p ORGANO DELL’UNIONE SOCIALISTA DEI LAVORATORI Anno VII. • N.ro 331 Redazione e Amministrazione: CAPODISTRIA Via Santorio 26 - tei. 128 Il ruolo delle coscienze A BERLINO SI E'IN TA LA CONFERENZA QUA TTRO L'intero sviluppo della nostra storia più recente, la situazione esistente come anche le prospettive posteci confermano la capacità e il ruolo et’ie la forza organizsala ha per valutare in dati periodi la situazione e la disposiziona reale delle masse e per realizzare le idee. Questa indiscutibile ca-capità, questo merito devono essere riconosciuti alla Lega dei Comunisti e all’Unione socialista della Jugoslavia. Le basi del socialismo non sono ancora socialismo. Parlare a vuoto di socialismo cullandosi in pii desideri o in pretese di benefici per il singo-golo, senza lottare con tutta le forze per creare le basi materiali del socialismo, non conduce a nulla. Peggio: è dannoso poiché ostacola la mobilitazione delle forze verso le mete prefisseci. Hello stesso modo, sognare di uomini, perfetti e di rapporti ideali che si crede sorgano d’un tratto, perchè devono sorgere, significa affidarsi ai propri più deboli istinti e cullarsi in futili pensieri e nell'ozio dei quali nessuno avrà mai alcun utile. Di solito, questa specie di uomini pretende, per gli stessi motivi maggior libertà personale, maggior possibilità di muoversi per poter «utilizzare» maggiormente le loro presunte «forze» per un più rapido sviluppo del socialismo, saltando magari intere epoche. Oggi purtroppo abbiamo da fare, e ciascuno può vederlo, con i rimasugli delle vecchie concezioni, profondamente radicatesi, nella mentalità della gente, la quale, così com’è edifica le basi di nuovi rapporti, rapporti che stimolano la scomparsa di un’educazione passata. E’ logico che il miglioramento delle condizioni materiali accelera tale processo. Che cosa dire poi delle de-ficenze nelle nostre aziende, vista sia dal lato del funzionamento che da quello della capacità di gestione ?! Un lavoro enorme ci attende ancora in questo campo. Di giorno in giorno le cose migliorano, si normalizzano, ma idealizzare la situzione significherebbe sprofondarsi nella propri ignavia e nel disinteresse. Qui non giovano soltanto le leggi, è necessaria la coscienza. Jl ruolo di questa è oggi più che mai indispensabile proprio a causa dei larghi e reali diritti democratici che poggiano sulla gestione operaia. 1 lavoratori, manuali ed intellettuali, che sono organizzati nella Lega dei Comunisti o nell’Unione Socialista e che giungono a conoscenza delle leggi oggettive di sviluppo sociale, che vogliono (coscientemente!) partecipare alla lotta per i nuovi rapporti contro i rimasugli dei vecchi, oppure contro coloro che altrettanto coscientemente lottano per riconquistare i perduti privilegi, per il ritorno ai vecchi rapporti capitalisti, sono e devono essere in testa al Fronte. E questo è anche il loro dovere. Senza alcun maggiore diritto, forse con un maggiore rispetto, ma in ogni caso con maggiori doveri. I tempi sono ancora duri e bisogna saper costringersi a parecchie rinunce. Ciò è richiesto dalla sicurezza della nostra patria socialista, dalla nostra arretratezza, dalla nostra consapevolezza di dover andare rapidamente avanti, Anche per determinare la strada e il ritmo di sviluppo e necessaria, e come necessaria, la coscienza organizzata (Lega dei Comunisti e l'Unione socialista) capace di valutare « preparare le masse, affinchè abbraccino un tale indirizzo e realizzino lo scopo immediato. Nelle condizioni in cui viviamo, caratterizzate dalla gestione operaia, il dovere dei progressisti, comunisti e socialisti, è di organizzare la gestione collettiva, di interessare ogni singolo membro del collettivo alle questioni aziendali e alla produzione. Di più, di interessarlo a tutta la collettività nella quale vive. Non si tratta più della fabbrica, del villaggio o del luogo dove abita, ma di quella collettività ohe oggi chiamiamo la «comune» e che rappresenterà una unite economica, cioè una col- lettività tale che soddisfarà i bisogni materiali e spirituali della gente di una determinata zona. Oggi non è sufficente parlare della disciplina nell’azienda, dei risultati del nostro lavoro, ma dobbiamo pensare anche a coloro a cui sono affidati i beni realizzati, dobbiamo pensare alla distruzione dei mezzi creati da questa collettività. Sarebbe del lutto irreale ritenere che siamo giunti molto lontano da dova iniziammo a muoverci. Ciò è comprensibile, poiché si. tratta di cose del tutto nuove per le quali si cerca la corrispodente prassi. Ma con la partecipazione attiva e l’interessamento di tutti i lavoratori, special-mente dei più coscienti, giungeremo molto prima alla migliore soluzione. Ciò stimolerà anche l’evoluzione del nostro pensiero, l’eliminazione delle vecchie concezioni e dei vecchi rapporti che hanno la propria radice in primo luogo nella nostra arretratezza economica. Fin tanto che regoleremo il funzionamento della vita sociale con la forza delle ispezioni, e l'esecuzione dei compiti con le revisioni, non possiamo incrociare le braccia, proclamare il socialismo e incensare l’uomo come «infallibile», privo di debolezze e anche di malignità umane. Non è casuale che ancora una volta si sottolinea il ruolo dei comunisti in questo momento del nostro sviluppo e che, in primo luogo proprio dei Comunisti, della loro capacità di convinzione, dal loro lavoro dipende la misura di attuazione ilei principi della gestione operaia, dipende il ritmo di sviluppo della democrazia socialista da noi. E infatti il VI Congresso, il 11 e il 111 Plenum del C. C. della L. C. J. hanno in primo luogo sottolineato il ruolo della Lega dei Comunisti nella lotta per la democrazia socialista. (Cont. in IV. pagina) lina puovaPan flton Jon silier denünden? Disaccordo in partenza suda questione debordine dei giorno Bene o male, i 4 ministri degli esteri delle grandi potenze sono seduti attorno ad un tavolo comune. Nella sala dove hanno iniziato la conferenza domina un grande affresco rappresentante la Giustizia. Malgrado gli amari1 precedenti di Potsdam, Jalta e Parigi, non ci resta ohe augurarci che il simbolo ed il significato, di quell quadro sia sempre presente ai 4 ministri nel corso delle loro discussioni Per ricordare loro che Giustizia vuol dire Pace e che non v’è pace tra i popoli senza giustizia per tutti i popoli. E’ questa una premessa d’ob-bligo per quanto l’umanità abbia motivi suffiicenti per essere scettica circa il tiipo di giustizia che domina, generalmente, i consessi dove le grandi potenze riducono tutti i problemi in termini di prestigio e di suddivisione del mondo in blocchi o in zone di influenza frutto di equilibri di potenza valutata in strumenti di morte, o tratta da mercanteggiamenti di corridoio. Venendo alla cronaca attuale, ai commenti e alle previsioni, non resta altro che constatare un dato di fatto non eccessivamente consolante : il «4» sono giunti a Berlino decisi a far valere à propri interessi e a rinunciare ala seduzione dei problemi piuttosto di consentire che essa si attui in una luce generale o in dettagli particolari che rappresentino un vantaggio, sia pure soltanto psicologico o politico, per l’avversario e peT il concorrente. Questo risulta dalle prese di posizione chè hanno accompagnato il lungo scambio di note che ha portato alla conferenza. Risulta dalle sottigliezze procedurali che hanno caratterizzato gli incontri preliminari tra i rappresentanti dei ministri degli esteri e balza agli occhi, evidente, dalle schermaglie attraverso le quali si cerca di fissare l’ordine del giorno della conferenza. Precedenza al problema tedesco? A quello austriaco? Alltesame delle cause della tensione internazionale? Alla conferenza a 5? Non si sa quale sarà il primo punito dell’ordine dei giorno. Si conoscono soltanto le singole preferenze particolari e le ragioni che stanno dietro a queste preferenze. Le tre potenze occidentali intendono che vengano esaminati, innanzitutto, il trattato di stato austriaco e i termini della riunificazione tedesca. Dopo di che non e-scludono, se queste questioni verranno risolte positivamente per loro, di passare all’esame degli altri problemi. Per parte sua, Molotov ribadisce l’urgenza — e la priorità — dell'esame delle cause della tensione intemazionale (come se non fossero arcinote alla povera umanità) con la conseguente necessità di fissare un incontro a 5, Cina popolare compresa, in quanto è incomprensibile la soluzione di problemi intemazionali connessi con l’Estremo Oriente, senza la presenza del governo di Pechino. Tutte e due le tesi sono sostentbi- IN TUTTE LE ORGANIZZAZIONI DELLA LEGA DEI COMUNISTI DELLA JUGOSLAVIA RICONFERMATA L’UNITA’ DELL'ORGANIZZAZIONE LE CONCEZIONI E LE IDEE GILASIANE Presa di posizione nei confronti.del programma estero del Governo Fontani Dopo ampia discussione alla quale hanno partecipato 31 dei suoi componenti il comitato centrale della 'Lega dei comunisti della Jugoslavia ha liquidato il caso idi Milovan Djilas. In una atmosfera di libera discussione che ha avuto la più ampia pubblicità nella stampa e nella radio è giunta a piena e-spressione Funiità politico-ideologica della direzione della Lega dei comunisti e dell’organizzaaione nel suo complesso. Ciò che viene rilevato particolarmente dagli osservatori stranieri a Belgrado è il tono democratico del dibattito sviluppatosi attorno alto valutazione politico-ideologica deU’attegigtamento del compagno Milovan Djilas negli ultimi tre mesi. Nei circoli diplomatici e giornalistici1 della capitale si attribuisce inoltre grande importanza a quella parte delle dichiarazioni del maresciallo Tdto in cui si afferma che il caso del compagno Djilas non avrà per conseguenza alcun mutamento nè nella politica interna nè nella politica estera. Fermo rimane il desiderio del movimento socialista jugoslavo di collaborare anche in avvenire su basi costruttive e di piena eguaglianza con tutti i movimenti socialisti e democratici del mondo. E’ stato i-noltre constatato che il caso Djilas è stato liquidato in una forma che sostanzialmente si differenza ^dalla liquidazione di casi del genere nei paesi del blocco sovietico e nei paesi di democrazia occidentale. A differenza di quanto avviene nei paesi di cosiidetita democrazia popolare, dove viene liquidato l’Uomo come tale, in Jugoslavia non è stato liquidato Milovan Djiilas ma soltanto il suo caso. A differenza delle diatribe politiche nei paesi dell’Europa occidentale che quasi sempre portano ad un inasprimento delle crisi nei vari partiti, il caso Djilas non avrà alcuna conseguenza del genere. Il materiale della terza sessione straordinaria del Comitato centrale della Lega dei comunisti viene in questi giorni, accanto agli altri problemi correnti, studiato e discusso nelle organizzazzioni periferiche delia Lega. Ciò ohe soprar tutto viene criticato nella posizione •assunta da Djilas nei suoi articoli 70-mo compleanno di Ivan Regent (Domenica il noto a n tf a scista e socialista tr iesìtino Giovanni Reigen, t, aititi,almente membro klel Comitato della Lega dei Comunisti della Jugoslavia, ha compiuto il suo -settantesimo anno idi età. Rispondendo .agili auguri pervenutigli dia Trieste e dia 1.1 a nostra zona egli ha inviato un caldo saluto alla nostra popolazione. In occasione del suo compleanno il Presidente della Repubblica giti ha conferito l’Ordiine di eroe del lavoro socialista. L'ALAMBICCO Con la conclusione del secondo processo per i noti disordini di novembre, celebrati davanti alla Corte superiore alleata di Trieste, è calato il sipario su una vicenda intorno alla quali e circoli irredentisti elicevano (imbastito tutta una serie di speculazioni. Si era cercato di far passare i protagonisti per martiri della «causa italica» calpestata nei suoi asacri diritti», ignorando di proposito che si trattava solo di vittime, povere vittime sospinte in ballo da chi manovra impunito dietro comodi paraventi. Questo, in sostanza, è stato il verdetto pronuncialo venerdì dal Presidente della Corte, ten. col. Grabb. Prima di dar lettura alle decisioni, il Presidente ha voluto far notare quanto segue: «Questa causa è in-dubbiante Vultima che io giudico a Trfestìej 11 mio verdetto è basato sugli stessi fattori dei quali ho cercato di avvalermi nelle molte centinaia di cause nelle quali io mi sono trovato a presiiedere questa Corte in qualità di giudice, negli ultimi tre annti e mezo. .. Queste Conclusioni indicano variamente che è stata provata la colpevolezza o la non colpevolezza di un certo numero di persone per i reati a loro ascritti, e qualsiasi tentativo di leggere di più o di meno di quanto non risulti dalle mie A letto alle otto conclusioni significherebbe voler travisore i fatti. Questi fatti debbono essere seriamente deprecati dalla società nella quale viviamo ; sono atti di vero e proprio vandalismo per i quali nessuno giustificazione può essere validamente avanzata da qualsiasi persona che aderisca — in qualsiasi forma — al sistema democratico.» Dalla lettura del verdetto è risultato che sette dèi quindici imputati sono stati riconosciuti colpevoli. Degli altri otto, due dovranno scontare tre mesi di carcere e sei, i più giovani, non potranno uscire di casa dopo le otto di sera per un periodo di nove mesi. Questo secondo gruppo è formalo di giovani dai 17 ai 21 anni. Ognuno di loro, come è apparsa dalle arringhe defensionali, ha già vissuto un dramma, ha già una storia di stenti, di fatiche, di sogni infranti. E proprio per questo, come ha notato il Presidente Grabb, la Corte ha voluto essere mite. Alle otto a letto: questa la punizione. Siamo d’accordo col ten. col. Grabb quando ammonisce a non leggere di più o di meno di quanto non risulti dalle sue conclusioni. Leggiamo solo che i protagonisti minori dei tragici fatti di novembre sono stati castigati come scolaretti. Perchè? Ce lo spiega lo stesso Prendente là do-- ve dice che «sfortunatamente non si trovano dinanzi, a lui quelle persone la cui partecipazione a quella serie di fatti è più da deprecarsi che l’operato delle persone presenti. La Corte ignora il motivo perchè tali persone non siano state arrestate e. portate dinanzi alla stessa, ma si deve tener conto che esse sono rappre. sentati di un gruppo molto più vasto, che fortuitamente non è stato messo in stato d’acqusa». Ciò significa che il Presidente della Corte accusa ugualmente il «gruppo molto più vasto», riconoscendo che su questo ricade tutta la res[ton-sabilità dei tragici avvenimenti di Trieste, avvenimenti nei quali i gioirmi dal lui condannati sono stati vittime prima ancora di aver procurato altre vittime. Quindi, quanto più mite è stata la Corte con questi giovani, tanto più grave è l’accusa al «gruppo più vasto». Ai furbi manipolatori della «causa italica» si è voluto dire di piantarla col fabbricare «martiri», perchè non servono agli onesti, perchè sono sempre gli irresponsabili a pagare. Come questi giovani pallidi, malati, preoccupati dalla vita : vittime, in fondo. Questo il significato di «Andate a letto! E presto». sul «Borba» è il tentativo di liquidare la Lega dei comunisti, dii negare la sua importanza e il suo ruolo nell’attuale fase di edificazione socialista, 'dii negare l'esistenza in Jugoslavia di una lotta di classe. Dalla discussione svoltasi 'al comitato centrale i membri della Lega hanno visto pienamente riabilitata la propria funzione idi combattenti per il socialismo. In tutti è ritornata nella sua integrità la fiducia nella lega deli comunisti. I CIRCOLI POLITI JUGOSLAVI SUL NUOVO GOVERNO ITALIANO La rivista italiana Esteri ha cercato di dimostrare nel suo ultimo numero che la Jugoslavia non de-siderebbe la soluzione del problema triestino poiché mantendoni iinsolu- ' ta tale questione potrebbe meglio manovrare in politica estera. In merito a questa assurda tesi l’organo della Lega dei comunisti Borba constata che per quanto riguarda il problema di Trieste per la Jugoslavia si tratta 'di giustificare richieste nazionali e non di qualcosa che ad essi possa servire per mercanteggiamenti o ricatti. Quella della Jugoslavia è una politica e-stera aperta. La politica dei ricatti è ad essa estranea. L’atteggiai mento della Jugoslavia nei confronti del patto atlantico ad esempio non è il risultato di queste o quelle prospettive della soluzione del problema di Trieste. La Jugosio-via si è opposta aiirespiansionismo italiano quando ancora non c’era il patto atlantico. Vi si è opposta allora come vii si oppone oggi. L’opposizione jugoslava a tale espansionismo non dipende dalla collaborazione difensiva con le potenze occidentali. Le direttrici fondamentali della politica estera jugoslava tendono nel quadro generale degli sforzi per la pace, a garantire l’indipendenza del paese e a consolidarne la sicurezza. Esse non si sviluppano affatto in funzione di questa o quella speculazione a scapito ded vicini, degli amici o degli alleati. «Noi — rileva ii Borba — desideriamo un accordo con l’Italia, destino come abbiamo più volte sottolineato. Questo nostro desiderio e tanto più sincero in quanto per noi la soluzione dei problema di Trieste non è mai stata nè lo è ora una condizione per la soluzione di qualsiasi altro problema relativo ai nostri rapporti con altri paesi, come dèi resto la soluzione di questi altri problemi non è condizione della soluzione della questione triestina. Il modo in cui il problema di Trieste viene impostato dallTtaiia ufficiale — il signor Piccioni, nuovo ministro degli esteri non ha assunto in merito un atteggiamento migliore di quello dei suoi predecessori — ha rivelato nella politica italiana delle tendenze con le quali non possiamo conciliarci. 'Se a Roma prevarrà il buon senso potranno essere risolti facilmente e il problema triestino e numerosi altri problemi che dividono i nostri due paesi vicini e la nostra collaborazione potrà allora elevarsi ad un grado superiore, il che influirebbe positivamente sul generale clima politica europeo») La politica estera jugoslava è politica estera e non speculazione estera. li. PacifiCare l’Europa, risolvendo i problemi tedesco ed austriaco, vuoi dire senz’altro compiere un primo ed importantissimo passo. E’ però altrettanto incontestabile che la pace nel mondo non può essere assicurata se non si allevia la tensione intemazionale, che ha molti e gravi motivi di attrito proprio in Estremo Oriente. Per l’uomo semplice la schermaglia dell’ordine de] giorno è secondaria, se non incom-prenslbile, in quanto, se vi è volontà di' pace e di giustizia non - importa da dove si comincia a lavorare a servizio della pace. Se la buona volontà manca, la soluzione di un solo problema resta precaria e lascia insoluti tutti gii altri. Per i «4» di Berlino invece la questiono non è cosi semplice. Per l’URSS ottenere in partenza il riconoscimento di una conferenza a 5 significa, praticamente, portare l’esame di tutti i problemi su una scala mondiale con epicentro in Asia dove l’Unione Sovietica è politicamente, e strategicamente, in vantaggio. Mercanteggiando la Corea e lTndoeiöa, potrebbe essere molto più facile per Molotov, ottenere compensi) in Europa — Germania, Austria, CED, TLT — dove i più forti' sono gli occidentali, tanto più che Molotov non ignora che, per esempio, per la Francia non sarebbe proprio uno sgradito sacrificio «comprare» la pace e la preminenza in Indocina a prezzo della neutralità disarmata della Germania. Anzi ! stesso discorso si potrebbe fare per l’Inghilterra mettendo sulla bilancia la Malesia, la Malacca ed il commercio con l’Estremo Oriente. Per gli occidentali, sopratutto per Foster Dulles, affrontare con precedenza, e risolvere con vantaggilo, i problemi europei, rappresenterebbe una vittoria dhe renderebbe molto meno pericolosi i mercanteggiamenti ad un tavolo a 5. Non che vi sia 'ripugnanza a mercanteggiare l’Austria o la Germania o il TLT (e il precedente della Carinzia fa testo) soltanto si preferisce il mercato più ristretto partendo dai pun-pdù favorevoli, da quelli cioè dove Molotov — per motivi propagandistici e psicologici — non ha troppo interesse a .usare la faccia Truce. Bastano queste considerazioni ad indicare che da Berlino l’ottimista può tutt’al più attendersi degli accordi dii compromesso che si traducano àtri una concorrenza tra i due blocchi a fare concessioni seconda- rie alle esigenze ed olle richieste dei popoli tedesco td austriaco. Ed allora il quadro della Giustizia, citato in apertura dell’articolo, resterebbe soltanto un ammonimento mentre i problemi e te ingiustìzie continuerebbero a trascinarsi nella guerra fredda o in toteamimaibnili sedute di sostituti dei ministri degli esteri. Almeno fino a quando il desiderio di giustizia e la volontà di pace dei popoli costringa i «grandi» a riportai© tutti 1 problemi nella loro sede naturale: te Nazioni Unite dove — seppure tra tentativi1 di pressione politica ed economica — tutti gli stati, grandi e non grandi, possono far sentire che il problema della pace o della guerra, delila. prosperità o della distruzione non può essere lasciato in mano di chi, necessariamente, è portato a considerarlo eminentemente in termini di potenza e di supremazia propria. L’ATTEGGIAMENTO DELLA JUGOSLAVIA VERSO LA CONFRENZA DI BERLINO E IL PROBLEMA COREANO La Jugoslavia ha nominato l’ambasciatore a Bonn, IvekoviC, proprio osservatore alla conferenza quadripartita di Berlino. Egli è incaricato di seguire particolarmente lo sviluppo Che nei corso dei colloqui assumerà la questione austriaca, questione alla cui soluzione la Jugoslavia è molto interessata. Per quanto concerne la questione coreana un portavoce della Segreteria di stato agli esteri ha specificato ohe la Jugoslavia ritiene che sa possibilie risolvere nel modo migliore tale .problema nell,ambito delle Nazioni Unite. La Jugoslavia concorda in linea dii principio con l’inFBiativa indiana per una convocazione straordinaria dell’assemblea generale -dell’ONU. La data e l’ordine del giorno proposti sono attualmente, alilo studio della Segreteria di stato. VITA ECONOMICA La Camera del Commercio di Fiume ha proposto alla Segreteria di stato per l’economia nazionale l’istìltuzione di una zona franca nel porto fiumano. Il traffico di merci in detta zona avvrrebbe senza controlli doganali. Se la proposta verrà accolta il porto di Fiume acquisterà un’importanza ancor maggiore per li traffico di transito di numerose merci d’Oltre Oceano destinate ai paesi vicini. Fanfani tra i si e i no Oggi l’onorevole Fanfani presenterà al parlamento italiano il programma dèi nuovo governo. Dopo aver sudato te sette proverbiali camice il neo primo ministro è riuscito a costituire un ministero che vorrebbe conciliare Tinconcffiabile «ossia tutte le .tendenze e gli mietessi che ruotano attorno alla democrazia cristiana. In Italia, in Vaticano ed all’estero. Però malgrado la sua proverbiale «elasticità» Fanfani non è riuscito ad assicurarsi una maggioranza trecostituita e se riuscirà a cavarsela in parlamento dovrà campare alila giornata mercanteggiando di volita in volta «benevoli)) astenzioni al centro, a destra e, magari, a sinistra. Dunque tutto stà, per il neo primìer, nel presentare un programma che passi al primo vaglio del parlar mento. Se si fà un bilancio delle «spe-ranzielle» di Fanfani non si può dire che risultano imearraggiariti come indicazioni per un programma di governo. A cominciare dal suo stesso partito vi è ohi esige delle enunciazioni .di riforme social) che allentino la pressione delle masse operaie e consentano una politica paternalistica di conserva^ zione sociale. Si tratta degli uomini che attorniano i La Ptiira, ] Gronchi ed li sindacalisti democristiani. Ad un programma di aperture sociali — in funzione di valvola di sicurezza contro il malcontento popolare — si dicono favorevoli anche le forze vaticane di Azione Cattolica. Però mentre J primi vorrebbero un programma di riforme con aperture parlamentari verso sinistra, l’Azione Cattolica chiede a Fanfani un programma di sinistra da realizzarsi con l’appoggio della destra ! Fuori dèlia D. C., attendismo generale. I Monarchici Si sono pronunciati contro Fanfani ma si riservano di potergli dire di si in parlamento. I repubblicani di Faccìar-di il si lo hanno già detto, ma sono 4 gatti di numero. I liberali, aspettando il programma, sono fra il si e il nò; lo stesso può dirsi dei neo fascisti. I socialdemocratici hanno detto un nò che può assomigliare ad un si, mentre Nanni fà l’occhiolino lasciando intravedere una «benevola astensione» a patto che nei programma Fanfani ai metta un pò di legge elettorale proporzionale, un pizzico di riforme e non dimostri; troppo zelo in politica atlantica ma la subordini .ai problema triestino. Dai canto suo Togliatti ha mandato in avanscoperta di Vittorio, facendo presentare alla C. G. I. L un programma di stretta parentela con quello di Nemni. Con queste prospettive, aggirando i problemi sociali, oggi Fanfani nel suo programma «simiistraggerà» facendo 'locchiolino a destra; con un pò di demagogia parlerà di Trieste e della CED, promettendo di salvare capra e cavoli e, forse, potrà cavarsela all’insegna dei governo travicello galleggiante sulla palude degli interessi e delle contraddizioni dell’Italia politica ufficiale. Fra una manovra ed un ricatto, sfruttando per gli appetiti propri gli errori e te contraddizioni altrui. In politica .interna come in quella estera. Esattamente come il governo che lo ha preceduto o come quello che gli dovesse succedere nel caso di un insucesso in parlamento. Insonnia anche con Fanfani nulla di nuovo sotto il sole di Roma. I problemi sociali possono attendere. L. V. Assemblea distrettuale di Caeodi! Sabato ha avuto luogo la seduta comune delle dlue camere del comitato Popolare distrettuale. All’ordine del giorno figurava la discussione sugli investimenti previsti! dal piano sodale e la costituzione della nuova azienda e alcuni decreti. E’ staila una sediulta fuori del. comune durata senza interruzioni* dalle 9 del mattino alle 7 di sera nella quale il dibattito assumeva talvòlta un .tono .accesissimo sia nella discussione generale degli investimenti che nella discussione delle singole opere 'previste dal piano. La fletta pestìheraocia d’alto mare e la costruzione del macello comunale sono Stati gli argomenti più dibattuti. Una parte idèi rappresentanti sosteneva Vaso ulula urgenza 'dii costruire quest’ultimo deto le condizioni non igieniche degli attuali macelli comunali mentre l’altra parte confutava questa tesi con un ragiona-mento piuttosto semplicista che si potrebbe riassumere nell’affermazione «abbiamo fatto per decenni con questi macelli possiamo fare ancora per un anno». Quasi .tutte le nostre .aziende sono state poste in liquidazione perchè aventi lo status giuridico dii società anonima. L’assemblea ha approvate la loro ricostituzione come aziende statali. ’Nella commissione incaricata di redigere le decisioni non è stato raggiunto 'l’accordo sui nuovi nomi da dare alle aziende per cui la questione è stata demandata alla decisione dei collettivi di lavoro che poliranno conservare i vecchi nomi e sceglierne dei nuovi. MARTEDÌ’ 26 GENNAIO 1954 Prezzo: 5 din — IO lire ABBONAMENTI: Zona Jugoslava e R.FJ*J.: annuo din. 250, semestrale din. 130 Spedizione in e. c. p. 7 GIORNI Lunedi 18, Amfintore Fanfani accétta l’iincarìeo di formare fi nuovo governo italiano e presenta al Capo delio Stato il decreto octn la nomina dei nuovi ministri. Mosca comunica a Vienna di «essere pronta a far© tutto» alla conferenza a quattro di Berlino per sistemare la questione del trattato di Stato. Ormai tutte te 4 te potenze occupanti hanno manifestato la loro buona dispoLSiizione a risolvere il problema austriaco. Dulles preannuncia prossima una revisione della Carta dell’ONU. Iniziano in 'Persila te eiezioni per il Mejias ed il Senato, i due organismi che non avevano funzionato negli Ultimi mesi sotto il governo di Mossadegh. Entra in eruzione a Gioiva il vulcano Monte Me-rapi uccidendo 68 persone e ferendone una sessantina. SI prevede l’evacuazizone dii 18 mila abitanti. Canoa 30 mila etettrotecnitìi iniziano in Inghilterra lo sciopero di 24 are nelle stazioni atomiche e nelle principali industrie elettriche. Martedì 19. Un oomumicato aggiuntivo degli esperti delle 4 grandi potenze annuncia che i delegali hanno raggiunto un accordo sulle principali questioni tecniche della conferenza berlinese. In Italia inizia la sua attività il nuovo governo Fanfani. Il primo ministro greco maresciallo Fapagos giunge a Par rigi per una visita di' cinque giorni alla Francia durante la quale conferirà con i dirigenti francesi sui principali problemi mondial:. Il Califfo di Tetuan si riibebiila aiH’auto-riltà del sultano Arafa e sii prepara a spodestarlo. Tensione nei rapporti franco-spagnoli. Nuove agitazioni si profilano nel Marocco Spagnolo. Mercoledì 20. Le forze indiane in Corea riconsegnano al comando del-l’ONU i 22 mila prigionieri anticomunisti che si sono rifluitati di rimpatriare. Mosca annuncia la composizione della delegazione soviètica che parteciperà alfa conferenza berlinese. Il governo francese adottata speciali misure di precauzione inviando unità navali al largo dèi Marocco. A Tetuan ha luogo rassemblèa straordinaria dei notabili marocchini. A Croton nel Connecticut viene varato il primo sottomaniino atomico. Esso potrà compiere più volte in immersione il periplo terrestre senza dover ricorrere a rifornimento di combustìbile. Il presidente della Repubblica Francese Renò Coty presiede per la prima volta la riunione del consiglio dei ministri. Giovedì 21. Il sottosegretario di stato americano Foster Dulles lascia Washington alla volta di Berlino dichiarando che «la missione è difficile ma piena di speranze». Anche Bidiault sd reca a Berlino accompagnato dal suo stato maggiore diplomatico. E’ giunta intanto nell'ex capitale tedesca una delegazione cinese a nome del governo di Mao Tze Tung. 30 mila persone dimostrano a Tetuan, nel Marocco Spagnolo, contro la Francia. Ingerendosi negli affari interni italiani l’ambasciatrice a-mericana Luce convoca i capi dei partìltì. minori. Ciò sulla direttrice delie pressioni economiche culminanti nell’asse gnazione degli aiuti «of Schare» soltanto agli stabilimenti con maestranze non comuniste. I commandos francesi occupano il porto di Thy Hoa sulla costa del-i’Anan (Indocina) senza incontrare resistenza. Grave sciagura ferroviaria nel Pachistan in seguito al deragliamento deli’espresso Lahore-Karachà, sul quale viaggiava il pri-mo ministro Zafrullah Khan, rimasto illeso. Una cinquantina di persone perdono la vita nel disastro. Turchia, Nuova Zelanda e Brasile entrano a far parte del Consiglio di Sicurezza dell’ONU in sostituzione del Pachisitan, Cile e Grecia. Venerdì 22. Dulles, Bidault e E-den sono giunti a Berlfino per il convengno a quattro. Il governo di Parigi protesta energicamente presso quello spagnolo per aver favorito te dimostrazioni, a Tetuan nel Marocco. Anche il governo di Londra protesta a Madrid per te violente dimostrazioni antóbritannich© dinanzi alla sede deil'ambasoiata inglese al grido dii «Vogliamo Gibilterra». H generale Hull, comandante delle Fame dell’QNU in Corea emette un comunicato in cui annuncia che a partire dalle ore 00,01 (ora locale) i prigionieri dì guerra sono considerati oivillì liberi. Le truppe indiane abbandonano i campi di prigionia di Pan Mun Jom. Non si sa nulla sulla sorte de1 347 prigionieri rimasti nel campo, che il comando nordista sii è rifiutato di accettare in quanto ritiene arbitraria la decisione indiana. L’ambasciata brit tannica al Cairo protesta presso il ministero degli esteri egiziano per l’uccisione di due soldati inglesi nella Zona di Suez. Sabato 23 — Giunge a Berlino anche Molotov, ministro degli affari esteri sovietico, nel mentre 1 tre ministri occidentali concorda no la linea comune da Seguire alla conferenza che avrà luogo lunedi. Nell’Estremo oriente si apre un conflitto fra la Repubblica delle Isole Molucche e il Governo Indonesiano che ne ostacola l’indipendenza. Domenica 24 — Muore lino dei più grandi scrittori moderni, l’a mancano Ernest Hemingway. Il Cancelliere tedesco Adenauer ripete per l’enesìma volta il suo invito alla Francia di entrare a far parte della CED. Da New York giunge notizia che la proposta indiana di convocare l’Assemblea Generale dell’ONU per discutere la questione indiana non incontrerà probabilmente la maggioranza per far passare la proposta. PROBLEMI SINDACALI Nello scorso numero demmo no- il Consiglio sindacale non abbia jtiZia di alcune deliberazioni prese mai invitato a discutere gli ispetto-dall’Asseblea del Consiglio sinda- tri del lavoro, limitandosi a dare caie distrettuale di Capodistria. Da- tadiOaaSoni scrittoi, • dii massima, ta 1’toiportanza di questa, crediamo Tuttavia neppure gli ispettori non oosa utile trattarla più ampiamente, hanno sentito che . era necessario In un intervista avuta col com- chiedere degli incontri, pagno Sokol, presidente del Consi- «A correggere queste deficenze — glio distrettuale sindacale, egli ha ha detto il compagno Sokol. — voluto anzitutto notare ohe mentre bisogna che alla prossima assem-in tutte le nostre organizzazioni si folea annuale vengano eletti ispet-parla di nuovi metodi di lavoro, i itotri del lavoro i migliori operai e sindacati non svolgono nel migliore ;che ad essi venga data la necessa-dal modi la toro attività. ria autorità per intervenire ove oc- Più volite si sono registrati dei corra», pasi dii lEicenzilamento arbitrario. Un grosso problema è quello de-All’impresa alberghiera di Isola, ad gli apprendisti, più d’una volta sol-esempio, un lavoratore fu costretto levato da queste colonne, spesso ad abbandonare ili lavoro senza co- sfruttati, non assicurati, senza pos-nosceire ili motivo del prowedimen- sibilità di spediaLizzarsli. L’assem-to e senza il regolare decreto. E- iblea del Consìglio sindacate ha cri-sempi simili sono una vera é pro- [tičat» l’operato, anzi il mancato o-pria iilegalità. Occorre che te im- panato della CommiisSlone di esami prese conoscano meglio le leggi. per gli apprendisti. Le imprese Elle, . D'altro canto, dalle filiali siinda- Arrigoni, la tipografia Jadran bancali sono giunte in contrasto con la ' no numerosi giovani già preparaitl dórezione dell’impresa chiedendo co- agli esami e invece questi non si pia dei decreti di licenziamento, tengono. C’è qualche giovane che Questa è una questione puramente attende da 7 anni di potersi preformale. Quel che conta è che la sentore davanti a una commissione, filiate sindacale esamini a fondo i Alla prossima assemblea annuale casi di licenziamento e si pronunci tutto questo verrà esaminato e si in marito. Inutile é anche prendere confida che saranno prese le mill verbale di ogni seduta, basta a- sure necessarie perchè il program-verlo per te decisioni più importan- ma della Commissione d’esami venti, decisioni dia portarsi alla discus- ga regolarmente svolto. Intanto è sitane del collettivo. stoto deciso di tenere a,primavera Altro caso di arbitrio è quello a Isdla l'a rassegna degli apprendi-veriifiicatosd alla impresa «I Maggio» e che il 10 giugno venga ccmsi-di Capadistria. A tutti i lavoratori, clorato festa di questi giovani. Nel-indipendentemente dalla anzianità ^a rassegna verrà studiato il modo di servizi», furono lassegnati 20 di porgere un aiuto pratico e teo-giorni di ferie. Il direttore fissò KCO aSh apprendisti, nonché esa-,per sè 30 giorni, poi se li pagò ri- mimati i problema imeiramti alle loro nunciando a consumare le ferie, e situazione. altrettanto fece con gli altri mem- A conclusione della nostra interferi dei collettivo che rinunciare- vista, ili compagno Sokol ci ,ha acne a lasciare il lavoro. «Alle obbie- cemnaito a un vasto programma del-zionl della filiale sindacate — il l’organnzzazione sindacale inteso ad compagno Sokol ha detto — il di- allargare le manifestazione cultu-rettare disse: io dirigo l’azienda e rali e sportive. Le filiali sindacali, faccio come voglio». molte delle quali hanno dei fondi Gli ispettori del lavoro, inoltre, che non sanno come adoperare, sa-non esercita,no la vigilanza che do- ranno inviate a dar incremento al-vrebbero. Alla «Sartoria cittadina» l'attività sportiva. Il Consiglio sin-numerose lavoranti sono obbligate daoale distrettuale, da parte sua, dallo spazio angusto a stare a con- ha messo a disposizione per te or-tatto di gomito. In molti aziende ganizzazionit sportive dei collettivi non c’è sufficiente protezione dalle di lavoro 300 mia dinari, affinchè macchine pericolose, mancano vetri vengano tenute gare e competizio-lalie finestre, le coalizioni igièniche ni. Ci spiace che. lo spazio non Ci lasciano a desiderare. Questo di- consente di trattare più ampiamen-pende probabilmente dal fatto che te questo programma. 'vrp/y] DA CITTANOVA A PUNTA M TkA(([ HtEBTOMOC Fi ** £ ü V - V '■ - ■'■■■ ■ ' v|, M ' •• . A,' .......... Le rovine del Castello di Momiano (Nostra corrispondenza) POLA — gennaio. Iniziando te sue ricerche archeologiche nel territorio del 'distretto dii Buie, la direzione del Museo archeologico istriano di Polla si era prefissa nell’anno testé trascorso, di esplorare un territorio ohe certamente nasconde ricchezze non 'trascurabili in questo campo. E l’anno 1953 si è chiuso così, con queste spedizioni di punta. Il 1954, invece, si ripromette risuiiteti più concreti. Verranno compiute a 'detta dèi professore Babiie, direttore del Museo, da noi interrogato, delle ricerche più dettagliate, interessanti parfcicoiarmen- La nuova rete commerciale A norma di quanto previsto dal-ordinanza sull’organizzazione della rete commerciale la nostra Camera del Commercio e dellTndustria alberghiera ha formulato una serie di proposte onde passare all’attuazione pratica di questa ordinanza. E’ un primo passo verso lo scopo fondamentale propostosi dal legislatore con l’emanazione di questa disposizione legate, scopo consistente nel creare la concorrenza, fra-zìonandb in massimo grado te grasse aziènde commerciali, esistenti più o meno in tutto il nostro Paese. La proposta della Camera del commercio includeva nella riorganizzazione anche i negozi delle cooperative di tipo generale, ma ciò non è stato accolito dai vari comitati popolari cittadini par motivi giuridici, dato che il settore cooperativistico è un settore del tutto a parte. Abbiamo detto che tate riorganizzazione rappresenta solo un prime passo verso gli scopi prefissi dal legislatore. Nè più si poteva fare poiché diverse sono le nostre conduzióni da quelle esistenti nelle grandi città. In sostanza, considerando ila questione per i singoli rami del commercio, la situazione è rimasta sù per giù quella che era in precedenza, salvo il fatto- che si è raggiunta urna maggiore specia- li DISCUSSIONE SULLO SCHEMA DEL PIANO SOCIALE Proposte e controproposte Il macello distrettuale o il potenziamento di quelli comunali? - Passiva la flottiglia peschereccia d’alto mare? Ogni proposta dovrà avere piani dettagliati Con te riunioni deli propri elettori, Piramo ha aperto la discussione sullo schema del piano sociale, elaborato dal Consiglio Economico dei Comitato popolare distrettuale. Non possiamo affermare che tale discussione siila state eccessivamente proficua. Alcuni elettori, nella massima parte operai dei singoli collettivi pdranesi, si sono limitata a sollevare delle critiche per il taglio, ad esempio, dei crediti richièsti dai Cantieri piranesi, per la mancata inclusione della costruzione di un forno dell’Offtaina Gas. L’unica critica che ha formato oggetto di discussione è stata quella riguardante La costruzione di un macello distrettuale a Dekani. Al-. cimi elettori di Pirano sano del parere che sarebbe meglio potenziare e modernizzare, con minor spesa, gli attuali macelli eilttadtoi di Pi-ramo, Isola e Oapodiistria senza dover costruire un macello centrate a Dekani che poi causerebbe spese di trasporto per la carne ed altre. L’obiezione sul macello è stata sollevata dal consigliere Plinio Tomasih alla riunione del Consiglio economico distrettuale, ma non è stato accolta per il fatto che il trasporto del bestiame risulta più costoso di. quello «Mia carne macellata e perchè centralizzando la macellazione nel distretto, sarà possibile, come previsto,- abbinare alla stessa la produzione di salsicce e insaccati vari. Nella stessa riunione del Consiglio sono state riprese in esame tutte ie opere previste nello schema del piano sociale onde determinare 'ancora una volita la priorità delle stesse, in base elementi sorti dopo la stesura demo schema del piano sociale, elementi consistenti principalmente nel fatto che nell’ianno in corso saranno abrogate numerose disposatami »inora vigenti e sostituite dal nuovo complesso di misure previste nelle ordinanze recentemente emanate, come il pagamento deg'i interessi sul capitele fisso, la tassa sulla circolazione al posto dell’accumulazione, ecc. ecc. Il Consiglio economico è rimasto in linea di massima suite posizioni contenute nello schema del piano sociale, ma poiché i crediti per gli investimenti verranno concessi sta in cumulo per la zona che particolarmente per ogni opera, e che 1-a somma globale verrà diminuita per ogni opera che in base all'analisi e ai piani proposti non apparirà redditizia, è stata sottoOhaalta la neccessità di elaborare i piani dettagliati con te rispettive motivazioni analistliche per ogni investimento che s’intende effettuare. Ad Et exioni suppletive a Capodistria In seguito al trasferimento in altra località del rappresentante alla Camera distrettuale Benussi Ersilia e dei membri del Comitato Popolare Comunale cittadino di Capodistria: Benussi Romano e Pesaro Antonio, il Comitato popolare distrettuale e quello cittadino di Capodistria hanno indetto le elezioni suppletive nella prima unità elettorale di Capodistria, elezioni che si svolgeranno domenica 14 febbraio del c. a. esempio sono stati sollevati dei dubbi sulla fruttuosità della ventilata produzione dei conservati di frutta e verdura nella fabbrica «Arrigonl» di Isola, dato il parallelo sorgere di un’analoga grande industria a Umago. Per ricevere il credito previsto, l’Ariiigoni dovrà presentare piani -e calcoli che eliminano tali dubbi. Gli 'investimenti nell'azienda «M-ehanotehnika» -di Isola sono stati considerati, a parere del Consiglio economico, senz'altro redditizi per te grandi possibilità 'dii smercio esistenti sul mercato dei giocattoli, e i mezzi stanziati dovrebbero salire a circa 25 milioni. Nello spiazzoi-iifiioio «Istra», rimessosi finalmente in carreggiata dopo la sostituzione della vecchia direzione, è stato ritenuto inopportuno per il momento lUmiZio di qualsiasi nuova produzione, come quella di spazzolini nylon per cui il Consiglio ha deciso di procedere solo alia modernizzazione della produzione attuate e al trasferimento della fabbrica, a nuova sede. Altrettanto è stato deciso per i Cantieri piranesi. Riguardo te case del cooperatore, è stata formulata la proposta che la costruzione delle ' stesse fosse completata con te entrate di bilancio dato che i loro provanti saranno tolmemite esigui da non poter coprire le annualità bancarie. Un'interessante questione è stata sollevata riguardo li crediti da concedere ad agricoltori privati. A Momltignano un gruppo di agricoltori intende coltivare a vigneto cito ca 6 ettari di terreno sterile. Benché non ci siano disposizioni legali al riguardo e manchi la prassi, il Consiglio ha deciso di aiutare lóto zlativa concedendo il rispettivo credito. Divergenze di pareri sono emerse tra i consiglieri Miario Santin e Gino Gobbo, riguardo gli Investimenti nella pesca. Sosteneva il primo che le barche grandi da pesca d'alto mare non sono redditizie, proponendo invece la costruzione di barche normali con ita possibilità di usare la «coccia», la «saioaaleva» e la «tonnara». Il compagno Gobbo di contro sosteneva che le barche d'alto mare possano pescare anche nella zona costièra alle stesse condizioni dalle barche normali con la differenza che lo possano fare anche quando te condizioni atmosferiche non permettono di uscire alle altre barche e che possono andare anche in mari più lontani. «D'altronde — rilevava il compagno Gobbo — non slamo in possesso di documenti o calcoli che ci’confermino la presunta passività delte barche d'alto mare». La soluzione della questione è stata demandata a una conferenza di esperti e di interessati aJU’alttiviltà peschereccia. iizzazdone e che si evita, con la riorganizzazione approvata dai singoli comuni, la compensazione delle eventuali perdite subite nel commercio degli articoli industriali con l’aumento dei prezzi dei 'generi alimentari e di prima necessità. Passiamo ali’iatto pratico. A Capodistrìa avremo sei aziende commerciali locali to cui non sono inclusi ì vari negozi di vendita delle fabbriche. Due saranno le aziende che venderanno i generi alimentari e precisamente la «Klas» («Spigai»), e la «Jestvine» («Alimentarli»), come succedeva all’ineto ca fino ad ora. La prima sarà composta da tutti i negozi di rivendita per i generi alimentari dell’Egida, dal negozio di dolciumi della stessa ditta e dalla salumeria della Ma-Na. La «Jestvine» sarà composta da tutte le rivendite di generi alimentari della Ma-Na e dalla salumeria ex Zamarin in Car legarla. L’attuale magazzino della Ma-Na, sito nello stabile dell’Albergo «Triglav», si costituirà in azienda autonoma 'assumendo il nome «Casa Commerciale». Tutte te rivendite di articoli tecnici, quali il negozio di ■ferramento dell'OMNIA, il bazar dell’Egida, la rivendita di vetro della Ma-Na, la drogheria della stessa aziènda e dell’Egida, l'armeria e il negozio «li vendite degli articoli pescherecci, costituiranno l’azienda «Tehnoservis». Le due rivendite di manifatture dell’Egida, te due rivendite di pel-leterie dell’Egida e la rivendita di calzature dell’OMNIA costituiranno un’altra azienda che sarà specializzata nell’acquisto e nella vendita di questi generi. Il suo nome sarà «Soča» («Isonzo»), La «Li-Pa» conserverà la sua attuate formazione. E’ ancora in esame la costituzione di un’azienda per la vendita di generi ortofrutticoli. La Camera di Commercilo ha dato parere negativo motivandolo col fatto che tale aziènda finanziariamente non potrebbe reggersi. Per quanto riguarda Pirano, la proposta della Camera di Commercio prevedeva la fusione e la specializzazione delle aziende di Pirano e Portorase, oltre all’inclusione in questa riorganizzazione dei negozi cooperativistici. Il Comitato Popolare Cittadino di Pirano non ha accolto tele proposta ed ha formato un’azienda per la rivendita di generi alimentari ed un’altra per gli articoli industriali, sia manufatti ohe altri. Il negoz'o delle Cooperative operate e quelli' della cooperativa di tipo generale funzioneranno nella forma, attuate. Su deliberazione del comitato popolare comunale di Isola verrà attuata tra breve la riorganizzazione dèlia rete commerciale anche in questa cittadina. L'attuale azienda Progresso verrà liquidata ed in sua vece verlanno create quattro azien-’ de due delle quali si occuperanno della vendita di generi alimentari e due di articoli industriali. A questa riorganizzazione si potrebbero muovere delle critiche. Riteniamo Infatti che essa comporti un lieve aumento di personale amministrativo, fatto che non era negli intenti dell’ordiinamza poiché, ad esempio, se un negozio costituis- se un’azienda autonomia, la contabilità della stessa potrebbe esser tenute dallo stesso gerente. La concorrenza si troverà pressa a poco allo stadio attuate, a meno che queste aziende aprano negozi anche fuori dalla propria sede. Però bisogna riconoscere che diversa-mente non si poteva fare poiché il giro d’affari nei nostri negozi è ancora talmente ridotto che la loro costituzione in -azienda autonoma rappresenterebbe un non senso m. b. te il terreno che si stende lungo la zona costiera fra Ciittanoya e Sal-vore, zona che sii crede più ricca dii materiale preistorico e antico. L’era preistorica avrà certamente lasciato le sue tracce nella Valle del Quieto. In località Nova Vas (Vilfanova del Quieto) è g)ià stata scoperta prima della guerra mondiale una necropoli illirica. Questo certamente non è un obiettivo isolato. Altri lavori, previsti dal Museo istriano nel territorio di Buie, sono quelli intasi a proteggere i monumenti già esistenti. Cosi accenniamo al programmato restauro e riordinamento (trasferimento sedi e ri-partizione cronologica del monumenti) del lapidario di Oittanova che contiene lapidi dell’età medio-evale e ornamenti derivili e XII secolo — to totale più di 80 lapidi. Lavori1 di ricerohe e di scavi archeologici sono stati compiuti anche nel territorio del capodistrianc dal Museo di Lubiana. Risultati concreltf. sono stlači1 raggiunti a Ospo, Cortina, Risano, KakavCan presso San Marco. Nel 1954 gii scavi proseguono. Qualche ricerca di particolare importanza e mote verrà condotta in sollaborazione dei Musei di Polla e Lubiana. Chiesto ai direttore quale spedizione archeologica, da lui personalmente dirette, abbia dato maggiori risultati, il compagno Babič ricorda gli scavi compiuti presso Momiano. Ivi è venuta alla luce una grotta zingaresca la quale — considerate g#?0WACN£TT|| ISOLA Matrimoni: Colomban Nicolo di 64 anni, agricoltore con Felluga vedova Parma Maria di anni 56; Po-ropat Jurij di anni 26, marittimo con Kotierte Hermina di anni 24 istitutrice. Decessi: Degrassi Giuseppina di 72 anni. Nel locate ospedale sono stati ricoverati Kapun Stefano, di anni 26, operaio della «Primorje» di Umago il quale si è infortunato sul lavoro producendosi una contusione al piede Sinistro e la frattura del tarsio e del matetarsiio dell’alluce del piede sinistro, Koterle Bruno di 4 anni da Siedete che capitato tra il trattore in movimento ed il muro ha riportato una- contusione al femore ed una ferita lacero contusa; Surian Aldp da Capadiistria che si è fratturato il metacarpo dell'indice della mano destra; Koren Joško dii anni 6 da Podgorje che in seguito ad una caduta.si è fratturato il femore destro; Cunja Marija di anni 41 da Omikal alla quale si è fratturato 11 malleolo del piede sinistro, Chiude la serie Tosoan Mar-cèllo di anni 47 da Anoarano il quale coinvolto in una rissa te ha buscate di santa ragione riportando ferite lacaro contuse al viso e la commozione cerebrale. noexport che si è prodotto alcune contusioni sulla guancia destra, Doz Ivan operaio della Primorje, che si è prodotto una seria contusione alla regione lombo-sacrale destra. CAPODISTRIA Decessi: Bonača nata Blažević Antonia di anni 43, Riosa Fulvio 3 giorni, Depangher Graziella di 21 anni, Bembiiè Valter di 1 anno. Matrimoni; Kodarin Bruno di 26 anni, autista con Skerllè Silvana di 22 anni, infermiera; MsdiZza Bruno di 23 anni, agricoltore con Apollonio Lidia di 21 anni casalinga; Bordon Stanislav di 27 anni macellaio con Nezié Albina di 21 anni, casalinga. la posizione del terreno, i resti di ceramica ad altri oggetti rivenuti — è stata periodicamente abitata da caravane zingaresche «falla fine del periodo neolitico (era della pietra) fino ad epoca recente. A titolo informativo, acceneremo, in chiusura, a quanto è stato pro-gramato dial Museo istriano, per l’anno .in corso. Verranno intrapresi gli soavi per portare completamente allo scoperto il teatro romano sotto li castello di Pola, quindi saranno ripresi i lavori di scavo alla città preistorica di Moncado-nio presso Rovigno. Questa città deve essere di larghe proporzioni, e ben conservata, nonostante risalga al periodo del bronzo, con mura ciclopiche che ricordando Micene. Nel tempo, la fondazione «il questa città risale ad un periodo anteriore alla famosa Nesazio, e cioè preäiii-rica <1000-2000 anni prima dell’era volgare). Nel 1953 sono già state messe alla luce due porte grandiose. Infine proseguiranno gli scavi a Orsera (isola di Cherso) per ricerche su terreno preistorico della metà «lei primo mdllenio e in altre località dellTstria, (scavi interessanti opere medioevali). G. Scotti PERCHE? Siamo in diversi di noi che da Capodistria o da Isola ci rechiamo al lavoro a Pirano con la corriera deiil’Adsrila alle ore 7,40 arrivando a Portorose alle ore 8 precise. Ci domandiamo come mal l’autobus della linea Siceòole—Piramo airarrivo della corriera se ne va senza aspettare che i passeggeri lo possano prendere? Suggeriamo pertanto all’Azienda Autobus di modificare tale inconveniente, perchè altrimenti seguiterebbe a recarci danno nell’orario di lavoro. UDITA A ISOLA — dia» Livio! Che hai da essere così preoccupato? — Non me ne parlare ! Non mi so proprio capacitare. — Di che? Hai ereditato? O qualche altra lieta sorpresa? — Ma no! Non riesco proprio a capire come mai il locale Gruppo Filodrammatico non dà da diverso tempo alcuna rappresentazione, e ciò al contrario di prima. — Eh! Che ci vuoi fare, devi a-spettare! Ci sarà pur qualcuno che oi vedrà dentro e provvedete! Decessi PIRANO Fucer Ivan di 71 anni. BUIE Nati; Sankovič Mara di Anton e Mauro Zorioa, Visintln Elia di Antonio e Cinte Marija, Babte Milka di Marko e Stratte Adelina, Alessio Marisa di Mariano e Vilsintto Marija, Folletto Bruno di Giocondo e Ridolfi1 Rosa, Valente Silvano di Mario e Forza Carmela, Fteur Miir lenko di Marjan e Bankovite Letizia, Maratto Mario di Antonio e Moratto Anna. Decessi: Moratto nata Antonini Amtcmiia di anni 86, Ivančič Anton di 'anni 75. Matrimoni: Krčar Stjepan di anni 24, autista con Buralo Fiora di anni 22, casalinga. UMAGO Decessi : Qrzan vedova Todaro Caterina di' anni 71, Tomažič Giovarmi di anni 84, Kozlovič Anton di anni- 58. Nascite: Fausto Marino di Mario e Martinčič Lidia. Hanno ricorso a cure ambulatorio :Bemte Fabio operaio della Vi- Oggi, martedì, alle ore 11.30, concerto per pianoforte e orchestra in SOI minore n. 1, op. 23. Segue, alle 12, il programma di musica per voi con te canzoni ed i brani musicali preferiti dai radioascoltatori che si scambiano 1 loro messaggi augurali. Alla sera, alle ore 20, «L’amico Fritz» commedia lirica in 3 atti di P. Mascagni. Domani, mercoledì alle ore 12, ritmi e canzoni cui faranno seguito, alle ore 12.15, «itinerari jugoslavi» molto interessanti ed utili per la conoscenza degli usi, dei costumi e delle tradizioni delle genti del nostro Paese. Alle ore 20 suona l’archestra Armando Fragna, seguita alte 20.30 da «orizzonti», ossia dal radiogtomaie. Giovedì alle ore 12.10 parata d’orchestre, seguita alle ore 13 da musica leggera, divertente e da annunci vari. Alle ore 20, te più belle canzoni richieste dai radioascoltatori con lo scambio dei messaggi augurali. Seguiranno, alle ore 21, pagine s«5elte di Un noto scrittore ed alle 21.30 musica da camera di compositori jugoslavi. Venerdì, alle ore 20, suonerà l’orchestra Angelini, cui farà seguito alle 20.30 la rassegna settimanale dei problemi sociali e politici nel mondo del lavoro. Sabato, alte ore 11, nel Teatro dei Piccoli sarà di scena «Pinocchio» cui faranno seguito alle ore 11.30 brani di opere ed alle 12 «asterischi» delllia scienza e della cultura. Alle ore 20 suonerà l’orchestra Savina, seguita alle 20.30 dalle «moderne avventure di Don Chisciotte». Domenica, alle ore 10, mattinata musicale, seguita alte 10.30 dalla descrizione di un obiettivo istriano. . Alle ore 11, concerto sinfonico domenicale, alle ore 11.30 «La donna e Ila casa» e dalle ore 12 alle 13.30 musica per voi-, con te sue canzoni ed i suoi brani musicali preferiti dai 'radioascoltatori. DONI AI VECCHI La compagna Hrvatin Maria dopo aver distribuito questi piccoli doni si è trattenuta con i vecchi ed ha augurato a loro in nome del suo Comune e del Patere popolare ancora molti anni di vita tranquilla e felice. La direzione della Casa del Vecchio assieme ai suoi ricoverati, ringraziano di tutto il cuore il Comitato Comunale per il dono offerto ed augura a loro i migliori successi nel suo faticoso lavoro. .........................................................................ni......lumi... mimili...................................................................................................... La diga di Cdittanova si diparte dalla pineta dell Vescovà. I pescatori dicono che è 'lunga 300 metri e che venti terribili l'avevano demolita molti anni fa. Dalla sua cólma lo Sguardo spazila libero su Cilttanova, adagiata nel chiarore del pomeriggio invernale. Visita dal mare, è bella, con le sue case, una accanto altra, te mura e te rocce rivolte al sole. La campagna è coperta di neve come puro i tetti delle case, ma qui sul sottile nastro, lambito dal mare dove i pescatori faticano attorno alte reti, non c'è neve, sulle rcxroe, lavate dal mare, siedono i vècchi in cerca di un raggio di sole, che appare di tanto in tanto, tra le nuvole combattute dalla bora. Su uno scoglio, al riparo del vento, sta seduto il 72 enne Tujak Pietro. E’ venuto a prendere un po’ di sode. Preferisce guardare le onde e sentirle alla neve che si scioglie. E’ il mare che ama. E non ha nessuno. Ha pescato molto, ora la barca non la vuole più, e non regge i remi. E’ solo, con la moglie vecchia e senza figli. Così trova la compar gnia. Il porto è al riparo dei venti. Le numerose barche vi stanno al sicuro. Sulle sue rive, i pescatori, durante il giorno, vanno e vengono. Fuorché le «cocce» e i velièri del luogo nessuna nave vi fa scalo. La .cittadina non ha linee marittime, ha il molo distrutto ed un capitar no di porto che volentieri paria con voi. Sulla riiva Mandracchìo ha sede l’iimpresa peschereccia «Sardella». Andiamo a trovare i pescatori. Hanno una riunione e si discute e si fuma. Parlano l’italiano e di oroa-to. Si radunano quasi ogni sera, dopo il lavoro quotidiano che dura dalla mattina alla sera. Hanno molte questioni insolute e per questo la discussione è molto viva. Munda Antonio spiega molte cose ; UNA VITA NUOVA TRA VECCHIE MURA Cittanova ha qualche centinaia di pescatori tra ì quali ci sono 1 privati, quelli dell’azienda e operai. Chiediamo ai privati' chi sta meglio, ed essi rispondono... quelli hanno te 'assicurazioni e tutti i diritti come gl altri operai; hanno te ferie, pensioni, assegni familiari, ecc. noi niente e paghiamo le tasse. Di contro i pescatori dell’impresa dicono che loro hanno più doveri verso la società che i privati'. Qualcuno dei pesatori non è contento del direttore. Dicono anche che il comitato di gestione non lar vani bene e Sia sotto l’influenza ded dirigenti. Oittanova, per anni, vegetava, c’erano/disoccupati e molta indifferenza. La gente cercava lavoro nelle miniere di Albona e presso i contadini. Poco tempo fa è incominciato il risveglio economico che ha portato con se 'anche quello politico e culturale. Con ile prime macchine e i primi operai, inojmtooia a levarsi la polvere secolare dalle vecchie mirra cittadine. Qualcosa è successo e la stasi è stata xoitfe. Le' risene e te ragazze in tutta hanno svegliato l’indolenza creata da una mentalità di oppressi e di timidi, devoti al servilismo deli signori. Le giovani operaie, Saturnia, Sain, Gina, Milla, Maria, Norma assieme a decine di altri lavoratori, pensano ora diversamente. Eccoci al maglificio, recentemente costruito, te cui maestranze sono riuscite ad affermare sui mercati jugoslavi Ja propria merce per la sua qualità e il suo assortimento. Il direttore del maglificio, Udč Anton, «lice che la fabbrica è stata edificata per risolvere il problema della manodopera femminile. Prima molte donne andavano in cerca di lavoro per il mondo. Facciamo una visita aU'totemo di questo edificio. Le operaie sono curve sulle macchine. Ci avviciniamo al banco di Saturnia Travagin e lei racconta; «Prima lavoravo to un negozio, poi sono rimasta disoccupata 4—5 mesi. Appena si è aperta la fabbrica, sono venuta a lavorare qui, e mi piace per dirvi la verità, più che in un altro posto. Lavoro otto ore al giorno : il primo turno è dalle sei alile 14 — il secondo dalle 14 alle 22. Noi lavoriamo a norma e le paghe si differenziano da persona a persona e da. mese a mese. Io ho fatto il minimo guadagno di dinari 7.400 e il massimo di 11 mila dinari'. Sain Maria lavora ad una macchina. Ha deciso di venire a lavorare qui per poter guadagnare da sola ed essere indipendente. Anche prima si occupava di maglite e di cucitura. E’ un mestiere per te donne, spiega. Ha guadagnato il minimo, 10 mila dinari nei primi mesi e in dicembre ha percepito 17 mila dinari. E’ stata eletta nel Consiglio operaio e aveva nelle votazioni segrete solo 2—3 voti contrari. Impiantare una fabbrica senza operaie specializzate, è stata una cosa molto difficile. Ora dopo alcuni mesi di incertezze e con l’aiuto dei tecnici, la produzione prosegue abbastanza bene. * Presso la fabbrica si sta ultimando un bellissimo edificio. E’ la casa della cultura, di cui si sentiva una grande mancanza. In una località nella cui libreria non è in mastra alcun libro, una casa di questo genere è più che necessaria. Uno dei mali più grandi del passato, sopravvivente tuttora, è l’aretratfcezza culturale. In un’inchiesta tra te giovani o-peraie e gli operai di Cittanova, tutti hanno risposto cne leggono un solo giornale settimanale, o la Nostra lotta o il Hrvatski Glas. Nessuno dei venti intervistati legge un quotidiano. In media vanno due volte la settimana in Cine. Tutti’ affermano di andare ài ballo la domenica e che questo è l’unico divertimento. Solo un’operaia ha di-: chiarata <3i leggere libri. A Oittanova ci sono biblioteche, ma i giovami dicono che non si è tenuto conto dei loro desidèri. Poi bisogna 'tenere presente ohe il lavoro culturale richiede forme molto elastiche e il rispetto delle abitudini della gente. La cultura non si può imporre — dicono — ma si deve svilupparla. Il Circolo italiano di cultura non funziona da quando è andato via il presidente. Nessuno si occupa più rimetterlo in efficenza. Dell’acquisto di libri italiani e giornali in lingua italiana non si interessano i membri. La gente dice Che bisogne- rebbe far venire qualche film con te didascalie to italiano, so non è possibile avere quelli parlati. I Cittanovesi parlano di molte cose, così, fra loro. Ma poco sii occupano dei modo di risolverle. Uno cd dice: «Abbiamo il dottore, ma nessun» si preoccupa di procurargli un mezzo di trasporto ed è spesso costretto a chiedere un passaggio sulla moto di altri. Talvolta deve ricorrere all’unico mezzo, sempre disponibile, il.carretto con l’asino. LegoviC Albino è andato a farsi aggiustare , te scarpe a Buie perchè non c’è un calzolaio a Cittanova. La farmacia è chiusa da 4 mesi per mancanza di personale. * Tujak Pietro sta ora seduto solo. Fissa continuamente il mare, non ha nessuno. Per questo gli sono familiari. li luoghi con i pini grandi, curvi sopra di 'lui. Più in là, tre ragazzi corrono e giocano, accendendo il fuoco. A loro non interessa la neve, nè te slitte, preferiscono gli scogli. Guardiamo il mare 'assorbire gli ultimi raggi del sole. Dietro al muricciolo stanno i pini affliti: e un po' curvi per la bora. Dii là resta il ma-je, con la sua scogliera, dove la gente verrà di nuovo, come ha fatto sempre, a sedersi, «arcando un po’ di calore e parlando «li quelle case che succedono nelle cittadine. E gli anni passano, così come le tratte dei cefali ed il raccolto. Resta la gente e le onde e quel vecchio che lascia il tempo dietro a sè. E ai di sopra ondeggiano i pönlv ANDAVA IN ITALIA SENZA PASSAPORTO La piiranese Venier Luigia è stata - condannata dai giudici della locate sezione del tribunale a 8000 dinari di ammenda, perchè nel mese di novembre delio scarso anno si è recata in Italia sprovvista del passaporto, contravvenendo alle disposizioni in merito, emanate dalla VUJNA. VINO E TRUFFA VANNO D’ACCORDO Tate Vidonis Secando è stato condannato a 20 giorni di carcere dai giudici di Buie. Egli doveva rispondere del reato di truffa. Infatti rinvenute la metà di una banconota di 1000 dinari egli la piegava nel portafoglio, e in varie trattorie ordinava da bere (prèndendo fra l'atro una sbornia colossale) e all’atto della presentazione del conto apriva' il portafoglio e faceva to-trawedere al cameriere ed al gerente, che lui aveva denari e quindi non era insolvente. LA BANKOVIC ED IL TACCHINO Certa Bankovič Miaria da Buie si è viste apptapare 4000 dinari di ammenda per il furto di un tacchino. CASSIERE CANDANNATO * CON LA CONDIZIONALE Tale SkuriC Baso, cassiere del Comitato Popolare comunale di Citta-nova è stato condannato a cinque mesi di carcere con il beneficio della condizionale, per appropriazione indebita di1 11.450 dinari. CONTRABBANDAVANO PRODOTTI AGRICOLI Tali Sergas Franc e Zadnik Jožef da Scoffiie sono stati condannati a 15 mila e rispettivamente 20 mila dinari di -ammenda dal tribunale di Captxhstria, per contrabbando di prodotti agricoli. EHI, FQR£$ìf ERO, PERNATI E /MALEPtTTO ALAMNO, . ) LAMJftü Pft^ftRE f PörEsy ìMmt mo- • //1 i^HÖ PERO' QUEL-'VJ/ULMMiWZKM 1 NI -SUL NOSTRO AWOINÖ.lL ftOAU E' OLTRE MODO FELICE - FER AVER RITROVALO T1NALMEHTE LA rSUA POLCE SPOSA, NONCHÉ LA ' WMWM % k NAWCft. Lettera aperta al teatro di Capodistria e allo "Ivan Zaic,, di Fiume IL VARO ALLO »SCOGLIO OLIVI« DEL »SAVÖDRIÄ« E DEL »MIRNa« INVITO ALL INCONTRO nell/attesa dell'ora “o Durante l’ultima sosta a Capodistria dell’Opera del Teatro di Fiume, avemmo occasione di passare del tempo in compagnia di alcuni elementi della comitiva. Apprendemmo fra l’altro cose interessanti, che il pubblico dovrebbe conoscere. Fra le varie sezoni del Teatro «Ivan Zaie» di Fiume — opera, balletto, dramma, tecnici, amministratori: in tutto 320 persone con tanto di stipendio fisso — c’è il «Dramma» o compagnia italiana di prosa. A parte ogni considerazione di merito, questa compagnia si trova in una posizione tutt’altro che felice. Infatti, una volta eseguita u-na «prima», magari a teatro pieno, difficilmente può presentarsi per la seconda o terza «ripresa». Tolta la première, in sala, indipendentemente dal lavoro e dalla qualità, non vi sono che un centinaio di persone. Questo è un fatto. A volerci veder chiaro ad ogni costo, scopriremmo che le riprese del Dramma italiano sono deserte perchè manca il pubblico ; non perchè manca in sala, ma perchè non c’è affatto. A Fiu- un peso in certo qual modoi Si .tratta di gente cosciente, che ritira ogni mese lo stipendio e non vuol saperne di riceverlo per stare a guardare. D’altro canto, chiedendo di lavorare non migliorano per niente la situazione. Questo è odtretutto un problema umano. In tutto ciò preferiamo vedere anzitutto il lato umano. Si può risolverlo? Ci pare di si. Il Teatro del Popolo di Capodistria potrebbe invitare almeno due sere al mese il Dramma italiano. Si tratta di gente pagata, ripetiamo, che, una volta eseguita la première in sede, non avrebbe nessuna difficoltà ad uscire m tournée con un minimo di spese. Noi parlammo con loro non molto tempo fa a Fiume e, concretamente, ci fecero questo discorso: per mettere su una commedia o un dramma a Capodistria basterebbero circa 12 persone. Dando ad ognuna 1000—1200 dinari come rimborso spese, al Teatro rimarrebbe certamente un largo margine di incassi. Così per Pirano, Isola, Buie, Urnago. E sarebbero soddisfatte le esigenze dei nostri pubblici che attualmente vedono «Teresa Raquin», il celebre romanzo di Zola, è stato portato sullo schermo. Eccone una scena. me, di gente interessata a lavori in lingua italiana ce n’è poca: tutta quella che riempe il teatro alla première e quella che occupa solo alcuni ordini di posti nelle riprese. 'Probabilmente;, la massa) dalla quale costoro provengono è maggiore, tuttavia a bazzicare il teatro è sempre lo stesso numero di spettatori: proprio secondo la regola dell’avvicendamento periodico agli spettacoli. Constatato ciò, si pone il problema se effettuare le riprese o no. trna ripresa del Dramma italiano significa un sacrificio di 40—50 mila dinari per il collettivo del Teatro, che rinuncia, quella sera, a rappresentare qualoos latteo per cu», a-vrebbe la sala piena. La direzione dell’ente è veramente ammirevole per altruismo. Nonostante abbia da far fronte a spese ingentissime, nonostante debbba condurre una severa politica finanziaria, rinuncia spesso a degli incassi per favorire le riprese del Dramma italiano. Ma se il collettivo tutto è solidale con i compagni italiani, questi non possono fare a meno di considerarsi -veramente poco sui palcoscenici, senza contare che il Dramma italiano espleterebbe la funzione per la quale è nato. Ci piacerebbbe vedere il Teatro di Capodistria farsi avanti! per primo. C,i si potrà chiedere perchè Parenzo e Rovigno non l’abbiano fatto. Lo vorremmo sapere anche noi. Il nostra Teatro potrà inóltre farci osservare che se il Dramma di Fiume è talmente sicuro dell’incasso, potrebbe muoversi in proprio, noleggiando cioè la sala e trattenendosi il resto. Tutto questo non avrebbe importanza se non ci fosse il mezzo per risolvere un problema. Dal momento che questo mezzo c’è, è chiaro che occorre rincontro, finora mancato. Queste nostre righe vogliono essere um contributo all’incontro, e le indirizziamo principalmente al Teatro del Popolo di Capodistria e allo «Ivan Zaìc» di Fiume, augurandoci che vogliano farci conoscere coisa ne pensano, ed eventualmente correggersi se siamo incorsi in inesattezze. (Dai nostro corrispondente) POLA, gennaio — Dopo molti giorni dii neve Pola sembrava cambiata. Il ciielo era dii una colore deliziosamente azzurro, qua e là cosparso di piccole nubi bianche, mentre il sole, giocando ia nascondersi, cominciava a sciogliere in terra e sui tetti la ormai indesiderata ospite bianca. Vicino allo scalo numero tre, la terra sembrava un .pantano. Un numero insolito di genite si muoveva intensamente in una febbrile attesa. Erano tutti un po’ emozionati: dopo nove mesi di assiduo lavoro due unità, costruite nel bacino numero tre dei cantiere navale Scoglio Olirvi, avrebbero per ila prima volta preso contatto con le fredde acque dèi mare. Ad un tratto un ifischio acutissimo li fa fermare. E’ un fischio insolito, petr chi lo sente per la prima volta. Entra nell© orecchie prepotentemente e giunge sino al cervello, ma agli operai, che lo conoscono bene, scende ial cuore. Poi lo scrosciare dtìll'aoqua, che esce copiosamente dagili sportelli della grande porta del «dok» e va a cadere sulle lastre di pietra che pavimentano il baciino, dà la spiegazione : la porta sta per essere tolta, ed il mare diverrà padrone assoluto della vasca e di tutto quello che troverà dentro. L’acqua, Sila pure abbondante, dovrà scorrere parecchio prima di permettere alle navi, ormai ben sveglie ed attente, di galleggiare. Dictotltomila metri cubi d'acqua dovranno entrare e solo allora le imbarcazioni cesseranno di >appog@iar-si sul fondo per ubbidire a quella legge fisica, che tuitti noi, a scuola, abbiamo studiato. Gli uomini, con le mani penzoloni oppure in tasca, con la sigaretta mezza spenta fra le labbra, contemplano quelle quattro fomiti che cosi inaspettamente si sono aperse in quella parete di1 ferro ed acciaio. Guardano attorniti, come se quello spettacolo fosse per loro nuovo. E’ impossibile oapire in quel momento cosa pensino. Guardiano l’aumentare del livello dell’acqua e aspettano che questa giunga a lambire le chiglie delle navi. Quanto tempo passi esattamente non si sa. Il tempo non conta più. E’ l’ora zero : l’attesa. In un angolo tecnici ed ingegnie-ri, con taccuino e matita, segnano cifre su cifre inoltrandosi in lunghi ed ossesdonanti calcoli. Cosi minuto per minuto seguono le acque che crescono, come se a loro volessero sacrificare una parte dalla propria forza fisica, ed aiutarle nel momento decisivo. Ormai il mare copre una buona parte degli scafi ohe ancora rimangono immobili. Gli spettatori si sono rianimati e commentano a bassa voce. Gli sportelli della grande vasca sono ormai1 coperti dall’acqua che continuamente ed inesorabilmente cresce. Ad un certo momento un secco rumore, simile ad una fucilata, fa trasalire tutta: una trave, che sorreggeva il «Mimai), sospinta dalla forza delle acque, viene a galla violentemente per sbattere contro una parete. UNA MERAVIGLIA DELLA TECNICA ELETTRONICA Non scambiate valvole eoa piselli Possiamo ben dire di vivere nell’epoca delUelettronioa ! Basta guardarsi attorno per rendersi conto dell’utiMtà pratica di questo importante ramo della scienza. In ogni casa troneggila un’apparecchito radio, in ogni città, su oghi nave una trasmittente, in ogni officina uno strumento di controllo automatico. Dal lontano tempo in cui Hertz scoprì 1’esùsitenza delle onde elettromagnetiche e più tardi di Miarcani e De Forest siino ai nostri giorni i passi fatti nel perfezionamento di questa tecnica sono stati passa da gigante. Uno dai punti sui quali maggiormente sono convertiti gli sforzi degli scienziati è stato il fattore spazio: infatti, se pensiamo alle voluminose valvole dei primi temi» in confronto all© piccolissime oggi usiate negli apparecchi portatili, si potrà subito constatare la portata dei risultati ottenuti. Pur tuttavia questo non era ancora sufficiente.1 fattori di ingombro dovevano essere ancor più minimizzati. Ed ecco ohe già durante il periodo deH’ultima guerra si prospettò ai tecnici la possibilità di usiare al posto delle normali valvole elettroniche a vuoto dei semplici pezzenti di, un metallo meraviglioso e non raro: il germanio. Questo meballo ha la proprietà di. lasciar passare le correnti alternate in un solo senso, cioè di raddrizzarle, e di conseguenza di fungere come un normale diodo. Da questi primi esperimenti si trassero naturalmente conclusioni e perfezionamenti sbaloditivi. Dal semplici diodi si passò ai trìodi al germanio, in modo da poter costruire completi apparecchi radio servendosi di queste sole valvole. La principale loro caratteristica è data dalle dimensioni estremamente ridotte, basti pensare che nella grandezza di un'unghia possono esservi comprese tre dii queste capsule. Seconda meraviglia è che per funzionare essi non richiedono che pochissima corrente, tanto che basta per più di un anno una pila da lampadina tascabile. Questi rettificatori vennero in seguito denominati transistor, e furono subito prodotti dalle maggiori fabbriche di valvole elettroniche. Neanche a dirlo, da ogni parte del mondo ci fu una gara per le più strane ed impensate applicazioni di questo nuovo elemento. Vennero costruita così degli apparecchi radio tascabili capaci di mettersi a fun- zionare con ralettmioìtà prodotta dallo sfregamento di una matita sulla manica di una giacca; degli apparecchi riceventi per sordi di dimensioni tanto piccole da poter essere tenuti sotto il risvolto ; riceventi per televisione a 72 valvole non più grandi dì un romanzo di dimensioni normali. Facile immaginare come questo nuovo tipo 31 valvola potrà in futuro cambiare totalmente la faccia alia radiotecnica, sia in potenza che in estetica. Uninteressante applicazione dei transistor è stata «fatta negli apparecchi di telecomando. Infatti, data la loro leggerezza, quesiti hanno potuto trovare applicazione su missilli, aeromodelli, modellimi navali, eliminando finalmente i nodosissimi ed ingombranti comandi meccanici. I tecnici, però, non stanno a dormire sugli allori e già pensano di poter sfruttare ancor più le caratteristiche d’ingombro del transistor. Si stanno così esperimentando in America i cositìetti circuiti radio stampati. Su di una piastra di bachelite i disegni di quelli che dovrebbero essere i collegamenti a filo vengano stampati con una vernice adesiva, quindi sulla vernice ancora fresca viene spruzzata con aria compressa urna finissima polvere metallica ohe crea il collegamenti perfetti ed taammovibiiiU e senza nessun ingombro, poiché il loro spessore non raggiunge che un (teoimo di millimetro. E’ logico che con questa nuova tecnica ohe elimina quasi totalmente le saldature a mano dei collegamenti, gli apparecchi radio potranno abbbassare in tal misura il loro prezzo da far diventare più costosa una riparazione che l’apparecchio stesso. SI potrà cosi in futuro vedere l’edifi-camte spettacolo di un proprietario di apparecchi radio che seccato del cattivo funzionamento getta questo ultimo nel cestino delle immondizie. L. V. TELESCRIVENTE Osier raccontava sempre agli studenti questo aneddoto: «Una volta un medico disse ad un cliente straniero: — La sola cura che dovete fare è bere ogni mattina acqua calda un’ora prima idi colazione. Dopo una settimana lo straniero tornò dal dottore, che gli chiese come stava. — Peggio che mai — rispose l’altro. — Avete seguito la mia prescrizione di bere acqua calda un’ora prima di colazione, ogni mattina? — domandò il dottore. — Ha fatto del mio meglio — rispose il cliente — Ma non ho potuto berne più -di quindici minuti per volta». fi Questo il primo sintomo di vita. Come un bambino che cerca dii liberarsi dalle cinghi:'© che lo tengono avvinto alla sua carrozella, l’im-. baroazione si sbarazza dalle travi e dal supporti che la tenevano ritta. Altri scricchioliti slmili vengono registrati ed iti «Salvare», da bravo gemmello, emette cosi i primi vagiti ail’unlisono con il «Mimai». Intorno, sull© tranquiiUe acque, travi e supporti galleggiano. Un operaio, fermo, vicino ad una gomena che lega il piroscafo alla .terrà, fa volgere il capo a tutti: «Si muove, sl' muovei Guardate la corda come si tende e si allenta», grida. Era vero. La prora del «Mirna», più leggera della poppa (sotto il castello di poppa vi è la sala macchine mentre al centro e a prora si trovano le stive vuote) dolcemente si muoveva in sù ed in giù come se volesse dire di «si», che viveva ormai, a tultti coloro ohe soddisfatti la guardavano. Istintivamente gli sguardi si volsero verso il «Salvo-re», che placido muoveva la parte anteriore allo stesso modo. Un quarto d’ora più tardi l’acqua delia vasca raggiunse il livello mare e si poteva vedere le due imbarcazioni galleggiare completamente. Lo notarono tutti e allora, quando non vi furono più dubbi sulla loro perfetta stabilità, sui volti dei presenti si potè notare un soddisfatto sorriso. CLAPCICH BRUNO Una suggestiva inquadratura di un programma televisivo che la «National Broadcasts Company» dedica all’educazione della gioventù con la partecipazione di noti attori e personalità CRONACHE DI VITA FIUMANA SI DICE IN CITTA (Da un corrispondente) FIUME, gennaio — Questo mese ci ha finora portato un po’ di tutto: neve, gelo, bora e pioggia. Poi ha messo giudìzio e tutti hanno finito per considerano come un normale inizici dell’anno. In città la viltà prosegue con il suo salito e veloce ritmo, improntata sul lavoro, sugli sforzi degli abitanti per abbellire ancora Fiume, Sin mezzo a progetti di decentralizzazione (settore alberghiero), decennali (campo comunale) e la questione alloggi. Ognuno dice la sua e le svariate discussioni accesesi dimostrano che i cittadini manifestano sempre maggiore interesse per tutto ciò che riguarda la collettività. Una proposta di qua, una modifica di là, poi ulteriori, definitive analisi dell'organo superiore e il Via alle opere din progetto. Ogni giorno che passa, qualcosa di .nuovo sorge in mezzo alla soddisfazione generale. In piedi sono le nuove case di via Pomerio, della zona di Braida, dl Peoine, della periferia soprastante a Camtrida, ed altre. Si lotta per risolvere quanto prima il problema degli alloggi, per offrire ai lavoratori appartamenti soleggiati', salubri e spaziosi. In porto quasi, non ci si accorge del passaggio della guerra, della sua quasi totale distruzione. Automezzi, trattori, convogli ferroviari, piroscafi nazionali e stranieri.1, gru in continuo lavoro, uomini : è tutto un operoso traffico che fa di Fiume non solo di'principale emporio marittimo della Jugoslavia, ma uno dei più importanti d’Europa. Basti dire che dm questi giorni sono attese 28 navi transoceaniche battenti bandiere di più paesi. E presto, in primavera, pure il porto di Susak sarà in grado di permettere l’attracco alle banchine di tre piroscafi di alto tonnellaggio. Intanto i lavori edili si sano qui conclusi. Nel settore commeiroMe si nota quanto segue: la città è fornita in giusta misura di negozi, moltissima La nave «Mirna» appena varata allo «Scoglio Olivi» dei quali nuovi di zecca, i prodotti affluiscono normalmente e sono graditi e per qualità e per prezzo. Cambiamo argomento: parliamo del traffico cittadino, in riferimento al servizio filoviario. E’ indubbio che la Ulovila ha portato comodità e rapidità. 'Però, crediamo di non sbagliare affermando che troppo poche sono cinque vetture. Sono sempre le stesse a girare la città, spesso stracoariche di gente (bisognerebbe impedire l’afflusso eccessivo ohe danneggia le vetture) e con scarso periodo a disposizione perchè possano subire le necessarie revisioni in autorimessa. Si pensa in futuro di' aumentare il numero delle 'linee allacciando Preiuca, Cavie, Tensatto e Kostre-na con il capolinea Peccato che, quando già gli 'approcci tra i vari rappresentanti dei C.P. C. interessati sembravano incanalati su buona strada, sia giunta inattesa la risposta negativa di Abbazia. Si voleva coliegiare la riviera con Fiume, tenendo conto dello stato attuale dell’autoparco inteiroittadino e del turismo, e la proposta meritava conferma. Proprio non riusciamo a comprendere come Abbazia, che nei dopoguerra ha fatto investimenti di centinaia di milioni per abbellirsi, non abbia afferrato il lato economico-turistieo del progetto. Urialtra idea andrebbe ponderata a fondo: la costruzione deill’jdro-centrale sulla Rijeóìna. L’aittuale erogazione non soddisfa l’industria, che registra spesso danni agli impiantii, e neppure i cittadini. La spesa sarebbe forte, ma i frutti un giorno non mancherebbero. E già che siamo a parlare di luce elettrica, possiamo aggiungere che l’«E-lektroprirnorje» ha... chiuso ila bocca agli' abitanti ed ai passanti di Cittavecchia, via Baròiò superiore, salita Colombo e via L. Da Vinci. Dopo tanta oscurità si è visto un po’ chiaro. Resta ancora da risolvere il problema dell’illumina-zion© di tante strade della periferia che sovente, troppo sovente, rimangono al bufo a lungo causa difètti alle cabine. m. Quando scende il crepuscolo, tingendo di violetto le case e attenuando il rosso dei campi, Valle si rianima. Rientrano dalle campagne i contadini, e per ile strade fatte di ciottoli pestano le loro sciarpe grosse, come un reggimento che torna agli accampamenti. Passano carretti a due ruote cigolando e sussultando tirati da asdnelli d’un colore bruno e dalle orecchie alte, sbavano buoi grandi e bianchi dalle corna lunghe ed appuntite, trottano cavalli lucidi. Quando scende il crepuscolo a Valle le comari, chiuse in quei1 toro fazzolettoni neri, dove solamente un volto quasi bianco e pieno di grinze trova lo spazio per uscirsene fuori, devono smettere di chiacchierare nella breve piazzetta, dove il castello dei Bembo incombe su tutti con le pietre grigie dal tempo e scolorite da .tanto sole e da tante piogge. Anche le comari allora si dicono la «buonasera» in fretta, aprendo la bocca più del normale per farsi MOTIVI DELLA CAMPAGNA ISTRIANA Allora Valle mi piace... sentire tra il trottare dei cavami, il pacato camminare dei buoi e lo sferraglfiare dei carretti. Si dicono la «buonasera» e resta inteso che l’ìntìomaml continueranno nuova-mente a raccontarsi quei toro fatti, che nessuno conosce perchè sempre sono detti bisbigliando, quasi avessero paura che il vento li porti via e vada a dirli a quanti lo incontrar no. Poi la notte cala improvvisa. E le finestre delle case chiudano le imposte e solamente qualche striscia di luce si allarga sulle strade strette, ohe varano a biscia come se fossero state tracciate da qualche ubriaco. Dietro il castello la luna rischiara i campi, lunghi campii a-rati e fa ombre contro gli olivi E’ questa l’ora in cui più mi piar iti II LA LAMPADA* ALADIIiO-23 ce Valle. Ma non per quello che fa la luna sugli olivi o nell’acqua del ' canale, o per quelle stradette silenziose che sembrano orecchiare se qualche passante giunge ed allora gridano il suo passo con un eco che si ripercote lontano. No. Valle mi piace per quello che celano i muri delle sue case, in quelle grandi cucine istriane, dove il fuoco gu'iizza ned focolare con un ridere sommesso di ramoscelli, dove persone se ne stanno in attesa che la polenta si metta a fare gli occhi dentro la «caldiera» ed i bimbi trovano sempre il modo di ruzzare suLl’impiantito di mattoni od a rinconrrersi tra le gambe del grandi. E mi piace, in quella cucina grande, starmene vicino ai vecchio, che ha una sua panchetta, una panchetta solo per lui, sul focolare, e ohe tira boccate lunghe dì fumo da una pipa annerita ed ogni tanto si china sull’im-pòantito per prendere con le mani grosse un orciolo di coccio, dove il vino bianco riluce come se il fuoco dei ramoscelli l’avesse incendiato. E ie donne intanto preparano la • f avola e allineano i bicchieri e posano sul nudo legno i piatti e tagliano il pane, un pane grosso e bianco, che odora di grano e sa sempre di forno, anche dopo due giorni che è stato cotto. Allora mi piace Valle. E mi rincantuccio in un angolo. E con la sedia appoggiata sulle gambe di dietro faceto altalena ed ascolto gli uomini, e guardo Ile donne, e penso che la felicità è fatta di cose semplici, di un ramo d’olivo, di una spruzzata di pioggia. E apro di più gli occhi per vederla dentro la cucina, mentre i bimbi più pìccoli giocano a moscia cieca ed un’altro più grandicello si affanna e correre dietro alle lettere di un libro, mentre il padre lo guarda amore-volmente. L. M. QUI’ IL PUBBLICO Un altro bel racconto viene ad onorare questa settimana la già famosa rubbrica «Qui il pubblico». Questo è uno fra i migliori lavori finora pubblicati e ai è motivo d’orgoglio constatare che gli scritti che ci pervengono siano sempre più curati e compiuti. Sono anche più numerosi: bene; solfe bisogna pazientare. Giungerà il turno per tutti. Eccoci a riparlare del concorso già 'accennato nello scorso numero. Dunque, tutti ì nastri lettori — studenti, operai, impiegati — potranno inviare a «Qui 11 pubblico» brevi racconti (raion oltre le 2 cartelle e 1/2 dattiloscritte, ma anche a mano), saranno compensati come segue: 1 premio: 3000 dinari; 2. premio 2000; 3. premio 1000. Nel pros,siimo numero fisseremo il termine ultimo per l’Invio dei lavori. Ohi intende partecipare al concorso farebbe intanto bene a mettersi all’opeira. E’ fates© che i nostri corrispondenti e collaboratori fissi (da non confondere con coloro che hanno collaborate a «Qui il pubblica») potranno parteciparvi solo fuori concorso. Pubblicheremo i loro lavori senza farli concorrere ai premi. Ecco intanto il racconto. Il bambino non conosceva la casa e non conosceva nemmeno le signore sedute tomo torno ili tavolo di noce scuro con le gambe tozze ed ili centrino di refe. Era venuto con la zia e tutte le signore lo avevano baciato, poi la ignora con la pappagorgia 'tremolante come gelatina nel colletto di sofà nera lo aveva preso sotto te ascelle e 10 aveva posato su di un seggiolone altissimo, imbottito di damasco lucido a fiori di Mila. Il bambino stava scomodo seduto sul seggiolone. Le gambette insaccate par metà ned calzini di liana scarlatta penzolavano ciondoloni e le piccole mani grassoocùe dovevano far forza, posate aperte sul sedile, perchè egli non scivolasse a terrà giacché l’imbotttiltura del seggioloni! non sì era abbassata sotto il lieve peso del suo corpicino. Era così picodlo, lui, che poteva tenere le mani aperte vicino alle coscte ed ancora ai due lati avanzava tanta stoffa da poterci far sedere un altro bambino. Le signore invece dovevano tenere le mani in grembo perchè il toro corpo occupava tutto il sedile, anzi, qualcuna era anche un po’ fuori. Il bambino si divertiva a guardarle perchè somigliavano al latte che botondo vien fuori dal pentolino. Si riempi la bocca con un enorme morso di dolce, portogli dalla signora con la pappagorgia, mentre le altre si destreggiavano impacciate attorno ad un vassoio dii dolci ed ad un altro di panciuti bicchierini dii liquore. Nella stanza aleggiava un fastidioso imbarazzo ohe pesava come una cosà materiale e le signore cercar vano disperatamente di romperlo, ma più st concentravano nelle sforzo di trovare un argomento, più il silenzio impertinente si acuiva. Finalmente quella più vidima al bimbo, guardandolo per darsi un contegno, ebbe la grande idea: — Il bambino deve recitare una poesia ! — Il bambino si guardò attorno smarrito e non parto ; aveva ancora tanto dolce in bocca da non poterlo nemmeno masticare. Si accontentava di mandar giù di tanto in tanto un po’ di saliva inzuccherata. Ma le signore gli si fecero tutte attorno, felici di aver trovato un argomento inesauribile da rompere l’atmosfera imbarazzante e un po’ ridico-f'a che aveva creato l’improvvilso silenzio: — Vero caro che ri dirai u-pa poesia? — La zia era orgogliosissima : — Devi dire quella che ti ho fhsegniata io. Su, da bravo! — Ma 11 piccolo assumeva sempre più un’espressione imbambolata e stupida, accentuata dal gonfiere artificiale delle gote. E intanto le vecchie signore tentavano di convincerlo con tu tte le adulazioni possi-jbiùi e tentando anche quella della gola, offrendogli fette di dolce a getto continuo. Poi una, stizzita dì non aver trovato ancora il modo di divertire te amiche a spalle del piccolo, picchiò sotto ili tavolo ed annunziò terrorizzata: — C’è l’orco >— E tutte le altre le si strlmsere vicino impaurite. Era l’ultima carta. Ma 'inutile. Una fece il viso severo e dichiarò decisa: — E’ un bimbo Cattivo. — E’ un asinelio — rincalzò un’altra ed una terza lo guardò con esagerata meraviglia: — Oh, gli sen cresciute le orecchie! — Il bambino era finalmente riuscito ad ingoiare il morso dì dolce, ma ora un altro nodo gli traigombrava Ila gola, più grasso e pesante del nodo dii dolce. Era pianto. Gli tremavano le labbra e il mento, ma le signore non se ne accorsero o non se ne curavano, perché si sa che i bimbi sono come marze e fanno presto a ridere, anche con le lacrime agli occhi. Allora, cercando nuovamente con glii, occhi spiritarti di liquore, te signore trovarono un altro argomento : una vecchia. Nessuno l’aveva notata fino allora perchè era così nera e scialba da confondersi con il nero del camino. Era la mamma della padrona di casa, della signora con la pappagorgia tremolante e stava da anni seduta casi, Vicino ài fuoco, in un gran seggiolone. Era quieta, quasi sorda ed un pò idiota. — Come va nonnina? — La vecchia aveva compreso che parlavano a lei ma non poteva distinguere le parole. Guardò la figlia con gli pochi 'acquosi umili, che chiedevano aiuto, ma la figlia rise e dichiarò forte : — E’ sorda — Forse lo disse tanto forte che la vecchia uđi, forse lo comprese dai movimenti delle labbra, dalla risata isterica delle signore. Chinò ili capo sul petto magro, rientrato nelle spalle curve. Una delle presenti le porse un bicchierino, sorridendo malrziosamente fra (tanite rughe. — Vi piace, eh? — ridacchiò la signora, e le altre la fecero coro con frastuono. Le piaceva perchè le scaldava il poco sangue, povera vecchia... Ora le erano tutte attornio e la volevano far parlare come, avevano yoluto far recitare la poesia al bambino. Ed anche la vecchia, come lui, (Contìnua in IV pagina) R. F. CALENDARIO CAMPIONATO MONDIALE DI CALCIO Pochi incontri mancano ormai alla conclusione delle dispute per gli ottavi di finale dei campionati mondiali di calcio. 11 Comitato organizzatore ha però già comunicato il calendario per le prove che si terranno prossimamente in Svizzera. Ecco il calendario: 16 giugno, giornata d’apertura. A Berna: Uruguay — Cecoslovacchia; a Zurigo: Austria — II. Classificato del gruppo inglese (Inghilterra, Irlanda, Scozia e Galles); a Losanna: Francia — Jugoslavia; a Ginevra: Brasile — Messico. 17 giugno: a Berna: Spagna — Germania; a Basilea: — I. Classificato del gruppo inglese — Belgio; a Zurigo: Ungheria '— Vincitore del gruppo Giappone, Corea; a Losana: Italia — Svizzera. 19 giugno: A Basilea: Uruguay — II. classificato del gruppo inglese; a Zurigo: Austria — Cecoslovacchia; a Losana: Brasile — Jugoslavia; a Ginevra: Francia — Messico. 20 giugno: A Berna: — I. classificato gruppo inglese — Svizzera; a Basilea: Ungheria — Germania; a Ginevra: Spagna — Vincitore gruppo Giappone, Corea; a Lugano: Italia -— Belgio. Vivo interesse ha suscitato negli ambienti sportivi mondiali il presente comunicato, stando che gran parte degli incontri presentano già in comunicazione particolare importanza dal lato tecnico. Domenica sul campo capodistrìano un grande malcontento MOLTO DELUSO IL PUBBLICO per la prestazione dell' Odred L'Aurora in fine può ben dire di aver sostenuto egregicmente l'incontro ODRED - AURORA 4:2 ,(4:0) ODRED: Aršič, Žižek, Piskar, žumber, Lesjak, Berginc, Hader, Toplak, Br leer. Pelicon, Brezar. AURORA: Döbrigna, Vattovani, Samtin, Carinii, T.určinov4č, Orlati, Polšak, Ramarri, Nor,bedo, Pavento, Perini. Il numeroso pubblico a eoo) rso ieri allo stadio I. maggio di Capodistria nonostante la rigida temperatura e rimasto piuttosto deluso della pre-tìtaiziome dell’Odred idi Ljubljana, Questa la falcata di Harrison Billard, che a suo tempo ha entusiasmato le folle. Oggi questo atleta, ancora molto effi-cente è stato «messo a parte» dal professionismo americano. Pur di contare su di un nome celebre in qualità di allenatore il capitale americano non esita a mettere all’ombra atleta che potrebbe ancor dire la loro parola. Sembra che laggiù più dell’orgooglio sportivo valga il magico potere dei quattrini. ODRED ■ RAPPRESENTATIVA CAPODISTRIANA 6-1 [3-1] L RISULTATO CONFERII Dimoi TECNICA La competizione ha dimostrato nuovamente l'incostanza di gioco Lubianese Il ruolo delle coscenze (Segue dalla J. pagina) Quando, durante questo mese e quelli successivi, sino al 111 Congresso della Lega dei Comunisti della Slovenia, passeremo in rassegno la file della Lega dei Comunisti, facendo il consuntivo del lavoro svolto nell’anno trascorso, dovremo valutare tale lavoro nello spirito del CI Congresso e delle ultime sedute plenarie. Bisogna oertanto dare la possibilità alle nost 'e genti di essere gli arbitri nel valutare l’attività svolta dai singoli 'e anche dalle organizza- ' zioni come tali. Il membro della Lega dei Comunisti che non ha messo le radici tra le masse, che per il suo lavoro e comportamento non si differenza dagli altri uomini non potrà, nel futuro, rimanere in questa organizzazione che è sempre, stata e vuole rimanere prima per doveri, uguale per diriti. J. B. Giovedì scorso si è disputalo a Ca-podiistria un incontro amichevole di calcio tra le squadre dellOdred di Ljubljana e la rappresentali va del distretto dii Capodistria. Il risultato finale è igià di per se stesso chiaro ed indica la differenza dei valori tra le due conteruteni i. Sei paillotnii sono finiti alle spalile del bravo lorna-aro, e se non fosse stato per la sua bravura molti altri sarebbero finiti in fondo ;al suo sacco. Questo però non deve illudere chi non era presente all’inicontro, perchè malgrado tutto [TOdred non ci è parso una gran squadra in grado dii competere con le altre formazioni militanti nella lega superiore jugoslava. Possiamo loro concedere varie attenuanti., ma da quanto ci hanno offerto non possiamo trarre alcuna conclusione se non quella di urna prova scialba. Infatti, osservando la squadra che avevamo di fronte, ei si attendeva dia loro molto di piu, sia come impostazione tattica sia pome coesione idi gioco. Al centro del campo dominavamo, ma quando invece si avvicinavano alFarea di rigore si perdevano in limitili giochetti che non recavano alcun profitto. Non per questo pero sono mancate azioni di pregevole fattura, anzi in certi momenti pareva fossero soli in campo senza avversario. Fra i componenti la squadra si sono maggiormente distinti Zunlber presente in tutte le aizioni e Tqplak il corvello della squadra. Dal canto suo la rappresentativa Invece è mancata in pieno. Infatti non sii può esigere da una squadra formata in un paio di ore molto di più, la maggior parte dei suoi componenti già da parecchio tempo sono privi di allenamento, e oltre a ciò bisogna anche notare ohe non tutti gli elementi presenti in campo erano idonei a far parte della formazione. In primo luogo il... classico Klasinc, il peggi or uomo della formazione, ed in secondo luogo Fonda che nel secondo tempo ha rimpiazzato ii,l bravo Du-dine. Chi invece ci ha ottimamente impressionato, sono stati, oltre al già citato Fomasaro, i «topolini» dcllu squadra owerossia i giovani Ernestini e Carini. Il primo, ha con disinvoltura giocato tutta la partita alla pari di un campione e senza alcun timore della prestanza fisica degli avversari che aveva di fronte, il secondo invece alle prese con Toplak lo ha completamente neutralizzato. Una lode merita pure Bonifacio nel mentre discreta è stata la prova degli altri. L’iniaiio vede la rappresentativa paatire di slancio e già al 2’ Pie-ruzzi raccoglile un certo di Dapretito e scaraventa imparabilmente in rete. Cinque minuti più tardi, Toplak sfuggendo al suo diretto avversario non ha difficoltà a pareggiare le sorti da distanza ravvicinata. Le a-ziioini si susseguono alterine fino a pochi minuti dal termine ie sembra ohe le squadre debbano finire Al primo tempo sul risultato di parità, quando al 43’ con -Beleer ed al 44’ con Hacler gli ospiti chiudono in vantaggio. Il secondo tempo invece è più monotono in quanto l’Odred accentua la sua superiorità e stringe la rappresentativa nella propria area. Salvo qualche sporadica .azione di contropiede questi non possono far altro ne mutare risultato. A 'questo punto ha inizio la brillante esibizione dii Fomasaro che para ininiuimere-voE. tiri da lontano e da distanza ravicinata, ma malgrado ciò altri tre palloni finiscono alle sue spalle per merito idi Beleer, Brezar e .ancora Belcer. partecipante al campionato di I. lega, del quale oooup'a attualmente il penultimo posto. Per tutta la durata dell’incontro non si e visito uh gioco legato, tecnico e spettacolare, ma solo un batti e ribatti nella rispettive .aree, con notevole superiorità territoriale del.. l’Oidred naturalmente. Anche i ben conosciuti Toplak, Belcer e Žumber, giocatori di eleveta livello tecnico, si sono perduttii nel marasma del gioco, fatto, An gran parte dii passaggi corti ed inefficaci, che hanno permesso alle opposte difese di svolgere positivamente il proprio gioco, Limi-tandlo al minimo il numero delle reti. Chi e uscito a testa alta dailFimcon-tiro e stata l’Aurora, punto Antimo rita dal nome dell’avversario, che ha con-tenuto molto bene la pressione degli ospiti, permettendosi a più riprese dii minacciare molto da vicino la rete degli ospiti, non violata nel primo tempo solamente per la troppa parteciipitaziiome ideìFjala destra-Polšak, ehe e stato, uno dei migliori delFAuirora, il. quale si e permesso il lusso dii sbagliare due reti a porta vuota. Oltre a Polšak nell’Aurora si sono fatti notare pure Carini, Orlati, Pavento e Santini che hanno tenuto i propri ruoli senza tentennamento. All’inizio igli ospiti si portano subito, a Miai tacco, ma la difesa dei Incallii vigila e non si lascia sorprendere. La prima rete arriva al 10’ con uniamone iniziata da Topfaik, l’elemento di maggior classe delTOdred, il quale, dopo aver superato due avversari passava di .precisione a Belcer, che non aveva difficolta ;a re-aliizare. 'Non passavano che due minuti e l’Odred rafddopiava ili vantaggio per merito nuovamente di Belcer e Toplak, onesta volta era Toplak a i-om-ludi-re su passaggio dèi compagno di squadra. Altra rote ospitante al 18’ realizzata da Beleer di testa. Tutti ormai si aspettavano una rovinosa sconfitta dei locali, i quail invece inscenavano un palo di azio n-; veramente pericolose. Al 35’ Poi šak partiva da meta campo, superan do dii slancio ben tre avversari cd il portiere. Giunto a poehìi metri dalla porta, ormai sguarnita, lascia va partire un debole tiro ohe altra versava tuttj lo specchio della porta .senza pero entrarvi. Il pallone veniva ripreso da Perini., ma la difesa avverarla, ormai appostata, poteva liberare con facilita. Nell’azione di contropiede l’Odred sognava la quarta rote con un forte tiro di Žumber da oltre 20 metri, il spaile si insaccava imparabilmente nelt’amgolimo alla destra dii Dobri-gna. La partita cambiava di aspetto nella ripresa. Incessante pressione degli ospitanti nella prima mezz’ora, Ohe fruttava tre palli, ma nessuna rete. Al 29’ l’Aurora passava con una rete .scorata dia Norbedo, il quale batteva Aršič con un forte tiro sotto la traversa. Un minuto piu tardi ,1’.Aurora portava a due le reti in proprio favore con Polšak, il quale, avuta la palla di ripicchio in area, segnava facilmente dà distanza ravvicinala. Su questo risultato terminava la partita, arbitrata senza infamia e senza lode da Uonizar, lasciando a bocca amara A tifosi conoevuti. In precedenza le riserve dell’Od-red hanno disputato un’incontro con la seconda squadra dell’Aurora. I giovani aurorini, disputando unin-oontro deciso e pieno di buona volontà sono riusciti ad uscire dal campo con il risultato onorevole di 2:1. L’odreid ha segnato per il primo con ila mezz’ala destra al 28’ ma l’Auraro riusciva a pareggiare al 40’ su calcio di punizione dal limite, sul quale Zelilo realizzava direttamente. Nella ripresa gli ospiti segnavano la seconda rete verso la mezzora. P. IL PROSSIMO NUMERO § A 6 PAGANE DINARI 10 IERI ALLO STADIO DI S. SIRO DI MILANO 55 MILA SPETTATORI FRENETICI Un 5-1 ha ben qualificato ^Italia negli otta vi di finale Dopo un primo tempo ben equilibrato, l’Egitto, perso Dizwy, ha dovuto rassegnarsi titolo «/ prezzi dei prodotti ortifrut-ticoliy). Iti quella nostra inchiesta V azienda «Fructus» di Capodistria credette di ravvisare d'esser stata oggetto di diffamazione e, dopo aver chiesto una rettifica da noi rifiuta-Due minuti dopo è Boniperti che ta, ricorse in Tribunale. Per i tifosi italiani ieri a Milano de stata una giornata campale. I 55 mila spettatori che freneticamente hanno applaudito per 90 minuti possono dichiarare, dopo tanto tempo, finalmente soddisfatti della loro squadra nazionale. Ieri gli azzuri Con un poderoso 5 a 1 sfi sono classificati per gli ottavi di finale che si svolgeranno in Svizzera e hei quali avranno da misurarsi con la Svizzera e con il Belgio. Ieri i in campo sono scese due squadre che nel I. tempo si sono equiparate per tecnica tanto da concludere con un pareggio (1-1). Il secondo tempo però segnava un’ascesa straordinariia della compagine italiana che ha per 45’ letteralmente subissato l’undici egiziano. /Von di uidici però si deve parlare, bensì di dieci poiché la colonna della squadra egiziana Dizwy doveva abbandonare il campo per un infor- tunio di gioco. Già al 5’ della ripresa Boniperti segna ma l’arbitro non convalida la rete per precedente Jallo di mano di Frignani. La seconda rete però non tarda ad arrivare poiché al 18’ lo stesso Frignani batte imparabilmente sotto la traversa. UNO SGUARDO ALL9ATTIVITÀ' SPORT/VA JUGOSLAVA Bilancio generale ottimo in tutti i campi e specialità Una cosa ohe pochi sanno s i birilli, sono il secondo sport dopo il calcio BELGRADO, gennaio — A tirare le somme sotto il bilancio dell’attività sportiva del 1953 c’è da rimanere veramente ad occhi spalancati per tutto quello che è stato compiuto. Specialmente in quattro campi si sono ottenuti dei risultati strepitosi e cioè mell'atlétida leggera, nella pallanuoto, nel calcio e nei birilli. E di maggiore importanza sàno i successi conseguiti in questi quattro sport, se si pensa ohe esisi sono sitati ottenuti da squadre, cioè da complessi di atleti che hanno dovuto curare al massimo la loro preparazione per fondersi in un tutto organico, preparazione che doveva essere compiuta nei minuti particolari, altrimenti tutto sarebbe sfumato. Ma tra questi quattro sport chi ha ottenuto un vero trionfo è stata la pallianuloto. Spolverare le vecchie classifiche, ficcate il naso dentro le Olimpiadi. Allora i pallanuotisti jugoslavi erano riusciti a pareggiare ma non a battere Lungheria e ad Héllhinski si erano piazzati dietro essa. Queat’anno, nell’afoso e torrido agosto di Ni-megen, i vaterpolisti jugoslavi hanno trionfato anche contro l’Ungheria in un torneo che riuniva il fior fiore delle squadre europee. E non solamente hanno piegato i magiari ma hanno conquistate il primo posto assoluto davanti a belgi, spagnoli, ungheresi, italiani e, naturalmente, magiari. Dopo la pallanuoto il calcio. Mai come nel 1953 la Jugoslavia ha a-vuto un ruolino di marcia tanto lusinghiero. Su sette partite sei vittorie ed un pareggio. E tanto maggiore è il successo che se facciamo una classifica per nazionali di calcio in base agli incontri disputati Faitro anno, ecco che a guidare tale grtduatoria è proprio la Jugoslavia. Infatti Jugoslavia 7 6 1 0 92°/o Ungheria 7 5 2 0 85% Paraguay 7 5 2 0 85% Inghilterra 8 5 2 1 75% Danimarca 4 3 0 1 75% Argentina 2 1 1 0 75% E se la classifica valessimo continuarla ecco allora che seguirebbero la Turchia col 75% di incontri utili, la Germania, rimanda libera e la Cecoslovacchia col 66%, l’Uruguay coi 64%, la Spagna con il 62% e cosi avanti. Abbiamo parlato dèi calcio, ma al secondo posto avremmo dovuto mettere invece i birilli, sport questo che in Jugoslavia è molto prair ticiato. Infatltdi viene ilmmadiaitiar mente dopo il calcio raccogliendo ben 14.676 aderenti Dunque dicevamo dei birilli. Nel 1953 si svolsero a Belgrado i campionati del mondo su strada, ai quali presero parte rappresentanti dell’Austria, della Germania, della Svizzera, della Francia, dèlia Filandia e della Saar. Erano questi i primi mondia^ li in questo sport. La Jugoslavia conquistò per merito di Smolj ano-vie, Hladnik, Kebal, Dente, Martelanc e Pogoisek il titolo mondiale a squadre mentre in campo femminile, tra la sopresa generale, si affermava la jugoslava Jelene Sinček. NeUllatlleltilca leggera si ebbero dei bei risultati individuali. Franjo Mihalič, che quest’anno giunse secondo, conquistò il primo posto nella gara per le strade di San Paolo, Petar Sagadin, con una sua prova straordinaria, ha stabilito il secondo tempo mondiale dell'annata nei 3000 metri siepi, Milakov nell’asta ha raggiunto altezze di valore europeo, Gubjan si è apparigliato ai migliori martèilatisiti del mondo, la Milka Babović campionessa mondiale universitaria è oggi una tra le più veloci atlete europee. Serve ancora notare a questo punto che durante II 1953 ben. cinque atleti jugoslavi hanno raggiunto 1 1000 punti sencondo la tabella filandese e cioè: 1) Ivan Gubjan metri 59,36 nel lancio del martello punti 1148; 2) Vitomir Krivokapič metri 51,86 nel lancio del disco puniti 1102; 3) Milan Milakov metri 4,31 nel salto con l’asta punti 1053; 4) Velisa Mogusa l’54”4 negli 800 metri punti 1047 e 2’24”6 nei 1000 metri puniti 1031; 5) Milovan Jovancic 10”5 nei 100 metri piani punti 1000. (Continua al prossimo numero) si prende la rivincita sul goal annullato segnando su una bella azione di tutto il quintetto d’attacco e su pas-sagio di Pandolfini. Ormai sicuri del punteggio raggiunto gli italiani iniziano a giocare con una maggior quantità di preziosismi tecnici che renderanno do questo punto l’incontro estremamente interessante. Al 38’ Ricagni mette in rete ancor più accenttuando l’estro della squadra. Come se la serie di reti non conoscesse sosta due minuti dopo, cioè al 40’ Boniperti segna nuovamente su azione di Mucci-nelli il quinto ed ultimo gol. - Tutta ta squadra azzurra ha giocato ottimamente ma chi sul campo ha sfolgorato sono stati Boniperti e Frignani che hanno marcato due reti a testa. Anche la squadra egiziana ho fatto del suo meglio per condurre rincontro onorevolmente. Per i bianco verdi il gol è stato segnato da Eldin. Certo che la poderosa vittoria italiana è stata favorita dall’uscita dal campo di Dizwy, elemento che avrebbe certamente ridotto il largo bottino degli azzurri. I calci d’angolo sono stati undici a due a favore deiritalia. In questi giorni avrebbe dovuto aver luogo la seconda udienza, ma l’azienda «Fructus» ha ritirato la querela sporta contro il giornale, riconoscendo così Vobbiettività della nostre affermazioni. Prendiamo nota con soddisfazione del gesto della «Fructus» perchè conferma la fiducia alla stampa democratica, e saremo lieti se in avvenire Ci sarà data l’occasione di trovarci d’accordo, cordialmente, sui problemi della nostra economia. i ' f' V i ' & ^ • • 5 i . i . f , •* ' ; A'J- \ ! 60 concorrenti dei due sessi disputano in questi gorni sui campi di neve presso Bitol il trofeo invernale della Repubblica Macedone Alcune inchieste chiarificatrici IL DITO SULLA PIAGA DEL ««CASO»» ISOLA Una sola la conclusione: il provvedimenéo e* sanno Nello scorso mese di dicembre, un secco comunicato della soUtolegia di Capodistria annumeia/va che .la squadra isolana era stata sospesa dal cam* pioonaitio della lega interrepubblicana. La im'Otivaztiione era la seguente : in-diiscipliimia, poco attaccamento ai colori sociali ed altro. Cosa era successo ? Semplicemente la crisi latente nel sodalizio si eira acutiiizzata sfociando in mormorii di corridoio, in manifesta in disciplin a di certi elementi, che non si presentavano aigli allenamenti, si davano malati pur essendo sanissimi ed altro. Durante gli incontri di camp iona tio spesso si verifica-vano degli ti incidenti die nulla avevano ,a che vedere con lo sport. Quindi vii sono state alcune rinunce. Ed ecco come un fulmine ;a cielo sereno il comunicato della sotto 1'e.ga. Nel comunicato in parola c’era una postilla e precisamente robhli|go alla direzione di convocare entro un mese l’assemblea generale dei soci. Poiché ,a tale cosa non si è giunti e poiché parecchi sportivi isolani e della zona sono ancora all’oscuro delle cause che lianno originato di drastico provvedimento, per soddisfare la curiosità, abbiamo voluto compiere una piccola inchiesta intervistando alcune persone che ci hanno risposto quanto segue: BRUNO MENIŠ, segretario del sodalizio isolano: La crisi è dovuta princip aim ente alle difficoltà finanziarie in -cui la società si dibbatiteva da tempo. Vi sono state poi altre cause che hanno determinato l’aou-tiizzarsi della crisi: emigrazione di 12 (gii ocat ori della prima e seconda squadra, malattie di certi elementi che ci impedivano di formare una buona squadra, indisciplina di altri giocatori e così via. Però :iil provvedimento preso mi sembra sia troppo severo, e ri/tenigo che prima di adottare una simile misura la sottolega doveva convocare una ri,unione con noi isolani. Per concludere aggiungo che la interrepubblicana non ha preso .alcun provvedimenti nei confronti della nostra società. NERINO CORRO-GINO : presidente dèi circolo Sportivo Isola : Purtroppo lio avuto modo di osservare il manifestarsi di tendenze negative, quali solprava lutazione delle proprie forze e set tova hita/iy.one del calcio jugoslavo, di tentienze professionali-sticihe 'di certi elementi, dii tentativi di ni catti ed altro. Oltre alla già aitata indisciplina vi erano al e tini giocatori e dirigenti ohe scientemente lavoravano per disgregare il calcio isolano e ostacolavano 41 lavoro dei dirigenti onesti. Perciò ritengo che La vertenza «Fructus» Lo scorso settembre, come i lettori certamente ricorderanno, pubbli-cammo una serie d’artìcoli sotto il Alla presenza del Presidente degli allenatori della Croazia si è svolta a Fiume l’Assemblea annuale della soittcuuiome di calcio. E’ risultato che mdiscutiibilmente il Comitato Esecutivo ha ben lavorato durante il passato 1953. iGrande impulso è stato COSE RISAPUTE E’ ormai prossima nella nostra •zona la ripresa dell’atticità sportiva, e già da parecchie parti giungono insistenti lfe lamentele che da parecchio tempo noi conosciamo ed a dire il vero condividiamo. Si tratta del sempre maggiore declino, qui da noi, dello sport. Perchè avviene ciò? Quali le cause dì questo preoccupante fenomeno? Molte ... fin troppe ! La ragione più appariscente, ma non forse la più importante, è la deficenza (per non dire incompetenza) di parecchi dirigenti che hanno carta bianca nelle loro decisioni. Ciò naturalmente sminuisce e svoglia i «tecnici» ohe a loro sottostanno e che vorrebbero le cose altrimenti. Multile spiegare come questa sensazione si rijperoudta a oàtena sino alila base, ove gli spartivi delusi e parecchie volte offesi da decisioni sballate, non sentono quell’incenti- vo tanto necessario allo sviluppo ed al miglioramento dell'attività sportiva. A leggere queste righe tutti grideranno alll’uovo di Colombo : si cambino i dirigenti e la notte diverrà giorno. Ma non così semplice è la realità, purtroppo. Ci sono dei fattori, piccoli ma importanti, e quel ohe peggio talmente sparsi ed impoderabili, da non poter essere eliminati con un taglio netto. E’ dii questi elementi che noi ci occuperemo nei nostri prassiimi numeri, poiché queste sono case che si devono conoscere per poter porci rimedio. Parleremo di tutti i lati deficen-ti : dalli sport nautici al ciclismo, tutti avranno la propria voce! E’ necessario che si trovi1 assalente spassionatamente una via di soluzione anche se molti diranno che si tratta ormai di cose risapute. si dovrèbbe costituire un nuovo sodalizio. * PARENZAN ANTONIO, presidente della sottolega, PRION SLAVKO e ŽARKO .ŽIVEC, membri del Fese cuti -vv Ideila sottolega: Sebbene invitati i dirigenti non si sono presentati alla riun ione indetta .per discutere il caso Isola. Abbiamo potuto constatare ipersonallmenite le manchevolezze, [’indisciplina, ed altre cose negative. Perciò (riteniamo che lil provvedimento sia (giusto, anche in base al (regolamento poiché Pisola pur senza motivi ha rinunciato ad almeno tre incontri in campo esterno. Ecco quanto ei hanno detto gli (intervistati, e quanto più o meno avevamo potuto constatare .personalmente durante Feffettuazione degli incontri disputati ad Isola. Per concludere quindi!, 41 provvedimento è ben venuto a samare una piaga che ostacolava ilo sviluppo dello sport popolare. Sanata questa, creare mu nuovo sodalizio con una nuova direzione composta (da persone oneste che abbiano voglia di lavorare. Poi creare una squadra di giovami i quali tra qualche anno potranno ri occupa re il posto tenuto dalla precedente formazione isolana. SA Piccoli entrambi (Segue dalla III. pagina) non poteva, soffriva. Tremava an-phe a lei il mento scairmo e le labbra dure e dofctàlli. Soltanto il bimbo sentiva la sua sofferenza, la sentiva istintivamente, confusamente, la riconosceva, era la sua stessa pena. Ancora una volta illattemaione delie signore fu distolta dall’entrata di un gatto. Era un bel gatto dignitoso, con la coda impennata e gli ocohi freddi, incolori. Lo accolsero con tanti gridolini festosi, chiamandolo con tanti picconi nomi affettuosi, gentilUi... Micino ... Fili... Tesoro... e se lo passarono, sbacóluccarono, rimpinzarono di dolciumi. E non gli chiedevano niente. Il bimbo scivolò piano piano dial (seggiolone, con con sforzo, spingendolo con ri petto, lo trascinò in fondo alia stanza, 'vicino al camino, vocino alila vecchia. Era brutta la vecchia, ma il bimbo le sedette virino, le sorrise e vide che aneli’essa poteva reggersi sul seggiolone con le palme posate sul sedine e ai lati avanzava ancora tanta stoffa. Era piccola come lui. A Fiume l’assemblea annuale della sotto unione di calcio BUONI PROVVEDIMENTI RIVOLTI am GIOVENTÙ' Probabile eliminazione della lega interrepubblicana dato specialmente all.’at.tiviità giovanile dato che si sono disputati quattro campionati con la partecipazione di ben 34 squadre, oltre al campionato studentesco che si sta svolgendo attualmente a Fiume. Prova della cura rivolta ai (giovani è stala poi l’istituzione di due tornei che a Fiume ed a Pola. Che hanno dato degli ottimi risultati. E’ stato proposto fra l’altro Che a Fiume venga instaurato nuovamente 41 campionato cittadino, e si proceda all’effattua-ziome di un campionato regionale giovanile per calciatori dai 15 ai 19 anni, ed infine che a Pola venga formata una sottounione di calcio per la quale verrà ascoltato il parere ideile sooietà istriane. Il compagno Benčič ha infine chiesto che venisse studiato il modo in effettuazione del campionato della nostra republica .per il quale esistono quattro proposte e cioè : • 1) Dividere Fattuale seconda lega in due gruppi, 2) Formare il campionato croato con 8 squadre della interrepubblicana aggiungendo ancora quattro squadre campioni della sotto lega, e cioè una per Spalato c Fiume, una per Osijek e 'Slavonski Brod, dbe per Zagabria, Sisak, Bijelo var, Varaždin e Karlovac. 3) Fare un torneo dei campioni delle 9 sotto-umomL 4) Dividere la repubblica in quattro zone. In ital modu verrebbe eliminata la Lega interrepubblicana ed 41 futuro Domenica scorsa si è disputato a Fiume un iinoontiro preparatorio in vista al Torneo Internazionale di Calcio Giovanile, che si svolgerà a Duisburg. Sui campi dii neve presso Bi-tolj in Macedonia hanno avuto inizo domenica scorsa le prove valevoli per il campionato invernale della Repubblica Macedone. I partecipanti, nomimi e donne, sono una sessantina. Le gare dureranno tre giorni. L’incontro di ricupero nell’ambito dèi campionato del Centro Calcio di Capoldistria, ohe doveva aver .luogo domenica scorsa ad Anearamo, non si è potuto disputare per il mancato intervento dell’ianbitro. campionato avrebbe una validità che si prolungherebbe per parecchi anni. A conclusione dei lavori dell’Assemblea è stato deciso dii collaborare ed aiutare l’assoaiaizione degli .arbitri e degli allenatori. Direttore LEO FUSILLI Vicedirettore responsabile MARIO BAltAK Stampato presso lo stabil, tipograf. «JADRAN» Capodistria PnbbUeaclone autorizzata