, si smaschera più avanti ne! medesimo articolo quando si arrabbia dicendo «In cambio degli ostacoli posti dai controlli interminabili, si sta preparando un ordine per cui non si potrà esportare dalla zona B un importo superiore a Lire 300». Dimostrando tutta la sua contrarietà per tutto ciò che potrebbe essere provveduto dai Potere Popolare per limitare LI contrabbando e la speculazione con la zona «A». Evidentemente il nostro venditore di menzogne è interessante» con i trafficanti di moneta, i contrabbandieri, ed i borsaneristi, che continuamente spe-__..n-W-r, •» .io v-,n<. Agi nostri laVO- sentarte del CC PC del TLT comp. BORIS MRAK ella conferenza 'delle donne antifasciste della zona A, tenutasi domenica scorsa a Prosecco: COMPAGNE! Permettetelo : di salutare questa vostra odierna conferenza a to-me del Comitato centrale del PC TT e, attraverso voi. tutte le donne antifasciste italiane e slave del nostro territorio. Se consideriamo l’od erna situazione politica locale ed internazionale; se consideriamo, cioè, da .noi le pos ziont delle forze della reazione e dell’imper alismo guerrafondaio e rispettivamente le forze della democrazia e della pace, possiamo affermare che. questa vostra conferenza ha una grande importanza e che i compiti che essa farà assumere al nostro, mo-vi mento antifašista đtdle donne scranno di grande importanza per una efficace lotta contro l’imperialismo. .. In questo, momento credo sta uecessar o constatare in, primo luogo la necessità della costituzione df un fronte più largo che comprenda tutte quelle forze che in questo territorio sono per la difesa della pace e della democrazia, ciò che concretamente qui da noi voi dire tutte quelle forze che dii fatto sono in primo luogo contro ogni revisionismo guenra-foedaiia e per la difesa del Trattato di pace. Va da sè, quandi, che entro un tale fronte sopratutto è necessaria l’ur-ità d: quelle forze Popolari antifasciste e conseguenti, italiane e slave, che prima della provocata divisone sostenevano con successo la lotta contro i pani della reazione locale e deh imperialismo. Il nostro movimento antifascista delle donne che trae le sue origini dalla lotta antifascista e che si è enormemente rafforzato nel. corso della guerra di liberazione e nella lotta contro runpe-r alLmo, per la fratellanza dei popoli qui conviventi e per la emanc pazìone della classe operaia e di tutto il popolo lavoratore. conserva in sè una forza valida e molto importante ne*lo ambito del nostro movimento antifascista ed anti mperialista.^ Se-gxiendo le sue tradizioni di lotta e lottando contro tutti coloro che queste tradizioni vorrebbero negare, questo mov mento e destinato ad avere una funzione^ importante anche in questa odierna, come pure nelle gno 1940, ai quali il sopraddetto trionfare in seno al • movimento lezioni la sua piena fiducia nel-l’UAIS e nei suoi rappresentanti. In vari paesi le iscrizioni hanno raggiunto a ioo per cento. A Crasizza vennero i-scriiti 60 nuovi membri. A Gri-signana è stato iscritto il 100 per cento dei vecchi membri, più altri 100 nuovi A Villanuova del Quieto il 100 per cento,, più altri 57 nuovi membri, a Momiano il 1Ö0 per cento, più altri 37 nuovi iscritti, o Otta-nova il 100 per cento, più altri 132 nuovi iscritti, ‘a S. Lorenzo il 100 per cento, più altri 38 nuovi iscritti, a S. Maria del Carso il 100 per cento, ed altri 20 nuovi iscritti, a Castel Venere il 100 per cento, ed altri 104 nuovi iscritti. A Buie, è stato raggiunto sinora il 98 per cento dei rinnovi e vennero iscritti 20 nuovi membri; a Salvatore altrettanto; a Umago l’84 per cento delto iscrizioni più 81 nuovi iscritti. Così in tutto il distretto è in pieno sviluppo la gara di ému-tozione per le iscrizioni all’U.A. I.S.,fra paese e paese, fra settore e settore. Pur tuttavia H lavoro volontario non subisce soste od arresti. Si prepara materiale per la cos* uzione delle case cooperativistiche: si riparano strade e si effettuano altri lavóri. Questo il clima di lavoro in cui il distretto di Buie si prepara per le elezioni deìl’UATS che avranno luogo il 30 gennaio. In queste elezioni verrà ancora una volta dimostrata la fiducia del popolo Istriano verso i sùoi rappresentanti, verso coloro che Io hanno guidato nella ..... *'..... 1 ordine concede il diritto di veto contrariamente allo spirito ed ella disposizione del Trattato di pace. Che cosa dobbiamo giudicare da c'ò? 1) Il Governo militare ha voluta approfittare della divisione nel campo democràtico per imporre loro l’ordine 345. 2) Che i . nemici dei lavoratori e delle larghe masse democratiche italiane e slave intendono sfruttare fino im fondo la situazione nel campo democrat ito. per restaurare gli attuali loro servitori nelle posizioni dirìgenti dell’amministrazione pubblica e dando a questa restaurazione un’apparènza legale., ■ Io credo che 'in relazione a tale i del fronte amtiimperial sta moh-situazione politica per fl movi- ; diale. meRto democratico popolare lo- j Nella prospettiva di risolvere cele, come pure per il mov mento questi compiti per il mov mento antifascista delle donne italiane e popolare antifascista nostro la slave, come parte integrante df vostra conferenza odierna assu-quesito movimento, stanno di fron- me 'una importanza immediata 8 fe i seguenti problem, indispensa-1 concreta, le cui decisioni dovran-‘ denunciare O0 echeggiare favorevolmente non l ordine 345 del GM con il quote tra-le masse femminili ar ti-si vuole imped re la l'bera espres- fasciste ma pure in tutto il tno- j democratico locale tl princip o dell’unità delle masse lavoratrici italiane e slave dèlia,città e della campagna Per una lotta attiva, I. concreta, contro l’ mperfalismo la guerrafondaio e revisionista. Al raggiungimento d' questa unità non ci . devono essere di imped -mento le divise opinioni rispetto alla risoluzione dell’U.- I. sulla s tuazione del PCJ, essendo la base principale ed il principale fondamentale dell’unità delle forze popolari e delle masse lavoratrici italiane e‘slave la lotta concreta, pffett va. reale, contro ,l’imperialismo guerrafondaoi e ’a reazione. e ciò nell’lhteressè delle nostre masse lavoratrici, come pure nazifascismo, e che ora lo guidano nella lotta per il rafforzamento dell’economia. Il popolo istriano è ben conscio dei-importanza del suo volenteroso contributo di lavoro per 'a costituzione di un migliore avvenire. .... O""....- . / 65 anni de! comp. Regent (Continua dalla I pagina) Dietro la facciata (Continua dalla IV pasta*) Infanzia funziona molto male, come del resto tantissime altre istituzioni di' beneficenza locali; quando c’entra lo zampino della preferenza... politica, non ci può essere equità e giustizia, nè, tantomeno, beneficenza e solidarietà umana. Siccome è notorio che tali 1-stitu2ioni sono state largamente sovvenzionate dalla locale Misione per il piano E.R.P., sarebbe oltremodo opportuno ed urgente che qualcuno si interessasse della cosa e, con un tempestivo intervento, riportasse sulla strada della equità, •ìeH’imparrialità e della beneficenza pura, senza cioè preferènze. .. politiche, l’attività assistenziale dell’Opera Maternità ed Infanzia. ..i—o..—■ Produzione sovietica Nel corso dell’annata 1948, un operaio su tre, lavoranti nell’industria automobilistica, ha proposto un’idea tendente alla razionalizzazione dei metodi di lavoro ed al progresso della produzione. Per 1a totalità dell’industria sovietica questa proporzione e di uno su sette. La lotta contro ta TBC Il vaccino BCG mirabile prevenzione La sezione sanità del Comitato popolare Distrettuale di Capodistria porta a conoscenza della popolazione che la vaccinazione antitubercolare con il siero BCG verrà eseguita nel distretto di Capodistria da un gruppo di medici Jugoslavi e Danesi del centro di ricerche del BCG secondo il seguente orario nelle predette .località. Il giorno 27 gennaio a Capo-distria nel ginnasio italiano dalle ore 8 alle ore 12. nella casa dello studente sloveno dalle ore 13 alle ore 18. 28 gennaio: ad Ancarano nella Scuola elementare alle ore 8 a Scoffie nella Scuola elementare alle ore 9, a Decani nella Scuola elementare alle ore 9,30, a Cesari nella Scuola elementare alle ore 10, a Prade nella Scuola elementare alle ore te di Capodistria nella Scuoia elementare alle ore 8, a Pomia-no ne a Scuola elementare alle ore 8,30, a Costabona nella Scuola elementare alle ore 9, a Puco nella Scuola elementare alle ore 10, a Krkavče nella Scuola elementare alle ore 10,30, a S. Pietro nella Scuoia elementare alle ore 11. a Pade. na nella Scuola elementare alle ore 14, a Gažon nella Scuola elementare alle ore 14.30, a Se-medella nella Scuola elementare alle ore 15. Il giorno 7 febbraio a Corte nella Scuola elementare alle o-re 8, a Malia, nella Scuola elementare alle ore 8,30. a Siccio-le nella Scuola elementare alle ore 9, a S. Lucia nella Scuola e-lementare alle ore 9.30. a Portorose nella Casa dello Studen- te alle ore 10, a Pirano nella 10,30, a Borst nella Scuola eie- Scuola elementare alle ore mentare alle ore 14, a Maresi- ] 10,33. a Strugnano nella Scuo- go nella Scuola elementare alle ore 14,30, a Babici nella Scuola elementare alle ore 15, a Vanganello nella Scuola elementare alle ore 15,30, a Man-zano nella Scuoia elementare alle ore 16. H giorno 29 gennaio a Mon- to elementare alle ore 14, a Isola nella Scuola elementare alle ore 14,30. Vengono invitati i. genitori degli studenti ed in generale dei ragazzi fino al 18o. anno di età a provvedere che vengano vaccinati i loro figlioli. PRELUDIO ALLA CAPITOLAZIONE Cina chiede l’arresto di C. K. Shek l’estero continua nella sua attività rivoluzionaria e tra l’altro dirige le radiotrasmissioni ih lingua slovena a Mosca. Diviene pure membro del comitato panslavo, insieme con la IV Armata dell’A.j. la liberatrice di Trieste! ritorna alto sua città. ^Sempre instancabile. lotta ______ cön .abnegazione pèr l’afferfha- sioiie della volontà della maggio- vhnento democratico eAtìfàsc'sìa" > zìone ed il consolidamento del-raaza democratica della popola- - ' ’ ” ■ " •• • • - rione di Trieste e continuare a lottare oer la sua sostituzione con un’ord'ne per le elezióni che sia nello spirito del Trattato di pace; 2. preparare le forze popolari, il movimento democratico antifascista ad affrontare le elezioni, perseguendo a questo scopo la v a dell’unità delle forze democratiche, scompfé’ fendo tè tale modo i piani dell’imperialismo e della reazione locale; 3. mobilitare ed ciò che confermerà la giustezza I fratellanza italo - slava. Co-dell’appeUo all’unità, rivolto dal me fervido oratore e pubblici-nostro CC del TT a tutte le masse i sta gode di una larga ed indi-lavoratrici Italian* « slave della ’ scussa popolarità, nos ra c.t . Ai compagno Regent che at- tualmente ricopre la carica di ministro deb lavoro nella repubblica popolare della Slovenia vadano i saluti è gli auguri nostri e di tutta la popola Se l’aoima c e pesa nn po’ troppo (continua dalla 5-a pagina) ro delle particelle elementari, protoni e neutroni, contenuti , nel nucleo originale non muta alla fine della reazione, cosi come non si trasforma la molla. Ciò’ che ci interessa e’ il fatto che sembra ormai stabilito Per mancanza di spazio questa settimana non abbiamo pubblicato le communicazìoni di Radio Grecia Libera, che verranno però riprese prossimamente. zdone democratica circondarlo. del nostro NANCHINO, 28 — La Radio della Cina Libera ha invitato oggi il Presidente della Vilna, Li Tsnng Jie, a mostrare il proprio sincero desiderio di pacificare la Nazione, ordinando l’arresto di Ciang Kai Seek e di altri «criminali di guerra». Una radiotrasmissione in lingua cinese, ascoltata a Sciangai, ha. detto che il vice Presidente Li e il primo ministro San Fo, sono anch’essi dei «criminali di guerra», ma saranno perdonati se compiranno il loro dovere, arrestando capi del Kuomintang compresi nell’elènco dei «criminali di guerra». Mentre i rapresentanti della Cina Libera sono in attesa di una risposta all’offerta di iniziare trattative di pace, comunicata ieri in base agli otto punti fissati da Mao Tze Tung, n He file nazionaliste si avverte chiaramente un grave senso di confusione. Il governo di Nanchino ha precisato: oggi che esso trasferirà immediatamente Un bluff letterario-politico Il libro di Kravcenko mai in russo docente di storia sottopone a una che l’energia può’ essere messa Krovc^cn'kò non ha °3e< ! Jean Babs,> in rilievo come parte ponderale , , ‘ vu o nspon- alla Sorbona, di un corpo da una relazione che lirf ■ acZZ, ,n%,Z9°Z ^ “ri“”,“ anaUsi stprìca serrata a l br° di lesa il quadrato della velocita’ vor.a,c Ja'Vere or« KttCravcenco, non mancando di ri-[ "lotto della luce, la massa e l’energia, XeU'eiUTÌ0 ^ lab L J, levare inoltre alcuni stupefacenti ì lotte ciò’ vuol dire che conoscendo la L,; . b'Asti er JL */<5* Pamdossi: «-dtt’etd dì. due anni e ita_ —---—i- »*»- " duello potiti mezzo Krgvcenco avrebbe arsisti* future dei:e masse lavoratrici itar- massa perduta in una reazione, co V ; liane e slave del nostro territorio. gi puo’ calcolare l’energia per- £ e d • n ffnnnmr) H’fkfvni.naTiìone aPXO- ___. H governo d’oocupaz.one apg.o- duta 0 liberata, americano ha emanato alcuni me- ... . si fa un ordive con cui si preftg- Fu in base a tali concetti che ge di organizzare le elezioni nella qualche tempo fa un medico zona A del TT. A questo riguardo americano ebbe l’idea di seguire è importante per no1 stabilire 18 je variazioni di peso di un mo* ragioni che hanno indotto a que- nej momento del tra- sto passo gli occupanti argloame- pagSQ gj lattava, mescolando il rIT ragione fondamentale di ciò saero con il profano, di stabilire è in primo luogo la lunga, lotta sostenuta dal nostro movimento democratico locale con alla testa il Partito Comunista. Alla cui lotta come sapete partecipavano attivamente la classe operaia e le più larghe masse popolari della c'ttà e della campagna. Ovunque ed in tutte le questioni fondamentali politiche, economiche e sociali tanto nelle fabbriche come per le strade e per mezzo degli scioperi, delle dimostrazioni e delle imponenti manifestazioni si smascherava l’arbitrio degli Imperialisti. Tra le rivendicazioniprincipali che il mov'mento popolare proponeva in tutte le occasioni erano proprio le elezioni. Il prestigio della politica antipopolare del Governo militare era seriamente compromessa presso la nostra popolazione come pure ne! campo n tern azionale. Il fatto che il Governo militare era costretto adottare il metodo puro e semplice della nomina dall’alto degli amministratori pubblici significava la sua debolezza che lo stampa e la propaganda reazionaria ed ir-redent sfa cercava. invano di mascherare in tutti i modi. Nel medesimo tempo possiamo ben dire, j che se il Governo militare ha j scelto proprio questo momento | per indire le elezioni e sopratutto ■ per imporre l’ordine 345 relativo alto organizzazione delle,elezioni. ! ciò lo dobbiamo In buona parte alla divisione che è subentrata, nel frattempo, nel campo democratico locale. Il Governo militare e suoi setrii locali pensano che è venuto II momento più favorevole per dare una risposta a!le rivend'cazionj popolari relative alle, elezioni e dare alla sua amministrazione un’apparenza di democrazia. La reazione saluta l’ordine 345 perchè per mezzo di -LUTIVI __A* ■V'VTMm ITVP.r.gj’ d?-Pr>in<> la variazione di peso tra il corpo animato e quello morto,, a suo dire, senza anima ! Perciò’, » § rebbe come dire il peso dell’anima! Il dottor Duncan Mac Dou-gall con una bilancia di precisione constato’ un alleggerimento compreso fra i 26 e i 25 grammi nel peso del corpo di vari moribondi, .nell’attimo in cui e-salavano l’ultimo respiro e si fermava il cuore! Il prof. Rabbeno, che ricorda sul «Tesoretto» tale esperienza, aggiunge che potrebbe esser ridicolo parlare di peso dell’anima, ma non lo sarebbe piu’ se tale alleggerimento fosse interpretato come valore della massa di energia vitale perduta all’atto del decesso. Seguendo questa strada dovremmo dire che il trapasso verrebbe a corrispondere alla brusca interruzione di un circuito elettrico con istantanea perdita della carica che era nel circuito stesso. Seguendo tale strada, il Rabbeno giunge a stabilire che considerando tale diminuizione ponderale come un’equivalente gravitazione di energia, la perdita da 26 a 26 grammi corrisponderebbe ad una massa di ben 400 800 milioni di chilowattore. Il Rabbeno, ammettendo che un corpo vivo contenga piu’ e-nergia potenziale, concetto discutibile, di quella contenuta nel corpo di un moribondo, giunge a valutare per un uomo sano il valore dell’energia vitalizzante a non meno di un miliardo di chilowattore, equivalente al calore svolto nella combustione di dal colonnello Mousquier_____ quello militare. Il male piopä-gandistico scatenato dalla stampa Hearst, per coprire le ignominie del processo dei «dodici», vede Kravcenco k. o. già al terzo round. Per questo l’a%>vocato di Kravcenco, George Izar, ha pregato l presder.te perchè lunedì, alila prossima seduta, vengano chiamati a deporre non, già altri lesti di Lettres Francoises, beasi quelli di Kravcenco, al fine di interrompere la monotonia delle requisitorie. Ieri Kravcencvo, ogni qualvolta non sapeva cosa ribattere, lanciava invettive ed insulti, come i ptioßt tn istato permanente di inferior tà. Oggi quindi Kravcenco si limi-mitù a una sola digressione, la strizzatina d’occhi, ma soprattutto tacque. La sola volta che cerei1 di rispondere, il suo avvocato lo invilii formalmente a stare zitto! Un cwoccato di Lettres Francalses è dovuto intervenire in favore deità libertà di parola di Kravcenco! Il primo teste della giornata è il celebre scrittore Vercors, autore del «Silenzio del mare» e di aLa marche à l’etoile.» Vercors che recentemente ha avuto una polemica con Wurmser proprio sulle cotenne di «Lettres Francoises», paragona Kravcenco ai traditori fucilati dopo la Liberazione, sostiene che la pubblicazione del libro sarebbe stata impossibile nel 1944 ed Invita Izar a riflettere sui motivi del cambiamento. L'avvoccato di Kravcenco ribatte citando urta dichiarazione di Vercors to polemica con Ehrenburg, distruggendo così uno de j pilastri della sua difesa che consiste nel negare ogni valore alle testimonianze in favore di «Lettres Francoises», in quanto proverrebbero tutte do militanti to a una scena che racconta diffusamente nel suo libro. Una memoria strepitosa, no c’è che dire! Kravcenco racconta la storia di uno stranissimo villaggio che in due giorni egli avrebbe trasformato da «miserabile e caotico» in prospero e ordinato». Come sono possibili tali miracoli?» Kravcenco gesticola, parla dì tutto, meno che del villaggio in questióne, e conclude: «Dato che non posso convincere il teste non farò perdere del tempo al Tribunale!» Il prof. Baby continua: «Kravcenco giunge in un altro villaggio sono tutti malatti o moribondi. Due torni dopo «tutti lavorano cantano e scherzano dall'alba ai-crepuscolo. Mi spieghi questa nuova assurdità!» Il prof. Baby parla quindi , della successiva ondata di terrore che avrebbe Imperversato in Russia, secondo Kravcenco: «Nel 1917 la Russia contava 117 milioni di abitanti. Nel 1939 questi, erano saliti a 180 milioni. Se Stalin avesse condotto «una lotta sanguinosa che ha fatto decine di milioni di vittime», come spega. Kravcenco questo miracoloso incremento della popolazióne unico al mondo?» Il prof. Baby chiede quandi a Kravcenco: «In che lingua è stato scritto »! vostro libro? Secondo le prefazione dell’editore ci sarebbe stato un lesto russo tradotto in inglese poi ritradotto in russo. Il testo inglese ha servito di base a tutte le altre traduzioni in quanto la copia dell’originale russo era «inaccessibile», come ha ammesso Veditore francese Come mai?». Il prof. Baby dimostra quindi il carotiere spccatamente americano e bellicista del libro; ricorda che in «Ho scelto la libertà» sono riprodotti gli appelli nazisti alla rivolta e conclude: l Tribunale militare!». L’avvoccato Izard ripete l’errore di. prima e ricorda un articolo pubbloatto nel 1937, in cui D’Astier attaccava alcuni dirigenti del partito comunista francese. D’Astier ribatte riportando un articolo di Izard, pubblicato su ulta rivista collaborazionista di Vichp nel 1943, quando gli americani erano già ad Algeri! Il presidente sospende la seduta e risparmia ad Izar l’ingrato compito di togliersi d’mbarazzo. i Alla ripresa, in seguito a una serie di domande di Nordmann, avvocato d «Lettres Francoises», Kravcenco è costretto ad ammettere che la traduzione in ucraino del suo libro, pubblicata nel Canti dà, è stata «falsata» in modo tale da mutargli il carateere da antisovietico in aiti russo. «Ho scelto la libertà», inoltre è stato tradotto in ucraino nongià in fus- to sua sede ufficiale a Canton. Gli uffici governativi di Nanchino verr nno chiusi per sempre il giorno 3 febraio e il giorno 5 veranno riaperti i nuovi uffici a Canton. Si ha l’impresione che il governo e le truppe nazionaliste di stanza nella capitale cinése abbandonino la città prima eh« inizino le trattative di resa. Nella capitale intanto l’autorità del governo Sun Fo è pressoché inesistente tanto è vero che, seguendo l’esempio di Pechino, anche l’Amministrazione comunale di Nanchino ha convenuto di inviare presso l’Alto comando dell’esercito di Liberazione, sulla sponda settentrionale dello Yang Tzè, una delegazione muni cipa'e per trattare una resa separata della città. Questa decisione è stata sollecitata anche dal fatto che i tentativi del nuovo presidente Li per avvicinare gli esponenti dei partiti democratici messi fuori legge da Ciang onde poter creare un governo di terza forza, sono stati sdegnosamente respinti dai leaders dei partiti stessi. Frattanto Interminabili colonne dell’esercito popolare con-' (ternano ad affluire sulla riva settentrionale del Fiume Azzu-ro di fronte a Nanchino e si attestano in posizione di battaglia. Imponente lo schieramento delle artiglierie popolari che hanno ora sotto il controllo delle loro bocche da fuoco tutti ì punti strategici della capitale. I genieri dell’esercito popolare stanno approntando un’infinità di chiatte e zatteroni che dovrà -no servire al momento del-l’attac^ ) per il guado del grande fiume. Continua inoltre l’avanzata delle due ali del fronte popolare del centro verso Hankau e Sciangai. PANORAMA *§L SABATO (Continua dalla I pagina) «rapporto» italo-francese, a mezzo del quale, la Commissione mista che lo ha elaborato ed esteso, «incita i due rispettivi Governi interessati, a procedere nel termine di un anno all’abolizione di tutte le barriere doganali tra i due Paesi ed ali l’unione economica completa entro sei anni». Anche questo progetto rientra nei disegni e segue le di-' rettive della grande politica e-c jnomico-finanziaria degli Stati Uniti. Una grossa sorpresa sono state le elezioni che si sono svolte in Giappone pochi giorni or sono. Contrariamente ai pronostiei ed alle aspettative generali, la lista comunista ha riportato un successo di affermazione che non ha mancato di allarmare i circoli di Washington. Infatti. 35> comunisti sono stati eletti. A Tokio stessa la lista comunista ha riportato una schiacciante vittoria, poiché ben 7 candidati — uno per ciascun distretto urbano della città — sono stati eletti. Qualcuno ha voluto co'legare qtfpsto successo del Partito comunista giopponeso cori gli av--AB (]8 uoo asauoddetg t jstumu che la completa vittoria delle Armate Popolari cinesi sulle forze reazionarie di Ciang Kai Shek abbia influito in piccola parte .sulle elezioni giapponesi, ma è altresì vero che l’evoluzione delle masse lavoratrici nipponiche è in atto già da molti mesi e che l’orientamento popolare verso le posizioni di estrema sinistra è uri fatto che ubbidisce a leggi storiche, umane e naturali senza subire influenze da lontani riflessi politici. POLITICUS ŠPORT-SPORT-S Recuperi 30 oorr. sono sospese e rimandate a data da destinarsi. A partire da domenica 20 c.m. saranno fatte due giornate di ricuperi nel campionato di calcio di Zona. Vi inviamo ‘1 programma delle partite della prima giornata La GIORNATA Olftaipia - Partizan, campo Berlocchi ore 14; Fior ni l Stella Ros. , campo Fiorini ore 14; Aurora B - Verteneglfo, campo Capodistr'a ore 12.30; Pirano B - Cittanova, campo Pirano ore 14. Programma delle partite di domenica 20 corr. del campionato di calcio di I.a Categoraf: Busfnia -Scuola Nautica,, campo Bustaia ore 14; Salvare - Materada. campo Salvore ore 14; Verteneglio B -Ferbulana. campo Verteneglio 14. Risultati Risultati dell’ultima, giornata del girone di andata del campionato di calcio di Zona.' Pirano B - Arri-gonf B 0-4; Medusa B - Partizan 0-1; Stella Rossa - CittanovS 2-0; Olimpia - Bu e 2-2; Verteneglio -Umago B 1-2. Risultati della T2ja giornata del campionato di calcio di l a categoria; Ferbulana - Salvore 4-1; Vera , tenegl fo B - Jadran SL non d sputata; Busin ia - Scuola Nautica non disputata. Retifica In rif-rimento alla nostra del 21 gennaio 1949 con n. 63-12-1949 vi comunichiamo che le gare d' corsa Dìspute varie Pure questa domenica, giornata di riposo sono state d sputate alcune gare di ricupero per il campionato del TLT. Il fatto più importante da segnalare è quello della vittoria ottenuta dalla Servola-na nel confronto con la Costalunga, vittoria che ha dato adito ai rossi servolani di mettersi in testa alla classifica La lotta sarà ardua ma lo stanco e la volontà dei giocatori di Skerk e dei giovasi dell’Arrigoni dì Isola farà si che il vantaggio infz ale sarà certo superato. U girone di andata si è chiuso quindi con la superiorità delle squadre triesi'ne. spetta ora .nel girone di ritorno lasciare la parola agli undici istriani il comp to di capovolgere le posizioni di classìfica. Seconda giornata di ricupero» Servolana - Costa lunga 5-2; Mug-gesana - Dreher 4-0; Fabbrica M. * S. Anna 2-0 (for lait). Prima giornate del girone di ritorno: Maddalena - Aurora, campo Umago ore 14.30Ù; Fabbrica M, -Portuale, campo Bagnoli ore 1Ö.30; Dreher - Umago. campo Bagnoli ore 12.30; OMMSA - Pirano, campo Trebìciano ore 12.30; Servola-■na - S. Anna campo Trebìciano ore 10 30; Muggì© - Roianese, campo Ancarano ore 14 30; Ponzfana -Arr goni, campo Ancarano ore 10.30; Medusa - Capcdistrla, camp»