Annalisa FILIPPO* * Partecipant al IIAS Autumn Archival School 2007, Italy Analisi comparata delle varie realta legislative in materia archivistica FILIPPO, Annalisa, A compared analysis of the different legislations on archives. Atlanti, Vol. 18, Trieste 2008, pp. 389-403. Original in Italian, abstract in English, Italian and Slovenian, summary in English The paper gives a general overview on the legislations of some countries on archival administration, different kinds of archives and limits in the consultation, all topics dealt with during the IIAS Autumn Archival School 2007. From the comparison of the various archival systems, differences arose due to the different political systems and archival traditions, but also some relationships emerged in some recurrent aspects and problems. We hope an international cooperation and coordination and a comparison and sharing of experiences, so to grant at an international level a well-organized and permanent care of the archival cultural heritage (care in which the fundamental role is played by the archivists). Positive results could in fact derive from harmonizing and standardising within reason the records management and legislation. The present analysis can function as the starting point for the in-depth examination of the problems dealt with and for a spreading of the research to other topics and other countries. 1. Sono state analizzate in particolare le realta archivistiche di Italia, Spagna, Slovenia, Montenegro, Russia e Canada. Specifico che il livel-lo di aggiornamento delle informazioni (che risalgono prevalentemente all'ottobre 2007) viene in-dicato di volta in volta nelle note (per lo scioglimento delle sigle in esse utilizzate si rinvia alla bibliografia posta in cal-ce all'artico-lo). 2. Martignon 2007. 3. Archivi Unione europea 1994, p. 3. 4. Archivi Unione europea 1994, p. 7. 5. Pejovic 2006, p. 43. Nell'ambito dei lavori della Scuol^a Archivistica d'A^utunno del^l'IIA^S 2007, evento organizzato dall'Istituto Internazionale di Scienze Archivistiche di Trieste e Maribor, sono state affrontate varie problema-tiche relative agli archivi da parte di docenti confluiti a Trieste da diversi Paesi, che hanno presentato le diverse realta in ambito archi-vistico in cui si trovano ad operare. Scopo del presente articolo e quello di fornire al lettore una sintesi delle soluzioni legislative proposte da alcuni Paesi1 relativa-mente ad alcuni temi, in particolare all'organizzazione delle ammini-strazioni archivistiche, ai tipi di archivi e ai limiti nella consultabilita dei documenti. Per ogni argomento considerato, ad un breve paragrafo intro-duttivo seguira l'esposizione delle specificita nazionali di un certo numero di Stati che rappresentano, a mio avviso, una interessante gamma di situazioni e soluzioni sull'argomento. Desidero ringraziare i docenti del corso per aver messo a dispo-sizione di archivisti provenienti da vari Paesi la loro competenza e professionalita e per aver condiviso la loro esperienza archivistica in un clima proficuo di dialogo internazionale. Organizzazione e legislazione Gli archivi, essendo fortemente legati alla societa e all'ammini-strazione che la gestisce, presentano in ogni Paese una struttura orga-nizzativa diversa, oltre ad un contesto normativo di riferimento di-verso2, pur essendo comune il compito di salvaguardare il patrimonio archivistico nazionale e renderlo accessibile a tutti i cittadini3: la struttura amministrativa degli Stati si rispecchia infatti nell'organiz-zazione delle loro reti archivistiche, che puo essere piu o meno cen-tralizzata o decentrata4. Alla fine del secolo scorso inoltre in molti Paesi europei, spe-cialmente in quelli dell'Europa sudorientale, sono avvenuti impor-tanti cambiamenti a tutti i ivelli (politico, economico, culturale, scientifico e tecnologico), cambiamenti che hanno lasciato traccia su-gli archivi e sulle attivita archivistiche5. Un esempio di quanto le vi-cende politiche possano influire sugli archivi, sulla loro organizzazione, la oro struttura e la loro considerazione da parte delle autorita e rappresentato dal Montenegro6. Bisogna inoltre ricordare che anche all'interno di singoli Paesi ci possono essere particolari leggi regionali nell'adozione di provvedi-menti in materia di archivi7: si pensi al caso della Spagna, suddivisa dal punto di vista politico e amministrativo in 17 comunita autonome (oltre alle citta autonome di Ceuta e Melilla)8, che hanno una certa autonomia anche a livello archivistico. In Italia ad occuparsi degli archivi in quanto bene culturale e il Ministero per i beni e le attivita culturali9, Ministero che si articola in dipartimenti, a loro volta ripartiti in direzioni generali. Gli archivi fanno parte del Dipartimentoper i beni archivistici e librari, che cura la tute-la e la valorizzazione del patrimonio archivistico e librario, e che al suo interno prevede una Direzione generale per gli archivi, che svolge funzioni e compiti in materia di beni archivistici. Tra gli organi peri-ferici del Ministero vi sono le Soprintendenze archivistiche, gli Archivi di Stato10 e l'Archivio centrale dello Stato11, le cui funzioni sono state indicate nel D.P.R. 1409 del 30 settembre 1963. Compito degli Archivi di Stato e quello di conservare gli archivi degli Stati italiani pre-unitari, i documenti degli organi legislativi, giudiziari e ammini-strativi dello Stato^2 e gli altri archivi in possesso o in deposito presso strutture statali13. E compito delle Soprintendenze invece provvedere alla vigilanza sugli archivi degli enti pubblici e sugli archivi privati che siano stati dichiarati "di notevole interesse storico"14. Nel 1963 sono state inoltre istituite presso ogni ufficio dello Stato, esclusi i Ministeri degli Affari Esteri e della Difesa, delle Commissioni di sor-veglianza sugli archivi15, con il compito di esercitare la sorveglianza sulla conservazione e l'ordinamento degli archivi e sulla tenuta degli strumenti di corredo, esercitare le funzioni di Commissioni di scarto (proponendo il materiale da scartare) e curare la preparazione dei versamenti del materiale documentario nei competenti archivi di Sta-to per la conservazione definitiva. Per studiare il sistema archivistico spagnolo e la legislazione spagnola che riguarda gli archivi, va ricordato che la Spagna e divisa dal punto di vista politico e amministrativo in 17 comunita autonome, oltre alle citta autonome di Ceuta e Melilla16. Ognuna di queste entita territoriali, all'interno del sistema costituzionale del Regno di Spagna, ha anche nell'ambito degli archivi autonomia legislativa, competenze esecutive e leggi specifiche relative al patrimonio docu-mentario17. Mentre prima pero esistevano per ogni comunita un ar-chivio generale e i rispettivi uffici periferici e quindi gli archivi delle diverse comunita erano considerati come organismi a se stanti, con la nuova organizzazione, su base statale, gli archivi dipendono dal Mi-nistero della Cultura ed e stato istituito a Madrid un Archivio centrale, un'amministrazione centrale cui tutti gli uffici delle comunita in-viano relazioni sui rispettivi archivi. E stata cosi incrementata la comunicazione fra gli archivi delle comunita e il patrimonio docu-mentario e stato ulteriormente valorizzato. La legge n. 16 del 25 giugno 198518, relativa al patrimonio storico spagnolo - in cui e incluso il patrimonio documentario forni-sce le linee guida generali per la sua conservazione e prevede un coor-dinamento tra le diverse amministrazioni civili (amministrazione dello Stato e organismi di ciascuna comunita autonoma, che devono anche assicurare l'applicazione di questa legge) per una comunicazio- FILIPPO, Annalisa, Analisi comparata delle varie realta legislative in materia archivistica. Atlanti, Vol. 18, Trieste 2008, pp. 389-403. Questo articolo presenta una panoramica di varie soluzioni legislative proposte da alcuni Paesi in merito a temi quali l'organizzazione delle amministrazioni archivistiche, i tipi di archivi e i limiti nella consultahilita dei documenti, temi emersi nell'amhito dei lavori della Scuola Archivistica d'Autunno dell'IIAS 2007. Dalla comparazione di varie realta in materia archivistica sono emersi tratti di diversita dovuti a sistemi politici e tradizioni archivistiche differenti, ma anche tratti comu-ni, essendo alcuni aspetti e problematiche ri-correnti. Si auspica quindi una apertura alla collaborazione e al coordinamento internazio-nale, al confronto e allo scambio di esperienze e iniziative, in modo da garantire anche a livello internazionale una cura organizzata e permanente del patrimonio culturale archivi-stico (cura in cui e fondamentale il ruolo di archivisti competenti).Conseguenze positive potrebbero infatti derivare da una armoniz- 6. Pejovic 2006, p. 43: Il Montenegro, che face-va parte della Repubblica della Jugoslavia (dalla complessa struttura sta-tale), ha subito un forte cambiamento politico che lo ha portato a diven-tare uno Stato indipendente il 21 maggio 2006, dopo diversi anni di isolamento politico internazionale. La frattura totale nella comunicazio-ne e nella collaborazione tra i nuovi Stati nati dalla disgregazione dell'ex Jugoslavia, che per circa 70 anni erano esistiti in un unico Stato, con un sistema sociale ed economico comune, ha avuto delle ripercussioni decisamente sfavo-revoli nella professione archivi-stica, che fino a quel momento si era sviluppata nel medesimo modo dal punto di vista organizzativo e funzio-nale (si pensi all'Associazione federale jugoslava degli archivisti che forniva raccomandazioni e regole per tutte le repubbliche, pur indipendenti nell'organizzazione e nel regolamento giuridico del servizio archivistico). 7. Martignon 2007. 8. Aguado Gonzales 2007a, p. 209. 9. Nella legislazione italiana sono state date nel tempo diverse soluzioni nella individuazione del Ministero da cui gli ar-chivi dovevano dipende-re (ad esempio Ministero della Pubblica istru-zione e Ministero degli Interni), in quanto essi sono l'unico bene culturale nato non per scopi segnatamente culturali, ma per scopi pratico-amministrativi, giuridico-probatori. Gli archi-vi, che per il loro aspetto probatorio erano stati fatti dipendere dal Ministero degli Interni, dal 1975 vengono considerati un bene culturale. Nel 1975 viene creato infatti un Ministero che si occupa dei beni culturali, il "Ministero per i beni culturali e ambientali", che diventa nel 1998 "Ministero per i beni e le attivita cultura-li", che subisce delle modifiche strutturali nel 2004 con il D.P.R. 173 dell'8 giugno 2004. 10. Con sede nei capoluoghi di Provincia. 11. Con sede a Roma. 12. D.P.R. 1409/1963, art. 23: Gli archivi stata-li versano ai competenti archivi di Stato i docu-menti relativi ad affari esauriti da oltre 40 anni. Le liste di leva e di estrazione sono versate 70 anni dopo l'anno di nascita della classe cui si riferiscono. Gli archivi notarili versano invece zazione e da una normalizzazione, per quan-to possibile, nell'ambito della gestione di do-cumenti e della relativa legislazione. La presente analisi puo costituire un punto di partenza per l'approfondimento delle questio-ni trattate e per un'estensione dell'indagine ad altri temi e ad altri Paesi. FILIPPO, Annalisa, Komparativna analiza različnih arhivskih zakonodaj. Atlanti, Zv. 18, Trst 2008, pp. 389-403. V prispevku je avtorica analizirala različno zakonodaj o upravljanju v arhivih in prikazuje mnoge različice arhivov. Iz primerjave različnih arhivskih sistemov izhaja, da razlike nastajajo predvsem zaradi različnih političnih sistemov, v katerih arhivi delujejo, prav tako pa so razlike zaradi različnih gledanj na arhivsko problematiko. Pri tem upamo, da bo mednarodna primerjava, koordinacija in sodelovanje prispevala k zmanjšanju različnosti, saj bi na odpravo razlik gotovo dobro delovalo, če bi naredili mednarodno koordinacijo s sodelovanjem arhivistov. Prav gotovo bi lahko z mednarodnim harmonizi- :ili chii dopo 100 anni dalla 0 settembre 1963, artt. 1, ;ttembre 1963, rtt. 1, ettembre 1963, art. 25. g1! attl not dell'attivita. 13. D.P.R. 1409 del ; 3. 14. D.P.R. 1409 del 30 s 4. 15. D.P.R. 1409 del 30 s Le Commission! dl sorvegllanza sono compo-ste da due funzlonarl interni dell'Ufficlo presso il quale la commlsslone vlene attlvata, da un funzlonarlo dell'archlvlo dl Stato e da uno della Prefet-tura (solo dopo ll 1975, con ll passagglo degll archlvl dalla sfera del Mlnlstero degll Interni a quella del Mlnlstero del benl culturall e ambientall, e stata prevlsta, all'lnterno delle C i dl mml narlo della Pre-fettur stero degll Interni). 16. Aguado Gonzale: 17. Aguado Gonzale ha un proprlo archlv relatlvamente agll a 2007a, p. 210: Anche la appr' L funz ll Ml 2007a, p. 209. s 2007b: Ognl comunlta o e una proprla struttura chlvl. Aguado Gonzales se tutte le comunlta auto- l e al patrlmo s 2007, p. 209: Legg 16 nome possledono una proprla legge sul patrl-monlo sto-rlco presente nella propria area terrl-torlale, esse hanno svlluppato ln agglunta una legge speclfica relativa agll archl-nlo documentarlo. 18. Aguado Gonzal del 25 glugno 1985. 19. Legge n. 16 del 25 glugno 1985, 20. Legge n. 16 del 25 glugno 1985 21. Aguado Gonzales 2007, p. 210. 22. Legge slovena sulla protezlon mentl degll archlvl e degll lstltutl (d'ora in pol citata come PDA-AIA) emanata dalla assemblea nazlonale della Repubbllca del-la Slovenla nella sesslone del 6 marzo 2006, artt. 54-62. I rlferlmentl alla legislazione slove-na sono trattl da Krnel-Umek 2007. art. 6. art. 65. del doi archlvls 23. Reglstrl del quall ll Go dere tlpologle e forma. 24. PDAAIA, art. 53. 25. PDAAIA, artt. 55-56. 26. PDAAIA, artt. 55. 27. PDAAIA, artt. 57-58. ) dovrebbe de ne e uno scambio di programmi in modo reciproco19. Gli organismi di ciascuna Comunita autonoma devono occuparsi della protezione del proprio patrimonio storico, mentre gli organismi della Ammini-strazione dello Stato provvedono anche alla gestione dei beni pubbli-ci del patrimonio storico spagnolo (gestiti dall'amministrazione sta- tale) e dei beni che ap dipartimento ministeria nare le attivita di tutti g )artengono al patrimonio nazionale. Ogni e deve assicurare il funzionamento e coordi-archivi del Ministero e degli organismi ad esso vincolati per l'applicazione ottimale della legge20: a questo scopo e stato costituito il Consiglio del Patrimonio storico, formato da un rappresentante di ciascuna comunita autonoma, designato dal proprio Consiglio di governo, e dal direttore generale della specifica am-ministrazione dello Stato, che avra funzioni di Presidente21. In Slovenia ad occuparsi del servizio archivistico pubblico sono l'Archivio della Repubblica della Slovenia (ente che dipende dal Ministero responsabile per gli istituti archivistici, con le mansioni di Archivio nazionale), istituti archivistici regionali e istituti archivistici di comunita autonome locali22. Nell'ambito del servizio pubblico, gli istituti archivistici devono compiere numerose attivita, fra le quali la selezione dei documen-ti e degli archivi creati da enti pubblici, la supervisione professionale e la formazione degli impiegati pubblici incaricati della cura dei do-cumenti, l'acquisizione, selezione e trattazione di archivi pubblici e privati (con l'elaborazione di strumenti di corredo relativi), la conser-vazione degli archivi, la tenuta di un registro degli archivi pubblici e privati23, la cooperazione con i proprietari di archivi privati, la pro-mozione del valore culturale degli archivi, lo svolgimento della ricer-ca archivistica, storica e scientifica, la cura nel rendere gli archivi ac-cessibili e utilizzabili, la custodia degli archivi che appartenevano ad autorita nazionali precedenti24. L'archivio nazionale25 deve tutelare gli archivi pubblici di autorita statali, di enti pubblici e di servizi di interesse nazionale, come la Banca della Slovenia, agenzie e altri soggetti, le cui attivita si svolgo-no nell'intero territorio nazionale. Deve inoltre tenere un registro degli archivi pubblici nello Stato e un registro degli archivi all'estero relativi alla Sovenia e agli sloveni. Gli istituti archivistici regionali26 devono tutelare invece archivi pubblici creati nell'area del loro istituto archivistico regionale e appartenenti ad autorita statali, unita organizzative e persone che esercitano pubblica autorita e/o servizi pubblici forniti dallo Stato, che compiono una attivita nell'area di una o piu comunita locali autonome. Gli istituti archivistici regionali devono anche rilevare gli archivi delle suindicate comunita, a meno che queste non abbiano un loro proprio istituto archivistico per la protezione dei loro archivi pubblici. Il Governo della Repubblica della Slovenia deve stabilire istituti archivistici regionali come istituti pubblici per eseguire attivita archivistiche, in modo da coprire l'intero territorio nazionale. Gli istituti archivistici della comunita locali autonome27 devono tutelare gli archivi pubblici delle autorita delle medesime comunita, di enti in pubblici e di servizi di rilevante interesse collettivo, agenzie o altri soggetti organizzati da comunita autonome locali. Una comunita autonoma locale puo costituire un istituto archivistico per la protezione dei suoi archivi pubblici e alcune comunita autonome locali possono stabilire un istituto archivistico associato, in base alle condizioni dettate dal Ministro responsabile per gli istituti archi-vistici, in accordo con le comunita locali autonome. Se una comunita locale autonoma non ha istituito un proprio istituto archivistico, il suo archivio pubblico deve essere rilevato, mediante un contratto fir-mato da ambo le parti, dall'istituto archivistico regionale che opera nel territorio di questa comunita autonoma locale. In Montenegro [Stato diventato indipendente nel 2006] nel-l'ottobre 1992 e stata adottata una nuova legge sull'attivita archivisti-ca, che stabiliva, tra l'altro, una riorganizzazione totale del servizio archivistico montenegrino28. Nonostante le esortazioni da parte di specialisti a organizzare una rete archivistica in accordo con il carat-tere, la struttura e la concentrazione del materiale archivistico e di armonizzare il servizio archivistico con la societa e i suoi cambiamen-ti29, la legge 25/1992 non sembra essersi collegata efficacemente con la precedente legislazione archivistica (e con la sua tradizione nel Montenegro, con l'organizzazione degli istituti archivistici e il servi-zio archivistico), oltre a presentare numerosi errori (dovuti all'impa-zienza nell'adottare una procedura, la scarsa conoscenza della materia e la mancata consultazione di esperti durante la stesura della legge, motivata da ragioni politiche e non professionali)30. Il sistema archivistico e rimasto da allora invariato e non e stata adottata una nuova ed efficiente legislazione archivistica, che seguisse i cambiamenti av-venuti nella regione e nel materiale documentario31; insomma in Montenegro la legislazione del 1992, pur obsoleta e spesso inapplica-bile, e rimasta in vigore fino ad oggi, a quanto ci risulta32, anche se va segnalato che e in fase di preparazione una nuova legislazione. Con la legge 25/1992, nell'ambito della riorganizzazione totale del servizio archivistico, l'Archivio di Stato del Montenegro, con i suoi 24 dipartimenti33, e diventato l'unico soggetto in questa Repub-blica a realizzare un servizio archivistico nel territorio montenegrino, l'unico istituto archivistico unificato34, mentre gli altri istituti archi-vistici sono stati aboliti. Non ci sono disposizioni nella legge che pre-vedano l'istituzione di nuovi archivi (per sostituire quelli aboliti), per cui i proprietari di materiale archivistico di un certo valore non hanno la possibilita di registrarsi come archivi e anche enti in possesso di prezioso materiale documentario (come archivi all'interno di musei, biblioteche, universita, istituti storici) si ritrovano ad avere uno status praticamente illegale, essendo rimasti esclusi dalla legge archivisti-cosi dal 1992 molti archivi sono sfuggiti al controllo statale e i ca 35. materiali documentali sono conservati in diversi altri istituti36 Inoltre l'Archivio di Stato del Montenegro e stato spostato formalmente e legalmente dall'ambito della cultura e degli istituti cul-turali a quello della pubblica amministrazione (in quanto se ne e privilegiato l'aspetto amministrativo)37, dipartimenti archivistici sono stati equiparati a istituti non archivistici e il governo locale e stato privato dell'influenza sugli archivi posti sul suo territorio38 con gravi conseguenze su tutta l'attivita archivistica in Montenegro39. Solo dal 2004 le competenze sul lavoro degli archivi che la legge 25/1992 aveva trasferito al Governo (che non poteva seguire con qualita e competenza il lavoro professionale degli archivi e pro-muovere l'attivita archivistica) sono state affidate alMinistero della ranjem in standardiziranjem dosegli pozitivne rezultate pri premoščanju razlik med arhivi. Pričujoča razprava je lahko začetek tega procesa. SUMMARY The paper gives a general overview (updated October 2007) on various legislations of some countries (Canada, Italy, Montenegro, Russia, Slovenia, Spain) on the following topics dealt with during the IIAS Autumn Archival School 2007: 1) Archival administrations organisation. Archives, as they are strongly linked to the model of society and public administration, have in every single country a specific organisation and a legislation, even if they have the common goal of preserving the archival heritage and making it accessible to all the citizens. Moreover, at the end of last century in many European countries (such as Montenegro) important changes (political, economic, scientific, technological) took place, changes that left their marks in the archives and on the archival activities. Also in the same country can exist regional legislations to be adopted in field of archives, for example in Spain. 2) Typologies of archives. In every country there exist different typologies of archives and archival institutions, each of them being the product of the different administrative, political and cultural characteristics. On the basis of the political organisation and the administrative structure of the different countries, the kinds of documental material changes, and so change the institutions that create and preserve such material (as in the case of public archives). We usually find the classical distinction between public and private archives, but we can also find some "hybrid" situations in which there are archives that can look like public archives or private archives (this is the case of the church archives in Italy). 3) Limitations in the accessibility to the documents. It is necessary giving accessibility to the archival material to the users, granting the preservation of the documentation, protect the privacy of the data and persons, and the secret on some documents concerning political or securi- 28. La riorganizzazione fu sita di proteggere meglio 29. Pejov 30. Pejov 31. Pejov Pejov Pejov stata r ; 2006 : 2006 2006 : 2006 33. 34. 35. Pejov Pejov dete pervi-s alizzat p. 45. p. 45. p. 45. p. 46. 2007: Ogn: :hivi presenti 2006, p. 45. 2006, p. 47 ina la supervisione o prezioso spiegata con la nec l materiale d'archi-ne, che nella prat . ndepa Qu timen rritori sta le e la c trimonio archivist 36. Pejovic 2007. 37. Pejovic 2006, p. 45. 38. Pejovic 2006, p. 47. 39. Pejovic 2006, pp. 45-46 ^ inoltr I del pa p ty matters. In different countries different time limits can be found for consulting reserved archives or documents, limits that in some cases could be standardised at an international level. From this comparative analysis of different archival situations we could find out not only differences but also relationships that let us perceive the potential of a standardisation at an international level in the documents management and legislation. Moreover, it should be interesting spreading the research to other topics and other countries, for a new comparison and sharing of experiences devoted to the preservation and valorisation of the national and international archival heritage. 40. Pejovic 2006, pp. 47-48. 41. Pejovic 2006, pp. 50-51: Nel febbraio 2004 il Governo della Repubblica del Montenegro ha adottato la versione definitiva del Report nazio-nale sulla politica culturale in Montenegro, compilato dal Ministero della cultura e Media della Repubblica del Montenegro. Da questo report e emersa la situazione nei settori statali e non-governativi, basati su regolamenti obsoleti e non effettive; era quindi inevitabile rimpiaz-zare con urgenza le leggi vigenti con nuove leg- gi in tutti i campi, da accordare con gli standard internazionali e le regole del Concilio d'Europa, l'Unione europea e l'organizzazione mondiale. Purtroppo soltanto un piccolo capi-tolo nel report nazionale e dedicato all'archivi-stica, all'attivita e alla professione archivistica e quindi le aspettative degli archivisti sono state 42. Pejovic 2006, p. 50. 43. Pejovic 2006, p. 52: Per la redazione della bozza della legge sugli archivi sono stati ingag- giati due legislatori: il risultato del loro lavoro consiste fondamentalmente in una compilazio-ne di articoli e regolamenti di leggi archivisti- che di alcuni Paesi vicini, in primo posto della Croazia. I legislatori inoltre non sono partiti dall tuale del 44. Pejov 45. Pejov 46. Pejov 47. Pejov 48. Pejov 49. Pejov dalla hivisti 51. 53. 53. 53. 54. 54. zzaz mo modificato a I Federale", il 9 ic 2006, ic 2006, ic 2006, ic 2006, ic 2006, ic 2006, 50. L'Unione sovietica viene sciolta formalmente dal Soviet supremo il 1° gennaio 1992. 51. Larin 2004, p. 8: Nell'ottobre del 1991. 52. Larin 2004, p. 8: Il "Roskomarchiv" venne trasformato nel 1992 in "Servizio archivistico di Stato della Russia", nel 1996 i chivistico federale della Russia" sua volta in "Agenzia Archivistic marzo 2004. 53. Larin 2004, pp. 7-8. Istituzioni e attivita culturali di importanza mondiale e nazionale vanno sotto la responsabilita del Ministro della cultura; altre istituzioni sono subordinate ad amministrazioni regionali e municipali. 54. Larin 2004, p. 9: La Federal Archival Agency lavora in cooperazione con agenzie di governo federali e con le agenzie delle regioni ammi-nistrative della Federazione russa, oltre che con l'Accademia russa delle Scienze, la Societa russa degli Storici e degli Archivisti ed altre associa-zioni pubbliche. 55. Larin 2004, p. 9. cultura40. Nel 2004 sono cosi iniziate da parte del Ministero della cultura della Repubblica del Montenegro attivita piu radicali nel-l'ambito degli archivi, con riforme fondamentali che partivano dal-l'analisi della situazione presente e dall'individuazione degli obiettivi fondamentali, con la redazione di resoconti nazionali sulla situazione nella cultura41, con l'assistenza e le raccomandazioni di enti e di isti-tuti nazionali e internazionali dotati di adeguata esperienza42; cio e stato fatto pero senza la consultazione e l'inclusione di archivisti43 e in completa mancanza di trasparenza44. All'inizio del 2006 e stata redatta da un gruppo di lavoro (crea-to dal Ministro della cultura) una relazione sia con un intento cono-scitivo (fare una ricognizione sulla condizione del patrimonio archi-vistico e dell'attivita archivistica in Montenegro e un'analisi dettagliata della professione archivistica e della presente legislazione archivistica nella Repubblica45) sia con un intento propositivo (formulare proposte per una riorganizzazione del servizio archivistico in Montenegro nella direzione della decentralizzazione46 e per l'elimina-zione delle deficienze legislative, in base a una comparazione con esperienze internazionali). Il Ministero della cultura e il Governo hanno preso atto di questa relazione del lavoro di gruppo, ma alcune conclusioni del Governo del Montenegro hanno dimostrato come l'autorita non abbia compreso problemi essenziali della professione archivistica in Montenegro47 e non abbia programmato un riesame dell'attuale organizzazione del servizio arc le)48. programmato un riesam hivistico (poco funziona Dovrebbe presto giungere alla sua redazione definitiva la nuova legge archivistica, che gli archivisti montenegrini sperano includa nel processo della sua preparazione personale competente in materia, in modo che il servizio archivistico in Montenegro sia organizzato attra-verso leggi e disposizioni in accordo con il momento e con le espe-rienze e gli standard internazionali49. In Russia, dopo il crollo dell'USSR50 e la formazione della Federazione Russa, l'Archivio di Stato centrale dell'USSR, gli altri isti-tuti archivistici e anche gli Archivi del Partito comunista, che erano sotto il Glavarchiv dell'USSR ed erano situati nel territorio della Federazione russa, hanno subito diversi cambiamenti di gestione: sono stati trasferiti dapprima51 sotto il controllo del ^oskomarchiv^^, per passare successivamente, dopo varie vicissitudini, sotto quello della Agenzia Archivistica Federale, sottoposta al Ministero della cultura e delle comunicazioni di massa della Federazione russa53. La Agenzia Archivistica Federale54 e l'autorita esecutiva federale che provvede a un servizio di Stato nella sfera archivistica: rispondono direttamente ad essa gli archivi di Stato federali, gli Istituti di scienza archivistica e di ricerca e gestione dei documenti (VNIIDAD) e altre organizza-zioni attinenti. La Agenzia Archivistica Federale promuove la salva-guardia del patrimonio documentario dei popoli della Federazione russa, lo sviluppo e l'attualizzazione dei fondi, lo sviluppo di standard per la gestione, il controllo e l'utilizzo dei documenti, oltre al coordinamento degli archivi statali delle regioni amministrative. In Russia quasi tutti gli enti legati a un patrimonio ereditario sono amministrati dallo Stato e il ruolo del Governo nel settore cul-turale riveste una grande importanza: vi e un controllo statale centra-lizzato dei fondi archivistici della Federazione russa55, che fa in modo, attraverso una legislazione del 2002 che regola solo gli archivi, che gli archivi funzionino con la stessa metodologia e siano computerizzati (con i relativi problemi che cio comporta)56. In Canada, Paese costituito da 10 province e 2 territori, ci sono diversi istituti archivistici, a vario livello, con lo scopo di acquisire e conservare il patrimonio documentario canadese in tutte le sue forme. Il piu importante e l'istituto LAC (Library and Archives Canada, Biblioteche ed Archivi del Canada), creato nel 2004 per ordine del Governatore del Consiglio, che unisce le collezioni, i servizi e il personale dei precedenti National Library of Canada e National Archives of Canada. Nel preambolo del regolamento, Library and Archives of Canada Act, si afferma che obiettivo del LAC e quello di conservare e trasmettere il patrimonio documentario del Canada, che riflette lo sviluppo culturale, sociale e politico di un'intera societa, e procurare ai canadesi un accesso agevole a questa ampia collezione di informa-zioni, acquisite grazie alla cooperazione tra le comunita nazionali57. Il LAC raccoglie infatti numerosi archivi e documenti sia pri-vati sia pubblici e, con l'avvento delle nuove tecnologie informatiche, si sta occupando (come altri istituti) di assicurare la raccolta e la con-servazione del patrimonio documentario in formato digitale delle organizzazioni governative canadesi58, con dei progetti a vari livelli per acquisire materiale archivistico da dipartimenti e agenzie federali. Il LAC, che fa parte della pubblica amministrazione federale59 ed e presieduto dal Ministro, e responsabile di tutti gli affari che ri-guardano biblioteche ed archivi del Canada e, come membro presen-te in varie commissioni nazionali e internazionali, rende conto al Parlamento attraverso il Ministro dei beni culturali canadesi (Minister of Canadian Heritage)60. In Canada tutto il cerchio degli archivi sta cercando di con-fluire in un istituto unico e permanente61: si sta promuovendo un consenso e una partecipazione fra tutti gli istituti governativi le orga-nizzazioni federali canadesi, i dipartimenti e le agenzie, nello sforzo di uniformare, standardizzare in tutto il Governo federale del Canada la gestione dei documenti (anche elettronici), poiche attualmente non c'e un'unica autorita responsabile a livello federale (ma ce n'e una per ogni Stato della federazione)62. Nahuet ha segnalato che recentemente nelle province e stato creato BAnQ, costituito da 7 centri dislocati nel territorio, diversa-mente dal LAC, che ha una sola locazione63, iniziativa interessante per agevolare il dialogo all'interno dell'intera nazione. In Canada ci sono diverse associazioni di archivisti, fra le qua-li si puo ricordare il BCA (Bureau of Canadian Archivists), creato nel 1976 dalla fusione delle due piu importanti associazioni archivistiche nazionali delle due lingue del Paese, cioe ACA (Association of Canadian Archivists, che rappresenta gli archivisti anglofoni del Canada) e AAQ (Association des archivistes du Quebec, che rappresenta gli archivisti francofoni del Quebec e il resto del Canada). Il BCA rap-presenta le due associazioni nei loro rapporti con il Governo federale del Canada e con le agenzie (canadesi e internazionali) che lavorano 56. Larin 2007. 57. www.collectionscanada.ca. 58. Nahuet 2007a, p. 34. 59. Library and Archives of Canada Act, art. 4. 60. http://www.infosource.gc.ca/inst/bal/ fed04_e.asp. 61. Nahuet 2007b. 62. Nahuet 2007a, pp. 36-37. 63. Nahuet 2007b. nell'amministrazione degli archivi64; incoraggia inoltre nuovi proget-ti di cui assicura il coordinamento (il piu visibile si e rivelato lo svi-luppo di standards di descrizione) e promuovere lo sviluppo della disciplina e le conoscenze degli archivisti canadesi a livello nazionale e internazionale. Tipi di archivi All'interno di ogni Paese ci sono diverse tipologie di archivi e di istituti archivistici, tipologie che riflettono il particolarismo orga-nizzativo, politico e culturale di ciascuno di essi. In base al tipo di organizzazione politica e alla struttura amministrativa dei diversi Stati, cambiano infatti i tipi di materiale documentario e gli organi-smi che lo producono e/o conservano, come succede nel caso degli archivi pubblici. Troviamo generalmente la classica distinzione tra archivi pub-blici e archivi privati, ma in alcune realta riscontriamo delle situazio-ni "ibride", in cui ci sono archivi assimilabili per certi versi ad archivi pubblici, per altri a privati (come nel caso degli archivi ecclesiastici in Italia). Proponiamo qui di seguito alcuni esempi. In Italia65 ci sono i seguenti tipi di archivio: - Archivi prodotti dallo Stato: sono conservati dagli archivi di Stato, che operano anche la vigilanza sugli archivi non statali, una vigilanza mirata alla tutela della documentazione, che va conservata e resa accessibile all'utenza. - Archivi prodotti da altri enti pubblici: sono gli archivi degli enti pubblici territoriali e non territoriali. Enti pubblici territoriali sono Regione, Province e Comuni, che sono produttori ma anche proprietari degli archivi da loro creati (e quindi tenuti alla conserva-zione e all'ordinamento dei propri archivi), anche quando diventano storici; enti pubblici non territoriali sono ad esempio Camere di Commercio e Universita. - Archivi privatv: sono prodotti da soggetti privati, che ne hanno piena proprieta. Gli archivi privati, dopo essere stati individuati e dichiarati "di notevole interesse storico" da parte dei soprintendenti archivistici, devono essere opportunamente conservati e devono esse-re resi accessibili, in quanto di interesse nazionale. In Italia ci sono innumerevoli archivi privati o diventati privati in seguito alla priva-tizzazione di alcuni enti precedentemente statali (ad esempio le Poste e le Ferrovie). - Archivi ecclesiastici: non sono archivi ne statali, ne pubblici, ne privati, ma dipendono da un'autorita straniera, quale la Citta del Va-ticano. Lo Stato vigila su di essi, concede contributi (come ai posses-sori di archivi privati) e richiede pero alla Chiesa la conservazione dei documenti e l'accesso a essi. 64. Nahuet 2007b. http://bca.archives.ca/ bca_en.html e http://bca.archives.ca/mandate. html. 65. Tato 2007; D.P.R. 1409 del 30 settembre 1963 (cfr. Organizzazione e legislazione in Italia nel presente articolo). 66. Legge n. 16 del 25 giugno 1985, art. 49. In Spagna, dalla legge per il patrimonio storico spagnolo del 198566 si desume che il patrimonio documentario comprende: - I documenti degli organismi dipendenti dall'amministrazio- ne dello Stato, conservati dagli archivi di Stato67. - Archivi di carattere pubblico, il cui patrimonio e costituito da documenti di qualsiasi organizzazione o ente di carattere pubbli-co, o anche di soggetti giuridici e di privati che siano in rapporto con la gestione dei servizi pubblici68. - Documenti aventi piu di 40 anni, conservati o raccolti nel-l'esercizio delle proprie attivita da enti e associazioni di carattere politico, sindacale o religioso e da enti, fondazioni e associazioni cultu-rali ed educative di carattere privato69. - Documenti aventi piu di 100 anni, conservati o raccolti da qualunque altro ente particolare o persona fisica70. - Documenti che, pur senza arrivare all'antichita indicata nei paragrafi precedenti, vengono dichiarati dall'amministrazione dello Stato parte costitutiva del patrimonio documentario. - I proprietari di archivi privati possono richiedere l'integra-zione nel sistema archivistico della propria comunita autonoma della documentazione posseduta, in accordo con le procedure stabilite dal ciascuna legge sugli archivi71. In Slovenia, nella legge relativa alla protezione di documenti e archivi e degli istituti archivistici (PDAAIA) del 2006 si fa riferimen-to a: nia 72 - Archivi pubblici di proprieta della Repubblica della Slove- - archivi sotto la responsabilita di istituti archivistici di comunita locali autonome (di proprieta delle stesse)73. Gli enti regolati dalla legge pubblica hanno l'obbligo74 di assi-curare conservazione, protezione, integrita e ordinamento dei docu-menti ricevuti o creati nel corso della loro attivita finche da questi materiali non venga selezionata75 la documentazione destinata alla conservazione permanente; tale documentazione che verra versata al-l'istituto archivistico competente non piu tardi di 30 anni dalla sua creazione, incluso il materiale contenente dati personali sensibili, dati segreti secondo la legge e dati sotto una speciale protezione di riser-vatezza (secondo la legge delle autorita nazionali o delle comunita autonome locali)76. - Archivi privati, di proprieta di persone ed enti legali sotto la legge privata77: sono i documenti di proprieta privata che l'Archivio nazionale, con una deliberazione, dichiara avere la natura di archi-vi78, che devono essere registrati da parte degli istituti archivistici competenti. I proprietari di archivi privati hanno l'obbligo di conser-vare permanentemente, con professionalita, correttamente e integral-mente gli archivi, osservare i consigli dell'istituto archivistico competente relativamente al materiale, permettere all'istituto archivistico competente l'accesso all'archivio, determinare le condizioni per l'uti-lizzo dell'archivio privato. Gli archivi privati ricevuti dall'istituto ar-chivistico competente per l'immagazzinamento rimangono di pro-prieta privata. Lo Stato assicura dei fondi per la promozione della protezione di archivi privati. - Archivi di comunita. religiose''9:: i provvedimenti riguardanti la protezione di archivi privati vengono applicati anche alla protezione di tali archivi. - Archivi della Chiesa cattolica romanc?^:: vengono selezionati tra i documenti della Chiesa in accordo con il suo regolamento e 67. Legge n. 16 del 25 giugno 1985, art. 65.2. 68. Legge n. 16 del 25 giugno 1985, art. 49.2. 69. Legge n. 16 del 25 giugno 1985, art. 49.3. 70. Legge n. 16 del 25 giugno 1985, art. 49.4. 71. Aguado Gonzales 2007a, nota 8, pag. 211 e pag.211: I privati, ottenuto il riconoscimento dall'autorita competente, si impegnano a garantire la conservazione e l'accesso stabiliti nella legge sul patrimonio storico all'articolo 52.3 (la legi-slazione in alcune comunita autonome spe-cifica doveri aggiuntivi per i proprietari di docu-menti privati integrati nel pa-trimonio docu-mentario); possono inoltre beneficiare di aiuti e sussidi per i loro archivi. 72. PDAAIA, art. 38.1. 73. PDAAIA, art. 38.1. 74. PDAAIA, art. 39. 75. PDAAIA, artt. 40.8-10: Gli archivi pubblici devono essere costituiti da documenti conse-guenti alla selezione. Le i-struzioni e i criteri (indicati negli articoli sopracitati) per la selezio-ne di archivi dai documenti devono essere adot-tati dalla Commissione dell'istituto archivistico competente, nominata dal direttore dell'istituto archivistico e composta da almeno 3 membri, tra i quali rappresentanti dell'istituto archivisti-co competente e un rappresentante dell'ente re-golato dalla legge pubblica. Il Governo della Repubblica della Slovenia specifica il metodo e la procedura per la selezione, co-si come la procedura di versamento di archivi pubblici all'isti-tuto archivistico. 76. PDAAIA, art. 40.3: Per motivi professionali il limite di tempo dei 30 anni per il versamento di archivi pubblici potrebbe eccezionalmente essere protratto per certi archivi in base a un ac-cordo fra l'istituto archivistico competente e l'ente pertinente regolato dalla legge pubblica. 77. PDAAIA, art. 44. 78. PDAAIA, artt. 44-52: Tali articoli riguar-dano gli archivi privati. 79. PDAAIA, art. 51. 80. PDAAIA, art. 52. 81. Intendiamo la Federazione russa. 82. Larin 2004, p. 29. 83. Larin 2004, p. 30: L'edizione piu recente del Central Regulations for Agency Records Management e stata pubblicata nel 2002. 84. Larin 2004, p. 31. 85. Larin 2004, p. 31: Ad esempio l'Istituto di Ricerca di informazione Idrometeorologica, il Deposito cartografico e geodetico federale, l'Archivio di Stato dei lungometraggi, l'Archi-vio di Stato della Televisione e della Radio. 86. Larin 2004, p. 32. hanno la natura di archivi privati. Il Ministero responsabile per gli istituti archivistici determina caso per caso, in accordo con la Confe-renza Episcopale Slovena, le condizioni per la esecuzione di attivita archivistiche e i fondi ad esse destinati. In Russia81 vi sono vari istituti archivistici, che dipendono dal Ministero della cultura: - Archivi di Stato jederalh sono 15 centri di ricerca, informa-zione, cultura e storia, sotto il diretto controllo della Agenzia Archi-vistica Federale, che costituiscono la parte piu significativa nel sistema degli istituti archivistici in Russia. Il materiale conservato in essi documenta le attivita di agenzie governative e amministrative della Russia, dal tempo della formazione del sistema statale russo. - Archivi degli stati regionali: sono agenzie archivistiche (circa 230) (sia archivi di stato sia centri documentari, inclusi archivi di informazioni personali)82 istituite dalle regioni amministrative della Federazione russa, che conservano documenti sulla storia delle regio-ni russe. - Archivi municipalv: sono archivi locali (ce ne sono circa 2500 nella Federazione russa), in cui vengono versati, per la conservazione permanente, i documenti prodotti da organizzazioni statali e muni-cipali. - Archivi di Stato, agenzie e organizzazioni: sono gli archivi delle maggiori agenzie federali, che hanno il diritto di conservare a lun-go termine i loro propri documenti. Le agenzie del governo e le organizzazioni statali hanno infatti centri di documentazione e archivi propri, i cui documenti costituiscono parte dei fondi della Federazio-ne archivistica russa. Dopo un temporaneo immagazzinamento in depositi dipartimentali, tali documenti vengono versati negli appro-priati archivi federali e regionali per la conservazione. Queste organizzazioni (sono piu di 125 000 e rappresentano fonti di acquisizione per gli archivi di Stato) seguono un regolamento centrale per la ge-stione dei documenti di agenzie83, in cui vengono impartite istruzio-ni per la registrazione e la tenuta dei documenti, la creazione di stru-menti di corredo, il versamento del materiale all'archivio dell'agenzia e successivamente all'Archivio di Stato. Alcune agenzie e organizzazioni degli Stati federali hanno il diritto di conservare i documenti creati come risultato della loro at-tivita (per 50 anni e piu)84. Tra queste ci sono gli archivi del Ministe-ro della difesa della Federazione russa, del Ministero degli Interni, del Ministero degli Esteri, del Ministero dell'Energia atomica, dei servizi di intelligence esteri e dei servizi di sicurezza federale, ma anche depositi archivistici a livello federale, che conservano records di carattere limitato e specifico85, oltre all'Archivio dell'Accademia russa delle Scienze, all'Archivio dell'Accademia russa dell'educazione e ad archivi di musei e biblioteche municipali dello Stato, che prov-vedono continuamente alla conservazione dei propri archivi. - Archivi pubblici e privatv: sono archivi che conservano i do-cumenti di affari privati, partiti politici, associazioni pubbliche e religiose, e i documenti privati di cittadini. Fra gli istituti archivistici statali e gli archivi non governativi ci sono accordi riguardanti la cooperazione, la determinazione dell'ordinamento e i termini per il versamento dei documenti negli archivi statali, le condizioni di im-magazzinamento, l'accesso e l'utilizzo86. Consultabilita degli archivi In questo paragrafo si trattera della consultabilita degli archivi e in particolare di documenti e categorie di archivi che sfuggono alla normativa generale sulla consultabilita, in quanto contenenti dati, la cui rivelazione a persone non autorizzate potrebbe avere effetti dan-nosi per la sicurezza nazionale e per la immagine o gli interessi degli individui. Da un lato c'e il diritto del cittadino di consultare e utiliz-zare gli archivi, dall'altro la necessita di garantire la conservazione dei documenti e di tutelare gli interessi delle persone interessate e il segreto di alcuni documenti relativi a questioni politiche o di sicurez-za87. Per questo motivo generalmente vengono indicati dei limiti temporali per la consultazione di documenti di carattere riservato. In Italia, come del resto in numerosi altri Paesi, relativamente alla consultabilita di fondi documentari, l'archivista deve garantire in linea di massima all'utente il diritto d'accesso ai documenti88, ma deve anche rispettare la riservatezza dei dati e la privacy delle persone secondo le norme stabilite dalla legge89. Nel decreto legislativo 281 del 199990 (assorbito dal Codice dei beni culturali e del paesaggio del 2004) relativo al "trattamento dei dati personali per finalita storiche, statistiche e di ricerca scientifica", sono stati indicati dei termini per la consultazione di documenti con-tenenti dati riservati: 50 anni per quelli relativi alla politica estera o interna dello Stato; 40 anni per quelli contenenti dati personali sen-sibili (dati idonei a rivelare l'origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, le opinioni politiche, l'adesione a partiti, sindacati, associazioni od organizzazioni a carattere religio-so, filosofico, politico o sindacale) e provvedimenti di natura penale; 70 anni per quelli contenenti dati personali sensibilissimi (relativi allo stato di salute, alla vita sessuale o a rapporti riservati di tipo fa-miliare)91. I documenti riservati possono essere consultati prima del-la scadenza dei termini indicati92 per scopi storici e con l'autorizzazio-ne del Ministro dell'Interno, previo parere del direttore dell'Archivio di Stato competente e della commissione per le questioni inerenti alla consultabilita degli atti di archivio riservati93. In base alla legge 16 del 1985 del Patrimonio storico spagnolo, l'Amministrazione dello Stato deve garantire l'accesso di tutti i citta-dini spagnoli agli archivi statali, salvo alcune restrizioni in relazione alla conservazione dei beni in essi custoditi e tenuto conto della fun-zione dell'istituzione94. Nell'articolo 57 della medesima legge, si dice che anche i documenti presenti negli archivi pubblici95 sono consul-tabili liberamente, a meno che non contengano dati relativi a segreti ufficiali96, dati riservati che non devono essere conosciuti pubblica-mente, dati la cui diffusione potrebbe comportare inconvenienti per la sicurezza e la difesa dello Stato o l'indagine sui delitti97. Per la con-sultazione di tali documenti segreti o riservati esclusi dalla consulta-zione pubblica, e necessaria un'autorizzazione amministrativa da parte dell'autorita che ha fatto la dichiarazione [di segretezza] e, negli altri casi, dal capo del dipartimento incaricato della sua custodia98. Invece i documenti che contengono dati personali di carattere politico, processuale, clinico o di qualunque altra natura, che possano in-sidiare la sicurezza delle persone, al loro onore, all'intimita della loro vita privata e famigliare, alla loro immagine, non possono essere con- 87. Archivi Unione europea 1994, pp. 35-36. 88. Legge n. 241 del 1990: "Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrati-vi". 89. Prima della legge attuale era stata emanata una legge (la legge n. 675 del 31 dicembre 1996: "Tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali", comunemen-te detta "legge sulla privacy") che, pur nata per tutelare la privacy di persone vive, contempora-nee, non aveva specificato limiti temporali e quindi, in base ad essa, non potevano essere divulgate nemmeno informazioni ormai piu dan-nose per alcuno. Solo successivamente, nel decreto le-gislativo 281/1999, sono stati posti dei limiti temporali per la consultazione di docu-menti riservati nel rispetto della privacy. 90. Decreto Legislativo n. 281 del 30 luglio 1999 ("Disposizioni in materia di trattamento dei dati personali per finalita storiche, statistiche e di ricerca scientifica"). Questo decreto, non tenuto in considerazione nella redazione del Decreto Legislativo n. 490 del 29 ottobre 1999 ("Testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambien-tali"), e stato successivamente recepito dal Decreto Le-gislativo n. 42 del 22 gennaio 2004 ("Codice dei beni culturali e del paesaggio"), ora vigen-te. 91. D. L. n. 42 del 22 gennaio 2004, art. 122. 92. Conservano pero comunque il loro carattere riservato. 93. D. L. n. 42 del 22 gennaio 2004, art. 123. L'autorizzazione viene rilasciata, a parita di con-dizioni, ad ogni richiedente. 94. Legge n. 16 del 25 giugno 1985, art. 62. 95. Si tratta di documenti che, terminata la loro funzione pratica amministrativa, vengono depositati e registrati negli ar-chivi centrali degli enti pubblici corrispondenti. 96. Si ricordi a questo proposito che esiste la Ley de Secretos Oficiales. 97. Legge n. 16 del 25 giugno 1985, art. 57.1 a. 98. Legge n. 16 del 25 giugno 1985, art. 57.1 b. 99. Legge n. 16 del 25 giugno 1985, art. 57.1 c. 100. Legge n. 16 del 25 giugno 1985, art. 52. 101. PDAAIA, artt. 65-70. 102. PDAAIA, art. 67: La Commissione archi-vistica, costituita da membri scelti dal Governo della Repubblica della Slovenia tra gli esperti nel campo dell'amministrazione statale, della storia e dell'archivistica, deve, tra l'altro, espri-mere opinioni su restrizione o estensione del periodo di inaccessibilita alla documentazione e decidere in caso di dubbi sull'accesso. La Commissione archivistica decide sull'accorcia-mento eccezionale del periodo di consultabilita ristretta nel caso di proposte di ricerca relative a valutazioni storiche, legali o pubbliciste degli archivi, ad attivita di enti e organizzazioni e ad interessi pubblici prevalenti sugli interessi individuali da proteggere. Il Governo della Repubblica della Slovenia deve determinare la compo-sizione e i modi di lavoro della Commissione archivistica. 103. Per un periodo di non piu di 10 anni. sultati pubblicamente senza il consenso degli interessati o finche non siano trascorsi almeno 25 anni dalla loro morte, se tale data e cono-sciuta, oppure, se la data del decesso non e nota, 50 anni dalla data dei documenti99. Anche i privati, proprietari di patrimonio documentario, sono obbligati in Spagna a permettere l'accesso e lo studio ai ricercatori, previa richiesta motivata. Essi sono pero esonerati da questo dovere nel caso in cui l'accesso potrebbe interferire con il diritto fondamentale alla privacy personale o familiare e con il diritto di immagine di ciascuno; in tal caso possono supplire a questo dovere attraverso il deposito temporaneo del bene in un archivio di carattere pubblico, che garantisca condizioni adeguate per la sicurezza dei documenti e della ricerca100. A Castilla La Mancha e stabilito che in alcuni casi diventa libero ai ricercatori l'accesso a documenti creati, conservati o raccolti da privati, persone fisiche o giuridiche, purche essi abbiano almeno 100 anni. In Slovenia101 gli archivi pubblici che contengono dati relativi a sicurezza nazionale e pubblica, difesa, affari internazionali, attivita di intell^igence e sicurezza dello Stato, interessi economici e segreti dello Stato, di norma possono essere consultati 40 anni dopo la loro crea-zione. Gli archivi pubblici che contengono invece dati personali sen-sibili (dati relativi a razza, origine nazionale o etnica, credenze politi-che, religiose o filosofiche, appartenenza a un partito politico e a un'associazione, condizioni di salute, vita sessuale, questioni crimi-nali) diventano consultabili 75 anni dopo la loro creazione, o 10 anni dopo la morte della persona interessata (purche la data della morte sia conosciuta). I periodi di consultabilita degli archivi pubblici possono essere accorciati eccezionalmente nel caso in cui l'utilizzo dell'archivio pub-blico sia assolutamente necessario alla ricerca scientifica e in cui l'in-teresse pubblico prevalga sull'interesse che la documentazione sia protetta, considerando in particolare la protezione della vita persona-e e familiare degli individui. Il Governo della Repubblica della Slovenia decide relativamente alle richieste di accorciamento provenien-ti da un utente (che deve recare la motivazione professionale dell'indagine), basandosi sull'opinione della Commissione archivisti- ca 102 Gli archivi creati prima della istituzione dell'Assemblea della Repubblica della Slovenia (17 maggio 1990), che si riferiscono ad organizzazioni politiche precedenti, autorita per gli affari interni (ad es. la polizia), autorita giuridiche (ad es. tribunali, prigioni) e servizi di intelligence e sicurezza dovrebbero essere disponibili senza limitazio-ni, eccetto gli archivi contenenti dati personali sensibili acquisiti con violazioni di diritti umani e di liberta fondamentali e riferiti a perso-ne che non sono detentori di funzioni pubbliche. Quando un ente regolato dalla legge pubblica (obbligato a versare l'archivio all'istituto archivistico competente) chiede l'estensione eccezionale103 del periodo di inaccessibilita (ad archivi che contengo-no dati confidenziali e sono stati creati dopo il 17 maggio 1990), spetta al Governo della Repubblica della Slovenia decidere a riguar-do, dopo aver ricevuto l'opinione della Commissione archivistica. L'ente che propone l'estensione deve allegare alla sua proposta una descrizione scritta degli effetti dannosi che potrebbero presentarsi, se l'archivio fosse accessibile al pubblico. In caso di dubbi sulla consultabilita dei documenti viene con-sultata la Commissione archivistica. Nella legislazione104 del Montenegro non e stato definito con precisione l'arco di tempo richiesto per la consultazione del materiale archivistico che contiene importanti dati personali e non c'e un livel-lo di classificazione della segretezza e della riservatezza della docu-mentazione in registri contenenti i dati dello Stato e di importanza nazionale (sicurezza nazionale, economia etc.). Nella legge archivisti-ca montenegrina e indicato solo il termine per trasferire il materiale negli archivi, che e di 30 o 50 anni in alcuni casi105, ma non e indi-cato il modo in cui regolare l'utilizzo in archivio del materiale riser-vato. La legge inoltre, rispetto alla precedente normativa che definiva quando il materiale archivistico fosse di pubblica proprieta e quando invece di proprieta privata, non fa riferimento ora alla documentazio-ne archivistica privata: per questo molti creatori e proprietari di do-cumentazione archivistica sono in questo momento senza un control-lo regolare e periodico esercitato dagli archivi competenti106. In Russia, negli archivi statali e municipali, non vi sono limi-tazioni alla consultazione dei documenti dei fondi archivistici della Federazione russa107. L'accesso ad archivi che contengono informa-zioni soggette dalla legislazione al segreto di Stato o alla riservatezza, e pero regolato da insieme di restrizioni descritte dalla legge: i documenti contenenti segreti di Stato si possono infatti consultare dopo 30 anni dalla loro creazione, mentre quelli contenenti informazioni riservate sono liberamente consultabili dopo 75 anni dalla creazione del documento108. E pero possibile consultare documenti contenenti dati riservati prima della fine dei periodi indicati, con il permesso dell'ente che ha prodotto il documento o dei proprietari dei documenti (il cittadino e i suoi discendenti). La consutazione di documenti contenenti infor-mazioni personali riservate puo essere autorizzata anche a condizione che l'informazione venga utilizzata senza citare il nome della persona menzionata nell'archivio. Conclusioni Da questa panoramica sulla situazione archivistica in vari Pae-si sono emersi tratti di diversita, in quanto sono presenti in ciascuna nazione un particolare sistema politico e una specifica tradizione archivistica109, ma anche tratti comuni, in quanto alcuni aspetti e problemi sono ricorrenti. Si intuisce pertanto la positivita di una apertura alla collabora-zione e al coordinamento internazionale, in cui ci sia spazio per il confronto e lo scambio di esperienze e iniziative, in modo da garantire anche a livello internazionale una cura organizzata e permanente del patrimonio culturale archivistico ovunque sia collocato110. Di fronte al cambiamento epocale prodotto - anche nel campo dell'archivistica - dal diffondersi dell'informatica (come mezzo di classificazione e di comunicazione) e dalla conseguente nascita di ar- 104. Legge 25/1992. 105. Pejovic 2006, p. 48. 106. Pejovic 2006, p. 49. 107. Larin 2004, p. 34. 108. Larin 2004, p. 34: Il limite di 75 anni vie-ne posto per tutelare le persone nella loro vita privata, personale e famigliare, evitando la di-vulgazione di informazioni personali di caratte-re riservato, informazioni relative a procedi-menti investigativi e processi legali, segreti d'ufficio, dati commerciali riservati, dati coperti dal segreto professionale (per medici, notai, av-vocati, etc.) e invenzioni. 109. Martignon 2007. 110. Pejovic 2006, p. 55. chivi elettronici, e fondamentale che l'archivista non occupi un ruolo passivo, ma si faccia promotore di conoscenza, partecipando a pro-getti di diffusione culturale111: e importante quindi investire sulla formazione di archivisti competenti e rendere nota la professione di archivista per la sua importanza nella salvaguardia del patrimonio archivistico nazionale e internazionale. La normativa che regola gli archivi spesso - come si e potuto vedere nel presente articolo - si rivela complessa e articolata, e non tiene sempre conto delle esigenze segnalate dai gruppi di archivisti (cosi anche in merito alla documentazione digitale) 12, mentre cio sarebbe fondamentale nel momento dell'elaborazione di leggi e norme in materia di archivi113. Come sostiene Snežana Pejovic, "tutti i requisiti internazionali partono in primo luogo dall'armonizzazione dei regolamenti legali che circondano il campo e la professione archi-vistica '114 Oggi, dopo il raggiungimento di uniformita relativamente agli standard di descrizione, c'e il desiderio di creare una normalizzazione anche nell'ambito della gestione di documenti e della legislazione re-lativa. Si potrebbe pensare ad esempio alla standardizzazione di alcu-ne regole di accesso per la consultazione degli archivi quando si trat-ta di documenti analoghi in tutti i Paesi, dato che i principi giuridici ed etici su cui si basano le diverse leggi sono sostanzialmente i mede- simi 115 Spero che da questo contributo, nato dalla proficua esperienza della Scuo^ Archivistica d'Autunno dell'II^S 2007, si possa prendere spunto per approfondire lo studio delle tematiche presentate, ma anche per estendere ad altri temi e ad altri Paesi l'analisi e la comparazione. Appendice normativa ITALIA D.P.R. 1409 del 30 settembre 1963. D.P.R. 173 dell'8 giugno 2004. Decreto Legislativo n. 281 del 30 luglio 1999, "Disposizioni in materia di trattamento dei dati personali per finalita storiche, statistiche e di ricerca scientifica". Decreto Legislativo n. 42 del 22 gennaio 2004, "Codice dei beni culturali e del paesaggio" Legge n. 241 del 1990. Legge n. 675 del 31 dicembre 1996. SPAGNA Legge n. 16 del 25 giugno 1985: Ley 16/1985, de 25 de junio, del Patrimonio Historico Espanol. 111. Bonfiglio Dosio 2007. 112. Pejovic 2006, p. 55. 113. Pejovic 2007 e Nahuet 2007b. 114. Pejovic 2006, p. 55. 115. Archivi Unione europea 1994, pp. 47-48. SLOVENIA Legge slovena sulla protezione dei documenti degli archivi e degli istituti archivistici, emanata dalla Assemblea nazionale della Repub- blica della Slovenia nella sessione del 6 marzo 2006: Protection of Documents and Archives and Archival Institutions Act (PDAAIA). MONTENEGRO Legge 25/1992: Law on Archival Activity in "Official Gazette of the Republic of Montenegro", n. 25/92. RUSSIA Federal Law "On the archival matter in the Russian Federation", 2004. CANADA Library and Archives of Canada Act, 2004, c. 11. Bibliografia AGUADO GONZALES 2007a: Aguado Gonzales, Francisco Javier, Private Archives in Spain: Legislation and Dissemination, in «Atlanti», Vol. 17, N. 1-2, Trieste 2007, pp. 209-222. 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