ORGANO DEL FRONTE POPOLARE ITÄLO-SLÄVO Giovedì V Gennaio 1353 ABSQMMENTI: T.L.T. Zona Jugoslava e H.F.P.J. annuo din 250. semesir- din, 130 Spedizione in c. c. p. Redazione - Amministrazione CAP0D1STRIA Via Santorio 26 - tei- 128 Ai nostti lettori auguriamo ti felice e fecondo Anno Nuovo La relaziona Wukmanovié all’Assemblea Federale In quesiti giorni, regolarmente come ogni armo, si è riunita l’As-semblea federale delila RFPJ per approvar« lo sohama de! piamo sociali« e dell (bilancio preventivo per il 1953. Motivando il piano sociale, il ministro Vutomiajioviò si è soffermato particnlarmemie Bulle conseguenze negative delta igtrave ,siccità dello scanso anno che influirà anche sulle posizioni fandameryiaii del piano sociale e, idi conseguenza, anche sullo ..standard idi vlita della popola-ziicne, nonostante gli sforni fatti dal governo per mantenere il livello attuale dei prezizi con iliimpoirte-zione degli alimenti fondamentali quali: grasso, >iu sellerò. frumento ecc. Le conisegiuenze della siccità si iripeincuoltaraninioi, óltre che nei campo puraimeinitie agricolo, anche nel-l’inidustria riproduttiva per la scarsità delle materie prime che i’a-gricolt'ura forniva ali’inldiustria e, per di piu, la manicata esportaizione anzi la necessità di .importare gli alimenti hainno inciso sensibilmente sui fondi valutari, e, di conseguenza, anche suiilUmpoirtaizionìe delle materie prime. Ne icion,segue .che llindlulsìttrliia produttiva dovrà lavorare a scartamento ridotto incidendo suCl’inlljrqiito nazionale. Ciò chd già èi è veiiitìiciàto in "parite du- rante t’anno 1952 in ciui la produzione completes irva delil’industria leggera è scesa ned confronti del 1951 del 12 per cento a differenza del-rindustria pesaimte che ha avuto un aumento del 5%. Il piano sociale di ■ quest’anno prevede l’aumento idi 30 miliardi di dinari in confranlto di quanto è .stato realizzato -nel 1952, escttiutìien-do l’agricoUtUra. Partendo dal principio fondaimantäle idi .manitlemetre liattuale standard di - vita, il fondo consumo dei ilavaratori è stato calcolato .in 407 miliardi e 260 irritiomi cioè melila misura idei 43 ’peir cento del complesisàvo introito nazionale. Naturalmente, per assicurare questo stand;.!":!, non basterà determinare il fondo consumo, ma Tintervento statale sul meirctaito dovrà''garantire anche -la stabilizzazione, dei prezzi. In .base al piano sociale, i fondi socda.li vengano diminuiti complessivamente .di 32 miliardi e, di .questi, 20 miliardi .sono costituiti dalla diminuzione dell fondo par la difesa nazionale, che ammonta casi a 180 miliardi di dinari, ossia al 20,5 per cento dieililìinitroito. complessivo nazionale. ' Gli investimenti rappresentano il 18 par cento delil’introito naziomiale, rispettivamente 167 miliardi e 242 mliliomi dii dlfnari. Kàfferenidosi al-nuovo MiJ.erm e- conomilco, Vulnmanovié ha affermato che lo stesso ha portato alia .stabilizzazione dell’«: onorate .jugoslava, risioiivemido definitivamente 'a madcianlza aronica di mano d’opera. Le ,statistiche dimostrano che nel carso del 1952 si è conseguita la stessa produzione, con un numero d‘i operai di .gran fumiga infemione .agli anni precadeniti, L’indluStria basitene (pesante) e la siderurgia saranno appoggiate anche nel corso di quest’anno per poter eliminare definitilvatmenite le sproporzioni e-sistenti tra l’indlustria leggera e le sue fonti di materia prima. Nellla miotóvtaeionie del bilancio della Difesa nazionale, il generale Gošnjak ha sottoüiimeaito ohe la diminuzione prevista di 20 miliardi non influirà in nessun modo s.ul potenziamento bellico. disila nostra armata. Tale diminuzione è stata passàbile per la prevista riduzione ideila ferma a due anni di alcune asmi delT-eiseirclito che .silnoira Lave-vano di tre anni e per la prevista liquidazione ideile unità interne nel campo .della difesa .popolare (K. N-O. J.). E’ con i più fervidi auguri che il nostro giornale si rivolge, in occasione del suo primo numero di quest'anno, a tutti ì lettori, a tutti i membri del Fronte popolare italo-lo-slavo dei nostri due Distretti, ai colettivi di lavoro, ai cooperatori, alla gioventù, alle donr{e antifasciste ed a tutti i democratici. Sia il 1953 un altr’anno ricco di successi e di vittorie del nostro popolo lavoratore nella lotta per l’edificazione del socialismo, per il rafforzamento della pace nel mondo e per l’approfondimento di sempre più amichevoli e giusti rapporti fra tutti i popoli. Sarà così un anno di felicità, di gioia serena e di sempre maggiore fiducia in un avvenire miglkn'e per ogni singolo membro della nostra comunità, per ogni nostra famiglia. Le nostre genti entrano nel nuova anno con la coscienza della propria forza e con l’entusiasmo di chi ha vinto grandi battaglie. L'anno che rimane dietro a noi rappresenta, nfel processo storico del rafforzamento e dello sviluppo delie (nostre (conquiste rivoluzionarie, una grande tappa. L’Unione antifascista italo-slava dei due Distretti, grazie alla volontà e allo spirito di sacrificio di tutti i suoi membri ha consolidato ulteriormente le proprie posizioni ed è oggi la forza politica ed ideologica che guida la nostra popolazione nella lotta per l’affermazione del socialismo. La giusta linea politica deila nostra organizzazione, l’azione conseguente da essa intrapresa per estirpare la burocrazia, la prassi e te concezioni contrarie agli interessi del socialismo, ha fatto sì che il suo prestigio si elevasse maggiormente ed ha attirato nelle sue file tutti i lavoratori, tutti i democratici, .tutti coloro i quali si fendono conto che solo la società socialista e l’unione alla Jugoslavia socialista costituiscono la certa garanzia di migliori condizioni di vita. Le ultime elezioni dei Comitati popolari e del Consiglio dei produttori hanno confermato nella maniera più evidente chp nella nostra zona solo pochi singoli non approvano la via da noi intrapresa. Sono quelli che vedono nel rafforzamento del Potere popolare, nei consìgli operai, nel rapida sviluppo della base sociabe e culturale della nostra società il tramonto definitivo di un mondo superato che li metteva in condizioni di privilegio, nelle possibilità di vivere del lavoro altrui. Anche per questo insisteremo sulla via finora percorsa, sulla via chiaramente tracciata dal prostro Partito Comunista e riconfermata dal Sesto Congresso. I Comitati popolari saranno oggetto di tutte le nostre cure. Sistematicamente chiederemo ai rappresentanti eletti il resoconto del loro operato e li aiuteremo in tutte le maniere perchè i compiti posti vengano assolti. Le nostre organizzazioni di base saranno nel nuovo anno U centro di una intensa attività politica e culturale, carne lo sono state nel periodo preelettorale, e nessun problema dovrà presentarsi senza che sia da esse immediatamente risolto, sia nel campo politico che in quello economico, sociale, culturale e ideologico. 1 membri éfel Fronte popolare ita-Ic-slavo, assieme ai comunisti, saranno in 'prima linea nella lotta per il potenziamento della nostra economia e per l’affermazione del principio dell’autoamministrazione operaia disile fabbriche, per l’incremento dell’agricoltura cooperativistica e di tutte le attività restanti. Vasti e importanti sono ì compiti che ci attendono; pm la. certezza che il consolidamento della società socialista, il rafforzamento della nostra indipendenza rappresentano nello stesso tempo un grande contributo alla tutela della pace nel mondo, non ci farà deflettere neppure di fronte alle maggiori difficoltà e ai più gravi sacrifici. Noi non siamo di qiJelli che sognano l'impossibile. Il benessere, l’avvenire sicuro e tranquillo, possono essere soltanto il frutto di una dura e costante battaglia. Questa battaglia näi l’accettiamo, sia contro la natura, per strapparle maggiori ricchezze sia contro gli uomini che vohessero impedirci di realizzare i nostri obbiettivi. Come nel passato, anche nel prossimo anno non cesseremo un istante di denunciare le di smasche- SEMPRE PIU CANNONI IN COREA .anche dopo lo sicioiglimeinto dell vato .dii Ike. Idi tempo dei magici itoracaslaina — se miai è etsàsitiitoi — è tr^moinltato peir .Sempre. Se ne sono acconti, ira gli altri, .i Governi-inflazione della Senna, eia per quanto concerne le .questioni interne, sia per quel che .rigiuur-da i panico!anti domini coloniali. Come noto, Nazario Sauro rifiutò sdegnosamente l’assistenza del prete negli istanti che precedettero la sua esecuzione, il che, per ì credenti cattolici, assume un profondo significato e, secondo i canoni del diritto canonico, motiva il divieto alla sepoltura della salma nei «campisanti», volgarmente detti cimiteri. Appare quindi strano ed in assoluto contrasto con ogni principio e disposizione delle gerarchie cattòliche, il fatto che Nazario Sauro, postosi volontariamente fuori. del grembo della Chiesa, venga oggi odorato colme «martire» sia dai membri del laicato ch,e da quelli del clero. Sta bene che in Trieste (dove viene celebrato con particolare devozione il culto di San Nazario Sauro, attraverso sanie messe e panegirici1 delle sue «virtù eroiche») succedono le cose più assurde e mostruose (in parte già lumeggiate su queste colonne), ultima delle quali, in ordine cronologico, il gesto del generale inglese -— a suo tempo «stramaledetto», come tale, dai suoi più sviscerati «amici» e collaboratori attuali — che esige l’osservanza ed attua rigorosamente le leggi fasciste; tuttavia la santificazione del Sauro, framaissone, ha generato in noi il dubbio che dietro questa nuova maschera sì nascondesse una faccia mjeno nota del «martire» Capodistriano, j ;f I : fi Abbiamo perciò esperito ricerche storiche, coronate da successo attraverso una rapida scorsa al carteggio di quello che fu lo I. R- Giudizio Distrettuale di Capodistria, dove, fra i tanti atti, figura la s.e-guenie denuncia, presentata alla I. R. Procura idi Stato di Trieste, in data 12 agosto 1911, da «LA VELOCE», NAVIGAZIONE A VAPORE S. a. g. I. di Trieste: «Gi viene ritenuto .dal capitano del nastro piroscafo «Lampo», sig. Giacomo Ferrari, che, il .sàg. Nazario Sauro, aap. idei pirosc. «San Giusto», mercoledì scarso, dopo .dii aver offeso brutalmente i passeggeri e ispronato .ll’.equi'paggio del nostro piroscafo ad .abbandonare il suo servizio, chiuse le sue .villanie con ile seguenti parole: «Ponchi ide sìaiavi». «Testimoni predenti i passeggeri idei pirostc. «Lampa», Tequipagigio compreso il oajp. Ferrari etd il ipi-lcita di parto, Pazzatito dii Capodi-istria»« La denuncia stessa porta le firme autografe dei dirigenti e rappresentanti de «La Veloce» di allora, ossia dì due Cosùlich. Che poi la denuncia risultasse fondata, è comprovato nel modo più evidente dal processo conclusosi n\el dicembre dello stesso anno con la condanna del cap. Nazario Sauro «PER QUELLE ED ALTRE INGIURIE A G. 14 (QUATTORDICI) D’ARRESTO, INASPRITO CON UN DIGITINO PER SETTIMANA, ED AL PAGAMENTO DELLE SPESE PROCESSUALI». Quindi nulla, da maravigliare se in Trieste — dove il vescovo San-ifin, per il isuo .operato in odio agli «s’càajvtì», è stato insignito, non stillo idei titolo di -«Grande Ufficiale della Corona dTitaliiiai», ma anche nominato «Assistente all Trono Pontificio.» — Nazalzio Sauro sia oggi per cotanto merlilo deviato agili .onori degli alitati. Se poi lsi itàem conto ohe, con l’ultima infornata di- cardinali, è stato elevato alla porpora anche l’air-civeacavo Stejpinac, non apparireib- L' «ORGOGLIO DEL DESERTO» Ta famosa «Lagiome Straniera», non basila più a iscriver leggi con baionete. «I problemi tunisino e .marocchino vanno risoliti con-icirlmeraete alla Carta dell’ONU», hanno .ribadito i rappresentanti dell bloaco aistetico-africano riuniti all Cairo. Tocca all’alltria parte comprendere, prima che sia troppo fardi. GOOD; ÌBYC MISTER TRUMAM Colpo d’ttbbìettivo alla riunione costitutiva del Comitato Popolare Distrettuale di Capodistria Sventate! dalla nota iugoslava un'altra manovra degli imperialisti romani La risposta non potava essere diversa. .Ili tentativo 'itadàamio di trasformane in ,giuridica una questione che è di natura esclusivamente po-jEiäca, era in partenza destinato ai più completo fallimento, sia sotto iì suo aspetto .diplomatico che sotto quello propagandistico. Quesito tentativo rientra infatti .nel1 novero delile grossetane .manovre antijiugo-slave di Roma. Tira li suoi scopi era quello di creare nella pubblica opinione Ila convinzione dellìasistein-za di una controversila giuridica sulla Zona B, e nello stesso tempo idi idisteiglfare ratteniziome dalle effettive Vfcùaiziani del Trattato di pace comimesisie nella Zona A del Territorio .a favore ideilTitalia, con Ce decisioni di Londra, violazioni idi cui Tepiisodio dii Duino. Auriisiina, è una grave, significativa conseguen- Non esiste lunal,. controversia, idli natura gàuridiiiaa tra Italia e Jugoslavia aula Zona B. Esiste dnvece unia oontiravarsiia dii natura po-'litiiöa, quella siu Trieste, che può essere risolta tramite un accordo tra i due Paesi nel quadro di un basilare migliaramantio delle loro relazioni. Questa è la sostanza della ■risposta jugoslava .alla proposta romana diti 3} ottobre di sottoporre ■alla,,Corte Internazionale dlelil’Aja ila oosideltta. vertenza suilll’esitensio-ne dellila legislazione socialista della RFPJ alla Zorna B e sufflè condizioni degli Itàlliaiiitt nella stessa zona. Quando il 31 ottobre scorso fu pubblllioalta Sa ipnapotsitta di Roma, frutta ila .stampa liirredentiisita della penisola illustrò tale liniziativa come una nuova dimast ragione ideila «(buona volontà» ridi Governo De iGaisperi. Gra però il giuoco, è scoperto e sii parla .un linguaggio più crudo. Un giornale .sciovinista triestino Ila scarsa settimana ha. .scritto tasitiuaElmente: «L’iniziativa del nostro governo aveva evidentemente lo scopo di porre in stato d’accusa la Jugoslavia nei confronti della pubblica opinione mondiale. L’Italia fece la sua propast — ha aggiunto -lo stesso giornale— non per arrivare effettivamente al Supremo Tribunale dell’Aia.» Bisogna essere .grati all redattore idei faglio .in questione peir la sua rara sincerità: egli man ha fatto ohe ooinfeiifala're quanto è stato sempre detto da parte jugoisllava commentando la proposta che — ripe- tanto nell qiuadlro delila campagna orchestrata a Roma, .contro il nostro Paasfe. Altro, che dimostrazione di [buona volontà! D'altra parte, di che genere di buona volontà isli trotti si è potuto constatare una voltadi più dalie recenti dichter azioni di Paociardi e di De Gaspari, (attraverso l’aocen-tuarrtsi dei vieilenosi attacchi .sferrati in oicioas'ione didlle nolsitre elezioni amminiiSt/raltàvie, attraverso Iti! caìn- Nieiriimmineraza delita soiSlituZinme, il 'Presidente telletifco e quello uscente & .stringono la masno- I mutamenti che isi preparano, a TAmeriCa e iper il mondo? Questa ila domanda .phe si -rivolgono, con crescente imsiiisltieinza i circoli po-Ü, litici lireteima/zioniali. I primi me- fi dei ’53 de.’incieranno già la ri-ocn.a. ski nst - Certiticato di stato libero CONOSCEREMO QUESTI UOMINI ‘?nih kr.jig od Iota f. '•ascita dell'anno del modo in cui vengono rispettati i diritti nazionali nelle due zone c^e.Z T. L-T. è fornito dagli stampati ufficiali in uso al di qua (diche e sinistra) ed al di là (cliché in basso) della linea Morgan. A questo proposito torna spontaneo il riferimento alle parole d’un noto giornalista statunitense: «In Zona B, i diritti 'ideigli .Italia,nil vsngono./rispettati, mentire, in Zona A i pochi diritti ri.cornò»luti sigili Sloveni .si mantengono sotto per !a presenza degilli .Anglo-Americani». Quanto all’ultimo punto, però, desidereremmo conoscere l'opinione del generale Winterton. .chiamati .a far parte del Gaibii-meitto del Presidente Eisenhower. John Foster Dülles (a sinistra) malto a Washington • rie: 18®8, già delegavo all’Assemblile a od?y:V lAbro Generale de ’ONU nel 194G, nel ’47 .e nel ’50, rappresentante speciale di Truman per n neigo-ziiaiti di piatele can il Giappone, .sarà il .nuòvo Segretelrio di Siia- Zavod za Socialno Zavarovanja v Kopru Istituto per le Assicurazioni Sociali in Capodistria R°¥'il >*''* VELJA ZA PUVäM 7 DNI ! VALE PER 1 PRIMI 7 OIORMI ! Il seneitore Henry Cabot Lodge, del Massachusetts (.a destra) sarà iniveoe., ichigimiaio ad . occupanti dell Dipartimento di filata naitava iteiliama per ila ideciiisàanie deli-la Jugoslavia di rompere i rapporti diplomatile« con il Vaticano, -alttna-variso tutti gài intrighi diretti a pregiudicare il raffomžamemto dagli amichevoli rapporti tra Jugoslavia, Grecia e Turchia. Non .è certo, questa la via della .buona Volontà. Non è questa la Via .che porta aliila .soluzione d.ei pirioibiema dii Trieste. Non è questa la via ohe può condurre ail’iamiiche-voJie coMalbonaizione. Cambi strada il signor De Gaspari e, (tanto per àncamincitere, anziché parlare di -noisltlre famltomatiiahe violazioni del Trotto isitelsiso non siaho effeitti-periseciuiziioini di noi Italiani in Zona B, provveda affinchè 4 principi del Ttruttato stesso non stana effettivamente calpestati in Zona A e vengano ràspettalti i più elementari diritti nazionali degli Sloveni a Trieste e in Italliia. RENZO FRANCHI COMUNE DI TRIESTE UFF VII SERVIZI DEMOGRAFICI Trieste, Richiesta di stato di famiglia per uso. a nome nazionale della previdenza sociale SEDE D1 TRIESTE ISTITUTO e ideila Difesa, a.l cui Segretariato andrà Charles Erwin Wilson (In basso), nato a Minerva, ,nel-l’Ohio, nel 1890. Wilson, ingegnere elettrotecnico, direttore di fafo-br.icia dal 1921, divenne presidente della «General Motors Corporation» .nell 1941 e suo. dirigente esecutivo nel giugno 1946. POSTE ITALIANE (POSTES 1TAL1ENNES) lettino di spedizione mtir.I.ETlN D’ EXPEDITION) MmiSTRA Z10N AMG - i ■ti promuovesse Ite «causa, dii santificazione» dii Nalzar io Sauro, a.sluo tempo condannato e .quindi «martire» della .Chiesa di Rama nella sua azione eivStiizizaltirìce .cristiana versò le genti slave. I ! i ! BEL DEL PIANO SOCIALE S3 L' .Fra giorni verrà sottoposto alila disiouissiiiqinle ili (progetto dell .piano somale 19:53 .ahie è sitato: elaborato in coltetooraizione con i consigli operai dolile' imprese eicanomiche, delle aziende e idei comitati popolari comunali! deil distretto 'di OapoidilSitrda. (Le .discissione melile singole azi-enldè. sulle proposte hanno dimo-stn^io,.,'oh‘p- i mostri. collettivi idi la-'vBir:q^iPappWifiqn,diisieoii:o sempre più ne\l'ftj^QbifwaajtlqS;..diäMe' Loro- lazie-n-d?,..;qi !(■ a pirafifi . di quieist’anno ciba l^rnito. upeesipe'rieniza di OUffi bi-seignerù .tener 'Ciorttoim avvenire. Nonostainite le-gravi difficoltà incontriate Titel 1952 (provviste delle materie ■ prime, accettazione ritardata dell piano Somalie, siccità ed altre) jl piano .del: reddito nazionale .ara stato, realliizizaito alila fine dii npiveff^htre .niella. misura dell 94%,.. IL,carattere „specifico dial piroggert-to del piamo sociale per il 1953, si rivela meilil’aumenfo diel reddito nazionale da 1.97.1 (milioni di din. dei 1952 ad 2.582 del muovo anno. L’in-diusitriia darà. 820 milioni, l’aigiriic-oil-tuira 854 imiiltoni eoe. L’apparto.' sociale viene aumentato dell doppio e cioè dagli attuali 118 milliiiomi ad 232 milioni. Da quanto esposto appare evidente ohe il livello di .aciouimullazione viene aumentato dalla madia attuale die! 47% aflil’85%. Il maggiore aumento si verifica nell’inidiuistria, dalli''attuale cifrg^ibiasg dii. 86 a 193, poi me! ■traffico. ; iNeil 1953 gli invert iimqnti ammon-teir-a/nino a 919 milioni di dinari, superando così del 35% quelli diel 1952.. Il progetto dell piano dlinviesti-menrti tiene .cioinibo in primo luogo delli’auimento della produzione base d'3-lH’iiind|usbria, carpe pure per l’agricoltura ad il turismo. Per il nuovo anno , è preiviisito il’inilzio dalli’e-stnalzdo,nie del carbone dalla miniera d’antracite di Sicciole, come pure una rilevante miglioramento tecnologico del processo di produzione d eli ’industria conservi. era. :Per fflagricciirturta gli imvestimejtei .sono- debt..,nati a daini un maggioro DISTRETTUALE DI AL COMPAGNO TITO Risorge là campagna di ffhcarftio ad opera dei nostri cooperatori produzione per ettari», ed inoltre a migliorare la qualità del-’eitpoii a-zione, con la costruzione di nume-roee ghiacciaie. Verranno inoltre costruite nuove imbarcazioni per la pesca, dando (posi maggior possibilità di rilorni-menlbo delia materia prima alila no" stria industria caniS'arvier.a. Con l’eidificazioin'e di numerose, case d’abiiitiaziprfe, 'di'siqqolè, eli. cfo-biettwi comunali; leletitrifioadipiné, i canaìiizzazione e - rati - di ,disl(J)i!bMzÌ9*. ne-ddrAca verranno - iriisolti, in gran parte, numerosi iscottanti 1 piiòihle-mi e lo standard, di vita della popola,ziorie elevato. Gli investimenti verranno finanziati con fondi de! bilancio' ptsr 343' nulom è icon araditi della Banca Nazionale dlel.ia RiFPJ per 571 milioni di dinari. Sì sono ninniti, .martedì a Buie, ij neo-eletto comitato -popolare distrettuale -e la camera dei prodlui-tori che hanno proceduto -aiilla, 'elezione dei membri nJlle varie funzioni nell’amibiito del Comitato popolare stesso. A presidente dal Comi tasto popolare è stato .nuovamente eletto il compagno Antonio Gorian. Vice-, . presidenti : soin-o risultati .-Makova-c. Jure e Diminié. Vj^kasiav;. La sguifar. - oggi in qualità dì imambrì eletti dal popolo . . . «Compagpq . Tito, as esera necessario, in ogni i&ima&toi'isarć'm »-pro nti a difendere la mastrq, pallia, guidi, ita dia Te di vittoria, ih, viitt.-suia. Questa è ila .nostra prcmlèàsa a Te, il nostro- ammonimento a qulasiaisi nemico. Difènderemo i niisrri confini e lotteremo' -par' l'e;difihdž;iq-:riD dei ipàè^é. E ai nefnicti oltre I èon-fini,. a quelli dii Trieste’ é d&tlT'ti:- Leggete e diffondete LA NOSTRA LOTTA zio-ne di preside:-,-,e »dr.! Cousigikrtti econ«ureo è Vaticìnio' a tutti : — ''ripetiamo' kaviajc Jure, qyledila.idej. w / qiueilflo '• titìsè•'‘'•è'é'nirò'' Vòfe' Ledine azione e Ha dull uà-ai dà " qUiellä”ehe''hiàd |ji«öö!.aimäto' kèbeii- femente a StoétìfeVevsitó ; Faiahhà: Mài’ Ä0 ’ wSrahnlciM'fb'hà B^'QUet -ltd è anche 1®nòstri) messaggio:’ il nieiM0ig|gäb: - (Jiil t'fptìijjfeiSfid»* .die- ' bùi"Vive ■ e che- ha •*éàperitaèfttàlto' -iMbrb'f'ai'-lone eoraquiistaitofe'» Una gentile usanza In molti Pa'eisi d'Europa, è assai diffusa l’usanza delilo .scambio: di doni tra agenti dei itraffdco e autisti in D3caecól - lavoro volontario i giocatiteli, i ooaiitiadini hanno dato la farina c le; gl,i operai ili^ de- naro, le donne hanno epeito abitini e preparato gio^òattoli, allestito le basi, un monlte idi lavoro dnsòmitra. 9 VEVr.-Ur A CapodiiSitria^ sul piagale ■ delia pescheria, le -i tecnico ed infine Vappoggio costante degli organi del potere, lasciano comprendere facilmente quale sarà Vavvenire del porto di Fiume non appena rimesso completamente in effi-cenza. Esso recherà notevoli vantaggi all’economia del paese e sarà un testimonio prezioso del Come possa prosperare un porto nella società socialista. •LA PAROLA «iSLAVO» deriva dal ■macedone, c ,significa «gloriosa» A-l'essanidro til grande fu il primo a deiSignare con tale nome ,i popoli 'slavi dei su/di. & IL SIERO DELLA VERITÀ' si chiama «scopolamina» e si ricavd dal giusquiamo, la nota pianta velenosa. Esso ironie l’uomo in stato d’incoscienza, durante il quale, interrogato, non può dire altro che la peritò. Detto siero vidne usato in America per offenere la Confessione dei delinquenti più Utricoìosi. Il sua uso è però subordinalo n lunghe'e complicale piratiche giuri-dielte. UN ETTARO D’OCEANO — come gli studiosi hanno provato — ■produce, ove .sottoposto a deterrai-' nalt.i tiraittairre.nti, cinque volile di pili . dii «in- efiaano dii Itartrà- Um gruppo di /'indiasi ha peroiò proposito di dare inizio alila icòsttriUizioné dii città gni-legigiiainti/ ande ovviare al costà,nie aumentò .della papdl.aziini-e terrestre e preveniire le future, giramdi carestie. ■ ■ . PER LUNGO TEMPO si. credette che la ghigliottina fosse domita allarmai famoso medico francese Guillotin: si sa ora invece con certezza, che tegli propose soltanto una morte «umanitariaa per i condannati. La macchina venne costruita dal fabbro Schmidt dietro disegno del medico Antonie Luis. LA (MANSARDA, cioè la soffitta adibita ad atoiiitaziiome deve 11 mome al isiuo ideatore, il’arahitetto francese Eraincoiis (Mainsart., che, verso la metà del 1600, trovò il modo ,di utilizzare i sbilfaì (delie case, sino allora adibiti a magazizi'mì. LA STELLA MARINA è un animale curiosissimo: se le si stacca un braccio, esso rinasce e dall’arto strappato si forma . . . nuova slel la. ARSIA Gioie e fatiche di uomini in lotta per strappare il tesoro nero alle fredde * viscere della terra Grigiore e freddo, nonostante ili sale, stilile alture che chiudono la valle dieiiTAnsia. Ili .monte Maggiore domina dalla isua vetta rilucente .di neve. Tutto .sembra in letargo, rinchiuso nel guscio invernale. Soh tanfo la roccia si atteggia quasi a sfida, spuntando idi fra le sterpaglie .bome daiU’aigig'uaio. Immobile, trattenuta da mani invisibili di Ciclope, dissemina da ripida china ad aumentare dio squallore d!el paesaggio, interrotto- a '.valle dallo squarcio contorto 'della ferrovia Lupoglav— Stallie, idaille 'serpentine del fiume e dal nastro bituminoso della ,strada che s’inerpica faticosamente verso , la -pineta meiromlbra non ancora ferita dai raggi 'del isole ancor iba's- . ISO, Par fino topoisisibril-e che, fra quei dirupi quasi spagli, la natura 'nasconda il palpito ideila vita. Impassibile, ima vero. Laggiù, dietro la curva, vive tutto (un mondo. Intensamente. E’ di mondo del lavoro e ideila fatica, dèlia fiducia e ideila 'gioia. Fiducia e gioia idi uomini pretesi, con lo (sforzo'ided'ia mente e del braccio, nella latta per strappare all,a natura, dalle sue viscere, la ricchezza, conquistandola alla società. L’individuo melila sua espreissiome più u-mana .e più mobile è .il sovrano di quel mondo. .Seimila uomini. U,n esercito di vallraroisi, che affrontano giorno per giorno, notte per notte, da preda nella sua tana e la riducono alla laro volontà; s’affaticaro, sudano, soffrono,, talvolta, e is’allietano per la vittoria. La vittoria delTuomo sudila natura. SUL PRONTE DEL SOCIALISMO Questa è da Smanierà deU’Arsia. Un mondo' in cui si concreta da nostra realtà (Sociale, una parte del tutto in questo immènso fronte di battaglia per il .Socialismo che è il nijnstbo paese. In ©aso tutto acquista il isuó valore genuino, il suo- vero significatoli persegue Tunica meta che spranga gli mamini a cedere il meglio di ,sie sitassi. Così Batelió Ivàn e Blažima Anton e Zahtila Retar e Zivotič Antun -e altri sei mila.' 11 picconiere, Taiiuitarite, il caricatore, Ho spingitore, il tecnico, l’iri-gegneire. Dal perforatore pneumatico, all" carrello, al compasso, ai goniòmetro. Lungo i t rentasei chilometri di gdldiérie, etiasBuiip a,l- proprio'posto, .padrone di še/e 'dedlie ficcheaze idedllia natura, amministratore cosciente in nome della società. Ritornano alla luce (dal buio profondo. Altri si .immergono nel pozzo .a soiSitii'tuir'li perchè da vita in quel mondo sotterraneo nem s’ar.re-istr per un solo istante. Ritornano irriconoscibili, sporchi in viso do pulviscolo nero, stanci:: pec /■ ih- »r i.T-'Tv-.f-';.: ; i X i Rovigno : ,un'antica cornice per una nuova vi ta. fica,-ma soddisfatti dì se e degli altri. Hanno fatto il loro dovere e ora respirano con vofluttà Tarla pura, Anche nella quiete della propria casa continueranno involontariamente a pensare alia miniera, al lavorò, a'ITimjpegno assunto per ,la reódiizzaKitoìne del piano, alla loro rc.spr.jisabllit^ ’i gestori' ■ .BILANCIO D’TJN ANNO Padroni della miniera, essi amministrano le ricchezze in nome della società. Cosicienitamemite e con, competenza. Essi sanno che qiuèllimmensa ricchezza deve servire ad elevare il benessere di tutti. -Essi is arino che dia toro dipende ,se .fabbriche intere poliranno lavorare e creare altri mezzi di produzione. E. da qui sorge in darò la cosciènza, socialista: Hanno fatto ’ut to ciò . che èra in ilo.ro potére: -Il piano sociale per i iprim.i undici mesi .delio scorso anno è sitato -rea-liizzato ' nella - misura media relativa del 96,7%', lirifèribre'ridile’pòsisib il ir tà.ise si tiene cónto deìl’effeito lavorativo che ha'iraggiurito il 98%. Le-cause però risiedono in 'difficoltà "obieltive, ìntìiipendenM dalla volontà e daM’ilnapegno dimostrato^ quali la frequente interruzione nel-]',erogazione dalla icorremite elettri ca, che, talvolta, ha iparalirarai-) rpci giornale- intere tutta la miniera, e ! ' i ri J ù f !Tàj e ri. e - m eoe a n ia»; : : > n e dii alcuni pazzi. I migliori? Difficile stabilirlo, poiché, si tratta d,i un complèsso di ■uomini e di mezzi .grandióso. .Farse Batelió Ivan >e ila: sua brigata, ohe non solo franino saputo sfit: care ogni possibilità per realizzare i loro compili nel .piano, .ma sono riusciti a .siuperamto 'costar,temente e che si vantano idi non avere registrato una iscila aìsise'hza dal .Javor in tutto Tanno? Farse le brigate di Blažina Antun e di Zahtila Perni. anoh’esse distintasi per àwteti.si'.à : costanza di 'rendimento? Forse ma non ile sole. Infatti, a chi va / (merito per i 54 mill,ioni di din re -1 i zati e. Ó risparmio id' materiali * co., lo istfruitìtamehto (razionale (dai mezzi idi produzione? A chi il merito della .riduzione del costo di produzione e di altri is'Uiaceisis'i ancora? A tutti 1 Batelió, Zahlt il a, Blažina, ideila miniera. E sono seimila! C. i), la .S. A.C. .«Manco Garbiti», l’Uni-venslità Popolane, la biblioteca cittadina- L'elsa,me delil’altftiviilà di ogni singola ‘iisltitlUEione richiederebbe uno rpazio di ouü noi assolutamente non disponiamo. Ci limiteremo quindi a una rapilda rassegna. Anzitutto va considerato che Tat-t.iviità cunturale di Roviigmo supera in varietà e smesso in pregio artistico queffia dà agni altra cittadina delilTstria. La .radio col suo appuntamento quotidiano è, (pur modesta, Tisitituzione più cara ai ro,vi-gnesi. Il suo raigg'io dii diffusione mori va «litri i tre km., ma è più che 6ufffcie£«te t aita cittadina. TI (programma giornaliero — 2 are circa —- è asicoltatissiimo. Sono partico-Jfii|memte giradiilti 'racconti 'e canti dialettali 'ijmignissli. Fra le altre r.ifcir.icfhe, interessante è quella dedicata al fegetore jugoslavo. Attualmente radiò» Raviigino trasmette solo in iinigupi italiana, però è allo Studio anchjjp remissione di un .programma orlato. A «Piazza Granda» un plauso incondizionato. Antonio Giuricin, .che io diri®? e redige, fa miracolili Iper presentare ogni settimana ai isuoi lettori C pagine sempre più interessanti e informate. E ci riesce -— in mezEo a difficoltà enormi — con gucito e nllsull'.ialti ftìlici. Il che è tutto diire. L’U'nivièr.siltà Popolare lavora in tono minore. Il isuo recente bilancio La Casa Editrice Statale della Slovenia Mestni trg 26 - Lubiana Dispone di pubblicazioni tecniche e scientifiche popolari con le quali ognuno può ampliare le proprie cognizioni ed elevare il proprio livello professionale Pubblica libri di testo per tutte le scuole, trattati su varie materie, manuali e dizionari Ofjre il completo fabbisogno per scuole, studi e uffici. V Potete trovare quanto vi occorre nelle nostre filiali e nei negozi esistenti nei maggiori centri della Slovenia. A tutta tacti&dda/tetice-e-pMtpete Amta Huma! Ossewatein^ ifr^ odriso đ-a.^tirenta-ciinqtue anmi "Ri •iUgfe»8'o statunitense IleqVy Brotef Jfjtì '^»ra itii-rato ile Amt,' ^hpo'/pci^&iso dii/ štabi li r/{ ohe 'le jmasàgf jg-lpsiaili ate tantieme/d^acahoer.iS(l feste&fono di con i jih-ad, ifiob^SJ. frah/Sija (.regolarle attofao a3 Fdöijp* Uža.' jjSetyu^are un’^-spre,fcjj&e inoiÄri^rbiameipite seierjA 4iilic^Sci^ari|9 da lur^a parte di es-Quqsfc ieäomqn-a .uaiLde,stte tr.o-V : ni"i:i:p di idi azilne dèi 'giiioop: ;u;r coins egitienžia, -M'. césjt«# SPavi4ä delirasse fteiWstre ’ icatriincSä-.-'a va-' cillilarel taois-a 'dhe, d'altra ipàrte, e da tempo aocertaita. Senti .ara Ha sa,Lutazione tìell'alba. Guarda bene a questo giorno, parohe esso è vita, la vera vita della vita. Dalla dura lotta dell tuo breve .soggiorno., come dia un profondo cuore idi turbine sono est ratte tratte le verità ohe illuminano la tua via terrena: la lìtcenjle gliaria delilaizione, la quieta felicità del divenire e .la bellezza nel suo splendore, ora severa ora dolce ma sempre radiosa. Peìndhè il ieri è solo un sogno, il domani soltanto, una visione, Ma ogni oggi vissuto .in modo perfetto ride ia tutte ile tristezze. Fa di ogni leni un sogno dii gioia, presente sebbene passato, di Baveri laven Schaufler v che'mai i: Riempo (possa cancellare. Fa dì ogni domani unä v’feoAe di speranza intatta, . \l v’ ' senza dolore e tristézze. Guarda bene a quesito giorno! Tale è la salutazione dell’alba. (dal sanscrito) teG> teitoìn iib «La vita è come la nostra canoa, calmi, ora sugli abissi urlanti. Rema anche ti pagno, remiamo insidme». 1 ”• ROBERT HAVF.N SCHAUFF1 ER. [che dal sanscrito ’Ira vólto questo' Splendido squarcio lirico, è unà delle /{giftig 4?»&. signi-figai^ve della letteratura americana eon-Q^T;h\an>ifa, di, nascita, egli conobbe tutte le 'traversìe,'.Id'-amarezze,.le sofferenze degli emigranti, cut ‘ dèdiéòv quello che- pud considerarsi il suo capolavoro, «Šchitina/delia ’ ìièfr.à». (Di volta in volta forte, delicato, tempestoso è sereno, Schauffler, ipur senza staccarsi dalla realità, sa incalzare, figure e fatti ad altezze poetiche dai suoi conterranei raramjente toccate. CAPODANNO DI LOTTA PARTIGIANA GLI INDIANI IN QUESTO GIORNO TORNANO A RIVIVERE lit LEGGENDARIO PASSATO tapodanno ditene lonlane A Ca'podamno, igil'i Indiani isii ri- tenra, se anche ipuò accositar-trovano. Gkmigoino 'da afltre tribù, si alfine ai benefici sanita-da altre '«ròsevrve» doive hanno sceil- ri, cmlturali, civili, è troippo debo-to. di continuare a -vivere secondo -le per ritentare ras-cesia. Nè, d’ai-g-M aviti icoisituimi, o dai viiililiag&i, dal- tra ip-arte, ,le sarebbe permessa I le c’ilDtà dove isi isono mescolati agli r«Ufficio per ig-li Affari Indiani» * noimini bianchii per diivenir-e come de’! Ministüro degli Interni ame,ri-loro operai, siciritltari, antiisti, stu- cano banca »si dì sipian^re la Vìè denti, maestri, dottoni, secondati a le genti che è chiamato-ad -àm dalla viiv-a iinteliliigema -che è della mi-niisltrare, ma non isi affanna cer-iloro faiaza, idalQja voilqàità. à «ciui uS’iite... to .ad- aocresoere le (lorb possibili pronta iil loro cairatteie. fità di sviliuppo. > Si direbbe, anzi Giungono alila Vernila osipitaie d'Wl -tìh-e ,in molite, : in troppe'circostanze capo, del fratello deLl’amico, e non il problema indiano-è visto solo da è raro vedere seduti alilo stesso bi- lato commerciale, r PelliLras.sé Cfan-va'oco Sioiux d'a-i lunghi diademi di no bu-siness». I doro costumi, le lo-ipen-ne ed Apaches dalla pelle ap- ro (traditemi, costituiscono aito fa-pena abbronzata e dagli abiti t-a^ cillie ,richiamo per 11 turista ameri g,baiti in qualche sartoria deilit’g.sil, cano e fiftranìerb. Un richiamo dhe i peilliroisse delle regioni setitentrio- non va olltrè l «tatemsOj. gLi ^scaips» nali (il viiis-o tradisce -le origini e- i «/tomahawks», ohe nelil-a ibanàl&à 1 ■sch-imeisii) e Navojois dei «piueblos» soffoca i veri, -grandi valori di -| meridionalli dai tradizionali mantel- questi popoli. i tre la marcia si fece ancora più difficile nel bosco. Con una vaga conoscenza dei luogif Con il mantello bianco che aveva nascosto ogni sentiero salivano aggrappandosi, ai tronchi d’abete e poi, nella discesa, scivolavano e ruzzolavano. Nonostante il freddo snudavano. Si scambiavano la mitragliatrice e a turno aprivano il sentiero nella neve. Marco intanto brontolava: — Eccoti Capodanno. Chissà se siamo sulla via giusta. — Andrea voleva che il capo pattuglia, Micio, andasse in cerca di una guida — C’è una casa qui vicino, se non mi sbaglio — riuscì a dire, sfidando la bufera. Continuarono ad avanzare, stanchi sudati. maledicendo la neve e i nemici. Era Capodanno. Fecero un breve incontro con i lupi i qfiali si misero ad ululare ma non attaccarono. Lo fanno solo se sono affamati. Gelati presso una casa, Micio bus- sò alla porta. Venne ad aprire un uomo anziano, con un camicia bianca fino alle ginocchia. Non si spaventò. Era abituato a queste visite notturne. Andò a vestirsi e fece entrare la pattuglia, e Marco restò di guardia. Micio e Andro sedettero presso la stufa e augurarono il npo-vo anno al boscaiolo. sebbene nori sapessero se fosse passata la mezzanotte. L’orologio era una rarità. Forse si., forse no, comunque la mezzanotte doveva essere vicino. La moglie del boscaiolo dormiva sulla paglia, letti non ne conoscevano, e si coprivano con grosse coperte di lana. L’uomo portò una grossa boraccia di legno che pareva la ruota di un carro. Due sorsi della forte «slivovi-cay) e il freddo usciva di dosso. Si stava meglio adesso. Micio diede il cambio a Marco, ma subito dopo tornò gridando: — l lupi... i lupi nell’ovile —. Uscirono e con qualche colpo di fucile li misero in fuga. Dopo questa breve sosta ripresero il cammino, guidati dal boscaiolo. Di nuovo la stessa fatica. Non sapevano che ófa fosse. Giunsero a un ruscello. A qualche centinaio di metri brillava una lucè, si trovavano davanti a una basa occupata dal nemico. Come avvicinarsi ora? Micio decise di passare lungo il ruscello. — Abbassatevi!— pedinò Micio — ecco la guardia. Tu Marco méttiti lì con la mitragliatrice ed- al mio cenno spara Non senti cornea cantano? — rispose Marco. Un rauco suono eli grammofono turbava èh^silenzio notturno. Micio ed Andro^Tppssßro verso la ca-..sa. La guardia ^saltellava ßulla neve presso la poriq, .^vitando il vento. I due si avvicinarono. Micio poteva vedere ora. attraverso una finestra, una mano che posava un bicchiere. — Se la godono — disse — quelle bot- Nèlle boscose montagne tra Travnih e V išegrad la neve raggiunge in dicembre più di due metri d’altezza. Tra le fitte foreste sbuca qualche altopiano a pascoli e vi sono sparsi piccoli villaggi. L’anno 1943 è alla (ine. Rostov è un paesucolo con Una decina di case di legno costruite da-■gli stessi abitanti, boscaioli in maggioranza. La gente che vi abita è molto primitiva, il villaggio è completamente tagliato da ogni comunicazione. Tutto attorno lo separano dal mondo valli profonde, ruscelli, e fittiboschi. Un distaccamento partigiano si trovava a Rostov col compito di controllare i confini del territorio liberato. 1 soldati dormivano sulla paglia, pigiati come sardine. Per essi in un certo senso questo era riposo : *1 di fuori, della limitata attività di pattuglia, si preparavano per le battaglie future. A turbare quei giorni sopraggiungevano hfifere di neve in-l&rapi, fredde e ghiacciate. Le pattu- ffe si, aprivano la strada con diffi-K|f$ |.| ' ; uà 'pattuglia di tre uomini rice-fiptte il compito di passare le montagne . é scendere nella valle per in-forinarsi sul nemico e molestarlo. 1 tre partigiani, Micio, Andro e Marco, dovettero inoltrarsi nella buia notte, lasciando i compagni ad attendere il nuovo anno. \ ìncotninciava la bufera. La notte fitta, la neve bruciava gli occhi. Per Primo gennaio sulla Settima strada aea *** MM* “r— «KTL-Siär BEr-KA jfÄss» msmm mm » assess mšmm Charlie attraversò la strada, ed in quel momento un omnibus si fermò. Il signor Sheehy fece per salire, e fu allora che il pezzo da cinquanta cents gli sfuggi di mano. Cercò di raccoglierlo, ma la moneta rotolò via, cadde nella griglia d’un condotto di aerazione della ferrovia sotterranea. L’omnibus stava per partire. Il signor Sheehy, che conosceva il ragazzo, suo vicino di casa, si volse, stando sulla porta: — Se lo prendi, Charlie, ti dò dieci cents! — Fatto ! L’omnifyus partì, e Charlie corse via. Aveva bisogno di gomma da ma- <à• ••••»•••*••••#** •••• 8, i f! ij ! CtILE/DOscOPi© In ibaàba ad agni ronivenzione in-tor-aecidentale, .l’Italia ha esportato ed esporta (tuttora ollltine cortina ingeniti quantitativi idi «materiale strategico»- Assai nutrito è, in quesito senso, il commercio italo-magia-ro: nei primi sei mesi del 1952, tanto per citare un esempio, i’Unghe-o\ia ha ricevuto da varie ditte della penisola -cuscinetti a sfere per una .somma venti voitte superiore! a quella dell’anno pasisiata. E questo vaile, press’a poco, per liianumerevoli altri prodottiti apparen-temenlte dleisitinaiti lalll’iAustria e di là ifiaitti ,proseguire verso la Répuiblbiliica «popcHare» maigjaina. In omaggio, si capisce, alla letalità ed alla ’solidruriiatà altllainitica. Tra i due litiganti . . . Accennando alll'nttimo march pu- ________ gii bilico ingaggiato ial Parlamento /n- \ italiano, lil Wiener Illustrierte seri- j . & «Un portiere apolitico, un piccolo | Ij \ senatore mal pagato, cercò di divi- f Hkv dere gli onorevoli contendenti. Quando tornò la calma, i deputarti , medicarono i loro graffi e si rav-viarono i capelli. Il portiere, però, venne portato al1’.’assediale con la frattura idei cinaniio. «La giacK/ue tra ita vita e la (monte, senza sapere di essere siimlbo'lo . . j» Nebbia affettasi Crediamo che il detto popolare sulla «nebbia da tagliarsi con il coltello» non abbia mai trovato un'applicazione tanto alla lettera come a Londra, durante lo scorso mese. Cento episodi al giorno hanno gareggiato in assurdità: si sono visti ladri infilarsi dritti delle sedi della polizia, passeri andare prudentemente a piedi, massaie cercare a la tavola di cucina, passegeri precedere i taxi con fiac-in prugno e persino una pattuglia di granatieri montare per la guardia, per tutta una sera, ad un deposito di spaz- f ' Non è il soie A Marblehead, nel Massachusetts __as.-.-V-». (VSA) venne inaugurata, un paio di mesi fa, la mostra di un giovane pittate surrealista, che si ebbe gli sviscerati elogi di tutta la critica locale e di numerosi giornali. Recentemente, l’artista fu chiamato alla visita di leva; il medico lo dichiarò inabile al servizio mili-tore, riformandolo su due piedi. Motivo: daltonismo. — odysseus ••H ••••••«%•••••••• mn« sticare e d’un pezzo di spago. Cinquanta cents! Dal pasticcere comprò due pezzi di gomma da masticare, se li cacciò in bocca. Dovevano essere }imidi e molli, altrimenti non avrebbero aderito al metallo. Giunto alla griglia, si mise lungo disteso sul marciapiedi, attaccò la gomma allo spago ed iniziò i tentativi di recupero. Ma la gomma non era abbastanza pesante per poter aipipicicarsi alla moneta; tuttavia, il ragazzo continuò, le membra ir ri-gidite dal freddo e dalla tensione, i denti serrati. Egli sentì, più che non lo vedesse, l’uomo che si era fermato alle sue spalle. Era un individuo sui quarantacinque anni, la pelle screpolata ed arrossata dal vento sotto la barba grigia, gli abiti, informi e stracciati. Egli rimase un pezzo muto, a guardare, poi s’inginocchiò vicino al ragazzo, guardò con lui attraverso la griglia. — Cinquanta cents, eh? — disse con voce roca. — sarà difficile che tu possa arrivarci. La gomma diventa subito dura con questo freddo, e già si sta facendo buio. Ci vogliono gli arnesi adatti, ragazzo mio. Charlie rispose con rabbia senza voltarsi. — Chi vi ha chiesto qualcosa? L’uomo si guardò attorno. Non cera nessuno. Aprì il cappotto lacero, vi trasse quattro bastoni di circa trenta centimetri ognuno, tagliati in nj,odo che si potessero incastrare luno nell’altro, li adattò rapidamente insieme, mettendo alla fine quello munito di una piccola ventosa di gomma. Introdusse la stanga tra la griglia, ma Charlie balzò in piedi, pallido di rabbia. — Cos’è questo? Cosa credete di fare? L’uomo sorrise tra la barba incolta: — Ti mostrerò come si lavora... vedrai, ragazzo, vedrai! — Fuori dai piedi! — il ragazzo, furente, strinse al braccio il vagabondo. — Via di qui, via! L’uomo lo slaccò con dolcezza. >■ — Ma che t’importa? Tanto, tu non riusci a tirarlo fuori. Perchè lasciarlo a qualcun altro? — Ci riuscirò! Vai andatevene. Il mezzo dollaro è mio! — Ti darò un dedno ... Il ragazzo non lo lasciò finire. Rapido, gli allungò un calcio negli stinchi, forte, allontanandosi poi d'un balzo. L’)iomo gridò dal dolore. — Oh, vigliacco! Ti torco il collo ... li torco il collo, ranocchio! Si fissarono un istante, duri, decisi. Trentanni li separavano, eppure parevano stranamente simili, piccoli entrambi, il ragazzo per la sua giovinezza. l’uonio per la sua precoce vecchiaia, entrambi irriducibili, provati. Con un salto, Charlie si portò dietro un mucchio di neve, ne raccolse a piene palme. L’uomo sorrise, amaro. — Vuoi attacar briga, eh? E credi che io mi ci diverta? Credi che mi azzuffi volentieri con un bambino per cmqjianta cents? La palla, ch'ira, lo colpì al ginocchio. Allora egli si avventò, afferrò alle spalle il ragazzo, lo tenne stretto. Charlie si strappò da lui, lo colpì con un altro calcio, corse dietro il suo riparo, lì volto dell’uomo era stravolto dal dolore. . — Ma ti ho ffitto qualcosa? — gemette. — Che ti ho fatto io? Ti volevo proporre 'soltanto ... —Oh, ragazzo! — il tono dell’Uomo s era fatto,*disperato. — Oh, ragazzo, se avessi dieci anni di /hzV^ mi capiresti! ‘E’ tutto il giorno che cammino, non ho trovato nulla, nulla. Mi devi lasciare qualcosa! — No! — CÌiarlie serrò le labbra. -— Se avessi dièci, anni di più, li romperei il muso. L’uomo si piegò, stanco, tornò a scomporre la sua stanga, si passò il dorso della mano sugli occhi. Piangeva. E Charlie lo fissava, immobile, trionfante. Intanto era iliventato scuro. (Ridotto da un racconto di ALBERT MALZ) tiglio, come vorrei averle. — Ad un tratto in Micio maturò una decisione: gettare le bombe dalla finestra. L’esplosione scosse la notte con un boato assordante. La guardia e cinque soldati, chi dalla porta, chi dalla finestra, scapparono. Micio ed Andro entrarono nella casa. Riempirono tre socchi di bottiglie, scarpe, rivoltelle, scatole in conserva e calpestando il ruscello tornarono dalla guida. Mezzanotte era passata da un pezzo. 1 distaccamenti nemici qua e là di guardia alle comunicazioni cominciarono a sparare per ogni verso. La piccola pattùglia risalì la montagna avvolta nella bufera. — Perdio, ci sarà festa il primo del Vanno anche nella nostra compagnia — disse Marco. Giunsero al villaggio mentre nelle case i contadini, secondo la tradizione, facevano entrare un bue coperto da drappi e gli davano da mangiare un piatto di grano. M. F. Accadde ai nostri nonni Uma settimana' davvero istraoifdi-naria ebbe le ventura dii vivere un cento GirLmoirin, meli 1770. Un setolato egli ricevette ila dispensa meces-saria a sposare la .propria nipote, la domenica seguente convolò a .nozze, iliuneidì glli nacque un figlio, martedì la moglie si ammalò, giovedì (morì e venerdì fu (sepolta. Quando si stava per intraprendere la costruzione del primo ttreno, il fisico francese Bernouilli dimostrò matematicamente che il moto con la forza del vapore era impossibile. La sua opera ricevette un premio speciale dall’Accademia delle Scienze francese. Dal canto suo, il professore britannico Larner affermò cHe si sarebbe raggiunta la luna, prima che una macchina a vapore avesse solcato i mari. \ Un anno più tardi, nel 1819, il primo vapore, il «Savannah», varcava l'oceano. Ad .Amsterdam, fino ai! 1900, esistevamo moBitàiacerie in cui veniva preparata urna salsa a .base dii cte-triollii, Frattaglie dii podli e di colombi. Siccome essa era troppo cara per venir isimierciatia afflila, elaiss e memo abbiente, detti negozianti tenevamo un recipiente a parte con un cosciotto dii pelilo immerso nella salsa, che veniva dato a leccare per pochi centesimi e poii rimesso a bagno. L’imperatore Carlo IV giunse in visita in un piccolo villaggio tedesco te chiese un rapido spuntino. Non avendo nulla a disposizione, il sindaco del paese ordinò che a tutti i maiali venissero mozzate le orecchie e la coda e servì questa pietanza agii ospiti regali. li ricamaltii. Giungono a ricordare ed a rinsalda-I re i vincoli che Ili legano attraverso I itiuitta l’America, a j rivivere il le.ggen diario passato, ili pieno meriggio del-I la loro stirpe d.i dominatori. * Sano soltanto più I 390 mila gli Indiani che megli Stati U-n;T.i vivono .in comunità imidipendenti, seguendo gli antichi costumi, o.b-bademdb alle antiche faggi, mantenendo la taro antica economia, basata sulla caccia, la pesca, ila coltiva,zi,one dei campi, l’allevamento dell bestiame, Fa.rti'g.ianato. Vivono liberi, ormai, dopo aver soggiaciuto, sin quasi alile soglie della seconda -guerra mom-! diale, ad un’incom-■ prensiiibile politica IL Capodanno indi anta non è ui. variopinta parata un’alllqgira festa costume, jma um celietoraiZ'ioné che s niich'iama a seccia i usi, a rilt’i in culi 6 manifesta i'1 quite, della matura, dell terra madre, ideile umane virtù che 1 portano ad essere feconda sostentatoli ce di comunità fra-terne, scrigno d'ine saiuribili tesari a perti a tutti, senz distinzione, seniz; divieti e senza pni v.iiLegii. Ancor òggi fc donne .recano, iti questa data che ni sostituisce altre pendiuite.. nel tempo i puri vasi d'argi. • la can i doni pim balled dell’acqua, de mais e del fuoco Ancor aggi si leva no i canti di guerra . |. di pace e'd’amore Dom augurali ahe .acccmipa,gnaro di discriminazione .razziale che li no gli Indiani nel loro lungo, duro confinava nelle «riserve» carne in e glorioso cammino, vasti campi di prigionia. Ancor oggi la magica Danfca de Fuoco, i qui pninff ipaissi si muovo Doveva intervenire Roosevelt, no .(jelllla. preistoria, rievoca all regalo mirabilie .che l’Uccello di Fiam- perichè ,a qiu'es-ta splendida razza ve niGSero àocardati ,i diritti che te competono, perchè gli antichi dominatomi idAmeriica fossero finalmente posti su .piade di parità con i muovi padroni. L’inevitabile eiv , però compiuto: decimata da sanguinosi massacri prima, ferita 'ed intristita da un ma fece ad una povera, placala «.siquaw» ipeinohè potesse risicaklare e .uarir: i. suo .bimbo. Amcor oggi le campanelle d’amgen-to ?.. lutano la natura che si prepa-1 ;,i :;il, risveglio, e sotto ìe ali dei'k. <Ì a,ode aquila chiamai a ralppre-sentare la fatua, ill calore, la toellez inumano (trattamento poi, la ipopo- za. la libertà .solare, U giovane lazione indiatela degli Stati Uniti guerriero iteva'il Richiamo .dei Fra-s’,avvia al declino. 'Oggi, se anche telili, ili 'richiamo d urna stirpe c e le è stato riconosciuto'' .pieno dirli- vuole vivere e che non deve merito di cittadinanza sulla sua re. T. PALOOKA LA «DANZA DEL FUOCO» DI UNA TRIBÙ’ INDIANA La ferra si appresterebbe a fare il 18. ruzzolone L'ininterrotta formazione di masse glaciali comprometterà-secondo un geologo statiunitense- l'equilibrio del pianeta IL NOSTRO PIANÉTA MINACCIA DI ROVESCIARSI! La notizia, diffusa ateMrtt setttifhfftie" idi sono sotto titoli cutolltafti da alcuni gìoir-•na'lii id’oltreoceano, ha latto armai il giro del mondo. Si tratta ancora una -volta d’una «americanata», d’una .»ansazio-nale mcnitaituira? No: la istoaihiliamte aifferma'Ziioine marita d'essere considerata un pò ipiù -da vidimo. In primo luogo, per ile sue- 'toisiì nigida-mettite lsqje;q|iÌ!f^dhp,»mSij'v|pe®c,h&,' a parite ognil, doniš teiera,z,i on e, cantiin-geinite, icii%)fwrifelitè 'ìfc.tfS'afcì1m-& sotto muova ì'uice e can 'successo, fenomeni sino ad oggi ìiinspiagaitaiilii. cinque funiiten.se .rato le atamenta spazzerà città e campagne, solleverà .gli oceani, avventandoli sui icaratinenti. Le condì-ztìoinli «Umaìticihe ideile varile regioni verrain'no del tutto cambiale: la nuova lìnea equatoriale passerà (così- is'i supporne) attraverso :il Oa-nadà iseititanitrianale, la Groenlandia, la Norvegia, Ila Germania, la Bulgaria, Suez, l’estrema Africa oTieimtale. L’Eiuropa isii troverà al di sotto die'Teqiuatare, press’s paco nella ipoaiaione attuale del Sud,alliba, .mentire ile isole nipponiche saranno .spostate all Palo Nord, là punta orientale dell’America Latina -a quello .Sud. Inutile accennare ai iterrib/ili .mutamenti .dii' clima, allo spettacolo .apocalittico che s.i pre■ senteiretoibe agili occhi d’un 'immaginario spelttatare, ,11 quale vedrebbe scomparire idii punito liln bianco ogni torma di viltà in ragioni prima a-prtche e feconde, e fiorire una fa- volosa flora id alile terre già oppresse da montagne dii ghiacci. * Ma facciamo un grande passo indiatolo: le teorie dello studioso a-meiricano danno oradlilto alU’iipotf;-s:i ohe la Terra sia (già istalla, e non una sola volita, soggetta a slmili re-pamtlini spostamenti d’aslse, ahe dovrebbero verificarsi ad intervalli quasi ire golainì idi circa ottomi la anni. A sostegno della ,siu,a affermazione, Brown porta malti fatti: accenneremo anzitutto ai rinvenimento di msmmuth e (rinoceronti nelle gelide diate,se siberiane. Questi animai: iso,no, senza alciun dubbio, d’o-riiigin tropicale, e mai avireibbero pttu.o1 .ivere in .regioni poverissime di vegetazione come Fattuale Siberia. Altre scoperte ai aggiungono ad so. dell da Ancora qualche secolo, dunque, e i’iniintenrotita iommiaziiane di masse glaciali' .caippiniimeitterà l’equilibrio del pianeta che, per così dire, s.i rovesce,rà da mn lato, creandosi un nuovo asse di rotazione tale da corrispondere alia mutata ripartizione di ipe&o. Ne conseguirà una catastrofe u-miiversale: Ja subitaneità dello ,s.po- Una delle più modeme navi del servizio idrografico inglese. ( calcoli a bordo ) accreditare Je deduzioni del Brown, come quelle di albani pietrificati, numerosi specialmente nell’Americi Settentrionale. L’asiservazäone delle stratificazioni Tacaiose del parco di Yeillowisitane I asciano aididiiirilttura supporre ohe Ila Terra, dalFapiparire delila vita organica sulla sua superficie, abbia mutato d’asise ben diciassette volite. E prima dell’ultima catastrofe, i'1 .Pollo Antartico doveva tooivarisii medile immediate vicinanze dell laigo Ciad, nel Siud centra e! Rammentando, infine, che ogni popolo conserva, nelle sue leggende, nei siuioiì testi religiosi, IL ricordo di un temibile diluvio universale, il dottar Brown osserva che talune mit odlogi e presentano, concetti che non hanno mudila in comune con il loro luogo di sviluppo e che lasciamo presumere origini 1 omrt ànsissime. Ma. per finire, torniamo al presili" , e vediamo se il dottar Birown ha quafcowa d,a canisigjiiairci pi., e-vii. aire un qniriésiiimo diluvio umirveir-; saie. '■ t'■ -- Il mezzo — secando Ilo isinOins -, ci sarebbe, è, ‘conisiisteieibioc im aća coRtainte asse,rvaztiane-del Ìii?®fo,:dìsi ghiacci antartici, ida .esercìtarisi mediante flioifctiitglte ailfl’ucipò attrezza,te e jti0li:a.;có:nseg'uenite disttiruizipne, me-dì-ante càriche'.atemìdfe, dp'le’mate i . r 1 ir!, se iglla/cteaili che possono, a fumigo andare, pregiudicare l’eqiuiiiUbrlo del nastro {pianeta. Ili casto dii tali operazioni sarebbe però oltoemodò elevato: quindi, ci eomivieine -chiudere la piratica e non parlarne più. L’attuale e la prò-salma generazione possono dormine in ■sanità pace. Ci penseranno, caso mai, i nastri isfartunati discendenti. H. HANSEN Le danze e le musiche popolari iugoslave tanni! [onnuislato i palcoscenici mondiali Il segreto del nostro successo - ha dichiarato il dirigente del complesso folcloristico nazionale serbo è dovuto alla sostanza originale e agli aspetti caratteristici delie dame, oltre che agli esecutori Il con’.; 'esso folcloristico nazionali le della. Repubblica Popolare di Scrtfia ha i propri locali nel rione industriale di Belgrado, denominato Karp.bura, nel moderno edificio dellp Casa di cultura costruito dopo la fide della guerra• Mi sono recata a visitarlo un giorno che soffiava il teribile «Košana» (la bora belgradese ) mentre i primi fiocchi di deve, quest’anno arrivati pri\ma del ' solilo, coprivamo di un bianco manto la città. Nella grande sala deV\i Casa un cinquantina di ragazzi e ragazze circondavano festosi dtp donne, ha prima, più anziana, era la direttrice artistica del gruppo, la compagna Skovran; l’altra una ragazza inglese: Cherby. Sono capitato proprio mentre si abbracciavano. Vecchie amicizie. Un mese prima il gruppo jugoslavo era stato a,: Parigi. Qui si erano incontrate. Già: il primo concerto, «Rapsodie jugoslave)), era riuscito ad appassionare .la giovane Chery, allieva di balletto in una nota scuola parigina. Ora essa sta compiendo un viaggio attraverso la Jugoslavia e innanzitutto ha voluto visitare il gruppo, i vecchi amici. Questi giovani, nessuno sorpassa i 2Š anni, sono affabili e gentili. Lo Osservai dal modo in cui accolsero la giovane inglese. Proseguivano le pyrove. Mi sono seduto in fondo alla sala accanto a un pianoforte sepolto da un gruppo di ballerini. Mentre un gruppo maschile accompagnato dall'orchestra stava provando la difficile «komitska igra», questi giovani mi hanno parlato del loro lavoro, con semplicità e modestia. Il complesso venne fondato su iniziativa di Olga Skovran nel mese di maggio del 1948. 1 ballerini di maggior talento appartenenti ai gruppi folcloristici, che qui sono numerosi, riceiiettero i locali e iniziarono la loro attività. Il lavoro diligente e la capacità professionale di Odga Skovran, diedero subito ottimi risultati. Già nel 1949 il grupopo venne premiato con il se- condo premio nazionale per la riuscita elaborazione e esibizione di danze popolari. Seguirono numerosi concerti in lutti i maggiori centri del mondo con successi -Senza pari. Nel 1950 questi giovani sono ospiti in Svizzera e in Austria. 1 successi in questi paesi recano nuovi contratti. L’anno successivo partecipano al grande festival di Langolen nel Galles. In competizione con 32 paesi il gruppo conquista il primo posto con la conseguente offerta di Muta il suo volto la Bosnia-Erzegovina Panilamo della Boemia ed Erzegovina. Parliamo dcllorpora di in ilo-g t ri a.1 i'zza zifl nr di quest a Repubblica ohe si è svii liujppiaita ned corso degli mimimi arani pieni dii (liffieività superale coin valore. Ottanta anni fa un francese vi negava a cavallo attraverso la Neretva. Si recava a Sarajevo con un messaggio per il «visir» turco. In Bosnia, allora, non v’eramo nè strade nè ferrovie. La posta veniva portata dai «tartari» a cavallo. In •nessuna località esistevano industrie. Soltanto a Vareš e Wresev i fabbri sudavano nelle loro officine artigiane. Bretagna, Fran-e America sviluppavano in questo periodo le proprie industrie: au Inghilterra si estraevano 112 milioni di tonine.Hate dìi carbone fossile, iin Germiamia 31 milioni, in America 30 milioni ai Himno. La rete ferroviaria in America raggiungeva i 110 mila chilometri. Il messaggero francese ohe viaggiava attraverso la Bosnia era incantato dalle bellezze della Neretva, della Pronja, ideila Bjolašnioa, dei boschi secolari, dei pascoli e dei frutteti... ma, pernottando fa una locanda, annotò : «Terra belila e riooa, ma senza libertà. Qui tutti hanno la testa fasciata ... i turchi perseguitano il popolo ... il popolo vive nella fame e nell'ignoranza___» Avanti la prima guerra mondiale nella «bella e ricca terra senza libertà» esistevano oiroa 200 imprese varie. Fra queste le maggiori erano la fabbrica di fiammiferi di Deca. Eccetto la ferrovia Dobrljàn—Banjaluka tutte le altre erano a scartamento ridotto. L’intera réte commerciale e industriale dava lavoro a circa 100.000 operai, il 16 °/o dell’intera popolazione. Stranieri erano i proprietari di tutte le maggiori fabbriche. Padroni della ferrovia di Zaniica erano Martin von Smith, Banz von Penk e Lay von Biondi, tedeschi e magiari. Proprietari della miniera e della ferrovia Vaireš erano la «Union Banka» e «VtooAaink verajm», dii Vienna. Padroni delle segherie dii Ziaviid'ovici erano Marie Aizlor, Luiiiz Or il ib c I rie Zegorštra’ij. Le ricuheze della Bosnia-Erzegovi-na non davano prosperità al popolo. Ancorai oggi ci sono regioni nelle (i)iall l’uomo non è penetrato con la falce. I campi di bauxite sono per così dire vergini, minerale di ferro ce n’è da bastare per alcuni secoli, i giacimenti di carbone si calcolano a circa 5 miliardi di tonnellate. L e-nergia dei fiumi si valuta per oltre 3 milioni di chilowatt. I giacimenti di nafta non sono staiti neppbre esaminati ancora. Ricchezze enormi ha questa terra, ricchezze che .appena oiggi cominciano ad essere sfruttate, che daranno benessere all ,popolo. Dopo 80 anni per la Bosnia sono passati nuovamente alcuni francesi, una delegazione di giornalisti e uomini politici. Si sono meravigliati dei gigantesco cantiere di lavoro amila Neretva, dove i nostri operai, i costruttori della «Hti-ci rogradraja», perforano la secolare roccia, scalvano tunnels attraverso cui trova una nuova strada il fiume minaccioso spodestato dal suo corso naturale. La forza delle acque, imprigionate in un lago artificiale, darà l’energia di alcune cent inaia di migliaia di H.P. La stessa opera sarà compiuta presso i fiumi Železnici, Praži Jadra, Drina, Vrbas, Uni ed altri ancora. Gli acquedotti solcano in lungo e in largo campii e monti della Bosnia e dell’Erzegoivina. La produzione dii energia elettrica per abitante ha già raggiunto in questi ultimi sette anni i 164 kilowatt, con un aumento di 99 kilowatt rispetto al 1915. Un giornalista francese questo anno ha scritto: «Questa terra risorge dalla morte alla viltà». Il fiorire di Zenica è forse un e-sempio unico nella storia della città della Jugoslavia!. Fimo ad ieri era la morta «Kasabai» con piccole, misere casette; oggi è già un fiorente, operoso, grande centro industriale del Paese. La città, a vederla oggi, è un eoimplesso di alcune diecine di chilometri quadrati, è solcata da canali, nuove fondamente, tronchi ferroviarie. Il cimliitero clic era alla periferia della vecchia «iKasaba» si è trovato dopo qualche anno al centro della nuova esilità. Neppure il fluirne Bosna scorrerà in avvenire per i,l corso abituale, seguito per secoli. In esso non si specchiano più le umide macchie di canne, ma gli aliti fumaioli delle acciaierie, delle fonderie e delle fabbriche di cok. Z emina "non è sola. Non possiamo pensare a questo complesso della metallurgia senza. riferirai alla miniera dii Vareš. Zenica e Vareš hanno reso, possibile, con F aumento della produzione dii binari, la costruzione, in Bosnia ed Erzegovina, di 580 chilometri di nuove ferrovie, non compresi qui diecine da chilometri di ferrovie forestali. Cifre alla marno, possiamo dire che si è costruito, in fatto di strade ferrate, 4 volte di più, in sette anni, di quanto era fatto in 70 anni dalla vecchia Jugoslavia. La Bosnia ha diue muove f àbbriche di cok. La Bosnia ha urna irfuiova ferrovia’, ila Bosnia ha oltre 50 nuove scuole. La Bosnia è in marcia sulla via del progresso'. Nel piamo sociale del 1953 è prevista là portata a termine d!i tutti gli obiettivi chiave inizi asti quest anno : la lidroicemitriaile dii Jablanica, la idrocentrale di Jajce, hidrocentrale di Rasa.. Il piamo del nuovo anno comprende inoltre gli obiettivi della ferrovia e di una nuova fabbrica di rok a Zenica, della miniera e ferriera idi Vareš, della fonderia di Jlijas, della fabbrica di soda a Sukavac, della fabbrica di carta di Haiglaj, la oastruizioine del nodo ferroviario a Boboj e di dieiairae dii paniti sulle nuove ferrovie. Il popolo della Bo-nia-Erzegovfaa che forni 80 anni orsono migliaia di operai se-m i-chiavi lall’iinpero aEifc(u;r|gloo' per costruire la fortezza portualesmiiliitare di Polla, oggi libero e fiero delle sue conquiste lavora icom tenacia per il suo migliore avvenire. G. S. tniitiHiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitHiiniiiiimiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiHiuiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiitiiiiiiiiiiMiiiiiiMiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiu i alcuni ingaggi. Gli impresari di tutto il mondo, presenti a-questo festival, se li contendono. Accettano l’offerta di Londra dove si esibiscono ogni sera per un mese intero, In seguito soggiornano per un mese nel Belgio, nell’Olanda e in Francia. I grandi successi rafforzano il gruppo. Nel nostro paese non temono concorrenti. Circa un mese fa hanno fatto ritorno dalla Francia. In questo paese era fissata una permanenza di 15 giorni, ma su richiesta del pubblico si sono trattenuti un mese. Il pubblico entusiasmato reclamava ulteriori ripliche. Gli spettacoli venivano dati anche per televisione. Da cofnpagna Skovan 0 questo prunto ha interrotto il nostro colloquio invitando quelli che mi circondavano alle prove. Ognuno allora ha raggiunto il proprio posto. Nel '•-■' -o fi ’ sala ha preso a tuona■ tire mto- tamburo pri- mitivo di pade di buffalo, chiamato comunemente «Goc» e simVe a quello ’ doperato da tutti i pastori delle alture miacedoni. A questo ritmo, che fa pensare all’Oriente, si accordano movimenti elastici delle gambe e del corpo. Poi il ritmo accelera sempre più, : movimenti divengono più rapidi, sino a trasformarsi in salti acrobatici. L'attenzione di tutti i presentì era rivolta ai danzatori; la giovane inglese li guardava stupefatta. Ad un tratto, al culmine del ritmo e del trasporto una pausa improvvisa. Tutto è silenzio. I corpi stanchi s’inchinano come sul palcoscenico. Un applauso improvviso e prolungato scroscia tra A presenti. Ci si avvicina la compagna Sko vran. «Dov’è il segreto dei successi del vostro complesso, se tale segreto esiste?» le chiediamo. «Nessun segreto, eppure non potrei rispondervi con esattezza■ Il nostro compito è di presentare sulla scena le danze popolari nella loro sostanza originale; E i successi forse provengono dagli aspetti caratteristici delle nostre danze popolari e dall’indefessa je costantìe o-pera di studio, insomma dal talento degli esecutori.» La prova ha avuto termine. Il giorno seguente al Teatro Nazionale Serbo ho rivisto il complesso .e osservando il «Brankovo kolo», nel quale danzavano i rappresentanti di tutti i popoli della RFPJ, mi sono ricordato delle parole della compagna Skovran sul segreto dei suoi successi.' Il giudizio è esatto. Con questo programma il octe-plesso parte prossimamente per Montecarlo. Al ritorno si esibirà probabilmente a Trieste e a Capodistria. Al forestiero, dbe giuge col treno notturno e non ,conosce Belgrado, essa appare come una città che non ha più di un 'secolo' di storia. Arcihttettonicajmenite non supera il secolo XIX. Il turnista apprenderà quindi, con somma meraviglia, che sui suoi colili e isiuMe isue rive dominai ino i Celti, 1 Ramarti, gii Unni, i Bizantini, i Bulgari, gli Ungheresi. 'gli Austriaci, i Turchi e i Tedeschi e ohe salo dopo 23 secoli di storia essa è diventata .completamente isatlho-j'ugasllava. .Stenterà a credere ohe sotto le Terazije, il v.iaiie più movimento di Belgrado, si estendono le catacombe romane. Sofa quando .la guida del «Turist» lo farà salire su un elegante autopullman per condurlo sui luoghi stanici, qiuisinldo vedrà ila piante inferiore e quella superiore della for-tesz.a da Kaleimagdan, il pezzo romano, la penta Brinctjpia Eugenio dii Savoia, la porta idei Karadjordje — i creatori idei moderno sitato serbo — la torre dei .Neboijša, i musei di Olbrafdoivic e Karadzic, i fondar tori della lli'nigu.a detterà,ria e ideila moldeìrna cultura isierlba solo quando visiterà i rimanenlti musei e i monumenti storici sparsi per la città, allora cofhprenderà di trovarsi in una icittrtà con una storia grande e burrascosa. In mano di un secolo, oltre agli oggetti da mulseo, unico ricordo visibile rimasto dei quattro secoli! dii schiavitù e idi damfaio ottomano, rimane il seilciato turco, chiamato «kaldrma1», alleluine casette ed uina moschea,, i'1 tutto soffocato da modeme codtnuizloni a più pian'!, li resto porta il timbro del XX secolo. Tutto è europeo-jiuigoslavo. La prima pietra dalla futura città alila confluenza idei due grandi fiumi Salva e Danubio, fu posta nel iIV secolo delirerà vengane dai Celti, cioè dai fondatori dii Parigi, Londra e idi molite altee città europee. Da posizione .geopolitica di questo posto, situato allil’incrocio di 'tutte ile strade maturali e arltiiificiaili per l'Oriente, a quei tempi fonte di tutte le ricchezze, ila fece vivere già ne,i primi giorni pagine di 'atonia tempestosa. E’ perciò, proibafoilmein-ite. che i Celti la chiamarono Siinigi-d'uiurn, che siignliifioa Fortezza. Con-quistandclla, i Romani' ne fecero lina roceaforlte. Belgrado divenne così la difesa del confine .settentrionale. D.a 'adora e fino1 alla prima guerra mondiale, rimase città di confine dii vari istalli, di v-ari padroni- Da sua linea di ©v’toppo presenta sbalzi formidabili. Da storia delle città europee non ne riscontra alcuna il cui diagramma scenda allo zero per peli risalirne tanto in alto. Roma fu ibruciata e .subito dopo «ricostruita, Ma ila vita di questa città imel V secolo isi spense comple-taimenlte. In uni palio d’anni, gli Unni ,la distrussero e la storia non ila nominò per due secali intani. Appena nel VII secalo i Bizantini pensarono a ricostruire la fortezza mentre gli sitavi, 'Ohe fa quei periodo giiunigeivano nei Balcani, ne popolarono la periferia e più tardi crearono ila città nuova, chiamata Belgrado. iSino all (secalo IX, Belgrado .si ca. Con una eccezionale iprepzirazio-.ne militare, i turchi -conquiDlamo ■ben presto: d Balcani e me divengono padroni assoluti. Nel secolo XV Belgrado diviene città turca e vi rimane fino alla metà del isecoio 'XIX. Essi ne fanno la seco,racla città 'dell loro impero. Già nel 1572 il delegato l'Iedéscò constatava in essa 6.000 case e nel ìprimo quarto del XVII secolo Pietro Wasarec, Je'*sjiyr to delila Curia (dii Rama, affermava •esserci cento mila abitanti. Nel secolo XVlI Belgrado era più grande di Budapest. (Padana di lancio per le conquiste in Europa, era nella Stesso tempo anche l'eterno ri tei- BELGRADO Testimonianze di storia secolare sviluppa modesta, all'ombra di gran-dii eventi nei 'Balcani, quali da creazione tìi nuovi stati. Nel X. secolo per un breve periodo essa viene presa dai 'Bulgari. Neil 1204, 'dopo la distruzibine (dell’impero Bizantino da parte idei Crociati, Belgrado viene acaupalta dai Magiari e 80 anni più (tardi offerta in dono al ire dei Sìeirbi, Dirtaglultinì. I Serbi in quel tempo avevano già icósitiiituito un proprio 'Sitato e subito dopo diventano una forza idli primo piano ■nei 'Balcani. E’ questo' .ili secolo d'aro per la cultura medioevalle serba, che fino allora sii era creduta erede (dii Bisanzio. Alla fine del. XIV .secolo si sviluppa la potenza tur- NELLE FOTO: BEDGR ADO VECCHIA E NUOVA le agli Ottomani, baluardo della civiltà europea. E quando il terrore divenne impassibile, 1 cittadini fuggirono addirittura fino a Budapest, •foirimamldovi un viiViiaggio serbo. In a lottare. seguito ritornarono e continuarono Da tradizione vuole ancora Belgrado punito idi congiunzione tra il'Orienite e TOccìdenite. De lunghe guerre fadeibqiliiscono l’impero turco e mutano l’aisipeltto delila città. Alla fine del secolo XVIII abbiamo tre mila case con ,2i5 mila .abitanti. Nei secolo successivo alila caduta della Turchia, essa prende un aspetto deci siamentie serbo. Nell 1876 la Serbia, piccolo principato vassallo, la .proclama propria capitale, e 'dopo poco i Turchi ll’abbandoniano per sempre. Coll 'rafforzarsi della Serbia, va ;Sivi'1 lappandosi anche Belgrado -nuova città serbo — europea — che diviene centro di tutti i popoli jugoslavi. Si capisce, viene ulteriormente distrutta, ma poi risorge ■a nuova vita più bella e più grande idi prima. Peir 23 secoli la istoria di Belgrado è quella delle guerre balcaniche, storia delle Hatte per la civiltà europea- (Per questo è rimasta nei ei.-,ladini quella particolarità spariianà ■che li fa contenti di poco e, prima o dopo, li chiama al ritorno se sì trovano lontani. No, sarebbe 1 rompo poco 'dire che Belgrado è una città eroica. Ve m» = sono molte di eroiche. A differenza idellHe altlre, essa ci ricorda quell’eroe mitologico che traeva la propria forza dal contatto con la terra, poiché iamdh'3 caia proviene* datila terra, dalla sua x'.op.'ia tenére. STOJCEVIC LJUBOMIR j IL GRANDIOSO SUCCESSO Il nuovo anno 1953 concluderà una tappa significativa della nostra edificazione socialista. Nel corso di esso infatti verranno ultimati gli o-biettivi chiave dell’edificazione capitale. L’industrializzazione è un compito fondamentale della trasformazione socialista del nostro paese ed in essa sono state convogliate le maggiori energie e capacità, suffragate dal costante e progressivo sviluppo dei rapporti socialisti in tutta la nostra vita. Sin d’ora possiamo affermare che l’industrializzazione ha apportato grandiosi mutamenti nella nostra struttura economica. Con essa infatti abbiamo assicurato agli elementi socialisti le prospettive di più ampie ed il ruolo dirigente che deve competere alla classe lavoratrice nella lotta per Fediti-cartone socialista. I GIGANTI DEL PIANO QUINQUENNALE ( Nella nostra edificazione capitale di base, e in geneite neU’indU-strializz azione del nostro paese, Vobbiettivo chiave di maggiore ri- della nostra industri lievo è senza dubbio il complesso m.etallurgico dì Zenica, nella Bosnia. Zenica rappresenta ormai un fatto compiuto. Il 29 novembre è entrato in funzione il nuovo complesso per la laminazione «blooming» che e venuto ad aggiungersi a due nuovi altiforni — della capacità diproduzione di 700 tonn. giornaliere —, all’acciaieria completamente rimodernata ed ampliata. Nel corso di quest’an:i.o Zenica sarà il nostro complesso industriale più grande ed uno dei più moderni in Europa. La sua produzione raggiungerà circa mezzo m.ilionc di tonnellate di acciaio. Ma la nostra realtà non si esaurisce a Zenica. 1 grandi stabilimenti metallurgici «Litostroj» di Lubiana, «Rade Končar», «Prvomajska» e la fabbrica caldaie a vapore di Zagabria, «Ivo Ribar-Lola» di Železniki, «Djuro Djakovié» di Slavonski Brod, «Aleksander Rankovié» di Zemun, la fabbrica di cok a Lukavac, «Franc Leskošek» di Maribor, sono sorti laddove prima dominava la sterpaglia « la palude. I primitivi impianti siderurgici di Jesenice, Sisak, Štore a Guštanj sono stati rimodernati ed ampliati notevolmente, cosicché oggi, in generale, essi possono soddisfare alle necessità di ferro greggio e acciaio. E ciò non è tutto. A Strnište, nei pyressi di Ptuj, sta sorbendo un complesso che sarà fra i più moderni e grandi. d’Europa per la produzione dell’alluminio, che da noi, nonostante le grandi riserve di materia prima, veniva prodotto finora in quantità quasi trascurabili. Un altro complesso del gemere sta sorgendo pure a Mostar nell’Erzegovina, che verrà ad aggiùngersi a quelli preesìstenti di Mostje (Lubiana) e di Lozovac (Spalato.) isuo padre ti avrebbe ratto il muso, io ho detto iche non è vero niente, che tu isei molto più forte di lui, e così abbiamo finito per fissare un incontro tra voi due domani alle quattro dietro i giardini. i Jugottam AD .MUSEO — De giuro, signor Direttore: era r già rotta quando ho preso servizio! % — Ho d’etto ohe il dieoi per cento d’aumento è per Ha musica! DA FABBRICA DEI SANITI .MARTIRI — Un prete fascista ... un cap- pelilo da cardinale , e oplà! Il gioco è fatto! IL JA EHR'ENBURG E LE CO i.OMBE — Sciò, sciò! Via, bruite'beotiac c.::! L’ELE'T'1'RIFICAZIUN E DEL PAESE Di pari passo con l’industrializzazione procede lo sfruttamento delle fonti naturali di energia elettrica, di cui il nostro paese è pparticola--mente ricco. Con il completamenlo dell’edificazione capitole di base l f pyroduzione di eiiergia elettrica raggiungerà i 4 miliardi e 400 milimi di Kw-ore, cifra che supererà ài ben 4volte la produzione nazióitcic dell’anteguerra, ma che pur tuttavia costituirà appena il 10% circa della capacità della nostre fonti ie-nergetiche naturati, capacità che supera i 45 miliardi di Kw-ore. Nel corrente anno verranno investiti, per Ile costruzione di idrocentrali, ben 21 miliardi e 692 'milioni di din. * Alla centrale di Vinodol funziona già ìypyrimo aggregato di 21 mila Kw-ore e alla fine del corrènte anno ne verranno messi in attività altri due di 56 mila Kw-ore complessivamente. Nel sistema del Drava cerrà costruita una nuova centrale a Vuhred, la cui potenza, raggiungerà 60 mila Kw-ora. Nel Bis e-ima energetico di Mavrovo < Macedonia) verranno messi in attività due aggregati a Brutok e Viden. 1 Lavori all’idrocentrale di Zvornìk proseguiranno alacremente, cosicché nel 1954 entreranno in funzione i parimi due aggregati da 21 mila Kw-ore ciascuno. Inoltre, nel cori i di quest’anno verranno iniziati i lavori per la costruzione del nuovo sistema energetico dinarico, netti Dalmazia, che sarà il più potent-del nostro paese e raggiungerà un ■ capacità complessiva di 350 nzP ' Kw-ora. A Vlasina verranno monti'i due aggregati da 21.500 Kw-ore ciascuno, mentre proseguiranno i la pori del sistema energetico da ij Zeta superióre, . . .. tt.i v» Anche še in brève, quanto esposto può rendere l’idea della grandiosità dell’opera compiuta c delle, sue prospettive, tanto più se là ’Confrontiamo. alla situazione nel campai dell’industria nella vecchia , Jugoslavia- Basti dire che con la portata a termine della edi ''cazicnc -'fi ' hose il potenziale dilla nostro in-dust ir metallurgica e < ' r ■ ■ > supererà notevolmente VcHìtri • potenziale industriale it Umno .."f a-quaglierà quello austriaco, p rghor-zional'mente uno dei più moderni e sviluppati d’Europa. B. C, Buon anno a tutti i bimbi del mondo! Buon anno a voi. ohe tendete libere mani a doni fraterni, (' a \oi che specchiate le lacrime nelle vetrine di magiche promesse non mantenute. Buon anno a tutti i bimbi dell'altra Europa — gelide dila su colombe ehe non danno calore. Buon anno ai figli bruni di torridi inverili torbid' a voi, occhi di giada per cui la pace è solo un'impossibile fiaba scordata. Buon anno a voi, piccoli indiani dei llanos e degli altipiani nevosi, ai bimbi delle isole lontane dove in lagune azzurre e d’oro si cullano abeti di coraBo. Buon anno! Il primo augurio a tutti i bimbi del mondo, perchè dalla serra dei loro cuori germoglino per noi primavere d’amore. MALIBU Sostando, estatini,'idiitìnansBi al-bel- l’abeite carico di doni apprestalo nellla vòstra casa, nella vostra scuoia, ovunque easo ipossa attirare il sorriso id’uin bómbo, :vi siete mài chiesti, -ragazzi, che oiriilgiini abbia qusiH’aJfbèro assurto, a simbolo delle feste invernali care ai bimbi ed ali1 ’linfiimlltà domestica? L’abffite — colme .ili .Natale eid, altre ricorrenze — ha anigiini molto remote, cento più tornitane idi quelle che gli ha fissato il Cristianesimo, il quale ha del resto, scelto nel noveroideile feste pagane. I popoli germanici — Tedeschi, Fiamminghi, Svedesi, Norvegesi, Danesi e, primi dira tutti, i leggendari Vlikinghi — festeggiavamo il 25 dicembre ili fenomeno .celeste che avvitene (invece il 21 : il solstìzio d’inverno, il epoca, cioè, in cui il Soie is.i trova nei punto più lontano ideOrEquatare, e isi appresta ad avvicinarsi inuavamenlte alila Terra; il tempo in cuti i (giorni ccminciano a diventare .più lunghi e la' natura si prepara al risveglio. .Nel Nord, icon Pimver.no. tutto si spoglia, si rabbuia, intristisce ancor più clhe da noi; verso la fine di di-ctimbriSi appunto, ha termine il processo che porta a tuftta questa desolazione. L’attesso, gioioso momento, viene quindi festeggiato con ü simbolo della croce a .braccia cur- ve, con la .rappresentazione della Julbraut, la «fidanzata della luce» ohe porta sul capo .una corona di rami di pino, runico . albero che mimane verde durante la stagione invernale. Anche1 oggi, in Svezia, una ragazza dalla candida' veste lunga sino a terra, la corona verde sui capelli collar di grano, arriva portando derlei, noci e male, mentire tutti cantano inneggiando all'imminente approssimarsi della primavera. La storia Nei tempii più .antichi, i popeti germanici non adoperavano rebate .par tale celebrazione: nessuno a-véVa ancora pensato a portare in .casa que'H’espraasione della natura ■sempre viva. Allora il simbolo del isolstiziio invernale era costituito da una apeaie ,di cono, con rate -dii Segno .poste come arami. Ma non voleva imitare un alliberò (come si potrebbe pensare), bensì le .piramidi egiziane, èistpresisiiqne del grande desiderio di luce e di calore. Solo per puro caso si adottò, più avanti, .l’abete, ohe aveva quasi la stessa tarma. Tornando alla rudimentale piramide, ja comsusiudine voleva che si attaccassero alle predette aste candele accese, che lentamente si coinsruimaivaino, appiccando poi di fuoco al'iiliintero (aggeggio. Intorno al grande fallò, che veniva acoeso all’aperto, a simboleggiare il Sole, l’astro propizio, si riuniva tutto il .popolo, .intrecciando danze gioiose. Siino ai diciassettesimo secolo, le piramidi di (legno rimasero in uso e. in proporzioni più piccole, vennero poplate melle case. Solo verso il 1700’, uin uomo semplice ài cui non ai è pervenuto Che .id'incme «£- Hans — recò alila sua sposa, invece del rozzo cono, Un piccolo abete adorno di nastri e dioni. Da quell’epoca, l’uso dell’albero si diffuse prima a iSitraisibuir.go e nelle sue vicinanze, poi in ogni Paese .germanico, li.ntiroduicemdoisii pure in Francia. Ma isalltamto nel Nord rimase simbolo di luce, mentre nelle terre latine fu piuttosto centro a feste e a balli. In queste ultime ,conjtra.de, .dove la luce non manca mai, l’abete ha finito per perdere del tutto il suo priiimit.ivo significato, ed è diventato una bella decorazione, un giiacattoio quasi. Anzi, da espressione del desiderio di isole, dii calore, il’albero. è .passato a rappresentare (la nostalgia per la neve ed il freddo, tanit’è vero ohe spesso lo .si usa coprire con bianchi lice chi di bambagia od altro. Forse è qui, .s,ia nella saga nordica che nel simbolo latino il segreto dell’abete, Finišima ragione per cui i bimbi gli voigüonq /tanto bene: esso è rum’aepiirazió.ne al belilo, a quelito che inon si ha e isi .vorrebbe avere: il sole melila neve e la neve nell sol, il’etemno desiderio umano della perfètta felicità- FURIO SPADA LA BANCA DEI NOMI SILHOUETTE — (pronuncia «Si-luètt») Deve il suo nome al ministro franasse delle finanze Etienne de Silhouette, il quale ebbe fama di spilorcio ad oltranza. Nel IHTO vennero designati con questo termine profili ritagliati da carta nera, allora di gran moda, che ri-chiedevano, infere, assai poco ma' teriale. • i SANDWICH (prion, «Sènduic») — Il conte di Sandwich, inglese, era uno dei più arrabbiati giocatori di carte dei 18° secolo* tanto che saltava i pasti, facendosi preparare panimi imbottiti che ancor oggi conservano il sluo nome. *¥• * * * Tir * ^ * & * * * * & * ★ ■* -sftr&*■¥«¥ *■■ & ¥ ¥ * * Nevica Nevica sulle piccole case raccolte intorno alla strada infinita, sui monti lontani, sui poggi dispogli vicini, sui pini. Ed ogni cristallo lucente racchiude una nota incantata Nevica . . . Stanotte la luna farà delle case un villaggio di gnomi, dei monti lontani un vietato confine d'argento. Tra gli aghi di gelo dei pini tremerà forse, fioco, il lume della fiaba. Nevica . . . nevica argento M ALIBI' una RAGLAN — Si chiamano cosi i cappotti e gli impermeabili con Vat-taccatìlrà della manica molto larga. Vennero inaugurati dal maresciallo britannico Lord Fitzroy Somerset Raglan, che li adoperava per celare la mancanza di un braccio, perso in guerra. Il nome prese poi l'accento francese sull'ulltima sillaba- FIACRE (pron. «Fiacr.» ancor oggi per designare mozza a tassametro. L’invenzione dovuta aid un certo Nicolaus ge', che ebbe per primo l’idea affittare carrotzize. La sua casa portava suiiila facciata l’immagine di un monaco irlandese, detto San F.ia-efius. Di qui il name. BOICOTTAGGIO — Nel 1880, la lega irlandese cacciò dal territorio da lei controllato il mercante inglese Charles Boykott, per la sua durezza verso gli affittuari, e proibì a chiunque di trattare affari con lui e di fornirgli merce. Il nome del crudele trafficante verni# così immortalato m un termine oggi usatissimo nel mondo politico e commerciale. ..nflIllllliiK ............................................... J # I “‘"MIHIH........ GLI SCIENZIATI hanno culico! a.-to .che alla Terra loecarsero 800 milioni d’anni ,par sdlidlfficansi, dopo ohe essa era sitata per 400 milioni d’anni urna malslsa .gassosa. Due miliardi d’anni furano, necessari perchè .glìii /oceani isi formassero ed 800 milioni penchè .comparisse &ul globo, dopo idi ciò, Ila ipiù elementare forma di vita. Far circa luin miliardo d’anni resistenza otimaše confinata alle acque, quindi, per 140 milioni d’anni, 1 rettili dominarono il nostro pianeta. 60 milj toni ne occorsero per lo sviluppo idi animali superiori, L’uomo abita -la, sfera da un scilo miliome d’anni- I SARKA1S vivono nelle foreste vergini della penisola malese ie costituiscono il popolo più primitivo che ci sia dato conoscere. Abitano in rozzi rifugi costruiti sugli alberi e le loro braccia sono così lunghe che, quando essi stanno in posizione eretta, le punte delle loro dita toccano terra. Si trafitta d'un vero anello di congiunzione tra l’uomo e la scimmia, il solo sopravissuto ai nostri giorni. eccoci alle tarilo sospirale feste invernali ; eccoci agli angari, alle promesse, agli abeti scintillanti (li latto deitre porcelli-1-8* Hi : DEVO FARE GLI- AUGURI ANCHE A LORO ! „/CAM- C BiATO? AH i VEDI... AVANTI PRESTO, RAGAZZI ! SOTTO COH LA VALAN1 , CA ! ___ ! /PERMESSO? Visorio VE-ImHUTO ad augurarvi , BUON ... J ’CREDO PROPRIO VEHE DO-(po quE- NON Cl VORRÀ' MOLTO A FAR USCIRE LA MENTALITÀ' CRPOùRf?' VESCR DA \ME ! rr*7 \ F*~ Ci fu un tempo in cui i contadini d’Abelsberga Superiore erano straordinariamente accorti. Dopo, venne la scuola, e la buona popolazione decadde molto, in tutti questi anni, quei bravi contadini hanno imparato tanto, che non sanno addirittura più nulla. Una volta-, i presagi venivano o-norati; e non si creda che sia qui io ad inventare il bel nome: Ebe-rardo Saggezza si chiamava veramente così, E in verità il nome se lo meritava, perchè era il contadino più saggio di Abelsberga Superiore. Eberardo Saggezza aveva sempre osservato e mantenuto gli onorati costumi dei suoi maggiori,- a-veva la notte di Natale affumicato i suoi buoi con il fumo dell’incenso aveva versato acqua di bucato dietro i mendicanti dall'apparenza Sospetta perchè la mala genìa non a-vesso alcun malvagio influsso sulla sua casa, e così nella notte di san Silvestro s'era recato fino al crocicchio per desumere, anche con la preghiera e He pie riflessioni, se si preparasse un’annata povera o ricca. E’ abbastanza triste che al giorno d'oggi vi siano lettori ai quali bisogna spiegare per il lungo e per il largo la cosa. Se la notte di san Silvestro si va in un crocicchio, cioè in un punto dove s’incontrano parecchie vie, si può in quel luogo veder passare qualcuno che pillò essere un estraneo o anche un'buon conoscente. fuori c’è uno che si riposa, manda anche a lui un boccale pieno. Se l’è ben meritato: sono io che pago. Se è lui che paga, non sarà lasciato solo al suo posto, rientro si beve ,allegramente, e fuori uno si conforta al boccale e pensa; «11 nuovo anno non comincia male; il vino mi ha molto ben rinforzato ed ora, mio caro maiale, è tempo d’andar-cene-» Si carica, rifocillato, e via di buon passo. sie La mattina, quando finalmente Eberardo se ne tornò a casa, quello che vide non fu affatto piacevole. I garzoni si aggiravano lì intorno, IL COLIBRÌ «ELENA» è il più piccolo uccello del .mondo, .che abita l’isolila dei Fini, nelle Indie Occidentali- Non ’è. più tango di 2 centimetri e mezzo, ad ha le panne così scintilllanti, che si mostra come uno smeraldo, vallante. Vola ad una velocità Isjttracindiiinaria, .ma par far ciò ha (bisogno dii -tanta energia che se non si ciba almeno ogni ara muore dii Sfinimento,. GLI ULTIMI SAMARITANI vivono in Palestina. Si tratta, però, d'u-na stirpe destinata a scomparire per mancanza di donne. 1 Samaritani possono sposare soltanto ragazze del loro gruppo etnico, e le nascite femminili stanno colà molto al di sotto di quelle maschili. L.A FARFALLA IMPERIALE si trava in America, ma sìnora un solò esemplare è stato visito e catturato. Lo possiede iFientomaiiiOigo Kent Vilm, dii Font Worth, nel Texas, la cui collezione comprende più di 25 mila farfalle. LA PENNARIA è senza dubbio il più curioso animale del globo. Questo minuscolo essere marino, uni-cellulare, può essere passalo attra- Si fermò pi-esso la croce e lasciò che la neve gli turbinasse intorno. Era come se da tutte He vie che lì s’incontravano dai quattro punti cardinali strepitasse un tempo diverso, come se il vento e il freddo e la neve e il pelo avessero scelto il crocicchio per farne la loro sala da ballo- Ecco! Lì si vede qualcosa! Nel turbine di neve un punto nero s’avvicina sempre più. E’ un'ombra che procede curva sotto un carico. Ansa sotto una massa che gli p(esa sulle spalle, e passa barcollando. Sulle prime, Eberardo Saggezza s’era fatto il segno della croce sul cercando tracce nella neve. La moglie gemeva e gridava: — Il tmigliorte! Da quando son qui, nessuno era mai stato cosi grasso. Brutto ladro, se mi capiti sotto le unghie, t’insegnerò io quel che costa un maiale in questa casa! Allora Eberardo, alquanto incerto, domandò cosa mai fosse successo. — Si! — esclamò la moglie. — Devo fare i conti anche con te! Che vai facendo la notte, fuori di casa? Vieni dall’osteria, eh? Si vede! Bene, sappi che stanotte nella stalla ci hanno ammazzato 'li più bel maiale e se lo sono portati via. Le tracce vanno per la radura fino al crocicchio, poi la neve le ha cancellale. Che ti mangerai, ora. a carnevale? E il lardo, chi te lo darà? Oh, si, cominciamo proprio bene l’anno nuovo! PETER ROSEGGER (*.* * *•# .****.*-* * * * * ****** t pt-ei it micia ? verso un filtro di seta senza venir ucciso. Al di là del filtro, esso non fa che ricomporsi ,ed andarsene come se nulla fosse accaduto. Non bisogna evitano e non traversargli la via. Se l'uomo va innanzi agile e scarico, si può torna-tranquilli a casa e girare nove volte la cinghia intorno al sacchetto del denaro, perchè l'annata sarà cattiva. Se invece l’uomo passa per il crocicchio ansando sotto un carico, bisogna dirigersi, allegramente all’osteria più vicina c lì, in quelle tranquille oi}e notturne, godersela un pò e mandare qualche cosa anche agli altri, perchè tutto va bene, tutto va benissimo, succederà un'annata ricca. Fu in una simile nottfe che Eberardo Saggezza, verso le dodici, si recò nella radura, dove passava un crocicchio e dove si levava una croce presso la quale non di radè apparivano gli spiriti. Era una notte in cui difficilmente si sarebbe cacciato un cane fuor dalla porta; ma lui non era un cane, era Eberardo Saggezza, d’una razza, cioè, che non ha mai fatto molto caso alla neve ed alle bufere. viso a sul petto. Ma aveva poi veduto con piacere quell’apparizione, e dopo che era scomparsa ed egli s’era un pò aggirato senza scopo qua e là nella neve, decise finalmente di recarsi all’osteria. I minatori di Seewald usammo •trattenervisi fino a tarda notte. Quando vi arrivò, sullo spiazzo dinnanzi alla mangiatoia, dove i vetturini solevano dare il foraggio ai cavalli, vide sostare l’uomo del crocicchio e deporre il suo carico sulla greppia. Eberardo Saggezza entrò nell’osteria. — Ancora in piedi così tardi? — disse l'oste. — In piedi così presto! - - rispose Eberardo. — Allora, buon anno! — Già s’è annunziato. Portami subito una misura, oste; e giacché UL LUPO! 'PRESTO, Al VOSTRI PO )6T| DI COM pßfiTTIMEti OH, BABBO,SEI STATO MERAVICL IOSO ! COME SEI CAMBIATO ! E LA SETTIMANA SPORTIVA Calcio internazionale Italia - Svizzera 2 - 0 Alila fline di agni anno tutti usano fere il resoconto dèlta [propria attività, isia essa stata [positiva o negativa, abbia essa progredito o segnato il,passo Perciò riteniamo far cosa': grata ai dettomi, facendo un ttarervè biilainicio deil’art!tività svolta dàlfe nostre società e circoli sportivi nel discorso amno, soititolinean-do gli errori, anziché i siuiaceBisii sia dei ’Singoli, «die delle organizzazioni sportive in genere. 1.?. scopo principale dèlia nostra attività nei vari rami sportivi è di convogliare nei-> spirt la grande massa della nostra gioventù operaia, conitedina e studentesca, che per la isiuia vivacità ed esiuberanza è portata vleriso ilo sport sano e dilettantistico, dhe serve ia rinforzarla .sia moralmente che fisioaimenite. Quelsto campito non è sitato, assolilo, oppure ilo è stato, solo din parte dalle nostre società igportive. Intatti la magigiioranlza di 'esiste, più che indirizzare la propria attività nelll’al-iarngamenit'O dalla società, hanno dedicato le proprie cure solio ai pochi latteti attivi «he servono loro per conseguirne risultati immediati e conoretì, traisiquranldo la massa dei .glavam àncora inesperti e dotati di passione e volontà, i quali, vedendosi itraslcuiratl, si demoxatiiaza-no ed abbandonano poi lo sport ait-t-ivo, dèdlcanldosà 'ad aitili' svaghi, non sempre consigliabili e molte volte nocivi. ^ Un'altra. pecca dii imoltevo’le gravità, e rilevata, più volte, è di indirizjare i giovani verso 'una sola appiattite, la più popolare, d’aocor-do. il oafllòio, negligendo le altre, coinè ili nluot» e d'atletica leggera, èhe dovrebbero essente il nariba delllalthllwità idi tUtite ile sodietà, o almeno di quelle operanti nelle montile cittadine costiere. A nostro parere, qualUo, di costituire in seno alile società delle sezioni di nuoto, nttmericajmente farti, dovrà essere il compito più impoittamite n|el corso deil’anno 1953- Il nuoto, offltre ohe essere lo sport più popolare (perchè, anche se non organizzato, è pratiioaito dalla stragnahd-e maggio ratea dei giovani dii almbeđlue i distretti) è lo sport più completo e serve a rinvigorire il fisico di ogni praticante ed a renderlo così capace dii contribuire agli 'Sforzi di tut- ti per ila casltiruzione di uin migliore avvenire. Già che siamo nel campo della critica, riteniamo doveroso aggiungere due parale su un'altra tendenza negativa, riscontrata sopratutto in alcune località della costa. Ci riferiamo a quella di includere fra ì membri attivi della società elementi residenti in altre cittadine, Ottimi finché si vuole per il rafforzamento della società locale, ma che comportano iun’ionare finanziario non indifferente, tale da non poter essere sopportato dalie nostre società. E, ciò che ripulita più grave ancora, essi rappresentano lun’ostacoilo agli elementi locali che si vedono così preclusa ogni istrada per la propria affermazione, denza ed ompaziione. , Questi i rilievi negativi, che certamente sananino bene accetti nel-rambienite spartivo e che forme-ranma argomento di discussione in seno a tutte le società, allo, scopo di eliminate mal prossimo futuro gli errori in culi siamo incorisi nel passato. Con l’inclusiicne diretta delle singole specialità molle equivalenti Federazioni sportive della R. P. delia Slovenia, tutta l'aititliwità nei nostri distatiti è sitata potata su basi più solide e più .serie. Come tarmine di confronto, basti comsiiide-naxe il calcio. Quasli tutti i campiti,-malti idi calcio1, svoltisi nel dopo guerra, hanno lasciato 'alquanto a desiderane. Ci sono stati esempi di giocatori miliitanlti in varie società, ed erano proprio essi a fare il belilo ed il cattivo tempo nell’ambito delle società stesse. Ora iun tanto non succede più nè per il oailcio, mè per ile altre 'Specialità a tutto vantaggio dello sport. Ed i iriisultiati non si sono fatti attendere. Il campionato, di calcio è ora posto su baisi abbastanza solide e non si riscontrano giravi casi di indisciplina. Una nostra 'squadra, risola, partecipa al campionato ,re-pu/bblilcalno, nel quale si sta facendo onore. I mastri' ciclisti blammo conquistato due titolili di campioni federali cosa non riuscita ad alcuna società in tutta la Jugoslavia. Lu-singhieri successi sono stati ottenuti pure dai canottieri di Isola sia in Jugoslavia, dove sono ili secon- do armo, eh'e all’estero dove hanno sconfitto armi di provata classe in-tertìaziionailìe. LA SOTTOLEGA I RISULTATI * II Isola - Umago 6 -1 Crollo dei locali che giocano con nove nomini Aurora — - Odred .1-1 Jadran — - Buie 2-3 Umago — - Isola 1-6 Saline — Momiano 6-1 Ciibtìanova - Pirano 0-3 (per forfait) Varten aglio. —- Froléter 1-8 LA CLASSIFICA Aurora 9 8 1 0 59 3 17 Pirano 8 6 1 1 35 6 15 Odred; 9 5 3 1 26 10 13 Proleter 9 4 2 3 32 14 10 Jadran 8 5 0 3 35 19 10 Umago 8 6 0 2 34 21 10 Isola 8 4 2 2 25 13 10 Saline 8 2 2 4 22 17 6 Buie 7 2 0 5 13 23 4 Viartenegldo 8 0 2 6 13 42 2 Cittamava 9 1 0 8 4 43 2 Momiano 9 1 0 8 7 69 2 i 1. Marniamo — Vertetteglio Mo- ntiamo ore 14 del- PotiMca. 2. Bude — Saline Buie ore 13 del Živec Zanko 3. Odred -— Jadran Buie ore 14 del Grk), Mario 4- insala — Aurora Isola ore 14 dell Luglio, Renato, 5. Piiramo — Uimago Pirano ore 14 dèi. (Benčič Frame 6. Brolètar — Ctittamova Capodistrìa ore 14 del. Košej-e Boris. ISOLA: Moscolin, Benvenuti, Da-igrli, Pugliese, DeiKlse, Gruber, Ul-oignai, Zaro, Degrasal II, Benvenuti. Duldine. UMAGO.: Zugnaz, Born ich, Laseh izza, Bose, Géraidi, .Sodomacico, Le-naiduzzi, Smiiovič, .Zaicchigma. La squadra locale, presentatasi in campo con solili 9 uomini, per il poco senso dà (Sportività di alcuni e-lemenlti, ha dovuto piegare il capo dinnànizi alio squadrone isolano. L'Isola, no-noètante la superiorità mumerlica, mom ria badato troppo alla marcatura, praticando un gioco più che altro accademico. Ad ogni modo però anche gli uimaghesi hanno avuto parecchie occasioni per segnare. ili migliore è strato per l’Isola: Pugliese, per ì’Umago il tremitia-treenne Sodomaiooo, ohe è il trascinatore delila squadra. Le reti sono state segniate nell I tempo, al 10’, autorete di Laschizza, al 17’ da Pngltes-e, .al 34’ nuovamente , fi . all 34’ gli uima- gihesi C...., s.igiijp.ìli punto delia bandiera con Laschiizza, poi al 39’ da Ütelgrai. ,11 primo tempo sii è VARIE SPORT A Innenstadt',. (Austria) si è svolta una gara internazionale di salto con gllli Bici alla quale hanno partecipato vari ex olimpionici. Si è classMiicato priimo Bnucer con un sarto da 77,4 metri, seguito da Hohen,ièiter con 73,82 metri e da N'il-lison con 73,78 mètri, concluso così par 4-1 in favoire degli ospiti. (Nella ripresa hanno marcato ancora • le ■ reti per gli isolani: al 10’ " Pugliese ad al 34’ Degirassi Ederiina. Saline - Momiano 6 -1 (5:0) SALINE: Gregorič, Giraldi I, D'agri, iGlradi II, Petronio, Capretto, Gi-irald'i HI, Goat'anzo, Zaro, Vidonis, Giorgi ni. MOMIANO: Giano],la III, Borin, Gianolla I, Anidreasisiic I, Amdreas-isiiic II, Cirai'zar, Jelinic, Gianolla IV, Gianottla II, Pelin, Salic. MARCATORI: Del I. tempo al 12’ com iCositanzo» 26’ con Giorginii, all 28’ con Z'aro, al 38’ con Giraldi II, al 42’ con Zaro, per il Saline. Del II tempo al 17’ per ài Marmiamo e di nuovo al 28’ segnato da Giorgini per il Saline. Bairtitlai facile par ili Saline, ohe, incontrando la cenerentola del torneo, è passato con facilità, segnando nel primo tempo ben cinque reità. Nella ripresa, pago ormai del risultato acquisito, rallentava il ritmo d'i gioco, llaiseiiaoido per diverso tempo l’inM'aitiiva agli avversari che segnavano il punto, ideila bandiera. Di gioco, s’iè visito .solo, quello dei padroni di casa, ini quanto i locali difettano dii cognizioni tecniche, di preparazione e di gioco d'aisisiame. Per il Momiano ai vorrebbe quindi un allenatore, il campo proprio e un pò dlappiiciaziane, perchè la buona volontà non manca, carne si è visito in precedenti partite. Sotto dunque! S. ITALIA: Moira, BertucceilM, Corradi, Mari, Giovanni,ni, Venturi, Boini-parti, Vivollo,, Larfenzi, Pandolfi-ni, ,Frignarli. SVIZZERA: Parlier, Neuk,an, Rofoiu-istellli, Casali, Mauron, Scihmid-hausern, Chiesa, Antemen, Hugi, Fatton, Riva IV. Ha arbitrato il belga F.rancken, alla presenza, di 50.000 spettatori. La 'squadra nazionale italiana ha vinto il 'trentesimo incontro internazionale con la Sviaziera, sebbene .la squadra non abbia reso secondo le previsioni. La mancanza di due vere mezze ali sii, è fatta notevolmente sentire, ituittiavia gli italiani hanno giocato con volontà e decisione, iriusidendo' alla fine ad dm-parsi sulla modesta compagine svlizzera, la quale ha messo .in mostra un' igranide portiere, che ha compiuto pairate degne dei più grandi difensori. L’atitaaeo, formato dai .tre centro -attacchi: .Bomiiperti, Vivolo e Lorenzi, ha irtìso idi più mòlla ripresa, dopo Ilo spoistalmenito di Fandollfini ad interno destro e ,di Viivolo ad interno sinistro. Ini questa formazione gii avanti hanno intesisuto nu-meiroise .azioni: piacevoli e pericolose, che, avrebbero potuto fruttare più Idi urna irete, ima i,l pontiere s'vliiZzeiro, (che doimenica, parava il’iim- parabiJe, attento e islc attente su butte le palle, Iha israilviato l'a prò-pria squadra .dia un punteggio più gravoso. Gli italiani sono andati in vantaggio subito all’inìzio, della partita. Lareiniai scattava verso la rete, mia il terzino svizzero lo ostacolava irregolarmente, par ,ciui l’arbjitre Fraucken decretava la massima punizione, ireadliizzaita dalla s'olite stangata di Pandloilfini. Un tento, al terzo, minuto di gioco. Insisteva ancora 'Ditelia all’attacco senza sni'c-ceislso. Verso la metà idei primo tempo, azione pericolosa della Svizzera, sventata da um’aidWssimo tuffo di Maro, Al 26’ della ripresa, seconda irete italiana. Boniperti àmiiziava l'azione dalla parte destra dii,’attacco, inidi allungava a Pandalfini, questi, pronto, smistava al centro, dov’era appostato Vivolo. Quest’ultimo, visito .Frignami ini migliore posizione, non fermava la pallia, spiazzando così la difesa elvetica. Riprendeva Frignami e segnava ir-resisltihììlimenlte la seconda, ed ultima irete. A ,un minuto dalla fine, altro brivido per la follia. Venturi riprendeva un pallone, e faceva partire improvvisamente ,uma saetta, ich,e trovava parò pronto il portiere svliizizleiro il quale salvava in motìio [stupendo. Buie - «Jadran 3-2 Vittoria buiese a Vendemmiata di reti PROLETER - VERTENEGLIO 8 -1 Petrovič sepa cinque reti (5-1) ■ liiil------------I...... ■i ■ : v ' ' •" INIZIATA LA STAGIONE DEG LI SPORT INVERNALI, GLI SCIATORI INCOMINCIANO AD AFF LOIRE SUI CAMPI ,DI NEVE PROLETER: Guk, Veselim, Jazbec, Turčinovi,, Križe, Ledjanac, Ber-itoik, Selaktovič, Oulek, Petrovič e Petrič. VERTENEGLIO: Farnetti, Beirnalr-idiiis, Farnetti II, Faohin, Saiiin: I, 'Siaiin II, -Biuršič, Gnezda I, Gnezda II, .Smiiovič, Prodan. ARBITRO: Mazzuoatto. II Verteneglio è una squadra mancante di allentamento, debole spècialimembe nella difesa, i cui uomini, dia quanto abbiamo rilevato domenica, manicano dà potenza nel biro e motto spasso di discernimento nei passaggi. Lanciano il pallone a c&isaccio. Smiiovič, pressato da Culek e poco coadiuvato dai suoi campaigmi, non ha potuto dimostrare le proprie capacità. La differenza reti, comunque, non rispecchia fedelmente l’anida-mento della partita. La superiorità del Proleter nel I. tempo era indiscussa, sebbene, verso- la metà del II. tempo, la squadra del Verterne- Mezzo arresto dei capodistrìani AURORA - ODRED 1-1 (0-0) AURORA: Doibrigne,, Perini, Sainitin, Paventò, Mòie, Vaittovarai, Sabadin, ^lamenti, Norbedo, Valènti, Ramainà. ODRED: Pavlovič, Djordjević, Mi-lajkovlić, Kiaramikić, Djuro, K,r-stavić, Bošković, Jagušt, Paunovič. ARBITRO: Kiraivahja di Capodisbria. Malgrado il tempo .poco c'iiemeote, una foCfia di; oltire imitile spettatori si è data convegno allo stadio I maggio di Oapoldistaia per assistere all’imcomitiro dii oailcio fra- le due farti compagini dell’Anrora e del-IKMred di Umago. E la folla non è uscita delùsa. Inlfaltti un’incomtiro come quello disputato domenica non io ai vedeva da un bel pezzo, a Oa-pddliisittria. Le due squadre, ben registrate ini tutti i settari e di forza equivalente, hanno profuso tutte ile energie .nel tentativo ,di superarsi a väicertda. La fine le ha trovate Sul ilisuRato dii parità. Se c’è una squadra che può dolersi del riisiul-taltia, queste è l'Odred, che si è vista lattrtullare ali 7’ dieWa ,riprésa lima reite, a noi parsa regolare, per presùnto fuori gioco. L’Odired, si è dimostralo più incisiva e peiric aioso aill’attecCo. Noi primo quarto d'ora idèllla ripresa, quando ha let- teralmente dominato in campo, oltre aweir segnato due rati, di cui una sola convalidiate, ne ha sbagliate almeno altre due per la troppa precipitazione dei propri attaccanti. Dire poi 'dhe la prima irfete dell’Aurora è scaturita par un malinteso fra il terzino destro ed il centro-mediano ospite, ci ©ambra abbastanza, par 'Comprendere la loro delusione. L’,Aurora .coimumque, tranne il già aiitalto periodo della ripresa, ha sempre giocato con ordine e decisione, ,uln pò ofifinscata date le catti vie icondiizloim di forma del reparto destro delliìalttaaco' che1 è risultato il punto debole della compagine. Essersela cavata con un pareggio con l'Odrdd idi 'domenica non è un demerito neppure par i leadens della classifica. L’inizio vede le due squadre in posizione di .attesa, finché alt 5’ l’Odred rompe Ogni indugio e si parta laWalttacico, ma perde la prima occasione propizia coni Jagušt, che tira a lato un pallone d’oro. Nulla dì notevole isino alla rete auro.rina. Siamo al 33’. Calcio d'angolo contro, l’Aulrora, .riprende Mele, il quale lalffluniga a, Ramani, questi attira ,siu di isè sìa lil terzino ohe centromediano, indi scatta verso il centro, lasciando d due avversari sbigottiti. Tiro esatto nett'angollino, alla sinistra del portiere e rete. Pronta reazione degli ospiti, ma senza conseguenze. E’ l’Aurora che alia fine dell tempo, sfiora la seconda irete, ma da padla, cadicdata da Ramarli, ©batte nella traversa e rientra in campo, riprende Valenti, il quale rtlira isul portiere da due mètri, qiuèstluttimo salva in calcio d'angolo. Alll’inizio della ripresa, azione fulminea degli ospiti, d .quali conseguono il pareggio per merito di Krstorvič, il quale, dopo aver superato due avversari, segna irresistibilmente con un secco tiro, senza che DobWigna potesse farci qualche cosa. Inizia la pressione del-l’Odred. Al1 3’, Jagušt sbaglia la più facile delle occasioni, tira lido n bocca al portiere DObrigna da mero di cinque mertri di distanza. Al 7’, la rete annullala dall’arbitro. A-zioni alterne islino ail,a fine, con una pressione più insistente dell’Aiu-.roira negli ultimi minuti. L’arbitro Kravanja non ha .incappato nella sua migliore starnala, tuttavia ha tenuto in pugno la partita. glio, predoiminaisise senza che il suo attacco ffiiiuscisise aid aprire uno spi-glio sino alla porta di Ouk. Oba, qualche cenno, di cronaca. Parte il Verteneiglio senza andaire olWlre ài cerchio dèi ce|t)ltiro campo eid il Proleter prende il pailloine e si accosta alla porta mancarclsisia. Si .registra il primo calcio d’angolo che sfuma, per intervento di Bernardi». Qualche minuto più talrtìi, da meltà campo, Ladjanac. allunga a Petrovič ohe, con unà spettacolare toga col pallone, si porta in area e batte . Eernattì, Due minuti più tardi :lo stesso Petrovič riesce a ttovói-c uno spiraglio nelila mezza imiachjà dinanzi alla porta bianqìo-rassa e.segna con un ralso terra. A,1 10, nuovamente Petrovič prèndé di tosta-un tiro, su calcio . d’angolo e insacca. A.1.26’ Bursie, ìnduàtocBtò, riceve un allungo da Fernof.i è; dopo una breve fuga, rteisoe' a battere Guk ied a irealiizzaire il purr.o dell’onore. Al 31’, dinanzi alida .parta' d'i ' Fiemètti ai r:i>ete l’identica azione isvollifia al terzo goal, solo òhe, questa volta, a segnare di testa su càifcio d’angolo, è Sel'etkOviiS. Allo »caldere del I. tempo, Petrovič, su passaggio rii Lédijamiac, avvantaggia la propria squadra idi un’altra rete. .AH'inizioi del II. tempo, si ha nuovamente il prèdominio. de-L rossi che Petrovič riesce'a tranvutare in .un’altra rete ,al 7’ di giooo. Sembra sia il segnale dii riiscqssa, per ,!, verte-negliesi, che incominciano a premere sulla porta di Cuk, mancando due bèlle occasioni. La supremazia dei bianctwosisi è isolo per un momento interrotta dia una fuga di Ledljanasc, che riesce a segnare, ,ma Pirano B Aurora B 0-0 Su Un campo, acquitrinoso e molto pesla,nte, l’Aurora B è riusiciita a chiudere, a ireii inviolate, una partii-che la Idlava perduta ‘Sulla eairte. Di fronte ,a|d 'un'aiviv,ers,aria più forte atlèticamente, 1 ragazzi dii Clarini si sono diisltlinti per tecnica e volumte di gioco. L'animatore della squadra è sitato Gioivannini, dhe ha svoltò un giaco continuo e ircd-dttizia. AM’attaiaco, ha ibrillaito Ni-. cheli, mentire in diìfesia si è pairti-co®anmente distìnto Carini, colpi1 tore sicuro, ad ìnlsltanoabàle. Del Pi-ramo si è distinto Bartole, il portiere ‘che ha salvato ila squadra in numerose e c.ajmpliciate azioni. Buio-ma la difesa, mentre all’attacco buio pesto. La squadra mancia di affiatamento e rivela pòca pirepsiraizioine. rànb’iibro, su intarivento del segnalinee, annullila poiché aveva (ricevuto .il pallone in posizione di. fuori giaco. Verso la fine ideila partii'ta, il Proleter sì riprende. Al 40’, Bartok scavalca alcuni difensori del Varte-naglio e piazza1 nall’angolo dèstro della porta di Fermebbi. Al, 44’, in una màschia, Farnetti 'esce quasi sul limite dell’area dii rigore, ma Bertok è più veloce ad intervenire e insacca alle sue spalle. L’arbi-traggioi di Maizzucato non è stato del lutto oculato. M. B, BUIE: Bortolin, Pavlov, Pesek, Bu-lian, Viukič, Bartolin II, Doimilo-'Vlič, Bonétti, Vidal, Vascotto, ,Mi-itroiviič. JADRAN: Vatovec, Boilčič, Kaligarič, Obad, Vatovec II, Toskan, Gregorič II, Klinec, Piciga, Ber-Itoč, Gregorič I. Partila, dura e giocata su un campo ridotto .ad acquitrino. La vittto-■ ria,, sull campo, ha arriso ai ibuiesi, che, pur partiti iharldiocappati da una rete fantasma, visita isolo dral-llartaiitro, hanno .saputo rimontare per due volte consecutive lo> .svantaggio, passando infine, nel II tempo, ,a guidare ll’iucontro, vamtaigigio tlhe hanno poli mantenuto sino alla fina. La squadra, loie,alle, menomata per l’infortunio toccato a Gregorič I, che da (dovuto aihbiamidonaxe il campo, ha perduto questa partita, par un imlatìoirnale errore del portiere Vatovec, il quale, a braccia conserte, ha lasciato ohe un palliane, par nulla irresistibile, gli passasse fra le gambe, finendo nel. sacco,. , Di gioco, inutile parlarne, «sarebbe meglio qualificarlo arrembaggio fra il fango, diietro alla viscida Sfera d'i cuoio. Feir quanto, poi iconoarne rarbit.ro Furiarne, è da (domandarsi come mai ia commissione arbitrale affida l’iniciairico dii dirigere una gara di callidio ad u!n arbitro, di casa. L’ambitro domenica era incapace di dirigere rincontro ed è incappato in madornali errori, per cui, con ogni probabilità, la sorte della gara verrà decisa a tavolino,. E -veniamo, alla, cronaca. Nen primi minuti, di gioco ambedue le squadre hanno possibilità d'i passare in vantaggio-, ,ma sia Vascoitto che Gregorič II mancano facili oic-caisioni. Dopo .alenine lazioni alterne, d’un-dioi del Jadran Si porta in area avversaria e Bortolin. deve compiere .alcune parate. Siamo all 13’, Gregorič lira a fi! di palo, un batti ribatti, la palla, arriva ai portiate ibuiese, che para, circa sulla linea bianca.’ Fischio dcl-rarbitra iche accorreva, poi. palla al centro. Aisisemfbramento dì iglio-oaitori attorno "all,1’arbitro, proteste reiterate, e finalmente, dopo 6 minuti, li giaco viene riprèso. Al 37’, pareggio, per una autorete di Obad, che, nell tentativo di liberare la aula area, invia di testa la palila mal saiaco. ,11 primo tempo si conclùde per 1-1. Nella ripresa, Bertok segna al 7’ isu mischia. In seguito, al 24’, Va-scotto Viene espulso, ma isi rifiiute di uscire dal campo. Miai sii comprende il motivo dèlia decisione arbitrale. In isieiguito i buiiesi pareggiano- con Damilovič che is'egna, la irate accennata lin .apertura. E infine passano in vantaggio. SA ~U N O S PO 3R X NEGLI TT. POPOLÄ ]R. ]E Il gioco del calcio, le cui origini risalgono a parecchi secoli, è lo sport popolale per eccellenza in Europa. Non vi è domenica che decine e decine di milioni di persone non taffollino le tribune dei campi sportivi, o, stiamo raccolte attorno agli apparecchi radio, per sostenere la squadra del cuore. Negli USA invece lo sport più popolare è il baseball, praticato su vastissima scala. Nelle varie Università e collegi, le squadre locali si disputano il privilegio dì poter entrar a far parte della Lega Nazionale di Baseball, il massimo torneo. Questo sport, a differenza però di quanto avviene in varie parti d’Europa e specialmente in Italia, con il football, viene praticato solamente da diigttanfi. Sussistono gravi pene, non solo disciplinari, ma anche giudiziarie per gli studenti che si fanno cogliere in flagrante atto di professionismo. Milioni di nordamericani settimanalmente pigiano gli stadi p\er assistere agli incontri di baseball, masticando la chewing gum, ed inghiottendo la saliva, uomini, donne, anziani e giovani esplodono d’entusiasmo alle azioni d]ei propri favoriti. Il baseball, oltre ad essere un gioco di destrezza, è considerato lo sport precipuo di forza, non vi è gara da cui qualche giocatore non esca con He ossa perlomeno ammac- IL BASEBALL AZIONE Un’azioine isi profila, sull campo lungo 300 piedi -e tergo il,60- li batti tetre Iha sferrato 11 colpo. Un compagino di squadra riceve e sciatta verso l’area lavvarsaria, ita,lionato dagli avversari, «he cercano dii afferrarlo- dove possono ie metterlo a terra prima che possa passare la palla iad un compagno,. I difensori intanto stanno per slbairraig.il la via, miiiiHmHiiMuiiiiniiinmniiiitimimiminiiiiHuniiiuiiiiuiiiiiMHHMMiiiiMnaiiiiimiittHMMiHiiiiiMiiiiuiiiiitmHiMiiiviitiiiiMiiiiiMiiiiiHiNiHiiiiiittiHtttmiiiiiiiiiHiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiniiuiiiiiiiiiHiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiHii Per agni infrazione della presente regalia, sarà concesso un calcio di punmome .indiretto alla squadra avversaria d'ai punto nel quale ;ii fallo è Statto ,commesso. Un giocatore im fuori gioco non deve, tuttavia 'essere punito, se non qùandb i’anbiitro ritiene «he lo stesso iinfluepiZi il gioco, o distort» un’arwenisairio, o éeirchì dii itramre un vantaggio dallla sua posdizzione di fuòri gioco. .La posizione ,dòl. fuori glòbo diventa punibile dal momento,'in. cui, jurat compagno gioca la palila,'.e rion da quando il -giocatore in posizione lalvainlzata la , riceve. La posizione di fuori gioco di un giocatore, cta® non prende panie al gioco. nOn iè punibile. Un 'giocatone, essendo in posizione dii fuori gioco, non può nimètteirsli in gioco da sè. FALLI E SCORRETTEZZE Un giocatore che corrimette intenzionalmente uno dei nove falli seguenti: 1) dare o tentare di dare un calcio ad un’avversario, 2) fare uno sgambetto ad un’avversario, vale a dire farlo cadere o tentare di farlo cadere. sia usando la gamba, sia abbas- Spoetivi ì / CONOSCETE LE REGOLE DEL CALCIO? isandtoiSi davanti o dietro lo. isltesiso, 3) saltare addosso ad un’avversa-, rio, 4) caricare violentemente, o pericolosamente un’aiwerisario, 5) caricare ,| tergo -un’aweirsairio che non frapponga ostacolo, 6) colpire, o tentare di colpire un’aviversairio, 7) trattenere un’avversario con una, parte qualsiasi del braccio, 8) ispingierè un’iawersairio coin la mano, o con una parte qualsiasi del braccio, 9) giocare ila palla cori le mani, véle a dire portare, o> lanciare la palila icon le mahi o oon lil braciaio, isatù punito con un calcio di punizione diretto accordato alla squa- dra avversaria drall punito in cui il fallo è .sitato eamimeisiso. iSe un giaaaltore delia Squadra che is,i difende, -commétte • intenzionalmente nettila pirqprià are-a di rigo-re uno idèi move falli predetti, sarà punito con un calcio di .rigore. Il ca cio di rigore potrà essere concesso in qualunque posizione si trovi la spalla nel imamenito in ,-cui il fallilo è ■stata icoirmesisoi in area dii rigore, purché la. palla sia in gioco. Uri giocatore sarà ammonito-a) se egli trasgredisce con .insistenza le regole di gioco, ib) se egli disapprova con parole, o con geisiti le decisioni deLt’air-biitlro, c) se isi rende colpevole dii condotta iscorreltlta. Per ogni infrazione di queste disposizioni, oltre all’ammonieio- ine, sarà aicicordaito un calcio di punizione indiretto alla squadra lawersaria nel punito òri qui ili fatto è stato commesso. Un giocato,re sarà espulso dai 'Campò: a) Se sii rende colpeivole di condotta violenta, e cioè se usi un lirigualggiio 'ingiuriosio o sroiss-o-iletnov o sie, a giudizio delil’ar-Ibitifp, - eigilii isi irende colpevole di glióioo violliento, b) se, dopo essere s:a';o ammonito, si rende nuovamente colpevole di. condotta scorretta. Sé;,il ,giòcoi,è islijafo -ihteirrotto per l’esclusione (diali campò di un -giocatore per isicorrettozze, senza tuttavia dhe allciuin’aitra infrazione alile regole sia latrata commesisia, ili giaco deve lessare ripreso con un calcio dii punizione indiretto a favore delila squadra avversaria dal punto in cui ih fallo è sitato, commesso. Se un giocatore di difesa*, viene espulso per aiye-re dato, o tentato dii dare un calcio, o colpito, o tentato dii colpire un’avversario entro l’area dii rigore, l’-arbitro ha . anche il patere di punire ila squadra alla quale appartiene ili giocatore espulso, con un calcio idi rigore. N. MD BATTITORE Nelila foto pir-eisa durante un incontro di baseballi fra i Dodgers di Brooklyn e i Plraltes dii Pittsburg — squadre che fanno parte della . '..................... ^ .. J Lega nazionale di ibaise-balll — si ’.vede il battitore ,mentre stà per s,ferrare di colpo alla palla ovale, che uri 'compagino, (dii squadra gli porge. A due palasi, un avversario stà ad osservare il tiro. cate. Perciò i giocatori vengono di solito scelti fra i più prestanti fisicamente, cosicché le mischie assumono più o meno le caratteristiche di grovigli ànestricabili. Povero il tenitore della palla, che ci stà sotto! In queste competizioni possono sostituire i compagni di squadra un forfè numero di riderne, ciò nel caso che qualcuno si senta stanco oppure sia stato duramente colpito. Comunque, questo è uno sport che non fa per noi. SA Smarrimenti BERNiETIC Giovanni — S. Lucia di Poirtoroisie, ha smarrito la carta id’idienlt'ità il 24 u„ s. Il irùave-,nitore è pregato idi riportarla al .comitato dii iPortorose oppure al a Difesa popolare -della Idealità. In caso contrario, dopo 15 giorni non sarà Valida. CONTENTO VITTORIO da Fi-rano abitante in Via. Belvedere 1, ha smarrito la carta d’ir.i n-ifltà circa stei mesi fa. D ita c . -ta noni èssendo ,restii,ui,la non è più valida. iiiiiiiiiiiHimiiimi limili tiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiHiiii Direttore responsabile CLEMENTE SABATI Stampato presso lo stabil, tipograf «JADRAN» Capodistria Pubblicazione autorizzata Slili Il 11)52 si apre c si chiude con ur.a crisi-e in Francia. Ecco . il primo infortunato, Plev vW*'n ■ fMÉ MM irr-r^v vrvmmxm Guerra partigiana in Malesia: blinde britdnn 1° Cennàto 1052: l'Assemblea Generalo déll’ONU riprende i suoi lavori motoratiei hanno latto del'loro megli® per ccmbimiare 1 non -meno soliti. (paistàccffettii dii tfantóglàfa, mentre mote giudiziosi nènniiami e tagliatimi, ligi afTaiuguiralie rito romano, si sono sbarazzar..! 'detle veaohie cose mutili, gettando dalia finestra la tessera del bi-partìto. E’ vecchia conB-urtudime tirare il ■bilancio dell’anno appena spiralo. Una consuetudine che offre sempre materia ad inlttenetsisaivü considerazioni, aniahe se piuò capitare — come appunto -ci capita per il 1952 — di riandare con un sorrisetto alle prime pagine e di .riesujmaire, riaffrontandola alle uilitiime, Ja nota battuta, di (Urie noitiisisiiira comici stranieri: «Oh, ma non sei cambiato per niente!» Non si può dire, tuttavia, che il 1952 sia stato trappo scialbo: a più riiprelsse e Eu più mleridiani, il mondo arabo ha Sdgnialto in rosso le teppe della stia tumultuosa ripresa: mentire in Tunisia e in ..Marocco ì saldati! (della i«iLegiicm)e:» sii isono senilità tremane ile larmi in pugno, .din-nalnizi ai diìntasitranit'i e ai rivettasi, in Persia il querulo Mossaideg ha saputo tenere a Iremo — e molti hanno aggrottato le ciglia, stupefattiti e allibiti — il ruggente leone britannico. In Egitto, Earuk ha .scatenato la xenofobia di uni popolo da secoli lumiiiliEto la dnlutili, selvaggi eccessi, al iselio scopo di Incanalare verso altri obbietitSivd ili crescente malcontento dei sudditi, volito alia sua criccia depravata. E’ .sorto lo Sitato libico eld è caduto Falruk: una figura fino .a Seni Ignote è balzata in tpirimo pianp, oisaitldioi .quanto nessuno credeva idi poter osare, Falruk non era ilJuitùno - faraone. Ma nemmeno N'agh'tb ò rulli,imo vil-toinioiso ribelle. Orisi firiamceise aM'inizio (a fiame Je spese fu Monsieur Pleven, esattamente il 7 gennaio) ;e crisi francese alia fine; pugni sul tavolo a Pan Mun-tjtwn con 11 primo foglietto detycalend'ario e calci negli stinchi lIuMimo. Ostruizionlisimo e manovre sovietiche a Capodanno, imbrogli e raggiri a 'jan Silveisitiro. -L’-mcènidiio che avvampava melile .giungle di iMalieis'jia e .dTindoleina è .ben lontanio d'ai! cessane, nè i vari gabinetti parigini hanno potuto soffocarne ile rabide vampate afrlica-ne. Ad un supplì emerito iper l’Oltremanica hanno provveduto i Mau-Mau. A tener vive He simpatiche trccK-izicni politiche italiane, era indispensabile i) icoinsuato match pu-gilìistico a Montecitorio; i sociialde- americani a ' - • sjmtùi. © -uzm meto.arabo è in fermento; ma anche dal cuore ri.eV'A-quilcuno disturba ì sonni .di Mr. Lyttelton, Ministro I inglese per le Colonie ( in basso) m ■ Bombe sullo Jaìu Esplode la prima aton Il ribelle l\ngnil> La primavera dal ’52 ha visito maturare 111 Inulto per tanti anni concimato da 'De Gasperi e dalle sue miitoie (dìi punita con una lunga sanie dii falsi e idi ricatti : la Bimillenaria è tniuisicita, sia .pure per la ponila- (dìi servizio, a rimettere piede a .Trieste. Dopo di ohe, tutto è andato come avevamo ain dal principio previsto; lungi dall ’essere saziati, ,g'!i appetiti dell’imperialismo sitiraaciohie sono 'Ulteriormente cre-saiiuiti. Aiil’apeiÜtivo triestino, ,i nòstri cari vicini farebbero più ohe volentieri seguire un bel piatto di fettuceine istriane, un’abbondante bistecca dalmata con contorno montenegrino e perché no? — .una bella špehovka luteaineise. Quanto la pia società romana peri di ottenere non sappiamo; noi la concediamo da un pezzo; gli altri imparano, appunto da ciò, a concile erra sempre meglio. E chi ha voluto 'convincersi delle pure, sincere totenizionii sovietiche, non1 ha avuto che da guardare al caso Mairlty-Tililon, .ad proc-asso idi Braga led alila conferenza di Gailati. mB * > .j'.: WBtMNÈMKb li lungo, e laborioso- periodo di preaildèniza di Truman 'è agili sgoccioli; non è questo il, luogo piu' adatto per farne ile istoria, nè per azzardare previsioni isiulà{oipera di ■chi sta per succedergli alia Casa Bianca. Certo, il popolare Ike è partito con una ispettecolosa rincorsa elettorale e, considerati gli ostacoli, non è facile ;che il suo salto riesca a toccare il segno prefissato. Ad ogni modo, Giuseppe Viss-a-rio-novič ha. deciso di sfruttare le circostanze;" il beau geste non gli è costato inolio: un paio d’alette natalizie, rimediate dalle colombe spennate a Vienna. Quanto al neslo, uhi vivrà vedrà. Ma temiamo che, passata la Teista, il samto abbia purtroppo a fare fa solite line. -felgij Trygbe Lie ò tomaio nelt'omora Parla al Congresso di Zagabria L'anno testé terminato ci ha por-•a.o (tra l’altro, un’ennesima svolta tattica del Kremtino. Reclamizzala dal Congresstesirrìo’ ottobrino, la -nuova 'liraippola è st3ta lanciata a Vienna con il sedicente «Convegno dei Popoli», itutto uno spasimo per la .comprensione e la tolleranza reciproca, la libertà, la democrazia e la pace. ' . I’ bianca / La COOPERATIVA DI CONSUMO' di PIRANO porge ai soci ecl all’affezionata clientela i migliori auguri per il Capodanno 1953 Augura a tutti i lavoratori un FELICE NUOVO ANNO SOCn IMPRESA ORTOPEDICA STATALE LUBIANA la Inda di PIRANO porge a tutta la cittadinanza auguri per un felice Anno Nuovo, invitandola a partecipare alla grande festa di S. Silvestro ELT E S. SOCIETÀ’ lì® A. LTP ELETTROTECNICA Aionriama a tutti I ottetti?! ai lavato ed alla Elieutela sempre mirai som! col Item dano VINO S. A. UNZIONI CtNIUALl (APODIMIA Trgovsko Podjetje z železnino V Z L. E «J L IJ E B 2 L N «1 i A N N A A Imp resa Commerciale Ferramenta augura alla sua affezionata clientela un FELICE CAPO DANNO li CAPODISTRIA TEL 84 augura alla propria clientela un FELICE ANNO NUOVO Esegue ordinazioni di stampati d’ogni qualità e lavori di legatoria d’ ogni genere a pni un I** IMPRESSA COMMERCIALE JUGOPETROL^ ßß. Offre in vendila combustibili liquidi, grassi, gas combustibili ed altri derivali della nafta. 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Chiedete sempre i lucidi prodotti dalla „Iskra“ e vi persuaderete della loro bontà ! FALEGNAMI! Per tutto il fabbisogno delle falegnamerie rivolgetevi sempre alla fabbrica „Iskra“ ! L’ „Iskra“ soddisferà sempre e compieta-mente i vostri desideri perciò chiedete sempre i PRODOTTI JSKPA“! PREZZI DODICI I IL COLLETTIVO DELLA IJKRfl filiti DI PRODOTTI [DUCI zum il smani» Telefoni 35*456 e 38-391 Telegrammi : Iskra-Zagreb augura alla clientela ed ai fornitori i maggiori successi nel Nuovo Anno 19 5 3 LjDbliaii-Eiiirt AZIENDA ESPORTATRICE ED IMPORTATRICE LUBIANA Tel. Z0-Z63 Tomšičeva ul. 2 Tel. ZO 333 ESPORTA ; Carne affumicata, salsicce ed affini, carne e pesce conservato, grassi, latticini, olii eterici ed essenze, interiora, setole, sansa in pani, tabacco ed affini, articoli in legno IMPORTA : Coloniali, spezie e droghe, prodotti chimici per l’industria alimentare, riso, grassi alimentari e articoli di largo consumo mumTjtAnnmnnnAAn/mnnjutAnn/mAAAnnAftftn/tiiJUUinnnAA COOPERATIVA AGRICOLA DI ISOLA AmUUt/UUUlAAA Augura a tutte le cooperative agricole della zona e della QFPJ sempre maggiori successi nel 1953 RADIO TRIESTE - ZONA JUGOSLAVA m. 245,6 PROGRAMMI DALL’ 1 AL 5 GENNAIO 1953 GIOVEDÌ’ 1 GENNAIO. 20.00 Ganzami itridenitiine e torches« -7,00 Il oaf enidairio dell giorno 20.30 stornelli fiorentini Uamimi e paesi 7.13 Notiziario 20.50 Iat&r,mezzo musicale 7.30 10.00 Musica del mattino Maititinaita ' musicale DOMENICA 4 GENNAIO 1953 fi.00 13.00 Canno muovo dei bambini Musica par voi 7.00 Il calemdairio dal giorno 12.45 Noitiizi amio 7,15 Notiziario 19.30 Notiziario diedi a sara 7.30 MiuSiiica del mattino 20.00 Melodie che non sii scordano 10.00 Mattinate muaiicaìle 20.15 'Biuom esportatino 11.00 La donna e i,a casa 21.00 Dall mondo operistico 11.30 11 Teatro- deli piccali: Kekec 22.00 Invito nel ballo 12.00 Musica par voi 23.00 Ultime notizie 12.45 Notiziario- 23.10 Musica par fa buona motte i 19.30 No tiz mirio dieilla sera 23.45 Chiusura della tìraisimièsione 20.00 Melodie allegre serale 20.15 Serata allegra 2.1.00 Diati mondo operistico VENERDÌ’ 2 GENNÀIO 1953 22.00 I programmi delia settimana 6.00 III calendario idei giorno 22.15 Biuon diverti mento al suono dii orchestre conosciute 6.15 Notiziario 23.00' Ultime -notizie 6.30 'Musàica dell mattino 23.10 Miusica per ila buona notte 1.2.00 Concerto operistico 23.45 ■ Chiusura dalla trasmissione 1.2.45 Notiziario Ber aie 13.00 .Musica leggera e amò umici * 19.00 Notiziario della sera LUNEDI’ 5 GENNAIO 1953 20.00 30’ dii muslina leggera, e dì-v-emtente . . 6.00 Il eaiienidario, del giorno 20.30 Dall móndo del lavoro 6.15 Notiziario 20.45 G. BosiSini: Quaiit-ettoi in Fa - 0 30 Musica -del mattino maigigii-ore per flauto, clarino, 12.00 P. I. Cajkavsei: Sinfonia n.6 corno e fagotto' SABATO 3 GENNAIO 1953 12.45 13.00 «Patetica!» in Si minare op 74 Notiziario Musica- leggera e annunci 19.30 Il notiziario della sera 6.00 li caile.nidair.i0 del giorno 20.00 . .Melodie preferite 6.15 Notiziario 20.30 Il nostro scenario: «Rebecca» 6.30 Miulsiica .del -mattino fa seconda moglie 11.00 Di opera in opera 21.30 Otta Ondina interpreta arie 11.30 Vita culturale d-a opere di Mozart, al pia- 12.00 Domani s-ui campi dio gioco noforte G. Demšar 12.10 Co-nicerto dii mezzogiorno e 22.00 Conceirto serale musica leggera. 23.00 Ulitima notizie 12.45 Notiziario 23.10 Musica per le buona notte 13.00 Musica leggera e annunci 23.45 Chiusura della trasmissione 19.30 Notiziario della -sera ' serale SPETTACOLI CINEMATOGRAFICI Novo cine c— Capodistria gennaio 1—2 «Notti d’oiriente — Technicolor . 3—4 «Condannate» 5—;6 «Le quattro fàglie» 7—,8 «Hoja — Lero» 9 «Le colline camminano» 10—11 «Queisfti nostri genitori» ' Isola Anrigonì e Ampetea gennaio 1 «Guardie e ladri» • 2 i«Hdja. — Léro» 3—4 «Sterminio is-ul. grande senti eira» 5—6 «Notti .d’orieinite» 7—8 «Uno sparo dalia finestra» 9 «Tire ragazze- eid min caporale» 10—11 «Virginia» — Technicolor Pirano Tartini gennaio 1—2 «.Sterminio sul grande sentiero» 3—4 «.Le quattro figlie» 5—6 «Conidaniraaite» 7—8 «Winchester 73» 9 -«.Questi noistini genitori.» 10 11 «Le aivveinitiuire d!i Oliver Twist» :Sicciole ..gennaio 1 «Il terzo uomo» 4 «Jezero» 8 «La casa della 92.m-a strada» 11 «Hoja — Laro» Buie gennaio 1 «Le guattirò figlie» 2 «Guardie e ladri» 6 «Sterminio' sul grande sentiero» 8 «E le stelle 'Sitammo, a gtuamdla- irte». 9 «Uno sparo dalla finestra» 10—11 «Le colline camminano» Verteneglio gennaio 1 «Ritorna la vita» 2 «.Le quattro figlie» 3:—4 «Winchester 73» 6 «Hoija — Laro» 8 '«ITiuitite le strade .portiamo a Roma» 10—11 «Tre ragazze ed un caporale» Umago gennaio 1 «Winchester 73.» 3—4 «Notti d'omiente» 5 «Guardie e ladri» 7 «E le sitelile Stanno a guainda-rfe» 9 «Virginia» 10—-11 «Tutte ile strade .pattano a Roma» Cittanova gemmalo 9 10- «Uno sparo dalla finestra.» -4 «Guardia e ladri» «Sterminio isiuft grandie sentiero» «Tutte le.' strade portano-- a Roma» «Le avventure di Oliver Twist-, -11 «E le stete ci stanno a guardare» 3—4 «Hoja — Laro» Salvore gennaio 1 «Hojia —r Laro» 4 «Uno sparo dalla finestra» 8 «Jezero» 11 «Winchester 73» UT [ta „KAROSERIJA“ FABBRICA DI CARROZZERIE METALLICHE PER AUTOMOBILI LUBIANA augura alla clientela un felice Anno Nuovo e® Costruisce : carrozzerie per autobus e filovie, furgoni, cabine e cassoni per camions LO STABILIMENTO SALVATI PIRANO aimnniuiAAn/in Augura sempre maggiore prosperità nel 1953 ai propri dipendenti ed alla sua vasta ed affezionata clientela. wnnnnwwnnjS AVVERTE le Cooperative e tutti gli Enti interessati d’aver lanciato i nuovi articoli : Sapone «PALMA» alla eitronella Sapone da barba di ottima confezione Cera per pavimenti Varichina oltre a tutti i suoi pregiati e ben noti prodotti LUBIANA Karlovška 4 Produce ogni specie di carrozzelle per bambini, giocattoli meccanici, mobilia canne ricurve. l DK ! L ALBERGO ^ SOCA DI UMAGO augura all’affezionata clientela un felice 1955 AT^YA AT^fA t*Č9+r, /kWA AT^A ^9^ A^*6r- AArfA SLOTENUa TEKSTIL Azienda esportatrice ed importatrice per F industria tessile ■ LUBIANA Esportiamo : Tessuti in cotone, confezioni in cotone, tessuti in lana, confezioni in lana, tessuti e confezioni in lino, tessuti e confezioni in canapa, tessuti di seta artificiale, tessuti in seta naturale, tessuti e confezioni di juta e di altre piante tessili, tessuti per sottovesti in cotone e lana, articoli in seta e mezza seta, confezioni fessili, tessili per usi tecnici ed altri. Importiamo : Materie prime per tessili, di origine vegetale, animale ed artificiale, scampoli, filo di cotone ed altri filati derivati da vegetali, filo di lana, filati naturali ed artificiali, filati speciali, tessuti in cotone e lana, confezioni in cotone e lana, articoli in lana. C2. TOVARNA DEKORATIVNIH TKANIN FABBRICA TESSUTI DECORATIVI <-^jfugura aff affezionata cfienéefa della Zona Jugoslava del TLT ed a tutto il popolo lavoratore un felice e prospero 1953 ♦ Raccomandiamo i nostri pregiati prodotti per abbellire le vostre case LJUBLJANA Celovška 280 La Continental Export “ ESPORTAZIONE - IMPORTAZIONE LUBIANA ESPORTA Carni e pesce conservato, frutta sciroppate in scatola, cuoio e pelletterie, pellicce, bestiame da macello e residui di macellazione IMPORTA Coloniali, tessili ed articoli di largo consumo, macchinario, materiale elettrico, vetro e prodotti in vetro, stoviglie, automobili e biciclette ■ di tutte le specie, prodotti chimici per l’ industria alimentare, apparecchi fotografici, cinematografici ed attrezzature sanitarie Auguriamo alla clientela BUON ANNO ! // EKONOM AAtTA AAf»v* AP^fA TOVARNA KOVANEGA O R O D U A ARNESI METALLICI KamniK * Fabbrichiamo e forniamo a prezzi bassissimi tutte le specie di ascie, scuri per carpentieri e cunei. Produciamo inoltre varie specialità di piccozze e scuri per vigili del fuoco SERVITEVI DEI NOSTRI PRODOTTI! LA COOPERATIVA DI PRODUZIONE«] MAGGIO^ DI BUIE porge ai propri membri ed ai cooperatori tutti i più fervidi auguri di CAPODANNO ff7a COOPERATIVA AGRICOLA ACQUISTI E VENDTE A C. L. DI BUIE nnnnnn mrnmrn nnnnnn In occasione del CAPODANNO augura ai propri soci e alla clientela sempre maggiori successi nella edificazione del socialismo. nnnnnn nnnnnn nnnnnn IMPRESA CITTADINA Fabbrica cravatte ed altri articoli in seta e jacquard KAMNIK Mekinje 90 Produciamo : cravatte, scialli, fazzoletti, sciarpe ed altro Alla clientela porgiamo i migliori auguri di Capodanno LA „ite „ROG fii LUBIANA - Trubarjeva 7Z Produce ogni p®“°ettdi ncambi0 per augura all’ affezionata clientela BUON CAPODANNO ! Nel 1953 produrremo biciclette complete SLOVENIJA LES j Esportazione legnami e prodotti di legno i LJUBLJANA Titova 1 A Casella postale 74 Telegrammi : Slovenijales Ljubljana Te I ef o n o 20-563 limilllll Esportiamo : m Effettuiamo tutte le pratche per speli dizioni internazionali di legnami via mare Segati di legno dolce Segati di legno duro Casse da imballaggio Legno da cellulosa Tondelli da miniera Travi asciati Traverse ferroviarie Legna da ardere Carbone vegetale Impiallacciature Compensati Panniforfi Pannelli di legno compensato Parch etti Case di legno Mobili da casa Mobili per ufficio Sedie di legno curvato Articoli da massaia e diversi H altri di legno KSÄircraraiCTOTBEiiraiKm^iRsani^raii^ y***cyuiWf* i**r'*‘u**t* y**j*t*t TACEN-GAMELJNA „RAŠICA” MAGLIFICIO E FABBRICA PIZZI augura alla clientela un 1 1 BUON CAPODANNO ' * Posta St. Vid pri Ljubljani «TESAR» gfTT~E S A R .)S ■ Impresa Repubblicana di Carpentieria _ Costruiamo a prezzi modici e solidamente nelle S nostre falegnamerie ed officine da carpentiere, qualsiasi opera ed ogni attrezzatura in legno, in base a progetti individuali o tipizzati. Legname sano ed asciutto ! LUBIANA PARMOVA 55 Auguriamo alla nostra spettabile clientela -BUON ANNOI FABBRICA OGGETTI METALLICI DI LARGO CONSUMO LUBIANA Mariborska 4 TELEF. N. 26-34 Vi offre ogni specie di spille, cerchietti, fibbie, occhielli e graffe per scarpe, nonché altri articoli metallici minuti per l’industria tessile, sellerie e pelletterie. Augura un felice ANNO NUO VO alfa ffe z io nata clientela ed ai suoi fornitori. ★ IL COMITATO DISTRETTUALE DEL FRONTE POPOLARE (U.A.I.S.) DI CAPODISTRIA Augura ai propri membri un Nuovo Anno di vittorie per i edificazione della nostra patria socialista. La FABBRICA MOBILI in LECNO COMPENSATO di DUPLICA presso KAMNIK avverte di aver assunto la nuova denominazione : €€ STOL FABBRICA MOBILIA COM PE NSATA KAMNIK nei contempo augura alia clientela della Zona Jugoslava del TLT, ottimi successi negli affari nei 1953 fuumniuuuuuutnnnnnnnnnnnAnnn •^IS^rFrati^R^KS!?nf^!V^r^ilW5(fllKSWtn?5i!5(i!i«siGi>5SinFKSWii TIPOGRAFIA RE H AIO PECCHIÀRI f >i -ì CAPODISTRIA - Telef. 67 Forniture complete per CP comunali ed Enti Pubblici - Lavori commerciali e di lusso Manifesti murali e stampati d'ogni qualità. Propria legatoria Auguriamo a tutti un Felice Capodanno iSmS,!! Con una più stretta collaborazione otterremo maggiori successi nelli realizzazione dei principi socialisti del commercio KOPER — CAPODISTRIA — TELEF. 99 Commercio all’ingrosso di tutti gli articoli industriali Telegrammi: OMNIA - Capodistria Magazzini : Capodistria Boulevard A. P. J. Rappresentanze : Lubiana e Zagabria porge alla propria clientela ed agli altri collettivi di lavoro l’augurio pel NUOVO ANNO 1953 Lavoio amato - Prezzi iodici - Matta lonpa in occasione della festa di Capodanno, augura a tutte le cooperative ancor maggiori successi nella trasformazione socialista della campagna Le Filiali sindacali della La A: iSlCIIRATRICE TRIESTINA Società per azism Serie legale Capodistria Direzione Pi rano augura ai propri assicurati un prosperoso Anno 1953 ARRIGO« !*] ISOLA - UMACO - CITTANOVA augurano ai propri membri ed alla clientela dei loro stabilimenti un felice e prosperoso Anno Nuovo Wma '«1 Capodlstrla -^92» Auguriamo a tutta T affezionata clientela un _ felice fìanno {nuovo IP Cooperativa Agricola di Capodistria e dintorni Ai nostri soci ed ai cooperatori tutti, auguriamo per il 1953 i più grandi successi nell’edificazione del socialismo nei nostro Paese RUDA s. p. a. - ISOLA Moriamo eil offriamo owl vie di laterni 6 PELILI CBBVEIHEHTÌ Alla spettabile clientela ed ai collettivi di lavoro, auguriamo un felice inizio e sempre maggiori successi di lavoro nell’ anno 1953 L’ IMPRESA COMMERCIALE CITTADINA Il Gomitato Popolare Distrettuale di Gapodistria augura alla popolazione del Distretto sempre maggiori successi nell’ edificazione socialista durante il 1953 I A Dì CAPODISTRIA augura alla spettabile clientela un lieto e prospero Anno Nuovo EX AMPELEA - isola d’Istria augura ai propri dipendenti ed ai lavoratori tutti nonché all’affezionata clientela, un prosperoso benessere nell’ anno 1953 FABBRICA SPAZZOLE, PENNELLI E SCOPE - CAPODISTRIA augura alla propria clientela ed ai collettivi di lavoro un FELICE CAPODANNO il collettivo di lavoro —„ADRIA"— AUI01BASKI&TI - CAPOMJTtIA augura alla propria clientela i migliori successi e prosperità nel Nuovo Anno 19 5 3 La „GLOBUS FILM” Società Films-folografica a g. I. in occasione del Capodanno invia alla clientela i più fervidi auguri CAPODiSTitIA IL COMITATO POPOLARE DEL COMUNE DELLA CITTA’ DI CAPODISTRIA augura alla cittadinanza un felice Anno Nuovo nel lavoro per 1’ edificazione di un migliore avvenire <3 i S Per li ina i Il COMITATO POPOLARE COMUNALE DELLA CITTA.* S>I PIRAMO ed II COMITATO DEI, FRONTE POPOLARE augurano ai cittatälni un felice Capodanno e nuove vittorie nell'edificazione socialista nel 1953 $ ! * ! SA % % I SA % 1 SA I I SA % I >*^ La urti fe * II Banca ’ Istria s. p. a. CAPODISTRIA augura al proprio collettivo di lavoro ed ai committenti un ANNO NUOVO Alla propria clientela ed ai lavoratori tuffi la Ö. A. COMMERCIO IH ■I t E di porge i migliori auguri per il Capodanno Il collettivo della j 0 AMMINISTRAZIONE | DISTRETTUALE 0 ACQUEDOTTI DI | CAPODiSTRiA 0 0000 0 0 □EBE □ E B EBBE BEB B EBE B B B B 0 B B 0 B B B B EBE BBB B BBBB B B B 0 BBBE B B 0 0 B B E E BBBB EBBE BBBB B B 0 B BE BBBB B BEB BBBB BBBB BBBB B B augura agli utenti, alla propria clientela ed agli altri collettivi di lavoro, sempre maggiori successi nell’opera di edificazione socialista per P anno 1953. UMAGO Impresa Edilizia Industriale della Slovenia «IVAN MAČEK - MATIJA» VINI DESSERT LIQUORI SCIROPPI Auguriamo a tutti i collettivi di lavoro della R.F.P.J. un felice anno “ IMPRESA B DISTRETTUALE Auguriamo ai nostri 0 affezionati clienti |J ed al popolo lavora- ü 0 tore un felice e pro- @ 0 spero Anno Nuovo § 1953 e sempre maggiori successi nel lavoro di edificazione socialista. Augura un prosperoso 1953 ai collettivi di lavoro e alla popolazione tutta 'er le Assicurazioni Sociali = Buie ED I MEMBRI DELLA SUA ASSEMBLEA Llsùfufo augurano agli assicurati del Distretto di Buie un felice 1953 FILATURA MECCANICA ZAGABRIA Ropska d.d. tei. 37-571 augura a tutta la clientela ed ai fornitori un felice ANNO NUOVO L’ALBERGO TRIGLAV DI CAPODISTRIA augura un FELICE ANNO NUOVO a tutta la clientela ernia Marittima Iniernazionale AB Gomitato Popolare Oistretjtuaie di pBuiel __^____porge i più fervidi auguri di Capodannoìlal popolo lavoratore del Distretto, auspicando ulteriori successi nel- .---- l’edificazione socialista della — nostra economia. St. Vid nad Ljubljano iftn/moAM/mnnn/ augura A tutti i lavoratori delle fabbriche ed officine, ai marittimi che attraversano i flutti del mare, auguriamo che il 1953 li riunisca sempre concordi per la realizzazione del socialismo. clientela IL COLLETTIVO DI LAVORO DEI „KONTAKT" FABBRICA ELETTROTECNICA ZAGABRIA - Radnička cesta b. 55 Telefoni : 38-227 e 24-880 Il neocostituito collettivo della Augura ai lavoratori tutti della zona, sempre maggiori successi sulla via dell’edificazione socialista nel Nuovo Anno Amministrazione Industrija naravnega in umetnega kamna LUBIANA, Titova 48 Distrettuale Produciamo materiale elettrico per installazioni Chiedete i prospetti dei nostri prodotti il Bonifiche I5TM*BENZ di Capodistria IMPRESA DISTRETTUALE AUTOTRASPORTI - BUIE A tutti i collettivi ed alla clientela augura un felice Anno Nuovo, nonché sempre maggiori successi nel 1953 augura ai propri dipendenti ed agli altri collettivi del Distretto un felice e prospero ANNO NUOVO Augura alla clientela, ai fornitori, ed a tutti i collettivi dei Distretto, i maggiori successi di lavoro nei NUÒVO ANNO In occasione del CAPODANNO 1963 porgiamo i J nostri fervidi auguri alla spettabile clientela ed alla popolazione tutta. USUFRUITE I! 5 dei nostri automezzi, dell’ officina e della rivendita di automateriale | **w ««r. v>-w vj*v» v,**w -v '*'>*v* Esegue ogni lavoro su pietra, sulle pietre per decorazioni artistiche, piaatre per terrazzi, lavandini, vasche da bagno, gradini ecc. Con le varie qualità di marmo delle nostre cave possiamo eseguire qualsiasi monumento e lapide Eseguiamo disegni artistici in mosaico in vari colori e formati ! „INTEREUROPA" I SOCIETÀ’ DI SPEDIZIONE E TRASPORTI CAPODISTRIA - tei. 191 CHIEDETE LE NOSTRE OFFERTE DETTAGLIATE ! Porgiamo i nostri auguri di un fausto CAPODANNO all' affezionata clientela augura a tutta la clientela un felice e prospero Anno Nuovo IMPRESA PER IL COMMERCIO DEI ROTTAMI METALLICI LUBIANA - PARMOVA 33 Filiali, negozi e magazzini in tutti i maggiori centri della Slovenia Collegamento d’affari con la zona Jugoslava del TLT tramite I’ „ODPAD“ di CAPODISTRIA Auguriamo a tutti un FELICE CAPODANNO A tutti gli elettori auguriamo un prospero . » ri 17 17 O nuovo II Comitato Popolare del • Comune Cittadino di Buie